L'Industria della Gomma 12/2023

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ELASTOMERI TERMOPLASTICI I DISTRETTI INDUSTRIALI FOCUS STAMPI

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Dicembre 2023

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SOMMARIO

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it

Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Daniela Garbillo - daniela.garbillo@edifis.it Collaborano alla rivista Gianpaolo Brembati, Giuseppe Cantalupo, Enzo Cardone, Alessandro Facchino, Eugenio Faiella, Beatrice Garlanda, A.L. Spelta Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Grafiche Arrara Grafiche Arrara s.r.l. – Abbiategrasso (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Srl - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da:

Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

ANNO 66 - DICEMBRE

Abbiamo letto 10

RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Mondogomma

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ELASTOMERI TERMOPLASTICI: COSA SONO E PERCHÉ CONTINUANO A CRESCERE

Secondo quanto riportato dal sito Menafn, la valutazione attuale del mercato degli elastomeri termoplastici (TPE) è di 21 miliardi di dollari statunitensi, con una previsione di raggiungere i 38,8 miliardi di dollari entro la fine del 2032. La domanda mondiale è destinata a crescere a un tasso annuo composto (CAGR) del 6,3% nei prossimi dieci anni, guidata dalla crescente richiesta di materiali leggeri e flessibili in diversi settori di utilizzo finale.

22 DISTRETTO DEL SEBINO, UN’ECCELLENZA DEL TERRITORIO LOMBARDO

Secondo il 15° rapporto annuale “Economia e finanza dei distretti industriali” della Direzione Studi e Ricerche di Banca Intesa, il distretto della Gomma del Sebino si piazza al primo posto nella classifica dei migliori distretti industriali italiani per crescita, redditività e patrimonializzazione.

26 PNEUMATICI: NUOVI METODI DI VALUTAZIONE DELLA MOBILITÀ MOLECOLARE

Un gruppo di ricerca guidato da scienziati dell’Ibaraki University di Tokyo e dell’XFEL Europeo è stato in grado di osservare il movimento molecolare all’interno di campioni di polibutadiene caricati con nero di carbonio. Secondo gli autori questi risultati potrebbero portare a ideare materiali/manufatti caratterizzati da maggiore durata.

28 LE PMI SPINGONO SU DIGITALIZZAZIONE E GREEN

Secondo l’Osservatorio sull’industria manifatturiera relativo al secondo quadrimestre del 2023, 7 imprese su 10 hanno avuto nell’ultimo anno una crescita digitale. Per il 67% l’AI nei prossimi anni sarà un importante alleato, mentre il livello di conoscenza dei criteri ESG sale al 46% e più di un terzo ritiene green la propria azienda.

FOCUS STAMPI

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INNOVAZIONE, QUALITÀ, SERVIZIO

L’evoluzione che accompagna il mondo degli stampi per articoli in gomma e silicone viaggia di pari passo con un mercato sempre più esigente, che chiede soluzioni sempre più personalizzate e di alto livello qualitativo. Le aziende del settore, di cui trovate esempi nelle pagine seguenti, dimostrano di saper rispondere a ogni richiesta, coniugando al meglio qualità, innovazione e servizio al fine di accrescere prestazioni e durata degli stampi. u

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

SOMMARIO ANNO 66 - DICEMBRE

Normative

38 IREGOLAMENTO CLP: AGGIORNATO L’ALLEGATO VI

Due regolamenti della Commissione che aggiornano l’allegato VI del regolamento CLP, di cui abbiamo già pubblicato un articolo a pagina 46 del numero 709 della rivista. I nuovi regolamenti integrano le istruzioni per classificare ed etichettare le sostanze e le miscele e cambiano la classificazione armonizzata di alcune sostanze.

46 DANNO AMBIENTALE: CHI HA L’OBBLIGO DI BONIFICA?

Con la sentenza n. 3077 del 01.02.2023, le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione hanno stabilito che il criterio di imputazione della responsabilità per danno ambientale, in ossequio al principio “chi inquina paga”, non può prescindere né dall’accertamento dell’effettivo nesso causale tra l’attività dell’operatore e l’inquinamento, né dalla sussistenza del necessario elemento psicologico.

16

Dalle aziende

48 JP TECH: L’IMPORTANZA DELLA SICUREZZA

La conoscenza delle normative e l’esperienza acquisita negli anni consente a Jp Tech di offrire macchine nuove, oppure usate revisionate a nuovo, dotate di sistemi di sicurezza all’avanguardia, oltre che efficienti dal punto di vista energetico e pronte alla connessione in rete per la gestione dei dati (Industria 4.0).

52 TUTTO ESAURITO ALLA OPEN HOUSE DESMA

Lo scorso mese di ottobre si è svolta, presso la sede di Fridingen della Desma, la consueta Open House dell’azienda tedesca leader globale nella produzione di presse, stampi e sistemi di alta tecnologia per lo stampaggio a iniezione della gomma e del silicone sia solido che liquido. Come le precedenti, anche questa edizione ha riscosso un notevole successo.

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56 REP+RPM: L’UNIONE FA LA FORZA

Le due aziende, che si sono unite a maggio 2022, hanno organizzato un'Open House presso la sede di Paderno Franciacorta per mostrare ai clienti le caratteristiche innovative della vasta gamma di presse orizzontali e verticali e fornire loro tutte le informazioni e i vantaggi derivanti dall’offerta congiunta.

News

59 IL TACCUINO Nuova tappa del progetto “L’Arte ImPressa” di IMG ETRMA approva il voto del Parlamento Europeo sui limiti di abrasione degli pneumatici u Mercato wire and cable: aumento del 5,4% annuo fino al 2028 u Versalis completa l’acquisizione di Novamont u Cresce il mercato dei polimeri di lattice sintetico u Pneumatici di ricambio ancora col vento a sfavore u Engel tra l’1% delle aziende più sostenibili al mondo u u

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64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012

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Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK

EXPO REVIE

Letter of I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche the law internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti. Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y

Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI ADDITIVI SOSTENIBILI PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA J. Neilsen, A. Albers, Lanxess, Hannover (Germany) - RUBBERWORLD, agosto 2023, pag. 25-35. n linea con i crescenti sforzi per rendere più ecocompatibili gli articoli di gomma da parte dei produttori di additivi, attualmente Rhein Chemie (RCH), business unit di Lanxess, dispone di una considerevole gamma di prodotti sostenibili e continua a sviluppare la ricerca di nuovi materiali. Questo articolo, di breve esposizione ma ricco, in compenso, di figure, grafici e tabelle che riportano le caratteristiche meccaniche delle mescole citate, si concentra sui suoi prodotti già disponibili e su quelli futuri, che aiuteranno le aziende della gomma a raggiungere l’obiettivo comune di ottenere manufatti sostenibili. In questa direzione RCH si è assunta l’impegno di diventare un’azienda ad impatto climatico zero entro il 2040 e a zero emissioni di anidride carbonica entro il 2050. Il ciclo di sostenibilità di RCH comprende: offerta di prodotti basati su materiali rinnovabili o riciclati; prodotti ottenuti non da materie prime rinnovabili, ma il cui utilizzo allunga la vita dei manufatti, diminuendo così l’utilizzo dei prodotti stessi; supporto al riciclo dei manufatti; produzione di additivi con uso efficiente

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers

We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?

Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain

di materie prime ed energia; ottimizzazione del servizio ai clienti con riduzione del livello di emissioni di gas serra. L’articolo affronta i primi tre punti sopraccitati, per focalizzarsi poi brevemente sullo sviluppo di nuovi additivi sostenibili. Per quanto riguarda i prodotti basati su materiali rinnovabili o riciclati, il primo additivo presentato è l’Aktiplast PP Veg in confronto con Aktiplast PP standard: entrambi sono sali di zinco di acidi grassi ad alto peso molecolare, ma il grado Veg non contiene acidi grassi animali, bensì vegetali, e la sua efficacia in una mescola NR/BR per fianco pneumatico è illustrata nella comparazione con un olio di processo non aromatico, rispetto al quale, a parità di riduzione della viscosità, offre migliori velocità di estrusione, aspetto dei bordi, resistenza a flessioni ripetute e accumulo di calore. Altri additivi Rhein Chemie si basano su prodotti oleochimici sostenibili, come l’Aflux 42 (all’85%), l’Aflux 54 (all’89%) e l’Aflux 18 (al 94%). Un peculiare aiuto di processo è il Rhenopren EPS fatturato, che consiste soprattutto in olio vegetale insaturo vulcanizzato e migliora le caratteristiche di lavorazione, l’aspetto superficiale e la resistenza all’ozono delle mescole di gomma vulcanizzate sia con sistema a zolfo che con perossido. Rhenogran WP è una famiglia di additivi

a base pasta di legno, costituiti da fibre di cellulosa rinforzanti, tutti predispersi in un elastomero (SBR/EPDM/PVC) per ottenere una buona dispersione della pasta di legno nella mescola. La silice può essere ottenuta da biomasse vegetali rinnovabili e Rhein Chemie sta valutando l’utilizzo della lolla di riso come sua fonte green, al fine di utilizzare la silice ricavata come additivo per concentrati di dry liquid e come un efficace agente di separazione. In merito ai prodotti per allungare la vita di servizio, l’articolo cita: Vulcuren agente antireversione e reticolante, che forma legami più forti e più flessibili rispetto ai tipici legami polisolfurici, così che la densità totale di reticolazione rimane più costante dopo sovravulcanizzazione, eliminando virtualmente la reversione; Perkalink 900 - agente antireversione e riparatore di legami polisolfurici degradati; Rhenogran P95 e P91 dispersioni di fibre aramidiche corte in elastomero (EPDM/NBR-NR/FKM) per rinforzo della mescola con una migliorata resistenza al calore, al cut&chip e ai prodotti chimici. Il riciclo della gomma è una parte essenziale degli sforzi globali per la sostenibilità e il prodotto Aktiplast 79 può essere usato come efficace devulcanizzatore che, aggiunto alla gomma granulata ottenuta dai pneumatici fuori uso, rompe


ABBIAMO LETTO PER VOI

chimicamente i legami mono, di e polisolfurici, consentendo una limitata rivulcanizzazione del materiale. L’articolo si conclude occupandosi brevemente dello sviluppo da parte di Rhein Chemie di due additivi sostenibili, nanocellulosa e lignina La nanocellulosa è una sostanza solida leggera, ottenuta dalla polpa di legno, e consiste di fibrille di cellulosa di dimensioni nanometriche, idonee ad accrescere le proprietà meccaniche della mescola. La lignina, uno dei componenti del legno, è un materiale di rinforzo, che a sua volta è in grado di migliorare le proprietà meccaniche della mescola e, per la sua natura polifenolica, può trovare utilizzo nei sistemi di vulcanizzazione fenoloformaldeide, dal momento che è rinnovabile e meno tossico. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI PROPRIETÀ MECCANICHE E DINAMICHE DI MESCOLE HNBR RETICOLATE A PEROSSIDO, PARTE 2: TERPOLIMERI HNBR.

V. Nasreddine, P. Spanos, Arlanxeo USA LLC, Pittsburgh, Pennsylvania (USA) - RUBBERWORLD, agosto 2023, pag. 36-42.

Q

uesta è la seconda parte di uno studio (la prima è stata recensita sul numero di novembre 2022 della rivista) sulla nitrilica idrogenata (HNBR), un elastomero speciale per applicazioni impegnative nei settori automotive, petrolifero, del gas e industriali. La prima parte si focalizzava sui copolimeri di HNBR e dimostrava come modelli derivati matematicamente, attraverso una progettazione sperimentale statistica, potevano essere utilizzati per la selezione del polimero e per una migliore formulazione di mescole, che soddisfacessero i requisiti dell’applicazione. Tuttavia la famiglia dell’HNBR comprende anche terpolimeri e ci si può chiedere se i modelli ideati per i copolimeri possano essere applicati anche ai terpolimeri, ma questo non è possibile. I gradi di terpolimero valutati nello studio sono destinati a migliorare le

proprietà a basse temperature e a mantenere l’elasticità a temperature di servizio più fredde e viene quindi presentato un nuovo metodo DOE (Design Of Experiment) da utilizzare per questi materiali. Nella sezione sperimentale si specifica che i terpolimeri per basse temperature sono caratterizzati da contenuto ACN (acrilonitrile) dal 17 al 31%, RDB (Residual Double Bond) da meno dello 0.9 al 6% e viscosità Mooney ML (1+4) a 100 °C di 39-80 MU, e si espone la formulazione standard usata per le prove. Anche per questa seconda parte dello studio lasciamo la lettura della trattazione a chi è interessato all’argomento, limitandoci a confermare che l’ambito della progettazione sperimentale comprende terpolimeri commerciali disponibili, così che i risultati previsti possono in pratica essere realizzati industrialmente. ELASTOMERI E APPLICAZIONI VERSO LA MODERNA INDUSTRIA

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AUTOMOBILISTICA: INNOVAZIONI NEGLI ADESIVI CON ELASTOMERI TERMOPLASTICI STIRENICI A. De San Luis González, J. Nolasco Santiago, J. Ibarra Rodriguez, Dynasol Group, Santander (Spain) - RUBBERWORLD, agosto 2023, pag. 44-47. ella produzione di un’automobile gli adesivi hot melt hanno numerosi scopi, come applicazioni nel bagagliaio, nel rivestimento del tetto, nell’assemblaggio dei sedili, nel filtro, nei marchi, nell’incollaggio di finiture e in assemblaggi vari. I bagagliai dell’auto moderna sono complessi ed elementi individuali, come pavimento, schienali dei sedili posteriori, coperture posteriori etc. sono stati per anni prodotti con sistemi adesivi in dispersione, con una crescente tendenza per sistemi poliuretanici reattivi (PUR). Tenendo ben presente che gli adesivi devono avere bassi livelli di emissioni, il loro utilizzo per materiali tessili, elementi espansi e componenti leggeri consente soluzioni strutturalmente semplici, con la necessità di soddisfare i requisiti relativi agli impegnativi cambi di temperatura nel bagagliaio. La polimerizzazione anionica vivente è in tal senso una tecnologia flessibile, che permette la sintesi di una grande varietà di copolimeri a blocchi, con distribuzioni di peso molecolare su misura e microstrutture controllate e con il conseguente vantaggio di un’estesa varietà di applicazioni. Con riferimento, per esempio, alla sintesi di copolimeri stirene butadiene per l’applicazione nel settore degli adesivi, la regolazione del contenuto di stirene, la distribuzione del peso molecolare e il contenuto di blocchi stirene butadiene consentono la modifica della prestazione dell’adesivo, la resistenza alla temperatura e le sue proprietà di coesione, con una leggera riduzione nella viscosità del fuso. In questo articolo viene descritto l’utilizzo di un nuovo copolimero stirenico a blocchi, il Calprene 5375X, che possiede una struttura non convenzionale, un alto contenuto di stirene, un basso peso molecolare e un alto contenuto di diblocchi, in adesivi hot melt per un’applicazione di assemblaggio di bagagliaio: il risultato consiste in prestazioni di eccellente resistenza a tempe-

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ratura, buone proprietà di adesione in differenti substrati anche polari, ottima coesione con acciaio inossidabile senza necessità di reticolazione chimica. Da citare, inoltre, il vantaggio del Calprene 5375X in termini di sostenibilità, dal momento che offre una buona compatibilità con tackifier di origine sostenibile, come estere di colofonia e politerpeni, e il fatto che gli adesivi sviluppati sono esenti da emissioni residue e, di conseguenza, non rientrano nella regolamentazione EU 2020/1149 in materia di isocianati. Anche se gli adesivi esulano dall’ambito delle tradizionali gomme vulcanizzate, l’argomento trattato dall’articolo serve al lettore per rendersi conto di una realtà che abbiamo tutti sotto gli occhi, ma che viene di solito ignorata a favore degli articoli di gomma dell’automobile. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI INFLUENZA DI RESINA TERPOLIMERO FUNZIONALIZZATA SU MESCOLE DI GOMMA RINFORZATE CON CARBON BLACK E CORRELAZIONE CON LA PRESTAZIONE DEL PNEUMATICO A. Mondal, E. Rezvanpanah, M. Tharik, D. Lorenzetti, Apollo Tyres, Amsterdam (The Netherlands) - RUBBERWORLD, Agosto 2023, pag. 48-52. egli ultimi anni l’Unione Europea (EU) ha prescritto la riduzione delle emissioni di gas serra, specialmente dell’anidride carbonica (CO2). Le automobili sono responsabili per circa il 13% dell’emissione totale di CO2 nell’UE e dal 2021 le emissioni di CO2 delle automobili nuove devono essere ridotte del 27% rispetto ai valori del 2015. Le migliorate tecnologie per applicazioni pneumatico cercano continuamente di ridurre l’energia consumata dai veicoli: la resistenza al rotolamento, che è uno dei parametri chiave della prestazione di un pneumatico, contribuisce all’incirca dal 20 al 30% al consumo totale di carburante, a seconda del tipo di veicolo, delle condizioni della strada e delle abitudini di guida. Per il lettore, che ancora non ne fosse a conoscenza, ci sono tre proprietà critiche del pneumatico, su cui si focalizzano tuti gli ingegneri della ricerca

