In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi 717 MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Aprile 2024 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SURFACE TREATMENTS FOR ALL YOUR NEEDS. BASE PTFE BASE SOLVENTE COLORATI PLASMA PULIZIA TECNICA REVOL-SIL® Via Cercone, 13/15 - 24060 Castelli Calepio (BG) WWW.COATINGTECHNOLOGY.NET info@coatingtechnology.net +39 035 4425644 �� �� �� �� �� TRATTAMENTI ANTI-FRICTION PFAS FREE IL PIANO TRANSIZIONE 5.0 ANNIVERSARI INCHIESTA MATERIE PRIME
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI
E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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Direttore responsabile
Andrea Aiello in reDazione
Daniela Garbillo - daniela.garbillo@edifis.it
Collaborano alla rivista
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GrafiCa e impaGinazione
Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it
pubbliCità dircom@edifis.it
traffiCo pubbliCitario
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Grafiche Arrara s.r.l. – Abbiategrasso (MI)
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L’Industria della Gomma una rivista edita da:
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE
EDITORIA DI SETTORE
SOMMARIO
ANNO 67 - APRILE
Editoriale
6 ASSOGOMMA ED EDIFIS: UNA COLLABORAZIONE AL SERVIZIO DEL SETTORE DELLA GOMMA
Abbiamo letto
12 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Mondogomma
18 TRANSIZIONE 5.0 ASPETTANDO I DECRETI ATTUATIVI
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 marzo scorso, il decreto legge 19/2024 detta le disposizioni attuative del PNRR e dà il via libera al nuovo credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 in relazione al Piano Transizione 5.0. I dubbi in attesa dei decreti attuativi.
22 ISOPREN: 70 ANNI DI ECCELLENZA NELLE MESCOLE
Tre generazioni di imprenditori, che da Cusano Milanino hanno prodotto ed esportato articoli tecnici in gomma in tutto il mondo: costituita nel 1953, ma con inizio attività nel 1954, l’azienda sta vivendo un anno di festeggiamenti per i suoi primi 70 anni di attività. Con Marcella e Mario Bergamini abbiamo ripercorso le tappe di una storia di successo.
26 QUALI PNEUMATICI PER LE AUTO ELETTRICHE? LA VISIONE DI PIRELLI
Le auto elettriche hanno caratteristiche diverse rispetto a quelle con motore a combustione interna: questo comporta che anche lo sviluppo degli pneumatici si basi su progettazione e materiali diversi, rispetto alle auto a combustione interna. Ecco come si sta muovendo Pirelli al riguardo.
30 OSSERVATORIO MECSPE 2024: IL RUOLO DEL PNRR PER LA TRANSIZIONE DIGITALE ED ENERGETICA
Secondo l’Osservatorio presentato a inizio marzo a Bologna, senza incentivi 4.0 più del 60% degli imprenditori avrebbe ridotto o rinunciato agli investimenti. Le aziende pianificano di crescere nei prossimi anni anche grazie al Piano Transizione 5.0.
2 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
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SBS Dry grades
DRY/OIL SIS
SILICONE RUBBER
HTV RTV
LSR
OH Polymer
REINFORCEMENT MATERIALS
Carbon Black
SYNTHETIC POLYMERS AND AUXILIARIES
MENSILE DEGLI ELASTOMERI
E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
INCHIESTA MATERIE PRIME
33 L’UNICA CERTEZZA È L’INCERTEZZA
ANNO 67 - APRILE
Non c’è pace, in tutti i sensi possibili della parola. Anche per le materie prime lo scenario, a livello internazionale, è fortemente condizionato dalle guerre, dalle tensioni geopolitiche, dall’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, e, non ultimo, dalle restrizioni che incombono sull’importazione di materie prime extra-UE, oltre che sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose. In tale contesto anche l’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint) rischia di minare la competitività delle aziende europee, soprattutto se le aziende concorrenti devono rispondere a regole meno restrittive.
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u LAGORIO & DUFOUR
u NOVACHEM
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Dalle aziende
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u TORCHIANI
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u ZEON
52 UN MESCOLATORE PER LA GOMMA INNOVATIVO GRAZIE A UN AZIONAMENTO IDRAULICO
Bosch Rexroth, Proteo International ed Evercompounds hanno dato vita a un mescolatore per la lavorazione della gomma capace di garantire sicurezza e consistenti risparmi dal punto di vista della potenza installata, grazie all’utilizzo di un azionamento idraulico anziché elettrico.
Normative
56 IL REGOLAMENTO UE CONTRO LA DEFORESTAZIONE
Secondo le stime della FAO, circa 178 milioni di ettari di foreste, cioè un’area equivalente a tre volte la Francia, sono spariti tra il 1990 e il 2020. Per fronteggiare questo quadro desolante, la UE ha approvato il regolamento EUDR, che interessa anche la gomma e di cui in questa prima parte presentiamo le disposizioni generali.
63 IL TACCUINO
u Amaplast: 2023 da record, ma 2024 complicato
u A Solids 2024 un’area dedicata alle tecnologie del recycling
u RPM: Gianfranco Inverardi ha lasciato a fine marzo
u Durometro automatico Gibitre in versione Drive
u Premio “Per un corretto riciclo degli Pneumatici Fuori Uso” 72
SOMMARIO
52 4 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024 26 33 18
GLI INSERZIONISTI DI QUESTO
NUMERO
News
Assogomma ed Edifis: una collaborazione al servizio del settore della gomma
Siamo lieti di annunciare che, a partire da questo numero, L’Industria della Gomma tornerà ad essere patrocinata da Assogomma, l’Associazione Nazionale fra le Industrie della Gomma, Cavi Elettrici ed Affini, cofondatrice di Confindustria nel lontano 1910.
L a rinnovata collaborazione tra l’Associazione e il nostro mensile nasce dalla volontà comune di promuovere la diffusione e la conoscenza delle rispettive attività nell’interesse dell’intera filiera dell’Industria della Gomma.
A tal fine la nostra rivista ospiterà periodicamente una sezione apposita, denominata “Assogomma Informa” nella quale saranno trattate tematiche di assoluta attualità con approfondimenti tecnici e giuridici. Ampio spazio alla for -
mazione di Assogomma Academy e ad ogni altra attività di possibile interesse per chi opera nel settore della gomma. La stessa sezione potrà includere anche la rubrica “L’esperto risponde”, curata dal Direttore di Cerisie, all’interno della quale si darà voce alle tematiche di laboratorio e ricerca con un’esperienza di cinquant’anni di storia.
L a nuova collaborazione non si limiterà agli aspetti prettamente redazionali/informativi, ma si concretizzerà con nuove importanti iniziative.
I n particolare, daremo vita al “Rubber Day”, un nuovo evento annuale che sarà organizzato congiuntamente nel prossimo autunno e di cui vi daremo informazione progressivamente nei prossimi numeri. u
EDITORIALE
6 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
Da sinistra: Diego Valazza (Lendlease), Fabio Bertolotti (Assogomma), Cristiano Zannini e Andrea Aiello (Edifis), Giovanni Panico e Stefania Sicolo (Assogomma).
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LIGNOCELLULOSICA SULLA RIDUZIONE DEL PERICOLO DI INCENDIO DI COMPOSITI DI GOMMA SBR, COMPRESO RIDUZIONE DEI FUMI, PCDD/F (POLICLORODIBENZO-PDIOSSINE/FURANI), PAH (POLYCYCLIC AROMATIC HYDROCARBONS) E TOSSICITÀ DURANTE LA SUA DECOMPOSIZIONE TERMICA.
P. Rybińskia, U. Zakirovich Mirkhojaevb, W. Żukowskic, D. Bradłloc, A. Gawlika, J. Zamachowskia, A. Marzecd, B. Szadkowskid, aInstitute of Chemistry, The Jan Kochanowski University, Kielce (Poland), bDepartment of Biophysics, National University of Uzbekistan, Tashkent (Uzbekistan), cDepartment of General and Inorganic Chemistry, Cracow University of Technology, Cracow (Poland), dInstitute of Polymer and Dye Technology, Faculty of Chemistry, Lodz University of Technology, Lodz (Poland)email przemyslaw.rybinski@ujk.edu.pl - ELSEVIER, POLYMER TESTING 118 (2023).
Negli ultimi anni è aumentata la richiesta del mercato per compositi polimerici con ridotte infiammabilità, emissività di fumi e tossicità dei prodotti gassosi dalla sua decomposizione termica. È infatti risaputo che fra il 65 e l’80% delle vittime di incendi sono il risultato dell’avvelenamento con gas e fumi tossici e studi epidemiologici, condotti negli USA, indicano con chiarezza che l’avvelenamento con monossido di
I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti.
carbonio, cianuro d’idrogeno o cloruro d’idrogeno è spesso la causa di incidenti mortali da soffocamento provocato da un incendio.
La maggior parte dei polimeri, durante la decomposizione termica in un incendio, rilasciano anche molti compositi organici che causano trauma o convulsione: questi composti comprendono, per esempio, fenolo o chinolina. Oltre ai prodotti gassosi, soprattutto i prodotti inorganici si distruggono, causando violente reazioni del corpo, e si dovrebbe anche prendere in considerazione la valutazione della tossicità di altre sostanze gassose pericolose. Si tratta, infatti, di composti organici cancerogeni, mutageni e teratogeni, che dalla superficie delle particelle di fuliggine penetrano facilmente negli organismi viventi attraverso le vie respiratorie. Questi compositi comprendono, ad esempio, diossine, furani e idrocarburi policiclici aromatici (PAH).
Dopo una breve esposizione dei danni provocati dalle diossine e la constatazione che il carbon black, presente nella gomma, provoca emissione di fumi durante la decomposizione termica e la combustione dei compositi, lo studio enuncia il suo scopo, ossia mostrare che una carica carboniosa può essere sostituita da una carica naturale di lignocellulosa. Vengono preparate sei mescole, tutte a base SBR con vulcanizzazione a zolfo, di
cui una di riferimento con carbon black, due con lignocellulosa da faggio (C-W) con carbon black (5:1), di cui una senza e una con sistema di cariche ritardanti di fiamma (FR) senza alogeni, due con lignocellulosa da miscanto (C-M) con carbon black (5:1), di cui una senza e una con lo stesso sistema di cariche FR, e infine una con C-M: carbon black ma con quantità diverse di cariche FR. Le cariche FR utilizzate, sono melamina polifosfato (MPP), idrossido di alluminio e zinco borato e sono accompagnate anche a silice. Descritta la preparazione delle mescole e la determinazione della dimensione delle particelle delle cariche lignacee e della loro distribuzione nella matrice polimerica, nonché le apparecchiature usate per le prove, si passa ad esporre tutte le prove condotte in merito alla determinazione di diossine, benzopirene e indicatori tossicometrici.
La parte più interessante dello studio incomincia con l’analisi termica e l’infiammabilità della carica cellulosica, per arrivare alla stabilità termica e al rischio d’incendio delle mescole, all’infiammabilità delle mescole, all’emissione di fumo durante la loro decomposizione, all’effetto della carica lignocellulosica sulla concentrazione di diossine, furani e PAH nella distruzione gassosa delle mescole, e alla tossicità dei prodotti gassosi della decomposizione termica.
12 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
RUBBER CLUB Rassegna della stampa tecnica estera PICTURE-PERFECT Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers THE NEXT TOP MODEL We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough? UNIVERSITY FOCUS Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain Letter of the law Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets INTERVIEWS Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders EXPO REVIEWProduct debuts from Tire Technology Expo 2012 www.tiretechnologyinternational.com APRIL 2012
Le prove effettuate dimostrano che i compositi polimerici, contenenti carbon black, emettono una grande quantità di fumo, che contiene sostanze organiche cancerogene, mutagene, teratogene e metalli pesanti. La presenza di carbon black rappresenta un alto rischio d’incendio e un indicatore tossicometrico. La presenza di una carica naturale lignocellulosica, anche in sinergia con cariche FR senza alogeni, riduce sensibilmente la velocità di decomposizione termica e la quantità di calore emesso durante la combustione delle mescole in SBR. Un valore più basso dei parametri calorimetrici si traduce in una riduzione delle emissioni di composti cancerogeni e mutageni da diossine, furani e PAH. L’uso di lignocellulosa con una struttura fibrillare ordinata ed eventuale combinazione con cariche FR consente di formare uno strato di confine isolante, che limita il trasferimento di massa ed energia tra la fiamma ed il campione. Questo offre una riduzione della quantità di fumo emessa, limitando così l’intensificazione dei pro-
cessi di decomposizione e, di conseguenza, una minore tossicità delle emissioni gassose dovute alla decomposizione termica dei compositi in SBR.
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Per il rinforzo degli elastomeri si utilizza di solito il carbon black, che è già stato spesso sostituito dalla silice precipitata (p-Si), con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento dovuto al suo processo produttivo. Tuttavia gli inconvenienti della silice sono la difficile distribuzione e dispersione nella matrice elastomerica, a causa della formazione
ABBIAMO LETTO PER VOI
di agglomerati per la forte interazione fra le particelle e per la polarità della sua superficie, e un effetto di rinforzo inferiore a quello offerto dal carbon black. Anche la presenza di un legante silano, con l’utilizzo di metodi convenzionali di miscelazione meccanica, non risolve completamente il problema della scarsa dispersione e, inoltre, la sua incorporazione richiede un consumo di energia più alto rispetto al carbon black.
La comunità scientifica si è così focalizzata sul tentativo di generare silice senza bisogno di miscelazione meccanica e un approccio allettante e sintetico si è rivelato quello della generazione di particelle di silice in-situ (i-Si) di dimensione nanometrica, con l’utilizzo della nota chimica sol-gel, che aiuta a migliorare la dispersione all’interno dell’elastomero, ottenendo un rinforzo efficace quasi quanto quello del carbon black, ma con contenuti di carica più bassi.
Il metodo sol-gel offre un approccio flessibile per preparare compositi avanzati, partendo da soluzioni colloidali: il meto-
do consiste nell’immergere l’elastomero in una soluzione precursore della carica da incorporare che, nel caso della silice, è il tetraetilortosilicato (TEOS). Dopo il rigonfiamento si verificano razioni di idrolisi e condensazione, che producono la sintesi di i-Si all’interno del reticolo di gomma, nella maggior parte dei casi in una fase precedente alla vulcanizzazione o reticolazione.
