l'Orafo Italiano 01 2015

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€ 5,00

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

L’ORAFO ITALIANO 1 2015

ANNO LXIX GENNAIO 2015

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la chiave del successo

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Point of View di Ilaria

R

accontiamoci pure che il gioiello ha un appeal intramontabile, comprensibile al primo sguardo, ed è preferibile a qualsiasi gingillo d’imitazione: è indubbio, nella sostanza, ma la ricerca svolta per noi da Brandvalue, società che opera nel settore del lusso, dimostra che le consumatrici europee e americane, nella fascia media di reddito, si stanno orientando sempre più verso il bijou. Penalizzate dalla crisi nel lavoro e nel portafoglio, non si sono lasciate penalizzare nella vanità, consapevoli che la costruzione di uno stile, anche se con ornamenti non preziosi e abiti di Zara, è un trampolino per l’autostima. Se questo è un risultato che ci si poteva aspettare, meno scontato è il dato sulle fonti di informazione: il bijou piace perché non è sostenuto da massicce campagne mediatiche, non è un sogno aspirazionale, non è indossato da una star: è una scelta autonoma e d’impulso. Inoltre viene acquistato con disinvoltura in un flagship store di moda, in un department store, un sito online o una piattaforma web. Il vantaggio di accessibilità del bijou rispetto al gioiello dovrebbe far riflettere il settore sul nodo del dettaglio, che mai come oggi necessita di un aggiornamento per arrivare più vicino al consumatore e facilitargli l’approccio. Non a caso Buccellati confluisce nel gruppo Clessidra per ampliare la propria distribuzione internazionale e sempre più brand italiani stringono accordi di partnership con grandi gruppi stranieri per una chiara ragione finanziaria ma anche per rafforzare la propria rete commerciale e raggiungere nuovi pubblici. Augusto Ungarelli, presidente del Club degli Orafi e titolare di Vendorafa Lombardi, azienda valenzana, ci parla a pagina 50 di un’Europa del gioiello in cui i confini nazionali hanno sempre meno significato, mentre ciò che mantiene posizione è l’expertise artigiana dei distretti orafi italiani. In questo panorama flessibile, in cui il mercato chiede nuove suggestioni ma i costi produttivi rischiano di scoraggiare l’innovazione e la fantasia, l’Orafo Italiano, nella rinnovata veste più grande, mantiene l’obiettivo centrato sul prodotto, il gioiello. Offrendo spunti, ispirazioni, esempi, storie: la magia è il filo conduttore di questo numero, dall’Oroscopo del nuovo anno alle regine delle gemme di colore. l'Orafo 2015

Danieli

Spilla Croce Maltese di David Webb in oro con corallo cabochon a forma di aquilone, smeraldo, diamanti e smalto bianco, 1966. n Maltese Cross brooch in gold by David Webb with kite-shaped cabochon coral, emerald, diamonds and white enamel, 1966.

■ We could continue to claim that jewelry has a timeless appeal, understandable at first sight and that is preferable to any other imitation trinket: this is substantially unquestionable, but a survey carried out for us by Brandvalue, a company operating in the luxury sector, shows that European and American consumers, in the middle class, are increasingly oriented towards costume jewellery. Penalized by the crisis in their job and possibility to spend, they did not allow to be penalised in their vanity, aware that the creation of a style, even though with non-precious jewels and dresses by Zara, is a drive to self-esteem. If this is the result that one could expect, the data on information sources is less predictable: costume jewelry is appreciated because it is not supported by heavy media campaigns, it is not inspirational dream, it is not worn by celebrities: it is an autonomous choice, made following an impulse. Moreover, it is also easily bought in a fashion flagship store, a department store, on line or on a web platform. The advantage of a greater accessibility of bijoux than jewelry should make specialists of this sector reflect on the retail issue, that, especially nowadays, needs to be updated to come closer to the consumer and make the approach easier. This is valid for costume jewellery and even much more for fine jewellery. It is not by chance that Buccellati joins the Clessidra Group to widen its international distribution and an increasing number of Italian brands enter into partnership with big foreign groups for a clear financial reason, but also to strengthen their own business network and reach new customers. On page 50, Augusto Ungarelli, President of Club degli Orafi and owner of Vendorafa Lombardi, a company from Valenza, speaks about a Europe of jewelry where national borders are increasingly senseless, while the artisan expertise rooted in Italian goldsmith districts is what keeps the position. In this everchanging landscape, where the market asks for new suggestions but the manufacturing costs risk to discourage innovation and imagination, l’Orafo Italiano, in its wider new form, keeps the objective focused on the product, the jewel. Offering hints, inspirations, examples, histories: magic is the underlying theme of this issue, from the Horoscope for the new year to the queens of colour gems.

2

gennaio


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Sommario

€ 5,00 L’ORAFO ITALIANO 1 2015

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ANNO LXIX GENNAIO 2015

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In copertina / Cover Graziella Contatto / Contact via Ernesto Rossi, 9 52100 Arezzo Tel. +39 0575 32641 Fax +39 0575 326464 info@gruppograziella.it www.gruppograziella.it

18 news

Homi/ Magie d'Inverno, Nuoro/ Faraone/ Silvex/ Graziano Visintin

Desires

23 close up: oroscopo 2015

Close up

‘15 Horoscope: stars and helpful gems

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New women’s best friends

People&brands

50 IL locale è globale

Photo by Close up Studios Illustrazione Diego Soprana

Anello in argento di Graziella con smalto bianco della collezione Farfalla. Disponibile anche in oro. ■ Silver ring by Graziella with white enamel of the Farfalla collection. Also available in gold.

Opportunità e prospettive del settore orafo italiano secondo Augusto Ungarelli, presidente del Club degli Orafi

54 Le prime gioie dei bimbi

59

Il nuovo anno tra stelle e gioielli: dall'Ariete ai Pesci le influenze astrali e le gemme del benessere

Ruggero Sandini, designer di lunga esperienza, firma un nuovo progetto per il Gruppo Lucebianca

L'Orafo Plus

65

58 taglio e colore tailor made

L'impegno di Cesari & Rinaldi Gemmai nel progetto Masterpieces per la realizzazione di gemme "su misura"

70 primo piano sulla rubellite

Spesso confusa con il rubino, grazie al colore analogo, la tormalina purpurea seduce i gioiellieri

Heritage

59 FROM THE WORkSHOP TO THE WORLD

La maison Buccellati allarga gli orizzonti di business: ne parla il direttore creativo Andrea Buccellati

64 il museo più prezioso

La storia del gioiello tra moda e magia: a Vicenza 400 pezzi unici in nove sale tematiche di grande suggestione

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l'Orafo 2015

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gennaio


Sommario

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Visual

65 The queens of colours

Le pietre di colore, dal fascino magnetico, compongono i diademi immaginari di enigmatiche regine

73 right on the button

I bottoni diventano gioielli funzionali e versatili: precisi, indispensabili e decorativi

79 the fabled david webb

Assouline pubblica una monografia sul designer che ha rivoluzionato la gioielleria degli anni '60 e '70

InsideJewellery

85 new women's best friends

Secondo una ricerca condotta tra Europa e Stati Uniti la gioielleria sta perdendo appeal a vantaggio dei bijoux

96 prezioso credito

27 73

Strumenti per il settore in tempo di crisi: la parola al responsabile Fisco e Credito di Confindustria Federorafi

98 Per clienti soddisfatti

70

Servizi al dettaglio puntuali e mirati grazie a informatizzazione e tecnologia specifica

100 Il rosso che verrĂ

Il 2015 si apre con l'annuncio di nuovi giacimenti e feconde produzioni di rubini, ma anche di nuovi possibili monopoli

102 il gioiello per bene

Le iniziative del settore orafo a sostegno dell'ambiente, della ricerca e del superamento dei disagi sociali

104 a tutto campo

I brand della gioielleria e dell'orologeria si muovono a 360 gradi nel mondo della comunicazione

107 english text 113 brands in this issue 114 l'orafo club

64

l'Orafo 2015

14

gennaio


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Costruire una filiera responsabile per diamanti, oro e platinoidi dalla miniera al consumatore Building a responsible diamond, gold and platinum metals supply chain from mine to customer Il Responsible Jewellery Council (RJC) è un’organizzazione internazionale no-profit, costituita nel 2005 da un gruppo di 14 organizzazioni rappresentative dell’intero comparto dei diamanti e dell’oreficeria. Il RJC è retto da un Consiglio Direttivo e coadiuvato da varie Commissioni per ogni settore d’interesse. La gestione dell’attività è affidata ad un Team con sede in Australia, Canada, Italia e Regno Unito. Il RJC accoglie Membri appartenenti a qualsiasi settore della filiera dell’oreficeria e della gioielleria, di ogni dimensione, comprese le associazioni di categoria. Missione Promuovere norme e prassi operative responsabili, etiche, sociali e ambientali, nel rispetto dei diritti umani, in tutta la filiera che alimenta il comparto dei diamanti, dell’oreficeria e dei platinoidi, dall’estrazione mineraria al commercio al dettaglio. Il Council raggruppa più di 400 associati e 200 membri certificati. La lista è disponibile presso www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/ The Responsible Jewellery Council (RJC) is an international not-for-profit organisation established in 2005 by a group of 14 organisations from a cross section of the diamond and gold jewellery business. The RJC is governed by a Board of Directors, supported by a number of Committees and administered by a Management Team located in Australia, Canada, Italy and the United Kingdom. The RJC welcomes new Members, small, medium and large, from all parts of the jewellery supply chain, including trade associations. Mission To advance responsible ethical, social and environmental practices, which respect human rights, throughout the diamond, gold and platinum metals jewellery supply chain, from mine to retail. RJC now groups more than 400 Members and 200 certified Members. The list of RJC certified Members is available at www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/

ANNO LXIX - NUMERO 1 - GENNAIO 2015 direttore editoriale direttore responsabile

Ilaria Danieli Andrea Aiello

in redazione

Antonella Garello

collaboratori

Rossella Beato, Natalia Capra, Elena Cimenti, Luigi Costantini, Giuseppe Fogarizzu, Michela Radicchi, Marianna Redaelli, Letizia Redaelli, Sonia Sbolzani, Diego Soprana

progetto e grafica

Cristiano Guenzi

foto

Close up Studios

traduzioni

Promo-Est

pubblicità

dircom@edifis.it

traffico pubblicitario stampa e-mail web site

prezzo per copia arretrati abbonamenti

Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it CPZ S.p.A. - Costa di Mezzate BG orafo@edifis.it www.orafoitaliano.it

€ 5,00 € 10,00 Italia € 40,00 Europe € 80,00 Resto del mondo € 100,00 abbonamenti@edifis.it

Registrazione Tribunale di Milano N° 1038 del 10/01/1949 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. – Viale Coni Zugna, 71 – 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. l’Orafo Italiano una rivista edita da:

Responsible Jewellery Council First Floor, Dudley House 34-38 Southampton Street London, WC2E 7HF United Kingdom Tel: +44 (0)20 7836 6376 Email: info@responsiblejewellery.com www.responsiblejewellery.com For information contact: Mila Bonini - Communications Manager Email: mila.bonini@responsiblejewellery.com

Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

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THE WORLD Aste, nuove collezioni, fiere, concorsi, convegni, mostre, eventi, libri, strategie. Il mondo del lusso in tutte le sue sfumature mostra la sua vitalità tra cultura, estetica e tecnologia

In questa pagina, dall'alto a sinistra in senso orario: creazioni delle aziende Sodini, Ultima Edizione, Amlä, Trendi Bijoux, Airoldi, Marie France. This page, from top left, clockwise: some creations of the companies Sodini, Ultima Edizione, Amlä, Trendi Bijoux, Airoldi, Marie France.

Terza edizione di Homi, il Salone degli Stili di Vita, dal 17 al 20 Gennaio a Fiera Milano: la manifestazione abbraccia i diversi settori del vivere quotidiano, dal benessere e cura della persona ai complementi d'arredo, dai gioielli ai tessuti per la casa agli oggetti da lavoro. Organizzata per satelliti tematici, la manifestazione dedica tre padiglioni alla moda e ai gioielli, a loro volta suddivisi per aree tematiche. Homi Sperimenta, dedicata alla ricerca e alla sperimentazione nei mondi del bijoux e degli accessori moda, ospita una selezione di designer con le loro innovative creazioni. Homi Sperimenta_Precious, che debutta a Gennaio, è uno spazio riservato a gioielli realizzati con materiale prezioso e semiprezioso. Un'area a sé, infine, è Homi Special, un progetto pensato per dare alle piccole aziende in start up la possibilità di affacciarsi al settore. l'Orafo 2015

■ From 17th to 20th January, Fiera Milano hosts the third edition of Homi, the lifestyle Trade Fair embracing the various sectors of daily living, ranging from wellness to personal care, décor, jewellery, home textiles and work tools. Organised on the base of theme satellites, the event devotes three pavilions to the Fashion and Jewelry sectors, which, in turn, are divided into theme areas. Homi Sperimenta, dedicated to research and experimentation in the worlds of costume jewellery and fashion accessories, hosts a selection of designers along with their own innovative creations. Homi Sperimenta_Precious, due to open in January, is a space dedicated to jewels made using precious and semi-precious materials. Then, Homi Special is an independent area, a project conceived so as to provide the small start-ups with the possibility to approach this sector.

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gennaio


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magie d'inverno a nuoro Arte, oro e artigianato locale all'evento organizzato ogni due anni dal gioielliere Fabio Rosas Si è svolta a Novembre la VII edizione di Magie d’Inverno, l’ormai classico appuntamento biennale organizzato a Nuoro da Fabio Rosas, titolare della gioielleria Rosas 1945. Oltre trenta espositori nazionali e 32 locali hanno presentato nell’elegante cornice dell’Antico Mercato prodotti di gioielleria, orologeria, oggettistica, arredamento, enogastronomia e floricultura. Forte e percepibile la spinta promozionale del territorio, la valorizzazione della migliore imprenditoria sarda e la valenza culturale di un evento che si è aperto presso l’Istituto Superiore Regionale Etnografico con la consegna del Premio Montblanc a due eminenti personalità nuoresi, il pittore Vincenzo Setta e l’ingegnere Ciriaco Offeddu. Nella giornata conclusiva è stato presentato il libro di Domenico Ruju Contos dae su Monte, raccolta di storie e leggende legate al Monte Ortobene. ■ The seventh edition of Magie d’Inverno, the classic biannual event organized in Nuoro by Fabio Rosas, owner of the Rosas 1945 Jewellery Shop, was held in November. 37 national and 32 local exhibitors presented in the elegant setting of the Ancient Market their products belonging to the jewellery, watch making, gifts, gourmet food, furniture and floriculture sectors. The promotional drive of the territory was strong and perceivable, as well as the valorisation of the best entrepreneurs from Sardinia and the cultural importance of this event opened at the Istituto Superiore Regionale Etnografico with the Montblanc Award given to two prominent personalities from Nuoro, the painter Vincenzo Setta and the engineer Ciriaco Offeddu. On the final day, the book by Domenico Ruju Contos dae su Monte, a collection of stories and legends connected to Monte Ortobene, was presented.

faraone gioca con le sfere Con la collezione Via Montenapoleone la maison propone gioielli prêt-à-porter, dalle forme leggere e sofisticate La collezione Via Montenapoleone si accosta alla più tradizionale linea di alta gioielleria One of a kind di Faraone per proporre gioielli meno impegnativi, dalle linee leggere. La linea "Sfere di Faraone" presenta in diversi dettagli il doppio ovale, icona del brand, ed è giocata su una piccola gabbia in oro che racchiude al suo interno una sferetta, o una perla, facilmente intercambiabile. Il kit comprende quattro pietre rotonde: pasta di corallo e turchese, onice sabbiata e kogolong bianco, anche con diamanti o full pavé.

■ The Via Montenapoleone collection matches the more traditional line of high jewellery One of a kind by Faraone, to propose less demanding jewels, with lighter lines. The line "Sfere di Faraone" presents, in different details, the double oval, the brand icon, and it plays with a small golden cage containing an easily interchangeable small sphere or a pearl. The kit comprises four round stones: coral and turquoise paste, sand-blasted onyx and white kogolong, also with diamonds or complete pavé.

silvex inaugura l'e-commerce

VISINTIN IN MOSTRA

Forte della sua produzione di gioielli e semilavorati in argento made in Italy, Silvex ha inaugurato il sito di e-commerce: è possibile acquistare oltre 2500 articoli, senza obbligo di minimo acquisto e con consegne in tutto il mondo entro sette giorni dall’ordine. ■ Thanks to its wide manufacturing of sterling silver jewels and semi-finished items, all made in Italy, Silvex has recently opened its e-commerce site. Here you can buy over 2500 stocked items, without the need of a minimum purchase, with deliveries worldwide within seven days from order.

La mostra monografica dedicata a Graziano Visintin rimarrà aperta a Padova fino al 15 Febbraio. Maestro orafo vincitore di numerosi premi e riconoscimenti, è tra i designer più considerati anche da musei e collezioni internazionali. ■ The exhibition dedicated to Graziano Visintin will be open until 15th February in Padua. A goldsmith master who received numerous prizes and awards, his works are hosted in the most important museums and international collections.

l'Orafo 2015

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gennaio


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Desires close up

OROSCOPO

2015

Il nuovo anno tra stelle e gioielli: viaggio segno per segno tra influenze astrali, caratteristiche zodiacali e gemme che favoriscono il benessere di Elena

Cimenti - Collage di Marianna Redaelli

l'Orafo 2015

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Desires

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aries

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inamica, effervescente e spontanea, l’amazzone arietina si butta a capofitto nell’azione per plasmare caparbiamente il proprio mondo. È la leader generosa dall’energia incontenibile che trascina chi le sta accanto in imprese ammirevoli e innovatrici, e certo nel 2015 il trigono di Giove le farà recuperare tutto l’ottimismo che il quadrato di Plutone da qualche tempo appanna. In particolare, le nate della seconda decade trarranno giovamento da un periodo di introspezione e dalla pratica yoga. Il trigono di Saturno dal Sagittario (con una pausa in estate) darà un aiuto fondamentale per concretizzare tutti i progetti in cui Urano nel segno spinge l’Ariete a lanciarsi, sollecitando la sua naturale impulsività. Un diamante, un cristallo di rocca, un monile in acciaio la aiuteranno a rallentare i ritmi, a valutare le situazioni e a tenere i nervi saldi in ogni occasione, ma sarà un rubino scintillante a rigenerarla fisicamente e psichicamente per restituirle tutto il suo splendore! ■ Dynamic, sparkling, spontaneous, the Aries amazon rushes headlong into action, wilfully moulding her world. She is the generous leader whose irrepressible energy sweeps her near and dear into innovative, admirable feats. In 2015 Jupiter’s trine will restore all her optimism, long since clouded by Pluto’s square, now hitting those born in the second decade, who may lighten this cloud dedicating some time to self-exploration and yoga practice. Saturn’s trine from friendly Sagittarius (with a brief pause in the summer) will help enormously in realising all those project Uranus in Aries drives her into starting, stimulating her innate impulsiveness. A diamond, a rock crystal, a steel bijou will help her to slow down, evaluate situations, and keep her calm in every circumstance, but it is a sparkling ruby the key to regenerate her on a physical as well as psychic level, and restore all her splendour!

chopard Orecchini in oro bianco con diamanti e rubini. ■ White gold earrings with diamonds and rubies.

l'Orafo 2015

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gennaio


casato Orecchini in oro bianco e giallo con rubellite e diamanti. â– White and yellow gold earrings with rubellite and diamonds.

jewellery theatre Orecchini in oro brunito con zaffiri gialli e rubini. â– Burnished gold earrings with yellow sapphires and rubies.

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Desires

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taurus

alcozer & J Anello di ispirazione barocca in ottone con centrale in malachite. ■ Baroque inspired brass ring with malachite stone at the center.

