L'Orafo 2011 02-03

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

ANNO LXV FEBBRAIO-MARZO 2011

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Vicenza & Basel: le grandi opere the big works

Trends 2011: Spring/Summer Gold Expressions

Etica e RSI Ethics and CSR

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EDITORIALE EDITORIAL

LAVORARE CON LA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA WORKING WITH A REVOLVER POINTED AT YOU by Marina Morini

■ Uno dei pochi dati in grande crescita, nel settore orafo, è quello dell’interesse del crimine nei confronti delle gioiellerie. Le notizie di furti e rapine a negozi di preziosi sono ormai quotidiane. Steven Tranquilli, direttore di Federdettaglianti, dichiara: “Lo scorso anno le rapine e gli assalti sono diminuiti in termini numerici ma sono aumentati in termini qualitativi i furti con destrezza”. Si tratta comunque di fatti criminosi che significano, nel migliore dei casi, ferimenti, pestaggi, minacce e paura. E poi, con quale animo il gioielliere o il personale rapinato torna in negozio e affronta la vita lavorativa? In seguito alla rapina alla gioielleria Scavia, Luca Buccellati, presidente dell’Associazione Orafa Lombarda, ha scritto un comunicato al vetriolo agli amministratori milanesi, dove lamenta la scarsa attenzione nei confronti della sicurezza e auspica che “tecnologie, intelligence e risorse economiche siano sempre più utilizzate per la prevenzione e per la ricerca dei delinquenti…”. E su questa strada, con-

ferma Tranquilli, qualcosa si è mosso e sta dando i primi risultati: si tratta dell’intesa sottoscritta nel 2009 tra Ministero dell’Interno, Confcommercio e Confesercenti, a favore di un sistema di videosorveglianza dei locali commerciali in grado di collegarsi direttamente con le forze di Polizia e dei Carabinieri e trasmettere le immagini in tempo reale, pur salvaguardando le direttive in materia di privacy. Basterà? ■ One of the few data on the upsurge in the goldware sector refers to the interest shown by crime for jewellers. News about thefts and armed robberies in jewellery shops has now become a daily event. Steven Tranquilli, manager of the retailers’ federation of jewellers (Federdettaglianti) states: “Robberies and assaults went down last year in terms of quantity but artfully organized thefts have increased in terms of quality”. These are anyhow criminal acts implying injuries, beatings, threats and fear at the best of times. And in

any case, in what state of mind do jewellers or assistants return to the shop to take up their normal working life again? After the Scavia jewellers robbery, Luca Buccellati, chairman of the Lombard Goldsmiths Association, wrote an angry note to the Milan authorities, complaining about the scant attention paid to security and expressing hopes that “technologies, intelligence and economic resources would be increasingly employed for prevention and in identifying delinquents …” And something has begun to move in this direction, showing some initial results confirms Tranquilli: this is the agreement undersigned in 2009 between the Ministry of Interior, Confcommercio and Confesercenti (trade, tourism and service federations), to install a video-surveillance system in shops, directly connected up to Police and Carabinieri to transmit images in real time, yet protecting privacy according to provisions of the law. Will it be enough?

Edifis S.p.A. - L’Orafo Italiano si è trasferita negli uffici di Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. 02-3451230 - Fax 02-3451231 Gli indirizzi di posta elettronica sono rimasti invariati.

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020 lusso e dintorni/ luxury & more

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033 borsa&mercati/ stock&markets by Enzo Andreis

034 Un’azienda al microscopio: Gruppo Rosato

A company under the microscope: Gruppo Rosato 039 Simona Rosato: nuove sfide, nuovo entusiasmo

Simona Rosato: new challenges, renewed enthusiam by Antonella Garello

040 Indici de l’Orafo Italiano / l’Orafo Italiano’s index fiere/fairs 042 Vicenza: le strategie a lungo termine

Vicenza: long term strategies 045 E Baselworld non perde smalto

And Baselworld doesn’t lose its glitter 046 OroArezzo va in rete

OroArezzo on the net I prossimi appuntamenti

Forthcoming events intervista/interview 048 L’etica è la migliore amica dei diamanti

Ethics are a diamond’s best friend by Sonia Sbolzani

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etica/ethics 051 Vendete emozioni? Siate responsabili!

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RJC: il 2011 anno della certificazione by Marina Morini

l’esperto risponde/marketing 052 Comunicare in rete? Si può, anzi si deve by Daniela Saibene

racconti 055 “Quella volta che...”: racconti dal mondo orafo l’esperto risponde/gemmologia 056 I rubini di Montepuez e l’orrenda mistura

The Montepuez rubies and the terrible mixture by Luigi Costantini

tecnologia/technology 058 JTF; la tecnologia fa bene al settore

JTF: technology does good to the sector l’esperto risponde/vetrinistica 060 Valorizzare l’immagine del punto vendita by Svetlana Fabrikant

concorso vetrina 062 Le vetrine di Orolò: arte, gioia, fantasia by Marina Morini

iniziative/initiative 066 Design e aziende insieme per Milano

Design and companies together for Milan flash 068 La fortuna addosso / Luck on you 070 Per piccoli e grandi / For kids and grown-ups spring/summer 2011 073 Una donna romantica innamorata del mondo

A romantic woman in love with the world by Andrea Barra

tendenze/trends 081 Gold Expressions 2011: i gioielli italiani

Gold Expressions 2011: the Italian jewels comunicazione/communication 088 Le nuove campagne / New campaigns anniversari/anniversaries 090 Aquilino, 150 anni ad ali spiegate

Aquilino, 150 years of Italian history negozi/shops 091 Mattioli / Chopard / Tag Heuer / Richard Mille 092 English translation

Luxury & More / Ethics / Gemmology / Technology 095 Indice dei nomi citati/Index of names mentioned

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ACCADEMIA VETRINISTICA ITALIANA Il centro internazionale di formazione per vetrinisti e visual merchandiser PRESENTA A MILANO PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO (Piazza Mercanti, 2 MM Duomo) CORSO: “GIOIELLO - TECNICHE ESPOSITIVE IN VETRINA” L’ESPOSIZIONE DEI PRODOTTI COME STRATEGIA DI COMUNICAZIONE - Sala Donzelli: 7 e 8 Marzo - 14 e 15 Marzo - 11 e 12 Aprile 2011; dalle ore 10.00 alle ore 16.00 L’incontro con i maggiori professionisti del settore “consulenti d’immagine” per apprendere le tecniche espositive del gioiello più attuali e per approfondire la storia e la cultura della comunicazione attraverso l’esposizione dei prodotti e realizzazione di eventi finalizzati alla vendita. PROGRAMMA Spazio espositivo in vetrina. Ubicazione, tipologia e struttura della vetrina, Utilizzo dei supporti. Composizione: le linee, le masse, la profondità, i gruppi, gli equilibri. Punto focale. Luce e Colore in vetrina, eventi speciali, effetti speciali. Creatività e comunicazione in vetrina. Vetrina tecnica. Idea guida: allestimento vetrina a tema, vetrina scenografica. Relatori: Roberto Pivetta, presidente della Federazione Italiana Vetrinisti FIV&AVI&FESVhc - Svetlana Fabrikant, direttore artistico didattico dell’Accademia Vetrinistica Italiana. L’ingresso previa prenotazione al numero +39 02 43980051/ +39 335 384614 (info sms) e-mail: accademia@vetrinistica.com - www.vetrinistica.com

editore

Edifis S.p.A.

direzione generale

Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano MI Ph. ++39 02 3451 230 Fax ++39 02 3451 231 info@edifis.it www.edifis.it

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orafo@edifis.it

direttore responsabile Marina Morini redazione

Antonella Garello

collaboratori

ASI - Analisi e Studi Industriali, Enzo Andreis, Andrea Barra, Alessandro Barzaghi, Giulia Comparini, Luigi Costantini, Svetlana Fabrikant, Elisa Facchetti, Valerio Faccenda, Elisabetta Marchi, Vittorio Montieri, Militerni & Associati, Daniela Saibene, Sonia Sbolzani.

foto

Close up Studios

traduzioni

Promo-Est, Asap.

progetto e grafica

Claudio Rossi Oldrati

stampa

Castelli Bolis S.p.A. - Cenate Sotto BG

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direzione pubblicità

Fabio Galligani dircom@edifis.it

traffico pubblicitario

Libera Carlini libera.carlini@edifis.it

eventi e convegni

convegni@edifis.it

prezzo per copia

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prezzo copia arretrata

doppio di copertina

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abbonamenti annuali

Italia € 45.00 IVA inclusa Outside Italy € 90.00 conto corrente postale n. 36640209 intestato a: EDIFIS S.p.A. Viale Coni Zugna, 71, 20144 Milano MI. si accettano pagamenti con CartaSì, Visa, Mastercard, Eurocard.

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The international training centre for window dressers and visual merchandisers PRESENTS IN MILAN, CAMERA DI COMMERCIO (Piazza Mercanti, 2 MM Duomo) WORKSHOP: “JEWELLERY - WINDOW DISPLAY TECHNIQUES” PRODUCT DISPLAY AS A COMMUNICATION STRATEGY Donzelli Room: 7 and 8 March - 14 and 15 March 11 and 12 April 2011; from 10 a.m. to 4 p.m. At the meeting with leading professionals in the “image consulting” sector, it will be possible to learn the most up-todate techniques in jewellery display and to find out more about the history and culture of communication through product display and the realisation of sale-targeted events. PROGRAMME of the workshop Window display space. Location, type and structure of the window. Use of supports. Composition: lines, volumes, depth, groups, balancing. Focal point. Light and Colour in the window, special events, special effects. Technical window dressing. Creativeness and communication in the window. Guideline: thematic window dressing, scenic window dressing. Speakers: Roberto Pivetta, chairman of the Italian Federation of Window Dressers FIV&AVI&FESV - Svetlana Fabrikant, art teaching director at the Accademia Vetrinistica Italiana. Please call this number to make a reservation: +39 02 43980051/+39 335 384614 (info sms) e-mail: accademia@vetrinistica.com - www.vetrinistica.com

amministrazione

Francesco Delfino amministrazione@edifis.it

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LUSSO & DINTORNI LUXURY & MORE / English translation: see page 92

IDENTIFICARE IL CLIENTE? IL SETTORE INSORGE

VALENZA CORTEGGIA I DETTAGLIANTI ■ Federdettaglianti e Associazione Orafa Valenzana hanno collaborato con risultati positivi già nel 2010 e per il 2011 hanno intenzione di rafforzare questa proficua “amicizia”. Per individuare strategie e iniziative comuni, Bruno Guarona, presidente di AOV, Franco Fracchia, responsabile fiere e promozioni, si sono incontrati con Fulvio Pertica, coordinatore della commissione nazionale per i rapporti con i fabbricanti orafi, e con Steven Tranquilli, direttore di Federdettaglianti.

■ Federdettaglianti e Assorologi si dichiarano contrari alle norme che, a partire dal prossimo 1° Maggio, obbligheranno i dettaglianti a trasmettere all’amministrazione finanziaria gli estremi di quei clienti che acquistano beni per importi superiori ai 3.600 Euro. “Non è giusto” dichiara Assorologi “scaricare sulla distribuzione commerciale oneri di identificazione e di registrazione della clientela”; inoltre, continua il comunicato dell’associazione, “l’attuale normativa antiriciclaggio già vieta di pagare in contanti transazioni di valore superiore ai 5.000 Euro”. Giuseppe Aquilino, presidente di Federdettaglianti, sottolinea anche che “l’identificazione del cliente avviene già quando i pagamenti sono effettuati con carte di credito, assegni o con credito al consumo”. Sull’obiettivo della norma – combattere l’evasione fiscale – si dicono tutti d’accordo, ma è necessario individuare soluzioni che non penalizzino i negozianti e che non infrangano il desiderio di riservatezza del cliente.

2011: COSA “VEDE” FONDAZIONE ALTAGAMMA ■ Grande ottimismo in casa di Fondazione Altagamma che, nella sua analisi sull’andamento dei prodotti di lusso nel 2011, vede più che rosa, con un +7% nel primo semestre e un +9,5% nel secondo semestre dell’anno di aumento delle vendite di gioielleria. La Cina sta conoscendo una fase di liberaliz-

zazione delle importazioni di oro; l’India è un mercato potenzialmente ricchissimo (un terzo del risparmio delle famiglie serve all’acquisto di oreficeria); nuovi Paesi si stanno affacciando tra i mercati emergenti e, tra quelli considerati “maturi”, è degno di nota il risveglio di Germania e Francia.

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ALLEANZA CONTRO LA CONTRAFFAZIONE ■ A fine Gennaio, il direttore dell’Agenzia delle Dogane, Giuseppe Peleggi, e Mario Peserico, presidente di Assorologi, hanno firmato un protocollo d’intesa con un obiettivo comune: prevenire e combattere “i traffici internazionali illeciti di prodotti contraffatti e di merci usurpative” e, allo stesso tempo, informare e diffondere le procedure utilizzate dall’Agenzia delle Dogane per semplificare le operazioni doganali e lo scambio di dati per rafforzare la lotta alla contraffazione.


UN APPELLO: RILANCIAMO I CONSUMI ORAFI! ■ Si fa sempre più pesante il clima per il settore orafo. Per combattere la pigrizia del settore e il disamore dei consumatori finali, “distratti” dalla crisi e da prodotti concorrenti, nel Novembre 2010 si è costituita Publiori – Consorzio Promotore Pubblicità Oreficeria Italiana. Obiettivo: raccogliere fondi da tutti i componenti la filiera orafa per realizzare una grande campagna di comunicazione rivolta al consumatore finale. L’idea è di Andrea Capparotto e Marco Dalla Bona, insieme con Gianfranco Malagoli, vice-presidente di Fedora, e Gabriella Centomo, imprenditrice orafa. Il progetto è stato affidato al consulente Fabio Solca. Per informazioni: info@publiori.it

DAL LAGO E GLAM ROCK: UN CO-BRANDING DI LUSSO

TUTTI A LEZIONE DAL CISGEM ■ Grande interesse ha suscitato il corso di gemmologia tenuto da CISGEM a Castelvetrano. Oltre trenta i partecipanti al corso, iniziativa che fa parte dell’attività formativa 2011 dell’Associazione Orafi e Gioiellieri di Trapani, e fortemente voluta dal nuovo presidente Danilo Gianformaggio. I corsi del CISGEM sono organizzati in collaborazione con la Federdettaglianti. Nella foto, da sinistra: Maurizio Spoldi, Nicola Noto, Danilo Gianformaggio, Mario Foraci, Antonello Donini e Francesco Laudacina.

■ Dal Lago Gioielli, di Valenza, è stato scelto per distribuire il marchio statunitense Glam Rock sul mercato italiano. Glam Rock, che produce orologi dal look in perfetto stile Miami, è distribuito in 35 Paesi nel mondo. La partnership con Dal Lago permetterà al marchio di essere presente nelle migliori gioiellerie italiane.

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LUSSO & DINTORNI LUXURY & MORE

È L’ITALIA LA NUOVA SFIDA DI BIRKS ■ Arriva dal Canada la nuova sfida ai marchi italiani di gioielleria. Si chiama Birks ed è un colosso nel mondo della produzione e distribuzione di alta gioielleria. Fondato nel 1879, nel 1993 è stato acquisito da un gruppo di investitori italiani e svizzeri, capeggiati da Lorenzo Rossi di Montelera oggi presidente del consiglio di amministrazione. Birks fa parte del gruppo Birks & Mayors Inc, che vanta 68 punti vendita tra Canada e Stati Uniti e un fatturato di oltre 250 milioni di dollari US. L’obiettivo a medio termine è la distribuzione sul mercato italiano at-

PERLUNICA CREDE NEL MERCATO ITALIANO

traverso gioiellerie selezionate e, in un futuro, la probabile apertura di negozi monomarca. Tra i punti di forza del marchio canadese, la qualità dei diamanti, di cui Birks garantisce ogni fase della produzione, un team di designer internazionali e il grande impegno in campo etico, sociale e ambientale. Birks, infatti, si rifornisce presso miniere rispettose degli standard ecologici e, dal 1999, segue le norme del Kimberley Certificate Process. Nella foto: Carlo Coda Nunziante, Vice presidente Strategia e Business del Gruppo Birks & Mayors.

DONNAORO: OPERAZIONE DIAMANTE ■ Il diamante è oggi un bene d’investimento tra i più affidabili e richiesti. Ed è così che l’azienda di Imperia ha pensato a un’operazione commerciale innovativa: presentare un diamante in un blister, su una foglia d’oro puro: il tutto confezionato in un packaging esclusivo. La qualità del diamante è attestata dal certificato gemmologico e il cliente può verificare la quotazione della gemma attraverso la rubrica settimanale, firmata DonnaOro, pubblicata ogni mercoledì nel Sole24Ore, rubrica Finanza & Mercati.

GITANJALI GEMS SALVA I BRANDS ITALIANI ■ Si chiama Marco Geminiani, 42 anni, e arriva da Damiani, il nuovo direttore commerciale di Perlunica, società che si occupa della distribuzione dei marchi danesi Trollbeads e Ole Lynggaard Copenhagen. Il compito di Geminiani sarà quello di gestire i consulenti del marchio Trollbeads sul territorio italiano e di lanciare il marchio Ole Lynggaard Copenhagen.

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■ Dopo aver acquistato, nel Settembre 2010, Valente Milano, il colosso indiano Gitanjali Gems ha rilevato nel Gennaio scorso altri quattro prestigiosi marchi italiani - Stefan Hafner, IO Si, Porrati, La Nouvelle Bague – oggi raggruppati sotto l’ombrello della società finanziaria BLU. Precedentemente i brand erano proprietà di DIT Group, parte di Damas International, società di Dubai fortemente indebitata. Gitanjali spenderà 20 milioni di Euro, che andranno a ripianare parte dei debiti contratti con i creditori di DIT Group, tra i quali le banche – Intesa Sanpaolo, Banca Monte dei Paschi di Siena, Popolare di Verona e Popolare di Vicenza. Il business plan 2011-2013 per i quattro marchi prevede l’incremento delle vendite del 50% l’anno, con incassi stimati tra i 20 e i 25 milioni di Euro, contro i 7 milioni del 2010.


ISPIRAZIONI DI LUSSO

■ La Rolls Royce Ghost è una macchina di gran lusso, ma Fenice Milano, realtà specializzata nella customizzazione dell’auto, ha presentato “Diva”: tre nuove versioni, con rifiniture esterne e interne realizzate dagli artigiani di Fenice Milano, in oro 24 carati. La stilista inglese Vivienne Westwood realizzerà, in collaborazione con Palladium Alliance International, “Get a Life”, una collezione di gioielli in palladio ispirati alla natura e alla speranza di migliorare l’ambiente. Il “re” dei designer di calzature, Manolo Blahnik, e la maison spagnola di gioielleria Tous lanceranno a Marzo un pendente portafortuna a forma di “Mary Jane Campari”, scarpa diventata “star” nella serie televisiva “Sex and the City”.

ARTIS: UN PROGETTO PER LE ECCELLENZE ARTIGIANE ■ L’Assessorato Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione della Regione Lombardia, in collaborazione con le associazioni artigiane lombarde - Confartigianato, CNA, Casartigiani, C.L.A.A.I. – ha lanciato una nuova edizione del progetto Artis, realizzata da Cestec. Artis ha lo scopo di valorizzare il patrimonio

OPS!... NIENTEMENO CHE AL MOMA STORE! ■ Grande riconoscimento per gli orologi OPS!Flat che, a partire da Febbraio, saranno in vendita al MOMA Store, negozio esclusivo per quanto riguarda i prodotti di design, all’interno del più importante museo di arte moderna, il MOMA - Museum of Modern Arts di New York. 200 i modelli in vendita, disegnati dallo studio di design GUBO, di Milano.

costituito dalle produzioni artigiane attraverso il riconoscimento d’Eccellenza Artis. Per partecipare al progetto: www. art-is.it. Foto: a destra, Andrea Gibelli, Vicepresidente e Assessore all’Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione Regione Lombardia; a sinistra, Paolo Agnelli, presidente API Lombarda.

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UNA RUBRICA DI ANALISI DEL SETTORE, PER FAVORIRE UNA MIGLIORE CONOSCENZA DELLE TENDENZE DEI NOSTRI MERCATI SU SCALA ITALIANA E MONDIALE. UNA SERIE DI UTILI CONSIGLI PER GESTIRE AL MEGLIO IL NOSTRO BUSINESS.

