l'Orafo Italiano 05-06

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

L’ORAFO ITALIANO 5/6 2013

€ 5,00

ANNO LXVII MAGGIO-GIUGNO 2013

€ 5,00

Pubblicità 2012: la gioielleria può tirare il fiato Gioielli contemporanei: c’è qualcosa di diverso… Contemporary jewellery: there is something unusual... Il concorso serpente continua fino a dicembre 2013!

Boccadamo






immaginiamo un gioiello perfetto. il Tuo.

Paolo Paolo Pizzo Handmade Crea Creations tions V Via ia Mario Baiardi 8, 15048 8V Valenza alenza (AL) - It Italia alia +39 0131947704 - p paolopizzo.it aolopizzo.it - info@paolopizzo.it info@paolopizzo.it








Mystery shopper per caso Mystery shopper by chance Sono sempre stata affascinata dal mystery shopping: lo utilizzano i grandi brand della moda, le grandi case automobilistiche, i top della gioielleria. In realtà, quello che vorrei raccontare non è un’esperienza da professionista del mystery shopping, ma semplicemente un episodio che riferisco perché indicativo di alcuni comporta-

menti ancora diffusi nel mondo del dettaglio orafo. Premessa: possiedo un grazioso anello in oro bianco con una pietra rosso cupo al centro di cui non conosco nome o valore - che ho indossato raramente e che vorrei regalare a mia nipote, appassionata di gioielli. Prima, però, vorrei sapere di che pietra si tratta e il valore dell’anello. Mi reco presso un gioielliere in centro Milano che acquista e vende gioielli d’antiquariato e fa, specificamente, valutazioni di gioielli. Mi accolgono gli sbuffi annoiati di un signore di una certa età, probabile titolare del negozio. Lo capisco: fuori piove, è grigio, fa freddo. Non gli rivelo che lavoro nel settore e gli porgo l’anello, chiedendogli una valutazione: mi restituisce l’anello e dice che lui “queste cose” non le tratta. Gli chiarisco che non voglio vendergli l’anello ma desidero solo una valutazione: prende l’anello, lo guarda, mi dice che è carino e che

dovrei metterlo, qualche volta. “E la pietra?” insisto io. Prende un lentino con scarso entusiasmo e sentenzia: “Mah, sarà un’onice?”. “Se non lo sa lei” ribatto, cominciando a spazientirmi. “Ma sì” continua con sufficienza “è una cosina carina… varrà 300 Euro” dice, restituendomi l’anello. Non insisto. Mentre esco dal negozio, scontenta e anche un po’ offesa, mi saluta dicendo “Eh, signora mia, non si vende più niente di questi tempi...”. Non mi meraviglia affatto, penso io. Quanti altri, prima e dopo di me, hanno fatto e faranno un’esperienza analoga? n I've always been fascinated by mystery shopping. It is used by big fashion brands, major automakers, top jewellery manufacturers. In fact, I am not going to tell you the experience of a professional of mystery shopping, but simply an event that perfectly captures some behaviours that are still widespread in the world of jewellery retail. Background: I own a pretty white gold ring with a dark red stone as its centrepiece – the name or value of which is unknown to me – which I have rarely worn and would like to give to my niece, who is fond of jewellery. First, however, I would like to know what stone it is and the value of the ring. I went to a jeweller’s shop down-

town Milan, which buys and sells antique jewellery and, in particular, appraises jewellery. I was “welcomed” by a snorting, grumpy gentleman of a certain age, most likely the owner of the shop. I could understand him, it was a grey, cold, rainy day. I didn’t tell him that I work in the industry and I handed him the ring, asking for an appraisal. He gave me back the ring and said that he doesn’t deal with “these things”. I made it clear that I didn’t mean to sell him the ring but I only asked for an appraisal. He took the ring, looked at it, told me that it is cute and that I should wear it, sometimes. “How about the stone”, I asked again. He took a loupe with little enthusiasm and declared: “Who knows, perhaps an onyx?” “Well, I thought you were the one who should know”, I answered, starting to grow impatient. “Yes, of course” he went on condescendingly “it’s a cute thing… it’s gotta be worth some 300 Euro” he said, giving me back the ring. I did not insist. As I walked out of the store, unhappy and even a little offended, he greeted me by saying “You know, madam, we are not selling anything these days ...”. I'm not surprised at all, I thought. How many others, before and after me, had and will have a similar experience?

Editorial

Editoriale

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MAGGIO GIUGNO 2013 editore direzione generale

redazione direttore responsabile

Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano MI Ph. +39 02 3451 230 Fax +39 02 3451 231 info@edifis.it - www.edifis.it orafo@edifis.it Marina Morini - marina.morini@edifis.it

redazione

Antonella Garello - antonella.garello@edifis.it

collaboratori

ASI - Analisi e Studi Industriali, Andrea Barra, Mauro Caneschi, Luigi Costantini, Valerio Faccenda, Cristina Gandolfi, Vittorio Montieri, Daniela Saibene, Sonia Sbolzani, Claudio Tomassini.

foto traduzioni progetto e grafica stampa

Close up Studios Promo-Est Claudio Rossi Oldrati Presservice Ottanta S.r.l. - Seriate BG

Iscrizione Roc n. 6090 del 29/08/2001 ___________________________________________________________ pubblicità traffico pubblicitario eventi e convegni prezzo per copia prezzo copia arretrata abbonamenti abbonamenti annuali 8 numeri

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Sommario

In copertina / Cover Boccadamo Contatto / Contact Tel. +39 0775 290525 fax: +39 0775 884081 info@boccadamo.com www.boccadamo.com

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33 Girocollo multifilo della linea Mediterranea, in bronzo rosato con cristalli Swarovski topazio. Multi-string necklace from the Mediterranea line, in rose gold plated bronze with topaz Swarovski crystals.

Summary

Artwork and photo by Close up Studios

on the cover Boccadamo concorso 2013/competition 2013 L’anno del serpente The year of the snake close up C’è qualcosa di diverso... There is something unusual... by Antonella Garello

flash colore/flash colors 44 Freschi toni d’estate Cool summer tones flash uomo/flash man 46 Cosa dicono di lui? What do they say about him? flash maternità/flash maternity 48 Le mamme sono preziose Mums are precious

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flash estate/flash summer 58 Sinfonia in verde e blu Blue and green symphony flash orologi/flash watches 60 Una nota di freschezza An air of freshness comunicazione/communication 64 Stroili / Meissen / Omega / Audemars Piguet mostre/exhibitions 65 Mostra corallo / Preziosa 2013 iniziative/initiatives 68 Orologiai e Case madri un dialogo da avviare by Antonella Garello iniziative/initiatives 69 Mediazione e arbitrato in gemmologia by Cristina Gandolfi


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storia d’impresa/case history Giorgio Visconti: una storia italiana un successo mondiale Giorgio Visconti an all Italian story a worldwide success by Antonella Garello l’intervista/interview Cosimo Vinci: un bijoutier del nostro tempo by Sonia Sbolzani

ricerche/research 78 Un 2012 da dimenticare. Ma la gioielleria può tirare il fiato by Vittorio Montieri

marketing 82 Studiare nuove metodologie di incontro by Daniela Saibene

L’Orafo Italiano Club 94 selezionati per voi 98 news

gemme/gems 86 E vai, con le Nano Gemme! Getting on with nano gems by Luigi Costantini tecnica/technology 88 Rinunciare all’oro bianco? by Mauro Caneschi

english translation 100 People / Case History / Economy / Gems / News questo mese abbiamo parlato di... 103 This month we talked about...

fiere/fairs 90 OroArezzo voglia di reagire OroArezzo desire to react by Antonella Garello 92 Amberif 2013, l’oro che arriva (anche) dal mare Amberif 2013, the gold that arrives (also) from the sea by Marina Morini

Summary

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i personaggi de L’Orafo/people Bruno Nardelli: felicità e vedere le donne con i nostri gioielli Bruno Nardelli: happiness is to see women with our jewels by Marina Morini

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On the cover

On the cover

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Boccadamo, Mediterranean style

Dall’accostamento del bronzo rosato ed il glitter viola prendono

Jewellery full of innate charm comes to life by combining

vita gioielli dal fascino innato, le cui maglie si intrecciano in un

rose bronze and purple glitter, with meshes intertwined into

equilibrio che appare perfetto. Tutto è armonia, ed allo stesso

a perfect looking balance. Everything is harmony and force

tempo vigore, in queste creazioni che prendono vita dalle

at the same time in these jewels created by the hands of

mani di abili maestri orafi. Preziosi dedicati alla donna Medi-

skilled goldsmiths. Jewellery dedicated to Mediterranean

terranea, alla prorompente femminilitĂ italiana e alle sue ge-

women, to exuberant Italian femininity and its generous and

nerose e prosperose forme.

voluptuous shapes.

On the cover

Boccadamo, stile mediterraneo

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On the cover

fondazione

Boccadamo, amministratore dell’azienda, che

On the cover

In un momento di grande difficoltà emotiva ed

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dei Paesi in via di sviluppo, dove la polio è

ha vissuto in prima persona la sofferenza a causa

ancora piaga diffusa.

della poliomielite che lo ha colpito fin da bambino:

La Fondazione ha anche avviato la realizzazione

un’esperienza che però lo ha forgiato, donandogli

di una Scuola Orafa, che formerà e avvierà alla

una profonda vocazione alla solidarietà.

professione persone diversamente abili. La Scuola

E così lo scorso anno è nata la Fondazione Boc-

aprirà prossimamente con due percorsi didattici,

cadamo, finalizzata a dare organicità alle tante

il corso di Arte Orafa e quello di Design del

iniziative benefiche già avviate e in corso di pro-

Gioiello. I partecipanti saranno ospitati gratuita-

gettazione. Tra le ultime c’è il progetto “Anche

mente per i tre mesi della durata dei corsi, usu-

Tu Puoi”, a sostegno delle attività umanitarie

fruendo anche di un servizio di assistenza da

svolte in Burkina Faso dal frate camilliano Vincenzo

parte dell’ASL di Frosinone e di un servizio

Luise: Tonino Boccadamo ha realizzato il Calen-

navetta. La Fondazione Boccadamo ha già in

dario 2011, le cui vendite sono andate a finanziare

programma altre iniziative: l’aiuto alle popola-

le attività di Frate Vincenzo. Nel 2012, col progetto

zioni più povere dell’Africa, con l’invio di beni di

economica, come quello attuale, cresce il numero

“Un Metro per La Vita”, l’azienda ha donato

prima necessità; progetti a sostegno delle co-

di coloro che necessitano di un aiuto e diminui-

200mila euro per la realizzazione di quaranta

munità italiane colpite da recenti calamità na-

scono, nel contempo, quelli che sono disposti a

casette a Cité Soleil - bidonville di Port au Prince

turali; “Un Cuore di Solidarietà”, finalizzato alla

fornirlo, in primis le aziende, preoccupate pre-

ad Haiti: la strada su cui si affacciano è stata in-

raccolta di fondi per l’acquisto di macchinari a

valentemente del proprio business. In decisa

titolata “Rue Boccadamo”. Boccadamo ha anche

favore del reparto di dermatologia dell’ospedale

controtendenza la maison Boccadamo, che ha

promosso, in collaborazione col Distretto 2080

civile Fabrizio Spaziani di Frosinone. All’indiffe-

fatto della solidarietà una vera ragione esistenziale,

del Rotary Club, l’iniziativa “End Polio Now”,

renza e al distacco l’azienda contrappone la lo-

al di là di qualsiasi logica di mercato. Alla base la

intesa a debellare la poliomielite nel mondo, e

gica del “fare tanto, fare bene, fare del bene”:

dolorosa esperienza del Commendator Tonino

ha contribuito alle campagne di immunizzazione

credendo, per davvero, in un mondo migliore.


In a time of great emotional and economic dif-

Club, the initiative “End Polio Now”, which

ficulties, such as the present, the number of

aims to eradicate polio in the world, and has

those needing help is growing and, at the same

contributed to immunisation campaigns in de-

time, those who are willing to provide it are

veloping countries, where polio is still a wide-

decreasing, primarily companies, which are

spread scourge.

mainly concerned about their own business.

The Foundation has also started the construction

Jewelry house Boccadamo is bucking the trend,

of a Goldsmith School, which will train people

as it turned solidarity into a real existential

with disabilities and introduce them to the pro-

reason, beyond any market logic. The reason

fession. The school will soon open with two

sters, “Un Cuore di Solidarietà” (A heart of so-

behind it is the painful experience of Tonino

educational courses, one in Goldsmith Art and

lidarity), aimed at raising funds for the purchase

Boccadamo, company administrator, who has

one in Jewellery Design. Participants will be

of machinery in favour of the department of

experienced suffering first hand because of po-

accommodated free of charge for the three

dermatology of the Fabrizio Spaziani hospital

liomyelitis, which struck him as a child. However,

month duration of the courses, with the possi-

of Frosinone The company opposes the logic

this experience has moulded him, giving him a

bility to use a support service by the Hospital

of “doing much, doing well, doing good” to in-

deep vocation to solidarity.

of Frosinone and a shuttle service. Foundation

difference and aloofness, believing, for real, in

This is why Foundation Boccadamo was esta-

Boccadamo is already planning other initiatives,

a better world.

blished last year, aiming to include and organise the many charitable initiatives already underway and being planned. One of the latest is the “Anche Tu Puoi” project (You can too), in support of humanitarian activities

such as to help the

Fondazione Boccadamo Via ASI n°4 03100 Frosinone www.fondazioneboccadamo.org Dona il tuo 5x1000 Codice Fiscale: 92063830605 Oppure Intestatario: Fondazione Boccadamo c/o Banca Popolare del Frusinate IBAN: IT 75 F 05297 14800 00001048 4848 Causale: Donazione spontanea

poorest people in Africa by sending basic necessities, projects in support of the Italian communities affected by recent natural disa-

carried out in Burkina Faso by camillian friar Vincenzo Luise. Tonino Boccadamo has created the 2011 calendar, sales of which went to fund the work of Brother Vincenzo. In 2012, with the “Un Metro per La Vita” 200 thousand euro for the construction of forty houses in Cite Soleil - a slum in Port au Prince, Haiti. The road they overlook was called “Rue Boccadamo”. Boccadamo also promoted, in collaboration with District 2080 of the Rotary

On the cover

(A meter for life) project, the company donated

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Photo: Atelier Tom Munsteiner

Gemworld in Munich !

October 25th to 27th, 2013

Europe’s top show for gems & jewellery in autumn

www.gemworldmunich.com

us ok sit bo Vi ace F on

Meet the international



Tiara di Carlo e Arturo Giuliano. Dal volume “Serpentina” di Fritz Falk, Arnoldsche Art Publishers.

3 1 0 E 2 T o s N r o Con c E P

L’A NNO DE ER LS

Il serpente, protagonista dell’oroscopo cinese per l’anno 2013, lo è anche della storia, della cultura, dei miti e delle leggende di tutte le civiltà, antiche e moderne. Attraverso creazioni preziose ispirate proprio al tema del serpente, il concorso vuole promuovere il design e la manifattura italiani sul mercato dell’Estremo Oriente e della Cina in particolare. L’Orafo Italiano indice un concorso dedicato ai gioielli ispirati al tema del serpente. Dal 1° Dicembre 2012 al Dicembre 2013, le aziende orafe italiane interessate a partecipare potranno inviarci una foto di un loro gioiello: a partire dal numero di Gennaio 2013 fino al numero di Dicembre 2013, la rivista pubblicherà una selezione delle foto dei gioielli pervenute in redazione

e, nel Dicembre 2013, una giuria composta dalla redazione de L’Orafo Italiano e da esperti del settore valuterà i gioielli pubblicati. A Gennaio 2014 si terrà la premiazione del gioiello vincitore. LE AZIENDE: Le aziende dovranno inviare una foto in alta risoluzione (300 dpi, formato 10x12) possibilmente su fondo neutro o bianco, di un gioiello ispirato al tema del serpente (collana, orecchini, anello, bracciale, pendente, spilla, gemelli), per uomo o per donna. La foto dovrà essere accompagnata da: nome dell’azienda produttrice, eventuale nome del/della designer, breve descrizione del pezzo (materiali utilizzati e tipo di lavorazione) e anno di produzione (non antecedente il 2011).

