L'Orafo Italiano 2011 09

Page 1

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

L’ORAFO ITALIANO 9 2011

€ 5,00

ANNO LXV SETTEMBRE 2011

€ 5,00

Licia Mattioli: tutti gli impegni di Federorafi Ricerca: i brands più conosciuti dai giovani The most popular brands among young people

Luisa della Salda

Gioielli con perle bellezza senza tempo Jewels with pearls: an everlasting beauty











EDITORIALE EDITORIAL

POVERA ITALIA,

MAI TRANQUILLA… POOR ITALY, ALWAYS ON THE ALERT… by Marina Morini

■ Questo editoriale è stato scritto a fine Luglio, nei giorni di un attacco finanziario al nostro Paese i cui esiti non erano affatto chiari. Non bastasse, cercavamo di districarci tra le notizie, gravi e inquietanti, di un governo in difficoltà sulla manovra economica, fatta in emergenza e mirata ai soliti noti, manovra peraltro bocciata dagli osservatori internazionali con il seguito di venerdì e di lunedì euforici o nerissimi in Borsa. L’incertezza regnava sovrana. Guardando fuori dai confini nazionali, gli Stati Uniti erano in grave difficoltà, la Grecia praticamente fuori dall’euro, Spagna e Portogallo, chissà. L’oro, intanto, aveva superato i 1.600 US$ l’oncia e, secondo il sito soldionline, mirava a raggiungere i 1.700. E ci ritroviamo a Settembre, un mese denso di impegni e di importanti appuntamenti internazionali per il settore orafo, già in movimento per le prime fiere autunnali, sperando in un loro ruolo positivo in previsione delle vendite del

periodo natalizio. Se la manovra sarà confermata il rischio è quello di ritrovarci con la maggior parte degli italiani preoccupati di non riuscire a far fronte alle spese fisse, figuriamoci a quelle voluttuarie. Ci auguriamo che la pausa estiva abbia portato consiglio, che la manovra possa essere modificata con tagli più equi e con importanti incentivi alla ripresa, a favore delle imprese e dei consumi: altrimenti, povera Italia...

on the Stock Exchange. Uncertainty reigned. Looking beyond national borders, the United States were in serious difficulties, Greece was virtually out of the euro, Spain and Portugal, who knows. Meanwhile, gold had exceeded U.S. $ 1,600 per ounce and, according to the website soldionline, it aimed to reaching 1,700. And now we find ourselves in September, a month full of commitments and of important international events for the jewellery industry, already in motion for ■ This editorial was written at the end of the first autumn trade fairs, hoping that July, in the days of a financial attack on they play a positive role in expectation of our country whose results were unclear. sales in the Christmas season. If the maAs if that was not enough, we were trying noeuvre is confirmed, the risk is to end to cope with all the serious and disturbing up with most Italians worried about not news of a government in trouble with re- being able to cope with fixed costs, let gard to the economic manoeuvre, made alone luxury. We hope that the summer in an emergency situation and targeted break was the mother of counsel, that to the usual suspects. A measure, however, the manoeuvre can be amended with that was rejected by international obser- fairer cuts and important incentives aimed vers following the result of Fridays and at recovery, in favour of enterprises and Mondays either deep black or euphoric consumption. Otherwise, poor Italy…

9.11 editorial 9


ACCADEMIA VETRINISTICA ITALIANA SETTEMBRE 2011

Il centro internazionale di formazione per vetrinisti e visual merchandiser PRESENTA A MILANO PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO (Piazza Mercanti, 2 MM Duomo) CORSO: “GIOIELLO - TECNICHE ESPOSITIVE IN VETRINA” L’ESPOSIZIONE DEI PRODOTTI COME STRATEGIA DI COMUNICAZIONE - Sala Donzelli: 10-12 Ottobre e 7-9 Novembre; dalle ore 10.00 alle ore 16.00 L’incontro con i maggiori professionisti del settore “consulenti d’immagine” per apprendere le tecniche espositive del gioiello più attuali e per approfondire la storia e la cultura della comunicazione attraverso l’esposizione dei prodotti e realizzazione di eventi finalizzati alla vendita. PROGRAMMA Spazio espositivo in vetrina. Ubicazione, tipologia e struttura della vetrina, Utilizzo dei supporti. Composizione: le linee, le masse, la profondità, i gruppi, gli equilibri. Punto focale. Luce e Colore in vetrina, eventi speciali, effetti speciali. Creatività e comunicazione in vetrina. Vetrina tecnica. Idea guida: allestimento vetrina a tema, vetrina scenografica. Relatori: Roberto Pivetta, presidente della Federazione Italiana Vetrinisti FIV&AVI&FESVhc - Svetlana Fabrikant, direttore artistico didattico dell’Accademia Vetrinistica Italiana. L’ingresso previa prenotazione al numero +39 02 43980051/ +39 335 384614 (info sms) e-mail: accademia@vetrinistica.com - www.vetrinistica.com

The international training centre for window dressers and visual merchandisers PRESENTS IN MILAN, CAMERA DI COMMERCIO (Piazza Mercanti, 2 MM Duomo) WORKSHOP: “JEWELLERY - WINDOW DISPLAY TECHNIQUES” PRODUCT DISPLAY AS A COMMUNICATION STRATEGY Donzelli Room: 10-12 October and 7-9 November; from 10 a.m. to 4 p.m. At the meeting with leading professionals in the “image consulting” sector, it will be possible to learn the most up-todate techniques in jewellery display and to find out more about the history and culture of communication through product display and the realisation of sale-targeted events. PROGRAMME of the workshop Window display space. Location, type and structure of the window. Use of supports. Composition: lines, volumes, depth, groups, balancing. Focal point. Light and Colour in the window, special events, special effects. Technical window dressing. Creativeness and communication in the window. Guideline: thematic window dressing, scenic window dressing. Speakers: Roberto Pivetta, chairman of the Italian Federation of Window Dressers FIV&AVI&FESV - Svetlana Fabrikant, art teaching director at the Accademia Vetrinistica Italiana. Please call this number to make a reservation: +39 02 43980051/+39 335 384614 (info sms) e-mail: accademia@vetrinistica.com - www.vetrinistica.com

editore

Edifis S.p.A.

direzione generale

Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano MI Ph. ++39 02 3451 230 Fax ++39 02 3451 231 info@edifis.it www.edifis.it

redazione

orafo@edifis.it

direttore responsabile Marina Morini redazione

Antonella Garello

collaboratori

ASI - Analisi e Studi Industriali, Enzo Andreis, Andrea Barra, Alessandro Barzaghi, Mauro Caneschi, Giulia Comparini, Luigi Costantini, Svetlana Fabrikant, Valerio Faccenda, Vittorio Montieri, Militerni & Associati, Fabrizio Patti, Roberto Pivetta, Daniela Saibene, Sonia Sbolzani, Vittorio Valenza.

foto

Close up Studios

traduzioni

Promo-Est

progetto e grafica

Claudio Rossi Oldrati

stampa

Castelli Bolis S.p.A. - Cenate Sotto BG

_______________________________________________________________________________________

direzione pubblicità

Fabio Galligani dircom@edifis.it

traffico pubblicitario

Libera Carlini libera.carlini@edifis.it

eventi e convegni

convegni@edifis.it

prezzo per copia

€ 5.00

prezzo copia arretrata

doppio di copertina

abbonamenti

abbonamenti@edifis.it

abbonamenti annuali

Italia € 45.00 IVA inclusa Outside Italy € 90.00 conto corrente postale n. 36640209 intestato a: EDIFIS S.p.A. Viale Coni Zugna, 71, 20144 Milano MI. si accettano pagamenti con CartaSì, Visa, Mastercard, Eurocard.

_______________________________________________________________________________________

amministrazione

Francesco Delfino amministrazione@edifis.it

_______________________________________________________________________________________

Iscrizione Roc n. 6090 del 29/08/2001 Testata associata Agente esclusivo per la distribuzione all’estero: A.I.E. - Agenzia Italiana di Esportazione S.p.A. Via Manzoni 12, 20089 Rozzano (MI) ph. 02 5753911 - fax 02 57512606 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie e supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico e/o di comunicazioni promozionali. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta alla garante del trattamento Sig.ra Antonella Ferraraccio presso Edifis S.p.A. - Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano, luogo di custodia della banca dati medesima. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede della redazione, Viale Coni Zugna, 71 - Milano, ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs 196/3.



SUMMARY In copertina Cover Luisa della Salda

Bracciali della collezione “Gli Sboccioli”, con perle, argento e petali in tessuto di bronzo.

Bracelets from the "Gli Sboccioli" collection, with pearls, silver and petals in brass fabric. Artwork and photo by Close up Studios

Servizio clienti

Customer Service Tel. +39 031 713878 info@luisadellasalda.it www.luisadellasalda.com

16

on the cover Luisa Della Salda

22

lusso e dintorni/luxury & more

30 31

26

34

41

fiere/fairs Tendenze e novità a Valenza Gioielli Trends and innovations at Valenza Gioielli I prossimi appuntamenti Forthcoming events

33 34

borsa&mercati/stock&markets Gruppo Chimento: una storia di famiglia Gruppo Chimento: a family history

38

Intervista: innovazione, brand, comunicazione Interview: innovation, brand, communication Indici de l’Orafo Italiano / l’Orafo Italiano’s index Aziende virtuose: il caso Chantecler Manca la spinta dal mondo produttivo The drive of productivity is still lacking

by Enzo Andreis

40 41 42

30

by ASI - Analisi e Studi Industriali

46

Valorizzare la cultura del mestiere d’arte

48

Licia Mattioli: farsi sentire per essere protagonisti

50 51

I big del settore ospiti del Club degli Orafi/ Intervista ad Augusto Ungarelli by M.M.

by Sonia Sbolzani by Antonella Garello

12 summary 9.11


52

l’esperto risponde/marketing Marketing strategico e relazionale (parte I°)

56

58

60

76

83

92

96

95

by Daniela Saibene

55

formazione/training Corsi e master per una cultura del gioiello Courses and masters for jewellery culture

56

l’esperto risponde/gemmologia Corallo rosso e rosa: fino a quando? Red and pink coral: for how long? by Luigi Costantini

58

l’esperto risponde/vetrinistica Fiere: l’impatto diretto azienda-cliente by Roberto Pivetta

60

concorso vetrine Siracusa: i tesori di Gabriella Conigliaro by Marina Morini

68

comunicazione/communication In testa ai giovani: Morellato e Breil Morellato and Breil the most popular by Vittorio Montieri

76 78 80 83

flash Il cerchio magico / The magic ringlet Chic, tecno o sportivi? / Chic, techno or casual? Nuovi omaggi al tricolore / Homage to the Italian flag zoom Perle: bellezza senza tempo Pearls: everlasting beauty by Marina Morini

92

progetto/project Swarovski: 5 temi per 19 designer

93

concorsi/awards Preziosa a Firenze / Preziosa in Florence

94

iniziative/initiatives A Roma un convegno ‘intorno al gioiello’

95

design Il lato straordinario di un oggetto

96

negozi/shops Luxury Tales / Giovanni Raspini / De Grisogono / Rocca 1794

100 English translation Luxury & More / Chantecler / Stock & Markets / Gemmology 103 Indice dei nomi citati/Index of names mentioned

9.11 summary 13



Alessandra Amoroso - Collezione Freedom

MADE WITH SWA ROV SKI ® ELEMEN TS

COLLEZIONE FREEDOM

Libera il tuo Stile Visita il sito www.ginevragioielli.com e accedi alla sezione Freedom. Puoi comporre il tuo gioiello utilizzando più di 100 pendenti e ARGENTO 925 RODIATO

realizzando infinite combinazioni di collane, bracciali, orecchini e anelli.


ON THE COVER

Nasce “Gli Sboccioli”, preziosa e romantica

■ Da oltre vent’anni i gioielli Luisa della Salda conquistano il mercato grazie alla freschezza e alla creatività delle collezioni, giocate sulla presenza di una vasta gamma di pietre naturali sapientemente accostate e declinate in una ricchissima varietà di sfumature. Apprezzate da tempo in diversi Paesi europei, Russia, Giappone e Stati Uniti, le collezioni Luisa della Salda si arricchiscono ogni anno di nuove proposte per la Primavera/Estate e l’Autunno/Inverno. Quest’anno l’azienda si presenta con un’altra importante novità: per la prima volta, infatti, le nuove

16 on the cover 9.11

collezioni portano un nome che le caratterizza. E’ il caso della nuovissima collezione “Gli Sboccioli”, molto interessante per le soluzioni cromatiche e il contenuto innovativo, che vede protagonista un particolare tessuto lavorato “a calza”, con anima tubolare in bronzo placcato in diversi colori, che si può variamente modellare. La collezione comprende collane, bracciali e orecchini e ogni gioiello può essere realizzato con pietre diverse e anche in versione monocolore. Le diverse linee comprendono una scala di colori dal bianco al nero, con argento ro-

diato; dal rosa pallido a un rosa più deciso, con argento rosé; da color panna a verde salvia, con argento placcato oro giallo. Le pietre impiegate spaziano dal cristallo di rocca a quarzo fumé, agata nera, madreperla, pirite. In questa pagina: collana in argento rosé e perle barocche; pagina a lato: collana e orecchini “Gli Sboccioli”, in argento rosé e perle. Nelle pagine seguenti, a sinistra: collana e bracciale in argento, pirite e fiori in madreperla; a destra: collana e orecchini “gli Sboccioli”, con cristallo di rocca, pirite e madreperla.


9.11 on the cover 17


ON THE COVER

18 on the cover 9.11


■ For over twenty years, Luisa della Salda jewels have hit the market due to the freshness and creativity of collections, offering a wide range of natural stones cleverly combined together and available in a rich variety of hues. Every year Luisa della Salda collections, which have been appreciated in several European countries, Russia, Japan and the United States for many years, are enriched with new proposals for Spring/Summer and Autumn/Winter seasons. This year, the company has come out with an important novelty: for the first time, in fact, new collections are bearing a name which charcterize them. This is the case for the new "Gli Sboccioli" collection, which is very interesting for its colour solutions and innovative contents, starring a particular gold-knitted fabric with an inner brass tube plated with different colours, which can take various shapes. The collection includes necklaces, bracelets and earrings; each piece of jewellery can be manufactured with different stones as well as in the one colour version. The various lines include a range of colours

The new “Gli Sboccioli” collection, Precious and romantic

from white to black, with rhodium-plated silver, from pale pink to a stronger pink, with rosé silver, from cream to sage green with gold-plated silver. The stones used range from rock crystal, smoky quartz, black agate, mother-of-pearl, pyrite. On this page: rosé silver necklace with baroque pearls. On the opposite page: "Gli sboccioli" necklace and earrings, rosé silver and pearls. On the following pages, to the left: silver and pyrite necklace and bracelet with mother-of-pearl flowers; to the right: "Gli Sboccioli" necklace and earrings with rock crystal, pyrite and mother-of-pearl.

9.11 on the cover 19




LUSSO & DINTORNI LUXURY & MORE / English translation: see page 100

SFILANO I GIOIELLI FERRAGAMO

■ Anche Ferragamo è stato ammaliato dal mondo dei gioielli e, proprio a Settembre, le prime collezioni di preziosi sfileranno in passerella con le collezioni Primavera/ Estate 2012. Prestigioso il marchio, prestigiosa anche la firma: il designer dei gioielli Ferragamo è infatti Gianni Bulgari, che nel 1989 ha fondato Enigma, azienda produttrice e distributrice di orologi.

22 lusso & dintorni 9.11

POMELLATO: PASSAGGIO IN INDIA ■ I gioielli Pomellato e DoDo piacciono molto a Rana Kapoor (nella foto), fondatore e presidente della banca indiana Yes Bank, e a sua figlia, titolare di una società che si occupa di arte e di lusso. E piace ad Andrea Morante, amministratore delegato dei brand milanesi, l’idea di espandere l’attività su di un mercato così promettente come quello indiano. A fine 2011, quindi, è possibile che due negozi in franchising Pomellato aprano, rispettivamente, a Mumbai e a New Delhi. DoDo, in particolare, sarebbe un marchio molto apprezzato dai giovani indiani (che costituiscono il 65% della società) anche per la collaborazione del marchio con il WWF e per la sensibilità verso i temi ambientali, molto sentiti in India.

CLAUDIA E LANFRANCO: DUE PREMI ALL’ECCELLENZA ■ Il Premio Marisa Bellisario 2011 è stato intitolato, quest’anno, a “Donne: innovazione e capitale umano”: un riconoscimento alla creatività e al coraggio di rinnovare. Le “Mele d’Oro” sono andate a importanti personaggi femminili, tra i quali Claudia Piaserico (a destra), a capo dell’azienda vicentina Misis. Un riconoscimento alla capacità, in un momento di stasi e di crisi del settore orafo, di rinnovare profondamente l’azienda attraverso un prodotto originale, tutto italiano e artigianale. Un gioiello, ha dichiarato Claudia Piaserico “dedicato alle donne, protagoniste indefesse delle mille sfide quotidiane”. Il Premio “I Marchigiani dell’anno-Beniamino Gigli” è stato invece consegnato a Lanfranco Beleggia, (a sinistra) presidente e fondatore di Bros Manifatture, per il suo legame con il ter-

ritorio e per le iniziative di cui si è fatto promotore nel campo dell’arte e della cultura. Grazie alle sue capacità imprenditoriali, inoltre, Bros Manifatture non ha conosciuto crisi: nel 2010 ha infatti segnato una crescita del 30% rispetto al 2009.



LUSSO & DINTORNI LUXURY & MORE

LE AZIENDE DEL LUSSO CORTEGGIANO LA CINA

OLE LYNGGAARD SCOMMETTE SULL’ITALIA ■ Passi piccoli ma decisi: questa la politica commerciale dell’azienda danese Ole Lynggaard Copenhagen, che, dopo i mercati del nord Europa attraverso la società Perlunica, entra nel mercato italiano con due collezioni di successo - Sweet Drops™ e Sweet Spots (nelle foto). Entrambe ispirate alla filosofia del “comporre il proprio gioiello”, le collezioni comprendono bracciali e collane in morbida pelle di vitello, pietre preziose e di colore e diamanti. Il gioiello, di alta qualità e di fascia medio-alta, sarà distribuito in modo selettivo ad un massimo di 20 gioiellerie in tutta Italia. A supporto dei suoi clienti, Perlunica fornirà materiale espositivo di qualità e un servizio vetrina dedicato.

24 lusso & dintorni 9.11

■ 500 partecipanti, manifestazioni, dibattiti, premi, prestigiosi media partner e importante presenza di portali online e social network. Parliamo della sesta edizione del China Luxury Summit, organizzato da China Decision Makers Consultancy e dall’Essec Business School, che si è tenuto a Shanghai sul tema redditività degli investimenti, comportamenti d’acquisto e strategie retail nella Repubblica Popolare Cinese. Il settore del lusso, infatti, cresce in Cina, al ritmo del 15-20% l’anno: non a caso, tra gli addetti ai lavori, erano presenti alti dirigenti di Ferragamo, Gucci, Versace e Swarovski.

ROCCA FESTEGGIA REVERSO ■ Una grande festa è stata organizzata da Rocca di Piazza Duomo, a Milano, in occasione degli 80 anni di “Reverso”, di JaegerLeCoultre. Clienti e appassionati del celebre orologio, realizzato nel 1931 dai maestri orologiai della Vallée de Joux, hanno potuto

ammirare i 15 modelli storici della Maison e vedere un artigiano incisore lavorare alla personalizzazione del Reverso. Nella foto: Claudio Angè, direttore di Jaeger-LeCoultre Italia, e Fernanda Pelati, amministratore delegato di Rocca Spa.



LUSSO & DINTORNI LUXURY & MORE

GRANDI GIOIELLIERI ALLE NOZZE DI MONACO ■ Il 2011 è l’anno delle nozze reali: dopo William e Kate, anche il Principe Alberto di Monaco e Charlene Wittstock hanno fatto sognare i tabloid. Un matrimonio da favola che ha visto nobili, vip e personaggi dello spettacolo arrivare a Montecarlo da tutto il mondo. Protagonisti, tra gli altri, i gioielli indossati per la cerimonia: “Océan”, una preziosissima parure in diamanti e zaffiri, opera di Van Cleef & Arpels, fornitore ufficiale del Principato, dono di Alberto a Charlene, e gli orecchini di de Grisogono, in diamanti e smeraldi, indossati da Naomi Campbell.

L’IMPEGNO DI QUAGLIA PER LA RICERCA ■ Da molti anni l’azienda milanese Luigi Quaglia, famosa per i gioielli realizzati in Oro Etrusco®, è presente nel sociale. Quest’anno, ad esempio, ha deciso di finanziare borse di studio per medici e ricercatori, messe a disposizione dalla Fondazione Umberto Veronesi, devolvendo allo scopo parte del ricavato di una collezione di 15 anelli chiamata “Infinity”. Per essere accessibili ad un’ampia fascia di consumatori, gli anelli sono realizzati in argento.

26 lusso & dintorni 9.11

GITANJALI VINCE CON STEFAN HAFNER ■ Recentemente acquisito dalla società indiana Gitanjali, il marchio italiano Stefan Hafner ha vinto, con l’anello Promise, disegnato da Francesco Cosentino, il prestigioso “Bridal Award”, sezione dei Couture 2011 Design Awards di Las Vegas. L’anello, un vero e proprio capolavoro di alta gioielleria, si presenta in diverse versioni. Nella foto: la versione vincitrice, in diamanti bianchi, rubini e un grande diamante da 1 carato a forma di cuore .



LUSSO & DINTORNI LUXURY & MORE

ANELLI… ANCHE DA INDOSSARE ■ Artista orafo colombiano, Nicolas Estrada ha pubblicato per 24 ORE Cultura (Gruppo 24 ORE), il volume “Anelli contemporanei. Design e tendenze da tutto il mondo”. Estrada presenta l’anello come scultura, un oggetto da portare ma realizzato anche in modo che sia impossibile

indossarlo, in materiali “alternativi” ma anche preziosi, come i diamanti, purché utilizzati in modo non convenzionale. Nelle 264 pagine, arricchite da 580 illustrazioni, una vasta panoramica dei più importanti esponenti della gioielleria artistica contemporanea.

UN PREZIOSO MESSAGGIO AL FESTIVAL DI VENEZIA ■ È di Agatino Cappella, teologo e studioso, attualmente direttore artistico del World Diamond Group di Vicenza, la scultura “Ulivo Bianco” uno dei premi – il WDG Award per

l’amicizia tra i popoli - che saranno consegnati alla 68° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in occasione del Premio Kinéo “Diamanti al Cinema Italiano”. La preziosa opera, in marmo, platino e diamanti, andrà a un personaggio del mondo del cinema che si sia “distinto per l’attività a favore dell’incontro tra diverse fedi, culture e tradizioni dei vari Paesi del mondo”.

28 lusso & dintorni 9.11

FEDERPIETRE: RAFFAELE MAINO PRESIDENTE ■ Secondo mandato per il presidente Raffaele Maino che, ha dichiarato, intende rafforzare i legami con altri enti del settore orafo e dare impulso alla missione etica di Federpietre. Fino al 2013 il Consiglio Direttivo sarà così composto: Paolo Valentini, vice presidente; Rocco Gay, segretario; Marco Borsalino, tesoriere; Gian Piero Bianco, Pietro Boccalatte, Joseph Lazarov, Vincenzo Liverino e Bruno Zilio, consiglieri; Alberto Galante, Paolo Paolillo e Guido Castellini, revisori dei conti.



FIERE FAIRS

TENDENZE E NOVITÀ

A VALENZA GIOIELLI TRENDS AND INNOVATIONS AT VALENZA GIOIELLI

LA MANIFESTAZIONE SI PRESENTA CONFERMATA NELLE SUE LINEE ESSENZIALI, CON UN RICCO PROGRAMMA DI INVITI.

THE EVENT IS CONFIRMED IN ITS ESSENTIAL FEATURES, WITH A RICH PROGRAMME OF INVITATIONS.

30 fairs 9.11

■ È fissato dall’1 al 4 Ottobre 2011 il prossimo appuntamento con Valenza Gioielli, che come di consueto offrirà una aggiornata panoramica sulle tendenze e sulle proposte in previsione delle vendite di fine anno. La manifestazione si profila sostanzialmente confermata nell’assetto della precedente edizione, sia a livello di espositori sia a livello di visitatori. Grazie alla collaborazione con Regione Piemonte, viene riproposta anche l’interessante formula di accoglienza e inviti per un centinaio di selezionati buyers internazionali, segnalati dalle aziende espositrici più impegnate e attive sul fronte delle esportazioni: certamente uno dei fiori all’occhiello della fiera, che sul fronte del mercato interno continua la storica collaborazione con la Federdettaglianti. Il quadro delle giornate fieristiche, infine, si presenta arricchito da una serie di iniziative, anche fuori Salone, curate da Valenza Expo Events e dedicate agli operatori intervenuti, intese tra l’altro a sottolineare il legame tra la fiera, l’eccellenza del gioiello valenzano e la città stessa. Info: info@expovalenzagioielli.com

■ The next appointment with Valenza Gioielli is set from 1 to 4 October 2011. As usual, the event will provide an updated overview of trends and proposals in anticipation of year-end sales. The structure of the fair is substantially confirmed to be the same as the previous edition, both in terms of exhibitors and visitors. By partnering with the Piedmont Region, the exhibition will once again offer the interesting formula of welcome and invitations to a hundred selected international buyers, reported by the most committed and active exhibitors in terms of exports. This is certainly one of the highlights of the trade fair, which, with regard to domestic market, is continuing its historic partnership with Federdettaglianti. Finally, the picture of the days of the fair is enriched by a series of initiatives organised by Expo Events Valenza and dedicated to the professionals who attended the exhibition, aimed among other things to underscore the link between trade fair, the excellence of Valenza jewellery and the city itself. Info: info@expovalenzagioielli.com


I PROSSIMI APPUNTAMENTI FORTHCOMING EVENTS IL TARì MONDO PREZIOSO ■ L’edizione autunnale di Tarì Mondo Prezioso, tradizionalmente rivolta al dettaglio di tutta Italia, è in programma dal 7 al 10 Ottobre 2011 presso Il Tarì: oltre alle 400 aziende insediate nel Centro, saranno presenti un centinaio di espositori. ■ The autumn edition of the Tarì Precious World show, traditionally aimed at retailers throughout Italy, is scheduled for 7 to 10 October 2011 at Il Tari. In addition to 400 companies based in the structure, there will be a hundred exhibitors.

