L'Orafo 2011 01

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

ANNO LXV GENNAIO 2011

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I “Compro Oro”: regole troppo incerte Approvato il “made in” Intervista a Cristiana Muscardini I gioielli dai 500 ai 1.200 € Jewels from 500 to 1,200 €

Alisei



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EDITORIALE EDITORIAL

PREMI ‘INVIO’ PER ACQUISTARE UN ANELLO

PRESS “ENTER” TO BUY A RING

by Marina Morini

■ Il 2011 sarà, probabilmente, ancora un periodo di transizione e di preparazione verso il 2012, che, calendario Maya permettendo, dovrebbe segnare l’inizio della ripresa. Sarà infatti importante analizzare e capire cosa è cambiato in questi ultimi tre anni per poter dare risposte concrete nel prossimo futuro. Questo, a partire dal consumatore: la crisi ha cambiato le esigenze e i gusti del pubblico; ne ha modificato il potere e le abitudini d’acquisto in modo sostanziale; settori concorrenti hanno rafforzato il loro appeal. Il consumatore spende ancora cifre importanti per sé o per fare un regalo ad altri ma, anche grazie ai prodotti tecnologici (telefonini, computer, I-pad, I-phone, ecc.), è andata incrementando – lentamente in Italia ma in maniera esponenziale negli USA e nei mercati emergenti – l’attenzione e la curiosità nei confronti delle nuove modalità d’acquisto: un dato che dovrebbe allertare gli operatori del settore orafo italiano, ma non in senso negativo. Secondo un’indagine effettuata dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, infatti, sempre più italiani hanno utilizzato internet per i loro acquisti di Natale (+20% rispetto al 2009). I canali di vendita alternativi alla tradizionale gioielleria stanno avanzando a grandi passi anche nel mercato italiano: sono già diversi i negozi e le aziende del settore che offrono la possibilità di acquistare attraverso internet; il gigante americano dello “home shopping” QVC dall’Ottobre 2010 trasmette in Italia su digitale terrestre e su satellite; eBay è diventato il “negozio”

virtuale di un gioielliere che si è inventato una nuova professione, vendendo via web preziosi che arrivano dalle gioiellerie di tutta Italia. Nulla di cui preoccuparsi, ma molto su cui riflettere. ■ 2011 will most likely still be a period of transition and preparation for a 2012 which, Maya calendar permitting, should show some signs of a recovery. It will in fact be important to analyze and understand the changes taken place over the last three years to be able to react positively in the near future. This, starting from the consumer: the crisis has changed the needs and tastes of the public; it has wrought substantial changes in their purchasing habits and possibilities; competitor sectors have polished up their appeal. The consumer still spends a lot on themselves or on presents for others, also thanks to technological products (mobiles, computers, I-pads, I-phones, etc.) but attention and curiosity towards new ways of buying is growing – slowly in Italy but exponentially in USA and emergent markets: a factor that should put operators in the Italian jewellery sector on the alert, but not in the negative sense. In fact, according to a survey carried out by the Milan Polytechnic School, an increasing number of Italians are using Internet to buy

their Christmas presents (+ 20% compared to 2009). Alternative sales channels to the usual jewellers shops are making great progress in the Italian market as well: many shops and firms are already offering the possibility to buy through Internet; the American QVC shopping online giant has been transmitting in Italy through TV (digital terrestrial) and satellite since October last; eBay has become the virtual “shop” for a jeweller that invented a new profession, selling jewels coming from jewellers throughout Italy on the web. Nothing to worry about, but a lot to think about.

Edifis S.p.A. - L’Orafo Italiano si è trasferita negli uffici di Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. 02-3451230 - Fax 02-3451231 Gli indirizzi di posta elettronica sono rimasti invariati

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SUMMARY In copertina Cover Alisei

Collezione “Le Coccinelle”, in argento 925, zirconi bianchi e neri e smalti. Interamente “made in Italy”.

“Le Coccinelle” Collection, in sterling silver, white and black zircons and enamels. Entirely “made in Italy”. Artwork and photo by Close up Studios

Servizio clienti

Customer Service +39 02 722131 faro@farospa.it www.aliseigioielli.com

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028 lusso e dintorni/ luxury & more fiere/fairs 033 Basilea, la “vetrina” da non perdere

Basle, the “showcase” not to be missed 034 La fiera di Hong Kong piace agli italiani

Italians like the Hong Kong show 035 Inhorgenta: design & Co.

Inhorgenta: design on display 041 borsa&mercati/ stock&markets by Enzo Andreis

042 Un’azienda al microscopio: Pasquale Bruni

A company under the microscope: Pasquale Bruni 047 Grandi progetti dopo un grande 2010

Great projects after a great 2010 by Marina Morini

048 Indici de l’Orafo Italiano / l’Orafo Italiano’s index 049 Compro oro, regole troppo incerte by Antonella Garello

focus 051 L’inflazione dei materiali preziosi

Inflation of precious materials by ASI - Analisi e Studi Industriali

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intervista/interview 054 Approvato il ‘made in’ strumento di tutela

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by Sonia Sbolzani

l’esperto risponde/norme 056 Prendo in affitto un bel locale... by Giulia Comparini

l’esperto risponde/marketing 058 Il nuovo ruolo del ‘biglietto da visita’ by Daniela Saibene

l’esperto risponde/gemmologia 062 Diopside keniota, una vera “gemma”

Kenyan diopside, a true “gem” by Luigi Costantini

l’esperto risponde/vetrinistica 064 Le sei regole per una vetrina ideale by Svetlana Fabrikant

concorso vetrina 066 Luciano Capossela e il gioco delle arti by Antonella Garello

aziende/companies 068 Aspire Designs: offrire soluzioni ai dettaglianti

Aspire Designs: to offer solutions to retailers racconti 069 “Quella volta che...”: racconti dal mondo orafo negozi/shops 070 Swarovski / Stroili Oro / Hublot / Gioielleria Faraone / Antica Orologeria Candido Operti mostre/exhibitions 074 Padova / Londra / Cassano d’Adda / Barcellona eventi/events 076 Le preziose magie di Rosas 077 In mostra i gioielli Luisa Della Salda 078 Amin Luxury e GIA ‘Gioiello Day’ a Milano flash 080 Gioielli d’Italia! / Jewels of Italy! 082 Dedicato solo a te / Dedicated only to you zoom 085 Affari d’oro

Golden opportunities 092 English translation

Luxury & more / Stock & Markets / Gemmology / Companies 095 Indice dei nomi citati/Index of names mentioned

1.11 summary 011


ACCADEMIA VETRINISTICA ITALIANA Il centro internazionale di formazione per vetrinisti e visual merchandiser PRESENTA A MILANO PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO (Piazza Mercanti, 2 MM Duomo) CORSO: “GIOIELLO - TECNICHE ESPOSITIVE IN VETRINA” L’ESPOSIZIONE DEI PRODOTTI COME STRATEGIA DI COMUNICAZIONE - Sala Donzelli, Lunedì 24 Gennaio e Martedì 25 Gennaio 2011, dalle ore 10.00 alle ore 16.00 L’incontro con i maggiori professionisti del settore “consulenti d’immagine” per apprendere le tecniche espositive del gioiello più attuali e per approfondire la storia e la cultura della comunicazione attraverso l’esposizione dei prodotti e realizzazione di eventi finalizzati alla vendita. PROGRAMMA Spazio espositivo in vetrina. Ubicazione, tipologia e struttura della vetrina, Utilizzo dei supporti. Composizione: le linee, le masse, la profondità, i gruppi, gli equilibri. Punto focale. Luce e Colore in vetrina, eventi speciali, effetti speciali. Creatività e comunicazione in vetrina. Vetrina tecnica. Idea guida: allestimento vetrina a tema, vetrina scenografica. Relatori: Roberto Pivetta, presidente della Federazione Italiana Vetrinisti FIV&AVI&FESVhc - Svetlana Fabrikant, direttore artistico didattico dell’Accademia Vetrinistica Italiana. L’ingresso previa prenotazione al numero +39 02 43980051/ +39 335 384614 (info sms) e-mail: accademia@vetrinistica.com - www.vetrinistica.com

editore

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direzione generale

Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano MI Ph. ++39 02 3451 230 Fax ++39 02 3451 231 info@edifis.it www.edifis.it

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direttore responsabile Marina Morini redazione

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ASI - Analisi e Studi Industriali, Enzo Andreis, Andrea Barra, Alessandro Barzaghi, Giulia Comparini, Luigi Costantini, Svetlana Fabrikant, Elisa Facchetti, Valerio Faccenda, Vittorio Montieri, Militerni & Associati, Daniela Saibene, Sonia Sbolzani.

foto

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Promo-Est, Asap.

progetto e grafica

Claudio Rossi Oldrati

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Castelli Bolis S.p.A. - Cenate Sotto BG

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Fabio Galligani dircom@edifis.it

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The international training centre for window dressers and visual merchandisers PRESENTS IN MILAN, CAMERA DI COMMERCIO (Piazza Mercanti, 2 MM Duomo) WORKSHOP: “JEWELLERY - WINDOW DISPLAY TECHNIQUES” PRODUCT DISPLAY AS A COMMUNICATION STRATEGY Donzelli Room, Monday 24th January and Tuesday 25th January 2011, from 10 a.m. to 4 p.m. At the meeting with leading professionals in the “image consulting” sector, it will be possible to learn the most up-todate techniques in jewellery display and to find out more about the history and culture of communication through product display and the realisation of sale-targeted events. PROGRAMME of the workshop Window display space. Location, type and structure of the window. Use of supports. Composition: lines, volumes, depth, groups, balancing. Focal point. Light and Colour in the window, special events, special effects. Technical window dressing. Creativeness and communication in the window. Guideline: thematic window dressing, scenic window dressing. Speakers: Roberto Pivetta, chairman of the Italian Federation of Window Dressers FIV&AVI&FESV - Svetlana Fabrikant, art teaching director at the Accademia Vetrinistica Italiana. Please call this number to make a reservation: +39 02 43980051/+39 335 384614 (info sms) e-mail: accademia@vetrinistica.com - www.vetrinistica.com

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Francesco Delfino amministrazione@edifis.it

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ON THE COVER

■ Alisei inaugura il 2011 con la nuova collezione “Le Coccinelle”. Il giovane marchio milanese aveva già presentato una piccola anteprima della collezione al Macef di Settembre 2010, catturando immediatamente l’attenzione dei dettaglianti, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Simpatiche e preziose, “Le Coccinelle” di Alisei stanno invadendo le vetrine delle gioiellerie per dare un tocco di colore e di allegria al look di donne e ragazze. C’è voglia di leggerezza, e i gioielli della collezione non solo rispondono appieno a questo desiderio ma sono dei veri e propri porta-fortuna: sul retro di ogni gioiello, infatti, è stata incisa la scritta “lucky pois”, magiche parole di buon augurio. Collane, bracciali, anelli e orecchini sono realizzati interamente in Italia e in esclusiva per Alisei. La manodopera esperta e l’utilizzo di materiali quali argento, smalti, zirconi bianchi e neri hanno reso possibile coniugare un alto livello estetico e qualitativo a un costo accessibile. “Le Coccinelle” si presenta completa di espositori vetrina e di un packaging appositamente studiati, in grado di comunicare freschezza e ottimismo. ■ Alisei starts off 2011 with the new “Le Coccinelle” collection. This young Milanese brand had already presented a small preview of the collection at Macef in September last, immediately capturing the attention of retailers, always on the look out for something new. Amusing and precious, the Alisei “Le Coccinelle” are invading the jewellers shop windows to lend a touch of colour and gaiety to the looks of women and girls. There’s a great desire for being frivolous, and the collection’s jewellery not only fully satisfy this desire but are also true and proper lucky charms: in fact “lucky pois” is written on the back of each jewel, magic good luck words. Necklaces, bracelets, rings and earrings are entirely made in Italy, exclusively for Alisei. Skilled labour and use of materials such as silver, enamels, black and white zircons have contrived to combine a high aesthetic, quality standard at a reasonable price. “Le Coccinelle” comes complete with shop window display stands and specially designed packaging, communicating freshness and optimism.

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BASELWORLD THE WATCH AND JEWELLERY SHOW MARCH 24 – 31, 201 1

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BUON ANNO HAPPY NEW YEAR

AUGURI! BEST WISHES! ■ Abbiamo chiesto ad alcuni produttori orafi di “fare gli auguri” al settore con un piccolo bilancio del 2010 (indicandone l’aspetto più positivo e quello più negativo) e un “buon proposito aziendale” per il 2011. Massimo Carraro Gruppo Morellato L’aspetto più positivo del 2010 è stata la ripresa su molti mercati, in particolare Brasile e Argentina, Medio Oriente, Russia e, naturalmente, Asia e Cina: mercati dove il gioiello italiano è molto apprezzato. Quello più

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negativo: la stessa ripresa, purtroppo, è mancata sul mercato interno. Si ripropone la divaricazione tra Europa del Nord e quella del Sud; in Francia e Germania abbiamo avuto una crescita importante (+20%), mentre Italia, Spagna e Grecia soffrono. Il buon proposito per il 2011: continuare a valorizzare i nostri marchi, attraverso la comunicazione, con investimenti al consumatore e attraverso una distribuzione seria e professionale. Non serve “inondare” i negozianti di prodotto… Fabrizio Falcinelli Falcinelli by OroAccessory L’anno che sta per concludersi ha portato una grande crisi nel settore orafo e più in generale nei mercati mondiali. Ma se, come dicono in Cina, crisi sta per opportunità, è proprio in questo modo che potremmo augurare a noi stessi di rapportarci al nuovo anno. Nonostante non sia semplice cogliere in questi momenti la fiducia e intravedere una rinascita, sappiamo che il talento e la creatività Italiana sono in grado di uscire da periodi burrascosi. Il buon proposito per l’anno nuovo? Invito tutti gli operatori del settore a dare spazio alla ricerca e al nuovo con grande sinergia, in modo da rafforzare


un marchio, il “Made in Italy”, da sempre sinonimo di bellezza e qualità. Tonino Boccadamo Boccadamo Gioielli Sono felice di rispondere con il sorriso sulle labbra: il 2010 è stato, infatti, caratterizzato da una serie di successi personali e professionali. Circoscrivere tutto ad un unico evento o fattore credo sia limitativo. Posso dire che l’azienda Boccadamo, nella sua totalità, è stata “una cosa positiva”, tutto il personale - dipendenti, orafi artigiani e dirigenza - si è distinto maggiormente quest’anno per gli obiettivi raggiunti rispetto agli anni passati. Quanto ai buoni propositi, ce ne sono molti, anzi moltissimi. L’idea di raggiungere un’elevata awareness del nuovo brand ‘Boccadamo MAN’; la volontà di conquistare nuovi mercati esteri; incrementare e consolidare la presenza della maison nella nostra penisola; aprirsi a nuovi ed entusiasmanti progetti. Il futuro, posso anticipare, riserverà grandi sorprese. Bruno Guarona Bibigì L’aspetto peggiore del 2010? L’invasione dei prodotti realizzati all’estero, soprattutto in Cina, India e Turchia, e venduti con marchio italiano. Il consumatore invece dovrebbe sapere se il gioiello che acquista è realmente “made in Italy” e il governo dovrebbe obbligare le aziende a dichiarare dove viene realizzata la produzione. Questa “invasione” ha anche penalizzato pesantemente tante piccole aziende che producono gioielli di ottima qualità ma che non possono competere coi costi di produzione del made in India, China e Turkey. Nonostante tutto, e nonostante il problema della puntualità nei pagamenti, per tante aziende italiane nel 2010 non è mancato il lavoro: anzi, è stato un anno decisamente positivo. I buoni propositi per il 2011 riguardano soprattutto

l’estero: ci impegneremo a fondo per una presenza costante e puntuale in diversi Paesi, sperando anche nel ritorno di mercati importanti come Russia, Paesi Arabi, Europa e Stati Uniti. Maurizio Merenda Gruppo Stroili Oro L’andamento del 2010 è stato molto positivo. La nota più positiva è stato l’ottimo andamento dei prodotti a marchio Stroili Oro, quella negativa l’alto costo dell’oro, che riduce le possibilità di acquisto di prodotti in oro da parte del consumatore. Propositi per il 2011? Continuare a offrire ai clienti la possibilità di “permettersi di tutto” in tema di gioielli e orologi presso le insegne Stroili Oro, Franco Gioielli ed EXX. Crediamo in ottime aspettative per il 2011, che vedrà continuare il recupero dei consumi persi negli ultimi anni e che aprirà nuove grandi opportunità in Paesi stranieri, come la Cina, dove abbiamo già aperto 4 negozi negli ultimi 2 mesi.

gono poste in secondo piano rispetto alle note positive di un prodotto artigianale di altissimo livello e qualità. Il 2011 sarà comunque un anno che porterà una buona dose di ottimismo in quanto i progetti del brand Gerardo Sacco saranno quelli di posizionarsi nell'intero mercato nazionale sfruttando le capacità di un team che crede fermamente nella potenzialità commerciale dell'azienda Gerardo Sacco.

Viviana e Gerardo Sacco Gerardo Sacco La nota positiva: pur avendo una scarsa programmazione pubblicitaria, la Gerardo Sacco è riuscita a raggiungere obiettivi di crescita importanti grazie all'introduzione di nuove linee stilistiche con un'elevata qualità artigianale e un design originale, davvero particolare. E' stato avviato un progetto molto importante di posizionamento del marchio in Sicilia con l'apertura di un bellissimo negozio monomarca a Milazzo. Per quanto riguarda la nota negativa, abbiamo riscontrato una certa diffidenza da parte dei dettaglianti e la scarsa fiducia in un prodotto che non ha alle spalle massicce campagne pubblicitarie con strategie di marketing d'assalto. L'originalità del prodotto e le innovazioni vengono viste con sguardo scettico e ven-

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LUSSO & DINTORNI LUXURY & MORE / English translation: see page 92

E L’ORO CONTINUA A CORRERE…

■ Non si ferma la corsa dell’oro: a metà Dicembre 2010 il prezzo era aumentato del 3% circa e, secondo il sito soldionline.it, le stime per il medio termine parlano di 1.600 dollari US l’oncia. Sarebbe la migliore performance del metallo giallo in questi ultimi 80 anni, ma anche la riprova che questa è la peggiore crisi economica dal dopoguerra. Il sito sottolinea anche come alla base di questo trend ci sia la Cina - che ha quintuplicato le importazioni di oro – e la domanda crescente dell’oro come bene rifugio da parte di investitori spaventati dall’incertezza del debito sovrano europeo.

A MILANO PIACCIONO I GIOIELLI MA NON I FALSI ■ Una ricerca condotta nel Novembre scorso dalla Camera di Commercio di Milano, su circa mille persone, ha evidenziato che i milanesi spendono ogni anno 50 milioni di Euro per acquistare 600 mila gioielli (44 Euro a testa). La creatività è la prima caratteristica cui guardano i milanesi, seguita dal materiale e dalle pietre preziose. Sempre a Milano, il sindaco Letizia Moratti ha presentato la campagna di comunicazione “Io non voglio il falso”, alla presenza delle istituzioni. La lotta alla contraffazione è stata promossa in collaborazione con la Direzione Generale Lotta alla Contraffazione del Ministero Sviluppo Economico. Nel corso della campagna sarà distribuito al pubblico materiale informativo che illustra i danni provocati dalla contraffazione dei beni: secondo un rapporto del Censis, infatti, il mercato dei falsi rappresenta un giro d’affari di oltre 7 miliardi di euro, mancati introiti per lo Stato di 5 miliardi e la perdita di 130 mila posti di lavoro.

LE GRANDI MANOVRE DI DOLCE & GABBANA ■ Domenico Dolce e Stefano Gabbana (nella foto), credono nei gioielli. Se condo il settimanale “Il Mondo”, infatti, sono già pronti i prototipi di bracciali, anelli, collane ecc. realizzati dalla divisione gioielli D&G. Questo nonostante il 2010 non sia stato tenero con i prodotti del marchio in licenza, come occhiali (Luxottica), orologi (Binda) e cosmetica (Procter & Gamble), che hanno segnato un -9,8%.

GLI ORAFI ITALIANI GUARDANO ALLA COREA ■ Timidamente i produttori orafi italiano cominciano a guardare con un certo interesse anche alla Corea. A Novembre, infatti, l’ICE ha invitato a Seoul, in occasione di un evento di due giorni dedicato alla gioielleria, una rappresentanza di 14 operatori orafi, tra i quali Ferraris Gioielli, Ka-

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rizia e Silo. Secondo il Wolgok Jewelry Research Center, la produzione annuale di gioielli in Corea supera i 3,5 miliardi di dollari US, al settimo posto nella classifica mondiale dei produttori di oreficeria; i marchi più venduti sul mercato coreano sono Tiffany, Cartier e Bulgari.


