l'Orafo Italiano 09 2013

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€ 5,00

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

L’ORAFO ITALIANO 9 2013

ANNO LXVII SETTEMBRE 2013

€ 5,00

Perle in grande stile Pearls in grand style

Un fondo pensione per gli orafi

Economia: piccoli segnali di ripresa

Ititoli

















Una luce in fondo al tunnel? A light at the end of the tunnel?

Bentornati a tutti. Bentornati a una nuova stagione di sfide e di speranze: si torna in fiera, si guarda alle prossime festività, si vuole avere fiducia nel futuro. Bisogna credere nelle proprie forze e nelle proprie capacità, due qualità che al settore non mancano; un settore che ha imparato ad accontentarsi, ma anche a chiedere con più forza a chi lo rappresenta misure importanti e urgenti per superare uno stallo che può rivelarsi mortale per produttori

e dettaglianti. Il mondo prezioso non sfugge alle dinamiche che interessano tutto il mondo dell’industria italiana: il consumo interno è fermo, le banche non fanno credito, le aziende continuano a chiudere, la concorrenza internazionale si fa sempre più feroce. Ma è vero anche che, come dimostrano i dati Istat dello scorso Maggio, qualche nota positiva c’è: l’export italiano di gioielli, in particolare quelli di alta qualità per design e manifattura, sta ottenendo buoni risultati

aiuti concreti per potersi presentare al meglio sui mercati esteri, in particolare i mercati BRIC. La situazione del comparto orafo si sta muovendo lentamente: ci auguriamo che quel “lumicino in fondo al tunnel”, come disse il presidente della Confindustria Squinzi in risposta alle dichiarazioni ottimistiche di Mario Draghi, si trasformi, al più presto, in una splendida luce. n Welcome to all. Welcome for a new season of challenges and hopes: we come back to the fair, we think

(vedi articolo a pag.100: questi gioielli piacciono nei nuovi mercati, dove la domanda di prodotti di lusso è in continua crescita, e godono di una consolidata tradizione nei mercati maturi. Insomma, il gioiello in grado di raccontare al mondo una storia di cultura e di sapienza artigianale è ancora, e sarà a lungo, quello italiano. L’ICE, l’Istituto Commercio Estero, totalmente rinnovato, ha in cantiere una serie di iniziative a supporto delle imprese orafe italiane,

about the next festivities, we want to be hopeful about the future. We must believe in our strengths and capacities, two qualities that are not lacking in the sector; a sector that has learnt to content itself, but also to ask with more determination to its representatives for important and urgent measures to overcome a stall that can become fatal for both manufacturers and retailers. The precious world does not avoid the dynamics characterising the Italian ma-

nufacturing industry: the internal consumption is still, banks do not grant any credit, companies keep on closing, international competition becomes more and more ferocious. However, it is also true that, as shown by Istat data of last May, some positive aspects exist: the Italian export of jewels, in particular those characterised by a high quality of both design and manufacturing, is obtaining good results (see article on page 100). These jewels are appreciated on the new markets, where the demand of luxury products is continuously growing and they have a strong tradition in the mature markets. In brief, the Italian jewel is and will long be able to tell the world a history of culture and artisan skill. The totally renewed Italian Institute for Foreign Trade (ICE) is presently organising a series of initiatives to support Italian jewellery companies, a concrete aid to help them enter foreign markets at their best, in particular BRIC ones. The situation of the jewellery industry is moving slowly: we hope that “the very small light at the end of the tunnel", as Mr Squinzi, President of the General Confederation of Italian Industry, said when he provocatively replied to the optimistic statements by Mario Draghi, will soon turn into a magnificent light.

Editorial

Editoriale

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Sommario

In copertina / Cover Ititoli Contatto / Contact Tel. +39 0131 942323 mail@ititoli.com - www.ititoli.com Collezione Diamond XL. Anelli solitari in oro rosa e diamanti top light brown, e in oro bianco spazzolato con diamante bianco di alta qualità. Diamond XL Collection. Solitaire rings in pink gold with top light brown diamonds, and in satin-finished white gold with extra white quality diamond. Artwork and photo by Close up Studios

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concorso 2013/competition 2013 L’anno del serpente The year of the snake

novità /novelty 32 l’Orafo International 2014, si parte! l’Orafo International 2014, let’s start! close up 47 Perle in grande stile Pearls in grand style by Antonella Garello 62 “Lo sapevate che?” Un po’ di gossip sulle perle “Did you know that ...?” A little gossip about pearls by Luigi Costantini

Summary

flash bebé/flash Royal Baby 68 Sono tutti Royal babies They are all Royal babies

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flash anelli/flash rings Il lusso al dito / Luxury at your finger

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flash argento/flash silver Riflessi di luna / Reflections of the moon

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flash autunno/flash autumn Novità d’Autunno / Autumn news

flash orologi/flash watches 78 L’Italian style tra design e tecnica Italian style between design and technology 82 I “must” dei veri sportivi The must haves for true sportsmen flash uomo/flash man 84 Eleganza high-tech High-tech elegance extravaganza 86 Tutti diversi, tutti unici All different, all unique


i personaggi de L’Orafo/people 92 Il motto di Tonino Boccadamo: fare tanto, fare bene, fare del bene Tonino Boccadamo’s motto: doing much, doing well, doing good by Marina Morini storia d’impresa/case history 94 L’argento di Misis: bello, possibile, per tutte le donne Silver by Misis: beautiful, affordable, for all women by Antonella Garello l’intervista/interview 96 Fondo pensione per gli orafi? Un’idea da riproporre by Sonia Sbolzani

economia/economy 100 Piccoli segnali di ripresa a fine anno by Franco Marchesini/ ASI - Analisi e Studi Industriali l’intervista/interview 106 I Paesi BRIC sono pronti per i prodotti italiani by Paolo Lombardi on show 108 I prossimi appuntamenti / Forthcoming events

Lladró; 60 years of porcelain “jewels” illuminazione/lighting 122 StroboLed: i gioielli danzano in vetrina StroboLed: jewels dance in the shop window corsi & concorsi/courses & competitions 124 Andrea Palladio International Jewellery Awards 2013 / Swarovski Elements ITS Jewelry Award 2013 / Enrico Cirio Talent Award 126 news

L’Orafo Italiano Club 110 selezionati per voi profilo/profile 114 Crieri: tutti i “segreti” della maglia tennis Crieri: all the “secrets” of the tennis mesh 118 Fratelli Dinacci: un grande successo di squadra Fratelli Dinacci: a great team anniversari/anniversaries 120 Lladró: 60 anni di “gioielli” in porcellana

L’Orafo top style 128 Un Resort moderno nel verde toscano by Gualtiero Spotti english translation 130 Close up / People / Case History / Courses & Competitions / News questo mese abbiamo parlato di... 135 This month we talked about...

Summary

negozi/shops 88 Stefan Hafner / Giovanni Raspini / Richard Mille / Bluespirit

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Costruire una filiera responsabile per diamanti, oro e platinoidi dalla miniera al consumatore Building a responsible diamond, gold and platinum metals supply chain from mine to customer Il Responsible Jewellery Council (RJC) è un’organizzazione internazionale no-profit, costituita nel 2005 da un gruppo di 14 organizzazioni rappresentative dell’intero comparto dei diamanti e dell’oreficeria. Il RJC è retto da un Consiglio Direttivo e coadiuvato da varie Commissioni per ogni settore d’interesse. La gestione dell’attività è affidata ad un Team con sede in Australia, Canada, Italia e Regno Unito. Il RJC accoglie Membri appartenenti a qualsiasi settore della filiera dell’oreficeria e della gioielleria, di ogni dimensione, comprese le associazioni di categoria. Missione Promuovere norme e prassi operative responsabili, etiche, sociali e ambientali, nel rispetto dei diritti umani, in tutta la filiera che alimenta il comparto dei diamanti, dell’oreficeria e dei platinoidi, dall’estrazione mineraria al commercio al dettaglio. Il Council raggruppa più di 400 associati e 200 membri certificati. La lista è disponibile presso www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/ The Responsible Jewellery Council (RJC) is an international not-for-profit organisation established in 2005 by a group of 14 organisations from a cross section of the diamond and gold jewellery business. The RJC is governed by a Board of Directors, supported by a number of Committees and administered by a Management Team located in Australia, Canada, Italy and the United Kingdom. The RJC welcomes new Members, small, medium and large, from all parts of the jewellery supply chain, including trade associations. Mission To advance responsible ethical, social and environmental practices, which respect human rights, throughout the diamond, gold and platinum metals jewellery supply chain, from mine to retail. RJC now groups more than 400 Members and 200 certified Members. The list of RJC certified Members is available at www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/

SETTEMBRE 2013 editore direzione generale

redazione direttore responsabile

Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano MI Ph. +39 02 3451 230 Fax +39 02 3451 231 info@edifis.it - www.edifis.it orafo@edifis.it Marina Morini - marina.morini@edifis.it

redazione

Antonella Garello - antonella.garello@edifis.it

collaboratori

ASI - Analisi e Studi Industriali, Mauro Caneschi, Luigi Costantini, Valerio Faccenda, Paolo Lombardi, Franco Marchesini, Vittorio Montieri, Daniela Saibene, Sonia Sbolzani, Gualtiero Spotti, Claudio Tomassini.

foto traduzioni progetto e grafica stampa

Close up Studios Promo-Est Claudio Rossi Oldrati Presservice Ottanta S.r.l. - Seriate BG

Iscrizione Roc n. 6090 del 29/08/2001 ___________________________________________________________ pubblicità traffico pubblicitario eventi e convegni prezzo per copia prezzo copia arretrata abbonamenti abbonamenti annuali 8 numeri

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Tiara di Carlo e Arturo Giuliano. Dal volume “Serpentina” di Fritz Falk, Arnoldsche Art Publishers.

3 1 0 E 2 T o s N r o Con c E P

L’A NNO DE ER LS

Il serpente, protagonista dell’oroscopo cinese per l’anno 2013, lo è anche della storia, della cultura, dei miti e delle leggende di tutte le civiltà, antiche e moderne. Attraverso creazioni preziose ispirate proprio al tema del serpente, il concorso vuole promuovere il design e la manifattura italiani sul mercato dell’Estremo Oriente e della Cina in particolare. L’Orafo Italiano indice un concorso dedicato ai gioielli ispirati al tema del serpente. Dal 1° Dicembre 2012 al Dicembre 2013, le aziende orafe italiane interessate a partecipare potranno inviarci una foto di un loro gioiello: a partire dal numero di Gennaio 2013 fino al numero di Dicembre 2013, la rivista pubblicherà una selezione delle foto dei gioielli pervenute in redazione

e, nel Dicembre 2013, una giuria composta dalla redazione de L’Orafo Italiano e da esperti del settore valuterà i gioielli pubblicati. A Gennaio 2014 si terrà la premiazione del gioiello vincitore. LE AZIENDE: Le aziende dovranno inviare una foto in alta risoluzione (300 dpi, formato 10x12) possibilmente su fondo neutro o bianco, di un gioiello ispirato al tema del serpente (collana, orecchini, anello, bracciale, pendente, spilla, gemelli), per uomo o per donna. La foto dovrà essere accompagnata da: nome dell’azienda produttrice, eventuale nome del/della designer, breve descrizione del pezzo (materiali utilizzati e tipo di lavorazione) e anno di produzione (non antecedente il 2011).

Il gioiello deve essere realizzato in platino, oro (18-14 kt) o argento 925, con o senza pietre naturali, e non deve essere stato prodotto prima del 2011. La pubblicazione è a discrezione della redazione e non saranno pubblicate foto non adeguate alla qualità della rivista o prive delle informazioni richieste. Il materiale può essere inviato per posta al seguente indirizzo: Edifis s.p.a. L’Orafo Italiano - Redazione Viale Coni Zugna, 71 20144 Milano MI o via mail, ai seguenti indirizzi: marina.morini@edifis.it antonella.garello@edifis.it


Concorso serpente LA GIURIA La giuria sarà composta da Maurizio Palmisciano, designer di gioielleria presso aziende cinesi e insegnante di design del Gioiello in Cina; Fiorence Chan, direttore responsabile della Hong Kong Jewellery magazine; la redazione de l’Orafo Italiano.

Prosegue la pubblicazione dei gioielli, dedicati al serpente, che continuano a pervenire in redazione. Visto il successo di questa iniziativa, il concorso non si concluderà col numero di Luglio-Agosto 2013, come previsto, bensì con quello di Dicembre 2013. La premiazione dei vincitori si terrà a VicenzaOro Winter (Gennaio 2014). Il primo premio prevede un Soggiorno Benessere di due giorni per due persone e una targa; al secondo e terzo classificato andrà una targa. Alle immagini dell’evento e dei gioielli vincitori verrà inoltre dato ampio risalto sulla rivista, nella newsletter e nel sito de l’Orafo Italiano.

Utopia La Collezione Eden unisce la saggezza della terra (il serpente) e la profondità del mare (le perle). Anello in oro bianco, diamanti bianchi e perla dei Mari del Sud. Orecchini in oro brunito, diamanti bianchi e perle dei Mari del Sud e di Tahiti. n The Eden Collection

Snake competition

unites the wisdom of the earth (the snake) and the depth of the sea (the pearls). Ring in white gold, white diamonds and South Sea pearl. Earrings in burnished gold, white diamonds and South Sea and Tahiti pearls.

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Capotosti Design Collana-serpente in oro giallo e bianco con pavĂŠ di diamanti e occhi in smeraldi cabochon. n Snake-necklace in white and

yellow gold with diamond pavÊ and cabochon-cut emeralds’ eyes. Design: Francesco Maria Capotosti

Angry Anello Snake, in oro giallo, diamanti brown, un grande diamante nero da 43 ct. e occhi in smalto lucido. n Snake ring in yellow a 43 ct. big black diamond and eyes in polished enamel.

Snake competition

gold, brown diamonds,

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Concorso serpente

Marta Paolillo Orecchini in oro rosa 18Kt. interamente lavorati a mano, con incastonati 240 diamanti taglio brillante (1,62 ct.) e due diamanti a goccia irregolari, di 8,09ct. e 8,36 ct. rispettivamente, provenienti dalla miniera di Golconda (India), celebre sin dall’antichità. n 18kt. rose gold earrings, entirely worked by hand, set with 240 brilliant-cut diamonds (1,62 ct.) and two pear-shaped irregular diamonds, of 8,09 and 8,36 ct. respectively, from the Golconda mine (India), famous since ancient times.

Paolo Piovan Gioielli Anello a testa di serpente, in oro bianco 750, con pavé di diamanti bianchi e diamanti Sky.

Snake competition

n Snake’s head ring in 750

white gold, white diamond pavé and Sky diamonds. Design: Paolo Piovan.

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l’Orafo International 2014, si parte! l’Orafo International 2014, let’s start! Torna, a grande richiesta, l’Orafo International, la pubblicazione b2b dedicata alle aziende italiane che esportano nel mondo e ai buyer internazionali. Realizzata in lingua inglese dallo staff editoriale de l’Orafo Italiano, l’edizione 2014 si annuncia ancora più ricca di informazioni e contenuti: i profili aziendali saranno infatti affiancati da servizi giornalistici su aree e itinerari dei distretti orafi e dalla pubblicazione di tutti i gioielli, “Made in Italy”, realizzati per il nostro concorso in omaggio all’anno cinese del Serpente. Alle oltre 10 mila copie cartacee, che verranno diffuse nei mercati più interessanti e alle principali fiere internazionali del settore, si aggiungerà la diffusione digitale, via web (sfoglio online dal sito www.orafoitaliano.it) e via App. La pubblicazione sarà inoltre regolarmente comunicata tramite la newsletter de l’Orafo Italiano.

Info e media kit su: www.orafoitaliano.it

l’Orafo International, the b2b magazine addressed to Italian companies exporting globally and to international buyers, will be issued again by general request. Published in English by the staff of l’Orafo Italiano, the 2014 issue will be even richer in information and contents: in fact, company profiles will be complemented by reports on areas and itineraries connected to the various jewellery districts and by the publication of all "Made in Italy” jewels that participated to our contest as a homage to the Chinese year of the Snake. Besides the over 10,000 paper copies that will be distributed in the most interesting markets and the main international trade fairs, a digital edition, via web (that can be read on line at www.orafoitaliano.it) and via App will be made available. Moreover, the publication will be regularly brought to attention in the newsletter of l’Orafo Italiano.














Dario Ramerini per l’Orafo Italiano La definizione di diamante non dovrebbe essere quella di pietra “indistruttibile”, bensì di pietra “più preziosa”. Da sempre legato ad occasioni importanti, è simbolo di potere e del lusso, è la pietra da investimento più importante su cui, in questi momenti di instabilità, molti privati stanno puntando. Il cambiamento del potere d’acquisto della classe media italiana, e le proposte della moda, hanno spinto una larga parte di consumatori a privilegiare altre tipologie di gioiello che non contemplano l’uso del diamante. Alcune gioiellerie, per necessità, hanno inserito nell’offerta articoli più economici, per dare un impulso alle vendite giornaliere, anche se con scontrino medio inferiore. Come ha risentito il diamante di questo riposizionamento? O meglio, visto che la classe abbiente non ha sensibilmente sofferto della crisi, si potrebbe pensare di varare un progetto di vendita di un “diamante popolare”, per riconquistare quote di mercato che oggi privilegiano altri gioielli o, addirittura, che si sono disamorate delle pietre preziose? A partire dal 2009, l’offerta dei marchi di gioielleria si è molto differenziata: chi prima proponeva soprattutto pietre di qualità pura o molto pulita (VVS-IF) ha inserito poi anche una qualità commerciale con inclusioni (SI2). E’ da sottolineare inoltre l’inserimento, già dal 2004, del diamante nero, tra le pietre più utilizzate in gioielleria, insieme ai diamanti brown e alle varianti frost. Si tratta di diamanti molto belli che danno un tocco fashion alle collezioni; il loro valore è legato alle mode e alla domanda dei produttori: sono questi i “pop diamonds”? Un altro fenomeno è il ritorno del “Rose Cut”, taglio in voga negli anni passati, caratterizzato da una riflessione della luce molto bassa dovuta all’esiguo numero di faccette: a mio parere, nemmeno questo è sufficiente a riavvicinare il pubblico. Top top Light Brown - “TTLB” - è un tipo di diamante di colore bianco con una lieve sfumatura di marrone, taglio brillante, con un prezzo decisamente inferiore allo standard. Poiché i lotti sono molto misti, è difficile trovare continuità di colore, taglio e purezza, ma sarebbe un ottimo materiale per realizzare i nostri “pop diamonds”. Non si tratta tanto di una questione di prezzo, ma di moda e di diffusione dell’informazione. La mia conclusione è la seguente: senza un ente promotore del diamante, come quello che c’era qualche anno fa, è difficile catturare il consumatore, quotidianamente bombardato da informazioni di altri prodotti. Un diamante si sfoggia ma non si ostenta, per paura di furti, quindi non può diventare un fenomeno “social” come i telefonini, quelli sì ostentati in ogni momento. L’associazione orafa nazionale potrebbe chiedere un contributo a tutti gli esercizi di gioielleria, compresi i produttori, per colmare questo vuoto e creare una cultura del gioiello anche nei giovani. Giovani che spesso non ricevono più gioielli in regalo neanche per le feste comandate. Il diamante è un sogno da considerare, a mio parere, come una notte in un hotel a 5 stelle: un regalo speciale che ogni coppia, almeno una volta, vuole concedersi!