GEMWORLD MUNICH ■ Dal 28 al 30 Ottobre prossimi, business e creatività si danno appuntamento a Monaco di Baviera con Gemworld, fiera dedicata alle gemme che attira da tutto il mondo tagliatori, artigiani, produttori. Gemworld fa parte del 48° Munich Show - Mineralientage Muenchen, che comprende anche Mineralworld Munich, Fossilworld Munich e Stoneworld Munich. ■ From October 28 to 30, business and creativity come together in Munich at Gemworld, an exhibition dedicated to gems that attracts cutters, artisans and manufacturers from around the world. Gemworld is part of the 48th Munich Show - Mineralientage Muenchen, which also includes Mineralworld Munich, Fossilworld Munich and Stoneworld Munich.

AUTUMN INTL. JEWELRY+WATCH VIETNAM ■ L’edizione autunnale della più grande fiera orafa del Vietnam si svolgerà dal 3 al 6 Novembre prossimi a Ho Chi Minh City, presso il Tan Binh Exhibition & Convention Centre. Diverse le “new entries” da Unione Europea e Turchia. ■ The autumn edition of the biggest jewellery fair in Vietnam will be held from November 3 to 6 in Ho Chi Minh City, at the Tan Binh Exhibition & Convention Centre. The show will include several "new entries" from the European Union and Turkey.

EXPO LUXUO ■ L’Anhembi Convention Palace di San Paolo, in Brasile, ospiterà dal 23 al 25 Novembre 2011 Expo Luxuo, rassegna dedicata a tutti i settori del lusso, dalla gioielleria alla moda, dall’industria nautica a quella automobilistica. ■ From 23 to 25 November 2011 the Anhembi Convention Palace in Sao Paulo, Brazil, will host Expo Luxuo, an exhibition dedicated to all areas of luxury, from fashion to jewellery, from the nautical to the automotive industry.

9.11 fairs 31



BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

UNA RUBRICA DI ANALISI DEL SETTORE, PER FAVORIRE UNA MIGLIORE CONOSCENZA DELLE TENDENZE DEI NOSTRI MERCATI SU SCALA ITALIANA E MONDIALE. UNA SERIE DI UTILI CONSIGLI PER GESTIRE AL MEGLIO IL NOSTRO BUSINESS.

• Gruppo Chimento: una storia di famiglia / Chimento Group: a family history • Innovazione, brand, comunicazione / Innovation, brand, communication • Indici de l’Orafo Italiano / l’Orafo Italiano’s index • Aziende virtuose: il caso Chantecler • Manca la spinta dal mondo produttivo / The drive of productivity is still lacking • Franco Cologni: valorizzare la cultura del mestiere d’arte • Licia Mattioli: farsi sentire per tornare protagonisti • I big del settore ospiti del Club degli Orafi • Augusto Ungarelli: il Made in Italy a difesa del nostro mestiere • Marketing strategico e relazionale (parte I°) • Corsi e master per una cultura del gioiello / Courses and master’s for jewellery culture • Corallo rosso e rosa: fino a quando? / Red and pink coral: for how long? • Vetrinistica: momenti di comunicazione aziendale diretta • Concorso vetrine: Siracusa, i tesori di Gabriella Conigliaro

STOCK E

pag. 34 pag. 38 pag. 40 pag. 41 pag. 42 pag. 46 pag. 48 pag. 50 pag. 51 pag. 52 pag. 55 pag. 56 pag. 58 pag. 60

9.11 stock&markets 33 CHANGE


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

GRUPPO CHIMENTO:

UNA STORIA DI FAMIGLIA CHIMENTO GROUP: A FAMILY HISTORY by Enzo Andreis

Happiness Collection

Mario Chimento

■ Una impresa del migliore “made in Italy”, che affronta con autorevolezza, pur nelle difficoltà, il difficile e turbolento mercato internazionale della gioielleria.

zionale di qualità e un’assicurazione internazionale per eventi dannosi quali scippo, rapina e incendio. Insomma, l’azienda orafa vicentina si poneva già decisamente alla ribalta come una delle migliori ambaLa notte del 31 dicembre 2000, primo sciatrici del made in Italy nel mondo; purcapodanno del nuovo millennio, ci fu un troppo, di lì a pochi mesi, la tragedia grande brindisi in casa Chimento: l’anno delle Twin Towers avrebbe sconvolto il si era chiuso in maniera splendida, il fat- mondo, l’andamento dell’economia monturato veleggiava sopra i 50 milioni di diale e con esso le aspettative di crescita. euro - a coronamento di un triennio che aveva visto le vendite quasi raddoppiare Lo scoglio della finanza - e si aprivano prospettive entusiasmanti Ma la Chimento Gioiellieri spa, a quel sui mercati esteri, soprattutto negli Usa punto, era già un’azienda solida e affere in Giappone; i circa 2.500 negozi sui mata; molta infatti era la strada percorsa quali si basava la distribuzione mondiale dal 1964, anno in cui Adriano Chimento andavano a gonfie vele, e Adriano Chi- aveva aperto a Grisignano di Zocco, nel mento poteva dichiarare: “Stiamo indivi- vicentino, il suo atelier artigianale di gioduando la sede per una boutique new- ielleria, con l’ambizione di riuscire a yorkese… si sta rafforzando il concetto “creare emozioni attraverso la bellezza”, di brand anche presso il trade… se dietro puntando sulla ricerca stilistica e sulla poi c’è la garanzia del made in Italy, la creatività individuale. Il successo dell’imcosa risulta, agli occhi del consumatore presa era però dovuto anche alla forza della “famiglia” e della sua tradizione, e USA, ancora più interessante...”. E infatti Chimento era l’autore di una bril- anche all’apporto dei figli Mario e Federica. lante invenzione, che consisteva nell’as- Venendo all’attualità, oggi constatiamo sociare al gioiello una garanzia interna- che il “gruppo” Chimento è tuttora salda-

STOCK E

34 stock&markets 9.11

mente in mano alla famiglia: due terzi del capitale sono infatti nelle mani del capostipite, direttamente o attraverso la Rubus Sas, mentre il 32,83% è parcheggiato presso la Cordusio Fiduciaria. Il possesso familiare non è né banale, né scontato: infatti, come apprendiamo dal Corriere della Sera, già nel 2007 il gruppo Burani aveva valutato la possibilità, poi fortunatamente tramontata, di investire nel capitale dell’azienda; la famiglia Chimento in quegli anni ha comunque valutato la possibilità di aprire il capitale a qualche investitore, sia per diminuire il peso degli oneri finanziari, che erano arrivati a mangiare la metà dell’utile operativo, sia per rafforzare il patrimonio in vista di possibili sviluppi futuri. In effetti il problema finanziario, come vedremo più avanti, è ancora d’attualità. Continuando l’esame delle attività della famiglia, dobbiamo notare che i suoi interessi vanno anche in una singolare direzione, del tutto eccentrica rispetto alla gioielleria ma non per questo meno interessante: la famiglia possiede infatti, in via indiretta, anche il 50% di una società brasiliana che si oc-

CHANGE


Tab. 1

Struttura e composizione del gruppo CHIMENTO

Structure and composition of the CHIMENTO group

Adriano Chimento

30,12%

Rubus sas di Chimento Adriano & C.

37,05%

98%

Chimento Gioiellieri spa

32,83%

Cordusio Fiduciaria

Ovidio Immobiliare

50% Oltremare srl

100% Agropecuaria Rio Paraiso Ltda

cupa di gestire un’importante fazenda, estesa su 19.000 ettari, che produce canna da zucchero e cotone ed è attiva nell’allevamento del bestiame. Le vendite della Chimento Gioiellieri, come vediamo dalla nostra tabella, non presentano un andamento particolarmente brillante, in ciò peraltro seguendo il trend generale della aziende orafe in questi anni; il management aziendale spiega il calo del 33% nel triennio con motivazioni del

tutto legittime: la congiuntura finanziaria del 2009, con un drastico calo dei consumi, specie di quelli voluttuari; l’aumento vertiginoso del prezzo delle materie prime e soprattutto dell’oro, raddoppiato in tre anni e aumentato del 25% nel solo 2009; la necessità pertanto di ricorrere in misura ancor più massiccia al credito bancario, con il conseguente vertiginoso aumento degli oneri finanziari… Ecco riapparire il leit motiv delle aumentate esigenze fi-

nanziarie, che però la famiglia vicentina affronta con confortante autorevolezza: come vediamo dal nostro prospetto, non solo il patrimonio netto aziendale viene aumentato nel 2008 di ben tre milioni, ma l’Azienda emette obbligazioni per 5 milioni (e Adriano Chimento si impegna a sottoscrivere un analogo aumento di capitale se il prestito obbligazionario dovesse essere restituito) e, in data 31 marzo 2009, viene immesso in azienda un finanziamento infruttifero di 2 milioni.

La riorganizzazione organizzativa e commerciale

Happiness Collection

Ma l’avversa congiuntura non si affronta soltanto in chiave finanziaria: anche l’aspetto organizzativo, commerciale e di marketing deve essere ristrutturato. Ed è qui che si sviluppano alcune iniziative tese a contrastare l’andamento negativo. In primo luogo, la famiglia cerca di concentrare e rafforzare la direzione aziendale: in questa chiave vanno lette le fuoriuscite dal Gruppo dell’amministratore delegato e del direttore generale. La direzione viene assunta direttamente da Mario Chimento,

9.11 stock&markets 35


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS the location for a New York boutique... the concept of brand is becoming stronger even in the trade ... and if we have the 2007 2008 2009 “made in Italy” guarantee behind it, in the eyes of U.S. consumers, the product ricavi / revenues 49.947.407 46.920.932 33.181.201 becomes even more interesting ...". utile netto / net profit 65.767 -1.678.948 -2.535.628 Indeed Chimento was the author of a brilliant invention, which is to associate patrimonio netto / shareholders’ equity 13.397.168 16.595.527 14.059.901 to a jewel an international quality guarantee and an international assurance for mentre entra nel gruppo Enrico Franzi- so, che bene ha illustrato il made in Italy harmful events, such as theft, robbery na quale direttore amministrativo, finan- all’estero, e che tanto può ancora fare in and fire. In short, the jewellery company ziario e del controllo. L’azienda ricorre questa direzione; l’azienda ha sofferto e from Vicenza was already in the forefront inoltre alla consulenza della Deloitte soffre tuttora per l’avversa congiuntura, as one of the best ambassadors of Made Touche per tracciare un nuovo piano ma non si è certo rassegnata a subirla, in Italy in the world. Unfortunately, industriale che nel triennio 2010/2012 come dimostrano gli ulteriori investimenti though, few months later the tragedy of dovrebbe traghettare le attività verso effettuati, le iniziative messe in atto, la ca- the Twin Towers would shock the world, nuovi traguardi. Nella sua attesa, il piano pacità della famiglia di assumere le sue the world economy and, as a result, d’azione messo in atto dal rinnovato responsabilità e la capacità - vorremmo growth expectations. management prevede già alcune inizia- dire la positiva umiltà, dote non comunistive ben delineate: sima nelle famiglie del capitalismo The hurdle of finance - la revisione della struttura comnostrano - di ricorrere a qualifi- But at that point, Chimento Gioiellieri merciale, che comporta una cati aiuti e consulenze esterne spa was already an established and solid migliore analisi dei conper superare le difficoltà. Si company. It had come a long way since cessionari e il miglioratratta di un mix necessario 1964, when Adriano Chimento opened mento, ove possibile, e sufficiente per uscire dal- his jewellery atelier in Grisignano di Zocco, delle ratios di credito le avversità, e per ripren- near Vicenza, with the ambition to succeed - la riduzione delle scordere, presto o tardi - spe- in "creating emotions through beauty", fote di magazzino, anche riamo prestissimo - il cusing on style research and individual attraverso la riconversione cammino dello sviluppo creativity. The company’s success, however, was also due to the strength of the in materie prime di prodotti fiverso nuovi obiettivi. "family" and its tradition, and also to the niti a scarsa rotazione Anima A company producing the best contribution of the children, Mario and - il ricorso a una strut■ Collection "Made in Italy", which deals with au- Federica. As for the present day, now we tura produttiva maggiormente flessibile: il personale, nel 2009, è thority the difficult and turbulent in- can observe that the Chimento "group" is ternational market of jewellery, despite still firmly in the hands of the family. Two diminuito di una ventina di unità. thirds of the capital is in the hands of the Si tratta di iniziative che, se condotte the difficulties. founder of the family, directly or through con rigore e determinazione, dovrebbero già di per sé produrre benefici effetti di On the night of December 31, 2000, the Rubus Sas, while 32.83% is parked at bilancio; a nostro modesto avviso però first new year of the new millennium, the Cordusio Fiduciaria. The family’s possesbisognerebbe riprendere anche alcune Chimento’s family made a great toast. sion is neither trivdelle iniziative commerciali così bene e The year had ended marvellously, sales ial nor obvious, as we learn precisamente delineate nel 2008 a favore sailed over 50 million Euros – as a conclusion to a three-year period during della rete di vendita, vale a dire: - inserimento di nuovi materiali di comu- which sales almost doubled nicazione (espositori, cartelle vetrina, bro- and exciting prospects opened up in foreign marchures) presso i rivenditori - attività di fidelizzazione dei rivenditori kets, especially the U.S. and Japan. The approxmediante eventi in ambito locale - implementazione dei contratti esposi- imately 2,500 stores on tivi, di torrini, di corner e di vetrine per- which its worldwide distribution was based were boomsonalizzate. Quali le conclusioni? Indubbiamente ci ing, and Adriano Chimento Noblesse troviamo di fronte a un marchio prestigio- could state: "We are identifying Collection Tab. 2

Chimento Gioielli

STOCK E

36 stock&markets 9.11

CHANGE


duction structure. In 2009, the staff was reduced by about twenty people. These are initiatives that, if undertaken with rigour and determination, should themselves have a beneficial effect on the budget. In our humble opinion, though, we should resume some of the commercial initiatives that were so well and precisely delineated in 2008 in favour of the sales network, namely: - introduction of new communication materials (displays, window signs, brochures) The organisational at retail stores and business restructuring - loyalty programs aimed at retailers Infinity Collection But the adverse economic situation is not through events at local level only addressed from a financial point of - Implementation of exhibition contracts, from the newspaper Corriere della Sera. view. Even organisational, business and stands, corners and customised windows. In 2007 the Burani group had considered marketing aspects need to be restructured. What are the conclusions? Undoubtedly, the possibility, which fortunately waned, This is where some initiatives are developed we are faced with a prestigious brand, to invest in the company’s capital. In to counter the negative trend. First, the which has well represented Italian made those years, the Chimento family was how- family tried to focus and strengthen the products abroad, and which can still do ever evaluating the possibility of opening company’s management. The fact that much more in this direction. The company up their capital to some investors, both the CEO and the general manager left the suffered and still suffers from the adverse to reduce the burden of financial charges, Group is to be interpreted from this point economic situation, but has certainly not which had got to the point of eating up of view. The direction is taken up directly resigned to be subject to it, as demonhalf the operating profit, and to strengthen by Mario Chimento, while Enrico Franz- strated by the additional investments the capital in view of possible future de- ina entered the group as administrative, made, the initiatives launched, the family’s velopments. In fact, the financial problem, financial and control director. The com- ability to assume their responsibilities as we shall see later, is still topical. As we pany also sought the help of Deloitte and the ability – or rather the positive continue to examine the family’s businesses, Touche for consultancy to draw up a humility, an infrequent quality among we notice that its interests are also towards new business plan, which would bring Italian capitalist families - to use qualified a singular direction, totally eccentric with the business to new heights in the 2010/2012 external aid and advice to overcome the respect to jewellery, but no less interesting, period. While waiting for it, the action difficulties. This is a necessary mix which because the family also owns, indirectly, plan implemented by the new management will make it possible to get out of adversi50% of a Brazilian company that manages already involves a number of well-defined ties, and to resume sooner or later a major plantation, covering 19,000 initiatives: hopefully very soon hectares, which produces sugarcane and - the revision of the commercial structure, the path of decotton and is active in breeding livestock. which involves a better analysis of the velopment toAs we see from our table, the sales of Chi- dealers and the improvement, where pos- wards new mento Gioiellieri did not report a particu- sible, of credit ratios goals. larly brilliant performance, also following - the reduction of inventories, including the general trend of jewellery companies through the reconversion of low in these years. The company's management turnover finished products into raw accounts for the 33% decrease in three materials years with the very legitimate reasons: - the use of a more flexible prothe financial situation of 2009, with a drastic drop in consumption, especially in luxury goods, the soaring price of raw materials and especially gold, which doubled in three years and increased by 25% in 2009 alone, the need to resort even more to massive bank loans, with the consequent dramatic increase in financial Stretch charges... Here is again the leitmotif of inCollection creased financial requirements, but the family from Vicenza is facing it with heartening authority. As we see from our table, not only the company’s equity has increased by three million in 2008, but the Company also issued bonds for five million (and Adriano Chimento agreed to sign a similar increase in capital if the bond loan were to be returned) and, on March 31, 2009, an interest-free loan of 2 million was injected into the company.

9.11 stock&markets 37


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

INNOVAZIONE, BRAND,

COMUNICAZIONE

INNOVATION, BRAND, COMMUNICATION

■ La storia dell’azienda Chimento spazia dagli anni Sessanta a oggi: in quasi cinquant’anni di attività l’azienda è stata, al tempo stesso, protagonista e testimone dei momenti migliori e peggiori vissuti dalla gioielleria italiana. Abbiamo chiesto a Mario Chimento, Direttore Generale di Chimento SpA, di esprimere il suo punto di vista sull’attuale situazione del settore e di anticipare progetti e strategie della sua azienda.

sto sul tavolo progetti ed energie nuove. Forse la difficoltà maggiore che ho riscontrato è quella di far capire che possono esistere vie diverse da quelle finora sempre percorse: impariamo dal passato ma aspettiamoci sempre qualcosa di nuovo e di migliore dal futuro. Dal suo punto di osservazione, cosa “vede” nella seconda parte dell’anno per le aziende del settore? Ci sono segnali di recupero? Prima di guardare al prossimo semestre Come molte altre aziende orafe, anche vorrei sottolineare l’andamento positivo Chimento ha fatto i conti con la crisi, della Chimento Gioiellieri nel semestre che sta affrontando con una serie di appena concluso, che ha segnato una progetti su diversi fronti. Quali sono i crescita percentuale a doppia cifra rispetto più importanti? al pari periodo dell’anno precedente, in liNon mi piace parlare di crisi ma di un nea con quanto l’azienda si era prefissato. contesto diverso, con nuove regole ed Per quanto riguarda il futuro, devo dire opportunità. che sono un ottimista per natura e credo Alla luce di questo l’azienda ha saputo che chi abbia dei progetti validi da portare adattare il proprio modello di fare business avanti e la forza per attuarli possa guardare puntando sui propri punti di forza quali al medio / lungo termine con serenità. Di l’innovazione di prodotto e il valore del certo non credo alle profezie che vorrebmarchio; l’azienda è cresciuta molto sotto bero coinvolgere indiscriminatamente il profilo organizzativo e abbiamo lavorato tutto il settore. principalmente per costituire delle basi Il “made in Italy” è ancora effettivamente solide su cui poggiare lo sviluppo futuro. un fattore importante nella competiOra ci sentiamo pronti e il 2011 per noi è zione internazionale? l’anno del ritorno ad investimenti importanti Se per “Made in Italy” intende la cultura in comunicazione: saremo presenti in ma- del saper fare, del gusto per il bello, della niera continuativa nei principali quotidiani cura artigianale per i particolari, che cone magazine nazionali e non, con una traddistingue le aziende italiane di sucnuova campagna che esprime i valori cesso, allora sì, ci credo. Pensare di aver classici ed eleganti del marchio Chimento. un vantaggio competitivo importante In un contesto in continuo mutamento, dettato solamente dall’origine di come quello che stiamo vivendo in provenienza questi anni, quali sono le difficoltà prin- mi semcipali che l’azienda incontra sul mercato nazionale e su quello internazionale? Credo che tutti noi abbiamo bisogno di più fiducia e di ricominciare nuovamente a pensare in modo positivo al nostro futuro. Con queste premesse abbiamo lavorato alla definizione degli obiettivi aziendali dei prossimi anni e abbiamo po-

STOCK E

38 stock&markets 9.11

Noblesse Collection

bra onestamente ingenuo e anacronistico. E’ un nostro dovere prima di tutto morale sostenere il “Made in Italy”, ma a mio parere non sarà l’elemento determinate per affrontare la sfida internazionale: la differenza sarà fatta sui contenuti proposti. La moda ha tracciato un percorso che pone dei paletti ferrei per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo dei prodotti, la qualità di prodotto e di processo, il valore del Marchio, noi dobbiamo guardare ed imparare dai settori a noi affini e più evoluti. I consumatori italiani, i giovani in particolare, mostrano scarsa attenzione verso il gioiello, complici la crisi e la concorrenza di altri settori. Quali strategie potrebbero essere attivate, a suo avviso, per riconquistare al gioiello il favore del pubblico? Se i giovani si sono allontanati dal gioiello allora forse è compito delle aziende del settore cercare di avvicinarsi ai giovani. Sicuramente questa

Square Collection

CHANGE


è una delle sfide più importanti che ci troviamo ad affrontare ed ogni impresa deve trovare il proprio percorso. Chimento il primo passo lo ha fatto un paio d’anni fa, oggi continuiamo su questa direzione presentando Chimento HD Silver, una linea pensata per una clientela più giovane, con un price point più accessibile ma con uno standard qualitativo eccellente, in linea con la filosofia Chimento. ■ The history of Chimento ranges from the Sixties to this day. In almost fifty years of activity, the company was, at the same time, the protagonist and witness of the best and worst moments experienced by the Italian jewellery industry. We asked Mario Chimento, General Manager Chimento SpA, to express his views on the current situation of the sector and reveal some of his company's projects and strategies.

Like many other jewellery companies, even Chimento has come to terms with the crisis, which it is facing with a series of projects on various fronts. What are the most important ones? I do not like to speak of crisis, but rather of a different context, with new rules and opportunities. That being so, the company has adapted its model of doing business by focusing on its strengths, such as product innovation and brand value. The company has grown a lot in terms of organisation, and we worked mainly to establish solid foundation on which to build our future development. Now we feel ready, and for us 2011 is the year of a return to big investments in communication. We will be present on an ongoing basis in major national and international newspapers and magazines, with a new campaign that expresses the classic and elegant values of the Chimento brand. In a climate of constant change, like the one we are experiencing in these years, what are the main difficulties that the company has encountered in the domestic and international market? I think we all need more confidence and we need to start thinking again in a positive

Imperial Collection

way about our future. With these premises we have worked on the development of our business objectives for the coming years and we have brought up projects and new energies. Perhaps the greatest difficulty I have encountered is to make people understand that there may be ways other than those covered so far. We learn from the past, but we should always expect something new and better for the future. From your point of view, what do you expect in the second half of the year for companies in the industry? Are there any signs of recovery? Before looking at the next six months, I would like to emphasise the positive development of Chimento Gioiellieri in the half-year that has just ended, which marked a double-digit growth percentage over the same period last year, in line with what the company expected. As for the future, I must say I'm an optimist by nature and I think that those who have viable projects to be carried out and the strength to implement them can look at the medium and long-term without concern. I certainly do not believe in prophecies that would involve indiscriminately the whole industry. Can “Made in Italy” be still considered an important factor in international competition? If "Made in Italy" means the culture of know-how, the taste for beauty, the craftsmanship and attention to detail that distinguish successful Italian companies, then yes, I do believe so. Honestly, I believe that thinking of having a significant competitive advantage due solely to the source of origin is naive and anachronistic. It is our mainly moral duty to support "Made in Italy", but in my opinion it will not be the decisive factor to tackle the inter-

national challenge. The difference will be made by the contents. Fashion has mapped out a path that imposes drastic curbs with regard to research and product development, product and process quality, brand value. We should look and learn from related and more evolved industries. Italian consumers, particularly younger ones, are showing little attention to jewellery, also due to the crisis and competition from other sectors. What strategies could be pursued, in your opinion, to makes jewels regain some public favour? If young people have moved away from jewellery, perhaps it is up to the companies in the industry to try to reach out to them. Surely this is one of the most important challenges we are facing and each company needs to find its own path. Chimento has taken the first step a couple of years ago. Today we are continuing in this direction by presenting Chimento HD Silver, a line designed for a younger clientele, with a more affordable price point but with an excellent standard of quality, in line with Chimento’s philosophy.

Stretch Collection

9.11 stock&markets 39


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

STOCK&INDEX ■ INDICE L’ORAFO ITALIANO Pubblichiamo le quotazioni di borsa di alcune delle maggiori società italiane ed estere dell'oreficeria e dell'orologeria, quelle dei principali metalli preziosi e l'indice Morgan Stanley World, relativo alla capitalizzazione delle borse mondiali. Il confronto di questi indici potrà dare a tutti gli operatori del nostro settore un'indicazione utile per capire l'andamento e le tendenze del nostro mercato.

Titoli & Metalli

Shares & Metals

■ L’ORAFO ITALIANO’S INDEX We publish the Stock Exchange shares of leading Italian and foreign jewellery and watchmaking companies, of the main companies dealing in precious metals and the Morgan Stanley World index relating to the capitalization of international Stock Exchanges. Comparisons between these indexes will provide operators with useful guidelines to understand the current situation and market trends.

