€ 5,00
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
L’ORAFO ITALIANO 7/8 2015
ANNO LXIX LUGLIO-AGOSTO 2015 - € 5,00
Since 1946
Turquoise & Coral The odd couple
Close up
Dress code: Black tie and Gold all over
Visual
Pomellato between luxury and prêt-à-porter
Insight
ro m a 1947.i t
COLLEZIONE PIN UP M AD E I N I TALY
Gioielli a partire da 64,00 Euro P adiglione 1, Stand 124
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Sommario In copertina / Cover Alcozer & J Contatto / Contact Via Mannelli 15/R 50136 Firenze Tel. +39 055 6236346 Fax +39 055 6266121 alcozer@alcozer.it www.alcozer.it
GlobalRoundUp
13 news
Gucci-Operti/ Bianca Moretti/ Montblanc/RV/ Preciosa Crystal Components/ Piaget/ Vicenzaoro Dubai/ Peraboni-Fiera Spa/ Exhibition: Gioielli di gusto/
Desires
20 couture awards
Photo by Close up Studios
I gioiellieri italiani primeggiano al concorso organizzato dal Salone di Las Vegas
22 cannes 2015
Pendente di Alcozer & J in ottone dorato a forma di ragno con ametista, occhio di falco, granati, zaffiri e cristalli swarovski. ■ Spider shaped pendant by Alcozer & J in gold plated brass with amethyst, hawk's eye, garnets, sapphires and swarovski crystals.
Sul red carpet del festival le grandi maison internazionali fanno a gara a chi scintilla di più
27 coloured stones
Turchese e corallo sono le gemme più amate dell'estate: ecco tutto ciò che bisogna sapere e vedere
22 20
49 a man's passion
Sport & Style: gioielli e dettagli preziosi per una uscita al largo o una cena allo Yacht Club.
People&brands
60 the greatest atelier
Bulgari costruisce a Valenza una nuova manifattura di gioielli. Ne parla il Ceo, Jean-Christophe Babin.
64 INTERVIEW
Il marchio Queriot punta tutto su qualità, creatività e capacità di interpretare le richieste del mercato (in crisi).
66 case history
27
Il successo delle Carose, bamboline da indossare come ciondoli, è stato immediato e virale. Oggi un brevetto le tutela da una pletora di imitazioni.
Heritage
69 a very old story
L'antica casa Meissen, trecento anni di lusso, espande il suo universo agli accessori, tra cui brillano i gioielli.
73 Must have
Originalità del design, efficacia della comunicazione, colore, grandi ambizioni: Pomellato mantiene la sua anima daywear ma punta alla Haute Joaillerie.
79 cross cultures
l'Orafo 2015
4
Una mostra al Metropolitan Museum di NY esplora le relazioni tra l'estetica cinese e lo stile occidentale.
luglio/agosto
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Sommario
69
Visual
81 dress code
Il nero degli accessori del prossimo Autunno/Inverno si veste da sera con un tocco d'oro.
InsideJewellery
88 JCK Show
Protagonista dell'evento fieristico il gusto della clientela americana, che ama osare con forme e colori vistosi.
90 oroarezzo
Successo dell'evento aretino che ha visto un aumento degli espositori e dei visitatori, complice anche la cancellazione della Fiera di Vicenza a maggio.
92 la via della seta
81
60
Prima puntata del viaggio tra Italia e Cina di Françoise Izaute, consulente per i rapporti d'affari nel settore orafo tra imprese dei due lontani Paesi.
94 HONG KONG JEWELLERY & GEM FAIR
Oltre 3500 espositori mostreranno in settembre le proprie novità a più di 50 mila visitatori provenienti da tutto il mondo. Un appuntamento da non mancare.
96 semilavorati
Le imprese italiane produttrici di componenti per gioielli si sono imposte a livello internazionale per la qualità dei prodotti e la puntualità del servizio.
98 comunicazione
Nuove campagne, nuovi ambasciatori, eventi:
i luxury brand si muovono a 360° nel mondo dei media.
99 english text
73
104 l'orafo club 108 brands in this issue
jamcommunication.it
Da vent'anni Alcozer & J si rinnova continuamente per sottolineare la bellezza peculiare di ogni donna, donandole oggetti unici che esprimono originalitĂ , ricercatezza e desiderio di osare. Da questo moto continuo, alimentato da curiositĂ e desiderio di stupire, parte la ricerca su nuove forme, materiali e mondi. Forme sempre piĂš avvolgenti, che donano particolare allure e raccontano nuove storie, tutte da indossare. Materiali che diventano iridescenti, con il metallo lucidato alternato alla particolare doratura. Mondi nuovi, non solo per la ricerca di prodotti esclusivi da inglobare nelle proprie creazioni, ma come punti di partenza per apertura di nuovi mercati: negli ultimi due anni sono stati aperti una serie di negozi monomarca in Russia, con la previsione di altre aperture in ulteriori territori. Alcozer & J has been on the move for twenty years to beautify every woman's unique qualities, with precious items that express uniqueness, elegance and a wish of dare. From this perpetual motion, fueled by curiosity and a strong wish of amaze, starts the search on new shapes, materials and worlds. Wrap-around shapes that give unique allures and tell brand new stories; cangiante materials like the polished metal next to the peculiar plating; new worlds, as inspiration and unusual manufactured products englobed in every new creation, and as locations for new single-brand stores networks: in two years several new single-brand stores were opened in Russia, and the will is to open many others worldwide.
“ Un gioiello dedicato a tutte le donne che amano osare e vogliono esprimerlo attraverso di esso” “A jewel thought for all women that desire to dare and want to express it.” Giampiero Alcozer
RJC_Layout 1 28/04/15 14:29 Pagina 1
Costruire una filiera responsabile oro e platinoidi per diamanti, al consumatore dalla miniera
ANNO LXVIII - NUMERO 7-8 - LUGLIO/AGOSTO 2015 direttore editoriale
Building a responsible diamond, gold and platinum metals supply chain from mine to customer Il Responsible Jewellery Council (RJC) è un’organizzazione internazionale no-profit, costituita nel 2005 da un gruppo di 14 dell’intero comparto organizzazioni rappresentative dei dia manti e dell’oreficeria. Il RJC è retto da un Consiglio Direttivo e coadiuvato da varie Commissioni per ogni settore d’inte La gestione è affidata ad un team con sede resse. dell’attivitĂ Canada e Regno Unito. Il RJC accoglie membri ap- in Australia, partenenti a qualsiasi settore della filiera dell’oreficeria e della gioielleria, di ogni dimensione, comprese le associazioni di categoria. Missione: “Ci sforziamo di essere l’organizza zione riconosciuta per certificazioni e standard al servizio dell’integritĂ della filiera e della sostenibilitĂ nel settore glo orologeriaâ€?. Council piĂš di 600 bale di gioielleria e Il raggruppa Associati e piĂš di 400 Membri Certificati. La lista è disponibile presso www.responsiblejewellery.com/members/certiďŹ ed-members/
direttore responsabile
Jewellery Council (RJC) is an International The Responsible in 2005 by a group of not-for-proďŹ t organisation established from across-section of the diamond and gold 14 organisations jewellery business. The RJC is governed by a Board of Direc- tors, supported by a number of Committees and administered by a Management Team located in the United Kingdom, Ca- nada and India. The RJC welcomes new Members from all parts of the jewellery supply chain, including trade associa tions. Mission: “We strive to be the recognized standards and certiďŹ cation organization for sup ply cha in integrity and su stainability in the global ďŹ ne jewellery and watch industry“. more than 600 Members and more than 400 RJC now groups CertiďŹ ed Members globally. The list of RJC Members is available at www.responsiblejewellery.com/members/certiďŹ ed-members/
Ilaria Danieli Andrea Aiello
in redazione
Antonella Garello
collaboratori
Emanuela Chiesa, Luigi Costantini, Françoise Izaute, Marianna Redaelli, Sonia Sbolzani, Diego Soprana
progetto e grafica
Cristiano Guenzi
foto
Close up Studios
traduzioni
Promo-Est
pubblicitĂ
dircom@edifis.it
traffico pubblicitario stampa e-mail web site prezzo per copia arretrati abbonamenti
Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it CPZ S.p.A. - Costa di Mezzate BG orafo@edifis.it www.orafoitaliano.it â‚Ź 5,00 â‚Ź 10,00 Italia â‚Ź 40,00 Europe â‚Ź 80,00 Resto del mondo â‚Ź 100,00 abbonamenti@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano N° 1038 del 10/01/1949 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. – Viale Coni Zugna, 71 – 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. l’Orafo Italiano una rivista edita da:
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Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
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Gioielleria Carulli - Altamura (BA) Capire i tuoi desideri di professionista e tradurre ogni esigenza funzionale in una gioielleria che diventi uno strumento di successo, è il nostro principale obiettivo. Lo facciamo con serietà, esperienza e professionalità. Da sempre. Siamo presenti a VICENZAORO SEPTEMBER 5 - 9 settembre 2015 / Pad. 2.3 - Stand 313
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Global Round Up UNA SERATA A CAGLIARI PER I MODELLI PIÙ PREZIOSI
TEMPESTA DI DIAMANTI
SULL'ESTATE DI GUCCI L'iconico motivo a morsetto, protagonista dei gioielli della maison ma anche di borse e accessori, si arricchisce di dettagli preziosi di Emanuela
Chiesa
A Cagliari, nel suo spazio di via Sulis, l'Antica Orologeria Candido Operti ha presentato le ultime creazioni di gioielli e orologi Gucci. La collezione Flora si arricchisce di nuovi preziosi: una collana in oro bianco e rosa, costituita da una fitta serie di fiori e farfalle, con diamanti incastonati e smalto bianco, un anello a serpente completamente coperto di diamanti e una parure dal motivo innovativo e audace composta da una collana con pendente a forma di teschio e anello coordinato. Anche alla collezione Horsebit, declinazione preziosa dell'iconico motivo a morsetto della maison (ben noto come decorazione di borse e accessori) si aggiungono quattro parure che propongono nuovi colori, pietre e stili. Particolarmente apprezzata dal pubblico di invitati alla serata la versione in oro rosa e pavé di diamanti bianchi. Il motivo viene interpretato con estrema efficacia anche in una nuova, raffinata collezione di orologi da donna con cassa in acciaio, che nel modello con quadrante in madreperla bianca è decorata da dodici diamanti. ■ In Cagliari, within the evocative area of Via Sulis, the Antica Orologeria Candido Operti introduced the latest creations of jewels and watches by Gucci. The Flora Collection, the climax of Gucci artisanship, is enriched with new precious items: a white and rose gold necklace, consisting in a thick series of flowers and butterflies set with diamonds and white enamel, a snake ring fully covered in diamonds, and a set with an innovative and provocative pattern consisting in a necklace with a skull-shaped pendant and a matching ring. The Horsebit collection, the precious version of the iconic Gucci horsebit pattern (very well known as a decoration for bags and accessories), is also complemented by four sets introducing new colours, stones and styles. People invited to the presentation particularly appreciated the version in rose gold and white diamond pavé. The pattern is superbly interpreted also in a new collection of women’s watches with steel case decorated with diamonds in the model with white mother-of- pearl face.
Parure della collezione Horsebit di Gucci composta da orecchini dal tipico motivo a morsetto e collana con ciondolo in oro rosa e pavé di diamanti. ■ Horsebit Collection parure by Gucci consisting in a pair of earrings and a necklace with the iconic horsebit clasp in rose gold and diamond pavé.
l'Orafo 2015
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luglio/agosto
Global Round Up
MONTBLANC premia il poldi pezzoli
le sirene di bianca MORETTI I nuovi bracciali a tema marino si aggiungono ai ciondoli componibili, best seller del brand L'acqua è l'elemento che da sempre affascina Cecilia Farina, nata sul Lago Trasimeno e oggi titolare e designer del brand Bianca Moretti. Il marchio ha riscosso notevole successo con la collezione di punta Le Sirene, inizialmente composta da ciondoli intercambiabili in cui la coda e il busto delle sirenette si possono facilmente sostituire (con un semplice gesto) con altri di diverso colore o finitura, grazie a un procedimento brevettato. Ora le mitiche e affascinanti creature marine si arricchiscono di nuove declinazioni e sono protagoniste dei nuovi bracciali rigidi di Bianca Moretti, realizzati in bronzo placcato oro rosa e vivacizzati da smalti di vari colori. ■ Water is the element that has always fascinated Cecilia Farina, born on Lake Trasimeno and now owner and designer of the Bianca Moretti brand. The brand had a remarkable success with the leading collection Le Sirene (Mermaids), initially consisting of interchangeable charms with the tail and body of Mermaids that can be easily replaced with others of different colours or finishing thanks to a simple gesture fruit of a patented process. Now the mythical and charming sea creatures are enriched with new collections and are the protagonists of the new rigid bracelets by Bianca Moretti, realised in rose gold plated bronze and enlivened by bright enamels of various colours.
La Cultural Foundation della maison, che sostiene progetti artistici, premia la presidente del Club del Restauro del museo milanese Umberta Gnutti Beretta (a sinistra nella foto), presidente del Club del Restauro della Fondazione Museo Poldi Pezzoli, è la vincitrice dell’edizione italiana del Montblanc de la Culture Arts Patronage Award 2015. Si tratta di un premio conferito alle personalità che dedicano tempo ed energie a favore di progetti artistici e culturali. Oltre a una donazione in denaro per sostenere le attività della Fondazione, Umberta Gnutti Beretta è stata omaggiata con una versione speciale della stilografica Patron of Art.
■ Umberta Gnutti Beretta (in the photo, left), President of the Club del Restauro of Fondazione Museo Poldi Pezzoli, won the Italian edition of Montblanc de la Culture Arts Patronage Award 2015. This award is assigned every year by the maison to those personalities that devote time and energy to artistic and cultural projects. Besides a money donation to support the activities of the Foundation, Umberta Gnutti Beretta was awarded with a special version of the fountain pen belonging to the Patron of Art collection.
PIUME DI DRAGO L'originale proposta animalier di RV si orienta sul mood orientale e sviluppa un collier flessibile e leggero Un drago piumato in oro lavorato a mano, flessibile e adattabile come collana e come bracciale, è il gioiello animalier della collezione Memory proposto di recente da RV, nota azienda aretina che dal 1978 è specializzata in lavorazioni d'oro e d'argento in microfili. Ricerca e innovazione sono i punti di forza del marchio e le sue creazioni sono caratterizzate da estrema leggerezza e flessibilità grazie all'inserimento nel tessuto prezioso di un'anima contenitiva in materiali polimerici o siliconici che permettono di ottenere consistenza l'Orafo 2015
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luglio/agosto
ed elasticità. ■ A handmade gold plumed dragon necklace, flexible and adjustable also as a bracelet, is the animalier jewel of the Memory collection proposed by RV, a well-known company based in Arezzo that since 1978 has been specialising in workings of gold and silver microthreads. Research and innovation are RV’s strong points and its creations are characterised by the utmost lightness and flexibility thanks to the insertion in the precious fabric of a core in polymeric or silicone materials.
I Pavé
Caterina Balivo per LeBebé
Global Round Up
vicenzaoro dubai, opinioni a confronto Alcuni espositori hanno lamentato una riuscita ben al di sotto delle promesse. Il direttore della Fiera sostiene la necessità di presidiare quell'area
Multicolour chains Nuove tonalità cromatiche per i Preciosa Crystal Components, che ampliano la gamma delle serie multicolore della linea Maxima con due nuove linee di tonalità, Oriental Mosaics e Silky Curves. Perfetti interpreti della tendenza Autunno/Inverno 2015, che predilige colori accesi, i nuovi cristalli sono estremamente versatili e
Sulla prima edizione di Vicenzaoro Dubai, organizzata in aprile dalla partnership nata tra Fiera di Vicenza Spa e l’Emirato, le opinioni sono controverse: un gruppo di aziende italiane espositrici ha lamentato lacune organizzative, un layout deludente e scarsa presenza di buyer, invitando per iscritto la Fiera a fornire spiegazioni. Le statistiche ufficiali, diffuse agli operatori e alla stampa, parlano di «oltre 6000 visitatori e buyer, provenienti da 110 paesi, per circa 500 espositori»: numeri non eccezionali, ma comunque significativi per una manifestazione appena lanciata. Chi conosce bene la zona sostiene che la maggior parte delle vendite di gioielli passa attraverso un gruppo di grossisti locali (come ha verificato l'Orafo Italiano durante una visita a Dubai riportata sul numero di dicembre 2014) i quali non necessitano ma anzi tendono a ostacolare le fiere che gravitano sul loro stesso business. «È innegabile, ma indipendente da noi, che sull’evento abbiano pesato fattori negativi per il settore come la svalutazione del rublo sostiene Corrado Facco, direttore di Fiera Vicenza Spa mentre per quanto riguarda l’organizzazione sappiamo di poter migliorare e intendiamo farlo. Ma sul potenziale di quell'area per il business orafo italiano restiamo convinti di aver visto giusto, basti pensare che l’India vende gioielleria al mondo, tramite Dubai, per un valore pari a 10 miliardi di dollari, mentre l’Italia è ferma a 1,5 miliardi. Quanto ai grossisti, non possono servire tutti, e anzi la commercializzazione dovrà adeguarsi a nuovi modelli di cui gli italiani potranno beneficiare a breve, se non si lasceranno superare da competitor più aggressivi come i produttori turchi. La domanda esiste, è destinata a crescere e per poterla incrociare prima di altri continueremo a proporre Vienzaoro Dubai anche nel 2016».
possono essere saldati, cuciti o incollati. ■ New colour hues for Preciosa Crystal Components, widening the range of multicolour series of the Maxima lines with two lines of colours, Oriental Mosaics and Silky Curves. Perfect interpreters of the trend for F/W 2015, the new crystals are extremely versatile and can be welded, sewen or glued.
piaget apre a milano Piaget sceglie il quadrilatero milanese della moda come location per la sua prima boutique italiana, optando per uno spazio di 250 mq distribuiti su due livelli. Maestosamente arredata, la boutique di via Verri 10 ospiterà le creazioni più preziose della Maison. ■ Piaget chooses the famous fashion district of Milan as a location for its first Italian
boutique.The location is a 250 sq. m. area on two magnificently furnished levels in via Verri 10 that will host the most prestigious creations of the Maison.
English translation: see pag. 99
Fiera milano: cambio al vertice Corrado Peraboni è il nuovo amministratore delegato di Fiera Spa Corrado Peraboni, ex direttore generale di Fondazione Fiera, ha assunto l’incarico di nuovo amministratore delegato di Fiera spa. A lui sarà affidata l'attuazione del piano industriale che individua tre linee strategiche: rafforzamento delle manifestazioni leader, internazionalizzazione, penetrazione dei segmenti operativi collaterali al business fieristico. l'Orafo 2015
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■ Corrado Peraboni, former general manager of Fondazione Fiera, is the new managing director of Fiera spa. He will be entrusted with the implementation of the industrial plan consisting in three strategic lines: strengthening of the leading events, internationalisation, penetration of operation segments collateral to the exhibition business.
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Forever Unique sarà presente a VICENZAORO Settembre 2015. Padiglione 6, Stand 143.
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8 Lati • 8 Cuori • 8 Frecce • 68 Faccette La collezione Forever Unique esalta la perfezione del diamante Ideal Square, l’unico con taglio brevettato Cuori e Frecce che esalta la brillantezza della pietra. L’allineamento simmetrico delle 68 faccette regala ai nostri diamanti le proporzioni migliori al mondo e garantisce una luminosità senza precedenti. Dall’estrazione alla vendita garantiamo assoluta etica e trasparenza: i diamanti Ideal Square sono estratti, tagliati e levigati in Canada sotto standard rigidi di rispetto sociale e ambientale.
Global Round Up ESPOSIZIONI
SOTTO I RIFLETTORI:
GIOIE DI GUSTO L'Orafo Italiano è media partner della mostra su gioielli e cibo, parte degli eventi Expo in Città, che aprirà a settembre nelle sale di Palazzo Morando per concludersi con un evento a dicembre Da sempre i colori e le forme del cibo hanno ispirato designer di gioielleria e stilisti di moda. Così, uscendo dal proprio ambito naturale, il cibo ha saputo trasformarsi in forma estetica e preziosa, contribuendo a tracciare una "storia appetitosa" del gioiello figurativo. Questa storia è protagonista della mostra Gioielli di Gusto che si terrà dal 17 settembre all'8 dicembre nelle sale del Museo della Moda, nello storico Palazzo Morando di via Sant'Andrea a Milano; l'esposizione offrirà all'ammirazione del pubblico gioielli e bijoux a forma dei cibi più diversi e golosi. Quattro le aree previste: "Il Gusto delle Maison", dedicata alle creazioni dei grandi gioiellieri italiani e internazionali; "Il Gusto della Moda", che vedrà raccolti i bijoux più divertenti creati dai fashion brand; "Il Gusto Contemporary", che presenterà una collezione dei più interessanti pezzi di design orafo ispirati al cibo; "Il Gusto Vintage", con una selezione di bijoux d'epoca, dalla prima metà dell'800 agli anni '90 del Novecento. Ideata da Mara Cappelletti, la mostra è curata da Maria Canella, Mariateresa Chirico e Anty Pansera, ed è realizzata in collaborazione con il Comune di Milano, mentre gli allestimenti sono del designer Alejandro Ruiz e le teche sono di Daca Vetrina d'autore. L'Orafo Italiano è la rivista scelta come trade media partner per l'iniziativa, inserita nel calendario di Expo in città. ■ The colours and shapes of food have always inspired jewellery and fashion designers alike. Therefore, leaving its natural environment, food was able to transform into an aesthetic and precious form, tracing a “tasty history” of jewel. This history is protagonist at the Exhibition Gioielli di Gusto that will be held from 17th September to 8th December at the Museum of fashion, in the historic Morando Palace in the very heart of Milan. Jewels and custom jewels with the shapes of the most diverse and tastiest food will be presented to the public. Four areas have been envisaged: "The Taste of Maisons", dedicated to the creations of the great Italian and International jewellers; "The Taste of Fashion", including the funniest custom jewels created by the fashion brands; "The Contemporary Taste ", that will introduce a collection of the most interesting items of the jewelry design inspired by food; "The Vintage taste", with a selection of period custom jewels from the first half of the 19th century to the 1990s. Created by Mara Cappelletti, the exhibition is curated by Maria Canella, Mariateresa Chirico and Anty Pansera, and is realised with the collaboration of Comune di Milano, while the designer Alejandro Ruiz signed the staging and Daca Vetrina d'autore realized the display cases. L'Orafo Italiano was chosen as trade media partner for this initiative, included in the schedule of Expo in città. l'Orafo 2015
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In alto, orecchini in oro, corallo, zaffiri e diamanti di De Simone Fratelli come l'anello in basso a sinistra con scultura in corallo e diamanti. A destra, spilla-orologio a forma di ciliegia in oro giallo, argento, diamanti e smalto della collezione De Marchi. Sotto, orecchini a motivo di grappoli e pampini della collezione De Marchi.
