€ 5,00
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
L’ORAFO ITALIANO 12 2017
Bronzallure
ANNO LXXI DICEMBRE 2017 - € 5,00
Since 1946
White appeal
Arctic ice all over: sparkling diamonds & glacial gold A journey into the blue, red and yellow with Miró inspirations
Colour power
/1
7
A /09
A.IT • CO EASP NC O
14
RS
O
PR
O DA L 15/ VA L I D 10
L
A
I EM
/20
IN TL
18 • REGOL AM
C
O
M
.A W
O
R
EN T
PL
ET
ISPONIBILE OD SU
W
W
Capire i tuoi desideri di professionista e tradurre ogni esigenza funzionale in una gioielleria che diventi uno strumento di successo, è il nostro principale obiettivo. Lo facciamo con serietà, esperienza e professionalità. Da sempre.
Vi aspettiamo a VICENZAORO JANUARY 19 -2 4 gennaio 2018 Pad. 2.3 - Stand 313
www.dentrolemura.it tel +39.O572.911.86O
la chiave del successo
© Lucebianca | #fieradiesseremamma
Il Natale più magico di sempre Anelli, orecchini, pendenti e bracciali in oro giallo, oro bianco o oro rosa con pavé di diamanti. Rendi unico e indimenticabile il tuo regalo, personalizzalo con l’incisione del nome del tuo bambino. Vai su www.lebebe.eu e scopri come creare una videodedica online per dire a chi ami quanto sia speciale per te!
i Pavé
IL GIOIELLO DELLE MAMME
RJC_Layout 1 07/02/17 14:52 Pagina 1
Costruire una filiera responsabile oro e platinoidi per diamanti, al consumatore dalla miniera
ANNO LXX - NUMERO 12 - DICEMBRE 2017 direttore editoriale direttore responsabile
Building a responsible diamond, gold and platinum metals supply chain from mine to customer Il Responsible Jewellery Council (RJC) è un’organizzazione internazionale no-profit, costituita nel 2005 da un gruppo di 14 dell’intero comparto organizzazioni rappresentative dei dia manti e dell’oreficeria. Il RJC è retto da un Consiglio Direttivo e coadiuvato da varie Commissioni per ogni settore d’inte La gestione è affidata ad un team con sede resse. dell’attivitĂ Canada e Regno Unito. Il RJC accoglie membri ap- in Australia, partenenti a qualsiasi settore della filiera dell’oreficeria e della gioielleria, di ogni dimensione, comprese le associazioni di categoria. Missione: “Ci sforziamo di essere l’organizza zione riconosciuta per certificazioni e standard al servizio dell’integritĂ della filiera e della sostenibilitĂ nel settore glo orologeriaâ€?. Council piĂš di 900 bale di gioielleria e Il raggruppa Associati e piĂš di 600 Membri Certificati. La lista è disponibile presso www.responsiblejewellery.com/members/certiďŹ ed-members/
Jewellery Council (RJC) is an International The Responsible in 2005 by a group of not-for-proďŹ t organisation established from across-section of the diamond and gold 14 organisations jewellery business. The RJC is governed by a Board of Direc- tors, supported by a number of Committees and administered by a Management Team located in the United Kingdom, Ca- nada and India. The RJC welcomes new Members from all parts of the jewellery supply chain, including trade associa tions. Mission: “We strive to be the recognized standards and certiďŹ cation organization for supply chain integrity and su- stainability in the global ďŹ ne jewellery and watch industry“. more than 900 Members and more than 600 RJC now groups CertiďŹ ed Members globally. The list of RJC Members is available at www.responsiblejewellery.com/members/certiďŹ ed-members/
Andrea Aiello
in redazione
Antonella Garello
collaboratori
Rosa Chiesa, Luigi Costantini, Simonetta De Pasca, Valerio Faccenda, Daniela Fagnola, Simona Infantolino, Lucio Quadri
iniziative speciali
Ilaria Danieli
Cristina Fagioli - cristina.fagioli@edifis.it
progetto e grafica
Cristiano Guenzi
foto
Close up Studios
traduzioni
Promo-Est
pubblicitĂ
dircom@edifis.it
traffico pubblicitario stampa e-mail web site prezzo per copia arretrati abbonamenti
Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it CPZ S.p.A. - Costa di Mezzate BG orafo@edifis.it www.orafoitaliano.it â‚Ź 5,00 â‚Ź 10,00 Italia â‚Ź 40,00 Europe â‚Ź 80,00 Resto del mondo â‚Ź 100,00 abbonamenti@edifis.i
Registrazione Tribunale di Milano N° 1038 del 10/01/1949 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. – Viale Coni Zugna, 71 – 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. l’Orafo Italiano una rivista edita da:
Responsible Jewellery Council (RJC) ()* "%%( (%$*4 %$ %$4 ? @ E * ""4
"5 F BB 9>:@>D A@? >EE@ # "5 $ %=( )&%$) " ! 1 "" (26 %# 1116( )&%$) " ! 1 "" (26 %#
Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
partner di
Since 1946
2017
NUOVI PUNTI DI DISTRIBUZIONE - Dubai Gold Center - Vip Lounge degli aeroporti di Linate, Malpensa, Bologna, Verona, Firenze, Venezia e Napoli - Edicole "Hudson News" di Linate, Malpensa e Milano Centrale. - Hotel di Milano a 5 stelle - Clubhouse Brera - Hong Kong Jewellery & Gem Fair - JCK Las Vegas, JA New York - Baselworld - Selezionati buyer internazionali di gioielli - I migliori retailer italiani e internazionali - Edicole aeroportuali e ferroviarie WWW.ORAFOITALIANO.IT
Sommario In copertina / Cover Bronzallure Milano Contatto / Contact Milor Group Via dei Gracchi, 35 20146 Milano Tel. +39 02809061 bronzallure@bronzallure.it bronzallure.it
GlobalRoundUp
20 nEWS
Sicis / Inhorgenta / Giovanni Raspini / Pasquale Bruni / Van Gold / Vigilius Mountain Resort / Zoppini / WeWood / Sensoria Gioielli / Sotheby's
Desires
29 magie fluttuanti by kuniyoshi
Cortigiane e attori trasfigurati in metafore animali e gatti antropomorfici: è il Giappone visionario dell'artista al centro di una mostra a Milano
Photo by Close up Studios Anelli della collezione Preziosa di Bronzallure in Golden Rosè® placcati oro rosa 18 carati con agata blu, opali blu, calcedonio rosa e opali rosa. ■ From the Preziosa collection by Bronzallure, 18 carat rose gold-plated Golden Rosè® rings with blue agate, blue opal, pink chalcedony and pink opal.
34 teddy bear
Per grandi e piccini l'orsetto rimane l'animale più legato ai momenti spensierati dell'infanzia
38 bangle mania
41
Il bracciale rigido d'argento spopola nella versione semplice o impreziosita da gemme
41 hypnotic artico
Il lungo viaggio del fotografo Vincent Munier alla scoperta del grande Nord. Lo accompagnano speciali chaperon: gli animali e i diamanti
55 genialità surreale
Una mostra a Torino rende omaggio al periodo maiorchino di Joan Miró, maestro nell'uso dei colori primari e nella composizione di universi fantastici
People&brands
71 a sparkling woman
Da dieci anni anima e motore della creatività per i gioielli Swarovski, Natalie Colin punta sulla versatilità delle collezioni, come la #BrillianceForAll
74 l'arte di essere italiani
55
Premiato ancora una volta a Couture Las Vegas, il brand Giovanni Ferraris è alfiere nel mondo di uno stile e di un gusto inimitabili
79 orologeria: la via italiana
Senza nulla togliere all'altissima qualità della manifattura svizzera, anche il nostro Paese vanta una produzione di tutto rispetto
Artistry
85 no signature, only style
l'Orafo 2017
10
Voce fuori dal coro, Suzanne Belperron non firmava le sue creazioni ma le dotava di un carattere unico ed estremamente avant-garde per l'epoca
dicembre
Sommario
85
Visual
91 SEASON GIFTS
I frutti tipici della stagione autunnale nascondono preziosi segreti rubati alla gioielleria e li confondono tra chicchi e semi
InsideJewellery
97 stop complaining, start think big
L'atteggiamento lamentoso degli imprenditori italiani non ha ragione di essere in questo momento: ci sono infatti condizioni favorevoli per lo sviluppo
104 positive mood
Soddisfazione e sospiri di sollievo a conclusione dell'ultima edizione della fiera di Vicenza
106 in punta di piedi
27
91
La fiera svizzera di Basilea deve affrontare probabilmente la peggior crisi del suo secolo di vita, tra assenze eccellenti e malumori
107 made in italy first
La fiera autunnale di Arezzo ha confermato il suo focus sulla produzione nazionale ma i risultati non hanno sollevato entusiasmi tra gli espositori più fedeli
104
108 a successful birthday
Il 35° anniversario della fiera di Hong Kong è stato celebrato dai numerosi visitatori con una torta e otto premi speciali
110 istanbul goes up
L'ultima edizione della fiera turca organizzata da Ubm Rotaforte ha registrato un aumento dei visitatori del 18% rispetto al 2016
112 tra illusioni e rarità
113
L'arduo compito dell'identificazione delle gemme è ormai uno slalom tra brutti anatroccoli trasformati in bellissimi cigni
113 i mondi delle donne
Nuove campagne, nuovi ambasciatori, eventi: i brand della gioielleria e dell'orologeria si muovono a 360° nel mondo dei media
114 nuove leghe, è magia?
Per il settore orafo il Simposio di Santa Fe resta un momento importantissimo di confronto, studio e scambio di conoscenze
115 english text 118 brands in this issue l'Orafo 2017
12
dicembre
jamcommunication.it
FA S H I O N J E W E L L E R Y
PROMOTIONAL
BRONZALLURE: UN TOCCO DI STILE CONTEMPORANEO Innovazione, qualità, eleganza: il brand milanese punta su una produzione rigorosamente made in Italy, sintesi di tecniche orafe tradizionali e di tecnologie all'avanguardia Brand dello storico gruppo milanese Milor, Bronzallure in soli cinque anni di attività ha saputo conquistare importanti quote di mercato grazie a una produzione originale e innovativa. Tutte le creazioni Bronzallure sono infatti realizzate in una particolare lega metallica, denominata Golden Rosè®, brevettata e unica al mondo, frutto di lunghi studi e della collaborazione con l'Università di Padova: placcata in oro rosa 18 carati, nichel e cadmio free, dona ai gioielli una inimitabile tonalità rosa, caratteristica esclusiva dei gioielli Bronzallure. Altro fiore all'occhiello del brand è l'utilizzo di sole pietre naturali, quali ametista, madreperla, onice, malachite, lapis, calcedonio, amazzonite, corniola, spinello nero e così via. Il processo produttivo, dai primi disegni realizzati a mano alla prototipia in 3D al prodotto finito, prevede oltre cinquanta passaggi, tutti eseguiti in Italia, nella sede di Milano o da laboratori situati in Veneto e in Toscana, a garanzia di un gioiello di qualità, stile ed eleganza rigorosamente made in Italy. Bronzallure garantisce ai suoi clienti la massima velocità nelle consegne - entro due giorni dall'ordine - accattivanti set espositivi da vetrina, comunicazioni costanti e puntuali. A brand of the historical Milor group from Milan, in just five years of activity Bronzallure managed to win important market shares thanks to an original and innovative production. In fact, all Bronzallure creations are made using a special patented and unique metal alloy named Golden Rosè®, created after long studies and from the collaboration with the University of Padua: 18 carat rose gold plated, nickel and cadmium free, it gives jewels an incomparable pink hue, exclusive feature of Bronzallure jewels. Another show-piece of the brand is the use of natural stones only, such as amethyst, mother-of-pearl, onyx, malachite, lapis, chalcedony, amazonite, cornelian, black spinel and so on. The production process, since first hand drawings, to 3D prototypes and to the finished products, includes over fifty passages, all carried out in Italy, at the headquarters in Milan, or in goldsmith workshops located in Veneto and Tuscany, as a guarantee of a jewel characterised by a strictly Made in Italy quality, style and elegance. Bronzallure ensures its clients the maximum speed as for deliveries - within two days from order - captivating display units for window shops, as well as continuous and timely communications.
Global Round Up
SICIS a ravenna L’azienda italiana leader del micromosaico festeggia i suoi trent’anni di attività con una mostra a cavallo tra arte e alta gioielleria Un particolare percorso espositivo nelle sale secentesche di Palazzo Rasponi dalle Teste a Ravenna celebra, fino al 7 gennaio 2018, l’arte del micromosaico e i trent’anni di attività di Sicis, azienda leader del settore. La mostra Destinazione Mosaico «nasce con lo scopo di presentare al visitatore il mondo Sicis – spiega Gioia Placuzzi, co-fondatrice e responsabile della divisione Jewels dell’azienda – e di esplorare la sua arte, utilizzata per impreziosire pezzi di alta gioielleria, opere uniche che combinano pietre preziose e oro con l’esclusività di una tecnica straordinaria che le rende eterne». L’ingresso alla mostra è aperto al pubblico, da martedì a domenica, con orario continuato dalle 11.00 alle 18.00. ■ Until January 7, 2018, a special exhibition will be held in the seventeenth-century halls of Palazzo Rasponi dalle Teste in Ravenna to celebrate the art of micromosaics and the thirtieth anniversary of industry leader Sicis. The exhibition Destinazione Mosaico «was created with the purpose to introduce the world of Sicis to visitors – says Gioia Placuzzi, co-founder and manager of the company’s Jewels division – and to explore its art, which is used to decorate high jewellery pieces, unique works that combine gemstones and gold with an exclusive technique to make them eternal». The exhibition is open to the public, Tuesday to Sunday, all day from 11:00am to 6:00pm.
l'Orafo 2017
20
dicembre
Inhorgenta colourS Per la prossima fiera tedesca la lotta per il colore dell’anno vede in competizione il blu, il rosa e l'arancione Dalla passerella alle gemme, i colori di stagione influenzano anche la scelta delle pietre preziose da parte dei clienti finali. È ciò che ha affermato Stefanie Mändlein, direttore espositivo di Inhorgenta, in vista dell’appuntamento in programma dal 16 al 19 febbraio 2018 a Monaco. Tra i colori selezionati da Pantone per il prossimo anno primeggiano Yves Klein Blue, Millennial Pink e Papaya Orange. ■ From the catwalk to jewellery: this season’s colours are affecting consumers’ choices of precious gemstones. That’s what Inhorgenta exhibition director Stefanie Mändlein said before the event, scheduled for next February from the 16th to the 19th in Munich. The most influential colours that Pantone has selected for the next year La mostra del famoso argentiere toscano include Yves Klein Blue, Millennial Pink and raccoglie alcune tra le sue opere più famose Papaya Orange. cariche di ispirazioni simboliche
RASPINI ON SHOW
Parte da Milano il tour europeo di Giovanni Raspini che ha raccolto nella mostra Vanitas Mundi, allestita dal 17 novembre a Palazzo Visconti in collaborazione con lo scenografo Piero Figura, gioielli, oggetti, dipinti e un bouquet di ispirazioni simboliche tutti firmati dal designer toscano. Tra le opere esposte anche un teschio riletto in chiave pop-rock, orecchini scheletrici e specchi allegorici. La mostra è corredata dal catalogo omonimo con testo introduttivo del critico Philippe Daverio. ■ Starting from Milan, the Giovanni Raspini’s Europe tour has brought together jewellery, objects, paintings and a bouquet of symbolic inspirations into the Vanitas Mundi exhibition, set up starting from the 17th of November in collaboration with art director Piero Figura. Among the works on display there is even a skull redesigned with a pop-rock twist, skeletal earrings and allegorical mirrors. The exhibition is accompanied by the eponymous catalogue with an introduction Omaggio alla femminilità: la nuova by art critic Philippe Daverio. collezione Bon Ton Goddesses di Pasquale Bruni è giocata sulle delicate nuances del quarzo milky e rosa e del calcedonio rosa e azzurro. Come tutti i gioielli del brand è frutto dell’estro e dell’estetica del direttore creativo, Eugenia Bruni. Oltre all’ideazione dei gioielli, Eugenia cura ogni dettaglio dell’immagine aziendale, dagli eventi al packaging, dai cataloghi alle campagne pubblicitarie. A sinistra, la campagna Giardini Segreti, sintesi di una perfetta intimità tra donna e natura. ■ A tribute to femininity: Pasquale Bruni’s new Bon Ton Goddesses collection plays on the delicate shades of milky and pink quartz and pink and light blue chalcedony. Like all other jewellery collections in the brand’s portfolio, it is the result of the aesthetic and creative flair of Creative Director Eugenia Bruni. In addition to designing jewellery, Eugenia takes care of the brand’s image in every detail, from events to packaging, catalogues and advertising campaigns. On the left, the Giardini Segreti campaign, encapsulating the perfect intimacy between women and nature.
BRUNI BON TON
Global Round Up
30 anni di van gold Van Gold festeggia trent'anni di attività costellati di successi e caratterizzati da una crescita costante. Il brand nasce infatti a Reggio Calabria nel 1987 per iniziativa di Angelo Vale, sviluppo dell'avviato laboratorio orafo fondato anni prima dal padre Paolo, e fin dagli esordi si distingue per la maestria della lavorazione, gli originali cromatismi, i volumi importanti. Oggi in azienda accanto ad Angelo operano i figli Paolo, gemmmologo, e Carola, designer, che sulla base delle loro competenze contribuiscono in maniera determinante allo sviluppo e al prestigio del marchio. Il Mediterraneo e la città di Reggio, coi loro colori forti e la bellezza incomparabile dei loro scenari, costituiscono una fonte inesauribile di ispirazione e si traducono perfettamente nei gioielli Van Gold, complessi e suggestivi, espressione di un'autentica passione per le gemme e il design. A destra: orecchini della nuova collezione Farfalle, disegnata da Carola Vale. ■ Van Gold is celebrating 30 years of successful business and constant growth. The brand was founded in Reggio Calabria in 1987 on the initiative of Angelo Vale, who expanded the goldsmith workshop established years before by his father Paolo. Since its inception, the brand has stood out for artful workmanship, unique colours and significant sizes. Today, Angelo is supported in the business by his children Paolo, a gemmologist, and Carola, a designer, who have used their skills to contribute decisively to the development of the brand’s prestige. With their bold colours and the incomparably beautiful sceneries, the Mediterranean and the city of Reggio are an inexhaustible source of inspiration and perfectly translate into Van Gold jewellery, complex and evocative, an expression of genuine passion for gems and design. Right: earrings from the new Farfalle collection, designed by Carola Vale.
vigilius resort
Il Vigilius Mountain Resort - miglior hotel per la categoria Sostenibilità secondo il prestigioso World Boutique Hotel Awards 2016 - si trova in Alto Adige a San Vigilio Lana e non, come riportato nello scorso numero, a San Vigilio di Marebbe. Ci scusiamo dell’inesattezza con gli interessati e con i lettori. ■ The Vigilius Mountain Resort, best hotel in the Sustainability category according to the prestigious World Boutique Hotel Awards 2016, is located in Alto Adige in San Vigilio Lana and not, as reported in the latest issue, in San Vigilio di Marebbe. We apologise for the inaccuracy to the people involved and to our readers.
Global Round Up
ZOPPINI ACCESSORies
L’azienda presenta la sua prima collezione di borse dallo stile urbano con un prezzo accessibile Come spesso accade, la gioielleria e il mondo della moda si contaminano a vicenda dando vita a nuove creazioni. È il caso di Zoppini che ha trasferito il suo know how e il suo design sulle borse. Nasce così la collezione Zo-Bag, prodotta interamente in Italia, dallo stile urbano e, come nel caso dei gioielli del brand, con un prezzo accessibile. Le borse sono disponibili presso i rivenditori autorizzati e su www.zoppini.it. ■ As often happens, jewellery and fashion influence each other to bring new creations to life. This is the case of Zoppini, which has used its expertise and design to make bags. Hence the Zo-Bag collection, made entirely in Italy, with an urban attitude and, as in the case of brand’s jewellery, an affordable price. Bags are available in authorised shops and on www.zoppini.it.
Sustainability Wewood Dal riutilizzo del legno nasce la collezione di orologi flessibili ed ecofriendly
SENSORIA ART jewelry
Il tema della sostenibilità trova concreta realizzazione con Flex-wood, la collezione di orologi ideata dal brand WeWood grazie all’utilizzo di legni di recupero. La linea comprende due modelli: Albacore, con cassa in titanio, e Horizon, con cassa in acciaio (nella foto in versione Gold Ebony). Entrambi i modelli hanno movimento giapponese Miyota e cinturino realizzato dall’unione di legno e materiale canvas, che lo rende morbido e flessibile. ■ The theme of sustainability takes shape with Flex-wood, the watch collection designed by the WeWood brand using recycled wood. The line includes two styles: Albacore, with titanium case, and Horizon, with steel case (pictured, the Gold Ebony version). Both styles feature Miyota Japanese movement and a wood and canvas strap that makes it soft and flexible.