Borse & valuta

03.01.2011

16.06.2011

19.07.2011

Stock Exchanges 01.03.2011 06.16.2011 07.19.2011 and currency

Bulgari Damiani Fossil Inc. Richemont Swatch Group Tiffany & Co Indice Azioni/ Share Index

Milano, € Milano, € Nasdaq, USD Xetra, € Xetra, € Nyse, USD

Oro / Gold Argento / Silver Platino / Platinum Palladio / Palladium

USD per oncia / ounce USD per oncia / ounce USD per oncia / ounce USD per oncia / ounce

Indice Metalli/ Metal Index MSCI All Country

Index

8,17 0,86 72,69 44,32 313,96 62,11 100,00

12,16 1,1 106,36 42,7 328 73,04 123,57

12,22 1,13 128,92 44,46 351,95 81,19 133,57

149,57% 131,40% 177,36% 100,32% 112,10% 130,72% 133,57%

1.418,20 30,65 1.764,00 790,00 4.002,85 100,00 313.611

1.526,00 35,50 1.765,00 765,00 4.091,50 105,07 314.566

1.604,60 40,45 1.770,00 792,00 4.207,05 111,42 317.768

113,14% 131,97% 100,34% 100,25% 445,71% 111,42% 101,33%

■ ORO E GIOIELLI POLVERIZZANO OGNI PRECEDENTE PRIMATO

tro. Ma la stella del primato va sicuramente alla statunitense Fossil, che strabilia con una plusvalenza del 77%: sono Le borse mondiali continuano, tra alti e percentuali che fanno impallidire anche bassi, a registrare un andamento son- il progresso del 13% dell’oro, il quale nacchioso, ben riassunto dall’incremento pure sta superando, quasi quotidianadell’1,33% messo a segno dall’indice mente, ogni suo precedente primato, MSCI All Country. Ma il discorso non causando non poche difficoltà a livello vale per i nostri titoli, che viceversa ve- di consumi. dono il loro valore incrementarsi di un eccezionale 33,57%. Il comparto della ■ GOLD AND JEWELLERY gioielleria è quindi in piena fase di attacco, SHATTER ALL per di più mondiale: andiamo cioè dal PREVIOUS RECORDS guadagno dell’italiana casa Bulgari The world stock markets are continuing, (49,57%) all’americana Tiffany (30,72%), with ups and downs, to show a sleepy passando dalla svizzera Swatch Group trend, well summarised by the 1.33% (12%) e con la sola eccezione della fran- increase scored by the MSCI All Country cese Richemont, che ha un risultato neu- index. But that argument does not apply

STOCK E

40 stock&markets 9.11

Indice

to our securities, which on the contrary saw their value increase by an exceptional 33.57%. The jewellery sector is on the attack, to boot at international level: from the profit brought in by Italy's Bulgari (49.57%) to American Tiffany (30.72%), passing by the Swiss Swatch Group (12 %) and with the one exception of the French company Richemont, which obtained a neutral result. But the top record was definitely set by U.S. Fossil, which amazed us all with a capital gain of 77%. These percentages would even dwarf the 13% progress of gold, which is also breaking, almost daily, each of its previous records, causing several difficulties in terms of consumption.

CHANGE


English translation: see page 100

AZIENDE VIRTUOSE:

IL CASO CHANTECLER 2009

2010

Increm %

Ricavi / Revenues

18.729.269

22.270.011

18,90%

Margine operativo lordo Gross operational margin

1.731.922

2.437.882

40,76%

Utile netto / Net profit

56.285

223.574

297,21%

■ Dal mercato arrivano i primi segnali di riscossa: speriamo che si tratti di un’“onda lunga” confermata dalle vostre segnalazioni, che ci auguriamo numerose.

Ovviamente, in questo come in altri esempi simili, il risultato non è arrivato per caso. Chantecler ha saputo iniziare, e soprattutto concludere, un’energica opera di razionalizzazione dei costi, trasferendo e concentrando produzione Come è andato il 2010? Dalle molte ed amministrazione dal Polo della Quasegnalazioni ricevute dalle aziende, lità di Napoli a Valenza, ed attività propossiamo affermare che l’anno si è mozionali e distribuzione a Milano; ha concluso in maniera contrastata, nel inoltre implementato la rete di rivenditori senso che alcune aziende si sono tro- autorizzati, le cui vendite, in forte auvate anche quest’anno, come già nel mento, hanno saputo compensare una 2009, ad affrontare congiuntamente certa stagnazione delle vendite dirette sia difficoltà oggettive di mercato sia nelle boutiques di proprietà; infine, ha difficoltà soggettive di riposizionamento proseguito nella ricerca e sviluppo di e di ristrutturazione. Ma il numero delle nuovi prodotti, seguendo le tendenze imprese che sono uscite dal tunnel, e di mercato e preoccupandosi, nel conche hanno ripreso la via dello sviluppo, tempo, di approfittare delle oscillazioni è sicuramente più numeroso: di questo del cambio e delle quotazioni dell’oro drappello fa parte Chantecler, che ci per effettuare acquisti nelle migliori ha inviato copia del bilancio 2010, sul condizioni. Ecco quindi una buona riquale, in attesa di più approfondite cetta che, come vedremo, anche altre analisi, siamo lieti di pubblicare alcuni imprese hanno seguito: potremo dire, brevi commenti. La migliore sintesi è tra qualche tempo, che il 2010 è stato data dai risultati, come possiamo ve- l’anno della riscossa, o quanto meno dere nella tabella in alto. dell’inversione di tendenza?

9.11 stock&markets 41


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS / English translation: see page 100

MANCA LA SPINTA DAL

MONDO PRODUTTIVO by ASI - Analisi e Studi Industriali

IN ITALIA IL TREND NON POSITIVO DELLA CONGIUNTURA DEL SETTORE ORAFO STENTA A INVERTIRE LA TENDENZA.

Mario Draghi ■ Il settore orafo italiano è fuori dalla top 10 degli esportatori. Le importazioni di gioielleria - +66.7% - tornano a livelli pre-crisi. In nostri precedenti articoli è stato descritto l’arretramento in termini reali al netto quindi degli aumenti dei prezzi - della domanda di gioielleria italiana. Nell’ultimo decennio si è assistito a un quasi dimezzamento. Un calo che si è realizzato nell’ambito di un contesto economico negativo. Il trend non positivo della congiuntura del settore orafo stenta a invertire la tendenza. Il rallentamento dei consumi interni - raffronti anno su anno - che aveva caratterizzato la seconda parte del 2010, è continuato nel primo trimestre dell’anno in corso: -5% in termini reali. Con ovvii effetti negativi sull’intera filiera. Rimane evidente l’effetto ottico dell’inflazione delle materie prime sugli andamenti delle esportazioni. In valori correnti l’aumento risulta consistente (+23,6% anno su anno). Ma in termini reali - al netto della “bolla aurifera” - il volume delle

vendite all’estero è inferiore a quello del primo trimestre 2010. Più colpiti il comparto argentiero e i segmenti delle produzioni tradizionali a valore aggiunto limitato. Migliore la situazione per le imprese che hanno potuto e saputo investire in innovazione, comunicazione e ricerca di nuovi prodotti attraverso progetti verificabili. Progetti che possono essere accompagnati e sostenuti da alcuni istituti di credito in termini di finanziamenti e di assistenza per le vendite all’estero. A seguito degli arretramenti ricordati sopra, la gioielleria è uscita dalla graduatoria top ten dei settori in cui l’Italia ha avuto - in passato - il primato nel mondo per l’esportazione. Nonostante il calo della domanda di gioielli italiani, le importazioni di gioielleria hanno continuato a crescere a tassi elevati. Nello stesso primo trimestre 2011: +66,7%. Anche qui il raffronto è tra valori nominali, al lordo del rincaro delle materie prime preziose. Con tale performance l’import orafo è ritornato sui livelli pre crisi; livelli che rappresentano il 38% delle esportazioni.

STOCK E

42 stock&markets 9.11

Il quadro economico italiano nelle parole di Mario Draghi Estendendo lo sguardo al contesto economico italiano, emergono le preoccupazioni per la persistente stagnazione. Le difficoltà dell’ultimo decennio (crisi finanziaria internazionale, ma non solo) sono state documentate nell’ultima settimana del Maggio scorso in tre organiche analisi: Rapporto annuale Istat; Relazione assemblea Confindustria; Considerazioni finali Banca d’Italia. Da queste analisi emerge un chiaro parallelismo tra il rallentamento congiunturale dell’industria orafa e quello dell’economia complessiva italiana. In aggiunta, tendenze simili si notano anche nella durata del rallentamento (più o meno decennale) e – senza voler suscitare sfrenati eccessi di ottimismo – nelle opportunità di recupero (e successivamente di crescita). Opportunità già consolidate in paesi lontani (Cina, India, Brasile, Vietnam, Indonesia, Turchia) e anche vicini (Germania, Francia). Per il quadro economico italiano le re-

CHANGE


L’economia in cifre The economy in figures Variabili

Periodo

Dato (1)

Variazioni % Congiunturali (2)

Tendenziali (3)

Variables

Period

Data

Variations Current

Trend

gen-mar 2011

1.162,36

n.s.(4)

23,6

gen-mar 2011

439,96

n.s.(4)

66,5

gen-mar 2011

1.258,39

n.s.(4)

28,5

gen-mar 2011

1.081,41

n.s.(4)

109,5

gen-apr 2011

55,6

n.s.(4)

-6,3

gen-apr 2011

149,0

3,1

8,7

gen-mar 2011

77,0

n.s.(4)

7,4

gen-mar 2011

79,0

n.s.(4)

9,6

maggio 2011

106,5

2,7

1,0

aprile 2011

101,3

-1,1

5,2

export orafo argentiero (1)

goldware/silverware - exports (1) import orafo argentiero (1)

goldware/silverware - imports (1) import metalli preziosi (1)

precious metals - imports (1) export metalli preziosi (1)

precious metals - exports (1) produzione orafa (5)

goldware production (5) prezzi produzione orafa (5)

goldware production prices (5) fatturato orafo interno (5)

domestic goldware turnover(5) fatturato orafo complessivo (5)

total goldware turnover (5) clima di fiducia famiglie (6)

confidence climate - families (6) clima di fiducia imprese (7)

confidence climate - firms (7)

Note: (1) Milioni di euro o altrimenti indicato. (2) Sul periodo precedente. (3) Sullo stesso periodo anno precedente. (4) Non significativo causa stagionalità. (5) Indice media 2005=100. (6) Indici destagionalizzati 1980=100. (7) Indici destagionalizzati 2005=100. Fonti: elab. ASI su dati Istat. (1) Millions of Euros or indicated otherwise.

(2) Over previous period. (3) Over the same period previous year. (4) Insignificant, seasonal cause. (5) Index average 2005=100. (6) Seasonally adjusted index 1980=100. (7) Seasonally adjusted index 2005=100. Sources: ASI on data by Istat.

centi “considerazioni” del Governatore Mario Draghi (prima di assumere la guida della BCE), sono state disarmanti per la loro lucidità. Da dieci anni l’economia è ferma perché è venuta a mancare la spinta della produttività. Di conseguenza, il sistema produttivo perde competitività. Le ragioni della stagnazione sono note: lentezza dell’impiego di nuove tecnologie, globalizzazione dei mercati, carenza di investimenti, mancate riorganizzazioni aziendali. La stagnazione si è riflessa negativamente sul potere d’acquisto delle famiglie e quindi sui consumi non primari, nonostante sia stata mitigata dal ricorso al risparmio. Si tratta di consumi (compresi i gioielli) che nella specifica piramide dei valori si vanno restringendo verso l’alto anche per effetto della crescita dei prezzi unitari derivata dalla bolla delle materie prime.

L’esempio della Germania nel rapporto della Confindustria

Infatti in altri comparti dei beni di consumo durevole, i risultati migliori si trovano nei comparti che hanno puntato sulla logica dei prezzi accessibili. E che spesso trovano vie preferenziali alla vendita per il tramite dei gruppi di social shopping. Gruppi che riescono a individuare segmenti di potenziale domanda attraverso lo studio della “geo-localizzazione” e della parcellizzazione dell’offerta in termini di prodotti (i più richiesti) e di prezzi unitari (accessibili). Un terreno di sperimentazione importante per avvicinare l’offerta alla domanda e per accorciare la filiera commerciale. Il recupero, almeno parziale, del terreno perduto nel passato richiede la realizzazione delle indispensabili riforme, del rinnovamento delle infrastrutture, della propagazione della concorrenza anche al settore dei servizi di pubblica utilità, dell’ammodernamento del sistema paese e della già ricordata competitività dell’apparato produttivo. Per intraprendere le vie della modernizzazione e della ripresa, il rapporto della Confindustria pone

come riferimento l’esperienza tedesca. Il successo della Germania su scala internazionale è da attribuire a una politica industriale accorta che, a sua volta, ha favorito la crescita della competitività dei prodotti tedeschi; l’organizzazione delle imprese; la capacità di conquistare quote di mercato crescenti soprattutto nelle economie emergenti (mentre nel caso italiano le stesse quote diminuiscono). Il cambio di passo è richiesto anzitutto alle imprese – come riconosce la Confindustria - che devono costituire l’apripista dell’innovazione per l’intera società. Non mancano comunque quelle che hanno adottato nuove strategie rivelatesi capaci di cogliere le sfide della globalizzazione e delle tecnologie moderne.

La gioielleria italiana può ancora contare su fattori d’eccellenza Le nuove strategie fanno perno sul sapere e sulla crescita dimensionale che si alimentano a vicenda. E che

9.11 stock&markets 43


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

vengono perseguiti integrandosi a monte e a valle, rafforzando la filiera e ampliando produzione e mercati di sbocco. L’economia italiana è senza dubbio insabbiata, ha documentato il Governatore Draghi. Ma i suoi ritardi strutturali non vanno intesi quali segni di un declino ineluttabile: possono essere affrontati anche quando le soluzioni sono avverse agli interessi immediati di segmenti dell’economia. Occorrono manovre strutturali, tempestive e credibili agli occhi degli investitori e degli acquirenti internazionali. Successivamente si potrà “tornare alla crescita”. Una conclusione che riecheggia quanto è già stato ricordato nel nostro articolo del numero di Giugno con riferimento all’industria della gioielleria. Infatti il prolungato arretramento della produ-

zione potrebbe indurre a concludere che il declino dell’industria gioielliera nazionale sia una possibilità concreta o addirittura una tendenza irreversibile. Pur tuttavia, l’oreficeria italiana può ancora contare sui ben noti fattori originari del boom del gioiello italiano, fattori dell’eccellenza unanimemente riconosciuti come i migliori in tutto il mondo. Per incrementare queste risorse, il settore deve continuare a puntare sullo sviluppo professionale, consapevole che il futuro è nel capitale di conoscenze e di abilità di tutti i componenti delle imprese. La sfida quindi è aperta e può essere vinta se l’apparato produttivo riuscirà a raggiungere le dimensioni minime imposte dai nuovi assetti competitivi internazionali. Così come ha raccomandato Draghi per l’intero potenziale operativo italiano. Tuttavia nel breve-medio periodo l’ana-

STOCK E

44 stock&markets 9.11

lisi del contesto nazionale non è positiva: le ultime stime della crescita del PIL nel 2011 non raggiungono l’1%. Nei prossimi anni, uno degli obiettivi prioritari di politica economica sarà la riduzione della spesa pubblica per raggiungere il pareggio del bilancio. Al 25 Giugno 2011 la manovra programmata per i prossimi tre anni si aggirava intorno ai 46 miliardi di euro. Si tratta, com’è evidente, di operazioni importanti che – se non saranno supportate dalla crescita economica complessiva – potrebbero generare effetti negativi su gran parte della popolazione, generando i presupposti di quella che è stata definita un’emarginazione sociale. Il Focus è stato completato con le informazioni e i dati statistici disponibili al 25 Giugno 2011.

CHANGE



BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

VALORIZZARE LA CULTURA

DEL MESTIERE D’ARTE

by Sonia Sbolzani

■ Franco Cologni non ha bisogno di molte presentazioni: uomo di cultura e imprenditore, già editore della rivista internazionale “Cartier Art”, fondatore nel 1973 della prima filiale di Cartier nel mondo (Le Must de Cartier Italia), Presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, Presidente del Comitato Culturale della Fondation de la Haute Horlogerie, NonExecutive Director e membro del Nominations Committee della Compagnie Financière Richemont SA, Presidente di Creative Academy. Franco Cologni è uno dei massimi esperti del lusso e, in particolare, della gioielleria e dell’orologeria. C’è una sua frase che sintetizza un’intera filosofia: “Per quanto riguarda l’Italia, se riesce a mantenere la sua tradizione di Made in Italy, di creatività e d’eccellenza, differenziandosi dalla produzione dei nuovi concorrenti, non solo ci sarà un aumento fisiologico ma anche un recupero di mercato”. Sapendo che Cologni per primo ha cercato di fungere da apripista e da catalizzatore nello stimolare il tandem “creatività ed eccellenza”, ad esempio fondando a Milano la scuola internazionale di design e mana-

gement “Creative Academy”, gli abbiamo Franco Cologni fatto qualche domanda sul mestiere orafo e sui mestieri d’arte in generale, per valorizzare i quali ha istituito, nel 1995, la “Fon- ste dalla tecnologia e dall’evoluzione del dazione Cologni Mestieri d’Arte”. gusto. Il mercato del lavoro ha sempre più bisogno di giovani preparati e motivati Come si può definire oggi un mestiere che, terminati gli studi, siano già in grado d’arte? di coniugare il “sapere” con il “fare”, conIl mestiere d’arte è un’attività artigianale dizione indispensabile per diventare un d’eccellenza in cui convivono tre fattori: “Maestro d’Arte”. l’intelligenza della mente, la creatività Lei crede che sia ancora possibile della mano e la passione del cuore. Dalla scoprire nuovi mestieri d’arte, oltre a gioielleria al vetro, dal restauro alle pro- riscoprire quelli antichi? fessioni del teatro, dalla moda al tessile, Uno degli obiettivi principali perseguiti dall'enologia alla ceramica, è la maestria dalla Fondazione Cologni è proprio quello del fare artigiano ciò che trasforma una di individuare i nuovi mestieri d’arte del professione in un vero e proprio mestiere nostro tempo, tracciandone una prima d’arte. Il prestigio che accompagna questo mappa e sottolineandone caratteristiche genere di attività non basta, tuttavia, a peculiari e nuove specificità. Siamo concompensare una preoccupante mancanza vinti, infatti, che il nostro approccio ai di visibilità che sempre più si traduce in mestieri d’arte non debba rimanere schiacuna scarsa “desiderabilità” di queste pro- ciato dalla tradizione acquisita, in un’ottica fessioni da parte delle nuove generazioni, di mera conservazione, ma debba invece alle quali spetta la responsabilità di portare avanzare sulla strada del progresso tecavanti la grande tradizione del “bello ben nologico che ha portato alla nascita di fatto” tipica del nostro Paese senza, nuove professioni e nuove opportunità però, mai tralasciare le nuove sfide impo- di crescita umana e professionale, spe-

STOCK E

46 stock&markets 9.11

CHANGE


cialmente nel campo delle arti grafiche e della multimedialità. La Fondazione Cologni promuove l’eccellenza del “fare”. A quali iniziative concrete porta questo concorso di intenti e di azioni? La consapevolezza del rischio di estinzione dei Mestieri d’Arte, a causa dell’assenza di un valido ricambio generazionale, ci ha spinti ad attivare una serie di iniziative volte a sensibilizzare i giovani e a favorire la trasmissione di conoscenze all’interno delle botteghe ancora in attività. A questo scopo, ad esempio, collaboria-

mo con la Fabbrica del Talento, organizzazione sviluppata dalla facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Cattolica, che ha tra i propri obiettivi quello di aiutare i giovani dai 6 ai 18 anni a manifestare il loro talento artistico e svilupparlo tramite il legame con un savoir-faire “tecnico” e trasmissibile, che arricchisca il loro percorso educativo. La Fondazione Cologni, inoltre, sostiene l’attività di Creative Academy, la scuola di design del Gruppo Richemont: fra le prime azioni intraprese c'è l'organizzazione di un seminario dedicato ai rapporti tra mestieri d'arte, design e mondo del lusso. Abbiamo ragione di sperare che anche in futuro i mestieri d’arte costituiranno la massima espressione della cultura e dell’economia italiane? I Mestieri d'Arte sono sicuramente alla base dell'eccellenza del Made in Italy. Senza di essi sarebbe estremamente difficile mantenere il vantaggio competitivo che al momento ci permette ancora di rintracciare aree di eccellenza non imitabili né esportabili. Ma il rischio di scomparsa è purtroppo elevato: come

dicevo, la scarsa visibilità di queste professioni è causa di una loro scarsa conoscenza presso le giovani generazioni. In molti casi non è il lavoro che manca, ma i lavoratori. In riferimento al settore orafo, in cui la produzione appare sempre più meccanizzata e automatizzata, che spazio resta ai mestieri d’arte? Compatibilmente con la nostra capacità di mantenere vivo ed accrescere l’interesse delle nuove generazioni nei confronti di queste nobili professioni, ritengo che i mestieri d’arte abbiano ottime probabilità per continuare a ritagliarsi anche in futuro una precisa collocazione nel mercato. Nell’oreficeria, come nella gioielleria, è facile comprendere come l’alto artigianato possa convivere tranquillamente con un tipo di produzione più meccanizzata: i target sono diversi, così come diversa è la produzione. I problemi stanno altrove: nell'eccessiva frammentazione del tessuto produttivo italiano, per esempio, o nella progressiva perdita di competitività del nostro sistema. Ma il mestiere d'arte è e resta un vantaggio competitivo. In ogni caso la tradizione orafa e il valore aggiunto appartengono ai mestieri d'arte. La produzione meccanizzata e automatizzata oggi e domani avranno dei concorrenti sempre più temibili, in particolare Cina e India. Le scuole orafe italiane sono all’altezza della sfida dell’eccellenza? Le nostre scuole sono spesso molto valide: il fattore principale è quello di prevedere un programma che sia davvero a cavallo tra la scuola e la bottega, che dia ai ragazzi una solida cultura artistica ma anche una notevole preparazione manuale. Lei crede nella forza del brand in gioielleria? La forza di una marca dipende in primo luogo da fattori come l'autenticità, l'originalità, la creatività e la bellezza dei prodotti. Se l’obiettivo finale è quello di puntare con forza sui volumi di vendita piuttosto che sull’unicità dell’opera artigianale, nel settore gioielleria - come in tutti i settori del lusso - puntare su un brand riconoscibile appare come una delle principali chiavi di successo. Tuttavia, per creare una marca nel mondo del gioiello, ingenti budget di comunicazione sono essenziali ma non sufficienti, se mancano la cultura del saper-fare ed elementi concreti e tan-

gibili di differenziazione sul prodotto. Quella di “puntare sul brand” è una scelta connessa ad una produzione di tipo industriale, che però si addice certamente meno alla pratica dei mestieri d’arte, nei quali il valore del prodotto prevale su quello del nome e piuttosto che in “comunicazione” si preferisce investire su un prezioso patrimonio di manualità e creatività che si tramanda di generazione in generazione. D’altra parte, non è semplice investire nel tentativo di creare una marca, un mondo, un immaginario, quando il 70% almeno dei costi di realizzazione del prodotto è legato alla materia prima e il prezzo di vendita è spesso vincolato al contenuto di metallo prezioso, tanto da lasciare poco spazio persino alla valorizzazione dell’esecuzione e della manifattura. Gli italiani sanno produrre bene ma sono carenti nelle leve di marketing relative alla distribuzione e alla comunicazione. È vero, secondo lei? A mio avviso è essenziale non perdere mai di vista la particolarità di questo settore: il gioiello è un “prodotto culturale” e, in quanto tale, dev’essere sostenuto non solo attraverso articolati piani di marketing, ma prima di tutto grazie alla promozione di una vera e propria cultura del settore. La forza del Made in Italy, più che su un marchio o una certificazione d’origine, si fonda su uno stretto rapporto tra saper fare tecnico-creativo e capacità produttiva. È l’abilità di valorizzare la cultura di un mestiere d’arte lavorando su elementi tangibili, concreti e facilmente identificabili e non soltanto – come spesso avviene – su aspetti puramente astratti, legati al mondo dell’immagine, figli del marketing e degli slogan pubblicitari. Dal mio punto di vista, dunque, in un settore specifico come l’oreficeria, la strategia vincente rimane puntare sul talento e sulla qualità e difendere il valore del savoir-faire ancor più della bandiera del Made in Italy, perché è la ricchezza meno facilmente imitabile da parte dei concorrenti. Anche nelle produzioni più industriali, il mestiere crea uno standard che è gelosamente custodito e che dona a un prodotto riproducibile in serie l’impressione di autentica artigianalità. Questa, forse, è la vera forza dell’Italia orafa, da difendere attraverso la “formazione”, per coltivare nuovi maestri artigiani che siano in grado di portare avanti una tradizione di successo.

9.11 stock&markets 47


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS tre domande a...

FARSI SENTIRE PER

ESSERE PROTAGONISTI by Antonella Garello

Licia Mattioli ■ A pochi mesi dalla sua nomina a Presidente di Confindustria Federorafi - la Federazione nazionale che raggruppa oltre 500 aziende produttrici di gioielleria, oreficeria, argenteria - Licia Mattioli, amministratore delegato dell’Antica Ditta Marchisio di Torino, riflette sulle problematiche del settore orafo italiano e su possibili interventi a sostegno del comparto. Sul fronte del mercato interno, da molto tempo il settore nel suo insieme reclama l’approvazione di leggi e normative efficaci sulle gemme, sul “made in…”, su titoli e marchi. Quali passi, concretamente, ha in programma Federorafi, anche in sinergia con altre organizzazioni, enti o istituzioni? L’Italia orafa, il prodotto orafo italiano e l’imprenditore orafo argentiero gioielliero italiano devono tornare protagonisti su tutti i fronti. Questo è l’incipit del mio mandato alla Presidenza Federorafi. Ora la sfida è tradurlo in azioni e risultati. Partendo

dal mercato nazionale, Federorafi, cercando sempre la condivisione con le altre associazioni di categoria e sensibilizzando enti ed istituzioni che gravitano nel settore (Camere di Commercio, fiere…), è concentrata su alcune priorità. Stiamo facendo pressione affinché venga accelerato l’iter al Senato per l’approvazione definitiva della nuova disciplina dei metalli preziosi che introdurrà alcune significative novità a tutela del comparto, quali la distinzione tra marchio del produttore e marchio di chi commercializza o importa, un regime sanzionatorio chiaro ed efficace, nonché l’introduzione anticipata dell’etichettatura obbligatoria per i prodotti di provenienza Extra-UE. Quest’ultima è una grande novità perché saremo il primo comparto in Italia a obbligare l’indicazione del Paese di origine sui prodotti di provenienza extra-UE. Tutto questo in attesa che venga approvato il Regolamento Europeo sul “made in…”, che però sta incontrando notevoli ostacoli e al momento non è prevedibile quando riuscirà a raggiungere la maggioranza favorevole necessaria tra i Paesi UE a causa delle forti resistenze, in particolare, dei Paesi del Nord Europa. Proseguendo sul fronte della trasparenza e della correttezza commerciale, ci siamo occupati della Regolamentazione dei materiali gemmologici. Dopo 7 anni di stallo e due proposte di legge (“Mazzocchi” e “Mattesini”) dormienti in Parlamento, lo scorso 19 maggio con le altre Associazioni di categoria ci siamo presentati all’audizione parlamentare uniti e propositivi e, io ritengo, soprattutto per questa ragione, in soli 40 giorni, il 29 giugno, la Commissione Parlamentare ha presentato un Testo Unificato elaborato dalla stessa Presidente, On.le Manuela Dal Lago. Testo

STOCK E

48 stock&markets 9.11

in linea con i desiderata della categoria e nell’ottica di tutelare gli interessi degli operatori e garantire la corretta informazione al consumatore finale. Stiamo inoltre operando per disciplinare il fenomeno dei cosiddetti “compro oro”: anche in questo caso con un approccio rivolto ad una chiara identificazione di questa categoria di operatori, alla completa tracciabilità delle compravendite di metalli preziosi usati e all’informazione al consumatore della corretta quotazione. Siamo infine impegnati sul fronte fiscale e del credito per avere un chiarimento sul trattamento degli interessi corrisposti e delle operazioni sull’estero riguardanti il prestito d’uso, per la completa applicazione della circolare di Banca d’Italia del maggio 2009 riguardante gli affidamenti in quantità, per l’introduzione di nuovi strumenti finanziari quali ad esempio il “pegno rotativo” e per la defiscalizzazione degli investimenti nei campionari innovativi. Insomma, c’è molto da fare però, rispetto ad altri settori, molto abbiamo già fatto. Ricordo solo nel campo fiscale: il riconoscimento dei cali di lavorazione forfettari e la contemporaneità delle operazioni in conto lavorazione. Tutto questo per rimanere al mercato domestico, e senza dilungarmi quindi su quanto stiamo portando avanti per migliorare le condizioni di accesso dei nostri prodotti sui mercati internazionali, ovvero al dato certo che il settore della gioielleria è tra i pochi comparti del “made in Italy” con buone possibilità in materia di azzeramento dei dazi doganali, o che stiamo operando per una corretta applicazione del mutuo riconoscimento all’interno dell’UE in materia di riduzione dei controlli e dei punzoni, in caso di commercializzazione di un nostro prodotto in un altro Paese UE.

