MERCATO MACCHINE PRESSA PER SILICONE INCHIESTA MACCHINE
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • gennaio/febbraio 2020 - numero 1
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SOMMARIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
ANNO 63 - GENNAIO/FEBBRAIO N. 1
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it
Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Spa - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
Abbiamo letto 10
RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Protagonisti
16 COMPRARE LE MATERIE PRIME SUL WEB Alexander e Heribert-Josef Lakemeyer sono i due giovani fondatori di Pinpools, una piattaforma online per l’acquisto di materie prime e chemicals utilizzati nei processi di trasformazione della plastica e della gomma. Credono fortemente al fatto che le compravendite di questi prodotti avverranno sempre di più sul web. Li abbiamo intervistati per saperne di più sulla loro storia imprenditoriale e sulla loro visione del futuro.
Mondogomma
18 MERCATO MACCHINE: UN 2019 IN CHIAROSCURO Il preconsuntivo dell’associazione italiana dei produttori di macchine e stampi per le materie plastiche e per la gomma sull’andamento dell’anno appena concluso non è particolarmente lusinghiero. Un risultato che era nell’aria, vista anche la grande crescita che il comparto aveva avuto negli anni precedenti, ma che non può far sorridere gli operatori. Riportiamo qui il documento inviato lo scorso dicembre dal Centro Studi Amaplast, con l’avvertenza che i dati accorpano i mondi eterogenei di plastica e gomma, e vanno quindi letti con accortezza.
Focus
21 SOSTENIBILITÀ E AUTOMAZIONE LE SCOMMESSE PER IL FUTURO L’evoluzione dell’industria di trasformazione della gomma segue di pari passo quella generale del manifatturiero, in particolare nella ricerca di una riduzione sempre maggiore dell’impatto ambientale di processi e manufatti e di una competitività sempre più spinta attraverso l’automazione e la robotica. I principali produttori di macchine, in particolare presse a iniezione ma non solo, sono tutti impegnati su questo percorso, come ci hanno confermato nelle loro interviste. E concordano anche sul fatto che 2019 e 2020 sono anni di relativa stasi, dopo la grande crescita degli anni scorsi. u CMR Impianti u REP Italiana u Comi u Rivi Magnetics u Delia u RPM u Desma u State Technnologies u Engel Italia u Suprema u Gamma Stampi u UTP Vision u IMG
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
SOMMARIO ANNO 63 - GENNAIO/FEBBRAIO N. 1
Dalle aziende
36 DAL LAGO D’ISEO AL MERCATO GLOBALE In quarant’anni di attività la Lopigom si è trasformata da un’azienda familiare con una pressa a una realtà internazionale che conta oltre 120 dipendenti ed esporta l’85% della sua produzione in oltre 40 paesi del mondo. Una storia di impegno e di sacrifici che hanno consentito una crescita continua di competenze, tecnologie e capacità di rispondere alle esigenze di clienti di dimensione globale, nel settore dell’automotive ma anche degli elettrodomestici, dell’aerospace, del food & beverage e di molte altre applicazioni. Ora l’obiettivo è interpretare la trasformazione in atto per affrontare un futuro che si preannuncia ricco di grandi novità.
40 UNA TAVOLA ROTANTE ANCHE PER IL SILICONE SOLIDO
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Presma di Torba di Gornate Olona, Varese, conferma la sua storica naturale attitudine alla produzione di presse speciali per lo stampaggio della gomma con la realizzazione di una pressa a tavola rotante specifica per il silicone solido.
Normative
44 RESTRIZIONI NEGLI APPARECCHI ELETTRICI: UN’ESENZIONE PER LA GOMMA NEI MOTORI La norma europea impone, per la sicurezza degli utilizzatori, la restrizione all’uso di una serie di sostanze impiegate nella produzione di apparecchi elettrici come elettrodomestici, computer, distributori automatici e moltissimi altri. Ora però la commissione di valutazione preposta ha deciso di esentare dalla restrizione una specifica sostanza, il DEHP (bis 2-estesil ftalato), usata come additivo in parti in gomma utilizzate nel vano motore degli autoveicoli. Vediamo nel dettaglio la normativa.
18 Europa
50 PERCHÉ REGISTRARE UN MARCHIO O UN MODELLO?
Registrare un marchio o un modello può sembrare un misura meno efficace per le imprese rispetto alla registrazione di un brevetto. In realtà, studi condotti a livello europeo mostrano come le piccole e medie imprese che decidono di ricorrere a questo tipo di tutela realizzino anche un fatturato per dipendente del 30% superiore a quelle che non lo fanno. Il motivo è una migliore riconoscibilità dei prodotti e dei processi industriali. Vediamo i vantaggi, con riferimento anche al settore gomma
News
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54 IL TACCUINO u u u u u u u
Auto in ripresa nel 2019 Flessione pressoché generale dei consumi della gomma I 55 anni di Oldrati Cervellati si unisce al gruppo EXSTO Comerio Ercole e Directa Plus collaborano Brenntag prolunga l’accordo con Elkem Silicones I rischi percepiti dalle aziende secondo l'Allianz Risk Barometer
64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
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Americhe
Asia
Africa
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RUBBER CLUB
Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012
INTERVIEWS
Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK
EXPO REVIE
Letter of I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche the law internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI MERCATO ATTUALE E FUTURO PER ELASTOMERI TERMOPLASTICI IN APPLICAZIONI AUTOMOTIVE P. Ellis, associate consultant Smithers Rapra, Leatherhead, Surrey (UK) email: pellis@smithers.com TPE n. 4/2019, pag. 226-228. li elastomeri termoplastici ( TPE) stanno crescendo nel mercato globale delle applicazioni automotive più velocemente di tutti gli altri elastomeri, con una stima di 2,08 milioni di tonnellate nel 2019 e una previsione di 2,86 milioni nel 2024. L’articolo si occupa di esaminare le ragioni di questa crescita, di cui due sono ben conosciute, ossia la necessità di ridurre il peso dei veicoli, in particolare delle automobili, e la riciclabilità, entrambe penalizzanti per i classici elastomeri vulcanizzati. Nel secondo caso occorre fare riferimento alla Direttiva EU, che riguarda riusabilità, riciclabilità e recuperabilità di veicoli a fine vita, secondo la quale i veicoli messi sul mercato devono essere riusabili e/o riciclabili all’85 % minimo in peso e riusabili e/o recuperabili al 95 % minimo in peso. Tutti gli elastomeri termoplastici soddisfano questi requisiti, quelli vulca-
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PICTURE-PERFECT
THE NEXT TOP MODEL
UNIVERSITY FOCUS
Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers
We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?
Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
nizzati solo in parte. Altre ragioni della crescita dei TPE sono: • la necessità di migliorare resistenza a calore e a prodotti chimici (alcuni gradi possono oggi resistere a 150° C con resistenza a prodotti chimici superiore a quella dei gradi normali); • la richiesta di maggior comodità e minor rumore interni (le schiume di TPE offrono un’ampia gamma di densità, sia con struttura a celle aperte che chiuse). Interessante soprattutto, per chi non conosce o conosce poco il mondo dei TPE, è la parte dell’articolo dedicata ai TPE in applicazioni auto, con due tabelle che riportano, la prima le tipiche applicazioni all’interno dell’auto (con i relativi suggerimenti di sostituzione dei materiali attualmente impiegati), la seconda le cifre del mercato globale delle famiglie di TPE nel 2014, nel 2019 (stima) e nel 2025 (previsione). Al di là di manufatti e cifre, questa sezione è utile per rendersi conto di quali siano i gradi di TPE in grado di competere con le tradizionali gomme vulcanizzate, come EPDM, CR, EVM e acriliche (AEM e ACM), nonché di quali siano le famiglie di TPE specifiche per l’applicazione considerata, in base alle loro caratteristi-
che e proprietà in esercizio. Di analogo interesse i paragrafi dedicati alla mobilità elettrica, alla riciclabilità e all’economia circolare. PROVE E MISURAZIONI DETERMINAZIONE DEL COMPORTAMENTO ALL’INVECCHIAMENTO DI NANOCOMPOSITI DI GOMMA NATURALE RINFORZATI CON MICA, PREPARATI CON LATTICE O CON TECNOLOGIA DI MESCOLAZIONE A CALDO L. Honorato, M. Lopes Dias, Regina Célia. Reis Nunes, Rio de Janeiro, RJ (Brasil), U. Giese, Hannover (Germany) email: rcnunes@ima.ufrj.br - lhonorato@id.uff.br KGK n. 9/2019, pag. 48-52. ’introduzione del lavoro ricorda che, in presenza di ossigeno, la gomma naturale è soggetta a ossidazione, che provoca la formazione di chetoni, aldeidi, epossidi, acidi carbossilici etc., tutti prodotti che possono danneggiare sia la qualità del processo che le proprietà finali del composito. L’ossidazione è rivelata dall’emissione di luce durante le transizioni di elettroni, dallo stato base allo stato eccitato, che può essere studiata per mezzo della tecnica di chemiluminescenza. Spiegato il funzionamento di questa
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ABBIAMO LETTO PER VOI
tecnica in rapporto ai polimeri viene definito, come obiettivo del lavoro, l’incorporazione di fluoromica in una matrice di gomma naturale, lattice o solida, e la verifica dell’influenza dei due diversi processi di incorporazione sulle proprietà dei compositi, la cui caratterizzazione viene effettuata con chemiluminescenza. Per scopi di comparazione coi dati della chemiluminescenza, l’ossidazione considerata viene studiata anche, per il carico di rottura, col tradizionale invecchiamento accelerato in forno ventilato per 7 e 42 giorni a 100° C. I materiali utilizzati sono lattice al 62% di solido e gomma naturale solida con viscosità Mooney 82 ML (1+4) a 100° C. Utilizzando una mescola di gomma naturale senza carica come riferimento, entrambe le formulazioni comprendono ossido di zinco, acido stearico, antiossidante e TMTD, a cui poi viene aggiunta fluoromica nelle quantità di 5, 10 e 15 phr. Illustrata la metodologia della prova
(preparazione dei campioni e funzionamento della chemiluminescenza), vengono quindi presentati, con semplici tabelle e grafici esplicativi, i risultati relativi a tempi di induzione e massima intensità dei compositi sottoposti a chemiluminescenza e al loro invecchiamento accelerato. Confermata la validità della tecnica di chemiluminescenza per analizzare le differenze di processo nell’incorporazione della mica alla gomma naturale e l’invecchiamento da ossidazione termica, la conclusione del lavoro mette in evidenza che le prove rivelano che i compositi da lattice sono meno resistenti all’invecchiamento, il che può essere giustificato dai processi a cui il lattice è sottoposto, con la supposizione che un pre-invecchiamento sia causato dall’essiccazione in forno ventilato dopo la coagulazione. Nel caso invece della gomma solida, la presenza di mica a 10 phr rende il relativo composito più resistente all’invecchiamento.
PROVE E MISURAZIONI DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI RETICOLAZIONE DI MESCOLE BATTISTRADA PNEUMATICO PER MEZZO DI METODI ANALITICI DIVERSI A. Blume, J. Kiesewetter, Evonik Resource Efficiency, Wesseling (Germany) email: anke.blume@evonik.com KGK n. 9/2019, pag. 336-42 i tratta di un lungo ed impegnativo studio per il settore pneumatici, specificatamente per le mescole battistrada, senz’altro da non perdere per i tecnici che vogliono rinfrescarsi la memoria in materia e/o apprendere qualcosa che ancora non conoscono. È evidente che la densità di reticolazione influenza le proprietà dei manufatti in gomma e lo studio dedica un’accurata introduzione alla sua definizione e alla descrizione dei legami, che si formano durante il processo di vulcanizzazione. La prima parte dello studio illustra i se-
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RUBBER CLUB
guenti metodi per determinare la densità di reticolazione: • Mooney-Rivlin, basato su un comportamento entropico di deformazione elastica; • rigonfiamento all’equilibrio; • Tiolo-Ammina; • modello di flocculazione dinamica (DFM); • TSSR (Temperature Scanning Stress Relaxation = rilassamento dello sforzo con scansione della temperatura); • 1HNMR (risonanza magnetica nucleare con protone idrogeno). Molte figure corredano questa parte, esemplificando quanto descritto nel testo. Si passa quindi alla corposa parte sperimentale, che prende in considerazione ben 19 diverse mescole battistrada pneumatico “green” (con silice), ottenute variando contenuto di zolfo e CBS. Per la valutazione si utilizza un approccio DoE, basato su uno speciale progetto di mescolazione, per raggiungere l’obiettivo di descrivere la densità di reticolazione con un modello statistico. Posto che tutti i metodi esaminati sono idonei a determinare la densità di reticolazione, occorre tener presente che la misurazione è influenzata non solo dalla presenza della carica ma anche, nel caso di un sistema silice/silano, dalla combinazione dei legami polimeropolimero e silice/silano/polimero. La deviazione standard dei modelli statistici indica DFM e NMR come i migliori, seguiti da TSSR, che diventa il più economico con NMR e Mooney-Rivlin a seguire, se si considera il costo. ELASTOMERI E LAVORAZIONE VULCANIZZAZIONE DI GOMMA SILICONICA A BASSA TEMPERATURA P. Beyer, N. Gerard, H.P. Wolf, Dow Silicones Deutschland, Wiesbaden (Germany) email: patrick.beyer@dow.com nathalie.gerard@dow.com - RFP n. 3/2019, volume 14, settembre 2019, pag. 168-172. a gomma siliconica liquida (LSR) è un elastomero ad alte prestazioni, utilizzato in varie applicazioni di costampaggio in combinazione
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con materiali diversi, che ne limitano la temperatura di vulcanizzazione a causa della loro stabilità termica, per cui i convenzionali processi ad alte temperature spesso non si possono usare. Oggigiorno sono disponibili siliconi liquidi a bassa temperatura di vulcanizzazione LTC (Low Temperature Cure), tra 90 e 120° C, che permettono di superare il problema e consentono nuovi progetti ed applicazioni. I siliconi liquidi, caratterizzati da vulcanizzazione veloce e alta produttività, grazie a sistemi di reticolazione platinica e temperature di processo fra 160 e 220° C, vengono utilizzati in applicazioni di costampaggio perché assicurano prestazioni di tenuta, protezione all’umidità, elementi elastomerici morbidi in materiali compositi duri-morbidi e incapsulamento di componenti sensibili. Nel caso, per esempio, di sovrastampaggio di substrati termoplastici, la temperatura di vulcanizzazione dell’LSR viene però limitata dalla loro temperatura di rammollimento perché, se applicata ai livelli convenzionali, causerebbe la deformazione delle parti plastiche o porterebbe ad inaccettabili tempi lunghi e a processi insufficienti se ridotta a livelli bassi. Ecco il motivo per cui Dow Silicones offre al mercato una nuova famiglia di LSR a bassa temperatura di vulcanizzazione, per l’utilizzo in una larga fascia di temperature di processo. Dopo avere brevemente spiegato la vulcanizzazione della gomma siliconica liquida, la sua attivazione di temperatura e quella relativa ai nuovi gradi LTC, il lavoro passa ad illustrare come i due metodi di vulcanizzazione dell’LSR, a bassa ed alta temperatura, non siano in contraddizione, prendendo come caso pratico manufatti con pareti spesse e ricorrendo a simulazione computazionale, per mezzo del metodo Sigmasoft Virtual Moulding, applicato alla gomma Silastic LTC 9400-50 LSR. Viene poi introdotto l’additivo di accelerazione Silastic LTC, utile per aumentare la reattività dell’LSR a basse temperature, spiegandone la funzionalità in rapporto
all’utilizzo. La conclusione del lavoro ribadisce l’efficacia della nuova piattaforma tecnologica di Dow e rimarca come essa sia considerata una tendenza importante in applicazioni 2K, in cui i gradi LTC autoadesivi possono raggiungere nuovi livelli di prestazione nel costampaggio di plastiche bassofondenti, come policarbonati e poliolefine. D’altro canto anche i tecnopolimeri altofondenti possono trarre vantaggio da queste nuove gomme, che consentono un aumento di robustezza e un’efficienza di processo grazie alla veloce vulcanizzazione del pezzo e alla ridotta sensibilità a gradienti di temperatura intefacciale in costampaggio 2K. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI NUOVA EPDM AD ALTISSIMO PESO MOLECOLARE PER APPLICAZIONI AUTOMOTIVE, CONSUMATORE E INFRASTRUTTURA V. Thakur, Dow Europe, Horgen (Switzerland), S. Wu, C. Li Pi Shan, Packaging & Specialty Plastics, Lake Jackson, TX (USA) - RFP n. 3/2019, volume 14, settembre 2019, pag 176-180. risaputo che l’EPDM è utilizzata in molte applicazioni come guarnizioni di tenuta atmosferica (WS = Weather seals) e tubi per liquido refrigerante nel settore auto, membrane copertura tetti, tubi, cinghie e nastri trasportatori etc. Nell’introduzione dello studio vengono descritte struttura ed evoluzione della tecnologia di catalisi, per poi dichiarare lo scopo del lavoro svolto da Dow, ossia la presentazione della nuova EPDM ad altissimo peso molecolare Nordel 46550E olioestesa, messa a punto per mescole che richiedono livelli molto elevati di proprietà fisiche, di compression set e di resistenza chimica, e si rivolgono solitamente ad articoli auto sotto cofano e, in generale, a manufatti stampati e profili estrusi. Nella sezione sperimentale quattro tabelle riportano altrettante formulazioni di guarnizioni stampate grigia e nera e di profili per estrusione molto caricati con carbonato di calcio e carbon black con due diversi livelli di phr.
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ABBIAMO LETTO PER VOI
Nella parte risultati e discussione si analizzano le mescole grigia e nera per stampaggio e le due nere per estrusione, con riferimento a proprietà di vulcanizzazione e di processo di tutte, a proprietà fisiche e a resistenza chimica della mescola grigia per stampaggio, al cambio di proprietà dopo invecchiamento e di compression set della mescola nera per stampaggio e alle proprietà fisiche e di compression set delle mescole per estrusione. La conclusione del lavoro mette in evidenza come l’EPDM, prodotta con tecnologia AMC (Advanced Molecular Catalyst) abbia circa il 50 % in meno di impatto ambientale rispetto ad analoghi gradi, prodotti con un moderno processo Ziegler-Natta (ZN). Il nuovo grado Nordel 46550E si conferma polimero adatto ad essere utilizzato per soddisfare i requisiti di elevate proprietà fisiche, chimiche, di processo e di compression set, con l’ulteriore vantaggio di accettare più di 600 phr di carica pur mantenendo buone proprietà fisiche e di compression set. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI COMPOSITI MECCANO-ADATTIVI PER APPLICAZIONI FUTURE T. Selvan Natarajan1, A. Das1,2, G. Heinrich1,3 - 1Leibniz-Institut für Polymerforschung, Dresden (Germany), 2Technical University of Tampere, Tampere (Finland), 3Technische Universität Dresden, Dresden (Germany), email: tamilselvanrpt@gmail.com RFP n. 3/2019, Volume 14, pag. 181-183. concetti futuristici di robotica, veicoli autonomi e intelligenza artificiale rimpiazzeranno pesanti macchinari con materiali leggeri in peso, attivi e intelligenti. Già oggi molti materiali intelligenti (leghe a memoria di forma, elastomeri magneto-reologici, elastomeri dielettrici etc.) si sono rivelati come potenziali materiali per parecchi concetti futuristici. Questo articolo si focalizza su nuovi e speciali materiali intelligenti, conosciuti come compositi adattivi, che sono ancora sotto esame ma promettono enormi possibilità e applicazioni in futuro.
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I compositi meccano-adattivi vengono definiti come materiali, che sono in grado di cambiare le loro caratteristiche di deformazione o le proprietà meccaniche durante l’utilizzo, con l’aiuto di stimoli esterni (acqua, pH, elettricità, luce etc.). Questi materiali sono anche definiti compositi meccanicamente commutabili, a rigidità regolabile, a durezza variabile o adattabili meccanicamente. Di solito questi tipi di materiali si ispirano a organismi acquatici, come il cetriolo di mare (oloturia), che ha l’intrinseca capacità di cambiare la rigidità del derma in modo reversibile quando esposto ad una minaccia. Ma esistono altri materiali naturali, come legno, emicellulosa e seta di ragno, che a loro volta mostrano queste esclusive caratteristiche di adattabilità quando esposti all’umidità. Recentemente, presso l’Istituto Leibniz di Dresda, si sono utilizzati i più disponibili stimoli acqua/umidità per ottenere adattabilità in compositi di gomma, focalizzandosi anche su materiali commercialmente disponibili e tecnologie esistenti. Così in questo studio l’adattabilità meccanica viene realizzata sfruttando le caratteristiche di transizione della fase polimorfica di certe particelle di cariche inorganiche , disponibili in abbondanza, incorporate nella matrice elastomerica. L’idea dello studio è quella di modificare la morfologia delle particelle di carica disperse nel composito elastomerico, che a loro volta potrebbero portare ad alternate proprietà meccaniche (adattabilità) quando vengono in contatto con acqua: come carica viene scelto il solfato di calcio, in funzione delle sue caratteristiche di transizione polimorfica in presenza di acqua/calore. Lasciamo ai lettori interessati leggere eventualmente l’intero articolo, per rendersi conto del ruolo chiave dei materiali in oggetto per la progettazione di componenti robotici quali sensori, attuatori, muscoli artificiali etc., oltre a potenziali applicazioni, per esempio nei settori dell’auto e del controllo delle vibrazioni.
PROVE E MISURAZIONI VALUTAZIONE DELLO SVILUPPO DI MESCOLE DI GOMMA CON SUPPORTO DI COMPUTER H-J Graf, TechnoBiz Group (H-JG Consulting. Germany) – Rubber & Tire, aprile-maggio 2019, pag. 19-21. nteressante e conciso lavoro, che esamina le possibilità di calcolare le proprietà di una mescola sulla base del contenuto di ingredienti. I metodi comprendono, per esempio, la matematica delle reti neurali (NNM = Neural Network Mathematics) e la regressione non lineare (NLR = Non-Linear Regression). La prova di un programma su base NLR fallisce, ma le previsione delle proprietà di una mescola con un data-base molto più piccolo, creato con DoE, ha successo, sia pure limitatamente alle condizioni limite dell’esperimento. Poiché la maggior parte dei DoE mostra correlazioni lineari, ne consegue che l’obiettivo si potrebbe raggiungere con sufficiente precisione se si utilizzasse un approccio basato su regressione lineare in combinazione con iterazione (il metodo si chiama iterazione lineare multipla, MLR = Multi-LinearIteration). Si prende in considerazione un semplice DoE olio/carica, che si dimostra utile per creare una mescola e prevedere le sue proprietà fisiche, e questa simulazione permette di risparmiare tempo ed impegno per concentrarsi su soluzioni di cambiamenti della mescola.