Il gioiello deve essere realizzato in platino, oro (18-14 kt) o argento 925, con o senza pietre naturali, e non deve essere stato prodotto prima del 2011. La pubblicazione è a discrezione della redazione e non saranno pubblicate foto non adeguate alla qualità della rivista o prive delle informazioni richieste. Il materiale può essere inviato per posta al seguente indirizzo: Edifis s.p.a. L’Orafo Italiano - Redazione Viale Coni Zugna, 71 20144 Milano MI o via mail, ai seguenti indirizzi: marina.morini@edifis.it antonella.garello@edifis.it


Concorso serpente

LA GIURIA La giuria sarà composta da Maurizio Palmisciano, designer di gioielleria presso aziende cinesi e insegnante di design del Gioiello in Cina; Fiorence Chan, direttore responsabile della Hong Kong Jewellery magazine; la redazione de l’Orafo Italiano.

Prosegue la pubblicazione dei gioielli, dedicati al serpente, che continuano a pervenire in redazione. Visto il successo di questa iniziativa, il concorso non si concluderà col numero di Luglio-Agosto 2013, come previsto, bensì con quello di Dicembre 2013. La premiazione dei vincitori si terrà a VicenzaOro Winter (Gennaio 2014). Il primo premio prevede un Soggiorno Benessere di due giorni per due persone e una targa; al secondo e terzo classificato andrà una targa. Alle immagini dell’evento e dei gioielli vincitori verrà inoltre dato ampio risalto sulla rivista, nella newsletter e nel sito de l’Orafo Italiano.

Roberta Pavone “Spire nere”, girocollo in lava vulcanica e chiusura in oro verde 18 carati, interamente lavorato a mano. Designer Roberta Pavone. n “Spire nere” (“Black coils”),

entirely hand-worked necklace in volcanic lava with an 18 carat green gold fastening. Designer

Snake competition

Roberta Pavone.

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Anticoa Bracciale in argento 925, rodiato canna di fucile, con smeraldi e zaffiri colorati. Pezzo unico, realizzato a mano. n Gunmetal grey, rhodium-plated sterling silver bracelet, with coloured sapphires and emeralds. One of a kind, handmade piece.

Picchiotti Sulla testa del serpente spicca un importante smeraldo dello Zambia taglio pera, circondato da diamanti e smeraldi taglio brillante che proseguono nelle spire e nella coda. Gli occhi sono due rubini cabochon. n The head of the snake is set with an imposing pear-shaped Zambia emerald, enhanced by round diamonds and emeralds which also embellish the coils and the tail. Two

Snake competition

cabochon rubies as eyes.

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Close Up

Spunti di riflessione sul “gioiello contemporaneo” dalle fiere di settore, in particolare da Inhorgenta Europe. n Some food for thought about “contemporary jewellery” from the trade fairs, in particular

C’è qualcosa Rachel Mck

di diverso...

Creazione in plastica rosa della designer Rachel McKnight. n A pink plastic cre-

There is something unusual...

ation by designer Rachel McKnigh.

Close Up by Antonella Garello

from Inhorgenta Europe.

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Close Up

De Anna Kiernan Gold Geometric cocktail ring: cocktail ring in vermeil, bronzo, che unisce armoniosamente morbide curve e linee geometriche, superfici lucide e satinate. n Gold Geometric cocktail ring: vermeil and bronze cocktail ring that harmoniously combines soft curves and geometric lines, polished and satin-finished surfaces.

Close Up

Quoins

Fili Plaza

Fiore all’occhiello di queste

n The pride of these collec-

collezioni è la varietà pratica-

tions is the virtually infinite va-

Bracciale della collezione Tres

mente infinita di combinazioni

riety of combinations of

Capas, in bronzo con patina.

tra catene, medaglioni ed ele-

chains, medallions and central

n A bracelet from the Tres

menti centrali (in questa foto,

elements (in this photo, bam-

capas collection, in bronze

foglia di bambù e pelle di ser-

boo leaf and snake skin).

with patina.

pente). I medaglioni sono in

Medallions are made of steel,

acciaio, acciaio dorato o argen- gold or sterling silver-plated to 925, anche con cristalli Swa- steel, also with Swarovski rovski.

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crystals.


Barbara SchulteHengesbach Si chiama Sternschnuppe (“Stella cadente”) ed è un anello cinetico - la parte superiore può essere messa in movimento - realizzato in oro con un brillante. n It is called

the top can be set in motion made of gold with a diamond.

Close Up

Sternschnuppe (“Shooting Star”) and it is a kinetic ring -

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Close Up

Pilar Marsà Bracciale in ebano e argento. n A bracelet made of ebony

and silver.

Bettina Götsch La linea Fil comprende anelli, orecchini e pendenti da “ricamare” a piacere con fili di seta, scrivendovi nomi, date o

Pia Sommerlad

ornandoli con un disegno. n The Fil line includes rings, earrings and pendants to be

Anelli in onice, personalizza-

“embroidered” at will with

bili a richiesta con la propria

silk threads by writing names,

iniziale. Vincitori del red dot

dates, or adorning them with

Design Award 2012. n Onyx

a drawing.

rings, that can be customised with initials on request. Winners of the 2012 red dot

Close Up

Design Award.

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Jose MarĂ­n Dalla collezione Manhattan Skyline, pendente in oro e titanio anodizzato. n From the Manhattan Skyline collection, a pendant made of gold and anodized titanium.

Niessing Gli orecchini e i pendenti Refu-

ART7

gium sono formati da due dischi piatti, perfettamente ade-

Collana con pendente in ar-

renti tranne che per una picco-

gento 925 e ambra naturale

la feritoia che custodisce un

del Mar Baltico. Collezione

brillante. Sono disponibili in

Coda. n Necklace with

oro 750 o in platino 950. n

sterling silver pendant and

The Refugium earrings and

natural Baltic Sea amber.

pendants are formed by two

Coda collection.

flat, closely joined disks, which only come apart in one small spot, where a diamond finds its shelter. Available in gold

Close Up

750 and in platinum 950.

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Close Up

Annette Ehinger Il bracciale è formato da una lastra d’argento che può essere placcato in oro rosa o rodiato. n The bracelet is made from a rhodiumplated or rose gold-plated

Close Up

silver sheet.

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Kattri Dalla collezione Geometria, pendente Hyperbola, in oro rosa e quarzo rosa conflict free. n From the Geometria collection, the Hyperbola pendant, conflict-free rose quartz and rose gold.

Sibylle Krause La collezione Wendepunkt (Punto di svolta) comprende anelli in argento 925, argento 925 rodiato nero, oro 18 e 14 carati. n The Wendepunkt (Turning Point) collection includes rings made of sterling silver, black rhodium-plated sterling silver, 18k and 14k

Christina Pauls Le due fasce che compongono il nastro in argento – è disponibile anche la versione in oro – sono unite da un punto di passamaneria. n The two bands of the silver ribbon - also available in gold - are united by a trimming point.

Close Up

gold.

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Close Up

Il Sigillo Gioielli d’Arte Anello L’Occhio, in oro giallo 18 carati, con peridoto, zaffiri, diamanti taglio brillante. Pezzo unico. n L’Occhio ring, 18K yellow gold with peridot, sapphires and brilliant-cut diamonds. One of a kind piece.

Nunzia De Feo Orecchini Africa, realizzati con stofffe da riuso, pietre naturali e beads. Dalla collezione The Fabric Collection. n Africa earrings, made with recycled fabrics, natural stones and beads. From The Fabric Collection.

Selma Leal La collezione Life Style comprende gioielli in argento, oro e acciaio, con acquamarina, corniola, diaspro colorato e smalto. n The Life Style col-

Close Up

lection comprises jewels made of silver, gold and steel, with aquamarine, cornelian, jasper dyed, enamel.

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Verena Schreppel Take and Give: anelli e gemelli di questa collezione riprendono la forma dei continenti; sono in ebano, acero, argento dorato e banconote. n Take and Give: in this collection, rings and cufflinks reproduce the shape of the continents. They are made of ebony, maple, silver gilt and banknotes.

Andrea Frahm Orecchini Cascade, in argenearrings, gold plated silver.

Hsieh I Ting Spilla Flying, realizzata in argento. n Flying brooch, made of silver.

Close Up

to placcato oro. n Cascade

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Close Up

Claudia Milić Catene Siara, in argento 925 rodiato nero, placcato oro 750, acciaio. n Siara chains, in black rhodium-plated or 750 gold plated sterling silver, or in stainless steel.

Piropo Joyas Orecchini della collezione Morriña, in ebano, argento e perle. Designer Cristina Rodríguez. n Earrings from the Morriña collection, in ebony, silver and pearls. Designed by Cristina Rodríguez.

East West Jewellery Orecchini della collezione Mer du Sud, in filo d’argento, lega d’argento, argento placcato oro. Design by Nelly Van Oost, (photo Pearline Ferbourg). n Earrings from the Mer du Sud

Close Up

collection, in silver wire, silver alloy and gold-plated silver. Design by Nelly Van Oost, (photo by Pearline Ferbourg).

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Le Petit Capitaine Ogni gioiello della collezione Soleil, disegnata da Lars Hetmanek, è un pezzo unico. In questa pagina, un sole d’estate in oro giallo e 30 brillanti, con al centro un citrino madera taglio Buff top: alla base dei 90 raggi in filigrana trova posto un’iscrizione tridimensionale, personalizzabile. Il sole d’inverno è invece realizzato in oro bianco satinato e acquamarina. Sono disponibili versioni con pietre diverse. n Each jewel from the Soleil

collection, designed by Lars Hetmanek, is a one of a kind piece. On this page, a yellow gold summer sun and 30 diamonds, with a central Buff top cut madeira citrine: at the base of the 90 filigree rays is a customisable three-dimensional inscription. The winter sun is made of satin-finished white gold and aquamarine. Various versions available

Close Up

with different stones.

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Flash colore

Freschi toni d’estate Cool summer tones Verde menta, rosso lampone, blu mora, bianco latte di mandorla... colori forti e freschi ci dicono che l’estate si avvicina. n Mint green, raspberry red, blackberry blue, almond milk white... strong and cool colours are telling us that summer is drawing near.

å

Chantecler Collezione Bon Bon. Tredici anelli, con sfera mobile in pietra dura o in oro e pietre preziose e semipreziose, che ricordano i giardini di Capri. n Bon Bon Collection. Thirteen rings, with a mobile sphere in hard stone or in gold, embellished with precious or coloured stones, remind of Capri gardens.

ç Valente Milano Col-

lezione Bacco. Anelli in oro rosa, rispettivamente con pietra di luna e zaffiri viola, prehnite e brillante, agata rossa e brillante. n Bacco Collection. Rings in rose gold with, respectively, moonstone and purple sapphires, prehnite and a diamond, red agate and a diamond.

Flash colour

é Nouvelle Bague Col-

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lezione Hammam della Rosa. Orecchini in smalto rosso, oro giallo e diamanti. n Hammam della Rosa Collection. Earrings in red enamel, yellow gold and diamonds.


è Tiffany & Co. Bracciali

in oro giallo e smalto di Jean Schlumberger per Tiffany & Co. n Bangles in yellow gold and enamel by Jean Schlumberger for Tiffany & Co.

ê 1,618 De Maria Linea

Prime. Anelli in oro 18 kt. o in argento 925 con corallo rosso del Mediterraneo, corallo rosa del Giappone, turchesi naturali. n Prime Line. Rings in 18kt gold or in sterling silver with Mediterranean red coral, Japanese pink coral, natural turquoise.

ê Baccarat B MANIA.

Anello piccolo e grande in argento con cristallo blu Riviera o cristallo violetto a specchio. n B MANIA. Small and large ring in silver with Riviera blue crystal or violet mirror crystal. Design by Stéphanie Bascou, Philippe Airaud, Sylvie Turgis.

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Flash uomo å

Manuel Bozzi Anello in argento brunito 925 che raffigura Gesù con rami d’ulivo tra i capelli. n Ring in burnished sterling silver picturing Jesus with olive branches in his hair.

Cosa dicono di lui? What do they say about him? I gioielli maschili, oggi, non parlano più di prestigio o di potere, ma dei tanti aspetti del carattere di un uomo: la sua forza, la sua fede, le sue passioni, i suoi miti. n Today, men’s jewellery does not speak anymore about prestige or power but of the many aspects of the character of a man: his strength, his faith, his passions, his myths.

ç Bohemme Anello Vul-

cano, in oro giallo e argento rodiato. n Vulcano ring in yellow gold and rhodiumplated silver.

é Trollbeads Bracciale

Flash man

Spirito Libero, in cuoio, argento, vetro e pietre. n Spirito Libero bracelet, in leather, silver, glass and stones.

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è

Manifattura di Domodossola Bracciale in cuoio, disponibile in diversi modelli e colori. n Leather bracelet available in different models and colours.

ê

Zoppini Collezione Tekno. Gemelli in acciaio e carbonio. Anello, catenina, bracciale, portachiavi e portasoldi in parure. n Tekno Collection. Cufflinks in steel and carbon fiber. Ring, chain, bracelet, key-holder and money-holder as a set.

ë Montegrappa Batman.

Set composto da stilografica in alluminio anodizzato nero con pipistrelli in volo, gemelli e orologio da polso. Accordo di licenza con Warner Bros. Consumer Products. n Batman. Set comprising fountain pen in black anodized aluminium with flying bats, cufflinks and watch. Licence agreement with Warner Bros. Consumer Products.

í Azzurra di Donato Giu-

seppe. Collezione Spartan. Anelli in argento e acciaio trattato PVD anallergico. n Spartan Collection. Rings in silver and in anallergic PVD treated steel.

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Flash maternità

Le mamme sono preziose Mums are precious Da regalare alle mamme per

å

il compleanno, perché sono

Comete Gioielli Collezione Stella di Luce. Pendente in argento e diamanti con dediche per le diverse occasioni. n Stella di Luce Collection. Pendant in silver and diamonds with dedications for different occasions.

in attesa o per la nascita di un bambino. Un pensiero delicato e prezioso che esprime affetto e tenerezza. n A gift to give mothers for their birthday or because they are expecting or, again, because a baby is born. A delicate and precious thought expressing affection and tenderness.

ç Lladrò Linea Porcel-

lana Classica. “Buonanotte Angelo mio!”, soprammobile in porcellana (cm. 35 x 9). n Porcellana Classica Line. “Goodnight my Angel!”, porcelain (35 cm x 9).

Flash maternity

è Bertani & Co. Collezio-

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ne MiniOri di ispirazione Manga. Braccia, gambe, testa e ciuccio sono semovibili. Il pendente è in oro e diamanti. Progettato e prodotto in Italia. n MiniOri Manga-inspired collection. Arms, legs, head and pacifier are semi-mobile. The pendant is made of gold and diamonds. Designed and manufactured in Italy.

é

Miluna Collezione Luna. Collana componibile “Un sogno d’amore” in argento, perle coltivate, boules brillanti e chiusura a cuore con diamante. Realizzata per i 50 anni di Inglesina, famoso marchio di passeggini. Sotto: Sara Ventura e Francesca Senette con la carrozzina Swarovski.

n Luna collection. “Un sogno d’amore” (a love dream) modular silver necklace with pearls, sparkling beads and heart-shaped clasp with diamond. Made for the 50th anniversary of Inglesina, popular stroller brand. Below: Sara Ventura and Francesca Senette with the Swarovski pram.











Flash estate

Sinfonia in verde e blu

å

Mannucci Gioielli Collier in argento e topazio azzurro naturale. Orecchini in parure. n Necklace in silver and natural blue topaz. Earrings as a set.

Blue and green symphony Le pietre richiamano la natura d’estate: le nuance dell’acqua - dalle sfumature di azzurro alle trasparenze del verde - e i verdi profondi dei boschi di montagna. n Green and blue symphony. The stones evoke the tones of nature during summer: the shades of water - ranging from light blue to clear green - and the deep green of

ç Rosato My Shoes Col-

mountain forests.