CHANGE


Nel nostro Paese, quello orafo sembra essere un settore “invisibile” agli occhi della politica e dei mezzi di informazione, con tutte le conseguenze del caso. Quali le cause di questa situazione, e quali i possibili rimedi? Siamo “invisibili” per il frazionamento delle rappresentanze degli imprenditori, le scarse risorse disponibili, l’esasperato individualismo, il poco spirito associativo, il divide et impera delle istituzioni e degli enti che hanno sempre preferito, in realtà, avere più interlocutori, tenendoli comunque nell’ombra, che non pochi e rappresentativi. Basta far notare come, nelle principali fiere settoriali, che sono forse il momento principale di visibilità di un comparto nei confronti di istituzioni e media, non abbia mai avuto il piacere di ascoltare lo speech di un mio collega orafo nella cerimonia inaugurale. È mai possibile? Comunque c’è la voglia e la volontà di cambiare lo status quo. Gli imprenditori hanno preso coscienza dell’importanza di essere protagonisti delle scelte e dei cambiamenti del settore e quindi sono consapevoli di dover contare di più presso le istituzioni e presso gli enti che gravitano nel settore attraverso, innanzi tutto, un maggior dialogo tra colleghi e tra le associazioni di rappresentanza sia a livello locale che nazionale. Siamo comunque un settore che ancora ha un peso rilevante nel manifatturiero “made in Italy”, rappresentiamo la sesta voce nell’attivo della bilancia commerciale italiana, primo tra i comparti del fashion. Dobbiamo farci sentire di più! Dare quindi più forza e fiducia alle Associazioni che, ricordo, difendono interessi collettivi e sono sottoposte al giudizio dei propri associati. Solo in questo modo possiamo essere più forti e visibili nei confronti delle Istituzioni e degli enti. Già ci sono stati dei segnali importanti come la delega alla sottoscritta, anche in qualità di coordinatrice della Consulta dei Produttori, da parte di tutte le componenti del comparto produttivo e della distribuzione e dei principali distretti in occasione dell’audizione parlamentare sulla legge per la gemmologia. E i risultati si sono visti. Bisogna quindi continuare su questa strada, coinvolgere i partner che sono cresciuti grazie agli orafi e che ora devono contribuire al rilancio del comparto perché il destino di realtà come le fiere, le banche, le assicurazioni specializzate, i trasporto valori è strettamente col-

legato al destino del comparto orafo. Se il comparto orafo dovesse ridimensionarsi non sarà facile per l’indotto specializzato ricollocarsi su altri comparti: anch’esso deve investire sul settore e collaborare per una strategia condivisa di rilancio dell’immagine dell’oggetto prezioso.

LICIA MATTIOLI: UN MANDATO AL SERVIZIO DEL COMPARTO; E SEMPRE ALL’INSEGNA DEL MOTTO “DA SOLI SI VA PIÙ VELOCI, INSIEME SI VA PIÙ LONTANO”.

Tra i difetti storici del settore orafo italiano sono da annoverare campanilismi, territorialismi, egocentrismi… Difetti gravissimi, nel mondo globalizzato. Quale ruolo può avere Federorafi in un’auspicabile lotta alla frammentazione del comparto? Da soli si va più veloci, insieme si va più lontano. Questo proverbio, forse africano, che mi rammentava recentemente un mio consigliere, è quanto mai esemplificativo di come noi imprenditori, indipendentemente dalla dimensione aziendale o dall’essere o non essere “marca”, dobbiamo cercare di interpretare il confronto internazionale. Dobbiamo chiaramente operare in modo autonomo ma, allo stesso tempo e con lo stesso rilievo, essere capaci di lavorare assieme ad altri colleghi, magari per progetti di sviluppo del nostro business aziendale, ma anche e soprattutto condividere con la “comunità” del gioiello (le associazioni) iniziative ed azioni per fare ricerca, innovazione, promozione scouting, formazione, ecc. e far crescere le capacità competitive e la forza dell’intero comparto orafo italiano. Come già ho espresso in precedenza, il focus della mia presidenza si è quindi rivolto al proseguimento e al potenziamento, anche esasperato, del concetto di “fare squadra”. Rompiamo i vecchi steccati, i vecchi schemi, perché il “nemico” non è il mio vicino di bottega o il vicentino o l’aretino o il valenzano o la “marca”… ma è il mio concorrente cinese,

indiano, vietnamita… che ormai è presente sui nostri mercati di esportazione e sul mercato italiano e non sempre con un prodotto allineato e conforme agli standard legali italiani/europei, oltretutto, impedendomi con dazi e barriere non tariffarie l’ingresso sul suo immenso mercato. 15 anni di “lotte fratricide” hanno prodotto solo disastri: la riduzione del 50% della nostra quota di prodotti esportati nel mondo e il raddoppio di quelle di India e Cina, che hanno surclassato la leadership del Bel Paese. È ora di cambiare. Lavorare quindi in sinergia con le altre componenti della produzione (Cna, Confartigianato e Confapi), collaborazione e coinvolgimento sulle istanze di comune interesse con la Federdettaglianti, sollecitare i distretti principali (Arezzo, Valenza e Vicenza) ma anche e soprattutto tutte le altre importanti realtà del prezioso disseminate sul territorio in Lombardia, in Campania, nelle Marche, nel Lazio, nonché le altre specializzazioni settoriali quali gli argentieri, i corallai, ecc. a lavorare per un unico progetto di rilancio del settore. Da questo punto di vista Federorafi si è già mossa associando da alcuni anni l’Associazione Orafa Valenzana, Federpietre, Assogemme e Platinum Guild International Italia e affidando loro importanti ruoli e responsabilità. Recentemente e primi in Italia ci siamo anche associati al Responsible Jewellery Council, l’ente internazionale per il “gioiello etico”, per sollecitare e assistere le imprese italiane verso il nuovo orizzonte della tracciabilità e della responsabilità sociale. È mia intenzione continuare su questa strada che ha permesso alla Federazione di acquisire nuove competenze e professionalità e, soprattutto, di rappresentare un centro vitale e vivace dove gli imprenditori possono acquisire e scambiarsi le conoscenze. Pertanto, pur mantenendo la chiara connotazione produttiva come base associativa e come interessi da tutelare, Federorafi continuerà ad aprirsi al dialogo e al confronto con le importanti realtà della filiera distributiva, dell’approvvigionamento e affinazione della materia prima e dei “compro oro” più evoluti. Tutto quello che gravita nel comparto dei preziosi deve essere monitorato, valutato e, se dovesse soddisfare i criteri della nostra “carta dei valori” (eticità, trasparenza e correttezza), deve essere coinvolto perché… insieme si va più lontano!

9.11 stock&markets 49


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

I BIG DEL SETTORE OSPITI

DEL CLUB DEGLI ORAFI by Marina Morini

■ “Il mondo dei preziosi attraversa oggi fasi di forte criticità e turbolenza che necessitano di un’analisi e di una visione attenta, di strategie precise e capacità manageriali che non possono essere più affidate esclusivamente all’intuizione del singolo imprenditore. Investire in noi stessi e nel cambiamento è utile per mantenere l’eccellenza e per contribuire all’esistenza del settore.” Questa la dichiarazione del nuovo presidente del Club degli Orafi Italia, Augusto Ungarelli, al convegno organizzato dal Club nel Luglio scorso a Milano. “Gioielleria e materie preziose: un nuovo Rinascimento”, questo il titolo del convegno, coordinato dal giornalista Roberto Rasia dal Polo, al quale hanno partecipato David Lamb, Direttore Generale di World Gold Council, Stephen C. Lussier, Executive Director di De Beers, Trevor Raymond, a capo del Market Relations della Anglo American Platinum, Neil Maeder, Direttore Ricerche di GFMS, e Mario Romani, del Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Ciascun relatore ha presentato un quadro dell’andamento del suo campo di specializzazione, dei prezzi

di oro, argento e platino in questi ultimi anni, l’impatto che questi hanno avuto sul mondo della produzione, le prospettive per l’ultimo quadrimestre del 2011 e infine una panoramica su mercati di India e Cina: mercati appetibili e importanti ma non certo facili. Gli interventi sono stati “tecnici”, pratici, basati su dati economici, poco indulgenti nei riguardi di voli pindarici su bellezza, design, ecc. La realtà del settore orafo internazionale offre un quadro positivo perché mercati come Cina e India costituiscono una boccata d’ossigeno per la produzione orafa europea, ma bisogna essere in grado di affrontarli. David Lamb mette in guardia dalle semplificazioni: la scarsa conoscenza dell’oro a 18 carati, i margini risicati, i prezzi basati su quello giornaliero dell’oro, rendono complesso l’avventurarsi in quei mercati senza un’adeguata preparazione. Per quanto riguarda

STOCK E

50 stock&markets 9.11

l’Italia, Neil Maeder ha sottolineato un dato: l’importazione di gioielleria italiana negli USA è calata del 6%, nonostante il mercato americano si stia riprendendo, e Lussier lancia l’allarme: “Quello che succederà a Natale negli USA riguarderà tutti”. David Lamb ha invece dato l’addio all’Italia di Gold Expressions che chiude, ha detto “per scarsa partecipazione e scarso ritorno commerciale”. Un vero peccato e un’occasione persa a favore di altri Paesi, evidentemente più bisognosi di noi. E sul “made in Italy”, dice Lamb “L’Italia è un valore in più, ma il ‘made in Italy’ fa la differenza? Non dobbiamo convincere noi stessi ma gli altri che quello che facciamo con l’oro e le pietre è diverso”. E infine, dichiara Lussier, “Il made in Italy da solo non è più sufficiente: i consumatori cercano ciò che c’è dietro al brand - il patrimonio culturale, la storia individuale, la qualità”.

CHANGE


Il MADE IN ITALY A DIFESA DEL NOSTRO MESTIERE ■ A margine del convegno ‘Gioielleria e materie prime preziose: un nuovo Rinascimento’ abbiamo intervistato Augusto Ungarelli, presidente del Club degli Orafi Italia. Al convegno del Club degli Orafi, è stato prospettato un futuro complicato per il settore orafo italiano. Si è parlato, tra l’altro, di un irreversibile aumento dei costi delle materie prime preziose; di nuovi consumatori da conquistare attraverso una comunicazione moderna; di un’assunzione di responsabilità d’impresa e di un’etica di prodotto; e di un “made in Italy” non più sufficiente a garantirci il successo nei nuovi mercati. In realtà per noi del Club i concetti di responsabilità d’impresa e di etica del prodotto non sono nuovi, il Club è stato fondato per trattare questi temi. Da inizio 2009, durante la presidenza del mio predecessore Luciano Mattioli, abbiamo incominciato un percorso di riposizionamento strategico dell’associazione che ha poi individuato, nel progetto “Intelligenza Italiana”, la responsabilità d’impresa e l’etica quali basi fondanti, insieme a mestiere, fiducia, stile, cultura, creatività e radici, per un nuovo rinascimento del gioiello. Sono cosciente che il “made in Italy” da solo non basta, è un concetto che va riempito di contenuti e di concretezza affinché sia conosciuto ed abbia appeal per i mercati. Ed è su questo che si orienterà il nostro lavoro nei prossimi anni. Il Club degli Orafi fa della cultura d’impresa un punto di forza della sua missione: per il prossimo futuro sono previste iniziative volte a supportare concretamente le aziende? La cultura d’impresa è l’asse portante della nostra mission. In realtà le aziende associate al Club, oltre a sviluppare capacità imprenditoriali, hanno spesso trovato anche occasioni di business tra di loro. E’ una dimensione più informale e meno pubblica, ma sicuramente al nostro interno, oltre alle profonde amicizie, sono nati importanti progetti e collaborazioni.

Si è altresì acquisita una capacità di comunicazione ed un linguaggio comune che permette alle aziende del Club di scambiare informazioni, confrontarsi su argomenti determinanti che influiscono sul nostro mondo e condividere momenti esclusivi di formazione, come il convegno di oggi, che ha riunito esperti di levatura mondiale i quali, con la loro professionalità, hanno arricchito l’appuntamento rendendolo un momento unico per il settore. Per il futuro abbiamo in cantiere nuove iniziative per supportare concretamente il nostro progetto “Intelligenza Italiana”. Dal suo punto di vista privilegiato di presidente del Club degli Orafi e di imprenditore, quali sono i nodi fondamentali da sciogliere per far ripartire il settore sul mercato interno? Credo che la crisi che stiamo vivendo in questi giorni parli da sola e non investa solo il nostro mercato interno. E’ indubbio che, con il limitato potere d’acquisto del consumatore, il mercato interno è in reali forti difficoltà e l’attività e l’esistenza delle imprese diventano veramente difficili. Stimoli per rimuovere questo stato di inerzia devono essere esplorati collettivamente, coinvolgendo tutto il sistema dalla produzione alla distribuzione. Come ha detto David Lamb, il turismo potrebbe essere un volano per il rilancio del settore: la presenza dei turisti stranieri nel nostro Paese può essere molto interessante per noi, dobbiamo però essere capaci di catturarne l’interesse con produzioni innovative e creative, con una comunicazione mirata alle nuove culture e con un’abile, eclettica e professionale distribuzione. Determinante per tutto il comparto orafo italiano è l’esportazione. Per avere successo nel mondo sono necessari prodotti con caratteristiche di elevata creatività, stile e qualità. Tali fattori, tipici dei gioielli italiani, non sono solo pura immagine, ma elementi essenziali per competere con successo. L’aumento vertiginoso delle materie prime preziose ha indotto i produttori ad esplorare nuove soluzioni creative, a progettare gio-

Augusto Ungarelli ielli con forte attenzione alla qualità, elemento essenziale per competere. Le aziende dovranno sempre più integrare la quantità con la qualità. È fondamentale trasmettere concetti in cui il consumatore si può identificare e a cui può aspirare. La comunicazione è essenziale per favorire questo processo di rinnovamento e riposizionamento del gioiello italiano. Oltre al prodotto c’è la capacità degli imprenditori e dei manager di gestire e innovare le aziende e di penetrare nuovi mercati. Sono di indubbio interesse la crescita di Paesi quali Cina e India, anche se la possibilità di accedervi non dipenderà esclusivamente dall’abilità dell’imprenditore, ma anche da quanto l’Italia sarà in grado di fare leggi, sistemi, accordi, con i Paesi esteri per rendere parimenti competitiva la nostra possibilità di esportare. Non ultimo, la difesa del Made in Italy e di tutte quelle produzioni create e realizzate totalmente in Italia, che se anche non più esclusivo, rimane un valore distintivo e determinante per competere. Difendere e tutelare il made in Italy significa proteggere la capacità di creare, di innovare e produrre con qualità nel nostro Paese. Significa anche salvaguardare e far esistere il nostro mestiere, quello straordinario patrimonio del “saper fare”, risorsa delle nostre imprese che rendono possibile l’esistenza di un tessuto produttivo vitale che è anche occupazione - e competenze che crescono e non si disperdono rimanendo un prezioso patrimonio dell’Italia.

9.11 stock&markets 51


L’ESPERTO RISPONDE MARKETING

MARKETING STRATEGICO

E RELAZIONALE

(parte I°) by Daniela Saibene *

modo remunerativo per l’azienda. In una gioielleria spesso la differenza non riguarda solo il prodotto: ciò che crea unicità sono lo stile e la professionalità del punto vendita. Fare marketing significa sviluppare iniziative che inducano il cliente a preferire un particolare punto vendita rispetto alla concorrenza. Un buon esercizio, anche se teorico, potrebbe essere quello di riflettere sul proprio negozio, facendosi delle domande, ad esempio: - Come sarà la gioielleria di successo (nel senso di punto vendita) nel 2018? ■ Il marketing, disciplina importantissima - Quali sono i punti di forza del proprio per aziende di qualsiasi settore, è sempre punto vendita rispetto alla concorrenza stato troppo poco considerato dai gio- e quali i punti di debolezza? iellieri, e oggi sembra quasi essere stato - Perché il potenziale cliente potrebbe del tutto abbandonato dalla categoria. scegliere i concorrenti? Vale invece la pena riprenderne in con- - Quali attività e quali strumenti possono siderazione alcuni aspetti, strategici per accrescere la cultura del gioiello del il punto vendita. cliente? - Quali sono le modalità con cui interpretare le tendenze in atto che possono riQual è l’obiettivo guardare anche la propria attività? del marketing? Fare marketing significa creare e comu- - Quali sono i servizi più innovativi per aunicare differenze percepibili dai clienti in mentare la soddisfazione del cliente?

LA GIOIELLERIA DEVE COMUNICARE AL CLIENTE DIFFERENZE E UNICITÀ RISPETTO ALLA CONCORRENZA. IL CLIENTE DEVE ESSERE AFFASCINATO E FIDELIZZATO ATTRAVERSO UNA SERIE DI AZIONI. ECCO QUALI E COME.

52 marketing 9.11

- Quali proposte possono creare una reale differenza nella percezione del potenziale cliente? - Quali iniziative possono attrarre nuovi bacini di clientela? Quali attività possono incrementare la fidelizzazione al mio punto vendita? - Quali sono gli indicatori economici significativi per misurare la performance economica e competitiva della propria gioielleria? - Come valutare l’impatto della comunicazione? Tutto sta nel creare quel qualcosa che distingue il punto vendita e nel gestire le relazioni con la clientela nel lungo termine.

Introduzione al marketing relazionale Fare marketing relazionale significa affascinare i propri clienti, fare in modo che si ricordino di noi anche per il prossimo acquisto. Negli ultimi dieci anni si è assistito, come abbiamo già sottolineato in precedenti articoli, ad un profondo cambiamento nel mondo della distribuzione.


Di fatto, la distribuzione al dettaglio non è più concepita soltanto come una modalità per rendere accessibili i prodotti ai clienti: il punto vendita si è arricchito di una serie di attività e servizi. Il cliente non compra più “solo” il prodotto, ma acquista anche i numerosi servizi che completano l’offerta. Basta pensare ai centri commerciali, che ampliano gli orari di apertura per incontrare le esigenze della clientela, offrono la possibilità di parcheggio e un servizio di babysitting per lasciare libere le mamme durante lo shopping. Negli ultimi

L’acquisizione di un nuovo cliente costa molto di più delle altre due opzioni. Gli studi dimostrano, infatti, che il costo di acquisizione di un nuovo cliente può arrivare a essere dalle cinque alle dieci volte il costo di mantenimento di un cliente esistente. Inoltre, il cliente fidelizzato acquisterà di più durante la relazione e sarà disposto persino a pagare anche un prezzo più alto dal gioielliere che ha conquistato la sua fiducia. E’ quindi importante concentrare l’attenzione sulle persone che già acquistano nel proprio punto vendita.

sono due: - prolungare il periodo nel quale la relazione con il cliente è soddisfacente e redditizia; - aumentare la redditività derivante dal singolo cliente, attraverso un sistema di offerta personalizzato, ad alto livello di servizio e di immagine. Il processo che porta alla gestione di una relazione di valore col cliente si sviluppa in diverse fasi: - L’ascolto del cliente e la raccolta delle informazioni sulle sue esigenze e sui suoi comportamenti

tempi si sta diffondendo anche l’area svago e nelle vicinanze - o all’interno del centro commerciale, sono accessibili luoghi di divertimento, come sale cinematografiche e palestre. Il marketing relazionale, dunque, cerca di analizzare il punto vendita come luogo di servizio e relazione, e si fonda su due princìpi fondamentali: Elemento centrale è il cliente, non il prodotto. La relazione con il cliente è più importante della vendita; il marketing è figlio della cultura del cliente. La relazione è più rilevante della singola transazione: la durata del rapporto col cliente è più importante della redditività della singola transazione. Gli strumenti del marketing relazionale permettono di creare relazioni di lungo periodo con la clientela. Il punto vendita può seguire tre strade per accrescere il proprio profitto: - acquisire nuovi clienti; - soddisfare e mantenere i clienti esistenti; - fidelizzare i clienti più importanti in termini di valore economico generato.

Il valore del cliente per la gioielleria

- L’analisi e l’interpretazione delle informazioni raccolte, al fine di approfondire la conoscenza dei propri clienti. - La segmentazione dei clienti in termini di valore generato e l’individuazione dei clienti più profittevoli nel presente e nel futuro. - La personalizzazione della relazione coi clienti più profittevoli, ovvero la definizione di contenuti, servizi e prodotti personalizzati sulle specifiche esigenze individuali - La gestione integrata della relazione, attraverso l’utilizzo di molteplici canali e strumenti di comunicazione, per interagire col singolo cliente - La fidelizzazione della clientela, attraverso l’avvio di relazioni stabili e continuative col singoli clienti. - Il controllo, o feed-back, per comprendere i nuovi bisogni della clientela e modificare di conseguenza il sistema di offerta. Questo modello permette di comprendere che, per sviluppare un marketing relazionale efficace, è necessario definire un mix di prodotti, servizi e attività per ogni

Il valore del cliente per la gioielleria può crescere con il tempo, per i seguenti motivi: - aumenta il volume dei beni acquistati; - aumenta il mix di prodotti e servizi acquistati; - diminuiscono gli investimenti di marketing e comunicazione necessari; - diminuisce la sensibilità al prezzo. All’inizio, la costruzione della relazione richiede sforzi di marketing e di comunicazione da parte del punto vendita, ma, una volta conquistata la fiducia dell cliente, questi incrementerà le visite e gli acquisti, generando valore e profitti. A questo proposito, è importante alimentare costantemente la relazione, per mantenerla viva e profittevole. Trascurare i clienti più fedeli può comportare la fine della relazione, il cosiddetto “abbandono”.

Come gestire e costruire la relazione Gli obiettivi del marketing relazionale

9.11 marketing 53


L’ESPERTO RISPONDE MARKETING singola relazione. Solo se il cliente percepirà il valore della relazione, potrà essere tanto soddisfatto da attivare un rapporto di fiducia con il punto vendita; non si deve mai dimenticare che la fedeltà, nel lungo termine, è figlia della fiducia. Parlando del fare marketing, abbiamo detto che significa costruire e comunicare una differenza e che i temi iniziali sono la concorrenza e l’analisi competitiva, l’ascolto e la raccolta delle informazioni sul cliente, la segmentazione dei clienti.

La concorrenza e l’analisi competitiva Il punto vendita può generare la propria distintività e unicità attraverso un sapiente mix di tutte le attività di marketing: l’assortimento di prodotto e di marca, lo stile e la professionalità del personale, i servizi e le iniziative complementari, la comunicazione, le promozioni e il visual merchandising, temi che conosciamo e che abbiamo ampiamente trattato. Per poter pianificare l’identità del proprio punto vendita e proporre un sistema di offerta esclusivo, è necessario conoscere i propri concorrenti, la loro storia, le loro attività di marketing e i loro clienti. E’ importante sottolineare che conoscere la concorrenza significa anche monitorare l'evoluzione e le caratteristiche del settore, come il fenomeno dei “compro oro” (quelli seri!), sempre più vicini al cliente con nuovi servizi, oppure le aperture di catene e marche nei centri storici, che sembravano essere diventati poco interessanti per le barriere che tutti conosciamo. Come un radar che raccoglie le informazioni dall’ambiente esterno, così la gioielleria può comprendere le opportunità per differenziarsi e per crescere solo se raccoglie e interpreta le informazioni sui propri concorrenti. Tra le informazioni strategiche sulla concorrenza sono da annoverare: - il numero dei concorrenti nella propria area geografica di riferimento (via, piazza, città) - la dimensione media dei punti vendita in concorrenza - la stima delle loro vendite

54 marketing 9.11

- la tipologia di clientela servita - il sistema di offerta proposto in termini di mix di prodotti e servizi (assortimento, marche, servizi pre e post-vendita) - le attività di marketing e comunicazione svolte Queste informazioni permetteranno di identificare, nei confronti dei concorrenti, i rispettivi punti di forza e di debolezza. Sulla base di questi dati si possono individuare: le aree di miglioramento del punto vendita; le attività non presidiate dagli altri punti vendita, che possono costituire valore per il cliente.