Pop Diamond, ovvero, il diamante per tutti Dario Ramerini Cultore della gioielleria e del design, comincia nell’azienda di famiglia al tempo dell’università, cimentandosi in esperimenti stilistici e di marketing. Gemmologo HRD, esperto di grafica pubblicitaria, ha tenuto lezioni presso alcune Università e Camere di Commercio. Attualmente è amministratore delegato de Ititoli. Jewellery and design expert, he begins in the family company at the time of university with stylistic and marketing deeds. HRD gemologist, and involved in graphic design, he has lectured at some Universities and Chambers of Commerce. He is currently CEO of Ititoli brand. @darioramerini

Pop Diamond, or the diamond for everybody The definition of Diamond should not be “indestructible” but “the most valuable stone”. Traditionally linked to important occasions, it is the symbol of power and luxury, it is the most important stone for investments at which many consumers are pointing in these times of instability. The change in the purchasing power of the Italian middle class together with the trendy proposals of fashion have led a great portion of customers to other types of jewelry which do not contemplate the use of diamonds. Some jewelry shops had to include cheaper articles in the offer to push daily sales in spite of inferior average sales receipt. How the diamond has been affected by this repositioning? Or rather, since the upper class hasn’t been significantly influenced by the crisis, can we launch a sale project based on the “popular diamond” to regain market shares shifted towards other jewels or even no more interested in precious stones? Starting from 2009, there has been a great change in the offer of major jewelry brands: those who used to propose especially pure quality or very clear stones (VVS – IF) have then added also diamonds with inclusions (SI2). It’s also to be noted, since 2004, the introduction of black diamonds, among the most used stones in jewelry together with brown diamonds and frost variants. We mean very beautiful diamonds that give a fashionable touch to the collections; their value is linked to the trends and to the demand of manufacturers: are these the pop diamonds? Another phenomenon is the return of the “Rose cut”, a vogue cutting in past years, characterized by a very slow reflection of light due to the small number of facets: in my opinion, even this is not enough to have the public back. Top top Light Brown – “TTLB” – is a whitish type of diamond with a slight hue of brown, brilliant cut, with a much lower price than the standard. Since the lots are very mixed, it is difficult to find continuity of color, cut and purity, but it would be an excellent material to make our “pop diamonds”. It’s not so much a matter of price but of fashion and of spread of information. My conclusion is the following: without a promoter authority of the diamond, as there was a few years ago, it is difficult to capture the consumer, daily assailed by information about other products. A diamond jewel is worn but not shown off, for fear of thefts, so it can’t become a “social” phenomenon such as mobile phones, those ones undoubtedly exhibited at all times. The National goldsmiths’ association could ask for a contribution to all jewelry shops, manufacturers included, to fill in the gap and create a culture of the jewel even in young people. In effect, often they haven’t received any jewels as a present even in the most classical celebrations. In my opinion, the diamond is a dream to be considered as a night in a five stars hotel: the special gift that every couple, at least once, wants to enjoy!



Close Up

Coscia Orecchini in oro e diamanti con perle coltivate Akoya; collana e bracciale con perle Akoya, con chiusure in oro e diamanti. Collezione Dim Light. n Earrings in gold and dia-

monds, with cultivated Akoya pearls; necklace and bracelet with Akoya pearls, with gold and diamonds clasps. Dim Light collection.

Close Up by Antonella Garello

Perle in grande stile Pearls in grand style

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Close Up

Mvee by Aspire Designs Collezione Wild at Heart: anello in oro bianco e oro rosa, con diamanti brown, perla South Sea, zaffiri blu. n Wild at Heart collection:

a ring in white gold and rose gold, with brown diamonds, South Sea pearl, blue sapphires.

Close Up

Coscia

48

Dalla collezione Gauguin,

n From the Gauguin collec-

bracciale con perle di Tahiti,

tion, bracelet with Tahiti

con chiusura in oro e diaman-

pearls, with gold and dia-

ti; anello in oro e diamanti

monds clasp; gold and dia-

con perla nera di Tahiti; anello

monds ring, with black Tahiti

in oro e diamanti bianchi e

pearl; ring in gold and white

neri con perla bianca austra-

and black diamonds

liana.

with white Australian pearl.


Pino Manna Anello della collezione Nastri, in oro bianco, con perla, smalto e brillanti. n A ring from the Nastri collection, in white gold with a pearl, enamel

Close Up

and diamonds.

49


Close Up

Stefan Hafner Orecchini Venus, in oro bianco e diamanti bianchi con perle South Sea. n Venus earrings, in white gold and white diamonds with South Sea pearls.

Comete Gioielli Bracciale della collezione Bouquet, in perle con oro bianco e diamanti. n A bracelet from the Bouquet collection, in pearls with white gold and diamonds.

Graziella Collezione Conchiglie. Anello in oro giallo con perla di Tahiti

Close Up

nera fluttuante. n Conchiglie Collection. Yellow gold ring with floating black Tahiti pearl.

50


Dada Arrigoni Bracciale della collezione Glamour, in coccodrillo grigio con due perle. Disponibile in diversi colori. n A bracelet from the Glamour collection, in grey crocodile with two pearls. It is available in different colours.

Qayten Orecchini della collezione Grappolo, in oro con diamanti e perle Akoya. n Earrings from the Grappolo collection, in gold with diamonds

Close Up

and Akoya pearls.

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Close Up

Mayumi Collezione Arena: anello in oro giallo con diamanti, zaffiri gialli e perla Mabe. n Arena collection: a ring in yellow gold with diamonds, yellow sapphires and Mabe pearl.

Utopia Pendente in oro rosa, con diamanti e perla South Sea. Dalla collezione Clair de Lune. n A pendant in rose gold, with diamonds and South Sea pearl. From the Clair de Lune

Close Up

collection.

52


Masriera Gabriella Rivalta

Sigh of Love: spilla-pendente

Collana Ninfea Verde, in oro

n Ninfea Verde necklace,

smalto a fuoco. n Sigh of

miniato a mano, con citrini,

in hand miniated gold, with

Love: yellow gold pendant

in oro giallo, con zaffiri rosa, brillanti, perla coltivata e

opale e ametista verde.

rose quartz, opal and green amethyst.

brooch with pink sapphires, brilliant-cut diamonds, one cultured pearl and fire enamel.

Close Up

perle barocche, quarzo rosa, citrine, baroque pearls,

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Close Up

Dust Kreations Pendente Il Mare d’Inverno, in oro, con perla nera di Tahiti e diamanti. n Il Mare d’Inverno pendant, in gold with black Tahiti pearl and dia-

Close Up

monds.

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Paolo Piovan Orecchini realizzati a mano, in oro bianco con brillanti, perle di Tahiti e perle rosa. Collezione Chandelier. n Earrings made by hand, in white gold with diamonds, Tahiti pearls and rose pearls.

Pendenti in oro bianco con

Rovian Anello in oro bianco e dia-

diamanti e perle australiane,

manti con perla South Sea.

dalla Sea Collection. n White

n A ring in white gold

gold pendants with diamonds

and diamonds with

and Australian pearls, from

South Sea pearl.

the Sea Collection.

Close Up

Falcinelli Italy

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Close Up

Schoeffel Anelli della collezione Cool Candy, in argento con perle di Tahiti e diamanti fancy. n Rings from the Cool Candy collection, in silver with Tahiti

Close Up

pearls and fancy diamonds.

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BibigĂŹ Anello Croisette, in oro rosa, con diamanti bianchi, diamanti brown e perla chocolate. n Croisette ring, in rose gold with white diamonds, brown diamonds and chocolate pearl.

MimĂŹ Orecchini a monachella della collezione Leela, in oro con diamante, topazio blu London e perla viola. n Earrings from the Leela collection, in gold with diamond, blue Lon-

Close Up

don topaz and purple pearl.

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Close Up

Ottaviani Orecchini in argento 925, con perle e zirconi. n Sterling silver earrings, with pearls and zircons.

Zoccai Collana in argento 925, con perle e fiori in resina corallo. Collezione Flower Power. n Sterling silver necklace, with pearls and coral resin flowers. Flower Power collection.

Misaki Dalla collezione Summer Road Trip, bracciale della linea Ushua誰a, in argento 925 rodiato, con perle bianche e oro e sferette in turchese. n From the Summer Road Trip collection, bracelet from the Ushua誰a line, in rhodiumplated sterling silver with white and bronze pearls

Close Up

and turquoise beads.

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Nihama Dalla collezione Stretchy,

Artlinea

bracciale in argento 925, con perle barocche fresh water di

Collana in argento 925 con

colore grigio e perle fresh

perla bianca e perle colorate.

water bianche. n From the

n Sterling silver necklace

Stretchy collection, sterling

with one white pearl and

silver bracelet with grey

coloured pearls.

baroque fresh water pearls

Close Up

and white fresh water pearls.

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Close Up

Michelangelo Gioielli Collana con perle di fiume; pendente in argento placcato oro rosa, con cammeo in conchiglia e rubini. Collezione Rinascimento. n Necklace with fresh water pearls; pendant in rose gold plated silver, with shell cameo and rubies. Rinascimento collection.

Ti Sento Milano Bracciale in argento 925 rodiato, con perle e zirconi. n Bracelet in rhodium-plated sterling silver, with pearls

Close Up

and zircons.

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Bluespirit Orecchini della collezione Audrey, in argento 925, con perle coltivate d’acqua dolce e zirconi. n Earrings from the Audrey collection, with fresh water cultivated pearls and zircons.

Misis Collana in argento placcato oro e zirconi bianchi; penden-

Alcozer & J

te con perla barocca d’acqua dolce. Collezione Sipadan. n Necklace in gold-plated silver

Anello con elementi marini in

and white zircons; pendant

ottone dorato, con perla,

with a fresh water baroque

smeraldo e strass. Dalla colle-

pearl. Sipadan collection.

zione Unic. n A ring with sea elements in gold-plated brass, with pearl, emerald

Close Up

and strass.

61


Close Up

“Lo sapevate che?” Un po’ di gossip sulle perle

L

o si voglia o no, a un po’ di pettegolezzi l’essere umano proprio non sa resistere. Ebbene, perlomeno cerchiamo di trarne, benevolmente, profitto. Nel caso nostro, infiliamolo nella conversazione di vendita, come un pizzico di sale nella pietanza: in giusta misura, le conferisce sapore; se scarso, la vivanda sarà insipida; se abbondante, immangiabile. Oltretutto, se ben dosato, come frase ad effetto, non fa nemmeno male alla nostra immagine professionale. Eccovi quindi un buffet di “lo sapeva, signora/signore, che...?”, da cui spizzicare: 1. Il termine perla deriva dal latino volgare pernŭla, diminutivo di perna, cosciotto ovvero prosciutto, per la forma del bivalve (ostrica perlifera) che a questi si richiamava. Buffo e inatteso, no?

Close Up by Luigi Costantini

Caio Giulio Cesare

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Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa Belgio

La nascita di Venere di Botticelli

2. Il nome proprio di persona Margherita (nella sua forma arcaica: Margarita), come pure il vocabolo che sta a designare l’omonimo fiore - pianta erbacea delle Composite - è, invece, l’originale vocabolo - margarita - che la lingua latina riservava alla descrizione di quel prodotto di secrezione del mollusco perlifero che noi chiamiamo perla. Se si è in vena di galanterie, quindi, dar della “perla di fanciulla” ad una donzella di nome Margherita è più che mai acconcio e rafforzativo! 3. La voce latina margarita è, semanticamente, la più appropriata per definire la perla: infatti, margarita-ae deriva dal greco margaritēs, a sua volta mutuato da un’espressione verbale che in sanscrito significa “figlia del mare”. 4. Proprio dall’associazione “perla figlia


Caligola e il suo cavallo

7. Gli antichi Romani andavano letteralmente pazzi per le perle. Qualche esempio: a. Caio Giulio Cesare regalò a una delle sue numerose amanti (chi era: Servilia, madre di quel Bruto che poi piantò un coltello in pancia al Caio Giulio, alle Idi di Marzo?) una perla del valore di 6 milioni di sesterzi; per dire, paragonando i valori d’acquisto, 1 sesterzio oggi varrebbe 2 euro, quindi qui si dette fondo a ben 12 milioni di euro: ci si sarebbe comprata mezza Roma! Che sia stato questo, in ultima analisi, il movente del delitto? Togliere di mezzo un pazzo dissipatore e maniaco sessuale, per di più?

Elisabetta I Regina d’Inghilterra

b. Caligola imperatore, nel nominare il suo cavallo preferito console di Roma, gli fece dono d’una magnifica collana di perle. Non se ne conosce il valore, ma considerando che erano tutte naturali del Golfo Persico, non si trattò di quisquilie. Vabbè che l’uomo era fuori di teschio, ma che dire allora del Caio Giulio di cui sopra? Evidentemente anche a quello, la vista di procaci curve e sinuose insenature ha ridotto il cervello in poltiglia! c. Pompeo Magno incluse tra i trofei del proprio trionfo, a conclusione delle vittoriose campagne militari, ben 33 corone di perle e un proprio ritratto interamente tempestato di perle. Correva l’anno 61 a.C. Che gli prese, a Pompeo, la “perlite”? 8. La perla è la più antica gemma conosciuta. Non ci possono esser dubbi in proposito: cavata dall’ostrica, è bell’e pronta. Non v’è bisogno alcuno di lavorazione: un prêt à porter dei bei tempi antichi! 9. Elisabetta I, Regina d’Inghilterra, se n’andava in giro sommersa da chili di perle, tanto da far dire al quasi contemporaneo storico Horace Walpole che “ella sembrava un idolo fatto tutto di perle e collane…” sicché il suo regno passò alla storia come “l’era delle perle”. Non è che Freud avrebbe potuto ravvisare in tal “libidine” perlacea un transfert dell’altra libido, essendo nota, della virginal virago reale, la strenua, pertinace, tetragona continenza? Di pettegolezzi sulle perle ce ne sarebbero a iosa, ma mi debbo fermare qui. Se la cosa vi potesse tornar utile, fatemi un fischio. Vale! (Statemi bene!). English translation: see page 130

Close Up

del mare”/“Afrodite nata dalla spuma del mare” (mito rappresentato dal celebre dipinto del Botticelli “La nascita di Venere”), è scaturita la forte valenza simbolica della perla come allegoria di bellezza, amore, sensualità, passione sessuale. Insomma, c’è da meravigliarsi se v’è - fra la donna e la perla - una fatale, archetipale, attrazione? Non solo: il mare è come una grande placenta di vita, da cui ha avuto origine la donna, anch’essa datrice e trasmettitrice di vita. Un destino comune. Anatema per quei maschi che, sordi e ciechi agli archetipali richiami, contrastano il muliebre anelare per la perla, non ravvisando in essa che un inutile orpello! 5. Margaritarius era il mercante di perle, mentre per margaritàio, in italiano, s’intende “l’operaio che nelle fabbriche di conterie della Laguna Veneta attende a trasformare in perline (dette anche margheritine o conterie) i tubetti di vetro o di smalto”. 6. Esiste una lapide sepolcrale di età Romano-Imperiale con iscrizione commemorativa d’un mercante di perle: “L. Valerius Primus negotiator margaritarius ab Roma” (L. Valerio Primo commerciante all’ingrosso di perle da Roma), recita l’epitaffio. Giardino lapidario del Museo Archeologico di Aquileia, capitale dell’allora X Regio Venetia et Histria, una tra le dieci più importanti città dell’Impero Romano (300.000 abitanti in epoca augustea), distrutta dall’unno Attila, oggi cittadina in provincia di Udine, ex mitico Nord-Est. S’io fossi un grossista di perle, non esiterei a prepararmi una lapide uguale e, chissà, assicurarmi così millenaria memoria!

63 Pompeo Magno






Flash bebé å

Sono tutti Royal babies They are all Royal babies Certo, il figlio di Kate e William è il bebé più famoso al mondo, ma quale neonato non viene

LeBebè Ciondolo a forma di bambina, in oro bianco e pavé di brillanti. n Baby girl-shaped pendant in white gold with brilliantcut diamond pavé.

ç

Morellato Linea Drops. Una serie di charms in onore delle principesse: la corona, la culla, il cuore e molti altri, in cristalli e smalti colorati. n A collection of charms in the princesses’ honour: the crown, the pram, the heart and many others, with crystals and colored enamels.

considerato un Royal Baby dai suoi genitori? Questi gioielli, preziosi, divertenti, scanzonati, sono pensati per tutti i futuri principini e principessine. n Even though Kate and William's child is undoubtedly the most famous baby in the world, is there a baby who is not considered a Royal Baby by his/her parents? These precious, funny and laid-back jewels are designed for all the future princes and princesses.

Flash Royal Baby

é EgoYou Ciondolo Co-

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roncina Elastic, in argento 925 e diamanti naturali, con filo, azzurro o rosa, in fibra elastica high-tech. n Coroncina Elastic pendant, in sterling silver and natural diamonds, with a hightech elastic thread, light blue or pink.

è Amore & Baci Brac-

ciale componibile in argento 925 e smalti con charms dedicati al nuovo nato. n Composable bracelet in sterling silver and enamels, with symbols dedicated to the newly born.



Flash anelli å

Polello Collezione Eterno. Anello in oro rosa con pavé di diamanti bianchi e neri. n Eterno Collection. Ring in rose gold with black and white diamond pavé.

Il lusso al dito Luxury at your finger Come pegno d’amore o da acquistare semplicemente perché piace, è il gioiello più desiderato dalle donne. Questi anelli, inoltre, sommano a un raffinato design la presenza di pietre preziosissime per caratura e qualità. n As a pledge of love or to be bought only because we like it, it is the jewel women desire most.

ç

Ponte Vecchio Gioielli Anello Poseidon in oro rosa, iolite, topazio, calcedonio e diamanti. n Poseidon ring, in rose gold, iolite, topaz, chalcedony and diamonds.

Moreover, these rings combine a refined design with stones that are extremely precious both as carats and quality are concerned.

Flash rings

ç I Gregori Linea Rotary.

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Anello in platino e diamanti bianchi e azzurri: ad eccezione del diamante centrale, ogni cerchio si muove. n Rotary Line. Platinum ring with white and light-blue diamonds: except for the central diamond, every circle moves around.

é

Amin Luxury Pezzo unico. Anello in oro bianco, con smeraldo taglio cuscino e diamanti taglio cuore. Realizzato su misura. n One of a kind. Ring in white gold with cushion-cut emerald and heart-shaped white diamonds. Custom made.



å

Grani Collezione Meissa (nome della stella della costellazione di Orione). Un ricamo in argento 925 con pietre. n Meissa Collection (name of a star of the Orion constellation). A lacework in sterling silver with stones.

Flash argento

Riflessi di luna Reflections of the moon Metallo prezioso e romantico, l’argento è diventato, in questi anni, sempre più un grande

ç Erika 925 Anelli in ar-

gento 925 e in argento rodiato con effetto anticato, e pietre di colore. n Rings in sterling silver and in rhodium-plated silver giving an antique finish, and natural stones.

protagonista della gioielleria, grazie a un design audace e a lavorazioni innovative. n A precious and romantic

metal, over the years silver has increasingly become an

é Silver Star Collezione

important protagonist of

Intreccio. Bracciali in argento 925, in diverse colorazioni. Anche con zirconi. n Intreccio Collection. Bracelets in sterling silver in different colors. Also with zircons.

jewellery, thanks to a bold design and innovative workmanship.

Flash silver

è Montblanc Silver Je-

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wellery Collection. Linea Preuves d’Amour, dedicata a quattro eroine romantiche. Questo bracciale si ispira ad Arianna. In argento rodiato, onice e calcedonio. n The line Preuves d’Amour is dedicated to four romantic heroines. This bracelet is inspired by Arianna. In rhodium silver, onyx and chalcedony.



Flash tendenze

Novità d’Autunno Autumn novelties Tra le novità che il settore presenta in occasione del prossimo Autunno/Inverno c’è l’imbarazzo della scelta: gioielli che s’ispirano al passato o dal design moderno e originale. E poi colore, anche in nuance insolite, e diaman-

å

Saki Anelli Chevalier in argento con iniziale in cammeo sardonico e zirconi tutto intorno. n Chevalier rings in sterling silver with a sardonix cameo initial and zircons all around.

ti, magari piccoli, ma sempre di grande effetto. n Among the novelties of the industry for the next autumn/winter collections there is an embarrassment for riches: jewels taking inspiration from the

ç 1AR by UNOAERRRE

past or characterised by a

Bracciale in ottone dorato. n Gilded brass bracelet.

modern and original design. And then the colours, even in unusual nuances along with small but impressive diamonds.

