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Lo sapevate che... Curiosità di dimore, castelli e portici

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Tesori veneti

Tesori veneti

Castel Mareccio c’è un Mosè “cornuto”. Uno dei numerosi castelli della zona di Bolzano, Castel Mareccio - il cui nucleo più antico risale al 1194 -, vanta un curioso affresco, un Mosè con le corna. Che non sembra essere una raffigurazione poco diffusa. Anche Michelangelo, nel suo Mosè conservato nella Basilica di San Pietro in Vincoli, “cornificò” la figura biblica e il significato lo si deve a un’errata traduzione della Bibbia dall’ebraico al latino, dove la parola “cornuto” doveva essere invece “incoronato”. La chiesa vietò raffigurazioni come questa nel XVI secolo.

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Il Castello di Montemagno è una dimora storica molto antica e con una pianta particolare. Caratterizzato dalla sua pianta irregolare, che fa da cornice a un cortile di forma ellittica, il maniero (in provincia di Asti) conserva ancora oggi la sua struttura originale. Visitando il castello - fra i più antichi del Piemonte - e scendendo nelle cantine si può ammirare l’aquila imperiale, simbolo di Federico Barbarossa che attribuì il castello al Marchese del Monferrato nel 1164.

Esiste un “mini Castello Sforzesco”. È a Soncino, borgo in provincia di Cremona, una delle rocche meglio conservate d’Italia. Con origini risalenti al X secolo, fu Galeazzo Maria Sforza a volere la rocca rivisitata e ne affidò i lavori agli architetti Serafino Gavazzi da Lodi e Bartolomeo Gadio, quest’ultimo anche autore dei progetti per il Castello Sforzesco, quello di Milano. Visitando il castello meneghino e la rocca di Soncino si nota subito una certa somiglianza.

In Sicilia c’è una casa di due piani larga un metro. È la “casa du currivu” o, “casa del dispetto”, a Petralia Sottana (Palermo) e, naturalmente, non ci si può vivere. La particolare casa fu costruita per bloccare la vista del panorama a un vicino che non diede il consenso al costruttore di alzare la sua precedente casa di un piano. Il dispetto è riuscito benissimo! La casa, che oggi è diventata un must per i turisti che visitano il borgo, al suo interno ha solo il pavimento, una scala, poche finestre e la facciata retrostante dipinta di nero per negare a quel vicino anche la luce del giorno.

Villa Reale pochi principi ma elettricità da record. Sebbene la Villa Reale di Monza vanti oltre 740 stanze, per un totale di 22mila metri quadrati, in passato poteva accogliere solo cinque principi (e tutto il loro seguito) alla volta. Ma la villa sotto i Savoia è stato il primo edificio privato acceso con l’elettricità: solo un anno dopo che a Milano fu costruita la centrale elettrica, la corrente prodotta in Piazza Duomo era già arrivata nei saloni della Villa.

Esiste il concorso per il Parco più bello d’Italia. Il

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