l'Orafo Italiano 12 2016

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Close Up

The new year in 12 precious steps

The golden side of Hermès

Heritage Le Carose

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Costruire una filiera responsabile oro e platinoidi per diamanti, al consumatore dalla miniera

ANNO LXX - NUMERO 12 - DICEMBRE 2016 direttore editoriale

Building a responsible diamond, gold and platinum metals supply chain from mine to customer Il Responsible Jewellery Council (RJC) è un’organizzazione internazionale no-profit, costituita nel 2005 da un gruppo di 14 dell’intero comparto organizzazioni rappresentative dei dia manti e dell’oreficeria. Il RJC è retto da un Consiglio Direttivo e coadiuvato da varie Commissioni per ogni settore d’inte La gestione è affidata ad un team con sede resse. dell’attivitĂ Canada e Regno Unito. Il RJC accoglie membri ap- in Australia, partenenti a qualsiasi settore della filiera dell’oreficeria e della gioielleria, di ogni dimensione, comprese le associazioni di categoria. Missione: “Ci sforziamo di essere l’organizza zione riconosciuta per certificazioni e standard al servizio dell’integritĂ della filiera e della sostenibilitĂ nel settore glo orologeriaâ€?. Council piĂš di 700 bale di gioielleria e Il raggruppa Associati e piĂš di 450 Membri Certificati. La lista è disponibile presso www.responsiblejewellery.com/members/certiďŹ ed-members/

direttore responsabile

Jewellery Council (RJC) is an International The Responsible in 2005 by a group of not-for-proďŹ t organisation established from across-section of the diamond and gold 14 organisations jewellery business. The RJC is governed by a Board of Direc- tors, supported by a number of Committees and administered by a Management Team located in the United Kingdom, Ca- nada and India. The RJC welcomes new Members from all parts of the jewellery supply chain, including trade associa tions. Mission: “We strive to be the recognized standards and certiďŹ cation organization for supply chain integrity and su- stainability in the global ďŹ ne jewellery and watch industry“. more than 700 Members and more than 450 RJC now groups CertiďŹ ed Members globally. The list of RJC Members is available at www.responsiblejewellery.com/members/certiďŹ ed-members/

Ilaria Danieli Andrea Aiello

in redazione

Antonella Garello

collaboratori

Denise Battistin, Rosa Chiesa, Luigi Costantini, Valerio Faccenda, Simona Infantolino, Fiorenza Sarotto, Sonia Sbolzani

progetto e grafica

Cristiano Guenzi

foto

Close up Studios

traduzioni

Promo-Est

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Registrazione Tribunale di Milano N° 1038 del 10/01/1949 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalitĂ redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltĂ di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. – Viale Coni Zugna, 71 – 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. l’Orafo Italiano una rivista edita da:

Responsible Jewellery Council (RJC) ()* "%%( (%$*4 %$ %$4 ? @ E * ""4

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GlobalRoundUp

17 news

Museo del Bijou di Casalmaggiore / Clubhouse Brera / Il Tarì / Polello / Italian Exhibition Group / I Pipottini / Caramella by Adam Bijoux / Ma.Co.F. / I Dogi / Pianegonda

Desires

22 marble mania

Pietra nobile per eccellenza, il marmo è protagonista inatteso di attualissimi gioielli e accessori

Artwork and Photo by Close up Studios

27 So glamour café society!

Orologio Cipolla di Le Carose in bronzo con inserti di smalti e glitter; orologio con movimento Miyota. ■ Cipolla watch by Le Carose in bronze with enamels and glitter inserts; watch with Miyota movement.

Woody Allen e la maison Chanel al cinema con un film che racconta l'America degli anni '30 in abiti e gioielli firmati da Mademoiselle

31 ACROSS THE AGES

31

La gioielleria, come l'arte, ha attraversato le epoche trasformandosi e arricchendosi, combattendo guerre, affrontando crisi e adattandosi al cambiare dei gusti

41 a precious new year

Mese per mese, un singolare calendario propone dodici occasioni per regalare o regalarsi un gioiello, colorando l'anno nuovo e festeggiandolo con scintillanti sorprese

Heritage

69 la force tranquille

69

Da sempre ai vertici del lusso, da sempre in mano alla stessa famiglia, Hermès ha recentemente lanciato la gioielleria, che rispetta l'understatement del brand anche tra oro e gemme preziose

75 il cacciatore di storie

La maison Piaget ha incaricato un esperto di riacquistare e riportare alla casa madre i pezzi più significativi prodotti nel passato e oggi in mano a collezionisti privati e case d'asta

79 sparkling versailles

Ispirata alle sale e ai giardini della storica reggia, la nuova collezione di Dior Joaillerie rievoca il fastoso passato francese del XVIII secolo

Visual

85 like a picasso's portrait

Volti astratti di stile cubista si arricchiscono di preziosi dettagli gioiello, in omaggio a una corrente artistica che amava disorientare lo spettatore

41 l'Orafo 2016

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PURA

Gioie lli in ar ge nt o 925‰


Sommario

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InsideJewellery

93 dal possesso all'esperienza

Il 2016 è stato segnato dall'arresto del segmento Personal Luxury Goods. Uno studio suggerisce alcune possibili strategie per far ripartire il comparto

98 his majesty the ring

Bilancio positivo per l'ultima edizione della fiera aretina Gold/Italy, che fin dall'inizio ha scommesso sul connubio tra gioielleria e moda

100 un gioiello di fiera

79 27

L'Istanbul Jewelry Show ha fatto registrare un deciso aumento di visitatori stranieri, a conferma della propria vocazione internazionale

102 un cocktail nocivo

Da Surat, India, arrivano mix di diamanti naturali e sintetici nelle misure minime (fino a 0,25 ct), difficilissimi da testare e identificare

103 ECCELLENZA ITALIANA

85

Il celebre Opificio delle Pietre Dure di Firenze ospita anche un laboratorio specializzato nel restauro di antiche oreficerie

104 fascino e impegno

Nuove campagne, nuovi ambasciatori, eventi: i brand della gioielleria e dell'orologeria si muovono a 360° nel mondo dei media

106 i 30 anni del simposio

Da sempre il Santa Fe Symposium è un appuntamento fondamentale per chiunque voglia ampliare le proprie conoscenze tecniche

108 english text 111 brands in this issue

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2017

giugno 2017

Centriamo insieme

i mercati strategici!


Global Round Up EVENTI

CASALMAGGIORE,

TRIONFA IL BIJOU Apprezzato dai suoi numerosi visitatori, il Museo del comune lombardo apre le porte a mostre e laboratori dedicati al gioiello fantasia di

Simona Infantolino e Denise Battistin

La storia del bijou a Casalmaggiore è iniziata nell'Ottocento con Giulio Galluzzi, fondatore della Società Federale Orefici, ed è proseguita fino ai giorni nostri grazie all'Associazione Amici del Bijou di Casalmaggiore che ha istituito l'attuale Museo per preservare la memoria storica del gioiello fantasia. Oggi il museo è diventato una vera e propria istituzione che ospita laboratori e mostre come quelle dedicate ai Grandi Bigiottieri Italiani, curate dall'esperta Bianca Cappello. Quest'ultima ha affermato che «essendo storica del gioiello, ho molto apprezzato la volontà del Museo del Bijou di valorizzare il patrimonio artistico, artigianale e culturale italiano attorno al tema della bigiotteria. Insieme siamo anche riusciti a riportare al grande pubblico la Storia della Bigiotteria Italiana edita da Skira». Il Museo ha offerto quindi a numerosi visitatori l'occasione di ammirare le creazioni di grandi artisti come De Liguoro (che è sbarcato anche a NY nel temporary store di Official Made in Italy) e, nei prossimi mesi, presenterà ulteriori mostre su Carlo Zini (terzo appuntamento dei Grandi Bigiottieri Italiani) e Ken Scott. ■ In Casalmaggiore, the history of costume jewellery l'Orafo 2016

began in the 19th century with Giulio Galluzzi, the founder of Società Federale Orefici, and continued up to this day with Associazione Amici del Bijou, which established the Museum to preserve the history of costume jewellery. The museum is now an actual institution that hosts workshops and exhibitions, such as the “Grandi Bigiottieri Italiani” series, dedicated to Italian costume jewellers and curated by Bianca Cappello. The latter confirmed that «as a jewellery historian, I think that the partnership with the Bijou Museum is a major opportunity to emphasise Italy’s artistic, handicraft and cultural heritage in the field of costume jewellery, as well as to present the book Storia della Bigiotteria Italiana (the history of Italian costume jewellery), published by Skira». It was also a unique opportunity for visitors, who could admire the creations of great artists such as De Liguoro (who also opened Official Made in Italy, a temporary pop-up shop in NY) and will get to see more exhibitions on Carlo Zini (the third of the “Grandi Bigiottieri Italiani” series) and Ken Scott in the coming months. 17

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Global Round Up

L’Orafo Italiano approda al Clubhouse Brera di Milano

which business, culture and art professionals can engage in an interdisciplinary dialogue, sharing their ideas and experiences. Clubhouse Brera is part of Copernico, a project that was established to revamp the former buildings and offices with a focus on smartwork, social and digital media, which after the location in Brera is planning to open a new place on Via Tortona, Milan, then in Turin and Rome.

Una nuova esclusiva collaborazione arricchisce la strategia di distribuzione della rivista L’Orafo Italiano arriva nel quartiere di Brera con un importante accordo di distribuzione. Sarà infatti possibile consultare la rivista, gratuitamente, all’interno dei locali del Clubhouse Brera, location prestigiosa nel cuore di Milano adibita a spazio di lavoro, incontri e riunioni, ma anche luogo di numerosi eventi, in cui professionisti del business, della cultura, dell’arte possono confrontarsi in uno scambio interdisciplinare, condividendo idee ed esperienze. Clubhouse Brera fa parte del mondo Copernico, realtà nata per valorizzare ex palazzi e uffici in chiave social, smartwork e digitale, che dopo la location di Brera ha in programma l’apertura di uno spazio in via Tortona, sempre a Milano, poi a Torino e Roma. ■ L’Orafo Italiano got to the Brera district by signing an important distribution agreement. The magazine will be available for free at Clubhouse Brera, a prestigious business centre in the heart of Milan used as a workspace, a place for meetings and conferences, but also a venue for numerous events, in

grandi numeri per il tarì

polello stupisce i dettaglianti

Il Centro Orafo ha festeggiato i suoi vent'anni con 8000 visitatori e uno scintillante Gala

Presentata una nuova strategia di vendita che coinvolge il Lago Maggiore e uno Chef stellato

In occasione dei suoi vent'anni, il Tarì, Centro Orafo di Marcianise, ha celebrato con grandi numeri: circa 8000 visitatori hanno partecipato al Tarì Mondo Prezioso di ottobre e ammirato i tesori di San Gennaro; 2000 ospiti hanno invece festeggiato l'anniversario durante la grande festa conclusiva Twenty Gold Gala. ■ Il Tarì, the Jewellery Centre in Marcianise, celebrated its 20th anniversary with big numbers: some 8000 visitors participated in Tarì Mondo Prezioso in

Tra le novità presentate per i 40 anni di Polello, l'azienda ha deciso di annunciare un nuovo metodo di vendita: una serie di meeting mirati per i dettaglianti. Il primo incontro, sul Lago Maggiore, all'Hotel Regina Palace di Stresa, ha dato la possibilità ai retailer di ammirare la nuova collezione, di fare un'escursione alle isole Borromee e di gustare il menù stellato di Antonino

October and admired the treasures of San Gennaro, while 2000 guests celebrated the anniversary with a closing ceremony, the Twenty Gold Gala.

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Cannavacciuolo. ■ For the 40th anniversary of Polello, the company decided to announce a new marketing approach: a series of targeted meetings for retailers. The first of them, held at Regina Palace Hotel in Stresa, Lake Maggiore, offered retailers the opportunity to admire the new collection, take a trip to the Borromean Islands and enjoy a Michelinstarred menu by Chef Antonino Cannavacciuolo.


nasce italian exhibition group

amen lancia il marchio i pipottini

Rimini Fiera e Fiera di Vicenza festeggiano l'accordo per la nuova società fieristica

Un nuovo brand dal carattere spiritoso e colorato già amato e indossato dalle star sui social network

La recente integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza ha dato vita a IEG, Italian Exhibition Group Spa. La nuova società fieristica diventa così la prima in Italia per numero di manifestazioni organizzate, con 160 tra eventi e congressi, e con l'obiettivo della quotazione in borsa. Per festeggiare l'accordo il pasticcere Roberto Rinaldini ha realizzato Sweet Jewel, una particolare torta con decorazioni color oro e richiami al mondo della gioielleria. Nella foto: Lorenzo Cagnoni (Presidente di

Dalle menti creative che hanno ideato i gioielli del marchio Amen nasce un nuovo brand giovane e divertente: i Pipottini, già amati da personaggi come la cantante Dolcenera che lo indossa in una foto postata sui social. Questi simpatici ciondoli propongono l'immagine di piccole bamboline realizzate con cristalli e perle coltivate o, nella versione “pelosa”, ricoperte di visone. Tutti i Pipottini sono abbinati a collane, realizzate in argento, della lunghezza di 90 cm. ■ The creative minds behind Amen jewellery launched

a new youthful and playful brand: the Pipottini, already a favourite among celebrities such as the singer Dolcenera, who wore one in a picture she posted on social media. These fun charms recreate the image of small dolls made with crystals and with cultivated pearls, and are also available in a “furry” mink version. All Pipottini charms come with 90cm long silver necklaces.

caramella del buon umore Una nuova collezione di gioielli per allontanare gli incubi e attirare bei sogni, spiritualità e messaggi positivi

Rimini Fiera), Roberto Rinaldini e Matteo Marzotto (Presidente di Fiera di Vicenza). ■ The recent merger between Rimini Fiera and Fiera di Vicenza has led to IEG, Italian Exhibition Group Spa. The new trade fair company is now first in Italy in terms of number of organised events – 160, including shows and conferences – and aims to be listed on the stock exchange. To celebrate the agreement, pastry chef Roberto Rinaldini has created Sweet Jewel, a special cake with gold decorations and references to the world of jewellery. Picture: Lorenzo Cagnoni (Rimini Fiera board chairman), Roberto Rinaldi and Matteo Marzotto (Fiera di Vicenza board chairman).

Un significato profondo e positivo è contenuto nei nuovi gioielli Caramella. La collezione Dream si divide in tre linee: Sogna, rappresentata dall'acchiappasogni che secondo le tribù dei nativi americani aveva lo scopo di allontanare gli incubi e di catturare i sogni positivi; Credi che con la croce simboleggia la fede e con i cristalli la spiritualità; infine Ama, rappresentata dalla forma del cuore che racchiude la l'Orafo 2016

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speranza, i sogni e i desideri da realizzare. ■ The new Caramella jewellery has a deep, spiritual meaning. The Dream collection is divided into three lines: Sogna, a dreamcatcher that wards off nightmares and capture positive dreams according to Native American tribes; Credi, with a cross that stands for faith, and crystals for spirituality; and finally Ama, represented by the shape of a heart, a symbol of hope, dreams and desires.


Global Round Up

la fotografia racconta la moda

i dogi, gioielli oversize per la casa

Una mostra che raccoglie non solo abiti couture ma anche l'evoluzione del costume dal 1950 al 2000 La moda italiana vista attraverso la fotografia è protagonista della mostra "Moda. Fotografie dal 1950 al 2000". Grandi immagini di moda ma anche foto “di strada” che raccontano l'evoluzione del gusto italiano saranno esposte fino al 15 gennaio 2017 al Ma.Co.F. - Centro della Fotografia Italiana di Brescia. A destra: foto di Federico Garolla. Roma 1958. Collezione PE Valentino. ■ Italian fashion seen through photography is the main theme of the exhibition “Moda. Fotografie dal 1950 al 2000”. Iconic fashion images, but also

Anche la casa può trasformarsi in un luogo prezioso grazie a I Dogi Group, azienda veneziana specializzata nella realizzazione di lampadari oversize in vetro impreziositi da foglie d'oro o argento puro. Creazioni che diventano veri e propri gioielli per la casa realizzati su misura, in collaborazione con architetti e interior designer. ■ Even your home can turn into a precious place with I Dogi Group, a Venice-based company specialising in the creation of oversize glass chandeliers embellished with gold and silver leaves. These

“street” shots describing the evolution of Italian style will be exhibited at Ma.Co.F. Centro della Fotografia Italiana, Brescia, until January 15, 2017. Below: photo by Federico Garolla. Rome 1958. Valentino SS Collection.

pianegonda punta sulla vendita online

del gioielliere di interagire direttamente con le proprie clienti: «Ogni gioiello è disegnato per una donna particolare – afferma Pianegonda – e io mi focalizzo su di essa, sulla sua personalità». ■ A celebrity favourite, jewellery designer Franco Pianegonda decided that his collections would only be available for sale online. The designer, who became popular at the beginning of the 2000s for his innovative style and successfully introduced silver as a leading material in the jewellery industry, will sell his creations on the website Francopianegonda.net. By choosing the Internet, he expressed a desire to interact directly with his customers: «Each piece is designed for one woman in particular – says Pianegonda – and I focus on her and her personality».

Una scelta dettata dalla volontà di interagire direttamente con i clienti che avranno così la possibilità di acquistare in rete il gioiello preferito Franco Pianegonda, designer di gioielli apprezzati da molte celebrities, ha deciso di ricorrere esclusivamente alla vendita online per quanto riguarda le sue collezioni. Attraverso il sito Francopianegonda.net verranno così proposte le creazioni e i modelli nati dalla fantasia di questo designer che si è fatto un nome agli inizi degli anni 2000 grazie allo stile innovativo e che ha introdotto con successo l’argento come materiale di punta in gioielleria. La scelta di internet esprime la volontà l'Orafo 2016

unique creations become real home décor gems, created and customised in collaboration with architects and interior designers.