• Gruppo Rosato: un pezzo d’Italia che se ne va / Another piece of Italy leaving us • Intervista / Interview: Simona Rosato • Indici de l’Orafo Italiano / l’Orafo Italiano’s index • Vicenza: le strategie a lungo termine / Vicenza: long term strategies • E Baselworld non perde smalto / And Baselworld doesn’t lose its glitter • OroArezzo va in rete / OroArezzo on the net • I prossimi appuntamenti / Forthcoming events • L’etica è la migliore amica dei diamanti / Ethics are a diamond’s best friend • Vendete emozioni? Siate responsabili! RJC: il 2011 anno della certificazione • Comunicare in rete? Si può, anzi si deve • I rubini di Montepuez e... / The Montepuez rubies and... • JTF: la tecnologia fa bene al settore / JTF: technology does good to the sector • Valorizzare l’immagine del punto vendita • Concorso Vetrina: Le vetrine di Orolò: arte, gioia, fantasia

STOCK E

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

GRUPPO ROSATO: UN PEZZO

D’ITALIA CHE SE NE VA ANOTHER PIECE OF ITALY LEAVING US by Enzo Andreis

La dirigenza del Gruppo Richline. Richline Group management. Da sinistra/ From left: Dave Meleski, presidente Richline / Richline president; Warren Buffet, presidente della holding Berkshire Hathaway / president of the holding Berkshire Hathaway; Dennis Ulrich, CEO Richline ■ Nascita, ascesa e caduta di una (forse troppo) dinamica azienda italiana, che non ha saputo crearsi per tempo un retroterra imprenditoriale e finanziario in grado di affrontare efficacemente i mercati internazionali. È di pochi giorni fa l’annuncio che la Richline International, azienda controllata da un fondo del miliardario “oracolo di Omaha”, Warren Buffet, ha firmato un preliminare di accordo per l’acquisto della italiana Rosato srl. Le parti: la Richline è uno dei massimi produttori e distributori di gioielleria negli Usa, proprietario di molti brand quali Aurafin, Bel Oro, Sardelli ed Alarama; Rosato è una “neonata” impresa italiana difficile da definire, perché si tratta di un neonato che ha genitori celebri ma molto discussi, come vedremo nel presente articolo.

Una carriera (troppo) fulminante Se dobbiamo partire dall’inizio, dobbiamo recarci in provincia di Arezzo, dove, verso la metà degli anni ’70, approda con la sua famiglia la giovanissima Simonetta Rosato, studentessa presso

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una scuola di formazione turistica; vocazione non mantenuta, perché nel distretto orafo aretino le problematiche sono tutt’altre; è così che una decina d’anni dopo la diciottenne Simonetta (che il settore conosce come Simona) entra nel mondo della gioielleria, dove presto assume, per conto di un’impresa locale, il compito di girare il mondo per vendere nei principali Paesi esteri i prodotti del made in Italy. La ragazza è in gamba, il mercato tira e le vendite lievitano, tanto che dopo soli tre anni alcuni imprenditori le propongono di fondare assieme una nuova società, “regalandole” una quota del 25% in cambio delle sue esperienze e della sua creatività. Parte così la fulminante carriera imprenditoriale di Simonetta Rosato, che negli anni successivi si sposa con Riccardo Borghesi, mette al mondo due figli, frequenta e si diploma al Cegos di Milano ed alla SDA della Bocconi, fino ad acquistare assieme al marito, nel 2001, due piccoli laboratori orafi che diventano via via un piccolo (mica tanto) impero che arriva a fatturare oltre 40 milioni di euro. La formula del successo è sempre nel mix di abilità

STOCK E

Simona Rosato commerciale e di alta creatività, per la quale Simonetta Rosato ottiene via via importanti riconoscimenti, come la “Mela d’oro” del premio Marisa Belisario: che, peraltro, arriva quasi fuori tempo massimo, quando cioè la sua azienda sta per precipitare in una crisi profondissima. E infatti la storia di questa azienda non è fatta soltanto di abilità commerciale e creatività: anzi, analizzando i vari passaggi, affiorano alcuni elementi che tradiscono forse una eccessiva fretta di crescere che, non sempre supportata da adeguati capitali e da mature capacità imprenditoriali, ha portato l’azienda a compiere scelte non sempre azzeccate. Il quadro che emerge dalla storia del gruppo è infatti molto spesso confuso e contraddittorio. A cominciare dalla compagine proprietaria, che varia nel tempo in maniera non sempre lineare.

La proprietà si mimetizza All’inizio, come vediamo nelle nostre tabelle, la capogruppo Borghesi srl è posseduta per il 90% da Simonetta Rosato e per il restante 10% dal marito; ma già nel 2009 le parti si invertono,

CHANGE


Tab. 1

IL GRUPPO ROSATO: UNA COMPLICATA EVOLUZIONE ROSATO GROUP: A COMPLICATED EVOLUTION 2007 Riccardo Borghesi

10%

50%

Rosato Gioielli srl (poi Grupporo)

90%

45%

7AR srl (poi Nuvola Oro)

90%

100%

Grupporo srl (ex Rosato Gioielli)

85%

Nuvola Oro srl (ex 7AR)

95%

Rosato Italia LLC Usa

Borghesi srl (poi Centoro) Simonetta Rosato

2009 Riccardo Borghesi

50% Mariella Burani F.G.

Centoro srl (ex Borghesi) Simonetta Rosato

2010 Marco Rosato

10%

50%

Rosato srl Green Duck Luxemb

50%

Simonetta tende a scomparire, così come scompare anche la ragione sociale “Borghesi”, sostituita da “Centoro srl” (analogo discorso vale per la Rosato Gioielli, che diventa Grupporo srl). Con il proseguire della crisi, e la messa in liquidazione delle società del gruppo, cambiano completamente tutte le ragioni sociali e i “proprietari”: mentre la ragione sociale torna ad essere esplicitamente Rosato srl, nella proprietà entrano in scena Marco Rosato e una non meglio specificata società lussemburghese, la Green Duck. Poiché la parte creativa è, come sempre, affidata a Simonetta Rosato, non è difficile pensare che tutta questa lunga e complicata evoluzione abbia avuto la sua costante regia, ma l’impressione generale è che si tratti di una regia tesa a rincorrere gli avvenimenti piuttosto che a guidarli e programmarli. Un altro passo falso (ovviamente visto con gli occhi di poi) è stato quello di aprire il capitale della principale società operativa, la Grupporo, a Mariella Burani Fashion Group, che entra con il 50% e con chiare intenzioni egemoni-

che. All’epoca, sembrava la quadratura del cerchio: il gruppo Burani infatti pareva possedere quello che mancava ai Rosato, e cioè una formidabile introduzione commerciale in settori merceologici e in mercati geografici diversificati ma sempre strettamente connessi con i consumi di lusso e la potenza finanziaria. Le cose, come sappiamo, sono andate diversamente, e certo non se ne

può fare una colpa alla coppia RosatoBorghesi; ma il fallimento di Burani non potè che mettere, almeno per il momento, una pietra sopra alle ambizioni del gruppo Rosato, che infatti dovette cercare in velocità delle alternative valide: le aziende del gruppo infatti, come vediamo dalle nostre tabelle, complice anche un mercato non più brillante come un tempo, continuavano a bruciare cassa

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS Tab. 2

Andamento gruppo Rosato

Performance of the Rosato group 2008 Ricavi Proceeds

2009

Risultato netto Net profit

Ricavi Proceeds

Risultato netto Net profit

GRUPPORO srl (ex Rosato Gioielli)

20.313.778

-7.058.605

1.508.119

-21.851.833

NUVOLA ORO srl (ex 7AR)

47.057.427

-8.116.095

15.000.623

-10.503.716

Totale / Total

67.371.205

-15.174.700

16.508.742

-32.355.549

0

0

10.501.774

-989.030

ROSATO srl (7 mesi) presentando risultati negativi piuttosto pesanti e crescenti nel tempo.

Nel gruppo mancano politiche e strategie Il guaio è (anche) che le cause dei risultati negativi non sono sufficientemente analizzate e prese in carico dal management. Dalla programmazione di bilancio della Grupporo del 2008, per esempio, emerge che la mancanza di liquidità “dovrebbe” essere sopperita dal sistema bancario “oppure” dai fornitori; così posta, l’alternativa denuncia una certa mancanza di strategia persino sul breve periodo, mentre non è neppure enunciata una politica tesa a recuperare la carenza finanziaria strutturale sul lungo periodo: il management si limita ad affermare che “nei successivi periodi si prevede di generare cassa in maniera significativa”, senza indicare né come, né quando, né in che misura. Analogo discorso vale per le prospettive commerciali, completamente appiattite su quelle della MBFG, che per la verità aveva promesso importanti aperture sui mercati degli Emirati, del Libano e dell’India. Non mancano anche passi falsi ancora più evidenti: nella relazione di bilancio 2007 della Nuvola Oro srl, per esempio, si legge a un certo punto che la Società sarebbe “...penalizzata da una concorrenza spregiudicata ...portata avanti da aziende che aggravano la propria situazione, talvolta da tempo precaria, con produzioni effettuate in perdita, ovvero a costi tali da non potere essere coperti dal mercato da marginalità positive...”.

036 2/3.11

C’è da non crederci: la lettura dei bilanci di Nuvola Oro srl, con le sue perdite catastrofiche, descrive esattamente una società che sta “aggravando la propria situazione, e che porta avanti una situazione precaria con produzioni effettuate in perdita o a costi tali da non potere esser coperti da marginalità positive”… In ogni caso, se vogliamo parlare della Rosato di oggi, bisogna dire che abbiamo decisamente voltato pagina: la Rosato del 2010, dal punto di vista legale, non ha continuità con la Rosato di ieri. Infatti, come abbiamo visto, la compagine proprietaria, che ha acquistato dal fallimento, con l’adesione dei creditori e del Tribunale di Arezzo, i rami d’azienda sia di Grupporo sia di Nuvola Oro, è completamente nuova. Quello che resta è il marchio Rosato, che si avvale sempre della creatività della fondatrice Simonetta Rosato. La società conta 118 dipendenti e ha conseguito in 7 mesi di attività del 2009 un fatturato di 10,5 milioni di euro.

Non si volta pagina: si cambia proprio libro! Resta forte la vocazione di esportare il made in Italy all’estero, in quanto le vendite fuori Italia rappresentano l’88% del fatturato (54% extra Cee); la perdita di bilancio è significativa, ma le prospettive per il futuro, secondo le analisi del management, sono buone, in quanto è possibile migliorare sia utilizzando meglio le risorse interne dell’impresa, facendo meno ricorso alle consulenze esterne, sia dedicando maggiore atten-

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zione al mix di prodotto venduto, incrementando le vendite dei prodotti a maggiore marginalità. Il punto delicato è, ancora una volta, la struttura patrimoniale; il patrimonio netto della “nuova” Rosato infatti è già tornato negativo, in quanto a fronte del capitale sociale versato nella misura di 970.000 euro la società registra una perdita di bilancio di 989.000 euro. Ecco quindi che dobbiamo parlare della Rosato di domani, e con ciò non solo voltiamo pagina ancora una volta, ma cambiamo proprio libro; la partnership appena annunciata con la Richline International si delinea infatti non solo come una iniziativa obbligata, ma forse come l’“ultimo tram”, anche se di lusso, a disposizione di un marchio che avrebbe sicuramente ancora molto da dire, soprattutto all’estero, dell’oreficeria italiana. Ma il discorso si fa complesso. Prima di affrontarlo compiutamente, dovremo conoscere meglio i particolari dell’operazione e vedere i termini precisi della futura operatività. Ad esempio: - a tutt’oggi non sappiamo se l’operazione annunciata si configura come una pura e semplice acquisizione o come una partnership societaria; - la creatività continuerà a fare capo a Simonetta Rosato, ma quali saranno gli apporti esterni non è dato sapere; - la produzione potrebbe restare in Italia, ma l’annuncio di Dennis Ulrich, direttore generale di Richline, che prevede la creazione di una “piattaforma europea” può essere interpretata in vari modi. Quindi, non ci resta che aspettare.

CHANGE


Quello che è sicuro, tuttavia, è che siamo di fronte a un altro “pezzo” di Italia che se ne va… Meglio così che la chiusura, è ovvio; ma dobbiamo chiederci cosa c’è che non funziona nel “sistema Italia”. E individuare le cause, che a nostro avviso vanno cercate in massima parte nella mancanza, da parte delle strutture dello Stato, di programmazione, di aiuti e incentivi, di azioni formative a livello imprenditoriale, e di tante altre cose. Un discorso che riprenderemo... ■ The creation, growth and fall of a (perhaps too) dynamic Italian company, which did not manage to create in time an entrepreneurial and financial background for tackling international markets effectively.

Few days ago, came the announcement that Richline International, a company controlled by the billionaire “oracle of Omaha”, Warren Buffet, signed a preliminary agreement for purchasing Italian Rosato srl. The parties: Richline is one of the largest manufacturers and distributors of jewellery in the USA, owner of several brands, such as Aurafin, Bel Oro, Sardelli and Alarama. Rosato is a “newborn” Italian company, which is difficult to define, as it is a child whose parents are famous but much discussed, as we will see in this article.

A (too) brilliant career If we want to start from the beginning, we should go back in time in the province of Arezzo, where young Simonetta Ro-

sato arrived with her family in the midSeventies. She was a student in a school of tourism, but did not follow this vocation, as the problems of the jewellery industrial district in Arezzo were well different. About ten years later, eighteenyear-old Simonetta (known in the sector as Simona) joined the world of jewellery, where she soon took on the task of travelling around the world on behalf of a local company to sell Italian products in the main foreign countries. The girl was smart, the market was thriving and sales rose, so much so that only three years later some entrepreneurs proposed her to found a new company together, giving her a 25% share in exchange for her experiences and creativity. This is how Simonetta Rosato embarked on her brilliant business career. In the following years, she got married to Riccardo Borghesi, gave birth to two children and graduated from Cegos in Milan and the SDA Bocconi School of Management. In 2001, she and her husband purchased two small jewellery workshops, which gradually turned into a sort of (not so) small empire, whose yearly turnover reached more than 40 million euro. Her success formula was still a combination between commercial skills and great creativity, for which Simonetta Rosato obtained important awards, such as the “Mela d’oro” of the Marisa Belisario Award, which she received on the borderline, as her company was about to plunge into a very deep crisis. The story of this company is not only made of commercial skills and creativity. If we analyse its various

steps, we notice a few elements that perhaps reveal some excessive hurry to grow, which led the company to make some bad choices, as it was not always supported with appropriate capital and mature entrepreneurial skills. The picture we get from the story of this group is often confused and contradictory, beginning from its ownership structure, which changed, sometimes inconsistently, over time.

Camouflage ownership At the beginning, as we can see from our tables, 90% of parent company Borghesi srl was held by Simonetta Rosato and the remaining 10% by her husband. In 2009, though, the shares were reversed, Simonetta tended to disappear, just like the company name “Borghesi”, which was replaced by “Centoro srl” (the same thing happened with Rosato Gioielli, which was turned into Grupporo srl). As the crisis went on, as well as the winding-up of group companies, all corporate names and “owners” changed completely: while the company name was changed back into Rosato srl, the group of owners was joined by Marco Rosato and a no better specified company from Luxembourg, Green Duck. As the creative part was (as always) still managed by Simonetta Rosato, we could think that this whole long and complicated evolution was constantly directed by her, but the general impression we get is that such direction tended to run after events, rather than guiding and planning them. Another false step (obviously with the

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS wisdom of insight) was opening the capital of the main operating company, Grupporo, to Mariella Burani Fashion Group, which joined in with a 50% share and the clear intention to rule. Back then, it seemed to square the circle: the Burani group seemed to have what the Rosato's did not, that is to say a formidable commercial presence in a number of different sectors and geographical markets, though still closely connected with luxury goods and financial power. As we know, things went differently, and we can certainly not blame the Rosato-Borghesi couple for that. Still, Burani's failure dampened the ambitions of the Rosato group, at least for the moment, as it had to quickly look for some valid alternatives: as we can see in our tables, also due to a sluggish market, group companies continued to incur heavy losses, reporting strongly negative results that grew over time.

The group lacks policies and strategies The trouble also was that the causes of these negative results have not been sufficiently analysed and considered by the management. The 2008 Grupporo performance budget, for example, points out that the lack of cash on hand "should" be made up for by the banking system "or" suppliers. This alternative would reveal a certain lack of short-term strategy, while a policy aimed at recovering the structural financial deficiency in the long term is not even mentioned. The management only stated that they were "expecting to significantly generate cash in the next periods", without saying how, when, nor to what extent. The same goes for commercial prospects, completely levelled out by MBFG, which, to be honest, had promised to provide important market openings in the Emirates, Lebanon and India. But even more evident false steps were taken: in the 2007 annual report of Nuvola Oro srl, for example, we can read at a certain point that the Company would be "…damaged by the fierce competition ... led by firms that are worsening their own situation, often unstable,

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producing at a loss, i.e. costs cannot be covered by profit margins"… Unbelievable: the financial statements of Nuvola Oro srl, with its catastrophic losses, describe a company that is "worsening its own condition and is working in an unstable situation, producing at a loss or at costs that cannot be covered by profit margins”… In any case, if we want to speak about Rosato today, we need to say that we have definitely turned over the page: from a legal point of view, 2010 Rosato has nothing to do with old Rosato. As we have seen, the ownership structure which acquired after the failure, with the support of creditors and the Court of Arezzo, Grupporo and Nuvola Oro company divisions, is completely new. What remains is the Rosato brand, still distinguished by the creativity of its founder, Simonetta Rosato. The company has 118 employees and in 7 months of activity in 2009 it achieved a yearly turnover of 10.5 million euro.

Not just turning over the page: we're changing the book! The vocation of exporting Italian products abroad remains strong, since sales outside Italy represent 88% of the yearly turnover (54% from the non-EU area). Despite a significant operating loss, there are good prospects for the future, according to the analyses carried out by the management, as there is room for improvement both by making better use of the company's internal resources, seeking less help from external advisors, and dedicating greater attention to the product mix sold, increasing the sales of more profitable products. The delicate point is, once again, the company's capital structure. The shareholders' equity of “new” Rosato is negative again, as the company recorded an operating loss of 989,000 euro against a paid-in share capital of 970,000 euro. So we now have to speak about tomorrow's Rosato, and we're not only turning over the page once again, but we're definitely changing the book. The partnership with Richline International is not only proving to be a forced initiative, but

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perhaps the "last train" - although a luxury train - for a brand that would still have much to tell, especially abroad, about Italian jewellery. But the situation is even more complex. Before fully dealing with it, we should know some more details of the operation and see the specific conditions of the future activity. For example: - to this day, we do not know yet whether the above-mentioned operation will be a sheer takeover or a partnership; - creativity will still be up to Simonetta Rosato, but we do not know whether there will be any external contributions; - production facilities may remain in Italy, but the statement of Dennis Ulrich, CEO of Richline, about the creation of a “European platform” can be interpreted in various ways. We can't help but wait. The one sure thing, though, is that another “piece” of Italy is leaving us… It is sure better than closing down, but we should ask ourselves what is not working in the “Italian system”. And identify the causes, which in our opinion should be mostly searched in the Government's failure to provide planning, support and incentives, business training programmes, and much more. We will speak about this again later on… Su l’Orafo Italiano abbiamo pubblicato le analisi delle seguenti aziende: In l’Orafo Italiano we have published analyses of the following companies: n. 2/3 Feb/Marzo Damiani spa n. 4 Aprile Unoaerre spa n. 5 Maggio Muraro spa n. 6 Giugno DonnaOro srl n. 7/8 Lug/Ago Lorenz spa n. 9 Settembre Coin Holding srl n. 10/11 Ott/Nov Nanis srl n. 1 Gennaio Pasquale Bruni spa Chi volesse riceverle per e-mail potrà richiederle in redazione al costo di € 20,00 (abbonati la metà), indicando gli estremi del pagamento. Request these analyses by email from the editor’s office at a cost of euro 20.00 (half for subscribers), giving details of payment.

