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Padova Amarcord: Là dove c’era l’Avis ora cè
Là dove c’era l’Avis ora c’è... una piazza De Gasperi colorata
di / Beppe Castellano e Manuel Gambetta /
Celentano cantava con nostalgia di quand’era ragazzo in via Gluck a Milano. Là dove c’era l’erba, ora c’è...
Altrettanto potrebbero cantare i tantissimi “ragazzi” (di allora) su via Trieste a Padova. Là dove c’era l’Avis, ora c’è... una bellissima piazza multicolore. Con tanto di campo da basket per i giovani e una targa, cementata sul selciato, che ricorda almeno tre generazioni di donatori.
Un po’ di nostalgia, fra i dirigenti e donatori presenti alla cerimonia di “posa dell’ultima pietra”, c’era, ma: “Abbiamo voluto riportare il ricordo di quella che era la vecchia sede dell’Avis. Questa piazza, ora rinnovata, in precedenza ospitava l’edificio abbandonato da anni, poi demolito. Per molti padovani questa era la piazza “dell’Avis”. Per questo abbiamo voluto tenere per sempre questo segno, scolpendo nella pavimentazione l’insegna che campeggiava nell’edificio. In una città che è capitale del volontariato, nella quale sono molti i donatori volontari che hanno donato e che continuano a donare.”, ha dichiarato il vice sindaco Andrea Micalizzi nel corso della cerimonia (foto a lato).
Piazza De Gasperi, quindi, è tornata in sostanza essere la piazza dell’Avis. “Qui era presente anche il centro di raccolta”- ricorda il Presidente dell’Avis comunale Enrico Van de Castel - che a differenza della sede, non è stato chiuso, ma si è spostato in via Trasea. Dove si continua a donare...”.
Ma ripercorriamo un po’ di storia della scomparsa sede. Come scriveva lo stesso Van de Castel sul periodico di Avis Padova nel 2012 - anno in cui vi fu il trasferimento in Via Marzolo - dovendo abbandonare i locali ormai fatiscenti e non più idonei alla raccolta: “Era il 1971 quando Avis Padova ebbe una propria sede, grazie ad una persona molto vicina all’associazione, che donò al Comune i locali di via Trieste”. Unica clausola legata alla donazione era l’usufrutto gratuito da parte dell’Avis. Da allora, via Trieste, diventò la “casa” di tutti i volontari - non solo padovani - legati al dono. Dapprima vennero ospitati la sede Provinciale e il Centro di raccolta sangue.
Meno di tre anni prima era nata Avis regionale
A sinistra: La vecchia sede di Avis comunale, provinciale, regionale, dove nacque anche questo periodico, in una foto d’epoca. Sotto: L’inaugurazione della “mattonella” commemorativa.
Veneto (gennaio 1968) e proprio qui si tenne la prima assemblea regionale (aprile 1972).
Il palazzetto in via Trieste divenne anche la sede della Regionale e poi anche di Aido ed Admo. Il primo presidente regionale Avis fu il prof. Dino Fabris, padovano di Cittadella che restò in carica dal 1968 al 1981. Essendo anche pubblicista, nel 1979 fondò “AVIS Veneto ABVS”, il periodico “papà” di Dono&Vita di cui fu direttore responsabile fino al 1992. Possiamo quindi dire che anche il nostro periodico nacque qui. Pian piano negli anni, prima Avis regionale, la cui sede fu trasferita a Treviso, poi la Provinciale, lasciarono la casa natale e infine la comunale nel 2012. Dopo 50 anni esatti la targa “Avis” è tornata alle sue origini.