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MATERIE PRIME E LAVORAZIONE UN METODO ALTERNATIVO PER LA VUCANIZZAZIONE DEGLI ARTICOLI DI GOMMA A. Ansarifar, K. Noulta, G.W. Weaver, Loughborough University, Loughborough, Leicestershire (UK), email: m.a.ansarifar@lboro.ac.uk RFP n. 3/2019, Volume 14, pag. 184-188. ella vulcanizzazione a zolfo è necessario usare attivatori e acceleranti, per fare in modo che il processo sia veloce ed
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ABBIAMO LETTO PER VOI
RUBBER CLUB
efficiente e si svolga quindi nel più breve tempo possibile: il loro utilizzo in eccesso tuttavia desta serie preoccupazioni per gli effetti negativi sulla salute di persone e animali e sull’ambiente. Dal momento che questi prodotti sono essenziali per la vulcanizzazione, essi continueranno ad essere impiegati in futuro e, di conseguenza, si deve cercare di diminuirne l’uso eccessivo senza compromettere ciclo e proprietà di vulcanizzazione. In questo studio l’ossido di zinco viene trattato con un accelerante organico ( TBBS), per ottenere un solo prodotto da usare come additivo in mescole di EPDM e BR, contenenti rispettivamente 1 e 4 phr di zolfo, livelli identici a quelli usati per guarnizioni di facciata continua (EPDM) e lastre espanse a celle chiuse (BR). Lo scopo è minimizzare l’uso di questi prodotti chimici e migliorare l’efficienza della vulcanizzazione a zolfo con l’intento di ridurre costi ed effetti dannosi, nonché di abbreviare il ciclo. La par te sperimentale dello studio illustra la metodologia utilizzata per ottenere la miscela ottimale, in polvere, di TBBS/ZnO, in cui il TBBS viene assorbito sull’ossido di zinco e la quantità del prodotto di miscelazione viene progressivamente aumentata, lasciando inalterata quella dello zolfo, riporta su due tabelle le diverse mescole prodotte, nove con EPDM e altrettante con BR, e riporta per ciascuna le caratteristiche di vulcanizzazione. Si arriva così alla parte risultati e discussione, in cui si analizzano gli effetti del prodotto TBBS/ZnO, nelle varie quantità di utilizzo, sulle proprietà di vulcanizzazione delle mescole in EPDM e BR, con un’e sposizione semplice e facile da seguire. La conclusione ribadisce semplicemente le quantità ottimali di utilizzo del prodotto, in rapporto a velocità, densità di reticolazione e valore di Δ torque, mentre il risultato della caratterizzazione 14
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delle mescole era già stato esposto in precedenza: il trattamento della superficie dell’ossido di zinco con TBBS permette di ottenere un prodotto più efficiente in vulcanizzazione dell’insieme dei singoli componenti separati, con una riduzione della quantità di zolfo in entrambe le mescole ottimali di EPDM e BR (meno 63 e meno 80 % in peso rispettivamente). Gli ulteriori vantaggi ottenuti sono l’eliminazione di acceleranti secondari, la minimizzazione della quantità di ossido di zinco e l’eliminazione dell’acido stearico. MATERIE PRIME E LAVORAZIONE GRADI DUTRAL SVILUPPATI PER APPLICAZIONI GUARNIZIONE AUTOMOTIVE N. Latorraca, S. Balestrieri, P. Piancastelli, Versalis (Italia) Rubber&Tire, aprile-maggio 2019, pag. 13-18. profili auto giocano un ruolo sia funzionale che estetico e assolvono le funzioni di impedire all’acqua di entrare all’interno dell’abitacolo, di mantenere l’aria all’interno e di minimizzare il rumore esterno. Risulta evidente che , per raggiungere questi obiettivi, è necessario usare per le guarnizioni un polimero con buona resistenza ad ozono, ossigeno ed invecchiamento, con basso rigonfiamento in acqua e buona estrudibilità, salvaguardando la competitività del costo. Sono queste caratteristiche che hanno deter minato il successo dell’EPDM in questo tipo di applicazione negli ultimi decenni, insieme ad una crescente domanda di profili sempre più complessi e numerosi: il 20 % della produzione di EPDM è ormai destinata a questa applicazione, con il 65 % di questa quota impiegato a produrre profili compatti. I requisiti da soddisfare, nell’ambito di invecchiamento atmosferico e termico, di produttività e di proprietà meccaniche, sono davvero rigorosi e lo sviluppo di nuovi gra-
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di porta ad un’EPDM con caratteristiche strutturali, pesi molecolari e morfologie sempre più specifiche. Dopo anni di sviluppo interno, Versalis ha introdotto un nuovo migliorato sistema di catalisi Z-N (Ziegler-Natta), caratterizzato da una più alta resa in polimerizzazione, una migliore addizione di comonomero, per ottenere una migliore distribuzione all’interno delle catene polimeriche, e da ridotte reazioni collaterali indesiderate con riduzione del residuo di catalizzatore nel polimero. Si ottiene inoltre una migliore distribuzione dei tre monomeri all’interno della catena polimerica, con conseguente migliore prestazione in velocità e stato di vulcanizzazione, consentendo al polimero l’utilizzo in applicazioni molto esigenti, come appunto i profili auto solidi. Questo lavoro, descritto sulla rivista RFP, si prefigge di studiare una miscela dei nuovi gradi, amorfo e semicristallino, di Dutral ottenuto utilizzando il nuovo sistema di catalisi e di metterla a confronto con un’analoga miscela di gradi commerciali, con l’utilizzo di progettazione sperimentale DoE, ossia di approccio statistico in grado di ottenere risultati significativi con un numero limitato di prove. Illustrata la casistica DoE, la parte sperimentale della prova (vengono scelti i gradi Dutral TER amorfi 4049 e 7040 e semicristallini 4038 EP e TX 1601) e le proprietà reologiche e di estrusione, si passa poi nella trattazione alla parte riguardante i risultati e alla discussione, in cui si evidenziano le differenze fra le due miscele considerate, e si analizzano le curve di contorno relative a durezza, modulo 100 %, allungamento, carico di rottura e compression set, che confermano la validità del nuovo sistema di catalisi sulla base dei migliori valori di velocità di vulcanizzazione e di proprietà elastiche, mantenendo le stesse proprietà meccaniche e salvaguardando l’annerimento delle piastre di rame.
PROTAGONISTI
di Riccardo Oldani
Comprare le materie prime sul web Alexander e Heribert-Josef Lakemeyer sono i due giovani fondatori di Pinpools (en.pinpools.com), una piattaforma online per l’acquisto di materie prime e chemicals utilizzati nei processi di trasformazione della plastica e della gomma. Credono fortemente al fatto che le compravendite di questi prodotti avverranno sempre di più sul web in futuro. Li abbiamo intervistati per saperne di più sulla loro storia imprenditoriale e sulla loro visione del futuro
D. Che cos’è Pinpools? R. È una piattaforma online, a cui è possibile accedere mediante registrazione, che offre un’ampia gamma di prodotti chimici, come solventi, pigmenti, additivi o polimeri plastici o elastomerici. L’utente può cercare i prodotti di cui ha bisogno digitando il nome, il gruppo, il numero CAS o il nome del fornitore e può comprare i prodotti direttamente sul marketplace dal portfolio di un fornitore o pubblicare la sua richiesta con tutte le specifiche. A questa richiesta, rispondono i fornitori registrati su Pinpools. Per garantire la protezione dei dati, solo la persona che ha richiesto le offerte può visualizzare le risposte ricevute; i fornitori ricevono solo informazioni sulla loro posizione in classifica, ovvero su quanto la loro offerta sia competitiva. Il fornitore dispone di un portafoglio sulla piattaforma che comprende i prodotti che può offrire. Se la richiesta inviata dagli acquirenti corrisponde a una voce in portafoglio, il fornitore ha la possibilità può preparare un preventivo, ovvero un’offerta per la richiesta. L’offerta migliore viene selezionata dall’acquirente. Abbiamo anche creato l’opzione Shop in Shop, in cui i fornitori possono promuovere attivamente i loro prodotti. Durante la compravendita o la trat16
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I fratelli Alexander e Heribert-Josef Lakemeyer, ideatori e fondatori della piattaforma digitale Pinpools per la compravendita di chemicals e specialità per le industrie della gomma e della plastica. tativa Pinpools ha la mera funzione di strumento che consente ad acquirente e fornitore di colloquiare direttamente, senza il ricarico di fee o di diritti di brokeraggio. D. Come è nata l’idea? R. Dopo aver fondato la nostra so-
cietà Lakemayer Extrusion, specializzata nella produzione in linea di profili in plastica ottenuti per estrusione, ci siamo resi conto di quanto sia difficile far incontrare domanda e offerta in un mercato in continua crescita e sempre più digitalizzato. Da qui è nata l’idea di una piattafor-
I FRATELLI LAKEMEYER
ma b2b indipendente, in grado di abbinare in modo automatico domanda e offerta. D. Perché secondo voi può essere utile questa formula? R. Ci siamo basati sull’esperienza che abbiamo avuto confrontandoci con le piccole e medie imprese tedesche, che tuttora impostati a usare i processi di approvvigionamento digitale. I processi di acquisto tradizionali, però, basati sul contatto diretto dei diversi fornitori per telefono, email o anche per fax, costano tempo e sono complessi da gestire per una serie di motivi, a partire dalle informazioni a volte non chiare o non trasparenti e dei canali utilizzati, che sono difficili da combinare. Spesso quindi le aziende perdono l’opportunità di spuntare prezzi vantaggiosi. Una piattaforma digitale consente di mettere a confronto vari fornitori, valutare quello più affidabile per mettere al sicuro la filiera, ma anche di avere a disposizione alternative nel caso di colli di bottiglia. Il processo di acquisto è assai semplice e agile, per consentire di trovare senza difficoltà i fornitori. Dal lato fornitore, invece, è possibile utilizzare canali di vendita e di marketing digitali per creare nuove opportunità di vendita. Insomma, immaginiamo la piattaforma come un ulteriore canale di approvvigionamento o di distribuzione che si va ad aggiungere a quelli tradizionali. D. Quali evoluzioni vedete per sistemi di questo tipo? R. I marketplace digitali offrono la possibilità di entrare in contatto con più aziende più velocemente che mai. Lo sviluppo di servizi cloud più efficaci e funzionali renderà possibile il trasferimento dei dati in modo ancora più veloce e attraverso più piattaforme digitali. Il rovescio della medaglia potrebbe essere un maggiore rischio per la sicurezza dei dati. Per questo motivo abbiamo cercato di premunirci pensando molto alla sicurezza dei dati dei clienti e al modo di proteggerli sulla nostra
piattaforma. Un altro aspetto importante è la trasparenza. Altre piattaforme b2b utilizzano metamotori di ricerca che raccolgono dati da diverse fonti esterne e dal mercato digitale, ma in definitiva chi li utilizza per trovare un fornitore non sa nulla dell’interlocutore con cui entra in contatto. Noi abbiamo deciso invece una strategia diversa, quella di registrare sulla nostra piattaforma i produttori e i rivenditori, che forniscono informazioni sul loro conto verificate dal nostro personale e che devono essere tutti certificati Reach. Solo in questo modo possono crearsi le basi per un fiducia reciproca. Altre evoluzioni possono riguardare l’aspetto logistico. Per esempio dallo scorso luglio abbiamo attivato l’opzione Logistic Online, che si basa sulla collaborazione con la piattaforma olandese tankcontainerfinder.com. Serve ad aiutare i
«Siamo convinti che la piattaforma digitale per la compravendita di prodotti chimici per l’industria della plastica o della gomma possa aiutare a far crescere e potenziare le reti commerciali di fornitori e acquirenti, integrando i canali tradizionali»
clienti trovare il container o il trasporto migliore per la consegna dei loro acquisti. Presto aggiungeremo anche la possibilità di effettuare i pagamenti online attraverso la piattaforma. D. Quali sono i prodotti più commercializzati? R. Sono soprattutto prodotti chimici di base come solventi, acidi e alcali e anche prodotti speciali come pigmenti, plastificanti e filler. I prodotti sono organizzati in 14 classi. Molti sono disponibili in diverse concentrazioni e modifiche. Un algoritmo fa in modo che i prodotti possano essere individuati direttamente per nome o per numero CAS. La banca dati contiene nomenclatura Iupac e tradizionalie, sia in tedesco che in inglese. La maggior parte dei prodotti su Pinpools sono identificati da un numero a due cifre di fornitori offerenti. I fornitori decidono il loro livello di trasparenza, indicando un prezzo fisso o una fascia di prezzo. Esiste anche l’opzione “prezzo su richiesta”. D. Riscontrate una crescita? R. Abbiamo visto che la presenza a bordo di acquirenti e fornitori di prodotti chimici di un po’ tutti i paesi europei ha contribuito ad alimentare il passaparola e la fiducia nello strumento. Non abbiamo l’ambizione di coprire tutti i prodotti dell’industria chimica, ma solo quelli per cui ha maggior senso l’impiego di una piattaforma digitale. Il nostro prossimo obiettivo è raggiungere un fatturato di 100 milioni di euro e di migliorare continuamente caratteristiche e funzioni. D. Ma se è tutto gratis dov’è il vostro guadagno? R.Non è tutto gratis, ovviamente. Gli acquirenti hanno accesso gratuito al marketplace, ma i fornitori, a seconda del piano che scelgono, pagano una fee compresa tra 0 e 1.000 euro. Un utente può anche decidere di coprire entrambi i ruoli di fornitore e acquirente. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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MONDOGOMMA
Mercato macchine: un 2019 in chiaroscuro Il preconsuntivo dell’associazione italiana dei produttori di macchine e stampi per le materie plastiche e per la gomma sull’andamento dell’anno appena concluso non è particolarmente lusinghiero. Un risultato che era nell’aria, vista anche la grande crescita che il comparto aveva avuto negli anni precedenti, ma che comunque non può far sorridere gli operatori. Riportiamo qui il documento inviato lo scorso dicembre dal Centro Studi Amaplast, con l’avvertenza che, come sempre, i dati accorpano i mondi eterogenei di plastica e gomma, e vanno quindi letti con accortezza
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i profila una chiusura d’anno negativa per l’industria italiana delle macchine per plastica e gomma, anche alla luce dei dati di commercio estero riferiti al gennaio-settembre, pubblicati da Istat alla fine del 2019 ed elaborati dal Centro Studi di Amaplast. Infatti, le statistiche evidenziano il perdurare del calo delle due correnti di scambio: -13,1% all’import (con un valore complessivo di 645 milioni di euro) e -8,5% all’export (che si ferma appena sotto i 2,16 miliardi di euro), rispetto ai primi nove mesi del 2018. Allargando lo sguardo alle precedenti rilevazioni trimestrali, però, si osserva un arretramento meno accentuato per le importazioni, che erano calate di quasi 17 punti a giugno e di 20 a marzo. Al contrario, le esportazioni mostrano un andamento altalenante: il risultato di settembre rappresenta infatti un nuovo peggioramento rispetto al -5% di giugno, che aveva parzialmente arginato il -8% di marzo. Il saldo della bilancia commerciale permane ampiamente positivo – ben oltre 1,5 miliardi di euro – ma si contrae di sei punti. Le molte incognite e criticità che caratterizzano l’attuale clima economico mondiale, a cui si aggiungono le annunciate ma ancora non ben definite misure legislative e fiscali volte a ridurre l’uso della plastica, hanno iniziato a colpire l’industria italiana costruttrice di macchine, il cui bilancio di fine anno si ipotizza negativo su tutti i fronti. PREOCCUPAZIONE NELL’ARIA «Confrontandomi con i colleghi costruttori di macchinari», dichiara Dario Previero, presidente di Amaplast, «rilevo una certa preoccupazione che deriva dalle prospettive davvero poco incoraggianti sia per il mercato interno sia per l’estero. In ogni caso non dobbiamo dimenticare che questa frenata – le cui prime avvisaglie si erano manifestate a consuntivo 2018 – arriva dopo un lungo periodo di crescita: sette anni di segno più, con l’unica eccezione del 2013, che avevano rafforzato il comparto consentendo anche alle imprese
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Dario Previero, presidente di Amaplast. di investire in ricerca e sviluppo per poter offrire ai propri clienti soluzioni sempre più tecnologicamente avanzate». Continua Previero: «Al momento non è semplice capire se si tratti di recessione ciclica oppure di un indebolimento strutturale del settore. È soprattutto l’incertezza diffusa su più livelli – economico, politico, commerciale – a provocare nei nostri clienti una tendenza sempre più marcata alla riduzione o al differimento degli investimenti. È pur vero che il recente K di Duesseldorf ci ha fornito una boccata d’ossigeno ma diverse aziende lamentano un portafogli ordini non particolarmente consistente. Su queste basi è difficile fare una previsione per il 2020, che potrebbe essere un anno caratterizzato da grande volatilità, salvo non vengano definite le incertezze politiche ed economiche che hanno caratterizzato il 2019». «Peraltro», ricorda ancora Previero, «un tema che ha avuto grande risalto nelle corsie della manifestazione tedesca è quello della Circular Economy, che da grande sfida potrebbe diventare grande opportunità di sviluppo per i costruttori italiani di macchine per plastica e gomma, ormai
DATI ECONOMICI
Mercato macchine: differenza tra 2019 e 2018 Produzione
Export
Import
Mercato interno
GRAFICO 1
Bilancia commerciale
Dati Amaplast
sempre più pronti a proporre impianti in chiave Industry 4.0, con cicli produttivi improntati al risparmio energetico e capacità di riprocessare materie plastiche riciclate». DATI NEL DETTAGLIO Entrando nel dettaglio dei dati di mercato, vale la pena segnalare i seguenti risultati, relativamente a sbocchi commerciali storicamente di rilievo per i costruttori italiani. Austria e Svizzera hanno fatto rispettivamente registrare un -24% e un -28%. La Turchia è calata del 30%, dato che non sorprende più di tanto, vista l’incerta situazione economica del paese e il debole andamento dell’industria trasformatrice locale. La congiuntura spinge anche i costruttori di macchine turchi a rivolgere maggiormente le proprie vendite all’estero. Peraltro, occorre tenere presente anche l’effetto della svalutazione della lira turca messa in atto a partire da agosto 2018. Per la Russia si registra un ulteriore cedimento di diciannove punti, che segue gli arretramenti a due cifre già registrati nel recente passato. Per il Brasile si riscontra un debole +1%, rispetto al +5% rilevato a giugno, che aveva fatto ben sperare. In ambito
sudamericano, merita un cenno anche il +8% dell’Argentina, seppure in attenuazione rispetto al +18% di giugno. Per quanto concerne l’area asiatica, è sicuramente incoraggiante il trend delle vendite di settore in due mercati di peso quali Tailandia (+24%) e Indonesia (+39%), mentre quelle all’altrettanto importante Corea del Sud crollano del 31%. Per le principali destinazioni nel continente africano occorre fare un distinguo tra quelle della fascia mediterranea – dove fa bene solo la Tunisia (+57%) mentre arretrano Marocco (-11%) e Algeria (-38%) – e il sub-Sahara – dove il Sudafrica realizza un limitato +2%. In Medio Oriente si rileva l’ottimo risultato di Arabia Saudita (+33%) ed Emirati Arabi Uniti (+86%), mentre il ripiego delle forniture in Iran continua a essere pesante (-64%). Per quanto riguarda l’import italiano di macchinari, si osserva una generalizzata diminuzione degli acquisti presso i partner europei, per esempio la Germania è calata del 30%, l’Austria del 13%, la Francia del 30%, la Svizzera del 35. Avanzano invece gli approvvigionamenti dai due principali fornitori asiatici: per la Cina si segnala un +14%, per il Giappone addirittura un +33%. u GRAFICO 2
Export italiano per aree
Europa
Americhe
Asia
Africa
Oceania
Dati Amaplast
I primi 10 mercati di sbocco dell’export italiano Germania Stati Uniti Polonia Messico Francia Spagna Regno Unito Cina Repubblica Ceca Turchia totale ‘top10’ altri Paesi mondo
2018 337.448 194.672 122.072 118.768 117.033 116.403 88.673 84.558 72.235 69.866 1.321.728 1.036.370 2.358.098
% sul totale 14,3 8,3 5,2 5,0 4,9 4,9 3,8 3,6 3,1 3,0 56,1 43,9 100,0
Germania Stati Uniti Spagna Cina Polonia Francia Messico Regno Unito India Repubblica Ceca totale ‘top10’ altri Paesi mondo
2019 270.227 223.877 112.571 111.938 107.753 99.888 90.921 69.565 58.947 55.111 1.200.798 956.551 2.157.349
% sul totale 12,5 10,4 5,2 5,2 5,0 4,6 4,2 3,2 2,7 2,6 55,6 44,4 100,0
Δ% 19/18 -19,9 15,0 -3,3 32,4 -11,7 -14,6 -23,4 -21,5 -5,7 -23,7 -8,6 -8,4 -8,5
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RUBBER MACHINE
WE LOOK FORWARD TO 0220 SEEING YOU AT MECSPE 2020 PARMA FAIRGROUND, MARCH 26TH – 28TH, 2020
PAD. 6 – G4
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FOCUS
Le nostre domande 1.
Qual è la vostra sensazione sul mercato delle macchine per la trasformazione della gomma? Come si è concluso per voi il 2019 e come si preannuncia il 2020? La vostra clientela che tipo di richieste e sollecitazioni vi pone?
2.
Il tema della sostenibilità in ogni tipo di produzione è sempre più attuale. È emerso in modo prepotente anche dall’ultimo K2019, la fiera internazionale di Düsseldorf. Nella vostra filosofia in quale modo le aziende trasformatrici della gomma come possono diventare sempre più sostenibili? E in quale modo le macchine di vostra produzione o da voi distribuite possono aiutarle? Qual è il vostro approccio alla sostenibilità ambientale?
3.
Avete novità tecnologiche o di prodotto in arrivo nel 2020? Potete darci qualche indicazione?
4.
Un trend che ci pare sempre più attuale è quello dell’asservimento di sistemi robotici o di automazione alle presse a iniezione per automatizzare sempre di più la linea produttiva anche nel settore gomma. In quale modo guardate a questo tipo di innovazione? Riscontrate una domanda e una reale utilità per l’utilizzatore finale? E nel caso di richieste di questo tipo quale tipo di approccio o soluzione proponete al cliente?
INCHIESTA MACCHINE
Sostenibilità e automazione le scommesse per il futuro L’evoluzione dell’industria di trasformazione della gomma segue di pari passo quella generale del manifatturiero, in particolare nella ricerca di una riduzione sempre maggiore dell’impatto ambientale di processi e manufatti e nella ricerca di una competitività sempre più spinta attraverso l’automazione e la robotica. I principali produttori di macchine, in particolare presse a iniezione ma non solo, sono tutti impegnati su questo percorso, come ci hanno confermato nelle loro interviste. E concordano anche sul fatto che 2019 e 2020 sono anni di relativa stasi, dopo la grande crescita degli anni scorsi
5.