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ensuale, testarda e compassionevole, nonostante l’intelligenza pratica e intuitiva la donna Toro è nemica dei cambiamenti, e il distacco, sia affettivo che materiale, la mette in crisi. L’opposizione di Saturno degli ultimi tre anni l’ha messa duramente alla prova, ma il 2015 inizia con maggior leggerezza, senza l’attrito di Saturno (che torna brevemente durante l’estate, solo per la terza decade). Anche la quadratura di Giove in agosto si trasforma in glorioso trigono che porta serenità e successo. Il potente trigono di Plutone intanto sostiene la trasformazione innescata da Saturno, mentre il sestile di Nettuno amplifica il potere rigenerante di arte e musica, e spinge la Toro a scoprire i propri talenti. Se la chiave del benessere sono il contatto con la natura, l’aromaterapia e i massaggi, le pietre che della verde natura hanno il colore sono il suo talismano per eccellenza: lo smeraldo allontana le emozioni negative, concretizza le potenzialità positive e facilita il rapporto con il mondo, mentre la malachite, ricca di rame, allevia la tensione nervosa e aumenta la capacità decisionale ed espressiva… e finalmente torna l’armonia! ■ Sensual, stubborn and compassionate, despite her practical, intuitive intelligence the Taurus woman dislikes changes, and the letting go, be it sentimental or material, deeply distresses her. In the past three years Saturn’s opposition has really tested her, but 2015 begins with greater lightness, free from Saturn’s friction (it returns briefly in the summer, only for those born in the third decade). Even Jupiter’s square becomes in August a glorious trine, bringing serenity and success. Powerful Pluto trine supports the transformation triggered by Saturn, while Neptune’s sextile amplifies the regenerative power of arts and music, and spurs our Taurus to discover her talents. If the key to her well-being is in aromatherapy, massages, or immersion in a natural environment, the greenish spring-coloured stones are her talisman: an emerald quietens negative emotions, realises positive potentials and facilitates the relationship with the outside world, while malachite, rich in copper, relieves nervous tension and increases decision-making and expressive skills… Harmony returns in Taurus’ life! l'Orafo 2015

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gennaio

roberto bravo Anello in oro giallo 14 ct. della collezione Le Grand Bleu con diamanti, zaffiri colorati e smalti. ■ 14 ct. yellow gold ring of Le Grand Bleu collection with diamonds, coloured sapphires and enamels.


pomellato Anello della collezione Tabou in oro rosa, argento brunito e peridoti. â– Rose gold and burnished silver ring of the Tabou collection with peridots.

l'Orafo 2015

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gennaio


Desires

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gemini

L

a cerebrale Gemelli, irrequieta e curiosa, sa di poter contare sulla propria intelligenza vivace e l’ottima dialettica per incantare il mondo. La sua innata socievolezza verrà però messa alla prova nel 2015, quando si troverà “Saturno contro”: sarà un tempo di bilanci, introspezione, rallentamento della vita sociale, utile a discriminare i rapporti validi o meno, e a riconoscere i propri bisogni più autentici. Nettuno potrà confondere la prima decade e rendere meno acuto il suo sguardo, ma Giove sosterrà con il suo ottimismo la Gemelli fino ad agosto; intanto Saturno allenterà la presa da giugno a settembre. Urano in bel sestile permetterà di cogliere le migliori occasioni dell’estate, per preparare un autunno da affrontare con razionalità, senso dell’umorismo e con il sostegno di un luminoso topazio giallo, che regala buonumore e spinge a raggiungere i propri obiettivi superando le angosce, o di un quarzo citrino, la cui luce giallosolare aiuta a chiarire le idee e riduce lo stress emotivo. ■ Intellectual Gemini, restless and curious, knows she can count on her bright intelligence and great eloquence to charm the world. Her natural extroversion however will be tested in 2015, when she deals with Saturn opposite: it is a time of assessment, introspection, slowing down of social life, quite useful to discern valid relationships, and acknowledge one’s most authentic needs. Neptune’s square may confuse those born in the first decade, obfuscate their usually clear vision, but Jupiter supports all Gemini with its optimism until August. Saturn offers respite from mid-June to mid-September, and Uranus’ sextile enables Gemini to catch the best opportunities of the summer, and be ready to face Autumn with rationality and sense of humour. A bright yellow topaz stimulates good cheer and encourages to achieve one’s goals overcoming any stress; a citrin, whose sunny light helps clarifying plans and ideas, reduces emotional stress.

carla amorim

Orecchini della Black Label collection in oro brunito con berilli-topazi gialli e diamanti black. ■ Burnished gold earrings of the Black Label collection with yellow beryltopazes and black diamonds.

l'Orafo 2015

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gennaio


Sopra / Above

grani fope Bracciale a maglie flessibili in oro giallo con diamanti. â– Flexible golden bracelet with diamonds.

l'Orafo 2015

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Collana in argento e argento dorato con elementi a forma di fiore. â– Silver and gold plated silver with flower elements.

flaminia barosini Orecchini della collezione Creepers in bronzo e smalto giallo. â– Bronze ring from the Creepers collection with yellow enamel.


Desires

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cancer

mayumi Collier in argento con perle d'acqua dolce. ■ Silver collier with freshwater pearls.

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a riservatezza della donna Cancro protegge la sua acuta sensibilità e grande intensità affettiva, ma non maschera il fascino sottile né la grande capacità di resistenza. Nel 2015 tuttavia viene messa alla prova da Plutone e Urano, che portano cambiamenti e trasformazioni da accompagnare con cura, soprattutto per la seconda decade. Nettuno in compenso continua ad approfondire intuizione e creatività, mentre Giove da agosto protegge la Cancerina e ne risolleva trionfalmente le sorti e l’umore; anche Saturno torna in estate a rafforzare la terza decade, aiutandola a concretizzare i progetti iniziati. Niente di meglio quindi di un gioiello in argento da portare sulla pelle per rigenerare il sistema nervoso affaticato; per superare momenti di incertezza sarà perfetta la perla, che porta serenità e attenua gli sbalzi d’umore, purifica i pensieri e scioglie i blocchi emotivi. ■ The innate discretion of Cancer woman protects her heightened sensitivity and emotional intensity, but doesn’t mask her subtle charm nor her endurance and resilience, again put to test in 2015 by Pluto and Uranus, who are bringing in changes and transformation that especially those born in the second decade should follow with care. On the other hand Neptune keeps heightening intuition and creativity, Jupiter from August on protects Cancer and superbly cheers up her mood and life, while even Saturn returns in the summer to strengthen those born in the third decade and helps complete their projects. Nothing better, then, than silver jewellery in contact with the skin to regenerate a fatigued nervous system; to overcome a moment’s uncertainty pearls will be perfect, since they bring serenity and ease moodiness, purifying one’s thoughts and releasing emotional blockage. l'Orafo 2015

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mimÌ Orecchini della collezione Via Gesù in oro bianco e diamanti con perle di quarzo milky. ■ White gold earrings of the Via Gesù collection with diamonds and milky quartz pearls.

amen

my jewels

Elemento componibile in argento, da applicare all'apposito bracciale, con incisione del segno zodiacale. ■ Modular silver element, to put in the matched bracelet, with the zodiacal sign engraved.

Pendente in argento a forma di quadrifoglio porte-bonheur. ■ Silver charm cloverleaf shaped.

pianegonda Anello in argento della collezione Nest. ■ Silver ring from the Nest collection.

l'Orafo 2015

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Desires

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LEO

R

egale in ogni circostanza, la Leone attira gli sguardi grazie alla vitalità, al portamento fiero, ai gesti armoniosi. Come il Sole che governa il suo segno, sa trasmettere a chi le sta vicino calore, simpatia, entusiasmo e gioia di vivere. Mai come nel 2015 gli astri esalteranno il suo splendore: Giove, Saturno e Urano la copriranno di doni e opportunità. Anche dopo l’uscita di Giove dal segno, Saturno rimane a consolidare gli effetti positivi del suo passaggio, e a ricordare che l’unico rischio è quello di esagerare. Ma basterà un gioiello d’oro giallo e diamanti, che donano forza, ardore, ambizione ma anche equilibrio, disciplina e saggezza, per proteggerla da ogni pericolo e farla risplendere! ■ Regal in every circumstance, the Leo woman attracts everybody's attention with her vitality, proud stance and harmonious movements. Like the Sun, ruler of her sign, she transmits warmth, sympathy, enthusiasm and zest for life to whomever she meets. In 2015 more than ever the stars intensify her splendour: Jupiter, Saturn and Uranus will smother her with gifts and opportunities. Even after Jupiter moves from Leo into Virgo, Saturn’s influx remains to help consolidate the positive effects of Jupiter’s conjunction, and to remind that the only risk is that of overindulging and exaggerate. A yellow gold jewel with diamonds – bringers of strength, ardour, ambition as well as balance, discipline and wisdom – will protect her from every peril, and make her shine!

c&c Gioielli Anello in oro bianco e giallo con diamanti bianchi e gialli. ■ White and yellow gold ring with white and yellow diamonds.

mattioli Orecchini della collezione Urban Animals in oro rosa con diamanti, quarzo citrino e onice. ■ Rose gold rings of the Urban Animals collection with diamonds, citrine quartz and onyx.

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Sopra / Above

gucci

marco bicego Orecchini della collezione Il Cairo in oro giallo e diamanti. â– Yellow gold earrings of the Il Cairo collection with diamonds.

Collier in oro giallo con ciondolo a forma bombata della collezione Diamantissima, ispirata a un esclusivo motivo Gucci su tessuto che risale agli anni '30. â– Yellow gold collier and bulging pendant of the Diamantissima collection inspired by an exclusive Gucci fabric pattern from the Thirties.

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salvini Collier in oro giallo con ciondolo a forma di croce e piccolo diamante. â– Yellow gold collier with a cross shaped pendant and a small diamond.


Desires

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VIRGO

ANDRÉ BENITAH Anello in oro bianco con opali, diamanti e smeraldi. ■ White gold ring with opals and emeralds.

massimo raiteri Anello della collezione Drop in oro bianco con diamanti e smeraldi. ■ White gold ring of the Drop collection with diamonds and emeralds.

L

a donna Vergine sceglie l’intelligenza perché diffida di istinto e passioni e in tutto usa ragione e discernimento: osserva, soppesa, riflette, valuta e poi agisce. Nel 2015 l’opposizione di Nettuno un po’ sbilancia la sua precisione, confonde la sua visione cristallina con emozioni e intuizioni, la fa sognare. Saturno in quadratura poi mette disordine, sovraccarica la logica, esige che si prenda cura di se stessa. Meno male che Plutone favorevole sostiene ogni trasformazione e la porta alla coscienza; in agosto arriva Giove a stemperare la tensione nervosa, portando ottimismo e serenità, facilitando il vivere quotidiano. Intanto per favorire rapporti sereni e creativi, e rendere più conciliante il suo spirito analitico, la Vergine potrà immergersi nel suo colore, il verde-azzurro, che rappacifica il suo sguardo sul mondo e lo allarga all’orizzonte, lontano dai dettagli, e offre spazio per ascoltarsi. Un lapislazzuli la armonizzerà con l’ambiente, potenziando la capacità espressiva, mentre l’oro bianco o l’argento ricaricheranno il sistema nervoso, lasciando che la Vergine possa volare! ■ The Virgo woman chooses rationality because she doesn’t trust her instinct and passions and in whatever she does, she uses reason and discrimination, observing, pondering, evaluating, and then acting accordingly. In 2015 Neptune’s opposition unbalances her crystal-clear vision with emotions and intuitions, makes her dream. Saturn’s square then creates disorder, overloads her logics, requires Virgo to take care of herself. Good thing that an auspicious Pluto supports all transformations bringing awareness; in August Jupiter arrives to dissolve nervous tension, bringing optimism and serenity, facilitating everyday life. In the meantime to favour serene and creative relationships, and appease her analytic mind, Virgo can immerse herself in her colours, all shades of teal blue that broadens her view of the world to the horizon, far from menial details, and offers her a space to herself. A lapis lazuli will harmonize her with her environment and strengthen her communication skills, while white gold or silver jewels will recharge her nervous system, allowing the Virgo to fly! l'Orafo 2015

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lydia courteille Anello in oro giallo con piccoli diamanti e un antico cammeo. â– Yellow gold ring with small diamonds and an antique cameo.

la murrina Bracciale a motivo di mosaico in tessere di vetro di Murano. â– Mosaic bracelet with elements in Murano glass.

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Desires

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libra

L’

elegante Bilancia, alla perenne ricerca di armonia, ordine ed equilibrio, inizia il 2015 con il favore di Giove, che sa addolcire gli strali di Plutone e Urano rivolti soprattutto alla seconda decade e offrire benessere e occasioni favorevoli, sia materiali sia spirituali. Anche Venere, con un sestile lungo quattro mesi, elargisce i suoi doni al segno che governa, e si unisce al sestile biennale di Saturno che aiuta a raggiungere le mete prefisse e soprattutto insegna a eliminare la dispersività. Su questo punto debole del segno si concentra anche lo zaffiro, pietra che attiva l’intuito e stimola a prendere decisioni corrette, accentuando l’autostima. Se poi è circondato da diamanti, non solo aumenterà la sua forza, ma senza dubbio risolleverà la raffinata Bilancia da qualsiasi stress sopportato! ■ Elegant Libra, forever seeking harmony, order and balance, begins 2015 under Jupiter’s protection, that softens Pluto’s and Uranus’ darts, mostly concentrated on those born in the second decade, offering a sense of well being and many favourable opportunities, both material and spiritual. Venus, the ruler of the sign, also presents her gifts in a four-month long sextile, while Saturn starts his two-year long sextile, a great support in achieving one’s goals and overcome dispersiveness. On this weak point of Libra concentrates its energy the sapphire, a stone that activates intuition, stimulates fair decision-making, enhances self-confidence. If surrounded by diamonds, not only it will boost its effects, but it’ll certainly cheer up the sophisticated Libra, no matter how stressed!

jewellery theatre Spilla in oro bianco e giallo con diamante giallo e zaffiri. ■ White and yellow gold ring with a yellow diamond and blue sapphires.

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massimo raiteri Collier della collezione Ocean in oro bianco, diamanti e zaffiro blu tagliato a cuore. â– White gold necklace from the Ocean collection with diamonds and an heart cut blue sapphire.

falcinelli italy Anello in oro bianco e diamanti di diverso taglio con zaffiro centrale. â– White gold ring with diamonds and a blue sapphire at the center.

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Desires

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scorpio zoppini firenze Collier in argento con fiore diamantato e bagno galvanico rutenio. ■ Silver necklace with diamond-milled flower and ruthenium electroplating bath.

L’

intensità dominatrice, il fascino misterioso e sensuale della Scorpione possono essere stati appannati dal passaggio di Saturno nel segno, che ha favorito invece serietà e impegno. Nel 2015 Saturno se ne va, tornando solo brevemente in estate, mentre Giove continua la sua quadratura affaticante fino ad agosto, ma poi forma un sestile benefico e ripaga le native del lungo quadrato di Venere. D’altra parte, poco scuote la Scorpione, il cui profondo intuito è sostenuto dal favore di Nettuno, e la cui capacità di autorigenerazione è nutrita dal sestile di Plutone, maestro del segno, che accompagna la sua lucida intelligenza. L’oro e l’acciaio brunito, oltre al nero plutonico, ben si addicono a questa esploratrice del lato nascosto e misterioso dell’esistere, la proteggono mentre metabolizza le scoperte su di sé e il mondo, e danno ampio spazio alla sua voglia di stupire e distinguersi dalla folla. ■ Scorpio’s commanding intensity, her mysterious and sensual charm might have been dulled by Saturn’s passing in her sign, that favoured instead a diligent seriousness. In 2015 Saturn leaves the sign, returning only briefly in the summer, while Jupiter’s ends in August its tiring square and forms a beneficial sextile that compensates for Venus’ long square. Then again, very little shaken a Scorpio, whose profound intuition is enhanced by a favourable Neptune, and whose self-regenerative power is nourished by Pluto’s sextile, together with her bright intelligence. Burnished gold and steel, and plutonic black well become this explorer of the hidden, mysterious side of our existence, and protect her while she processes her discoveries on herself and the world, while at the same time allowing ample space to her desire to stun, and stand out from the crowd. l'Orafo 2015

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Sopra / Above

damiani

angela puttini Bracciale della collezione Carpe Diem in argento brunito e oro giallo. â– Burnished silver and gold bracelet from the Carpe Diem collection.

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Collier della collezione Damianissima in oro rosa e ceramica nera. â– Rose gold necklace of the Damianissima collection with black ceramic.


Desires

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sagittarius

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empre allegra, la generosa Sagittario, autentica esploratrice del mondo e delle idee, si muove energica in ogni direzione, senza molta disciplina ma con incrollabile ottimismo e fiducia. Nel 2015 Saturno nel segno la porterà a un approccio più serio, meditativo, meno energico alle situazioni, tenendo a bada le ispirazioni irrealistiche provocate dal quadrato di Nettuno e permettendole di trasformare in realtà le opportunità offerte da Urano in trigono. Giove trigono fino ad agosto non farà che rafforzare l’energia in espansione, e anche quando in agosto Giove si quadrerà, richiedendo maggiore prudenza, ci penserà Venere a sollevare gli animi con un lungo trigono. Niente di meglio di una turchese, che aumenta l’energia, ispira fiducia e migliora la comunicazione, ma soprattutto radica nella realtà e dona pace interiore per far sì che la Sagittario trovi la propria via… e la percorra fino in fondo! ■ The always cheerful, generous Sagittarius is the true explorer of worlds and ideas, and moves energetically in every direction, with unshakable optimism and confidence but little discipline. In 2015 Saturn in her sign will bring her to a more meditative and less energetic approach to life, holding at bay the unrealistic inspirations originated by Neptune’s square and helping her in turning into reality the opportunities offered by Uranus’ trine. Jupiter, trine until August, keeps reinforcing this expanding energy, and when it squares Sagittarius, requiring more prudence from her part, Venus will cheer her up with a long trine. Nothing better than a turquoise, therefore, that enhances energy, inspires confidence, improves communication and most of all roots her in reality, to offer the inner peace that will help Sagittarius find her way … and stick to it!

nouvelle bague Orecchini in oro rosa con diamanti e smalti. ■ Rose gold earrings with diamonds and enamels.

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VAN CLEEF & ARPELS

Anello Sea Side in oro bianco con diamanti taglio baguette, turchese e diamante giallo taglio a cuscino. â– Sea Side ring in white gold with baguette cut diamonds, turquoise and a cushion cut yellow diamond.

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bliss Orecchini in argento e zirconi con sfere in pasta di turchese della collezione Mediterraneo. â– Silver earrings from the Mediterraneo collection with zircons and turquoise paste boules.

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Desires

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capricorn

salvini

Orecchini della collezione Hollywood in oro bianco e pavé di diamanti bianchi. ■ White gold earrings of the Hollywood collection with white diamond pavé.

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a rocciosa Capricorno, diplomatica e paziente, forte e concreta, continua a gestire nel 2015 l’intima trasformazione dovuta a Plutone nel segno con l’incrollabile logica e la lucida fermezza che le appartengono. Giove trigono da agosto le porterà maggior benessere, successo nel lavoro e denaro, mentre Nettuno in sestile continua a regalare nuove intuizioni e maggior amabilità. Solo Urano, quadrando la seconda decade, genera una certa insofferenza, un’impulsività che mette a disagio la Capricorno: la serenità sarà ritrovata grazie alle perle grigie e brune che l’aiuteranno a comprendere le proprie emozioni, al quarzo fumé, capace di sciogliere emozioni e pensieri negativi e lasciar andare il passato e gli schemi obsoleti, e soprattutto al diamante, che rafforza l’energia e la coscienza di sé. ■ Rocky Capricorn, diplomatic and patient, strong and pragmatic, in 2015 still handles the inner transformation due to Pluto in the sign with her typical firm logic and clearheaded steadiness. Jupiter, trine from August on, will bring her well-being, money and success in her career, while Neptune’s sextile enhances her intuition and softens her a bit more. Only Uranus, squaring those born in the second decade, generates a certain impatience, an impulsiveness that bothers Capricorn: she’ll recover her serenity with grey and brown pearls, that help understanding emotions, or with smoke quartz, to dissolve negative emotions and thoughts and let go of the past and of outdated patterns, and of course with a diamond, that reinforces energy and awareness. l'Orafo 2015

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gellner Collier in perle di Tahiti di diverso colore, dal grigio al melanzana, e forme irregolari. â– Necklace with Tahitian pearls of different colours, from grey to aubergine, and irregular shapes.

unoaerre Anello della collezione Silver Jewellery in argento dorato, oro rosa e quarzo fumè. â– Ring of the Silver Jewellery collection in gold plated silver, rose gold and smoky quartz.

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Desires

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aquarius

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a socievole e curiosa Acquario ha visto limitata la sua adorata libertà dal biennio di quadratura di Saturno, ma nel 2015 può tirare un sospiro di sollievo: anche se Giove rimane in opposizione fino ad agosto, aumentando il suo spirito polemico e le prese di posizione "fondamentaliste", Saturno in sestile - come Urano – la immerge da subito in un clima più rilassato e costruttivo, ricco delle novità originali che tanto le piacciono. L’acquamarina diventa per lei ora un’amica preziosa, perché l’aiuta a esprimere liberamente pensieri e sentimenti senza ricorrere alla polemica, sostiene la sua autostima un po’ ammaccata dal periodo appena trascorso, armonizza mente, corpo ed emozioni. In particolare, aiuta l’Acquario a comprendere le lezioni che la vita ha impartito, così da ricaricare le energie per nuove avventure. ■ Sociable and curious Aquarius during the past two-years Saturn’s square saw her beloved freedom limited, but in 2015 can breathe a sigh of relief: even if Jupiter’s opposition lasts till August, making her polemic streak and "extremist" stance stronger, Saturn sextile, like Uranus, plunges her right away in a more relaxed and productive atmosphere, rich in those novel changes she loves so. Aquamarine becomes now her precious friend, because helps her in expressing freely thoughts and feelings with no polemic edge, and supports her self-esteem slightly bruised in the past years, and harmonises mind, body and emotions. Notably, it helps Aquarius in understanding life’s lessons, so to start with a boost her new adventures.

tiffany & co. Bracciale della Blue Book collection con acquamarina e diamanti. ■ White gold bracelet of the Blue Book collection with aquamarine and diamonds.

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bliss Anello in argento e zirconi con acquamarina centrale. â– Silver ring with zircons and an aquamarine at the center.

harry winston Anello Secrets in platino con diamanti, zaffiri e acquamarine. â– Secrets platinum ring with diamonds, sapphires and aquamarines.

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Desires

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pisces

falcinelli italy Ciondolo in oro rosa con diamanti e ametista. ■ Rose gold pendant with diamonds and amethyst.