Desires
flash
COUTURE SHOW
GLI ITALIANI
SUL PODIO Il prestigioso concorso indetto dal Salone di Las Vegas ha dato grandi soddisfazioni alla gioielleria del nostro paese. Tanti i premi conquistati da aziende e designer nelle diverse categorie di Ilaria
Danieli
NEW ITALIAN ART Bracciale in oro rosa e diamanti. Secondo classificato nella categoria Haute Couture. ■ Rose gold and diamond bracelet. First Runner up in the category Haute Couture.
L
a più alta concentrazione internazionale di top brand di gioielleria (da Bulgari a Dodo, da Stephen Webster a David Yurman) e di buyer di altissimo livello (come Bergdorf Goodman e Neiman Marcus) si dà appuntamento ogni anno a Couture, salone che si tiene al Wynn Resort di Las Vegas in date sovrapponibili (28 maggio-1 giugno) a quelle del JCK organizzato al Mandalay Bay. Oltre 4000 buyer per circa 200 espositori capaci di stimolare ogni anno nuovi desideri di lusso: tra questi, Couture indice un concorso che quest’anno ha premiato diversi marchi italiani. Si tratta di eccellenze riconosciute come Buccellati ma anche di outsider come Federica Rettore, italianissima designer che distribuisce solo all’estero. Di tutte queste realtà è stata premiata la capacità di reinventare le forme e le materie senza alterare, e anzi migliorando ulteriormente, la raffinata tecnica artigiana italiana. l'Orafo 2015
■ The highest international concentration of jewellery top brands (from Bulgari to Dodo, from Stephen Webster to David Yurman) and top level buyers (such as Bergdorf Goodman and Neiman Marcus) meet every year at Couture, an exhibition held at Wynn Resort in Las Vegas on dates (28 May – 1 June) that can be overlapped to the JCK events organised at the Mandalay Bay. Over 4000 buyers for about 200 exhibitors able to stimulate new luxury desires every year: Couture announces a competition among them that, this year, has awarded various Italian brands. They are acknowledged excellences such as Buccellati along with outsiders like Federica Rettore, Italian designer distributing only abroad. All these realities were awarded for their capacity of reinventing shapes and materials without altering, on the contrary even further improving, the refined Italian artisanal technique.
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BUCCELLATI Anello in oro bianco e giallo con pietre preziose. Terzo classificato nella categoria Gioielli con pietre di colore superiori ai 20K. ■ White and yellow gold ring with precious stones. Second Runner up in the category Best in Colored Gemstones Above 20K.
BIZZOTTO GIOIELLI Bracciale in oro e diamanti. Terzo classificato per la categoria Gioielli in oro. ■ Gold and diamond bracelet. Second Runner up in the category Best in Gold.
J JEWELS Orecchini della collezione Aria in oro, diamanti bianchi e schegge di diamanti brown. Secondo classificato nella categoria Gioielli con diamanti inferiori ai 20K. ■ Aria collection earrings in gold, white diamonds and flat brown diamond. First Runner up in the category Best in Diamonds below 20K.
FEDERICA RETTORE Bracciale in diaspro, oro rosa e diamanti. Secondo classificato nella categoria Gioielli con pietre di colore inferiori ai 20K. ■ Jasper, gold and diamond bracelet. First Runner up in the category Best in Colored Gemstones below 20K.
l'Orafo 2015
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Desires
flash
CELEBRITY STYLE
le luci di
cannes Sul red carpet del festival i gioielli più scintillanti delle grandi maison internazionali impreziosiscono il look delle dive di Emanuela
L
Chiesa
e grandi maison internazionali della gioielleria, prime fra tutte de Grisogono e Chopard, hanno sfilato sul red carpet di Cannes 2015, brillando sotto i riflettori assieme alle star che hanno scelto di indossare le loro preziose creazioni. In primo piano soprattutto i monili in oro con diamanti o gemme di colore decisamente importanti che hanno impreziosito il look di star del calibro di Charlize Theron, Eva Longoria, Poppy Delevingne, Laetitia Casta, Shu Qi, Elettra Wiedemann, Andie MacDowell, Sienna Miller e Natalie Portman. Orecchini pendenti, collier e anelli importanti sono stati gli item più gettonati. Un altro must have che ha spopolato tra le dive è stato il gioiello a forma di serpente: Sophie Marceau ha indossato una collana di Chopard, Natasha Poly un collier di Boucheron, mentre Naomi Watts, Isabeli Fontana e Valeria Golino si sono orientate sui bracciali della collezione Serpenti in oro e diamanti di Bulgari. Infine, i gioielli con diamanti Fairmined della Green Carpet Collection di Chopard sono stati scelti da altre celebrities come Nieves Alvarez e Marion Cotillard, che ha esibito un hand piece disegnato da lei stessa. ■ The great international jewellery maisons, first among all De Grisogono and Chopard, were recently present on the red carpet of Cannes 2015, shining under the spotlights along with the celebrities that chose to wear their precious creations. At the forefront mainly jewels in white gold with diamonds or very precious colour stones that embellished the look of Charlize Theron, Eva Longoria, Poppy Delevingne, Laetitia Casta, Shu Qi, Elettra Wiedemann, Andie MacDowell, Sienna Miller and Natalie Portman. Pendant earrings, necklaces and important rings were the most popular items. The snake-shaped jewel is another must have that had great success among stars: Sophie Marceau wore a necklace by Chopard, Natasha Poly a necklace by Boucheron while Naomi Watts, Isabeli Fontana and Valeria Golino preferred the bracelets of the Serpenti collection by Bulgari. Finally, jewels with Fairmined diamonds of the Green Carpet Collection by Chopard were chosen by stars like Nieves Alvarez and Marion Cotillard who wore a handpiece designed by herself. l'Orafo 2015
DE GRISOGONO Natalie Portman indossa orecchini in oro bianco con diamanti bianchi e 6 diamanti taglio briolette.■ Natalie Portman wearing a pair of earrings in white gold with white diamonds and 6 briolette-cut diamonds.
DE GRISOGNO Orecchini Melody of Colours, in oro rosa e titanio con turchese e ametiste. ■ Melody of Colours earrings, in rose gold and titanium with turquoise and amethyst. 22
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CHOPARD La star cinese Fan Bingbing sul red carpet con orecchini in oro bianco, diamanti e pietre di colore. ■ The Chinese star Fan Bingbing on the red carpet wearing white gold earrings with diamonds and color stones.
CHOPARD Orecchini Haute Joaillerie in oro bianco con diamanti bianchi e due smeraldi taglio ottagonale. ■ Haute Joaillerie earrings in white gold with white diamonds and two octagonal cut emeralds.
CHOPARD Araya Hargate ha sfoggiato un paio di orecchini pendenti in oro bianco con diamanti. ■ Araya Hargate wore a pair of white gold pendant earrings with diamonds.
CARTIER Per Jane Fonda uno spettacolare collier di diamanti e rubini, con al centro un rubino del Mozambico ovale da 15,29 carati. ■ For Jane Fonda a spectacular ruby and diamond necklace with, at the center, a Mozambique oval 15.29 carat ruby.
CHOPARD Lea-Seydoux ha scelto orecchini con diamanti bianchi e zaffiri e anello in parure. ■ Lea-Seydoux chose a pair of blue sapphire and white diamond earrings with a matching sapphire ring. l'Orafo 2015
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CHOPARD Adriana Lima indossa orecchini in oro bianco con smeraldi e diamanti, bracciale e anello in oro bianco con diamanti. ■ Adriana Lima wore white gold earrings with emeralds and diamonds, and a white gold bracelet and ring with diamonds.
SPOTLIGHT
avanguardia
e storia
Tecnologie innovative e grande flessibilità produttiva consentono all'azienda aretina di offrire qualità Made in Italy con tempistiche competitive e servizi su misura
A
nche se non è esattamente un nativo digitale e fin dal 1983 si dedica ai gioielli dell’azienda Artlinea che ha fondato ad Arezzo e di cui è titolare, Doriano Martinelli ha capito molto presto il potenziale della tecnologia, dell’informatica e delle giovani generazioni. Fin da subito, infatti, ha investito sugli strumenti che l’innovazione gli metteva a disposizione per migliorare il suo prodotto e il suo servizio, pur preservando il valore qualitatitivo della tradizione artigiana aretina. È riuscito infatti a ottenere una estrema flessibilità produttiva, offrendo ai suoi clienti collezioni classiche oppure vicine alle tendenze moda sia in oro sia in argento, con pietre preziose o senza, con volumi importanti «CON NOI I DETTAGLIANTI o misure discrete, sempre mantenenFANNO CASSA E NON do un rapporto MAGAZZINO» qualità-prezzo davvero competititvo. Consapevole delle esigenze dei dettaglianti, Martinelli ha fatto in modo di poter fornire un ordine in due giorni di tempo al massimo, sempre garantendo la massima qualità e la finitura artigianale. «La nostra capacità più apprezzata è quella di poter personalizzare i nostri gioielli, a seconda delle richieste di ogni singolo cliente. Possiamo produrre anche un pezzo per volta, nelle caratteristiche desiderate, senza quindi obbligare il negoziante e noi stessi ad appesantire il magazzino e di conseguenza a immobilizzare le risorse. Chiaramente l'utilizzo della tecnologia va coniugato con una manualità accurata, perché ogni pezzo viene rifinito a mano nei minimi dettagli». Un’attenzione par-
Gioielli della nuova collezione Gold di Artlinea in oro a 18 carati e alcuni dettagli del ciclo di affreschi di Piero della Francesca La leggenda della Vera Croce che decorano la Cappella Maggiore della Basillica di Arezzo. A destra uno scorcio delle vie di Arezzo. ■ Jewelry from the new Gold collection in 9 kt gold and details of the frescoes La leggenda della Vera Croce, by Piero della Francesca, which decorate the Cappella Maggiore of the Basilica in Arezzo. Aside, a view of a street in Arezzo.
Il concorso Artlinea ha deciso di premiare le sue clienti finali con un concorso in quattro estrazioni che mette in palio gioielli del valore di 5000 euro. Queste foto ritraggono la vincitrice della seconda estrazione, cui è stato donato un anello con zaffiro. Per informazioni www.artlineaspa.it
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ticolare meritano i prodotti in oro leggerissimi della nuova collezione Spring 2015, creati per incontrare il mercato che al piacere di un gioiello non intende mai rinunciare. Ecco allora una linea di pendenti, collier, anelli e braccciali che giocano con le diverse sfaccettature della femminilità proponendo disegni armoniosi e linee morbide che interpretano forme floreali e astratte. Un prodotto vendibile e accessibile, ma rigorosamente Made in Italy. ■ Even if he is not exactly a digital native and since 1983 he has been devoting himself to the jewels of the Artlinea company he founded and owns in Arezzo, Doriano Martinelli very soon understood the potential of technology, IT and of young generations. In fact, he immediately invested on innovative tools to improve both his product and service, though preserving the quality value of the artisan tradition from Arezzo. In fact, he managed to obtain an extreme production flexibility, offering his customers classic collections or items close to the fashion trends in both gold and silver, with or without precious stones, in remarkable volumes or reasonable sizes, always maintaining a really competitive value for money. Aware of his retailers’ needs, Martinelli managed to deliver an order within a two-day time, always ensuring the highest quality and artisan finishing. «Our great capacity is that of being able to customise our jewels to meet the needs of every single customer. We can even manufacture one piece at a «POSSIAMO PRODURRE time, with the desired GIOIELLI RIFINITI characteristics, without being obliged, along A MANO IN 48 ORE» with the shopkeeper, to encumber the storehouse and, as a consequence, to lock up resources. Obviously, the use of technology must be combined with a very high manual skill, as every item must be finished by hand». The very light golden products of the new Spring 2015 collection deserve a particular attention. They have been created to meet the requests of a market that does not want to give up the pleasure of a jewel. Therefore, the company has created a line of pendants, necklaces, rings and bracelets playing with the different facets of femininity proposing harmonious patterns and soft lines reinterpreting flower and abstract shapes. An accessible product easy to sell, though strictly Made in Italy.
The contest Artilinea has decided to reward its final customers with a fourdraw contest raffling jewels for a total value of 5,000 Euros. These pictures show the winner of the second draw who was given a ring with a sapphire. For further information see www.artlineaspa.it
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ICONICO E MISTERIOSO
ROSSO
CORALLO Con i suoi colori intensi, che si specchiano negli affreschi di Pompei, questa gemma di lunga tradizione campana è da sempre protagonista di opere d'arte, dipinti e gioielli di
Antonella Garello
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Nella pagina precedente: affresco della Villa dei Misteri, Pompei: particolare della scena della catechesi. In questa pagina: particolare della scena dell'agape. â– In the previous page: fresco of the Villa of Mysteries, Pompeii: a detail of the catechesis scene. In this page: a detail of the agape scene.
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CARMELA LIVERINO Anello in oro bianco con corallo del Mediterraneo e smeraldi; disponiibili collana e orecchini in parure. ■ White gold ring with Mediterranean coral and emeralds; necklace and earrings as a set.
MODULA Collana in corallo giapponese muschitama, con argento 925 rodiato e incisione in avorio mammut. ■ Necklace in Japanese muschitama coral with rhodiumplated sterling silver and engravings in mammoth ivory.
Sala del Triclinio di Villa dei Misteri, Pompei: scena con donna che si acconcia i capelli. ■ Triclinium Hall in the Villa of Mysteries, Pompeii: scene with a woman doing her hair.
SALVATORE COLLARO Spole di corallo Sardegna tagliate in varie forme. ■ Sardinian coral elements cut in various shapes.
CIARAVOLO Bracciale Civetta in oro giallo, diamanti, corallo rosso del Mediterraneo, corallo nero. ■ Civetta bracelet in yellow gold, diamonds, Mediterranean red coral, black coral.
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Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867), Ritratto di Cecile Bochet, Mme Panckoucke (1811), Musée du Louvre, Parigi. ■ Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867), Portrait of Cecile Bochet, Mme Panckoucke (1811), Musée du Louvre, Paris.
MISIS Orecchini in argento placcato oro e brunito, smalti bianchi e corallo; stella marina in argento brunito e zirconi neri. ■ Earrings in gold plated and burnished silver, white enamels and coral, starfish in burnished silver and black zirconia.
D'ELIA Spilla in oro bianco con diamanti e corallo Momo giapponese. ■ White gold brooch with diamonds and Japanese Momo coral.
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BRUNO MAZZA Collana in corallo Sardegna montato in oro giallo. ■ Necklace in Sardinian coral set in yellow gold.
EVANUEVA Orecchini della collezione Greta in corallo, oro e diamanti; disponibili anello e bracciale in parure. ■ Earrings of the Greta collection in coral, gold and diamonds; ring and bracelet as a set are available.
Il Ghirlandaio (1449-1494), Ritratto di giovane dama, Museu Calouste Gulbenkian, Lisbona. ■ Il Ghirlandaio (1449-1494), Portrait of a young lady, Museu Calouste Gulbenkian, Lisbon.
FABULA ETRUSCA Bracciale in corallo con chiusura ed elemento centrale in oro microfuso a cera persa. ■ A bracelet in coral with lost wax cast gold central element and clasp.
CONFUORTO GIOIELLI Collana in corallo a tre fili con elementi in alpacca satinata dorata. Disponibili in parure anche bracciale, anello e orecchini. ■ Three-string coral necklace with elements in golden satin finished alpacca. Bracelet, ring and earrings of the same set are available.
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ROVIAN Anelli della collezione Raffaello in corallo del Mediterraneo, oro e diamanti. ■ Earrings of the Raffaello collection in Mediterranean coral, gold and diamonds.
ENZO LIVERINO 1894 Mascherone in corallo Momo montato in oro e diamanti. ■ Mask in Momo coral set in gold with diamonds.
AUCELLA Anello in oro rosa con corallo rosso del Mediterraneo, onice nera e diamanti. ■ Rose gold ring with Mediterranean red coral, black onyx and diamonds.
CORAL ORAFA MEDITERRANEA Ciondolo montato in oro bianco con goccia di corallo moro e diamanti. ■ Pendant set in gold with a drop in ox blood coral and diamonds.
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ELITE BIJOUX Collana in argento rodiato con corallo rosso Mediterraneo e perle di fiume. ■ Necklace in rhodium-plated silver with Mediterranean red coral and freshwater pearls.
GIOVANNI RASPINI Una creazione in argento 925 e corallo della collezione Superbangles, che comprende pezzi unici o in edizione limitata. ■ A creation in sterling silver and coral of the Superbangles collection, comprising unique pieces or limited editions.
GOLD SISTERS Dalla collezione Intrecci d'Arte di Namida, bracciale Celestino, montato in oro con corallo e perle. Interamente realizzato a mano. ■ From the Intrecci d’Arte di Namida collection, Celestino bracelet set in gold with coral and pearls. Fully handmade.
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Collier in gocce di corallo, oro bianco e diamanti di De Simone Fratelli. Nella pagina a fianco, anello in oro giallo e platino di Jean Schlumberger per Tiffany & Co. con una rubellite centrale taglio ovale, turchesi e diamanti. ■ Collier by De Simone Fratelli in white gold and diamonds with coral drops. Aside, ring in yellow gold and platinum by Jean Schlumberger for Tiffany & Co. with an oval-shaped rubellite, turquoise and diamonds.