Macchine connesse: sono sempre più richieste dal mercato e non soltanto perché rendono possibile l’accesso agli incentivi del Piano Impresa 4.0. Quali soluzioni per la connettività adottano le macchine che producete o commercializzate?
6.
Impresa 4.0. Il meccanismo di incentivazione basato su iperammortamento e superammortamento nella nuova finanziaria viene sostituito dal credito d’imposta. Avete avuto occasione di valutare questa novità? Cambierà qualcosa per voi e per la vostra proposta commerciale? E per il cliente?
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FOCUS
Le risposte degli esperti “L’automazione è utile, ma su macchinari speciali come i nostri, spesso pezzi unici, può far crescere i costi. Utili in questo senso gli incentivi di Industria 4.0”
“Per il 2020 abbiamo in fase di sviluppo numerose novità tecnologiche. Ne presenteremo alcune a marzo, alla fiera Mecspe di Parma (pad. 6 – stand G47)”
CMR Impianti
Comi
Emiliano Pozzato Legale rappresentante
1.
Nel 2019 il mercato italiano del settore della gomma ha avuto una contrazione rispetto all’anno precedente. Sulle base della nostra esperienza e dell’incertezza registrata a più livelli è difficile fare una previsione per il 2020.
1.
2.
La sostenibilità in ogni tipo di produzione è ormai un punto fondamentale. Noi facciamo ricerca e innovazione per cercare di produrre macchinari, guardando sempre di più al risparmio energetico. Secondo noi il grosso del lavoro per avere una produzione più sostenibile deve essere fatto sulle materie prime
Il 2019 si è concluso in maniera positiva, superando ogni aspettativa. Abbiamo acquisito nuovi prestigiosi clienti e iniziato nuove collaborazioni. Nel 2020 prevediamo l’apertura di nuovi mercati esteri e un ulteriore aumento del fatturato. Comi soddisfa le richieste dei propri clienti attraverso innovazione tecnologica e qualità garantita. Infatti il 10% del nostro fatturato viene reinvestito in ricerca e sviluppo, in modo da offrire sempre le migliori macchine sul mercato. Le richieste commerciali che ci arrivano sono tra le più svariate, dalle macchine di serie (a iniezione) a macchine customizzate a 360 gradi, dove Comi riesce a dare il meglio.
3.
2.
La nostra realtà, la cui filosofia operativa è incentrata sul cliente, ha l’obiettivo costante di sviluppare per ognuno una soluzione personalizzata, in grado di soddisfarne a pieno le necessità.
4.
L’obiettivo ultimo di questa massiccia applicazione tecnologica al settore manifatturiero è quello di aumentare la produzione di prodotti commerciali con una qualità degli stessi altamente migliorata. Gli asservimenti robotizzati sono sicuramente utili in tutti i sensi per l’utilizzatore finale; non è così semplice però, per la nostra realtà, automatizzare tutti i macchinari, visto che lavorando sullo speciale i costi di progettazione lievitano, rendendo a volte il costo dei macchinari troppo elevato per i clienti finali. Sotto questo aspetto sono però di aiuto, da qualche anno, gli incentivi per l’industria 4.0.
5.
CMR produce già da diversi anni macchinari connessi per scambio dati.
6.
Non abbiamo avuto ancora modo di verificare le novità sugli incentivi, ma ci auguriamo che siano di aiuto alla ripresa di un mercato in sofferenza. u 22
Paolo Notari Presses Sales Manager
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
Comi contribuisce alla sostenibilità ambientale attraverso il minor spreco possibile delle materie prime, con macchine altamente performanti ad alta precisione di iniezione e ripetibilità dei cicli; nonché con l’utilizzo di motori elettrici intelligenti con inverter di ultima generazione, ottimizzazione del riscaldamento dei piani e riduzione della dispersione della temperatura. Le macchine, sia di nostra produzione che d’importazione, rispettano tutte queste semplici regole per una riduzione significativa degli sprechi.
3.
Per quando riguarda le presse d’importazione, le novità riguardano la presentazione della macchina per o-ring e la macchina Collo di Cigno. Le macchine di nostra costruzione, essendo customizzate a 360°, presentano sempre delle novità tecnologiche avanzate. A inizio anno consegneremo una pressa da 1.000 t con controllo di parallelismo attivo (APS), mentre a marzo, alla fiera Mecspe di Parma, saremo presenti (Pad. 6, stand G47) con una pressa Doush 100 OR ed una pressa Leadway 60T.
4.
Confermiamo questo trend. Infatti tutte le nostre presse sono predisposte per comunicare con sistemi di automazione. Comi sviluppa internamente tali sistemi automatizzati, diventando così un fornitore a 360 gradi, presso il quale gli stampatori possono acquistare un impianto completo.
INCHIESTA MACCHINE
5.
Le nostre domande
Sulle presse di nostra produzione l’utilizzo di PLC di ultima generazione permette alle macchine di essere connesse a qualsiasi infrastruttura aziendale. I nostri ingegneri informatici sviluppano e personalizzano ad hoc i programmi, in modo che si adattino alle esigenze dei nostri clienti. Mentre le macchine d’importazione utilizzano PLC Keba, e dunque arrivano già pronte per la connessione con le reti aziendali. Con l’aggiunta di software dedicati sono facilmente integrabili a qualsiasi infrastruttura.
1. Qual è la vostra sensazione sul mercato delle macchine per la trasformazione della gomma? Come si è concluso per voi il 2019 e come si preannuncia il 2020? La vostra clientela che tipo di richieste e sollecitazioni vi pone?
6.
3. Avete novità tecnologiche o di prodotto in arrivo nel 2020? Potete darci qualche indicazione?
Sia per il cliente che per le aziende, ogni incentivo statale agli investimenti è utile. Noi di Comi abbiamo sempre adattato le nostre politiche commerciali alle necessità dei nostri clienti, al fine di sfruttare al meglio questa nuova opportunità. Ci auguriamo possa essere un incentivo maggiore per nuove richieste commerciali. u
“La nostra impressione è che il 2019 abbia fatto registrare una flessione importante delle richieste di macchinari”
Delia
Giovanni Delia Amministratore Delegato
1.
La nostra impressione è di una flessione importante delle richieste di macchinari. Anche per noi il 2019 non è stato brillante soprattutto a causa del rallentamento dell’industria dell’automotive. Per la tipologia di automazione e celle robotizzate che produciamo la nostra clientela ci chiede: un maggior controllo del processo di produzione; controllo della qualità dei pezzi prodotti; aumento della produttività; maggiore riduzione degli scarti di lavorazione; maggiore riduzione dei costi di lavorazione; maggiore automazione del ciclo di lavorazione.
2.
Secondo noi le aziende trasformatrici dovrebbero ridurre l’energia utilizzata per ogni unità di prodotto stampato attraverso l’aggiornamento tecnologico degli impianti con sistemi a piu basso consumo energetico e maggiore riduzione delle sostanze inquinanti. Dovrebbero aumentare la produttività delle presse, migliorare la logistica attraverso la riduzione delle movimentazioni dei manufatti per l’esecuzione di operazioni di finitura, di controllo qualità e delle successive operazioni di packaging. In linea con tutto ciò, già da qualche anno produciamo celle automatizzate in grado di inglobare molteplici operazioni. Fra le più comuni annoveriamo l’estrazione, finitura, controllo, imballaggio, da affiancare a presse per lo stampaggio della gomma in modo da effettuare direttamente in un’unica zona le suddette operazioni.
2. Il tema della sostenibilità in ogni tipo di produzione è sempre più attuale. È emerso in modo prepotente anche dall’ultimo K2019, la fiera internazionale di Düsseldorf. Nella vostra filosofia in quale modo le aziende trasformatrici della gomma come possono diventare sempre più sostenibili? E in quale modo le macchine di vostra produzione o da voi distribuite possono aiutarle? Qual è il vostro approccio alla sostenibilità ambientale?
4. Un trend che ci pare sempre più attuale è quello dell’asservimento di sistemi robotici o di automazione alle presse a iniezione per automatizzare sempre di più la linea produttiva anche nel settore gomma. In quale modo guardate a questo tipo di innovazione? Riscontrate una domanda e una reale utilità per l’utilizzatore finale? E nel caso di richieste di questo tipo quale tipo di approccio o soluzione proponete al cliente? 5. Macchine connesse: sono sempre più richieste dal mercato e non soltanto perché rendono possibile l’accesso agli incentivi del Piano Impresa 4.0. Quali soluzioni per la connettività adottano le macchine che producete o commercializzate? 6. Impresa 4.0. Il meccanismo di incentivazione basato su iperammortamento e superammortamento nella nuova finanziaria viene sostituito dal credito d’imposta. Avete avuto occasione di valutare questa novità? Cambierà qualcosa per voi e per la vostra proposta commerciale? E per il cliente?
3.
Noi produciamo macchine custom-made e, pertanto, le nostre innovazioni saranno condizionate dalle richieste che ci faranno i nostri clienti. In linea di principio pensiamo di integrare sempre di più, all’interno delle nostre celle automatizzate, robot di vari tipi per renderle sempre più flessibili alla riconversione per la produzione di pezzi simili, ma diversi fra di loro.
4.
Riteniamo che la produzione dei pezzi in gomma dovrà sempre più essere automatizzata. Il nostro mercato si sta muovendo in questa direzione, anche se al momento immaginiamo sistemi di automazione di differenti livelli, in funzione delle quantità dei pezzi da produrre e dei luoghi, paesi, in cui saranno prodotti. Il nostro approccio a questo tipo di richieste è rivolto a capire la realtà del cliente, il tipo di prodotto e le quantità da produrre, per offrire un’automazione sempre più performante e vicina ai bisogni del cliente. In quanto produttori di automazioni custom-made e integratori di sistemi robotici non siamo vincolati a una soluzione standard ma possiamo, in base ai bisogni del cliente, proporre soluzioni che possono prevedere celle automatizzate piuttosto che robot antropomorfi, cobot, delta robot (picker) o semplici automatismi da applicare direttamente sugli stampi.
5.
La connettività che viene richiesta alle nostre automazioni è principalmente quella di dialogare con la pressa di stampaggio, alla quale viene demandato il compito di comunicare con L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
23
FOCUS
il mondo esterno. Le nostre macchine sono predisposte per essere impostate e dialogare da remoto.
6.
La nostra impressione è che iperammortamento e superammortamento fossero utilizzati prevalentemente da grandi imprese, mentre con il nuovo credito di imposta si dovrebbe allargare la platea dei beneficiari, anticipando il momento di fruizione del beneficio in compensazione da gennaio dell’anno successivo all’investimento. Tutto ciò dovrebbe favorire l’aumento di nuove richieste. u
“In passato molti produttori hanno imitato le nostre innovazioni. Per questo abbiamo deciso di non comunicarle più sui canali tradizionali, ma solo ai clienti”
Desma
Sergio Lunari Rappresentante esclusivo per l’Italia
1.
Dopo diversi anni consecutivi di rilevante crescita, il 2019 è stato un anno di riflessione e di cambiamento. La clientela legata al settore automotive, in particolare, soprattutto a causa del difficile passaggio del mercato a unità di propulsione alternative a quelle a combustione, ha subito un forte calo degli ordinativi e, di conseguenza, ha ridotto notevolmente gli investimenti in macchinari nuovi. Le previsioni per i primi mesi del 2020 non si discostano molto dallo scenario descritto. Un miglioramento della situazione è invece ipotizzabile nella seconda metà dell’anno. La clientela più avveduta e con maggior copertura finanziaria approfitta del momento di relativa calma per ringiovanire, ove possibile, il parco macchine e per automatizzare e riorganizzare la produzione, in modo da farsi trovare pronta nel momento in cui il mercato riprenderà a crescere.
2.
Anche prima che diventasse così di moda, come negli ultimi due anni, il tema della sostenibilità ambientale è sempre stato estremamente rilevante per Desma, sia dal punto di vista etico sia per il vantaggio economico che un’attenta politica ambientale può generare. Nel corso degli anni, sono stati sviluppati numerosi dispositivi hardware e software volti a ridurre l’impatto ambientale delle nostre macchine. Gli azionamenti ServoGear, il software EnergyControl e le centraline di termoregolazione EcoSilence, che riducono il fabbisogno di energia e l’impatto acustico delle macchine, il dispositivo HydroClean che allunga notevolmente la durata dell’olio idraulico, i sistemi FlowControl e ITM ZeroWaste, che riducono drasticamente gli scarti di materiale e di prodotto finito sono solo alcuni esempi di ciò che possiamo offrire ai nostri clienti, per aiutarli a rendere le loro unità produttive sempre più sostenibili ed efficienti. 24
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
3.
Sì, abbiamo numerose e rilevanti novità per i nostri clienti. Sul fatto di poter anticipare di che cosa si tratti, invece, la questione è più complessa e delicata. Come sapete, sviluppare innovazioni tecniche è molto difficile e molto dispendioso. Nel corso degli ultimi due decenni, tutte le innovazioni sviluppate da Desma e presentate alle fiere o attraverso gli altri consueti canali sono state poi “imitate”, in tempi più o meno lunghi, da altri produttori, che hanno in parte goduto dei frutti della nostra inventiva e dei nostri investimenti. Anche i nostri clienti, che hanno acquistato le nostre macchine più innovative, confidando nel vantaggio che avrebbero avuto nei confronti dei loro concorrenti (non sono clienti Desma), si sono trovati dopo qualche tempo a dover competere di nuovo ad armi quasi pari. Per questi motivi, a partire proprio dal K 2019, Desma ha deciso di non divulgare più le informazioni relative alle proprie innovazioni tecniche tramite i consueti canali. È stato anche coniato il nuovo slogan: “Desma, The Hidden Champion!”, proprio ad indicare che d’ora in poi, i nostri concorrenti non potranno più approfittare così facilmente della nostra “generosità”. Per questo motivo, i clienti interessati alle nostre innovazioni sono invitati a contattarci direttamente in azienda.
4.
Nei paesi sviluppati, quello dell’introduzione di robotica e automazione è un tema rilevante già da diversi anni. Anche in questo campo, Desma ha investito risorse ed energie. Le nostre isole robotizzate FlexCell vanno a completare i nostri impianti di produzione integrati, costituiti dalle presse, dai termoregolati, dagli stampi e, appunto, dalle FlexCell. Tutto progettato e realizzato internamente da Desma. I nostri ingegneri sono a disposizione dei clienti per ideare e realizzare nuovi impianti integrati (pressa, termoregolato, stampo, automazione) o per automatizzare produzioni già esistenti.
5.
Tutte le macchine Desma prodotte a partire dal 2017 sono dotate di hardware e software per la connessione al web (e alle reti interne dei clienti). A partire dalla primavera del 2020, inoltre, sarà a disposizione dei clienti, gratuitamente, la nuova piattaforma digitale Desma, denominata Ecosystem. Si tratta di un social network professionale, attraverso il quale i clienti potranno accedere alle proprie macchine, sfruttando innumerevoli applicazioni e nel quale troveranno i commerciali, gli ingegneri e i tecnici Desma. Un nuovo sistema di comunicazione interconnesso, live, via web.
6.
Indubbiamente, in un paese come il nostro, nel quale la pressione fiscale tende a soffocare privati e imprese, ogni incentivo è benvenuto e, di solito, genera conseguenze positive per gli investimenti. Al momento, tuttavia, non dispongo ancora di elementi sufficienti per valutare l’effettivo impatto dei nuovi incentivi sulla propensione all’investimento dei clienti italiani. u
INCHIESTA MACCHINE “Engel ha iniziato con grande anticipo la trasformazione in chiave digitale dei suoi prodotti, costruendo un enorme bagaglio di esperienza a beneficio dei clienti”
Engel Italia
Matteo Terragni Amministratore delegato
1.
L’anno 2018/2019 si è chiuso per Engel con un record in termini di fatturato. Una crescita continua, anno dopo anno, iniziata dopo la crisi del 2008 che ha portato l’azienda dell’anno 2018/2019 a un fatturato di 1,6 miliardi di euro nel mondo. Questo dato comprende le macchine per termoplastici ed elastomeri, i sistemi di automazione e servizi correlati. L’anno fiscale 2019/2020, che si concluderà a marzo, non vedrà una crescita del giro d’affari. Per l’anno 2020/2021 Engel Italia prevede un andamento simile a quello dell’anno finanziario in corso, vista la situazione del mercato. Se consideriamo solo il mercato delle macchine per lo stampaggio degli elastomeri possiamo osservare che mostra tendenze analoghe. I clienti chiedono di poter accrescere produttività e qualità riducendo i costi e sanno di poter contare su Engel quando si parla di affidabilità, riduzione dei costi di ownership, bassi consumi energetici e precisione e ripetitività di stampaggio.
Le nostre domande 1. Qual è la vostra sensazione sul mercato delle macchine per la trasformazione della gomma? Come si è concluso per voi il 2019 e come si preannuncia il 2020? La vostra clientela che tipo di richieste e sollecitazioni vi pone? 2. Il tema della sostenibilità in ogni tipo di produzione è sempre più attuale. È emerso in modo prepotente anche dall’ultimo K2019, la fiera internazionale di Düsseldorf. Nella vostra filosofia in quale modo le aziende trasformatrici della gomma come possono diventare sempre più sostenibili? E in quale modo le macchine di vostra produzione o da voi distribuite possono aiutarle? Qual è il vostro approccio alla sostenibilità ambientale? 3. Avete novità tecnologiche o di prodotto in arrivo nel 2020? Potete darci qualche indicazione? 4. Un trend che ci pare sempre più attuale è quello dell’asservimento di sistemi robotici o di automazione alle presse a iniezione per automatizzare sempre di più la linea produttiva anche nel settore gomma. In quale modo guardate a questo tipo di innovazione? Riscontrate una domanda e una reale utilità per l’utilizzatore finale? E nel caso di richieste di questo tipo quale tipo di approccio o soluzione proponete al cliente? 5. Macchine connesse: sono sempre più richieste dal mercato e non soltanto perché rendono possibile l’accesso agli incentivi del Piano Impresa 4.0. Quali soluzioni per la connettività adottano le macchine che producete o commercializzate? 6. Impresa 4.0. Il meccanismo di incentivazione basato su iperammortamento e superammortamento nella nuova finanziaria viene sostituito dal credito d’imposta. Avete avuto occasione di valutare questa novità? Cambierà qualcosa per voi e per la vostra proposta commerciale? E per il cliente?
FOCUS
Un’altra esigenza dei clienti è quella della personalizzazione delle macchine per adattarle alle specifiche esigenze di produzione. Engel, grazie alla costruzione modulare e a un poderoso reparto di ingegneria applicativa, è in grado di raggiungere i più alti livelli di personalizzazione unita a una elevatissima affidabilità.
2.
Alla fiera K2019 la “circular economy” è stato uno dei temi di rilievo mostrati sia allo stand Engel come pure presso altri due stand esterni. Quindi il nostro gruppo conferma il proprio impegno per rendere più sostenibile la tecnologia dello stampaggio a iniezione con un programma completo che prevede l’adozione di sistemi in grado di processare materiali riciclati senza rinunce in termini di qualità dei pezzi prodotti. Anche nel settore della gomma la tendenza è di impiegare meno materiale riducendo gli sfridi e gli scarti di post lavorazione. Engel ha mostrato che è possibile produrre in automatico parti in elastomeri che escono finite dallo stampo, controllate al 100% con sistemi di visione, e che non necessitano di ulteriori operazioni di ripresa. Inutile dire che i sistemi di automazione possono giocare un ruolo fondamentale per rendere più sostenibili le produzioni sia in termini di costanza e ripetibilità del ciclo e qualità sia in termini di riduzione della fatica dell’operatore. In generale osserviamo che è sempre più diffuso l’impiego di stampi con canali freddi, sia liberi che con otturatori controllati dalla macchina a iniezione. Questa tecnica, che abbiamo denominato “controllo a cascata”, permette di bilanciare l’iniezione nelle singole impronte dello stampo agendo dal controllo pressa senza intervenire sul canale freddo.
3.
Prima di tutto vorremmo ricordare che alla K2019 la Engel ha mostrato lo stampaggio a iniezione di metalli amorfi, AMM, combinato con lo stampaggio di silicone liquido LSR. L’isola produttiva era composta da due macchine, una ENGEL victory ed una ENGEL insert, e da un robot antropomorfo ENGEL easix, e produceva un telaio per smartphone in metallo Amloy con una guarnizione integrata in silicone. I pezzi uscivano finiti dallo stampo. Una novità mondiale mai vista prima, prova di capacità tecnologiche di livello eccelso. Ciò detto cogliamo l’occasione per anticipare che dal 3 al 5 giugno si svolgerà alla Engel Austria il simposio tecnologico che celebra i 75 anni dalla fondazione dell’azienda. Un grande evento a cui sono attesi circa duemila partecipanti da tutto il mondo. In quell’occasione saranno mostrate importanti novità tecnologiche sia per le applicazioni termoplastiche che per quelle relative allo stampaggio di elastomeri.
4.
Engel guarda con favore alla diffusione dei sistemi di automazione nello stampaggio a iniezione. Dagli anni Ottanta produciamo sistemi di automazione integrata ed abbiamo maturato un’enorme esperienza nella fornitura di isole complete composte da macchine a iniezione e sistemi di automazione. Inizialmente l’offerta era limitata ai robot ad assi cartesiani 26
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
lineari prodotti nello stabilimento Engel Automation a Dietach. Successivamente l’offerta è stata ampliata con robot antropomorfi con comando integrato nel monitor di controllo della macchina, fatto che semplifica l’utilizzo del robot. Il vantaggio per l’utilizzatore è intuibile: chi sa usare una pressa sa programmare il robot lineare o antropomorfo ad essa collegato. Engel Italia all’inizio del millennio aveva installato nel distretto della gomma del Sebino macchine a iniezione per elastomeri equipaggiate con robot lineari e robot antropomorfi. Una delle isole fornite era particolarmente significativa, essendo composta da due macchine a iniezione con un robot antropomorfo al centro che si occupava di sfilare da lunghi maschi sagomati due collettori di aspirazione per motori di autovettura. Operazione che in precedenza era svolta a mano con grande impegno fisico da parte degli operatori. Anche alla DKT di Norimberga (del 2018) la Engel aveva mostrato un’isola produttiva integrata dotata di robot antropomorfo e sistema di visione per la produzione totalmente automatizzata di una membrana a due materiali (PBT+HTV) con pezzi che uscivano finiti dallo stampo controllati al 100% dal sistema di visione. L’ approccio dell’azienda all’automazione dello stampaggio a iniezione della gomma è quello di seguire le esigenze del cliente: offrire il sistema di automazione integrato. Oppure predisporre tutto quanto è necessario in termini di interfacce e predisposizioni per integrare un sistema d’automazione di fornitori scelti dal cliente.
