L'Industria della Gomma 10/2020

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Dicembre 2020 - numero 10

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SOMMARIO

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it

Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN)

ANNO 63 - DICEMBRE N. 10

Abbiamo letto 10

RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Protagonisti

16 UNA LUNGA CARRIERA FATTA DI PASSIONE, AMICIZIA E VOGLIA DI INNOVAZIONE

Antonio Ferrari è un personaggio molto conosciuto nel mondo della gomma, in cui ha vissuto da protagonista per ben 56 anni. Ripercorrere il suo lungo cammino professionale, dalle prime esperienze di venditore a quando acquistò un’impastatrice per creare le prime miscele per i compounder, significa rivivere alcuni momenti tra i più significativi dell’evoluzione di questo settore e del suo mercato nel nostro paese. Con un avvertimento: evitare che la digitalizzazione privi della propria anima un settore che ha sempre vissuto sull’importanza dei rapporti interpersonali.

Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Srl - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

Focus - Rassegna Stampi

21 STRATEGIE E PRODOTTI PER RIPARTIRE Se alla fine del 2019, nell’ultima Rassegna Stampi pubblicata da L’Industria della Gomma, guardavamo al 2020 con grande ottimismo, sulla scia di un’edizione della fiera K di Düsseldorf che aveva rivelato grande vitalità, oggi il clima è decisamente diverso. Nessuno allora avrebbe potuto immaginare gli effetti di una crisi pandemica che ha colto tutti di sorpresa. Eppure le aziende italiane del settore stampi, nonostante l'incertezza per il futuro, hanno mostrato quest’anno uno spirito altamente battagliero, proseguendo la loro attività, attivandosi in iniziative per le loro comunità e rilanciando per il futuro. Ecco come si propongono sul mercato con innovazioni e soluzioni pensate per la ripartenza.

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L’ampia disponibilità del settaggio dei sistemi e l’utilizzo sia a secco che a bagnato permette una vasta regolazione dei flussi di proiezione e ne garantisce l’applicabilità su stampi di materiali con caratteristiche diverse: tutti i tipi di acciaio, anche cromato o temperato, alluminio, leghe.

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

SOMMARIO ANNO 63 - DICEMBRE N. 10

Dalle aziende

38 LA PULIZIA DEGLI STAMPI, EFFICACE ED ECOSOSTENIBILE Da oltre 25 anni BICARjet, azienda padovana specializzata nella pulizia industriale delle superfici, promuove nel mercato i propri sistemi di pulizia utilizzando un materiale molto particolare: il bicarbonato di sodio. Una tecnologia che si rivela particolarmente adatta per la pulizia degli stampi per gli articoli tecnici in gomma perché, oltre a garantire un risultato ottimale, non danneggia le superfici, è totalmente ecosostenibile e contribuisce alla salubrità e sicurezza dell’ambiente di lavoro. Un nuovo brevetto da poco depositato riguarda gli stampi per pneumatici dotati di valvole spring-vent per il deflusso dei fumi di vulcanizzazione.

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44 UN NUOVO IMPIANTO DI CALANDRATURA INDUSTRY 4.0 Dalla collaborazione tra la SIG e Comerio Ercole è nata un’innovativa linea di calandratura, caratterizzata da un alto contenuto tecnico e da profonde innovazioni. Serve a produrre nastri trasportatori in gomma ed è completa di sezioni di pre e di post-calandratura, di asservimenti alla calandra e di un impianto di riscaldamento e laminazione della gomma a mescolatori. L’impianto definisce un nuovo standard in questo tipo di produzione, non solo nell’innovazione di processo ma anche nell’adozione di tecnologie digitali che rendono possibile il controllo in remoto della produzione e innovativi metodi di assistenza e manutenzione a distanza.

Normative

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50 IL REGOLAMENTO CLP SI VESTE DI NUOVO La Gazzetta Ufficiale UE dello scorso 13 novembre modifica il regolamento CLP per rendere più facilmente adottabili da parte delle imprese le prescrizioni di informazione sulle miscele chimiche che possono avere un effetto sulla salute Le novità riguardano in particolare l’allegato VIII del regolamento, che è stato interamente riscritto.

News

56 IL TACCUINO

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Formazione alle tecnologie digitali per competere Un sistema Engel per controllare la vite di plastificazione u O.C.S. rinnova il suo impianto di service u I siliconi senza PCB di Kraiburg u Gli investimenti di Momentive in Italia u Elkem in Cina per produrre siliconi per l’auto elettrica u u

68 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO 4

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

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Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012

INTERVIEWS

Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK

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Letter of I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche the law internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y

Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets

PROVE E MISURAZIONI EFFETTI DELLA FUNZIONALIZZAZIONE DI NANOPIASTRINE DI GRAFENE CON UNA MOLECOLA JANUS PIRROLO SULLE PROPRIETÀ MECCANICHE ED ELETTRICHE DI NANOCOMPOSITI DI GOMMA NATURALE S. Guerra, V. Barbera, M. Galimberti, Dipartimento CMIC “G. Natta”, Politecnico di Milano (Italia), U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuktechnologie, Hannover (Germany) - email: maurizio.galimberti@ polimi.it - KGK n. 4/2020, pag. 17-25 lla luce delle loro eccezionali proprietà, i nanoallotropi del carbonio (nanotubi CNT, Grafene G e materiali correlati al grafene GRM) sono oggetto di un intenso lavoro di ricerca. In particolare l’interesse si focalizza sul grafene, anche con lo scopo di stabilire una correlazione fra le sue proprietà e il numero di strati che lo compongono e che solitamente possono variare da due a dieci: poiché la maggior parte degli articoli commerciali su base grafene ne contiene meno del 10 % e nessun articolo ne contiene oltre il 50 %, è necessario capire bene qual è il tipo di materiale grafitico sotto esame. Partendo dal presupposto che i nanocompositi di

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Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers

We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?

Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain

gomma naturale con grafene vengono prodotti partendo da lattice, in cui il grafene viene disperso, in questo studio si utilizzano lattice di Hevea Brasiliensis e nanopiastrine di grafene (GNP), che vengono funzionalizzate con gruppi ossigenati mediante serinolpirrolo (SP) per ottenere la massima dispersione nella matrice gomma. Il confronto viene effettuato con nanocompositi su base GNP, modificato con potassio stearato come tensioattivo, e, su base GNP puro, con un’ulteriore comparazione con nanocompositi a base carbon black N326; tutte le mescole vengono vulcanizzate con un sistema a zolfo. Dopo la parte sperimentale (materiali e metodi di prova), lo studio dedica ampio spazio alla sezione risultati e discussione, illustrando dapprima la preparazione dei nanocompositi esaminati e dilungandosi poi nella descrizione delle proprietà dinamo-meccaniche dei nanocompositi non vulcanizzati, della loro vulcanizzazione e delle loro proprietà tensili ed elettriche una volta vulcanizzati. Il lavoro svolto dimostra che è possibile preparare nanocompositi a base grafene e gomma da miscelazione in lattice in modo semplice e sosteni-

bile, con un processo caratterizzato dalla funzionalizzazione degli strati di grafene: questo attraverso una miscelazione con dieci parti della cosiddetta molecola Janus del pirrolo, il serinolpirrolo per l’appunto, in grado di dar luogo ad una reazione di poliaddizione senza alterare la struttura del materiale grafitico GNP. Con questo metodo si ottengono nanocompositi con basso effetto Payne, buone proprietà tensili con bassa rigidezza a bassa deformazione, con le più basse soglie di percolazione meccanica ed elettrica. MACCHINARI E ATTREZZATURE MISCELAZIONE DI MESCOLE BATTISTRADA CON SILICE PER MEZZO DI ESTRUSORE PLANETARIO A RULLO E. R. Terrill, Akron Rubber Development Laboratory, Akron, Ohio (USA), R. Quack, M. Batton, Entex Rust & Mitschke, Bochum (Germany) - RubberWorld, luglio 2020, pag. 22-29 olte formulazioni della gomma richiedono un processo di lavorazione a più fasi (ad esempio in mescolatore chiuso o aperto), che comporta elevati costi per il personale, la manipolazione dei materiali e lo stoccaggio, oltre a problemi di qualità per le differenze

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ABBIAMO LETTO PER VOI

fra i batch prodotti. Da qui la richiesta di tecnologie innovative, tra le quali l’utilizzo di un estrusore planetario a rullo PRE, argomento del presente articolo. Questo estrusore ha la capacità di masticare, miscelare, omogeneizzare disperdere e degassare substrati altamente viscosi e funziona come un reattore continuo per reazioni chimiche come, ad esempio, quelle delle formulazioni di elastomeri molto viscosi. I vantaggi offerti dal PRE sono: • ampia superficie di contatto (da 5 a 10 volte maggiore rispetto ad altri tipi di estrusore); • ottimizzato trasferimento di calore fra materiale lavorato e mezzo di riscaldamento/raffreddamento; • struttura modulare; • grande varietà di possibili configurazioni del sistema; • a seconda della sua dimensione e modalità di funzionamento, consente produttività modulari da pochi chilogrammi a più di 10 tonnellate/ora.

L’articolo è senz’altro interessante per gli addetti ai lavori, che troveranno nei tre paragrafi iniziali spiegazioni dettagliate circa il calcolo dell’area superficiale di contatto del PRE, i fenomeni termodinamici al suo interno, la sua progettazione modulare (esplicativa la figura dei vari tipi di mandrini utilizzati) e il processo di miscelazione al suo interno, illustrato da un disegno che mostra schematicamente le fasi successive della lavorazione. L’esempio pratico esaminato consiste in una mescola per battistrada pneumatico, caricata con silice e prodotta, per il confronto, in un PRE in continuo con due rese (15 e 25 kg/ora) e in un mescolatore chiuso in tre fasi. I due processi vengono comparati esaminando accuratamente le proprietà fisiche e meccaniche, la dispersione (con il metodo di Phillips), il modulo elastico e complesso, la tan δ (indicatore della resistenza al rotolamento), il coefficiente di frizione nelle

tre condizioni di asciutto, bagnato e ghiaccio, e la resistenza alla rottura. I risultati delle prove evidenziano come la mescola, ottenuta col PRE: • mostra valori della maggior parte delle proprietà analoghi a quelli della mescola ottenuta con mescolatore chiuso; • offre durezza e carico di rottura più elevati; • migliora la dispersione della carica e del sistema di vulcanizzazione. La grande flessibilità e adattabilità del PRE, insieme alle molte opzioni modulari disponibili, ne fanno una macchina ottima per la produzione di mescole battistrada, che offre anche economicità e alta qualità di processo. Il tutto grazie specialmente alla sua grande superficie di contatto, che consente un’intensa e molto omogenea miscelazione dei materiali utilizzati, creando anche le condizioni ideali per un ottimo trasferimento dell’energia di riscaldamento e di raffreddamento.


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PROVE E MISURAZIONI COMPORTAMENTO TERMICO OSSIDATIVO DI GOMMA NATURALE RETICOLATA A PEROSSIDO R. Rajan, S. Varghese, K.N. Madhusoodanan, M.A. Fancy, Rubber Research Institute of India, Kerala (India), K.E. George, Cochin University of Science and Technology, Cochin (India) - email: sibyvarghese@rubber-board.org.in - KGK n. 4/2020, pag. 30-36 nteressante introduzione, che parla dell’utilizzo di perossidi per la reticolazione della gomma naturale, citando alcuni gradi (secondo gli autori dello studio il dicumilperossido rappresenta circa il 30 % dell’intero consumo di perossidi in gomma e plastica), che sono in effetti quelli presi in esame nello studio. Ricordando che nella vulcanizzazione perossidica il perossido non entra nelle catene polimeriche ma forma legami carbonio-carbonio fra di esse, viene spiegato che sono tre le famiglie dei perossidi organici: • diacilici (benzoilperossido e suoi derivati); • dialchilici o diaralchilici (di-tertbutilperossido, dicumilperossido etc.); • peresteri (tert-butilperbenzoato); delle quali la prima e la terza comprendono perossidi più vulnerabili alla decomposizione acido-catalizzata. L’obiettivo dello studio è quello di comprendere il ruolo di perossidi diversi nella vulcanizzazione della gomma naturale, esaminando il comportamento alla degradazione ossidativa termica, mediante FTIR e TGA, di quattro perossidi forniti da Arkema, ossia i Luperox 101 (DHBP), 231 XL (TMCH), F 40 (DIPP) e DCP. La mescola è costituita da gomma naturale ISNR 5, carbon black N330, olio paraffinico e perossido nella quantità ottimale per la prestazione in gomma naturale. Illustrata la parte sperimentale, lo studio descrive le caratteristiche di vulcanizzazione delle quattro mescole, mettendo l’accento su efficienza e reattività dei perossidi esaminati, determinate dai radica-

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li liberi formati e relativo livello di energia. Analizzati i risultati di FTIR e TGA che rilevano, la prima la reattività dei prodotti di decomposizione dei perossidi, formatisi durante la vulcanizzazione, e di conseguenza l’efficienza di reticolazione dei vari perossidi, e la seconda la stabilità termica dei vulcanizzati, si arriva alla sezione più interessante, dal punto di vista pratico, che si occupa delle proprietà meccaniche prima e dopo invecchiamento delle mescole. Posto che il comportamento alla degradazione è molto simile per tutti i vulcanizzati, la scelta del perossido per la gomma naturale dipende dalle richieste dell’applicazione, considerando che: • DHBP e DIPP offrono le migliori proprietà meccaniche; • il lungo tempo di vulcanizzazione del DHBP è un limite; • il DHBP consente di ottenere manufatti inodori, mentre il DCP sviluppa acetofenone di odore sgradevole; • il DIPP offre il miglior bilanciamento di proprietà e stabilità termica. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI INFLUENZA DEL METOSSI POLIETILEN GLICOLE METACRILATO SULLE PROPRIETÀ DI COMPOSITI SBR CARICATI CON SILICE A.I. Khalaf, D.E. El-Nashar, A.M. Ellaban, A.M. Naser, H. Abdel-Wahhab, Department of Polymers and Pigments, National Research Centre, Dokki, Cairo (Egypt), Faculty of Science, Al-Azhar University, Cairo (Egypt) - email: aman2502003@ yahoo.com - KGK n. 4/2020, pag. 37-41 a silice è largamente usata come carica rinforzante in gomma, ma necessita di un agente legante per migliorare la sua dispersione e per prevenire l’assorbimento di vulcanizzanti sulla sua superficie. A questo scopo si utilizza di solito un silano, mentre questo studio valuta l’effetto rinforzante di un MPGMA (Methoxy Polietilen Glycol MethAcrylate), come agente legante, sulle caratteristiche di vulcanizzazione e sulle proprietà fisiche e di rigonfiamento di una mescola di SBR 1502,

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caricata con silice e a sistema di vulcanizzazione tradizionale zolfo/acceleranti. Oltre ad una mescola senza silice e MPGMA, ne vengono preparate sei con 0, 2, 4, 6, 8 e 10 phr di MPGMA; successivamente la caratterizzazione delle mescole viene effettuata con FTIR, HNMR e SEM, oltre alle normali apparecchiature di laboratorio (reometro etc.). Lo studio si basa sulla verifica dell’influenza delle concentrazioni di MPGMA su dispersione, caratteristiche di vulcanizzazione e proprietà fisiche delle mescole. In conclusione, con la presenza di MPGMA le caratteristiche di vulcanizzazione mostrano che i tempi di scottatura e di vulcanizzazione diminuiscono, mentre torque massimo, carico e allungamento a rottura aumentano, insieme ad un miglioramento di densità di reticolazione e di interazione gomma-carica: 4 phr si rivela essere la concentrazione ottimale di MPGMA. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI NUOVA PROPOSTA DI STRUTTURA PER SILICE MODIFICATA CON SILANO A. Blume, J. Jin, A. Mahtabani, X. He, S. Kim,Z. Andrzejewska, University of Twente, Twente (The Netherlands) - email: a.blume@ utwente.nl - KGK n. 5/2020, pag. 19-24 ella breve introduzione è interessante la spiegazione del motivo, per cui viene utilizzata la silice nei pneumatici. Dopo le prime applicazioni, all’inizio degli anni ’50, per migliorare l’adesione al cord metallico e diminuire il calore generato dal pneumatico in esercizio, si è preferito continuare con il carbon black, considerato carica rinforzante più efficace della silice tal quale. Solo una volta sviluppati organosilani bifunzionali, capaci di reagire sia con il gruppo silanolo idrofilo della superficie della silice che con la matrice polimerica idrofoba, si è constatato un sensibile miglioramento della resistenza al rotolamento e della trazione sul bagnato con l’utilizzo di questo sistema silice/silano.

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Un recente sviluppo in tal senso, per esempio, si basa sul sistema silice ad alta dispersione Ultrasil® 7000 GR/silano Si 363 ®. Poiché la nuova normativa europea di etichettatura del pneumatico classifica i pneumatici in base a resistenza al rotolamento, trazione sul bagnato e rumore sviluppato, il livello di classificazione “A/A”, insieme ad un’accettabile resistenza all’abrasione, può essere raggiunto solo con un sistema silice/silano. In base a questa situazione diventa essenziale comprendere a fondo la reazione di accoppiamento silice/silano, così come è importante scegliere silice e silano idonei. Esposta la teoria attuale del meccanismo di accoppiamento silice/silano a due stadi, lo studio obietta che esso lascia insoluti alcuni aspetti della reazione e si pone le seguenti domande: • quali gruppi silanolo sono reattivi?

• quali gruppi silanolo hanno reagito? • è necessaria la presenza di acqua per un accoppiamento efficiente? • qual è l’accessibilità dei gruppi silanolo? Nei paragrafi seguenti lo studio fornisce una risposta a queste domande, riportando schemi e grafici utili per una corretta comprensione di quanto esposto, e si dilunga molto sulla terza e quarta domanda, per formulare nei dettagli la nuova proposta della modifica superficiale della silice. In conclusione, il nuovo modello proposto considera l’accoppiamento del silano solo sui gruppi silanolo della silice geminali ed isolati e la stabilizzazione interna dei gruppi silanolo vicino alla superficie della silice. Inoltre viene formulata una proposta per la formazione di tre diversi reticoli dopo la reazione con la matrice polimerica: un reticolo zolfo-polimero, uno silice-silano-polimero ed uno polimero-silano-polimero.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI INFLUENZA DEL TIPO DI GOMMA STIRENE-BUTADIENE SULLE PROPRIETÀ DI MESCOLE SBR/NR/ BR, CARICATE CON SILICE, PER PNEUMATICI AGRICOLI E PER EDILIZIA P. SZ. Hrdlička, J. Brejcha, V. Tomanec, Z. Herber, A. Kuta, D. Čadek, A. Kadeřábková, J. Pokorný, Department of Polymers, University of Chemistry and Technology, Prague (Czech Republic) - email: zdenek.hrdlicka@vscht.cz KGK n. 4/2020, pag. 47-52 o svolgimento dello studio è preceduto da una sostanziosa introduzione, che dopo una breve storia dell’SBR, gomma di impiego generale più prodotta e utilizzata di tutte le altre gomme sintetiche, soprattutto per il settore dei pneumatici, ne dichiara lo scopo: prendere in esame l’SBR dry nell’applicazione battistrada pneumatico, al quale conferire tenuta sul bagnato e proprietà di trazione, mantenendo una buona

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resistenza all’abrasione. La maggior parte dell’introduzione è dedicata ai due gradi di SBR esistenti sul mercato, differenti per il metodo di produzione, che può essere in emulsione (E-SBR, più tradizionale ed economico) o in soluzione (S-SBR). Dopo un’esauriente esposizione delle caratteristiche di entrambi i tipi, sia produttive che strutturali, viene enunciato lo scopo dello studio, ossia confrontare le proprietà di vari gradi delle due famiglie di SBR e verificare la loro influenza sulle proprietà delle mescole SBR/NR/BR per pneumatici agricoli, sia crude che vulcanizzate. Vengono preparate dieci mescole, sei con E-SBR, di cui tre olioestese con RAE e TDAE secondo il grado, e quattro con S-SBR, di cui tre olioestese con HVN e TDAE secondo il grado, tutte con masterbatch di gomma naturale con 40 phr di carbon black N220 e di gomma butadiene con 100 phr di carbon black N220, silice etc. Illustrata la parte sperimentale, vengono poi esposti i risultati riguardo ai valori analitici delle gomme, alla viscosità della gomma cruda e delle mescole e alle proprietà meccaniche. La sezione più interessante è quella relativa alle proprietà meccaniche, corredata di una tabella, che riporta tempo ottimale di vulcanizzazione e proprietà di tutte le mescole esaminate e da cui si possono già trarre le indicazioni riguardo alle prestazioni applicative delle singole mescole. Inoltre, tre figure rappresentano chiaramente la loro viscosità Mooney (gomme crude e vulcanizzate) e la dipendenza dalla temperatura del fattore di perdita (tan δ) e del modulo di stoccaggio delle gomme vulcanizzate. Le conclusioni dello studio sono le seguenti: • il tipo di gomma influenza per lo più la viscosità Mooney della mescola; valori di viscosità più alti possono indicare una peggiore processabilità, che può danneggiare la dispersione della carica e le proprietà dei manufatti (vedi mescola S-SBR 1); • l’influenza del tipo di SBR si manifesta soprattutto nelle proprietà mec14

