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Un «assistente» che mi fa star bene

Bastano poche parole declamate ad alta voce per attivare gli assistenti vocali di molti dispositivi. A volte possono accendersi senza che noi lo vogliamo. Mettere canzoni o impostare la navigazione satellitare sono sicuramente azioni comode per noi. E se invece utilizzassimo le potenzialità dell’IA per la nostra salute, che cosa potremmo fare?

Un aiuto che arriva dalla chat

In informatica il «bot» è un programma che accede alla rete ed è in grado di svolgere azioni automatizzate. La medicina e il servizio sanitario stanno trovando nei bot dei buoni alleati per aiutare medici e pazienti a semplificare molti passaggi, a volte lenti e inutili. I chatbot, infatti, funzionano come le comuni chat usate per scambiarsi messaggi: si scrive una domanda e il bot invia subito la sua risposta. Si ritiene che in futuro questi algoritmi addestrati per rispondere ai dubbi più comuni potrebbero diventare il primo punto di contatto tra pazienti in cerca di risposte e professionisti della salute. Già ora stanno perfezionando le proprie capacità; vediamo come, con alcuni esempi.

Quali sono i tuoi sintomi?

Può essere difficile farsi delle autodiagnosi quando si è in preda ad ansia e dolore. Alcuni chatbot sono programmati proprio per aiutare il paziente a capire se è il caso di andare in Pronto soccorso, chiamare il medico o semplicemente recarsi in farmacia, dopo una valutazione dei sintomi inseriti.

L’anamnesi prima della visita

Alcune semplici domande via chat sui sintomi, lo stato di salute o richieste particolari del paziente permettono al medico di risparmiare tempo sulle procedure iniziali e di intervenire tempestivamente in caso di necessità. In un certo senso, già oggi il chatbot può fare da mediatore con il paziente prima della visita in ambulatorio.

Quale medicina devo prendere?

Anziani o persone che devono sostenere più cure contemporaneamente possono essere avvisati da un chatbot-infermiere che li assiste su quando è ora di prendere il farmaco o se è il momento di ricomprarlo. Questa applicazione esiste già: si chiama Florence e manda un messaggio in chat ogni volta che è il momento di assumere una medicina. In caso di necessità può anche trovare la farmacia o il medico più vicini.

Un aiuto per la salute mentale

Esistono chatbot, come Woebot, capaci di percepire le emozioni e i sentimenti di chi parla. Attraverso una chiacchierata virtuale è possibile migliorare la propria «salute emozionale» e monitorarla durante la giornata. Questi chatbot svolgono quel primo passaggio di ascolto di cui molte persone sentono il bisogno e valutano se è il caso o meno di ricorrere a un vero specialista in carne e ossa.

Seguiti dopo la malattia

Alcuni chatbot, come OneRemission, sono stati pensati per assistere i pazienti reduci da cure oncologiche nella vita di tutti i giorni, suggerendo regimi alimentari equilibrati, esercizi fisici adatti e mettendo il paziente in contatto con un oncologo 24 ore su 24.

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