I gioielli di Barbara Berselli nascono da una lunga ricerca e dall’accostamento di materiali diversi
Il gioiello viene plasmato e si trasforma in vere e proprie sculture grazie alla maestria di Barbara Bersellini, mente creativa di Sensoria Gioielli, giovane brand nato nel 2014 dopo 10 anni di esperienza artistica. Le creazioni sono il risultato di una lunga ricerca e dell’utilizzo di materiali diversi: pietre dure, preziose e semi-preziose, legni, conchiglie e cristalli che, uniti a rame e ottone, creano bracciali e collane. ■ Jewellery pieces are moulded and turned into real sculptures through the artistry of Barbara Bersellini, the creative mind behind Sensoria Gioielli, a young brand founded in 2014 after 10 years of artistic experience. Creations are the result of extensive research and the use of different materials: hard, precious and semi-precious gemstones, wood, shells and crystals, which are combined with copper and brass to create bracelets and necklaces.
sotheby's AUCTION Il prossimo appuntamento con la famosa casa d’aste sarà il 4 dicembre con le creazioni di Shaun Leane Sotheby’s inaugurerà la serie di aste A Life of Luxury con Couture Fashion Jewellery – The Personal Archive of Shaun Leane, in programma a New York il 4 dicembre. In vendita più di 45 pezzi realizzati su misura dal designer inglese per l’industria della moda (tra i committenti anche Alexander McQueen e Givenchy). I prezzi di partenza varieranno da $2.000 a $400.000. La collezione sarà visionabile in anteprima alle gallerie Sotheby’s della grande mela dal 30 novembre. ■ Sotheby’s presents the series of auctions A Life of Luxury with Couture Fashion Jewellery – The Personal Archive of Shaun Leane, scheduled for December 4th in New York. The sale will feature over 45 bespoke pieces that the British designer produced for fashion industry icons (including Alexander McQueen and Givenchy). The starting prices will range from $2,000 to $400,000. The collection can be previewed in Sotheby’s New York galleries from November 30th.
l'Orafo 2017
25
dicembre
Greetings from Barcelona
Viaggiando in vari luoghi del mondo, ogni colore, ogni particolare, ogni forma ha ispirato i modelli della mia collezione. Oro bianco, oro rosa, diamanti, zaffiri, rubini, preziose gemme e forme ispirate: ecco il fil rouge che lega tutti i modelli Inspiration, un filo di lusso e creativitĂ tutta italiana.
Riccardo Greco
dreams Around the World, jewels made in italy.
scopri tutte le linee della collezione su www.inspirationjewels.it
Desires flash
GRAPHIC ART
MAGIE FLUTTUANTI
BY KUNIYOSHI Cortigiane e attori trasfigurati in metafore animali e gatti antropomorfici: è il Giappone visionario dell'artista vissuto nell'800 e attualmente in mostra alla Permanente di Milano di
Rosa Chiesa
l'Orafo 2017
29
dicembre
Desires
flash
D
i antiche origini, almeno da metà Ottocento, quando l'impero del Sol Levante aprì le porte all’occidente dopo circa due secoli e mezzo di isolamento, la fascinazione per il mondo giapponese non sembra esaurirsi nemmeno oggi. Se all’epoca del Grand Tour furono designer come Christopher Dresser, architetti come lo scozzese Mackintosh e diversi artisti francesi a rimanere per primi incantati da quel mondo a tratti fantastico e culturalmente lontano, anche la moda, in anni più recenti, ha mostrato di apprezzare i continui stimoli derivanti dalla cultura giapponese così rigorosa e audace, trovando spunti di interesse soprattutto nel mondo raffinatissimo della grafica e dell’illustrazione che, con i suoi irriverenti manga, mantiene ancora oggi un forte legame con l'iconografia tradizionale. La mostra in corso al Palazzo della Permanente di Milano fino al 28 gennaio, con l’esposizione di 165 opere inedite in Italia provenienti dalla Masao Takashima collection, ed eseguite con la tecnica della silografia policroma, prosegue un felice filone di interesse già avviato lo scorso anno con una grande mostra milanese dedicata ai Maestri del Mondo Fluttuante. Protagonista oggi un visionario artista, Kuniyoshi, vissuto tra il 1797 e il 1861 distinguendosi per la natura versatile, ironica, faceta e illusionistica ma soprattutto moderna delle sue opere. Sempre legandosi alla tradizione, Kuniyoshi – nome d’arte attribuitogli durante la formazione artistica presso la scuola più prestigiosa dell’epoca in Giappone, Utagawa – trova il successo ritraendo minuziosamente figure di eroi, di cui disegna persino i tatuaggi, tratti da soggetti letterari ma introducendo successivamente nelle sue stampe l’elemento soprannaturale, con fantasmi, spettri e apparizioni di spiriti maligni. In modo arguto ritrae, utilizzando la “metafora animale”, attori, cortigiane e luoghi di piacere, eludendo così la censura che imponeva all’epoca forti restrizioni agli artisti sulle tematiche da attraversare. Nascono così soggetti surreali, animali travestiti e volti composti da figure intrecciate in modo inestricabile che animano stampe visionarie. I protagonisti sono animali fuori scala che assumono aspetti mostruosi e caricaturali per beffarsi della censura, o gli stessi attori kabuki e le cortigiane, che vengono trasfigurati da un linguaggio grafico “sperimentale” per il quale Kuniyoshi viene spesso paragonato all’Arcimboldo. La modernità di Kuniyoshi è frutto sia di una attenta elaborazione delle tecniche occidentali, sia della capacità di trattare in modo innovativo le tematiche che, pur non allontanandosi dalla rappresentazione naturalistica della scuola tradizionale, fanno i conti con i vincoli imposti dal contesto sociale. Alcuni dei temi salienti delle opere, a ben vedere, appaiono di stringente attualità, se si pensa alle trame di note serie tv ispirate a fantasmi e mondi soprannaturali, o alla passione dilagante per i tatuaggi, intuita dall’artista già all’epoca. Ma sono forse i gatti, gli animali preferiti, a diventare i veri protagonisti dell’opera dell'artista, come figure antropomorfe o demoni feroci che infittiscono, fuori scala, lo sfondo di scene domestiche. Non stupisce in fondo se si pensa che è sempre un felino, certo più selvatico del gatto, la pantera, il protagonista di una serie di eccezionali gioiel-
In apertura: La principessa Takiyasha risveglia uno scheletro mostruoso al palazzo di Sōma (Sōma no furudairi). Pagina accanto: Kanchi Kotsuritsu Shuki (Kanchi Kotsuritsu Shuki). In questa pagina: L’universo femminile -Teppozu n Opening page: The princess Takiyasha awakens a monstrous skeleton at Sōma Palace (Sōma no furudairi). Page alongside: Kanchi Kotsuritsu Shuki (Kanchi Kotsuritsu Shuki). This page: The female universe - Teppozu.
Desires
flash
li disegnati da Cartier, a cominciare dalla spilla per la Duchessa di Windsor. L’onda lunga dell’orientalismo che si esprime anche attraverso l’attrazione animalier perdura inalterata nell’arte orafa fino al periodo Déco, complice la scoperta di corredi e tesori archeologici che costituiscono l’ordito su cui intessere storie fantastiche, legate a mondi esotici. Nella famosa spilla realizzata da Cartier nel 1949 l’animale elegantissimo e crudele preferito dalla Duchessa, fermo in posizione ieratica, tempestato di diamanti, si posa su una sfera in zaffiro, regalando uno sguardo che condivide il fascino e l’ambiguità dell’Oriente. n The fascination for the Japanese world has its origin in the past, dating back to at least half of the eighteenth century when the Empire of the Rising Sun opened its doors to the western world after two and a half centuries of isolation, and doesn't seem to fade even today. If in the age of great journeys such designers as Christopher Dresser, architects as the Scottish Mackintosh and many French artists were charmed by that world which was partly imaginary and far from a cultural point of view, also fashion, in more recent years, showed its appreciation for the continuous stimuli deriving from the rigid and bold Japanese culture, including the world of illustration that, with its irreverent mangas, still represents today a strong bond with traditional iconography. The exhibition currently held at Palazzo della Permanente in Milan until 28th January presenting 165 works (created using the polychrome xylography technique) never displayed before in Italy coming from the Masao Takashima collection, continues the positive trend of interest already started last year with an important exhibition in Milan dedicated to the Masters of the Floating World. Today the protagonist is a visionary artist, Kuniyoshi, who lived between 1797 and 1861 and stood out for his versatile, ironic, facetious and illusionistic but, above all, modern nature of his works. Still linked to tradition, Kuniyoshi, a stage name he was given during his artistic education at the most prestigious school in Japan at that time, Utagawa, obtains a great success portraying minute figures of heroes, also painting their tattoos, taken from literary sources, though later introducing in its prints the supernatural element with ghosts, phantoms and apparitions of evil spirits. He wittily portrays his subjects using the "animal metaphor", from actors to courtesans and pleasure places, thus escaping censorship that, at the time, imposed rigid limitations on artists as for the themes to deal with. Therefore, surreal
objects appear, dressed-up animals and faces composed of intertwining and inextricable figures animating visionary prints. Then, the protagonists are out of scale animals taking on monstrous and caricature-like appearances to mock censorship. Also kabuki actors and courtesans are transfigured through an "experimental" graphic language for which Kuniyoshi is often compared to Arcimboldo. The modernity of Kuniyoshi is due to both a careful reworking of western techniques, and to his capacity to deal, in an innovative way, with the themes that, though detaching from a naturalistic representation of the traditional school, come to terms with the limits imposed by the social context. Some of the main themes of his works appear to be pressingly current when thinking of the plots of famous TV series inspired by ghosts and supernatural worlds, or the widespread passion for tattoos the artist had already sensed at his time. However, cats, his favourite animals, are, may be, the true protagonists of the work by Kuniyoshi as anthropomorphic figures or ferocious demons that crowd, off scale, the background of domestic scenes. All in all, this is no surprise if we think that also such a feline as the panther, certainly wilder than a cat, is the protagonist of a number of exceptional jewels as the one designed by Cartier for the Duchess of Windsor. The long wave of orientalism (made evident through the animalier attraction) continues unaltered in the goldsmith art until the Art Nouveau period, thanks to the discovery of sets and archeologic treasures. In the famous brooch created by Cartier in 1949, the Duchess’ favourite animal, still in a hieratic position, covered with diamonds, is lying on a sapphire sphere, giving a look that shares the charm and ambiguity of the Eastern world, thus becoming a true masterpiece of art not limited to the goldsmith craft. l'Orafo 2017
Pagina accanto: Spilla Panthère disegnata da Cartier per la Duchessa di Windsor nel 1949. La pantera, in platino con diamanti bianchi, zaffiri blu (macchie) e diamanti gialli (occhi), poggia su uno straordinario cabochon di zaffiro cachemire. In questa pagina: Proverbi illustrati con i gatti (Tatoe zukushi no uchi). n Page alongside: Panthère brooch designed by Cartier for the Duchess of Windsor in 1949. The panther, in platinum with white diamonds, blue sapphires (spots) and yellow diamonds (eyes), rests on an amazing cabochon cachemire sapphire. This page: Illustrated proverbs with cats (Tatoe zukushi no uchi).
33
dicembre
Desires
flash
GIFTS
teddy
bear Per grandi e piccini l'orsetto rimane l’animale più legato ai momenti spensierati dell’infanzia di
Simona Infantolino
S
i viaggia indietro nel tempo, pensando al periodo dell'infanzia, con i simpatici gioielli a forma di orsetto. Ce n’è per tutti i gusti: dal ciondolo tempestato di cristalli per uno stile glamour a quello più semplice che nasconde un cuoricino smaltato; dagli orecchini pendenti ai teneri charm in 3D per bracciali. Il perfetto regalo per risvegliare il bambino che c’è in ognuno di noi. ■ We travel back in time, thinking of childhood, with cute teddy bear-shaped jewels. They meet all tastes: from the pendant covered with crystals for a glamorous style, to the more simple one hiding a small enamelled heart; from long earrings to the tender 3D charms for bracelets. The perfect gift to awaken the child inside every one of us.
SWAROVSKI Collana in metallo con finitura in oro giallo e cristalli Swarovski. ■ Metal necklace with yellow gold finishing and Swarovski crystals.
DODO Charm Teddy Bear in oro rosa con diamanti brown e neri e cuore smaltato sul retro. ■ Teddy Bear charm in rose gold with brown and black diamonds and enamel heart on the back. TROLLBEADS Bead Orsetto del Cuore in argento. ■ Orsetto del Cuore silver bead.
BLISS Collana in argento e zirconi della collezione Funny Pets. ■ Silver necklace with zircons from the Funny Pets collection.
MORELLATO Bracciale Enjoy in acciaio con cristalli. ■ Enjoy steel bracelet with crystals.
l'Orafo 2017
34
dicembre
ROSATO Orecchini in argento e zirconi. Collezione Sogni. ■ Silver earrings with zircons. Sogni collection.
DA OGGI PIU’ FAI PUBBLICITA’ MENO SPENDI
*
*
Il Parlamento ha varato una norma che concede un credito d’imposta fino al 75% (90% per le PMI) a chi incrementa almeno dell’1%
l’analogo investimento pubblicitario a mezzo stampa effettuato l’anno precedente. art. 57-bis DL n. 50/2017, conv. in legge con modificazioni dalla L.n. 96/2017
Le riviste EDIFIS sono a tua disposizione - per info: tel. 023451230 - 226 - email: dircom@edifis.it
W W W.O R O V E R D E .IT
Consegna in tempo reale · risparmio garantito migliori marchi · vasto catalogo disponibilità immediata
Desires
flash
BRACELETS
bangle
mania Il bracciale rigido d’argento spopola nella versione semplice o impreziosita da gemme di
I
Simona Infantolino
bracciali del momento sono rigidi, sottili e leggeri tanto da far impazzire le ragazze, in particolar modo le millennials. Sono proprio loro, infatti, che scelgono i bangle per tutti i look, dal più casual da indossare tutti i giorni al più elegante per le occasioni speciali. Anche i bracciali variano in base all’abbinamento, ma il più gettonato per le giovanissime è quello in argento, declinato in diverse versioni: bracciale singolo o multi bangle; semplice e liscio oppure con incisioni; con cuori e stelle o con charm decorati da smalti e gemme. ■ This year’s bracelets are rigid, thin, lightweight, and they’re all the rage; especially among millennials, who wear bangles with everything, from casual everyday looks to elegant outfits for special occasions. Bracelets can change with different combinations, but the most popular among young girls are made of silver, in a variety of versions – single bracelet or multi bangle; plain and polished or engraved; decorated with hearts and stars, or with enamel and gemstone charms.
UNOAERRE Bracciale rigido con motivo a stella in argento 925 placcato oro rosa della linea Unoaerre Fashion Jewellery. ■ Rose gold-plated sterling silver bangle with star detail from the Unoaerre Fashion Jewellery collection.
MEWO Bracciale in rame placcato oro rosa con cristalli e occhio di gatto. ■ Rose gold-plated copper bracelet with crystals and cat eye stone.
GIMET Bracciali in argento 925 placcati nei tre colori dell'oro. ■ Gold-plated sterling silver bracelets.
Kylie Jenner non si separa mai dai suoi bracciali rigidi. ■ Kylie Jenner always wears her beloved bangles. l'Orafo 2017
38
dicembre
OROIN Bracciali in argento 925 con inserti in pelle naturale. ■ Sterling silver bracelet with natural leather details.
ARTECORA Bracciali Spring della collezione Gisel in argento 925 con pietre semipreziose. ■ Spring bracelets from the Gisel collection in sterling silver with semiprecious stones.
OTTAVIANI Bracciale Lanterna celeste in argento 925 e cristalli. ■ Lanterna celeste sterling silver bracelet with crystals.
GIOVANNI RASPINI Bracciale Serpente in argento 925. Collezione Animalier. ■ Serpente sterling silver bracelet. Animalier collection.
SILVER STAR Bracciali in argento 925 con cuori e stelle. ■ Sterling silver bracelets with hearts and stars details.
MARTINI ITALY Bracciale rigido in argento 925. ■ Sterling silver bracelet.
l'Orafo 2017
39
dicembre
Safari
File
Edit View Go
Window
Help
Mon 16:30 pcomponent.it
Precious Component - jewellery making supplies for the best in gold findings - pcomponent
Precious Component - jewellery making supplies for the best in gold findings - pcomponent
order@pcomponent.it
+39/0131/941640
Search
COLOUR:
TITLE:
White
750
417
Yellow
585
375
Red
Online Quotation
GOLD
36,2549€/gr
COMPONENTS BEADS
40,3909$/gr
TENNIS
CHAINS
LOCKS
EARRINGS
MOUNTINGS
Il tuo
MAGAZZINO ON-LINE di
SEMILAVORATI in ORO e ARGENTO
w w w. p c o m p o n e n t . i t
CHAINS
LOCKS
COMPONENTS
MOUNTINGS
EARRINGS
BEADS
TENNIS
ALL ITEMS
Desires close up
BOOKS
HYPNOTIC
ARTICO Il lungo viaggio del fotografo Vincent Munier alla scoperta del grande Nord. Lo accompagnano speciali chaperon: gli animali e i diamanti di
Simona Infantolino
l'Orafo 2017
41
dicembre
Desires
close up
VAN CLEEF & ARPELS Collana Perce-neige trasformabile in oro bianco con diamanti. Smeraldi e tsavoriti nascosti. Collezione Le Secret. ■ Perceneige white gold transformable necklace with diamonds. Hidden emeralds and tsavorites.
Tutte le foto sono tratte dal volume Artico di Vincent Munier edito in Italia da 5 Continents Editions. ■ All the pictures are from the book Artico by Vincent Munier published in Italy by 5 Continents Editions.
N
ove spedizioni, sei lunghi anni in giro per il mondo e un unico fil rouge: il bianco. Quello del valico tra Canada e Alaska, che porta l’evocativo nome di White Pass; quello dei vulcani Hverfjall, Myvatn e Laugar in Islanda; quello della neve sui paesaggi della Groenlandia. Luoghi incontaminati che l’obiettivo del fotografo francese Vincent Munier, nato e cresciuto sui monti Vosgi, ha congelato in circa duecento foto raccolte nel doppio volume Artico, edito in Italia dalla casa editrice 5 Continents Editions (www.fivecontinentseditions.com). Un libro che racconta, attraverso illustrazioni ed estratti del diario di viaggio, il silenzio di paesaggi che l’uomo non ha ancora profanato e che testimonia, grazie agli incontri indimenticabili fatti da Munier, la curiosità dei suoi abitanti. Come i lupi bianchi (i cosiddetti “fantasmi della tundra”) che, attratti dall’accampamento del fotografo, lo circondano; oppure il branco di buoi muschiati e l’orso bianco che risale la montagna; o ancora la civetta delle nevi che, ad ali spiegate, sfiora il bianco manto nevoso. Un candore ammaliante che col ghiaccio racconta tutta l’immensità e le emozioni di questi luoghi e che trova preziosa rappresentazione nella trasparenza dei diamanti, abbaglianti con lievi sfumature di azzurro, come sono azzurri e glaciali gli occhi del fantasma della tundra che dalla copertina del libro scruta il lettore e lo prepara a questo viaggio nelle profondità del grande Nord. ■ Nine expeditions, six l'Orafo 2017
long years around the world and a single common thread: white. That of the pass between Canada and Alaska having the evocative name of White Pass; the one of the Hverfjall, Myvatn and Laugar volcanoes in Iceland, that of the snow on the landscapes in Greenland. Uncontaminated places that the camera of the French photographer Vincent Munier, born and grown on the Vosges mountains froze in about two hundred pictures collected in his double volume Artico, printed in Italy by the publishing house 5 Continents Editions (www.fivecontinentseditions.com). A book that tells, through illustrations and passages from the diary of his journey, the silence of landscapes that man has not profaned yet and testifies, thanks to the unforgettable meetings made by Munier, the curiosity of its inhabitants. Like white wolves (the so called “ghosts of the tundra") that attracted by the photographer’s camp surround him; or the group of musk oxen and the white bear climbing up the mountain, or the snowy owl that, with its wings wide open, touches the white blanket of snow. A charming whiteness that, with ice, tells all the immensity and emotions of these places and finds its precious representation in the transparence of diamonds, dazzling with delicate light blue hues, resembling the light blue and glassy eyes of the ghost of the tundra that, from the cover of the book, gazes at the reader and prepares him for this journey into the depth of the Great North. 42
dicembre
l'Orafo 2017
43
dicembre
Desires
close up
l'Orafo 2017
44
dicembre
BUCCELLATI Collier della collezione Fiamma in oro bianco con più di 1700 diamanti. ■ White gold collier with more than 1700 diamonds from the Fiamma collection.