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

caniche delle gomme vulcanizzate; i tipi E-SBR dry hanno carico di rottura, modulo e durezza più alti di quelli olioestesi; • nel caso specifico dell’applicazione in battistrada pneumatico, i tipi S-SBR olioestesi sono migliori per i bassi valori di tan δ a 60 °C, che fanno presupporre una bassa resistenza al rotolamento del pneumatico e quindi un più basso consumo di carburante. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI NANOCOMPOSITI DI GOMMA SILICONICA PER ARTICOLI FLESSIBILI, CARICATA CON NANOTUBI DI CARBONIO E VULCANIZZATA A BASSA TEMPERATURA V. Kumar, A. Manikkavel, Md Najib Alam, XiaoWu Tang, Dong-Joo Lee, School of Mechanical Engineering, Yeungnam University, Gyeongbuk (Republic of Korea) - email: djlee@ yu.ac.kr - KGK n. 4/2020, pag. 42-46 i tratta di uno studio breve, interessante soprattutto per chi si occupa di silicone e desidera conoscere o approfondire la conoscenza del settore degli RTV, siliconi a due componenti con vulcanizzazione a temperatura ambiente, specificatamente nell’ambito di un miglioramento delle proprietà elettriche e meccaniche mediante l’utilizzo di nanotubi di carbonio CNT. È vero che la carica tradizionale per ottenere questo risultato è il normale carbon black, ma sarebbe necessario utilizzarlo in grande quantità, mentre le nanocariche vengono impiegate a livello di pochi phr. Fra le gomme a disposizione, lo studio sceglie la gomma siliconica, che offre una vulcanizzazione ottimale, un elevato carico di rottura e alte proprietà dielettriche, oltre al fatto di avere molteplici applicazioni industriali come gomma dielettrica, per esempio nei casi di azionamento, raccolta di energia e rilevamento. In particolare si individuano una gomma siliconica vulcanizzata a bassa temperatura LTV come matrice e i CNT come carica rinforzante per migliorare ulteriormente le proprietà meccaniche in un dispositivo fles-

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sibile, focalizzandosi su tre aspetti principali: • utilizzo di una piccola quantità di CNT (di solito fra 1 e 3 phr) più economica, su scala industriale, di una grande quantità di carbon black per ottenere proprietà ottimali; • indagini approfondite sui CNT per proporzione, dimensione delle particelle, morfologia, cristallinità e dispersione nel silicone LTV; • esame dell’effetto di questi parametri sul miglioramento delle proprietà meccaniche e dielettriche e loro correlazione con applicazioni come gli attuatori utilizzati in un dispositivo flessibile. Nella sezione sperimentale vengono illustrate le caratterizzazioni del dispositivo flessibile, dei CNT e della loro dispersione in gomma, mentre successivamente si discutono i risultati di rilevazione delle proprietà meccaniche ed elettriche e si spiegano le proprietà di azionamento del dispositivo flessibile. Si constata così che i risultati di spettroscopia Raman, SEM e TEM mostrano che la dispersione dei CNT è uniforme e quindi può dar luogo ad elevate proprietà meccaniche, elettriche e di azionamento. Nello specifico, che con 3 phr di CNT il modulo di compressione aumenta del 66 % e quello tensile del 140 %, mentre la resistenza elettrica diminuisce fino a 55 kΩ (il composito pretensionato mostra una resistenza più bassa rispetto a quello tal quale) e le misurazioni di azionamento rivelano che a 12 kV lo spostamento è a 2.5 mm. In conclusione, i CNT a basso livello di phr migliorano sensibilmente tutte le proprietà esaminate nella gomma siliconica LTV, che offre facile processabilità, efficace sistema di vulcanizzazione, migliori proprietà generali rispetto ad altri polimeri, con la considerazione che occorre comunque migliorare la dispersione, agendo sulla loro compatibilità con la gomma, dei CNT, che già con 1 phr di caricamento potrebbero determinare migliore flessibilità, adeguata robustezza e minore fragilità.


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PROVE E MISURAZIONI PROPRIETÀ FISICHE DI COMPOSITI SOSTENIBILI DA GOMMA NATURALE/AMIDO DI MANIOCA/ ARGENTO Sa-Ad Riyajan, Department of Chemistry, Faculty of Science and Technology, Thammasat University , Pathumthani (Thailand) - email: saadriyajan@hotmail.com - KGK n. 5/2020, pag. 38-43 egli ultimi decenni l’utilizzo estensivo dei polimeri sintetici per imballaggio ha causato severi problemi di inquinamento. Per risolvere questo problema ci si è rivolti a polimeri naturali come la cellulosa, la lignina, il chitosan e l’amido, dal momento che sono materiali rinnovabili, ecocompatibili e biodegradabili. L’amido, in particolare, è largamente disponibile a basso costo, anche se subisce un invecchiamento veloce, retrogradazione e mostra basse proprietà meccaniche, con mancanza di

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carico di rottura: queste caratteristiche negative limitano la sua applicazione nei tecnopolimeri. Si è così pensato di miscelare l’amido con la gomma naturale e questo studio prende esame il comportamento della miscela amido di manioca/gomma naturale, in presenza di argento, come lattice da colata. Nello specifico si valuta l’effetto del contenuto di argento sulle proprietà meccaniche, di rigonfiamento, contenuto di umidità, morfologia, stabilità termica e biodegradazione, con l’utilizzo di fogli con diverse proporzioni di argento. Vengono illustrati i materiali utilizzati e la preparazione del composito NS (gomma-glicerina-amido di manioca), specificando la concentrazione dell’argento (0-0.1-0.5-1-2-3 e 5 %) e la relativa caratterizzazione. Lo studio descrive quindi le immagini FTIR dei compositi NS, il cui film si presenta molto flessibile, liscio e tra-

APPLICAZIONI INDUSTRIALI / DOMESTICHE

sparente fino all’aggiunta dell’argento, che lo imbrunisce alla luce solare, dopo di che, con semplici e puntuali grafici esplicativi, vengono discussi i risultati relativi a: • spettroscopia ultravioletta/visibile (UV-Vis); • rapporto di rigonfiamento; • contenuto di umidità e assorbimento di umidità; • morfologia e proprietà meccaniche; • TGA e biodegradazione. L’incorporazione dell’argento nella miscela NS comporta un miglior carico di rottura, un migliore rigonfiamento, che aumenta in funzione del contenuto di argento, che determina anche, aumentando, un evidente spostamento verso il blu, dovuto all’effetto di confinamento quantico. Dopo l’utilizzo, il composito NS dovrebbe decomporsi facilmente, con l’avvertenza che la biodegradazione tende a diminuire come una funzione dello ione argento.

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di Gianpaolo Brembati

Una lunga carriera fatta di passione, amicizia e voglia di innovazione Antonio Ferrari è un personaggio molto conosciuto nel mondo della gomma, in cui ha vissuto da protagonista per ben 56 anni. Ripercorrere il suo lungo cammino professionale, dalle prime esperienze di venditore a quando acquistò un’impastatrice per creare le prime miscele per i compounder, significa rivivere alcuni momenti tra i più significativi dell’evoluzione di questo settore e del suo mercato nel nostro paese. Con un avvertimento: evitare che la digitalizzazione privi della propria anima un settore che ha sempre vissuto sull’importanza dei rapporti interpersonali

Non potevamo lasciarci scappare l’occasione di incontrare Antonio Ferrari, dopo una carriera che ha oltrepassato abbondantemente il traguardo dei 50 anni e che l’ha visto ricoprire un’invidiabile varietà di ruoli. Un matrimonio, il suo con la gomma, compagna di vita esigente ma capace al tempo stesso di slanci appassionati e di ripensamenti imprevisti, mai monotono e sempre pronto a offrirgli nuove opportunità, che lui ha saputo cogliere al momento giusto. Ma lasciamo che sia Antonio Ferrari a parlarcene. D. Anche per lei è arrivato il momento del ritiro, cosa l’ha spinta a prendere questa decisione? R. Mi ritiro perché il sistema attuale non è più di mia soddisfazione, anche se naturalmente l’età influisce sulla mia decisione. Ma cercherò di mantenere un rapporto di collaborazione con SER (l’azienda torinese di produzione di cere industriali di cui Ferrari è Global Product Manager e in cui ha lavorato dal 2000, ndr) per mettere a disposizione la mia esperienza tecnica e commerciale. D. La sua presenza nel mondo della gomma è stata davvero lunga, ci può raccontare come è cominciata e come si è evoluta? R. Lunga davvero, dal momento che sono entrato nel settore della gomma nel 1964 e ho vissuto un po’ tutti i cambiamenti che ne hanno segnato l’evoluzio16

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Antonio Ferrari ha iniziato a lavorare nel settore della gomma nel 1964, come venditore di materie prime e strumentazioni da laboratorio. Nel corso della sua lunga e intensa carriera ha fondato due aziende, la Commertec e la Comix, attive rispettivamente nella commercializzazione di materie prime e nella dosatura e predosatura per i compounder. Dal 2000, dopo aver ceduto le sue “creature”, è passato in SER, importante impresa del Torinese attiva nel settore delle cere industriali, per cui ha sviluppato una nuova attività per il settore dello pneumatico.


ANTONIO FERRARI

ne conoscendo, in alcuni casi, generazioni di padri e figli. In quell’anno ho incominciato a lavorare nella filiale torinese dell’allora Società Massara, occupandomi di commercializzare le materie prime e le apparecchiature da laboratorio (si vendevano i dinamometri Speroni) in Piemonte e Liguria. Trattavo gomma naturale, prodotti dell’ICI e successivamente materiali della Monsanto e altri ausiliari. Seguito con attenzione e competenza da Quirino Massara, nel 1968 diventai direttore della filiale, occupandomi così anche dell’acquisto di materie prime, che si vendevano con profitto soprattutto a piccole aziende (allora ce n’erano quaranta o cinquanta nelle zone di mia competenza), dove il proprietario faceva di tutto, dosava gli ingredienti, faceva il mescolatorista e lo stampatore, oltre a tenere naturalmente i contatti con i fornitori. Ho imparato molto in quel periodo, perché andando dai clienti visitavo in pratica la fabbrica e, osservando come si lavorava la gomma, ho acquisito una conoscenza tec-

nica che mi ha consentito in seguito di realizzare altri progetti.

Un tempo il mercato della gomma era molto artigianale, caratterizzato da produzioni più varie rispetto a oggi e da un ottimo rapporto personale con la clientela. Oggi la digitalizzazione ha tolto alla gomma la sua anima

D. È a questo punto allora che è nata la sua passione per la gomma? R. No, in realtà è nato l’amore. Lo dice la mia storia professionale e non può che essere così. La gomma mi ha sempre affascinato per la varietà delle sue numerose applicazioni, per le sue trasformazioni, da plastica ad elastica, da materiale neutro e amorfo a fattore determinante in molte applicazioni. La gomma è come una donna ammaliante, che a volte ti coinvolge e a volte ti delude ma alla fine ti gratifica sempre. Mi sono lasciato coinvolgere profondamente nel rapporto, da protagonista e da figurante, sempre in attesa di come sarebbe stato il dopo, e impegnato nella ricerca continua di nuove e più audaci soluzioni, nell’interesse di nuovi scenari, nella reale diversità degli appassionati nel dire e nel fare sempre cose nuove, rivolte ad un materiale mai prevedibile e sempre in evoluzione.

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D. E questo coinvolgimento e atteggiamento a cosa l’ha portata? R. Con il mio carattere di persona indipendente (non mi è mai piaciuto inserirmi in un contesto di tante persone), nel 1975 ho fondato la Commertec, azienda commerciale per la vendita di materie prime. Continuando a visitare i miei consolidati clienti mi sono reso conto che, nelle varie fasi di produzione della mescola, gli ingredienti di piccola pesata venivano aggiunti alla base gomma con difficoltà e che esisteva quindi un problema di dosatura. Mi sono allora messo a preparare miscele di vari ingredienti in modo che si potesse pesare solo un prodotto e non quattro o più. Per realizzare questo sistema, nel 1980 ho creato una piccola azienda, la Comix, e usando un’impastatrice di pasticceria usata, acquistata dalla Ferrero, ho messo a punto un preciso processo di miscelazione, sempre personalizzato su indicazione del cliente. Sono così riuscito a far nascere e potenziare il mercato delle miscele pronte all’uso, personalizzate secondo le varie esigenze. Nel tempo, dopo varie esperienze, seguendone con attenzione le varie soluzioni, ho verificato che fra i componenti delle miscele c’erano ingredienti che influenzavano e modificavano le caratteristiche delle mescole. Allora ho avuto l’idea di preparare un sacchetto singolo per ogni componente, marcato e già del peso indicato dal cliente. Questo sistema riusciva ad evitare errori di pesata, consentiva all’azienda di avere una discreta economia di scala e, soprattutto, la garanzia di costanza di valori nella qualità delle mescole. Grazie alla collaborazione con un’importante azienda produttrice di pneumatici è stata messa a punto una precisa metodologia di utilizzo dei sacchetti bassofondenti di ingredienti diversi ed è così nato il concetto di “bag in the bags”, successivamente utilizzato da molte aziende a livello internazionale. Nel frattempo Comix era cresciuta anche nella commercializzazione di materie prime provenienti dall’estero, il che mi ha portato a visitare nuovi clienti, a potenziare l’organico dell’azienda e a cessare il rapporto con Commertec per l’impegno sempre più gravoso nelle nuova società. Dal 1980 al 1995 Comix è stata sempre 18

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attiva nel crescente mercato della predosatura, grazie anche alle nuove disposizioni sull’impiego delle ammine aromatiche, da dosare in sacchetti per evitare il contatto con l’operatore. Soprattutto il settore del carbon black, in particolare dei neri conduttivi, cominciò a richiedere la predosatura e a questo scopo venne allestito in Comix un reparto apposito. L’espansione dell’azienda fece sì che l’azienda fosse poi venduta ad un importante distributore internazionale. D. Non rimase comunque senza lavoro, vero? R. In effetti no, perché nel 2000 sono stato ingaggiato dalla SER, azienda leader nel mondo delle cere e paraffine. Allora SER non era presente nel settore della gomma ma, dandomi fiducia, con coraggio e determinazione ha rilevato il marchio Riowax, investendo in personale e impianti e incaricandomi di affrontare un mercato nuovo e difficile di alta valenza tecnica. Ho incominciato così a visitare utilizzatori in Italia e all’estero e a partecipare a varie fiere. A questo punto è stata consolidata una gamma di prodotti, conformi a capitolati stringenti. In particolare, siamo stati i primi nel mondo a presentare e proporre le cere bimodali, che oggi sono impiegate in larga misura con particolare riferimento al mondo del pneumatico. Nel corso degli anni ho visitato personalmente, con risultati positivi, clienti in quasi tutti i paesi del mondo. Ricordo che quando arrivai all’anniversario dei miei primi dieci anni in SER, venivo ormai identificato come “colui che al mattino faceva colazione a Istanbul e alla sera cena in Vietnam”. Successivamente mi sono occupato anche delle cere per PVC e bitumi e posso dire che cera e gomma sono state le conduttrici affascinanti della mia attività lavorativa. Per questo mi sento particolarmente legato a SER, che mi ha sempre messo in condizione di gestire il mercato di mia competenza in assoluta libertà. D. Com’era il mercato della gomma negli anni Settanta? E cosa è cambiato oggi rispetto ad allora? R. Come considerazione generale, direi che in quegli anni il mercato della gomma era molto artigianale, c’erano ottimi rapporti con la clientela, caratterizzata

da produzioni più varie rispetto ad oggi. I fornitori erano per lo più locali e rimanevano gli stessi per lungo tempo. Oggi il mercato è molto specializzato, i nuovi entrati sono meno pratici, più teorici rispetto al passato. D. E il modo di lavorare, per esempio, è migliorato rispetto al passato con l’utilizzo sempre crescente dei sistemi digitalizzati? R. Secondo me non è migliorato. Una volta i rapporti interpersonali erano molto più importanti e l’attuale digitalizzazione ha tolto alla gomma la sua anima. D. Secondo lei, si può parlare di tappe fondamentali nell’evoluzione della gomma negli ultimi 50 anni? R. Direi che non ci sono dei momenti precisi da evidenziare, i cambiamenti sono stati molto graduali. Penso che la caratteristica evidente degli ultimi anni sia che si sta manifestando una preoccupante mancanza di tecnici, di pari passo con l’evoluzione del segmento della digitalizzazione, peraltro molto positiva nell’ambito del controllo, dell’automazione dei processi e con sempre minor impiego di mano d’opera. Certo, le richieste del mercato sono diventate molto più esigenti e l’avvento della normativa Reach ha complicato il modo di lavorare, soprattutto per quanto riguarda le omologazioni, le normative di vari enti in materia di acqua potabile, di contatto con alimenti. Non bisogna però dimenticare che la gomma è pur sempre la componente di un sistema e di conseguenza, salvo che per il pneumatico, non è mai il fattore portante, anche se è fondamentale per la prestazione finale del manufatto. D. Ripensando a tutto quello che è successo nella sua carriera, ci sono state particolari soddisfazioni, amarezze, rimpianti? R. La mia soddisfazione più grande è quella di essere qui oggi a raccontare la mia storia. Amarezze direi di no, quando il risultato non era certo cambiavo, modificavo, innovavo. Quello che mi ha sempre fatto andare avanti è stata la passione per la gomma e l’unico rimpianto vero è che il tempo è trascorso troppo velocemente. u



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Rassegna Stampi Strategie e prodotti per ripartire Se alla fine del 2019, nell’ultima Rassegna Stampi pubblicata da L’Industria della Gomma, guardavamo al 2020 con grande ottimismo, sulla scia di un’edizione della fiera K di Düsseldorf che aveva rivelato grande vitalità, oggi il clima è decisamente diverso. Nessuno allora avrebbe potuto immaginare gli effetti di una crisi pandemica che ha colto tutti di sorpresa. Eppure le aziende italiane del settore stampi, nonostante l'incertezza per il futuro, hanno mostrato quest’anno uno spirito altamente battagliero, proseguendo la loro attività, attivandosi in iniziative per le loro comunità e rilanciando per il futuro. Ecco come si propongono sul mercato con innovazioni e soluzioni pensate per la ripartenza.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

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FOCUS

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Reinventarsi ai tempi del Covid-19

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e alla fine del 2019 l’economia italiana presentava qualche segnale di rallentamento, dapprima la diffusione della meningite a livello locale nel Distretto del Sebino e, in un secondo momento, il dilagare dell’epidemia di Covid-19 hanno certamente amplificato le vulnerabilità già esistenti. L’emergenza globale generata dalla pandemia ha messo (e sta tutt’ora mettendo) a dura prova tutto il sistema internazionale, causando pesanti ripercussioni anche sul piano economico, tali da mettere a rischio l’esistenza stessa di ben note attività produttive. In questo clima di grande incertezza e instabilità Alfa Stampi, storica azienda produttrice di stampi per articoli in gomma situata ad Adrara San Martino, ha saputo “reinventarsi” per aiutare la propria impresa a sopravvivere alla crisi e per rispondere ai bisogni del momento, virando la propria produzione verso beni utili nel periodo di emergenza. Grazie alla collaborazione con fornitori ad ampio spettro, in soli sei mesi l’azienda ha ideato e realizzato, dal

design iniziale al prodotto finito, un’intera linea di dispositivi di protezione individuale costituita, per ora, da due diversi modelli di mascherine in silicone medicale per adulti e bambini, comprensivi di filtri di ricambio e laccetti al collo (Easy-Pro e Pro-Young) e una visiera di protezione ergonomica (Pro-Vision), disponibili tramite la commerciale Laeffe6. «Ad aprile abbiamo concretamente iniziato a dare forma ai nostri progetti e siamo soddisfatti del lavoro svolto finora», commenta Robertino Andreoli, titolare dell’azienda. Che prosegue: «l’iter è stato impegnativo e prototipo dopo prototipo siamo ora giunti ad un prodotto riconosciuto a livello nazionale dal ministero della Salute. Abbiamo inoltre recentemente ricevuto la certificazione come Dispositivo medico di Classe I – non sterile EN 14683 - Tipo II e la conseguente marcatura CE di due dei nostri prodott». Con coraggio, impegno e tanta inventiva Alfa Stampi non si è fermata di fronte alle difficoltà ed è riuscita a declinare il proprio pluriennale know-how verso una nuova forma di esperienza. u 22