CHANGE


SIMONA ROSATO: NUOVE SFIDE, NUOVO ENTUSIASMO SIMONA ROSATO: NEW CHALLENGES, RENEWED ENTHUSIAM by Antonella Garello

■ Qual è stato in generale l’andamento del 2010 rispetto all’anno precedente, anche a livello di fatturato? L’anno appena trascorso è stato piuttosto difficile, come tutti sappiamo, sia per la congiuntura economica mondiale sia per le difficoltà specifiche del nostro settore. Il prezzo dell’oro in continuo rialzo, la difficoltà delle piccole realtà orafe, incapaci spesso di rinnovarsi e tenersi aggiornate in un mercato in continuo mutamento... Anche per Rosato srl è stato un anno difficile. Chiusa la difficile esperienza col gruppo Burani, siamo ripartiti con nuovo entusiasmo ma bisognosi di un supporto finanziario che potesse garantirci il rilancio del brand in Italia e all’estero. Per fortuna a fine 2010 è arrivata un’offerta estremamente interessante dal gruppo americano Richline International che fa capo alla holding Berkshire Hathaway di Warren Buffet. Un gruppo consolidato, che conosco da anni e di cui apprezzo la grande professionalità. Un partner perfetto per noi, perché unisce a una consolidata potenza finanziaria una struttura industriale notevole. Come vede il 2011 per il settore orafo italiano e cosa si aspetta dal nuovo assetto societario di Rosato? Spero che il 2011 veda finalmente una ripresa generale dell’economia attraverso, soprattutto, un aiuto mirato alle piccole imprese. Ricordiamoci che le piccole realtà sono il vero tessuto della nostra economia e credo occorrerebbero azioni concrete ad esse rivolte. Per quanto riguarda Rosato, continuerò a curare il comparto stilistico e creativo dei gioielli Rosato. Relativamente alla società, si perfezionerà, entro i primi mesi dell’anno, l’accordo di acquisizione di Rosato da parte del gruppo Richline. Questo permetterà a Rosato di rafforzare la propria presenza sui mercati già aperti e di affrontare, questa volta con un partner

d’eccezione, il mercato americano. Alcune delle creazioni Rosato sono diventati dei must in Italia e all’estero. Gli aspetti creativi continueranno a essere seguiti interamente da Lei anche in futuro? E’ in programma il lancio di nuove proposte, magari a Baselworld? Come ho già detto, resterò a capo del comparto stilistico in modo da mantenere inalterato il mood dei miei gioielli, da sempre caratterizzato da un modo irriverente di vivere l’oro, da un’energia particolare fatta di colore ed emozione. Penso ai charms, alle indimenticabili borsettine colorate fino alla collezione dedicata ai cani. My Dog Collection ha avuto un grande successo perché tocca il cuore. Continuerò a proporre questo messaggio nelle mie prossime collezioni. A Basilea verranno lanciate nuove collezioni in oro e un’estensione della My Dog Collection. ■ Can you tell us what the general trend in 2010 was like compared to the year before, also concerning turnover? As we all know the year just ended was a rather difficult one, both for the world economic recession and for the specific hardships in our sector. The price of gold on the continual upturn, small sized goldsmiths in difficulty, being often incapable of modernizing themselves and keeping in step with a continually changing market ... It was a difficult year for Rosato srl too. The problematic experience with the Burani Group having ended, we threw ourselves with renewed enthusiasm into the business but needed financial backing to guarantee re-launching our brand both in Italy and abroad. Luckily towards the end of 2010 we received an extremely interesting offer from the American Group Richline International, parent company to Warren Buffet’s Berkshire Hathaway holding. A consolidated Group I have known and admired for years for their

great professional qualities. A perfect partner for us as it combines a consolidated financial potential with a substantial industrial structure. What does 2011 hold in store for the Italian sector and what is expected of the new Rosato corporate set up? I hope that 2011 will bring a general economical recovery, above all through targeted help for the small companies. The small businesses are the true backbone of our economy and I believe that tangible measures should be taken to help them. As far as Rosato is concerned I shall continue to look after the stylist and creative part of Rosato jewellery. About the company, the Richline Group will be finalizing a purchase agreement for it in early 2011. This will give Rosato the chance of strengthening its position on markets already opened and to face the American market, this time with an exceptional partner. Some of the Rosato creations have become a must in Italy and abroad. Will you still be entirely responsible for the creative aspects in the future as well? Is there a programme to launch new articles, maybe at Baselworld? As I already mentioned I shall remain in charge of the stylist compartment, keeping intact the mood of my jewellery, as always distinguished by an irreverent way of treating gold, by a special energy made up of colours and emotions. I’m thinking of the charms, the little unforgettable coloured bags up to the dog collection. My Dog Collection was so successful because it warms the heart. I’ll continue to convey this message in my next collections. New collections in gold and an extension to My Dog Collection will be launched in Basle.

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

STOCK&INDEX tendenze del nostro mercato.

■ INDICE L’ORAFO ITALIANO Pubblichiamo le quotazioni di borsa di alcune delle maggiori società italiane ed estere dell'oreficeria e dell'orologeria, quelle dei principali metalli preziosi e l'indice Morgan Stanley World, relativo alla capitalizzazione delle borse mondiali. Il confronto di questi indici potrà dare a tutti gli operatori del nostro settore un'indicazione utile per capire l'andamento e le

■ L’ORAFO ITALIANO’S INDEX We publish the Stock Exchange shares of leading Italian and foreign jewellery and watchmaking companies, of the main companies dealing in precious metals and the Morgan Stanley World index relating to the capitalization of international Stock Exchanges. Com-

Titoli & Metalli

Borse & valuta

Shares & Metals

Stock Exchanges and currency

Bulgari Damiani Fossil Inc. Richemont Swatch Group Tiffany & Co Indice Azioni / Share Index

Milano, € Milano, € Nasdaq, USD Xetra, € Xetra, € Nyse, USD

Oro / Gold Argento / Silver Platino / Platinum Palladio / Palladium Indice Metalli / Metal Index MSCI All Country

USD USD USD USD

INIZIO D’ANNO CONTRADDITTORIO Il primo mese del nuovo anno si è ormai concluso e i nostri indici ci mostrano un panorama difficile da interpretare. Cominciamo con dire che le borse mondiali stanno muovendo al rialzo, come dimostra il +2,19% (+25% su base annua) dell’indice Morgan Stanley. Il comparto dei metalli preziosi è invece del tutto fermo, ma l’immobilità consiste in una media data da oro e argento in netto calo, e da palladio e platino in altrettanto netto rialzo. Chi può dire quale sia la vera tendenza? Il comparto borsistico, dal canto suo, è in netto calo, tuttavia, anche in questo

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per per per per

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/ / / /

ounce ounce ounce ounce

03.01.2011

parisons between these indexes will provide operators with useful guidelines to understand the current situation and market trends.

01.02.2011

01.03.2011 02.01.2011

Indice

Index

8,17 0,86 72,69 44,32 313,96 62,11 100,00

7,65 1,05 73,05 39,8 294,5 59,01 94,61

93,64% 122,09% 100,50% 89,80% 93,80% 95,01% 94,61%

1.418,20 30,65 1.764,00 790,00 100,00 313.611

1.340,80 28,54 1.824,00 820,00 100,30% 320.474

94,54% 93,12% 103,40% 103,80% 100,30% 102,19%

caso, su sei titoli ne abbiamo due che veleggiano oltre la parità: un panorama da cui è difficile estrapolare le tendenze future. Dobbiamo però dire che anche il 2009 era cominciato così ed è finito, come abbiamo visto, mettendo a segno progressi eccellenti. ■ A CONFUSING START TO THE YEAR

The first month in the new year has by now ended, and the scenario shown by our indices is very difficult to interpret. We’ll start off by saying that the world stock exchanges are on the upturn, as demonstrated by the +2.19% (+25% on annual basis) of the Morgan Stanley

index. The precious metals compartment is instead at a complete standstill, but this immobility consists in an average given by gold and silver dropping sharply and in the same way palladium and platinum rising sharply. Who can tell what the real trend is? The stock exchange compartment on its part is falling, however here again we have two out of six quotations sailing away beyond parity, so that once again it is difficult to understand what the future trends will be. But we do have to say that 2009 also began in this way and, as we saw, finished by marking up excellent progress.

CHANGE



FIERE FAIRS

VICENZA: LE STRATEGIE A LUNGO TERMINE VICENZA: THE LONG-TERM STRATEGIES

■ VicenzaOro First ha chiuso i battenti lo scorso 20 Gennaio e l’andamento è stato quello a cui ci hanno abituato negli ultimi tempi le principali fiere internazionali del settore: nessuna reale disperazione, nessun reale entusiasmo. A fronte dei numeri positivi comunicati dagli organizzatori (rispetto all’edizione 2010, +8% di operatori stranieri, +2,5% di quelli italiani, sostanzialmente stabile il numero degli espositori, in aumento i buyer esteri), tra i produttori italiani gli umori in generale erano improntati a una grande cautela, la

FIERA DI VICENZA HA PRESENTATO UN PIANO DI SVILUPPO PLURIENNALE. E A VICENZAORO TANTA LA VOGLIA DI REAGIRE ALLA CRISI.

FIERA DI VICENZA PRESENTED A MULTI-YEAR DEVELOPMENT PLAN, AND A REAL DESIRE TO RIDE THE CRISIS AT VICENZAORO.

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parola più usata “benino”, il gesto ricorrente quello delle braccia allargate. Ma si percepisce chiaramente - a fronte della mancanza di aiuti concreti da parte di banche e governo - la voglia di reagire, di battersi contro una crisi che sta decimando i distretti orafi e che però - parola forse un po’ cinica di produttore aretino “è anche un’occasione per fare pulizia nel settore, sgombrando il campo da quanti fino ad adesso hanno solo tirato a campare”. Già, perché mai come adesso i concetti di creatività, artigianalità, innovazione, ricerca, qualità, design, etica sono stati attuali e concreti: tutti, almeno in teoria, riconoscono ormai che lì sta la forza della gioielleria italiana e che da lì bisogna ripartire per mantenere - o riconquistare - un ruolo di primo piano a livello internazionale. E così (fatto salvo che moltissime aziende ci hanno detto che avrebbero presentato le loro novità a Basilea) per contrastare l’handicap del prezzo dell’oro, in fiera si sono viste infinite variazioni sul tema “salvare l’estetica ma a prezzi contenuti”: utilizzando tantissimo argento, oro a basse carature, note e meno note pietre “semipreziose”, cri-

stalli e gemme sintetiche; e facendo dei materiali non preziosi i protagonisti tout court del gioiello o comunque rendendoli elementi non secondari. Per non parlare dell’elettroformatura. Dal canto suo, Vicenzaoro First ha fornito momenti di riflessione su varie problematiche d’attualità. Qui ricordiamo il convegno CIBJO su “Responsabilità Sociale d’Impresa: le Nazioni Unite a fianco delle aziende del gioiello” e una tavola rotonda organizzata dal Responsible Jewellery Council (al quale ha recentemente aderito anche il Club degli Orafi Italia) su “Certificazione nel settore orafo: risultati attuali e sfide future”: dando per scontata un’obbligatorietà anche morale di una “filiera etica” è stato sottolineato che oggi i consumatori sono molto attenti ad acquisti “eticamente corretti”, e una certificazione in tal senso costituisce indubbiamente una buona carta da giocare nella comunicazione d’impresa. Altro tema importante, quello del design: è stato presentato un progetto di Confartigianato Vicenza inteso a far concretamente collaborare una decina di giovani designer industriali con altrettante imprese orafe.


Il piano strategico di Fiera di Vicenza Fiera di Vicenza ha presentato un piano strategico da oggi al 2015, “nell’ottica di un riposizionamento complessivo della sua offerta secondo logiche più contemporanee”. A livello di infrastrutture - a fronte di un investimento previsto di 29 milioni di euro - entro il 2013 dovrebbe essere approntato un nuovo padiglione monoplanare di 15 mila mq con annesso parcheggio multi-piano per 800 vetture; saranno inoltre rinnovati i layout espositivi di tutti i padiglioni e, in una fase successiva, si procederà a un importante intervento intorno all’ingresso principale, con la creazione di una piazza che collegherà i padiglioni e il centro congressi. Inoltre, la Fiera ha annunciato la creazione di un Laboratorio e Osservatorio permanente che funga da riferimento per il settore. Saranno varati un concorso internazionale dedicato ai giovani talenti e un Premio internazionale e grande attenzione verrà dedicata alle nuove possibilità di comunicazione date dalla Rete. Infine, Fiera di Vicenza, di concerto con le istituzioni locali, si farà promotrice dell’istituzione di un Museo del Gioiello.

■ VicenzaOro First closed its doors on 20 January last and the trend had been what the major international shows in the sector have accustomed us to see of late: no real desperation, no real enthusiasm. Against the positive figures communicated by the organizers (+ 8% foreign and + 2.5% Italian operators, substantially unchanged the number of visitors and foreign buyers on the increase as against 2010), the mood amongst Italian producers was generally of extreme caution, “not bad” the words most frequently used and opening arms out wide the most common gesture. But – against a lack of effective help from the government benches - you can clearly sense the desire to react, to fight back against a crisis drastically mowing down the numbers in the goldware districts but which could also be – words perhaps a bit cynical pronounced by an Arezzo manufacturer – “also an opportunity to clean up the sector, clearing the field of those living from day to day until now”. Exactly, because the concepts of creativity, craftsmanship, innovation, research, quality, design, ethics have never been so factual and tangible

as they are now: everyone, at least in theory, knows by now that the strength of Italian jewellery making lies here and it’s from here that it must begin again to maintain – or re-conquer – a leading international role. And so, to counter the handicap of the price of gold (save for many firms who told us they will be presenting their new collections at Basle) we saw endless variations on the “save aesthetics but at reasonable prices” theme: using lots of silver, low karat gold, well known and lesser known “semiprecious”

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FIERE FAIRS

stones, crystals and synthetic gems as well as donating non-precious materials with star roles in the jewel tout court or anyhow playing anything but a secondary role. Not to speak of the electroformed products. On its side, Vicenzaoro First

provided moments for reflection on some of today’s problematic issues. Here we would mention the CIBJO conference on “Corporate Social Responsibility: the United Nations alongside the jewellery business” and a round table organized by the Responsible Jewellery Council, recently joined by the Club degli Orafi Italia (Italy Goldsmiths Club) on “Certification in the goldware sector: current results and future challenges”, taking a compulsory and moral “ethical production chain” for granted, it was pointed out that consumers are more careful about

‘VENETO EXHIBITIONS’, INTEGRAZIONE E SINERGIE ‘VENETO EXHIBITIONS’, INTEGRATION AND SYNERGIES ■ Veneto Exhibitions srl ha visto la luce a dicembre con l’obiettivo di integrare il sistema fieristico del Veneto, creando una sorta di “polo fieristico del Nord Est”. Il portafoglio diretto prevede l’organizzazione di manifestazioni in diverse città venete. Giovanni Lasagna (foto) è stato eletto presidente; il CdA è composto da Giovanni Lasagna e Marco Salgarelli (Fiera di Vicenza); Raffaele Bonizzato e Andrea Miglioranzi (Ente Autonomo per le Fiere di Verona); Antonino Ziglio (Veneto Sviluppo).

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■ Veneto Exhibitions srl was established in December with the object of integrating the Veneto exhibition system, creating a sort of “North Eastern exhibition hub”. Its portfolio includes organizing events in various Veneto cities. Giovanni Lasagna (photo) was elected chairman; the board of directors comprises Giovanni Lasagna and Marco Salgarelli (Fiera di Vicenza); Raffaele Bonizzato and Andrea Miglioranzi (Ente Autonomo per le Fiere di Verona (Verona Exhibition Agency)); Antonino Ziglio (Veneto Sviluppo).

making “ethically correct” purchases nowadays, and having a certification in this sense is certainly a good hand to play for corporate communication purposes. Another important issue is design: a Confartigianato Vicenza project was presented with the idea of bringing a dozen young industrial designers to work together with the same number of goldsmiths. Fiera di Vicenza strategic plan Fiera di Vicenza presented a strategic plan from now until 2015, “with the prospect of a total reorganization of its offer according to more contemporary logics”. Concerning infrastructure, a new 15 thousand sq m one storied pavilion with connected multi-story car park for 800 cars – against a programmed investment of 29 million Euro – should be ready by 2013; the exhibition layout in all the pavilions will also be renovated, and the main entrance will undergo major works, at a later date, to create a square linking up the pavilions and conference centre. The Fiera also announced the creation of a permanent laboratory and observatory acting as a reference for the sector. An international competition for young talents and an international Award will be launched and close attention will be paid to the new possibilities of communication afforded by the Network. Lastly, Fiera di Vicenza, will be actively engaged as promoter for setting up a Jewel Museum, together with the local institutions.


FIERE FAIRS

E BASELWORLD

NON PERDE SMALTO AND BASELWORLD DOESN’T LOSE ITS GLITTER

■ Sono in piena attività i preparativi per Baselworld 2011, in programma dal 24 al 31 marzo prossimi. Gli organizzatori prevedono la partecipazione di oltre 1800 espositori e di più di 100 mila visitatori, come sempre provenienti da tutto il mondo: e sottolineano il ritorno di diversi marchi che, assenti nelle ultime edizioni, hanno deciso di ripresentarsi,

GRANDE ATTESA E GRANDI SPERANZE PER BASELWORLD, CHE INTANTO SI PREPARA AL COMPLESSO RESTYLING DEL 2013. GREAT EXPECTATIONS AND GREAT HOPES FOR BASELWORLD, MEANWHILE PREPARING ITSELF FOR THE LARGE-SCALE 2013 RESTYLING.

scommettendo sull’importanza del Salone elvetico. In effetti Baselworld resta un appuntamento fondamentale perché i principali rappresentanti a livello mondiale di tutte le realtà del settore - orologeria, gioielleria, oreficeria, pietre e perle, packaging - vi prendono parte quasi sempre con nuove collezioni. Proprio questa possibilità di prendere visione di novità e tendenze internazionali “fa la differenza” rispetto a tante manifestazioni. La Fiera svizzera, inoltre, ha già portato a termine la prima fase dei complessi lavori che porteranno per il 2013 all’ampliamento del padiglione 1 e al rinnovamento del padiglione 3, con una costruzione di collegamento a due piani. L’investimento dichiarato per la risistemazione del quartiere fieristico è di circa 430 milioni di franchi. ■ Preparations for Baselworld 2011, scheduled from 24 to 31 March next, are going full speed ahead. The organizers

are expecting over 1800 exhibitors and more than 100 thousand visitors, as usual hailing from all over the world: and stress the return of many brands having deciding to bet on the importance of the Swiss Show and to re-present themselves after skipping the last editions. Baselworld is effectively a fundamental venue as the world’s top representatives from all branches of the sector – watchmakers, jewellers, goldsmiths, gems and pearls, packaging – take part, almost always with new collections. This possibility of having a preview of the latest international creations and trends is precisely what makes it so different from many other events. The Swiss exhibition centre has also completed the first part of large-scale works to extend pavilion 1 and upgrade pavilion 3, to be linked by a two-storied structure, by 2013. The investment for reorganizing the exhibition centre is stated to be worth about 430 million francs.

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FIERE FAIRS

OROAREZZO

I PROSSIMI

VA IN RETE OROAREZZO ON THE NET

FORTHCOMING EVENTS

APPUNTAMENTI ISTANBUL JEWELRY SHOW

■ La 32esima edizione di OroArezzo - Mostra Internazionale di Oreficeria, Argenteria e Gioielleria - è in programma dal 12 al 15 Aprile presso la struttura di Arezzo Fiere e Congressi. Struttura che si presenta ampliata (con circa 18 mila metri quadrati di superficie espositiva), rinnovata e arricchita del nuovo padiglione 7, che con le sue atmosfere raffinate è destinato ad accogliere le aziende produttrici di oreficeria e gioielleria di alta qualità. Gli organizzatori di OroArezzo prevedono la partecipazione di circa 500 espositori e, secondo quanto comunicato, hanno invitato 300 buyer selezionati dai principali mercati esteri. Non mancherà Première, seguitissima anticipazione delle novità e tendenze in gioielleria per il 2012. Tra le novità, la versione online di oroarezzomagazine.it, con notizie e informazioni sul mondo orafo. ■ The 32nd edition of OroArezzo International Gold, Silver and Jewellery Exhibition – is scheduled from April 12 to 15 at the Tradefair and Conference Centre in Arezzo. The centre has been extended (with an exhibition area of about 18 thousand square metres), renovated and enhanced with new pavilion 7, which is meant to welcome high quality jewellery manufacturers with its refined atmospheres. The organisers of OroArezzo are expecting the participation of approximately 500 exhibitors and, according to official reports, they have invited 300 selected buyers from the main foreign markets. As in the past editions, Première will offer the opportunity to preview new jewelry fashions and trends for 2012. Innovations include the online version of oroarezzomagazine.it, with news and information on the world of jewellery. Info: www.oroarezzo.it

■ La prossima edizione dell’Istanbul Jewelry Show sarà “firmata” da UBM Asia Rotaforte, nata dall’accordo tra UBM Asia (organizzatore della fiera di Hong Kong Settembre) e Rotaforte, storico organizzatore dell’evento turco. La manifestazione si svolgerà dal 17 al 21 Marzo presso il Centro Fieristico di Istanbul, nei pressi dell’aeroporto. L’Istanbul Jewelry Show si propone come “porta” aperta su Vicino e Medio Oriente, Russia, CSI, Europa dell’Est e Nordafrica. ■ The next edition of Istanbul Jewelry Show will be managed by UBM Asia Rotaforte, as a result of the agreement between UBM Asia (organiser of the September Hong Kong trade fair) and Rotaforte, historic organiser of the Turkish event. The tradeshow will take place from March 17 to March 21 at the Istanbul Expo Centre, near the airport. Istanbul Jewelry Show is an open “door” on the Near and Middle East, Russia, CIS, Eastern Europe and North Africa. www.rotaforte.com

LUXE PACK SHANGHAI ■ Luxe Pack Shanghai, quarto salone cinese dedicato al packaging dei beni di lusso, avrà luogo a Shanghai il 29 e 30 Marzo. Dopo i successi di Monaco e New York, la manifestazione è infatti sbarcata sul mercato cinese, guardato con interesse da tutto il mondo. In previsione anche un interessante simposio sulla legislazione cinese in tema di riduzione del packaging in eccesso. ■ Luxe Pack Shanghai, the fourth Chinese salon dedicated to luxury product packaging, will be held in Shanghai on March 29 and 30. After the successful editions in Monaco and New York, the meeting has now landed on the Chinese market, which arouses interest in the whole world. The event will include an interesting symposium regarding Chinese laws on excess packaging reduction.

www.luxepack.com

INTERNATIONAL JEWELLERY BAHRAIN ■ Nuove date per l’International Jewellery Bahrain (IJB), che si svolgerà dal 12 al 15 Aprile presso il Bahrain International Exhibition & Convention Centre. IJB è un appuntamento importante per i buyer dell’intero Medio Oriente. ■ New dates for International Jewellery Bahrain (IJB), which will be held from April 12 to 15 at the Bahrain International Exhibition & Convention Centre. IJB is an important event for buyers from the entire Middle East.

www.internationaljewellerybahrain.com

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS English translation: see page 92

Eli Izhakoff, presidente WDC

L’ETICA È LA MIGLIORE

AMICA DEI DIAMANTI by Sonia Sbolzani

ELI IZHAKOFF, PRESIDENTE DEL WORLD DIAMOND COUNCIL, FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE DEL SETTORE DEI DIAMANTI E DELLA GIOIELLERIA.