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a natura romantica e sensibile della Pesci, tanto facilmente rapita dal sogno, soprattutto ora che Nettuno è nel segno, nei due anni passati ha potuto sperimentare l’affermazione di sé grazie a Saturno in bel trigono. Nel 2015 il pianeta passa in quadratura, con una breve pausa estiva: è il momento di fare il punto della situazione, capire dove si vuole arrivare e agire con prudenza, soprattutto da agosto in poi, quando Giove entra in opposizione, aumentando la tendenza alla dispersione e il rischio di illusioni, già amplificate da Nettuno. L’ametista, pietra del segno, diviene ora quanto mai utile, favorendo introspezione, autoanalisi e saggezza, aumentando concentrazione e controllo emotivo, assorbendo la negatività e restituendo positività, lavorando insieme a Plutone in sestile per arrivare alla conoscenza di sé che valorizza i molti talenti della Pesci. ■ Pisces’ romantic and sensitive nature, so easily absorbed in dreams, especially now that Neptune is in the sign, thanks to a beautiful Saturn trine in the past two years could experience the joys of selfexpression. In 2015 Saturn squares her, with a brief respite in the summer: this is the time to assess her circumstances, understand what her goals are and act with prudence, especially from August on, when Jupiter is opposite, increasing her tendency to fecklessness, already stimulated by Neptune. Amethyst, the sign stone, is now more useful than ever, fostering introspection, self-analysis and wisdom, enhancing concentration and emotional control, absorbing negativity and releasing positivity, working together with Pluto’s sextile to lead Pisces to an awareness that makes the most of her many talents. l'Orafo 2015

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together jewels Orecchini in argento della collezione Fullmoon con zirconi e pietre naturali. â– Silver earrings of the Fullmoon collection with zircons and natural stones.

yana nesper Collier Rose de France in oro bianco e diamanti con perle barocche e ametista. â– White gold Rose de France necklace with diamonds, baroque pearls and amethyst.

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People & Brands

il locale è

globale Mantenere il know-how e aggiornare i processi, produrre a Valenza e vendere in tutto il mondo. Vendorafa Lombardi: ne parla il titolare Augusto Ungarelli, presidente del Club degli Orafi Italia di Ilaria

Danieli

N

egli anni ’60 i fondatori di questa azienda hanno preso la valigia e sono andati negli Stati Uniti a proporre i nostri prodotti, pur non sapendo una parola di inglese - racconta Augusto Ungarelli, titolare della valenzana Vendorafa Lombardi e presidente del Club degli Orafi - La loro missione, tanto temeraria quanto strategica, ha aperto una strada di sviluppo che ancora oggi rappresenta il core business di questo brand». Molto è cambiato, però, dagli anni del boom: anzitutto Ungarelli, seconda generazione al comando, parla l’inglese con disinvoltura, e poi la realtà che dirige oggi non si limita più a produrre per i marchi americani ma agisce in partnership con loro, elaborando collezioni esclusive. «La qualità italiana è ancora molto apprezzata all’estero - commenta - ma deve offrire garanzie precise, di cui è complesso mantenere gli standard». Per spiegare il concetto, l’imprenditore fa un passo indietro: «Dal 2002 al 2012 abbiamo assistito a un crollo verticale del comparto orafo: riduzione dei volumi ma anche vertiginoso aumento del prezzo delle materie prime. Il mercato italiano, inoltre, è fortemente penalizzato dalla limitazione dell’acquisto in contanti a 900 euro e dalla segnalazione al fisco degli acquisti superiori ai 3600 euro». In questo contesto così negativo come può allora la gioielleria italiana mantenersi appetibile? «Qualità del prodotto e dei processi, tracciabilità delle materie prime, etica del lavoro: questi sono i fattori chiave della nostra competitività. Per esempio, qui in Vendorafa lavorano solo persone regolarmente contrattualizzate, non si utilizzano metalli e diamanti di provenienza incerta, ogni oggetto viene controllato nei minimi dettagli e rifinito a mano. Abbiamo investito sulla qualità e questo rassicura i partner stranieri». Sembra che l’etica sia diventata un asset fondamentale per le aziende del comparto e non solo per una ragione morale. «Oltre alla nostra coscienza, effettivamente, ce la chiedono i partner stranieri e i consumatori. Per esempio, l’oro destinato agli Stati Uniti non deve provenire da aree di conflitto e i diamanti devono essere tutelati dal Kimberley Process. Le garanzie sugli acquisti fanno la differenza e nel mondo non esistono livelli di certificazione aziendale pari al nostro italiano». Siamo quindi un paese di grandi capacità a servizio dei marchi esteri? Le recenti acquisizioni di brand italiani come Bulgari e Pomellato sembrano andare in questa direzione. «Pomellato va in Francia ma pensa italiano e produce italiano, così come Bulgari che mantiene gli atelier qui a Valenza, dove la competenza artigianale è al top. In questo grande scenario non penso più che la Francia sia l'Orafo 2015

"estero". La Francia è Europa e se i francesi sono in grado di difendere il lusso meglio di noi, ebbene... chapeau. La finanza non ha confini, come ha dimostrato il crollo della Lehman Brothers. Se l’Italia non ha finanzieri è un fatto di cultura nazionale». Ha nominato Valenza come distretto produttivo d’eccellenza. Ma le scuole hanno perso appeal e la manifestazione fieristica probabilmente è destinata a chiudere. «Valenza era all’origine una fiera con poche prospettive, perché è lontana da tutto, non ha ricettività e nessuna attrattiva. Chi si sposta molto per lavoro si aspetta almeno di trascorrere bene il tempo libero. A Valenza arrivano tantissimi businessmen, ma la sera tornano tutti a Milano. Guardi gli Usa: si sono inventati una fiera in mezzo al deserto, il JCK di Las Vegas, quando ne avevano già una fortissima a New York. È stata un successo perché Las Vegas coniuga business e divertimento. È chiaro il motivo per cui la fiera di Valenza è in crisi, ma ciò non significa che il distretto stia perdendo capacità e potenziale di business». ■ «In the 60’s the founders of this business packed their bags and took off for the United States to offer our products, even though they did not know a word of English – as Augusto Ungarelli, owner of the Valenza based Vendorafa Lombardi co. and president of the Club degli Orafi, tells us – Their mission, as daring as it was strategic, opened up a road towards development still today the core business of this brand». Even though many changes have come about since the boom years: first of all Ungarelli, second generation at the helm, speaks fluent English and then the 50

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Opposite page, finishing of an iconic flower and, below, Flora ring. From above left, clockwise: craftmanship and steps of drawing in the workshops from the past to the present times. Aside, Augusto Ungarelli and, below, the headquarters of the company and earrings in gold and diamonds from the Paglia collection.

Nella pagina accanto, rifinitura di un iconico fiore e, in basso, anello Flora. Dall'alto a sinistra, in senso orario: momenti di lavorazione e disegno nel passato e nel presente. A destra, Augusto Ungarelli e, sotto, la sede dell'azienda e orecchini in oro e diamanti della collezione Paglia.

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Heritage A sinistra, parure in oro giallo e diamanti della collezione Flora. In basso, piuma in oro giallo e diamanti. ■ Left, yellow gold and diamonds set of the Flora collection. Below, feather in yellow gold and diamonds.

For example, gold earmarked for the United States must not come from areas at war and diamonds must be Kimberley Process certified. Purchase guarantees make the difference and nowhere in the world are there corporate certification standards on par with our Italian ones». So are we a country with great qualities at the service of foreign brands? The recent takeovers of Italian brands such as Bulgari and Pomellato seem to be going in that direction. «Pomellato goes to France but thinks in Italian and produces in Italian, the same as for Bulgari which still has its atelier here in Valenza, where expert craftsmanship ranks first place. In this great scenario I no longer think of France as "abroad". France is Europe and if the French are better at defending luxury than we are, well then… hats off to them. Finance knows no bounds, as was demonstrated by the collapse of the Lehman Brothers. It is a matter of national culture if Italy lacks financial backers ». You mentioned Valenza as a productive district of excellence. But the schools have lost their appeal and the Trade Fair will probably end up by closing down. «Valenza was originally a trade fair with very few prospects, because it is far from anywhere and does not offer accomodation or attractions. Those travelling a lot for business expect to spend their spare time well at the least. Many businessmen arrive in Valenza, but they all go back to Milan in the evening. Look at the Usa: they invented a trade fair in the middle of the desert, the JCK, when they already had one in New York going strong. It was a success because Las Vegas conjugates business with entertainment. It is obvious why the Valenza Fair is in difficulty, but this does not mean to say that the district is losing its business capacity and potential».

business he manages is now no longer limited to producing for American brands but works in partnership with them, creating exclusive collections. «Italian quality is still very much admired abroad – he observes – but must offer precise guarantees, with standards that are complex to retain». The entrepreneur goes back a few steps to explain this concept: «Between 2002 and 2012 we witnessed a collapse in the jewellery compartment: reduced volumes but also a staggering increase in the price of raw materials. What is more, the Italian market suffered a heavy blow from the ceiling of 900 Euro imposed on purchases in cash and also from the necessity to report purchases exceeding 3,600 Euro to the tax authorities ». How can the Italian jewellery industry retain its attraction under such adverse conditions? «Quality of product and processes, raw material traceability, work ethics: these are the key factors of our competitiveness. For example, only people with a regular contract work here in Vendorafa, we do not use metals and diamonds of dubious origin, each object is controlled down to the last detail and finished off by hand. We have invested in quality and this is reassuring for our foreign partners». Ethics appear to have become a basic asset for the compartment businesses and not only for moral reasons. «Apart from our conscience, it is effectively asked of us by foreign partners and consumers. l'Orafo 2015

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People & Brands

le prime gioie

In questa pagina, alcuni esempi dei gioielli disegnati da Ruggero Sandini per la linea Prime Gioie del Gruppo Lucebianca.

dei bimbi

■ This page, some examples of the jewels designed by Ruggero Sandini for Gruppo Lucebianca's Prime Gioie line.

Autore di collezioni di successo per aziende orafe di tutto il mondo, vincitore di premi e riconoscimenti, Ruggero Sandini firma un nuovo progetto per il Gruppo Lucebianca di

Antonella Garello

A

rchitetto con Master in Jewelry Design and Techniques of Precious Metal presso la Scuola Arte&Mestieri di Vicenza, Ruggero Sandini ha collaborato come designer, a diverso titolo, con brand del calibro di Pranda, Junghans/Bulova, Laurentia, F.I.B.O., Harry Winston, Damas, Morellato, Tiffany e Ralph Lauren. Nel 2001 ha aperto a Vicenza un proprio studio di consulenza, Sandini&Associati, rivolto a una clientela internazionale. Dallo scorso Giugno è direttore creativo del Gruppo Lucebianca, per lo sviluppo di tutte le linee che ad esso fanno capo. I primi gioielli li ha progettati per la collezione Prime Gioie. Quali sono le particolarità di questa collezione? «Si tratta di gioielli pensati per i più piccoli: i braccialetti, lo spillino da balia e il pendentino sono caratterizzati dalla sagoma del bimbo o della bimba; per le bambine sono stati appositamente prodotti orecchini, anellini e un braccialetto con micropavé. E’ la prima collezione che Lucebianca dedica specificamente ai più piccini, e si tratta di una delle poche collezioni complete e non unbranded: quindi avrà un proprio mondo di riferimento, una propria comunicazione, un proprio display e anche un packaging particolare, un piccolo gioco di costruzioni con cui i bambini potranno sbizzarrirsi». Sono previsti sviluppi per questa linea? «Per questa prima collezione, che verrà presentata in concomitanza con la Fiera di Vicenza e sarà in vendita a partire da Febbraio, ho voluto mantenere una certa continuità con la precedente produzione del marchio. La seconda collezione sarà presentata in occasione della fiera di Vicenza di Settembre e lì gli interventi a livello di design saranno più incisivi». Dove si colloca Prime Gioie come fascia di prezzo? «Si tratta di gioiellli in oro e smalti, con o senza diamantini. Si parte dai 150 euro per i modelli più semplici» Negli ultimi anni ha lavorato prevalentemente con aziende straniere. Cosa l'ha convinta a rientrare in Italia? «La dinamicità e l'entusiasmo del Gruppo Lucebianca, che per il 2015 ha in serbo molti progetti a sostegno e implementazione dei diversi marchi di riferimento». l'Orafo 2015

■ With a postgraduate degree in Jewelry Design and Techniques of Precious Metal from the Arts & Crafts School in Vicenza, architect Ruggero Sandini worked as a designer, in various capacities, with brands such as Pranda, Junghans/ Bulova, Laurentia, F.I.B.O., Harry Winston, Damas, Morellato, Tiffany and Ralph Lauren. In 2001 he opened his own consulting firm, Sandini&Associati, offering services to an international clientele. Since June 2014, he has been the creative director of the Lucebianca Group, dealing with the development of all the lines under this group. The first jewellery he designed in this capacity were for the Prime Gioie collection. What is so special about this collection? «It is jewellery designed for the little ones: the bracelets, the little safety pin and pendant come in the shape of a boy or girl; earrings, rings and a micropavé bracelet have been specially created for girls. It is the first collection that Lucebianca dedicated specifically to children, and this is one of the few complete and not unbranded collections: this means it will have its own reference world, its own communication, its own display and also a special packaging, a small construction game for children to have fun with» Are you planning to develop this line further? «For this first collection, which will be presented in conjunction with VicenzaOro and will be on sale from February, I wanted to maintain continuity with the brand’s previous production; the second collection will be presented at the September edition of VicenzaOro, where changes will be more pronounced in terms of design». What is the price range for Prime Gioie jewellery? «This jewellery is made of gold and enamel, with or without diamonds. The price range starts from € 150 for the simplest models» In recent years, you mainly worked with foreign companies. What convinced you to return to Italy? «The dynamic approach and enthusiasm of the Lucebianca Group, which has many projects in store for 2015 to support and complement its various brands»

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VICENZA – FRIBURGO

Pierduca Gioielli Viale Galimberti, 23 - 15048 Valenza AL Tel +39 0131 950556 - Fax +39 0131 972918 info@pierducagioielli.com www.pierducagioielli.com



THE ART

OF GEMS

Il marchio italiano Cesari & Rinaldi Gemmai, garanzia di qualitĂ e rispetto dell'ambiente nel mondo delle pietre preziose di colore, promuove la cultura del gioiello in collaborazione con l'Orafo Italiano l'Orafo 2015

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taglio e colore tailor made

C

ome nella moda il massimo lusso consiste nell’abito tailor made, così in gioielleria la massima esclusività si ottiene quando ogni elemento, dal disegno alla sfaccettaura delle gemme, è pensato su misura. A questo processo, che interessa soprattutto le maison di alta gioielleria, contribuisce da 34 anni l’azienda Cesari & Rinaldi Gemmai, specializzata nel taglio e nella vendita di pietre preziose di colore. È soprattutto nella progettazione di pezzi unici che il know how maturato dal team creativo, con il supporto di due taglierie italiane specializzate, ha sviluppato capacità di particolare eccellenza, tant’è vero che a Cesari & Rinaldi Gemmai si rivolgono le più conosciute griffe, da Valenza a Place Vendôme. La sensibilità aziendale rispetto alla ricerca creativa di forme è storica: qualche decina di anni fa, Paolo Cesari si è rivolto a Giò Pomodoro, chiedendogli di sviluppare il disegno di tagli inconsueti e artistici delle gemme; il risultato è stato il motore della divisione Masterpieces, che oggi impegna un team creativo e commerciale diretto da Azzurra Cesari, figlia di Paolo. «Con Masterpieces forniamo supporto ai clienti nella realizzazione di gemme particolari e nella ricerca di pietre preziose molto rare, destinate alle collezioni cocktail e all'alta gioielleria». La sfida all’innovazione e alla personalizzazione non è solo progettuale: i diversi modelli delle pietre richiedono infatti un expertise tecnologico evoluto, in grado di elaborare in Cad e Rhino, e mastri tagliatori capaci di tradurre lo studio in realtà. «Il tutto - precisa Azzurra - nel rispetto dell’ambiente, della salute e del lavoro, scegliendo solo grezzi conflict-free». ■ As is known, bespoke clothes are the ultimate fashion luxury; similarly, the most exclusive expression of fine jewellery is achieved when each component is tailor made, from design to gem faceting. For 34 years, Cesari & Rinaldi Gemmai - a company specialising in the cutting and sale of coloured gemstones - has taken active part in this process, which mainly concerns high-end jewellery companies. With the support of two experienced Italian cutters, the company’s creative team has developed excellent skills and considerable expertise in the design of unique pieces, so much so that the most famous jewellery labels, from Valenza to Place Vendôme, have chosen the gem-cutting service offered by Cesari & Rinaldi Gemmai. The company has long devoted special attention to the creative search for new shapes: some ten years ago, Paolo Cesari asked Giò Pomodoro to develop the design of unusual, artistic gem cuts. This resulted in the creation of the Masterpieces division, which currently employs a lively creative and sales team led by Paolo’s daughter, Azzurra Cesari. «Masterpieces division supports customer in the creation of special cuts and the search for very rare gemstones intended for high-end jewellery and cocktail collections». But the company’s challenge to innovation and customisation is not just in terms of design: the different models of gemstones require experts with advanced technology skills, who can use Cad and Rhino software, and master cutters who can translate design into reality. «All while respecting the environment, health and work, choosing conflict-free rough stones only», says Azzurra. l'Orafo 2015

Dall'alto in senso orario: Alcune fasi del taglio, una tormalina verde e un gruppo di pietre grezze. Nella pagina precedente: una tavola di Giò Pomodoro per Cesari & Rinaldi Gemmai. ■ From top, clockwise. Some steps of gem cutting, a green tourmaline and a group of rough stones. Previous page: a sketch by Giò Pomodoro for Cesari & Rinaldi Gemmai.

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FROM THE WORKSHOP

TO THE WORLD Dal 1919 il merletto veneziano diventa gioiello negli atelier della maison Buccellati, che ancora oggi resta fedele allo stile lanciato dal fondatore Mario. La forza dell'identitĂ come spinta per allargare gli orizzonti di business di Ilaria

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Heritage A sinistra, Andrea Buccellati, direttore creativo della maison, con la figlia Lucrezia. In basso e nella pagina accanto, momenti di lavorazione dell'iconico Tulle. ■ Left, Andrea Buccellati, creative director of the maison, with his daughter Lucrezia. Below and in the opposite page, some steps of craftsmanship in Buccellati's workshops.

G

uai a disturbare il nonno Mario mentre era al tavolino dove valutava le pietre preziose, guai a fare baccano dopo pranzo, all’ora del riposino. Andrea Buccellati, che era molto piccolo negli ultimi anni di vita del progenitore, ricorda bene quel gioielliere con il culto del lavoro: un uomo che aveva avuto un rapporto confidenziale con Gabriele D’Annunzio e, pur partendo da una licenza elementare e da una vetrina in cui esponeva disegni di gioielli perché non poteva comprare l’oro per realizzarli, era riuscito a costruire un brand tra i più apprezzati al mondo. Sua l’idea di trasferire su lastra d’oro il traforo del merletto veneziano; sua la capacità di assecondare i desideri di regine, principesse e dive della mondanità, tanto da poter lasciare un’eredità culturale e stilistica senza paragoni. Il figlio Gianmaria, padre di Andrea, ha assorbito la lezione riuscendo anche ad ampliare il raggio d’azione dell’azienda e ne ha trasmesso i segreti ad Andrea, che oggi è direttore dell’area creativa, affiancato nella gestione amministrativa e commerciale dell’azienda (confluita nel frattempo nel gruppo Clessidra) dai fratelli Gino e Maria Cristina, oltre che dal nipote Luca. «Fin da bambino ho dimostrato spiccate attitudini manuali - racconta Andrea Buccellati - Infatti già a 12 anni frequentavo i laboratori e realizzavo piccoli monili aiutato dagli artigiani. Verso i 16 anni mio padre iniziò a insegnarmi a selezionare assieme a lui le pietre. Studiavo e lavoravo, mi era stato trasmesso un certo rispetto per la disciplina. Perciò, dopo la maturità e il servizio millitare, ho deciso che la mia università sarebbe stata in Buccellati. Poi a 19 anni sono andato a Parigi perché abbiamo aperto un negozio in Place Vendôme e mi sono stabilito nella Ville Lumière. Ho fatto esperienza con la clientela, in negozio, attraversando tutti gli step della gavetta. Poi sono rientrato in Italia per occuparmi della parte creativa e produttiva dato che mio padre viaggiava molto per seguire la distribuzione. Con l’avanzare dell’età di mio padre, in seguito, ho cominciato a sostituirlo nei viaggi, ma da quando il marchio è entrato nel gruppo Clessidra io sono tornato a seguire la creatività». Contate di espandervi molto a livello internazionale? «Intendiamo entrare nel mercato asiatico più di quanto non siamo già presenti oggi ma non ci poniamo obiettivi di grandi numeri perché questo richiederebbe una produzione più massificata e noi teniamo all’integrità artigianale del nostro prodotto. Possiamo crescere mantenendo la nostra identità perché oggi abbiamo molti l'Orafo 2015

giovani nei nostri laboratori: osservo con soddisfazione un ritorno di interesse per il lavoro orafo. Molti sono figli dei nostri artigiani di tradizione: ci sono ragazzi di cui mi ricordo il nonno, che vedevo da bambino. Si tramandano il mestiere di generazione in generazione, infatti abbiamo molti atelier in area lombarda a Como, ma anche a Firenze e a Venezia, città d’arte in cui si è sviluppata la cultura della bottega». Basta avvicinarsi a un banco da lavoro per capire di cosa Andrea Buccellati stia parlando: le mani degli orafi forano la lastra buchino per buchino per formare il famoso tulle in oro e diamanti, poi perfezionano ogni superficie utilizzando una fascetta lucidante, quindi creano la sede per le pietre, le incastonano con la lente d’ingrandimento, creano ganci e chiusure, aggiungono catene e perni. Anche ottocento, mille ore di lavoro per un solo pezzo. Così dal 1919, quando il nonno Mario aprì il suo primo atelier, anche se nel