5.
Engel ha un programma completo per la digitalizzazione della produzione chiamato Inject 4.0 che si basa su tre pilasti: smart machine (macchina intelligente), smart production (produzione intelligente), smart services (servizi intelligenti). Il programma è ampiamente descritto sul nostro sito internet. Engel offre macchine e sistemi di automazione dotati delle interfacce standard (esempio E63 o E77) per essere collegate a sistemi di gestione della produzione MES ed ai sistemi gestionali aziendali ERP (esempio SAP o altri analoghi). Per dare un servizio completo l’azienda ha recentemente acquistato la società Tig, una software house che si occupa di sistemi MES specifici per la plastica. In questo modo il cliente è in grado di scegliere se desidera collegare le macchine Engel al proprio sistema MES oppure se desidera anche la fornitura del MES della Tig, chiamato Authentig, al quale si possono collegare macchine di diversi brand. Generalmente gli investimenti in soluzioni Engel inject 4.0 hanno un veloce ritorno, grazie al miglioramento di efficienza, produttività e qualità.
6.
Negli anni scorsi i clienti hanno largamente usato questi incentivi per installare nuove macchine o per ammodernare il parco macchine esistenti. Certamente il credito d’imposta potrebbe rivelarsi una misura migliorativa rispetto all’iperammortamento, poiché può essere utilizzato in compensazione per il pagamento di tributi, di contributi assistenziali e previdenziali e quindi l’incentivo dovrebbe diventare fruibile da una platea più ampia d’imprese. u
INCHIESTA MACCHINE Le nostre domande
“Un incentivo come il credito d’imposta non va visto da un’azienda solo come un risparmio sulle tasse, ma deve rispondere a una crescita della produzione”
1. Qual è la vostra sensazione sul mercato delle macchine per la trasformazione della gomma? Come si è concluso per voi il 2019 e come si preannuncia il 2020? La vostra clientela che tipo di richieste e sollecitazioni vi pone?
Gamma Stampi
2. Il tema della sostenibilità in ogni tipo di produzione è sempre più attuale. È emerso in modo prepotente anche dall’ultimo K2019, la fiera internazionale di Düsseldorf. Nella vostra filosofia in quale modo le aziende trasformatrici della gomma come possono diventare sempre più sostenibili? E in quale modo le macchine di vostra produzione o da voi distribuite possono aiutarle? Qual è il vostro approccio alla sostenibilità ambientale?
Antonio Archetti Titolare
1.
Come azienda specializzata nella costruzione di presse e stampi speciali di sbavatura siamo direttamente coinvolti dall’andamento del settore gomma. Prendendo come riferimento il 2018, quando il comparto gomma ha registrato un trend in crescita sia per fatturato sia per investimento, il 2019 ha registrato una inversione di tendenza con effetto negativo per numero di stampi di sbavatura prodotti e relative automazioni, con una flessione che per noi si attesta attorno a un 8%. Per il 2020 prevediamo comunque una produzione che si attesti sui livelli del 2019 come sta dimostrando il pacchetto ordini già acquisiti. La concorrenza fra le aziende produttrici aumenta il numero di richieste improntate allo sviluppo di nuove tecnologie per aumento della produzione ma con standard qualitativi sempre più elevati e tempi di risposta sempre più immediati.
3. Avete novità tecnologiche o di prodotto in arrivo nel 2020? Potete darci qualche indicazione? 4. Un trend che ci pare sempre più attuale è quello dell’asservimento di sistemi robotici o di automazione alle presse a iniezione per automatizzare sempre di più la linea produttiva anche nel settore gomma. In quale modo guardate a questo tipo di innovazione? Riscontrate una domanda e una reale utilità per l’utilizzatore finale? E nel caso di richieste di questo tipo quale tipo di approccio o soluzione proponete al cliente? 5. Macchine connesse: sono sempre più richieste dal mercato e non soltanto perché rendono possibile l’accesso agli incentivi del Piano Impresa 4.0. Quali soluzioni per la connettività adottano le macchine che producete o commercializzate? 6. Impresa 4.0. Il meccanismo di incentivazione basato su iperammortamento e superammortamento nella nuova finanziaria viene sostituito dal credito d’imposta. Avete avuto occasione di valutare questa novità? Cambierà qualcosa per voi e per la vostra proposta commerciale? E per il cliente?
Un trattamento così non si era mai visto prima! Polimerizzazione: Lipocer con HMDSO, Carbon Coating, Fluorurazione Trattamenti lubrificanti trasparenti e colorati con resine + PTFE Lavaggio ad alta pressione sotto flusso laminare (Cleanliness) Trattamenti al plasma: Micropulizia, Etching, Grafting
Trattamenti superficiali e pulizia di prodotti in elastomero Interseals Srl - Via Liguria 30, 25031 Capriolo (BS) ITALIA - Tel. +39 0307464611 email: info@interseals.it - www.interseals.it
FOCUS
2.
La tendenza a livello globale di ridurre l’utilizzo della plastica sicuramente avrà un impatto rilevante a livello di macchine per lo stampaggio, che coinvolgerà anche il settore gomma, ma secondo noi in modo meno significativo. Sicuramente ci sarà un aumento delle tecnologie legate al riciclo dei materiali che però non è un settore di nostra competenza. Le macchine che produciamo eseguono la finitura su prodotti ormai stampati e possiamo fare poco a livello di riduzione degli scarti. La nostra non è un’azienda che trasforma materie plastiche o elastomeri ma che comunque opera nel rispetto delle norme in materia di sostenibilità aziendale. Le macchine sono comunque costruite nell’ottica di riduzione dei consumi energetici.
3.
Abbiamo iniziato a proporre una nuova Fustellatrice (FDS TI-S) che, pur mantenendo le caratteristiche meccaniche delle precedenti, rispetta tutti i requisiti di sicurezza utilizzando sistemi di controllo all’avanguardia. Inoltre è predisposta con modulo di interfaccia con i requisiti per Industry 4.0.
4.
Come azienda ci occupiamo anche della costruzione di macchine speciali con sistemi di automazione all’avanguardia. Si parla però di automazioni per assemblaggio di particolari non direttamente collegati alle presse di stampaggio. Richieste di automazione le riceviamo, anche se non in modo rilevante, e riguardano sistemi automatizzati di sbavatura di particolari in gomma. Sono comunque automazioni legate alla produzione di determinati articoli che per quantità elevatissime di pezzi anno prodotti sono appetibili per diverse aziende e, vista l’incertezza del settore, sono difficili da concretizzare. Tali richieste ci provengono principalmente dal mercato estero. Siamo comunque in grado di proporre sistemi automatizzati per presse in collaborazione con altre aziende.
5.
Da parte nostra, per numero di macchine prodotte, non abbiamo avuto un riscontro positivo per richieste in tal senso. Come accennato le nostre fustellatrici sono interfacciabili alla rete aziendale dell’acquirente come previsto dalla normativa. I dati che l’utente intende acquisire sono da definire, in quanto la macchina in oggetto nella sua semplicità di utilizzo ha dei parametri di monitoraggio e controllo ridotti al minimo. Anche per tutte le altre tipologie di macchine è possibile l’interfacciamento Industry 4.0.
6.
Il credito d’imposta introdotto nella nuova finanziaria è articolato su più finalità, come ricerca e sviluppo, acquisto macchinari, innovazione dei processi produttivi e formazione, pertanto più interessante anche per lo sviluppo delle aziende di piccole dimensioni. Per un’azienda, un piano di investimento che sfrutti il credito d’imposta non deve essere visto solo come un risparmio a livello di tassazione se non è supportato da una crescita in termini di produzione e riduzione dei costi. Certo è che un 28
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
mercato mondiale in continua evoluzione, ma con un clima di stabilità sempre più volubile, condiziona le scelte di una azienda. Con l’introduzione di nuovi macchinari e nuovi impianti sempre più performanti si incrementa la capacità produttiva con conseguente saturazione del mercato, creando un andamento di crescita e stagnazione sempre più ravvicinati nel tempo. Comunque un’azienda deve avere sempre una capacità produttiva al di sopra delle richieste per poter ridurre i tempi di risposta che il mercato chiede. Per quanto riguarda la nostra proposta commerciale attuale non cambia assolutamente niente, aspettiamo di vedere se veramente avremo un incremento delle richieste in tal senso. Per il cliente penso valga il discorso sopra citato anche se molte aziende hanno già investito negli anni precedenti sfruttando le novità fiscali introdotte d Industry 4.0. u
“A fine maggio apriremo le porte dell’azienda per una Open House in cui mostreremo le nostre soluzioni sempre più integrate in isole di lavoro”
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Fabrizio Piovanelli Sales manager
1.
Il 2019 ha visto il fatturato consolidarsi rispetto all’anno precedente. Si nota sul mercato degli stampatori una sorta di attendismo e di timore sulle prospettive future, questo a causa anche del calo degli ordinativi da parte del settore automotive. Già dal dicembre 2019 si è notata una ripresa dell’interesse da parte dei nostri clienti. Ci auspichiamo che anche il 2020 troverà da parte della nostra clientela i riscontri ottenuti negli anni precedenti. In merito alle sollecitazioni che ci arrivano dal mercato, i clienti sono sempre più alla ricerca di soluzioni integrate ed automatizzate.
2.
Un parco presse aggiornato è sempre sinonimo di un’azienda sostenibile. Negli ultimi anni la nostra attenzione si è sempre più concentrata sulla riduzione dei consumi, sulla tutela dei lavoratori, con rumorosità sempre più ridotta e sicurezze sempre più elevate, nonché sulla riduzione degli scarti. Questo è quanto il mercato chiede e su questo la nostra ricerca e sviluppo sta concentrando i propri sforzi.
3.
A fine maggio apriremo le porte dell’azienda per una Open House in cui mostrare alla clientela le nostre soluzioni sempre più integrate in isole di lavoro. Mostreremo in questa sede tutte le innovazioni tecnologiche che hanno portato una rivisitazione di fondo della nostra gamma di macchinari. Preferiamo al momento non svelare altro.
INCHIESTA MACCHINE
4.
Le nostre domande
Siamo stati pionieri per quanto riguarda i sistemi di automazione e gli asservimenti, tema sul quale stiamo sviluppando il nostro lavoro già da anni, per dare sempre un servizio innovativo ai nostri clienti. Confermiamo che l’interesse sta aumentando sempre più e quello che proponiamo alla nostra clientela è un supporto per accompagnarli verso questo tipo di strada, che non è sempre priva di insidie.
5.
Le nostre macchine dialogano e si integrano sempre di più in un sistema di azienda 4.0. Il tema che si svilupperà nei prossimi anni sarà l’utilizzo e l’analisi dei dati che le nostre presse registrano e tracciano, al fine di trovare soluzioni sempre più attente alle reali esigenze di stampaggio del cliente.
6.
La diplomazia ci impone di non essere troppo critici con le misure del governo. Sicuramente è una manovra che dà breve continuità allo sviluppo economico e che per i clienti di piccole dimensioni non avrà modifiche sostanziali, se non nell’abbreviazione dei tempi di recupero dell’agevolazione. Sicuramente le medie e grandi aziende hanno visto il dimezzamento dell’incentivo. u
1. Qual è la vostra sensazione sul mercato delle macchine per la trasformazione della gomma? Come si è concluso per voi il 2019 e come si preannuncia il 2020? La vostra clientela che tipo di richieste e sollecitazioni vi pone? 2. Il tema della sostenibilità in ogni tipo di produzione è sempre più attuale. È emerso in modo prepotente anche dall’ultimo K2019, la fiera internazionale di Düsseldorf. Nella vostra filosofia in quale modo le aziende trasformatrici della gomma come possono diventare sempre più sostenibili? E in quale modo le macchine di vostra produzione o da voi distribuite possono aiutarle? Qual è il vostro approccio alla sostenibilità ambientale? 3. Avete novità tecnologiche o di prodotto in arrivo nel 2020? Potete darci qualche indicazione? 4. Un trend che ci pare sempre più attuale è quello dell’asservimento di sistemi robotici o di automazione alle presse a iniezione per automatizzare sempre di più la linea produttiva anche nel settore gomma. In quale modo guardate a questo tipo di innovazione? Riscontrate una domanda e una reale utilità per l’utilizzatore finale? E nel caso di richieste di questo tipo quale tipo di approccio o soluzione proponete al cliente? 5. Macchine connesse: sono sempre più richieste dal mercato e non soltanto perché rendono possibile l’accesso agli incentivi del Piano Impresa 4.0. Quali soluzioni per la connettività adottano le macchine che producete o commercializzate? 6. Impresa 4.0. Il meccanismo di incentivazione basato su iperammortamento e superammortamento nella nuova finanziaria viene sostituito dal credito d’imposta. Avete avuto occasione di valutare questa novità? Cambierà qualcosa per voi e per la vostra proposta commerciale? E per il cliente?
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FOCUS
“I bonus fiscali negli scorsi anni hanno portato a una saturazione del mercato, per cui credo che ora non siano più così richiesti o sfruttati”
REP Italiana
Roberto Sandrone Operating manager
1.
Il nostro mercato di produttori di presse per stampaggio articoli in gomma è ovviamente legato al mercato dei prodotti che genericamente hanno questi articoli nella loro componentistica. Siamo tutti a conoscenza che l’ automotive (automobili, camion, trattori, macchine movimento terra, ecc.) è un grosso consumatore di articoli in gomma, silicone e altre mescole riconducibili al nostro settore, di cui copre una fetta del 65%, e che al momento il settore automotive ha subito un forte stop, per varie ragioni, sia di carattere politico, che di carattere industriale. Le due situazioni sono correlate. Da un lato la politica, per ottenere consensi, sta puntando su terreni “ecologici” mentre l’industria, per certi aspetti, non è ancora totalmente preparata a offrire prodotti completamente ecosostenibili e non inquinanti. Di conseguenza l’utente finale, che è il protagonista che fa muovere il mercato, attualmente è parzialmente “fermo” nelle proprie decisioni. Ne consegue che il mercato dei prodotti in gomma legato a tale settore ha subito un arresto improvviso, che ha trascinato i produttori di componentistica ad avere un calo di ordini repentino e improvviso, specialmente in Europa. Per riassumere il mio pensiero personale: REP Italiana nel 2019 ha registrato un calo non fortemente significativo di ordini, rispetto al 2018, che grazie anche ai “bonus” fiscali era stato un anno eccezionale ma che aveva anche causato in modo fisiologico una saturazione di mercato. Per il gruppo REP in generale non si è registrato un calo eccessivo, grazie al mercato Nord Americano che in contropartita invece è andato molto oltre ogni rosea previsione. Il 2020 per il momento è appena agli inizi, quindi è molto complicato fare delle previsioni. Sicuramente dovrebbe esserci una ripresa: statisticamente dopo ogni calo si riparte. La nostra clientela si trova difronte a sfide sempre più complesse e difficili: prodotti sempre più complicati da produrre, automazione per abbattere i costi, efficienza del macchinario, efficienza del servizio. Davanti a queste richieste REP ha sempre dato alla clientela risposte precise, positive e di pronta soluzione, che continueremo come nostra consuetudine a dare ai nostri clienti.
2.
La sostenibilità ambientale deve essere un “imperativo” imprescindibile dei nostri tempi. REP da anni ha intrapreso una politica di efficienza energetica sul macchinario, tale da garantire consumi energetici sempre più bassi non riducendo, ma anzi aumentando l’efficienza delle proprie presse. Ha inol30
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
tre intrapreso un ambizioso progetto per il recupero delle mescole vulcanizzate denominato “devulcanizzazione”, che attualmente continua a essere un punto di sviluppo e ricerca per il recupero degli scarti di produzione vulcanizzati, oggi conferiti come rifuito speciale, ma di smaltimento impossibile se non in discarica.
3.
Per l’ anno in corso e quello successivo REP presenterà intergrazioni alla gamma attuale di presse, giunta ormai alla decima generazione. La continua ricerca tecnologica, e di efficienza, porterà a una gamma di presse completamente interfacciata con i sistemi gestionali della clientela per avere un miglior controllo del processo e della produttività. Lo sforzo tecnologico di REP è sempre stato mirato a ottimizzare al massimo non solo le presse stesse, ma anche la produttività per singolo articolo, con proposte tecnologiche e studi di produzione.
4.
La continua ricerca di automatizzare la produzione in modo da integrare le presse con un sistema di automazione globale è uno dei punti che il clienti maggiormente tendono a richiedere, specialmente quando devono affrontare una nuova produzione, per superare la prassi abituale, ma spesso molto lunga nel tempo, della prototipazione, pre-produzione e validazione con certificazioni varie sulla qualità del prodotto. Dopo questi indispensabili passaggi per ottenere la certificazione di un nuovo prodotto, il cliente tende a ricercare una pressa/impianto automatizzato per produrre con la massima efficienza e il minimo spreco di risorse. REP infatti, in occasione del K2019, ha presentato un “impianto” per produrre componenti per le celle a combustibile, che potrebbero aprire un mercato sui nuovi motori alimentati con accumulatori basati sulla reazione chimico/fisica tra ossigeno e idrogeno per generare energia elettrica. Una tecnologia possibile per nuovi modelli di auto, per altro già conosciuta da almeno 20 anni ma mai sviluppata su scala industriale o potenziata. Ma l’automazione spesso e volentieri viene anche richiesta dalla clientela che intende aumentare la produttività di un certo articolo. In questo caso, come nel caso di nuovi prodotti, REP ha sempre avuto le “risposte pronte” a livello tenologico per implementare l’ automazione in impianti esistenti anche da molti anni.
5.
La connettività di qualsiasi mezzo per la produzione di manufatti di qualsiasi natura, oggi è diventata una esigenza della quale non è più possibile rinunciare. Il controllo della produzione e dello stato macchina sono indispensabili per tenere sotto controllo in modo rapido ed efficiente un reparto di presse. Nel nostro caso possiamo avvalerci di un sistema REP in uso dal 1986, REP NET, che nel tempo ha avuto varie evoluzioni fino a giungere all’ ultima generazione ossia REP NET 4.0. Tale programma, se il cliente lo richiede, viene inserito come un’opzione sulla pressa, e ha la funzione di integrarsi con il sistema gestionale di fabbrica del cliente.
INCHIESTA MACCHINE
6.
Il passaggio dai bonus fiscali esistenti, quali superammortamento e iperammortamento, al sistema fiscale del credito d’imposta sostanzalmente potrebbe cambiare poco o nulla. Dipende dalle aliquote previste per ogni settore merceologico dei cosidetti “beni strumentali“, che al momento non sono ancora ben chiare. Teniamo sempre in debito conto che nei due anni precedenti i “bonus fiscali” hanno portato a notevoli investimenti nel settore macchinario industriale o beni strumentali, tendendo a saturare sacche di clientela che per varie ragioni da anni non investivano in innovazione o macchinario nuovo. Tali investimenti hanno generato probabilmente una saturazione del mercato che innegabilmente porta con sé un rallentamento naturale verso nuovi investimenti per l’anno in corso, e forse anche per i successivi. Per questo motivo non credo che queste “leve” di recupero fiscale siano al momento molto richieste o comunque sfruttate. u
“Il sistema di ancoraggio magnetico permanente è green per natura. Il prelievo di energia dalla rete avviene solo per brevissimi tempi transitori”
Rivi Magnetics
Roberta Rivi Responsabile commerciale Italia
1.
Da agosto abbiamo rilevato un calo nell’acquisizione degli ordini, che fino ad allora si era mantenuto stabile. Nell’ultimo quadrimestre del 2019 abbiamo notato un sensibile rallentamento, ad esclusione del mese di novembre, che ha mostrato un segnale più che positivo, in coincidenza con la fiera K a Dusseldorf. Nel 2020, ci aspettiamo un primo trimestre sotto tono, ma con un incremento graduale e stabile nei mesi successivi. I clienti cercano in noi un partner che possa risolvere i problemi, sia a livello di prodotti ma anche di post vendita. È un obbligo garantire un prodotto di ottima qualità e un service veloce ed efficiente al cliente.
2.
Il sistema di ancoraggio magnetico permanente è green di natura, nel senso che i consumi energetici sono irrisori dal momento che l’utilizzo di energia di rete avviene per un brevissimo tempo transitorio nella fase di magnetizzazione e smagnetizzazione. Inoltre, tutti i materiali utilizzati nella produzione dei piani magnetici sono facilmente riutilizzabili nel ciclo produttivo.
3.
Lo sviluppo del prodotto ha due direttive. Da un lato il cost saving sul piano magnetico attraverso nuove soluzione tecniche per la realizzazione dei piani magnetici che consentano di automatizzare la produzione rispetto alle attuali procedure
Le nostre domande 1. Qual è la vostra sensazione sul mercato delle macchine per la trasformazione della gomma? Come si è concluso per voi il 2019 e come si preannuncia il 2020? La vostra clientela che tipo di richieste e sollecitazioni vi pone? 2. Il tema della sostenibilità in ogni tipo di produzione è sempre più attuale. È emerso in modo prepotente anche dall’ultimo K2019, la fiera internazionale di Düsseldorf. Nella vostra filosofia in quale modo le aziende trasformatrici della gomma come possono diventare sempre più sostenibili? E in quale modo le macchine di vostra produzione o da voi distribuite possono aiutarle? Qual è il vostro approccio alla sostenibilità ambientale? 3. Avete novità tecnologiche o di prodotto in arrivo nel 2020? Potete darci qualche indicazione? 4. Un trend che ci pare sempre più attuale è quello dell’asservimento di sistemi robotici o di automazione alle presse a iniezione per automatizzare sempre di più la linea produttiva anche nel settore gomma. In quale modo guardate a questo tipo di innovazione? Riscontrate una domanda e una reale utilità per l’utilizzatore finale? E nel caso di richieste di questo tipo quale tipo di approccio o soluzione proponete al cliente? 5. Macchine connesse: sono sempre più richieste dal mercato e non soltanto perché rendono possibile l’accesso agli incentivi del Piano Impresa 4.0. Quali soluzioni per la connettività adottano le macchine che producete o commercializzate? 6. Impresa 4.0. Il meccanismo di incentivazione basato su iperammortamento e superammortamento nella nuova finanziaria viene sostituito dal credito d’imposta. Avete avuto occasione di valutare questa novità? Cambierà qualcosa per voi e per la vostra proposta commerciale? E per il cliente?
produttive, dove è ancor determinante la manualità in fase di montaggio. Inoltre, lo sviluppo della sensoristica a bordo del piano magnetico. Per quanto riguarda la centralina di potenza e controllo, le direzioni della ricerca mirano al miglioramento delle funzioni di lettura dei segnali provenienti dai sensori dei piani e allo sviluppo delle interfacce e della connessione per il dialogo con le presse. In particolare, sono allo studio sensori in grado di dare informazioni sullo stato di funzionamento del sistema pressa/piano magnetico/stampo.
4.