L’ascolto e la raccolta d’informazioni Come abbiamo già detto, il gioielliere che si confronta con un cliente esperto e competente ha l’occasione di coinvolgerlo nelle proprie attività. Oggi il cliente è un soggetto attivo, che contribuisce allo sviluppo del punto vendita, condividendo esperienze e intrecciando relazioni sempre più strette. Chiedere ai clienti che cosa pensano del negozio, qual è il loro livello di soddisfazione rispetto ai servizi e alle persone, può rivelarsi un potente strumento di controllo della soddisfazione dei vostri clienti. Il modo migliore per porre queste domande è passare attraverso il dialogo, la trasparenza, la chiarezza e, soprattutto, l’utilizzo del medesimo linguaggio. Per il gioielliere, la raccolta di informazioni e di emozioni è un vero tesoro, così come l’osservazione diretta e indiretta dei clienti, che può contribuire alla costruzione del loro identikit. Per sistematizzare queste informazioni, il sistema migliore è la realizzazione di

una scheda cliente, che dovrà contenere i seguenti dati: 1. Dati generali: oltre ai dati anagrafici, comprenderanno le caratteristiche e le date importanti del nucleo familiare 2. Dati di acquisto: tipologia dei prodotti e dei servizi acquistati, ricorrenze già festeggiate con acquisti, il loro valore, le date e le considerazioni del gioielliere relative ai possibili futuri acquisti 3. La storia della relazione con il cliente, con richieste e gusti specifici, le eventuali lamentele e la tipologia del rapporto intrattenuto. Nella scelta delle informazioni da includere nella scheda cliente, è necessario seguire alcune regole che determinano l’efficacia di questo strumento. In particolare, bisogna inserire poche informazioni utili e realizzare schede semplici, facilmente aggiornabili da tutto lo staff di vendita. Questi prerequisiti sono fondamentali, poiché gestire un archivio di informazioni sul cliente presenta costi di rilevazione, aggiornamento e archiviazione. La raccolta strutturata di queste informazioni può avvenire non solo attraverso la relazione diretta con il cliente, ma anche mediante altri canali: il personale di vendita, i dati raccolti nel servizio postvendita, le registrazioni a promozioni e ad eventi, le registrazioni sul sito web, le e-mail ricevute, le ricerche di mercato, gli articoli della stampa specialistica. Nel corso del tempo, i dati raccolti possono andare a costituire un prezioso archivio, che diventerà sempre più utile man mano che i suoi contenuti si faranno più approfonditi. Questo database così costruito, se ben utilizzato, potrà diventare uno strumento indispensabile per instaurare relazioni personalizzate di lungo termine con i clienti più importanti.

L’ESPERTO RISPONDE Se desiderate informazioni su corsi di marketing e tecniche di vendita, potete scrivere a: * Daniela Saibene, consulente marketing e tecniche di comunicazione. Info: danielasaibene@hotmail.it


FORMAZIONE TRAINING mensional and three-dimensional computerized design solutions (CAM modelling). The master’s course, coordinated by Professor Cristina Cacioli, is aimed at students who graduated in sectors related to design and fashion. It takes six months, which is equivalent to 60 Academic Credits, and is limited to a maximum of 12 participants. The course includes theoretical and practical lessons, with compulsory attendance. These are Antwerp Centre of Excellence

Le Arti Orafe

CORSI E MASTER PER UNA

CULTURA DEL GIOIELLO COURSES AND MASTER’S FOR JEWELLERY CULTURE ■ LAO - Le Arti Orafe Jewellery School & Academy e LABA - Libera Accademia di Belle Arti organizzano un master in Design del Gioiello, con l’obiettivo di coniugare l’arte dell’oreficeria e della gioielleria con le nuove tecnologie di modellazione e di riunire all’attenzione per l’oreficeria quella per il design, le tecnologie orafe - anche industriali - le soluzioni del disegno computerizzato bidimensionale e tridimensionale (modellazione CAM). Il master, coordinato dalla professoressa Cristina Cacioli, è rivolto a laureati in indirizzi affini al design-moda; ha durata semestrale, pari a 60 Crediti Formativi Accademici, ed è riservato a un numero massimo di 12 partecipanti. Sono previste lezioni teoriche e pratiche, con frequenza obbligatoria. Queste le materie previste dal piano didattico: Progettazione/Design; Disegno tecnico/illustrazione; Modellazione e laboratorio oreficeria; Tecnologia orafa; Modellazione 3D e tecnologia CAM; Marketing & Management; Trendforecasting; Gemmologia; Storia del gioiello; Lingua inglese; Portfolio professionale; Stage/tirocini/workshop; Tesi finale.

Per informazioni: info@laba.biz oppure segreteria@artiorafe.it Ad Anversa è stato recentemente inaugurato il Centre of Excellence for education of Corporate Social Responsibility per il settore internazionale delle gemme e della gioielleria. Creatura dei CIBJO e della World Jewellery Confederation Education Foundation (WJCEF), il Centro è riconosciuto dalle Nazioni Unite e sarà gestito dal neonato UN International Training Centre for Corporate Opportunities (ITCCO). I membri fondatori sono CIBJO, UNITAR, la città di Anversa, il governo fiammingo, AWDC e il Diamond Industry Fund, col supporto dell’HRD Antwerp. I corsi avranno inizio il prossimo autunno. ■ LAO - Le Arti Orafe Jewellery School & Academy and LABA - Libera Accademia di Belle Arti - organised a master's in Jewellery Design, with the aim of combining the art of goldsmithing and jewellery with new modelling technologies and blending the care for jewellery with that for design, jewellery technologies - including industrial technologies - two-di-

the subjects in the curriculum: Design, Technical Drawing / Illustration, Modelling and goldsmithing laboratory, Goldsmithing technology, 3D modelling and CAM technology, Marketing & Management; Trendforecasting; Gemology, History of jewellery; English language, Professional Portfolio; Stage / training / workshops; Final thesis. For information: info@laba.biz or segreteria@artiorafe.it The Centre of Excellence for Education of Corporate Social Responsibility has been recently opened in Antwerp for the international industry of gems and jewellery. Created by CIBJO and the World Jewellery Confederation and Education Foundation (WJCEF), the Centre is recognised by the United Nations and will be managed by the newly established International Training Centre for Corporate Opportunities (ITCCO). The founding members are CIBJO, UNITAR, the city of Antwerp, the Flemish government, AWDC and the Diamond Industry Fund, supported by HRD Antwerp. The courses will begin next Autumn.

9.11 training 55


L’ESPERTO RISPONDE GEMMOLOGIA / English translation: see page 101

Corallium Rubrum

Green Coral

CORALLO ROSSO E ROSA:

FINO A QUANDO?

by Luigi Costantini *

■ La Famiglia dei Celenterati Scifozoi invia un disperato appello alla SeaWeb organizzazione per la conservazione della vita oceanica - alla nota maison del lusso Tiffany & Co. e a stilisti vari - tra i quali campeggia Temple St.Clair, tanto per citarne uno - e ad assortiti governi e istituzioni. Ecco cosa recita il messaggio: “I nostri consanguinei del genere Corallium Rubrum, Japonicum, Secundum, sottoclasse degli Antozoi Octocoralli - vale a dire i vostri corallo rosso e rosa - sono a rischio estinzione. Questi Corallidi, tra i

56 gemmologia 9.11

più costosi e pregiati prodotti del Regno Animale, sono stati oggetto di spietata caccia per secoli, al fine di soddisfare le vostre bramosie ornamentali. Dobbiamo fornirvi prova delle nostre accuse? Ebbene, i soli Stati Uniti hanno visto, tra il 2001 e il 2008, un’importazione di qualcosa come 28 milioni di pezzi di corallo rosso/rosa! Ad ogni rivoluzione attorno al Sole che compie la nostra madre Gea sono da 30 a 50 le tonnellate metriche di Corallidi rossi e rosa sottratte al loro habitat naturale, e cioè agli oceani. I nostri poveri famigliari

- che voi strappate all’affetto dei loro cari, mirabilmente aggregati in strutture sociali a colonia, depredandoli dei loro esoscheletri calcarei da voi volgarmente chiamate ‘coralli’ e che ci mettono dodici mesi tondi a crescere d’un millimetro - avrebbero tutto il diritto di vivere i cent’anni che il Creatore gli ha concesso, raggiungendo il loro splendore dimensionale. E invece no. Arrivate voi e li svellete alla tenera età di sette-dieci anni! Non vi intenerisce il poetico nome di “fanciulla marina”, traduzione del greco “Koura Halos” (e da qui,


in Endangered Species), ovvero la Convenzione sul Commercio Internazionale di Specie a Rischio? E che le barriere coralline, a tutti gli effetti, son l’equivalente, negli oceani, delle foreste tropicali? E che da un quarto a un terzo delle specie animali marine devono parte dei loro cicli vitali alla presenza delle barriere coralline? Ci potete aiutare a fermare lo scempio, persuadendo gli umani ad adornarsi di meno almeno fintantoché non si recupereranno le condizioni di crescita ottimali?” Hanno risposto al grido d’aiuto il CITES e vari scienziati. Ed

taglio; un volume d’affari, per la gioielleria in corallo, che alcuni anni fa ha raggiunto i 174 milioni di dollari! Interessante sarebbe conoscere come ha votato l’Italia, con Torre del Greco capitale mondiale dei “corallari” e degli artigiani intagliatori. Sarebbe utile trovare un compromesso tra i lamenti di chi sul corallo ci campa (magari da generazioni) ed il de lamentationis della Grande Famiglia dei Celenterati Scifozoi, i cui portavoce sono le organizzazioni ecologicamente e ambientalmente corrette ed impegnate.

DELLE OLTRE 2000 SPECIE DI CORALLO ESISTENTI, SOLO IL ROSSO E IL ROSA NON RICADONO SOTTO L’OMBRELLO PROTETTIVO DELLA CITES, GRAZIE ALLE QUOTAZIONI ALTISSIME CHE HANNO SUL MERCATO.

corallo), con cui già in epoche remote veniva denotato questo materiale ornamentale? Non vi smuove il pensiero che, a tutt’oggi, si stima su scala planetaria in un 20% il totale delle barriere coralline distrutte, e che un altro 24% verrà annientato nel corso della vostra esistenza, se qualcosa di serio non verrà fatto a proposito? E che, summa iniuria, di tutte le 2000 specie di corallo – ivi compreso quello nero e quello blu – solo il rosso ed il rosa non ricadono sotto l’ombrello protettivo della CITES (Convention on International Trade

è pure stata indetta, lo scorso Giugno a * Luigi Costantini è il responsabile per Doha, nel Qatar, la 15ª Conferenza dei l’Italia del Settore Formazione IGI 133 Paesi appartenenti alla Convenzione Anversa. (CITES) con, all’ordine del giorno, l’argomento della protezione del corallo rosso L’ESPERTO RISPONDE e rosa. 64 Paesi hanno votato a favore Se desiderate informazioni su corsi della proposta, 59 contro, e 10 si sono di gemmologia, potete scrivere a / astenuti: la maggioranza dei due terzi è for information about gemmology venuta a mancare. Il corallo rosso e quello courses please write to: rosa sono rimasti ancora allo scoperto. E luigicostantini@hotmail.com figuriamoci: col corallo rosso grezzo all’asta esperto@edifis.it a 100-900 US$/kg; una collana dello stesso che vale sino a 20.000 US$ al det-

9.11 gemmologia 57


L’ESPERTO RISPONDE VETRINISTICA

FIERE: L’IMPATTO DIRETTO

AZIENDA-CLIENTE ■ In Europa, l’Italia è seconda solo alla Germania per numero di fiere, oltre mille tra internazionali, nazionali, regionali e locali, il 60% delle quali organizzate nelle regioni del centro-nord. La manifestazione fieristica è un importante momento di comunicazione collettiva e si contraddistingue per l'esigenza di un aggiornamento forte e continuo. La partecipazione ad una fiera, infatti, è parte integrante del lavoro di marketing e comunicazione e può arrivare ad incidere fino al 40% sul budget di comunicazione di un'azienda La fiera è un luogo d’affari: per lo più destinata ad un’utenza professionale, è il luogo dove si lanciano nuovi prodotti e si vedono quelli della concorrenza; dove scaturiscono scambi, incontri commerciali e confronti. Prima di intraprendere il percorso di partecipazione a una fiera, dunque, è bene analizzare gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

58 vetrinistica 9.11

Due sono i protagonisti delle fiere: il visitatore e l’espositore. Il primo ricerca informazioni sui prodotti e sulle aziende, le alternative per soddisfare una determinata esigenza, mettendo a confronto i vari prodotti direttamente in fiera. Il secondo cerca invece di costruire o sostenere l'immagine aziendale, di aprire nuovi business, di entrare in nuovi mercati, di presentare nuovi prodotti e di confrontarsi con la concorrenza. In sintesi: vuole vendere! Un sondaggio condotto dalla società Expopage del gruppo Fiera Milano presso tutti gli espositori della fiera milanese (in larga prevalenza piccole e medie imprese) ha permesso di verificare che il 90,7 % delle aziende ritiene lo strumento fieristico "una buona vetrina", il 90,4% afferma che la fiera "permette di incontrare i clienti abituali", e ben il 79,1% sostiene che la fiera "permette di acquisire nuovi clienti".


by Roberto Pivetta *

Il target delle fiere è già un target fortemente motivato e selezionato, perché costituito da potenziali acquirenti attivi nella fase di ricerca delle informazione pre-acquisto. Il motivo di adesione alla fiera nasce dalla consapevolezza che si tratta di uno tra gli elementi più convenienti del marketing-mix aziendale: il costo dello spazio, infatti, ripartito per il numero dei visitatori attesi, presenta un costo-contatto molto contenuto. Ma, per essere visibili in fiera, l'azienda deve investire soprattutto in comunicazione. Uno degli aspetti importanti, anche dal punto di vista della comunicazione è, ad esempio, quello logistico. Chi intende partecipare ad una fiera deve verificare la piantina dell'esposizione e, potendo, scegliere l'area di miglior passaggio; deve effettuare un sopralluogo; evitare di avere stand nascosti o di secondo piano. Gli stand grandi sono in posizione migliore e ai

piccoli espositori è consigliabile unirsi ad altri per ottenere una maggiore visibilità e quindi anche una maggiore credibilità da parte dei visitatori. Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, invece, l’azienda deve verificare la campagna promo–pubblicitaria; predisporre una campagna pubblicitaria aziendale (dépliant, volantini, brochure...); essere presente sul catalogo della Fiera; fare attenzione all'allestimento dello stand e delle vetrine. L'àmbito fieristico è l'unico dove non si può barare, è l'arena dove la piccola azienda scende davvero in competizione; è il contesto comune di riferimento dove tutti sono uguali e tutti si rapportano fra di loro. L'imprenditore si misura prima di tutto con i colleghi e poi con il consumatore o con il cliente, da cui riceve le primissime informazioni sul suo prodotto: piacerà/non piacerà; funzionerà/non funzionerà. Lo

stand costituisce quindi il primo impatto sul visitatore, e la pubblicità non basta: è invece indispensabile curare l’immagine dell’azienda. Mai come in questo caso, infatti, l’abito fa il monaco. Progetto creativo e realizzazione Style Life - vetrine scenografiche - a cura di Svetlana Fabrikant. * Presidente FIV-Federazione Italiana Vetrinisti & Visual Merchandiser

L’ESPERTO RISPONDE Se desiderate informazioni su corsi specialistici di visual merchandising, scrivete a: Svetlana Fabrikant Direttore Artistico Didattico Accademia Vetrinistica Italiana Info: Tel. 02-43980051, 335-384614 accademia@vetrinistica.com www.vetrinistica.com

9.11 vetrinistica 59


CONCORSO VETRINE

Da destra, Gabriella Conigliaro e Carmela.

SIRACUSA: I TESORI DI

GABRIELLA CONIGLIARO by Marina Morini

È LA TITOLARE AD ALLESTIRE, OGNI MESE, NUOVE VETRINE. UN MODO PER ATTIRARE I CLIENTI, ANCHE I PIÙ DIFFICILI: I GIOVANI.

■ La Gioielleria Gabriella Conigliaro è uno scrigno in uno scrigno: è situata, infatti, in una delle più belle città italiane, Siracusa, considerata nell’antichità una delle più importanti metropoli del mondo e, dal 2005, insignita dall’Unesco del riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. La storia della famiglia affonda le radici nel mondo dell’antiquariato: Gaetano Conigliaro, infatti, aveva un negozio d’antiquariato nella parte antica di Siracusa poi, nel 1930, ha aperto un negozio di gioielleria in Corso Matteotti, in seguito trasferito in Corso Geloni, una zona importante, moderna e commerciale della città siciliana. Gabriella, attuale titolare, ricorda il padre Gaetano come colui che le ha trasmesso tutta la professionalità che oggi le permette di gestire, con l’aiuto di Carmela, sua collaboratrice, un punto vendita di circa 90 metri quadrati con due grandi vetrine sulla strada. E non è un caso che il negozio rifletta, negli allestimenti e nelle vetrine, la consapevolezza dell’importanza e della bellezza del luogo. Gabriella e Carmela, infatti, ogni mese allestiscono le vetrine

60 concorso vetrine 9.11

con un tema sempre diverso, improntato, ad esempio, alla cadenza delle stagioni, alle ricorrenze o alle festività. Particolare importanza rivestono le feste a carattere religioso, come le prime comunioni, per le quali Gabriella organizza periodicamente degli eventi: quest’anno, ad esempio, uno è stato dedicato all’Angels Day – evento che la Roberto Giannotti coordina con i suoi concessionari – che ha avuto un grande successo. “Le vetrine sono lo specchio del negozio e devono essere curate con passione: i nostri clienti le apprezzano e ci fanno sempre tanti complimenti: una grandissima soddisfazione” racconta Gabriella Conigliaro “L’idea di cambiarle mensilmente, oltre ad essere un modo per attirare l’attenzione, è anche utile per cambiare frequentemente la merce in esposizione”. Quindi, se da un lato allestire le vetrine è un lavoro vero e proprio che sottintende volontà, gusto e professionalità, dall’altro, i risultati di quel lavoro sono estremamente positivi: far tornare i clienti, attirare i potenziali clienti e, tra questi, anche quelli più “difficili”, e cioè i giovani. “Facciamo delle vetrine ad


hoc anche per quanto riguarda la clientela più giovane” dice Gabriella Conigliaro “offrendo comunque prodotti di qualità ma dal prezzo contenuto”. Diversi e importanti i marchi presenti nella gioielleria, tra i quali Roberto Giannotti, Leader Line, Giorgio Visconti, e poi Mikimoto e le perle Nihama di Golay Buchel Italia, l’argenteria di classe di Messulam, Goretta e Morini

& Cacciari, aziende orafe siciliane come La Corallina, Sikè, Fiorella Trend e Malafimmina. “Trattiamo oggetti di tutti i prezzi e per tutti i gusti e, anche se la crisi si sente, fortunatamente la gioielleria ha una clientela consolidata negli anni: ad essa dobbiamo rendere conto, mantenendo sempre il nostro carattere e i nostri valori, innanzitutto serietà e professionalità.”

Su l’Orafo Italiano abbiamo pubblicato le interviste ai seguenti negozi: n. 9 Settembre Stadler - Milano n. 10/11 Ott./Nov. G. Pesce - Bari n. 12 Dicembre Biscontin - Pordenone n. 1 Gennaio Capossela - Calitri (AV) n. 2/3 Feb./Mar. Orolò - S. Giovanni Valdarno (AR) n. 4 Aprile Alessandrini - Santarcangelo di Romagna (RN) n. 5 Maggio Gianformaggio - Trapani n. 6 Giugno Zingaro - Milano Il concorso terminerà il 30-12-2011

9.11 concorso vetrine 61


GOLDWARE JEWELLERY 2012 È di prossima pubblicazione Goldware Jewellery 2012, versione aggiornata, in lingua inglese, di una storica pubblicazione de l’orafo italiano: una finestra sulle tendenze e novità della gioielleria e dell’oreficeria italiane e al tempo stesso uno spaccato dei distretti produttivi e delle aziende che esportano dal Bel Paese. Per saperne di più e aderire all’iniziativa: www.edifis.it - dircom@edifis.it

Russia

USA

Turchia Cina Emirati Arabi

India


Hong Kong

PERCHÉ GOLDWARE & JEWELLERY 2012 I paesi esteri guidano la ripresa della produzione orafa italiana. Nei primi 8 mesi del 2010 l’andamento delle esportazioni italiane ha segnato un aumento del 21,6%, in particolare nei seguenti Paesi: Hong Kong (+63,3 %), Russia (+52,3%), Turchia (+48,0%), USA (+33,6%), Emirati Arabi (+33,5%), Cina (+18,0%), India (+14,9%).

del settore rivolta al mondo professionale orafo, GOLDWARE & JEWELLERY 2012 non è un semplice catalogo, ma una pubblicazione che, in lingua inglese, offre una gamma di informazioni utili a chi vuole importare dall’Italia.

GOLDWARE & JEWELLERY 2012 È una pubblicazione studiata per gli operatori italiani che vogliono esportare i loro prodotti nel mondo. Offre un panorama della produzione del nostro paese e racconta le aziende più rappresentative, dando spazio ai loro prodotti. Analizza i singoli distretti produttivi (Arezzo, Milano, Napoli, Valenza, Vicenza) descrivendone particolarità e specializzazioni. Prodotto dalla redazione de L’ORAFO ITALIANO, dal 1946 la più autorevole e diffusa rivista

DIFFUSIONE La diffusione è mirata sui 7 Paesi che da soli coprono oltre il 50% delle esportazioni italiane, e che hanno registrato, nel 2010, un aumento medio del 37% nelle importazioni di prodotti orafi dall’Italia. In ciascuno di questi Paesi GOLDWARE & JEWELLERY 2012 verrà recapitata direttamente ai buyer delle principali catene di gioielleria, dei department store, dei grossisti importatori e degli operatori duty free.

TIRATURA 11.000 copie Esclusivamente nelle mani di qualificati compratori esteri.




Siamo presenti alla fiera

MACEF di Settembre Pad. 4 - Stand E 13



COMUNICAZIONE COMMUNICATION

IN TESTA AI GIOVANI

MORELLATO E BREIL MORELLATO AND BREIL THE MOST POPULAR by Vittorio Montieri

postipite della filosofia del lusso accessibile, aveva già messo radici tra i neuroni dei giovani potenziali consumatori e figurava in testa alla lista dei nomi spontaneamente citati dagli intervistati. Alla domanda “quali sono le prime marche di gioielli che le vengono in mente?”, ben più della metà del campione menzionava quel nome che per settant’anni e fino a poco prima aveva prodotto soltanto cinturini per orologi. Nonostante il successivo THE LIST OF BRANDS RECALLED irrompere sulla scena di nuovi competitor, SPONTANEOUSLY BY THE Breil in particolare, il marchio padovano UNDER 25S. WITH SOME SURPRISES IN STORE. ha da un lato conservato, grazie a una comunicazione intensiva e costante, una ■ Esattamente cinque anni fa, dopo il quota di ricordo non aiutato superiore al boom della “gioielleria democratica” rivolta 60%, dall’altro, nell’ultimo anno, ha aca un pubblico prevalentemente giovane, cresciuto di un terzo il suo risultato in terdecidemmo per la prima volta di sondare mini di top of mind (tavv. 3 e 4): per la conoscenza dei brand di settore presso quasi un individuo su tre nella fascia gli under 25. Oggi, se riguardiamo quei d’età in esame è la prima marca che dati a un lustro di distanza e li confrontia- viene in mente quando si parla di gioielli, mo con quelli dell’ultima rilevazione (tavv. un risultato che non si vedeva dai tempi 1 e 2), possiamo dire che i giochi per la d’oro di Damiani, tempi d’oro con una conquista del nuovo mercato, almeno a grammatura decisamente superiore. Nel livello cognitivo, in parte erano già stati 2006 Breil, che invece proveniva dall’orofatti, in parte sarebbero rimasti aperti a logeria, non aveva ancora espresso tutto oltranza a nuovi sviluppi. Morellato, ca- il suo potenziale prezioso. Ci sarebbe ar-

CLASSIFICA DEI BRAND RICORDATI SPONTANEAMENTE DAGLI UNDER 25: CHE RISERVA QUALCHE SORPRESA.