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Sopra, bracciale Ducale in oro bianco, oro giallo e diamanti. A destra, bracciale Pizzo in oro giallo, oro bianco brunito e diamanti. â– Above, Ducale bracelet in white gold, yellow gold and diamonds. Aside, Pizzo bracelet in yellow gold, white burnished gold and diamonds. l'Orafo 2015

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Heritage Da sinistra, ciondoli Rombi e Ramage in oro giallo, oro bianco e diamanti. In basso, bracciale in oro bianco e giallo, diamanti, zaffiri e tsavoriti. ■ From left, Rombi and Ramage pendants in white gold, yellow gold and diamonds. Below, bracelet in white and yellow gold, diamonds, sapphires and tsavorites.

incontrare una regina che mi sta facendo impazzire perché mi chiede disegni complessi e ogni volta cambia idea. Ma è proprio questa la nostra differenza: la capacità di lavorare assieme al cliente, di mettere la nostra competenza e le nostre idee al servizio dei loro desideri. Ogni volta una sfida, ogni volta una sorpresa». ■ Beware of disturbing grandpa Mario when he was at his desk assessing the precious stones; beware of making a noise after lunch, during the afternoon nap. Andrea Buccellati, who was a small child during the later years of his grandfather’s life, remembers that jeweller with a cult for work very well: a man who was in confidence with the poet Gabriele D’Annunzio and who, even though he started off with only a primary school education and a shop window displaying designs of jewellery because he could not afford to buy the gold to make them, succeeded in building up one of the world’s most coveted brands. His was the idea to transfer the design of Venetian lace onto a sheet of gold, his the ability to satisfy the wishes of queens, princesses and socialites, so much so as to be able leave an inheritance of incomparable culture and style. His son Gianmaria, Andrea’s father, absorbed the lesson and also succeeded in expanding the company’s range of action, passing on its secrets to Andrea, today responsible for the creative area, partnered by his brother and sister Gino and Maria Cristina and by his nephew Luca for the administrative and commercial management of the business (in the meantime taken over by the Clessidra Group) . «I was gifted for manual work even as a child – says Andrea Buccellati - In fact I was only 12 when I started to go to the workshops to make small ornaments with the help of the craftsmen. Getting on for 16 my father began to teach me how to select the gems together with him. I studied and worked, a certain respect for discipline had been instilled in me and so, after gaining school-leaving certificate and doing military service, I decided that my university would be in the Company. Then at 19 I went to Paris, because we opened a shop in Place Vendôme, and settled down there. I gained experience with the clientele, in the shop, starting from the bottom of the ladder. Then I returned to Italy to look after

frattempo il mondo è cambiato radicalmente. «Siamo molto cambiati anche noi - continua Andrea Buccellati - soprattutto nell’assetto aziendale, anche se il prodotto si mantiene fedele alle origini stilistiche e le tecnologie hanno perfezionato l’opera degli artigiani. Qualcosa è cambiato comunque anche dal punto di vista creativo, perché io ho una mano più geometrica e pulita, mentre mio padre è più orientato verso il barocco e il nonno Mario era incline al dècor (del resto era nato durante la Belle Époque). Non c’è stato un vero momento di cambiamento, solo uno scambio di idee e di ruoli. Inoltre adesso sono affiancato da mia figlia Lucrezia, che vive negli Stati Uniti e ha già introdotto nuovi concetti». Buccellati non ha interrotto l’attività durante la II guerra mondiale, ha visto gli anni di piombo, ha resistito alla crisi del '92 e a quella del 2008. Come ci siete riusciti? «Tutto parte da lontano. Mio nonno negli anni ‘20 aveva già tre negozi (Milano, Roma e Firenze), quando tutti gli altri gioiellieri, anche famosi come Bulgari, ne avevano solo uno, ed è stato tra i primi a sbarcare negli Stati Uniti, già nel ’49, a New York e Palm Beach. Questo ha allargato l’awareness del marchio. Poi mio padre si è fatto strada in Giappone: l’organizzazione distributiva e l’unicità dello stile sono le chiavi del nostro successo». Ma lo stile sempre così uguale a se stesso non vi ha limitato nell’espansione del mercato? «Forse abbiamo perso qualche fetta di mercato, ma è stata una scelta di prestigio e di lungo periodo. Mio padre voleva mantenere alto il nome senza compromessi e questo oggi ci viene riconosciuto. Siamo riusciti a mantenere il nostro segno distintivo anche nei prodotti entry price, come le fedine o gli anelli da fidanzamento della collezione Romanza, molto apprezzate anche dal pubblico più giovane». Quanto c’è di archivio nei vostri disegni? «Molto poco in realtà. Dagli schizzi del nonno prendiamo qualche spunto, ma preferiamo creare ex novo: vendiamo pezzi unici e non vorrei mai che un pezzo fosse troppo simile a un altro, anche se chiaramente appartiene alla stessa famiglia». Una vendita che l’ha stupita. «Un cliente aveva un chiodo fisso che io non condividevo né sentivo, si trattava di una spilla molto particolare: alla fine l’ho assecondato con minime modifiche e il gioiello è riuscito benissimo, aveva ragione lui. Domani devo l'Orafo 2015

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A destra, collier in oro bianco e giallo con diamanti e rubini a goccia. In basso, orecchini in oro bianco e giallo con rubini e peridoti. ■ Aside, white and yellow gold collier with diamonds and drop cut rubies. Below, white and yellow gold earrings with rubies and peridots.

more, my daughter Lucrezia is now by my side, and she has already introduced new concepts». Buccellati did not close down business during the Second World War, it went through the years of violence, the ’92 crisis and the one in 2008, but the brand lives on. How did you manage to do this? «It all began a long time ago. In the 20’s my grandfather had three shops (Milan, Rome and Florence), when all the other jewelers, even famed like Bulgari, only had one, and was one of the first to land in the United States already in ’49, at New York and Palm Beach. This spread awareness of the brand. Then my father made a name in Japan: the distribution organization and one of a kind style are the keys to our success». Was your expansion in the market not limited by a style always faithful unto itself ? «Perhaps we did lose some portions of the market, but it was decision involving long term prestige. My father wanted to keep our good name without stooping to compromise and today we are recognized with this. We also succeeded in retaining our distinctive feature in entry price products, such as the wedding bands and engagement rings in the Romanza collection, also very much admired by a younger public, at their first important purchase». How far is the archive involved in your designs? «As a matter of fact not very far. We take a few ideas from grandfather’s designs, but we prefer to create as new: we sell one of a kind articles and I would never want one piece to look too much like another, even though it obviously belongs to the same family». A sale that gave you a surprise. «A customer had a fixed idea which I did not agree to and nor did I like, this was a brooch: in the end I went along with it, making as few changes as possible and the jewel came out beautifully, he was right. Tomorrow I have to meet a queen who is making me go mad because she keeps asking for impossible designs and changes her mind every time. But this is exactly where our difference lies, in our ability to work together with our customer, to put our competence and ideas at the service of their wishes. Each time a challenge, each time a surprise».

the creative and productive part as my father travelled a lot to follow up distribution. As my father grew older I started to replace him in the business trips, but now that the brand belongs to the Clessidra Group I can go back into the company, to follow the creativity». Do you count on expanding a lot internationally? «We intend to penetrate the Asian market more than what we actually cover now but we do not set targets with big numbers for ourselves because this would entail a more standardized production and we value the purely artisan character of our product. We can grow and keep our identity because now we have many young people in our workshops: I notice a revived interest in the goldsmith’s art with satisfaction. Many are the children of our traditional craftsmen: there are youngsters that remind me of their grandfather I used to see when I was a child. They hand down their art from one generation to the next and in fact we have many ateliers in the Lombardy area, in Como, Florence and Venice, cities of art where the culture of the workshop was developed». Suffice to move closer to a work bench to realize what we are talking about: the hands of the goldsmiths perforate the sheet minute hole by minute hole to create the famous gold and diamond tulle, then put a finishing touch to each surface by passing a strip of material through the tiny holes to polish everything, afterwards creating the setting for the gems which are then set using a magnifying glass, making hooks and clasps and adding chains and pins. Even eight hundred, a thousand hours of work for one sole piece. Like this since 1919, when grandfather Mario opened his first workshop, even though in the meantime the world has radically changed. «We too have changed a lot, especially in the corporate organization, even though the product remains faithful to its stylistic origin and technologies have improved the work of the craftsmen. Something has anyway changed also from the creative point of view, because I have a more geometrical hand, whilst my father tends more towards baroque. There has never been a real time of change, only an exchange of ideas and roles. What is l'Orafo 2015

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Heritage

il museo più

prezioso Apre a Vicenza, negli spazi della Basilica Palladiana, uno spazio espositivo permanente che pone in dialogo il gioiello antico con quello contemporaneo. Nove sale per 400 pezzi di Ilaria

A destra, il collier Zip creato per la duchessa di Windsor nel 1951 da Van Cleef & Arpels. A sinistra, sotto il titolo, un colonnato della Basilica Palladiana. Sotto, la sala del Museo del Gioiello dedicata alla Moda.

Danieli - Ha collaborato Lorenza Arzenton

■ Aside, the collier Zip

created for the Duchess of Windsor in 1951 by Van Cleef & Arpels. On the left below the title, the columns of the Basilica Palladiana. Below, the Museum room dedicated to Fashion.

I

l velo di polvere che spesso si posa sulla parola Museo non sembra destinato a contaminare il Museo del Gioiello recentemente inaugurato a Vicenza, negli spazi storici della Basilica Palladiana, perché il dialogo tra vecchio e nuovo che anima il progetto intende offrire continui e vitali spunti di interesse. Voluto da Fiera di Vicenza, in partnership con l’ente comunale, e diretto da Alba Cappellieri, docente universitaria di design del gioiello e studiosa della materia, lo spazio espositivo segue un percorso tematico e non cronologico, suddiviso in nove sale focalizzate sui concetti-chiave del prezioso nella storia del costume e della società. Simbolo, magia, funzione, bellezza, arte, moda, design, icone e futuro sono i baricentri attorno a cui i curatori di ciascuna sala, esperti della materia, hanno tracciato una geografia affascinante di oggetti antichi e recenti, scelti per il loro portato iconico o rappresentativo. Si va dal collier a forma di zip realizzato da Van Cleef & Arpels negli anni ’50 per la duchessa di Windsor agli amuleti in corallo di tradizione napoletana, dai bijoux creati per Chanel alle più avveniristiche produzioni industriali, tutti esposti in rotazione biennale. Ai locali dell’esposizione permanente si accosta un bookshop e una sala per le mostre temporanee perché il Museo «è stato pensato - ha dichiarato Alba Cappellieri - come un’esperienza della conoscenza, un viaggio alla scoperta dell’universo gioiello». Anche l’allestimento segue questa logica, infatti è stato curato dalla designer Patrizia Urquiola che ha posto in confronto armonico il mondo femminile e dinamico dell’ornamento con la sobrietà dell'architettura palladiana. Per informazioni rivolgersi a Fiera di Vicenza, tel. 0444 969111.

A fianco, la sala del Museo del gioiello dedicata al Design e, a sinistra, un pendenteamuleto in corallo esposto nella sala della Magia. ■ Aside, the room of the Jewelry Museum dedicated to Design and, on the left, an amulet pendant in coral featured in the Room of Magic.

English translation: see pag. 107 l'Orafo 2015

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THE QUEENS

OF COLOURS Fiabeschi headpiece assemblati sulla fronte con pietre di colore dai colori accesi. Tiare, diademi e corone per enigmatiche regine: il fascino delle gemme tatuato sulla pelle Artwork di Giuseppe Fogarizzu

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primo piano sulla rubellite

È

stata confusa con il rubino fin da quando ha cominciato ad imporsi tra le gemme più apprezzate. Ma la rubellite, dal latino “rubellus” (rossiccio) e dal greco “lithos” (pietra), è una variante purpurea di tormalina, dalle caratteristiche e qualità diverse dal rubino, ma di non inferiore fascino. Teofrasto nel III secolo confuse la rubellite con il “lyngourion”, un tipo particolare di pietra che si riteneva derivasse dalla cristallizzazione di urina di lince, e anche Plinio incorse nello stesso errore. Erano rubelliti le gemme che lo zar Pietro il Grande aveva acquistato nel XVII secolo per la corte imperiale, credendole rubini, e in Cina in particolare le rubelliti venivano preferite alle altre gemme rosse per adornare le vesti dei mandarini. Oggi questa varietà di tormalina torna ad essere molto amata e ricercata in gioielleria per la sua lucentezza intensa e per i colori che possono raggiungere tonalità opulente, uniche in natura se si eccettuano quelle del rubino e dello spinello rosso. Tutto dipende dalla manganese, l’elemento chimico responsabile della colorazione rossa: più manganese è presente nel cristallo, più scuro è il colore. Chi compra o riceve un monile arricchito da una o più rubelliti deve però osservare alcuni acorgimenti per mantenerne intatto lo splendore: mai pulizia a ultrasuoni, solo a vapore. ■ It has been mistaken for ruby since it began to make its way into the circle of the most prized gemstones. But Rubellite, from the Latin “rubellus” (reddish) and the Greek “lithos” (stone), is a purple variant of tourmaline, and although it differs from rubies in terms of characteristics and qualities, it is no less fascinating. In the third century, Theophrastus mistook rubellite for “lyngourion”, a special type of stone that was believed to derive from the crystallisation of lynx urine, and even Pliny made the same mistake. The gems that Tsar Peter the Great bought in the seventeenth century for the Imperial court, thinking they were rubies, were in fact rubellites, and the Chinese used to like rubellite better than any other red gems to adorn the robes of mandarins. This variety of tourmaline is now very popular and sought after in the jewellery industry for its intense shine and colours that can reach majestic hues, unparalleled in nature except for those of rubies and red spinels. Everything depends on the content of manganese, the chemical element responsible for giving stones their red colour: the more manganese in the crystal, the darker the colour. However, anyone who buys or receives a necklace embellished with one or more rubellites should take a few precautions to keep its splendour unchanged: no ultrasonic cleaning, use steam cleaners only!

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Rubino e rubellite, difficile distinguerle a causa dell'analogo color cremisi: la gemma ovale grande è una rubellite, quella più piccola è un rubino. ■ Ruby and Rubellite have a similar reddish colour and so it is difficult to distinguish them: the larger oval gem is a rubellite, the smaller one is a ruby.

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EVOLUTION T-Gold district

EXPRESSION

Packaging & Visual Merchandising district

ICON

Jewellery district

ESSENCE

CREATION

Precious Components district

ESSENCE

Gem World district

Jewellery district

LOOK

Jewellery district

CHOOSE YOUR JEWELLERY PATH. THE FUTURE. NOW. 2015

JANUARY 23 - 28, 2015 SEPTEMBER 5 - 9, 2015



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RIGHT ON THE

BUTTON

Precisi, indispensabili e decorativi, tanto che qualcuno li colleziona. Basta osare un po' di pi첫 ed ecco che i bottoni diventano gioielli funzionali e versatili Illustrazioni di Diego Soprana


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Nella pagina precedente: spilla Plume Perlée di Chanel Joaillerie in oro bianco, diamanti e piccole perle bianche con perla barocca, perle di Tahiti e pietre preziose di colore. In questa pagina: Orecchini della collezione Anima di Damiani con ametiste e zaffiri viola. ■ Previous page: Plume Perlée brooch by Chanel Joaillerie in white gold with diamonds and little white pearls with a baroque pearl, Tahiti pearls and coloured gemstones. This page: Anima Collection earrings by Damiani with amethysts and purple sapphires.

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Orecchini di Fani Gioielli in oro rosa e brunito con rubini. â– Earrings by Fani Gioielli in rose and burnished gold with rubies.

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Orecchini della collezione Primavera firmata Orotrend, realizzati in oro rosa e diamanti con ametiste, peridoti e citrini. â– Primavera Collection earrings by Orotrend in rose gold and diamonds with amethysts, peridots and citrines.

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Orecchini Rhapsodie di New Italian Art in oro rosa con diamanti, smeraldi e ametiste. â– Rhapsodie earrings by New Italian Art in rose gold with diamonds, emeralds and amethysts.

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Art Director Style & Trend Forecaster Fashion & Luxury Consultant marianna.redaelli@gmail.com


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THE FABLED

DAVID WEBB Il suo bestiario colorato di smalti affascinava le dive anni '70 e ancora oggi seduce le celebrities. Assouline pubblica una monografia sul designer che con il suo stile figurativo ha rivoluzionato la gioielleria degli Stati Uniti e non solo di

Una modella degli anni '70 indossa i bracciali animalier di David Webb con coralli e smalti colorati. A destra, la copertina della monografia edita da Assouline.

Natalia Capra

â– A Seventies model wears the animalier bracelets with enamels and coral by David Webb. Aside, the cover of the monograph published by Assouline.

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Visual Bracciale Zebra in oro giallo e platino con diamanti, smalti bianchi e neri, rubini cabochon. ■ Zebra bracelet in platinum and yellow gold with diamonds, black and white enamels and cabochon rubies.

il più americano dei gioiellieri Jackie Kennedy lo paragonò a Cellini, per la duchessa di Windsor era il nuovo Fabergé e il New York Times lo definì «la rock star dei gioiellieri». Protagonista della monografia recentemente edita da Assouline, David Webb rappresenta un punto di svolta nella gioielleria americana della seconda metà del XX secolo. Le sue creazioni figurative, scultoree e brillanti di smalti colorati facevano furore tra le star di Hollywood e le signore del jet set. Artista inespresso, David Webb aprì il suo primo atelier nel 1948, a 21 anni, e imparò la professione di gioielliere senza l’aiuto di nessuno. L’uso dell’oro giallo e degli smalti con colori audaci contribuì a definire il suo stile: il suo motto «più è barbaro, meglio è» rendeva le sue creazioni impudenti e vistose, come piaceva alle donne che animavano la rivoluzione dei costumi anegli anni ‘60 e ‘70. Elisabeth Taylor, Diana Vreeland, Barbra Streisand e Sophia Loren collezionavano il bestiario fantastico di David Webb trent’anni fa, ma anche oggi Jennifer Lawrence e Salma Hayek cedono volentieri al fascino dei bracciali tipici del marchio, attualmente diretto da Robert Sadian e Mark Emanuel. Ruth Peltason, autrice della monografia, fa rivivere il percorso del designer attraverso oltre 300 foto di pezzi originali e un appassionante racconto biografico. Ancora oggi, del resto, sono gli archivi ad alimentare la creatività della maison: ogni pezzo, inoltre, viene disegnato, pensato e realizzato negli Stati Uniti dall’inizio alla fine, facendo di Webb il marchio più americano della storia della gioielleria. English translation: see pag. 107 l'Orafo 2015

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Dall'alto in senso orario: anelli con zaffiro giallo, zaffiro blu, acquamarina, tormalina rosa, smeraldo, rubellite e ametista; tutti disegnati negli anni '70 e riprodotti tra il 2011 e il 2012. â– From top, clockwise: rings with yellow sapphire, blue sapphire, aquamarine, pink tourmaline, emerald, rubellite and amethyst; they have been designed in the 70s and reproduced between 2011 and 2012.

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COLLEZIONE PIN-UP

Padi gl i one 1, Stand 124 - M ad e i n I tal y - rom a1947.i t


Inside Jewelry

NEW WOMEN'S

BEST FRIENDS

La fine jewellery perde appeal a tutto vantaggio della costume jewellery secondo una ricerca esclusiva condotta su 12 mila consumatrici in sei paesi tra Europa e Stati Uniti. Il lusso tradizionale e autentico mantiene il suo mercato solo nella fascia alta di

Rossella Beato - Brandvalue

I diamanti sono ancora i migliori amici delle ragazze come cantava Marilyn (qui sopra nella foto di Bert Stern del 1962) ? Solo di quelle molto privilegiate, conclude la ricerca di Brandvalue, dotate di ampi margini di spesa. Le donne "normali" tendono a preferire la versatilitĂ dei bijoux. l'Orafo 2015

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Inside Jewelry Collier bijou di Carlo Zini con cristalli Swarovski azzurri. In basso, Pixie Lobo Earrings di Ca&Lou in bronzo bagnato oro giallo con cristalli Swarovski. ■ Fancy collier by Carlo Zini with Swarovski crystals. Below, Pixie Lobo Earrings by Ca&Lou in gold plated bronze with Swarovski crystals.