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RASSEGNA STAMPI

Bettoni Meccanica

Crescita tecnologica continua

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a Bettoni Meccanica srl nasce a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo, dall’esperienza maturata in 35 anni nella progettazione e realizzazione di stampi per il settore gomma-plastica. L’azienda segue con i suoi clienti tutte le fasi di progettazione degli articoli tecnici in gomma fino al collaudo finale, consigliando tipi di acciai e trattamenti in base alla mescola da utilizzare e alla produzione da effettuare. A gennaio 2017 Bettoni Meccanica ha ampliato la capacità produttiva di stampi acquistando un centro di lavoro DekelMaho DMC 75 V linear a 5 assi ed un nuovo centro di lavoro Mazak con corse 1740x760 mm. A gennaio 2020 l’azienda ha ulteriormente potenziato la capacità produttiva di stampi, acquistando un centro di lavoro ad alta velocità Mori e Seiki con corse 900x600 mm ad altissima precisione per silicone liquido, portando a 7 i centri di lavoro complessivi in produzione. Nel parco macchine figurano anche torni, rettifiche per piani e una erosione. u

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

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FOCUS

RASSEGNA STAMPI

Bonardi Stampi

Oltre la crisi per un servizio sempre al top durante l’anno e questo ha permesso all’azienda di proseguire anche con gli investimenti. Nei primi mesi del 2021 Bonardi Stampi aggiungerà al suo già ben fornito reparto produttivo un nuovo centro di lavoro ed una nuova elettroerosione a tuffo. Macchine con tecnologie all’avanguardia che permetteranno di migliorare la produttività, sempre curando al meglio la qualità. Inoltre sono stati introdotti nel reparto controllo qualità e manutenzioni due nuovi microscopi stereo 3D per un esame più attento dei nostri prodotti. «Non ci sono sicurezze per il futuro», concludono in Bonardi Stampi. «Anzi, le previsioni più realistiche portano ad un nuovo anno sulla falsariga di questo appena vissuto. Ma abbiamo ritenuto di non fermare quel percorso intrapreso che ci permetterà di offrire anche negli anni futuri un servizio all’avanguardia ai nostri clienti». u

I

l 2020 è stato uno strano anno anche per Bonardi Stampi, azienda di Sarnico attiva da 45 anni nel settore stampi. «Da un lato», dicono in azienda, «serviva pensare all’emergenza sanitaria e dall’altro avere una visione a medio lungo termine che permettesse di non vanificare quanto di positivo fatto fino ad ora. Sicuramente ricorderemo il 2020 più per la pandemia che per degli eclatanti risultati lavorativi, ma nonostante tutte le difficoltà vissute, la Bonardi Stampi è comunque riuscita a mantenere vivo il rinnovamento e lo sviluppo aziendale, strada sempre perseguita nella sua storia, ma ancora di più intrapresa grazie alla trasformazione 4.0». In azienda sottolineano come, fortunatamente, anche nei periodi più critici non ci sia stata la necessità di ricorrere ad alcun ammortizzatore sociale: «Nonostante un carico di lavoro mai particolarmente elevato, ma sempre fluente e continuo negli ordini, siamo comunque riusciti a raggiungere i risultati che ci eravamo prefissati a inizio anno». Il mese di chiusura totale causa Covid-19 è poi stato riassorbito

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FOCUS

RASSEGNA STAMPI

Camuna Stampi

Tecnologie e personale specializzato per crescere

A

rchiviato un 2019 non certo brillante per il settore automotive, il 2020 ha segnato il crollo dell’economia mondiale e lo stop di gran parte dei progetti futuri. Ma non per Camuna Stampi che, dal 2000, progetta, sviluppa e produce stampi per la realizzazione di particolari tecnici in gomma e termoplastici. Situata a pochi chilometri di distanza dalla Rubber Valley, a due passi dal Lago d’Iseo, Camuna Stampi si è impegnata negli anni per essere all’avanguardia nel design e nelle applicazioni moderne per l’industria della gomma, diventando leader nella produzione di stampi grazie alla solida esperienza dei soci fondatori e alla continua ricerca di innovazioni. Specializzata nella costruzione di stampi per la produzione industriale di guarnizioni, soffietti e cuffie destinate al mercato delle auto, l’azienda si occupa anche della realizzazione di stampi per lo stampaggio di termoplastici: «Abbiamo allargato la nostra clientela collaborando con le realtà più importanti che operano in svariati settori», sottolineano in azienda, «tra cui l’elettrico, elettronico, alimentare, medicale e così via. Con l’emergenza legata al Covid-19, abbiamo avuto la possibilità di contribuire attivamente, affiancando tecnici ed esperti per la produzione di mascherine protettive e accessori per macchinari medicali». L’azienda bergamasca ha investito negli ultimi anni notevoli risorse in macchinari, attrezzature e nella formazione del proprio personale, diventando una realtà capace di gestire intere commesse sotto la certificazione ISO 9001:2015. L’azienda è in grado di offrire collaudi stampi condotti nella massima riservatezza. Sistemi per migliorare il tempo del ciclo

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di stampaggio, riduzione degli scarti, rispetto delle tolleranze più strette e automazione sono stati negli anni l’obiettivo di Camuna Stampi. Il costante aggiornamento del parco macchine, composto da CNC multi-asse, elettroerosioni a tuffo e filo, oltre all’incremento di apparati tecnologici di ultima generazione e di personale specializzato hanno reso Camuna Stampi capace di tale progresso. Il mercato mondiale sta attraversando un periodo di trasformazione, ma l’azienda è pronta e preparata per affrontare le nuove sfide produttive. u


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FOCUS

Franciacorta Stampi

Sigillo di tenuta per il settore navale

A

nche il più piccolo dettaglio può fare la differenza in un grande progetto. Un sigillo di tenuta ben stampato in materiale FKM, da utilizzare nel settore navale, ne può fare davvero molta e dimostra perché sia importante affidarsi ad attrezzature che siano state progettate e costruite ad opera d’arte e che garantiscano un risultato pressoché perfetto, dove non ci siano né imperfezioni che potrebbero determinare criticità sull’applicazione né contrattempi nel processo che ne rallentino la produzione. In questo modo Franciacorta Stampi, l’azienda di Corte Franca (Brescia) introduce una case history in cui è stata coinvolta da un cliente che aveva la necessità di produrre un particolare molto delicato sia per la sua geometria che per la destinazione d’uso. L’azienda ha risposto

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

mettendo in campo il massimo del servizio e a disposizione tutte le sue competenze tecniche. In particolare, ha progettato un canale freddo “Thermo System Combo” integrato nella struttura dello stampo. In questa configurazione, gli ugelli dotati di otturatore hanno potuto veicolare il compound direttamente nel cuore della cavità, permettendo in questo modo di dare forma a un particolare che doveva essere finito da stampo, perché il suo utilizzo finale non consentiva post-lavorazioni. Lo stampo in questione è stato ricavato da lavorazioni eseguite su blocchi integrali di acciaio pregiato e progettato con tecnologia per ottimizzare il controllo della bava. Il lavoro, condotto in completa sinergia con il cliente, ha permesso di industrializzare al meglio l’intero progetto raggiungendo gli obiettivi prefissati. u


INDUSTRIA 4.0

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FOCUS

RASSEGNA STAMPI

NCN Technology

Brevetti e simulazioni high-tech

P

rogettazione, fornitura stampi e attrezzature innovative, ma anche consulenza e valutazione a 360 gradi per il settore della gomma, il tutto studiato nei minimi dettagli. È questo l’approccio con cui NCN Technology, azienda di Sarnico (Bergamo), risponde alle esigenze del mercato, all’insegna del principio “il futuro è adesso”. «Attraverso progetti mirati e approfonditi qualsiasi problema può essere risolto» è la filosofia dell’azienda. Le esigenze di progetto vengono seguite con competenza da un team preparato, esperto e in continuo aggiornamento, che accompagna il cliente durante tutta la fase del processo. Nonostante il lockdown generale a causa dell’emergenza sanitaria, NCN non ha mai smesso di operare, mettendo molte novità in cantiere per l’anno prossimo. Una fucina di idee che ha portato l’azienda a investire su progetti all’avanguardia, come il blocco termoregolato modulare Mini-C³, per presse di piccolo tonnellaggio, che permette una maggiore apertura della pressa in virtù del suo spessore molto contenuto. Nulla viene lasciato al caso. La ricerca è tra le peculiarità della società. Recentemente, è stata completata la simulazione CFD del riscaldamento di uno stampo nello stampaggio ad iniezione della gomma. Lo studio è stato fondamentale per identificare le caratteristiche termodinamiche del sistema pressa-termoregolato-stampo, distribuire correttamente le potenze in gioco sui piani di riscaldo, nonché

stabilire i set-point di temperatura appropriati. L’analisi, che ha dato risultati sorprendenti, ha permesso anche l’identificazione della durata del transitorio di riscaldamento dell’intero sistema. Questo tipo di progetti, troppo spesso sottovalutati, sono sempre più importanti in un’ottica di efficienza produttiva e risparmio energetico. u 30

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RASSEGNA STAMPI

FOCUS

O.C.S.

Le Nostre Persone, i Vostri Stampi

“O

ur People, your moulds”. È con questo motto che la storia e lo sviluppo di O.C.S. fa ancora un passo in avanti. Per celebrare il suo quarantasettesimo anno di attività, infatti, l’azienda di Adrara San Martino (Bergamo) ha avviato una nuova attività post-vendita che porta le Persone di O.C.S. all’ interno delle aziende clienti, per offrire un vero servizio di supporto nelle loro sfide quotidiane, con una visione che anticipa la risoluzione di problemi, facendo risparmiare energie, tempo e, di conseguenza, denaro. Sono stati organizzati due workshop gratuiti per i clienti, accessibili dal sito dell’azienda (ocs-stampi.it) per rispondere concretamente alle domande che sempre più spesso vengono rivolte non soltanto dai responsabili dei reparti di produzione e del controllo qualità che si trovano a fronteggiare una difficoltà, ma anche direttamente dagli operatori alle presse.

Vengono definiti, per esempio, i controlli da fare prima di mettere lo stampo in pressa o le azioni da compiere prima di immagazzinarlo. Viene spiegato come riconoscere e valutare l’ usura di uno stampo, quando e perché procedere alla scromatura e ricromatura, il tutto con l’ obiettivo di trasferire nozioni base sulla corretta manutenzione degli stampi. Per il 2021 O.C.S. ha quindi messo ancora di più al centro della propria attività le esigenze dei suoi clienti, per unire le forze, migliorare e crescere insieme. Gli altri recenti investimenti hanno riguardato, nel 2019, il completamento del reparto OCS Extra, per far crescere la produzione di stampi complessi per articoli tecnici e, nel 2020, il rifacimento completo e il potenziamento del reparto OCS Service per la pulizia, la cromatura e la satinatura degli stampi. Questo ha permesso, oltre a migliorare ulteriormente la qualità dei trattamenti, di velocizzare il processo e conseguentemente la consegna degli stampi trattati. Completano la rosa dell’ offerta di O.C.S. la recente possibilità di avere certificazioni CPK su stampi per o-ring o similari e la fornitura del rivoluzionario blocco termoregolato C³. u 32

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FOCUS

OR.P. Stampi

La scelta di fare un passo avanti

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a circa 10 anni OR.P. Stampi, l’azienda di Viadanica (Bergamo), realizza e progetta stampi per silicone liquido LSR. Ma solo di recente questa produzione è diventata uno standard con cui confrontarsi giornalmente. «Sin dagli inizi di quest’avventura», sottolineano in azienda, «ci siamo accorti della complessità e dell’accuratezza con cui gli stampi devono essere realizzati e progettati, arrivando perfino a scardinare e sconvolgere alcune teorie e credenze che differenziano il silicone liquido, e lo rendono così unico rispetto ai classici elastomeri». La realizzazione di uno stampo in LSR parte anzitutto da un’attenta analisi del processo, che comprende materiali, trattamenti, rivestimenti, automazioni, e capacità. In pratica assicurare di rispettare tutte le richieste del cliente. Da queste basilari informazioni inizia lo studio dell’articolo, delle sue dinamiche e caratteristiche geometriche. Solo una volta stabilita e realizzata una completa simulazione del processo inizia la realizzazione vera e propria. La forza di OR.P. e l’accuratezza con cui seleziona i suoi investimenti e cerca da sempre di differenziarsi dal mercato territoriale, forniscono un ulteriore supporto alla produzione. Macchinari CNC sviluppati con importanti produttori, sistemi di controllo in linea abbinati alla costante formazione degli operatori, centri di controllo meccanici e visivi dialogano e segnalano imperfezioni, verificando tolleranze ed eliminando possibili rischi. Ciò non riduce la necessità di una completa supervisione da parte di esperti operatori per i macchinari e per utensili sempre più nuovi e performanti. Lo stampo quindi, nel caso dell’LSR, prende forma secondo precise procedure con l’obiet-

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tivo del risultato successivo, ossia la fase di avvio in pressa. L’utilizzo dei nuovi canali freddi dedicati all’LSR e la collaborazione con partner strategici rendono i nuovi clienti di OR.P. soddisfatti e propositivi verso nuove collaborazioni. Per questo motivo rimangono fondamentali i test interni (di cui un esempio nella foto sotto) che l’azienda realizza insieme con loro. Un modo per farsi conoscere sempre di più e lavorare in team sul comportamento del silicone liquido negli stampi. In questo modo sia OR.P. che il cliente si trovano pronti a far fronte alle esigenti richieste dei principali settori di destinazione dei prodotti in silicone, come il medicale. u


RASSEGNA STAMPI

Rabbi Claudio

Soluzioni integrate per gomma, plastica e termoplastici

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abbi Claudio srl progetta e produce stampi per gomma, sovrastampaggio gomma-metallo e gomma-plastica per l’automotive, l’elettrodomestico, il motociclo, il ferroviario e la difesa. L’esigenza di proporsi al mercato come unico interlocutore e di gestire direttamente tutti i componenti che costituiscono il co-stampato ha spinto l’azienda di Canegrate (Milano) a integrare la progettazione e produzione di stampi per particolari funzionali in plastica e termoplastica. Tutte le attrezzature possono essere collaudate sulle relative presse a iniezione. Rabbi Claudio srl realizza inoltre stampi prototipali e multi-impronta, corredati di sistemi a canale caldo o freddo. A queste principali attività, l’azienda affianca la produzione di piccole serie di particolari metallici e la costruzione di attrezzature per l’automazione degli stampi per la gomma: pistole pneumatiche per l’estrazione dei manufatti, baie pneumatiche per lo scaricamento delle doppie anime. «Da 30 anni», dicono in azienda, «produciamo con grande

soddisfazione e passione stampi per guarnizioni e tubi carico e scarico per lavatrici di tutte le marche, migliorandone costantemente la qualità per garantirne l’efficienza e la facilità di manutenzione, ovunque vengano utilizzati». Rabbi Claudio srl vuole essere un partner affidabile e disponibile in grado di coadiuvare lo sviluppo dei particolari stampati sin dalle prime fasi, in modo da rendere i processi di stampaggio più produttivi ed economici. u

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RASSEGNA STAMPI

FOCUS

Tecnistamp

Il cliente al centro del progetto

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ecnistamp progetta e costruisce stampi per articoli in gomma dal 1983, con sede a Corte Franca, ai piedi del Lago d’Iseo. I prodotti principali che Tecnistamp fornisce sono stampi, blocchi termoregolati, inserti distributori e servizi. Nel rapporto con l’azienda i clienti evidenziano l’ottimo rapporto qualità prezzo nel settore, la velocità nelle risposte, la vasta proposta di soluzioni tecniche, fin dalla fase di offerta, la facilità di comunicazione e confronto con l’ufficio tecnico, l’ottimo servizio post-vendita e la flessibilità, un pregio storico dell’azienda, che nel mercato si rivela un prezioso alleato. Un altro valore, sottolineano in azienda, «è la nostra positività. Si trova sempre una soluzione, dal punto di vista tecnico, delle tempistiche ed economico». La collaborazione istaurata da anni da Tecnistamp con produttori di presse, produttori di mescole e fornitori di sistemi robotizzati, permette di fornire un servizio completo. L’azienda dispone di una pressa a iniezione per eventuali test interni e di uno spazio al servizio del cliente dove installare una sua pressa per effettuare i collaudi, con l’obiettivo che il committente possa poi portarsi a casa un prodotto chiavi in mano.

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Innumerevoli sono le caratteristiche che posso avere gli stampi per far fronte alle esigenze di ogni utilizzatore, a partire dalle tipologie di acciaio o altri metalli – bonificati, temprati, inox, anticorrosivi – alle tipologie di iniezione, sistema di distribuzione della mescola tra ugello della pressa e cavità, distribuzione delle calorie e riduzione della perdita di temperatura. Altri aspetti importanti sono le soluzioni di scalzo pezzo, la riduzione a zero dello sfrido, l’ottimizzazione della produttività dello stampo, i trattamenti superficiali. Ogni stampo, insomma, ha la necessità di avere le caratteristiche funzionali al progetto a cui è dedicato, ed è questo il concetto che guida i progettisti di Tecnistamp. L’azienda ha il know–how e l’esperienza necessaria anche per fornire stampi per termoplastica e plastica. Perché scegliere Tecnistamp? Alla domanda in azienda rispondono evidenziando la durata dei sodalizi stabiliti con i propri clienti: «Un lungo rapporto è sempre sinonimo di soddisfazione». u


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DALLE AZIENDE

di Giovanni Invernizzi

La pulizia degli stampi, efficace ed ecosostenibile Da oltre 25 anni BICARjet, azienda padovana specializzata nella pulizia industriale delle superfici, promuove nel mercato i propri sistemi di pulizia utilizzando un materiale molto particolare: il bicarbonato di sodio. Una tecnologia che si rivela particolarmente adatta per la pulizia degli stampi per gli articoli tecnici in gomma perché, oltre a garantire un risultato ottimale, non danneggia le superfici, è totalmente ecosostenibile e contribuisce alla salubrità e sicurezza dell’ambiente di lavoro. Un nuovo brevetto da poco depositato riguarda gli stampi per pneumatici dotati di valvole spring-vent per il deflusso dei fumi di vulcanizzazione

L’

idea nasce nel 1986 davanti alla Statua della Libertà osservando alcuni operatori che ne pulivano la superficie con il bicarbonato di sodio. Viene così fondata BICARjet azienda italiana, con sede a Padova, che sviluppa e commercializza sistemi di pulizia, specificatamente studiati per il settore industriale, a base di bicarbonato di sodio, in partnership strategica con Solvay, la multinazionale leader assoluto di mercato. Il progetto viene inizialmente focalizzato nella pulizia nel settore edilizio e storico-monumentale, con particolare impiego in Francia nella bonifica da amianto degli edifici e, nel 1998, in Italia, nel restauro del sagrato del Duomo di Milano. Successivamente BICARjet estende rapidamente i suoi ambiti di applicazione, specializzandosi nel tempo in diversi settori: dalla pulizia degli stampi per la produzione di o-ring, articoli tecnici e guarnizioni, agli stampi per il settore calzaturiero, al restauro di motori sportivi e d’epoca e relative parti meccaniche, fino al settore aeronautico, ferroviario e alimentare. Negli ultimi anni l’azienda ha intrapreso un nuovo importante progetto con la creazione di BICARmed, divisione dedicata alla pulizia degli strumenti chirurgici, a riprova della totale sicurezza del sistema utilizzato e degli eccezionali risultati nella rimozione anche dello spor38

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Sistema BICARjet per la pulizia con bicarbonato del sagrato del Duomo di Milano, effettuata nel 1998.