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Desires

flash

TENDENZA

marble

MANIA Pietra nobile per eccellenza, il marmo è protagonista inatteso di attualissimi gioielli e accessori di

Antonella Garello

S

iamo abituati ad associarlo a statue e monumenti destinati allo studio o a un'esposizione museale, ma il marmo è oggi al centro di uno speciale interesse da parte di designer e aziende che, oltre a utilizzarlo per eleganti interni, ne hanno fatto il protagonista inatteso di occhiali, gioielli e orologi, rigorosamente pezzi unici, rendendolo straordinariamente leggero e resistente grazie ad avanzate tecnologie e sfruttandone il candore assoluto o, al contrario, le affascinanti venature. In questa pagina, dall'alto: stanza da bagno di Maison Valentina. Bracciale di Devoti Gioielli, in argento con marmo Portorino e Calacatta; design Sara Devoti. Orologio Carrara, realizzato in marmo di Carrara da Giuliano Mazzuoli; movimento svizzero, disponibile anche in versione cronografo. Occhiali Morà (acronimo di Marmo Ossimorico Resistente Alleggerito) di BBG, frutto di quasi quattro anni di ricerca e di tecniche scultoree combinate con la tecnologia più avanzata in campo microchirurgico e robotico. Anelli di Pietraquadra, in argento con pietra quadrata in marmo Calacatta e pietra tonda in marmo Zebrino delle Alpi Apuane; design Valeria Eva Rossi. ■ Though we are used to it as something to do with statues and monuments to be studied or seen in a museum, marble today is actually the focus of special interest on the part of designers and companies: not just for elegant interiors, but as the unexpected star of glasses, jewels and watches, strictly unique items, made extraordinarily light but strong, thanks to cutting edge technology and getting the best either out of absolute whiteness or, on the contrary, the fascinating veins of the material. On this page, top down: bathroom by Maison Valentina. Bracelet by Devoti Gioielli, in silver with Portorino and Calacatta marble; design by Sara Devoti. Carrara watch, made in Carrara marble by Giuliano Mazzuoli; Swiss movement, also available as chronograph. BBG's Morà (acronym of the Italian initials for Oxymoronic Lightened Strong Marble) glasses, the result of nearly four years of research and sculptural techniques combined with the most advanced microsurgery and robotic technology. Pietraquadra rings in silver with square Calacatta marble stone and round Zebrino marble stone from the Apuan Alps; design by Valeria Eva Rossi. l'Orafo 2016

In questa pagina, dall'alto: stanza da bagno di Maison Valentina, con marmo alle pareti; bracciale di Devoti Gioielli; Orologio di Giuliano Mazzuoli; Occhiali Morà di BBG; Anelli di Pietraquadra.

On this page, top down: bathroom by Maison Valentina, with marble on the walls; bracelet by Devoti Gioielli; watch by Giuliano Mazzuoli; Morà glasses by BBG; Pietraquadra rings.

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dicembre



Since 1946

2017

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Desires flash

CINEMA

SO GLAMOUR

CAFÉ SOCIETY! Woody Allen e la maison Chanel al cinema con un film che racconta l'America degli anni '30 in abiti e gioielli firmati da Mademoiselle di

Simona Infantolino

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Desires

N

flash

ew York e Los Angeles si sfidano a colpi di moda nell'ultimo film di Woody Allen, Café Society. La cinepresa del famoso regista viaggia nel tempo catapultando lo spettatore nell'America degli anni '30, tra star del cinema, imprenditori milionari e donne bellissime. Il protagonista Bobby Dorfman, interpretato da Jesse Eisenberg, vola da una costa all'altra intrecciando la propria vita, lavorativa e sentimentale, con quella dell'alta società di L.A. e NY. Sarà proprio nella Grande Mela che Bobby aprirà il suo Café Society, un club notturno dallo spirito frizzante e mondano. Per rappresentare i differenti stili delle due coste americane Allen ha scelto le protagoniste femminili Vonnie (Kristen Stewart) per Los Angeles e Veronica (Blake Lively) per New York. Per la Stewart, già musa di Karl Lagerfeld, la maison Chanel ha realizzato, in una sola settimana, tutti gli outfit; il look di Blake Lively, che ammicca allo stile europeo del tempo, è stato invece interpretato da Carolina Herrera. Sempre di Chanel sono i gioielli indossati nel film da entrambe le attrici. Karl Lagerfeld, che secondo i rumors non riuscirebbe mai a dire

di no a Woody Allen, ha selezionato una serie di gioielli attingendo da diverse collezioni della Maison: non solo la omonima Café Society, ma anche 1932, Les Perles de Chanel e Plume de Chanel. Tutti i gioielli si ispirano agli anni Venti e Trenta: orecchini chandelier, perle, piume e fiocchi decorativi, con uno stile rétro e glamour caratteristico di quell'epoca e sapientemente riletto da Allen nell'intera pellicola. n Woody Allen’s latest film Café Society pits New York against Los Angeles fashion. The famous director travels through time and catapults the audience into 1930’s America, with movie stars, rich entrepreneurs and gorgeous women. The lead character Bobby Dorfman, played by Jesse Eisenberg, flies coast to coast, mixing his


In apertura: bracciale Eventail in oro bianco con diamanti bianchi e neri della collezione Plume de Chanel; spilla Ruban in oro bianco e diamanti. In queste pagine: anello Fontaine in oro bianco e diamanti della collezione 1932; orecchini Symphony in oro bianco e diamanti della collezione Café Society. n Opening page: Eventail white gold cuff with white and black diamonds from the Plume de Chanel collection; Ruban white gold brooch with diamonds. These pages: Fontaine white gold ring with diamonds from the 1932 collection; Symphony white gold earrings with diamonds from the Café Society collection.

professional and love life with LA and NY high society life. And, in the Big Apple, Bobby opens his Café Society, a vibrant, mundane night club. To represent the different styles of America’s two opposite coasts, Allen chose Vonnie (Kristen Stewart) as the female lead for Los Angeles and Veronica (Blake Lively) for New York. Chanel created all the looks for Stewart – who already was Karl Lagerfeld’s muse – in only one week; Blake Lively’s look, harking back to the European style of that time, was designed by Carolina Herrera. The jewellery worn by both actresses are also by Chanel. Karl Lagerfeld, who reportedly can’t say no to Woody Allen, selected a number of jewellery pieces by tapping different Chanel collections: not only the namesake Café Society, but also 1932, Les Perles de Chanel and Plume de Chanel. All jewellery is inspired by the 1920s and 1930s: chandelier earrings, pearls, feathers and decorative bows, evoking the glamorous, vintage style of that period, skillfully reinterpreted by Allen throughout the film.


Desires

flash

Collana Bouton de Camélia in oro bianco e diamanti; a sinistra: orecchini Cascade de Perles in oro bianco con diamanti, perle coltivate dei Mari del Sud e d'acqua dolce della collezione Les Perles de Chanel. n Bouton de Camélia white gold necklace with diamonds; left: Cascade de Perles white gold earrings with diamonds, South Sea and freshwater cultured pearls from the Les Perles de Chanel collection.

A destra: bracciale Voie lactée in oro bianco con diamanti e perle giapponesi coltivate della collezione 1932; al centro: bracciale Plume in oro bianco e diamanti della collezione Plume de Chanel. n Right: Voie lactée white gold bracelet with diamonds and Japanese cultured pearls; at the centre: Plume white gold bracelet with diamonds from the Plume de Chanel collection.

In basso a destra: bracciale Franges Swing in oro bianco con diamanti della collezione 1932. n Below, right: Franges Swing white gold bracelet with diamonds from the 1932 collection.

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dicembre


Desires close up ART & JEWELRY

ACROSS

THE AGES La gioielleria, come l'arte, ha attraversato le epoche trasformandosi e arricchendosi, combattendo guerre, affrontando crisi e adattandosi al cambiare dei gusti

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dicembre

AVANGUARDIE

BELLE ÉPOQUE

BAROCCO l'Orafo 2016

PRIMO IMPERO

Simona Infantolino

RINASCIMENTO

MEDIOEVO

EPOCA CLASSICA

di


Desires

close up

Dettaglio di un affresco romano, ritrovato tra gli scavi di Pompei, raffigurante presumibilmente la poetessa Saffo. n Detail of a Roman fresco, unearthed among the ruins of Pompeii, probably representing poetess Sappho.

I cerchi d'oro tra le rovine di Pompei Attingendo inizialmente dal mondo ellenico dei due secoli precedenti, la gioielleria di epoca romana ha sviluppato nel corso del tempo un proprio personale gusto. Dalle testimonianze del I secolo a.C. rinvenute a Pompei si intuisce che gli ornamenti romani erano caratterizzati da linee semplici, dalla scelta di gemme colorate come smeraldo, zaffiro e ambra, ma soprattutto dalla predilezione per l'oro. Il cerchio era la forma

più utilizzata, dagli orecchini alle collane snodate realizzate con elementi circolari incatenati tra loro. ■ Initially drawing on the Hellenic world of the previous two centuries, Roman jewellery developed its own style over time. Dating to the first century BC, the findings unearthed in Pompeii show that Roman ornaments featured clean, simple lines, coloured gemstones like emerald, sapphire and amber, but especially a preference for gold. The most widely used shape was the circle, used for earrings as well as articulated necklaces, with circles elements chained to each other. l'Orafo 2016

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dicembre

A sinistra: orecchini Van Cleef & Arpels in oro della collezione Perlée; in alto: orecchini di Mattioli in oro rosa e diamanti brown della collezione Celebrations. n Left: Van Cleef & Arpels gold earrings from the Perlée collection; above: Mattioli rose gold earrings with brown diamonds from the Celebrations collection.


Collana di Marco Bicego in oro inciso a mano a bulino e lapis della collezione Lunaria Lapis. n Marco Bicego burin hand engraved necklace in gold and lapis from the Lunaria Lapis collection.

Dettaglio del mosaico bizantino della Basilica di San Vitale a Ravenna raffigurante l'Imperatrice Teodora. n Detail of Byzantine mosaic in the Basilica of San Vitale in Ravenna representing the Empress Theodora.

In basso: orecchini Amulette de Cartier in oro con lapislazzuli e diamanti, foto di Vincent De La Faille © Cartier. n Below: Amulette de Cartier gold earrings with lapis and diamonds, photo by Vincent De La Faille © Cartier.

il fasto del medioevo neI mosaici bizantini Per ammirare la bellezza dei gioielli del Medioevo basta recarsi a Ravenna e volgere lo sguardo verso i mosaici della chiesa di San Vitale raffiguranti l’imperatore Giustiniano I e la moglie Teodora. I due sovrani bizantini indossano elaborate corone, grandi spille, lunghi orecchini, impreziositi da perle, zaffiri e smeraldi, segno che la passione per le gemme di colore era sopravvissuta al crollo dell’impero romano. Oltre che con le gemme, il colore veniva aggiunto anche utilizzando la tecnica del cloisonné, una forma di smaltatura. ■ To admire the beauty of Medieval jewellery, just go to Ravenna and look at the mosaics in the church of San Vitale, depicting Emperor Justinian I and his wife Theodora. The two Byzantine sovereigns were depicted wearing elaborate crowns, large brooches and long earrings embellished with pearls, sapphires and emeralds, a sign that a passion for coloured gemstones survived the collapse of the Roman Empire. In addition to gems, the cloisonné technique was also used to add a touch of colour, decorating jewellery with small enamel details.

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dorato rinascimento Se c'è un periodo che può definirsi di splendore, è sicuramente il Rinascimento italiano: le arti figurative in particolar modo vivono un periodo di innovazione grazie ad artisti geniali come Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Raffaello e Tiziano, per citarne solo alcuni. I ritratti dell'epoca mostrano come sia uomini sia donne indossassero una grande varietà di gioielli: soprattutto oro e perle che, oltre ai monili, decoravano anche abiti e cappelli. ■ If ever there was a period of splendour, this is definitely the Italian Renaissance. The visual arts, in particular, were experiencing a time of innovation with brilliant artists such as Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Raffaello and Tiziano, just to mention a few. The portraits of the time showed that both men and women wore jewellery in every possible way – especially gold and pearls, which decorated jewellery pieces as well as clothes and hats.

Dall'alto: Venere di Urbino, dipinto di Tiziano del 1538; bracciale Buccellati in oro giallo e bianco con zaffiri, tsavoriti e diamanti fancy gialli della collezione Opera; bracciale rigido SOS Alliance di Shamballa in oro con diamanti. n From top: Venere di Urbino, Tiziano's 1538 painting; Buccellati cuff in yellow and white gold with sapphires, tsavorite and fancy yellow diamond from the Opera collection; gold Shamballa SOS Alliance bangle with diamonds.

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Orecchini Miluna in oro bianco, diamanti e perle a goccia. n Miluna white gold earrings with diamonds and drop shaped pearls.

Lusso e perle, l'ostentazione del periodo barocco Il termine barocco è da sempre sinonimo di ostentazione e fasto. Il lusso divenne infatti in questo periodo un aspetto fondamentale e caratterizzante dell'epoca. Il gioiello rappresentava un mezzo per mostrare la propria ricchezza attraverso l'utilizzo di coloratissime gemme importate grazie allo sviluppo dei commerci navali, l'impiego di smalti (Jean Toutin di Chateaudun divenne uno dei più famosi smaltatori dell'epoca, noto anche per la smaltatura degli orologi) e la diffusione di grandi spille decorative. La perla rivestiva però, tra tutti gli ornamenti, un ruolo di primo piano, e veniva utilizzata sia nel classico ruolo di collana o orecchino sia nella rivisitata versione di accessorio per

Orecchini Bliss con diamanti taglio brillante e perle della collezione Mademoiselle. n Bliss earrings with brilliantcut diamonds and pearls from the Mademoiselle collection.

capelli e ornamento per gli abiti. Spesso le donne, per accentuare il fasto del proprio abbigliamento e ottenere un maggiore impatto visivo, utilizzavano anche le perle finte, indossandone in grandi quantità. ■ The word “baroque” has always stood for glitz and pomp. Luxury became a key, defining aspect of that time. Jewellery was worn to show off wealth, using colourful gemstones, imported with the development of the shipping trade, enamel (Chateaudun’s Jean Toutin became one of the most famous enamellers of the time, also known for his enamelled clocks) and large decorative brooches. Among all ornaments, in any case, pearls had a prominent role and they were used for traditional necklaces or earrings, as well as to decorate headdresses and clothes. To emphasise their pompous gowns and achieve an even more striking visual impact, women often wore even fake pearls by the shedload. l'Orafo 2016

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Ragazza col turbante o Ragazza con l'orecchino di perla, dipinto di Jan Vermeer del 1665-1666 ca. n Girl with turban or Girl with a Pearl Earring, Jan Vermeer's 1665-1666 ca. painting.


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close up Dipinto di Andrea Appiani raffigurante l'Imperatrice Giuseppina Bonaparte. n Andrea Appiani's portrait of the Empress Josephine Bonaparte.

I gioielli neoclassici guardano al passato Napoleone e Giuseppina sono sicuramente tra i più noti protagonisti del Neoclassicismo. Durante il loro Impero, grazie alle campagne in Italia e in Egitto, l'arte e la cultura del periodo grecoromano vennero riportate in auge. Considerato l'amore per il lusso dei due sovrani, notevole importanza venne data ai gioielli che, prendendo spunto dalle linee classiche, assunsero particolari caratteristiche tipiche di quello che verrà definito Stile Impero. Gli ornamenti erano sobri ed eleganti e, grazie a gemme colorate e diamanti, spiccavano a contrasto con gli abiti chiari dell'epoca. Simbolo dell'oreficeria del tempo fu sicuramente la parure, che comprendeva di solito una collana, un paio di bracciali, orecchini pendenti, una fibbia e quattro tipi di ornamenti per capelli: un pettinino, una tiara, un diadema e una fascia. Sempre in seguito a una delle sue campagne in Italia, Napoleone si innamorò dei cammei, che vennero immediatamente utilizzati per la realizzazione di ogni sorta di ornamento, a volte anche incorniciati da diamanti o

In alto: collana Merù in oro con perle, quarzi, acquamarina e cammeo inciso a Torre del Greco della collezione I Cammei by Merù; a destra: collana De Simone Fratelli con cammei della collezione Nitrodi. n Above: Merù gold necklace with pearls, quartz, aquamarine and Torre del Greco engraved cameo from the I Cammei by Merù collection; right: De Simone Fratelli necklace with cameos from the Nitrodi collection. l'Orafo 2016

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A destra: pendente Nanis in oro con diamanti della collezione Amarcord. n Right: Nanis gold pendant with diamonds from the Amarcord collection.

perle. ■ Napoleon and Josephine are definitely some of the best known protagonists of Neoclassicism. During their empire, Roman and Greek art and culture were revived as a consequence of a number of campaigns in Italy and Egypt. Considering their love of luxury, great importance was given to jewellery; inspired by classic lines, it took on the characteristics of what was later called the Empire style. Ornaments were elegant and understated, featuring colored gemstones and diamonds to stand out against the light-coloured clothing of that time. A symbol of neoclassical jewellery was the parure, a set that usually included a necklace, a couple of bracelets, long earrings, a buckle and four different types of hair ornaments: a hair comb, a tiara, a crown and a headband. Following one of his Italian campaigns, Napoleon fell in love with cameos, which were immediately used to create all sorts of ornament, sometimes framed by diamonds or pearls.

In basso: bracciale Mystérieuse di Chanel Joaillerie in oro bianco e giallo con diamanti, perle, cabochon di cristallo di rocca e lacca nera. n Below: Mystérieuse bracelet by Chanel Joaillerie in white and yellow gold with diamonds, pearls, rock crystal cabochon and black lacquer.