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nche se “fa così fino” operazione di rilucidatura accostare la tinta pacondotta con normale spazzostello del cielo a quella la da orafo (impiegata per lucidelle rose, anche se ciò è di dare oggetti d’oreficeria) caricata antica tradizione in luoghi tanto distanti tra con “polvere di Tripoli”. Una volta stabiloro quanto improbabili per affinità culturali e religiolito “il sesso” della pietra azzurra, che per i più, e se (a cui si rifanno le tradizioni) - come il Tibet dei tibetani pure per il vocabolario “Devoto–Oli” della lingua italiana, veraci che furono e il Sud-Ovest degli Stati Uniti dei popoli vira al femminile (l’inglese, bontà sua, non ha problemi “di amerindi d’antan - per cortesia, genere” del genere), potremmo non fatelo, se non tenendo ben riscontrare altre strane anadiscoste le due gemme. Non logie tra le due gemme, per CORALLO E TURCHESE dovreste mai scordare la buona quanto attiene: regola: pietre di differente ma Proprietà e reazioni varie: Il anche d’egual durezza, a concorallo rosa e bianco si barcatatto, s’abradono l’un l’altra, e, menano tra i 2,60 e i 2,70 g/ per una sorta di spietata legge cm3, in densità; la turchese darwiniana in auge puranche mediamente tra i 2,56 ed i 2,75 nel mondo minerale, la più dura g/cm3, più prossima all’ultimo avrà sempre il sopravvento. valore, anzichenò. L’indice di La poetica “fanciulla marina” rifrazione - leggibile al rifratProprietà, reazioni, trattamenti, - traduzione dal greco “Koura tometro - dell’uno fa n = 1,65 imitazioni: come riconoscere Halos”, da cui il sostantivo Coe dell’altra n = 1,62 mediae mantenere in salute le due gemme rallo - col suo 3,0-4,0 sulla scamente; ambedue sono birifranla di Mohs ci rimetterà sempre di Luigi Costantini genti, ma data la loro opacità, Managing Director Settore Formazione Italia la “pelle” andandosi a strofinaun solo indice è rilevabile al I.G.I. International Gemological Institute Anversa re sull’ermafrodita lessicale (il rifrattometro, sia nell’un caso turchese o la turchese?) pierre che nell’altro. Al polariscopio, turquoise che, sulla medesima la reazione del corallo (se sufscala, fa 5,0-6,0 (quella americana: 4,0-4,5). Nel qual caso - a ficientemente traslucido) è quella d’un aggregato cristallidifferenza della perla coltivata che sarebbe spacciata senza no qual esso in effetti è, mentre quella della turchese (non remissione di sorta, poverina - l’opacizzazione superficiale essendovi trasmissione di luce) non è acquisibile, benché sia (“di pelle”) che ne deriverà sarà ovviabile con una semplice l’una che l’altra siano birifrangenti. In tutti e due la traspa-
GOOD
TO KNOW
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renza si colloca tra il semi-traslucido e l’opaco. Entrambi, cari amici (ma soprattutto care amiche), temono il contatto con profumi e cosmetici e hanno in orrore qualsiasi sostanza acida, ivi compresa la sudorazione della vostra pelle, se malauguratamente lo fosse (acida); il corallo, poi, è delicato come un bebè di sangue blu: non gli basta essere una gemma assai porosa, per cui assorbe non solo le succitate sostanze, e pure l’alcool e numerosi prodotti chimici con cui dovesse entrare in contatto, ma reagisce anche con qualsiasi tipo di acido creando una reazione effervescente dovuta alla rapida formazione di anidride carbonica, il che costituisce peraltro una prova utile per distinguerlo da certe sue imitazioni. Tutto ciò non vale nel caso il vostro corallo fosse blu o nero, in quanto la composizione di queste due ultime varietà è di natura cornea e non calcarea. Lo sapete tutti - non e vero? - che il corallo è costituito per un 93-95% da carbonato di calcio, da un 3% di carbonato di magnesio e per il restante 2-4% da conchiolina, una sostanza organica - derivando da scheletri calcarei di organismi marini dell’ordine delle Gorgonacee e del genere Corallium – e allora perché sfidare il destino col volerlo a tutti i costi accoppiare a sostanze acide, sia pure a basso tasso d’acidità? Ovvìa! Se la frittata fosse stata fatta (dal soggetto che l’indossa, generalmente), basterà ricorrere alla semplice operazione di rilucidatura (anche ripetuta) come dianzi specificato. Se l’operatore è di quelli “ganzi”, alla fine un paio di ripassate con olio d’oliva è capace di rifilargliele, al vostro corallo, che assumerà quella morbidezza alla vista e al tatto che tanto intenerisce il cuore. La nostra turchese, dal canto suo, anche non scherza, in quanto a delicatezza nei contatti ravvicinati: aggiungete alle sostanze deleterie per il corallo i saponi, gli oli, i detersivi, i solventi e gli alcali e, soprattutto nei campioni più porosi di provenienza americana, vi sarete assicurati un quasi certo peggioramento del colore. Già la gemma ci mette abbastanza del suo, col virare nel tempo nella maggior parte degli esemplari - da quel bel colore azzurro a un azzurro verdastro, probabilmente per alterazione dei composti di ferro in essa contenuti, o per disidratazione. Non parliamo poi di riscaldamento a temperature elevate
(250 °C): la disidratazione e la conseguente decolorazione è certa come il sole che sorgerà e tramonterà per i prossimi 5 miliardi di anni (e poi si vedrà). Ecco, già che ci siamo, fate mente locale: la turchese è, chimicamente, un fosfato idrato di alluminio e rame con variabili quantità di ferro, rispondente alla formula CuAl6(P04)4(OH)8.4H20. Mica vi voglio spaventare o farmi bello con le formule: desidero solo significare che la colorazione azzurra, la più pregiata, è dovuta alla presenza del rame (Cu), mentre quella verde al ferro, e che è tutta quell’acqua (ben 4 molecole di H20) a farvi venire il mal di testa della disidratazione. Tutto là. Quindi, amici orafi, datevi una calmata con quel cannello ossidrico! Tornando poi a bomba al diffuso problema del cambiamento di colore dovuto alla varia e disparata reattività ai vari agenti, non meravigliatevi se va per la maggiore una bella impregnazione con sostanze acriliche capace di rendere il colore meno alterabile nel tempo, e se la gran parte delle turchesi in giro son seraficamente denominate, appunto, “stabilizzate”! Se invece la solita maldestra cliente ce l’avesse messa tutta a combinare il guaio e l’“inverdire” avesse già preso piede, un’arma di difesa ce l’avreste ancora: ricorrere al tagliatore per una ripassata alla mola in modo da togliere quella pellicola superficiale d’alterazione e ripristinare una lucidatura come si deve. Ma, già che ci siamo con le raccomandazioni, vorrei spendere una parolina in più sull’argomento “effetti causati dal calore”: la nostra turchese mica s’accontenta di disidratarsi e perdere colore; può anche decrepitare esplodendo in pezzi, colorando la fiamma di verde e diventando lei stessa marrone. Il corallo, da par suo, alla fiamma del cannello si fa tutto nero come il carbone. Occhio, quindi… Ambedue, il corallo e la turchese, chiedono per pietà che non le si sottoponga a pulitura a ultrasuoni o pulitura a vapore e che, se doveste pulirle anche solo con acqua calda – ben tollerata, del resto – evitiate l’uso di spazzole a setola dura impiegando invece quelle a setola morbida. Insomma, un po’ di gentilezza! E con questo, per quanto riguarda le strane coincidenze e gli inaspettati accostamenti nelle precauzioni da adottarsi per l’insolita coppia che manco ha in comune l’origine (origine organica il co-
LA TURCHESE (FEMMINILE SECONDO IL DIZIONARIO) TEME IL CONTATTO CON QUALSIASI SOSTANZA ACIDA E SI DISIDRATA FACILMENTE
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rallo, inorganica la turchese), it’s enough, il suffit, basta y sobra. Mi punge vaghezza, però, dal momento che se n’era fatto cenno, di non tralasciare un altro paio d’argomenti che senz’altro vi potrebbero tornar utili e che non offrono – questi proprio no - spunti di comunanza tra le due gemme. Le imitazioni, per esempio: per quanto attiene il corallo, esso è raramente confuso con altri materiali da gemma poiché la sua caratteristica struttura (descritta come minutamente rigata o striata secondo la direzione d’allungamento dei rami) e la sua forma lo rendono facilmente distinguibile. Altre particolarità distintive son quelle piccole depressioni rotonde e poco profonde in cui alloggiavano i singoli polipi coralliferi in crescita, oltre che le minute cavità causate da alcuni tipi di organismi marini perforanti, in superficie. Tali caratteristiche, se non ravvisabili a occhio nudo, lo saranno di certo all’ingrandimento. Vale poi la pena rammentare, nel caso vi fosse già sfuggito di mente, che basta deporre sulla superficie del materiale in esame una gocciolina di acido cloridrico normaldecimo e l’empia imitazione verrà messa a nudo, non esibendo reazione d’effervescenza alcuna, com’è invece il caso del corallo verace. Pertanto: la perla conch o di gasteropode di colore simile al corallo non ne ha però la struttura tipica, essendo la propria, di struttura, più paragonabile a una fiammata che a una striatura. La conchiglia bianca di gasteropode tagliata a sfera a imitazione del corallo bianco si tradirà per la struttura di crescita parallela, sua peculiare, e per le zonature rosacee. La celluloide emetterà un odore di canfora allorché verrà riscaldata, oltre a esibire un aspetto del tutto dissimile dal corallo, come le altre sotto-riportate sostanze, del resto. Il legno, meschineddu, sotto una mascheratura superficiale si rivelerà per quel che è, con la sua struttura legnosa, semplicemente graffiandolo con l’unghia. La ceralacca, sotto ingrandimento, ha un aspetto fluido simile al vetro. Il vetro è privo dell’aspetto tipico del corallo e magari sarà interessato dalla presenza di bolle gassose. La plastica, come sopra: la diversa densità risulterà evidente, in ogni caso, osservando la differente velocità d’affondamento - plastica e corallo - in un bicchiere d’acqua distillata. Il “Corallo Sintetico Gilson” è in realtà calcite pura finemente polverizzata, addizionata di sostanza colorante, compattata e agglomerata a elevate pressioni: indice di rifrazione, densità e aspetto all’ingrandimento completamente diversi da quelli del corallo riveleranno l’arcano. L’avorio vegetale tinto: struttura a celle puntiformi, all’ingrandimento. Miscele di gomma e gesso: struttura non tipica del corallo. Marmo di polvere e colla di pesce colorati con cinabro o minio: idem come sopra. Osso calcinato e colorato: idem. Polvere di corallo miscelata a collante: idem. Polvere di calcite, magnesite, dolomite addizionata di colorante e miscelata a collante: idem. Tutte le miscele, a ogni buon
conto, sono piuttosto opache, se illuminate da un fascio di luce molto forte; il corallo risulta traslucido. Porcellana: idem. Tutto questo per dirvi di che cosa non sia capace l’essere umano, a ‘sto mondo….. Per quanto riguarda invece la turchese: minerali naturali molto simili alla turchese, e tutti separabili da quest’ultima o per differente indice di rifrazione o per diversa densità, o per aspetto, o per una combinazione dei tre, sono: la lazulite, l’odontolite tinta con vivianite, la variscite, la wardite, i calcedoni colorati artificialmente, il calcedonio diaspro tinto, la crisocolla, il serpentino, la smithsonite, la howlite tinta (quanta di questa, in giro, negli anni ’80 e ’90!), il feldspato amazzonite. Ed ecco le sostanze artificiali a imitazione della turchese: neolite ottenuta con polvere compressa di bayerite (circolava a vagoni, negli anni ’80!); neoturchese, ricavata dalla polvere compressa di gibbsite; turchese di Vienna, prodotta con argilla tinta; calcare tinto; marmo tinto; vetro; porcellana; plastiche; frammenti di turchese o avorio polverizzati, tinti e pressati con sostanze collanti. Materiali sintetici a imitazione della turchese: turchese sintetica, con o senza matrice: la più importante caratteristica diagnostica, a moderati ingrandimenti, è la peculiare configurazione “a buccia d’arancia”. Veniamo ora ai Trattamenti: nel corallo, per individuare un trattamento artificiale del colore, basta intingere, in certi casi, un batuffolo di cotone in un solvente per smalto da unghie, strofinandolo poi sulla superficie del campione in causa: tracce della colorazione rimarranno sul batuffolo così intriso. In caso di corallo di bassa qualità, poroso o “bucherellato”, che sia stato “stuccato” con resine sintetiche per renderlo più compatto, è sufficiente esaminare il campione agli U.V. a Onda Lunga: il materiale colorato artificialmente rivelerà fluorescenza più marcata in accesi rossi porpora, in corrispondenza delle fessure, ove più si concentra il colore, ovviamente. Nella turchese la colorazione artificiale con Blu di Prussia verrà svelata dalla perdita di colore nel punto in cui sia stata depositata una gocciolina di ammoniaca. L’impregnazione con olio, cera, paraffina, plastica o silice colloidale (quest’ultima specialmente usata per indurire la turchese americana tenera e friabile), possono essere rivelate accostando una punta termica all’area sospetta di trattamento: la liquefazione e la fuoriuscita del “mostriciattolo”, oppure l’acre odore che si sprigiona (plastiche) daranno la prova del misfatto. E qui mi fermo, anche se non tutto è stato detto della strana coppia, nella convinzione d’avervi fornito abbastanza munizioni per combattere la quotidiana battaglia. Per quanto riguarda gli aspetti valutativi, non c’è di meglio che la pratica e l’esperienza vostra d’ogni dì che il buon Dio manda in Terra. Passo e chiudo.
LE IMITAZIONI DI ENTRAMBE LE PIETRE SI POSSONO SMASCHERARE CON PICCOLI ACCORGIMENTI DA ADDETTI AI LAVORI
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English translation: see pag. 99 36
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Desires close up CHARMING TURQUOISE
BETWEEN
BLUE AND GREEN La gemma dei nativi americani, dalla tonalità vellutata, è diventata un classico della gioielleria estiva, un atout delle boutique di Capri e il trademark di un prestigioso brand di Ilaria
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Danieli
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CHANTECLER Sautoir in oro bianco e boule sfaccettate di turchese con sfera e dettagli in pavé di diamanti. ■ Long necklace in white gold and turquoise faceted boules with a sphere and details in diamond pavé.
LORENZ BÄUMER Anello in oro bianco e brunito con turchese e ametiste. ■ White and burnished gold ring with turquoise and amethysts.
VAN CLEEF & ARPELS Anello Sea Side in oro bianco con diamanti taglio baguette, spicchi di turchese e diamante Fancy Vivid Yellow con taglio a cuscino di 5,34 carati. ■ Sea Side ring in white gold and baguette cut diamonds, turquoise slices and a 5,34 carat cushion cut fancy vivid yellow diamond.
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DE SIMONE FRATELLI Orecchini della collezione Lucky in oro bianco, diamanti e turchesi cabochon. â– White gold earrings from the Lucky collection with diamonds and cabochon turquoise stones.
COLLARO Collier in perle di turchese naturale (provenienza Arizona) intervallate da rondelle in oro giallo â– Natural turquoise beads from Arizona for this collier with yellow gold details.
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MATTIOLI Orecchini in oro rosa, diamanti brown e turchese. ■ Rose gold earrings with diamonds and turquoise.
CARTIER Anello della collezione Paris Nouvelle Vague in oro rosa, zaffiri blu, calcedonio, lapislazzuli, turchesi cabochon, pietra di luna, acquemarine e diamanti. ■ Rose gold ring of the Paris Nouvelle Vague collection with blue sapphires, chalcedony, lapis lazuli, cabochon turquoise, moonstone, aquamarine and diamonds.
ZYDO Orecchini chandelier in oro bianco, diamanti e turchesi della collezione Blooming. ■ Chandelier earrings in white gold, diamonds and turquoise drops from the Blooming collection.
ANDREA MANGIOLA Anello in oro bianco con diamanti e turchese centrale cabochon. ■ White gold ring with diamonds and a cabochon turquoise at the center.
BORGHESI Collana intrecciata a mano in oro giallo e bianco con diamanti e pendente in turchese "spider web" proveniente da Quchan. Pezzo unico. ■ Handwoven yellow and white gold necklace (unique piece) with diamonds and a "spider web" turquoise pendant from Quchan.
La turchese cosiddetta Spider web, estratta soprattutto in Nevada, Arizona e Colorado, è attraversata da fitte venature scure ed è considerata tra le più pregiate. ■ The so called Spider web turquoise, mined in Nevada, Arizona and Colorado, shows a dark veining and is considered as one of the most valuable.
MATTIA MAZZA Orecchini della collezione Phoenix in oro, pastiglie di turchese e pietre preziose. ■ Phoenix collection earrings in gold, turquoise tablets and precious stones.
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POMELLATO Anello in oro rosa con centrale di turchese sfaccettato e pavé di rubini. ■ Rose gold ring with a faceted turquoise stone at the center and ruby pavé. BLUE WHITE Orecchini in oro bianco con diamanti (taglio rosetta e taglio brillante) e gocce di turchese persiano.■ White gold earrings with diamonds (rosette and brilliant cut) and Persian turquoise drops.
MARCO BICEGO Bracciale rigido in oro giallo inciso a mano con il bulino e pastiglie di turchese sfaccettato. ■ Bangle in hand engraved yellow gold and faceted turquoise tablets.
LUCIFER VIR HONESTUS Bracciale a manetta in oro rosa con grande turchese centrale e diamanti. ■ Rose gold cuff with a big turquoise stone at the center and diamonds.
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DE GRISOGONO Orecchini in oro brunito, smeraldi e gocce di turchese. ■ Earrings in burnished gold, emeralds and turquoise drops.
KABANA Con sede in new Mexico, zona in cui si estrae turchese della migliore qualità, l'azienda Kabana ha sviluppato un knowhow d'eccellenza nella lavorazione delle pietre dure. Ecco un pendente in oro giallo e diamanti con turchese. ■ Based in New Mexico, where the best quality of turquoise is mined, the Kabana company developed an excellent know-how in stone setting and finishing. Aside, a pendant in yellow gold and diamonds with turquoise.
FEDERICA RETTORE Anello di design in oro giallo con turchese sagomata su misura. ■ Design ring in yellow gold with a tailor shaped turquoise stone. CARLA AMORIM Anello a forma di fiore in oro bianco con diamanti e petali di turchese taglio marquise. ■ Flower shaped ring in white gold with petals of marquise cut turquoise.
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1962 - Courtesy Archivio Riva
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2 nella pagina precedente/previous page 1 POLELLO Gemelli in argento lucido con motivo a cuore della collezione Promessa d’Amore. ■ Polished silver cuff-links with a heart motif of the Promessa d’Amore Collection. 2 GUCCI Anelli Diamantissima in argento 925 con finitura in palladio anticato e smalto rosso e verde. ■ Diamantissima rings in sterling silver with finishing in aged palladium and red and green enamel. 3 ATHENA GIOIELLI Bracciale in argento 925 ed ematite. Collezione Soulman. ■ Bracelet in sterling silver and haematite. Soulman Collection.
Jack Nicholson - Courtesy Archivio Riva
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1 GIOVANNI RASPINI Gemelli in argento 925. ■ Sterling silver cuff-links.
2 BARAKÀ by PININFARINA Bracciale in acciaio, PVD marrone e diamanti bianchi. ■ Stainless steel bracelet, brown PVD and white diamonds. 3 BARABABAC Gemelli Serge della linea Promenade in argento 925 e rutenio, smaltati, con inclusioni di parti meccaniche di orologio. ■ Serge cuff-links of the Promenade line in enamelled sterling silver and ruthenium, with inclusions of watch gears. l'Orafo 2015
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4 RECARLO Gemelli in argento e onice. ■ Silver cuff-links with onyx.
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1 MANUEL BOZZI Anelli a fascia della collezione Materia in argento grezzo lavorato a mano. ■ Band rings from the Materia collection in hand worked rough silver. 2 AMEN Bracciale Rosarium in argento con cristalli neri. ■ Rosarium bracelet in silver with black crystals.
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3 TINO GENERATION Bracciale in cuoio con sagoma Tino in argento satinato e legno. ■ Leather bracelet with Tino profile in satin silver and wood. 4 COMETE GIOIELLI Portachiavi in acciaio e smalto azzurro. Lo spessimetro inserito serve per valutare le condizioni degli pneumatici. ■ Key-holder in steel and light blue enamel, with thickness gauge to evaluate the conditions of the tires. 3 l'Orafo 2015
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Jean-Paul Belmondo - Courtesy Archivio Riva
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5 KEEP OUT Gemelli in argento brunito. In America Latina, per tradizione, il ditale protegge chi lo indossa da ogni pericolo. ■ Cuff-links in burnished silver. In Latin America the thimble traditionally protects the wearer from all dangers. 6
6 SILVEX Collezione Adam: bracciali da uomo in argento 925 rodiato e cuoio. ■ Adam collection: men’s bracelet in rhodium-plated sterling silver and leather. 7 CASSETTI Gemelli in oro e carbonio della linea Borchie. ■ Gold and carbon cuff-links from the Borchie line.
Kirk Douglas Courtesy Archivio Riva
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1 1 MORELLATO Bracciale in acciaio e cuoio della collezione Studs. ■ Bracelet in steel and leather of the Studs Collection. 2 SATURNO Gemelli in argento e smalti. ■ Cuff-links in silver and enamels. 2
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3 MDV JEWELS Anello in argento della collezione Feather. ■ Silver band from the Feather collection.
Sophia Loren - Courtesy Archivio Riva
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Brigitte Bardot - Courtesy Archivio Riva
1 TUUM Bracciale Incipit Filum Pater in nappa nera con elemento in argento che porta impresse a rilievo le parole del Padre Nostro in latino. ■ Nappa leather Incipit Filum Pater bracelet, with a silver element bearing the words, in latin, of the Our Father prayer in relief.
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2 BLISS Gemelli della collezione New Dandy in argento e madreperla nera. ■ Cuff-links of the New Dandy Collection in silver and black mother-of-pearl. 3 BIBIGÌ Bracciale in bronzo, ceramica e tessuto nautico. ■ Bracelet in bronze, ceramic and nautical fabric.
3 4 CRIERI Dalla collezione Tennis Color, bracciale in oro rosa con diamanti neri. ■ From the Tennis Color collection, rose gold bracelet with black diamonds. l'Orafo 2015
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La famiglia Grimaldi a bordo dell'Aquarama - Courtesy Archivio Riva
5 ALCOZER & J Bracciali in cuoio e ottone e, al centro, in cuoio e bronzo bianco. â– Bracelets in leather and brass and, at the center, in leather and white bronze. 4
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Brigitte Bardot - Courtesy Archivio Riva
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1 CANTAMESSA Collezione Cantamessa Man: pendente in argento e ceramica nera. ■ Cantamessa Man collection: pendant in silver and black ceramic. 1
2 DAMIANI Gemelli della colleziond D.Side in oro giallo e diamanti. ■ Cuff-links from the D-Side collection in yellow gold and diamonds. 3 CAPOTOSTI DESIGN Bracciale con teste di pantera in argento 925 e filato pitonato. ■ Bracelets with sterling silver panther heads and python yarn. 4 UNOAERRE Gemelli in acciaio, oro e madreperla. ■ Cuff-links in steel, gold and mother-of-pearl.