Flash tendence autumn

é

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Dexter Milano Time Machine Double. Anello in argento 925 con citrino. Il marchio devolve parte degli incassi ai progetti di microcredito della ONG PlaNet Finance. n Time Machine Double. Ring in sterling silver with citrine. Part of the takings go to the ONG PlaNet Finance microcredit projects.


è

Recarlo Collezione Fresh. Una novità frutto di anni di ricerca. Due le linee, White e Color: in oro bianco 18 k e diamanti, la prima; in oro 9k e colori intensi la seconda: viola, blu, verde, rosa, giallo, cangianti o mat, anche con diamante. n Fresh collection. A novelty, the fruit of years of research. It includes two lines, White and Color: the former in 18 k white gold and diamonds, while the latter is manufactured in 9 k gold and brilliant colours: violet, blue, green, pink, yellow, iridescent or matt, also with a diamond.

ê Carla Coral Collana in

corallo rosso con grande centrale in cammeo sardonico, piccoli charms in corallo e brillanti. n Necklace in red coral with big central element in sardonix cameo, small coral charms and brilliant-cut diamonds.

ë Alisei Bracciale con

grandi pietre colorate racchiuse in un ovale in argento graffiato. n Bracelet with big colored stones, enclosed by sterling silver scratched ovals.

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Flash tendenze autunno

ì MadamI’madam Un

í SE.MA..VÌ Giovanissi-

Flash tendence autumn

mo brand ideato da Serena Maria Savi nel 2013. “Curlneverending jewel” è un doppio anello che diventa ciondolo, bracciale o collier a seconda degli elementi utilizzati. In argento e cristalli Swarovski. n A really young brand created by Serena Maria Savi in 2013. “Curl-neverending jewel” is a double ring that can be turned into a pendant, a bracelet or a necklace, according to the elements used. Made in silver and Swarovski crystals.

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marchio (e un palindromo inglese). Anelli Trifolium: fusioni a cera persa in argento e argento rodiato con pietre naturali. n A brand (and an English palindrome). Trifolium rings: lost-wax castings in silver and rhodium silver with natural stones.

î Chiummariello Anelli Chevalier in argento 925 smaltato in vari colori con simboli zodiacali. n Chevalier rings in sterling silver enamelled in various colors and zodiac signs.


J Nomination MyBonbons Collections Bracciali e bracciale-orologio in pelle e in acciaio e oro, impreziositi da simboli portafortuna, segni zodiacali, iniziali. n Bracelets and watch-bracelets made in leather, in steel and gold, embellished with charms, zodiac signs, initials.

K Amen Collection

L

Sogni Gioielli Linea Chiodo Fisso. Bracciali in Abs e argento 925 con diamanti, zaffiri e rubini incastonati a mano. In 10 versioni di colore: a Ottobre sarà disponibile in oro rosa. Packaging multicolor. n Chiodo Fisso Line (“A fixed idea”). Bracelets in Abs and sterling silver with diamonds, sapphires and rubies set by hand. In 10 different colors, rose gold will be available in October. Multicolor packaging.

Bracciale turchese della Collezione Amen Fashion e bracciale bianco della Collezione Amen Classic. Realizzati in vera pelle a concia vegetale, recano la preghiera “Padre Nostro” in inglese e in latino (disponibile anche l’italiano). In 12 colori e tre misure. Distribuito da A&G Italia. n A turquoise blue bracelet belonging to the Amen Fashion Collection and a white bracelet of the Amen Classic Collection. Manufactured in real vegetable tanning leather, they carry the prayer "Our Father" in English and Latin (also available in Italian). In 12 colours and three sizes. Distributed by A&G Italia.

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Flash orologi

L’Italian style tra design e tecnica I brand italiani di orologeria si stanno affermando sul mercato dell’alto di gamma, grazie alla capacità di creare modelli dalle caratteristiche uniche e dalle tecnologie avanzate. n The Italian brands of watch manufacturers are conquering a position in the high range market thanks to their ability of creating unique models characterised by cutting edge technologies.

Flash watches

ç i’m Watch Ideato nel

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2011 da Manuel Zanella e Massimiliano Bartolini, è uno Smartwatch compatibile con iPhone e Android. Le funzioni di alta tecnologia sono racchiuse in oro, argento e platino. n Designed in 2011 by Manuel Zanella and Massimiliano Bartolini, it is a Smartwatch compatible with iPhone and Android. Its high technology functions are built in gold, silver and platinum.

å

Gaga Milanò Manuale Thin 46 mm. Cassa in oro bianco, movimento al quarzo Swiss Made, spessore 7,5 mm. Corona a vite alle ore 12 e numeri stilizzati. Cinturino in cocco. n White gold case, Swiss made quartz movement, 7,5-mm thickness. Screw crown at twelve o’clock position and stylized numbers. Crocodileskin watch-strap.


é Meccaniche Veloci

Chrono Driver. Facilmente leggibile per i piloti. Movimento automatico ETA 7750, con telaio, cassa e fondello in titanio, lancette e indici luminosi (diametro di 38 mm). Cinturino in vitello. Impermeabile a 10 atm. n Easily readable for pilots. ETA 7750 automatic movement, with titanium frame, case and back, luminous hands and indices (38-mm diameter). Calf-skin watchstrap. Waterproof at 10 atm.

ê Visconti W 102 25th

è U-Boat

The Unicum. Orologio creato da Italo Fontana, personalizzato e interamente fatto a mano. Cassa in titanio IP Black, quadrante in ottone nero con indici in luminova, cinturino in cuoio trattato con applicazioni in argento e bronzo.

n A customised watch designed by Italo Fontana, entirely handmade. IP black titanium case, black brass face with luminova indices, cured leather watch-strap with applications in silver and bronze.

Anniversary GMT Elegance. Cassa e ponti superiori in acciaio inox, diametro mm. 42, spessore mm. 15,20. Movimento Automatico Swiss Made (42 ore di riserva di marcia) visibile dalla cassa. Quadrante silver e finitura guilloché rayon, sfere oro e minuti su disegno esclusivo Visconti. Cinturino e fibbia in alligatore opaco. Impermeabile a 10 atm. n Stainless steel case and upper bridges, 42 mm diameter 15,20 mm thickness. Swiss Made automatic movement (42-hour power reserve) visible from the case. Silver face and guilloché rayon finishing, gold hands and minutes on Visconti exclusive design. Mat crocodileskin strap and buckle. Water resistant at 10 atm.

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Flash orologi

ç Festina Chrono Bike

Collection 2013. Movimento al quarzo, cassa di diametro 44,50 mm., bracciale in acciaio 316L rivestito di poliuretano e silicone. Impermeabile a 10 atm. n Chrono Bike Collection 2013. Quartz movement, 44,50 mm diameter case, 316L steel strap coated in polyurethane and silicone. Water resistant at 10 atm.

I “must” dei veri sportivi The must haves for true sportsmen Per chi va per mare e non vuole farsi sorprendere dagli imprevisti, per i ciclisti incalliti, per chi ama le grandi avventure su strada: ecco alcuni gioielli della tecnologia dal design “forte” ma classico. n For sea goers who do not

want to be surprised by unexpected events, for heavy cyclists, for those who love great adventures on the road: we present some ‘jewels’ of technology characterised by a “strong”, but classic design.

Flash watches

é Frederique Constant

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Collezione Vintage Rally, Mod. FC-392HVG6B6 in edizione limitata (1888 pezzi) per celebrare The Adventure Ultimate Driving PechinoParigi. In acciaio, 25 jewels, con riserva di carica di 46 ore, cinturino in Crococalf. Resistente all’acqua fino a 10 atm. n Vintage Rally Collection A limited edition (1888 pieces) Mod. FC392HVG6B6 to celebrate The Adventure Ultimate Driving Beijing-Paris. Made of steel with 25 jewels, a 46-hour power reserve, croc calf strap. Water resistant at 10 atm.

å

Garmin Quatix™ Specifico per il settore nautico, semplice da utilizzare e tecnologicamente all’avanguardia. Funzioni regata, ricevitore GPS integrato, funzione MOB (Man Over Board), connessione wireless, struttura in acciaio, display LCD. Leggero e impermeabile. n Quatix™ specially designed for the nautical industry, easy to use and equipped with a cutting edge technology. Regatta functions, built in GPS receiver, MOB (Man Over Board) function, wireless connection, steel frame, LCD display. Light and water resistant.

è

Torque Watch Collezione Skipper (Skp02kr). Realizzato in acciaio inossidabile 316L, con movimento al quarzo. Resistente all’acqua fino a 100 metri. Distribuito da Torque Italia.

n Skipper collection (Skp02kr). Manufactured in 316L stainless steel with quartz movement. Water resistance rating at 100 metres. Distributed by Torque Italia.



Flash uomo

å

Biegert&Funk Qlocktwo®. Orologio di design, segna l’ora in inglese, tedesco, francese (in italiano dall’autunno). Cassa e quadrante in acciaio con trattamento DLC, cinturino in pelle. Distributore Italia: DHM, Milano. n A design watch telling the time in English, German, French (in Italian by next autumn). Steel case and face with DLC treatment, leather strap.

Eleganza high-tech High-tech elegance Total black: sempre attuale ed

ç Barakà Bracciale in oro

elegante, molto maschile - ma

rosa, acciaio inossidabile con trattamento PVD nero, acciaio lucido e un diamante bianco. n Bracelet in rose gold, stainless steel with black PVD treatment, polished steel and a white diamond.

piace anche alle donne. Ecco alcune novità, tutte “da polso”, di grande design e di accurata fattura.

Total black: always

modern and elegant, though extremely manly, it is appreciated by women. Here are some new pieces for the wrist, characterised by a great design and an accurate manufacturing.

é

Flash man

è

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Mannucci Gioielli Collezione Magnet. Bracciale componibile in pelle con elementi in argento invecchiato e pietre dure. n Magnet Collection. Composable leather bracelet with aged silver elements and stones.

Marco Ta Moko Gemelli in oro nero 18kt e diamanti bianchi. Il nuovo brand si ispira ai simboli e ai significati della cultura Maori. n Cuff-links in black 18kt gold and white diamonds. The new brand’s inspiration comes from the symbols and meanings of the Maori culture.



Extravaganza

Tutti diversi tutti unici All different, all unique Nati per l’inaugurazione del nuovo negozio di Milano, i “Superbangles” saranno in tour nei negozi esclusivi e nelle boutique di cui Giovanni Raspini è cliente. n Designed for the opening

of the new store in Milan, the “Superbangles” will be on tour in the most exclusive shops and boutiques which boast Gio-

Extravaganza

vanni Raspini as their client.

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Potenza espressiva e fantasia caratterizzano “Superbangles”, un nuovo “divertissement” di Giovanni Raspini. 21 pezzi unici nati dalla curiosità e dalla creatività dell’argentiere toscano, ispirato dal Monumento dei Quattro Mori di Livorno. In argento 925, sono vere e proprie sculture da portare al braccio: pezzi unici o in serie limitata, arricchiti da piume, coralli, zanne di conchiglia, cristalli di rocca... Un inno all’ottimismo e alla straripante vitalità di Raspini, che vuole condividerli con le donne che indossano i suoi pezzi. Gioielli che esprimono carattere, bellezza e, soprattutto, rappresentano la vera creatività italiana. n "Superbangles", a new "divertissement" by Giovanni Raspini, are characterised by expressive power and imagination. 21 unique items, conceived thanks to the curiosity and creativity of the Tuscan silversmith who took inspiration from the Mo-

Coccodrillo Piume

Quattro Mori

nument of the Four Moors in Livorno. Made in sterling silver, they are real sculptures to be worn on the wrist: unique or limited series jewels, embellished by feathers, corals, shell pieces, rock crystals. They are a hymn to the optimism and overwhelming vitality of Giovanni Raspini, who wants to share them with the women wearing his jewels. They communicate personality, beauty and, above all, are the representative of the true Italian creativity.


Esplosione di Colori

Zanne

Red Coral

Leopardo

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Negozi Giovanni Raspini È stato inaugurato nel Maggio scorso il nuovo store Giovanni Raspini, in Corso Monforte a Milano, nella vicina e centralissima Piazza San Babila. La boutique, che ha ospitato per l’occasione la mostra-evento “Superbangles”, è uno spazio raffinato che espone le collezioni in argento di gioielleria e per la casa dell’argentiere toscano. n The new Giovanni Raspini Store was opened last May in Corso Monforte, Milan, near the central area of Piazza San Babila. The boutique, which hosted the “Superbangles” exhibition, is a refined space displaying silver jewellery collections and for the home of the Tuscan silversmith.

Stefan Hafner In Via Borgonuovo, a Milano, Stefan Hafner ha aperto un nuovo elegante showroom, realizzato dall’architetto Luigi Ferrario, che, nel creare il lay-out dello spazio, ha preferito dare la massima visibilità ai preziosi. Nello showroom sono presenti anche gli altri marchi del gruppo Leading Italian Jewels Nouvelle Bague, Valente Milano, Io Sì e Porrati. n Stefan Hafner has just opened a new elegant store in Via Borgonuovo, Milan, designed by architect Luigi Ferrario who, in realising the layout of his showroom, tried to emphasise the presence of jewels. The showroom also hosts other brands belonging to the Leading Italian Jewels Group, such as Nouvelle Bague, Valente Milano, Io Sì and Porrati.

Bluespirit

Shops

Richard Mille

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Il Prestige Village di Porto Cervo, in Sardegna, è un lussuoso spazio che ospita marchi prestigiosi e, dall’estate scorsa, la maison Richard Mille è presente con le sue collezioni di orologi. All’inaugurazione, tra gli ospiti, anche Roberto Mancini, Ambasciatore Richard Mille. n The Prestige Village of Porto Cervo, in Sardinia, is a lavish space hosting prestigious brands and, since last summer, the Maison Richard Mille has been present with its collection of watches. Roberto Mancini, Richard Mille Ambassador, was present at the opening, among other guests.

Nuovo punto vendita per Bluespirit, catena di gioielleria ed orologeria controllata da Morellato Group, all’interno del centro commerciale Fiordaliso, a Rozzano, vicino a Milano. Il negozio, di 80 metri quadrati, è giocato sui colori bianco e blu del brand. n A new store for Bluespirit, the jewel and watch chain of stores controlled by Morellato Group, opened in the Fiordaliso Shopping Center, in Rozzano, near Milan. The 80 sqm. store is designed on the blue and white colours of the brand.





I personaggi de

Il motto di Tonino Boccadamo: fare tanto fare bene, fare del bene

People by Marina Morini

Gioielli e beneficenza. Le due grandi passioni della sua vita sono legate ad un unico obiettivo: essere utili a chi ha più bisogno.

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English translation: see page 131

L

ei coniuga il suo lavoro di imprenditore a quello di persona coinvolta in tante attività solidali a favore dei poveri, degli ammalati, degli sfortunati. Come riesce a conciliare due impegni così importanti? Se è il cuore a comandare le tue azioni, e tu gioisci di questo, riesci a mettere in secondo piano anche hobby e svaghi, e a dare il tutto per tutto per raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato. È questo il segreto per riuscire: la passione! Io credo che ognuno debba essere artefice del proprio destino. La vita con me non è stata clemente, la poliomielite mi affligge sin dall’infanzia, e questo mi ha fatto capire i veri valori, sviluppando una particolare sensibilità verso quelle tematiche sociali che oggi imbarazzano ed indignano così tanto. Secondo lei, quali valori e sen-

timenti può rappresentare il gioiello nella società di oggi? Il gioiello è legato ad un momento particolare e ha il potere di renderlo indelebile, per sempre. Pensiamo ad un momento importante come la nascita di un figlio, o il giorno del matrimonio: c’è sempre un gioiello a coronare un lieto evento, portatore di valori insostituibili ed eterni. La Fondazione Boccadamo è nata un anno fa ed ha già al suo attivo progetti di grande rilievo: dal sostegno del Burkina Faso alle case di Haiti, contro la polio e per le persone disabili, attraverso la creazione di una Scuola Orafa per Disabili. Qual è il suo prossimo obiettivo? Siamo attenti e molti vicini ai bisogni delle persone meno fortunate, in particolare i malati e i bambini. Vogliamo replicare il successo di “Un Cuore di Solidarietà”, la partita benefica che si è svolta lo scorso Giugno a Frosinone e con la quale siamo riusciti a raccogliere fondi per acquistare due macchinari per il nostro ospedale civile, così

da permettere alla cittadinanza di usufruirne, senza dover ricorrere alle cure a pagamento. Personalmente, si ritiene soddisfatto di quanto ha realizzato finora nella vita? Sì sono molto soddisfatto, anche se non mi fermerò di certo qui! Ogni traguardo raggiunto è la spinta per un nuovo punto di partenza, si può sempre fare di più, e io ho ancora mille e più energie da mettere in pratica per realizzare tutti i miei sogni! In un momento tanto complesso, socialmente ed economicamente, cosa chiederebbe al settore orafo? Una richiesta che vale per tutti i settori: il rispetto! Rispetto delle regole economiche, commerciali e soprattutto morali. La crisi ha generato un aumento di copie dei prodotti. Purtroppo ne facciamo le spese anche noi: soprattutto il nostro TooBe è molto copiato, nonostante le tante azioni legali che abbiamo intrapreso a difesa dello stesso. C’è bisogno di maggior tutela per preservare il lavoro artistico/ intellettuale che oggigiorno molti di noi svolgono.


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Storia d’impresa

Spilla colibrì. Collezione Market Place Linea I Giardini di Marzo

Alberto e Claudia Piaserico

Case history by Antonella Garello

L’argento di Misis bello, possibile, per tutte le donne

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Un passaggio generazionale riuscito, gioielli inconfondibili, costi contenuti: la storia di un successo.

Q

uella di Misis è la storia, per certi versi tipicamente italiana, di un’impresa di famiglia dal successo crescente e ininterrotto. Fondata a Vicenza nel 1986 da Bruno e Maria Ester Piaserico, Misis (il nome fu ispirato a Bruno, sub appassionato, da un gamberetto asiatico di grande dinamicità e armonia) si fa conoscere per una produzione di linee classiche in argento, ma è l’ingresso dei figli Alberto e Claudia a rivoluzionare la storia dell’azienda e a

decretarne il successo internazionale. Claudia, laurea in giurisprudenza e notevole vena artistica, si occupa fin da subito della creatività e dell’immagine, mentre il secondogenito Alberto, bocconiano con esperienze nella grande distribuzione, assume la direzione della gestione commerciale e del marketing. In pochi anni Misis diventa alfiere di una gioielleria in argento - fino ad allora considerato poco più che il “fratello minore” dell’oro - dal costo accessibile ma curata in ogni particolare a partire Collezione Eden


Collezione Farfalle

dal progetto, realizzata in diversi laboratori artigiani del vicentino, legata alla moda e di grande indossabilità. Ogni anno l’azienda propone due collezioni, legate al mondo fashion per stile, materiali, colori e ispirazione. L’utilizzo dell’argento, degli zirconi o degli smalti consente la realizzazione di gioielli dal costo contenuto ma al tempo stesso, per l’elevata qualità dello stile e della lavorazione, sorprendenti, ricchi di spunti, lontanissimi da un’offerta seriale e anonima: perfetti per la donna di oggi, che ama cambiare accessori a seconda delle occasioni d’uso. Nel giro di pochi anni, i fratelli Piaserico vedono premiati i

loro sforzi: i gioielli Misis sono apprezzati dalle migliori gioiellerie italiane e sono sempre più richiesti dai mercati esteri. Oggi l’azienda ha distributori in America, con base a New York, nell’Estremo Oriente, con sedi a Hong Kong e Singapore, in Spagna, con rappresentanze a Barcellona e a Valencia, e in Portogallo, Germania, Grecia, Russia, Caraibi e Maldive. È del 2010 l’apertura, nel centro storico di Verona, del primo negozio monomarca, all’insegna del Made in Italy anche negli arredi: uno spazio concepito non solo come “punto vendita”, ma piuttosto come accogliente luogo di incontro, dove sostare e indossare con tran-

quillità le creazioni proposte. Col tempo sono arrivate anche importanti soddisfazioni: nel 2010 l’azienda partecipa ai Grammy Awards e suoi gioielli vengono indossati da star del calibro di Rihanna, Mickey Rourke, Sarah Jessica Parker, Eva Longoria. Nel 2011 viene conferito a Claudia Piaserico il premio Marisa Bellisario, riconoscimento per l’eccellenza italiana nel mondo, quell’anno significativamente intitolato “Donne: innovazione e capitale umano”. Un riconoscimento che Claudia Piaserico volle dedicare proprio alle donne, “protagoniste indefesse delle mille sfide quotidiane”. English translation: see page 131

95 Anello pesce palla


L’intervista

Fondo pensione per gli orafi? Un’idea da riproporre

Interview by Sonia Sbolzani

Intervista a Paolo Zani, sindacalista con il Patronato INAS, collaboratore di emittenti televisive su temi previdenziali e pensionistici, consulente di associazioni di volontariato.

