l'Orafo Italiano 04 2015

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€ 5,00

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

L’ORAFO ITALIANO 4 2015

ANNO LXIX APRILE 2015

€ 5,00

Since 1946

Wedding

Pearls and diamonds for a love story

Research

Portrait of the new jewelry customers




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Sommario ANNO LXIX APRILE 2015

€ 5,00

Since 1946

Wedding Pearls and diamonds for a love story

Research

€ 5,00 L’ORAFO ITALIANO 4 2015

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Portrait of the new jewelry customers

GlobalRoundUp

In copertina / Cover Unoaerre Contatto / Contact San Zeno Strada E,5 52100 Arezzo (AR) Tel +39 0575. 9251 Fax +39 0575. 381764 info@unoaerre.it www.unoaerre.it

10 news

Frédérique Constant and Alpina / Merù/ Cameo Italiano Isabelle Fa/ Arcadia/ Federpreziosi/ Savelli/ Forever Unique Antica Murrina

Desires

16 LIMITED EDITION

Compagna inseparabile di artisti, intellettuali e politici, la penna stilografica vive una seconda, preziosa, giovinezza

18 la casa si fa bella

Photo and artwork by Close up Studios

Accessori in argento che arricchiscono gli ambienti del quotidiano con un tocco di luce e di design

Fedi matrimoniali di Unoaerre in oro bianco e giallo con diamanti delle collezioni Cerchi di Luce e Brillanti Promesse. ■ Wedding bands by Unoaerre in white and yellow gold with diamonds from the Cerchi di luce (Circles of Light) and Brillanti Promesse (Bright Promises) collections.

25 the wedding dress

Gioielli contemporanei rigorosamente all white per gli abiti da sposa più famosi del Novecento

37 the 10 best love stories

25 65

Dalla mitologia ai cartoon, dall'Olimpo a Hollywood. Gli anelli più simbolici per le passioni più romantiche

65 luna di miele in un gioiello

Amuleti e porte-bonheur dalle mete classiche dei viaggi di nozze: da conservare per tutta la vita

People&brands

58 l'uomo da 100 carati

David Bennett, neo-presidente worldwide della gioielleria Sotheby's, racconta le sue aste più leggendarie

60 40 anni di comete

Un anniversrio importante per la famiglia Muraro che ha saputo sviluppare e coltivare un'idea vincente

62 endless passion

Il boom dei braccialetti colorati di Jesper Nielsen: semplici e trasversali alle età, oltre che democratici nel prezzo

Heritage

73 A legend called tiffany & co.

73

La maison americana che ha creato l'icona del "little blue box" continua a raccogliere successi

79

chantecler, the king of capri

Un libro celebra la storia del marchio che da oltre 60 anni trasforma in gioielli i colori del Mediterraneo

84

se la veste È d'oro

l'Orafo 2015

6

aprile

Flashback sugli splendori della Serenissima: la tradizione centenaria dei Battiloro e dei Tiraoro veneziani


Visual

49

49 the flying charm of feathers

Giochi d'ali tra le piume tempestate di diamanti e le tavole ornitologiche dell'Ottocento: una questione di dettagli

87 shocking icons

Cinque icone del nostro tempo indossano altrettanti gioielli one-of-a-kind in una immaginaria galleria pop

InsideJewelry

95 do you know your customer?

Una ricerca traccia il profilo di dodici categorie di acquirenti particolarmente attivi nel segmento luxury

102 divini preziosi

87 79

Il successo dei gioielli ispirati al culto religioso: una storia che inizia nella Bibbia ed esplode ai giorni nostri

104 inhorgenta in positivo

La manifestazione di Monaco conferma il suo ruolo in Europa raccogliendo la soddisfazione degli espositori

105 gli opali wollo

Vengono dall'Etiopia e salgono contiuamente di prezzo, compensando in parte i cali di produzione australiana

106 english text 108 l'orafo club 112 brands in this issue

95 37

l'Orafo 2015

7

aprile


 

Costruire una filiera responsabile per diamanti, oro e platinoidi dalla miniera al consumatore Building a responsible diamond, gold and platinum metals supply chain from mine to customer Il Responsible Jewellery Council (RJC) è un’organizzazione internazionale no-profit, costituita nel 2005 da un gruppo di 14 organizzazioni rappresentative dell’intero comparto dei diamanti e dell’oreficeria. Il RJC è retto da un Consiglio Direttivo e coadiuvato da varie Commissioni per ogni settore d’interesse. La gestione dell’attività è affidata ad un Team con sede in Australia, Canada, Italia e Regno Unito. Il RJC accoglie Membri appartenenti a qualsiasi settore della filiera dell’oreficeria e della gioielleria, di ogni dimensione, comprese le associazioni di categoria. Missione Promuovere norme e prassi operative responsabili, etiche, sociali e ambientali, nel rispetto dei diritti umani, in tutta la filiera che alimenta il comparto dei diamanti, dell’oreficeria e dei platinoidi, dall’estrazione mineraria al commercio al dettaglio. Il Council raggruppa più di 400 associati e 200 membri certificati. La lista è disponibile presso www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/ The Responsible Jewellery Council (RJC) is an international not-for-profit organisation established in 2005 by a group of 14 organisations from a cross section of the diamond and gold jewellery business. The RJC is governed by a Board of Directors, supported by a number of Committees and administered by a Management Team located in Australia, Canada, Italy and the United Kingdom. The RJC welcomes new Members, small, medium and large, from all parts of the jewellery supply chain, including trade associations. Mission To advance responsible ethical, social and environmental practices, which respect human rights, throughout the diamond, gold and platinum metals jewellery supply chain, from mine to retail. RJC now groups more than 400 Members and 200 certified Members. The list of RJC certified Members is available at www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/

ANNO LXVIII - NUMERO 4 - APRILE 2015 direttore editoriale direttore responsabile

Ilaria Danieli Andrea Aiello

in redazione

Antonella Garello

collaboratori

Isabella Campagnol, Natalia Capra, Emanuela Chiesa, Luigi Costantini, Giuseppe Fogarizzu, Letizia Redaelli, Marianna Redaelli, Sonia Sbolzani

progetto e grafica foto

Cristiano Guenzi Close up Studios, Valentina Melzi

traduzioni

Promo-Est

pubblicità

dircom@edifis.it

traffico pubblicitario stampa e-mail web site

prezzo per copia arretrati abbonamenti

Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it CPZ S.p.A. - Costa di Mezzate BG orafo@edifis.it www.orafoitaliano.it

€ 5,00 € 10,00 Italia € 40,00 Europe € 80,00 Resto del mondo € 100,00 abbonamenti@edifis.it

Registrazione Tribunale di Milano N° 1038 del 10/01/1949 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. – Viale Coni Zugna, 71 – 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. l’Orafo Italiano una rivista edita da:

Responsible Jewellery Council First Floor, Dudley House 34-38 Southampton Street London, WC2E 7HF United Kingdom Tel: +44 (0)20 7836 6376 Email: info@responsiblejewellery.com www.responsiblejewellery.com For information contact: Mila Bonini - Communications Manager Email: mila.bonini@responsiblejewellery.com

Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

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Global Round Up

ALL OVER

THE WORLD Aste, nuove collezioni, fiere, concorsi, convegni, mostre, eventi, libri, strategie. Il mondo del lusso in tutte le sue sfumature mostra la sua vitalità tra cultura, estetica e tecnologia di

Antonella Garello

Un orologio svizzero con cassa in acciaio, elegante, intelligente e connesso: e al tempo stesso uno strumento che aiuterà chi lo indossa ad adottare stili di vita più sani e a migliorare il proprio benessere. Grazie alla tecnologia MotionX, infatti, l'Horological Smartwatch presentato da Frédérique Constant e Alpina rende visibile in tempo reale e con la massima precisione l'andamento della veglia e del sonno con sleeptracker® e il tracciato dell'attività svolta, visualizzando gli obiettivi prefissati e raggiunti. Sulla base dei dati raccolti, inoltre, la funzione Smart Coaching consentirà di prendere visione ed eventualmente modificare il proprio stile di vita. L'Horological Smartwatch si sincronizza automaticamente con le applicazioni degli smartphone Apple e Android. La durata della batteria è garantita superiore a due anni. l'Orafo 2015

■ A Swiss watch with steel case, elegant, smart and connected: and, at the same time, an instrument that will help the person who wears it to adopt a healthier life-style and improve his wellbeing. In fact, thanks to the MotionX technology, the Horological Smartwatch presented by Frédérique Constant and Alpina makes visible in real time and with the utmost precision the sleep-wake alternations with sleeptracker® as well as the record of all performed activities showing the pre-set and reached targets. Moreover, based on the collected data, the Smart Coaching function will allow viewing and, in case, modifying, one’s own lifestyle. Horological Smartwatch automatically synchronises with Smartphone applications running Apple and Android OS. The endurance of the battery is guaranteed for over two years.

10

aprile


jamcommunication.it


Global Round Up

il prezioso "sorriso" di Merù L'azienda milanese è presente sul mercato da oltre mezzo secolo con collezioni originali, che non smettono di sorprendere Fondata a Milano nel 1960 da Francesco Mereu e oggi guidata dai figli Elisabetta e Bartolomeo, la Merù ha una storia affascinante, che si sovrappone agli anni più creativi della moda e della gioielleria del Novecento. Non a caso annovera tra i suoi clienti nobili, creativi, artisti. Tra le ultime creazioni dell'azienda si segnalano questi orecchini a lobo, regolabili e adattabili a ogni orecchio, che una volta indossati sembrano quasi sospesi, a disegnare una sorta di sorriso. Sono realizzati a mano in oro giallo e disponibili in svariate versioni e con pietre diverse: rubini, turchesi, coralli e smalti. ■ Founded in Milan in 1960 by Francesco

Mereu and now run by his children Elisabetta and Bartolomeo, Merù has a charming story, which overlaps to the most creative years of fashion and jewellery in the twentieth century. Among its customers, we can find nobles, creative designers, artists. Among the company latest creations we should mention these lobe earrings, adjustable and adaptable to every ear, that, once worn, seem as they were suspended, creating a sort of smile. They are handmade in yellow gold and available in different sizes and stones: rubies, turquoises, corals and enamels.

cameo italiano

ARCaDIA donna

Brand della diluca srl, Cameo Italiano rivisita l'antica tradizione artistica del cameo: i gioielli dell'azienda campana, realizzati artigianalmente da maestri incisori, presentano una fattura squisita, unita a un tocco di modernità che li rende perfetti per un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo. ■ Cameo Italiano is a brand of diluca srl reinterpreting the old artistic tradition linked to cameos: the jewels of the company based in Campania, handmade by master engravers, present an exquisite shape, combined with a touch of modernity that make them ideal for an increasingly wide and heterogeneous public.

Specializzata nella produzione di gioielli maschili in oro, argento e smalti, o in ceramica, oro e diamanti, la Arcadia di Castiglion Fiorentino presenta la prima collezione dedicata alla donna, Woman by Arcadia. I gioielli di questa linea nascono grazie a sistemi di modellazione 3D Cad Cam. Il pendente che pubblichiamo è in oro e smalti a cattedrale. ■ Specialised in the production of men’s jewels in gold, silver and enamels or in ceramic, gold and diamonds, Arcadia based in Castiglion Fiorentino presents its first woman collection, Woman by Arcadia. The jewels are created thanks to 3D CAD CAM modelling system. The pendant below is made of gold and cathedral enamel.

l'oro di isabelle La produzione di Isabelle Fa, azienda tedesca con sede a pochi chilometri da Pforz– heim, è da sempre caratterizzata da un connubio di elementi classici e moderni. Gli anelli Ellipse sono giocati sul sofisticato contrasto tra il bronzo e l'oro rosa, mentre a ravvivare il tutto intervengono le pietre naturali: ametista, peridoto e quarzo citrino Palmera. Oltre agli anelli, la collezione Bronze comprende anche bracciali e collane. ■ The production by Isabelle Fa, a German company whose office are a few kilometres from Pforzheim, has always been characterised by a combination of classical and modern features. The Ellipse rings play with the sophisticated contrast between bronze and rose gold, while natural stones enliven the overall effect: amethyst, peridot and Palmera citrine quartz. Besides rings, the Bronze collection also includes bracelets and necklaces. l'Orafo 2015

12

aprile


jamcommunication.it

Wedding Luxury bracciale 69,00

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Global Round Up

limite contanti, si torna a 3000? Apertura del Presidente del Consiglio su un possibile innalzamento della soglia legale, come auspicato dal settore

lo smartphone più prezioso Savelli Ginevra è già presente in diversi punti vendita d'alta gamma in tutto il mondo con una sua recente creazione a cavallo tra tecnologia, design, artigianalità e lusso: una novità assoluta, perché non si tratta di una cover per cellulari, ma di un vero e proprio smartphone-gioiello di ultima generazione, con sistema operativo Android. Il rivestimento però è super prezioso, in oro bianco, giallo o rosa, con pellami pregiati e gemme purissime incassate da esperti artigiani. A Milano, Orologeria Pisa ha già organizzato una presentazione ai top client dei negozi del gruppo.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dichiarato di voler riportare i limiti per l’uso dei contanti a livello europeo alzando la soglia da 1.000 a 3.000 Euro. Giuseppe Aquilino, presidente di Federpreziosi Confcommercio, ha commentato: «Le dichiarazioni espresse dal premier lo scorso aprile ci erano apparse come un primo segnale di apertura in tema di limitazione e di propensione per un fisco meno oppressivo e più operativo. Abbiamo riscontrato un atteggiamento del governo particolarmente positivo e attento verso le problematiche legate al limite dell’uso dei contanti e alle procedure di tracciabilità dei pagamenti. Siamo disponibili a collaborare nelle forme che saranno ritenute più opportune alla definizione di una strategia che porti vantaggi all’economia nazionale». ■ The Prime Minister Matteo Renzi declared that he wants to take the limits for the use of cash to a European level, raising the threshold from 1,000 to 3,000 Euros. Giuseppe Aquilino, President of Federpreziosi Confcommercio, commented: «The declarations the Prime Minister made last April seemed a first opening concerning the limits and a tendency to foresee a less oppressive and more operational inland revenue system. We found a particularly positive and attentive attitude of the government towards the issues connected to the limit on the use of cash and to the procedures for payment traceability. We are ready to collaborate in the ways that will be considered as more adequate to the setting of a strategy meant to give an advantage to our domestic economy».

■ Savelli Ginevra is already present in

several high range stores all over the world with its recent creation combining technology, design, artisanship and luxury: a complete breakthrough as it is not a mobile phone cover, but a true next generation jewel-Smartphone, with Android OS. The cover is, though, extremely precious, made in white, yellow and rose gold, with fine leather and pure gems set by skilled artisans. Orologeria Pisa has already organised in Milan a presentation addressed to the top clients of the brand stores.

un taglio ideale È stata presentata a Milano la prima collezione di gioielli con diamanti Forever Unique - Ideal Square Cuori e Frecce, creata e distribuita da Osigem: si tratta di diamanti canadesi Ideal Square, col nuovo taglio cuori e frecce quadrato, certificato dall'International Institute of Diamond Grading and Research di De Beers. ■ The first collection of jewels with Forever Unique diamonds - Ideal Square Hearts and Arrows, designed and distributed by Osigem was presented in Milan: Canadian diamonds with square heart and arrow cut, certified by the International Institute of Diamond Grading and Research of De Beers.

ERRATA CORRIGE: antica murrina Nello scorso numero di Gennaio, a pagina 35, abbiamo erroneamente attribuito questo bracciale in tessere di vetro di Murano all'azienda La Murrina. Il gioiello è invece realizzato, con tecniche artigianali, dall'azienda Antica Murrina. Ci scusiamo dell'errata comunicazione con gli interessati e con i lettori. ■ In the last January issue, on page 35, we mistakenly attributed this bracelet in Murano glass tiles to La Murrina. Instead, this jewel is realised with artisan techniques by Antica Murrina. We apologise for the mistaken communication to the people involved and to our readers. l'Orafo 2015

14

aprile


orecchini 59,00 â‚Ź

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Desires

flash

limited

edition Da sempre compagna inseparabile di artisti, scienziati, intellettuali e politici (JFK ne era un grande appassionato), la stilografica vive una seconda giovinezza nell'era del computer di

CARAN D'ACHE

Antonella Garello

GRAF VON FABER-CASTELL

C

aran d'Ache ha dedicato all'anno cinese della Capra un'edizione limitata a 888 esemplari. È in lacca cinese nera con incisioni in argento rodiato e finiture in oro giallo. La penna dell'Anno 2015 di Graf von Faber-Castell - 1000 esemplari - si ispira invece a Federico II di Prussia e al suo Palazzo di Sanssouci. La versione platinumplated ha fusto in serpentino ed è impreziosita da un quarzo russo. La Patron of Art Edition di Montblanc rende omaggio al costruttore di pianoforti Henry E. Steinway. In lacca nera e finiture oro, ha decorazioni che riportano particolari dei mitici strumenti musicali. Infine, Omas ha dedicato la sua Anniversary Limited edition a Michelangelo: 400 esemplari in argento e marmo, con incisioni che riprendono particolari di opere dell'artista. ■ Caran d'Ache has dedicated a limited edition of 888 items to the Chinese Year of the Goat. It is made of black Chinese lacquer with rhodium silver engravings and yellow gold finishings. The pen of the Year 2015 by Graf von Faber-Castell - 1000 items – draws inspiration from Frederick II of Prussia and his Sanssouci Palace. The platinum-plated version has an ophite barrel and it is embellished with Russian quartz. The Patron of Art Edition by Montblanc pays a homage to the manufacturer of pianos Henry E. Steinway. Made in black lacquer and golden finishings, it presents details reminding the mythical pianos. Finally, Omas has dedicated its Anniversary Limited edition to Michelangelo: 400 items in silver and marble, with engravings of details belonging to the works of the great artist.

MONTBLANC

OMAS

l'Orafo 2015

16

aprile


a partire da 45,00 Euro

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S I LV E R J E W E L L E RY

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Desires

flash

la casa

si fa bella Vestire gli spazi con accessori preziosi, riflessi di luce, sofisticati decori: la casa si fa ancora più accogliente grazie a piccoli dettagli, con un tocco di eleganza e di originalità di

Antonella Garello GIOVANNI RASPINI

C

asa dolce casa: cornici, servizi e corredi per la tavola e la cucina, accessori per la scrivania rendono l'ambiente caldo e accogliente, creando atmosfere che restituiscono comfort e intimità. La cornice di Giovanni Raspini è realizzata interamente in argento e gioca con un elaborato decoro di margherite, mentre nella nuova linea Madison 6 di Christofle, in metallo argentato, l'esagono va a comporre un delicato motivo a nido d'ape. Ottaviani impreziosisce i momenti conviviali con l'allegro centrotavola Maxi paillettes; Sovrani, infine, ha realizzato un set di decanter e due bicchieri argentati, dalla delicata lavorazione. ■ Home sweet home: frames, sets, tableware and kitchenware, as well as accessories for the writing-desk make it warm and cosy, creating atmospheres that communicate comfort and intimacy. The frame by Giovanni Raspini is fully made in silver and plays with the elaborate decoration of daisies, while in the new line Madison 6 by Christofle, in silver-plated metal, the hexagon creates a delicate honeycomb pattern. Ottaviani embellishes the convivial moments with the joyous centrepiece Maxi paillettes; finally Sovrani has realised a set of decanters and two silver-plated glasses characterised by the delicate manufacturing.

CHRISTOFLE

OTTAVIANI

SOVRANI



NEL MONDO Una distribuzione sempre più mirata e capillare, non solo trade, che raggiunge: • LE MIGLIORI GIOIELLERIE DEI 5 CONTINENTI • I BUYER DEI DEPARTMENT STORE E DELLE CATENE SPECIALIZZATE INTERNAZIONALI • I WHOLESALER DI DUBAI • I LUXURY HOTEL DI MILANO • LE LOUNGE E LE EDICOLE DEGLI AEROPORTI MILANESI • LE PIÙ IMPORTANTI FIERE INTERNAZIONALI



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12/16 Gen. Roma 23/27 Mar. Roma

23/27 Gen. Trecastagni (Ct) 08/12 Giu. Cavalese (Tn)

02/06 Feb. Ascoli Piceno 05/09 Ott. Cavalese (Tn)

23/27 Feb. Cavalese (Tn) 09/13 Ott. Trecastagni (Ct)

09/13 Mar. Marcianise (Ce) 19/23 Ott. Marcianise (Ce)

23/27 Mar. Marcianise (Ce) 02/06 Nov. Cavalese (Tn)

27/31 Mar. Trecastagni (Ct)

04/08 Mag. Ascoli Piceno

15/19 Giu. Roma

06/10 Lug. Cavalese (Tn)

2 - Corso Analisi Qualitativa e Valutazione del Diamante - Corso Specializzazione 5gg € 775,00**

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09/13 Feb. Roma 12/16 Ott. Cavalese (Tn)

15/19 Feb. Trecastagni (Ct) 03/07 Nov Trecastagni (Ct)

02/06 Nov. Marcianise (Ce)

07/11 Mag. Trecastagni (Ct)

25/29 Mag. Roma

02/06 Mar. Cavalese (Tn)

23/27 Mar. Ascoli Piceno

5 - Corso Riconoscimento del Sintetico, delle Imitazioni e dei Trattamenti - 5gg € 775,00** 22/26 Giu. Ascoli Piceno

13/17 Lug. Cavalese (Tn)

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13/15 Apr. Marcianise (Ce)

29/31 Mag. Trecastagni (Ct)

18/20 Lug. Cavalese (Tn)

07/09 Set. Ascoli Piceno

7 - Corso Analisi Qualitativa e Valutazione delle Perle - 5gg € 775,00** 16/20 Feb. Marcianise (Ce)

30 Mar. 03 Apr. Roma 28 Nov. 02 Dic. Trecastagni (Ct)

13/17 Apr. Ascoli Piceno

11/15 Mag. Cavalese (Tn)

05/09 Giu. Trecastagni (Ct)

8 - Corso Approfondimento Pratico del Diamante - 5gg € 775,00** 13/17 Apr. Cavalese (Tn)

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26/30 Giu. Trecastagni (Ct)

05/09 Ott. Roma

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9 - Corso Approfondimento Pratico Gemme di Colore - Sintetico - 5gg € 775,00** 16/20 Lug. Trecastagni (Ct)

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04 Apr. Roma

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10 - Corso Approfondimento Pratico Perle - 1g € 160,00** Esame Scritto

8A - Esame Scritto e Pratico Diamante - 1g € 160,00** 18 Aprile. Cavalese (Tn)

01 Lug. Trecastagni (Ct)

10 Ott. Roma

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21 Nov. Ascoli Piceno

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19 Sett. Marcianise (Ce)

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9A - Esame Scritto e Pratico Gemme di Colore e Sintetico - 1g € 160,00**

11 - Approfondimento Materiali Organici - 2gg € 310,00** 19/20 Sett. Trecastagni (Ct)

19/20 Sett. Marcianise (Ce)

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Corso Taglio e Sfaccettatura delle Pietre di Colore - Corso di Specializzazione 5gg € 600,00 +IVA

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DRESS

Abbinamenti preziosi per gli abiti da sposa pi첫 celebri del Novecento. Gioielli contemporanei dalle forme classiche, tra collier minimali e orecchini con perle e diamanti. Tutto rigorosamente bianco, in omaggio alla tradizione di

Antonella Garello e Letizia Redaelli

l'Orafo 2015

25

aprile


Desires

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CHANEL JOAILLERIE

Collana Printemps de Camélia in oro bianco, diamanti taglio brillante e marquise, zaffiri multicolor, perle coltivate di Tahiti, South Sea e freshwater. Collezione Les Perles de Chanel. ■ Printemps de Camélia necklace in white gold, brilliant and marquise cut diamonds, multi-colour sapphires and Tahiti, South Sea and freshwater cultivated pearls. Les Perles de Chanel Collection.

VAN GOLD

VAN GOLD

Dalla collezione Diva, collana in oro bianco con ciondolo in oro bianco, diamanti e perla. ■ From the Diva collection, white gold necklace and pendant with diamonds and pearl.

BLISS

Orecchini in oro bianco, diamanti e perle freshwater. Collezione Ribes. ■ White gold earrings with diamonds and freshwater pearls. Ribes collection.

ARMONIE GIOIELLI BY PROGETTI ORO

Orecchini in oro bianco con diamanti e perle. ■ White gold earrings with diamonds and pearls.

