ANNO LXVIII APRILE 2014
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Mondo Uomo: gioielli, moda e accessori A Man’s world: jewels, fashion, accessories La tecnologia 3D in gioielleria 3D technology in jewellery
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L’ORAFO ITALIANO 4 2014
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Il design a Inhorgenta
BOCCADAMO
ENTRA IN UN MONDO D’ORO.
ENTRA IN BANCA ETRURIA. In Italia, chi cerca l’oro trova Banca Etruria. Banca Etruria conosce l’oro più e meglio di chiunque altro, ed è prima sia per la quantità del metallo trattato, sia per la qualità dei prodotti e dei servizi offerti. È un primato che dura dal 1882, e che ha le sue radici nella tradizione orafa del territorio e della civiltà etrusca. Il caveau di Banca Etruria custodisce qualcosa di ancora più prezioso dei lingotti d’oro: la fiducia degli investitori, e una reputazione basata su fatti molto solidi.
La Banca dell’oro
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Consultare l’avviso “Principali diritti del cliente” e, per informazioni sulle condizioni economiche e contrattuali, i fogli informativi disponibili presso tutti gli sportelli di Banca Etruria e su www.bancaetruria.it
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OROAREZZO April 5 – 8, 2014
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editorial
editoriale
Piccoli segnali di ripresa Small signs of recovery
C
on l’arrivo dei dati, riferiti al 2013, sull’andamento del settore orafo, forse, per la prima volta dopo molti anni, si possono trarre alcune conclusioni più ottimistiche sul prossimo futuro. Partiamo dalla discesa del prezzo dell’oro e dal lento ma costante aumento delle esportazioni (+7,7% nell’anno 2013 rispetto all’anno precedente), che costituiscono segnali importanti. A questi si aggiungono i risultati delle prime fiere del nuovo anno italiane e internazionali - che sono andate piuttosto bene per le nostre aziende, grazie all’aumento dei compratori esteri, da un lato, e di quelli italiani, dall’altro. Un andamento positivo ma senza eccessi che è però riuscito ad infondere un po' di fiducia nelle nostre aziende, dopo anni di crisi. Un periodo di oltre sette anni che ha visto diminuire drammaticamente sia il numero delle imprese sia il numero degli addetti (vedi articolo a pag 60). Da ultimo, sono arrivati anche i dati sulle vendite in gioielleria del 2013. Le risposte fornite da oltre 700 punti vendita all’indagine annuale di Federpreziosi Confcommer-
cio (vedi articolo pag. 64) indicano che una piccola ripresa rispetto al 2012 c’è stata. Il calo indiscriminato delle vendite si sta fermando: alcune tipologie di gioielli sono in ripresa - monili in argento e in acciaio e gioielleria firmata - rispetto ad altre. Si tratta di piccoli spiragli di luce da mantenere aperti soprattutto attraverso iniziative, da parte del governo, sociali ed economiche: aiutare le imprese a uscire dallo stallo, e i lavoratori in difficoltà a migliorare, magari anche di poco, le proprie condizioni economiche. Difficile dire se già in questo 2014 il settore riuscirà a tirarsi fuori dalla palude, ma sarà almeno possibile guardare avanti con maggior ottimismo. ● After considering 2013 data about the performance of the jewellery industry, we can perhaps, for the first time in many years, draw some slightly more optimistic conclusions about the near future. Let's start off with the decline in the price of gold, as well as the slow but constant increase in exports (+7.7% in 2013 over the previous year), which are important signals. In addition, the first Italian and internatiol'Orafo 2014
nal trade shows of the new year went quite well for our companies, thanks to the increased number of both foreign and Italian buyers. A moderately positive trend, which however managed to instil a little confidence in our companies after many years of crisis, a period of more than seven years that led to a dramatic reduction in both the number of businesses and the number of employees (see article on page 60). Finally, we also got data concerning 2013 jewellery sales. The answers provided by more than 700 jewellery stores to the annual survey conducted by Federpreziosi Confcommercio (see arti11
aprile
cle on page 64) do point to a slight recovery compared to 2012. The relentless decline in sales is ramping down: certain types of jewellery are on the upswing silver and steel jewellery and designer jewellery - while others are going down. These first glimmers of light should also be kept alive by social and economic initiatives, promoted by the government to help companies break the deadlock and distressed workers improve, even slightly, their financial conditions. Hard to say whether 2014 will finally pull the sector out of the swamp, but at least it will be possible to look to the future with greater optimism.
sommario
ANNO LXVIII APRILE 2014
€ 5,00
23 close-up
Mondo Uomo: gioielli e accessori A man's world: jewels and accessories
40 flash fiori / flash flowers Mondo Uomo: gioielli, moda e accessori A Man’s world: jewels, fashion, accessories
Pensieri di Primavera Spring keepsakes
La tecnologia 3D in gioielleria 3D technology in jewellery
€ 5,00 L’ORAFO ITALIANO 4 2014
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Il design a Inhorgenta
42 flash gioco / flash game
A che gioco giochiamo? What game are we playing?
44 flash verde / flash green BOCCADAMO
In copertina / Cover Boccadamo S.r.l. Contatto / Contact Tel: 0775/290525 Fax: 0775/884081 info@boccadamo.com www.boccadamo.com
C'è qualcosa di verde... Shades of green
46 il prodotto / the product
Rose preziose di Amin Luxury Precious roses by Amin Luxury
48 mostre / exhibitions
India: Jewels that enchanted the world
Girocollo multifilo in argento rodiato con perle Swarovski di differente diametro e boules in pavé di strass. ● Multi-string necklace in rhodium-plated silver with different diameter Swarovski pearls and strass pavé boules.
49 eventi / events
Alcozer & J / Chantecler / Tiffany
50 concorso / award
L'Anno del Cavallo: i magnifici 100 Year of the Horse: the magnificent 100
62 i personaggi de L’Orafo / people
Paolo Re: l'orgoglio di raccogliere il testimone Paolo Re: pride in taking the helm by Antonella Garello
64 storia d’impresa / case history
Rovian Gioielli: la corallina e il sommergibile Rovian Gioielli: coral fishing-boats and submarines by Marina Morini
56 l'intervista / interview
Maurizio Costabeber: DWS, la start up dei gioielli digitali Maurizio Costabeber: DWS, the digital jewels' start up by Sonia Sbolzani
59 Mostra 3D
Intorno al futuro/Around the future
Artwork and photo by Close up Studios l'Orafo 2014
12
aprile
60 economia / economy
2001-2013: la conta delle imprese e degli addetti /2001-2013: counting jewellery companies and employees by Franco Marchesini/ASI-Analisi Studi Industriali
64 economia / economy
Federpreziosi: vendite 2013 in calo ma con segni di ripresa
66 marketing
Parola d'ordine: personalizzazione by Daniela Saibene
70 gemme / gems
Rubino no problem? Vai col rubino balascio! Problem-free rubies? Check out Balas Ruby ! by Luigi Costantini
72 information technology
Emozioni e praticitĂ per un marketing efficace by Michela Radicchi
74 fiere / fairs
Doha: una luccicante cassaforte nel deserto Doha: a sparkling safe in the desert by Gaia Sergi
76 Il futuro è a Inhorgenta
The future is at Inhorgenta
78 Inhorgenta Design by Marina Morini
82 L'Orafo Italiano Club 86 negozio / shop
La nuova fonte di ispirazione: il calcestruzzo/Concrete: a new source of inspiration
88 news
Cibjo / Maurice Lacroix / Andrea Boldi / Le Arti Orafe
90 English translation 94 questo mese abbiamo parlato di... This month we talked about...
l'Orafo 2014
13
aprile
Costruire una filiera responsabile per diamanti, oro e platinoidi dalla miniera al consumatore Building a responsible diamond, gold and platinum metals supply chain from mine to customer Il Responsible Jewellery Council (RJC) è un’organizzazione internazionale no-profit, costituita nel 2005 da un gruppo di 14 organizzazioni rappresentative dell’intero comparto dei diamanti e dell’oreficeria. Il RJC è retto da un Consiglio Direttivo e coadiuvato da varie Commissioni per ogni settore d’interesse. La gestione dell’attività è affidata ad un Team con sede in Australia, Canada, Italia e Regno Unito. Il RJC accoglie Membri appartenenti a qualsiasi settore della filiera dell’oreficeria e della gioielleria, di ogni dimensione, comprese le associazioni di categoria. Missione Promuovere norme e prassi operative responsabili, etiche, sociali e ambientali, nel rispetto dei diritti umani, in tutta la filiera che alimenta il comparto dei diamanti, dell’oreficeria e dei platinoidi, dall’estrazione mineraria al commercio al dettaglio. Il Council raggruppa più di 400 associati e 200 membri certificati. La lista è disponibile presso www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/ The Responsible Jewellery Council (RJC) is an international not-for-profit organisation established in 2005 by a group of 14 organisations from a cross section of the diamond and gold jewellery business. The RJC is governed by a Board of Directors, supported by a number of Committees and administered by a Management Team located in Australia, Canada, Italy and the United Kingdom. The RJC welcomes new Members, small, medium and large, from all parts of the jewellery supply chain, including trade associations. Mission To advance responsible ethical, social and environmental practices, which respect human rights, throughout the diamond, gold and platinum metals jewellery supply chain, from mine to retail. RJC now groups more than 400 Members and 200 certified Members. The list of RJC certified Members is available at www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/
FEBBRAIO MARZO 2014 editore direzione generale
redazione direttore responsabile redazione collaboratori
foto traduzioni progetto e grafica stampa
Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano MI Ph. +39 02 3451 230 Fax +39 02 3451 231 info@edifis.it - www.edifis.it orafo@edifis.it Marina Morini - marina.morini@edifis.it Antonella Garello - antonella.garello@edifis.it ASI - Analisi e Studi Industriali, Luigi Costantini, Valerio Faccenda, Franco Marchesini, Vittorio Montieri, Michela Radicchi, Daniela Saibene, Sonia Sbolzani, Gaia Sergi. Close up Studios Promo-Est Cristiano Guenzi / 3Settanta s.r.l. CPZ S.p.A. - Costa di Mezzate BG Iscrizione Roc n. 6090 del 29/08/2001
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eventi e convegni
convegni@edifis.it
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prezzo copia arretrata abbonamenti abbonamenti annuali 8 numeri
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Responsible Jewellery Council First Floor, Dudley House 34-38 Southampton Street London, WC2E 7HF United Kingdom Tel: +44 (0)20 7836 6376 Email: info@responsiblejewellery.com www.responsiblejewellery.com For information contact: Mila Bonini - Communications Manager Email: mila.bonini@responsiblejewellery.com
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La bellezza della Primavera nella nuova parure “Perle” di Boccadamo Fiorisce la primavera anche nella maison Boccadamo, dove un altro sogno della collezione Perle prende forma. La nuova parure rappresenta un magnifico omaggio alla bellezza della natura. Su una catena in argento, perle di diversa grandezza si alternano a cristalli Swarovski che, come grappoli di robinie e di glicine, adornano il volto ed il polso delle donne italiane. Tradizionali e dal design giovane, sono cadeaux perfetti per esprimere e sottolineare la femminilità della donna che li riceve anche attraverso lo scorrere del tempo, nel suo ruolo di figlia prima e di madre poi.
The beauty of Spring in Boccadamo’s new “Pearls” parure Spring is blooming at maison Boccadamo too, where another dream of the Pearls collection has taken shape. The new parure is a magnificent tribute to the beauty of nature. On a silver chain, different sized pearls alternate with Swarovski crystals which, as clusters of wisteria and honey locust, will adorn Italian women’s faces and wrists. Traditional and of youthful design, they are perfect gifts to express and emphasise the femininity of the woman receiving them, even through the passing time, in her role as daughter first and mother afterwards.
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Dario Ramerini per l’Orafo Italiano
La cultura del gioiello Dopo il fenomeno vintage, ispirato agli anni 70, la moda e la musica ci ripropongono i mitici anni 90... Sarà un modo per far pensare ai bei tempi andati? Comunque sia, credo che chi ha vissuto la maturità in quegli anni avesse dei valori, personali e materiali: la ricchezza, prima di trasformarsi in spese futili, veniva investita in case o in buoni del tesoro, poi in altre forme d’investimento, come l’arte o il gioiello. Non c’era una vera e propria cultura in merito, ma si pensava che, investendo nella bellezza, si potesse comunque ambire ad una futura rivalutazione. I marchi, in gioielleria, non erano ancora forti come oggi, e la richiesta di certificazione da parte di società terze era considerata quasi un’offesa nei confronti del produttore. In quegli anni, però, i gioielli erano amati, desiderati, quasi adorati; i genitori insegnavano ai figli il valore dell’oro quando, tutto sommato, valeva molto meno di oggi. Poi è arrivata la pubblicità della De Beers per promuovere l’acquisto di gioielli con diamanti, aprendo così il mercato ad una fetta di pubblico che prima comprava prevalentemente oreficeria non firmata. E adesso, che gli enti di promozione dell’oro e del platino sono in sofferenza? Quale sfida ci possiamo porre, allora, per gli anni a venire? L’orologio che si interfaccia con lo smartphone è un’idea ormai sfruttata e diffusa... Aspettiamo gli orecchini Bluetooth, oppure ci attiviamo per promuovere il gioiello dal basso? In uno dei primi articoli che ho scritto per l’Orafo Italiano avevo lanciato una proposta, e cioè che ogni azienda del settore devolvesse una somma proporzionale al fatturato da investire nella pubblicità per il gioiello. Non essendo arrivata nessuna risposta, rilancio la proposta, accompagnata da alcuni consigli. Innanzitutto, il gioiello “piace” di più in provincia che nelle grandi città, ed è proprio da lì che deve partire il nostro lavoro. Ogni gemmologo appassionato, ogni esperto orologiaio potrebbe proporsi alle scuole come insegnante per un giorno, per far scoprire ai bambini delle scuole elementari, ad esempio, questo nostro fantastico mondo. I gioiellieri poi, in collaborazione con un marchio, dovrebbero realizzare volantini e manifesti per far capire che l’investimento nel gioiello è concreto, e che ripaga più della spasmodica ricerca dell’ultimo ritrovato della tecnologia. Bisognerebbe invitare padrini e madrine di battesimi e di comunioni a regalare diamanti ai bambini: ne ricaveremmo futuri appassionati di gioielli. Personalmente sarò presto impegnato in un progetto - attraverso un sito che sto per inaugurare - di diffusione dei termini di gioielleria e gemmologia nelle diverse lingue. Ci saranno delle novità uniche che avvicineranno i curiosi e serviranno ai professionisti a svolgere il loro lavoro con maggiore semplicità. Vi sarà svelato tutto nel prossimo numero!
The culture of the jewel
After the vintage craze inspired by the seventies, fashion and music are bringing back the legendary nineties… Is this a way of remembering the good old days? Whatever it is, I think that those growing up during those years had values, both personal and material. Rather than spending it on something frivolous, wealth was put in houses or in treasury bonds, and other forms of investment, like art or jewellery. There wasn’t exactly a real culture in this direction, but the idea was that by investing in beauty, you could in any case aspire at a future increase in value. Jewellery brands were not yet as strong as they are today, and the request for certification by third parties was considered almost an insult to the producer. In those years, however, jewels were loved, desired, almost adored; parents taught their children the value of gold when, all things considered, it was worth much less than today. Then came the De Beers advert to promote the purchase of diamond jewellery, opening the market up to a segment that before then mainly bought non-branded jewellery. And now, when promoters of gold and platinum are suffering? At this point, what challenge can we come up with for the years to come? The watch that interfaces with a smartphone has already been done to death and is widespread… Can we expect to see Bluetooth earrings, or should we start to promote jewellery bottom-up? In one of the first articles that I wrote for L’Orafo Italiano I launched a proposal, namely that every company in the sector donate an amount in proportion to its turnover as an investment into jewellery advertising. No-one replied, so I relaunched my suggestion, accompanied by a serious tips. First of all, jewellery is more “popular” in the province than in the big city and it is there that our work must start. Every keen gemmologist, every expert watchmaker could offer to teach in schools for a day, telling primary school children all about this fantastic world of ours. Jewellers then, in collaboration with a brand, should send out flyers and posters to make people understand that investing in jewels is tangible and it repays more than a spasmodic search for the latest techno fad. We need to invite godparents to give diamonds as christening and first holy communion gifts: we would turn the recipients into future lovers of jewellery. I personally will soon be busy with a project, through a site that I am about to inaugurate, to spread the words of jewellery and gemmology in the different languages. I will also include unique new ideas to attract the curious and will help professional figures to do their job more easily. All will be revealed in the next issue!
Dario Ramerini
Cultore della gioielleria e del design, comincia nell’azienda di famiglia al tempo dell’università, cimentandosi in esperimenti stilistici e di marketing. Gemmologo HRD, esperto di grafica pubblicitaria, ha tenuto lezioni presso alcune Università e Camere di Commercio. Attualmente è amministratore delegato de Ititoli. Jewellery and design expert, he begins in the family company at the time of university with stylistic and marketing deeds. HRD gemologist, and involved in graphic design, he has lectured at some Universities and Chambers of Commerce. He is currently CEO of Ititoli brand. @darioramerini
darioramerini.com/blog
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Mondo Uomo close up
Sportivo, urbano, fashion. Stili che oggi si mescolano e si mischiano a piacimento, dall'abito al gioiello all'accessorio. â—? Sporty, urban or fashion. Styles that now mix and match at will, from clothes to jewels to accessories. by Marina Morini
Dolce&Ga
bbana
Etro
A man's world
Misson
l'Orafo 2014
23
aprile
i
close up
Fashion
1
2 Francesca Mo
Gemelli "Clessidra" con inserti di pietra e bronzo: la sabbia è l'elemento centrale. ● "Clessidra" cuff-links with inserts in stone and bronze: the sand is the central element.
