€ 5,00
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
L’ORAFO ITALIANO 1 2014
ANNO LXVIII GENNAIO 2014
€ 5,00
Gioielli: forme e colori 2014 Jewellery: shapes and colours 2014
Etica: le miniere, il commercio, le regole
Economia: l’export cresce e traina il settore
Crieri
W W W. A M I N D I A M A N T I . C O M
INFO: +39 055 215042
Il gioiello italiano torna status symbol Italian jewel: the return of a status symbol Un nuovo anno è iniziato e il settore deve raccogliere, ancora una volta, forza ed entusiasmo per darsi quella spinta in grado di far fruttare i segnali, anche se piccoli, di crescita e di cambiamento. E’ vero: il mercato interno è ancora debole, l’aria che si respira nel nostro Paese non è delle migliori, e il settore orafo deve guardare fuori dai confini nazionali per trovare soddisfazione. Da tanti, troppi anni ormai ci viene detto che la ripresa è a portata di mano per poi essere riportati alla dura realtà. E come ad ogni inizio anno, ci si chiede come sarà il 2014. Due i dati certi: i consumi del mercato interno saranno ancora deboli, ma i
gioielli made in Italy restano al top della lista dei desideri dei consumatori di tutto il mondo e, a sottolineare questo grande amore per i nostri preziosi, ci sono i consumatori dei nuovi mercati, che ambiscono ad indossare un gioiello italiano, status symbol e mix perfetto di cultura, estetica, buon gusto e qualità. I segnali che ci fanno ben sperare parlano, ancora una volta, di esportazioni, che, scrive Franco Marchesini a pag. 78, “anche nel 2014 costituiranno il principale sostegno della produzione”. Secondo l’indagine “A chi conviene l’Italia”, svolta dal Censis e dal Club dell’Economia su 1.146 intervistati, alla voce “I fattori
positivi per il Made in Italy”, nelle prime posizioni troviamo che per il 31,3% “Possediamo un patrimonio culturale di richiamo globale”; per il 24,3% “Il Brand Italy è riconosciuto nel mondo come stile di vita e sinonimo di gusto e qualità; per il 10,1% “Abbiamo un tessuto imprenditoriale molto diffuso e nonostante tutto rimane un certo spirito di iniziativa individuale (La Repubblica (17/12/2013). Sono dati importanti e positivi, parlano di noi, di come ci consideriamo e anche di come ci vedono gli altri. Tanti auguri a tutti voi di un sereno 2014, nel lavoro e nella vita. n A new year has begun and our sector must use, once again, its strength and enthusiasm to find the suitable drive so as to be able to obtain profits from the signs of growth and change even though they appear to be small. It is true: our internal market is still weak, the atmosphere characterising our Country is not one of the best and the goldsmith sector must look beyond its national borders to find satisfaction. For many years, may be too many, we have been told that the recovery is within reach to be then awakened to a harsh reality. As it happens every beginning of the year, we wonder how 2014 will be. There are two certain data: the consumption of the internal market will
still be weak, but made in Italy jewels will remain on top of the wish list of consumers all over the world and the customers of new markets who long for wearing an Italian jewel, status symbol and perfect combination of culture, beauty, good taste and quality, testify this great love for our precious articles. The signs that make us hope for the better are once again connected to exports that, as Franco Marchesini writes on page 78, “in 2014 will again constitute the main support to our production”. According to the survey "For whom Italy is profitable", carried out by Censis and Club of Economy on 1,146 people, at the item "the positive factors for Made in Italy", in the top positions we find that for a 31,3% “We own a cultural heritage with a global attraction; for a 24.3% “The Italy Brand is well-known all over the world as a life style and a synonym of taste and quality; for a 10.1% “We have an extremely widespread entrepreneurial tissue and despite this a certain individual spirit of initiative remains (La Repubblica (17/12/2013). These are important and positive data, as they speak about us and of how we are considered and seen by other people. Best wishes to all of you for a serene 2014, both in your life and work.
Editorial
Editoriale
11
Sommario
In copertina / Cover Crieri Contatto / Contact Crieri S.n.c. Tel. +39 0131 955583 crieri.it@hotmail.it www.crieri.com Bracciali tennis in oro bianco, oro bianco brunito e diamanti fancy. Tennis bracelets in white gold, white burnished gold and fancy diamonds.
16
concorso 2013/competition 2013 23 L’anno del serpente: i vincitori The year of the snake: the winners close up 29 Forme e colori 2014 Shapes and colours 2014 by Marina Morini
50 Artwork and photo by Close up Studios
on the cover Crieri
flash alta gioielleria/flash top jewellery Variazioni preziose Precious variations
Summary
flash orologi/flash watches 54 Meraviglie dallo spazio Wonders from space il prodotto/the product 56 Talento Italiano presenta...
12
eventi/events 58 Yamamay e Dinacci per Miss Universo Yamamay and Dinacci for Miss Universe comunicazione/communication 62 Lotus / Eberhard & Co. / Antica Orologeria Candido Operti mostre/exhibitions 64 Cartier / Pensieri Preziosi / Architetture da indossare negozi/shops 66 The Galleria: il luxury shopping di Abu Dhabi etica/ethics 68 Goldlake Italia impostare un modello diverso di impresa by Sonia Sbolzani 71
Fairtrade: il nuovo standard etico
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RJC: il settore orafo italiano
è molto attento ai temi etici RJC: the Italian jewellery sector takes ethical issues very seriously by Marina Morini
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76
i personaggi de L’Orafo/people Fabrizio Falcinelli: cerco di dare ai gioielli la magia del design Fabrizio Falcinelli: I try to give my jewels the magic of design by Antonella Garello storia d’impresa/case history Leo Pizzo: Indossare un’emozione, il sogno possibile di tutte le donne Leo Pizzo: wearing an emotion, the attainable dream of every woman by Marina Morini
82 Il made in Italy orafo secondo l’analisi dell’ICE by Paolo Lombardi gemme/gems 84 Diamante sì, diamante no, diamante perché To buy or not to buy a diamond, and why by Luigi Costantini
english translation 98 Ethics / People / Case History / Gems questo mese abbiamo parlato di... 103 This month we talked about...
fiere/fairs 86 Basel / Hong Kong / Bangkok on show 88 I prossimi appuntamenti / Forthcoming events L’Orafo Italiano Club 90 selezionati per voi
economia/economy 78 Si sta ravvivando la fiamma nel crogiolo... by Franco Marchesini/ ASI - Analisi e Studi Industriali
L’Orafo top style 96 Villa Athena nella Valle dei Templi by Gualtiero Spotti
Summary
94 news
13
Costruire una filiera responsabile per diamanti, oro e platinoidi dalla miniera al consumatore Building a responsible diamond, gold and platinum metals supply chain from mine to customer Il Responsible Jewellery Council (RJC) è un’organizzazione internazionale no-profit, costituita nel 2005 da un gruppo di 14 organizzazioni rappresentative dell’intero comparto dei diamanti e dell’oreficeria. Il RJC è retto da un Consiglio Direttivo e coadiuvato da varie Commissioni per ogni settore d’interesse. La gestione dell’attività è affidata ad un Team con sede in Australia, Canada, Italia e Regno Unito. Il RJC accoglie Membri appartenenti a qualsiasi settore della filiera dell’oreficeria e della gioielleria, di ogni dimensione, comprese le associazioni di categoria. Missione Promuovere norme e prassi operative responsabili, etiche, sociali e ambientali, nel rispetto dei diritti umani, in tutta la filiera che alimenta il comparto dei diamanti, dell’oreficeria e dei platinoidi, dall’estrazione mineraria al commercio al dettaglio. Il Council raggruppa più di 400 associati e 200 membri certificati. La lista è disponibile presso www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/ The Responsible Jewellery Council (RJC) is an international not-for-profit organisation established in 2005 by a group of 14 organisations from a cross section of the diamond and gold jewellery business. The RJC is governed by a Board of Directors, supported by a number of Committees and administered by a Management Team located in Australia, Canada, Italy and the United Kingdom. The RJC welcomes new Members, small, medium and large, from all parts of the jewellery supply chain, including trade associations. Mission To advance responsible ethical, social and environmental practices, which respect human rights, throughout the diamond, gold and platinum metals jewellery supply chain, from mine to retail. RJC now groups more than 400 Members and 200 certified Members. The list of RJC certified Members is available at www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/
GENNAIO 2014 editore direzione generale
redazione direttore responsabile
Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano MI Ph. +39 02 3451 230 Fax +39 02 3451 231 info@edifis.it - www.edifis.it orafo@edifis.it Marina Morini - marina.morini@edifis.it
redazione
Antonella Garello - antonella.garello@edifis.it
collaboratori
ASI - Analisi e Studi Industriali, Luigi Costantini, Valerio Faccenda, Paolo Lombardi, Franco Marchesini, Vittorio Montieri, Daniela Saibene, Sonia Sbolzani, Gualtiero Spotti.
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On the cover
On the cover
Una collana per tutte le donne
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Una “collana tennis” dalla qualità impeccabile e dal costo accessibile a tutte le donne: grazie al particolare sistema di ammagliatura che Crieri ha messo a punto e brevettato, infatti, il peso del metallo si riduce sensibilmente ed è possibile disporre di un girocollo di 42 cm di lunghezza già a partire da 10 grammi di peso e 0,90 carati. Il successo di questa collana, lanciata lo scorso Settembre, è stato immediato e ha decisamente contribuito al notevolissimo aumento di fatturato con cui l’azienda ha chiuso il 2013: +270% rispetto all’anno precedente. “Esistono, insomma, tutte le premesse per un 2014 ancora migliore” sottolinea Alessandro Saracino, responsabile marketing e commerciale. “Punteremo, come sempre, su una produzione studiata in ogni dettaglio, all’insegna della qualità e al tempo stesso del contenimento dei costi, a tutto vantaggio del consumatore finale”. La distribuzione avverrà tramite firme importanti e grandi gruppi.
A “tennis necklace” characterised by an impeccable quality at a price that can be afforded by any woman: in fact, thanks to the particular chaining method invented and patented by Crieri, the weight of metal is remarkably reduced and a 42 cm necklace can be obtained with just 10 gr weight and 0,90 ct. The success of this necklace, launched last September, was immediate and has decisively contributed to a remarkable increase of the company’s turnover in 2013: +270% compared to the previous year. “The bases for an even better 2014 are all here” says Alessandro Saracino, marketing and sales manager. “We will concentrate, as usual, on a production carefully designed in every detail, based on quality as well as on the containment of costs, to the benefit of the final consumer”. The distribution will be carried out through important brands and big groups.
On the cover
A necklace for all women
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o
E T N E P R E
co rs
vin citori d n el C o
L’A NNO DEL S
ECCO I VINCITORI DEL NOSTRO CONCORSO! Pubblichiamo i gioielli vincitori del nostro concorso “Year of the Snake”, omaggio tutto italiano all’anno cinese del Serpente e a uno dei simboli più amati nella storia della gioielleria. Ringraziamo tutte le aziende che hanno partecipato, dimostrando una varietà di stile, gusto, estetica e creatività degni del miglior Made in Italy. La giuria - composta
da Maurizio Palmisciano, designer di gioielleria presso aziende cinesi e insegnante di design del gioiello in Cina; Fiorence Chan, direttore responsabile della Hong Kong Jewellery magazine e la redazione de l’Orafo Italiano - ha votato sulla base di motivazioni che illustriamo in calce alle foto dei tre gioielli. Oltre alla targa, il primo classificato vince un weekend con soggiorno benessere per due persone.
Snake competition
Tiara di Carlo e Arturo Giuliano. Dal volume “Serpentina” di Fritz Falk, Arnoldsche Art Publishers.
Ec co i
3 1 20
23
Concorso serpente
Motivazione: Si tratta di un’elegante rappresentazione del serpente completa nel suo equilibrio
Anticoa
Snake competition
1
24
e nella cura del dettaglio. Ăˆ evidente la riflessione sull’estetica del pezzo e la studiata ricerca
Bracciale in argento 925, rodiato
delle proporzioni e delle armonie
canna di fucile, con smeraldi e
delle forme. n Motivation: It is
zaffiri colorati. Pezzo unico, rea-
an elegant representation of the
lizzato a mano. n Gunmetal
snake complete in its balance
grey, rhodium-plated sterling
and attention for detail. The
silver bracelet, with coloured
meditation on the jewel aesthe-
sapphires and emeralds.
tics is evident along with the
One of a kind, handmade piece.
careful research for proportions
www.anticoa.com
and harmonies in shapes.
Magriffe
Motivazione: Questo orecchino a
n Motivation: This sinuous
forma di serpente dalla forma si-
snake-shaped earring combines
nuosa riunisce simboli importanti
important symbols of western
Orecchino Due di Picche by Ma-
della cultura occidentale - la mela
culture, the apple and the origi-
griffe, in oro giallo, oro bianco
e il peccato originale - e cinese - le
nal sin with Chinese ones: the
brunito, diamanti brown, rubini e
spire formano il numero 8, bene-
coils forming number 8, consi-
smeraldi. n “Due di Picche” ear-
augurante nella tradizione cinese.
dered a good omen in Chinese
ring by Magriffe, in yellow gold
La testa ciondolante e il movimen-
tradition. The swinging head and
and white burnished gold, brown
to del rettile sembrano rendere
the movement of the reptile
diamonds, rubies and emeralds.
ancora più luminose le gemme
seem to make the gems covering
www.magriffe-gioielli.it
che ne rivestono il corpo.
the body even brighter.
2 3 Motivazione: Una parure di indubbio fascino e di contrasti simbolici, che sa riunire con armonia il motivo del serpente, creatura legata alla terra e al sottosuolo, con la perla, gemma del mare. I colori contrastan-
Utopia
ti delle perle - amatissime in Cina ricordano il motivo cinese dello Yin e tura. L’impeccabile pavé riprende la
gezza della terra (il serpente) e la
morbidezza delle scaglie del rettile.
profondità del mare (le perle).
n Motivation: A parure charac-
Anello in oro bianco, diamanti
terised by an undeniable charm and
bianchi e perla dei Mari del Sud.
symbolic contrasts that manage to
Orecchini in oro brunito, diamanti
harmoniously combine the pattern
bianchi e perle dei Mari del Sud e
of the snake, a creature connected
di Tahiti. n The Eden Collection
to both earth and underground,
unites the wisdom of the earth
with the pearl, a gem coming from
(the snake) and the depth of the
the sea. The contrasting colours of
sea (the pearls). Ring in white
the pearls, particularly appreciated
gold, white diamonds and South
in China, remind the Chinese pattern
Sea pearl. Earrings in burnished
of Yin and Yang as well as the con-
gold, white diamonds and South
trasting forces of nature. The impec-
Sea and Tahiti pearls.
cable pavé takes inspiration from
www.utopia-jewels.com
the softness of the reptile scales.