In questo studio compositi di gomma naturale con cariche convenzionali (carbon black e p-Si), non convenzionali (i-Si e i-Zi, silice e zirconio in-situ) e loro combinazioni (carbon black/p-Si e carbon black i-Si) sono stati preparati con lo scopo di valutare l’effetto del tipo di carica sulle proprietà finali dell’elastomero. La generazione di cariche in-situ in mescole, preventivamente vulcanizzate e caricate con carbon black, viene presentata come un approccio innovativo, che cerca di combinare l’eccellente contributo individuale di ciascuna carica a mescole di pneumatici, riducendo allo stesso tempo il consumo di carbon black. Inoltre, lo sviluppo di questa metodologia, che facilita l’incorporazione di precursori nanocarica in matrice elastomerica vulcanizzata, viene considerato un modo efficace per rinforzare gomme di scarto o riciclate, compresi pneumatici fuori uso.
Illustrato il meccanismo di generazione di cariche in-situ, lo studio espone i risultati delle prove condotte sulle mescole in gomma naturale preparate, spiegando le varie relazioni fra tipo di carica e proprietà meccanica considerata e approfondendo poi la comprensione delle interazioni nei sistemi di cariche combinate.
In conclusione, le particelle di silice generate in-situ hanno un effetto di rinforzo da bassa a media deformazione (500%) e aumentano la rigidità della gomma, a causa di un aumento della sua durezza e resistenza all’abrasione. Nel caso in cui la silice in-situ sia generata con la presenza di carbon black, sembra che subentri una sinergia che rinforza la gomma naturale e aumenta i valori di modulo più del 200% a valori di deformazione media. Le buone interazioni gomma-carica e l’aumento delle interazioni carica-carica (analisi dell’effetto Payne) mostrano che le particelle di carbon black agiscono come siti di nucleazione per i-Si. I risultati ottenuti
aprono una nuova strada per il recupero di materiali gommosi di scarto o riciclati, dandogli una seconda vita con migliori prestazioni meccaniche, grazie all’incorporazione delle nanocariche in-situ nella fase di post-lavorazione.
GOMMA DEVULCANIZZATA
VALUTAZIONE E MOTIVO
DELLA PRESTAZIONE DI MOLTI
COMPOSITI ELASTOMERICI CON L’INCORPORAZIONE DI EPDM DEVULCANIZZATA.
X. Coloma, F. Carrillo-Navarretea, M.R. Saebb, M. Marinc, K. Formelab, J Cañavatea, aChemical Engineering Department, Universitat Politécnica de Catalunya, Barcelona (Spain), bDepartment of Polimer Technology, Faculty of Chemistyry, Gdansk University of Technology, Gdansk (Poland), cMechanical Engineering Department, Escola Tecnica Superior d’Enginyeria Rovira I Virgili University, Tarragona (Spain) - email xavier.colom@ upc.edu - ELSEVIER POLYMER TESTING 121 (2023)KGK 5/2023, pag. 72-78.
L’attuale importante sfida di transizione ad una gestione ottimizzata dell’energia, per arrivare a zero emissioni, rende necessaria una più ampia gamma di percorsi di decarbonizzazione. Il cambiamento dell’energia all’origine, optando per la rinnovabile e per la ricerca di nuove tecnologie di stoccaggio, si deve accompagnare ad un efficace utilizzo delle risorse industriali, che si impegni nell’economia circolare e nel riciclo dei materiali. La produzione di nuovi materiali dovrebbe coinvolgere un minimo impatto ambientale, mentre riuso e riciclo dei rifiuti è una strategia che ogni governo dovrebbe sostenere. In quest’ambito il riciclo della gomma risulta difficoltoso, a causa della sua struttura reticolata, per cui è necessario trovare nuovi metodi di devulcanizzazione, che consentano il riutilizzo dei suoi scarti in nuovi materiali compositi. Finora sono stati proposti molti metodi (microonde, termo-meccanico, meccano-chimico, anidride carbonica supercritica, ultrasuoni, enzimatico etc.), tra i quali il gruppo spagnolo POLQUITEX, dell’Universitat Politècnica de Catalunya, sta da parecchi anni lavorando con l’irradiazione a microonde. I risultati ottenuti in laboratorio sono stati molto buoni, ma non tali da essere replicati in processi industriali.
Per questo motivo, negli ultimi due anni la ricerca di POLQITEX si è spostata su di un metodo combinato termomeccanico e microonde, con il quale si sono ottenuti risultati soddisfacenti su EPDM valutata con la teoria di Horikx. Dal momento che lo scopo di utilizzare lo scarto devulcanizzato di EPDM come componente di mescole e compositi elastomerici, in questo studio viene esaminata la fattibilità di combinare EPDM devulcanizzata (dEPDM) con tre comuni elastomeri (gomma naturale, SBR ed EPDM). Viene così presa in esame la prestazione meccanica e termica, insieme all’effetto dell’incorporazione di d-EPDM nella microstruttura del materiale scelto, con l’utilizzo di grado di rigonfiamento e densità di reticolazione per valutare l’effetto dei ponti disolfurici S-S prodotti dalla vulcanizzazione. I tre polimeri usati per le prove sono gomma naturale PRI 60, SBR stabilizzata con BHT ed EPDM con viscosità 25 MU e contenuto di etilene 58% wt. e di etilidene Norbornene (ENB) 4,0 wt., mentre l’EPDM di scarto proviene da coperture di tetti di edifici commerciali, industriali e civili. La devulcanizzazione dell’EPDM viene effettuata dapprima con trattamento termomeccanico in Brabender alle temperature di 80 e 110 °C, con l’aggiunta di diverse quantità di benzoilperossido per aiutare il processo. L’irradiazione a microonde avviene successivamente in un forno prototipo di laboratorio, con potenza magnetron a 700W, mescolatore a 80 rpm ed esposizione MW di tre minuti. Nel caso di EPDM reticolata a perossido, e quindi senza legami zolfo, il processo di devulcanizzazione produce la scissione dei legami C-C.
Le mescole prodotte per le prove sono quattro per ciascun polimero di base, una di riferimento con solo polimero vergine e tre con contenuto di EPDM di 20, 40 e 50 phr, tutte vulcanizzate con lo stesso sistema a zolfo. La caratterizzazione delle mescole, fatta mediante grado di rigonfiamento e densità di reticolazione, evidenzia come l’aumento della densità di reticolazione determini un più stretto reticolo polimerico, che non permette al toluene di entrare all’interno della struttura e, di conseguenza, il risultato sia che si ha meno rigonfiamento. Il rigonfiamento dei campioni è influenzato anche dall’ag-
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CLUB
RUBBER
giunta di EPDM, risultando in diminuzione quando la reticolazione aumenta e viceversa, e i valori della densità di reticolazione influiscono notevolmente sulle altre proprietà dei campioni.
Le proprietà meccaniche valutate sono carico di rottura, allungamento, modulo di Young e durezza, mentre la verifica con microscopio elettronico a scansione (SEM) evidenzia, nella struttura dei campioni con più alta quantità di EPDM, agglomerati con dimensione e dispersione diverse a seconda della matrice polimerica e quindi valori diversi di modulo di Young. Dal canto suo l’analisi termogravimetrica (TGA) mostra, nei suoi grafici, come l’intervallo di temperatura di decomposizione termica (TdT) sia più largo per l’SBR che per gli altri due polimeri, come l’EPDM offra la più alta TdT, seguita da SBR, e come la gomma naturale abbia di solito temperatura di servizio inferiore rispetto alle gomme sintetiche.
La conclusione dello studio conferma che l’utilizzo di dEPDM, come componente di compositi elastomerici, offre una reale possibilità in termini di riciclaggio degli scarti di EPDM: tutte le tre matrici esaminate mostrano un generale miglioramento di proprietà meccaniche e stabilità termica, soprattutto per gomma naturale ed SBR, entro il limite di 40 phr di dEPDM, al di sopra del quale subentra un peggioramento. La verifica del SEM indica la formazione di agglomerati in tutti i campioni, il cui maggior legame alla matrice si verifica nel caso di gomma naturale ed SBR, mentre in EPDM c’è minore legame interfacciale e proprio l’EPDM denota una relativa diminuzione di proprietà meccaniche e stabilità termica rispetto a gomma naturale ed SBR.
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI
SVILUPPO DI UN METODO DI POLVERIZZAZIONE PER NANOFIBRE DI CELLULOSA CON L’AIUTO DI OSSIDO DI ZINCO PER COMPOUNDARE COMPOSITI DI GOMMA
NATURALE RINFORZATA.
R. Hirasea,b, A. Nagatania, Y. Yuguchib, aHyogo Prefectural Institute of Technology, Kobe (Japan), bGraduate School of Engineering, Osaka Electro-Communication University, Osaka (Japan) - email hirase@hyogo-kg-jp - ELSEVIER CURRENT RESEARCH IN GREEN AND SUSTAINABLE CHEMISTRY 3 (2020).
La cellulosa è il principale componente della parete cellulare delle piante ed è il biopolimero più abbondante e rinnovabile. La parete cellulare delle piante è fondamentale per la loro struttura e contiene un aggregato di microfibrille di cellulosa larghe circa 4 nm. Le nanofibre di cellulosa (CNF) sono una sostanza fibrosa ad elevato allungamento, in cui la parete cellulare è fibrillata in microfibrille di cellulosa o aggregati di parecchie decine di nanometri o più piccoli, e offrono un’eccellente resistenza e stabilità dimensionale. Da qui l’attenzione nei loro confronti come materiale importante per lo sviluppo di pratiche di sostenibilità per applicazioni, in cui potrebbero funzionare come agente di rinforzo. Tanto per rendersi conto dell’abbondante disponibilità
ABBIAMO LETTO PER VOI
della cellulosa, basti pensare che in Giappone la quantità annuale di rifiuti di legno ammonta a 7 milioni di tonnellate, per cui nel paese si sta lavorando per promuovere l’utilizzo di questa risorsa, ampliando l’utilizzo delle CNF.
Le CNF hanno molti gruppi idrossilici, sono idrofile e si possono disperdere in un mezzo acquoso ma, se combinate con un materiale elastomerico idrofobo, formano aggregati che possono pregiudicare l’effetto di rinforzo, per cui diventa una sfida tecnologica preparare un composito con CNF ben disperse nella matrice polimerica.
Anche se è possibile ottenere compositi gomma/CNF mediante un processo umido con polimeri come la gomma naturale sotto forma di lattice (in questo caso il composito è considerato materiale green, dal momento che la gomma naturale è appunto una risorsa naturale), tuttavia tale processo non è accettabile come metodo generale di produzione. Lo sviluppo di CNF polverizzate consente invece una produzione a secco, che comprende minor lavorazione ed è più efficace, tanto più che in questo modo si migliorano sostanzialmente movimentazione, trasporto e stoccaggio, considerando anche che la maggior parte dei polimeri sono solidi. Sebbene esistano molti studi sulla polverizzazione delle CNF, non ci sono in letteratura esempi dello sviluppo di polvere di CNF per mescole di gomma. Questo studio presenta, caratterizzando poi i relativi compositi ottenuti, due metodi, uno con ossido di zinco, acido stearico ed etanolo, che forma una dispersione con le CNF, così da prevenire l’aggregazione e consentire la successiva polverizzazione, ed uno con solo ossido di zinco.
La parte sperimentale dello studio illustra la polverizzazione delle CNF con l’utilizzo di ossido di zinco, con metodi a secco (senza solvente) e a umido, la preparazione dei compositi gomma naturale/CNF con processo a secco e a umido e la caratterizzazione di CNF, della polvere CNF e dei compositi gomma naturale/CNF. Più in dettaglio sull’argomento entra la sezione risultati e discussione che, supportata da immagini SEM, parla diffusamente dello sviluppo del metodo di polverizzazione delle CNF, della preparazione e caratterizzazione dei compositi e so-
prattutto, cosa molto interessante, delle differenze riscontrate fra le polveri di CNF ottenute con i due metodi esaminati. L a conclusione dello studio sottolinea l’importanza dell’eliminazione del fenomeno di aggregazione delle CNF, il fatto che i valori di carico di rottura migliorano aumentando la lunghezza delle CNT, la robustezza dei compositi ottenuti col metodo a umido, la necessità di rimuovere il solvente durante la fase di essiccazione del metodo a umido, perché le CNF ottenute si possano usare senza contaminare la gomma. In ultima analisi, il metodo a umido si rivela soddisfacente ed efficace, ma l’utilizzo di etanolo è indesiderato per il suo costo e soprattutto per la sua infiammabilità come materiale pericoloso.
Lo studio è indubbiamente interessante per l’argomento trattato, ma lo svolgimento della narrazione risulta piuttosto confuso e non lineare, soprattutto nella conclusione.
COSTRUZIONE E SIMULAZIONE
CREARE FIDUCIA NELLO STAMPAGGIO DI GOMMA SILICONICA LIQUIDA MEDIANTE SIMULAZIONE.
H. Bhogesra, Moldex3D Northern America, Farmington, Michigan (USA) R,Jovingo, K. Barbee, Shin Etsu Silicones of America, Akron, Ohio (USA)RUBBERWORLD, dicembre 2023, pag. 30-34.
Lo sviluppo di componenti sta facendo sempre più affidamento sulle simulazioni. Allocare risorse a precise simulazioni di progettazione nella fase iniziale dello sviluppo può consentire notevoli risparmi, riducendo il ricorso a cicli ripetitivi nella fase di prototipo e velocizzando così il processo di convalida per la progettazione di uno stampo. Questo studio intende dimostrare come le simulazioni Moldex3D possono essere utilizzate per affrontare preventivamente queste sfide durante la fase di sviluppo dello stampo.
Moldex3D ha recentemente deciso di promuovere ulteriormente le sue capacità per aiutare l’industria dello stampaggio e, insieme a Shin Etsu Silicones of America e M.R. Mold & Engineering, ha scelto di coordinare gli sforzi per comprendere i problemi dello stampaggio. Shin Etsu ha fornito una gomma siliconica liquida ottica (LSR), utilizzata per analizza-
re stampo, riempimento e difetti di vulcanizzazione, ricorrendo ad uno stampo dimostrativo, costruito per mettere in evidenza la maggior parte dei soliti problemi che potrebbero verificarsi nelle operazioni di stampaggio, compreso trappole d’aria, distorsioni, scompensi, mancati riempimenti, bave e vulcanizzazione irregolare, per verificare come i problemi potrebbero essere risolti con le simulazioni Moldex3D.