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sulla prestazione del pneumatico, che comprendono resistenza al rotolamento, resistenza all’usura e aderenza sul bagnato. Queste tre proprietà costituiscono il cosiddetto triangolo magico, così definito perché, quando una delle proprietà viene migliorata, le altre due si deteriorano e trovare il modo di far sì che questo non accada costituisce la sfida più impegnativa. È evidente che le variabili in gioco comprendono la mescola e tutti i suoi componenti, la sua lavorazione, silanizzazione e vulcanizzazione. Oggigiorno tutto, ricerca e imprese, è focalizzato su sviluppo e collaudo di nuove materie prime e metodi per migliorare l’interazione polimero-carica, la compatibilità del polimero e l’interazione carica-carica mediante l’introduzione di polimeri funzionalizzati, modifica della superficie della carica e una nuova generazione di resine. Le resine per la gomma sono materiali oligomerici amorfi, che si possono comportare come aiuti di processo, ammorbidenti e omogeneizzanti, ma in gomma vulcanizzata esse agiscono da plastificanti e/o agenti di rinforzo. In questo articolo viene esaminata una nuova generazione di resine terpolimeri funzionalizzate (FTR) con etilene, estere acrilico e anidride maleica nelle tre mescole a base NR/BR, NR e NR/HIIR, utilizzate nell’industria del pneumatico. Vengono prodotte due mescole per ogni tipo dei polimeri sopraccitati, di cui una senza ed una con 10 phr di FTR in sostituzione di 10 phr del carbon black utilizzato, andando poi ad esaminare le proprietà reologiche, fisiche e di isteresi e la loro correlazione con la prestazione del pneumatico. Senza entrare nei dettagli delle prove sulle singole mescole, si possono riassumere i risultati con le seguenti osservazioni sugli effetti dell’introduzione delle FTR: nonostante la riduzione della quantità di carica (carbon black), che di solito porta a una diminuzione dei valori delle proprietà meccaniche, questi sono addirittura migliorati o perlomeno identici a quelli delle mescole di riferimento, il che indica che le FTR interagiscono con i polimeri; l’utilizzo di FTR in mescole NR/BR ed NR miglio-


ABBIAMO LETTO PER VOI

ra l’isteresi e questo influisce positivamente su resistenza al rotolamento e consumo di carburante; il miglioramento delle proprietà meccaniche si traduce in una maggiore durata del pneumatico; nelle mescole in HIIR, le FTR migliorano l’isteresi senza compromettere le proprietà di tenuta d’aria considerando, tra l’altro, che un’isteresi più bassa migliora la resistenza al rotolamento e che un’adeguata tenuta d’aria consente una minore perdita d’aria durante l’uso del pneumatico, aumentandone così la durata; in tutte e tre le mescole con FTR, il tempo di vulcanizzazione aumenta, con una più lenta velocità di vulcanizzazione; questo influisce sulla sicurezza del processo e può essere regolato secondo i requisiti richiesti. COSTRUZIONE E SIMULAZIONE UN MODELLO GROSSOLANO PER LA SIMULAZIONE DI PROPRIETÀ DINAMICHE DI ELASTOMERI CARICATI M. Viktorova, R. Hentschke, School of Mathematics and Natural Sciences, Bergische Universität Wuppertal (Germany), H.A. Karimi-Varzane, F. Fleck, F. Taherian, Hannover (Germany) - email hentschk@uni-wuppertal.de - KGK 4/2023, pag. 41-46. mportanti parametri macroscopici di materiali di gomma, ad esempio la resistenza al rotolamento per il battistrada del pneumatico, possono essere collegati, sia pure grossolanamente, ai moduli dinamici della gomma. Questi moduli sono fortemente influenzati dalla struttura e dalla dinamica delle interfacce fra i componenti del materiale, che sono nascoste per definizione e quindi difficili da studiare sperimentalmente. Le simulazioni a computer, che si sono dimostrate un utile complemento degli esperimenti, sono adatte anche allo studio delle proprietà di nanocompositi caricati. Gli autori di questo studio hanno sviluppato recentemente un approccio di modellazione, che inizia con la dispersione post-miscelazione della carica, e possibilmente di altri componenti, in una matrice polimerica e finisce con uno schema di modellazione tipo elemento finito, che predice i moduli dinamici. In questo modello grossolano la più piccola unità di spazio è l’aggregato di carica indistruttibile. Nell’introduzione lo studio presenta un breve sommario di alcuni dei concetti principali dell’argomento sviluppato, preannuncia di voler esporre esempi selezionati dei risultati ottenuti col proprio modello per gomma naturale ed SBR caricate e loro miscele, con variazione della carica. L’obiettivo dichiarato è quello di dimostrare come l’algoritmo può unire l’identità chimica dei componenti, entrando nella simulazione in termini delle parti dispersive e polari delle tensioni superficiali della carica, alle proprietà meccaniche del materiale macroscopico. Potenzialmente questo può essere usato per un veloce controllo numerico per desiderate proprietà meccaniche in elastomeri caricati. Lo studio è molto complesso nel suo svolgimento e richie-

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de specifica esperienza in materia per una piena comprensione. COSTRUZIONE E SIMULAZIONE OTTIMIZZAZIONE DELLA SIMULAZIONE DI FILIERE DI ESTRUSIONE GOMMA PER MEZZO DELL’INTEGRAZIONE DI DIAGRAMMI CARATTERISTICI DETERMINATI EMPIRICAMENTE C. Hoppman, C. Wiesel,U. Nillius, M. Schön, A. Limper, Institut für Kunststoffverarbeitung an de RWTH, Aachen (Germany), V. Schöppner, D. Kleinschmidt, Kunststofftechnik, Paderborn, Universität Paderborn (Germany) - email uwe. nillius@ikv.rwth-aachen.de - KGK 4/2023, pag. 47-52. uando si progettano filiere per estrusione gomma, il complesso comportamento del flusso rappresenta una sfida: la presenza di sforzi di taglio sulle parete piuttosto elevati, con conseguente sensibile dissipazione di viscosità, la tendenza di scivolamento sulla parete, in combinazione con la presenza di plastificanti e il rigonfiamento, sono tutti effetti che influenzano la progettazione, dal momento che influiscono sulla qualità della superficie e l’accuratezza dimensionale degli estrusi. Per comprendere appieno i fenomeni citati, occorre innanzitutto rendersi conto della reologia della gomma. L’introduzione dello studio si dilunga così a spiegare le basi della reologia della gomma, ossia quello che accade alla mescola nella fase finale del passaggio attraverso la filiera di formatura, durante la quale le mescole sono allineate nella direzione del flusso. Particolarmente apprezzabile, in questa parte dell’esposizione, è la chiarezza con cui vengono illustrati il rigonfiamento indotto da taglio e allungamento e lo scivolamento sulla parete. Successivamente vengono affrontati i seguenti argomenti: progettazione della filiera; mappe caratteristiche per la velocità di scivolamento sulla parete, in cui vengono convertite l’influenza della temperatura, dello sforzo di taglio sulla parete e del contenuto di carbon black; integrazione delle mappe caratteristiche citate in simulazione numerica di flusso; verifica della simu-

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lazione di flusso per valutare i risultanti sforzi di taglio e la geometria dell’estruso dopo il rigonfiamento in filiera, con il solo gradiente di pressione come dato inserito; simulazione 2D dello scarico della filiera. In definitiva, lo studio analizza i fattori che influenzano lo scivolamento sulla parete durante il processo di estrusione della gomma, per il quale può essere determinata e quantificata l’influenza dei componenti di una mescola, soprattutto del carbon black. PROVE E MISURAZIONI ANALISI DINAMICA MECCANICA DI GOMMA NATURALE INDONESIANA STANDARD/POLICLOROPRENE PER ISOLATORI SISMICI D.K. Arti, A.S. Hidayat, D.A. Saputra, M.D. Gumelar, A. Amri, M. Anggaravidya, S. Husin, G. Taqwatomo, H. Susanto, Indriasari, R. Fidyaningsih, W.T. Utami, L.A. Wisojodharmo,Idvan, MS. Iskandar, Puspiptek, South Tangerang (Indonesia) - email dewi030@ brin.go.id - KGK 4/2023, pag. 53-57. ’Indonesia è situata alla confluenza delle placche indo-australiana, euroasiatica e pacifica, che sono attive e possono causare tsunami e terremoti. Da qui la conseguente necessità di avere edifici resistenti al terremoto, per la cui costruzione l’isolatore sismico è un particolare fondamentale. Oggigiorno la gomma sintetica più comunemente utilizzata per questa applicazione è il policloroprene (CR), in miscela con altre gomme per ottenere migliori prestazioni complessive. Il policloroprene può cristallizzare sotto stiramento, a causa dell’alto grado di stereoregolarità, e i suoi vulcanizzati sono simili a quelli della gomma naturale per il loro eccellente carico di rottura. Questo spiega perché il policloroprene è di solito usato per aumentare la resistenza termica e agli oli della gomma naturale la quale, a sua volta, aggiunta al policloroprene ne aumenta elasticità e flessibilità alle basse temperature. Unico punto critico di una miscela CR/ NR è la solubilità, ossia il fatto che tutti i componenti devono essere miscelati omogeneamente per prevenire una diseguale distribuzione tra le varie fasi: questo studio esamina la possibilità di miscelare la gomma naturale Standard

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Indonesian Rubber (SIR) 20 e il policloroprene senza abbassare la qualità del prodotto. La formulazione usata per le prove di caratterizzazione permette di produrre tre mescole, con varianti del rapporto NR/CR di 60/40, 80/20 e 100/0 phr, denominate rispettivamente BP60, BP80 e BP100, mentre tutti gli altri ingredienti restano costanti. La caratterizzazione comprende proprietà meccaniche e analisi dinamica-meccanica, con tutti i risultati riportati accuratamente su grafici. Per quanto riguarda le proprietà meccaniche, le mescole con 80 e 100 phr di gomma naturale offrono valori più alti rispetto a quella con 60 phr. In merito all’analisi dinamica-meccanica, i campioni delle tre mescole vengono sottoposti a carichi ciclici a specifiche frequenze e, per una completa comprensione del loro comportamento viscoelastico, oltre alla temperatura di transizione vetrosa (Tg) si ottengono altri tre parametri fondamentali, ossia il modulo di accumulo (E’), il modulo di perdita (E’’) e la tan δ. Un grafico evidenzia che le mescole BP60 e BP80 non sono completamente omogenee e offrono peggiori proprietà meccaniche della BP100. Questo risultato, insieme ad altri relativi agli effetti della variazione di frequenza su tan δ, modulo elastico e modulo di perdita della BP100, indica che la mescola BP100, a base di sola gomma naturale, offre maggiore stabilità a qualunque frequenza e buone proprietà meccaniche, per cui la gomma naturale risulta essere il materiale migliore per produrre isolatori sismici in sostituzione di eventuali gomme sintetiche come il policloroprene. PROVE E MISURAZIONI PROPRIETÀ DI PNEUMATICI FUORI USO DEVULCANIZZATI AD ULTRASUONI E RIVULCANIZZATI E LORO MISCELE CON GOMMA NATURALE VERGINE Y. Guo, A.I. Isayev, Akron, Ohio (USA) - email aisayev@uakron.edu - KGK 4/2023, pag. 58-67. l numero di pneumatici fuori uso (PFU) ogni anno a livello globale è impressionante, con una stima che parla di circa un miliardo di pezzi, di cui più di 270 milioni negli USA, dove già

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ABBIAMO LETTO PER VOI

esistono discariche in varie aree per un volume superiore ai 300 milioni. I problemi causati dall’accumulo di pneumatici di scarto sono costituiti dai rischi di incendio e di ricettacolo di animali e parassiti nocivi con conseguenti danni per salute e ambiente. Ecco perché risolvere questa situazione è diventato ormai un’importante questione pubblica a livello globale, con il riciclo dei pneumatici di scarto individuato come la migliore scelta da prendere. Tuttavia il reticolo tridimensionale della gomma vulcanizzata impedisce una rilavorazione diretta dei granuli di gomma ottenuti dai PFU. Esistono tre metodi per riciclare la gomma da PFU: ricostruzione, macinazione e recupero come devulcanizzazione. I primi due metodi non comprendono la rottura, se non in misura molto limitata, dei legami della gomma da riciclare, mentre nel terzo caso sono disponibili processi meccanici, chimici, meccano-chimici, a microonde, biologici e ad ultrasuoni, che realizzano questa rottura. Il processo di devulcanizzazione continua ad ultrasuoni, in particolare, è uno dei metodi più promettenti, perché non utilizza alcun prodotto chimico. Questo processo si avvale di un corno ad ultrasuoni, che provoca nella gomma onde di compressione ed estensione ad alta frequenza, che generano bolle vicino a spazi vuoti e impurità della gomma: l’elevata energia acustica fornita porta alla rottura dei legami. Dopo la devulcanizzazione ad ultrasuoni i granuli di gomma trattati possono essere rilavorati da soli o miscelati con gomma vergine per produrre nuovi pneumatici o altri manufatti con il tradizionale processo di vulcanizzazione. Dopo avere citato altri studi in merito alla miscelazione di gomma devulcanizzata, prodotta con diversi processi, con gomma vergine, lo studio dichiara l’utilizzo di una polvere di gomma micronizzata a 40 mesh da pneumatico autocarro, denominata 40TR, prodotta dall’americana Lehigh Technologies, la cui composizione non dichiarata dovrebbe consistere in gomma naturale, SBR e butadiene insieme ad ingredienti quali carbon black, additivi inorganici e olio di processo. La devulcanizzazione continua ad ultrasuoni viene realizzata con un estrusore bivite corotante e il materiale ottenuto viene miscelato in mescolatore interno con gomma naturale vergine SMR CV60 nei rapporti 0/100, 10/90, 20/80, 35/65, 50/50 e 100/0 per produrre le relative mescole con sistema di vulcanizzazione a zolfo. Il processo di devulcanizzazione viene spiegato dettagliatamente per quanto riguarda pressione della filiera, consumo di energia, torque e temperatura del cilindro. La caratterizzazione delle mescole rivulcanizzate viene condotta con determinazione di densità di reticolazione e frazione gel e con misurazioni di proprietà reologiche, comportamento di vulcanizzazione, proprietà meccaniche e perdita di abrasione, il tutto chiaramente illustrato da numerosi grafici.


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di A.L. Spelta

Elastomeri termoplastici: cosa sono e perché continuano a crescere Secondo quanto riportato dal sito Menafn, la valutazione attuale del mercato degli elastomeri termoplastici (TPE) è di 21 miliardi di dollari statunitensi, con una previsione di raggiungere i 38,8 miliardi di dollari entro la fine del 2032. La domanda mondiale è destinata a crescere a un tasso annuo composto (CAGR) del 6,3% nei prossimi dieci anni, guidata dalla crescente richiesta di materiali leggeri e flessibili in diversi settori di utilizzo finale.

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na gomma o un elastomero termoplastico (TPE) è un polimero o una miscela di polimeri, anche opportunamente mescolati con altri ingredienti, che al di sopra della sua temperatura di fusione (Tg o Tm), è in grado di fluire in modo da poter essere modellato in un articolo

finito e che, all’interno del suo intervallo di temperature di progettazione, possiede comportamento elastomerico pur senza una reticolazione indotta durante o dopo la fabbricazione. La forma del manufatto è mantenuta per raffreddamento, ma può essere persa per riscaldamento secondo un

processo reversibile, cioè i manufatti possono essere rilavorati e rimodellati più volte. La valutazione attuale del mercato di questo tipo di elastomeri, Secondo quanto riportato dal sito di notizie finanziarie Menafn, è di 21 miliardi di dollari statunitensi, e la previsione è

Foto di Liudmila Chernetska da iStock.

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di raggiungere i 38,8 miliardi di dollari entro la fine del 2032. La domanda mondiale è destinata a crescere a un tasso annuo composto (CAGR) del 6,3% nei prossimi dieci anni, guidato dalla crescente richiesta di materiali leggeri e flessibili in diversi settori di utilizzo finale, come il mercato della cura alla persona, delle costruzioni, dell’automobile, del medicale. PROPRIETÀ I TPE pur essendo termoplastici, mostrano un’elasticità simile a quella della gomma reticolata. E come per le altre gomme reticolate, il primo parametro da prendere in considerazione è la durezza, tipicamente nelle stesse scale Shore: 00, A e D, in un range che varia da 20 SH 00, fino a 85 Shore D, passando per la più usata scala Shore A. I progettisti utilizzano sempre più i TPE per via dei notevoli risparmi sui

TPR (gomma termoplastica) per lo stampaggio di suole di Corplast.