68 communication 9.11

rivato nell’arco di un paio d’anni, contendendo a Morellato la palma di marchio più popolare, nel senso della fama. Nel test di quest’anno primeggia per qualche decimale nella classifica dell’awareness spontanea, ma cede al rivale le quote di top of mind che aveva incamerato ultimamente. Tra i due contendenti emergenti, cinque anni fa si frapponevano tre big storici del settore, il già citato Damiani, Cartier e Bulgari, un terzetto che prima dell’avvento dell’easy to wear aveva spadroneggiato in termini di notorietà spontanea anche presso il pubblico più giovane, con percentuali di citazione intorno al 50%. Dei tre, Cartier sembra quello che tiene meglio il passo delle nuove generazioni: lontano dai fasti di un quinquennio or sono, ma in risalita rispetto all’ultimo dato. La discesa di Bulgari, invece, è lenta ma costante. Con il -4% del 2011, in tre anni ha perso un terzo delle citazioni e tre posizioni in classifica. Damiani, infine, sembra quello che ha maggiormente perso contatto con la clientela più giovane: dal 57% del 2006 al 26% e al 22% delle successive rilevazioni, fino al 12% del gennaio scorso,


con il quale negli ultimi dodici mesi è sceso dalla sesta alla dodicesima piazza. Con Salvini uscito di classifica, a tenere alto il nome del Gruppo ci pensa Bliss, seppure in fase di arretramento nell’ultimo triennio. Lo stesso andamento negativo investe De Beers-Trilogy, dal 30% di cinque anni fa all’11% odierno, e Chimento, il quale, dopo una progressiva contrazione dall’8%, al 5%, al 4%, scompare dalla lista e dalla mente dei più giovani. Sembra ovvio pensare che il non aver ceduto giustamente - a compromessi in termini di gamma sia la più ovvia giustificazione del minor appeal di queste firme prestigiose verso un pubblico più informale e meno danaroso come quello degli “under 25”. Tuttavia Tiffany, che dagli ultimi sondaggi pare attraversare una nuova primavera, è lì pronto per smentirci, pur essendo ancora una griffe più adatta per una colazione davanti alla vetrina che per un acquisto a cuor leggero. D’altra parte, la sola vocazione al target o a stili più attuali non è sufficiente per restare sulla breccia. È fuor di dubbio che l’ascesa di marchi contemporanei come Brosway o Nomination sia stata costante nel tempo, ma i casi di segno opposto di Pianegonda e di Miluna, in continua flessione nel tracking degli ultimi cinque anni, stanno a dimostrare che non sempre è così. Non ci sono comunque soltanto regolarità, in positivo o in negativo, nell’evoluzione della conoscenza di marca. C’è ad esempio una scheggia impazzita come Comete, il cui tracciato sfugge a ogni razionalizzazione: debutta nel 2006 con un eccellente 22% che la colloca subito all’ottava posizione del ranking, crolla alla sedicesima due anni dopo con un misero 4%, sale sul podio delle tre marche più note lo scorso anno sfiorando il 30%, infine ripiomba sotto il 10% e al quattordicesimo posto qualche mese fa. Se è impossibile rendere conto di una dinamica simile, possiamo però altrettanto star certi che l’anno prossimo ritroveremo l’azienda vicentina nuovamente in vetta. E poi ci sono gli exploit, quest’anno due: Swarovski, che sostituisce il suddetto Comete alle spalle dei due soliti noti come terza forza del settore; e Stroili Oro, che d’emblée irrompe al quinto posto, capitalizzando in termini di conoscenza la forte presenza sul territorio dei suoi oltre 300 punti vendita e due anni

Tav. 1

Le marche più conosciute dai giovani

The most popular brands among young people conoscenza spontanea / unaided recall posizione/

position

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39

marca / brand

2011

2010

2008

2006*

breil morellato swarovski cartier stroili bulgari d&g tiffany bliss brosway nomination damiani de beers comete fossil miluna recarlo dodo cielo calvin klein pomellato chanel guess gucci donna oro yukiko rebecca diesel kris chopard pianegonda visconti mimì callegari dior my mara sodini details d&d

64% 63% 27% 27% 24% 23% 22% 20% 20% 17% 16% 13% 11% 9% 8% 8% 7% 7% 6% 5% 5% 4% 4% 3% 3% 2% 2% 2% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1%

56% 62% 4% 20% 27% 11% 12% 26% 4% 6% 22% 10% 29% 4% 19% 8% 3% 1% 4% 5% 1% 4% 3% 5% 2% 1% 3% 4% 1% 4% -

60% 66% 4% 28% 39% 18% 9% 29% 5% 4% 26% 28% 4% 9% 20% 2% 2% 6% 2% 4% 4% 2% 2% 11% -

32% 58% 12% 43% 34% 6% 11% 16% 4% 57% 30% 22% 27% 4% 12% 7% 13% 4% -

* 2006: sopra il 4% / over 4%

9.11 communication 69


COMUNICAZIONE COMMUNICATION Tav. 2

Le marche più conosciute dai giovani - conoscenza spontanea

The most popular brands among young people -

d’investimenti ai massimi livelli (prima era inesistente): quarto della categoria nel 2009 con una share di stanziamento del 5% e terzo nel 2010 con il 7%. Il 24% di conoscenza spontanea conquistato di Stroili, più o meno la stessa percentuale con la quale, come abbiamo visto, fece la sua comparsa Comete, può servire come caso di scuola molto empirico per rispondere alla fatidica domanda da un milione di dollari sull’efficacia della pubblicità: se qualcuno vuole sapere quanto bisogna investire in pubblicità per arrivare ad una awareness del 20%, possiamo riportare i quasi cinque milioni di euro spesi da Stroili in due anni, praticamente tutti in spot televisivi. Certo poi dipende da come vengono spesi, e il commercial del finto spuntino a base di gioielli e della finta rapina, entrambi ideati dall’agenzia The Beef e girati come si deve dalla Bedeschi Film con protagonista la modella croata Ana Tanic, sembrano esser stati un’ottima scelta. Vediamo se adesso l’azienda friulana, che come vuole il claim “posso permettermi di tutto” si è da poco permessa il testimonial di grido

70 communication 9.11

Tav. 3

unaided recall

Le marche più conosciute dai giovani

The most popular brands among young people top of mind posizione/

position

1 2 3 4 5 6 7 7 7 10 10 10 13 13 13

marca / brand

2011

2010

2008

2006

morellato breil cartier brosway swarovski stroili bliss bulgari damiani d&g de beers nomination chanel comete tiffany

31% 14% 11% 6% 5% 4% 3% 3% 3% 2% 2% 2% 1% 1% 1%

23% 26% 6% 1% 6% 6% 5% 1% 2% 1% 6% 2%

20% 21% 4% 3% 6% 16% 3% 5% 5% 1%

14% 4% 8% 1% 1% 8% 34% 11% 4% 2%


Tav. 4

Le marche più conosciute dai giovani - top of mind

The most popular brands among young people -

Tiffany

sostituendo alla sceneggiatura le smancerie della bella Ilary Blasi, saprà confermare la fama appena acquisita o la smarrirà tra le decine di volti famosi che popolano la comunicazione del settore. La graduatoria della top of mind, che considera cioè solo le marche nominate per prime dagli intervistati, è un indicatore ancora più selettivo dell’intensità del ricordo, e attesta quanto una denominazione è sedimentata e al tempo stesso vivida nell’opinione pubblica. Per l’anno in corso commentarla è semplice. L’ingresso di Stroili, il rientro di Swarovski e il netto progresso di Morellato, Cartier e Brosway hanno eroso quote di memoria

collettiva praticamente a tutti gli altri marchi del settore, che resistono sulla difensiva o scendono sotto l’1% di share of mind. Rispetto al 2006 il cambio della guardia è macroscopico. Dominava Damiani con il 34%, oggi ridimensionato al 3%. Sopra il 30% c’è al suo posto Morellato, che ha più che raddoppiato la sua porzione originaria (del 14%), mentre Breil l’ha più che triplicata (era al 4%) e Swarovski quintuplicata (era l’1%). Se ora, come fanno gli addetti al marketing, disponiamo su un diagramma le quote di top of mind e di conoscenza spontanea, e consideriamo che, nel mercato orafo, a ogni citazione come prima scelta corrispondono in media poco più di 4 citazioni spontanee, possiamo a colpo d’occhio vedere quali brand possiedono un miglior rapporto tra i due dati, detto in gergo “salienza” (tav. 5): a destra della linea obliqua ci sono i gioiellieri che, rispetto al totale delle volte in cui la marca è stata ricordata, hanno un numero di citazioni come prima marca superiore alla media, alla sinistra il contrario. Cartier e Swarovski, ad esempio, hanno ottenuto

top of mind

lo stesso risultato in termini di awareness spontanea (27%), ma la fetta di questa conoscenza complessiva conseguita attraverso citazioni top of mind è nettamente superiore per il primo (11% contro 5%). Particolarmente interessante è in questo senso la performance di Brosway che, pur avendo una conoscenza spontanea inferiore a molte delle marche classificate, da Tiffany a D&G, da Bliss a Bulgari, da Stroili allo stesso Swarovski, le sovrasta come prima citazione. Per una persona su tre tra coloro che la ricordano, l’azienda marchigiana è il primo pensiero in fatto di gioielleria (con Morellato siamo addirittura a una su due). Va notato peraltro che se al brillante risultato di Brosway hanno contribuito in misura uguale la parte del panel di sesso maschile e le intervistate femmine, nel caso di Cartier il merito è tutto di queste ultime: 18% di top of mind tra le donne, solo l’1% tra gli uomini (tav. 7). Non è l’unico scompenso. Anche per Stroili la quasi totalità dei riscontri proviene dal gentil sesso (6% contro 1%), e sono tutte di marca femminile le top di mind di Bulgari, De Beers e

9.11 communication 71


COMUNICAZIONE COMMUNICATION Tav. 5

Le marche più conosciute dai giovani - conoscenza spontanea / top of mind

The most popular brands among young people -

Nomination. Per contro, Bliss, Damiani, Comete e Chanel sono le firme di gioielleria per antonomasia esclusivamente da parte dei giovin signori. Molti di questi dislivelli si riequilibrano quando si torna alle cifre della conoscenza spontanea (tavv. 6 e 8), fermo restando che delle ventiquattro marche che guidano le classifiche di genere solo cinque hanno avuto un maggior numero di richiami da parte degli uomini. Tra queste, se si esclude il nuovo entrato Cielo Venezia, si distingue ancora una volta per il profilo mascolino, come in tutte le precedenti edizioni, Swarovski. E a proposito di Swarovski, trattandosi della memorizzazione di nomi, una cosa va proprio detta. È mai possibile che sia così difficile imparare come si scrive, visto che su 81 fan soltanto 7 lo hanno scritto giusto? Avessimo dovuto accettare solo la grafia corretta, sarebbe finito in fondo alla classifica. Son ragazzi, impareranno… Ma c’è da scommettere che anche tra gli addetti ai lavori più di uno avrà qualche dubbio in merito: Svarowsky, Swaroski, Swarosky, Svarosky, Swarowsky, Swarowski?...

72 communication 9.11

Intervistati: 300 Sedi: Milano, Roma Data: gennaio 2011 Femmine: 60%; maschi: 40%

unaided recall / top of mind

seven decades and until recently produced only watch straps. Despite the subsequent arrival on the scene of new competitors, particularly Breil, the Padua brand preserved on one side, with intensive and ■ Exactly five years ago, after the boom constant communication, a portion of unof “democratic jewellery” aimed prima- aided recall above 60%, and on the other, rily to young customers, we decided for it increased by one third its result in the first time to test the awareness of terms of top of mind awareness over the jewellery brands among people under last year (Tables 3 and 4). For almost one the age of 25. person out of three in the age group under If we look back at these data today, five consideration it is the first jewellery brand years later, and compare them with those that comes to mind, a result that had of our last survey (Tables 1 and 2), we can say that the fight for the conquest of the new market, at least at cognitive level, had been partly won, and in part it would remain open indefinitely for new developments. Morellato, founder of the philosoStroili Oro phy of affordable luxury, had already taken root in the neurons of potential young consumers and was on top of the list of names mentioned spontaneously by respondents. When asked "what are the first jewellery brands that come to your mind?", well over half the sample mentioned that name, a brand that for


Tav. 6

Conoscenza spontanea (maschi e femmine)

Unaided recall (male and female)

maschi / male posizione/

position

1 2 3 4 5 5 7 8 8 10

marca / brand morellato breil swarovski d&g bliss stroili brosway bulgari cartier damiani

never been seen since the golden days of Damiani, golden days with a much higher caratage. In 2006 Breil, which came from the sector of watches, had not yet reached its full valuable potential. It would reach it a couple of years later, contending with Morellato for the palm of most popular brand, in terms of fame. In this year's test it tops for a few decimal points the standings of spontaneous awareness, but it gave up to its rival the top of mind shares it had recently gained. Five years ago, three historical big names in the jewellery industry stood in the way of the two emerging contenders: the aforementioned Damiani, Cartier and Bulgari. Before the advent of easy-to-wear jewels, this trio had lorded it in terms of spontaneous awareness even among the younger public, with awareness rates around 50%. Of the three, Cartier seems to be holding up better to the new generations, still far from the splendour of five years ago, but moving up compared to the last figures. Bulgari's downtrend, on the other hand, is slow but steady. With -4% in 2011, in three years it lost one third as to awareness

femmine / female

% 67% 60% 31% 21% 17% 17% 14% 12% 12% 10%

posizione/

position

1 2 3 4 5 6 7 8 9 9

marca / brand breil morellato cartier bulgari tiffany stroili nomination swarovski d&g bliss

and three positions in the standings. Finally, Damiani seems to be the one that most lost touch with younger customers. From 57% in 2006 to 26% and 22% in the following surveys, down to 12% last January, with which it dropped down from the sixth to the twelfth place in the last twelve months. With Salvini out of the standings, the name of the group was upheld by Bliss, albeit in retreat during the last three years. The same negative trend invested De BeersTrilogy, from 30% five years ago to 11% today, and Chimento, which, after a gradual decline from 8% to 5% and then 4%, disappeared from the list and from the mind of the young public. It seems obvious to think that not having yielded to compromise in terms of range, and rightly so, is the most obvious reasons for the decreased appeal of these prestigious brands to a more informal and less wealthy public, as that of the "under 25s". However Tiffany, which according to the latest surveys seems to be going through a new gilded age, is ready to belie us, though still being a brand that is more suitable

% 67% 61% 39% 32% 30% 29% 25% 24% 22% 22%

Dodo

for a breakfast in front of the shop window than for a light-hearted purchase. After all, the only vocation to the target or to more contemporary styles is not enough to stand fast. There is no doubt that the rise of contemporary brands such as Brosway or Nomination has been constant over time, but the opposite trends of Pianegonda and Miluna, continuously declining in the tracking of the last five years, are proving that it is not always the case. However, there are not only regular trends, either positive or negative, in the evolution of brand awareness. For example, there is a loose cannon like

9.11 communication 73


COMUNICAZIONE COMMUNICATION Tav. 7

Top of mind (maschi e femmine)

Top of mind (male and female)

maschi / male posizione/

position

1 2 3 3 5 5 7 8 9 9 9

marca / brand morellato breil brosway swarovski bliss damiani comete d&g cartier chanel stroili

Comete, whose tracking defies all rationalisation. It made its debut in 2006 with an excellent 22% which immediately placed it in the eighth position of the ranking. it collapsed to the sixteenth position two years later with a mere 4%, it reached the podium of the three most popular brands last year touching 30%, then fell back below 10% and to the fourteenth place a few months ago. Although such a performance is impossible to explain, we can rest assured that next year this Vicenza-based company will end up back on top. Then there are some unexpected achievements. This year there were two: Swarovski, which replaced the abovementioned company Comete after the two usual suspects as the third force in the industry, and Stroili Oro, which suddenly took the fifth place, capitalising in terms of awareness its strong presence in the country with more than 300 stores and two years of huge investment (before that, it was non-existent). It ranked fourth in the category in 2009 with a 5% allocation share and third in 2010 with 7%. The 24% of spontaneous awareness con-

femmine / female

% 34% 16% 6% 6% 5% 5% 3% 2% 1% 1% 1%

posizione/

position

1 2 3 4 4 6 6 8 9 10

marca / brand morellato cartier breil brosway stroili bulgari swarowski nomination de beers d&g

quered by Stroili, more or less the same percentage with which Comete started off, as we have seen, can serve as a highly empirical case study to answer the big one million dollar question on the effectiveness of advertising. If anyone wants to know how much you need to invest in advertising to reach a 20% awareness, we can mention the nearly five million Euros spent by Stroili in two years, basically in TV commercials. Of course it depends on how they are spent, and the commercials on the fake jewel snack and the fake robbery, both designed by The Beef agency and properly shot by Bedeschi Film, starring Croatian model Ana Tanic, seem to have been an excellent choice. Time will show if this company from Friuli, which (as the claim goes, "I can afford anything") has just afforded a much-acclaimed endorser replacing the script with the affectation of beautiful Ilary Blasi, confirms its newly acquired

28% 18% 12% 6% 6% 5% 5% 4% 3% 2%

fame or gets lost among the dozens of famous faces that populate communication in the industry. The top of mind ranking, which considers only the brands mentioned first by respondents, is an even more selective indicator of recall intensity, and states how much a name has settled and at the same time is vivid in the mind of people. Commenting this year's ranking is simple. The entry of Stroili, the return of Swarovski and the vast improvement of Morellato, Cartier and Brosway, have eroded the collective recall shares of basically all other brands in the industry, which are resisting by taking up a defensive position or falling below 1% of share of mind. Compared with 2006 the changeover is macroscopic. Damiani dominated with 34%, now reduced to 3%. It was replaced by Morellato with a performance above 30%, which has more than doubled its original share (14%), while Breil MimĂŹ

74 communication 9.11

%


Tav. 8

Le marche pi첫 conosciute dai giovani - composizione conoscenza spontanea per sesso

The most popular brands among young people -

has more than tripled (it was 4%) and Swarovski has increased fivefold (it was 1%). If, as the marketing people do, we place top of mind and spontaneous awareness figures on a diagram and we consider that, in the jewellery market, each first choice answer is matched on average by just over 4 spontaneous answers, we can see at a glance which brands show a better ratio between the two types of awareness, known in jargon as "salience" (Table 5). On the right of the oblique line are the jewellers whose number of first brand recall is above average, compared to the total of times when the brand was recalled. To the left is the opposite. Cartier and Swarovski, for example, have obtained the same result in terms of spontaneous awareness (27%), but the slice of this overall awareness gained through top of mind recalling is much higher for the former (11% vs 5%). Particularly interesting from this point of view is the performance of Brosway, which, although reporting lower spontaneous awareness compared to many other brands in the list, from Tiffany to D&G, from Bliss to Bulgari,

from Stroili to Swarovski, surpassed them all in terms of first recall. For one person out of three among those who remember it, the company from the Marche region is the first thought when it comes to jewellery (Morellato reaches even one out of two). It should be noted, however, that if Brosway's brilliant result was equally ascribable to the panel of male and female respondents, in the case of Cartier the credit goes entirely to the latter. 18% top of mind among women, only 1% among men (Table 7). It is not the only imbalance. Even for Stroili almost all feedback is from the fair sex (6% vs. 1%), and the top of mind awareness of Bulgari, De Beers and Nomination is totally women's. By contrast, Bliss, Damiani, Comete and Chanel are the jewellery brands par excellance according to young men. Many of these imbalances find a balance when you go back to the figures of spontaneous awareness (Tables 6 and 8), except that of the twenty-four brands that topped

unaided recall based on sex

the charts only five had more calls by men. Among these, apart from the new entry Cielo Venezia, Swarovski Brosway stands out once again for its masculine profile, as in all previous editions. And speaking of Swarovski, since we are talking about name recall, there is something we really need to say. Is it really so difficult to learn how to write it, given that only 7 out of 81 fans spelt it correctly? If we had to accept only correctly spelt answers, the brand would end at the bottom of the list. They are just kids, they will learn... But you can bet that even among those who work in the sector several people do have doubts about it: Svarowsky, Swaroski, Swarosky, Svarosky, Swarowsky, Swarowski?... Respondents: 300 Locations: Milan, Rome Date: January 2011 Women: 60%; men: 40%

9.11 communication 75


FLASH

UNOAERRE ■ Fedi in oro rosso della collezione Fedi Comode “Classic”. Disponibili in versione liscia con e senza diamante; con i bordi rodiati, in oro bianco, con e senza diamante. ■ Red gold rings from the "Classic" collection of Comfort-fit wedding rings. Available in the smooth, with or without diamond versions. Also available with rhodium-plated white gold edges, with or without diamond.

GINEVRA GIOIELLI ■ Dalla collezione Re&Regina, anelli in argento 925 rodiato. ■ From the Re&Regina collection, rhodium-plated sterling silver rings.

ECOJEWEL ■ Disponibili in vari spessori e movimenti, le fedi Ecojewel sono realizzate in oro di recupero. Tutte le attività dell’azienda sono a impatto zero. ■ Available in various thicknesses and shapes, Ecojewel wedding rings are made of recycled gold. All business activities are zero impact.

POLELLO ■ Coppia di fedi in oro bianco lucido e satinato con diamante. ■ Pair of white gold wedding rings, polished and satin finished, with diamond.

IL CERCHIO

MAGICO THE MAGIC RINGLET PIGNATELLI ■ Coppia di fedi in oro bianco e rosa con diamante. ■ Pair of white and rose gold wedding rings with diamond.

76 flash 9.11



BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

I BIG DEL SETTORE OSPITI

DEL CLUB DEGLI ORAFI by Marina Morini

■ “Il mondo dei preziosi attraversa oggi fasi di forte criticità e turbolenza che necessitano di un’analisi e di una visione attenta, di strategie precise e capacità manageriali che non possono essere più affidate esclusivamente all’intuizione del singolo imprenditore. Investire in noi stessi e nel cambiamento è utile per mantenere l’eccellenza e per contribuire all’esistenza del settore.” Questa la dichiarazione del nuovo presidente del Club degli Orafi Italia, Augusto Ungarelli, al convegno organizzato dal Club nel Luglio scorso a Milano. “Gioielleria e materie preziose: un nuovo Rinascimento”, questo il titolo del convegno, coordinato dal giornalista Roberto Rasia dal Polo, al quale hanno partecipato David Lamb, Direttore Generale di World Gold Council, Stephen C. Lussier, Executive Director di De Beers, Trevor Raymond, a capo del Market Relations della Anglo American Platinum, Neil Maeder, Direttore Ricerche di GFMS, e Mario Romani, del Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Ciascun relatore ha presentato un quadro dell’andamento del suo campo di specializzazione, dei prezzi

di oro, argento e platino in questi ultimi anni, l’impatto che questi hanno avuto sul mondo della produzione, le prospettive per l’ultimo quadrimestre del 2011 e infine una panoramica su mercati di India e Cina: mercati appetibili e importanti ma non certo facili. Gli interventi sono stati “tecnici”, pratici, basati su dati economici, poco indulgenti nei riguardi di voli pindarici su bellezza, design, ecc. La realtà del settore orafo internazionale offre un quadro positivo perché mercati come Cina e India costituiscono una boccata d’ossigeno per la produzione orafa europea, ma bisogna essere in grado di affrontarli. David Lamb mette in guardia dalle semplificazioni: la scarsa conoscenza dell’oro a 18 carati, i margini risicati, i prezzi basati su quello giornaliero dell’oro, rendono complesso l’avventurarsi in quei mercati senza un’adeguata preparazione. Per quanto riguarda

STOCK E

50 stock&markets 9.11

l’Italia, Neil Maeder ha sottolineato un dato: l’importazione di gioielleria italiana negli USA è calata del 6%, nonostante il mercato americano si stia riprendendo, e Lussier lancia l’allarme: “Quello che succederà a Natale negli USA riguarderà tutti”. David Lamb ha invece dato l’addio all’Italia di Gold Expressions che chiude, ha detto “per scarsa partecipazione e scarso ritorno commerciale”. Un vero peccato e un’occasione persa a favore di altri Paesi, evidentemente più bisognosi di noi. E sul “made in Italy”, dice Lamb “L’Italia è un valore in più, ma il ‘made in Italy’ fa la differenza? Non dobbiamo convincere noi stessi ma gli altri che quello che facciamo con l’oro e le pietre è diverso”. E infine, dichiara Lussier, “Il made in Italy da solo non è più sufficiente: i consumatori cercano ciò che c’è dietro al brand - il patrimonio culturale, la storia individuale, la qualità”.

CHANGE


Il MADE IN ITALY A DIFESA DEL NOSTRO MESTIERE ■ A margine del convegno ‘Gioielleria e materie prime preziose: un nuovo Rinascimento’ abbiamo intervistato Augusto Ungarelli, presidente del Club degli Orafi Italia. Al convegno del Club degli Orafi, è stato prospettato un futuro complicato per il settore orafo italiano. Si è parlato, tra l’altro, di un irreversibile aumento dei costi delle materie prime preziose; di nuovi consumatori da conquistare attraverso una comunicazione moderna; di un’assunzione di responsabilità d’impresa e di un’etica di prodotto; e di un “made in Italy” non più sufficiente a garantirci il successo nei nuovi mercati. In realtà per noi del Club i concetti di responsabilità d’impresa e di etica del prodotto non sono nuovi, il Club è stato fondato per trattare questi temi. Da inizio 2009, durante la presidenza del mio predecessore Luciano Mattioli, abbiamo incominciato un percorso di riposizionamento strategico dell’associazione che ha poi individuato, nel progetto “Intelligenza Italiana”, la responsabilità d’impresa e l’etica quali basi fondanti, insieme a mestiere, fiducia, stile, cultura, creatività e radici, per un nuovo rinascimento del gioiello. Sono cosciente che il “made in Italy” da solo non basta, è un concetto che va riempito di contenuti e di concretezza affinché sia conosciuto ed abbia appeal per i mercati. Ed è su questo che si orienterà il nostro lavoro nei prossimi anni. Il Club degli Orafi fa della cultura d’impresa un punto di forza della sua missione: per il prossimo futuro sono previste iniziative volte a supportare concretamente le aziende? La cultura d’impresa è l’asse portante della nostra mission. In realtà le aziende associate al Club, oltre a sviluppare capacità imprenditoriali, hanno spesso trovato anche occasioni di business tra di loro. E’ una dimensione più informale e meno pubblica, ma sicuramente al nostro interno, oltre alle profonde amicizie, sono nati importanti progetti e collaborazioni.

Si è altresì acquisita una capacità di comunicazione ed un linguaggio comune che permette alle aziende del Club di scambiare informazioni, confrontarsi su argomenti determinanti che influiscono sul nostro mondo e condividere momenti esclusivi di formazione, come il convegno di oggi, che ha riunito esperti di levatura mondiale i quali, con la loro professionalità, hanno arricchito l’appuntamento rendendolo un momento unico per il settore. Per il futuro abbiamo in cantiere nuove iniziative per supportare concretamente il nostro progetto “Intelligenza Italiana”. Dal suo punto di vista privilegiato di presidente del Club degli Orafi e di imprenditore, quali sono i nodi fondamentali da sciogliere per far ripartire il settore sul mercato interno? Credo che la crisi che stiamo vivendo in questi giorni parli da sola e non investa solo il nostro mercato interno. E’ indubbio che, con il limitato potere d’acquisto del consumatore, il mercato interno è in reali forti difficoltà e l’attività e l’esistenza delle imprese diventano veramente difficili. Stimoli per rimuovere questo stato di inerzia devono essere esplorati collettivamente, coinvolgendo tutto il sistema dalla produzione alla distribuzione. Come ha detto David Lamb, il turismo potrebbe essere un volano per il rilancio del settore: la presenza dei turisti stranieri nel nostro Paese può essere molto interessante per noi, dobbiamo però essere capaci di catturarne l’interesse con produzioni innovative e creative, con una comunicazione mirata alle nuove culture e con un’abile, eclettica e professionale distribuzione. Determinante per tutto il comparto orafo italiano è l’esportazione. Per avere successo nel mondo sono necessari prodotti con caratteristiche di elevata creatività, stile e qualità. Tali fattori, tipici dei gioielli italiani, non sono solo pura immagine, ma elementi essenziali per competere con successo. L’aumento vertiginoso delle materie prime preziose ha indotto i produttori ad esplorare nuove soluzioni creative, a progettare gio-

Augusto Ungarelli ielli con forte attenzione alla qualità, elemento essenziale per competere. Le aziende dovranno sempre più integrare la quantità con la qualità. È fondamentale trasmettere concetti in cui il consumatore si può identificare e a cui può aspirare. La comunicazione è essenziale per favorire questo processo di rinnovamento e riposizionamento del gioiello italiano. Oltre al prodotto c’è la capacità degli imprenditori e dei manager di gestire e innovare le aziende e di penetrare nuovi mercati. Sono di indubbio interesse la crescita di Paesi quali Cina e India, anche se la possibilità di accedervi non dipenderà esclusivamente dall’abilità dell’imprenditore, ma anche da quanto l’Italia sarà in grado di fare leggi, sistemi, accordi, con i Paesi esteri per rendere parimenti competitiva la nostra possibilità di esportare. Non ultimo, la difesa del Made in Italy e di tutte quelle produzioni create e realizzate totalmente in Italia, che se anche non più esclusivo, rimane un valore distintivo e determinante per competere. Difendere e tutelare il made in Italy significa proteggere la capacità di creare, di innovare e produrre con qualità nel nostro Paese. Significa anche salvaguardare e far esistere il nostro mestiere, quello straordinario patrimonio del “saper fare”, risorsa delle nostre imprese che rendono possibile l’esistenza di un tessuto produttivo vitale che è anche occupazione - e competenze che crescono e non si disperdono rimanendo un prezioso patrimonio dell’Italia.