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della costume jewellery, non più intesa come lontana e profondamente diversa dalla gioielleria. Oltre il 60% delle donne spagnole e italiane legge una convergenza tra i due mondi, con un valore del bijoux enormemente incrementato (in termini di creatività, artigianalità, pregio dei materiali utilizzati) a fronte di un valore della gioielleria media in forte diminuzione (molto plein metal, forme minimal o logotyped). Il confine è dunque molto labile per il campione delle nostre donne “vere”: potremmo dire che per loro non vale più «in nomina sunt consequentia rerum» (ovvero «i nomi descrivono le cose», come disse Giustiniano) bensì è la forma che descrive la natura e l’essenza delle cose. Basta aggiungere un po’ di sogno, un Campione nuovo brand e la capacià di saperlo ben Mainstream indossare. Ecco che un bracciale bijoux, con la sua forma, assolve perfettamente alla funzione e all’estetica di un pezzo importante di gioielleria, con in più il Considera il bijou piacere di poterlo comprare in luoghi un accessorio moda nuovi e poterlo indossare tutto il giorno trasversale senza preoccupazioni. Inutile rincorrere alle stagioni l’oro di una purezza inferiore o la pietra di colore semi-preziosa se si può comprare un bijou originale, mix di piume, pietre, perline e cristalli con in più tanta mano d’opera e creatività. Costume jewellery, quindi, come oggetto di bellezza che batte la gioielleria tradizionale per il 62% delle intervistate (con punte di oltre 70% in UK, Francia e Italia). Il bijou non più come oggetto stagionale ma come accessorio moda da conservare nel tempo (45% ha acquistato bijoux da utilizzare in più stagioni). Costume jewellery, insomma, come nuova esperienza di gioielleria: non solo un’alternativa economica, ma un modo nuovo di mostrare la propria

a donna è mobile» intona il Duca di Mantova nell’ultimo atto del Rigoletto di Verdi. Già a metà dell’Ottocento era dunque chiara la capacità femminile di mutare look, di cavalcare l'onda del momento con leggerezza, fantasia e innovazione. Dopo oltre un secolo e mezzo ritroviamo la stessa forma di intelligenza, che potremmo definire di “adattamento creativo”, emergere con chiarezza nell’approccio ai gioielli. È una pulsione che nasce dal basso, nell’universo delle donne normali, ma che leggiamo in forma diversa anche nel mondo delle donne privilegiate (o "luxury"). Che sia la fine di una lunga crisi che nel vecchio continente ha interessato tutto il mondo prezioso? Sembra forse di sì, anche se gli oggetti del desiderio mutano e le donne “vere” o mainstreamer, Campione stanche di privazioni, mostrano di sognare Mainstream e acquistare nuovi feticci del desiderio, diversi rispetto al passato. Questo è il dato principale e condiviso della ricerca È passato dalla condotta da Brandvalue su un doppio fine jewellery alla campione: le donne fashion conscious che costume jewellery non possono permettersi tutto ciò che negli ultimi 2 anni desiderano e quelle che invece hanno un generoso margine di spesa. L’approccio alla gioielleria, conclude la ricerca, si muove, l’interesse cresce e con esso anche la voglia di comprare: solo che, dopo una lunga astinenza, si è creato un modo nuovo di intenderla e l'orizzonte degli acquisti è cambiato. Sono le mainstreamer che operano questa mutazione, dichiarando per il 78% (media 6 paesi) di essere passate negli ultimi 2 anni dalla fine jewelry alla costume jewelry, da loro interpretata come “la stessa cosa”. Se il primo dato è il massiccio guado di tale confine, il secondo elemento che emerge è il profondo cambio di atteggiamento nei confronti

45%

78%

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Orecchini di Schield con madreperla e cristalli Swarovski. In basso, bracciale in argento dorato con cristalli Swarovski di vario colore creato da Marmèn. ■ Earrings by Schield with motherof-pearl and Swarovski crystals. Below, gold plated silver cuff with multicoloured Swarovski crystals by Marmèn.

pianificato, non è l'oggetto indossato da una star: è un oggetto che parla di una donna, è una scintilla che nasce da una alchimia unica tra oggetto e persona. Non a caso per il 96% del campione si è trattato di un auto-acquisto di impulso, personale e non facilmente riconducibile al regalo. L'ornamento non prezioso rappresenta dunque per il pubblico delle donne “vere” l’outsider che sta sfidando nel profondo la categoria del gioiello: un fenomeno trasversale in tutti i paesi, particolarmente forte tra le donne giovani (18-34) in UK, Usa e Francia ed esteso anche alle donne più mature in Italia, Spagna e Germania, ove le intervistate prefigurano un’offerta di bijoux all’interno delle gioiellerie stesse. La modernità della costume jewellery si legge infatti anche nella distribuzione. Le mainstreamer dichiarano di divertirsi ricercando un’alternativa di canale, un flagship store di moda, un department store oppure un sito on line. Il 68% delle donne UK, il 65% delle americane e il 62% delle tedesche trova ispirazioni prevalentemente sul web (primo canale di informazione) e finalizza l’acquisto in punti vendita multicategory. È la rivoluzione del nuovo gioiello: inteso chiaramente come accessorio e acquistato se immerso in un “universo competitivo” allargato, in cui è facile confrontarlo e abbinarlo con l’ampiezza del sistema moda, non più in un contesto specializzato ma Campione polveroso. Se la costume Mainstream jewellery sia una moda passeggera o una realtà di mercato in forte ascesa, lo Aquista la si evidenzierà nei costume jewellery prossimi mesi. Il d'impulso e non grande vantaggio nelle boutique riconosciuto dalle tradizionali intervistate è il suo non essere legata a ricorrenze particolari e tanto meno al Natale. È una finestra aperta alla vanità che può essere soddisfatta per tutto il corso dell'anno.

conoscenza della moda e la propria contemporaneità. L’86% delle donne che sono passate dalla gioielleria al bijou dichiara di averlo fatto per non aver trovato stimoli e fascino nella gioielleria tradizionale. Il 74% dichiara di averlo fatto perché i prodotti trasmettono un’energia e una positività che la gioielleria ha perso. In questo caleidoscopico universo del fashion bijou, non è il materiale a guidare la scelta, bensì la forma e l’ispirazione culturale che si legge nel design: anni 30, Déco, etnico, creativo, d’avanguardia, minimal. Il gioiello fantasia nasce tematico e facile da decodificare. Ogni pezzo porta con sé un significato, una suggestione o una “firma” che le intervistate faticano invece a ritrovare nella gioielleria. Nella costume jewellery la donna si permette di osare molto al di là degli acquisti preziosi più consueti, sperimentando un nuovo senso di libertà: se in gioielleria si rifugiava nel grande classico e nelle proporzioni misurate, nella costume jewellery preferisce giocare su nuove lunghezze, forme e abbinamenti all’insegna del divertimento e della spensieratezza: cerchietti per capelli, chocker necklace, orecchini lunghissimi, anelli da indossare sulla mano destra, anelli per le dita dei piedi… un gioiello all’insegna del divertimento e della trasgressione, tutti valori che questo pubblico non riconosce più oggi nell’offerta di gioielleria. Inoltre, per il 34% del campione mainstream, un valore specifico del bijou risiede nella sua autonomia da fonti di comunicazione o pubblicità. Esso appare più autentico, non sorretto da massicce campagne di comunicazione o da star endorsement. Parla Campione semplicemente della Mainstream persona che lo indossa e del suo stato d’animo. E’ scelto indipendentemente Apprezza dalle fonti di l'indipendenza informazione dei bijoux dai tradizionali: giornali, media tradizionali pubblicità, vetrine, passaparola; è un incontro casuale e diretto, che nasce sul punto vendita senza qualsiasi mediazione tra le parti. Non è un sogno aspirazionale, non è un acquisto

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Inside Jewelry Orecchini di Iosseliani con frange in argento placcato oro, ematite e cristalli Swarovski. n Earrings by Iosseliani with gold plated silver fringes, hematite and Swarovski crystals.

una “seconda giovinezza” innovando i propri codici, ampliando la distribuzione in maniera accattivante, riuscendo ad attirare l’attenzione anche di donne più giovani (20-34) che hanno preferito regalarsi un gioiello o un primo orologio gioiello piuttosto che una nuova borsa o l’ultimo modello di i-phone. Il maggior livello segnaletico delle vetrine è alla base di due fenomeni: il primo è la presentazione di collezioni più limitate e circoscritte, create per un pubblico turistico poco esperto, che attraggono anche l'interesse delle donne residenti alla ricerca di indicazioni chiare su cosa sia la tendenza in gioielleria oltre che pensate e comunicate per sedurre maggiormente gli uomini: il secondo è il lancio di prodotti più facili, più d’impatto, che giocano sulla preziosità di forme Campione tradizionali e rassicuranti. Luxury Secondo un'intervistata americana «farsi regalare un gioiello non è mai stato Aumento della così facile». spesa in gioielleria Le due ricerche rivelano negli ultimi anni dunque due fenomeni tra le francesi contrapposti per due mondi del ceto alto sempre più distanti tra loro: bijoux da auto acquisto per le donne "vere” (o mainstreamer) che preferiscono acquistare in ambienti multimarca e multi categoria dimostrando forte apprezzamento per i designer emergenti, e monili sempre più preziosi e unici per le "privilegiate", ricevuti in regalo piuttosto che acquistati d’impulso, scelti in gioiellerie monomarca sempre più esclusive e impattanti, con una forte rassicurazione del fattore marca. Al centro di questi due mondi, il grande universo della gioielleria media fatica a trovare un suo spazio e un’anima originale. Al di fuori dei grandi centri turistici, la gioielleria vede contrarre la propria visibilità sul pubblico residente, soverchiata negli stessi punti vendita da alternative low cost e unbranded. I piccoli centri di Italia, Spagna e Germania sembrano soffrire maggiormente. Per le intervistate di entrambi i gruppi la lettura della vetrina è divenuta la lettura del mercato:

Qual è il ruolo della gioielleria autentica presso questo pubblico di donne lavoratrici e immerse nella quotidianità reale? La spesa dichiarata è costante negli ultimi 5 anni in 4 paesi su 6 (solo Italia e Spagna rilevano una diminuzione di circa il 20% rispetto agli anni precedenti). Del tutto mutato è invece il vissuto della categoria. Una perdita di fascinazione per le 18-34 enni, con prodotti che non riescono a intercettare pienamente i loro gusti e a inserirsi nei loro ambiti d’interesse. Una mancanza di nuove occasioni d’uso per le over 35: dopo un necessario (e triste) allontanamento, questo pubblico registra una progressiva perdita di abitudine nell’accedere alla categoria e nell’utilizzarla. Ecco che il varcare la soglia di una boutique di preziosi suscita quasi un Campione senso di smarrimento, Mainstream come nell’affrontare un’esperienza nuova, i cui ricordi si perdono Trova poco lontani nel tempo. È la interessante shopping experience il la shopping principale minus per il 46% experience in del campione di donne, con gioielleria punte del 58% in Spagna e Italia. Non è dunque una questione meramente economica, ma di familiarità e di “engagement” alla categoria. Se però l’universo delle donne “normali” si è mosso quasi monoliticamente verso la costume jewelry, il mondo delle big spender è ritornato alla gioielleria importante ed eccezionale soprattutto nelle grandi città. È l’innovazione nel retail ciò che sembra riavvicinare questo pubblico ai gioielli. Nuovi concept, nuovi format, nuove location, nuovi modi di accogliere il cliente e di organizzare la distribuzione sembrano rivalorizzare la categoria e dotarla di nuova modernità. I paesi con i maggiori tassi di innovazione sul punto vendita coincidono anche con la più alta dichiarazione di spesa in gioielleria: Francia, Usa e UK rivelano un 51%, 44% e un 40% di budget crescente in gioielleria. Secondo le intervistate del mondo luxury, la categoria sta beneficiando di

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Collana di Tataborello con cristalli Swarovski, perle di vetro, resine, passamanerie e chiusura magnetica. n Necklace by Tataborello with Swarovski crystals, glass pearls, resins, trimmings and magnetic closure.

vetrine che si riempiono di nuove marche per lo più sconosciute (simil private label), oggetti in plein metal o minimal, con materiali ibridi (molte nuove pietre di colore difficili da valutare), proposte che del gioiello mantengono la forma ma non la sostanza preziosa.

LE INTERVISTATE: DONNE "VERE" E BIG SPENDER Metodologia: doppia indagine quantitativa on line con due wave condotte da Brandvalue a ottobre e novembre 2014 in Italia, Francia, Germania Spagna UK, Usa. Le due indagini sono state svolte in parallelo per poter confrontare il mondo delle donne non sempre libere di esaudire i propri capricci o desideri e quello delle donne “luxury”, libere di scegliere senza dover rivedere le proprie gerarchie di spesa. Campione (per entrambe le wave): 1000 intervistate donne per paese, età 18 - 60 anni; 50% residenti in città metropolitane e 50% medi e piccoli centri. Livello di studio: superiore e laurea (40% del campione per wave 1 e 70% wave 2). Reddito lordo personale. Wave 1: fino a 70k Euro (equivalenti UK e USA). Gusti aggiornati ma non eccentrici. Interessi culturali, uso frequente dei social network. Competenza sulla qualità di prodotto. Acquisti nell’ultimo anno entry price di gioielleria sotto 1000 euro. Wave 2: oltre 80k (per reddito personale da lavoro o assets finanziari). Interesse elevato per le nuove collezioni e fads di stagione, gusti internazionali, frequenza di viaggi e soggiorni all’estero. Ampio networking. Hanno comprato nell’ultimo anno gioielleria superiore a 3000 euro/equivalenti. Timing rilevazione: wave 1: ottobre 2014 - wave 2: Novembre 2014. Totale campione dell’indagine: 12.000 intervistate.

■ «La donna è mobile» («woman is fickle») sang the Duke of Mantua in the last act of Verdi's Rigoletto. Her ability to change, to ride the wave of the moment light-heartedly, with imagination and innovation, was very clear even in the mid-nineteenth century. After more than a century and a half, we see the same kind of intelligence, which we could define "creative adaptation", emerge clearly in women’s approach to jewellery. It is an impulse that comes from below, from the universe of “real” women, but which we can also observe, in different forms, in the world of “luxury” women. Is this supposed to be the end of a long crisis which affected the industry in the old continent? It seems like it might be, even though the objects of desire have changed and “real” women or mainstreamers, tired of Mainstream depriving themselves, are returning to dream and buy Women new fetishes of desire. This is the main, widespread result of this survey conducted by Brandvalue on a double standard: the fashion conscious women who can not afford everything they want and those Moved from which have a broader margin of spending. Women’s fine jewelery to approach to jewellery, says the research, is “moving”, costume jewellery in the last two their interest is growing and with it the desire to years buy. After long abstinence, however, they now have a new way of thinking jewellery. This change has been determined by real women, as 78% of them (average of 6 countries) claim to have passed from fine jewellery to costume jewellery in the last two years, defining it as «the same thing» except for the Mainstream word “costume”. Women If the first data is a massive crossing of the line between these two types of jewellery, the second element that emerges is a profound change of attitude towards costume jewellery, no longer seen as Accounts the something distant and very different from jewellery. costume jewelry as Over 60% of Spanish and Italian women see a a fashion accessory across-the-seasons convergence between the two worlds, with a greatly increased value of costume jewellery (in terms of

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Inside Jewelry Claire Dévé-Rakoff, art director di Chaumet, sceglie le tanzaniti per il collier The Abyss con perle di lapislazzuli e spinelli neri. n Chaumet art director Claire Dévé-Rakoff is selecting the tanzanites for The Abyss collier with lapis lazuli pearls and black spinels.

cultural inspiration found in each product: 30s, Déco, ethnic, creative, cutting-edge, minimal: fancy costume jewellery is by definition themed and easily identifiable. Each item bears a meaning, an inspiration or a “signature” that respondents struggle to find in traditional jewellery. With costume jewellery, women can dare to go far beyond what they do when buying jewellery, experiencing a new sense of freedom. While, with traditional jewellery, they played it safe choosing great classics and moderate proportions, with costume jewellery they feel free to opt for new lengths, shapes and playful combinations: headbands, choker necklaces, lengthy earrings, rings worn on the ring finger or the middle finger, toe rings: a celebration of fun and freedom, which this sample of consumers no longer sees in today’s traditional jewellery. What's more, for 34% of the sample an added value to costume jewellery is its being independent from marketing or advertising sources. Not supported by massive advertising campaigns or star endorsements, costume jewellery seems more authentic. It simply speaks of the person wearing it and his/her state of mind. It is chosen regardless of traditional information sources - newspapers, advertising, window displays, trends; it is a random, straightforward encounter, which takes place at the store without any mediation between the parties. It is not a dream to aspire to, it is not a planned purchase, it is not flaunted by a popular star: it is an item that speaks of a woman, it is a spark flared by a unique alchemy between object and person. Not surprisingly, for 96% of the sample it was a personal impulse buy, rarely attributable to a gift. For our sample of “real” women, costume jewellery is the outsider that is posing the greatest challenge to the industry. Observed in all countries, this way of thinking was prevalent among young women (18-34) in the UK, Usa and France, and

creativity, craftsmanship, value of the materials used) and a sharply declining value of average fine jewellery (plain metal, logotyped or minimal shapes). According to our sample of mainstreamer, the line between the two is very thin: we could say that, for them, the principle that «Nomina sunt consequentia rerum» (i.e. «Names describe things», as Justinian said) no longer applies, but the shape describes the nature and essence of things. Just add a little dreaminess, a new brand and the ability to know how to wear it. And just like that, a costume bracelet, with its shape, perfectly works and looks like a piece of fine jewellery, with the added pleasure of being able to buy it in new places and wear it all day without worries. Women think it is pointless to chase after lower-purity gold or semi-precious coloured stones, when you can buy original costume jewellery - a mix of feathers, stones, beads and crystals combined with plenty of craftsmanship and creativity. Costume jewellery becomes a beauty accessory that beats traditional jewellery according to 62% of respondents (with a peak of 70% in the UK, France and Italy). Costume jewellery is no longer a seasonal item, but a fashion accessory to be kept over time (45% of respondents purchased costume jewellery for use in multiple seasons). Costume jewellery as a new jewellery experience: not only a less expensive alternative, but a new way of showing one’s fashion knowledge and modernity. 86% of women who have migrated from fine jewellery to costume jewellery said they have done so because they found a lack of charm and appeal in traditional jewellery. 74% said they have done so because these products convey an energy and positivity that traditional jewellery has lost.In this kaleidoscopic universe of fashion costume jewellery, choices are not driven by materials, but by the shapes and l'Orafo 2015

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In alto, collier in oro bianco della collezione Peau d'Ă‚ne di Van Cleef & Arpels con diamanti, tormaline, zaffiri e 12 acquamarine. A destra, Liz Taylor nella boutique Cartier di Montecarlo, 1957. Foto di Edward Quinn tratta da La mia passione per i gioielli, Mondadori Electa, 2002. Sotto, anello di Piaget in oro bianco con diamanti e grande zaffiro. n Above, white gold collier of the Peau d'Ă‚ne collection by Van Cleef & Arpels with diamonds, tourmalines, sapphires and 12 aquamarines. Aside, Liz Taylor in the Cartier boutique in Montecarlo, 1957. Photo by Edward Quinn published in My love affair with jewelry, Simon & Schuster, 2002. Below, white gold ring by Piaget with diamonds and a big sapphire.

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Inside Jewelry Anello Indian Palace di Boucheron, ispirato ai colori dell'acqua, in oro bianco, diamanti e tormalina verde. n Indian Palace white gold ring by Boucheron, inspired by water colours, with diamonds and green tourmaline.

