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tempi di reazione

Sempre più veloci

Un buon allenamento alla memoria e allo studio con metodo porta a imparare meglio e più velocemente. Questo perché il nostro cervello riesce a migliorare le sue prestazioni quando viene allenato. Vuoi provarlo?

Sperimentare

• Procurati una riga da disegno lunga 60 cm e un cronometro.

• Chiedi a un compagno di tenere con una mano la riga in posizione verticale, impugnandola dalla parte opposta allo zero della scala e senza appoggiarsi a un piano.

• Metti la mano destra semiaperta all’altezza dello zero. Bisogna essere pronti a bloccare la riga quando il compagno, senza avvertirci, la lascerà libera di cadere.

• Ripetete più volte la prova: ogni volta prendete nota di quanti centimetri la riga scorre tra le dita e di quanto tempo passa prima di riuscire a fermarla. Rispondi.

• Che cosa osservi? Quale spiegazione puoi dare?

Al centesimo di secondo

Nell’esperimento qui sopra avete misurato i tempi di reazione. Vi sarete resi conto che anche nell’avviare o bloccare un cronometro sono in gioco i tempi di reazione. Ecco perché in certe gare di velocità il cronometro (o timer) è azionato da una fotocellula

Ma anche la sensibilità dello strumento è importante. Nel 1896, durante la prima gara delle Olimpiadi moderne, ad Atene, fu usato un cronometro che rilevava 1/5 di secondo, un enorme passo in avanti. Oggi viene rilevato 1/1000 di secondo!

Stimare Le Misure

Nei diversi sport in elenco quali sono, secondo te, le distanze percorse in un centesimo di secondo? Nella tabella, segna con una crocetta le misure corrette: fai solo i calcoli che ti sembrano sufficienti per arrivare a scegliere in modo sensato fra le tre misure proposte, nel più breve tempo possibile.

L’impulso di reazione

Una grave lesione della colonna vertebrale spesso compromette definitivamente l’uso degli arti; questo perché, quando sopraggiunge un trauma spinale, il flusso di informazioni viene improvvisamente interrotto e i messaggi sensoriali e motori che interessano il movimento dei muscoli non sono più trasmessi né ricevuti dal cervello. Sperimentiamo con un semplice modello come avviene la trasmissione di un impulso nervoso, focalizzandoci sulla velocità, sul livello di soglia dell’impulso e sull’ipotesi di interruzione della trasmissione del messaggio.

Realizzare Un Modello

Disponi in fila alla distanza di 1 cm dei mattoncini di legno (tipo domino) appoggiandoli sul lato corto. Assicurali al tavolo con dello scotch, tutti dallo stesso lato; poi divertiti a fare cadere tutti i mattoncini. In ultimo, dopo avere tolto un paio di mattoncini consecutivi, agendo solo sul primo, prova a vedere che cosa succede agli altri. Rispondi quindi alle domande.

• La «velocità di abbattimento» delle tessere aumenta o rimane costante? Analogamente, la velocità di trasmissione dell’impulso nervoso aumenta o rimane costante?

• Dopo che hai solamente sfiorato il primo mattoncino, cadono anche tutti gli altri? E se cade una piuma per terra ne percepisci il rumore? Perché?

• E se togli un paio di tessere consecutive che cosa succede? Quest’ultimo potrebbe essere il caso di un trauma spinale?

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