BLISS

ARMONIE GIOIELLI BY PROGETTI ORO

parola d'ordine: sobrietà Prima vera first lady, negli anni Sessanta Jacqueline Bouvier Kennedy incarnò in tutto il mondo lo stile inconfondibile dell'upper class americana, tradizionale ma con un tocco di modernità. Un'eleganza sobria e discreta, senza eccessi e tantomeno incursioni nell'eccentrico: ne è emblema il classico filo di perle girocollo, che va a impreziosire l'abito scollato e le spalle leggermente scoperte, accompagnato da orecchini e pendenti rigorosamente all white. ■ The first and true First Lady in the sixties, Jacqueline Bouvier Kennedy embodied all over the world the unmistakeable style of the American upper class, traditional, though with a touch of modernity. A sober and discreet elegance, free from excesses and incursions in eccentricity: it is symbolised by the classic single strand choker, which embellishes the décolleté dress and the slightly bare shoulders, matched by strictly white earrings and pendants.

l'Orafo 2015

26

aprile


GOLD SISTERS

Princess: collier di perle d'acqua dolce top quality con centrale in oro bianco e diamanti e chiusura personalizzata a cuore in oro bianco. â– Princess: top quality freshwater pearl necklace with a white gold and diamond central element and customised heart-shaped clasp in white gold.

STROILI

Anello in oro bianco, perla e diamanti. â– White gold ring with pearl and diamonds.

STROILI

GOLD SISTERS

l'Orafo 2015

27

aprile


Desires

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TIFFANY & CO.

Sautoir con nappina di perle coltivate freshwater ed elemento in platino. ■ Necklace with a tassel in freshwater cultivated pearls and platinum element.

un po' naif, sempre solenne Reale, regale: Elisabetta II, dal 1953 Regina del Regno Unito e dell'Irlanda del Nord, è icona vivente della classicità tipicamente British, ingentilita da influenze cosmopolite. Il suo stile, al tempo stesso sontuoso e un po' ingenuamente fuori moda, ma sempre adeguato alle occasioni, continua a fare scuola. Perfetti dunque anche nel giorno del matrimonio, nel suo caso, i gioielli, simbolo di un casato antico e di una tradizione preziosa che ha visto le gemme più rare della storia. ■ Real, royal: Elisabeth II, since 1953 Queen of the United Kingdom and Northern Ireland, has been a living icon of the typically British solid classical style, refined by cosmopolitan influences. Her style, at a time sumptuous and a bit out of fashion, but always fit to the various events, continues to teach. Jewels are perfect accessories even for the wedding day, in her case, symbols of an antique heritage and of a precious tradition that featured the rarest gems of history.

l'Orafo 2015

28

aprile


ROVIAN

ROVIAN

Orecchini Atolli in oro bianco con diamanti e perle barocche South Sea. ■ Atolli earrings in white gold with diamonds and South Sea baroque pearls.

DE SIMONE

Collezione Pithecusa: orecchini in perle South Sea e brillanti. ■ Pithecusa Collection: South Sea pearl earrings with diamonds.

JEWELMER

Dalla collezione Zen, anello in oro bianco con diamanti e perla bianca South Sea. ■ From the Zen collection: white gold ring with diamonds and South Sea white pearl.

JEWELMER

DE SIMONE

l'Orafo 2015

29

aprile


Desires

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STEFAN HAFNER

Dalla collezione Venus, collier in oro bianco con perle South Sea e diamanti bianchi taglio goccia e navette. â– From the Venus collection, white gold necklace with South Sea pearls and white navette and drop cut diamonds.

i gioielli? preziosi e decorativi Era il Luglio del 1992 e Lady Helen Windsor, figlia unica del Duca e della Duchessa del Kent, andava in sposa all'affermato mercante d'arte Timothy Taylor, alla presenza della royal family quasi al completo. Ancora piĂš che l'elaborato vestito della giovane Lady, incantarono i suoi gioielli, una splendida parure di collana e orecchini: importanti, luminosi, decisamente decorativi. Un arabesco di perle e diamanti a illuminare il collo e il viso, con una tiara, anch'essa di perle e diamanti, a trattenere il velo. â– In July 1992 Lady Helen Windsor, the only daughter of the Duke and the Duchess of Kent, married Timothy Taylor, an established art dealer, before nearly the whole Royal Family. More than the elaborate dress the young Lady was wearing, it was her jewels, a marvellous necklace and earrings parure, which were really captivating: imposing, bright, decidedly ornamental. An arabesque of pearls and diamonds to brighten her neck and face, with a pearl and diamond tiara that kept the veil.

l'Orafo 2015

30

aprile


MODENA GIOIELLI

MODENA GIOIELLI

Collier in oro bianco, diamanti, perle d'acqua dolce e zaffiro blu. ■ White gold necklace with diamonds, freshwater pearls and blue sapphire.

QATYEN

QAYTEN

Orecchini della collezione Grappolo in oro bianco con perle Akoya e diamanti. ■ Earrings belonging to the Grappolo Collection in white gold, Akoya pearls and diamonds.

NIHAMA

Anello in oro bianco con perle australiane e diamanti. ■ White gold ring with Australian pearls and diamonds.

MIKIMOTO MILANO

BY GIOVANNA BROGGIAN

Orecchini in oro bianco, diamanti e perle bianche dei Mari del Sud. Collezione Diana. ■ White gold earrings with diamonds and South Sea white pearls. Diana Collection.

MIKIMOTO MILANO NIHAMA

l'Orafo 2015

31

aprile


Desires

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MILUNA

ANNAMARIA CAMMILLI

ANNAMARIA CAMMILLI

Anelli in oro bianco e rosa con perla centrale Akoya e diamanti. Collezione Infinity White. ■ White and rose gold rings with a central Akoya pearl and diamonds. Infinity White Collection.

CONFUORTO

Anello con perla barocca montata su argento dorato. ■ Ring with a baroque pearl set on gilded silver.

MIKIKO

Anello in oro bianco, diamanti e perla australiana. ■ White gold ring with diamonds and Australian pearl.

MILUNA

Bracciale a due fili con perle bianche. ■ Two-strand bracelet with white pearls.

MIKIKO

CONFUORTO

l'Orafo 2015

32

aprile


UTOPIA LA FENICE

AMEN UTOPIA

Anello in oro giallo, diamanti e perla South Sea. ■ Ring in yellow gold with white diamonds and South Sea pearl.

AMEN

Bracciale con perle: il pendente in argento reca incisa la preghiera dell’Angelo di Dio. ■ Bracelet with pearls: the silver pendant shows an engraving of the prayer Angel of God.

LA FENICE

Dalla collezione Genesi, collana con filato in seta intervallato da perle oceaniche, catena diamantata e terminali in argento. ■ From the Genesi Collection, necklace with a silk thread alternated to ocean pearls, diamond-milled chains and silver endings.

DONNA ORO

Orecchini della collezione Perle in oro bianco e diamanti con perle. ■ Earrings belonging to the Perle collection in white gold and diamonds with pearls.

CAPOTOSTI DESIGN

Anello della collezione Acqua in oro bianco con diamanti taglio brillante e perla australiana. ■ Ring belonging to the Acqua Collection in white gold with brilliant-cut diamonds and Australian pearl.

CAPOTOSTI DESIGN l'Orafo 2015

33

aprile

DONNA ORO


Desires

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MAYUMI

MAYUMI

Collana di perle piena perlagione, argento e cubic zirconia. ■ High quality pearl necklace with silver and cubic zirconia.

RECARLO

Orecchini in oro bianco con diamanti, acquamarina e perle. ■ White gold earrings with diamonds, aquamarine and pearls.

RECARLO

COSCIA

Orecchini in oro rosa della collezione Capri con perle coltivate naturali, madreperla di colore bianco naturale e diamanti. ■ Earrings belonging to the Capri Collection in pink gold with natural cultivated pearls, natural white mother-ofpearl and diamonds.

COMETE GIOIELLI

Orecchini in oro bianco e diamanti con perla coltivata. ■ Earrings in white gold and diamonds with cultivated pearl.

COSCIA

SALVINI

COMETE GIOIELLI

l'Orafo 2015

34

aprile

Collier in oro bianco intervallato da perle, con elemento a forma di cuore. Collezione Gocce di Luna. ■ White gold necklace with pearls alternating and heartshaped element. Gocce di Luna Collection.


CHANEL JOAILLERIE

Orecchini Cascade de Perles in oro bianco, diamanti taglio brillante, due perle coltivate South Sea e perle coltivate freshwater. Collezione Les Perles de Chanel. ■ Cascade de Perles earrings, in white gold, brilliant cut diamonds, two South Sea and fresh water cultivated pearls. Les Perles de Chanel Collection.

iconica raffinatezza Principessa e attrice feticcio di Alfred Hitchcock, icona di stile del suo tempo grazie a una classe inimitabile e a un infallibile buon gusto, Grace Kelly ha sempre coniugato bon ton e originalità con personale raffinatezza. Il suo abito da sposa, secondo le cronache d'epoca "regale ma non superbo", continua a essere variamente copiato e interpretato: i gioielli da abbinare saranno sofisticati, con dettagli preziosi: bagliori d'azzurro come vuole la tradizione, cascate di perle, pavé di diamanti colourless. ■ Princess and favourite actress of Alfred Hitchcock, icon of the style of her age thanks to an incomparable class and an infallible good taste, Grace Kelly always combined good manners and originality with a very personal elegance. According to the articles of the time, her bridal gown was “magnificent but not disdainful” and is still copied and interpreted in various ways. The jewels to match will be sophisticated with precious details: blue light flashes as of tradition, a cascade of pearls and a colourless diamond pavé.

l'Orafo 2015

35

aprile



Desires close up

the 10 best

LOVE STORIES

Dalla mitologia ai cartoon, dalla Verona medievale a Beverly Hills, dalla tragedia alla commedia rosa, le passioni a due sono fonte continua di sogni romantici. Da coronare con un solitario di Letizia

l'Orafo 2015

37

Redaelli

aprile


Desires

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CRIERI

Anello a fascetta della collezione Cashmere in oro bianco e diamanti. ■ White gold and diamonds ring from the Cashmere collection.

TIFFANY

Solitario e fedina della collezione Tiffany Soleste in platino e diamanti ■ Solitaire and wedding band from the Tiffany Soleste collection in platinum and diamonds.

romeo e giulietta I Montecchi e i Capuleti, due ricche famiglie della Verona tardo-medievale, sono rivali da tempo immemore. Ma tra Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, i figli prediletti, nasce un grande amore. I due chiedono aiuto a Frate Lorenzo che li unisce in matrimonio. Tuttavia, il giorno stesso della cerimonia, Tebaldo - cugino di Giulietta - sfida a duello Romeo. Nello scontro resta mortalmente ferito Mercuzio, il migliore amico del protagonista. Romeo, infuriato, uccide Tebaldo ed è così costretto a fuggire a Mantova. Giulietta viene a sapere di essere promessa in sposa a un altro da lì a tre giorni e, grazie a Frate Lorenzo, riesce a procurarsi un veleno che la farà sembrare morta pur di sfuggire alla sua sorte. Il frate le promette che Romeo sarà avvisato del trucco tramite una lettera che, però, non arriva a destinazione: l'innamorato, vedendo Giulietta apparentemente senza vita, decide di togliersela a sua volta. Il destino infine vuole che la protagonista, risvegliata dal torpore, veda Romeo morto ai suoi piedi e decida di uccidersi, dando vita alla più romantica delle tragedie. ■ The Montecchi and the Capuleti, two wealthy families living in Verona during the Middle-Age, have been rivals for a very long time. However, a great love is born between Romeo Montecchi and Juliet Capuleti, the beloved son and daughter. The two ask Friar Lawrence for help and he accepts to marry them. But on the same wedding day Thybalt, Juliet’s cousin, challenges Romeo to a duel. During the fight Mercutio, the protagonist’s best friends, is wounded to death. Romeo, furious, kills Thybalt and therefore he is forced to flee from the city. Juliet learns that she was due to marry another man in just three days and, thanks to Friar Lawrence, she manages to find the poison that will make her seem dead to escape from her fate. The friar promises her that Romeo will be informed of this stratagem by means of a letter that, unfortunately, never reaches its destination. When he sees Juliet apparently dead, her lover decides to take his own life. For a twist of fate the protagonist, awakened from her sleep, sees Romeo dead at her feet. She then joins him in death giving life to the most romantic tragedy of all.

CRIERI

TIFFANY

l'Orafo 2015

38

aprile


elena e paride Un amore fatale, quello che legò i due personaggi mitologici Elena e Paride, perché scatenò una guerra sanguinosa tra due importanti città antiche, Sparta e Troia. Tutto ciò era scritto nel destino: Paride infatti, figlio del re di Troia, fu esposto ancora neonato sul Monte Ida a causa delle funeste profezie sul suo futuro. Visse da pastore fino a quando non venne chiamato dagli dei per eleggere la più bella tra Era, Atena e Afrodite. Il giovane scelse quest'ultima che, per ricompensarlo, gli promise l'amore della donna più bella del mondo: Elena, già sposa di Menelao, re di Sparta. I due s'innamorarono perdutamente al primo incontro e Paride, accecato dalla passione, decise di rapire Elena portandola con sé a Troia. Quest'azione scatenò l'ira di Menelao che, in preda alle più folli delle gelosie, dichiarò guerra a Troia. Il resto è storia dell'antichità, raccontata nei libri di Omero. ■ It was a fatal love the one that linked the two mythological characters of Elena and Paride, because it literally sparked off a bloody war between two important Greek towns, Sparta and Troia. All this was a sign of fate. Paris, the son of the king of Troy, was exposed when still an infant on the Mount Ida because of the unlucky prophecies concerning his future. He lived as a shepherd until he was called by the gods to elect the most beautiful goddess choosing among Hera, Athena and Aphrodite. The young man chose Aphrodite that, as a reward, promised him the love of the most beautiful woman in the world: Helen, already married with Menelaus, the king of Sparta. The two fell madly in love with each other at first sight and Paris, blinded by his passion, decided to kidnap Helen taking her with him to Troy. This action caused the wrath of Menelaus who, falling prey of the craziest jealousy, declared war to Troy. And the rest is history, as Omero tells in his epic.

ALBERTI

AMIN LUXURY

ALBERTI

Gruppo di anelli di fidanzamento in oro e diamanti della collezione Just Brilliant. ■ Gold and diamonds engagement rings from the Just Brilliant collection.

AMIN LUXURY

Solitario in oro bianco con diamante. ■ White gold and diamond solitaire.

l'Orafo 2015

39

aprile


Desires

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amore e psiche Amore e Psiche sono i protagonisti di una favola mitologica narrata nelle Metamorfosi di Apuleio: vi si racconta il destino di due innamorati la cui vita è devota al rispetto delle leggi divine. Psiche, giovane mortale, è così bella da offuscare il fascino di Afrodite: allora la dea, invidiosa, ordina al figlio Amore di far innamorare la fanciulla dell'uomo più sgradevole presente sulla faccia della Terra. Per un curioso caso del destino, però, la freccia scoccata da Amore colpisce lui stesso scatenando una immediata, e proibita, passione. La condizione per cui i due possano amarsi è che Psiche non cerchi mai, in nessun modo, di vedere il volto dell'amato. La giovane riesce a rispettare il patto fino a che, una notte, cede alla tentazione e illumina il volto di Amore: il dio si libera in volo e la fanciulla rischia una terribile pena divina. Ma Psiche, dopo una serie di prove iniziatiche, riesce a salvarsi: viene quindi perdonata dagli dei e accolta nell'Olimpo. ■ Cupid and Psyche is a mythological story belonging to the Metamorphoses written by Apuleius: it tells the fate of two lovers whose life is devoted to the respect of divine laws. Psyche, a young mortal maiden, is so beautiful to surpass the beauty of Aphrodite: the jealous goddess orders her son Cupid to make the girl fall in love with the most unpleasant man on the face of earth. For a strange twist of fate, though, the arrow shot by Cupid scratches himself any causes the explosion of a forbidden passion. The two are allowed to live their love on condition that Psyche never tries, in any way, to see the beautiful face of her husband. The young woman manages to respect the pact until, one night, she gives way to temptation: the god flies away and the young woman risks a terrible divine punishment. After a series of initiatory trials, Psyche manages to save herself: she is pardoned by the gods and welcomed in the Olympus.

ARTLINEA

Anello a rivière in oro bianco e diamanti della collezione Gem Passion. ■ Band ring in white gold and diamonds from the Gem Passion collection.

AURUM

Fedi in oro e diamanti personalizzabili, nei materiali e nelle finiture, della collezione Unica. ■ Customized (in terms of materials and finishings) wedding rings in gold and diamonds from the Unica collection.

BORGHESI

Anello aperto rifinito a granulazione in oro bianco e giallo con diamanti ■ Open ring with granular finishing in white and yellow gold with diamonds.

BORGHESI

ARTLINEA

AURUM

l'Orafo 2015

40

aprile


BRUSI

Anello in oro bianco con diamante grigio centrale e pavé di diamanti grigi. ■ White gold ring with a grey diamond at the centre and grey diamonds pavé.

BY SIMON

Anello contrarié della collezione Sunrise in argento e cubic zirconia. ■ Contrarié ring from the Sunrise collection in silver and cubic zirconia.

C&C GIOIELLI

Anelli indossabili anche come multipli in oro bianco e rosa con diamanti. ■ White and rose gold rings with diamonds to be worn together, optionally.

via col vento

BRUSI

Georgia, 1860. Rossella, bella e capricciosa figlia di un proprietario terriero, vive con la famiglia nella lussuosa tenuta di Tara. Tutti i ragazzi della cittadina ne sono innamorati, ma lei ha occhi solo per il biondo cugino Ashley. L'uomo, però, sposa Melania, donna mite e premurosa, l'opposto di Rossella. La protagonista, per ripicca, sposa il fratello di Melania che però muore subito dopo nella Guerra di Secessione appena scoppiata. Rossella e Melania si recano ad Atlanta e lì vengono sorprese da un saccheggio nordista. A salvarle ci pensa Rhett, un affascinante avventuriero in cerca di fortuna. Finita la guerra, Tara è distrutta e Rossella si addossa il compito di rimetterla in piedi. Pur essendo ancora innamorata di Ashley, sposa Rhett che, ormai, è diventato molto ricco. La loro storia d'amore è travagliata e costellata di disgrazie tra le quali la morte della loro prima figlia. L'uomo, che non ha mai sentito ricambiato il suo sentimento, decide di abbandonare la moglie ma lei intende riconquistarlo ripetendosi la famosa frase: «Dopotutto, domani è un altro giorno!». ■ Georgia, 1860. Scarlet, a gorgeous and flighty daughter of the owner of a cotton plantation, lives with her family in the rich estate of Tara. All the boys in the city are in love with her, but her affection is all for her blond cousin Ashley. Unfortunately for her, the man marries Melanie, a mild and caring woman, Scarlet’s opposite. Out of spite, the protagonist marries Melanie’s brother that dies immediately in the Civil War, which has just broken out. Scarlet and Melanie set off to reach Atlanta: there they are victim of a Yankee looting. Rhett, a charming adventurer is ready to save the two women. At the end of the war Tara is destroyed and Scarlet endeavours to put it back together. Although she is still in love with Ashley, she marries Rhett that, now, has become extremely rich. Their love story is troubled and marked by misfortunes like the death of their first daughter. The man, who has never felt his love being reciprocated, decides to leave his wife, but Scarlet wants to reconquer him with the famous sentence: «Tomorrow is another day!». l'Orafo 2015

BY SIMON

C&C GIOIELLI

41

aprile


Desires

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love story

DAMIANI

Anello della collezione Bocciolo in oro bianco e diamanti. ■ White gold ring from the Bocciolo collection with white diamonds.

Università di Harvard, anni Settanta. Oliver Barrett - interpretato da Ryan O'Neil nel film del 1970 - è uno studente di legge proveniente da una facoltosa famiglia borghese. Durante gli studi incontra la bella e intelligente Jenny (Ali MacGraw), studentessa di musica dalle origini modeste. Nonostante le differenze socio culturali i due s'innamorano follemente e, pur di restare insieme, sono disposti a tutto: lei a rinunciare alla tanto desiderata borsa di studio a Parigi, lui alla propria famiglia, mostratasi ostile alla loro relazione. Dopo il coronamento del loro amore con un'intima cerimonia nuziale e dopo la laurea di Oliver che trova subito lavoro in un prestigioso studio legale di New York, la coppia decide di mettere su famiglia. Ma qualcosa non va: non riuscendo ad avere figli, entrambi si sottopongono ad accertamenti clinici. L'esito è dei peggiori: Jenny è affetta da una forma di leucemia fulminante e le restano poche settimane di vita. Il tragico epilogo della storia d'amore ha reso la coppia una delle più amate del cinema. ■ Harvard University, during the Seventies. Oliver Barrett – played by Ryan O'Neil – is a law student, coming from an affluent American family. In the course of his studies he meets Jenny, a beautiful and intelligent music student of humble origins. Despite the social and cultural differences, they fall madly in love with each other and would do anything to stay together: she would give up the much-longed scholarship in Paris, while he would give up his family that proved to be hostile to their relationship. After the coronation of their love with an intimate wedding ceremony, Oliver and Jenny start living in straitened circumstances. After graduating with full marks, Oliver finds a job in a prestigious legal firm in New York. Therefore, the couple decides to start a family. Unfortunately, something goes wrong: as they can not conceive a child, they both undergo some clinical tests. The result is devastating: Jenny suffers from a kind of fulminating leukaemia and she has only few weeks left to live. The dramatic ending of their love story makes it one of the most loved couple in the history of cinema.

DAVITE & DELUCCHI

Anello trilogy in oro bianco e diamanti. ■ Trilogy ring in white gold and diamonds.

DAVITE & DELUCCHI

DAMIANI l'Orafo 2015

42

aprile


pretty woman

DIANA

Edward Lewis (alias Richard Gere nel film del 1990), affarista miliardario, mentre si trova sulla Hollywood Boulevard di Los Angeles chiede indicazioni a Vivian (alias Julia Roberts), una bella e simpatica prostituta che si mostra disposta a fornire le indicazioni in cambio di denaro. Attratto da lei, Edward offre a Vivian un affare irrinunciabile: una cifra da capogiro per stare con lui l'intera settimana. Inizia così l'avventura di Vivian che deve destreggiarsi tra cene di gala, eventi mondani e commesse scortesi (indimenticabile la scena di shopping in Rodeo Drive). Quasi inconsciamente i due si innamorano ma, dopo la tentata violenza su Vivian da parte di un collaboratore di Edward, la giovane scompare rifugiandosi nel suo vecchio appartamento. Fino a quando il suo innamorato, impersonando il più perfetto dei principi azzurri, la raggiunge sotto casa e le dà uno dei più romantici baci della storia del cinema, promettendole eterno amore. ■ While Edward Lewis (Richard Gere in the 1990 movie), a multimillionaire businessman, is driving on Hollywood Boulevard in Los Angeles, he asks for directions to Vivian (Julia Roberts), a beautiful and nice prostitute who proves to be willing to give him directions in exchange for money. Attracted by her, Edward makes Vivian an offer that she can not turn down: an exorbitant amount of money to stay with him the whole week. This is how her adventure starts among gala dinners, social gatherings and unpleasant shop assistants (the scene when she goes shopping on Rodeo Drive is unforgettable). Almost unconsciously, the two fall in love with each other, but after an attempted assault on Vivian by one of Edward’s collaborator, the young woman disappears finding a refuge in her old apartment. This until her beloved appears, embodying the most perfect among princes charming: he reaches her on her building and gives her one of the most romantic kisses in the history of cinema, promising her eternal love.

COMETE GIOIELLI

DIANA

Fede in oro giallo con fascia diamantata in oro bianco al centro. ■ Yellow gold wedding ring with a diamond milled white gold band at the centre.

COMETE GIOIELLI

Fedine in oro bianco con diamanti e decori a forma di farfalle. Collezione creata da Enzo Miccio per Comete Gioielli. ■ White gold wedding bands with diamonds and butterfly shaped decorations. Collection created by Enzo Miccio for Comete Gioielli. l'Orafo 2015

43

aprile


Desires

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FANI

Anello Edelweiss della collezione Ny-nai in oro bianco con diamanti e zaffiri blu. ■ Edelweiss ring from the Ny-nai collection in white gold with diamonds and blue sapphires.

FOREVER UNIQUE

Anello scomponibile in oro bianco e rosa con diamanti canadesi taglio Ideal Square a 68 faccette. ■ Modular white and rose gold ring with Canadian Ideal Square cut diamonds (68 facets).