Perceptions of this product category, however, have changed completely. There is a loss of fascination for 18-34 year olds, as products fail to fully suit their tastes and fit in their areas of interest. For women aged over 35, there’s a lack of new opportunities for using it: after deliberately (and sadly) turning away from jewellery, this audience has gradually lost the habit of buying and using products from this category. Crossing the threshold of a jewellery store almost causes a sense of loss, as in dealing with a new experience, the memory of which is lost far away. The shopping experience is the main minus for 46% of the sample, with peaks of 58% in Spain and Italy. So this is not merely a financial issue, but a matter of familiarity and engagement with the category. While the universe of “normal” women has turned almost en masse to costume jewellery, the world of luxury women has returned to buying important, unique jewellery, especially in big cities. Retail innovation is what seems to bring this audience closer to jewellery. New concepts, new formats, new locations, new ways to receive costumeers and communicate in stores seem to enhance Luxury the category and add a new touch of Women modernity. The countries with the highest rates of retail innovation also coincide with the highest jewellery expenditure Increase in the statements: women’s jewellery budget is purchase of jewelry growing by 51%, 44% and 40% in France, in recent years the US and the UK respectively. For these among the French respondents, the category is enjoying a upper class' women

extended to include older women in Italy, Spain and Germany, where respondents wish they could find costume jewellery within jewellery stores themselves. The modernity of costume jewellery is also reflected in distribution. Normal women claim they have fun looking for alternative channels, a fashion flagship store, a department store, an online site or a web platform. 68% of UK women, 65% of US women and 62% of German women find inspiration primarily on the web (the first information channel) and finalise their purchase in multi-category stores. This is the revolution of the new jewellery: clearly an accessory, it is bought only if immersed in an extended “competitive universe”, no longer a highly specialised context but rather a hazy one, where it can be easily compared and combined with products from a wide-ranging fashion system. In the coming months, it will become clearer whether costume jewellery is just a fad or a rapidly growing market reality. The big advantage acknowledged by respondents is that costume jewellery is not closely related to special occasions, not even Christmas. It is an open window to vanity, a whim Mainstream which can be satisfied all year round. Women What is the role of real jewellery for this audience of working women, immersed in real, everyday life? Their expenditure Doesn't find the statements have remained constant over shopping the last 5 years in 4 countries out of 6 experience in a (only Italy and Spain revealed a decrease jewellery shop of about 20% compared to previous years). very interesting

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Orecchini in oro bianco di Chopard con ametiste rotonde e taglio a pera, rubini, zaffiri e tormaline Paraiba. n White gold earrings by Chopard with round and pear cut amethysts, rubies, sapphires and Paraiba tourmalines.

second youth, innovating their codes, expanding distribution in an appealing manner, managing to attract the attention of younger women (20-34), who preferred to treat themselves to a piece of jewellery or a watch rather than a new bag or the latest iPhone model. The higher signalling power of window displays resulted in two trends: smaller and limited collections, clearly designed and created for an inexperienced tourist clientele, while also catering for local women (who finally have a perception of what jewellery trends are) and advertised to appeal to men as well: easier, higher-impact products, playing on the preciousness of reassuring, traditional shapes. As a US respondent said, «treating yourself to a jewel has never been easier». The two surveys reveal two opposite trends for two worlds that are becoming more and more distant from each other: self-purchased costume jewellery for “real” women, found in multibrand and multi-category stores, with a strong focus on emerging designers and unbranded products; and increasingly precious and unique jewellery, received as a present rather than impulsively purchased, found in flagship jewellery stores, increasingly exclusive and impactful, with a strong reassurance from the brand factor. Caught in the middle of these two worlds, the vast universe of average jewellery is struggling to find its own niche and an original soul. Outside big tourist resorts, jewellery is gradually losing its appeal to local audiences, overpowered by low-cost, unbranded alternatives available in the same stores. Small towns in Italy, Spain and Germany seem to suffer the most from this. For these respondents, display windows embody their idea of the market: windows filled with new, mostly unknown brands (like private labels), plain metal or minimal objects, with hybrid materials (many new coloured stones that are difficult to evaluate), products that preserve the shape of a jewel but not its valuable substance. l'Orafo 2015

NORMAL WOMEN VERSUS BIG SPENDERS Method: double quantitative survey conducted online by Brandvalue with two waves in October and November 2014 in Italy, France, Germany, Spain, UK, Usa. The two surveys were carried out simultaneously to compare the world of normal, working, non-socialite women, who are not always free to satisfy their whims or desires, with the world of “luxury” women, unaffected by the crisis, who are free to explore and choose without having to revise their budget. Sample (for both waves): 1000 women interviewed per country, aged between 18-60 years; 50% living in metropolitan cities and 50% in medium and small towns. Level of education: high school and college (40% of the sample for wave 1 and 70% for wave 2). Total survey sample: 12,000 respondents. One of the most extensive surveys in terms of sample size and depth in traditional jewellery consumer markets. Gross personal income. Wave 1: up to 70k Euro (UK and USA equivalent). Good knowledge of fashion and high interest in it, but no chance to achieve all of their dreams (need to set priorities). Up-to-date yet not eccentric tastes. Cultural interests, use of social networks and wide circle of friends. Knowledge of product quality. In the past year, they bought jewellery with an entry price below 1000 euro (with a core pricing of 600-700 euro/equivalent). Wave 2: over 80k (personal income resulting from own work or financial assets). Good knowledge of fashion and major international brands, high interest in new collections and seasonal fads, they can easily satisfy all their desires in terms of fashion and luxury. International tastes, frequent trips and stays abroad, wide networking. Cultural interests. Knowledge of product quality. In the past year, they bought jewellery worth more than 3,000 euro/equivalent. Survey timing: wave 1: October 2014 - wave 2: November 2014. Total interviews: 12.000.

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WINTER SPRING SUMMER FALL 23 - 28 JANUARY 2015

15 - 18 MAY 2015

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follow on:

palakiss.vicenza

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Inside Jewelry

prezioso

credito Credit crunch, forti limiti al prestito d'uso e incremento dello spread penalizzano le Pmi del settore orafo: ne parliamo con il responsabile Fisco e Credito di Confindustria Federorafi di

Sonia Sbolzani

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e le piccole e medie imprese costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana, ciò vale soprattutto per il settore orafo, con la quasi totalità delle aziende operanti in distretti alquanto strutturati. Ciò comporta, tra l’altro, seri problemi di accesso al credito, che si acuiscono nei momenti di credit crunch, quando la scarsità di capitale bancario frena gli investimenti e la crescita. Comunque la contrazione in termini reali e persino nominali della quantità di credito erogata all’economia non ha solo una dimensione congiunturale legata allo spread e alle sofferenze; infatti è in atto un cambiamento radicale di scenario che vede le banche obbligate a fronteggiare requisiti di capitale più stringenti e una maggiore rischiosità dei propri attivi e, soprattutto, a riportare in equilibrio il rapporto tra depositi dei clienti e prestiti alla clientela. A questo punto, dunque, sarebbe auspicabile un intervento straordinario che consentisse alle banche di sostenere l’economia, senza intaccare i loro bilanci e separando il rischio-Paese dal costo del credito sostenuto dalle imprese. Di questi ed altri problemi di accesso al credito abbiamo parlato con Walter Marazzani, responsabile dell’Area fisco e credito di Confindustria Federorafi. Quanto pesa oggi la stretta creditizia sulla perdurante difficile congiuntura delle nostre aziende orafe? «Pesa molto: dobbiamo tenere conto che le aziende orafe lavorano una materia prima costosa; l’impedimento all’accesso al credito, per loro, è doppiamente penalizzante, poiché viene a mancare la principale risorsa di sostentamento finanziario all’investimento e uno strumento che per decenni ha consentito anche alle realtà di non grandi dimensioni di avere a disposizione la materia prima da trasformare ad un costo più che ragionevole, ossia il prestito d’uso». La perdita di competitività delle aziende italiane ha tra le sue cause, oltre all’aumento del costo del lavoro superiore a quello della produttività, anche il differenziale di costo del credito. Da giurista d’impresa, come inquadra questo tema? «Il differenziale di costo del credito rispetto ai nostri competitors internazionali, unitamente ad altri fattori, venutosi a generare in modo eclatante negli ultimi 3-4 anni, ha fatto sì che, ad esempio, le imprese orafe non potessero più godere della disponibilità di materia prima a basso costo attraverso lo strumento del contratto di prestito d’uso. Chiaramente il tema afferisce a tutti i settori imprenditoriali del Paese; l’incremento dell’ormai tristemente famoso spread, indotto peraltro anche da ragioni quasi psicologiche, come la mancanza di fiducia reciproca nell’ambito del sistema bancario, ha provocato uno sconvolgimento epocale dell’economia nazionale, innescando un processo di desertificazione industriale, in particolare nel nord Italia, con la distruzione del tradizionale tessuto economico italiano». Le aziende orafe vedrebbero favorevolmente un intervento l'Orafo 2015

pubblico volto a ridurre lo svantaggio competitivo nell’accesso al credito delle piccole e medie imprese, così come un intervento mirato a consentire alle banche di erogare credito ai progetti meritevoli superando i vincoli di capitale e di liquidità. Quali forme potrebbe assumere questa iniziativa pubblica? «A mio parere la Pubblica Amministrazione deve creare l’ambiente, l’humus in cui l’imprenditore italiano, svincolato da orpelli e burocrazia ottusa, possa far fruttare appieno le proprie capacità. Tutto questo, per quanto riguarda il tema che ci coinvolge, significa introdurre facilitazioni legislative e regolamentari per l’accesso a strumenti finanziari alternativi al sistema bancario, che però devono essere dotati di costi non eccessivi e costituire o rafforzare il sistema di garanzia pubblica all’impresa, anche attraverso la razionalizzazione e il rafforzamento del sistema dei Confidi che, in questa fase storica, rappresenta ancora una grande intuizione sprecata o non sufficientemente valorizzata, salvo ovviamente qualche eccezione». Cosa pensa del fondo centrale di garanzia creato nel 1996, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico per le Pmi? Pare che abbia prodotto qualche buon risultato a cui la stessa Europa guarda con ammirazione. Tale strumento può davvero svolgere un'utile funzione di volano per il rilancio della nostra economia? «Il cosiddetto Fondo Pmi o Fondo Centrale di garanzia è uno strumento molto potente e importante che, nel corso degli anni, ha assunto un ruolo crescente, anche per via dell’estensione di funzioni che il legislatore gli ha volute affidare. Di recente il nuovo regolamento ha semplificato e reso meno stringenti i vincoli dei rapporti di bilancio per accedere alla garanzia, ma restano altri passi necessari: uno snellimento della fase istruttoria con riduzione dei tempi di risposta e la necessità di una maggiore trasparenza dello stato di avanzamento e delle scelte di valutazione attuate, l’eliminazione della fattispecie della garanzia diretta, che nella pratica non viene quasi mai applicata per le esigenze dell’azienda richiedente e ancor più per quelle della banca, l’estensione dell’accesso anche, 96

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la garantibilità da parte dello stesso Fondo Pmi, delle operazioni di finanziamento sottese al contratto di prestito d’uso. Questo consentirà alle imprese orafe, indipendentemente dalla dimensione, se dotate dei requisiti di garantibilità valutati da Unionfidi e dai consorzi ad essa collegati, di accedere allo strumento con un costo paragonAbile ai costi sostenuti prima del credit crunch. Non solo, abbiamo studiato anche dei servizi aggiuntivi, potrei definirli di temporary management finanziario, a cui l’imprenditore, soprattutto se piccolo, qualora lo vorrà ed a costi molto contenuti, potrà accedere. Tutto questo perché riteniamo necessario che, in presenza della svolta epocale cui stiamo assistendo, con un progressivo ed irreversibile ritiro del sistema bancario dal “credito di massa” all’impresa, l’imprenditore abbia necessità di essere accompagnato nelle scelte di finanza d’impresa che assumeranno una sempre maggiore importanza. Lo scopo è anche quello di favorire una crescita di esperienza dell’imprenditore nel campo della finanza d’impresa». Come preservare uno strumento di particolare importanza nel settore orafo come il prestito d’uso? «Credo che la risposta precedente sia valida anche per questa domanda. Vorrei solo aggiungere che, al fine di restituire al prestito d’uso l’importanza che lo stesso strumento ha sempre avuto nel rapporto di credito tra banca e impresa, occorrerebbe, oltre a quanto già stiamo facendo, una modifica legislativa che introducesse elementi sanzionatori certi e severi per chi fa un utilizzo fraudolento dello strumento». Alle banche, in definitiva, cosa chiedono più pressantemente gli orafi in questo momento? «Gli orafi si stanno organizzando. In questo specifico momento storico il mercato interno è ancora bloccato e anche le esportazioni, che fino ad ora sono state trainanti per il settore, stanno subendo un leggero rallentamento, speriamo temporaneo. In un tale contesto le banche, anche attraverso la convenzione Federorafi di cui parlavo prima e la notevole mitigazione del rischio indotta, dovrebbero tornare ad essere partner dell’impresa orafa per rinnovare il grande successo dell’oreficeria italiana nel mondo». Quanto l’Ue può essere d’aiuto alle imprese italiane in materia creditizia e in che modo? «L’Ue può essere d’aiuto in molti modi e già lo è con la Bce che sta sostenendo, con una politica monetaria aggressiva, la liquidità disponibile. Ovviamente non basta. Il credito potrà tornare a livelli normali e in linea con il fabbisogno anche grazie a una ripresa della crescita economica che necessariamente passa attraverso una revisione dei meccanismi del patto di stabilità Ue. Aggiungo però che anche il sistema bancario europeo, prima ancora che italiano, con i suoi regolamenti rigidi ed ormai anacronistici che vanno sotto il nome di accordi di Basilea, deve fare la sua parte». Esistono valide fonti di capitali alternative alle banche per le aziende del settore? «Questa è un’altra delle note dolenti. E’ urgente che il legislatore consenta la nascita e lo sviluppo accessibile di vere fonti alternative di capitali a disposizione delle imprese. Qualcosa si sta muovendo, sui mini bond o sulla Borsa, ma sono ancora strumenti troppo costosi ed elitari, riservati a imprese già strutturate che di difficoltà all’accesso al credito hanno solo sentito parlare. Occorre uno sforzo anche di fantasia, gli strumenti tradizionali su cui si sta puntando sono mutuati da legislazioni di Paesi con strutture imprenditoriali molto diverse dalla nostra, avendo dimensioni medie assai più grandi. Dobbiamo trovarci da soli le soluzioni più adatte. Un suggerimento? Il crowdfunding ad esempio».

in certi casi, alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione principale, oltre, ovviamente, ad un ulteriore potenziamento in termini di mezzi finanziari disponibili per il fondo stesso. La possibilità di accedere solo in modo indiretto, ossia attraverso un Confidi, sarebbe ad esempio un passo importante per un aiuto concreto al sistema nazionale dei Confidi stessi». Il 1° Luglio 2013 è stato sottoscritto da Abi e dalle Associazioni imprenditoriali un accordo sistematico per favorire l'accesso al credito delle Pmi, che ha previsto diversi interventi tra cui operazioni per promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività, la sospensione e l’allungamento dei finanziamenti. Posto che tale accordo venga rinnovato anche in futuro e vi aderiscano tutte le banche, lo vede come una misura particolarmente efficace per le aziende orafe? «L’accordo citato è stato e continua ad essere di grande aiuto al sistema imprenditoriale in generale ma, anche in relazione alla crescita dell’onere sul credito bancario di cui si parlava prima, ha avuto effetti sostanziali molto meno efficaci di quanto si sarebbe potuto verificare in un contesto di liquidità sistemica “normale”. Finché non ci saranno strumenti di finanziamento alternativi al credito bancario, accessibili, a costi contenuti, anche alle piccole e piccolissime imprese italiane, il 90% del nostro sistema imprenditoriale, le “moratorie” saranno utili ma poco decisive. Riguardo al progetto “credito” che Federorafi sta implementando con Unionfidi, quali sono i punti caratterizzanti? In tale disegno quale ruolo verrebbero ad assumere i Confidi territoriali? «Si tratta di un progetto molto importante che sta vedendo definitivamente la luce proprio in questi giorni. Abbiamo studiato una convenzione a tre (Federorafi, Unionfidi e banca) che possa consentire nuovamente l’accesso al prestito d’uso in oro/metalli preziosi in genere e a condizioni di mercato accessibili anche alle imprese meno solide patrimonialmente. Tutto ciò si è reso possibile grazie al fatto che la struttura di gestione del Fondo Pmi e la stessa Abi, in seguito a nostre sollecitazioni, hanno dichiarato l'Orafo 2015

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Inside Jewelry

information technology

le migliori

soluzioni per i clienti

Una visione aggiornata della propria clientela è indispensabile per offrire servizi puntuali e mirati: tecnologia e informatizzazione possono fornire una vasta gamma di risposte di

Michela Radicchi - Oro Platino Software

O

ggi è indispensabile avere una visione aggiornata dei propri clienti perché la concorrenza - che come sappiamo rappresenta un bene per il mercato, in quanto spinge l’imprenditore a generare un’offerta sempre diversa e migliore - costringe a eccellere e a offrire sempre qualcosa di nuovo e attuale. Questa regola è ancora più importante se pensiamo ai sofisticati clienti di una gioielleria, sempre più esigenti e raffinati, per i quali il gioiello può rappresentare anche uno status symbol, laddove sia associato a un brand di moda. La gioielleria che voglia soddisfare al massimo questo segmento di mercato deve essere consapevole che è determinante possedere lo strumento necessario per raggiungere questo obiettivo. È fondamentale curare il rapporto con la clientela creando un legame con ogni singolo cliente e per questo non è più sufficiente occuparsi genericamente delle pubbliche relazioni: bisogna compiere un passo in avanti. La tecnologia offre aiuto anche sotto questo aspetto. Migliaia di piccoli dettagli, impossibili da gestire altrimenti, vengono curati dai più sofisticati sistemi informatici, che creano lo strumento perfetto per costruire e garantire la fidelizzazione dei clienti. Quello di assistenza è un concetto ampio, determinante per l’immagine della gioielleria: i servizi che offriamo ci rappresentano. L’immagine della gioielleria va ben oltre il design e l’arredamento e dipende da tutti i particolari che fanno del negozio una realtà unica: dalla scelta delle luci che esaltano i gioielli esposti nelle vetrine al tipo di busta per gli oggetti in riparazione con la scelta del relativo font di stampa fino a tantissimi altri dettagli. Sappiamo che in questo settore sia la velocità sia la precisione unite alle informazioni sui clienti sono costanti indispensabili per ottenere vendite soddisfacenti. Il mezzo da utilizzare per raggiungere questo obiettivo è una corretta informatizzazione, che garantisca una performance efficace. Emblematico è il caso dei gioielli in riparazione: qui possiamo offrire al cliente la tracciabilità costante del proprio oggetto, con la sicurezza da parte nostra che il software evidenzi ogni potenziale criticità, informandoci in automatico ove necessario. Se le riparazioni sono in digitale per gli orologi e i gioielli di alta gamma, è previsto un richiamo preventivo per controlli specifici, richiesti dal produttore a determinate scadenze per garantire l’integrità dell’oggetto. l'Orafo 2015

Si può comunicare via mail o sms, con una procedura che in automatico gestirà queste operazioni a scadenza. Sarà sempre il software, nel momento in cui l’oggetto sia pronto e riparato, ad avvisare il cliente tramite sms o email. Questo è un chiaro esempio di un’ottima assistenza fornita dal gioielliere alla clientela grazie all’apporto del software. Inoltre la presa in carico della riparazione è un’occasione straordinaria per ottenere in maniera del tutto naturale i dati del cliente: in altri momenti infatti quelle stesse domande potrebbero risultare “scomode”. Assistere un cliente in gioielleria vuol dire soddisfare i suoi desideri, ovvero proporre oggetti mirati a seconda delle sue aspettative, potenzialità di spesa e gusti personali. Con un programma ad hoc è possibile gestire tutte le informazioni mirate cliente per cliente, il che ci consentirà vendite gratificanti. Lo strumento però è essenziale anche per altri due motivi: lo studio del comportamento del cliente e la sua fidelizzazione a lungo termine. In altre parole, uno specifico strumento informatico offre una strategia al sales assistant. La vendita, infatti, è comunicazione. Oggi con un tablet è possibile muoversi all’interno del negozio e quindi consultare i dati del cliente che ci troviamo di fronte. Ciò permette di svolgere il lavoro di vendita con la piena soddisfazione di entrambi. L’informatizzazione permette di raccogliere dati e offrire servizi per fidelizzare il cliente, l’obiettivo più arduo per un dettagliante. Oro Platino Software ha appunto individuato una serie di strumenti per gestire tutte le fasi della fidelizzazione. Uno di questi è la gestione elettronica delle Fidelity card e delle Gift card, che permettono di conoscere i gusti e le tendenze di ogni cliente, semplicemente avvicinando una card a un lettore. Inoltre si può indurre all’acquisto i propri clienti utilizzando queste card come strumento di marketing. Questi dispositivi hanno molte altre potenzialità: come spesso accade quando si parla di informatizzazione nel mondo della gioielleria e orologeria, le parole non sono mai sufficienti in rapporto agli infiniti vantaggi e alle incredibili possibilità che questo strumento mette a disposizione. 98

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the world of gems

il rosso

che verrà Il 2015 si apre con l'annuncio di nuovi giacimenti e feconde produzioni di rubini, ma anche di zaffiri e smeraldi. Tutto ossigeno per il settore, tra nuovi attori e futuri monopolisti di Luigi Costantini Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa

Collier Regina Makéda di Cartier in platino con un rubino del Mozambico ovale di 15,29 carati, diamanti e boule di rubini. ■ Queen Makéda collier by Cartier, in platinum with a Mozambique ruby of 15,29 carats, diamonds and ruby beads.