SWAROVSKI: LE NOVITÀ 2011 E LA CHIAVE PER LA BENZ ■ È arrivata Innovations 2011, la collezione di nuove pietre – naturali e create – che si aggiungono alla vastissima gamma della casa austriaca. Protagonista della collezione resta lo Swarovski Zirconia Pure Brilliance cut, cui sono stati applicati gli standard qualitativi che il GIA prevede per il diamante e che reca la scritta al laser “Swarovski Zirconia”, invisibile a occhio nudo. Tra le novità delle gemme create, il Reverse Cut (foto al centro) e il Lemon Cut; tra le gemme naturali,

l’Arc Cut e la pietra White Sapphire; tra i componenti, il Gemotion (in basso), che gioca con il concetto delle gemme cinetiche. Al costo di 367 Euro, 800 giapponesi saranno i felici proprietari di una chiave – naturalmente in edizione limitata tempestata di 200 Swarovski Elements (pietre nere e rosa) per accendere la loro Mercedes Benz (in alto). Noblesse oblige.

LO SHOPPING? SI FA IN OSPEDALE ■ Volete comprare un gioiello, un pigiama, un libro? Il nuovo trend è farlo in ospedale. Nel Novembre scorso, infatti, l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano ha inaugurato una vera e propria Shopping Gallery, con tredici punti vendita di brand italiani e stranieri, tra i quali anche la gioielleria “Gioielli di Valenza”. La scelta dei negozi è stata curata da Progeni s.p.a. e da Mall System s.r.l., che si occupa di commercializzazione di Centri Commerciali e Complessi Polivalenti, in collaborazione con l’azienda ospedaliera. La Shopping Gallery di Niguarda, primo esempio in Italia, vorrebbe diventare “uno spazio polifunzionale da vivere”, in attesa di raddoppiare, tra un paio d’anni, con l’apertura di un supermercato.

ITALIAN JEWELLERY AWARDS: AL VIA LA TERZA EDIZIONE ■ La terza edizione degli Italian Jewellery Awards si svolgerà a Napoli, l’Aprile prossimo. Una giuria di esperti internazionali sarà chiamata a premiare i vincitori delle otto categorie in cui è suddiviso il premio. Si rafforza così la partnership tra la Regione Campania, Spring Fair International di Birmingham e gli UK Jewellery Awards, cui la Regione Campania partecipa come sponsor della categoria “Italian Jewellery Designer of the Year”. Lo IJA nasce dalla volontà dell’Assessorato delle Attività Produttive della Regione Campania di promuovere il settore orafo a livello locale ed internazionale, con il supporto dei Consorzi Borgo Orefici, Vulcano Pro-Mart, il Tarì e Oromare, e il patrocinio dell’ICE e dell’ADI (Associazione Disegno Industriale). Foto: bracciale di Stefano Marchetti, uno dei vincitori dell’edizione 2010.

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LUSSO & DINTORNI LUXURY & MORE

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA S’IMPARA AL POLITECNICO ■ Partirà a Marzo il primo corso di Responsabilità Sociale d’Impresa e di Progettazione di Gioielli nel rispetto dell’ambiente, organizzato da INDACO (Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda) presso il Politecnico di Milano. Il corso è frutto della collaborazione tra il Politecnico e CIBJO, con il patrocinio della World Jewellery Confederation Education Foundation. Il corso, in inglese, sarà aperto a un massimo di 30 studenti di tutto il mondo che dovranno registrarsi entro il 30 Gennaio. Per informazioni: www.polidesign.net

UN GIOIELLO ITALIANO A SHANGHAI ■ Nel corso dell’Esposizione Universale di Shanghai, la Tongji University ha ospitato una prestigiosa mostra dedicata a “Disegno e Design. Brevetti e creatività italiani”, dove sono stati esposti alcuni mitici brand italiani, da Vespa a Bialetti, da Campari Soda a Ferragamo. Per quanto riguarda il mondo del gioiello, l’unico pezzo in mostra è stato “Omles”, pendente in

oro, tessuti preziosi e diamanti, progettato da Stefano Ricci e realizzato dalla Gioielleria Angeletti di Via Condotti, a Roma.

LA FANTASIA DEI BIJOUX IN MOSTRA A TORINO

ALONSO CORRE PER VICEROY ■ Fernando Alonso, il pilota Ferrari due volte campione di Formula Uno, firma ed è testimonial delle linee “Fernando Alonso Collection” e “Racing Collection by Fernando Alonso”, orologi sportivi “made in Spain”: due collezioni grintose e colorate di cronografi e di orologi multifunzioni. La distribuzione in Italia è curata, in esclusiva, da Morini Gioielli, di Arezzo.

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■ Fino al 23 Gennaio si potranno ammirare a Palazzo Madama Torino, 300 splendidi gioielli fantasia appartenenti alla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Il percorso espositivo si snoda attraverso la storia degli anni d’oro del bijou, soprattutto negli Stati Uniti tra gli Anni ’30 e ’70, ma sono esposti anche pezzi contemporanei, realizzati da grandi designer e gioiellieri come, tra gli altri, Trifari, Coro, Miriam Haskell, Pennino. La mostra è curata da Enrica Pagella.


VIAGGIO DEL GIOIELLO NEL ‘900 RETTIFICA FAB GOBBETTI

■ “Gioielli del Novecento: dall’Art Nouveau al design contemporaneo in Italia e negli Stati Uniti” è stato scritto da Alba Cappellieri ed edito da Skira Editore. Alba Cappellieri, professore di design del Gioiello alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano, ripercorre la complessa storia del gioiello in un’epoca, come il Novecento, di cambiamenti epocali, storici e sociologici. Edito in italiano, inglese e francese, il volume, riccamente illustrato, illustra la storia delle grandi Maison della gioielleria, degli innovatori del design, delle avanguardie europee negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, fino ai gioielli contemporanei.

■ Nel numero di Ottobre/Novembre è stata pubblicata, nel servizio “Proposte Preziose di Natale” una foto di bracciali di Fab Gobbetti con la didascalia errata. La descrizione esatta è la seguente: “Collezione Brillanti”. Bracciali in oro bianco e brillanti.

FEDERICO SIEGA FESTEGGIA CON MOSSA

GRAND PRIX D’HORLOGERIE PREMIA L’ECCELLENZA ■ Greubel Forsey, con il suo Double Tourbillon 30° Edition Historique, ha vinto il Gran Premio “lancette d’oro” del Gran Premio dell’Orologeria di Ginevra 2010; F.P. Journe si è aggiudicato il premio Haute Complication per il suo Chronomètre à Résonance (1); Chopard il premio Jewelry Watch per l’orologio Hiboux (2) e HM4

Thunderbolt della MB&F il premio Design and Concept Watch (3).

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■ Federico Siega, ex direttore della Descombes – distributore in Italia degli orologi Zenith – e poi direttore generale della Fiermenich, azienda leader nelle essenze per profumi, ha festeggiato nel Monferrato i suoi 70 anni e la guarigione da una grave malattia con Mario Mossa, grande amico fin dal 1967. A ciascuno degli ospiti è stato donato un orologio della linea Sunrise, realizzato da Mario Mossa. Nella foto, da sinistra: Federico Siega con Mario e Ada Mossa.

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BASILEA, LA ‘VETRINA’

DA NON PERDERE BASLE, THE “SHOWCASE” NOT TO BE MISSED ■ Appuntamento a Basilea dal 24 al 31 Marzo 2011 per la prossima edizione di Baselworld, Salone Mondiale dell’Orologeria e della Gioielleria. Non bastano a illustrare l’importanza della manifestazione i soli numeri - una superficie espositiva di 160 mila metri quadrati, in parte allestita con spettacolari stand a più piani, circa 2 mila espositori da tutto il mondo, oltre 100 mila operatori attesi. Non basta perché, negli otto giorni di durata del Salone, a Basilea si concentrano realmente i principali esponenti del settore a livello mondiale: Baselworld è una

GRANDE ATTESA PER BASELWORLD, CHE FORNIRÀ INDICAZIONI SULL’ANDAMENTO DEL SETTORE ORAFO A LIVELLO MONDIALE.

GREAT EXPECTATIONS FOR BASELWORLD, THAT WILL PROVIDE INDICATIONS ON THE TRENDS IN THE JEWELLERY SECTOR AT WORLD LEVEL.

vetrina internazionale che offre la possibilità di prendere visione delle prossime tendenze, delle nuove collezioni e delle innovazioni tecnologiche e progettuali. Tutti i settori sono ampiamente rappresentati: gioielleria, orologeria, pietre preziose e di colore, macchinari, packaging e servizi. A ciò si aggiunge un’organizzazione inappuntabile e un’atmosfera gradevole, in cui l’intera città - tra l’altro famosa in tutto il mondo come centro d’arte - risulta coinvolta. Nelle foto: il Centro Fieristico di Basilea e due diversi momenti dell’edizione 2010 di Baselworld.

■ Venue in Basle from 24 to 31 March 2011 for the next edition of Baselworld, World Watch and Jewellery Show. Figures are not enough to highlight the importance of the event – an exhibition area covering 160 thousand square metres, in part set up with spectacular stands on several floors, about 2 thousand exhibitors from all over the world, over 100 thousand operators awaited. Not enough because the leading players at world level in the sector will effectively be there during the eight days of the Show: Baselworld is an inter-

national showcase offering the opportunity to see the new trends, new collections and innovations in design and technology. All sectors are widely represented: jewellery, watches, precious and coloured stones, machinery, packaging and services. All this in addition to an impeccable organization and a pleasant atmosphere, in which the entire city – amongst others famous all over the world as a city of art – will be involved. In the photo: the Exhibition Center Basle and two moments in the 2010 Baselworld edition.

1.11 fairs 033


FIERE FAIRS

LA FIERA DI HONG KONG

PIACE AGLI ITALIANI ITALIANS LIKE THE HONG KONG SHOW

ORGANIZZAZIONE E SERVIZI DI QUALITÀ SONO I PLUS OFFERTI DALLA MANIFESTAZIONE. NEL 2011 L’ITALIA È PAESE PARTNER.

QUALITY ORGANIZATION AND SERVICES ARE THE PLUS OFFERED BY THE EVENT THAT WILL BE ITALY’S PARTNER IN 2011.

034 fairs 1.11

■ Nel 2011 l’Italia sarà Paese Partner dell’Hong Kong International Jewellery Show, organizzato dall’Hong Kong Trade Development Council e, per l’occasione, l’ICE ha invitato oltre 100 produttori orafi italiani a esporre nell’Italian Pavilion, prestigioso palcoscenico del “made in Italy”. Negli anni la manifestazione è diventata un punto di riferimento certo per tutti coloro che cercano sbocchi commerciali sui mercati asiatici e non solo, ma si è anche conquistata una solida reputazione grazie a un’organizzazione e a servizi di grande efficienza. Dal 4 all’8 Marzo 2011, l’Hong Kong Convention & Exhibition Centre aprirà le porte agli oltre 2.600 espositori e a compratori provenienti da tutto il mondo (32 mila nel 2010). Negli ultimi due anni, complice la crisi, la fiera di Hong Kong ha visto aumentare la presenza di produttori italiani, interessati a toccare con mano le opportunità offerte dal mercato cinese. Secondo Simon Yau, responsabile dell’area Hong Kong e Cina di World Gold Council, ad esempio, la domanda annuale di oro da parte dei consumatori cinesi tra i 20 e i 39 anni è di 305 tonnellate, e in continuo aumento.

■ Italy will be the Partner Country to the Hong Kong International Jewellery Show, organized by the Hong Kong Trade Development Council and, for the occasion, ICE (Italian trade commission) has invited over 100 Italian jewellery manufacturers to exhibit in the Italian pavilion, the prestigious stage of the “Made in Italy”. The event has become a secure reference point over the years for all those seeking sales outlets onto Asiatic markets but not only, it has also won a solid reputation thanks to highly efficient organization and services. From 4 to 8 March 2011, the Hong Kong Convention & Exhibition Centre will be opening its doors to the over 2,600 exhibitors and to buyers coming from all over the world (32 thousand in 2010). The Hong Kong Show has seen an increase in the presence of Italian manufacturers over the last two years, abetted by the crisis, interested in seeing the opportunities offered by the Chinese market with their own eyes. According to Simon Yau, the World Gold Council area manager for Hong Kong and China, for example, the annual demand for gold from 29 to 30 year old Chinese consumers amounts to 395 tons and is continually rising.


FIERE FAIRS

DESIGN & CO.

INHORGENTA DESIGN ON DISPLAY

■ inhorgenta 2011 si svolgerà presso il Nuovo Centro Espositivo di Monaco di Baviera dal 25 al 28 Febbraio. Nel momento in cui andiamo in stampa, oltre mille espositori da tutto il mondo hanno già assicurato la propria partecipazione, 75 dei quali per la prima volta. Pare dunque confermata nel calendario fieristico internazionale la solida posizione della manifestazione bavarese, che durante l’edizione 2010 ha attratto oltre 30 mila visitatori. Se ampia è la gamma dei settori rappresentati - gioielleria, orologeria e cinturini, pietre e perle, argenteria, packaging, macchinari e arredi - l’indiscusso fiore all’occhiello di inhorgenta resta la gioielleria di design: a progettisti, artisti orafi e sperimentatori è dedicato un intero padiglione, dove si potrà prendere visione di materiali e tendenze realmente innovativi. ■ inhorgenta 2011 will be held at the New Munich Trade Fair Centre from 25 to 28 February. At the time of going into print, over one thousand exhibitors from all over the world have registered their participation, including 75 first-timers. The solid position on the international exhibition calendar enjoyed by the Bavaria event, attracting over 30 thousand visitors at the 2010 edition, therefore appears as confirmed. If the range of represented sectors is broad - jewellery, clocks, watches and watchstraps, stones and pearls, silverware, packaging, machinery and furniture - inhorgenta’s undisputed pride and joy still remains design jewellery: an entire pavilion has been devoted to designers, jewellery artists and experimenters, where truly innovative materials and trends will be on display.

Info: www.inhorgenta.com

1.11 fairs 035




International Home Show

Macef Gennaio 2011 Le proposte preziose L’area dedicata al Designer’s Club era esaurita a fine ottobre; l’area Piccole Fantasie lo era a metà novembre. I due padiglioni 13 e 15 non bastano più ormai da alcuni anni, tant’è che l’Area Gioiello ha trovato posto nell’adiacente padiglione 11. L’intero mondo della Persona caratterizza ormai Macef in maniera consistente: oltre 500 aziende su circa 1.900 espositori di Macef; come dire che poco meno di un terzo delle aziende e dello spazio di Macef, Salone Internazionale della Casa, è ormai dedicato alla Persona. Con molte, importanti, sfumature: estensione di gamma (si va dalle borse e dagli accessori moda all’alta

da giovedì a domenica

27-30 gennaio 2011

gioielleria, passando per la bigiotteria e per la sua componentistica); estensione geografica (il made in Italy più raffinato ed esclusivo insieme con le proposte etniche provenienti da tutto il mondo), estensione di filiera commerciale (i visitatori sono grossisti, dettaglianti, designer e anche commercianti che acquistano il cash and carry), estensione stilistica (con prodotti di tipo classico fino al più mo-


www.macef.it

derno ed esclusivo design) e infine estensione nella gamma dei materiali, con una forte presenza di oro e argento da indosso, naturalmente, accanto a tutti i materiali tradizionali della bigiotteria (compreso l’importante ritorno del corallo) e a quelli più estremi e innovativi. L’edizione di Macef Primavera 2011 sarà la Novantesima della storia della manifestazione, un Salone che ha

area gioiello

aperto i battenti nel settembre del 1964; dapprima con cadenza annuale, quindi articolato nelle attuali due edizioni di Gennaio e Settembre. Una ricorrenza non solo di facciata: sarà un modo per ribadire che l’industria italiana che ha fatto grande il Macef e si è conquistata le importanti quote di mercato che tuttora detiene è comunque ancora forte e vivace, creativa e assolutamente in grado di guardare al futuro con entusiasmo e ottimismo. In modo particolare avrà risalto, nel Macef del Novantesimo, il settore dei prodotti e dei progetti preziosi, lontano e non sovrapposto ad altre manifestazioni specializzate, e quindi in grado di esprimere il proprio potenziale sia in fatto di espositori sia di visitatori. Macef ricorda, infine, che i visitatori in possesso della licenza preziosi entrano gratis in manifestazione e che tutti, comunque, possono acquistare il biglietto d’ingresso a prezzo scontato attraverso il sito internet www.macef.it



BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

UNA RUBRICA DI ANALISI DEL SETTORE, PER FAVORIRE UNA MIGLIORE CONOSCENZA DELLE TENDENZE DEI NOSTRI MERCATI SU SCALA ITALIANA E MONDIALE. UNA SERIE DI UTILI CONSIGLI PER GESTIRE AL MEGLIO IL NOSTRO BUSINESS.

• Pasquale Bruni: il talento e la crisi / Pasquale Bruni: the talent and the crisis • Intervista / Interview: Filippo Ballarini, Sales & Mkt Director Pasquale Bruni • Indici de l’Orafo Italiano / l’Orafo Italiano’s index • “Compro oro”, regole troppo incerte • L’inflazione dei materiali preziosi / Inflation of precious materials • Intervista a Cristiana Muscardini: approvato il ‘made in’ strumento di tutela. • Prendo in affitto un bel locale... • Vetrina, il nuovo ruolo del ‘biglietto da visita’ • Diopside keniota, una vera “gemma” / Kenyan diopside, a true “gem” • Le sei regole per una vetrina virtuale • Concorso Vetrina: Luciano Capossela e il gioco delle arti • Aspire Designs: offrire soluzioni ai dettaglianti / to offer solutions to retailers • Negozi / Shops: Gioielleria Faraone / Stroili Oro / Swarovski / Hublot / Operti

STOCK E

CHANGE

pag. 42 pag. 47 pag. 48 pag. 49 pag. 51 pag. 54 pag. 56 pag. 58 pag. 62 pag. 64 pag. 66 pag. 68 pag. 70

1.11 041


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

PASQUALE BRUNI:

IL TALENTO E LA CRISI THE TALENT AND THE CRISIS by Enzo Andreis

Pasquale Bruni

■ Vi presentiamo l’analisi di una media azienda orafa italiana alle prese con la crisi del settore, dalla quale non si può uscire solo con il talento e la creatività: occorre anche e soprattutto una gestione marketing oriented e la capacità di individuare e affrontare i reali problemi di mercato. Quando ha voluto aprire la sua prima boutique all’estero non è ricorso a mezze misure: ha scelto il grande architetto inglese David Chipperfield, lo stesso che si è aggiudicato il concorso internazionale per la riqualificazione dell’area ex Ansaldo di Milano e la sua trasformazione in una moderna “città delle culture”; e che, del resto, aveva già creato la sua prima boutique milanese, in via della Spiga. E’ così che è nato lo spazio Pasquale Bruni a Tokyo, al se-

042 1.11

Eugenia Bruni

condo piano dell’Hotel Imperial Plaza: un open space di 50 metri quadrati rivestito di marmi neri che, con un sapiente gioco di vetri, si fonde con le trasparenze dei gioielli. Eravamo nel 2003, in pieno boom, sia della gioielleria italiana nel mondo, sia di Pasquale Bruni; ma da allora, ahimè, il mondo è cambiato assai rapidamente, e in peggio. La gioielleria italiana, pur sempre apprezzata per la sua qualità e raffinatezza, stenta a rinnovare i successi di un tempo; e anche il gruppo Pasquale Bruni, come vedremo, registra significative battute d’arresto e mette in atto qualche ritirata strategica.

Il successo della creatività Alcuni opinion maker hanno definito Pasquale Bruni Bossio un “emigrante di lusso”, ma questo è vero solo se si guardano le cose con il senno di poi. La realtà è più prosaica: nasce ad Aiello Calabro nel 1947 e, quando i genitori decidono di emigrare in Canada alla ricerca di lavoro, Pasquale e il fratello Emilio, che volevano restare in Italia, “emigrano” a Valenza presso alcuni pa-

STOCK E

renti. Cominciano a lavorare come praticanti in alcune aziende locali, ma si iscrivono in una locale scuola per orafi. Pasquale ha il dono della creatività e comincia a studiare e creare nuove forme e nuovi gioielli. Sono tempi duri, ma tempi che premiano il talento: i due fratelli riescono ad aprire un piccolo laboratorio di oreficeria con annesso un negozio e iniziano la loro avventura imprenditoriale. Le collezioni di Pasquale Bruni incontrano il favore del pubblico; cominciano le prime esposizioni, in Italia, e, dopo quelle all’estero - tra le prime quella all’Imperial Hotel di Tokyo e quella al Rockefeller Center di New York - il successo commerciale diventa impetuoso, fino a raggiungere e oltrepassare negli anni la fatidica soglia dei 20 milioni di fatturato. La distribuzione commerciale dall’Italia si espande all’estero, in un crescendo di bandierine piantate sul mappamondo: oggi la rete distributiva comprende 36 Paesi, più di 300 negozi - di cui quasi 150 all’estero - e 6 prestigiosi monomarca, due a Milano, e uno a Parigi, Mosca, Dubai e Tokyo. La produzione e la vendita so-

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Tab. 1

IL GRUPPO PASQUALE BRUNI: azionariato e controllate PASQUALE BRUNI GROUP shareholdings and subsidiaries Alessandro Bruni Bossio

Pasquale Bruni Bossio

10%

90%

Maria Rosaria D’Alessandro 10%

90% Life Style B.V. (Olanda)

100%

Pasquale Bruni (USA)

100%

no assicurate da una trentina di operai e da altrettanti impiegati; la direzione del gruppo è saldamente nelle mani del fondatore, coadiuvato dal figlio Alessandro che, oltre che socio di minoranza, è anche amministratore delegato, e dalla figlia Eugenia, che evidentemente ha ereditato il talento del padre, tanto da avere conquistato la carica di direttore creativo. Tutto bene, quindi? Purtroppo no, perché, come abbiamo accennato all’inizio, e come possiamo anche constatare dalla nostra tabella 2, non mancano i problemi.