1 Amen
Bracciale in pelle che riproduce lo sguardo di Papa Francesco, ispirato ad un ritratto olio su tela di Sergio Favotto. ● Leather bracelet reproducing the eyes of Pope Francesco, inspired by a portrait, oil on canvas, by Sergio Favotto.
2
3 Platadepalo
Collezione "Canalla". Bracciale in argento, bronzo, ebano, resina e cuoio. ● "Canalla" Collection. Bracelet in silver, ebony, bronze, resin and leather. Distribuita da/distributed by Fani Gioielli 3
l'Orafo 2014
24
aprile
rorsum Burberry P
1
1 Massimo Bellini by Lenti Villasco Bracciale in cuoio della linea Borchia, in oro rosa, e anello in rodio nero con diamanti black. â—? Leather bracelet of the Borchia line, in rose gold, and ring in black rhodium with black diamonds.
2 Marco Ta Moko
Spilla in oro bianco, con onice, rubini e diamanti champagne. â—? Pin in white gold with onyx, rubies and champagne diamonds.
3 Ottaviani
2
Primavera/Estate 2014. Gemelli in metallo con mattoncini rossi portafortuna. â—? Spring/Summer 2014. Metal cuff-links with red good-luck bricks.
1
l'Orafo 2014
25
3
aprile
close up
Fashion 1
2
2 Pow Wow by Tina Lilienthal
1 S.T. Dupont
Accendini. Minijet Skull Blue e Minijet Tigre. ● Lighters. Minijet Skull Blue and Minijet Tiger.
Jungle Jewels. Pendenti a freccia: a sinistra ricoperta da plastica color acqua e perspex rosso; a destra, in rodio nero con ebano e perspex neon. ● Jungle Jewels. Spear-shaped pendants: on the left, with aqua powder coating and red perspex; on the right, black rhodium plated with ebony and neon perspex.
3 Rovian Gioielli
Diversi modelli di gemelli in oro bianco e corallo, onice o madreperla con, al centro, pietre dure cabochon. ● Different models of cuff-links in white gold and coral, onyx or mother-of-pearl. At the center, cabochon stones.
3
l'Orafo 2014
26
aprile
Mirit W einstoc
k
1
1 S'agapõ
Tag Me Collection in acciaio 316L. ● Tag Me Collection in 316L steel.
2 Tuum
Linea Animae Pater. Anello in argento rodiato con la preghiera del "Padre Nostro" in rilievo. ● Animae Pater Line. Rhodium-plated silver ring with the prayer of Our Father in relief.
3
2
3 Giovanni Raspini
Catena con pendente a pugnale in argento 925. ● Sterling silver chain with dagger-shaped pendant.
l'Orafo 2014
27
aprile
close up
Fashion
1 Devon Tread 2
"Bloody Mary": alta orologeria e design. ● "Bloody Mary": haut-de-gamme watchmaking and design.
2Trollbeads
1
Bracciale in pelle rossa con beads in argento e in vetro. ● Bracelet in red leather with silver and glass beads.
3 Otto Jewels
Heavy Rock. Anello in argento 925 rodiato nero e spazzolato, con diamanti neri e croce greca in pavé di diamanti bianchi. Le pietre sono montate al contrario. ● Heavy Rock. Ring in polished and rhodium-plated sterling silver with black diamonds and Greek cross in white diamonds pavé. The stones are set upside down.
2
Dolce & G abbana
3 l'Orafo 2014
28
aprile
Casual 1 Amore&Baci
Bracciale con beads, interamente in argento 925. ● Bracelet with beads, entirely in sterling silver. 1
2 Torque
Wheel Collection. Cronografo sportivo. ● Wheel Collection. Sport Chronograph.
2
Blueman
3 Boccadamo 3
Linea Man. Bracciale "Giuseppe", in cuoio intrecciato nero e inserti in acciaio. ● Man Line. "Giuseppe" bracelet in intertwined black leather and steel inserts. l'Orafo 2014
29
aprile
close up
Casual 1 Saturno
Bracciale in argento 925. ● Sterling silver bracelet.
1
2 Compagnia dell'Orologio Kick Off, digitale e analogico, è dedicato al mondo del calcio. ● Kick Off, digital and analog, dedicated to the world of football.
2
3 Visconti Firenze "Pininfarina Carbongrafite". Prima penna disegnata da Pininfarina e realizzata in edizione limitata a sole 930 stilografiche. ● "Pininfarina Carbongrafite". First pen designed by Pininfarina and produced in a limited edition of only 930 fountain pens.
3
l'Orafo 2014
30
aprile
1
1 Sector No Limits Collezione Expander90. In quattro colori e cinturino in tessuto. ● Expander90 Collection. In four different colours and fabric strap.
2
2 Brosway
Bracciale in acciaio 316L e pvd nero. ● Bracelet in 316L steel with black pvd.
3 Circuiti Gioielli
Yamamoto
Bracciale Ducati, modello catena in acciaio. ● Ducati bracelet, chain model in stainless steel.
3
l'Orafo 2014
31
aprile
close up
Casual 1 Grace 96
1
Linea Dedicami. Bracciale Box Chain in argento 925 con ciondolo "Hic Sunt Leones". ● Dedicami Line. Sterling silver Box Chain bracelet with pendant "Hic Sunt Leones".
2
2 Morellato
Collezione Ocean. Bracciali in pelle intrecciata di diversi colori e acciaio, finito anche in rose gold e in pvd nero. ● Ocean Collection. Bracelets in intertwined leather in different colours and steel also finished in rose gold and in black pvd.
3 Quinting
Collezione Champions. 11 pezzi unici per ogni Nazionale selezionata per il Campionato Mondiale di Calcio. ● Champions Collection. 11 unique pieces for each National team selected for the Football World Championship.
l'Orafo 2014
32
aprile
3
1 Salvini
Linea Nuvolari Fantasy. Bracciale in argento con cordino coordinato al colore degli smeraldi. Disponibile anche in rosso e azzurro. â—? Nuvolari Fantasy Line. Silver bracelet with cord coordinated with the color of the emeralds. Also available in red and blue.
1
2 Ermenegildo Zegna
2 Michele Faccin Bracciali in argento 925 placcati oro 18 ct. e pelle italiana. â—? Bracelets in 18 ct. gold-plated sterling silver and Italian leather.
l'Orafo 2014
33
aprile
close up
Urban 1
1 Alcozer & J
Gemelli in ottone dorato con rubini e pietre Swarovski. ● Gold-plated brass cuff-links with rubies and Swarovski stones.
2
2 Bibigì
Collezione Uomo. Bracciale in tessuto nautico, spinelli neri e ceramica. ● Uomo Collection. Bracelet in nautical material, black spinels and ceramic.
3 Alfex
Collezione "65 anniversary watch", in acciaio. Edizione limitata a 1.000 esemplari. ● "65 anniversary watch", in steel. Limited edition to 1.000 pieces.
3
Yves Saint-La uren l'Orafo 2014
34
aprile
t
colore e fantasia sono per quegli uomini che non hanno paura di sottolineare la
propria personalitĂ
1 Zilli
Gemelli in oro bianco 18 ct. con smalti verde mare e verde petrolio, topazi blu e tsavorite. â—? 18 ct. white gold cuff-links with seagreeen and petrol green enamel, blue topaz and tsavorite.
l'Orafo 2014
35
aprile
close up
Urban
1
Trussardi
1 Bulova
Collezione Marine Star. La cassa è rivestita in Duramic, materiale che unisce robustezza e leggerezza. ● Marine Star Collection. The case is coated with Duramic, a material combining lightness and toughness.
2 Fani Gemelli
"Uomo Gemelli", in argento 925 o in oro 18 ct., smalto multicolor e diamanti. ● "Uomo Gemelli" in sterling silver or in 18ct. gold, multicolor enamel and diamonds.
3 Caran d'Ache
2
Year of the Horse. Un omaggio all'Anno del Cavallo cinese. Edizione Limitata a 888 pezzi.● Year of the Horse. Dedicated to the Chinese Year of the Horse. Limited Edition of 888 pieces.
3 l'Orafo 2014
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2 Philip Watch
1 Comete
Collezione Seahorse. Look vintage, reinterpreta i modelli degli anni '90. ● Seahorse Collection. A vintage look and a reinterpretation of the Nineties' models.
Collezione Pins. Pendente in acciaio e PVD nero. ● Pins Collection. Pendant in steel and black PVD.
3 Crieri
Bracciali in oro bianco brunito e diamanti neri. ● Bracelets in burnished white gold and black diamonds. 3
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close up
Urban
1 Graf von Faber-Castell
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"Catherine's Palace". Penna dell'Anno 2014, omaggio alle sale d'agata del Palazzo di Caterina la Grande, a San Pietroburgo. Edizione limitata a 150 esemplari. ● "Catherine's Palace". Pen of the Year 2014, dedicated to the agathe rooms of Catherine The Great Palace in St. Petersburg. Limited edition of 150 pieces.
2 Recarlo Collezione Uomo. Gemelli con chiusura a T americana, in oro bianco, oro giallo, argento brunito, opaco e smerigliato. ● Uomo Collection. Cuff-links with American T clasp, in white gold, yellow gold, matt or polished burnished silver.
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3 Unoaerre
Collezione Uomo. Gemelli in oro 9 ct. e madreperla. Disponibili forme diverse. ● Uomo Collection. Cuff-links in 9ct. gold and mother-of-pearl. Available in different styles.
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Roberto Cav alli
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1 Graziella
Collezione Universo. Pendenti in argento, disponibili anche in oro. â—? Universo Collection. Silver pendants, also available in gold.
2 Artlinea Anello in argento 925 e diamante. â—? Ring in sterling silver with a diamond.
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3 BarberisPrati
Cinture in pelle di coccodrillo con fibbie in oro 18 ct. e diamanti taglio brillante. Realizzate artigianalmente. â—? Belts in crocodile skin with buckles in 18 ct. gold and brilliant-cut diamonds. HandcrafftedHand
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flash flower
flash fiori
Pensieri di Primavera
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Spring keepsakes Gioielli e orologi si vestono di petali dalle delicate sfumature, preludio ai profumi inebrianti e ai colori seducenti della bella stagione. Piccoli pensieri di Primavera da portare sempre con noi. ● Jewellery and watches dress up in delicately coloured petals to introduce the seductive scents and alluring colours of the Summer season. Small springtime keepsakes to bring with us wherever we go.
Sidra Orologio a fiore in oro giallo 18 carati, con pietre e smalti. ● 18 carat yellow gold watch, flower shaped, with gemstones and enamels.
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Carberonia Dalla collezione "Ánimo", orecchini in oro rosa 18 carati, con ametista, quarzo fumé e diamanti. ● From the "Ánimo collection, 18 carat rose gold earrings, with amethyst, smoked quartz and diamonds.
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Pianegonda Pianegonda Joy: orecchini in argento 925 rodiato e cristalli, della collezione "beloved". ● Pianegonda Joy: rhodiumplated sterling silver earrings, with crystals; from the "beloved" collection.
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Misis Bracciale a schiava in argento placcato oro 18 carati, con applicazioni di fiori in madreperla rosa, argento rodiato e zirconi. ● A bangle in 18 carat goldplated silver, with flower appliqués in pink mother-ofpearl, rhodium-plated silver and zircons.
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dal 1926
www.unoaerre.it
jamcommunication.it
fedi
Le
flash game
flash gioco
A che gioco giochiamo?
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Zannetti Orologio Gambler, della collezione Regent. Il quadrante, decentrato, è in madreperla, inciso e colorato; rehaut inciso a mano con i simboli del poker smaltati. Movimento meccanico a carica automatica. ● Gambler, from the Regent collection. Off-centred, engraved and coloured mother-of-pearl dial; handengraved rehaut with enamelled poker symbols. Self winding mechanical movement.
What game are we playing? Il gioco è fantasia, divertimento, tempo da trascorrere con gli amici, allegria, rilassamento... questi gioielli gli rendono omaggio in veste preziosa, con un pizzico di ironia. ● Playing is synonymous with imagination, fun, time to spend with friends, cheerfulness, relaxation... these jewels are a tribute to games, beautifully rendered in precious materials with a hint of irony.
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Angela Puttini Capri Bracciale rigido "Asso di denari", in argento brunito e corallo. Collezione Ad Maiora. ● "Asso di denari" ("Ace of Coins") rigid bracelet, in burnished silver and coral. Ad Maiora collection.
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Francesca Villa Dalla collezione "Money go round", bracciali in ottone placcati oro rosa, con fiches in metallo dei primi del '900. ● From the "Money go round" collection, rose gold plated brass bracelets, with metal chips of the early 20th century.
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flash green
flash verde
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Damì Collezione Didyma: collana con pendente in oro rosa, diamanti e quarzo idrotermale. Damiano Damianacos Jewels. ● Didyma collection: necklace and pendant in rose gold, diamonds and hydrothermal quartz. Damiano Damianacos Jewels
C'è qualcosa di verde... Shades of green...
Le sfumature più delicate del verde ci ricordano i colori e i profumi della natura che si risveglia: una nota di dolcezza per gioielli raffinati, realizzati con la massima cura di ogni dettaglio. ● The finest shades of green remind us of the colours and scents evoking the awakening of nature: a hint of sweetness for exquisite jewellery, made with the utmost attention to every detail.
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Yvone Christa Anello in argento placcato oro, con aqua lemuria verde acqua. ● A ring in gold plated sterling silver, with light green aqua lemuria.
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Isabelle Langlois Anello "Papillon", in oro rosa, prasiolite, zaffiri e diamanti. ● "Papillon" ring, in rose gold, prasiolite, sapphires and diamonds.
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Van Gold Orecchini in argento 925 e smalto. Linea van925 della collezione "Natura". ● Sterling silver and enamel earrings. van925 line, from the "Natura" collection.
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the product
il prodotto
Rose preziose di Amin Luxury
bocciolo di rosa e riporta la memoria ad antiche leggende. Ad esempio, quella del celebre diamante Gran Mogol, ormai scomparso: si narra che, nella seconda metà del Seicento, il veneziano Ortensio Borgis riuscì a tagliare la pietra grezza a rosa, trasformandola in un diamante di 280 carati. ● A bouquet of precious “roses” coming in a rainbow of colours. This is the latest product offered by Amin Luxury to its customers, a luxurious line of tennis bracelets made up of crowned-rose cut gems. White, pink, yellow or burnished gold blends and matches with white, brown or black diamonds, red rubies, blue, yellow or pink sapphires. The coroné-rose cut dates back to the fifteenth and sixteenth century when the first
Precious roses by Amin Luxury Un bouquet di "rose" preziosissime in un arcobaleno di colori. Questa è la novità che Amin Luxury offre ai suoi clienti: una linea di bracciali tennis dove le pietre presentano il taglio coroné. L'oro bianco, rosa, giallo o brunito si mescola e si abbina ai diamanti bianchi, brown o black, ai rubini rossi, agli zaffiri blu, gialli o rosa. Il taglio coroné risale al XV e
XVI secolo quando, in seguito alle scoperte geografiche, nascono le prime corporazioni di commercianti e tagliatori di diamanti ad Anversa, Bruges e Parigi, e si sviluppano i primi tagli. Nasce allora il taglio a Rosa Olandese che, moltiplicando le faccette, dà grande brillantezza alla gemma. Il nome del taglio ricorda la forma di un
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corporations of merchants and diamond cutters were created, as a result of geographical discoveries, in Antwerp, Bruges and Paris, and started to develop the first types of cuts. This led to the creation of the Dutch rose cut, which multiplied the gem’s facets to add extra sparkle. The name of this cut is reminiscent of a rose bud and brings to mind ancient legends. For example, the story of the famous Great Mogul diamond, which has reportedly disappeared. It is said that in the second half of the seventeenth century, Venetian cutter Ortensio Borgis managed to cut the rough stone into a rose, turning it into a 280 carats diamond.
exhibition India
mostra India
India: jewels that enchanted the world Rimarrà aperta fino al prossimo 27 Luglio, presso i Musei di Stato del Kremlino di Mosca, una mostra di straordinario interesse e fascino, dedicata alla gioielleria indiana dal XVII secolo ai giorni nostri. I gioielli e i preziosissimi oggetti esposti sono più di 300, provenienti da oltre 30 tra i più prestigiosi musei, istituzioni e collezioni private di tutto il mondo, riuniti per la prima volta a illustrare la magnificenza, la raffinatezza estetica e lo splendore dell’arte orafa indiana, che da sempre “incanta il mondo” col suo stile inconfondibile. Frutto della collaborazione tra i musei del Kremlino e la Fondazione Russo-indiana per la gioielleria, la mostra “India: Jewels that enchanted the world” è suddivisa in diverse sezioni che illustrano la gioielleria tradizionale dell’India meridionale, la sontuosa gioielleria delle corti Moghul, gli splendidi gioielli con le cinque gemme più amate in India - diamanti, rubini, zaffiri, smeraldi e perle - i rapporti e le reciproche influenze tra la gioielleria indiana e i grandi gioiellieri europei del XIX secolo e degli inizi del Novecento. ● An extraordinarily interesting and fascinating exhibition, dedicated to Indian jewellery from the seventeenth century to the present day,
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will remain open until July 27th at the State Museums of the Moscow Kremlin. More than 300 jewels and precious exhibits, from more than 30 prestigious museums, institutions and private collections around the world, will be brought together for the first time to describe the magnificence, the aesthetic sophistication and splendour of Indian jewellery, which has always “enchanted the world” with its unique style. The result of collaboration between the Kremlin museums and the Indo Russian Jewellery Foundation, the exhibition “India: Jewels that enchanted the world” is divided into several sections illustrating traditional South Indian jewellery, lavish Mughal court jewels, beautiful jewellery with the five most popular gemstones in India - diamonds, rubies, sapphires, emeralds and pearls – as well as the relations and mutual influences between Indian jewellery and the great European jewellers of the nineteenth century and the early twentieth century. l'Orafo 2014
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1 Collana in platino, diamanti, zaffiri, smeraldi. Cartier, 1925. Coll. Siegelson, New York. 2 Pendente in oro, perla barocca, rubini, diamanti, smeraldi, vetro azzurro. Dominio Mughal, tardo XVI sec. Collezione privata. 3 Ornamento per capelli in oro, rubini, smeraldi, diamanti. Tamil Nadu, XIX sec.; coll. priv. 4 Schiava in oro, diamanti, smalti. Varanasi, inizi XIX sec. Museo privato, USA. 5 Spilla “Pavone” in oro, diamanti, smalti. Mellerio, ca. 1905. Coll. privata. ● 1 Necklace in platinum, diamonds, sapphires, emeralds. Cartier, 1925. Siegelson Coll. 2 Pendant: gold, baroque pearl, rubies, diamonds, emeralds, blue glass. Mughal dominions, late 16th cent. Private coll. 3 Hair ornament in gold, rubies, emeralds, diamonds. Tamil Nadu, 19th century. 4 Bangle in gold, diamonds, enamel. Varanasi, early 19th cent. Private Museum, USA. 5 "Peacock" brooch, in gold, diamonds, enamel. Mellerio, Paris, ca 1905. Private coll.
events
eventi
Alcozer & J Alcozer & J ha festeggiato i vent'anni di attività con una sfilata e un cocktail presso Fortezza da Basso a Firenze. L'evento si è svolto nell'ambito di Immagine Italia, rassegna animata da oltre 200 marchi importanti di intimo e lingerie. Il brand fiorentino si è imposto tra i nomi più prestigiosi della bigiotteria di lusso con i suoi gioielli in ottone dorato, pietre semipreziose, perle e cristalli Swarovski, interamente made in Italy. A lato: un momento della serata e Giampiero Alcozer. l Alcozer & J celebrated twenty years of business with a fashion show and a cocktail at Fortezza da Basso in Florence. The event was held as part of Immagine Italia, an exhibition of over 200 major brands of underwear and lingerie. The Florentine brand has emerged among the leading names in luxury costume jewellery with its gilded brass creations, semiprecious stones, pearls and Swarovski crystals, entirely made in Italy. Alongide: an image of the gala night and Giampiero Alcozer.