TPE

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costi, possibili grazie alla loro capacità di essere lavorati su macchinari per la plastica. La gomma convenzionale, sia naturale che sintetica, è un materiale termoindurente che deve subire una reazione di reticolazione chimica durante lo stampaggio o l’estrusione, tipicamente chiamata vulcanizzazione. A causa di questa reazione la gomma convenzionale non è generalmente lavorabile in apparecchiature termoplastiche standard, dove la lavorazione avviene a caldo e la formatura del manufatto a freddo, contrariamente alle gomme tradizionali che vengono lavorate a temperature (relativamente) basse e la formatura del manufatto avviene a caldo in contemporanea alla vulcanizzazione. Il tempo necessario per il completamento della reazione di vulcanizzazione è influenzato da molti fattori, tuttavia in genere è compreso tra ca. 1 minuto e diverse ore. I processi di stampaggio ed estrusione termoplastici utilizzati per i TPE, invece, evitano la fase di reticolazione e possono raggiungere tempi di ciclo molto rapidi, che possono arrivare anche a 20 secondi. Le pressioni per il rispetto dell’ambiente e per il contenimento dei costi richiedono che sempre più materiali siano riciclabili, gli scarti della lavorazione del TPE o i prodotti a fine vita possono essere facilmente riprocessati, mentre il recupero di scarti, sfridi e manufatti a fine vita in elastomeri termoindurenti è molto più complesso e c’è un largo utilizzo dello smaltimento in discarica. Fanno eccezione gli pneumatici dove lo smaltimento in discarica non è più consentito per legge, ma il recupero di valore è molto complesso. Rispetto alla gomma termoindurente i TPE hanno ulteriori vantaggi, quali un’eccellente colorabilità e una densità inferiore. Per le ragioni che seguono la famiglia dei TPE è quella che tra i materiali plastici è in più rapida crescita: i TPE sono una classe unica di materiali tecnici che combinano l’aspetto, la sensazione al tatto e l’elasticità della gomma termoindurente convenzionale con l’efficienza di lavorazione della plastica. La processabilità allo stato fu18

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

CARATTERISTICHE DEI TPE PIÙ DIFFUSI Proprietà fisiche Carico a Rottura: 0.5 - 2.4 N/mm² Resistenza all’urto con intaglio:

Nessuna rottura

Coefficiente di espansione termica

130 x 10-6

Temperatura massima di servizio

fino a 140 °C

Densità 0.91 - 1.3 g/cm3 Resistanza chimica Acidi diluiti **** Alcali diluiti **** Oli e grassi **/**** Idrocarburi Alifatici **/**** Idrocarburi Aromatici */** Idrocarburi alogenati */** Alcoli **** * scarsa ** moderata *** buona **** eccellente Applicazioni tipiche, esempi • Wire and Cables • Utensili (elettrici e manuali) • Impugnature soft touch per articoli di consumo (es. penne, spazzolini, rasoi ecc.) • Impugnature e maniglie soft touch per articoli industriali • Tappi, guarnizioni • Airbag cover

so dei TPE li rende particolarmente adatti allo stampaggio a iniezione e all’estrusione di volumi elevati e, come detto, possono anche essere recuperati e riciclati. I TPE presentano una buona elasticità, in qualche caso comparabile a quella delle gomme tradizionali, un’ampia gamma di durezze, una bassa deformazione permanente dopo compressione ed un elevato allungamento. In sintesi le caratteristiche principali sono: eccellente resistenza alla fatica flessionale; buone proprietà elettriche; buona resistenza alla lacerazione e all’abrasione; resistenza alle basse e alte temperature; elevata resistenza agli urti; colorabilità; basso peso specifico; riciclabilità; buona resistenza agli agenti chimici e agli agenti atmosferici; basso Compression Set; sono

co-iniettabili e co-estruibili con poliolefine e alcuni tecnopolimeri. LE SETTE FAMIGLIE PRINCIPALI DI TPE In commercio sono disponibili le seguenti principali sette famiglie di TPE, elencate in ordine di prezzo approssimativamente crescente: 1) Copolimeri a blocchi stirenici (TPE-S) Gli SBC (Styrene Block Copolymers) sono copolimeri a blocchi bifasici con segmenti duri e morbidi. I blocchi terminali di stirene forniscono le proprietà termoplastiche e i blocchi intermedi di butadiene o isoprene forniscono le proprietà elastomeriche. Degli SBC, gli SBS (Styrene-Butadiene-Styrene) sono i materiali prodotti in maggior volume e sono utilizzati nella modifi-


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ca del bitume (impiegato nella pavimentazione stradale e nelle guaine bituminose), negli adesivi, in compound per calzature e per articoli tecnici di medie prestazioni, dove la resistenza agli agenti chimici e all’invecchiamento hanno una priorità minore. Gli SBS quando idrogenati diventano SEBS (Styrene-Ethylene-Buthylene-Styrene), poiché l’eliminazione del doppio legame (C=C) nella componente butadienica ha generato il blocco intermedio di etilene e butilene. Le SEBS sono caratterizzate da una resistenza al calore, proprietà meccaniche e resistenza chimica molto migliorate rispetto alle SBS di partenza. Altri SBC sono i SIS (Styrene-Isoprene-Styrene) usati principalmente nella produzione di adesivi. La versione idrogenata dei SIS sono gli SEPS (Styrene-Ethylene-Propylene-Styene) in questo caso l’eliminazione del doppio legame (C=C) nella componente isoprenica ha generato il blocco intermedio di etilene e propilene. Le SEPS sono più costose delle SBS e vengono impiegate in applicazioni un po’ più sofisticate rispetto alle SEBS, incluso come additivi miglioratori dell’indice di viscosità degli oli lubrificanti motore. 2) Poliolefine termoplastiche (TPE-O o TPO) Questi materiali sono miscele di poliolefine, principalmente polipropilene (PP), ma anche polietilene (HDPE, LDPE) e gomma EP(D)M non reticolata, in alcuni casi può essere presente un basso grado di reticolazione per aumentare la resistenza al calore e le proprietà di deformazione permanente. Sono utilizzati in applicazioni in cui è richiesta una maggiore tenacità rispetto ai copolimeri poliolefinici convenzionali, oppure maggior resistenza all’urto, in particolare a freddo rispetto ai copolimeri di PP convenzionali, come nei paraurti e nei cruscotti delle automobili. Le proprietà sono limitate al limite superiore della scala di durezza, tipicamente >80 Shore A e con proprietà elastomeriche limitate. Storicamente questi prodotti erano miscele meccaniche di poliolefina ed 20

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EP(D)M, tuttavia con nuove tecnologie e nuovi catalizzatori è ora possibile ottenere composizioni simil TPO direttamente nel reattore (R-TPO = Reactor TPO), pertanto questi tipi di TPE sono ora disponibili presso i principali produttori di polimeri. I R-TPO sono adatti ad applicazioni a basso costo e ad alto volume, tuttavia esiste ancora un mercato per TPE-O con miscele meccaniche personalizzate. 3) Vulcanizzati termoplastici (TPE-V o TPV) Questi materiali rappresentano il passo successivo in termini di prestazioni rispetto ai TPE-O. Anche questi materiali sono costituiti da mescole di gomma PP ed EP(D)M, dove la fase elastomerica finemente dispersa (dimensionali micrometriche) è stata vulcanizzata dinamicamente durante la fase di compoundazione. I TPV sono stati protagonisti di una forte crescita anche sostituendo l’EPDM nelle applicazioni meno prestazionali, quali alcune guarnizioni statiche per automotive, guarnizioni di tubi e altre applicazioni in cui è richiesta una resistenza al calore non superiore a

120 °C. I valori di durezza Shore variano tipicamente da 45 ShA a 45 ShD. Il trade mark di riferimento è stato a lungo il Santoprene, inventato dalla Monsanto e poi portato avanti in JV con Exxon Chemical (AES), in seguito dalla sola Exxon ed ora da Celanese. Alla scadenza dei brevetti i produttori di TPV sono aumentati molto, e si contano sia tra i compounder puri, sia tra chi è integrato a monte (produttori di PP e/o EP(D)M). Sono stati introdotti anche numerosi nuovi TPE-V, denominati “Super TPV”, basati su tecnopolimeri miscelati con elastomeri ad alte prestazioni, che possono offrire una resistenza al calore e agli agenti chimici notevolmente migliorata. I volumi di questi “Super TPV” sono di gran lunga inferiori a quelli dei TPV a base PP/ EP(D)M. 4) Poliuretani termoplastici (TPE-U o TPU) Questi materiali possono essere basati su tipi di poliestere o polietere uretano e vengono utilizzati in applicazioni in cui un prodotto richiede un’eccellente resistenza allo strappo, all’abrasione, all’incisione e alla fati-

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TPE

ca a flessione. Gli esempi includono suole di scarpe, nastri trasportatori per industria e commercio, scarponi da sci e cavi. La durezza è limitata al limite superiore della scala Shore A, tipicamente >80 Shore A.

automobilistiche come protezioni e soffietti stampati a soffiaggio, cavi e tubi industriali. Anche in questo caso la durezza è limitata alla fascia alta ed è generalmente compresa tra 85 A e 75 D.

inoltre proprietà simili a quelle della gomma vulcanizzata nelle applicazioni di smorzamento del rumore e ha proprietà simili di rilassamento dello stress. Le applicazioni di MPR includono componenti automobilistici, come guarnizioni di tenuta e impugnature, dove è richiesto un buon legame con PVC, policarbonato o ABS. I valori di compression set sono ancora molto più alti rispetto a quelli degli elastomeri termoindurenti, quindi la penetrazione nel mercato delle guarnizioni ad alte prestazioni è stata limitata.

5) Copoliesteri termoplastici (TPE-E o COPE o TEEE) I copoliesteri termoplastici vengono utilizzati laddove è necessaria una maggiore resistenza chimica e resistenza al calore superiore a 140°C. Presentano inoltre una buona resistenza alla fatica e allo strappo e vengono quindi utilizzati in applicazioni

6) Gomma processabile in fusione (MPR) La gomma processabile in fusione (MPR = Melt Processable Rubber) è progettata per applicazioni più impegnative che richiedono resistenza chimica, in particolare resistenza a olio e grasso, dove MPR sostituisce la gomma nitrilica reticolata. Possiede

7) Amidi a blocchi di polietere termoplastico (TPE-A) Questi prodotti offrono una buona resistenza al calore, hanno una buona resistenza chimica e un buon legame con i tecnopolimeri poliammidici. Le loro applicazioni includono rivestimenti di cavi e componenti aerospaziali. u

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di Gianpaolo Brembati

Distretto del Sebino, un’eccellenza del territorio lombardo Secondo il 15° rapporto annuale “Economia e finanza dei distretti industriali” della Direzione Studi e Ricerche di Banca Intesa, il distretto della Gomma del Sebino si piazza al primo posto nella classifica dei migliori distretti industriali italiani per crescita, redditività e patrimonializzazione.

È

il Distretto della Gomma del Sebino bergamasco a ottenere quest’anno il primo posto nella classifica dei migliori distretti industriali italiani per crescita, redditività e patrimonializzazione, secondo il quindicesimo rapporto annuale, che la Direzione Studi e Ricerche di Banca Intesa dedica

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all’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali. Con 252 aziende e 4.624 addetti, il Distretto ha evidenziato nel 2022 un export di 680 milioni di euro (dati Istat), confermando un primato ricorrente e ormai consolidato nell’ambito dei ranking industriali italiani.

NASCITA E CRESCITA DEL DISTRETTO Il Distretto della Gomma del Sebino si identifica, usando la definizione comune, nella cosiddetta Rubber Valley, zona situata tra Bergamo e Brescia, a Sud Ovest del lago d’Iseo (Sebino è il suo nome latino), compresa in una sorta di triangolo, con ai vertici i paesi di Adra-


MERCATO

La posizione del distretto del Sebino in Lombardia e il dettaglio dei comuni interessati.

ra, Grumello e Paratico, ed estesa su una superficie di circa 80 km quadrati, che comprende 10 comuni della provincia di Bergamo e 1 della provincia di Brescia, con una popolazione complessiva di circa 40.000 abitanti. L’origine del Distretto, specializzato nella produzione di articoli in gomma, soprattutto guarnizioni, risale all’inizio degli anni ’50, quando Rinaldo Colombo fondò la prima fabbrica di guarnizioni, la Manifattura Italiana Guarnizioni per Macchine Colombo & C. Spa di Sarnico, a cui seguì nel 1954 la Lanza Spa. In quegli anni si producevano guarnizioni in amianto, ferro e rame per il settore automobilistico, della rubinetteria e degli elettrodomestici, ma il contemporaneo sviluppo della lavorazione della gomma portò quelle due aziende a produrre anche guarnizioni in gomma. Da allora il Distretto si è evoluto velocemente, di pari passo al boom economico degli anni ’60, ma dando luogo negli anni ’70 a una vera “gemmazione” di nuove aziende, che oggi sono leader di settore a livello mondiale. Negli anni ’80 inizia la crescita della “filiera guarnizioni”, con le varie aziende che vi operano specializzate esclusivamente in lavorazioni e servizi complementari allo stampag-

gio, ossia nella produzione di mescole, stampi, attrezzature e macchinari, senza dimenticare manutenzione e autotrasporto. Arrivate agli anni ’90 e 2000, le aziende esistenti si assestano e si consolidano, mentre nascono stampatori artigiani, spesso aiutati dalle grandi aziende, che diventano loro terzisti e contribuiscono al mantenimento della competitività con i paesi asiatici emergenti. Oggi il Distretto è il maggior produttore e fornitore nazionale ed europeo di guarnizioni in gomma e rappresenta un comparto industriale fra i primi quattro a livello mondiale di settore, insieme a quelli americano, giapponese e del Sud Est asiatico. IL MERCATO DELLA GOMMA IN ITALIA Il comparto della fabbricazione di articoli in gomma conta 2.773 unità e quasi 44.000 addetti: la maggior parte delle aziende sono localizzate nel nord Italia, con il primo posto fra le province detenuto da Torino (4.833 addetti), seguita da Bergamo (4.624), Milano (4.563), Brescia (2.964) e Cuneo (2.724). La dimensione media delle attività mostra che il 73,3% delle unità locali censite ha un numero di addetti pari a 9 o meno, mentre soltanto lo 0,9% ne

ha più di 250, con le realtà di grandi dimensioni presenti tutte nel nord Italia, soprattutto nelle province di Torino e Milano. A livello nazionale, il settore della gomma incide solo per lo 0,7% e per l’1,2%, rispettivamente riguardo a numero di unità locali e addetti, sul totale delle attività manifatturiere. Per quanto riguarda il fatturato complessivo delle imprese, attive nella fabbricazione di articoli in gomma, il 2022 ha registrato un aumento del 13,14% sul 2021, con un +9,5% dei ricavi sul mercato domestico e un +19,8% sul mercato estero. Il confronto con l’intero settore manifatturiero evidenzia, per il comparto della gomma, una dinamica meno intensa in paragone al 2019 (+27,6% per l’intera industria nazionale). Con riferimento agli anni della pandemia, occorre considerare che la produzione industriale è diminuita del 4,4% sul 2021, dopo il +20,2% registrato sul 2020, con i livelli produttivi che rimangono inferiori alla situazione pre-Covid (-3,4%) ed evidenziano una sensibile differenza rispetto ai massimi del 2007 (-33,5%). LA PROVINCIA DI BRESCIA La parte bresciana del Distretto del Sebino comprende 144 unità locali e 2.964 addetti, dislocate oggigiorno, olL’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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MONDOGOMMA

tre che nell’originario comune di Paratico, nei comuni di Capriolo, Passirano, Adro e Palazzolo sull’Oglio: come rilevato per il mercato italiano complessivo, anche nel territorio bresciano prevalgono gli operatori di piccole dimensioni, con l’89,6% delle unità locali che impiegano meno di 50 addetti. L’incidenza del comparto locale sul totale nazionale è significativa, con il 5,2% in termini di aziende e il 6,8% di personale. Nel 2022 le esportazioni hanno registrato un fatturato superiore a 355 milioni di euro e un aumento del 13,4% rispetto al 2021, con la Germania come mercato principale, seguita da Polonia, Spagna e Francia. Complessivamente l’Unione Europea assorbe ben l’86,4% dell’export. In effetti Brescia si colloca al quarto posto nella classifica nazionale delle province per valore dell’export, preceduta da Bergamo (680 milioni), Torino (551) e Milano (519), anche se in termini di esportazioni nette export-import risulta seconda solo a Bergamo (+232 vs. +426 milioni). Il dato più positivo del comparto bresciano della gomma è la crescita del fatturato complessivo (+19,6% nel

MERCATO

Foto di coddy da iStock. 2021 rispetto al 2019) con una marginalità lorda che mostra un consolidamento dei valori rilevati nel 2019 e 2020, risultato che, insieme al rapporto

fra mezzi propri e capitale totale investito, testimonia la validità delle azioni realizzate per incrementare la propria solidità patrimoniale. u

La classifica dei migliori distretti

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I distretti migliori per performance di crescita, redditività e patrimonializzazione (punteggio da 0 a 100) 83,7 80,4 80,1 77,8 77,4 77,0 76,4 75,8 75,6 75,2 75,1 74,6 74,5 71,5 71,5 71,4 71,1 70,5 70,3 70,1 70,0 69,4 69,0 68,3 66,5

Gomma del Sebino Bergamasco Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Vini e distillati del Friuli Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova Oreficeria di Valenza Macchine agricole di Padova e Vicenza Vini e distillati del bresciano Meccatronica di Trento Metalli di Brescia Legno di Casalasco-Viadanese Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena Metalmeccanica di Lecco Prodotti in vetro di Venezia e Padova Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane Biciclette di Padova e Vicenza Occhialeria di Belluno Vini di Langhe, Roero e Monferrato Meccatronica di Reggio Emilia Rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia Tessile e abbigliamento della Val Seriana Meccatronica del barese Vini dei colli fiorentini e senesi Macchine tessili di Biella Articoli in gomma e materie plastiche di Varese Tessile di Biella

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Nota: in verde Nord-Est, blu Nord-Ovest, giallo Centro, arancione Mezzogiorno. Fonte: Intesa Sanpaolo

Il distretto del Sebino guida la classifica con il punteggio di 83,7.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023


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di A.L. Spelta

Pneumatici: nuovi metodi di valutazione della mobilità molecolare Un gruppo di ricerca guidato da scienziati dell’Ibaraki University di Tokyo e dell’XFEL Europeo è stato in grado di osservare il movimento molecolare all’interno di campioni di polibutadiene caricati con nero di carbonio. Secondo gli autori questi risultati potrebbero portare a ideare materiali/manufatti caratterizzati da maggiore durata.