Rinascimento srl

Pasquale Bruni spa

aver subìto un grave calo dei ricavi all’estero, occorre dire però che molte hanno reagito con efficacia, minimizzandone gli effetti; lo possiamo vedere nella tabella 4, che mette a confronto i ricavi di alcune aziende comparabili per dimensione e distribuzione con la Pasquale Bruni: la media delle diminuzioni è ben lontana dalla percentuale di cui parliamo; evidentemente il calo delle

100%

Pasquale Bruni SA (Svizzera)

100%

Pasquale Bruni Boutique

100%

Pasquale Bruni France

vendite in alcuni Paesi esteri, che c’è indubbiamente stata, è stata compensata, almeno parzialmente, dall’aumento o quanto meno dalla tenuta delle vendite in altre aree e in Italia. Bisognerebbe quindi estendere l’analisi e cercare di individuare le altre concause, in maniera da avere un quadro maggiormente esplicativo, indispensabile per poter invertire la tendenza con rapidità.

L’azienda

Gli anni della crisi In primo luogo, le vendite sono drammaticamente calate: diciamo “drammaticamente” perché sono diminuite del 41,4%! Quali le cause? Il management praticamente ne individua una sola, vale a dire “la crisi nel settore del lusso”, che avrebbe colpito duro specialmente in Russia e nei paesi dell’ex Unione Sovietica. L’analisi ha sicuramente una buona dose di verità, ma non è del tutto soddisfacente. Infatti, se è vero che Pasquale Bruni non è l’unica azienda orafa ad

1.11 043


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS Tab. 2

Pasquale Bruni - andamento nel triennio (in €.000)

Pasquale Bruni - three-year period trend (in €.000) ricavi / proceeds MOL / gross operational margin oneri finanziari / financial burdens risultato / result

2009 11.854 441 -305 (1)

-74

(2)

2008 16.730 -1.795 -930

2007 20.223 1.149 -886

268

-1

(1) Risultato influenzato da rinuncia dei soci a finanziamento di € 600.000 (2) Risultato influenzato da vendita intrasocietaria di partecipazione per € 3,055 milioni (1) Result influenced by shareholders waiver to loan of 600,000 € (2) Result influenced by intra-corporate sale of equity holding for 3.055 million

Tab. 3

Rete distributiva e vendite nel mondo

World sales and distribution network Nazioni Nations

Negozi % vendite Shops % sales

Americhe / Americas Asia / Asia Oceania / Oceania Europa extra Cee / Extra EEC Europe Europa Cee / ECC Europe Italia / Italy

2 9 2 10 12 1

7 29 3 46 62 155

Totale / Total

36

302

Non abbiamo certo la pretesa di essere noi in grado di effettuare questa analisi, possiamo tutt’al più suggerire qualche spunto di riflessione. Per esempio, il mercato domestico aveva segnalato un brusco calo già nel 2007, il che avrebbe dovuto suggerire forse di rafforzare la rete distributiva in Italia, che oggi appare, con i suoi 155 punti vendita, abbastanza sottodimensionata. Ancora: abbiamo notato che nel 2009 l’azienda è passata da 140.000 a 70.000 euro di investimenti; parliamo di cifre già di per sé non enormi, e in questo ambito una diminuzione del 50% è forse troppo drastica, tenuto

044 1.11

}

52% 10% 38% 100%

conto dell’importanza degli investimenti nel determinare i tempi e i modi dell’innovazione di prodotto e quindi, in definitiva, dell’appeal del brand presso il pubblico. Ancor più significativa è poi la diminuzione dell’incidenza del costo delBoutique -

STOCK E

le materie prime rispetto alle vendite: queste hanno inciso per il 51% nel 2008 e solo per il 38% nel 2009: anche in questo caso la diminuzione è talmente forte da indurre qualche domanda sulla tenuta della qualità della produzione. Qualche parola deve essere spesa anche sul problema costituito dall’espansione all’estero; è noto che per uscire dai confini nazionali costituendo delle società locali occorre dotarsi di una solida struttura manageriale e di controllo gestionale, altrimenti è meglio espandersi mediante il ricorso a reti e imprese locali esterne. Il rischio è che, se non si riesce a gestire e controllare l’attività delle filiali estere, soprattutto quando queste raggiungono un certo numero, portandole a risultati positivi, si debbano fare dei passi indietro chiudendo le filiali, il che comporta costi non indifferenti, per non parlare dello spreco di energie e risorse che potrebbero essere meglio impiegate in altre attività.

Un auspicio per il futuro È quello che è successo al nostro gruppo, che a un certo punto ha dovuto prendere la decisione di chiudere sia la Pasquale Bruni Usa, sia la Life Style Bv olandese. Se poi dalle vendite passiamo ai risultati, dobbiamo dire che anche in questo campo i problemi non mancano. Infatti i risultati del triennio, al di là del make-up di bilancio, sono costantemente negativi; in particolare è piuttosto ampio il disavanzo del 2008, recuperato con la vendita della Pasquale Bruni Boutique dalla holding alla sua controllata svizzera, che ha generato una plusvalenza di 3,055 milioni; la perdita del 2009 invece è Milano stata compensata dalla rinuncia dei soci alla restituzione di un finanziamento di 600.000 euro. La perdita è comunque inferiore a quella dell’anno precedente, ma dobbiamo ricordare che il “miglioramento” è stato ottenuto in una certa misura con la diminuzione del costo delle materie prime (in un anno di forte incremento del valore dell’oro), di cui ab-

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Tab. 4

Confronto di alcune performance

Comparison with some performances Ricavi euro.000 / Proceeds euro.000

Calo / Fall

2007

2008

2009

2009/07

DONNAORO

26.532

26.994

19.056

28,2%

MURARO

39.421

32.097

29.306

25,7%

BROS MANIFATTURE

21.398

19.104

20.530

4,1%

Media / Average

87.351

78.195

68.892

21,2%

biamo parlato: è chiaro che si tratta di un gap che andrà recuperato. Date queste premesse, quindi, possiamo concludere che il gruppo si trova a cavallo di uno spartiacque piuttosto delicato; l’auspicio è ovviamente che la proprietà ritrovi non solo lo smalto dei primi tempi sotto l’aspetto della creatività e dell’innovazione, che certo non manca nelle corde dei suoi talenti; ma anche un giusto indirizzo commerciale e gestionale che sappia mettere il marketing al centro dell’operatività, guidando le scelte aziendali verso nuovi traguardi. ■ We present you with an analysis of a medium sized Italian jewellery company tackling the crisis in this sector, from where one cannot win by just talent and creativity alone but where an oriented marketing management and the capacity to identify and deal with effective market problems are also needed.

When he wanted to open his first boutique abroad he did not spare the expenses: he chose the great English architect David Chipperfield, the same person who won the international competition to upgrade the ex Ansaldo area in Milan and to transform it into a modern “city of culture”; and who had in any case already created his first boutique in Milan, in via della Spiga. And so this was how the Pasquale Bruni area in Tokyo was opened, on the second floor of Hotel Imperial Plaza: an open space of 50 square metres lined with black marbles merging with the transparency of the jewellery through an artful play of showcases. We were in 2003, in full boom,

both for Italian jewellery throughout the world, as well as for Pasquale Bruni; but alas the world has rapidly changed for the worse since then. Even though still admired for its quality and elegance, Italian jewellery is finding it hard to resuscitate the successes of yesteryear; and the Pasquale Bruni Group, as we shall see later on, is registering a considerable slow-down and beating some strategic retreats.

The success of creativity Some opinion makers described Pasquale Bruni Bossio as a “luxury emigrant”, but this is only true if you are looking back on things, being wise afterwards. The reality is far more prosaic: he was born in Aiello Calabro in 1947, and when his parents decide to emigrate to Canada to find work, Pasquale and his brother Emilio, wanting to remain in Italy, “emigrate” to Valenza to stay with relatives. They take up apprenticeship in some local firms but also register with a local goldsmiths school. Pasquale has the gift of creativity, and starts to study and create new forms and new jewellery. These are hard times, but times which reward talent: the two brothers manage to open a small goldsmiths workshop with a shop attached, and start out on their entrepreneurial adventure. The Pasquale Bruni collections immediately catch on with the public; the first exhibitions in Italy begin, followed by those abroad, the ones at the Imperial

‘70 Queen

Hotel in Tokyo and in Rockefeller Center in New York being amongst the first; success in business gathers momentum until reaching and over the years surpassing the long aspired threshold of a 20 million Euro turnover. Sales distribution in Italy expands abroad, in a crescendo of flags pinned onto the map of the world: the distribution network currently includes 36 countries, over 300 shops with 150 abroad, and 6 prestigious designer outlets, two in Milan, and one each in Paris, Moscow, Dubai and Tokyo. Production and sales are followed up by thirty odd workers and the same number of office workers; Group management is firmly in the hands of its founder, assisted by his son Alessandro who is the managing director as well as being the minority shareholder and also by his daughter Eugenia, who evidently inherited her father’s talent, to the point of winning the position as creative manager. Everything is fine then? Unfortunately not, because, as we mentioned at the beginning and as we can see in our table 2, problems are not lacking.

The years of crisis In the first place, sales have dramatical-

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS Le Monde

ly fallen: we say “dramatically” because they have dropped by 41.4%! For what reason? The management practically only identifies one, that is to say “crisis in the luxury sector”, particularly hitting Russia and the ex Soviet Union countries. This analysis is certainly true to a certain point, but is not entirely satisfactory. In fact, if it is true that Pasquale Bruni is not the only jewellery business to have suffered a serious fall in revenues from abroad, it should be said that many took effective action to minimize the effects; we can see this in table 4, comparing the revenues of a few companies comparable in size and distribution with Pasquale Bruni: the average reduction is nowhere near to the percentage we were talking about; the fall in sales in some foreign countries, which undoubtedly came about, was evidently compensated, at least in part, by sales increasing or anyhow maintaining a position in other areas and in Italy. Analysis should therefore be extended, seeking to identify other concomitant causes in order to have a clearer picture, essential to be able to rapidly invert the trend. We are certainly not capable of taking this analysis upon ourselves; at the most we could suggest some ideas for reflection. For example, the domestic market had already registered a sudden drop in 2007, which could have been taken as a sign to boost the distribution system in Italy, which as it is now, appears to be rather insufficient with its 155 sales points. Yet again: we noticed that the company reduced investments from 140,000 Euro to 70,000 in 2009: we are not talking about huge sums in themselves, and in this respect a reduction by 50% is perhaps a little too drastic, considering the importance of investments when establishing when and how to innovate a product and therefore, in the end, the brand’s appeal with

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the public. And even more significant is then the reduced incidence of cost of raw materials on sales: the former accounted for 51% in 2008 but only 38% in 2009: here again the reduction is so drastic as to induce some queries about the quality of production. Some words should also be spent on the problem of expansion abroad; it is a well known fact that if you want to cross the border and set up local companies abroad you must equip yourselves with a solid managerial structure and management control, otherwise it would be wiser to expand by resorting to external local networks and companies. The risk being that if you are incapable of managing and controlling activities in foreign branches, especially if they become numerous, and in leading them to successful results, you may have to backtrack and close the branches, entailing high costs, not to speak of the waste of energies and resources which could be engaged better in other activities.

Hopes for the future This is what happened to our Group, which at a certain point was forced to take the decision to close both Pasquale Bruni Usa, as well as the Dutch Life Style Bv. If we then go from sales to results, we have to say that there is no shortage of problems in this field either. In fact, over and above the composition of the financial statements, the quarterly results continue to be on the downturn; the 2008 deficit is particularly conspicuous, recovered by the sale of Pasquale Bruni Boutique by the holding to its Swiss subsidiary, generating a capital gain for 3.055 million; losses in 2009 were instead compensated by the shareholders waiving the refund of a 600,000 Euro loan. The loss is anyhow less than the one of the year before, but we should

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also recall that the “improvement” was also due, to a certain extent, to the reduction in the cost of raw materials (in a year with a high increase in the value of gold), already mentioned by us: this is clearly a gap that will be recovered. Giving this preamble, we may therefore conclude by saying that the Group is now at a rather delicate crossroads. Obviously it is to be hoped that the ownership not only regains the brilliance of old under the creativity and innovative aspect, certainly not lacking in its string of talents; but also a precise business and management policy, capable of putting marketing at the centre of its operations, leading corporate decisions towards new goals.

Liberty Su l’Orafo Italiano abbiamo pubblicato le analisi delle seguenti aziende: In l’Orafo Italiano we have published analyses of the following companies: n. 2/3 Feb/Marzo Damiani spa n. 4 Aprile Unoaerre spa n. 5 Maggio Muraro spa n. 6 Giugno DonnaOro srl n. 7/8 Lug/Ago Lorenz spa n. 9 Settembre Coin Holding srl n. 10/11 Ott/Nov Nanis srl Chi volesse riceverle per e-mail potrà richiederle in redazione al costo di € 20,00 (abbonati la metà), indicando gli estremi del pagamento. Request these analyses by email from the editor’s office at a cost of euro 20.00 (half for subscribers), giving details of payment.

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Profondo Amore

GRANDI PROGETTI DOPO UN GRANDE 2010 GREAT PROJECTS AFTER A GREAT 2010 ■ Abbiamo rivolto alcune domande sui progetti futuri della Pasquale Bruni a Filippo Ballarini, Sales & Marketing Director (foto).

razione con il nostro partner locale. Per quanto concerne i nuovi mercati, invece, ci stiamo muovendo su entrambi i fronti, orientale ed occidentale.

Come per la maggior parDesign, lavorazione dell’ote delle aziende orafe, anro e pietre: i gioielli Pache Pasquale Bruni ha Filippo Ballarini squale Bruni sono riconosofferto la crisi di questi scibili per l’originalità di ultimi tre anni. Qual è staquesti tre elementi. Quali to l’andamento dell’azienda nel 2010, le novità nelle nuove collezioni 2011? sul mercato interno ed estero? Nel 2010, beneficiando di rilevanti inve- Certamente non si può prescindere da stimenti dell'azienda utili a rinforzare le quanto fa parte del DNA della Pasquale relazioni con i nostri partners storici, sia Bruni, che sempre più viene interpretato in Italia che all'estero, e di un eccellente con il massimo scrupolo nella realizzaziolavoro di squadra, abbiamo raggiunto ne delle nostre collezioni. Forti del sucun’ottima performance globale di cresci- cesso delle quattro linee “icone” del nota, che ci permetterà di crescere a dop- stro brand, stiamo lavorando su alcune pia cifra in termini di fatturato. Italia e estensioni delle stesse, mentre non manRussia in particolare hanno incrementato cheranno certo nuove linee dedicate alle la propria capacità distributiva, raggiun- clienti più esigenti in termini di tendenza, gendo e superando i livelli attesi mentre, qualità dell’alta gioielleria ed esclusività. nel caso della Spagna, dove il nostro Nel segmento “high end”, infine, riusciremarchio ha sempre riscosso un ottimo mo a stupire grazie alle nuove e uniche gradimento, abbiamo iniziato una colla- creazioni della linea “Atelier”. borazione con El Corte Inglés che ci ha permesso, in pochi mesi, di essere presenti nei 15 stores più rappresentativi del Gruppo spagnolo.

■ We put some questions to Filippo Ballarini, Sales & Marketing Director (photo), about future projects at Pasquale Bruni.

La distribuzione in Italia e all’estero nel 2011: è prevista l’apertura di nuovi negozi? Gli obiettivi chiave, in Italia e sui mercati esteri, saranno focalizzati sul consolidamento e l’implementazione di concreti rapporti di partnership, analisi e copertura delle aree ad alto potenziale per il nostro brand, e sul potenziamento degli strumenti di marketing utili, a garanzia di una sempre più elevata visibilità e riconoscibilità delle nostre creazioni. A Gennaio finalizzeremo l’apertura di un nuovo shop in shop a Doha, Qatar, in collabo-

Pasquale Bruni also felt the backlash of the last three-year crisis, like the best part of jewellery companies. What was the company trend for 2010 on the domestic and foreign market? In 2010, benefiting by substantial investments required to reinforce relations with our traditional partners, both in Italy and abroad, and an excellent team work, we achieved a highly satisfac-

tory increase in global performance, paving the way towards a growth in double figures in terms of turnover. Italy and Russia have in particular increased their distribution capacity, reaching and exceeding the levels expected whilst, in the case of Spain, where our brand has always been very popular, we began to collaborate with El Corte Inglés and managed to be present in the 15 flagship stores of the Spanish Group in just a few months. Distribution in Italy and abroad for 2011: are there any ideas of opening new shops? The key targets, both in Italy and on foreign markets, will be to focus on the consolidation and implementation of effective partnership relations, analyze and cover areas with high potential for our brand and reinforce the necessary marketing instruments to guarantee our marvellous creations with increasingly elevated visibility and recognition. In January we shall be completing the opening of a new shop in Doha, Qatar, together with our local partner. Whereas, as far as new markets are concerned, we are moving on both the east and west fronts. Design, craftmanship and stones: Pasquale Bruni jewellery is known for the originality of these three elements. What are the latest trends in the new 2011 collections? One can certainly not ignore what is part of the Pasquale Bruni DNA, increasingly interpreted with maximum care to create our collections. Boosted by the success of our brand’s four “icone” lines, we are now working on some extensions, whilst there will certainly be no lack of new lines for the most demanding customers in terms of trend, quality of top fashion jewellery and exclusiveness. Lastly in the “high end” segment, we have a surprise in store with our new, exclusive creations in the “Atelier” line. BonTon

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

STOCK&INDEX ■ INDICE L’ORAFO ITALIANO Pubblichiamo le quotazioni di borsa di alcune delle maggiori società italiane ed estere dell'oreficeria e dell'orologeria, quelle dei principali metalli preziosi e l'indice Morgan Stanley World, relativo alla capitalizzazione delle borse mondiali. Il confronto di questi indici potrà dare a tutti

Titoli & Metalli

Shares & Metals

gli operatori del nostro settore un'indicazione utile per capire l'andamento e le tendenze del nostro mercato. ■ L’ORAFO ITALIANO’S INDEX We publish the Stock Exchange shares of leading Italian and foreign jewellery and watchmaking companies, of the

Borse & valuta

08.10.2010 16.12.2010

Indice

Stock Exchanges 12.31.2009 10.08.2010 12.16.2010 and currency

Index

Bulgari Damiani Fossil Inc. Richemont Swatch Group Tiffany & Co Indice Azioni/ Share Index

Milano, € Milano, € Nasdaq, USD Xetra, € Xetra, € Nyse, USD

Oro / Gold Argento / Silver Platino / Platinum Palladio / Palladium Indice Metalli/ Metal Index MSCI All Country

USD per oncia / ounce USD per oncia / ounce USD per oncia / ounce USD per oncia / ounce

■ UN’ANNATA DA RICORDARE Dal punto di vista delle quotazioni il 2010 non poteva chiudersi in maniera migliore. Tutti gli indici sono positivi, tanto che, se si dovesse giudicare solo da questi, dovremmo dire che la crisi è ormai un ricordo del passato. Cominciamo dall'indice Morgan Stanley delle borse mondiali: chiude con un progresso del 7,55%, che corrisponde grosso modo a quello del PIL mondiale, una media tra quelli dei Paesi occidentali, piuttosto depressi, e quelli dei Paesi emergenti e asiatici, in netto rialzo. L'indice dei metalli però si è portato a +30%, dato che si presta a molte riflessioni: rarefazione delle materie prime? Paure inflazionistiche? Accelerazione degli impieghi industriali? Tutte le ipotesi sono interessanti e forse tutte riflettono qualche elemento di verità. Per intanto, diciamo che i nostri magazzini re-

STOCK E 048 1.11

31.12.2009

main companies dealing in precious metals and the Morgan Stanley World index relating to the capitalization of international Stock Exchanges. Comparisons between these indexes will provide operators with useful guidelines to understand the current situation and market trends.