BOUCHERON Collana Nevesta in oro bianco con pavé di diamanti bianchi e diamante taglio a goccia della collezione di Alta Gioielleria Hiver Impérial. ■ Nevesta white gold necklace set with a pear-cut diamond and paved with white diamonds from the Hiver Impérial High Jewellery Collection.
Artico di Vincent Munier Casa editrice: 5 Continents Editions Pagine: 312 Rilegatura: due volumi in un cofanetto 202 illustrazioni a colori Anno di pubblicazione: Ottobre 2017
l'Orafo 2017
45
dicembre
Artico by Vincent Munier Publisher: 5 Continents Editions Pages: 312 Binding : two volumes in a slipcase 202 colour illustrations Year of publication: October 2017
Desires
close up
MASSIMO RAITERI Orecchini in oro bianco e diamanti taglio brillante. Collezione Roma. ■ White gold earrings with brilliant-cut diamonds. Roma collection.
MESSIKA JOAILLERIE Orecchini asimmetrici Roaring Diamonds della collezione Paris est une Fête in oro bianco con diamanti. ■ Roaring Diamonds asymmetrical earrings in white gold with diamonds from the Paris est une Fête collection.
CARLA AMORIM Orecchini Universe in oro bianco con sfere ricoperte di diamanti. ■ Universe white gold earrings with diamond pavé spheres.
GIORGIO VISCONTI Orecchini in oro bianco con diamanti. Collezione Abisso. ■ White gold earrings set with diamonds. Abisso collection.
l'Orafo 2017
46
dicembre
l'Orafo 2017
47
dicembre
Desires
close up
l'Orafo 2017
48
dicembre
NOUDAR Orecchini in oro bianco con diamanti bianchi. ■ White gold earrings with white diamonds.
STENZHORN Orecchini in oro bianco con diamanti bianchi della collezione Muse. ■ White gold earrings with white diamonds from the Muse collection.
PONTE VECCHIO GIOIELLI Orecchini della collezione Vega in oro bianco con diamanti. ■ Earrings from the Vega collection in white gold with diamonds.
l'Orafo 2017
49
dicembre
Desires
close up
FOREVER UNIQUE Anello Delicata Marea in oro bianco con diamanti della collezione Sinuo. â– Delicata Marea white gold ring with diamonds from the Sinuo collection.
l'Orafo 2017
50
dicembre
PIAGET Anello Ionus in oro bianco con diamanti taglio brillante. ■ Ionus ring in white gold set with brilliant-cut diamonds.
AMIN LUXURY Anello in oro bianco con diamanti bianchi. ■ White gold ring with white diamonds.
PASQUALE BRUNI Anelli in oro bianco con diamanti. Collezione Me & You, Only. ■ White gold rings with diamonds. Me & You, Only collection.
DAMIANI Anello della collezione Margherita in oro bianco e diamanti. ■ Ring from the Margherita collection in white gold and diamonds.
FALCINELLI ITALY Dalla collezione Royal, anello in oro bianco con diamanti. ■ From the Royal collection, white gold ring with diamonds.
l'Orafo 2017
51
dicembre
Desires
close up
l'Orafo 2017
52
dicembre
ROBERTO DEMEGLIO Bracciale elastico in oro bianco con diamanti della collezione Giotto. ■ Elastic bracelet in white gold with diamonds from the Giotto collection.
REMIDA TORNAGHI Bracciale Frame in oro bianco con diamanti taglio brillante. ■ Frame white gold bracelet with brilliant-cut diamonds.
GIAMPIERO BODINO Bracciale Tesori del Mare in oro bianco con diamanti della collezione Mediterranea. ■ Tesori del Mare bracelet in white gold with diamonds from the Mediterranea collection.
CHAUMET Bracciale Valses d'hiver della collezione Chaumet est une fête in oro bianco con diamanti. ■ Valses d'hiver bracelet from the Chaumet est une fête collection in white gold with diamonds.
l'Orafo 2017
53
dicembre
Bohemian crafted since 1548.
AU T H O R I Z E D D I S T R I B U TO R S
Italia del nord
Centro Italia
Sud Italia
AESSE PIETRE S.N.C. www.aessepietre.com info@aessepietre.it
EUROGEMME S.R.L. www.pietresemipreziose.com info@eurogemme.it
TRASPARENZE S.A.S. www.trasparenze.net trasparenze@tari.it
Desires close up ARTE
GENIALITĂ€
SURREALE Una mostra a Torino rende omaggio al periodo maiorchino di Joan MirĂł, maestro nell'uso dei colori primari e nella composizione di figure primordiali, grafismi evocativi e universi fantastici di
Antonella Garello
l'Orafo 2017
55
dicembre
Desires
close up
GRINGOIRE JOAILLIER Anello King in oro giallo, diamanti e citrino Palmera della collezione Gem. ■ King ring in yellow gold with diamonds and Palmera citrine. Gem collection.
IL GIALLO È IL COLORE PIÙ PROSSIMO ALLA LUCE JOHANN W. GOETHE ALESSIO BOSCHI Anello Pescis in oro bianco e giallo con diamanti bianchi e neri, zaffiri arancio e viola, pietra di luna azzurra. ■ Pescis white and yellow gold ring with white and black diamonds, orange sapphire, purple sapphire, blue moonstone. CARRERA Y CARRERA Anello Nankin XL della collezione Circulos de Fuego in oro giallo, citrino Madera, granato spessartite, zaffiri gialli e diamanti. ■ Nankin XL ring from the Circulos de Fuego collection in yellow gold, Madeira citrine, garnets spessar tite, yellow sapphires and diamonds. In apertura: Joan Miró, Maquette per Gaudí XII, 1975 [ca] - © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca - Photo: Joan Ramón Bonet & David Bonet; A destra, ritratto di Joan Miró. l'Orafo 2017
56
dicembre
MASI GIOIELLI Anello in oro giallo con citrino sfaccettato centrale e pavé di citrini taglio brillante. Collezione Gelato. ■ Yellow gold ring with central faceted citrine and brilliant-cut citrine pavé. Gelato collection.
POMELLATO Anello Arabesque in oro rosa lucido e matt con ambra e diamanti brown. ■ Arabesque ring in polished and matt rose gold with amber and brown diamonds.
Joan Miró, Maqueta para Gaudí X / Maquette for Gaudí X, 1975 [ca] - © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca - Photo: Joan Ramón Bonet & David Bonet
Joan Miró, Untitled, 1978 - © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca - Photo: Joan Ramón Bonet & David Bonet
Desires
close up
C
hissà cosa penserebbe oggi Joan Miró dell’indipendentismo catalano e della frattura con la Spagna, proprio lui che alla Catalogna, sua terra d’origine, è stato sempre profondamente legato e che viene celebrato come icona universale della lotta per la democrazia, antifranchista convinto, catalano progressista ma rispettoso della repubblica e del re; lui che della cultura e dell’arte catalana è stato uno dei massimi esponenti, ma sempre con uno sguardo ben spalancato sul mondo, senza preclusioni di sorta e pronto ad aprirsi a ogni forma artistica ed espressiva. Nato a Barcellona nel 1893, figlio di un orefice-orologiaio e nipote per parte di madre di un ebanista maiorchino, Joan Miró manifesta fin da bambino una notevole predisposizione artistica, complice l’influenza della famiglia. Il padre tuttavia lo indirizza a studi commerciali e a una ben più solida carriera da contabile, che si concretizza nell’impiego presso una drogheria. Occupazione sicura ma ben poco adatta all’ardente temperamento del giovane: l’esaurimento nervoso che lo colpisce e la lunga convalescenza nella casa di famiglia di Mont-Roig del Camp, sulla Costa Dorada, lo convincono a dedicare la propria vita all’arte, e ha così inizio una delle più sfolgoranti carriere artistiche di tutto il Novecento. Animato da un’insaziabile curiosità, attratto e influenzato da pittori, poeti e scrittori contemporanei e non, dallo studio del passato così come dai movimenti d’avanguardia, Miró si interessa a diverse culture e correnti artistiche fino a diventare uno dei massimi esponenti del Surrealismo - André Breton, tra i fondatori del movimento, lo definirà «il più surrealista di tutti noi». Esule a Parigi allo scoppio della Guerra Civile Spagnola, fuggirà dalla Francia occupata per fare ritorno in Spagna come “esule interno”, trascorrendo gli ultimi trent’anni di vita soprattutto nell’amatissima Maiorca. Proprio a questo periodo, tra il 1956 e il 1983, è dedicata la mostra “Miró! Sogno e colore”, inaugurata in Ottobre nelle sale di Palazzo Chiablese a Torino e aperta al pubblico fino al prossimo 14 Gennaio. L’esposizione, a cura di Pilar Baos Rodríguez, è organizzata dai Musei Reali di Torino e dal Gruppo Arthemisia, in collaborazione con Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca. Articolata in cinque sezioni, presenta 130 opere, quasi tutte olii di grande formato. La prima sezione, “Radici”, illustra l’intenso legame di Miró con Maiorca, la sua natura primordiale, i suoi cieli, i suoi silenzi, che lo portano ad ammirare le culture primitive, i dipinti preistorici, l’arte pre-colombiana, mentre l’ammirazione per Gaudì si traduce nella frammentazione dell’immagine e nella giustapposizione dei colori. La seconda sezione è dedicata alle “Principali influenze artistiche di Miró”, tra le quali sicuramente va ricordata la poesia, quel momento creativo e vil'Orafo 2017
sionario che collega cuore e mente, e che nelle sue opere trasforma segni, iscrizioni e parole in veicoli di significati complessi e catene di associazioni: «Ogni sua opera - ebbe a scrivere di lui il letterato George E. Kent - si riduce a un altissimo esercizio di stenografia: simboli e ghirigori, che sono il suo modo di ridurre la realtà all'essenziale». A Maiorca Miró concretizza il grande sogno di poter vivere e creare in un ambiente grande e tutto suo, uno studio disegnato dall’amico architetto Josep Lluis Sert al quale si affiancherà Son Boter, tipica casa di campagna maiorchina del settecento dove l’artista sperimenta la scultura monumentale e dove dipinge le opere più grandi. Le figure dei suoi quadri, in una sorta di mondo primitivo che rievoca le pitture rupestri, si stagliano isolate, a volte sovrapponendosi le une alle altre, senza una reale relazione, tutte interpretabili come punti di partenza nell’anonimato di grandi spazi vuoti. “La metamorfosi classica” è al centro della quarta sezione: proprio grazie ai vasti spazi che ha a disposizione, tra il 1955 e il 1959 Miró si dedica quasi esclusivamente alla ceramica, all’incisione e alla litografia, per riprendere poi la pittura con un linguaggio nuovo che si traduce in opere caratterizzate da grande ricchezza espressiva e da un’immensa forza. È il Miró anticonformista, impegnato, radicale, che apre la sua pittura a diverse forme d’arte, che attinge all’Espressionismo astratto americano e all’arte orientale e che aumenta l’espressività del gesto attraverso la grafica, schizzi, tracce, macchie, collages. Negli ultimi anni di vita, al centro della sezione “Vocabolario di Forme”, Miró riduce i motivi iconografici e semplifica i colori, privilegiando l’austerità del nero. Al centro della sua opera aleggia la magia dell’universo con le sue stelle e i suoi pianeti, e poi figure falliche, teste, occhi, uccelli come simboli di libertà, mentre la donna diventa protagonista di tante tele, essere a volte inquietante, violento, erotico o immagine primitiva e fonte di vita. Nell’opera di Miró segni essenziali, colori primari, macchie vanno a comporre universi fantastici, ispirati sempre da un oggetto concreto o da un’idea poetica, concetti che nell’universo dell’artista catalano non sono necessariamente lontani: “L'immobilità mi impressiona. Questa bottiglia, questo bicchiere, un ciottolo su una spiaggia deserta, sono cose immobili, ma scatenano nel mio spirito profondi sconvolgimenti. Non provo la stessa sensazione davanti a un essere umano che si sposta di continuo in maniera idiota. La gente che va a fare il bagno su una spiaggia e si agita mi tocca molto meno dell'immobilità di un sasso.” In alto: Joan Miró, Femme dans la rue, 1973. A destra: Joan Miró, Untitled, 1975-77 [ca]. © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca - Photo: Joan Ramón Bonet & David Bonet. 58
dicembre
l'Orafo 2017
59
dicembre
Desires
close up
CARLA AMORIM Solitario Never in oro rosa con tormalina rosa. Collezione Eternamente. ■ Never solitaire ring in rose gold with pink tourmaline. Eternamente collection.
BIBIGÌ Anello della collezione Vanitosa in argento con cubic zirconia e pietra colorata. ■ A ring from the Vanitosa collection in silver with cubic zirconia and colored stone.
ARTLINEA Dalla collezione Gem Passion, anello in oro bianco, diamanti e rubino taglio cuore. ■ From the Gem Passion collection, a ring in white gold with diamonds and heart-shaped ruby.
IL ROSSO È UNO DEI COLORI PIÙ FORTI. E' COME IL SANGUE, COLPISCE L'OCCHIO
FILODELLAVITA Filodellavita Ten: nel suo decimo anniversario viene proposta la versione in oro 18 ct con 10 rubini. In omaggio un mini Filodellavita in oro 9 ct e una collana in argento. ■ Filodellavita Ten: in its 10th anniversary, it comes out in 18 ct gold with ten rubies. Complimentary 9 ct gold mini Filodellavita ring and a silver necklace.
KEITH HARING
Pagina a lato: Joan Miró, Untitled, 1977 [ca] - © Successió Miró by SIAE 2017 Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca - Photo: Joan Ramón Bonet & David Bonet. l'Orafo 2017
60
dicembre
Desires
close up
PICCHIOTTI Collana della collezione Unique Art in oro bianco con diamanti e rubini sangue di piccione. ■ A necklace from the Unique Art collection in white gold with diamonds and pigeon blood rubies.
Pagina a lato: Joan Miró, Untitled, 1974 [ca] © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca Photo: Joan Ramón Bonet & David Bonet.
STENZHORN Anello in oro bianco, diamanti, rubini e zaffiri della collezione Mosaic: Mademoiselle B. Petit. ■ White gold ring with diamonds, rubies and sapphires from the Mosaic: Mademoiselle B. Petit collection.
ECCO CHE IL SIPARIO INIZIA AD APRIRSI. FORSE È ROSSO. ED ENTRI IN UN ALTRO MONDO DAVID LYNCH
l'Orafo 2017
62
dicembre
PALMIERO Anello della collezione Captured Stone in oro bianco con diamanti bianchi e rubino africano. ■ A ring from the Captured Stone collection in white gold with white diamonds and African ruby.
Desires
close up
UNOAERRE Orecchini in bronzo dorato e cristalli azzurri della collezione Unoaerre Fashion Jewellery. ■ Earrings in gilded bronze and light blue crystals from the Unoaerre Fashion Jewellery collection.
SUZY LANDA Orecchini in oro giallo con opali australiani Boulder taglio a pera circondati da diamanti. ■ Yellow gold earrings with pear shaped Australian Boulder opals surrounded by diamonds.
NON MI STANCO MAI DI UN CIELO AZZURRO VINCENT VAN GOGH
LYDIA COURTEILLE Bracciale Sahara in oro giallo con opale centrale, haüyniti, topazoliti, essoniti, zaffiri gialli. ■ Sahara bracelet in yellow gold with central opal, hauynes, topazolites, hessonites, yellow sapphires.
l'Orafo 2017
64
dicembre
GEORG JENSEN Cuff in argento, oro giallo e topazi azzurri. Edizione speciale. ■ Cuff in silver, yellow gold and blue topaz. Special edition.
QAYTEN Anello Colosseo in oro bianco, diamanti, zaffiri blu; al centro turchese, cristallo di rocca e madreperla. ■ Colosseo ring in white gold, diamonds, blue sapphire; at the centre turquoise, rock crystal, mother of pearl.
In basso: Joan Miró, Untitled, 1968-72 © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca Photo: Joan Ramón Bonet & David Bonet.
l'Orafo 2017
65
dicembre
Desires
close up
GIOVANNI FERRARIS Anello apribile in oro bianco con diamanti, zaffiri e centrale in tanzanite della collezione Anastasia. ■ A ring that can be opened, made of white gold with diamonds, blue sapphires and central tanzanite from the Anastasia collection.
ALFIERI & ST. JOHN La collezione 1953 fa riferimento all'anno dell'incoronazione di Elisabetta II. I gioielli sono in oro bianco con diamanti e pietre preziose, in questo caso zaffiri blu. ■ The 1953 collection refers to the year of the coronation of Queen Elizabeth II. The Jewels are in white gold with diamonds and precious stones, in this case blue sapphires. PALMIERO Anello in oro bianco, diamanti bianchi e tanzanite centrale della collezione Captured Stone. ■ A ring in white gold, white diamonds and central tanzanite from the Captured Stone collection.
RECARLO One of a Kind: anello in oro bianco con diamanti e zaffiro taglio a cuore. ■ One of a Kind: white gold ring with heartshaped diamonds and sapphire.
SALVINI Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri blu. Collezione Fantasy Wings. ■ A ring in white gold with diamonds and blue sapphires. Fantasy Wings collection.
l'Orafo 2017
66
dicembre
JJEWELS MILANO Anello della collezione One of a kind in oro rosa 18 carati con zaffiro taglio smeraldo, diamanti e tsavoriti. ■ A ring from the One of a kind collection in 18 ct rose gold with emerald-cut sapphire, diamonds and tsavorites.
Joan Miró, Untitled, 1974 ca - © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca - Photo: Joan Ramón Bonet & David Bonet. POLELLO Anello in oro bianco e rosa con pavé di diamanti e zaffiri. ■ White and rose gold ring with diamond and sapphire pavé.
QUANTO PIÙ IL BLU È PROFONDO, TANTO PIÙ FORTEMENTE RICHIAMA L'UOMO VERSO L'INFINITO VASSILY KANDINSKY
Joan Miró, Untitled, 1978 - © Successió Miró by SIAE 2017 - Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca - Photo: Joan Ramón Bonet & David Bonet. l'Orafo 2017
67
dicembre
Desires
close up
OVALÒ Anello in argento 925 e zirconi. La parte centrale è facilmente intercambiabile grazie a un esclusivo sistema coperto da brevetto internazionale. ■ Sterling silver ring with zircons. The central element can be easily removed and changed thanks to an exclusive system, internationally patented.
IL NERO È UN COLORE IN SÉ, CHE RIASSUME E CONSUMA TUTTI GLI ALTRI HENRI MATISSE
ELITE Anello in argento brunito. ■ Burnished silver ring.
JULIEN RIAD SAHYOUN Anello Touch me in oro nero 18 carati con diamanti fancy gialli e neri. Collezione Just Rebel Star. ■ Touch me 18 carat black gold ring set with fancy yellow and black diamonds. Just Rebel Star collection.
BLACKMINE Anello in carbonio, titanio e oro con diamanti bianchi e spinelli. Collezione Soul. ■ A ring in carbonium, titanium and gold with white diamonds and spinels. Soul collection.