Princesse de Broglie, dipinto di Jean Auguste Dominique Ingres del 1853 raffigurante Joséphine-Éléonore-Marie-Pauline de Galard de Brassac de Béarn. n Princesse de Broglie, Jean Auguste Dominique Ingres' painting of Joséphine-Éléonore-Marie-Pauline de Galard de Brassac de Béarn (1853). l'Orafo 2016

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una Belle Époque d'oro e ghirlande Il XX secolo si è aperto con l'Esposizione Universale di Parigi, un evento che ha richiamato milioni di visitatori da tutto il mondo e da cui si è sviluppato il clima di speranza della Belle Époque. E’ sempre la capitale francese a dettare la moda nella gioielleria, che in questo periodo si distingue per il colore delle gemme e degli smalti e per uno stile sfarzoso, pur senza mai abbandonare le linee eleganti. Tipico di questo decennio è il motivo a ghirlanda, arricchito da foglie d'alloro, nastri e pizzi, che prende spunto dallo stile di Luigi XVI e il cui massimo interprete fu la maison Cartier. La guerra interromperà questa esplosione di lusso e colore, trasformando la gioielleria in un mondo in bianco e nero. ■ The 20th century began with the Universal Exhibition in Paris, an event that attracted millions of visitors from around the world and ushered in the climate of hope of the Belle Époque. The French capital continued to dictate fashion, which in that period featured colourful gems and enamel, as well as a sumptuous style, without sacrificing elegance. A typical symbol of this decade was the garland, decorated with laurel leaves, ribbons and lace, inspired by the style of Louis XVI and beautifully interpreted by Cartier. The war put an end to this explosion of luxury and colour, turning jewellery into a black and white world.

Giuditta I o Giuditta e la testa di Oloferne, dipinto di Gustav Klimt del 1901. n Judith I or Judith and the Head of Holofernes, Gustav Klimt's 1901 painting.

In alto: bracciale Art Déco in oro di Oressence; a sinistra: bracciale Hexagon di Marco Borghesi in oro con diamanti. n Above: Art Déco gold bangle by Oressence; left: Hexagon bracelet by Marco Borghesi in gold with diamonds.

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i gioielli accolgono i bijoux Le guerre che hanno segnato il '900 hanno sicuramente rivoluzionato la vita di tutti i giorni e il mondo della gioielleria non ne è uscito illeso: tuttavia è riuscito a rimettersi in moto grazie soprattutto a grandi nomi come Cartier e Van Cleef & Arpels. Un fenomeno nuovo è la grande diffusione dei bijoux, che hanno gradualmente affiancato la gioielleria. Basti pensare che la stessa Coco

Chanel fu tra le prime ad accogliere questa novità unendo perle finte e vetri alla vera gioielleria. ■ The two wars that scarred the XXth century have certainly revolutionised everyday life and the jewellery industry has not escaped unhurt. However, it managed to bounce back, especially thanks to big names like Cartier and Van Cleef & Arpels. A new phenomenon was the widespread use of costume jewellery, gradually introduced alongside traditional jewellery. Just think that Coco Chanel herself was one of the first to follow this innovative trend, adding fake pearls and glass elements to real jewellery.

A destra: Ritratto di Dora Maar dipinto da Pablo Picasso nel 1937. n Right: Portrait of Dora Maar painted by Pablo Picasso in 1937.

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A sinistra: orecchini Rovian con diamanti e corallo del Mediterraneo della collezione Links; in basso: orecchini Chantecler in oro rosa con diamanti e corallo rosa della collezione Capriful. n Left: Rovian earrings with diamonds and Mediterranean coral from the Links collection; Chantecler rose gold earrings with diamonds and pink coral from the Capriful collection


Bracciali morbidi nei tre colori dell’oro.

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A PRECIOUS

NEW YEAR Mese per mese, un singolare calendario propone dodici occasioni per regalare o regalarsi un gioiello, colorando l'anno nuovo e festeggiandolo con scintillanti sorprese di

Antonella Garello e Close Up Studios

2017

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

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un inizio brillante Saranno orecchini decisamente importanti, in algida versione all white e rivestiti sfarzosamente da una cascata di diamanti purissimi, a rendere indimenticabile e brillante, almeno simbolicamente, l’inizio del nuovo anno. Veri e propri capolavori di gioielleria realizzati da storiche maison della haute joaillerie sapranno regalare momenti di splendore, fugando le inquietudini che invariabilmente accompagnano ogni nuovo inizio.

In questa pagina, da sinistra: orecchini Tide, collezione One of a Kind, realizzati da Faraone in oro bianco e diamanti taglio marquise e taglio brillante. Orecchini della collezione La Vie en Rose in oro bianco e diamanti, Casato.

Nella pagina a lato, da sinistra: orecchini Jasmine di Stefan Hafner in oro bianco e diamanti. Orecchini pendenti a scalare in oro bianco e diamanti dalla collezione Anniversary di Recarlo. Orecchini della collezione Emozioni di Damiani in versione total white, in oro bianco e diamanti.

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a brilliant beginning There will be some outstanding earrings in superb, all-white versions lavishly covered with a cascade of pure diamonds, for a memorable and brilliant new year - at least symbolically. Real jewellery masterpieces crafted by prestigious, long-established fine jewellery maisons will bring moments of amazement, dispelling the anxiety that comes with every new beginning.

Page alongside, from left: Tide earrings, One of a Kind collection, crafted by Faraone in white gold and marquise and brilliant cut diamonds. Earrings from the La Vie en Rose collection in white gold and diamonds, Casato. This page, from left: Jasmine earrings by Stefan Hafner in white gold and diamonds. Long earrings in white gold and diamonds from the Anniversary collection by Recarlo. Earrings from the Emozioni collection by Damiani in total white version, in white gold and diamonds.

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In questa pagina, da sinistra: pendente a forma di cuore della collezione Intreccio di Giovanni Raspini in argento 925. Collana Moving Light di Bliss in oro bianco e diamante mobile. Dalla collezione Spanish Passion di Athena Gioielli, orecchini Deseo realizzati in argento naturale. Nella pagina a lato, da sinistra: collier di Salvini in oro bianco 9 ct con diamante della collezione Golden Cage. Collana Ribbon Love Edition in ottone rodiato, pendente con pavĂŠ di zirconi, di Brosway.

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Page alongside, from the left: hear t-shaped pendant from the Intreccio collection by Giovanni Raspini in sterling silver. Moving Light necklace by Bliss in white gold and moving diamond. From the Spanish Passion collection by Athena Gioielli, Deseo earrings, in natural silver. This page, from the left: Salvini necklace in 9ct white gold with diamond from the Golden Cage collection. Ribbon Love Edition necklace in rhodium plated brass, pendant with zircon pavé, by Brosway.

un cuore per san valentino

a heart for valentine's day

Sarà pure una celebrazione un po’ melensa e inventata a scopi puramente commerciali - come lamentano i detrattori - ma San Valentino resta la Festa degli Innamorati, un’occasione unica per dichiarare o ribadire il proprio amore, che, si sa, continua a far rima con cuore. E per l’occasione il cuore si presenterà in forma di seducente ciondolo, dalle linee semplici che rimandano alla purezza del sentimento.

It may be a corny celebration made up for merely commercial purposes – as detractors criticise – but Valentine’s Day is still the day of lovers, a unique opportunity to declare your love or remind your significant other that you care. And the ultimate symbol of love is still the heart. For this special occasion, it comes in the form of a seductive pendant, with clean lines evoking the purity of the most noble of all feelings.

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In questa pagina, in alto: Excellence Regulator di Louis Erard con cassa in acciaio, movimento meccanico a carica manuale, Calibro ETA 7001 RE9, complicazione realizzata in house, regolatore e indicatore di riserva di carica. Sotto: primo orologio analogico di Garmin, vivomove™indica con due linee sul quadrante la percentuale di movimento rispetto all'obiettivo giornaliero. n On this page, top: Excellence Regulator by Louis Erard with steel case, mechanical hand winding movement, Caliber ETA 7001 RE9, complication made in house, regulator and power reserve indicator. Below: Garmin's first analogue watch, vivomove™ has two lines on the dial which show the percentage of movement compared to one's daily goal.

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È l'ora del papà Padri affettuosi, orgogliosi e consapevoli del proprio ruolo, gli uomini di oggi sono al tempo stesso anche amanti della tecnologia e dello sport, e ben attenti al look. Regalo sempre apprezzatissimo per la Festa del Papà, l’orologio fa mostra di tutta la sua versatilità: dallo smartwatch ai modelli per runner o sub, dall’esemplare complicato a quello elegantissimo, saprà soddisfare i desideri e le aspettative di tutti i papà dei nostri giorni.

it's time for daddy

In questa pagina, in alto: dalla collezione G-Steel di Casio, modello con cinturino in resina e cassa in acciaio con doppio quadrante analogico digitale. Luce LED, funzione di occultamento delle lancette, ricarica con energia solare. Sotto, a sinistra: best seller di Eberhard & Co., lo Scafograf 300 è un subacqueo professionale con valvola per la fuoriuscita dell'elio, impermeabile a 300 metri. Oggi disponibile su richiesta in edizione limitata con cinturino blu. Sotto, a destra: The Longines Avigation Watch Type A-7 1935, cronografo che rende omaggio ai primi piloti: il quadrante sfalsato di 40° sulla destra permette ai piloti di leggere le indicazioni senza dover lasciare i comandi, i grandi numeri consentono perfetta leggibilità.

Contemporary men are affectionate fathers, both proud and well aware of their own role, at the same time fond of both technology and sports, paying a great attention to their look. The watch is one of the favourite gifts for Father’s Day, showing all its versatility: from the smartwatch to the models for runners or divers, from the complicated item to the elegant one, they are able to meet the desires and expectations of all contemporary fathers.

On this page, above: from the G-Steel collection by Casio, a model with resin band and steel case with double digital analog dial. LED light, hands hiding function, solar power. Left: Eberhard & Co. best seller Scafograf 300 is a professional dive watch with a helium escape valve, waterresistant up to 300 metres. Available today on demand in a limited edition with a blue strap. Right: The Longines Avigation Watch Type A-7 1935, a watch which is a homage to early pilots: the dial is angled at 40° to the right to allow pilots to read it without letting go of the yoke, large sized numbers make it easy to read.

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una pasqua tra uova e leprotti Con la Primavera ecco l'arrivo puntuale della Pasqua: è tempo di concedersi un momento di pausa e di gite fuori porta cominciando a pensare alle feste e sfoggiando, con originalità e disinvoltura, leprotti saltellanti, allegri coniglietti, uova luccicanti. Rigorosamente in veste preziosa, però, realizzati in materiali nobili e rivestiti di diamanti e gemme da grandi maison internazionali o da piccole realtà artigianali.

Easter between hares and eggs When Spring comes Easter comes too, always punctual. It’s time to take a break and enjoy some lighthearted day trips. Anticipate the Easter holidays by casually flaunting unique hopping hares, adorable bunnies and shiny eggs, but with a precious twist: in fact they come in bejeweled versions, crafted with fine materials and set with diamonds and natural gems by big international brands and small companies alike. Pagina a lato, da sinistra in senso orario: ciondolo in oro rosa e diamanti con inser to centrale in kogolong della collezione Capriful di Chantecler. Spilla Lapins dalla collezione L’Arche de Noé di Van Cleef & Arpels in oro bianco, diamanti, zaffiri taglio navette suiffé e onice. Ciondolo Dodo in oro giallo. In questa pagina, dall'alto: pendente Mosaic di Fabergé, in oro con rubini, zaffiri, tsavoriti e diamanti con incastonatura invisibile. Orecchini in argento placcato oro di Aonie. Coniglietto con nontiscordardime in cristallo Swarovski.

Page alongside, from the left clockwise: rose gold pendant with diamonds and central kogolong element from the Capriful collection by Chantecler. Lapins brooch from the L’Arche de Noé collection by Van Cleef & Arpels in white gold, diamonds, navette suiffé cut sapphires and onyx. Dodo pendant in yellow gold. This page, from top: Mosaic gold pendant by Fabergé, with rubies, sapphires, tsavorite and diamonds, invisibly set. Gold plated silver earrings by Aonie. Crystal rabbit with forget-me-not in Swarovski crystal. l'Orafo 2016

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evviva la mamma!

In questa pagina, dall'alto a sinistra: ciondolo di Davide in oro giallo e smalti; catenina le Bebé, Pavé Piccolo Bimbo in oro rosa con pavé di diamanti. Bracciale ibamboli® con sagomine in oro 9 ct e argento. Pagina a lato, dall'alto in senso orario: Diamond Warrior di Pia Mariani, pendente in oro e diamanti raffigurante un angelo Gabriel. Un bimbo e una bimba nel pendente in oro giallo di Chibi. Collana con pendente bambina in oro rosa e diamanti di Artlinea.

Secondo Sofocle, le madri hanno inventato l’amore sulla terra; ecco dunque la Festa della Mamma per dimostrare quanto abbiamo fatto nostro il verbo di Sofocle, quanto ricambiamo l'amore materno e la misura in cui apprezziamo l’incessante lavoro, materiale e psicologico, che le mamme quotidianamente svolgono. All’insegna della tenerezza, angioletti, bambini in oro e argento e scritte affettuose saranno sempre graditi. l'Orafo 2016

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Page alongside, from top: yellow gold and enamels pendant by Davide; le Bebé light chain, Pavé Piccolo Bimbo in rose gold with diamonds. ibamboli® bracelet with small figures in 9 ct gold and silver.This page, from top clockwise: Diamond Warrior by Pia Mariani, a pendant in gold with diamonds representing a Gabriel angel. Little boy and little girl together in the gold pendant by Chibi. A necklace with a little girl shaped pendant in rose gold and diamonds by Artlinea.

Dear mum, I love you! According to Sophocles, mothers have invented love on earth. Nowadays, Mother's Day is a good opportunity to show that we learnt Sophocle's words and that we really do recognise and appreciate all the physical and psichological work mothers incessantly keep up with every day. Featuring ultimate tenderness, delicate angels, children silhouettes and engraved loving words will warm any mother’s heart. l'Orafo 2016

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close up In questa pagina, dall'alto: Vita Meravigliosa, fede di Polello in oro bianco e rosa con pavÊ di diamanti per lei. Fede di Recarlo in oro giallo con diamante. Pagina a lato, dall'alto: fede in oro bianco e giallo con diamante di Artlinea. Batticuore, fede di Damiani in oro bianco con cuore in rubino o diamante che può essere a vista o nascosto all'interno dell'anello. La fede Eterna Cassiopea di Unoaerre in oro bianco e rosa è disponibile con e senza diamanti.

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per il fatidico "Sì, lo voglio" E’ uno dei mesi preferiti per organizzare matrimoni scenografici, complici la bella stagione, la luce e il sole della prima estate, il cielo azzurro: la natura sembra intervenire a coronare una promessa d’amore. Elemento indispensabile per qualsiasi cerimonia nuziale, le fedi sono declinate in una varietà praticamente inesauribile di modelli, monocolori o nelle diverse tonalità dell’oro, con o senza diamanti, semplici o con intrecci sinuosi, pronte a intercettare il gusto di tutte le coppie.

to say the fateful "Yes" It is one of the favourite months to organise scenographic weddings, also thanks to the warm season, the light and the early summer sun, the blue sky: nature seems to be part of it to crown a love promise. An essential element for any ceremony, wedding rings are declined in a practically endless variety of models, monochrome or in the various hues of gold, with or without diamonds, simple or with sinuous interweaving, ready to meet the taste of all lovers. La fede Eterna Cassiopea di Unoaerre in oro bianco e rosa è disponibile con e senza diamanti.

Page alongside, from top: Vita Meravigliosa, wedding ring by Polello in white and rose gold, with diamond pavé for the bride. Wedding band by Recarlo in yellow gold with diamond. This page, from top: wedding ring in white and yellow gold with diamond by Artlinea. Batticuore, wedding band by Damiani in white gold with a ruby or diamond heart which can be visible or, on the contrary, be hidden inside the ring. The Eterna Cassiopea wedding ring by Unoaerre in white and rose gold is available with and without diamonds.

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In questa pagina: collier in corallo rosso del Mediterraneo e zaffiri multicolor dalla collezione Dreams di De Simone Fratelli. Bracciale di Vittorio Fiorentino interamente realizzato a mano in oro bianco e diamanti con gocce di corallo rosso.

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In questa pagina, da sinistra in senso orario: Collana di Chantecler in oro con diamanti e boule in corallo. Collana Essentially Colour di Picchiotti, in oro bianco con diamanti, perle crema South Sea e importante goccia di corallo. Anello Passione di Rajola, realizzato in oro bianco, corallo moro taglio marquise e diamanti.

una gemma per tre regni

Page alongside: Mediterranean red coral necklace with multicolour sapphires from the Dreams collection by De Simone Fratelli. Bracelet by Vittorio Fiorentino entirely made by hand in white gold and diamonds with red coral drops. This page, from the left clockwise: Chantecler necklace in gold with diamonds and coral boules. Essentially Colour necklace by Picchiotti, in white gold with diamonds, South Sea cream colour pearls and large coral drop. Passione ring by Rajola in white gold, marquise cut moro coral and diamonds.

Gemma straordinaria, che riunisce le caratteristiche dei tre regni animale, vegetale e minerale, il corallo negli ultimi anni è stato al centro di un grande interesse da parte delle aziende orafe, che hanno saputo “svecchiarlo” e interpretarlo in chiave contemporanea. Importanti collane, anelli e bracciali in oro impreziositi da gocce e boule di corallo nelle sue tonalità più accese saranno quindi perfette per ravvivare gli abiti estivi.

a gem for three reigns Coral is an extraordinary gem combining the characteristics of the three kingdoms, animal, plant and mineral. Over the last few years, it has been subject of a great interest by goldsmith companies that succeeded in “rejuvenating" and reinterpreting it in a contemporary version. Important necklaces, rings and bracelets in gold embellished by drops and boules of coral in its brightest hues will therefore be perfect to smarten up the summer dresses.