Belgio

I

fornisce il 90% del materiale in uscita da quel Paese. Non bastasse: Gemfields ha pure recentemente messo in portafoglio il 75% degli interessi operativi di 16 licenze esplorative nello Sri Lanka. Obiettivo: gli zaffiri di Ceylon, così da completare, nel ventaglio delle pietre di colore in offerta, il trinomio delle “tre maggiori nel rosso, nel blu e nel verde”. Spostiamoci ora più a sud, nell’Africa Australe, a Chimwadzulu nel Malawi, 145 Km più in basso della capitale Lilongwe. Da qui s’è levata un’altra cometa rosso-rubino, e il deposito di provenienza – già noto sin dal lontano 1958 ma in produzione su larga scala solo dal 2015 – reca peculiari similarità di conformazione geologica con i giacimenti mozambicani di Montepuez e di Winza, oltre che con quelli della Tanzania e del Madagascar. Il che fa ben sperare. I Re Magi, qui, si chiamano Columbia Gem House e Abdul Mahomed, nomi da tenere presente. L’ultima “cometa” di cui parleremo, per il momento, prenderà l’aire, con code di zaffiri rosa, nel 2015 da Aappaluttoq, Groenlandia sud-occidentale. Il novello Re Mago di nome fa True North Gems Inc. e ha la sua base a Vancouver, in Canada. Dove si dirigeranno le novelle “comete”, indicando la via ai Re Magi? Che partano dal sud o dal nord del globo terracqueo, punteranno tutte verso quello che per noi – abitanti del Vecchio Mondo – è l’Oriente, ove giace in culla un titanico ciclope. Un gigante economico e industriale che già Napoleone Bonaparte preconizzò come “capace di scuotere il mondo, se si dovesse svegliare”. E perché si dovrebbero indirizzare là, le “comete”? Semplice: perché i cinesi van matti per il rosso, per tradizione da loro considerato di buon auspicio, e la domanda di rubini, in Cina, è in continua, robusta e costante crescita. E quando la domanda in Cina cresce, sia essa per il riso, la soia, il petrolio, l’oro o altro, qual è il limite della crescita? E quale il tetto dei prezzi di queste commodities ? Bisogna tenere d’occhio i Re Magi, in futuro, per capire come si metteranno le cose. E le buone novelle? È una buona novella, per me, che le riserve di belle pietre non si stiano esaurendo. Che a questo mondo un rubino sia sempre un rubino, uno zaffiro sia sempre uno zaffiro e uno smeraldo sia sempre uno smeraldo (e così tutte le altre pietre preziose), e che ci sia sempre qualcuno che li/le considera nella loro giusta luce, alla faccia di chi profetizza la decrescita e conseguente loro riduzione al rango di ghiaia. Che - e questa mi pare pure una gran bella novella - i Re Magi in questione annuncino urbi et orbi di voler seguire pratiche di eticità già nei luoghi d’estrazione, chi supportando o implementando progetti in campo sanitario o educativo, chi attuando politiche di distribuzione e vendita che favoriscano la tracciabilità. Ebbene, se i Re Magi riusciranno in questo intento, forse varrà pure la pena di correre il rischio d’aver a che fare con altri potenziali monopoli od oligopoli.

n quel tempo apparve, nel firmamento gemmologico, una novella cometa. Ed essa mandava bagliori rossi, d’un rosso pari a quello d’un faro di fuoco, s’annunciò. Ed essa venne chiamata Rubino Birmano Graff. E il suo peso era di carati 8,62. Ed essa solcò i cieli da levante ad occaso e andò a librarsi sulla Casa d’Aste Sotheby's, in una plaga appresso il lago Lemano, denominata da Giulio Cesare Genava. E qui essa venne venduta, tra la meraviglia di tutte le genti, per 8,6 milioni di dollari. E questo fu, si proclamò, il più elevato prezzo al carato mai corrisposto per un rubino di tal colore e di pari notevole trasparenza, qual era. E chi se lo aggiudicò fu Laurence Graff, il cui appellativo rimarrà nella storia, essendo stato onorato del nome assegnato al rubino recante il più alto importo al carato, sino all’undecimo mese dell’anno MMXIV del calendario gregoriano». Così, fra un paio di millenni, si potrebbe leggere in un’ipotetica “Bibbia Gemmologica” quel che è in effetti avvenuto nell’undicesimo mese dell’anno 2014 della nostra Era. E cotal novella avrebbe fatto il paio con quella d’una similarmente sbalorditiva battuta d’asta, presso la Casa Christie’s, nello stesso luogo, che riguardò uno zaffiro Ceylon di 392,52 ct denominato ‘The Blue Belle of Asia’, passato sotto il martello d’asta a 17,3 milioni di dollari ovvero a mai visti prima 44 mila e rotti dollari al carato. In che cosa consistette la buona novella della novella? Nella non questionabile constatazione che, crisi o non crisi, “il rosso” e “il blu” per antonomasia non solo tengono le loro storiche posizioni ma pure “tirano” forte. In quello stesso tempo, però, si registrò altresì la comparsa d’un’altra “cometa rosso-rubino”: l’ancora innominato rubino mozambicano da stupefacenti 40,23 carati, «uno dei più importanti rubini mai venuti alla luce negli ultimi tempi». Lo battezzeremo, ad interim, e fino a registrazione anagrafica definitiva, Rubino Montepuez, oppure Rubino Gemfields, o meglio ancora Gemfields-Montepuez. Montepuez è in sostanza la mamma che lo custodiva nel ventre, ovvero «il più significativo potenziale deposito al mondo di rubini» (adopero il virgolettato per riportare papale papale le espressioni usate dal papà dello stupor mundi); papà che di nome fa Gemfields, per l’appunto. Questa multinazionale mineraria con sede legale a Londra non solo possiede il 75% di Montepuez; non solo ha acquisito il controllo delle attività estrattive della miniera Kagem di Kafubu, nello Zambia – la più grande miniera di smeraldi del pianeta, in grado di provvedere al 20% della produzione mondiale di questa gemma; non solo, ma c’è anche dell’altro. Cinquecento e cinquanta km a sud-ovest di Kagem, nel distretto zambiano di Kalomo, giacciono al sole africano 396 ettari di territorio che ogni anno ”sputan fuori” 800 tonnellate di quarzo ametista la cui tinta viola fa appassire d’invidia la specie vegetale Viola Odorata. Non sono bruscolini: la miniera di ametista di Kariba, compartecipata al 50% dal Governo dello Zambia, l'Orafo 2015

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A TRADE SHOW LIKE A DIAMOND: FULL OF FACETS INHORGENTA MUNICH – AS MULTIFACETED AS THE INDUSTRY ITSELF.

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ethics

il gioiello per bene

Eva Longoria, Aletta e Peter Stas - fondatori di Frederique Constant - e Ricky Martin: insieme per aiutare i bambini in tutto il mondo. ■ Eva Longoria, Aletta and Peter Stas – the founders of Frederique Constant - and Ricky Martin: together to help children around the world.

Sono tante le iniziative del settore orafo a sostegno dell'ambiente, della ricerca scientifica e delle associazioni che supportano la cura delle malattie e il superamento dei disagi sociali di

Antonella Garello

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l brand svizzero Frederique Constant ha annunciato un impegno pluriennale a fianco della Global Gift Foundation, organizzazione non profit nata per cambiare le vite di bambini e donne in difficoltà in tutto il mondo. La maison, fondata da Aletta e Peter Stas, contribuirà a varie iniziative filantropiche di concerto anche con la Eva Longoria Foundation e la Ricky Martin Foundation. Di mamme e bambini si occupa anche Morellato, che da sempre supporta le attività del CUAMM in Africa, dove ancora oggi sono moltissime le donne che muoiono di parto a causa dell'impossibilità di accedere ad adeguati servizi sanitari. A Dicembre, Morellato ha dato vita a una speciale vendita a supporto del CUAMM in tre suoi monomarca. A favore dell'Anffas di Desenzano del Garda, che supporta famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale, opera invece Tino, neonato brand di coloratissimi accessori moda giocati sulla silhouette di un bambino, interamente made in Italy e realizzati in alluminio verniciato con polveri certificate e atossiche: il 5% di ogni Tino venduto viene donato all'associazione Infine, fino al 6 Gennaio, Tatitoto ha promosso la vendita online, al link http// socialice.eu/shop/tatitotosostiene/31-un-gioiello-per-la-ricerca. html, la vendita di un bracciale tennis con zirconi bianchi: parte del ricavato della vendita di ogni bracciale è andata alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus - Istituto di Candiolo, centro d'eccellenza a livello internazionale per la cura e la ricerca sul cancro. ■ Swiss brand Frederique Constant announced a multiyear partnership with the Global Gift Foundation, a non-profit organisation created to change the lives of children and women in need around the world. Founded by Aletta and Peter Stas, the House will support various philanthropic initiatives in cooperation with the Eva Longoria Foundation and the Ricky Martin Foundation. The needs of mothers and children are also addressed by Morellato, which has always supported the work of CUAMM in Africa, where even today many women die in childbirth due to a lack of access to adequate healthcare services. In December, Morellato held a special sale to support CUAMM in three of its flagship stores. The Anffas association from Desenzano del Garda, which helps families with people with intellectual or relational disabilities, is supported by Tino, a newly created brand of colourful fashion accessories featuring the silhouette of a child, entirely created in Italy and made of aluminium coated with non-toxic, certified powders: 5% of each Tino charm sold is donated to the association. Finally, until January 6, Tatitoto promoted the sale of a tennis bracelet with cubic zirconia on the link http//socialice.eu/shop/tatitotosostiene/31-un-gioielloper-la-ricerca.html. Part of the proceeds of each bracelet sold went to Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus Istituto di Candiolo, one of the world’s leading cancer research and treatment centres. l'Orafo 2015

Morellato supporta da sempre le attività del CUAMM: a dicembre ha varato una vendita speciale in tre monomarca. ■ Morellato has always supported the work of CUAMM: in December, the company held a special sale in three flagship stores.

Parte del ricavato delle vendite di ogni bijou Tino viene devoluto all'Anffas di Desenzano del Garda. ■ Part of the proceeds of each Tino creation is donated to Anffas, in Desenzano del Garda. Tatitoto sostiene le attività della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul cancro. ■ Tatitoto supports the activities of Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

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Inside Jewelry

communication

a tutto

La top model Alejandra Alonso indossa gioielli della collezione Orquideas di Carrera y Carrera. ■ Supermodel Alejandra Alonso wears jewels from the Orquideas collection by Carrera y Carrera.

campo

Nuove campagne, nuovi testimonial e ambasciatori, partnership, eventi: i brand della gioielleria e dell'orologeria si muovono a 360° nel mondo dei media di

Antonella Garello

S

i ispirano all'arte e alla cultura spagnola i cinque nuovi visual che vanno a implementare la campagna di comunicazione di Carrera y Carrera, brand madrileno noto a livello mondiale per le sue raffinate creazioni. Alejandra Alonso, top model di origine valenciana, è protagonista di un ritratto di impronta quasi classica, un quadro in cui i gioielli della maison incorniciano ed esaltano la bellezza della donna. Damiani ha invece inaugurato la sua prima e-boutique (store.damiani.com), lanciando per l'occasione una limited edition della collezione D.First - un braccialetto con un cuore arricchito da un diamante black e un pendente a forma di croce, anch'esso impreziosito da un diamante black - acquistabile esclusivamente online. Nel frattempo Polello ha scelto la via della televisione: il brand di Mede Lomellina, da sempre leader nel settore delle fedi nuziali, partecipa alla nuova trasmissione di La5 Tutti pazzi per le nozze. Al programma partecipano giovani coppie che si scontrano con difficoltà economiche nell'organizzazione del matrimonio e che, in cambio dell'aiuto di famiglie e amici, ricevono tutto il necessario per la cerimonia da aziende del settore. Le fedi vengono appunto messe a disposizione da Polello in collaborazione con la gioielleria milanese Biffi. Infine, Tag Heuer, founding partner e official timekeeper del nuovo mondiale FIA Formula E, può vantare tra i suoi nuovi ambasciatori anche Bruno Senna, pilota di Formula E e nipote del leggendario Ayrton, «perfetto legame tra passato, presente e futuro racing di Tag Heuer». ■ Carrera y Carrera, the Madrid-based brand known worldwide for its refined creations, renews its advertising campaign with five new visuals inspired by the art and culture of Spain. Valencia-born supermodel Alejandra Alonso is featured in a special, almost classical portrait, a picture in which the company’s jewels bring out and enhance the woman’s beauty. Damiani, on the other hand, opened its first e-boutique (store.damiani.com); for this occasion, the house launched a limited edition of the D.First collection – a bracelet featuring a heart-shaped charm enriched by a black diamond and a cross-shaped charm, also embellished with a black diamond - sold exclusively online. Meanwhile, Polello has chosen the path of television: the brand from Mede Lomellina, an all-time leader in the field of wedding rings, is taking part in the new La5 TV show about weddings Tutti pazzi per le nozze. The show involves young couples which don’t have enough financial resources to organise their big day and, in exchange for the help of families and friends, are given everything they need for the ceremony by companies in the industry. Wedding rings are provided by Polello in collaboration with Milan-based jeweller Biffi. Finally, Tag Heuer, the founding partner and official timekeeper of the new FIA Formula E championship, can now count among its new ambassadors Bruno Senna, Formula E driver and the nephew of the legendary champion Ayrton Senna, «a perfect link between Tag Heuer’s past, present and future racing». l'Orafo 2015

Damiani ha inaugurato la sua prima boutique virtuale, store.damiani.com. ■ Damiani opened its first virtual boutique, store.damiani.com.

Polello regala le fedi a una giovane coppia di fidanzati nel programma Tutti pazzi per le nozze. ■ Polello gives wedding rings to a young couple during TV show Tutti pazzi per le nozze. Il pilota di Formula E Bruno Senna, a sinistra nella foto con Felipe Nasr, è entrato nel team degli ambasciatori Tag Heuer. ■ Formula E driver Bruno Senna, pictured left with Felipe Nasr, joined Tag Heuer’s team of ambassadors.

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CORSI I.G.I. CALENDARIO 2015

** Comprensivi di IVA

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English Text Heritage

il museo più

prezioso Apre a Vicenza, negli spazi della Basilica Palladiana, uno spazio espositivo permanente che pone in dialogo il gioiello antico con quello contemporaneo. Nove sale per 400 pezzi di ilaria

A sinistra, il collier Zip creato per la duchessa di Windsor nel 1951 da Van Cleef & Arpels. A sinistra sotto il titolo, un portico della Basilica Palladiana. Sotto, la sala del Museo del Gioiello dedicata alla Moda.

danieli - Ha collaborato lorenza arzenton

■ On the left, the

collier Zip created for the Dutchess of Windsor in 1951 by Van Cleef & Arpels. On the left below the title, the columns of the Basilica Palladiana. Below, the Museum room dedicated to Fashion.

I

l velo di polvere che spesso si posa sulla parola Museo non sembra destinato a contaminare il Museo del Gioiello recentemente inaugurato a Vicenza, negli spazi storici della Basilica Palladiana, perché il dialogo tra vecchio e nuovo che anima il progetto intende offrire continui e vitali spunti di interesse. Voluto da Fiera di Vicenza, in partnership con l’ente comunale, e diretto da Alba Cappellieri, docente universitaria di design del gioiello e studiosa della materia, lo spazio espositivo segue un percorso tematico e non cronologico, suddiviso in nove sale focalizzate sui concetti-chiave del prezioso nella storia del costume e della società. Simbolo, magia, funzione, bellezza, arte, moda, design, icone e futuro sono i baricentri attorno a cui i curatori di ciascuna sala, esperti della materia, hanno tracciato una geografia affascinante di oggetti antichi e nuovissimi, scelti per il loro portato iconico o rappresentativo. Si va dal collier a forma di zip realizzato da Van Cleef & Arpels negli anni ’50 per la duchessa di Windsor agli amuleti in corallo di tradizione napoletana, dai gioielli d’imitazione creati per Chanel alle più avveniristiche produzioni industriali, tutti esposti in rotazione biennale. Ai locali dell’esposizione permanente si accosta un bookshop e una sala per le mostre temporanee perché il Museo «è stato pensato - ha dichiarato Alba Cappellieri - come un’esperienza della conoscenza, un viaggio alla scoperta dell’universo gioiello». Anche l’allestimento segue questa logica, infatti è stato curato dalla designer Patrizia Urquiola che ha posto in confronto armonico il mondo femminile e dinamico dell’ornamento con la sobrietà dell'architettura palladiana. Per informazioni rivolgersi a Fiera di Vicenza, tel. 0444 969111.

A fianco, la sala del Museo del gioiello dedicata al Design e, a sinistra, un pendenteamuleto in corallo esposto nella sala della Magia. ■ Aside, the room of the Jewelry Museum dedicated to Design and, on the left, an amulet pendant in coral featured in the Room of Magic.

The most precious Museum

Il suo bestiario colorato di smalti affascinava le dive anni '70 e ancora oggi seduce le celebrities. Assouline pubblica una monografia sul designer che con il suo stile figurativo ha rivoluzionato la gioielleria degli Stati Uniti e non solo di

Una modella degli anni '70 indossa i bracciali animalier di David Webb con coralli e smalti colorati. A destra, la copertina della monografia edita da Assouline.

English translation: see pag. 107 l'Orafo 2015

Visual

THE FABLED

DAVID WEBB

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Natalia Capra

■ A Seventies model wears the animalier bracelets with enamels and coral by David Webb. Aside, the cover of the monograph published by Assouline.

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the fabled david webb

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Inside Jewelry

prezioso

credito

See Page 64 The thin layer of dust often covering the word museum does not appear to have contaminated the Museo del Gioiello (Jewellery Museum), recently opened in Vicenza, in the historic Basilica Palladiana, because the purpose of the dialogue between old and new breathing life into the project is to offer continual points of interest. Commissioned by Fiera di Vicenza, partnered by the municipality authority, and curated by Alba Cappellieri, university professor of jewellery design and expert on the subject, the exhibition traces out a thematic and not a chronological course, divided up into nine rooms focused on jewel-related key concepts in the history of custom and society: symbol, magic, function, beauty, art, fashion, icon and future are the cornerstones around which the curators of each room, experts on the subject, have traced out the fascinating geography of ancient and ultra-modern objects, chosen for their iconic or representative importance. These range from the zip shaped choker necklace created by Van Cleef & Arpels in the 50’s for the duchess of Windsor to traditional Neapolitan coral amulets, imitation jewellery for Chanel to the ultra-modern industrial products, all exhibited in biennial rotation. A bookshop and a temporary exhibition room adjoin the permanent exhibition because the museum «was conceived as a knowledge arousing experience - declares Alba Cappellieri - a journey out to discover the jewel universe». The setting up also follows along the lines of this logic, it was in fact curated by the designer Patrizia Urquiola, who set up a harmonic confrontation between the feminine world and ornament dynamic with the severity of Palladian architecture. For information please contact Fiera di Vicenza at telephone number 0444 969111.

the brand a distinct artistic identity. Last but not least, each piece is entirely designed, developed and manufactured in the US, making Webb the most American brand in the history of jewellery. Credit crunch, forti limiti al prestito d'uso e incremento dello spread penalizzano le Pmi del settore orafo: ne parliamo con il responsabile Fisco e Credito di Confindustria Federorafi di

Sonia Sbolzani

S

e le piccole e medie imprese costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana, ciò vale soprattutto per il settore orafo, con la quasi totalità delle aziende operanti in distretti alquanto strutturati. Ciò comporta, tra l’altro, seri problemi di accesso al credito, che si acuiscono nei momenti di credit crunch, quando la scarsità di capitale bancario frena gli investimenti e la crescita. Comunque la contrazione in termini reali e persino nominali della quantità di credito erogata all’economia non ha solo una dimensione congiunturale legata allo spread e alle sofferenze; infatti è in atto un cambiamento radicale di scenario che vede le banche obbligate a fronteggiare requisiti di capitale più stringenti e una maggiore rischiosità dei propri attivi e, soprattutto, a riportare in equilibrio il rapporto tra depositi dei clienti e prestiti alla clientela. A questo punto, dunque, sarebbe auspicabile un intervento straordinario che consentisse alle banche di sostenere l’economia, senza intaccare i loro bilanci e separando il rischio-Paese dal costo del credito sostenuto dalle imprese. Di questi ed altri problemi di accesso al credito abbiamo parlato con Walter Marazzani, responsabile dell’Area fisco e credito di Confindustria Federorafi. Quanto pesa oggi la stretta creditizia sulla perdurante difficile congiuntura delle nostre aziende orafe? «Pesa molto: dobbiamo tenere conto che le aziende orafe lavorano una materia prima costosa; l’impedimento all’accesso al credito, per loro, è doppiamente penalizzante, poiché viene a mancare la principale risorsa di sostentamento finanziario all’investimento e uno strumento che per decenni ha consentito anche alle realtà di non grandi dimensioni di avere a disposizione la materia prima da trasformare ad un costo più che ragionevole, ossia il prestito d’uso». La perdita di competitività delle aziende italiane ha tra le sue cause, oltre all’aumento del costo del lavoro superiore a quello della produttività, anche il differenziale di costo del credito. Da giurista d’impresa, come inquadra questo tema? «Il differenziale di costo del credito rispetto ai nostri competitors internazionali, unitamente ad altri fattori, venutosi a generare in modo eclatante negli ultimi 3-4 anni, ha fatto sì che, ad esempio, le imprese orafe non potessero più godere della disponibilità di materia prima a basso costo attraverso lo strumento del contratto di prestito d’uso. Chiaramente il tema afferisce a tutti i settori imprenditoriali del Paese; l’incremento dell’ormai tristemente famoso spread, indotto peraltro anche da ragioni quasi psicologiche, come la mancanza di fiducia reciproca nell’ambito del sistema bancario, ha provocato uno sconvolgimento epocale dell’economia nazionale, innescando un processo di desertificazione industriale, in particolare nel nord Italia, con la distruzione del tradizionale tessuto economico italiano». Le aziende orafe vedrebbero favorevolmente un intervento l'Orafo 2015

pubblico volto a ridurre lo svantaggio competitivo nell’accesso al credito delle piccole e medie imprese, così come un intervento mirato a consentire alle banche di erogare credito ai progetti meritevoli superando i vincoli di capitale e di liquidità. Quali forme potrebbe assumere questa iniziativa pubblica? «A mio parere la Pubblica Amministrazione deve creare l’ambiente, l’humus in cui l’imprenditore italiano, svincolato da orpelli e burocrazia ottusa, possa far fruttare appieno le proprie capacità. Tutto questo, per quanto riguarda il tema che ci coinvolge, significa introdurre facilitazioni legislative e regolamentari per l’accesso a strumenti finanziari alternativi al sistema bancario, che però devono essere dotati di costi non eccessivi e costituire o rafforzare il sistema di garanzia pubblica all’impresa, anche attraverso la razionalizzazione e il rafforzamento del sistema dei Confidi che, in questa fase storica, rappresenta ancora una grande intuizione sprecata o non sufficientemente valorizzata, salvo ovviamente qualche eccezione». Cosa pensa del fondo centrale di garanzia creato nel 1996, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico per le Pmi? Pare che abbia prodotto qualche buon risultato a cui la stessa Europa guarda con ammirazione. Tale strumento può davvero svolgere un'utile funzione di volano per il rilancio della nostra economia? «Il cosiddetto Fondo Pmi o Fondo Centrale di garanzia è uno strumento molto potente e importante che, nel corso degli anni, ha assunto un ruolo crescente, anche per via dell’estensione di funzioni che il legislatore gli ha volute affidare. Di recente il nuovo regolamento ha semplificato e reso meno stringenti i vincoli dei rapporti di bilancio per accedere alla garanzia, ma restano altri passi necessari: uno snellimento della fase istruttoria con riduzione dei tempi di risposta e la necessità di una maggiore trasparenza dello stato di avanzamento e delle scelte di valutazione attuate, l’eliminazione della fattispecie della garanzia diretta, che nella pratica non viene quasi mai applicata per le esigenze dell’azienda richiedente e ancor più per quelle della banca, l’estensione dell’accesso anche, 96

the problem of access to credit

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See Page 96

See Page 79 Jackie Kennedy compared him to Cellini, the Duchess of Windsor called him the new Fabergé, and the New York Times described him as “the rock star of jewellers”. Featured in a monograph recently published by Assouline, David Webb marked a turning point for American jewellery in the second half of the twentieth century. Richly coloured with bright enamel, his sculptural creations drew raves from Hollywood stars and jet set women. An unspoken artist, David Webb opened his first store in 1948, when he was only 21, and learned to become a professional jeweller without anyone’s help. The use of yellow gold, enamel and bold colours helped define his unique, Art-Déco-inspired style. His design ethos - «the more barbaric, the better» - made his creations cheeky and showy, appealing to the women who stirred the revolution of customs in the 60s and 70s. Elisabeth Taylor, Diana Vreeland, Barbara Streisand and Sophia Loren collected David Webb’s fantastic bestiary some thirty years ago, but, even today, Jennifer Lawrence and Salma Hayek gladly give in to the charm of the iconic bracelets offered by the brand, now under the ownership of Robert Sadian and Mark Emanuel.Ruth Peltason, the author of the monograph, traces the artistic career of the designer through over 300 photos of original pieces and a compelling biographical account. With more than 40,000 drawings including sketches and prototypes, the house’s archives are so rich that, even after decades, they continue to give l'Orafo 2015