Snake competition
Yang e le forze contrastanti della naLa Collezione Eden unisce la sag-
25
Dario Ramerini per l’Orafo Italiano … Ma chi utilizza i diamanti per realizzare splendidi gioielli, conosce Anversa? Vado ad Anversa dal 1995, e la adoro: la fusione delle diverse etnie ha fatto evolvere la città, dando origine ad una comunità viva e propositiva. La maggior parte delle aziende tratta lo stesso prodotto - il diamante - un po’ come succede per i distretti orafi italiani, ma sono più coese, e cercano di creare vantaggi per tutti. I prezzi dei diamanti vengono equiparati alla qualità e al pagamento in tutte le aziende, e la linea di credito viene concessa solo ai clienti meritevoli, secondo informazioni note esclusivamente alla comunità dei diamanti. I clienti che hanno progetti seri trovano appoggio e condivisione, agli altri non è consentito l’accesso al mercato, in modo da evitare perdite. Anversa è un fantastico hub dove ordinare tutto quello che si cerca senza andare lontano. Le aziende sono guidate da membri delle famiglie proprietarie, che hanno il potere di applicare gli stessi prezzi che praticano sugli altri mercati per quei quantitativi e pagamenti. Anversa conosce meglio di altri hub del diamante le abitudini dei clienti europei. La comunità delle aziende ha saputo contrastare la crisi mondiale non solo attraverso un’ottima politica finanziaria e di magazzino, ma anche allargando la clientela. Per questo motivo è nata la fiera di Anversa, unica manifestazione che si occupa esclusivamente di diamanti, a livello internazionale. La fiera si svolge una volta l’anno, a Gennaio, in un clima propositivo, un periodo utile per costruire le strategie del nuovo anno. Gli espositori - solo grandi aziende che producono o commerciano diamanti - espongono in una prestigiosa location, suddivisa tra la storica Borsa e il Diamond Club. Il livello di preparazione e specializzazione dei partecipanti, inclusi i clienti, è più alto rispetto ad altre fiere. Anversa vive in funzione della fiera, durante la quale tutti gli uffici e i servizi sono aperti, compresa la domenica. La qualità e il livello dell’organizzazione sono elevatissimi e l’obiettivo è creare rapporti continuativi tra visitatori ed espositori. Un consiglio a tutti i produttori di gioielleria: prima di dar credito alle liste di diamanti che arrivano via mail dall’estero, confrontatevi col mercato reale di Anversa e approfittate della professionalità che questa città è in grado di offrire.
I diamanti amano Anversa Dario Ramerini Cultore della gioielleria e del design, comincia nell’azienda di famiglia al tempo dell’università, cimentandosi in esperimenti stilistici e di marketing. Gemmologo HRD, esperto di grafica pubblicitaria, ha tenuto lezioni presso alcune Università e Camere di Commercio. Attualmente è amministratore delegato de Ititoli. Jewellery and design expert, he begins in the family company at the time of university with stylistic and marketing deeds. HRD gemologist, and involved in graphic design, he has lectured at some Universities and Chambers of Commerce. He is currently CEO of Ititoli brand. @darioramerini
darioramerini.com/blog
Diamonds love Antwerp ...But who mounts diamonds on jewelry creations knows really that city? I have been going to Antwerp since 1995 and I love it! The multiethnic approach of the citizens has caused a positive evolution. The majority of the companies deal in the same product - the diamond - like our Italian gold districts, but they are more cohesive, while creating opportunities for everyone. The prices of diamonds are related to the quality and payment in every company and the credit line is granted only to the customers with a good reputation for the diamond community. The loyal customers are supported in their projects; the non-serious ones can’t even enter the market. Antwerp is a fantastic hub where to order what you are looking for, without going too far. The companies are managed by members of the owner family, so they can give same conditions the company is admitting for other markets. Antwerp knows better than other diamond centers the habits of the European market. The community has overcome the international crisis, not only with a good finance and inventory management, but also expanding the clientele. For this reason was created the Antwerp diamond fair. It is the one and only tradefair for diamond dealers. The fair takes place once a year in January; the right period to build the strategy. The location joins both the Bourse and the Diamond Club. The exhibitors are only big companies who manufacture or deal in diamonds. The professionality of exhibitors and customers is higher than in other fairs. During the days of the fair, the whole city lives for it and all the shops and services are open even during Sunday. The quality of the service is very high. The mission is creating long lasting and serious relations between visitors and exhibitors. My advice for jewelry manufacturers is the following: before trusting in all the diamond lists you receive everyday, taste the real Antwerp market and take advantage of the professionality the diamond city is able to offer.
Close Up
Close Up by Marina Morini
Forme e colori 2014 Shapes and colours 2014
29 Daizy Shely
Close Up
Malù Collare “Moon” in metallo rodiato e cristalli Swarovski®Elements. n “Moon” choker in rhodium-plated metal and Swarovski®Elements crystals.
Ititoli Anelli Diamond XL in oro bianco e diamanti con rubino,
Giorgio Armani
zaffiro e smeraldo. n Diamond XL rings in white gold and diamonds, with a ruby,
Close Up
an emerald, a sapphire.
30
Giorgio Armani
Falcinelli Italy Collezione Althea. Anelli
n Althea Collection. Contem-
dal design contemporaneo
porary rings in white and rose
in oro bianco e rosa con
gold with amethyst quartz,
quarzo ametista, ametista
green amethyst and
verde e diamanti.
diamonds.
Crieri Bracciale in oro rosa e oro
and burnished white gold with fancy diamonds.
Close Up
bianco brunito con diamanti fancy. n Bracelet in rose
31
Close Up
Confuorto Gioielli Collana multifilo in agata vinaccia. Orecchini in parure. n Multi-string necklace
with red purple agate.
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Earrings as a set.
32
di StefAno
Chanel
by Silver Vogue Collezione Fancy. Orecchini in argento 925 placcato rosĂŠ, con zirconi e pietre sintetiche. Disponibile in vari colori. n Fancy Collection. Earrings in roseplated sterling silver with zircons and synthetic stones. Available in different colors.
Francesca Mo Collezione Ghiaccio. Orecchini composti da una mattonella di vetro e supporto in oro o argento. Tantissimi i colori disponibirings made of a glass brick and a gold or silver hook. Available in many different colors.
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li. n Ghiaccio Collection. Ear-
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Labriola Gioielli Collezione Friendly. Anelli in bronzo e combinazioni di pietre di colore: tormalina, quarzo, ametista, peridoto, acquamarina, ecc. n Friendly Collection. Bronze rings with combinations of color stones: tourmaline, quartz, amethyst, peridot, aquamarine, etc.
Christian Dior Ermanno Scervino
Alisei Milano Anelli in argento e pietre colorate. n Rings in silver and
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coloured stones.
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Torque Oval Collection. Orologio solo tempo con cassa da 37 mm., vetro minerale, datario. Impermeabile fino a 10 atm. n Oval Collection. Solo tem-
po watch with a 37 mm. case, mineral glass, and calendar. Water resistant up to 10 atm.
Speedometer Official Un nuovo concept ideato dal designer Marco Gatti: braccialetti in acciaio che ripropongono le ghiere degli orologi pi첫 famosi. n A new concept designed by Marco Gatti: steel bangle bracelets that repropose the ring bezels of the most popular watches.
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Jarrett
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Dolce & Gabbana
Sector Spirit Collection. Pendente a croce con cristalli neri da rosario. n Spirit Collection. Cross pendant with black crystal rosary beads.
Alcozer & J Collana con centrale in cammeo incastonato su ottone dorato, pietre Swarovski, granato e perle. n Necklace with a cameo set on a golden brass element, Swarovski
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stones, garnets and pearls.
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Amen Bracciali in pelle e chiusura magnetica con il Padre Nostro e i 10 Comandamenti. Disponibili in diversi colori e con diverse preghiere n Leather bracelets and magnetic clasp with the prayer Our Father and the 10 Commandments printed.
Etro
Available in different colors and with different prayers.
Alexandre McSmith London
Tuum Bracciali in argento 925 con incisa la preghiera del Padre Nostro. Disponibili in: argento rodiato, argento brunito, argento bronzato brunito. n Sterling silver bracelets with Our Father prayer. Also silver, burnished silver, burnished bronze-plated silver.
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available in rhodium-plated
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Giulia Jewels Collezione Intrecci. Bracciali in bronzo, disponibili nei colori giallo classico, giallo oro anticato e rutenio. Premio Trend Setter a Gold in Italy, Arezzo. n Intrecci Collection. Bronze
bangles, available in classic yellow color, aged golden yellow and ruthenium. Trend
Giambattista Valli
Setter Award at Gold in Italy, Arezzo. (Photo by MRC Foto).
The Fifth Season by Roberto Coin Pendente e orecchini in argento
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925 e in argento 925 placcato oro rosa. n Pendant and earrings in sterling silver and in rose goldplated sterling silver.
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Together Jewels Anello in argento 925 dorato, con zirconi. Disponibile anche in argento 925 con pietre di diversi colori. n Gold-plated sterling silver ring with zircons. Also available in sterling silver with stones in different colors.
Scartoni Bracciale realizzato a mano,
n Hand-made burnished ster-
in argento 925 brunito con
ling silver bracelet with hollow
elementi in grumetta vuota e
chain and decorated cabochon
cabochon decorati. Collana,
elements. Necklace, ring and
anello e orecchini in parure.
earrings as a set.
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Punk it by Face Ă Face
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Artlinea Collana in oro bianco, rosĂŠ e giallo a 18 ct., giocata sul motivo del cuore. n Necklace in white, rose and yellow 18 ct. gold playing on the motif of the heart.
Bark
Elite Bijoux Anelli in argento 925 dorato
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e zirconi. n Rings in goldplated sterling silver and zircons.
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PVZ-Neonero Dalla Collezione “Pizzo d’Oro” di NEONERO, bracciali rigidi in oro 18 ct. giallo, rosa e rodiato, con lavorazione effetto pizzo. n From the “Pizzo d’Oro” Collection by NEONERO, bangles in 18 ct. yellow, rose and rhodiumplated gold with a lace effect workmanship.
Lorenzo Ungari Collezione Ungarite. Bracciale in una lega speciale, che non si ossida e dona una grande brillantezza. Diamantatura eseguita a mano. n Ungarite Collection. Bracelet in a special alloy - which does not oxydize and gives a special brightness. Hand made diamond milling.
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Oscar de la Renta
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Graziella Collezione Margherita. Collana disponibile in oro a 14 e a 18 ct. e in argento. Bracciale e orecchini in parure. n Margherita Collection. Necklace available in 14 and 18ct. gold and in silver. Bracelet and earrings as a set.
Tous Il marchio spagnolo presenta gli orecchini “Garabato”, in oro 18 ct. e pietre di colore. Distributore per l’Italia: Croce del Sud s.r.l. n The Spanish brand presents these “Garabato” earrings in yellow gold
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with color stones.
42 Aquilano.Rimondi
Michelangelo Gioielli Dalla Collezione Rinascimento, pendente in argento 925 con cammeo. n From the Rinascimento Collection, pendant in sterling silver with cameo.
Isabel Marant
Sidra Gold Collezione Iris. Orecchini in oro 18 ct. bianco, giallo e rosa con decori in smalto e pietre naturali. Collana, anello e bracciale in parure. n Iris
Grani
Collection. Bangle in 18ct. white, yellow and rose gold
Collezione Meissa. Collana in
with enamelled decoration
argento con pietre Swarovski.
and natural stones. Necklace,
n Meissa Collection. Neck-
ring and earrings as a set.
lace in silver with Swarovski
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stones.
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Missoni
Swarovski Collana Adenium della Collezione Primavera/Estate 2014. Visione contemporanea dell’artigianato africano. n Adenium necklace from
the Spring/Summer 2014 Collection. A contemporary vision of African handicraft.
Amore & Baci Bracciale in argento 925 con elementi componibili in argento, vetro di Murano, smalti e cristalli Swarovski. n Ster-
Close Up
ling silver bracelet with composable elements in silver, Murano glass, enamels and Swarovski crystals.
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Giovanni Raspini Collana della Collezione Limited Edition Neckplace Savana, in argento dorato e corno. n Limited Edition Neckplace
Savana Collection. Necklace in gold-plated silver and horn.
Byblos
Fendi
Saturno L’anatra e la volpe sono le protagoniste di questi gemelli in argento 925 e smalti. Disponibili in una vasta gamma di motivi, come cani, elefanti, cavalli. Realizzati a mano in ogni dettaglio. n The duck and the fox are the protagonists of these cuff-links in sterling wide range of motifs, including dogs, elephants, horses. Handcrafted in every detail.
Close Up
silver and enamels. Available in a
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Close Up
Blumarine
1AR by Unoaerre Schiave in oro, argento e ottone rosato. n Bangles in gold, silver and rose plated brass.
Silver Star Orecchini in argento 925 di filo e palline diamantate, con elementi microfusi e zirconi preincassati. n Earrings in diamond-milled sterling silver thread and boules, with investment cast elements
Close Up
and pre-set zircons.
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Gianfranco Ferrè
Stroili Collezione New Moon - Primavera/Estate 2013-14. Bracciale rigido in metallo dorato e zirconi. Girocollo e orecchini in parure. n New Moon Collection - S/S 2013-14. Bangle in gold-plated metal and zircons. Necklace and earrings as a set.
Christofle Collezione In Connection. Manchette formata da due anelli di metallo uniti da una chiusura centrale. In argento 925 e oro. Design by Philippe Airaud. n In Connection Collection. Cuff bracelet made with two wide circular bands connected by a central clasp. In sterling silver and gold. Design by Philippe Airaud.
Fragiacomo
Visionnaire placcato oro. Design by La Conca. n Bangle in gold-plated silver. Design by La Conca.
Close Up
Bracciale a schiava in argento
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Flash alta gioielleria
Variazioni preziose Precious variations Variazioni sul tema della gioielleria più preziosa: platino, oro, diamanti, smalti e gemme danno vita a gioielli di fattura squisita, che interpretano con gusto e raffinatezza gli stili più diversi. Per una donna che esprime la propria personalità in ogni dettaglio. n Variations on the most
precious jewellery: platinum, gold, diamonds, enamels and gems unite to create exquisite jewels that interpret with taste and refinement the most diverse styles. For a woman who expresses her
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Masriera Orecchini “Red Dragon”, in oro giallo 18 carati, con brillanti, due tormaline verdi taglio rotondo e smalti a fuoco. n “Red Dragon” earrings, in 18 carat yellow gold with brilliant cut diamonds, two round cut green tourmalines and fired enamel.
personality in every detail.
Flash high-end jewellery
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Bibigì Anelli della collezione “Grazia”, in oro rosa con brillanti e berillo turchese e rosa. n Two rings from the “Grazia” collection, in rose gold with brilliant-cut diamonds and light blue and pink beryls.
é Dusk Kreations Pen-
dente “Honey Drop”, in oro 18 carati, con importante citrino, diamanti e zaffiri. n “Honey Drop” pendant, in 18 carat gold with an important citrine, diamonds and sapphires.
è Francesca Villa Col-
lana in oro rosa con zaffiri blu, topazi, rubini e soldatino vintage dei primi del ‘900. Collezione “Joie de Vivre”. n A rose gold necklace with blue sapphires, topaz, rubies and a vintage toy soldier from the early twentieth century. “Joie de Vivre” collection.