L

e mescole in gomma per pneumatici sono definibili come materiali compositi costituiti da gomma, naturale e/o sintetica, e nano-cariche aggiunte, come il nerofumo e/o la silice, per migliorarne le proprietà fisiche. Durante la guida, sullo pneumatico agiscono forze intense che provocano il

movimento dei suoi componenti l’uno contro l’altro. Si ritiene che questo movimento possa essere responsabile dell’usura e del degrado del materiale. Per valutare le prestazioni degli pneumatici, sarebbe quindi importante comprendere non solo la struttura statica della complessa rete di parti-

celle formata dal polimero e dalle nano-cariche (carbon black e/o silice), ma anche la loro interazione e i rispettivi movimenti, in quanto queste dinamiche influenzano direttamente le proprietà del materiale come la resistenza all’usura. Poiché alcuni di questi movimenti mo-

Lo scienziato Tokushi Sato di fronte allo strumento SPB/SFX. Copyright: European XFEL.

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MESCOLE

Struttura di due diversi campioni di mescola per pneumatici. In alto: illustrazione schematica del campione L3026C (nel testo originale) dove nella mescola il carbon black grafitizzato mostra poca interazione con le catene di polibutadiene. In basso: illustrazione schematica del campione L3026F (nel testo originale) dove nella mescola il carbon black non grafitizzato mostra una elevata interazione con le catene polibutadieniche, determinando migliori prestazioni del materiale e quindi del manufatto (pneumatico) finale.

lecolari avvengono in modo estremamente rapido, è fondamentale effettuare misure sulla scala temporale idonea, al fine di sviluppare e convalidare i modelli dinamici di tali materiali. UNA RICERCA INTERNAZIONALE Un gruppo di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Ibaraki University di Tokyo e dell’XFEL Europeo è stato in grado di osservare il movimento molecolare all’interno di campioni di polibutadiene caricati con nero di carbonio, che si verifica naturalmente come risultato della struttura del materiale, grazie ad una risoluzione temporale di 890 nanosecondi (miliardesimi di secondo), la risoluzione più rapida ottenuta finora in tali studi, sullo strumento SPB/SFX dell’XFEL europeo. “Utilizzando il metodo recentemente sviluppato di diffracted X-ray blinking, abbiamo rilevato contemporaneamente rapidi cambiamenti su scala atomica sia nelle catene polimeriche che nelle nano-cariche aggiunte”, ha affermato Tokushi Sato del XFEL Europeo, uno degli autori della pubblicazione. Lo studio è stato condotto su mescole modello a base di polibutadiene caricato con diversi tipi di nerofumo. “Abbiamo osservato una chiara interazione tra il polibutadiene e il nerofumo ed anche che la mobilità del polibutadiene differiva significativamente a seconda del tipo di nerofumo aggiunto”.

I RISULTATI L’esperimento ha permesso di evidenziare che in un campione, il polibutadiene si muoveva molto più velocemente sulla superficie delle particelle di nerofumo rispetto ad altri, e che si potevano ipotizzare proprietà inferiori rispetto al campione in cui i due componenti erano legati più fortemente e quindi ipotizzare prestazioni differenti degli pneumatici finali. Gli autori ritengono che questi risultati potrebbero portare a impiegare metodi migliorativi per studiare il degrado delle mescole per pneumatici sviluppate a livello di laboratorio e quindi a ideare materiali con maggiore durata.

Oltre all’XFEL Europeo, lo studio ha coinvolto istituti di ricerca di Giappone, Australia e Nuova Zelanda, nonché l’azienda giapponese Sumitomo Rubber Industries. Per sapere di più su XFEL Europeo si può consultare il sito: https://www.xfel. eu/index_eng.html Per un approfondimento dell’articolo si può fare riferimento a: “Direct observation of 890 ns dynamics of carbon black and polybutadiene in rubber materials using diffracted X-ray blinking”, Masahiro Kuramochi et al., Appl. Phys. Lett. 123, 101601 (2023), DOI: 10.1063/5.0157359. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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di Daniela Garbillo

Le PMI spingono su digitalizzazione e green Secondo l’Osservatorio sull’industria manifatturiera relativo al secondo quadrimestre del 2023, 7 imprese su 10 hanno avuto nell’ultimo anno una crescita digitale. Per il 67% l’AI nei prossimi anni sarà un importante alleato, mentre il livello di conoscenza dei criteri ESG sale al 46% e più di un terzo ritiene green la propria azienda.

L

’industria manifatturiera sta vivendo una fase di trasformazione epocale, non solo in termini di sviluppo ma soprattutto culturale. Il vero motore di questo cambiamento è l’innovazione, ma gli imprenditori stanno capendo l’importanza di investire nella sostenibilità e nelle risorse

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

interne. Uno scenario che apre le porte verso un’industria umano-centrica 5.0, che diventa così più moderna, tecnologica, efficiente e produttiva, con meno sprechi, con una migliore gestione delle risorse e che risponde alle esigenze dei giovani e dell’ambiente. Una conferma di questo cambiamen-

to culturale arriva dall’Osservatorio sull’industria manifatturiera relativo al secondo quadrimestre del 2023 che è stato presentato da MECSPE -la fiera di riferimento per il settore - e MADE – Competence Center Industria 4.0, in occasione dell’evento “Il nuovo volto dell’industria manifatturiera” che si è


MANIFATTURIERO

svolto lo scorso ottobre nell’ambito della Milano Digital Week. DIGITALIZZAZIONE Partiamo dal livello di digitalizzazione delle imprese italiane. A che punto siamo? In linea con lo scorso quadrimestre, quasi 7 imprenditori su 10 dichiarano di aver avuto nell’ultimo anno una crescita digitale media o alta. Oltre a puntare su tecnologie come sicurezza informatica e robotica collaborativa, in questo momento il tema dell’intelligenza artificiale divide tanti, ma non gli imprenditori. Cresce, infatti, la quota di chi vede in questa tecnologia nei prossimi anni un importante alleato per l’industria manifatturiera (67% del campione, +8 punti percentuali vs I quad. ‘23). Ed è proprio in questo percorso in continua evoluzione che le imprese hanno bisogno di punti di riferimento come MECSPE, che da oltre 20 an-

Da sinistra: Augusto De Castro, Direttore Generale MADE Competence Center Industria 4.0; Maruska Sabato, Project Manager MECSPE; Pierluigi Petrali, Direttore DIH Lombardia; Marcello Panzone, responsabile Centro Studi di Confindustria Lombardia e responsabile Enterprise Europe Network.


MANIFATTURIERO

MONDOGOMMA

ni mostra agli imprenditori le soluzioni per migliorare i processi produttivi, o i Digital Innovation Hub di Confindustria, tra cui quello lombardo, e i Competence Center istituiti dal MISE, come il MADE, nati per supportare le imprese nel loro percorso di trasformazione digitale. E i risultati iniziano a vedersi, anche se a oggi serve una maggiore sensibilizzazione sui tanti vantaggi reali che i Competence center e i DIH possono portare alle imprese e al settore in generale (il 48% non le conosce). Un esempio pratico è la collaborazione strutturata in essere dal 2022 tra DIH Lombardia e MADE che ha permesso l’accesso ai servizi di MADE a più di 70 aziende a valle dell’assessment di maturità e che ha generato 8 attività progettuali nel solo 2022. Collaborazione rafforzata anche dalla disponibilità dei fondi del PNRR a disposizione di MADE Competence Center, grazie ai quali le aziende italiane possono sviluppare progetti di trasferimento tecnologico e corsi di formazione con importanti contributi. SOSTENIBILITÀ Insieme alla transizione digitale, nell’industria manifatturiera sta nascendo una sensibilità per le tematiche connesse alla sostenibilità, che non riguarda più solo le grandi imprese, ma anche le PMI. A oggi il livello di conoscenza dei criteri ESG, ad esempio, sale al 46% del campione (+10 p.p. vs II quad. ‘22), mentre più di un terzo degli imprenditori (35%) ritiene abbastanza o molto green la propria azienda. Anche la misurazione dell’impronta di carbonio per valutare l’impatto ambientale inizia a essere un elemento considerato dai manager, tanto che quasi 2 aziende su 10 conducono regolarmente analisi delle emissioni di CO2 o adottano misure per neutralizzarle. Certo, siamo agli inizi, ma la strada è avviata. RISORSE UMANE E INCENTIVI Eppure, quando pensiamo a obiettivi di crescita, innovazione, industria 5.0, sostenibilità, essi non sono raggiungibili se non si hanno le risorse adegua30

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

OSSERVATORIO SULL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA (II QUAD. ’23) 1 PRESENTATO DA MECSPE -LA FIERA DI RIFERIMENTO PER IL SETTORE- E MADE – COMPETENCE CENTER INDUSTRIA 4.0, IN OCCASIONE DELL’EVENTO “IL NUOVO VOLTO DELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA” CHE SI È SVOLTO NELL’AMBITO DELLA MILANO DIGITAL WEEK NELL’ULTIMO ANNO RITIENI CHE LA TUA AZIENDA ABBIA AVUTO UNA CRESCITA DIGITALE?

IMPATTO DELL’AI NEI PROSSIMI ANNI APPLICATA AL MONDO INDUSTRIALE

QUANTO RITIENI GREEN E SOSTENIBILE LA TUA AZIENDA?

CONOSCENZA DEI CRITERI ESG (ENVIRONMENTAL, SOCIAL E GOVERNANCE)

ADEGUATEZZA DEL BAGAGLIO DI COMPETENZE DEL PERSONALE

INCENTIVI INDUSTRIA 4.0: LA TUA AZIENDA NE HA MAI USUFRUITO?

1 L’indagine è stata condotta da GRS Ricerca e Strategia su un campione di 348 aziende manifatturiere italiane utilizzando il metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing). L’indagine è relativa al II quadrimestre 2023.

te, e a oggi solo la metà del campione ritiene di avere personale pienamente competente. Non è un caso che tanti imprenditori ritengano come principale criticità proprio il reperimento delle risorse umane. Come si stanno muovendo i “capitani d’azienda” per migliorare il bagaglio di competenze? Da un lato (il principale) formando il personale interno (58%); dall’altro rivolgendosi all’esterno stringendo accordi con ITS, IFTS e università (21%) per coinvolgere i giovani o assumendo nuovo personale già for-

mato (17%). Oltre alle risorse umane, per poter crescere le aziende hanno bisogno di risorse economiche, e gli incentivi hanno un ruolo importante. Secondo l’Osservatorio MECSPE, gli incentivi statali Industria 4.0 sono stati utilizzati dal 54% delle imprese, anche se per molti sono importanti per l’innovazione ma non sufficienti. Guardando agli incentivi che le imprese richiederanno nei prossimi mesi, i più gettonati sono il credito d’imposta beni strumentali per la trasformazione digitale e quello formazione 4.0.u


STAMPI

FOCUS

Innovazione, qualità, servizio u

Alfa Stampi

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Bettoni Meccanica

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Franciacorta Stampi

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O.C.S. Stampi

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OR.P. Stampi

L’evoluzione che accompagna il mondo degli stampi per articoli in gomma e silicone viaggia di pari passo con un mercato sempre più esigente, che chiede soluzioni sempre più personalizzate e di alto livello qualitativo. Le aziende del settore, di cui trovate esempi nelle pagine seguenti, dimostrano di saper rispondere a ogni richiesta, coniugando al meglio qualità, innovazione e servizio al fine di accrescere prestazioni e durata degli stampi. Foto di Bettoni Meccanica.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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FOCUS

Alfa Stampi

Attenzione al servizio collaborazione con il cliente, gli stampi sono progettati in ogni dettaglio e su misura, individuando le migliori soluzioni tecniche e costruttive, quali: tipo di acciaio, sistemi di iniezione, sistemi di estrazione, movimenti e parti di scorrimento, trattamenti termici e superficiali. Saper coordinare la complessità del processo nel suo insieme e suddividerlo in fasi, ciascuna con i propri tempi esecutivi e un budget orientato, ha permesso all’azienda di costruire nel tempo una struttura di connessioni e rapporti professionali stabili e solidi, sia in Italia che all’estero. Con quasi 40 anni di esperienza nel settore, Alfa Stampi ha maturato una visione del rapporto fornitore-cliente che si pone come obiettivo finale e primario la fidelizzazione di quest’ultimo. u

L

’offerta di stampi di qualità rappresenta un punto fermo al quale è indispensabile affiancare un’oculata attenzione al servizio e un puntuale rispetto delle consegne. Alfa Stampi, realtà specializzata nello sviluppo di stampi per la produzione di O-Rings e articoli tecnici in diversi tipi di elastomero e silicone in pasta per diverse applicazioni, è infatti consapevole che tutti i servizi che aggiungono valore allo stampo sono una risorsa indispensabile per la clientela. Si pensi al co-design, per esempio, che permette di collaborare con il cliente già in una fase preliminare del progetto. È proprio in questo step, infatti, che le competenze tecniche e l’esperienza di uno stampista permettono di supportare e guidare il cliente sin dall’idea iniziale. In stretta

www.alfastampi.com 32

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023


STAMPI

Bettoni Meccanica

Nuovo centro di lavoro per stampi di grandi dimensioni

C

on 35 anni di esperienza nella progettazione e realizzazione di stampi per il settore gomma plastica, Bettoni Meccanica continua ad ampliare la capacità produttiva. Negli ultimi anni si sono susseguiti diversi ampliamenti. A gennaio 2017 è stato acquisito un centro di lavoro DekelMaho DMC 75 V linear a 5 assi e un nuovo centro di lavoro Mazak con corse 1740x760. A gennaio 2020 è stata la volta di un centro di lavoro ad alta velocità Mori e Seiki con corse 900x600 ad altissima precisione per silicone liquido. Nel 2022 Makino ha consegnato a Bettoni Meccanica due nuovi centri di lavoro ad alta precisione che sono stati interconnessi secondo le linee guida del Piano Nazionale Industria 4.0, mentre nel 2023 è stato inserito un nuovo centro di lavoro per fare stampi di grandi dimensioni fino a 1.600 x 1.300 mm, portando a complessivi 7 i centri di lavoro in produzione. Nel parco macchine sono presenti anche torni, rettifiche per piani e una erosione. L’azienda segue con i clienti tutte le fasi di progettazione degli articoli tecnici in gomma fino al collaudo finale dello stesso, consigliando tipi di acciai e trattamenti in base alla mescola da utilizzare e alla produzione da effettuare. Bettoni Meccanica lavora costantemente al fine di ridurre al minimo l'impatto negativo sull'ambiente, sull'economia e sulla comunità stessa. Tutto quanto viene prodotto in azienda e gli

scarti di lavorazione sono riciclabili al 100%, l'energia utilizzata è al 100% di provenienza Green, autoprodotta da un impianto fotovoltaico sovradimensionato che permette all’azienda anche di immettere nella rete pubblica la propria produzione di energia verde in eccesso. u

www.bettonimeccanica.com L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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FOCUS