Viene così utilizzato uno stampo orizzontale a quattro cavità, due rivolte in alto e due in basso, con le conseguenti sfide legate all’influenza della gravità su di una gomma LSR a bassa viscosità.
La narrazione dello studio è semplice e comprensibile anche per coloro che non hanno grande esperienza di stampaggio e ai quali ne consigliamo la lettura, come interessante risulta comunque per chi affronta quotidianamente la pratica dello stampaggio e si troverà a riflettere su problemi già riscontrati, trovando magari una soluzione a cui non aveva pensato. Lasciamo quindi la lettura a chiunque voglia affrontare l’argomento, concludendo con la considerazione che lo studio evidenzia davvero bene l’importanza fondamentale di condurre simulazioni prima della costruzione di uno stampo, in modo da anticipare proattivamente ed affrontare efficacemente le sfide dello stampaggio.
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI
MOLECULAR REBAR CON AFLAS: PROPRIETÀ FISICHE MIGLIORATE PER APPLICAZIONI AD ALTA PRESTAZIONE. A. Krupp, S. Swanson, Molecular Rebar Design LLC, Austin, Texas (USA) - RUBBERWORLD, dicembre 2023, pag. 36-42.
L’aggiunta di nanotubi di carbonio Molecular Rebar (MR) migliora in modo impressionante la resistenza all’abrasione (+30%), alla lacerazione (+15%) e al cut and chip (+30%) e la durata a fatica ciclica in polimeri tradizionali come gomma naturale, SBR, BR, NBR, HNBR, IIR e CR. Molecular Rebar Design ha già pubblicato questi risultati con riferimento a diverse applicazioni (ad esmpio in mescola per battistrada di pneumatici OTR) e Akron Rubber Development Laboratory (ARDL), a sua volta, ha pubblicato risultati dell’utilizzo dei nanotubi MR con miglio-
16 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
RUBBER CLUB
ramenti simili nella resistenza all’abrasione. La maggior parte delle pubblicazioni si riferisce ad un prodotto MR in olio plastificante (MRO), che è offerto in due versioni. MRO Gen I per polimeri più polari, come NBR ed HNBR, e MRO Gen II per polimeri meno polari, come gomma naturale, SBR e relative miscele.
Citata la casistica dei fluoroelastomeri (famiglie, caratteristiche, pregi e difetti) come polimeri speciali per applicazioni gravose, l’articolo si focalizza sull’utilizzo dei nanotubi di carbonio MR nell’elastomero Aflas 100H, un grado di FEPM ad alto peso molecolare con ottime proprietà fisiche e miglior resistenza a vapore etc. rispetto a polimeri FKM, partendo da una sua formulazione per applicazioni ad alta pressione e temperatura.
Il materiale MR è tipicamente disperso in soluzione acquosa e per essere utilizzato in questa formulazione, dal momento che i fluoroelastomeri non accettano prodotti in fase liquida, neppure la ver-
sione in olio (MR:olio in rapporto 50:5) dedicata ad altri elastomeri, deve quindi essere trasformato in fase polimerica come masterbatch in Aflas 100H. La versione MR scelta per le prove è un nanotubo di carbonio multiparete (MWCNT) non polare, lavorato in un mescolatore Rheomix da laboratorio.
La concentrazione massima di Molecular Rebar in Aflas 100H risulta essere 6 wt%; una quantità più alta non viene accettata, probabilmente perché la superficie dei nanotubi non riesce più ad essere bagnata dal polimero, per cui questo valore sembra essere funzione della ben dispersa natura dei nanotubi combinati con l’alto peso molecolare dell’Aflas. Il masterbatch MR, controllato con TGA e TEM, viene utilizzato per modificare la formulazione di partenza adottata, in modo da ottenere tre mescole da caratterizzare in confronto a quella di base senza nanotubi: la prima e la seconda contengono 50 phr di Aflas e 50 phr di masterbatch MR, la terza solo 100 phr
ABBIAMO LETTO PER VOI
di masterbatch MR, mentre il contenuto di carbon black N330 è rispettivamente 14, 20 e 0 phr.
In pratica la prima mescola contiene 14 phr di N330 e 3 phr di MR, la seconda 20 phr di N30 e 3 phr di MR, la terza 6 phr di MR.
Illustrate le caratteristiche di prestazione delle varie mescole (tabelle, grafici e immagini corredano l’esposizione con la presenza, in particolare, di una tabella che presenta la procedura di mescolazione di Aflas FEPM in mescolatore interno), l’articolo arriva alla conclusione che l’utilizzo di MR in sostituzione del carbon black offre numerosi vantaggi alle caratteristiche fisiche della mescola senza atri effetti dannosi. Tutte le mescole sperimentali esaminate, con MR in parziale o totale sostituzione del carbon black, mostrano allungamento migliore, carico di rottura simile, lacerazione migliore e migliore ritenzione del modulo ad alta temperatura senza influenzare negativamente il compression set.
DE GRANDI SRL De Grandi srl 27029 Vigevano (PV) C.so Vittorio Emanuele II, 24 Tel. +39 0381 79159 - 78707 Fax +39 0381 73440 info@degrandisrl.it www.degrandisrl.com Stabilimento: 27020 Tromello (PV) - Via Buccellati, 2/4 Tel. +39 0382 868402 - Fax +39 0382 868584 Micronizzazione polveri per l’industria della gomma e delle materie plastiche MICRONIZZAZIONE = AUMENTO DELLA SUPERFICIE DI CONTATTO = CREAZIONE DI FORZA La Micronizzazione al servizio dei Polimeri compositi SIAMO INOLTRE PRODUTTORI DI RITARDANTI DI FIAMMA HALOGEN FREE PER POLIOLEFINE DG/HF 2000 – Ritardante di fiamma organico intumescente ad alte prestazioni
a cura della redazione
Transizione 5.0 Aspettando i decreti attuativi
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 marzo scorso, il decreto legge 19/2024 detta le disposizioni attuative del PNRR e dà il via libera al nuovo credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 in relazione al Piano Transizione 5.0. I dubbi in attesa dei decreti attuativi.
Dopo mesi di attesa è stato finalmente pubblicato in Gazzetta ufficiale, il 2 marzo scorso, il decreto legge 19/2024 che detta le disposizioni attuative del PNRR e dà il via libera al nuovo credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 in relazione al Pia -
no transizione 5.0. I l testo integrale del Decreto è consultabile a l link indicato nel box di pagina 19.
I l piano, che dovrebbe sostenere (con un finanziamento complessivo, nel biennio, di 6,3 miliardi, divisi equamente tra il 2024 e il 2025), il processo di trasformazione digitale ed ener -
getica delle imprese era molto atteso, ma al momento i n cui chiudiamo in redazione il fascicolo di aprile (3 aprile) mancano ancora i decreti attuativi, che dovranno dipanare i diversi dubbi sorti dopo la pubblicazione. M a andiamo con ordine e vediamo cosa contiene il decreto.
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Foto di pcess609 da iStock. 18 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
IL PIANO TRANSIZIONE 5.0
L’agevolazione è disciplinata dall’articolo 38 del decreto legge. Possono beneficiare del contributo tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa. La norma elenca anche i casi di esclusione, tra questi lo stato di liquidazione volontaria o coatta dell’azienda.
I l bonus è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a patto che le innovazioni realizzate comportino una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva di almeno il 3% , che sale al 5% se calcolata sul processo programmato per l’investimento
GLI INVESTIMENTI AMMESSI
S ono agevolabili gli investimenti in beni indicati nell’allegato A (beni materiali) e nell’allegato B (beni immateriali) alla legge n. 232/2016 (vedi Box). R ientrano tra i beni di cui all’allegato B , ove specificamente previsti dal progetto di innovazione, anche: a ) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding); b ) i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a). Qui non è chiaro cosa si intenda per “unitamente”: nello stesso periodo o dallo stesso fornitore?.
Nell’ambito dei progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici nelle misure e alle condizioni previste dal decreto, sono inoltre agevolabili a) gli investimenti in beni materiali nuovi strumen -
Il Decreto e gli allegati A e B
Il testo integrale del decreto 19/2024
Allegato A - Beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0»
In vigore dal 01/03/2017
Modificato da: Decreto-legge del 29/12/2016 n. 243 Articolo 7 novies
L’allegato A è consultabile al seguente link:
Allegato B - Beni immateriali
In vigore dal 01/01/2017
L’allegato B è consultabile al seguente link:
INCENTIVI
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tali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo , a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta
Con riferimento all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia da fonte solare, sono considerati ammissibili esclusivamente gli impianti con moduli fotovoltaici di cui all’articolo 12, comma 1, lettere a), b) e c) del decretolegge 9 dicembre 2023, 181, ovvero:
- m oduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%;
- moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%;
- m oduli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0%.
G li investimenti in impianti che comprendano tali moduli concorrono a formare la base di calcolo del credi -
to d’imposta per un importo pari, rispettivamente, al 120% e 140% del loro costo. Nelle more della formazione del registro di cui al suddetto articolo, sono agevolabili gli impianti con moduli fotovoltaici che, sulla base di apposita attestazione rilasciata dal produttore, rispettino i requisiti di carattere tecnico e territoriale previsti dalle lettere a), b) e c) del medesimo articolo 12. Risultano inoltre agevolabili b) le spese per la formazione del personale previste dall’articolo 31, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni di cui al comma 4 e comma 5, lettera a), e in ogni caso sino al massimo di 300 mila euro, a condizione ch e le attività formative siano erogate da soggetti esterni individuati con decreto del Mimit (Ministro delle imprese e del made in Italy) di cui al comma 17 (che rinvia ai decreti attuativi) e secondo le modalità ivi stabilite.
A QUANTO AMMONTA IL CREDITO D’IMPOSTA
I l credito d’imposta riconosciuto è pari al:
- 35% p er gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro ;
- 15% d ella spesa per gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro ;
- 5% d ella spesa, per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni di costi ammissibili per anno per ciascuna impresa beneficiaria.
I l tax credit aumenta e può arrivare fino al 40% e 45% in caso di una riduzione dei consumi energetici superiore al 6% e al 10% .
M a come si calcola la riduzione dei consumi? Il comma 9 indica su base annuale in relazione ai consumi dell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti, “al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico”. Più complesso il calcolo per le nuove imprese, che lo devono fare “rispetto ai consumi energetici medi annui riferibili a uno scenario controfattuale, individuato secondo i criteri definiti nel decreto di cui al comma 17”. Il termine controfattuale, non così noto, merita una spiegazione: secondo la Treccani “si parla talvolta di situazione controfattuale con riferimento a stati di cose, alternativi rispetto a quelli reali, derivanti da un’ipotesi contraria a un fatto realmente accaduto (per es., la situazione che si sarebbe verificata nel caso di vittoria della seconda guerra mondiale da parte della Germania)”.
COME SI ACCEDE AL BONUS
P er l’accesso al beneficio, che per Transizione 4.0 avveniva in modo automatico, le imprese dovranno presentare, in via telematica, sulla base di un modello standardizzato che verrà messo a disposizione (al momento ancora non c’è) dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), la documentazione di cui al comma 11 unitamente a una comunicazione concernente la descrizione del progetto di
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Foto di Thinkhubstudio da iStock.
investimento e il costo dello stesso. I l GSE, previa verifica della completezza della documentazione, trasmetterà quotidianamente al Mimit, con modalità telematiche, l’elenco delle imprese che avranno validamente chiesto di fruire dell’agevolazione e l’importo del credito prenotato, assicurando che l’importo complessivo dei progetti ammessi a prenotazione non ecceda il limite di spesa.
I l suddetto comma 11 spiega che il beneficio sarà subordinato alla presentazione di apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente, secondo criteri e modalità individuate con il decreto del Mimit di cui al comma 17 (sempre lo stesso, che rimanda ai decreti attuativi), che rispetto all’ammissibilità del progetto di investimento e al completamento degli investimenti, attestano: a ) ex ante , la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli in -
vestimenti nei beni di cui al comma 4; b ) ex post , l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante
E quali saranno i soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni? Secondo il decreto tali soggetti dovranno rispondere a precisi requisiti, anche in termini di “indipendenza, imparzialità, onorabilità e professionalità”, ma l’elenco comprenderà, in ogni caso: i ) gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339; i i) le Energy Service Company (ESCo) certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352. Per le piccole e medie imprese, le spese sostenute per adempiere al suddetto obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non supe -
riore a 10.000 euro, fermo restando il limite massimo di cui al comma 7.
I DUBBI NELL’ATTESA
R iassumendo, quindi, i decreti attuativi (che in teoria dovevano essere adottati en tro 30 giorni dalla pubblicazione del Decreto, ma che al momento di chiudere questo articolo non sono ancora stati emanati) dovranno risolvere, tra gli altri, i seguenti punti principali:
- contenuto, modalità e termini di trasmissione delle comunicazioni delle certificazioni che dimostrano che l’impresa ha diritto al beneficio;
- criteri per la determinazione del risparmio energetico conseguito;
- procedure di fruizione del credito di imposta;
- modalità finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa;
- individuazione dei requisiti specifici dei soggetti a utorizzati al rilascio delle certificazioni. u
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di Daniela Garbillo
Isopren 70 anni di eccellenza nelle mescole
Tre generazioni di imprenditori, che da Cusano Milanino hanno prodotto ed esportato articoli tecnici in gomma in tutto il mondo: costituita nel 1953, ma con inizio attività nel 1954, l’azienda sta vivendo un anno di festeggiamenti per i suoi primi 70 anni di attività. Con Marcella e Mario Bergamini abbiamo ripercorso le tappe di una storia di successo.
È
il 7 ottobre 1953 quando Alberto Bergamini, con il figlio Giancarlo e il socio Carlo Rossi, fonda la Isopren, a Cusano Milanino, in provincia di Milano, come azienda che si dedica alla produzione di rivestimenti in gomma ed ebanite di serbatoi per l’industria. La produzione parte ufficialmente l’anno dopo, nel 1954, e nei primi anni ’60 entra in azienda il fratello minore di Gian-
carlo, Pier Federico, a cui viene affidata la responsabilità commerciale. Nello stesso periodo viene avviata la produzione di trafilati e vengono acquistate le prime presse per gli articoli in gomma stampati.