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People & Brands NEW PROJECTS
it's all about
valenza
Nel distretto piemontese Bulgari costruirà una nuova manifattura, destinata a diventare la più grande d'Europa. Ne parla il Ceo della maison di
Sonia Sbolzani
B
ulgari, la prestigiosa maison italiana di gioielleria entrata 4 anni fa nell’orbita del colosso francese Lvmh, realizzerà a Valenza Po, nel cuore del rinomato distretto orafo piemontese, un sito produttivo senza precedenti, esteso su una superficie di 12mila metri quadrati (su un’area d’intervento complessiva di oltre 46mila mq). La struttura sorgerà in località Cascina dell’Orefice, nei pressi del centro fieristico Expo Piemonte, e pare che vi lavoreranno ben 700 dipendenti. La nuova manifattura, destinata a congiungere in un unico sito i due stabilimenti già operativi a Valenza e Solonghello (entrambi in provincia di Alessandria), entrerà in funzione l’anno prossimo. Come ha dichiarato Jean-Christophe Babin, amministratore delegato di Bulgari, terzo marchio del settore al mondo dopo Cartier e Tiffany, il nuovo insediamento industriale valenzano sarà il più grande atelier di gioielli in Europa, una volta arrivato a regime. Ci racconta tutto in questa intervista il medesimo Babin, manager francese trasferito a Roma e globe-trotter per lavoro. Entrato nel gruppo Lvmh come Ceo del marchio di orologi di lusso Tag Heuer che ha guidato per 13 anni, Jean-Christophe Babin è convinto, da sempre, che il Made in Italy sia il brand di maggior prestigio al mondo. Qual è la tempistica precisa per questo insediamento produttivo da record? «Pensiamo di aprire il nuovo stabilimento nella seconda metà del 2016, ossia tra pochi mesi. Ma questa sarà solo la prima fase in quanto lo stabilimento è stato concepito per essere flessibile ed evolutivo, così da poter accoml'Orafo 2015
pagnare i fabbisogni di crescita di Bulgari Gioielli per i prossimi decenni». Era scontata la scelta di Valenza per un progetto così ambizioso? Quale valore aggiunto recherà la location? «Valenza è il luogo dove l’arte orafa è nata ed è tuttora il polo d’eccellenza produttiva in cui vengono realizzati più gioielli che in qualsiasi altra regione italiana. Questo rappresenta una garanzia assoluta di disponibilità di manodopera molto esperta e di fornitori di eccellente qualità. Era quindi scontato scegliere Valenza per il nostro futuro». Come intendete coltivare la grande specializzazione orafa del distretto piemontese? Sono previsti investimenti nella formazione? «Certo! E già oggi investiamo parecchio in formazione nei siti esistenti di Solonghello e Valenza. Il nuovo sito ci darà ancora più possibilità, sia in termini di spazi disponibili sia di mestieri internalizzati». Il presidente di Bulgari Spa, Mauro Di Roberto, ha dichiarato a Valenza che vorrebbe «trovare un luogo per fare scouting e formare le maestrie». Avete già individuato questo luogo? Come si rende appetibile il lavoro orafo agli occhi dei giovani? «Il luogo sarà sicuramente all’interno dello stabilimento in quanto lì vengono rappresentate tutte le maestrie, compreso anche l’insegnamento dell’arte orafa. L’appetibilità passa ovviamente attraverso la formazione: occorre spiegare ai giovani non solo l’origine delle pietre e dei materiali preziosi, ma anche i miti ancestrali ad essi collegati nonché la magia della trasformazione di un dono della terra, creato in milioni di anni, in un’opera d’arte». Sotto il profilo occupazionale, che impatto avrà il nuovo insediamento? «Posso solo dire che raddoppieremo la nostra capacità produttiva, quindi avremo bisogno di incrementare la nostra struttura in modo significativo». E quale sarà l’effetto in termini estetici? Si vocifera di un’architettura a parallelepipedo con una grande corte interna; il tutto in grado di garantire elevate prestazioni di illuminazione e ventilazione naturale. «Coniugheremo il palazzo storico esistente, che fu il primo atelier orafo piemontese, con una struttura ultra-contem60
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A sinistra, anello Diva in oro rosa con diamanti e, sotto, collane della medesima collezione in oro rosa con onice e madreperla. Nella pagina accanto, in alto, orecchini Diva in oro rosa e diamanti con corniola; in basso, il Ceo della maison Jean-Christophe Babin. ■ Left, Diva ring in rose gold with diamonds and, below, necklaces of the same collection in rose gold with onyx and mother-of-pearl. Page alongside, top, Diva earrings in rose gold and diamonds with carnelian; below, Jean-Christophe Babin, Ceo of the maison.
poranea da cui affluirà molta luce all’interno, condizione indispensabile per garantire una qualità di vita lavorativa eccezionale ai nostri colleghi». Bulgari si è spesso distinta dai principali concorrenti per la capacità di lanciare prodotti innovativi non solo dal lato estetico, ma anche sotto il profilo tecnologico. Intendete concentrare a Valenza le funzioni di ricerca e sviluppo? E il design? «A oggi sia il design sia la ricerca e sviluppo sono basati a Roma e credo vi rimarranno anche perché il nostro stabilimento di Alta Gioielleria è a Roma e riteniamo importante conservare questa vicinanza. Spesso infatti i gioielli di collezione sono reinterpretazioni di creazioni Haute Couture. Pensiamo ad esempio a Diva o Musa, nate come creazioni di Alta Gioielleria e che oggi sono tra i nostri best sellernella gioielleria prêt-à-porter». Bulgari sta pensando anche a un opportuno utilizzo della fiera di Valenza, sinora non impiegata al meglio delle sue potenzialità? «Non abbiamo ancora deciso nulla in merito». Nei vostri piani Valenza diventerà anche un centro distributivo di rilievo o rimarrà solo un sito manifatturiero seppur d’eccellenza? «Per ora è un centro manifatturiero, anche perché lo stabilimento occupa tutta la superficie disponibile». In che modo questo straordinario ampliamento produttivo rientra nelle strategie di Bulgari? Continuerà la politica di verticalizzazione della maison? «L'iniziativa è una conferma del fatto che Bulgari non solo disegna, idea, sviluppa, ma è anche una delle poche società in grado di padroneggiare “in house” tutte le fasi della lavorazione orafa, dalla fusione alla lavorazione, fino all’incastonatura delle gemme e alla lucidatura». ■ Bulgari, the prestigious Italian jewellery maison that four years ago entered the orbit of Lvmh, the French multinational company, is planning to build in Valenza Po, in the heart of the goldsmith district of Piedmont, an unprecedented production site, extending over 12,000 square metres (on a total intervention area of 46,000 square metres) in Cascina dell’Orefice, in the proximities of the exhibition centre Expo Piemonte. Seven hundred people will work there. The new manufacturing facility, meant to unite in a single site the two already operational plants in Valenza and Solonghello (both in the province of Alessanl'Orafo 2015
dria) is due to be opened next year. As declared by Jean-Christophe Babin, Ceo of Bulgari (the third brand in this sector on a global level after Cartier and Tiffany), once completed, the new industrial plant in Valenza will be the biggest jewellery atelier in Europe. Babin himself, a Frenchman who moved to Rome and a globetrotter because of his job, tells us everything during this interview. He joined the Lvmh Group as Ceo of the Tag Heuer luxury watches that he led for 13 years and says he has always been convinced that Made in Italy is the most prestigious brand in the world. Which is the precise timing for this record production plant? «We are planning to open the new plant in the second half of 2016, that is in a few months. This will be only the first phase, as the plant was designed to be flexible and evolutional in such a way as to follow all the growth needs of Bulgari Gioielli for the next decades». Was the choice of Valenza predictable for such an ambitious 61
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People & Brands
In questa pagina, bracciale Diva in oro rosa con turchese e orecchini Diva in oro rosa con diamanti. ■ This page, Diva bracelet in rose gold with turquoise and Diva earrings in rose gold with diamonds.
sure high lighting performance and natural ventilation. «We will combine the existing historical building that was the first goldsmith atelier of Piedmont, with an ultra-contemporary structure through which a great quantity of light will filter, a prerequisite condition to ensure an exceptional quality of the working life to our colleagues». Bulgari often stood out from the main competitors for its capacity to launch innovative products not only on an aesthetic side, but also on a technological profile. Are you planning to concentrate in Valenza all the research and development functions? And what about design? «To date both design, research and development are based in Rome and I think they will remain there, even because our high jewellery plant is also located in Rome and we believe it is important to preserve this proximity. Collection jewels are often reinterpretations of high jewellery creations. Let us think to Diva or Musa, designed as Haute Couture jewellery creations that are now our best selling product in the prêt-à-porter jewellery». Is Bulgari taking into consideration a proper use of the Fiera di Valenza, as yet not employed at the best of its potential? «We haven’t decided on the subject yet». Are you planning to turn Valenza into a prominent distribution centre or will it remain an excellence manufacturing site? «For the time being it is a manufacturing centre, also because the plant occupies the total available surface». How does this extraordinary production enlargement fall into Bulgari strategies? Will the verticalisation policy of the maison continue? It only confirms that Bulgari not only designs, creates, develops, but is also one of the few companies to master “in-house” all the phases of the goldsmith process from melting, to working, polishing and setting of precious stones».
project? Which added value will it bring? «Valenza is the place where the goldsmith craft was born and it is still a manufacturing excellence pole where more jewels are realised than in any other Italian region. This is an absolute guarantee of availability of expert labour and of excellent quality suppliers. Therefore, choosing Valenza for our future was predictable». How are you planning to cultivate the great goldsmith expertise in the district of Piedmont? Are you planning to make investments on training? «Sure! At present we are heavily investing in training in the existing sites of Solonghello and Valenza. The new site will offer even more opportunities, both in terms of available spaces and in-house jobs». The President of Bulgari Spa, Mauro Di Roberto, has declared in Valenza that he would like to «find a place to scout and train on skills». Have you found this place yet? How can you make the goldsmith job desirable for young people? «The place will be certainly inside the plant as there all skills including the teaching of the goldsmith craft are represented. The desirability obviously depends on training: young people need to be explained not only the origins of stones and precious materials, but also the related ancestral myths, as well as the magic to turn a gift of the earth created over million years into a work of art». What kind of impact will this new plant have on an occupational point of view? «I can say that we will double our production capacity and, therefore, we will need to remarkably widen our structure. And what will the effect be on aesthetical terms? Rumour has it that a parallelepiped architecture with a big inner yard will be built; all this will be able to enl'Orafo 2015
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People & Brands L'INTERVISTA
i GIOIELLI
anti-crisi
A destra, bracciale componibile in argento con ciondoli della linea Pozioni: a forma di flaconcino, recano incisi messaggi positivi di pace, amore e speranza. Al centro, bracciale con nodi in argento e nodini in oro rosa. Sotto, anello Daphne in argento e giaietto.
Francesco Minoli, fondatore di Queriot, punta tutto su qualità, creatività e capacità di interpretare il mercato che cambia di
Sonia Sbolzani
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a fondato Queriot, una start-up orafa di cui oggi è presidente, proprio nel 2010, annus horribilis della crisi che ha “gelato” i consumi in Italia e in Europa. Ma Francesco Minoli sapeva ciò che faceva, forte di una passione per il settore del gioiello che l'ha portato a essere, negli anni passati, amministratore delegato di Pomellato e membro del Cda di Damiani. In questa intervista ci parla della sua iniziativa, di come è nata e delle prospettive future. Ci spieghi innanzitutto come le è venuto il coraggio di lanciarsi in un progetto simile in un momento di profonda crisi. «Quando l'idea è maturata la crisi non era così profonda; o meglio, profonda sì, ma non così disastrosa, e lo spazio intercorrente tra la crisi profonda - per la quale ero attrezzato - e la crisi disastrosa, non era previsto. Alla luce di questa considerazione, ormai ero dentro e dovevo nuotare!». Perché ha deciso di non puntare sull’alta gamma, ma di orientarsi verso gioielli accessibili e innovativi? Sembra una scelta controcorrente, visti anche i suoi precedenti manageriali in maison di lusso. «Il motivo del successo della precedente esperienza non è mai stato legato alla preziosità dei prodotti (anche perché quando si usano quarzi non si può parlare di prodotti preziosi); le ragioni del successo risiedevano nella creatività, nell’armonia, nella coerenza, nella comunicazione. In definitiva, nella capacità di essere trend setter del settore e di creare un gioiello prêt-à-porter, esprimendo il gusto e la creatività tipici italiani. La crisi ha portato i player del settore a cercare il nuovo Eldorado nei paesi del Middle East e del Far East. Io, invece, ho pensato che la battaglia doveva essere combattuta in Italia e in Europa. E per far ciò era necessario interpretare i nuovi bisogni dei consumatori, per poter dare a questi mercati una l'Orafo 2015
risposta coerente con le mutate capacità di spesa e con il diverso ruolo che il gioiello ricopre nell’ambito dell’outfit femminile». Che ruolo hanno le gemme nei prodotti Queriot? «Le gemme nella collezione Queriot hanno un peso molto marginale: avendo noi scelto come strada la componibilità, facciamo fatica a dare una collocazione a questi materiali. Certo è che non siamo disponibili a utilizzare prodotti di sintesi; se utilizziamo gemme, queste sono naturali». La produzione Queriot è interamente in Italia? «Assolutamente sì, perché lo sforzo è quello di fare apprezzare al mercato il savoir-faire italiano che tutto il mondo ci invidia». Come commercializza i gioielli Queriot? Il monomarca milanese aperto 4 anni fa quali risultati sta generando? «La rete di distribuzione di Queriot fa riferimento al nostro piccolo monomarca in Foro Buonaparte a Milano che svolge anche il ruolo di showroom e che ci sta dando risultati molto soddisfacenti. Sempre a Milano abbiamo un corner al Brian & Barry Building. Ma il nostro punto forte è la distribuzione wholesale: siamo presenti in circa 150 gioiellerie italiane top e abbiamo iniziato a inserirci nel mercato tedesco attraverso un distributore». Come sta evolvendo stilisticamente la produzione? Come saranno le nuove collezioni? «Dopo un inizio nell’oro a 9 carati, la nostra produzione si sta sempre più indirizzando verso l’argento di alta gamma con una grande 64
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A destra, Francesco Minoli Presidente e Ad di Queriot. In basso a sinistra, moneta Civita in argento con contromaglia in oro rosa e scritta incisa. Sotto a destra e nella pagina accanto, campagna pubblicitaria della nuova collezione Nummeri.
caratterizzazione nella componibilità e nell’utilizzo della parola come elemento di attrazione. Abbiamo lanciato di recente il nuovo progetto Nummeri: nell’anno di Expo, Queriot vuole celebrare l’Italia tutta, l’Italia con le sue tradizioni, quelle maggiormente conosciute all’estero. Così siamo andati a Napoli, per celebrare con i nostri Nummeri l’antica Smorfia Napoletana e il suo nobile antenato, il gioco del Biribisso. Tutti i Nummeri - dall’1 al 90 - riportano incise le diciture originali e, per rinforzare la vocazione di portafortuna, sono decorati da un cornetto scacciaguai di colore rosso». Quali sono le maggiori difficoltà per una start-up orafa? «Le difficoltà sono molte. La prima sicuramente è legata ai capitali. La seconda è legata alla sfida di trovare una creatività che consenta di dare al brand un’immagine riconosciuta dal mercato e per la quale il mercato è disposto a riconoscere al brand un ruolo. L’eccesso di offerta in questo settore, unito alla grande crisi che questo sta vivendo, impone a chi vuole affrontare questo mondo di avere poche idee, ma molto chiare in testa». Ha mai avuto la tentazione di cedere l’azienda a qualcun altro? «No, non ho mai avuto questa tentazione. Per due ordini di motivi: perché in qualche modo sarebbe un “lutto” che ho già vissuto quando sono stato costretto a uscire dalla mia precedente esperienza lavorativa e perché, per il momento, ho voglia di raccontare la mia storia e ho voglia che i giovani raccontino questa storia insieme a me». l'Orafo 2015
Ha fiducia nel futuro di questo settore? Vale la pena avviare start-up di gioielli oggi? «Se si guarda alla cultura preistorica, a quella fenicia, egiziana, romana, alla cultura aborigena, a quella africana, agli anni ’60… ci si rende conto che c’è sempre stato il gioiello giusto per ogni epoca e per ogni cultura. L’importante è sapersi adeguare, nelle forme e nei materiali, ai tempi che cambiano. Se la pretesa è quella di piegare il mercato alle proprie concezioni e ai propri esercizi di stile, il rischio che la start-up naufraghi è molto elevato». Qual è la sua prossima scommessa nel business? «La mia scommessa è fare in modo che Queriot diventi un’azienda riconosciuta dal mercato come una raffinata, sofisticata e ironica interprete del momento che stiamo vivendo». Infine una curiosità: come è nato il nome Queriot? «Queriot è un nome di fantasia con un grande background emotivo e che identifica un destriero coraggioso e dotato, capace di raggiungere le vette più alte». English translation: see pag. 99 65
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People & Brands LE CAROSE
nate già
grandi Il successo delle bamboline ideate e realizzate nel Salento è stato immediato e clamoroso: oggi un brevetto le tutela dalle imitazioni di
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Antonella Garello
n pochi anni il brand Le Carose è passato da 1 a 1000 punti vendita solo in Italia; a livello internazionale il successo è stato altrettanto clamoroso e oggi le celebri dolls sono presenti nelle migliori gioiellerie di una quindicina di Paesi nei cinque continenti. L'italianissima idea alla base di questo vero e proprio fenomeno è un omaggio alla femminilità intesa nel suo significato più completo, prendendo spunto dall'energia e dalla solarità delle ragazze del Sud della Puglia (le quali in passato venivano chiamate "Carose") che negli anni hanno saputo emanciparsi affermando il proprio valore personale e professionale. Il brand nasce appunto nel Salento da un'intuizione di Stefano Ronzino, designer di Toco d'Encanto, e dalla collaborazione di due artist creators, Romina Giannuzzi e Patrizia Antico: inizialmente prevede una linea in oro e materiali preziosi, pensata per i mercati stranieri. Successivamente viene sviluppata una nuova linea per l'Italia, in argento e bronzo, e il successo è immediato, grazie all'originalità di ogni creazione, alla qualità artigianale, al rapporto qualità-prezzo; e alla varietà inesauribile di modelli sempre nuovi, per cui ogni donna, di qualsiasi età, può sempre trovare una Carosa capace di interpretare il suo stile e la sua personalità. Gli abitini e gli accessori delle effervescenti bamboline si adattano perfettamente alla sfera del lavoro, del tempo libero e della famiglia, oltre che agli eventi memorabili della vita, come le linee Spose e Dolce Attesa, regalo perfetto in vista di un matrimonio o di una nascita. Alla diffusione delle Carose hanno contribuito anche le diverse campagne pubblicitarie,
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pianificate su diversi media, e una comunicazione coerente in ogni aspetto, dal packaging al materiale espositivo, fino ai supporti promozionali forniti ai rivenditori italiani e stranieri. Non a caso non si contano i tentativi di imitazione (a fine aprile uno stock di Carose "taroccate", proveniente dalla Cina, è stato protagonista a Prato di un clamoroso sequestro eseguito dalla Guardia di Finanza), tanto che a fine 2014 il brand Le Carose è stato registrato all'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Il che, purtroppo, non ha fermato improbabili imitazioni che continuano anzi a proliferare. «Non si ha idea - sentenziava quel genio di Longanesi - delle idee della gente senza idee». ■ In just few years, the brand Le Carose has passed from 1 to 1000 stores only in Italy; on an international level its success was as sensational and today the famous dolls are on display in the best jewellery stores of about fifteen countries.
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In queste pagine: diversi modelli di Carose; l'immagine di una campagna; qui sopra, Stefano Ronzino con le due storiche collaboratrici Patrizia Antico (a sinistra) e Romina Giannuzzi. ■ On these pages: different models of Carose; the image of an advertising page; above, Stefano Ronzino with his two historical collaborators Patrizia Antico (left) and Romina Giannuzzi.
The all-Italian idea behind this true phenomenon is a homage to women and to their femininity, taking inspiration from the young girls from the South of Puglia (who, in the past, where called “Carose”) that over the years managed to become emancipated and to affirm their personal and professional dignity. The brand was created in Salento from an idea of Stefano Ronzino, designer of Toco d’Encanto, together with two art creators, Romina Giannuzzi and Patrizia Antico. The first line was in precious materials, designed for foreign markets. Then, a new line was developed for Italy, in silver and bronze, and the success was immediate thanks to the originality of each creation, the artisanal quality, the value for money and the endless variety of models, for which every woman, of any age, can always find a Carosa able to interpret her own style and personality. The clothes and accessories of
l'Orafo 2015
the effervescent dolls adapt to the spheres of work, free-time and family, as well as to memorable moments of life, as the lines Spose (Brides) and Dolce Attesa (Pregnancy), a perfect gift for a wedding or a birth. The diffusion of Carose had a great contribution from the advertising campaigns, planned on different media, and from a communication that proved coherent in every aspect, from the packaging to promotional supports supplied to Italian and foreign retailers. It is not by chance that there are endless attempts of imitations (in April counterfeited Carose coming from China were the protagonists of a sensational confiscation carried out by the Financial Police), until, at the end of 2014, the brand Le Carose was registered at the Italian Patent Office. Unfortunately this didn’t stop improbable imitations. «You have no idea - said the ingenious Longanesi - of the ideas of people without ideas».
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Heritage UNA STORIA PREZIOSA
TRE SECOLI
DI LUSSO Alla purissima porcellana la storica Manifattura Meissen ha aggiunto nel tempo collezioni di arredamento, moda, accessori. E gioielli di delicata personalitĂ e fattura di
Antonella Garello
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Heritage In apertura: Tempio dell'Amore, opera in porcellana dell'artista Chris Antemann e, in primo piano, ciondolo My Little Mystery Jewel, in oro rosa e diamanti con porcellana ice green dipinta a mano e cristallo di rocca.
In questa pagina: pendente della collezione Montgolfière con Meissen® Boule Pagode in oro rosa e diamanti, una perla di giada verde e boule in porcellana dipinta a mano. In basso, anello Pagode della collezione Objets d'Art in oro rosa, diamanti e quattro perle di diamanti.
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on verrà ricordato per il fiuto diplomatico o per la particolare sagacia politica, ma gli storici sono comunque concordi nel definire Augusto II (1670-1733), re di Polonia, duca e principe elettore di Sassonia, come un buon sovrano, ragionevolmente attento ai bisogni del popolo e grande appassionato di arte e cultura. Sotto di lui sorsero a Varsavia e in Sassonia una serie di splendidi palazzi e castelli, ciascuno adibito a scopi precisi, si aprirono al pubblico gallerie e musei, vennero chiamati a corte architetti e artisti: e grazie a lui prese avvio, un po' per caso e un po' per avventura, la storia della porcellana in Europa. A quel tempo, infatti, le sole porcellane che circolavano nel Vecchio Continente erano quelle cinesi, di cui si ignoravano i segreti di fabbricazione e che venivano quindi importate a prezzi astronomici. Tuttavia agli inizi del Settecento si sparse la voce che il giovanissimo alchimista tedesco Johann Friedrich Böttger avesse finalmente creato la Goldmachertinktur, quella inestimabile sostanza, vagheggiata da chimici e alchimisti del tempo, in grado di curare qualsiasi malanno e soprattutto di trasformare in oro i metalli grezzi. Augusto, ovviamente interessato alla scoperta, non perse tempo e fece segregare il malcapitato a Dresda perché vi continuasse i suoi esperimenti, sotto la supervisione del matematico e filosofo Ehrenfried Walther von Tschirnhaus, allora dedito invece agli studi sulla porcellana. La collaborazione tra i due, che sfruttarono tra l'altro il caolino proveniente dalla vicina Schneeberg, unitamente al lavoro di altri fonditori ed esperti minerari, non dette vita alla magica
pozione ma alla forse altrettanto redditizia porcellana bianca. Il 6 Giugno1710 venne così inaugurata la Manifattura per la porcellana di Meissen (la più antica manifattura europea) nel castello di Albrechtsburg a Meissen (il più antico castello tedesco). Quasi subito si rese necessaria la creazione di un marchio che mettesse il prodotto al sicuro dalle imitazioni e si procedette a marcature di vario tipo, finché si optò per un particolare dello stemma della Sassonia Elettorale, le spade incrociate, che costituiscono tuttora il logo della Manifattura di Meissen®, orgogliosamente il più antico logo d'Europa. Ancora ai giorni nostri proprietà dello Stato libero della Sassonia, la storica Manifattura sta vivendo negli ultimi anni una sorta di seconda giovinezza: nel 2012 è stato aperto a Milano uno showroom in via Montenapoleone, Villa Meissen, nella ristrutturata Casa Cassola-Grande, edificio cinquecentesco che ripropone quei valori di storia, eleganza, cultura e unicità che caratterizzano la maison fin dalla sua nascita. E alle porcellane da tavola si sono aggiunti altri mondi di riferimento. «Nei suoi trecento anni di storia, Meissen è diventata una manifattura d'eccellenza per la produzione di porcellana purissima nelle collezioni d'arte e nei servizi da tavola apprezzati dalle più importanti case reali d'Europa - spiega Paolo Novembri, chairman Italia della Manifattura - Oggi questo heritage si è tradotto nei valori del lusso contemporaneo e si è esteso in collezioni di arredamento, moda, accessori in pelle e seta. Non ultima, nella gioielleria, che sta riscuotendo notevole successo». La gioielleria attinge anch'essa al DNA della Casa, non solo con gioielli arricchiti dalla celebre porcellana, ma andando a riproporre e interpretare particolari dai disegni dell'immenso archivio o dalla l'Orafo 2015
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Qui a lato, strumenti per la lavorazione e la pittura della porcellana e, sotto, uno dei maestri artigiani di Meissen al lavoro.