■ Eli Izhakoff, personalità di spicco del mondo diamantifero, dotato di grandi doti diplomatiche, leadership, capacità organizzative, è Presidente del World Diamond Council (WDC), organismo istituito nel 2000 dalla Federazione Mondiale delle Borse Diamanti (WFDB) e dall’Associazione Internazionale dei Fabbricanti/Tagliatori di Diamanti (IDMA), allo scopo di combattere atrocità e violazioni dei diritti umani connesse al controllo dei diamanti nei Paesi diamantiferi, particolarmente in Centro-Africa. Izhakoff è considerato a ragione l’artefice di quel sistema di controllo e certificazione de-

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nominato Kimberley Process Certification Scheme (KPCS), che tanto finora ha operato per arginare il problema dei “conflict diamonds”. Lo abbiamo intervistato sulla situazione del settore dei diamanti e della gioielleria in generale. Mr. Izhakoff, qualcuno ritiene che il Kimberley Process non stia adempiendo del tutto la sua missione o comunque non sia ben definito. Nessun processo normativo è perfetto e tutti vanno rivisti sostanzialmente per accertare che stiano facendo quanto sono deputati a fare e che affrontino le sfide dei tempi che cambiano. Il KPCS non è diverso. Ma sarebbe una madornale ingiustizia affermare che non abbia adempiuto la sua missione, che era quella di impedire che il flusso di diamanti provenienti dalle zone di guerra si riversasse nel mercato legale. Al culmine del fenomeno, l’incidenza dei conflict diamonds è stata stimata pari al 4% delle gemme sul mercato. Quella cifra è poi scesa a meno di 0,20%: la prova dell’efficacia del KPCS è nei risultati. La definizione dei suoi obiettivi è oggi materia di di-

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scussione e in non piccola misura ciò è frutto del successo del KPCS nell’arrestare il flusso dei cosiddetti diamanti di guerra, vale a dire le gemme impiegate per finanziare conflitti civili. Dovremmo estenderla per includervi i diamanti provenienti dalle aree dove altre violazioni dei diritti umani sono perpetrate? Si tratta di un sentimento nobile, ma la definizione di “violazione dei diritti umani” dovrebbe essere precisata accuratamente in modo da non trovarsi avviluppata in contese politiche tra Stati. Se ciò accadesse, l’intero Kimberley Process sarebbe minato alle fondamenta. In che modo dovrebbe dunque evolvere il Kimberley Process? Mettendo da parte la questione della definizione dei conflict diamonds, il World Diamond Council ha raccomandato parecchie riforme che migliorerebbero sia l’efficienza sia l’efficacia del KP. In breve, esse sono: (1) la gestione del KP risulterebbe rafforzata attraverso l’assunzione di uno staff professionale in grado di amministrare gli affari giorno per giorno; (2) l’attuale processo decisionale, che pre-

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vede un consenso assoluto affinché una delibera passi, dovrebbe cambiare in modo che le delibere possano essere approvate a super-maggioranza; (3) le regole sulla pubblicazione di rapporti interni dovrebbero essere allentate, con l’obiettivo della piena trasparenza di tutte le azioni e conclusioni. Comunque, il settore dei diamanti è entrato nell’era post-conflict. Cosa significa questo per il commercio e per il consumatore? Siamo chiari, il KP non è una ricetta per

Moti Ganz, presidente IDMA porre termine alle guerre; è un sistema per garantire che i diamanti non svolgano alcun ruolo nel promuovere conflitti. Non possiamo promettere la fine di tutte le guerre, ma possiamo percorrere una lunga strada per assicurare la fine dei conflict diamonds. Col KP che funziona efficacemente, i consumatori si godono i diamanti sapendo che non sono in alcun modo legati a guerre. Perché il KP abbia successo, il commercio di diamanti e gioielli deve fare la sua parte e ciò significa adeguarsi al sistema di garanzie, così che ogni gemma possa avere una tracciabilità certificata in origine dal KP. Nei media è diffusa la convinzione che il nostro settore difetti di trasparenza. Non insinuo nemmeno per un attimo che il settore sia perfetto; c’è sempre un margine di miglioramento. Ma la critica relativa alla mancanza di trasparenza è spesso esagerata. Sistemi come il KP sono basati sulla trasparenza, e non dimentichiamo che una percentuale molto alta di diamanti sono venduti oggi con rapporti che documentano le caratteristiche specifiche della pietra. Detto questo,

solleciterei il settore a continuare sulla strada della trasparenza, nella consapevolezza che, restando fedeli al nostro codice etico di vecchia data, non c’è niente da nascondere. Come giudica il ruolo attuale di DTC? Qual è il vero senso della strategia “Supplier of Choice” nel mercato oligarchico che oggi domina il settore dei diamanti? Quando la DTC introdusse la SoC, disponeva di una quota di mercato del grezzo che superava l’80%. Sarebbe quindi sbagliato parlare della De Beers come di un controllore del mercato, sebbene essa sia chiaramente una forza molto influente. “Supplier of Choice” aveva senso in molti modi, non ultimo quello di condizionare la percezione del settore diamantifero che sia il mercato di consumo a dover essere servito alla fine: qualcosa di cui noi al WDC siamo profondamente coscienti. Cosa ha comportato l’arrivo di nuovi protagonisti nell’industria dei diamanti? Suppongo che ci stiamo riferendo ai produttori di diamanti grezzi. L’arrivo di player come Alrosa, Rio Tinto e BHP Billiton, per non parlare di altri produttori più piccoli, ha portato alla riduzione della quota di mercato di DTC. Andrebbe notato che alcuni di loro erano attivi nel settore da decenni, ma è stato solo in tempi relativamente recenti che hanno iniziato a commercializzare il loro prodotto indipendentemente da DTC. Tutto sommato, è positivo che la produzione di grezzo non sia troppo accentrata, ma non tutte le conseguenze sono buone. Ad esempio, non c’è più un unico organismo a coordinare la promozione generica dei diamanti, come ha fatto DTC per decenni. Si è discusso di costituire un ente collettivo con questa finalità, ma non si è ancora creato. Molte imprese sono sensibili alla sfida dell’integrazione verticale. Quali sono i costi e i benefici di tale politica? Per le compagnie in grado di praticarla con successo, i benefici consistono in catene distributive più corte, maggiore competitività e più ampi margini di profitto. Ma, data la natura del nostro busi-

ness, che richiede input da diverse fonti situate in luoghi diversi, solo poche grandi società possono percorrere questa strada. Il settore dei diamanti e dei gioielli è stato tradizionalmente dominato da aziende di piccole e medie dimensioni, e il nostro lavoro come leader dell’industria è quello di assicurare che i loro interessi siano tutelati. Così, mentre riconosco i benefici dell’integrazione verticale, non ritengo che questa debba essere promossa come strategia valida per tutti. Quali sono le prossime sfide del settore dei diamantif? Ce ne sono molte, tra cui la certezza che il diamante resti un prodotto importante per le generazioni future, e ciò richiede che il diamante sia considerato un articolo all’altezza delle aspettative etiche della nostra società. Le sfide comprendono anche l’affrontare brillantemente l’introduzione nel mercato di materiali di sintesi, in modo tale che questi siano complementari ai diamanti naturali anziché in competizione con essi. Va anche considerata la reazione all’aumento della domanda di diamanti determinato dallo sviluppo dei mercati in Paesi come Cina e India, senza influenzare indebitamente la struttura del prezzo in modo che la gioielleria con diamanti diventi troppo costosa per quasi tutti ad eccezione dei molto ricchi. Sono tutte sfide che dovremo fronteggiare nei prossimi anni. Pensa che i laboratori gemmologici siano pronti ad affrontare le nuove minacce pendenti sul settore? Oggi, i gemmologi adeguatamente attrezzati e preparati possono identificare i prodotti sintetici e i trattamenti HPHT. Conoscendo la serietà e l’impegno dei principali laboratori, sono fiducioso e credo che continueranno a far fronte alle sfide future. Come può crescere ancora la credibilità della filiera diamantifera? Sono sufficienti le pratiche attuali? Per molti aspetti la crisi finanziaria globale che ha colpito il mercato durante il terzo trimestre del 2008 ha avuto un effetto positivo sulle pratiche finanziarie nel nostro settore. Il livello di indebitamento bancario è diminuito notevolmente, grazie soprattutto alle strategie delle banche

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BORSA&MERCATI STOCK&MARKETS

Boaz Hirsch, Chairman KP

stesse, e in precedenza l’industria ha frenato pratiche diffuse come lasciare una gran quantità di diamanti in conto deposito e concedere condizioni di credito straordinariamente lunghe. Uno dei risultati è stato che, malgrado i tempi molto difficili, nel settore diamanti il numero di fallimenti non è stato superiore a quello che ci si aspetterebbe in un periodo normale. Si può solo sperare che ora, appena i mercati iniziano a riprendersi e la domanda cresce, l’industria impari le lezioni degli ultimi due anni e continui a mantenere il suo tradizionale atteggiamento verso il credito. Se sarà così, allora la nostra credibilità migliorerà. L’etica imprenditoriale è diffusa in questo mercato? Non dimentichiamo che il nostro settore ha richiesto di essere disciplinato per affrontare un problema etico del quale non siamo responsabili all’origine. Sto parlando, ovviamente, dei conflict diamonds e del Kimberley Process. Noi costituiamo una comunità d’affari etica e morale, e non si dovrebbe giudicare l’intero business da poche mele marce.

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Crede che l’accesa competizione mondiale nel settore dei gioielli si concluderà col declino definitivo dell’Occidente a vantaggio dell’Oriente? Evidentemente c’è un trasferimento generale di potenza economica da Ovest a Est, ma nel moderno mercato globale sono convinto che sia un errore per le imprese occidentali considerare questo aspetto un problema. Al contrario, è un’opportunità, perché i mercati occidentali non sono in declino e il mercato mondiale è in espansione. Un mercato globale richiede soluzioni globali. Le compagnie occidentali hanno bisogno di creare sinergie con le loro controparti ad Est, cosicché beneficeremo a vicenda delle nostre forze. Quando le acque salgono, salgono tutti coloro che ci stanno galleggiando, senza badare se le correnti vengano da Est o da Ovest. Parliamo dell’Italia. Può commentare la situazione del nostro settore gioielleria, che è sempre stato orientato all’export, nella crisi attuale? Non esistono formule magiche per uscire dalla crisi, se non quelle di una gestio-

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ne finanziaria conservatrice e di una ricerca di opportunità dove queste si presentano. Fortunatamente per il settore italiano orientato all’export le opportunità arrivano da oltreconfine e soprattutto dall’Asia. Voi non siete a corto di mezzi o talenti; dovete solo usarli bene. I gioielli italiani sono apprezzati in tutto il mondo per la loro qualità eccellente, frutto di grande esperienza, la somma artigianalità, i migliori materiali preziosi, il design geniale, l’alto livello estetico. Come possono gli operatori italiani rilanciare il loro business nel periodo post-recessione? La forza della gioielleria italiana tradizionalmente consiste negli aspetti “intangibili”, ovvero nel suo innato senso del design, nel piacere dell’artigianalità e nella relativa creatività: sono elementi con cui è difficile competere. Per i gioielli di alta qualità e di design raffinato c’è un mercato in forte crescita in realtà come Cina, India e i Paesi del Golfo Persico, ai quali l’Italia può fornire proprio tutto questo. Ma sarà necessario farlo d’accordo con i partner delle industrie a Oriente.

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ETICA ETHICS

VENDETE EMOZIONI?

SIATE RESPONSABILI! RJC: IL 2011 ANNO DELLA CERTIFICAZIONE by Marina Morini

dure. L’argomento è stato presentato nel corso di VicenzaOro First, alla presenza di John Hall, presidente RJC internazionale; Catherine Sproule, direttore generale RJC; Mila Bonini, rappresentante RJC per l’Italia; Nawai Aït-Hocine, direttore Corporate Responsibility di Cartier; Effie Marinos e Fiammetta Dallari di SGS, organismo incaricato di certificare i soci. A John Hall abbiamo rivolto qualche domanda.

John Hall ■ Responsible Jewellery Council ha come obiettivo la tutela dei diritti umani e il rispetto dell’ambiente lungo tutta la filiera del settore orafo. 240 gli associati, di cui 8 italiani: Bulgari, Gucci, Garavelli, Roberto Coin, Boîte d’Or, Federorafi, Federdettaglianti e Club degli Orafi Italia. RJC ha iniziato, nel 2011, la fase della certificazione delle aziende, mettendo a disposizione dei soci assistenza e consulenze per aiutarli a compiere le corrette proce-

Il 2011 è l’anno della certificazione: cosa significa per le aziende del settore orafo ottenere questo attestato? Fare la certificazione significa fare i propri affari al meglio, coinvolgendo l’ambiente, i lavoratori, i consumatori. L’etica e la responsabilità sociale delle aziende, infatti, sono questioni di primaria importanza e lo sono, in particolare, per il settore orafo, che vende emozioni, non cose necessarie. Noi, come Responsible Jewellery Council, dobbiamo continuare a fare proseliti e, a questo fine, è importante che le federazioni e le associazioni del settore diventino nostri soci: possono parlare all’industria da protagoniste e

spiegare i fini e i codici del Council. Si tratta di un procedimento complesso e costoso? Il processo non è per niente complesso: le aziende possono fare self-auditing, al fine di semplificare e rendere meno costoso l’iter di certificazione. Le aziende, infatti, hanno in dotazione una specie di lista dove sono elencate le cose indispensabili per arrivare ad ottenerla nel modo più semplice. Prima della visita del revisore dei conti, infatti, le aziende possono preparare la documentazione necessaria e sistemare quegli aspetti che non corrispondono ai requisiti richiesti. La crisi “distrae” le aziende dal problema della responsabilità sociale dell’impresa? E’ comprensibile che le aziende siano concentrate sul business, ma adesso, che si sta uscendo dalla crisi è importante che si occupino anche dei temi di cui stiamo parlando. La responsabilità sociale d’impresa è un concetto fondamentale per il futuro: il futuro del settore orafo, ma anche nostro.

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L’ESPERTO RISPONDE MARKETING

COMUNICARE IN RETE?

SI PUÒ, ANZI SI DEVE by Daniela Saibene*

OGGI NON SI PUÒ PARLARE DI COMUNICAZIONE SENZA PENSARE AL MONDO DIGITALE, ANCORA TROPPO LONTANO DAL SETTORE ORAFO. ■ Il business cambia velocemente, i consumatori sono drammaticamente differenti rispetto al passato, i media e in generale la comunicazione non sono più gli stessi e anche le tecniche di vendita si evolvono continuamente. Anche nel mondo orafo? In Italia la comunicazione digitale è spesso vissuta dal settore orafo come un mezzo lontano, se non addirittura inutile, in quanto si continua a ritenere che la sensazione tattile e il contatto umano siano ancora indispensabili per il consumatore italiano che desideri acquistare un bene, in particolare un gioiello. Il fenomeno “mondo digitale” viene considera-

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to un fenomeno di nicchia: la nicchia in questione, però, presenta numeri di tutto rispetto e fa registrare una continua crescita anche in Italia. Gli utenti di internet nel Bel Paese sono infatti 23 milioni (+9% vs. 2008), un numero sicuramente non trascurabile. Le frequentazioni sono tante e relativamente lunghe, con una media mensile di circa 40 accessi e una durata di circa 1ora e 30 minuti (Fonti: Nielsen Online + Insidefacebook.com). Questo significa che internet viene usato quotidianamente e per un periodo di tempo interessante, evidentemente con un’attenzione alta da parte dell’utente. Visti i numeri, c’è da chiedersi se sia ancora possibile considerare internet un fenomeno virtuale e di nicchia o non sia invece il caso di farlo entrare nel quotidiano delle relazioni sociali e di business. I clienti rafforzano la multicanalità nella ricerca delle informazioni e danno sempre maggior spessore alla “experience on line”, anche con finalità d'acquisto. Internet è uno strumento di lavoro potentissimo, che può rivoluzionare la comunicazione di un’azienda così come l’area commerciale, cambiando radicalmente

gli schemi e le relazioni con clienti e potenziali clienti. Non ultimo per importanza, il gioielliere che ha confidenza col mezzo digitale avrà relazioni più facili con fornitori e colleghi e con altri settori che utilizzano dinamiche più moderne. In un mondo dove tutto è comunicazione e velocità, il collegamento “via rete” non può che essere auspicabile.

Nuove opportunità dalla comunicazione digitale Storicamente, nei periodi difficili è il settore della “pubblicità” a soffrire maggiormente, ma la comunicazione digitale, secondo nielsenonline, sembra comunque in crescita. I motivi possono essere riassunti come segue: - i prezzi della comunicazione digitale, per quanto in aumento, sono ancora considerati possibili - il numero degli utenti è in crescita continua, con atteggiamenti sempre più maturi e di fiducia nei confronti del mezzo digitale. Internet è oggi una delle voci primarie di informazione che il cliente consulta prima di procedere all’acquisto; inoltre, il consumatore generalmente ap-


prezza molto l’interattività offerta da internet, che gli dà la possibilità di entrare in contatto diretto con l’azienda, il fornitore o la marca, attraverso messaggi, richieste e la partecipazione a forum. Le aziende, dal canto loro, hanno un bisogno continuo di aumentare la propria visibilità, rinnovarsi e utilizzare linguaggi diversi con clienti oltremodo eterogenei, che rappresentano mondi e gruppi differenti, non più precisi target di riferimento: internet è il mezzo di comunicazione che risponde al meglio ai loro bisogni.