5,75 1,07 34,01 23,26 174,03 43,53 100,00

6,66 0,88 54,68 34,93 271,85 47,8 147,99

8,98 0,84 71,36 43,42 332 63,39 184,62

156,17% 78,50% 209,82% 186,67% 190,77% 145,62% 184,62%

1.092,50 16,92 1.461,00 393,00 100,00 286.959

1.333,60 22,57 1.687,00 579,00 122,23% 295.552

1.380,00 28,97 1.695,00 750,00 130,05% 308.615

126,32% 171,22% 116,02% 190,84% 130,05% 107,55%

gistrano un bell’incremento, anche se virtuale. L'indice borsistico dei titoli del comparto orafo poi è decisamente superperformante: infatti manca poco al raddoppio, e per un titolo, Fossil, il raddoppio del valore è stato addirittura superato. Che dire? E' ovvio che si tratti di un andamento confortante per tutti gli operatori del settore, i quali ne possono trarre ogni buon auspicio per l'anno che si sta aprendo. Tanti auguri! ■ A YEAR TO REMEMBER From the quotations point of view, 2010 could not have closed in a better way. All the indices are positive, to the point that, if you were to go by these alone, you could say that the crisis is now a memory of the past. Starting with the Morgan Stanley’s world stock exchange index: this closes with a progress of 7.55%, more or less correspon-

ding to that of the world’s GDP, an average a little on the bearish side for those of the western countries, decidedly on the bullish side for those of the emergent and Asiatic countries. Whilst the metals index has gone up by +30%, a data making one stop and think: rarefaction of raw materials? Inflationist fears? Acceleration of industrial usage? All these speculations are interesting and could all contain some inkling of the truth. For the meanwhile let’s say that our warehouses register an appreciable increase, if only virtual. The stock exchange index for quotations in the jewellers compartment is decidedly bullish: in fact it is just about to double up, and one quotation, Fossil, has more than doubled its value. What can we say? It is obvious that this trend brings consolation to all the sector operators, who can take it as a good luck omen for the year about to begin. The best of good luck!

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

COMPRO ORO, REGOLE

TROPPO INCERTE A TUTT’OGGI MANCAUNA NORMATIVA AD HOC

by Antonella Garello

Giuseppe Aquilino ■ Che lo si voglia considerare semplicemente uno “specchio dei tempi” (tempi di crisi) o, al contrario, un fenomeno diffusamente legato a forme di illegalità, il proliferare dei cosiddetti “Compro Oro” rappresenta un nervo scoperto per il dettaglio orafo. Lo scorso Novembre a Bari, durante il consiglio direttivo della Federdettaglianti Orafi, ne ha parlato anche il presidente, Giuseppe Aquilino, auspicando “una più efficace regolamentazione di un settore nel quale si lascia troppo spazio all’improvvisazione”. Il problema, infatti, è proprio quello delle regole. Titolari e gestori di questo tipo di attività risultano vincolati a una serie di obblighi, in primis la compilazione di un apposito registro con l’indicazione della merce acquistata e delle generalità del venditore, corredate dagli estremi del relativo documento d’identità. Inoltre, per dieci giorni gli oggetti acquistati devono essere tenuti a disposizione di accertamenti da parte della polizia, onde escluderne tra l’altro l’illecita provenienza. Ma molti non rispettano queste regole ed è inutile nascondere che, come ha sottolineato in un’intervista

a La Repubblica il prefetto di Bari, Carlo Schilardi, “spesso i gioielli venduti ai ‘compro oro’ provengono da attività illecite. Soprattutto dagli scippi: chi strappa una collanina, si reca in uno di questi punti e se ne disfa assicurandosi il bottino in contanti”. Per non parlare della Rete, dove non mancano i siti di Compro Oro che vantano la “massima riservatezza”, con ritiri anche a domicilio: situazioni non necessariamente illegali, ma che evidentemente sono molto appetibili per chi è interessato a riciclare soldi sporchi o refurtiva. Lo stesso Aquilino ha ripetutamente denunciato i rischi di infiltrazioni criminali: “E’ fuori di dubbio che molti si siano specializzati in questa attività con improvvisazione e, troppo spesso, anche in spregio della legge.”. Non esistono neppure numeri certi riguardo alla diffusione dei Compro Oro: facendo una media tra le varie stime si parla di circa 5000

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attività su tutto il territorio nazionale, ma secondo alcuni la cifra reale sarebbe nettamente superiore. Problema non secondario è poi quello della licenza e delle autorizzazioni: a tutela dell’immagine del dettaglio orafo, Federdettaglianti richiede una normativa ad hoc per i Compro Oro, che attualmente necessitano di una licenza identica a quelle delle normali gioiellerie. Una recente circolare della Banca d’Italia, distinguendo tra “i soggetti che limitino la propria attività al commercio di ‘oro da gioielleria’” e chi invece fonde oro da gioielleria e cede il fino ottenuto, di fatto stabilisce che la Banca d’Italia non sia tenuta a esercitare alcuna forma di controllo o vigilanza sui Compro Oro. E’ previsto un prossimo intervento presso il Ministero dell’Interno per chiedere “chiarimenti sulla normativa in materia di autorizzazioni di pubblica sicurezza per questa tipologia di esercizi commerciali”.

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MOSTRA INTERNAZIONALE DELL'OREFICERIA, ARGENTERIA E GIOIELLERIA

32 a EDIZIONE

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS / English translation: see page 92

L’INFLAZIONE DEI

MATERIALI PREZIOSI by ASI - Analisi e Studi Industriali

IL PARZIALE RECUPERO DELLE VENDITE ALL’ESTERO NON BASTA. E’ NECESSARIA LA RIPRESA DELLA DOMANDA SUL MERCATO INTERNO.

■ La prolungata accelerazione dei prezzi delle materie prime preziose ostacola l’analisi congiunturale dell’industria della gioielleria e, nel contempo, riduce la base della piramide dei consumi. Un’accelerazione che nel trimestre Settembre–Novembre 2010 non ha colpito direttamente i dati economici che sono esaminati in questa nota, limitata ai primi otto mesi del 2010. Peraltro l’inflazione pregressa dell’oro e di altri preziosi è stata trasferita inevitabilmente sui prezzi dei gioielli. Così, le esportazioni nei primi otto mesi 2010 hanno agganciato - in termini nominali - la ripresa del commercio mondiale e hanno invertito il trend negativo in atto da anni. Ma il recupero degli ultimi tempi è ancora lento. Ai tassi di crescita attuali - al netto dell’inflazione delle materie prime - occorrono almeno sei/sette anni per raggiungere i volumi pre crisi. Nel corso del recente Forum del Comitato Leonardo, è emerso che le imprese del Made in Italy (comprese le aziende orafe) dovranno affrontare la sfida della competitività per poter re-

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stare sui mercati (interno e internazionale). Gli imprenditori e gli artigiani sanno che i loro prodotti sono famosi e apprezzati nel mondo per l’estetica, per la qualità e per la creatività dei disegnatori italiani. Ma ciò rischia di non bastare più. Ci sono le nuove performance dei Paesi economicamente emergenti che - in alcuni segmenti vengono percepite all’estero come sinonimo di qualità. Per questo è indispensabile, anche in Italia, valorizzare al meglio quelle che sono realtà imprenditoriali d’eccellenza, che tradizionalmente vengono riconosciute.

Export: +26,9% in valore; +5% in termini reali. Secondo le rilevazioni dell’Istat, nei primi otto mesi del 2010 le vendite all’estero infatti sono cresciute, in valore, del +26,9%, rispetto a un anno prima. Ma in termini reali (al netto della ricordata inflazione) si rimane al di sotto del +5%. Il parziale recupero delle vendite di oreficeria italiana è stato quindi trainato dall’estero. Ma il consolidamento del recupero e la successiva ripresa

non potranno vivere di solo export. Occorre anche la ripresa della domanda sul mercato interno. Una domanda che invece continua a rarefarsi, trascinando la produzione verso il basso. Una produzione che manifesta sofferenza anche per un rimbalzo considerevole delle importazioni. Infatti gli acquisti all’estero nei primi otto mesi 2010 sono cresciuti di ben il 53,6% nei confronti del corrispondente periodo di un anno prima.

L’export tricolore vince sulla via della seta Nonostante le accresciute difficoltà che incontrano gli esportatori italiani a collocare i propri gioielli sui mercati esteri (alcuni molto lontani e difficili per la presenza di barriere doganali e non doganali), nei primi otto mesi 2010 gli aumenti delle vendite all’estero hanno mostrato un’ampia diffusione. Aumenti dovuti per quote prevalenti ai già descritti rincari delle materie prime preziose e alle conseguenti ricadute sui prezzi di vendita dei gioielli e quindi dei ricavi. Peraltro, più della metà dell’ex-

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Le vendite di gioielleria italiana nel mondo

Sales of Italian jewellery in the world -

port totale orafo è inviato a quattro Paesi soltanto: Emirati Arabi, Svizzera, Stati Uniti, e Cina+Hong Kong. In tali Paesi la crescita delle vendite di gioielli italiani è stata consistente, in media +40% anno su anno. La nuova geografia dei mercati d’esportazione presenta due facce. Da una parte i mercati tradizionali prevalentemente in affanno; dall’altra l’exploit delle economie emergenti (anche se per taluni Paesi i volumi di acquisto sono ancora limitati). Per gli esportatori italiani i nuovi mercati in espansione rappresentano un’opportunità da non trascurare per mantenere il ruolo di eccellenza nel settore. Per questo sono necessarie azioni incisive di accesso e strategie di mantenimento sui nuovi mercati. Tutto ciò per interpretare le esigenze specifiche dei consumatori finali, sviluppando anche forme di cooperazione e partnership con le imprese distributrici dei paesi acquirenti. Nei confronti dei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) - in tempi passati definiti economicamente emergenti, oggi grandi economie - la recessione ha colpito meno duramente o non ha col-

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(in % sul totale - primi otto mesi 2010)

(in % out of total – first eight months 2010)

pito affatto. Sono quindi i Paesi (insieme ad alcuni produttori di petrolio) che hanno continuato ad accrescere gli acquisti di prodotti del Made in Italy, compresi i gioielli. E’ noto che Cina e Hong Kong presentano dogane diverse, ma entrambe sotto il controllo del governo cinese. Quindi è opportuno ricordare che le esportazioni complessive verso Cina/Hong Kong sono cresciute di oltre il 44%. Forti aumenti delle vendite anche ad altri Paesi del lontano oriente, ancorché calcolati su importi limitati: India, Australia, Singapore, Filippine. Nell’elenco manca il Giappone a causa della decennale crisi dell’economia interna. In valori correnti, le vendite di gioielleria segnano una quasi stazionarietà, che però corrisponde a un calo del 25% circa in termini reali. Dopo un prolungato periodo di arretramenti, sono segnalati aumenti (sempre calcolati su valori nominali) anche per alcuni Paesi UE: Francia, Spagna, Germania, Belgio. Oltre che per Turchia (+56,7%). Difficoltà per le vendite in Portogallo, Regno Unito, Israele, Polonia. Continua a ridursi l’attività di “smistamento” di alcuni altri

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Paesi specializzati: Panama, Qatar, Isole Vergini, Giordania e altri ancora.

Continua a crescere l’export di materie prime preziose Da qualche tempo dall’Italia sono esportati volumi rilevanti anche di materie prime preziose. Nel caos interpretativo di alcuni dati quantitativi dell’industria italiana della gioielleria, rimane ancora senza una plausibile spiegazione l’anomala crescita delle esportazioni italiane di materie prime preziose (denominate in euro), già segnalata nei mesi passati. Per di più si tratta di vendite a prezzi medi unitari ribassati in un periodo di nuovi record della “bolla preziosa”. Ci sono peraltro alcuni ragionevoli tentativi di risposta. Tra gli altri, il mutamento del mix di materiali esportati (includendo anche alcuni gioielli) e/o la necessità per le imprese di ridurre le scorte di magazzino per migliorare i livelli di liquidità aziendale. Ma queste precisazioni non riescono a chiarire completamente il fenomeno. Per memoria, nei primi otto mesi 2010 le esportazioni di materie prime preziose sono cresciute

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L’economia in cifre The economy in figures Variabili

Periodo

Dato (1)

Variazioni % Congiunturali (2)

Tendenziali (3)

Variables

Period

Data

Variations Current

Trend

gen-ago 2010

2.699,00

n.s.(4)

26,9

gen-ago 2010

840,89

n.s.(4)

53,6

gen-ago 2010

2.797,66

n.s.(4)

35,2

gen-set 2010

57,8

n.s.(4)

5,3

gen-set 2010

140,9

10,7

7,3

gen-ago 2010

71,8

n.s.(4)

20,1

gen-ago 2010

72,7

n.s.(4)

23,1

ottobre 2010

107,7

0,5

-4,3

ottobre 2010

99,8

0,2

28,3

export gioielleria (1)

jewellery - exports (1) import gioielleria (1)

jewellery - imports (1) import metalli preziosi (1)

precious metals - imports (1) produzione orafa (5)

goldware production (5) prezzi produzione orafa (5)

goldware production prices (5) fatturato orafo interno (5)

domestic goldware turnover(5) fatturato orafo complessivo (5)

total goldware turnover (5) clima di fiducia famiglie (6)

confidence climate - families (6) clima di fiducia imprese (7)

confidence climate - firms (7)

Note: (1) Milioni di euro o altrimenti indicato. (2) Sul periodo precedente. (3) Sullo stesso periodo anno precedente. (4) Non significativo causa stagionalità. (5) Indice media 2000=100, in termini reali. (6) Indice destagionalizzato 1980=100. (7) Indice destagionalizzato 1995=100. Fonti: elab. ASI su dati Istat, Isae. (1) Millions of Euros

or indicated otherwise. (2) Over previous period. (3) Over the same period previous year. (4) Insignificant, seasonal cause. (5) Index average 2000=100, in real terms. (6) Seasonally adjusted index 1980=100. (7) Seasonally adjusted index 1995=100. Sources: ASI on data by Istat, Isae.

stato “restituito” alla Svizzera, da dove arriva un terzo circa dell’import di materie prime. Sulla base di questi dati, l’Italia è esportatore netto di ma-

terie prime preziose in Svizzera. N.B. Questa nota si è chiusa con i dati disponibili al 18 novembre 2010.

Materie prime preziose

Precious raw materials V milioni di euro / V (S) = Sales millions euro Q tonn. / Q ton = Quantity VMU valor medio unitario / VMU (AUV) = average unit value del 20,9% in valore (euro) rispetto al corrispondente periodo di un anno prima, a fronte di un aumento molto più consistente delle quantità (+52,3%). Di conseguenza il valor medio unitario si è ridotto di oltre un quinto. Un fatto decisamente contro tendenza tenuto conto che nello stesso periodo il prezzo dell’oro, trascinatore delle quotazioni degli altri preziosi, è cresciuto del 26,4% in dollari e del 13,7% in euro. Inoltre le esportazioni di materie prime rilevate dall’Istat (quindi regolarmente certificate) presentano altri aspetti insoliti. Per esempio la destinazione. Nei primi otto mesi 2010, più della metà del totale è

V Q Vmu

V Q Vmu

2007

IMPORTAZIONI / IMPORT 2009 Primi 8 mesi/First 8 months 2008 2010 2009

4664 1816 2,57

4112 1459 2,82

2007

ESPORTAZIONI / EXPORT 2009 Primi 8 mesi/First 8 months 2008 2010 2009

1338 887 1,51

1541 639 2,41

3312 1149 2,88

2543 663 3,84

2070 700 2,96

1666 384 4,34

+35,2 +34,4 +0,3

2798 941 2,97

2015 585 3,44

Var. %

Var. % +20,9 +52,3 -20,7

Fonte: elaborazioni su dati Istat / Source: on data by Istat

1.11 053


BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

Consiglio UE

APPROVATO IL ‘MADE IN’

STRUMENTO DI TUTELA by Sonia Sbolzani

INTERVISTA A CRISTIANA MUSCARDINI, EURODEPUTATA E RELATRICE DEL PROVVEDIMENTO. LO STRUMENTO DI TUTELA PER CONSUMATORI E IMPRESE.

smo sulla possibilità di giungere a un accordo in seno al Consiglio. Questo passo decisivo pone fine alla totale mancanza di armonizzazione normativa sul marchio di origine nell’Unione Europea, rispondendo all’esigenza di una maggiore trasparenza a vantaggio sia degli operatori sia dei consumatori. Ne abbiamo parlato con un’esperta in materia, l’On. Cristiana Muscardini, eurodeputata italiana, relatrice del provvedimento a Strasburgo.

■ Lo scorso Ottobre il Parlamento Europeo ha approvato l’atteso regolamento sul “Made in”, che prevede l’indicazione del Paese di origine per alcuni prodotti (gioielli inclusi, anche semilavorati) importati da Paesi terzi. Le imprese orafe italiane e le loro associazioni auspicano che il Governo italiano si adoperi presso il Consiglio UE per giungere all’adozione delle nuove regole in tempi rapidi (l’entrata in vigore è prevista un anno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale). Al riguardo, va segnalato che alcuni Stati membri restano ostili all’etichettatura di origine, ma regna un certo ottimi-

On. Muscardini, cosa prevede, in sintesi, il nuovo regolamento europeo sul “Made in” e quale sarà il suo impatto sulle nostre imprese orafe? Il regolamento per la denominazione di origine dei prodotti provenienti da Paesi terzi prevede l'obbligo di etichettatura per i manufatti, presenti nell'allegato del Regolamento, prodotti e confezionati in paesi extra-Ue ed esportati sui nostri mercati. Il Regolamento diventa quindi uno strumento di tutela per i nostri consumatori, che avranno il diritto di essere informati e di scegliere liberamente i prodotti che acquistano, e per le nostre

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STOCK E

imprese, che potranno competere in maniera equa con i partner e concorrenti commerciali, nel pieno rispetto delle regole dell'OMC. L'obbligo del marchio di origine, infatti, è una prassi in vigore da tempo in Stati quali USA, Giappone, Cina, India, Australia, Canada, nostri partner commerciali e nostri competitori. Le imprese orafe saranno garantite in quanto saranno riconosciuti, attraverso il marchio, il design, la creatività e la manifattura dell'oreficeria, che non dovrà più subire pratiche di concorrenza sleale da parte di quelle imprese che, nonostante producano o utilizzino materiali provenienti da Paesi terzi, etichettano i loro prodotti con il marchio "Made in". L’approvazione di questo regolamento da parte del Parlamento Europeo giunge dopo sei anni di estenuanti trattative soprattutto con i deputati dei Paesi nordici. Come si spiegano tali resistenze? I Paesi del nord Europa sono contrari al regolamento perché subiscono da un lato le pressioni delle lobby della grande distribuzione e dall'altro le scelte politi-

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che di governi che vedono una Europa dei servizi piuttosto che una Europa delle imprese e del manifatturiero. L’approvazione del regolamento è frutto di un impegno bipartisan che ha coinvolto euro-deputati italiani come Gianluca Susta e Niccolò Rinaldi... Il risultato ottenuto è dovuto a un lavoro che ho portato avanti in forte sinergia con gli on. Susta e Rinaldi, che hanno saputo difendere e spiegare ai loro rispettivi gruppi politici di appartenenza l'importanza dell'etichettatura di origine

perché il marchio di origine rappresenta una priorità per lo sviluppo e la rinascita economica del nostro Paese, del nostro tessuto economico caratterizzato da milioni di Piccole Medie Imprese, dove l'etichettatura diventa l'unico strumento utile a confrontarsi equamente con i nostri concorrenti internazionali. Inoltre, il regolamento riuscirà a combattere la contraffazione che purtroppo oggi colpisce la maggior parte di prodotti italiani. L'Italia dovrà trovare in Consiglio la strategia giusta per avere la maggioranza che permetterà l'approvazione del regolamento.

Cristiana Muscardini

e come il Regolamento fosse necessario per la tutela dei consumatori europei, rappresentando un volano per la lotta contro la contraffazione. Senza dubbio, il risultato positivo è dovuto anche all'iter seguito da tale regolamento. Ho cominciato a discuterne già nella scorsa legislatura, dove è stata approvata a larga maggioranza una Dichiarazione Scritta, firmata da quasi 500 deputati europei, sulla base della proposta avanzata nel 2003 dal viceministro Urso. In questa legislatura, ho presentato una risoluzione in Aula a Novembre 2009, anch'essa votata a grande maggioranza e attraverso i lavori del comitato Made in e ai suggerimenti della commissione Commercio Internazionale, della quale sono Vicepresidente, siamo riusciti ad ottenere un testo equilibrato, passato con 525 voti a favore, lo scorso Ottobre a Strasburgo. Crede che il governo italiano riuscirà ad indurre il Consiglio UE ad adottare rapidamente il regolamento? Sono fiduciosa nell'aiuto del Governo italiano propositore del regolamento,

Ritiene che l’ostilità di alcuni Stati membri nei confronti dell’etichettatura d’origine siano facilmente superabili? La posizione degli Stati del Nord Europa è purtroppo rimasta invariata dal 2005, continuano a opporsi a un regolamento che garantisce reciprocità commerciale sia verso le nostre imprese sia nei confronti dei nostri consumatori, i quali non dovranno sentirsi di classe inferiore rispetto a quelli di Paesi, partner commerciali, dove il consumatore è libero di scegliere ed è informato sull'acquisto di ciò che compera. Nel testo del regolamento ho presentato degli emendamenti che possono aprire la strada verso un compromesso ragionevole che porterà magari all'astensione in Consiglio di questi Paesi: mi riferisco all'emendamento sull'applicazione sperimentale a 5 anni del regolamento e sull'inserimento dei prodotti destinati al consumo finale piuttosto dei prodotti commerciali, così come presente nella bozza originale proposta dalla Commissione. Che implicazioni pratiche avrà questo regolamento sui controlli e sul contenzioso per le imprese orafe? Gli Stati membri hanno il compito di vigilare sull'applicazione del regolamento. Ovviamente ho cercato di inserire un'armonizzazione delle sanzioni e delle regole per il controllo sulle merci importate. Sarà importante definire una più forte politica di controllo doganale per garantire il rispetto del regolamento. In casi di contenzioso, sarà naturalmente compito della Commissione esaminarli e della Corte Internazionale giudicarli.