In basso, uno splendido vaso ovoiforme, dipinto a mano con motivi floreali su fondo opaco in oro 23 carati. Edizione limitata a soli 50 esemplari.
IL FONDATORE
Il "Re Sole" della Sassonia Augusto II di Polonia (1670-1733), detto il For te per la sua prestanza fisica - secondo la tradizione, sarebbe riuscito a spezzare un ferro di cavallo con le sole mani - fu re di Polonia e duca e principe elettore di Sassonia. Regnò in un periodo di grande instabilità politica e più che come statista è ricordato come mecenate e promotore di ar te e cultura. Sotto di lui Dresda si trasformò nella "Venezia dell'Elba", con Gallerie e Musei aper ti al pubblico, e in Sassonia vennero edificati splendidi edifici e castelli. Durante il suo regno, agli inizi del 18° secolo, cominciarono studi ed esperimenti a Meissen per riuscire a svelare il segreto di fabbricazione della porcellana, che sfociarono, nel 1710, nella fondazione della prima manifattura europea per la porcellana. ■ August II of Poland (670-1733), named the Strong for his athleticism - according to tradition he would have managed to break a horseshoe with his bare hands - was king of Poland, duke and electoral prince of Saxony. He reigned in a period of great political instability and more than as a statesman, he is remembered as a patron and promoter of ar t and culture. Under his reign Dresden transformed into the “Venice of Elba”, with ar t galleries and museums opened to the public, and magnificent palaces and castles were built in Saxony. During his reign, at the beginning of the XVIII century, studies and experiments star ted in Meissen to discover the secret of the manufacturing of porcelain that led, in 1710, to the foundation of the first European Manufactory for porcelain.
In alto e qui sotto, pendente e orecchini della 1739 Royal Blossom Collection in oro rosa, kogolong e diamanti: variazioni sul tema del viburno, il fiore offerto da Federico Augusto II a Maria Giuseppa d'Austria per chiederla in sposa.
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In alto: due ambienti di Villa Meissen a Milano; al centro: orecchini della collezione Rose Garden, in oro rosa, diamanti e zaffiri rosa. In basso: gemelli Scudo della collezione 1722 Swords, che riprende il logo della Manifattura.
secolare tradizione della Manifattura. Così, le spade dello storico logo hanno dato vita all'omonima collezione, declinata in una variegata serie di anelli, orecchini, ciondoli e bracciali. Affonda invece le proprie radici nel romanticismo, anche se un po' contaminato da prosaico realismo politico, la collezione Royal Blossom, una delle linee più versatili e di maggior successo. Secondo la tradizione, infatti, Federico Augusto II, l'unico figlio di Augusto II e della legittima consorte Eberardina di Brandeburgo-Bayreuth, dichiarò il proprio amore a Maria Giuseppa, arciduchessa d'Austria, principessa d'Ungheria e di Boemia, presentandosi a corte con un mazzo di candidi fiori di viburno: la cui corolla viene riproposta ai giorni nostri in giaietto, kogolong, oro o pavé di diamanti. Questi stessi - e molti altri - particolari vengono riproposti anche nelle linee per la casa, nei tessuti e negli accessori, sicché ogni pezzo Meissen non è solamente qualcosa di unico, realizzato artigianalmente e con un'attenzione maniacale per estetica e qualità, ma partecipa e comunica una cultura e una tradizione secolare, che ben poche Case al mondo possono vantare. In questo senso, anche l'apertura di Villa Meissen® a Milano non è certo casuale: «Il nostro Paese è riconosciuto in tutto il mondo per essere la capitale dell'eleganza, dello stile, del design e per la sua antica l'Orafo 2015
tradizione artigianale» spiega Paolo Novembri. «Ecco perché è stata scelta l'Italia per la produzione delle collezioni Meissen Couture, che si aggiungono alla sua porcellana». Tutto, nei gioielli e negli oggetti Meissen, parla di storia, stile, eleganza e cultura. La realizzazione di un pezzo può richiedere fino a centinaia di ore di lavorazione, opera di maestri modellatori, artigiani o miniaturisti di grandissima esperienza, e non è un caso che diverse opere d'arte in porcellana Meissen® abbiano raggiunto quotazioni da capogiro nelle più prestigiose aste internazionali. Né è casuale il crescente apprezzamento che le creazioni Meissen stanno riscontrando a livello mondiale, come si è visto anche recentemente a Baselworld. «L'andamento delle vendite del gioiello - conclude Paolo Novembri - va in parallelo con le aperture delle boutique monomarca che esprimono tutto il luxury concept rappresentato oggi dal marchio. L'azienda crede nella forza del marchio presentando un concetto di retail articolato, che abbraccia più categorie merceologiche. Tra le recenti aperture vorrei ricordare Perchino e Shanghai, cui prossimamente si aggiungeranno altri opening in Medio Oriente e in Russia: e speriamo di poterne presto annunciare anche negli Stati Uniti!» English translation: see pag. 99 72
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Heritage SUCCESSI ITALIANI
E FU SUBITO
MUST HAVE Nata a Milano negli anni '60, la maison Pomellato ha fatto scuola per l'originalitĂ del jewelry design, per la sensibilitĂ cromatica e per l'efficacia delle scelte di comunicazione di Ilaria
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U
na foto sexy all’improvviso turbò l’immagine borghese e compassata della gioielleria anni ’60 e così Milano si accorse, per prima nel mondo, del marchio Pomellato fondato da Pino Rabolini, terza generazione di gioiellieri lombardi. Già nel 1968 le campagne pubblicitarie firmate da fotografi anticonformisti come Helmut Newton, Albert Watson e Michel Comte conferivano una marcia diversa, più dinamica e moderna, ai gioielli del nuovo brand, che si allineava fin da subito al recente fenomeno del prêt-à-porter piuttosto che alla storica Haute Couture. Se tuttavia la moda abbandonava il modello produttivo “su misura” della sartoria per convertirsi alla produzione industriale, Pomellato risolveva diversamente il problema della riproducibilità, mantenendo la mano artigiana un punto cardine del processo di realizzazione, anche su numeri relativamente consistenti. Ma soprattutto Pomellato cambiava lo stile della gioielleria, sdrammatizzandone l’approccio con un tocco ironico: ecco allora i pendenti snodabili Re e Regina, le catene in oro martellato, gli anelli con pronunciate sgriffature per mettere in evidenza le pietre di colore, magari semi-preziose ma proprio per questo più versatili e adatte al cambio di look. Negli anni ’90 un altro colpo da maestro in termini di comunicazione, una campagna che rende noto il brand milanese a livello internazionale. Si tratta di una galleria fotografica di personaggi famosi e famosissimi (Catherine Deneuve, Geraldine Chaplin, Antonio Banderas, Sofia Loren, Isabella Rossellini, Monica Bellucci e Luciano Pavarotti tra gli altri) scattata da Michel Compte con una missione charity: i gioielli indossati dai volti noti vengono tutti donati al progetto di costruzione di un ospedale a Kabul. Poi, negli anni del minimalismo, arriva il Dodo, il ciondolo a forma di animaletto che utilizza un solo grammo d’oro e porta con sé un messaggio affettivo, a dimostrare che la creatività e la buona l'Orafo 2015
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A destra, Monica Bellucci ritratta da Michel Comte per Pomellato nel 1995. In basso, anello Pom Pom in oro giallo con opale di fuoco e zaffiri. Nella pagina accanto: Boy George e Geraldine Chaplin ritratti da Michel Comte per Pomellato nel 1994; in alto, pendenti snodabili Re e Regina del 1972; in basso, collana Victoria.
causa (una parte del ricavato di tutti i Dodo venduti va a supportare il Wwf) possono vincere sul valore materiale del gioiello. Infatti il Dodo vince così tanto sul mercato, conquistando sia i giovani al primo acquisto prezioso sia gli adulti e gli anziani che amano le novità, da diventare un brand a sé stante tuttora fiorente, autonomo da Pomellato, con propri negozi monomarca. Il protagonista dei 2000 è un altro successo, l’anello Nudo, caratterizzato da una solitaria pietra di colore montata in modo da sembrare completamente priva di supporti e quindi in grado di mostrare tutta la sua luminosità, seguito a ruota dalla Capri e dalla Tango Collection, le più amate dalle celebrities. Ultima novità è Pomellato 67, una linea ispirata ai codici classici della maison rivisitati però in argento; nel frattempo, nel 2013 per la precisione, l’azienda cambia status, passando dall’indipendenza dell' impresa privata all’appartenenza al Gruppo Kering, che già controlla una fetta importante del luxury market con i marchi Gucci, Bottega Veneta, Sergio Rossi, Boucheron e GirardPerregaux, per citarne solo alcuni. I cambiamenti percepiti all’interno del quartier generale di via Neera a Milano tuttavia sono relativamente pochi. «Per quanto riguarda i risultati - afferma Andrea Morante, Ceo della maison dal 2008 - il sostegno di Kering sta principalmente potenziando la nostra struttura e rete commerciale nel mondo, oltre alle sinergie informative
Nella foto di apertura a pagina 73: Catherine Deneuve ritratta da Michel Comte nel 1994.
che non sono affatto banali». Ma il punto di vista sullo stile rimane immutato, così come l’italianità del brand anche in termini di target. «Il mercato italiano rimane una forte ancora di riferimento per Pomellato, anche perché il cliente italiano, tra i più sofisticati al mondo, ci aiuta a capire e a fare tendenza nelle evoluzioni stilistiche. Detto questo, l’azienda oggi ha aspirazioni ambiziose sui mercati internazionali. Puntiamo infatti a essere uno dei relativamente pochi marchi di gioielleria realmente globali». A prova di questa intenzione la scelta di Salma Hayek, attrice e produttrice cinematografica nonché donna molto sexy e moglie di François-Henry Pinault (CEO di Kering), come testimonial della maison. Dopo l’algida Tilda Swinton, androgina e amata dalla nicchia più intellettuale del pubblico, ecco una diva più trasversale ai target e decisamente femminile, più semplice da decifrare. «Una donna dalla forte personalità - commenta Morante - che credo ci aiuti a sottolineare la sensualità dei nostri gioielli». Gioielli che diventano sempre più preziosi, puntando alla haute joaillerie grazie all’arricchimento di molte linee (soprattutto Tango) con cascate di diamanti e pietre preziose, ma non perdono la loro anima prêtà-porter. «Nudo rimane il “denim” della gioielleria anche quando si trasforma in un anello “solitaire” di smeraldi o rubini: lo puoi portare sia sul red carpet sia con un paio di blue jeans». ■ A sexy picture suddenly upset the middle-class and composed image of the sixties jewellery
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Dall'alto a sinistra in senso orario: Salma Hayek, nuovo volto di Pomellato, nella campagna scattata da Mert e Marcus; il collier Tango in oro e pavé di diamanti; un groupage di anelli Nudo in oro rosa con topazio azzurro, ametista e quarzo madeira.
and Milan realised, first in the world, the existence of the Pomellato brand founded by the jeweller Pino Rabolini. As early as 1968 the advertising campaigns signed by non conformist photographers such as Helmut Newton, Albert Watson and Michel Comte gave a different, more dynamic and modern pace to the jewels of the new brand that, from the beginning, followed the recent phenomenon of the prêt-à-porter rather than the historic Haute Couture. However, if fashion abandoned the “tailor made” production method of couture to turn to industrial manufacturing, Pomellato solved the problem of reproducibility otherwise, maintaining artisanality as the core point of the realisation process, even with relatively remarkable volumes. Above all, though, Pomellato changed the style of jewellery, minimizing the approach with an ironic touch: therefore, it created the movable King and Queen pendants, the chains in hammered gold, the rings with special settings to evidence the colour stones, may be semi-precious but for this reason more versatile and suited to the change of look. In the ‘90s another masterstroke in terms of communication: a campaign that makes the brand from Milan known all over the world. It is a gallery of famous and very famous celebrities (Catherine Deneuve, Geraldine Chaplin, Antonio Banderas, Sofia Loren, Isabella Rossellini, Monica Bellucci and Luciano Pavarotti among others) photographed by Michel Comte with a charity mission: the jewels worn by these personalities are all donated to a project for the building of a hospital in Kabul. In the years of minimalism, here comes Dodo, a golden charm with the shape of a small animal that uses only one gram of gold and communicates a love message to show that creativity and a good cause (part of the proceeds of all Dodos sold supports Wwf) can win over the material value of the jewel. In fact, Dodo obtains such a success on l'Orafo 2015
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Dall'alto a sinistra in senso orario: il making of negli atelier Pomellato, il Ceo Andrea Morante e un interno dello showroom
the market, winning both young people at their first purchase of a jewel and older ones that love novelties, to become a stand-alone brand, flourishing still now, autonomous from Pomellato with its own monobrand stores. The protagonist of the 2000s is another success, the Nudo ring, characterised by a single colour stone set as to seem complete void of supports and then able to show all its brightness, followed by the Capri and Tango Collections, the most appreciated by celebrities. The latest novelty is Pomellato 67, a line inspired to the classic codes of the maison reinterpreted, though, in silver, but, above all in more recent year, namely in 2013, the company changes status, passing from the independence of a private owner to being part of the Kering Group that already controls an important share of the luxury market with Gucci, Bottega Veneta, Sergio Rossi, Boucheron and Girard-Perregaux brands, just to quote some. However, the changes perceived within the headquarters of Via Neera in Milan, are few: «As for the results, - says Andrea Morante, Ceo of the maison since 2008 - the support of Kering is mainly strengthening our structure and business network in the world, besides ensuring information synergies that are not at all banal». The point of view of style, though, remains unchanged, along with the Italianity of the brands also in terms of target. «The Italian market is still a strong reference point for Pomellato, also because the Italian customers, among the most sophisticated in the world, help us to understand and to start trends in the stylistic evolutions. Having said this, the company has now ambitious aspirations on international markets. In fact, we aim at becoming one of the relatively few jewellery brands to be really global». The choice of Salma Hayek, actress and film producer as well as very sexy woman and wife to François-Henry Pinault (Ceo of Kering), as ambassador of the maison confirms this intention. After the algid Tilda Swinton, androgyne woman loved by the most intellectual niche of the public, here is a star that is more transversal to targets and decisively feminine, more simple to understand. «She is a woman with a strong personality, that I think could help us to underline the sensuousness of our jewels». Jewels that are becoming increasingly precious, focusing on the Haute Joaillerie thanks to the enriching of many lines (in particular Tango) with plenty of diamonds and precious stones, without losing their prêt-a-porter souls. «Nudo remains the “denim” of jewellery even when it turns into a Nudo “solitaire” with emeralds or rubies: you can wear it on the red carpet or with a pair of jeans».
Heritage METROPOLITAN MUSEUM
THE ORIENTAL
SUGGESTION La mostra annuale dedicata alla moda e al costume esplora le influenze dell'estetica cinese sull'immaginario occidentale e soprattutto sulla couture di Emanuela
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Chiesa
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Heritage Nella pagina precedente, da sinistra: Amal Clooney in abito di John Galliano al gala di inaugurazione della mostra, un cappotto da sera cinese del 1925 e la supermodel Karolina Kurkova in abito di Tommy Hilfiger. A destra, l'orologio Pasha de Cartier Skeleton Dragon Motif e un dettaglio di abito della dinastia Qing.
L
a Cina ha sempre esercitato un fascino enigmatico sul costume e la cultura occidentali: dai primi contatti commerciali tra l'Asia e l'impero romano che introdussero in Europa la seta, tessuto irresistibile e proibito, fino all'orientalismo di fine Ottocento in Francia e in Inghilterra. La mostra China: Through the Looking Glass, co-curata da Andrew Bolton con la direzione artistica del regista Wong Kar Wai, allestita al Metropolitan Museum di New York fino al 16 agosto, esplora quale sia stato e quale sia ancora l'impatto dell'estetica cinese sul mondo occidentale e soprattutto sulla moda. Abiti di Christian Dior, Jean Paul Gaultier, Karl Lagerfeld, Alexander McQueen, Yves Saint Laurent, solo per citarne alcuni, sono accostati a costumi tradizionali, porcellane, dipinti e giade provenienti dal Museo del Palazzo di Pechino e dalle collezioni dello stesso Metropolitan Museum, per mettere in luce le profonde analogie tra l'immaginario legato Qui sopra, Reese Whiterspoon alla Cina e la couture occidentale. L'inconal Gala del Metropolitan Museum in abito tro con l'Oriente attraverso una reinvenziodi Jason Wu e, a destra, il dettaglio di un abito da sera della collezione ne creativa delle suggestioni ricevute ha dato Shanghai di Valentino (2013) frutti poco fedeli forse alla vera tradizione estetica cinese, ma sicuramente interessanti e fecondi dal punto di vista visuale. L'alder McQueen, Yves Saint Laurent, just to mention some, are lestimento, multimediale e coinvolgente, presenta piÚ di 140 presented along with traditional costumes, precious porcelains, creazioni dei maggiori stilisti internazionali; le luci di Philippe paintings and jades coming from the Museum of the Beijing Le Sourd, inoltre, contribuiscono a creare una ambientazione Palace and from the collection of the same Metropolitan Musofisticata ed esotica. Il titolo cinese della mostra, tradotto letseum, to highlight the deep analogies among the imagination teralmente in simboli (gli ideogrammi), è Mirror Flower Walinked to China and the western Haute Couture. The meeting ter Moon, espressione che rimanda ai concetti di proiezione, with the East through the creative reinvention has may be riflessione e fascinazione che caratterizzano il fecondo incontro produced results that are not very truthful to the real Chinese tra le due diverse culture. ■China has always had an enigmatic appeal on western customs and culture: since the first trades aesthetic traditions, despite being undoubtedly interesting and between Asia and the Roman Empire that introduced in Eurofruitful on the visual point of view. The multimedia and abpe silk, an irresistible and forbidden fabric, to the Orientalism sorbing staging presents more than 140 creations by the most at the end of the nineteenth century in France and England. important designers; the lights of Philippe Le Sourd also conThe exhibition China: Through the Looking Glass, co-curated by tribute to create a sophisticated and exotic setting. The ChineAndrew Bolton with the art direction of Wong Kar Wai and se title of the exhibition, if translated literally, means Mirror organised at the Metropolitan Museum in New York until 16 Flower Water Moon, a combination of recurring symbols (ideoAugust, explores the present and past impact of Eastern aegrams) of Chinese art and literature that refer to the concepts sthetics on Western world and above all on fashion. Clothes of projection, reflection and enchantment typical of the meeby Christian Dior, Jean Paul Gaultier, Karl Lagerfeld, Alexanting between such different cultures. l'Orafo 2015
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Visual IN THE SPOTLIGHT
DRESS CODE
BLACK & GOLD Linee precise e colori saturi, a forte contrasto, per un look che ruba allo stile maschile l'aggressivitĂ del nero ma non rinuncia alla femminilitĂ del dettaglio prezioso in oro giallo di
Marianna Redaelli - Foto di Close Up Studios
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Pagina precedente: bracciale di Crieri in oro giallo e diamanti gialli. Ankle boots di Coriamenta in pelle effetto vernice e ali di metallo applicate sul tallone. In questa pagina, collana Wild Rose di Fope in oro giallo con diamanti. Papillon di Cor Sine Labe Doli in ceramica smaltata effetto marmorizzato. ■Previous page: bracelet by Crieri in yellow gold and yellow diamonds. Ankle boots by Coriamenta in patent effect leather and little metal wings on the heel. This page: Wild Rose necklace by Fope in yellow gold with diamonds. Enamelled ceramic papillon by Cor Sine Labe Doli.
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Collier di Falcinelli Italy in oro giallo con pendente in diamanti e onice. Scarpa stringata di Siv Milano in vitello nero e dorato. â– Necklace by Falcinelli Italy in yellow gold with a pendant in onyx and diamonds. Tied up shoe by Siv Milano in black and gold calf leather. l'Orafo 2015
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Bracciale in oro giallo battuto a mano di Vendorafa Lombardi. Sandalo di Joshua Fenu in pelle metallizzata oro e pitone nero. â– Yellow gold cuff by Vendorafa Lombardi with handmade finishing and sandal by Joshua Fenu in metal effect leather and black python leather. l'Orafo 2015
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Collier Il Gioiello Creazioni nei tre colori dell'oro. Clutch a scatola di Jimmy Choo in metallo effetto gabbia con fodera in raso di seta. ■Three colours of gold necklace by Il Gioiello Creazioni. Clutch bag by Jimmy Choo in cage effect metal with silk lining.