TECNOLOGIE

Un esempio di cabina sviluppata da BICARjet per l’esecuzione della pulizia con bicarbonato. co più adeso e del biofilm, come dimostrano studi specifici e il feedback delle centrali di sterilizzazione che lo hanno utilizzato in diversi paesi europei. NUOVA VITA AGLI STAMPI La tecnologia BICARjet non è una semplice soluzione per la pulizia, ma un vero e proprio processo di ripristino della funzionalità degli stampi. L’azione cinetica delle microparticelle di bicarbonato di sodio sulla superficie del manufatto da pulire permette di rimuovere residui di prodotto e agenti distaccanti senza modificare la superficie trattata, ovviando così ai limiti degli altri sistemi che possono pregiudicare l’integrità dell’oggetto trattato (rettifica a causa dell’effetto abrasivo di agenti, come la polvere di corindone) o anche produrre microfratture dovute a shock termico a seguito di ripetuti trattamenti (laser per il caldo, ghiaccio secco per il freddo). Inoltre la tecnologia a bicarbonato di sodio BICARjet si caratterizza per la sua vocazione ecologica e si distingue da tutti i trattamenti che si avvalgono di prodotti chimici (come quelli a ultrasuoni e bagni). Permette così di allineare le linee produttive alle sempre maggior pressanti normative in tema di moderna produzione ecosostenibile e di risolvere i delicati equilibri della gestione e dello smaltimento delle sostanze utilizzate, oltre a contribuire a un ambiente di la-

voro sicuro e salubre, perché non è tossica per gli operatori. C’È BICARBONATO E BICARBONATO L’esperienza che BICARjet ha maturato negli anni in settori molto diversificati ha permesso di sviluppare una gamma di tipi di bicarbonato di sodio con specifiche caratteristiche tecniche per ottimizzare i risultati in base alle diverse esigenze che di volta in volta si presentano al variare dei diversi fattori: materiale di cui si compone lo stampo o il manufatto, residuo di lavorazione da rimuovere, agente distaccante, e altri. Ogni tipo di consumabile della gamma BICARjet è un prodotto tecnico unico. Si tratta di media realizzati secondo rigorose caratteristiche specifiche, in cui la granulometria è controllata, certificata e garantita all’origine. Tali prodotti si distinguono dai normali tipi di bicarbonato di commercio, che si presentano con un grado di polverosità del prodotto elevata, poiché nelle applicazioni generiche l’elemento chimico della sostanza ha una totale prevalenza sull’elemento meccanico. Questa certezza di qualità del prodotto BICARjet, Meltron, è importante per almeno tre aspetti. Da un lato consente una costante fluidità nell’erogazione del materiale durante la fase di pulizia, evitando disomogeneità di rendimento (rischio di zone con spot non trattati) apprezzabili: elemento questo particolarmente rile-

vante quando il ciclo di pulizia è programmato mediante utilizzo di sistemi automatici o semi automatici, dove, a differenza del sistema manuale, l’operatore non ha la possibilità di intervenire durante il ciclo con ritocchi sul settore trattato in maniera non uniforme. In secondo luogo, la garanzia di un consumabile con granulometria controllata permette di evitare bloccaggi delle macchine dovuti alla eccessiva polverosità tipica dei prodotti non tecnici. Infine, permette un consumo inferiore di materiale, in quanto ogni erogazione avviene con efficacia costante, mentre la parte polverosa del bicarbonato generico obbliga a passaggi più frequenti nei medesimi punti per essere sicuri di avere rimosso il materiale da eliminare. COME FUNZIONA IL BICARBONATO DI SODIO I tecnici BICARjet spiegano l’efficacia del processo con la combinazione di due azioni: meccanica e chimica. I granuli di bicarbonato di sodio vengono proiettati sulla superficie da pulire. La forza con cui colpiscono il manufatto è regolata in funzione del tipo di materiale di cui si compone, nonché del tipo di sporco o trattamento superficiale da rimuovere. Al contatto con il manufatto, i granuli si disintegrano per la durezza inferiore a quella della superficie da trattare, staccando contemporaneamente le particelle di sporco. L’azione chimica

Meltron, il prodotto utilizzato da BICARjet, con granulometria controllata e realizzato secondo rigorose specifiche tecniche.

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DALLE AZIENDE

Uno stampo trattato parzialmente con la tecnologia BICARjet. A destra si nota la parte già pulita. si concretizza in un’ulteriore funzione di degrassaggio, sia utilizzando il sistema a secco, sia soprattutto con l’utilizzo a bagnato in acqua fredda (effetto emolliente ed emulsionante). Il bicarbonato di sodio è inoltre totalmente innocuo per la salute dell’operatore, sia per la sua natura di elemen-

to assimilabile food-grade, sia per la non aggressività del getto durante l’applicazione. TECNOLOGIA FLESSIBILE Acciai, allumini, leghe. L’ampia possibilità di regolazione della pressione dei flussi di proiezione – e di conse-

A

Stampo per o-ring prima (A) e dopo (B) la pulizia con bicarbonato.

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B

guenza dell’intensità di impatto dei granuli – consente al sistema BICARjet un’applicabilità trasversale su molteplici materiali, sempre senza alterazione delle caratteristiche superficiali dei manufatti. Analisi specifiche sono state commissionate al Dipartimento di Ingegneria


TECNOLOGIE

dei Materiali e tecnologie Industriali dell’Università di Trento per la verifica dell’integrità degli stampi a seguito di trattamento con il sistema BICARjet su un’ampia gamma di tipi di acciaio e alluminio. I risultati evidenziano una sostanziale non alterazione della rugosità superficiale (nessuna negli acciai, trascurabile per compattazione nell’ordine di pochi micrometri anche alle pressioni più elevate negli allumini più duttili) e l’assenza di abrasione o corrosione. I materiali che possono essere rimossi in sicurezza sono molteplici: pressoché qualsiasi mescola a base gomma naturale o sintetica, copolimerica, nitrilica, poliuretanica e relativi distaccanti per lo scalzo dallo stampo, fino alla rimozione delle mescole epossidiche solidificate, oltre a vernici, inchiostri e rivestimenti come il teflon. Questo, unitamente alla gamma di bicarbonato di sodio specifici che BICARjet ha sviluppato per le diverse applicazioni, consente l’utilizzo della tec-

nologia in settori totalmente diversi tra loro: stampi per la produzione di articoli tecnici, di o-ring, guarnizioni; stampi per il settore calzaturiero, sia di alta moda che calzature di sicurezza e sportive; stampi per il settore farmaceutico; rulli per il settore della flessografia; applicazioni nel settore alimentare; sverniciatura di componenti di rotori per gli elicotteri; meccanica del restauro di motori; manutenzione degli scafi delle barche con la rimozione di antivegetativo e delle vernici a nanotecnologie; pulizia del sottoscocca in alluminio dei più moderni vagoni ferroviari. La combinazione tra le diverse tipologie di bicarbonato e l’ampia gamma di settaggio delle pressioni di esercizio permette di ottenere una notevole flessibilità dell’efficacia del sistema, e di spaziare dalla rimozione delle macro-particelle di grassi ed oli sino all’eliminazione di residui di pochi micron degli inchiostri e vernici dalle celle dei rulli per flessografia.

UNA TECNOLOGIA, MOLTE DECLINAZIONI Il processo di pulizia BICARjet – manuale o automatico – viene tendenzialmente effettuato dentro una cabina isolata. Una manica di lavoro veicola lo specifico composto di bicarbonato di sodio e l’aria compressa, a cui si aggiunge l’acqua fredda per il sistema a bagnato. Le dimensioni e le strutture delle cabine sono variabili in funzione delle dimensioni e del peso dei manufatti da trattare. Il getto è direzionabile e quindi permette di aggredire lo sporco con l’angolazione più idonea per raggiungere la massima efficacia. La flessibilità del sistema si declina anche con la possibilità di avere un sistema semiautomatico o completamente automatico, con apprendimento delle caratteristiche specifiche del manufatto che ne permette la ripetibilità dell’azione. Inoltre BICARjet offre la possibilità di una customizzazione del sistema in base alle esigenze evidenziate dal cliente. Le unità di proiezione annoverano

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DALLE AZIENDE

A

B

Un altro stampo per o-ring prima (A) e dopo (B) il trattamento. anche versioni stand-alone, che ne permettono l’utilizzo in modo indipendente rispetto alla cabina di lavoro. GLI ULTIMI SVILUPPI Di recente BICARjet ha sviluppato e depositato un nuovo brevetto per un nuovo processo di pulizia degli stampi nel mondo della produzione dello pneumatico. Accanto alle necessarie caratteristiche di rimozione dei residui di gomma e distaccanti, gli stampi più moderni di pneumatico per vetture presenta-

no la problematica della gestione delle valvole spring-vent. Presenti in quantità molto elevata, anche 1.500/2.000 canali per stampo, la loro finalità è quella di permettere il deflusso dell’aria durante la vulcanizzazione e la loro chiusura andando in accoppiamento, per evitare che la mescola penetri all’interno dei canali, ostruendoli. Durante i vari cicli di vulcanizzazione si formano tuttavia fumi contenenti una serie di sostanze che tendono ad occludere l’interno del canale e le molle degli

A

Stampo per calzature prima (A) e dopo (B) la pulizia con bicarbonato.

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B

spring-vent. L’operazione di sbloccaggio è molto delicata e time-consuming e può comportare un elevato numero di molle che si danneggiano con necessità di sostituzione. La soluzione che BICARjet ha sviluppato si chiama MARS (Mould Advanced Regeneration System). Questo sistema di rigenerazione degli stampi consente al contempo una perfetta pulizia dello stampo e lo sbloccaggio del 95% delle spring vent, risultando particolarmente efficace ed efficiente. u


TECNOLOGIE

A

B

Il sistema è efficace anche con gli inserti in acciaio: prima del trattamento (A e c) e dopo la pulizia con bicarbonato (B e D).

C

D

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DALLE AZIENDE

di Alessandro Vella

Un nuovo impianto di calandratura Industry 4.0 Dalla collaborazione tra la SIG e Comerio Ercole è nata un’innovativa linea di calandratura, caratterizzata da un alto contenuto tecnico e da profonde innovazioni. Serve a produrre nastri trasportatori in gomma ed è completa di sezioni di pre e di post-calandratura, di asservimenti alla calandra e di un impianto di riscaldamento e laminazione della gomma a mescolatori. L’impianto definisce un nuovo standard in questo tipo di produzione, non solo nell’innovazione di processo ma anche nell’adozione di tecnologie digitali che rendono possibile il controllo in remoto della produzione e innovativi metodi di assistenza e manutenzione a distanza

I

sistemi a nastro trasportatore in gomma costituiscono in assoluto il sistema più economico per il trasporto di materiali sfusi lungo qualsiasi distanza. Il nastro trasportatore rappresenta l’elemento principale di questi sistemi di trasporto, in quanto permette la vera e propria movimentazione dei materiali. I nastri trasportatori in gomma, in particolare, sono costituiti da due elementi. Il primo è una carcassa centrale resistente, che conferisce le proprietà meccaniche al prodotto, come la resistenza alla trazione e all’allungamento. In base alle sue caratteristiche si possono individuare due categorie di nastri: a carcassa tessile o metallica. Il secondo elemento sono le due coperture di gomma, superiore ed inferiore, che proteggono la carcassa resistente e caratterizzano il nastro. UNA COLLABORAZIONE FRUTTUOSA Per la produzione di manufatti di questo tipo servono tecnologie e processi specifici, che ora trovano completa espressione in un’innovativa linea di calandratura, ad alto contenuto tecnico, nata dalla collaborazione di due importanti aziende lombarde: da un lato la SIG, Società Italiana Gomma Spa, fondata nel 1928, a Gorla Minore, vicino a Varese, dall’altro Comerio Ercole Spa di Busto Arsizio, che dal 1885 vanta referenze in tutto il mondo trai i più qua-

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Un dettaglio dell’impianto realizzato da Comerio Ercole all’interno del sito produttivo di SIG, a Gorla Minore (Varese). lificati nomi e produttori di articoli in gomma sia nel campo della calandratura che della mescolazione. DAI NASTRI DI TRASPORTO AI GATTI DELLE NEVI SIG è una presenza importante nel settore della movimentazione industriale di materiali sfusi e nel settore dei gatti delle nevi. Inoltre, offre una vasta tipologia di prodotti per il settore cementiero, siderurgico, chimico, minerario,

dei terminal portuali e per tutti i settori industriali avanzati che necessitino il convogliamento del materiale. L’azienda vanta un reparto di produzione di circa 12.000 m2 e utilizza 12 diverse linee di produzione, tra calandre e presse di vulcanizzazione, oltre a un completo parco di carri ponte, gru, carrelli elevatori in grado di movimentare rotoli di oltre 35.000 kg di peso e con diametri superiori a 3,5 m. Particolare attenzione e rilevanza riveste il laboratorio di


TECNOLOGIE E MACCHINARI

Una visione d’insieme della linea, che consente di produrre nastri trasportatori in gomma in tipologie e formati molto diversi tra loro. ricerca e sviluppo che ha progettato e realizzato negli ultimi anni prodotti innovativi e all’avanguardia per tutti i settori industriali. NUOVE ESIGENZE PER LA PRODUZIONE Lo sviluppo dei nuovi prodotti, possibile soprattutto in aziende dotate di esperienza e di uno spiccato know-how tecnico, ha accentuato la competitività e ha permesso a SIG di affermarsi come un riconosciuto e importante punto di riferimento in Italia e nel mondo nel settore di prodotti speciali nel campo della movimentazione. L’esigenza di una nuova linea di calandratura è nata, in azienda, dalla richiesta di disporre di massima flessibilità nella gestione delle diverse e sempre nuove tipologie di produzione, con particolare attenzione alla riduzione della movimentazione tramite carroponte dei pesanti semilavorati e dei cambi di incorsatura della linea di calandratura nel passaggio tra le varie fasi di produzione. LE CARATTERISTICHE RICHIESTE L’impianto automatico fornito e installato da Comerio Ercole consta di una sezione pre- e post-calandra, con funzionalità di asservimento alla calandra stessa, e di un impianto di riscaldamento e laminazione della gomma, con mescolatori e super calandra a 3 cilindri per gommatura di tessuti grezzi e tele frizionate, singolo e multi-strato. Tutto ciò rappresenta un ulteriore incremento delle potenzialità produttive e tecno-

logiche, con particolare attenzione agli aspetti qualitativi del manufatto, per consentire un’efficace penetrazione di mercati sempre più esigenti, in presenza di competitor di primissimo livello: il tutto in ottica pienamente conforme

e rispondente al concetto Industria 4.0. I requisiti essenziali che SIG ha richiesto a Comerio Ercole per lo sviluppo di questa linea si possono riassumere in una serie di punti. L’impianto doveva essere in grado di processare vari materiali, come tessuti a tessitura piana o oxford in poliestere/nylon, di spessore 0,5/4 mm, tessuti straight warp in fibra poliestere o aramidica, spessi da 1 a 5 mm, tessuti metallici tipo straight warp a una o due trame metalliche, rigide o flessibili, di spessore 3/10 mm e con un diametro dei cavi dell’ordito tra 2 e 8 mm e, infine, breaker metallici e tessili con orditura tipo leno, di pessore 0,5/3 mm. Anche larghezze e spessori del prodotto finale dovevano essere compresi in un range molto ampio, per garantire massima flessibilità di processo. Quindi l’impianto doveva essere in grado di lavorare larghezze del calandrato tra 300 e 1.700 mm, del tessuto in calandratura tra 250 e 1.650 mm, del tessu-

Due esempi di nastri trasportatori realizzati da SIG. Le loro applicazioni coprono le esigenze di vari settori industriali e produttivi.

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DALLE AZIENDE

Un addetto controlla i parametri di produzione attraverso le interfacce di cui la linea è dotata, in grado di visualizzare una grande quantità di dati raccolti in tutte le fasi del processo. to sintetico in svolgimento/rifilatura tra 250 e 2.000 mm. Per quanto riguarda gli spessori, quello delle carcasse tessili doveva essere compreso tra 1 e 20 mm, quello del calandrato tra 2 e 50 mm e quello della gomma calandrata tra 0,3 e 20 mm. La velocità della linea doveva essere compresa tra 2 e 50 m al minuto.

LE SOLUZIONI ADOTTATE La linea messa a punto da Comerio Ercole ha tenuto conto di tutto questi aspetti ed è caratterizzata da tre aspetti principali. Innanzi tutto garantisce una flessibilità pressoché totale nella gestione dei processi produttivi, grazie alla possibilità di gommare ed accoppiare tessuti grezzi e semilavorati (prodotti

in precedenti passaggi di gommatura) senza movimentazione dei rotoli semilavorati, ma tramite gestione del processo e cambio di funzionamento delle varie macchine coinvolte. Consente poi un controllo totale del tensionamento del prodotto durante tutte le fasi del processo con tolleranze ridotte in un range adatto a tutti i ma-

La linea consente anche di lavorare i pesanti rotoli di semilavorato in un processo continuo, senza complesse movimentazioni.

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TECNOLOGIE E MACCHINARI

teriali usati, dai tessuti sintetici a quelli metallici, e con tensionamento pressoché nullo nel caso di breaker metallici. È inoltre dotato di nuovi sistemi di centraggio tramite telecamere, con rilievo dei bordi anche in condizioni di assenza di cimosse, nuovi sistemi di rifilo bordi gommati con rilievo del bordo del tessuto e gestione degli offset gomma rispetto al bordo stesso. UNA LINEA MULTI-PROCESSO La linea consente di eseguire tutte le fasi necessarie alla produzione di nastri tessili multitela o monotela. Nel caso di quelli multitela effettua lo svolgimento in continuo del tessuto sintetico, centraggio e controllo della tensione; la gommatura di entrambi i lati in due passaggi in calandra, senza movimentazione dei rotoli, ma con gestione delle funzionalità macchina; l’accoppiamento degli strati successivi senza spostamento dei rotoli semilavorati; l’inserimento di eventuale breaker tessile o metallico con minimo tensionamento, svolto co-

me passaggio aggiuntivo senza variazioni di incorsatura della linea; la gommatura finale di ricoprimento, svolta semplicemente come fase finale del processo di costruzione della carcassa tessile. Per i nastri tessili multitela l’impianto effettua lo svolgimento in continuo del tessuto sintetico o metallico; il centraggio e controllo della tensione; la gommatura di entrambi i lati con due o più passaggi in calandra, senza movimentazione dei rotoli semilavorati e la gommatura finale. Sono stati anche previsti avvolgitori per il montaggio dei carrelli di supporto dei rotoli di prodotto e di tessuto di servizio, di differente larghezza, in grado di essere utilizzati direttamente come alimentatori delle presse di vulcanizzazione, senza necessità di movimentare il rotolo, che viene semplicemente spostato con carrelli a ruote quando il prodotto è finito. SOLUZIONI AVANZATE Tutta la nuova linea di calandratura è stata progettata e disegnata in modo

da garantire i raggi di curvatura minimi sul prodotto in lavorazione, in considerazione della necessità di processare tessuti metallici con diametro dei singoli cord fino a 8 mm. L’impianto si completa di una calandra a 3 cilindri denominata HYDROPLUS, con tavola cilindri da 2.000 mm, particolarmente innovativa e dotata di un insieme di dispositivi altamente tecnologici. La massima precisione di calandratura e accoppiamento (con velocità di spostamento pari ad 1 mm al secondo sia in apertura che in chiusura cilindri) è ottenuta tramite i dispositivi di posizionamento Hydrogap, completamente idraulici, e tramite il sistema di controllo di forza HYDRONIP di altissima precisione. Spalle di acciaio di grande spessore, lavorate sulla base di un modello di progettazione e simulazione degli sforzi FEM (Metodo degli Elementi Finiti) e dotate di cuscinetti speciali a rulli conici di massima precisione, garantiscono un risultato di processo per manufatti con range di tolleranza

Un trattamento così non si era mai visto prima! Polimerizzazione: Lipocer con HMDSO, Carbon Coating, Fluorurazione Trattamenti lubrificanti trasparenti e colorati con resine + PTFE Lavaggio ad alta pressione sotto flusso laminare (Cleanliness) Trattamenti al plasma: Micropulizia, Etching, Grafting

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DALLE AZIENDE

estremamente bassi e con ripetibilità costante nel tempo. LE SOLUZIONI 4.0 Tutto l’impianto di calandratura e mescolazione è poi dotato di interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica, con caricamento da remoto di tutte le istruzioni per il controllo del processo, ed è integrato in modo automatico al sistema logistico di fabbrica e alle altre macchine del ciclo produttivo, sia per integrazione fisica che per integrazione informatica, con un’interfaccia uomo macchina particolarmente semplice ed intuitiva. Tutta la fornitura è dotata di sistemi di controllo in remoto, in quanto il quadro elettrico di gestione comprende un sistema di assistenza a distanza e supervisione basata su piattaforma Siemens Sinema Remote Connect. Il server Sinema, sito nella sede di Comerio Ercole, permette l’accesso con credenziali alla rete industriale dei dispositivi in macchina, consentendo un controllo da remoto rivelatosi particolarmente importante durante la pandemia, perché ha consentito di garantire un costante servizio di assistenza e anche di sviluppare e di implementare utili esperienze di teleassistenza, che sono poi state adottate su altri impianti fisicamente installati ed avviati in aree del mondo lontane,

Rotoli di prodotto finale SIG pronti per la consegna. sotto il controllo e il coordinamento di personale che operava dalla sala di controllo italiana di Comerio Ercole. TECNOLOGIE NUOVE, ANCHE PER IL FUTURO Un sistema di ritrasmissione in continuo dei valori di processo in tempo reale, basato anche su un dispositivo automatico con tecnologia laser-scanner per la misurazione in continuo dello spessore, consente di di inviare i dati della linea di calandratura ai server della rete SIG,

Un addetto Comerio Ercole durante l’installazione. Nuove tecnologie sviluppate e testate in questa realizzazione semplificheranno in futuro il lavoro dei tecnici, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti dell’assistenza e della manutenzione.