é Gerardo Sacco Linea

Lanterne. Orecchini in oro 9kt. smalto e zirconia sfaccettata. n Lanterne Line. Earrings in 9kt. gold, enamel and faceted zirconia.

Flash summer

è Ti Sento Milano Col-

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lezione Portofino, ispirata ai colori della famosa località italiana. Bracciali in argento e pietre. n Portofino Collection, inspired by the colours of the famous Italian village. Bracelets in silver and stones.

lection. Charm in argento con dettagli placcati in rutenio e pavé di pietre verdi semipreziose. n My Shoes Collection. Charm in silver with ruthenium-plated details and green semi-precious stones pavé.



Flash orologi

Una nota di freschezza An air of freshness Ecco i “gioielli” da polso per la Primavera/Estate 2013 che, grazie all’uso di pietre e cristalli colorati, mescolano un’estetica glam ad un cuore pret-à-porter. n Here are some wrist “jewels” for Spring/Summer 2013, which combine a glam look with a ready-to-wear soul through the use of coloured stones and crystals.

é Glam Rock Bal Har-

bour. Acciaio inossidabile trattato IP oro giallo, movimento Ronda Swiss Made, 11 diamanti e cinturino in pelle Saffiano. n Glam Rock Bal Harbour. Stainless steel plated with IP yellow gold, Ronda Swiss Made movement, 11 diamonds and Saffiano leather strap.

Flash watches

è Ambrosia Paris Col-

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lezione Glitter. Modello in argento e pavé di crisolito Crystallized Swarovski. Disponibili 8 versioni di colore. n Ambrosia Paris Glitter Collection. Model in silver and pavé of Crystallized Swarovski chrysotile. Available in 8 colour versions.

å

Pepito by MM Marco Mavilla. Orologio-bracciale Lucky. Orologio gold con pietre e cristalli colorati che si trasforma in un elegante bracciale. n Pepito by MM Marco Mavilla. Lucky bracelet-watch. Gold watch with coloured stones and crystals transforming into an elegant bracelet.

ç Swarovski Lovely Cry-

stals. Cassa in acciaio inossidabile dorato PVD con Swarovski Zirconia mobili, quadrante in madreperla, bracciale in acciaio dorato PVD. n Swarovski Lovely Crystals. PVD gilded stainless steel case with moving Swarovski Zirconia, mother-ofpearl dial, PVD gilded steel band.





Comunicazione

STROILI Nuovo nome per il marchio Stroili Oro, diventato Stroili, e nuova immagine, che dalla bellezza di Ilary Blasi passa a quella di Isabeli Fontana, top model brasiliana che bene rispecchia l’internazionalità del marchio. Isabeli è la protagonista della campagna pubblicitaria 2013, curata dal fotografo e regista Paolo Zambaldi, dove cambia look e gioielli per mettere in evidenza le sue diverse personalità - sensuale, chic, romantica - cantando “Glitter and Gold” di Rebecca Ferguson. La campagna è in onda sulle più importanti reti tv e satellitari e sulle riviste di moda, in Italia e all’estero. Foto: Isabeli con Maurizio Merenda, Ad di Stroili. n

vertising campaign, created by photographer and director Paolo Zambaldi, in which she changes her look and jewellery to highlight her different personalities - sensual, chic, romantic - while singing “Glitter and Gold” by Rebecca Ferguson. The campaign is being aired on major TV networks and satellite channels and published on fashion magazines, in Italy and abroad. Photo: Isabeli with Maurizio Merenda, Stroili CEO.

OMEGA

Communication

MEISSEN

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A new name for the Stroili Oro brand, which has now become Stroili, and a new image, since the beauty of Ilary Blasi has been replaced by that of Isabeli Fontana, Brazilian supermodel who perfectly reflects the brand’s international character. Isabeli is the protagonist of the 2013 ad-

for the campaign shooting, by renowned photographer Matthew Brooks. The campaign features the brand’s new collections “My Little Mystery” and “Meissen Bridal”, where diamond rings are presented with Meissen®Couture wedding dresses, by Frida Weyer.

Lusso e discrezione nella nuova campagna stampa di Meissen® Italia, nuovo brand italiano del lusso, che ha scelto New York come location per gli scatti, realizzati dal famoso fotografo Matthew Brooks. Protagoniste della campagna, le nuove collezioni “My Little Mystery” e “Meissen Bridal”, dove i solitari sono accompagnati dagli abiti da sposa Meissen®Couture, di Frida Weyer. n Luxury and discretion for the new print campaign of Meissen® Italia, new Italian luxury brand. The brand has chosen New York City as the location

Omega ha un nuovo ambasciatore nel mondo dello sport: Rory McIlroy (foto in alto), uno dei golfisti più importanti al mondo, si aggiunge ad altri famosi nomi del golf e dello spettacolo - da Greg Norman a Michelle Wie, da Nicole Kidman a George Clooney. n Omega has a new ambassador in the world of sports, Rory McIlroy (pictured above),

one of the top golfers in the world, is joining other big names in golf and show business - from Greg Norman to Michelle Wie, from Nicole Kidman to George Clooney.

AUDEMARS PIGUET Tre grandi nomi del golf anche per Audemars Piguet, che ha scelto Louis Oosthuizen, Keegan Bradley e Bud Cauley a far parte del suo ’’Audemars Piguet Golf Ambassador Team”. I tre golfisti (foto in basso), rappresentano la filosofia e i valori del famoso marchio di orologeria. n Three big names in golf for Audemars Piguet, which has chosen Louis Oosthuizen, Keegan Bradley and Bud Cauley to become part of the Audemars Piguet Golf Ambassador Team. The three golfers (pictured below), represent the philosophy and values of the famous watch brand.

Bud Cauley

Keegan Bradley

Louis Oosthuizen


Scrigno portagioie

Mostre I capolavori del Corallo al Museo Pepoli Dopo essere stata ospitata a Palazzo Valle di Catania, la mostra “I grandi Capolavori del Corallo - I coralli di Trapani del XVII e XVIII Secolo” raggiunge Trapani, dove rimarrà aperta fino al 30 Giugno 2013, presso il Museo Pepoli. Frutto della collaborazione tra la Fondazione Puglisi Cosentino e la Fondazione Roma Mediterraneo e curata da Valeria Li Vigni, la mostra presenta le raccolte storiche della Banca Popolare di Novara, del Museo Pepoli, della Fondazione Whitaker, del Museo Diocesano di Monreale - unitamente a pezzi singoli, proprietà di privati collezionisti: manufatti di straordinaria fattura, non solo gioielli ma anche calici, ostensori, crocifissi, reliquiari, presepi, scrigni, calamai, saliere ed elementi d’arredo. Grande interesse desta il laboratorio allestito dall’Associazione Orafi Gioiellieri di Trapani, in collaborazione con Federpreziosi-Confcommercio e con il Liceo Artistico di Design di Trapani, dove gli allievi mostrano dal vivo ai visitatori Trionfo di San Michele come ancora oggi si lavora il corallo. n After being held at Palazzo Valle in Catania, the exhibition “The Great Masterpieces of Coral - Corals of Trapani in the seventeenth and eighteenth Century” moved to Trapani. It will remain open until June 30, 2013, at the Pepoli Museum. The result of collaboration between Fondazione Puglisi Cosentino and Fondazione Roma Mediterraneo and curated by Valeria Li Vigni, the exhibition presents the historical collections of Banca Popolare di Novara, the Pepoli Museum, the Whitaker Foundation, the Diocesan Museum of Monreale - together with individual pieces, owned by private collectors. Artifacts of extraordinary workmanship, which include not only jewellery but also chalices, monstrance, crucifixes, reliquaries, cribs, chests, inkstands, salt shakers and furniture. A major Orecchini attraction of the event was the workshop set up by Associazione a pendente Orafi Gioiellieri of Trapani, in collaboration with Federpreziosi-Confcommercio and the Design and Art School of Trapani, in which students showed visitors how coral is worked today.

Preziosa 2013: Un certain regard

Exhibitions

Philip Sajet

Il prossimo 20 Giugno, presso il Museo Marino Marini di Firenze, sarà inaugurata la mostra “Un certain regard”, nell’ambito della settima edizione di Preziosa, organizzata da LAO - Le Arti Orafe Jewellery School. Saranno esposte le opere di Karin Seufert, Philip Sajet, Suska Mackert, David Bielander, Sophie Hanagarth, Sigurt Bronger. Integreranno la mostra Preziosa Young, coi lavori di otto artisti emergenti, e 12 foto di Eva Sauer, con alcuni dei gioielli esposti indossati in luoghi storici di Firenze. n The “Un certain regard” exhibition will open on June 20 at Museo Marino Marini in Florence, as part of the seventh edition of Preziosa, organised by LAO - Le Arti Orafe Jewellery School. The exhibition will feature the works of Karin Seufert, Philip Sajet, Suska Mackert, David Bielander, Sophie Hanagarth, Sigurt Bronger. Side events include Preziosa Young, with the works of eight emerging artists, and 12 photos by Eva Sauer, with some of the jewellery on display worn in historic places of Florence.

Sigurt Bronger

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Dario Ramerini per l’Orafo Italiano I grandi nomi del design si sono legati al mondo dell’orologio, e quasi mai al gioiello, specialmente in Italia, dove si predilige l’arte manifatturiera a concetti e esercizi di stile. Diversi anni fa, visitando Inhorgenta, a Monaco, ho visto anelli ricavati da cerotti, fili d’erba, o dalle forme avveniristiche molto evocative: un modo, forse, meno elegante di vedere il gioiello ma di grande creatività! Penso sia interesse dei lettori capire le tendenze del gioiello. Ho quindi intervistato una nota designer che opera a Valenza per i più grandi marchi, compreso ititoli srl, che rappresento. Alessia Marchisio, giovane e dinamica, legata alla tradizione e con i piedi per terra in quanto a proposte innovative, ha studiato al Politecnico di Milano e ha maturato 15 anni di esperienza nel settore. Alessia, che contributo può dare un designer professionista al gioiello di oggi? “Una frase che ripeto spesso è che le idee non nascono mai con il gettone. Hanno bisogno di spazio mentale libero e sgombro da preoccupazioni... il nostro compito oggi è indubbiamente più complesso e probabilmente potrebbe sembrare meno creativo. In realtà è carico di limiti che portano la sfida a un livello superiore.” Cosa ti chiedono più di frequente i tuoi clienti? “La domanda è sempre la stessa: fammi qualcosa di semplice, qualcosa di veloce… Non bisogna tradurre questa richiesta con il ‘disegnare qualcosa di poco curato e a prezzi creativi contenuti’, ma dalla richiesta evincere la tensione evolutiva, alla base del mio lavoro attuale. L’obiettivo semplicità richiede un notevole sforzo, l’eleganza richiede il massimo lavoro di lima. Oggi non c’è più spazio per idee strambe, per questo, paradossalmente, è più richiesto il nostro contributo. La nostra missione è capire come vendere emozioni con poco a disposizione. E io credo che si possa fare!” Come intendi il design per la donna contemporanea? “Non abbiamo perso il bisogno di ‘luccicare’, si ha solo voglia di farlo in maniera più discreta e raffinata. In questo momento il gioiello parla un linguaggio classico e senza tempo. Il lavoro è basato sull’ identificare il DNA del cliente per poi cucirgli sopra collezioni adatte alla tipologia di prodotto richiesta.” Quindi l’analisi è diventata fondamentale per il tuo lavoro... “In tanti anni ho avuto la fortuna di incontrare clienti che non hanno perso lo spirito e le idee chiare. Questa è la condizione senza la quale il mio lavoro risulta difficilissimo.” Pensi che la nuova tecnologia applicata al disegno sia la risposta per ridurre tempi e costi? “La vera manualità artigianale è secondo me il ‘must’ che ci differenzia dai produttori esteri. Io credo nell’ utilizzo di matite e pennarelli, senza farsi lusingare troppo dal supporto tecnologico. Per rimanere unici è necessario tenere allenati il cuore, la mente e il gesto!”

Il gioiello: oggetto di Design Dario Ramerini Cultore della gioielleria e del design, comincia nell’azienda di famiglia al tempo dell’università, cimentandosi in esperimenti stilistici e di marketing. Gemmologo HRD, esperto di grafica pubblicitaria, ha tenuto lezioni presso alcune Università e Camere di Commercio. Attualmente è amministratore delegato de Ititoli. Jewellery and design expert, he begins in the family company at the time of university with stylistic and marketing deeds. HRD gemologist, and involved in graphic design, he has lectured at some Universities and Chambers of Commerce. He is currently CEO of Ititoli brand. @darioramerini

The jewel: object of Design The famous designers have committed themselves to the watch world, rarely to jewelry especially in Italy, where preference goes to the manufacturing art to concepts or stylistic exercises. Many years ago, visiting Inhorgenta Fair in Munich, I noticed rings made of patches, blades of grass or very evocative futuristic shapes. This is a way of conceiving the jewel less elegant, but of a great creativity! I think that readers will be interested in knowing the trend of the jewelry design. I therefore interviewed a well-known designer who works in Valenza for the major brands, including ititoli which I represent. Alessia Marchisio, young and dynamic, fond of tradition and realistic in terms of innovative proposals, she studied at the Polytechnic of Milan and has 15 years of experience in the jewelry field. Alessia, what contribution can a professional designer give to jewelry today? “I always say that ideas never grow out of a token. They need a free mental space, free from worries… our task today is undoubtedly more complex and it might probably seem less creative. Actually, is full of limits which lead the challenge to a superior level.” What do your clients frequently ask you? “The question is always the same: make something simple, something quick … You don’t have to translate this request with ‘draw something simple… and at limited creative costs’, but from this you have to infer the evolutive tension which is the basis of my current job. The aim of simplicity requires a considerable effort, elegance requires maximum work of file. Today there is no more room for wacky ideas, this is why paradoxically our support is more requested. Our mission is to understand how to sell emotions with little available. And I believe we can do it.” How do you conceive the design for contemporary women? “We did not lose the desire to shimmer, you only want to do it in a more discreet and refined way. Currently the jewel speaks a language which is timeless and classic as much as possible. The work is based on the identification of the customer’s DNA so as to build up afterwards the collections more suitable to the requested type of product.” Thus the analysis has become essential for your work… “For many years I have been meeting customers who haven’t lost their spirit and clear sight. This is the condition without which my work would be very difficult”. Do you think the new technology applied to design could be cost effective? “In my opinion, the true artisan craftsmanship is what makes us different from foreign manufacturers. I believe in the use of pencils and markers without being too much tempted from the technological support. To be unique it’s necessary to keep the heart, mind and the gesture well-trained!”


Iniziative

Orologiai e Case madri un dialogo da avviare L’AOL ha promosso un incontro sulla fornitura delle parti di ricambio ai dettaglianti e ai laboratori indipendenti.