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Collier di Roberto Coin in oro rosa, giada nera e pavé di diamanti. Sandalo di Jimmy Choo in pelle con fasce nere elastiche. ■ Collier by Roberto Coin in rose gold, black jade and diamonds. Sandal by Jimmy Choo in leather with black stretch bands. l'Orafo 2015
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Inside Jewelry JCK LAS VEGAS
american
beauty Protagonista all'evento in Nevada il gusto della clientela USA: a tratti anche eccessivo, ma di certo creativo e divertente di Ilaria
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er fortuna c’è Las Vegas, dove la gioielleria abbandona i pudori della vecchia Europa e asseconda invece il gusto colorato e tintinnante, a tratti anche eccessivo, della giovane cliente americana. Il target più corteggiato è la ragazza Millennial, cioè appartenente alla generazione nata tra gli anni ’80 e il 2000, che oggi ha tra i 20 e i 30 anni e comincia a lavorare, ad avere uno stipendio e di conseguenza a spendere in abbigliamento e accessori. È soprattutto a lei che il settore orafo-gioielliero concentrato al JCK (29 maggio-1 giugno) ha guardato con occhi speranzosi. Senza dimenticare però le madri, giunte al traguardo dei 50 anni col portafoglio imbottito e una sempreverde vanità da gratificare con un gioiello. Non il solito gioiello però, né per le madri né per le figlie. All’appuntamento del Mandalay Bay Convention Center, dove quest’anno si sono dati appuntamento 2.300 espositori e 22 mila dettaglianti e buyer (pari a un +4% rispetto allo scorso anno), le collezioni in vetrina mostravano il virtuosismo, il capriccio e la creatività che il mercato europeo considera troppo poco tradizionale per essere abbastanza prezioso e che invece il cliente americano (del Nord e soprattutto del Sud) ritiene sia l’atout imprescindibile del monile. Nella più bassa fascia di prezzo ma anche nella più alta, soprattutto se a comprare è “lei”, per se stessa, e non il fidanzato o il marito per il classico regalo. Così anche i brand italiani, circa 200, hanno presentato a Las Vegas collezioni più audaci di quanto espongano in patria, incoraggiati anche dall’atmosfera positiva che l’economia americana oggi è tornata a respirare. Ecco allora, oltre agli imperituri solitari firmati De Beers, un’esplosione di orecchini “rampicanti”, di doppi e tripli anelli, di pietre dure e grezze su montature organiche: molte novità, infinite possibilità di spesa, oro e gemme di colore a profusione. «Le collezioni presentate a questa edizione dello show - ha detto Yancy Weinrich, senior vice president di JCK - sono state le migliori che i dettaglianti abbiano visto negli ultimi dieci anni». Scintillante anche il risultato di business, almeno a giudicare dalle testimonianze "a caldo" degli espositori, agevolato anche dalla chiarezza del layout fieristico, organizzato per analogie di prodotto, e dalla funzionalità organizzativa della manifestazione. ■ Luckily there is Las Vegas, where jewellery abandons the pudors of ancient Europe and indulges, instead, in the colourful and tinkling taste, sometimes even excessive, of the young l'Orafo 2015
Sopra, pezzo unico di Daria de Koning: orecchini in oro e occhio di tigre. Sotto, gioiello in oro con perle e pietre preziose di Andreoli. ■ Above: drop earrings in gold and tiger's eye by Daria de Koning. One-of-a-kind piece. Below: a gold jewel by Andreoli, with pearls and precious stones.
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Qui accanto: bracciale in oro e mosaico di lapislazzuli di Petra Class. In basso, anello in oro di Thyreos Vassiliki. ■ Left: a gold and lapis lazuli mosaic bracelet by Petra Class. Below: a gold ring by Thyreos Vassiliki.
American customers. The most flattered target is the Millennial girl belonging to the generation born between the eighties and the year 2000 that today is aged between 20 and 30 and starts working, earning a salary and, as a consequence, is beginning to spend on clothes and accessories. The jewellery sector at JCK (19 May- 1 June) has mainly looked at her with hopeful eyes. Without forgetting, though, mothers, turning 50 with a stuffed wallet and an evergreen vanity to be gratified with a jewel. Not the usual one, neither for mothers nor for daughters. The event at Mandalay Bay Convention Center attracted 2,300 exhibitors and 22,000 retailers and buyers (+4% compared to last year attendance), the collections showed the virtuosity, the caprice and the creativity that the European market considers as not traditional enough for being precious and that the American customer, on the contrary, believe are the unavoidable strong points of the jewel. In the lowest as in the highest price range, especially if she buys for herself, and not her fiancé or her husband for the classic gift. Therefore, also Italian brands, about 200, presented in Las Vegas more provocative collections than those displayed in their country, also encouraged by the positive atmosphere the American economy is once again enjoying. Here we can find, besides the eternal solitary rings by De Beers, an explosion of earcuffs, of double and triple rings, of hard and rough stones on organic settings: manifold novelties, endless spending possibilities, a profusion of gold and colour gems. “The collections presented in this edition of the show - said Yancy Weinrich, senior Vice President of JCK were the best retailers have seen over the last ten years”. The business result is also sparkling, if we are to judge by the direct statements of the exhibitors, also favoured by the clarity of the exhibition layout, organised according to product analogies and by the organisational functionality of the event.
Inside Jewelry OROAREZZO
un meritato
successo Complice la cancellazione della fiera di Vicenza di maggio, l'evento aretino ha riscosso unanimi consensi e può vantare risultati confortanti di Ilaria
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Q
uest’anno a Oroarezzo (9-12 maggio 2015) è stato fatto un ottimo lavoro - ha detto il viceministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda - tale da rendere la manifestazione una delle più importanti del paese. Lo stanziamento per il prossimo anno è confermato, e il contributo per l’incoming dei buyer sarà raddoppiato da 500 mila euro a un milione di euro». I motivi di tanto ottimismo istituzionale, naturalmente condivisi dal presidente di Arezzo Fiere e Congressi Andrea Boldi, si trovano nei numeri, che nella 36^ edizione di maggio 2015 sono risultati effettivamente confortanti: 17 mila presenze (+33% rispetto al 2014), 650 aziende espositrici (+35% rispetto al 2014) provenienti da tutti i distretti orafi italiani e 550 selezionati buyer, in rappresentanza di oltre 80 paesi, invitati dalla fiera stessa. Favorita dalla cancellazione dell’evento di fine maggio a Vicenza, uno dei tre appuntamenti fieristici che da decenni portavano nella città veneta il tour degli operatori orafi, Oroarezzo ha catalizzato il jewellery business in un week end ad alta intensità di incontri. Se il successo di numeri è stato per molti aspetti sorprendente, l’appeal di alcune iniziative collaterali è stato certamente conforme alle aspettative. È il caso di Première 2016, che ormai da 25 anni celebra le aziende orafo-gioielliere espositrici di Oroarezzo, e del concorso Contemporary/Metropolitan, organizzato per dare particolare visibilità alle aziende del nuovo padiglione Contemporary.
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Sopra, il nuovo padiglione Contemporary. A destra Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere e Congressi. In basso, le preziose pochette gioiello di Falcinelli Italy. ■ Above, the new Contemporary pavilion. Right, Andrea Boldi, President of Arezzo Fiere e Congressi. Below, the precious jewel-bags by Falcinelli Italy.
■ «This year at Oroarezzo (9-12 May 2015) they have done a good job – said the Vice Minister for the Economic Development Carlo Calenda – turning this event into one of the most important in the country. We have confirmed the allocation for next year, while the contribution for buyer incoming will be doubled from 500 thousand to one million Euros». The reasons for such an institutional optimism, obviously shared by the President of Arezzo Fiere e Congressi Andrea Boldi, are due to figures, that in the 36th edition held in May 2015 turned out to be remarkably encouraging: 17 thousand visitors (+33% when compared to 2014), 650 exhibiting companies (+35% when compared to 2014) coming from all Italian goldsmith districts and 550 selected buyers representing over 80 countries invited to the event. Favoured by the cancellation of the event at the end of May in Vicenza, one of the three exhibitions that, for decades, have been taking to the city in Veneto the tour of goldsmith operators, Oroarezzo catalysed the jewellery business in a weekend characterised by a great number of meetings. If the success of figures was in many ways surprising, the appeal of some collateral initiatives met expectations. This is the case of Première 2016 that has been celebrating for 25 year the goldsmith-jewellery companies exhibiting at Oroarezzo and of the Contemporary/Metropolitan contest organised to give more visibility to the companies in the new Contemporary stand.
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Since 1946
DON’T MISS THE OPPORTUNITY OF AN
EXCLUSIVE DISTRIBUTION: Dubai Gold Center Malpensa and Linate Vip lounges Five star hotels in Milan Hong Kong Jewellery & Gem Fair JCK Las Vegas, JA New York Baselworld Top International jewellery buyers Best Italian and International retailers
WWW.ORAFOITALIANO.IT
Inside Jewelry
la via della seta
CRONACHE ITALO-CINESI
IL MODELLO
roadshow
Inizia con questo intervento la collaborazione con l'Orafo Italiano di una consulente molto esperta nei rapporti d'affari con l'Oriente di Françoise Izaute
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o incontrato Stone e Brid Xu quasi 10 anni fa a Shanghai mentre ero managing director di Platinum Guild International Italia: la loro azienda Zbird, anche se di conduzione famigliare, mi è sembrata subito molto valida e dinamica, capace di operare su un mercato estremamente energico e competitivo, quello cinese appunto, con un prodotto di alto valore, il gioiello con diamanti. In particolare mi ha colpito il loro business model di e-commerce, supportato da una serie di showroom in grado di raggiungere molte province cinesi. Nel 2013 sono diventata loro consulente per un progetto ambizioso: lanciare un brand italiano con manifattura possibilmente valenzana, sinonimo di eccellenza per il mercato cinese, con un prodotto di alta gioielleria e un network distributivo innovativo: quello dei roadshow con clienti privati grazie alla partnership con una società di "private banking". Stone Xu, il titolare di Zbird, cercava una marca europea autentica: diversamente da altri imprenditori cinesi, infatti, non intendeva creare un brand cinese con un nome europeo. Gli interessavano i soft assets di un’azienda italiana, ovvero una storia, una famiglia, una collezione di gioielli e uno stile di business. La scelta si è fermata sulla valenzana Lani Fratelli, che aveva deciso di chiudere per mancanza di interesse a proseguire l’attività da parte della nuova generazione. Dalla decisione di acquisto al lancio in Cina di Lani, gioielli italiani dal 1952, avvenuto nel dicembre scorso, sono passati diversi mesi ma da allora siamo al secondo roadshow nell'ex Celeste Impero, con una collezione degna di competere con la gioielleria internazionale e feedback di vendita sempre più incoraggianti.
■ I met Stone and Brid Xu nearly 10 years ago in Shanghai
when I was managing director of Platinum Guild International Italy: I immediately considered their family-run company, Zbird as extremely valid and dynamic, able to operate on a very energetic and competitive market, namely the Chinese one, with a high value product, the jewel with diamonds. I was particularly impressed by their business model concerning e-commerce, supported by a number of showrooms able to reach many Chinese provinces. In 2013 I started working for them as a consultant in an ambitious project: launching an Italian brand with possibly a manufacturer from Valenza, synonym of excellence for the Chinese market, with a high jewellery product and an innovative distribution network: that of roadshows with private customers thanks to the partnership with a “private banking” company. Stone Xu, the owner of Zbird, was looking for an authentical European brand: in fact, unlike other Chinese entrepreneurs, he did not want to create a Chinese brand with a European name. He was interested in the soft assets of an Italian company, that is a history, a family, a collection of jewels and a business style. He chose Lani Fratelli, a company from Valenza that had decided to close as the new generation was not interested in continuing the family business. Although some months have passed from the purchase decision to the launch in China of “Lani, Italian jewels since 1952” last December, we are now at the second roadshow in the former Celestial Empire, with a collection worthy of competing with International high jewellery and increasingly encouraging sale feedback.
Nella foto in alto, da sinistra: Françoise Izaute, Carlo Frascarolo (in rappresentanza della famiglia Lani), Stone e Brid Xu.
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Inside Jewelry HONG KONG JEWELLERY & GEM FAIR
finestra sul
mondo
Con oltre 3700 espositori e 60 mila visitatori provenienti dai cinque continenti, l'evento ribadisce il suo carattere internazionale di
Antonella Garello
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ella September Hong Kong Jewellery & Gem Fair si apprezzano invariabilmente, a ogni edizione, diversi aspetti. Prima di tutto l’ampiezza dell’offerta espositiva, garantita dalla partecipazione di 3700 espositori provenienti da una cinquantina di Paesi di tutto il mondo (di questi, circa 250 sono italiani); la varietà di questa offerta, che comprende tutti i possibili ambiti produttivi - alta gioielleria, oreficeria, gioielleria antica e di design, packaging, gemme, semilavorati, macchinari; la vivacità e il carattere internazionale degli ambienti, animati dalla presenza di quasi 60 mila visitatori provenienti dai cinque continenti; la facilità con cui, nonostante i grandi numeri e l’ampiezza della superficie espositiva, ci si orienta; le novità e gli spunti interessanti, immancabilmente presenti; infine, l’organizzazione di Ubm Asia, efficiente e molto concreta. Per la prossima edizione, in programma dal 16 al 22 Settembre 2015, verrà riproposto il rodatissimo layout che prevede la concentrazione di gemme, perle, packaging, macchinari e strumentistica all’Awe (AsiaWorld-Expo), nelle immediate vicinanze dell’aeroporto, mantenendo gioielleria e oreficeria nel Hkcec-Hong Kong Convention & Exhibition Centre. Qui si segnala una novità, il varo del nuovo Bridal Jewellery Pavilion, interamente dedicato al mondo bridal, con splendidi pezzi unici unitamente a gioielleria antica, classica e contemporanea. L’Hong Kong Premier Pavilion ospiterà le più prestigiose aziende locali, l’International Premier Pavilion accoglierà come sempre una settantina di brand internazionali,
l'Orafo 2015
mentre il Fine Design Pavilion è dedicato a grandi nomi della gioielliera mondiale e anche a orologi e gioielleria antica. Nelle foto in basso, da sinistra: un anello in oro rosa e diamanti di Annamaria Cammilli e un padiglione della Fiera di Hong Kong. ■ Every edition, the September Hong Kong Jewellery & Gem Fair is always appreciated for different aspects. First of all for the extremely wide exhibition offer, ensured by the attendance of 3700 exhibitors coming from around fifty countries all over the world (among these, over 250 are Italian); the selection of this offer, including all possible production fields, such as high jewellery, goldsmith, antique and design jewellery, packaging, gems, semi-finished items, machinery; the liveliness and the international level of the areas, livened up by the presence of nearly 60 thousand visitors from five continents, the ease with which, despite the big number and the wide exhibition surface, you can find your way through the stands; news along with always interesting ideas; then the efficient and concrete organisation of Ubm Asia. For the next edition that will be held from 16 to 22 September 2015, the well tested layout will be proposed again with the concentration of gems, pearls, packaging, machinery and tools at the Awe (AsiaWorld-Expo), in the proximity of the airport, hosting again jewellery and goldsmith in the Hkcec-Hong Kong Convention & Exhibition Centre. Here the novelty is represented by the launch of the new Bridal Jewellery Pavilion, fully dedicated to the bridal world with magnificent unique items along with antique, classic and contemporary jewellery. The Hong Kong Premier Pavilion will host the most prestigious local companies, as usual, the International Premier Pavilion will welcome around seventy international brands, while the Fine Design Pavilion will be dedicated to important brands of global jewellery as well as to watches and antique jewellery. Aside, a rose gold ring with diamonds by Annamaria Cammilli and a pavilion of the Hong Kong Fair. 94
luglio/agosto
CORSI I.G.I. CALENDARIO 2015 1 - Corso Analisi Qualitativa e Valutazione del Diamante – Corso Base 5gg € 775,00**
12/16 Gen. Roma 23/27 Mar. Roma
23/27 Gen. Trecastagni (Ct) 08/12 Giu. Cavalese (Tn)
02/06 Feb. Ascoli Piceno 05/09 Ott. Cavalese (Tn)
23/27 Feb. Cavalese (Tn) 09/13 Ott. Trecastagni (Ct)
09/13 Mar. Marcianise (Ce) 19/23 Ott. Marcianise (Ce)
23/27 Mar. Marcianise (Ce) 02/06 Nov. Cavalese (Tn)
27/31 Mar. Trecastagni (Ct)
04/08 Mag. Ascoli Piceno
15/19 Giu. Roma
06/10 Lug. Cavalese (Tn)
2 - Corso Analisi Qualitativa e Valutazione del Diamante - Corso Specializzazione 5gg € 775,00**
3 - Corso Classificazione e Valutazione del Diamante Grezzo - 7gg € 1.330,00**
13/19 Apr. Trecastagni (Ct)
20/26 Apr. Cavalese (Tn) Private- Milano
28 Set. 04 Ott. Ascoli Piceno
12/18 Ott. Roma
09/15 Nov Cavalese (Tn)
4 - Corso Identificazione delle Gemme di Colore - 5gg € 775,00** 02/07 Feb. Marcianise (Ce) 15/19 Giu. Cavalese (Tn)
09/13 Feb. Roma 12/16 Ott. Cavalese (Tn)
15/19 Feb. Trecastagni (Ct) 03/07 Nov Trecastagni (Ct)
02/06 Nov. Marcianise (Ce)
07/11 Mag. Trecastagni (Ct)
25/29 Mag. Roma
02/06 Mar. Cavalese (Tn)
23/27 Mar. Ascoli Piceno
5 - Corso Riconoscimento del Sintetico, delle Imitazioni e dei Trattamenti - 5gg € 775,00** 22/26 Giu. Ascoli Piceno
13/17 Lug. Cavalese (Tn)
6 - Corso Analisi Qualitativa e Valutazione delle Gemme di Colore - 3gg € 465,00** 14/16 Feb Roma
13/15 Apr. Marcianise (Ce)
29/31 Mag. Trecastagni (Ct)
18/20 Lug. Cavalese (Tn)
07/09 Set. Ascoli Piceno
7 - Corso Analisi Qualitativa e Valutazione delle Perle - 5gg € 775,00** 16/20 Feb. Marcianise (Ce)
30 Mar. 03 Apr. Roma 28 Nov. 02 Dic. Trecastagni (Ct)
13/17 Apr. Ascoli Piceno
11/15 Mag. Cavalese (Tn)
05/09 Giu. Trecastagni (Ct)
8 - Corso Approfondimento Pratico del Diamante - 5gg € 775,00** 13/17 Apr. Cavalese (Tn)
13/17 Apr. Marcianise (Ce)
26/30 Giu. Trecastagni (Ct)
05/09 Ott. Roma
16/20 Nov. Ascoli Piceno
9 - Corso Approfondimento Pratico Gemme di Colore - Sintetico - 5gg € 775,00** 16/20 Lug. Trecastagni (Ct)
16/20 Lug. Marcianise (Ce)
14/18 Set. Cavalese (Tn)
02/06 Nov. Ascoli Piceno
16/20 Nov. Roma
17 Nov. Marcianise (Ce)
04 Apr. Roma
18 Apr. Ascoli Piceno
16 Mag. Cavalese (Tn)
3 Dic. Trecastagni (Ct)
10 - Corso Approfondimento Pratico Perle - 1g € 160,00** Esame Scritto
8A - Esame Scritto e Pratico Diamante - 1g € 160,00** 18 Aprile. Cavalese (Tn)
01 Lug. Trecastagni (Ct)
10 Ott. Roma
10 Ott. Marcianise (Ce)
21 Nov. Ascoli Piceno
21 Lug. Trecastagni (Ct)
19 Sett. Cavalese (Tn)
19 Sett. Marcianise (Ce)
07 Nov. Ascoli Piceno
21 Ott. Roma
02-03 Nov. Roma
09-10 Nov. Ascoli Piceno
9A - Esame Scritto e Pratico Gemme di Colore e Sintetico - 1g € 160,00** 11 - Approfondimento Materiali Organici - 2gg € 310,00**
19/20 Sett. Trecastagni (Ct)
19/20 Sett. Marcianise (Ce)
21/22 Sett. Cavalese (Tn)
Corso Taglio e Sfaccettatura delle Pietre di Colore - Corso Base 5gg € 600,00 +IVA
27/31 Lug. Cavalese (Tn)
23/27 Nov. Cavalese (Tn)
Corso Taglio e Sfaccettatura delle Pietre di Colore - Corso di Specializzazione 5gg € 600,00 +IVA
03/07 Ago. Cavalese (Tn)
** IVA compresa
31 Nov. 04 Dic. Cavalese (Tn)
- Distretto Nord Italia - f.fortunato@igi-italy.com - Tel 0462.342662 - Fax. 0462.232959 - Distretto Adriatico Centro Meridionale - a.sita@igi-italy.com - Tel. 339 7216428 - Distretto Tirrenico - f.butini@igi-italy.com Tel. 06.6783056 - Numero verde 800 134 879 - Distretto Campania e Basilicata- f.sequino@igi-italy.com -Tel. 0823.837635 - Cell. 348.365121 - Distretto Calabria e Sicilia - c.russo@igi-italy.com - Tel. 095.7807625 - Cell. 3388010331 - Coordinatore Nazionale P.Min. Luigi Costantini - italy@igiworldwide.com Tel/Fax +390435482619
Inside Jewelry SEMILAVORATI
un settore
prezioso Le aziende italiane si sono imposte in tutto il mondo con una produzione di qualità, basata su tecnologia, affidabilità e customizzazione
L
di
Antonella Garello
a F.I.OR. è specializzata nella produzione di una vastissima gamma di semilavorati - anelli a molla, chiusure stampate e palline in tutte le carature e leghe di oro, in argento, palladio, goldfilled, bonded, bronzo e ottone. Gran parte dei macchinari viene realizzata all'interno dell'azienda, a garanzia di un prodotto curato e personalizzabile, con due ulteriori caratteristiche che ne hanno decretato il successo: leggerezza e robustezza. La produzione viene adattata ai diversi mercati modificando leghe e design. ■ F.I.OR. specialises in the manufacturing of a wide range of semi-finished products: spring rings, moulded clasps and beads in any gold caratage and alloy, as well as in silver, palladium, goldfilled, bonded, bronze and brass. Most machines are realised within the company to ensure a carefully manufactured and customisable product with two further features that made it successful: lightness and solidity. The production is suited to the various markets modifying alloys and design. Da più di 25 anni Orchidea Preziosi produce semilavorati per catene, bracciali e orecchini, in tutte le carature di oro e in argento. Il range di produzione è stato ampliato anche alle chiusure con calamite dove, tramite l’utilizzo dei più moderni torni a controllo numerico, l'azienda aretina sviluppa il design della chiusura seguendo le richieste del cliente. Orchidea Preziosi è così in grado di personalizzare il diametro dei fori, la forma della chiusura, il peso richiesto, il trattamento galvanico. ■ For over 25 years Orchidea Preziosi, from Arezzo, has been manufacturing semi-finished items for chains, bracelets and earrings in all gold caratages and silver. The production also comprises magnetic clasps, where, by means of the most modern lathes with numeric control, company develops the design of the clasp following the customer’s requests. Orchidea Preziosi is able to customise the diameter of holes, the shape of the clasp, the weight, the galvanic treatment. Primo produttore italiano d'argento, per volumi, la vicentina Better Silver realizza una vastissima gamma di catene in argento, a metro o finite, nelle più diverse tipologie e disponibili nella tradizionale colorazione argento oppure trattate per ottenere differenti risultati estetici: dal grezzo alla doratura, dalla rodiatura a un particolarissimo effetto anticato. L'azienda produce inoltre moschettoni, magline, palline e un'ampia scelta di accessori coordinabili con i modelli del catename, in diverse forme e dimensioni, per accontentare qualunque tipo di richiesta.