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In questa pagina: pendente Sky della collezione Kashmir di Namida by Gold Sisters in oro e turchese, interamente lavorato a mano. Pagina a lato, dall'alto: anello di Cameo Italiano in legno pregiato, oro giallo e diamanti con al centro cammeo di turchese inciso a mano raffigurante una rosa. Anello a fiore di Falcinelli Italy in oro e diamanti con petali in turchese. Bracciale in oro giallo e platino con turchesi e diamanti di Jean Schlumberger per Tiffany & Co.

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il fresco colore delle vacanze Ed ecco infine le desiderate vacanze: dopo un anno di lavoro ci si può concedere il meritato riposo, sorseggiando aperitivi o concedendosi serate da sogno su terrazze vista mare o panorami montani: anelli, collier e bracciali in turchese - gemma amatissima fin dall’antichitĂ - da sfoggiare sulla pelle abbronzata accompagneranno con eleganza questi momenti, da ricordare per tutti i mesi a seguire.

the fresh colour of holidays The long awaited holidays have finally come: after a year of work we can allow ourselves a deserved rest, sipping cocktails, enjoying dreamlike evenings on balconies overlooking the sea or landscapes of the mountains: rings, chokers and bracelets made of turquoise, a beloved gem since ancient times, to be flaunted on the tanned skin will complement with elegance these moments we will remember for all the months to come!

Page alongside: Sky pendant from the Kashmir collection by Namida by Gold Sisters in gold and turquoise, entirely worked by hand. This page, from top: a ring by Cameo Italiano in fine wood, yellow gold and diamonds with central hand engraved turquoise cameo representing a rose. Flower shaped ring by Falcinelli Italy in gold and diamonds with petals in turquoise. A bracelet in yellow gold and platinum with turquoise and diamonds, by Jean Schlumberger for Tiffany & Co.

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Qui accanto: anelli in argento 925 rodiato e zirconi di Amen. Pagina a lato, dall'alto in senso orario: bracciali Dodo Junior in oro rosa, smalti e argento. Bracciale Smaltis-Girotondo di Rue des Mille in argento 925 e smalti. Bracciale della collezione Sogni di Rosato in argento 925 e zirconi.

un gioiello per tornare a scuola

Bracciale in oro giallo 9ct con stellina e geco in smalto colorato. Collezione Fortuna Primegioie di le Bebé. n Yellow 9ct gold bracelet, star and gecko in colored enamel. Fortuna Primegioie collection by le Bebé.

La ripresa della scuola dopo i mesi tranquilli delle vacanze estive è sempre un momento difficile per i più piccoli. Lo si può addolcire con un piccolo dono prezioso, un gioiello da portare sempre con sé per consolarsi un po’ con un ricordo di casa, con tanti simboli infantili tranquillizzanti e charm beneauguranti che sanno strizzare l’occhio con tenerezza al mondo dei bambini: angeli, animaletti, stelline e giocattoli in oro, argento, smalti dai colori vivaci. l'Orafo 2016

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Page alongside, above: rhodium-plated sterling silver ring with zircons by Amen. This page, from top clockwise: Dodo Junior bracelets in rose gold, enamel and silver. Smaltis-Girotondo bracelet by Rue des Mille in sterling silver and enamel. A bracelet from the Sogni collection by Rosato in sterling silver and zircons.

a jewel to go back to school Going back to school after the summer holidays is always a stressful time for our little ones. You can make it sweeter with a special little gift, a jewel that they can wear all the time as a reminder of home to console themselves. It will cheer them up with calming symbols and lucky charms that are able to evoke all the magic and tenderness of childhood: small angels, cute pets, bright stars and funny toys made of gold, silver and brightly coloured enamel. l'Orafo 2016

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In questa pagina, in alto: orecchini Flora di Gucci in oro giallo, diamanti e zaffiri blu. Qui sopra, pendente in oro e colori di Graziella, disponibile anche in argento. Pagina a lato, dall'alto in senso orario: maxi anello Teschi in argento di Pietro Ferrante. Anello Rebel at Heart di Thomas Sabo in argento 925 e oro giallo. Orecchino Tortuga in argento placcato oro 18 ct, zirconi bianchi, agata cracked grigia, di Misis.

Dolcetto o scherzetto? Importata dagli Stati Uniti, la Festa di Halloween, celebrata alla vigilia di Ognissanti, è legata all’occulto, alla morte e alla rinascita. Nel corso del tempo si è andata identificando con simboli autunnali, come la zucca intagliata, o decisamente sinistri, come pipistrelli, streghe, fantasmi, zombie e scheletri. Tra i tanti, l'icona del teschio è una delle più popolari e si presta alle interpretazioni più varie, spaziando dai toni macabri a quelli più spiritosi e scanzonati. l'Orafo 2016

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Page alongside, above: Flora earrings by Gucci in yellow gold, diamonds and blue sapphires. Below, gold colored pendant by Graziella, also available in silver. On this page, from top clockwise: maxi Teschi silver ring by Pietro Ferrante. Rebel at Heart ring by Thomas Sabo in sterling silver and yellow gold. Tortuga earring in 18 ct gold plated silver, white zircons, cracked grey agate, by Misis.

trick or treat? Halloween, imported from the United States and celebrated on the eve of All Saints Day, is connected to the occult, death and rebirth. Over time, it has come to be identified with such symbols of autumn as the carved pumpkin or definitely scary ones as bats, witches, ghosts, zombies and skeletons. The skull is one of the most popular icon and it can be interpreted in the most various ways, ranging from macabre tones to the funnier and light-hearted ones. l'Orafo 2016

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Desires

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In questa pagina, dall'alto in senso orario: collana Branches di Carla Amorim interamente realizzata in oro rosa. Elemento della collana ispirata al fiordaliso, realizzata in oro rosa e diamanti taglio navette da Facet Barcelona. La collezione Foglie di Vendorafa comprende gioielli in oro o in argento smaltato con gemme di colore e diamanti.

Pagina a lato, dall'alto: pendente in oro giallo della collezione Olive Leaf di Paloma Picasso per Tiffany & Co. Pendente in oro giallo della collezione Leaves di Ole Lynggaard Copenhagen, interamente lavorato a mano.

capolavori d'autunno Il mese di novembre - quello ÂŤdai tramonti piĂš austeriÂť, secondo Emily Dickinson - ci offre paesaggi e scorci infreddoliti e misteriosi, accesi dei colori delle foglie autunnali sui rami spogli o tra i sentieri dei boschi, dal giallo al marrone al rosso acceso. Da sempre motivo privilegiato in gioielleria, le foglie, realizzate in oro, argento, smalti, ornano delicati collier che rimandano alla bellezza irregolare della natura. In particolare, le foglie si prestano a virtuosismi orafi sulle texture. l'Orafo 2016

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Page alongside, from top clockwise: Branches necklace by Carla Amorim in rose gold. The central element of the necklace inspired by the fleur-de-lis flower, realized in rose gold and navette cut diamonds by Facet Barcelona. The Foglie collection by Vendorafa comprises jewels in gold or in enamelled silver with fancy gems and diamonds. This page, from top: yelow gold pendant from the Olive Leaf collection by Paloma Picasso for Tiffany & Co. Yellow gold pendant from the Leaves collection by Ole Lynggaard Copenhagen, entirely worked by hand.

autumn masterpieces The month of November, that of ÂŤthe most austere sunsetsÂť, according to Emily Dickinson, offers chilled and mysterious landscapes and views, livened up by the colours of the autumn leaves on the barren branches or on the paths winding through the woods, from yellow, to brown to bright red. Leaves have always been a favourite pattern in jewellery, made of gold, silver, enamels; they adorn delicate chokers reminding the irregular beauty of nature. The surface of leaves are particularly suitable for goldsmith virtuosity in finishing. l'Orafo 2016

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Desires

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In questa pagina, in alto da sinistra: dalla collezione Masterpieces di Damiani, anello cover hand Vanita in oro bianco con diamanti e rubini. Anello in oro bianco con diamanti e rubino della collezione Angelica di Bibigì. n This page, from top left: cover hand ring from the Vanita collection by Damiani in white gold with diamonds and rubies. White gold ring with diamonds and ruby from the Angelica collection by Bibigì.

Sotto l'albero di natale Si accendono le luci dell’albero, la casa è adorna di ghirlande e addobbi natalizi, ci si prepara al veglione di Capodanno: per le feste più tradizionali dell’anno domina in tutto il mondo il rosso, colore della passione, della regalità, dell’agrifoglio e di Santa Claus. I rubini, magari incorniciati da diamanti, lo interpretano nella veste più sofisticata, in anelli preziosissimi da esibire nelle tante occasioni conviviali di questo festoso periodo dell’anno. l'Orafo 2016

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In questa pagina, dall'alto in senso orario: anello Emotion Charmeuse Ruby di Fabergé in oro rosa con grande rubino ovale del Mozambico contornato da oltre trecento rubini taglio rotondo. Anello di Etho Maria in oro giallo interamente rivestito di rubini. Anello in oro bianco con diamanti e rubini taglio ovale di Leo Pizzo. Anello in oro rosa con importante diamante taglio tondo centrale contornato da rubini della collezione Folies di de Grisogono.

This page, from top clockwise: Emotion Charmeuse Ruby ring by Fabergé in rose gold with large oval Mozambican ruby at the centre and over 300 round, pavé-set rubies. Yellow gold ring by Etho Maria entirely set with rubies. White gold ring with diamonds and oval cut rubies by Leo Pizzo. Rose gold ring with a large round diamond at the centre encircled by rubies from the Folies collection by de Grisogono.

under the christmas tree The light of the trees are lit, the house is decked with garlands and Christmas decorations, people are getting ready for New Year’s Eve: the most traditional holidays of the year are dominated all over the world by red, the colour of passion, royalty, holly and Santa Claus. Rubies, even framed by shining diamonds, interpret it in its most sophisticated version with precious rings to be shown in the many convivial events of this festive period of the year. l'Orafo 2016

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jamcommunication.it

insieme

per sempre



Heritage

LA MAISON

LA FORCE

TRANQUILLE

Da sempre ai vertici del lusso, da sempre in mano alla stessa famiglia, Hermès ha recentemente lanciato anche la gioielleria, che rispetta l'understatement del brand anche tra oro e gemme di Ilaria

Danieli


Heritage A destra, il negozio Hermès in Faubourg Saint Honoré 24 nel 1880 e, sotto, lo stesso stabile nel 1930. In basso, un'immagine pubblicitaria vintage dei prodotti selleria. ■ On the right, the Hermès shop in Faubourg Saint Honoré 24 in 1880 and, below, the same building in 1930. At the bottom, a vintage advertising picture of saddlery products.

Qui sopra, un'immagine pubblicitaria Hermès degli anni '50 e, a destra, la celebre borsa iconica Kelly, dedicata a Grace, principessa di Monaco. ■ Above, a vintage advertising picture of the Fifties. On the right, the famous iconic Kelly bag, dedicated to Grace, princess of Monaco.

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A sinistra, Carré Électrique, uno dei famosi foulard quadrati di Hermès. Al centro collier Attelage d'or in maglia Novecento d'oro con piccole fibbie in oro e diamanti. Sotto, l'art director per la gioielleria e le calzature Pierre Hardy. ■ On the left, Carré Électrique, one of the famous squared foulards by Hermès. At the center, Attelage d'or collier in Novecento gold mesh with buckles in gold and diamonds. Below, jewellery and shoes art director Pierre Hardy.

el grattacielo internazionale del lusso la maison Hermès occupa l’attico, e nessuno azzarderebbe mettere in discussione questa posizione. Le ragioni sono molte, prime tra tutte la storia del brand (che fin dal 1837 è di proprietà della famiglia fondatrice, oggi di cognome Dumas, in tutto sei generazioni), quindi la qualità estrema del prodotto e la coerenza dello stile, che non ha mai ceduto una virgola del suo elegante understatement alla mania dello show off. Il prezzo degli articoli, soprattutto se iconici, è all’altezza della fama della maison e superiore anche alla media più alta del mercato, ma sul fatto che sia giustificato nessuno oserebbe discutere. Basta leggere il capitolo che il libro di Dana Thomas (Deluxe, DeAgostini, 2008) dedica alla realizzazione della Kelly, la borsa simbolo di Hermès, per capire o anche solo sentire il profumo di eccellenza che anima questo accessorio, dalla scelta del pellame alla rifinitura di ogni cucitura, per mano (e solo mano, niente macchine) di un esperto artigiano. Anche in un Paese che vanta un eccellente know how nella pelletteria, cioè l’Italia con brand come Ferragamo, Gucci e Prada, il primato di Hermès e il suo valore aspirazionale viene ampiamente riconosciuto, tant’è vero che recentemente la maison francese ha aperto a Roma la sua più grande boutique italiana, 630 metri quadrati in via Bocca del Leone. «Per noi - ha detto Alessandra di Carrobbio, amministratore delegato di Hermès Italia - i monomarca di Milano e Roma restano fondamentali grazie al grande afflusso di turisti che amano acquistare in Italia, ma soprattutto sono importanti gli italiani. Anzi, fondamentali, perché con il loro gusto e stile ci aiutano a “testare” le novità». Presente in 49 Paesi, con oltre 12 mila dipendenti e un fatturato 2015 pari a 484 miliardi di euro, oggi Hermès firma 16 famiglie di prodotti: borse e valigie, piccola pelletteria, selleria, seta, prêt-à-porter donna e uomo, gioielleria, orologeria, cinture, guanti, calzature, cappelli, smalti e bijoux, profumi, accessori per la tavola e l’art de vivre, collezioni d’arredamento, tessuti e carte da parati. Chi coltiva l’arte di circondarsi di cose belle, anche se di uso quotidiano e domestico come lenzuola e plaid, insomma, può trovare nella boutique dal logo arancione tutti i dettagli di cui ha bisogno, e anche quelli di cui non ha nessuna necessità, ma basta vederli e diventano subito capricci imprescindibili. Su ogni categoria di prodotto, tuttavia, Hermès mantiene un indirizzo creativo conl'Orafo 2016

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Heritage A destra, collier Ombre et Lumières in oro rosa, perle Akoya e perle dei Mari del Sud. In basso a destra, bracciale Feux du ciel in oro bianco, ioliti, granati, tormaline e topazi. In basso a sinistra, anello Attelage Celeste in oro giallo, diamanti e opale rosa. ■ Right, Ombre et Lumières collier in rose gold with Akoya pearls and South See pearls. Below right, Faux du ciel bracelet in white gold with iolites, garnets, tourmalines and topaz. Below left, Attelage Celeste ring in yellow gold with diamonds and rose opal.

temporaneo e attento al design più che all’ostentazione del decoro o del valore materiale, anche in un settore intrinsecamente prezioso come il gioiello. Non a caso è stato scelto Pierre Hardy come art director delle collezioni in oro, lanciate nel 2010, il professionista che già firma da diversi anni i bijoux e le calzature della Maison, oltre a quelle della sua linea eponima. Con il suo immaginario astratto, volumetrico e aerodinamico, Hardy ha trasformato in anelli e collier i simboli dei mondi di riferimento della maison (l’equitazione, il viaggio, il culto della casa e del ricevere, il vestire elegante e pratico), esplorando le possibili variazioni dinamiche del tema oro e metalli preziosi, più che gli universi delle gemme preziose, anche allo scopo di contenere i prezzi entro un certo (pur elevato) range. Si spiega così, dunque, il motivo di una collezione Haute Joaillerie che non gareggia per numero di carati delle pietre ma per originalità e discrezione. Per esempio la collana doppio giro in maglia milanese Attelage d’or, un nome che rimanda ai finimenti del cavallo e che utilizza come elementi decorativi diverse fibbie di scorrimento usate in equitazione, naturalmente in versione total gold o con pavè di diamanti. Un oggetto prezioso che sarebbe sicuramente piaciuto anche a Émile Hermès, soprannominato Argento Vivo, che una volta prese le redini della bottega di sellaio fondata dal nonno Thierry seppe farla diventare il marchio di riferimento degli Anni Ruggenti, il più desiderato dalla jeunesse dorée dei Twenties che scopriva gli sport e la villeggiatura. Se allora tuttavia la maison era un never without, alla testa di tutti i trend, oggi è una delle poche a mantenersi indipendente dalle mode e questo, nei mercati evoluti, è il sigillo del vero lusso, quello riservato a veramente pochi. ■ The Hermès fashion house occupies the attic of the international skyscraper of luxury, and no one would ever question its position. The reasons are many. First of all the story of the brand (owned by the founding family – now the Dumas l'Orafo 2016

family – since 1837, spanning six generations); then the fine quality of its products and consistent style, which never sacrificed its understated elegance for today’s show-off craze. The prices for Hermès pieces, especially the most iconic ones, are up to the brand’s reputation and higher than the highest market average, but no one dares to argue their fairness. In her book (Deluxe, DeAgostini, 2008) Dana Thomas included a chapter on the making of Hermès’s signature bag Kelly; read it to understand or even just sense the excellence of this accessory, from the selection of leather to the finishing of each seam, stitched by hand (and just by hand, no machines) by expert craftsmen. Hermès’s supremacy and aspirational value are recognised worldwide, even in a country with a long history of excellent leatherworking expertise, such as Italy, with top-notch brands like Ferragamo, Gucci and Prada. So much that the French brand recently opened its largest Italian boutique in Rome, a 630-square metre space on Via Bocca del Leone. «For us – said Hermès Italia CEO Alessandra di Carrobbio – our flagship stores in Milan and Rome are key because of the influx of tourists who love shopping in Italy, but Italians are even more important. They are in fact crucial, because they help us “test” our new products with their taste and style». With stores in 49 countries, over 12 thousand employees and a turnover of € 484 billion in 2015, Hermès now has 16 product families: bags and suitcases, small leather goods, saddlery, silk, women’s and men’s ready-to-wear, jewelry, watches, belts, gloves, footwear, hats, enamel and custom jewellery, perfumes, table accessories and art de vivre, collections of furniture, textiles and wallpapers. In short, those who love to surround themselves with beautiful things, including everyday items and homeware such as sheets 72

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A sinistra e sotto, l'ingresso della nuova boutique di Roma, il salottino Vip dedicato alla gioielleria e la zona prêt-à-porter donna. Al centro, un look della stagione A/I 2017. ■ On the left and below, The facade of the new boutique in Rome, the Vip salon focused on jewelry and the woman ready-to-wear area. At the center, an outfit from the F/W 2017 collection.