Tale regolamento, che allinea la legislazione UE a quella dei nostri maggiori partner commerciali, potrà rilanciare effettivamente l’economia? L'allineamento con le regole già in essere negli Stati partner commerciali dell'Unione potrà garantire la reciprocità commerciale tra gli Stati e garantire regole di concorrenza chiare ed eque. Non posso sapere se questo potrà rilanciare l'economia dell'Unione, ma è la base per poter permettere lo sviluppo di tutte quelle realtà economiche che hanno difficoltà ad affermarsi e a sopravvivere per gli effetti distorsivi della contraffazione e della mancanza di regole chiare. Che prospettive ci sono, in ambito di negoziazioni europee, per l’abbattimento dei dazi doganali e delle barriere non tariffarie per i nostri prodotti da esportazione? Il settore dell'oreficeria rappresenta uno dei settori più "incoraggianti" tra quelli impegnati nei negoziati Doha per la riduzione generalizzata dei dazi. Da un punto di vista bilaterale, il settore è all'attenzione di negoziati con USA, Giappone, Canada, Cina e Malaysia, che hanno mostrato interesse a favore di importanti riduzioni tariffarie nel comparto preziosi.

Il lungo iter del “Made in” - Nel 2003, in occasione del vertice Euromed, l’Italia, presidente di turno dell’UE, propone agli altri membri l’adozione di un regolamento comunitario sull’etichettatura dei prodotti importati. - Nel 2005, al summit del WTO in Messico, il Commissario Europeo al Commercio Peter Mendelson avanza ufficialmente la proposta di rendere obbligatoria l’indicazione del Paese d’origine. - Nel 2010 la Commissione Commercio Internazionale dell’Europarlamento approva la relazione sul regolamento del “Made in” e i deputati UE votano a larga maggioranza il provvedimento. Entro fine anno si prevede il via libera anche da parte del Consiglio. - Nel 2011 è attesa l’entrata in vigore della normativa europea sull’etichettatura dei prodotti extra-UE.

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L’ESPERTO RISPONDE NORME

tri non possono decidere. L’argomento è delicato e una risposta accurata richiederebbe un’analisi caso per caso della vertenza. In linea generale, possiamo affermare che vi sono delle materie sottratte per legge alla giurisdizione arbitrale, sulle quali cioè gli arbitri non possono decidere. E infatti, la legge prevede che le parti possono far decidere da arbitri le controversie fra di loro insorte, a meno che queste non abbiano per oggetto “diritti indisponibili” intendendosi per tali tutti quei diritti sottratti per legge alla disponibilità delle parti (le controversie di lavoro, quelle relative alla falsità di documenti, a

PRENDO IN AFFITTO

UN BEL LOCALE…

by Giulia Comparini*

MA POSSONO NASCERE LITIGI COL PROPRIETARIO. COME SI RISOLVONO LE EVENTUALI CONTROVERSIE?

■ In calce ai contratti di affitto di locazione c’è spesso una clausola che disciplina la “risoluzione delle controversie” che potrebbero eventualmente insorgere fra le parti contraenti in merito alla interpretazione, esecuzione e/o non esecuzione del relativo contratto. Non è infrequente che sia inserita, a questo riguardo, una “clausola arbitrale”, vale a dire una pattuizione mediante la quale le parti si impegnano, ove sorgesse una controversia fra le medesime, a ricorrere ad un arbitro unico o a un collegio arbitrale per risolvere la controversia e ottenere una decisione, che in tal caso prende il nome di “lodo” e che corrisponde sostanzialmente alla sentenza del giudice ordinario. E’ importante chiarire innanzitutto che il ricorso all’arbitrato è una modalità di risoluzione delle controversie “volontaria”: per

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far sì che una controversia insorta fra le parti venga decisa dagli arbitri, le parti devono appunto prevedere nel contratto l’apposita “clausola arbitrale”. Diversamente, ove cioè il contratto non contenga una clausola che disciplini la “risoluzione delle controversie”, queste ultime verranno decise, per legge, mediante il ricorso al giudice ordinario. Ove le parti non abbiano operato alcuna scelta nel contratto, il giudice competente a decidere della eventuale controversia insorta fra le medesime sarà quello del luogo ove sono situati i locali concessi in locazione. A questo proposito, vale la pena di precisare che la suddetta competenza territoriale del giudice ordinario è inderogabile per legge. Pertanto, una diversa volontà delle parti espressa nel contratto risulterebbe in concreto inapplicabile. Ove invece le parti abbiano optato per deferire ogni decisione relativa alle controversie che potrebbero insorgere fra le medesime agli arbitri (o ad un arbitro unico), è utile sapere se tale clausola sia o meno applicabile con riferimento a ogni tipo di controversia o se, al contrario, vi siano delle limitazioni, vale a dire delle materie con riferimento alle quali gli arbi-

questioni di stato e di capacità etc.). Per lungo tempo, ad esempio, si è ritenuto che non fossero compromettibili in arbitri le controversie in materia di determinazione del canone di locazione, stante il regime vincolistico previsto dalla Legge Equo Canone. Tale limitazione, tuttavia, sembra oggi essere venuta meno e pertanto si ritiene che anche tali controversie possano essere sottoposte alla decisione degli arbitri. Occorre infine ricordare che non possono essere decise dagli arbitri tutte quelle controversie che la legge riserva alla giurisdizione dell’autorità giudiziaria ordinaria quali i decreti ingiuntivi, i procedimenti esecutivi, le convalide di sfratto e le licenze per finita locazione, le procedure concorsuali, nonché l’emanazione di provvedimenti cautelari e di natura possessoria. * Avvocato dello Studio Legale Cocuzza ed Associati L’ESPERTO RISPONDE Se avete problemi di norme o direttive da chiarire, potete scrivere a: esperto@edifis.it



L’ESPERTO RISPONDE MARKETING

Le Corbusier

IL NUOVO RUOLO DEL

‘BIGLIETTO DA VISITA’ by Daniela Saibene*

LA VETRINA È IL negozi è attirare l'attenzione del passanMEZZO DI te; farlo sostare nel cammino lungo la COMUNICAZIONE strada e dispiegare al suo sguardo una PRIMARIO DI OGNI scelta di articoli sbalorditiva. CostrinPUNTO VENDITA, gerlo a varcare, quasi inconsciamente, DA CONSIDERARE la soglia del negozio; farlo accomodare COME IL PRIMO e ispirargli fiducia immensa”. COLLABORATORE DEL GIOIELLIERE. Il nuovo ruolo della vetrina ■ Alla domanda: “Che cos’è la vetrina, che cosa rappresenta per il business della gioielleria?”, i gioiellieri perlopiù rispondono: “E’ il nostro biglietto da visita”. In realtà, in un mercato sempre più competitivo, la vetrina dovrebbe rivestire un ruolo ben più importante. Partiamo da una domanda-provocazione: quanto costa la vetrina in termini di tempo e denaro? Pensando all’investimento, spesso notevole, sembra evidente che la vetrina non può essere solo il biglietto da visita del negozio, ma deve ricoprire un ruolo più attivo e decisivo nella dinamica commerciale. Scriveva Le Corbusier nel 1936: “Il problema dei

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Interpretare la vetrina con nuovi codici può essere una scelta importante per le vendite. Oggi il cliente, passeggiando per le vie delle città italiane, riceve moltissimi stimoli attraverso le vetrine, i megaschermi, le forme alternative di comunicazione di altri settori, che sanno creare dinamiche di curiosità, divertimento, dinamismo assenti nel mondo orafo, lontano dall’innovazione e dalla comunicazione in generale. E’ chiaro che, in un ambito comunicativo così intraprendente, la vetrina orafa deve ricoprire un nuovo ruolo, più efficace e reattivo nei confronti del cliente, che richiede un’esperienza d’acquisto gratificante e desidera essere aiutato nella scelta del prodotto ma soprattutto del punto vendita. Pos-

siamo quindi pensare alla vetrina come a un nuovo commesso-venditore, che deve far apprezzare il prodotto con eleganza, innovazione e messaggi visivi riconoscibili e graditi al maggior numero di persone che passa davanti al negozio. Questo nuovo venditore non ha la capacità di comunicare verbalmente, tuttavia può essere particolarmente dotato in termini di comunicazione visiva. Questa può e deve essere intesa come una nuova tecnica di vendita del gioielliere che, come abbiamo visto, non è più solo pescatore, ma anche cacciatore.

Non solo gioielli... La tecnica della comunicazione visiva oggi non può essere ignorata dal settore orafo. Le vetrine dei gioiellieri italiani sono sempre state considerate dai colleghi stranieri le migliori al mondo, grazie alle nostre doti e al nostro gusto innato. Oggi la vetrina non può più permettersi di essere solo bella, deve anche poter comunicare messaggi, pensieri, informazioni, annunci. Il prodotto. Da sempre le vetrine dei


gioiellieri hanno parlato principalmente attraverso il prodotto. Ogni gioielliere era sicuro - forse a ragione - che il prodotto dovesse essere il protagonista, talvolta unico, delle proprie esposizioni. L’evoluzione dei consumi ha obbligato i negozi tradizionali a diminuire il numero di prodotti, creando un ambiente espositivo e comunicando l’anima del negozio. Elementi espositivi. Gli elementi espositivi hanno subìto variazioni, diventando molto sofisticati o molto semplici a seconda della vocazione della gioielleria. I

essere molto apprezzata dai clienti. Immagini e messaggi. Come i colori, anche le immagini possono essere elemento di novità e quindi suscitare rinnovato interesse per le vetrine di gioielleria. Le immagini possono essere in movimento grazie a un video o semplicemente decorative, per rendere maggiormente viva e affascinante la vetrina. Abbiamo già detto che la vetrina è un nuovo venditore: quindi dovrà “parlare” e vendere. I messaggi scritti, i gioielli raccontati attraverso i messaggi della vetri-

sa di stress o apprensione. Piacerà? È il momento giusto? È sufficientemente bello e di valore? Queste sono alcune delle domande che si pone il cliente al termine di un processo d’acquisto spesso lungo, con la visione e il confronto di molte vetrine. La vetrina di successo è quella che aiuta il cliente a superare lo stress della scelta, mostrando il prodotto giusto - senza esagerare col numero di gioielli - e mediante un’esposizione semplice e ordinata, che non crei confusione e anzi faciliti la lettura e la comprensione del prodotto. Ordine ed equilibrio rendono tutto più comprensibile e valorizzano il gioiello. Spesso, maggiore è la scelta in termini di proposte, maggiore potrebbe essere la difficoltà di comprensione e quindi il rischio di rinuncia. Ogni gioielliere dovrà fare verifiche (anche se cura le vetrine da 20 anni!) per capire quali sono le modalità di comunicazione visiva più efficaci per il proprio bacino d’utenza e quali possono suscitare il maggiore interesse nei clienti.

Gli schemi espositivi famosi espositori, spesso davvero belli, fanno parte della strategia della marca: dove la marca non c’è, anche l’espositore diventa inesistente nelle vetrine dei gioiellieri. Entrano quindi in gioco gli elementi espositivi, di norma scelti e posizionati dal proprietario del punto vendita, che non sempre è un esperto di comunicazione e che agisce per gusto personale e non con tattica commerciale. Luci. Le luci sono importantissime per tutti gli ambienti commerciali e in modo particolare per le gioiellerie. Gli studi riguardanti la tecnica dell’illuminazione sono arrivati a risultati eccellenti con evidenti riscontri nei negozi, spesso di altri settori. Un impianto luci di soli 10 anni fa può essere obsoleto o comunque rivisitabile in termini di efficacia. Colori. L’utilizzo dei colori è un aspetto che è sempre stato curato, ma in termini molto classici e discreti. Il settore orafo predilige i colori “eleganti” come il nero, il beige e il bianco. Come specificato nella sezione dedicata ai colori, l’introduzione di nuove tinte, studiandone i significati ed evidenziando le occasioni d’acquisto con l’aiuto di nuovi toni, potrebbe

na daranno vita a una relazione col gioiello e col punto vendita sin dall’esterno, suscitando desiderio e voglia di suonare il famoso campanello, spingendo le porte chiuse. Inoltre la vetrina, nel suo ruolo di venditore, deve fornire nuove idee al cliente e aiutarlo a decidere di acquistare un gioiello per fare o farsi un regalo o per festeggiare un’occasione. La vetrina potrà quindi dare idee attraverso prodotto e messaggi dedicati a occasioni particolari da celebrare - per esempio anniversari, nascite, compleanni speciali, lauree - o a persone importanti - moglie, mamma, fidanzata, figli, nipoti...

La comunicazione visiva Come abbiamo detto, la tecnica della comunicazione visiva, col chiaro obiettivo di aumentare il giro di affari, ha lo scopo di muovere il cliente a un acquisto in gioielleria. L’acquisto di gioielli è sempre piacevole, rende felice non solo chi riceve ma anche chi dona: al tempo stesso, trattandosi sovente di un regalo ad alto valore emotivo, può essere cau-

Il gioielliere sa che i gioielli, per esprimere al massimo il loro fascino, hanno bisogno di movimento in vetrina, di alzate con schema composito che, per essere compreso dai clienti, deve essere semplice, ma non troppo piatto perché sarebbe noioso e non attirerebbe lo sguardo; in realtà, per catturare l'attenzione e suscitare un'emozione bisogna rompere il ritmo e la monotonia, tuttavia senza troppe rotture - perché creano confusione - ma con ordine e simmetria. La simmetria focalizza l’attenzione del cliente portandola esattamente dove il gioielliere desidera richiamare la concentrazione. L’esclusività e il peso di una collezione vanno comunicati e una delle strade per evidenziare l’importanza dell’oggetto in termini visivi è il suo isolamento. Isolamento, ovviamente, non significa vuoto e solitudine, ma “ambientare” un prodotto. Le ripetizioni visive rafforzano il messaggio sia in termini di prodotto sia di brand, aiutando l’acquisto d’impulso.

L’importanza dei colori L’utilizzo dei colori è importante e conoscerne il linguaggio può aiutare il dialogo

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L’ESPERTO RISPONDE MARKETING

nere presente qualora si voglia comunicare rassicurazione, valore, e differenziare maschio e femmina. Il bianco è associato a luce, qualità, innocenza, purezza, verginità, fede. È considerato il colore della perfezione. In contrasto col nero, ha solitamente una connotazione positiva. In gioielleria è il colore della purezza, dell’oro bianco e della lucentezza: platino, diamanti, eleganza. Il nero è associato a eleganza, formalità, mistero. E’ anche connesso al timore di ciò che è sconosciuto. Denota resistenza e autorità; è considerato un colore molto convenzionale, raffinato; fa risaltare bene i colori luminosi. In gioielleria, come il bianco, è molto usato. Prendere in considerazione colori mai utilizzati nelle vetrine può essere un nuovo modo per comunicare coi clienti, che ne rimarranno sorpresi ed attratti.

La coerenza con l’interno del negozio con il cliente. Il colore rosso è il colore del fuoco ed è associato alla guerra, al pericolo, alla resistenza, alla determinazione, così come al desiderio e all'amore passionale. Può indicare emozione intensa. Nella pubblicità, il rosso è usato spesso per evocare la sensibilità erotica. Potrebbe essere indicato per indicare una collezione di solitari o gioielli sensuali e trasgressivi. In gioielleria è utilizzato anche per San Valentino e Natale. Rosso chiaro rappresenta la gioia, la sensualità, la sensibilità, l'amore. Il colore rosa indica il romanticismo, l'amore tenero, l’amicizia. Denota le qualità femminili. Il marrone suggerisce la stabilità e denota le qualità maschili. Il colore giallo è il colore del sole ed è associato a gioia, felicità, intelletto ed energia. Il giallo luminoso e puro stimola l’attenzione. Il giallo è indicato per evocare piacevolezza e promuovere i prodotti e gli articoli per bambini relativi a svago. Non viene quasi mai utilizzato in gioielleria: la Primavera, la Pasqua e occasioni fresche, magari infantili, potrebbero consigliare il colore giallo nelle vetrine.

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L'arancio rappresenta l'entusiasmo, il fascino, la felicità, la creatività, la determinazione, l'attrazione, il successo, l'incoraggiamento, lo stimolo. All'occhio umano, l'arancio è un colore molto caldo e dà la sensazione di calore. È meno aggressivo del rosso e non è immediatamente associato all’amore. Pare sia molto apprezzato dai giovani, ha visibilità molto alta, si può usare per catturare l'attenzione ed evidenziare gli elementi più importanti in vetrina. In gioielleria è una new entry. Il verde è il colore della natura. Simboleggia lo sviluppo, l'armonia, la freschezza e la fertilità. È il colore più piacevole per l'occhio umano. Suggerisce lo sviluppo e la speranza. E’ collegato alla natura e può comunicare la naturalità delle scelte adottate dal negozio. L'azzurro (blu) è il colore del cielo e del mare. È spesso associato alla profondità. L'azzurro è considerato favorevole alla mente ed al corpo. Può produrre un effetto calmante e di tranquillità: è infatti associato alla tranquillità e al benessere psicofisico. Blu scuro rappresenta la conoscenza, l'integrità e la serietà. Non è molto utilizzato in gioielleria, ma è da te-

Ogni gioielliere, allestendo la propria vetrina, sceglie un linguaggio visivo preciso, che deve essere coerente con la comunicazione del negozio. L’interno del negozio, infatti, deve essere sinergico alla vetrina, mantenendo coerenza di messaggio e di immagine ma anche di prodotto. La comunicazione visiva all’interno del negozio ha l’obiettivo di far sentire il cliente a proprio agio: più resta in negozio, più le possibilità di vendita aumentano. La gradevolezza della permanenza deve rimanere impressa nella mente del cliente; questo porterà ad un passaparola positivo e a una sicura fidelizzazione. Utilizzare all’interno del negozio immagini, suoni, essenze e aromi aumenterà il ricordo con risultati di sicuro interesse. L’ESPERTO RISPONDE Se desiderate informazioni su corsi di marketing e tecniche di vendita, potete scrivere a: * Daniela Saibene, consulente marketing e tecniche di comunicazione. Info: danielasaibene@hotmail.it


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L’ESPERTO RISPONDE GEMMOLOGIA / English translation: see page 93

Miniere di Aladdin Hills

Kilimangiaro

Diopside

DIOPSIDE KENIOTA

UNA VERA “GEMMA” by Luigi Costantini *

■ Sfrega che ti sfrega questa magica lampada, pesta che ti pesta questi collinari pendii delle keniote Aladdin Hills, alle falde meridionali del Kilimangiaro, et voilà che la montagna al fin s’apre e svela il nuovo tesoro: un deposito di diopside d’un bel colore giallo verdastro oppure giallo dorato e puranche incolore, volendo volendo - senza parlar di quell’idocrasio verde che è una gioia per gli occhi di chi se ne intenda e che i primi due accompagna. Alla ditta keniota che detiene i diritti di prospezione di quei benedetti

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75 chilometri quadrati di bushland non è parso vero di trovarsi tra le mani un nome che più appropriato e beneaugurante di così si stenta a vagheggiare: Aladdinite per il suaccennato diopside colorato, Nova per quello incolore ed Everine per denotare l’idocrasio che di essi non può fare proprio a meno, pare. Non fosse che al nostro mal abituato occhio il termine diopside evoca d’incanto riposanti visioni di verde bottiglia intenso – e qui invece s’ha a che fare con gialli verdastri e gialli dorati – ci sareb-

be di che ballare dal gran giubilo: la maggior parte dei depositi sin qui noti (Austria, Finlandia, India, Madagascar, Myanmar, Sri Lanka, Stati Uniti, Sud Africa) era caratterizzata da bassi gradi di trasparenza ed esigue carature, al contrario del “nostro” in causa. Rare le qualità gemmifere vere e proprie. Rarissime poi le pezzature superiori ai 2 carati. Il “nostro”, invero, s’estende tranquillo dal quarto di carato a oltre 2 carati. Il verde intenso che i meandri del nostro cervello avevano associato a questo silicato di calcio e


Diopside

DALL’AFRICA UN NUOVO “TESORO”, CHE PUÒ ESSERE UTILIZZATO IN GIOIELLERIA GRAZIE ALLE SUE PARTICOLARI CARATTERISTICHE E QUALITÀ.