I siti del settore orafo Il grande vantaggio della Rete è che risponde alle esigenze dei consumatori di oggi, i quali richiedono anche dalla “pubblicità” un’esperienza più coinvolgente, che solleciti più sensi. Il digitale risponde con la possibilità di utilizzare suoni, colori, musica e movimento, che fanno vivere l’azienda e il prodotto a 360 gradi. Un sito ben progettato offre al cliente la possibilità di interagire con l’azienda, un risultato difficile da ottenere per un gioielliere, che spesso vive chiuso all’interno del suo negozio con notevoli barriere “all’ingresso”; inoltre, un sito interattivo, aggiornato e analizzato può fornire alle aziende dati preziosi in termini di prodotto e di cliente. Oggi il consumatore vuole essere un soggetto attivo, desidera esprimersi ed essere ascoltato, rispondere alle sue esigenze deve diventare un lavoro non solo per gestire la comunicazione digitale ma anche, soprattutto, per soddisfare le richieste in termini di prodotto e distribuzione. È vero: gestire la comunicazione digitale è un ulteriore lavoro, ma i risultati possono essere sorprendenti. Nel settore orafo è abbastan-

za naturale avere una presenza online, ma spesso si percepisce chiaramente che si tratta di siti “fatti in casa”, secondo una logica casalinga e non imprenditoriale. Sarà perché le aziende orafe (dettaglio e produzione) sono per la maggior parte di piccola dimensione e la gestione della comunicazione è ancora un’attività marginale: sta di fatto che la comunicazione digitale dedicata al gioiello è spesso deludente e non sfrutta il grande potenziale del mezzo: il coinvolgimento e il dialogo col cliente. In molti casi non si riesce a cogliere “l’anima” del gioielliere: solo nel caso questi rappresenti alcune marche conosciute, il consumatore può capire il livello dell’offerta. Il dialogo col cliente è inesistente, spesso ci si limita a veicolare carrellate di scatti fotografici senza raccontare il gioiello e senza offrire occasioni e idee di acquisto. In questo senso esempi internazionali potrebbero invece insegnare molto (cartier.com, tiffany.com). L’aspetto del dialogo è quasi del tutto inesplorato, proprio perché la comunicazione è pensata con logiche tradizionali, a una via, senza coinvolgere in alcun modo il cliente. E poi arrivano le dolenti note. È evidente e diffusa la sensazione di un’attività dimenticata e poco curata. Alla domanda “Ogni quanto tempo aggiorna il suo sito, quali sono le ultime novità inserite?” Spesso la risposta del gioielliere è: “È parecchio che non lo aggiorno; sa, i risultati del sito non sono chiari”. La polvere dei siti si vede e si sente, a volte sarebbe addirittura meglio non essere in internet. È vero, è un’attività che costa fatica, ma può dare grosse soddisfazioni se pensata con logiche nuove: inserimento di email personali, promozioni, progetti interattivi, ma anche foto innovative, magari in movimento o con prodotti indossati. Un altro aspetto da valutare è la visibilità. Internet ha numeri importanti e il gioielliere, che di solito si ri-

volge a un bacino di utenza ristretto, può essere poco visibile in questa grande vetrina. Uscendo dalle logiche tradizionali si può arrivare a nuove idee, come l’attivazione di link con portali dedicati alla moda, alle spose, ai bambini: mondi in grande evoluzione e dove gioielli e oreficeria sono attori non protagonisti o addirittura comparse. Il processo è sicuramente a medio-lungo termine ma se mai si attiva mai inizierà a dare risultati! Il co-marketing - altro canale interessante - può essere attivato da un gioielliere creando collegamenti con attività affini come profumerie, boutique, pelliccerie, centri benessere, palestre, comunicando insieme e fornendo suggerimenti pratici ai clienti, che - non dimentichiamolo - sono sempre alla ricerca di novità e consigli. In alcuni casi la comunicazione del sito genera confusione, spesso sono menzionate fiere dove il consumatore finale non può neppure entrare e questo certamente non agevola il dialogo: il cliente della gioielleria ha bisogno di messaggi chiari e avvolgenti, che non necessitano interpretazione. Sembra banale parlare di raccolta di indirizzi elettronici, ma troppo spesso questi dati mancano in gioielleria, mentre è chiaro che l’interattività nasce proprio dalla possibilità di inviare messaggi via posta elettronica: all’inizio potranno essere semplici auguri di Natale, ma col tempo possono diventare comunicazioni e strumenti commerciali potentissimi.

Vendite online: ancora una riflessione La vendita online è un altro capitolo; il nostro settore risponde con cautela anche a questa opportunità alternativa di vendita, che vale invece la pena analizzare e approfondire. Il mondo orafo sta cercando nuovi segmenti di mercato. I clien-

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L’ESPERTO RISPONDE MARKETING

ti e le ore dedicate allo shopping diminuiscono, mentre aumenta il tempo passato in rete; infine, la gioielleria come punto vendita è spesso lontana dalle attese del cliente del 2011. Forse la vendita online del gioiello deve essere maggiormente meditata e analizzata nel settore orafo rispetto ad altri prodotti, ma sicuramente non va totalmente dimenticata. Quasi 10

Miss Grant

ter acquistare prodotti con promozioni ad hoc, magari in rottura di stock, permettendo al gioielliere nuovi acquisti. Il problema della vendita online va sicuramente affrontato in termini strategici, magari unendo forze e competenze diverse per poter usufruire di economie di scala e raggiungere risultati significativi. Una cosa è certa: la strada non è sempre in discesa, ma lo strumento è moderno e risponde alle esigenze del cliente di oggi.

Social Network: una realtà da esplorare SiJò by Giovanna Sbiroli

milioni di italiani acquistano online e un altro grande bacino di utenza si sta velocemente avvicinando a questo mezzo. Le motivazioni sono note a tutti: prezzo conveniente, maggiore comodità (acquisto da casa), una scelta talora maggiore, possibilità di acquisto anche quando i negozi sono chiusi… Il mezzo mette a proprio agio mentre spesso le gioiellerie non sono così facili da raggiungere, soprattutto in termini emotivi. Un sito e-commerce è un’operazione di comunicazione aggiuntiva che richiede tempo e capacità, perché il servizio deve essere eccellente e non può deludere il cliente, che in questo caso è ancora più esigente nel giudicare il servizio. Si tratta certamente di un canale alternativo, che non può sostituire il punto vendita ma col quale si possono raggiungere e conquistare nuovi clienti, quelli che in gioielleria non entrerebbero mai, e nuovi mercati difficilmente esplorabili dal gioielliere, il quale solitamente si rivolge a un pubblico cittadino o di quartiere. L’ e-commerce è anche uno strumento utile per attivare promozioni senza danneggiare l’immagine del negozio, dando agli internauti l’opportunità di po-

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Forse è veramente prematuro parlare di Social Network nel settore orafo, ma è sempre importante conoscere i trend e le conseguenti opportunità. Anche in questo caso i numeri sono importanti: circa 25 milioni di persone utilizzano i social network mentre gli italiani registrati su Facebook si aggirano intorno ai 17 milioni. La moda fa un grande uso di questo mezzo, che nel mondo del gioiello è invece quasi assente. Con questi numeri in rapida crescita, così come la comunicazione tra gli utilizzatori, è chiaro che i social network possono diventare mezzi di comunicazione estremamente potenti e veloci, che non coinvolgono solo i giovanissimi visto che il target medio si aggira sui 25-30 anni. Il 78% dei navigatori ritiene i social network una fonte affidabile prima di un acquisto e chi proverà “a esserci” vedrà, con sorpresa, aumentare in maniera esponenziale i propri contatti e i relativi commenti, con investimenti dedicati ad aumentare la conoscenza e la confidenza del mezzo. In definitiva, un piccolo sforzo e un piccolo prezzo da pagare all’innovazione necessaria per rispondere ai bisogni dei propri clienti.

L’ESPERTO RISPONDE Se desiderate informazioni su corsi di marketing e tecniche di vendita, potete scrivere a: * Daniela Saibene, consulente marketing e tecniche di comunicazione. Info: danielasaibene@hotmail.it


“QUELLA VOLTA CHE…” Racconti dal mondo orafo

Inviateci il racconto dell’episodio o dell’incontro più curioso, divertente, comico o drammatico che vi sia capitato nel corso della vostra vita professionale. Quelli più belli e interessanti verranno pubblicati dalla nostra rivista. Ogni partecipante potrà inviare un solo racconto, della lunghezza massima di una cartella (30 righe per 60 battute), purché tale racconto non sia mai stato pubblicato né premiato in precedenza. Non saranno ammesse opere con contenuti osceni, offensivi, intolleranti o diffamatori.

Ogni racconto dovrà essere accompagnato da una nota con i dati dell’autore (nome e cognome, indirizzo, e-mail, recapito telefonico, professione all’interno del mondo orafo). La redazione si riserva di effettuare interventi di editing, laddove necessari.

I lavori dovranno pervenire, via mail, al seguente indirizzo: marina.morini@edifis.it antonella.garello@edifis.it

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L’ESPERTO RISPONDE GEMMOLOGIA / English translation: see page 93

Miniere di Aladdin Hills

Kilimangiaro

Bangkok

I RUBINI DI MONTEPUEZ

E L’ORRENDA MISTURA by Luigi Costantini *

■ Caro orafo, nello scorrere con la consueta convulsa frettolosità un altrettanto breve e sbrigativo reportage sui rubini mozambicani, il mio pensiero è corso a te. A te e alla faccia che farai dopo aver “messo a fuoco” quel rubino (belloccio, anche) che il cliente ha affidato alle tue cure per una pronta incassatura, o anche solo per sistemare quel castone o quelle griffe. Mi par già d’udire le tue colorite espressioni, che non saranno certo di giubilo. Mi raccomando: i Santi del Paradiso non ne possono alcunché….Se proprio avverti

il bisogno di scagliare vituperi, indirizzali al sol nascente, perché è di lì che l’obbrobrio tuo promana… Bangkok, e dove sennò? Vedi, amico, manco hanno fatto a tempo a pervenirvi, dalle boscaglie di Montepuez, nel Mozambico, che gli hanno subito messo mano, ai tuoi rubini. Correva l’anno 2009, e le prime pietre che attraversarono l’Oceano Indiano dirette verso levante erano così inconsuetamente virginali - senza violazione di trattamento alcuno, voglio dire - che quasi pareva di sognare. Tempo pochi mesi, ed eccole apparire

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dai laboratori di quella metropoli thailandese trasfigurati, con certe sembianze che richiamano alla memoria quelle dei rubini di Mong Hsu (Myanmar). Ricordi? Il trattamento impartito ai rubini di Mong Hsu, sin dagli anni Novanta del secolo scorso, intendo. Proprio così: termo-trattamento ad elevata temperatura coniugato a parziale riempimento (e conseguente risanamento) delle fessure con fondente. Mica di cioccolato si tratta, ma di quella mostruosa mistura di ossidi metallici usata anche nei processi di produzione


fessure parzialmente riempite, ti capiterà magari d’osservare anche delle strutture di devetrificazione ad andamento lineare o d’aspetto globulare o, peggio, delle simil impronte digitali. A me, poi, un dubbio trafigge la mente: ma con poco o niente piombo al suo interno, questo vetro mi regala ancora quei begli “effetti flash”, così vistosi, eclatanti e rivelatori dell’avvenuto trattamento? Insomma, caro orafo, ti tocca un’altra gatta da pelare, e sempre a te tocca. Che fare? Se fossi in te, non solo mi attrezzerei un pochino (anche uno straccio di microscopio può fare al caso), non solo m’accerterei di persona sullo stato dell’arte, ma appronterei pure un blocchetto in duplice copia recante un disclaiming di responsabilità, se del caso. Eh insomma, quel che è troppo è troppo e quanno ce vo’ ce vo’….

Monte Puez District

Mozambico Rubini del Mozambico

ATTENTI ORAFI! DALLE BOSCAGLIE DI MONTEPUEZ, IN MOZAMBICO, VIA BANGKOK, QUESTI RUBINI ARRIVANO NELLE GIOIELLERIE...

del sintetico detti, appunto, da fusione in fondente. Mostruosa per te, amico, ché te la vedi fuoriuscire fusa dalle fessure, ogniqualvolta ci sbatti su una fiamma. Quindi, prima di accingerti al “travaglio usato”, butta un occhio alla pietra. Meglio se con discreti ingrandimenti (40X, 50X). Se ti si dovessero parare innanzi fessurazioni parzialmente riempite, emergenti in superficie come linee continue (il che significa che in quelle posizioni la fessura non è stata risanata), raddrizza le orecchie. Non è finita lì. Gli hanno pure iniettato dentro

del composto vetroso, in certe fessure, simile a quello impiegato nel trattamento dei rubini e dei diamanti con riempimento al vetro al piombo. Nei nostri mozambicani, invero, il vetro contiene ben poco piombo e bismuto. ma sempre vetro è. Il che significa, per te, grossi problemi: il vetro fonde e fuoriesce alle temperature a cui il tuo cannello è avezzo. Non solo, ma facilmente risulta attaccabile anche da parte di reagenti chimici, ivi comprese le soluzioni pulenti. A questo punto, non t’inganni la vista: se guardi all’interno di quelle

* Luigi Costantini è il responsabile per l’Italia del Settore Formazione IGI Anversa.

L’ESPERTO RISPONDE Se desiderate informazioni su corsi di gemmologia, potete scrivere a / for information about gemmology courses please write to: luigicostantini@hotmail.com esperto@edifis.it

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TECNOLOGIA TECHNOLOGY / English translation: see page 94

Chris Corti

JTF; LA TECNOLOGIA

FA BENE AL SETTORE by Elisabetta Marchi / Legor Group

IL SETTIMO JEWELRY TECHNOLOGY FORUM HA MANDATO UN MESSAGGIO AL SETTORE: NON È POSSIBILE SOPRAVVIVERE SENZA AGGIORNAMENTO.

Roberto Ditri e Massimo Poliero

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■ “Aggiornarsi per sopravvivere ed evolversi”: con questo spirito Legor Group ha organizzato la 7° edizione del JTF Jewelry Technology Forum, in collaborazione con Fiera di Vicenza. Il convegno si è svolto lo scorso 16 gennaio in concomitanza con Vicenzaoro First e T-Gold. Il successo dell’evento, anche in termini di presenze, ha dimostrato l’importanza di un’azione mirata sul territorio, del riconoscimento internazionale del simposio e delle sinergie sviluppate dalle collaborazioni vincenti tra Fiera di Vicenza e Legor Group nell’organizzazione del convegno. Sin dalla sua nascita, il JTF rappresenta per gli operatori del settore un’occasione unica in Italia per aggiornarsi sullo stato dell’arte della tecnologia produttiva orafa e argentiera e per confrontarsi in un contesto a loro favorevole, in un ambito squisitamente tecnico e a stretto contatto con istituti di ricerca e ricercatori italiani ed esteri, imprenditori, responsabili di produzione, consulenti di processo e universitari. Il JTF ha l’obiettivo di “creare cultura” in termini di innovazione tecnologica, de-

sign e marketing in un settore tradizionalmente lontano delle logiche manageriali di gestione d’impresa grazie, soprattutto, all’esperienza e all’estrazione tecnica del suo presidente, Massimo Poliero, è diventato negli anni un momento di alta formazione. Il JTF annovera, tra i suoi relatori, professionisti del settore orafo internazionale che con grande entusiasmo rendono fruibili i risultati delle loro ricerche e sperimentazioni più recenti. Quest’anno erano in programma argomenti importanti che hanno spaziato dalla microfusione del platino all’utilizzo di tecnologie e lavorazioni particolari, fino a toccare il tema etico della produzione sostenibile e responsabile. Di seguito una breve sintesi. Metallografia del platino e delle leghe di platino Paolo Battaini - 8853 SpA Il lavoro presentato descrive la procedura per effettuare l’esame metallografico delle leghe di platino, che contempla l’uso di particolari metodi per la messa in evidenza della microstruttura. Viene trattata la metodica per ef-


fettuare gli attacchi metallografici con metodi elettrochimici, indicando le apparecchiature necessarie. L’evoluzione delle esigenze del processo creativo alla luce delle nuove tecnologie Ann-Marie Carey - Birmingham Institute of Art and Design (BIAD) La memoria documenta la realizzazione di una brocca da vino in oro microlegato da parte di un noto maestro orafo britannico, Martyn Pugh, a seguito di ricerche e scambi di opinioni con metallur-

dei risultati ottenibili sui materiali tagliati, sono presentate varie campionature esemplificative, ottenute con due sistemi laser basati sulle tecnologie descritte. Produzione responsabile: essere ecologici ed etici nel settore gioielleria Christopher Corti COReGOLD TECHNOLOGY Il consumatore cerca sempre più la gioielleria “verde”, quella che impiega metalli e pietre preziose estratti con metodi etici o ottenuti da risorse sostenibili. La memoria investiga tali tematiche: non so-

ghi. La brocca è stata ultimata nella primavera del 2009, quasi 10 anni dopo la richiesta di realizzazione, in oro 24K. Taglio laser per oreficeria Guglielmo Cavalcabò - Sisma s.p.a. L’articolo presenta le due principali metodologie di taglio laser: per vaporizzazione e per fusione (con gas inerte e ossigeno). Dopo un’iniziale descrizione dei due differenti processi di interazione laser-materia con le relative caratteristiche

lo l’approvvigionamento di materie prime, anche la loro trasformazione in prodotti di gioielleria e la vendita di questi ultimi. Prove tribologiche e scratch test: un utile strumento nel campo dell’oreficeria e della moda Silvia Maria Deambrosis e Enrico Miorin - CNR-Institute for Energetics and Interphases La tribologia è una scienza interdisciplinare relativamente nuova che studia le complesse interazioni tra superfici in movimento relativo, anche in relazione alle condizioni ambientali. Tramite le prove tribologiche e di scratch si possono ottenere informazioni sulle proprietà meccaniche di materiali bulk, film sottili e rivestimenti. Tali prove permettono di studiare tutti i fenomeni che si manifestano durante il ciclo di vita di un oggetto prezioso. Caratterizzazione di leghe d’oro in 9,10, 14 e 18ct Mauro Di Siro - Progold SpA Lo scopo del lavoro presentato è quello di correlare le caratteristiche di ogni lega con la sua composizione chimica in modo tale da scegliere la lega d’oro che presenti la migliore soluzione per le

Guglielmo Cavalcabò

diverse applicazioni pratiche. Il ruolo dei parametri di processo nella fusione del platino Tiziana Drago e Ulrich E. Klotz FEM Istituto di ricerca sulla chimica dei metalli e i metalli preziosi Il platino è un materiale che, in ragione delle sue proprietà fisiche, presenta notevoli complessità. Sulla base di un’analisi dei difetti di fusione riscontrati nella pratica industriale, si sono eseguiti esperimenti presso il FEM per individuare i parametri di fusione ottimali, per i quali sono state utilizzate due leghe comuni di Pt (Pt-5Co e Pt- 5Ru) e quattro diversi materiali per i modelli in cera persa variando atmosfera, temperatura di fusione e della muffola, struttura dell’albero e parametri della centrifuga. La microfusione: innovazioni e sfide del processo tradizionale Ilaria Forno - Politecnico di Torino Negli ultimi anni sono state sviluppate e messe a punto svariate tecniche e tecnologie che hanno permesso di migliorare il processo di microfusione e di ampliarne il campo di applicabilità. Parallelamente esistono svariati metodi che permettono il controllo e il miglioramento della produzione usando un approccio più “tradizionale”. Sono tenuti in considerazione i passaggi critici di ogni aspetto produttivo e le loro conseguenze sul manufatto finale. Metodo antiossidante a film sottile per l’argento Nora Isomäki - Beneq Oy L’ossidazione dell’argento sterling è causata principalmente dallo zolfo, che reagisce con la superficie dell’argento generando solfuro d’argento (Ag2S). Si è quindi presentato un metodo efficiente che prevede la creazione sull’argento di film sottili su scala nanometrica, tramite la tecnica di deposizione di strati atomici “ALD” (Atomic Layer Deposition). Le proprietà antiossidanti dei film sottili ALD sono state ampiamente testate e comparate ad altri metodi antiossidanti.

Per ulteriori informazioni sul JTF, potete scrivere a / For further information about JTF please write to: info@jtf.it

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L’ESPERTO RISPONDE VETRINISTICA

VALORIZZARE L’IMMAGINE

DEL PUNTO VENDITA

by Svetlana Fabrikant*

■ La missione del Visual Merchan dising è quella di promuovere efficacemente il contatto diretto tra il cliente e il prodotto/servizio nei punti vendita, e di adattare metodologie e tecniche alle diverse situazioni. Il Visual Merchandiser deve evitare di generalizzare o di proporre situazioni standard, senza relazione, cioé, con il prodotto e con i cicli di vita del prodotto; senza relazione con la concorrenza e con le tendenze del mercato. Il Visual Merchandising deve essere quindi in piena sintonia con le strategie aziendali e di marketing. L'obiettivo del Visual Merchandising è di promuovere prodotti e servizi nel punto vendita, al fine di ottenere la massima redditività. Questo avviene attraverso l’ottenimento dei seguenti obiettivi:

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1. Creare un ambiente piacevole e stimolante 2. Attirare il cliente nel punto vendita 3. Trattenere il cliente nel punto vendita per un tempo "adeguato" 4. Richiamare l'attenzione del cliente su prodotti particolari e servizi aggiuntivi 5. Stimolare il desiderio di acquisto nel cliente 6. Favorire il contatto del cliente con il prodotto 7. Fidelizzare il cliente 8. Valorizzare l’immagine del prodotto/ servizio in base alle azioni di marketing 9. Richiamare la pubblicità per sfruttarne gli effetti 10. Fornire informazioni e consulenza 11. Ottimizzare l’utilizzo dello spazio per fare rotazione e aumentare i profitti 12. Eliminare/ridurre le scorte 13. Ottenere profitto dai prodotti e dai servizi complementari


L’ESPERTO RISPONDE Se desiderate informazioni su corsi specialistici di visual merchandising, scrivete a:

Svetlana Fabrikant * Direttore Artistico Didattico Accademia Vetrinistica Italiana Info: Tel. 02-43980051, 335-384614 accademia@vetrinistica.com www.vetrinistica.com

Il compito del Visual Merchandiser è quello di valorizzare l'immagine del punto vendita grazie a un percorso formativo rivolto agli operatori del comparto orafo. Un percorso che spieghi come ottenere, attraverso la vetrina, un mezzo armonico in grado di esprimere al meglio, e di valorizzare, tutte le caratteristiche dei gio ielli, incentivando di conseguenza le motivazioni d’acquisto. L’Accademia Vetrinistica Italiana di Milano organizza incontri con i più importanti professionisti del settore, veri e propri “consulenti d’immagine”, al fine di comunicare agli operatori orafi le più attuali tecniche espositive dedicate al mondo del gioiello, e di approfondire la storia e la cultura della comunicazione attraverso l’esposizione dei prodotti e la realizzazione di eventi finalizzati alla vendita.