Initiatives by Antonella Garello

Andrea Sangalli / AOL

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L

o scorso 4 febbraio si è svolto nella sede di Confcommercio a Milano un incontro sul tema “Orologi e assistenza: laboratori orologiai e dettaglianti a favore di un mercato libero e di qualità”. Al centro del dibattito, promosso dall’Associazione Orafa Lombarda, l’annoso problema della fornitura delle parti di ricambio degli orologi ai dettaglianti e agli orologiai indipendenti: fornitura di fatto negata dalla maggior parte delle Case produttrici, che affermano di temere da una parte la scarsa competenza di quegli stessi laboratori e dettaglianti, dall’altra la creazione di un mercato di falsi, alimentato dai ricambi originali. In rappresentanza degli orologiai, Rodolfo Saviola ha sottolineato il fatto che il consumatore dovrebbe poter scegliere liberamente come e dove far riparare il proprio orologio e ha ribadito la competenza e la professionalità della stragrande maggioranza degli orologiai indipendenti. “Creare” orologi falsi partendo dai ricambi originali sarebbe poi del tutto antieconomico: e basti pensare al mercato delle auto, dove le case madri vendono i ricambi a chiunque ne faccia richiesta e

dove ogni cliente sceglie l’officina cui rivolgersi. In momenti di grandi difficoltà come quello che stiamo attraversando, non bisogna poi dimenticare che per tantissimi negozi l’assistenza costituisce una fonte economica rilevante, che oltretutto va ad alimentare future vendite e fidelizzazione della clientela. Grande interesse ha destato l’intervento di Rino De Feo, consigliere dettaglianti AOL, che ha caldeggiato il mantenimento di un servizio capillare di assistenza, migliorato in tre punti: l’assunzione da parte dei dettaglianti di un codice deontologico (ricezione accurata dell’orologio; preventivo della riparazione entro 7-14 giorni; tempistica certa della riparazione; comunicazione tempestiva al cliente di eventuali ritardi; riconsegna dell’orologio con le dovute spiegazioni e garanzia scritta dell’intervento fatto della durata di un anno; disponibilità, anche dopo la consegna, a fornire ulteriori spiegazioni e interventi correttivi); la richiesta da parte del negozio al cliente finale di una delega o mandato scritto al fine di poter richiedere “in suo nome e per suo conto” alle case orologiaie le parti di ricambio necessarie ai fini della riparazione; la creazione di un coordi-

namento stabile laboratori-negozi finalizzato a tenere i rapporti con le case orologiaie tramite Assorologi. In rappresentanza appunto di Assorologi, il presidente Mario Peserico ha lamentato proprio la mancanza di un unico organismo di rappresentanza degli orologiai, che possa parlare univocamente a nome di tutti. La stessa esigenza ha espresso Andrea Sangalli, presidente dettaglianti AOL: per avviare un dialogo costruttivo occorre che gli orologiai si riuniscano in un’associazione o comunque in una categoria all’interno di un’associazione, il che tra l’altro permetterebbe l’adozione di un codice deontologico della professione - una garanzia di qualità nei confronti del cliente finale - e la richiesta di corsi d’aggiornamento, con la collaborazione del Capac. Il Capac, scuola di alto livello, potrebbe altresì aiutare a stabilire quei “requisiti minimi” per poter definire un laboratorio di orologeria “qualificato”: ciò porterebbe a uniformare i requisiti indispensabili evitando che ogni casa stabilisca i propri in modo differente. Sangalli ha quindi proposto la creazione di una sezione orologiai inizialmente all’interno dell’AOL, da espandere poi in tutta Italia.


Presso la Corte Arbitrale Europea è stata creata la Sezione Gemmologia e Preziosi per la risoluzione delle controversie del settore.

Mauro Rubino Sammartano

Paolo Valentini

I

n un contesto europeo - ma si potrebbe dire mondiale - caratterizzato da una crescente complessità nei settori economici e giuridici, l’arbitrato e la mediazione sono due istituti che negli ultimi anni hanno assunto sempre più importanza. Valutiamone la portata. L’arbitrato è uno strumento con cui risolvere, in alternativa alla giustizia ordinaria, liti civili e commerciali, sia in ambito nazionale che internazionale. La sua caratteristica fondamentale è la possibilità, per le parti, di scegliere i soggetti che decideranno la lite tra tecnici ed esperti della materia, evitando così che venga imposto alle parti un giudice ad esse di regola non noto e non sempre gradito. La mediazione, introdotta con il d.lgs., 4 marzo 2010, n. 28 e succ., è un metodo di risoluzione delle controversie relative a diritti disponibili, anch’esso alternativo al processo civile. Essa non può essere utilizzata, però, per le liti aventi ad oggetto situazioni giuridiche o materie devolute alla giurisdizione amministrativa o ad altre giurisdi-

zioni speciali. La procedura ha una durata molto breve e si differenzia dall’arbitrato in quanto il mediatore non rende decisioni vincolanti, ma ha solo il compito di assistere le parti nella ricerca di un accordo conciliativo. Tali procedimenti, se ben utilizzati, permettono di ridurre il ruolo delle cause ordinarie che negli ultimi anni hanno congestionato l'attività della autorità giudiziaria, offrendo un metodo per evitare il sorgere di, o risolvere, controversie, flessibile e adattabile alle esigenze delle parti, permettendo di ottenere un risultato finale con costi meno onerosi ed in tempi molto più ragionevoli. Soluzioni, quindi, di particolare interesse anche nei settori orafo e - in particolar modo - gemmologico, per cui si è discusso, e poi concretizzato, un accordo tra la Corte Arbitrale Europea e l’Istituto Gemmologico Italiano: la prima è stata costituita a Strasburgo nel 1959, è presieduta dall’Avv. Mauro Rubino Sammartano e si avvale di Delegazioni Nazionali, tra le quali la Delegazione Italiana: svolge attività di arbitrato e mediazione con l'obiettivo di sviluppare la cultura di queste forme alternative di risoluzione delle controversie. Il secondo, presieduto da Paolo

Valentini, con i suoi quarant’anni di storia sul territorio, rappresenta una delle più importanti realtà italiane ed europee nel settore della gemmologia ed in particolare della formazione in questo ambito, essendo un punto di riferimento per gli operatori del settore. Proprio da questo accordo tra la Corte Arbitrale Europea e l’Istituto Gemmologico Italiano è nata un’apposita Sezione di Gemmologia e Preziosi presso la medesima Corte, alla cui presidenza è stata nominata l’Avv. Cristina Gandolfi, a cui potranno rivolgersi, in caso di controversie, tutti gli operatori del settore. Per presentare questa iniziativa è stato organizzato a Milano, nel Febbraio scorso, il Convegno “La Mediazione incontra la Gemmologia” alla presenza dell’Avv. Mauro Rubino Sammartano e di Paolo Valentini, e di importanti personalità del mondo gemmologico, tra cui Vincenzo De Michele e Rinaldo Cusi, Presidente del Collegio Italiano Gemmologi. Per informazioni: www.igi.it www.cour-europe-arbitrage.org mail: sezione.gemmologia@cortearbitraleeuropea.org Avvocato - Presidente Sezione Gemmologica della Corte Arbitrale Europea

Initiatives by Cristina Gandolfi

Mediazione e arbitrato in gemmologia

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Scienza

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I personaggi de

Bruno Nardelli Felicità è vedere le donne con i nostri gioielli

People by Marina Morini

Giovane, grintoso e intraprendente, è amministratore delegato di Nardelli Luxury e di Liu-Jo Luxury.

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English translation: see page 100

A

40 anni lei ha raggiunto importanti obiettivi e ricopre posizioni di grande prestigio. La stampa internazionale la definisce il “re del lusso accessibile”. Ce n’è abbastanza per montarsi la testa? Ma no, anzi! Ce n’è abbastanza per concentrarsi sempre di più sul lavoro. Cosa l’appassiona maggiormente del suo lavoro: lanciare una collezione, i grafici delle vendite, i riconoscimenti...? Diciamo che mi appassiona il lavoro nella sua complessità. Quando lavori tante ore al giorno e stai settimane intere in giro per il mondo, non sono ritmi che puoi sostenere se non hai una grande passione dentro. Ma la cosa che amo di più è vedere le donne che indossano i nostri gioielli.

Questo mi rende felice, perché significa che siamo riusciti a comprendere i loro bisogni, i loro desideri, a creare prodotti di tendenza con il giusto rapporto qualità prezzo. E cosa l’appassiona maggiormente della vita? Amo leggere, andare al cinema e a teatro, e viaggiare. Viaggiando molto per lavoro colgo ogni momento utile per conoscere le culture dei miei interlocutori e dei luoghi in cui sono. Nella scala delle priorità, chi metterebbe al primo posto? La famiglia, prima di tutto e di tutti. Ho la fortuna di avere una bella famiglia e dei genitori che ci hanno trasmesso i valori e gli strumenti utili ad affrontare le sfide della vita. Quali sono gli aspetti più difficili da affrontare oggi come imprenditore? La crisi e la recessione italiana si sentono ed il settore sta soffrendo molto. Noi imprenditori ci sentiamo abbandonati dalle Istituzioni e guardiamo impotenti l’impoverimento del ceto medio italiano. E come state reagendo?

Dal 2012 abbiamo messo in campo un programma di internazionalizzazione molto articolato e da quest'anno abbiamo scelto di abbandonare la Fiera di Vicenza ed esporre alla Fiera di Basilea, la più importante a livello mondiale. Tre cose che bisognerebbe fare subito per rilanciare l’industria del gioiello italiano. Il settore vive i problemi di tutta l’industria italiana. Come Confindustria abbiamo chiesto alla politica un’immediata assunzione di responsabilità per contrastare il gap competitivo che impone alle aziende italiane, rispetto a quelle tedesche, di pagare 20 punti in più di tasse, un costo dell'energia più alto del 30% e un costo del denaro quasi doppio. Andare avanti così significa portare alla paralisi il sistema industriale italiano e quindi anche l’industria del gioiello. E per rilanciare i consumi? Innazitutto bisogna rimettere i soldi in tasca ai lavoratori e, per farlo, bisogna abbassare il costo del lavoro.


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Storia d’impresa

Andrea Visconti

Giorgio Visconti una storia italiana un successo mondiale Case history by Antonella Garello

Da quasi 70 anni questa azienda valenzana produce gioielli unici, dallo stile inconfondibile.

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una storia tutta italiana quella della Giorgio Visconti, una delle realtà più rappresentative della tenacia e della creatività del distretto valenzano. Il brand nasce nel 1946 come piccolo laboratorio orafo, dove il fondatore, Giorgio Visconti, realizza gioielli unici, creazioni dalla lavorazione accuratissima e dal gusto squisito, che conquistano nel corso del tempo un pubblico attento e sempre più ampio. Gli anni Ottanta segnano l’ascesa all’estero della Giorgio Visconti, che comincia a essere distribuita

È

nelle migliori gioiellerie in Europa - in particolare in Germania, Svizzera, Belgio e Olanda - fino al grande salto verso gli Stati Uniti: New York, dove i gioielli Giorgio Visconti fanno bella mostra di sé e sono richiestissimi nelle raffinate vetrine della Fifth Avenue e della Madison Avenue, e poi ancora Hollywood, Miami, Dallas e Los Angeles. Negli anni Novanta entrano in azienda i figli di Giorgio, Fabrizio e Andrea, che apportano il loro innovativo contributo senza mai tradire la filosofia produttiva del brand. Ispirate a semplicità e natura, le creazioni Giorgio Visconti


Campagna ADV 2013

da importanti laboratori internazionali. Di grande impatto e raffinatezza anche l’attività di comunicazione, un aspetto cui l’azienda ha sempre riservato grande attenzione e grande impegno. In un momento certamente non facile per la gioielleria italiana nel suo insieme, i gioielli Giorgio Visconti continuano a distinguersi e ad essere apprezzati in tutto il mondo grazie alla loro unicità ed eleganza e a una vena di creatività ine-

sauribile: e anche questa, in fondo, è una storia tutta italiana. English translation: see page 100

sono apprezzate per uno stile unico e riconoscibile, basato sul concetto di un lusso “indossabile anche tutti i giorni”, che coniuga l’attenzione alla contemporaneità delle forme con la grande tradizione orafa italiana, la cura maniacale del dettaglio con la studiata armonia del gioiello finito. Le gemme, sempre di alta qualità, sono il segno distintivo e al tempo stesso il fiore all’occhiello della produzione: le pietre preziose di colore vengono acquistate e selezionate direttamente nei Paesi d’origine, mentre i diamanti vengono certificati da gemmologi interni oppure

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L’intervista

Un bijoutier del nostro tempo

Interview by Sonia Sbolzani

Cosimo Vinci da anni collabora con brand internazionali della moda e del gioiello. Con tre parole d’ordine: “accettare, trasformare, ricreare”.

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rtista poliedrico e incline alla sperimentazione creativa, Cosimo Vinci spicca nella nuova generazione di designer di bijoux per la sua sensibilità sia allo spirito dei tempi sia alla grande tradizione classica, dimostrando una particolare propensione per una progettualità di forte impatto comunicativo. Tarantino d'origine, Vinci ama coniugare alle attività di art-director e designer quella di docente di Design orafo e Progettazione. A soli ventisei anni, nel 1997, ha fondato la Cosimo Vinci Design ed ora, con vari professionisti provenienti da settori diversi del design, lavora con brand internazionali di moda e gioielleria (da Versace a Elle, da Claude Montana a La Perla ecc.). Reduce dai successi delle mostre "Tesori della Magna Grecia" e "Archeogioielli Contemporanei", nonché dalla partecipazione al concorso "Vicenza città bellissima: souvenir e memorabilia", Cosimo Vinci si è sempre distinto per la voglia di emergere con linguaggi nuovi. La cantante-attrice Jennifer Lopez è tra i clienti che più apprezzano la sua forza creativa intrisa di femminilità.

A

Nel design hai un approccio alla bigiotteria diverso rispetto a quello alla gioielleria? Direi che il modo di procedere è assolutamente lo stesso, cambiano i materiali e i target di riferimento, ma la percezione della preziosità resta invariata. Come cambia il mestiere di designer nel tempo? Ha più a che fare con l'arte o con la tecnica? Ogni epoca ha i suoi cambiamenti. Ogni innovazione tecnologica ha la sua arte, l'una non può prescindere dall'altra. Un esempio oggi è Instagram, l’applicazione che nel giro di due anni ha superato i venticinque milioni di utenti. L'enorme successo della app in questione è probabilmente dettato proprio dalla possibilità di mostrare una parte di sé attraverso gli scatti; dunque, la fotografia diventa uno stile di vita. Ti senti libero nel tuo lavoro o avverti il condizionamento di mode, trend, istanze peculiari? Sono influenzato da tutto quello che mi circonda. Non parlerei di condizionamenti, ma piuttosto mi sento parte di un processo creativo che fonda le sue radici nella cultura e nell'arte, nelle mie origini,

nel mio vissuto quotidiano. Qual è la nota stilistica saliente delle tue creazioni? Accettare, trasformare, ricreare: accettare il grande passato dell'arte della cultura italiana, trasformare la mia arte in codici contemporanei, ricreando un nuovo linguaggio espressivo. Il processo creativo per te cambia quando lavori su commissione rispetto a quando lavori in base alla tua ispirazione? Il processo non cambia, semmai cambiano gli obiettivi. E' la mia sfida quotidiana, quella di far coniugare le antiche tecniche orafe con la riproducibilità, creando un ponte di ideale continuità tra la tradizione della manualità colta e l’innovazione delle tecnologie contemporanee. Attraverso quali tappe è passato il tuo percorso formativo? La mia formazione nasce dallo studio delle Arti Plastiche presso l’Istituto D’Arte di Grottaglie (TA), per poi evolversi nel corso di laurea al DAMS di Bologna presso il quale ho conseguito la specializzazione in Arte Contemporanea e Fenomenologia degli Stili, sino a specializzarmi alla scuola internazionale delle Arti Orafe di Firenze.


Come hai creato il tuo brand e come lo comunichi? La Cosimo Vinci Design è uno studio di progettazione che si occupa di consulenza stilistica e di design, sorta nel 1996 a Vicenza con l'intento di ricercare all'interno del comparto della gioielleria le novità assolute, con l’ausilio di professionisti provenienti da vari settori del design, come ricercatori di tendenze moda, stilisti di accessori, industrial designers. La Cosimo Vinci Design si serve dei nuovi processi di comunicazione sul web multimediale; infatti tra i nostri follower ci sono dai giornalisti più accreditati alle fantastiche blogger molto attente ai cambiamenti di stile. Dove produci e come distribuisci i tuoi preziosi accessori? La produzione dei nostri gioielli è tutta fatta in Italia e i nostri compratori al momento sono soprattutto i musei d'arte antica e contemporanea. Le tue mostre hanno spesso momenti "spettacolari" e cercano sempre di farsi strumento di etica, oltre che di

estetica. Qual è la tua visione del mondo? La storia non va dimenticata, le proprie origini, il proprio vissuto. Ho voluto recuperare le mie origini magno-greche con forza e decisione, proiettando le mie opere in un "futuro archeologico", auspicando che il tema della bellezza possa rivitalizzarsi. Un altro tuo fil rouge è la Magna Graecia: qual è la chiave di interpretazione della tua terra nelle creazioni a cui dai vita? La mia Grecia prende forma nelle corone-ghirlanda. La Corona si mostra senza falsi pudori, non mira ad ingannare, piuttosto aspira a mantenere le qualità estetiche di ciò che imita: la ricchezza non è valore di potere ma eleganza, oppure raffinata grazia da ostentare con animo leggero. Mi piace l’idea di sottrarre alla corona l’immagine del potere e del controllo di un’autorità sancita dai secoli, tradurla in un ambito di larga fruibilità, senza sminuirne la qualità colta del messaggio e dell’arte. Nell' ultimo catalogo, infatti, le corone non vengono

indossate da star o modelli, ma da gente comune, volti di una “Magna Grecia” ancora attuale e di grande introspezione psicologica; volti che, immortalati dalla soggettiva di Bruno Barillari, rappresenteranno l’umanità di persone “recuperate” dagli ambiti popolari e borghesi della città. La desacralizzazione del simbolo corona-ghirlanda non vuole sconvolgere e scandalizzare, piuttosto si pone il compito di riequilibrare la sempre più plateale mistificazione del mercato, rendendo il messaggio colto fruibile per molti. Come vedi oggi il comparto della gioielleria e quello della bigiotteria in Italia?