AMEN Anello della collezione Angeli in argento rodiato nero e zirconi neri. ■ A ring from the Angeli collection in black-rhodium plated silver with black zircons.
l'Orafo 2017
68
dicembre
W
ho knows what would Joan Miró think stic influences on Miró" among which we should rememabout today’s Catalan nationalism and the ber poetry, that creative and visionary moment connecting break with Spain, just the man that had heart and mind, and that in his world turns signs, writings always been bound to his home land, Cataand words into vehicles of complex meanings and chains lonia and that is celebrated as a universal icon of the fight of associations: «Every work of him – the man of letters for democracy, a convinced anti-Francoist, a radical CataGeorge E. Kent wrote– is reduced to a very high exercise lan, though respecting both the republic and the king, one of shorthand: symbols and scribbles are his way to reduce of the greatest exponents of Catalan arts and culture, but reality to its essential element". always with a wide open eye on the world, without any kind In Majorca Miró materializes his dream to live and create in of preclusions and ready to open to whatever artistic and a big environment he can call his own, a studio designed by expressive form of art. Born in Barcelona in 1893, son of his friend and famous architect Josep Lluis Sert later coma goldsmith-watchmaker and grandson, on his mother’s plemented by Son Boter, a typical 18th century Majorcan side, of an ebonist from Majorca, since his childhood Joan country house where the artist experiments monumental Miró showed a remarkable artistic bent, certainly due also sculpture and paints its most important works. The figures to the influence of his family. However, his father guides in his pictures, in a sort of primitive world evoking rupehim towards business studies and a far more solid career strian paintings, stand out isolated, sometimes overlapping as an accountant that materializes when he starts working one over the other, without a true connection, all interpreat a grocery. A secure job, but certainly not adequate to table as starting points of the anonymity of big void spathe fiery temperament of the young Catalan: the nervous ces. “The classical metamorphosis” is the core breakdown he suffers from and the long convalescence of the fourth section: just thanks to these in the family house based in Mont-Roig del Camp on wide spaces at his disposal, between 1955 the Costa Dorada, persuade him for good to and 1959 Miró devotes himself almost dedicate his life to art and this is how one exclusively to ceramics, engraving and of the most brilliant artistic careers of lithography, to start painting again the whole twentieth century starts. Driwith a new language that is translaven by an insatiable curiosity, attracted ted into works characterised by a high and influenced by contemporary and expressive richness and an immense past painters, poets and writers, from strength. This is the anti-conformist, the study of the past, as well as from committed, radical Joan Miró that the avant garde movements, Miró grows opens his painting to different forms interested in different cultures and artiof art, drawing from the American Abstic currents until he becomes one of the stract Expressionism and Oriental Art greatest exponents of Surrealism. Anand that increases the expressiveness of dré Breton, among the founders of this the gesture through graphics, splashes, movement, will define him as «the most traces, stains, collages. Over the last yesurrealist of us all». Exiled in Paris when ars of his life, at the core of the section the Spanish Civil War breaks out, he will "Vocabulary of shapes", Miró reduces the flee from occupied France to come back to iconographic patterns and simplifies colours Spain as a “domestic exile” spending the privileging the austerity given by colour black. last thirty years of his life mainly in his beAt the centre of his work we can find the magic loved Majorca. The exhibition entitled Miró! of the universe with its stars and planets, and then Sogno e colore”, inaugurated in October in the phallic figures, heads, eyes, birds as the symbols rooms of Palazzo Chiablese in Turin, open to of freedom, while women become the protagothe public until next 14 January, is dedicated to nists of many of his paintings, sometimes as DAMIANI this period, from 1956 to 1983. The exhibition, Solitario in oro black disquieting beings, sometimes violent, erotic or e diamanti della curated by Pilar Baos Rodríguez, is organized painted as primitive image and source of life. by Musei Reali in Turin and Gruppo Arthemi- collezione Metropolitan. In the work by Joan Miró essential signs, prisia in collaboration with Fundació Pilar i Joan ■ Solitaire ring in black mary colours, stains compose imaginary unigold and diamonds Miró a Mallorca. It is divided into five sections verses, that are always inspired by a concrete from the Metropolitan object or by a poetic idea, concepts that in the and presents 130 works, almost all big size oil collection. paintings, mainly borrowed from the Fundació world of the Catalan artist are not necessarily Pilar i Joan Miró a Mallorca. The first section, that far. “I am impressed by stillness. This bottle, “Roots” shows Miró’s strong bond with Majorca, its prithis glass, a shingle on a desert shore, are still things meval nature, its skies, silences that lead him to appreciate though unleashing deep turmoils in my spirit. I don’t feel primitive cultures and prehistoric paintings, pre-Columthe same sensation in the presence of a human being that bian art, while the admiration for Gaudi is turned into continuously moves in an idiot way. I am less touched by the fragmentation of the image and the juxtaposition of people who swim on a beach and move nervously about colours. The second section is dedicated to the “main artithat by the stillness of a stone.” l'Orafo 2017
69
dicembre
People & Brands INTERVIEW
A SPARKLING
WOMAN
Da dieci anni anima e motore della creatività per i gioielli Swarovski, Natalie Colin punta sulla versatilità e sull'originalità delle collezioni, come la #BrillianceForAll di Ilaria
Danieli
People & Brands
Jourdan Dunn & Boys in uno scatto della campagna #BrillianceForAll. Al centro, Hippy Earrings della collezione #BrillianceForAll. ■ Jourdan Dunn & Boys in a picture from the #BrillianceForAll campaign. At the center, Hippy earrings from the #BrillianceForAll collection.
P
er lei donna di moda, abituata a progettare abiti, occhiali, scarpe e lingerie, l’idea di assumere la direzione creativa dei prodotti destinati al consumatore di Swarovski, un brand focalizzato sui piccoli oggetti in cristallo, era una nuova sfida. Che tuttavia Natalie Colin ha deciso di cogliere al volo nel 2006, perché quello che le si chiedeva era ciò che lei in fondo preferiva, ovvero intercettare le tendenze fashion e svilupparle per orientare collezioni di prodotti, in questo caso ornamenti. Tant'è vero che aveva fondato nel 2000 Cultural Sushi, agenzia di consulenze per strategie di design e management. «Il mio compito è trovare l’equilibrio tra la storia del brand e la freschezza delle novità di stile che necessariamente cambiano continuamente direzione. È fondamentale mantenere aderenza al DNA di Swarovski ma anche spingere la creatività sempre un po’ oltre i propri passi». Incaricata di supervisionare anche la piccola pelletteria e le collezioni per la casa, Natalie Colin è veramente l’anima dell’appeal scintillante di Swarovski. «I designer ormai conoscono le mie keywords: colore, modernità, versatilità, personalità e importanza della differenziazione basata comunque sulla natura unica del nostro cristallo». Principi che ben si adattano alle esigenze del pubblico più giovane. «I Millennial si aspettano qualcosa di diverso dal nostro brand, più personalizzabile. Giustamente, non vogliono essere tutti uguali e rifuggono ogni possibile massificazione: in Europa hanno un senso più elevato dello stile, in Asia (e in particolare a Tokyo e Seoul), sono più folli e avant-garde. Swarovski deve offrire qualcosa di unico e personale a ognuna di queste persone, senza mai dimenticare il pubblico più maturo». Ecco perché l’ultima campagna pubblicitaria per le feste s’intitola #BrillianceForAll, con il chiaro obiettivo di «emancipare e valorizzare le donne di tutto il mondo». È scintillante anche il cast coinvolto, da Maye Musk, modella per 50 dei suoi anni, a Naomi Campbell e Karlie Kloss, la protagonista ufficiale della campagna. l'Orafo 2017
■ For a fashion woman, used to designing clothes, eyewear and lingerie, the idea of becoming creative director of the consumer products by Swarovski, a brand focused on small crystal items, was a new challenge. An opportunity that, however, Natalie Colin decided to catch in 2006 as she was asked exactly what she preferred, that is intercepting the fashion trends and develop them to direct collections of products, in this case, ornaments. It is not by chance that, in 2000, she had founded Cultural Sushi, a consulting agency for design and management strategies. «My aim is to find a balance between the history of the brand and the freshness of the novelties on style that, necessar i l y , keep on changing direction. Maintaining the adherence to Swarovski DNA is as essential as pushing creativity increasingly beyond one's own steps». In charge of supervising also the small leather items and housewear collections, Natalie Colin has become the soul of the shining appeal of Swarovski. «Designers now know my keywords: colour, modernity, versatility, personality and importance of differentiation however based on the unique nature of our crystal». Such principles perfectly meet the needs of the younger public. «Millennials expect something different from our brand, more customisable. They rightly don't want to be all the same and reject any possible massification: in Europe they have a higher sense of style, in Asia (and particularly Tokyo and Seoul) they are crazier and more avant-garde. Swarovski must offer something unique and personal to each of them, without forgetting an older public». This is why the latest advertising holiday campaign is entitled #BrillianceForAll, with the clear aim of «emancipating and valorising women all over the world». The cast involved is equally brilliant, from Maye Musk, a model for 50 of her years, to Naomi Campbell and Karlie Kloss, the protagonist of the official shots.
72
dicembre
Nella pagina d'apertura: Natalie Colin, direttore creativo Swarovski Group per i prodotti diretti al consumatore finale. In questa pagina, a sinistra e a destra, ciondoli in cristalli e argento della collezione #BrillianceForAll. â– First page: Natalie Colin, creative director for the Consumer Goods Business division of the Swarovski Group. This page, right and left, crystal and silver pendants from the #BrillianceForAll collection.
Alcuni scatti della campagna #BrillianceForAll con protagoniste Karlie Kloss, Naomi Campbell, Fei Fei Sun e Maggie Jiang. â– Pictures from the #BrillianceForAll campaign starring Karlie Kloss, Naomi Campbell, Fei Fei Sun and Maggie Jiang.
People & Brands L'AZIENDA
l'arte di essere
italiani
Premiato ancora una volta a Couture Las Vegas, il brand Giovanni Ferraris è alfiere nel mondo di uno stile e di un gusto inimitabili di
Antonella Garello
C
ome nel caso delle due anime faustiane, arte e tecnologia convivono nel Dna del brand Giovanni Ferraris: impetuosamente, perché per arrivare alla sintesi - cioè a quei bellissimi gioielli cui ci ha abituati questa azienda famigliare di San Salvatore Monferrato - il cammino è irto di prove e aggiustamenti. Soprattutto, ogni pezzo deve avere la duplice, non scontata approvazione di Giovanni Ferraris e della moglie Katia Olivucci, due timonieri con temperamenti e inclinazioni completamente diversi. Per semplificare diciamo che Giovanni Ferraris è responsabile della parte commerciale e amministrativa e dell'approvvigionamento delle pietre preziose; e che in azienda è il punto di riferimento per tutte le questioni tecniche, essendo tra l'altro, come lo definisce la moglie, un eccezionale problem solver. Invece Katia Olivucci si occupa principalmente del disegno, della produzione e della comunicazione aziendale in ogni suo aspetto. È lei a spiegare: «Le responsabilità sono sempre condivise e dirò di più: entrambi non diamo l'ok a un pezzo se prima non abbiamo l'approvazione dell'altro, proprio perché stima e fiducia reciproche sono totali». È proprio il connubio tra arte e tecnica il segreto di questi gioielli, pensati per una clientela internazionale medio-alta che ne apprezza l'unicità e la fantasia, la sofisticata eleganza, l'originalità del disegno e delle soluzioni tecniche. Non a caso la Giovanni Ferraris ha conquistato a Giugno il suo secondo Couture Design Award in Las Vegas a pol'Orafo 2017
chi anni di distanza dal primo. «Quello che ci ha sempre spinti ad andare avanti è proprio la volontà di distinguerci, di poter proporre quello che nessun altro è in grado di offrire - continua Katia Olivucci - Siamo stati tra i primi a impiegare il titanio in gioielleria, un materiale difficilissimo da lavorare, tecnologico e leggero che consente i volumi importanti che ci contraddistinguono; e siamo gli unici a creare gioielli snodabili con molla ergonomica in titanio biomedicale saldato all’oro nei colori richiesti». L'azienda nasce nel 1985, inizialmente dedita alla lavorazione conto terzi e alla produzione di orologi-gioiello, una nicchia specializzata che ha conquistato i mercati arabi e russi, ancora oggi di primaria importanza per le esportazioni. La decisione di proporsi come brand indipendente arriva nel 2002 - quando il Salone di Basilea abolisce i padiglioni Al centro: bracciali Twist Nature in oro bianco, titanio, diamanti e rubini; in oro rosa, titanio, diamanti e smeraldi. A sinistra: Giovanni Ferraris alla premiazione dei Couture Design Awards 2017 e, a lato, gli orecchini vincitori in titanio, oro rosa e diamanti, collezione Titanium. ■ At the center: Twist Nature bracelets in white gold, titanium, diamonds and rubies; in rose gold, titanium, diamonds and emeralds. Left: Giovanni Ferraris awarded at Couture Design Awards 2017; left, the winning Titanium earrings in titanium, rose gold and diamonds.
74
dicembre
Pagina a lato: Giovanni Ferraris con la moglie Katia Olivucci e il figlio maggiore Michelangelo al cocktail organizzato durante VicenzaOro per festeggiare il Couture Design Award conquistato a Las Vegas. In questa pagina, a destra: anelli Arianna, rispettivamente in oro rosa e diamanti brown; in oro rosa, diamanti e zaffiri. ■ Page alongside: Giovanni Ferraris with his wife Katia Olivucci and their elder son Michelangelo at the cocktail party organized during VicenzaOro to celebrate the Couture Design Award won in Las Vegas. This page, right: Arianna rings, respectively in rose gold and brown diamonds; in rose gold, diamonds e sapphires.
nazionali - e si rivela subito vincente. Oggi come allora le pietre, naturali e certificate di alta qualità, sono reperite in giro per il mondo e vanno a comporre gioielli unici, lavorati artigianalmente anche su richiesta e seguiti fisicamente uno per uno in azienda. Possono passare mesi dai primi disegni al pezzo finito. Le fonti di ispirazione sono le più disparate ma costante è l'attenzione alla moda - altro campo in cui l'Italia non è seconda a nessuno - e alle sue tendenze in fatto di colori, tessuti, volumi, citazioni. Progetti per il futuro? «Saremo presenti a Baselworld con nuove collezioni; e anche questa volta sapremo stupire» conclude Giovanni Ferraris. ■ As the two Faustian souls, art and technology live together within the Giovanni Ferraris brand. Fiercely so, because to get to the synthesis – that is, the traditionally stunning jewellery created by this family business from San Salvatore Monferrato – the road is long with tests and adjustments. In particular, each piece must be approved twice, and not so easily, by both Giovanni Ferraris and his wife Katia Olivucci, two leaders with very different temperaments and tastes. In a nutshell, Giovanni Ferraris manages the sales and administrative department and the supply of gemstones; in the company, he’s the go-to person for all technical issues, because among other things he’s also an outstanding problem-solver, as his wife calls him. Katia Olivucci mainly deals with design, production and corporate communication in all its forms. She says: «We always share responsibilities, and I’ll tell you more: neither of us says yes to a piece unless we know that the other has already approved it, because we completely trust and respect each other». This combination of art and technology is the secret
to their jewellery, designed for medium- and high-end international customers who value their uniqueness and imagination, sophisticated elegance, original designs and technical solutions. Not surprisingly, Giovanni Ferraris won its second Couture Design Award in Las Vegas in June, a few years after its first. «We have always been driven by a desire to be different, to provide something that no one else can offer - says Katia Olivucci - we were one of the first jewellery brands to use titanium, a material that is very difficult to work, high-tech and lightweight, and that allows us to make our signature imposing pieces; and we are the only brand that creates adjustable jewellery with an ergonomic biomedical titanium spring welded to gold and coming in the requested colours». The company was founded in 1985, and initially dealt with third-party processing and the production of jewel-watches, a specialised niche that won the Arab and Russian markets – still crucial for exports. The decision to become an independent brand was taken in 2002 – when the Basel Show put an end to national pavilions – and immediately proved to be a winning one. Today, as then, natural, high-quality certified gemstones are supplied from around the world and used to make unique jewellery pieces, crafted on request and personally followed up one by one within the company. It can take months from the first sketches to the end piece. The sources of inspiration are many and varied, constant attention is paid to fashion - another field where Italy is second to no one – and trends in terms of colours, fabrics, volumes, references. Plans for the future? «We will be at Baselworld with new collections - says Giovanni Ferraris - And will not fail to surprise you».
Sopra: orecchini Polvere di Stelle in oro rosa, diamanti mix e perle. A destra, anelli Divina, composti da verette legate insieme. Da sinistra: in oro rosa e diamanti; in oro bianco, diamanti e zaffiri; in oro rosa, diamanti e rubini. ■ Above: Polvere di Stelle earrings in rose gold, diamond mix and pearls. Right: Divina rings, made up of bands linked together. From the left: in rose gold and diamonds; in white gold, diamonds and sapphires; in rose gold, diamonds and rubies. l'Orafo 2017
75
dicembre
People & Brands
A sinistra: collana Tiramisù in oro rosa, diamanti cape e rubini. A destra: dalla collezione Twist Nature, anello in oro rosa, titanio e diamanti; anello in oro rosa, diamanti e corniola. ■ Left: Tiramisù necklace in rose gold, cape diamonds and rubies. Right: from the Twist Nature collection, a ring in rose gold, titanium and diamonds; a ring in rose gold, diamonds and cornelian.
Accanto: gli orecchini in oro bianco, titanio e zaffiri premiati ai Couture Awards di Las Vegas 2014. Sotto: anelli in oro rosa con citrino, quarzo fumé, quarzo girasole, ametista verde e diamanti della linea MINUendo di Minù, il brand di gioielli prêtà-porter di Giovanni Ferraris. ■ Aside: the earrings in white gold, titanium and sapphires awarded at Couture Award in Las Vegas 2014. Below: rings in rose gold with citrine, smoky and sunflower quartz, green amethyst and diamonds from the MINUendo line by Minù, the prêt-à-porter jewellery brand by Giovanni Ferraris.
A sinistra: anello Gravity in oro rosa, diamanti e zaffiri. A destra: orecchini Titanium in titanio, oro rosa, diamanti bianchi, brown e gialli, perla di Tahiti e perla gialla australiana. ■ Left: Gravity ring in rose gold, diamonds and sapphires. Right: Titanium earrings in titanium, rose gold, white, brown and yellow diamonds, Tahiti pearl and Australian yellow pearl.
l'Orafo 2017
76
dicembre
22 – 27 marzo 2018
BASELWORLD.COM
Scoprite in anteprima le novità e le creazioni dei marchi di orologi e gioielli più conosciuti e prestigiosi a livello mondiale. BASELWORLD: THE PREMIERE SHOW
People & Brands
LANCETTE
OROLOGERIA
LA VIA ITALIANA Senza nulla togliere all'altissima qualitĂ della manifattura svizzera, anche il nostro Paese vanta una produzione di tutto rispetto, specializzata nel design e nella (piccola) meccanica di
Daniela Fagnola
l'Orafo 2017
79
dicembre
Dall’alto, a sinistra: Ruben Tomella, anima di GaGà Milano, ritratto anche con il calciatore Neymar Jr, ambasciatore del marchio. Due fasi di lavorazione dello Skullpture (sotto), con la cassa interamente cesellata dagli artigiani della Val Trompia. n From top, left: Ruben Tomella, central figure of GaGà Milano, portrayed also with football star Neymar Jr, ambassador of the brand. Manufacturing of the Skullpture (below): its case is entirely chiselled by artisans in Val Trompia.
L'
orologeria è svizzera per definizione. Eppure anche in Italia esistono molte aziende specializzate nel settore: tant’è che alcuni addetti ai lavori parlano di una “via italiana dell’orologeria”, intesa come particolare filosofia nel progettare e costruire orologi. Un concetto qui illustrato da un campione di case, scelte fra quelle più fedeli alla tradizione orologiera (tralasciando quindi le numerosissime altre d’impronta fashion). Si tratta di marche diverse per stile e per fascia di mercato, accomunate però da una grande attenzione per il design e per la meccanica (specie per le piccole complicazioni utili), talvolta inclini alla ricerca materica, talvolta ai mestieri d’arte. Realtà ben radicate nel territorio, che tracciano un interessante percorso lungo tutta la penisola. A cominciare dall’industriosa Milano, sede di due storiche imprese. In primis Wyler Vetta, «un brand che affonda le radici in Svizzera, nel lontano 1896, ma che dichiara la sua intrinseca italianità fin dal claim: Classico Italiano», racconta Marcello Binda, AD dell’omonimo gruppo proprietario del marchio. Le collezioni, disegnate in Italia ma costruite in
Svizzera, «sono un evidente esercizio di stile, in perfetto equilibrio fra tradizione e modernità. E hanno un unico comune denominatore: l’eleganza. Un’estetica dal gusto tipicamente italiano, riconosciuta in tutto il mondo, intramontabile». Ne è un esempio il Diadato, con la cassa rettangolare e ricurva, ispirata a un esemplare degli anni ’50. Sotto la Madonnina ci sono anche gli uffici di Philip Watch, che dal 2006 fa parte del Gruppo Morellato, accreditato player a livello mondiale. Anche in questo caso, il marchio «coniuga perfettamente creatività italiana e tecnologia svizzera», spiega il Presidente Massimo Carraro, «nel rispetto di una qualità elevata ma a un prezzo accessibile», puntualizza. «Il design, rigorosamente italiano, racconta la lunga storia del brand, reinterpretato stagione dopo stagione con ispirazioni contemporanee». Come nel caso della nuova collezione Caribe, che rielabora una linea cult degli anni ’80/’90. Mentre si trova a Gallarate, in provincia di Varese, il quartier generale di Terra Cielo Mare, spesso abbreviato con l’acronimo Tcm: brand indipendente, produce piccole serie di orologi sotto la guida del giovane Ceo Luca l'Orafo 2017
80
dicembre
Sopra e in senso orario: Marcello Binda, Ceo del Gruppo Binda, cui appartiene il marchio Wyler Vetta. Un esemplare automatico della collezione Diadato, un disegno del modello Heritage e altro sketch del Diadato stesso. n Above and clockwise: Marcello Binda, Ceo of Gruppo Binda, owner of Wyler Vetta. An automatic model from the Diadato, collection, a drawing of the Heritage model and another sketch of the same Diadato.