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S

iamo consapevoli che questo sia un momento particolarmente delicato, dati i guai di banche e Borse, per affrontare un tema simile. Eppure, avvertiamo da tempo presso gli operatori del business orafo l’esigenza di poter contare su un proprio fondo pensione, che garantisca uno specifico strumento di previdenza complementare. Auspicando che una tale iniziativa venga ripresa in considerazione, vogliamo proporre qui uno stimolo di riflessione a tutte le associazioni di categoria, così che possano valutare insieme se sia opportuno e fattibile portare avanti il progetto. È noto come la previdenza indipendente e volontaria, a seguito

delle riforme del sistema pensionistico italiano, costituisca ormai l’unica via percorribile per potersi assicurare un futuro sereno. Si prevede che nel 2025, quando andranno in quiescenza gli attuali cinquantenni, la rendita pubblica sarà solo del 30% circa per i lavoratori autonomi. Pertanto, attivare la sottoscrizione ad un fondo pensione sarebbe auspicabile non solo per gli operatori professionali, ma anche per i loro collaboratori e familiari, soprattutto per le “nuove generazioni” già attive in azienda. Ricordiamo, a onor del vero, che già nel 2000 stava per divenire realtà il Fondo Pensione Confedorafi, creato “su misura” per il settore. Tuttavia, per passare dalla fase “costituente” a quella “effettiva”, necessitava di raggiungere in tempi rapidi il traguardo di 1000 pre-adesioni, quota rimasta un puro miraggio. E così il progetto svanì. Forse la categoria orafa non l’aveva compreso pienamente, diffidandone o sottovalutandolo. Forse i tempi non erano ancora maturi. Comunque non era concepito così male…

Esso si configurava come uno strumento complementare flessibile e gestito liberamente dai sottoscrittori. Il fondo utilizzava il metodo a contribuzione definita per dare la possibilità all’aderente di decidere quanto versare in relazione al suo reddito ed alla sua convenienza fiscale. Le quote versate da ogni iscritto confluivano in un suo conto individuale e, al momento del pensionamento, venivano sommate ai rendimenti ottenuti dalla gestione degli importi stessi, costituendo uno specifico montante finanziario da utilizzare per il pagamento della rendita. Periodicamente, inoltre, ogni aderente avrebbe ricevuto l’estratto conto della propria posizione, in cui era illustrata la situazione contributiva personale. I sottoscrittori potevano dedurre fiscalmente fino al 12% del reddito imponibile e fino ad un massimo di 5165 €; questo beneficio tributario si affiancava a quello eventualmente usufruito da una polizza sulla vita e sugli infortuni. Erano previste tre linee di investimento: “Argento” (finalizzata a conse-


Paolo Zani

guire il mantenimento del valore di capitale ed un suo graduale incremento nel tempo mediante le opportunità offerte dal mercato monetario ed obbligazionario italiano ed estero), “Oro” (volta a cogliere le chance del mercato obbligazionario italiano ed estero, con un livello di rischio medio-basso e l’obiettivo di accrescere in almeno tre anni il valore del capitale conferito), “Platino” (mirante a sfruttare le occasioni di rivalutazione emergenti dai mercati azionari ed obbligazionari italiani ed esteri, con lo scopo di conseguire in almeno cinque anni la crescita del capitale versato, con un livello di rischio medioalto). Oggi, istituire un fondo pensionistico comune - magari sotto l’egida di una grande confederazione - sarebbe anche un modo per valorizzare il ruolo delle associazioni di categoria, poiché siamo convinti che la

crescita di un comparto così importante come quello orafo debba pure passare attraverso di esse. Abbiamo voluto approfondire la questione parlandone con Paolo Zani, noto sindacalista che ha maturato una lunga esperienza col Patronato INAS prima a Parma e poi a Milano. Collaboratore di varie emittenti televisive (tra cui Rai3) su temi previdenziali e pensionistici, Zani è consulente di varie associazioni di volontariato. Che tipo di fondo pensione suggerirebbe agli operatori orafi? Innanzitutto bisogna specificare a chi si fa riferimento. Se parliamo dei lavoratori dipendenti del settore orafo e argentiero esiste già un fondo chiuso o negoziale, il Fondo Cometa. È uno dei più importanti Fondi Complementari operanti

in Italia ed è stato esteso anche ai lavoratori dipendenti del settore orafo e argentiero per un accordo firmato il 1° Febbraio 1999. È un fondo negoziale (previsto dal contratto collettivo di lavoro firmato tra le parti datoriali e sindacali) costituito come forma di associazione il 21 Ottobre 1997 per un accordo tra le organizzazioni di categoria delle imprese (Federmeccanica, Assistal e Intersind) e dei lavoratori (Fim, Fiom, Uilm e Fismic). È stato autorizzato all’esercizio dalla COVIP - Commissione di Vigilanza e Controllo sui Fondi Pensione - l’11 Novembre 1998, è iscritto all’albo dei Fondi Pensione con il numero 61 ed è finalizzato all’erogazione di trattamenti pensionistici comple-

mentari del sistema obbligatorio. Ai sensi del Decreto Legislativo 252/2005 Cometa ha provveduto agli adeguamenti statutari e regolamentari ottenendo l'approvazione degli stessi, da parte della COVIP con delibera del 10 Maggio 2007. Se ci riferiamo, invece, agli operatori del settore, lavoratori autonomi o artigiani, la questione è diametralmente opposta. Ovviamente, non siamo nel campo dei “fondi chiusi” o negoziali, ma in quello dei “fondi aperti” e qui la fantasia si sbizzarrisce. Regolarmente registrati alla COVIP i Fondi aperti sono oggi circa 60. In questo caso il suggerimento che si potrebbe dare è quello che l’Associazione di categoria valuti le offerte del mercato (i fondi aperti sono gestiti da Assicurazioni e S.G.R. – Società di gestione del Risparmio – con Banca depositaria) per trovare quello che dia maggiori garanzie. È possibile l’adesione ad un Fondo aperto come Associazione di lavoratori autonomi, ed in questo caso l’importo delle spese di gestione è inferiore rispetto alle adesioni individuali; di conseguenza il rendimento netto sarà superiore anche per il singolo associato.

97


L’intervista

Come per altro detto nell’articolo introduttivo, il problema della creazione e gestione di un Fondo pensionistico autonomo è quello del numero degli aderenti. Solo se si raggiunge la “massa critica” è possibile dar vita ad un fondo autonomo che abbia una qualche possibilità di erogare nel tempo le prestazioni pensionistiche previste dal regolamento. Quali caratteristiche dovrebbe possedere tale fondo? Le caratteristiche sono quelle previste dalla legge e dalla COVIP. Riporto testualmente quanto previsto per il riconoscimento di un Fondo aperto. “Fondi pensione aperti sono forme pensionistiche complementari alle quali, come suggerisce il termine “aperti”, possono iscriversi tutti coloro che, indipendentemente dalla situazione lavorativa (lavoratore dipendente o autonomo/libero professionista), intendano costruirsi una rendita integrativa della pensione di base. I Fondi pensione aperti sono costituiti sotto forma di patrimonio separato e autonomo rispetto a quello della società che li istituisce – banca, società di gestione del risparmio (SGR), società di intermediazione mobiliare (SIM) e impresa di

98

assicurazione – e sono destinati esclusivamente al pagamento delle prestazioni agli iscritti; non possono essere utilizzati per soddisfare i diritti vantati dai creditori della società in caso di fallimento di quest’ultima. L’attività del Fondo pensione è disciplinata dal Regolamento. Questo documento definisce gli elementi identificativi del Fondo (denominazione, istituzione e scopo), le caratteristiche (l’importo dei contributi, il metodo di calcolo delle prestazioni – a contribuzione definita – le politiche di investimento, le spese per la partecipazione a carico dei destinatari), i profili organizzativi (il Responsabile del Fondo pensione e la struttura amministrativa), i rapporti con gli aderenti (modalità di adesione, le informazioni da fornire agli iscritti)”. Quali linee di investimento si potrebbero contemplare? Generalmente le linee di investimento sono tre o quattro. Esistono linee prudenziali che investono esclusivamente in titoli di Stato, linee obbligazionarie o miste nelle quali l’investimento maggiore avviene in

obbligazioni, linee azionarie quasi o esclusivamente in azioni. Vi è anche la possibilità di un investimento in linee che hanno una polizza assicurativa sottostante che garantisce un rendimento minimo con commissioni solitamente più alte. In generale le linee non investono in un solo prodotto: quello che cambia è la percentuale di ogni singolo prodotto. Per capirci, se una linea avrà il 90% di obbligazioni e il 10% di azioni, ci troveremo di fronte ad una linea prudenziale e viceversa. Al di là dei nomi di fantasia più o meno allettanti dati alle linee di investimento, si prevede: 1. Linea garantita: garanzia di rivalutazione del capitale investito attraverso una politica di investimento orientata verso titoli di breve e media durata (titoli di stato e obbligazioni) con polizza assicurativa. Il comparto di

investimento assicura un risultato di gestione almeno pari alla somma dei versamenti netti effettuati nel comparto, ciascuno capitalizzato al tasso minimo garantito (1,5% o 2%). Il grado di rischio è, ovviamente, molto basso. 2. Linea monetaria o prudenziale: l’investimento avviene in titoli di Stato con rendimenti in genere limitati ma quasi privi di rischio. Il grado di rischio è medio/basso. 3. Linea obbligazionaria mista: investimento prevalente su titoli obbligazionari di lunga durata con una percentuale variabile di azioni. Grado di rischio: medio. 4. Linea medio-difensiva: inve-


stimento esclusivamente azionario e su lungo periodo (20/30 anni). Grado di rischio: alto. Quali sono i pro e i contro dei fondi pensionistici? La previdenza obbligatoria, nel futuro, assicurerà sempre meno risorse. Si prevede infatti che, nel 2025, il tasso di sostituzione, dove per tale si intende il rapporto tra pensione e ultimo reddito percepito, sarà pari al 30% per i lavoratori autonomi e del 50% per i lavoratori dipendenti. Oggi, tanto per dare un termine di paragone, siamo attorno al 75% per i lavoratori dipendenti. Si pone quindi il problema di come assicurarsi una pensione complementare o integrativa. I Fondi pensionistici possono dare questa risposta. Per i lavoratori dipendenti i “fondi chiusi o negoziali” rappresentano già una buona risposta in quanto il lavoratore rinunciando al TFR (trattamento di fine rapporto di lavoro) e versando una quota percentuale (1% o 2%) del salario si assicura una pari quota di versamento

da parte del datore di lavoro; in questo modo l’aderente al Fondo chiuso riesce negli anni a costituirsi un “montante contributivo” che gli assicurerà una rendita interessante. Diverso è il caso dei lavoratori autonomi i quali, in mancanza del TFR e della quota del datore di lavoro, devono necessariamente versare una contribuzione maggiore rispetto ai la-

sono soggetti ad un'aliquota fissa dell'11%, rispetto al 12,5% di altre forme di risparmio • Tutti i guadagni realizzati dal Fondo Pensione non sono tassati, perché già soggetti a tassazione durante la permanenza nel Fondo. Al momento della prestazione sono soggetti a tasse solo i contributi versati. In più la permanenza protratta nel tempo ai fondi pensione aperti viene premiata con una riduzione dello 0,30% per ogni anno successivo al quindicesimo. Lo "sconto" può arrivare fino al 6%: un'evidente convenienza fiscale a seguito di una duratura permanenza nel Fondo. Un altro vantaggio è costituito dal risparmio forzoso che l’aderente al Fondo è costretto a realizzare. Grossi svantaggi, onestamente, non ne vedo, se non quelli legati al rischio nella scelta della linea di investimento. In generale prima si aderisce ad un Fondo, meglio è: questo perché la contribuzione si rivaluta nel tempo ed anche perché investimenti sul lungo periodo (20/30 anni) permettono di scegliere linee più aggressive con rendimenti non garantiti, ma sicuramente più interessanti.

Lavoratori autonomi: nel 2025 il rapporto tra pensione e ultimo reddito sarà pari al 30% voratori dipendenti per potersi assicurare un buon “montante contributivo”. Il montante contributivo è la sommatoria di tutte le contribuzioni versate al fondo. I vantaggi dell’adesione ad un Fondo, anche aperto, sono sostanzialmente quelli fiscali: • Possibilità di dedurre dall'Irpef fino a 5.164,57 euro l'anno, con un consistente risparmio fiscale che varia a seconda dell’aliquota IRPEF massima applicata • I rendimenti generati dal Fondo

Qual è il futuro della previdenza in Italia? La previdenza obbligatoria è ormai abbastanza blindata e sorprese non dovrebbero es-

sercene. Le riforme intervenute negli ultimi 20 anni hanno messo al sicuro il sistema previdenziale, in quanto da un lato si è assistito ad un progressivo aumento dell’età pensionabile che è stata portata da 55 anni a 66 anni per le donne lavoratrici dipendenti e da 60 anni a 67 anni per gli uomini lavoratori dipendenti, equiparandola di fatto a quella dei lavoratori autonomi, dall’altro con il cambio del sistema di calcolo da retributivo a contributivo anche le rendite pensionistiche sono state legate alla contribuzione effettivamente versata nell’arco dell’intera vita lavorativa piuttosto che alle ultime retribuzioni/redditi percepiti. Le contribuzioni versate dal 2012 in poi daranno diritto ad una quota di pensione calcolata esclusivamente con il sistema contributivo e questo vale per tutti, anche per quel residuo di lavoratori che, avendo maturato almeno 18 anni di contribuzione alla data del 31 Dicembre 1995, hanno mantenuto il diritto al calcolo retributivo. Un passaggio importante, a maggiore garanzia del sistema, sarebbe quello di riuscire finalmente a scindere la previdenza dall’assistenza evitando di mettere a carico del sistema previdenziale provvidenze economiche (Assegni Sociali, Pensioni di invalidità civile, assegni di accompagnamento) che nulla hanno a che fare con la previdenza propriamente detta.

99


Economia

Le esportazioni, salvezza da un mercato interno in difficoltà, e il ruolo dei distretti, motore del settore nei momenti di crisi.

Piccoli segnali di ripresa a fine anno

Economy by ASI - Analisi e Studi Industriali

L 100

1) Alcune considerazioni di Guido Carli sono illuminanti al riguardo: “… l’imprenditorialità è un’attività volta all’introduzione di innovazioni tecniche e scientifiche… L’innovazione deve essere un processo della conoscenza, un progresso scientifico... Il capitalismo modernamente inteso è quello che riesce a trasformare le conoscenze in tecnologie, le tecnologie in beni, i beni in consumi”.

a crisi di contesto continua a frenare il rilancio delle vendite di gioielli. E non solo. “La recessione - ha ricordato il Governatore della Banca d’Italia - sta segnando profondamente il potenziale produttivo, rischia di ripercuotersi sulla coesione sociale”. Il prodotto interno lordo del primo trimestre 2013 è inferiore di oltre l’8% a quello del 2007, il reddito delle famiglie del 10%, la produzione industriale complessiva di un quarto. A queste flessioni si aggiungono il calo delle ore lavorate, la riduzione dell’occupazione, il peggioramento complessivo del mercato del lavoro. La crescita della disoccupazione ha raggiunto livelli molto elevati. Di qui la flessione del reddito medio disponibile delle famiglie.

Una situazione economico sociale che “rimane impegnativa” anche se il Presidente della BCE Draghi ha annunciato che la congiuntura dell’Eurozona ha raggiunto la “stabilizzazione” e che ci sono segnali di possibile ripresa sul finire del 2013. Inoltre, la parziale cessione del patrimonio familiare di gioielli ai “compro oro” e il ridimensionamento della bolla aurifera (dopo 11 anni consecutivi di aumenti) potrebbero costituire le condizioni per un recupero della domanda interna di gioielli. Sempreché l’ipotesi dell’esistenza di reciprocità del rapporto causa ed effetto possa passare verosimile. Già nel primo trimestre 2013 la congiuntura dei paesi extra europei ha segnato recuperi consistenti. Recuperi che si sono tradotti in aumenti dei consumi, compresi quelli di


gioielleria. Dalle rilevazioni del World Gold Council la domanda mondiale di oreficeria è cresciuta di oltre il 12% in quantità (rispetto al corrispondente trimestre di un anno prima). Una crescita che è stata spinta soprattutto da un rilancio degli acquisti dei paesi del medio e lontano oriente (con l’eccezione del Giappone). Così in India, Cina, Hong Kong, Emirati Arabi, Turchia. In aumento i consumi anche in Russia e nel nord America. Il rallentamento del primo trimestre 2013 si è realizzato nel’ambito di un contesto negativo. Un rallentamento che ha colpito l’intero comparto dell’Altagamma (consensus 2013). Secondo il recente rapporto Bain & Co, si è iniziata una nuova fase evolutiva del mercato della gioielleria (e di quasi tutti i mercati del lusso). Nuovi mercati, nuovi segmenti di consumatori e un’accresciuta diversità di gusti si combinano per creare un maggior numero di variabili da tenere in considerazione nel perseguire la giusta strada per la crescita. Com’è stato anticipato nel sito web della rivista (www.orafoitaliano.it), perché il

risveglio dei mercati di consumo possa attrarre anche le produzioni orafe italiane sono necessari nuovi investimenti per l’ammodernamento strutturale. “Non si costruisce niente sulla difesa delle rendite”, ha ricordato il Governatore Visco. In arrivo facilitazioni finanziarie per l’acquisto di macchinari e e impianti Con la ripresa della tradizionale funzione del sistema bancario (oggi il credito è ancora scarso, sempre più breve e sempre più caro a causa anche della crescita dei fidi non restituiti) occorre un maggiore impegno in tutti gli anelli della filiera: dagli investimenti, all’innovazione di prodotto e di processo, alla revisione dei criteri della distribuzione e altro ancora. In questa direzione un segnale positivo arriva dal programma di facilitazioni finanziarie – presentato il 15 giugno 2013 dal consiglio dei ministri - teso a stimolare l’innovazione strumentale a disposizione delle piccole e medie imprese, grazie a finanziamenti a tassi agevolati per l’acquisto di macchinari e impianti nuovi ad uso produttivo. Si tratta di un provvedimento di politica industriale non nuovo, già sperimentato

negli anni novanta in funzione anticiclica, con alterne fortune (per memoria: la tristemente nota legge Tremonti). Ma nell’attuale situazione congiunturale, il provvedimento potrebbe avere successo nel medio termine perché è destinato a centrare simultaneamente due obiettivi: la ripresa degli investimenti da parte delle imprese orafe e, nel contempo, un vantaggioso alleggerimento della produzione invenduta di macchine specifiche presso l’industria meccanica del settore, soprattutto per la quota destinata al mercato interno. È noto infatti che, nonostante la straordinaria importanza dell’artigianato artistico, anche nell’industria della gioielleria ha avuto un peso crescente la tecnologia meccanica ed elettronica 1 (vedi nota pagina a lato). Questa nuova attenzione alla tecnologia sta, tra l’altro, determinando un’importante evoluzione nella mentalità di alcuni dirigenti di imprese (soprattutto medie e piccole) che percepiscono l’investimento nelle tecnologie nuove non più o non solo come un costo, ma soprattutto come fattore moltiplicatore di quella produttività necessaria per competere - con successo su mercati sempre più concorrenziali.