Non tutto ciò che è definito gioiello è prezioso e non tutto ciò che è prezioso è un gioiello. Comunque c'e un grande disorientamento e poca chiarezza tra i due mondi, c'è inoltre un grande fermento di giovani designer che stanno osando, sperimentando con materiali non convenzionali: porteranno ai massimi livelli l'accessorio. A quali progetti ti stai dedicando? Al lancio su un mercato di una mia fragranza olfattiva Ghirlandomania®, nata per celebrare le piante aromatiche e i fiori del mio Mediterraneo, con cui si realizzavano i diademi, simbolo di immortalità, potere, celebrazione dell’io. La forma ludica del progetto vede il coinvolgimento di tutti i sensi in un gioco sinestetico di suoni, profumi e tattilità.

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Ricerche

Un 2012 da dimenticare. Ma la gioielleria può tirare il fiato Il mercato pubblicitario italiano ha chiuso il 2012 a -14,3%. Per la gioielleria il crollo si è fermato a -5,5%, peggio solo di Turismo e Viaggi, Tempo Libero, Farmaceutici.

er il mercato pubblicitario italiano nel suo complesso, il 2012 è stato il peggiore degli ultimi venti anni. Per il mercato pubblicitario del settore gioielleria, no. In termini d’investimenti, la pubblicità nazionale ha chiuso con un -14,3% rispetto all’anno precedente, scendendo per la prima volta dal 2003 sotto la soglia degli 8 miliardi di euro a prezzi correnti e tor-

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nando, al netto dell’inflazione, ai livelli del 1991. Nel comparto dei gioielli la flessione della spesa si è arrestata al -5,5%, pari a circa 3 milioni e mezzo di euro: quisquilie, se si pensa che nel biennio 2008-2009 la spesa di categoria era scesa dieci volte tanto, con un taglio di 36 milioni di euro e un segno negativo oltre il 40%, e che nei due anni successivi più della metà dei budget erano tornati sulla piazza dell’advertising,

Research by Vittorio Montieri

Stagionalità degli investimenti (€ .000) Monthly ad spending (€ .000)

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con incrementi annui intorno al 20%. Vista la situazione, ci può stare di tirare un po’ il fiato; tanto più che, se ci si guarda intorno, tutte le altre ventidue classi di prodotto delle rilevazioni Nielsen hanno fatto peggio, ad eccezione di Turismo e Viaggi, l’unica a chiudere con un andamento in positivo, di Tempo Libero, con una contrazione del 4,4%, e di Farmaceutici, sotto del 3,1%. Per il resto si va dal -31,5% degli Elettrodomestici al -9,9% di Informatica e Fotografia, dipingendo uno scenario che fa pensare a un mutamento strutturale e non più soltanto a una crisi congiunturale. La performance dei gioielli è stata migliore - pardon, meno peggiore - anche di quella della classe Oggetti Personali (-8,8%), nella quale rientra di diritto. Va considerato, inoltre, che il confronto con il 2011 è stato fatto tra i soli inserzionisti della categoria Gioielli, escludendo quindi per entrambi gli anni gli utenti pubblicitari rubricati alla voce Bigiotteria, secondo una distinzione sempre più sfumata in termini di mercato ma ancora


vigente nelle principali rilevazioni statistiche. Questo comporta che nella graduatoria qui presentata non siano inclusi brand come Swarovski, Sodini, Thun, Guess, Swatch, Camomilla (di questi solo i primi due figuravano nella più recente classifica degli stanziamenti sopra l’1% del totale), ma soprattutto che non vengano tenute in conto campagne onerose dal punto di vista economico, come quella televisiva di Swarovski, che se calcolate avrebbero potuto ridurre ulteriormente lo scarto rispetto al 2011 (anno in cui Swarovski si era limitato a una meno costosa pianificazione sulla stampa).

10%) a determinare il saldo finale negativo. Anche sotto il profilo dei mezzi, la distribuzione delle perdite non è stata omogenea e si è almeno in parte differenziata, nell’allocazione delle risorse, dagli orientamenti espressi dal mercato nel suo insieme (fig.2). Mentre internet, l’unico mezzo in crescita nel panorama nazionale, è stato quello con il maggiore sviluppo anche presso i gioiellieri, sia in termini assoluti, con oltre 700 milioni in più investiti, che come differenziale, +180%, sorprende che la stampa periodica, in calo del 18% nell’extra-settore, abbia visto nonostante tutto crescere

di quasi il 3% i propri introiti, per un valore di 650 milioni di euro: si direbbe che i gioiellieri siano stati gli unici a leggere tre recenti ricerche internazionali (VTT, Ablock Plus e Nielsen) che hanno attestato come la pubblicità su stampa riscuota presso i consumatori una maggiore fiducia e credibilità rispetto agli altri media, soprattutto online. Anche la radio cresce in termini percentuali e in controtendenza rispetto al totale Italia, ma su un ordine di grandezza che è

quasi un centesimo rispetto a quello dei periodici e quindi non tale da influire significativamente sul risultato globale. Gli altri mezzi riflettono invece il ripiegamento in atto su scala nazionale, in misura meno marcata per televisione e cinema, accentuata nel caso dell’affissione e della stampa quotidiana. Sono soprattutto gli oltre due milioni in meno della Tv (con la riserva sul caso di Swarovski di cui si è detto prima) e i quasi due milioni delle testate quotidiane a pesare sull’esito complessivo. Queste variazioni incidono anche sulla ripartizione della torta pubblici-

Investimenti per mezzo - variazione percentuale sul 2011 Expenditures by medium - percent change over 2011

Maggiore fiducia alla stampa Di fatto, la riduzione del fatturato pubblicitario ha riguardato essenzialmente il secondo semestre (fig.1). Fino a giugno, grazie all’ottimo trend primaverile, gli investimenti del settore risultavano addirittura superiori del 3,5% rispetto al corrispondente periodo dell’anno prima. È stata la brusca inversione di tendenza nei mesi clou della pressione pubblicitaria delle marche di gioielleria (4 milioni in meno nel secondo semestre, pari al

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spot Damiani 2012

Ricerche

Inserzionisti e investimenti pubblicitari per mezzo (€ .000) Advertisers and advertising expenditures by medium (€ .000)

TELEVISIONE

taria tra i differenti canali (fig.3): i periodici, guadagnando tre punti di quota, si riavvicinano alla televisione, che ne perde due come la stampa quotidiana, mentre internet e la radio, con un punto di share in più, si pongono sulla scia della pubblicità esterna, che invece lo cede. Va comunque sottolineata, come d’altra parte succede trasversalmente un po’ in tutti i settori, la sostanziale tenuta nel numero degli inserzionisti, che anzi tra i gioiellieri risultano in aumento su internet e periodici: significa che in linea di massima i singoli budget hanno subìto una contrazione e i prezzi della pubblicità sono scesi, ma che non è venuta

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meno la fiducia delle aziende nella leva della comunicazione, nonostante le ristrettezze del momento. Lo si vede anche scorrendo la graduatoria dei maggiori inserzionisti dell’ultimo anno (fig.4): dei 20 presenti nel ranking del 2010, esclusi cioè

Swarovski e Sodini, registrati alla voce Bigiotteria, ben 17 sono ancora lì (ai tre nomi che scendono sotto la soglia dell’1% di share - Tsc, Roberto De Meglio e Vhernier - si sostituiscono firme blasonate come Bulgari, Tiffany e Rebecca, o esordienti co-

me S’Agapò). Di questi diciassette, nove hanno ridotto il budget, uno lo ha mantenuto inalterato e gli altri sette lo hanno ampliato. Stessi nomi al top, grande recupero di Comete Tra gli aumenti più sostenuti spiccano il notevole recupero di Comete, che si traduce in quindici posizioni di classifica, la conferma di Pandora, che ha debuttato ai piani alti l’anno passato e ha ribadito nel 2012 la sua determinazione, e il sintomatico caso di Orocash. Tra le flessioni più importanti, quella di Breil, che cede lo scettro di top spender riconquistato lo scorso anno, e quella di Brosway, che nonostante ciò, in virtù di un taglio meno consistente, passa dalla piazza d’onore al primo posto della classifica, rompendo l’egemonia del binomio Breil-Morellato che durava dal lontano 2005. Con il ritorno sul podio di Morellato e il costante avanzamento di Stroili, entrambi i quali hanno ritoccato all’insù il proprio investimento, si ricompone per il quarto anno consecutivo, seppure con l’ennesimo scambio di posti, lo stesso quartetto di testa che da solo copre un terzo di tutta la spesa pubblicitaria del settore. A riprova di quanto gli in-


vestimenti televisivi siano per loro natura molto più consistenti di quelli degli altri mezzi e di quanto incidano, di conseguenza, sulla composizione finale del ranking, la classifica generale riflette esattamente le posizioni

di testa di quella televisiva. Al contrario, nessuno dei quattro capifila figura tra i leader degli altri mezzi; a dominare sui quotidiani è ancora Giorgio Visconti, sui periodici s’impone Boccadamo, Cartier è il maggiore in-

serzionista del Web, 2 Jewels è in vetta nella pubblicità esterna, Damiani sul grande schermo del cinema e Orocash alla radio. Anche la scansione mensile degli investimenti riserva sorprese (fig.5). Ad esempio, a marzo e settembre hanno prevalso rispettivamente Bulgari e Comete, mentre nei mesi disertati dalla maggioranza delle marche orafe hanno finito col fare la voce grossa nomi usciti di classifica come TSC, primo a gennaio, o vecchie conoscenze nemmeno presenti nell’elenco degli ultimi anni, come Yukiko, primo ad agosto come ai tempi d’oro.

Fonte: Nielsen Media Research Nota: gli investimenti sono stimati in base alla valorizzazione secondo listino degli spazi censiti su una larghissima parte dei media nazionali e all’applicazione degli sconti medi praticati dalle concessionarie su ciascun mezzo. La variabilità nelle condizioni di vendita comporta che i singoli inserzionisti possano riscontrare discrepanze anche significative con il proprio reale budget; l’uniformità del metodo offre tuttavia l’unica possibilità oggettiva di operare un raffronto tra gli stanziamenti.

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Marketing

Bisogna ritornare ad analizzare il cliente, il vero patrimonio di ogni gioielliere.

Studiare nuove metodologie di incontro

Marketing by Daniela Saibene

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nalizzando con un pizzico di ottimismo e coraggio la situazione del mercato orafo, e volendo ricercare i lati positivi, quelli utili a ottenere risultati per la salute del negozio, si può notare che accanto a clienti molto attenti e sempre più critici se ne vedono altri stanchi di dover solo sognare davanti alle vetrine e desiderosi di gratificarsi e di rendere felici le persone alle quali vogliono bene con un “ritorno” allo shopping, magari più consapevole e maturo. La sfida per un dettagliante è come ripensare la propria attività, per riuscire convincente e attrattivo agli occhi di questi clienti che provano un rinnovato desiderio

e hanno ancora capacità di acquisto. Leggere e conoscere le tendenze diventa un’attività da inserire nel “mansionario” del gioielliere, il quale prima di tutto deve essere capace di capire il consumatore con le sue esigenze, spesso nuove, offrendo soluzioni apprezzabili e alla propria portata senza mai scendere ai livelli minimi di qualità. Oggi sempre più spesso si crede di poter rispondere alla minor capacità di spesa e ai prezzi delle materie prime abbassando la qualità dell’offerta di prodotto, andando però a deludere le attese del cliente. Per un dettagliante questa è una delle grandi sfide: la ricerca di nuovi prodotti col giusto rapporto qualità prezzo e a condizioni che possano rispondere a un mercato veloce e dinamico.


Un cliente camaleontico comporta nuove metodologie d’incontro Palesemente il consumatore è sempre più volubile e poco decodificabile: di conseguenza si fa necessario un sempre maggior numero di strumenti per comporre la complessità di ogni singolo cliente. C’è un elemento nuovo nelle strategie di marketing, che probabilmente era già presente ma che non emergeva chiaramente dalle ricerche sul consumatore: il comportamento del cliente appare mutevole non solo in relazione al contesto in cui vive, ma anche al prodotto che sta cercando. La stessa persona può essere estremamente conservatrice nell’acquisto di un prodotto durevole come quello orafo orologiaio ma oltremodo impulsiva acquistando un prodotto di un settore diverso. A questo dobbiamo aggiungere gli aspetti già analizzati nei numeri precedenti: minor fedeltà a un’unica marca e al punto vendita e un’attitudine ormai consolidata all’utilizzo delle community on line che porta il cliente ad assumere un ruolo di protagonista quasi assoluto dell’esperienza di vendita. La donna: un cliente strategico in continua evoluzione Anche le donne, da sempre le migliori amiche dei diamanti e dei gioielli in generale, in questo momento di profondo cambiamento hanno bisogno di essere rassicurate e coinvolte maggiormente nel loro processo di scelta: il gioielliere deve dunque saper cogliere i differenti modi di vivere il gioiello. Il guardaroba di “gioie” delle donne italiane è sempre più nutrito in termini di pezzi ma lo stile, il valore e il materiale sono molto

diversi, tanto da sembrare appartenere a più persone quando in realtà appartengono alla stessa, poliedrica donna. Le ricerche continuano a segnalare che anche il target femminile privilegia acquisti più consapevoli, premiando aziende e prodotti che hanno costruito intorno a sé un nome e una reputazione riconosciuta. Esistono ancora donne tradizionaliste che continuano ad attribuire alle occasioni una grande importanza, da sottolineare con l’acquisto di un gioiello. Spesso questo gruppo di donne sono heavy owner, cioè possiedono numerosi gioielli: la grande sfida del gioielliere di fiducia sarà quella di innovare continuamente l’offerta, oltre che proporre e comunicare le novità in modi diversi e coinvolgenti. Con queste donne che hanno tutto, talvolta la chiave per differenziarsi dalla concorrenza è offrire loro la possibilità di rinnovare i loro gioielli, ripensarli: un modo per tornare a parlare di gioielli, vederli, toccarli e apprezzarli alla luce di nuovi canoni e nuovi occhi. Anche la donna che acquista occasionalmente è un target interessante per il punto vendita, una cliente da conoscere sempre meglio e da raggiungere con mezzi di comunicazione diversi e innovativi. Ancora una volta, è forse partendo da queste nuove clienti che il dettagliante deve iniziare ad avere un approccio rinnovato nella comunicazione e nella raccolta di informazioni e dati. L’importanza dei dati, in un contesto di gusti e aspettative cosi frammentato, diventa strategica anche per una piccola azienda e persino per il punto vendita di provincia. Le aziende, oltre ad avere l’obbligo di conoscere il proprio bacino di utenza per puntare al

successo commerciale, non devono solo acquistare un prodotto, un gioiello, ma devono imparare a venderlo al meglio, persino se il mestiere lo si esercita da decenni. È fondamentale iniziare a raccogliere dati che si riferiscono ai clienti e ai loro acquisti. Una delle parole d’ordine è “personalizzazione”. Il cliente oggi desidera prodotti e attenzioni “uniche” che rispettino le sue aspettative, ma soprattutto un trattamento personalizzato che trasmetta l’importanza del momento dell’acquisto e l’attenzione che il commerciante gli dedica - non bisogna dimenticare che in momenti di contrazione economica ogni acquisto è importante e riveste un significato unico. Il tempo dedicato ai clienti sarà certamente più ricco di attenzioni ad hoc se la cerimonia di vendita sarà supportata da dati e informazioni sia storiche sia recenti che riguardano il cliente.