Chantecler
Tiffany & Co.
A Febbraio Chantecler ha festeggiato, nella cornice milanese della Fonderia Napoleonica, il lancio della collezione "Paillettes", giocata sull'incontro tra oro rosa e smalti multicolori. La serata si è svolta in un clima di grande convivialità, alla presenza di personaggi del mondo dello spettacolo e della moda, amici affezionati del brand caprese di proprietà della famiglia Aprea. Nelle foto, da sinistra: Gabriele Aprea con Giorgia Surina; Federica Fontana con Costanza e Maria Elena Aprea.
Catherine Martin, Oscar per le categorie Miglior Costume e Miglior scenografia per "The great Gatsby", ha indossato sul red carpet gioielli Tiffany & Co., brand che ha realizzato anche tutti i gioielli del film. ● Catherine Martin, who won Best Art Direction and Best Costume Design Oscars for “The Great Gatsby”, wore Tiffany & Co. jewellery on the red carpet. The brand has also created all the jewellery used in the film. l'Orafo 2014
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● In February, in the picturesque setting of Fonderia Napoleonica in Milan, Chantecler celebrated the launch of its new "Paillettes" collection, which combines rose gold and multicoloured enamels. The event featured a warm, convivial atmosphere, in the presence of celebrities from the world of entertainment and fashion, loyal friends of the Capri-based company owned by the Aprea family. Pictured, from left: Gabriele Aprea with Giorgia Surina; Federica Fontana with Costanza and Maria Elena Aprea.
concorso
L'Anno del Cavallo: i magnifici 100 The Year of the Horse: the magnificent 100
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Oltre cento fantastici gioielli e orologi sul tema dell'Anno del Cavallo cinese sono stati esposti al Centre Culturel Chinois di Parigi. Tutto è partito dal 50° anniversario del riconoscimento della Repubblica Popolare Cinese da parte del Generale de Gaulle. Per festeggiare l'avvenimento, la Maison di alta gioielleria cinese TTF, con il patrocinio del Ministero della Cultura di Pechino, ha indetto un grande concorso di gioielleria, indirizzato a designer cinesi e francesi, sul tema dell'Anno del Cavallo. Oltre 1.200 i progetti che le due giurie, a Parigi e a Pechino, hanno visionato nel Novembre 2013. Nei prossimi mesi la mostra viaggerà in Cina, a Pechino, Shanghai,
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Shenzhen. I visitatori della mostra hanno espresso la loro sorpresa per la diversità e la creatività dei gioielli e per l'impossibilità di distinguere i progetti francesi da quelli cinesi. 1) Bracciale di Liang Ruixin; 2) Spilla di Cheng Yaxi; 3) Ventaglio di Hu Juanjuan; 4) Collier di Cecile Calvet; 5) Collier di Hu Zhensheng; 6) Spilla di Su Mang; 7) Schiava di Wu Yaoxing. Tutti i gioielli sono stati realizzati da TTF. l'Orafo 2014
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competition 4 6
� Over a hundred magnificent pieces of jewellery and watches themed on the Chinese Year of the Horse were on display at the Centre Culturel Chinois in Paris. It all started from the 50th anniversary of the French recognition of the People’s Republic of China by General de Gaulle. To celebrate the event, the Chinese high jewellery Maison TTF, under the patronage of the Ministry of Culture in Beijing, launched a major jewellery competition aimed at Chinese and French designers on the theme of the Year of the Horse. The two juries in Paris and Beijing viewed over 1,200 designs in November 2013. In the coming months the exhibition will travel to China, in Beijing, Shanghai and Shenzhen. Visitors to the exhibition were particularly impressed by the diversity and creativity of jewellery and the inability to tell the difference between French and Chinese pieces. 1) Bracelet by Liang
Ruixin; 2) Brooch by Cheng Yaxi; 3) Fan by Hu Juanjuan; 4) Necklace by Cecile Calvet; 5) Necklace by Hu Zhensheng; 6) Brooch by Su Mang; 7) Bangle by Wu Yaoxing.
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i personaggi de
Paolo Re: l'orgoglio di raccogliere il testimone "Il passaggio generazionale? Sempre difficile, ma stimolante". by Antonella Garello
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ome siete riusciti a gestire in azienda la difficile fase del passaggio generazionale e quali sono state le maggiori difficoltà, per la nuova e la vecchia generazione? Il passaggio generazionale è sempre difficile, ma stimolante. Mio fratello Giorgio ed io abbiamo la fortuna di avere dei genitori disponibili e aperti al confronto, che non ostacolano le nostre iniziative, ma anzi ne sono di supporto. Questo è molto importante e permette una stabilità all’interno dell’azienda, che non risente negativamente dei cambiamenti.
Collezione Anniversary Pagina a lato: Paolo Re, vice presidente della Recarlo col fratello Giorgio.
La filosofia della Recarlo sembra ispirata ai due concetti cardine di “tradizione” e “famiglia”: quali valori le piacerebbe trasmettere alle generazioni future? Affidabilità, Qualità, Innovazione, Determinazione, Professionalità. l'Orafo 2014
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Qual è stata la più bella soddisfazione professionale della sua vita? Aver conquistato la fiducia della mia famiglia raccogliendo il testimone e un importante ruolo in azienda. A cosa non rinuncerebbe mai nel tempo libero? Non rinuncerei mai alla voglia di conoscere e scoprire nuove realtà nel campo dell’enologia. Trovo che sia un settore molto affine al nostro, è affascinante, ricco di tradizioni e famiglie. La mia passione nasce dalla cantina di famiglia, nonché dal rapporto di stima e amicizia che mi lega ai migliori produttori piemontesi. Si sente veramente indignato quando... Quando la “lamentela” è fine a se stessa, quando diventa un alibi.
English translation: see pag. 90
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storia d'impresa
Rovian Gioielli: la corallina e il sommergibile "M Intraprendenza, curiosità, amore per il corallo, i cammei, le perle. Dalla fusione tra tradizione e modernità nascono i gioielli della Mondial Coral di Torre del Greco. by Marina Morini
io nonno, appena diplomato all’Istituto Tecnico Nautico con il grado di capitano, venne imbarcato su una nave nel Golfo di Napoli: era una corallina. Mio nonno pescava corallo", raccontano Vincenzo e Roberto Raiola, terza generazione al comando di Mondial Coral, azienda nata alla fine degli anni Sessanta a Torre del Greco. Come molte delle aziende del territorio torrese, anche Mondial Coral ha una storia particolare, che affonda le sue radici nella tradizione dei pescatori di corallo, dei viaggi delle coralline tra le isole davanti a Napoli e le coste della Sardegna, in quel mar Mediterraneo dove nasce e cresce l’oro rosso chiamato corallium rubrum, da secoli una grande ricchezza per il territorio e per l’arte orafa. Una vita dura, quella sulle coralline, anche se oggi la si guarda con animo romantico, ma la tecnologia e la modernità irrompono, alla fine degli Anni Sessanta, nel mondo dei corallai con l’incredibile acquisto, da parte di Francesco Raiola e France-
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sco Conte, soci e fondatori di Mondial Coral nientedimeno che di un sommergibile, pagato 300 milioni di lire dell'epoca ai cantieri navali di Odessa, in Germania, in grado di arrivare fino a 300 metri di profondità e di “pescare” corallo grazie a bracci meccanici. La giovane azienda, che allora conta già 30 operai specializzati, è in grado di controllare l’intero ciclo della produzione - dalla pesca alla lavorazione del prodotto finito. In quegli anni Mondial Coral mette le basi necessarie per poter spiccare poi il volo verso i mercati esteri: gli anni Settanta, infatti, sono gli anni del grande boom delle esportazioni di gioielli italiani nei più importanti mercati internazionali, dove le aziende italiane si fanno apprezzare per l’altissima qualità e design dei loro gioielli. Mondial Coral non fa eccezione e, data l’importanza di contattare compratori stranieri, comincia a partecipare a importanti fiere nazionali ed internazionali: a Milano la Fiera Campionaria, e poi Vicenza, Monaco di Baviera, New York. Una seconda importante svolta avviene nei primi anni Duemila,
case history
quando l’azienda comprende che è necessario diversificare e rinnovare la produzione per andare incontro ai tempi e a consumatori dalle esigenze radicalmente diverse rispetto al passato. Nasce così “Rovian Fine Jewels”, marchio di gioielli di alta gamma, realizzati artigianalmente ed esclusivamente nei laboratori italiani dell'azienda. Il corallo - moro, sardo o peau d'ange - viene lavorato dai maestri corallari dell'azienda e abbinato a perle, pietre preziose, oro e platino, in gioielli dedicati alla fascia alta della clientela di Paesi come USA, Russia, Europa, e di alcuni mercati dell’America Latina e dell’Asia. Gioielli che nascono dal mare e si ispirano ad esso, dove corallo e cammei si illuminano della luce e dei colori delle pietre preziose e delle perle che l’azienda acquista direttamente dai coltivatori locali. Nel 2010 viene lanciato un
Pagina a lato: Francesco Raiola e il figlio Vincenzo sul sommergibile; anelli della Collezione Whippy. In questa pagina, in alto, disegno di una parure stile Art Nouveau e la lavorazione del cammeo. In basso, a sinistra, anello della collezione Ciambella e, a destra anelli in oro, diamanti e cabochon di corallo.
secondo marchio - “Rovian Jewels” - il cui target principale è costituito dalla fascia giovane dei consumatori e che propone gioielli con corallo e perle, dal design innovativo e l’uso di materiali alternativi come corno, avorio, essenze di legno africano. Tutte le collezioni Rovian sono progettate e realizzate grazie al lavoro di giovani designer di talento e di consulenti stilistici. E forse non tutti sanno che l’azienda in tutti questi anni di viaggi e di contatti con i più diversi Paesi del mondo ha raccolto gioielli, oggetti e sculture, in corallo e cammei, che ospita in un piccolo Museo. Una collezione per raccontare l’amore di ieri, di oggi e di domani per un mestiere che richiede, al di là delle indispensabili capacità manageriali, anche tanta curiosità e spirito di iniziativa per spingersi sempre oltre e affrontare qualsiasi sfida.
English translation: see pag. 90 l'Orafo 2014
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intervista
La
start up dei gioielli digitali U
Intervista a Maurizio Costabeber, general manager della Digital Wax System, l’unica azienda italiana in grado di sviluppare tecnologia stereolitografica. by Sonia Sbolzani
Maurizio Costabeber
na rivoluzione nel lavoro degli orafi. E’ quello che una piccola, ma ormai nota in tutto il mondo, azienda vicentina - la Digital Wax Systems di Zanè - prospetta agli operatori del nostro settore. Nata come una startup nel 2007, la DWS vanta una solida esperienza nel campo della prototipazione ed attualmente è l’unica azienda italiana in grado di sviluppare tecnologia stereolitografica: dal modello digitale tridimensionale le sue stampanti 3D realizzano prototipi e prodotti finiti in alta definizione. Ciò apre un immenso ventaglio di opportunità creative e di business per il comparto del gioiello. Per saperne di più abbiamo intervistato il fondatore e General Manager della pionieristica azienda veneta, Maurizio Costabeber.
Come vi è venuta l’idea di queste stampanti 3D da utilizzare nel settore orafo? Abbiamo iniziato ad operare nel settore della stampa 3D già dagli inizi degli anni 90 in mercati europei e medio orientali. Parallelamente è maturata la volontà di impostare un progetto completamente Made in Italy che ha portato alla realizzazione della prima macchina Digital Wax da cui deriva il nome dell’azienda: DWS – Digital Wax Systems. Per scelta e, soprattutto per mantenere la focalizzazione, abbiamo deciso di affrontare per primo il settore della gioielleria e oreficeria fino a che, raggiunta una determinata dimensione aziendale, sono stati abbracciati altri settori tipo medicale e industrial design. Le stampanti 3D DWS hanno un’altissima definizione di stampa e quindi si adattano perfettamente ad un settore come quello orafo che necessita di massima precisione, alta definizione e spesl'Orafo 2014
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sori a volte anche veramente minimi. Su quale tecnologia si basano? Sulla stereolitografia, una tecnologia fondata su un processo fotochimico di polimerizzazione UV. All’interno delle stampanti DWS c’è un laser ultravioletto ad altissima risoluzione Blue Edge che solidifica istantaneamente un materiale fotosensibile alla gamma UV solo nei punti dove viene irradiato. Il processo stereolitografico DWS è caratterizzato da precisioni e prestazioni non raggiungibili da convenzionali tecniche di stampa 3D. I prodotti DWS sono protetti da un portafoglio di brevetti a livello internazionale. In che modo, in concreto, tali macchine permettono innovazioni sinora impensabili? Attraverso una costante e continua ricerca sui materiali e sulle prestazioni delle stampanti sia grazie al lavoro della R&S DWS sia attraverso collaborazioni eccellenti. La collaborazione stretta con istituti d’eccellenza, come il Politecnico di Torino, tra i più importanti centri di ricerca universitaria al mondo, nonché eccellenza indiscussa del design e dell’ingegneria, consente di sfidare i limiti dei sistemi DWS ricercando sempre nuove applicazioni. La business unit dedicata alla gioielleria e agli accessori moda è sempre alla ricerca di nuove sfide perché richiede standard qualitativi superiori a qualsiasi altro settore in cui l’azienda opera. Grazie al prof. Marco Actis Grande e alla sua equipe di ricercatori, DWS ha potuto portare, negli ultimi 3 anni, importanti risultati al Simposio di Santa Fè, la più importante conferenza al mondo sulle innovazioni del settore orafo. Al Simposio sono stati presentati i
interview
Piastra di lavorazione della stampante con il laser Blue Edge, che lavora per creare i pezzi.
risultati delle ricerche sulle potenzialità delle resine fondibili prodotte da DWS: il risultato è stato la realizzazione della filigrana fondibile più sottile al mondo. Con una sezione di soli 150 micron, i filamenti della filigrana sono stati prima realizzati in resina fondibile per essere in seguito fusi in argento: un risultato mai raggiunto prima da altre macchine e un traguardo certamente irraggiungibile con le tradizionali tecniche manuali. Come è destinato a cambiare il lavoro degli orafi in termini di ruoli e metodi di produzione? La stampa 3D è una grande opportunità per far evolvere il mestiere dell’orafo applicando tecniche digitali che amplificano la creatività e abbattono limiti di forma e produttivi che sono legati ai sistemi di produzione convenzionali. Per questo, da molti anni, seguiamo l’addestramento dei maestri orafi in modo da coniugare l’esperienza dell’attività tra-
Resine fondibili per oreficeria, realizzate con le stampanti 3D DWS: viene realizzato il gioiello più sottile al mondo.