FANI

notting hill Le porte multicolore delle case di Notthing Hill, un quartiere di Londra, fanno da sfondo a questa cinematografica (1999) storia d'amore. Anna Scott (Julia Roberts), attrice amatissima dal pubblico internazionale, incontra il libraio William Thacker (Hugh Grant) nel suo piccolo negozio. Poco dopo, rincontrandosi casualmente per strada, Will urta Anna rovesciandole del succo d'arancia sulla T-shirt bianca: l'uomo la invita a ripulirsi a casa sua, pochi passi più in là. Nell'intimità delle quattro mura Anna sorprende Will con un bacio inaspettato. L'uomo non riesce a spiegarsi come una donna così bella, famosa e affascinante possa essere attratta da uno come lui. Il fil rouge della loro storia d'amore è, infatti, il continuo alternarsi tra la fama ingombrante della protagonista e la normale quotidianità di Will. Fino a quando, dopo due anni di tira e molla, Anna dichiara il suo amore all'uomo: «Non dimenticare che sono anche una semplice ragazza, che sta di fronte a un ragazzo e gli sta chiedendo di amarla». Da quel momento i due saranno inseparabili. ■ The multicolour doors of the houses in Notting Hill are the background against which this cinematographic love story (1999) is set. Anna Scott (Julia Roberts), an internationally renowned actress, encounters William Thacker, a librarian, in his small bookshop. Soon afterwards, when they meet by accident, Will and Anna collide and his orange juice spills on her white t-shirt: the man invites her to go to his house, nearby, to change. In the privacy of the house, Anna surprises Will giving him an unexpected kiss. The man can not understand how such a beautiful and famous woman can be attracted by someone like him. The constant element of their love story is, in fact, the continuous alternation between the awkward fame of the protagonist and the ordinary and normal life led by Will. This until, after two years of shilly-shally, Anna confesses her love to the man: «Don’t forget that I’m just a girl standing in front of a boy, asking him to love her». Since then the two become inseparable.

l'Orafo 2015

FOREVER UNIQUE

44

aprile


I TITOLI

lilli e il vagabondo Lilli, cucciola di cocker americano, è il regalo di Natale che Gianni Caro offre alla moglie Tesoro. La cagnolina, da quella sera, trascorre felice la vita in compagnia dei suo proprietari e con Whisky e Fido, due cani del quartiere. Ma la sua esistenza viene scossa da un evento improvviso: la nascita del primogenito di Tesoro e Gianni Caro. Inoltre la giovane coppia di sposi intraprende un viaggio ed è costretta a lasciare il piccolo e Lilli alle cure della perfida zia Sara. La zia costringe Lilli a indossare la museruola e lei, spaventata, scappa di casa e viene inseguita da un branco di randagi. Biagio, il cane vagabondo, salva la cagnolina e inizia la loro storia d'amore, coronata dall'indimenticabile bacio mentre i due mangiano gli spaghetti. I due innamorati attraversano diverse peripezie lungo il loro cammino, come l'accalappiacani, il canile, un ratto malefico. Ma, come in ogni fiaba Disney che si rispetti, il lieto fine è dietro l'angolo: Lilli e Biagio trascorreranno felici la loro vita nella casa di lei insieme ai loro quattro cuccioli e a tutta la famiglia. ■ Lady, an American cocker spaniel puppy, is the Christmas present that Jimmy Dear gives his wife Darling. From that evening on, the puppy lives a happy life together with her owners and with Jock and Trusty, two dogs in the local neighbourhood. But her existence is shaken by a sudden event: the birth of the first born of Darling and Jimmy Dear. The young married couple, moreover, leaves for a journey and they are obliged to leave the baby and Lady with the malevolent aunt Sarah. She obliges Lady to wear a muzzle. The dog is terrified and runs out of the house, chased by a pack of stray dogs. Tramp, the stray mutt, rescues her and a love story begins, finding its climax in the kiss they exchange while eating spaghetti. The two lovers face many misadventures along their way, as the dogcatcher, the pound and a malignant rat. However, as in any Disney fairy tale worth this name, the happy ending is around the corner: Lady and the Tramp will live their life happily in Lady’s house together with their four puppies and the whole family.

PIERDUCA

I TITOLI

Anelli in oro bianco con diamante e zaffiro centrale circondati da pavé di diamanti. ■ White gold rings with a diamond and a blue sapphire at the centre and diamond pavé all around.

PIERDUCA

Anello in oro bianco e brunito della collezione I Solitari con diamanti bianchi e neri. ■ White and burnished gold ring from the I Solitari collection with white and black diamonds. l'Orafo 2015

45

aprile


Desires

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UNOAERRE

Fedina Venere Slim in oro bianco e diamanti della collezione Brillanti Promesse. ■ White gold and diamonds Venere Slim wedding band from the Brillanti Promesse collection.

RICHLINE

Fedi matrimoniali in oro bianco, giallo e rosa con finiture lisce e lavorate. ■ White, yellow and rose gold wedding bands with polished and decorated surfaces.

gli aristogatti La Parigi della Belle Epoque è lo scenografico sfondo della storia d'amore felina più famosa del cinema (Disney, 1970). Duchessa, bianca gatta aristocratica, è l'affettuosa mamma dei tre cuccioli Minou, Matisse e il simpatico Bizet. Vivono tutti insieme nella villa di Madame Adelaide Bonfamille, cantante lirica in pensione. Madame, ormai anziana, si appresta a fare testamento. Stabilisce così che i suoi gattini saranno gli eredi della sua fortuna, beneficiari di tale ricchezza fino a quando saranno in vita. A quel punto tutti i beni di Madame passeranno in mano a Edgar, il maggiordomo di casa. Edgar, tuttavia, non è disposto ad aspettare e decide di abbandonare i gattini sotto un ponte fuori città in modo da poter subito beneficiare del denaro. Inizia così l'avventura degli Aristogatti che tenteranno di tornare a casa. Li aiuterà Romeo, randagio dal pelo rossiccio, che farà breccia nel cuore di Duchessa. Madame, colpita dalla generosità del gatto, lo indicherà come suo ultimo erede e, per onorare la tenera storia d'amore nata tra i due felini, aprirà un rifugio per gatti randagi. ■ Paris during the Belle Époque is the background against which the most famous feline cinematographic love story (Disney 1970) takes place. Duchess, a white aristocratic cat, is the loving mother of her three kittens, Marie, Toulouse and the funny Berlioz. They all live with Madame Adelaide Bonfamille, a retired opera singer. Madame, now old, is about to write her will. Therefore, she decides that her kittens will inherit all her fortune and they will benefit from her wealth until they are alive. At that point, her whole fortune will pass to Edgard, her butler. Unfortunately Edgard is not willing to wait and decides to abandon the cats under a bridge far from Paris so as to enjoy the money immediately. This is how the story of the aristocats, trying to come back home, starts. Thomas O’Malley, a red stray cat, will help them and will conquer the heart of Duchess. Madame, impressed by his generosity, will appoint him as her last heir and, to honour the tender love story born between the two cats, she will open a shelter for stray cats.

UNOAERRE

RICHLINE

l'Orafo 2015

46

aprile


LUCEBIANCA

Il doppio anello Vera in oro bianco con diamante abbraccia e impreziosisce la classica fede Unoaerre, partner brand di Lucebianca, ma può essere indossato anche da solo. ■ The white gold and diamond Vera double ring encloses and enhances the classical Unoaerre (Lucebianca partner) wedding band, but can be worn without as well.

ROBERTO COIN

Anelli in oro bianco, giallo e rosa della collezione Pois Mois. ■ White, yellow and rose gold rings from the Pois Mois collection.

orgoglio e pregiudizio

LUCEBIANCA

Nella campagna inglese di fine Settecento in cui Jane Austen ambienta il proprio romanzo, diventato diverse volte un film, Charles Bingley, giovane aristocratico, affitta la tenuta vicina a quella dei Bennet, famiglia in cui non mancano le figlie da maritare. Una sera, durante un ballo, Bingley fa il suo ingresso accompagnato dalla sorella e dal Signor Darcy. Bingley s'innamora immediatamente di Jane, la primogenita dei Bennet. Darcy e Lizzie, seconda figlia della prolifica famiglia, sembrano invece detestarsi: lui è incline al pregiudizio, mentre lei è molto libera di pensiero e ha un carattere decisamente orgoglioso. Dopo diversi scontri che mettono in luce i rispettivi caratteri e fanno temere un finale di definitiva separazione, il disprezzo si trasforma in amore e Darcy si dichiara a Lizzie all'alba di un giorno di sole. ■ In the English countryside at the end of the eighteenth century, where Jane Austen set her novel that became many times a movie, Charles Bingley, a young aristocrat, rents the estate near the Bennet family that is not lacking the daughters to marry. One evening, during a ball, Bingley enters the hall accompanied by his sister and Mr Darcy. Bingley immediately falls in love with Jane, the Bennett’s’ eldest daughter. Darcy and Lizzie, the second daughter of the prolific family, seem on the other end to detest each other: he tends to be prejudiced, while she is open minded and has an extremely proud character. After many fights that lighten both characters and seem to lead to a definitive split, though, the disdain turns into love and Darcy declares his love for Lizzie at the dawn of a sunny day.

l'Orafo 2015

ROBERTO COIN

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Visual

THE FLYING CHARM

OF FEATHERS Le piume in gioielleria hanno una storia lunga e preziosa, dettagliata come i repertori ornitologici illustrati dell'Ottocento. Non c'è maison di alta gioielleria che non ne abbia visitato la forma di Ilaria

Danieli - Artwork by Close Up Studios

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Collier Charleston in oro bianco ispirato agli anni Venti. Quasi 1000 diamanti fanno da cornice a 13 gocce di diamanti accuratamente selezionate. â– Charleston necklace inspired by the Twenties' style. Around 1000 diamonds frame 13 diamond drops carefully selected.

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Orecchini Piuma in oro giallo con mix di diamanti bianchi, neri e cognac che si alternano a zaffiri gialli. â– Piuma earrings in yellow gold with a mix of white, black and cognac diamonds alternating with yellow sapphires.

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Orecchini Plume enchantĂŠe della "Collezione 1932" in oro bianco con 243 diamanti taglio brillante, 4 diamanti taglio a pera, 142 zaffiri rosa rotondi e 16 zaffiri rosa taglio a pera. â– Plume enchantĂŠe earrings from the "1932 Collection" in white gold set with 243 brilliant-cut diamonds, 4 pear-cut diamonds, 142 round-cut pink sapphires and 16 pear-cut pink sapphires. l'Orafo 2015

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Orecchini Piuma in oro bianco con diamanti bianchi e neri. â– Piuma earrings in white gold with white and black diamonds.

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Anello contrarié in oro bianco e diamanti della Collezione Cecile. ■ Contrarié ring in white gold and diamonds from the Cecile Collection.

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Anello Piuma con pavĂŠ degradĂŠ di diamanti bianchi e verdi. â– Piuma ring set with white and green diamonds.

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a never ending story Un legame particolarmente creativo è quello che lega il mondo prezioso, così pesante e senza scadenza in termini di valori materiali, e la piuma, così leggera e deperibile. I più talentuosi designer infatti hanno visitato la forma di quest'ultima, esplorando diverse tecniche e utilizzando diversi materiali per riuscire a restituirne la flessuosità, ma alcuni modelli in particolare restano nella storia della gioielleria. È il caso, per esempio, della Prince of Wales Plume, la spilla in oro e diamanti con tre piume intrecciate donata da Edoardo di Windsor alla sua amata Wallis Simpson. Immediatamente notata da Liz Taylor, venne poi dalla stessa acquistata quando la collezione di Wallis andò all’asta nell’87. «Desideravo quella spilla a tutti i costi - raccontava Liz - e così partecipai all’asta direttamente da casa mia, a Las Vegas. Fu il primo gioiello che acquistai da sola per me stessa». Un’altra famosa feather lover era Coco Chanel, che infatti nella sua collezione di alta gioielleria del 1932 creò una piuma in platino e diamanti indossabile anche come headpiece: nel 2012, per festeggiare gli 80 anni della Chanel joaillerie, la maison ha rivisitato quella piuma in una spilla che va a vestire l’intera spalla. Non si possono poi dimenticare le piume disegnate da Fulco di Verdura per Paul Flato, in riccioli d'oro giallo e fiocchi di diamanti come si usava negli anni Trenta, e soprattutto le piume e le Fenici danzanti di Pierre Sterlé, grande designer degli anni '50 e '60 che riusciva a rendere armoniosa qualsiasi forma, soprattutto se connessa con il concetto del volo. ■ A particularly creative bond links the world of precious jewels, so heavy and without an expiry date in terms of material values, and the feather, so light and perishable. In fact, the most talented designers have interpreted its shape exploring various techniques and using different materials to be able to recreate its elasticity, even though some models, in particular, remain in the history of jewellery. It is, for instance, the case of the Prince of Wales Plume, the gold and diamond brooch with three intertwined feathers, given by Edward Windsor to his beloved Wallis Simpson. Immediately noticed by Liz Taylor, who later purchased it when Wallis’s collection was put up for auction in 1987. «I wanted that brooch at all costs – Liz said – and so I participated to the auction from my house in Las Vegas. It was the first jewel that I bought for myself». Coco Chanel was another feather-lover. In fact, in her 1923 high jewellery collection she designed a platinum and diamond feather that could also be worn as a headpiece: in 2012, to celebrate the 80th anniversary of Chanel Joaillerie, the maison reinterpreted that feather in a brooch covering the entire shoulder. We should not forget the feathers designed by Fulco di Verdura for Paul Flato, in yellow gold locks and diamond flocks as it was customary in the thirties, and above all the feathers and the dancing Phoenixes by Pierre Sterlé, great designer during the ‘50s and ‘60s who was able to make every shape harmonious, in particular if it was connected with the idea of flight.

In alto, spilla Phoenix creata nei primi anni Sessanta da Pierre Sterlé. È in oro giallo e bianco con diamanti, turchesi e boule di corallo. A destra, una spilla a forma di fenici intrecciate, di produzione italiana, in oro giallo e bianco, zaffiri, perle scaramazze e diamanti. Ha fatto parte del catalogo dell’asta "Gioielli del Novecento" che Curio, casa d’aste online specializzata in gioielli, ha realizzato alla fine del marzo scorso. Tutte le immagini di uccelli di questo servizio sono tratte dalla ristampa anastatica, a cura della Regione Piemonte, delle tavole di John Latham raccolte nel volume A general Synopsis of birds. ■ Above, Phoenix brooch created by Pierre Sterlé during the Sixties. It's in yellow and white gold with diamonds, turquoises and coral. Aside, a vintage Made in Italy intertwined phoenixes brooch in white and yellow gold, sapphires, baroque pearls and diamonds. It was featured in the catalogue of the "Twentieth century jewelry" auction organized by Curio, online auction house specialized in jewelry, at the end of March. All the bird pictures in this article are taken from the re-print, curated by the Piemonte Region, of the drawings by John Latham featured in A general synopsis of birds. l'Orafo 2015

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People & Brands

l'uomo da 100

carati

In 40 anni di carriera David Bennett, presidente worldwide per la gioielleria di Sotheby's, ha visto le gemme più leggendarie. Ce ne parla in una intervista esclusiva di

Natalia Capra

B

attitore d’asta per Sotheby’s dal 1978, David Bennett è stato recentemente nominato presidente worldwide della divisione Gioielleria della stessa prestigiosa casa d'aste. Un giusto riconoscimento per una carriera costellata di vendite record tra cui, a Novembre 2014, quella del Graff Ruby e dello straordinario zaffiro del Kashmir, due lotti importanti della collezione Dimitri Mavrommatis. Tra le aste più note di Bennett va inoltre ricordata quella leggendaria dei gioielli della duchessa di Windsor (1987) e quella della collezione Thurn und Taxis (1992). Bennett ha inoltre battuto all’asta le collezioni di gioielli di Ava Gardner, Begum Sultan Mohamed Shah Aga Khan, Maria Callas e recentemente, a Maggio 2013, quella della diva del cinema Gina Lollobrigida. Sotto la sua guida Sotheby’s ha presentato gioielli storici tra cui il diamante Beau Sancy, appartenuto a Enrico IV di Francia, e una magnifica tiara di smeraldi e diamanti dal tesoro della principessa Katharina Henckel von Donnersmarck. In un’intervista con France 3 Bennett si è definito "l’ostetrica" di alcune tra le più importanti gemme mai battute all’asta. «Alcune tra queste pietre - ha spiegato l’uomo da 100 carati in un’intervista esclusiva con l’Orafo Italiano - non erano mai state indossate, e mi sembra di essere la mano che le ha portate alla luce e nelle casseforti dei loro compratori». Senza esitazione, Bennett conferma che una delle sue aste più eccitanti è stata, a novembre 2010, quella del Graff Pink, un diamante rosa intenso e spettacolare da 24.78 carati che ha totalizzato oltre 46 milioni di dollari, il prezzo più alto mai pagato per una gemma. Se gli si chiede quale collezione ha preferito tra quelle che ha battuto all’asta risponde senza esitazione: «Quella della duchessa di Windsor, la più celebrata tra tutte le collezioni mai andate all'incanto. Certamente a me molto cara perché quello era un momento in cui le cose cominciavano a decollare nella mia carriera. È stato molto toccante poter vedere questi pezzi uscire dal caveau per la prima volta e leggere le dediche del duca di Windsor (l'ex re Edoardo VIII) su ogni singolo gioiello. Anche la collezione di Ava Gardner mi ha molto commosso perché ho avuto l’occasione di incontrare l'attrice e di prendere il tè assieme a lei mentre mi mostrava i suoi gioielli. È stato un momento molto triste quando è deceduta un anno dopo l’asta. Più di recente invece mi ha entusiasmato la collezione di Gina Lollobrigida, una signora meravigliosa». Tra le sue mani sono passati pezzi storici di altissimo valore, ma qualcuno in particolare gli è rimasto nella memoria. «Ce ne sono stati così tanti… Ma credo l'Orafo 2015

che il Beau Sancy rimanga la pietra più magica per vari motivi e soprattutto perché è stato indossato da quattro famiglie reali europee, dal re di Francia Enrico IV fino alla famiglia reale Prussiana; in altre parole, è assai incredibile avere in mano una pietra che è stata ambita dai re e indossata dalle regine il giorno dell’incoronazione. A parte questo, il Beau Sancy è affascinante da un punto di vista storico perché è stato uno dei primi diamanti ad essere sfaccettato per intero verso la fine del XVI secolo. Mi 58

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Da sinistra, in senso orario: la sede di Sotheby's a New York, David Bennett, il Graff Vivid Yellow diamond e un collier di Cartier appartenuto alla duchessa di Windsor. Sotto, Sotheby's a Ginevra. ■ From left, clockwise: New York Sotheby's headquarters, David Bennett, the Graff Vivid Yellow diamond and a necklace by Cartier from the collection of the Duchess of Windsor. Below, Sotheby's Geneva auction room.

ricordo quando l’ho mostrato a una mia cliente che mi chiamò e mi disse: "David, so che stai per battere all’asta il Beau Sancy, potrei vederlo?”. Era chiuso nella scatola di presentazione che avevamo creato per l'occasione e quando la aprii la signora scoppiò in lacrime. Non ho mai visto una gemma scatenare questo effetto sulle persone. È un diamante potente con una presenza enorme (il Beau Sancy è stato venduto nel Maggio 2012 per oltre 9 milioni e mezzo di dollari, ndr). Un altro gioiello meraviglioso è stata la tiara Donnersmarck's che nel 2011 ha riportato un prezzo record di 12.7 milioni di dollari, il prezzo più alto mai pagato per un gioiello antico. Mostrava dei magnifici smeraldi di una qualità assolutamente superba: 11 rari smeraldi a forma di goccia che pare provenissero dalla collezione dell’imperatrice Eugénie e fossero stati forati e lucidati in India, probabilmente per un Maharaja». Ma sappiamo che esiste una pietra, oggetto del desiderio di Bennett, cercata da 40 anni, la pietra ideale. «Il rubino è il mio preferito, e credo di averlo trovato afferma Bennett - Ora infatti sto valutando un rubino che andrà all’asta a maggio e non ho mai visto niente di simile in tutta la mia carriera: un rubino birmano da 25 carati, rosso sangue di piccione, oltre la rarità; non ci sono abbastanza aggettivi per descriverlo. A mio avviso vale tra i 12 e i 18 milioni di dollari, è un oggetto da sogno: indossato la notte, il rubino supera per bellezza qualsiasi altra pietra. È una gemma affascinante perché antichissima: i diamanti sono di uso relativamente recente, compaiono intorno alla metà del XVII secolo, mentre i rubini sono tra i primi utilizzati nell’alta gioielleria. Quelli color sangue di piccione sono tra le pietre più rare». Quindi questo rubino da 25 carati è la pietra perfetta? «In qualche modo si. È certamente la pietra che più si avvicina all’ideale, mettiamola così». I gioielli, comunque, beneficiano anche del valore aggiunto lasciato in dote dalle loro proprietarie. «Tutte le collezioni sono interessanti perché ognuna è personale. La relazione tra una donna e i suoi gioielli è la storia di una vita, ne segna i momenti importanti. C’é un fascino storico in tutte le raccolte, anche in quelle che non vantano pezzi d'antiquariato». Rispetto al futuro delle aste di gioielli il grande esperto di Sotheby's ritiene che «la domanda per le gemme rare e di altissima qualità continuerà a crescere. In termini di domanda, se dovessi

stabilire una classifica delle gemme più richieste metterei sul podio sicuramente il diamante, poi ex-aequo smeraldi, rubini e zaffiri. I clienti? Sono in tutto il mondo, nel 2014 ne abbiamo avuti in 74 paesi, ma negli ultimi 40 anni, dalla metà degli anni ‘70, il Medio Oriente è diventato "il" paese compratore di alta gioielleria ed é rimasto tale almeno fino alla metà degli anni ‘90. Poi gradualmente sono entrate nel mercato le economie asiatiche e infine abbiamo assistito al ritorno degli Stati Uniti». Nei suoi 40 anni di carriera Bennett ha visto il gusto degli acquirenti evolversi e diventare sempre più sofisticato. Perciò, insieme con l'international jewellery specialist Daniela Mascetti, ha voluto rispondere alla richiesta di informazione scrivendo il best-seller Understanding Jewellery, continuamente ristampato dal 1989. Insieme, Mascetti e Bennett hanno anche scritto Celebrating Jewellery, (2012). «Quando i compratori asiatici sono entrati nel mercato - conclude - richiedevano gioielli semplici e classici come il solitario, gli unici che conoscevano, ma volevano saperne di più. Perciò i due libri che abbiamo scritto sul mondo della gioielleria (e quando abbiamo dato alle stampe il primo, nell'89, ce n'erano pochissimi sullo stesso argomento) partono da un’idea: più si conosce di una certa materia e più questa materia diventa interessante. In quel momento abbiamo cavalcato l’onda di un improvviso interesse per la gioielleria come forma d’arte, ma il risultato è stato mostrare alla gente quanto quest’arte può essere ricca e creativa. Quando un lettore se ne rende conto, vuole andare più a fondo ed esplorare di piu». English translation: see pag. 106


People & Brands

40 anni di

comete Il gruppo Muraro festeggia quest'anno un anniversario importante che sigla una riuscita storia di impresa e di famiglia. Fatta di idee, ispirazioni ed emozioni sempre nuove di

Antonella Garello

È

il 1975 quando Lorenzo Muraro, affiancato dalla moglie Ivana, fonda la Muraro Lorenzo: i tempi sono lontani anni luce dai giorni nostri, la crisi è di là da venire, il mercato è vivace, di gioielli se ne vendono tanti, tantissimi, la gente li compra per festeggiare anniversari, nascite e ricorrenze, per celebrare un amore, per investire in un bene durevole. «Mio padre è stato tanto lungimirante da capire che i tempi stavano per cambiare - racconta il figlio del fondatore, Alberto, che con la sorella Marta è oggi alla guida della società - e nel 1996 ha trasformato quella che era un'azienda manifatturiera nel brand Comete Gioielli, con un proprio mondo di riferimento e propri valori da comunicare». Sono gioielli sobri e curati in ogni dettaglio, al tempo stesso pensati per un uso quotidiano e adatti alle occasioni più diverse. «Allora come oggi i nostri gioielli nascono da un'ispirazione, da un'idea o un'esigenza particolare: così hanno sempre qualcosa da raccontare ed emozioni da comunicare - spiega Marta Muraro - Questo contenuto emozionale, intangibile, che va al di là del design o della qualità del gioiello, è indubbiamente uno dei punti di forza della nostra azienda; tanto più in tempi di crisi, quando chi compra gioielli ricerca comunque qualcosa di non ordinario e banale». Nel 2006 nasce il marchio Ambrosia, che propone gioielli in argento o bronzo, di impronta fashion ma ricercati, mentre il 2010 è segnato dall'acquisizione di Barakà, un prodotto top a vocazione internazionale. «Con Barakà e i suoi gioielli maschili alto di gamma non solo abbiamo compiuto il primo, deciso passo verso l'estero prosegue Alberto Muraro - ma abbiamo completato la copertura del mercato, con Comete Gioielli a soddisfare la fascia medio alta e Ambrosia quella inferiore». Oggi Alberto e Marta Muraro, laureati rispettivamente in Economia e Gestione d'Impresa e in Lingue Straniere Moderne, guidano un gruppo che, a dispetto della crisi e delle difficoltà, conta sul lavoro di 60 maestri orafi e di altrettanti collaboratori, con un'ottantina di rappresentanti all'estero. «Siamo orgogliosi di offrire un prodotto interamente made in Italy, seguito in ogni fase nei nostri stabilimenti, dal design al prodotto finito - conclude Alberto Muraro - e di poter assicurare ai nostri clienti qualità, affidabilità e accurati servizi post vendita». Dopo 40 anni di attività, la storia di Comete prosegue con inarrestabile entusiasmo. Nel 2015 proseguirà la collaborazione col wedding designer Enzo Miccio, che ha disegnato per l'azienda una seconda collezione bridal - ma non solo. Mentre a Baselworld, tempio del lusso che ha appena chiuso i battenti, è stata presentata la novità assoluta, le Italian Stories di Comete Gioielli Uomo, una linea che rende omaggio alle passioni tipicamente maschili, e alle sfide che portano a superare traguardi sempre nuovi. ■ In 1975 Lorenzo Muraro, supported by his wife Ivana, founded Muraro Lorenzo: ages away in time from now, the crisis hasn’t hit yet, the market is lively, l'Orafo 2015

In questa pagina, dall'alto: Marta Muraro; l'interno dell'azienda; Michelle Hunziker, in passato testimonial di Comete Gioielli. ■ This page, from top: Marta Muraro; the company's headquarters; Michelle Hunziker, who used to be an endorser of Comete Gioielli.