I sistemi di ancoraggio magnetico si prestano in maniera ottimale alla automazione in fase di set-up della linea. Pertanto la presenza di sistemi di robot di asservimento alla pressa possono oltremodo esaltare i vantaggi di velocità, automazione, sicurezza nelle fasi di cambio stampo. Inoltre, l’accrescimento della presenza di intelligenza artificiale nell’area di formatura/stampaggio accresce le potenzialità di dialogo fra la pressa e la centralina di potenza e comando dei piani magnetici. Proponiamo da oltre 20 anni i nostri sistemi magnetici nel settore specifico della gomma. È da anni che i nostri prodotti soddisfano il problema della velocità, sicurezza dell’operatore, affidabilità e conformità secondo i paradigmi di Industria 4.0, rendendo più efficace l’uso delle macchine ad iniezione e/o compressione.
5.
Le soluzioni adottate prevedono la possibilità di un dialogo stabile e continuo fra la centralina di controllo del sistema L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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FOCUS
magnetico e la pressa, oltre che la possibilità della connessione in remoto per il monitoraggio delle condizioni operative e la semplificazione delle attività di service e manutenzione.
di aprire una strada tutta nuova in un futuro ormai prossimo. Il tutto sarà spiegato a tempo debito durante la presentazione ufficiale prevista verso fine primavera.
6.
4.
Per la fornitura dei nostri sistemi magnetici non cambierà nulla. La nostra clientela ha basato i suoi investimenti principalmente su una loro reale necessità produttiva di ottimizzazione del cambio rapido dello stampo. Il risparmio fiscale è quindi solo un di più rispetto a una specifica loro esigenza. Tali investimenti hanno generato probabilmente una saturazione del mercato che innegabilmente porta con sé un rallentamento naturale verso nuovi investimenti per l’anno in corso, e forse anche per i successivi. Per questo motivo non credo che queste “leve” di recupero fiscale siano al momento molto richieste o comunque sfruttate. u
“Tecnologia e know-how delle presse Ecotronic Smartwire consentono di ridurre costi, rumori, consumi, tempi ciclo e di migliorare il lavoro”
RPM
Marco Inverardi Amministratore delegato
1.
Negli ultimi anni il settore è andato particolarmente bene. Molti clienti, grazie anche agli incentivi, hanno sostituito vecchie macchine, ma soprattutto hanno ampliato il parco presse determinando una stagnazione del mercato. Nonostante ciò e l’attendismo sugli investimenti verificatosi nel secondo semestre, il 2019 è stato per RPM l’ennesimo anno molto buono e il 2020 per noi si preannuncia per due ragioni un anno di consolidamento. Un portafoglio ordini che ad oggi copre circa due terzi del fatturato del 2019 e il trend di crescita degli ordini della gamma di presse Ecotronic Short, la pressa orizzontale con gli ingombri di una verticale, con la costante acquisizione di nuove quote di mercato.
2.
Il tema della sostenibilità non è più semplicemente una moda ma è una realtà che tutti dobbiamo affrontare. RPM ormai da anni persegue questa strada e oggi la tecnologia e il know-how della nostra serie di presse Ecotronic Smartwire sono in grado di garantire non solamente la riduzione di costi, inquinamento, rumori, consumi energetici, cicli produttivi, ma di migliorare sensibilmente la qualità di lavoro e di vita di tutto lo staff aziendale.
3.
Come già annunciato a metà 2019, RPM tramite una sua società start up sta testando il prototipo di una pressa dotata di un sistema di stampaggio rivoluzionario combinato ad un sistema di “intelligenza artificiale”. Il primo prototipo già in uso e funzionante sta riscuotendo un enorme successo e consentirà 32
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
RPM è nata, cresciuta e si è consolidata perseguendo l’innovazione tecnologica e l’automazione. Innovazione e automazione mirate non solamente alle proprie presse ma soprattutto alla gestione globale della linea produttiva. La nostra gamma di presse Ecotronic equipaggiate di know-how e accessori unici nel loro genere stanno consentendo da alcuni anni di automatizzare l’intero ciclo produttivo, di aumentare produttività e qualità del manufatto, di incrementare marginalità e di migliorare il lavoro riducendo al minimo possibile le problematiche degli utilizzatori. Ma oltre a tutto ciò oggi bisogna anche rispondere con proposte concrete alla richiesta clou dei trasformatori, quella della “tracciabilità“, cioè la possibilità di certificare in qualsiasi momento l’idoneità del manufatto durante l’intero ciclo produttivo. Come accennato in precedenza RPM sta dotando tutte le proprie presse Ecotronic di un sistema di “intelligenza artificiale” che è in grado di certificare l’idoneità e la tracciabilità di ogni singolo manufatto. Alcune peculiarità del sistema più intuitive e semplici da spiegare sono il controllo di visione, per poter sostituire l’uomo nel vedere il processo produttivo, non solo tramite i parametri già registrati e ricevuti ma anche attraverso la visione fisica del prodotto trasformato e della materia prima, e il dispositivo di stop ciclo pressa. Durante un’ improvvisa mancanza di alimentazione del macchinario o un intervento involontario di stop ciclo da parte di qualsiasi agente esterno, la pressa continuerà il suo processo produttivo, in modo da finire il ciclo e posizionarsi in condizioni ottimali di sicurezza.
5.
Non più una connessione tra pc e macchina per leggere i parametri impostati dall’operatore, ma accesso diretto al database dall’ufficio, in modo da ribaltare la situazione in cui l’operatore vede le impostazioni fatte da remoto, passando così dall’ordine di stampaggio al prodotto finito con un semplice “clic”. Presse intelligenti come la nostra Ecotronic Smartwire, dotata di in sistema per l’autoapprendimento, in grado di impostarsi autonomamente, di autocontrollarsi monitorando eventuali scostamenti dei parametri di lavoro iniziali, di controllare e gestire qualsiasi attrezzatura o asservimento esterno. In ultimo, una pressa che si ripara da sola limitando l’intervento dell’operatore alla funzione di supervisore.
6.
Anche se l’attuale congiuntura non stimola la frenesia degli investimenti, crediamo che le recenti modifiche e la conferma degli incentivi possano essere una seconda nuova opportunità per dare vita a nuove idee e progetti. Consigliamo e stimoliamo a perseguire l’implementazione tecnica delle attrezzature produttive che permetterà di spostare sempre più in alto l’asticella e l’importanza degli obbiettivi da raggiungere ampliando le opportunità di business. RPM supporta i propri clienti a sfruttare al meglio le nuove opportunità passo dopo passo, secondo le loro esigenze individuali. u
INCHIESTA MACCHINE Le nostre domande
“Negli ultimi anni non più del 10% delle nostre vendite è stato influenzato dagli incentivi. A premiarci è stato soprattutto il metodico lavoro sul campo”
1. Qual è la vostra sensazione sul mercato delle macchine per la trasformazione della gomma? Come si è concluso per voi il 2019 e come si preannuncia il 2020? La vostra clientela che tipo di richieste e sollecitazioni vi pone?
State Technnologies
2. Il tema della sostenibilità in ogni tipo di produzione è sempre più attuale. È emerso in modo prepotente anche dall’ultimo K2019, la fiera internazionale di Düsseldorf. Nella vostra filosofia in quale modo le aziende trasformatrici della gomma come possono diventare sempre più sostenibili? E in quale modo le macchine di vostra produzione o da voi distribuite possono aiutarle? Qual è il vostro approccio alla sostenibilità ambientale?
Andrea Bugini Amministratore – Responsabile vendite
1.
Per la State il 2019 è stato un anno di consolidamento. L’evidente calo del settore si è fatto sentire nel periodo centrale del 2019, con un timido risveglio a fine anno. la nostra sensazione è che questa situazione di calma si prolungherà ancora per diverso tempo. Tuttavia il riscontro degli ultimi anni ottenuto con i nostri marchi Boy e Maplan ci fa sperare in un buon 2020, all’insegna di richieste per macchine sempre più dedicate a produzioni di alta qualità.
2.
I nostri partner sono in prima linea da diversi anni riguardo alla sostenibilità attraverso una continua riduzione dei consumi energetici e degli ingombri. Sia Boy che Maplan hanno avviato da diversi anni cospicui investimenti in questa direzione. Questo significa istruire le persone, formare i proget-
3. Avete novità tecnologiche o di prodotto in arrivo nel 2020? Potete darci qualche indicazione? 4. Un trend che ci pare sempre più attuale è quello dell’asservimento di sistemi robotici o di automazione alle presse a iniezione per automatizzare sempre di più la linea produttiva anche nel settore gomma. In quale modo guardate a questo tipo di innovazione? Riscontrate una domanda e una reale utilità per l’utilizzatore finale? E nel caso di richieste di questo tipo quale tipo di approccio o soluzione proponete al cliente? 5. Macchine connesse: sono sempre più richieste dal mercato e non soltanto perché rendono possibile l’accesso agli incentivi del Piano Impresa 4.0. Quali soluzioni per la connettività adottano le macchine che producete o commercializzate? 6. Impresa 4.0. Il meccanismo di incentivazione basato su iperammortamento e superammortamento nella nuova finanziaria viene sostituito dal credito d’imposta. Avete avuto occasione di valutare questa novità? Cambierà qualcosa per voi e per la vostra proposta commerciale? E per il cliente?
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FOCUS
tisti, ricercare la componentistica adatta, fare continui test sul campo e renderli compatibili con le esigenze produttive e qualitative. Una filosofia che diventa cultura tra i progettisti e quindi di tutta l’azienda manifatturiera. Tuttavia, come succede con tutte le nuove tendenze, molte aziende cercano solo di stupire il mercato con messaggi forti ma di scarsi contenuti pratici. Notiamo però che negli ultimi anni i trasformatori sono sempre più attenti e le scelte sono sempre meno abitudinarie, e questo ci sta sempre di più premiando. Da sottolineare inoltre che la tecnologia FiFo di Maplan riduce la quantità di materiale che viene usata durante la fase di cambio mescola, riducendo la produzione di scarto in maniera molto sensibile, fino al 90% di materiale sprecato in meno, comparato sulle diverse tecnologie di iniezione.
3.
La Boy ha introdotto l’iniettore completamente elettrico e una linea di robot completamente integrati che esaltano ancora di più la compattezza delle sue macchine. Per Maplan segnaliamo l’iniettore FiFo ergonomico , il map “eye” e l’Energy Monitor che rileva in tempo reale tutti gli assorbimenti di corrente, acqua e aria. A giugno 2020 ricorrerà il cinquantesimo anniversario di maplan, pertanto ci sarà l’occasione per un nuovo aggiornamento su tutte le novità.
4.
Possiamo confermare l’esistenza di un trend che punta all’automazione, tuttavia lo vediamo più nel settore plastica che per la gomma. In ogni caso, ogni progetto necessita di uno studio approfondito in cui devono essere valutati tutti gli aspetti progettuali e produttivi. Il nostro approccio è quindi sempre product oriented. Dopodiché, in base alla volontà e all’esperienza del cliente, si possono scegliere vari tipi di automazione. Noi di State possiamo spaziare in tutte le direzioni. Per i casi standard, come anticipato nella risposta precedente, Boy ha presentato un robot cartesiano elettrico con movimento parallelo alla direzione di chiusura con scarico sul retro. Questo consente una riduzione drastica degli ingombri, con un design pulito e una meccanica efficiente, in linea con la filosofia Boy.
5.
Le nostre macchine consentono un’interconnessione totale. Ricordiamo però che è molto importante che il cliente sia in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per la configurazione della pressa stessa! Ad oggi, il 90% delle macchine installate negli ultimi 3 anni è in rete, e la possibilità di teleassistenza per aggiornamenti e diagnostica ha consentito il risparmio di centinaia di ore lavorative e conseguenti fermi macchina.
6.
Non abbiamo ancora valutato. Tuttavia riteniamo che negli ultimi anni solo un 10% delle nostre vendite sia stato influenzato in maniera importante dal piano 4.0. Quasi tutte le nostre vendite sono derivate da un lavoro metodologico svolto con i nostri clienti e con la dimostrazione sul campo di poter offrire qualcosa di più rispetto alla concorrenza. u 34
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
“Un impegno complesso è fare comprendere ai clienti i benefici economici di investimenti in macchine di nuova generazione”
Suprema
Maurizio Coscia Responsabile commerciale
1.
Il 2019 è stato un anno positivo ed in linea coi precedenti e non mi attendo importanti variazioni per il 2020. Un impegno complesso per noi costruttori rimane quello di fare comprendere i benefici economici di investimenti in macchine di nuova generazione, spesso non immediatamente percepibili.
2.
Il tema sostenibilità ha doppia valenza. L’anima green, ecologica, e quella blu, di sostenibilità tout-court. In altre parole è necessario mettere in atto il passaggio da green a blue economy , passare nella sostanza a un sistema che concili ecologia e sostenibilità economica. Nel nostro campo vuol dire puntare a impianti con alte performance legate a consumi e produttività, e sempre più a materiali riciclabili o riciclati con tecnologie innovative, come la devulcanizzazione di elastomeri su scala industriale.
3.
L’unica novità di rilievo è per noi l’impiego della pompa di estrusione in nuovi processi di trasformazione gomma, non solo nel miglioramento delle prestazioni nell’estrusione di tubi e profili e nel filtraggio di mescole a freddo. In questo senso stiamo testando una pressa per stampaggio articoli tecnici con estrusione di mescole a bassa viscosità a mezzo pompa ad ingranaggi.
4.
È un trend in corso da 30 anni e sempre più rilevante per produzioni di articoli stampati con volumi significativi. Sicuramente la riduzione di costi e la semplificazione di utilizzo nel campo dei robot antropomorfi contribuisce a tale positiva tendenza. Dal nostro punto di vista non realizziamo nulla se non attraverso system integrator di robotica in caso di specifiche richieste.
5.
Già da parecchi anni, prima che si parlasse di 4.0, buona parte dei costruttori offriva la possibilità di assistenza in remoto e di collegamento degli impianti con reti proprietarie. Oggi tale offerta si è in qualche modo istituzionalizzata e standardizzata; anche in questo caso, dati i nostri ridotti volumi, ci avvaliamo di fornitori esterni per collegamento in rete e certificazione del cosiddetto 4.0.
6.
Ai nostri fini la situazione non cambia e credo tale rimanga per i clienti, posto che chi fa investimenti in impianti nuovi, quantomeno normalmente, prevede di generare utili e dunque in qualche modo di ottenere un beneficio fiscale. u
INCHIESTA MACCHINE
“Grazie a una nuova tecnologia di Intelligenza Artificiale puntiamo a rivoluzionare il paradigma di elaborazione delle immagini e cernita dei pezzi”
UTP Vision
Mario Regazzoni Direttore generale
1.
Il 2019 di UTP Vision si è chiuso in modo fortemente positivo: il settore continua a dimostrare interesse nei confronti delle soluzioni di controllo di visione altamente tecnologiche e la nostra gamma prodotto è stata in grado di rispondere alle sempre crescenti richieste in modo efficiente, grazie all’ampia offerta di apparecchiature sia standard che debitamente personalizzate in funzione del prodotto da cernere. Stiamo lavorando perché la tendenza positiva sia confermata nell’esercizio corrente, anche se riteniamo che l’andamento del mercato automotive rappresenti un fattore di incertezza.
2.
Sotto il profilo della sostenibilità ambientale, le macchine UTP Vision contribuiscono alla riduzione dei consumi, un aspetto su cui possiamo contribuire e sul quale la nostra ricerca e sviluppo pone l’accento per tutte le progettazioni future. Ma il consumo energetico e il miglioramento sotto il profilo dei consumi, sempre più efficienti, non è il solo contesto nel quale ci stiamo muovendo. L’obiettivo è di ridurre significativamente il consumo di plastica presso il nostro stabilimento e di continuare nell’ottimale gestione dei rifiuti, nell’ottica di un riciclo consapevole nel quale sono coinvolti attivamente tutti i reparti aziendali.
3.
È nostra intenzione puntare sulla sempre maggiore efficacia di individuazione del difetto, grazie a una tecnologia di Intelligenza Artificiale in grado di stravolgere completamente il paradigma alla base dei metodi classici di elaborazione delle immagini. Il principio di funzionamento si basa sul fatto che il corretto comportamento della macchina non è più determinato da una serie di parametri precedentemente settati, ma viene regolato esclusivamente con immagini di esempio con cui la macchina apprende ciò che deve riconoscere. Frutto di anni di sviluppo interno ad UTPVision, è un sistema brevettato e in continua evoluzione per incrementarne velocità e applicabilità a nuovi ambiti.
4.
La gamma prodotto UTP Vision risponde alla domanda dei clienti che intendono investire in sistemi robotici e di automatizzazione, con soluzioni dall’efficacia consolidata e, concretamente, con lo sviluppo di macchine tailor made progettate intorno alle reali necessità specifiche dei clienti. Vogliamo contribuire in modo incisivo alla consapevolezza dei vantaggi che la nostra tecnologia offre per una fascia di clienti che è trasversale sul settore.
Le nostre domande 1. Qual è la vostra sensazione sul mercato delle macchine per la trasformazione della gomma? Come si è concluso per voi il 2019 e come si preannuncia il 2020? La vostra clientela che tipo di richieste e sollecitazioni vi pone? 2. Il tema della sostenibilità in ogni tipo di produzione è sempre più attuale. È emerso in modo prepotente anche dall’ultimo K2019, la fiera internazionale di Düsseldorf. Nella vostra filosofia in quale modo le aziende trasformatrici della gomma come possono diventare sempre più sostenibili? E in quale modo le macchine di vostra produzione o da voi distribuite possono aiutarle? Qual è il vostro approccio alla sostenibilità ambientale? 3. Avete novità tecnologiche o di prodotto in arrivo nel 2020? Potete darci qualche indicazione? 4. Un trend che ci pare sempre più attuale è quello dell’asservimento di sistemi robotici o di automazione alle presse a iniezione per automatizzare sempre di più la linea produttiva anche nel settore gomma. In quale modo guardate a questo tipo di innovazione? Riscontrate una domanda e una reale utilità per l’utilizzatore finale? E nel caso di richieste di questo tipo quale tipo di approccio o soluzione proponete al cliente? 5. Macchine connesse: sono sempre più richieste dal mercato e non soltanto perché rendono possibile l’accesso agli incentivi del Piano Impresa 4.0. Quali soluzioni per la connettività adottano le macchine che producete o commercializzate? 6. Impresa 4.0. Il meccanismo di incentivazione basato su iperammortamento e superammortamento nella nuova finanziaria viene sostituito dal credito d’imposta. Avete avuto occasione di valutare questa novità? Cambierà qualcosa per voi e per la vostra proposta commerciale? E per il cliente?
5.
Ogni macchina UTP Vision è dotata di un preciso sistema di monitoraggio e reportistica, che permette l’estrapolazione di dati statistici utili per l’analisi della produzione. Tutti i parametri calcolati dalla macchina sono infatti visibili attraverso variabili generate internamente ai tool e possono, conseguentemente, essere esportati con piena compatibilità con il sistema gestionale in uso. L’adozione di grafici e di KPI automaticamente calcolati permette un preciso monitoraggio dell’attività di ciascuna macchina. Inoltre, UTPVision ha sviluppato MaviX, un software di monitoraggio e gestione dei sistemi di controllo di visione che permette di operare su più macchine, di gestire lo storage delle informazioni in cloud e di regolare l’accesso alla piattaforma direttamente con un’applicazione web based.
6.
Noi di UTP Vision lavoriamo ogni giorno per offrire soluzioni con la migliore tecnologia, la miglior qualità e il miglior servizio di assistenza, per garantire ai nostri clienti la massima qualità nel processo produttivo attraverso la visione artificiale. Gli incentivi governativi ci supportano affinché le nostre soluzioni siano più facilmente accessibili a tutte quelle realtà produttive che stanno dimostrando interesse crescente e la predisposizione ad adottare soluzioni tecnologicamente avanzate, rispetto a modalità più tradizionali di gestione dei processi di cernita. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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DALLE AZIENDE
di Giovanni Invernizzi
Dal Lago d’Iseo al mercato globale In quarant’anni di attività la Lopigom si è trasformata da un’azienda familiare con una sola pressa a una realtà internazionale che conta oltre 120 dipendenti ed esporta l’85% della sua produzione in oltre 40 paesi del mondo. Una storia di impegno e di sacrifici che hanno consentito una crescita continua di competenze, tecnologie e capacità di rispondere alle esigenze di clienti di dimensione globale, nel settore dell’automotive ma anche degli elettrodomestici, dell’aerospace, del food & beverage e di molte altre applicazioni. Ora l’obiettivo è interpretare la trasformazione in atto per affrontare un futuro che si preannuncia ricco di grandi novità
È
il 1979 a Foresto Sparso, località della Bergamasca sulle pendici che sovrastano il Lago d’Iseo, quando nasce una nuova impresa, la Lopigom, acronimo di Lochis Pievani Gomma. Delfino Lochis e il cognato Tiziano Pievani lasciano infatti le rispettive occupazioni per diventare imprenditori. Lo spazio è minimo, poco più di un ripostiglio, ma basta una pressa per iniziare il business della gomma. Lopigom opera dapprima come terzista di quei produttori che, nel Basso Sebino, si erano mossi con qualche anno in anticipo e ora avevano bisogno di aiuto per evadere tutte le commesse. Una storia ben nota nella Rubber Valley, perché condivisa anche da altre realtà e fatta di impegno, sacrifici e dei primi, entusiasmanti risultati: l’azienda cresce, assume i primi dipendenti, matura i primi guadagni. Presto lo spazio non basta più ed è necessario traslocare: inizialmente in un piccolo stabilimento a poche centinaia di metri dalla sede originaria e poi nell’attuale sito di Credaro. CAMPIONI DELLA CRESCITA L’attività cresce sempre di più, al punto che iniziano le forniture ai primi clienti tedeschi. «Le commesse aumentavano», racconta Delfino Lochis, il presidente di Lopigom, oggi prossimo agli 82 anni, «ma le ore della giornata restavano sempre quelle,
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
ARTICOLI TECNICI
La direzione di Lopigom nel 2017 in occasione della premiazione come Eccellenza Italiana per la Progettazione e il Co-Design ai Le Fonti Awards Italy. cioè 24. Passavamo le notti vicino ai macchinari fino a farci sopraffare dalla stanchezza». Con il nuovo millennio la proprietà è passata al 100% alla famiglia Lochis e rapidamente si è giunti ad oggi, e a festeggiare 40 anni di attività. L’azienda ha avuto la forza e la capacità di superare a testa alta la crisi economica del 2008 e del 2009, al punto che oggi può vantare tre stabilimenti e un rapporto diretto di fornitura ai costruttori finali di autoveicoli e di elettrodomestici. Ogni anno, da quando è iniziata la ripresa, Lopigom ha fatto registrare nuovi record di fatturato. Oggi i fratelli Loris ed Enzo Lochis dirigono 120 persone che producono miliardi di pezzi l’anno, consegnati in oltre 40 paesi del mondo. Il fatturato supera i 25 milioni di euro e deriva da collaborazioni con gruppi di importanza primaria a livello mondiale, comprese alcune tra le più conosciute firme della tecnologia tedesca.
parco macchine e delle produzioni. La “specialità della casa” è lo stampaggio a iniezione di elastomeri e di termoplastici. Sono oltre 5.000 gli stampi di proprietà per realizzare o-ring in gomma e ogni anno vengono realizzati 150 nuovi stampi per realizzare articoli tecnici secondo le specifiche dei clienti. Più di 650 sono codici-materiale utilizzati, ognuno specifico per campo di applicazione. La gamma di prodotti comprende una grande varietà di articoli: guarnizioni a labbro per tenute idrauliche e pneumatiche, rondelle per valvole e rubinetti, colla-
ri, cornici per elettrodomestici e parti motore, tubi sagomati per caldaie e macchine del caffè, “leak ring” per tenute a pressione, soffietti per il sottocofano delle auto, ventose per acquari, passacavi, “grommet”, componenti in plastica e in gomma a uso estetico. Uno dei punti di forza è la capacità di prendersi in carico tutto il processo di industrializzazione del prodotto, che può essere sviluppato anche in co-design con il cliente, fornendo quindi un servizio unico, distintivo rispetto alla concorrenza. La capacità di stampare articoli in multimateriale o bima-
La sede di Lopigom a Credaro, in provincia di Bergamo.