Qui sopra, a destra e sinistra, servizio da tavola Rallye in porcellana e, a sinistra, uno scatto dal backstage della sfilata per la stagione A/I 2017. ■ Above, on the right and left, Rallye table set in porcelain and, aside, a backstage snap-shot from the F/W 2017 woman show in Paris.


Heritage In questa pagina, momenti di lavorazione negli atelier Hermès dedicati alla pelletteria, alla seta, all'elaborazione dei colori per i foulard. Al centro, borsa Constance in tela Tattersall e pelle Swift. ■ This page, workmanship in the Hermès ateliers dedicated to leather and silk items and to the processing of colours for the foulards. At the center, Constance bag in Tattersall canvas and Swift leather.

and blankets, can find all the details they need in the brand’s signature shops; but even the things they don’t need at all, which become must-have essentials at first sight. For each product category, Hermès preserves a contemporary creative feel and attention to design rather than showing off decorations or the actual value of its pieces, even in an intrinsically valuable industry, such as that of jewellery. It is no coincidence that Pierre Hardy was selected as the art director for the gold jewellery collections launched in 2010, the same professional who has been designing the brand’s bijouterie and footwear for a few years now, as well as his eponymous line. With his abstract, volumetric and aerodynamic imagery, Hardy has turned the brand’s lifestyle symbols (horse-riding, travelling, a passion for interior design and entertaining, an elegant and practical way to dress) into rings and necklaces, exploring the possible dynamic variations on the theme of gold and precious metals, rather than the universes of precious gems, also to keep the prices within a certain range. Hence the reason for an Haute Joaillerie collection, which doesn’t stand out for the number of carats, but for its originality and discretion. For example, the double-loop mesh necklace Attelage d’or, a name that evokes horse tacks and uses different sliding buckles used in horse-riding as decorative elements, in a total-gold version or with diamond pavé. Émile Hermès himself would have loved this luxury piece. Nicknamed Quicksilver, Émile Hermès took the reins of the saddler's shop founded by his grandfather Thierry and made it into a leading brand in the Roaring Twenties, craved by the gilded youth that was just about to discover sports and holiday resorts. While, back then, the brand was a never-without icon, ahead of all trends, it is now one of the few that remained unaffected by trends and fads, which, in developed markets, is a symbol of true luxury for a very select few. l'Orafo 2016

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Heritage

LE PATRIMOINE

IL CACCIATORE

DI STORIE

La maison Piaget ha incaricato un esperto di riacquistare e riportare alla casa madre i pezzi piĂš significativi prodotti nel passato e oggi in mano a collezionisti privati e case d'asta di Ilaria

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Heritage Pagina precedente: collier del 1978 in platino con diamanti e zaffiri. In questa pagina, a sinistra: orologio a manchette del 1974 in oro giallo con quadrante e perle di corallo; sotto, set maschile del 1960 con orologio ultrapiatto, gemelli e fermacravatta in oro giallo e occhio di tigre. ■ Previous page: 1978 collier made in platinum with diamonds and sapphires. This page, on the left: 1974 manchette watch in yellow gold with coral dial and beads; below, 1960 men's set with watch, cufflinks and tie pin in yellow gold and tiger's eye.

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on basta avere una storia lunga un secolo e anche di più, bisogna poterla e saperla narrare. Altrimenti l’heritage, il bene intangibile ultimamente più apprezzato e spendibile nel mondo del lusso, serve a poco in termini di immagine e di conseguenza anche di vendite. Per questo le Maison più lungimiranti hanno creato un dipartimento al loro interno, guidato da un responsabile con caratteristiche specifiche, dedicato alla conservazione del patrimonio, qualora un archivio di oggetti e testimonianze storiche sia già presente, oppure alla ricostruzione dello stesso, in caso sia stato disperso e venduto. Hermès, Louis Vuitton, Cartier, Chanel e molti altri grandi nomi possono vantare archivi ricchissimi, ricostruiti in anni di ricerche e acquisizioni da privati, che consentono sia di suddividere il materiale per temi suggestivi da tradurre in altrettante esposizioni, sia di offrire agli staff creativi infiniti spunti e ispirazioni per mantenere, nei nuovi prodotti, il fil rouge con il passato. Recentemente anche Piaget, un brand del gruppo Richemont, ha incaricato un esperto, Alain Borgeaud, di ricostruire il patrimonio storico della Casa, non solo per quanto riguarda gli orologi ma anche i gioielli, sui quali la maison ha espresso storicamente una voce molto più significativa di quanto normalmente si sappia. «Avendo lavorato 27 anni per Piaget - spiega Bourgeaud - posso dire di conoscere bene la maison e il know-how che sta alla base dei suoi pezzi. Sono un gioielliere di formazione, conosco i processi creativi e realizzativi del gioiello, ho lavorato io stesso su alcuni masterpieces di alta gioielleria e alta orologeria prima di diventare project manager. Come responsabile del patrimonio Piaget l’esperienza maturata materialmente sul prodotto risulta fondamentale, perché si tratta di un brand in cui la cura artigianale è un keypoint e alcune lavorazioni sono ‘segrel'Orafo 2016

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Collana con orologio extrapiatto del 1970 in oro giallo con quadrante e perle di corallo. Pagina a fianco, in basso: Alain Bourgeaud, responsabile del Patrimonio Piaget; parure in platino con diamanti e smeraldi. ■ 1970 necklace with ultra-thin watch in yellow gold with coral dial and beads. Aside page, at the bottom: Alain Bourgeaud, curator of Piaget's Patrimoine; platinum parure with diamonds and emeralds.

ti di famiglia’». Una giornata di Bourgeaud, che per professione vive più al passato che al presente, comincia con le mail dei clienti che possiedono pezzi storici e vorrebbero conoscerne la data o le particolarità. «Ogni risposta richiede approfondite ricerche nei nostri archivi, che sono in corso di raggruppamento e organizzazione. Naturalmente ogni giorno provvedo anche a fornire agli altri dipartimenti interni (PR, Customer Service, Creazione) informazioni, iconografie, testimonianze d’archivio, che ogni volta richiedono lunghe incursioni sia tra gli antichi schedari sia nella mia memoria». A volte gli capita anche di scoprire cose molto curiose, come «un registro di tutte le persone impiegate dall’azienda dal 1911 al 1988, tra i quali ho trovato moltissimi Piaget, a dimostrazione del fatto che la famiglia è sempre stata al centro dello sviluppo dell’impresa. Questo registro è stato scansito e restaurato perché possa servire alle generazioni future». L’attività di ricerca acquisisce del resto tanto più valore quanto più è ragionata, filtrata, interpretata alla luce di una cultura specifica, e questo è in fondo il valore aggiunto di Bourgeaud, che conosce bene l’identità della maison e la sua differenza rispetto alle altre. «Ciò che distingue Piaget è il lavoro sulla personalità di ogni cliente. Qui non si contano tanto i grandi numeri quanto i singoli pezzi, le singole esigenze. Quando la prima boutique Piaget è stata aperta nel 1959 a Ginevra l’attività si concentrava sulla realizzazione di gioielli coerenti con orologi già esistenti e in possesso dei clienti, perché a quei tempi le parure personalizzate erano molto di moda. Il lavoro creativo sulle pietre dure che era iniziato con gli orologi si è quindi rapidamente trasferito al design dei gioielli, fino a diventare un’attività separata. Oggi come allora, i nostri gioielli intendono offrire alle donne un modo per esprimere la loro identità e diversità, l'Orafo 2016

sempre restando in linea con il gusto della propria epoca». ■ Relying on a more than century-old history is not enough, as you should be able and capable of narrating it. Otherwise, such heritage, as lately the most appreciated and utilisable intangible asset in the luxury sector, is of little use in terms of image and, therefore, of sales. This is why the most far-sighted Maisons have created a in-house department, led by a manager with specific characteristics, in charge of the preservation of heritage, in case an archive of historical items and documents is already present, or to rebuild it, if it has been lost and sold. Hermès, Louis Vuitton, Cartier, Chanel and many other big names can boast rich archives, rebuilt in years of research and acquisitions from private individuals, allowing to divide the material for suggestive themes to be translated into as many exhibitions, and to offer endless hints and inspirations to the creative staff so as to maintain, in the new products, a strong connection with the past. Recently, also Piaget, a brand of the Richemont group, instructed an expert, Alain Bourgeaud, to rebuild the historical heritage of the Maison, not only for watches, but also for jewels, on which the Maison historically expressed much remarkable voice than what is normally known. «As I have been working for Piaget for 27 years - explains Bourgeaud - I can say I know well both the maison and the know-how behind its items. I am a trained jeweller, I am familiar with the creative and production processes of jewels. I personally worked on some high jewellery and watch making masterpieces before becoming project manager. As responsible of the Piaget heritage, the experience concretely acquired on the product is fundamental, as it is a brand where the artisan care is a key point and some workings are "family secrets". A day in the life of Bourgeaud, that due to his work lives more in the past than in the present, starts with the e-mails sent by customers who own historical items and would like to know their date or peculiarities. «Every answer implies thorough research 77

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Heritage

Dall'alto, in senso orario: bracciale con orologio del 1969 in oro e turchesi con quadrante in corallo; orologio a segreto in platino e diamanti del 1960; orologio manchette in oro e occhio di tigre e orologio al quarzo in oro del 1969 appartenuti a Andy Warhol; collier con orologio in oro, turchesi, ametiste, diamanti e lapislazzuli del 1970. ■ From top clockwise: 1969 cuff watch in gold with turquoise beads and coral dial; 1960 secret watch in platinum and diamonds; 1969 manchette watch in gold and tiger's eye and quartz watch in gold both belonging to Andy Warhol; 1970 necklace watch in gold with turquoise, ametiste, diamonds and lapis-lazuli.

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in our archives that are currently being reorganised. Obviously, every day I also provide other internal departments (PR, Customer Service, Creations) with information, iconographies, archive documents that, every time, mean long journeys both among the old files and in my memory». Sometimes he comes across such very curious things as "a register of all the people who worked for the company from1911 to 1988, among which he found plenty of Piaget, showing that the family has always been at the centre of the company development. This register was scanned and restored to be used by future generations». The research activities acquire a greater value the more they are reasoned, filtered, interpreted in the light of a specific culture. This is the added value of Bourgeaud who knows well the maison identity and its difference when compared to the others. «What distingui- shes Piaget is its work on the personality of each customer. Here we do not take into consideration big numbers, but individual items and needs. When the first Piaget boutique was opened in 1959 in Geneva, the business focused on the manufacturing of jewels consistent with already existing watches owned by the customers because, at that time, customised sets were extremely fashionable. The creative work on semi-precious stones that had started with watches was rapidly moved to the design of jewels, until it became a separate business. Today, like in the past, our jewels want to offer women a way to express their own identity and diversity, always in line with the taste of their own age». 78

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Heritage DIOR JOAILLERIE

SPARKLING

VERSAILLES Ispirata alle sale e ai giardini della storica reggia, la nuova collezione della Maison parigina rievoca il fastoso passato francese del XVIII secolo di

Simona Infantolino


Heritage

In apertura: anello Salon de l'Abondance in oro giallo e rosa, argento ossidato, diamanti bianchi e gialli e zaffiri rosa. Sullo sfondo, dipinto del 1668 raffigurante la reggia di Versailles dall'alto. In questa pagina: collana Galerie des Glaces in oro bianco e rosa, platino e argento ossidato con diamanti. n Opening page: Salon de l'Abondance ring in yellow and rose gold, darkened silver with white and yellow diamonds and pink sapphires. On the background, a 1668 painting representing Versailles palace.This page: Galerie des Glaces necklace in white and rose gold, platinum and darkened silver with diamonds.


C

hi ha avuto la possibilità di passeggiare tra le maestose sale della reggia di Versailles avrà sicuramente percepito l'opulenza dell’atmosfera, ricordo di un passato che l’augusta dimora, divenuta oggi un’attrazione turistica, ha custodito e alimentato nel XVII e XVIII sec. Luogo di incontri ufficiali e feste sfrenate a base di macaron e champagne, Versailles ha ospitato il Re Sole, Luigi XV e Maria Antonietta, personaggi che non avrebbero accettato niente di meno del massimo fasto: un enorme cancello in ferro placcato oro limita l’accesso a 800 ettari di parco; il Bassin de Latone, la grande fontana raffigurante la dea Latona e i figli Apollo e Diana, guarda il Gran Canal e gli innamorati che si godono un romantico giro in barca; le 17 finestre della Galerie des Glaces filtrano la luce sugli alti specchi che, a loro volta, riflettono l'immagine di affreschi, putti, ghirlande, lampadari e arredamento in stile Rococò. Giochi di luci, tintinnio di cristalli, lucido oro e intreccio di tendaggi, un universo eccentrico e allo stesso tempo affascinante che ha ispirato "Dior à Versailles", nuova collezione di alta gioielleria della Maison disegnata da Victoire de Castellane. La designer attinge dalla storia, dall'architettura e dalla vita lussuosa della Francia di un tempo, che sempre ha affascinato Monsieur Dior, trasfigurando le forme dei lampadari in collane con diamanti a goccia, le forme dei nastri in orecchini, quelle delle cornici in anelli. L'argento ossidato ottiene un ruolo da protagonista con il suo sapore vissuto, come le sale di Versailles che rivivono oggi nei dettagli di questi gioielli, così barocchi da poter fare invidia perfino all'eccentrica Maria Antonietta. ■ If you ever had the opportunity to walk through the majestic halls

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In questa pagina: collana Chambre de la Reine in oro bianco e rosa e argento ossidato con diamanti e zaffiro rosa; anello Appartements de Mesdames nei tre colori dell'oro e argento ossidato con diamanti e zaffiro. n This page: Chambre de la Reine necklace in white and rose gold, darkened silver with diamonds and pink sapphire; Appartements de Mesdames ring in the three colors of gold and darkened silver with diamonds and sapphire.

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Heritage

of Versailles, you have certainly perceived the opulent atmospheres evoking a past that this august abode – now a tourist attraction –guarded and nurtured back in the 17th and 18th century. A place of official meetings and wild parties with macaroon and champagne galore, Versailles welcomed the Sun King, Louis XV and Marie Antoinette, who would not have settled for anything less than the highest level of pomp an gaudiness: a massive gold-plated iron gate encloses a 800-hectar park; the Bassin de Latone, a large fountain depicting the goddess and her children Apollo and Diana, overlooks the Gran Canal and lovers enjoying romantic boat rides; the 17 windows of the Galerie des Glaces filter light towards high mirrors that, in turn, reflect the image of frescoes, cherubs, garlands, chandeliers and Rococo-style furniture. Plays of light, tinkling crystals, shiny gold and draped curtains: this is the eccentric yet charming universe that inspired Dior à Versailles, the brand’s latest high-jewellery collection designed by Victoire de Castellane. The designer drew on the history, architecture and luxurious life of old-time France, which has always fascinated Monsieur Dior, making the shapes of chandeliers into pear-shaped diamond necklaces, ribbons into earrings, and frames into rings. Oxidised silver takes centre stage with its worn feel, just like the halls of Versailles, which find new life in the details of this collection – so baroque that even the eccentric Marie Antoinette would be jealous. l'Orafo 2016

In alto: orecchini Fontange in oro con diamanti e smeraldi; a sinistra: anello Salon de Diane nei tre colori dell'oro e argento ossidato con diamanti e smeraldo; in basso: bracciale Cour de Marbre in oro bianco e rosa e argento ossidato con diamanti. Pagina a lato: anello Double Panache in oro bianco e rosa con diamanti, zaffiro e smeraldo. n Above: Fontange gold earrings with diamonds and emeralds; left: Salon de Diane ring in the three colors of gold with diamonds and emerald; below: Cour de Marbre bracelet in white and rose gold, darkened silver with diamonds. Page alongside: white and rose gold Double Panache ring with diamonds, sapphire and emerald.

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Iris collection


Visual DECOSTRUZIONI

LIKE A PICASSO'S

PORTRAIT

Volti astratti di stile cubista si arricchiscono di preziosi dettagli gioiello, in omaggio a una corrente artistica che amava disorientare lo spettatore Artwork by Close Up Studios

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Visual In apertura: bracciale tennis di Crieri in oro bianco rodiato blu con diamanti blu e bianchi della collezione Lucciole; anello Occhio di Fatima di Pippo Perez in oro bianco con diamanti bianchi e neri e zaffiri blu. â– Opening page: Crieri tennis bracelet in blue rhodium plated white gold with blue and white diamonds from the Lucciole collection; Occhio di Fatima ring by Pippo Perez in white gold with white and black diamonds and blue sapphires.

In questa pagina: orecchino Mangiarotti in oro rosa con pietra dura rosa, quarzo e diamanti della collezione Pastello; anelli Tu! Donna in argento bianco e brunito con zirconi. â– This page: Mangiarotti earring in rose gold with pink stone, quartz and diamonds from the Pastello collection; Tu! Donna rings in white and burnished silver with zircons.