Marketing

Clienti acquisiti Molti gioiellieri non hanno ancora una lista clienti ed è il momento di introdurre questa piccola innovazione: acquistare una mailing list sui social network e pianificare una campagna di pubblicità sui social network; i più tradizionalisti potranno raccogliere i dati direttamente con il traffico in negozio. L’importante è iniziare a farlo perché oggi la comunicazione è inevitabile… e con chi si comunica se non si hanno interlocutori? I punti vendita che già possiedono una mailing list devono implementare le loro informazioni sulle tecnologie disponibili e sui mezzi che possono innescare un dialogo più moderno - si può partire anche dal banale numero di cellulare per inviare messaggi. Conoscendo i clienti, si potrà entrare nel mondo del cadeau. I clienti, soprattutto quelli importanti, amano sentirsi gratificati e oggi diventa strategico ringraziarli con un regalo personalizzato e pensato proprio per loro, conoscendo i loro gusti e le loro preferenze. Clienti potenziali devono essere conquistati e anche in questo caso una gift card del negozio può fare la differenza: ideare un “gift” da promuovere attraverso la mailing

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list, i social network, il negozio e il passaparola, sapendo quello che può piacere e quali sono le tendenze, aiuta a giocare d’anticipo con la concorrenza. L’utilizzo degli strumenti informatici è importante ma non indispensabile; le metodologie di raccolta devono essere scelte dall’azienda secondo la tipologia ma soprattutto l’attitudine e le capacità tecnologiche della squadra, che può essere formata dalla famiglia e/o da collaboratori esterni, che oggi devono essere scelti non solo per capacità commerciale ma anche per affinità con la comunicazione e con le nuove tecnologie. Il gioielliere può fare piccole ricerche di mercato, intervistando i clienti a proposito di nuove collezioni, di promozioni future e di nuovi approcci di comunicazione. L’obiettivo deve essere quello di ottenere informazioni sempre più precise, che possano in seguito permettere l’erogazione di servizi e la vendita di prodotti sempre più personalizzati, comunicando novità, promozioni, attività che siano affini alle esigenze di ogni cliente sen-

za perdite di tempo sia per il gioielliere sia per i clienti. Tutto il processo di personalizzazione può avvenire attraverso mezzi tradizionali o con l’innovazione tecnologica: come app e social network. Una riflessione sulle applicazioni è d’obbligo, anche sollecitata da operatori del settore che evidenziano la mancanza di utilizzo, da parte del mondo orafo, di questi strumenti che ormai imperano in altri settori merceologici. Nell’ottica di collezionare informazioni, ma soprattutto per dare servizi di valore ai clienti, la collaborazione tra marche e distributori potrebbe far nascere app che possano essere utili al cliente per raggiungere il punto vendita, per visionare stock con accoppiamenti di colori e gioielli diversi o addirittura vedere i gioielli indossati con i vestiti adeguati: versione elegante, sportiva e casual. In ogni progetto la collaborazione e la massa critica (nota criticità del settore orafo) sono un must per il raggiungimento del successo.

Ai clienti piace sentirsi gratificati

Innovazione, innovazione e ancora innovazione Sembra difficile parlare di innovazione nel mondo del retail data la crisi dei consumi in atto: spesso il negozio lotta per la sopravvivenza, talvolta con risultati deludenti perché vengono utilizzate strategie valide per mercati che oggi sono profondamenti mutati. Ecco quindi che l’innovazione, se mirata alle aspettative reali dei clienti, anche quelle più nascoste, può dare risultati eccellenti e di valore.



Gemme

Nano Materiale: la definizione adottata dalla Commissione Europea nel 2011.

E vai, con le Nano Gemme!

Gems by Luigi Costantini

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Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa Belgio

ai viste né sentite nominare? Aspetta che te ne capiti una tra le mani, e poi ci risentiamo! Eh, sì, perché i casi sono due: o te le danno come Nano Smeraldo, Nano Zaffiro Blu, Nano Zaffiro Viola, Nano Topazio Blu, Nano Peridoto, Nano Granato Arancione - Rosso, Nano Citrino (Quarzo), Nano Fumé (Quarzo), Nano Spinello Rosa, Nano Spinello Blu, Nano Spinello Nero, Nano Acquamarina, Nano Turchese, Nano Opale (Blu, Miele, Bianco-Giallo, Rosa); oppure te le rifilano e basta o, peggio ancora, te le rifilano lasciando cadere per strada il prefisso “Nano” giusto per semplificare - ovvero ti fini-

scono in mano “innominate”. Nella prima circostanza, affidarsi al dizionario e dedurre, come questo suggerisce, che si tratti di pietra derivante da “individuo o specie (nel nostro caso) minerale che ha dimensione notevolmente ridotta rispetto al normale” - uno smeraldino o uno zaffirotto, insomma è come dire aver portato il cervello all’ammasso. Da gatto a nove code sarebbe invece presupporre che il tutto abbia a che fare con un reticolo cristallino di dimensioni mignon; da sempliciotti, poi, dare per scontato che si tratti semplicemente d’una nuova denominazione commerciale per ciascuno dei citati materiali. Nel secondo dei due casi prece-


dentemente citati, è affar tuo capire come stiano le cose. Ci siamo? Diversa è invece la circostanza in cui, nel passaggio di mano, venga chiaramente specificato che i materiali di cui sopra non sono altro che imitazioni artificiali laddove, con questo termine, s’intende un prodotto di laboratorio senza alcun corrispondente in natura, che imita nel suo aspetto esteriore un certo materiale naturale, senza di questo replicare, però, né la struttura cristallina né la composizione chimica né, tantomeno, le proprietà fisiche ed ottiche (in tale eventualità potremmo parlare di imitazione sintetica). Se poi, a questa, di specifica, s’accompagnasse anche quella inerente l’acclarare il termine “Nano”, il nostro interlocutore meriterebbe un bacione in fronte. E così, onde evitare possibili future rivendicazioni da parte di ditte commerciali che dovessero sostenere l’esclusiva proprietà - come marchio commerciale - della denominazione, dia-

mo qui di seguito la definizione di “Nano Materiale” come adottata dalla Commissione Europea il 18 Ottobre del 2011: “Un materiale naturale, casuale o prodotto, contenente particelle, in uno stato slegato o come aggregato o come agglomerato e dove, per il 50% o più delle particelle nella distribuzione delle grandezze numeriche, una o più dimensioni esterne sono nell’intervallo di grandezza 1nm -100nm...”. Materiali, quindi, (citando ancora) “possedenti proprietà singolari derivate dalle caratteristiche presenti in essi le cui dimensioni sono su scala nanometrica (meno di 100nm)”, ove per nanometro (nm) s’intende 1/1.000.000 di millimetro. E quali sono queste particolari singolarità delle nostre Nano Gemme? Quelle di combinare le caratteristiche fisiche peculiari dei materiali cristallini e dei vetri in un ibrido che più propriamente verrà definito composto ceramico-vetroso, in cui le risultanti proprietà non saranno però la mera sommatoria di quelle dei materiali cristallini e dei vetri, presi separatamente, bensì quelle del nuovo composto, tipiche e caratteristiche di questo in quanto derivanti da una - come dire ? “nanorizzazione” dei propri componenti. E in che cosa consiste questa “nanorizzazione”? Cito ancora, da un testo tecnico: “Un aspetto della nanotecnologia è il notevole aumento del rapporto tra superficie e volume presente in molti materiali nanoscala che rende possibile nuovi effetti meccanici quantistici, come l’‘effetto confinamento quantico’ in cui le proprietà elettroniche dei solidi sono alterate con notevoli riduzioni della dimensione delle particelle. Questo effetto non entra in gioco durante il passaggio da macro a micro dimensioni. Tuttavia diventa pronunciato nel momento in cui viene raggiunto l’intervallo di dimensioni nanometriche. In aggiunta, anche diverse proprietà fisiche subiscono alterazioni nel passaggio dal sistema macroscopi-

co”. Capite ora come mai i Nano Cristalli di spinello, gahnite, quarzo, granato etc. (vedi soprastante elenco) - che chimicamente sono degli ossidi di magnesio, alluminio, zinco, silicio, oppure dei silicati, etc. - e che si sono accresciuti, e si sono uniformemente distribuiti, in una mistura di sostanze amorfe a temperature varianti tra i 1.500 ed i 1.750 °C, ritengono molte delle proprietà dei componenti originali, ma ne hanno assunte altre totalmente nuove? Ecco quindi che le nostre Nano Gemme possono presentare caratteri fisici variabili al variare della composizione, della concentrazione e della dimensione dei Nano Cristalli, sicché ampia sarà la gamma dei colori e delle saturazioni. Con colori stabili sino a temperature di 1.600 °C, con stabilità meccanica e strutturale eccezionale alle elevate temperature. Qualcosa mi dice che aspra sarà la singolar tenzone tra “gemme” sintetiche - da fusione alla fiamma, fusione in fondente ed idrotermali - e le Nano Gemme. E che quest’ultime sono qui per restare, e per un bel pezzo. Torniamo ora al caso in cui sia affar mio capire come stanno le cose. Amici cari: se il rifrattometro ed il polariscopio issano sempre la bandiera della monorifrangenza, se l’indice di rifrazione vira sempre tra 1,61 e 1,64, e se la bilancia idrostatica bordeggia sempre tra i 3,0 e i 3,3 g/cm³, andate pure di bolina stretta oppure col vento in poppa, ché il mare magnum dell’identificazione è tutto vostro. English translation: see page 101

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Tecnica

Secondo le nuove norme, delle leghe in oro bianco attualmente utilizzate non se ne salva quasi nessuna.

Rinunciare all’oro bianco?

Technology by Mauro Caneschi

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argomento ha tenuto banco negli ultimi mesi in tutte le conversazioni tra operatori del settore. Come si sa, dal 1°Aprile 2013 (e non c'entrano i pesci d’Aprile...) sono entrate in vigore, in tutta Europa, le due nuove norme europee che definiscono le modalità di controllo della cessione del Nichel da parte delle leghe metalliche che lo contengono. Regole, peraltro, già esistenti, ma che sono state nel tempo sottoposte a modifiche via via più restrittive. La Direttiva 94/27/CE, poi confermata dal Regolamento REACH (All. XVII, punto 27, § 3), prevede che sulle leghe contenenti Nichel vengano effettuate prove di cessione di questo metallo, per stabilire la conformità o meno ai limiti riportati. Queste prove vengono eseguite tramite metodi normati (Norme EN) che ogni paese traduce e pubblica attraverso il proprio ente di formazione, al quale

devono essere richieste. In Italia l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione). Nel caso in cui si ipotizzi che sulla lega sia stato effettuato un trattamento protettivo (ad esempio tramite rodiatura), la norma UNI EN 12472:2009 (prima revisione nell’anno 2006), prevede che i prodotti ricoperti siano messi in un buratto (le cui dimensioni e misure sono rigidamente normati) e tenuti per un certo tempo (normato) a contatto con spezzoni abrasivi (normati) ad un certo numero di giri al minuto (normati). Dopo questo trattamento, che simula l’usura di un prodotto dopo due anni di uso, si controlla la cessione del Nichel attraverso la norma UNI EN 1811: 2011. L’esecuzione dell’analisi secondo la norma EN 1811 (prima revisione nell’anno 2008), prevede la copertura dell’oggetto mediante mascheramento protettivo, tramite una vernice o lacca, in modo da lasciare scoperto 1 cm quadrato di superficie, e la successiva


immersione dell’oggetto in un bagno di sostanze chimiche che simulano il sudore umano. Dopo una settimana, il liquido del bagno viene esaminato per rilevare quanto Nichel è stato rilasciato. Il limite di conformità è di 0,2 μg/cm2/settimana per gli oggetti destinati al piercing, e di 0,5 μg/cm2/settimana per gli oggetti destinati a entrare in contatto diretto e prolungato con la pelle. Dato che analisi effettuate su lastre di prova avevano dato risultati assai contrastanti tra diversi laboratori impegnati nella stesura dei limiti tecnici della norma, è stato introdotto un fattore moltiplicativo, pari a 0,1, da utilizzare per la definizione del valore numerico “finale”. Questo permette, alla grande maggioranza delle leghe a basso tenore di Nichel, di rientrare entro i limiti di cessione prescritti. Dal 31 Marzo 2013 sono entrate in vigore le modifiche effettuate, nel frattempo, alle due norme di riferimento. Di queste, la EN 1811: 2011 ha modificato la composizione del bagno che simula il sudore umano, rendendolo più “aggressivo”(acido lattico, urea, cloruro di sodio e idrossido di sodio) e, soprattutto, ha tolto la divisione per un fattore 10 dei risultati analitici ottenuti nella prova stessa, diminuendo di fatto dello stesso fattore 10 la possibilità di una lega di essere conforme ai dettami del

regolamento REACH. Dal canto suo, la norma UNI EN 12472: 2009 ha introdotto un tipo di burattatura più “abrasiva” di quella che veniva indicata nella prima stesura. In pratica, come già esposto in un precedente articolo pubblicato in questa rivista, da prove eseguite su leghe in oro bianco attualmente utilizzate dagli operatori del settore, si evince che non si salva quasi nessuno. Su 34 leghe esaminate da un apposito gruppo di lavoro, infatti, solo una è risultata conforme agli standard previsti. E si parla di leghe in oro bianco 750‰... Per le leghe in oro bianco a più bassa caratura, non c'è salvezza. Che fare allora? Tralasciamo il problema delle leghe giacenti in magazzino, o degli oggetti finiti presenti nelle gioiellerie. All’uscita di questo articolo, come più volte suggerito, i fabbricanti dovrebbero aver venduto i loro stock nei paesi extra-europei che non hanno legislazioni restrittive riguardo al nichel, e i gioiellieri dovrebbero aver venduto i gioielli in oro bianco in loro possesso. Unica alternativa, la rifusione e il riutilizzo dell’oro. Ma per il futuro, si dovrà rinunciare all’oro bianco? Le opzioni indicate da tutti sono poche: - utilizzare leghe di oro bianco, sostituendo il Nichel - utilizzare leghe a basso tenore di Nichel, con coperture a spessore tali da superare il brusco trattamento erosivo previsto dalla norma UNI EN 12472: 2009 Nel primo caso sono state effettuate prove con leghe alternative a base di Palladio, Indio, Gallio e Manganese. I risultati, a parte le leghe a base di palladio, sono stati scarsi dal punto di vista del “bianco” ottenibile. Non è però il caso di scoraggiarsi. Nel secondo caso sono state effettuate prove su campioni di riferimento in oro bianco a cessione già definita di Nichel, utilizzando coperture galvaniche (rodiature + palladiature, argentature+rodiature, platinature + rodiature, palladiature+argentature ecc.). Le leghe così ottenute sono state testate sottoponendole

alle due norme sopracitate. Il trattamento ha abbassato significativamente la cessione del Nichel solo nel 10% dei casi. E’ evidente che occorre insistere nella ricerca. Nel primo caso, la metallurgia offre spesso soluzione impensate, attraverso l’utilizzo di elementi in quantità microscopiche e, nel secondo caso, c’è da trovare lo spessore massimo di ricopertura che può essere utilizzato prima di affrontare criticità nella resistenza dell’oggetto a cricche e a fessurazioni che renderebbero inutile la copertura stessa. Se si tiene conto poi del fatto che, a parità di costituzione della lega, la cessione del Nichel varia enormemente a seconda delle caratteristiche di costruzione e pulitura, è chiaro che emergeranno dal mercato delle leghe in oro bianco “adatte” alla costruzione di pezzi in microfusione, purché sottoposte ad un trattamento galvanico particolare, e altre “adatte” alla costruzione di pezzi su lastra, che saranno utilizzabili tal quali accanto ad altre ancora, che dovranno subire operazioni galvaniche specifiche prima dell’immissione sul mercato. C’è un altro stretto sentiero che ritengo parallelamente percorribile. Durante le trattative commerciali, viene normalmente proposto o richiesto “oro bianco”. Se invece di cercare come alternativa alle leghe in Platino un “oro che più bianco non si può”, si definisse cosa si intende per “oro bianco”, e si facesse riferimento ad un tipo di bianco meno splendente (e falso) dell’oro bianco rodiato? Esiste una norma internazionale, la ISO 8654, che individua, attraverso parametri oggettivi, il colore di una lega d’oro. E’ in atto una revisione di tale norma. E se i fabbricanti italiani fossero, una volta tanto, presenti al tavolo di normazione (magari attraverso persone disponibili a seguire i lavori e a riportare a tutto il comparto il grado di avanzamento), e iniziassero a proporre una loro definizione di “bianco”, per leghe più umanamente fattibili (leggi meno costose) e prive di Nichel?