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they sell plenty of jewels, people buy them to celebrate anniversaries, births and special events, a love, or to invest in a durable good. «My father was so far-sighted to understand that times were about to change - says Alberto, the founder’s son who, together with his sister Marta, is now running the company – and in 1996 he turned a manufacturing company into the Comete Gioielli brand, with its own reference world and values to communicate». The jewels are attended in every detail, refined, and, at the same time, designed for a daily use and suitable for the most varied occasions. «Then as today our jewels originate from an inspiration, an idea or a particular need: so they always have something to tell and emotions to communicate – Marta Muraro explains – Such an emotional, intangible content, going beyond the jewel design and quality, is without doubt one of our company’s strong points, in particular in these times of crisis, when those who buy a jewel are searching for something that is not ordinary and banal». In 2006 they founded the Ambrosia brand, proposing fashion silver and bronze jewels, although refined, while 2010 is marked by the acquisition of Barakà, a top product with an international vocation. «With Barakà and its top range jewels for men not only we made the first decisive steps towards foreign markets – Alberto Muraro continues – but we also completed the covering of the market, with Comete Gioielli to meet the needs of the high-medium range while Ambrosia is addressed to the low one». Today Alberto and Marta Muraro, respectively graduated in Economics and Business Management and in Foreign Languages, run a group that, notwithstanding the crisis and the difficulty, can rely on the work of 60 master goldsmiths and as many collaborators, with about eighty representatives abroad. «We are proud to offer a fully Made in Italy product, followed in every phase in our manufacturing plants, from design to the finished item – Alberto Muraro concludes – and to be able to ensure our customers quality, reliability and post-sales services». After 40 years of activity, the history of Comete continues with unstoppable enthusiasm. In 2015 the collaboration with Enzo Miccio, the wedding designer that created for the company a second bridal collection, and not only this, will continue. While in Baselworld, the temple of luxury that has just ended, an absolute novelty was presented, the Italian Stories by Comete men’s jewellery, a line paying homage to the typically male passions and to the challenges that drive to always meet new goals. l'Orafo 2015

In questa pagina, dall'alto in senso orario: Alberto Muraro; la nuova collezione Italian Stories di Comete Gioielli Uomo e diversi esempi della produzione del gruppo. ■ This page, from top clockwise: Alberto Muraro; the new Italian Stories di Comete Gioielli Uomo collection and some examples from the group's production.

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People & Brands

endless

passion Con entusiasmo contagioso Jesper Nielsen, dopo una lunga esperienza in Pandora, ha investito sulla sua idea: un gioiello semplice, versatile, componibile e traversale, a prezzi molto democratici di Emanuela

E

Chiesa

ndless come incessante, illimitato, infinito: aggettivi che ben si addicono alla crescita di un'azienda di recente fondazione ma che promette molto. Jesper Nielsen, il fondatore danese, ne è l'anima: già direttore generale per l'Europa centro occidentale di Pandora, altro marchio danese di esplosiva popolarità, ha deciso nel 2011 di iniziare una nuova avventura. Firmato con Pandora un contratto di non concorrenza per due anni, si è dedicato a progettare una creatura tutta sua, Endless appunto, che ha esordito nel 2013. La proposta è semplice: bracciali a uno, due o tre giri, in pelle coloratissima con chiusura magnetica e una miriade di ciondoli tra cui scegliere in acciaio, in argento o in metallo placcato oro. Un'idea non certo inedita ma giocata all'interno di una visione globale, con un intento ambizioso: fare tendenza, diventare un fenomeno di costume. È lo stesso Nielsen che ci descrive il target a cui pensa: «Non ci rivolgiamo a uno specifico gruppo per età o per classe sociale - spiega - La donna che sceglie Endless ama essere elegante ma anche spensierata e giocosa: a volte è minimal, semplice e discreta, altre volte le piace osare di più, divertirsi, giocare con i colori». Una intuizione, quella di rivolgersi a un pubblico così ampio offrendo gioielli che possano esprimere la personalità di ciascuno, che ha già dato i suoi frutti: «In 20 mesi siamo approdati in 20 nuovi mercati e ad oggi siamo presenti in più di 3500 negozi in tutto il mondo - continua Nielsen - Abbiamo inoltre intenzione di raddoppiare questi numeri entro l’anno e di aggiungere nuovi prodotti per l'estate. Stati Uniti, Inghilterra e Germania sono i mercati principali ma intendiamo espanderci anche in Australia e in Nuova Zelanda». Al momento Endless propone cinturini in 20 colori differenti e 600 charms, ma ogni stagione vede ampliare l'offerta con nuove proposte studiate dal team di designer che lavora sotto la responsabilità della sorella di Nielsen. Jennifer Lopez, testimonial del marchio, firma una collezione a suo nome che conta cinque bracciali e 104 charm. «La presenza di J.Lo, nostra icona, ci ha permesso di ottenere una posizione molto forte in alcuni mercati strategici». Ma le chiavi di questo successo sono anche altre, come il rapporto stretto e positivo con i partner commerciali. L'entusiasmo contagioso del fondatore, infine, gioca un ruolo determinante: «È come avere un figlio appena nato - conclude Jesper Nielsen - adori ogni secondo che passi insieme a lui». ■ Endless as synonym of incessant, unlimited, infinite: all these adjectives are well suited to the growth of a company that, although being founded recently, is already a promising reality. Its very soul is Jesper Nielsen, the Danish founder: former Managing Director for Central-Western Europe of Pandora, another young Danish brand with an explosive popularity, in 2011 he decided to embark on a new adventure. After signing a two-year non-competition contract with Pandora, he devoted himself to designing his own creature, Endless, which opened in 2013. It consists of a simple proposal: one, two or l'Orafo 2015

In alto, la testimonial di Endless,Jennifer Lopez. A destra alcuni charms componibili da inserire nei bracciali. ■ Above, Jennifer Lopez, endorser of the brand. Aside, composable charms to add to the bracelets.

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Da sinistra, in senso orario: braccialetti a più giri con elementi gioiello di diverse forme e colori. Il fondatore Jesper Nielsen e uno dei charm più apprezzati, il White Endless Infinity Love. ■ From left, clockwise: multiple strings Endless bracelets with charms in different colours and shapes. The founder Jesper Nielsen and the successful White Endless Infinity Love charm

three-strand bracelets, in extremely colourful leather with magnetic clasp and a myriad of steel or golden plated metal charms to choose. Despite not being an original idea, it is played within a global vision, with an ambitious aim: be trendy, becoming a life style phenomenon. Nielsen himself describes the target he has in mind: «We do not address a specific age bracket or social class – he explains. The woman who chooses Endless loves being elegant, but also cheerful and playful: sometimes she is minimal, simple and discreet, at other times she likes being a little more daring, having fun, playing with colours». The intuition of addressing such a wide group, offering jewels that can express everyone’s personality, has already paid off. «In 20 months we have entered 20 new markets and, to date, we are present in more than 3500 shops all over the world – Nielsen continues. Moreover, we intend to double these figures by the end of the year and to add new products for summer. Although the United States, England and Germany are our main markets, we intend to expand to Australia and New Zealand». Endless is currently proposing straps in 20 different colours along with 600 charms, but every season the offer increases with new proposals studied by a team of designers working under the supervision of Nielsen’s sister. Jennifer Lopez, brand ambassador, signs a collection with her name consisting of five bracelets and 104 charms. «The presence of such an icon as J.Lo is strategic as it allowed us to acquire a very strong position in some key markets». However, there are some other keys to this success, such as the close and positive relationship with business partners. The contagious enthusiasm of the founder finally plays a crucial role: «It is like having a new born baby – Jesper Nielsen concludes – you love every single second you spend with him». l'Orafo 2015

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Desires close up

luna di miele

IN UN GIOIELLO

Amuleti e porte-bonheur dalle mete classiche dei viaggi di nozze: da portare sempre con sè di

Antonella Garello e Letizia Redaelli - Artwork di Marianna Redaellli

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Desires

close up

l'eterna favola di capri e roma Due mete da sogno nel Centro-Sud Italia. A Capri l'immancabile passeggiata nei Giardini di Augusto proseguirà per la Via Krupp, uno dei sentieri più spettacolari al mondo coi suoi tornanti tagliati nella roccia. I Faraglioni invece, simbolo dell'isola azzurra, lasceranno senza fiato per la loro magnifica imponenza. Da ultimo, sarà d'obbligo una tappa alla Grotta Azzurra, famosa in tutto il mondo per il gioco di luci che si crea sull'acqua. Roma è universalmente amata per la sua luce, le strade ricche di storia, i panorami sui famosi sette colli. Sarà di rigore una passeggiata al tramonto ai Fori Imperiali, incendiati da bagliori rosati. Altra tappa turistica, ma altrettanto romantica, è una sosta alla Fontana di Trevi, per lanciare una monetina ed esprimere un desiderio. Infine, si potrà ammirare la Basilica di San Pietro dal buco della serratura che si trova in Piazza dei Cavalieri di Malta, sul colle Aventino: un modo originale e intimo per osservare una delle maggiori attrazioni romane. ■ Two dream-like destinations in CentralSouthern Italy. In Capri the inevitable walk in the Giardini di Augusto will continue through Via Krupp, one of the most spectacular paths in the world with its hairpin bends carved in the rock. The Faraglioni, symbol of the light blue island, will leave you breathless thanks to their magnificent impressiveness. A stay in Capri would not be complete without a visit to the Blue Grotto, for the tricks of light on water. Rome is universally renowned for its light, its streets rich in history, its views on the famous seven hills. Not to be missed a walk at sunset at Fori Imperiali, set on fire by rosy flashes. Another tourist destination, just as romantic, is a stop at Fontana di Trevi, throwing a coin and making a wish. Then, you can admire Saint Peter’s Basilica from the key lock placed in Piazza dei Cavalieri di Malta on the Aventino hill: an original and intimate way to observe one the most important attractions of Rome.

DODO

È dedicato a Roma questo bracciale Souvenir in argento, con charms Dodo, Letterine e un cuoricino in smalto rosso. ■ Souvenir, a silver bracelet with Dodo and Letterine charms and a red enamel heart, is dedicated to Rome.

ROSATO

Collezione My City: charm Colosseo in argento placcato oro giallo. ■ My City Collection: Colosseo charm in yellow gold plated silver.

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CHANTECLER

Ciondolo con gallo in oro giallo e diamanti della collezione Logo; collana in oro giallo con cornetto. ■ Pendant with a yellow gold and diamond cock, from the Logo collection; yellow gold necklace with a little horn. l'Orafo 2015

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QUERIOT

Charm a forma di cupola di San Pietro in oro rosa. Collezione Civita. ■Charm with the shape of Saint Peter’s dome, in rose gold. Civita Collection.

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Desires

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NARDI

Maschera in oro giallo, diamanti e rubini, realizzata per un evento di Save Venice a New York. â– A mask in yellow gold with diamonds and rubies, especially made for a Save Venice event in New York.

NARDI

Spilla a forma di gondola in diaspro rosso, oro giallo e bianco e diamanti. â– A "gondola" shaped brooch in red jasper, yellow and white gold, diamonds.


MISIS

Dalla collezione Casanova, spilla Maschera in argento satinato con zirconi bianchi e smalto rosso cardinale. ■ From the Casanova collection, Maschera brooch in satin-finished silver, with white zircons and red cardinal enamel.

venezia, la piÙ romantica Venezia è tra le città più suggestive del mondo: un trionfo di bellezza tra opere architettoniche, fascino lagunare, silenziose calli. A Piazza San Marco si può scegliere se visitare la Basilica, osservare la piazza dall'alto del Campanile oppure ammirarla quando è vuota e ancora più suggestiva: di notte o gustando un cappuccino all'alba. Forse il modo migliore per visitare la città è perdersi: andando controcorrente rispetto al flusso della folla sarà possibile scovare scorci e palazzi meravigliosi. Immancabile un romantico giro in gondola

ascoltando dai gondolieri gli aneddoti della Venezia segreta. ■ Venice is among the most fascinating cities in the world: a triumph of beauty among architectural works of art, the charm of the lagoon and silent "calli". When in Piazza San Marco, you can choose to visit the Basilica, admire the square from top of the bell-tower, or visit the square when it is completely empty, and even more spellbinding: at night or tasting a cappuccino at dawn. Perhaps the best way to visit the city is getting lost: moving against the stream of the crowd, you will be able to find marvellous views, calli and palaces. You should not miss a romantic tour on a gondola listening to the anecdotes of a secret Venice told by the gondoliers. l'Orafo 2015

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ANTICA MURRINA

Bracciale della collezione Byzantium realizzato mediante tecniche artigianali con foglia d'argento, elementi di graniglia lucidata, polvere di minerale soffiata ed effetto diamantato. ■ Bracelet from the Byzantium collection, realised with artisan techniques and silver leaf, polished chipping elements, blown mineral powder with a diamond-milling effect.


Desires

close up

LOUIS VUITTON

MISIS

Charm Tour Eiffel in oro giallo e diamanti. â– Tour Eiffel Charm in yellow gold and diamonds.

l'Orafo 2015

Bracciale multifilo in argento placcato oro giallo con zirconi bianchi. Collezione City Hall. â– Multi-strand bracelet in yellow gold plated silver with white zircons. City Hall Collection.

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PANDORA

Ciondolo Love Paris, con Tour Eiffel in argento e cuore in oro 14 carati. ■ Love Paris charm with a silver Tour Eiffel and a 14 carat gold heart.

parigi, la città per sognare I colori, i profumi, l'atmosfera carica di poesia fanno di Parigi una meta perfetta per il viaggio di nozze. Oltre ai musei e alle attrazioni più note, la capitale francese è ricca di angoli segreti. Gli amanti dell'arte non mancheranno di assistere a una serata di cabaret a Le Lapin Agile, locale nel cuore di Montmartre frequentato negli anni Venti da artisti come Modigliani, Picasso e Utrillo. Imperdibili una crociera sulla Senna, a bordo dei Bateaux Parisiens, e una romantica cena al ristorante Tour Effeil 58, in cima alla torre da cui prende il nome: la

vista mozzafiato e i piatti dell'alta cucina francese renderanno la serata indimenticabile. ■ Its colours, perfumes and its atmosphere full of poetry make Paris the perfect destination for a honeymoon. Besides its museums and the best-known attractions, the French capital is rich in secret views. The art lovers should attend a cabaret night at Le Lapin Agile, a place in the very heart of Montmartre whose threshold was crossed by such artists as Modigliani, Picasso and Utrillo. Do not miss a cruise on the Seine on its Bateaux Parisiens and a romantic dinner at the Tour Eiffel 58, a restaurant on top of the tower it is named after: the breathtaking sight and the high cuisine will make this night unforgettable. l'Orafo 2015

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GIOVANNI RASPINI

Collana Paris realizzata interamente in argento. ■ Paris necklace, entirely made of sterling silver.



Heritage

A LEGEND CALLED

TIFFANY & CO. La maison americana ha reso l'anello di fidanzamento un'icona, ha lanciato alcune gemme di colore, ha creato nuove leghe metalliche. Con risultati sempre in crescita di Ilaria

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Danieli

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Heritage Nella pagina precedente: il collier realizzato per il 175° Anniversario della maison che vanta diamanti bianchi per oltre 100 carati e il famoso Tiffany fancy yellow diamond di oltre 125 carati. ■ Previous page: the 175° Anniversary necklace featuring the Tiffany fancy yellow diamond of over 125 carats and white diamonds for over 100 carats.

T

iffany... È una meraviglia qui, vero? Capisci cosa intendo quando dico che niente di brutto può accaderti qui? Non è per i gioielli, che a me non piacciono, tranne i brillanti s'intende...». Per Holly Golightly, l’incantevole squillo protagonista del film Colazione da Tiffany (1961) interpretata da Audrey Hepburn, la boutique newyorkese di Tiffany & Co. è il posto ideale in cui trovare pace e gratificarsi, anche e soprattutto quando ci si sente un po’ giù. E non si tratta solo di passione per ciò che luccica, ma della sensazione di accoglienza che nessun'altra gioielleria, almeno negli anni ’60 di Holly, riusciva a dare. Fin dall’Ottocento infatti la maison americana aveva adottato una formula di vendita a “ingresso libero” che offriva a tutti la possibilità di entrare e godersi la vista dei gioielli nelle bacheche. Nessuna barriera particolare all’ingresso, nessun commesso a incalzare con domande inquisitorie: da Tiffany il personale di vendita, competentissimo e rispettoso, rispondeva e risponde se viene interpellato. Nessun segreto, nessuna discriminazione, nessuno sguardo sdegnoso per chi, come Holly e il suo accompagnatore, può permettersi solo un piccolo giranumeri (utile con i vecchi telefoni) in argento. Nemmeno sconti e contrattazioni, però, sono ammessi dal brand che ha brevettato uno specifico punto di azzurro-turchese e ne ha fatto il suo trademark: prezzi fissi, questa è la regola fin dal 1830. Innovatore a tutto tondo, grazie al talento del suo gemmologo, George Kunz, Charles Tiffany ha introdotto materie prime prima poco o per nulla impiegate in gioielleria come la kunzite, la morganite, la tanzanite blu, la tsavorite. Nel 1926 il titolo di purezza del platino di Tiffany è stato adottato come titolo ufficiale del Paese e per festeggiare il suo 175° anno, nel 2012, la maison ha anche creato una nuova lega metallica di colore rosa aurora, chiamata Rubedo, la cui composizione resta top secret. Negli anni ’50 è il primo grande brand che rivela il nome dei suoi designer, sia quando sono veri e propri artisti del colore come Jean Schlumberger, sia quando sono paladini delle geometrie minimali come Elsa Peretti, avviando una serie di collaborazioni vincenti che oggi vede in prima linea Francesca Amfitheatrof, autrice della recente collezione Tiffany T. Considerato il brand prezioso americano per eccellenza, il gioielliere della Fifth Avenue ha sempre avuto un ruolo attivo nella realtà del suo tempo, senza ritirarsi in un mondo a parte, dorato ma isolato, come la gran parte dei concorrenti: per esempio ha prodotto spade da cerimonia durante la guerra civile, ha ridisegnato, nel 1880, lo stemma degli Stati Uniti riprodotto sulla banconota da un dollaro, ha creato fin dal 1860 trofei sportivi per gare come la 500 Miglia di Indianapolis, il Super Bowl e gli US Open Tennis. Non bastasse, nel 1886 Charles Lewis Tiffany trasforma una incastonatura sgriffata, che non chiude il diamante in una coppetta d'oro o platino ma lo lascia libero di riflettere la l'Orafo 2015

In alto, spilla Colibrì in oro giallo con tsavoriti e diamanti. A sinistra, bracciale Pesci in oro e platino con zaffiri, spinelli e diamanti. Entrambi di Jean Schlumberger per Tiffany & Co. ■ Above, Hummingbird brooch in yellow gold with tsavorites and diamonds. Aside, Fish Bracelets in gold and Platinum with sapphires, red spinels and diamonds. Both by Jean Schlumberger for Tiffany & Co.

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Dall'alto, in senso orario: Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, Natalie Portman, ancora Audrey Hepburn, Jessica Biel e Anne Hathaway. Tutte indossano gioielli Tiffany & Co. Anelli in platino con diamanti e tormaline. â– From above, clockwise: Audrey Hepburn in Breakfast at Tiffany's, Natalie Portman, Audrey Hepburn again, Jessica Biel and Anne Hathaway. All of them with Tiffany & Co. jewelry. Platinum rings with tourmalines.