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mettendo i tecnici negli uffici nella condizione di di verificare costantemente ili processo. Tutto l’impianto di calandratura e mescolazione è poi dotato di un sistema che consente il monitoraggio in continuo delle principali condizioni di lavoro e dei parametri di processo ritenuti maggiormente critici per la qualità. Si avvale, in particolare, di una serie di sensori e telecamere presenti su tutto l’impianto per il monitoraggio, per esempio, della posizione dei cilindri idraulici, sia in calandra che sui mescolatori a cilindri, oppure per il controllo della temperatura, della pressione, dei livelli di riempimento dei fluidi di lubrificazione, e di altri parametri essenziali. Il rapporto particolare di vicinanza e di collaborazione continua tra SIG e Comerio Ercole si è tradotto in vantaggi notevoli per entrambe le aziende e ha consentito di sviluppare esperienze e soluzioni innovative assai utili, in proiezione futura, nel campo specifico della calandratura di manufatti. Da un lato, per esempio, è stato infatti possibile maturare importanti esperienze nell’innovazione di processo. Dall’altro sono state sperimentate con successo nuove soluzioni di controllo ed intervento a distanza. Una tendenza che si sta sempre più affermando, in campo industriale, e che vedrà sempre di più l’utilizzo di sistemi di visione indossabili per gestire di interventi particolari di manutenzione e di assistenza tecnica. u



NORMATIVE

di Beatrice Garlanda

Il regolamento CLP si veste di nuovo La Gazzetta Ufficiale UE dello scorso 13 novembre modifica il regolamento CLP per rendere più facilmente adottabili da parte delle imprese le prescrizioni di informazione sulle miscele chimiche che possono avere un effetto sulla salute Le novità riguardano in particolare l’allegato VIII del regolamento, che è stato interamente riscritto.

ni prescritte. Soprattutto è emersa la difficoltà di conoscere la composizione esatta delle miscele in determinati casi. Pensiamo per esempio al caso in cui nella fabbricazione della miscela siano utilizzate materie prime con composizione altamente variabile o sconosciuta o al caso in cui siano utilizzati insieme, nella stessa linea di produzione, componenti molto simili sotto il profilo tossicologico e forniti da diversi fornitori. Anche per le pitture personalizzate sono emerse perplessità sulla possibilità di conoscere in anticipo quali pitture saranno immesse sul mercato.

L

a Gazzetta Ufficiale UE del 13 novembre 2020 pubblica il regolamento (UE) 2020/1677 della Commissione del 31 agosto 2020, che modifica il regolamento (CE) n.1272/2008 (il cosiddetto regolamento CLP) al fine di migliorare la praticabilità delle prescrizioni di informazione in materia di risposta di emergenza sanitaria. Il regolamento CLP è stato modificato dal regolamento (UE)2017/542 del 27 marzo 2017, che ha introdotto l’allegato VIII, con il quale sono state aggiunte disposizioni per la trasmissione di informazioni in materia di risposta di emergenza sanitaria e nel quale è stato incluso un “identificatore unico di formula” (UFI) nelle informazioni supplementari fornite sull’etichetta di una miscela pericolosa. Le disposizioni in oggetto sono state successivamente modificate dal regolamento (UE) 2020/11 del 29 ottobre 2019. Si è così voluto porre rimedio all’assenza di uniformità tra i diversi sistemi di notifica esistenti nella legislazione precedente. A fronte dei provvedimenti di cui sopra sono, però, state espresse da più parti criticità in merito alla praticabilità delle informazio50

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

IL NUOVO ALLEGATO VIII La nuova versione dell’allegato VIII, introdotta dal regolamento (UE) 2020/1677, affronta le criticità di cui sopra. In particolare, al terzo considerando, si legge che per garantire nella pratica di conformarsi alle disposizioni in materia di risposta di emergenza sanitaria, gli importatori e gli utilizzatori a valle devono poter raggruppare i componenti di una miscela che sono simili dal punto di vista tossicologico all’interno di un gruppo di componenti intercambiabili, e devono poter fornire informazioni sulla concentrazione totale di tali componenti nella miscela, senza dover indicare la concentrazione di ciascun componente. Per consentire ai centri antiveleni di formulare un’adeguata risposta di emergenza sanitaria, si specifica che i componenti devono essere raggruppati all’interno di un gruppo di componenti intercambiabili solo qualora siano identiche le rispettive classificazioni relative agli effetti sulla salute e agli effetti fisici, e siano anche identiche l’identificazione dei pericoli e le informazioni supplementari sui pericoli per tutte le combinazioni possibili della miscela finale contenente tali componenti. Dato il numero elevato di modifiche da apportare all’allegato VIII, per motivi di chiarezza il legislatore UE ha provveduto a riscrivere l’intero allegato con il regolamento (UE) 2020/1677 . DEFINIZIONI Per chiarezza di lettura dobbiamo ricordare le definizioni seguenti del regolamento CLP cui anche l’allegato VIII fa riferimento:


SOSTANZE

• immissione sul mercato : offerta o messa a disposizione di terzi, a titolo oneroso o gratuito. • importatore: la persona fisica o giuridica stabilita nella Comunità responsabile dell’importazione, intesa come introduzione fisica nel territorio doganale della Comunità. • utilizzatore a valle: la persona fisica o giuridica stabilita nella Comunità diversa dal fabbricante o dall’importatore che utilizza una sostanza, in quanto tale o in quanto componente di una miscela, nell’esercizio delle sue attività industriali o professionali. • organismo designato è l’organismo designato dagli Stati membri cui gli importatori e gli utilizzatori a valle inviano le informazioni ai sensi dell’allegato VIII (art.45 regolamento CLP). SCADENZE PER CONFORMARSI La parte A dell’allegato VIII contiene le prescrizioni generali che riassumiamo qui di seguito. Sono innanzitutto indicate le seguenti scadenze per conformarsi all’allegato in oggetto: • 1° gennaio 2021 per le miscele destinate ai consumatori o agli utilizzatori professionali. • 1° gennaio 2024 per le miscele per uso industriale o miscele il cui uso finale non è soggetto a notifica. Inoltre gli importatori e gli utilizzatori a valle che hanno trasmesso informazioni a un organismo designato ai sensi dell’art. 45del regolamento CLP, prima delle date di applicazione sopra richiamate e che non sono conformi all’allegato VIII non sono tenuti a conformarsi all’allegato stesso fino al 1° gennaio 2025. In de-

roga, se una delle modifiche descritte nella parte B, punto 4.1 dell’allegato (condizioni per l’aggiornamento della trasmissione) avviene prima del 1° gennaio 2025, gli importatori e gli utilizzatori a valle devono conformarsi alle disposizioni dell’allegato prima dell’immissione di tale miscela modificata sul mercato. SCOPO E AMBITO DI APPLICAZIONE Ai sensi dell’art. 45 del regolamento CLP, gli Stati membri sono tenuti a designare uno o più organismi a cui gli importatori e gli utilizzatori a valle che immettono miscele sul mercato notificano le informazioni utili, in particolare, per adottare misure di prevenzione e cura, specialmente in caso di risposta di emergenza sanitaria. Nel caso in cui gli organismi designati e i centri antiveleno non siano la stessa istituzione, questi ultimi possono chiedere all’organismo designato di accedere direttamente alla banca dati. Una lista degli organismi nazionali designati si trova nel sito dei centri antiveleno dell’Echa: htpps://poisoncentres.echa.europa.eu/. L’organismo designato da ciascun Stato membro (in Italia l’Istituto Superiore di Sanità) può essere un’autorità dello Stato, un’autorità sanitaria, un centro antiveleno. Gli organismi designati sono tenuti ad utilizzare le informazioni ricevute solo per: a) rispondere alla necessità medica di adottare misure di prevenzione e cura, in particolare in caso di emergenza richiesta dello Stato membro; b) avviare un’analisi statistica che esamini l’eventuale necessità di migliorare le misure di gestione dei rischi.


NORMATIVE

L’art. 45 inoltre prevede che la Commissione possa adottare atti delegati conformemente all’articolo 53 bis, con cui modificare l’allegato VIII al fine di armonizzare ulteriormente le informazioni relative alla risposta di emergenza sanitaria e le misure di prevenzione, previa consultazione di soggetti interessati quali l’Associazione europea dei centri antiveleni e dei tossicologi clinici (European Associati on of Poison Centres and Clinical Toxicologists – EAPCCT). Va segnalato che l’allegato VIII definisce in dettaglio le prescrizioni che i notificanti, cioè gli importatori e gli utilizzatori a valle, devono rispettare per fare in modo che gli organismi designati ex art. 45 possano svolgere i compiti loro affidati. I distributori, che si limitano a immagazzinare o mettere sul mercato miscele senza svolgere nessun’altra attività non sono tenuti a trasmettere le informazioni all’organismo designato. Sono, però, soggetti a quest’obbligo qualora modifichino gli identificatori di prodotto e/o vendano la miscela in uno Stato membro diverso da quello in cui l’utilizzatore a valle o l’importatore l’hanno fornita. Va segnalato che l’allegato non si applica alle miscele utilizzate ai fini di ricerca e sviluppo. ESENZIONI DALLA NOTIFICA Esenzioni dall’obbligo di notifica e creazione dell’UFI di cui all’allegato VIII sono previste per le pitture personalizzate, intese come “pitture formulate in quantità limitata e ad hoc per un singolo consumatore o utilizzatore professionale presso il punto vendita mediante colorazione o miscelazione di colori”. L’esenzione è giustificata dal fatto che si tratta di pitture che potrebbero presentare un numero quasi illimitato di composizioni diverse e, quindi, l’onere che verrebbe a crearsi per il settore sarebbe sproporzionato. Obblighi sono, però, previsti per quanto riguarda l’etichettatura. In particolare il regolamento 2020/1676 modifica l’art. 25, par.8 del regolamento CLP e dispone che nel caso di una pittura personalizzata per la quale non è stata effettuata una trasmissione in conformità all’allegato VIII e non è stato creato alcun UFI, gli identificatori unici di formula di tutte le miscele contenute nella pittura personalizzata in concentrazione superiore allo 0,1% e soggetta a notifica a norma dell’art.45 sono inclusi nelle informazioni supplementari indicate sull’etichetta. Se tale pittura contiene una miscela dotata di UFI in concentrazione superiore al 5%, la concentrazione di tale miscela è inclusa anche nelle informazioni supplementari indicate sull’etichetta accanto all’UFI corrispondente. Infine va osservato che, nel caso delle miscele il cui uso finale non è soggetto a notifica o delle miscele immesse sul mercato per uso esclusivamente industriale, i notificanti possono scegliere una trasmissione limitata delle informazioni purché sia disponibile un accesso rapido a informazioni dettagliate sul prodotto. OBBLIGHI DI TRASMISSIONE Prima dell’immissione della miscela sul mercato, i notificanti devono fornire le informazioni sulle miscele classificate come pericolose per i loro effetti sulla salute e per i loro effetti fisici agli organismi designati dello Stato membro o degli Stati membri in cui la miscela è immessa sul mercato. La trasmissione delle informazioni avviene per via elettronica in un formato XML fornito dall’Agenzia e messo a disposizione gratuitamente. A seguito del ricevimento di una trasmissione, un organismo designato può presentare una richiesta motivata al notificante per chie52

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

dere ulteriori informazioni e chiarimenti. La trasmissione deve essere redatta nella lingua o nelle lingue ufficiali dello Stato/i membro/i in cui la miscela è immessa sul mercato, salvo altrimenti previsto. L’uso previsto della miscela è descritto conformemente al sistema armonizzato di categorizzazione dei prodotti (EuPCS) gestito dall’ECHA. Infine, l’aggiornamento della trasmissione deve essere effettuato senza ritardo qualora ve ne siano le condizioni (cfr parte B allegato VIII). È ammessa la trasmissione di gruppo se le miscele del gruppo contengono gli stessi componenti e per ciascun componente l’intervallo di concentrazione riportato è lo stesso per tutte le miscele. In deroga è possibile una trasmissione di gruppo anche qualora la differenza nella composizione delle diverse miscele del gruppo riguarda solo i profumi, purché la concentrazione totale dei diversi profumi contenuti nella miscela non superi il 5%. IDENTIFICATORE UNICO DI FORMULA Il notificante deve creare un identificatore unico di formula (“UFI”) utilizzando i mezzi elettronici messi a disposizione dall’Agenzia. L’UFI è un codice alfanumerico unico che collega in modo univoco le informazioni trasmesse sulla composizione di una miscela o di un gruppo di miscele ad una specifica miscela o uno specifico gruppo di miscele. È creato un nuovo UFI nel caso di modifica della composizione della miscela o del gruppo di miscele, se si rientra in uno dei casi previsti per l’aggiornamento della trasmissione. Sono previste deroghe. L’UFI deve essere preceduto dall’acronimo “UFI” in lettere maiuscole seguito da: (“UFI:”) e deve essere chiaramente visibile, leggibile e indelebile. Anziché includere l’UFI nelle informazioni supplementari dell’etichetta, il notificante può decidere di stamparlo o apporlo sull’imballaggio interno, assieme agli altri elementi dell’etichetta. Nel caso di imballaggio interno di dimensioni ridotte, può esser apposto su quello esterno insieme agli altri elementi dell’etichetta. Nel caso di miscele non imballate, l’UFI deve essere indicato nella scheda dei dati di sicurezza (in seguito SDS) o essere incluso nella copia degli elementi dell’etichetta ex art. 29. Nel caso di miscele imballate fornite per essere utilizzate in un sito industriale, l’UFI, anziché essere messo sull’etichetta o sull’imballaggio può essere indicato nella scheda di dati di sicurezza. L’Agenzia specifica, mantiene e aggiorna il generatore di UFI, i formati XML per la trasmissione e un sistema armonizzato di categorizzazione de prodotti. INFORMAZIONI CONTENUTE IN UNA TRASMISSIONE La trasmissione deve contenere gli elementi elencati nella parte B dell’allegato che richiamiamo qui di seguito. Identificazione della miscela e del notificante L’identificatore del prodotto della miscela deve essere indicato in conformità all’art. 18 del regolamento CLP. Devono essere comunicati il nome o i nomi commerciali completi della miscela compresi, se del caso, il marchio o i marchi, il nome del prodotto e le varianti di denominazione così come figurano sull’etichetta. Nella trasmissione devono essere inclusi l’UFI o gli UFI. Vanno poi riportati i dati del notificante e il punto di contatto. In particolare devono essere trasmessi nome, indirizzo completo, nu-


SOSTANZE

mero di telefono e indirizzo di posta elettronica del notificante e, se differenti, nome, indirizzo completo, numero di telefono, indirizzo di posta elettronica del punto di contatto da utilizzare per avere ulteriori informazioni ai fini di una risposta di emergenza sanitaria. Nel caso di una trasmissione limitata devono essere indicati un nome, un numero di telefono e un indirizzo di posta elettronica che consentano un accesso rapido a informazioni supplementari sul prodotto. In questo caso il numero di telefono deve essere accessibile 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Identificazione dei pericoli e informazioni supplementari La sezione 2 della parte B dell’allegato in oggetto prescrive le informazioni da trasmettere in riferimento ai pericoli per la salute e ai pericoli fisici della miscela, alle avvertenze appropriate in relazione a tali pericoli e alle informazioni supplementari. Al riguardo segnaliamo che va innanzitutto riportata la classificazione della miscela per i pericoli per la salute e i pericoli fisici (classe, categoria e indicazione di pericolo), in conformità alle regole di classificazione dell’allegato I del regolamento CLP. Devono poi essere indicati, se del caso, i seguenti elementi dell’etichetta: • codici dei pittogrammi di pericolo (allegato V) • avvertenza • codici delle indicazioni di pericolo (allegato III) • codici dei consigli di prudenza (allegato IV). La trasmissione, inoltre, deve includere le informazioni sugli effetti tossicologici della miscela o dei suoi componenti richieste

nella sezione 11 della SDS, conformemente all’allegato II del regolamento Reach. Devono, infine, essere trasmesse le seguenti informazioni supplementari: • il tipo o i tipi e la dimensione o le dimensioni degli imballaggi utilizzati per immettere la miscela sul mercato per l’uso da parte dei consumatori o per l’uso professionale • il/i colore/i e lo stato/i fisico/i della miscela al momento della fornitura • se disponibile il pH della miscela al momento della fornitura. Nel caso di prodotti solidi, il pH di un liquido acquoso o di una soluzione acquosa a una data concentrazione. Se il pH non è disponibile, ne vanno indicati i motivi • la categoria del prodotto, secondo il sistema armonizzato di categorizzazione dei prodotti forniti dall’ECHA • l’uso da parte del consumatore, professionale, industriale o una combinazione dei tre. Informazioni sui componenti delle miscele Nella trasmissione devono essere indicate l’identità chimica e le concentrazioni dei componenti contenuti nella miscela. Sono previste deroghe in caso di trasmissione limitata. Non devono essere notificati i componenti non presenti nella miscela, tuttavia possono essere notificati, se è certo che saranno presenti nella miscela, in quanto appartenenti ad un gruppo di componenti intercambiabili o nei casi previsti dai punti 3.6 (miscele conformi a formule standard) e 3.7 (carburanti) dell’allegato in oggetto.

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NORMATIVE Identificazione dei componenti della miscela Per quanto riguarda l’ identificazione dei componenti della miscela, va detto che un componente di una miscela è una sostanza o una miscela in miscela. L’identificatore di prodotto per le sostanze notificate è fornito a norma dell’art.18 del regolamento CLP. Possono, però, essere utilizzati una denominazione INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), un nome di Colour Index o un’altra denominazione chimica internazionale, purché si tratti di una denominazione nota e che definisca la sostanza in modo certo. Deve, inoltre, essere indicata la denominazione chimica delle sostanze per le quali è stata autorizzata una denominazione chimica alternativa. Se una miscela è utilizzata nella composizione di una seconda miscela immessa sul mercato, la prima miscela viene indicata come miscela in miscela (MIM). Le informazioni sulle sostanze contenute in una MIM sono presentate secondo i criteri visti sopra per le sostanze, a meno che il notificante non abbia accesso alle informazioni sulla composizione completa della MIM. In tal caso: a) se è stato creato un UFI per la MIM e l’organismo designato ha ricevuto in una trasmissione precedente le informazioni sulla MIM stessa, la MIM è identificata con il suo identificatore di prodotto ai sensi dell’art.18 del regolamento CLP, la sua concentrazione e l’UFI pertinente; b) se è stato creato un UFI per la MIM, ma l’organismo designato non ha ricevuto le informazioni ad essa riferite in una trasmissione precedente, la MIM è identificata mediante il suo identificatore di prodotto, la sua concentrazione, l’UFI pertinente e le informazioni sulla composizione contenute nella SDS della MIM e di qualsiasi altro componente noto in conformità all’allegato II del regolamento Reach, oltre che per mezzo del nome, dell’indirizzo di posta elettronica e del numero di telefono del fornitore della MIM; c) se non è stato creato un UFI, la MIM è identificata nello stesso modo di cui alla precedente lettera b) con esclusione del riferimento all’UFI. In deroga a quanto sopra detto, gli identificatori generici di componenti “profumi” o “coloranti”possono essere utilizzati per i componenti della miscela usati solamente per aggiungere profumo o colore, alle condizioni seguenti: • i componenti della miscela non sono classificati in relazione ad alcun pericolo per la salute

• la concentrazione dei componenti della miscela identificati con un determinato identificatore generico di componente non superi in totale: • il 5% della somma di profumi e • il 25% della somma di coloranti. Componenti della miscela e obblighi di trasmissione Proseguendo nella lettura della sezione 3 dell’allegato, al punto 3.3 si dispone che devono essere indicati nella trasmissione i seguenti componenti della miscela: (1) componenti della miscela classificati come pericolosi per i loro effetti sulla salute o per i loro effetti fisici che: • sono presenti in concentrazioni pari o superiori allo 0,1%; • sono identificati, anche se in concentrazioni inferiori allo 0,1% a meno che il notificante non possa dimostrare che tali componenti sono irrilevanti ai fini della risposta di emergenza sanitaria e misure di prevenzione. (2) componenti della miscela non classificati come pericolosi in ragione dei loro effetti sulla salute o dei loro effetti fisici che sono identificati e presenti in concertazioni pari o superiori al’1%. Concentrazione e intervalli di concentrazione dei componenti della miscela Se i componenti di una miscela sono classificati in conformità al regolamento CLP per almeno una delle categorie di pericolo elencate di seguito, la loro concentrazione nella miscela deve essere espressa in percentuali esatte in ordine decrescente per massa o volume: • tossicità acuta, categoria 1, 2 o 3; • tossicità specifica per organi bersaglio-esposizione singola, categoria 1 o 2; • tossicità specifica per organi bersaglio- esposizione ripetuta, categoria 1 o 2; • corrosione della pelle, categorie 1, 1A, 1B o 1C; • gravi lesioni oculari, categoria 1. In alternativa alla trasmissione delle concentrazioni in percentuali esatte, può essere trasmesso un intervallo di percentuali, secondo quanto previsto dalla tabella 1. La concentrazione dei componenti pericolosi nella miscela non classificati per nessuna delle categorie di pericolo viste sopra e dei componenti identificati non classificati come pericolosi deve TABELLA 1

