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Estate: cresce ancora il numero di incidenti stradali

Estate: crescerà ancora il numero di incidenti stradali con... sangue

di / Beppe Castellano /

Il 10% del sangue che si “consuma” in tutta Italia ogni anno serve a salvare la vita - o almeno a tentare di salvarla - ai feriti in incidenti stradali. Qualcosina di più del 10% si stima che occorra nella nostra Regione dove, con l’inizio della prima “estate libera” dopo due anni di pandemia, si prevede aumentino ancor più i sinistri lungo le strade e autostrade.

Previsioni è sempre difficile farne, difficile incrociare i dati delle varie forze dell’Ordine, tutti parziali di questa prima metà del 2022. Una linea di tendenza è possibile evincerla dall’Annuario 2022 del Corpo nazionale Vigili del Fuoco che riporta i dati degli interventi a tutto il 2021. I Vigili del Fuoco sono i professionisti del soccorso che intervengono, in particolare, quando si verificano gli incidenti stradali più gravi. Laddove è necessario e vitale estrarre i corpi delle vittime, morti o feriti gravi, loro ci sono. Ebbene dopo il picco “storico” di interventi sulle strade e autostrade (vedi tabella a fianco) del 2019, il 2020 - anno del “confinamento in casa” causa pandemia - è stato naturalmente meno tragico. Per mesi, tutti, abbiamo usato ben poco l’auto.

Ciò che però non era prevedibile è che il 2021, nonostante le “chiusure” seppur più

blande, facesse segnare addirittura quasi 2000 interventi in più rispetto al “normale” 2019 per estrarre feriti, e purtroppo morti, dalle lamiere.

Ciò che preoccupa in vista dell’imminente esodo estivo è che possa crescere ancor più verso l’alto la curva degli incidenti. Sono stati quasi 250mila nel nostro Paese nel 2019. 3500 i morti sulle strade e più di 25mila sono stati i feriti gravi rimasti invalidi permanenti.

E si tratta perlopiù di giovani, costretti a reinventarsi una vita, magari solo per pochi secondi di disattenzione alla guida di un mezzo che da, un momento all’altro, può diventare un’arma mortale per sé e per gli altri.

Distanze di sicurezza non rispettate, uso improprio del telefonino alla guida (vedi servizio nelle pagine successive), eccessiva velocità e non rispetto delle norme del Codice della strada, sopravvalutazione delle proprie capacità nel guidare, eccessiva fiducia nei sistemi di sicurezza dei veicoli più moderni, abuso di alcol o droghe... Tutto concorre, secondo i rapporti di Polizia stradale e Arma dei carabinieri a incrementare il numero dei disastri. Oltre il 90% dei sinistri sono imputabili al “fattore umano”. Non esistono le “strade o i platani killer” (come a volte leggiamo nei titoli dei giornali), ma solo l’Uomo che deve adeguarsi alle condizioni di strade e traffico.

Altri dati, raccolti puntualmente dall’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), in particolare nei week end avidenziano come praticamente ogni WE di questo 2022 abbia fatto segnare un aumento medio del 30/40% dei morti e dei feriti sulle strade.

Oltre ai fine settimana dall’Asaps vengono raccolti i dati su morti e feriti lungo le autostrade italiane, mese per mese. Ebbene - per restare all’ultimo trimestre - a marzo 2022 sulle autostrade l’aumento degli incidenti è stato pari al 26,6% e dei feriti 92,8%; ad aprile (con le vacanze pasquali) 33,5% gli incidenti e +88,6% i feriti. I morti in autostrada sono stati 26 (+116,7%) rispetto alle 12 vittime di aprile 2021. E il mese di maggio non consola affatto: di quasi il 21% sono cresciuti gli incidenti autostradali, del 24% i feriti, e del 17,6% i morti. Sì, decisamente durante l’estate 2022 appena iniziata servirà molto sangue donato per salvare più vite possibili. Ricordando che può accadere ad ognuno di noi. Guidiamo con “la testa”.

Il protocollo della Regione Veneto per l’educazione stradale nelle scuole

Per educare i giovani ad una maggiore responsabilità sulla strada, è nato il Protocollo d’Intesa per la sicurezza stradale sottoscritto da Regione Veneto, 6 concessionarie autostradali, Veneto Strade e Ufficio Scolastico Regionale. “La sicurezza stradale è una priorità assoluta e la scuola è il nostro punto di riferimento. Non sono le strade pericolose, ma è l’uomo a renderle tali con l’eccesso di velocità, la disattenzione, l’uso del cellulare, l’alcool…perciò serve educazione – ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia, presentando il progetto - I 560 mila studenti veneti di oggi percorrono già le nostre strade e dobbiamo investire sulla loro cultura, facendo crescere l’attitudine alla sicurezza”. Finora unica nel panorama nazionale, l’iniziativa dovrebbe partire già a settembre, con modi e tempi che ogni scuola sceglierà, ma sotto un’unica regia. Sarà una sorta di materia scolastica, perché è di fatto educazione civica. Sono previsti anche spot, campagne, testimonianze e il coinvolgimento dei locali da ballo. L’obiettivo è puntare a informare il più possibile, anche con campagne ed immagini ad effetto.

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