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Heritage A sinistra, Savoy Headpiece in platino, diamanti e perle Freshwater della collezione The Great Gatsby. Sotto, una scena del film in cui la protagonista indossa il gioello. ■ Aside, Savoy Headpiece in platinum, diamonds and Freshwater pearls from The Great Gatsby Collection. Below, the protagonist of the film wearing the jewel.

luce, nel “Tiffany setting”, inventando di fatto il solitario da fidanzamento al quale ancora oggi le ragazze affidano i loro sogni romantici. Tutto questo creando un business parallelo nell’oggettistica per la casa, nell’argenteria, nell’orologeria, per un fatturato sempre in aumento (+5% nel mondo nel terzo trimestre 2014 e +10% nelle Americhe) che oggi, con centinaia di boutique in tutto il mondo, arriva a 3 miliardi di dollari, impiegando più di 10 mila persone. Il fiore all’occhiello della casa è però il Tiffany Diamond, una gemma gialla di 128 carati, una delle più grandi e perfette al mondo: è stata acquistata dal fondatore nel 1878 e da allora è stata montata su quattro diversi gioielli, uno dei quali indossato da Audrey Hepburn per il lancio del film Breakfast at Tiffany’s. Attualmente splende al centro di una collana di diamanti creata per celebrare il 175° anniversario. Last but not least, Tiffany Case è il nome della prima Bond girl, apparsa al fianco dell'agente 007 con le sembianze di Jill St. John nel film del 1971 Diamonds are forever. Leggenda cinematografica vuole che la ragazza, battezzata dai carati, fosse nata proprio nella boutique di New York dove i genitori stavano scegliendo la fede di matrimonio. ■ «Tiffany... It is wonderful here, isn’t it? Do you understand when I say that nothing bad can happen here? It is not for jewels, which I don’t like, except diamonds, of course... ». To Holly Golithly, the charming call girl protagonist of the film Breakfast at Tiffany’s (1961), starred by Audrey Hepburn, Tiffany & Co, the boutique in New York, is the ideal place where you can find peace and gratify yourself above all when you feel a bit depressed. It is not just the passion for everything that shines, but that feeling of being welcomed that no other jewellery, at least in the sixties lived by Holly, was able to give. Since the nineteenth century, in fact, the American maison had adopted a “free entrance” sale formula that gave everyone the possibility to enter and enjoy the sights of jewels in their showcases. No particular barrier at the entrance, no shop assistant pressing with inquisitory questions: at Tiffany the competent and respectful sale staff answered and answers only if they are asked. No secrets, l'Orafo 2015

no discriminations, no disdainful looks for whom, like Holly and her partner, can only afford a little silver number dialer (useful with old telephone sets). No discounts or bargaining, though, are allowed by the brand that patented a specific hue of azure-turquoise and made it its trademark: fixed prices, this is the rule since 1830. 360-degree innovator, thanks the talent of his gemmologist, George Kunz, Charles Tiffany introduced raw materials that had never or rarely been used in jewellery making, such as kunzite, morganite, blue tanzanite, tsavorite. In 1926, the title of platinum purity of Tiffany was adopted as official title in the Country and to celebrate its 175th anniversary in 2012, the maison also created a new dawn-pink metal alloy, called Rubedo, whose composition remains top secret. In the fifties it is the first brand to reveal the name of its designers, both when it comes to real artists of colour as Jean Schlumberger and supporters of minimal geometrics as Elsa Peretti, starting a series of successful collaborations that today see Francesca Amfitheatrof, author of the recent Tiffany T. collection in the front line. Considered the American precious brand par excellence, the jeweller of Fifth Avenue has always had an active role in the reality of his time, without retreating into a world apart, golden, but secluded as most of his competitors: for example he produced ceremony swords during the civil war, he redesigned in 1880 the crest of the United Stated 76

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A destra, il collier in fiocchi d'oro e diamanti con il Tiffany yellow diamond al centro realizzato da Schlumberger per la promozione del film Colazione da Tiffany. In basso a sinistra, solitari in platino e diamanti. ■ A side, the gold and diamond ribbon necklace featuring the Tiffany yellow diamond at the center created by Schlumberger for the promotion of the film Breakfast at Tiffany's. Below left, solitaire rings in platinum with diamonds.

reproduced in the one cent banknote; until 1860 he created sports trophies for such races as 500 miles of Indianapolis, the Super Bowl and the Tennis US Open. If this is not enough, in 1886 Charles Lewis Tiffany turned a bead setting, that does not enclose the diamond into a small platinum or golden cup, but let it free to reflect the light, in the “Tiffany setting”, inventing the engagement solitary ring to which still today many girls entrust their romantic dreams. All this creating a parallel business in houseware, silverware, watch making, for an increasingly high turnover (+5% in the world in the third quarter of 2014 and +10% in the Americas) that today, with hundred boutiques all over the world, has reached 3 billion dollars, employing more than 10 thousand people. The show-piece of the maison is the Tiffany Diamond, a 128 ct yellow gem, one of the biggest and most perfect in the world: it was purchased by the founder in 1878 and since then it was set on three different pieces of jewellery, one of which was worn by Audrey Hepburn for the launch of the film Breakfast at Tiffany’s. It is currently shining in the middle of a diamond necklace created to celebrate the 175th anniversary. Last but not least, Tiffany Case is the name of the first Bond girl, appeared near agent 007 as Jill St. John in the 1971 film Diamonds are forever. A movie legend tells that the girl, baptised by carats, was born in that very same boutique in New York where her parents were choosing their wedding rings. l'Orafo 2015

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Heritage Dall'alto in senso orario: collier in platino con diamanti e ciondolo in turchese. Alcune immagini della nuova campagna "Will you?", il Tiffany Blue Box e un disegno della boutique di Parigi. ■ From top, clockwise: platinum necklace with diamonds and a turquoise pendant. Images from the new "Will you?" campaign, the Tiffany Blue Box and a sketch of the boutique in Paris.

Un colore come icona Una parte significativa del successo di Tiffany & Co. è una questione di comunicazione e di marketing. Da oltre 170 anni infatti il brand americano stimola il mercato dei preziosi con strategie che si rivelano sempre vincenti, come la vendita “a ingresso libero” che porta molti potenziali clienti a visitare i negozi. Il colpo di genio di Charles Lewis Tiffany, il fondatore, fu però quello di brevettare un colore, uno specifico punto di turchese, e di rivestire di questo colore l’astuccio senza il quale nessun gioiello Tiffany può uscire dalla boutique. Da allora il Tiffany Blue Box è diventato un’icona, l’oggetto del desiderio di ogni donna in attesa di un dono prezioso. Una nota a parte meritano inoltre le campagne pubblicitarie del brand, spesso decisamente innovative: come la più recente, intitolata “Will you?”, che mostra i diversi volti della giovane coppia contemporanea, compresa quella composta da persone dello stesso sesso. l'Orafo 2015

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■ A remarkable part of the success of Tiffany & Co. is a matter of communication and marketing. In fact, for over 170 years, the American brand has been stimulating the market of precious jewels with strategies that prove to be always successful, as the "free entrance" that leads many potential customers to visit the shops. But the geniality of Charles Lewis Tiffany, the founder, was that of patenting a colour, a specific hue of turquoise, and to cover the box without which no Tiffany jewel can leave the shop with such colour. Since then the Tiffany blue box has become an icon, an object of desire of every woman waiting for a precious gift. The advertising campaigns of the brand are worth a special mention. They are often innovative, as the latest entitled "Will you?", showing the various faces of the young contemporary couple, including one composed of people of the same sex.


Heritage

CHANTECLER, THE KING

OF CAPRI

Coppia di anelli con gambo flessibile in oro bianco, pavĂŠ di diamanti e corallo rosso cabochon. A destra la copertina del libro dedicato a Chantecler, edito da Rizzoli. â– Two flexible rings in white gold, white diamonds and red cabochon coral. Aside, the cover of the book on Chantecler edited by Rizzoli. l'Orafo 2015

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Heritage A sinistra, un'immagine del porto di Capri. In basso a destra, un collier di alta gioielleria in oro rosa e diamanti con elementi a forma dell'iconico galletto Chantecler. ■ Left, a picture of Capri beautiful marina. Below, right, a high jewellery necklace in rose gold and diamonds with iconic Chantecler cockerel shaped elements.

Uomo di mondo, dotato di grande buon gusto e vivacissima creatività, Pietro Capuano assieme al socio Salvatore Aprea fondò Chantecler, un marchio che dal 1947 trasforma in colorata gioielleria lo splendore di Capri. Un libro ne racconta la storia di Ilaria

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atout di Chantecler vengono oggi mantenuti vitali e continuamente rivisitati dai figli di Salvatore Aprea (Gabriele, Maria Elena e Costanza), che hanno recentemente deciso di raccogliere l’eredità dei fondatori della maison in un libro ricco di immagini e testimonianze, edito da Rizzoli, con testi a cura di Alba Cappellieri ed Enrico Mannucci. Vi si trovano le dediche delle dive, le lettere degli scrittori di passaggio, i racconti dei divini mondani che frequentavano Capri negli anni ’60. Quanto basta per cogliere lo spirito di questo brand così partecipe del suo tempo e per comprendere la magia dei suoi gioielli, a cui oggi si aggiunge la collezione Anima che reinterpreta in chiave daywear, con ciondoli leggeri e stilizzati in oro e madreperla, i pezzi iconici della maison. «Ancora oggi - dicono i fratelli Aprea - dopo più di sessant’anni dall’inizio di questa avventura, Chantecler compie strategie guidate dalla nostra eredità culturale, che contiene, tra le altre cose, anche il profumo dei gelsomini, il colore del tramonto e l’aroma dei limoni di Capri». ■ «Thank you for your artistic taste, my fabulous Chantecler» wrote Jaqueline Kennedy Onassis in the dedication book of Pietro Capuano, designer of jewels with which the style of the isle of Capri was and is still identified. Chantecler was

hank you for your artistic taste, my fabulous Chantecler» scriveva Jaqueline Kennedy Onassis nel libro delle dediche di Pietro Capuano, autore di gioielli con i quali si identificava e ancora si identifica lo stile dell’isola di Capri. Chantecler era un soprannome derivato dalla Maisonette Chantecler di Sopramonte, dove il gioielliere abitava dal 1935, che ospitava fin dall’inaugurazione un gallo in ceramica ispirato all’esuberante protagonista della favola di Edmond Rostand. Nessuno comunque si poneva troppe domande su quel soprannome, perché Pietro Capuano “era” Chantecler: creativo, brillante, viveur e amante del lusso, oltre che della dolce vita e della canzone napoletana. Pietro Capuano poteva cantare anche tutta la notte nella taverna vip “Anema e core” per intrattenere le sue preziose clienti, da Lana Turner a Ingrid Bergman, Grace Kelly, Greta Garbo e Monica Vitti. Non c’era diva che si allontanasse da Capri senza un paio di sandali artigianali e un gioiello di Chantecler, non solo per il capriccio del gingillo ma anche per il piacere di trascorrere qualche mezz’ora con quel personaggio così esuberante e così italiano, capace di offrire, nello stesso momento, un collier di rarissimo corallo e un tagliere di salame napoletano. Abbronzato, elegante (possedeva il più ricco guardaroba caprese), esigente al punto di pretendere il cambio del tovagliolo e del bicchiere a ogni portata, Capuano-Chantecler aveva aperto una boutique in via Camerelle, assieme al socio di una vita Salvatore Aprea, dove vendeva i famosi cornetti (amuleto partenopeo), il galletto Chantecler (ça va sans dire) e altri simboli dell’isola, oltre ai pezzi di alta gioielleria one of a kind in cui primeggiavano le pietre di colore e il savoir faire dell’artigianato orafo italiano. L’icona in assoluto del gioielliere resta però la campanella, legata al santo locale (San Michele) e al dono che, nel 1945, Capuano fece realizzare come simbolo di pace per il presidente Roosevelt e per tutti gli aviatori americani giunti a Capri per liberare l’Italia. Cornetti, campanelle, galletti e altri l'Orafo 2015

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Dall'alto, in senso orario: Ingrid Bergman prova un collier di Chantecler durante una vacanza a Capri; Pietro Capuano nella sua casa; Jackie Kennedy con Capuano e Aprea. â– From top, clockwise: Ingrid Bergman trying on a necklace by Chantecler on a holiday in Capri; Pietro Capuano at his home; Jackie Kennedy with Capuano and Aprea.

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Heritage Collier in oro bianco e pietra di luna con campanelle Chantecler in oro bianco e turchese, oro bianco e diamanti, oro rosa e pavé di rubini, oro bianco e corallo rosa. ■ White gold and moonstone necklace with Chantecler little bells in white gold and turquoise, white gold and diamonds, rose gold and rubies, white gold and rose coral.

a nickname derived from the Maisonette Chantecler of Sopramonte, where the jeweller had lived starting from 1935, hosting since its opening a ceramic cock inspired by the exuberant protagonists of the fable written by Edmond Rostand. However, nobody wondered much about that nickname as Pietro Capuano “was” Chantecler: creative, brilliant, viveur, he loved luxury, the good life and Neapolitan songs. Pietro Capuano could sing even all night at the “Anema e Core”, the inn for celebrities, to entertain his precious clients, from Lana Turner to Ingrid Bergman, Grace Kelly, Greta Garbo and Monica Vitti. Not a single film star left Capri without a pair of handmade sandals and a jewel by Chantecler, not only for the fancy of the trinket, but also for the pleasure of spending half an hour with such an exuberant and Italian character, able to offer, at the same time, a necklace made of extremely rare coral and a chopping board full of Neapolitan salami. Tanned, elegant (he owned the richest wardrobe in Capri), so demanding as to pretend that his napkin and glass were changed for every course, Capuano-Chantecler had opened a boutique in Via Sopra, momenti di Camerelle, together with his life-long associate Salvatore Aprea, where lavorazione della Capri he sold his famous horns (a parthenopean lucky charm), Chantecler 1947 Collection. A cock (ça va sans dire) and other symbols of the isle, besides some one destra, campanella della of a kind high jewellery items, where colourful stones and the knowcollezione Enchanté in how of the Italian goldsmith craftsmanship dominated. The most oro rosa e diamanti con iconic object of the jeweller, though, was the little bell, connected to cristalli di zaffiro. the local saint (Saint Michael) and to the gift that, in 1945, Capuano ■ Above, craftmanship had made as a symbol of peace for President Roosevelt and for all of the Capri 1947 American aviators arrived in Capri to free Italy. Little horns, rings, Collection. Aside, little cocks and other atouts of Chantecler are now maintained vital and bell of the Enchanté continuously reinterpreted by Salvatore Aprea’s children (Gabriele, collection in rose gold Maria Elena and Costanza) that have recently decided to collect and diamonds with the inheritance of the maison founders in a book full of images sapphire crystals. and memories, published by Rizzoli, with articles curated by Alba Cappellieri and Enrico Mannucci. It contains the dedications of the various film stars, the letters of visiting writers, the accounts of the divine fashionable people who frequented Capri in the sixties. What is enough to capture the spirit of this brand able to reflect its own time perfectly, and to understand the magic of its jewels, to which the Anima collection is added, reinterpreting in a daywear version, with light gold and mother of pearl stylised charms, the iconic items of the maison. «Still today - say the Aprea brothers - after more than sixty years since the beginning of this adventure, Chantecler adopts strategies driven by our cultural heritage that contains, besides other things, also the scents of jasmines, the colour of sunset and the fragrance of the lemons from Capri». l'Orafo 2015

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Heritage

se la veste

è d'oro Nelle botteghe veneziane dei Battiloro e dei Tiraoro si producevano anche le materie prime dei tessuti più preziosi. Un atout della Serenissima diventato famoso nel mondo di Isabella

U

Campagnol

tilizzato con liberalità nelle arti maggiori, l’oro ai tempi della Serenissima era protagonista anche nelle arti decorative: si doravano gli stucchi, le cornici, i vetri, gli arredi, persino i cibi. Non sorprende quindi scoprire che i metalli preziosi venissero utilizzati anche per arricchire i tessili, con una tecnica nata, forse, da una storia d’amore. Secondo una leggenda, infatti, le origini della tessitura auroserica a Venezia risalgono alla visita dell’imperatore Enrico IV, giunto in laguna alla fine dell’XI secolo per onorare la reliquia del corpo di San Marco. Durante la sua permanenza si invaghì della bellissima veneziana Polissena Michiel e, per conquistarla, ordinò per lei ad Antiope, tessitore di corte, una magnifica stoffa in seta e oro; per realizzarla, Antiope si avvalse della collaborazione dei ”colleghi” veneziani che da lui appresero i segreti di questa particolare lavorazione, portandola ben presto a livelli di assoluto virtuosismo. Per rendere i metalli nobili utilizzabili nella tessitura, ma anche nella manifattura di merletti e ricami, era necessario il lavoro di battiloro e tiraoro, artigiani specializzati organizzati da un capitolare del 1419, che si occupavano rispettivamente di ridurre l’oro in fogli dallo spessore impalpabile, tagliandolo poi in altrettanto evanescenti laminette, e di ridurlo in fili sottilissimi, successivamente avvolti su seta. Se la qualità del lavoro di tiraoro e battiloro era controllata dai due Officiali a la foia di l’oro, quella della produzione tessile “preziosa” era supervisionata dagli Officiali a i panni a oro, che avevano appunto l’incarico di «Vedere se li panni sono buoni, ben fatti et che non vi sia fraude»: secondo una disposizione del 23 marzo 1667, era assolutamente vietato tessere utilizzando metalli falsi come il rame dorato. Non sorprende quindi che i panni d’oro veneziani fossero apprezzati in tutta Europa e utilizzati dalla Serenissima anche come dono diplomatico: il diarista veneziano Marin Sanudo ricorda, ad esempio, che «una pezza d’oro over restagno», forse dal latino auri stamen, ovvero filo d’oro, venne donata dal Senato veneziano al duca di Ferrara in occasione della nascita del suo erede. Se di gran moda furono nel Rinascimento i velluti allucciolati, nei quali i temi ornamentali venivano evidenziati dallo scintillante luccichio degli orditi metallici sollevati e avvolti ad anello, nel Sei-Settecento l’ultima frontiera del lusso saranno i lampassi noti come ganzi, tessuti caratterizzati da un doppio sistema di trama e ordito in cui gli esotici motivi decorativi erano sottolineati da sete in colori pastello e dove i filati preziosi erano gli assoluti protagonisti, un ruolo giocato anche nei merletti, sia ad ago che a fuselli, e nei ricami della stessa epoca. Meno evidente, ma comunque profondamente significativo, è, a partire dal 1497, l’uso di filato metallico nelle cimose di una particolare tipologia di tessuti: un singolo filo d’oro su cimosa verde sarà infatti per secoli il prestigioso marchio di garanzia dei ricercatissimi velluti veneziani di seta tinta in cremisi. l'Orafo 2015

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Da sinistra in alto, accanto al titolo: Battiloro veneziano, un merletto a fuselli in oro filato del XVIII secolo (archivio D. Davanzo Poli), la bottega dei Tiraoro. In basso un Paliotto veneziano in velluto ricamato del 1672 (archivio D. Davanzo Poli). ■ Used with generosity in the major arts, at the time of the Serenissima gold played a leading role also in decorative arts: stuccoes, frames, glasses, furniture and even food were gilded. Much more than an ornament, it was considered a way of living. Therefore, it is not surprising to discover that the precious metals were also used to embellish and enrich textiles, with a technique probably developed by a love story. In fact, according to a legend, the origin of the golden-silk weaving in Venice dates back to the visit paid by Emperor Henry IV who arrived in the lagoon at the end of the XI century to honour the relic of the body of Saint Mark. During his stay, he became infatuated with a gorgeous Venetian woman whose name was Polissena Michiel. Aiming to conquer her, he ordered Antiope, the court weaver, to create a magnificent fabric made of silk and gold; to realise it, Antiope asked for the collaboration of some Venetian “colleagues” who learnt from him the secrets of this particular manufacturing, soon bringing it to levels of absolute virtuosity. In order to make the noble metals suitable for weaving, but also for the manufacturing of laces and embroideries, the work of gold-beaters and gold-pullers was needed. They were specialised artisans organised by a 1419 capitulary dealing respectively with the transformation of gold into sheets of an impalpable thickness, that was then to be cut in as many small evanescent plates to be turned into very thin threads subsequently wrapped around silk. The quality of the work performed by the gold-bearers and the gold-pullers was controlled by two Officiali a la foia di l’oro (officers in charge of the gold foil), while the “precious” textile manufacturing was supervised by the Officiali a i panni a oro (Officers in charge of gold cloths), who had to «Vedere se li panni sono buoni, ben fatti et che non vi sia fraude» (check whether the cloths were good, well manufactured and that there was no fraud): according to a disposition dated of 23rd March 1667, weaving using fake metals, such as latten or golden copper was strictly forbidden. Therefore, it is not surprising that the Venetian golden cloths were appreciated all over Europe and were used by the Serenissima also as diplomatic gift: the Venetian diarist Marin Sanudo remembers that, for example «una pezza d’oro over restagno» (a golden cloth or restagno), may be its name derived from the Latin auri stamen, that is a golden thread, was given by the Venetian Senate to the duke of Ferrara on the occasion of the birth of his heir. If during the Renaissance was fashionable the velvet highlighted by little loops of gold and silver (allucciolato) in which the ornamental themes were emphasized by the metal warps lifted and wrapped in a ring, in the seventeenth-eighteenth century, the last frontier of luxury would be the lampases known as ganzi, fabrics characterised by a double system of weft and warp where the decorative exotic patterns were highlighted by silks in pastel colours and where precious threads were the absolute protagonists, a role also played in laces, both bobbin and needle ones, as well as in the embroideries of the same period. l'Orafo 2015

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Visual

shocking

ICONS Cinque donne-simbolo del nostro tempo indossano, in una immaginaria serie di ritratti pop, i gioielli di cinque maison altrettanto (o quasi) famose di Letizia

Redaelli ed Emanuela Chiesa - Artwork di Giuseppe Fogarizzu

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Orecchini in oro grigio con due turchesi a goccia per un totale di 85 carati e pavé di smeraldi. Bracciale in galuchat con inserti in oro grigio e diamanti. Tutto de Grisogono. ■ Grey gold earrings with two drop cut turquoises for a total of 85 carats and emerald pavé. Galuchat bangle with grey gold and diamond elements. All by de Grisogono. l'Orafo 2015

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Collier in oro giallo di Tiffany & Co. con quarzi citrini, piccole turchesi e diamanti della collezione Tiffany T. â– Yellow gold necklace by Tiffany & Co. with citrine quartzes, small turquoises and diamonds from the Tiffany T collection. l'Orafo 2015

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Collier Viracocha presentato da Cartier alla Biennale des Antiquaires del 2014: è in platino con uno smeraldo colombiano al centro di oltre 26 carati, un diamante a forma di aquilone, boule di smeraldi e diamanti. Il pendente è rimovibile. â– Viracocha necklace presented by Cartier at the 2014 Biennale des Antiquaires: it is in platinum with a Colombian emerald of over 26 carats, a kite shaped diamond, emerald beads and diamonds. The pendant is detachable.


Orecchini in oro bianco con 32 tormaline Paraiba e 30 diamanti. Collier in oro bianco con tormaline verdi e acquamarine di diverso taglio, una acquamarina taglio a pera di oltre 23 carati e 233 diamanti. Tutto Piaget. â– White gold earrings with 32 Paraiba tourmalines and 30 diamonds. White gold necklace with green tourmalines and different cut aquamarines, a pear shaped aquamarine and 233 diamonds. All by Piaget. l'Orafo 2015

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Visual

Hillary Clinton First lady dal 1993 al 2001 e senatrice degli Stati Uniti dal 2001 al 2009, Hillary Diane Rodham Clinton è stata segretario di stato durante il primo mandato presidenziale di Barack Obama ed ora è front-runner democratica per le presidenziali del 2016. Donna in carriera da manuale, impeccabile ma non schiava delle convenzioni sociali, legata fortemente alla famiglia, formidabile diplomatica, ha dato un'impronta originale alla politica estera statunitense. La Clinton vanta anche il record del maggior numero di Paesi visitati nell’arco degli ultimi quattro anni: ben 112 capitali. Attivissima nella difesa dei diritti femminili fin dai suoi primi anni alla Casa Bianca. ■ First lady from 1993 to 2001 and senator of the United States from 2001 and 2009, Hillary Diane Rhodam Clinton was Foreign Secretary during the first presidential mandate of Barack Obama and is now the Democrat front-runner for the 2016 presidential elections. A textbook business woman, impeccable but not slave to the social conventions, with strong family ties, an extraordinary diplomat, she gave an original footprint to the foreign policy of the United States. Mrs Clinton also boasts the record for the greatest number of countries visited over the last four years: 112 capital cities. She is extremely active in the defence of women rights since her first years at the White House.

Annie Leibovitz Fotografa e ritrattista di fama mondiale, Annie Leibovitz in quarant'anni di carriera ha lavorato per le più prestigiose riviste di moda e costume: ritrattista per Vanity Fair e, tra il 1970 e il 1983, collaboratrice di Rolling Stones, ha iniziato la sua carriera nei back– stage dei grandi concerti rock. John Lennon e Yoko Ono, Nelson Mandela, Demi Moore, Lady Gaga, Jack Nicholson, Mick Jagger, Patty Smith, The Blues Brothers, Aung San Suu Kyi, Woody Allen e, più volte, la famiglia Obama, sono solo alcuni dei moltissimi celebri personaggi passati davanti al suo obiettivo. Annie Leibovitz ritrae con originalità i grandi della musica e dello spettacolo nella loro quotidianità, spogliati di ogni accento di divismo, alla ricerca di un tratto caratteristico e unico: «Quando dico che voglio fotografare qualcuno - dichiara - significa in realtà che vorrei conoscere qualcuno, consultarne la personalità».

■ World renowned photographer and por-

traitist, in the over forty years of her career Annie Leibovitz has worked for the most prestigious fashion and lifestyle magazines: photographer for Vanity Fair and, between 1970 and 1983, collaborator for Rolling Stones, she started taking pictures in the backstage of big rock concerts. John Lennon and Yoko Ono, Nelson Mandela, Demi Moore, Lady Gaga, Jack Nicholson, Mick Jagger, Patty Smith, The Blues Brothers, Aung San Suu Kyi, Woody Allen and, several times, the Obamas, are only some of the many celebrities who have stood before her lens. Annie Leibovitz portrays with originality the big names of music and show business in their daily life, free from any hint of star-like attitude, in search of a unique and characteristic trait: «When I say that I want to take a picture of someone - she declares - it actually means that I would like to know someone, to look at his personality».