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Fairs

OroArezzo voglia di reagire OroArezzo: desire to react

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Fairs

La fiera si è conclusa con un piccolo sospiro di sollievo. The trade fair closed with a faint sigh of relief.

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OroArezzo si è respirata al tempo stesso aria di crisi e tanta voglia di reagire alla crisi. La manifestazione, che si è svolta dal 13 al 16 Aprile, si è presentata all’appuntamento senza destare troppe aspettative tra gli operatori e si è conclusa sostanzialmente con un sospiro di sollievo, a fronte di risultati in generale non eclatanti ma neppure disastrosi. Detto questo, gli organizzatori hanno invitato oltre 200 buyer esteri, provenienti sia da mercati consolidati sia da Paesi nuovi ed emergenti, a sostegno del settore - sempre in gravi difficoltà sul fronte interno - e hanno cercato di ampliare l’offerta espositiva e le possibilità di vendita e acquisto, con aree specificamente riservate alle pietre, ai macchinari, al bijou (con lo spazio di Bi-Jewel), e al Cash&Carry: iniziative dettate dalle difficoltà del momento e dalla necessità di trovare risposte più flessibili e adeguate a supportare il comparto orafo. Coerentemente, si sono registrate novità anche per quanto riguarda Première, il concorso che premia i migliori prodotti di tendenza per l’anno successivo, che per questa edizione è stato realizzato in collaborazione con Vogue Gioiello e ha presentato il tema del “Black and White”,

un grande classico della gioielleria di tutti i tempi. Inoltre è stato presentato To_Bi_ Première, contest omologo di Première per gli espositori di Bi-Jewel, anche in questo caso con la collaborazione di Vogue Gioiello e con una traccia specifica, “Transparency”. La giuria, composta da giornalisti e buyer italiani e stranieri, ha premiato nell’ambito di Première 2014 le aziende


Roberto Magi (categoria Creatività), UnoAerre (categoria Tradizione) e, ex aequo per la categoria Tendenza, le aziende Graziella e Fratelli Bovo. Per quanto riguarda invece To_Bi_ Première 2014, i vincitori sono stati Lebole Gioielli per la categoria Creatività, Maria Sole Gioielli per la categoria Tradizione e, ex aequo per la categoria Tendenza, le aziende Alcozer & J e Queen Bijoux. Resta da segnalare l’interessante ed attualissimo convegno sul Commercio dell’Oro organizzato da Confindustria FEDERORAFI in collaborazione con Banca Etruria: per l’ennesima volta è emersa con chiarezza la necessità di una normativa ad hoc “che possa fare finalmente chiarezza per i quasi 40mila operatori dell’intera filiera (banche, banchi metalli, produttori e dettaglianti), compresi i circa 9000 ‘compro oro’ (o meglio ‘compro oreficeria’) specializzati”. n OroArezzo showed the crisis and the desire to respond to the crisis at the same time. The event, which was held on April 1316, took place without arousing too many expectations

among operators and basically ended with a sigh of relief, as general results were not sensational, but they were not disastrous either. That said, the organisers invited more than 200 international buyers from both established markets and new and emerging countries to support the industry - which continues to have serious difficulties on the home front - and sought to widen the exhibition range and the opportunities to sell and buy with areas specifically dedicated to stones, machinery, jewellery (with the Bi-Jewel area), and Cash&Carry. These initiatives have been dictated by the difficult economic situation and the need to find more flexible and suitable answers to support the gold jewellery sector. Accordingly, there were also innovations regarding Première, the contest that awards the best trendy products for the next year; for this edition it was organised in collaboration with Vogue Gioiello and it presented the

theme of “Black and White”, a great classic of jewellery of all time. In addition, the To_Bi_ Première contest was also launched, the counterpart of Première for exhibitors of Bi-Jewel, again with the collaboration of Vogue Gioiello and with a specific theme, “Transparency”. As part of Première 2014, a jury of Italian and foreign buyers and journalists awarded companies Roberto Magi (for the Creativity category), UNOAERRE (Tradition category) and Graziella and Fratelli Bovo, joint winners of the Trend category. As for To_Bi_ Première 2014, the winners were Lebole Gioielli for the Creativity category, Maria Sole Gioielli for the Tradition category, and companies Alcozer & J and Queen Bijoux, joint winners of the Trend category. Finally, we highlight the interesting and topical conference on Gold Trade, organised by Confindustria FEDERORAFI in collaboration with Banca Etruria. Once again it became clear that there is a need for a specific law “that will finally bring clarity to the nearly 40 thousand operators in the entire industry (banks, gold buyers, manufacturers and retailers), including about 9000 specialised ‘cash for gold’ stores”.

Momenti di OroArezzo 2013. Foto sopra: l’inaugurazione; in alto, a destra: la premiazione dei vincitori di Première; qui a lato: il concerto in memoria di Daniel Virtuoso. n Flashes of OroArezzo 2013. Photo above: opening ceremony; photo top, right: awarding the Première prize winners; at the side: the Daniel Virtuoso memorial concert.

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Fairs

Amberif 2013 l’oro che arriva (anche) dal mare Amber Planet

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Fairs by Marina Morini

NAC Amber Jewellery

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English translation: see page 102

olonia. La terra dell’ambra sulle rive del Mar Baltico: un materiale antichissimo - nasce 40 milioni di anni fa - e una storia che, nel mondo della gioielleria, risale al Paleolitico, ai primi ornamenti dell’umanità. L’ambra del Baltico è una resina prodotta dalle conifere che ricoprivano la Scandinavia e l’Ucraina e tutto intorno la baia di Danzica - la penisola di Sambian imprigionando piccoli animali, foglie, rami, insetti. Danzica era già un importante centro di lavorazione dell’ambra ai tempi dei mercanti Romani, che venivano fino a qui, nel 63 d.C., passando da Aquileia, per acquistare pezzi e monili d’ambra. E’ l’oro dei Paesi del Nord, che torna alla luce dai terreni sulla costa, oppure portato a galla dalle mareggiate primaverili e autunnali. Essendo leggerissima, infatti, viene a riva in piccole pepite e, ormai sempre più raramente, anche in blocchi di dimensioni importanti. Chiunque può raccogliere l’ambra e le spiagge, nei periodi giusti, brulicano di persone che ne vanno in cerca. Come per le gemme, così è per l’ambra: il gioiello viene costruito Andrzej Jacyszyn


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intorno alla preziosa resina, che viene tagliata da specialisti per poterne sfruttare al meglio le dimensioni, le inclusioni, il colore dalle mille sfumature - dal bruno al rossastro, dal miele al bianco latte. In gioielleria viene incastonata perlopiù in argento, il materiale classico, ma si cominciano a vedere pezzi abbinati a oro giallo, e anche a diamanti. I grandi clienti dei produttori di gioielli in ambra sono, da sempre, gli americani, i

Art 7

tedeschi e, più in generale, i Paesi del Nord Europa, dove esiste un’antica tradizione in questo senso. Da qualche anno sono i cinesi ad essersi innamorati dell’ambra, in particolare dei pezzi più grandi e preziosi: un mercato enorme e in crescita. La Polonia, e Danzica in particolare, amano l’ambra visceralmente: il governo ha lanciato il progetto “Amber. Treasure of Poland” (Ambra. Il Tesoro della Polonia) che terminerà nel 2014, di supporto alle piccole medie imprese che costituiscono

Malgorzata Wasowska

il tessuto di questo settore. Tra le iniziative, la costruzione di AmberExpo, nuova e moderna struttura dove si svolge “Amberif”, fiera dell’ambra, che compie, nel 2013, i venti anni di vita: una struttura che offre 12 mila metri quadrati di superficie e che quest’anno ha ospitato 450 espoLucjan Myrta: una vita con l’ambra sitori da 54 Paesi e visitatori provenienti, in particolare, da Germania, Russia, Cina, “Sono solo l’interprete di un dono di Italia e Gran Bretagna. Tantissime le iniDio” dice Lucjan Myrta, il più grande arziative collaterali: l’International Amber tista di ambra al mondo, la cui casaResearcher Symposium; la Galleria dei museo ospita capolavori in ambra - quaDesigners, un Trend Book 2013+, la Amber dri, mobili, tavoli, orologi, vasi e molto Look Trends & Styles - una sfilata di moda altro - e, spesso, importanti personaggi e di gioielli in ambra realizzati da giovani della politica e della cultura internaziocreativi così come da aziende consolidate; nali. Sotto: particolare di un mobile in il Mercurius Gedanensis Award, premio ambra, intarsiato e lavorato interamente del Ministero dell’Economia polacco dea mano: il lavoro di una vita. dicato agli espositori di Amberif, per promuovere il design, l’innovazione tecnica e l’eccellenza nella lavorazione. La Polonia è un Paese entusiasta, con una popolazione giovane che ha molta fiducia nel futuro e, soprattutto, nell’Unione Europea. La Polonia, infatti, membro della UE dal 2004, ha ricevuto importanti finanziamenti comunitari per realizzare o rinnovare le infrastrutture, per sostenere le aziende e formare i lavoratori in un momento di cambiamento, e per agevolare gli imprenditori stranieri che vogliano investire sul territorio. Nel 2014 Amberif si svolgerà Horsecka Jewelry dal 19 al 22 Marzo.

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News Nascerà in autunno Pianegonda joy

Nuovi organi direttivi per Assorologi

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Presidente Mario Peserico (foto); Vice Presidenti Roberto Beccari ed Elena Rusinenti. Consiglieri: Stefano Abbati, Patrizia Aste, Marcello Binda, Jean-Pierre Blaison, Pietro Bolletta, Marcello Borsetti, Laura Burdese, Lucio Fedele. Collegio dei Revisori dei Conti: Annibale Masserini, Bruno Nardelli, Marco Piola. Collegio dei Probiviri: Mario Binda, Michele Corvo, Luca Macchioni. La prima riunione operativa del nuovo Consiglio Direttivo è prevista subito dopo Baselworld.

Saranno lanciate il prossimo autunno/inverno 2013-2014 le collezioni Pianegonda joy, firmate Franco Pianegonda, prodotte e distribuite da Morellato Group, grazie ad un accordo siglato dall’imprenditore vicentino e Massimo Carraro (foto) lo scorso Aprile. Un accordo che, ha dichiarato Carraro, “rappresenta un segnale importante in un momento in cui prestigiosi brand italiani prendono la via dell’estero”. Il marchio Pianegonda, invece, continuerà a creare prodotti di alta gioielleria. English translation: see page 102

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Lo scorso 12 Aprile si è proceduto al rinnovo delle cariche direttive di Assorologi per il quadriennio 2013-2016. Il nuovo Consiglio Direttivo si è quindi riunito per la nomina del Presidente e dei Vice Presidenti. I nuovi organi direttivi risultano dunque così composti:

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Tommaso Mazza presidente Assocoral Nel Marzo scorso, l’Associazione dei Produttori Coralli Cammei e Gioielli di Torre del Greco ha nominato il nuovo Presidente nella persona di Tommaso Mazza (nella foto). Ciro Condito sarà Presidente Vicario, Gioia De Simone Vice Presidente e Michele De Simone Presidente del Collegio Sindacale. L’assemblea dei Soci ha inoltre rinnovato il Consiglio Direttivo, il Collegio Sindacale, i Sindaci supplenti e il Collegio dei Probiviri.

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News

Crieri: un elegante showroom per i clienti

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Aprirà a Maggio il nuovo showroom di Crieri, a Valenza (foto a destra). Uno spazio elegante e luminoso, proprio a fianco del-

l’azienda, dove i clienti potranno trovare una vasta gamma di modelli e di lavorazioni disponibili.

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PPR cambia nome e diventa Kering Il 18 Giugno prossimo, con l’approvazione dell’assemblea generale, il colosso francese PPR (Pinault Printemps Redoute) cambierà nome in Kering, e si focalizzerà sempre di più sui marchi del lusso e dello sport.

I brand di proprietà di Kering spaziano da Gucci a Bottega Veneta, da Boucheron a Girard-Perregaux, da Alexander McQueen a Brioni e molti altri marchi prestigiosi. Il nuovo logo sarà l’immagine di un gufo, simbolo di saggezza e di cura. Nella foto: François-Henry Pinault, presidente e amministratore delegato di PPR, presenta il nuovo logo.

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Il famoso gioielliere romano ha presentato per la prima volta a Hong Kong le sue collezioni di alta gioielleria: Embrace, Omles e Warda. Durante la serata di gala organizzata dall’Hong Kong International Jewellery Show, la famosa modella coreana/portoricana Ana Rivera (nella foto) ha indossato un anello della collezione Embrace e catene con pendenti in oro della collezione Omles. Marchio nato nel 1940, Angeletti ha sede nella prestigiosa Via Condotti, dove accoglie con professionalità e competenza clienti da tutto il mondo.

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Artigianato e Palazzo Dal 16 al 19 Maggio lo splendido Giardino Corsini di Firenze ospita la XIX edizione di Artigianato e Palazzo: l’evento riunisce 80 maestri artigiani, italiani e stranieri, che daranno dimostrazioni dal vivo delle loro tecniche, illustrando i segreti e la maestria necessari per creare un articolo “fatto a mano”. Parteciperà alla manifestazione anche la scuola di oreficeria Le Arti Orafe, con i gioielli dei suoi studenti, e la bottega orafa fiorentina di Paolo Penko. Il giorno 15 si terrà un’asta benefica a favore di Progetto Itaca, onlus che opera a favore di persone con disagi psichici.

L’ICA (International Colored Gemstone Association) si è unito ad UNICRI (United Nation Research Institute on Crime and Justice) per sviluppare, in collaborazione con VIJI (Vienna International Justice Institute) un metodo per certificare e tracciare le pietre di colore dai Paesi di origine. Nell’Aprile scorso, infatti, presso la sede di UNICRI a Torino, il presidente ICA Wilson Yuen ha incontrato alcuni selezionati stakeholder provenienti da Brasile, Colombia, Kenia, Mozambico, Sri Lanka e Tanzania e ha sottolineato l’importanza della trasparenza nella catena di distribuzione, della quale beneficerebbero tutti gli operatori, dalla miniera al mercato, aiutando così a rafforzare la fiducia dei consumatori.

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English translation PEOPLE Italian version: see page 72

Bruno Nardelli: happiness is to see women with our jewels by Marina Morini

English translation

Young, determined and enterprising, he is CEO of Nardelli Luxury and of Liu-Jo Luxury.