Intervalli di concentrazione applicabili ai componenti pericolosi di maggiore preoccupazione per la risposta di emergenza sanitaria Intervallo di concentrazione del componente pericoloso contenuto nella miscela (%)

Ampiezza massima dell’intervallo di concentrazione da utilizzare nella trasmissione

≥25 <100

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

0,3% unità 0,1% unità


SOSTANZE TABELLA 2

Intervalli di concentrazione applicabili agli altri componenti pericolosi e ai componenti non classificarti come pericolosi Intervallo di concentrazione del componente contenuto nella miscela (%)

Ampiezza massima dell’intervallo di concentrazione da utilizzare nella trasmissione

≥25 <100

20% unità

≥10 <25

10% unità

≥1 <10

3% unità

≥0,1 <1

essere espressa come intervalli di percentuali in ordine decrescente per massa o per volume (vedi tabella 2). In alternativa si possono indicare le percentuali esatte. Raggruppamenti Si noti che è possibile raggruppare i componenti di una trasmissione all’interno di un gruppo di componenti intercambiabili, solo se sono rispettate le condizione previste dalla sezione 3 punto 5 dell’allegato. Rimandiamo sul punto alla lettura del testo originale, limitandoci a ricordare che si tratta di componenti che possono essere raggruppati, ma devono avere la stessa classificazione per i pericoli fisici e la salute, la stessa funzione tecnica e le stesse proprietà tossicologiche. Ad un gruppo di componenti intercambiabili deve essere attribuito un nome che corrisponde alla funzione o alle funzioni tecniche dei componenti raggruppati. Formula standard Si prevedono poi i casi di miscele con una composizione conforme a una formula standard di cui alla parte D dell’allegato: in tali casi, qualora la classificazione della miscela non varia in funzione della concentrazione dei componenti entro gli intervalli di percentuali specificati nella formula standard corrispondente, si verificano le seguenti ipotesi: • se le informazioni relative alla composizione nella formula standard insieme alle informazioni relative all’identità e alla concentrazione dei componenti non specificati nella formula standard non sono meno dettagliate di quelle che compaiono sulla SDS, l’identità e la concentrazione di uno o più componenti della miscela possono essere trasmesse come specificato nella formula standard per i componenti menzionati nella formula stessa e come specificato alla sezione 3 per gli altri componenti; • se le informazioni di cui al punto precedente sono meno dettagliate di quelle contenute nella SDS, devono essere trasmesse le informazioni relative all’identità e alla concentrazione di tutti i componenti della miscela contenute nella SDS. Il punto seguente della sezione 3 è dedicato alla trasmissione di informazioni relative ai carburanti. Classificazione dei componenti della miscela Proseguendo nella lettura della sezione, troviamo disposizioni

1% unità

sulla classificazione dei componenti della miscela. Qui si specifica che deve essere fornita la classificazione relativa agli effetti sulla salute e agli effetti fisici (classi di pericolo, categorie di pericolo e indicazioni di pericolo) delle sostanze identificate in conformità al punto 3.3 e contenute nella miscela. Va quindi trasmessa la classificazione almeno per tutte le sostanze indicate nella SDS della miscela e nella SDS di qualsiasi MIM contenuta nella miscela. Aggiornamento della trasmissione Qualora una miscela facente parte di una trasmissione singola o di gruppo sia modificata, i notificanti devono fornire un aggiornamento della trasmissione se: • l’identificatore del prodotto o l’UFI sono cambiati; • se la classificazione della miscela per i per i pericoli per la salute o i pericoli fisici è cambiata; • quando diventano disponibili nuove informazioni tossicologiche pertinenti richieste nella sezione 11 della SDS sulle proprietà pericolose della miscela o dei suoi componenti; • se una modifica della composizione della miscela soddisfa una delle seguenti condizioni: a) aggiunta, sostituzione o soppressione di un componente della miscela, da indicare in conformità al punto 3.3; b) variazione della concentrazione di un componente della miscela oltre l’intervallo di concentrazione indicato nella trasmissione originaria; c) l’esatta composizione di un componente è stata indicata e si verifica una variazione di tale concentrazione oltre i limiti stabiliti dall’allegato stesso. In deroga, per le miscele con una composizione conforme a una delle formule standard specificate nella parte D, l’aggiornamento della trasmissione è richiesto solo se la composizione della miscela cambia in modo da non essere più conforme alla formula standard. Per le miscele per le quali informazioni sulla composizione sono fornite in base alla SDS, è necessario un aggiornamento della trasmissione quando è aggiornata la sezione 3 della SDS. Formato di trasmissione La parte C dell’allegato ribadisce che la trasmissione deve avvenire nel formato fornito dall’Agenzia ed elenca gli elementi che devono essere trasmessi. Per il contenuto della trasmissione rimandiamo a quanto detto sopra. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

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NEWS

Formazione alle tecnologie digitali per competere

I

naugurato il 10 novembre scorso, il Patto europeo per le Competenze (Pact for Skills) ha l’obbiettivo di incentivare i “portatori di interessi” (e quindi anche l’industria) a intraprendere azioni concrete per il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione della forza lavoro. L’iniziativa prevede anche l’istituzione di collaborazioni a sostegno delle transizioni verde e digitale nonché delle strategie di crescita a livello locale e regionale. Alla luce di questa iniziativa è intervenuta ETRMA, l’associazione europea dei produttori di pneumatici e di articoli in gomma, che ha accolto con favore l’adozione del patto, nel cui contesto la Commissione Europea ha anche annunciato l’avvio di speciali partnership per il rafforzamento delle competenze in ecosistemi industriali considerati strategici, incluso quello dell’automobile. ETRMA ha collaborato con le aree chiave dell’automotive europeo e con le associazioni partner Drives e Albatts (rispettivamente impegnate nello sviluppo delle competenze e nel campo della tecnologia delle batterie) per definire un’Alleanza delle Competenze per l’Automotive ricompresa all’interno del patto. L’industria degli pneumatici e degli articoli tecnici, dice ETRMA in un comunicato, «sostiene la proposta congiunta per una strategia per la ripresa che indichi e metta in atto un quadro per il cosiddetto “upskilling” e per il “reskilling” nel settore che interessi tutta la catena del valore dell’automobile, aumentando la competitività del settore, favorendo il mantenimento dei livelli di occupazione e creando nuove opportunità di lavoro. Il nostro settore sta vivendo cambiamenti strutturali senza precedenti in relazione a vari fattori di cambia56

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

mento: digitalizzazione, spinta verso trasporti più ecosostenibili, economia circolare, connettività e mobilità come servizi, oltre all’accesso dei dati. Fazilet Cinaralp, segretario generale dell’associazione, ha sottolineato come «la crisi attuale sta accelerando la trasformazione del settore e il rapido adattamento della forza lavoro, così come importanti inve-

stimenti nella formazione, diventano essenziali per assicurare lavoro e competitività nel futuro all’industria della gomma». In particolare l’obiettivo della nuova alleanza promossa da ETRMA è di arrivare a riqualificare ogni anno il 5% della forza lavoro impiegata nel settore per affrontare la transizione in corso nel settore automotive e superare l’impatto della pandemia. u


TACCUINO

Un sistema Engel per controllare la vite di plastificazione

I

n occasione della fiera virtuale live experience 2020, che ha organizzato lo scorso ottobre, Engel ha illustrato nel dettaglio alcuni aspetti tecnologici delle sue presse a iniezione, tra cui il sistema e-connect.monitor che monitora i componenti critici di processo durante il funzionamento, ossia senza fermare la macchina. Un esempio di questi componenti è la vite di plastificazione che, secondo gli schemi della manutenzione classica, è possibile ispezionare solo rimuovendola dopo aver fermato la produzione. Il sistema studiato e realizzato dalla Engel, invece, registra in continuo dati relativi al grado di usura di questa vite senza interrompere il processo. In questo modo fornisce indicazioni sulle condizioni del componente utili ai fini della valutazione della durata della sua vita residua e della eventuale necessità di sostituirlo. Tutto questo, grazie alla più recente tecnologia del settore che

rende disponibili sensori agli ultrasuoni che, installati sull’esterno del cilindro di plastificazione – installazione molto facile da realizzare - , consentono ai tecnici Engel specializzati di valutare le condizioni della vite di barriera attraverso la parete del cilindro stesso e la plastica fusa con l’ausilio di speciali modelli matematici appositamente sviluppati. Ciò significa che è possibile pianificare in maniera molto precisa la sostituzione della vite, col duplice vantaggio di ridurre i costi di manutenzione e di prolungaTecno Compounds re la vita della macchina. attualmente esistente sul mercato che Nelle presse di alto tonnellaggio la posconsente di controllare il grado di usura sibilità di pianificare con precisione il di componenti critici delle macchine. OlTecno Compounds cambio della vite è particolarmenteTecno im- Compounds tre a quello che monitora lasolution vite di plastia suitable for every chal portante, perché elimina il rischio di ferficazione, Engel rende disponibili i momo-macchina non previsto con conseduli per il monitoraggio di altri tre comguenti riflessi negativi sulla produttività ponenti critici delle presse: le pompe a suitable solution every a suitable solution for every challenge e sui costi per gli alti quantitativi di maidrauliche, l’olio idraulico efor le viti a ricir- challenge teriale in gioco nel processo. colo di sfere nelle macchine completae-connect.monitor è l’unico sistema mente elettriche ad alte prestazioni. u

Parker Hannifin Ital

Parker Hannifin Italy s.r Rubber Compounds Parker Hannifin Italy s.r.l.

Rubber Compounds Rubber Compounds

Parker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds

O.C.S. rinnova il suo impianto di service

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lla riapertura dopo le ferie estive O.C.S. srl ha inaugurato ufficialmente il nuovo reparto OCS Service, dopo averlo sottoposto a un ampliamento e un restyling, che ha comportato la sostituzione in toto dell’impianto di cromatura e l’aggiunta della vasca a ultrasuoni per il lavaggio degli stampi. Il reparto OCS Service è completamente dedicato alla cura dello stampo, al fine di mantenerlo al meglio, ripristinarlo e trattarlo per prolungargli la vita: gli stampi vi entrano dopo aver prodotto migliaia di pezzi e ne escono come nuovi, pronto per ripartire. Ogni giorno in questo reparto si effettuano svariate operazioni: cromatura, satinatura, lavaggio, cambio spine e bussole, riparazione ammaccature e altre manutenzioni generiche. OCS Service presenta un look tutto nuovo che rispecchia meglio l’immagine che l’azienda ha saputo costruire negli anni, con attrezzature nuove e più performanti per un servizio sempre più veloce e, "last but not least", per una produzione sempre più green. u

Parker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds Rubber Compounds a suitable solution for every challenge

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Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy20094 Corsico 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds

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aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control se Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl ViaPrivata Privata Archimede 1 Via Toscana, Via Archimede 1 Via 6/8 Toscana, 6/8 20094 Corsico (MI)(MI) – Italy 27010 Siziano (PV) Sales: 20094 Corsico – Italy Plant: 27010 Siziano (PV) Tel. +39 02 45 19 24 Srl 46 Tel +39 0382 Compounds 67 82 266 Parker Tecno Parker Hannifin Italy Tel. +39 023645 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA Fax +39 02 26 96 19 Fax +39 0382 67 82 222 57 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Fax +39 02 (MI) 36 26 96 19 Fax(PV) +39 0382 67 82 222 DICEMBRE 2020 www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds 20094 Corsico – Italy 27010 Siziano www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 02 36 26 96 19

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aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding


NEWS

I siliconi senza PCB di Kraiburg

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ummiwerk Kraiburg propone mescole siliconiche prive di cloro, che non rilasciano bifenili policlorurati (PCB) durante la vulcanizzazione senza pressione. Grazie all’utilizzo di un metodo alternativo di reticolazione, i prodotti di fissione di questi composti sono infatti privi di PCB. La produzione di articoli estrusi in gomma siliconica mediante vulcanizzazione in assenza di pressione (ad aria calda o bagni di sale), si basa comunemente sull’impiego di perossido Dclbp, cioè perossido bis (2,4-diclorobenzoile), e determina il rilascio di bifenili clorurati (PCB), nocivi sia per l’ambiente che per la salute delle persone. Gummiwerk Kraiburg propone invece compound alternativi con sistemi di reticolazione privi di cloro dai quali non si formano PCB durante i processi di vulcanizzazione in assenza di pressione. Sebbene i tempi di vulcanizzazione di questi compound siano un po’ più lunghi rispetto a quelli comunemente utilizzati, ciò non si traduce in un fattore negativo per vulcanizzazioni ad alta temperatura (200 °C o superiore) in un tunnel ad aria calda. Aumentando infatti la temperatu-

ra, il differenziale di tempo tra i due metodi viene ridotto a tal punto da diventare trascurabile. Gli odori generati dal processo eseguito con il sistema alternativo proposto dal Gummiwerk Kraiburg possono essere eliminati utilizzando un sistema di estrazione integrato nel processo. I compound alternativi proposti da Kraiburg presentano anche un livello di qualità meccanica superiore rispetto a quelli reticolati con perossido. Per esempio, l’allungamento a rottura di un composto standard 70 ShA aumenta in modo significativo, dal 370% al 600%. Allo stesso modo, la resistenza allo strappo aumenta da 25 N/mm a 42 N/mm secondo ASTM D624B. Ciò consente di produrre cavi e tubi flessibili con una resistenza allo strappo e un’estensibilità ancora migliori. Inoltre, il miglior compression set di questi composti (24 ore a 175 °C dal 33% al 10%) rende possibili anche maggiori sollecitazioni alla pressione. u

Momentive investe in Italia e apre un centro assistenza clienti

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omentive Performance Materials Inc. ha annunciato che investirà 13 milioni di dollari per l’espansione del suo impianto di Termoli (Italia) con l’obiettivo di creare un polo di produzione all’avanguardia per i suoi additivi poliuretanici Niax™. Il sito, che attualmente produce additivi ad alte prestazioni per applicazioni di schiuma rigida, oltre ad altri prodotti a base di silicone, sarà sottoposto a un aggiornamento tecnologico completo per espandere i servizi alle imprese europee produttrici di pannelli in schiuma. L’impianto modernizzato raggiungerà la piena capacità operativa per i clienti in Europa, Russia e Turchia entro la metà del 2022. Questo investimento fa parte dei piani più ampi di Momentive per ottimizzare la sua produzione globale, che ha portato alla recente chiusura dello stabilimento di silicone di Anversa, in Belgio, con lo spostamento della produzione a lungo termine nello stabilimento italiano. «Questo investimento espande il nostro impegno per la produzione e la fornitura nella regione, che ci aiuterà a servire i nostri clienti ancora meglio, fornendo un alto livello di flessibilità e prodotti coerenti e di alta qualità», ha affermato Alberto Mellé, Global Busi58

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

ness Segment Leader per additivi per lastre in poliuretano. Per sottolineare ulteriormente il proprio impegno a servire i clienti europei all’interno della regione, Momentive ha recentemente istituito un nuovo centro di assistenza clienti a Milano. La transizione da un fornitore terzo al nuovo centro è iniziata in ottobre e sarà completata entro la fine dell’anno. Oltre al sito di Termoli (Italia), Momentive serve l’industria della schiuma di poliuretano attraverso le sue operazioni di Sistersville, WV (USA), Itatiba (Brasile), Nantong (PRC) e Chennai (India). Momentive Performance Materials è anche uno dei principali produttori di silicone a livello globale. u


TACCUINO

Elkem in Cina per produrre siliconi per l’auto elettrica

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econdo le previsioni degli esperti del settore, la domanda globale di veicoli elettrici dovrebbe crescere molto velocemente nei prossimi anni, al punto da arrivare a rappresentare, entro il 2030, circa un terzo delle vendite di auto nuove, con la Cina presente sul mercato mondiale come maggiore produttore e venditore di questo tipo di veicoli. Queste previsioni aprono, di riflesso, prospettive di ampi sviluppi delle vendite, tra gli altri prodotti, dei siliconi. Per le loro caratteristiche, infatti, questi materiali trovano largo impiego come componenti chiave nei cavi, nei tubi, negli airbag e nei pneumatici, e rendono, quindi, le auto più sicure, più affidabili e più confortevoli. Per un veicolo elettrico si utilizza, mediamente, una quantità di siliconi pari a quattro volte quella che viene utilizzata in un veicolo tradizionale. Le prospettive di crescita della domanda di vetture elettriche e ibride rappre-

RUBBER COMPOUND MIXING IS AN ART Dal 1967 Der-Gom Produce mescole di gomma con la stessa cura di sempre. La Der-Gom è partner sicuro in grado di creare la ricetta giusta per ogni cliente. G a rba g n a te M o n a s te ro ( LC ) via dei Castagni, 3/5 - 23846

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sentano per Elkem, azienda norvegese con sede a Oslo che figura tra i maggiori produttori al mondo di siliconi, oltre ad altri prodotti a base di silicio, una grande opportunità di incremento delle vendite di questi polimeri, dei quali è già fornitore di diversi importanti costruttori di veicoli elettrici, in gran parte cinesi. La Cina, infatti, è il più grande produttore e venditore di veicoli elettrici al mondo, e Elkem occupa su quel mercato una posizione di rilievo come il maggior produttore di siliconi per queste applicazioni. Per il settore dei veicoli elettrici in particolare l’azienda norvegese produce i Bluesil e i CAF, due famiglie di materiali che garantiscono durata dell’applicazione, isolamento elettrico, resistenza alla fiamma, protezione dei componenti elettronici attraverso l’incollaggio e la sigillatura delle parti: tutte prestazioni importanti richieste nei veicoli elettrici. Elkem ha inaugurato di recente a Shanghai una nuova unità operativa per lo sviluppo e la produzione di siliconi speciali destinati ai veicoli elettrici e ibridi, consolidando, in questo modo, la sua già solida posizione sul mercato cinese come maggior produttore di siliconi in Cina. Questa unità è stata chiamata Delta 2, come ha spiegato Frederic Jacquin, vice presidente di Elkem per i Siliconi, per esprimere, con il termine ‘delta’, che è il simbolo matematico che indica la differenza tra due diverse condizioni, la speranza che l’imprenditorialità dei clienti, il sostegno delle autorità locali e l’impegno e la tecnologia dell’azienda con i suoi siliconi facciano la differenza nella realizzazione di ambiente e città più verdi, più sicure e più sostenibili, grazie all’elettricità che alimenterà le auto del futuro. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2020

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INDICE DELL’ANNO

GLI ARGOMENTI TRATTATI DALLA RIVISTA NEL CORSO DELL’ANNO 1 ABBIAMO LETTO PER VOI COSTRUZIONE E SIMULAZIONE

LEGENDA Gli argomenti e le note apparse nei dieci numeri del 2020 sono suddivisi nelle seguenti sezioni: 1 ABBIAMO LETTO PER VOI 2 ECONOMIA, MERCATI 3 FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA 4 FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI 5 LIBRI, RECENSIONI 6 MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE 7 MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI 8 NEWS DA AZIENDE E ENTI 9 NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE 10 AUTORI 11 AZIENDE E ENTI I riferimenti (tra parentesi) sono al numero del fascicolo e alla pagina. I numeri dei fascicoli corrispondono ai seguenti mesi di copertina: 675-gennaio/febbraio 2019 676-marzo 2019 677-aprile 2019 678-maggio 2019 679-giugno 2019 680-luglio/agosto 2019 681-settembre 2019 682-ottobre 2019 683-novembre 2019 684-dicembre 2019 In ogni sezione i riferimenti sono in ordine di numero della rivista e di pagina di pubblicazione.