F.I.OR.
ORCHIDEA PREZIOSI l'Orafo 2015
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BETTER SILVER
■ Better Silver, based in the province of Vicenza, is the first Italian manufacturer of silver, in terms of volumes. It manufactures a wide range of chains in silver, by the metre or finished, in the most different models, in the traditional silver colour or treated to obtain different aesthetic results: from raw to golden, rhodium plated to an aged effect. The company also produces ends, links, beads and a wide range of accessories to be coordinated with the chain models, in different shapes and sizes to meet any request.
JOKER PREZIOSI
Dal 1990 l'azienda aretina Joker Preziosi realizza semilavorati e catene in oro, argento, acciaio e ottone, come tubogas, palline, tubo profilato, calza, catene speciali, prodotti in filo. Grazie all'officina interna l'azienda mantiene una linea originale, sempre attuale. Fiore all'occhiello è la maglia "Tessuto": macchinari all'avanguardia che consentono un'elevata produzione, rapidità e affidabilità del servizio e la versatilità di questa maglia consentono infinite personalizzazioni. ■ Since 1990 Joker Preziosi, from Arezzo, has been manufacturing semi-finished items and chains in gold, silver, steel and brass - tubogas, beads, tube, mesh, special chains, wire products. Thanks to the internal workshop the company production is always original and contemporary. The “Mesh” is the featherin-cap: cutting edge machinery allowing for a high production as well as service rapidity and reliability and the versatility of this mesh allow for endless customisations.
L'ASPO
Palline, catene, chiusure, componenti per orecchini, ciondoli: l'azienda aretina L'Aspo produce semilavorati e si è imposta all'attenzione dei mercati per la continua ricerca di soluzioni di lavorazione volte a migliorare la capacità produttiva con costanti investimenti in innovazioni tecnologiche. L'azienda produce una vastissima gamma di articoli semilavorati in canna vuota dritta, avvolta o segata di tutte le misure e forme, catene, articoli in microfusione, taglio laser e a fresa, tubo, tranciati in argento e bronzo. ■ Beads, chains, clasps, findings for earrings, pendants: L’Aspo, a company from Arezzo, produces semi-finished items and it established on the markets for the search for working solutions aimed at improving the production capacity with continuous investments and technological innovations. The company produces a wide range of semi-finished products in straight, wrapped or cut hollow tube in any size and shape, chains, microcast items, laser and milling cut, tube, sheared items in silver and bronze.
l'Orafo 2015
SEM-AR
Sem-Ar offre una vasta gamma - oltre 10 mila prodotti a catalogo - di semilavorati in oro, in argento e bronzo per oreficeria, bigiotteria, moda e numismatica. L'azienda aretina realizza canna vuota, palline, stampaggio, catene a macchina, lavorazione di fili, taglio a controllo numerico, a laser, e tornitura a controllo numerico, coniazioni e attrezzature meccaniche. I prodotti possono essere personalizzati su richiesta. ■ Sem-Ar, from Arezzo, offers a wide range - over 10,000 items in its catalogue of semi-finished products in gold, silver and bronze for jewellery, costume jewellery fashion and numismatics: the company manufactures hollow tube items, beads, stamped products, machine made chains, worked wires, numeric control cut and turning, laser cut, coining and mechanical equipment. 97
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Inside Jewelry COMUNICAZIONE
Anna Valle torna a essere protagonista della nuova campagna Fope "A tale of beauty". Gli scatti sono realizzati ancora una volta da Joseph Cardo. ■ Anna Valle is again protagonist of the new Fope campaign, "A tale of beauty". The photo shooting was realised once again by Joseph Cardo.
racconti
di stile Nuove campagne, nuovi ambasciatori, eventi: i brand della gioielleria e dell'orologeria si muovono a 360 gradi nel mondo dei media di
Un video realizzato da Assocoral sulla lavorazione del corallo a Torre del Greco accompagna i visitatori all'interno del villaggio Expo. ■ A video realised by Assocoral on the working of coral in Torre del Greco accompanies the visitors inside the Expo village.
Antonella Garello
T
orna "A tale of beauty": il secondo capitolo della campagna di comunicazione lanciata da Fope due anni or sono vede ancora protagonista l'attrice Anna Valle, sempre fotografata da Joseph Cardo. Le immagini, che stanno riscuotendo ampio consenso in tutto il mondo, rimandano a una quotidianità tutta italiana, fatta di stile e bellezza. Assocoral ha realizzato un video sulla lavorazione del corallo a opera degli artigiani di Torre del Greco, dal Cinquecento ai giorni nostri. Spezzoni del video, scelto da Rai International per completare un servizio sulle eccellenze italiane, accompagnano i visitatori all’interno del villaggio Expo. Al Met Gala, uno degli eventi più glamorous dell'anno, vip e celebrità hanno esibito gioielli da favola. L'attrice Jessica Hart, elegantissima, ha sfoggiato un bracciale Circulos de Fuego e un anello Aqua di Carrera y Carrera, unico brand spagnolo presente alla cerimonia. Dal mondo dello spettacolo a quello dello sport: anche quest'anno Festina è official timekeeper del Giro d'Italia. Una sponsorizzazione e una campagna di comunicazione ad ampio raggio, che prevede tra l'altro la presenza del logo Festina in svariati punti del percorso e uno spot trasmesso da Eurosport a ogni pausa pubblicitaria della diretta televisiva. Nei prossimi mesi Festina sarà cronometrista ufficiale del Tour de France e della Vuelta di Spagna. ■ “A tale of beauty” returns: the second chapter of the communication campaign launched by Fope two years ago still has the same protagonist, Anna Valle, photographed by Joseph Cardo. The pictures, that are meeting a wide appreciation all over the world, refer to an all-Italian everyday life made of style and beauty. Assocoral realised a video on the working of coral by the artisans of Torre del Greco, from the sixteenth century to our times. Excerpts of this video, chosen by Rai International to complete a report on Italian excellences, accompany the visitors inside the Expo village. At the Met Gala, one of the most glamorous events of the year, celebrities showed fabulous jewels. Actress Jessica Hart, in her extremely elegant dress, flaunted a Circulos de Fuego bracelet along with an Aqua ring by Carrera y Carrera, the only Spanish brand attending the event. From show business to the sports world. This year too Festina is the official timekeeper of Giro d’Italia. A wide range sponsorship and communication campaign including, among other things, the presence of the Festina logo in various places along the route and a commercial broadcast by Eurosport during every advertising break of the live event. Over the next few months, Festina will be the official timekeeper of Tour de France and Vuelta di Spagna. l'Orafo 2015
Al Met Gala di New York, uno degli eventi più glamourous dell'anno, l'attrice Jessica Hart ha sfoggiato un anello e un bracciale delle colelzioni Aqua e Circulos de Fuego di Carrera y Carrera. ■ At the Met Gala in New York, one of the most glamorous events of the year, actress Jessica Hart flaunted a ring and a bracelet of the Aqua and Circulos de Fuego by Carrera y Carrera collections.
Festina è official timekeeper del Giro d'Italia: la sponsorizzazione prevede tra l'altro ampia visibilità del logo Festina lungo tutto il percorso di gara. ■ Festina is the official timekeeper of Giro d’Italia: the sponsorship also includes the wide visibility of the Festina logo along the route.
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luglio/agosto
English Text Global Round Up
vicenzaoro dubai, opinioni a confronto Alcuni espositori hanno lamentato una riuscita ben al di sotto delle promesse. Il direttore della Fiera sostiene la necessità di presidiare la zona
Multicolour chains Nuove tonalità cromatiche per i Preciosa Crystal Components, che ampliano la gamma delle serie multicolore della linea Maxima con due nuove linee di tonalità, Oriental Mosaics e Silky Curves. Perfetti interpreti della tendenza Autunno/Inverno 2015, che predilige colori accesi, i nuovi cristalli sono estremamente versatili e
possono essere saldati, cuciti o incollati. ■ New colour hues for Preciosa Crystal Components widening the range of multicolour series of the Maxima lines with two lines of colours, Oriental Mosaics e Silky Curves. Perfect interpreters of the trend for F/W 2015, the new crystals are extremely versatile and can be welded, sown or glued.
piaget apre a milano Piaget ha scelto il quadrilatero milanese della moda come location per la sua prima boutique italiana, optando per uno spazio di 250 mq distribuiti su due livelli. Maestosamente arredata, la boutique di via Verri 10 ospita le creazioni più preziose della Maison. ■ Piaget chose the famous fashion district of Milan as a location for its first Italian
boutique.The location is a 250 sq. m. area on two magnificently furnished levels in via Verri 10 that hosts the most prestigious creations of the Maison.
Sulla prima edizione di Vicenzaoro Dubai, organizzata in aprile dalla partnership nata tra Fiera di Vicenza Spa e l’Emirato, le opinioni sono controverse: un gruppo di aziende italiane espositrici ha lamentato lacune organizzative, un layout deludente e scarsa presenza di buyer, invitando per iscritto la Fiera a fornire spiegazioni. Le statistiche ufficiali, diffuse agli operatori e alla stampa, parlano di «oltre 6000 visitatori e buyer, provenienti da 110 paesi, per circa 500 espositori»: numeri non eccezionali, ma comunque significativi per una manifestazione appena lanciata. Chi conosce bene la zona sostiene che la maggior parte delle vendite di gioielli passa attraverso un gruppo di grossisti locali (come ha verificato l'Orafo Italiano durante una visita a Dubai riportata sul numero di dicembre 2014) i quali non necessitano ma anzi tendono a ostacolare le fiere che gravitano sul loro stesso business. «È innegabile, ma indipendente da noi, che sull’evento abbiano pesato fattori negativi per il settore come la svalutazione del rublo sostiene Corrado Facco, direttore di Fiera Vicenza Spa mentre per quanto riguarda l’organizzazione sappiamo di poter migliorare e intendiamo farlo. Ma sul potenziale di quell'area per il business orafo italiano restiamo convinti di aver visto giusto, basti pensare che l’India vende gioielleria al mondo, tramite Dubai, per un valore pari a 10 miliardi di dollari, mentre l’Italia è ferma a 1,5 miliardi. Quanto ai grossisti, non possono servire tutti, e anzi la commercializzazione dovrà adeguarsi a nuovi modelli di cui gli italiani potranno beneficiare a breve, se non si lasceranno superare da competitor più aggressivi come i produttori turchi. La domanda esiste, è destinata a crescere e per poterla incrociare prima di altri continueremo a proporre Vienzaoro Dubai anche nel 2016».
vicenza FAIR IN dubai
English translation: see pag. 99
Fiera milano: cambio al vertice Corrado Peraboni è il nuovo amministratore delegato di Fiera Spa Corrado Peraboni, ex direttore generale di Fondazione Fiera, ha assunto l’incarico di nuovo amministratore delegato di Fiera spa. A lui sarà affidata l'attuazione del piano industriale che individua tre linee strategiche: rafforzamento delle manifestazioni leader, internazionalizzazione, penetrazione dei segmenti operativi collaterali al business fieristico. l'Orafo 2015
■ Corrado Peraboni, former general manager of Fondazione Fiera, is the new managing director of Fiera spa. He will be entrusted with the implementation of the industrial plan consisting in three strategic lines: strengthening of the leading events, internationalisation, penetration of operation segments collateral to the exhibition business.
16 luglio/agosto
Desires
close up
Collier in gocce di corallo, oro bianco e diamanti di De Simone. Nella pagina a fianco, anello in oro giallo e platino di Jean Schlumberger per Tiffany & Co. con una rubellite centrale taglio ovale, turchesi e diamanti. ■ Collier by De Simone in white gold and diamonds with drops in coral. Aside, ring in yellow gold and platinum by Jean Schlumberger for Tiffany & Co. with an oval-shaped rubellite, turquoise and diamonds.
A
nche se “fa così fino” ovviabile con una sempliaccostare la tinta pace operazione di rilucidatura stello del cielo a quella condotta con normale spazzola delle rose, anche se ciò è da orafo (impiegata per lucidare ogdi antica tradizione in luoghi tanto distanti getti d’oreficeria) caricata con “polvere di tra loro quanto improbabili per affinità culturali e reTripoli”. Una volta stabilito “il sesso” della pietra ligiose (a cui si rifanno le tradizioni) - come il Tibet dei ti- azzurra, che per i più - e pure per il vocabolario “Devobetani veraci che furono e il Sud-Ovest degli Stati Uniti dei to–Oli” della lingua italiana – vira al femminile (l’inglese, popoli amerindi d’antan – per bontà sua, non ha problemi “di cortesia, non fatelo, se non tegenere” del genere), potremmo nendo ben discoste le due gemriscontrare altre strane anaCORALLO E TURCHESE me. Non dovreste mai scordare logie tra le due gemme, per la buona regola: pietre di difquanto attiene: ferente ma anche d’egual duProprietà e Reazioni varie: Il rezza, a contatto, s’abradono corallo rosa e bianco si barcal’un l’altra, e, per una sorta di menano tra i 2,60 e i 2,70 g/ spietata legge darwiniana in cm3, in densità; la turchese auge puranche nel mondo mimediamente tra i 2,56 ed i 2,75 nerale, la più dura avrà semg/cm3, più prossima all’ultimo pre il sopravvento. La poetica valore, anzichenò. L’indice di Proprietà, reazioni, trattamenti, “fanciulla marina”- traduzione rifrazione leggibile al rifratimitazioni: come riconoscere dal greco “Koura Halos” (da tometro - dell’uno fa n = 1,65 e mantenere in salute le due gemme cui il sostantivo Corallo) – col e dell’altra n = 1,62 mediasuo 3,0-4,0 sulla scala di Mohs di Luigi Costantini mente; ambedue sono birifranManaging direCtor settore ForMazione itaLia ci rimetterà sempre la “pelle” genti, ma data la loro opacità, i.g.i. internationaL geMoLogiCaL institute anversa andandosi a strofinare sull’erun solo indice è rilevabile al mafrodita lessicale (il turchese rifrattometro, sia nell’un caso o la turchese?) pierre turquoiche nell’altro. Al polariscose che, sulla medesima scala, fa 5,0-6,0 (quella americana: pio, la reazione del corallo (se sufficientemente traslucido) 4,0-4,5). Nel qual caso - a differenza della perla coltivata è quella d’un aggregato cristallino qual esso in effetti è, che sarebbe spacciata senza remissione di sorta, poverina - mentre quella della turchese (non essendovi trasmissione l’opacizzazione superficiale (“di pelle”) che ne deriverà sarà di luce) non è acquisibile, benché sia l’una che l’altra siano
GOOD
TO KNOW
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THE ODD COUPLE CORAL & TURQUOISE
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See Page 16
See Page 34
The opinions on the first edition of Vicenzaoro Dubai, organised at the end of April through the partnership between Vicenza Spa and the Dubai Emirate, are controversial: a group of Italian exhibiting companies complained about some organisational gaps, a layout that did not prove up to expectations and a poor attendance of buyers, submitting Fiera a document asking for explanations. However, the official figures communicated to operators and the press, tell of “over 6000 visitors and buyers, coming from 110 countries for about 500 exhibitors”: even though these figures are not exceptional, they can be considered remarkable for an event that has just been launched. Those who know the area well say that most sales of jewels pass through local wholesalers that, far from needing specific exhibitions, are inclined to obstruct them (as our magazine could verify during a visit to Dubai and as reported in the December 2014 issue). «It is an unquestionable fact, of which however we are not responsible, that the event was affected by negative factors like the devaluation ot the Russian rouble - claims Corrado Facco, Director of Fiera Vicenza Spa - while for what concerns the organisation we know we can improve and we are willing to do it. However, we were and are still convinced about the potential of that area for the Italian goldsmith sector. Just think that India sells jewels to the world through Dubai for a total of 10 billion dollars, while Italy has stopped to 1.5 billion. Moreover, wholesalers cannot serve everybody, on the contrary the marketing will have to adapt to new models of which Italians will be able to take advantage soon, provided that they avoid being overcome by faster and more aggressive competitors, like Turkish manufacturers. A demand exists which is expected to grow. To be the first to meet it for the benefit of our Italian and non-Italian exhibiting customers, we will continue to propose Vicenzaoro Dubai also in 2016».
Even if matching the pastel hue of the sky and that of roses “seems so refined”, even if this was an ancient tradition of places that are as far to one another as improbable for cultural and religious affinities (to which these traditions refer), as Tibet of true Tibetans of old and the South West of the United States of ancient American Indians, please, don’t do that, unless you keep the two gems well apart. You should never forget the golden rule: when stones with a different or even equal hardness come into contact, they abrade to one another, and due to a sort of pitiless Darwinian law in force also in the mineral world, the hardest will always prevail. The poetic “marine maiden”, translation from the Greek “Koura Halos” (from hence the name Coral), with its 3.0-4.0 on the Mohs scale will always lose its “skin” by rubbing against the lexical hermaphrodite (in Italian the term turquoise is used both in its feminine and masculine form), pierre turquoise that, on the same scale scores 5.0-6.0 (on the American one 4.0-4.5). In this case, unlike the poor cultivated pearl that would be done with no escape, the resulting surface tarnishing (“of the skin”) can be removed with a simple polishing carried out with a normal goldsmith brush (used to polish goldsmith items) charged with “Tripoli powder”. Once established the “gender” of the azure stone, which, for most people, and also for the vocabulary of the Italian language “Devoto-Oli”, is feminine (the English language has no such “gender” problems) we could compare other strange analogies between the two gems, as for what concerns: Various properties and reactions: • Pink and white corals manage between 2.60 and 2.70 g/cm3, in density; turquoise is, on average, between 2.56 and 2.75 g/cm3, closer to the latter value. • The refractive index, which can be read with the refractometer, of one of them is n= 1.65 while the other is n = 1.62 on average; they are both birefracting, but due to their opacity, only one index can be detected with the refractometer, both in one case and in the other. • At the polariscope, the reaction of coral (if translucent enough) is that of the crystal aggregate it actually is, while that of turquoise (as there are no emissions of light) can not be l'Orafo 2015
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detected, despite their both being birefracting. • In both transparency is between semitranslucent and opaque. • Both, my dear friends (but above all my dear female friends), fear the contact with perfumes and cosmetics and they are horrified by any kind of acid substance, including the sweat of your skin, if it was regrettably acid; then, coral, is as delicate as a blue blood infant: not only it is an extremely porous gem, absorbing the above mentioned substances as well as alcohol and the numerous chemicals it would come across, but it also reacts with any kind of acid creating an effervescent reaction due to the rapid formation of carbon dioxide which is a useful evidence to distinguish it from some imitations. All this is not valid in case your coral is blue or black, as the composition of these two varieties is of a horny and not calcareous nature. You all know that, don’t you? - that coral is composed for 93-95% of calcium carbonate, for 3% of magnesium carbonate and for a remaining 2-4% of conchiolin, an organic substance deriving from calcareous skeletons of marine organisms belonging to the order Gorgonacea and the genus Corallium, and so why defy fate trying to match it at all costs with acid substances, even though with a low percentage of acidity? Come on! If the fat was in the fire (generally because of the person wearing it) it is sufficient to carry out a polishing (even repeated) as specified above. If the operator is a “cool” one, he will be able to apply a couple of rubbings with olive oil to your coral that will assume that visual and tactile softness that touches the heart. Our turquoise, on its part, means business as for delicacy in close contacts: also adds to the harmful substances for coral, soaps, oils, cleansing products, solvents and alkali and, above all in the most porous specimens coming from America, a worsening of the colour will be granted. The gem itself plays its own part, changing over time, in most specimens, from a bright azure to a greenish one, probably due to the alterations of the iron compounds it contains or because of dehydration. Not to mention the heating at high temperatures (250°C): dehydration and the consequent discoloration is as certain as the fact that the sun will rise and set for the next 5 billion years (and then we will see). This is an occasion to reflect: turquoise is, chemically, a hydrous phosphate of aluminium and copper with varying quantities of iron, with the chemical formula CuAl6(P04)4(OH)8.4H20. I don’t mean to scare you or to show off with formulas: I only want to explain that the light blue colour, the most precious, is due to the presence of copper (Cu), while the green one to iron and that the headache of dehydration is caused by the presence
English Text of a great quantity of water (4 molecules of H20). That’s it. So, my goldsmith friends, keep calm with that oxy-hydrogen burner! Getting back to the widespread issue of the changing of colour due to the various and varied reactivity to different agents, do not be surprised if the trend is a good impregnation with acrylic substances able to make the colour less alterable over time, and if most turquoises on the market are seraphically named “stabilised”! If the usual clumsy client had made any effort to make a mess and the “turning into green” had already started, you still have a weapon: contact the cutter to use the lap so as to eliminate the superficial altered film and restore a polishing comme il faut. As we are giving some suggestions, I would say a word on the subject concerning the “effects caused by heat”: our turquoise is not content with dehydrating and losing its colour, it can also decrepitate and break into pieces, painting the flame green and becoming brown. As for the coral, it becomes black as coal under the flame of the burner. Then, watch out... •Coral and turquoise, both ask, for pity’s sake, not to be cleaned using ultrasounds or steam and that, should you clean them only with hot water, in any case well tolerated, you avoid using hard brushes to favour soft ones. Well, a bit of common sense! As for the strange coincidences and the unexpected matchings in the precautions to be adopted for the unusual couple that does not share even the origin (organic for coral, inorganic for turquoise), it’s enough, il suffit, basta y sobra. I suddenly fancy, though, as it was already mentioned, not to leave out a couple of issues that could be useful and do not offer any point of communion between the two gems, that is: 1 Imitations For what concerns coral: • Coral is rarely confused with other gem materials since its characteristic structure (described as minutely streaked or striped lengthwise along the branches) and shape make it easily distinguishable. Other distinguishing features are those small round and shallow depressions where the single growing coral polyps lived, besides the minute surface pits created by certain types of boring marine organisms. These features, if not visible to the naked eye, will be certainly detected under magnification. It is worth remembering, in case you already forgot it, that it is sufficient to place on the surface of the analysed material a droplet of normal decimal hydrochloric acid and the impious imitation will be exposed as it does not show any effervescent reaction as it happens with real coral. Therefore: •The conch or gastropod pearl shows a colour
similar to coral, but does not evidence its typical structure that can be compared more to a blaze than to a striping. • The gastropod white shell cut in a sphere to imitate white coral will be betrayed by its peculiar parallel growth structure and for rosy areas. • Celluloid will release a smell of camphor when heated, besides evidencing an aspect completely different from coral, as, in any case, all other substances listed below. • The pitiable wood, under a superficial masking, will reveal its nature exposing its wood structure by simply scratching it with the nail. • When magnified, sealing wax has a flowed glasslike appearance. • Glass does not show the typical aspect of coral and maybe it is interested by the presence of gaseous bubbles. • Plastics: as above; the different density will be evident, in any case, by observing the different sinking speed, of plastic and coral, in a glass of distilled water. • “Gilson Synthetic Coral”: actually, it consists of finely pulverized pure calcite, added with colouring substance, compacted and agglomerated at high pressures: refractive index, density and aspect under magnification completely different l'Orafo 2015
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from those of the coral will disclose the mystery. • dyed vegetable ivory: under magnification it shows a punctiform cell structure. • Mixtures of rubber and gypsum: a structure not typical of coral. • Powdered marble and fish-glue dyed with cinnabar or minium. as above. • Calcined and dyed bone: as above. • Coral powder mixed with glue: as above. • Calcite, magnesite, dolomite powder added to a colouring substance and mixed with glue: as above. At any rate, all mixtures, are quite opaque. If lit by a very strong shaft of light, coral is translucent. • Porcelain: as above. This to explain what man is capable of in this world... As for turquoise: • The natural minerals very similar to turquoise and all separable from it either for a different refractive index or for a different density, or appearance, or a combination of the three, are: lazulite, odontolite dyed with vivianite, variscite, wardite, artificially coloured chalcedonies, the dyed jasper chalcedony, chrysocolla, ophite, smithsonite, dyed howlite (widespread during the ‘80s and ‘90s) and feldspar amazonite.