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If small and medium-sized enterprises are the backbone of the Italian economy, this is particularly true for the jewellery industry, with the vast majority of companies operating in quite structured districts. This involves, among other things, serious problems of access to credit, which is severely exacerbated in times of credit crunch, as the shortage of bank capital hinders investments and growth. However, the decline - in real and even nominal terms - in the amount of credit granted to businesses, not only has an economic impact associated with spreads and bad loans: a radical change of scenery is taking place, with banks being forced to face more stringent capital requirements and greater riskiness of their assets and, above all, to rebalance the relationship between customer deposits and loans to customers. At this point, one would hope for some extraordinary action allowing banks to support the economy, without affecting their budgets and separating country risk from the credit costs incurred by businesses. We discussed these and other problems of access to credit with Walter Marazzani, head of the Tax and Loans Department of Confindustria Federorafi. How much is the current credit crunch weighing on the continued difficult economic situation of Italian jewellery companies? «It weighs heavily on them. We must take into account that jewellery companies work with expensive raw materials. For them, being denied access to credit means to be doubly disadvantaged, since it was their main source of financial support to invest in working capital, as well as an instrument that, for several decades, allowed even smaller companies to have raw materials at a more than reasonable price, i.e. with loans for use». Among the reasons that caused Italian companies to lose their competitiveness is not only the cost of labour, which rose above that of production, but also loan rate differentials. As a corporate lawyer, what do



English Text you think of this issue? «Compared with our international competitors, loan rate differentials - along with other factors which emerged blatantly in the last 3 to 4 years - have meant that, for example, jewellery companies could no longer count on the availability of raw materials at low cost by taking out loans for use. Clearly, this issue affects all business sectors in the country. The increase in the now infamous yield spread - also induced by some psychological reasons, such as the lack of mutual trust within the banking system caused a momentous upheaval in the national economy, triggering a process of industrial desertification, particularly in northern Italy, with the destruction of Italy’s traditional economic fabric». Jewellery companies would be happy to see some government actions aimed at reducing the competitive disadvantage of SMEs in access to credit, as well as a targeted action allowing banks to grant loans to deserving projects, overcoming capital and liquidity constraints. What kind of public actions could be taken in this regard? «In my opinion, the public administration should create the right environment, the ground on which Italian entrepreneurs, unencumbered by a bloated bureaucracy, could make the most of their skills. In concrete terms, with regard to the issue that concerns us, this means to introduce special laws and regulations allowing for easier access to alternative financial instruments other than the banking system. These instruments, however, should be at affordable costs and create or strengthen the existing system of government guarantees to businesses, including by rationalising and supporting the system of Consortia, which, in this particular time in history, is still largely unexploited or not sufficiently valued, with a few exceptions, of course». What do you think of the Central Guarantee Fund created in 1996, promoted by Italy’s Ministry of Economic Development for SMEs? It seems to have produced some good results, which even the European Union admires. Could this really be conveniently used as a flywheel to revive the Italian economy? «The so-called SME Fund or the Central Guarantee Fund is a very powerful tool which has taken on an increasingly important role over the years, also due to the extended functions assigned to it by lawmakers. Recently, the balance report constraints for having access to the guarantee have been simplified and made less stringent by new regulations, but further steps need to be

taken: streamlining the preparatory stage, with reduced response times, and ensuring greater transparency of the progress and the assessments made, eliminating direct guarantees, which are hardly ever applied to meet the needs of applicant companies or the bank’s, extending access to credit to families, in some cases, for purchasing their main dwelling, and further strengthening the financial resources available to the fund itself. The possibility to access only indirectly, i.e. through consortia, for example, would be an important step to give practical help to the national system of consortia themselves». On July 1st, 2013, the Italian Banking Association (ABI) and business associations signed a systematic agreement to facilitate access to credit for SMEs, providing for various measures, including steps to promote the recovery and development of activities, the suspension and extension of loans. Assuming that this agreement will be renewed in the future and all banks will join it, do you think it would be an effective measure for jewellery companies? «That agreement was and continues to be a great help to the business system in general but, in relation to the increasing burden on bank loans we mentioned earlier, its actual impact was much less effective than it could have been in a context of “normal” liquidity. As long as there are no alternative financing sources other than bank loans, affordable and accessible to even small and very small Italian companies - which account for 90% of our business system - “moratoria” will be helpful, but not really decisive». What are its main focuses of the “credit” project that Federorafi is implementing together with Unionfidi? What would be the role of local Consortia in this picture? «It is a very important project that is finally seeing the light in these very days. We have developed a 3-party agreement - Federorafi, Unionfidi and banks – which should once again allow access to loans of gold/precious metals in general at market conditions affordable for even the smaller, less solid companies. All this was made possible by the fact that, following our calls for action, the management of the SME Fund and ABI itself have declared that the SME Fund could guarantee the financing operations underlying loans for use. This will allow jewellery companies of all sizes, having the guarantee requirements assessed by Unionfidi and the relevant consortia, to use the financing instrument at a rate comparable to the costs incurred before the credit crunch. Not only that, we have also developed some additional services, which I could define as temporary financial management services, l'Orafo 2015

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available to entrepreneurs, especially small business owners, at very low rates. This is because we believe that, with the epochal shift we are witnessing, in which banks are progressively and irreversibly ceasing to provide “mass credit” to businesses, entrepreneurs need to be guided in the choice of the best corporate finance solutions to be adopted, which will take on increasing importance in the near future. The aim is also to encourage entrepreneurs to gain more experience in the field of corporate finance». How can you preserve a financing instrument that is so important for the jewellery industry, such as loans for use? «I think the answer I gave above applies to this question as well. I would just add that, in order to restore the importance that loans for use have always had in the credit relationship between banks and enterprises, there should be, in addition to what we are already doing, a legislative amendment introducing severe penalties for those who make fraudulent use of this instrument». What are jewellery companies most urgently asking of banks at this time? «Jewellery companies are gearing up. In this specific time in history, the domestic market is still stagnant and even exports, which had been driving the industry until now, are experiencing a slight, hopefully temporary slowdown. In this context, including through the Federorafi agreement I mentioned earlier and the considerable risk mitigation resulting from this, banks should return to being partners with the jewellery industry to restore the great success of Italian jewellery worldwide». How much can the EU help Italian companies in terms of access to credit and how? «The EU can help in many ways and it already does through the ECB, which is supporting the available liquidity with an aggressive monetary policy. But, clearly, that is not enough. For credit to return to normal levels and in line with the needs of the industry there should also be a recovery in economic growth, which can only be achieved by reviewing the mechanisms underlying the EU stability pact. Still, I would also add that the European banking system, even before Italian banks, with its rigid and outdated regulations called the Basel Accord, should do its part». Are there any viable sources of capital for companies in the industry, other than banks? «This is another painful note. It is urgent that lawmakers take prompt action to allow for the creation and accessible development of real alternative sources of capital available


l'Orafo 2015

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English Text to businesses. Something is moving, with mini bonds or the stock exchange, but these instruments are still too expensive and elitist, reserved for well-established companies which have barely heard about problems of access to credit. It also takes a little effort of imagination; the traditional instruments we are focusing on have been borrowed from the laws of countries with business structures that are very different from ours, since their average size is much larger. We need to find the right solutions by ourselves. A suggestion? Crowdfunding, for example». Inside Jewelry

the world of gems

il rosso

che verrà Il 2015 si apre con l'annuncio di nuovi giacimenti e feconde produzioni di rubini, ma anche di zaffiri e smeraldi. Tutto ossigeno per il settore, tra nuovi attori e futuri monopolisti di Luigi Costantini Managing direCtor settore ForMazione itaLia i.g.i. internationaL geMoLogiCaL institute anversa BeLgio

Collier Regina Makéda in platino con un rubino del Mozambico ovale di 15,29 carats, diamanti e boule di rubini. ■ Queen Makéda collier, in platinum with a Mozambique ruby of 15,29 carats, diamonds and ruby beads.

I

fornisce il 90% del materiale in uscita da quel Paese. Non bastasse: Gemfields ha pure recentemente messo in portafoglio il 75% degli interessi operativi di 16 licenze esplorative nello Sri Lanka. Obiettivo: gli zaffiri di Ceylon, così da completare, nel ventaglio delle pietre di colore in offerta, il trinomio delle “tre maggiori nel rosso, nel blu e nel verde”. Spostiamoci ora più a sud, nell’Africa Australe, a Chimwadzulu nel Malawi, 145 Km più in basso della capitale Lilongwe. Da qui s’è levata un’altra cometa rosso-rubino, e il deposito di provenienza – già noto sin dal lontano 1958 ma in produzione su larga scala solo dal 2015 – reca peculiari similarità di conformazione geologica con i giacimenti mozambicani di Montepuez e di Winza, oltre che con quelli della Tanzania e del Madagascar. Il che fa ben sperare. I Re Magi, qui, si chiamano Columbia Gem House e Abdul Mahomed, nomi da tenere presente. L’ultima “cometa” di cui parleremo, per il momento, prenderà l’aire, con code di zaffiri rosa, nel 2015 da Aappaluttoq, Groenlandia sud-occidentale. Il novello Re Mago di nome fa True North Gems Inc. e ha la sua base a Vancouver, in Canada. Dove si dirigeranno le novelle “comete”, indicando la via ai Re Magi? Che partano dal sud o dal nord del globo terracqueo, punteranno tutte verso quello che per noi – abitanti del Vecchio Mondo – è l’Oriente, ove giace in culla un titanico ciclope. Un gigante economico e industriale che già Napoleone Bonaparte preconizzò come “capace di scuotere il mondo, se si dovesse svegliare”. E perché si dovrebbero indirizzare là, le “comete”? Semplice: perché i cinesi van matti per il rosso, per tradizione da loro considerato di buon auspicio, e la domanda di rubini, in Cina, è in continua, robusta e costante crescita. E quando la domanda in Cina cresce, sia essa per il riso, la soia, il petrolio, l’oro o altro, qual è il limite della crescita? E quale il tetto dei prezzi di queste commodities ? Bisogna tenere d’occhio i Re Magi, in futuro, per capire come si metteranno le cose. E le buone novelle? È una buona novella, per me, che le riserve di belle pietre non si stiano esaurendo. Che a questo mondo un rubino sia sempre un rubino, uno zaffiro sia sempre uno zaffiro e uno smeraldo sia sempre uno smeraldo (e così tutte le altre pietre preziose), e che ci sia sempre qualcuno che li/le considera nella loro giusta luce, alla faccia di chi profetizza la decrescita e conseguente loro riduzione al rango di ghiaia. Che - e questa mi pare pure una gran bella novella - i Re Magi in questione annuncino urbi et orbi di voler seguire pratiche di eticità già nei luoghi d’estrazione, chi supportando o implementando progetti in campo sanitario o educativo, chi attuando politiche di distribuzione e vendita che favoriscano la tracciabilità. Ebbene, se i Re Magi riusciranno in questo intento, forse varrà pure la pena di correre il rischio d’aver a che fare con altri potenziali monopoli od oligopoli.

n quel tempo apparve, nel firmamento gemmologico, una novella cometa. Ed essa mandava bagliori rossi, d’un rosso pari a quello d’un faro di fuoco, s’annunciò. Ed essa venne chiamata Rubino Birmano Graff. E il suo peso era di carati 8,62. Ed essa solcò i cieli da levante ad occaso e andò a librarsi sulla Casa d’Aste Sotheby's, in una plaga appresso il lago Lemano, denominata da Giulio Cesare Genava. E qui essa venne venduta, tra la meraviglia di tutte le genti, per 8,6 milioni di dollari. E questo fu, si proclamò, il più elevato prezzo al carato mai corrisposto per un rubino di tal colore e di pari notevole trasparenza, qual era. E chi se lo aggiudicò fu Laurence Graff, il cui appellativo rimarrà nella storia, essendo stato onorato del nome assegnato al rubino recante il più alto importo al carato, sino all’undecimo mese dell’anno MMXIV del calendario gregoriano». Così, fra un paio di millenni, si potrebbe leggere in un’ipotetica “Bibbia Gemmologica” quel che è in effetti avvenuto nell’undicesimo mese dell’anno 2014 della nostra Era. E cotal novella avrebbe fatto il paio con quella d’una similarmente sbalorditiva battuta d’asta, presso la Casa Christie’s, nello stesso luogo, che riguardò uno zaffiro Ceylon di 392,52 ct denominato ‘The Blue Belle of Asia’, passato sotto il martello d’asta a 17,3 milioni di dollari ovvero a mai visti prima 44 mila e rotti dollari al carato. In che cosa consistette la buona novella della novella? Nella non questionabile constatazione che, crisi o non crisi, “il rosso” e “il blu” per antonomasia non solo tengono le loro storiche posizioni ma pure “tirano” forte. In quello stesso tempo, però, si registrò altresì la comparsa d’un’altra “cometa rosso-rubino”: l’ancora innominato rubino mozambicano da stupefacenti 40,23 carati, «uno dei più importanti rubini mai venuti alla luce negli ultimi tempi». Lo battezzeremo, ad interim, e fino a registrazione anagrafica definitiva, Rubino Montepuez, oppure Rubino Gemfields, o meglio ancora Gemfields-Montepuez. Montepuez è in sostanza la mamma che lo custodiva nel ventre, ovvero «il più significativo potenziale deposito al mondo di rubini» (adopero il virgolettato per riportare papale papale le espressioni usate dal papà dello stupor mundi); papà che di nome fa Gemfields, per l’appunto. Questa multinazionale mineraria con sede legale a Londra non solo possiede il 75% di Montepuez; non solo ha acquisito il controllo delle attività estrattive della miniera Kagem di Kafubu, nello Zambia – la più grande miniera di smeraldi del pianeta, in grado di provvedere al 20% della produzione mondiale di questa gemma; non solo, ma c’è anche dell’altro. Cinquecento e cinquanta km a sud-ovest di Kagem, nel distretto zambiano di Kalomo, giacciono al sole africano 396 ettari di territorio che ogni anno ”sputan fuori” 800 tonnellate di quarzo ametista la cui tinta viola fa appassire d’invidia la specie vegetale Viola Odorata. Non sono bruscolini: la miniera di ametista di Kariba, compartecipata al 50% dal Governo dello Zambia, l'Orafo 2015

English translation: see pag. 107 100

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New comets, new Magi, (good?) news....

«At that time, a new comet appeared in the firmament of gems. And it gave off red glows, as red as a beacon fire, to herald itself. And it was called the Burmese Graff Ruby. Its weight was 8.62 carats. And it gleamed across the skies from the east to sunset, and it hovered over Sotheby’s auction house, in a stretch near Lake Geneva, called Genava by Julius Caesar. And here it was sold, to the amazement of all nations, for $ 8.6 million. And that was proclaimed to be the highest price per carat ever paid for a ruby of such colour and equal, remarkable transparency. And this was sold to Laurence Graff, whose name will remain in history, as the same name was given to the ruby bearing the highest price per carat, up to the eleventh month of the year MMXIV of the Gregorian calendar». In a couple of millennia, a hypothetical Bible of Gemmology could tell what actually happened in the eleventh month of the year 2014 of our era. And this news would go hand in hand with the story of a similarly stunning bidding at Christie’s, in the same place, concerning a 392.52 ct Ceylon sapphire called “The Blue Belle of Asia”, which went under the hammer for 17.3 million dollars, that is an unprecedented 44 thousand-odd dollars per carat. Then, what is the good news about this news? It is the unquestionable fact that, regardless of the crisis, the “red” and “blue” gemstones par excellence don’t only “maintain” their historical positions, but also have a strong “pull”. At that same time, however, in the same month of the same year, another “ruby red comet” appeared in the celestial vault of gems, which led more new Magi in other directions, where other infants were lying in their cradle: the still

unnamed Mozambican ruby weighing some staggering 40.23 carats, «one of the most important rubies unearthed in recent times», «possibly one of the finest rubies to have been discovered in recent generations», «incredibly rare in its kind, in terms of quality, colour and size». For now, and until its details are officially registered, we will call it the Montepuez Ruby, or Gemfields Ruby, or even better the Gemfields-Montepuez. You see, Montepuez is the mother who kept it in her womb, «the world's most significant ruby deposit presently in development», «the largest ruby mining concession in private hands in the world today» – at 340 square kilometres in the north of Mozambique – «one of the most productive of all ruby mining concessions». I am using quotation marks to cite the very same expressions used by the father of this marvel of the world; a father whose name is precisely Gemfields. Write down this name, Gemfields. You will hear about it again, in the years to come, because Gemfields will be one of the most prominent of the new Magi. Not only does this multinational mining company headquartered in London own 75% of Montepuez - a deposit which could potentially meet up to a fifth of global ruby demand in the future; not only has it gained control of all mining activities in the Kagem mine in Kafubu, Zambia - the world’s largest emerald mine, accounting for approximately 20% of global emerald production; not only that, because there is much more to it. Five hundred and fifty kilometres south-west of Kagem, in the district of Kalomo, Zambia, 396 hectares of land lie in the African sun and “spit out” 800 tons of amethyst quartz every year, whose purple colour paints the Viola Odorata plant species green with envy. That’s no small potatoes, my friends. The Kariba amethyst mine, held 50% by the Government of Zambia, supplies 90% of the stones coming from that country. And what's more, Gemfields has recently added to its investment portfolio 75% of all operating interest in 16 exploration licenses in Sri Lanka. The goal is to get its hands on Ceylon sapphires, to complete its stated «red, blue and green traffic light of coloured gemstones». Let’s now move to southern Africa, in Chimwadzulu, Malawi, 145 km south of the capital, Lilongwe. From here, another “red ruby comet” has risen to the sky, and its deposit of origin - known since 1958, but will be mined on a large scale for the first time in 2015 – has some peculiar geological similarities with the Mozambican deposits of Montepuez and Winza, as well as those in Tanzania and Madagascar. That bodes well. l'Orafo 2015

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Here, the Magi are called Columbia Gem House and Abdul Mahomed, remember. The last “comet” we will be talking about, for now, will take off with pink sapphire tails in 2015 from Aappaluttoq (a real treat for your vocal cords), south-western Greenland. The new Magus here is called True North Gems Inc., and is based in Vancouver, Canada. Now, back to “comets”, Magi and good news. Where will the new “comets” head for, pointing the way to the Magi? Whether they come from the south or north of the terraqueous globe, they will all point towards what we - the inhabitants of the Old World - call the East, where a gigantic Cyclops is lying in its cradle. An economic and industrial giant that even Napoleon Bonaparte foretold to be «able to shake the world, if it were to wake up». But why should “comets” go there? The answer is simple: because the Chinese are crazy about red, which they have traditionally considered a symbol of good luck, and there is a continuous, strong and steady growth in demand for rubies in China. And when demand grows in China, be it for rice, soybeans, oil, gold, diamonds, metals, consumer goods or whatever else, what is the limit to growth? And what is the price ceiling for these commodities? So where will the Magi go, following the “comets”? In the future, keep an eye on the Magi to understand what turns things will take for you. And what about the good news? In my opinion, it is good news that deposits of beautiful gemstones are not becoming depleted, in spite of doomsayers. That in this world a ruby is still a ruby, a sapphire is still a sapphire and an emerald is still an emerald (just as all other precious stones), and there is always someone who will see them in the right light, in the face of those who prophesy their decline and subsequent fall to the rank of gravel. Also - and this sounds like a tremendous piece of news to me, if words are followed by facts – the Magi in question have announced to the whole world that they intend to adopt ethical practices in extraction sites, some by supporting or implementing health and educational projects (hospitals, schools) for the benefit of miners and their families, some by implementing distribution and sales policies that promote traceability. Well, if the Magi succeed in this endeavour, it might be worth taking the risk of having to deal with other potential monopolies or oligopolies. Think about it, people! Luigi Costantini Managing Director, Italy Training Dept. I.G.I. - International Gemmological Institute in Antwerp, Belgium


April 18.21 2015 36th Edition

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