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At 40 years of age you have achieved important goals and hold prestigious positions. The international press calls you the “king of affordable luxury”. Is that enough to get a big head? Quite the opposite! It’s a good reason to focus more and more on work. What are you most passionate about in your career, launching a collection, sales charts, awards…? Let's say that my passion is my career as a whole. When you work so many hours a day and spend entire weeks around the world, you cannot keep this pace if you don’t have a great passion inside. But the thing I love the most is to see women wear our jewellery. I am happy because it means that we were able to understand their needs, their desires, to create trendy products with the right value for money. And what are you most passionate about in life? I love reading, going to the cinema and to the theatre, and travelling. Since I travel a lot for work, I try to seize every opportunity to learn about the cultures of my interlocutors and of the places I visit. What has the highest value on your scale of proprieties? Family is before everything and everyone. I am fortunate to have a beautiful family and wonderful parents who have given us the right values and tools to face the challenges of life. What are the most difficult aspects to

deal with as an entrepreneur today? The Italian crisis and recession are still being strongly felt and the sector is suffering considerably. We entrepreneurs feel abandoned by the institutions and we helplessly watch the Italian middle class become poorer and poorer. And how are you responding? Since 2012, we have put in place a very comprehensive internationalisation plan and this year we have chosen to abandon the Vicenza Fair and exhibit our products at the Basel Fair, which is the most important in the world. Three things that should be done immediately to revive the Italian jewellery industry. Our industry is experiencing the same problems of the entire Italian industry. With Confindustria, we have asked politicians for an immediate assumption of responsibility to counter the competitive gap, which requires Italian companies, compared to Germany ones, to pay more taxes by 20 percentage points, a higher cost of energy by 30% and almost twice as much the cost of money. Going on like this means to paralyse the Italian industrial system and therefore the jewellery industry as well. And to boost consumption? First of all, we need to put money back into workers’ pockets and to do so we have to lower the cost of labour. _________________________________________

CASE HISTORY Italian version: see page 74

Giorgio Visconti an all Italian story a worldwide success by Antonella Garello This Valenza company has been producing superlative jewellery with

matchless style for almost 70 years The Giorgio Visconti story is an all Italian one, epitome of that perseverance and creativity typical of the Valenza district. The brand is established as a small jeweller’s workshop in 1946, where founder Giorgio Visconti makes superlative jewellery, creations with precise workmanship and exquisite taste that win over an ever wider selective public as the years pass. The Eighties mark the Giorgio Visconti’s rise to fame abroad where it starts to be distributed to Europe’s top jewellers – particularly in Germany, Switzerland, Belgium and Holland – up to the great leap forward towards the United States: New York, where Giorgio Visconti jewellery is on high demand and makes a wonderful show of itself in the elegant Fifth Avenue and Madison Avenue shop windows, then again Hollywood, Miami, Dallas and Los Angeles. Sons Giorgio, Fabrizio and Andrea join the company in the Nineties, bringing their innovative contribution with them but without ever forgetting the production concept of this brand. Inspired by simplicity and nature, Giorgio Visconti creations are renowned for their superlative, matchless style, based on an “also worn every day” luxury concept that associates attention to the contemporary nature of its shapes with the great Italian goldsmith’s tradition, obsessive attention to detail with the studied harmony of the finished jewel. The gems, always top quality, are the distinguishing feature and at the same time the pride of its production: the coloured precious stones are selected and purchased directly in their countries of origin, whilst the diamonds are certified by in-house gemmologists or by international qualified laboratories. Communication, another aspect that has always been held in high consideration with great commitment by the company, is


also of great refined impact. In times like these, certainly not easy for Italian jewellery when taken as a whole, Giorgio Visconti jewels continue to stand out on their own and be admired throughout the world, thanks to their matchless elegance and a never-ending creative vein: in the end, this too is an all Italian story. _________________________________________

GEMS Italian version: see page 86

Getting on with nano gems by Luigi Costantini Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa Belgio Nanomaterial: the definition as adopted by the European Commission in 2011. Never seen or heard of them? Wait until you come across one of them, and then we’ll talk about it! Oh yes, because there are two cases: either they sell them to you as Nano Emerald, Nano Blue Sapphire, Nano Purple Sapphire, Nano Blue Topaz, Nano Peridoto, Nano Orange/Red Garnet, Nano Citrine (Quartz), Nano Smoked (Quartz), Nano Pink Spinel, Nano Blue Spinel, Nano Black Spinel, Nano Acquamarine, Nano Turquoise, Nano Opal (Blue, Honey, White-Yellow, Pink); or they just palm them off on you or, even worse, they fob them off dropping the “Nano” prefix - just to make things easier – which means you end up with some “unnamed” gemstones. In the first case, relying on a dictionary and concluding, as it suggests, that it is a stone derived from a “mineral individual or species (as in our case) that is noticeably smaller than normal” – in short, a little emerald or a small sapphire –

means to have renounced independent thinking. Or again, we could think like a cat o 'nine tails and assume that the whole thing has to do with a mini-sized crystal lattice, or be simpleminded and assume that it is simply a new trade name for each of the mentioned materials. In the latter case, it is up to you to figure out how things stand. Are we clear? It is a different thing when, in the handover, it is clearly specified that the materials mentioned above are nothing but artificial imitations, i.e. a product without any equivalent in nature, which mimics the outward appearance of a natural material but does not replicate its crystalline structure nor its chemical composition, let alone its physical and optical properties (in such a case we could talk about synthetic imitation). If this specification also included an explanation of the term “Nano”, our seller would deserve a big kiss on the forehead. Therefore, in order to prevent any future claims about the exclusive property of the name - as a trademark – by commercial firms, below is the definition of “Nanomaterials” as adopted by the European Commission on October 18, 2011: “A natural, incidental or manufactured material containing particles, in an unbound state or as an aggregate or as an agglomerate and where, for 50% or more of the particles in the number size distribution, one or more external dimensions is in the size range 1 nm - 100 nm...”. Therefore, materials that (quoting again) “have unique properties derived from the characteristics contained in them, the size of which is in the nanoscale range (less than 100nm)”, where nanometer (nm) means 1/1,000,000 millimeter. And what are the unique features of our Nano Gems? To combine the peculiar physical characteristics of crystalline materials and glasses into a hybrid that

will be more properly defined as a glassceramic compound, the resulting properties of which are not however the mere summation of those of crystalline materials and glasses, taken separately, but the typical, peculiar features of the new compound, as they result from a “nanorisation” of its components. And what is a “nanorisation” about? Still quoting from a technical text: “An important aspect of nanotechnology is the vastly increased ratio of surface area to volume present in many nanoscale materials, which makes possible new quantum mechanical effects. One example is the “quantum size effect” where the electronic properties of solids are altered with great reductions in particle size. This effect does not come into play by going from macro to micro dimensions. However, it becomes pronounced when the nanometer size range is reached. A certain number of physical properties also alter with the change from macroscopic systems”. Now do you understand why the Nano crystals of spinel, gahnite, quartz, garnet etc. (see above list) which chemically speaking are oxides of magnesium, aluminum, zinc, silicon, or silicates, etc, and which have grown and have uniformly distributed in a mixture of amorphous substances at temperatures ranging between1,500 and 1,750 °C - retain many of the properties of their original components but have also taken other entirely new properties? This is why our Nano Gems may have some physical characteristics that can vary with the composition, concentration and size of Nano Crystals, so that the color and saturation range will be wide. With color stable up to temperatures of 1,600 ° C, with exceptional mechanical and structural stability at high temperatures. Something tells me that there will be a bitter duel between synthetic “gem-

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English translation stones” – resulting from flame fusion, flux fusion and hydrothermal synthesis – and Nano Gemstones. And that the latter are here to stay, and for a long time. Let us now return to the case where it is up to me to understand how things stand. Dear friends: if the refractometer and the polariscope keep pointing to single refraction, if the refractive index always ranges between 1.61 and 1.64, and the hydrostatic balance is always between 3.0 and 3.3 g/cm, go ahead and sail close-hauled or with the wind at your back, because the vast sea of identification is all yours. _________________________________________

FAIRS Italian version: see page 92

English translation

Amberif 2013, the gold that comes (also) from the sea

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Poland. The land of amber on the shores of the Baltic Sea, an ancient material 40 million years ago - and a story that, for the jewellery world, dates back to the Paleolithic era, with the first ornaments of humanity. Baltic amber is a resin produced by the pine trees that covered Scandinavia and Ukraine and all around the Bay of Gdansk - the peninsula of Sambian - trapping small animals, leaves, twigs, insects. Gdansk was a major centre for the processing of amber since the time of Roman merchants, who went that far through Aquileia, back in 63 AD, to buy amber jewellery and pieces. It is the gold of countries of the North, which is brought to light by the land on the coast, or brought to the surface by spring and autumn sea storms. Being very light, it comes to shore in small nuggets and, although more and more rarely, even in blocks of larger size. Anyone can gather amber and, in the

right time of the year, beaches teem with people looking for amber. As for gems, so it is for amber: jewellery pieces are built around the precious resin, which is cut by specialists to make the best of its size, inclusions, and colour of innumerable shades - from brown to reddish, from honey to milky white. In jewellery, it is usually set in silver, but some pieces are now starting to be combined with yellow gold, and even diamonds. The major customers of amber jewellery manufacturers have always been Americans, Germans and, more generally, the northernmost countries of Europe, which have a long tradition in this regard. For some years now the Chinese have fallen in love with amber, in particular with the larger, precious pieces, representing a huge and growing market. Poland, and particularly Gdansk, deeply love amber, so much so that the government has launched the “Amber. Treasure of Poland” project, which will end in 2014, to support the small and medium enterprises that work in this industry. Initiatives include the construction of AmberExpo, a new and modern structure in which “Amberif” takes place, international fair of amber, which is celebrating its 20th anniversary in 2013. A structure that occupies of surface of 12,000 square meters and, this year, hosted 450 exhibitors from 54 countries, and visitors, in particular from Germany, Russia, China, Italy and Great Britain. The show offered a large number of side events: the International Amber Researcher Symposium; the Gallery of Designers, a Trend Book for 2013, the Amber Look Trends & Styles - a fashion show with amber jewellery made by both young designers and established companies; the Mercurius Gedanensis Award, the Polish Ministry of Economy is dedicated to exhibitors of Amberif, to promote design, technical

innovation and excellence in workmanship. Poland is an enthusiastic country with a young population that has great confidence in the future and, above all, in the European Union. Poland has been a member of the EU since 2004, and has received significant EU funding to build or renovate infrastructure, to support companies and train workers in a time of change, and to encourage foreign entrepreneurs who wish to invest in the country. In 2014, Amberif will take place on March 19-22.

Lucjan Myrta: a life with amber “I am just the interpreter of a gift from God”, says Lucjan Myrta, the greatest amber craftsman in the world, whose house-museum hosts amber masterpieces - paintings, furniture, tables, clocks, vases and more - and often important international personalities of politics and culture. Below: detail of a piece of furniture made of amber, carved and crafted entirely by hand. The work of a lifetime. _________________________________________

NEWS Italian version: see page 98

Pianegonda Joy to be launched in autumn The Pianegonda joy collections, designed by Franco Pianegonda, produced and distributed by Morellato Group thanks to an agreement signed last April by entrepreneur Massimo Carraro, from Vicenza, will be launched next autumn/winter 2013-2014. An agreement that “represents an important signal in a time when prestigious Italian brands tend to move abroad” said Carraro. The Pianegonda brand, however, will continue to create high-end jewellery products.


1,618 DE MARIA 2JEWELS AIRAUD, PHILIPPE ALCOZER & J ALEXANDER MCQUEEN AMBER PLANET AMBERIF AMBERMODA AMBROSIA PARIS ANDREJ JACYSZYN ANGELETTI – ROMA ANNAMARIA CAMMILLI ANTICOA ART7 AUDEMARS PIGUET AZZURRA DI DONATO GIUSEPPE BACCARAT BANCA ETRURIA BASCOU, STEPHANIE BASELWORLD BERTANI & CO. BI-JEWEL BOCCADAMO BOHEME BOTTEGA VENETA BOUCHERON BREIL BROSWAY BULGARI CAMOMILLA CAPAC CARTIER CASH&CARRY CHANTECLER COMETE GIOIELLI CRIERI DAMIANI DARIO & PETER DE ANNA KIERNAN DE FEO, NUNZIA DODO EAST WEST JEWELLERY EHINGER, ANNETTE FIERA DI VICENZA FILI PLAZA FRAHM, ANDREI FRATELLI BOVO GERARDO SACCO GIORGIO VISCONTI GIRARD-PERREGAUX GLAM ROCK GÖTSCH, BETTINA GRAZIELLA GUCCI GUESS HORSECKA JEWELRY I TING, HSIEH IL SIGILLO GIOIELLI D’ARTE INGLESINA INHORGENTA EUROPE ITITOLI KATTRI KERING KRAUSE, SIBYLLE

45 81 45 91 99 92 92, 93 93 60 92 99 81 29 37, 93 64 47 45 91 45 72, 98 48 90 18 – 21, 81 46 99 99 80, 81 80, 81 80, 81 79 68 81 90 44 48, 80, 81 98 81 81 34 40 81 42 38 72 34 41 91 58 74, 75, 81 99 60 36 91 99 79 93 41 40 48 33 67 39 99 39

LE PETIT CAPITAINE LEAL, SELMA LEBEBÈ LEBOLE GIOIELLI LLADRÒ MALGORZATA WASOWSKA MANIFATTURA DI DOMODOSSOLA MANNUCCI GIOIELLI MANUEL BOZZI MARIA SOLE GIOIELLI MARÍN, JOSE MARSÀ, PILAR MEISSEN MILIĆ, CLAUDIA MILUNA MM MARCO MAVILLA MONTEGRAPPA MORELLATO GROUP NAC AMBER JEWELLERY NARDELLI, BRUNO NIESSING NOUVELLE BAGUE OMEGA OROAREZZO OROCASH PANDORA PAULS, CHRISTINA PAVONE, ROBERTA PIANEGONDA PICCHIOTTI PIROPO JOYAS POMELLATO PPR QUEEN BIJOUX QUOINS RACHEL MCK REBECCA RECARLO ROBERTO DE MEGLIO ROBERTO MAGI RODRÍGUEZ, CRISTINA ROSATO S&A JEWELLERY DESIGN S’AGAPÒ SCHREPPEL, VERENA SCHULTE-HENGESBACH, BARBARA SODINI SOMMERLAD, PIA STROILI ORO SWAROVSKI SWATCH THUN TI SENTO MILANO TIFFANY & CO. TROLLBEADS TSC TURGIS, SILVIE UNOAERRE VALENTE MILANO VAN OOST, NELLY VHERNIER VINCI, COSIMO YUKIKO ZOPPINI

43 40 81 91 48 93 47 58 46 91 37 36 64 42 48 60 47 80, 81, 98 92 72, 73 37 44 64 90 80, 81 80, 81 39 28 98 29 42 81 99 91 34 33 80, 81 81 80 91 42 58 93 80, 81 41 35 79, 80 36 64, 80, 81 48, 60, 79, 80 79 79 58 45, 80, 81 46 80 45 91 44 42 80 76, 77 81 47

This month we talk about...

Questo mese parliamo di...

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Elenco Inserzionisti

AESSE PIETRE

16-22

AMIN DIAMANTI

5

BANGKOK GEMS & JEWELRY FAIR

97

BMBDECORLINE

24

BOCCADAMO

18/21

BOTTAZZI TECH

23

CHIMET

70-71

CONFUORTO GIOIELLI CRIERI DENTRO LE MURA D&SIGN

55 IV copertina-2-3 II copertina III copertina-104

ERIKA GIOIELLI

7

EUROGEMME FANTASY CORAL

50

GOGGI-STERLING

13

IBERJOYA

26

IGI

66

INTERGEM

12

INTERNATIONAL GEMS & JEWELRY FAIR

31

ITITOLI LANSA BY PAC TEAM EUROPA MACEF BIJOUX

85 6 17

MY JEWELS

53

MYLIFE

51

ONAMI BY CARLA CORAL

52 4

PRECIOSA

16

RIACEWAX

63

SILVER STAR

Advertisers’ Index

1

MARAKO’

PAOLO PIZZO

104

16-32

8

STROILI GIOIELLI

10

STUDEX ITALIA

30

TENDENCE

9

THE GEMWORLD MUNICH

25

TRASPARENZE

16

UMBERTO CHIUMMARIELLO

54

UNOAERRE VERA GIOIELLI

57-59-61 56




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