• Artificial substances to imitate turquoise: Neolite obtained with compressed bayerite powder (widely used during the ‘80s!), neo turquoise deriving from compressed gibbsite powder, Vienna turquoise made with dyed clay, dyed limestone; dyed marble, glass; porcelain; plastics; chips of pulverised turquoise or ivory, dyed and pressed with glueing substances. • Synthetic material to imitate turquoise: synthetic turquoise, with or without matrix: the most important diagnostic feature, under moderate magnifications, is the peculiar “orange skin” configuration, 2 Treatments: In coral: • To detect an artificial treatment of colour: a. In some cases, it is sufficient to dip a flock of cotton in a nail solvent, then rubbing it on the surfaces of the analysed sample: traces of the colouring will remain on the dipped flock. b. In case of low quality coral, either porous or “perforated”, “filled” with synthetic resins to make it more compact, it is sufficient to analyse the sample under long wave UV: the artificially coloured material will reveal a more evident fluorescence in bright purple red colours, at the cavities where the colour is obviously more concentrated. In turquoise: • The artificial colouring with Prussian blue will be revealed by the loss of colour in the area where a droplet of ammonia is applied. • The impregnation with oil, wax, paraffin, plastics or colloidal silica (this is specifically used to harden the soft and brittle American turquoise) can be revealed approaching a thermal tip to the suspect area of treatment. the melting and the release of the “little monster” or the pungent smell that exhales (plastics) will be the evidence of the crime. And here I stop even if not everything has been said about the odd couple, knowing that I have provided you with enough ammunitions as to fight the daily battle. As for the evaluation aspects, nothing is better than the practice and experience you make every God given day. Over and out.
People & Brands L'INTERVISTA
GIOIELLI
PARLANTI Francesco Minoli, ex AD di Pomellato, ideatore del nuovo marchio Queriot, punta tutto su design e creatività made in Italy di
A destra, bracciale componibile in argento con ciondoli della linea pozioni: a forma di flaconcino recano incisi messaggi positivi di pace, amore speranza. Al centro, bracciale con nodi in argento e nodini in oro rosa. Sotto, anello Daphne in argento e giaietto.
Sonia Sbolzani
G
ià A.D. di Pomellato, ex-membro del C.d.A. di Damiani, membro del C.d.A. della Mantero Seta SpA, Francesco Minoli è oggi Presidente e A.D. di Queriot, una start-up orafa fondata da lui stesso nel 2010, anno terribile della crisi che ha “gelato” i consumi in Italia e in Europa. È quindi una passione assoluta per il settore del gioiello che l’ha spinto a puntare in siffatta direzione. In questa intervista ci parla della sua iniziativa, di come è nata e delle prospettive future. Ci spieghi innanzitutto come Le è venuto il coraggio di lanciarsi in un progetto simile in un momento di profonda crisi. Quando il progetto è iniziato, la crisi non era così profonda; o meglio, profonda sì, ma non così disastrosa, e lo spazio intercorrente tra la crisi profonda - per la quale ero attrezzato - e la crisi disastrosa, non era previsto. Alla luce di questa considerazione, ormai ero dentro e dovevo nuotare! Perché ha deciso di non puntare sull’alta gamma, ma di orientarsi verso gioielli accessibili e innovativi? Sembra una scelta controcorrente, visti anche i Suoi precedenti manageriali in maison di lusso. Il motivo del successo della precedente esperienza non è mai stato tanto legato alla preziosità dei prodotti (anche perché quando si usano quarzi non si può parlare di prodotti preziosi); le ragioni del successo risiedevano nella creatività, nell’armonia, nella coerenza, nella comunicazione. In definitiva, nella capacità di essere trend setter del settore e di fare un gioiello prêt-à-porter, esprimendo il gusto e la creatività tipici italiani. La crisi ha portato i player del settore a cercare il nuovo Eldorado nei paesi del Middle East e del Far East. Io, invece, ho pensato che la battaglia doveva essere combattuta in Italia e in Europa. E per far ciò, era necessario interpretare l'Orafo 2015
i nuovi bisogni dei consumatori per poter dare a questi mercati una risposta coerente con le mutate capacità di spesa e con il diverso ruolo che il gioiello ricopre nell’ambito dell’outfit femminile. Che ruolo hanno le gemme nei prodotti Queriot? Le gemme nella collezione Queriot hanno un peso molto marginale: avendo noi scelto come strada la componibilità, facciamo fatica a dare una collocazione a questi materiali. Certo è che non siamo disponibili a utilizzare prodotti di sintesi; se utilizziamo gemme, queste sono naturali. La produzione Queriot è interamente in Italia? Assolutamente sì, perché lo sforzo è quello di fare apprezzare al mercato il savoir-faire italiano così tanto invidiatoci in tutto il mondo. Come commercializza i gioielli Queriot? Il monomarca milanese aperto 4 anni fa quali risultati sta generando? La rete di distribuzione di Queriot è composta dal nostro piccolo monomarca in Foro Buonaparte a Milano che svolge anche il ruolo di showroom e che ci sta dando risultati molto soddisfacenti. Sempre a Milano, abbiamo un corner al The Brian e Barry Building. Ma il nostro punto forte è la distribuzione wholesale: siamo presenti in circa 150 gioiellerie italiane top e abbiamo iniziato a inserirci nel mercato tedesco attraverso un distributore. Come sta evolvendo stilisticamente la produzione? Accenni alle nuove collezioni. Dopo un inizio nell’oro 9 carati, la nostra produzione si sta sempre più indirizzando verso l’argento di alta
queriot 'SPEAKING' JEWELS
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See Page 64 Francesco Minoli, former Managing Director of Pomellato and member of the BoD of Damiani, member of the Mantero Seta Spa BoD, is now President and Managing Director of Queriot, a goldsmith start-up he founded in 2010, a terrible year for the crisis that “froze” consumptions in Italy and Europe. Therefore, it is an absolute passion for the jewellery sector that drove him to follow such a direction. In this interview he speaks about his initiative and the relative prospects. I would like you to explain how you had the courage to embark in such a project in a period of deep crisis. When the project started the crisis was not so deep, or better, it was deep though not so catastrophic and the difference between a deep crisis, for which I was prepared, and a catastrophic one was not envisaged. In the light of this consideration, by then I was in and I could not back down! Why did you decide not to rely on high range items, but to focus on accessible and innovative jewels? It seems a choice against the mainstream, also given the previous managerial roles you had in luxury maisons. The reason for the success in my previous experience was never linked to the preciousness of products (as when you use quartz you can not speak of precious items); the success was due to creativity, harmony, coherence and communication. All in all, in the capacity of being a trend setter of this sector and in making a prêt-à-porter jewel, expressing a typically Italian taste and creativity. The crisis led the players in this industry to look for a new Eldorado in the Middle East and Far East countries. Instead, I was convinced that the battle had to be fought in Italy and Europe. To reach this goal, the new needs of consumers had to be interpreted in order to give these markets a coherent answer with the changed spending capacities and the different role the jewel plays within women’s furnishings. Which is the role of gems in the Queriot products? In the Queriot collection gems have a very l'Orafo 2015
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marginal role: as we have chosen to privilege modularity, it becomes difficult for us to place these materials. We are certainly not going to use synthesis products; if we use gems they are natural. Do you fully manufacture in Italy? Yes, we do. Absolutely. This because our effort is aimed at making Italian expertise appreciated by the market at such an extent as to be envied by the whole world. How are Queriot jewels marketed? Which results is the monobrand opened in Milan 4 years ago having? Queriot distribution network consists of our small monobrand in Foro Bonaparte in Milan that plays the role of Showroom and is delivering satisfactory results. Always in Milan, we have a corner at The Brian e Barry Building. However, our strong point is the wholesale distribution: we are present in nearly 150 top Italian jewellery shops and we have started to enter the German market through a distributor. How is your production evolving on a stylistic point of view? Can you make a brief reference to the new collections? After beginning with 9 carat gold, our manufacturing is increasingly turning to high range silver with a marked characterisation in modularity and in the use of the word as appeal. We have recently launched the new Nummeri project: in the year of Expo, Queriot wants to celebrate whole Italy, Italy with its traditions, the ones that are best known abroad. So we went to Naples...to celebrate with our Nummeri the ancient Neapolitan Smorfia and its noble ancestor, the Biribisso. All Nummeri (numbers) – from 1 to 90 – have engraved the original writings and to strengthen their vocation of lucky charm, they are sold with a red little horn. Which are the main difficulties for a jewellery start up? There are many. The first is certainly linked to capital. The second to the challenge of finding a creativity that could allow to give the brand an image recognised by the market and for which the market is ready to give a role to the brand. An over offering in this sector, combined with the deep crisis it is currently experiencing, oblige those who want to approach this world to have few though clear ideas. Have you ever thought of selling the company to someone else? No, I have never had this idea. For two reasons: first because in a certain way I have already lived this ”grief ” when I had to conclude
English Text
my previous experience and because in this moment I want to tell my story and I want that young people tell this story with me. Do you have faith in the future of this sector? Is launching a start-up today worth? If you look at the prehistoric, the Phoenician, Egyptian, Roman, Aboriginal and African culture, at the sixties... you realise that there has always been the right jewel for that age and that culture. You must be able to adapt your shapes and materials to the changing times. If you want to subdue the market to your ideas and exercises of style, the risk that the start-up fails is very high. Which is your next business challenge? Trying to make Queriot a company acknowledged by the market as a refined, sophisticated and ironic interpreter of the moment we are living. Finally, a curiosity: how was the name Queriot invented? Queriot is a fiction name with a great emotional background identifying a brave and gifted horse able to reach the highest peaks.
Heritage UNA STORIA PREZIOSA
TRE SECOLI
DI LUSSO Alla purissima porcellana la storica Manifattura Meissen ha aggiunto nel tempo collezioni di arredamento, moda, accessori. E gioielli di delicata personalità e fattura di
AntonellA GArello
l'Orafo 2015
meissen
300 YEARS OF LUXURY
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See Page 69 Even though he will not be remembered for his diplomatic talent or for a peculiar political sagacity, historians however agree in defining August II (1670-1733), king of Poland, duke and electoral prince of Saxony, as a good sovereign, reasonably caring for his people’s needs and a great lover of art and culture. Under his reign a number of palaces and castles were built in Warsaw and Saxony, each destined for precise scopes, art galleries and museums were opened to the public and architects and artists were invited to his court: thanks to him, both by chance and as an adventure, the history of porcelain started in Europe. In fact, at that time, the only porcelain items circulating in l'Orafo 2015
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the Old Continent were the Chinese ones, whose manufacturing secrets were unknown and, for this, they were imported at astronomical prices. However, at the beginning of the eighteenth century rumours circulated that the young German alchemist Johann Friedrich Böttger had finally created the Goldmachertinktur, that priceless substance, dreamt of by chemists and alchemists of the time, able to cure any illness and, above all to turn raw metals into gold. August, obviously interested in this discovery, did not waste time and had the unfortunate segregated in Dresden so that he could continue his experiments, under the supervision of Ehrenfried Walther von Tschirnhaus, mathematician and philosopher, then devoted to the studies on porcelain. The collaboration between the two, who also made use of the white clay coming from the near Schneeberg, along with the work of other founders and mineral experts, didn’t create the magic potion, but produced the maybe more profitable white porcelain. On 6th June 1710 the Manufactory for the Meissen porcelain (the most ancient in Europe) was opened in the castle of Albrechtsburg in Meissen (the most ancient German castle). Almost immediately there was the need to create a brand that could secure the product from imitations and markings of various kinds were adopted, until a peculiar crest of Electoral Saxony, the crossed sword, was chosen, which is still the logo of the Meissen Manufactory®, proudly the most ancient logo in Europe. Still today the historical Manufactory is owned by the Free State of Saxony and, over the last few years, it has experienced a sort of second lease of life: in 2012 a showroom was opened in Milan in via Montenapoleone, Villa Meissen, in the renovated Casa Cassola-Grande, a fifteenth century building that proposes those values of history, elegance, culture and uniqueness that have been characterising the Maison since its opening. Other reference worlds have added to table porcelain. “Over its three hundred years of history, Meissen has become an excellence manufactory for the production of extremely pure porcelain in art collections and table services appreciated by the most important monarchies in Europe, Paolo Novembri explains, Italy Chairman of the Manufactory. Today this heritage has been translated into the values of contemporary
t ve ke ! Sa tic now e li n nt o n co u s di
THE “ROI SOLEIL” OF SAXONY August II of Poland (670-1733), named the Strong for his athleticism - according to tradition he would have managed to break a horseshoe with his bare hands - was king of Poland, duke and electoral prince of Saxony. He reigned in a period of great political instability and more than as a statesman, he is remembered as a patron and promoter of art and culture. Under his reign Dresden transformed into the “Venice of Elba”, with art galleries and museums opened to the public, and magnificent palaces and castles were built in Saxony. During his reign, at the beginning of the XVIII century, studies and experiments started in Meissen to discover the secret of the manufacturing of porcelain that led, in 1710, to the foundation of the first European Manufactory for porcelain.
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luxury and extended to the collections of furniture, fashion, leather and silk accessories. Last but not least, even to jewellery that is having a remarkable success”. Also jewellery takes inspiration from the DNA of the Maison, not only with jewels enriched by the famous porcelain, but proposing and reinterpreting some details from the drawings contained in the huge archive or the century-old tradition of the Manufactory. Then, the swords of the historical logo gave life to the homonymous collection in a varied number of rings, earrings, pendants and bracelets. The Royal Blossom collection, one of the most versatile and successful lines, has its roots in romanticism, even though slightly contaminated by the prosaic political realism. According to tradition, in fact, Frederic August II, the only child of August II and of his legitimate wife Eberhardine Brandenburg-Bayreuth, declared his love to Mary Josephine, Archduchess of Austria, Princess of Hungary and Bohemia, appearing at court with a bunch of white viburnum flowers, whose head is now proposed in jet, kogolong, gold or diamond pavé. These same and many other details are also proposed in houseware lines, in fabrics and accessories, as each Meissen item is not only something unique, artisanally realised with a maniacal attention for appearance and quality, but shares and communicates a century-old tradition and culture that few Maisons in the world can boast. As a consequence, the opening of Villa Meissen® in Milan is not a fortuitous event: “Our country is known worldwide for being the capital of elegance, style and design, as well as for its long artisan tradition”, Paolo Novembri explains. “This is why we chose Italy for the manufacturing of Meissen Couture collections that add to its porcelain”. Everything in Meissen jewels and objects tells of history, style, elegance and culture. The manufacturing of an item can even take up to hundreds of working hours by master modellers, artisans or miniaturists of a great experience and it is not by chance that various works of art in Meissen® porcelain have reached mindblogging quotes in the most prestigious international auctions. Nor the growing appreciation that Meissen creations are having on a global level, as recently evidenced at Baselworld, is fortuitous. “The trend in the sale of jewels, Paolo Novembri concludes, parallels the opening of monobrand boutiques that express all the luxury concept represented today by the brand. The company grows in the strength of its brand presenting an articulated retail concept embracing more product categories. Among the recent openings, it is worth remembering Beijing and Shanghai to which others in the Middle East and Russia will add: we hope we can soon announce such an event also in the United States!”.
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l'Orafo 2015
106
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Brands In This Issue ALCOZER & J
57
D'ELIA
30
MATTIOLI
40
AMEN
52
DAMIANI
59
MDV JEWELS
54
ANDREOLI
88
DARIA DE KONING
88
MEISSEN MANIFATTURA
69
ATHENA GIOIELLI
49
DE GRISOGONO
MISIS
30
AUCELLA
32
DE SIMONE FRATELLI
18, 34, 39
MODULA
29
BARABABAC
51
ELITE BIJOUX
33
MORELLATO
54
BARAKA' BY PININFARINA
51
ENZO LIVERINO 1894
32
NEW ITALIAN ART
20
BETTER SILVER
97
EVANUEVA
31
ORCHIDEA PREZIOSI
96
BIANCA MORETTI
14
FEDERICA RETTORE
PIAGET
16
BIBIGI'
56
F.I.OR.
96
POLELLO
49
BIZZOTTO
21
FABULA ETRUSCA
31
POMELLATO
42,73
BLISS
56
FALCINELLI ITALY
83, 90
PRECIOSA
16
BLUE WHITE
42
FIERA SPA
16
QUERIOT
64
BORGHESI
41
FOPE
82
R.V.
14
BRUNO MAZZA
31
GIOVANNI RASPINI
33, 51
RECARLO
51
BUCCELLATI
21
GOLD SISTERS
33
ROBERTO COIN
86
BULGARI
60
GUCCI
13, 49
ROVIAN
32
CANTAMESSA
59
IL GIOIELLO CREAZIONI
85
SALVATORE COLLARO
CAPOTOSTI DESIGN
59
J JEWELS
21
SATURNO
54
CARLA AMORIM
44
JCK LAS VEGAS
88
SEM足-AR
97
CARMELA LIVERINO
29
JOKER PREZIOSI
97
SILVEX
53
23, 40
KABANA
44
TIFFANY & CO.
35
CASSETTI
53
KEEP OUT
53
TINO GENERATION
52
CHANTECLER
38
L'ASPO
97
TUUM
56
CHOPARD
23
LE CAROSE
66
UBM ASIA
94
CIARAVOLO
29
LORENZ BAUMER
38
UNOAERRE
59
COMETE GIOIELLI
52
LUCIFER
42
VAN CLEEF & ARPELS
38
CONFUORTO GIOIELLI
31
MANUEL BOZZI
52
VENDORAFA
84
CORAL ORAFA MEDITERRANEA
32
MARCO BICEGO
42
VICENZAORO DUBAI
16
56, 81
MATTIA MAZZA
41
ZYDO
40
CARTIER
CRIERI
l'Orafo 2015
108
22, 44
21, 44
luglio/agosto
29, 39
Advertisers’ Index
ALCOZER & J
I copertina, 2, 3, 8, 9
AMEN (CROCE DEL SUD)
IV copertina
AMIN LUXURY
5
ARIADIVIAGGI
110
ARTLINEA 24, 25 BANGKOK GEMS & JEWELRY FAIR
87
BETTER SILVER
11
BMB DECORLINE
78
CHIMET 46, 47 D&SIGN SRL
111
DENTRO LE MURA
12
GIORDINI
II copertina
GOGGI STERLING
45
IGI
93, 95
IL TARI'
26
KEEP OUT
48
LUCEBIANCA
15
MASSIMO RAITERI
19
MINERALIENTAGE MÜNCHEN
103
NEGOZISRL
cartoncino
OSIGEM PROGETTO LUCE
17
III copertina
RELAIS I MIRACOLI
109
RESPONSIBLE JEWELLERY COUNCIL
10
ROMA 1947 – BETTER SILVER
1
SEA
112
SILVER STAR
68
UBM ROTAFORTE JEWELRY
107
UNOAERRE
7