PagIgento omnis dolo bla cum ipid ma aut doluptatur aboreperum ex est quiatur, quibus, sum nihilla boressita aut aut rature elit audam inte nis simodis aut vendicaturia quiae re dia conseque pel.Equiatia con rem n aut pos debisqui nes magnam ilibera tibersp elendis suOtations eressita aut aut rature elit audam inte nis simodis aut vendicaturia quiae re dia conseque pel. Equiatia con rem aut pos debisqui nes magnam ilibera tibersp elendis suOtations equistem es postrum illuptas exceped ma nulpa qui tem
Fontana (erede di una dinastia attiva nel settore da generazioni). Che punta in alto: si fa realizzare l’habillage dalla GTF, l’azienda di famiglia che a Sesto Calende produce casse e bracciali d’alta gamma per i grandi nomi dell’orologeria elvetica; mentre per la meccanica, esclusivamente Swiss made, collabora anche con Concepto (apprezzato atelier di La Chaux-de-Fonds) per la creazione dei propri calibri. Fra il capoluogo lombardo e la non lontana Crema, in provincia di Cremona, si organizza poi l’attività di GaGà Milano: nato da un’intuizione di Ruben Tomella – adattare un cinturino a un modello da tasca – il marchio si distingue per la forte identità estetica. Da anni ha aperto una propria fabbrica per l’assemblaggio in Svizzera, mentre si avvale delle competenze dei produttori italiani per i componenti esterni. Lo dimostra anche il nuovo Skullpture, che «interpreta perfettamente il made in Italy, anzi l’handmade in Italy», dice Tomella. «Un artigiano (della Val Trompia, ndr), esperto con il bulino, riesce a creare con un lungo e minuzioso lavoro un contrasto di ombre, profondità e rilievi». Dalla Lombardia alla Toscana: si trova nell’Isola d’Elba la sede di Locman, affacciata proprio sul porto di Marina di Campo. «Tra i nostri principali obiettivi figura senz’altro la valorizzazione del nostro legame con il l'Orafo 2017
Qui sotto: Massimo Carraro, presidente dello storico brand Philip Watch. Accanto: un cronografo della nuova collezione Caribe, animato da un movimento automatico Eta Valjoux 7750. n Below: Massimo Carraro, president of historic brand Philip Watch. Next to him: a chronograph from the new Caribe collection, mounting an automatic Eta Valjoux 7750 movement.
territorio», spiega il patron Marco Mantovani, «in modo che sia maggiormente spendibile a livello internazionale». Un legame che si esprime già nei nomi degli orologi e si esplicita in tante iniziative: nei suoi laboratori si fa innovazione, si studiano tecnologie e materiali (è stata sviluppata qui la prima cassa al mondo realizzata in carbonio, nel 2003); ma si fa anche formazione, con la Scuola Italiana di orologeria che prepara i tecnici del futuro. Sono invece localizzate sulla terraferma le imprese di due talentuosi designer. A Tavarnelle Val di Pesa, tra le colline di Firenze, Giuliano Mazzuoli ha fondato il brand omonimo: le sue creazioni hanno una grafica semplice ma molto originale, spesso ispirata al mondo dei motori, materiali insoliti come il cemento o il marmo di Carrara, e meccaniche Swiss made. A Lucca c’è invece U-Boat by Italo Fontana: che realizza modelli perlopiù “mancini”, di matrice tecnica, con materiali selezionati, tipo bronzo o tungsteno, e di nuovo meccaniche svizzere. «Sono prodotti e assemblati interamente in Italia», dice Italo 81
dicembre
People & Brands Accanto e in senso orario. Luca Fontana, appassionato di viaggi e alpinismo. Due passaggi nella produzione di una cassa alla Gtf. Un altro ritratto del giovane Ceo di Tcm. L’Orienteering, uno degli orologi più emblematici del brand, con bussola solare. ■ Right and clockwise: Luca Fontana, passionate about travels and mountaineering. Two stages in the manufacturing of a watch case at Gtf. Another portrait of the young Tcm Ceo. Orienteering, one of the most representative models of the brand, with solar compass.
Fontana: «Cerco sempre di avvalermi di professionisti artigiani... E, come portabandiera del Made in Tuscany, ne faccio un mio vanto». Proprio l’artigianalità sottende anche gli esemplari di Zannetti (“handmade in Rome”, recita lo slogan del marchio), disegnati personalmente dal titolare, Riccardo Zannetti. Che nel rione Campo Marzio gestisce una fucina di manualità d’altri tempi: nel suo atelier si incontrano incisori, incastonatori, miniaturisti (accanto a meccanici e ingegneri, che usano moderne tecnologie), per dar vita a speciali creazioni, spesso pezzi unici, anche dotati di grandi complicazioni. ■ Watchmaking is Swiss by definition. Yet, also in Italy there are some companies that are specialised in this field: some operators even speak of an “Italian way to watchmaking”, meant as a peculiar philosophy in designing and manufacturing watches. This concept is here illustrated by a sample of brands, chosen among the most loyal to the tradition of watchmaking (then leaving aside the numerous fashion-based others). They are different brands as for style and market range, though having in common a great attention for design and mechanics (in particular for those useful small complexities), sometimes leaning towards the materic research, sometimes to art jobs. Realities that are well rooted in the territory, following an interesting path throughout the peninsula. Starting from industrious Milan, seat of two historical companies. First of all Wyler Vetta, «a brand whose roots were set in Switzerland, as far as 1896, though affirming its intrinsic italianity starting from its claim: Italian Classic» Marcello Binda says, Executive Officer of the homonymous group owning the brand. The collections, designed in Italy, but manufactured in Switzerland, are an evident exercise of style, a perfect balance between tradition and modernity. They have only one thing in common: elegance. «A timeless typically Italian aesthetic for taste, l'Orafo 2017
82
dicembre
In basso, da sinistra. Giuliano Mazzuoli, fondatore dell’omonimo Brand, e l’iconico Manometro in versione camouflage: un esemplare che rivela l’originalità nel design tipica del marchio. ■ Below, from the left: Giuliano Mazzuoli, founder of the brand of the same name, and iconic Manometro, camouflage version: a model revealing the design originality characteristic of the brand.
Accanto: Riccardo Zannetti. Sotto: quadranti decorati a mano. Al centro: una delle ultime creazioni di Zannetti, il Regent Full Sky Blue Edition, con la lunetta incisa e il quadrante in osso, inciso e miniato. n Left: Riccardo Zannetti. Below: watch dials decorated by hand. At the centre: one of the latest creations by Zannetti, the Regent Full Sky Blue Edition, with an engraved bezel and the bone dial engraved and illuminated.
acknowledged all over the world». Diadato is an example with its curved, rectangular case, inspired to a 50s model. Under the statue of the Virgin Mary, you can also find the offices of Philip Watch that, since 2006, has been part of the Morellato Group, acknowledged player on a global scale. Also in this case the brand «perfectly combines Italian creativity and Swiss technology», President Massimo Carraro explains, «while respecting a high quality though at an affordable price», he points out. «The strictly Italian design tells the long history of the brand, reinterpreted season after season with contemporary inspirations». As for the new Caribe collection, reworking a cult line of the 80s/90s. Terra Cielo Mare, often abbreviated with the acronym Tcm, instead, has its headquarters in Gallarate in the province of Varese: an indepen-
dent brand manufacturing a small number of watches, it is led by the young Ceo Luca Fontana (heir of a dynasty active in the sector for generations). It aims high: it has the habillage made by Gtf, the family-run company that, in Sesto Calende, manufactures high range cases and bracelets for the big names of the Swiss watchmaking, while for the mechanical part, strictly Swiss Made, it collaborates also with Concepto (appreciated atelier of La Chaux-de-Fonds) for the creation of its calibres. The activities of GaGà Milano are organised between the capital of Lombardy and the not far city of Crema, in the province of Cremona: born from an intuition of Ruben Tomella – adapting a wrist strap to a pocket model – the brand stands out thanks to a strong aesthetic identity. For years it has opened its own assembling factory in Switzerland, while it uses the expertise of Italian manufacturers for external components. This is also evident in the new Skullpture «perfectly interpreting the Made in Italy, or better, the handmade in Italy», Tomella says. «An artisan (of the Val Trompia, editor’s note), skilled with the chisel, manages to create a contrast of shadows, depths and reliefs with a long and minute work». From Lombardy to Tuscany: Locman headquarters are located on the Isle of Elba, on the port of Marina di Campo. l'Orafo 2017
83
dicembre
People & Brands
Accanto e in senso orario: Italo Fontana e l’U-Boat Classico in titanio e tungsteno. Il Montecristo di Locman, l’assemblaggio di un movimento alla Sio, Marco Mantovani e la sede dell’azienda, affacciata sul porto di Marina di Campo.
«Among our main aims there is certainly the valorisation of our bond with the territory», the owner Marco Mantovani explains «so as it can be better exploited on an international level». A bond that is first expressed in the names of its watches and that is made concrete through many initiatives: in its laboratory they practice innovation, study technologies and materials (in 2003 they developed the first case in the world made of carbon), but they also supply training, with the Italian School of Watchmaking preparing the future engineers. The companies of two talented designers are located in the mainland. Giuliano Mazzuoli founded the homonymous brand in Tavernelle Val di Pesa, among the hills of Florence: its creations are characterised by a simple though very original graphics, often inspired by motors, unusual materials as concrete or Carrara marble, complemented by Swiss made gears. In Lucca we can find U-boat by Italo Fontana: manufacturing mainly “left-hand” model with a technical matrix and selected materials such as bronze and tungsten, and again Swiss gears. «They are fully manufactured and assembled in Italy», Italo Fontana says: «I always try to avail myself of professional artisans. And as an ambassador of Made in Tuscany, this is an honour to me». Also the items by Zannetti (“handmade in Rome”, reads the brand slogan), personally designed by the owner Riccardo Zannetti, subtend artisanship. In the Campo Marzio district, Zannetti runs a forge of old-time manual skills: his atelier hosts engravers, setters, miniaturists (side by side to mechanics and engineers using modern technologies) that give life to special creations, often one-off items, also characterised by great complexities.
l'Orafo 2017
From top, clockwise: Italo Fontana and U-Boat Classico in titanium and tungsten. Montecristo by Locman, the assembly of a movement at Sio, Marco Mantovani and the company headquarters, facing the harbour in Marina di Campo.
84
dicembre
Artistry
AN OUTSIDER
NO SIGNATURE,
ONLY STYLE Voce fuori dal coro tra i grandi gioiellieri del Novecento, Suzanne Belperron non firmava le sue creazioni ma le dotava di un carattere unico ed estremamente avant-garde per l'epoca di Ilaria
l'Orafo 2017
Danieli
85
dicembre
Artistry A destra, illustrazione di Lepape che mostra alcune creazioni Boivin su disegno di Belperron. Sotto, da sinistra in senso orario, parure in calcedonio e oro grigio con perle, collier in argento di Boivin su disegno di Belperron e Nusch Élouard, moglie e musa del poeta Paul Élouard, ritratta da Man Ray nel 1935 con spilla, anello e bracciale di Belperron. Pagina a fianco, la contessa Mona von Bismarck, ritratta da Cecil Beaton nel 1936, indossa gioielli Belperron.
l'Orafo 2017
86
dicembre
U
n a sola designer si è per messa di rifiutare la proposta di Tiffany & Co. di assumere in esclusiva per la maison il r uolo di ar t director, la stessa che K arl Lagerfeld considera la migliore nella storia del Novecento prezioso. Ma Suzanne Belperron, ecco di chi si tratta, morta nel 1983, fece anche di più: per tutta la sua vita di creatrice di gioielli evitò di mettere il nome sui capolavori che uscivano dai suoi laboratori perché, diceva, «il mio stile è la mia firma». Nata all’inizio del secolo scorso tra le montagne del Giura francese, ai confini con la Svizzera, apprese subito i segreti dei tagliatori di gemme che formavano una sorta di distretto artigiano in quella zona. Il loro mestiere così preciso e specialistico era maturato negli anni come redditizia strategia per impiegare al meglio il tempo dei lunghi inverni tra le mura di casa a causa del freddo e delle strade sempre innevate. Presto però, l'Orafo 2017
grazie alla madre che intuì le doti creative della figlia, Suzanne si trasferì a Besançon per frequentare una scuola d’arte. Appena diplomata venne assunta dalla vedova di René Boivin, eponimo di una rinomata griffe parigina, che cercava un designer in grado di rinnovare l’immagine della maison. Dopo un breve periodo di prova, Jeanne Boivin diede ampia libertà d’azione alla giovanissima neoassunta. Fin dalle prime creazioni, infatti, i gioielli di Suzanne si imposero come assoluta novità: controcorrente rispetto al dilagante stile Déco di quegli anni, con le sue raffinate astrazioni e geometrie, i gioielli della designer erano tondeggianti, sinuosi, naturalistici, tutti sviluppati su volumi pieni. Suzanne vedeva l’anello o l’orecchino dentro il pezzetto di minerale che aveva di fronte e usava incastonare 87
dicembre
Artistry Da sinistra, in senso orario: schizzo di una spilla in oro, smeraldi, rubini e diamanti della Maison Bernard Herz, bracciali in oro e smeraldi creati da Belperron, disegno di Matisse del 1936 che ritrae la socialite Dorothy Paley mentre indossa gli stessi bracciali. In basso, spilla in cristallo di rocca, diamanti, platino e oro grigio con accanto lo schizzo del collier scomponibile in parure, Maison Herz-Belperron.
le pietre più preziose all’interno, o sulla superficie, di quelle meno preziose intagliate nelle forme da lei stessa disegnate: l’anima e l’antico sapere del Giura emergevano per forgiare un nuovo stile. Dopo 13 anni, forse un po’ frustrata dall’anonimia delle sue creazioni, imposta da Boivin come del resto da tutti gli altri gioiellieri dell’epoca ai propri designer, decise di accettare la proposta di Bernard Herz, commerciante di pietre e suo amico di lunga data, di dirigere dal punto di vista creativo la nuova maison da lui fondata. Herz le diede carta bianca e in breve Casa Bernard Herz divenne “the toast of the town”. Fu anche un colpo di fortuna intercettare il gusto dei ricchi americani sbarcati nel Vecchio Continente per spendere il new money delle recenti fortune industriali uscite indenni dalla Grande Depressione. Vogue si innamorò dei gioielli di Suzanne e le diede grande spazio tra le sue pagine con la collaborazione regolare di fotografi come George Hoyningen-Huene e Horst P. Horst. Questo procurò alla Casa Bernard Herz una scia di clienti cosmopoliti come le dinastie Aga Khan, i Rothschild, i Wildenstein e il Duca e la Duchessa di Windsor. Questi splendori furono però drammaticamente arrestati dalla II Guerra Mondiale e dalle leggi razziali che si abbatterono su Bernard Herz, di origine ebraica: il 2 novembre 1942 Bernard Herz e Suzanne Belperron vengono arrestati dalla Gestapo, a seguito di una lettera di denuncia, e condotti in Avenue Foch, a l'Orafo 2017
Parigi, per essere interrogati. Bernard Herz venne immediatamente deportato nel campo di internamento di Drancy, dove rimase fino al 2 settembre 1943, data in cui fu trasferito nel campo di sterminio di Auschwitz, dove morì. Suzanne Belperron, invece, fu convocata dalla Gestapo per fornire documenti ufficiali che dimostrassero la sua origine e la religione della sua famiglia. Rilasciata dopo giorni e giorni di controlli, Suzanne si unì alla Resistenza francese. Dopo la guerra il figlio di Herz prese possesso della sua eredità e volle fondare una nuova società suddivisa in parti uguali denominata "Jean Herz - Suzanne Belperron Sarl”. Finalmente la designer vedeva riconosciuto il suo valore e il suo ruolo strategico per la società. Non ci 88
dicembre
Dall'alto a sinistra, in senso orario: Suzanne Belperron nei suoi uffici di Parigi, collier in oro grigio, topazio rosa, acquamarine, morganiti e diamanti della maison HerzBelperron e collana con elementi a spirale in oro, platino e diamanti, sempre HerzBelperron.
sta outsider dal talento prorompente, nel 2007 muore l’erede universale di Suzanne Belperron e ne viene nominato un altro che, meno vincolato al segreto che la designer aveva sempre voluto mantenere sui propri archivi, scopre e porta alla luce un piccolo appartamento in zona Montmartre contenente tutti i disegni, i libri contabili, le fotografie e gli scritti originali dell’autrice. Questo consentì di risolvere molti dubbi di attribuzione sui gioielli che esprimevano lo stile di Suzanne ma non offrivano nessuna certezza di autenticità poiché non erano firmati: «il mio stile è la mia firma», appunto. La collezione più importante apparteneva a Ward Landrigan, grande esperto di preziosi newyorkese ed ex direttore della divisione gioielli di Sotheby’s New York, il quale nel 2008 acquistò assieme al figlio Nico tutti i diritti sull’archivio-tesoro recentemente scoperto. Più tardi decise di avviare una riedizione dei capolavori della Belperron, oggi in vendita nella boutique sulla Fifth Avenue aperta nel 2015. Ward e Nico Landrigan sono anche gli autori della splendida monografia sulla designer uscita nel 2015, con prefazione di Karl Lagerfeld e ampio corredo iconografico. L’eredità più importante di Suzanne Belperron è tuttavia il suo stile, come lei stessa forse avrebbe voluto, che sembra aver impollinato la creatività di alcuni talentuosi designer contemporanei, contraddistinti dai volumi delle strutture e dagli inusuali tagli e utilizzi delle pietre preziose, come Massimo Sanalitro e Dada Arrigoni.
volle molto perché il successo tornasse a premiare la maison, facilitato dal favore che Diana Vreeland, direttore di Vogue Usa dal 1962 al 1972, riservava ai gioielli di Suzanne sia tra i servizi della rivista sia nella propria vita personale (la Vreeland possedeva molti pezzi di Suzanne) e come lei Elsa Schiaparelli, Nina Ricci, Christian Dior e Jeanne Lanvin. Tutto questo fino al 1974, anno in cui Susanne Belperron e Jean Herz decisero amichevolmente di liquidare la società. Per un altro decennio la designer, ormai anziana, lavorò privatamente per i clienti più affezionati, per poi morire tragicamente e accidentalmente, a 82 anni, scivolando nel proprio bagno. La storia però non finisce qui. Dopo un lungo periodo di sipario abbassato su quel'Orafo 2017
English translation: see pag. 115 89
dicembre
Nataldee Azien
2017
CAMBIA PROSPETTIVA
Proponi alla tua azienda di festeggiare il Natale con Medici Senza Frontiere Per maggiori informazioni su cosa possiamo fare insieme scrivici o chiamaci: 06 88806435/465 aziende@msf.it
Š Guillaume Ratel
www.msf.it/nataleaziende
Visual NATURE
SEASON
GIFTS I frutti tipici della stagione autunnale nascondono preziosi segreti rubati alla gioielleria e li confondono tra chicchi e semi photo by
l'Orafo 2017
91
dicembre
Close Up Studios - styling by Simonetta De Pasca
Visual Nella pagina precedente: orecchini della collezione Nudo in oro bianco e rosa con rubini. Anelli della collezione M'ama non m'ama in oro rosa con granato (in alto) e granato rodolite (in basso). Tutto di Pomellato. ■ Previous page: white and rose gold earrings with rubies from the Nudo collection. Rose gold rings with garnet (top) and rhodolite garnet (below) from the M'ama non m'ama collection. All by Pomellato.