magnesio appartenente al gruppo dei pirosseni, poi, era in realtà dovuto alla presenza del cromo, e il cromodiopside che ne risultava vantava una sola località di provenienza, la Russia. Si era insomma, volenti o nolenti, in regime di quasi monopolio. Non bastasse poi tutto ciò, s’aggiunga un’altra peculiarità unica nel suo genere: a fronte d’una normale durezza di 5,56,5 sulla scala di Mohs, il “nostro” vanta una quanto mai anomala durezza di 6,5-7,5 che ne rendono sicuro l’utilizzo in gioielleria. Prima, all’oppo-

sto, già il montarlo era tutta una scommessa, e l’impiego equivaleva al cimentarsi in una sfida alla roulette russa. Ora siamo alla pari coll’ametista e col granato e, per dire, meglio assai della tanzanite. Aggiungeteci anche una bella lucentezza coniugata a un colore che richiama le tonalità di quei diamanti fantasia tanto in voga di questi tempi, miscelate con l’assenza di qualsivoglia trattamento, e ditemi se valga o non valga la pena d’incoccare anche il diopside keniota all’arco delle vostre proposte …

* Luigi Costantini è il responsabile per l’Italia del Settore Formazione IGI Anversa. L’ESPERTO RISPONDE Se desiderate informazioni su corsi di gemmologia, potete scrivere a / for information about gemmology courses please write to: luigicostantini@hotmail.com esperto@edifis.it

1.11 gemmologia 063


L’ESPERTO RISPONDE VETRINISTICA

LE SEI REGOLE PER

UNA VETRINA IDEALE by Svetlana Fabrikant*

■ Il Visual Merchandiser si occupa della distribuzione degli spazi e dell’organizzazione della vetrina e dell’intero punto vendita, applica il complesso delle regole tratte dalle varie discipline - l’architettura d’interni, il retail design, il marketing e la psicologia - per trasformare lo spazio commerciale da semplice luogo di scambio a vero e proprio contenitore scenico, destinato a dare personalità ai prodotti, ad esaltarne le qualità. Considerato che la vista rimane il senso maggiormente sollecitato, il sapiente utilizzo delle luci e del colore valorizza e determina l’espressività, la dinamicità e l’appeal delle vetrine, aiuta a enfatizzarli e a renderli leggibili per i clienti, ottenendone il completo coinvolgimento. La vetrina comunicativa invita il passante, mediante chiari messaggi percettivi, ad entrare nel negozio, evidenzia, all’interno di una linea o di una gamma, i lega-

064 vetrinistica 1.11

mi fra i prodotti maggiormente caratterizzanti o di valenza più rilevante in termini di comunicazione commerciale. La vetrina ideale è un mix ragionato fra esigenze di promozione commerciale e di immagine, fra compiutezza espositiva ed eleganza. Per essere efficace una vetrina deve possedere i seguenti requisiti fondamentali: Visibilità - esposizione chiara, mai sovraccarica e, soprattutto, di immediata lettura per i passanti. Univocità - esposizione di prodotti con caratteristiche e destinatari d’uso analoghe o comunque convergenti. Semplicità - semplice ma mai banale. Originalità - trasmettere un messaggio nuovo. Pulizia - la vetrina deve sempre essere pulita. Varietà rinnovo continuo e periodico più frequente quanto più spesso vi transitano le stesse persone. Gli allestimenti della vetrina possono essere di tipi diversi. Commerciale: semplice e con molta


IL LAVORO DEL VISUAL MERCHANDISER: COME TRASFORMARE UNO SPAZIO COMMERCIALE DA LUOGO DI SCAMBIO A CONTENITORE SCENICO.

merce. Elegante: con prodotti qualitativamente superiori a quelli commerciali. Lusso: in negozi monomarca strettamente legati al rapporto qualità-prezzo. Le vetrine possono essere di diversi tipologie: Vetrine chiuse - sono chiuse su tre lati e comunicano con l’interno tramite una porta. Vetrine semiaperte hanno solo una mezza parete come fondo. Vetrine aperte - non hanno pareti di fondo ma possono avere pareti laterali. La prima cosa da fare quando si progetta una vetrina è definire il tema e lo spirito con il quale si vogliono presentare le cose. Il tema è il soggetto, l’argomento centrale della vetrina. Dovrebbe coinvolgere il colore, i supporti e tutti i prodotti che daranno vita all’idea complessiva. Il budget annuale dovrebbe essere suddiviso in modo tale da prevedere e coprire tutti i costi degli schemi programmati. Nel corso dell’anno è preferibile alternare allestimenti costosi ad

altri più modesti. Gli schemi natalizi, ad esempio, richiedono maggiori risorse e saranno, quindi, più costosi. Un calendario di vetrina ha una pianificazione che varia dai sei ai dodici mesi e si basa sulle maggiori promozioni, ovvero Natale, Pasqua, la festa della mamma e San Valentino, così come nuove collezioni stagionali oppure eventi speciali per promuovere i prodotti in fiera.

L’ESPERTO RISPONDE Se desiderate informazioni su corsi specialistici di visual merchandising, scrivete a:

Svetlana Fabrikant * Direttore Artistico Didattico Accademia Vetrinistica Italiana Info: Tel. 02-43980051, 335-384614 accademia@vetrinistica.com www.vetrinistica.com

1.11 vetrinistica 065


CONCORSO VETRINE

LUCIANO CAPOSSELA

E IL GIOCO DELLE ARTI by Antonella Garello

UN ARTIGIANO ORAFO CHE REALIZZA PEZZI UNICI AFFIDA ALLE VETRINE IL COMPITO DI COMUNICARE LA SUA PARTICOLARE “FILOSOFIA”.

■ Il laboratorio orafo di Luciano Capossela, aperto due anni or sono, si affaccia sul corso principale di Calitri - paese dell’Alta Irpinia reso celebre tra l’altro dall’omonima poesia di Ungaretti e, più recentemente, dall’inserimento tra i nove “paradisi dove andare in pensione” secondo International Living. Diplomatosi presso l’Accademia delle Arti Orafe di Roma, Luciano Capossela realizza pezzi unici, utilizzando antiche tecniche squisitamente artigianali per creare gioielli di gusto contemporaneo, dove metalli preziosi e gemme possono anche essere acco-

stati a materiali ”poveri” o inconsueti, provenienti da tutto il mondo. A dimostrazione della qualità e dell’originalità di questi “gioielli-scultura”, una creazione di Capossela ha appena ottenuto il primo Premio del Pubblico alla mostra del Gioiello d’Arte di Cassano d‘Adda. Nel negozio-laboratorio di Calitri, che si sviluppa su una superficie totale di 35 metri quadrati, sono assenti altri marchi e produzioni in qualche modo seriali: vi trovano posto solo

066 concorso vetrine 1.11

pezzi di alto artigianato e anche la produzione più commerciale o le incursioni nel mondo dell’alta bigiotteria presentano forti connotazioni artistiche. Spesso, anzi, si tratta di gioielli personalizzati, che rispondono a particolari esigenze o desideri del committente, il quale partecipa così in prima persona alla creazione del “suo” pezzo. Alle due vetrine è dunque affidato il non facile compito di presentare con immediatezza ai passanti la particolare


natura del punto vendita. “La vetrina ha un ruolo fondamentale. Deve comunicare prima di tutto il buon gusto dei nostri gioielli e ‘spiegare’ che sono le creazioni di un orafo-designer, con un valore culturale che va al di là di quello puramente materiale”, chiarisce Luciano Capossela. “Una vetrina dozzinale, con pezzi che si accalcano in maniera

confusa o con un’ambientazione poco curata, comunicherebbe esattamente l’opposto, allontanando possibili clienti”. Forte anche di un diploma di disegnatore e arredatore, Luciano Capossela si occupa personalmente delle vetrine, curandone ogni aspetto - da quelli strutturali-architettonici dell’esterno alle scenografie e alla scelta dei pezzi da esporre - e rinnovandole ogni due-tre mesi, con una passione per l’arte manuale che non si ferma alla gioielleria. Delle attività di marketing, pubbliche relazioni e rapporti con la stampa si occupa invece la fidanzata di Luciano, Lydia Galgano. L’immagine del negozio è affidata anche alla Rete. Il sito www.caposselacreazioni.it è facilmente navigabile e offre una miriade di informazioni sulla filosofia del negozio, sull’offerta e sulle attività “accessorie” come riparazioni, incassatura, incisioni, bagni galvanici, infilatura di collane e bracciali, restauro, découpage e la realizzazione di souvenirs in argento. Nelle foto: una pagina del sito, le vetrine e l’interno del negozio e Luciano Capossela al lavoro.

Su l’Orafo Italiano abbiamo pubblicato le interviste ai seguenti negozi: n. 9 Settembre Stadler - Milano n. 10/11 Ott./Nov. G. Pesce - Bari n. 12 Dicembre Biscontin - Pordenone Il concorso terminerà il 30-12-2011

1.11 concorso vetrine 067


AZIENDE COMPANIES / English translation: see page 93

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ASPIRE DESIGNS:

OFFRIRE SOLUZIONI AI DETTAGLIANTI L’AZIENDA DI HONG KONG HA REALIZZATO UNA NUOVA COLLEZIONE FASHION PER INVOGLIARE all I CONSUMATORI ALL’ACQUISTO.

■ Aspire Designs Ltd, di Hong Kong, è conosciuta sui mercati internazionali, ed europei in particolare, per le sue collezioni di gioielli progettate da un team di design tutto italiano. Abbiamo chiesto al direttore, Dhaval Shah, un’opinione sull’andamento del 2010 dei mercati europei (e italiano), le prospettive e le novità per il 2011. “Il 2010 era iniziato bene ma, a partire dal secondo trimestre, le notizie finanziarie negative dei Paesi dell’Unione Europea, l’economia USA che non si riprendeva e la volatilità dei mercati medio-orientali hanno creato una certa confusione. Il costo delle materie prime è salito – diamanti,

068 companies 1.11

oro, gemme di qualità. Ciò ha significato anche un aumento dei costi di produzione del 20-25%: è diventato, quindi, difficile convincere i clienti, in questo clima di incertezza. Aspire Designs cerca di sviluppare i mercati emergenti e la strategia resterà invariata anche per i prossimi anni. A questo scopo stiamo sviluppando una linea di gioielli, a prezzi particolari, per aiutare i nostri distributori a offrire ai loro clienti gioielli accessibili, con elementi fashion ma non nel solito stile classico. Le nuove linee non andranno in conflitto con le collezioni del marchio “Mvee”, dedicato ai negozi di alta gioielleria. Aspire Designs ha sempre lavorato per i mercati emergenti e di nicchia: stiamo attivamente sviluppando i mercati asiatici, dell’Est Europa e dell’America Latina. Il marketing sta lavorando sodo per dare strategie diverse ai diversi mercati, a seconda delle esigenze. A inizio 2010 il mercato italiano aveva dato segnali positivi, poi ha rallentato, e i nostri clienti sono diventati cauti, privilegiando prodotti più tradizionali o di minor costo.

Non è stato un anno facile per i dettaglianti italiani ma siamo dell’opinione che, fino a quando non diventerà chiara la situazione finanziaria della UE, le cose non 3 miglioreranno. La nostra azienda continuerà a mantenere il rapporto di fiducia con i suoi rivenditori cercando di offrire loro soluzioni il più possibile flessibili e favorevoli. Foto: 1) Dalla “Happy Fruit Collection”, anello Sweet Citrus con diamanti, zaffiri verdi e rodio nero. Dalla “Enchanted Wonderland” Collection: 2) pendente Bird Cage, in rodio nero e diamanti. 3) Anello dal design moderno in rodio nero, con geco, diamanti bianchi, neri e brown. 4) Anello in oro rosa, rana in pavé di diamanti e smeraldo.

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“QUELLA VOLTA CHE…” Racconti dal mondo orafo

Inviateci il racconto dell’episodio o dell’incontro più curioso, divertente, comico o drammatico che vi sia capitato nel corso della vostra vita professionale. Quelli più belli e interessanti verranno pubblicati dalla nostra rivista. Ogni partecipante potrà inviare un solo racconto, della lunghezza massima di una cartella (30 righe per 60 battute), purché tale racconto non sia mai stato pubblicato né premiato in precedenza. Non saranno ammesse opere con contenuti osceni, offensivi, intolleranti o diffamatori.

Ogni racconto dovrà essere accompagnato da una nota con i dati dell’autore (nome e cognome, indirizzo, e-mail, recapito telefonico, professione all’interno del mondo orafo). La redazione si riserva di effettuare interventi di editing, laddove necessari.

I lavori dovranno pervenire, via mail, al seguente indirizzo: marina.morini@edifis.it antonella.garello@edifis.it

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NEGOZI SHOPS SWAROVSKI ■ Ha aperto a Milano, in via Dante, la nuova boutique Swarovski. Il concept della “crystal forest” ha esaltato le scintillanti creazioni del brand, che per l’occasione ha presentato i gioielli e gli accessori disegnati da Karl Lagerfeld per la collezione A/I di Atelier Swarovski. Nella foto, il taglio del nastro. Da sinistra: Martina Stella, Michele Molon, direttore Swarovski Italia CGB, Rossella Brescia, Massimo La Greca, retail manager, e Cristina Chiabotto. ■ The new Swarovski boutique has opened in Milan, in via Dante. The “Crystal forest” concept enhanced the sparkling creations by the brand that used this occasion to present jewellery and accessories designed by Karl Lagerfeld for the Atelier Swarovski A/I collection. In the photo: cutting the ribbon. From the left: Martina Stella, Michele Molon, Swarovski Italia CGB manager, Rossella Brescia, Massimo La Greca, retail manager, and Cristina Chiabotto.

STROILI ORO ■ Dopo le centinaia di vetrine già aperte negli shopping mall di tutta Italia, Stroili Oro ha inaugurato con un party mondano, alla presenza di noti personaggi del mondo della moda, dell’arte e dello spet tacolo, il primo flag ship

store, in via del Corso angolo via Condotti, a Roma. Il negozio, cui altri seguiranno nelle più belle città italiane, copre una superficie di 300 mq e ripropone la classica formula espositiva chiara e accessibile del gruppo.

Jet Li

HUBLOT

■ After hundreds of sales outlets already opened in shopping centres throughout Italy, Stroili Oro inaugurated its first flagship store, in via del Corso corner of via Condotti in Rome, giving a high class party attended by well known persona-

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lities from the world of fashion, art and entertainment. This shop, to be followed by others in the most beautiful Italian cities, covers an area of some 300 sqm with the Group’s usual uncluttered and accessible display formula.

■ Primo flagship store in Cina per Hublot, che ha aperto una boutique di 100 mq sulla prestigiosa Wangfujing Avenue a Pechino. L’inaugurazione si è svolta alla presenza di Jean-Claude Biver, CEO di Hublot, e del nuovo ambasciatore del brand, l’attore e filantropo Jet Li. ■ The first flagship store in China for Hublot, opening a 100 sqm boutique in Beijing’s fashionable Wangfujing Avenue. The opening ceremony was attended by Jean-Claude Biver, the Hublot CEO, and by the brand’s new ambassador, the actor and philanthropist Jet Li.


TRIBUNALE DI MILANO Concordato preventivo ANTONINI S.r.l. in liquidazione – Proc. n. 11/2009 G.D. D.ssa Daniela Marconi AVVISO DI VENDITA MAGAZZINO ORAFO

GIOIELLERIA FARAONE ■ Torna in via Montenapoleone lo storico marchio Faraone. La nuova boutique, aperta grazie a Cesare Settepassi e inaugurata lo scorso Novembre, è firmata dall’architetto Massimo Iosa Ghini e si caratterizza per la raffinatezza degli ambienti e dei materiali. ■ The historical Faraone brand has returned to via Montenapoleone. The new boutique, opened thanks to Cesare Settepassi in November last, was designed by the architect Massimo Iosa Ghini and is particularly marked by the elegance of its interior decor.

OPERTI ■ Elisabetta e Candido Operti hanno inaugurato la loro seconda boutique di Cagliari, in via Sulis. L’atmosfera è oltremodo accogliente, il salottino con giardino d’inverno consente soste rilassate, che permettono di approfondire e curare al meglio i rapporti col cliente. ■ Elisabetta and Candido Operti have inaugurated their second boutique in Cagliari, in via Sulis. The atmosphere is exceptionally inviting and the small lounge with its winter garden is delightful for a short rest, helping to develop and deepen the relationship with the customer.

Il sottoscritto Dott. Paolo Ribolla, nella sua qualità di Liquidatore Giudiziale della procedura in oggetto, rende noto che, in attuazione del piano concordatario, vengono posti in vendita, in un unico lotto, i componenti il magazzino della società, composto da: - gioielli finiti e materie prime (oro e altri metalli preziosi, pietre e perle) Tenuto conto della valutazione del magazzino effettuata dall’esperto nominato ai sensi dell’art. 161, comma 3, L.F., la base d’asta viene fissata in complessivi euro 282.552,00.=. Gli interessati potranno visionare la documentazione relativa al dettaglio di quanto in oggetto rivolgendosi al liquidatore giudiziale. Si invitano poi gli interessati all’acquisto a presentare presso lo studio del liquidatore giudiziale, Dott. Paolo Ribolla, via XX Settembre n. 70 – 24121 Bergamo, tel. 035/247031 – Fax 035/223126 indirizzo mail: paoloribolla@ribollaeassociati.com entro il termine perentorio del 21 gennaio 2011, ore 12.00, offerte in busta chiusa cauzionate con assegno circolare intestato a “procedura di concordato preventivo ANTONINI Srl in liquidazione” di importo pari al 10% del prezzo offerto, che abbiano pari o miglior contenuto economico rispetto alla base d’asta. In caso di pluralità di offerte, in data 27 gennaio 2011, alle ore 12.00, presso lo studio del liquidatore giudiziale, si terrà una gara informale senza ulteriore convocazione, con prezzo base pari all’importo della migliore offerta pervenuta, rilanci minimi e modalità che verranno stabilite all’inizio della gara. Tutte le spese e le imposte inerenti e conseguenti all’aggiudicazione saranno poste ad esclusivo carico degli acquirenti.

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Il Liquidatore Giudiziale, Dott. Paolo Ribolla




MOSTRE EXHIBITIONS

IN MOSTRA A PADOVA I GIOIELLI DI PETER SKUBIC ON DISPLAY IN PADUA JEWELLERY BY PETER SKUBIC 1

■ Rimarrà aperta fino al 23 Gennaio 2011 all’Oratorio san Rocco di Padova la mostra “Peter Skubic: lo specchio della creatività”, a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova. Skubic, nato in Serbia nel 1935, vive e opera tra Vienna e Monaco. E’ stato insignito di diversi premi e riconoscimenti internazionali e sue opere sono state esposte in tutto il mondo. Artista contro corrente, privilegia per le sue opere i materiali poveri, in particolare l’acciaio, simbolo della società industriale e del lavoro e della produzione di massa. Gioielli e sculture più recenti si presentano scomposti in piani diversi, con superfici in

acciaio, riflettenti e specchianti, che rimandano all’ambiguità della capacità percettiva. 1: EarRing, anello in oro, 1996: coll. Bollmann (foto P. Skubic). 2: Mirror Brooch with glass stones, spilla in acciaio inossidabile, lacca, vetro, foglia oro, 2004. Coll. Bollmann (foto P. Zimmermann). ■ The “Peter Skubic: mirror of creativity” exhibition organized by the Padua Municipal Cultural Dept., will be open in the Oratorio san Rocco in Padua until 23 January 2011. Skubic, born in Serbia in 1935, lives and works between Vienna and Munich. He has been awarded numerous international prizes and recognitions and his works have been exhibited throughout the world. An unconventional artist, he prefers poor materials for his works, especially steel, symbol of the industrial, working and mass production society. His most recent jewellery and sculptures appear disjointed into various planes, with reflecting, mirrored steel surfaces, recalling the ambiguity of perceptive capacity. 1: Ear-Ring, gold ring, 1996: Bollmann coll. (photo P. Skubic). 2: Mirror Brooch with glass stones, stainless steel brooch, lacquer, glass, golden leaf, 2004. Bollmann coll. (photo P. Zimmermann).

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I “DIALOGHI” COL METALLO DI JACQUELINE MINA

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“DIALOGUES” WITH METAL BY JACQUELINE MINA ■ La Goldsmiths’ Hall di Londra ospita, dal 31 Gennaio al 26 Febbraio, una mostra dedicata a Jacqueline Mina, una delle più affermate artiste orafe del Regno Unito. “Dialogues in Gold” ripercorre 30 anni di attività della Mina, offrendo al pubblico la possibilità di ammirare importanti gioielli “storici”, prestati da collezionisti pubblici e

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privati, e opere di recente realizzazione. I pezzi esposti rendono testimonianza del metodo di lavoro realmente innovativo di Jacqueline Mina, che unisce alla padronanza delle tradizionali tecniche orafe una grande curiosità artistica, investigando continuamente le potenzialità dei metalli impiegati. 1: bracciale in oro 18 carati, par-


2 zialmente ossidato, con fusione di maglie di platino. 2: spilla in titanio e oro 18 carati, punteggiata di platino fuso. ■ From 31 January to 26 February the Goldsmiths’ Hall in London will be hosting an exhibition on Jacqueline Mina, one of the foremost artist jewellers in the United Kingdom. “Dialogues in Gold” covers 30 years of Mina’s works, giving the public the chance to admire important “historic” jewellery, on loan from public and private collectors and some of her recent works. The pieces on show highlight the truly innovative working methods used by Jacqueline Mina, uniting the expertise of traditional goldsmithing techniques with strong artistic curiosity and continually investigating the potentialities of the metals used. 1: bracelet in 18 ct gold, partly oxidized, with platinum mesh fusion inlay. 2: brooch in titanium and 18 ct gold, with platinum dots fusion inlay.