Franciacorta Stampi

Cinturino in FKM

L

’evoluzione che accompagna il mondo degli stampi per articoli in gomma e silicone è caratterizzata da tecnicismi sempre più ricercati, al passo di un mercato sempre più esigente che mira a ottenere risultati di alto livello produttivo e qualitativo. La progettazione e la costruzione delle attrezzature infatti sono il risultato di una serie di componenti che insieme determinano la capacità da parte di un’azienda di fornire le giuste soluzioni in relazione al grado di complessità dell’obbiettivo da raggiungere. In questa occasione, Franciacorta Stampi ha studiato una industrializzazione di processo per la realizzazione di un cinturino per orologi di precisione. La pressa utilizzata è stata installata e allestita con l’automazione presso la sede dell’azienda per poter testare l’intero processo, in funzione della creazione di un articolo finito con “bava controllata” e limitata al minimo in materiale FKM, con finalità oltre che tecniche principalmente di carattere

estetico. Lo stampo è caratterizzato da 8+8 cavità che, in seguito a sincronismi e movimentazioni progettate, vengono alimentate dal canale freddo Thermo System 8+8 ugelli Valve Gate, dedicato a questo progetto specifico, a fronte di una analisi approfondita riguardo ai flussi in relazione alla materia prima in gioco. La particolarità di questo canale freddo consiste nella differenza di caratteristiche e dimensioni degli 8 ugelli impiegati per la realizzazione di una parte del particolare, rispetto agli altri 8 ugelli utilizzati per riempire le cavità che formano l’altra metà del cinturino. La cura dei dettagli, il servizio fornito e la professionalità sono componenti essenziali per la buona riuscita di un progetto. Esse possono determinare un metodo in grado di affrontare tutte le possibili problematiche e confermare i punti di forza fin dalla fase di progettazione in funzione del raggiungimento del risultato atteso. u

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STAMPI

O.C.S. Stampi

Come trattare lo stampo

O

.C.S., prossima al 50° anno di attività, è da anni protagonista nel settore degli stampi per articoli in gomma e della cromatura, il trattamento per eccellenza necessario per garantire attrezzature in

grado di assecondare le richieste dei clienti, per accrescerne prestazioni e durata. La cromatura dura a spessore è un trattamento superficiale dello stampo che permette di ottenere durata

in esercizio fino a 3 volte superiore, superficie lucida, elevata resistenza ad abrasione, corrosione e ossidazione e facilità di distacco della gomma vulcanizzata. L’idea “pionieristica” di effettuare la cromatura sugli stampi e di dar vita a un impianto di cromatura interno alla struttura è nata quasi 25 anni fa, quando i clienti erano costretti a far rifare continuamente gli stampi soggetti a usura. La quantità di stampi da rifare si è quindi ridotta notevolmente, fatto che si traduce, sul fronte dell’utente, in riduzione dei fermi macchina e maggiore produttività, oltre che in un miglioramento della qualità dello stampo, poiché, una volta cromato, questo si conserva meglio nel tempo. Il valore aggiunto che la cromatura è in grado di offrire è il risultato anche di diversi controlli e operazioni che perfezionano lo stampo prima del trattamento medesimo, come l’eliminazione dell’ossidazione sulle piastre, quando presente, la lucidatura della superficie e le riparazioni di eventuali ammaccature. Altro trattamento cui possono essere sottoposti gli stampi consiste nella satinatura, effettuata in abbinata alla cromatura. Alcuni tipi di mescola non scorrono bene nei canali lucidi e cromati dello stampo, dando luogo al cosiddetto effetto “ventosa”. Questo trattamento dello stampo, che rende la superficie opaca conferendogli una finitura “setosa”, elimina questo difetto. I clienti di O.C.S. possono trarre vantaggio dall’esperienza e professionalità dell’azienda, che studia di volta in volta la giusta soluzione. u

www.ocs-stampi.it L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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STAMPI

FOCUS

OR.P. Stampi

Intelligenza artificiale o umana?

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tiamo entrando in un quinquennio in cui la capacità di sviluppare progetti, software e magari anche sistemi di stampaggio, dovrà fare i conti con l’intelligenza artificiale (AI). In OR.P. Stampi, per il momento, viena ancora usata l’intelligenza Umana, HI (Human Intelligence). Da ormai 8 anni l’azienda lavora con software di simulazione che permettono di confrontare le idee ed esperienze con le verità dei software, e bisogna ammettere che alcune volte il software si è dimostrato non tanto più bravo ma sicuramente più attento dell’uomo, d’altronde errare è solo una questione umana. In OR.P. la domanda negli ultimi mesi è stata: perché la AI? Cosa porta? Come ci aiuta? Una delle risposte più comuni è stata: rapidità, velocità e automazione. Non a caso i robot

o assi cartesiani o meccanici, negli ultimi anni, sono diventati per alcuni clienti una salda e solida base di lavoro, su cui sviluppare progetti e progettare stampi. Se dapprima venivano realizzati sistemi di scarico del pezzo in manuale, ora vengono realizzati sistemi di scalzo dedicati ai robot, non una grande differenza dal punto produttivo, ma una grande differenza dal punto di vista progettuale e conoscitivo. Proprio per questo motivo OR.P. mette a disposizione dei clienti delle vere e proprie simulazioni di iniezione e simulazioni di stampaggio, in cui sono inclusi: la pressa i dispositivi connessi, le tempistiche di ciclo e di scalzo dei pezzi, con un focus chiaramente sullo stampo, a oggi il core-business dell’azienda. Si tratta quindi di offrire al cliente un pacchetto completo, dal video

dimostrativo, alla realizzazione dello stampo, passando per il dipartimento Test fino alla produzione finale. Nei prossimi anni si vedrà fino a che punto della filiera produttiva questo nuovo metodo di lavoro potrà spingersi. OR.P. Stampi sarà pronta come sempre per adattarsi e per sfruttare al meglio le proposte che il mercato offre, e perché no, a crearne anche delle nuove. u

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023


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NORMATIVE

di Beatrice Garlanda

Regolamento CLP: aggiornato l’allegato VI Due regolamenti della Commissione che aggiornano l’allegato VI del regolamento CLP, di cui abbiamo già pubblicato un articolo a pagina 46 del numero 709 della rivista. I nuovi regolamenti integrano le istruzioni per classificare ed etichettare le sostanze e le miscele e cambiano la classificazione armonizzata di alcune sostanze.

Foto di Arpon Pongkasetkam da iStock.

L

a Gazzetta UE dell’11 luglio 2023 pubblica due regolamenti della Commissione che aggiornano l’allegato VI del regolamento (CE) 1272/2008 (c.d. regolamento CLP). Si tratta dei regolamenti (UE) 2023/1434 e (UE) 2023/1435/ UE, rispettivamente noti come ATP 19 e ATP 20 (adeguamento al progresso tecnico e scientifico) del regolamento CLP. Entrambi sono entrati in vigore il 31 luglio 2023, ma il regolamento 2023/1435/UE, per dare ai fornitori un congruo periodo di adeguamento, sarà applicabile solo a decorrere dal 1° febbraio 2025. È fatta salva un’eventuale applicazione an-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

ticipata volontaria. Prima di entrare nel merito dei due provvedimenti, dobbiamo ricordare che essi trovano il loro fondamento nell’art. 53 (adeguamento al progresso tecnico) del regolamento CLP che conferisce alla Commissione il potere di adottare atti delegati conformemente all’articolo 53-bis, con cui modifica l’art. 6 paragrafo 5, l’articolo 11, paragrafo 3, gli articoli 12 e 14, l’articolo 18, paragrafo 3, lettera b), l’articolo 23, gli articoli da 25 a 29 e l’articolo 35, paragrafo 2, secondo e terzo comma, nonché gli allegati da I a VIII, per adeguarli al progresso tecni-


SOSTANZE CHIMICHE

co e scientifico, anche tenendo conto dell’ulteriore sviluppo del GHS, in particolare di eventuali modifiche delle Nazioni Unite relative all’utilizzo delle informazioni su miscele analoghe, e considerando l’evoluzione di programmi internazionalmente riconosciuti in materia di sostanze chimiche e dei dati relativi agli infortuni. Si segnala che sono dettagliate le modalità per l’esercizio della delega. L’ALLEGATO VI DEL REGOLAMENTO CLP L’allegato in oggetto riguarda la classificazione e l’etichettatura armonizzate di talune sostanze pericolose. La parte I dell’allegato in oggetto contiene un elenco di classificazioni e etichettature armonizzate, comprese le informazioni elencate per ogni voce e relative classificazioni e indicazioni di pericolo della tabella 3 riportata dalla parte 3 dell’allegato stesso; la parte 2 contiene i principi generali per la preparazione dei fascicoli per proporre e giustificare la classificazione e l’etichettatura armonizzate di sostanze a livello UE; la parte 3 contiene un elenco di classificazioni ed etichettature armonizzate di sostanze pericolose per le quali sono state adottate una classificazione e un’etichettatura armonizzate a livello UE. La classificazione e l’etichettatura fanno riferimento ai criteri previsti dall’allegato I del regolamento in questione. Nella sezione 1.1.1 dell’allegato si chiarisce che la parte 3 del-

lo stesso fornisce, per ciascuna sostanza: - numeri indice. Le voci contenute nella parte 3 dell’allegato sono elencate in funzione del numero atomico dell’elemento più caratteristico delle proprietà di una sostanza. Le sostanze organiche sono suddivise in classi; - numeri CE. Il numero CE, ossia EINECS, ELINCS o NLP, è il numero ufficiale della sostanza all’interno della UE. Il numero EINECS può essere ottenuto dall’inventariato europeo delle sostanze chimiche, quello ELINCS dalla Lista europea delle sostanze chimiche notificate e quello NLP dalla lista degli “ex polimeri”; - numero CAS. Questo numero (Chemicals Abstract Service) è indicato per facilitare l’identificazione della voce; - denominazione chimica. Se possibile, le sostanze pericolose sono designate dalle rispettive denominazioni IUPAC. Le sostanze incluse negli elenchi EINECS, ELINCS o degli “ex polimeri” sono designate dalle denominazioni figuranti in tali elenchi; - voci relative a gruppi di sostanze. Si chiarisce che la parte 3 dell’allegato comprende alcune voci che si riferiscono a gruppi di sostanze. In questi casi le prescrizioni relative a classificazione ed etichettatura si applicano a tutte le sostanze a cui si riferisce la descrizione. In alcuni casi esistono prescrizioni relative alla classificazione e all’etichettatura per sostanze specifiche comprese in una voce che si riferisce un gruppo


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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

Acido borico [1] Acido borico [2]

Triossido di diboro

Eptaossido di tetraboro e disodio, idarto: [1] Tetraborato di disodio, anidro: [2] Acido ortoborico, sale sodico: [3] Tetraborato di disodio decaidrato: [4] Tetraborato di disodio pentaidrato [5]

Acido 2-etilesanoico e suoi sali, esclusi quelli espressamente indicati nel presente allegato

005-008-00-8

005-011-00-4

607-230-00-6

Denominazione chimica

005-007-00-2

Numero della sostanza

235-541-3 [1] 215-540-4 [2] 237-560-2 [3] 215-540-4 [4] 215-540-4 [5]

215-125-8

233-139-2 [1] 234-343-4 [2]

Numero CE

12267-73-1 [1] 1330-43-4 [2] 13840-56 [3] 1303-96-4 [4] 12179-04 [5]

1303-86-2

10043-35-3 [1] 11113-50-1 [2]

Numero CAS

Repr.1B

Repr.1B

Repr.1B

Repr.1B

Codici di classe e di categoria di pericolo

H360FD

H360FD

H360FD

H360FD

Codici di ndicazioni di pericolo

Classificazione

GHS08 Dgr

H360FD

H360FD

H360FD

GHS08 Dgr

GHS08 Dgr

H360FD

Codici di indicazioni di pericolo

GHS08 Dgr

Pittogrammi, codici di avvertenza

Etichettatura

Codici di indicazioni di pericolo supplementari

Nel regolamento CLP all’allegato VI, parte 3 , tabella 3, le voci corrispondenti ai numeri delle sostanze 005-007-00-2; 005-008-00-8;005-011-00-4 e 607-230-00-6 sono sostituite rispettivamente dalle seguenti voci: Limiti di conc. specifici, fattori M e STA

A,X, 12

11

11

11

Note

Tabella 1

NORMATIVE


SOSTANZE CHIMICHE

di sostanze. In tale ipotesi una voce specifica è inclusa nella parte 3 per la sostanza in questione e la voce che si riferisce al gruppo di sostanze è accompagnata dalla precisazione “ ad eccezione di quelle specificate altrove nel presente allegato”. La sezione 1.1.2 introduce informazioni sulla classificazione e l’etichettatura delle voci incluse nella tabella 3, parte 3 dell’allegato VI. In particolare chiarisce che la classificazione si basa sui criteri dell’allegato I . Sono riportati la classe di pericolo (es esplosivo) e la categoria o le categorie /divisioni/tipi all’interno di ciascuna classe (ad es expl 1.1, 1.2, 1.3). I codici della classe e categoria di pericolo utilizzate per ciascuna delle categorie/divisioni/tipi di pericolo relativi a una classe sono riportati nella tabella della stessa sezione 1.1.2. Sono poi elencate le indicazioni di pericolo, conformemente all’allegato II. Per talune indicazioni di pericolo al codice a tre cifre vanno aggiunte lettere ai fini di una migliore differenziazione. La sezione in questione ricorda anche che nella colonna relativa all’etichettatura della tabella 3, parte 3, dell’allegato VI sono indicati gli elementi seguenti: i codici con il pittogramma di pericolo di cui all’allegato V; il codice di avvertenza “Dgr2 per “pericolo” e “Wng” per “attenzione”; i codici di indicazione di pericolo di cui all’allegato III; i codici delle informazioni supplementari. La sezione 1.1.2. introduce informazioni sui limiti di concentrazione specifici, i fattori M e stime di tossicità acuta (STA). Se differiscono dai limiti di concentrazione generici di cui all’allegato I, i limiti di concentrazione specifici sono indicati in una colonna distinta unitamente alla classificazione interessata. I limiti di concentrazione specifici e le STA armonizzate vanno utilizzati dal produttore, dall’importatore o dall’utilizzatore a valle per la classificazione di una miscela che contiene questa sostanza. Se nell’allegato VI non sono indicati limiti di concentrazione specifici per una determinata categoria, per la classificazione delle sostanze contenenti impurezze, additivi o singoli componenti o per le miscele si applicano, ai fini della classificazione, i limiti di concentrazione generici di cui all’allegato 1. Infine sono introdotte le disposizioni per l’applicazione del fattore M (fattore moltiplicativo che si applica alla concentrazione di una sostanza per determinare la concentrazione di una miscela). Si fa presente che la sezione 1.1.3 dell’allegato VI chiarisce che la nota o le note attribuite a una voce sono elencate nella colonna dal titolo “Note” nella tabella 3 dell’allegato stesso La sezione 1.1.3.1 elenca le note relative all’identificazione, alla classificazione e all’etichettatura delle sostanze. Riportiamo qui di seguito quelle presenti nell’allegato VI, escludendo quelle introdotte dal 19 e 20 ATP che vedremo a parte. Nota A Fatto salvo l’art. 17, par.2, il nome della sostanza deve figurare sull’etichetta sotto una delle designazioni di cui alla parte 3. Nella parte 3 è talvolta utilizzata una descrizione generale del tipo “ composti di..” o “sali di..”. In questi casi il fornitore deve precisare sull’etichetta il nome esatto, tenendo conto di quanto indicato nella sezione 1.1.1.4 (denominazione chimica).