In questa pagina: Anelli in oro rosa e diamanti con calcedonio (in alto) e quarzo rosa (in basso). Collezione Bon Ton Goddesses di Pasquale Bruni. Anelli e orecchini della collezione Campanelle di Chantecler in oro rosa con pavé di diamanti. ■ This page: rose gold rings with diamonds, chalcedony (top) and pink quartz (below). Bon Ton Goddesses collection by Pasquale Bruni. Rings and earrings from the Campanelle collection by Chantecler in rose gold with diamond pavé. l'Orafo 2017
92
dicembre
Dall'alto: orecchini di Bliss in oro bianco con diamanti e smeraldi e con diamanti e rubini. Collezione Victoria. Orecchini di Recarlo in oro bianco e diamanti della collezione Eternity Royal (al centro). Orecchini in oro bianco con diamanti della collezione Daphne Flower di Salvini (in basso). â– From top: earrings by Bliss in white gold with diamonds and emeralds and with diamonds and rubies. Victoria collection. Earrings by Recarlo in white gold and diamonds from the Eternity Royal collection (centre). White gold earrings with diamonds from the Daphne Flower collection by Salvini (below). l'Orafo 2017
93
dicembre
Visual
Dall'alto: orecchini di Massimo Raiteri a motivo floreale in oro bianco con diamanti, zaffiri e smeraldi. Collezione Flowers. Orecchini in oro bianco e diamanti della collezione Primavera di Vendorafa. â– From top: flower shaped earrings by Massimo Raiteri in white gold with diamonds, sapphires and emeralds. Flowers collection. White gold earrings with diamonds from the Primavera collection by Vendorafa. l'Orafo 2017
94
dicembre
Dall'alto: orecchini di Mimí Broggian Milano in oro bianco con foglie full pavé di diamanti e agata verde. Collezione Foglia. Orecchini in oro bianco con pavé di diamanti e smeraldi della collezione Allure di Giorgio Visconti. ■ From top: white gold earrings by Mimí Broggian Milano with diamond full pavé leaves and green agate. Foglia collection. White gold earrings with diamond pavé and emeralds from the Allure collection by Giorgio Visconti. l'Orafo 2017
95
dicembre
l’Orafo italiano con Amani per garantire casa, scuola e salute ai bambini e alle bambine di strada di Nairobi, Kenya e Lusaka, Zambia. I proventi della vendita di questo calendario sono destinati a loro.
Per acquistare questo calendario Amani Ong Onlus Via Tortona 86, 20144 Milano tel. +39 02 48951149 bottega@amaniforafrica.it www.amaniforafrica.it
Inside Jewelry ECONOMIC OVERVIEW
STOP COMPLAINING,
START THINK BIG L'atteggiamento lamentoso degli imprenditori italiani non ha ragione di essere in questo momento: ci sono infatti condizioni, soprattutto finanziarie, favorevoli per lo sviluppo di Lucio
l'Orafo 2017
Quadri
97
dicembre
Inside Jewelry
I
l lamento, specialità nazionale che sempre più spesso assume forme patologiche, tra le quali la più diffusa è la “lamentite”, ha negli ultimi tempi sempre meno motivo di essere. Anni di giustificate pratiche hanno invece lasciato un residuo, chiamatelo abitudine, che si perpetua anche oggi condizionando non solo il dibattito pubblico, già schiacciato dalla scadenza elettorale della prossima primavera, ma anche le scelte di politica economica e le strategie operative di diverse aziende. Soprattutto quelle di minor dimensione. Eppure la condizione dell’economia italiana, che è il territorio nel quale le imprese sono chiamate quotidianamente a operare, è oggi infinitamente migliore rispetto a dieci anni fa. Continuano a persistere alcuni gravi problemi, su tutti il debito pubblico, che non accenna a diminuire e che non lo farà di sicuro da qui alle elezioni, con una montagna di esposizioni superiore ai 2.300 miliardi di euro, ben superiore ai 1.800 miliardi che rappresentano il valore del pil, ovvero della ricchezza complessivamente prodotta in Italia nel corso di un anno. Il debito pubblico è una ipoteca sul futuro delle nuove generazioni di Italia, che sono vessate anche dal concreto rischio della disoccupazione. Se infatti il tasso nazionale di disoccupazione, pari a circa il 13 per cento della popolazione attiva, è non troppo distante da quello che si registra nelle altre grandi nazioni europee, considerando il valore per classi di età si evidenzia che per chi ha tra 16 e 35 anni – probabilmente i vent’anni più importanti nell’attività professionale, decisivi anche per la vita sociale – il tasso di disoccupazione, in Italia, sale al 35 per cento. Ovvero ogni tre giovani che cercano lavoro, uno non lo trova. Il dato, che prescinde da fenomeni di sotto-occupazione o di durata delle tutele contrattuali, nella sua drammaticità si commenta da sé. Entrambe queste considerazioni, alto debito pubblico e altissima disoccupazione giovanile, non incidono però direttamente sull'attività delle aziende. Anzi, con una punta di cinismo, possono rappresentare addirittura delle opportunità: l’elevata domanda di lavoro che non viene soddisfatta rappresenta un potenziale serbatoio di risorse a
l'Orafo 2017
cui attingere. A fianco di queste due considerazioni, va invece evidenziato che esistono alcune situazioni assolutamente positive e probabilmente irripetibili per fare impresa in questo momento in Italia. La prima è il persistente, bassissimo, livello dei tassi di interesse che misurano il costo del denaro, ovvero il prezzo del debito aziendale. La nuova finanza, necessaria per rinnovare i macchinari, lanciare nuovi prodotti, realizzare un’acquisizione, costa pochissimo. A livello di Banca centrale europea si è voluto insistentemente tenere basso il costo del denaro proprio per offrire maggiori possibilità di sviluppo imprenditoriale. La decisione della Banca centrale si è riflessa su tutti gli istituti di credito, che sono pronti a finanziare progetti validi a tassi bassissimi. Le obbligazioni governative a più elevata solidità offrono oggi nel breve periodo rendimenti negativi agli investitori. Un fatto rarissimo nella storia economica che dimostra l’eccezionalità del momento, di cui imprenditorialmente sarebbe opportuno approfittare. Solo dieci anni fa, prima del deflagrare della crisi che si manifestò al mondo con il fallimento della banca statunitense Lehman Brothers il 15 settembre 2008, i tassi di interesse erano su entrambe le coste dell’Atlantico ben al di sopra dei livelli attuali. Pagare i mutui era più complicato, ottenere nuova finanza implicava un livello di impegno finanziario molto più sofisticato rispetto a oggi. Certo, le banche allargavano
98
dicembre
volentieri i cordoni della borsa, felici di alimentare il ciclo economico, ma l’onere in carico al prenditore del prestito era molto più elevato rispetto a oggi. C’erano soldi facili, ma cari. Oggi il paradigma si è modificato: ci sono soldi meno facili – le banche sono chiamate dalle autorità di vigilanza a una severa politica di classificazione degli attivi - ma infinitamente meno cari. L’idea buona vince, a dispetto della diffusa lamentite. Certo, serve un mercato per realizzarla e le dimensioni non sono e non possono essere più quelle della nazione d’origine. Think big, pensa in grande, dicono in America. Una regola che vale anche in Italia, che da sola non basta più e che deve considerarsi una regione d’Europa, vero e unico mercato domestico per le imprese della Penisola. La prova? La recente crisi, quel decennio d’inferno in cui è economicamente sopravvissuto solamente chi ha esportato lontano da un’Europa flagellata dalle difficoltà. Oriente, paesi arabi, Stati Uniti sono stati i mercati di destinazione delle merci italiane più ricercate, dai prodotto dell’agroalimentare alla moda, agli oggetti del design e del lusso. Proprio l’export è nelle condizioni ideali per permettere sviluppo. La moneta regolatrice della maggior parte degli scambi internazionali, il dollaro statunitense, nonostante sia stato protagonista di un rally estivo che lo ha portato da una quota
l'Orafo 2017
99
dicembre
Inside Jewelry
SERIE STORICA Quotazioni Dollaro USA Euro 1,7 1,6
MAX
1,5 1,4 1,3 1,2 1,1 1,0 2007
MIN 2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017 Fonte: Banca d’Italia
media di 1,10 a superare 1,20 nel cambio con l’euro, è storicamente vantaggioso. È vero che all’inizio del 2017 il rapporto tra la valuta europea e l’americana rasentava la parità e quindi oggi ci possono essere dei giustificati rammarichi, ma è altrettanto vero che siamo nella fascia bassa dell’ultimo decennio. Nel 2007 l’euro era a 1,40 e arrivava, nel 2008, a quota 1,60 sul dollaro, rimanendo sempre e ampiamente al di sopra di quota 1,20 fino alla seconda metà del 2014. Un dollaro debole, al di là degli aggi sull’acquisto della materia prima oro che vengono generalmente protetti con derivati finanziari, permette di tenere bene aperta la porta del principale mercato capitalistico mondiale, gli Stati Uniti d’America, che non hanno la capacità di assorbimento che l’India continua a dimostrare, ma che sono ancora una straordinaria destinazione per le produzioni italiane di qualità. n Lately, complaining, a national specialty that is increasingly taking on pathologic forms, among which ”complainitis” seems to be the most widespread, has less and less reasons to be practiced. Instead, years of justified procedures have left a residue, call it a habit, that perpetuates also today, conditioning not only the public debate, already burdened by the electoral appointment next spring, but also by the choices in economic policy and by the operational strategies of different companies. Above all the smallest ones. Yet, the situation of Italian economy, the territory where companies are daily required to operate, is today by far better than ten years ago. Some serious issues are still persisting, above all the public debt that gives no sign of decreasing l'Orafo 2017
and that is certainly not supposed to give in from here to the elections with a host of exposures over 2,300 billion Euros, well greater than 1,800 billion representing the GDP value, that is the total wealth produced in Italy over a year. The public debt is a claim for the future of the new generations in Italy that are also vexed by the concrete risk of unemployment. In fact, if the domestic unemployment rate, equal around 13% of the active population is not so far from the one registered in the other big European countries, considering the value as per age range we evidence that for those between 16 and 35 years of age, probably the most important twenty years of the professional activity, critical also for the social life, the unemployment rate, in Italy, increases to 35%. This means that out of three young people looking for a job, one can’t find it. This datum, not depending on such phenomena linked to under-employment or duration of contract tutelage, comments on itself as for drama. Both these considerations, high public debt and very high juvenile unemployment, do not directly affect, though, the activity of companies. On the contrary, with a bit of cynicism, they can even represent an opportunity: the high demand for work that is not met, represents a potential basin of resources to draw from. Along with these two considerations, we should instead evidence some totally positive and probably unrepeatable situations to make business now in Italy. The first is the persisting, very low level of the interest rates measuring the cost of money, that is the price of the national debt. The new finance, needed to reno100
dicembre
vate machinery, launch new products, realise an acquisition, is almost inexpensive. At a European Central Bank level they wanted to keep the cost of money low just to offer greater possibilities of entrepreneurial development. The decision of the Central Bank reflected on Italian Credit Banks that are ready to finance good projects at very low rates. Governmental bonds with a higher solidity offer today, in the short period, negative returns to investors. An extremely rare event in the economic history showing the exceptional moment they should take advantage of on an entrepreneurial level. Only ten years ago, before the breaking out of the crisis that made itself evident to the world with the bankrupt of the American bank Lehman Brothers on 15th September 2008, the interest rates on both coasts of the Atlantic were well above the current levels. Paying mortgages was more complicated, obtaining a new finance implied a level of financial commitment more sophisticated when compared to today’s. The banks were certainly willing to loosen the purse strings, glad to feed the economic cycle, but the charge for the one receiving the loan was far higher than today. There was easy though expensive money. Today the paradigm has changed: there is less easy money - banks are asked by the monitoring authorities to follow a strict policy for the classification of assets - but highly less expensive. The good idea wins, despite the widespread complainitis. Obviously, a market to realise it is needed and dimensions are not and can no longer be those of the nation of origin. Think big, they say in America. A l'Orafo 2017
rule that is also valid in Italy that, alone, is no longer sufficient and must be considered a region of Europe, the true and unique domestic market for the companies of the Peninsula. The evidence? The recent crisis, that infernal decade where the ones that economically survived were only those who exported far from a Europe hit by difficulties. Eastern world, Arabian countries, United States were the destination markets of the most sought after goods, from the agricultural and food industry products, to design and luxury items. Export itself is in the ideal condition to allow development. The currency regulating most international exchanges, American dollar, despite being the protagonist of a summer rally taking it to an average value of 1.0 and to exceed 1.20 in the exchange with Euro, is historically an advantage. It is true that at the beginning of 2017 the relationship between the European and the American currencies was nearly equal and therefore, today there can be some justified regrets, but it is also true that we are in the low range of the last decade. In 2007 Euro was at 1.40 to reach 1.60, in 2008, over the dollar, always and widely remaining over 1.20 until the second half of 2014. A weak dollar, beside commissions on the purchase of gold raw material that are generally protected with financial derivatives, allows to leave the door wide open to the main world capitalistic market, the United States of America, not having the absorbing capacity that India continues to show, but that are still an extraordinary destination for Italian quality productions. 101
dicembre
Connecting Global Competence
BE PART OF IT! FEBRUARY 16–19, 2018 INHORGENTA.COM/TICKETS
! S U VISIT Y R A U R B E F , 9 1 – 16 2018
Inside Jewelry VICENZAORO SETTEMBRE
positive
mood Soddisfazione e sospiri di sollievo a conclusione dell'ultima edizione della manifestazione vicentina di
Antonella Garello
D
a tempo gli appuntamenti con VicenzaOro ci avevano abituati a risultati non proprio brillanti e a un diffuso senso di rassegnazione da parte di tanti espositori. La scorsa edizione di Settembre si è invece conclusa, lo scriviamo con un po' di patriottico compiacimento, senza troppi mugugni e anzi con la soddisfazione di tante aziende - pur considerando la consueta attesa delle riconferme degli ordini. Vuoi per un timing decisamente migliore rispetto al 2016, vuoi per l'alto numero di buyer invitati (1300, di cui 800 Gold Buyer gestiti direttamente dagli organizzatori di IEG che hanno messo loro a disposizione una serie di servizi esclusivi), vuoi per il fitto calendario di eventi e l'attenzione prestata ai temi attualissimi della green jewellery e della responsabilità sociale nel settore, VicenzaOro Settembre ha fatto anche registrare un deciso aumento delle presenze complessive. Occhi puntati, dunque, sul prossimo appuntameno, fissato dal 19 al 24 Gennaio 2018. n For quite some time now, we were used to associating VicenzaOro shows with unexciting results and a widespread sense of resignation by many exhibitors. The latest September edition, however, ended without much grumbling and to the satisfaction of many companies – we write this with some patriotic complacency – although orders are still to be confirmed, as usual. Perhaps because timing was much better than in 2016, or for the high number of invited buyers (1300, including 800 Gold Buyers managed by IEG organisers, who provided them with a variety of unique services), or due to an extensive schedule of events and the focus on topical issues such as green jewellery and social responsibility in the industry; whatever the reason, the September VicenzaOro Show recorded a marked increase in overall attendance. All eyes are now on the next event, scheduled for January 19 to 24, 2018. l'Orafo 2017
In alto: pendenti Flora in argento e argento placcato oro di Eddie Manzardo: secondo la simbologia delle foglie, ogni foglia è portatrice di un messaggio. Progetto a cura dello Studio Sandini&Associati. A sinistra: anello Soul Dance di Roberto Bravo, disponibile in cinque colori dell'oro, poi sottoposto a una speciale rodiatura e impreziosito da pietre preziose. Qui sotto: bracciale Dorifora di Pianegonda in argento 925 e zirconi. In basso: pendente della collezione Orbita di Diva Gioielli in argento 925 placcato oro rosa.
From top: Flora pendants in sterling silver and gold plated silver by Eddie Manzardo: according to the symbolism of leaves, each leaf corresponds to a special message. Project by Studio Sandini&Associati. Soul Dance ring by Roberto Bravo, available in five colours of gold, rhodium-plated and embellished by precious stones. Dorifora bracelet by Pianegonda in sterling silver with zircons. A pendant from the Orbita collection by Diva Gioielli in rose gold plated sterling silver.
104
dicembre
A sinistra: Rosari di Sacramore Firenze in argento con pietre naturali e smalto, lavorati artigianalmente. A destra: pendente in argento e smalti con pietre in vetroceramica e corindone sintetico della collezione Dragon Nights di Thomas Sabo. Al centro, da sinistra: anello della collezione Zoccai Switch di Zoccai: si tratta di un set di quattro anelli con o senza diamanti, una collana, orecchini e un bracciale con dieci pietre, facilmente intercambiabili grazie a un meccanismo coperto da brevetto internazionale e copyright. Orecchini di Giorgio Visconti in oro bianco e diamanti. Collezione Carezze. In basso, da sinistra: manchette Volute di Les Georgettes by Altesse con finitura oro e inserto in pelle intercambiabile. Bracciali della linea Concordia di All Gold in oro bianco e brunito, diamanti bianchi e neri, rubini e zaffiri.
Top, left: handcrafted silver rosaries by Sacramore Firenze with natural stones and enamel. Right: a pendant in silver with enamel, glass-ceramic stones and synthetic corundum from the Dragon Nights collection by Thomas Sabo. At the centre, left: a ring from the Zoccai Switch collection by Zoccai, a set comprising four rings with or without diamonds, a necklace, earrings and a bracelet with ten stones, easily interchangeable through a mechanism covered by international patent and copyright. Earrings by Giorgio Visconti in white gold with diamonds. Carezze collection. Below, left: Volute manchette by Les Georgettes by Altesse with gold finishing and interchangeable leather insert. Bracelets from the Concordia line by All Gold in white and burnished gold, white and black diamonds, rubies and sapphires.
l'Orafo 2017
105
dicembre
Inside Jewelry BASELWORLD
in punta
di piedi La fiera svizzera deve affrontare probabilmente la peggior crisi del suo secolo di vita, tra assenze eccellenti e malumori di
Antonella garello
C
ome nella celebre saga di Lemony Snicket, "una serie di sfortunati eventi" sta travolgendo Baselworld, fiore all'occhiello delle fiere orafe europee ed emblema mondiale del lusso e dell'eccellenza. Se già le ultime edizioni sono state disertate da un numero sempre crescente di espositori, il Salone di marzo si preannuncia ancora più spopolato, con defezioni importanti anche tra le maison degli orologi, ultima in ordine di tempo Eberhard & Co. che con un comunicato ha ufficializzato la decisione "di non affidare più a Baselworld la presentazione delle novità del brand". Non basta ricordare che da tempo molte aziende lamentavano costi di partecipazione troppo elevati rispetto ai benefìci e la mancanza di un reale dialogo con gli organizzatori: va anche detto che è l'intero sistema fieristico a essere messo sempre più in discussione e proprio dai brand di fascia alta, i naturali espositori di Baselworld. Infatti sono diversi i marchi internazionali del lusso che hanno cominciato a dirottare almeno parte delle risorse prima investite nella partecipazione alle fiere verso eventi privati rivolti al pubblico o ai propri rivenditori: con esiti incerti, peraltro, e risultati in corso di verifica. Di certo al momento non esiste in Europa un progetto fieristico che possa stare alla pari con Baselworld per attrattività, prestigio, livello e rappresentatività dell'offerta. Il Salone ha saggiamente deciso di abbreviare di due giorni la durata della manifestazione, riducendo i costi di partecipazione per andare incontro alle esigenze di espositori e buyer. Vedremo quali altre misure annuncerà per arginare le perdite e tornare ai fasti del passato: al servizio, come è sempre stato, dell'intero settore.
English translation: see pag. 115
A sinistra: New Retro di De Grisogono, in oro rosa, quadrante copper brown e cinturino marrone oppure in oro bianco con quadrante e cinturino blu notte. Sopra: pendente in oro, diamanti bianchi e neri della collezione Venetian Princess di Roberto Coin. n Left: New Retro by De Grisogono, in rose gold, copper brown dial and brown band or white gold with midnight blue dial and band. Above: gold pendant with white and black diamonds from the Venetian Princess collection by Roberto Coin.
A sinistra: bracciale Taj Mahal di Autore in oro giallo con rubini, granati, diamanti e perle gold South Sea. Collezione Metropolitan. A destra: anello della collezione Puzzle di Mattioli, in oro rosa con diamanti e pietra colorata intercambiabile. n Left: Taj Mahal bangle by Autore in yellow gold with rubies, garnets, diamonds and gold South Sea pearls. Metropolitan collection. Right: a ring from the Puzzle collection by Mattioli in rose gold with diamonds and colored interchangeable stone.
l'Orafo 2017
106
dicembre
Inside Jewelry GOLD ITALY
made in italy
first
La fiera autunnale di Arezzo ha confermato il suo focus sulla produzione nazionale ma i risultati non hanno sollevato entusiasmi tra gli espositori più fedeli all'appuntamento
R
ispetto a Oroarezzo, storica manifestazione fieristica n Compared to Oroarezzo – a famous and increasingly inche tra aprile e maggio raccoglie nella città di Pieternational trade show that brings together the best names ro della Francesca tutti i migliori nomi del distretto in the jewellery district of Arezzo and not only in Piero orafo aretino e non solo, anzi con un respiro sempre della Francesca’s hometown between più internazionale, il salone Gold Italy, organizzaApril and May – the Gold Italy to da cinque anni a questa parte in ottobre, Show, organised every year in si è sempre posto in secondo piano per October for five years now, has numero delle aziende partecipanti e always been less important as massa dei visitatori. A conferma to number of participating di ciò anche l’ultima edizione companies and attendance. dal 21 al 23 ottobre scorso, And again this year, partiche non ha sollevato participants to the latest edition colari entusiasmi tra i held on October 21 to partecipanti anche se, 23 did not show any secondo i comunicati ufparticular enthusiasm ficiali, i risultati hanno although, according soddisfatto le aspettatito official statemenve degli organizzatori, ts, the results met the ovvero Italian Exhibiexpectations of the ortion Group, la società ganisers, that is the Itanata dall’integrazione lian Exhibition Group, tra Rimini Fiera e Fiea company formed ra di Vicenza. Trecenfrom out of the merger to i brand che hanno between Rimini Fiera preso parte all’evento, and Fiera di Vicenza. tutti italiani: lo show Three-hundred Italian ha quindi confermato brands took part in the il suo obiettivo di proevent; the show has muovere e valorizzare therefore confirmed il know-how, il patrimoits purpose to promonio storico e lo spirito te and emphasise the di innovazione del gioexpertise, the heritage iello Made in Italy, riuand the spirit of inIn alto, collier Quadrifoglio; sotto, collana Gold Art. Al centro, la serata inaugurale e, in alto, scendo ad attrarre circa novation of Made in Italy l'allestimento all'ingresso della fiera. n Above, 7.500 visitatori, un dato jewellery, attracting some collier by Quadrifoglio. Below, a necklace in linea con l’edizione 7,500 visitors, in line with by Gold Art. In the middle, the vernissage del 2016. Tra i progetti the 2016 edition. The most party and, at the top, the set-up at the entrance of the fair. più importanti, il concorimportant projects included so #Createyourlove, che ha the #Createyourlove contest premiato il meglio della crefor the best Made-in-Italy atività orafa Made in Italy, e il creative jewellery, and the new nuovo progetto "Creative Design "Creative Design Lab/Jewels Lab/Jewels Lab Design", area perLab Design" project, an area deformance dedicata al design creativo. dicated to creative design.