dizionale con la potenzialità di queste nuove tecnologie. Lo sviluppo di nuove competenze e l’utilizzo di nuove tecnologie in un settore che, mai come prima d’ora, ha subito fortissimi cambiamenti, sono in grado di generare professionalità innovative e all’avanguardia. La nuovissima e versatile figura “dell’artigiano orafo digitale” ne è un esempio. Nasce dalla commistione dell’antica arte orafa, le cui tecniche sono conosciute e apprezzate da millenni, con la conoscenza delle nuove tecnologie di additive manufacturing, di cui oggi DWS è l’esempio più rilevante a livello internazionale. In quali Paesi DWS ha brevettato le sue stampanti 3D? Un’importante voce nel bilancio di DWS è rappresentata dagli investimenti in proprietà intellettuale. Abbiamo numerosi brevetti estesi a livello internazionale nella maggior parte dei Paesi industrializzati e nei Paesi a maggior l'Orafo 2014
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potenzialità di sviluppo industriale. Proteggiamo processi, prodotti, materiali, ma anche design e marchi. La nostra grande attenzione alla proprietà intellettuale ci permette di proteggere gli investimenti in R&S e ci permette di misurarci con i più significativi competitors a livello mondiale. Siete un’azienda fortemente orientata all’export: verso quali Paesi soprattutto? Siamo presenti in 52 Paesi del mondo. I mercati più influenti sono sicuramente USA, Far East e Medio Oriente. Fin dai primi momenti di attività DWS ha manifestato una forte vocazione nei confronti dei mercati esteri. La quota di mercato nel territorio europeo è in crescita continua. Vi ponete in competizione con colossi mondiali della tecnologia. Quali sono i vostri punti di forza? Dove, per contro, vi sentite più deboli?
interview
intervista Dall’inizio ci siamo concentrati in un settore specifico, quello dell’oreficeria, e questo ci ha permesso di confrontarci con aziende di ampio calibro stimolandoci a competere e ad eccellere. DWS è un’azienda integrata verticalmente e contiene competenze che vanno dalla fisica, alla chimica, all’elettronica alla meccatronica che consentono lo sviluppo di prodotti di altissima qualità in grado di competere a livello globale. Qualità e innovazione continua sono le parole chiave. I prodotti DWS stanno riscontrando un grande successo laddove siano necessari risultati eccellenti in termini di qualità del prodotto finito e di affidabilità dei macchinari. Un alto tasso d’innovazione richiede grande attenzione e protezione della proprietà intellettuale. La dimensione aziendale non ci ha ancora permesso di confrontarci alla pari dei competitor sul fronte commerciale, ma il fattore di crescita che ci contraddistingue sta progressivamente diminuendo il gap con i nostri diretti competitors. Quali strategie intendete perseguire nel medio-lungo termine? L’azienda ha pianificato uno sviluppo costante e veloce anche nei settori biomedicale e industriale. Inoltre è stata avviata una nuova business unit, DWS Lab, che ha presentato al CES di Las Vegas una linea di prodotti “consumer” per portare le potenzialità dei prodotti DWS a livello di tutti. Uno dei progetti di sviluppo per il 2014 è rafforzare le sinergie con le Università e i Centri di Ricerca attraverso un piano “educational” di ampio respiro, sviluppando prodotti, soluzioni, eventi e collaborazioni mirate alla divulgazione tecnologica e alla formazione professionale nel 3D printing. Sono molto costosi i vostri macchinari? Chi sono i vostri clienti orafi, in particolare in Italia? Abbiamo una gamma estesa di stampanti per tutte le esigenze dei nostri clienti, dal singolo artigiano alla grande azienda orafa che desidera implementare sistemi
Bracciale realizzato da Francesca Gabrielli con stampanti 3D DWS per la mostra "Intorno al futuro: 3D Printing per il Gioiello" - VICENZAORO Winter 2014.
di produzione rapida con stampa 3D. Essendo fornitori di un prodotto strategico per la competizione e lo sviluppo delle aziende orafe, preferiamo mantenere la riservatezza sui nostri clienti, tra i quali possiamo però dirvi che ci sono importanti brand e maison internazionali. Intendete sviluppare altre innovazioni per il settore della gioielleria? Il nostro reparto R&S è in attività continua per identificare nuove soluzioni attraverso lo sviluppo di materiali innovativi, processi più efficienti e nuove dimensioni di stampanti. DWS ha presentato al TGold 2014 alcune novità tra i macchinari e i materiali. Tra queste c’è DigitalWax 009J, la nuova stampante 3D con tecnologia DLP in grado di realizzare gioielli molto complessi in pochissime ore utilizzando differenti materiali. Specificamente studiata per i piccoli laboratori orafi e per i designer più esigenti alla ricerca di uno strumento eccellente ad un imbattibile rapporto qualità prezzo: un piccolo investimento per un sistema versatile e all’avanguardia. Inoltre abbiamo Irix® Digital Stone: la pietra digitale, una nanoceramica disponibile in molti differenti colori. l'Orafo 2014
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Che tipo di gioielli vengono realizzati grazie alle macchine DWS? La gamma di macchine e soprattutto il più esteso portafoglio di materiali disponibili sul mercato ci permettono di utilizzare la stampa 3D professionale in tutte le applicazioni più innovative. Siamo stati selezionati dal Politecnico di Milano come sponsor tecnico per la realizzazione di alcuni gioielli di designer affermati per la mostra “Intorno al futuro: 3D printing per il gioiello”. L’evento, curato da Alba Cappellieri, Professore del Corso di Laurea in Design della Moda, è stato presentato ufficialmente alla vernice della mostra sabato 18 Gennaio, in occasione di VICENZAORO Winter 2014, presso la Galleria G-C in Fiera di Vicenza. Vi occupate anche di gemme, vero? Un esempio è Irix® Digital Stone, con la quale i designer potranno esprimersi senza alcun limite di forma e progettare le loro collezioni direttamente indossabili grazie alla biocompatibilità del materiale, concepito per dare la massima libertà espressiva ed entrare direttamente nel mercato in pochissime ore. DWS può produrre Irix in qualunque colorazione per seguire i megatrend della moda con la massima versatilità.
3D exhibition
mostra 3D
Intorno al futuro: 3D Printing per il gioiello In concomitanza con VicenzaOro Winter, lo scorso Gennaio, Fiera di Vicenza ha ospitato una interessante rassegna di gioielli realizzati in materiali non preziosi con tecnologie di stampa 3D da una trentina di designers provenienti da Italia, Stati Uniti, Israele, Taiwan, Paesi Bassi, Regno Unito e Giappone. Curata da Alba Cappellieri, professore di Design del Gioiello presso il Politecnico di Milano, la mostra “Intorno al futuro: 3D Printing per il gioiello” ha destato molto interesse per l’attualità di una tecnologia che sembra poter conciliare design, moda, ottimizzazione dei tempi e dei costi e un ottimo rapporto qualitàprezzo con una libertà quasi assoluta di forme e materiali, non sempre possibile sfruttando le tradizionali tecniche dell’artigianato orafo. La stampa 3D infatti trasforma un file CAD 3D direttamente in un oggetto solido, riducendo i tempi di lavorazione e permettendo grande libertà formale. La mostra è nata da una ricerca realizzata dall’ateneo milanese per Fiera Vicenza sui nuovi materiali e sulle nuove tecnologie per il gioiello. ● Last January, in conjunction with VicenzaOro Winter, Fiera di Vicenza hosted an interesting collection of jewellery created with 3D
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printing technologies with non-precious materials by some thirty designers from Italy, the U.S., Israel, Taiwan, the Netherlands, the United Kingdom and Japan. Curated by Alba Cappellieri, Professor of Jewellery Design at the Polytechnic University of Milan, the exhibition “Around the future: 3D Printing for jewellery” aroused much interest in a state-of-the-art technology that seems to combine design, fashion, time and cost optimisation and excellent value for money with almost complete freedom to choose from any shapes and materials, which is not always possible using traditional jewellery making techniques. 3D printing has been designed to turn a 3D CAD file directly into a solid object, reducing processing times and allowing for great freedom in terms of shapes. The idea behind the exhibition came from a research conducted by the University of Milan for Fiera Vicenza on new jewellery materials and technologies.
3 1 AmniosyA (Italia) per i.materialise: Collana “EntropyA”, poliammide, sinterizzazione laser. 2 Ross Lovegrove (Regno Unito) per Louise Guinness Gallery: anelli “Foliates”, oro, sinterizzazione laser. 3 Jessica Rosenkrantz e Jesse Louis-Rosenberg (Stati Uniti) per Nervous System: collana “Tetra Kinematics”, poliammide, sinterizzazione laser. 4 Scilla Stuart (Italia) per 3D Fast: pendente “Creazione di un vino”, bronzo, fusione laser selettiva. 5 Stefania Lucchetta (Italia) per Protocast: anello “Crystal 11”, titanio, fusione con fascio elettronico. ● 1 AmniosyA (Italy) for i.materialise: “EntropyA” necklace, polyamide, selective laser sintering. 2 Ross Lovegrove (UK) for Louise Guinness Gallery: “Foliates”rings, gold, selective laser sintering. 3 Jessica Rosenkrantz-Jesse Louis-Rosenberg (USA) for Nervous System: “Tetra Kinematics” necklace, polyamide, selective laser sintering. 4 Scilla Stuart (Italy) for 3D Fast: “Creazione di un vino” pendant, bronze, selective laser melting. 5 Stefania Lucchetta (Italy) for Protocast: “Crystal 11” ring, titanium, electron beam melting.
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economia
2001-2013: la conta delle imprese e degli addetti I by Franco Marchesini ASI Analisi e Studi Industriali
l secondo censimento dell’industria della gioielleria del nuovo secolo, realizzato dall’Istat a fine 2011, ha confermato il ridimensionamento dell’apparato produttivo in termini di imprese e di addetti. Un ridimensionamento imposto dalla necessità di una revisione organizzativa della capacità produttiva (da anni invocata – senza successo – anche da Associazioni di categoria) e dalla prolungata crisi economica mondiale. Com’è noto, nell’ultimo decennio la produzione si è dimezzata. Più colpita la parte destinata alla domanda interna a causa soprattutto della riduzione del reddito medio delle famiglie italiane. Minore l’impatto – ma c’è stato – della crisi sulle vendite all’estero, che assorbono quasi due terzi della produzione. Le vendite più consistenti hanno raggiunto i paesi dove la crisi è stata meno acuta: dai paesi del petrolio, alle economie emergenti e a paesi di transito (che operano anche, e soprattutto, per conto terzi con dazi
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doganali ridotti e condizioni finanziarie non sempre trasparenti). Il preconsuntivo dell’intero 2013 si è caratterizzato con un aumento – rispetto al 2012 - delle esportazioni: +7,7% in valori nominali. Più consistente (dell’ordine del +15%) in termini reali, al netto dei mutamenti dei prezzi. Da questi andamenti è emerso un ulteriore balzo in su del valore medio unitario, generato dai crescenti contenuti qualitativi dei gioielli italiani inviati sui mercati mondiali. Un valore che è più del doppio del corrispondente valore calcolato per i gioielli importati. Il settore conserva un forte vantaggio competitivo nella produzione, ma presenta ancora evidenti sofferenze nella competitività distributiva (in Italia e all’estero): dalla bassa quota di prodotti contrassegnati da marchi apprezzati nel mondo e dalla limitata rete di punti vendita diretti (lasciando quindi campo aperto all’attività dei buyer). Com’è noto, l’industria italiana della gioielleria era rimasta sino alla fine degli anni cinquanta entro i limiti dell’artigianato familiare, conservando, quanto a produzione, una certa caratterizzazione regionale e un buon contenuto artistico. La forte espansione della domanda (soprattutto estera) e le modeste “barriere” tecniche avevano sollecitato l'“entrata” di numerose aziende, sia nella produzione diretta, sia nei vari comparti dell’indotto. Come in altri settori dell’industria cosiddetta leggera, si è trattato di un processo di proliferazione per gemmazione: l’attrattiva di alti ricavi aveva stimolato intraprendenti addetti di aziende già esistenti a lasciare il datore di lavoro e a produrre in proprio. La numerosità delle imprese aveva dato vita a una straordinaria varietà merceologica dell’offerta che si era prontamente
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imposta come fattore importante di competitività. Una varietà non casuale, ma derivava dalla concomitante presenza di noti elementi di base: la perizia degli operatori, l’eccellenza e la flessibilità delle macchine. Flessibilità che ha consentito sia di abbattere le economie di scala e di generare nuove economie di gamma; sia di sviluppare l’industria delle macchine dedicate al trattamento e alle lavorazioni dei metalli preziosi. Per la crescita della produttività delle imprese (e del settore nel suo complesso) da decenni riecheggia la necessità di ulteriori dosi di investimenti nelle indispensabili innovazioni di prodotto e di processi produttivi, nell’ammodernamento della distribuzione, nonché in nuove figure professionali. Non si tratta di un accanimento terapeutico ma di cure necessarie per le imprese che intendono recuperare, almeno in parte, le quote di mercato perdute negli ultimi anni e riacquisire i ricavi ceduti alla distribuzione. Come si è ricordato sopra, l’eccezionale sviluppo generato dal boom economico italiano aveva comportato, tra l’altro, la proliferazione di imprese e un crescente impiego di addetti alla produzione di gioielleria. La struttura dimensionale dell’apparato produttivo orafo italiano, nonché la sua evoluzione, sono state certificate dall’Istat per il
tramite dei censimenti dell’industria svolti sull’intero territorio nazionale. A fine 2001 l’Istat aveva censito il più alto numero sia di imprese orafe in attività (10.375), sia di addetti (49.368). La dimensione media rimaneva comunque limitata: 4,8 addetti per azienda. La struttura dimensionale dell’apparato produttivo orafo italiano, nonché la sua evoluzione nell’ultimo decennio 20012011 certificate dall’Istat, sono state aggiornate a fine 2013, con stime elaborate su dati parziali e provvisori di fonti diverse. Con
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l’inversione di tendenza della domanda aggregata, la struttura si è fatta selettiva. La selezione si è accelerata nella seconda metà del decennio, trascinata dalla crisi economica. Il prolungato periodo di crisi economica ha comportato un crescente esubero di capacità produttiva inutilizzata dell’industria orafa e quindi una conseguente revisione dell’apparato produttivo italiano. Una revisione che già negli anni novanta veniva raccomandata come necessaria per affrontare le nuove sfide competitive di un mondo che era cambiato. Alcune imprese orafe, con prodotti e tecniche di gestione tradizionali, hanno dovuto lasciare il passo a unità innovative più dinamiche nelle scelte di prodotti nuovi (prevalentemente a maggior valore aggiunto) e nell’intercettare i cambiamenti dei gusti dei consumatori e delle esigenze dei sistemi distributivi finali (altre hanno aderito a fusioni o sono state acquisite, v. oltre). Negli ultimi dodici anni si stima che il numero delle imprese orafe (con esclusione di quelle sub-fornitrici di componenti e di parti staccate che appartengono a categorie Ateco diverse) si sia ridotto da 10.375 del 2001 a 6.850 del 2011, per poi scendere ulteriormente e collocarsi nell’ordine di grandezza di 6.000 unità a fine 2013. Ancora più rapido è indicato il trend discendente degli addetti: da 49.368 del 2001 a 28.045 nel 2011, a 24.000 circa nella stima relativa al 2013. Il contenimento complessivo dell’ap-
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economia Industria italiana della gioielleria struttura produttiva
2001° 2011°° Censimento Censimento
Var.% 2011/2001
2013°°° Stime
Var.% 2013/2011
IMPRESE
10.375
6.850
-34,0
6.000
-12,4
ADDETTI
49.368
28.045
-43,2
24.000
-14,4
4,8
4,1
-14,6
4,0
-2,4
Dimensione media
° 22 ottobre °° 31 dicembre °°° fine anno Fonte: ASI, elaborazione e stime su dati ISTAT
parato produttivo nel dodicennio si stima nel -42,2% per le imprese e del -51,4% per gli addetti. Flessioni tali da ridurre ulteriormente (-16,7%) la dimensione media di addetti per impresa (4,0). Si tratta di una dimensione tra le più basse calcolate tra i settori industriali italiani. Sono diminuiti gli addetti sia nelle maggiori imprese che in quelle minori (al netto delle imprese di un solo dipendente; in altre parole, le cosiddette partite Iva). Il contenimento dell’apparato produttivo è diffuso in tutti i distretti orafi, dove sono accentrati due terzi del totale. Naturalmente con intensità diverse da zona a zona. I ridimensionamenti maggiori, nel dodicennio, hanno riguardato il distretto vicentino (-53,7% le imprese e -73,5 gli addetti) e quello di Valenza (-46,8% e -50,4% rispettivamente). Intorno alla media l’esperienza di Arezzo (-41,4% e -50,3%). Per contro, inferiori alla media nazionale sono stati gli arretramenti di Milano e di Napoli. Anche per le dimensioni medie aziendali le riduzioni sono generalizzate. Ma la consistenza media delle aziende distrettuali (5,2 addetti) è quasi doppia di quella delle aziende non distrettuali (2,9). Com’è noto, il ricordato deficit strutturale dell’apparato produttivo delle imprese orafe ostacola ovviamente le necessarie attività di ricerca e quindi la conservazione della competitività sui mercati. L’adeguamento della gestione aziendale era sentita e raccomandata da tempo. Anche prima dell’inizio della crisi economico-finanziaria internazionale; ma le condizioni di boom della domanda aveva-
no consentito di rimandare i necessari adeguamenti strutturali. Una situazione che ha interessato anche altri settori dell’industria italiana. “Gli errori si pagano ha ricordato l’economista Gros-Pietro. Il mercato punisce chi sbaglia e in tal caso si cambia rapidamente oppure si esce dall’attività”. Com’è stato documentato, nel
settore orafo questa conclusione ha avuto un ampio seguito. In realtà, nel ridimensionamento del numero delle aziende sono compresi alcuni casi di utili aggregazioni quali fusioni, acquisizioni e accordi strategici tra imprese ancora operative con ragioni sociali proprie. Aggregazioni che hanno favorito l’integrazione commerciale e accresciuto la forza contrattuale sui mercati attraverso la ricerca, l’innovazione stilistica e tecnica, la cultura manageriale. Purtroppo questi casi di eccellenza organizzativa sono ancora limitati. L’industria orafa continua a soffrire di un frazionamento eccessivo che ha portato alla sovra produzione e ha ostacolato l’innalzamento duraturo della competitività e quindi di riagganciare la leadership mondiale (a prescindere dalle inevitabili oscillazioni cicliche).