A CASSANO IL SALONE DEL GIOIELLO D’ARTE THE ART JEWELLERY SALON IN CASSANO cambiabili realizzati in maniera individuale da 23 artigiani orafi di 12 regioni italiane. Per circa due anni sarà esposta in occasione di diversi mostre e infine destinata a un’asta benefica.

■ Si è concluso lo scorso 14 Novembre il quarto Salone del Gioiello d’Arte di Cassano d’Adda. Tra i 26 orafi partecipanti, Luciano Capossela di Calitri (AV) ha vinto il primo Premio del Pubblico: al secondo e terzo posto si sono classificati Eleonora Ghilardi di Lodi e Fabrizio Di Cori di Artena (Roma). Il Premio Speciale della Giuria è andato a Nicoletta Frigerio di Milano e, secondi a pari merito, ad Antracite Gioielli, Narciso Bresciani, Elena Bonanomi, Cristian Castelli. Nelle foto, la premiazione degli artisti e la collana nata su un interessante progetto dell’artigiano orafo lucchese Stefano Pedonesi. Si compone di moduli inter-

■ The fourth Art Jewellery Salon in Cassano d’Adda ended on 14 November last. Amongst the 26 artist jewellers participating, Luciano Capossela from Calitri (AV) won the first Public Award prize: Eleonora Ghilardi from Lodi and Fabrizio Di Cori from Artena (Rome) won second and third places. The Special Jury Prize went to Nicoletta Frigerio from Milan and second place was shared

MASRIERA VA AL MUSEO MASRIERA GOES TO THE MUSEUM ■ In occasione della mostra ‘Gioielli d’artista. Dal Modernismo all’avant-garde’, il Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona ospita anche diversi capolavori originali Art Nouveau di Masriera. 350 pezzi, perlopiù gioielli, testimoniano l’opera di grandi artisti orafi nel primo Novecento e il rapporto tra la gioielleria e le altre arti. Fino al 13 Febbraio. ■ At the exhibition ‘Jewellery by Artists. From Modernism to AvantGarde’, the Museu Nacional d’Art de Catalunya in Barcelona will also be hosting some of Masriera’s original Art Nouveau masterpieces. 350 pieces, mostly jewellery, testify the works of the great artist jewellers in the early 900’s and the relationship between jewellery and other arts. Up until 13 February.

by Antracite Gioielli, Narciso Bresciani, Elena Bonanomi, Cristian Castelli. In the photos, the artists receiving their prizes and the necklace created to an interesting project by the Lucca goldsmiths artisan Stefano Pedonesi. It is made up of interchangeable modules created individually by 23 goldsmiths artisans from 12 Italian regions. It will be on show at numerous exhibitions for about two years and will then be sold at a charity auction.

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EVENTI EVENTS

LE PREZIOSE

MAGIE DI ROSAS 1

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■ Il “bottegaio nuorese”, come lui stesso si definisce, è riuscito a compiere, per la quinta volta, la magia. Fabio Rosas, titolare della Gioielleria Rosas 1945 di Nuoro (foto 1), ha infatti organizzato, con grande successo, la quinta edizione di “Magie d’Inverno”, manifestazione che vede protagonisti gioielli e orologi di marchi famosi insieme alle bellezze di

Hanno partecipato a Magie d’Inverno: Pomellato, DoDo, Cartier, Montblanc, IWC, Quaglia, Mimì, Mikimoto, Salvini, Binda, Yukiko, Zenith, Tag Heuer, Barakà, D&G, Emporio Armani, Giampiero Fiorini, Hamilton, Vetta, Kidult, Venini, Pampaloni, Patrizia Daliana.

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Nuoro e della Sardegna. 3000 clienti di Rosas hanno risposto all’invito di Fabio, Piera e del figlio Marco Rosas, molto amati per l’entusiasmo e la grande professionalità. “Magie d’Inverno” è un evento biennale che si tiene a metà Novembre, durante il quale i più esclusivi marchi italiani e internazionali della gioielleria, dell’orologeria e dell’oggettistica di lusso presentano e vendono i loro preziosi articoli ai clienti e agli ospiti di Rosas, concessionario di quei marchi. Quest’anno, come sede dell’esposizione, è stato scelto il museo dell’ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico) - “cassaforte delle identità sarde”, come l’ha definito Fabio Rosas. Nuoro, e la Sardegna in generale, ha risposto con grande entusiasmo alla sfida, proponendo musei, alberghi e ristoranti aperti (ed esauriti!), mezzi pubblici a disposizione degli ospiti, sponsor di prestigio (dalle aziende vinicole alle concessionarie d’auto di lusso, dai floricultori alla sicurezza). L’inaugurazione - madrina l’attrice Barbara Chiappini (foto 4, con Fabio Rosas) - ha visto sfilare importanti personaggi della politica e dello spettacolo: il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci (foto 2), l’assessore regionale al turismo Luigi Crisponi, l’asses-

sore regionale al turismo della Lombardia, Stefano Maullu, e l’arcivescovo emerito di Cagliari, Mons. Ottorino Alberti. L’evento si è chiuso con un galà musicale i cui proventi sono andati interamente al reparto di oncologia dell’Ospedale di Nuoro. Lusinghiere e meritate le parole di apprezzamento di due importanti rappresentanti delle istituzioni: Alessandro Bianchi, sindaco di Nuoro, ha sottolineato come “dalle secche di una crisi così pesante si viene fuori insieme e Fabio Rosas si è dimostrato non solo un gioielliere ma, soprattutto, un operatore della vita della nostra città”. “Non escludo che in futuro ‘Magie d’Inverno’ possa avere anche il patrocinio della Regione” ha dichiarato Cappellacci, presente anche alla serata di gala e a teatro, dove il comico Pippo Franco ha intrattenuto gli ospiti fino a tarda notte. Nella foto 3, da destra: Luca Uliana, grafico, vincitore del concorso online per il nuovo logo di “Magie d’Inverno”, organizzato dalla piattaforma online www.feeldude.com; Paolo Piquereddu e Salvatore Liori, rispettivamente direttore e presidente dell’ISRE. A Uliana il direttore marketing Montblanc, Adrian Graf, ha consegnato la preziosa penna “Mark Twain” della Writers Edition.


EVENTI EVENTS

IN MOSTRA I GIOIELLI

LUISA DELLA SALDA

■ Anche quest’anno la gioielleria Ferrari Shopping di Cremona ha ospitato la presentazione delle creazioni Luisa della Salda. L’evento, della durata di circa dieci giorni, si è svolto a inizio Dicembre e ha riscosso un notevole successo di pubblico. L’azienda non è nuova a iniziative di questo genere: ha già realizzato analoghe presentazioni presso numerosi concessionari, sempre con ottimi risultati e grande entusiasmo da parte dei clienti coinvolti

DUE GIOIELLERIE DI RAVENNA E CREMONA HANNO ESPOSTO LE COLLEZIONI DELL’AZIENDA, CHE HANNO RISCOSSO NOTEVOLE SUCCESSO.

nell’iniziativa, che in queste occasioni hanno a disposizione l’intero campionario Luisa della Salda, composto da circa un migliaio di articoli. Col supporto dell’azienda, inoltre, il gioielliere può promuovere la mostra attraverso la stampa locale e inviti personalizzati. All’elenco dei concessionari che hanno aderito all’iniziativa si è aggiunta quest’anno la gioielleria Cimatti di Ravenna. La titolare, Michela Cimatti, ha espresso tutta la sua soddisfazione per la qualità e la tempistica dell’evento, pienamente riuscito: “I nostri clienti si sono stupiti per la vastità dell’assortimento. Poter dare una scelta così ampia, soprattutto nel periodo pre-natalizio, stimola le persone ad acquistare con maggiore soddisfazione. Siamo stati molto contenti di aver affrontato un periodo solitamente tranquillo - anche a causa del maltempo - con una manifestazione che

ha richiamato l’attenzione di molte persone, che abbiamo acquisito come clienti!”. Le collezioni Luisa della Salda sono caratterizzate da una grande ricchezza di forme e colori e dalla varietà delle pietre naturali utilizzate: collane, bracciali e orecchini si declinano in una varietà praticamente infinita di proposte, studiate per soddisfare le più diverse aspettative da parte della clientela. In questa pagina: le vetrine delle gioiellerie Cimatti di Ravenna e Ferrari Shopping di Cremona in occasione del recente evento e un gioiello Luisa della Salda.

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EVENTI EVENTS

AMIN LUXURY E GIA ■ Ai gioiellieri manca sempre il tempo per aggiornarsi. Oggi, invece, è importantissimo essere al corrente di tutti i mutamenti che avvengono nel settore. Il mondo dei diamanti, in particolare, è molto complesso e la conoscenza delle sue peculiarità è l’unico modo per non prendere abbagli e dare consigli competenti ai clienti. Nasce così, lo scorso Novembre, un’interessante iniziativa di Amin Luxury, azienda di distribuzione di diamanti e pietre preziose, con sede a Firenze, Valenza e New York. Amin Luxury ha stretto un

accordo con la sede italiana del GIA (Gemological Institute of America), per dare ai suoi concessionari italiani, e ai loro collaboratori, l’opportunità di seguire un corso di formazione a distanza - il Diamond Distant Education - della durata di tre mesi: si può studiare a casa o in ufficio e avvalersi dell’assistenza del GIA Distance Education Team. A fine corso viene rilasciato il diploma GIA Diamond Essential. Si può frequentare il corso anche presso la sede GIA di Firenze il 21 e 22 Febbraio o il 27 e 28 Giugno. Per informazioni: Amin Luxury Tel. 055215042GIA Tel. 055215964. Foto: Federico Stocco, direttore GIA Florence (a sinistra) e Bobak Nasrollahi Moghaddam, titolare di Amin Luxury; a sinistra e in alto: castoni intercambiabili di Amin Luxury.

‘GIOIELLO DAY’ A MILANO ■ Duemila milanesi sono accorsi alla manifestazione promossa dalla Camera di Commercio di Milano e organizzata dal CISGEM, laboratorio gemmologico specializzato nell’analisi e certificazione delle pietre preziose. “Gioiello Day 2010”, seconda edizione, si è svolto a fine Novembre nelle sale della Camera di Commer-

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cio, a due passi da Piazza Duomo. L’evento era inteso a informare il pubblico, attraverso poche e semplici regole da osservare, su come fare acquisti sicuri: comprare da gioiellieri qualificati ed esperti, che espongano il marchio di un ente certificatore e dell’associazione che li rappresenta; diffidare dei negozianti che sostengono che la certificazione deve essere fatta da chi vende; chiedere garanzie che l’ente certificatore sia riconosciuto a livello europeo; non acquistare un gioiello non accompagnato da un’analisi tecnico-scientifica delle sue principali caratteristiche. La manifestazione ha presentato artigiani orafi al lavoro (1), i preziosi realizzati da gioiellieri associati all’AOL (2), un gioco-test su “Vere, false o sintetiche?” per imparare a riconoscere le pietre preziose. Ha coronato l’evento la sfilata di abiti di Lorenzo Riva, impreziositi dai gioielli delle aziende lombarde (3).

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PIPPO PEREZ ■ Collezione “Simbolo”. Collana e gemelli in oro bianco, diamanti, rubini e granati verdi. ■ “Simbolo” Collection. Necklace and cuff-links in white gold with diamonds, rubies and green garnets.

GIOIELLI

D’ITALIA! JEWELS OF ITALY! TOY WATCH

PEPENERO ■ Collezione Sorrisi. Bracciale “Sorrisi Made in Italy”, in oro bianco, diamanti e tsavoriti con cordoncino rosso. ■ Sorrisi Collection. Bracelet “Sorrisi Made in Italy” in white gold, diamonds, tsavorite and red string.

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■ “Jelly Flag Italy”. Solo Tempo con movimento al quarzo, cassa in Plasteramic Colorata, cinturino in silicone, impermeabile a 50 metri. ■ “Jelly Flag Italy”. Solo Tempo with quartz movement, Colored Plasteramic case, silicone strap, water-resistant to 50 meters.

TROLLBEADS ■ I quattro beads realizzati esclusivamente per il mercato italiano. Da sinistra: “Romolo e Remo”, “I lucchetti dell’amore”, bead in vetro “Caprese” e “Spaghetti”. ■ The four beads exclusively produced for the Italian market. From left: “Romolo and Remo”, “Love locks” glass bead “Caprese” and “Spaghetti”.



AMIN DIAMANTI ■ Un gioiello prezioso e unico, da personalizzare a proprio piacere, grazie a un’idea di grande successo Diamonds in Luxury System® - che consente di scegliere tra diversi castoni in oro bianco e pavé di diamanti, tutti diversi. Ai castoni si possono abbinare pietre preziose (rubini, smeraldi, zaffiri) e gambi colorati - rosa, bianco e nero. ■ A precious exclusive jewel, to customize as desired, thanks to a great successful idea Diamonds in Luxury System® - offering a choice of various settings in white gold and diamond pave, all different. Settings can be matched up with precious stones (rubies, emeralds, sapphires) and coloured stems - pink, black and white.

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FAB GOBBETTI ■ Collane con pendente e motivi a cuore in argento 925 e smalti. ■ Necklaces with heart-shaped pendants in sterling silver and enamels.

CELEBS ■ Un’emozione che resterà per sempre: è il gioiello Celebs ideato da Roberto Gai. Diamanti e gioielli con pietre preziose, realizzati da artigiani italiani, sono accompagnati da un Certificato di Battesimo del Diamante dove l’acquirente può inserire nome e dedica. Le pietre sono analizzate e garantite da CISGEM. ■ An emotion remaining for ever: this is the Celebes jewel created by Roberto Gai. Diamonds and jewels with precious stones made by Italian goldsmiths, with a Diamond Christening Certificate, where the buyer can write in name and inscription. The stones are CISGEM certified and guaranteed.

DEDICATO

SOLO A TE DEDICATED ONLY TO YOU AMORE & BACI ■ Fedine e anelli con pietre, perle o charms nelle diverse tonalità del rosa, rosso e viola. Da indossare singole o insieme. ■ Bands and rings with stones, pearls or charms in various shades of pink, red and mauve. To wear either alone or together.

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PERLAFOLLIA GIOIELLI ■ Il nuovissimo marchio di Golay Buchel Italia presenta una trilogia di bracciali dedicati all’amore (nella foto), alla fortuna e alla nascita, con charms in oro e in argento. ■ The latest Golay Buchel Italia brand presents a trilogy of bracelets dedicated to love (see photo), good luck and birth, with gold and silver charms.


4th ‹stanbul Jewelry, Gold, Silver, Watch, Machinery and Equipment Fair

February 17 - 20, 2011 www.goldistanbulfair.com

İstanbul

Tüyap Fair Convention and Congress Center Büyükçekmece, ‹stanbul, Turkey

THIS FAIR IS HELD UPON THE AUTHORIZATION OF THE UNION OF CHAMBERS AND COMMODITY EXCHANGES OF TURKEY, IN ACCORDANCE WITH LAW NUMBER 5174.



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AFFARI

D’ORO

GOLDEN OPPORTUNITIES

■ I regali di Natale sono ormai un ricordo, ma anche in questo periodo sono diverse le occasioni per vendere gioielli di qualità. Nel servizio che segue vi proponiamo una selezione di gioielli, in solo oro oppure in oro con pietre, perle o smalti. Di tutti indichiamo il prezzo al pubblico - tra i 500 e i 1.200 € - che contribuirà certamente ad attirare i clienti nei vostri negozi. ■ Christmas presents are now something of the past, but there are various opportunities for selling quality jewellery in this period as well. In the following article we will be proposing a selection of jewellery to you, in gold alone or with stones, pearls or enamels. They are all marked with the price to the public – between 500 and 1,200 Euro – an interesting price, certainly contributing towards attracting customers to your shops.

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01 TIFFANY & CO. ■ Collezione RTT (Return To Tiffany). Pendenti e bracciali in oro bianco, giallo e rosa, con diamanti. Da € 745. ■ RTT Collection (Return To Tiffany) Heart bracelets and pendants in white, yellow and rosé gold, with diamonds. From € 745. www.tiffany.com

02 ANNAMARIA CAMMILLI ■ In alto: Collezione Spirit. Anello in oro rosa con perla giapponese (€ 720);

Sotto: Collezione Cocoon. Anello in oro arancio con brillanti (€ 990). ■ Top: Spirit Collection. Ring in rosé gold with Japanese pearl (€ 720). Below: Cocoon Collection. Ring in “orange” gold with diamonds (€ 990). www.annamariacammilli.com

03 DAL LAGO ■ Collezione Jewels Game - Fruits. Collana in oro bianco con ciliegia smaltata a mano e diamanti (€ 850). ■ Jewels Game Collection - Fruits. Necklace in white gold

with hand-enamelled cherry and diamonds (€ 850. www.dallagojewels.com

04 POLELLO ■ Solitario in oro bianco e rosa con diamante (€ 588); orecchini in oro bianco e rosa con diamanti (€ 666). ■ Solitaire ring in white and rosé gold with a diamond (€ 588); earrings in white and rosé gold with diamonds (€ 666). www.polello.com

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05 BIBIGÌ ■ A sinistra: orecchini in oro giallo, brillanti e perle (€ 720). A destra: collana in oro giallo, brillanti e perle (€ 530) ■ Left: earrings in yellow gold, diamonds and pearls (€ 720). Right: necklace in yellow gold, diamonds and pearls (€ 530). www.bibigi.com

06 ORSINI GIOIELLI ■ In alto: anello in oro bianco con perla e diamanti (€ 548). Sotto: anello in oro

bianco con perla e diamanti (€ 899). ■ Top: ring in white gold with pearl and diamonds (€ 548); Below: ring in white gold with pearl and diamonds (€ 899). www.orsinigioielli.it

white and yellow gold with diamonds, smoked quartz and rock crystal (about € 1.000). www.falcinelliitaly.it

07 FALCINELLI ■ Collezione Fantasy. Anelli in oro bianco e giallo con diamanti, quarzi fumé e cristallo di rocca (circa € 1.000). ■ Fantasy Collection. Rings in

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■ Anello in oro bianco con acquamarina (ct. 2,40) e brillanti (ct. 0,05). (Circa € 1.000). ■ Ring in white gold with aquamarine (ct. 2.40) and diamonds (ct. 0.05). (About € 1.000). www.oxygene.sm

tasie. Pendente in oro bianco e diamanti (€ 959). ■ Left: Semiprezioso collection. Earrings in white gold, amethyst and diamonds (€ 428). Right: Fantasie Collection. Pendant in white gold and diamonds (€ 959). www.donnaoro.com

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■ A sinistra: collezione Semiprezioso. Orecchini in oro bianco, ametista e diamanti (€ 428). A destra: Collezione Fan-

■ A sinistra, Le Ghirlande. Anelli in oro bianco e bimbo/bimba in pavé di brillanti (€ 780); anelli in oro giallo e bian-

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co con logo “leBebé” e bimbo/ bimba in pavé di brillanti (€ 480). A destra: pendenti in oro giallo e rosé con brillanti (€ 960). ■ Left: Le Ghirlande. Rings in white gold with baby girl/boy in diamond pavé (€ 780); rings in white and yellow gold with “leBebé” logo and baby girl/boy in diamond pavé (€ 480). Right: pendants in yellow or rosé gold with diamonds (€ 960). www.lebebegioielli.com

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04 MADAME ■ Dalla collezione “Lettere dal cuore”, pendenti in oro, smalto e brillanti (€ 998). ■ From the “Lettere dal cuore” (“letters from the heart”) collection, pendants in gold, enamel and diamonds (€ 998). www.madamegioielli.it

05 GABRIELLA RIVALTA ■ In alto, collezione Giardino Segreto. Ciondoli con figure miniate e smaltate a fuoco (€ 610 tondo; € 740 rettangolare).

