![](https://assets.isu.pub/document-structure/220711162314-2a9e0398efc9312aa31a10929ab4d7f3/v1/2c47b528f30565973a10ddb9e6fdcbf1.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
5 minute read
Dalla provincia più “incidentata”: prevenire ed educare a Treviso
I dati della provincia più “incidentata” come prevenire ed educare a Treviso
di / Valentina Calzavara /
Il telefono che squilla, il bip insistente delle notifiche di un messaggio, quella voglia irrefrenabile di abbandonare lo sguardo fisso sulla strada sopra al volante, giusto per dare un’occhiata allo schermo che s’illumina. La distrazione. L’auto che sbanda… diventando un’arma per se stessi e per gli altri. È questione di attimi che possono fare la differenza per sempre.
La disattenzione è la prima causa di incidente stradale. Questo fenomeno sta caratterizzando un numero sempre maggiore di sinistri in tutto il nostro Paese. Il telefonino, maneggiato alla guida, si rivela spesso un’imprudenza pericolosa, se non fatale. Un altro rischio, soprattutto per i bambini, è dato dall’abitudine di non allacciare le cinture sui sedili anteriori e posteriori, in caso di brusca frenata le lesioni possono essere gravissime. I dati confermano: nel Trevigiano, la provincia “nera” d’Italia sono in aumento le contravvenzioni sia per utilizzo dello smartphone alla guida (+25%) sia per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza (+40%). Fare prevenzione, informare la cittadinanza sulle buone condotte alla guida, soffer-
Il 20% degli incidenti in Italia è da ascrivere all’uso degli smartphone
L’articolo 173 comma 2 del Codice della Strada dispone che “è vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante” o di usare cuffie sonore. Eccezioni: i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di polizia. È comunque consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani, purché il conducente abbia adeguata capacità uditiva a entrambe le orecchie. Con il veicolo in marcia l’uso di smartphone e dispositivi analoghi è permesso solo quando non si rende necessario distogliere anche UNA SOLA MANO dal volante (come specifica la circolare 28/12/2021 del Ministero dell’Interno), utilizzando la modalità in viva voce o cuffiette auricolari con volume ragionevole, ossia senza limitare la capacità uditiva del conducente. Chi viola il divieto di usare il cellulare alla guida di un veicolo, con allontanamento anche di una sola mano dal volante, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa da 165 a 660 euro e la perdita di 5 punti patente. In caso di recidiva nei due anni successivi alla prima infrazione si applica la sanzione accessoria della sospensione della patente da 1 a 3 mesi (art. 173 comma 3-bis CdS). In Parlamento si sta discutendo se triplicare le sanzioni previste.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220711162314-2a9e0398efc9312aa31a10929ab4d7f3/v1/327480ae15bdaff52d8b36abe1209931.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
marsi sui fattori di rischio, rappresenta una priorità su cui istituzioni e scuola hanno deciso di investire tempo ed energie.
PREVENZIONE
“L’avevamo promesso, l’abbiamo realizzato: il Progetto sicurezza stradale della Provincia di Treviso è ricominciato dopo l’emergenza pandemica - ha detto Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - è necessario stare sempre attenti, la sicurezza sulla strada serve per salvare la nostra vita e quella degli altri. E rinunciamo al telefonino quando si guida perché, i dati ci dicono, è sempre più la causa di incidenti”. L’anno scorso l’ente provinciale si è rimesso in moto raggiungendo quindici scuole superiori della Marca Trevigiana, proponendo loro lezioni di Sicurezza stradale, un’offerta formativa e di educazione civica che - introdotta nei primi anni del Duemila e mantenuta con costanza nei programmi scolastici, salvo il fermo legato all’epidemia - ha portato a dimezzare gli incidenti stradali negli ultimi quindici anni. Ora che questa tendenza sembra invertirsi, specie a causa dell’uso scorretto del telefonino, urge correre ai ripari. E così, arrivate le risorse necessarie, sono ripartite le lezioni, coinvolgendo anche per l’anno scolastico che si è appena concluso, una quindicina di plessi del Trevigiano per sensibilizzare gli studenti sulla responsabilità nel mettersi alla guida mantenendo la concentrazione ed evitando l’uso di alcol e atteggiamenti rischiosi.
QUALCHE DATO
Nel 2019 - l’ultimo anno con rilevazioni complete da prendere in considerazione secondo l’Istat, (dato che il 2020 a causa del lockdown è da considerarsi anomalo) - erano stati 56 i decessi stradali e 3.085 i feriti, un dato che comunque poneva la Provincia di Treviso sulla buona strada per la riduzione dei decessi tra il 2010 e il 2020. Se nel 2017, dunque, si era toccata la quota minima di 53 decessi, da quel momento in poi è iniziata una lenta risalita.
Per quanto concerne i dati 2019: sono gli automezzi nel 60% a essere oggetto di incidente con deceduti, seguono i motocicli (13%), gli autocarri (11%) e le biciclette (10%). Per gli incidenti con lesioni, invece, predomina l’auto privata: 72%.
Il dato che più rende l’idea del periodo attuale è senza dubbio quello della natura dell’incidente mortale: la maggior parte sono fuoriuscite autonome, scontri frontali e scontri laterali. Inoltre, l’indice di mortalità è tornato ad aumentare tra le 4 e le 7 di mattina, invertendo una tendenza che nell’ultimo decennio aveva visto le ore di punta di entrata e uscita al lavoro come le più pericolose.
La distrazione alla guida è una delle cause predominanti. Nel 2019 sono state rilevate 310 fuoriuscite autonome, 12 delle quali sono state fatali per 15 persone (quasi il 27% dei decessi dell’intero anno), che non sempre erano i conducenti. In nessuna di queste è stato segnalato il mancato rispetto dei limiti di velocità, e nella maggior parte dei casi, le condizioni meteo erano di tempo sereno, il fondo stradale era asciutto e il tratto di strada era rettilineo; pertanto, le cause dei sinistri sono imputabili alla sola disattenzione.
IL 2022
Dal 2020 ai primi mesi del 2022, complessivamente, sono stati oltre 100 gli incidenti mortali rilevati, quasi 4.000 le persone rimaste ferite e 2.900 i sinistri totali. Nel dettaglio: per l’anno in corso, alla Provincia risultano circa 60 incidenti, di cui 20 mortali, 70 i feriti (considerando i dati aggiornati al 10 maggio 2022). Ancora una volta la distrazioni alla guida, data dall’utilizzo dei device, è la causa principale degli incidenti con lesioni gravi. Per quanto riguarda gli anni precedenti: nel 2020: secondo l’Istat sono stati 1.581 gli incidenti totali, di cui 39 con esito fatale, 40 le persone decedute, 2.139 le persone rimaste ferite.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220711162314-2a9e0398efc9312aa31a10929ab4d7f3/v1/de1965a782e3f990f88c7d4aace0af93.jpeg?width=720&quality=85%2C50)