Nota B Talune sostanze (acidi, basi ecc) sono immesse sul mercato in soluzione acquosa a diverse concentrazioni e richiedono pertanto una classificazione e un’etichettatura diverse perché i pericoli variano in funzione della concentrazione. Nella parte 3 per le sostanze accompagnate dalla nota B è utilizzata una denominazione generale del tipo “acido nitrico %”. In questo caso il fornitore deve indicare sull’etichetta la concentrazione della soluzione in percentuale. La concentrazione espressa in percentuale viene sempre intesa peso/ peso, salvo altra indicazione. Nota C Alcune sostanze organiche possono essere commercializzate sia in forma isomerica specifica sia come miscela di più isomeri. In questo caso il fornitore deve specificare sull’etichetta se una sostanza è un isomero specifico o una miscela di isomeri. Nota D Alcune sostanze che tendono spontaneamente alla polimerizzazione o alla decomposizione sono generalmente immesse sul mercato in forma stabilizzata ed è sotto tale forma che sono elencate nella parte 3. Tali sostanze tuttavia sono a volte immesse sul mercato sotto forma non stabilizzata. In questo caso il fornitore deve specificare sull’etichetta il nome della sostanza seguito dalla dicitura “non stabilizzata”. Nota F Questa sostanza può contenere stabilizzanti. Se lo stabilizzante modifica le caratteristiche di pericolosità della sostanza indicate dalla classificazione riportata nella parte 3, la classificazione e l’etichettatura devono essere effettuate in base alle regole per la classificazione e l’etichettatura delle miscele pericolose. Nota G La sostanza può essere immessa sul mercato in forma esplosiva, nel qual caso deve essere valutata utilizzando metodi di prova appropriati. La classificazione e l’etichettatura devono corrispondere alle proprietà esplosive. Nota J Si applica la classificazione armonizzata come cancerogeno o mutageno a meno che si possa dimostrare che la sostanza contiene benzene in percentuale inferiore allo 0,1% di peso/peso (EINECS n.200-753-7), nel qual caso si effettua una classificazione in conformità del titolo II del regolamento in oggetto anche per dette classi di pericolo. Nota K Si applica la classificazione armonizzata come cancerogeno o mutageno a meno che si possa dimostrare che la sostanza contiene 1,3-butadiene in percentuale inferiore allo 0,1% di peso/peso (EINECS n. 203-450-8), nel qual caso si effettua una classificazione in conformità del titolo II del regolamento in oggetto anche per dette classi di pericolo. Se la sostanL’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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NORMATIVE

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za non è classificata come cancerogena o mutagena, devono almeno figurare i consigli di prudenza (P102-) P210-P403. Nota L Si applica la classificazione armonizzata come cancerogeno a meno che si possa dimostrare che la sostanza contiene meno del 3% di estratto di dimetil solfossido, secondo la misurazione IP346 (“Determinazione dei policiclici aromatici negli oli di base inutilizzati lubrificanti e nelle frazioni di petrolio senza asfaltene - estrazione di dimetil solfossido”, Institue of Petroleum, Londra), nel qual caso si effettua una classficazione in conformità del titolo II del regolamento CLP anche per detta classe di pericolo. Nota M Si applica la classificazione armonizzata come cancerogeno a meno che si possa dimostrare che la sostanza contiene benzo[a]-pirene in percentuale inferiore allo 0,05% di peso/ peso (EINECS n.200-028-5), nel qual caso si effettua una classificazione in conformità del titolo II del regolamento in oggetto anche per detta classe di pericolo. Nota N Si applica la classificazione armonizzata come cancerogeno a meno che si conosca l’intero iter di raffinazione e si possa dimostrare che la sostanza da cui il prodotto è derivato non è cancerogena, nel qual caso si effettua una classificazione in conformità del titolo II del regolamento in oggetto anche per detta classe di pericolo. 42

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

Nota P Si applica la classificazione armonizzata come cancerogeno o mutageno a meno che si possa dimostrare che la sostanza contiene benzene in percentuale inferiore allo 0,1% di peso/peso (EINECS n. 200-753-7), nel qual caso si effettua una classificazione in conformità del titolo II del regolamento in oggetto anche per dette classi di pericolo. Se la sostanza non è classificata come cancerogena o mutagena, devono almeno figurare i consigli di prudenza (P102-) P260- P262- P301+P310-P331. Nota Q Si applica la classificazione armonizzata come cancerogena, a meno che sia soddisfatta una delle seguenti condizioni: una prova di persistenza biologica a breve termine mediante inalazione ha mostrato che le fibre di lunghezza superiore a 20 µm presentano un tempo di dimezzamento ponderato inferiore a 10 giorni; oppure una prova di persistenza biologica a breve termine mediante instillazione intratracheale ha mostrato che le fibre di lunghezza superiore a 20 µm presentano un tempo di dimezzamento ponderato inferiore a 40 giorni; oppure un’adeguata prova intraperitoneale non ha fornito evidenza di un eccesso di cancerogenicità; oppure una prova di inalazione appropriata a lungo termine ha dimostrato assenza di effetti patogeni significativi o alterazioni neoplastiche. Nota R Si applica la classificazione armonizzata come cancerogeno


SOSTANZE CHIMICHE

eccetto per le fibre il cui diametro medio geometrico ponderato rispetto alla lunghezza meno due errori standard geometrici risulta superiore a 6 µm, misurato in conformità del metodo di prova A22 di cui all’allegato del regolamento (CE) 440/2008. Nota S Per questa sostanza non è obbligatoria l’etichetta prescritta dall’art. 17 (cfr. sezione 1.3 dell’allegato 1) (Tabella 3). Nota T Questa sostanza può essere immessa sul mercato in una forma che non presenta i pericoli fisici indicati dalla classificazione nella voce della parte 3. Se i risultati delle prove realizzati secondo il metodo o i metodi di cui all’allegato I, parte 2, del regolamento in oggetto dimostrano che la forma specifica della sostanza immessa sul mercato non presenta tale proprietà fisica o tali pericoli fisici, la sostanza è classificata in base al risultato o ai risultati di tale prova o tali prove. Le informazioni pertinenti, compreso un riferimento al metodo o ai metodi delle prove devono essere incluse nella scheda dei dati di sicurezza. Nota U Al momento dell’immissione sul mercato, i gas vanno classi-

www.imcd.it

ficati “Gas sotto pressione” in uno dei gruppi pertinenti: gas compresso, gas liquefatto, gas liquefatto refrigerato o gas dissolto. Il gruppo dipende dallo stato fisico in cui il gas è confezionato e pertanto va attribuito caso per caso. Sono assegnati i seguenti codici: Press. Gas (Comp.); Press. Gas (Liq.); Press. Gas (Ref. Liq.); Press. Gas (Diss.). Gli aerosol non vanno classificati come gas sotto pressione (cfr. allegato 1, parte 2, punto 2.3.2.1, nota 2). Nota V Quando la sostanza deve essere immessa sul mercato in forma di fibre (diametro <3µm, lunghezza >5µm e rapporto d’aspetto ≥3:1) o particelle che soddisfino i criteri relativi alle fibre dell’OMS o in forma di particelle aventi una chimica della superficie modificata, le proprietà pericolose devono essere valutate a norma del titolo II del regolamento in oggetto, per accertare se devono essere applicate una categoria superiore (Carc. 1B o 1A) e/o vie aggiuntive di esposizione (via orale o cutanea). Nota W È stato osservato che il pericolo di cancerogenicità della sostanza sorge quando il quantitativo di polveri respirabili inalato è tale da compromettere in misura significativa i meccanismi polmonari di espulsione delle particelle.


NORMATIVE

La presente nota mira a descrivere la particolare tossicità della sostanza e non costituisce un criterio di classificazione a norma del regolamento in oggetto La sezione 1.1.3.2 elenca le note relative alla classificazione e all’etichettatura delle miscele Riportiamo qui di seguito quelle presenti nell’allegato VI, escludendo quelle introdotte dal 19 e 20 ATP che vedremo a parte. Nota 1 Le concentrazioni indicate o, in loro assenza, le concentrazioni generiche di cui al regolamento in oggetto sono espresse in percentuale in peso dell’elemento metallico calcolata in rapporto al peso totale della miscela. Nota 2 La concentrazione indicata di isocianato rappresenta la percentuale in peso del monomero libero, calcolata in rapporto al peso totale della miscela. Nota 3 La concentrazione indicata è espressa in percentuale in peso degli ioni cromato disciolti in acqua, calcolata in rapporto al peso totale della miscela. Nota 5 I limiti di concentrazione delle miscele gassose sono espresse in percentuale volume/volume. Nota 7 le leghe contenenti nichel sono classificate sensibilizzanti della pelle quando rilasciano tassi superiori allo 0,5µm Ni/ cm2/settimana misurati secondo i metodi prova conformi alle norme europee EN1811. Nota 8 Si applica la classificazione armonizzata come cancerogeno a meno che si possa dimostrare che la concentrazione massima teorica di formaldeide rilasciabile, a prescindere dalla fonte, nella miscela all’atto d’immissione sul mercato è inferiore allo 0,1%. Nota 9 Si applica la classificazione armonizzata come mutageno a meno che si possa dimostrare che la concentrazione massima teorica di formaldeide rilasciatile, a prescindere dalla fonte,nella miscela all’atto d’immissione sul mercato è inferiore all’1%. Nota 10 La classificazione come cancerogeno per inalazione si applica unicamente alle miscele sotto forma di polveri contenenti ≥1% di biossido di titanio sotto forma di, o incorporato in, particelle con diametro aerodinamico ≤10µm. IL REGOLAMENTO (UE) 2023/1434 Il provvedimento in oggetto modifica il regolamento CLP 44

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

per quanto riguarda l’aggiunta di note all’allegato VI, parte 1, sezione 1.1.3. Si premette che nel parere dell’11 giugno 2020 sull’acido 2-etilesanoico e suoi sali il comitato per la valutazione dei rischi (RAC) dell’ECHA ha raccomandato di aggiungere una nota nell’allegato VI del regolamento CLP allo scopo di chiarire che la classificazione di un gruppo di sostanze nella stessa voce si basa esclusivamente sulle proprietà pericolose di quella parte della sostanza comune a tutte le sostanze di tale voce. Per le parti non comuni di una sostanza, secondo il RAC è necessario valutare se le loro proprietà pericolose giustificano una classificazione più rigorosa (categoria superiore) oppure una classificazione con un ambito di applicazione più ampio (includendo ulteriori differenziazioni, organi bersaglio e/o indicazioni di pericolo per la stessa classe di pericolo). I pareri del RAC del 20 settembre 2019 sull’acido borico, triossido di diboro, eptaossido di tetraboro disodio, idrato e sul tetraborato di disodio pentaidrato e dell’11 giugno 2020 relativo all’acido 2-etilesanoico e ai suo sali hanno evidenziato che la tossicità riproduttiva di ciascuno di questi gruppi di sostanze è dovuta ad una particella molecolare comune a tutte le sostanze del relativo gruppo. Esaminando le proposte di classificazione armonizzata di determinati composti del boro e dell’acido 2-etlesanoico e dei suoi sali gli esperti degli Stati membri hanno chiesto di aggiungere delle note all’allegato VI per consentire un’identificazione più precisa del pericolo di miscele che contengono più sostanze appartenenti alla stessa “voce di gruppo”. Si dovrebbe applicare il principio dell’additività alle sostanze il cui pericolo è dovuto alla presenza o alla formazione di una particella molecolare comune. Ne deriva che occorre tener conto del contributo di tali sostanze alla caratteristica complessiva della miscela in proporzione alla loro concertazione, confrontando il limite di concentrazione generico o specifico applicabile con la somma delle concentrazioni delle sostanze presenti. È pertanto opportuno aggiungere due nuove note all’allegato VI Per rispondere alle esigenze sopra descritte, il regolamento (UE) 2023/1434, del 25 aprile 2023, aggiunge le note X, 11 e 12 alla parte 1, sezione 1.1.3 dell’allegato VI del regolamento CLP. Alla sezione 1.1.3.1 è aggiunta la seguente nota X: la classificazione delle classi di pericolo di cui alla presente voce si basa unicamente sulle proprietà pericolose della parte della sostanza comune a tutte le sostanze della voce. Le proprietà pericolose di qualsiasi sostanza della presente voce dipendono inoltre dalle proprietà della parte della sostanza che non è comune a tutte le sostane del gruppo. Queste ultime devono essere valutate per accertare se per la o le classi di pericolo della voce possano applicarsi classificazioni più rigorose (ossia una categoria superiore) o la stessa classificazione con un ambito di applicazione più ampio (ulteriore differenziazione, organi bersaglio e/o indicazioni di pericolo). Alla sezione 1.1.3.2 sono aggiunte le note 11 e 12 seguenti.


SOSTANZE CHIMICHE

Nota 11 La classificazione delle miscele come sostanze tossiche per la riproduzione è necessaria se la somma delle concertazioni dei singoli composti di boro classificati come tossici per la riproduzione nella miscela immessa sul mercato è ≥0,3%. Nota 12 La classificazione delle miscele come sostanze tossiche per la riproduzione è necessaria se la somma delle concentrazioni delle singole sostanze di cui alla presente voce nella miscela immessa sul mercato è pari o superiore al limite di concentrazione generico applicabile per la categoria assegnata o a un limite di concentrazione specifico indicato nella presente voce. IL REGOLAMENTO (UE) 2023/1435 Il provvedimento è datato 2 maggio 2023 e modifica l’allegato VI, parte 3 del regolamento CLP, sostituendo le voci relative a acido borico; triossido di diboro; eptaossido di tetraboro e disodio idrato; tetraborato di disodio, anidro; acido ortoborico, sale sodico; tetraborato di disodio

pentaidrato. Tali voci erano state aggiunte all’allegato VI dal regolamento (UE) 2021/849, ma non compariva la nota 11 corrispondente, introdotta più tardi dal regolamento (UE) 2023/1434. A questo scopo Il regolamento (UE) 2023/1435 modifica la tabella 3, parte 3 dell’allegato VI, aggiungendo a ciascuna delle voci di cui sopra il riferimento a tale nota. Analogamente il regolamento (UE) 2022/692 riportava nella tabella 3 dell’allegato VI la voce relativa all’acido 2-etilesanoico e suoi sali, ma senza indicazioni di note. A questo proposito si fa presente che gli esperti degli Stati membri consultati nell’ambito del gruppo CARACAL (autorità competenti per la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche e la classificazione l’etichettatura e l’imballaggio) hanno suggerito di applicare la nota A all’acido 2-etilesanoico e suoi sali. È inoltre necessario aggiornare questa voce aggiungendovi i riferimenti alla nota 12 e alla nota X, introdotte con il regolamento (UE) 2023/1434. Nella Tabella 1 riportiamo le modifiche apportate all’allegato VI, parte 3, tabella 3. u

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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NORMATIVE

di Alessandro Facchino ed Enzo Cardone

Danno ambientale: chi ha l’obbligo di bonifica? Con la sentenza n. 3077 del 01.02.2023, le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione hanno stabilito che il criterio di imputazione della responsabilità per danno ambientale, in ossequio al principio “chi inquina paga”, non può prescindere né dall’accertamento dell’effettivo nesso causale tra l’attività dell’operatore e l’inquinamento, né dalla sussistenza del necessario elemento psicologico.

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C

on la sentenza n. 3077 del 01.02.2023, le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione si sono pronunciate sul tema della responsabilità per danno ambientale.

IL CASO La vicenda trae origine dal ricorso presentato da una società di smaltimento di rifiuti solidi urbani (RSU) che nel 2001 aveva realizzato una discarica su un’area ad elevata criticità sita nella c.d. terra dei fuochi. A seguito degli accertamenti condotti da ARPA per l’ispezione dello stato della falda acquifera, era emerso il superamento del valore-limite di plurime sostanze contaminanti in alte concentrazioni nocive. Il Ministro dell’Ambiente aveva ingiunto alla società 46

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

l’attivazione di interventi di messa in sicurezza d’emergenza (m.i.s.e.) delle falde acquifere contaminate, unitamente all’adozione di misure di prevenzione e di bonifica dei suoli e delle falde, a pena di interventi sostitutivi previsti dal Codice dell’Ambiente (D.Lgs. 152/2006) con iscrizione di una garanzia reale sull’immobile e l’accertamento di un danno ambientale. La società sanzionata impugnò i provvedimenti dapprima davanti al TAR e, successivamente, davanti al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (TSAP), sostenendo la propria totale estraneità al deterioramento delle falde acquifere e al conseguente danno ambientale. Il TSAP, pur riconoscendo la mancanza della prova incontrovertibile che l’inquinamento dei terreni avesse avuto


IL CONSIGLIO LEGALE Foto di Tomasz Pro da Pixabay.

origine dall’impianto gestito dalla società, hanno affermato che: “l’onere di adottare le misure di messa in sicurezza di emergenza (mise) gravasse anche sul proprietario o sul detentore qualificato di un sito, nel contesto di prevenzione e di riparazione del danno ambientale, prescindendo dall’accertamento del dolo o della colpa”, così valorizzando la portata del principio “chi inquina paga” formulato del diritto UE, in base al quale è sufficiente la materiale causazione del danno o del pericolo ambientale secondo il criterio della responsabilità oggettiva. LA SENTENZA La società presentò ricorso in Cassazione contro la sentenza. I giudici di legittimità, accogliendo la domanda hanno espresso il seguente principio di diritto: “l’Amministrazione (…) non può imporre al proprietario di un’area inquinata,

che non sia anche l’autore dell’inquinamento, l’obbligo di realizzare le misure di messa in sicurezza di emergenza e di bonifica, in quanto gli effetti a carico del proprietario incolpevole restano limitati alle previsioni di cui all’art. 253, in tema di oneri reali e privilegio speciale immobiliare, oltre che all’adozione delle sole misure di prevenzione”. La pronuncia ha il grande pregio di valorizzare una lettura sistematica e integrata della normativa europea e di quella nazionale, chiarendo che il criterio di imputazione della responsabilità per danno ambientale, in ossequio al principio “chi inquina paga”, non può prescindere né dall’accertamento dell’effettivo nesso causale tra l’attività dell’operatore e l’inquinamento, né dalla sussistenza del necessario elemento psicologico. In altri termini, occorre che l’inquinamento sia stato provocato da una condotta specifica, il cui autore deve aver agito con colpa o dolo. u

I nostri esperti Lo Studio Legale Gealex – Guardamagna e associati (www.gealex.eu), che cura questa rubrica, è uno studio legale presente in tut#1 ta Italia e un network di studi legali affermati in tutto il mondo. Con sede a Milano (Italia), è uno studio di prima scelta per i clienti LOGO GEALEX

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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DALLE AZIENDE

di A.L. Spelta

JP Tech: l’importanza della sicurezza La conoscenza delle normative e l’esperienza acquisita negli anni consente a Jp Tech di offrire macchine nuove, oppure usate revisionate a nuovo, dotate di sistemi di sicurezza all’avanguardia, oltre che efficienti dal punto di vista energetico e pronte alla connessione in rete per la gestione dei dati (Industria 4.0).