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In alto: orecchino Damiani in oro rosa e diamanti brown della collezione Emozioni; a destra: anello Goa di Mellerio dits Meller in oro bianco con smeraldo centrale, diamanti, tormaline Paraiba, zaffiri e smeraldi. â– Above: Damiani rose gold earring with brown diamonds from the Emozioni collection; right: Goa ring by Mellerio dits Meller in white gold with central emerald, diamonds, Paraiba tourmalines, sapphires and emeralds. l'Orafo 2016

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Visual Earcuff Calypso di Messika Joaillerie in oro bianco e diamanti della collezione Diamants Celestes; collier di Piaget in oro bianco con diamanti e zaffiro rosa della collezione Sunny Side of Life. â– Calypso earcuff by Messika Joaillerie in white gold with diamonds from the Diamants Celestes collection; Piaget collier in white gold with diamonds and sapphire from the Sunny Side of Life collection.


Orecchino di Giovanni Ferraris in oro rosa con diamanti e rubini della collezione Wonderland. â– Giovanni Ferraris rose gold earring with diamonds and rubies from the Wonderland collection.

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Inside Jewelry SURVEY

DAL POSSESSO

ALL'ESPERIENZA Il 2016 è stato segnato dall'arresto del segmento Personal Luxury Goods. Uno studio suggerisce alle aziende alcune possibili strategie per far ripartire il comparto di Fiorenza sarotto

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Inside Jewelry In questa pagina: l'esperienza personale gratificante di un luxury hotel. Al centro: cuff in oro giallo matelassé della collezione Coco Crush, Chanel fine Jewelry. Nella pagina a lato: orecchini Amulette de Cartier in oro giallo e diamanti. Nelle pagine seguenti, a sinistra: collier in oro bianco con zaffiri, pietre colorate e diamanti bianchi di de Grisogono. A destra: spilla Perroquets in oro bianco, diamanti rotondi e baguette, sfere di smeraldo, lapislazzuli, turchese e onice dalla collezione L'Arche de Noé di Van Cleef & Arpels.

N

elle ultime settimane sono stati pubblicati diversi studi dedicati al mondo del lusso a livello globale: Altagamma Consensus 2017, Altagamma World Wide Market Monitor 2016 (Bain & Company) e l’analisi di Global Blue Tax Free. Complessivamente, si tratta di ricerche con metodologie consolidate e affidabili, che utilizzano diverse modalità di rilevazione come i flussi tax free, le opinioni di analisti ed economisti, la raccolta diretta di dati statistici. Attraverso la lettura dei dati provenienti da diverse fonti integrate, pertanto, vengono elaborate previsioni per il futuro immediato e a medio termine che possono aiutare gli operatori del settore nelle scelte strategiche e operative. Guardando al 2016, lo scenario delineato è complessivamente positivo, con una crescita del 4% definita solida. Tuttavia, all’interno di tale scenario, bisogna evidenziare un mutato assetto internazionale della clientela e un andamento disomogeneo dei singoli comparti. Per quanto riguarda il secondo punto, l’elemento cruciale è l’arresto del Personal Luxury Goods, comparto che include gioielli ed orologi. Tale dato emerge sia nella ricerca Altagamma Consensus 2017, che evidenzia un trend negativo del comparto, sia nella ricerca Market Monitor della società di consulenza Bain & Company. Quest’ultima società di consulenza ha pertanto effettuato un approfondimento dedicato proprio a questo segmento, con l’obiettivo di comprendere meglio quali sono stati i fattori più importanti per supportare le aziende ad attuare le contromosse più opportune. Nella tabella a fianco sono evidenziati in rosso gli elementi in cui si è assistito a variazioni significative, per le quali è possibile fare una breve analisi. 1. Riduzione del contributo cinese. In effetti, dopo la fase chiamata “Bulimia Cinese”, per la prima volta il contributo dato dall’economia cinese è in riduzione. Tale riduzione avviene nel mercato locale cinese (che pesa 8%) ma soprattutto attraverso gli acquisti internazionali dei cittadini cil'Orafo 2016

nesi che rappresentano molto di più ovvero circa il 30% del mercato dei beni di lusso personali. La stagnazione del mercato 2016 per gli oggetti personali nel loro complesso è quindi legata principalmente al cambio di passo da parte dei clienti cinesi. 2. Retail e Monobrand in calo Come segnalato dagli studi in ambito Retail da alcuni anni, il modello di proliferazione di punti vendita in tutto il mondo, con pochissimi adattamenti, sembra avere ormai raggiunto la maturità, così come il format dei Department Store e degli shopping mall, che hanno sostenuto la crescita solo grazie all’aumento numerico. Anche se tali fenomeni hanno preso l’avvio nel segmento della moda, in realtà gioielli, orologi e accessori hanno, negli anni, trovato una soluzione organizzativa molto simile, ritrovandosi, allo stesso modo, con una crescita plafonata. Nel momento in cui il numero netto di shopping malls non è più aumentato, anzi in alcuni paesi è addirittura diminuito, c’è stato un calo di fatturato, così come è successo nei Department Store, un format distributivo ormai ultracentenario che è in fase di ripensamento da parte di tutti gli operatori. 3. Elevatissima pressione sui prezzi. Il 37% del comparto dei beni di lusso personale ha significativamente aumentato la parte di vendita a prezzi ribassati che ha raggiunto il 37% (oltre 5 punti di incidenza in più rispetto al 2014). Tale risultato deriva sia da un crescente ricorso a canali strutturalmente discount come gli outlet sia da una parte sempre più sostanziosa di collezioni vendute durante i saldi di fine stagione. Per identificare possibili correttivi e potenziali strade di ritorno alla crescita, può essere utile osservare i comparti che hanno performato meglio nell’ultimo periodo. L’elemento più evidente e coerente con tutti i trend mondiali è lo spostamento di focus dal possesso all’esperienza. Tale tendenza si riflette nei comportamenti delle persone in maniera trasversale ovvero nei consumi out of home, come hotel, viaggi e SPA e in home come luxury design e oggetti d’arte. A questo proposito, è interessante 94

ottobre/novembre


THE 2016 PERSONAL LUXURY GOODS MARKET AT A GLANCE global personal luxury goods market

notare che alcuni comparti sono già riusciti a trasformarsi da beni durevoli a beni esperienziali di diverso tipo: “esibitivi” come le auto di lusso o gli yacth, definiti Luxury Toys per sottolinearne la sostanziale inutilità; individuali e intimi come i trattamenti o i viaggi, dove assistiamo allo sviluppo di offerte completamente nuove legate alla totale customizzazione degli itinerari, dello shopping, dell’enogastronomia e delle attività (fino ad offerte tipo “Italia in un giorno” con visita a 3 città, spostamenti in elicottero e atelier a disposizione); in store dove il negozio diventa un punto di contatto fondamentale e unico, attraverso la polisensorialità e lo story telling; di prodotto grazie alla capacità di raccontare le radici e il sapere che racchiude, usando tutti gli strumenti, dal packaging al digitale. La richiesta di vivere maggiori esperienze è oggi una realtà in tutto il mondo, compresa la Cina, e lo sarà sempre di più perché le caratteristiche dei clienti sono cambiate. Le maggiori potenzialità, infatti, sono nelle popolazioni più evolute sotto tanti punti di vista: abitanti delle città, millennials, con grande potere economico, altamente digitali. In particolare, si evidenzia un ritorno al locale (per la prima volta da 15 anni i consumi locali superano quelli turistici) quindi i migliori risultati l'Orafo 2016

(2016/€b)

sono raggiunti dai comparti e dalle aziende capaci di avere una proposta compelling per ogni singolo paese per la popolazione residente. Lo studio si chiude pertanto con alcune indicazioni strategiche alle aziende del settore, che può essere sintetizzato in alcune linee guida. La prima è una maggiore attenzione alla localizzazione sia nella strategia di prezzo, sia nella creazione di una esperienza e una proposta in store personalizzata (non più negozi tutti uguali ed atmosfere globali anonime). La seconda riguarda il rafforzamento del marketing strategico per ripensare il Brand e l’engagement mettendo davvero al centro questo cliente del presente e del futuro: evoluto, urbano ed omnicanale. ■ Several studies on to the luxury world have been published globally in recent weeks: Altagamma Consensus 2017, Altagamma World Wide Market Monitor 2016 and the Global Blue Tax Free analysis. Altogether, these surveys used well-established, reliable methods and different collection techniques such as tax-free streams, the opinions of analysts and economists, or the direct collection of statistical data. By reading data from different integrated sources, short and medium-term forecasts are developed that can help industry players in taking strategic and operational decisions. 95

ottobre/novembre


Inside Jewelry

FLAT PERSONAL LUXURY GOODS MARKET IN 2016 global personal luxury goods market trend

Looking to 2016, the scenario is generally positive, with a stable growth of 4%. However, in this scenario, customers seem to have changed worldwide and some differences have been observed in the performance of individual market segments. As for the second point, a crucial element is the fall-off in Personal Luxury Goods, a segment that includes jewellery and watches. This has emerged from both the Altagamma Consensus 2017 survey, which shows a negative trend in the industry, and the Market Monitor survey by consulting firm Bain & Company. The latter conducted a study with a special focus on this segment, to better understand the key factors that help companies take the most appropriate actions in the face of the situation. The areas with the most significant changes are shown in red (see chart at page 95) and are briefly analysed below. 1. Reduction in the Chinese contribution. After the so-called “Chinese Bulimia”, the contribution of the Chinese economy is now decreasing for the first time. This reduction has been observed in the local Chinese market (which accounts for 8%), but especially in international purchases by Chinese citizens, which account for much more – about 30% of the personal luxury goods segment. The 2016 stagnal'Orafo 2016

(1994-2016/€b)

tion of the market for personal goods as a whole is mainly associated with a change of pace from Chinese customers. 2. The decline of Mono-brand and Retail distribution. As it has been reported by Retail surveys for a few years now, the growth pattern of stores around the world, with very few exceptions, now appears to have reached its maturity, just like the format of Department Stores and shopping malls – the growth of which is only supported by their increased in number. Although these events started in the fashion industry, jewellery, watches and accessories have found a very similar organisational solution over the years, ending up with a similarly limited growth. Since the net number of shopping malls has stopped increasing – or even started to decrease in some countries – there has been a decline in sales, as has happened in Department Stores, now a century old distribution format that is being redeveloped by all industry players. 3. High pressure on prices. In 37% of the personal luxury goods segment, the portion of sales at reduced prices has grown significantly, reaching 37% (over 5 points more than in 2014). This result is due to both an increasing use of sales channels such as outlets and factory stores, 96

ottobre/novembre


Chinese consumer, unique market growth driver since 2012, slowing down market in 2016 global personal luxury goods by consumer nationality (€b) 2015-2016 EVOLUTION 2012-2016 EVOLUTION

Rest of World Other Asian

Chinese

Japanese

American

- Total personal luxury goods market slightly contracting in the 2012-15 period if excluding spending of Chinese consumer - Chinese consumer's spending reduction has led to stagnation in 2016

European

and to collections being increasingly sold at discounted prices during seasonal sales. To identify the possible corrective and potential actions to return to growth, it may be helpful to look at sectors that performed better in the last period. The most obvious and consistent element in all global trends is a shift of focus from ownership to experience. This trend is reflected in people’s behaviours and their out-of-home consumption - such as hotels, travel and SPA and in-home consumption, in areas such as a luxury design and art objects. In this regard, it is interesting to note that some sectors have already managed to take their offer from durable goods to experiential products of different types: “show-off ” pieces such as luxury cars or yachts, also known as Luxury Toys to emphasise their substantial futility; Individual and personal products, such as beauty treatments or trips, with brand-new offers including fully customised itineraries with shopping tours, food&wine experiences and activities (sometimes taken to the extreme with offers like “Italy in one day”, including tours to 3 cities, helicopter rides and personal tailors); in-store experiences, where shops transform themselves into a crucial, unique point of contact, through multi-sensory atmospherics and storytelling; product experiences, telling the history and expertise behind that product using all possible tools, from packaging l'Orafo 2016

to digital applications. The demand for more experience is now a real thing around the world, including China, and it will be more and more so because customers themselves have changed. The greater potential has been observed in populations that are more advanced from many points of view, such as wealthy, highly digital urban dwellers and millennials. In particular, there has been a return to local products (local consumption has exceeded tourist spending for the first time in 15 years), so the best results have been achieved by segments and companies with a compelling offer for the resident population of each country. The study ends with some strategic advice to companies in the industry, which boils down to a few guidelines. The first is to focus more on localisation, in terms of both pricing strategy and the creation of a customised experience and in-store offer (no more shops that look the same everywhere and nondescript global atmospheres). The second is about strengthening strategic marketing to rethink the Brand and engagement by really focusing on this customer of the present and the future: advanced, urban and omnichannel. 97

ottobre/novembre


Inside Jewelry GOLD ITALY

his majesty

the ring Bilancio positivo per l'ultima edizione della fiera aretina, che fin dall'inizio ha scommesso sul connubio tra gioielleria e moda di Rosa Chiesa

A

lla sua quarta edizione, la fiera Gold/Italy, dedicata al gioiello Made in Italy e svoltasi dal 22 al 24 ottobre 2016 ad Arezzo, si è confermata un appuntamento di richiamo per buyer internazionali (provenienti quest’anno, per la prima volta, anche da India, Arabia Saudita, Qatar e Bahrein) e vetrina importante per tante aziende italiane rappresentative del saper fare nazionale. Con più di 280 aziende provenienti da tutti i distretti italiani, la fiera ha registrato una presenza di 7500 operatori, con un incremento dell'8% rispetto all’anno precedente. Dato incoraggiante per questa fiera che ha scommesso, fin da subito, sul connubio oro e moda. Simbolo della tradizione e dell’eccellenza orafa di Arezzo, un grande anello dorato ha segnato emblematicamente l’entrata della Fiera ed è stato al centro del contest Createyourlove, l’evento creativo che ha celebrato l’incontro tra moda e gioiello in una suggestiva installazione, dal sapore surrealista, tutta mani e anelli. Tredici le aziende italiane premiate come migliori interpreti dell’oggetto anello da una giuria composta da giornalisti, stilisti e specialisti del mondo della moda e presieduta da Beppe Angiolini, Art Director Gold/Italy e Presidente Onorario Camera Nazionale Buyer Moda. Ha riscosso notevole successo anche la sezione Visioni, ideata da Gabriele Veneri, presidente di SemAr e presente per la prima volta in fiera, uno spazio dedicato a giovani talenti internazionali che hanno saputo interpretare il gioiello e l'accessorio prezioso in modo innovativo e sottolinendone i legami con la moda. n Now in its fourth edition, the Gold/Italy fair – an international show devoted to Made in Italy jewellery and held October 22 to 24 2016 in Arezzo – has confirmed its role as an event able to attract internal'Orafo 2016

tional buyers (coming this year for the first time from India, Saudi Arabia, Qatar and Bahrain as well) and as an important show window for many Italian companies representative of national savoir faire. With over 280 companies coming from every district in Italy, the fair was attended by 7500 operators, an 8% increase compared to the previous year. An encouraging figure for this fair, which had immediately placed its bets on the link between gold and fashion. A symbol of Arezzo's goldsmithing tradition and excellence, a great golden ring emblematically marked the entrance to the fair and was the focus of the contest Createyourlove, the creative event which celebrated the meeting between fashion and jewellery in a charming installation with a surrealist tangle of hands and rings. Thirteen Italian firms were awarded as the best interpreters of the ring as an object, by a jury of journalists, fashion designers and fashion specialists chaired by Beppe Angiolini, Art Director Gold/Italy and Honorary President of the National Fashion Buyer Chamber. Also the Visioni section, a novelty of the 2016 edition, a project launched by Gabriele Veneri, SemAr president, was a great success: this was an area dedicated to young international talents who proved able to interpret the jewel in an innovative manner, underlining the deep relations between jewellery and fashion. In questa pagina, in alto: installazioni create per l'evento Createyourlove. A sinistra: anello di Falcinelli Italy in oro bianco, diamanti e turchese. A destra: bracciali di Elite Preziosi in argento e argento dorato. This page, above: Createyour love installations. Left: a ring in white gold, diamonds and turquoise by Falcinelli Italy. Right: three bracelets in silver and gold plated silver by Elite Preziosi.

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divembre


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Inside Jewelry ISTANBUL JEWELRY SHOW

un gioiello

di fiera

La manifestazione turca ha fatto registrare un deciso aumento di visitatori stranieri, a conferma della propria vocazione internazionale di

Rosa Chiesa

O

In questa pagina, alcuni momenti dell'Istanbul Jewelry Show. La manifestazione si è svolta dal 13 al 16 Ottobre nella metropoli turca, tradizionale crocevia di culture e commerci internazionali.

cchi puntati su Istanbul, la famosa e affascinante “seconda Roma”, oggi come ieri crocevia di culture e commerci internazionali. Da sempre fondamentale trait-d’union tra Europa e Medio Oriente, è qui che si è tenuta lo scorso Ottobre, dal 13 al 16, la 43° edizione dell'Istanbul Jewelry Show, organizzata da UBM Rotaforte, una joint-venture tra UBM Asia (tra i principali organizzatori fieristici a livello mondiale) e Rotaforte International Fairs Inc., e sponsorizzata da Türk Ekonomi Bankası (TEB). Alla manifestazione - dedicata a oreficeria, gioielleria, pietre preziose e semipreziose, perle, orologi, strumenti e attrezzature - che si tiene con cadenza semestrale, hanno partecipato 841 marchi del settore provenienti da Turchia, Emirati Arabi, India, Italia, Hong Kong, Austria e Thailandia. Gli organizzatori hanno espresso soddisfazione per questa edizione che ha registrato un record per quanto riguarda i visitatori: presenti 19.505 top buyer provenienti da 87 paesi, equivalenti a un +12% sul numero totale di visitatori rispetto al 2015. In aumento anche le presenze di stranieri, a conferma della vocazione internazionale della fiera e del suo importante ruolo professionale e internazionale nel settore della gioielleria. ■ Eyes set on Istanbul, the famous and fascinating “second Rome”, today as in the past a crossroads for international cultures and trade. As always the fundamental trait-d’union between Europe and the Middle East, it is here that the 43rd edition of the Istanbul Jewelry Show was held, October 13 to 16, organised by UBM Rotaforte, a joint-venture between UBM Asia (one of the main organisers of fairs all over the world) and Rotaforte International Fairs Inc., and sponsored by Türk Ekonomi Bankası (TEB). This international event, held every six months and dedicated to goldware, jewellery, precious and semi-precious stones, pearls, watches, instruments and equipment., was attended by 841 brands of exhibitors and companies working in the field, coming from Turkey, the Arab Emirates, India, Italy, Hong Kong, Austria and Thail'Orafo 2016

land. Great satisfaction was expressed by the organizers for this 2016 edition, which among other things registered a record number of visitors: there were 19,505 top buyers coming from 87 countries, a 12% increase over 2015. There was also an increase in the number of foreign visitors, a confirmation of the international vocation of the Istanbul Jewelry Show which consolidates its professional and international role in the field of jewellery.