Oprah Winfrey È un'icona mediatica da oltre 25 anni, una tra le donne più amate, potenti e ricche d'America. Empatica, schietta, ironica, deve il suo successo a uno stile comunicativo unico che ne ha fatto la principale opinion leader degli Stati Uniti. Il suo programma "Oprah Winfrey Show" è stato per 25 anni il più seguito talk pomeridiano della televisione americana: un salotto in cui la conduttrice ha dato spazio a temi sociali, grandi star, premi nobel, artisti e gente comune, ognuno con una storia da raccontare. Quando ha sostenuto la candidatura di Obama alla presidenza degli Stati Uniti, dal 2006 al 2008, gli ha portato oltre un milione di voti. Negli ultimi 5 anni è sempre stata inserita da Forbes nella classifica delle 15 donne più potenti del mondo. ■ A media icon for over 25 years, one of the most loved, powerful and rich women in the United States. Empathic, outspoken, ironic, she owes her success to a unique communicative style that made her the main opinion leader in the United States. Her TV show, "The Oprah Winfrey Show", has been the most followed afternoon show of the American television for 25 years: a place where the host has always given space to social issues, big stars, Nobel prizes, artists and ordinary people, each with a story to tell. When she supported the candidacy of Obama to the presidency of the United States, from 2006 to 2008, she brought him more than one million votes. Over the last five years she has always been present in the Forbes list of the 15 most powerful women in the world. l'Orafo 2015

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Beyoncé Beyoncé Giselle Knowles-Carter, regina nera del pop, cantante più pagata nel 2014 secondo Forbes, ha vinto tutto: prima donna a ricevere l'International Artist Award nel 2006, tocca il record di 75 milioni di dischi venduti nel 2009 e ottiene un gran numero di Grammy Awards. Voce piena, sonorità vibrate ampie e dense tipiche del Jazz e del Soul, unite a una prorompente sensualità, sono la chiave del suo successo, raggiunto anche grazie a una accorta strategia commerciale e pubblicitaria che ha fatto dell'artista trentenne un caso di studio alla prestigiosa università di Harvard. ■ Beyoncé Giselle Knowles-Carter, the black queen of pop music, the best paid singer in 2014 according to Forbes, has won everything: first woman to receive the International Artist Award in 2006, she obtained the record of 75 million CDs sold in 2009 and a great number of Grammy Awards. Full voice, wide and thick vibrating vocality typical of Jazz and Soul, combined to an explosive sensuality, are the keys to her success, obtained also thanks to a long-sighted business and advertising strategy that turned the thirty year old artist into a case study for the prestigious Harvard University.

Julianne Moore Ha vinto l’Oscar del 2015 come migliore attrice grazie alla sua interpretazione nel film Still Alice, in cui veste con profonda umanità i panni di un'affermata linguista che scopre di essere affetta da Alzheimer. Questo è solo l'ultimo riconoscimento per un'attrice che da due decenni interpreta, sempre con successo, le pellicole del miglior cinema hollywoodiano. Prima di vincere l'Oscar ha collezionato tantissimi riconoscimenti ai festival internazionali. Nonostante una carriera travolgente, Julianne Moore ha sempre coltivato la vita famigliare ed è impegnata in varie battaglie per i diritti civili. ■ She won the Academy Award in 2015 as best actress thanks to her role in the film Still Alice, where, with deep humanity, she plays the part of an established linguist that discovers to be suffering from Alzheimer. This is only the last award for an actress that has been playing, always successfully, in the best Hollywood movies for two decades. Before winning the Academy Award she collected many prizes in various international film festivals. Despite an overwhelming career, Julianne Moore has not neglected her family and is committed to various battles for civil rights.


Orecchini della collezione Lapa Rio, in oro giallo, quarzi morione, ametiste, citrini e diamanti. â– Yellow gold earrings from the Lapa Rio collection, set with murion quartz, amethyst, citrine and diamonds.

l'Orafo 2015

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Inside Jewelry

DO YOU KNOW YOUR

CUSTOMER?

Il mercato del lusso ha mille volti che è spesso difficile definire. Ci ha provato una ricerca di Boston Consulting Group in collaborazione con la Fondazione Altagamma, individuando dodici categorie di consumatori big spender di

Natalia Capra - Illustrazioni di Diego Soprana

l'Orafo 2015

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Inside Jewelry Anelli Pomellato in oro rosa della collezione Capri con turchese e rubini, corallo e tsavoriti, crisoprasio e pavé di zaffiri. ■ Rose gold Pomellato rings from the Capri collection with turquoise and rubies, coral and tsavorites, chrysoprase and blue sapphires pavé.

Q

uando in una gioielleria entra un nuovo cliente non sempre il dettagliante riesce a capire al volo chi si trova di fronte: le richieste sono a volte contraddittorie (in termini di prezzi e tipologie), i gusti sono eterogenei, l’aspetto racconta background completamente diversi da quanto ci si aspetterebbe in base agli orientamenti di scelta. Per aiutare gli operatori del lusso a decifrare i loro interlocutori Boston Consulting Group (Bcg), in collaborazione con la Fondazione Altagamma, ha realizzato la ricerca True-Luxury Global Consumer Insight, di cui sono stati recentemente diffusi i risultati. Secondo lo studio, il numero dei consumatori del lusso aumenterà dai 390 milioni del 2014 fino a 465 milioni entro il 2021. Di pari passo, il valore in euro del mercato del lusso esperienziale e personale aumenterà di 260 mld, dai 755 mld di euro del 2014 a oltre un milione di mld di euro entro il 2021 con un conseguente incremento dei margini. In prima linea i settori dell’alta gioielleria e orologeria, trainati dallo sviluppo dei consumi per i lussi personali nei paesi emergenti. Le abitudini di spesa della società sono tuttavia in continua evoluzione e variano a seconda di zone geografiche, fascia di età, lavoro, tradizioni, livello di successo economico, sviluppo dei paesi di origine e una miriade di altri fattori che riescono a dare il mal di testa persino alle griffe più affermate. Per mettere un po’ d’ordine e dare indicazioni utili agli operatori del lusso, lo studio di Bcg e di Altagamma ha elaborato una parcellizzazione sociologica in caselle di comportamento, di spesa e di vita che individuano dodici categorie di consumatori. l'Orafo 2015

■ When a new customer enters a jeweller’s shop, the retailer is not always able to understand immediately who is before him: the requests are sometimes contradictory (in terms of prices and types), the tastes are heterogeneous, the appearance tells a personal background which is completely different from what it should be expected based on the choice inclinations. In order to help the luxury operators to interpret their interlocutors, the Boston Consulting Group (Bcg), in partnership with Fondazione Altagamma, has realised the True-Luxury Global Consumer Insight whose results have been recently communicated. According to the survey, the number of luxury consumers is expected to increase from 390 million in 2014 to 465 million by 2021. Likewise, the value in Euro of the market of experiential and personal luxury will increase by 260 billion, from 755 billion euro in 2014 to 1,015 billion euro by 2021 with a subsequent rise in margins. In the front line we find high jewellery and watch making, driven by the development of consumptions for personal luxuries in the emerging countries. However, the buying habits of society are continuously evolving and vary according to geographical areas, age, job, traditions, level of economic success, development in the countries of origins and a myriad of other factors that can cause a headache even to the most established fashion labels. In order to clarify the situation and give useful indications to the luxury operators, the survey carried out by Bcg and Altagamma has designed a sociological parcelling in boxes connected to behaviour, buying habits and life that evidences twelve categories of consumers.

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2,5 milioni Megacitier

2,2 milioni ABSOLUTE LUXURER

Età

35-45 anni

Provenienza

Paesi Europei

Potere di spesa

30mila euro

Fatturato globale

67mld di euro

L’Absolute Luxurer è l'acquirente più influente in termini di spesa totale annua nei prodotti d’alta gamma. Ci sono al mondo 2.2 milioni di absolute luxurer che rappresentano un volume di spesa totale di 67 mld di euro con un budget medio annuale di 30.000 euro a persona. Si tratta di un’elite principalmente europea di un’età compresa tra i 35 e i 45 anni. L’absolute luxurer spende in alta gioielleria, vacanze e abbigliamento con una preferenza particolare per tutto ciò che è esclusivo e su misura. ■ The Absolute Luxurer is the most important shopper in terms of total spending per year in the high range products. In the world there are 2.2 million absolute luxurers accounting for a total expenditure of 67 billion Euros with an average annual budget equal to 30,000 Euro per person. It is a mainly European elite with an age ranging from 35 to 45 years. The absolute luxurer spends money in high jewellery items, holidays and clothes, favouring, in particular, everything that is exclusive and tailor made.

Età

30-35 anni

Provenienza

Brasile Cina

Potere di spesa

17mila euro

Fatturato globale

41mld di euro

Due milioni e mezzo sono i cosiddetti Megacitier nel mondo. Che vivano a Londra, New York, Shangai o Mosca, hanno più o meno gli stessi gusti. Tra i 30 e i 35 anni, si concentrano soprattutto in Brasile e Cina spendendo circa 17.000 euro l’anno ciascuno. Grazie ai Megacitier, l’industria dell’alto di gamma può contare su un fatturato globale di 41 mld di euro. ■ In the world there are 2.5 million of the so called Megacitiers. Whether they live in London, New York, Shanghai or Moscow, they have more or less the same tastes. Aged 30 - 35, they are mainly concentrated in Brazil and China, spending, every year, about 17,000 Euros each. Thanks to the Megacitiers, the high range sector can rely on a global turnover of 41 billion Euros.

2,8 milioni Experiencer

Età Provenienza

45-50 anni Usa Giappone Europa

Potere di spesa

13mila euro

Fatturato globale

35mld di euro

Ci sono invece 2.8 milioni di Experiencer al mondo che vivono in Giappone, Europa e USA. Di età più matura, tra i 45 e i 50 anni, questi consumatori preferiscono condividere l’acquisto di lusso con la famiglia invece che spendere per se stessi. Con un volume di spesa pari a 35 mld di euro e un budget annuale di 13.000 euro pro capite, il 60% degli experiencers sono uomini e preferiscono fare shopping all’estero, come parte dell’esperienza di esclusività. ■ In the world there are 2.8 million Experiencers, mainly living in Japan, Europe and the United States. Older than the previous categories, aged between 45 and 50, these consumers prefer sharing the luxury purchase with the family instead of spending for themself alone. With a volume of expenditures equal to 35 billion Euros and a yearly budget of 13,000 Euros each, 60% of the experiencers are men who prefer going shopping abroad, as a part of an exclusive experience. l'Orafo 2015

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Inside Jewelry 1,6 milioni Little prince 18-25 anni

Età Provenienza

2,8 milioni FASHIONISTE

Età

35-40 anni

Provenienza

Usa Russia Cina

Potere di spesa

8mila euro

Fatturato globale

22mld di euro

Le Fashioniste, prevalentemente donne tra i 35 e i 40, sono 2.8 milioni e vivono in Cina, Russia e USA. Spendono in media 8.000 euro a testa l’anno generando un fatturato annuale di 22mld di euro. La fashionista è ben aggiornata sui trend e utilizza Internet per ricerca, blogging e acquisti. ■ The Fashionistas, mainly women aged between 35 and 40, are 2.8 million and live in China, Russia and the United States. They spend on average 8,000 Euros each every year generating an annual turnover of 22 billion Euros. The fashionista is up to date about the latest trends and uses the Internet for searching, blogging and ASPIRE purchasing.

Mercati emergenti

Potere di spesa

10mila euro

Fatturato globale

17mld di euro

I più giovani non sono esenti dall’occupare una specifica casella di mercato: i Little Prince infatti, 1.6 milioni in tutto il mondo, sono i figli di papà, sempre connessi a internet e ai social network e perennemente alla ricerca degli ultimi trend, colori e novità. Tra i 18 e 25 anni, vengono soprattutto dai mercati emergenti, spendono 10.000 euro ciascuno all'anno fruttando all’industria del lusso ben 17mld di euro.. ■ Also the youngest have their own market box. In fact, the Little Princes, 1.6 million in the whole world, are spoilt boys, always connected to the Internet and to social networks, continuously looking for the latest trends, colours and news. Aged between 18 and 25, they mainly come from the emerging markets, spending 10,000 Euros each per year and bringing 17 billion Euros to the luxury industry.

2 milioni SOCIAL WEARER

Età Provenienza

35-40 anni Francia Germania Brasile

Potere di spesa

10mila euro

Fatturato globale

17mld di euro

Principalmente donne tra i 35 e i 40 anni, sono quasi 2 milioni i Social Wearer, consumatori impegnati nel sociale e nella vita di società. Si concentrano in Francia, Germania e Brasile: il mondo del lusso può contare su di loro per 10.000 euro di spesa pro capite per un totale di 17 mld di euro l’anno. ■ The nearly 2 million Social Wearers are mainly women aged 35-40, consumers committed to social issues and to the life of society. They mainly live in France, Germany, Brazil and Luxury can count on them for a total 17 billion Euros a year. l'Orafo 2015

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2,1 milioni Status seeker

Età

35-40 anni

Provenienza

Asia USA

Potere di spesa

7mila euro

Fatturato globale

14mld di euro

Status Seeker: ce ne sono 2.1 milioni in tutto il mondo tra i 35 e i 40 anni, asiatici soprattutto ma anche americani. Amano mostrare le marche che indossano e vivono sotto i riflettori. Spendono 7.000 euro l’anno e generano un valore totale di 14 mld di euro. Fortemente influenzati dalle celebrities e dalla televisione, spendono in abbigliamento, accessori, gioielli e orologi. ■ In the world there are 2.1 million Status Seekers aged 35-40, mainly Asian, but also American. They love showing off the brands they wear and are always to the fore. They spend 7,000 Euros a year and generate a total value equal to 14 billion Euros. Heavily influenced by celebrities and TV, they spend on clothes, accessories, jewels and watches.

3 milioni classpirational 30-35 anni

Età

Russia Sud Corea Europa

Provenienza Potere di spesa Fatturato globale

3mila euro 8mld di euro

I Classpirational, 3 milioni al mondo, sono invece le persone preoccupate soprattutto di apparire eleganti al lavoro. Al 55% uomini tra i 30 e i 35, vivono in Sud Corea, Germania, Francia e Russia, spendendo 3.000 euro l’anno per un fatturato complessivo di 8 mld di euro. ■ In the world there are 3 million Classpirationals, people mainly worried of looking elegant at work. They are 55% men, aged 30-35, and live in South Korea, Germany, France and Russia. They spend 3,000 a year for a total turnover of 8 billion Euros. l'Orafo 2015

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2,3 milioni timeless proper

Età Provenienza

40-45 anni Usa Giappone UK

Potere di spesa

9mila euro

Fatturato globale

21mld di euro

Circa 2.3 milioni invece sono i Timeless Proper: donne di classe e sempre ben vestite che vivono per lo più in America, UK e Giappone. Tra i 40 e i 45 anni, sono discrete e sofisticate. Spendono 9.000 euro l’anno ciascuna, generando oltre 21 mld di euro di fatturato all’anno. ■ There are 2.3 million Timeless Propers: always elegant classy women, mainly living in the United States, the United Kingdom and Japan. Aged 40-45, they are discreet and sophisticated. They spend 9,000 Euros each, generating a total annual turnover equal to 21 billion Euros. PALMIERO


Inside Jewelry 1,5 milioni luxe immune

Età

50-55 anni

Provenienza

2,2 milioni omnigifter

Età

45-55 anni

Provenienza

Usa Europa

Potere di spesa

10mila euro

Fatturato globale

21mld di euro

Omnigifter: è il sogno di tutte le donne nonché il gentiluomo del lusso. Ce ne sono 2.2 milioni al mondo, tra i 45 e i 55 anni. L’omnigifter, che compra soprattutto alta gioielleria, spende per far felice la persona che ama, vive nei mercati maturi e compra per un ammontare medio di 10.000 euro l’anno e per una spesa totale di 21 mld di euro. ■ Omnigifter: he is every woman’s dream as well as a luxury gentleman. In the world there are 2.2 million, aged 45-55. The omnigifter, mainly buying high jewellery, spends to make his beloved happy, he lives in mature markets and purchases for an average amount of 10,000 Euros a year and for a total expenditure equal to 21 billion Euros. ROBERTO COIN

Usa Giappone Europa

Potere di spesa

4mila euro

Fatturato globale

6mld di euro

I Luxe Immune sono tra i consumatori più ricchi ma non cedono alla tentazione del lusso e si dicono disillusi dal consumismo. Si concentrano in Giappone, USA e Europa, sono 1.5 milioni in tutto il mondo tra 50 e 55 anni e spendono solo 4.000 euro l’anno per un totale di 6mld di euro. ■ The Luxe Immunes are among the wealthiest consumers but do not give way to the temptation of luxury saying they are disillusioned by consumerism. They concentrate in Japan, the United States and Europe. They are 1,5 million in the world, aged 50-55 and spend only 4,000 Euros a year for a total of 6 billion Euros.

1,2 milioni Rich Upstarters

Età Provenienza

35-40 anni Cina Sud Corea Russia

Potere di spesa

4mila euro

Fatturato globale

5mld di euro

Il mondo conta 1.2 milioni di Rich Upstarters, ovvero i nuovi ricchi dei mercati emergenti. Tra i 35 e i 40, vengono soprattutto da Russia, Cina e sud Corea. Spendono in media 4.000 euro l’anno generando un fatturato di 5 mld di euro. ■ In the world there are 1.2 million Rich Upstarters, that is the new wealthy people in the emerging markets. Aged 35-40, they mainly come from Russia, China and South Korea. They spend on average 4,000 Euros a year generating an annual turnover of 5 billion Euros. l'Orafo 2015

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Da sinistra, momenti di lavorazione del diadema Royal, che può essere indossato come un collier, e una fase di incastonatura delle gemme sul collier a elementi staccabili Reine Makéda in platino con rubini e diamanti. Tutto Cartier. ■ From left, craftmanship of the Royal diadem, wearable also as a collier, and setting stage of the platinum detachable Reine Makéda necklace with rubies and diamonds. All by Cartier.

Un dato significativo della ricerca riguarda la geografia degli acquisti: il 53% della spesa nel settore del lusso si concentra all’estero come parte del lusso esperienziale. Milano perde importanza come centro dello shopping d’alta gamma sostituita da New York, Dubai, Singapore e Los Angeles. Il negozio non è il più importante terreno di vendita. Cresce infatti il canale e-commerce e l’importanza del sito web in un sistema “omnichannel” che nasce da una sinergia tra vendita fisica in negozio, sul sito della griffe o su application per iphone e Android. Oggi 3 consumatori su 4 richiedono la vendita integrata omnichannel trovando fondamentale la pluralità di accesso al brand, infatti nel 2014 il 37% degli online shoppers ha acquistato sul sito monomarca della griffe. Nel 2013 il 43 % dei consumatori del lusso è stato influenzato da social media e blogs salendo a 49% nel 2014. Secondo Bcg, tra il 2014 e il 2021 la spesa nel lusso aumenterà del 55% nelle Americhe, in Cina, Europa e Medio Oriente con un incremento totale di 110 mld di euro. Buone notizie per l’Italia che sembra essere il paese preferito per la manifattura dei prodotti di lusso eccetto due categorie: gli orologi per cui vale il Made in Switzerland e i macchinari, rigorosamente made in Germany. l'Orafo 2015

■ The geography of luxury expenditure is interesting: 53% of all purchases in the luxury sector is concentrated abroad as part of experiential luxury. Milan loses importance as high range shopping centre replaced by New York, Dubai, Singapore and Los Angeles. The shop is no longer the most important place of sale. The e-commerce channel, sure enough, is growing along with the importance of the web site in an “omnichannel” system developing from a synergy between physical sale in the shop, on the fashion label site or on an iphone and Android app. Today 3 consumers out of 4 ask for the omnichannel integrated sale, considering the multiple access to the brand a fundamental option. In fact, in 2014, 37% of online shoppers purchased on fashion label single-brand site. In 2013, 43% of luxury consumers were influenced by social media and blogs, increasing to 49% in 2014. According to BCG, between 2014 and 2021 the luxury expenditure will increase by 55% in the Americas, China, Europe and the Middle East with a total increase of 110 billion Euros. Good news for Italy that appears to be the favourite country for the manufacturing of luxury products except for two categories: watches, for which Made in Switzerland prevails, and strictly Made in Germany machinery.

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Inside Jewelry

divini

preziosi Documentato nella stessa Bibbia, l'utilizzo di gemme e gioielli nel culto religioso è giunto fino ai nostri giorni: espressione di valori morali e di simboli sociali, estetici e culturali di

Sonia Sbolzani

T

artisti e artigiani orafi che approcciano le tematiche religiose con spirito creativo e intraprendono la creazione di gioielli “speciali”, cercando di fondere arte e design, moda e tradizione, e sviluppando sinergie tra industria e manualità. Basti pensare alla croce di cubi d’oro giallo e bianco disegnata da Salvador Dalì nei primi anni ’50 per simboleggiare la passione di Cristo. O le creazioni di Mario Pinton, fondatore della cosiddetta “Scuola di Padova”, che annoverano innumerevoli medaglie, pendenti, collane, spille per bambini (raffiguranti cherubini, Madonne, corone di spine, figure di Sant’Antonio, ecc.), oltre a vere e proprie opere liturgiche (paliotto e suppellettili per il Duomo di Abano). O le croci “tecnologiche” di Alberto Giorgi di Fano, totem della coscienza moderna, o ancora gli evocativi anelli e spille del valenzano Paolo Spalla, legati alla simbologia del triangolo trinitario. Potremmo citare anche i gioielli di Francesco Pavan, Giampaolo Babetto, Alberto Zorzi, Laura Rivalta, Bruno Martinazzi, che recuperano gli archetipi di un sentimento sacro ancestrale, trasportandoli in una dimensione contemporanea con un linguaggio allusivo che richiama il trascendente e fa dell’oro un simbolo imperituro del sublime a cui l’umanità tende. A riprova del fatto che, forse, attraverso la luce di un gioiello è ancora possibile ribaltare il processo di degradazione simbolica indicato da Mircea Eliade e recuperare la sacralità di tutto ciò che è prezioso. A cominciare dall’essere umano. Può essere curioso citare, a questo punto, un evento di cui i non addetti ai lavori potrebbero stupirsi o addirittura stentare a capacitarsi: alla Fiera di Vicenza si svolge ogni due anni un’importante manifestazione in cui vengono presentate le ultime tendenze della “moda ecclesiastica”, ovvero i nuovi stili negli arredi sacri, decori, suppellettili e vesti liturgiche post-Concilio Vaticano II. Si tratta della Biennale del Sacro Koinè (“Rassegna Internazionale di arredi, oggetti liturgici e componenti per l’edilizia di culto”), da un trentennio appuntamento espositivo-congressuale ad hoc che funge da anello di congiunzione tra Chiesa e impresa manifatturiera di nicchia. Pissidi, ostensori, calici, oliere, coppe battesimali, aspersori, secchielli, candelabri, turiboli, navicelle, filati preziosi… sono molte le “res sacrae” in cui i nostri orafi possono cimentarsi con maestria per un target davvero selettivo. Non bisogna pensare, infatti, che il settore ecclesiastico, benché più lento nel rinnovo,

re corone d’oro sovrapposte con 2990 perle e 3345 gemme naturali sfaccettate, di cui 2636 diamanti per un totale di 367,30 carati, rubini per 236 carati, smeraldi per 147,75, zaffiri per 94,20 carati. E’ la sommaria descrizione del triregno (la tripla tiara) di Papa Pio VII, donatogli da Napoleone Bonaparte nel 1805. L’utilizzo di materiali preziosi nel culto religioso, del resto, è documentato nella stessa Bibbia, che nel libro dell’Esodo racconta di come Mosè ordinasse agli Israeliti la costruzione del tempio e desse indicazioni precise sull’arredo sacro e sull’abbigliamento dei sacerdoti. Dallo scarabeo egizio all’ebraica stella di David, dalla collana della salute nepalese alla croce cristiana, i gioielli sono sempre stati investiti di valori simbolici, diventando, oltre che emblemi di status sociale, estetico e culturale, codici di comunicazione fra cielo e terra, medium in grado di unire divino e umano, sacro e profano. A dimostrare l’evidente sacralità dei gioielli restano, ad esempio, quegli importanti accessori dell’abbigliamento femminile che furono le cinture con i preziosi “agnusdei” pendenti (tavolette raffiguranti l’agnello mistico) e i “paternostri” (rosari con grani apribili contenenti immagini devozionali), nonché gioielli diventati reliquie come il Sacro Anello della Vergine (detto “Città della Beata Vergine”) conservato nel Duomo di Perugia e ancora venerato in ossequio a una leggenda che lo indica come fede nuziale con cui Giuseppe sposò Maria di Nazareth. E ciò a dispetto dell’odierna desacralizzazione della società, che ha portato alla perdita dei significati ideali di alcuni elementi (come ha magistralmente messo in luce Mircea Eliade in varie sue opere). Fu soprattutto Paul Claudel nel suo celebre saggio La mistica delle pietre preziose, ispiratogli nel 1929 dal conferimento della Legion d’Onore a un grande gioielliere, a sfatare l’immagine della pietra preziosa come simbolo di vanità, materialismo, brama di ricchezza e a considerare le gemme come espressione della luce divina che ha originato il mondo, in base al principio per cui ogni vivente ha una sua favilla interiore e anela al trascendente. Da sempre, infatti, la Chiesa è tra i maggiori committenti di oggetti preziosi e il nostro settore oggi dovrebbe forse tenerne conto maggiormente, dedicando al “sacro” un occhio di maggior riguardo. Comunque non mancano in epoca contemporanea l'Orafo 2015

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In queste pagine: Michele Alberti, che nel 2009 ha fondato Tuum col socio Simone Finocchi, e alcuni esempi di gioielli dell’azienda umbra. ■ These pages: Michele Alberti, who founded Tuum in 2009 together with Simone Finocchi, and some examples of the production of the company based in Umbria region.