Sotto: dalla collezione Floris, orecchini “Fiore dell’Estate”, in oro miniato e smalti a fuoco - collana e bracciale in parure (€ 960). ■ Top: Giardino Segreto collection. Pendants with motifs in miniated gold and fire enamels (€ 610 round; € 740 rectangular). Below: from the Floris Collection, “Fiore dell’Estate” earrings in miniated gold and fire enamels. www.rivalta.it

06 ITITOLI ■ Linea “Portafortuna”. Anelli in oro rosso, giallo e bianco con brillanti, smalto a freddo per una maggiore tenuta e motivi portafortuna al centro (€ 1.200). ■ “Portafortuna” Line. Rings in red, yellow and white gold with diamonds, cold enamel for a better wear and central good-luck motifs (€ 1,200). www.ititoli.com

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01 GRAZIELLA GROUP ■ Collezione Movida in oro e smalto (anello € 1.100; collana € 1.100; orecchini € 1.100). Disponibile anche in argento. ■ Movida collection in gold and enamel (ring € 1,100; necklace € 1,100; earrings € 1,100). Available also in silver. www.gruppograziella.it

02 D’ELIA 1790 ■ Spilla in stile Liberty USA, anni ‘60, in argento 925 con 10 perle coltivate Akoya giapponesi (8/9 mm). (€ 500). ■ Sixties

USA Liberty style brooch, in sterling silver and with 10 cultivated Japanese Akoya pearls (8/9 mm). (€ 500). www.deliacompany.it

03 DAVITE & DELUCCHI ■ Anello in oro rosa, madreperla e diamanti (€ 505). ■ Ring in rosé gold, mother-of-pearl and diamonds (€ 505). www.davitedelucchi.it

04 NEONERO ■ Dalla collezione Planet, anello in oro

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giallo (€ 290). ■ From the Planet collection, ring in yellow gold (€ 290). www.neonero.it

05 UNGARI ■ Collezione “Le Scintille di Lorenzo Ungari” in oro giallo 18 ct. La diamantatura, realizzata a mano da esperti maestri orafi, dona al gioiello una particolare lucentezza (prezzo indicativo: € 690). ■ “Le Scintille di Lorenzo Ungari” collection in 18 ct yellow gold. The diamondmill finish, handmade by expert master


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goldsmiths, gives the jewel a special brilliance (approximate price € 690). www.ungari.com

06 ZANCAN ■ Collezione Polvere di Stelle. A sinistra, collana in oro bianco e giallo, con diamanti (€ 980); a destra, collana in oro bianco e rosé, con diamanti (€ 970). ■ Polvere di Stelle collection. Left: necklace in white and yellow gold with diamonds (€ 980); right, necklace in white and rosé gold with diamonds (€ 970).

www.zancangioielli.com

07 GIOVANNI RASPINI ■ A sinistra, orecchini in oro giallo martellato (€ 920); a destra, bracciale maglia ovale in oro giallo (€ 820). ■ Left. earrings in hammered yellow gold (€ 920); right, oval-mesh bracelet in yellow gold (€ 820). www.raspini.it

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ENGLISH TRANSLATION LUSSO & DINTORNI

LUXURY & MORE Italian version: see page 28-29 ITALIAN JEWELLERY PRODUCERS LOOK TO KOREA ■ Italian jewellery producers are timidly beginning to look with a certain interest at Korea as well. ICE (Italian Trade Commission) has in fact invited representatives from 14 jewellery operators, including Ferrarsi Gioielli, Karizia and Silo, to Seoul in November for an event lasting two days devoted to jewellery. According to the Wolgok Jewelry Research Center, the annual production of jewellery in Korea exceeds 3.5 billion USD, ranking seventh place in the world’s classification of jewellery producers; Tiffany, Cartier and Bulgari are the brands mostly sold on the Korean market.

YOU CAN LEARN ABOUT CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY AT THE POLYTECHNIC ■ The first course in Corporate Social Responsibility and design of eco-friendly jewellery, organized by INDACO (Department of Industrial Design, Arts, Communication and Fashion) will begin in March at the Milan Polytechnic. The course is the result of cooperation between Polytechnic and CIBJO and is sponsored by the World Jewellery Confederation Education Foundation. The course, in English, will be open for maximum 30 students from around the world who must register by 30th January. Log into www.polidesign.net for information.

BORSA&MERCATI

STOCK&MARKETS Italian version: see page 51 INFLATION OF PRECIOUS MATERIALS by ASI - Analisi e Studi Industriali ■ The prolonged acceleration in the prices of precious raw materials hinders analysis on the economic trend in the jewellery industry and at the same time reduces the base of the consumption pyramid. An acceleration which in the 2010 September – November quarter did not hit the economical data examined in this memo directly, which is limited to the first eight months of 2010. On the other hand, previous inflation of gold and of other precious materials had been inevitably transferred to the prices of jewels. So that exports in the first

eight months of 2010 linked up – in nominal terms – to the worldwide recovery in trade and inverted the negative trend in progress for years. But recovery is still slow of late. At the current growth rates – net of inflation in raw materials – it will take at least six/seven years to reach the pre-crisis volumes. During the course of the Leo nardo Committee Forum, it became apparent that the Made in Italy firms (including the goldware businesses), will have to tackle the challenge of competitiveness if they want to stay on the market (domestic and international). Entrepreneurs and artisans know that their products are famous and highly considered the world over for their beauty, quality and for the creativity of Italian designers. But this runs the risk of not being enough any more. There are new performances in the economically emergent countries which – in a few segments – are perceived abroad as synonymous of quality. This is why it is essential, in Italy also, to fully exploit what are traditionally recognized as entrepreneurial qualities of excellence. Export: +26.9% in value; +5% in real terms. According to ISTAT (Italian statistics institute) data, the sales abroad had in fact increased in value by a +26.9% as compared to the year before in the first eight months of 2010. But in real terms (net of the aforementioned inflation), we are still under the +5% mark. The partial recovery in Italian jewellery sales was therefore derived from abroad. But the consolidation of recovery and subsequent improvement cannot live by export alone. There must also be an increase in demand from the internal market. A demand that instead continues to become rarefied, dragging production on the downward turn. A production that is also showing signs of suffering from a considerable increase in imports. Purchases abroad in the first eight months of 2010 in fact rose by as much as 53.6% as compared to the corresponding period the year before. Italian exports are winners along the Silk Road A widespread increase in sales abroad was shown during the first eight months of 2010, in spite of the growing difficulty encountered by Italian exporters to place their jewellery on foreign markets (some very far away and problematic due to barriers, either customs or not). Increases mainly owing to the already described rise in prices of precious raw materials and the

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consequent effects on sale prices of jewellery, therefore revenues. On the other hand, over half the total in jewellery exports is sent to four countries only: Arab Emirates, Switzerland, the United States and China+Hong Kong. There was a considerable increase, averaging about +40% from one year to another, in the sale of Italian jewellery in those countries. The new geography of export markets is dualfaced. On the one side traditional markets mostly gasping for air; on the other the exploits of emergent economies (even though the purchase volume is still limited in some countries). The new expanding markets represent an opportunity for Italian exporters not to be ignored to maintain a role of excellence in the sector. For this reason incisive actions are needed for access and consolidation strategies on the new markets. All this in order to interpret the specific requirements of end consumers, also by developing forms of cooperation and partnership with distributor companies in the buying countries. The BRIC (Brazil, Russian India, China) countries- in the past times referred to as economically emergent, now great economies – were not so hard hit by the recession, if at all. These are therefore the countries (together with several producing oil) which have continued to increase the purchase of Made in Italy products, including jewellery. It is well known that China and Hong Kong have two different customs systems, but both are under Chinese government control. It would therefore be appropriate to recall that the total exports to China/Hong Kong have grown by over 44%. High increases in sales to other countries in the distant Orient also, even though calculated on limited imports: India, Australia, Singapore and Philippines. Japan is not on the list due to a decade of internal economic crisis. In current values, the sales of jewellery are practically stationary, but this corresponds to a drop by about 25% in real terms. After a long time in falling behind, increases have also been recorded (always calculated on nominal values) for several countries in the EU: France, Spain, Germany and Belgium. As well as in Turkey (+56.7%). Difficulty in sales in Portugal, United Kingdom, Israel and Poland. The “sorting” business in some of the specialized countries: Panama, Qatar, Virgin Islands, Jordan and still others, continues its downward turn. Exports in precious raw materials continue to grow Considerable volumes of precious raw ma-


terials are also being exported from Italy for some time now. In the chaotic interpretation of some of the quantitative data on the Italian jewellery industry, there is still no plausible explanation for the abnormal increase in the Italian exports of precious raw materials (in Euro currency), already reported during the past months. These are mostly sales at reduced average unit prices in a period of new records for the “precious bubble”. Several reasonable attempts have however been made to find and answer. Amongst others, variation in the mix of exported materials (also including some jewels) and/or necessity for the firms to reduce stock in hand to improve the levels of corporate liquidity. But these clarifications do not entirely explain the phenomenon. By memory, exports of precious raw materials in the first eight months of 2010 grew by 20.9% in value (Euro) as compared to the corresponding period a year before, against a much more consistent increase in quantity (+52.3%). Consequently the average unit value has fallen by over a fifth. A fact decidedly going against the trend considering that the price of gold, influencing the quotations of the other gems, had grown by 26.4% in dollars and 13.7% in Euro in the same period. What is more, the exports in raw materials recorded by ISTAT (therefore duly certified) demonstrate other unusual aspects. For example the destination. More than half the total was “returned” to Switzerland during the first eight months in 2010, from where about a third of imported raw materials arrive. On the basis of this data, Italy is net exporter of precious raw material in Switzerland. N.B. This memo closed with the data available at 18 November 2010.

L’ESPERTO RISPONDE

GEMMOLOGY Italian version: see page 62 KENYAN DIOPSIDE A TRUE “GEM” by Luigi Costantini FROM AFRICA A NEW “TREASURE” FOR USING IN JEWELLERY THANKS TO ITS SPECIAL CHARACTERISTICS AND QUALITY. ■ Rub and rub again this magic lamp, strike and strike again at these hilly slopes of the Kenyan Aladdin Hills, at the foot of Kilimanjaro, et voilà in the end the moun-

tain opens to reveal its new treasure: a deposit of Diopside with a lovely greenish-yellow or golden yellow colour – also colourless, if you really want it – without mentioning that green Vesuvianite a joy to the eyes of the experts and accompanying the first two. The Kenyan company holding the mining rights of those blessed 75 square kilometres of bush land couldn’t believe in their luck to find such an appropriate name of good omen, more than they would ever have imagined, in their hands: Aladdinite for the above mentioned coloured Diopside, Nova for the uncoloured one and Everine to identify the Vesuvianite which apparently can’t do without them. If it wasn’t for the fact that to our inexpert eye the word Diopside magically recalls soothing visions of intense bottle green – whereas here we have greenish yellow and golden yellow – there would be reason to dance around in joy: the best part of deposits known up until now (Austria, Finland, India, Madagascar, Myanmar, Sri Lanka, United States and South Africa) was typically with low degrees of transparency and very few karats, as opposed to “ours” in question. Rare the true and proper gemmiferous quality. Extremely rare the sizes exceeding 2 karats. In truth, “ours” has no trouble in going from a fourth of a karat to over 2 karats. That intense green associated by the tortuous meanderings of our brain with this calcium and magnesium silicate belonging to the pyroxene family, was in reality due to the presence of chrome and the resulting Chromo Diopside boasted one source only, Russia. In short, willy-nilly, we were practically in a monopolized regime. And as if all this wasn’t enough, in addition there’s another detail unique of its kind: against a normal hardness of 5.5-6.5 on the Mohs scale, “ours” boasts an extremely abnormal hardness of 6.5-7.5 making it reliable to use in jewellery. Whilst before, just to mount it you never knew how things would turn out, and using it was like playing at Russian roulette. Now we are on equal terms with amethysts and garnets and let’s say far better than tanzanite. Then also add that lovely brilliance combined with a colour reminiscent of the shades of those fantasy diamonds so much the fashion nowadays, mixed with no processing whatsoever, and you tell me if it’s worth it or not to notch up the Kenyan Diopside to your arch of proposals…

AZIENDE

COMPANIES

Italian version: see page 68 ASPIRE DESIGNS: OFFER SOLUTIONS TO RETAILERS THE HONG KONG COMPANY HAS CREATED A NEW FASHION COLLECTION TO TEMPT CONSUMERS INTO BUYING. ■ Aspire Designs Ltd, Hong Kong, is well known on international markets, European in particular, for its jewellery collection designed by a team of all Italian designers. We asked the manager, Dhaval Shah, his opinion on the 2010 trend in the European (and Italian) markets and prospects and new developments for 2011. “2010 began well but, as from the second quarter, the negative financial news from the European Union countries, the USA economic situation finding it hard to recover and the instability of the Middle East markets, all created some confusion. The cost of raw materials went up – diamonds, gold, quality gems. This also signified an increase in production costs by 20-25%: it was therefore difficult to convince customers in this climate of uncertainty. Aspire Designs seeks to develop emergent markets and the strategy will remain unchanged for the next few years as well. We are developing a line of jewellery, at special prices, for this purpose to help our distributors offer accessible jewellery to their customers, fashionable but without the usual classical style. The new lines will not be in conflict with the “Mvee” brand collections made for top quality jewellers. Aspire Designs has always worked for emergent and niche markets: we are actively engaged in developing the Asian, East European and Latin American markets. Our marketing is putting in a lot of hard work to find new strategies for the various markets, according to demands. The Italian market showed some positive signs in early 2010 but then it slowed down and our customers have become more cautious, giving preference to more traditional or less expensive products. It hasn’t been an easy year for Italian retailers but we are of the opinion that, until the EU financial situation does not become clearer, things will not improve. Our company will continue to keep up the relationship of mutual trust with its dealers, seeking to offer them solutions as flexible and favourable as possible. Photo: 1) From the “Happy Fruit Collection”, Sweet Citrus ring with diamonds, green sapphires, and black rhodium; From the “Enchanted Wonderland” Collection: 2) Bird Cage pendant, in black rhodium and diamonds; 3) modern design ring in black rhodium, with gecko, white, black and brown diamonds; 4) ring in pink gold, diamond and emerald pave frog.

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INDICE DEI NOMI CITATI

INDEX OF NAMES MENTIONED ADI ALBERTI, OTTORINO ALISEI AMIN DIAMANTI AMORE & BACI ANNAMARIA CAMMILLI ANTRACITE GIOIELLI AQUILINO, GIUSEPPE ASPIRE DESIGNS BALLARINI, FILIPPO BANCA D’ITALIA BASELWORLD BIANCHI, ALESSANDRO BIBIGI’ BINDA BIVER, JEAN-CLAUDE BOCCADAMO GIOIELLI BOCCADAMO, TONINO BONANOMI, ELENA BRESCIANI, NARCISO BROS MANIFATTURE BRUNI BOSSIO, ALESSANDRO BRUNI, EMILIO BRUNI, EUGENIA BRUNI, PASQUALE BULGARI CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO CAPOSSELA, LUCIANO CAPPELLACCI, UGO CAPPELLIERI, ALBA CARRARO, MASSIMO CARTIER CASTELLI, CRISTIAN CELEBS CENSIS CHIAPPINI, BARBARA CHIPPERFIELD, DAVID CHOPARD CIBJO CIMATTI, MICHELA CISGEM CISGEM COMITATO LEONARDO CONSORZIO BORGO OREFICI CORO CRISPONI, LUIGI D’ELIA 1790 DAL LAGO DAMIANI DAVITE & DELUCCHI DI CORI, FABRIZIO DOLCE & GABBANA DONNA ORO EL CORTE INGLES F.P. JOURNE FAB GOBBETTI FALCINELLI BY ORO ACCESSORY FALCINELLI FALCINELLI, FABRIZIO FEDERDETTAGLIANTI ORAFI FERRARI SHOPPING – CREMONA

29 76 14, 15 78, 82 82 86 75 49 68 47 49 33 76 27, 87 28 70 27 27 75 75 45 43 42 43 42 28, 48 28, 78 66, 75 76 31 26 28 75 82 28 76 42 31 30 77 78, 82 82 51 29 30 76 90 86 48 90 75 28 45, 88 47 31 31, 82 26 87 26 49 77

FERRARIS GIOIELLI 28 FOSSIL 48 FRIGERIO, NICOLETTA 75 GABRIELLA RIVALTA 89 GAI, ROBERTO 82 GALGANO, LYDIA 67 GERARDO SACCO 27 GHILARDI, ELEONORA 75 GIA 78 GIOIELLERIA ANGELETTI – ROMA 30 GIOIELLERIA CIMATTI – RAVENNA 77 GIOIELLERIA FARAONE – MILANO 71 GIOIELLERIA ROSAS - NUORO 76 GIOVANNI RASPINI 91 GOLAY BUCHEL 82 GOLDSMITHS’ HALL – LONDRA 74 GRAF, ADRIAN 76 GRAZIELLA GROUP 90 GREUBEL FORSEY 31 GRUPPO MORELLATO 26 GRUPPO STROILI ORO 327 GUARONA, BRUNO 27 GUIDO DESCOMBES 31 HASKELL, MIRIAM 30 HK CONVENTION & EXHIBITION CENTRE 34 HK INTERNATIONAL JEWLLERY SHOW 34 HK TRADE DEVELOPMENT COUNCIL 34 HUBLOT 70 ICE 28, 29, 34 IL TARI’ 29 INDACO 30 INHORGENTA 35 INTERNATIONAL SPRING FAIR 29 IOSA GHINI, MASSIMO 71 ISRE 76 ISTAT 51 ITALIAN JEWELLERY AWARDS 29 ITITOLI 89 KARIZIA 28 KARL LAGERFELD 70 LA GRECA, MASSIMO 70 LE BEBE’ DI LUCEBIANCA 88 LI, JET 70 LIFE STYLE BV 44 LIORI, SALVATORE 76 LORENZO RIVA 78 LUISA DELLA SALDA 77 LUXOTTICA 28 MADAME 89 MALL SYSTEM srl 29 MASRIERA 75 MAULLU, STEFANO 76 MB&F 31 MERENDA, MAURIZIO 27 MINA, JACQUELINE 74 MOLON, MICHELE 70 MONTBLANC 76 MOSSA, ADA 31 MOSSA, MARIO 31 MURARO 45 MUSCARDINI, CRISTIANA 54

MVEE 68 NASROLLAHI MOGHADDAM, BOBAK 78 NEONERO 90 OPERTI, CANDIDO 71 OPERTI, ELISABETTA 71 OROMARE 29 ORSINI GIOIELLI 87 OSAS, PIERA 76 OSPEDALE NIGUARDA CA’ GRANDA 29 OXYGENE 88 PAGELLA, ENRICA 30 PASQUALE BRUNI BOUTIQUE 44 PASQUALE BRUNI USA 44 PASQUALE BRUNI 42-47 PEDONESI, STEFANO 75 PENNINO 30 PEPENERO 80 PERLAFOLLIA GIOIELLI 82 PIPPO PEREZ 80 PIQUEREDDU, PAOLO 76 POLELLO 86 POLITECNICO DI MILANO 9, 30, 31 PROCTER & GAMBLE 28 PROGENI SPA 29 REGIONE CAMPANIA 29 RICCI, STEFANO 30 RICHEMONT 48 RINALDI, NICCOLO’ 55 ROSAS, FABIO 76 ROSAS, MARCO 76 ROSAS, PIERA 76 SACCO, GERARDO 27 SACCO, VIVIANA 27 “SALONE DEL GIOIELLO D’ARTE” 66, 75 SANDRETTO RE REBAUDENGO, PATRIZIA 30 SCHILARDI, CARLO 49 SETTEPASSI, CESARE 71 SHAH, DHAVAL 68 SIEGA, FEDERICO 31 SILO 28 SKIRA EDITORE 31 SKUBIC, PETER 74 STOCCO, FEDERICO 78 STROILI ORO 70 SUSTA, GIANLUCA 55 SWAROVSKI 29, 70 SWATCH GROUP 48 TIFFANY & CO 28, 48, 86 TONGIJ UNIVERSITY 30 TOY WATCH 80 TRIFARI 30 TROLLBEADS 80 ULIANA, LUCA 76 UNGARI 90 VULCANO PRO-MART 29 WOLGOK JEWELRY RESEARCH CENTER 28 WORLD GOLD COUNCIL 34 WJC EDUCATION FOUNDATION 30 YAU, SIMON 34 ZANCAN 91

1.11 index 095


ELENCO INSERZIONISTI

ADVERTISERS’ INDEX ACCADEMIA VETRINISTICA

12

ALISEI

14-15

AMIN DIAMANTI

5

AMORE&BACI

IV copertina

BASELWORLD

16

BMBDECORLINE

4

COSTANTINI LUIGI/IGI DENTRO LE MURA D&SIGN

35 II copertina III copertina-96

FAB GOBBETTI

2

GOGGI-STERLING

40

GOLD ISTANBUL

83

GOVONI GIOIELLI

36-37

HALBI’ GIOIELLI BY M.A.S. DIFFUSION

3

HONG KONG INT’L JEWELLERY SHOW

57

IL TARI’ MONDO PREZIOSO

94

INHORGENTA

61

LE BEBE’ BY LUCEBIANCA

8

LUISA DELLA SALDA

17/24

MACEF AREA GIOIELLO

38-39

MARCELLO MANNA

25

MAXIORO

79

MVEE BY ASPIRE DESIGNS

6

NEW YORK COLLECTION

7

OROAREZZO OTTAVIANI GIOIELLI

50 1

PHARMA BIJOUX

81

POLELLO

32

SILVER-RETAIL.IT

73

STUDEX ITALIA

84

VICENZAORO

72

ZANCAN

13

096 index 1.11


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