ê Pino Manna “The golden crab”, pendente in oro rosa con brillanti, zaffiri colorati e diamanti neri. n “The golden crab”, rose gold pendant with brilliantcut diamonds, colored sapphires and black diamonds.
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Flash alta gioielleria ë Polello La collezione
“Eterno” comprende una vasta gamma di anelli da indossare singolarmente o insieme. Quelli presentati a lato sono in oro bianco, con zaffiri e pavé di diamanti. n The “Eterno” collection comprises a wide range of rings which can be worn alone or together. Those pictured alongside are in white gold, with sapphires and diamond pavé.
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Carrera y Carrera Dalla collezione “Bambù”: anello da cocktail in oro giallo e bianco, con quarzo rosa e diamanti. n From the “Bambù” collection: cocktail ring, in yellow and white gold, pink quartz and diamonds.
Flash high-end jewellery
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Fabergé Ispirata al Trellis Egg realizzato da Fabergé nel 1892, la collezione “Treillage” comprende gioielli in oro rosa, punteggiati da diamanti e pietre preziose. n Inspired by the Trellis Egg realised by Fabergé in 1892, the “Treillage” collection comprises rose gold jewels, studded with diamonds and precious stones.
î Chantecler Collier e
orecchini a goccia della collezione “Enchanté”, in oro rosa con cristalli di zaffiro e diamanti. n Necklace and drop earrings from the “Enchanté” collection, in rose gold with sapphire crystals and diamonds .
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ï Tiffany Orecchini “Le-
gacy”, in platino e diamanti. n “Legacy” earrings, in platinum and diamonds.
Giloro Anello in oro rosa con diamanti bianchi; anello in oro bianco con diamanti bianchi. Collezione Voilà. n A ring in rose gold with white diamonds; a ring in white gold with white diamonds. Voilà collection.
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Flash orologi
Grieb & Benzinger Area 51 Pezzo unico realizzato su richiesta, questo orologio in oro bianco-palladio 18 carati è animato da alieni tridimensionali con rubini al posto degli occhi e diamanti come crateri lunari. Sui ponti del movimento sono sospesi i pianeti, tra cui la Terra, circondata da lune e Saturno. n Area 51 A unique item manufactured on order, this 18 ct white gold-palladium watch is animated by threedimensional aliens with rubies as eyes and diamonds as lunar craters. On the movement bridges planets are suspended, and among them the Earth is surrounded by moons and Saturn.
Meraviglie dallo spazio Wonders from space Lune, pianeti, eclissi, alieni... I grandi maestri dell’orologeria danno prova di incredibile capacità tecnica e al tempo stesso di poesia, facendoci sognare meravigliose avventure, sospesi tra astronomia e fantascienza. n Moons, planets, eclipses,
aliens… The great masters of watchmaking show an incredible technical skill as well as a poetic ability, making us dream of wonderful adventures, suspended between
ç Jacquet Droz Perpetual
Calendar Éclipse Sul quadrante Grand Feu nero o avorio, a destra trova posto la cifra del giorno, a sinistra il giorno della settimana; un contatore alle ore 12 indica il mese, mentre una finestra segnala l’anno bisestile. Alle ore sei, una racchetta in onice nera o avorio svela la luna o la cela fino all’eclissi totale.
n Perpetual Calendar Éclipse On the clock black or ivory Grand Feu dial we find the number of the day on the right while the day of the week is on the left. A counter at 12 indicates the month, while a small opening displays the leap year. At six, a racket in black or ivory onyx reveals the moon or hides it until the total eclipse.
astronomy and science fiction.
Flash watches
é Romain Jerome Spa-
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cecraft Un orologio per astronauti, che ricorda la forma di un veicolo spaziale e permette al pilota alla guida di leggere l’ora senza torcere il polso. La cassa, a forma trapezoidale, è in titanio con trattamento in PVD. Stupefacente la combinazione delle quattro funzioni delle ore: laterali, lineari, saltanti e retrograde.
n Spacecraft A watch for astronauts reminding the shape of a spacecraft. It allows the pilot driving his vehicle to read the time without twisting his wrist. The trapezoidal case is made in titanium with PVD treatment. An outstanding combination of the four functions of hours: lateral, linear, jumping and retrograde.
Il prodotto
The product
Talento Italiano presenta...
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Surprise. Come si evince dal nome, vuole essere una collezione che sorprende, che emoziona, che affascina, che entusiasma, che fa sognare e stuzzica l'immaginazione. Per realizzarla ci siamo ispirati alla voglia di cambiamento, al desiderio di trasformabilità e alla necessità di flessibilità, di non essere sempre “la stessa cosa”, desiderio di continua evoluzione, che implica la voglia di raggiungere nuovi traguardi e di cogliere nuove sfide. “Se si fanno sempre le stesse cose, si ottengono sempre gli stessi risultati”, si dice. Ebbene noi di Talento Italiano vogliamo ottenere qualcosa di diverso, regalare la possibiltà del cambiamento, la gioia racchiusa nella “sorpresa”, appunto, superare le difficoltà tecniche attraverso la ricerca della perfezione realizzativa. “Surprise”
è un vocabolo che esiste in inglese ma anche in francese, e si rivolge a tutte le donne del mondo che hanno voglia di cambiamento, che desiderano rinnovarsi, che sono pronte a mettersi in gioco e a “giocare” con il gioiello che indossano. Donne che amano gli abiti adatti ad ogni occasione, per non apparire mai assolutamente identiche al giorno prima, ma intraprendere nuovi cammini e iniziare nuove avventure e nuove sfide. Donne che amano “osare”. Per ora, la collezione Surprise è composta da ciondoli di diverse dimensioni ma, a breve, ci saranno anche orecchini e anelli, sempre secondo il concetto della trasformabilità e molteplicità di funzione, per non annoiarsi mai!
Eventi
Yamamay e Dinacci per Miss Universo Il costume da un milione di dollari: Yamamay lo ha disegnato e realizzato, Fratelli Dinacci lo ha ornato di gemme.
Events
Gianluigi Cimmino e Flavio Dinacci
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English translation: see page 98
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alla collaborazione tra Yamamay e Fratelli Dinacci per Miss Universo, il concorso più seguito al mondo con un miliardo di telespettatori, è nato lo straordinario costume da un milione di dollari dedicato alla Miss vincitrice. Lo spettacolare costume, la cui realizzazione ha richiesto in tutto 4 mesi di tempo, è ornato da un ricercato disegno composto da circa 900 pietre preziose tra diamanti, smeraldi e rubini, cucite una ad una sul tessuto, per un totale di quasi 200 carati e 450 grammi d’oro a 18 carati. Non a caso i colori delle gemme riprendono quelli della nostra bandiera, perché questo ammiratissimo costume
è stato ideato, disegnato e realizzato - con incredibile perizia e creatività - interamente in Italia, e riecheggiano inoltre il claim “A touch of Italy” enfatizzato da Yamamay nelle sue campagne. L’iniziativa, nata dalla lunga amicizia tra Flavio Dinacci e Gianluigi Cimmino, Amministratore Delegato di Yamamay, ha riscosso enorme successo e consenso mediatico in tutto il mondo.
Comunicazione
LOTUS Sponsor personale di Marc Marquez, campione mondiale di Moto GP 2013, Lotus festeggia il titolo, e la collaborazione che lega il marchio spagnolo al pilota, con una nuova collezione di cronografi e di nuovi visual pubblicitari che “raccontano” la conquista del mondo del motociclismo di Mar-
quez. n Personal sponsor of Marc Marquez, Moto GP World Champion, Lotus celebrates the title and the collaboration that connects the Spanish brand to the driver, with a new collection of chronographs and new advertisement visuals “narrating” the ascent of Marquez in the world of motorcycling.
Communication
EBERHARD & Co.
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Grande accoglienza a Dubai per Gennaro Gattuso (foto a destra), centrocampista e campione del mondo, oggi Brand Ambassador di Eberhard & Co. All’evento, orga-
nizzato dalla Maison all’interno della Emirates Tower, era presente il Direttore Generale, Mario Peserico, e Ruwan Seneviratne, in rappresentanza di Damas, retailer locale di Eberhard. n
in the Emirates Tower, saw the attendance of Mario Peserico, Managing Director, as well as of Ruwan Seneviratne as a representative of Damas, local retailer of Eberhard products.
Gennaro Gattuso (below), midfielder and world champion, now Brand Ambassador of Eberhard & Co., was enthusiastically welcomed in Dubai. The event, organised by theSwiss company
ANTICA OROLOGERIA CANDIDO OPERTI Come ogni anno torna il volumetto “Racconti Preziosi”, (foto in alto), curato da Serena Orta per l’Antica Orologeria Candido Operti.
L’edizione 2014 del raffinato libretto, con elegante copertina che al tatto sembra broccato, raccoglie una panoramica di preziose collezioni di gioielleria e di orologi, interessanti articoli su storia e cultura degli orologi, dei gioielli, degli argenti, senza dimenticare alcuni consigli pratici su come averne cura. “Racconti Preziosi” è stato inviato, prima di Natale, a tutti i clienti della gioielleria cagliaritana. n As every year the booklet “Racconti Preziosi” (top), edited by Serena Orta for Antica Orologeria Candido Operti, is published. The 2014 edition of this refined booklet, with an elegant cover that reminds of the brocade when touched, includes a selection of precious collections of jewellery and watches, interesting articles on the history and culture of watches, jewels and silverware, without forgetting some practical advice on how to care for them. “Racconti Preziosi” was sent, before Christmas, to all customers of the jeweller from Cagliari.
Mostre
Exhibitions
Cartier
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“Cartier. Le Style et l’Histoire” è il nome della grande mostra ospitata al Grand Palais, a Parigi, fino al 16 Febbraio prossimo: una retrospettiva eccezionale sullo stile e la storia della Maison francese, organizzata da Réunion des Musées Nationaux-Grand Palais. Oltre 600 i capolavori preziosi in mostra: alta gioielleria, orologi misteriosi, orologi da polso e oggetti preziosi. A partire dal 1983, la Collezione Cartier è stata presentata in oltre 25 mostre ospitate in sedi prestigiose, come il Metropolitan Museum di New York, il Palace Museum della Città Proibita di Pechino e Istituti culturali di tutto il mondo. Alla cena di gala organizzata per l’inaugurazione, Stanislas Chauveau de Quercize, Presidente e amministratore delegato di Cartier International, e Jean Paul Cluzel, Presidente degli Etablissements alla Réunion des Musées Nationaux-Grand Palais, hanno accolto gli oltre 200 invitati - principi, nobili, personaggi dello spettacolo e della cultura internazionale. (Foto di Rindoff Petroff/Castel/French Select via Getty Images). n “Cartier. Le Style et l’Histoire” is the name of the great exhibition hosted at Grand Palais, in Paris, until next 16 February: an exceptional retrospective on the style and history of the French Maison organised by Réunion des Musées Nationaux-Grand Palais. Over 600 precious masterpieces are on display: high jewellery, mysterious watches, wristwatches and precious objects. Starting from 1983, the Cartier Collection has been presented in over 25 exhibitions hosted in prestigious venues as the Metropolitan Museum of New York, the Palace Museum of the Forbidden City in Beijing and the Cultural Institutions all over the world. During the gala dinner party organised for the opening, Stanislas Chauveau de Quercize, President and Managing Director of Cartier International, and Jean Paul Cluzel, President of Etablissements at the Réunion des Musées Nationaux-Grand Palais, welcomed over 200 guests - princes, nobles, celebrities and members of the international cultural world (Photo by Rindoff Petroff/Castel/French Select via Getty Images).
Pensieri Preziosi 9 Pensieri Preziosi si terrà fino al 23 Febbraio: la rassegna, ideata da Mirella Cisotto Nalon, e quest’anno dedicata alla Gioielleria Contemporanea Australiana. In particolare sono esposti i lavori della Scuola orafa australiana che si è formata alla RMIT University di Melbourne sotto la guida del professor Robert Baines (nelle foto due sue opere). Otto gli artisti in mostra presso l’Oratorio di San Rocco, a Padova, con un centinaio di pezzi: Nicholas Bastin, Simon Cottrell, Kirsten Haydon, Linda Hughes, Christopher Milbourne, Nicholas Polentas e Katherine Wheeler. I gioielli sono realizzati con materiali preziosi e poveri e attraverso tecniche lavorative insolite e innovative. n “Pensieri Preziosi”, the event devised by Mirella Cisotto Nalon, will be held until 23 February and dedicated to Australian contemporary jewels. In particular, Robert Baines - La spilla di Oz works of the Australian goldsmith school, trained at the RMIT University of Melbourne under the supervision of professor Robert Baines (in the pictures two of his works) are on display. The 8 artists exhibiting at the Oratorio di San Rocco, in Padua, will be present with about a hundred items: Nicholas Bastin, Simon Cottrell, Kirsten Haydon, Linda Hughes, Christopher Milbourne, Nicholas Polentas and Katherine Wheeler. The jewels have been realised with precious and poor materials using unusual an innovative working techniques. Robert Baines
Architetture da indossare Al Museo del Bijou di Casalmaggiore, Cremona, fino al 26 Gennaio saranno esposte “Architetture da indossare - come la progettazione dell’architettura ridefinisce il gioiello”, curata dall’architetto Floriana Maracchia, che espone con altri architetti esperti nel campo del gioiello: Ilaria Vernier, Paola Ferri ed Elviro di Meo/Antonio Rossetti. La mostra è patrocinata dal Comune di Casalmaggiore, dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia e della provincia di Cremona, dall’Associazione Amici del Museo del Bijou e dal Distretto delle Terre Casalasche. n At the Museo del Bijou in Casalmaggiore, Cremona, until 26 January are on display works from “Architectures to wear - how the architectural design redefines the jewel”, an exhibition curated by architect Floriana Maracchia, who exhibits her works with other architects expert in the field of jewellery: Ilaria Vernier, Paola Ferri and Elviro di Meo/Antonio Rossetti. The exhibition is sponsored by the municipality of Casalmaggiore, the P.P.C. Association of Architects of Rome and its province, by the province of Cremona, the Association Friends of the Museo del Bijou as well as by the district of the territory of Casalmaggiore.
Negozi
The Galleria: il luxury shopping di Abu Dhabi
Shops
Oltre 130 boutique che vendono i più importanti marchi del lusso mondiale, distribuite su 33 mila metri quadrati. Queste le cifre di The Galleria, il nuovo shopping centre ufficialmente inaugurato lo scorso Ottobre in occasione dell’Abu Dhabi Grand Prix, che ha attirato nel Paese oltre 50 mila fans della Formula 1. Costruito sull’isola di Al Maryah Island, ad Abu Dhabi, il centro - frutto della joint venture tra Mubadala Real Estate and Infrastructure e Gulf Related - è stato progettato dagli architetti Elkus Manfredi, americano, e Benoy, inglese, mentre il tetto-scultura che copre la Great Room è opera di RFR Group Paris. The Galleria ospita, oltre ai brand moda e accessori, salute e bellezza, alcuni dei più grandi marchi della gioielleria e dell’orologeria mondiale, come Bulgari, Cartier, Mikimoto, Panerai, Pomellato, Swarovski e Tag Heuer.