Come è nata l’idea di Tuum nel 2009, in un periodo in cui la crisi era già conclamata? «Da un’intuizione di persone non appartenenti al mondo del gioiello, che volevano realizzare prodotti con forma e sostanza, capaci di trasmettere un messaggio. Ecco perché abbiamo incontrato un immediato favore». Quali sono i caratteri distintivi dei vostri prodotti? «La qualità, il design, il progetto». Quanto conta per voi l’export? «Basta guardare nella cassaforte dove custodiamo i nostri progetti di oggi e di domani, poi osservare con attenzione una mappa del mondo e di conseguenza fare una stima del potenziale rappresentato dall'export». Producete tutto in Italia? «Rigorosamente, assolutamente, orgogliosamente sì». Disponete di una rete distributiva strutturata? «Abbiamo una rete ben organizzata e stiamo investendo molto nella formazione culturale del progetto Tuum». Su quanti rivenditori potete contare oggi? «Sono ben 350, ma contiamo di raddoppiare il numero». Chi sono i vostri clienti? «Gioiellerie ben posizionate, alcune storiche e altre emergenti. Mi preme sottolineare che pensiamo di aver creato una tendenza nel mondo del gioiello, che ha avuto origine dedicando un prodotto al messaggio cristiano più conosciuto al mondo». Quanto è importante la comunicazione per un marchio come il vostro? «Comunicare ci piace quanto creare gioielli». Prodotti di prossimo lancio? «Incipit sarà la porta d'ingresso all'universo Tuum, e Unicus il solitario che eleva e afferma il carattere dei gioielli Tuum, l'unicità e il design». Progetti per il futuro? «Continuare a sognare, continuare a emozionare il cliente, che con i suoi consensi ci permetterà di scrivere una pagina significativa nel grande libro del Made in Italy».

sia esente da trend di moda, novità, ricerca estetica, studi su design, lavorazioni, decorazioni. Tant’è che stilisti famosi come Fendi, Laura Biagiotti e Nanni Strada si sono prestati di buon grado a creare casule e stole ad alto tasso fashion. L’obiettivo è sempre più quello di personalizzare l’abito sul monaco, per così dire, ponendolo in sintonia con i suoi gusti ed il suo temperamento. Ciò emerge chiaramente nelle mostre collaterali all’evento, dove sovente gli stessi artisti e artigiani, laboratori benedettini e imprese produttive provenienti da vari Paesi si confrontano spaziando dalle tecniche ai materiali, passando per tessitura, tintura, ricamo, stampa, applicazioni, laminatura, materie prime, ecc. L’evento vicentino, a cui tra l’altro conferisce il patrocinio la Cei (Conferenza Episcopale Italiana), intende quindi tradurre in moda l’idea di una Chiesa moderna, che vive al passo con i tempi, che non respinge anzi cerca il confronto con tutti, condividendo una comune missione di ricerca continua. Per la cronaca, la 16a edizione di Koinè si svolgerà nei padiglioni della Fiera di Vicenza dal 18 al 21 Aprile 2015. Come affermava Claudel, Dio «sviluppa la sua idea in tutti i dettagli»… anche quando quei dettagli sono preziosi. Al bravo orafo non resta che applicare la nota locuzione latina, mai come in questo caso appropriata, «ora et labora».

spiritual business Fra le realtà italiane che hanno tratto maggior vantaggio dal “business del sacro” vi è senza dubbio Tuum, marchio nato a San Giustino (PG) nel 2009 dall’intraprendenza di Michele Alberti e Simone Finocchi, che in pochi anni hanno portato al successo i loro anelli in oro, argento e diamanti – a cui poi si sono aggiunti bracciali, ciondoli, penne e altri accessori con pelle e tessuto – sui quali sono incise preghiere in latino. Con un fatturato di oltre 5 milioni di euro su cui l’estero pesa per un quinto, forte di una crescita a due cifre, lo “spiritual brand” umbro ha avviato di recente un ambizioso piano commerciale e di comunicazione rivolto al mercato europeo, Russia inclusa e poi, varcato l’oceano, agli Stati Uniti. Sorge spontanea la domanda se alla base delle performance di Tuum ci siano solo un risveglio dell’afflato religioso e il bisogno di valori” oppure si celi altro. Ne abbiamo parlato con Michele Alberti, contitolare della giovane azienda. l'Orafo 2015

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aprile


Inside Jewelry

inhorgenta

in positivo Espositori soddisfatti per gli ordinativi, visitatori molto interessati ai prodotti e ai seminari di aggiornamento e forecast. La fiera di Monaco conferma il suo ruolo in Europa di Ilaria

I

Danieli

l lusso della precisione e della sobrietà è uno dei maggiori atout di Inhorgenta, fiera della gioielleria che ogni anno raccoglie a Monaco di Baviera, in febbraio, un numero significativo di operatori del mercato. Senza eccessi ed esagerati luccichii, la manifestazione si articola su un layout coerente, che raggruppa i brand per categoria di riferimento, dalla fine jewellery ai componenti, fino alle gemme e ai bijoux, favorendo in questo modo le relazioni e il business. Quest’anno gli espositori erano 1.055, provenienti da 40 nazioni, mentre i visitatori totali sono stati oltre 26 mila da più di 75 paesi. Tra gli altri, i paesi più rappresentati sono stati Austria, Svizzera, Italia, Olanda Spagna, Gran Bretagna, Irlanda del Nord, Repubblica Ceca e Ungheria. Quanto ai risultati, una ricerca condotta dall’Istituto Gelszus ha rilevato che il 94% degli intervistati ha valutato Inhorgenta un appuntamento eccellente, molto buono o buono. «Nonostante le difficoltà del mercato - ha detto Klaus Dittrich, presidente di Messe München GmbH - la manifestazione è stata caratterizzata da un umore molto positivo, dovuto soprattutto ai numerosi ordinativi firmati». Ottima accoglienza anche per l’Inspiration Lab, una piattaforma di sperimentazioni e suggestioni che oltre al focus sul Made in Germany ha offerto interessanti spunti di aggiornamento sulle tecnologie indossabili, sui “gioielli intelligenti” e sugli accessori interattivi. Inoltre il programma dei seminari ha mostrato gli ultimi sviluppi della tecnica di stampa in 3D. Come nelle precedenti edizioni, infine, la Hall C2 dedicata ai creativi emergenti ha rappresentato un trampolino di lancio per molti artisti internazionali e per i giovani designer, soprattutto del Nord Europa. Secondo Marc Czemper, direttore commerciale di Casio, «Inhorgenta ha trovato il modo di fronteggiare la criticità della situazione attuale, ritagliandosi un ruolo di tutto rispetto nella considerazione del trade e della stampa specializzata». Decisamente soddisfatto anche Frank Maier, amministratore delegato di Leo Wittwer, affermato brand tedesco di gioielleria: «L’affluenza nel nostro padiglione è stata molto intensa e abbiamo registrato vendite significative». Nella foto in alto, il padiglione di Inhorgenta che ospitava l'Inspiration Lab e, sotto, gioielli in oro, platino e diamanti di Isabelle Fa. l'Orafo 2015

■ The luxury of precision and sobriety is one of the best atout

of Inhorgenta, the jewellery trade show that every year in the month of February attracts in Munich a remarkable number of market operators. Without excesses and exaggerated sparkles, the show develops on a consistent layout gathering the various brands according to the reference category, from fine jewellery to components, to gems and costume jewels, thus favouring both relationships and business. This year the show was attended by 1055 exhibitors and 26,000 total visitors coming from over 75 countries. Among the others, the most represented countries were Austria, Switzerland, Holland, Spain, Great Britain, Northern Ireland, Czech Republic and Hungary. As for results, a survey carried out by the Gelszus Institute evidenced that 94% of the respondents valued Inhorgenta as an excellent, very good or good event. «Despite the difficulties of the market - said Klaus Dittrich, President of Messe München GmbH - the show was characterised by a positive mood, mainly due to the many orders that were placed». A very good welcome was given to the Inspiration Lab, a platform of experiments and suggestions that, besides the focus on the Made in Germany, offered interesting hints on the updating of wearable technologies, on “intelligent jewels” and interactive accessories. Moreover, the workshop schedule showed the latest development in the 3D printing technique. Finally, as in the previous editions, the Hall C2 dedicated to emerging creative designers represented a springboard for many international artists and young designers, mainly from Northern Europe. According to Marc Czemper, Sales Manager of Casio, «Inhorgenta found the way to cope with the difficult current situation, making a very respectable role for itself in the consideration of both trade and specialty media». Frank Meier, Managing Director of Leo Wittwer, a well established German brand of jewellery, is absolutely satisfied: «The attendance to our stand was intense and we recorded remarkable sales. We also had the chance to exchange opinions and forecasts with our international customers mainly coming from Belgium, England and Scandinavia». Above, the Inspiration Lab in the dedicated Inhorgenta pavillion and, below, gold, platinum and diamond jewelry by Isabelle Fa.

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gli opali

wollo Vengono dall'Etopia e in pochi anni hanno visto quasi triplicare il loro prezzo: per le loro qualità, ma anche per il progressivo impoverimento delle storiche miniere australiane di Luigi Costantini Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa

Belgio

S

riolitiche, e anche queste son d’origine vulcanica. Quindi, il processo di formazione è d’origine vulcanica, anche se la regione tutt’attorno a Wegel Tena non è altro che una gigantesca sequenza di colate eruttiveeffusive, ben sedimentate, che han dato luogo a strati alternati (spessi da metri a centinaia di metri) di basalti (quelle rocce magmatiche scure e compatte) e ignimbriti, ove per ignimbriti s’intendono rocce piroclastiche effusive di composizione andesitico-riolitica. Et voilà che ci si riconduce alle andesiti slovacche e alle rioliti messicane. Se mi soffermo su quest’aspetto, sic et simpliciter, è per questo: nel caso, al microscopio, vi si dovessero parare innanzi inclusioni di pirite, ossidi di bario-manganese (hollandite?) e carbonio nativo grafitico, e finanche inclusioni digitiformi risultanti dall’inter-penetrazione di opale comune con giochi di colore, oppure inclusioni dendritiche, volgete lo sguardo all’Africa Orientale e in cuor vostro optate per un’origine naturale della pietra. Se poi, con più sofisticati metodi, in un opale bianco doveste rilevare un elevato e inusuale contenuto di Bario, non v’è dubbio alcuno: opale di Wollo è. A questo punto, se i campioni che avete in mano virano dall’opaco al traslucido, state certi che, col tenerli a mollo in acqua per un po’ (da minuti ad alcune ore), miracolosamente diverranno trasparenti, mostrando così una camaleontica tendenza ad assumere sembianze di idrofane, che per definizione è - appunto - una disidratata varietà traslucida di opale comune, trasparente se immersa in acqua. Se la cosa avesse suscitato in voi gioia e giubilo, datevi una calmata: col diventar trasparente, l’idrofane più sì che no tende a perdere i giochi di colore che magari non si ripristinano più, divenendo la pietra d’un biancastro deprimente. Gli stessi campioni, poi, se bianchi, saran sì fedifraghi, ma vi daranno almeno la soddisfazione d’essere ben durevoli. Non duri, durevoli, ch’è tutt’altra cosa: resistenti cioè alla rottura, non all’abrasione. Il che non si può dire certo dell’opale Wollo di tipo “fire” o “crystal”, che così durevole non è proprio. Occhio, quindi, a quest’ultimi: belli, ma più fragili. Complessivamente si può dire che i Wollo non soffrono della tara genetica degli opali - sempre etiopi - di Shewa: il “crazing”, la tendenza, per disidratazione, a finemente fratturarsi, oltre che la scarsa resistenza. V’è qualcos’altro da cui riguardarsi, avendo a che fare in generale cogli opali etiopi, alquanto porosi anzichenò: se il colore non dovesse rientrare nel bianco, nel giallo chiaro, nell’ambrato o nel marrone, fatevi consegnare una dichiarazione scritta che escluda bagnetti di tintura e affumicature varie... S’è tutti d’accordo sul fatto che un pedigree che lo faccia risalire alle fasi eruttivo-parossistiche dell’Oligocene (Era Cenozoica) durante la formazione del Grande Rift continentale africano conferisca all’opale etiope il merito di tutto il nostro rispetto, ma la tintura, l’affumicatura, ovvia, l’è un po’ troppo….

e quella volta, durante la tardiva e velleitaria avventura coloniale, al posto di sforacchiare il “bel suol d’amore” in cerca d’acqua, avessimo (noi italiani) trivellato come si deve lo “scatolone di sabbia” (la Libia) per l’oro nero che sotto quella sabbia se ne stava acquattato, forse non ci saremmo ridotti a far marciare gli automezzi a carbone o a legna, anche nel dopoguerra. Parimenti se, nel corso della stessa vicenda storica, invece di trivellare l’Etiopia correndo dietro alle “faccette nere, bell’abissine” l’avessimo seriamente sforacchiata in cerca di risorse naturali, non si sarebbe arrivati al 2008 prima di sentir parlare di Wollo - la provincia di Wollo, villaggio di Wegel Tena a circa 550 Km a nord di Addis Abeba - dove in quell’anno è stata rinvenuta una bella qualità di opale in una formazione stratiforme orizzontale che s’estende - a 400 metri di profondità - per centinaia di chilometri. Ora, l’abbondanza di quest’opale prevalentemente bianco, ma pure giallo, marrone, arancione oppure - in minor misura - del tipo “fire opal” o “crystal opal” incolore, dai giochi di colore spesso vividi, assai simile d’aspetto al materiale d’origine sedimentaria australiano o brasiliano (ancorché d’origine vulcanica), non solo non ha provocato una caduta nei prezzi di questo materiale in genere (come ci si potrebbe attendere, in casi simili), ma ne ha bensì rinvigorito la domanda, e pure i prezzi. Ci credereste? Da quando, nel 2008, dei contadini v’incespicarono sopra del tutto casualmente, l’opale di Wollo ha visto triplicare o quasi gli originali 60 dollari al carato all’ingrosso per le buone qualità, raggiungendo i 200-300 dollari al carato per i campioni ricadenti nella “fine quality”. Se la cosa vi dovesse scandalizzare, andate pure a caccia di qualche opale “boulder” del Queensland, e siate pronti a sostener l’urto degli 80 - 13.000 dollari al carato (per le migliori qualità); oppure, per un opale nero australiano, la mazzata delle centinaia di dollari/ ct - decine di migliaia di dollari al carato. La causa di queste folli cifre? La gran placenta di Lightning Ridge, Cooper Pedy e Mintabie negli ultimi vent’anni s’è rinsecchita di quel poco, e i minatori australiani han cominciato a girare al largo, in cerca d’altri pascoli. Veniamo ad altro. Agli spiriti più “in campana”, come si dice a Roma, non sarà sfuggita un’antinomia: se il giacimento si sviluppa a 400 metri dalla superficie, e la superficie giace su d’un altopiano di 3200 metri sul livello del mare, come avran fatto i contadini a sbatterci dentro cogli alluci? Semplice: lo strato opalifero s’è venuto a trovare esposto su d’uno scoscendimento del terreno in un canyon modellato da un affluente del Nilo Azzurro. E ancora: ma non si diceva sempre che l’opale è un gel di silice idrata formatosi in seguito a processo sedimentario (vedi depositi australiani)? Amici miei, non dimenticate le più antiche miniere di opale nobile del mondo, quelle di Çervenica (Dubník), Slovacchia Orientale: la roccia madre, lì, è un’andesite e l’origine di questa roccia è vulcanica; non scordate l’opale messicano: quello pure è incassato in rocce l'Orafo 2015

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English Text

The 100 carats man

People & Brands

l'uomo da 100

carati

In 40 anni di carriera David Bennett, presidente worldwide per la gioielleria di Sotheby's, ha visto le gemme più leggendarie. Ce ne parla in una intervista esclusiva di

Natalia Capra

B

attitore d’asta per Sotheby’s dal 1978, David Bennett è stato recentemente nominato presidente worldwide della divisione Gioielleria della stessa prestigiosa casa d'aste. Un giusto riconoscimento per una carriera costellata di vendite record tra cui, a Novembre 2014, quella del Graff Ruby e dello straordinario zaffiro del Kashmir, due lotti importanti della collezione Dimitri Mavrommatis. Tra le aste più note di Bennett va inoltre ricordata quella leggendaria dei gioielli della duchessa di Windsor (1987) e quella della collezione Thurn und Taxis (1992). Bennett ha inoltre battuto all’asta le collezioni di gioielli di Ava Gardner, Begum Sultan Mohamed Shah Aga Khan, Maria Callas e recentemente, a Maggio 2013, quella della diva del cinema Gina Lollobrigida. Sotto la sua guida Sotheby’s ha presentato gioielli storici tra cui il diamante Beau Sancy, appartenuto a Enrico IV di Francia, e una magnifica tiara di smeraldi e diamanti dal tesoro della principessa Katharina Henckel von Donnersmarck. In un’intervista con France 3 Bennett si è definito "l’ostetrica" di alcune tra le più importanti gemme mai battute all’asta. «Alcune tra queste pietre - ha spiegato l’uomo da 100 carati in un’intervista esclusiva con l’Orafo Italiano - non erano mai state indossate, e mi sembra di essere la mano che le ha portate alla luce e nelle casseforti dei loro compratori». Senza esitazione, Bennett conferma che una delle sue aste più eccitanti è stata, a novembre 2010, quella del Graff Pink, un diamante rosa intenso e spettacolare da 24.78 carati che ha totalizzato oltre 46 milioni di dollari, il prezzo più alto mai pagato per una gemma. Se gli si chiede quale collezione ha preferito tra quelle che ha battuto all’asta risponde senza esitazione: «Quella della duchessa di Windsor, la piu’ celebrata tra tutte le collezioni mai andate all'incanto. Certamente a me molto cara perché quello era un momento in cui le cose cominciavano a decollare nella mia carriera. È stato molto toccante poter vedere questi pezzi uscire dal caveau per la prima volta e leggere le dediche del duca di Windsor (l'ex re Edoardo VIII) su ogni singolo gioiello. Anche la collezione di Ava Gardner mi ha molto commosso perché ho avuto l’occasione di incontrare l'attrice e di prendere il tè assieme a lei mentre mi mostrava i suoi gioielli. È stato un momento molto triste quando è deceduta un anno dopo l’asta. Più di recente invece mi ha entusiasmato la collezione di Gina Lollobrigida, una signora meravigliosa». Tra le sue mani sono passati pezzi storici di altissimo valore, ma qualcuno in particolare gli è rimasto nella memoria. «Ce ne sono stati così tanti… Ma credo che il Beau l'Orafo 2015

Sancy rimanga la pietra più magica per vari motivi e soprattutto perché è stato indossato da quattro famiglie reali europee, dal re di Francia Enrico IV fino alla famiglia reale Prussiana; in altre parole, è assai incredibile avere in mano una pietra che è stata ambita dai re e indossata dalle regine il giorno dell’incoronazione. A parte questo il Beau Sancy è affascinante da un punto di vista storico perché è stato uno dei primi diamanti ad essere sfaccettato per intero verso la fine del XVI secolo. Mi ricordo quando l’ho 58

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See Page 58 Auctioneer for Sotheby's since 1978, David Bennett has been appointed as the new worldwide chairman of Sotheby’s International Jewellery Division. Regarded internationally as an authority in the field of precious stones and jewellery, Mr. Bennett sold extraordinary gems like “The Mouawad Splendour” (1990) “The Star of the Season (1995), the “Lady Dalal” (2011) and the “Graff Vivid Yellow” (2014). Each of these stones established record prices. Amongst his high profile auctions, the legendary sale of the collection known as the “Jewels of the Duchess of Windsor” (1987) and the Princely Collections of Thurn und Taxis (1992). He also presided over the sale of the collections of Ava Gardner, H.H. Begum Sultan Mohamed Shah Aga Khan and Maria Callas, and most recently, in May 2013, the jewellery of screen legend Gina Lollobrigida. Under his leadership, Sotheby’s Geneva has presented jewels of supreme historical importance: among them, the legendary Beau Sancy, once the property of Henry IV of France, and a magnificent emerald and diamond tiara formerly in the Collection of Princess Katharina Henckel von Donnersmarck. In an interview with France 3 Bennett defined himself as the "midwife" of some of the most important gemstones ever sold. «Some of these stones had never been worn - he says in an exclusive interview with l’Orafo Italiano - and I see myself as the hand that brought these stones to life and into the safes of their first buyers». Without hesitation he confirms that one of the most exciting auctions in his 40 years long career was that of the $46.2 million “Graff Pink”, a 24.78 carats intense pink diamond that in November 2010 brought the highest price ever paid for a gemstone. Among all the jewellery collections he sold, there is one in particular that he preferred: «The duchess of Windsor’s collection, arguably the most celebrated collection ever to be auctioned. Certainly very close to my heart, because that was a point in my career when things were starting to take off. It was a wonderful opportunity to see these precious pieces taken out of the bank for the first time and to find the dedications from the Duke of Windsor (former king Edward VIII) on each of the pieces. The Ava Gardner collection touched me too because I had the occasion to meet her. We had tea while she showed me her jewellery, and it was a very sad moment when she passed away a year after the auction. Then more recently I loved Gina Lollobrigida’s collection, she’s a wonderful lady». David Bennett also auctioned some historical pieces of astronomical value, but there are a few he appreciated the most. «So many of them,

actually... But I think the Beau Sancy really remains the most magical stone for so many reasons, also for the fact that it has been worn by four royal families of Europe from the French King Henry IV through to the Prussian royal family. And apart from that it was fascinating from an historical point of view because it was one of the earliest diamonds to be fully faceted (in the late XVI century). I remember showing it to a lady, a client of mine. It was in a sort of presentation box we had made for it, and when I opened the box she immediately burst in tears. I have never seen a stone have that effect on people (The Beau Sancy diamond sold in May 2012 for $9,699,618, editor's note). Another marvellous piece was the Donnersmarck's tiara that in May 2011 fetched the record price of $12.7 millions, the highest price ever paid for an antique jewel. It had the most wonderful huge emerald pieces of the most superb quality. Eleven rare emerald drops that were apparently from the collection of Empress Eugenie. They would originally have been drilled and polished in India and would have probably been around a Maharaja’s neck». If there is an ideal stone, for Bennett it's a ruby. «It is my favorite. I’ve got a ruby coming up in May and I have never seen one like it: 25 carats Burmese stone, pigeon blood red, a ruby that’s off the scale of rare. I’ve estimated it at $12 to 18 million, to me it is an object of dream. You see, diamonds are relatively recent, they started to be used in jewellery in about the mid XVII century, but rubies are very ancient. Also the fine pigeon blood colour rubies are arguably the rarest of all gems». So is this 25 carats ruby the perfect gemstone you’ve been looking for? «In some ways it is, actually, certainly it is the closest to my ideal one». However, jewelry collections also benefit from the added value of their owners. «Every collection is interesting because every one is very personal. The relationship between a particular lady and her jewels is that of a life story; women can tell their life through their jewels because they are always given on important occasions and received at important moments in life». Regarding the future of the auction market over the next 10 years, Sotheby's president guesses that «fine quality gemstones demand will continue to increase. If I had to draw a list of the best selling stones, I would say that the most demanded one remains the diamond, then after that, equally emeralds, rubies and sapphires. The clients? In 2014 we had clients bidding from 74 countries. In the last 40 years from the mid 70’s, the Middle East came as "the" country for jewellery buying and remained the most important buying country at least until the mid 90’s. Then gradually the far east rose and then the United States came back». In his 40 years long career Bennett has seen his clients’ taste evolve and become more sophisticated. He contributed to such evolution by coauthoring, with the international jewellery specialist Daniela Mascetti, the best-selling reference book Understanding Jewellery, which has been constantly in print since 1989. They have also co-written l'Orafo 2015