English translation: see pag. 90
Tendenze delle strutture produttive NEI DISTRETTI ORAFI
2001° 2011°° Censimento Censimento
Var. % 2011/2001
2013°°° Stime
Var. % 2013/2011
ALESSANDRIA Imprese Addetti Dimensione media
1.428 8.665 6,1
918 5.412 5,9
-35,7 -37,5 -3,3
760 4.300 5,7
-17,2 -20,5 -3,4
MILANO Imprese Addetti Dimensione media
573 2.161 3,8
404 1.554 3,8
-29,5 -28,1 ..
370 1.280 3,5
-8,4 -18 -7,9
VICENZA Imprese Addetti Dimensione media
1.102 11.606 10,5
629 4.329 6,9
-42,9 -62,7 -34,3
510 3.080 6,0
-18,9 -28,9 -14,0
AREZZO Imprese Addetti Dimensione media
1.656 11.660 7,0
1.106 7.058 6,3
-33,2 -39,5 -10,0
970 5.800 6,0
-12,3 -17,8 -4,8
NAPOLI Imprese Addetti Dimensione media
424 1.132 2,7
342 787 2,3
-19,3 -30,5 -14,8
290 620 2,1
-15,2 -21,2 -8,7
° 22 ottobre °° 31 dicembre °°° fine anno Fonte: ASI, elaborazioni e stime su dati ISTAT
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Europe Jewellery & Gem Fair 1-4 Aprile / Friburgo OroArezzo 5-8 Aprile / Arezzo Seguici su
economia
Vendite 2013 in calo il settore reagisce Ecco i risultati della rilevazione effettuata da Federpreziosi Confcommercio su 703 punti vendita.
A
nche per il 2013 Federpreziosi Confcommercio ha voluto rilevare l'andamento delle vendite nei negozi di gioielleria, inviando un questionario in cui si richiedevano dati e informazioni. La reazione del settore è stata positiva: hanno risposto, infatti, 703 punti vendita, per la maggior parte situati nel centro di piccole città (52%). Ci si aspettava, ancora una volta, un ritratto a tinte fosche, peggiore di quello che aveva caratterizzato il 2012: i risultati dell’indagine, invece, lungi dall’essere esaltanti, indicano, però, un volume di vendite in leggera ripresa: il 30% delle gioiellerie ha dichiarato una situazione invariata oppure un leggero incremento (fino al 5%); il 16% , invece, un incremento che spazia tra il 5 e il 30%. Il restante 48% dei negozianti ha avuto un calo delle vendite con percentuali variabili. Tra le l'Orafo 2014
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tipologie più richieste, la gioielleria tradizionale o artigianale (34%); i gioielli in argento (32%); gli orologi (30%); i bijoux (16%) e, per scendere nel dettaglio, anelli (12%) ed orecchini (9%) restano i gioielli preferiti. Niente di nuovo per quanto riguarda i periodi di maggior vendita, che restano quelli tradizionali: Natale, in primis, seguito da occasioni religiose o legate alla coppia: comunioni, matrimoni, anniversari e, in netto calo rispetto al passato, San Valentino (9%). Interessante rilevare l’importanza che viene data all’informatizzazione delle gioiellerie: solo 7 punti vendita su 10, infatti, sono dotati di un sistema informatizzato per gestire il magazzino; il 16% punta sul commercio elettronico, che risponde alle esigenze di flessibilità del consumatore ma, poichè la realizzazione di un “negozio virtuale” proprio è molto costoso e i gioielleri si avven-
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Nelle foto: pagina a sinistra, braccialetto di Queriot. In questa pagina, in basso a sinistra, anello di Tous; sotto: orecchini di Ippocampo Jewels.
turano con timore in internet, viene privilegiata la vetrina virtuale (64%). Non c’è solo la crisi economica a rendere difficile la vita delle gioiellerie: l’indagine Federpreziosi, infatti, evidenzia altri fattori: burocrazia, pressione fiscale, le mille normative. Tra le ultime: lo spesometro, la tracciabilità dei pagamenti, che fa fuggire i clienti presso confinanti e più ospitali lidi, la limitazione nell’uso dei contanti. Da ultimo, vale la pena sottolineare un dato che emerge dall’indagine, e cioè che “una forte azione promozionale nei confronti del gioiello... possa favorire il ritorno all’emozionalità dell’acquisto e risvegliare l’interesse verso i preziosi”. Questa ci pare di averla già sentita, anno dopo anno, inutilmente...
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marketing
Parola d'ordine:
personalizzazione G
Una riflessione sull’importanza del pezzo unico e del “fatto solo per me”. by Daniela Saibene
li ultimi anni del commercio in generale, e del settore orafo in particolare, hanno visto un cambiamento sostanziale nell’atteggiamento del cliente, il quale, oltre ad essere più informato grazie alla rete, è più esigente nella ricerca di un rapporto qualità-prezzo ottimale; inoltre sembra mostrare oggi un atteggiamento psicologico più consapevole, maturo e con una maggiore attenzione rispetto al denaro. Certamente possiamo affermare che gli ultimi anni hanno contribuito a creare un cliente diverso, che cerca prodotti, servizi, attenzioni e racconti del tutto speciali, quasi creati solo per sé. La classe media, che era il “pane e burro“ del lavoro quotidiano, è venuta meno e la relazione con i clienti è diventata più specifica
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e più esigente, in quanto ora ogni acquisto è un atto importante e coinvolgente, che deve appagare i bisogni ma senza dimenticare l’aspetto emotivo, sentimentale e sociale. Data l’evidente importanza di questa tendenza - affascinante ma di non facile interpretazione - abbiamo coinvolto Patrizia Martello, esperta di nuove tendenze nei consumi e presidente e fondatore della società di ricerche di mercato e consulenza Memethic Lab, chiedendole un suo contributo. “Il 'fatto su misura per me' è ormai è una tendenza che il mondo della distribuzione e del commercio stanno studiando e adottando con successo - dichiara Patrizia Martello. ”Tutti i settori di mercato puntano a soddisfare la grande e crescente richiesta di acquisti ‘su misura’: compresa la TV, che è sempre
più personalizzata e personalizzabile. Ognuno mette a punto il proprio palinsesto. La voglia di personalizzazione è oggi uno dei desideri più diffusi che, complici il risparmio e l'espressione creativa del sé, hanno contribuito all’esplosione della cultura del fai da te, segnando, dai detersivi al cibo ai vestiti all’energia, una nuova attitudine al fare all’insegna del 'Me lo faccio io come voglio io'. "Personalizzazione" è la traduzione che più si avvicina al concetto di 'customization' che si è italianizzato in 'customizzazione': dall'inglese 'custom' - cliente - indica appunto il produrre in funzione delle esigenze specifiche del consumatore. La "mass customization" - la "personalizzazione di massa" - ha rappresentato un punto di svolta nei processi di produzione, segnando il passaggio, cioè, dal prodotto di massa, uguale per tutti, al prodotto industriale su misura. Il fenomeno della personalizzazione, infatti, oggi si definisce “di massa” e rappresenta il desiderio-bisogno di imprimere agli oggetti di consumo la propria identità, per definizione singolare e unica. È il bisogno di distinguersi attraverso il possesso di oggetti unici e irripetibili, o magari di serie ma con alcuni dettagli che li distinguano da altri apparentemente simili. Il desiderio di prodotti ma anche di servizi tagliati su misura o con caratteristiche altamente differenzianti è un
tratto della nostra contemporaneità, che a livello economico vede il passaggio dai grandi mercati di massa a una massa di mercati. Ci sono mercati di massa, il mercato di hit parade, e c’è una massa di mercati di nicchia, destinata a svilupparsi sempre più grazie alla rete, che offre la possibilità a chiunque (pensiamo agli artigiani) di avere sul web una vetrina e un negozio e tutto il mondo come potenziale clientela. Aumenterà la quantità di offerta che genera nuovi consumi, sempre più guidati dai consumatori e dalle loro esigenze singolari. Per quanto riguarda il settore orafo - considerato dagli economisti “nano” in quanto costituito da aziende piccole, con una media di 3 o 4 dipendenti - dove la capacità creativa e manifatturiera è una delle eccellenze italiane, questa tendenza, e la conseguente riflessione, deve rappresentare uno dei punti di forza e di successo per molte attività. Patrizia Martello continua nella sua sollecitazione e sottolinea come le persone/i consumatori siano oggi il vero soggetto creativo del mercato, intenzionati a trovare negli oggetti (prodotti e servizi) che comprano articoli e beni sempre più a propria immagine e somiglianza. I processi di personalizzazione sono certamente favoriti in misura notevole dalle possibilità di interazione multicanale con i clienti, sia per la distribuzione sia per la comunicazione. l'Orafo 2014
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La moda interpreta sempre più questa tendenza. Per esempio, la catena internazionale olandese Suit Supply, specializzata in abiti sartoriali maschili su misura rivisitati in chiave contemporanea per materiali, colori e finiture, e che ha aperto un negozio anche a Milano, mette in bella vista il sarto in vetrina per sottolineare anche visivamente e molto concretamente che si tratta di veri abiti su misura. Sono possibili fino a 35 modifiche sul cartamodello base, che vengono fatte sotto gli occhi del cliente in mezzo allo spazio del negozio: e questa diventa la vera shopping experience ad alto valore aggiunto. Il design e il nuovo artigianato (avant craft) stanno facendo del “su misura” l'evoluzione futura di un'offerta che anche grazie all'avvento e alla diffusione delle stampanti 3D e delle nuove tecnologie produttive sarà sempre più a misura di chi compra. A New York una tendenza emergente del retail è che i negozi sono sempre più veri e propri atelier. Nel negozio di Converse i modelli standard sono introvabili, perché tutti creano le proprie scarpe scegliendo modello, accessori (borchie e lacci) e disegni (fatti da sé o da qualcun altro): si partecipa alla stampa del tessuto in diretta. Sul fronte dell'offerta, la personalizzazione si basa su una nuova idea di valore, più legata al lavoro delle persone, all’autorialità e al
marketing
sapere distintivo di chi fa e di chi crea che all'idea tradizionale di brand costruito sulla comunicazione pubblicitaria. In questo senso si aprono nuove frontiere di storytelling del processo, che diventa di fatto importante quanto o più del prodotto. Ritornando al settore orafo, tutti i giorni si hanno conferme di storie di successo dove la personalizzazione, il concetto di fatto solo per te, il racconto personalizzato coinvolgono il cliente e posizionano il gioielliere come partner di fiducia a cui rivolgersi per gli acquisti importanti (non necessariamente per l’aspetto economico), per gratificare se stessi o il destinatario del regalo. A Savona risiede e opera un orafo, Alessandro Averla, con singolare apertura al pubblico di soli 3 giorni alla settimana, che grazie alla sua dichiarata e consolidata passione per la realizzazione di oggetti preziosi e di gusto personale, risponde quotidianamente a questo desiderio di unicità ed esclusività da parte del cliente finale. “L’esperienza e il supporto tecnologico permettono di raggiungere capacità tecniche di design di altissimo livello”, sottolinea Alessandro Averla, il che permette di realizzare praticamente qualsiasi cosa: oggi l’orafo, davvero, può trasformare il sogno in realtà. Entrare nel laboratorio orafo Averla è un’esperienza: significa scegliere un oggetto prezioso, partecipare e essere coinvolti emotivamente nella sua realizzazione ed entrare nella sfera magica dell'artista. Per il cliente tutto questo significa essere parte attiva del procedimento, poter cambiare dettagli in corso d’opera e essere presenti alla creazione
del gioiello attraverso la scelta di gemme e metalli. La scelta di Averla si identifica del tutto nell’ottica dell’articolo “fatto su misura” dal creatore orafo, che lo propone o semplicemente realizza il preciso progetto di un cliente. Ma l’unicità non è solo prodotto, significa anche servizio, comunicazione, prendersi cura del proprio cliente, come avviene nella gioielleria MDM di Valmadrera (12.000 abitanti), dove il proprietario all’interno del piccolo ed elegante negozio di Valmadrera ha adibito uno spazio a banchetto di riparazione orafa e orologiaia, con 2 postazioni, ben visibile dai clienti che entrano nel negozio. L’obiettivo è offrire qualità del servizio e velocità. Nell’ottica della personalizzazione, la boutique di Valmadrera ha investito in un vero tornio con cui qualsiasi oggetto può essere personalizzato, rispondendo alle richieste del cliente: naturalmente i più affezionati
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possono essere presenti alla lavorazione. Ed infine, come dal concessionario auto esiste l’auto di cortesia, così da MDM esiste l’orologio di cortesia. La tendenza è l’unicità, il consumatore desidera valore e coccole, il gioielliere deve soddisfare desideri e con i fatti restare nella memoria dei clienti che ricorderanno momenti magici e preziosi come gioielli, per farli ritornare in negozio e dare vita al famoso passaparola. Per concludere, i cambiamenti in atto sono culturali e nessun settore può pensare di non essere toccato da queste evoluzioni. Se un tempo ciascuno di noi portava in tasca nel portafogli la foto dei propri figli, oggi quella fotografia è sostituita dalla memoria del cellulare, che custodisce centinaia di immagini dei nostri bambini da mostrare con orgoglio ad amici e conoscenti a ogni occasione. I tempi cambiano, la tecnologia la fa sempre più da padrone e in un battito d’ali modifica abitudini sedimentate da generazioni. Nell’area della personalizzazione, chi avrebbe immaginato che Coca-Cola e Nutella, colossi del brand, avrebbero aperto la strada alla personalizzazione dei loro prodotti storici addirittura sostituendo al proprio storico marchio il nome delle persone comuni: Marco, Andrea, Anna ecc. Oggi è il pubblico, il consumatore, o meglio l’insieme dei consumatori, a fare tendenza e distribuzione e marketing devono registrare e tradurre i segnali in prodotti, messaggi e servizi per rispondere sempre più da “sarti” al consumatore finale.
gemme
Rubino no problem? vai col rubino balascio! N Si tratta dello spinello rosso rubino del Badakhshan, che ha ingannato anche i gioiellieri delle corti reali. by Luigi Costantini
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on ce la fate più a reggere tutti quei rubini trattati termicamente (il 95%?) - seguiti o meno da raffreddamento controllato (rapido e/o lento) - termodiffusi, otturati con vetro, riempiti con vetro al piombo che non si capisce più se è il vetro a riempire il rubino o invece il rubino a riempire il vetro, senza parlare di tutte le controparti sintetiche, la cui elencazione e descrizione riempirebbe il resto di queste pagine? Non ce la fate proprio, e anelereste tanto a qualcosa che di questi problemi ne abbia pochi e facilmente individuabili? E fatevi uno spinello, allora! No, non la cannabis indica, per l’amor del Cielo, ma un bell’ossido di magnesio ed alluminio (MgAl2O4) con quel tantinello di cromo (in traccia, invero) al posto dell’alluminio, quel tanto che gli conferisca quel bel “rosso rubino” capace d’ingannare anche i gemmari di corte fino a cento e rotti anni fa. E corti reali: indiane, persiane, russe, e persino quella del Rule Britannia, per dire. Cosa non darei per esser stato presente il giorno in cui un qualche ciambellano dovette pur rivelare, alle Loro Altezze, che il "Black Prince Ruby" da 170 ct, incastonato nella parte anteriore della corona imperiale (e tuttora colà in bella vista), e perfino il "Timur Ruby" da 361 ct, altro “rubino balascio” così caro ai reali britannici, non appartenevano punto alla varietà rossa (rubino) della specie mineralogica corindone, sistema cristallografico trigonale, otticamente birifrangente, bensì - orrore e raccapriccio - alla varietà rossa (rossa come il rubino, et voilà) della specie spinello, sistema cubico, monorifrangente. l'Orafo 2014
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E quell’esotico nome di “balascio”? Da Balascian, ovvero Badakhshan, Afghanistan, luogo di loro primigenia provenienza. Ve lo ricordate il Badakhshan, Sar-eSang, le mitiche miniere che fornivano i lapislazzuli anche ai faraoni egizi, e attive da 6.000 anni? Lo ricordate il leggendario Comandante Ahmad Shah Massoud, il “Leone del Panshir” della lotta vittoriosa agli invasori sovietici, assassinato a tradimento da Al Qaeda il 9 Settembre 2001? Ebbene, Massoud finanziava la sua guerra di resistenza ai golpisti-usurpatori Taliban di Kabul, con i lapislazzuli, i rubini (quelli veri) e gli smeraldi (allora recentemente rinvenuti) del Badakhshan, il suo santuario. E non è un caso che anche dall’altra parte del Pamir, a Kuh-i-Lal, nel Badakhshan Tajiko, si trovino associati rubini e spinelli, quest’ultimi anche in pezzature da oltre 40 ct in vene di olivina entro depositi di marmo metamorfosato? Se i luoghi non vi dovessero ispirare, troverete pur sempre lo spinello rosso, in combutta con i famosi rubini e zaffiri locali, nelle ghiaie alluvionali e nelle rocce calcaree cristalline dell’ormai mitica Vallata di Mogok e/o nella regione del Namya in Birmania ovvero Myanmar e, se vi affrettate, nell’area di Ipanko-Mahenge, in Tanzania. Belli belli belli come i birmani, questi africani rosso vivido – rosso elettrico, dice qualcuno – scoperti nel 2007 in cristalli anche grossi, ma che si vanno, ahimè, via via rarefacendo. Non soddisfatti, potreste poi muovere agli storici giacimenti alluvionali dello Sri Lanka ove da millenni, sguazzando nelle acque di fiumi, torrenti e ruscelli, avre-
gems
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1) La Imperial State Crown con il "Black Prince Ruby" al centro; 2) Spinelli di varie colorazioni; 3) La regione dellle miniere del Badakhshan, in Afghanistan; 4) Ahmad Shah Massoud, il Leone del Panshir; 5) Spinello dell'Ipanko-Mahenge.