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CONCORSO VETRINE 2

LE VETRINE DI OROLÒ:

ARTE, GIOIA, FANTASIA by Marina Morini

ATTRAVERSO IL COLORE, I MATERIALI ED ELEMENTI CREATIVI SEMPRE DIVERSI, LE VETRINE DIALOGANO CON IL CLIENTE, ATTIRANDOLO IN NEGOZIO. 1

Adagiato nella valle dell’Arno, San Giovanni Valdarno è circondato dallo splendido paesaggio della campagna toscana e può vantare una storia antica che annovera, tra i suoi concittadini, i pittori Masaccio e il suo maestro, Masolino da Panicale. Nel centro storico, a due passi dalla piazza dominata dal bel Palazzo d’Arnolfo, si trova Orolò, punto vendita di gioielleria e di orologeria aperto nel 1997. Il nome semiserio evoca immediatamente un’idea di gioco e di ottimismo. E infatti così è. I titolari, Fiorella Cappelli, Marco Chimenti e Riccardo Balò hanno intrapreso quest’avventura con tanta passione, un solido background nel settore, e quel pizzico d’incoscienza che non guasta. Il negozio si apre alla fine di un corridoio d’ingresso lungo circa sei metri, che ospita le vetrine; all’interno, su una superficie di 110 metri quadrati, si sviluppa uno spazio moderno, completo di laboratorio per le piccole riparazioni, giocato su materiali naturali quali legno, pietra e ferro, dai colori caldi e avvolgenti. Orolò vende soprattutto orologi di marchi fashion, come Breil, D&G ed

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Emporio Armani, e nomi noti della gioielleria e del gioiello fashion, tra i quali Annamaria Cammilli, Graziella Group, Artlinea, Yukiko, Breil e Mooby. Il suo è un pubblico di tutte le età e dai gusti più diversi: come fare per attirarlo in negozio? Attraverso le vetrine, vero punto di forza di Orolò. Particolari e fantasiose, vengono realizzate dai titolari in stretta collaborazione e sintonia con Stefano Ferrari, vetrinista e creativo, che si esprime anche nel campo della pittura e della scultura: suoi sono, ad esempio, anche gli elementi scultorei presenti nelle vetrine. Nel corso dell’anno sono quattro i momenti in cui si lavora alla nuova immagine: due momenti “classici” – Natale e Pasqua – e due stagionali, o in occasione di eventi particolari, come la rassegna di cinema “Valdarno Cinema Fedic” (quando Orolò ha vinto il premio per la migliore vetrina) o la mostra dedicata al Masaccio. Idea, progetto, materiali e colori: tutto viene studiato e deciso di comune accordo, e il risultato è sempre di grande impatto. Lo dimostrano, ad esempio, le vetrine rea-


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lizzate per l’estate 2010, quando è stato chiesto ai bambini di alcune classi delle elementari di “mettere in relazione il colore e la gioia”, attraverso un disegno a tema libero. I disegni, semplici ed essenziali, sono stati poi stampati su PVC e le sagome ritagliate a mano. Le vetrine si sono così trasformate in una sorta di palcoscenico di teatro, di grande freschezza e allegria, in “storie per immagini che, lungo la vetrina, accompagnano il visitatore a osservare i gioielli”… e ad entrare in negozio. Dalla pagina accanto, in senso orario 1) da sinistra, Riccardo Balò, Marco Chimenti e Fiorella Cappelli, titolari di Orolò; 2) vetrina ispirata all’estate; 3) l’interno del negozio; 4) vetrina premiata per l’evento “Valdarno Cinema Fedic”; 5) i disegni dei bambini; 6) “Eclisse di sole”; 7) omaggio a Masaccio; 8) “Oro e Argento”.

Su l’Orafo Italiano abbiamo pubblicato le interviste ai seguenti negozi: n. 9 Settembre Stadler - Milano n. 10/11 Ott./Nov. G. Pesce - Bari n. 12 Dicembre Biscontin - Pordenone n. 1 Gennaio Capossela - Calitri (AV) Il concorso terminerà il 30-12-2011

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Colazione da Tiffany

O S R O C N CO

LA PIÙ BELLA DEL REAME IL CONCORSO SUL TEMA DELLA VETRINA PROSEGUIRÀ PER TUTTO IL 2011. CONTINUATE AD INVIARE LE VOSTRE MIGLIORI “CREAZIONI”!

PER PARTECIPARE: Inviare 2/3 foto con le seguenti caratteristiche tecniche - 300 dpi in formato .jpg (almeno 10x12) al seguente indirizzo mail: orafo@edifis.it Nella mail fornire il nome del negozio e della città, il nome del titolare/ responsabile, un numero di telefono o un indirizzo mail.

■ La vetrina è lo specchio del negozio: ne rive-

la il carattere, i pregi e i difetti. Al passante, la vetrina parla di buon gusto, di accoglienza, di qualità e di prezzo. Qualunque sia il target e l’ubicazione del negozio, una vetrina sciatta e disordinata darà sempre un’immagine negativa del punto vendita e, poiché si parla di prodotti preziosi, l’impressione negativa sarà ancora più forte. Se gestite invece con cura e attenzione, le vetrine possono diventare un potente e persuasivo strumento di vendita. Mandateci una foto della vostra vetrina: le più belle e interessanti saranno pubblicate ne L’Orafo Italiano, accompagnate da un’intervista al titolare del negozio. A Dicembre 2011, poi, una giuria di esperti sceglierà “la” vetrina che meglio è riuscita a esaltare il gioiello e a comunicare l’immagine del negozio. La vetrina vincitrice sarà pubblicata nel numero di Gennaio 2012 de L’Orafo Italiano; al titolare della gioielleria sarà consegnata una preziosa targa da esporre in negozio.

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INIZIATIVE INITIATIVE

Ecojewel (Nathalie Jean)

Breil (Alba Polenghi Lisca)

DESIGN E AZIENDE

INSIEME PER MILANO DESIGN AND COMPANIES TOGETHER FOR MILAN ■ Si è appena conclusa al Museo del Design della Triennale di Milano la mostra “Gioielli per Milano”, un’iniziativa tutta lombarda, voluta e coordinata da Alba Cappellieri, alla quale hanno collaborato congiuntamente designer e produttori orafi, il che costituisce già di per sé una mezza novità. Attraverso l’Associazione Orafa Lombarda, il CSO di Mede e il Consorzio Varese Orafi col Politecnico di Milano - dipartimenti Indaco (Industrial Design, arti e comunicazione), Dig (ingegneria gestionale), il Dipartimento di Chimica, Materiali e

Ingegneria Chimica e Fondazione Politec nico di Mi la no, 14 microimprese orafe hanno partecipato al bando regionale Artemide con l’acronimo di Regio (Rete Eccellenza Gioiello). Altre aziende orafe si sono poi aggiunte al progetto e ciascuna è stata abbinata a un designer: così hanno preso vita i 40 prototipi esposti al Palazzo della Triennale, appositamente realizzati per l’occasione. La mostra ha presentato dunque un prezioso e originale omaggio a Milano, una collezione di “gioielli-souvenir” di grande attualità ed estremamente varia per tipologia, fonti di ispirazione, tecniche di realizzazione, materiali e, ovviamente, design. Come si diceva, inoltre, gli organizzatori hanno avuto il grande merito di coinvolgere sinergicamente le forze di tanti attori della cultura, dell’imprenditorialità e dell’artigianato lombardi, riunendo designer e produttori, consorzi e università: forze che in altri settori - basti pensare a quello della moda - già da tempo hanno saputo “fare sistema”, condividendo risorse, progetti e strategie e che nel settore orafo si sono inMario Buccellati (Rossella Tornquist)

vece sempre presentate “in ordine sparso”, secondo il tradizionale individualismo che nel mondo globalizzato dei giorni nostri, tuttavia, non ha più ragion d’essere e si rivela anzi sempre più penalizzante. Questa collezione appare dunque il primo frutto di un “sistema orafo lombardo” che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per rivestire un ruolo importante nel mercato grazie al proprio bagaglio di esperienze, competenze, saperi. Al momento, si stanno vagliando diverse possibilità per mantenere “viva” e fruibile questa esperienza anche nel prossimo futuro. ■ The “Jewels for Milan” exhibition has just closed its doors at the Triennale di Milano Design Museum, an all Lombardy show, conceived and coordinated by Alba Cappellieri, with designers and jewellery producers working alongside her all together, which is already in itself almost a novelty. Through the Lombardy Goldsmiths Association, Mede CSO and Varese Goldsmith Consortia with the Milan Polytechnic – Indaco (Industrial Design, Arts and Communi-


cation), Dig (Operational Engineering) departments, Department of Chemistry, Materials and Chemical Engineering and Polytechnic Foundation - in Milan, there were 14 micro-companies participating to the regional Artemide competition going by the name of Regio (Jewel Excellency Network). Other goldsmiths then joined in with the project and each one was coupled up with a designer: this is how 40 prototypes were born and displayed at Palazzo della Triennale, specially crafted for the occasion. And so

Dante Socci (Raffaella Mangiarotti)

Maurizio Colombo (Paola Strammiello)

the exhibition presented Milan with a precious original homage, a collection of state-of-the-art “souvenir jewellery”,

Vhernier (Gabriele De Vecchi)

BMC (Francesca Villa)

highly assorted as to typology, sources of inspiration, production techniques, materials and, obviously, design. As we said, great merit is also due to the organizers for having combined the forces of so many players of the Lombardy culture, entrepreneurship and craftsmanship, uniting designers and producers, consortia and universities: forces which in other sectors – just to think of fashion – have already created their own system a long time ago by sharing resources, projects and strategies, and who, in the goldsmiths sector, had always wanted to “go it alone”, so typical of a traditional individualism finding no place in the globalized world of today but to the contrary becoming increasingly a handicap. This collection therefore comes as the first result of a “Lombardy goldsmiths system” and demonstrates that the latter has all the numbers to cover an important role in the market, thanks to its wealth of experience, competence and expertise. Several possibilities are now being weighed up to keep this experience “alive” and exploitable for the near future as well.

RossoCiliegia (Gaspare Buzzatti)

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FLASH

OLIVER WEBER ■ Collezione Autunno / Inverno 2010 / 2011. Charm in argento con cristalli Swarovski. ■ 2010/2011 Fall/Winter Collection. Silver charm with Swarovski crystals.

MISIS

LA FORTUNA

ADDOSSO LUCK ON YOU DODO ■ Bracciale in argento con ciondoli a forma di dado in argento e smalto rosso, dado in oro rosa e diamanti brown. ■ Silver bracelet with diceshaped charms in silver and red enamel, and a dice in rosé gold and brown diamonds.

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■ Collezione pokerface Autunno/Inverno 2010. Collana e orecchino in argento placcato oro, onice nero, smalto, zirconi bianchi e neri. ■ 2010 Fall/Winter pokerface Collection. Necklace and earring in goldplated silver, onyx, enamel, black and white zircons.

MOSCHINO CHEAP AND CHIC ■ Lucky Numbers. Orologio con il numero 8 in rosso: richiama il gioco della roulette ed è la palla più importante a biliardo. ■ Lucky Numbers. Watch with a red number 8: it recalls the roulette and it represents the most important ball in billiards.

GIOVANNI RASPINI ■ Dalla Collezione in oro giallo, bracciale Casinò, con dadi e ciambelle in argento e charms a forma di carte e corno in oro giallo. ■ From the yellow gold Collection, Casinò bracelet with silver dice and rings with card-shaped charms and yellow gold horn.



FLASH

ALFIERI & ST. JOHN ■ Collezione Magic Moment: bracciali in oro rosso e bianco, con diamanti e smalti colorati a impreziosire la piastrina, che reca soggetti diversi. ■ Magic Moment collection: red and white gold bracelets with diamonds and coloured enamels decorated with a plaque bearing various themes.

STROILI ORO ■ Piedini e orme perfettamente sovrapponibili, a simbolizzare il segno che lasciamo negli altri. In oro bianco o rosa o in argento, con un diamante. ■ Little feet and footprints perfectly overlapping, to symbolize the mark we leave in others. In white or rosé gold or silver, with a diamond.

PER PICCOLI

E GRANDI FOR KIDS AND GROWN-UPS LE BEBÉ ■ I Dadini, interamente made in Italy, sono in oro - bianco, giallo, rosa - con o senza diamanti e recano le sagome del maschietto e della femminuccia. ■ I Dadini, entirely made in Italy, they are in gold – white, yellow and rosé – with or without diamonds and their faces bear little boy and girl shapes.

FAB GOBBETTI ■ Dalla collezione Cordino di AliceAlex, bracciali in oro 18 carati con applicazione di zirconi. I cordini sono disponibili in vari colori. ■ From the Cordino collection by AliceAlex, bracelets in 18 carat gold with zircon inserts. The cords come in different colours.

OTTAVIANI

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■ Un’allegra collezione di 35 charm in argento 925, smalto e zirconi, da agganciare con un moschettone alla collana o al bracciale. ■ A gay collection of 35 charms in sterling silver, enamel and zircons, to hook onto necklace or bracelet with a snap-hook.




SPRING SUMMER 2011

Giovanni Raspini Philipp Plein ■ Come interpretano la prossima Primavera-Estate la moda e il gioiello? Dalle sfilate e dalle nuove collezioni di gioielleria, sono emerse tre tendenze principali: “Etno/chic”, “Geometrico/Colore” e “Romantico/Retrò”. Tre tendenze che si mescolano e si fondono in un unico grande melting pot di colore, revival di stili passati e romanticismo. Un insieme di elementi spesso contrastanti che delineano anche desideri contrastanti: la voglia di novità e il bisogno di essere rassicurati; il rigore degli Anni Sessanta e il lusso della Belle Epoque; la morbidezza dei colori pastello e la ricchezza dello stile animalier. Ne esce l’immagine di una donna curiosa di ciò che la circonda, desiderosa di assorbire gli stimoli di culture diverse, aperta alle novità. Una donna protagonista di tempi complessi, che spesso ama rituffarsi - attraverso gli abiti e i gioielli - nei felici periodi del passato. ■ Want to keep up with next Spring/Summer fashion and jewel trends? Fashion parades and new jewellery collections highlighted three main trends: “Etno/chic”, “Geometric/ Colour” and “Romantic/Retro”. These three trends mix up and merge into one big melting pot, combining colours, old style revivals and romanticism. A combination of contrasting elements outlining conflicting desires: the wish for new things and the need for feeling reassured; the rigour of the Seventies and Belle Epoque luxury; the softness of pastel colours and the richness of “animalier” patterns. As a result, we can see a woman who is curious to know everything around her, who is willing absorb stimuli from different cultures, and is open to new fashions. A woman who is the protagonists of complex times, and often loves to use clothes and jewels to plunge back into the happy times of the past. by Andrea Barra

UNA DONNA ROMANTICA

INNAMORATA DEL MONDO A ROMANTIC WOMAN IN LOVE WITH THE WORLD 2/3.11 s/s 073


Mariella Rosati

Amore & Baci

Custo

Custo

Philipp Plein

SPRING SUMMER 2011

FAR EAST

ETNO CHIC Louis Vuitton

AFRICA

John Richmond

074 s/s 2/3.11 Glam Rock


TROPICAL Annarita N.

Hugo Boss

Louis Vuitton

Giovanni Raspini

Cosi Nero Quasi Blue

Elena Martinico

ANIMALIER

Iceberg

Carrera y Carrera Louis Vuitton

2/3.11 s/s 075 Stenzhorn


Chloè

Frankie Morello

Marni

SPRING SUMMER 2011

GEOMETRICO COLORE Cor Sine Labe Doli

076 s/s 2/3.11 Martin Margiela

Federico Primiceri

Custo

SQUARED

Juicy Couture

Agatha Ruiz De La Prada


Custo

Louis Vuitton

Alisei

John Richmond

Iceberg

CUTS

Swarovski

Hugo Boss

2/3.11 s/s 077 DonnaOro

John Richmond

Casato

Mariella Rosati


Annarita N.

Frankie Morello

Rosato

SPRING SUMMER 2011

ROMANTICO RETRĂ’

Agatha Ruiz De La Prada

078 s/s 2/3.11 Ice Iceberg

Philipp Plein

SEVENTIES

Louis Vuitton

Custo

Alcozer


Gabriella Rivalta

NOSTALGIA

Chloè

Misis

Marni

Trollbeads

Louis Vuitton

2/3.11 s/s 079 John Richmond

Masriera

Hugo Boss

Dal Lago



TENDENZE TRENDS ■ È stata presentata a VicenzaOro First e in collaborazione con Fiera di Vicenza, la nuova collezione Gold Expressions 2011: 120 gioielli, realizzati da 23 aziende italiane che hanno interpretato l’oro secondo sei tendenze: Super Bracciali; Dolce Stil Gotico; Morbidi Intrecci; Natura Opulenta; Macro Maglie; Forme Scultoree. Le tendenze sono il risultato della ricerca che World Gold Council ogni anno svolge presso i cosumatori dei diversi mercati e delle macrotendenze individuate da Future Concept Lab. Dalla grande tradizione orafa italiana sono nate linee preziose di grande impatto, che uniscono il design unico a quella capacità interpretativa e a quella perizia artigianale che contraddistinguono il gioiello italiano nel mondo. Gold Expressions 2011 inizierà il “tour” dei mercati mondiali con la Cina e, nei prossimi mesi si conosceranno gli altri Paesi che ospiteranno questi splendidi esempi della creatività italiana. Nella foto, “Pentagramma” di Vendorafa. ■ The Gold Expressions 2011 collection was presented at VincenzoOro First, and in cooperation with Fiera di Vicenza: 120 pieces of jewellery crafted by 23 Italian companies interpreting gold in six trends: Statement Cuff; Soft Gothic; Intricate and Delicate; Opulent Organics; Bold Links; Sculptural Forms. The trends are the result of research conducted every year by World Gold Council on consumers in the various markets and the macro-trends identified by Future Concept Lab. Precious lines with huge impact are born from the great Italian jewellery traditions, combining ultimate design with that interpretive capacity and skilled craftsmanship distinguishing Italian jewellery throughout the world. Gold Expressions 2011 will begin its tour around the world markets with China, and other countries hosting these splendid examples of Italian creativity will be made known in the next few months. In the photo: “Pentagramma” by Vendorafa.

GOLD EXPRESSIONS 2011: I GIOIELLI ITALIANI GOLD EXPRESSIONS 2011: THE ITALIAN JEWELS

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TENDENZE TRENDS BABILA MILANO Songa Antonio s.p.a. Magical Nature Designer: Silvia Boscarato, Dimitri Cecchinato

MATTHIA’S & CLAIRE Orexport Italia s.r.l. Soleil Designer: Chiara Ciluffo

Forme Scultoree Sculptural Forms

■ Le forme della natura vengono “trasformate” in piccole sculture, realizzate con matasse o spirali di filo d’oro, oppure lavorate, incise e martellate in modo da evocare la potenza del sole e la morbidezza delle dune di sabbia.

■ Nature’s shapes are “transformed” into small sculptures, made with skeins or spirals of gold wire, or worked, engraved and hammered so as to evoke the power of the sun and the softness of sand dunes.

MIGLIORINI GIOIELLI Migliorini Gioielli s.r.l. Sahara Designer: Migliorini Creative Team

THE FIFTH SEASON La Quinta Stagione s.p.a. Weavings Designer: The Fifth Season

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OROZEN OroZen s.r.l, Cloe Designer: OroZen

Morbidi Intrecci Intricate and Delicate

■ Ricordano i lavori a maglia di un tempo i motivi protagonisti di questi gioielli, dove l’oro alterna superfici lucide e opache e il colore giallo, bianco ma anche nero, per dare volume e sottolineare i decori: incisi, a traforo o con sfere in rilievo.

■ The leitmotifs of the jewels recall the knitting of yesteryear, where gold alternates polished and satin-finished surfaces and white, yellow, but also black colouring, to lend volume and highlight the decoration: engraved, openwork patterns or with spheres in relief.