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Celebrating Jewellery (2012). «When the far east clients came to the market - he comments - they liked lovely uncomplicated classical jewels such as the solitaire, but they wished to know more. My colleague Daniela Mascetti and I have written our books with the idea that really the more you know about a subject the more interesting it gets. When we wrote the first one in 1989 we were sort of taking the wave of the sudden new interest in jewellery as an art. What we tried to do was to show people how rich and creative jewellery can be, and when people see that it makes them want to explore more». Inside Jewelry

divini

preziosi Documentato nella stessa Bibbia, l'utilizzo di gemme e gioielli nel culto è giunto fino ai nostri giorni: espressione di valori religiosi e di simboli sociali, estetici e culturali di

Sonia Sbolzani

T

re corone d’oro sovrapposte con 2990 perle e 3345 gemme naturali sfaccettate, di cui 2636 diamanti per un totale di 367,30 carati, rubini per 236 carati, smeraldi per 147,75, zaffiri per 94,20 carati. E’ la sommaria descrizione del triregno di Papa Pio VII, donatogli da Napoleone Bonaparte nel 1805. L’utilizzo di materiali preziosi nel culto è documentato nella stessa Bibbia, che nel libro dell’Esodo racconta di come Mosè ordinasse agli Israeliti la costruzione del tempio e desse prescrizioni sull’arredo sacro e sull’abbigliamento dei sacerdoti. Dallo scarabeo egizio all’ebraica stella di David, dalla collana della salute nepalese alla croce cristiana, i gioielli sono sempre stati investiti di valori simbolici, assurgendo, oltre che a emblemi di status sociale, estetico e culturale, a codici di comunicazione fra cielo e terra, medium in grado di unire divino e umano, sacro e profano. A dimostrare l’evidente sacralità dei gioielli restano, ad esempio, quegli importanti accessori dell’abbigliamento femminile che furono le cinture con i preziosi “agnusdei” pendenti (tavolette raffiguranti l’agnello mistico) e i “paternostri” (rosari con grani apribili contenenti immagini devozionali), nonché gioielli diventati reliquie come il Sacro Anello della Vergine (detto “Città della Beata Vergine”) conservato nel Duomo di Perugia e ancora venerato in ossequio a una leggenda che lo vuole essere la fede nuziale con cui Giuseppe sposò Maria di Nazareth. E ciò a dispetto dell’odierna desacralizzazione della società, che ha portato alla perdita dei significati ideali di alcuni elementi (come ha magistralmente messo in luce Mircea Eliade in varie sue opere). Fu soprattutto Paul Claudel nel suo celebre saggio “La mistica delle pietre preziose”, ispiratogli nel 1929 dal conferimento della Legion d’Onore al grande gioielliere Pierre Cardin, a sfatare l’immagine della pietra preziosa come simbolo di vanità, materialismo, brama di ricchezza e a considerare le gemme come espressione della luce divina che ha originato il mondo, in base al principio per cui ogni vivente ha una sua favilla interiore e anela al trascendente. Da sempre la Chiesa è tra i maggiori committenti di oggetti preziosi e il nostro settore oggi dovrebbe tenerne conto di più, dedicando al “sacro” un occhio di maggior riguardo. Comunque non mancano in epoca contemporanea, malgrado il risveglio l'Orafo 2015

dell’a-religiosità, artisti e artigiani orafi che approcciano le tematiche religiose e intraprendono la creazione di gioielli “speciali”, cercando di fondere arte e design, moda e tradizione, e sviluppando sinergie tra industria e manualità. Basti pensare alla croce di cubi d’oro giallo e bianco disegnata da Salvador Dalì nei primi anni ’50 per simboleggiare la passione di Cristo. O le creazioni di Mario Pinton, fondatore della cosiddetta “Scuola di Padova”, che annoverano innumerevoli medaglie, pendenti, collane, spille per bambini (raffiguranti cherubini, Madonne, corone di spine, figure di Sant’Antonio, ecc.), oltre a vere e proprie opere liturgiche (paliotto e suppellettili per il Duomo di Abano). O le croci “tecnologiche” di Alberto Giorgi di Fano, totem della coscienza moderna, o ancora gli evocativi anelli e spille del valenzano Paolo Spalla, legati alla simbologia del triangolo trinitario. Potremmo citare anche i gioielli di Francesco Pavan, Giampaolo Babetto, Alberto Zorzi, Laura Rivalta, Bruno Martinazzi, che recuperano gli archetipi di un sentimento sacro ancestrale, trasportandoli in una dimensione contemporanea con un linguaggio allusivo che richiama il trascendente e fa dell’oro un simbolo imperituro del sublime a cui l’umanità tende. A riprova del fatto che, forse, attraverso la luce di un gioiello è ancora possibile ribaltare il processo di degradazione simbolica indicato da Mircea Eliade e recuperare la sacralità di tutto ciò che è prezioso. A cominciare dall’essere umano. Può essere curioso citare, a questo punto, un evento di cui i non addetti ai lavori potrebbero stupirsi o addirittura stentare a capacitarsi: alla Fiera di Vicenza si svolge ogni due anni un’importante manifestazione in cui vengono presentate le ultime tendenze della “moda ecclesiastica”, ovvero i nuovi stili negli arredi sacri, decori, suppellettili e vesti liturgiche post-Concilio Vaticano II. Si tratta della “Biennale del Sacro” Koinè (“Rassegna Internazionale di arredi, oggetti liturgici e componenti per l’edilizia di culto”), da un trentennio appuntamento espositivocongressuale ad hoc facente da anello di congiunzione tra Chiesa e impresa manifatturiera di nicchia. Pissidi, ostensori, calici, oliere, coppe battesimali, aspersori, secchielli, candelabri, turiboli, navicelle, filati preziosi… sono molte le “res sacrae” in cui i nostri orafi possono cimentarsi con maestria per un target davvero selettivo. Nessuno pensi, infatti, che il settore ecclesiastico, benché più lento

DIVINE PRECIOUS

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Three overlapped golden crowns with 2990 pearls and 3345 faceted natural gems, of which 2636 diamonds for a total of 367.30 carats, 236 carats of rubies, 147.75 carats of emeralds, 94.20 carats of sapphires. This is the brief description of the triregnum Pope Pio the Seventh received from Napoleon Bonaparte in 1805. The use of precious materials in religious cults is documented in the Bible itself that, in the Book of Exodus, tells how Moses ordered the Israelites to build a temple providing prescriptions on religious ornaments and priests’ attire. From the Egyptian sacred scarab to the Jewish Star of David, from the Nepalese health necklace to the Italian cross, jewels have always been bestowed with symbolic values, becoming symbols of social, aesthetic and cultural status, as well as a code of communication between heaven and earth, a medium able to unite divine and human, sacred and profane. The evident sacredness of jewels is shown, for example, by such important accessories in women clothing as belts with precious “agnusdei” pendants (small tables portraying the mystic lamb) and “paternostri” (rosaries with beads that can be opened and contain devotional images), as well as by those jewels that have become relics such as the Sacred Ring of the Virgin Mary kept at the Duomo di Perugia and still worshipped according to a legend telling that it was the wedding ring used by Joseph when he married Mary of Nazareth. This despite the current desacralization of society, leading to the loss of the ideal meanings of some elements. It was Paul Claudel, in particular, in his famous essay “the mystic of precious stones”, inspired to him in 1929 by the award of the Legion of Honour to the great jeweller Pierre Cardin, who exploded the image of the precious stone as symbol of vanity, materialism, lust for wealth to consider gems as the expression of the divine light originating the world, based on the principle that every single


living being has his own inner sparkle and longs for transcendence. The Church has always been among the most important buyers of precious items and today our sector should take this into a greater account, devoting more attention to “sacred” products. However, also in the contemporary age, despite the awakening of a-religiousness, are not lacking those artists and goldsmith artisans approaching religious themes and endeavouring to create “special” jewels, trying to combine art and design, fashion and tradition and developing synergies between industry and manual skills. Just think to the cross with yellow and white gold cubes designed by Salvador Dalì in the early ‘50s to symbolise the Passion of Christ. Or the creations of Mario Pinton, founder of the so called “School of Padua”, among which countless medals, pendants, necklaces, pins for children (portraying cherubs, Madonnas, crown of thorns, figures of Saint Anthony, etc.) besides true liturgical works (altar cloth and church furnishings for the Cathedral of Abano). Or the “technological” crosses by Alberto Giorgi from Fano, totem of modern consciousness, the evocative rings and badges by Paolo Spalla from Valenza, connected to the symbol of the Trinitarian Triangle. We could also cite the jewels by Francesco Pavan, Giampaolo Babetto, Alberto Zorzi, Laura Rivalta, Bruno Martinazzi, that recapture the archetypal elements of an ancestral sacred feeling, transporting them into a contemporary dimension with an allusive language recalling the transcendent, turning gold into the imperishable symbol of the sublime all mankind aspires to. This is the evidence of the fact that, perhaps, through the light of a jewel, we can still reverse the process of symbolic degradation indicated by Mircea Eliade and recover the sacredness of all that is precious. Starting with the human being. At this point, it can be strange to quote an event that the general public could find puzzling or even unbelievable: at the Fiera di Vicenza, every two years, an important exhibition is held where the last trends of the “ecclesiastic fashion” are presented, that is the new styles of church ornaments, decorations, furnishings and priest’s frocks after the Vatican Council II. It is the “Biennale of Sacred” Koiné, for thirty years an ad hoc exhibition-congress event. Pyxes, ostensories, cruets, baptismal cups, aspergilla, buckets, candelabra, thuribles, incense-boats, precious yarns...there are plenty of “res sacrae” with which our goldsmiths can prove their mastery. In fact, no one should think that though the ecclesiastic sector is slower to renovate, it is free from fashion trends, news, aesthetic research, workings and decorations. Such famous designers as Fendi, Laura Biagiotti, Nanni Strada gladly accepted to create high fashionable chasubles and scarves. The aim is increasingly that of customising the habit to the friar, so to speak, to tune it to his own taste and natural disposition. The event held in Vicenza, which also enjoys the patronage of CEI, aims at translating into fashion the idea of a modern Church, in line with the time that favours the confrontation with everyone, sharing a common

mission based on continuous research. As Claudel used to say, God “develops his idea in every detail” ....even when these details are “precious”. Dear goldsmith, ora et labora! URBI ET ORBI Among the Italian realities that have benefited more from the “business of sacred items” we can certainly quote Tuum, a brand founded in 2009 in San Giustino (PG) thanks to the resourcefulness of Michele Alberti and Simone Finocchi that, in few years, have brought to success their gold, silver and diamond rings, later complemented by bracelets, pendants, pens and other accessories made of leather and fabric, on which prayers in Latin are engraved. With a turnover of more than 5 million Euros, a fifth of which deriving from export, strongly supported by a two digit growth, the “spiritual brand” from Umbria has recently launched an ambitious business and communication plan addressed to the European market, Russia included, to reach the United States. A question comes to our mind: whether Tuum performance is only based on an awakening of the religious afflatus and the “needs of values” or there is something more. We discussed the issue with Michele Alberti, co-owner of this young company. How did the idea of Tuum come to your mind in 2009, in a period where the crisis was already well evident? From an intuition of people not belonging to the jewellery sector who wanted to realise products with both a shape and a spirit. This is why we were met with an immediate positive reaction. Which are the distinctive features of your products? Quality, design and project. How is export important for you? Just look into the safe where we keep our present and future projects, then examine carefully a map of the world to make an esteem of the potential represented by export. Are your products fully manufactured in Italy? Strictly, categorically, proudly yes. Do you have a structured distribution network? We have a well organised network, we are heavily investing in the cultural training of Tuum project. How many retailers can you rely on today? 350, but we expect to double the number. Who are your customers? Well established jewelleries, historical and emerging. It is important to underline that we believe we created a trend in the jewellery sector, started when we dedicated a product to the best known Christian message in the world. How is communication important for such a brand as yours? We like communicating as much as creating jewels. Which products are about to be launched? Incipit will be the gateway to Tuum universe, then Unicus, the solitary ring that elevates and asserts the character of Tuum jewels, their uniqueness and design. Projects for the future? We would like to keep on dreaming, moving the customer that, thanks to his appreciation, will let us write an unforgettable page in the big book of Made in Italy. l'Orafo 2015

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aprile

Inside Jewelry

gli opali

wollo Vengono dall'Etopia e in pochi anni hanno visto quasi triplicare il loro prezzo: per le loro qualità, ma anche per il progressivo impoverimento delle storiche miniere australiane di Luigi Costantini Managing direCtor settore ForMazione itaLia i.g.i. internationaL geMoLogiCaL institute anversa BeLgio

S

e quella volta, durante la tardiva e velleitaria avventura coloniale, al posto di sforacchiare il “bel suol d’amore” in cerca d’acqua, avessimo (noi italiani) trivellato come si deve lo “scatolone di sabbia” (la Libia) per l’oro nero che sotto quella sabbia se ne stava acquattato, forse non ci saremmo ridotti a far marciare gli automezzi a carbone o a legna, anche nel dopoguerra. Parimenti se, nel corso della stessa vicenda storica, invece di trivellare l’Etiopia correndo dietro alle “faccette nere, bell’abissine” l’avessimo seriamente sforacchiata in cerca di risorse naturali, non si sarebbe arrivati al 2008 prima di sentir parlare di Wollo - la provincia di Wollo, villaggio di Wegel Tena a circa 550 Km a nord di Addis Abeba - dove in quell’anno è stato rinvenuto del bell’opale in una formazione stratiforme orizzontale che s’estende - a 400 metri di profondità - per centinaia di chilometri. Ora, l’abbondanza di quest’opale prevalentemente bianco, ma pure giallo, marrone, arancione oppure - in minor misura - del tipo “fire opal” o “crystal opal” incolore, dai giochi di colore spesso vividi, assai simile d’aspetto al materiale d’origine sedimentaria australiano o brasiliano (ancorché d’origine vulcanica), non solo non ha provocato una caduta nei prezzi di questo materiale in genere (come ci si potrebbe attendere, in casi simili), ma ne ha bensì rinvigorito la domanda, e pure i prezzi. Ci credereste? Da quando, nel 2008, dei contadini v’incespicarono su del tutto casualmente, l’opale di Wollo ha visto triplicare o quasi gli originali $ 60 al carato all’ingrosso per le buone qualità, raggiungendo i $ 200-300/ct per i campioni ricadenti nella “fine quality”. Se la cosa vi dovesse scandalizzare, andate pure a caccia di qualche opale “boulder” del Queensland, e siate pronti a sostener l’urto degli 80 $ 13.000 $ al carato (per le migliori qualità); oppure, per un opale nero australiano, la mazzata delle centinaia di dollari/ct - decine di migliaia di dollari al carato. La causa di queste folli cifre? La gran placenta di Lightning Ridge, Cooper Pedy e Mintabie negli ultimi vent’anni s’è rinsecchita di quel poco, e i minatori australiani han cominciato a girare al largo, in cerca d’altri pascoli. Veniamo ad altro. Agli spiriti più “in campana”, come si dice a Roma, non sarà sfuggita un’antinomia: se il giacimento si sviluppa a 400 metri dalla superficie, e la superficie giace su d’un altopiano di 3200 metri sul livello del mare, come avran fatto i contadini a sbatterci dentro cogli alluci? Semplice: lo strato opalifero s’è venuto a trovare esposto su d’uno scoscendimento del terreno in un canyon modellato da un affluente del Nilo Azzurro. E ancora: ma non si diceva sempre che l’opale è un gel di silice idrata formatosi in seguito a processo sedimentario (vedi depositi australiani)? Amici miei, non dimenticate le più antiche miniere di opale nobile del mondo, quelle di Çervenica (Dubník), Slovacchia Orientale: la roccia madre, lì, è un’andesite e l’origine di questa roccia è vulcanica; non scordate l’opale messicano: quello pure è incassato in rocce riolitiche, e anche l'Orafo 2015

queste son d’origine vulcanica. Quindi, il processo di formazione è d’origine vulcanica, anche se la regione tutt’attorno a Wegel Tena non è altro che una gigantesca sequenza di colate eruttive-effusive, ben sedimentate, che han dato luogo a strati alternati (spessi da metri a centinaia di metri) di basalti (quelle rocce magmatiche scure e compatte) e ignimbriti, ove per ignimbriti s’intendono rocce piroclastiche effusive di composizione andesitico-riolitica. Et voilà che ci si riconduce alle andesiti slovacche e alle rioliti messicane. Se mi soffermo su quest’aspetto, sic et simpliciter è per questo: nel caso, al microscopio, vi si dovessero parare innanzi inclusioni di pirite, ossidi di bario-manganese (hollandite?) e carbonio nativo grafitico, e finanche inclusioni digitiformi risultanti dall’inter-penetrazione di opale comune con giochi di colore, oppure inclusioni dendritiche, volgete lo sguardo all’Africa Orientale e in cuor vostro optate per un’origine naturale della pietra. Se poi, con più sofisticati metodi, in un opale bianco doveste rilevare un elevato e inusuale contenuto di Bario, non v’è dubbio alcuno: opale di Wollo è. A questo punto, se i campioni che avete in mano virano dall’opaco al traslucido, state certi che, col tenerli a mollo in acqua per un po’ (da minuti ad alcune ore), miracolosamente diverranno trasparenti, mostrando così una camaleontica tendenza ad assumere sembianze di idrofane, che per definizione è - appunto - una disidratata varietà traslucida di opale comune, trasparente se immersa in acqua. Se la cosa avesse suscitato in voi gioia e giubilo, datevi una calmata: col diventar trasparente, l’idrofane più sì che no tende a perdere i giochi di colore che magari non si ripristinano più, divenendo la pietra d’un biancastro deprimente. Gli stessi campioni, poi, se bianchi, saran sì fedifraghi, ma vi daranno almeno la soddisfazione d’essere ben durevoli. Non duri, durevoli, ch’è tutt’altra cosa: resistenti cioè alla rottura, non all’abrasione. Il che non si può dire certo dell’opale Wollo di tipo “fire” o “crystal”, che così durevole non è proprio. Occhio, quindi, a quest’ultimi: belli, ma più fragili. Complessivamente si può dire che i Wollo non soffrono della tara genetica degli opali - sempre etiopi - di Shewa: il “crazing”, la tendenza, per disidratazione, a finemente fratturarsi, oltre che la scarsa resistenza. V’è qualcos’altro da cui riguardarsi, avendo a che fare in generale cogli opali etiopi, alquanto porosi anzichenò: se il colore non dovesse rientrare nel bianco, nel giallo chiaro, nell’ambrato o nel marrone, fatevi consegnare una dichiarazione scritta che escluda bagnetti di tintura e affumicature varie... S’è tutti d’accordo sul fatto che un pedigree che lo faccia risalire alle fasi eruttivo-parossistiche dell’Oligocene (Era Cenozoica) durante la formazione del Grande Rift continentale africano conferisca all’opale etiope il merito di tutto il nostro rispetto, ma la tintura, l’affumicatura, ovvia, l’è un po’ troppo….

Wollo Opals

English translation: see pag. 106 105 aprile

See Page 105

If that time, during the historically tardy and fond colonial adventure, instead of perforating the “bel suol d’amore” (beautiful soil of love) looking for water, we had (we, the Italians) properly drilled the “sand box” (Libya) to find the black gold hidden under that sand, perhaps we wouldn’t have been obliged to have our vehicles run on coal or wood, even during the post-war period. Likewise, if, in the course of the same historic event, we had seriously perforated Ethiopia in search of natural resources, we wouldn’t have had to wait until 2008 to hear about Wollo, the province of Wollo, the village of Weel Tena, around 550 km north of Addis Abeba, where, in that specific year, a wonderful opal was found in a horizontal stratiform formation stretching, 400 metres in the depth of the soil, for hundreds of kilometres. Now the abundance of this prevailing white opal, also available in its yellow, brown, orange versions, or, even if less frequently, of the “fire opal” or colourless “crystal opal”, whose tricks of colour are often vivid, similar to the Australian or Brazilian material of sedimentary origin (even though volcanic), not only did not cause a drop in the prices of this material at large (as it could be expected in such cases), but, on the contrary, it increased the demand as well as the prices. Would you believe that? Since when, in 2008, some farmers stumbled on it by chance, the Wollo opals have seen nearly triplicated the original 60 $ per carat wholesale for the good qualities, reaching 200-300/ct for the samples falling into the “fine quality” category. If this scandalises you, feel free to chase some “boulder” opals from Queensland, and be ready to stand the shock of 80 $ - 13,000 $ / ct (for the best qualities) or, for an Australian black opal, the blow of hundreds of dollars/ct – dozens of thousand dollars/ct. Which is the cause of these crazy prices? Over the last twenty years, the big placenta of Lightning Ridge, Cooper Pedy and Mintabie has dried up, and Australian miners have started to keep out of its way, looking for other pastures. Let’s pass to something else. Those who are always on the watch out wouldn’t have missed an antinomy in the introduction: if the field extends for 400 meters from the surface and the surface lies on a 3200 metre upland on the sea level, how could have the farmers stumbled into it with their big toes? Easy: the opal layer came to be exposed on an edge of the soil in a canyon shaped by a tributary of the Blue Nile. And then more: didn’t they say that the opal is a gel of hydrated silica formed following a sedimentary process (see Australian deposits)? My dear friends, don’t forget the most ancient mines


Brands In This Issue of noble opal in the world, those of Çervenica (Dubník), Eastern Slovakia: there the mother stone is an andesite of volcanic origin; don’t forget the Mexican opal: it is embedded in rhyolitic stones, again of volcanic origin. Therefore, the formation process itself is of volcanic origin, even if the entire region surrounding Wegel Tena is no more than a huge sequence of well sedimented eruptive-effusive flows that generated alternated strata (whose thickness can vary from metres to hundred metres) of basalts (magmatic dark and compact stones) and ignimbrites, meaning those pyroclastic effusive stones with an andesitic-rhyolitic composition. Et voilà, we are again led to the Slovakian andesites and the Mexican rhyolites. If I am dwelling on this aspect of the affair is, sic et simpliciter for this and no other reason: in case, observing with your microscope, you should see inclusions of pyrites, barium-manganese (hollandite?) oxides and graphitic native carbon, sometimes even digitiform inclusions resulting from the interpenetration of common opal with tricks of colour, or dendritic inclusions, look to Eastern Africa and, in your heart, opt for a natural origin of the stone being analysed. Then, if, using the most sophisticated methods, you detect in a white opal a high and unusual content of barium, there is no doubt left: it is a Wollo opal. At this point, if the samples you are analysing range from opaque to translucent, be sure that, if you keep them in water for a while (from some minutes to some hours), by miracle, they will become transparent, thus showing a chameleonic tendency to assume the appearance of a hydrophane, which, by definition, is a dehydrated translucid variety of the common opal, which becomes transparent if immersed in water. If this made you happy and gay, calm down: when it becomes transparent, the hydrophane tends to lose its tricks of colour that may no longer be restored, becoming a depressing whitish stone. Then the same samples, if white, will certainly be faithless, but at least they will give you the satisfaction of being remarkably durable. Not hard, but durable: they are resistant to breakage and not to abrasion. The same cannot be surely said of the Wollo Opal of the “fire” or “crystal” type, not at all so durable. Watch out, then, for these latter: beautiful, but more fragile. However, we can say, generally speaking, that Wollo Opals do not suffer from the genetic taint of Shewa opals, again from Ethiopia: the “crazing”, the tendency to break finely, besides their poor resistance, all due to dehydration. There is also something else to be protected from, having to do in general with Ethiopian opals, which tend to be porous: if the colour doesn’t fall into white, light yellow, amber or brown, have a written statement prepared where dyeing baths or various smoking processes are excluded, just to be clear. If everyone agrees that a pedigree dating the Ethiopian opal back to the eructive-paroxysmal phases of Oligocene during the formation of the African continental Great rift, bestows it the merit of all our respect, the dyeing and smoking process, my dear madam, is too much.

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GRUPPO MURARO

60

ROSATO 66

C&C GIOIELLI

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I TITOLI

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ROVIAN 29

CAMEO ITALIANO

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ISABELLE FA

12

SALVINI 34

CANTAMESSA 53

JEWELMER 29

SAVELLI 14

CAPOTOSTI DESIGN

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LA FENICE

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SOTHEBY'S 58

CARAN D'ACHE

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LEO WITTWER

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SOVRANI 18

LOUIS VUITTON

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STEFAN HAFNER

47, 100

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CASIO 104

LUCEBIANCA 47

STROILI 27

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CRIERI 38

MODENA GIOIELLI

CHANTECLER

l'Orafo 2015

108

aprile

69, 70 31

28, 38, 73, 89 103

ZYDO 51


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