9.11 stock&markets 51


FLASH AMORE & BACI ■ Bracciale in argento con charms a forma di bandiera italiana in argento e smalti. ■ Silver bracelet with charms in the shape of the Italian flag, in silver and enamels.

NUOVI OMAGGI

AL TRICOLORE HOMAGE TO THE ITALIAN FLAG MILUNA ■ La corona per Miss Italia celebra quest’anno l’Unità d’Italia. Raffigura al centro la Stella d’Italia, formata da rubini, diamanti e smeraldi. ■ This year the crown for Miss Italy is celebrating the unification of Italy. It depicts the star of Italy at the centre, made up of rubies, diamonds and emeralds.

PHILIP WATCH PINOMANNA ■ Anello della linea Colors, con diamanti bianchi, zaffiri rosa e tzavorite in degradé. ■ Ring from the Colors Line with white diamonds, pink sapphires, and tsavorite.

GABRIELLA RIVALTA ■ Bracciale in oro miniato dipinto a mano; un pezzo unico che richiama i colori della bamdiera italiana. ■ Illuminated hand-painted gold bracelet, a unique piece that recalls the colours of the Italian flag.

80 flash 9.11

■ Prodotto in 150 esemplari, il Wales 150 Automatico adotta movimento meccanico automatico 3H. ■ Created in 150 pieces, the Automatic Wales 150 watch adopts a 3H automatic mechanical movement.

■ Foulard “Viva l’Italia” di Alessio Visone: già sfoggiato in diverse occasioni dalla signora Clio Napolitano. ■ “Viva l’Italia” foulard by Alessio Visone. It was shown off on several occasions by Mrs. Clio Napolitano.




ZOOM

PERLE: BELLEZZA

SENZA TEMPO PEARLS: EVERLASTING BEAUTY by Marina Morini

■ Se i diamanti sono i migliori amici delle donne, le perle sono le amiche del cuore. Le perle hanno qualità che le differenziano da qualsiasi altra gemma: vivono e “respirano” con chi le indossa, hanno forme morbide e colori soft. Non “gridano” lusso ma un’eleganza innata e discreta, che esprimono attraverso la lucentezza, l’oriente - i colori iridescenti che si notano sulla superficie - e la perlagione. Oltre alle classiche perle coltivate giapponesi, australiane e di Tahiti, oggi anche le perle cinesi e le perle di fiume hanno raggiunto un buon livello qualitativo, e vengono usate molto in gioielleria. Sempre più comuni anche le perle trattate, per evidenziarne colori o brillantezza, con rivestimenti, tinture e irraggiamenti. Niente di male, naturalmente, l’importante è informare, sempre e correttamente, il cliente. Nella foto: Calliope. Filo di perle gold South Sea e di perle brown (Tahiti trattate), montate in oro con diamanti bianchi taglio brillante. By DI.GO.

■ If diamonds are women’s best friends, pearls are their bosom friends. Pearls have qualities that make them different from any other gem: they live and "breathe" with the wearer, they have smooth shapes and soft colours. They don’t flaunt luxury, but show an innate and discreet elegance, which they express through the iridescent colours you see on the surface - their luster. In addition to classic Japanese, Tahitian and Australian cultured pearls, now also Chinese and freshwater pearls have reached good standards of quality and are much used in the jewellery industry. Treated pearls are also becoming more and more common: coatings, dyes and irradiation are increasingly used to highlight their colour or brightness. Nothing wrong, of course, the important thing is to be honest and inform the customer. In the photo: Calliope. String of gold South Sea pearls and a string of brown pearls (Tahiti treated), set in white gold with brilliant cut diamonds. By DI.GO.

9.11 zoom 83


ZOOM

01

02

03

05

04

84 zoom 9.11


01 STEFAN HAFNER ■ Venus Gold. Collana e orecchini in oro bianco con perle South Sea gold e diamanti bianchi, a goccia e a navette, che formano fiori semoventi. ■ Venus Gold. Necklace and earrings in white gold with South Sea gold pearls and white pear drop and navette cut diamonds that create self-moving flowers.

06 02 MOLINA ■ Collezione Chocolate. Ciondolo e orecchini in oro bianco e perle chocolate (mm. 14). Bracciale con charms in parure. ■ Chocolate Collection. Pendant and earrings in white gold and chocolate pearls (14 mm.). Bracelet with charms as a set.

03 DAMIANI ■ Collezione Moon Drops. Orecchini in oro rosa, diamanti brown e perle Australia. ■ Moon Drops Collection. Earrings in rosé gold, brown diamonds and Australia pearls. Design by Ludovica Andreoni Montezemolo.

04 AUTORE ■ Anelli Essential. Disponibili in oro bianco, rosa e giallo, con perle di Tahiti, perle bianche e South Sea gold. ■ Essential rings. Available in white, rosé and yellow gold, with Tahitian, white and gold South Sea pearls.

05 ANNAMARIA CAMMILLI ■ Collezione Girasoli Pearl. Pendente e orecchini in oro rosa con perla fresh water. ■ Girasoli Pearl Collection. Pendant and earrings in rosé gold with freshwater pearls.

06 CHARMHITI ■ Serie Tiare. Collana e orecchini in argento 925 rodiato al palladio, diamanti e perle di Tahiti multicolor (10 e 9 mm.). ■ Tiare line. Necklace and earrings in palladium rhodium-plated sterling silver, diamonds and multicolor Tahiti pearls.

07

07 DAVITE & DELUCCHI 08

■ Orecchini e collana in oro bianco, diamanti neri e perle d’acqua dolce in gradazione. ■ Earrings and necklace in white gold, black diamonds and graded freshwater pearls.

08 DIALMA GIOIELLI ■ Ciondolo e orecchini in parure con perle di Tahiti e diamanti bianchi e neri a pavé. ■ Pendant and earrings as a set, with Tahiti pearls and pavé of white and black diamonds.

9.11 zoom 85


ZOOM

02 01

03

05

04

86 zoom 9.11


01 DONNA ORO ■ Pendente e orecchini in oro bianco, perle e diamanti bianchi. ■ Pendant and earrings in white gold, pearls and white diamonds.

02 F.A. GIOIELLI ■ Linea I Turbanti. Anello in oro rosa con brillanti e perla australiana; anello in oro bianco con perla di Tahiti, brillanti bianchi, grigi e ice. ■ I Turbanti Line. Ring in rosé gold with diamonds and Australian pearl; ring in white gold with Tahiti pearl, white, gray and ice diamonds.

03 OXYGENE ■ Orecchini in oro bianco, brillanti e perle South Sea; orecchini in oro bianco, brillanti e perle di Tahiti. ■ Earrings in white gold, diamonds and South Sea pearls; earrings in white gold, diamonds and Tahiti pearls.

04 GIORGIO VISCONTI ■ Collezione Unique. Anelli in oro bianco e rosa con disegni a spirale in diamanti e perle bianche e chocolate. ■ Unique Collection. Rings in white and rosé gold with spiral motifs with diamonds and white and chocolate pearls.

07

05 QUAGLIA

08

■ Pendente e orecchini in oro satinato e perle di fiume. Anello in parure. ■ Pendant and earrings in satin-finished gold and freshwater pearls. Ring as a set.

06 SALVINI

06

■ Collezione Estro. Collier e orecchini con motivo a cuore, in oro bianco, diamanti e perle del Giappone. ■ Estro Collection. Necklace and earrings with heart motif, in white gold, diamonds and Japanese pearls.

07 SPADAFORA GIOIELLI ■ Pendente Quadrifoglio in oro, micro perle e smeraldi. ■ Quadrifoglio pendant in gold, micro pearls and emeralds.

08 SIDALO GIOIELLI ■ Girocollo e orecchini in parure, in oro bianco, diamanti e perle di Tahiti. ■ Necklace and earrings as a set, in white gold, diamonds and Tahiti pearls.

9.11 zoom 87


ZOOM 01

02

03

05

04

88 zoom 9.11


01 MAYUMI ■ Tease Collection. Sei collane in perle di Tahiti o Piena Perlagione montate in argento, con lacci in seta colorata. ■ Tease Collection. Six necklaces in Tahiti or Full Lustre pearls set in silver, with colored silk strings.

02 ASPIRE DESIGNS ■ Anello montato in oro bianco, con grande perla barocca illuminata da un pavé di diamanti neri e diamanti bianchi. ■ Ring set in white gold with big baroque pearl highlighted by black and white diamonds pavé.

03 TROLLBEADS ■ Collana componibile in argento con beads in perle: Tripla Perla Bianca, Perla Bianca, Pendente con Perla. ■ Composable necklace in silver with pearl beads: Triple White Pearl, White Pearl and Pendant with Pearl.

06

04 ATHENA GIOIELLI ■ Linea Sweet. Collana in argento naturale 925 con perle d’acqua dolce color cipria. Anello in parure. ■ Sweet Line. Sterling silver necklace with powder color freshwater pearls. Ring as a set.

05 GOLAY BUCHEL ITALIA 07

■ Collezione Nihama. Anello in oro bianco, brillanti, perle freshwater e iolite; orecchini in oro bianco, brillanti e perle freshwater. ■ Nihama Collection. Ring in white gold, diamonds, freshwater pearls and iolite; earrings in white gold, diamonds and freshwater pearls.

06 MORELLATO ■ Collezione Maia. Collana e anello in acciaio con perle, cristalli e madreperla. Bracciale e orecchini in parure. ■ Maia Collection. Necklace and rings in steel with pearls, crystals and mother-of-pearl. Bracelet and earrings as a set.

07 D’ELIA 1790 ■ Collane con perle di Tahiti e con perle australiane sfaccettate. Un’esclusiva della D’Elia 1790. ■ Necklaces with faceted Tahiti and Australian pearls. An exclusive right of D’Elia 1790.

9.11 zoom 89


ZOOM

01 ALBERTO DE MICHELIS ■ Chiusure-gioiello per fili di perle, disponibili in oro e diamanti oppure in argento e zirconi. ■ Jewel-clasps for pearl strings, available in gold and diamonds or in silver and zircons.

02 ALCOZER & J ■ Anello in ottone dorato, pietre semipreziose, quarzo e perle. ■ Ring in gilded brass, semi precious stones, quartz and pearls.

03 AMLÈ ■ Collana in corno sfumato con perle barocche di acqua dolce, rami di corallo e cammeo realizzato a mano. ■ Necklace in shaded horn with freshwater baroque pearls, coral branches and a hand-made cameo.

01

04 OTTAVIANI ■ Universe Collection. Collana, anello e orecchini in argento, zirconi e perle. ■ Universe Collection. Necklace, ring and earrings in silver, zircons and pearls.

02

03

04

90 zoom 9.11



PROGETTO PROJECT Evatini

Ginevra Gioielli

Malù

Elia Quadri

SWAROVSKI: 5 TEMI

PER 19 DESIGNER Marmèn ■ Swarovski deve molto del suo successo non solo alla qualità e originalità dei suoi prodotti ma, soprattutto, alla costante curiosità per il nuovo, la consapevolezza dell’importanza di cosa succede nel mondo e nella società per poter offrire un prodotto interessante e contemporaneo. Il marchio austriaco è quindi sempre alla ricerca di novità e di talenti, attraverso iniziative realizzate in collaborazione con le scuole della moda e del design, coinvolgendo giovani progettisti a livello internazionale. Si è concluso da poco il progetto “Shine your talent”, che ha visto dieci designer di gioielli e nove studenti dell’Istituto Marangoni di Milano interpretare le cinque tendenze individuate da Swarovski Elements per l’Autunno/Inverno 2011/12. Armonico, Classico, Progressivo, Ro-

92 project 9.11

mantico e Glamour sono i temi in relazione ai quali i designer hanno proposto “le idee creative che si trasformano in materia”. Esce, prepotentemente, il trend della natura - il suo potere, il ritorno alla campagna, il magnetismo animale - interpretato attraverso la luce, i colori, le sfumature e le geometrie dei cristalli di Swarovski Elements. I designer dei gioielli sono: De Liguoro, Evacontroeva, Evatini, Ginevra Gioielli, Makula, Malù, Marco Milia, Marmèn, Monoholic, Shield Collection. Per il terzo anno consecutivo, inoltre, Swarovski e Istituto Marangoni hanno rinnovato la collaborazione per un progetto creativo: nove studenti dell’Istituto sono stati chiamati a creare dei capi di abbigliamento interpretati attraverso gli Swarovski Elements. Al contrario dei gioielli,

ha vinto il “romanticismo metropolitano”: il premio “Istituto Marangoni-Swarovski Elements 2011” è stato assegnato allo svizzero Elia Quadri. Nel suo abito gli Swarovski Elements sembrano fusi nel tessuto e lo fanno brillare di una splendida luce argentea.

Shield Collection


CONCORSI AWARDS

PREZIOSA

A FIRENZE PREZIOSA IN FLORENCE

■ Preziosa Contemporary jewellery è ormai diventata l’appuntamento internazionale con il gioiello di ricerca. Nata nel 2005 su idea di Giò Carbone, direttore della scuola Le Arti Orafe di Firenze, la mostra-evento è stata ospite in diversi Paesi esteri e, da qualche anno, Mari Ishikawa un’anteprima viene allestita a Inhorgenta, a Monaco di Baviera. L’edizione 2011 di Preziosa si svolgerà dal 5 al 23 Ottobre prossimi nella “Tribuna Galileo” del Museo della Specola di Firenze e prevede una mostra retrospettiva dedicata all’artista giapponese Mari Ishikawa, le cui opere sono nei più importanti musei del mondo, e il concorso/mostra internazionale Preziosa Young 2011, che presenterà i lavori di otto giovani designer scelti da una giuria internazionale. In collaborazione con FiorGen onlus, inoltre, Preziosa metterà all’asta gioielli donati da artisti, studenti e docenti de Le Arti Orafe: i proventi andranno a finanziare la ricerca per la diagnosi precoce di malattie degenerative e genetiche. Per partecipare a Preziosa Young 2012: www.preziosa.org ■ Preziosa Contemporary Jewellery has become the international event with research jewellery. Founded in 2005 on an idea by Giò Carbone, director of the Le Arti Orafe School in Florence, the exhibition-event was hosted in several foreign countries. For the last few years, a preview has been organised in Inhorgenta, Munich, Germany. The 2011 edition of Preziosa will be held on October 5 to 23 at the "Tribuna Galileo" of the La Specola Museum in Florence. The event includes a retrospective exhibition dedicated to Japanese artist Mari Ishikawa, whose works are on show in the most important museums around the world, and the international competition/exhibition Preziosa Young 2011, which will present the works of eight young designers selected by an international jury. In collaboration with FiorGen onlus, Preziosa will also auction jewels donated by artists, students and teachers of Le Arti Orafe. The proceeds will fund research projects for early diagnosis of genetic and degenerative diseases. To participate to Preziosa Young 2012, visit www.preziosa.org

9.11 awards 93

Rado


INIZIATIVE INITIATIVES

A ROMA UN CONVEGNO

‘INTORNO AL GIOIELLO’ ■ Lo scorso 13 Giugno a Roma il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo – ha ospitato la prima Conferenza di Sistema sul Gioiello, promossa da ARRO, Associazione Regionale Romana Orafi, in collaborazione con la Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi e col contributo di Paolillo 1880 e Fiera di Vicenza. Nel corso dell’evento, curato da Claudio Franchi, sono stati affrontati una serie di temi e problematiche legati all’identità e al ruolo dell’ornamento nella società contemporanea: un ornamento che si declina ormai in una serie praticamente infinita di proposte, da quelle più preziose a quelle ad alto contenuto di design, dalle collezioni dei grandi marchi alle sperimentazioni di materiali e tecniche alle produzioni più decisamente industriali. Altrettanto

94 initiatives 9.11

eterogeneo e multiforme appare il pubblico, con tutta la sua gamma di esperienze, sogni e aspettative, che sfugge sempre più alle tradizionali logiche del marketing. Da qui l’esigenza di ragionare “intorno al gioiello”, ponendolo in relazione con altri mondi di riferimento. Così, dopo le introduzioni di Giuliano Ansuini, presidente ARRO, e di Giuseppe Aquilino, presidente Federdettaglianti, otto relatori si sono avvicendati a parlare del “gioiello, questo conosciuto”: Paolo Paolillo, presidente onorario ARRO e presidente della Carlo Paolillo & C.; Massimo Biondi, professore ordinario di psichiatria dell’Università La Sapienza di Roma; Alba Cappellieri, architetto e critico del design, professore di design del gioiello presso il Politecnico di Milano; Bianca Cappello, storico del gioiello

e responsabile progetti AGC; Amanda Triossi, storico del gioiello e curatore della collezione Bulgari e delle mostre retrospettive Bulgari; Nicola Carrino, artista, già presidente dell’Accademia di San Luca a Roma; Loredana Di Lucchio, professore e ricercatore di design presso l’Università La Sapienza di Roma; Claudio Franchi, vice presidente ARRO. I relatori, facendo riferimento alla propria storia e alle proprie esperienze, hanno analizzato aspetti del gioiello molto diversi tra loro: dalle valenze di cui l’ornamento è stato – e continua a esssere investito nel corso del tempo alle emozioni che sa suscitare, dalle capacità tecniche e sensibilità estetiche necessarie per creare un monile al gioiello d’artista e alle contaminazioni con l’industrial design.


DESIGN LA SESTA VOLTA DI RADO Grazie all’orologio Ceramica Digital Automatic, Rado ha vinto il suo sesto Red Dot Design Award 2011: un premio prestigioso che certifica la qualità del design e del suo contenuto d’innovazione. L’orologio, che utilizza ceramica high-tech, introdotta da Rado nel mondo dell’orologeria nel 1986, presenta un display digitale e un movimento automatico di fabbricazione svizzera. Un mix di tecnologia e design di altissimo livello con cui Rado ha conquistato, nel corso della sua storia, altri 21 premi internazionali di design.

Rado

IL LATO STRAORDINARIO

DI UN OGGETTO ANCHE I GIOIELLI PARLANO DI ATTUALITÀ Un’insolita mostra di gioielleria si tiene a Salts Mills, vicino a Bradford, nel nord dell’Inghilterra. Fino al 25 Settembre, infatti, la Kath Libbert Jewellery Gallery ospiterà “Matters of Life and Death” (Questioni di vita e di morte): gioielli, ma anche sculture e filmati di nove artisti internazionali che, attraverso le loro opere, parlano di catastrofi naturali e delle distruzioni causate dall’uomo, di vita e di morte, di luce e di oscurità, di sobrietà e di humour. Nelle foto: spilla in materiali vari, oro, argento e smalti, di Lina Peterson; Ornamento in crine di cavallo, carbonio e smalti, di Agnes Larsson. Agnes Larsson

Lina Peterson

Di Meo/Rossetti

CONTENITORE O GIOIELLO? Può essere entrambe le cose il bracciale “Indossami”, progettato da Elviro Di Meo e Antonio Rossetti, designer del marchio Gioielli 2000. Si tratta di un cubo in metacrilato, con inserti di plastica nei colori viola o nero, composto da due parti indipendenti, tenute insieme da quattro calamite. Aperto, si presenta come un contenitore multiuso; chiuso, s’indossa con molta semplicità. “Indossami” è prodotto e distribuito da Fedele 82, di Roma,

9.11 design 95


NEGOZI SHOPS

LUXURY TALES ■ Luxury Tales è un temporary shop del lusso, aperto sulla famosa piazzetta di Porto Cervo, in Costa Smeralda, fino a Settembre. Un percorso attraverso creazioni di alta gamma: dai gioielli antichi di La Piramide Rare Jewels agli orologi U-boat Watches del designer Italo Fontana, dagli orologi pezzi unici di Star Dust Monte Carlo ai prodotti in cashmere, borse, accessori e molto altro. A selezionati ospiti verrà consegnata una card personalizzata in oro e smeraldi per l’accesso alla terrazza Vip. ■ Luxury Tales is a temporary luxury shop in the famous Piazzetta of Porto Cervo, Costa Smeralda, open until September. A collection of high-

end creations: from the antique jewellery of La Piramide Rare Jewels to U-boat Watches designed by Italo Fontana, from unique Star Dust Monte Carlo watches to cashmere products, bags, accessories and more. Some selected guests will receive a personalised card in gold and emeralds to access the VIP terrace.

GIOVANNI RASPINI ■ Dopo Roma e Milano, Giovanni Raspini ha scelto il centro storico di Arezzo, la sua città, per inaugurare la nuova boutique. In linea con lo stile degli altri negozi, anche qui viene data grande importanza alla luce: pavimenti e pareti bianche, mobili color nero intenso, l’isola dei charms al centro e, alle pareti, scrigni in legno che ospitano una galleria delle creazioni fashion e preziose della casa aretina. ■ After Rome and Milan, Giovanni Raspini chose the old town center of Arezzo, his hometown, to open his new boutique. In line with the style of the other stores, great importance is given to the light: white floors and walls, intense black furniture, the charms counter in the middle and, on the walls, wooden cases that contain a gallery of fashion and precious creations of the Arezzo firm.

96 shops 9.11

DE GRISOGONO ■ Ha riaperto, completamente rinnovata dopo l’incendio dello scorso Dicembre, la boutique de Grisogono nella prestigiosa Madison Avenue a New York. 260 metri quadrati, arredati in sintonia con le caratteristiche del marchio ginevrino, ospitano le ultime esclusive collezioni di orologi e gioielli Black Forever. ■ De Grisogono’s boutique re-opened, completely renovated after the fire last December, in the prestigious Madison Avenue in New York. The store, 260 square meters decorated in harmony with the features of the Genevan brand, contains the latest exclusive collections of Black Forever jewellery and watches.

ROCCA 1794 ■ Rocca, la più importante catena italiana di gioielleria e orologeria di alta gamma, ha attraversato le frontiere e ha aperto un grande negozio in via Pessina, centro dello shopping di lusso luganese. L’inaugurazione è stata un vero e proprio evento, cui ha partecipato il sindaco di Lugano, Giorgio Giudici, Giorgio Damiani, vice-presidente del Gruppo Damiani, e molti importanti ospiti. ■ Rocca, the largest Italian chain of highend jewellery and watches, has crossed the border and opened a large shop in Via Pessina, Lugano’s luxury shopping street. The inauguration was a big event, attended by the Mayor of Lugano Giorgio Giudici, Giorgio Damiani, Vice-President of the Damiani Group, and many important guests.



L’ORAFO ITALIANO CLUB

selezionati per voi

UN NUOVO SERVIZIO PER I LETTORI

A NEW SERVICE FOR READERS

A volte è difficile trovare un fornitore affidabile, soprattutto in un settore delicato e particolare come quello orafo. E’ importante che le aziende, oltre a un prodotto o a un servizio di qualità, siano anche in grado di offrire garanzie dal punto di vista, per esempio, della puntualità nelle consegne o della disponibilità di servizi pre e post-vendita. L’idea è quindi di riunire, ne L’Orafo Italiano Club, aziende di produzione e di servizi che rispondano a quelle caratteristiche di fiducia e di qualità. Diversi i settori presenti: produttori orafi; distributori di diamanti e pietre preziose; distributori di pietre dure, pietre di colore, coralli e perle; grossisti; arredamenti per negozi; produttori di packaging ed espositori; produttori di macchinari e utensili orafi; trasporti blindati; servizi finanziari e assicurativi; servizi di analisi e certificazioni; corsi gemmologici. Insomma, un utile vademecum e, ci auguriamo, un servizio di qualità per i nostri lettori. Per informazioni: orafo@edifis.it

Sometimes it may be hard to find a reliable supplier, especially in a difficult and highly specific sector such as that of jewellery. It is important that companies, in addition to a quality product or service, are also able to offer guarantees in terms of punctual deliveries or availability of pre and after-sales services, for example. The idea of L’Orafo Italiano Club is to bring together manufacturers and services that meet standards of reliability and quality. Various sectors have been included: jewellery manufacturers, distributors of diamonds and precious stones, distributors of semi-precious stones, coloured stones, pearls and corals, wholesalers, shop equipment, packaging producers and exhibitors, manufacturers of jewellery machinery and tools, armoured transport; financial and insurance services, certification and analysis services, gemmological courses. In short, a useful vade mecum, and hopefully a quality service for our readers. For information: orafo@edifis.it

P RODUTTORI O RAFI

D&sign srl

Fab Gobbetti spa

Via Cristoforo Colombo 27 25030 Torbole Casaglia BS tel. +39 030 2650828 - contatto immediato: +39 348 3061132 - fax +39 030 2157927 info@designsrl.com - www.designsrl.com ............................................................................

Via Linate 13 - 36030 Rettorgole di Caldogno VI tel. +39 0444 986450 - fax +39 0444 986311 info@alicealex.it - www.alicealex.it ............................................................................

Luisa Della Salda srl Viale Madonna 1 - 22063 Cantù CO tel. +39 031 713878 - fax +39 031 713493 info@luisadellasalda.it - www.luisadellasalda.com ............................................................................

Ititoli srl Circonvallazione Ovest co.in.or. lotto 14bb 15048 Valenza AL tel. +39 0131 942323 - fax +39 0131 947474 info@ititoli.com - www.ititoli.com ............................................................................

98 club 9.11

ARREDAMENTI

PER

L’esperienza e la qualità del nostro lavoro per realizzare la vostra gioielleria.

NEGOZI Dentro Le Mura di Susini Paolo & C. sas Via Verdi 16 - 51010 Margine Coperta PT tel. +39 0572 911860 - fax +39 0572 910711 info@dentrolemura.it - www.dentrolemura.it ............................................................................