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Etica
Goldlake Italia impostare un modello diverso di impresa La società mineraria italiana che punta sull’oro etico collabora con importanti realtà anglosassoni e internazionali,, come Cartier. Ancora scarso, in Italia, l’interesse del settore.
S
empre più consumatori, secondo i sondaggi, sono disposti a cambiare le proprie abitudini a favore dell’acquisto di gioielli realizzati con oro estratto in modo lecito e “pulito” (ovvero rispettoso dell’ambiente e di chi vi lavora). La questione è di portata colossale, se si pensa che ben l’80% della produzione mondiale di metallo giallo è destinata a gioielli e ornamenti. Non solo i diamanti,
Ethics by Sonia Sbolzani
Una miniera
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dunque, sono al centro di una “questione etica”, ma sempre più anche l’oro, la cui estrazione non è effettuata esclusivamente da pochi “giganti” minerari, bensì avviene pure in tante miniere su scala piccola o artigianale: sono attività che coinvolgono – si stima – quasi 30 milioni di persone in tutto il mondo, responsabili della raccolta di circa un quarto dell’oro e dell’85% di diamanti e altre gemme (dati elaborati dal London’s International Institute for Environment and
Development). Da qui deriva l’attenzione che organismi internazionali come Responsible Jewellery Council hanno dedicato al fenomeno. Anche in ambito nazionale abbiamo una società mineraria che punta tutti i suoi atout sull’oro “etico”. Si tratta di Goldlake Italia con sede a Gubbio, fondata nel 2003 da Giuseppe Colaiacovo, già “re del cemento”, il quale ha acquistato una miniera di oro e ferro in Honduras (in cui lavora un centinaio di persone) lancian-
nieri. Mi riferisco all’oro etico, così come è comunemente definito. Si tratta di una tipologia in cui veramente in pochi riusciamo a cimentarci e che, quindi, non ha impatto rilevante sui big e viceversa.
Franco e Giuseppe Colaiacovo
dosi in un business di successo - 105,8 milioni di fatturato nel 2012 - che da poco ha visto la società aderire al progetto Elite di Borsa Italiana. L’abbiamo intervistato. Come azienda in che modo avete vissuto il boom dell’oro degli scorsi anni? La crescita delle quotazioni dell’oro è stata indubbiamente elemento favorevole nello sviluppo delle nostre attività, anche se non determinante. Crediamo che l’oro, al di là delle possibili oscillazioni anche significative nel fixing, resti (e resterà a lungo) un asset che conferisce solidità alle prospettive produttive e all’industria che vi opera. Che trend prevedete per il prezzo del metallo giallo nei
prossimi mesi? È difficilissimo fare previsioni da un paio di anni a questa parte. In tutti i forum in materia a cui partecipiamo emerge un quadro di incertezza dovuto non all’oro in sé, ma al quadro internazionale, agli scenari politici e militari di molte aree del pianeta e all’incerta evoluzione della crisi economica internazionale. Siamo comunque sicuri che, nel lungo periodo, l’oro è un ottimo investimento dai rendimenti certi.
mo individuato la possibilità di sviluppare anche attività minerarie in Honduras. È stato un bell’incontro! Il settore aurifero mondiale è contraddistinto da big come Rio Tinto, BHP Billiton, Anglo American. Soffrite un po’ di complesso di inferiorità o no? In realtà siamo su piani diversi e la nostra è una nicchia in evoluzione in cui siamo i pio-
Cosa significa in termini concreti produrre oro “etico”? Significa impostare il proprio modello di impresa in maniera diversa. Significa pianificare diversamente le attività dall’estrazione alla distribuzione lungo tutta la supply chain. Significa anche investire qualcosa di più anche se a questo il mercato si è abituato cercando di remunerare lo sforzo. Quali sono i vostri punti di forza, oltre alla sensibilità etica? E quali le debolezze? I punti di forza sono la capacità innovativa di questo modello e quindi il vantaggio competi-
Come è nata l’idea di acquistare una miniera in Honduras? La scelta di entrare in questo business è legata allo scouting che facciamo regolarmente nel settore del cemento. Avendo in programma l’ingresso nei mercati centramericani, abbia-
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Etica
tivo che, in questa nicchia, abbiamo saputo guadagnare. La possibile debolezza è sicuramente la necessità di operare con maggiori vincoli e, quindi, con piani d’impresa che tengano conto di maggiore complessità. Quali opportunità vorreste cogliere nei prossimi anni? Avete qualche progetto/sogno nel cassetto? I progetti non mancano e, proprio nel settore minerario, è sempre bene sondare continuamente dossier e possibili iniziative da implementare. Il nostro intendimento è individuare e sviluppare altri siti minerari che possano consentire lo sviluppo quantitativo dell’oro etico, ad oggi limitato nel mondo a poche centinaia di chili l’anno. Il recente ingresso in Elite di Borsa Italiana cosa ha comportato in senso positivo e in senso negativo? L’ingresso in Elite di Borsa Italiana è sicuramente un elemento di forza per la nostra società. Di fronte a noi vediamo solo effetti positivi perché un percorso di questo tipo fa molto maturare la proprietà, il management e la società nel suo complesso. Perché avete scelto Piazza Affari anziché
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lo Stock Exchange di Londra, come qualcuno riteneva più logico? Elite non è una quotazione, ma un percorso di interazione con la comunità finanziaria. Quindi non abbiamo dato il via a nessuna quotazione. Non possiamo escluderla, ma al momento nessuna decisione è stata presa, compresa la scelta della sede di Borsa. Come si attraggono investitori istituzionali stranieri in una società mineraria come Goldlake? È quello che stiamo facendo con Elite. La comunità finanziaria inizia progressivamente a conoscerci meglio.
In USA la “No Dirty Gold to che la base è molto solida. Campaign” ha avuto un forÈ noto il vostro prestitissimo impatto sulgioso accordo di fornil’opinione pubtura con Cartier. Chi blica. Da noi sono per voi gli altri c’è meno atprincipali interlocutori tenzione vernel settore orafo? so questioni Dialoghiamo con ambientalitutti e troviastico-umanimo grande tarie come interesse. Ci questa? sono sicuraCirca sei anni mente operafa abbiamo contori molto condotto uno studio servatori che internazionale su non si avvicinaquesto fenomeno no all’oro etico, per cominciare a camentre sono in pire il nostro posiziofortissima crescita namento, la politica dei coloro che hanno caprezzi da adottare, i Cartier pito come il mercato mercati prioritari. Constatammo che stia cambiando. Al momento l’Italia non era messa in Italia non abbiamo contatti male, rivelandosi più per cui si preveda una collainnovativa di altri Paesi borazione a breve. Abbiamo importanti, come per invece intense opportunità di esempio la Francia. For- collaborazione con realtà anse la crisi ha fatto per- glosassoni o internazionali. Il dere un po’ di terreno nostro impegno, comunque, al nostro Paese su que- al momento è particolarmente sto fronte, ma sono cer- orientato a Cartier.
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Fairtrade: lo Standard per metalli preziosi
L’approvvigionamento da filiere trasparenti e tracciabili permetterà ai minatori di aumentare le vendite e alle comunità di sfuggire allo sfruttamento. 1) Minatori del distretto di Chaparra, Perù (foto: Eduardo Martino); 2) Valerio Condori, manager della Miniera Aurifera Cuatro de Enero, distretto di Chaparra, Perù (foto: Eduardo Martino); 3) produttori della Tanzania, parte di un progetto pilota, non ancora certificati Fairtrade (Foto: Claire Holzem).
N
el mondo sono circa 100 milioni gli artigiani e i piccoli minatori costretti a condizioni di lavoro molto dure e pericolose per la salute, inseriti in un circolo vizioso di sfruttamento, illegalità e povertà - ha dichiarato Fairtrade International, organizzazione non profit che lavora con produttori e lavoratori, con l’obiettivo di migliorarne la vita, grazie ad un commercio più equo. Nel Dicembre scorso, Fairtrade ha pubblicato un nuovo Standard per l’oro, l’argento e i metalli preziosi, che permetterà ai minatori dei Paesi in via di sviluppo la produzione di oro etico e agli operatori del settore di reperire ma-
terie prime responsabili. “Una pietra miliare nel settore dei metalli preziosi” ha dichiarato Greg Valerio, coordinatore del programma di sviluppo dell’oro a Fairtrade International “che consentirà il rifornimento da filiere trasparenti e integralmente tracciabili”. I minatori d’oro del circuito Fairtrade potranno così aumentare le vendite, e le comunità sfuggire allo sfruttamento e alle ingiustizie. Il nuovo Standard Fairtrade prevede due modalità di coinvolgimento nel circuito: l’oro completamente tracciabile sarà dedicato agli operatori registrati all’interno del sistema (sottoposti ad audit regolari secondo gli Standard). I prodotti finali, in questo caso, sono cer-
é
tificati e contraddistinti dal marchio Fairtrade. Per le gioiellerie che utilizzano quantità inferiori ai 500 gr. d’oro o fino a 2 kg d’argento, è stato introdotto lo schema di registrazione Goldsmith’s, che prevede l’acquisto da rivenditori autorizzati e comunicazioni al punto vendita sull’origine dell’oro, ma non la possibilità di marchiare come Fairtrade il prodotto. Il Premio Fairtrade, e cioè il surplus assicurato alle comunità grazie al circuito, viene fissato a 2.000 US$ al chilogrammo d’oro al posto della percentuale del 10% della London Bullion Market Association, che dipende dal giorno d’acquisto. Il nuovo Standard si applica ai Paesi in via di sviluppo ma anche a nuovi gruppi del settore in Africa. I nuovi Standard Fairtrade sono stati sviluppati dopo consultazioni con gli stakeholders, i rappresentanti di organizzazioni di artigiani e piccoli minatori, organizzazioni locali, National Fairtrade Organisations, traders, gioiellieri, ong ed esperti del settore minerario. Per ulteriori informazioni: www.fairtradeitalia.it
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Etica
Il settore orafo italiano è molto attento ai temi etici Catherine Sproule, CEO ad interim del Responsible Jewellery Council, fa il punto degli obiettivi raggiunti e presenta il programma 2014.
Ethics by Marina Morini
Catherine Sproule
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English translation: see page 98
O
ltre 300 membri certificati in pochi anni e il lancio del nuovo Codice di Procedura, risultati importanti per un’organizzazione giovane come il Responsible Jewellery Council. Quali sono, secondo lei, le principali ragioni di questo successo? Prima di tutto ringrazio per aver puntualizzato i risultati ottenuti dal RJC nella sua giovane vita. Il merito va ai nostri Membri e tra questi ai tanti volontari che si adoperano nei Comitati di lavoro RJC per realizzare il nuovo Codice di Procedura. Abbiamo sentito dire che i nostri Membri, sia storici che nuovi, sentono una sempre maggiore necessità di dimostrare la trasparenza e solidità delle loro pratiche attraverso un prodotto esterno e indipendente come il Codice di Procedura RJC (Code of Practices-COP). Quali sono i punti più importanti del Codice di Procedura?
Il nuovo COP ha molte caratteristiche distintive, ma in particolare è strutturato in sei sezioni distinte per comunicare in modo concreto il contenuto e il valore del Codice di Procedura (COP) e, più in generale, l'appartenenza al RJC. Un altro elemento di rilievo sono le nuove rivendicazioni di provenienza contenute nel COP, pensate per verificare e sostenere le rivendicazioni dei membri del RJC rispetto all'origine, la fonte e/o le pratiche all’interno della filiera di oro, diamanti e metalli del gruppo del platino. Infine, è stato molto importante inserire i Principi Guida dell'ONU per le imprese e i diritti umani, dato che nei prossimi anni sarà richiesta alle aziende un’attenzione sempre maggiore. In questo senso i membri del RJC avranno una marcia in più rispetto alla media. È soddisfatta di come il settore orafo italiano sta rispondendo a queste importanti tematiche ? Il settore orafo italiano prende queste tematiche molto sul
serio e si impegna accanto al RJC su molti livelli, ad esempio attraverso la struttura del comitato RJC, i gruppi di lavoro e le piattaforme per il coinvolgimento degli stakeholder, il tutto per mantenere l'industria italiana in prima linea in termini di etica e di integrità delle imprese e delle associazioni commerciali. In veste di amministratore delegato del RJC quali sono i suoi progetti per il 2014? Sono molto grata per la fiducia che il Consiglio di RJC ha dimostrato nei miei confronti incaricandomi di guidare il RJC nella prossima fase cruciale del suo sviluppo. Il 2014 segnerà una pausa dallo sviluppo di normative per implementare il programma di Monitoraggio e Valutazione, insieme alla valutazione degli Impatti, aumentare la presenza nei mercati consolidati e in Asia, e continuare a dare valore agli oltre 460 membri che hanno dimostrato dedizione e impegno nel promuovere pratiche commerciali responsabili.
I personaggi de
Fabrizio Falcinelli cerco di dare ai gioielli la magia del design
People by Antonella Garello
Designer della Falcinelli Italy, appassionato di viaggi e teatro, ha ottimi rapporti con tanti suoi colleghi: perché conosce i sacrifici che il lavoro degli orafi comporta.
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English translation: see page 98
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eciti da anni in una compagnia amatoriale: cosa ti ha insegnato e come ti ha cambiato nel tempo la passione per il teatro? La passione per il teatro mi accompagna da sempre, e per me è scambio, emozione, crescita. Un gruppo che lavora per un obiettivo artistico è una cosa bellissima che si rinnova ad ogni nuova interpretazione. Costruire un personaggio fa scoprire anche molto di se stessi. Il più bel viaggio fatto e quello che ancora sogni di fare. Sono tanti i luoghi del mondo che ho visitato nella mia vita, è molto difficile citarne solo uno. La magia dell’Oriente, l'Africa e la sua natura selvaggia… Ogni posto, ogni cultura e la gente che ho incontrato mi hanno ispirato e regalato qualcosa di profondo che riporto nel mio lavoro creativo.
I punti fermi e i valori che cerchi di tenere vivi nella tua vita di ogni giorno. Sicuramente il rispetto nei confronti delle persone e la serietà nei confronti del mio lavoro e di quelli che lavorano con me. Cerco sempre di valorizzare le persone a me vicine, con fiducia e attenzione. Quando disegni un gioiello
non dimentichi mai…? La donna. Un gioiello è fatto per renderla felice, e io cerco di dare ai miei gioielli tutta la magia del design e della cura dei particolari, rendendoli unici con una manifattura ricercata e una profonda originalità. Cosa ti piace e cosa ti infastidisce dei tuoi colleghi orafi? Mi piacciono la caparbietà, la passione che vedo in tanti colleghi. Ho un ottimo rapporto con loro e provo per loro grande stima: conosco i sacrifici che questo lavoro comporta!
Gold in Italy: Premio Tradizione Orafa
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Storia d’impresa
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Indossare un’emozione: il sogno possibile di tutte le donne I gioielli di Leo Pizzo esprimono L’ il meglio del Case history by Marina Morini
design, del gusto e della qualità italiani.