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on è ammissibile che chi va al lavoro non torni a casa alla sera perché vittima di un incidente, di qualsiasi entità esso sia”: è questa la convinzione di Giorgio e Gianluca Parini, responsabili con Ar-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

cangelo Langone della JP Tech, azienda nata nel 2016 il cui fatturato deriva per circa il 50% della vendita di macchinari nuovi e per l’altro 50% dal revisionato semplice e a nuovo. Molto attenta al sociale e con un’atten-

zione maniacale per la sicurezza, l’azienda ha recentemente ampliato la propria offerta grazie alla partnership col costruttore indiano Bharaj Machineres (vedi numero 705, pagg. 74-75) e può oggi fornire: mescolatori a cilindri,


SICUREZZA

calandre, presse, kneader, trafile, estrusori, pompe ad ingranaggi, sistemi di raffreddamento, sistemi di taglio, nonché macchine e impianti creati ad hoc sulle esigenze e richieste dei clienti. Un occhio di riguardo, da sempre, è riservato all’aspetto della sicurezza delle macchine e all’adozione di rigide procedure durante i propri cicli produttivi. SISTEMI DI SICUREZZA ALL’AVANGUARDIA La revisione delle macchine si inserisce in un circolo virtuoso del rispetto ambientale, perché seguendo le direttive europee, si privilegia la “riparazione” allo smaltimento, con ovvi risparmi di materie prime e di consumo di energia. Inoltre, JP Tech prevede una revisione a

nuovo che contempla l’aggiornamento dei componenti per migliorare in primis la sicurezza, ma anche l’efficienza energetica e la connessione in rete per la gestione dei dati (Industria 4.0). JP Tech è stata inoltre in grado di sviluppare elementi così innovativi in termini sicurezza e risparmio energetico da poter essere brevettati. Queste innovazioni sono messe a disposizione dei clienti di macchine nuove e revisionate a nuovo. “Nel malaugurato caso dovesse succedere qualcosa durante l’uso delle nostre macchine, vogliamo essere dispiaciuti, ma non colpevoli”, sostengono i titolari. La sicurezza va perseguita per rispettare le persone, la legge, l’azienda in sé, sia essa JP Tech o l’azienda clien-

Esempio di cartelli con avvisi per la sicurezza.

Esempio di calcolo posizionamento sicurezze.

te. Questo, per JP Tech si traduce in una serie imprescindibile di prerogative: conoscere e continuamente aggiornarsi sulla complessa normativa vigente; associare la corretta normativa al macchinario (nuovo o revisionato) alla vendita; applicare la norma alla lettera o, preferibilmente, dopo un approfondimento della valutazione del rischio, associando più normative per portare il macchinario a un livello di sicurezza superiore. Se, per esempio, la normativa di sicurezza prevede un PL (Performance Level) “C”, JP Tech adotterà, dove possibile, un livello “D” o “E”. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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DALLE AZIENDE

Dettagli pannello operatore relativi alla sicurezza.

L’ESEMPIO DEI MESCOLATORI A CILINDRI Un esempio pratico può essere quello dei mescolatori a cilindri, dove il livello di sicurezza accettabile dalla norma prevede in caso di emergenza o un certo allontanamento del cilindro mobile da quello fisso o un allontanamento inferiore associato però alla inversione della rotazione dei cilindri. JP Tech impiega 50

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invece un livello migliorativo adottando entrambe le opzioni: allontanamento maggiore del cilindro mobile associato alla contro-rotazione. Poiché i problemi di sicurezza si annidano nei dettagli, JP Tech si è attrezzata per analizzarli approfonditamente e superarli, ma sempre salvaguardando la massima produttività del cliente. La conoscenza delle normative e l’espe-

rienza acquisita nell’applicarle in pratica su diverse tipologie di macchine, consente a JP Tech di supportare tecnicamente i propri clienti relativamente a macchinari installati da tempo. Si parte da un assessment dell’esistente, macchina più operatività, e si formulano i suggerimenti più indicati per migliorarne l’operatività, massimizzandone la sicurezza. u


SICUREZZA

Estratto dalla pagina di valutazione dei rischi nel fascicolo tecnico.

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DALLE AZIENDE

di Giuseppe Cantalupo

Tutto esaurito alla Open House Desma Lo scorso mese di ottobre si è svolta, presso la sede di Fridingen della Desma, la consueta Open House dell’azienda tedesca leader globale nella produzione di presse, stampi e sistemi di alta tecnologia per lo stampaggio a iniezione della gomma e del silicone sia solido che liquido. Come le precedenti, anche questa edizione ha riscosso un notevole successo.

I

l 12 ottobre scorso si è tenuta, all’insegna dello slogan “Partnering for Transformation”, la decima Open House della storia della Desma. Si ritorna, quindi, dopo l’edizione del 2017, alla consuetudine delle Open House alla storica cadenza triennale che la pandemia da Covid aveva interrotto. Durante questo periodo, la società di Fridingen ha contattato molti clienti attra-

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verso il suo forum digitale Xpertforum per aggiornarli sugli sviluppi dei suoi prodotti e processi, ma, come hanno sottolineato Michael Zaun, direttore generale dell’area tecnica e operativa, e Harald Schmid, direttore commerciale, l’incontro faccia a faccia con le persone è tutta un’altra cosa. È insostituibile. Secondo Zaun e Schmid, la realtà industriale di oggi è in piena trasformazione. Gli or-

dini che arrivano all’azienda, per esempio, contengono richieste completamente diverse da quelle che arrivavano prima del 2020. Richieste che rendono necessario lo sviluppo di nuove tecnologie, di macchine speciali e nuovi sistemi modulari di stampaggio. Tutto questo è dovuto all’obiettivo della transizione energetica in atto, che impone l’abbandono delle fonti energetiche ad alta impronta di carbonio, ossia l’e-


OPEN HOUSE

liminazione della dipendenza da combustibili fossili, e l’utilizzo di fonti rinnovabili, a basse emissioni. Molte nuove opportunità stanno emergendo e nuove possibilità tecnologiche stanno diventando realtà. In questo contesto in pieno fermento, molti nuovi operatori hanno bisogno di aiuto e assistenza per definire operazioni e strategie da porre in atto per far fronte alle sfide poste dalla transizione energetica. Diventa, quindi, importante una stretta collaborazione con i clienti. Di qui – è la conclusione di Zaun e Schmid - la scelta dello slogan “Partnering for Transformation” per la Open House del 2023.

Da sinistra Michael Zaun, Managing Director area tecnica e operativa; Harald Schmid, General Sales Manager; Siegfrid Köhler, Managing Director Sales and Service.

UN APPUNTAMENTO DI SUCCESSO Anche questa edizione, come tutte le precedenti, ha riscosso un notevole successo per le novità tecnologiche presentate ai partecipanti e per l’organizzazione dell’evento, come sempre attenta e precisa, alla quale hanno contribuito anche espositori partner, specializzati in vari settori. In

Il reparto ingegneria meccanica.

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DALLE AZIENDE

questo modo i partecipanti – clienti e non – hanno avuto la possibilità di incontrare tecnici competenti per approfondire le loro conoscenze e ricevere utili suggerimenti per la soluzione di problemi connessi con la trasformazione della gomma in tempi più rapidi, risparmiando energia e rispettando l’ambiente. Il tutto in linea con lo slogan “Partnering for Transformation”, all’insegna del quale si è svolta la manifestazione. PANORAMICA DELL’EVENTO Tra clienti Desma, clienti dei partner espositori e visitatori interessati, i partecipanti sono stati circa 300, arrivati da ogni parte del mondo, a dimostrazione e conferma della leadership internazionale della Desma come costruttore top class di presse, stampi e accessori di sistemi per la trasformazione della gomma e del silicone. Sono state presentate oltre 30 presse con forza di chiusura da 160 a 1.000 ton e sono state svolte anche dimostrazioni dal vivo da parte degli espositori partner che hanno coperto tutte le fasi del processo di produzione di articoli in gomma. Oltre a vari tipi di stampi e blocchi a canali freddi, i visitatori hanno potuto assistere, nel relativo

reparto Desma, all'assemblaggio e alla produzione di canali freddi e stampi di grandi dimensioni. Grande successo ha riscosso anche la sessione dedicata ai workshop, diventata una costante della triennale manifestazione del costruttore tedesco e arrivata quest’anno alla quinta edizione. Organizzata per la prima volta nella Open House del 2008, ha incontrato subito il favore dei visitatori per l’attualità e il livello tecnologico degli argomenti trattati e perché rappresenta per i visitatori un’occasione per approfondire conoscenze su nuove tecnologie e ricevere utili suggerimenti su come risolvere i problemi di oggi e fronteggiare le sfide di domani. La giornata è stata completata da un breve programma di intrattenimento sociale con banchetto serale allietato da musica dal vivo. I TEMI DEI 5 WORKSHOP Il primo workshop ha trattato l’argomento delle nuove tecnologie realizzate per rendere la ‘trasformazione’ una realtà in vari settori industriali innescata da vari fattori, come la e-mobility – la mobilità dei veicoli

che sfrutta l’elettricità come fonte principale di energia; la decarbonizzazione della produzione dell’elettricità; la produzione di energia alternativa e distribuzione decentralizzata dell’energia, come anche il rinnovamento delle infrastrutture connesse. Come migliorare in modo sostenibile l’efficienza energetica e rendere i macchinari adatti al futuro è stato il tema svolto dal secondo workshop. L’industria degli elastomeri è un settore ad alta intensità energetica, e quindi guardare avanti aiuta sempre, ma guardare indietro molte volte offre maggiori potenzialità. In tempi economicamente difficili come quelli attuali, nei quali i prezzi dell’energia giocano un ruolo molto importante quando si tratta di decidere in tema di investimenti, molto spesso manca il capitale necessario per rinnovare i macchinari esistenti. Il conduttore del workshop illustra dei dati che potrebbero offrire una base importante per il processo decisionale, sia per i macchinari esistenti che per l'acquisto di nuove attrezzature. Il terzo workshop ha focalizzato l’attenzione su un elemento molto importante nel processo della trasformazione della gomma: l’automazione. Con l’acquisizione della

Un momento dell’Open House.

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OPEN HOUSE

La sala dei workshop. Berger Bürstmachinen, l’azienda di Fridingen ha rafforzato in modo decisivo questo settore, al punto che oggi produce anche soluzioni di automazione completamente al suo interno, tranne i robot industriali, che vengono acquistati. Nel workshop sono state presentate diverse soluzioni di automazione, e alcune di queste sono state anche esposte. Il quarto workshop ha trattato il tema della connessione in rete delle macchine e della possibilità di ricevere assistenza da remoto. Nel quinto si è parlato di opportunità di collaborazione per lo sviluppo di progetti. A causa dei cambiamenti tecnologici che si sono verificati in molti settori industriali, negli ultimi anni sono apparsi sui mercati articoli completamente nuovi o con requisiti per i quali non esistono ancora metodi di produzione consolidati. Molto spesso sono gli utenti finali che, descrivendo con precisione i requisiti richiesti negli articoli, collaborano nella definizione delle eventuali necessarie modifiche progettuali riducendo notevolmente, in questo modo, i tempi di sviluppo dei processi. Desma è considerata il partner ideale in questo tipo

di collaborazione per la sua competenza nei processi produttivi e per la sua tecnologia di alto livello nella produzione e nell’applicazione degli stampi. LE CELLE DI PRODUZIONE Nell’automatismo di una pressa per lo stampaggio di articoli in gomma svolge un ruolo importante tutta una serie di funzioni accessorie che con il loro automatismo integrano la funzionalità dell’impianto di stampaggio. Sono le celle di produzione, il cui utilizzo oltre a elevare la produttività di una pressa, ne migliora anche la qualità della produzione. Grande interesse hanno suscitato due celle completamente automatizzate, con pre- e post-lavorazione di articoli complessi, compresa la marcatura della tracciabilità integrata. I visitatori hanno avuto la possibilità di vedere da vicino e chiedere spiegazioni sulla realizzazione della spazzolatrice delle impronte dello stampo, integrata nelle macchine all’inizio dell’anno. L’esibizione di queste celle ha dato prova della competenza della divisione Desma Automation nel settore.

UN NAVIGATORE PER DETERMINARE L’IMPRONTA DI CARBONIO Altro punto forte della manifestazione è stato il PCF Navigator Ecos (Product Carbon Footprint) ampliato. Un prezioso strumento che consente di calcolare l’impronta di carbonio di un prodotto durante lo stampaggio per tutta la durata della produzione, fino alla fine del processo. Si tratta di una versione migliorata del modello presentato al DKT 2022 e al K 2022 con la quale è possibile mappare l'intero processo di stampaggio nella pressa a iniezione, fino ai processi a monte o a valle, e avere chiare indicazioni su come valutare e progettare la produzione di articoli con la migliore tecnologia di produzione possibile in termini di emissioni. È stata rivista, inoltre, l'interfaccia utente per consentire l'utilizzo del navigatore su dispositivi mobili. A questo riguardo, Desma fa sapere che il Navigatore è disponibile gratuitamente previa registrazione su ecos. desma.biz. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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DALLE AZIENDE

di Daniela Garbillo

REP+RPM: l’unione fa la forza Le due aziende, che si sono unite a maggio 2022, hanno organizzato un'Open House presso la sede di Paderno Franciacorta per mostrare ai clienti le caratteristiche innovative della vasta gamma di presse orizzontali e verticali e fornire loro tutte le informazioni e i vantaggi derivanti dall’offerta congiunta.

D

ell’unione tra la francese REP e l’italiana RPM abbiamo già parlato diverse volte in queste pagine. Il primo articolo, in cui annunciavamo l’acquisizione di RPM da parte di REP risale al numero 702 (ottobre 2022, pagina 90). Poi abbiamo ripercorso i primi 100 anni

di storia della REP nel numero 709 (giugno 2023, pagina 16). Le due aziende si sono quindi presentate per la prima volta al Plast di settembre con uno stand unico (a pagina 18 del numero 712 di ottobre trovate il loro commento sulla fiera). Ora che la collaborazione tra le due

aziende è pienamente operativa, il 10 e 11 novembre è stata organizzata una Open House della durata di un giorno e mezzo alla quale hanno invitato i clienti per mostrare loro le ultime novità relative all’offerta di presse, che include macchine sia orizzontali che verticali.

Un momento della presentazione del 10 novembre.

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OPEN HOUSE

di RPM). All’evento era presente anche il fondatore di RPM Gianfranco Inverardi e il nuovo Ceo di REP International, Hervé Revel, che dal 1 ottobre ha raccolto il testimone da Bruno Tabar.

La risposta da parte dei clienti è stata molto positiva, con una cinquantina di presenze registrate nel corso delle due giornate, durante le quali si sono alter-

nate le presentazioni di Benjamin Paganelli (Chief operating officer di REP), Guillaume Beaurin (Sales manager di REP) e Marco Inverardi (Chief operating officer

7/18

Presenza mondiale - servizio locale

SERVIZI

Da sinistra Benjamin Paganelli, Guillaume Beaurin, Hervé Revel, Marco Inverardi e Gianfranco Inverardi.

OLTRE 100 ANNI DI INNOVAZIONE Le presentazioni hanno innanzitutto fornito un po’ di numeri significativi. REP è oggi presente in 77 Paesi e tutti e 5 i continenti, per un totale complessivo di 12.000 presse installate nel mondo (di cui 1.000 in Italia). Il fatturato è realizzato per il 51% nell'Unione Europea (con in testa la Germania, seguita da Francia, Italia e Spagna), per il 23% in America, per il 21% in Asia e il restante 5% in Africa e Medio Oriente. Per quanto riguarda il settore di attività, l'automotive rappresenta il 45% del totale, il medicale il 21%, l'energia il 15%, i trasporti il 10% e il restante 9% riguarda altre industrie. Il gruppo REP si avvale di un team di 15 ingegneri che progettano e producono in base alle esigenze dei clienti: il 70% delle presse prodotte, infatti, è personalizzato.