CRESCITA TECNOLOGICA L’azienda in Germania si è costruita una solida fama, certificata anche dall’ITQF, l’Istituto tedesco di Qualità e Finanza, che nel biennio 2017-2018 ha annoverato Lopigom tra i Campioni della Crescita, le 300 aziende riconosciute come i migliori partner italiani. L’evoluzione di Lopigom trova riscontro anche nella crescita costante del L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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DALLE AZIENDE
teriale e di sovrastampare gomma e plastica su elementi di metallo offrono una valida alternativa tecnica, che permette al cliente di ridurre i costi di assemblaggio e di migliorare la qualità del prodotto. Il fatturato proviene al 50% dal settore automotive, mentre il restante 50% è equamente suddiviso tra sette differenti “macrosettori”. L’export copre l’85% delle vendite e ha tra i principali mercati di destinazione la Germania, la Francia e la Polonia. In crescita esponenziale anche le forniture in Asia e negli Stati Uniti, mentre è sempre alta l’attenzione verso i paesi emergenti. Il tutto ha portato l’azienda a raddoppiare ricavi e forza lavoro negli ultimi cinque anni. GRANDI COMPETENZE Quali sono i motivi di questa capacità di crescita e di penetrazione nel mercato? «Alla base di tutto», ci spiegano in azienda, «stanno la preparazione del personale, le strategie di mercato e, soprattutto, gli investimenti, costanti e cospicui, e il processo di produzione, gestito e monitorato al 100% seguendo le regole della IATF (sistema di qualità automotive), lo standard Iso 9100 (sistema di qualità aerospaziale) e speciali regole interne stabilite secondo le specifiche di applicazione finale del prodotto. Il
O-ring pronti per essere rimossi dallo stampo. reparto di Ricerca & Sviluppo, composto da personale esperto cresciuto nel settore della gomma e da neolaureati o diplomati in istituti specializzati in materie plastiche, si occupa della scelta delle materie prime e della progettazione degli stampi e opera in collaborazione con fornitori di compound e di stampi dell’indotto del Bergamasco e
del Bresciano. Internamente vengono condotti i processi di stampaggio, sbavatura, i trattamenti superficiali, il controllo della qualità al 100%, il packaging e la spedizione. Lopigom è anche un’azienda giovane, con un’età media di 38 anni e con molti under 40 che ricoprono ruoli di rilievo e di responsabilità. La gestione dei rap-
Lo stabilimento di produzione di Lopigom.
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ARTICOLI TECNICI
porti commerciali, per esempio, è affidata al trentacinquenne Cristian Bregoli e al venticinquenne Marco Tallarini, giovani ma al tempo stesso già molto esperti del settore. Roberto Macchetti e Clemente Pievani, che collaborano con l’azienda da oltre 15 anni, hanno creato insieme il primo laboratorio e oggi coordinano l’ufficio tecnico e qualità, occupandosi anche della formazione dei nuovi assunti. QUARANT’ANNI E NON SENTIRLI Di recente Lopigom ha festeggiato i 40 anni di attività, che per un’impresa manifatturiera non è mai un traguardo banale. Nell’occasione la direzione generali ha ripercorso la storia aziendale e ricordato le sfide attuali, come industria 4.0, l’internazionalizzazione futura dell’azienda e la necessità di creare un team solido. «Le prospettive per i prossimi anni sono positive», ha ricordato Lochis, «anche se alcuni mercati subiranno flessioni, soprattutto a causa di cambiamenti come l’avvento dell’e-
Il laboratorio per i test e i controlli di qualità. lettrico e dell’idrogeno nel settore automobilistico. Ma riteniamo di essere un’azienda lungimirante e questo ci ha consentito di aggredire questi mercati con anticipo, per quanto sia evidente che la velocità e i progressi a cui assisteremo nei prossimi cinque anni saranno paragonabili, per importanza e dimen-
sioni, a quelli che abbiamo sperimentato nei primi 40 anni della nostra storia». L’impegno è proseguire sulla strada tracciata restando concentrati sulle novità. Il trend atteso è di una crescita del 10% anno, «con l’obiettivo», conclude Lochis, «di raggiungere quota 30 milioni di fatturato entro il 2022». u
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DALLE AZIENDE
di Giuseppe Cantalupo
Una tavola rotante anche per il silicone solido La Presma di Torba di Gornate Olona, in provincia di Varese, conferma la sua storica naturale attitudine alla produzione di presse speciali con una macchina innovativa. Qualche anno fa aveva presentato una soluzione a tavola rotante con 12 stazioni portastampo per lo stampaggio a iniezione di elastomeri e ora ripropone lo stesso concetto in una pressa a tavola rotante a 6 stazioni, con stampi di piccole dimensioni, specifica per il silicone solido
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resma ha sempre privilegiato, sin dall’inizio della sua attività di produttore di presse per lo stampaggio a iniezione di materiali termoplastici avviata nel 1937, la costruzione di macchine speciali. Di macchine, cioè, sia orizzontali che verticali per i più svariati articoli, diverse dai tradizionali modelli standard presenti da sempre sui mercati e capaci di prestazioni uniche, più elevate in termini di produttività ed efficienza. Grazie a queste macchine, che incontrano in breve tempo il favore dei mercati, l’azienda si afferma a livello globale come costruttore affidabile di prodotti di qualità capaci di risolvere problemi anche complessi dei clienti. La società di Torba, infatti, produce essenzialmente su specifiche richieste della clientela. Costruisce, in pratica, macchine ‘su misura’. Progettate e realizzate per il cliente e con il cliente. TECNOLOGIA NON STANDARD Ogni pressa è diversa da quelle che sono uscite prima dai cancelli della ditta e è diversa da quelle che usciranno dopo: è, in altre parole, l’espressione concreta dell’inventiva dell’azienda e della sua capacità di trovare, e realizzare, le soluzioni tecnologiche più adatte a soddisfare le esigenze anche più particolari ed esclusive degli stampatori. È quella che Presma chiama ‘Non Standard Technology’: la tecnologia che fa 40
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La Roto LOP RS 2000 F-6. dire al cliente che quella che gli è stata fornita non è una macchina qualunque che può andargli bene, ma è la sua ‘propria macchina’, proprio la macchina di cui aveva bisogno e che non trovava altrove. Franco Canziani, responsabile commerciale della società e coerede, insieme al
cugino Giorgio, responsabile tecnico, e alla sorella Enrica, responsabile dell’Ufficio Estero, dei fratelli Canziani fondatori dell’azienda, ci dà un’idea di queste presse ‘Non Standard Technology’ parlandoci di una macchina molto particolare. «Nel 2010 – spiega – abbiamo prodotto
MACCHINARI
per una società italiana un macchinario a iniezione verticale senza colonne per lo stampaggio di silicone solido davvero eccezionale, unico e originale nel suo genere. Era un complesso a struttura modulare: una configurazione che consente di replicare più volte una struttura base, ‘a collo di cigno’ nel nostro caso, e quindi di stampare manufatti di una certa lunghezza come pezzi unici e non congiungendo ‘spezzoni’ più piccoli. La pressa montava tre gruppi iniettori ognuno con volume di iniezione di 6.000 cm3 ed era dotata di una forza di chiusura di 16.000 kN. Peso complessivo di questo colosso: circa 185.000 kg». Nel caso specifico, il cliente stampava su un inserto lungo 4 metri, con stampate uniche, un particolare in silicone lungo quattro metri. L’alternativa a questa soluzione era sovrainiettare in due tempi i due ‘rivestimenti’ da due metri ciascuno per ottenere il pezzo finito da quattro metri. Risultato del confronto: una stampata soltanto con la macchina speciale Presma contro due con una pressa standard verticale semiconvenzionale.
LA STRATEGIA AZIENDALE Questa, quindi, la caratteristica distintiva della Presma nell’universo dei produttori di presse per lo stampaggio della gomma che sottolinea la differenza sostanziale tra il costruttore varesino e gli altri: l’originalità delle idee, l’attitudine naturale a ‘pensare’ il diverso, il nuovo, e a realizzarlo per offrire ai clienti prodotti innovativi con i quali possano elevare il loro livello di competitività rispetto alla concorrenza in termini di produttività e di qualità degli articoli stampati. Nei primi anni Sessanta, per citare una tappa di importanza storica del percorso della società sulla strada del successo come costruttore di presse speciali, Presma realizza una pressa verticale con tavola rotante sulla quale sono installati più stampi per aumentare la produttività: un concetto inedito per l’epoca, che segna l’atto di nascita della macchina rotativa e che rappresenta ancora oggi il cavallo di battaglia della produzione della società di Torba. Una produzione ispirata a una precisa strategia aziendale che ha portato qualche anno fa alla
nascita della Roto R 12, la prima pressa a tavola rotante a dodici stazioni portastampo con apertura orizzontale per lo stampaggio a iniezione della gomma (ne abbiamo parlato nel numero 632 della rivista a pagina 42). Presentata per la prima volta con successo al pubblico internazionale nel 2015 in occasione del DKT di Norimberga, questa pressa è una macchina nella quale il costruttore di Torba ha messo a frutto la pluriennale esperienza che aveva acquisito nella tecnologia delle presse rotative per lo stampaggio dei polimeri termoplastici, voltando completamente pagina nel registro delle macchine verticali per la gomma nel quale figuravano solo le solite presse statiche monostazioni. «Noi abbiamo sempre fatto macchine rotative – tiene a sottolineare Canziani - sin dai primi anni sessanta. Quindi, conosciamo bene questa tecnologia, e non solo per la plastica. Poco prima della Roto R 12, infatti, avevamo realizzato una rotativa a quattro stazioni per il silicone liquido».
Dettaglio del gruppo iniezione.
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DALLE AZIENDE
Vista stazione carico/scarico. PER IL SILICONE SOLIDO Dopo la Roto R 12 a tavola rotante per lo stampaggio della gomma arriva la rotativa anche per il silicone solido. È la Roto LOP RS 2000 F-6 a sei stazioni portastampo ad apertura verticale con traslazione della metà stampo inferiore per il carico degli inserti e lo scarico delle stampate. È dotata di gruppo iniettore orizzontale a vite punzonante, e il silicone in pani viene trasferito alla bocca di accumulo davanti al punzone ‘spintore’ di alimentazione della vite da un ‘pick and place’ che garantisce una presa precisa dei pani dal nastro trasportatore e una loro esatta collocazione nell’alimentatore. Il principio di funzionamento della macchina, come ci spiega Canziani, è identico a quello della Roto R 12: dopo che è stata iniettata la mescola in uno stampo, non occorre aspettare che si completi la vulcanizzazione per scaricare la stampata e ripartire con un nuovo ciclo come si farebbe con la singola pressa statica monostazione. «Con la nostra pressa rotativa, invece, - precisa il responsabile commerciale - dopo l’iniezione in uno stampo la tavola ruota e porta sotto iniezione lo stampo successivo, e così via per le rimanenti stazioni». Al termine del giro della tavola, il compound che era stato iniettato nel primo stampo è vulcanizzato, e l’articolo può essere scaricato. Mentre questo stampo va nuovamente sotto iniezione, com42
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pleta il giro il secondo stampo che era stato caricato all’inizio del ciclo, e quindi la relativa stampata può essere scaricata. Così fino all’ultima delle sei stazioni caricate all’inizio, ognuna delle quali ha fatto il giro completo. Tutto questo, con automatismi perfetti gestiti da un software di alto livello messo a punto dalla società varesina in grado di gestire anche imprevisti e inconvenienti tecnici, in modo da minimizzare eventuali conseguenze negative sul processo e sulla produttività. Un esempio: uno stampo già in posizione davanti al carro presenta problemi al momento dell’iniezione. In questo caso la macchina salta la stazione, e la tavola continua a ruotare fino a quando il tecnico, allertato dall’allarme che intanto è scattato, non interviene per eliminare l’inconveniente. TANTI VANTAGGI Evidenti e molteplici i vantaggi di questa pressa rispetto alla monostazione statica. Innanzitutto, lo stampatore che utilizza la LOP RS 2000 F-6 ha una sola macchina da gestire invece di sei. E questo significa per il cliente poter impiegare un solo operatore in una sola postazione invece di sei, che dovrebbero controllare altrettante macchine. «Sarebbe ben difficile per un solo operatore riuscire a badare contemporaneamente a sei presse – tiene a sottolineare il responsabile commerciale –. E poi, seguire una sola pressa
dà anche maggiori garanzie di sicurezza sia per la persona che per la conduzione del processo, data la più bassa probabilità di errori connessa col controllo di una sola macchina». Molto importante poi è la riduzione dei costi che la rotativa consente di realizzare in aggiunta a quella derivante dalla ridotta manodopera necessaria: più bassi costi di manutenzione, minore consumo energetico e anche minore consumo di materiale: gli stampi, infatti, sono più piccoli dell’unico stampo della pressa monostazione e quindi, a parità di impronte totali, hanno i canali di flusso più corti. Ciò fa sì che si formino meno bave e che sia anche minore la quantità di materiale che si consuma nelle materozze. PRODUTTIVA E VERSATILE Un altro vantaggio di grande importanza della Roto LOP RS 2000 F-6 è la maggiore produttività rispetto alla monostazione. Ce lo spiega Canziani con l’esempio dello stampaggio a iniezione di 1500 grammi di silicone in un ciclo di 60 secondi. «La pressa singola di riferimento che monti uno stampo a 6/8 cavità con un tempo di vulcanizzazione di 300 secondi avrebbe un ciclo complessivo, ossia comprensivo di fasi di stampaggio, estrazione e inserimento inserti, non inferiore ai 360-380 secondi, e produrrebbe 60/80 pezzi/ora. La nostra pressa rotativa con sei stampi a due impronte produrrebbe, invece, 120 pezzi/
MACCHINARI
ora». Una differenza certamente non di poco conto sul piano della produttività. Ma la rotativa presenta ancora un altro vantaggio molto importante: quello di una grande versatilità consentita dalla molteplicità di stampi della tavola, grazie alla quale è possibile installare stampi diversi e stampare, quindi, con la stessa pressa e negli stessi cicli, e con la stessa mescola, articoli diversi per forma e dimensioni. LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI Questa nuova pressa è dotata di un gruppo di chiusura con una forza di 1010 kN, uno spessore minimo dello stampo di 300 mm, una corsa di apertura massima di 300 mm e un passaggio tra le colonne di 520 x 300 mm. Le dimensioni dei piani riscaldanti sono 450 x 550 mm e la distanza massima tra i piani è di 600 mm. Il gruppo iniettore è dotato di una vite con un diametro di 55 mm e un rapporto L/D = 12. Il volume teorico di iniezione è di 2000 cm3 e la pressione massima sul materiale è di 1950 bar. Per quanto riguarda il gruppo
di alimentazione del silicone, la capacità dell’alimentatore è di 6 l, il diametro del punzone di alimentazione è di 190 mm, la corsa utile di 215 mm e la pressione massima sul materiale di 26,6 bar. Peso della macchina: 16.000 kg. PERCHÉ UNA ROTATIVA PER IL SILICONE Sono già diversi anni che il silicone trova sempre più impiego, per le sue speciali caratteristiche di resistenza chimica e termica, nella produzione di un’ampia gamma di articoli per una grande varietà di settori dall’automotive al medicale, dal casalingo all’alimentare, dall’elettrico all’elettronico e all’elettrotecnico, dal calzaturiero a quello dei sigillanti e a tanti altri ancora. Anche le aziende che lo lavorano per lo stampaggio di questi articoli crescono di numero e impegnano risorse sempre crescenti nella ricerca delle condizioni di processo che aumentino la produttività dei loro macchinari e ne migliorino le prestazioni. «Sono esigenze, queste, che le nostre macchine rotative soddisfano con alti livelli di ef-
ficienza – sottolinea Canziani con comprensibile soddisfazione - , e l’attenzione che noi dedichiamo al silicone con la progettazione e la realizzazione di queste presse speciali è la concreta dimostrazione del nostro impegno ad estendere l’applicazione del sistema di stampaggio multistazione al silicone, solido e liquido. Questo è il nostro programma d’azione e questo il nostro obiettivo: essere sempre pronti a far fronte alle richieste, da parte degli stampatori, delle macchine adatte ai loro prodotti, col numero appropriato di stazioni che ne garantisce il completamento della vulcanizzazione al termine del giro della tavola rotante». Anche o forse soprattutto perché è da questa importante specifica caratteristica delle presse a tavola rotante che principalmente dipende la qualità dell’articolo stampato. Presma lo sa molto bene e perciò cura in modo particolare questo aspetto delle sue macchine. Ne è chiara dimostrazione il lusinghiero successo che le sue presse rotative incontrano sui mercati. u
Il dettaglio della soluzione “pick and place” per il carico dei pani silicone.
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NORMATIVE
di Beatrice Garlanda
Restrizioni negli apparecchi elettrici: un’esenzione per la gomma nei motori La norma europea impone, per la sicurezza degli utilizzatori, la restrizione all’uso di una serie di sostanze impiegate nella produzione di apparecchi elettrici come elettrodomestici, computer, distributori automatici e moltissimi altri. Ora però la commissione di valutazione preposta ha deciso di esentare dalla restrizione una specifica sostanza, il DEHP (bis 2-estesil ftalato), usata come additivo in parti in gomma utilizzate nel vano motore degli autoveicoli. Vediamo nel dettaglio la normativa
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a Gazzetta UE del 5 novembre 2019 pubblica la direttiva (UE) 2019/1845 che modifica l’allegato III della direttiva 2011/65/UE (la cosiddetta direttiva ROHS2) per quanto riguarda l’esenzione relativa all’uso di bis(2etilesil) ftalato in alcuni componenti di gomma utilizzati nei sistemi motore. Gli Stati membri devono adottare e pubblicare, entro il 30 aprile 2020, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie a conformarsi al nuovo provvedimento e devono applicarle a decorrere dal 10 maggio 2020. LA DIRETTIVA 2011/65/UE La restrizione all’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche e elettroniche (AEE) è stata disciplinata per la prima volta dalla UE con la direttiva 2002/95 poi abrogata dalla direttiva 2011/65/UE (anche detta direttiva ROHS2, acronimo di Restriction of Hazardous Substances). Quest’ultima è stata ulteriormente modificata dalla direttiva 2015/863/UE o direttiva ROHS3, dalla direttiva 2017/2102 e da numerose norme di adeguamento al progresso scientifico e tecnico. Oggi dobbiamo fare riferimento al testo consolidato della direttiva 2011/65/UE del 22 luglio 2019, integrato dalle direttive (UE) 2019/1845 e (UE)2019/1846 riguardanti rispettivamente l’esenzione all’uso del DEHP e del piombo. Vediamo i tratti salienti della direttiva del 2011 come si presenta attualmente.