Inside Jewelry CINA
a successful
birthday Il 35° anniversario della fiera di Hong Kong è stato celebrato dai numerosi visitatori con una torta e otto premi speciali di
Simona Infantolino
T
rentacinque candeline per l’Hong Kong Jewellery & Gem Fair che ha festeggiato il grande traguardo con il Loyalty Award, uno speciale premio per otto aziende espositrici che hanno sempre partecipato alla fiera per tutti questi anni. Le celebrazioni non sarebbero state tali senza la presenza di una torta e di regali speciali per i partecipanti. Un’occasione che ha radunato a Hong Kong quasi 4.000 espositori di 57 paesi e regioni, oltre 59.000 buyer e 124.744 visitatori internazionali. Grande affluenza dalla Cina per un totale di 21.340 visitatori, seguita da India, Taiwan, Stati Uniti e Filippine. n The Hong Kong Jewellery & Gem Fair celebrated the achievement of an important target, its 35th anniversary, with the Loyalty Award, a special price for eight exhibiting companies that have always been attending the Fair for all these years. There could be no celebrations without a cake and special gifts for the participants. An event that attracted to Hong Kong nearly 4000 exhibitors from 57 regions and countries, as well as 59,000 buyers and 124,744 international visitors. A high attendance from China for total 21,340 visitors, followed by India, Taiwan, The United States and Philippines.
In alto: momento inaugurale della fiera all'Hong Kong Convention & Exhibition Centre. n The fair's inauguration at Hong Kong Convention & Exhibition Centre.
In alto: bracciale di Falcinelli Italy in oro rosa e bianco con anima in titanio, diamanti e ametiste. A sinistra: anello della collezione Madame Butterfly di Moraglione in oro rosa con rubini, diamanti bianchi e brown. n Above: rose and white gold bracelet by Falcinelli Italy with titanium core, diamonds and amethysts. Left: rose gold ring by Moraglione with rubies, white and brown diamonds. Madame Butterfly collection.
A sinistra: anello della collezione Acanto di Palmiero in oro bianco con diamanti bianchi e colorati. n Left: white gold ring with coloured and white diamonds from the Acanto collection by Palmiero.
In alto: orecchini della collezione Sentimenti Nodo d'Amore di Graziella con smalti a freddo. Disponibili in argento e in oro. A sinistra: anelli di Giovanni Ferraris in oro rosa e diamanti con smeraldi (sinistra) e rubini (destra). n Earrings from the Sentimenti Nodo d'Amore collection by Graziella with flat enamels. Available in silver and gold. Left: rose gold and diamonds rings by Giovanni Ferraris with emeralds (left) and rubies (right). l'Orafo 2017
108
dicembre
Inside Jewelry TURKEY
istanbul
goes up L’ultima edizione della fiera turca organizzata da Ubm Rotaforte ha registrato un aumento dei visitatori del 18% rispetto al 2016 di
Simona Infantolino
S
picca il volo l’Istanbul International Jewelry, Watch and Equipment Fair e registra un aumento di visitatori del 18% in più rispetto all’edizione autunnale del 2016. La manifestazione, organizzata da Ubm Rotaforte dal 12 al 15 ottobre al Cnr Expo dell’Istanbul Fair Center, ha accolto 800 brand e una selezione di 1000 buyer provenienti dai principali paesi operanti nel settore della gioielleria e selezionati dall’International Buyer Delegation Program. Dei 15.514 visitatori registrati il 56% proveniva dalla Turchia e il 44% dal resto del mondo. In particolare si è riscontrato un elevato afflusso dall’Iran per un totale di 1.869 presenze. La prossima edizione della fiera si svolgerà sempre all’Istanbul Fair Center dal 22 al 25 marzo 2018. n The Istanbul International Jewellery, Watch and Equipment Fair takes flight and registers an increase in visitors by 18% when compared to the autumn edition held in 2016. The event, organised by Ubm Rotaforte from 12 to 15 October at the Cnr Expo of the Istanbul Fair Center, welcomed 800 brands and a selection of 1000 buyers coming from the main countries operating in the jewellery sector and chosen by the International Buyer Delegation Program. Among the 15,514 registered visitors, 56% came from Turkey and 44% from the rest of the world. In particular, a high attendance from Iran was evidenced for total 1869 participants. The next edition of the exhibition will be held, as usual at the Istanbul Fair Center, from 22nd to 25th March 2018.
l'Orafo 2017
Dall'alto, in senso orario: il taglio del nastro all'inaugurazione dell'Istanbul Jewelry Show; due parure presentate in fiera; un momento della manifestazione. n From top, clockwise: the Istanbul Jewellery show's ribboncutting ceremony; two jewellery sets presented during the show; a moment of the fair.
110
dicembre
INVESTIRE IN PUBBLICITÀ SULLA STAMPA PERIODICA TI DA DIRITTO A UN CREDITO D’IMPOSTA FINO AL 75% DEI COSTI SOSTENUTI*. Investendo almeno l’1% in più rispetto all’anno precedente, potrai godere di un credito d’imposta fino al 75% sul costo degli investimenti incrementali. Se sei una PMI o una Start-up vedrai salire fino al 90% il credito d’imposta.
Per maggiori informazioni anes@anes.it
* Art. 57 bis D.L. n. 50/2017 conv. in Legge con modificazioni dalla L. n. 96/2017
faenzagroup.com
VUOI MOLTIPLICARE I TUOI CLIENTI E PAGARE MENO TASSE ? FAI PUBBLICITÀ SULLA STAMPA SPECIALIZZATA
Inside Jewelry GEMMOLOGIA
trA illusioni
e rarità L'arduo compito dell'identificazione delle gemme è ormai uno slalom tra brutti anatroccoli trasformati in bellissimi cigni di Luigi
Costantini - coordinatore formazione italia igi anversa
C
orpo di Bacco, questi due me li ero proprio lasciati sfuggire! Principiamo dal primo in elenco. Se vi doveste recare a Bangkok per shopping (di pietre) e ve lo offrissero come “Fire Spinel”, traducete mentalmente l’elettrizzante termine con un meno eccitante “Clinohumite”: è questo il vero nome di quell’insolito componente del gruppo dell’humite che, chimicamente, non è altro che un’olivina idrata (la clinohumite, intendo), ovvero un silicato ferro magnesiaco idrato formatosi in seguito a fenomeni di metamorfismo di contatto fra masse ignee e rocce calcaree. Tutta un’altra cosa dallo spinello vero e proprio, che è un ossido di magnesio e alluminio, prodotto del metamorfismo regionale o del metamorfismo di contatto in rocce calcaree o in scisti cristallini. Questo per chiarire la faccenda da un punto di vista chimico e geologico. Quel che a voi più interessa sono le proprietà identificative, messe a raffronto: birifrangente biassica positiva, con indici di rifrazione (stando al Webster) nα=1,630-1,633; nβ=1,644; nγ=1,662-1,665 e Δ=+ 0,031÷0,033) la clinohumite, monorifrangente (n=1,718) lo spinello; pleocroica l’una, non pleocroico (ovviamente) l’altro; densità δ=3,22-3,23 g/cm3 la prima, δ=3,58-3,61 g/cm3 il secondo; durezza (scala di Mohs) 6 contro 8; spettro d’assorbimento generale da poco prima dei 450 nm e poi totale sino alla fine del violetto per il “falso spinello”, e assorbimento ampio nel verde-giallo centrato a 540 nm e assorbimento nel violetto per lo “spinello vero”. Ce n’è abbastanza per non doversi preoccupare delle inclusioni tipiche, ma se proprio foste inclusioni-dipendenti, eccovi serviti: i cristalli negativi a due fasi, i gruppi di cristalli non identificati, le lamelle di geminazione polisintetica e le zonature rettilinee di colore della clinohumite niente hanno da spartire con quelle tipicissime file parallele - disposte secondo direzioni cristallografiche del cristallo ospitante - di cristalli ottaedrici di magnetite ed ercinite presenti nello spinello naturale. Vi risparmio elucubrazioni circa il sistema cristallino: monoclino la Clinohumite, monometrico o cubico l’omonimo dello spinello. Fatto è che il “Fire Spinel”, già di per sé assai raro in natura, qualora si presenti in sgargianti tinte giallo/arancione - oltre che bruno/giallastre – diventa una vera chicca, in specie se bel trasparente. Considerando che lo si rinviene perlopiù associato allo spinello, perlopiù nel Pamir versante Tajikistan (altra giacitura minore: regione del Taymyr, Siberia settentrionale), in proporzione di 1 a 100, c’è da stupirsi se a Bangkok ti sparano, per pietre tagliate - chiaramente dipendendo dal colore, dalla qualità e dalla dimensione - dai 220 ai l'Orafo 2017
2.000 dollari al carato? Motivo? Rarità da collezionismo: parliamo di una tra le più rare gemme da collezionismo al mondo. E le probabilità che la giacitura del Pamir (venuta alla luce solo negli anni ’80 del secolo scorso) e quella siberiana (rinvenuta nel primo decennio del 2000) esauriscano in men che non si dica i loro pur sporadici gingilli, non son tanto remote. Se poi mi dovesse sovvenir che la clinohumite venne scoperta per la prima volta nel 1876 sul Monte Somma, complesso del Vesuvio, e che la Gran Madre Terra tutta ce la dette fuorché di qualità gemmifera, mi morderei le mani... Tanto dovevo allo “Spinello di Fuoco”, e fine della storia. Passiamo agli zaffiri di Bemainty, località malgascia sepolta nel bel mezzo d’una foresta su cui grava fra l’altro una restrizione conservazionista. Sul posto, 35 Km a sud-est del comune urbano di Ambatondrazaka, capoluogo della regione di Alaostra Mangaro, Provincia di Toamasina, Madagascar Nord-Orientale, nell’ottobre del 2016 si son riversati qualcosa come 50.000 minatori, che ora sopravvivono ammassati in una valletta piena di tende di fortuna. Motivo: splendidi zaffiri blu, di tonalità da chiara a scura, d’elevata saturazione e in pezzature anche al di sopra dei 50 ct, oltre ad apprezzabili zaffiri padparadscha in ragguardevoli dimensioni, anche al di sopra dei 20 carati. Dicono che, di quelle misure, ne sian stati estratti più in questi mesi, in tutto il Madagascar, che nei vent’anni precedenti. Lasciamo pur perdere il fatto che un’attività estrattiva nel bel mezzo d’un’area ecologicamente protetta non è proprio il massimo. L'aspetto divertente, semmai, è il seguente: da Bemainty arrivano pietre blu aventi “seta” ed elevato contenuto di ferro del tutto, in ciò, equivalenti alle consorelle provenienti dai giacimenti di Mogok (Myanmar), Tunduru e Umba (Tanzania). Da Bemainty giunge però pure una vasta gamma di materiale del tipo "geuda", “lattiginoso”, a basso tenore di ferro, assai simile non solo a quello proveniente da Ilakaka (Madagascar), ma anche dai depositi dello Sri Lanka. I cingalesi ci van matti. Una scaldatina e via, il brutto anatroccolo diventa un bel cigno, anche se parecchia roba può andare direttamente al taglio senza passare per il forno. Morale: ci sarà da ridere con un’identificazione della provenienza geografica che poggi solo sulle inclusioni caratteristiche e, chimicamente, sulla presenza dei basilari elementi in traccia. I ricercatori di ogni latitudine e longitudine avranno un bel daffare nei loro laboratori, coi loro marchingegni: vi terrò informati! English translation: see pag. 115 112
dicembre
Inside Jewelry COMMUNICATION
Due donne eleganti e sofisticate sono le protagoniste della campagna Fope, ambientata in un piccolo teatro di provincia. n Two elegant and sophisticated women are the protagonists of the Fope campaign, set in a small theatre in the countryside.
i mondi delle
donne
Nuove campagne, nuovi ambasciatori, eventi: i brand della gioielleria e dell'orologeria si muovono a 360° nel mondo dei media di
Antonella Garello
A
Tale of Beauty, Capitolo quarto: il viaggio di Fope attraverso l'arte, i paesaggi e lo stile italiani approda in un piccolo teatro nella campagna veneta. Protagoniste due donne, eleganti e sofisticate, attrici e pubblico che si confondono tra palcoscenico e platea. La campagna è stata scattata da una troupe locale e prevede sei set, diversi per atmosfera, outfit e prodotto. La straordinaria presenza scenica di Nina Zilli è al centro della campagna cross media di Rosato, ambientata nella presidential suite dell'hotel Principe di Savoia a Milano. La colonna sonora dello short movie, realizzato dall'Agenzia Tend con la regia di Carlo A. Sigon, Produzione Multivideo - è il brano "Sola", in cui una donna affronta con coraggio anche la propria solitudine. "Voglio tutto" è invece il claim della nuova campagna Stroili, testimonial Melissa Satta che interpreta diversi stati d'animo e stili, indossando i gioielli come indispensabili accessori di una movimentata quotidianità. Gli scatti sono opera di Giampaolo Sgura, lo spot è firmato da Giovanni Bedeschi, la creatività è dell'agenzia The Beef, make up e hairstyle di Miguel Arnau. Nuova campagna anche per Pinko Time: sovrapposizioni e geometrie focalizzano l'attenzione sugli orologi al polso di una figura femminile che sfoggia un total-look Pinko. Le tonalità del bianco, del nero e del rosa esaltano gli accenti metallici degli orologi e degli accessori. Concept e creatività sono stati elaborati col contributo della Direzione Creativa di Pinko. n A Tale of Beauty, Chapter four: the journey of Fope through Italian art, landscapes and style reaches a small theatre in the Veneto countryside. The protagonists are two elegant, sophisticated women, actresses and public merging between stage and auditorium. The campaign was shot by a local crew and involves six sets, different as for atmosphere, outfit and product. The extraordinary stage presence of Nina Zilli is the focus of the cross media campaign by Rosato, set in the presidential suite at Hotel Principe di Savoia in Milan. The movie soundtrack, by the Tend Agency directed by Carlo A. Sigon, Multivideo production, is the song “Sola” where a woman faces her own solitude. “I want it all” is the claim of the Stroili campaign, with ambassador Melissa Satta interpreting various styles wearing jewels like essential accessories of a busy everyday life. Shots are by Giampaolo Sgura, the commercial is signed by Giovanni Bedeschi; The Beef Agency is responsible for the creativity, hairstyle is by Miguel Arnau. A new campaign also for Pinko Time: overlappings and geometries focus the attention on the wrist watches of a female figure wearing a Pinko total look. The shades of white, black and pink exalt the metal of watches and accessories. Concept and creativity with the contribution of Pinko Creative Direction. l'Orafo 2017
Rosato punta sulla presenza scenica di Nina Zilli e su un messaggio di indipendenza, anticonformismo e coraggio. n Rosato focuses on the stage presence of Nina Zilli and on a message of indipendence, unconventionality and courage.
Melissa Satta interpreta per Stroili stili e mood diversi, indossando i gioielli del brand come accessori indispensabili di una quotidianità urbana. n Melissa Satta for Stroili interprets various moods and styles, wearing the brand's jewels like indispensable accessories of a urban everyday life.
Nella nuova campagna Pinko Time geometrie, sovrapposizioni e tonalità ben studiate focalizzano l'attenzione sugli orologi al polso della figura femminile, che sfoggia un total look Pinko. n In the new Pinko Time campaign geometries, overlappings and well studied color nuances focus the attention on the wrist watches of a female figure wearing a Pinko total look.
113
dicembre
Inside Jewelry TECHNOLOGY
nuove leghe,
è magia?
