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Le carni: un business in crescita
A cura della Redazione
Éun fenomeno in costante aggiornamento; negli ultimi anni le carni sono state al centro di un duplice fenomeno: • da un lato, le diete proteiche hanno favorito una valorizzazione del prodotto • dall’altro il boom del vegetarianismo e dei sostitutivi vegetali che puntano a metterla da parte. Secondo le ricerche realizzate per conto di Tuttofood, la fiera internazionale dell’alimentare che si svolgerà a Milano il prossimo mese di maggio, emerge un dato interessante: sembrerebbe che per i consumatori la carne rappresenti un alimento da portare in tavola e da consumare, ma nel rispetto della sostenibilità e del benessere animale
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Sono sempre più apprezzati i prodotti gourmand e la rivisitazione dei tagli classici.
L’osservatorio di Tuttofood illustra come le carni rispondano oggi alle nuove esigenze manifestate dai consumatori.
Il benessere animale è uno dei temi che guidano le scelte dei consumatori anche secondo l’organizzazione no profit Osservatorio Immagino GS1 Italy (che utilizza i dati NielsenIQ). Infatti, analizzando le etichette dei prodotti alimentari, risulta che il claim con il maggior giro d’affari è “benessere animale”, con oltre 585 milioni di vendite realizzate da 588 prodotti che riportano la scritta ben in evidenza.
Le crescite più significative sono state quelle del claim “no cruelty”, stabili nel corso dell’anno, e della certificazione ASC (Aquaculture Stewardship Council).
Trend tendenzialmente stabile rispetto all’anno precedente anche per la certificazione Friend of the sea.
Qualche Numero Sui Consumi Di Carne
Secondo i dati di Statista riportati da Tuttofood, quest’anno il valore del mercato Mondiale:
• sfiorerà i 1.200 miliardi di dollari e nei prossimi anni crescerà del +7,8% l’anno in media fino al 2027
• in Europa il mercato vale oggi oltre 381 miliardi di dollari – quasi un terzo del totale mondiale – e sarà prossimo ai 500 miliardi nel 2027
• in Italia, Paese che vanta una plurisecolare tradizione in particolare nei salumi, i numeri dell’associazione di categoria Assica segnalano che, per questi ultimi, nel 2021 i consumi nazionali sono aumentati del +5,4% in volume.
I NUOVI TREND
• Filiera certificata, praticità e rapidità di preparazione, ma anche proposte sfiziose e rivisitazione dei tagli “meno pregiati” per nuovi utilizzi, come il barbecue dove tagli ‘meno nobili’ sono ottimi anche per cotture più rapide
• emerge una maggiore attenzione all’ambiente e alla sana alimentazione degli animali, informazioni che devono essere sempre più chiare nell’etichettatura
• alcuni produttori hanno lanciato la Filiera Benessere Animale che garantisce, ad esempio, la messa in commercio di solo suini italiani, allevati senza antibiotici negli ultimi 120 giorni, rispettando standard di biosicurezza e permette più controllo sulla materia prima in tutte le fasi
• il benessere è garantito sul 100% della filiera attraverso controlli e certificazioni DQA: minor densità, spazi adeguati e piani nutrizionali calibrati
• non mancano proposte derivate da investimenti in Ricerca e Sviluppo, per realizzare prodotti pratici e veloci da cucinare a base di carne un altro boom caratterizza le proposte gourmet come burger, tartare o carni frollate in dry aged
• la filiera deve avere un impatto positivo non solo sul benessere animale ma anche sull’ambiente ed è per questo che diversi produttori hanno rivisitato il proprio packaging diminuendo peso e dimensioni per evitare sprechi di plastica e carta.
Anche per la carne importata vale lo stesso principio: qualità, e in particolare il bio, con un rapporto qualità/prezzo competitivo con i sostituti vegetali e la tracciabilità completa di ogni taglio fino all’allevamento, privilegiando animali al pascolo – il cosiddetto grass-fed – e il km zero, con allevamenti vicini ai macelli.