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arte di fare gioielli, a Valenza, ha radici profonde, e ancora misterioso è come questo piccolo paese del Piemonte, tra fiume e pianura, sia riuscito a trasformarsi da centro agricolo a capitale mondiale del gioiello. Ma è a Valenza che, soprattutto dall’Ottocento in poi, nascono e crescono centinaia di piccole aziende artigianali che porteranno nel mondo il gioiello italiano. La Leo Pizzo, nata come laboratorio di gioielleria nel 1971, può essere ancora considerata “giovane” nonostante i suoi oltre quarant’anni di attività, ma Leonzio
Leonzio Pizzo
Collezione Fiori
Pizzo, titolare e anima dell’azienda, può vantare una grande esperienza nel mondo della gioielleria, grazie agli insegnamenti di due grandi maestri orafi, Giovanni Emanuelli e Felice Buzio, della “Emanuelli & Buzio”, la cui produzione ebbe un grande successo negli anni Sessanta. La
capacità e professionalità di Leonzio Pizzo portano l’azienda a espandersi, fino a farne, oggi, una realtà internazionale di altissimo livello. Non ci sono particolari segreti nel successo che la gioielleria della Leo Pizzo raccoglie presso i clienti, se non quello di realizzare gioielli in grado di fondere fantasia e tecnica, cultura e ricerca, manualità e passione. Un obiettivo difficile perché significa, anno dopo anno, crisi o non crisi, continuare a produrre gioielli unici, con pietre di altissima qualità e scelte una ad una: un gioiello che deve diventare il sogno possibile di tutte le donne. Uno dei grandi successi della Leo Pizzo è senza dubbio la Collezione Fiori, che di stagione in stagione si arrichisce di nuovi pezzi: una collezione che si ispira alla bellezza e alla delicatezza del mondo femminile. I gioielli della Leo Pizzo si distinguono per la luce dei diamanti, la varietà cromatica delle pietre preziose, anche molto rare, la creatività delle forme, sempre clas-
siche e sempre nuove. Questo grazie alla professionalità e alla passione delle persone che lavorano nell’azienda, dove ogni gioiello deve poter dare grandi emozioni a chi lo indossa. Marchio famoso in Italia, dove ha aperto tre boutiques monomarca a Milano, Roma e Taormina, Leo Pizzo è diventato ambasciatore del made in Italy prezioso all’estero, dove si è fatto conoscere ed apprezzare, anche attraverso collaborazioni con alcuni importanti nomi della gioielleria internazionale. English translation: see page 99
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Economia
Le esportazioni sono il nostro punto di forza. Entro il 2017 saranno oltre 200 milioni i nuovi ricchi tra Cina, India e Brasile.
Si sta ravvivando la fiamma nel crogiolo...
Economy by ASI - Analisi e Studi Industriali
A 78
partire dal secondo trimestre 2013, l’industria della gioielleria ha recuperato una parte del terreno perduto negli ultimi anni. Da oltre mezzo secolo le esportazioni orafe costituiscono - com’è noto - il principale traino dell’industria del settore: nei primi otto mesi 2013 hanno continuato a dare la spinta più consistente (+7,8% anno su anno). Contenuto il recupero della domanda interna (+1,6%), per di più da imputare a un rimbalzo statistico (dopo un decennio di arretramenti) e a ricostituzioni di scorte nella lunga filiera distributiva, anche se il livello medio delle scorte rimane inferiore a quello pre crisi. Infatti, la recessione ha tagliato il potenziale
economico delle famiglie e rischia di ripercuotersi sulla coesione sociale. Il risparmio continua a ridursi: sono sempre più frequenti i ricorsi agli accantonamenti per pagare acquisti di prodotti primari ed è sempre minore il numero delle famiglie in grado di risparmiare parte del reddito disponibile. Di qui una spending review fatta in casa, una revisione degli stili di vita, a partire dalle abitudini alimentari. Nel complesso, la domanda aggregata ha fatto recuperare la produzione di quasi il +7%. Il recente rapporto del World Gold Council conferma per il terzo trimestre 2013 un aumento della domanda di oro da parte della gioielleria mondiale: +5% in quantità anno su anno. In flessione il dato
della domanda in valore (dollari) per effetto del calo dei corsi dell’oro (-20%, stima WGC). Per contro, negativo è il raffronto quando il WGC si focalizza sul consumo di oro da parte della gioielleria italiana: -7% in quantità (-25% in valore). Ma le consistenze dei consumi italiani di oro riportate nel rapporto non tengono conto degli effetti perturbatori esercitati dai consistenti flussi commerciali di lingotti d’oro dell’Italia con l’estero. A grandi linee, l’offerta italiana del settore si divide in due tipologie. Da una parte i gioielli di qualità ad elevato valore aggiunto, che hanno avuto la forza per reagire alla crisi economica. Dall’altra il segmento dell’oreficeria storica, caratterizzata dalla ripetitività dei disegni e dei modelli: il valore dei prodotti è determinato dal peso dei componenti preziosi. In tal caso le vendite sono penalizzate dalla concorrenza internazionale e dal costo elevato delle materie prime preziose (nonostante le recenti revisioni), costo che si ripercuote inevitabilmente sui prezzi dei gioielli.
Da qualche decennio, gli esperti dei comparti del Made in Italy (compresa la gioielleria) ripetono - non senza ragione che il successo è determinato dalla “qualità”. Il primato della qualità è sempre stato un obiettivo dichiarato. Per restare alle documentazioni controllabili, già nel 1948 Carlo Casartelli scriveva su questa rivista (nata negli anni trenta): “…dopo un periodo caratterizzato dal gusto grossolano per il gioiello appariscente… gli orafi hanno capito che per il sopravvivere della loro arte era necessario non più badare alla quantità, ma alla qualità”. Si fa presto a dire “qualità”. Si tratta di un concetto impegnativo e vasto, appunto “totale”. La produzione orafa italiana si avvale di un know how specialistico sia nell’artigianato artistico, sia nell’industria con l’innovazione di prodotto e di processo. Questo patrimonio ha consentito il raggiungimento di standard elevati non solo nel concept del design, ma anche nell’estetica, nell’eccellenza dei particolari e nella cura delle rifiniture. Si tratta di specificità ammirate e apprezzate ovunque nel mondo. Di qui, la pretesa dell’autenticità del “fatto in
Italia” da parte di non pochi clienti stranieri. Su questa strada si muovono gli esportatori italiani. Nei primi otto mesi 2013 il valore medio unitario delle esportazioni è cresciuto in misura rilevante (si stima un +16%), tenuto conto del ridimensionamento del costo delle materie prime preziose. Peraltro ancora limitata è la presenza di una terza opzione di offerta. Quella del “lusso accessibile”, caratterizzata da prodotti che si distinguono per il disegno, l’estetica, la cura dei particolari e per il prezzo contenuto. Per questo è necessario reinventare il modo di produrre e soprattutto realizzare importanti revisioni organizzative nella gestione aziendale e nella distribuzione. Differenziati (per non dire squilibrati) sono i flussi delle esportazioni nelle diverse aree geo politiche Le condizioni sui mercati finanziari globali sono migliorate, ma l’economia mondiale non è ancora tornata su un sentiero sicuro di crescita diffusa. Infatti gli andamenti congiunturali sono diversi e spesso con-
Quote di esportazione per paese primi 8 mesi 2013 (in % sul totale) 22,7 21,4
12,5
8,2
1,1
1,1
1,0
0,9
0,9
0,8
0,7
Libia
Singapore
Giappone
Sudafrica
Altri paesi
1,2
Romania
1,4
Panama
1,4
Messico
1,4
Spagna
2,3
Israele
2,4
Algeria
Turchia
Francia
Cina
Hong Kong
Stati Uniti
Svizzera
Emirati Arabi
3,3
Giordania
4,9
Regno Unito
5,1
Germania
5,3
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Economia
Esportazioni di gioielleria Principali paesi di destinazione Primi 8 mesi 2013 PAESI
trapposti nelle principali aree. Su un rilancio consistente delle esportazioni orafe pesa, tra l’altro, la non ottimale specializzazione delle destinazioni delle spedizioni. Infatti il grosso è diretto in aree dove lo sviluppo economico è limitato, quando c’è. Tuttavia, il baricentro dell’export orafo si sta muovendo verso i paesi emergenti (soprattutto del medio e lontano oriente) con potenziali di acquisto in rapida crescita. Questa ripartizione è solo in parte rappresentativa perché incompleta. Infatti meritano considerazione le vendite di gioielleria ai paesi prevalentemente di “smistamento” (o di transito). Paesi che importano provvisoriamente per poi ri-esportare con destinazioni finali quasi sempre ignote. Due di questi sono al vertice della graduatoria dei principali paesi clienti di gioielleria italiana: gli Emirati Arabi, con il 22,7% del totale, e la Svizzera, con il 21,2%. Insieme accentrano quasi la metà dell’export totale. Una quota troppo elevata per non suscitare preoccupazioni nel medio periodo con l’emergere di nuovi competitori. In più si aggiungono altri paesi del gruppo delle zone di smistamento: altri 20 paesi con quote diverse, ma che elevano la quota complessiva di ulteriori 5 punti percentuali. Al di là dell’oceano gli acquisti di gioielleria italiana da parte di operatori statunitensi hanno invertito la tendenza negativa degli ultimi anni (+7,2%), nonostante la debolezza del dollaro e l’accresciuta concorrenza di nuovi fornitori (e dei paesi di smistamento) che beneficiano di dazi privilegiati. Ma i volumi raggiunti nel 2013 rimangono lontani da quelli del 2000.
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Emirati Arabi Svizzera Stati Uniti Cina Hong Kong Francia Turchia Germania Regno Unito Algeria Israele Spagna Giordania Messico Panama Romania Singapore Libia Giappone Sudafrica Altri paesi Totale
Milioni di Euro 2012 2013
var.% 2013/12
in % sul totale
584,27 771,83 272,83 180,48 159,43 195,34 108,63 101,90 83,51 3,32 50,91 55,51 41,41 37,87 39,41 41,82 24,43 28,04 29,84 17,48 494,95
811,26 760,88 292,34 189,55 189,35 176,96 118,31 86,96 82,03 51,32 49,15 48,94 44,62 39,09 38,35 36,46 32,15 31,04 29,82 25,76 447,36
38,9 -1,4 7,2 5,0 18,8 -9,4 8,9 -14,7 -1,8 1.445,8 -3,5 -11,8 7,8 3,2 -2,7 -12,8 31,6 10,7 -0,1 47,4 -9,6
22,7 21,2 8,2 5,3 5,3 4,9 3,3 2,4 2,3 1,4 1,4 1,4 1,2 1,1 1,1 1,0 0,9 0,9 0,8 0,7 12,5
3.323,21
3.581,70
7,8
100,0
Fonte: elaborazioni su dati Istat.
Le oscillazioni degli acquisti di gioielleria della Cina sono da imputare al cambio di rotta manifestato dagli importatori locali: da una fase di forte espansione al consolidamento delle posizioni, alla manutenzione della rete effettuata da importanti marchi del lusso e al mantenimento su bassi livelli del cambio “ufficiale” della moneta locale. Ma le tendenze ricordate sono più compensate con le attività di Hong Kong e Macao (nel complesso, +12%). L’Unione europea stenta a superare la recessione. La domanda risente degli effetti della politica di risanamento finanziario ed è solo in parte mitigata dagli acquisti di turisti stranieri. Nei primi otto mesi le esportazioni orafe si sono ridotte di un 10%, con conseguente riduzione della quota sul totale, quota che rimane comunque elevata. La dinamicità della domanda palesata dai paesi del petrolio
ha interessato anche l’oreficeria italiana. Le vendite sono salite di ben il 37%, per un valore che ha superato un quarto del totale. Contrapposte le tendenze delle esportazioni nel Nord Africa. Al boom delle vendite in Algeria (più che decuplicate) e al recupero della Libia (+10,7%) si sono contrapposte forti flessioni negli altri paesi: Egitto (-65%), Tunisia (-60%), Marocco (-44%). La crescita si affaccia al 2014 (con discrezione) Sulla continuità di possibili recuperi dell’industria della gioielleria si sono espressi alcuni “testimoni qualificati” intervistati dalla Fondazione Altagamma (“Consensus 2014)”. In sintesi, le previsioni convergono in un rilancio delle vendite complessive di prodotti dell’alto di gamma (intorno al +6%). I segnali positivi sono diffusi nei
L’industria dei gioielli. L’economia in cifre Variabili
Periodo
Dato (1)
export (1)
gen-ago 2013
3.581,70
n.s.(4)
7,8
import (1)
gen-ago 2013
1.075,58
n.s.(4)
-8,9
import metalli preziosi (1)
gen-ago 2013
3.342,99
n.s.(4)
-24,1
export metalli preziosi (1)
gen-ago 2013
4.092,17
n.s.(4)
-27,9
produzione (5)
gen-set 2013
97,0
n.s.(4)
6,8
prezzi produzione (5)
gen-set 2013
106,0
-4,7
-3,8
fatturato interno (6)
gen-ago 2013
69,0
n.s.(4)
1,6
fatturato complessivo (6)
gen-ago 2013
94,0
n.s.(4)
5,2
clima di fiducia famiglie (7)
ottobre 2013
93,7
-3,5
13,0
clima di fiducia imprese (7)
ottobre 2013
97,4
0,5
10,8
Variazioni % Variazioni % Congiunturali (2) Tendenziali (3)
Note: (1) Milioni di euro. (2) Sul periodo precedente. (3) Sullo stesso periodo anno precedente. (4) Non significativo causa stagionalità. (5) Indice media 2010=100 (6) Indice media 2010=100, compresa la bigiotteria. (7) Indici destagionalizzati media 2005=100, relativi all’intera economia italiana. Fonte: elaborazioni su dati Istat.