D’ORICA D’Orica s.r.l. Sogninrete Designer: Daniela Raccanello

ESSSENZA Tre Esse s.n.c. di Basso & Sandri Profumo Designer: Silvia Basso

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TENDENZE TRENDS

GABRIELLA Fair Line s.r.l. Leaf Designer: Corde Architetti

EUROCATENE Eurocatene s.r.l. Rosa Mon Amour Designer: Marco Trincucci

Natura Opulenta Opulent Organics

■ Il metallo oro e le creazioni della natura - fiori, foglie, animali marini - si mescolano e danno vita a preziosi gioielli arricchiti da smalti e sete colorate. La lavorazione - a lastra, in elettrofusione e in elettroformatura - comunica leggerezza e ricchezza al tempo stesso.

■ Gold metal and nature’s creations – flowers, leaves, sea animals – mix to give life to precious jewellery enriched by enamels and coloured silks. The workmanship - gold sheeting, electrofusion and electroforming – communicates at the same time airiness and richness.

TRE SPIGHE Tre Spighe s.r.l. Nettuno Designer: Tre Spighe

GRAZIELLA Graziella Group s.p.a. Rosa 11 Designer: Graziella Creativity Centre

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NERI ROMUALDO Neri Romualdo s.p.a. Radiosa Designer: Neri Romualdo

IL GIGLIO Il Giglio s.r.l. Mare Designer: Simone Caneschi

Macro Maglie Bold Links

■ Maglie grandi, importanti, irregolari e cave, leggere, ariose. Maglie che giocano sulle forme, sui diversi spessori e sull’alternanza tra oro giallo e oro bianco: grandi nodi marinari, trafori da cui s’intravedono motivi floreali o di sapore rinascimentale, impreziositi da ametiste e da diamanti.

■ Bold, important chains, irregular and hollow, light and airy. Chains playing with forms, with various thicknesses and alternating white and yellow gold: bold seaman’s knots, openwork giving one a glimpse of floral patterns or renaissance style, embellished by amethysts and diamonds.

MARIA DE TONI Maria De Toni s.r.l. Rinascimento Designer: Maria Loretta De Toni

SUPERORO Superoro s.p.a. Paradise Designer: Leonardo Ranucci

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TENDENZE TRENDS

DML DML s.r.l. Fluido Designer: DML Creative Team

Super Bracciali The Statement Cuff

■ Importanti come elementi architettonici antichi o contemporanei, sono bracciali pezzi-unici dalle ricche ed elaborate lavorazioni: elementi goffrati, microfusi, traforati, elettrofusi. Esprimono abilità artigianale, creatività e grande leggerezza.

DANIELA NERI for Mulino D’Oro Mulino d’Oro s.r.l. September Designer: Daniela Neri

■ Impressive like ancient or contemporary architectural works, these are one-off bangles, richly and elaborately worked: embossed, microfused, openworked, electrofused. They convey skilled craftsmanship, creativity and extreme lightness.

VENDORAFA Lombardi s.r.l. Pentagramma Designer: Daniela Lombardi

SADE Sade s.n.c. di Edoardo ed Enrico Santinon Echoes Designer: Beatriz Biagi

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PRIMAVERA Primavera Preziosi s.r.l. Black Designer: Roberto Burroni

DALL’AVO Treemme s.p.a. Eggs Designer: Marcogino Dall’Avo, Miria Sestini Dall’Avo

Dolce Stil Gotico Soft Gothic

FARO Faro s.p.a. Lace Designer: Gino Caoduro

■ Trafori, merletti veneziani, rosoni medievali, quarzi fumé e spinelli neri: ci sono tutti gli elementi romantico-nostalgici della nuova tendenza. Un Dolce Stil Gotico morbido e raffinato, impreziosito da lavorazioni particolari e dal colore dell’oro che varia dal giallo al bianco, dal rosa al nero.

■ Open-work, Venetian laces, medieval rosettes, hazy quartzes and black spinel, all the new trend’s romantic-nostalgic elements are there. A subtle refined Soft Gothic Style, embellished by special workmanship and by the colour of gold changing from yellow to white, pink to black.

FEMAR Femar s.r.l. Arte Gotica Designer: Barneschi Santi & Design Project Office

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COMUNICAZIONE COMMUNICATION LE BEBÈ ■ La campagna 2011 di leBebé ritrae una mamma che è una donna di oggi, sensuale, elegante, dedita alla famiglia e al proprio figlio ma anche a se stessa. La storia del grande amore che è alla base della maternità è narrata attraverso gli elementi della natura. I diversi scatti sono opera di Ottavio Celestino; la campagna è ideata da Anna Mercurio, responsabile comunicazione leBebé. ■ The 2011 leBebé campaign portrays a woman-oftoday mother, sensual, elegant, devoted to her family and child but also to herself. The story of the great love which is the essence of maternity is narrated with natural elements. The various photos are the work of Ottavio Celestino; the campaign was devised by Anna Mercurio, the leBebé communication chief.

DONNAORO ■ Anche per il 2011 DonnaOro ha affidato la propria immagine a Elisabetta Canalis, bellezza mediterranea che ben interpreta i valori di femminilità ed eleganza del brand. La campagna è realizzata da Ineditha. Secondo la pianificazione media, curata da Media by Design, l’annuncio stampa sarà pubblicato dalle principali testate femminili; previsto anche uno spot TV. ■ Donna Oro has once again entrusted its image for 2011 to Elisabetta Canalis, a Mediterranean beauty gracefully rendering the brand’s qualities of femininity and elegance. Ineditha produced the campaign. The media planning, organized by Media by Design, has scheduled a press adv to be published in the top women’s magazines and also a TV commercial.

NOMINATION ■ Collaborazione tra Nomination e Paola&Chiara: le sorelle Iezzi indossano gioielli Nomination nel video del singolo Milleluci dall’omonimo album, nell’artwork del volume e nei principali appuntamenti di promozione. Il CD è in vendita nei negozi Nomination, che risultano animati anche dai video ufficiali e dai brani dell’album. ■ Collaboration between Nomination and Paola&Chiara: the Iezzi sisters wear Nomination jewellery in the single Milleluci video taken from the album with the same name, in the volume artwork and in the principal publicity venues. The CD is on sale in Nomination shops, which also host the official videos and excerpts from the album.

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RICHARD MILLE ■ Baptiste Giabiconi, top model maschile numero 1 al mondo, pupillo di Karl Lagerfeld, ha scelto di collaborare col team Richard Mille, indossando il modello da tasca RM 020 e l’RM 016 Titalyt; quest’ultimo nella clip del singolo “Show Time”, dal suo primo album. ■ Baptiste Giabiconi, the world’s number 1 male model and pupil of Karl Lagerfeld, chose to work with the Richard Mille team, wearing the RM 020 pocket model and the RM 016 Titalyt; the latter in the clip of the single “Show Time”, from his first album.


MOSTRA INTERNAZIONALE DELL'OREFICERIA, ARGENTERIA E GIOIELLERIA

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ANNIVERSARI ANNIVERSARIES

AQUILINO, 150 ANNI

AD ALI SPIEGATE AQUILINO, 150 YEARS OF ITALIAN HISTORY ■ Le due ali d’aquila separate da un pendolo sono ancora oggi il simbolo della famiglia Aquilino, a sottolineare tutto il tempo felicemente trascorso dal lontano 1860, quando il capostipite Francesco, appena sedicenne, aprì una bottega orafa a Castellana Grotte, in provincia di Bari. L’impresa di famiglia ha dunque attraversato 150 anni di storia italiana, dall’unità del Paese ai due conflitti mondiali fino ai giorni nostri e oggi è una solida realtà affidata alla guida di Giuseppe Aquilino - attuale presidente di Federdettaglianti orafi - coadiuvato dalla moglie e dalle due figlie, che rappresentano la quinta generazione della famiglia. L’invidiabile “compleanno” è stato festeggiato

col lancio della nuovissima collezione “Anniversario” e con una cerimonia organizzata presso il municipio di Castellana, alla presenza delle autorità e dei concittadini. E’ stato inoltre dato alle stampe un volumetto che ripercorre tutta la storia di “Aquilino Gioiellieri”, ricco di aneddoti, testimonianze e affascinanti foto d’epoca. ■ Two wings of an eagle separated by a pendulum are still today the symbol of the Aquilino family, to underscore all the happy times spent since that far distant 1860, when progenitor Francesco opened a small goldsmiths shop at Castellana Grotte, in the province of Bari, at just 16 years of age. The family business has therefore

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lived through 150 years of Italian history, from when the country was united to the two World Wars and on until the present day where it is now a consolidated business led by Giuseppe Aquilino – current chairman of Federdettaglianti orafi (Retail jewellers’ federation) – with the help of his wife and two daughters, representing the family’s fifth generation. The enviable “birthday” was celebrated by launching their latest collection “Anniversary” and by a ceremony organized at the Castellana town hall attended by authorities and citizens. A booklet was also given to the press covering the whole story of “Aquilino Gioiellieri”, full of facts, anecdotes and fascinating photos of times gone by.


NEGOZI SHOPS MATTIOLI ■ Storica azienda torinese - titolare del punzone 1TO - Mattioli ha aperto la sua prima boutique a Roma, nella centrale via del Babuino. Un negozio-salotto dove brillano i gioielli di Licia Mattioli, ideatrice e guida del marchio da dieci anni. Gli elementi d’arredo della boutique hanno una forte ispirazione decò: lacca nera, divani e puff color avorio, divisori in pergamena chiara, eleganti lampadari la cui luce si riflette nelle grandi pareti a specchio. ■ A Turin-based company of long standing – holder of the 1TO punch - Mattioli has opened its first boutique in Rome, in the central via del Babuino. A shop-cum-drawing

room sparkling with jewels by Licia Mattioli, creator and leader of the brand for ten years now. The elements making up the boutique’s décor are highly art deco inspired: black lacquer, ivory poufs and sofas, pale parchment partitions, elegant chandeliers with their light reflected in the large mirror finished walls.

CHOPARD ■ Già presente in Cina con un punto vendita a Shanghai, a Plaza 66, Chopard ha recentemente inaugurato una seconda boutique all’interno del Peninsula Hotel, sempre a Shanghai. Il concept del negozio è dell’architetto francese Thierry Despont, su idea di Caroline GruosiScheufele, Co-presidente di Chopard: un ambiente moderno, dal lusso discreto, con grandi schermi per trasmettere i video della Maison. ■ Already in China with a sales point in Shanghai, at Plaza 66, Chopard has recently opened another boutique in Peninsula Hotel, always in Shanghai. The French architect Thierry Despont designed the concept of the shop to an idea of Caroline GruosiScheufele the Chopard co-president: a modern ambience featuring discreet luxury, with large screens displaying the Maison videos.

TAG HEUER ■ Un indirizzo prestigioso per Tag Heuer che ha inaugurato a Parigi, in Boulevard Saint Germain, il nuovo negozio curato dal designer Eric Carlos, già progettista del Museo 360 della Maison a La Chaux de Fonds. Ben 30 le aperture previste sul mercato cinese nel prossimo futuro. ■ A prestigious address for Tag Heuer, opening its new shop in Paris, in Boulevard Saint Germain designed by Eric Carlos, already designer of the Maison’s Museum 360 at La Chaux de Fonds. As far as 30 the openings onto the Chinese market scheduled in the near future.

RICHARD MILLE ■ Si trova a Beverly Hills la prima boutique americana di Richard Mille. Il negozio, su Rodeo Drive, ha un look contemporaneo: grandi vetrine serigrafate all’esterno e, all’interno, legno naturale, vetro, pelle nera e pietra fanno da palcoscenico alle collezioni di orologi. ■ Richard Mille’s first American boutique is located in Beverly Hills. The shop on Rodeo Drive has a contemporary look to it: large serigraphed shop windows outside and natural wood, glass, black leather and stone inside, acting as a stage to their watch collections.

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ENGLISH TRANSLATION

LUXURY & MORE Italian version: see page 20 AND IT’S ITALY NOW BIRK’S NEW CHALLENGE ■ The new challenge to Italian jewellery brands comes from Canada. Called Birks and a giant in the world of fine jewellery manufacturing and retailing, it was founded in 1879 and in 1993 was then taken over by a group of Italian and Swiss investors, headed by Lorenzo Rossi di Montelera and now the Chairman of the board of directors. Birks is part of the Birks & Mayors Inc. Group, boasting 68 exclusive outlets between Canada and the United States and a turnover topping the 250 million US dollar mark. The target at medium term is to retail jewellery through selected jewellers and to open their own stores in the future. Amongst the Canadian brand’s strongest points is the quality of its diamonds, all carrying the Birks guarantee throughout the entire production process; a team of international designers and great commitment in the ethical, social and environmental field, for example by procuring supplies from mines conforming to ecological standards and to the Kimberley Certificate Process standards since 1999. In the photo: Carlo Coda Nunziante, Birks & Mayors Group Vice President Strategy and Business Development.

STOCK&MARKETS Italian version: see page 48 ETHICS ARE A DIAMOND’S BEST FRIEND by Sonia Sbolzani ELI IZHAKOFF, CHAIRMAN OF THE WORLD DIAMOND COUNCIL, SUMS UP THE SITUATION IN THE DIAMOND AND JEWELLERY SECTOR. ■ Eli Izhakoff, an outstanding figure in the diamond world and gifted with outstanding merits of diplomacy, leadership and organizational ability, is Chairman of the World Diamond Council (WDC), an organization set up in 2000 by the World Federation of Diamond Bourses (WFDB) and by the International Diamond Manufacturers Association (IDMA), with the scope of fighting the atrocities and violations of human rights linked with control over the diamonds in the diamond countries, particularly in Central Africa. Izhakoff is rightly considered as the author of that control and certification system called Kimberley Process Certification Scheme (KPCS), staunchly committed to stemming the conflict diamond pro-

blem as of now. We interviewed him about the overall situation in the diamond and jewellery sector. Mr. Izhakoff, there are some who believe that the Kimberley Process is not exactly accomplishing its mission or anyhow does not seem to have its bearings. No regulatory process is perfect and all need to be substantially reviewed to make sure they are doing what they ought to do and are coping with the challenges of the changing times. KPCS is no exception. But it would be outrageously unfair to say that it has not fulfilled its mission which was to prevent the flow of diamonds coming from the war zones from pouring into the legal market. It was calculated that the percentage of conflict diamonds stood at about 4% of the gems on the market at the peak of the phenomenon. This figure then sank to below 0.2%: KPCS effectiveness is proven by the results. The definition of its objectives is currently subject to discussion and much of this is due to KPCS’ success in checking the flow of the so-called conflict diamonds, that is to say gems used to finance civil wars. Should we extend it to include diamonds coming from areas where other violations of human rights are being perpetrated? It is a noble sentiment, but the definition “breaches of human rights” should be accurately specified to avoid the risk of finding ourselves mixed up in political quarrels between countries. The entire Kimberley Process would be undermined down to its foundations should this happen. Then how should the KP develop? Putting aside the question of resolving the conflict diamonds problem, the World Diamond Council recommended many reforms that would improve both the KP efficiency as well as its effectiveness. Briefly, these are: (1) KP management would be boosted by engaging a professional staff with the capacity to manage day to day business; (2) The current decision-making process, requiring resolutions to be carried unanimously, should be changed so that resolutions can be passed by a super-majority; (3) regulations governing the publication of internal reports should be relaxed, with the object of achieving complete transparency of all actions and resolutions. The diamond sector has anyhow entered the post-conflict era. How does this affect trade and consumers? We must be clear about this, KP is not the solution to stop wars; it is a system guaranteeing that diamonds do not to play any part in causing conflict. We cannot promise the end of all wars, but we can take the long road towards assuring the end of the conflict diamonds. With a KP working effectively, consumers can enjoy their diamonds knowing that they are in no way linked with wars. The diamond and jewel-

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lery trade must do its part if KP is to have success and this implies conforming to the guarantee system so that every gem will have a KP certified denomination of origin traceability. There is a widespread opinion in the media that our sector lacks in transparency. I would not for a minute dream of saying that the sector is perfect; there’s always room for improvement. But criticism about lack of transparency is often exaggerated. Systems like KP are based on transparency and we must not forget that a high percentage of diamonds are currently sold with data sheets documenting the stone’s specific characteristics. Having said this, I would press the sector to pursue the path of transparency, in the awareness that if we remain faithful to our ethical code of old we have nothing to fear. What is your opinion about the current DTC role? What does the “Supplier of Choice” strategy really signify for the hierarchical market now dominating the diamond market? The DTC quota in the rough market exceeded the 80% mark when it introduced the SoC. It would therefore be a mistake to talk about De Beers as controller of the market, even though it is clearly an extremely influent power. “Supplier of Choice” made sense in many ways, not the least that of conditioning the perception in the diamond sector because, at the end of the day, it is the consumer market which must be served: something about which we are deeply aware at WDC. What did the arrival of new players in the diamond industry entail? I suppose we are referring to the rough diamond producers. The arrival of players such as Alrosa, Rio Tinto and BHP Billiton, not to speak of other minor producers, entailed a drop in the DTC share of the market. It should be pointed out that some of the latter had been operating in the sector for decades, but it was only relatively recently that they began selling their product directly without DTC. It is on the whole quite a good thing that the rough production is not too concentrated, but not all the consequences are positive. For example there is no longer a sole organization to coordinate and control diamonds in general which DTC had been doing for decades. The idea of setting up a collective organization to this end has been discussed but nothing has been created so far. Many companies are concerned about the vertical integration challenge. What are the costs and benefits of this policy? The benefits consist in shorter distribution chains, greater competitiveness and larger profit margins for the companies managing to practice it with success. But, because of the nature of our business, requiring input from various sources located in various places, only a


few large-sized companies can go in this direction. The diamond and jewellery sector has been traditionally dominated by small to medium businesses and our job as leader of the industry is to assure that their rights are protected. So that, even though recognizing the benefits of vertical integration, I do not believe that it should be promoted as a strategy valid for all. What are the next challenges in store for the diamond sector? There are many, including the certainty that diamonds will remain an important product for future generations, and this signifies that a diamond should be considered as an article satisfying the ethical expectations of our society. Challenges also include brilliantly coping with the introduction of synthetic materials so that the latter may be considered as complementary to natural diamonds instead of being in competition with the latter. Reaction to the increase in demand for diamonds brought about by the development of markets in countries such as China and India should also be considered, without having any undue effects on the price structure making jewellery with diamonds become too expensive for almost everyone except for the very rich. These are all challenges that we shall have to face in the next few years. Do you think the gemmology laboratories are ready to cope with the new threats pending in the sector? Gemmologists who are adequately equipped and experienced can nowadays identify synthetic products and HPHT treatments. Knowing the reliability and commitment of the leading laboratories, I am confident and believe they will continue to cope with future challenges. How can the credibility in the diamond production chain be developed even further? Are the current practices sufficient? The global financial crisis hitting the market during the third quarter of 2008 had, for many aspects, a positive effect on the financial practices in our sector. The level of debts with banks fell substantially, particularly due to the strategies of said banks, and the industry had previously curbed the widespread practices of leaving great quantities of diamonds for deposit account and granting extraordinarily long term credit facility conditions. One of the results was that in spite of the very hard times, the number of bankruptcies in the diamond sector was no higher than what would be expected in normal times. One can only hope that now, as soon as the markets start to recover and demand grows, the industry will have learnt the lesson of the last two years and continue its traditional attitude towards credit. If this happens, then our credibility will gain by it. Are entrepreneurial ethics widely practiced in this market?

Let’s not forget that our sector claimed regulatory provisions to deal with an ethical problem for which we were not responsible right from the start. I am obviously talking about the conflict diamonds and the Kimberley Process. We are an ethical and moral business community, and the entire business should not be judged by a few bad apples. Do you think that the fierce world competition in the jewellery sector will finally end up with the decline of the West to the advantage of the East? A general transfer of economic power from West to East is evident, but in the general global market I am convinced that western business concerns would be wrong in considering this aspect a problem. Just the opposite, it is an opportunity because western markets are not in decline and the world market is in expansion. A global market requires global solutions. Western countries need to create synergies with their partners in the East, so that we will mutually benefit by our efforts. When the waters rise, all those who know how to swim rise with them, without worrying about whether the currents are coming from the East or the West. Let’s talk about Italy. Have you any comments to make about our traditionally export-oriented jewellery sector in the current crisis? There are no magic formulae for recovering from the crisis, if not those of cautious financial management and searching for opportunities where they can be found. Fortunately for the Italian export-oriented sector opportunities arrive from over the border and above all from Asia. You are not at all short of means and talent; you only have to use them well. Italian jewellery is highly regarded the world over for its excellent quality, result of great experience, expert artisan skills, the best precious materials, talented design and high aesthetic standards. How can the Italian operators relaunch their business in the post-recession period? The strength of Italian jewellery making traditionally lies in its intangible aspects. That is in its inborn sense of design, pleasure of craftsmanship and relevant creativity: it is difficult to compete against these factors. There is a rapidly growing market for top quality elegantly designed jewels in countries such as China, India and the Persian Gulf countries to which Italy can supply absolutely all of this. But it must be done together with partner industries in the East.