This page: some views ot the Istanbul Jewelry Show. The fair was held from 13 to 16 October in Istanbul, a traditional crossroad for international cultures and trades.

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divembre


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Inside Jewelry GEMMOLOGIA

un cocktail

nocivo

Da Surat, India, arrivano mix di diamanti naturali e sintetici nelle misure minime (fino a 0,25 ct) difficilissimi da testare e identificare di Luigi

S

Costantini - responsabile settore formazione igi anversa

e, tra le tante emergenze che ci si rovesciano addosso dai media, v’era sfuggita questa, raddrizzate le orecchie. Eh già. Il rivoletto di 110 diamanti sintetici da 1,28 ct cadauno emersi sulla piazza “diamantara” di Surat, India, nel febbraio scorso, s’è fatto torrentello: lì si son beccati anche diversi “diamantari” di prim’ordine che s’eran dati allo “shakeraggio” di cocktail di diamanti naturali e sintetici. Quel che va alla grande è il melée, quelle misure sino ai 0,20-0,25 ct così difficili da testare e con cui si riempiono pavé, mini-gioielleria e consimili. La malefica mistura s’è estesa a macchia d’olio su scala planetaria, visto e considerato che - così dicono - il 90% dei diamanti commercializzati nel mondo vien tagliato proprio a Surat e dintorni. Si son mosse prima le indiane SDA (Surat Diamond Association) e GJEPC (Gem and Jewellery Export Promotion Council), poi le statunitensi JVC (Jewelers Vigilance Committee), FTC (Federal Trade Commission) e USJC (Unites States Jewelry Council). A ruota, la WFDB (World Federation of Diamond Bourses), la FBDB (Federation of Belgian Diamond Bourses) e l’AWDC (Antwerp World Diamond Centre). E che cosa han detto, soprattutto proposto in concreto? Partiamo coi solenni proclami d’intenti della USJC, in rappresentanza di 13 Associazioni di Categoria USA cui s’associano la WFDB e l'International Diamond Manufacturers Association: per il 1° novembre 2016, ad affrontare questa vitale questione è indetto un summit-tavola rotonda al Waldorf Astoria di New York: per mere questioni di tempistica questo articolo non potrà raccogliere il distillato di cotante competenze. Per quanto attiene invece la mitica WFDB, con le sue 30 Borse Diamanti affiliate, idem con patate. Nel meeting di Londra di fine settembre s’è programmata una tavola rotonda, da tenersi a Mumbai nel gennaio 2017. Sempre per far fronte alla sfida posta etc. etc. Passando poi ai due pezzi da 90 belgi, è dichiarazione di guerra aperta: «Dal 1° gennaio 2017 si combatterà il ‘sintetico non dichiarato’ imponendo la messa in vigore delle linee guida approntate dalla WFDB». Inoltre, in collaborazione con l’FBDB, verrà messo a gratuita disposizione di tutti i membri delle 4 borse diamanti di Anversa uno strumento appositamente concepito per la vagliatura (a scopo identificativo) del melée dai 0,05 ai 0,10 ct, con capacità di 15.000 pezzi all’ora. Questa, perlomeno, profuma di concretezza. Approdando all’India, qui s’è deliberato «di dar l’avvio a rigorose azioni legali nei confronti di chi ponga in vendita lotti misti di diamanti sintetici e naturali e nei confronti di quei produttori di sintetico che immettano nel mercato i loro manufatti senza dichial'Orafo 2016

rarne l’origine». Vous permettez, messieurs? A Surat (ma anche a Mumbai) da quel che risulta, ci si rifornisce dalle 4.000 circa piccole e medie taglierie (spesso locate in abitazioni private) disseminate nella dozzina di distretti dello Stato di Gujarat che fan da corona a Surat. Qui si taglia a man bassa di tutto, naturale o sintetico, pure quello che arriva dalla vicina Cina: e dalla Cina arriva un flusso continuo e inarrestabile di HPHT. Sintetico verace. Ebbene, valli a perseguire i produttori, gli “untori” e i loro mandanti. E se anche fosse, si chiude? E l’occupazione e le esportazioni? Sbarcando in terre “verdi”, c’è una galassia di furbetti che, saltando sul carro (per ora) vincente dell’ambientalismo oltranzista, han decretato che il diamante sintetico è da prediligersi in quanto “eco-friendly” e “conflict-free”. Ecco, lascerei ogni commento ai milioni di individui dei paesi produttori, trasformatori e consumatori del diamante, che a quest’ultimo debbono occupazione e il sostentamento proprio e delle loro famiglie. E poi, vi paiono la stessa cosa, il diamante naturale e quello sintetico? Venendo poi a quel simpatico “guascone” (francese, dal nome?) che annuncia «che si prendono due uccelli, anzi quattro, con una fava» semplicemente col mettere in vendita il naturale e il sintetico - fino a una certa caratura - allo stesso prezzo (la fava), che dire? Egli sostiene che così si risparmierebbe sui tremendi costi d’identificazione, sui tempi morti che quest’operazione comporta agli effetti della vendita, sul conseguente miglioramento nei tempi di pagamento, il tutto conservando intatta la fiducia del consumatore (ecco i volatili). Ma come è finita con la liberalizzazione delle droghe leggere, che s’è risolto il problema della droga (pesante e leggera), oppure no? La presidente della statunitense JVC ha posto sul tavolo a mio parere l’unica sensata proposta risolutrice del problema per chi non si possa permettere il marchingegno “PhosView”, messo a punto dalla De Beers, capace di separare pietre tagliate da 0,003 a 1,00 ct, o il “DiaTrue” della OGI Systems in grado di passare pietre tagliate da 0,01 a 20,00 ct. Dice Cecilia Gardner di controllare periodicamente e sistematicamente la corrispondenza tra quanto dichiarato, qualitativamente, dai fornitori e quanto risulta nella realtà dei fatti, compresa la natura dei beni in questione. Di esigere sempre dal fornitore, nero su bianco, la conferma di quanto dichiarato all’atto della vendita. Di richiedere sempre al proprio fornitore, a propria protezione, quali siano le misure di salvaguardia attuate nella sua, di filiera di fornitura.Vecchia ricetta, sempre e comunque valida. English translation: see pag. 108 102

dicembre


Inside Jewelry KNOW HOW

eccellenza

italiana Il celebre Opificio delle Pietre Dure di Firenze ospita anche un laboratorio specializzato nel restauro di antiche oreficerie di

I

Sonia Sbolzani

l celebre OPD - Opificio delle Pietre Dure di Firenze – figlio di quella manifattura artistica fondata da Ferdinando I de’ Medici nel 1588 - è oggi un Istituto autonomo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la cui attività si esplica nel campo del restauro di opere d'arte. E’ sede di laboratori specialistici, di una Scuola di Alta Formazione, di una biblioteca, di un ricco archivio, di un centro di ricerca climatologico. Non tutti sanno che al suo interno è operativo anche un laboratorio di restauro di oreficerie, che vengono sottoposte ai più vari interventi, dagli esami preliminari allo smontaggio, dalla pulitura al consolidamento e alla protezione finale. Illustra questa benemerita attività la direttrice Clarice Innocenti, che spiega come il laboratorio si trovi a lavorare su manufatti dei più diversi materiali: nelle opere di oreficeria, oltre ai metalli, sono spesso utilizzati legno, pietre preziose e semipreziose, perle, coralli, smalti, avori, vetri, stoffe, pergamene. Nella “fucina” dell’OPD vengono affrontate tutte le procedure di recupero, a cominciare da accurate ricerche propedeutiche in collaborazione con il laboratorio scientifico dell’Istituto, che consentono di accertare la natura di alcuni materiali costitutivi e delle sostanze applicate sugli oggetti nel corso del tempo. Tra i principali restauri orafi effettuati dall’OPD negli ultimi anni, sono da annoverare gli interventi su diverse opere conservate nel Museo del Bargello a Firenze e nel Museo Diocesano di Bovino (FG). E poi, tra i tanti, il Reliquiario della Vera Croce del Cardinal Bessarione (XIV-XVIII secolo, Venezia, Gallerie dell’Accademia), il Reliquiario di San Girolamo di Antonio di Salvi Salvucci, datato 1487 (Firenze, Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore), la Croce reliquiario di Santa Croce di manifattura francese del terzo quarto del secolo XIII (Castiglion Fiorentino, Pinacoteca Comunale), la Legatura dell'Evangeliario di Teodolinda, della fine del secolo VI-inizi del VII (Monza, Museo del Duomo). E si potrebbe continuare a lungo nell’elenco. Ora, spiega Clarice Innocenti, le “mani” del laboratorio di restauro dell’OPD stanno intervenendo sul Busto reliquiario di S. Margherita di Antiochia della cattedrale di Montefiascone (opera di scuola senese l'Orafo 2016

della metà del XV secolo), su due crocifissi rispettivamente del ‘300 e ‘400 provenienti dal Museo d’Arte Sacra di Orte, su alcuni oggetti del Museo Diocesano di Bovino. Il laboratorio si avvale naturalmente di tutta la strumentazione di un orafo comme il faut. Il personale, formatosi nella scuola di restauro interna - un’eccellenza mondiale tutta italiana - è però sottodimensionato, soffre della mancanza di turnover e sovente deve fare i conti con ristrettezze di budget. «Ma – sottolinea la direttrice – d’ora in poi le cose dovrebbero cambiare un po’, dato che ci sono state promesse risorse più generose». Il Museo dell’Opificio ospita periodicamente brevi mostre di oggetti restaurati presso gli atelier interni, e fra le oreficerie presentate si possono citare lo spettacolare Ostensorio di S. Ignazio Martire, il Busto reliquiario di S. Orsola, raro esemplare tardo gotico di oreficeria policroma, proveniente dalla Pinacoteca Comunale di Castiglion Fiorentino, il Reliquiario della Sacra Cintola del Duomo di Prato. Non si contano poi le consulenze, i convegni, le conferenze tenuti in Italia e nel mondo dai professionisti dell’OPD, che godono ovunque di massima stima, anche per il carattere pionieristico e innovativo delle loro attività. Clarice Innocenti ricorda ad esempio come dal 1999 al 2002 la sua équipe si sia trovata a dover letteralmente “ricostruire” la citata Sfera d’oro (con 800 diamanti incastonati), datata 1640, rubata nella seconda metà dell’800 e ritrovata poco dopo dalle forze dell’ordine, frammentata però in oltre 300 pezzi - poi rimasti giacenti per 130 anni in scatole nel deposito del museo - quasi tutti con fratture, schiacciamenti, deformazioni gravi. Essendo impensabile procedere all’incollaggio delle parti ed essendo improponibile la saldatura tradizionale sia a fuoco che a stagno a causa della presenza diffusa di smalti e dorature, per la prima volta al mondo si è messo a punto l’utilizzo di una saldatrice laser ai fini del consolidamento delle oreficerie. In questa pagina, dall'alto: Ostensorio di S. Ignazio Martire, detto La sfera d’oro; Busto reliquiario di S. Orsola. English translation: see pag. 108 103

dicembre


Inside Jewelry COMMUNICATION

Happy end nel nuovo corto di Brosway, protagonisti Alvaro Soler e la modella Camila Morais. L'amore vince grazie a un gioiello, per la soddisfazione di tutti i romantici. ■ Happy ending in Brosway’s new short, starred by Alvaro Soler and model Camila Morais: love wins thanks to a piece of jewellery, to satisfy all romantic souls.

fascino e

impegno Nuove campagne, nuovi ambasciatori, eventi: i brand della gioielleria e dell'orologeria si muovono a 360° nel mondo dei media di

Rosa Chiesa

S

torytelling, video, canali social e bellezza: Brosway sceglie un mix contemporaneo per comunicare. Alvaro Soler, il “ragazzo della porta accanto”, ma anche famoso cantante e nuovo giudice di X-Factor, diventa protagonista con la modella Camila Morais di un nuovo corto di 3’ ideato per Brosway e destinato a Tv e social con finale happy end. Festina guarda invece alle magiche atmosfere di una New York anni ’50 per ambientare la sua campagna Extra-Ordinary Man, nella quale il volto istituzionale del brand, l’affascinante attore scozzese Gerard Butler, veste i panni del businessman. Punta al lusso, alla tenerezza e al divertimento la campagna di Tous, storica azienda spagnola di gioielli presente in Italia dal 2014, che sceglie la bellezza naturale, la dolcezza e lo stile autentico incarnato da Federica Panicucci come ideale rappresentazione dei valori del brand. Un mito della boxe e un gigante dei diritti civili rivive nell’evento benefico organizzato da Tag Heuer per celebrare la scomparsa di Muhammad Ali. Per l’occasione, presso il famoso club Gleason’s Gym, palestra del campione, alla presenza della moglie e di cari amici, e con la speciale partecipazione di Iris Apfel insieme agli ambasciatori Tag Heuer, è stato battuto un pezzo unico in oro i cui ricavi sono stati devoluti a favore del Muhammad Ali Center. È stata anche presentata una serie speciale in acciaio, Tribute to Muhammad Ali. ■ Storytelling, videos, social channels and beauty: Brosway chose to communicate with a contemporary mix. Alvaro Soler, the “boy next door”, but also the famous singer and a new X-Factor judge, is co-starring a new 3-minute short film with a happy ending alongside model Camila Morais, created for Brosway and to be launched on TV and social media. Festina choose to bring in the magical atmosphere of mid-century New York for its Extra-Ordinary Man campaign, in which the brand’s official face - the charming Scottish actor Gerard Butler – plays the role of a businessman. In Italy since 2014, Tous is launching a new campaign that oozes luxury, but also a hint of tenderness and fun. The Spanish jewellery company has chosen Federica Panicucci’s natural beauty, sweet character and authentic style to represent the brand’s values. Tag Heuer organised a charity to commemorate the loss of boxing legend and civil right giant Muhammad Ali. The event was held at the celebrated Gleason’s Gym – the champion’s sports club – in the presence of his wife and close friends, as well as Iris Apfel and Tag Heuer ambassadors. A unique gold timepiece was auctioned off, with all proceeds going to the Muhammad Ali Center. Tribute to Muhammad Ali, a collection of limited-edition steel watches, was also unveiled at the event. l'Orafo 2016

"La moda passa, lo stile è per sempre": motto senza tempo, significativamente scelto come claim da Festina. ■ “Fashion fades, style is forever”: a timeless motto, significantly the claim chosen by Festina to communicate.

Freschezza, autenticità, dolcezza: i valori del brand spagnolo Tous sono perfettamente interpretati dalla nuova ambasciatrice Federica Panicucci. n Freshness, authenticity, sweetness: the core values of the Spanish company Tous are perfectly embodied by Italian TV presenter Federica Panicucci, new ambassador of the brand.

Leggenda della boxe e gigante dei diritti civili, Muhammad Ali ha ispirato l'evento charity organizzato da Tag Heuer a New York. n A boxing legend, and a civil rights giant, Muhammad Ali has inspired Tag Heuer’s New York charity event.