vari segmenti, con maggiore evidenza per il comparto “gioielleria e orologi”. Anche nel 2014 l’export costituirà il principale sostegno della produzione con le destinazioni già segnalate nel corso del 2013. E questa funzione sarebbe ancora più efficace se le banche - sostengono i produttori - fossero più attente nella concessione del credito a tassi di interesse più contenuti. Inversione della tendenza negativa è attesa anche per la domanda interna, ma con recuperi ancora limitati (non si va più in là di un +2/3% anno su anno). Il ridimensionamento dei costi delle materie prime - e quindi dei prezzi dei gioielli - può accrescere la massa dei compratori marginali. Com’è stato segnalato in precedenti Focus, per le performance delle imprese dell’alto di gamma (comprese le orafe), “la dimensione aziendale resta un fattore cruciale nella spiegazione dei diversi livelli di competitività”. I risultati migliori provengono dalle aziende maggiori, più organizzate e con strutture idonee per competere su mercati lontani e difficili (con e senza buyer). Ricorda - inoltre - l’analisi sul campo rea-
lizzata da Bain & Co: “competere sul mercato del lusso è sempre più complicato e, per alcuni aspetti, sta cominciando a somigliare a mercati molto competitivi come quello dei beni di largo consumo. Per questo i brand devono orientare la gestione aziendale verso la conoscenza del consumatore”. Non ci sono più rendite di posizione di paesi produttori in paesi consumatori. Nonostante persistenti ostacoli doganali e non doganali, per le imprese italiane il mercato rimane il mondo intero. Naturalmente la sfida vincente sta nel saper intercettare il forte cambiamento intervenuto negli ultimi anni per il gioiello e per il mondo che esso rappresenta: una nuova visione dell’impatto che il gioiello ha con il lifestyle, con il design, con l’arte, con la cultura. La prevista crescita dell’export trova sostanziale condivisione anche nei risultati di uno studio della Confindustria: in sei anni (2011-2017) il numero dei nuovi ricchi nel mondo aumenterà di circa 200 milioni (intendendo per ricco chi ha un reddito annuo superiore a 30.000 euro, a prezzi del 2005 e a parità di potere di
acquisto). La metà dei potenziali consumatori sarà addensata nei centri urbani di tre paesi: Cina, India e Brasile. Si tratta peraltro di paesi dove sono in vigore regolamenti tariffari e non tariffari che rendono difficile (e talvolta impossibile) una proficua politica distributiva da parte degli esportatori italiani. Comunque il recupero della produzione orafa in Italia è più lento di quello registrato in altri paesi. Un divario da imputare non solo alla crisi economica, ma alle ricordate carenze strutturali dell’apparato operativo interno e alla storica diffidenza degli acquirenti stranieri nei confronti di alcuni produttori italiani. Purtroppo - ha ricordato recentemente il Presidente Federpreziosi, Giuseppe Aquilino - “abusivismo e illegalità sono piaghe capaci di sottrarre ingenti risorse economiche alle aziende, compromettendo il loro stesso futuro”. Illegalità e contraffazione hanno radici lontane. Nell’analisi del 2004 (con un titolo drammaticamente significativo: “L’industria del falso Spa”) l’Istituto per la proprietà intellettuale ricordava che già nel periodo degli egizi erano praticate falsificazioni e alterazioni di sigilli. In Italia nell’800 per combattere le frodi si resero necessarie disposizioni e controlli delle autorità preposte riguardanti la punzonatura per oggetti d’oro e di argento: ma con risultati deludenti. Per arrivare ad anni più recenti, l’illegalità commerciale si è ulteriormente diffusa (nonostante le ripetute raccomandazioni della Commissione UE) a causa anche della prolungata recessione e del rincaro delle materie prime preziose.
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Economia
Parlano i direttori ICE di stanza in Cina, Russia, Germania e Giappone.
Il made in Italy orafo secondo l’analisi deIl’ICE
A
bbiamo interpellato i direttori dell’Istituto Commercio con l’Estero di stanza nelle capitali di mercati oggi fondamentali per la nostra economia e, in particolare, per il settore orafo. Le loro risposte possono aiutare gli imprenditori a capire come affrontare questi mercati e quali sono i punti di forza e di debolezza del settore orafo italiano in contesti di grande competitività.
Economy by Paolo Lombardi
Antonino Laspina
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Antonino Laspina, direttore ICE-Agenzia ufficio di Shanghai L’interesse di operatori e consumatori per le proposte italiane è elevato ma non genera ancora un forte export. La competitività dei prodotti cinesi, infatti, è forte e mantiene il controllo dei segmenti di fascia alta e medio alta; il mercato d’importazione, inoltre, è stato a lungo brand-oriented e quindi riservato a pochi marchi internazionali, di cui uno solo italiano. Di recente, l’attenzione del mercato ha “riscoperto” l’offerta artigianale, con benefici diretti per il prodotto made in Italy, ma non ancora adeguati al suo potenziale. Hong Kong co-
stituisce la più importante piazza promozionale e di vendita per quanto riguarda il regime doganale, ma diverse piazze e le riviste del lusso della Cina continentale offrono una buona base per promuovere i marchi italiani presso i consumatori locali. Questo soprattutto in vista del ‘viaggio di shopping’ in Italia che sempre più rientra nei programmi dei consumatori cinesi di fascia alta, e non solo. La comunicazione del made in Italy in Cina, fatta eccezione per i top brand, è ancora carente. Così le fiere specializzate, afflitte da gigantismo, non danno visibilità al prodotto italiano, che invece può trovare valorizzazione solo in eventi con target definiti. Il futuro della distribuzione del prodotto italiano in Cina sta nella possibilità che gruppi di aziende possano comporre un’offerta combinata con cui sviluppare format originali di distribuzione (multibrand) capaci di competere con le catene locali. La somma dell’export annuale italiano supera da alcuni anni i 70 milioni di euro. Maurizio Forte direttore ICE-Agenzia ufficio di Mosca
Maurizio Forte
Ogni accessorio che rende più elegante e importante chi lo indossa ha un ottimo mercato in Russia: borse, orologi, oggetti in pelle e, soprattutto, gioielli. A conferma, secondo i dati delle dogane russe, questo settore si presenta come estremamente interessante e ricco di opportunità per le aziende italiane interessate a confrontarsi con questo mercato. A fine 2012 abbiamo esportato in Russia pietre e metalli preziosi lavorati per oltre 10 mln di euro, rendendo l’Italia, con una quota del 7,7%, secondo paese partner dopo la Cina. L’interesse verso la manifattura italiana è per tradizione elevato, e premia sempre più le lavorazioni di alta artigianalità e i materiali di qualità. I volumi sono ancora piccoli e per entrare in modo solido nel mercato, soprattutto quando non si ha un brand noto, è necessario pianificare investimenti significativi in comunicazione e distribuzione. Di sicuro l’impegno darà risultati soddisfacenti anche rispetto alla crescita della domanda, in Italia, dei sempre più numerosi turisti provenienti dalle repubbliche russe. Fabio Casciotti direttore ICE-Agenzia ufficio di Berlino L'Italia, con un valore export di oltre 300 milioni di euro, occupa il tredicesimo posto tra i maggiori fornitori di gioielleria, con una quota di circa il 2%. Per quanto riguarda orologi e componenti, l'Italia occupa il decimo posto, con una quota di mercato inferiore allo 0,4%. Il prodotto italiano si
colloca nella fascia alta del mercato, mentre per i segmenti bassi e medi i prodotti vengono prevalentemente importati da paesi extra-europei. Negli ultimi anni le esportazioni italiane sono costantemente aumentate: 275 milioni di euro nel 2010, 318 nel 2011 e 322 nel 2012. La battuta d’arresto del I semestre 2013 (-10,35%) può essere recuperata ed è probabilmente dovuta a fenomeni congiunturali. Questo significa che vi sono concrete possibilità di incrementare le nostre vendite, anche perché le previsioni per il resto del 2013 sono favorevoli. A causa dell'andamento del prezzo dell'oro, gli articoli di gioielleria e orologeria di lusso vengono considerati dai tedeschi come un buon investimento. Il continuo aumento, in Germania, delle vendite di articoli di gioielleria del segmento alto verificatosi negli ultimi anni dà al settore ottimismo e stabilità anche per gli anni successivi. Per l’offerta italiana, le fiere specializzate, dove si conclude gran parte degli affari del settore, costituiscono una piattaforma indispensabile, utile anche per individuare il giusto assortimento e conoscere distributori qualificati. In Germania le principali manifestazioni internazionali sono: Inhorgenta Europe di Monaco, fiera annuale specializzata in orologi, gioielleria, oreficeria, pietre preziose, argenteria, bigiotteria di alta qualità, impianti e attrezzature; Ussifa Hamburg, Fiera annuale specializzata, per il nord della Ger-
Fabio Casciotti
mania, nei settori oreficeria, orologi, pietre preziose e argenteria; Midora di Lipsia, fiera annuale di gioielleria, orologi, bigiotteria e argenteria.
Aristide Martellini
Aristide Martellini direttore ICE-Agenzia ufficio di Tokyo I dati statistici del periodo gennaio-giugno 2013, per l’intero settore (oreficeria, gioielleria, argenteria), confermano l’assoluta supremazia di tre paesi fornitori di questo mercato: USA, Francia e Italia. Essi rappresentano complessivamente il 64,5% circa delle importazioni giapponesi del settore. Per quanto riguarda il mercato della gioielleria, specialmente della linea luxury, il valore delle vendite, nel 2012, ha superato i 700 miliardi di yen, con un aumento del 10,5%; da 6 anni non si registravano valori così positivi. A detta dei principali operatori locali, nonostante l’atmosfera sia molto positiva, non si può ancora parlare di una tendenza positiva consolidata, in quanto si tratta di percezioni temporanee di ricchezza e di comportamenti di acquisto ancora instabili e volatili. Grazie alla tradizionale partecipazione collettiva organizzata da ICE, anche nel 2014 la fiera di riferimento per le imprese italiane intenzionate a consolidare la propria presenza in Giappone è l’International Jewellery Kobe (IJK), annuale, in programma il 1416 maggio presso il Kobe Int. Exhibition Hall (Info: www.ijk-fair.jp).
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Gemme
Nozze di Massimiliano I° e Maria di Borgogna
The Star of South Africa
Ecco alcune domande che potrebbero farvi sui diamanti, e le risposte che forse conoscete e forse no.
Diamante sì diamante no diamante perché
Gems by Luigi Costantini
A 84
Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa Belgio
lcune delle domande che seguono, se nella vita vi siete scelti una professione che preveda il contatto col pubblico, nella veste di “quello che vende i diamanti”, ve le sarete senz’altro sentite fare. Ebbene, una qualche risposta l’avrete pur data. C’è qualcosa d’altro che si potrebbe aggiungere? Vediamo, cum grano salis, e spigolando qua e là: 1. Prima domanda, di prammatica: il diamante è un buon investimento? Che avete risposto? Promossi, se la vostra replica è stata : • Sì, se per investimento s’intende l’allocazione d’una percentuale dei propri risparmi in un bene rifugio - per storica e consolidata tradizione - svincolata da influssi di carattere sociale e politico, che abbia provate capacità d’apprezzamento nel tempo, a medio e
lungo termine, e cioè dai cinque anni in su • No, se per investimento s’intende l’impiego d’una somma di denaro - capitale - in imprese fruttifere a carattere speculativo, specie a breve termine. A meno che non ci si chiami Bernard Madoff o similia… 2. Domanda a corollario della prima: bene rifugio inteso come? • Come incremento della componente mobiliare dei beni patrimoniali familiari da tramandarsi; • Come valida diversificazione nell’ambito del portafoglio d’investimento dei propri risparmi, come si diceva sopra; • Come bene che concentra in sé il pregio della libera e fiscalmente anonima (sinora) circolazione in unità di volume oltremodo ridotte e trasferibili; • Come beni capaci di racchiudere elevati valori in così piccole dimensioni. Se doveste
aver dei dubbi, chiedete pure a coloro (se ancora in vita) che riuscirono ad attraversare una frontiera di notte, per i boschi, con i diamanti ben nascosti nei risvolti del cappotto o nelle doppie suole delle scarpe: sfuggendo prima alla furia razzial-genocida di Adolf Hitler, nell’Europa centrale del dopo 1933, e poi a quella social-livellatrice di Josif Vissarionovic Dzugasvili detto Stalin, nell’Europa Orientale del dopo 1939; • Come beni quotati a livello internazionale che, se ben parametrati (certificazione), sono monetizzabili su precisi riferimenti in qualsiasi momento ed in qualsivoglia località; • Come beni che assommano in sé non solo pregi di natura economica ma pure estetico-emozionali, rappresentando, il diamante, il bene ornamentale di prestigio ed eleganza per eccellenza, oltre che il simbolo della perpetuità (“un diamante è per sempre”) e della profondità degli umani sentimenti (fidanzamento, nozze, ricorrenza importante). 3. Domanda a chiarimento: bene rifugio per storica e consolidata tradizione? Sì, ma quale? • Se la tradizione del diamante come pietra preziosa ornamentale per l’anello da fidanzamento e/o nuziale prese avvio solo nel 1477, quando l’Arciduca Massimiliano d’Austria (poi Imperatore Massimiliano I°) ne fece dono alla sua promessa sposa, Maria di Borgogna? • Se la storia moderna del diamante si può far risalire al marzo del 1869, quando il pastore ottentotto Booi raccolse, in riva al fiume Orange - distretto di Hopetown, Colonia Britannica del Capo - la pietra da 83,5 ct (in seguito denominata “Stella del Sud Africa”, una volta tagliata a 47,75 ct), scatenando così la corsa al diamante in quel Paese dell’Africa Australe? (A onor del vero, il
Orange fancy vivid Diamond
primo diamante in Sud Africa venne casualmente scoperto dal giovane boero Jacob Erasmus, sempre nelle vicinanze di Hopetown, nel 1866). Risposta : • Perché, secondo voi, e per che cosa, vennero commercializzati i diamanti di Golconda (India, la sola fonte di questo materiale sino ai rinvenimenti di Minas Gerais, Brasile, del 1725) già sin dal IV° secolo a.C.? Prova documentale: il manoscritto in sanscrito Artha-Sastra di Kautilya, Ministro delle Finanze del re di Golconda Chandragupta Maurya, che forniva ampi resoconti sui proventi di carattere fiscale e doganale (anche allora!) derivanti dal fiorente commercio dei diamanti provenienti da quella miniera. A che serviva il diamante, dunque? Solo a soddisfare le necessità della glittica, così diffusa in tutto il Medio Oriente e nell’area del Mediterraneo, Egitto incluso? Anche, ma non solo. E come mai, da allora, il diamante continuò a pervenire (su consistente richiesta) in Europa? Solamente in quanto apprezzato per la sua rarità ed estrema durezza? Anche, ma non solo. E come mai il diamante, e non altro materiale, al di fuori dell’oro, divenne la pietra preziosa per eccellenza, apprezzata dai potenti e dai
facoltosi di tutti i tempi? Eppure, sino agli inizi del 1400, non lo si riusciva a lavorare… • Permettete una semplice osservazione? È stato o non è stato il diamante, come l’oro, riconosciuto - sin dai tempi più antichi - esser non solo materiale estremamente pregiato per la sua rarità, ma, soprattutto, essere l’unico materiale in natura, oltre all’oro, a possedere doti di inalterabilità e durevolezza nel tempo? Suscettibile, pertanto, d’impiego come moneta di scambio, come bene da tesaurizzazione, come bene prezioso? 4. Domanda: vale o no la pena, oggi, comprare un diamante? E se sì, perché? Vi inviterei a considerare quanto esposto, oltre che qualche ulteriore interrogativo: • Perché non lo chiedete a tutti coloro (i nuovi re, le nuove regine, i nuovi potenti dei giorni nostri) che affollano le aste di Christie’s o di Sotheby’s e comprano a man bassa diamanti di qualità e di pregio? Perché, chiederei loro, non investite altrimenti, in forme più redditizie, i vostri capitali? Perché a Ginevra, solo lo scorso Novembre, avete calato 35.540.612,00 dollari per un diamante arancione fancy vivid da 14,82 ct ($ 2,4 milioni al carato), che insieme ad altre cosucce sui generis fanno $125.360.131,00? Perché, sempre a Ginevra, il 13 Novembre, avete cacciato $83.187.381,00 per quel diamante rosa ovale da 59,60 ct, il “Pink Star”, che aggiunto al resto fa $199.512.930,00? (e questo, solo nel mese di Novembre 2013). Tanto per far indossare qualcosa alla vostra signora per quella cena di gala? Non sarà mai, perché anche a voi è capitata a tiro, da qualche parte, la notiziola (penso proprio che siano solo illazioni e bufale) che i derivati in pancia alle banche ed alle istituzioni finanziarie, a livello mondiale, assommino a dieci volte il valore del prodotto interno lordo di tutti i Paesi del mondo, e per scaramanzia…? Ditecelo, per favore, così che un paio di IF, F o G, Excellent excellent da 1,00 carato ce li facciamo pure noi, nel nostro piccolo… English translation: see page 99
85 Pink Star Diamond
Fairs
A Basilea le tendenze del lusso Basel the luxury trends
C
Fairs
ome sempre attesissimo dagli operatori di tutto il mondo, il salone di Baselworld si svolgerà dal 27 Marzo al 3 Aprile 2014 presso la struttura di Messe Basel. Ogni anno a Basilea si danno appuntamento circa 1400 espositori, ampiamente rappresentativi dell’alto di gamma dei settori gioielleria e orologeria. Proprio la presenza dei grandi marchi internazionali, che sempre più spesso presentano a Basilea le proprie novità, fanno di Baselworld una fucina di tendenze, idee ed esperienze esportabili anche ad altri settori del lusso e lifestyle, che convoglia al Salone un numero sempre maggiore di giornalisti, designer, architetti, artisti e trendsetter: nel 2013 sono affluiti al Salone oltre 100 mila visitatori. A fare di Baselworld un evento unico al mondo
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concorre, come abbiamo più volte sottolineato in passato, un’organizzazione inappuntabile, che assicura agli operatori servizi di alta qualità. Info: www.baselworld.com n As usual eagerly awaited by the operators all over the world, the Baselworld Exhibition will be held from 27 March to 3 April 2014 at the Messe Basel venue. Every year about 1400 exhibitors, widely representative of the high range in the jewellery and watch making sectors, meet in Basel. It is namely the attendance of the big international brands, that more and more often present their novelties in Basel, that turns Baselworld into a melting pot of trends, ideas and experiences that can be exported also to the luxury and lifestyle industry, attracting to the Fair an ever-increasing number of journalists, architects, artists and trendsetters: in 2013 over 100 thousand visitors attended the exhibition. Baselworld is a unique event made possible, as we have often underlined in the past, by an impeccable organisation, ensuring high quality services for operators. Info: www.baselworld.com
Hong Kong si fa in due Hong Kong divides into two
V
isti i lusinghieri risultati dell’edizione 2013 - oltre 3300 espositori e 42 mila visitatori - l’Hong Kong International Jewellery Show si presenta a Marzo 2014 in due diverse location. Lo show dedicato alla gioielleria finita sarà ospitato, come da tradizione, all’interno dell’Hong Kong Convention & Exhibition Centre (HKCEC), mentre l’Hong Kong International Diamond, Gem & Pearl Show - centrato sulle gemme e le materie prime - si svolgerà nei padiglioni dell’Asia World-Expo (AWE), a pochi chilometri dall’aeroporto. Le due manifestazioni si sovrapporranno e avranno luogo rispettivamente dal 5 al 9 Marzo e dal 3 al
7 Marzo. Info: www.hktdc.com/hkjewelleryshow. n Given the satisfying results of the 2013 edition with its over 3300 exhibitors and 42 thousand visitors, the Hong Kong International Jewellery Show to be held in March 2014 will take advantage of two different venues. The Trade Fair dedicated to finished jewellery will be held, as of tradition, in the Hong Kong Convention & Exhibition Centre (HKCEC), while the Hong Kong International Diamond, Gem & Pearl Show, focused
on gems and raw materials, will take place in the Asia World-Expo (AWE) stands, a few kilometres from the airport. The two exhibitions will overlap and they will be held from 5 to 9 March and from 3 to 7 March respectively. Info: www.hktdc.com/hkjewelleryshow.