Oggi l’azienda, che impiega 45 dipendenti, è guidata dalla figlia di Pier Federico, Marcella, e dal figlio di Giancarlo, Mario. Due cugini che nei ruoli, rispetti-
vamente, di Presidente e Chief Growth Officer (la prima) e di Consigliere d’Amministrazione Senior Technology & Production Advisor (il secondo) portano avanti l’azienda di famiglia con competenza, passione ed entusiasmo.
GLI INIZI
“Nostro nonno Alberto era un commerciante di gomma grezza, conosceva pra-
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Una foto della sede di Isopren nella metà degli anni ’80.
ticamente tutti i produttori” - ci racconta Mario Bergamini - “L’azienda nacque anche grazie all’aiuto del ex direttore tecnico della Hutchinson, il dottor Romani, e i fondatori furono mio papà, laureato in Chimica Industriale, tra i pochissimi per l’epoca e Carlo Rossi. Poi, quando zio Federico si laureò in Economia e Commercio negli anni ‘60, anche lui entrò in azienda. Per la sede fu scelta Cusano Milanino perché c’era il tram che portava fino a Seveso, quindi era comoda e facilmente raggiungibile.”continua Mario – “All’epoca, nel milanese, c’erano già lo stabilimento Pirelli, di fianco alla stazione centrale di Milano, e a Lainate c’era appunto la Hutchinson, che era una potenza nel mondo della gomma. Però erano tutte aziende che gravitavano nel mercato auto. Invece noi, a parte una brevissima parentesi iniziale con l’allora Innocenti di Lambrate, ci siamo sempre occupati di stampaggio a compressione di articoli di grossa dimensione. Abbiamo avuto anche noi qualche macchina a iniezione, per fare del compendio di produzione, ma non è mai stato il nostro core business” - specifica Mario.
DAGLI ANNI 70 AGLI ANNI 90
“Isopren si occupava principalmente di rivestimenti manuali in gomma, ma presto ci siamo votati all’articolo tecnico e speciale”. - spiega Mario - “era grande la nostra competenza nel rivestimento dei cilindri, per l’industria meccanica ma soprattutto l’industria tessile, infatti, siamo stati gli inventori dei cilindri in gomma per lo strappo della fibra sintetica Tow-to-Tops. Eravamo fortissimi in questo settore, che oggi è un mercato praticamente morto e sepolto, in Italia, ma anche in Europa. Quindi abbiamo dovuto evolvere e trovare altre strade e nuove produzioni”. - aggiunge. E infatti nel 1979, subito dopo l’ingresso in azienda di Mario e del genero del socio fondatore, Sergio Donadeo, viene potenziato il reparto stamperia e mescolatura, avviando il nuovo laboratorio per lo studio e il controllo delle mescole. Viene dato il via anche alla linea dedicata alla realizzazione di anelli superelastici per i carrelli elevatori. “Facevamo un prodotto di ottima quali-
tà, i nostri anelli erano veramente molto apprezzati, però non riuscivamo a stare sul mercato perché i nostri competitor erano collegati ad aziende di pneumatici, che a loro volta facevano le ruote per carrelli elevatori utilizzando le mescole off-grade degli pneumatici, mescole eccellenti che per loro erano a costo zero. Per noi era al quanto difficile competere”.
L a creatività e l’esperienza di Isopren hanno consentito di inaugurare, nel 1987, il settore alimentare con la produzione di statori per le pompe monovite. Risale invece al 1990 l’inizio della produzione di anelli in gomma per impianti a fune per il settore montagna e dei rivestimenti antiabrasivi per pompe centrifughe. Nel 1995 viene ottenuta la certificazione ISO 29002 (ora 9001) del sistema di gestione per la qualità e l’azienda entra anche nel settore edile, grazie ai nuovi prodotti per il pompaggio del calcestruzzo.
DAL 2000 A OGGI
Il nuovo millennio si apre con l’inizio della produzione di guarnizioni per impianti filtranti per il fango. Momento importante dei primi 10 anni dei 2000 è l’ingresso nel CDA, datato 2008, di Marcella Bergamini, figlia di Pier Federico, che entra operativamente nel 2013 occupan-
dosi dell’area del cost-controlling e del potenziamento commerciale.
Cavaliere del lavoro, laureata in Economia e Management alla Bocconi, e con esperienze maturate al Corriere della Sera, in Rusconi e nel gruppo Danone, Marcella porta il suo enorme bagaglio manageriale in azienda.
“Venendo da Danone, dove il concetto del focusing era fondamentale, all’inizio mi sono trovata un po’ spiazzata dalla grande diversificazione dei prodotti di Isopren. Fra il 2008 e il 2009, poi, la crisi l’abbiamo sentita anche noi” - racconta Marcella Bergamini - “ma la nostra fortuna è che lavoriamo per tanti Mercati e quindi, se uno o più di essi è in flessione, altri possono crescere. Quando c’è stata la crisi dell’auto, per esempio, l’abbiamo sofferta, ma nel periodo del Covid abbiamo potuto continuare a lavorare grazie al fatto che operavamo in due mercati strategici: il navale, con i compensatori di dilatazione, e l’alimentare con gli articoli per la lavorazione del riso e cereali (dischi e aste riso) e gli statori”ci dice - “Quindi abbiamo avuto la conferma che la diversificazione, in realtà, è una nostra grande forza”.
I SETTORI MERCEOLOGICI
Oggi Isopren opera in nove settori merceologici: navale, montagna, mobilità
ANNIVERSARI
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Il laboratorio alla fine degli anni ’70.
urbana, alimentare, minerario, perforazione, tessile, impianti e edile.
“Siamo produttori di statori in gomma per pompe mono, di rulli guidafune per impianti di risalita, di rivestimenti stampati per pompe centrifughe, di aste in gomma per la lavorazione del riso di qualità, di compensatori di dilatazione, questi ultimi soprattutto per le unità combattenti della Marina Militare, questi i nostri articoli strategici” - conferma Ma-
rio Bergamini - “Facciamo quasi il 70% del nostro fatturato, che l’anno scorso è stato di 7 milioni di euro, con i primi sei clienti” - precisa Marcella - “Quando io sono arrivata insistevo per farci conoscere da nuovi clienti dei nostri settori strategici nonché dai clienti storici a cui presentare tutta la gamma di produzione accogliendo eventuali nuove sfide su nuove produzioni, così è successo con il mondo della montagna: siamo parti-
ti con gli anelli per gli impianti a fune e con le traverse, poi un importante cliente ci ha chiesto di completare la gamma dei prodotti offerti con le nuove ruote di scorrimento e di tensionamento per i gatti delle nevi” - aggiunge - “L’accelerazione l’abbiamo fatta principalmente con i nostri clienti storici con cui abbiamo ampliato la gamma di prodotti e offerte, passando alla produzione in serie per gli articoli più diffusi”. Non a caso il mondo della montagna, che raggruppa il mondo delle ruote, degli anelli e delle traverse, ammonta oggi ad oltre il 25% del fatturato totale. Al secondo posto troviamo gli statori, segue il mondo dell’industria mineraria, gli articoli per il confezionamento degli pneumatici e i compensatori di dilatazione in gomma, per il mondo navale e non, tutti questi insieme coprono un ulteriore 50%.
“Questi sono i mercati che si confermano anno dopo anno” - sottolinea Marcella - “Poi abbiamo una serie di clienti che si presentano a noi per dei progetti personalizzati. Abbiamo un reparto dedicato che abbiamo chiamato La boutique di Isopren che segue la nostra inclinazione e il nostro DNA: lo sviluppo con passione di nuovi articoli personalizzati e con un elevato contenuto tecnologico. Noi siamo in grado rispondere anche a queste richieste innovative,
MONDOGOMMA
La sede di Isopren vista dal parcheggio (metà anni ’60).
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Mario Bergamini e Marcella Bergamini.
Compensatori di dilatazione in gomma.
occupandoci di tutto il processo, dalla fase di elaborazione della mescola fino al prodotto finale e al collaudo, fornendo anche i consigli per la manutenzione e il servizio post-vendita anche on-site”. “Può anche capitare, come avvenuto pochi anni fa” - aggiunge Mario - “che articoli non più prodotti, a distanza di 10-20 anni, tornino in auge. Chiaramente in questi casi le conoscenze passate sono preziosissime, perché ci consentono di dare delle risposte qualificate e tempestive, come è accaduto di recente con lo studio della mescola per le nuove ruote dei gatti delle nevi dove l’esperienza passata delle ruote dei carrelli elevatori è stata essenziale!”.
PRESENTE E FUTURO
Oggi Marcella e Mario Bergamini sono affiancati da una nuova generazione di manager, che dopo essere entrati giovanissimi in azienda hanno avuto un bel percorso di crescita. “Andrea Belussi è un nostro orgoglio” - riferisce Marcella - “perché ha iniziato da noi in stage sette anni fa, dopo l’Università (Ingegneria dei Materiali e delle Nanotecnologie) e ormai ha preso le redini di tutta la parte della tecnologia della gomma. Ci coadiuva nelle offerte in cui c’è contenuto tecnico poi segue l’innovazione e il tema dei materiali”.
“Per esempio, parlando di evoluzione e ricerca, abbiamo concentrato grandi energie sui compensatori di dilatazione
Anelli in gomma con tallone tessile per impianti a fune.
in gomma mono-onda” – specifica Andrea – “abbiamo certificato una nostra linea proprietaria, la J1LUX, migliorando sia la parte di confezionamento, quindi il processo, ma anche utilizzando qualche materiale innovativo, in modo da ottenere caratteristiche e performance migliori. Siamo passati da dimensioni molto piccole a dimensioni di 2 metri di diametro e questa flessibilità è una caratteristica comune a tutti i prodotti Isopren”.
“G razie a questi upgrade tecnologici, abbiamo vinto alcuni tender per la fornitura di compensatori in gomma richiesti per il settore navale da Fincantieri. L’anno scorso abbiamo partecipato a una gara molto importante di compensatori in gomma per impianti geotermici” - continua Marcella - “ed in questi giorni stiamo gestendo un’interessante richiesta di giunti per impianti di depurazione d’acqua”.
EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
E SOSTENIBILITÀ
Nel 2021 Isopren è stata premiata da Motore Italia tra le 21 PMI più innovative del Paese.
N el 2022 sono state introdotte due nuove presse e un nuovo tavolo da taglio continuo a mandrino pneumatico, FlashCut, conforme all’Industria 4.0, mentre nel corso dell’ultimo anno, il 2023, sono state installate ulteriori nuove presse con piani riscaldati elettricamente. L’efficientamento e il risparmio energetico, infatti, sono temi caldi in Isopren: “Stiamo progressivamente sostituendo le macchine più vecchie e siamo in fase di taratura di un nuovo sistema a osmosi inversa per l’alimentazione del generatore, che dovrebbe consentirci di avere un grosso risparmio di consumo di metano” - spiega Mario“I vantaggi li vedremo alla fine dell’anno
e a breve metteremo in cantiere anche un progetto di impianto fotovoltaico”. N el frattempo, è in corso uno studio sulla devulcanizzazione della gomma.
“Il nostro obiettivo è quello di recuperare gli sfridi di lavorazione e rimetterli all’interno del ciclo produttivo riducendo la quantità di rifiuti con una significativa riduzione dell’impatto ambientale” - racconta Andrea Belussi - “il grosso vantaggio, in Isopren, è che abbiamo il controllo di tutto il processo produttivo; quindi, conosciamo alla perfezione la nostra mescola e come si comporta” - aggiunge.
PREMIO ECCELLENZA DELL’ANNO
E CERTIFICAZIONI IN ARRIVO
Dopo aver ricevuto il Premio Eccellenza dell’anno Innovazione Rubber Solutions per la realizzazione di articoli tecnici a scopi industriali dalla piattaforma
Le Fonti, nel 2023, Isopren si appresta a ottenere entro l’anno 2024 tre nuove certificazioni: la ISO 14000 (certificazione ambientale), la ISO 45001 (salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) e la UNI/ PdR 125 (parità di genere) per continuare a giocare un ruolo da protagonista garantendo alle sue persone di lavorare in un ambiente stimolante, sano e sicuro per uno sviluppo sostenibile. u
Statori pompe monovite.
ANNIVERSARI
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Quali pneumatici per le auto elettriche? La visione di Pirelli
Le auto elettriche hanno caratteristiche diverse rispetto a quelle con motore a combustione interna: questo comporta che anche lo sviluppo degli pneumatici si basi su progettazione e materiali diversi, rispetto alle auto a combustione interna. Ecco come si sta muovendo Pirelli al riguardo.
Le auto elettriche hanno caratteristiche diverse rispetto a quelle con motore a combustione interna. In una intervista rilasciata a DMove.it (“Così facciamo gli pneumatici per le auto elettriche”), Dario Marrafuschi, Head of Product Research and Development di Pirelli, ha raccontato come queste differenze impattano sugli pneumatici.
L e auto a trazione elettrica, essendo più pesanti e con coppie maggiori, t rasmettono più forze; questo vuol dire più sollecitazione e usura degli pneumatici, a parità di stile di guida. A uto più pesanti implicano che l’impronta a terra debba essere ottimizzata per evitare che l’usura venga localizzata in alcune parti del battistrada, creando consumi anomali e risonanze.
L a parte del battistrada prossima alle spalle è quella che viene sottoposta allo stress maggiore, perché l’effetto peso porta l’impronta ad appoggiare solo sui lati e a far rialzare la parte centrale. Q uesto comporta che lo sviluppo di pneumatici per le auto elettriche si basi su progettazione e materiali diversi, rispetto alle auto a combustion e interna.
MONDOGOMMA
di A.L. Spelta
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Pirelli P Zero Elect è stato scelto da BMW M per equipaggiare la nuova BMW i4 M50, la prima auto completamente elettrica sviluppata dalla divisione ad alte prestazioni del marchio.
PNEUMATICI PROGETTATI AD HOC
Cambiare un materiale vuol dire cambiare anche il disegno del battistrada per farlo lavorare nelle condizioni ottimali. Se il materiale fosse più rigido, ma i tasselli rimanessero gli stessi degli pneumatici tradizionali, la trasmissione della coppia non sarebbe ottimale.
E ssendo lo sviluppo più complesso rispetto al passato, Pirelli sta continuando a spingere sulla virtualizzazione per poter prendere in considerazione contemporaneamente i numerosi componenti che influenzano le prestazioni di uno pneumatico. I l profilo, ovvero la sezione dello pneumatico, è la prima leva che va considerata e progettata, poiché determina la distribuzione di pressione dell’impronta.