Quote di esportazione per paese quadrimestre 2013 (primo in % sul totale) 22,5 20,6

10,9 8,6

0,9

0,8

0,8

0,7

Sudafrica

Altri paesi

0,9

Libia

1,1

Belgio

1,1

Giappone

1,2

Giordania

1,3

Panama

1,4

Romania

2,2

Spagna

2,5

Messico

3,2

Israele

Turchia

Cina

Hong Kong

Francia

Stati Uniti

Emirati Arabi

Svizzera

3,4

Singapore

4,9

Regno Unito

5,4

Germania

5,7

101


Economia Esportazioni di gioielleria Principali paesi di destinazione PrimI 4 mesi 2013 PAESI

Da decenni sono lamentate – con ampia condivisione – carenze strutturali nell’industria italiana della gioielleria. Dagli anni settanta i successi delle vendite avevano consentito di rimandare gli aggiustamenti, già allora ritenuti necessari. Neppure l’arrivo della crisi economica del settore – la più grave e prolungata della storia dell’oreficeria italiana – è riuscito a imporre l’adozione di impellenti lavori di revisione straordinaria dell’apparato produttivo. Lavori importanti che richiedono investimenti altrettanto importanti, il cui finanziamento non poteva e non può venire da risorse interne alle imprese. Di qui le inevitabili acquisizioni, fusioni, accordi strategici e cessioni di prestigiosi marchi italiani a gruppi imprenditoriali e/o finanziari esterni, quasi sempre stranieri. Infatti anche per le aziende con marchi affermati non basta esportare (spesso per il tramite di buyers o trading companies). Occorre essere presenti sui mercati di vendita (spesso lontani e difficili) con strutture aziendali in grado di percepire, tra l’altro, i cambiamenti della domanda finale, a tutto vantaggio della competitività. Le imprese italiane devono continuare a puntare – con rinnovata determinazione – sull’internazionalizzazione per potersi adattare allo spostamento del baricentro della crescita mondiale. La maggiore espansione delle vendite all’estero accelera ovviamente il ritmo di aumento della crescita dei ricavi aziendali. Le esportazioni compensano la debole domanda interna Dal lato delle esportazioni di gioielleria l’arretramento del bimestre febbraio-marzo

102

Svizzera Emirati Arabi Stati Uniti Francia Hong Kong Cina Turchia Israele Germania Regno Unito Messico Spagna Romania Giordania Panama Singapore Giappone Libia Belgio Sudafrica Altri paesi Totale

Milioni di Euro 2012 2013

var.% 2013/12

in % sul totale

358,37 233,21 133,83 101,39 75,33 92,07 57,91 23,73 52,98 43,00 21,70 29,19 22,46 14,90 21,79 12,72 15,77 8,74 15,57 5,71 230,39

381,85 348,59 144,86 97,45 91,44 82,78 57,52 53,76 42,87 37,65 23,23 21,44 20,37 19,32 18,80 15,70 15,09 14,31 13,57 12,48 182,52

6,6 49,5 8,2 -3,9 21,4 -10,1 -0,7 126,5 -19,1 -12,4 7,1 -26,6 -9,3 29,7 -13,7 23,4 -4,3 63,7 -12,8 118,6 -20,8

22,5 20,6 8,5 5,7 5,4 4,9 3,4 3,2 2,5 2,2 1,4 1,3 1,2 1,1 1,1 0,9 0,9 0,8 0,8 0,7 10,8

1.570,76

1.695,60

7,9

100,0

Fonte: elaborazioni su dati Istat.

2013 è stato recuperato in aprile. Nella media del primo quadrimestre 2013 le vendite all’estero sono cresciute in valore del +7,9%. Peraltro hanno continuato a risentire dell’inflazione delle materie prime preziose registrata nell’ultimo quarto del 2012. Tant’è che, in termini reali (al netto dei movimenti dei prezzi) le esportazioni del primo quadrimestre sono rimaste ferme sul corrispondente livello di un anno prima. E quindi hanno offerto margini di compensazione ancora limitati all’infiacchita domanda interna. Peraltro, la perdurante difficoltà della congiuntura dell’industria orafa è confermata dalle dinamiche del commercio con l’estero di lingotti di metalli preziosi. Nel primo quadrimestre 2013 le esportazioni, pur ridimensionate (rispetto a un anno prima), rimangono comunque superiori (in quantità e in valore) alle importazioni, nonostante

si sia notato per queste ultime un lieve recupero in quantità. L’andamento delle esportazioni complessive nel primo quadrimestre 2013 è la risultante di andamenti diversi - e talvolta contrapposti - da paese a paese di destinazione. Così gli aumenti realizzati nelle aree geo politiche del Nord America, del vicino e lontano oriente (escluso il Giappone) hanno fatto da contrappeso alle difficoltà in Europa. Per i paesi del petrolio la crescita in valore è del 51%, gli Stati Uniti +8,2%, e Cina+Hong Kong +4,1% . Per contro, quasi generalizzati gli arretramenti tra i paesi europei (-10% nel complesso) e in Russia (-29,5%), dopo i balzi in su degli ultimi anni. In recupero le vendite in Svizzera (che rimane il primo paese cliente di gioielleria italiana). Dall’esame dei flussi commerciali nei primi quattro mesi 2013 emergono anche alcune constatazioni positive: si vendono all’estero


A seguito della cadenza trimestrale della pubblicazione dei dati per provincia, l’analisi delle esportazioni dai vari distretti orafi fa riferimento al primo trimestre 2013.

gioielli di maggiore qualità e si importano componenti e oggetti di qualità sempre più bassa. Infatti l’ulteriore crescita del valor medio unitario delle esportazioni (+25%) è da imputare a una quota crescente di prodotti a maggior valore aggiunto, oltre che a un semplice aumento di prezzo. Nell’attuale fase economica e organizzativa la crescita di prodotti a maggior valore aggiunto e l’autenticità della manifattura sono ritenute scelte vincenti per il consolidamento della leadership dell’intera industria del made in Italy, compresi i gioielli. Una raccomandazione che è stata ripetuta, in più occasioni (anche nel corso del 5° Luxury Summit del Sole24ore del giugno 2013).

Esportazioni di gioielleria per distretti* Primo trimestre 2013 DISTRETTI

Milioni

(PROVINCE)

euro

Var. % 2013/12

in % sul

Napoli

4,69

12,7

0,4

Roma

15,56

-3,2

1,2

Valenza Po (AL)

169,71

-8,6

13,0

Milano

143,68

2,4

11,0

Arezzo

422,22

16,0

32,4

Vicenza

341,42

9,7

26,2

Altri

251,33

-17,9

15,8

totale

(*) I dati territoriali del commercio con l'estero comprendono la bigiotteria. Cod. Ateco CM 321. Fonte: ASI, elaborazioni su dati Istat.

Oltre il 70% dell’export proviene dai tre principali distretti orafi L’apprezzamento dei gioielli italiani trova una sponda sicura nell’attività dei distretti, grazie alla cultura delle competenze, del know how, del disegno, della manifattura dei maestri artigiani. I distretti hanno continuato a svolgere la funzione di motore dello sviluppo del settore, mantenendo efficiente l’intera filiera produttiva, favorendo - nel contempo - la tanto invocata contami-

nazione tra imprese. Un fenomeno che favorisce - tra l’altro - riduzioni di costi di approvvigionamento e quindi economie di scala (in un settore dove i volumi medi produttivi per azienda sono limitati). Com’è noto, il grosso delle esportazioni di gioielleria (più del 70%) proviene dai tre principali distretti e quasi un terzo da uno soltanto. Limitatamente al primo trimestre 2013, la crescita delle vendite distrettuali è stata quasi il doppio di quella media italiana.

Esportazioni di gioielleria per distretti primo trimestre 2013 var. % anno su anno Arezzo 16,0

Napoli 12,7

Vicenza 9,7 Milano 2,4

Roma -3,2 Valenza -8,6

Altri -17,9

103


Economia

L’industria dei gioielli. L’economia in cifre

L’entrata dei nuovi competitori ha cambiato le graduatorie Come emerge anche dal recente rapporto annuale sul commercio internazionale IstatIce (relativo al 2012), la quota delle esportazioni italiane di oreficeria nel mondo calcolata a prezzi correnti - aveva oscillato intorno all’11% sino alla fine degli anni novanta, per poi scendere gradualmente al 4% nel 2012 per effetto dell’accresciuta competitività dei nuovi produttori internazionali (soprattutto nei segmenti tradizionali a basso valore aggiunto). In quattordici anni la quota dell’export di gioielleria italiana sui mercati internazionali si è ridotta a poco più di un terzo. E la tendenza al ridimensionamento della partecipazione dell’export orafo italiano sarebbe continuata nel 2013, sino a portarsi al di sotto del 4%. L’assottigliamento delle quote di mercato del gioiello italiano è diffuso in numerosi paesi “tradizionali” clienti. È questa un’ulteriore conferma del fatto che l’azione negativa, esercitata dalle annose difficoltà strutturali lamentate dal settore, è stata (ed è) solo in parte influenzata da vari fattori: congiuntura negativa, boom dei prezzi delle materie prime, cambio euro/dollaro. Sta di fatto che le esportazioni italiane rimangono attualmente al di sotto delle potenzialità di consumo offerte da vari paesi.

Quote delle esportazioni italiane di gioielleria sul mercato mondiale (in %) Prev. 1998 2001 2004 2007 2010 2011 2012 2103

11,0 9,6 6,9 5,8 4,5 4,2 4,0 3,8 Fonte: elaborazioni e previsione su dati Ice, Eurostat, Istituti nazionali di statistica.

104

Variabili

Periodo

Dato (1)

export (1)

gen-apr 2013

1.695,60

n.s.(4)

7,9

import (1)

gen-apr 2013

376,90

n.s.(4)

-13,1

import metalli preziosi (1)

gen-apr 2013

1.815,13

n.s.(4)

-19,8

export metalli preziosi (1)

gen-apr 2013

2.619,25

n.s.(4)

-7,0

produzione (5)

gen-mag 2013

94,2

n.s.(4)

3,2

prezzi produzione (5)

gen-mag 2013

108,0

-2,6

-1,5

fatturato interno (6)

gen-apr 2013

75,9

n.s.(4)

-1,8

fatturato complessivo (6)

gen-apr 2013

92,1

n.s.(4)

2,5

clima di fiducia famiglie (7)

giugno 2013

95,7

6,0

6,3

clima di fiducia imprese (7)

giugno 2013

90,2

1,7

1,6

Variazioni % Variazioni % Congiunturali (2) Tendenziali (3)

Note: (1) Milioni di euro. (2) Sul periodo precedente. (3) Sullo stesso periodo anno precedente. (4) Non significativo causa stagionalità. (5) Indice media 2010=100 (6) Indice media 2010=100, compresa la bigiotteria. (7) Indici destagionalizzati media 2005=100, relativi all’intera economia italiana. Fonte: elaborazioni su dati Istat.

Posizionamento delle vendite di gioielli nei vari paesi rispetto ad altri prodotti esportati Com’è noto, nel corso degli anni il peso delle esportazioni italiane di gioielleria (rispetto all’export complessivo) si è meno che dimezzato. Nell’intero 2012 era sceso al di sotto dell’1%, contro il 2,2% nel 2000. Il minore sviluppo delle vendite di gioielli rispetto a quello di altri prodotti del made in Italy si è diffuso naturalmente nelle posizioni occupate dai gioielli nelle graduatorie dei prodotti italiani esportati nei vari paesi. Naturalmente con andamenti differenziati nei singoli paesi acquirenti. In particolare, nella media del 2012 ai posti di vertice si sono confermati i gioielli nei paesi di smistamento. Così le vendite di gioielleria sono al primo posto nell’export in: Emirati Arabi, Panama e Repubblica Dominicana. Sono al secondo posto per le vendite a

Hong Kong e Giordania. Al terzo in Svizzera. L’export orafo italiano è compreso tra il 4° e l’8° posto in altri paesi, quali Israele, Hong Kong, Cina, Filippine, Libia, Thailandia. Infine, al 9°-10° posto si trovano le esportazioni di gioielli al Messico e Azerbaigian. La posizione delle esportazioni di gioielli negli Stati Uniti rispetto alle esportazioni totali è scesa gradualmente sino al 18° posto, da primo stabilmente occupato sino al 2003. L’industria italiana dell’oreficeria e gioielleria mantiene, in sostanza, posizioni di leadership in importanti mercati stranieri, anche se nel tempo le quote - com’è stato ricordato - sono state progressivamente erose dalla concorrenza di paesi emergenti. In alcuni di questi paesi clienti, l’Italia dell’oreficeria continua, comunque, a rivestire il ruolo di primo fornitore estero o addirittura di “market leader” nelle quote di consumo interno.



Intervista

Con Monti e Luongo iniziano le interviste ai responsabili ICE su programmi e progetti a sostegno del made in Italy.

I Paesi BRIC sono pronti per i prodotti italiani

Interview by Paolo Lombardi

R 106

iccardo Monti, Presidente, e Riccardo Luongo, Direttore Generale dell’Istituto Commercio con l’Estero, rispondono alle domande del giornalista Paolo Lombardi, che ha realizzato per le riviste del Gruppo Edifis, di cui l’Orafo Italiano fa parte, una serie di interviste per illustrare progetti e programmi futuri dell’Istituto. In un momento economico così delicato per l’Italia, infatti, il ruolo dell’ICE, a sostegno e a promozione delle imprese e del prodotto made in Italy sui mercati esteri, assume una grande importanza. A questa prima intervista ne seguiranno altre con i responsabili ICE dei mercati esteri più importanti. Su quali strumenti e su quali risorse economiche l’Istituto può in concreto basare la propria azione, subito e nel

medio periodo? Luongo Parliamo di una cifra che si aggira intorno a circa 50 milioni di euro nel 2013 per attività promozionali e di circa 73 milioni per copertura dei costi di funzionamento della struttura. A questi dovrebbero aggiungersi 50 milioni in 3 anni per la realizzazione del Piano Export Sud. Nel medio periodo contiamo in un sistematico incremento delle risorse disponibili per programmi promozionali (la media 200810 era di 80 milioni di euro, compreso il contributo privato a carico delle imprese, nel 2010 era pari a 122 milioni di euro). Quali sono gli obiettivi di crescita per l’export di beni di consumo fissati a tre anni? Monti Per i beni di consumo, in particolare per il settore moda e per il settore agroalimentare, il nostro Piano Export ipotizza un tasso annuo di crescita composto (CAGR)


Riccardo Monti, presidente ICE che si aggira mediamente intorno al 9% per i prossimi tre anni. I risultati dei primi mesi dell’anno evidenziano, oltre agli ostacoli alla penetrazione nei più dinamici mercati extraeuropei, anche le difficoltà registrate nel consolidare i risultati storici in Europa, dentro e fuori la UE. Come ICE sta affrontando le peculiarità dei due macromercati? Luongo Intanto mi lasci dire che il Governo è molto attivo in questo settore. Il Ministro dello Sviluppo Economico Zanonato e il Viceministro Calenda hanno posto grande attenzione alle politiche per l’internazionalizzazione come strumento di crescita per la nostra economia in un momento in cui la domanda interna ancora non mostra evidenti segnali di ripresa. Quello che faremo sarà intensificare l'integrazione delle diverse attività di sostegno all'internazionalizzazione, in termini di informazione, assistenza e consulenza, presidiando le principali piattaforme promozionali, soprattutto in Europa, al fine di difendere le quote di mercato nei principali mercati di sbocco delle nostre esportazioni. A tale fine, stiamo fortemente cercando di integrare i nostri sforzi e le nostre risorse con gli sforzi e le risorse degli altri attori pubblici

Roberto Luongo, direttore generale ICE e privati a supporto dei processi di internazionalizzazione, al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni e di ottimizzare l'utilizzo delle risorse impiegate. Dal punto di vista dell'articolazione organizzativa, è tuttora in corso una ridefinizione della presenza dei nostri uffici all'estero, privilegiando le aree geografiche a maggiore crescita potenziale della domanda ed un ridimensionamento della presenza nell'ambito dei paesi avanzati. In dettaglio su quali aree e paesi conviene investire per facilitare la diffusione dei beni di consumo italiani? Luongo Stiamo attentamente monitorando lo sviluppo della domanda interna in molti paesi emergenti in cui una quota sempre più ampia di consumatori sta superando livelli di soglia dei redditi pro-capite che possano assicurare l'assorbimento e quindi la penetrazione dei nostri prodotti che si collocano su segmenti ad elevato valore aggiunto. Ad esempio, stiamo osservando con grande attenzione il previsto mutamento del modello di sviluppo della Cina che sta passando da una crescita exportled basata sugli investimenti ad un modello sempre più orientato sulla crescita della domanda interna e sul miglioramento del livello di benessere della popolazione. In

generale nei paesi Bric e nelle altre economie emergenti, il miglioramento del reddito, l'allargamento della borghesia urbana e la nascita di un vero e proprio ceto medio sono fattori che possono, nel breve-medio periodo, accelerare la penetrazione dei beni italiani. Rispetto al generale cambiamento dei mercati e delle regole degli scambi quale ruolo potrebbe giocare la costituzione della Export Bank italiana, da tempo annunciata, e a che punto è il progetto? Monti Sicuramente la creazione di una ExIm bank rappresenta una scelta strategica a fondamentale supporto dei processi di internazionalizzazione delle nostre imprese tale da garantire (a costi competitivi) disponibilità di risorse, servizi finanziari e assicurazione commerciale per le aziende che esportano e/o effettuano investimenti all'estero. Il progetto prosegue; attualmente si è completata la fase dell'acquisizione da parte della CDP del controllo di Sace e Simest.Export Banca prevede il supporto finanziario di CDP, la garanzia di Sace e il pieno coinvolgimento delle banche nell'organizzazione delle operazioni di finanziamento alle imprese esportatrici italiane. Nel settembre 2012 CDP ha ulteriormente incrementato di 2 miliardi di euro le risorse destinate al Plafond associato alla Convenzione CDP-SACE-ABI-SIMEST* sul sistema “Export Banca”, portando così il totale dello strumento a 4 miliardi di euro, di cui 1,7 già impegnati da operazioni concluse o in avanzata fase di esecuzione. SACE: gruppo assicurativo-finanziario attivo nelle aree di export credit, assicurazione del credito, protezione degli investimenti, garanzie finanziarie, cauzioni e factoring. CDP: Cassa Depositi e Prestiti SIMEST: Società Italiana per le Imprese all’Estero. Aiuta l’export italiano attraverso finanziamenti e investimenti alle PMI. * Accordo che prevede il potenziamento il supporto finanziario alle imprese italiane che operano con l’estero.