Ottimizzazione di articoli di gomma per l’industria automobilistica per mezzo di caratterizzazione delle mescole e modellazione a computer degli articoli (681, 13) ELASTOMERI E APPLICAZIONI Elastomeri termoplastici antimicrobici: percorsi strategici per il futuro di materiali anti-infettivi ad ampio spettro (676, 10) Impatto della struttura della gomma sulla sua forza di adesione al metallo (676, 11) Lattici speciali per applicazioni sostenibili (677, 10) Prestazione di tenuta di elastomeri in celle a combustibile idrogeno (680, 13) ELASTOMERI E LAVORAZIONE Vulcanizzazione di gomma siliconica a bassa temperatura (675, 12) Spettro di reticolazione ionica con monomeri a base zinco (677, 12) Effetto dell’epossidazione sulle proprietà dinamiche della gomma naturale (677, 14) Ottenere risparmi nel processo di postvulcanizzazione di mescole di fluoroelastomeri lavorate con stampaggio a iniezione (677, 14) Superare le problematiche di lacerazione e lacerazione a caldo in mescole EPDM (677, 15) Un nuovo paradigma nella mescolazione dei polimeri (678, 14) Lavorazione di mescole acriliche AEM: problematiche di scottatura (679, 10) MACCHINARI E ATTREZZATURE Effetti dei parametri di estrusione di un estrusore bivite corotante e interazioni sulle proprietà di gomma stirene-butadiene caricata con carbon-black (676, 12)

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA dicembre 2020

Semplici soluzioni per problemi di antiadesione (677, 10) Mescolazione sostenibile: confronto fra carbon black di recupero e carbon black N650 standard in mescole di EPDM (678, 12) Considerazioni su mescole di gomma per cavi elettrici (678, 13) Progressi in materiali polimerici rinforzati per mezzo di particelle di gomma strutturate (679, 12) Passato, presente e futuro del carbon black come carica rinforzante per gomma - Una revisione (679, 13) Effetto di nanotubi di carbonio a parete singola sulla vulcanizzazone e sulle proprietà meccaniche di miscele gomma rigenerata/gomma naturale (679, 14) Studio delle proprietà di cariche basate su bentonite naturale e loro effetti sulle mescole di gomma (680, 10) Utilizzo del carbon black come nanocarica rinforzante in compositi elastomerici a conduttività reversibile (680, 10) L’effetto della composizione di carbon black in mescola di gomma naturale (680, 12) Influenza delle cariche carbon black e silice sulle proprietà reologiche e meccaniche della mescola di gomma naturale (680, 12) Carica alternativa basata su scarti della produzione di vetro e suo effetto sulle proprietà della gomma (680, 15) Therban HT: HNBR rinforzata con poliammide per ottenere migliori proprietà ad alte temperature (681, 12) Sviluppo di mescole in EPDM per tubi radiatore resistenti ad alta temperatura (681, 15)

Riscaldamento e vulcanizzazione di materiali di gomma ibridi mediante riscaldamento a resistenza elettrica (681, 14)

Modifica di gomma macinata con cariche convenzionali per mezzo di ingegneria di processo (681, 16)

Miscelazione di mescole battistrada con silice per mezzo di estrusore planetario a rullo (684, 10)

Nuovo attivatore per la sostituzione della DPG e il miglioramento delle proprietà (682, 11)

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI

Effetti di polidimetilsilossano e anidride poliisobutilensuccinica sulle proprietà meccaniche e dinamiche di mescole SBR caricate con silice (682, 13)

Mercato attuale e futuro per elastomeri termoplastici in applicazioni automotive (675, 10) Nuova EPDM ad altissimo peso molecolare per applicazioni automotive, consumatore e infrastruttura (675, 12) Compositi meccano-adattivi per applicazioni future (675, 13) Ottenere processabilità, prestazione e sostenibilità in mescole di SBR (676, 11) Ossidi metallici per ridurre la resistenza al rotolamento di pneumatici radiali per autovettura (676, 13)

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Olio di soia in sostituzione di oli a base petrolio in mesole per battistrada pneumatico (676, 13)

Prestazione tribologica di nanocompositi d’attrito per automotive: resina epossidica/silice/rame (682, 14) Caratteristiche di vulcanizzazione e proprietà a lacerazione di compositi di gomma EPDM caricata con bentonite (682, 15) Metodi per analisi simultanea studio comparativo sull’effetto di nanocarbonato di calcio colloidale e carbon black sulle proprietà di vulcanizzati di gomma naturale (683, 13)


2020 Influenza del contenuto di aromatico in oli di processo sulle proprietà di miscele di gomma naturale/butadiene (NR/BR) per componenti del fianco di pneumatico (683, 14) Percorsi di flusso in un mescolatore interno tangenziale come possibilità di ottimizzazione per la miscelazione di mescole di gomma (683, 15) Sfide in estrusione soddisfatte con EPDM Keltan 13561C ramificata, ad alto peso molecolare (683, 17) Influenza del metossipolietilenglicole metacrilato sulle proprietà di compositi SBR caricati con silice (684, 12) Nanocompositi di gomma siliconica per articoli flessibili, caricata con nanotubi di carbonio e vulcanizzata a bassa temperatura (684, 14) Influenza del tipo di gomma stirene-butadiene sulle proprietà di mescole SBR/ NR/BR, caricate con silice, per pneumatici agricoli e per edilizia (&84, 13) Nuova proposta di struttura per silice modificata con silano (684, 12) MATERIE PRIME E LAVORAZIONE Un metodo alternativo per la vulcanizzazione degli articoli di gomma (675, 13) Gradi Dutral sviluppati per applicazioni guarnizione auomotive (675, 14) Miscelazione della silice (676, 14) Raggiungere migliore produttività e risparmi di costo operativi a lungo termine con la nuove generazione di zolfo insolubile: Crystex Cure Pro (676, 15) Comparazione di masterbatch di silicegomma naturale con mescole silice/silano in-situ (677, 12) Sviluppo di silice per mescole di fianco pneumatico (678, 12) POLIMERI E APPLICAZIONI Il mercato globale dei biopolimeri 20192024 (682, 10) PROVE E MISURAZIONI Determinazione del comportamento all’invecchiamento di nanocompositi di gomma naturale rinforzati con mica, preparati con lattice o con tecnologia di mescolazione a caldo (675, 10) Determinazione della densità di reticolazione di mescole battistrada pneumatico per mezzo di metodi analitici diversi (675, 11) Valutazione dello sviluppo di mescole di gomma con supporto di computer (675, 13) Sviluppo di una nuova prova di vulcanizzazione e di un nuovo sistema di supporto all’ottimizzazione di processo nella vulcanizzazione in continuo (676, 14) Caratterizzazionedi compositi contenenti cariche rinnovabili per applicazioni antivibrazione (677, 11) Analisi dei metodi per misurare la dispersione delle cariche in mescole di gomma (678, 10)

Mondogomma - Mercato macchine: un 2019 in chiaroscuro (675, 18)

Prove per modulo dinamico e sua relazione con modulo statico (678, 10) Prove ad alta velocità di deformazione per elastomeri e termoplastici (678, 14) Manufatti migliori richiedono prove migliori (678, 15) Rilevamento di errori nello stampaggio a iniezione della gomma per mezzo di statistica multivariata (679, 11) Invecchiamento in olio motore e fluido trasmissione di mescole in AEM (680, 14) Determinazione del coefficiente di scorrimento Navier per mescola di gomma siliconica con reometro capillare ad alta pressione (681, 14) Apparecchiatura sperimentale di prova per scopi educativi e didattica (681, 15) Metodi per analisi simultanea dinamomeccanica e dielettrica - Parte 1: Indagine dielettrica di compositi elastomerici sotto deformazione statica (682, 10) Il ruolo dei compositi di rame come catalizzatori di termossidazione (682, 12) Dinamica dei fluidi all’interfaccia fra solidi elastici morbidi (682, 12) Indagine sulla vulcanizzazione isotermica e non isotermica a due stadi di gomma isoprenica (683, 12) Un nuovo approccio per chiarire dimensione e distribuzione degli aggregati di carbon black per mezzo di una tecnica a diffrazione laser (683, 16) Effetti della funzionalizzazione di nanopiastrine di grafene con una molecola janus pirrolo sulle proprietà meccaniche ed elettriche di nanocompositi di gomma naturale (684, 10) Comportamento termico ossidativo di gomma naturale reticolata a perossido (684, 12) Proprietà fisiche di compositi sostenibili da gomma naturale/amido di manioca/ argento (684, 15) RICICLO DEGLI ELASTOMERI Riciclo di polvere di gomma di scarto per mezzo di modifica meccano-chimica (679, 14) RICICLO DI MANUFATTI DI GOMMA USATI Riciclo di pneumatici di gomma usati in materiali da costruzione e relative considerazioni ambientali associate: una revisione (679, 12)

Focus - Inchiesta macchine - Sostenibilità e automazione le scommesse per il futuro (675, 21) CMR Impianti (Emiliano Pozzato, p. 22), Comi (Paolo Notari, p. 22), Delia (Giovanni Delia, p. 23), Desma (Sergio Lunari, p. 24), Engel Italia (Matteo Terragni, p. 25), Gamma Stampi (Antonio Archetti, p. 27), IMG (Fabrizio Piovanelli, p. 28), REP Italiana (Roberto Sandrone, p. 30), Rivi Magnetics (Roberta Rivi, p. 31), RPM (Marco Inverardi, p. 32), State Technologies (Andrea Bugini, p. 33), Suprema (Maurizio Coscia, p. 34), UTPVision (Mario Regazzoni, p. 35) Auto in ripresa nel 2019 (675, 54) Flessione pressoché generale dei consumi della gomma (675, 56) I rapporti Italia-Cina ai tempi del coronavirus (676, 58) Protagonisti - Salvatore Pinizzotto (Segretario Generale dell’International Rubber Study Group) – Per un mercato trasparente e sostenibile (677, 16) Focus - Materie prime - Resistere alla bufera (677, 25) Azienda Chimica Milanese (Giovanni Arnò, p. 26), Brenntag (Sara Ghione, p. 26), Eico Novachem (Daniele Girelli, p. 27), Eigenmann & Veronelli (Cinzia Gottero, p. 27), Elkem Siliconi Italia (Alessandro Strappazzon, p. 28), IMCD (Stefano Corna, p. 29), KPI (Christian Pedone, p. 30), Lagorio & Dufour (Ambrogio Dufour, p. 32), Lehvoss Italia (Annalisa Pini, p. 32), RDC (Giorgio Marzari, p. 34), Resinex (Alberto Pancani, p. 36), Rogitex International (Massimiliano Petris, p. 36), S.Int.A (Federico Doveri, p. 38), Torchiani (p. 40), Zeon Europe (p. 40) Competitività delle imprese: l’analisi Istat (677, 56) Macchine: così il settore reagisce al coronavirus (678, 16) Focus - Non ci servono aiuti, ma chiarezza (678, 21) Caldic (Pierluca Coffanetti, p. 22), Colmec (Ubaldo Colombo, p. 22), Gibitre Instruments (Mauro Belloni, p. 24), IMG (Barbara Ulcelli, p. 24), In4Tek (Fabio Zinesi), Mesgo (Tiziana Moretti, p. 26), OCS (Stefano Savoldi, p. 28), REP Italiana (Roberto Sandrone, p. 30), Rodolfo Comerio (Nicola Fedele, p. 32), State Technologies (Andrea Bugini, p. 34), Tovo Gomma (Stefano Tornaghi, p. 36), UTPVision (Mario Regazzoni, p. 36) Pil Italia: è calo record nel primo trimestre 2020 (678, 63)

ECONOMIA, MERCATI

Occupazione in forte calo nel mese di aprile (679, 68)

Protagonisti - Alexander e Heribert-Joseph Lakemeyer (fondatori della piattaforma on line Pinpools) - Comprare le materie prime sul web (675, 16)

Focus - Compounding: stringere i denti in attesa della ripartenza (680, 21)

2

Il Regno Unito lascerà il REACH. Un altro passo verso il “no deal”? (680, 16)

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA dicembre 2020

61


INDICE DELL’ANNO

Comet (Emanuele Coffi, p. 22); Compounds (Jan Curon, p. 22); Elastomers Union (Armando Pagani, p. 23); Eurorubber (Nicola Pizzoli, p. 24); EverCompounds (Massimo Mosconi, p. 24); Gummiwerk Kraiburg (Thomas Becker, Edgar Werwesz, Josef Lindlbauer, p. 27); Innovativ Gummi Tech (Giampiero Manari, p. 26); Intermarp (Sara Ceriani, p. 26); Mesgo (Cesare Finazzi, p. 28); PMG (Carlo Nolli, p. 28); Sigea (Massimo Giovale, p. 29); Tovo Gomma (Stefano Tornaghi, p. 30); TSF (Federico Saggio, p. 32) Istat: cresce la fiducia di consumatori e imprese (680, 58) Riprende la produzione industriale, ma i livelli pre-Covid sono lontani (681, 64)

Comerio Ercole - Un nuovo processo che parte dagli scarti (681, 28)

6

Rubber Trade Machinery - Ciclo in continuo a valle dell’estrusore (681, 32)

MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE Lopigom - Dal Lago d’Iseo al mercato globale (675, 36) Presma - Una tavola rotante anche per il silicone solido (675, 40) Focus - Inchiesta macchine - La sala mescole è sempre più connessa (676, 35)

Formazione alle tecnologie digitali per competere (684, 56)

Camimpianti (Lorenzo Caggiano, p. 36), Colmec (Giovanni Colombo, p. 36), Color Service (Guido Fona, p. 37), Comerio Ercole (Riccardo Comerio, p. 38), G3 (Pierpaolo Gagliardi, p. 40), HF Mixing Group–Pomini Rubber & Plastics (Andrea Delmoro, p. 40), Lawer (Federico Ormezzano, p. 42), Prodicon (Alberto Ballabio, p. 42), Rodolfo Comerio (Nicola Fedele, p. 44), Rubber Trade (Andrea Bracaletti, p. 46)

3

Tecnistamp - Quando lo stampo è a regola d’arte (676, 48)

Un difficile momento per i produttori di macchine (682, 16) Gli incentivi arginano il crollo (682, 20) Anche le vendite degli pneumatici colpite dalla crisi (683, 102)

FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA Gomma-Plastica: raggiunto l’accordo sul contratto (682, 52) 4 FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI SPS Italia apre alla manifattura additiva (676, 64) Lanxess: le novità al Tire Technology Expo (676, 65) SPS Italia posticipata al 28 settembre (677, 58) Plast prolunga al 31 luglio la prenotazione scontata degli spazi (680, 56)

Comet e HF Mixing Group: oltre 20 anni di collaborazione (676, 62) Pezzato - Quando la qualità è su misura (677, 42) Grid IT - Il cloud non è una scatola magica (678, 46) Multi Data - Dotarsi delle ultime tecnologie senza cambiare le macchine (678, 52) StilGomma - Storia di una mascherina e della voglia di ripartire (678, 56) Filippetti - La ripartenza in sicurezza (678, 64) Presse Engel per la produzione di mascherine (678, 64)

Call for Papers per il DKT (680, 57)

OPC UA: nuovi standard per le macchine per la gomma (678, 68)

Assogomma: i nuovi corsi di formazione (681, 62)

Blue Air System - Stampaggio in ambiente sterile (678, 70)

Engel - Un nuovo microiniettore per lo stampaggio del silicone liquido (682, 56)

EverCompounds - Un laboratorio attrezzato di tutto punto (679, 50)

Le novità UTH al RubberTech China (682, 62)

Engel - Qualità più alta con le macchine intelligenti (679, 56)

5

CDR-Cattaneo Dall’Olio Rho & Partners Tax Legal - Un’alleanza per la svolta digitale delle imprese della gomma (680, 34)

LIBRI, RECENSIONI I rischi percepiti dalle aziende secondo l’Alliance Risk Barometer (675, 62) Che cosa sappiamo davvero su COVID-19 (676, 18) Il genoma dell’albero della gomma apre la strada a nuove varietà (677, 20) Le aziende lombarde in difficoltà (679, 70) Bioelementi costitutivi e biopolimeri, capacità globali, produzioni e tendenze 2019-2024 (studio del Nova-Institut, Germania) (682, 10)

62

La gomma naturale materia prima strategica per l’Europa (dalla “2020 Communication on Critical Raw Materials” pubblicata dall’Unione Europea e segnalata da ETRMA) (682, 60)

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA dicembre 2020

Un nuovo concetto di guarnizione da Freudenberg (680, 55) Una nuova tecnologia per gli pneumatici Bridgestone (680, 60) Focus - Tutte le facce dell’estrusione (681, 23) C2 - Revisione totale di macchinari usati (681, 24) Cerrini - Estrusori gomma e silicone per cavi e tubi (681, 25) Colmec - Un centro tecnologico per testare nuove soluzioni (681, 26)

Maris Group - Riciclo della gomma tramite devulcanizzazione (681, 29) Masterlab - Estrusori da laboratorio per studiare i compound (681, 30)

Sampsistemi - Soluzioni per l’estrusione di siliconi (681, 33) Suprema - Pompe e forni shock per linee di estrusione (681, 34) UTH - Specialisti in filtraggio ed estrusione delle mescole (681, 36) Elastomers Union - Macchine e prodotti nuovi per ripartire e per crescere (681, 38) Lawer - Alta tecnologia per il dosaggio (681, 42) Nuove performance per la Sealmaster orizzontale di Desma (681, 70) Rheonic e Alpha Technologies UK - Determinare il tempo di spugnosità durante la vulcanizzazione (682, 22) Focus - Novità tecnologiche per il laboratorio (682, 29) Alpha Technologies - Nuove funzioni per il Premier RPA+ (682, 30) DGTS - DisperTester 3000 e 3000 Plus (682, 31) FKV - Il nuovo reometro capillare RCR 75 di Göttfert (682, 32) For Lab Italia - Una serie di novità in casa Bareiss (682, 33) Gibitre Instruments - Datagest: per gestire le prove di laboratorio (682, 34) IMCD - Le camere di prova ad arco di Xenon di Q-Lab (682, 35) Mettler Toledo - Due linee per l’analisi termica (682, 36) Netzsch - L’analisi termo gravimetrica per il carbon black (682, 37) Thermo Fisher Scientific - Il nuovo spettrometro della serie Nicolet (682, 38) Verder Scientific - Preparazione del campione e controllo granulometrico (682, 39) Zumbach - Soluzioni da banco per campioni cilindrici o sagomati (682, 40) ZwickRoell - L’estensimetro ottico perfetto per gomma ed elastomeri (682, 41) Desma - Prevenire, meglio che riparare (682, 54) Engel - Un nuovo microiniettore per lo stampaggio del silicone liquido (682, 56) Le novità UTH al RubberTech China (682, 62) Special feature - Italian exporting rubber companies (683, 19) Alfa Stampi - Stampi su misura (TailorMade moulds) (683, 20) Colmec - Qualità, ricerca e sviluppo per l’estrusione (Quality, research and development for extrusion) (683, 22)


2020

Color Service - Sistemi automatici di dosaggio (Automatic dosing systems) (683, 23) Comerio Ercole - Calandratura senza segreti (Calendering with no secrets) (683, 24) Comi - Macchine sartoriali ad alte prestazioni (High-performance tailor made machines) (683, 26) Delia - Automazione per la gomma (Automation for rubber) (683, 27) Doss Visual Solution - Sistemi di visione automatica (Automatic vision systems) (683, 28) Franciacorta Stampi - Un partner, non solo un fornitore (A partner, more than a supplier) (683, 34) Gibitre Instruments - Soluzioni “chiavi in mano” per il laboratorio (Turnkey solutions for the laboratory) (683, 36) IMG - Personalizzazione totale rispettando il budget (Total customization within the budget) (683, 38) Isopren - Dalla tradizione all’innovazione (From tradition to innovation) (683, 44) Lawer - Lo stato dell’arte del dosaggio (State-of-the-art dosing systems) (683, 46) O.C.S. - Stampi a regola d’arte, dal 1974 (Perfect moulds, since 1974) (683, 56) OR.P.Stampi - Idee innovative e sguardo al futuro (Innovative ideas and a look to the future) (683, 58) Presma - Macchine speciali per gomma e silicone (Special machinery for rubber and silicone) (683, 64) Rivi Magnetics - Minor tempo maggiore sicurezza (Less time and more safety) (683, 66) Rodolfo Comerio - Calandre dal 1878 (Calenders since 1878) (683, 68) RPM - Giovani, esperti, innovativi (Young, experienced, innovative) ( 683, 69) Rtech Engineering - Produzione e revisione di macchinari per gomma (Producing and revamping machinery for rubber (683, 70) UTPVision - Innovazione continua per la visione (Continuous innovation for vision) (683, 75) Comi - Presse a compressione, un mondo a parte (Compression presses, a world apart) (683, 76) Oldrati - Con Ogreen, anche la gomma diventa “circolare” (With Ogreen, even rubber becomes “circular”) (683, 92) Soluzioni Freudenberg per l’energia eolica (683, 106) Focus - Rassegna stampi - Strategie e prodotti per ripartire (684, 21) Alfa Stampi - Reinventarsi ai tempi del Covid (684, 22)

Bettoni Meccanica - Crescita tecnologica continua (684,23) Bonardi Stampi - Oltre la crisi per un servizio sempre al top (684, 24) Camuna Stampi - Tecnologie e personale specializzato per crescere (684, 26) Franciacorta Stampi - Sigillo di tenuta per il settore navale (684, 28) NCN Technology - Brevetti e simulazioni high-tech (684, 30)