ste la possibilità di raccogliere spinelli di tutte le colorazioni, ivi incluso quel formidabile blu cobalto tanto simile allo zaffiro. Non disdegnando quest’ultima tinta, recandovi in Viet-Nam, dalle parti di Luc Yen, senz’altro non rimarreste delusi. Qui, dal 1987, potreste metter le mani anche su spinelli rosso cupo, rosso arancione, arancione rossastro, rosa, viola, magenta. Sempre che non vi faccia ribrezzo scoprire che si rinvengono in depositi primari di marmi calcarei metamorfosati, oltre che in depositi alluvionali (era così romantica e bucolica la visione d’antan dei cercatori immersi in acque fluenti fino al polpaccio che, con le loro batee, setacciavano altrettanti romantici
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ruscelletti?). Insomma, cerchiamo di capirci: lo spinello, alla pari del corindone, vanta un’impressionante varietà di colorazioni. Oltre alle fatate “rosso sangue”, “rosso carminio” e “rosso vermiglio”, cui s’aggiungono tinte rosso violacee, lilla chiare, viola bluastre, brune e sinanche nere, tutto dipendendo dai tipi di elementi in traccia presenti nel reticolo cristallino. Lo spinello è un tipico prodotto di processi metamorfici e metasomatici in formazioni gneiss-granitiche, marmo-calcaree o serpentinitiche, e si trova spesso “compagno di merenda” del corindone (rubino e zaffiro). Con una durezza sulla scala di Mohs di 8 (corindone = 9), una lucentezza vitrea ed un indice di ril'Orafo 2014
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frazione più che decenti (n= 1,718 contro l’1,762-1,770 del corindone), una densità δ = 3,58-3,61 g/cm3 contro un 4,00 g/cm3 del corindone, lo spinello ben si colloca tra le gemme rosse e blu alternative alle due di primo piano che han tenuto banco sinora. Dimenticavo: non dormiteci su. Negli ultimi cinque anni la domanda s’è talmente impennata che i prezzi sono saliti d’un 20% l’anno, vale a dire del 100%. Tanto per dire: lo spinello di colore rosso vivido, dal 2002, ha subìto un incremento quantificabile in 10 volte tanto. La stessa pietra, nei 5 carati, l’anno scorso pedalava agli stessi livelli d’un rubino “sangue di piccione” della stessa stazza del 2008. Se tanto mi dà tanto…
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Emozioni e praticità per un marketing efficace U Tutte le opportunità che offre l'informatica di coniugare il lato emozionale a quello pratico. by Michela Radicchi Marketing Director Oro Platino
na delle definizioni di marketing più adottate è quella data da Philip Kotler nel 1967: “Il marketing è quel processo sociale e manageriale diretto a soddisfare bisogni ed esigenze attraverso processi di creazione e scambio di prodotti e valori. È l’arte e la scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto.” Altra definizione, data dall’American Marketing Association, è la seguente: “Il marketing è il processo che pianifica e realizza la progettazione, la politica dei prezzi, la promozione e la distribuzione di idee, beni e servizi volti a creare mercato e a soddisfare obiettivi di singoli individui e organizzazioni.” Il fat-
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to che venga utilizzato il termine “processo” ci aiuta a capire che il marketing non consiste in una singola azione (ad esempio la vendita) o strumento (ad esempio la promozione del prodotto/servizio), ma è un insieme di attività finalizzate al raggiungimento di un obiettivo. Il marketing è l’insieme delle attività intraprese dall’azienda per soddisfare bisogni attraverso processi di scambio. Oggi, però, il termine marketing non può non essere collegato ai concetti di ascolto, comunicazione, creazione di valore e relazione. Non è solo un processo manageriale, ma anche un processo sociale, basato sulla relazione tra chi vende e chi acquista. È l’insieme di tutte le attività volte a promuovere valori e soddisfare i desideri e
i bisogni delle persone e dei mercati. Fare marketing significa quindi ascoltare, interagire, trasmettere valore e comunicare con i clienti (coloro che comprano i prodotti/servizi), studiarne i bisogni e le preferenze per riuscire a soddisfarli nel modo migliore, instaurando una relazione duratura e proficua per entrambi (azienda e cliente) ovvero la fidelizzazione. Ed è il cliente, quindi, con i suoi bisogni e desideri, ad essere il perno attorno cui ruota il marketing. La sua missione è quella di creare valore attorno all’azienda, ai marchi, ai prodotti e ai servizi. Viviamo in un contesto economico e sociale dove la velocità ha assunto una valenza preponderante e dove il cambiamento è all’ordine del giorno. La parola d’ordine è “adeguarsi”, senza dimenticare il fattore emozionale, considerando che stiamo parlando di vendita di gioielli. Cosa significa vendere gioielli? Il gioielliere sa bene che chi vende un gioiello vende un sogno, un’emozione. In quest’immaginario molto romantico il supporto informatico potrebbe sembrare un intralcio; al contrario, invece, questo strumento serve per raggiungere il fine, centrare l’obiettivo ovvero acquisire un nuovo cliente soddisfatto. L’informatica offre molte opportunità di coniugare il lato emozionale a quello pratico. Emozioni (gioielli) e praticità (informatica in gioielleria) è la giusta strada da intraprendere se si vuole ottenere un marketing efficace. In uno scenario come quello odierno, le aziende migliori, le più capaci, riescono a conquistare posizioni buone e competitive. Vorrei sottolineare che le imprese migliori non sempre sono le più grandi, ma quelle che sanno valorizzarsi e valorizzare i propri prodotti. L’informatica indica la strada da percorrere per fidelizzare e conoscere profondamente le esigenze dei proprio clienti, e dei poten-
ziali clienti, che si affacciano all’acquisto di un gioiello o di un orologio. Come fa un addetto alle vendite di una gioielleria a creare una vendita? La questione è tutta qui. Non basta più essere in negozio e aspettare che un cliente entri e chieda un prodotto, deve essere il venditore a creare occasioni di vendita. In pratica come si fa? Dopo aver studiato quali sono i marchi richiesti dalla propria clientela, è bene avere un’anagrafica clienti completa, che in qualunque momento permetta di conoscere abitudini, gusti e tendenze di acquisto di ogni singolo cliente e consenta, al tempo stesso, al venditore di proporre prodotti mirati su ogni singolo cliente. Le testimonianze di nostri clienti ci riferiscono di cosa succedeva in fase di vendita, quando non erano ancora informatizzati. Molte volte il cliente, pur dimostrando interesse per gli articoli di gioielleria, alla fine, indeciso fra più prodotti, usciva senza acquistare. Naturalmente continua ad essere importante avere dei buoni venditori, ma questi da soli non sono più sufficienti. I clienti vogliono essere coccolati, consigliati e si aspettano che sia il venditore a proporre il prodotto. Utilizzando lo strumento informatico, il venditore riesce a indirizzare il cliente verso la scelta migliore, perché conosce la storia del venduto, ma anche quali prodotti il cliente ha acquistato in precedenza. E’ ottimale, inoltre, l'Orafo 2014
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avere informazioni che vadano oltre la normale anagrafica. Un vero e proprio CRM (Customer relationship management) è la condizione ottimale, perché permette la memorizzazione di tutte le informazioni sul cliente durante i contatti, telefonici o di persona, che il singolo venditore ha con il proprio cliente, in modo da acquisire, di volta in volta, tutte le richieste che provengono dal cliente e le proposte del venditore che sono state accettate dal cliente. Questo sistema sostituisce i classici metodi di marketing ormai obsoleti, come l’invio via posta di inviti per eventi, che invece si devono inviare tramite sms mirati oppure tramite e-mail in html o formato grafico. Un supporto informatico non specifico per il settore, infatti, non permette un marketing specializzato per “eventi” di gioielleria, e soprattutto non ha nel CRM tutte quelle qualità di informazioni che sono necessarie ed indispensabili allo scopo. Sotto questo aspetto il nostro programma è in continua evoluzione e anticipa quelle che saranno le tendenze del marketing.
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Doha: una luccicante cassaforte nel deserto S Jewellery and Watches Exhibition di Doha: un concentrato di gemme e gioielli da tutto il mondo. by Gaia Sergi
otto i due carati, si diceva in tempi più prosperi, non è vero amore. Sotto i cinque carati, si dice ora, non è vera Doha: la capitale del Qatar non conosce crisi, anzi. L'undicesima edizione della Jewellery and Watches Exhibition 2014, che si è svolta dal 24 Febbraio al 2 Marzo, è stata un'occasione unica per vedere, in uno spazio relativamente limitato, un concentrato di gemme e gioielli tra i più straordinari al mondo. Come l’incomparabile collier di Mouawad, che vanta un diamante di oltre 400 carati e valutato 55 milioni di dollari. Ma anche le preziose uova di Fabergé, i collier principeschi di Cartier e quelli cinematografici di Bulgari, oltre al bestiario multicolour di David Webb, quest’anno per la prima volta a Doha. In questa penisola desertica circondata dal Golfo Persi-
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co, in cui fino agli Settanta esistevano solo fatiscenti baracche di pescatori di perle, oggi i taxi sono azzurro Tiffany e gli ospedali sembrano musei d'arte contemporanea, il sottosuolo nasconde straordinari giacimenti di petrolio e di gas naturale, il Pil pro capite -100.889 dollari - è il più alto del mondo e le casseforti private traboccano di preziosi. Monili che solo qui trovano un fiorente mercato e soprattutto incontrano il gusto opulento degli acquirenti: tutto deve luccicare a Doha, dalle superfici specchiate dei grattacieli che si rincorrono con strutture avveniristiche alle lampade del salone d'onore in cui si tiene la cena di Gala, disegnate come fiori di loto tempestati di cristalli. Se risulta un po’ eccessivo lo show off in qualsiasi aspetto del quotidiano, si può capire invece il desiderio di brillare, almeno in priva-
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to, delle bellissime donne arabe paludate sotto abiti e veli neri che le coprono da capo a piedi in tutte le uscite fuori casa. Sono una minoranza, poco più del 20% della popolazione, perché a Doha vive una grande quantità di lavoratori emigrati, in maggioranza uomini, quindi ognuna di loro si sente una regina, sebbene a libertà limitata. Lo è, di fatto, almeno tra le mura dei palazzi dove vige il matriarcato e, in feste private, dove queste figure misteriose trovano l'opportunità di un’esibizione senza freni, di cui si può intuire il lusso nei pochi dettagli visibili del loro aspetto: le scarpe Louboutin, i sandali Manolo Blahnik, le borse Chanel o Hermès. All'ingresso del nuovo centro fieristico fa da guardiano un gigantesco ragno in ferro, scultura voluta dalla sorella dell'emiro, Sheikha al Mayassa Hamad bin Khalifa al-Thani, 30 anni, presidente dell'Autorità museale del Qatar e figura più potente - dato il grande potere d'acquisto - del mondo dell'arte contemporanea secondo la rivista 'ArtReview'. La centralità della famiglia dell'emiro (Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani) è sensibile a Doha: infatti è un altro membro della famiglia, il Ministro dell'Interno, Sheikh Abdullah bin Nasser bin Khalifa Al Thani, a tagliare il nastro della manifestazione. In una superficie espositiva non molto vasta gli
stand sono in tutto 34, ognuno diviso in tanti piccoli corner monobrand. Si tratta in sostanza di importanti distributori locali cui i maggiori marchi internazionali (da Graff a Pomellato) si appoggiano per la vendita al dettaglio. Tra i più potenti figurano Al Fardan Jewellery Company, Ali Bin Ali Group, Qatar Luxury Group (QELA), Al Majed Jewellery, Blue Salon, Al Muftah Jewellery, AmiriGemsWLL, Fifty One East, Al Jaber watches, Marzooq Al Shamlan & Sons WLL, Al Majed Pearls / Dar Al Majid Jewellery, Royal Jewellery (Al Malakia), Bulgari Jewellery, Al Makki Jewellery & Watches, Al Mawla Jewellery, Matis Jewellery e Versailles Jewellery, che si è dato un nome europeo pur producendo pettorali e headpieces
di stretta tradizione araba, da indossare al cosiddetto Henna Party, una sorta di addio al nubilato in cui le future spose qatarine si decorano le mani con henné (una specie di tatuaggio temporaneo) e indossano fino a un chilo e oltre d'oro. Tra questi colossi del lusso locali, che si tramandano il business di padre in figlio, si incontra anche il nuovo che avanza, pur con discrezione velata di nero: ha gli occhi vellutati delle due sorelle saudite che hanno fondato il brand Charmaleena una volta conclusi gli studi in Università internazionali. Con i loro piccoli gioielli trasformabili le due ragazze, che si negano alle foto, mostrano che il mondo femminile arabo ha un'energia, anche creativa, tutta da scoprire
English translation: see pag. 90 6 Nella pagina a lato: 1) un interno della fiera; 2 e 3) orecchini e un bracciale di Wendy Yue. In questa pagina: 4) un momento dell'inaugurazione: al centro, HE Ahmad bin Abdullah Al Mahmoud, Deputy Prime Minister, in visita con la delegazione governativa del Qatar; 5) Pendente della Love M Collection di Mouawad; 6) Bracciale dal "bestario" di David Webb, in oro, smalti e pietre preziose. l'Orafo 2014
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Il futuro è a Inhorgenta The future is at Inhorgenta by Marina Morini
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risultati sono buoni: anzi, di questi tempi, ottimi. Non ci sono stati, infatti, grandi scostamenti rispetto a quelli del 2013: 30 mila i visitatori, provenienti, in particolare, dai Paesi del Nord Europa, dall’Europa dell’Est e, a seguire ma con un trend al rialzo, i buyer di Polonia, Australia, Spagna, India e Cina. La manifestazione di Monaco di Baviera, giunta alla sua 41a edizione, si è presentata, come di consueto, al suo meglio: per l’estetica dei saloni e degli spazi, per l’organizzazione di espositori e visitatori, per i servizi offerti. Grande la varietà dei prodotti esposti, dai gioielli più preziosi al bijou di moda, orologi di pregio e di tendenza, nuovi design e piccoli laboratori, gioielli proposti da aziende internazionali di Stati Uniti, Francia, Polonia, Turchia, Italia - presente con marchi di prestigio come Roberto Coin, Recarlo, Brosway e molti altri. Tra le novità del Salone, l’organizzazione di un importante convegno internazionale - l’International Pearl Forum - con interventi di nomi prestigiosi del mondo delle perle, tra i quali Christophe Branellec di Jewelmer, JÖrg Gellner e Till SchÖffel delle omonime aziende tedesche. Grande spazio è stato dedicato ai seminari, con una serie di interventi incentrati su marketing, tecnologia e design: dai macchinari per realizzare modelli in 3D alla gioielleria di design spiegata da Gijs Bakker, dalle tendenze al commercio etico nel mondo orafo, raccontato da Greg Valerio, attivista nel campo della Fair Trade Jewelry. Di particolare interesse il nuovissimo Inspiration Lab, all’interno del padiglione B3, che ha ospitato eventi curati da esperti e “anticipatori” di discipline diverse - scienza, moda,
design del gioiello, fotografia, ecc. Non a caso, ciò che contraddistingue Inhorgenta Munich dalle altre manifestazioni orafe internazionali è proprio lo spazio dedicato al futuro, a ciò che sarà, alla sperimentazione, ai materiali e alle idee che caratterizzeranno la gioielleria di domani. Un tempo presente anche in altre fiere del settore, questo importante aspetto del mondo orafo è andato via via scomparendo. Da questo punto di vista Inhorgenta è unica e rappresenta un punto di grande interesse per vedere e capire cosa c’è, e soprattutto cosa ci sarà di nuovo sul palcoscenico della gioielleria inl'Orafo 2014
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ternazionale. Nelle prossime pagine, alcuni dei gioielli presentati a Inhorgenta Munich dai designer. La prossima edizione si svolgerà dal 20 al 23 Febbraio 2015. ● Results were good, or even great, given the global situation. There were no major differences compared to 2013: 30,000 visitors, particularly from Northern and Eastern Europe, followed by a growing number of buyers from Poland, Australia, Spain, India and China. As usual, the Munich event - now in its 41st edition - looked at its very best: for the beauty of halls and spaces, for the organisation of exhibitors and visitors, for the services of-
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fered. There was a wide variety of products on display - from the most precious jewels to fashion jewellery, valuable and trendy watches, new design and small workshops, jewellery offered by international companies from the United States, France, Poland, Turkey, Italy - with renowned brands such as Roberto Coin, Recarlo, Brosway and many more. The new features of the show included the organisation of a major international conference - the International Pearl Forum - with the participation of prestigious names in the world of pearls, including Jewelmer’s Christophe Branellec, Jὅrg Gellner and Till SchÖffel from the eponymous German companies, and many others. A generous amount of space was devoted to seminars, with a series of discussions focusing on marketing, technology and design: from machinery for 3D models to design jewellery illustrated by Gijs Bakker, the concept of “trends”, ethical trade in jewellery explained by Greg Valerio, activist in the field of Fair Trade Jewellery. The Inspiration Lab in Hall B3 aroused
keen interest with events that staged experts and “forerunners” in different disciplines - science, fashion, jewellery design, photography, etc. Not surprisingly, what really sets Inhorgenta Munich apart from other International jewellery events is the space dedicated to the future, to experiments, materials and ideas that will characterise the jewellery of tomorrow. Once also offered
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by other industry trade shows, this aspect of the jewellery world has been gradually disappearing. From this perspective, Inhorgenta is unique and stands as a key point of interest to see and understand what's new in the international jewellery arena. In the following pages, some of Inhorgenta designers' jewellery. The next edition will take place on February 20 to 23, 2015.