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On show

I prossimi appuntamenti Forthcoming events Valenza

On show

Per ovviare alle difficoltà del comparto e cercare di sostenere le aziende del distretto, la prossima edizione di Valenza Gioielli, dal 26 al 28 Ottobre prossimi, si presenterà “sdoppiata” in due diverse sedi. Expo Piemonte ospiterà Valenza Gioielli Prestige, aperta al pubblico e animata da aziende, orafe ma non solo, del settore lusso e accessori di qualità; le aziende orafe “tradizionali” esporranno invece a Villa Scalcabarozzi. Francesco Barberis, presidente AOV, ha annunciato l’invito di delegazioni estere. n In order to overcome the difficulties of the industry and in an effort to support the companies in the area, the next edition of Valenza Gioielli, from 26 to 28 October, will be held in two different venues. Expo Piemonte will host Valenza Gioielli Prestige, open

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Villa Scalcabarozzi di Valenza

to the public and attended by companies in the industries of jewellery, but also of quality and luxury accessories, while the "traditional" goldsmith companies will exhibit their creations at Villa Scalcabarozzi. Francesco Barberis, president of AOV, announced the attendance of foreign delegations. www.expovalenzagioielli.com

Istanbul La prossima edizione dell’Istanbul Jewelry Show è in programma dal 3 al 6 Ottobre 2013 presso il Centro Espositivo di Istanbul, CNR Expo. La manifestazione, sempre più qualificata a livello di servizi e offerta, sarà ospitata all’interno

di tre padiglioni. Oltre 600 gli espositori, da 25 paesi, e cinque le partecipazioni nazionali collettive, da Italia, Cina, Hong Kong, India e Thailandia. n The next edition of the Istanbul Jewelry Show will be held from 3 to 6 October 2013 at the Exhibition Centre of Istanbul, CNR Expo. The show, which is more and more qualified as far as services and offers are concerned, will take place in three pavilions. It will host over 600 exhibitors from 25 countries and five national attendances from Italy, China, Hong Kong, India and Thailand. www.istanbuljewelryshow.com

Munich Novità in vista per Gemworld, fiera dedicata alle gemme e ai minerali, che si terrà a Monaco di Baviera dal 25 al 27 Ottobre.

Un’area speciale, il New Design Forum, sarà riservata ai giovani designer, per promuovere i nuovi talenti. Rivolta ai giovani anche la seconda edizione del Young Designer’s Corner, concorso rivolto a designer europei chiamati a proporre nuovi approcci creativi a design, materiali o lavorazione dei gioielli. n News ahead for Gemworld, the exhibition dedicated to gems and minerals that will be held in Munich from 25 to 27 October. A special area, the New Design Forum, will be reserved to young designers to promote new talents. The second edition of Young Designer's Corner is a contest addressed to young European designers who are invited to propose new creative approaches to design, materials and working of jewels. www.gemworldmunich.com


Arezzo Dal 26 al 28 Ottobre, il polo fieristico aretino ospiterà “Gold in Italy”, nuova manifestazione nata per promuovere e supportare il Made in Italy orafo. La nuova formula - mix tra gli “Incontri d’Autunno” e le fiere tradizionali - prevede da una parte l’esposizione negli stand preallestiti, dall’altra appuntamenti programmati con importanti buyer invitati da Arezzo Fiere e Congressi. Saranno presenti anche grandi firme della moda italiana, a suggellare il legame del gioiello con abiti e accessori, altri prodotti simbolo del Made in Italy. La comunicazione del prodotto orafo verso i buyer stranieri prevede tra l’altro sfilate di gioielli abbinati agli abiti di grandi stilisti, set fotografici, un concorso di creatività. Insieme a 150 aziende orafe e argentiere, in massima parte aretine e vicentine, esporranno 50 aziende nell’area Cash & Carry e altre 50 nello spazio Bi-Jewel. Oltre ai 150 buyer invitati, con cui si possono programmare appuntamenti, è prevista la presenza di 5000 operatori, tra grossisti, catene di negozi, network TV, dettaglianti italiani e stranieri e buyer del settore moda. Partner dell’evento sono Banca Etruria, la Camera di Commercio di Arezzo e l’ICE. n The Fiera of Arezzo will host "Gold in Italy" a new

exhibition conceived to promote and support the Made in Italy connected to gold that will be held from 26 to 28 October. The new formula, a combination between “Incontri d’Autunno” (autumn meetings) and traditional shows, envisages the exhibition of pre-fit stands and scheduled events with important buyers invited by Arezzo Fiere e Congressi. It will also host important brands of Italian fashion to celebrate the connection of jewels with clothes and accessories, other iconic products of our Made in Italy. The communication of jewellery products towards foreign buyers also envisages fashion shows of jewels combined with clothes by great stylists, photographic shootings and a creativity contest. Together with 150 gold and silver companies, mainly from Arezzo and Vicenza, 50 companies in the Cash & Carry area will exhibit their products along with other 50 in the BiJewel area. Besides the 150 buyers invited, with whom appointments can be scheduled, it is also envisaged the presence of 5000 operators including wholesalers, shop chains, TV networks, Italian and foreign retailers and fashion buyers. This event is sponsored by Banca Etruria, Camera di Commercio di Arezzo and ICE. www.goldinitaly.it


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Profilo

Crieri: tutti i “segreti” della maglia tennis

Profile

Innovazione, affidabilità, specializzazione: le parole chiave di un’azienda da anni sul mercato con invidiabile successo.

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l successo di un’azienda in tempo di crisi è sempre il risultato di una serie complessa di fattori, competenze e abilità: è il caso di Crieri - realtà valenzana costituita nel 2005 da professionisti che già vantavano una lunga esperienza nel settore che oggi impiega una quarantina di dipendenti e che nel corso degli anni ha saputo conquistare una solidissima posizione nel mercato orafo a livello internazionale. “Nessuna ricetta miracolosa, nessun segreto” afferma Alessandro Saracino, che in azienda si occupa della parte commerciale, marketing e acquisto delle materie prime. “Semmai la consapevolezza che oggi bisogna specializzarsi in un certo ambito produttivo, concentrarsi e credere fino in fondo a questa specializzazione; a costo di rinunciare ad altri lavori, per evitare inutili dispersioni di impegno, energie e investimenti”. La specializzazione di Crieri, com’è noto, è la maglia tennis: il successo è largamente dovuto a un innovativo metodo di ammagliatura - protetto da bre-

I

vetto industriale - che semplifica la lavorazione, riducendo enormemente i tempi di realizzazione e abbassando fino al 30% il peso del metallo, con un effetto visivo che al contrario esalta il volume e la luce dei diamanti. La capacità produttiva è notevole: l’azienda arriva infatti a produrre annualmente 20 mila bracciali, estremamente resistenti, che partono da un peso di 3,90 grammi per 0,20 carati; la produzione comprende anche orecchini, girocolli, collane - a partire da 10 grammi di peso e 0,70 carati - e maglia a metraggio. Le principali linee di bracciali sono brevettate con

marchi depositati, a garanzia di un prodotto veramente esclusivo, di qualità e, altro motivo di orgoglio per Crieri, inte-


ramente ideato e realizzato in Italia. Il nuovissimo show-room di Valenza è a disposizione dei clienti per prendere visione in tutta tranquillità della produzione, in particolare della vastissima scelta dei bracciali tennis e multifile. “Per quanto riguarda i diamanti, ci approvvigioniamo in maniera diretta dai principali fornitori internazionali” continua Ales-

sandro Saracino “In questo modo possiamo offrire un rapporto qualità-prezzo praticamente imbattibile ai nostri clienti, cioè le aziende del settore e le catene di distribuzione; infatti i fornitori ci hanno ormai individuato come una realtà affidabile per veicolare le gemme sul territorio”. L’assistenza, il servizio postvendita e la puntualità nelle

forniture sono altri punti di forza dell’azienda, che garantisce la consegna fino a 1000 bracciali in 15-20 giorni e che, non a caso, sta riscuotendo sempre più successo anche all’estero, in particolare nei Paesi europei, in Cina, Giappone, Nord America e Canada: già presente alle fiere di Vicenza, Crieri ha in vista per il prossimo anno la partecipazione anche alle manifestazioni di Hong Kong, Monaco e Las Vegas. “Il segreto sta sempre nella specializzazione” ribadisce convinto Alessandro Saracino: “Oggi un’azienda si può imporre solo come brand oppure puntando sulla riconoscibilità e la specificità del prodotto, ovviamente senza mai perdere di vista la qualità e i servizi”.

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Profilo

Crieri: all the “secrets” of the tennis mesh

Profile

Innovation, reliability, specialisation: the key words of a company that has long been on the market with enviable success.

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he success of a company in times of crisis is always due to a complex series of factors, expertise and abilities. This is the case for Crieri, a company from Valenza founded in 2005 by professionals who already had a long experience in the industry, which now employs forty people and over the years has managed to gain a strong international position in the jewellery market. “There is no such thing as a miracle receipt, no secret", says Alessandro Saracino, in charge of the trade and marketing sectors as well a of the purchasing of raw materials. “It is the awareness of the need to specialise in a specific production field, to focus and

T

completely believe in this specialisation, even giving up other jobs to avoid a useless waste of commitment, energies and investments”. The specialisation of Crieri is, as it is known, the tennis bracelet: its success is largely due to an innovative chaining method (protected by


an industrial patent) which makes the working easier, significantly reduces the times needed to produce it while lowering up to 30% the weight of the metal with a visual effect that emphasises the volume as well as the light of diamonds. The production capacity is remarkable: in fact, every year the company manufactures 20 thousand bracelets, which are extremely strong ranging from 3,90 gr for 0,20 carats. The production also comprises earrings, chokers, necklaces starting from 10 gr for 0,70 carats and chain sold by the metre. The main lines of bracelets are patented with registered trademarks that guarantee an exclusive and quality product, a reason to be proud of for Crieri, entirely conceived and manufactured in Italy. Clients can

visit the brand new showroom in Valenza to quietly admire the various creations, in particular the wide range of tennis and multirow bracelets. “As for diamonds, we purchase them directly from the main international suppliers” continues Alessandro Saracino “so as to offer a practically unbeatable value for money to our clients, that is to say the companies in the industry and the distribution chains; in fact suppliers perceive us as a reliable company to distribute their gems over the territory”. The assistance, the after-sale service and the punctuality of the supplies are other strong points of the company, which guarantees the delivery up to 1000 bracelets within 15-20

days and, not by chance, has been meeting with more and more success also abroad, in particular in the European countries, China, Japan, North America and Canada: already present at the exhibitions of Vicenza, next year Crieri is planning to attend the shows held in Hong

Kong, Munich and Las Vegas. “The secret always lies in the specialisation” reaffirms Alessandro Saracino: “Today a company can establish itself only as a brand or relying on the recognisability and specificity of the product, without overlooking quality and services”.

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Profilo

Fratelli Dinacci: una grande squadra a great team

Profile

In oltre un secolo di vita ha conquistato posizioni di primo piano difendendo valori importanti. In over a century they have conquered first rank positions on the market defending important values.

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a storia di Dinacci ha inizio nei primi anni del Novecento, quando Giovanni Dinacci intraprende l’attività di saggio dei metalli preziosi nella storica sede di Borgo Orefici. Nel corso degli anni, grazie alla fiducia degli operatori e a uno spirito imprenditoriale incoraggiato e supportato dalla famiglia, l’azienda allarga l’attività alla realizzazione di montature e di semilavorati, anche in questo campo consolidando nel tempo la propria posizione sul mercato. La produzione, in oro 18 carati, è curata in ogni dettaglio ed è interamente realizzata in Italia: l’azienda vanta anche la certificazione 100% Made in Italy rilasciata dall’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani - unico produttore di montature e semilavorati associato, selezionato per serietà, onestà e come azienda storica. Oggi la Fratelli Dinacci conta 15 dipendenti, con tre sedi dirette in Campania, ed è solidamente presente nei mercati di Europa e Stati Uniti, mentre si stanno valutando nuove opportunità commerciali nei mercati arabi. Le fiere restano un momento fondamentale per l’azienda, che partecipa alle manifestazioni di Vicenza, Arezzo, Taormina e del Tarì: con due

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Flavio Dinacci con Martina Guiggi

debutti importanti in vista, in settembre a Hong Kong e l’anno prossimo a Friburgo. Flavio Dinacci, AD aziendale, tra l’altro eletto all’unanimità vice presidente della F.O.C. - Federazione Orafi Campani, sottolinea un altro aspetto delle attività azien-

dali a cui tiene moltissimo. “La nostra azienda coltiva da sempre i valori di etica, trasparenza, onesta competizione: per questo da anni siamo vicini al mondo della pallavolo femminile, che da una parte celebra il connubio sport-moda-gioiello, dal-


l’altra incarna ideali come lo spirito di squadra, la grinta, la capacità di affrontare le sconfitte e ripartire!”. Da tre anni l’azienda sponsorizza l’Arzano Volley, categoria B1, e da due ha scelto come testimonial Martina Guiggi (pagina a lato). “Direi che Martina incarna perfettamente gli ideali della nostra azienda: è un’atleta pulita, ha classe, femminilità e grinta... E quest’anno ha vinto praticamente tutto: il campionato italiano nel Piacenza, la coppa Italia, ed è diventata capitana della nazionale italiana!”. Come dire: sponsorizzazioni - e montature - vincenti! n The history of Dinacci started at the beginning of the XX century, when Giovanni Dinacci began its business connected to the essaying of precious metals in the historical headquarters of Borgo Orefici. Over the years, thanks to the

confidence of operators and to an entrepreneurial spirit encouraged and supported by the family, the company has widened its business to include the manufacturing of settings and semifinished products. Even in this field it has managed to consolidate its position on the market over time. The 18 K manufacturing is attended in every detail and it is entirely made in Italy: the company was also awarded the 100% Made in Italy certification issued by Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani (Institute for the Protection of Italian Manufacturers), the only manufacturer of settings and semifinished products to be associated, selected for its reliability, honesty and as historical company. Today Fra-

telli Dinacci employs 15 people, with three headquarters in Campania and it is strongly present on the market in Europe and the United States, while it is considering new business opportunities on the Arabian markets. Trade Fairs still represent a fundamental event for the Company, which attends to the various exhibitions in Vicenza, Arezzo, Taormina and Tarì: with two important debuts

ahead, in September in Hong Kong and next year in Freiburg. Flavio Dinacci, company Managing Director, also unanimously elected Vice President of F.O.C. - Federazione Orafi Campani (Federation of Goldsmiths of Campania), underlines another aspect of the company activity he particularly values. “Our company is constantly committed in promoting the values of ethics, transparency, sound competition: for this reason we have been engaged in the world of women volley for years. On the one hand this celebrates the alliance between sports-fashionjewel, on the other it embodies such ideals as team spirit, drive, the ability to cope with defeats and start again!”. The company has sponsored Arzano Volley, B1, for three years and two years ago they chose Martina Guiggi as ambassador (side page). “I would say that Martina perfectly embodies our company ideals: she is a fair athlete, she has class, she is womanly and determined... And this year she has practically won everything: the Italian championship in the Piacenza team, the Italian Federation Cup and she has become captain of the Italian national team!”. That is to say: winning sponsorships - and settings!

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Anniversari

Anniversaries

Lladró: 60 anni di “gioielli” in porcellana Lladró; 60 years of porcelain “jewels”

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Anima e Passione

Damiano Semeraro

Rosa Lladró e Stefano Basile con il “Grande Drago”.

“Anima e Passione” è il nome di una scultura romantica nella più pura tradizione di Lladró, ma sono anche le due parole che hanno accompagnato, sin dalla nascita, i 60 anni di attività che l’azienda compie in questo 2013. E non è un caso che proprio questa scultura sia stata scelta e riprodotta a simbolo di questo importante anniversario. Una delle più innovative ed originali manifatture di porcellane artistiche esistenti ancora oggi, Lladró è gestita dalla famiglia, nella persona di Juan Lladró - che rappresenta la seconda generazione coadiuvato dalle figlie Rosa e Àngeles, rispettivamente Presidente e Vice-Presidente della manifattura. Esempio di apertura alla creatività e alla sperimentazione, fattori che rendono i suoi pezzi “appetibili” nei mercati più diversi, l’azienda spagnola inzia la sua trionfale car-

riera negli anni Cinquanta, più precisamente nel 1953, quando i tre fratelli Lladró José, Juan e Vicente - realizzano i loro primi pezzi in una fornace Moresca, costruita proprio nella casa di loro proprietà nei pressi di Valencia. Da quel momento, passo dopo passo, la fama delle loro porcellane si diffonde in Spagna e, già

nel 1960, in Canada e negli Stati Uniti: oggi l’azienda vanta una distribuzione nei principali mercati internazionali. A renderle speciali sono non solo lo stile e il design ma, in particolar modo, la tecnica di cottura: un processo in grado di dare alla finitura quella patina cristallina e quelle tonalità pastello che rendono la porcellana Lladró unica e riconoscibile. La produzione di Lladró inizia nel solco della tradizione classica delle porcellane di Meissen, Sèvres e Capodimonte per poi spaziare in stili, materiali e influenze diversi. Un lavoro creativo e di alta artigianalità cui danno il loro contributo scultori, chi-

Bellezza Alata


mici e decoratori. Il successo non si fa attendere: prestigiosi musei, come l’Ermitage di San Pietroburgo, aprono le porte alle porcellane Lladró, e la famiglia viene premiata con importanti riconoscimenti. Fin dai primi anni di attività, la famiglia Lladró si è distinta anche per una visione estremamente all’avanguardia della funzione dell’azienda in campo educativo e sociale, attraverso l’apertura della Scuola Professionale per apprendisti, l’assunzione di personale disabile, la costruzione della Città di Porcellana, dove sono ospitati la fabbrica, gli uffici e gli impianti sportivi e per il tempo libero a disposizione dei lavoratori. Un esempio di azienda il cui successo è il risultato di un grande amore per la tradizione coniugato ad una visione contemporanea del lavoro e della vita. n “Soul and Passion” is the name of a romantic sculpture perfectly in line with the tradition of Lladró, but these are also the two words that have accompanied, since the beginning, the 60-year activity the company is celebrating in 2013. It is not by chance that this sculpture was chosen and reproduced as a symbol of this important anniversary. One of the most innovative and original manufacturer of artistic porcelain still existing today, Lladró is a

family run company, by Juan Lladrò who represents the second generation, helped by his daughters Rosa and Àngeles, company President and Vice President, respectively. The Spanish company is an example of creativity and experimentation, two factors that make its pieces "desirable" in the most diverse markets. It began its triumphant career in the '50s, more precisely in 1953, when the three brothers Lladró, José, Juan and Vicente, created their first pieces in a Moorish furnace, built in their own house near Valencia. From that moment on the fame of their porcelain pieces gradually spread all over Spain, and by the '60s, in Canada and United States: today the company’s products are distributed on the main international markets. Its pieces are made special by not only the style and design, but, in particular, by the firing technique: a process creating the crystalline finish and the pastel tonalities that make Lladró porcelain pieces unique and recognisable. Lladró manufacturing started in line with the classical tradition of Messen, Sèvres and Capodimonte porcelain to embrace other styles, different materials and influences. A creative work characterised by a high level of craftsmanship, to which sculptor, chemists and

decorators give their contribution. The success did not take long: prestigious museums, such as the Hermitage in Saint Petersburg, open their doors to the Lladró porcelain pieces and the family is given important awards. Since the first years of business, the Lladró family has distinguished itself also for an advanced vision concerning the function of the company in the education and social fields through the opening of a professional school for apprentices, the hiring of disabled, the building of a City of the Porcelain hosting the factory, the offices and the sports facilities made available to the workers. An example of a company whose success is the result of a great love for tradition combined with a modern vision of both work and life.

Nella pagina a lato: “Anima e Passione”, espressione dell’anima spagnola; Rosa Lladró e Stefano Basile, Direttore Commerciale Lladró Europa; Damiano Semeraro, Direttore Lladró Italia; “Bellezza Alata” della Collezione Alta Porcellana, in edizione limitata a 750 pezzi: un grande lavoro decorativo, frutto della fantasia degli artisti Lladró. In questa pagina: “Arlecchino Triste”, pezzo storico della manifattura, e due particolari preziosi di fiori. n On the page alongside: “Soul and Passion”, an expression of Spanish soul; Rosa Lladró and Stefano Basile, Sales Executive Lladró Europe; Damiano Semeraro, Director Lladró Italy; “Winged Beauty” from the High Porcelain Collection, a limited edition of 750 pieces: a great decorative work, fruit of the inventiveness of Lladró artists. In this page: “Sad Harlequin”, an historical piece of the manufacture and

Arlecchino Triste (1969) two precious details of flowers.