OGGETTO E CAMPO DI APPLICAZIONE La direttiva in oggetto disciplina le restrizioni all’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche al fine di tutelare la salute umana e l’ambiente, compresi il recupero e lo smaltimento corretto dei rifiuti di AEE. Precisiamo che per “AEE” s’intendono le apparecchiature che dipendono, per un corretto funzionamento, da corren44
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ti elettriche o campi elettromagnetici e le apparecchiature di generazione, trasferimento o misura di tali correnti e campi, e progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1.000 V per la corrente alternata o 500 V per la corrente continua. Il provvedimento si applica alle AEE che rientrano nelle categorie di cui all’allegato I (vedi tabella1). È utile segnalare, al riguardo, che la direttiva, come modificata, è divenuta applicabile al la categoria “altre AEE non comprese nelle categorie sopra elencate” a partire dal 22 luglio 2019. Ciò significa che il campo di applicazione del provvedimento si è trasformato da circoscritto ad aperto (open scope). In altri termini, a partire dalla data indicata, devono rispettare i requisiti della direttiva 2011/65/UE molti prodotti per i quali la direttiva non era prima applicabile. Dal 22 luglio 2019 il costruttore di qualsiasi apparecchiatura che funziona ad energia elettrica deve attestare la conformità alla direttiva in questione apponendo la marcatura CE, fatti salvi
SOSTANZE
i casi di esclusione o esenzione previsti. Va, infine, osservato che i casi di esclusione dal campo di applicazione della direttiva sono elencati, in 11 punti, dall’art. 2 della stessa. PREVENZIONE Ai sensi dell’art. 4, par. 1 della versione attuale della direttiva 2011/65/UE, le AEE immesse sul mercato non devono contenere le sostanze di cui all’allegato II (vedi tabella 2). Il divieto riguarda anche cavi o pezzi di ricambio destinati alla riparazione delle AEE, al loro riutilizzo, all’aggiornamento della funzionalità o al potenziamento della loro capacità, tranne nei casi elencati dallo stesso art. 4, comma 4. Nei materiali omogenei è tollerata una concentrazione massima in peso non superiore a quella indicata nell’allegato II stesso. Purché il riutilizzo avvenga in sistemi controllabili di restituzione a circuito chiuso da impresa a impresa e che la presenza di parti di ricambio sia comunicata al consumatore, il divieto di usare le sostanze di cui all’allegato II non si applica al riutilizzo dei pezzi di ricambio nei casi elencati dal comma 5 dell’art.4 cui rimandiamo. Il divieto, inoltre, non si applica nelle applicazioni di cui agli allegati III (applicazioni esentate dalle restrizioni di cui all’art. 4, par. 1) e IV (applicazioni che beneficiano di un’esenzione dalla restrizione di cui all’art. 4, par. 1, specifica per i dispositivi medici e gli strumenti di monitoraggio e controllo). ADATTAMENTO AL PROGRESSO TECNICO E SCIENTIFICO Per adeguare gli allegati III e IV al progresso tecnico, la Commissione, mediante atti delegati, adotta le misure seguenti: a) l’inclusione dei materiali e componenti delle AEE per applicazioni specifiche nelle liste degli allegati III e IV, purché tale inclusione non nuoccia alla salute umana o all’ambiente, come disposto dal regolamento REACH, e qualora sia soddisfatta una delle seguenti condizioni: • la loro eliminazione o sostituzione mediante modifiche alla progettazione o mediante materiali e componenti che non richiedono i materiali e le sostanze di cui all’allegato II è impraticabile; • non è garantita l’affidabilità dei sostituti; • gli impatti negativi complessivi sull’ambiente, sulla salute e sicurezza dei consumatori prodotti dalla sostituzione possono superare i benefici. b) La cancellazione dei materiali e dei componenti delle AEE dalle liste degli allegati III e IV qualora non siano più soddisfatte le condizioni della lettera a). Le misure adottate ai sensi della lettera a) di cui sopra hanno una validità di cinque anni per le categorie da 1 a 7, 10 e 11 dell’allegato I e una validità massima di 7 anni per le categorie 8 e 9. I periodi di validità sono decisi caso per caso e possono essere prorogati. Per le esenzioni di cui all’allegato III al 21 luglio 2011, il periodo di validità massima che può essere prorogato è: • per le categorie da 1 a 7 e per la categoria 10, cinque anni a decorrere dal 21 luglio 2011;
• per le categorie 8 e 9, sette anni a decorrere dalla data pertinente indicata dall’art. 4; • per la categoria 11, cinque anni a decorrere dal 22 luglio 2019. La domanda di concessione, di rinnovo o revoca di un’esenzione è inoltrata alla Commissione conformemente all’allegato V della direttiva 2011/65/UE. Si segnala che l’art. 5 della direttiva in oggetto contiene disposizioni sull’accoglimento o rigetto della domanda. RIESAME DELL’ELENCO DELLE SOSTANZE L’elenco delle sostanze soggette a restrizione di cui all’allegato II può essere riesaminata dalla Commissione di propria iniziativa o in seguito alla presentazione di una proposta di uno Stato membro. Il riesame e la modifica dell’elenco delle sostanze sottoposte a restrizione devono essere conformi alle altre normative in materia , in particolare, al regolamento REACH. Si fa presente che le proposte di riesame e modifica dell’elenco delle sostanze con restrizioni d’uso o di un gruppo di sostanze simili, di cui all’allegato II, devono contenere almeno le seguenti informazioni: • una formulazione chiara e precisa della proposta di restrizione d’uso; • i riferimenti e le prove scientifiche per la restrizione; • le informazioni sull’impiego delle sostanze o del gruppo di sostanze simili nelle AEE; • le informazioni sugli effetti nocivi o sull’esposizione, segnatamente nell’ambito di operazioni di gestione di rifiuti nelle AEE; • le informazioni sugli eventuali sostituti o su altre alternative, sulla loro disponibilità e affidabilità; • il motivo per cui si ritiene che una restrizione a livello UE rappresenti la misura più adatta; • una valutazione socioeconomica. TABELLA 1
Direttiva 2011/65/UE- Allegato I Categorie di AEE disciplinate dalla direttiva 2011/65/UE 1. Grandi elettrodomestici 2. Piccoli elettrodomestici 3. Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni 4. Apparecchiature di consumo 5. Apparecchiature di illuminazione 6. Strumenti elettrici e elettronici 7. Giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e per lo sport 8. Dispositivi medici 9. Strumenti di monitoraggio e controllo, compresi gli strumenti di monitoraggio e controllo industriali 10. Distributori automatici 11. Altre AEE non comprese nelle categorie sopra elencate
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NORMATIVE
TABELLA 2
Direttiva 2011/65/UE Allegato II Sostanze con restrizioni all’uso di cui all’art. 4, par. 1, e valori delle concentrazioni massime tollerate per peso nei materiali omogenei Sostanza pericolosa soggetta a restrizione Piombo Mercurio Cadmio Cromo esavalente Bifenili polibromurati (PBB) Eteri di difenile polibromurato (PBDE) Bis (2-etilesil) ftalato (DEHP) Benzilbutilftalato (BBP) Dibutilftalato (DBP) Diisobutilftalato (DIBP)
Valore della concentrazione massima tollerata per peso 0,1% 0,1% 0,01% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1%
La restrizione concernente DEHP, BBP, DBP e DIBP non si applica ai cavi e a pezzi di ricambio destinati alla riparazione, al riutilizzo, all’aggiornamento della funzionalità o capacità delle AEE commercializzate prima del 22 luglio 2019 La restrizione concernente DEHP, BBP e DBP non si applica ai giocattoli che sono già soggetti alle restrizioni concernenti DEHP, BBP e DBP di cui all’allegato XVII, voce 51, del regolamento (CE) 1907/2006.
OBBLIGHI DEI FABBRICANTI I fabbricanti devono mettere sul mercato AEE conformi a quanto prescritto dalla direttiva ex art. 4. Inoltre devono predisporre la documentazione necessaria e eseguire o far eseguire la procedura di controllo interna della produzione ai sensi della decisione 768/2008/CE. Se la conformità degli AEE alle disposizioni applicabili è stata dimostrata dalla procedura di cui sopra, i fabbricanti redigono una dichiarazione UE di conformità e appongono la marcatura CE al prodotto finito. Sul punto va precisato che la dichiarazione UE di conformità ha la struttura tipo e contiene gli elementi indicati nell’allegato VI della direttiva in oggetto. È aggiornata e tradotta nelle lingua/e richiesta/e dallo Stato membro sul cui mercato il prodotto è immesso o messo a disposizione. Se altre norme UE richiedono l’applicazione di una procedura di valutazione della conformità almeno altrettanto rigorosa, la conformità all’attuale direttiva ROHS può essere dimostrata nel contesto di tale procedura. Con la dichiarazione UE di conformità il fabbricante si assume la responsabilità della conformità dell’AEE alla direttiva. Si segnala che la marcatura CE è soggetta ai principi generali contenuti nell’art.30 del regolamento (CE) n.765/2008. Salvo prova contraria, gli Stati membri presumono che le AEE munite di marcatura CE siano conformi alla direttiva 2011/65/ UE. Si presumono conformi anche i materiali, i componenti e le AEE sottoposti a prove o misure per dimostrarne la conformità all’art.4 ovvero a valutazioni di conformità a norme armonizzate i cui riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta UE. Alle norme armonizzate, lo Stato membro o la Commissione possono opporre obiezione formale ai sensi dell’art.17 della direttiva in oggetto. I fabbricanti conservano la documentazione tecnica e la dichiarazione UE di conformità per 46
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dieci anni a decorrere dall’immissione sul mercato dell’AEE Garantiscono che siano predisposte le procedure necessarie affinché la produzione in serie continui a essere conforme. Inoltre tengono un registro delle AEE non conformi e dei richiami di prodotti e informarne i distributori. Garantiscono che sulle loro AEE sia apposto un numero di tipo, lotto, serie o qualsiasi altro elemento che ne consenta l’identificazione o, se ciò non è possibile per la natura o la dimensione dell’AEE, garantiscono che le informazioni prescritte siano apposte sull’imballaggio o in un documento di accompagnamento dell’AEE. Sull’AEE, o sull’imballaggio o in un documento di accompagnamento, devono apporre il proprio nome, la denominazione commerciale registrata o il proprio marchio registrato e l’indirizzo dove poter essere contattati. I fabbricanti che ritengono che un AEE che hanno immesso sul mercato non sia conforme alla direttiva in oggetto adottano le misure necessarie per renderla conforme, ritirarla o richiamarla e ne informano immediatamente le autorità competenti nazionali, indicando i dettagli relativi alla mancata conformità e a qualsiasi misura correttiva adottata. A seguito di una richiesta motivata di un’autorità nazionale compatente, i fabbricanti forniscono a quest’ultima tutte le informazioni e la documentazione necessarie a dimostrare la conformità dell’ AEE con la direttiva in oggetto, in una lingua facilmente comprensibile dall’autorità stessa e cooperano con tale autorità in merito alle azioni intraprese per garantire la conformità delle AEE che hanno immesso sul mercato Va, infine, ricordato che un importatore o distributore è ritenuto un fabbricante quando immette sul mercato AEE con il proprio nome o marchio commerciale o modifica AEE già immesse sul mercato in modo che la conformità alle prescrizioni applicabili potrebbe essere condizionata.
SOSTANZE
OBBLIGHI DEI MANDATARI i fabbricanti possono nominare un mandatario con mandato scritto. Il mandato consente al mandatario di svolgere almeno i seguenti compiti: • mantenere a disposizione delle autorità nazionali di vigilanza la dichiarazione UE di conformità e la documentazione tecnica per un periodo di dieci anni dopo l’immissione sul mercato dell’AEE; • a seguito di una richiesta motivata di un’autorità nazionale competente, fornire a tali autorità tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità dell’AEE che hanno immesso sul mercato alla direttiva in oggetto; • cooperare con le autorità nazionali competenti, su loro richiesta, in merito alle azioni intraprese per garantire la conformità alla direttiva delle AEE che rientrano nel loro mandato. OBBLIGHI DEGLI IMPORTATORI Gli importatori devono immettere sul mercato dell’Unione AEE conformi alla direttiva in oggetto. Prima di immetterle sul mercato, gli importatori devono assicurarsi che il fabbricante abbia eseguito l’idonea procedura di valutazione di conformità e preparato la documentazione tecnica. Devono, inoltre, controllare che l’AEE rechi la marcatura CE e sia accompagnata dai documenti prescritti e il fabbricante abbia apposto sull’apparecchiatura le indicazioni richieste. Se l’im-
portatore ritine che un’AEE non sia conforme alla direttiva, non l’immette sul mercato fino a quando non sia stata resa conforme e non ne siano stati informati il fabbricante e le autorità di vigilanza sul mercato. Anche gli importatori devono indicare sull’AEE, o imballaggio o documento d accompagnamento, il proprio nome, la denominazione commerciale registrata o il proprio marchio registrato e l’indirizzo dove possono essere contattati. Ai fini della conformità della direttiva in oggetto, gli importatori tengono un registro delle AEE non conformi e dei richiami di AEE e ne informano i distributori. Analogamente a quanto abbiamo detto per i fabbricanti, se gli importatori ritengono che un AEE che hanno immesso sul mercato non sia conforme alla direttiva in oggetto adottano le misure necessarie per renderla conforme, ritirarla o richiamarla e ne informano immediatamente le autorità competenti nazionali, indicando i dettagli relativi alla mancata conformità e a qualsiasi misura correttiva adottata. Gli importatori conservano per un periodo di dieci anni dall’immissione sul mercato dell’AEE, una copia della dichiarazione UE di conformità e la mantengono a disposizione dell’autorità di vigilanza del mercato. Gli importatori, a seguito di una richiesta motivata di un’autorità nazionale competente, forniscono a quest’ultima tutte le informazioni e la documentazione necessarie a dimostrare la conformità dell’ AEE con la direttiva in oggetto. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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SOSTANZE
NORMATIVE
TABELLA 3
Direttiva (UE) 2019/1845 All’allegato III della direttiva 2011/65/UE è aggiunto il seguente punto 43:
43
Bis(2-etilesil) ftalato in componenti di gomma nei sistemi motore, progettate per essere utilizzate in Si applica alla apparecchiature non destinate esclusivamente all’uso da parte dei consumatori a condizione che categoria 11 e scade nessun materiale plastificato entri in contatto con le mucose umane né resti a contatto prolungato il 21 luglio 2024 con la pelle umana e che il valore di concentrazione di bis(2-etlesil) ftalato non superi: a) il 30% in peso della gomma per i. rivestimenti delle guarnizioni ii. le guarnizioni di gomma dura; o iii. i componenti di gomma facenti parte di assemblaggi di almeno tre componenti che utilizzano energia elettrica, meccanica o idraulica per funzionare e collegati al motore; b) il 10% in peso della gomma per componenti contenenti gomma non compresi nella lettera a) Ai fini del presente punto per “contatto prolungato con la pelle umana” s’intende un contatto continuo di durata superiore a 10 minuti o un contatto intermittente su un periodo di 30 minuti al giorno
OBBLIGHI DEI DISTRIBUTORI I distributori che mettono un’AEE a disposizione devono curare in particolare che essa rechi la marcatura CE, sia accompagnata dai documenti prescritti in una lingua facilmente comprensibile dai consumatori e dagli altri utenti finali e il fabbricante e l’importatore si siano conformati alle disposizioni della direttiva a loro indirizzate. Anche per i distributori, valgono le stesse disposizioni viste sopra per fabbricanti e importatori in merito alle AEE non conformi e alle richieste che le autorità nazionali competenti possono inoltrare. LA DIRETTIVA (UE) 2019/1845 Abbiamo sopra offerto ai nostri lettori un quadro d’insieme della direttiva 2011/65/UE. Ora vogliamo soffermarci sull’adeguamento apportato alla stessa dalla direttiva (UE) 2019/1845, riguardante l’esenzione introdotta nell’allegato III per il DEHP. Va segnalato, al riguardo, che il bis(2-etilesil) ftalato (DEHP) è una sostanza soggetta a restrizioni ai sensi dell’allegato II della direttiva 2011/65/UE. Nel giugno del 2017 la Commissione ha ricevuto una domanda, presentata in conformità all’art.5 della direttiva 2011/65/UE, riguardante un’esenzione da inserire nell’allegato III della direttiva stessa per l’uso di DEHP in parti di gomma quali anelli toroidali, sigilli, ammortizzatori di vibrazione, guarnizioni,
tubi flessibili, dispositivi di tenuta, tappi usati nei sistemi motore, nei tubi di scappamento e nei turbocompressori, e progettate per essere utilizzate in apparecchiature non destinate esclusivamente all’uso da parte dei consumatori. I componenti in gomma sono utilizzati come raccordi flessibili tra parti dei sistemi motore con lo scopo di prevenire perdite, sigillare le parti dei motori, proteggere da vibrazioni o sporco e dai fluidi. Ad oggi non esistono sul mercato alternative prive di DEHP con un sufficiente livello di affidabilità per l’uso in motori destinati a durare a lungo e proprietà specifiche come la resistenza a materiali di contatto (come carburante, olio lubrificante, sporco), alla temperatura e alle vibrazioni. La sostituzione o l’eliminazione del DEHP, in questo contesto, è ancora impraticabile. Inoltre l’esenzione sopra citata è conforme al regolamento REACH, non indebolendo la protezione della salute umana o dell’ambiente. Visto quanto sopra, la direttiva (UE) 2019/1845 concede l’esenzione richiesta (cfr. tabella 3) fino al 21 luglio 2024, in conformità agli articoli 4 e 5 della direttiva 2011/65/UE. LA DIRETTIVA (UE) 2019/1846 Per completezza segnaliamo che la direttiva (UE) 201971846 introduce nell’allegato III della direttiva 2011/65/UE un’esenzione per il piombo (vedi tabella 4). u TABELLA 4
Direttiva (UE) 2019/1846 All’allegato III della direttiva 2011/65/UE è aggiunto il seguente punto 44:
44
48
Piombo nelle leghe saldanti di sensori, attuatori e centraline dei motori a combustione che rientra- Si applica alla no nell’ambito di applicazione del regolamento (UE) 2016/1628, installati in apparecchiature uti- categoria 11 e scade lizzate in posizioni fisse durante il funzionamento e destinate a professionisti, ma utilizzate anche il 21 luglio 2024 da utilizzatori non professionisti
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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NORMATIVE
Perché registrare un marchio o un modello? Registrare un marchio o un modello può, in apparenza, sembrare un misura meno efficace per le imprese rispetto alla registrazione di un brevetto. In realtà, studi condotti a livello europeo mostrano come le piccole e medie imprese che decidono di ricorrere a questo tipo di tutela realizzino anche un fatturato per dipendente del 30% superiore a quelle che non lo fanno. Il motivo è che in questo modo la riconoscibilità dei prodotti, ma anche di processi industriali, è superiore e determina anche una superiore fidelizzazione della clientela. Vediamo i vantaggi, con qualche riferimento al settore gomma Ing. Danilo De Lorenzo, Consulente in proprietà industriale Brevetti, Jacobacci & Partners Spa, ddelorenzo@jacobacci.com Dott. Gianpiero Coccia, Consulente in proprietà industriale Marchi, Jacobacci & Partners Spa, gcoccia@jacobacci.com
M
archi e modelli (o disegni) sono titoli di proprietà industriale che, una volta registrati, assicurano al titolare una garanzia di esclusiva. In assenza di registrazione, la legge non garantisce tutela. Sebbene esistano dei correttivi, come per esempio la normativa in materia di concorrenza sleale, essi non garantiscono la stessa ampiezza ed efficacia dei diritti garantiti dalla registrazione. 50
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
Ma marchi e modelli non sono utili solo a questo. I più recenti e qualificati studi hanno dimostrato la loro importanza per l’intera economia europea e per il benessere delle imprese. Una tale dimostrazione sembra quasi scontata quando si parla di brevetti per invenzione, relativi a soluzioni tecniche. Nel caso della registrazione di marchi e design non lo è affatto. E invece gli stessi studi evidenziano
TUTELA
come le aziende che provvedono al deposito di marchi e di design possano vantare alcuni parametri di valutazione economica migliori rispetto ad altre che invece non hanno tale abitudine. Per esempio, il rapporto dell’Ufficio Europeo per la Proprietà Industriale, basato su dati provenienti da più di 100 mila aziende europee, evidenzia come il fatturato per ogni dipendente sia di quasi il 30% maggiore per le aziende che depositano marchi rispetto a quelle che non vi provvedono e di oltre il 31% superiore per le aziende che depositano disegni o modelli rispetto a quelle che non lo fanno. E questo vale soprattutto per le piccole/medie imprese. TUTELARE IL MARCHIO Tramite la registrazione di marchio è possibile proteggere i segni distintivi dell’azienda, ossia i segni con i quali l’imprenditore offre sul mercato i propri prodotti o servizi e attraverso i quali permette al consumatore di identificarli, distinguendoli, appunto, da quelli offerti da altre imprese. Il marchio per eccellenza è il nome dell’azienda, utilizzato per identificare a 360 gradi tutta l’attività imprenditoriale. È bene però ricordare che è marchio qualunque segno in grado di identificare e distinguere un determinato prodotto o servizio da quelli dei competitor. Pertanto, una specifica linea di prodotti, una caratteristica o componente comune a più prodotti così come un metodo o un processo produttivo ben possono essere protetti come marchio, purché assolvano alla funzione di distinguerli da altri presenti sul mercato. Si pensi, ad esempio, a un particolare processo, benché segreto, che conferisca alla gomma specifiche proprietà oppure una speciale qualità. Peraltro la legge non pone limiti neanche alla natura in sé del marchio, che nella maggior parte dei casi sarà rappresentato da una parola, ma che eventualmente potrà essere costituito da un insieme di lettere, nomi, disegni o colori, così come forme dei prodotti o loro imballaggio, sino ad arrivare alle tipologie meno comuni, ma comunque previste per legge, quali i suoni, i pattern o gli ologrammi. In virtù del principio di territorialità, un marchio ha valore nel territorio dove è registrato. In questo senso è bene valutare con attenzione gli obiettivi, prendendo in esame la registrazione in particolare sui mercati di principale interesse commerciale, così come in quelli ove il rischio di contraffazioni è più elevato. Merita ricordare a questo proposito che il fenomeno del cosiddetto “trademark-squatting”, ossia la registrazione di marchi da parte di terzi allo scopo di rivenderli al legittimo titolare è purtroppo assai frequente e in alcuni casi obbliga a lunghi e onerosi contenziosi legali, il cui esito rimane incerto. IL DISEGNO O MODELLO In estrema sintesi, un design o modello è un titolo di proprietà industriale che tutela l’aspetto di un prodotto: la sua forma, i suoi motivi e colori. Gli strumenti per provvedere alla tutela di un disegno o modello, noti anche semplicemente come “design” sono numerosi e, se ben utilizzati, sotto la guida di consulenti esperti, sono in grado di ve-
JACOBACCI & PARTNERS Fondata nel 1872 a Torino, la Jacobacci & Partners è oggi una delle principali realtà europee nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale, in cui operano oltre 90 professionisti dislocati in 14 sedi. L’infografica illustra alcune delle cifre principali dell’azienda, con la quale L’Industria della Gomma ha avviato una collaborazione per approfondire vari temi legati alla proprietà intellettuale di precipuo interesse per le imprese del settore gomma. Contatti: jacobacci.it - ddelorenzo@jacobacci.com
nire incontro a tutte le esigenze aziendali, anche di costo. Per l’Italia, è possibile depositare una domanda di registrazione di design, singolo o multiplo, ossia contenente uno o più modelli, quando appartenenti alla stessa classe di una speciale classificazione merceologica, nota come Classificazione di Locarno. Ad esempio, le suole in gomma rientrano nella classe 5 e una intera serie o una intera collezione potrebbero essere tutelate in Italia con il deposito di una sola registrazione multipla. Lo stesso potrebbe valere per le guarnizioni di tenuta in gomma, che rientrano nella classe 23. In maniera simile, un modello o disegno comunitario consente la tutela di uno o più modelli tramite il L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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NORMATIVE
deposito di una sola domanda di registrazione, per tutto il territorio della Comunità Europea. Pertanto, con una singola domanda, è possibile tutelare un mercato vastissimo e al tempo stesso ridurre i costi al minimo. Inoltre, se sussistono esigenze di tutela che sconfinano oltre la Comunità Europea, il Modello Internazionale, al quale aderiscono oggi oltre 70 Paesi nel mondo, inclusi Stati Uniti, Russia e Giappone, agevola ulteriormente il processo di registrazione ed i relativi costi. Una registrazione di modello o disegno in Italia o tramite un Modello Comunitario ha una durata di 25 anni dalla data di deposito ed è previsto il pagamento di una tassa di mantenimento quinquennale. TANTI BENEFICI La registrazione di un marchio o di un disegno o modello non è solo utile per difendere la propria immagine nel mercato, ma consente anche di accedere a bandi per finanziamenti di progetti a fondo perduto oppure di concedere in licenza le proprie creazioni o i propri segni distintivi a terzi, a fronte di un corrispettivo in royalties. Si pensi, ad esempio, ai mercati esteri in cui non si ha la possibilità di agire in maniera diretta oppure in settori collaterali che non riguardano il business principale dell’azienda. Inoltre la registrazione di un marchio o di un disegno permette di attivare molte tutele accessorie, quali ad esempio le sorveglianze doganali, utili al fine di intercettare e
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
TUTELA
bloccare il traffico di merci contraffatte, così come il controllo delle violazioni sul web, in primis sulle piattaforme di vendita on-line di prodotti, individuando e rimuovendo i riferimenti ai prodotti in violazione dei diritti di esclusiva. RICONOSCIBILITÀ E BANDI Oggi la registrazione di un marchio o di un modello o disegno non è più un argomento da sottovalutare, nemmeno nei settori che non fanno del “design” o del “brand” la principale leva di guadagno. Nel caso dei marchi ciò vuol dire proteggere non solo il marchio aziendale, ma ogni altro segno distintivo utilizzato nella prassi commerciale e che serva per identificare una linea di prodotti specifici, una particolare metodologia produttiva, un servizio, piuttosto che un progetto. Nel caso dei modelli o disegni, significa considerare gli aspetti estetici, ad esempio una particolare colorazione del prodotto, che renda riconoscibile e originale il prodotto agli occhi dell’utilizzatore informato, il quale riconoscerà in maniera immediata la qualità e la provenienza del prodotto. Inoltre, ciò renderà più semplice e immediato individuare il prodotto contraffatto. Gli organi di Stato e le Regioni, inoltre, periodicamente pubblicano bandi per la valorizzazione degli asset immateriali, che prevedono il finanziamento a fondo perduto di parte dei costi sostenuti per proteggere i propri marchi o brevetti oppure dei costi per la realizzazione dei progetti ad essi connessi. u
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TACCUINO
NEWS
Auto in ripresa nel 2019
P
ositivi i dati relativi alle immatricolazioni del 2019 pubblicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed elaborati dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). I numeri mostrano infatti il mercato nazionale dell’auto in aumento a doppia cifra a dicembre (+12,5%), con 140.075 immatricolazioni contro le 124.535 dello stesso mese del 2018. Incremento, pur se molto modesto, anche nell’intero anno: +0,3%, con 1.916.320 immatricolazioni a fronte di 1.910.701 dell’anno prima. È vero che il brillante risultato di dicembre è dovuto a una giornata lavorativa in più rispetto a dicembre 2018, ed è anche vero che il confronto avviene con un mese del 2018 nel quale era in vigore (dal 1° settembre dell’anno) il nuovo sistema WLTP di rilevazione delle emissioni dei veicoli che ha condizionato le vendite, ma è un dato di fatto, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del CSP (Centro Studi Promotor), che il risultato positivo del mese di dicembre 2019 trova riscontro nei dati Istat di quel mese, che registrano un recupero del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese. Per quanto riguarda le immatricolazioni, le marche nazionali – FCA, Ferrari, Maserati, Lamborghini, altre - hanno accusa-
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
to nel complesso un calo sia nel mese che nell’anno: -2,3% a dicembre (31.308 vendite su 32.053) e -9,1% nei dodici mesi (458.745 unità vendute a fronte di 504.543), con la quota di mercato scesa dal 25,7% del dicembre 2018 al 22,4% dello stesso mese del 2019 e dal 26,4% del 2018 al 23,9% dell’anno scorso. Il gruppo FCA – Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Jeep – ha chiuso col segno meno il mese e l’anno: -2,3% a dicembre (30.973 immatricolazioni su 31.706 e quota diminuita dal 25,5% al 22,1%) e -9,5% nell’intero anno (452.025 vetture nuove vendute contro 499.610 e quota scesa dal 26,2% al 23,6%). Contraddittorio il confronto mese/anno per alcuni brand del gruppo. Fiat e Alfa Romeo, per esempio, bene a dicembre (rispettivamente, +2,9% con 19.294/18.748 immatricolazioni e +4,8% con 2.015/1.922), ma col segno meno nei dodici mesi: -11,6% (285.888/323.383) e -40,0% (25.874/43.117) rispettivamente. Lancia e Jeep, entrambe in negativo a dicembre (-10,0% con 3.923/4.357 e -14,0% con 5.741/6.679), presentano segni opposti nell’anno: +21,0% Lancia, con 58.753/48.559, e -3,6% Jeep, con 81.510/84.551. Stessa situazione di risultati contrapposti per Ferrari (in calo a dicembre: -23,5% con 13/17 vendite, e in
crescita nell’anno: +24,1% con 495/399), Maserati (aumento nel mese: +9,9% con 156/142, e diminuzione nell’anno: -24,7% con 2.081/2.763) e Lamborghini (decremento del 33,3% nel mese con 8/12 e incremento del 47,6% nei dodici mesi con 313/212). Sul fronte dei veicoli commerciali leggeri (VCL, con peso totale a terra fino a 3.500 kg), dai dati Anfia si rileva che le immatricolazioni sono diminuite a dicembre (-3,2%, con 19.855 vendite su 20.490 dello stesso mese del 2018) e sono cresciute nel periodo gennaiodicembre (+3,4%, con 187.761 vendite contro 181.523 dell’anno prima). Per quanto riguarda i veicoli industriali (autocarri e autobus con ptt superiore a 3500 kg), sempre i dati Anfia mostrano un mercato in calo sia nel mese che nell’anno. A dicembre sono stati rilasciati 2.272 libretti di circolazione di nuovi veicoli contro 2.537 del dicembre 2018 (-10,4%) così ripartiti: 1.990 per autocarri a fronte di 2.254 dello stesso mese dell’anno prima (-11,7%) e 282 per autobus contro 283 del dicembre 2018 (-0,4%). Nel periodo gennaio-dicembre le immatricolazioni totali sono state 27.871 contro 30.129 (-7,5%), con la seguente ripartizione: 23.622 quelle degli autocarri a fronte di 25.562 (-7,6%) e 4.249 quelle degli autobus contro 4.567 (-7,0%). u
CARTA, ENERGIA PER LA MENTE Il 60% dell’energia usata per produrre la carta in Europa è rinnovabile. Leggere su carta non consuma e rimane impresso. Questa è una notizia, vera.