L’ORAFO ITALIANO CLUB

selezionati per voi

DIAMANTI E PIETRE PREZIOSE

Amin Luxury srl Via de’ Bardi 52 - 50125 Firenze FI tel. +39 055 215042 - fax +39 055 9061999 info@aminluxury.com - www.amindiamanti.com ............................................................................

PIETRE DURE, DI COLORE, CORALLI E PERLE

Aesse Pietre snc di Fantin Stefano & C. Via Cà Pisani 22 - 35010 Vigodarzere PD tel. +39 049 8875774 - fax +39 049 8889619 info@aessepietre.it - www.aessepietre.com ............................................................................

TRASPORTI BLINDATI

Incastoniamo pietre preziose su oggetti di alta gioielleria per le più importanti griffes. La lavorazione viene eseguita al microscopio per garantire la massima qualità.

B.T.V. spa Battistolli Group Via Luca Della Robbia 25 - 36100 Vicenza VI tel. +39 0444 217540 - fax +39 0444 505671 www.battistolli.it ............................................................................

Oliviero Incassature di Oliviero Aniello Via Morosetti 35 - 15048 Valenza AL tel. +39 0131 924922 - fax +39 0131 924922 info@olivieroincassature.com www.olivieroincassature.com ............................................................................

S ERVIZI F INANZIARI E A SSICURATIVI

PACKAGING

ED

ESPOSITORI

Ch. Dahlinger Gmbh & Co. kg Via Provinciale Bologna 5 40066 Pieve di Cento BO tel. +39 051 975652 - fax +39 051 6860326 chditalia@dahlinger.com - www.dahlinger.com ............................................................................

GROSSISTI Banca Etruria Via Calamandrei 255 - 52100 Arezzo AR tel: +39 0575 3371 - www.bancaetruria.it ............................................................................

SERVIZI

Goggi-Sterling srl

IGI Luigi Costantini

Piazza Turati 5 - 15100 Alessandria AL tel. +39 0131 232171 - fax +39 0131 41204 goggi@goggi.it - www.goggi.it ............................................................................

Via Unterberger 22 - 38033 Cavalese TN tel. +39 0435 482619 - fax +39 0435 482619 italy@igiworldwide.com - www.igiworldwide.com ............................................................................

MACCHINARI

Analisi e Certificazioni

Certificazioni e Corsi

Faro spa Piazza San Sepolcro 1 - 20123 Milano MI tel. +39 02 722131 - fax +39 02 72213271 faro@farospa.it - www.farospa.it ............................................................................

LABORATORI ORAFI

E

UTENSILI

Realizzazione di stampi siliconici. Produzione in serie di cere. Microfusioni.

Balduzzi Microfusioni di Balduzzi Paolo Viale B. Cellini 7 - 15048 Valenza AL tel. +39 0131 952881 - fax +39 0131 956700 info@balduzzimicrofusioni.it www.balduzzimicrofusioni.it ............................................................................

Studex Italia srl

S.A.G.OR

Via Venezia 35 - 36030 Costabissara VI tel. +39 0444 557537 - fax +39 0444 557964 studex@studex.it - www.studex.it ............................................................................

Via Spallanzani 29 - 52100 Arezzo AR tel. +39 0575 984196 - fax +39 0575 894603 info@sagoritalia.it - www.sagoritalia.it ............................................................................

9.11 club 99


ENGLISH TRANSLATION

LUXURY & MORE Italian version: see page 22 POMELLATO: PASSAGE TO INDIA ■ Pomellato and DoDo jewels are particularly loved by Rana Kapoor (pictured), founder and president of the Indian bank Yes Bank, and his daughter, the owner of a company that deals with art and luxury. And Andrea Morante, managing director of the two Milan brands, loves the idea of expanding the business to a market as promising as the Indian one. Therefore, at the end of 2011 two Pomellato franchise stores may open, respectively, in Mumbai and New Delhi. DoDo, in particular, seems to be much appreciated by young Indian people (which account for 65% of society) also due to the collaboration with the WWF brand and the sensitivity to environmental issues, which are much felt in India.

A fairytale wedding that saw aristocrats, VIPs and celebrities arrive in Monte Carlo from around the world, starring, among others, the jewellery worn at the ceremony: "Ocean", a precious diamond and sapphire set, by Van Cleef & Arpels, the official supplier of the Principality, a gift from Albert to Charlene, and de Grisogono earrings, in diamonds and emeralds, worn by Naomi Campbell.

GITANJALI WINS WITH STEFAN HAFNER ■ Recently acquired by the Indian company Gitanjali, the Italian brand Stefan Hafner won, with the Promise Ring designed by Francesco Cosentino, the prestigious "Bridal Award", a section of the 2011 Couture Design Awards in Las Vegas. The ring, a true masterpiece of fine jewellery, comes in different versions. Pictured is the winning version in white diamonds, rubies and a large heartshaped, 1-carat diamond.

FERRAGAMO JEWELS ON PARADE ■ Even Ferragamo was fascinated by the world of jewellery and in September the first collections of jewels will parade on the catwalk with 2012 Spring/Summer collections. A pres- Italian version: see page 41 tigious brand and a prestigious designer: the designer of Ferragamo jewellery is Gianni VIRTUOUS COMPANIES: Bulgari, who founded Enigma in 1989, a THE CASE OF CHANTECLER company that manufactures and distributes watches. ■ The market is showing the first signs of recovery and we hope that this is a '"long LUXURY COMPANIES wave" confirmed by your reports, which we exWOOING CHINA pect to be many. ■ 500 participants, demonstrations, debates, How was 2010? From the many reports awards, prestigious partner media and a sig- received from companies, we can say that the nificant presence of online portals and social year ended with conflicting results, meaning networks. We are speaking of the sixth edition that again this year some companies found of the China Luxury Summit, organised by themselves, as in 2009, tackling both objective China Decision Makers Consultancy and the market problems and subjective repositioning Essec Business School. The meeting was held and restructuring difficulties. Still, the number in Shanghai on the topic of return on investment, of companies that are out of the tunnel, and buying behaviours and retail strategies in the which have taken the path of development, is Popular Republic of China. In China, the certainly higher. These include Chantecler, luxury sector is in fact growing at a rate of 15- which sent us a copy of its 2010 financial 20% per year; not coincidentally, among the statements and, pending more detailed analysis, experts, were senior executives from Ferragamo, we are pleased to publish a few brief comments. Gucci, Versace and Swarovski. The best summary is given by the results, as can be seen in the table above. Obviously, in GREAT JEWELLERS this as in other similar examples, the result AT MONACO WEDDING did not come by chance. Chantecler has been ■ 2011 is the year of royal weddings: after able to start, and above all to conclude, a William and Kate, Prince Albert of Monaco strong work of cost rationalisation, transferring and Charlene Wittstock also hit the headlines. and concentrating production and adminis-

STOCK & MARKETS

100 english translation 9.11

tration offices from the Polo della Qualità in Naples to Valenza, and promotional and distribution departments to Milan. It has also implemented a network of authorised dealers, whose sales, rising sharply, managed to make up for a certain stagnation of direct sales in the company’s boutiques. Finally, the company carried on research and development of new products, following market trends and managing at the same time to take advantage of fluctuations in the exchange rate and gold prices to make purchases in the best conditions. So here's a good formula that, as we shall see, other companies have followed. Will we be able, within some time, to say that 2010 was the year of redemption, or at least of the turnaround?

STOCK & MARKETS Italian version: see page 42 THE DRIVE OF PRODUCTIVITY IS STILL LACKING by ASI - Analisi e Studi Industriali ■ The Italian jewellery industry is not among the top 10 exporters. Imports of jewellery - +66.7% - are back to precrisis levels. Our previous articles described the fall in the demand for Italian jewellery in real terms therefore net of price increases. In the last decade we saw it almost halve. A decline that took place as part of a negative economic situation. The non-positive economic trend of the jewellery industry is struggling to reverse the downturn. The slowdown in domestic consumption - year-on-year comparisons - which had characterised the second half of 2010, continued in the first quarter of this year: 5% in real terms. As a result, it had obvious negative effects on the entire supply chain. The optical effect of raw material inflation on export trends is still evident. At current values, the increase is significant (+23.6% year on year). But in real terms - net of the "gold bubble" - the volume of sales abroad is lower than the first quarter of 2010. The most affected areas are the silver sector and the segments of traditional products with limited added value. The situation is better for the companies that could and knew how to invest in innovation, commu-


nication and research of new products through verifiable projects. Projects that may be accompanied and supported by some credit institutions in terms of funding and assistance of sales abroad. Following the setbacks mentioned above, jewellery is out of the top ten ranking of the sectors in which Italy held the world record for export in the past. Despite the decline in demand for Italian jewels, jewellery imports have continued to grow at high rates. In the first quarter of 2011: +66.7%. Again the comparison is between nominal values, before the mark-up on precious raw materials. With this performance, jewellery imports are back to pre-crisis levels, which represent 38% of exports.

In the particular pyramid of values, these goods (including jewels) are narrowing upwards, also due to higher unit prices resulting from the commodity bubble.

The example of Germany in the report of Confindustria In other areas of durable consumables the best results are in sectors that have focused on the logic of affordable prices. And they often find better ways to sell through social shopping groups. These groups are able to identify segments of potential demand through the study of "geo-location" and the fragmentation of supply in terms of products (the most popular) and unit prices (accessible). It is a major testing ground for bringing supply closer to demand and shortening the trade chain. The The Italian economic framework recovery, at least in part, of the ground lost in according to Mario Draghi the past calls for the introduction of the necesIf we extend our view to the Italian economic sary reforms, the renewal of infrastructures, context, we can notice concerns about the per- the spread of competition, including in the sistent stagnation. The difficulties of the last area of public services, the modernisation of decade (the international financial crisis, but the country and the above-mentioned competinot only) were reported in the last week of tiveness of the productive apparatus. To follow May in three organic analyses: Istat Annual the road to modernisation and recovery, the Report, Confindustria Meeting Report, Final report of Confindustria sets the German expeconsiderations by the Bank of Italy. From rience as a benchmark. Germany's international these analyses emerges a clear parallel between success can be attributed to an accurate inthe economic slowdown in the jewellery industry dustrial policy which, in turn, has fostered and the overall Italian economy. In addition, the growth of competitiveness of German prodsimilar trends are also visible in the duration ucts, the organisation of enterprises, the ability of the slowdown (more or less ten years) and - to gain growing market shares, especially in without wanting to provoke unbridled excesses emerging economies (whereas for Italy the of optimism – in the opportunities to recover same shares are falling). Confindustria ac(and subsequently to grow). These opportunities knowledged that the step change is primarily have already been created in distant countries expected of businesses, which should be the (China, India, Brazil, Vietnam, Indonesia, forerunner of innovation for the whole society. Turkey) as well as nearer countries (Germany, However, many are the companies that have France). As for the Italian economic framework, adopted new strategies, which proved able to the recent "considerations" of Governor Mario meet the challenges of globalisation and Draghi (before being appointed president of modern technologies. the ECB) were disarming for their lucidity. The economy has stagnated for ten years be- Italian jewellery can still rely cause it has been lacking the drive of produc- on factors of excellence tivity. As a result, the production system lost The new strategies are centred on knowledge competitiveness. The reasons for the stagnation and the growth in size, which bolster one anare well known, slow pace of use for new tech- other. And these are pursued by complementing nologies, globalisation of markets, lack of in- each other upstream and downstream, strengthvestment, lack of business reorganisations. ening the supply chain and expanding proThe stagnation affected negatively the pur- duction and end markets. The Italian economy chasing power of households and therefore is certainly covered up, as reported by Governor the consumption of non-primary goods, al- Draghi. But its structural delays should not though it was mitigated by the use of savings. be construed as signs of an inevitable decline.

They can be addressed even when the solutions are adverse to the immediate interests of the segments of economy. We need structural changes, which have to be timely and credible in the eyes of investors and international buyers. After that, we will be able to "return to growth." A conclusion that echoes what has already been mentioned in an article in our June issue with reference to the jewellery industry. The prolonged recession of production could lead to the conclusion that the decline of Italian jewellery is a distinct possibility, or even an irreversible trend. However, the Italian jewellery industry can still rely on well-known factors originating in the boom of Italian jewellery, factors of excellence that are widely recognised as the best in the world. To increase these resources, the sector should continue to focus on professional development, aware that the future is in the knowledge and skill capital of all the components of businesses. The challenge is open and can be won if the production system achieves the minimum size imposed by the new international competitive structures, as recommended by Draghi to achieve Italy’s full operational potential. However, in the short to medium term, the analysis of the national context is not positive. The latest estimates of GDP growth in 2011 will not reach 1%. In the coming years, one of the priority objectives of economic policy will be to reduce public spending to reach a balanced budget. On June 25, 2011, the action scheduled for the next three years was around 46 billion Euros. As is evident, these are important steps that - unless supported by the overall economic growth - could generate negative effects on most of the population, generating the conditions of the so-defined social marginalisation. * The Focus was completed with the information and statistical data available on June 25, 2011.

GEMMOLOGY Italian version: see page 56 RED AND PINK CORAL: FOR HOW LONG? by Luigi Costantini â– The Family of Coelenterata Scyphozoa sends a desperate appeal to SeaWeb - or-

9.11 english translation 101


ENGLISH TRANSLATION ganisation for the protection of ocean life – to the famous luxury fashion house Tiffany & Co. and to a number of designers including Temple St. Clair, just to name one - and various governments and institutions. Here is what the message reads: "Our relatives of the genus Corallium Rubrum, Japonicum, Secundum, Subclass of Anthozoa Octocorallia - that is your red and pink coral - are threatened with extinction. These Coralliidae, which are some of the most expensive and valuable products of the Animal Kingdom, were subject to merciless hunting for centuries, in order to satisfy your ornamental cravings. Should we provide proof of our accusation? Well, between 2001 and 2008 the United States alone imported something like 28 million pieces of red / pink coral! For each revolution made by our mother Gaea around the Sun, 30 to 50 metric tons of red and pink Coralliidae are removed from their natural habitat, namely the oceans. Our poor relatives – which you tear from the affection of their dear ones, admirably aggregated in colonies, plundering them of their calcareous exoskeletons that you vulgarly call 'corals' and that require twelve months to grow an inch – would have every right to live the hundred years that the Creator has given them to live, reaching their dimensional splendour. Yet they can’t. You come along and pluck them at the tender age of seven to ten years! Aren’t you touched by the poetic name of "sea maiden", translation of the Greek "Koura Halos" (hence, coral), which has denoted this ornamental material since ancient times? Aren’t you moved by the thought that, to date, it is estimated on a global scale that 20% of total coral reefs are destroyed, and another 24% will be destroyed during your life, unless some serious actions are taken in this regard? And then, summa iniuria, that of all the 2000 species of coral – including black and blue coral - only red and pink coral do not fall under the protective umbrella of the CITES (Convention on International Trade in Endangered Species)? And that, in effect, coral reefs are the equivalent, in oceans, of tropical forests? And that one-quarter to one third of marine animal species owe part of their life cycles to the presence of coral reefs? Can you help us stop the slaughter by persuading humans to adorn themselves less, at least as long we do not recover our optimal growth conditions? The CITES and various scientists responded to the cry for help. The 15th Conference of the 133 Countries that take part in the Convention (CITES) was held last June in Doha, Qatar, and the main issue on the agenda was the protection of red and pink corals. 64 Countries voted in favour of the proposal, 59 against and 10 abstained. The two-thirds majority was not reached. Red and pink corals are still unprotected. Of course, with raw red coral sold at U.S. $ 100 to 900 per kg at auction, a coral necklace worth up to U.S. $ 20,000 in retail, and a turnover of coral jewellery that a few years ago reached 174 million dollars! It would be interesting to know what Italy voted, with Torre del Greco as world capital of coral merchants and carvers. It would be helpful to find a compromise between the complaints of those who live off the coral (even for generations) and the lamentations by the Great Family of Coelenterata Scyphozoa, whose spokespersons are ecologically and environmentally correct and committed organisations.

102 english translation 9.11


INDICE DEI NOMI CITATI

INDEX OF NAMES MENTIONED 94 ACCADEMIA DI SAN LUCA – ROMA 94 AGC ALBERTO DE MICHELIS 90 ALCOZER & J 90 AMLE’ 90 AMORE&BACI 80 24 ANGE’, CLAUDIO 50 ANGLO AMERICAN PLATINUM 85 ANNAMARIA CAMMILLI ANSUINI, GIULIANO 94 ANTICA DITTA MARCHISIO 48 AQUILINO, GIUSEPPE 94 ARRO 94 89 ASPIRE DESIGNS 49 ASSOCIAZIONE ORAFA VALENZANA ASSOGEMME 49 ATHENA GIOIELLI 89 AUTORE 85 AUTUMN INTL. JEWELRY+WATCH VIETNAM 31 55 AWDC 42, 48 BANCA D’ITALIA 43 BCE BEDESCHI FILM 70 BELEGGIA, LANFRANCO 22 BIANCO, GIAN PIERO 28 BIONDI, MASSIMO 94 71 BLASI, ILARY 69-75 BLISS BOCCALATTE, PIETRO 28 BORSALINO, MARCO 28 BREIL 68, 69-75 BROS MANIFATTURE 22 BROSWAY 69-75 40, 68-75, 94 BULGARI BULGARI, GIANNI 22 CACIOLI, CRISTINA 55 CALLEGARI 69 CALVIN KLEIN 69, 70, 75 CAPPELLA, AGATINO 28 CAPPELLIERI, ALBA 94 CAPPELLO, BIANCA 94 CARAN D’ACHE 78 CARBONE, GIO’ 93 CARLO PAOLILLO & C. 94 CARRINO, NICOLA 94 CARTIER 46, 68-75 CASTELLINI, GUIDO 28 CHANEL 69-75 CHANTECLER 41 CHARMHITI 85 CHIMENTO GIOIELLIERI SPA 34-39, 69 CHIMENTO, ADRIANO 34, 35 CHIMENTO, FEDERICA 34 CHIMENTO, MARIO 34, 38, 39 CHINA LUXURY SUMMIT 24 CHOPARD 69, 70 CIBJO 55 CIELO VENEZIA 1270 69, 70, 72,75 CITES 57 CLUB DEGLI ORAFI 50,51 CNA 49 COLOGNI, FRANCO 46, 47 COMETE 69-75, 78 CONFAPI 49 CONFARTIGIANATO 49 CONFINDUSTRIA FEDERORAFI 48, 49 CONFINDUSTRIA 43 CONIGLIARO, GABRIELLA 60,61 CONIGLIARO, GAETANO 60 CORDUSIO FIDUCIARIA 34 COSENTINO, FRANCESCO 26 COUTURE 2011 DESIGN AWARDS 26 CREATIVE ACADEMY 46, 47 D&G 69-75 D.DUKE 78 DAL LAGO, MANUELA 48 DAMIANI 40, 68-75, 85,96 DAMIANI, GIORGIO 96 DANIEL ESPINOSA 78 DAVITE & DELUCCHI 69, 70, 85 DE BEERS 50, 69-75 DE GRISOGONO 26, 96 DE LIGUORO 92 D’ELIA 1790 89 DELOITTE TOUCHE 36

69, 70 DETAILS 94 DI LUCCHIO, LOREDANA DI MEO, ELVIRO 95 DI.GO. 83 DIALMA GIOIELLI 85 DIAMOND INDUSTRY FUND 55 69, 70 DIESEL 69, 70 DIOR 22, 69, 70, 75 DODO DONNA ORO 69, 70, 87 DRAGHI, MARIO 42, 44 ECOJEWEL 76 ESTRADA, NICOLAS 28 92 EVACONTROEVA 92 EVATINI EXPO LUXUO BRASILE 31 EXPO PAGE 58 F.A. GIOIELLI 87 FEDELE 82 95 30, 49, 94 FEDERDETTAGLIANTI 28, 49 FEDERPIETRE 22, 24 FERRAGAMO FIERA DI VICENZA 94 FIERA MILANO 58 FIORELLA TREND 61 FIORGEN ONLUS 93 46, 47 FONDAZIONE COLOGNI MESTIERI D’ARTE 26 FONDAZIONE UMBERTO VERONESI FONTANA, ITALO 96 FOSSIL INC. 40, 69, 70, 75 FRANCHI, CLAUDIO 94 FRANZINA, ENRICO 36 GABRIELLA RIVALTA 80 28 GALANTE, ALBERTO GAY, ROCCO 28 GEMWORLD MUNICH 31 GFMS 50 GINEVRA GIOIELLI 76, 92 GIOIELLERIA CONIGLIARO – SIRACUSA 60, 61 GIOIELLI 2000 95 GIORGIO VISCONTI 61, 69, 70, 87 GIOVANNI RASPINI 96 GITANJALI 26 GIUDICI, GIORGIO 96 GOLAY BUCHEL ITALIA 61, 89 GORETTA 61 GRUPPO BURANI 34 GRUPPO CHIMENTO 34-39 GUCCI 24, 69, 70, 75 GUESS 69, 70, 75 HRD ANTWERP 55 IL TARI’ MONDO PREZIOSO 31 INTESA SAN PAOLO 50 ISHIKAWA, MARI 93 ISTAT 42 ISTITUTO MARANGONI 92 ITCCO 55 JAEGER LE-COULTRE 24 KAPOOR, RANA 22 KATH LIBBERT JEWELLERY GALLERY 95 KRIS 69, 70 LA CORALLINA 61 LA PIRAMIDE RARE JEWELS 96 LAMB, DAVID 50, 51 LARSSON, AGNES 95 LAZAROV, JOSEPH 28 LE ARTI ORAFE JEWELLERY SCHOOL & ACADEMY 55, 93 LEADERLINE 61 LIBERA ACCADEMIA DI BELLE ARTI 55 LIVERINO, VINCENZO 28 LUIGI QUAGLIA 26, 87 LUISA DELLA SALDA 16-19 LUSSIER, STEPHEN C. 50 LUXURY TALES 96 MAEDER, NEIL 50 MAINO, RAFFAELE 28 MAKULA 92 MALAFIMMINA 61 MALU’ 92 MARMEN 92 MATTIOLI, LICIA 48, 49 MATTIOLI, LUCIANO 51 MAXXI 94 MAYUMI 89 MESSULAM 61

MIKIMOTO MILIA, MARCO MILUNA MIMI’ MISIS MOLINA MONOHOLIC MORANTE, ANDREA MORELLATO MORGAN STANLEY WORLD MORINI & CACCIARI MUSEO DELLA SPECOLA – FIRENZE MY MARA NAPOLITANO, CLIO NOMINATION OLE LYNGGAARD COPENHAGEN OTTAVIANI OXYGENE PAOLILLO 1880 PAOLILLO, PAOLO PELATI, FERNANDA PETERSON, LINA PHILIP WATCH PIANEGONDA PIASERICO, CLAUDIA PIGNATELLI PINOMANNA PLATINUM GUILD INTERNATIONAL ITALIA POLELLO POLITECNICO DI MILANO POLO DELLA QUALITA’ POMELLATO PREMIO KINEO - VENEZIA PREZIOSA CONTEMPORARY JEWELLERY PREZIOSA YOUNG 2011 QUADRI, ELIA RADO RASIA DAL POLO, ROBERTO RAYMOND, TREVOR REBECCA RECARLO REGIONE PIEMONTE RESPONSIBLE JEWELLERY COUNCIL RICHEMONT ROBERTO GIANNOTTI ROCCA ROMANI, MARIO ROSSETTI, ANTONIO RUBUS SAS S.T. DUPONT SALVINI SEAWEB SHIELD COLLECTION SIDALO GIOIELLI SIKE’ SODINI SPADAFORA GIOIELLI STAR DUST MONTECARLO STEFAN HAFNER STROILI ORO SWAROVSKI SWATCH GROUP TANIC, ANA TEMPLE ST. CLAIR THE BEEF TIFFANY & CO TRIOSSI, AMANDA TROLLBEADS U-BOAT WATCHES UNGARELLI, AUGUSTO UNITAR UNIVERSITA’ CATTOLICA UNIVERSITA’ LA SAPIENZA – ROMA UNOAERRE VALENTINI, PAOLO VALENZA EXPO EVENTS VALENZA GIOIELLI VAN CLEEF & ARPELS VERSACE VISONE, ALESSIO WJCEF WORLD DIAMOND GROUP WORLD GOLD COUNCIL YUKIKO ZILIO, BRUNO

61 92 69, 70, 75, 80 69, 70 22 85 92 22 68-75, 89 40 61 93 69 80 69-75 24 90 87 94 28, 94 24 95 80 69, 70 22 76 80 49 76 94 41 22, 69, 70, 75 28 93 93 92 95 50 50 69, 70 69, 70, 75 30 49 40, 46, 47 60, 61 24, 96 50 95 34 78 87 56 92 87 61 69, 70 87 96 26, 85 69-75 24, 69-75, 92 40 70 56 70 40, 56, 69-75 94 89 96 50, 51 55 47 94 76 28 30 30 26 24 80 55 28 50 69, 70 28

9.11 index 103


ELENCO INSERZIONISTI

ADVERTISERS’ INDEX ACCADEMIA VETRINISTICA AESSE PIETRE

10 14-81

ALISEI GIOIELLI BY FARO

5

AMIN DIAMANTI

7

BALDUZZI MICROFUSIONI

31

BASELWORLD

29

BMBDECORLINE

77

BOTTAZZI TECH

11

COSTANTINI LUIGI/IGI DAMI’ GIOIELLI DENTRO LE MURA D&SIGN

102 25 II copertina III copertina - 104

EUROGEMME

81

FAB GOBBETTI

4

G.B. SPADAFORA

8

GINEVRA GIOIELLI

15

GOGGI-STERLING

65

GOVONI GIOIELLI 20-21 HALBI’ GIOIELLI BY M.A.S. DIFFUSION 23 IGI 67 INTERGEM 93 ITITOLI 1/3 LAURA BELLINI 32 LUISA DELLA SALDA 16/19 MACEF BIJOUX , ORO, MODA & ACCESS. 91 MVEE BY ASPIRE DESIGNS 82 NEW GEM 27 POLELLO 79 PRECIOSA 81 ROSSOVIVO BY ARGENTORO IV copertina STUDEX ITALIA 66 TARI’ MONDO PREZIOSO 45 TRASPARENZE 81 VALENZA GIOIELLI 97 VAN GOLD 6

104 index 9.11




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.