Per il settore orafo il Simposio di Santa Fe resta un momento importantissimo di confronto, studio e scambio di conoscenze di Valerio Faccenda
L
a trentunesima edizione del Simposio di Santa Fe sulla tecnologia della fabbricazione dei gioielli è stata probabilmente quella con il maggior numero di partecipanti: 176. Buona la presenza dell’Italia (sei partecipanti), dell’India (13) e della Tailandia (5). Tra i marchi più noti, immancabile Tiffany & Co., sempre presente fin dalla prima edizione del Simposio e, per la prima volta, anche Titan, colosso indiano della produzione di gioielli. Alcune delle 23 memorie discusse, tutte di buon livello e focalizzate su vari aspetti della produzione orafa, sono state dedicate a piccoli laboratori orafi e/o a lavorazioni di nicchia, come il lavoro sul niello e quello sul doublé, tecniche che al giorno d’oggi non sono comuni, ma che è comunque importante conoscere perché permettono di poter raggiungere effetti estetici estremamente interessanti. Tra gli interventi di interesse più generale, alcuni riguardavano l’impiego dei moderni metodi di disegno e progettazione (vedi CAD) rispetto ai metodi tradizionali, mentre varie memorie erano di carattere prettamente metallurgico, dalla oramai tradizionale lezione di metallurgia di Chris Corti (ex World Gold Council), che ha ampliato i lavori di Mark Grimwade, a quelle sul miglioramento delle caratteristiche meccaniche, come le microaggiunte per rinforzare le leghe d’oro ad alta caratura. Su questo ultimo argomento, interessante la memoria presentata dalla Università cinese di Geoscienze sul rafforzamento dell’oro puro mediante aggiunta di un 1% di berillio, che permette di ottenere durezze superiori a 200HV. Sempre vivo l’interesse nell’impiego del laser sia per lavorazioni superficiali sia, soprattutto, per la fusione selettiva (SLM: Selective Laser Melting). Su questo tema l’italiana ProGold di Trissino (Vicenza) ha presentato quest’anno due lavori, molto dettagliati, in cui sono stati presentati in maniera oggettiva vantaggi e svantaggi di questa tecnologia a confronto con il processo di colaggio a cera persa: tra i vantaggi metallurgici va annoverata la possibilità di lavorare con leghe d’oro a elevate caratteristiche meccaniche non ottenibili con i metodi tradizionali di fusione e colaggio; operativamente si possono ottenere direttamente forme vuote. Gli svantaggi comprendono il costo elevato e la forte rugosità superficiale, che richiede tempi più lunghi di finitura. l'Orafo 2017
Personalmente non amo quelle tecnologie che permettono di produrre gioielli con una elevata precisione (per esempio con l’impiego di macchine a controllo numerico), ma non si può certo negare che siano molto interessanti, né d’altra parte si può impedire il progresso per favorire l’oreficeria “eroica”. Sembra che alcune nuove tecnologie vengano utilizzate anche dai falsari, in particolare per la falsificazione di argenteria antica. Su questo tema ho trovato interessante il lavoro presentato da Robert Organ dell’Assay Office di Londra della Goldsmiths’ Company, sull’utilizzo delle tecniche scientifiche per distinguere i falsi dagli originali, considerando che si falsifica un po’ di tutto, dagli oggetti - sia in toto sia in parte - ai punzoni e così via! Una memoria molto utile ha trattato gli effetti dei sistemi e dei materiali di impacchettamento sulla corrosione e sull’opacizzazione dei gioielli, un problema molto delicato per i produttori e per i grossisti. Nel corso degli anni il Simposio di Santa Fe si è trasformato per i temi trattati, senza però venire mai meno al compito che si era fissato agli inizi: aggiornare gli orafi e i diversi operatori del settore sui progressi tecnologici e portare gli orafi ad affrontare il loro lavoro in maniera più metallurgica e scientifica. Così, nei primi anni ci si è concentrati sui “misteri” del processo di colaggio a cera persa, risolti poi in gran parte per l’impegno dell’Istituto Tedesco dei Metalli Preziosi, il FEM. Ci si è occupati della pericolosità per gli operatori dei refrattari, dell’allergia al nichel negli ori bianchi. Parallelamente si sono approfondite le caratteristiche di impiego delle varie leghe preziose e dei metodi per migliorarle. Si è favorito l’ingresso di università e centri di ricerca: per quanto riguarda l’Italia, il Politecnico di Torino ha una sezione distaccata ad Alessandria che si occupa di argomenti di interesse per l’industria del gioiello. Rispetto al passato oggi gli orafi sono molto più "metallurgisti" e meno superstiziosi, pur senza aver perso quel tocco di “magia” che caratterizza da sempre il loro lavoro. In tutto questo il Simposio di Santa Fe continua a essere un momento di incontro, confronto e discussione importantissimo e utile per tutto il settore. English translation: see pag. 115 114
dicembre
English Text
BELPERRON A UNIQUE STYLE S ee P age 85 Only a designer dared to refuse the proposal by Tiffany& Co to work as exclusive art director for the maison, the one that Karl Lagerfeld considers the best jewellery designer in the history of the twentieth century. But Suzanne Belperron because this is the name of the artist who died in 1983 - did even more: throughout her life of jewel designer she avoided placing her name on the masterpieces created in her workshops as she used to say: «My style is my signature». Born at the beginning of last century among the mountains of the French Jura, on the borders with Switzerland, she soon learnt the secret of gem cutters who formed a sort of district in that area. Their job developed over the years turning into a profitable strategy to use at best the time of the long winters inside the house due to the cold and to the fact that the streets were always covered with snow. Soon, though, thanks to her mother that understood her creative talents, Suzanne moved to Besançon to attend an art school. Once taken her degree she was hired by René Bovin’s widow, eponymous of a well-known brand from Paris, who was looking for a designer able to renew the image of the maison. After a short trial period, Jeanne Boivin gave complete freedom of action to the very young newly hired. In fact, since her very first creations, Suzanne's jewels stood out as an absolute novelty: swimming against the tide of the increasing Art Nouveau style of those years, with its refined abstractions and geometries, the designer's jewels were roundish, sinuous, naturalistic, all developed on full volumes. Suzanne saw the ring or the earring in the piece of mineral before her and used to set the most precious stones inside or on the surface of the less precious ones cut in the shapes she herself designed. The soul and the ancient knowhow of Jura emerged to forge a new style. After 13 years, may be a bit frustrated by the anonymity of her creations, imposed by Boivin as well as by all other jewellers of the time on their designers, she decided to accept the proposal made by Bernard Herz, stone dealer, with whom he had been developing for years a deep understanding, to manage the creative aspects of his new maison. Herz gave her complete freedom of action and soon Bernard Herz Maison became “the toast of the town”. Intercepting the taste of the rich Americans coming to the Old Continent to spend the new money of the recent industrial fortunes left untouched by the Great Depression was a lucky break. Vogue fell in love with Suzanne’s jewels and gave her wide space on its pages with the regular collaboration of such photographers as George Hoyningen-Huene and Horst P. Horst. This latter provided Bernard Herz Maison with a number of cosmopolitan clients, such as the dynasties of Aga Khan,
Rothschild, Wildenstein and the Duke and the Duchess of Windsor. These splendours, though, were dramatically stopped by World War II and by the racial laws that hit Bernard Herz: on 2nd November 1942, Bernard Herz and Suzanne Belperron were arrested by Gestapo, following a letter of accusation and were then taken in Avenue Foch, in Paris, to be questioned. Bernard was immediately deported in the internment camp of Drancy, where he remained until 2nd September 1943, when he was transferred to the extermination camp of Auschwitz, where he died. Suzanne Belperron was instead called by the Gestapo to present official documents that could prove her origin and her family’s religion. Released after days and days of checks, Suzanne joined the French Resistance. After the war, Herz’s son took possession of his inheritance and decided to found a new company equally divided and named "Jean Herz - Suzanne Belperron Sarl”. Finally the designer saw her value and strategic role for the company acknowledged. It didn’t take long for the Maison to be successful again, thanks to the appreciation that Diana Vreeland, editor of Vogue from 1962 to 1972, showed for Suzanne's jewellery pieces both in the articles published on the magazines and in her private life (Diana Vreeland owned many items by Suzanne), followed by Elsa Schiaparelli, Nina Ricci, Christian Dior and Jeanne Lanvin. All this until 1974, when Suzanne Belperron and Jean Herz decided to liquidate the company on friendly terms. For another decade the designer, by now an old lady, privately worked for her most affectionate clients before dramatically dying due to a domestic accident
l'Orafo 2017
115
dicembre
when she was 82, slipping in her bathroom. However, this is not the end of the story. After a long period when the curtain was lowered on this outsider endowed with such an uncontainable talent, in 2007 Suzanne Belperron's sole heir dies and another is appointed that, less bound to the secret that the designer had always wanted to maintain on her archives, discovers and reveals a small flat in the Montmartre district containing all drawings, log books, pictures and original writings by the artist. This helped to solve many doubts on the attributions of the jewels that expressed Suzanne’s style, but that did not offer any certainty of their authenticity as they were not signed: in fact, “my style is my signature”. The most important collection belonged to Ward Landrigan, a prominent expert of precious items from New York and former director of the Jewel department at Sotheby’s New York that, in 2008, purchased, together with his son Nico, all the rights on the recently discovered archive-treasure. Later he decided to release a new edition of Suzanne Belperron's masterpieces, now on sale in the boutique on the Fifth Avenue New York opened in 2015. Ward and Nico Landrigan are also the authors of the wonderful, beautifully illustrarted monograph on the designer which was published in 2015, with a preface by Karl Lagerfeld. However, the most important legacy left by Suzanne Belperron is surely her style, as she may have wanted, that seems to have pollinated the creativity of some contemporary talented designers, characterised by the structure of volumes as well as by the unusual cuttings and the uses of precious stones, like Massimo Sanalitro and Dada Arrigoni.
English Text
Illusions and rarities
Basel fair on tiptoe S ee P age 106
See Page 112
Like in the famous saga of Lemony Snicket, “a series of unfortunate events” is hitting Baselworld, show-piece of European goldsmith exhibitions and global symbol of luxury and excellence. If the latest editions were already neglected by an ever increasing number of exhibitors, the March one is expected to be even emptier, with important absentees even among the watch making maisons, the latest being Eberhard & Co. that, through a press release, made its decision of “no longer entrust Baselworld with the presentation of the brand novelties” official. Mentioning that for long many companies had been complaining about the attendance costs that were considered too high when compared to the advantages, along with a lack of communication with organizers, does not seem enough: we should also say that the whole exhibition system is increasingly put into question mainly by the top range brands, the natural exhibitors at Baselworld. In fact, there are several international luxury brands that started to divert at least some of the resources invested before in the attendance to exhibitions towards private events addressed to the public or to their retailers: with uncertain outcomesn- it must be said - and results that are being checked. Sure enough at the moment in Europe there is no exhibition project that can keep the pace with Baselworld as for attractiveness, prestige, level and representativeness of the offer. Wisely the organizers have already shortened by two days the event reducing the attendance costs to meet the needs of exhibitors and buyers alike. We will see what other measures they will announce to limit losses and return to the past glories: at the service, as it has always been, of the whole sector.
Golly! I forgot about these two! They were put aside, and then thrown into oblivion ... Let's start from the first in the list. If you went to Bangkok to shop (for gemstones) and they offered you a “Fire Spinel”, try to mentally translate this electrifying name with a less exciting “Clinohumite”. The latter is actually the real name of that unusual component of the humite group, which, chemically speaking, is nothing but a hydrated olivine (clinohumite, I mean), that is a hydrate magnesium iron silicate formed after contact metamorphism occurring between igneous and limestone rocks. It's nothing like a real spinel, which is a magnesium and aluminium oxide, created by regional metamorphism or contact metamorphism in limestone rocks or crystalline clusters. This is only to make things clear from a chemical and geological point of view. What you want to know, though, is a comparison of their identifying properties: clinohumite is positive biaxial birefringent, with refractive indexes (according to Webster) of nα=1.630-1.633; nβ=1.644; nγ=1.662-1.665 and Δ=+ 0.031÷0.033), while spinel is singly refractive (n=1.718); one is pleochroic, the other is non pleochroic (clearly); density δ=3.22-3.23 g/cm3 for the former, δ=3.583.61 g/cm3 for the latter; hardness (Mohs scale) 6 against 8; general absorption spectrum starting just before 450 nm and then complete until the end of the violet band for the “faux spinel”; high absorption in the green-yellow band centred at 540 nm and absorption in the violet band for the “real spinel”. With these qualities, you can avoid having to worry about typical inclusions, but if you're an inclusion-freak, here you go: the two-stage negative crystals, unidentified crystal groups, polysynthetic
l'Orafo 2017
116
dicembre
twinned crystals and straight colour zones in clinohumite have nothing to do with the typical parallel rows - arranged according to the host crystal's crystallographic directions - of octahedral magnetite and ercinite crystals in natural spinels. I will spare you the trouble of reading ruminations about the crystal system: clinohumite is monoclinic, while a spinel is monometric or cubic. Quite rare in nature, a “Fire Spinel” can be a real "gem" when it comes in bright yellow-orange colours - as well as brownish/yellowish shades, especially when it is beautifully transparent. Considering that it is most commonly found together with spinels, mainly in the Pamir region of Tajikistan (another minor deposit: the Taymyr region, Northern Siberia), in a ratio of 1 to 100, and that, like it or lump it, that's the only place it can be supplied from, would you be surprised if they could shoot you in Bangkok for cut gemstones ranging from $ 220 to $ 2,000 per carat - depending on their colour, quality and size? Why? Because it is a rarity for collectors; because we are talking about one of the rarest collector gems worldwide. And the chances are quite high that the deposit in Pamir (which was only discovered in the 1980s) and the Siberian deposit (found in the first decade of 2000) will run out of their albeitsporadic trinkets in no time. And if I remembered that clinohumite was discovered for the first time in 1876 on Mount Somma, a complex of the Vesuvius, near Naples, and that Great Mother Earth did its best in this area except for gem production quality, I would be biting my hands... I owed this to “Fire Spinels”, and so that's all about them. Now let's talk about Bemainty sapphires. Bemainty is a place in Madagascar, buried in the middle of a forest, which, among other things, is protected by environmental regulations. 35 km south-east of the urban town of Ambatondrazaka, capital of the Alaostra Mangaro region, Toamasina Province, north-east of Madagascar, the area was invaded by some 50,000 miners in October 2016, who are now packed together in a valley full of makeshift tents. Why? Some beautiful blue sapphires, in light to dark shades, highly saturated and exceeding 50 carats, but also some alluring padparadscha sapphires, the latter reaching considerable sizes of above 20 carats. They say that, all over Madagascar, they extracted more big-sized gemstones in recent months than in the past twenty years. Let's just forget about the fact that a mining activity in the middle of a protected area is not really the best. But this is what's really funny: the blue gemstones coming from Bemainty, with “silk” and high Fe (iron) content, are entirely comparable to their cousins coming from the deposits in Mogok (Myanmar), Tunduru and Umba (Tanzania); Bemainty is also home to a wide variety of "geuda", "milky" stones, with lower iron content, much like those from Ilakaka (Madagascar) but also from Sri Lanka's deposits. Sri Lankans are crazy about them. You warm them up a bit and there you go, the ugly duckling becomes a beautiful swan, although many pieces can be cut without having to pass by the oven. Bottom line: it will be fun to identify geographical origin based solely on typical inclusions and, chemically, on the presence of basic trace elements. I expect that researchers from all latitudes and longitudes will be very busy with their laboratory gimmicks in the next few months. I'll keep you posted!
the magic of science See Page 114 The 2017 Edition of the Santa Fe Symposium on the technology for the manufacturing of jewellery, the 31st, was probably the one which evidenced the highest numbers of participants: 176. A good attendance from Italy (six participants), India (13) and Thailand (5). Among the best-known brands, the ever-present Tiffany & Co., taking part to the Santa Fe Symposium since its first edition, and, this year for the first time, also Titan, Indian corporation in the manufacturing of jewels. Some of the 23 reports discussed, all of a good level and focused on the various aspects of the goldsmith manufacturing, were dedicated to small goldsmith laboratories and/or niche workings, as those on the niello and doublé. Although these techniques are not so common nowadays, they are still important to know as they allow reaching extremely interesting aesthetic effects. Among the most general speeches, some concerned the use of modern methods for drawing and design (see CAD) compared to traditional ones, while various reports were strictly more of a metallurgic kind, from the traditional lesson of metallurgy by Chris Corti (former World Gold Council) who went deep into the works by Mark Grimwade, to those on the improvement of mechanical characteristics, such as the micro-additions to strengthen high carat gold alloys. The Chinese University of Geosciences presented, on this subject, a very interesting report on the strengthening of pure gold by adding 1% of beryllium in this way allowing to obtain hardnesses greater than 200HV. The interest on the use of laser both on surface working and, mainly, on selective melting (SLM: Selective Laser Melting) is still high. This year, the Italian company ProGold from Trissino (Vicenza) presented, on this subject, two very detailed works objectively outlining advantages and disadvantages of this technology when compared to the process of lost wax casting: among the metallurgic advantages we should include the possibility to work with gold alloys characterised by high mechanic characteristics that can not be obtained through the traditional methods of melting and casting; operationally, we can directly obtain empty moulds. Among the disadvantages we have to mention the high cost and the surface roughness requiring longer finishing times. Although I personally don’t like those technologies allowing to manufacture high precision jewels (for example using digital control machinery) we should neither deny that they are interesting nor prevent progress to favour “heroic” jewellery. It seems that some new technologies are also used by forgers, mainly to counterfeit antique silver items. I found the work presented by Robert Organ from the Assay Office in London of Goldsmith's Company on the use of scientific techniques to distinguish counterfeited items from the original
ones, interesting, above all considering that they counterfeit almost everything, from objects, either in full or in part, to stamps and so on! A very useful report dealt with the effect of packaging systems and materials on the corrosion and deadening of jewels, which is a very delicate issue both for manufacturers and wholesalers. Over the years the Santa Fe Symposium has changed as for the themes it approached, without never detaching from the task it set at the beginning: updating goldsmiths and the various operators in this sector on the technological progress and help goldsmiths to face their work in a more metallurgic and scientific way. Therefore, in the early years, they focused on the "mysteries” of lost wax casting, mostly solved thanks to the commitment of the German Institute
l'Orafo 2017
117
dicembre
of Precious Metals, FEM. They dealt with the danger of refractory materials for operators, of nickel allergy in white golds. In parallel, they analysed thoroughly the characteristics of use of the various precious alloys and of the methods to improve them. They favour the involvement of Universities and research centres: as regards Italy, the Politecnico di Torino has an office in Alessandria dealing with subjects that could be of interest for the jewel sector. When compared to the past, today goldsmiths are far more metallurgist and less superstitious, even though they have not lost that touch of "magic" that has always characterised their work. In all this, the Santa Fe Symposium continues to be a unique occasion for meeting, debating and discussing both critical and useful for the whole sector.
Brands In This Issue
POLELLO
67
5 CONTINENTS EDITIONS
41-53
GIULIANO MAZZUOLI
83
ALESSIO BOSCHI
56
GOLD ART
107
POMELLATO
57, 91
ALFIERI & ST. JOHN
66
GOLD/ITALY
107
PONTE VECCHIO GIOIELLI
49
ALL GOLD
105
GRAZIELLA
108
QAYTEN
65
AMEN
68
GRINGOIRE JOAILLIER
56
AMIN LUXURY
51
GRUPPO ARTHEMISIA
55-69
ARTECORA
39
GTF
ARTLINEA
60
HONG KONG J&G FAIR
QUADRIFOGLIO
107
RECARLO
66, 93
82
REMIDA TORNAGHI
53
108
ROBERTO BRAVO
104
104, 107
ROBERTO COIN
106
21
ROBERTO DEMEGLIO
53
AUTORE 106
IEG
BASELWORLD
106
INHORGENTA
BIBIGÌ
60
ISTANBUL INTERNATIONAL FAIR
110
ROSATO
BLACKMINE
68
JJEWELS MILANO
67
SACRAMORE FIRENZE
BLISS 33, 93
JULIEN RIAD SAHYOUN
68
SALVINI
BOUCHERON
44
KUNIYOSHI
BRONZALLURE
16
BUCCELLATI
45
33, 113 105 66, 93
29-33
SANTA FE SYMPOSIUM
114
LES GEORGETTES BY ALTESSE
105
SENSORIA GIOIELLI
24
LOCMAN
84
SICIS
20 39
CARLA AMORIM
47, 60
LYDIA COURTEILLE
64
SILVER STAR
CARRERA Y CARRERA
56
MARTINI ITALY
39
STENZHORN
CARTIER
32
MASI GIOIELLI
57
STROILI
CHANTECLER
92
MASSIMO RAITERI
CHAUMET
53
MATTIOLI
106
SUZY LANDA
MESSIKA JOAILLERIE
46
SWAROVSKI
46, 94
49, 62
SUZANNE BELPERRON
113
85-89 64 33, 71-73
DAMIANI
51, 69
DE GRISOGONO
106
MEWO
38
TERRA CIELO MARE
82
DIVA GIOIELLI
104
MIMÍ BROGGIAN MILANO
95
THOMAS SABO
105
33
MORAGLIONE
108
DODO EDDIE MANZARDO
104
ELITE FALCINELLI ITALY
68
51, 108
TROLLBEADS
33
MORELLATO
33
U-BOAT
84
NOUDAR
49
UBM ROTAFORTE
110
OROIN
39
UNOAERRE
38, 64
FILODELLAVITA
60
OTTAVIANI
39
VAN CLEEF & ARPELS
42
FOPE
113
OVALÒ
68
VAN GOLD
22
FOREVER UNIQUE
50
PALAZZO DELLA PERMANENTE
VENDORAFA
94
GAGÀ MILANO
80
PALMIERO
62, 66, 108
VICENZAORO
104
GEORG JENSEN
65
PASQUALE BRUNI
21, 51, 92
VIGILIUS MOUNTAIN RESORT
22
GIAMPIERO BODINO
53
PHILIP WATCH
81
WEWOOD
24
GIMET
38
PIAGET
50
WYLER VETTA
81
ZANNETTI
83
GIORGIO VISCONTI
46, 95, 105
GIOVANNI FERRARIS
66, 74-76, 108
GIOVANNI RASPINI
21, 39
PIANEGONDA
29-33
104
PICCHIOTTI
62
ZOCCAI 105
PINKO TIME
113
ZOPPINI
l'Orafo 2017
118
dicembre
24
Concerto di Natale 20 dicembre 2017 ore 20.30
s e l i M o t e t u b Tri
TEATRO DAL VERME Via San Giovanni sul Muro 2, Milano
Pino Jodice direzione e arrangiamenti Verdi Jazz Orchestra
Paolo Fresu special guest
La carriera di Miles Davis raccontata attraverso indimenticabili successi per una serata speciale a sostegno dei più bisognosi. Biglietti da 10 a 60 euro esclusa prevendita Informazioni e prevendite 02 465.467.467 (lunedì/venerdì, ore 10-13 e 14-17) www.ticketone.it www.vivaticket.it
con il patrocinio di
in collaborazione con
coordinamento generale
Advertisers’ Index AESSE PIETRE
54
AMIN LUXURY
5
ANDREA DEL BORGO JEWELS
19
ANES
111
ARTECORA
11
ARTLINEA
battente
BMB DECORLINE
18
CHIMET 26, 27 D&SIGN
III copertina, 120
DENTRO LE MURA DILOR
13
HOMI
23
GOGGI STERLING
77
GRAZIELLA
IV copertina
KLEO – MEWO
II copertina, 1
LUCE BIANCA – LE BEBÉ
4
BASELWORLD
78
INHORGENTA
102, 103
MILOR – BRONZALLURE
www.designsrl.com
2, 3
I copertina, 16, 17
ORCHIDEA PREZIOSI
40
ORO & ORO
28
OROVERDE
36, 37
RESPONSIBLE JEWELLERY COUNCIL
6
SALVINI
7
SEA
109
SILVER STAR
70
UNOAERRE
14
ROLEX DEALER
ARCHITETTURA D’INTERNI PER OTTICA E GIOIELLERIA
DESIGNER FABIO ANTONUZZI
Via Cristoforo Colombo, 27 - Torbole Casaglia (BS) - Italia info@designsrl.com | +39 030 2650828 | +39 348 3061132