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1 Da Inhorgenta Munich, ecco una piccola "sfilata" di creazioni di designers da tutto il mondo, che hanno studiato e vissuto in paesi e in situazioni culturali diversi. Un insieme di esperienze che è stato poi tradotto in gioielli, semplici o complessi, preziosi per la creatività che esprimono e per l'unicità del risultato. ● From Inhorgenta Munich, here's a little "parade" of creations by designers from around the world, who studied and lived in different countries and cultural environments. A diverse array of experiences translated into simple or complex jewellery, characterized by unbridled creativity and unique results.
Annette Ehinger. Orecchini in oro giallo, tormalina rosa e quarzo fumé che valorizzano il contrasto tra la pietra sfaccettata e la pietra grezza. ● Yellow gold earrings, with pink tourmaline and smoky quartz enhancing the contrast between faceted and rough stone.
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Ting’s Jewellery by Hsieh I Ting Anello “Viola del pensiero”, in argento 925. ● “Pansy” ring in sterling silver.
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Claudia Hoppe Bracciali a schiava “Colorfields” in lastra d’argento 925 o in oro e lacca in 16 diversi colori. ● “Colorfields” silver or gold sheet bangles with enamels in 16 different colours. (Photo by Matthias Hoffmann)
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Luis Alberto Hernandez Escalante Con il marchio Destellos propone gioielli dallo stile unico, frutto della ricerca e della sperimentazione con materiali, concetti e processi. Si ispirano alla luce del Mediterraneo. ● With the Destellos brand, he offers jewellery with a unique style, researching and experimenting with materials, concepts and processes. Inspired by Mediterranean light.
Knotenschmuck® by Martina Tornow Collana Nodo XL. Un elemento di design a forma di nodo, in oro giallo 14 ct., inserito in un laccio di gomma. Il nodo è il simbolo del legame che unisce le persone: amore, amicizia, ricordo di un evento particolare. ● Knot XL necklace. A 14K yellow gold, knot-shaped design element set in a rubber cord. The knot symbolises the bond between people: love, friendship, memories of a special event.
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Juan José Garcia Martin Privilegia la sperimentazione, applicando le sue idee senza costrizioni, a volte privilegiando l’estetica del gioiello all’indossabilità. ● He focuses on experimentation, applying his ideas without constraints, sometimes emphasising jewellery aesthetics over wearability.
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Lars Hetmanek. Collezione “La Luna”. Collana con pendente in oro giallo e perla bianca all'interno. ● “La Lune” collection. Yellow gold necklace with pendant and a white pearl inside.
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Nastassia Aleinikava Collezione Vermeer. Orecchini in legni pregiati (legno di gelsomino nella foto), argento e perle. Ispirati al dipinto de “La ragazza con il turbante” del pittore olandese Jan Vermeer. ● Vermeer collection. Earrings made of fine wood (jasmine wood in the picture), silver and pearls. Inspired by the painting “Girl in a turban” by Dutch painter Jan Vermeer.
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Mariko Sumioka Spilla in bamboo, seta di kimono e smalti. Ispirata alle architetture giapponesi e alla natura. ● Bamboo brooch, kimono silk and enamels. Inspired by Japanese architecture and nature.
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Mora Efron Gioielli per una donna fuori dagli schemi, moderna, con stile, che non segue le imposizioni della moda. ● Jewellery for a modern, stylish, unconventional woman who doesn’t follow fashion trends.
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Seitter Orecchini in poliammide rossa e perle di Tahiti. Gancetto in oro bianco. ● Red polyamide earrings with Tahitian pearls. White gold clasp.
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Susi Hines Collezione Mordicum. Anello inciso, in argento placcato oro 18 ct. e rodio, con diamanti colorati naturali ai lati. ● Mordicum collection. Engraved silver ring, 18K gold and rhodium-plated, with natural coloured diamonds on the sides.
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Selma Leal “La trasformazione di un mondo rigido in gioielli poetici e pieni di vita”. Spilla in oro e smalti. ● “The transformation of a stiff world into poetic, vibrant jewellery”. Gold and enamel brooch.
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negozio
Nuova fonte di ispirazione: il calcestruzzo Concrete: a new source of inspiration
U
na delle ultime, interessanti realizzazioni della società Dentro Le Mura è la Gioielleria Pisani di Scandicci, alle porte di Firenze. Posto all'interno di una galleria di negozi inaugurata di recente, lo spazio è generoso e in ottima posizione. La progettazione si è basata su precise esigenze di uno stile moderno e funzionale, di un design originale dove l'insieme fosse sobrio ed elegante. Le superfici e gli arredi si alternano sui toni del grigio, con elementi espositivi modulari che si combinano armoniosamente tra loro; teche, vetrine e comparti chiusi sono disposti lungo tutte le pareti e le ampie vetrine esterne. Una nota decisamente hi-tech, capace di esprimere sia i caratteri della leggerezza che della gravità, è data dal trattamento dei muri in calcestruzzo faccia a vista. Gli arredi espositivi assumono una particolare rilevanza e un impatto visivo decisamente accattivante in contrapposizione alla brutalità di sintesi del cemento; materiale, questo, considerato spesso uno strumento ideale per esprimere semplicità, e tipico dell'architettura contemporanea.
I soffitti sono caratterizzati da volumi a sbalzo che corrono sull'intera superficie della gioielleria; sono anch'essi realizzati nei toni chiari e forti del grigio e contengono tutto il sistema principale di illuminazione. In questo caso sono state montate speciali lampade con luce di elevata intensità e a spettro continuo, per ottenere un'ideale percezione di tutte le particolari sfumature dei preziosi. l'Orafo 2014
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Anche il banco di lavoro principale si coordina con le linee essenziali dell'arredamento nel suo insieme ed è provvisto di vani e cassettiere per la raccolta dei diversi materiali. La personalizzazione del bancone con il logo della gioielleria è stata realizzata in materiale metallico intagliato a laser e ossidato. ● The Pisani jewellery shop in Scandicci, near Florence, is one of the latest, interesting creations of the design company Dentro Le Mura. Set
shop
In queste pagine: l'ingresso della Gioielleria Pisani di Scandicci, Firenze, con particolari e scorci dell'interno del negozio. ● These pages: the entrance of Gioielleria Pisani based in Scandicci, Florence, and some details and views of the shop.
within a recently opened shopping arcade, the shop is spacious and enjoys an excellent location. It was specially designed to meet the client’s need for a modern, functional style, an original look with a tasteful and elegant effect. Grey-toned surfaces and furnishings alternate with harmoniously combined modular displays; showcases, display cases and closed compartments are arranged along the walls and the large exterior windows.
Exposed concrete walls add a decidedly hi-tech vibe, which expresses the characters of both lightness and gravity. Fittings and displays become particularly important and create an extremely appealing visual impact, as opposed to the rough synthesis of concrete, often considered the perfect material to express simplicity and now widely used in contemporary architecture. Ceilings are characterised by cantilevered volumes over the entire area of the store; l'Orafo 2014
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they too are rendered in light and bold shades of grey and hide the main lighting system. In this case, high-intensity, continuous spectrum lamps were fitted to emphasise and enhance the unique nuances of jewellery. Even the main counter matches the essential lines of the décor as a whole and is provided with compartments and drawers designed for different materials. The counter was customised with the shop’s logo, made of laser engraved, oxidised metal.
news
Cibjo 2014 a Mosca. Nel 2015 a Bahia? Sono aperte, sul sito della Confederazione, le iscrizioni al Congresso Cibjo 2014, che si svolgerà a Mosca dal 19 al 21 Maggio prossimo, con incontri anche il 17 e il 18 Maggio. Il Congresso si terrà nelle splendide sale dell’Hotel Kempinsky, uno dei più prestigiosi hotel moscoviti, grazie all’ospitalità della Russian Jewellers’ Guild. All’evento parteciperanno rappresentanti del settore gemmologico di oltre 40 Paesi, rappresentanti dell’industria e membri delle associazioni orafe e gemmologiche nazionali di tutto il mondo. Lo scorso Marzo, Gaetano Cavalieri, presidente Cibjo (nella foto), ha incontrato Jaques Wagner, Governatore dello Stato di Bahia, in Brasile per discutere l’eventuale organizzazione del Congresso Cibjo 2015 a Bahia.
Maurice Lacroix partner di FC Barcelona Una partnership di classe è stata annunciata da Marc Gläser, amministratore delegato di Maurice Lacroix e Josep Maria Baretomeu, presidente del Futbol Club Barcelona (nella foto). Per tre anni, infatti, la Maison svizzera di orologeria sarà “Partner Orologiero
Andrea Boldi presidente Titolare dell’azienda orafa Nemesi, di Arezzo, e presidente degli Orafi di Confartigianato Arezzo, Andrea Boldi, 46 anni (foto in basso), è il nuovo presidente di Arezzo Fiere e Congressi, il polo fieristico e congressuale organizzatore di importanti manifestazioni legate alla gioielleria e al bijou: OroArezzo, Bi-jewel,
Ufficiale dell’FC Barcelona”, un Club che vanta oltre 300 milioni di fan. Maurice Lacroix raggiungerà così una vastissima platea di consumatori, tifosi e appassionati di orologi, e sarà presente in tutte le boutique del Club, anche con modelli dedicati.
Le Arti Orafe e FiorGen Per le celebrazioni per il Cinquecentenario delle Mura di Lucca si terrà, nelle sale di Palazzo Guinigi, la mostra “Silenzio, oltre la forma, dentro il tempo”, organizzata da Le Arti Orafe all’interno delle iniziative della Fondazione FiorGen, onlus che si occupa di ricerca scientifica in ambito genetico. La mostra, curata da Mirella Cisotto, Capo Settore Attività Culturali del Comune di Padova ed esperta di gioielleria contemporanea, ospiterà, dall’8 Maggio al 6 Giugno, le sculture di Annamaria Zanella e di Renzo Pasquale e i gioielli di cinque giovani artisti-orafi: Daniel Di Caprio, Arata Fuchi (nella foto, l’anello), Adam Grinovich, Dana Hakim, Hanna Hedman. l'Orafo 2014
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Cash&Carry e Gold in Italy. Arezzo Fiere e Congressi è un importante punto di riferimento per il polo orafo aretino, che conta 1.200 aziende e 11mila addetti. Nel Consiglio di Amministrazione sono stati eletti Michele Colangelo, vice presidente, Zelinda Ceccarelli, Mauro Pallini, Alessia Gualdani, Elio Vitali e Giulio Arrigucci.
WINTER SPRING SUMMER FALL 18 - 23 JANUARY 2014
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follow on:
english translation
PEOPLE
Italian version: see pag. 52
PRIDE IN TAKING THE HELM by Antonella Garello
How have you succeeded in managing the phase of the company’s passing from one generation to the next, and what were the greatest difficulties for the new and the old? The generational change is always difficult, but it’s stimulating as well. My brother Giorgio and I are fortunate enough to have parents who are easy to talk with, open to discussion; they don’t get in the way of our initiatives but give them their support. This is very important and provides stability within the company, which is not adversely affected by the changes. Recarlo philosophy seems inspired by the concepts of “tradition” and “family”: what values would you like to pass on? Reliability, Quality, Innovation, Determination, Professionalism. What has been the finest professional satisfaction in your life? Having gained my family’s trust, taking the helm and playing an important role in the company. What would you never give up in your free time? I’d never give up the desire to know and discover new realities in the field of winemaking. I think it’s an area quite similar to our own: it’s fascinating, rich with traditions and families. My passion for wine comes from our family’s own cellar, and from the relations of esteem and friendship that bind me to the Piedmont region’s best producers. You feel really annoyed when... When the “complaint” is an end in itself, when it becomes an alibi.
CASE HISTORY Italian version: see pag. 54
ROVIAN GIOIELLI: CORAL FISHING BOATS...
by Marina Morini
“My grandfather, who has just graduated from the Nautical Institute with the rank of captain, boarded a ship in the Gulf of Naples: it was a coral-fishing boat. My grandfather was a coral fisher.”, said Vincenzo and Roberto Raiola, the third generation of owners running Mondial Coral, a company founded in Torre del Greco in the late sixties. Like many other local businesses, even Mondial Coral has a special history, rooted in the tradition of coral fishers and coral-fishing boats sailing around the islands in front of Naples and along Sardinian coasts, in the Mediterranean Sea that generates and harbours this red gold called corallium rubrum, which has brought great wealth to the region and the jewellery industry for centuries. Although we may look at it with a romantic eye, life on coral-fishing boats was tough. However, at the end of the sixties, technology and modernity broke into the world coral fishers, as Francesco Raiola and Francesco Conte, partners and founders of Mondial Coral, purchased nothing less than a submarine capable of reaching depths of up to 200 meters and “fish” coral with mechanical arms. The young company, which already had 30 skilled workers at that time, was able to control the entire production cycle, from coral fishing to the processing of finished products.In those years, Mondial Coral laid the foundations for its expansion into foreign markets. The seventies were indeed the years of the great boom in exports of Italian jewellery to the most important international markets, where Italian companies grew increasingly popular for the high quality and the design of their jewellery. Mondial Coral was no exception and, given the importance of contacts with foreign buyers, it began to take part in important national and international exhibitions, including the Milan Trade Fair and then Vicenza, Munich and New York. A second major turning point came in the early twenty-first century, when the company realised it was necessary to renew and diversify production to keep pace with the times and meet changing consumers’ needs, which were radically different from the past. The result was “Rovian Fine Jewels”, a luxury jewellery brand featuring coral, pearls, precious stones, gold and platinum, dedicated to high-end customers in countries ranging from the U.S. to Russia, l'Orafo 2014
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from Europe to some countries in Latin America and Asia. These jewels come from the sea and are inspired by it, with coral and cameos reflecting the light and colours of the precious stones and pearls that the company buys directly from local farmers. A second brand - “Rovian Jewels” – was launched in 2010 to target young consumers offering coral and pearl jewellery that feature innovative design and alternative materials such as horn, ivory, African wood species. All Rovian collections are designed and manufactured through the work of talented young designers and style consultants. Perhaps not everyone knows that in all these years of travelling and contacts with many different countries around the world, the company has collected coral and cameo jewellery, items and sculptures, which it keeps in a small museum. A small collection to tell the company’s past, current and future love for a job that, in addition to managerial skills, also requires a good deal of curiosity and initiative to push the envelope further and take on any challenge.
INTERVIEW Italian version: see pag. 56
THE STARTUP OF DIGITAL JEWELLERY by Sonia Sbolzani
A revolution for the world of goldsmiths and jewellery companies. This is the promise made by Digital Wax Systems di Zanè, a world-famous, Vicenza-based company, to professionals in our industry. Founded as a startup in 2007, DWS prides itself with extensive experience in the field of prototyping and is currently the only Italian company to develop the stereolithography technology: the company’s 3D printers can create high-definition prototypes and finished products from a three-dimensional digital model, opening up a vast array of creative and business opportunities in the jewellery sector. To find out more, we interviewed Maurizio Costabeber, the founder and General Manager of this Veneto-based pioneering company. How did you come up with the idea of ap plying 3D printers to the jewellery industry? We started to work in the field of 3D printing
since the early 90s in European and Middle Eastern markets. At the same time, we decided to set up a project made entirely in Italy that would lead to the creation of the first Digital Wax machine, from which the company got its name: DWS – Digital Wax Systems. By choice, and above all to keep our focus on a single type of product, we decided to start by dealing with the field of jewellery and later on, when the company reached a considerable size, we embraced other areas such as medical equipment and industrial design. DWS 3D printers feature very high print definition, which makes them perfectly suited to products like jewellery, which require high precision, high definition and sometimes extremely thin surfaces. Which technology do these printers use? Stereolithography, a technology based on a photochemical process called UV curing. DWS printers include a high-resolution Blue Edge ultraviolet laser that immediately solidifies a UV-sensitive material wherever the beam touches it. The process is characterised by a high level of precision and performance that cannot be achieved with conventional 3D printing techniques. DWS products are protected by an international patent portfolio. How do these machines allow for the achievement of previously unthinkable innovations? Through constant research on printer performance and materials, as well as through the work of DWS’s R&D department and excellent collaborations. Our close collaboration with top-notch institutions, such as the Polytechnic University of Turin, one of the most important university research centres worldwide and an undisputed leader in the field of design and engineering, allows us to challenge the limits of DWS systems by constantly searching for new applications. The business unit dedicated to jewellery and fashion accessories is always looking for new challenges because of the quality standards required, which are significantly higher than in any other area in which the company operates. Thanks to Prof. Marco Actis Grande and his team of researchers, over the past three years DWS presented important results at the Santa Fè Symposium, one of the major international conferences on technological research in the field of jewellery. DWS joined the Symposium to illustrate the results of
research carried out on the potential of its fusible resins. The result was the creation of the world's thinnest fusible filigree. With a section of only 150 microns, the filigree filaments were initially made of fusible resin to be later fused into silver, a feat never before achieved by other machines and certainly a goal that could never be obtained with traditional manual techniques. How is the work of goldsmiths going to change in terms of roles and production methods? 3D printing is a great opportunity to make the profession evolve by applying digital techniques that boost creativity and overcome the limits to construction and production set by conventional production systems. For this reason, we have received training from skilled master goldsmiths for several years now, so as to combine the experience of traditional craftsmanship with the potential of these new technologies. The development of new skills and the use of new technology in an industry that, today more than ever, is undergoing radical changes, can lead to the creation of new, cutting edge professional profiles. The brand new, highly versatile profile of “digital goldsmiths” is one example. It results from a combination of ancient jewellery making techniques, which have been known and appreciated for thousands of years, and the knowledge of new additive manufacturing technologies, of which DWS is now the most prominent example in the international arena. Which are the countries where DWS has patented its 3D printers? Intellectual property investments are an important item in our budget. We have numerous international patents in industrialised countries and in high-growth developing countries.We protect our processes, products and materials, but also our design and brands. Our attention to intellectual property allows us to protect our investment in R&D and to measure ourselves against the world’s biggest competitors. Your company is highly export-oriented. To which countries in particular? We are present in 52 countries: the most influential markets are definitely the USA, the Far East and the Middle East. DWS has shown a strong commitment towards foreign markets since the very beginning of its business. Our European market share is constantly growing. You are competing with global technology l'Orafo 2014
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giants. What are your strengths and your weaknesses? From the beginning we have focused on a specific sector, that of jewellery, which allowed us to deal with high-profile companies and encouraged us to compete and excel. DWS is a vertically integrated company with extensive expertise ranging from physics and chemistry to electronics and mechatronics, which enables the development of high-quality products that can compete in international markets. Our keywords are quality and innovation. DWS products are proving particularly successful in fields that require excellent results in terms of end product quality and machine reliability. A high rate of innovation requires careful attention and effective protection of intellectual property. The size of our company does not yet allow us to match our competitors on the commercial front, but our growth factor is gradually reducing the gap between our direct competitors and us. What strategies are you planning to pursue in the medium to long term? Our company has planned to grow steadily and rapidly even in biomedical and industrial sectors. We also opened a new business unit, DWS Lab, which presented a line of “consumer” products at the Consumer Electronics Show in Las Vegas to make the potential of DWS products available to everyone. One of our development projects for 2014 is to strengthen synergies with universities and research centres through a comprehensive educational plan, developing products, solutions, events and collaborations aimed at disseminating technological and vocational training in the field of 3D printing. Is your machinery very expensive? Who are your customers in the jewellery industry, particularly in Italy? We offer an extensive range of printers to meet all the needs of our customers, from craftsmen to large jewellery companies that want to implement rapid manufacturing systems based on 3D printing. As suppliers of a product that is strategic for the competitiveness and the development of jewellery companies, we prefer to keep the names of our customers confidential, but we can tell you that they include major international brands and jewellery houses. Do you have any more innovations in the pipeline for the jewellery industry?