D
al 25 Febbraio al 1° Marzo 2014, l’Impact Challenger Hall di Bangkok ospiterà la 53a edizione della Bangkok Gems & Jewelry Fair, che riproporrà la formula duty-free varata lo scorso Settembre. Gli espositori stranieri potranno così portare in fiera e vendere i loro articoli senza tassazioni, potendo quindi proporre prezzi più contenuti. Inoltre i partecipanti alla BGJF potranno usufruire del Business Matching Service, in base al quale i buyer selezioneranno le aziende di maggiore interesse, contattandole in anticipo per illustrare le proprie esigenze e incontrandole quindi
in fiera in spazi tranquilli, appositamente adibiti a questi incontri riservati. Info: www.bangkokgemsfair.com. n From 25th February to 1st March 2014, the Impact Challenger Hall of Bangkok will host the 53rd edition of the Bangkok Gems & Jewelry Fair that will propose again the dutyfree formula introduced last September. Therefore, foreign exhibitors will be able to bring their jewels to the Fair and sell them with no taxes, thus proposing far lower prices. Those who will attend the BGJF will also take advantage of the Business Matching Service whose aim is that of helping buyers select the most interesting
companies and contact them in advance to show their needs. A subsequent meeting will be organised in a relaxed space within the Fair, specifically dedicated to private events. Info: www.bangkokgemsfair.com.
Fairs
Bangkok ripropone il duty-free Bangkok: the duty-free formula
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On show
I prossimi appuntamenti Forthcoming events Madrid
On show
Istanbul Quella in programma dal 20 al 23 Marzo prossimi si prospetta come la più grande edizione dell’Istanbul Jewelry Show di primavera, con oltre 1200 espositori su una superficie di 60 mila metri quadrati. La manifestazione gode del supporto dell’Organizzazione per lo Sviluppo delle Piccole e Medie Imprese (KOSGEB) e dell’Associazione Esportatori di Gioielleria (JTR), è certificata dall’Unione Fiere Internazionali (UFI) e dal Quality Management System ISO-9001. La Turchia è il terzo produttore al mondo di oreficeria e gioielleria, dopo Italia e India, ed è inoltre situata in posizione geografica strategica, a formare una sorta di cerniera
tra Oriente, Paesi Arabi e Occidente. n The event to be held from 20 to 23 March is going to be the greatest edition of the spring Istanbul Jewellery Show, with over 1200 exhibitors on a surface extending on over 60 thousand square metres. The exhibition takes advantage of the support of the Organisation for the Development of Small and Medium Businesses (KOSGEB) and of the Association of Jewellery Exporters (JTR). It is certified by the International Fair Associations (UFI) and by the Quality Management System ISO-9001. Turkey is the third manufacturer in the world in the goldware and jewellery sectors, after Italy and India, and it is also located in a geo-
Venendo incontro alle esigenze e alle difficoltà delle imprese orafe, gli organizzatori di Iberjoya, IFEMA, hanno deciso di ridurre di un giorno la durata della fiera. La manifestazione si svolgerà dunque presso la fiera di Madrid dal 6 al 9 Febbraio. n Meeting the needs and difficulties of goldware companies, the organisers of Iberjoya, IFEMA, have decided to reduce the duration of the exhibition by one day. The exhibition will thus be held at the Fair of Madrid from 6 to 9 February. www.iberjoya.ifema.es
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88 Madrid
Ambiente 2014 si svolgerà presso la Fiera di Francoforte dal 7 all’11 Febbraio. Grande importanza sarà data al settore gioielleria e design. n Ambiente 2014 will be held at the Frankfurt Fair from 7 to 11 February. Great importance will be given to the jewellery and design sectors. ambiente.messefrankfurt.om
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News Evasione fiscale: le priorità della UE Durante un incontro della commissione ECON del Parlamento Europeo, il Commissario Europeo per la fiscalità Algirdas Semeta ha presentato le priorità dell’Unione Europea sul tema dell’evasione fiscale, e cioè criteri omogenei su tracciabilità e fiscalità nei Paesi dell’Unione: i costi delle transazioni di denaro contante ed elettronico, la sostituzione delle banconote con quelle di nuova generazione, l’abolizione della banconota da 500 Euro. Proposte condivise dal Ministro dell’Economia, Filippo Saccomanni (foto), e dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Giuseppe Aquilino, presidente di Federpreziosi, ha sottolineato il problema del costo delle transazioni e dei limiti all’utilizzo del contante, particolarmente penalizzanti in Italia.
Borsa Diamanti Italia: omaggio a Cavalieri La Borsa Diamanti Italia, fondata nel 1926, è una delle più antiche al mondo. Il presidente Moussa Sians e il vicepresidente Luigi Cosma, durante una cerimonia che si è svolta nel quartier generale della Borsa Diamanti, hanno conferito a Gaetano Cavalieri, presidente di Cibjo, il riconoscimento di socio onorario a vita. Un omaggio al lavoro e al ruolo svolti da Cibjo in Italia e nel mondo. Nella foto: al centro, Gaetano Cavalieri, con Moussa Sians, a sinistra, e Luigi Cosma, a destra.
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News
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Alcozer & J apre la sua nuova boutique online Cresce il numero delle aziende orafe che “inaugurano” negozi online dove acquistare diretta-
mente le collezioni preziose. Il marchio fiorentino Alcozer & J ha aperto lo scorso Dicembre la sua boutique online (alcozershop.com), un canale diretto per le fan del marchio di tutto il
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mondo che desiderano acquistare i gioielli della serie Classic così come i pezzi unici della serie Unic o Dorella, completa di accessori. Nel sito si possono trovare utili informazioni, offerte speciali e molto altro.
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GECI: Certificazione, Formazione e Ricerca E’ stato inaugurato a Settembre 2013 il GECI - Gemological Laboratory and Certification Institute - di Milano. Un laboratorio indipendente, dove lo staff si attiene ai metodi di analisi e alle regole di classificazione del GIA (Gemological Institute of America) per le pietre preziose, i diamanti, le perle naturali e coltivate. Certificazione, Formazione e Ricerca sono le tre aree di cui si occupa GECI che, ha dichiarato l’amministratore delegato Maurizio Spoldi, “vuole diventare il laboratorio di riferimento in Italia, diffondere la cultura delle gemme e contribuire allo sviluppo del mercato della certificazione”.
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Top Style
Villa Athena nella Valle dei Templi Nelle foto, dal basso in senso orario: la vista dalla Terrazza degli Dei, dove si cena tutto l’anno, la piscina e lo chef agrigentino
L’Orafo Top Style by Gualtiero Spotti
Antonio Di Caro.
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È davvero difficile immaginare uno scenario più suggestivo e un incrocio di sensazioni così potenti. Emozioni talmente forti al punto da riuscire ad accompagnare l’ospite indietro nel tempo ogni qual volta quest’ultimo sceglie di volgere lo sguardo alle bellezze architettoniche volute in questo angolo di Sicilia dagli antichi dominatori arrivati dalla Grecia. Villa Athena sorge nel cuore della Valle dei Templi, ad Agrigento, a pochi metri dal Tempio della Concordia, ed è circondata da ulivi, mandorli e giardini rigogliosi, oltre che da resti archeologici, parte, come del resto tutta l’area,
del patrimonio Unesco ormai sin dal 1998. Il resort era, originariamente, una casa privata, almeno fino alla fine degli anni Sessanta, quando l’edificio è stata riconvertito con gusto in una dimora diventata nel tempo tra le destinazioni più esclusive di questo angolo di Sicilia: un cinque stelle per pochi eletti, con una vista impareggiabile e la certezza di un’accoglienza discreta e molti comfort di assoluto livello. Uno Small Leading Hotel con sole 27 stanze (in maggior parte si tratta di deluxe e suite), dove relax e quiete la fanno da padroni. Un luogo dove è facile abbandonare lo stress e ritemprarsi, magari approfittando di alcuni “must” che permettono di avvicinarsi al mondo della Trinacria più autentica, come nel caso della scoperta della cucina locale. Perché uno dei punti di forza di Villa Athena è sicuramente la rappresentazione a tavola della tradizione gastronomica locale, curata qui da Antonio Di Caro, cuoco cinquantenne, agrigentino di origine controllata, che è da diverso tempo uno dei migliori rappresentanti della cucina locale, pur avendo maturato anche qualche significativa esperienza all’estero, in Germania, e in alcuni ristoranti del Nord Italia. Ma il richiamo dell’isola e delle proprie origini era troppo forte. Così si
è stabilito ai fornelli di Villa Athena, dove si occupa delle varie realtà di ristorazione del resort. Da quella più esclusiva, e decisamente imperdibile, della Terrazza degli Dei, dove è permesso cenare open air praticamente tutto l’anno, di fronte al Tempio della Concordia, con la splendida illuminazione notturna dell’area archeologica che offre un colpo d’occhio unico, fino al Granaio di Ibla, in una sala dove spicca la presenza di un’antica cisterna greca, visibile attraverso la pavimentazione in vetro del ristorante. Cresciuto in una famiglia di ristoratori da generazioni, Antonio Di Caro porta all’at-
tenzione dell’ospite il vasto mondo della cucina locale, con i classici come la caponata di melanzana (qui in una versione con la presenza originale del cacao amaro),
gli spaghetti con le sarde, il macco di fave o la cassata siciliana, cui poi aggiunge in carta una serie di preparazioni più creative come il cannolo croccante con burrata,
gelatina di pomodoro ed emulsione d’acciuga oppure i ravioli farciti con macco di fave, crema di bieta, salsa di ricotta salata, e guarniti con gamberoni e triglia o
l’aspic d’arancia al Grand Marnier con spuma alla sambuca. Piatti “di pancia”, come si suol dire, e a tutto gusto, con il mare e il pescato del giorno a farla da padrone e qualche inserimento, misurato, di carni pregiate regionali, come l’agnello o il maialino nero dei Nebrodi. Sono sempre sapori decisi e perfetti da abbinare a una delle tante bottiglie siciliane presenti nella carta dei vini con etichette di fama, da Planeta a Duca di Salaparuta e Firriato. Ma Villa Athena ha diverse frecce al suo arco: chi si ferma per qualche giorno ha a disposizione una piscina aperta con vista sulla Valle dei Templi, mentre, per chi vuole conoscere meglio il territorio, lo staff dell’albergo si preoccupa di suggerire (e di organizzare) delle visite alle bellezze dell’area: dalle spiagge incantevoli di Scala dei Turchi alle cittadine di
Sciacca ed Eraclea, anche se l’escursione classica è proprio quella nella zona archeologica dei Templi. Tutto questo in attesa delle novità previste per il prossimo futuro: la proprietà di Villa Athena ha infatti intenzione di realizzare un piccolo centro benessere, unitamente a una selezione di trattamenti e massaggi. Courtesy of Artù
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English translation EVENTS Italian version: see page 58
Yamamay and Dinacci for Miss Universe The million dollar swimsuit: Yamamay designed and realised it, Fratelli Dinacci decorated it with precious gems.