8 sedi del gruppo REP La suddivisione delle sedi del gruppo REP nel mondo.

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DALLE AZIENDE

OPEN HOUSE

Un occhio di riguardo è riservato anche al servizio post vendita: sono 25 i centri internazionali di assistenza tecnica, con 50 tecnici, che garantiscono il supporto quotidiano ai clienti. Il 95% dei pezzi viene spedito entro i tempi previsti, di cui l'85% il giorno stesso dell'ordine (per ordini trasmessi entro le 10 del mattino).

Un gruppo di clienti di fronte alla G10, ultima generazione delle presse verticali di REP.

UN’ALLEANZA VINCENTE Dopo l’acquisizione avvenuta a maggio 2022, sono state conservate le due entità REP Italiana e RPM, con presenza commerciale e post vendita in tutta Italia. Il marchio RPM, in particolare, viene conservato nel nostro Paese, dove è conosciutissimo, grazie a una presenza ventennale e una base installata di 350 presse (con i modelli di punta rappresentati dalla gamma Ecotronic Short e Smartwire). All’estero invece, le stesse presse prodotte presso la sede di Paderno Franciacorta, vengono vendute con marchio REP, per beneficiare della maggiore notorietà dell’azienda francese. REP si avvantaggia così della competenza di un leader tecnologico nelle presse orizzontali e RPM della rete internazionale REP. u

L’evoluzione della gamma di presse RPM dal 2003 a oggi.

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NEWS

TACCUINO

Nuova tappa del progetto “L’Arte ImPressa” di IMG

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al 10 novembre al 2 dicembre scorso la IMG si è trasformata ancora una volta in galleria d’arte: dopo il successo della mostra di Stefano Bombardieri di aprile, con centinaia di visitatori, l’azienda questa volta ha deciso di ospitare un artista bergamasco per celebrare l’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura. Si tratta di Dario Tironi, le cui opere interamente realizzate con pezzi di scarto di qualunque genere – accessori, apparecchi tecnologici, giocattoli, elettrodomestici, soprammobili, gadget e prodotti di massa – vogliono far riflettere sul malsano ciclo di rinnovamento e rimozione delle cose tipico della società contemporanea. In questo panorama di cambiamento compulsivo, l’arte rivoluziona il senso del “rifiuto” e si insinua tra le pieghe di una coscienza collettiva per provare a ricucire i tessuti del corpo sociale. Nelle 13 opere posizionate dentro e fuori lo stabilimento, i rifiuti sono memorie recuperate, echi di un passato recente, tasti che aprono i cassetti dei ricordi, dove pezzi di bambole, giocattoli, dispositivi elettronici e vecchi utensili, toccano le corde malinconiche di chi le osserva. Come per Bombardieri, un’opera – RELICS,

2023 – è stata posizionata a Palazzo Bocca, sede del municipio caprianese. Le installazioni sono state così a disposizione di tutti – dipendenti, fornitori, clienti e visitatori esterni – in magazzino, nei capannoni di produzione, nei normali ambienti di lavoro e tra gli utensili di uso quotidiano, come se ne entrassero a far parte. L’iniziativa costituisce una nuova tappa del più ampio progetto “L’Arte ImPressa: che bello lavorare!”, con cui IMG desidera concretizzare la sua visione di welfare: l’arte, nelle sue molteplici forme, diventa strumento di benessere, fonte di energia vitale e di crescita personale. L’idea di portare l’arte e la bellezza in azienda è da tempo presente in IMG, dove sono già esposte stabilmente diverse opere di vari artisti. “Amo personalmente l’arte, ma ritengo sia uno strumento potentissimo di sensibilizzazione, in grado di risvegliare i sensi, le coscienze e quindi una necessaria riflessione comune – spiega l’AD di IMG Barbara Ulcelli -. Questo percorso artistico, forse non comune in un ambito industriale, rientra nella nostra visione di sostenibilità: un impegno che prevede azioni rivolte alla mitigazione dell’impatto ecologico,

L’opera “Untitled, 2023: acciaio, materiali vari, vernice, cm 178x45x55.

per il quale IMG è in prima linea, ma anche una profonda sensibilità nei confronti del benessere sociale, dai dipendenti fino alla comunità in cui l’azienda è inserita”. L’arte, ricorda anche Ulcelli, non è decorazione, ma stimolo e provocazione. Le opere di Tironi a prima vista colpiscono per la loro estetica, ma dopo poco diventano quasi “disturbanti”. Molti tra gli oggetti abilmente assemblati sono spazzatura tecnologica, plastiche, gadget di cui oggi siamo letteralmente invasi. L’assuefazione alla tecnologia, così come a tanti diversi oggetti d’uso compulsivo, sono un tema fondante per l’artista. “Siamo sovraesposti a oggetti che accumuliamo e gettiamo via, abbiamo perso il contatto con l’autenticità – ha spiegato Dario Tironi -. È la prima volta che espongo in uno stabilimento industriale e credo esprima perfettamente quello che penso dell’arte, ovvero che vada vissuta al di fuori degli spazi deputati alla sua fruizione istituzionale”. u

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NEWS

ETRMA approva il voto del Parlamento Europeo sui limiti di abrasione degli pneumatici

L

’industria europea degli pneumatici saluta con favore il voto alla Plenaria del Parlamento Europeo e i progressi compiuti nello stabilire limiti ponderati di abrasione degli pneumatici sotto l’egida di Euro 7. “L’Associazione europea dei produttori di pneumatici e dei manufatti in gomma (ETRMA) è già impegnata a definire limiti di abrasione degli pneumatici che sono globali e basati su un metodo di prova affidabile e riproducibile”, ha affermato in una nota Adam McCarthy, segretario generale dell’ETRMA. La posizione adottata dal Parlamento europeo migliora quella della Commissione europea estendendo il campo di applicazione dei limiti di abrasione a tutti gli pneumatici e non solo a quelli montati Veicoli Euro 7. Inoltre collega direttamente Euro 7 al lavoro che viene svolto nel mondo UNECE Forum per l’Armonizzazione delle Regolamentazioni sui Veicoli (WP. 29), che fisserà norme globali riguardanti un metodo di prova e i limiti per l’abrasione degli pneumatici. La posizione del Parlamento fissa gli obiettivi per questo lavoro che l’industria degli pneumatici è impegnata a raggiungere contribuendo attivamente al lavoro della Task

Foto di Tim da Pixabay. Force sull’abrasione degli pneumatici delle Nazioni Unite. “Euro 7 regolerà per la prima volta l’abrasione degli pneumatici, ponendo una pietra miliare nella mobilità ecologica” ha concluso McCarthy. La resistenza all’abrasione degli pneumatici si aggiungerà all’elenco delle caratteristiche prestazionali degli pneumatici già regolamentate, che sono: resistenza al rotolamento, aderenza sul bagnato e rumore durante l’uso. u

Mercato wire and cable: aumento del 5,4% annuo fino al 2028

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a società irlandese di ricerche di mercato Expert Market Research ha effettuato una ricerca ad ampio raggio nel settore dei cavi elettrici nella quale ha preso in considerazione prezzi, tendenze, quote e dimensioni dei mercati: tutta una serie di fattori inquadrati nei vari segmenti di impiego dei manufatti come voltaggio, materiale utilizzato, installazione, utilizzo finale. Il mercato globale del wire and cable ha raggiunto un valore di 165,35 miliardi di dollari nel 2020, e le previsioni sono per un aumento di questo valore a un tasso medio annuo composto di crescita (CAGR, Compounded Average Growth Rate) del 5,4% nel periodo 2023-2028. Ciò significa che in questo periodo aumenterà la domanda dei cavi elettrici e, in parallelo, crescerà anche la domanda dei materiali di rivestimento di questi manufatti che sono, essenzial60

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

mente, polimeri termoplastici e gomma. Tra i principali fattori trainanti del mercato figurano il rapido sviluppo di alcuni settori, come quello industriale, commerciale e residenziale, e la crescente urbanizzazione in tutto il mondo. I governi di numerosi paesi stanno investendo nello sviluppo di reti elettriche intelligenti, che comporteranno l’impiego di più computer per gestire controlli e sistemi di automazione in un regime di flusso bidirezionale di

Foto di Hammad Khan da iStock.

elettricità e dati. A favore di uno sviluppo rapido delle reti elettriche intelligenti gioca anche la considerazione che queste reti permettono di generare energia rinnovabile e, al tempo stesso, di ridurre le emissioni di carbonio. Affinché questo complesso sistema funzioni, aumenterà – è la conclusione di Expert Market Research – il numero delle connessioni. Di qui la previsione di una crescita della domanda di cavi elettrici e del conseguente valore del relativo mercato. u


TACCUINO

Versalis completa l’acquisizione di Novamont

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al 18 ottobre Versalis detiene l’intero pacchetto azionario di Novamont, di cui già possedeva il 36%. L’operazione, annunciata il 28 aprile scorso e autorizzata dalle autorità competenti, si è conclusa con l’acquisizione del 64% del pacchetto azionario di Novamont da Mater-Bi, società controllata da Investitori Associati II e NB Renaissance. Novamont, di cui Amministratore delegato rimane Catia Bastioli (nella foto insieme all’Amministratore delegato di Versalis Adriano Alfani), è una società benefit, leader mondiale nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di biochemical e bioprodotti attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura ed è certificata B Corporation. Novamont ha 650 dipendenti, sede a Novara e stabilimenti produttivi a Terni, Bottrighe (RO) e Patrica (FR) e laboratori di ricerca a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (CE), oltre al sito Matrìca a Porto Torres (SS) in joint venture paritetica con Versalis, e a una società con Coldiretti per lo sviluppo e la distribuzione di soluzioni per l’agricoltura. Detiene circa 1.500 tra brevetti e domande di brevetto, è attiva all’estero con sedi in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti e ha una rete di distributori in oltre 40 Paesi in tutto il mondo. A seguito dell’acquisizione di una società norve-

gese leader a livello mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di applicazioni biodegradabili e compostabili certificate ha anche uno stabilimento produttivo in Estonia. u


NEWS

Cresce il mercato dei polimeri di lattice sintetico

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Foto di André Zivic da Pixabay.

econdo un recente studio di mercato di Research and Markets il mercato globale dei lattici (polimeri) sintetici ha raggiunto un fatturato di 31,8 miliardi di dollari nel 2022 e si prevede che raggiungerà i 39,2 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 3,4% nel periodo dal 2023 al 2028. Il lattice sintetico è un composto di sintesi costituito da una dispersione acquosa di polimeri, tipicamente di origine fossile. Presenta proprietà di alta tenacità, flessibilità e resistenza all’acqua. I poli-

meri derivati dallo stirene e dal butadiene sono polimerizzati in emulsione con catalisi tipicamente radicalica. I lattici sintetici trovano applicazioni in vari settori, tra cui vernici, rivestimenti di carta e tessuto, apparecchiature mediche e guarnizioni. La crescita di questo mercato è dovuta a diversi fattori. Uno dei principali è il traino proveniente dal settore delle costruzioni. Il crescente numero di attività di edilizia commerciale e residenziale ha portato a una maggiore domanda di rivestimenti e vernici, che, a sua volta, con-

tribuisce alla crescita del mercato. Il lattice sintetico viene utilizzato come agente legante e impermeabilizzante con il cemento, fornendo impermeabilità all’acqua, adesione ai substrati ed eccellente resistenza chimica. È adatto sia per applicazioni interne che esterne, ed è ampiamente adottato nel settore edile. Inoltre, il lattice sintetico, in emulsione acquosa, viene utilizzato per rivestire substrati metallici per aiutarne la prevenzione della corrosione. Oltre alla durata migliora anche la resistenza ai graffi e alle rigature delle superfici metalliche. Il settore sanitario fa uso di lattice sintetico anche per produrre guanti chirurgici, cateteri, elettrodi, stetoscopi, bende elastiche e bende a base di lattice. Il mercato è ulteriormente trainato dall’introduzione di bioadesivi compatibili con il lattice e conformi agli standard ambientali. Si prevede che l’aumento delle attività di ricerca e sviluppo (R&S) stimolerà ulteriormente la crescita del mercato. Tra gli attori principali del settore troviamo Alberdingk Boley, Apcotex Industries Limited, gruppo Arkema, Gruppo Arlanxeo, Asahi Kasei Corporation, Basf SE, 3M Company, Celanese Corporation, Dow Chemical Company, LG Chem, Lubrizol (Berkshire Hathaway), Synthomer, Trinseo e Wacker Chemie. u

Pneumatici di ricambio ancora col vento a sfavore

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’Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Articoli in gomma (Etrma) ha pubblicato i dati delle vendite degli pneumatici di ricambio per autovetture, autocarri e autobus, macchine agricole e moto e scooter effettuate in Europa dai suoi membri nel terzo trimestre 2023. Tutti i segmenti presentano il segno meno, confermando la tendenza negativa del mercato. Il comparto auto, che comprende autovetture, SUV e veicoli commerciali leggeri, ha chiuso il trimestre con un calo delle vendite del 6% rispetto al terzo trimestre del 2022, con 54,291 milioni di unità vendute contro 58,037 62

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023


TACCUINO

milioni. In questo comparto, il segmento delle gomme estive per auto è aumentato dell’1% e quello delle all Seasons del 14%; quello delle invernali, invece, è calato del 14%. Il segmento degli pneumatici per autocarri e autobus ha avuto una flessione del 7%, con 3,039 milioni di gomme vendute contro 3,254 milioni del terzo trimestre 2022; quello delle gomme per i veicoli agricoli è sceso del 21%, con la vendita di 154 mila pezzi a fronte di 194 mila; quello per moto e scooter ha registrato un decremento del 20%, con 1,640 milioni di pneumatici venduti contro 2,055 milioni. Secondo l’associazione europea, il calo del mercato del ricambio risultante

dalle vendite dei suoi membri probabilmente è dovuto, oltre che all’insicurezza economica globale, a una perdita di quote sottratte da produttori di pneumatici che non sono membri dell’Etrma. Adam McCarthy, Secretary General dell’associazione, ha dichiarato che la tendenza negativa del mercato è l’effetto di una complessa interazione di molteplici fattori, quali i continui aumenti del costo delle materie prime, dell’energia, della logistica e del lavoro. È appunto questo panorama inflazionistico che ha portato a una diminuzione significativa della domanda. E questo, probabilmente, provocherà una riduzione delle scorte. u

Engel tra l’1% delle aziende più sostenibili al mondo Gestione della Sostenibilità in Engel, sottolinea con orgoglio che la società austriaca ha migliorato considerevolmente le iniziative volte alla protezione del clima, tanto da essere oggi uno dei leader in questo campo per gli obiettivi di riduzione dei gas serra scelti con criteri scientifici e per le numerose campagne di protezione del clima effettuate. Proprio l’estate scorsa Engel ha annunciato il suo impegno a favore della Science-based Target Initiative (SBTI), il che dimostra l’assoluta trasparenza degli sforzi che la società compie verso la realizzazione di una attività sostenibile. u

E

coVadis, una delle più importanti piattaforme internazionali di valutazione della sostenibilità aziendale, ha riconosciuto ad Engel nell’autunno di quest’anno lo status Platinum nella sua elaborazione della classifica delle aziende sotto il profilo della ecosostenibilità. Per la società di Schwertberg, Austria, si tratta di una conferma della sua leadership a livello globale nel campo delle iniziative messe in atto a favore dell’ambiente e del clima. Stefan Engleder, CEO del Gruppo En-

gel, ha espresso tutta la sua soddisfazione per questo riconoscimento, che premia l’azienda per il suo impegno verso la sostenibilità anche in tempi difficili e la colloca ancora una volta al top delle società più sostenibili al mondo. Nell’elaborazione delle sue classifiche di sostenibilità, EcoVadis valuta dati provenienti da oltre 90.000 aziende, esaminate lungo tutta la catena della loro attività globale negli ambiti ambientale, sociale e etico. Alexander Hell, Responsabile della L’INDUSTRIA DELLA GOMMA DICEMBRE 2023

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GLI INSERZIONISTI

Gli inserzionisti di questo numero BIESSE BROKER

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GAMMA STAMPI

21

PEZZATO

III COP

CALDIC

39

IMCD ITALIA SPA

43

PRESMA

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CDG

3

IMG SRL

REP ITALIANA

5

COATING TECHNOLOGY

1

INTERSEALS

17

S.I.G.E.A.

11

DER-GOM

13

LTE

64

SYNTHOS SCHKOPAU GMBH

15

DP GOMMA SRL

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O.C.S. SRL

25

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