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NEWS
Flessione pressoché generale dei consumi della gomma
D
opo un primo trimestre nel quale si è avuta una diminuzione dei consumi di gomma naturale e sintetica solo in qualche area (in Europa sono diminuiti i consumi di entrambe e in Asia/Pacifico solo quelli della sintetica), nel secondo trimestre del 2019 si è avuta, rispetto al primo trimestre, una diminuzione generale dei consumi sia di NR che di SR in tutte le aree ad eccezione dell’Asia-Pacifico, dove la sola gomma naturale ha avuto un incremento (peraltro, modesto: +0,5%, con 2.588 kt/2.575 kt), e delle Americhe, dove solo la sintetica è aumentata (+2,9%, con 716 kt/696 kt). Lo si rileva dalle statistiche relative al Q2 ’19 pubblicate dall’IRSG (International Rubber Study Group). A parte la leggera crescita dello 0,5 % nell’Asia-Pacifico, dunque, il consumo di NR è calato del 2,4 % in
EMEA (454 kt/465 kt) e dell’1,7 % nelle Americhe (466 kt/474 kt), determinando a livello mondo una flessione dello 0,2 % (3.508 kt/3.514 kt). Per quanto riguarda la produzione della gomma naturale, questa è diminuita dappertutto tranne che in EMEA, dove è aumentata in misura nemmeno lieve: +15,8 %, con 242 kt a fronte di 209 del secondo trimestre 2018. Nell’AsiaPacifico è stato registrato un calo del 5,2 %, con 2.749 kt contro 2.899, e nelle Americhe un calo del 3,1 %, con 95 kt su 98. A livello globale la produzione è arrivata a 3.086 kt contro le 3.206 dello stesso periodo dell’anno prima (un decremento del 3,7 %). Quasi in fotocopia la situazione riguardante i consumi della gomma sintetica. Ad eccezione delle Americhe (incremento del 2,9 % riportato sopra), le altre aree hanno accusato una flessione: -0,6 % l’Asia/Pacifico (2.080 kt/2.092 kt) e -6,9 % l’EMEA (939 kt su 1.009). Questi cali hanno portato a una flessione a livello mondo dell’1,6 %, con 3.735 kt a fronte di 3.797. Anche per la produzio-
ne della gomma sintetica si è verificata la situazione del ‘dappertutto tranne che in un’area’. L’area nella quale non compare il segno meno è l’Asia/Pacifico, dove è stato registrato un aumento del 2,4 %, con 2.060 kt su 2012. In EMEA la produzione è diminuita del 5,6% (988 kt/1047 kt) e nelle Americhe dell’1,2 % (647 kt/655 kt). A livello mondo, si è avuta una flessione dello 0,5 % (3.695 kt contro 3.714). Con i dati di produzione e consumo di gomma naturale e sintetica nel secondo trimestre 2019 l’IRSG ha reso note anche le quotazioni del terzo trimestre. Eccole qui di seguito in $ USA/t a confronto con quelle degli stessi trimestri del 2018. Nel 2019: gomma naturale (RSS3): 1.633 nel Q1; 1.825 nel Q2; 1.605 nel Q3 gomma sintetica (SBR USA): 2.243 nel Q1; 2.590 nel Q2; 2.753 nel Q3. Nel 2018: gomma naturale (RSS3): 1.723 nel Q1; 1.638 nel Q2; 1.457 nel Q3 gomma sintetica (SBR USA): 2.242 nel Q1; 2.588 nel Q2; 2.748 nel Q3. u
Riepilogo statistico della gomma nel mondo (kt) 2017 Anno
2018 Q1
Q2
Asia-Pacifico EMEA Americhe
12352 866 329
2888 196 87
2899 209 98
Mondo
13547
3171
3206
Q3
2019 Q4
PRODUZIONE NR 3401 3467 252 243 70 77 3723
3787
Anno
Q1
Δ%(Q2/Q2) Q2
(‘19/’18)
12655 900 332
2864 208 87
2749 242 95
-5,2 15,8 -3,1
13887
3159
3086
-3,7
CONSUMO NR Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo
9776 1730 1710
2478 448 451
2575 465 474
2578 432 409
2608 427 421
10239 1772 1755
2503 439 460
2588 454 466
0,5 -2,4 -1,7
13216
3377
3514
3419
3456
13766
3402
3508
-0,2
PRODUZIONE SR Asia-Pacifico EMEA Americhe Mondo
8045 4100 2920
2030 1106 746
2012 1047 655
2058 986 711
2184 993 724
8284 4132 2836
2099 1039 735
2060 988 647
2,4 -5,6 -1,2
15065
3882
3714
3755
3901
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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NEWS
I 55 anni di Oldrati
La famiglia Oldrati, da sinistra Manuel, Vanni, David Attilio, due nipoti, Diego.
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er il Gruppo Oldrati il 2019 ha rappresentato una tappa importante della storia aziendale, perché è coinciso con il 55° anno dall’inizio delle attività. Cinquantacinque anni, un numero insolito come la storia della Oldrati, che ha avuto il suo incipit nel 1964 e, dopo mezzo secolo, si è affermata come una realtà che ricopre stabilmente una po-
nale riconoscenza da parte della famiglia Oldrati. A chiusura di serata, durante il taglio della torta, Vanni Oldrati, presidente e fondatore dell’azienda, insieme a tutta la famiglia ha consegnato alle persone intervenute un libro fotografico dal titolo “Oldrati, un gruppo di persone”, celebrativo dei 55 anni di storia tutta made in Oldrati, una storia con radici profonde ma fortemente proiettata nel futuro. u
Manuel Oldrati, AD del Gruppo.
Cervellati si unisce al gruppo EXSTO
Comerio Ercole e Directa Plus collaborano sul grafene
al 1937 l’azienda Cervellati ha sviluppato in Italia a San Lazzaro di Savena, un know-how tecnico e industriale riconosciuto e apprezzato nel campo delle gomme e dei poliuretani. Con 60 persone e quasi 9 milioni di euro di fatturato nel 2019, l’azienda è uno dei principali stampatori sul mercato italiano. Al fine di accelerare il suo sviluppo, in particolare nelle esportazioni, e per garantire il suo futuro, la società ha deciso di collaborare con il gruppo internazionale di plastiche EXSTO. Già presente in Italia dal 2015 attraverso la controllata TecnoTec con sede a Villanova-Mondovì e Piumazzo di Castelfranco Emilia (MO), il gruppo EXSTO con sede a Romanssur-Isère in Francia, è anche presente in Brasile e negli Stati Uniti. Oltre al supporto tecnico, industriale e finanziario, Cervellati beneficerà appieno della rete commerciale internazionale del gruppo. Nel 2020 il gruppo EXSTO rappresenterà 280 persone, di cui oltre 80 in Italia, per un fatturato consolidato di 45 milioni di euro, di cui quasi 13 milioni di euro in Italia. u
a Comerio Ercole ha annunciato la firma di un importante accordo strategico raggiunto con uno dei più importanti produttori e fornitori di prodotti a base di grafene: Directa Plus. Secondo l’accordo sottoscritto, Directa Plus potrà utilizzare il laboratorio prototipale di Comerio Ercole per il processo di polimeri ed elastomeri con macchine di mescolazione e calandratura, con l’obiettivo di produrre e ottimizzare compound contenenti Graphene Plus. Directa Plus, oltre a testare la propria tecnologia per applicazioni nel campo dei polimeri e degli elastomeri, promuoverà anche la propria attività
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sizione di leadership nel settore a livello internazionale. La famiglia Oldrati, con la partecipazione di quasi 300 collaboratori, ha celebrato la serata, in concomitanza con la tradizionale cena di Natale, nella splendida cornice offerta da Villa Calini a Coccaglio (Brescia). Manuel Oldrati, AD della Oldrati Group, ha colto l’occasione per presentare i principali traguardi raggiunti nel 2019 e per tracciare le linee guida del nuovo anno. Nel suo discorso è emersa tutta la volontà del Gruppo di guardare al futuro con fiducia e dedizione, continuando ad investire nell’innovazione, concetto ora più che mai vivo all’interno della mission aziendale. La serata si è incentrata sulla celebrazione del 55° anniversario dell’azienda ed è stata arricchita da uno speciale momento, dedicato ai dipendenti che hanno intrecciato per molti decenni la propria vita professionale con Oldrati: sono state consegnate medaglie d’argento e d’oro, per festeggiare rispettivamente 30 e 40 anni di fedeltà all’azienda ed esprimere la perso-
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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FIGLI 2020 FOTO FRANCESCO ZIZOLA TESTO PIETRO VERONESE
L’Industria della Gomma con Amani per garantire casa, scuola e salute ai bambini e alle bambine di strada di Nairobi, Kenya e Lusaka, Zambia. I proventi saranno destinati all’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti del Kivuli Centre, casa di accoglienza per bambini di strada di Nairobi
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NEWS
Brenntag prolunga l’accordo con Elkem Silicones
e i propri prodotti presso i consumatori finali e gli utilizzatori delle macchine e degli impianti commercializzati da Comerio Ercole, anche attraverso la partecipazione congiunta a eventi e fiere internazionali. Riccardo Comerio, CEO di Comerio Ercole, ha commenta così l’accordo: «La nostra azienda è sempre stata un pioniere nel campo dell’innovazione industriale nell’ambito dei processi di mescolazione e calandratura. Insieme a Directa Plus affronteremo una nuova sfida, quella di identificare i possibili usi del grafene nei nostri macchinari e impianti per clienti selezionati e qualificati. Il nostro obiettivo è sviluppare, attraverso la nostra esperienza di laboratorio, macchinari industriali customizzati per applicazioni specifiche utilizzando il grafene». Dice Giulio Cesareo, fondatore e CEO di Directa Plus: «Lavorare insieme a partner selezionati che, come Comerio, condividono la nostra visione di innovazione e sviluppo dei prodotti, ci permetterà di portare sui mercati globali sempre più prodotti Tecno Compounds contenenti Graphene Plus, che si distinguono per le elevate performance conferite dal grafene. Il nostro obiettivo, attraverso questo accordo, è quello di metTecno Compounds l gruppo Brenntag ha annunciato il prolungamento tere a frutto l’expertise di Comerio Ercole nei materiali ae suitable nei di altri cinque dell’accordo di collaborazione con solution for anni every challenge Tecno Compounds macchinari insieme alla nostra conoscenza del grafene, per Elkem Silicones per la distribuzione in tutta Europa delcreare nuove opportunità di business per entrambe le azienla gamma di siliconi. de. È proprio questa la nostra visione di exponential company: Il rapporto di collaborazione tra le due società è iniziaapersuitable solution for2014 every a suitable solution for everytochallenge allargare gli orizzonti della propria azienda lavorare insienel e la challenge sua estensione di un quinquennio è stame a progetti di sviluppo utili ad entrambi, condividendo la ta annunciata alla fine dello scorso ottobre, ma di fatto è conoscenza dei prodotti, dei materiali e dei mercati». operativa dall’inizio del 2020. La distribuzione riguarda, u Parker Hannifin Italy s.r.l. in particolare, la vendita e marketing Tecno Compounds dei prodotti Core e Specialty Fluids Parker Hannifin Italy s.r.l. di Elkem, impiegati in settori come la Tecno Compounds cosmetica, gomma e polimeri, rivestimenti e costruzioni. a suitable solution for every challenge Ecco i commenti dei protagonisti. Per Uwe Schueltke di Brenntag EMEA a suitable solution for every challenge «Elkem Silicones è uno dei più importanti produttori mondiali di silicone, in possesso di una filiera integrata. È stato uno dei fornitori strategici per la regione EMEA nel quinquennio trascorso, in cui Brenntag ha dimostrato di saper offrire ai propri clienti europei i vantaggi di una rete capillare e di una expertise tecnica distribuita in tutto il continente” (anche nel nostro paese con la sede italiana). Frédéric Joaquin, vicepresidente senior di Elkem Silicones, si è invece detto compiaciuto «per il rinnovo formale della stretta partnership con Brenntag, Sales: Plant: un gruppo in grado di garantire i servizi Sales: Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl e la flessibilità sempre più richiesti dalla Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 nostra clientela». 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Elkem ha anche annunciato, il 30 dicemTel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax bre, di avere acquisito Polisyl, un produtwww.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds tore cinese di silicone e di resine, con importanti posizioni di mercato nei settori Sales: Plant: aerospace electromechanical fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: climate control aerospace Plant:filtration climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy dell’infanzia e del food. u Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl
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Serata benefica in occasione dei 180 anni della Fondazione Istituto dei Ciechi e dei 100 anni dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti, a sostegno del Centro Diurno per ragazzi non vedenti con disabilità complesse.
©Daniele Aloisi
lunedì 23 marzo 2020 - ore 20
Budapest Festival Orchestra Iván Fischer direttore Patricia Kopatchinskaja violino
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I rischi percepiti dalle aziende secondo l’Allianz Risk Barometer
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
er la prima volta in assoluto, nella nona edizione dell’Allianz Risk Barometer 2020, i rischi informatici (39% delle risposte) rappresentano il rischio aziendale maggiormente percepito a livello globale, facendo passare al secondo posto l’interruzione di attività (Business interruption, BI) con il 37% delle risposte. La consapevolezza della minaccia informatica è cresciuta rapidamente negli ultimi anni, spinta dalle aziende che si affidano sempre più ai dati e ai sistemi IT e da una serie di importanti incidenti. Sette anni fa si era classificata solo al 15° posto con appena il 6% delle risposte. Ancora a livello globale, crescono i cambiamenti nella legislazione e nella regolamentazione (n° 3 con il 27%) e il cambiamento climatico (n° 7 con il 17%). In particolare sono soprattutto la guerra commerciale USA-Cina, la Brexit e il riscaldamento globale le preoccupazioni crescenti per aziende e nazioni. L’indagine annuale sui rischi aziendali condotta a livello mondiale da Allianz Global Corporate & Specialty comprende le opinioni di ben 2.700 esperti provenienti da oltre 100 Paesi, tra cui CEO, risk manager, broker ed esperti assicurativi. In Italia, i rischi maggiormente percepiti dalle aziende sono l’interruzione di attività, al primo posto con il 51% delle risposte, seguita dai rischi informatici (49%, in crescita rispetto al 38% del 2019). Al terzo posto il danno reputazionale o d’immagine (29%), che nell’ultimo anno ha scalato ben due posizioni superando le catastrofi naturali, quarte con il 20%. «La preoccupazione per la perdita di reputazione o di valore del marchio è diventata critica, ed è entrata a far parte, per la prima volta, dei primi tre rischi in Italia. Tuttavia, le interruzioni del business e i rischi informatici rappresentano ancora le principali preoccupazioni delle aziende italiane», afferma Nicola Mancino, CEO di AGCS Italia. «I dati emersi dall’Allianz Risk Barometer 2020 evidenziano come il rischio informatico e il cambiamento climatico siano le due sfide più impegnative che le aziende dovranno affrontare nel nuovo decennio», afferma Joachim Müller, CEO di AGCS. «Naturalmente ci sono molte altre tipologie di danni e problematiche da affrontare. Tuttavia, se i consigli di amministrazione e i risk manager non affrontano i rischi informatici e quelli derivanti dal cambiamento climatico, il loro impatto sulle performance operative, sui risultati finanziari e sulla reputazione delle loro aziende presso i principali stakeholder potrebbe risultare critico. Nell’era della digitalizzazione e del riscaldamento globale, la preparazione e la pianificazione di tali rischi è, quindi, sia una questione di vantaggio competitivo che di resilienza aziendale». u
CALENDARIO
FIERE DI TUTTO IL MONDO - 2020 Bangkok, Tailandia
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31 marzo/ 3 aprile
Kiev, Ucraina
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9-11 aprile
Qingdao, Cina
CTF 2020 - China Internationa Tire and Wheel Fair
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21-24 aprile
Sha nghai, Cina
Chinaplas 2020
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6-7 maggio
Budapest, Ungheria
Europe Rubber & Latex Expo
www.rubber-expo.com
11-12 maggio
Cuyahoga Falls, OH, USA
International Silicone Conference
web.cvent.com
13-14 maggio
Bangkok, Tailandia
IISRP - 61st Annual General Meeting
iisrp.com
14-16 maggio
Kuala Lumpur, Malesia
Aspactrex - Asia Pacific Tyre & Retread Exhibition
www.aspactrex.com
15-17 maggio
Guangrao, Cina
ChinaGRTAE - International rubber tire & auto accessory
www.grtirexpo.com
19-22 maggio
Kielce, Polonia
Plastopol - Plastics and Rubber Processing
targikielce.pl
26-28 maggio
Parma, Italia
SPS IPC Drives Italia 2019
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2-6 giugno
Barcellona, Spagna
Equiplast 2020
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26-28 maggio
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11-13 marzo
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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GLI INSERZIONISTI
Gli inserzioni di questo numero BONARDI STAMPI
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GAMMA STAMPI
11
NCN TECHNOLOGY
3
COMI 20
GRID INFORMATION
PARKER 60
DER-GOM 49
TECHNOLOGY
EICO NOVACHEM
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IMG
ELASTOMERS UNION
15
INTERBUSINESS 7
RHEONIC
EPICHEM 1
INTERSEALS 27
RPM 5
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ITAPROCHIM 33
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