La seconda è il disegno del battistrada. Va poi definita la struttura e la scelta dei materiali: ogni materiale è fatto da decine di componenti e ogni mescola è fatta da più di dieci ingredienti.
M uovere uno solo di questi parametri e vedere l’effetto sul risultato finale non è semplice, perché si parla di ottimizzazione di tutto il sistema.
DIGITAL TWINS E MODELLI VIRTUALI
L a strada intrapresa da Pirelli per la progettazione è quella della virtualizzazione, la digitalizzazione della progettazione attraverso gemelli digitali. La virtualizzazione permette di poter fare un’analisi di sensitività, poter capire quanto ogni parametro potenzialmente incide e quanto incide in sé singolarmente e quanto accordato con gli altri”.
S e da un lato il motore elettrico dei BEV (Battery Electric Vehicles) tende ad appiattire le differenze rispetto ai classici motori a combustione interna di Ferrari, BMW o Mercedes, dall’altro le case automobilistiche chiedono ai produttori di pneumatici di enfatizzare le caratteristiche iconiche del marchio, per esempio il piacere di guida per BMW, il comfort per Mercedes e così via. Il che vuol dire che si ipotizzano più tipologie di
Pirelli ha omologato 10 diversi pneumatici per equipaggiare la Lotus Eletre, il primo SUV iper-elettrico del marchio britannico.
pneumatico, anziché meno. L a complessità della progettazione consiste nel fatto che le vetture non sono l’evoluzione di cinquanta, settant’anni di storia della casa, ma sono un cambio di paradigma. Non c’è più il motore davanti che pesa sul treno anteriore, o il motore centrale che cambiava completamente la dinamica del mezzo.
C on l’elettrico il baricentro è più basso, il peso distribuito su quello che viene chiamato lo skateboard, la sottoscocca dove sono posizionate le batterie.
S ono spesso architetture meccaniche, autovetture solo allo stadio di progetto, motivo per cui tutto il mondo automotive ha spinto molto verso la simulazione. Lavorando su modelli virtuali si possono progettare pneumatici per vetture che ancora non esistono.
Pirelli ha iniziato questo percorso con la Formula Uno nel 2010 per il cam -
pionato del 2011, quando sono stati progettati gli pneumatici per macchine che ancora non esistevano.
È stato un elemento guida per lo sviluppo di modelli digitali che l’azienda è stata poi in grado di applicare alle vetture di serie.
C i stati casi interessanti e sorprendenti, come quello dello pneumatico per una vettura elettrica, che cambiando il lettering (la marchiatura, ndr) sul fianco ha guadagnato alcuni chilometri di autonomia, solo per l’effetto aerodinamico generato. L’aerodinamica è diventata così importante che Pirelli ha iniziato una partnership con le università e sovvenzionato progetti di ricerca per comprendere l e dinamiche e le forze in gioco.
GLI PNEUMATICI PIRELLI ELECT
G li pneumatici Pirelli destinati alle vetture elettriche sono marchiati
“Elect” e i principali fattori indirizzati sono coppia, peso, comfort, rumoro -
MOBILITÀ ELETTRICA
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sità, battery range.
P irelli ha indirizzato i temi della trasmissione della coppia e dell’usura progettando battistrada, profilo e materiali di pari passo. Il disegno del battistrada prevede tasselli più grossi e, grazie allo sviluppo materiali, un nuovo profilo con una profondità di incavo leggermente ridotta rispetto agli pneumatici tradizionali, che dà rigidità al tassello. Una torre più bassa e a taglio più basso e grosso, resiste
meglio e quindi trasmette meglio la coppia.
D i pari passo la mescola del battistrada è realizzata lavorando sulla distribuzione in temperatura della rigidità e dell’elasticità dei materiali che lavorano su regimi diversi rispetto a quelli delle vetture endotermiche. Uno pneumatico ‘Elect’ deve lavorare appunto con masse maggiori, con forze in gioco maggiori, avere buona aderenza sull’asciutto e sul bagnato e
diminuire nel contempo la resistenza al rotolamento. Quest’ultimo è un elemento fondamentale per contribuire all’aumento dell’autonomia delle vetture a batteria.
C ambiare un tassello vuol dire cambiare anche il rumore che viene generato, uno dei motivi per cui è stata ridotta la profondità degli incavi. Un incavo è come una canna d’organo, l’effetto è generato dall’aria che viene intrappolata rotolando all’interno del canale ed emette la sua frequenza. Ridurre la profondità dell’incavo riduce questo effetto di canne d’organo, il tutto non perdendo di vista tenuta e resistenza all’aquaplaning, anche a pneumatico consumato.
P irelli non ha ottimizzato solo le geometrie, ma anche il materiale, brevettato, per rispondere diversamente alle sollecitazioni, rispetto ai materiali tradizionali, al fine di garantire la sostenibilità del carico riducendo la resistenza al rotolamento.
U n’altra caratteristica delle auto ibride ed elettriche è la dimensione del bagagliaio ridotta, le batterie portano via spazi e quindi spesso mancano la ruota o il ruotino di scorta.
G li pneumatici ‘Elect’ sono anche
MONDOGOMMA
Pirelli ha creato un logo per identificare pneumatici che contengono almeno il 50% di materiali di origine biologica e riciclata.
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progettati per enfatizzare le caratteristiche di Run Flat (marcia con gomma forata). Quando si ha una foratura è garantita una percorrenza di almeno 40 km, mediamente sufficienti per raggiungere il primo punto di assistenza.
D a notare che i RunFlat storicamente avevano una resistenza al rotolamento del 15% superiore a una gomma standard; grazie allo sviluppo di materiali e geometrie innovative, gli pneumatici Pirelli ‘Elect’ non mostrano questa penalizzazione.
MATERIALI BIOLOGICI E RICICLATI
G li utenti del mondo elettrico mostrano attenzione non solo a percorrenza e performance, ma anche alla sostenibilità ambientale. Secondo Dario Marrafuschi, al di là dell’elettrico, tutta la gamma Pirelli ha almeno il 55% di bio based material (materiali biologici) e recycled materials (materiali riciclati), dato certificato
dall’ente esterno di certificazione “Bureau Veritas”, per tutta la gamma e tutte le misure.
P irelli d’altronde ha annunciato l’obiettivo di essere Carbon Neutral entro il 2030 e sono oltre 20 anni che pubblica il proprio bilancio di sostenibilità. E sempi di materiali sostenibili impiegati sono la lignina, estratta dalla corteccia degli alberi, un materiale di scarto della lavorazione delle cartiere, utilizzata come rinforzo nelle mescole, silice ottenuta dalla lolla di riso anch’essa utilizzata come rinforzante nelle mescole, biopolimeri e bioresine. La somma di tutti questi ingredienti porta almeno al 55% di materiali sostenibili.
Tra i materiali rinnovabili Pirelli sta facendo un lavoro di transizione verso la gomma naturale, che significa anche cambiare le fabbriche che andranno a utilizzarla.
P irelli ha anche chiesto ai propri fornitori quanta anidride carbonica pro -
ducono, dalla sintesi del polimero a quella della silice, alla produzione dell’energia elettrica utilizzata, al trasporto e smaltimento dei rifiuti. Viene fatto l’integrale di quanto sia l’impatto ambientale di ogni prodotto. Grazie a questo lavoro di coordinamento e di rifinitura continua, Pirelli ha potuto certificare che il P Zero E produce un significativo 24% in meno di emissioni di anidride carbonica rispetto al passato.
R elativamente all’usura in termini di emissioni nell’ambiente: il numero preciso in massa abrasa è il 42% rispetto a pneumatici tradizionali, nonostante le coppie in gioco per le auto elettriche.
L a Wear Life rispetto alla generazione precedente aumenta del 52%: per l’utente vuol dire, tra l’altro, che la vita dello pneumatico aumenta. Banalmente, se prima uno pneumatico poteva durare 50.000 km, oggi ne può raggiungere 75.000. u
MOBILITÀ ELETTRICA
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MECSPE 2024
il ruolo del PNRR per la transizione digitale ed energetica
Secondo l’Osservatorio presentato a inizio marzo a Bologna, senza incentivi 4.0 più del 60% degli imprenditori avrebbe ridotto o rinunciato agli investimenti. Le aziende pianificano di crescere nei prossimi anni anche grazie al Piano Transizione 5.0.
Il PNRR contribuisce alla crescita e alla transizione digitale delle imprese del manifatturiero, che hanno usufruito degli incentivi 4.0 per realizzare importanti investimenti, altrimenti difficilmente realizzabili. Le aziende del settore si preparano ora a recepire il Piano Transizione 5.0, integrando alla transizione digitale -già in essere- anche quella energetica, a dimostrazione della reale volontà di includere la sostenibilità nei processi produttivi di un settore, quello manifatturiero, che con le sue 511 mila aziende attive costituisce ancora la colonna portante dell’economia italiana. Q uesta è la fotografia presentata al convegno d’apertura della ventiduesima edizione di MECSPE, la fiera di riferimento per il manifatturiero e le innovazioni per l’industria, organizzata da Senaf, che si è svolta a BolognaFiere dal 6 all’8 marzo scorsi.
I DATI DELL’OSSERVATORIO
D urante l’evento sono stati presentati da Stefano Cattorini, Direttore Generale BI-REX Competence Center, i dati dell’Osservatorio MECSPE sull’industria relativi al III quadrimestre 2023 con previsioni sul 2024, che hanno messo in evidenza il ruolo del PNRR e degli incentivi per lo sviluppo del settore.
L’Osservatorio ha sottolineato che, anche se in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la gran a cura della redazione
parte degli imprenditori del settore (8 su 10) ha un livello medio o alto di soddisfazione relativa all’attuale andamento della propria azienda. Tiene il fatturato nel breve periodo, che rimane stabile o in crescita per il 63%, mentre il portafoglio ordini è adeguato per quasi due terzi delle aziende. Il settore, dunque, non ha intenzione di rallentare, e, anzi, non sono poche le aziende che hanno in programma un percorso di crescita nei prossimi due anni (60%).
INVESTIMENTI E INCENTIVI PER L’INDUSTRIA
G razie al PNRR, l’industria sta avendo accesso a un’importante disponibilità di risorse da parte del governo. Più del
50% degli imprenditori, infatti, ha richiesto gli incentivi Industria 4.0 a supporto della propria crescita per investire nella trasformazione digitale (31%), R&D (14%), formazione (26%) e sostenibilità (14%); realizzando così investimenti che, altrimenti, non sarebbero stati in grado di affrontare: il 63% degli imprenditori, infatti, non avrebbe investito -o lo avrebbe fatto in misura minore- senza gli incentivi. Proprio grazie a questi investimenti, gli imprenditori hanno potuto constatare un miglioramento della produttività (44%) della loro azienda, della strumentazione tecnologica (35%) e, più in generale, un miglioramento delle condizioni di lavoro (25%).
Osservatorio
MONDOGOMMA
30 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
L’impatto positivo degli incentivi 4.0 apre la strada al Piano Transizione 5.0: un terzo degli imprenditori è intenzionato ad avvalersi della nuova misura: ad oggi, infatti, più dell’80% delle imprese è pronto ad innovarsi anche in tema transizione energetica.
ESG E SOSTENIBILITÀ
L’innovazione verso l’industria 5.0 passa, infatti, anche dalla sostenibilità e dai criteri ESG. In quanto a sostenibilità aziendale, sono aumentate le imprese che si definiscono abbastanza o molto sostenibili, ben il 44% (vs 37% scorso quadrimestre).
È in aumento, infatti, anche il numero di chi misura la propria impronta di CO2, al 23% contro i l 20% precedente, un dato promettente e rappresentativo del progresso in corso.
NUOVE SFIDE PER LA FILIERA
I l settore, inoltre, sta affrontando alcune criticità legate al contesto ge -
opolitico internazionale: il 44% degli imprenditori afferma di essere preoccupato dalle conseguenze dei recenti conflitti internazionali.
U na situazione di incertezza che potrebbe avere un grande impatto sul tessuto imprenditoriale italiano, non solo per l’approvvigionamento delle materie prime, ma anche per l’export, (il 71% delle imprese intervistate infatti esporta).
Fanno invece meno paura inflazione, costi dell’energia e tassi d’interesse, percepiti con molta meno preoccupazione rispetto al quadrimestre precedente.
CRESCITA DIGITALE E IA
I n tema di digitalizzazione a che punto è la manifattura italiana? Quasi 7 imprenditori su 10 dichiarano che la propria azienda ha avuto una crescita digitale da media ad alta negli ultimi anni. Tra le tecnologie introdotte solo nel 2023 primeggiano la sicurezza infor -
matica, il cloud computing e l’internet of things; balzo avanti nel 2024 invece per l’intelligenza artificiale, la cui introduzione è in programma per il 13% degli imprenditori, seguita da ulteriori investimenti in sicurezza informatica e robotica collaborativa.
S empre in tema AI, la maggioranza degli imprenditori continua ad avere opinioni positive a riguardo, con oltre 6 imprenditori su 10 che ritengono che produrrà benefici. A questo proposito, il 25% l’ha già introdotta o intende introdurla nella propria azienda, mentre il 38% si sta informando per muoversi in questo senso.
I NUMERI DI MECSPE 2024
La fiera si è chiusa con 66.906 visitatori (+12% rispetto al 2023) e 2068 aziende presenti, riconfermandosi come punto di riferimento per il manifatturiero. L’appuntamento è di nuovo a BolognaFiere con la 23a edizione di MECSPE, dal 5 al 7 marzo 2025. u
INDUSTRIA MANIFATTURIERA
Engineering Systems è azienda leader nella produzione di estrusori per gomma e plastica in svariati ambiti di applicazione industriale.
Oltre 40 anni di esperienza e una lunga serie di competenze e know how, rendono Engineering Systems il partner ideale per qualità, sicurezza e alto grado di personalizzazione di prodotti e servizi.
Siamo specializzati in qualsiasi tipo di estrusore per tutte le tipologie di gomma da estrudere.
Realizziamo estrusori totalmente personalizzabili, per i settori di rivestimento pneumatici, guarnizioni, cavi e mini estrusori per produzione mescole speciali.
Un altro importante processo produttivo che Engineering Systems effettua per i propri clienti è il “Revamping” della macchina completa o anche solo dei componenti fondamentali e significativi come vite e cilindro.