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Illuminazione

StroboLed: i gioielli danzano in vetrina Jewels dance in the shop window

Lighting

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e con la lampada RotorLed a testa rotante i gioielli diventano protagonisti di uno spettacolo di luci e colori, con StroboLed i gioielli prendono vita, le pietre si animano, e la vetrina diventa il palcoscenico di una performance preziosa. La nuova serie di lampade StroboLed è infatti la naturale evoluzione della Serie RotorLed di Progetto Luce, con sede a Pomaro Monferrato, in pro-

vincia di Alessandria. L’azienda è specializzata nella progettazione e nella produzione – interamente italiana – di una vasta gamma di prodotti per l’illuminazione delle gioiellerie: paletti, faretti ad incasso, accessori per vetrina e le due teste di serie, RotorLed e StroboLed. StroboLed, l’ultima nata, è una lampada a led che, grazie ad un effetto stroboscopico, simula una rotazione: quando la luce colpisce il gioiello crea un “brillìo” che

esalta la lavorazione, le pietre, i materiali preziosi, attirando la curiosità e l’attenzione del passante, e quindi del potenziale cliente. Allo stesso tempo, però, la luce prodotta da StroboLed non infastidisce la vista, in quanto la rotazione sul piano non è assolutamente visibile. Da un punto di vista prettamente tecnico, la nuova lampada è dotata di una pulsantiera attraverso cui controllare velocità e intensità del “brillìo”: come succede per le

luci di casa, infatti, grazie alla pulsantiera ogni vetrina e ogni gioiello possono essere valorizzati al meglio, alzando o abbassando l’intensità della luce e creando effetti sempre diversi, mentre una memoria integrata permette di tenere gli effetti in memoria fino a quando si voglia modificarli. Compatta, facile da installare e dai bassi consumi: ecco le caratteristiche che rendono StroboLed semplice ed ecologica. Le dimensioni conte-


nute (cm. 21 x cm. 2,5 di spessore) permettono di inserirla nelle vetrine a basso spessore, e il modello a plafone evita di dover forare le superfici. Anche se ad alta luminosità, la lampada consuma solo 36w e produce luce per 220w, riuscendo ad illuminare una vetrina standard senza l’ausilio di ulteriori faretti. L’ufficio tecnico di Progetto Luce è a disposizione per fornire, senza impegno, un servizio di consulenza al cliente per una corretta illuminazione delle vetrine. Nelle foto, alcuni modelli di lampada StroboLed. Per informazioni: www.progetto-luce.it n If thanks to the RotorLed lamp equipped with a rotating head the jewels become protagonist of a show made of lights and colours, with StroboLed they are given life, the stones liven up and the shop window is turned into the stage of a precious performance. In fact, the new series of StroboLed is the natural evolution of the RotorLed one by Progetto Luce, with headquarters in Pomaro Monferrato, in the province of Alessandria. The company spe-

cialises in the fully Italian design and production of a wide range of products for the lighting of jewellery stores: poles, flush-mounted spotlights, accessories for shop windows and two top-notchers, RotorLed and StroboLed. StroboLed, the latest product of the family, is a led lamp, which, thanks to a stroboscopic effect, simulates a rotation: when the light hits the jewel it creates a sparkle which exalts the working, the stones, the precious materials, catching the curiosity and attention of the passer-by, and therefore of the potential client. At the same time, the light created by StroboLed does not irritate the sight, as the rotation on the surface is absolutely invisible. From a technical point of view, the new lamp is equipped with a panel by which the speed and the sparkle intensity can be controlled: in fact, as it happens with the lights at home, thanks to the button panel, each shop window and each jewel can be enhanced at best, increasing or

decreasing the intensity of the light and creating different effects, while an integrated memory allows for the storing of effects until they need to be modified. Compact,

easy to install and characterised by low consumption: these are the features that make StroboLed easy and environment-friendly. Its small size (21 cm x 21 x cm. x 2,5 cm of thickness) allows for its use in low thickness windows and the ceiling

model avoids the need to drill the surfaces. Even though it has a high brightness, the lamp only consumes 36 w and produces light for 220 w, illuminating a standard window without the need for further spotlights. The technical department of Progetto Luce is avai-

lable to supply, without engagement, advice to the customer for a proper lighting of shop windows. The pictures show some versions of the StroboLed lamp. For information: www.progetto-luce.it

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Corsi & concorsi

Andrea Palladio International Jewellery Awards 2013

English translation: see page 132

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el Maggio scorso, nel suggestivo Spazio Bisazza, l’Andrea Palladio International Jewellery Awards 2013, concorso organizzato dalla Fiera di Vicenza, ha premiato 8 “eccellenze” del mondo orafo delle seguenti categorie: The Best Italian Jewellery Designer: GianCarlo Montebello; The Best International Jewellery Designer: Stephen Webster; The Best Italian Jewellery Brand Collection 2012/2013: Pasquale Bruni (nella foto: Eugenia Bruni indossa la Collezione Mandala); The Best International Jewellery Brand Collection: Cartier; The Best Jewellery Flagship Store: Cartier Milano; The Best Jewellery Communication Campaign 2012/2013: Damiani; The Best Jewellery Communication new Media 2012/2013: Bulgari; Jewellery Corporate Social Responsibility Award: Roberto Coin. La giuria era composta da Silvana Annichiarico, Direttore del Design Museum della Triennale di Milano; Gianmaria Buccellati, della Maison Buccellati; Alba Cappellieri, Professore di Design del Gioiello al Politecnico di Milano; Franco Cologni, tra le altre cose fondatore e presidente della Milano Creative Academy; Beatrice Salmon, Direttore del Musée des Arts Decoratifs di Parigi; Patricia Urquiola, architetto.

Courses & competitions

Swarovski Elements ITS Jewelry Award 2013

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Lili Colley (nella foto) si è aggiudicata lo Swarovski Elements ITS Jewelry Award, con la Collezione “Geo deco”. Sezione dello ITS (International Talent Support) Award 2013, il concorso è aperto a giovani creativi e a studenti del mondo del fashion design, dell’accessorio e del gioiello, con l’obiettivo di cercare nuovi talenti, e ha visto la

partecipazione di oltre 100 studenti, 33 scuole e 18 Paesi. Swarovski Elements, partner principale di ITS Jewelry Award, aveva chiesto ai dieci finalisti (tra i quali l’italiana Sarah Ysabel Dyne Narici della Central Saint Martins College of Art and Design) di presentare un gioiello finito ispirato ai temi della globalizzazione, delle sfide ambientali, del rapporto tra tecnologia e natura. La Colley ha vinto 10mila Euro e sei mesi di stage presso Swarovski, in Austria.

Enrico Cirio Talent Award “Animalia” è il tema del concorso 2013 “Enrico Cirio Talent Award”, un omaggio all’orafo torinese Enrico Cirio e al suo amore per gli animali, cui ha dedicato una serie di 70 gioielli ironici (nella foto, Polipo Orchestrale). Le iscrizioni al concorso sono aperte fino al 15 Ottobre e il vincitore sarà proclamato il 14 Novembre. Cirio Maison, in collaborazione con la Scuola Orafa E.G. Ghirardi di Torino e col Laboratorio di Analisi Gemmologiche R.A.G., ha eliminato dal regolamento il limite di età: chiunque può partecipare al concorso in una delle due categorie previste: Categoria Young e Categoria Designer. I primi tre classificati di entrambe le categorie saranno premiati con un gioiello Big Rock, con marchio Cirio-Torino, e un attestato di qualificazione fino al decimo classificato. Info: www.ciriomuseum.com



News English translation: see page 132

Assocoral: progetti futuri e restyling a sostegno di un patrimonio

å “ORIGIN” debutta a Primavera 2014 “ORIGIN, Passion and Beliefs” è un concept innovativo ideato da Fiera di Vicenza e NJAL (NOT JUST A LABEL), piattaforma mondiale di design della moda contemporanea, degli accessori e del gioiello. La prima edizione di ORIGIN, prevista nella primavera 2014 a Fiera Vicenza, ospiterà 100 talenti di NJAL, aziende produttrici tradizionali del mondo dell’accessorio, compratori internazionali, product manager e opinion leaders. Quattro i settori del Salone Leather, Stone, Textile, Technology - dove le competenze del mondo fashion e dell’accessorio, della creatività, della produzione tecnica e dei materiali potranno interagire. In alto: Corrado Facco, Direttore Generale di Fiera di Vicenza durante la presentazione di “ORIGIN”.

taglio fusion frutto della collaborazione creativa di Swarovski con la Maison Martin Margiela. La nuova tecnica Crystal Fusion, infatti, ha consentito di realizzare tagli all’avanguardia, incorporando cristallo e resina opaca. Cinque i gioielli Haute Couture in Crystalactite che hanno sfilato con gli abiti della Maison Martin Margiela a Parigi, nel Luglio scorso (nella foto). L’azienda austriaca ha inoltre lanciato un’edizione limitata “Atelier Swarovski” ispi-

rata alla collezione Cystalactite, composta da un pendente, un anello e un bracciale.

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Il giro del mondo del lusso italiano

News

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Swarovski lancia la Crystalactite Nasce “Crystalactite”, un nuovo

Nel Luglio scorso il presidente di Assocoral Tommaso Mazza ha presentato, presso il Circolo Nautico di Torre del Greco, “L’Assocoral tra passato, presente e futuro”: novità e progetti per valorizzare i coralli e i cammei di Torre del Greco, risorsa vitale per le aziende del distretto in questi momenti di crisi. Il presidente Mazza e il vice presidente Ciro Condito hanno sottolineato i positivi risultati ottenuti in sede CITES e la volontà di sostenere iniziative per monitorare la materia prima e ottenere, come Associazione, una maggiore credibilità in ambito internazionale. Il consigliere Vincenzo Aucella ha poi presentato il restyling del sito istituzionale, della pagina Facebook e di tutta la comunicazione integrata di Assocoral. Nella foto, da sinistra: Vincenzo Aucella, la signora Mazza, Tommaso Mazza, Natale Borriello.

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Da un’idea di Andrea Radic, esperto di comunicazione, e Daniele Biagi, editore, nasce il progetto “Luxury in the World”: portare il lusso italiano (moda, cibo e design) in giro per il mondo a bordo di un aereo: una sorta di showroom

volante attrezzato per esporre i prodotti di circa 100 aziende. L’aereo farà tappa, nel giro di 45 giorni, in 12 Paesi: Emirati Arabi (Dubai, Abu Dhabi, Qatar, Oman), Russia, Cina, Corea, Hong Kong, Giappone, India, Brasile e Stati Uniti. Il progetto partirà nel Settembre 2015 e, per il 2017, è già in cantiere l’idea di uno showroom galleggiante: una nave che girerà il Mediterraneo fermandosi nei porti più importanti. Nella foto:


é un rendering dell’interno dell’aereo.

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L’ICE porta i macchinari orafi a Junwex Tech In occasione di Junwex Tech 2013 - salone della fiera Junwex, che tratta oreficeria e orologeria l’Agenzia per la promozione al-

l’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), ha organizzato una collettiva dedicata alle aziende italiane produttrici di macchinari per l’oreficeria. Junwex Tech si terrà a Mosca, presso il Centro Esposizioni All-Russian Exhibition Centre, dal 14 al 18 Settembre.

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Diamanti: anche l’India accusa la crisi La lavorazione dei diamanti è sempre stata una componente importante dell’economia indiana, ma in questi ultimi tempi la crisi si è fatta sentire, crisi dovuta soprattutto alla svalutazione della rupia nei confronti del dollaro, valuta con la quale vengono trattati gli acquisti di diamanti grezzi. Le tante piccole-medie aziende da un lato non riescono più ad acquistare le pietre e, dall’altro, non riescono a smaltire quelle acquistate con il vecchio cambio. Le ricadute sono pesanti: circa 1.200 sono le aziende che hanno chiuso, coinvolgendo quasi 25 mila addetti, soprattutto nel distretto di Surat,

La cessione di marchi italiani a gruppi stranieri Da alcuni decenni, nel campo degli investimenti esteri in Italia, il “green field” (creazione di nuove attività produttive) ha ceduto il passo alle acquisizioni di imprese esistenti. I continui acquisti di prestigiosi marchi italiani hanno accresciuto il made in Italy di alta qualità in mano straniera (una cinquantina i più famosi, tra i quali Bulgari, Gucci, Giugiaro, Perugina, Moncler, Bottega Veneta...). Acquisti che producono effetti importanti non solo per i venditori (“una mano santa”?), ma anche effetti meno virtuosi nel medio termine. Per questi ultimi casi la procedura è nota e di vecchia data: il gruppo straniero acquisisce il marchio, con cui può allargare l’offerta, anche di prodotti non proprio di qualità. Quasi sempre la gestione del gruppo acquirente è mirata al duplice incremento: degli utili presso la casa madre e delle perdite presso l’azienda acquisita, che ha una propria ragione sociale. Una procedura non nuova ma facilitata dalla depenalizzazione del falso in bilancio (cioè frode contabile). (by F.M.)

il centro più importante per la lavorazione dei diamanti.

Orologi e gioielli Pierre Cardin agli svizzeri Lo svizzero Marlox Group (design, produzione, marketing, distribuzione di orologi e gioielli in tutto il mondo) ha acquistato il settore orologi e gioielli di Pierre Cardin. Marlox è presente con 10mila negozi in 80 mercati.

Errata Corrige: per qualche dollaro in più... Nel numero di Aprile, e ci scusiamo per essercene accorti solo adesso, nell’articolo “Zaffiri Kashmir: l’araba fenice di ieri e di oggi” di Luigi Costantini, c’è un refuso importante, dato l’argomento. Parlando di quanto il Governo dello Stato di Jammu e Kashmir farebbero pagare per i famosi zaffiri, si dice: “..quel Governo locale vorrebbe scucire dalle vostre tasche ben 900.00 dollari...”. Naturalmente i dollari sono 900.000.

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Top Style

Un Resort moderno nel verde toscano Immerso tra le colline del Mugello, il Demidoff Country Resort prende il nome da un’antica villa medicea acquistata da un principer russo nell’Ottocento. Nelle foto: la grande terrazza, la piscina interna e la Suite Deluxe. Sotto, il cuoco

L’Orafo Top Style by Gualtiero Spotti

Riccardo Sarni.

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Lasciarsi alle spalle la frenesia e il turbinio turistico di Firenze può essere, una volta tanto, la strada giusta per vivere con spirito romantico una sosta di stile a pochi passi dal capoluogo toscano. E riscoprire così una Toscana autentica e dal gusto rurale senza rinunciare a quei comfort e a quegli agi propri di un hotel pratico e moderno in una delle zone collinari più ambite della Toscana, quella del Mugello. A Pratolino, solo pochi chilometri da piazza della Signoria, si trova il Demidoff Country Resort, hotel inaugurato nel 1990 ma che nell’aprile dell’anno scorso ha riaperto dopo un restyling che lo ha riqualificato e reso ancora più funzionale e ricco di servizi per il cliente. Il curioso nome della struttura è un omaggio alla vicina e antica residenza Demidoff, una villa medicea che un principe russo acquistò nell’800 e che è ancora oggi, con il suo grande parco ricco di opere architettoniche (tra cui il famoso Colosso dell’Appennino del Giambologna), una delle mete preferite per il classico fuori porta dei fioren-

tini. L’albergo, anch’esso circondato dal verde e immerso nella quiete delle colline, ha rivisto da un anno a questa parte il suo concetto di ospitalità grazie a una serie di novità a partire dall’ampia zona benessere, con la grande piscina riscaldata interna, dotata di area relax, tisaneria, sauna e palestra attrezzata, cui, nei progetti del nuovo dinamico General Manager Vito Spalluto, si aggiungeranno a breve una Spa e una terrazza panoramica. Ma non è tutto. L’hotel Demidoff ha dato una significativa svolta al look della hall e degli spazi comuni, ora più luminosi e moderni, con le esposizioni a scadenza stagionale di opere d’arte di artisti di fama internazionale (ora è il turno del bolognese Matteo Nannini con i suoi quadri realisti ed espressionisti), e arredando con un gusto contemporaneo le camere, più dotate della più moderna tecnologia. Grande attenzione è stata rivolta al mercato congressuale e viaggi aziendali, grazie al funzionale Centro Congressi che dispone di sei sale e a un Auditorium capace di accogliere fino a 600 persone in platea. A tutto questo si aggiunge il valore enogastronomico della sosta, grazie alle creazioni e

allo stile del quarantatreenne cuoco Riccardo Sarni, già alla corte di Luciano Zazzeri, il patron de La Pineta, e di Michele Martinelli, executive chef dei Reali di Giordania. Nel ristorante 1556 (il nome è


preso a prestito dal numero civico del Demidoff ) si incontra una cucina che ha forti legami con la tradizione toscana di terra, interpretata in chiave contemporanea, anche se Riccardo Sarni ama in parti-

colar modo il mare della regione e proprio da questo trae ispirazione per una cucina fresca e leggera, dove si incrociano il rombo cotto sulla lisca, il classico baccalà alla livornese, il trancio di salmone al vapore, l’astice alla plancia con carciofi crudi sott’olio, frutta secca e pere marinate allo zenzero. D’altro canto Sarni vive a Cecina, sulla costa, ed ha sempre avuto nelle sue corde una cucina più improntata ai sapori del mare. Ciò non toglie che in carta si possono trovare anche piatti locali irrinunciabili come la trippa alla fiorentina, i tortelli farciti di ceci e pane (con burro, acciughe e mostarda di cipolle), i tortelli alla Mugellana con ragout alle tre carni (vitello, maiale e manzo) e crema di parmigiano o il petto di pollo

farcito con prosciutto e pecorino, accompagnato da fagioli in umido. I dolci sono curati dal pasticciere Marco Pistolesi e vale la pena provare il cioccolato con zafferano, pane, sale e olio (dove la crema è emulsionata con zafferano di Fiesole essiccato al forno a bassa temperatura) o l’esotico cheesecake con ananas, basilico e lime. Buona anche la carta dei vini che mette in evidenza le scelte operate dal sommelier Salvatore Roccaro, con poche ma significative etichette della zona tra cui l’imperdibile Testamatta di Bibi Graetz. A disposizione degli ospiti c’è poi anche InCollina, il ristorante utilizzato per le colazioni e dove si può gustare un ricco e salutare buffet con i prodotti bio del territorio. Courtesy of Artù

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English translation CLOSE UP Italian version: see page 62

“Did you know that ...?” A little gossip about pearls by Luigi Costantini Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa Belgio

English translation

Some gossip in the sales conversation it is like a pinch of salt in a dish.