english translation Our R&D department is constantly working to identify new solutions through the development of innovative materials, more efficient processes and new printer sizes. DWS presented some new machinery and materials at TGold 2014. These include DigitalWax 009J, the new 3D printer with DLP technology that can create very complex jewellery in just a few hours using different materials. It has been specifically designed for small jewellery workshops and for the most demanding designers looking for an excellent tool for unbeatable value for money, a small investment for a versatile, cutting edge system. We also offer Irix® Digital Stone, nanoceramic digital stones available in different colours. What kind of jewellery can be made with DWS machines? Our range of machines, and especially the extensive portfolio of materials available on the market, allow us to use professional 3D printing in the most innovative applications. We were selected by the Polytechnic University of Milan as technical sponsor for the creation of some jewellery of renowned designers for the exhibition “Around the future: 3D printing for jewellery”. The event, curated by Alba Cappellieri, Professor at the Degree Course in Fashion Design, was officially unveiled during the opening of the exhibition at VICENZAORO Winter 2014. You also deal with gemstones, don’t you? One example is Irix® Digital Stone, which allows designers to express themselves with no limits to construction, creating perfectly wearable collections thanks to biocompatible material designed to offer maximum freedom of expression and enter the market in just a few hours. DWS can manufacture Irix in any colour to follow fashion trends with maximum versatility.
ECONOMY Italian version: see pag. 60
COUNTING JEWELLERY COMPANIES .. by Franco Marchesini, ASI Industrial Studies and Analysis
The second jewellery industry census of the new century, carried out by the Italian
National Institute of Statistics (Istat) in late 2011, confirmed the scaling-down of the production system in terms of both businesses and employees. A scaling-down imposed by the need to reorganise production capacity and the prolonged global financial crisis. As is well known, production has halved over the last decade. The production destined for Italian domestic demand was the hardest hit, mainly due to the reduced average income of Italian households. The impact of the crisis was less pronounced - but still observable – on export sales, which account for nearly two-thirds of production. Higher sales were reported in countries that were less affected the crisis, from oil producing countries to emerging economies and transit countries (operating largely on behalf of third parties with reduced customs duties and financial conditions that are not always clear). The preliminary figures for 2013 featured an increase in exports compared to 2012, +7.7% in nominal values. Said increase was more substantial in real terms (around 15%), net of price changes. These developments caused a further increase in average unit value, due to the growing quality of the Italian jewellery placed on world markets, worth more than twice the value calculated for imported jewellery. The industry retains a strong competitive advantage in terms of production, but still has major difficulties in terms of distribution competitiveness (in Italy and abroad), due to the low number of products sold under world-popular brands and the small network of direct sales outlets (therefore leaving buyers free to step up). As is well known, the Italian jewellery industry was mainly limited to family-run craft businesses until the end of the fifties, preserving some regional character and good artistic content in terms of production. The strong growth of demand (especially from abroad) and the modest technical “barriers”, urged the “addition” of numerous companies, including both direct manufacturers and companies in various sub-industries. As in other areas of the so-called light industry, companies proliferated by budding: enterprising employees of existing businesses left their employers and started producing on their own. The growing number of enterprises became an important factor of competitiveness. Such a variety l'Orafo 2014
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was not random, but stemmed from the concomitant presence of well-known basic elements, including the expertise of professionals, excellence and the flexibility of machinery. A flexibility that allowed Italian companies to break down economies of scale and generate new economies of scope, and at the same time develop dedicated machinery for the treatment and processing of precious metals. The need for further investment in process and product innovation, in distribution modernisation, as well as in the training of new professionals for the growth of businesses - and the industry as a whole - has been emphasised for decades now. As pointed out above, the exceptional growth generated by the Italian economic boom had resulted, among other things, in the proliferation of businesses and growing employment for the production of jewellery. At the end of 2001, Istat recorded the highest number of both active jewellery companies (10,375) and employees (49,368). The average size, however, remained small, with 4.8 employees per company. The size structure of the Italian jewellery production system, as well as its evolution over the last decade (2001-2011) certified by Istat, were updated in late 2013, with estimates made on partial and provisional data from different sources. With the turnaround in aggregate demand, the structure became selective. The selection was speeded up in the second half of the decade, driven by the economic crisis. The prolonged economic downturn resulted in a growing surplus of spare capacity in the jewellery industry and a consequent revision of the Italian production system. Back in the nineties, this revision had already been deemed necessary to address the new competitive challenges of a world that had changed. Some jewellery companies, with traditional products and management techniques, had to give way to more dynamic, innovative businesses that moved towards new products (with higher added value) and anticipated changes in consumer tastes and the needs of final distribution systems (others were involved in mergers or were acquired). It is estimated that over the past twelve years the number of jewellery companies dropped from 10,375 in 2001 to 6,850 del 2011, before falling further and standing at approximately
6,000 units at the end of 2013. The downward trend of employment was even faster: from 49,368 employees in 2001 to 28,045 in 2011, to about 24,000 in the estimate for 2013. In these twelve years, the overall reduction in the production system was estimated to be -42.2% for companies and -51.4% for employees. These downturns further reduced (-16.7%) the average number of workers per firm (4.0), one of the lowest average numbers calculated for Italian industrial sectors. The number of workers declined in both major companies and smaller ones. The reduction in the production system spread to all the jewellery districts, where two-thirds of the industry are centralised, even though to varying degrees from area to area. In the twelve years under analysis, the downsizing mainly concerned the district of Vicenza (-53.7% companies and -73.5 workers) and Valenza (-46.8% and -50.4% respectively). The experience of Arezzo was around the average (-41.4% and -50.3%). On the other hand, the setbacks of Milan and Naples were below the national average. Generalised reductions also involved the average size of businesses. Still, the average size of companies within jewellery districts (5.2 employees) is almost twice that of companies outside districts (2.9). “We all pay for our mistakes – said economist Gros-Pietro. The market punishes those who make mistakes, and in that case you either change quickly or get off the boat”. In fact, the reduction in the number of companies includes some cases of convenient joint efforts such as mergers, acquisitions and strategic partnerships between businesses still operating under their own company name. These aggregations promoted trade integration and boosted companies’ bargaining power in the marketplace through research, technical and design innovation, management culture. The jewellery industry suffers from excessive fragmentation, that has led to overproduction and hindered anincrease in competitiveness, thereby preventing companies to become global leaders.
FAIRS Italian version: see pag. 74
DOHA: A SPARKLING SAFE IN THE DESERT by Gaia Sergi In more prosperous times, it was said that under two carats it was not true love. Now it is said that under five carats it is not true Doha: Qatar's capital knows no crisis, indeed. The eleventh edition of the Jewellery and Watches Exhibition 2014, held from February 24 to March 2, was a unique opportunity to admire, in a relatively small space, a stunning collection of the most luxurious gems and jewellery in the world. For instance, Mouawad’s L’incomparable necklace with a diamond of over 400 carats valued at a whopping US$55 million. But also Fabergé’s precious eggs, Cartier’s princely necklaces and Bulgari necklaces designed for movie stars, and David Webb’s multi-coloured bestiary. In this desert peninsula surrounded by the Persian Gulf, where a few run-down shacks of pearl fishers were the only existing buildings until the seventies, taxis are now Tiffany blue and hospitals look like contemporary art museums, the underground hides extraordinary deposits of oil and natural gas, GDP per capita($100,889) is the highest in the world and individual safes overflow with valuable jewellery. It is the only place where this lavish jewellery still finds a booming market and, above all, meets the fancy taste of buyers: everything must sparkle in Doha, from the mirrored surfaces of skyscrapers, to the lamps overlooking the main halls where gala dinners are held, coming in the shape of crystal-studded lotus flowers. While the ostentatious display of sumptuousness in every aspect of daily life may seem a little over the top, we can easily understand the desire to shine, at least in private, of beautiful Arab women dressed up in black robes and veils covering them from head to toe whenever they leave their home. They are a minority - just over 20% of the population - because of the large number of migrant workers in Doha, mostly men, and each of them feels like a queen, although with limited freedom. And indeed they are, at least within the walls of palaces governed by matriarchal rules and at private parties, where these mysterious women find their opportunity l'Orafo 2014
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to show off unrestrained luxury, which seeps through the few visible details of their looks: Louboutin shoes, Manolo Blahnik sandals, Chanel or Hermès bags. The entrance to the new exhibition centre is guarded by a giant iron spider, a sculpture commissioned by the Emir’s sister, Sheikha al Mayassa Hamad bin Khalifa al-Thani, 30-year-old chairwoman of the Qatar Museums and most powerful figure – given her high purchasing power - in the world of contemporary art according to the 'ArtReview' magazine. The central role of the Emir’s family (Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani) is particularly felt in Doha. It was indeed another family member, Minister of Interior Sheikh Abdullah bin Nasser bin Khalifa Al Thani, to cut the ribbon of the event. The exhibition area is not particularly large and includes 34 stands, each divided into many small single-brand corners. Basically, these are important local distributors on which major international brands (from Graff to Pomellato) rely for their retail sales. Some of the most powerful include Al Fardan Jewellery Company, Ali Bin Ali group, Qatar Luxury Group (QELA), Al Majed Jewellery, Blue Salon, Al Muftah Jewellery, AmiriGemsWLL, Fifty One East, Al Jaber watches, Marzooq Al Shamlan & Sons WLL, Al Majed Pearls/Dar Al Majid Jewellery, Royal Jewellery (Al Malakia), BulgariJewellery, Al MakkiJewellery & Watches, Al Mawla Jewellery, MatisJewellery and Versailles Jewellery, which gave itself a European name while producing purely Arabian breastplates and headpieces, to be worn at so-called Henna Parties, a sort of bachelorette party during which Qatari brides-to-be decorate their hands with henna and wear up to more than a kilo of gold. Among these local giants of luxury, based on long-standing, family-owned businesses handed down from father to son, a new enterprise is discreetly advancing with black-veiled unobtrusiveness: it has the velvety eyes of the two Saudi sisters who founded the Charmaleena brand after completing their studies in international universities. With their small convertible jewellery, the two girls - who demand that no photos be taken of them - are determined to show that the world of Arab women harbours great energy and creativity waiting to be discovered.
this month we talk about
questo mese parliamo di 3D FAST
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DEVON TREAD 2
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MORELLATO 32
AL FARDAN JEWELLERY COMPANY
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DIGITAL WAX SYSTEM
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MOUAWAD 74
AL JABER WATCHES
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FABERGE’ 74
NASTASSIA ALEINIKOVA
80
AL MAJED JEWELLERY
75
FANI GEMELLI
24, 36
NERVOUS SYSTEM
59
AL MAJED PEARLS
75
FANI GIOIELLI
24
OTTAVIANI 25
AL MAKKIJEWELLERY & WATCHES
75
FAVOTTO, SERGIO
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OTTO JEWELS
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AL MAWLA JEWELLERY
75
FEDERPREZIOSI
PHILIP WATCH
37
AL MUFTAH JEWELLERY
75
CONFCOMMERCIO
ALCOZER & J
34, 49
11, 64
PIANEGONDA 40
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PLATADEPALO 24
FIFTY ONE EAST
POW WOW BY TINA LILIENTHAL
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ALFEX 34
FONDAZIONE RUSSO-INDIANA PER LA
ALI BIN ALI GROUP
GIOIELLERIA
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PROTOCAST 59
AMEN 24
FRANCESCA MO
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QATAR LUXURY GROUP
AMIN LUXURY
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FRANCESCA VILLA
42
QUINTING 32
AMIRIGEMS WLL
75
75
75
GELLNER 76
RECARLO
AMNIOSYA 59
GIOIELLERIA PISANI - SCANDICCI
86
ROBERTO COIN
38, 52, 76
AMORE & BACI
29
GIOVANNI RASPINI
27
ROVIAN GIOIELLI
ANGELA PUTTINI CAPRI
42
GRACE 96
32
ROYAL JEWELLERY
75
ANNETTE EHINGER
78
GRAF VON FABER-CASTELL
38
S.T. DUPONT
26
76 26, 54
ARTLINEA 39
GRAZIELLA 39
S’AGAPO 27
BARBERISPRATI 39
HU, JUANJUAN
50
SALVINI 33
BIBIGI 34
HU, ZHENGSHENG
50
SATURNO 30
BLUE SALON
I.MATERIALISE 59
SCHOEFFEL 76
BOCCADAMO 29
INHORGENTA MUNICH
76
SECTOR NO LIMITS
BROSWAY
31, 76
ISABELLE LANGLOIS
44
SEITTER 81
BULGARI JEWELLERY
74, 75
ISTAT 60
SELMA LEAL
BULOVA 36
JEWELLERY AND WATCHES
SIDRA 40
CALVET, CECILE
50
EXHIBITION DOHA
74
SU, MANG
50
CARAN D’ACHE
36
JEWELMER 76
SUSI HINES
81
CARBERONIA 40
JUAN JOSE’ GARCIA MARTIN
SWAROVSKI 34
CARTIER
KNOTENSCHMUCK® 79
TIFFANY & CO.
49
CHANTECLER 49
LARS HETMANEK
79
TING’S JEWELLERY
78
CHARMALEENA 75
LIANG, RUIXIN
50
TORQUE 29
CHENG, YAXI
50
LOUISE GUINNESS GALLERY
59
TROLLBEADS 28
CIRCUITI GIOIELLI
31
MARCO TA MOKO
25
TTF 50
CLAUDIA HOPPE
78
MARKO SUMIOKA
80
TUUM 27
75
48, 74
79
31 81
UNOAERRE 38
COMETE 37
MASSIMO BELLINI
COMPAGNIA DELL’OROLOGIO
BY LENTI VILLASCO
25
VAN GOLD
44
CRIERI 37
MATISJ EWELLERY
75
VERSAILLES JEWELLERY
75
DAMI’
44
MELLERIO 48
VICENZAORO WINTER
59
DAMIANO DAMIANACOS JEWELS
44
MEMETHIC LAB
66
VISCONTI FIRENZE
30
DAR AL MAJID JEWELLERY
75
MICHELE FACCIN
33
WU, YAOXING
50
DAVID WEBB
74
MISIS 40
YVONE CHRISTA
44
DENTRO LE MURA
86
MONDIAL CORAL
54
ZANNETTI 42
MORA EFRON
80
ZILLI 35
30
DESTELLOS 79
l'Orafo 2014
94
aprile
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L’ORAFO EXTRA 2014 PIÙ GRANDE, PIÙ RICCO, PIÙ COLORATO L’edizione 2014 de L’Orafo Extra uscirà completamente rinnovata nel formato, nel contenuto, e nell’immagine, con servizi di prodotto collegati al tema del beauty, delle forme e del colore per la stagione Autunno/Inverno 2014/2015, e con servizi still life realizzati, per gli inserzionisti, da un nostro fotografo. L’Orafo Extra 2014 uscirà a fine Giugno per APP e per lo sfoglio online, mentre la versione cartacea sarà distribuita alle più importanti fiere dell’autunno 2014: VicenzaOro Fall, HOMI Milano, Gold in Italy Arezzo, Tarì Mondo Prezioso. Per informazioni: www.orafoitaliano.it / dircom@edifis.it
elenco inserzionisti
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AMEN
3
BANCA ETRURIA
II copertina
BOCCADAMO
I copertina, 16-19
CONFUORTO
10
CRIERI
1, 4-5
D&SIGN
III copertina, 96
DELLA ROVERE
63
DI STEFANO BY SILVER VOGUE
7
ERIKA
8
EUROGEMME
2
FIERA DI VICENZA
85
GOGGI STERLING
9
GRAZIELLA GROUP
IV copertina
IGI INTERNATIONAL GEMOLOGICAL INSTITUTE 20 ITITOLI
21
IL TARI‘
69
LUCEBIANCA
6
M.I.I. - AMORE & BACI
22
MY JEWEL
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PALAKISS
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STUDEX ITALIA
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UNOAERRE INDUSTRIES
41, 43, 45
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