104

dicembre


COME TO SEE US

SEPTEMBER HONG KONG JEWELLERY & GEM FAIR SEPTEMBER 13–17, 2016 • ASIA WORLD-EXPO

HONG KONG, HALL 3, BOOTH 3B06

“Born to be brilliant“

CUBIC ZIRCONIA & GEMS P R E C I O S A® C O M P O N E N T S

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CENTRO ITALIA

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Inside Jewelry TECNOLOGIA

i 30 anni del

simposio Da sempre il Santa Fe Symposium è un appuntamento fondamentale per chiunque voglia ampliare le proprie conoscenze tecniche di Valerio Faccenda

Q

uest’anno il Simposio di Santa Fe sulla tecnologia della fabbricazione dei gioielli ha celebrato la sua trentesima edizione con 170 presenze, delle quali 50 da Paesi al di fuori degli Stati Uniti e 21 dall’Europa - tra cui 13 italiani. Tre i partecipanti inviati da Bulgari, a dimostrazione del fatto che anche un’azienda di assoluto prestigio e leader del settore considera il simposio un appuntamento fondamentale per ampliare il proprio patrimonio di conoscenze tecniche, convinzione condivisa peraltro da Tiffany fin dalle prime edizioni. Quando 30 anni fa venne creato il simposio, tra gli obiettivi che si erano posti i fondatori, Eddie Bell e Dave Schneller, due erano considerati cruciali: promuovere l’applicazione della metallurgia, della fisica e della chimica nell’industria orafa e incoraggiare un approccio più sistematico e scientifico, favorendo anche un proficuo scambio di idee tra gli operatori del settore. A quel tempo l’orafo pareva uno strano essere: molto competente, molto sospettoso, poco incline a parlare delle proprie esperienze. Capitava spesso di discutere con orafi, peraltro bravissimi, che non volevano nemmeno svelare la temperatura a cui fondevano e colavano le loro leghe. L’orafo resterà sempre un mago, se non altro per la bellezza e la complessità delle forme che riesce a creare, ma oggi è aiutato da conoscenze metallurgiche consolidate. La qualità degli oggetti che crea è mediamente più alta di un tempo e certamente il simposio non è estraneo a questo miglioramento. In 30 anni sono state pubblicate oltre 13000 pagine di articoli tecnici raccolti in oltre 700 memorie, mentre i tecnici che si sono alternati negli anni sul palco del convegno sono stati oltre 200. Nei primi anni, per i lavori di ricerca, il simposio si appoggiava quasi esclusivamente all’Istituto Tedesco dei Metalli Preziosi, il F.E.M. di Schwäbish Gmünd: gli studi di questo Istituto sul colaggio a cera persa, il più antico processo di produzione orafa, sono stati fondamentali e hanno permesso di comprendere l’origine di difetti come, per esempio, la porosità, e quindi di progettare macchine di fusione e colaggio che hanno portato a migliorare la qualità degli oggetti prodotti. Oggi fortunatamente sono numerosi gli istituti universitari che si l'Orafo 2016

interessano al settore e che collaborano con le aziende: in Italia abbiamo l’università milanese della Bicocca e il Politecnico di Torino. Quest’ultimo in particolare è presente fisicamente da vari anni nell’area valenzana con propri laboratori e partecipa regolarmente con proprie memorie al Simposio, che da parte sua ha sempre dedicato grande attenzione alle novità tecniche nel settore. Le prime notizie sul problema del nichel negli ori bianchi (allergia al nichel) sono arrivate proprio da Santa Fe: a quel tempo pochissimi avevano voluto prendere sul serio la notizia. Analogamente, le prime possibili soluzioni per produrre ori bianchi senza nichel sono emerse proprio dal Simposio. Per quanto concerne le tecnologie più innovative, da vari anni viene rivolta particolare attenzione alla metallurgia delle polveri e al S.L.M. (Selective Laser Melting - fusione selettiva con il laser). Questa tecnologia, che giunge da altri settori produttivi, combinata con metodi di prototipazione rapida, permette di ottenere direttamente oggetti di forme complesse, sia in leghe tradizionali sia in leghe ottenibili solo con la metallurgia delle polveri. Su questo argomento quest’anno sono state presentate una memoria della Bulgari e una memoria della Progold di Trissino, che negli ultimi anni ha molto scommesso su questa tecnologia. Questa azienda dispone di una divisione attrezzatissima, ma soprattutto ha colto uno degli aspetti più interessanti della metallurgia delle polveri: la possibilità di produrre leghe innovative, non ottenibili con i metodi tradizionali di fusione e colaggio e su questi temi ha una richiesta di brevetto. Numerosi sono stati gli altri argomenti interessanti trattati quest'anno, come l’impiego di polimeri per la costruzione di modelli per il processo di colaggio a cera persa e vari temi di metallurgia. Come sempre, il Simposio ha offerto una notevole serie di informazioni pratiche, che, assieme ai contatti personali, permettono agli orafi di approfondire le proprie conoscenze e di documentarsi su argomenti che possono diventare cruciali per il lavoro presente e futuro (nelle foto, Santa Fe e i relatori partecipanti al Simposio). English translation: see pag. 108 106

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English Text

alarming indian cocktail See Page 102 If, among the many emergencies media pour on us, you missed this, prick up your ears. Well, yes. The stream of 110 1.28 ct synthetic diamonds emerged last February on the “diamond” market of Surat, in India, turned into a brooklet: there, also some first class “diamond merchants” were caught, that were engaged in “shaking” a cocktail of natural and synthetic diamonds. The melée is having a great success, those sizes up to 0.20-0.25 ct that are not so simple to “test” and with which pavés, minijewelleries et similia are filled. The malignant mixture spread like wildfire on a global scale, given that, so people say, 90% of the diamonds marketed in the world is cut in Surat and in the surrounding areas. First Indian associations SDA (Surat Diamond Association), GJEPC (Gem and Jewellery Export Promotion Council) and then the American JVC (Jewelers Vigilance Committee), FTC (Federal Trade Commission) and USJC (Unites States Jewelry Council) reacted. Following, WFDB (World Federation of Diamond Bourses), FBDB (Federation of Belgian Diamond Bourses) and AWDC (Antwerp World Diamond Centre). What did these many names say, but most of all, what did they actually propose? Let us start with the solemn declarations of intentions by USJC, representing 13 American category associations joined by WFDB and International Diamond Manufacturers Association: on 1st November 2016 we will face this critical and vital issue during an open forum-meeting held at Waldorf Astoria in New York: due to mere questions of timing this article will not be able to include the distillation of such expertise. As for the mythical and powerful WFDB, with its 30 affiliated Diamond Bourses, likewise as above. During the meeting in London at the end of September, an open forum was scheduled to be held in Mumbai in January 2017. Again to face the challenge, etc, etc. Passing to two Belgian big guns, it is an open war declaration: «From 1st January 2017 the “undeclared synthetic stones" will be fought by imposing the implementation of the guidelines drafted by WFDB». Moreover, in partnership with FBDB, a proper tool designed to screen (for identification purposes) melées from 0.05 to 0.010 ct, with a 15.000 per hour capacity, will be made available to all the members of the four Diamond Bourses of Antwerp. This, at least, sounds concrete. In India they decided to "take legal actions against those who sell mixed batches of synthetic and natural diamonds, as well as against the manufacturers that launch their products on the market without specifying the origin». Vous permettez, messieurs? As far as we know, in Surat (but also in Mumbai),

these items are supplied by about 4,000 small and medium diamond-cutting rooms (often located in private houses) scattered in the dozen districts of the Gujarat State surrounding Surat. Here they cut anything, natural or synthetic, even products coming from the near China, from where a continuous and unstoppable flow of HPHT is arriving. A true synthetic one. Well, as things are: prosecuting manufacturers and catching the “plague spreaders” and their principals is not an easy task. And even if it was, what could we do? Should we close? And what are the consequences for occupation and exports? Going to “green” lands, what can we say? There is a multitude of cunning people that, siding with the (for now) winning extremist environmentalism, decided that the synthetic diamond is to be favoured as “eco-friendly” and “conflict-free”. Well, I would leave any comment to the millions people of the manufacturing countries, transforming and consuming diamonds, whose work and maintenance, along with their families', depend on this product. And then, do you consider the natural diamond and the synthetic one the same? Speaking about that nice "gascon” (may be French, considering the name) announcing that “two birds, even four can be caught with a stone" by simply selling the natural and the synthetic stone, up to a certain carat, at the same price (this is the stone), how do you see this? He claims that this would lead to savings on the huge identification costs, on the idle times that this operation implies for selling, to a subsequent improvement of payment times, maintaining the consumer trust unaltered (and these would be the birds). But what happened with the legalisation of soft drugs? Did they solve the problem of drug (either hard or soft) or not? The president of the American JVC brought about what in my opinion is the only sound proposal that could solve the problem for those who cannot afford the instrument designed by De Beers called “Phos View”, able to separate cut stones from 0.003 to 1.00 ct, or the one developed by OGI Systems and named "DiaTrue” that can pass cut stones from 0.01 to 20.00 carats. Cecilia Gardner advices operators to periodically and systematically check the matching between what has been declared, as far as quality is concerned, by suppliers and what is actually evident, including the nature of this type of goods. To always demand the supplier a written confirmation of what stated during the sale process. To always ask your supplier, for your own protection, which safeguard measures are implemented by his supply chain. An old recipe, though always valid.

opd, an italian pride

S ee P age 103 The famous OPD or Opificio delle Pietre Dure in Florence - literally the workshop of semil'Orafo 2016

108

dicembre

precious stones, and the offspring of the art factory founded by Ferdinando I de’ Medici in 1588 - is now an Institute of the Italian Ministry of Heritage, Culture and Tourism, operating with a focus on restoration of works of art. It is home to specialised laboratories, an Advanced Training School, a library, a rich archive, and a climate research centre. Not everyone knows that the Institute also offers an art jewellery restoration service. Art jewellery pieces undergo a variety of processes, from analysis through to disassembly, cleaning, soldering and final protection. Director Clarice Innocenti explains how the laboratory works on pieces that bring together many different materials: art jewellery is not only made of metal, but often comprises wood, precious and semi-precious gems, pearls, coral, enamels, ivory glass, fabric and parchment. The OPD “hotbed” deals with all recovery processes, from extensive preliminary research in collaboration with the Institute's scientific laboratory, making it possible to ascertain the nature of the materials and substances used on each piece over time. The major art jewellery restoration works completed by OPD in recent years include a number of pieces preserved in the Museum of Bargello, Florence, and the Diocesan Museum of Bovino (Foggia). Then, among others, Cardinal Bessarione's Reliquary of the true Cross (14th-18th century, Venice, Gallerie dell’Accademia), the Reliquary of Saint Jerome by Antonio di Salvi Salvucci, dated 1487 (Florence, Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore), the Reliquary Cross of Santa Croce, made in France in the third quarter of the 13th century (Castiglion Fiorentino, Municipal Art Gallery), Queen Teodolinda's Gospel Cover, from the late 6th-early 7th century (Monza, Cathedral Museum). The list could go on and on. Now, says Clarice Innocenti, the OPD restoration laboratory is working on the Reliquary Bust of Saint Margaret of Antioch, Cathedral


Santa Margherita in Montefiascone (Sienese school of painting, dating back to the mid15th century), two crucifixes of the 14th and 15th century respectively, from the Museum of Sacred Art of Orte, and some pieces from the Diocesan Museum of Bovino. The laboratory is equipped with the same tools as a proper goldsmith. While employing professionals that trained at OPD’s internal restoration school – an excellent, world-renowned Italian school - the laboratory is understaffed, is suffering from a lack of employee turnover and often deals with tight budgets. «But – says the Director – things should change a little from now on, since we have been promised to receive more generous resources». The OPD Museum regularly hosts short exhibitions of art jewellery pieces restored in internal laboratories; these included the spectacular Monstrance of St Ignatius Martyr, the Reliquary bust St. Ursola, a rare example of late-Gothic polychrome art jewellery from the Municipal Art Gallery of Castiglion Fiorentino, the Reliquary of the Holy Girdle of the Cathedral of Prato. But also countless consultancies, conferences and lectures are held in Italy and worldwide by OPD professionals, highly regarded for their visionary, pioneering work. For example, Clarice Innocenti recalls that from 1999 to 2002 her team had to literally “rebuild” the aforementioned Golden Sphere (with 800 diamonds), dated 1640, which had been stolen in the second half of the 19th century and found shortly afterwards by the police – only broken into more than 300 pieces. The pieces were kept in boxes in the Museum’s storage rooms for 130 years, and most of them were fractured, crushed, or severely deformed. Since it was unthinkable to glue the pieces together and impossible to use traditional fire or tin soldering due to the presence of many enamelled and gilded parts, a laser welder was developed and used for joining art jewellery for the first time in the world.

30 years of the symposium See Page 106 This year, the Santa Fe symposium dedicated to jewellery-making technology celebrated its thirtieth edition, with 170 attending, 50 from countries outside the USA, 21 from Europe, including 13 Italians. Three participants were sent by Bulgari, evidence of the fact that even a company of absolute prestige and a leader in the business sees the symposium as a key event to expand its technical knowledge, an opinion shared by Tiffany right from the first editions. When the symposium was first created 30 years ago, the founders Eddie Bell and Dave Schneller set themselves two crucial goals: to promote the application of metallurgy, physics and chemistry in the goldsmithing industry, and to encourage a more systematic and scientific approach, while also supporting profitable sharing of ideas among those working in the field. In those days, the goldsmith appeared to be quite a strange creature: very interesting, very suspicious, very little inclined to speak of his experience. In those days, I often found myself talking with excellent goldsmiths who did not even want to reveal the temperature at which they melted and cast their alloys. Goldsmiths are still and always will be something of wizards, at least because of the beauty and complexity of the forms they manage to create, but the “wizard” of today is assisted by consolidated metallurgical knowledge which helps him in his creative work. The quality of the objects he creates is on an average higher and certainly the symposium has played a part in this improvement. In the last 30 years, more than 13,000 pages of technical articles, collected in over 700 presentations, have been published, while over 200 technicians have spoken, over the years, on the convention floor. During the first years, the symposium counted nearly exclusively on research work by the German Institute for Precious Metals, the F.E.M. of Schwaebish Gmuend: the studies of this Institute on lost wax casting, the oldest procedure in gold working, l'Orafo 2016

109

dicembre

have been fundamental and made it possible to understand the origin of defects like porosity and hence to design machines for casting and pouring which could improve the quality of the products. Luckily, many university institutions today are interested in this field and cooperate with companies: in Italy, we have Milan's Bicocca University and the Turin Polytechnic. The latter especially has been physically present for several years with its own laboratories in the area of Valenza and regularly attends the Santa Fe symposium with presentations of its own. The Symposium has always devoted special attention to technical novelties in this field. The first information about the problem of nickel in white gold (nickel allergy) came from the US symposium: in those days very few people, perhaps nobody, would have taken the news seriously. In the same way, the first possible solutions for producing nickel free white gold also came up during the Symposium. Concerning more innovative technologies, special attention has been addressed in recent years to powder metallurgy and to S.L.M. (Selective Laser Melting). This technology, which has its origins in other production fields, combined with fast prototyping methods, allows one to obtain objects with complex shapes directly, both in traditional alloys and in alloys which can be obtained only by powder metallurgy. On this topic, a presentation was made by Bulgari and another by Progold from Trissino (Vicenza), a company which has bet strongly on this technology in recent years. Today, this Vicenza company has a very well equipped department but especially it can grasp one of the most interesting aspects of powder metallurgy: the possibility of producing innovative alloys, which cannot be obtained using traditional casting and pouring methods. Progold has a pending patent request for these issues. In the edition which has just finished, many other interesting topics were dealt with, such as the use of polymers to make models for lost wax casting, as well as various issues of metallurgy, presentations on general culture and useful organisational presentations. As usual, therefore, the Symposium has provided noteworthy practical and interesting information which, together with personal contacts, allows the “wizard” goldsmith to get a better grasp of his own technical know how and collect documentation on topics which could be extremely useful for his present and future work.


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23 – 30 MARZO 2017


Brands In This Issue

AMEN

58

GARMIN

46

OLE LYNGGAARD COPENHAGEN

AONIE

49

GIOVANNI FERRARIS

89

OPIFICIO DELLE PIETRE

ARTLINEA

51, 53

GIOVANNI RASPINI

44

DURE DI FIRENZE

103

ATHENA GIOIELLI

44

GIULIANO MAZZUOLI

22

ORESSENCE

38

BIBIGÌ

64

GOLD ITALY

98

PIA MARIANI

51

GRAZIELLA

60

PIAGET

GUCCI

60

PIANEGONDA

20

BLISS

35, 44

BROSWAY

45, 104

63

75-78, 88

BUCCELLATI

34

HERMÉS 69-74

PICCHIOTTI

55

CAMEO ITALIANO

57

I DOGI

20

PIETRAQUADRA

22

CARAMELLA BY ADAM BIJOUX

19

I PIPOTTINI

19

PIETRO FERRANTE

61

CARLA AMORIM

62

IBAMBOLI

50

PIPPO PEREZ

85

CARTIER 33, 95

IL TARÌ

18

POLELLO

18, 52

CASATO

42

ISTANBUL JEWELRY SHOW

CASIO

47

ITALIAN EXHIBITION GROUP

CHANEL JOAILLERIE CHANTECLER

27-30, 37, 94 39, 48, 55

LE BEBÉ

100

RAJOLA

55

19

RECARLO

43, 52

50, 58

RIMINI FIERA

19

LEO PIZZO

65

ROSATO

59

CHIBI

51

LONGINES

47

ROVIAN

39

CLUBHOUSE MILANO

18

LOUIS ERARD

46

RUE DES MILLE

59

CRIERI

85

MA. CO. F.

20

SALVINI

45

DAMIANI

43, 53, 64, 87

MAISON VALENTINA

22

SANTA FE SYMPOSIUM

DE GRISOGONO

65, 96

MANGIAROTTI

86

SHAMBALLA

34

DE SIMONE FRATELLI

36, 54

MARCO BICEGO

33

STEFAN HAFNER

43

22

MARCO BORGHESI

38

SWAROVSKI

49

DEVOTI GIOIELLI

106

DIOR JOAILLERIE

79-83

MATTIOLI

32

TAG HEUER

104

DODO

48, 59

MELLERIO DITS MELLER

87

THOMAS SABO

61

EBERHARD & CO.

47

MERÙ

36

TIFFANY & CO.

ELITE PREZIOSI

98

MESSIKA JOAILLERIE

88

TOUS 104

ETHO MARIA

65

MILUNA

35

TU! DONNA

86

FABERGÉ 49, 65

MISIS

61

UNOAERRE

53

FACET BARCELONA

62

MORÀ DI BBG

22

VAN CLEEF & ARPELS

32, 48, 97

FALCINELLI ITALY

57, 98

VENDORAFA

62

VITTORIO FIORENTINO

54

FARAONE

42

MUSEO DEL BIJOU DI CASALMAGGIORE

17

FESTINA 104

NAMIDA BY GOLD SISTERS

56

FIERA DI VICENZA

NANIS

37

19

l'Orafo 2016

111

dicembre

57, 63


Advertisers’ Index AESSE PIETRE

105

AMIN LUXURY

5

ARTLINEA

battente

BASELWORLD

101, 110

BETTER SILVER

15

CHIMET

90, 91

D&SIGN

III copertina, 112

DENTRO LE MURA

2, 3

GIMET

26

GOGGI STERLING

92

GRAZIELLA

IV copertina

HOMI

21

INHORGENTA MUNICH

99

LE CAROSE – PINK MOOD

I copertina, 6-9

MEWO – KLEO

II copertina, 1

MORELLATO ORO VERDE

40

OSIGEM

10, 11

RELAIS I MIRACOLI RESPONSIBLE JEWELLERY COUNCIL

www.designsrl.com

13

107 4

SEA

68

SILVER STAR

23

UNOAERRE ZOPPINI

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