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Whether we like it or not, human beings just cannot resist a little gossip. Let’s try at least to get something good out of it. In our case, we’ll mix it in the sales conversation, like a pinch of salt in a dish: the right amount will give it some flavour, if scarce the dish will be bland, if abundant, inedible. Moreover, the right dose, like a catch-phrase, won’t even affect our professional image. So here's a buffet of “did you know, madam/sir, that....?”, where you can find a little something to nibble on: 1. The term pearl comes from the Latin pernŭla, diminutive of perna, meaning leg, after the ham- or mutton leg-shaped bivalve. That’s funny and unexpected, isn’t it? 2. The name Margaret (in its archaic form, Margarita) is actually the original Latin word - margarita - used to describe the secretory product of pearl oysters, which we now call pearl. Therefore, if you’re in the mood for gallantry, calling a girl named Margaret a “pearl” is more than appropriate and well-thought! 3. The Latin word margarita is, semantically, the most appropriate to define the pearl: margarita-ae comes from the greek margaritēs, which is in turn borrowed from a verbal expression which in Sanskrit means “daughter of the sea”. 4. The association between “pearl, dau-

ghter of the sea” and “Aphrodite, born of the sea foam” (myth represented in Botticelli's famous painting “Birth of Venus”), resulted in the strong symbolic value of pearl as an allegory of beauty, love, sensuality, sexual passion. In short, no wonder there is a fatal, archetypal attraction between women and pearl. Not only that, the sea is like a big placenta of life, the originator of women, who are in turn givers of life. A common destiny. Anathema to those males who, deaf and blind to archetypal references, oppose the feminine longing for pearls and think they are nothing but a useless tinsel! 5. Margaritarius was the pearl merchant, while margaritàio, in Italian, means “a worker in the glass bead factories of the Venetian Lagoon” who awaits to transform glass or enamel tubes into beads (also known as margheritine or conterie). 6. There is a tombstone of Roman/Imperial age with the commemorative inscription of a pearl merchant: The epitaph reads “L. Valerius Primus negotiator margaritarius ab Roma (L. Valerio First wholesaler of pearls from Rome). Lapidary garden of the Archaeological Museum of Aquileia, the capital of X Regio Venetia et Histria, one of the ten most important cities in the Roman Empire (300,000 inhabitants in the Augustan period), destroyed by Attila the Hun, currently a town in the province of Udine, former “mitico Nordest” (the legendary, dynamic entrepreneurial district of north-eastern Italy). If I were a pearl wholesaler, I would not hesitate to prepare the same plaque and, who knows, make sure to be remembered forever! 7. The ancient Romans were literally crazy about pearls. A few examples: a. Gaius Julius Caesar gave to one of his many mistresses (Servilia, mother of that Brutus who then planted a knife in Gaius Julius’s stomach, the Ides of March?) a pearl worth 6 million sesterces; comparing

purchase values, 1 sesterce today would be worth € 2, which means he squandered a good € 12 million here: one could have bought half of Rome with it! What if this was, in the final analysis, the motive for the crime? Getting rid of a crazy spendthrift and sex maniac to boot? b. Emperor Caligula, when he named his favourite horse consul of Rome, gave him a magnificent pearl necklace. The value is unknown, but considering that they were all natural pearls of the Persian Gulf, it was certainly not little. Ok fine, the man was out of his mind, but what about Gaius Julius above? Apparently, the sight of shapely curves and winding creeks, must have reduced his brain to mush too! c. Pompey the Great, at the end of his successful military campaigns, included among his trophies as many as 33 crowns of pearls, and a portrait head of himself, studded with pearls. It was the year 61 BC. What's gotten into Pompey, was he “pearl-aholic”? 8. Pearl is the oldest gem known. No doubt about it: once removed from the oyster, it is ready-made. There is no need for processing, a prêt a porter of the good old days! 9. Elizabeth I, Queen of England, would go around lavished with kilos of pearls, so much so that the almost contemporary historian Horace Walpole said that “she looked like an idol totally composed of pearls and necklaces...”, so that her kingdom became known as “the age of pearls”. Would Freud recognize in this pearly “lust” the transference of another type of lust, as the royal virago was famous for her brave, stubborn, unyielding continence? There would be a lot more gossip about the pearls, but I have to stop here. In case you were interested, just call. Vale! (Take care!). _________________________________________


PEOPLE Italian version: see page 92

Tonino Boccadamo’s motto: doing much, doing well, doing good by Marina Morini Jewels and charity. The two great passions of his life are connected to a single aim: being useful to those in need. You combine your job as entrepreneur to your commitment in charitable activities for the poor, the sick, and the unfortunate. How can you reconcile such important commitments? If it is your heart that controls your action and you are glad about this, you are able to put even hobbies and entertainments aside, and strive to reach the goal you set. This is the secret to succeed: passion! I believe that any one of us must be the maker of his own destiny. Life had not been merciful with me, I have been suffering from poliomyelitis since childhood and this made me understand the true values developing a particular sensitivity towards those social issues that today embarrass and shock so much. According to you, can a jewel represent these values and feelings in today’s society? The jewel is connected to a particular moment and has the power to make it unforgettable forever. Think of an important moment in life such as the birth of a child, or the wedding day, there is always a jewel to celebrate a happy event, carrying eternal and irreplaceable values. Fondazione Boccadamo was founded a year ago and it has already started very important projects: from the support to Burkina Faso, to the houses in Haiti, a campaign against poliomyelitis and in favour of disabled, through the creation of

a goldsmith school for disabled. Which is your next goal? We are attentive and close to the needs of more unfortunate people, in particular the sick and children. We want to replicate the success of “Un Cuore di Solidarietà”, a charity match that took place on 28 June in Frosinone thanks to which we raised funds to buy two pieces of equipment for our civil hospital so that citizens can use it without having to pay for treatments. Are you personally satisfied with what you have realised so far in your life? Yes, I am really satisfied, even if I am not going to stop here! Each goal that we reach is a drive for a new starting point. You can always do better and more and I have thousands and more energies to be put into practice so that my dreams can come true! In such a complex period, both socially and economically, what would you ask the jewellery industry? A request that can be made to all sectors: respect! Respect for economic, commercial, above all, moral rules. The crisis has generated an increase in counterfeited products. Unfortunately, we too are victim of this situation: in particular, our product named TooBe is highly counterfeited, notwithstanding the legal actions taken to protect it. We need to be more protected to safeguard our artistic/intellectual work that today many of us are carrying out. _________________________________________

CASE HISTORY Italian version: see page 94

Silver by Misis: beautiful, affordable, for all women by Antonella Garello A successful generation transition, unmistakable jewels, limited costs: a success history.

The history of Misis is, in some ways, typically Italian as it involves a family run company characterised by increasing and continuous success. Founded in Vicenza in 1986 by Bruno and Maria Ester Piaserico, Misis (the name was inspired to Bruno, an enthusiast diver, by an Asian shrimp characterised by a great dynamism and harmony) became a name thanks to a series of silver products with classic lines, even though the real revolution in the history of the company was brought about by their children Alberto and Claudia who gained international success. Claudia, a degree in law and a remarkable artistic talent, almost immediately devotes herself to creativity and image, while Alberto, the second born with a degree at Bocconi and experiences in the distribution sector, is in charge of business management and marketing. Over few years Misis becomes the standard bearer of a silver jewellery, until then considered little more than the "youngest brother" of gold, characterised by affordable prices and a great attention to each detail starting from the design, manufactured in various artisan's shops in the Vicenza area, connected to fashion and easily wearable. Each year the company proposes two collections connected to the fashion world for their style, materials, colours and inspiration. The use of silver, zircons or enamels allows for the creation of jewels with a limited cost, but, at the same time, characterised by a high quality of style and working, surprising, rich in ideas, far from a serial and anonymous offering. Perfect for the contemporary woman who loves matching her accessories to the different occasions. In a few years, the Piaserico brothers saw their efforts rewarded: Misis jewels are appreciated by the best Italian jewelleries and are increasingly demanded by foreign markets. Today the company is distributed in America, with headquarters in New York, in

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English translation the Far East, with headquarters in Hong Kong and Singapore, in Spain, with representatives in Barcelona and Valencia, as well as in Portugal, Germany, Russia, the Caribbean and Maldives. The first flagship store was opened in 2010 in the historical centre of Verona, in line with the “Made in Italy” philosophy also as furniture is concerned: a space conceived not merely as a "shop", but as a friendly meeting place, where you can stay and quietly wear the creations proposed. Over time, they have also had important results: In 2010 the company takes part to the Grammy Awards and its jewels are worn by such celebrities as Rihanna, Mickey Rourke, Sarah Jessica Parker, Eva Longoria. In 2011 Claudia Piaserico is awarded the Marisa Bellisario prize, an award symbolising the Italian excellence in the world, that year significantly entitled “Women: innovation and human capital”. An award Claudia Piaserico dedicated to women, “tireless protagonists of thousands daily challenges”. _________________________________________

COURSES & COMPETITIONS Italian version: see page 124

English translation

Andrea Palladio International Jewellery Awards 2013

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Last May, in the evocative venue of Spazio Bisazza, Andrea Palladio International Jewellery Awards 2013, a contest organised by Fiera di Vicenza, awarded 8 “excellences” in the jewellery industry for the following categories: The Best Italian Jewellery Designer: GianCarlo Montebello; The Best International Jewellery Designer: Stephen Webster; The Best Italian Jewellery Brand Collection 2012/2013: Pasquale Bruni (in the picture: Eugenia Bruni is wearing the Mandala Collection); The Best International Jewellery Brand Collection: Cartier; The Best Jewellery Flagship

Store: Cartier Milan; The Best Jewellery Communication Campaign 2012/2013: Damiani; The Best Jewellery Communication new Media 2012/2013: Bulgari; Jewellery Corporate Social Responsibility Award: Roberto Coin. The jury included Silvana Annichiarico, Director of the Design Museum of the “Triennale” in Milan; Gianmaria Buccellati, of Maison Buccellati; Alba Cappellieri, Professor of Jewellery Design at the Polytechnic School in Milan; Franco Cologni, among other things, founder and President of Milan Creative Academy; Beatrice Salmon, Director of Musée des Arts Decoratifs in Paris; Patricia Urquiola, architect.

(in the picture, “Polipo Orchestrale”). The registration for the contest are open until 15 October and the winner will be proclaimed on 14 November. Cirio Maison, in association with Scuola Orafa E.G. Ghirardi in Turin and the Gemmological Analysis Laboratory R.A.G., eliminated the age restriction from the regulations: anybody can take part to the contest in one of the two envisaged categories: Young and Designer. The first three in both categories will be awarded a Big Rock jewel, with the Cirio-Torino brand, and a qualification certificate up to the tenth. Info: www.ciriomuseum.com _________________________________________

Swarovski Elements ITS Jewelry Award 2013

NEWS

Lili Colley (in the photo) won the Swarovski Elements-ITS Jewelry Awards, with the Collection “Geo deco”. Section of the ITS (International Talent Support) Award 2013, the contest is open to young creative designers and students in the world of fashion design, accessories and jewellery with the aim of creating new talents. Over 100 students, 33 schools and 18 countries participated to the contest. Swarovski Elements, main partner of ITS Jewelry Award, asked the ten finalists (among whom the Italian Sarah Ysabel Dyne Narici from Central Saint Martins College of Art and Design) to present a finished piece of jewellery inspired by globalization, environmental challenges and the relationship between technology and nature. Colley won 10,000 Euros and a six months stage at Swarovski Austria.

Enrico Cirio Talent Award “Animalia” is the theme of the 2013 contest “Enrico Cirio Talent Award”, an homage to Enrico Cirio, the jeweller from Turin, and to his love for animals to which he dedicated a series of 70 ironic jewels

Italian version: see page 126

Assocoral: future projects and restyling to support a heritage Last July Tommaso Mazza, President of Assocoral, introduced at the Sailing Club of Torre del Greco “L’Assocoral tra passato, presente e futuro” (Assocoral between past, present and future): news and projects aimed at valuing corals and cameos of Torre del Greco, a vital resource for the companies in the area in this period of crisis. President Mazza and Vice President Ciro Condito highlighted the positive results obtained at CITES and their will to support initiatives aimed at monitoring the raw material and to obtain, as Association, a greater international credibility. Advisor Vincenzo Aucella then introduced the restyling of the institutional site, the Facebook page and all integrated communication of Assocoral. In the picture, from the left: Vincenzo Aucella, Mrs Mazza, Tommaso Mazza, Natale Borriello.

“ORIGIN” makes its debut in spring 2014 “ORIGIN, Passion and Beliefs”, is an in-


novative concept created by Fiera di Vicenza and NJAL (NOT JUST A LABEL), a global design platform of contemporary fashion, accessories and jewels. The first edition of ORIGIN will be held in spring 2014 at Fiera Vicenza and will host 100 talents of NJAL, traditional manufacturers companies in the accessory industry, international buyers, product managers and opinion leaders. The show is divided into four sectors: Leather, Stone, Textile, Technology, where the expertise connected to the world of fashion and accessory, creativity, technical production and materials can interact. In the photo: Corrado Facco, General Manager of Fiera di Vicenza, during the presentation of ORIGIN.

Swarovski launches Crystalactite “Crystalactite” is a new fusion cutting developed thanks to the creative partnership between Swarovski and Maison Martin Margiela. In fact, the new technique named Crystal Fusion, allowed for the realisation of state of the art cuttings incorporating crystal and matt resin. Five Haute Couture jewels were shown along with the clothes of Maison Martin Margiela in Paris last July (picture). The Austrian company has also launched a limited edition of “Atelier Swarovsky” inspired by the Crystalactite collection including a pendant, a ring and a bracelet.

A world tour of Italian luxury “Luxury in the World” is a project conceived by Andrea Radic, communication expert, and the publisher Daniele Biagi: its aim is taking Italian luxury (fashion, food and design) around the world on a plane: a sort of flying showroom fully equipped to exhibit the products manufactured by about 100 companies. In 45 days the plane will stop in 12 countries: Arabian Emirates (Dubai, Abu Dha-

bi, Qatar, Oman), Russia, China, Korea, Hong Kong, Japan, India, Brazil and the United States. The project will be launched in September 2015 and a floating showroom is being envisaged to be ready by 2017: a boat touring the Mediterranean, landing in the most important ports. In the picture: a rendering of the internal part of the plane.

ICE takes goldsmith equipment at Junwex Tech During Junwex Tech 2013 – part of Junwex Show, dealing with jewellery and watch, the Italian Institute for Foreign Trade (ICE), has organised a collective exhibition addressed to Italian company manufacturing jewellery equipment. Junwex Tech will be held in Moscow, at the AllRussian Exhibition Centre, from 14 to 18 September.

Diamonds: even India is undergoing a crisis Even though the working of diamonds has always been a strong sector of Indian economy, over the last period it is undergoing a crisis due to the depreciation of the rupee to the dollar, the currency commonly used for purchasing raw diamonds. On one side the manifold small and medium sized businesses are no longer able to purchase stones while on the other hand they do not manage to sell the ones they bought at the old exchange. This has caused heavy repercussions: about 1,200 companies closed, involving nearly 25,000 workers, in particular in the Surat district, the most important centre for diamond working.

A Swiss company acquired Pierre Cardin jewels and watches. The Swiss company Marlox Group (design, manufacturing, marketing distribution of

watches and jewels all over the world) acquired the watch and jewel department of Pierre Cardin. Marlox is present with 10,000 stores in 80 markets.

The selling off of Italian brands to foreign groups Since some decades, in foreign investments in Italy, the "green field” (the creation of new productive businesses) has made way for the acquisitions of existing companies. The continuous acquisitions of prestigious Italian brands have increased the high quality made in Italy controlled by foreign companies (about fifty brands, among the most famous Bulgari, Gucci, Giugiaro, Perugina, Moncler, Bottega Veneta). These acquisitions significantly influence not only the seller (a blessing?) but they also have less positive effects on the medium term. For these last cases the procedure is known and old: a foreign group acquires the brand with which it can widen the offer, even with not high quality products. Almost always the management of the acquiring groups aim at a double increase: of profits for the parent company and losses for the acquired company that has its own corporate name. This is not a new procedure, but it was made easy by the decriminalization of false accounting (i.e. accounting fraud). By F.M.

Errata: for a few dollars more… In the April issue, and we apologise for not realising it before, the article “Kashmir Sapphires: yesterday and today phoenix" by Luigi Costantini contains an important typo, given the subject. When it speaks about the price imposed by the Government of Jammu and Kashmir for their famous sapphires, it reads: “that local government would force you to pay 900.00 dollars..” We are obviously speaking about 900,000 dollars.

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“GOLD IN ITALY” ALCOZER & J ALISEI AMEN COLLECTION AMIN LUXURY AMORE & BACI ANGRY AOV AREZZO FIERE E CONGRESSI ARTLINEA ASPIRE DESIGN ASSOCORAL BARAKA’ BIBIGI’ BIEGERT&FUNK BI-JEWEL BLUESPIRIT BOCCADAMO BOTTEGA VENETA BUCCELLATI BULGARI CAPOTOSTI DESIGN CARLA CORAL CARTIER CHIUMMARIELLO CIRIO-TORINO CNR EXPO COMETE GIOIELLI COSCIA CRIERI DADA ARRIGONI DAMIANI DEMIDOFF COUNTRY RESORT DEXTER MILANO DUST KREATIONS EGOYOU ERIKA 925 EXPO PIEMONTE F.O.C. FEDERAZIONE ORAFI CAMPANI FALCINELLI ITALY FESTINA FIERA DI VICENZA FRATELLI DINACCI FREDERIQUE CONSTANT GABRIELLA RIVALTA GAGA MILANO GARMIN GEMWORLD MUNICH GIOVANNI RASPINI GRANI GRAZIELLA GUCCI I GREGORI I’MWATCH ICE

109 61 75 76 70 68 27 108 109 59 48 126 84 57 84 109 61, 88 92, 93 127 124 124, 127 27 75 124 76 124 108 50 47, 48 114-117 51 124 128, 129 74 54 68 72 108 118 55 82 124, 126 118, 119 82 53 78 82 108 86, 87, 88 72 50 127 70 78 15, 106, 107, 127

ISTANBUL JEWELRY SHOW ITITOLI JUNWEX TECH LEBEBE’ LLADRO MADAMI’MADAM MANNUCCI GIOIELLI MARCO TA MOKO MARLOX GROUP MASRIERA MAYUMI MECCANICHE VELOCI MICHELANGELO GIOIELLI MIMI’ MISAKI MISIS MONCLER MONTBLANC MONTEBELLO, GIANCARLO MORELLATO NIHAMA NJAL NOMINATION OTTAVIANI PAOLILLO, MARTA PAOLO PIOVAN GIOIELLI PASQUALE BRUNI PERUGINA PIERRE CARDIN PINO MANNA POLELLO PONTE VECCHIO GIOIELLI PROGETTO LUCE QAYTEN RECARLO RICHARD MILLE ROBERTO COIN ROVIAN SAKI SCHOEFFEL SE.MA..VÌ SILVER STAR SOGNI GIOIELLI STEFAN HAFNER STEPHEN WEBSTER SWAROVSKI TI SENTO MILANO TORQUE WATCH U-BOAT UNOAERRE UTOPIA VALENZA GIOIELLI VISCONTI WORLD GOLD COUNCIL ZOCCAI

108 45 127 68 120, 121 76 84 84 127 53 52 79 60 57 58 61, 94, 95 127 72 124 68 59 126 76 58 28 28, 55 124 127 127 49 70 70 122, 123 51 75 88 124 55 74 56 76 72 76 50, 88 124 124, 126 60 85 79 74 26, 52 108 79 101 58

This month we talk about...

Questo mese parliamo di...

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Advertisers’ Index

Elenco Inserzionisti

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1&1 20-21 AESSE PIETRE 85 ALCOZER & J 1 ALISEI MILANO 22-23 ARTEXPO 64-65 ARTLINEA 36 BASELWORLD 2014 19 BMBDECORLINE 30 BOTTAZZI TECH 12 CRIERI IV copertina-2-3 CRISTALNET BY PRETTY BIJOUX 29 DAVITE & DELUCCHI 4-5 DENTRO LE MURA II copertina D&SIGN III copertina-136 DINACCI F.LLI 31 ERIKA 46 FARO 67 GOGGI-STERLING 105 IGI 44 ISTANBUL JEWELRY SHOW 125 ITITOLI 8-9 LLADRO’ 14 MANNUCCI GIOIELLI 40 MARAKO’ 81 MONTBLANC 6-7 NARDI GOLD 39 POLELLO 24 PROGETTO-LUCE 90-91 PVZ - NEONERO 35 RECARLO 13 RESPONSIBLE JEWELLERY COUNCIL 18 ROVIAN GIOIELLI ITALIANI 34 SALVINI 11 SOGNI GIOIELLI 38 STUDEX ITALIA 89 SUALI 37 TARI’ MONDO PREZIOSO 10 THE GEMWORLD MUNICH 83 TORQUE 80 UNOAERRE 69-71-73 VALENZA GIOIELLI 66 VAN GOLD JEWELLERY 42-43 WHITE PINE 109




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