English translation
The partnership between Yamamay and Fratelli Dinacci for Miss Universe, the most followed contest in the world with a billion viewers, led to the creation of the extraordinary one million dollar swimsuit dedicated to the winning Miss. This outstanding swimsuit, whose manufacturing required 4 months as a whole, is decorated with a refined pattern consisting of about 900 hundred precious stones among which diamonds, emeralds and rubies, sewn one by one on the fabric, for around 200 ct and 450 g of 18 ct gold as a total. It is not by chance that the colours of the gems match those of our flag, as this admired swim suit was fully conceived, designed and manufactured, showing an incredible skilfulness and creativity, in Italy, with a reference to the claim "A touch of Italy" emphasised by Yamamay in its campaign. The initiative, resulting from the long-standing friendship between Flavio Dinacci and Gianluigi Cimmino, managing director of Yamamay, obtained an enormous success and was enthusiastically welcomed by media all over the world. _________________________________________
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ETHICS Italian version: see page 72
The Italian jewellery sector takes ethical issues very seriously by Marina Morini
CEO of the Responsible Jewellery Council, Catherine Sproule makes the point of the objectives that have been reached and presents the plans for 2014. Over 300 certified members in just a few years of activity and now the launching of a new Code of Practices: important achievements for a “young” organisation such as Responsible Jewellery Council. What are, from your point of view, the main reasons for this success? First of all thank you for your observations regarding the RJC’s achievements in its young existence. The credit goes to our Members and within that Membership the many that volunteer to serve on RJC working Committees to bring the new Code of Practices to fruition. We hear from our Members, both established and new, that they feel an ever increasing imperative to demonstrate their solid, transparent business practices through an independent third party product like RJC’s Code of Practices (COP.) Which are the most important points of the new Code of Practices? There are many distinguishing features to the new COP but feedback we have received is that the COP is now structured into six distinct sections that allows concrete communication about the content and value of the Code of Practices (COP) and indeed more broadly Membership in RJC. Also, important to note are the new provenace claims in the COP that are designed to audit and support RJC Members’ claims about origin, source and/or practices in the supply chain of gold, diamonds and platinum group metals. Lastly, incoporating the UN Guiding Principles on Business and Human Rights was important as it will be an increasing focus for companies in the coming years and RJC members are positioned to be ahead of that curve. Are you satisfied of how the Italian je-
wellery sector is responding to these very important issues? The Italian jewellery industry takes these issues very seriously and engages with RJC on many levels, as examples, through RJC’s commitee structure, working groups and external stakeholder engagement platforms - all to keep the Italian industry at the forefront of ethics and integrity in the commercial and trade association stream. As new CEO of the RJC, what are your plans for 2014? I am very pleased to have the RJC Board’s confidence to take the RJC through the next crucial phase of its development. 2014 marks a hiatus from standards development to develop Monitoring and Evaluation along with Impacts work, grow the membership in established markets as well as in Asia and, lastly, bring continued value to the over 460 members that have demonstrated their committment to responsible business practices. _________________________________________
PEOPLE Italian version: see page 74
Fabrizio Falcinelli: I try to give my jewels the magic of design by Antonella Garello You have been playing for an amateur theatre company for years. What did you learn and how has your passion for theatre changed you over time? Theatre has always been my passion, and to me it means communication, emotion, growth. A group working to reach an artistic goal is a beautiful thing that is renewed with each performance. Building a character can also help us discover a lot about ourselves. The best trip you have ever been on and your dream trip.
I have been to so many places in the world, it would very hard to mention only one. The magic of the East, Africa and its wildlife ... Every place, every culture and people I have met have inspired me and given me something profound which I try to reproduce in my creative work. The essential principles and values that you are trying to keep alive in your everyday life. First of all respect for people and seriousness towards my work and those who work with me. I always try to maximise the value of people around me, with confidence and care. When you draw a jewel, you never forget about ...? Women. Jewellery is made to make them happy, and I always try to give my jewels all the magic of design and attention to detail, making them unique through refined craftsmanship and great originality. What do you like and what annoys you about your colleagues? I like the boldness and passion I see in so many colleagues. I have a very good relationship with them and I hold them in great respect, I know the hard work and sacrifice it takes to do our job! _________________________________________
CASE HISTORY Italian version: see page 76
Wearing an emotion, the attainable dream of every woman by Marina Morini Leo Pizzo’s jewellery express the best of Italian design, taste and quality. In Valenza the art of manufacturing jewels is deeply rooted, and it is still a mystery how this small village in Piedmont, between a plain and a river, managed to turn from rural centre into the world
capital of jewels. However, it is from Valenza that, mainly from the nineteenth century onward, hundreds of small artisan companies have been created and developed, bringing Italian jewels around the world. Leo Pizzo, which started as jewel workshop in 1971, can be still considered a “young” company despite its over forty years of activity, but Leonzio Pizzo, owner and life and soul of the company, can boast a great experience in the world of jewellery, thanks to the teachings of two major master goldsmiths, Giovanni Emanuelli and Felice Buzio, of "Emanuelli & Buzio", whose production was greatly successful in the sixties. The skill and professionality of Leonzio Pizzo allowed the company to expand until it has become, today, an international and highlevel enterprise. There are no particular secrets behind the success that Leo Pizzo Jewellery is having among its customers: it is just a question of creating jewels able to combine imagination and technique, culture and research, manual skill and passion. A difficult target to reach as it implies, year after year, crisis or not, the capacity to continuously create jewels realised with very high quality stones, selected one by one: a jewel meant to become the attainable dream of every woman. One of the great successes of Leo Pizzo is undoubtedly the Fiori Collection that, season after season, is completed with new items: a collection that finds inspiration from the beauty and delicacy of the female world. Leo Pizzo jewels stands out for the light of its diamonds, the chromatic variety of precious stones, even extremely rare ones, the creativity of its shapes, always classic and new. This thanks to the professionalism and passion of the people working in the company, where every jewel is expected to convey strong emotions to the person wearing it.
A famous brand in Italy where it has opened three flagship stores in Milan, Rome and Taormina, Leo Pizzo has become the ambassador of Made in Italy jewellery abroad, where it has become known and appreciated also thanks to its collaboration with important brands of international jewellery. _________________________________________
GEMS Italian version: see page 84
To buy or not to buy a diamond and why by Luigi Costantini Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa Belgio Here are some questions that customers could pose on diamonds, and the answers that maybe you know and maybe not. If in your life you have chosen a profession which implies being in contact with the public, acting as “the one who sells diamonds”, you will have certainly been asked some of the following questions. Then, I’m sure you will have given an answer of any sort. Is there anything else that could be added? Let us see, cum grano salis, and gleaning here and there. 1. The first customary question: are diamonds considered a good investment? What have you answered? In case you have replied as follows you have successfully passed the test: • Yes, if with the term investment we mean the allocation of a percentage of our savings in a collectable, as for historic and consolidated tradition, free from any kind of social and political influence, endowed with proven appreciation capacities over time, in the medium and long term, that
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English translation
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is from five years onward • No, if with the term investment we mean the use of an amount of money, capital, for profitable speculative enterprises, in particular in the short term. Unless your name is Bernard Madoff or similia… 2. A question which is a corollary of the first: how can collectable be considered? • As an increase in the movable component of family property assets to be passed on • As a valuable diversification within the investment portfolio of one's own savings, as said before; • As an asset concentrating on itself the advantage of the free and fiscally anonymous (up to now) circulation in rather limited and transferable volume units; • As assets that are able to include high values in such small dimensions. Should you have any doubt, feel free to ask those (if still living) who managed to cross the borders at night, passing through the woods with diamonds well hidden in the cuffs of their coats or in the double soles of their shoes: escaping first from the racial-genocidal rage of Adolph Hitler, in Central Europe after 1933 and then from the social levelling one of Josif Vissarionovic Dzugasvili known as Stalin, in Eastern Europe after1939; • As internationally quoted assets that, if properly parameterised (certification), can be turned into cash based on precise references at any time and everywhere; • As assets that not only combine in them values of an economic nature, but also aesthetic and emotional ones. This because diamonds represent the ornamental assets connected to prestige and elegance par excellence, as well as being the symbol of perpetuity (“a diamond is forever”) and of the depth of human feelings (engagements, weddings, important anniversaries). 3. A question to be asked as a clarification: collectible for an historic and consolidated tradition? Which one, though:
• If the tradition of the diamond as an ornamental precious stone for the engagement and/or wedding ring started only in 1477, when the Archduke of Austria (then Emperor Maximilian I) donated it to his fiancée Mary of Bourgogne? • If the modern history of diamonds can be dated back to March 1869, when the Hottentot shepherd Booi picked up, on the banks of the river Orange, in the district of Hopetown, British Colony of the Cape, the 83.5 ct stone (then named "the star of South Africa”, once cut at 47.75 ct) so sparking off the diamond rush in that country of Southern Africa? (To be honest, the first diamond in South Africa was accidentally discovered by the young Boer Jacob Erasmus, again in the proximity of Hopetown, in 1866). Answer: • Why, according to you, and to what aim, were the diamonds of Golconda (India, the only source of this material until the discoveries of Minas Gerais, Brazil, in 1725) marketed since the IV century BC? Documentary evidence: The Sanskrit manuscript Artha-Sastra written by Kautilya, the Minister of Finance of Chandragupta Maurya, king of Golconda, that provided for extensive accounts of the fiscal and customs proceeds (even then!) deriving from the flourishing trade of diamonds coming from that mine. What was the diamond needed for, then: just to fulfil the needs of the glyptics, so widespread all over the Middle East and in the Mediterranean area, including Egypt? Also, but not only. And why, since then, have diamonds continued to arrive (following a consistent demand) in Europe? Only because they were appreciated for their rarity and extreme toughness? Also, but not only. And why, precisely the diamond and not another material, except for gold, became the precious stone par excellence, appreciated by the powerful and the wealthy of all times? Yet, until the beginning of the
fifteenth century, it could not be worked... • May I add a simple remark? Was diamond, as gold, acknowledged, since ancient times, not only as extremely precious for its rarity, but, above all, the only material in nature, besides gold, to possess qualities connected to its inalterability and durability over time? Capable, therefore, of being used as money of exchange, as an asset to hoard, as a precious asset? 4. To the question: is buying a diamond today worth and why? I suggest that you consider what I have explained before, along with some further questions: • Why don’t you ask all those (the new kings and queens, the new powerful people of our age) crowding the auctions at Christie’s or Sotheby’s and plundering quality and prestigious diamonds? Why, I would ask them, don’t you invest your capitals differently, in more profitable forms? Why, last November in Geneva, did you pay 35,540,612.00 dollars for a 14.82 ct orange fancy vivid diamond ($ 2.4 million per ct), that together with other peculiar small things give a total of $125,360,131.00? Why, again in Geneva, on the 13th November, did you pay $83,187,381.00 for that 59.60 ct pink oval diamond, the “Pink Star”, that added to the rest gives a total of $199,512,930.00? (and this only in the month of November 2013). Just to give your wife something to wear for that dinner party? Is this due to the fact that you have read somewhere a piece of news (I do think that it is just an inference and a clanger) saying that the derivates owned by banks and financial institutions, on a global level, are equal to thousand times the value of the gross domestic product of all the countries in the world and, just for good luck…? Tell us please, so that, in a small way, we too are able to purchase a couple of IF, F or G, Excellent excellent from 1,00 ct...
Questo mese parliamo di... 46
ALCOZER & J
36, 94
IBERYOYA ICE
88 82, 83
ALISEI MILANO
34
IFEMA
88
AMBIENTE FRANCOFORTE
88
ISTANBUL JEWELRY SHOW
88
AMEN
37
ITITOLI
AMORE & BACI
44
JACQUET DROZ
54
ANTICA OROLOGERIA CANDIDO OPERTI
62
LABRIOLA
34
ANTICOA
24
LEO PIZZO
76, 77
ARTLINEA
40
LORENZO UNGARI
41
BANGKOK GEMS & JEWELRY FAIR
87
LOTUS
62
BASELWORLD
86
MAGRIFFE
25
BIBIGÌ
50
MALÙ
30
BULGARI
66
MASRIERA
50
CARRERA Y CARRERA
52
MICHELANGELO GIOIELLI
43
MIKIMOTO
66
CARTIER
64, 66
27, 30
CHANTECLER
53
PANERAI
66
CHRISTOFLE
47
PINOMANNA
51
CIBJO
94
POLELLO
52
CONFUORTO GIOIELLI
32
POMELLATO
66
PVZ-NEONERO
41
CRIERI
16-17, 31
DI STEFANO BY SILVER VOGUE
33
RESPONSIBLE JEWELLERY COUNCIL
72
DUSK CREATIONS
51
ROMAIN JEROME
54
EBERHARD & CO.
62
SATURNO
45
ELITE BIJOUX
40
SCARTONI
39
FABERGÉ
52
SECTOR
36
FAIRTRADE
71
SIDRA GOLD
43
31, 74, 75
SILVER STAR
46
FALCINELLI ITALY FEDERPREZIOSI
94
SPEEDOMETER OFFICIAL
35
FRANCESCA MO
33
STROILI
47
FRANCESCA VILLA
51
SWAROVSKI
FRATELLI DINACCI
58
TAG HEUER
66
GECI MILANO
94
TALENTO ITALIANO
56
GILORO
53
THE FIFTH SEASON BY ROBERTO COIN
38
GIOVANNI RASPINI
45
TIFFANY
53
GIULIA JEWELS
38
TOGETHER JEWELS
39
TORQUE
35
GOLDLAKE ITALIA
68-70
44, 66
GRANI
43
TOUS
42
GRAZIELLA
42
TUUM
37
GRIEB & BENZINGER
54
UTOPIA
25
HONG KONG INTERNATIONAL JEWELLERY SHOW
87
VISIONNAIRE
47
HONG KONG TRADE DEVELOPMENT COUNCIL
87
WORLD GOLD COUNCIL
78, 79
This month we talk about...
1AR BY UNOAERRE
103
Elenco Inserzionisti
AESSE PIETRE
101
ALISEI MILANO
8
AMBERIF - GDANSK FAIR
49
AMEN - CROCE DEL SUD
5
AMIN LUXURY
3
ARTEXPO
60-61
ARTLINEA
1
BANGKOK GEMS & JEWELRY FAIR
67
BASELWORLD - MCH
15
BMB DECORLINE
63
CRIERI
I copertina, 18-19
D&SIGN
III copertina, 104
DENTRO LE MURA
II copertina
DI STEFANO BY SILVER VOGUE
21
DINACCI F.LLI
22
ERIKA
28
EUROGEMME
6
GOGGI-STERLING GRAZIELLA GROUP
73 IV copertina
IGI INTERNATIONAL GEMOLOGICAL INSTITUTE 26 INHORGENTA MUNICH
20
ISTANBUL JEWELRY SHOW - ROTAFORTE 102 ITITOLI
2, 27
OROAREZZO - AREZZO FIERE
93
PALAKISS
95
POLELLO
10
Advertisers’ Index
PRECIOSA
104
6, 101
PRETTY BIJOUX
9
PROGETTO LUCE
48
RESPONSIBLE JEWELLERY COUNCIL
14
SEGNAMORE
4
SIDRA
65
STUDEX ITALIA
89
TOGETHER JEWELS UNOAERRE
7 55, 57, 59