La produzione interna, insieme alla passione con cui approcciamo ogni richiesta, consente di curare l’intero processo produttivo offrendo versatilità e prontezza per soddisfare qualsiasi richiesta del cliente.
L’innovazione tecnologica e l’alto livello di specializzazione tecnica dello staff sono elementi differenzianti che assicurano ottimi risultati e massima qualità e durabilità dei prodotti e dei servizi.
ENGINEERING SYSTEMS S.R.L. - Via Caduti del Lavoro 37/39, 25030 Coccaglio (BS) ITALIA - Tel. +39 030 77 21 469 commerciale@engineeringsystems.it - www.engineeringsystems.it
Le nostre domande
1.
Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2.
All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3.
Anche se negli ultimi mesi il prezzo La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4.
Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5.
Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6.
Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
L’unica certezza è l’incertezza
Non c’è pace, in tutti i sensi possibili della parola. Anche per le materie prime lo scenario, a livello internazionale, è fortemente condizionato dalle guerre, dalle tensioni geopolitiche, dall’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, e, non ultimo, dalle restrizioni che incombono sull’importazione di materie prime extra-UE, oltre che sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose. In tale contesto anche l’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint) rischia di minare la competitività delle aziende europee, soprattutto se le aziende concorrenti devono rispondere a regole meno restrittive.
FOCUS MATERIE PRIME
Foto di Kumer da iStock. 33 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
Le risposte degli esperti
“U no dei prodotti green in catalogo potrebbe sostituire IPPD e TMQ, anche se originariamente era nato per altro”
A ZIENDA CHIMICA
M ILANESE
G iovanni Arnò - Amministratore
1.
Grande incertezza in una domanda attendista di quotazioni favorevoli tra svarioni di costi energetici e magazzini ancora pieni di materiali a listino elevato, almeno per il primo quarto. Certamente ne abbiamo risentito. I nostri clienti sono per la maggior parte compounder, quindi è difficile stabilire l’utilizzo univoco delle materie prime, ma credo che il settore elettrodomestico abbia sofferto particolarmente, l’automotive scricchiolato, e i cavi mantenuto livelli apprezzabili.
2.
La disponibilità materiale è positiva, ma un mercato guardingo con piccoli scatti non aiuta. Il costo dei noli nella prima metà del 2023 si è normalizzato, ma le produzioni europee sono rimaste deboli. Molto del reparto gomma guarda alla Germania, dove inflazione e sofferenza energetica non hanno consentito una riduzione dei prezzi sensibile. La produzione di mescole in Germania è in calo e proseguirà negativamente. Non è un caso che Goodyear e Michelin chiudano stabilimenti, e VW è in grandissima crisi; questo ci riguarda da vicino.
3.
Da tempo immemore ho in catalogo materiali ora classificabili come sostenibili. Rimango comunque attento alle ricerche, ad esempio uno dei prodotti “green” in catalogo potrebbe sostituire IPPD e TMQ, anche se originariamente era nato per altro.
4.
S e dovessi fondare un partito politico lo baserei su due punti, più alberi e meno idioti. Purtroppo stiamo andando esattamente al contrario. Accadranno due cose: la gomma verrà erosa dalla termoplastica, dove è più facile far finta che il compound appaia più sostenibile, e diminuiranno gli impieghi di mescole organiche a favore di quelle siliconiche. Dal punto di vista burocratico sarà sempre più oneroso ottemperare alle richieste. Si vuole fare un mercato globale, ma si vuole una economia circolare. Ho detto tutto.
5.
Tutti noi ne subiremo l’impatto, a prescindere dal materiale. Nel
migliore dei casi vi sono solo ritardi nelle consegne, con conseguente stress per la ricerca del compounder più veloce.
Secondo noi i tempi saranno lunghi, ma il problema si ridimensionerà parzialmente a causa della desertificazione industialmanufatturiera. Si fanno molti più profitti con la finanza che con le attività industriali.
6.
Non ho mai trattato neri di carbonio. I produttori europei fanno sempre il loro prezzo alto, il prodotto russo sta per essere sostituito da quello indiano, prodotto con materie prime ed energia russa. Poi entreranno a gamba tesa i neri recuperati, i tecnologi avranno da divertirsi a trovare la quadra tra capitolato e LCA. u
“È ancora complesso trovare qualcosa di concreto che possa andare a sostituire le materie prime standard"
CALDIC
A nnalisa Guidi Product Manager Industrial
1.
Le cause sono relative al destocking, ovvero al fatto che i clienti avevano già i magazzini pieni di materiale, ma la domanda nel 2023 è calata a livello globale, in particolare da marzo 2023, oltre a un contesto macroeconomico europeo di recessione.
L a nostra azienda ne ha sicuramente risentito, sia parlando in termini di volumi che di fatturato. Per quanto riguarda i settori applicativi, la nostra azienda è particolarmente focalizzata su compounder e produttori di backword intergrating, ovvero aziende che lavorano trasversalmente in diversi settori. Abbiamo quindi constatato un generalizzato calo delle domanda.
2.
C ertamente vero, la ripresa ha rallentato significativamente a partire da marzo 2023, ne sono la causa diversi fattori citati precedentemente. In aggiunta, possiamo citare il fatto che nel 2022 i costi energetici in Europa erano molto alti, mentre l’area asiatica non ha risentito di questo impatto a livello economico.
I n Europa i costi dell’energia si sono mantenuti alti fino al primo quarter del 2023. Inoltre, citiamo i conflitti in essere e a livello generale, un grado di incertezza nel contesto economico che disincrementa gli investimenti.
FOCUS
34 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
3.
S ì, anche la nostra azienda si sta muovendo proattivamente in questa direzione, anche se attualmente è ancora complesso trovare qualcosa di concreto che possa andare a sostituire le materie prime standard. Inoltre, è molto importante porre la giusta attenzione a quello che viene chiamato Greenwashing. Stiamo osservando che non tutti i clienti, in questo momento, sono disposti a pagare un sovrapprezzo per passare al “green”. Per cui riteniamo che, fino a quando non ci sarà un obbligo legislativo, i clienti probabilmente non andranno a modificare e/o aumentare il prezzo delle loro ricette in questa direzione.
4.
È tangibile un’attenzione crescente del mercato riguardo alla riduzione “carbon footprint”, che riguarda la misura delle emissioni di gas serra. Osserviamo, in particolare, che i grandi gruppi stanno già investendo su questi delicati temi ambientali, e ci aspettiamo che traineranno il mercato nel lungo termine. Anche i grandi produttori di Rubber Chemicals stanno attivamente investendo nella ricerca e sviluppo, per creare una gamma di prodotti “green” alternativa ai prodotti tradizionali.
5.
S ì, confermiamo che sta incidendo tuttora sul nostro business. È comunque importante citare le opportunità di mercato che siamo riusciti a cogliere avendo materiale in stock a magazzino, riuscendo quindi a fornire i nostri clienti. Per quanto riguarda il conflitto, pare purtroppo ancora molto lungo, ma osserviamo che i prezzi dei noli sono in leggero calo, per cui nel prossimo trimestre possiamo parlare di una certa stabilità/diminuzione.
6.
N on si tratta di un prodotto presente nel nostro portfolio, per cui non disponiamo di indicazioni precise a riguardo. u
“Stiamo ancora operando per ampliare la nostra offerta, che attualmente comprende già diverse materie prime da riciclo, da fonti rinnovabili, da upcycling”
E ICO NOVACHEM
Daniele Girelli Technical sales manager settore elastomeri
1.
D al nostro punto di vista, come fornitori di materie prime, le informazioni giunte dal mercato a valle indicano come i settori che hanno risentito di più del rallentamento economico siano quelli legati all’industria degli elettrodomestici, così come l’automotive e in parte anche l’edilizia, dopo il “boom” che si è vissuto nel periodo precedente. I produttori di cavi e di tubi per l’industria sono risultati meno coinvolti.
Le nostre domande
1. Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2.
All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3. La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4. Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5. Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6. Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
2.
Purtroppo gli eventi di fine anno hanno scompigliato nuovamente il mercato. Molti prezzi sembrano aver trovato un nuovo equilibrio a livelli superiori al pre-Covid e difficilmente torneranno indietro. La persistente e complicata situazione geopolitica ha nuovamente portato a disequilibri; a ciò si aggiungono anche variabili come l’andamento del mercato cinese, che causano turbative.
3.
Eico Novachem si era impegnata già prima dell’esplodere del fenomeno sostenibilità nella ricerca di prodotti più sostenibili in senso lato e stiamo ancora operando per ampliare la nostra offerta, che attualmente comprende già diverse materie prime da riciclo, da fonti rinnovabili, da upcycling. Inoltre, in collaborazione con le nostre case mandanti, stiamo valutando il portafoglio prodotti al fine di definirne i dati oggettivi dei vari parametri di sostenibilità come l’impronta di carbonio, il ciclo di vita, il contenuto di origine biologica o l’origine da riciclo; lo scopo è di fornire ai nostri clienti una motivazione chiara e oggettiva di sostenibilità misurabile.
4.
Sul breve periodo non prevediamo un effetto significativo sul mercato della gomma, tranne che per l’aumento delle formalità burocratiche. Parte della normativa ha come effetto solo quello di generare confusione e incertezza nel mercato. Parlo ad esempio della situazione dei polimeri Fluorurati o dei derivati Siliconici. A medio lungo termine l’applicazione di alcune
MATERIE PRIME
35 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
restrizioni porterà alla riformulazione e alla ricerca di alternative, anche se spesso è difficile operare sostituzioni che permettano di ottenere le medesime prestazioni.
5.
E ico Novachem si approvvigiona principalmente dalle zone EU e US, pertanto la criticità logistica causata da questa situazione non ci ha impattati in modo importante. L’effetto del forte aumento dei noli marittimi ha inciso in modo netto su alcune materie prime più che su altre. Vi era comunque una tendenza a prezzi più elevati dello storico. Ora i problemi maggiori sembrano venire dall’allungamento dei tempi di transito e dalla disponibilità dei container. Credo che dovremo convivere con questo problema per tutto l’anno.
6.
S icuramente vi sarà un impatto sul mercato causato da minore disponibilità e aumenti di quotazioni su di un prodotto che ha già visto non poche criticità negli ultimi 3 anni, ma poiché il Nero Fumo non è parte del portafoglio prodotti di Eico Novachem, non sarà per noi un impatto critico, almeno non direttamente. u
“E&V sta focalizzando sempre più l’attenzione verso quei materiali che abbiano un impatto economico ed ambientale sostenibile”
EIGENMANN & VERONELLI Business Line Rubber
1.
Anche noi abbiamo risentito della crescita dei costi energetici e conseguente morsa inflattiva che ha eroso sensibilmente il potere d’acquisto a valle. Inoltre, abbiamo assistito a un inesorabile ma progressivo processo di destocking operato dai nostri clienti che ha ulteriormente gravato sul raffronto delle vendite con il 2022. Unico settore in cui non abbiamo sofferto significativamente è stato quello dello pneumatico, mercato in cui siamo particolarmente esposti.
2.
Diciamo che abbiamo assistito a due processi. Le quotazioni delle commodities, resesi sempre più disponibili dall’Asia, si sono gradualmente avvicinate ai valori pre-crisi, mentre le specialità hanno mantenuto un gap importante dovuto con molta probabilità ai maggiori costi energetici sostenuti dai produttori europei. Questi ultimi, stretti nella morsa dei tassi di interesse gravanti sugli investimenti effettuati nel recente passato, proprio per sopperire alle sempre più stringenti regolamentazioni.
3.
Sì certo, come tutte le aziende anche E&V sta sviluppando prodotti in linea con questa tendenza focalizzando sempre più l’attenzione verso quei materiali che abbiano un impatto economico ed ambientale sostenibile.
4.
Abbiamo notato che grazie alle recenti campagne di informazione condotte dai Principal e le partecipazioni a eventi settoriali i clienti sono ben informati sulle possibilità di sostituzione, ma allo stesso tempo non abbiamo evidenze concrete di un effettivo cambio di rotta sul mercato. Con molta probabilità le aziende più strutturate stanno accumulando esperienze di ricerca formulative, pronte al lancio appena le condizioni di mercato lo imporranno.
5.
L’aumento dei noli e dei costi assicurativi sta avendo un effetto duplice. Se da un lato impatta negativamente sulle commodities provenienti dal Far East, per contro avvantaggia le fonti europee. Quindi, dipende dalla circostanza. Fare poi delle previsioni è molto difficile. Potremmo però fare delle supposizioni alla luce del repentino ritracciamento dei noli. Nel giro di un paio di mesi abbiamo visto ritornare i valori dei noli ai 3.500/4.200 USD per un container da 40 ft senza che ci sia stato in effetti un sostanziale miglioramento della crisi. Questo conferma l’effetto speculativo della questione. Probabilmente i costi di importazione resteranno allineati agli attuali, nonostante la crisi perdurerà ancora per molti mesi.
6.
D i certo la messa al bando delle importazioni di prodotto dalla Russia ha cambiato gioco forza le abitudini di acquisto delle aziende a valle. Questo processo si è attivato sin da subito limitando ormai in modo drastico la disponibilità di tali fonti. In aggiunta la recente limitazione dei transiti del canale di Suez ha ulteriormente messo in allarme il settore. In qualità di distributori assistiamo momentaneamente a una domanda in crescita, non adeguatamente bilanciata dalle capacità disponibili, il che fa presagire un aumento delle quotazioni. u
“Deve diventare fondamentale globalizzare questo obiettivo di riduzione microplastiche e verifica del carbon footprint ”
IMCD
S tefano Corna
S ales and Product Manager, Advanced Materials
1.
Vorrei innanzitutto smorzare i fervori per i risultati 21 e 22. Abbiamo tutti assistito a grossi aumenti di fatturato e (alcuni) margine, ma se guardiamo i risultati al netto dell’aumento prezzi e dell’inflazione, tutto viene ridimensionato. Anche i volumi sono cresciuti nei confronti del 2020, ma il vero paragone rimane il 2019. Sostanzialmente non cambia il fatto certo che i volumi 2023 sono stati particolarmente bassi e questo ha fatto coppia con un calo anche di prezzi, binomio perfetto per fare agitare e andare in fibrillazione manager di primo pelo o con corta visione del futuro. La causa principale è stato indubbiamente un fenomeno di riduzione di stoccaggio a tutti i livelli della filiera produttiva, sia di
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36 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
materie prime che di semilavorati, ma anche di prodotti finiti. Ordinate oggi un’automobile e verificate dopo quanti giorni ipotizzano la consegna. In secondo luogo, si è aggiunto anche un calo di consumi a valle che ha colpito soprattutto il settore plastica, ma anche gomma e construction. Nell’azienda in cui lavoro abbiamo tendenzialmente attutito questo effetto cercando di differenziare le strategie e adattarle il più possibile alle richieste. In Italia, in soli 2 anni, il costo della vita è cresciuto come nei precedenti 20 (cit. Will Media da Linkedin). Dato su cui meditare.