TSF - Siliconi per alte temperature (679, 38) Wacker - Siliconi liquidi senza trattamento post-curing (679, 40) Rubber Nano Products - Un nuovo attivatore per sostituire la DPG (679, 42) Selasti SpA - Holly, la mascherina in EVA espansa (679, 71) Accordo tra Atag e Ohmvo sui sistemi riscaldanti in silicone (680, 62)

O.C.S. - Le nostre Persone, il vostro stampo (684, 32)

Protagonisti - Sergio Padova (titolare e CEO di Epichem) - Nozze d’oro con la gomma (681, 18)

OR.P. Stampi - La scelta di fare un passo avanti (684, 34)

Sigea - Ricerca, innovazione, know-how per mescole davvero speciali (681, 50)

Rabbi Claudio - Soluzioni integrate per gomma, plastica e termoplastici (684, 35)

Sanitaria Alpe - Alta qualità per i prodotti sanitari (682, 42)

Tecnistamp - Il cliente al centro del progetto (684, 36)

Hexpol e la sua nuova gamma di compound per produrre cavi (682, 58)

BICARjet - La pulizia degli stampi efficace ed ecosostenibile (684, 38)

La gomma da PFU materiale ideale per i campi da basket (682, 63)

S.I.G. e Comerio Ercole - Un nuovo impianto di calandratura Industry 4.0 (684, 44)

Special feature - Italian exporting rubber companies (683, 19)

Un sistema Engel per controllare la vite di plastificazione (684, 57)

CM Manzoni - Esperti in semilavorati in gomma (Experts in semi-finished rubber products) (683, 21)

7

Comet - Mescole nel dna (Compounds in the DNA) (683, 25)

MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI Nuovi TPE Kraiburg per alimenti (678, 66) Focus - Silicone, un materiale sempre più richiesto (679, 17) Battaggion - Soluzioni complete, dal dosaggio alla confezione (679, 18) Boy - Tecnologie per stampaggio micro (679, 19) Colmec - CTE.feeder: l’estrusore con alimentazione innovativa (679, 20) Comet - Mescole siliconiche e fluorosiliconiche e packaging innovativo (679, 21) DGTS - Un nuovo reometro per prove statiche e dinamiche (679, 22) Elkem Silicones - Nuovi siliconi per il settore ferroviario (679, 23) For Lab Italia - Forni di post-curing per mescole siliconiche (679, 24) Gibitre Instruments - Un viscosimetro che prende per mano l’operatore (679, 26) LTE - Silicone LTE-NPC Series (679, 27) Maplan - Da silicone a elastomero in un attimo (679, 28) O.C.S. - Stampo ad alte performance per automotive (679, 29) OR.P. Stampi - Liquid Horizons Orizzonti Liquidi (679, 30) Rivi Magnetics - Lo stampaggio “green” del silicone nel futuro (679, 32) Rogitex - Un’intera gamma di siliconi in arrivo dalla Cina (679, 34) Rubber Trade - La raccolta automatica in formato “striscia continua” (679, 36) ShinEtsu Silicones - Nuovi prodotti e tecnologie per l’Italia e l’Europa (679, 37)

Eigenmann & Veronelli - Nel segno della responsabilità ambientale e sociale (In the name of environmental and social responsibility) (683, 29) Elastomers Union - Esperti in mescole fluorurate e silicone (Experts in fluorinated compounds and silicone) (683, 30) EXSTO Italia - Un nuovo protagonista sulla scena (A new actor on the scene) (683, 32) Interbusiness - Prodotti chimici per il settore gomma (Chemicals for the rubber sector) (683, 40) Interseals - Trasformazione high-tech della gomma (High-tech rubber transformation) (683, 42) LTE - Mescole tailor-made ad alta tecnologia (High-tech tailor-made compounds) (683, 48) Marconigomma - Un nuovo impianto in arrivo (A new plant soon in operation) (683,50) Mesgo - Fornitore su scala globale (A global scale supplier) (683, 52) Mixer - Specialista in mescole per cavi (Cable compounds specialist) (683, 54) Parker Hannifin–Tecno Compounds – Ricerca e sviluppo di mescole per tutti i settori (R&D of compounds for all sectors) (683, 60) PMG Group - Produzione di mescole in Italia e in Cina (Rubber compounding in Italy and China) (683, 62) SIGEA - Mescole in gomma per usi speciali (Rubber compounds for special applications) (683, 71) L’INDUSTRIA DELLA GOMMA dicembre 2020

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INDICE DELL’ANNO

Tovo Gomma - Una solida azienda famigliare (A strong family company) (683, 72) TSF - Compound di elastomeri speciali (Special elastomer compounds) (683, 74) Da una fusione a tre nasce EXSTO Italia (EXSTO Italia comes out of a merger of three) (683, 84)

LAEFFE6: quando cavalcare l’onda del momento non basta. E si decide di andare oltre (681, 67) Amaplast, Acimac e Ucima più forti insieme (681, 68)

Arnò, G. (677, 26) Ballabio, A. (676, 42)

Nuove performance per la Sealmaster orizzontale di Desma (681, 70)

Becker, T. (680, 27)

La gomma riciclata tra i protagonisti del festival dello sport della Gazzetta (683, 104)

La tecnologia di Comerio Ercole vola nello spazio (682, 57)

Bosch, R. (679, 42)

Protagonisti – Antonio Ferrari (responsabile vendite di SER, Santena, Torino) – Una passione diventata amore (684, 16)

UTPVision rinnova il sito internet (682, 62)

Brembati, G.P. (681, 50); (683, 84); (684, 16)

I siliconi senza PCB di Kraiburg (684, 58)

Un centro di formazione Engel in Francia pensato per la pandemia (683, 105) Soluzioni Freudenberg per l’energia eolica (683, 106) TPE conduttori da Kraiburg (683, 106) Novità dal mondo Arburg: sede rinnovata in Italia e un nuovissimo centro tecnologico in Cina (683, 107)

8 NEWS DA AZIENDE E ENTI I 55 anni di Oldrati ( 675, 58) Cervellati si unisce al gruppo EXSTO (675, 58) Comerio Ercole e Directa Plus collaborano sul grafene (675, 58) Brenntag prolunga l’accordo con Elkem Silicones (675, 60) L’Industria della Gomma al vostro fianco (676, 16) Assolombarda: uno sportello per aiutare le aziende (676, 60)

Belloni, M. (678, 24) Bracaletti, A. (676, 46) Brown, T. (680, 16) Bugini, A. (678, 34) Caggiano, L. (676, 36) Cantalupo, G. (675, 40); (676, 48); (677, 42); (679, 56); (682, 20, 42) Ceriani, S. (680, 26) Coccia, G.P. (675, 50)

O.C.S. rinnova il suo impianto di service (684, 57)

Coffanetti, P.L. (678, 22)

Momentive investe in Italia e apre un centro assistenza clienti (684,58)

Colombo, U. (678, 22)

Elkem in Cina per produrre siliconi per l’auto elettrica (684, 59)

Corna, S. (677, 29)

9 NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE

Colombo, G. (676, 36) Comerio, R. (676, 38) De Lorenzo, D. (675, 50); (680, 40) Delmoro, A. (676, 40) Doveri, F. (677, 38) Dufour, A. (677, 32)

Rodolfo Comerio: massima attenzione al coronavirus (676, 60)

Restrizioni negli apparecchi elettrici: un’esenzione per la gomma nei motori (675, 44)

Comet e HF Mixing Group: oltre 20 anni di collaborazione (676, 62)

Perché registrare un marchio o un modello? (675, 50)

Fona, G. (676, 37)

Certech conclude l’acquisto di Eurorubber dal Gruppo Marangoni (676, 62)

Che cosa sappiamo davvero su COVID-19 (676, 18)

Garau, D. (677, 58)

Versalis acquisisce Finproject (676, 64)

di

Una lezione da imparare molto in fretta (676, 22)

Garlanda, B. (675, 44); (676, 52); (677, 48); (679, 62); (680, 44); (681, 54); 682, 46); (683, 98); (684, 50)

Esenzione DEHP, un chiarimento (676, 66)

Come affrontare le incognite legate alle emergenze (676, 24)

Ghione, S. (677, 26)

una

quota

Emergenza CoVid-19: le risorse in rete per informarsi (677, 57) Smart working: istruzioni per l’uso (677, 58) Un nuovo centro di formazione della Arburg (677, 60) Desma rallenta la produzione almeno fino al 17 aprile (677, 62) Le specifiche UNI per prodotti anti contagio sono open (677, 63) Proroga di prestiti o finanziamenti per le PMI (677, 63) OCS - Quarant’anni di stampi a regola d’arte (678, 40) BASF Italia - Il nuovo amministratore delegato di BASF Italia (678, 69) La n/vostra mascherina italiana (680, 54) Un nuovo concetto di guarnizione da Freudenberg (680, 55) Una nuova tecnologia per gli pneumatici Bridgestone (680, 60) Accordo tra Atag e Ohmvo sui sistemi riscaldanti in silicone (680, 62) Orion Engineered Carbons S.A. – I Minibags per il carbon black (681, 66)

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10 AUTORI

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA dicembre 2020

Alla scoperta dello smart working (676, 30) Regolamento REACH: un nuovo aggiornamento (676, 52) Regolamento CLP: nuove modifiche (677, 48) VDMA-Plastics and Rubber Machinery Division – Il nuovo standard ISOper le macchine di stampaggio a iniezione (678, 71) Novità per la gestione degli pneumatici fuori uso (679, 62) Difendere, espandere e sfruttare la proprietà intellettuale (680, 40)

Fedele, N. (676, 44); (678, 32) Finazzi, C. (680, 28) Gagliardi, P. (676, 40)

Giovale, M. (680, 29) Girelli, D. (677, 27) Goffi, E. (680, 22) Gottero, C. (677, 27) Invernizzi, G. (675, 36); (676, 30); (681, 42); (684, 38) Kuron, J. (680, 22) Lakemeyer, A. e H. J. (675, 16) Li-Zhi Gao (677, 20) Lindlbauer, J. (680, 27) Lowe, M. (676, 24) Manari, G. (680, 26)

L’esposizione professionale ad agenti chimici (680, 44)

Marzari, G. (677, 34)

Cambiamenti in vista per l’etichettatura degli pneumatici (681, 54)

Nichetti, D. (682, 22)

La gomma di scarto non è più un rifiuto (682, 46)

Oldani, R. (676, 22, 24); (677, 20); (678, 16, 40, 46, 56); (679, 50); (680, 34); (681, 18, 38); (682, 16, 20); (683, 76, 92)

Un autunno all’insegna dell’economia circolare (683, 98) Il regolamento CLP si veste di nuovo (684,50)

Mosconi, M. (680, 24) Nolli, C. (680, 28)

Ormezzano, F. (676, 42) Pagani, A. (680, 23)


2020 Pancani, A. (677, 36) Paragamyan, A. (680, 40) Pedone, C. (677, 30) Petris, M. (677, 36) Pini, A. (677, 32) Pinizzotto, S. (677, 16) Pizzoli, N. (680, 24) Regazzoni, M. (678, 36 Rodney E. Rohde (676, 18) RPM (683, 69) Saggio, F. (680, 32) Sandrone, R. (678, 30) Savoldi, S. (678, 28) Scacchi, M. (682, 22) Strappazzon, A. (677, 28) Tornaghi, S. (678, 36); (680, 30) Vella, A. (684, 44) Werwesz, E. (680, 27) Xin Liu (677, 20)

Ca.Do.R (680, 54)

Alfa Stampi (681, 67); (683, 20); (684, 22)

Camimpianti (676, 36)

Alpha Technologies UK (682, 22, 30) Amaplast (678, 16); (681, 68); (682, 16) ANFIA (675, 54); (682, 20) ANRA (Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili assicurazioni Aziendali) (676, 24) Arburg (677, 60); (683, 107) Assogomma (681, 62) Assolombarda (676, 60); (677, 57) ATAG (680, 62) Atm (682, 39) Azienda Chimica Milanese (677, 26)

AZIENDE E ENTI ACH Solution (682, 56)

Camuna Stampi (684, 26) Carbolite Gero (682, 39) Centro Studi Assolombarda (679, 70) Centro Studi di Amaplast (675, 18) Centro Studi Promotor (675, 54); (682, 20) Cerrini (681, 25) Certech (676, 62) Cervellati (675, 58); (683, 32, 84) CDR-Cattaneo Dall’Olio Rho & Partners Tax Legal (680, 34) CMR Impianti (675, 22)

Bareiss (682, 33)

Colmec (676, 36); (678, 22); (679, 20); (681, 26); (683, 22)

BASF Italia (678, 69)

Color Service (676, 37); (683, 23)

Battaggion (679, 18)

Comerio Ercole (675, 58); (676, 38); (681, 28); (682, 57); (683, 24); (684, 44)

BICARjet (684, 38) 11

Caldic (678, 22)

CM Manzoni (683, 21)

Avio (682, 57)

Bettoni Meccanica (684, 23)

Zinesi, F. (678, 26)

Acimac (681, 68)

AGCS (Alliance Global Corporate & Specialty) (675, 62)

Bonardi Stampi (684, 24) Boy (679, 19) Brenntag (675, 60); (677, 26) Bridgestone (680, 60) C2 (681, 24)

VI-MACH

Comet 676, 62); (679, 21); (680, 22); (683, 25) Comi (675, 22); (683, 26, 76) Compounds (680, 22) Confindustria (677, 57) Confindustria Bergamo (677, 57) Confindustria Brescia (677, 57)

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2020

INDICE DELL’ANNO

CRDesignStudio (680, 54)

Innovativ Gummi Tech (680, 26)

Delia (675, 23); (683, 27)

Interbusiness (683, 40)

Desma (675, 24); (677, 62); (681, 70); (682, 54)

Intermarp (680, 26)

DGTS (679, 22); (682, 31) Directa Plus (675, 58)

Isopren (683, 44)

Doss Visual Solution (683, 28)

ISTAT (676, 58); (677, 56); (678, 63); (679, 68); (681, 64); (682, 20)

Ecopneus (682, 63); (683, 104)

Italian Gasket (680, 54)

Eico Novachem (677, 27)

Jacobacci & Associati (680, 40)

RDC (677, 34)

Eigenmann & Veronelli (677, 27); (683, 29)

Jacobacci & Partners Spa (680, 40)

Regione Lombardia (677, 57)

Elastomers Union (680, 23); (681, 38); (683, 30)

Knoweb (680, 34)

REP Italiana (675, 30); (678, 30)

Elkem Silicones (675, 60); (679, 23); (684, 59)

KPI (677, 30)

Resinex (677, 36)

Kraiburg GummiWerk (684, 58)

Retsch (682, 39)

Kraiburg TPE (678, 66); (683, 106)

Rivi Magnetics (675, 31); (679, 32); (683, 66)

L’Industria della Gomma (676, 16, 22, 24)

Rodolfo Comerio (676, 44, 60); (678, 32); (683, 68)

Elkem Siliconi Italia (677, 28) Elsevier (676, 18) Eltra (682, 39) Emil-gomma (683, 32, 84) Engel (678, 17); (679, 56); (682, 57) Engel Francia (683, 105) Engel Italia (675, 25) (684, 57) Epichem (681, 18) ETRMA (682, 60); (683, 102); (684, 56) EuroMap (678, 68) Euromot (676, 66) Eurorubber (676, 62); (680, 24) EverCompounds (679, 50); (680, 24) EXSTO Italia (675, 58); (683, 32, 84) Federazione Gomma Plastica (682, 52) Femca-Cisl (682, 52) Filctem-Cgil (682, 52) Filippetti (Gruppo) (678, 64) Finproject ( Gruppo) (676, 64) FKV (682, 32) For Lab Italia (679, 24); (682, 33) Franciacorta Stampi (683, 34); (684, 28) Freudenberg (680, 55) Freudenberg Sealing Technologies (683, 106) G3 (676, 40) Gamma Stampi (675, 27) Gibitre Instruments (678, 24); (679, 26); (682, 34); (683, 36) Göttfert (682, 32) Grid IT (677, 58) Gummiwerk Kraiburg (680, 27) Haidlmair (678, 64) Hexpol (682, 58) HF Mixing Group-Pomini Rubber & Plastics (676, 40, 62)

La Gazzetta dello Sport (683, 104) LAEFFE6 (681, 67) Lagorio & Dufour (677, 32) Lanxess (676, 65) Lawer (676, 42); (681, 42); (683, 46) Lehvoss Italia (677, 32) Lopigom (675, 36) LTE (679, 27); (683, 48) Maplan (679, 28) Marangoni (Gruppo) (676, 62) Marconigomma (683, 50) Maris Group (681, 29) Masterlab (681, 30) Mesgo (680, 28); (683, 52) Messe Frankfurt Italia (677, 58) Mettler Toledo (682, 36) Microtrac MRB (682, 39) Mixer (683, 54) Momentive (684, 58) Mongodi (680, 54) MontTech (682, 31) NCN Technology (684, 30) Netzsch (682, 37) O.C.S. (678, 28); (679, 29); (680, 54); (683, 56); (684, 32); (684, 57)

Rogitex International (677, 36) Rogitex Italia (679, 34) RPM (675, 32) Rtech Engineering (683, 70) Rubber Nano Products (679, 42) Rubber Trade (676, 46); (679, 36) Rubber Trade Machinery (681, 32) S.Int.A (677, 38) Sampsistemi (681, 33 Sanitaria Alpe (682, 42) SER (684, 16) ShinEtsu Silicones (679, 37) S.I.G. (Società Italiana Gomma) (684, 44) Sigea (680, 29); (681, 50); (683, 71) SPS Italia (676, 64) State Technologies (675, 33); (678, 34) StilGomma (678, 56) Studio Formenti (681, 67) Suprema (675, 34); (681,34) Tecnistamp (676, 48); (684, 36) Tecno Compounds (683, 60) Tecnotec (683, 32, 84) Thermo Fisher Scientific (682, 38) Torchiani (677, 40)

Ohmvo (680, 62)

Tovo Gomma (678, 36); (680, 30); (683, 72)

Oldrati (Gruppo) (675, 58); (683, 92)

TSF (679, 38); (680, 32); (683, 74)

OPC Foundation (678, 68)

Ucima (681, 68)

OPC UA Plastics and Rubber Machinery (678, 68)

Uiltec-Uil (682, 52)

OR.P.Stampi (679, 30); (683, 58); (684, 34) Orion Engineered Carbons S.A. (681, 66) Parker Hannifin (683, 60)

UNI (677, 63) Unrae (682, 20) UTH (681, 36); (682, 62)

Pezzato (677, 42)

UTPVision (675, 35); (678, 36); (682, 62); (683, 75)

Pinpools (675, 16)

Verder Scientific (682, 39)

PMG (680, 28); (683, 62)

Versalis (676, 64)

Presma (675, 40); (683, 64)

Wacker (679, 40)

In4Tek (678, 26); (680, 34)

Prodicon (676, 42)

Zeon Europe (677, 40)

Infografiche Osservatorio Smart Working, Politecnico di Milano (676, 30)

Q-Lab (682, 35)

Zumbach Electronic (682, 40)

Rabbi Claudio (684, 35)

ZwickRoell (682, 41)

ICIS (680, 16) Il Sole 24 Ore (677, 57) IMCD (677, 29); (682, 35) IMG (675, 28); (683, 38)

66

IRSG (675, 56); (677, 16)

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA dicembre 2019


RubbeRevolution Lavoriamo con l'ambizione di tracciare un'evoluzione nel mondo delle mescole, dimostrando che tutto è perfezionabile. È per questo che siamo alla ricerca continua di soluzioni in grado di dimostrare che da ogni ricetta possono nascere una o più versioni che "rivoluzionano" la prima, potenziando e arricchendo le attuali formulazioni, perchè se si vuol vincere la competizione non basta essere preparati, bisogna essere soprattutto reattivi ai cambiamenti.

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GLI INSERZIONISTI

Gli inserzionisti di questo numero ALFA STAMPI

II COP

INDIAN/INT’L RUBBER JOURNAL 31

PRESMA 11

BICARJET 3

INTERSEALS 47

PUMATECH 68

COMET 37

ITAPROCHIM 17

REP ITALIANA

COMI SPA

33

LTE 41

S.I.G.E.A. 53

DER-GOM SPA

59

NCN TECHNOLOGY

49

S.INT.A SRL

DOSS VISUAL SOLUTION

51

NPI ITALIA

15

T.S.F. 67

ELASTOMERS UNION

19

ORP STAMPI

I COP

VI-MACH VIGEVANO MACCHINE 65

EXSTO 5

PARKER 57

WPS 25

IMG SRL

PEGASO RUBBER

IN4TEK SRL

IV COP 29

PEZZATO SRL

III COP 1

13 21



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