GEMMOLOGY Italian version: see page 56 THE MONTEPUEZ RUBIES

AND THE TERRIBLE MIXTURE by Luigi Costantini JEWELLERS BEWARE! FROM THE BUSHES OF MONTEPUEZ IN MOZAMBIQUE, VIA BANGKOK, THESE RUBIES ARE ARRIVING IN YOUR SHOPS. ■ Dear jeweller, whilst running through with the usual haste a just as brief and hasty reportage on Mozambique rubies, my thoughts flew to you. To you and the face you’re going to make after you have “set your sights” on that ruby (not too bad, all told) entrusted to your care by the customer to have a setting made, or perhaps only to adjust that bezel-setting or claws. I can just hear your colourful exclamations, which certainly won’t be cries of joy. But please try to remember: neither Saints nor devil can do anything about it…If you really need to hurl any insults then you should address them to the rising sun, because that’s exactly where that horror you’ve got in your hands comes from … Bangkok, and where else if not? You see, my friend, your rubies didn’t even have the time to reach you from the Montepuez bush in Mozambique, before others managed to lay their hands on them. It was in the year 2009, and the first stones crossing the Indian Ocean on their way eastwards were so uncommonly pure – that is to say without being profaned by any sort of treatment – it was like a dream. Just a few months sufficed and there they were coming out transformed from the workshops in that Thai metropolis and vaguely reminiscent of the Mong Hsu (Myanmar) rubies. Do you remember? I mean the treatment they’ve been using for the Mong Hsu rubies since the nineties, last century. Exactly that: heat treatment at high temperatures combined with partial fracture (feathering) filling (with consequent healing) using flux. And we’re not talking about chocolate, but that terrible mixture of metallic oxides, also used in the production processes for synthetic stones made, exactly, from molten flux. Monstrous for you my friend when you see the molten flux seeping out of the cracks every time you whack a flame on them. This is the reason why my “thoughts take wing” to you, jeweller. So before jumping into the fray to “take up where others have left off”, cast an eye on the stone. Better if it’s magnified a little (40X, 50X). If you’re faced with partly filled cracks breaking the surface in continuous lines (meaning that the crack hadn’t been healed in those positions), prick up your ears. It doesn’t finish here. They’ve also injected glass infilling into some fractures, similar to the one used for treating rubies and diamonds with lead glass infilling. True that the glass in our Mozambicans doesn’t have a lot of lead and bismuth,

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ENGLISH TRANSLATION but it’s still glass. Which means a lot of problems for you: glass melts and seeps out at the temperatures your blow-pipe is used to working at. Not only, it is also easy prey to attack from chemical reagents and that includes deterging solutions. At this point don’t let yourself be taken in just by what you see: if you look inside those partly filled cracks, you may even find linear or ball-like devitrification inclusions or, even worse, what looks like fingerprints. And a thought anyhow flashes through my mind: but will this glass with little or no lead inside, still give me to those beautiful “flash effects”, such showy, striking and telltale signs of being treated? In short, dear jeweller, you’ve got another problem on your plate, and it’s always up to you. What can we do? If I were you, not only would I start to equip myself a bit (any old microscope could be of help), not only would I personally control the state-of-the-art, but I would also prepare a receipt book with carbon copy disclaiming any responsibility, if it were the case. Well I mean, enough is enough, you’ve got to take the bull by the horns as the saying goes, when it’s needed....

TECHNOLOGY Italian version: see page 58 JTF: TECHNOLOGY DOES GOOD TO THE SECTOR ■ “Update to survive and evolve”: with this spirit, Legor Group organised the 7th edition of the JTF Jewelry Technology Forum, in conjunction with Fiera di Vicenza. The meeting took place last January 16th to coincide with Vicenzaoro First and T-Gold. The success of this event, also in terms of attendance, has shown the importance of targeted local actions, as well as the international recognition of the symposium and synergies resulting from a winning collaboration between Fiera di Vicenza and Legor Group in organising the meeting. Since its creation, JTF has always been a unique occasion in Italy for professionals in the sector to keep up to date with the state of the art of gold and silver production technologies and to exchange opinions in a favourable environment, in a uniquely technical field and in close contact with Italian and foreign research centres and researchers, entrepreneurs, production managers, process consultants and academics. JTF’s purpose is “creating culture” in terms of technology innovation, design and marketing in a sector that is typically far from business management logics. Thanks to its experience and technical background and its president, Massimo Poliero, over the years the forum turned into an

important training occasion. JTF includes among its speakers international professionals in the jewellery sector, who have their heart in making the results of their latest research and tests understandable and usable. This year, some important topics were treated, ranging from platinum investment casting to the use of technologies and special workmanships, including the ethical issue of sustainable and responsible production. Below is a short summary. Platinum and platinum alloy Metallography Paolo Battaini - 8853 SpA This work describes the procedure for carrying out metallographic exams of platinum alloys, which involves the use of special methods for highlighting their microstructure. It explains the method for performing metallographic etchants with electrochemical methods, describing the required equipment. The evolution of creative process requirements in the light of new technologies Ann-Marie Carey - Birmingham Institute of Art and Design (BIAD) In the history of jewellery we can find the creation of a wine jug in micro-alloy gold by a well-known British master goldsmith, Martyn Pugh, based on his research and exchanges of opinions with metallurgeons. The jug was finished in spring 2009, almost 10 years after it was commissioned, in 24K gold. Laser cutting for jewellery products Guglielmo Cavalcabò - Sisma s.p.a. This lecture presents the two main laser cutting methods: vaporisation cutting and fusion cutting (with inert gas and oxygen). After an initial description of the two different interaction processes between laser and material, including the features of the results that can be obtained on cut materials, it shows various samples obtained with the two laser systems based on the technologies described above. Responsible production: being ecofriendly and ethical in the jewellery sector Christopher Corti COReGOLD TECHNOLOGY Consumers are more and more looking for “green” jewellery, which employs metals and precious stones extracted with ethical methods or obtained from sustainable resources. History investigates these issues: not only the supply of raw materials, but also their transformation into jewellery products and their sale. Tribological and scratch tests: a useful instrument in the field of jewellery and fashion Silvia Maria Deambrosis and Enrico

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Miorin - CNR-Institute for Energetics and Interphases Tribology is a relatively new interdisciplinary science that studies the complex interactions between surfaces in relative motion, including in relation to environmental conditions. Tribological and scratch tests allow obtaining information on the mechanical properties of bulk materials, thin films and coatings. These tests make it possible to study all the phenomena occurring during the life cycle of a precious object. Gold alloy characterisation in 9,10, 14 and 18ct Mauro Di Siro - Progold SpA The purpose of this work is correlating the features of each alloy with its composition, so as to choose the gold alloy that offers the best solution for various practical applications. The role of process parameters in the fusion of platinum Tiziana Drago and Ulrich E. Klotz FEM Institute for research on metal and precious metal chemistry. Platinum is a highly complex material because of its physical properties. Based on an analysis of the fusion defects found in industrial practice, tests were carried out at FEM for identifying the best fusion parameters, using two common Pt alloys (Pt-5Co and Pt5Ru) and four different materials for lost wax models varying atmosphere, fusion and muffle temperature, shaft structure and centrifuge parameters. Investement casting : innovations and challenges of the traditional process Ilaria Forno - Politecnico di Torino In the last few years, several techniques and technologies were developed and defined to allow improving the investment casting process and extending its field of application. At the same time, there are various methods which allow controlling and improving production using a more “traditional” approach. The critical steps of every aspect of production and their effects on the end manufactured product are taken into consideration. Anti-oxidising thin films for silver Nora Isomäki - Beneq Oy Sterling silver oxidation is mainly caused by sulphur, which reacts with the surface of silver generating silver sulphide (Ag2S). An efficient anti-oxidising method was presented, which involves the creation of nano-scale thin films on silver, using the atomic layer deposition technique (“ALD”). The anti-oxidising properties of ALD thin films were widely tested and compared with other antioxidising methods.


INDICE DEI NOMI CITATI

INDEX OF NAMES MENTIONED 8853 SPA 58 ACCADEMIA VETRINISTICA ITALIANA 61 AGATHA RUIZ DE LA PRADA 76, 78 AGENZIA DELLE DOGANE 20 AGNELLI, PAOLO 23 AIT-HOCINE, NAWAI 51 ALARAMA 34 ALCOZER 78 ALFIERI & ST.JOHN 70 ALISEI 77 ALROSA 49 AMORE & BACI 74 ANNAMARIA CAMMILLI 62 ANNARITA N. 75, 78 API LOMBARDIA 23 AQUILINO GIOIELLIERI 90 AQUILINO, GIUSEPPE 20, 90 AREZZO FIERE E CONGRESSI 46 ARTLINEA 62 ASSOCIAZIONE ORAFA LOMBARDA 9, 66 ASSOCIAZIONE ORAFA VALENZANA 20 ASSOCIAZIONE ORAFI E GIOIELLIERI TRAPANI 21 ASSOROLOGI 20 AURAFIN 34 BABILA MILANO 82 BAHRAIN INT. EXHIBITION & CONVENTION CENTRE 46 BALO’, RICCARDO 62, 63 BANCA INTESA SANPAOLO 22 BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA 22 BANCA POPOLARE DI VERONA 22 BANCA POPOLARE DI VICENZA 22 BARNESCHI SANTI & DESIGN PROJECT OFFICE 87 BASELWORLD 39, 45 BASSO, SILVIA 83 BATTAINI, PAOLO 58 BEL ORO 34 BENEQ OY 59 BERKSHIRE HATHAWAY 39 BHP BILLITON 49 BIAGI, BEATRIZ 86 BIRKS & MAYORS INC. 22 BIRKS 22 BIRMINGHAM INSTITUTE OF ART AND DESIGN 59 BLAHNIK, MANOLO 23 BLU 22 BMC 67 BOîTE D’OR 51 BONINI, MILA 51 BONIZZATO, RAFFAELE 44 BORGHESI SRL 34 BORGHESI, RICCARDO 34 BOSCARATO, SILVANA 82 BREIL 62, 66 BUCCELLATI, LUCA 9 BUFFET, WARREN 34, 39 BULGARI 40, 51 BURRONI, ROBERTO 87 BUZZATTI, GASPARE 67 CANALIS, ELISABETTA 88 CANESCHI, SIMONE 85 CAODURO, GINO 87 CAPPAROTTO, ANDREA 21 CAPPELLI, FIORELLA 62, 63 CAPPELLIERI, ALBA 66 CAREY, ANN-MARIE 59 CARLOS, ERIC 91 CARRERA Y CARRERA 75 CARTIER 51 CASATO 77 CAVALCABO’, GUGLIELMO 59 CECCHINATO, DIMITRI 82 CEGOS – MILANO 34 CELESTINO, OTTAVIO 88 CENTOMO, GABRIELLA 21 CENTRO SRL 35 CHIMENTI, MARCO 62, 63 CHLOÉ 76, 79 CHOPARD 91 CIBJO 42 CILUFFO, CHIARA 82 CISGEM 21 CLUB DEGLI ORAFI ITALIA 42, 51 CNR-INST. FOR ENERGETIC AND INTERPHASES 59 CODA NUNZIANTE, CARLO 22 CONFARTIGIANATO VICENZA 42 CONFCOMMERCIO 9 CONFESERCENTI 9 CONSORZIO BARESE ORAFI 66 COR SINE LABE DOLI 76 CORDE ARCHITETTI 84 COREGOLD TECHNOLOGY 59 CORTI, CHRISTOPHER 59 COSI’ NERO QUASI BLUE 75 CSO MEDE 66 CUSTO 74, 76, 78 D&G 62 D’ORICA SRL 83 DAL LAGO GIOIELLI 21, 79 DALL’AVO 87 DALL’AVO, MARCOGINO 87 DALLA BONA, MARCO 21 DALLARI, FIAMMETTA 51 DAMAS INTERNATIONAL 22 DAMIANI 22, 40

DANTE SOCCI 67 DE TONI, MARIA LORETTA 85 DE VECCHI, GABRIELE 67 DEAMBROSIS, SILVIA MARIA 59 DESPONT, THIERRY 91 DI SIRO, MAURO 59 DIT GROUP 22 DITRI, ROBERTO 58 DML SRL 86 DODO 68 DONINI, ANTONELLO 21 DONNAORO 22, 77, 88 DRAGO, TIZIANA 59 DTC 49 ECOJEWEL 66 EMPORIO ARMANI 62 ENTE AUTONOMO PER LE FIERE DI VERONA 44 ESSSENZA 83 EUROCATENE SRL 84 FAB GOBBETTI 70 FACEBOOK 54 FAIR LINE SRL 84 FARO SPA 87 FEDORA 21 FEDERDETTAGLIANTI 9, 20, 21, 51, 90 FEDERORAFI 51 FEM 59 FEMAR SRL 87 FENICE MILANO 23 FERRARI, STEFANO 62 FIERA DI VICENZA 43, 44, 58 FONDAZIONE ALTAGAMMA 20 FORACI, MARIO 21 FORNO, ILARIA 59 FOSSIL INC. 40 FRACCHIA, FRANCO 20 FRANKIE MORELLO 76, 78 FUTURE CONCEPT LAB. 81 GABICONI, BAPTISTE 88 GABRIELLA 84 GABRIELLA RIVALTA 79 GANZ, MOTI 49 GARAVELLI 51 GEMINIANI, MARCO 22 GIANFORMAGGIO, DANILO 21 GIBELLI, ANDREA 23 GIOIELLERIA SCAVIA 9 GIOVANNI RASPINI 68, 73, 74 GITANJALI GEMS 22 GLAM ROCK 21, 74 GOLD EXPRESSIONS 2011 81-87 GRAZIELLA GROUP SPA 62, 84 GREEN DUCK 35 GRUOSI-SCHEUFELE, CAROLINE 91 GRUPPO ROSATO 34-39 GRUPPORO SRL 35, 36 GUARONA, BRUNO 20 GUBO MILANO 23 GUCCI 51 HALL, JOHN 51 HIRSCH, BOAZ 50 HUGO BOSS 75, 77, 79 ICE ICEBERG 78 ICEBERG 75, 77 IDMA-ASS. INTERN. FABBRICANTI DIAMANTI 48 IL GIGLIO SRL 85 INTERNATIONAL JEWELLERY BAHRAIN 46 IO SI’ 22 ISOMÄKI, NORA 59 ISTANBUL JEWELRY SHOW 46 IZHAKOFF, ELI 48-50 JEAN, NATHALIE 66 JEWELRY TECHNOLOGY FORUM 58, 59 JOHN RICHMOND 74, 77, 79 JUICY COUTURE 76 KIMBERLEY PROCESS 48, 49, 50 KLOTZ, ULRICH E. 59 LA NOUVELLE BAGUE 22 LA QUINTA STAGIONE SPA 82 LAGERFELD, KARL 88 LASAGNA, GIOVANNI 44 LAUDACINA, FRANCESCO 21 LE BEBE’ 70, 88 LEGOR GROUP 58 LOMBARDI, DANIELA 86 LOUIS VUITTON 74, 75, 77, 78, 79 LUXE PACK SHANGHAI 46 MALAGOLI, GIANFRANCO 21 MANGIAROTTI, RAFFAELLA 67 MARIA DE TONI SRL 85 MARIELLA BURANI FASHION GROUP 35, 36 MARIELLA ROSATI 74, 77 MARINOS, EFFIE 51 MARIO BUCCELLATI 66 MARNI 76, 79 MARTIN MARGIELA 76 MARTINICO, ELENA 75 MASRIERA 79 MATTHIAS’ & CLAIRE 82 MATTIOLI 91 MATTIOLI, LICIA 91 MAURIZIO COLOMBO 67 MEDIA BY DESIGN 88 MELESKI, DAVE 34, 36

MERCURIO, ANNA 88 MIGLIORANZI, ANDREA 44 MIGLIORINI GIOIELLI SRL 82 MINISTERO DELL’INTERNO 9 MIORIN, ENRICO 59 MISIS 68, 79 MOMA NEW YORK 23 MOOBY 62 MORGAN STANLEY WORLD 40 MOSCHINO CHEAP AND CHIC 68 MULINO D’ORO SRL 86 MUSEO DEL DESIGN – TRIENNALE MILANO 66 MUSEO DEL GIOIELLO VICENZA 43 NERI ROMUALDO SPA 85 NERI, DANIELA 86 NERI, ROMUALDO 85 NIELSEN ONLINE 52 NOMINATION 88 NOTO, NICOLA 21 NUVOLA ORO SRL 35, 36 OLE LYNGGAARD COPENHAGEN 22 OLIVER WEBER 68 OPS!FLAT 23 OREXPORT ITALIA SRL 82 OROAREZZO 46 OROLO’ 62, 63 OROZEN SRL 83 OTTAVIANI 70 PALLADIUM ALLIANCE INTERNATIONAL 23 PAOLA&CHIARA 88 PELEGGI, GIUSEPPE 20 PERLUNICA 22 PERTICA, FULVIO 20 PESERICO, MARIO 20 PHILIPP PLEIN 73, 74, 75, 78 POLENGHI LISCA, ALBA 66 POLIERO, MASSIMO 58 POLITECNICO DI MILANO 66 POLITECNICO DI TORINO 59 PORRATI 22 PRIMAVERA PREZIOSI SRL 87 PRIMICERI, FEDERICO 76 PROGOLD SPA 59 PUBLIORI 21 PUGH, MARTYN 59 RACCANELLO, DANIELA 83 RANUCCI, LEONARDO 85 REGIONE LOMBARDIA 23 RESPONSIBLE JEWELLERY COUNCIL 42, 51 RICHARD MILLE 88, 91 RICHEMONT 40 RICHLINE INTERNATIONAL 34 RIO TINTO 49 ROBERTO COIN 51 ROSATO GIOIELLI 35, 78 ROSATO, MARCO 35 ROSATO, SIMONA 34 ROSSI DI MONTELERA, LORENZO 22 ROSSOCIELIEGIA 67 SADE SNC DI EDOARDO ED ENRICO SANTINON 86 SALGARELLI, MARCO 44 SARDELLI 34 SDA BOCCONI 34 SESTINI DALL’AVO, MIRIA 87 SGS 51 SOLCA, FABIO 21 SOLE24ORE 22 SONGA ANTONIO SPA 82 SPOLDI, MAURIZIO 21 SPROULE, CATHERINE 51 STEFAN HAFNER 22 STENZHORN 75 STRAMMIELLO, PAOLA 67 STROILI ORO 70 SUPERORO SPA 85 SWAROVSKI 77 SWATCH GROUP 40 TAG HEUER 91 THE FIFTH SEASON 82 TIFFANY & CO. 40 TORNQUIST, ROSSELLA 66 TOUS 23 TRANQUILLI, STEVEN 9, 20 TRE ESSE SNC DI BASSO & SANDRI 83 TRE SPIGHE SRL 84 TREEMME SPA 87 TRINCUCCI, MARCO 84 TROLLBEADS 22, 79 UBM ASIA ROTAFORTE 46 ULRICH, DENNIS 34 “VALDARNO CINEMA FEDIC” 62 VALENTE MILANO 22 VENDORAFA LOMBARDI SRL 81, 86 VENETO EXHIBITIONS SRL 44 VENETO SVILUPPO 44 VHERNIER 67 VICENZAORO FIRST 42-44, 51, 58, 81 VILLA, FRANCESCA 67 WESTWOOD, VIVIENNE 23 WFDB-FEDERAZ. MONDIALE BORSE DIAMANTI 48 WORLD DIAMOND COUNCIL 48 WORLD GOLD COUNCIL 81 YUKIKO 62 ZIGLIO, ANTONIO 44

2/3.11 index 095


ELENCO INSERZIONISTI

ADVERTISERS’ INDEX ACCADEMIA VETRINISTICA

12

AESSE PIETRE

28-72

ALISEI BY FARO

13-32

AMIN DIAMANTI

1

AMORE&BACI

IV copertina

BANCA ETRURIA

41

BELLO E ITALIANO BY NARDI

26-27

BMBDECORLINE

71

CHIMET

30-31

CONSORZIO PROD. ORAFI ARETINI DENTRO LE MURA D&SIGN

2

II copertina III copertina-96

EUROGEMME

28

FAB GOBBETTI

25

GOGGI-STERLING

29

GRAZIELLA

15/18

HALBI’ GIOIELLI BY M.A.S. DIFFUSION

19

IGI

80

LUISA DELLA SALDA

6-7

MACEF BIJOUX MODA E ACCESSORI

69

MARCELLO MANNA

47

NEW GEM

14

NEW YORK COLLECTION

5

OROAREZZO

89

PRECIOSA

28

SICILIA ORO

65

SILVER STAR

24

STUDEX ITALIA

4

SWAROVSKI GEMS

8

TRASPARENZE TROLLBEADS BY PERLUNICA

096 index 2/3.11

28 3




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