2.
Siamo veramente molto lontani dalla normalità, soprattutto da quella normalità conosciuta negli anni precedenti al 2020. I cambiamenti degli ultimi 3 anni sono epocali come anche le nuove attività emergenti. Recentemente mi sono imbattuto in un articolo in merito ai lavori/attività con maggiore percentuale di crescita. Ai primi 7 posti nulla di strano, programmatori AI, specialisti sostenibilità, Data Analyst eccetera, ma all’8° posto “Operatori di macchine agricole”. Dato come sta andando il lavoro ci ho fatto anche un pensierino… scherzi a parte, questo ci fa riflettere l’ennesima volta sulla complessità del mercato (anche del lavoro) attuale. Torneremo alla normalità, ma non quella che conosciamo.
3.
Siamo sicuramente presenti nel cambiamento green, credo fortemente che sia necessario fare qualcosa, ma non solo di facciata. Abbiamo molte nuove proposte e ancora più clienti interessati a
Le nostre domande
1.
Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2.
All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3. La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4. Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5. Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6. Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
MATERIE PRIME
mettere a punto una soluzione green “in modo da essere pronti quando sarà un obbligo”. Quest’ultima frase virgolettata è la base del pensiero di oggi nella maggior parte degli sviluppi. Fortunatamente abbiamo anche situazioni in cui il progetto green si è realizzato e addirittura risulta in crescita
4.
Innanzitutto, mi pare di notare che la tendenza è quella di focalizzare l’attenzione su altri settori specifici. Sembra quasi che quello della gomma, se non fosse per i pneumaticisti, non sia sotto la lente d’ingrandimento. Certo, la lotta cieca contro i “cugini grandi della plastica” rende più difficile mantenere il focus sulla gomma. Il grosso limite è compreso nella domanda stessa a cui rispondo: materie prime extra UE. Deve diventare fondamentale globalizzare questo obiettivo di riduzione microplastiche e verifica del carbon footprint, altrimenti lo sforzo di pochi non sarà sufficiente alla tutela dell’ambiente.
5.
Alla prima delle due domande, la risposta è chiaramente sì. Credo che nessuno resti escluso dalle conseguenze di questo aumento dei noli. Naturalmente l’incidenza del costo di trasporto dipende, ovviamente, dal valore della merce. Per ora l’aumento incide circa 15-20 centesimi al chilo (su un 20” da 20 tons), il mercato dell’importazione di oro non credo che ne risenta in modo importante. Per quanto riguarda il mio lavoro, posso dire che subiremo solo parzialmente questa situazione, in quanto le cariche che importo provengono principalmente da Canada e Stati Uniti e solo una minor parte da Far East. In merito alla seconda domanda, ovvero la durata di questa situazione, onestamente ammetto che non ne ho idea. Le società che hanno vantaggi da questi aumenti sostengono che sarà temporanea e di breve durata per cui immagino (all’opposto) che possa durare a lungo.
6.
Ho speso buona parte del mio tempo e della mia attività a trattare questo argomento. In linea teorica si prevede una situazione di grossa difficoltà non solo sul Carbon Black, ma anche sui polimeri. Importo ormai da anni il carbon Black Canadese della Cancarb, il mitico MT Thermax N990, e in questo caso non credo che si creeranno difficoltà sulla disponibilità di prodotto. Inoltre, data la serietà e lungimiranza di Cancarb, non credo ci saranno nemmeno speculazioni sui prezzi. Per quanto riguarda gli altri gradi di carbon black non escludo difficoltà di reperimento e aumenti di prezzo, ma a partire da fine 2024 inizio 2025. Azzardo un’ipotesi: tutto il CB andrà in Cina e India, mentre in Europa ne arriverà molto di più da Cina e Stati Uniti. Come spesso accade negli ultimi anni una cosa è certa: l’Europa NON ci guadagnerà. u
Le nostre domande
1.
Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2.
All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3. La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4. Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5. Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6. Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
“Se paragoniamo i volumi del 2023 con quelli del biennio pre-Covid vediamo che tutto sommato non siamo lontani”
L AGORIO & D UFOUR
A mbrogio Dufour
A mministratore delegato
1.
Le cause sono state molteplici. È nostra opinione che il 2021 e il 2022 siano stati l’eccezione e il 2023 abbia segnato il ritorno alla normalità. Il 2021 ha visto la crisi dei noli marittimi e l’aumento dei costi e tempi di trasporto, con relativi disagi nella gestione delle scorte. Il 2022 ha visto i costi e i tempi tornare nella norma, ma le aziende, memori dell’anno precedente, hanno plausibilmente accumulato maggiori scorte per non farsi più trovare senza materiale. Il 2023 ha visto una prima parte dell’anno in cui molte aziende hanno avuto una pessima combinazione di magazzini pieni e ordini scarsi; quindi, prima di ordinare materiale nuovo, hanno dovuto smaltire il precedente. Ma se paragoniamo i volumi del 2023 con quelli del biennio pre-Covid vediamo che tutto sommato non siamo lontani.
2.
Le componenti del prezzo di ciascuna materia prima sono molteplici e spesso indipendenti: valute, mercati a termine, costo della manodopera. Inoltre, dopo il Covid e il ritorno alla nor-
FOCUS MATERIE PRIME
Foto di Sergii Zhmurchak da iStock. 38 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
Biesse Broker
Intermediazione e consulenze assicurative
Prodotti & Servizi
Incendio ALL RISKS
Responsabilità Civile Terzi e RC Prodotti
Furto
Guasti macchine
Danni Indiretti
Trasporti e Libri Matricola Cyber Risks
Assicurazioni sul Credito
Cauzioni e Fideiussioni
Tutela Legale
D&O – R.C. Amministratori
R.C. Inquinamento
R.C. Professionale
Employee benefits
Infortuni e malattia
Assicurazioni Vita e Key Man
CAR (Constructor All Risks)
Postuma decennale
Analisi e valutazione dei rischi aziendali con visita negli stabilimenti principali;
Analisi e valutazione delle polizze in corso al fine di ridurre il costo e le eventuali carenze;
Individuazione degli interventi urgenti sul programma assicurativo;
Scelta delle Compagnie di assicurazione più idonee ove collocare i rischi;
Costante controllo dell’evoluzione del mercato e aggiornamento delle coperture in base alle esigenze del cliente;
Assistenza nella gestione dei sinistri con la collaborazione di Studi peritali e legali nel caso di sinistri complessi.
WWW.BIESSEBROKER.IT - INFO@BIESSEBROKER.IT VIA ROMA, 84/F - 25049 ISEO (BS) - TEL.030.981631 - FAX. 030.9896684
malità, altri aspetti macro-economici come l’inflazione hanno sicuramente influenzato i prezzi, che sono scesi ma non a un livello pre-pandemia. Alla luce di questo, è anche possibile che i livelli pre-Covid fossero già troppo bassi per sostenere le relative filiere, e che questi anni di emergenza siano anche serviti per riallineare l’equilibrio prezzi-costi.
3.
Nessuno dei materiali che commerciamo ha risentito o beneficiato del tema delle fonti rinnovabili, fino a questo momento.
4.
La direttiva EUDR sarà il tema dell’anno per alcuni materiali. La gomma naturale è stata inserita all’interno di tale direttiva negli ultimi momenti prima della pubblicazione della normativa. Questo sta generando grande agitazione tra i fornitori, in quanto non è chiaro su chi ricade la responsabilità della verifica, ma di sicuro le sanzioni previste sono molto salate. D’altra parte, come anche in altre occasioni, l’Europa si muove da sola rispetto al resto del mondo e questo, per quanto ispirato da nobili intenti, potrebbe danneggiare l’industria locale a favore di altri mercati che non hanno la medesima visione ecologista.
5.
Nessuno può capire quando la situazione si risolverà, dato che è sicuramente connessa con un conflitto, quello Israelo-Palestinese, che sembra tutt’altro che semplice. Per quel che riguarda il nostro settore, questo sta già incidendo sui prezzi.
6.
Ad oggi, non siamo attivi nel mercato del Carbon Black russo. u
special modo), ma anche nei nostri mercati di riferimento extra Europei.
2.
I produttori mondiali hanno iniziato a cambiare in modo sostanziale la metodologia di gestione del mercato ed evidentemente la volontà è quella di cercare di produrre quantitativo indispensabile alla sostenibilità del mercato stessa ma evitare una sovra-produzione rispetto alla domanda. In questo modo sono riusciti a evitare un crollo dei prezzi e limitarlo solo a un livellamento leggermente inferiore rispetto al periodo pre-Covid.
3.
Per i mercati e i prodotti che seguiamo, onestamente non possiamo affermare di assistere a un’esplosione del green. Sfortunatamente nel mondo delle gomme sintetiche non crediamo ci siano a oggi possibilità di un forte impatto sulla sostenibilità ed economia circolare. L’utilizzo di gomma rigenerata, di polverini e in generale di materiale “riprocessato” e “rigenerato” è il tema sul quale la Comunità Europea deve lavorare attraverso incentivi, sgravi fiscali e interventi economici e finanziari ai produttori che utilizzano tale tipologia di materiali al fine di spingerne sempre più l’utilizzo. È anche vero che spesso con la ricerca sempre più ossessiva di capitolati molto restrittivi, anche l’utilizzo di materiali green possa diventare sempre più limitato.
4.
A breve termine non credo a un forte impatto. A lungo termine è difficile quantificarlo, ma certamente ne potrebbe risentire la competitività delle aziende europee sul mercato mondiale quando ci si confronta con competitor che hanno regole abbastanza diverse.
NOVACHEM
Ivano Liguori CEO/General Manager
1.
R iteniamo che il 2021 e il 2022 siano stati anni contraddistinti da fortissime speculazioni e che per tale motivo possano essere difficilmente ripetibili. Almeno su quei livelli. Per tale ragione, in linea generale, riteniamo che confrontare il passato biennio con il 2023 possa essere fuorviante. Nel 2023 si è assistito a un evidente calo di domanda dovuto alla crisi economica Europea, a un sovra stock dei produttori che hanno portato a uno scompenso tra domanda e offerta, iniziando una deflazione dei prezzi che ancora maggiormente ha depresso il mercato. Il nostro andamento rispecchia valori toccati pre-Covid e riteniamo di essere soddisfatti del 2023.
A bbiamo riscontrato un calo generale soprattutto nella seconda metà del 2023 praticamente in tutti i settori applicativi che serviamo, non solo a livello Europeo (la Germania in “Il nostro andamento rispecchia valori toccati pre-Covid e riteniamo di essere soddisfatti del 2023”
5.
Ad essere espliciti, credo che la situazione nel Canale di Suez si risolverà quando si deciderà di risolverlo. Credo che a livello globale la volontà è quella di cercare di far ripartire una nuova ondata speculativa che avrà successo solo se la domanda a livello globale ritornerà a essere sostenuta. Per quanto riguarda non solo il nostro business, ma in generale sul mercato, le onde speculative se durature alimentano il mercato in modo molto sostenuto come abbiamo d’altronde assistito nel breve passato. Io onestamente non sono ottimista che una nuova ondata speculativa, qualora accadesse in modo importante, possa essere duratura.
6.
Per Novachem, che non distribuisce prodotto russo ma il prodotto Venezuelano della Negroven, è evidentemente un aspetto positivo. Reputo che stiamo andando incontro a un 2025, qualora le sanzioni venissero confermate, molto critico. Ad oggi, a essere franco, non vedo alcun panico sul mercato, in relazione alla forte scorta accumulata, ma credo che la problematica possa essere stata sottostimata da parte di molti operatori. Q ualora la domanda dovesse aumentare non è possibile rimpiazzare con altri produttori il volume che esportavano i Russi in Europa prima dell’inizio delle ostilità in Ucraina. u
FOCUS
40 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
“Credo che mediamente un 20% di riduzione di produzione e/o vendite sia la percentuale che ha colpito un po’ tutti”
R DC
G iorgio Marzari
S ales Director
1.
Nel corso del 2023 siamo tornati a respirare aria di recessione economica. Difficile differenziare quali settori del mondo gomma siano più o meno rimasti impermeabili a questa spiacevole situazione. Credo che mediamente un 20% di riduzione di produzione e/o vendite sia la percentuale che ha colpito un po’ tutti.
2.
Durante il 2023 il mercato delle materie prime si è decisamente ridimensionato a livello di prezzi rispetto al precedente anno. Forse grazie al fatto che alcuni fornitori si ritrovassero, ancora a inizio anno, con livelli di magazzino alti, la discesa dei prezzi non è stata poi così rapida, ma con il passare dei mesi le quotazioni sono andate via via riducendosi, fino ad arrivare in alcuni casi a livelli pre-Covid. La causa di queste importanti riduzioni è sicuramente da leggersi ancora alle voci “recessione economica” e “crisi geopolitiche” che hanno compromesso la stabilità
Le nostre domande
1. Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2. All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3. La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4. Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5. Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6. Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
MATERIE PRIME dgts 210x146 2018 TR ai 1 20/03/18 10 53 dgts_210x146_2018_TR.ai 1 20/03/18 10.53
delle maggiori potenze mondiali e di conseguenza la domanda di prodotti e servizi.
3.
Tutto vero, noi come RDC siamo attenti a tutto quello che si muove nel mondo dello sviluppo green consapevoli però del fatto che per noi diventa difficile essere protagonisti di sostanziali cambiamenti non essendo produttori di MP di base. Giusto comunque valutare tutte le eventuali opportunità che si presenteranno.
4.
Si dovrà necessariamente incrementare la ricerca verso prodotti nuovi, green e sostenibili. Attività non facile da perseguire, in quanto il mondo gomma è talmente ampio e diversificato che le potenziali nuove alternative dovranno essere seriamente testate su un importante e svariato numero di formulazioni, al fine di garantirne la qualità nel breve come nel lungo periodo. Non sarà facile, ma ci si dovrà arrivare per il bene nostro e del Pianeta.
