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Un’ingegnera

Come si impara a immergersi nei Big Data senza perdercisi dentro? Lo abbiamo chiesto a Marina Paolanti, che con i sistemi di IA cerca di capire qualcosa in più su come funziona il comportamento umano nelle attività più comuni, per esempio fare acquisti.

Ciao Marina, spiegaci meglio di che cosa ti occupi.

Lavoro allo sviluppo di nuovi algoritmi di intelligenza artificiale che simulano come un essere umano si comporta in un negozio, per aiutare chi si occupa di disegnare spazi dedicati alle vendite o di scegliere il migliore assortimento di prodotti per un certo scaffale. Quindi bisogna innanzitutto contare quante persone entrano, analizzare le interazioni di un consumatore davanti allo scaffale, riconoscere il cliente abituale da quello occasionale, analizzare la sua traiettoria nel punto vendita.

Quindi l’IA può prevedere le scelte dei clienti in un negozio?

Capire come i clienti si muovono nello spazio fisico di un negozio e come interagiscono con i prodotti è molto prezioso. Questo ambito dell’IA si chiama Human Behaviour Analysis («analisi del comportamento umano»). Nell’ambito della vendita al dettaglio stiamo assistendo a una trasformazione digitale che ha rivoluzionato il processo di acquisto, le aspettative e le abitudini dei clienti.

Come vedi il futuro dell’IA?

L’IA rivestirà un ruolo sempre più importante per intercettare le relazioni tra intenzioni d’acquisto dei consumatori e le condizioni esterne che li stimolano e condizionano. Si verificherà un’evoluzione che permetterà di ottimizzare il processo di vendita e la gestione di marchi di successo e di grandi aziende o di negozi.

Qual è stato il tuo percorso di studi?

Mi sono diplomata al liceo scientifico di Ascoli Piceno. Ero molto appassionata di matematica, ma ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Ingegneria perché poteva rendermi più agevole la ricerca di un percorso lavorativo. Ho conseguito poi il dottorato di ricerca in Ingegneria dell’informazione. Durante il dottorato mi sono occupata del riconoscimento delle attività dei clienti in ambienti di vendita al dettaglio tramite l’impiego di tecniche di visione artificiale.

Che cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Dialogare con istituzioni e aziende nazionali ma soprattutto internazionali che ricoprono un ruolo strategico in ambito di IA, perché si può ricavare un panorama completo delle procedure adottate a livello globale. Nel centro di ricerca di GfK, il più grande istituto di ricerche di mercato della Germania, ho iniziato a studiare le opinioni dei consumatori analizzando le immagini che condividevano sui social network: un feedback importante per le aziende per capire che cosa pensano dei loro prodotti, e l’IA ci permette di stimare automaticamente l’opinione e la sensazione che suscita in noi un’immagine.

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