5.
A livello Europeo, bene o male, saremo tutti sullo stesso piano; certamente l’Europa rispetto al resto del mondo rischia di essere penalizzata. Difficile immaginare i tempi di questa crisi.
6.
Non ne siamo direttamente coinvolti, però credo che qualche ripercussione ci possa essere. Dipenderà molto anche da come il mercato in generale si evolverà nei prossimi mesi, soprattutto quello dello pneumatico, settore dove il nero di carbonio è maggiormente impiegato.
“Riceviamo sempre di più feedback positivi da parte dei nostri clienti interessati sempre di più a provare nuove materie prime”
R ESCHEM
Cristian Pedone
S ales Director KPI Srl and Development Director
1.
Le nostre domande
1.
Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2. All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3. La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4. Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5. Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6. Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
u la tendenza delle materie prime proponeva un abbassamento dei prezzi sul mercato a fronte di una grande disponibilità, a seguito della guerra in Ucraina e successiva inasprimento del conflitto tra Israele e Palestina, la tendenza si è invertita favorendo aumenti, causati soprattutto dai costi dei trasporti, e shortage di materie prime, soprattutto quelle prodotte nel Far East, aggravati dai tempi di trasporto e noli più che raddoppiati.
In qualità di fornitori di materie prime, i nostri clienti sono soprattutto compoundatori che sono la prima linea della filiera del manufatto in gomma. Le analisi di vendita e mercato ci mostrano come il 2023 non sia stato un anno lineare: picchi positivi del Q2 2023 si sono intervallati a un Q3 alquanto stabile, seguito da una flessione delle vendite nel Q4. Sicuramente un effetto di questo andamento è da attribuire anche a fattori come l'inizio di una recessione della Germania, già ampiamente ventilata a inizio 2023, la chiusura di innumerevoli cantieri aperti grazie al decreto bonus 110% e un crollo del settore automotive che sicuramente hanno aumentato uno scenario di scetticismo che si è ripercosso sul mercato.
2.
Il post Covid ha lasciato parecchi strascichi e se all’inizio del 2023
3.
Reschem è sempre attenta al green, cosi come al concetto di sostenibilità ed economia circolare. Tutti i nostri più prestigiosi partner quali Venator, Cabot, Honeywell, Brueggemann, Matrica, per citarne alcuni, sono molto sensibili a questo tema a cui danno ampia importanza proponendo idee, progetti e nuovi prodotti. Siamo solo all’inizio di un interessante e importante percorso globale e per tale motivo siamo sempre pronti a valutare nuove opportunità.
4.
Il mercato della gomma in Italia è sempre stato considerato molto “tradizionalista”. Ma se in passato forse lo è stato, oggi, con le nuove generazioni e con una visione più internazionale del mercato, il mondo della gomma si sta evolvendo con una più alta attenzione al green ed al sostenibile.
R iceviamo sempre di più feedback positivi da parte dei nostri clienti interessati sempre di più a “provare” nuove materie prime per rendere i loro prodotti sempre più performanti e in linea con i trend di mercato, che abbracciano le sempre più restrittive normative.
FOCUS MATERIE PRIME
42 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
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5.
Il gruppo Reschem da diversi anni ha aperto importanti canali e relazioni con il Far East. L'attuale situazione geopolitica sta causando a tutti qualche inconveniente, soprattutto in termini di supply chain. Grazie alla nostra reattività ci siamo organizzati potenziando la nostra logistica, e i rapporti con gli spedizionieri poiché è chiaro che i tempi legati a una futura risoluzione dei conflitti nell’area medio orientale, saranno ancora lunghi.
6.
In qualità di distributore di un marchio prestigioso come Cabot, leader nella produzione di Carbon Black, per il gruppo Reschem questa nuova situazione risulterà essere un'ottima opportunità di crescita e di promozione di prodotti di qualità e valore aggiunto. Sicuramente la mancanza sul mercato di volumi così importanti di carbon black proveniente dalla Russia porterà a dover affrontare possibili situazioni di shortage che inevitabilmente causeranno aumenti sul mercato. u
“Il nostro gruppo già da diversi anni sta offrendo alla sua clientela materiali sostenibili che vengono implementati di anno in anno”
R ESINEX
A lberto Pancani S ales Manager Elastomers
1.
Dopo un brillante 2022 tutti ci aspettavamo un 2023 di consolidamento dei risultati invece abbiamo avuto un primo semestre con una domanda ridotta anche del 50% in alcuni settori e un secondo con un recupero parziale dei volumi persi nella prima parte dell’anno. Quasi tutti i settori sono stati colpiti, sicuramente quello legato all’automotive/buildig-construction/ appliance ne ha risentito maggiormente, buone ancora le performance nel settore W&C.
2.
Durante tutto il 2023 le disponibilità da parte dei produttori sono state discontinue e con un livello di prezzi molto vario e anomalo in alcuni casi. Molte offerte dal Middle-East/Far East per le gomme sintetiche (EPDM), a indicare un basso volume venduto in Cina, mentre per le gomme naturali si è visto un livello flat per molti mesi, con disponibilità regolare durante tutto l’anno.
3.
Il nostro gruppo già da diversi anni sta offrendo alla sua clientela materiali sostenibili che vengono implementati di anno in anno in base all’offerta dei produttori e necessità di mercato.
4.
Tutte queste normative sono ottime se fossero applicate a tutti indistintamente, la sola Europa non può risolvere un problema mondiale. Tutte le nuove normative sono buoni punti di partenza, ma non possono limitare o mettere in difficoltà ulteriormente
l’industria Europea già in forte difficoltà; non sono ancora molto chiare le guideline da seguire e i costi che un importatore dovrà considerare per le future importazioni (EUDR).
5.
Sicuramente la crisi del Canale di Suez ha impattato notevolmente su tutto il traffico internazionale dal Far East, con leadtime molto più lunghi e noli molto più cari; tutto ciò ha sicuramente impattato e sta ancora causando gravi problemi a tutta la supply-chain. Purtroppo non ci è possibile stabilire quando si risolverà la situazione, sicuramente avremo una nuova mancanza di container all’origine come accadde post Covid a causa delle lunghe tempistiche di rientro dei containers vuoti.
6.
La nostra società non distribuisce Carbon Black. u
“Dobbiamo andare oltre i tradizionali confini di settore e avere una visione globale delle problematiche reali”
ROGITEX
L uca Torti
Member of the Board of Directors
1.
L’industria europea, inclusa quella italiana, ha subito un brusco rallentamento a causa dell'alta inflazione e della pressione sui costi della vita. È possibile che qualsiasi rallentamento nelle economie europee compensi la crescente domanda proveniente dalla Cina. La catena di approvvigionamento ora non è ben posizionata per servire un'industria in cui la Cina sta riprendendo rapidamente, anche se c'è una recessione lieve in Europa e una piccola crescita nelle Americhe. Giusto prima del Covid, l'industria del carbon black riusciva appena a tenere il passo con la domanda. Molti elastomeri non destinati agli pneumatici erano in una condizione di estrema scarsità. Tale situazione potrebbe tornare.
2.
A inizio 2023 la disponibilità delle materie prime è migliorata e i prezzi sono diminuiti per molti elastomeri non ad alta tecnologia. Ciò è in gran parte dovuto alle riduzioni dei costi dell'energia, grazie a un inverno abbastanza mite che ha ridotto la domanda di petrolio e gas (specialmente in Europa). La sfida per l'intero settore è stata come prevedere i prezzi e la disponibilità nel corso del 2023, con molte incertezze legate a ciò che accadeva in Cina. L'industria cinese stava emergendo da un periodo di caos segnato dalle chiusure legate al Capodanno cinese e da un aumento dei focolai di Covid a seguito della revoca delle restrizioni di lockdown alla fine del 2022. Questi hanno influenzato la produzione delle fabbriche e l'industria logistica. Tutti si aspettavano che l'economia iniziasse a riprendersi dalla metà di febbraio e poi in marzo, guadagnando slancio in aprile e maggio. Tutto ciò e accaduto solo in minima parte e ha fortemente rallentato anche le attività europee.
FOCUS
44 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
3.
Sì, anche Rogitex sta lavorando per sviluppare e supportare soluzioni green quale distributore che opera nel settore chimico e anche nella gomma. Quello che mi sento di condividere è che abbiamo bisogno di una politica industriale veramente coesa, anche perché i nostri concorrenti globali sono molto bravi a farla. Proponiamo quindi di guardare le cose da una prospettiva più ampia, a 360 gradi, abbracciando l’intera catena del valore, da monte a valle. In altre parole, dobbiamo andare oltre i tradizionali confini di settore e avere una visione globale delle problematiche reali. Perché i veri problemi ormai sono trasversali ai settori classici.
4.
Questa è una domanda complessa e andrebbe articolata e declinata in molti dettagli, diciamo che sicuramente l’approccio Europeo anche condivisibile di vietare certe tipologie di materiali avrebbe più senso se poi le aziende del territorio che investono in nuove tecnologie, in ricerca e sviluppo, venissero poi protette dall’ingresso indiscriminato di semilavorati e/o prodotti finiti che contengono quelle sostanze proibite, il tutto spesso a prezzi inferiori. Se queste politiche continueranno lascio a voi immaginare quanto le nostre aziende rimarranno competitive sui mercati.
5.
L’attuale crisi nel Mar Rosso, dove il gruppo ribelle degli Houthi dello Yemen ha attaccato navi portacontainer, ha causato una massiccia interruzione delle catene di approvvigionamento in-
Le nostre domande
1.
Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2.
All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3.
La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4. Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5. Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6. Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
MATERIE PRIME
ternazionali. Per evitare gli attacchi, molte navi stanno facendo deviazioni intorno al Capo di Buona Speranza in Africa. Questo comporta un costo in termini di tempo e denaro. Il percorso aggiuntivo di 4.000 miglia dalle produzioni asiatiche ai mercati europei può richiedere fino a due settimane in più. Mentre c'è poca chiarezza su come l'attuale situazione nel Mar Rosso influenzerà l'industria della gomma, coloro coinvolti nel settore navale affermano che l'impatto sarà probabilmente significativo. Il tempo aggiuntivo in mare significa che ci sono meno navi disponibili per trasportare merci e comporta anche che le navi non si trovano nella posizione prevista (un problema che abbiamo visto l'ultima volta durante la crisi delle spedizioni causata dai lockdown legati al Covid). L'effetto più immediato è stato sui costi di spedizione.
6.
Attualmente, non ci sono limitazioni sulla disponibilità di carbon black sul mercato e i prezzi sono, se non altro, in leggero calo. Tale situazione è probabile che cambi a partire da luglio 2024, quando entrerà in vigore il divieto di importazione di carbon black dalla Russia. Gli analisti suggeriscono che i prezzi spot aumenteranno significativamente dopo giugno. Tutti i principali fornitori hanno dichiarato di operare attualmente a piena capacità. Quando la Russia ha invaso l'Ucraina, nel febbraio 2022, l'impatto si è immediatamente fatto sentire nel settore. Da allora, gli acquirenti di carbon black hanno trovato alternative. Anche La Cina ha aumentato le sue importazioni di carbon black russo e anche le sue esportazioni di carbon black verso Europa e Nord America, entrambe colpite da sanzioni nei confronti dei beni russi. u
“Mai durante l'anno passato abbiamo avuto difficoltà di approvvigionamento e anche l'andamento dei prezzi è rientrato in una normale ciclicità stagionale”
S.INT.A
Federico Doveri S enior Sales manager
1.
D al nostro punto di vista, che è puramente commerciale, abbiamo rilevato una riduzione dei volumi più o meno marcata in ogni settore applicativo da noi fornito.
2.
Nel nostro caso, la "normalizzazione" si è attuata del tutto, dal momento che mai durante l'anno passato abbiamo avuto difficoltà di approvvigionamento e anche l'andamento dei prezzi è rientrato in una normale ciclicità stagionale, con un periodo di prezzi anche molto bassi durante il periodo estivo.
3.
Si è riscontrata una qualche attenzione da parte dei nostri clienti a questi aspetti, ma in maniera per il momento molto marginale, e anche i produttori di gomma e lattice naturale non sembrano avere molto recepito gli input della legislazione europea anche perché, molto banalmente, risulta molto più difficile e oneroso
Le nostre domande
1.
Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2.
All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3. La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4. Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5. Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6. Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
adeguare intere piantagioni e sistemi di raccolta, rispetto a un qualsiasi impianto produttivo.
4.
Coltiviamo fondati dubbi su come questa accelerazione green da parte della Unione Europea possa tradursi nei fatti, almeno nel settore delle materie prime naturali, dal momento che il fabbisogno di gomma e lattice naturale all'interno dell'Unione dipende al 100% dall'importazione da paesi tradizionalmente non molto disponibili ad adeguarsi a determinati standard. Va anche tenuto conto che la percentuale di import europeo sul totale mondiale è relativamente piccola, rispetto a quella di Paesi come Cina o Stati Uniti, dove l'attenzione agli aspetti green è molto meno presente, e in questo senso non sarebbe illogico aspettarsi una generale resistenza dei produttori ad adeguarsi a tali normative qualora diventassero effettivamente obbligatorie per servire il mercato europeo, laddove il rapporto costi/ benefici non dovesse risultare sostenibile.
5.
Mentre non crediamo che la situazione "sul campo" possa risolversi in tempi rapidi, riteniamo che questo non inciderà in maniera sostanziale sul nostro business, laddove dopo una iniziale difficoltà sugli approvvigionamenti a causa dell'improvviso dilatarsi dei tempi di transito sulle rotte marittime, è bastato adeguare il turnover degli stock a questa nuova realtà. Anche a livello di prezzi non crediamo che ciò possa avere una valenza particolare, dal momento che i noli marittimi sono aumentati "soltanto" di circa 2/2,5 volte rispetto al periodo pre-guerra (nel periodo Covid
FOCUS MATERIE PRIME
46 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
erano saliti fino a 6/7 volte e il mercato era comunque riuscito ad assorbirli) e sembrano tra l'altro essersi già calmierati.
6.
Per quanto attiene al nostro business, incentrato sui lattici e le gomme naturali, non siamo ancora in grado di valutare al momento l'impatto di queste sanzioni, anche se certamente la non disponibilità di Carbon Black dalla Russia condizionerà in qualche modo la produttività delle aziende italiane. u
“Torchiani ha risentito poco di questa situazione, grazie anche al reinserimento, nella sua offerta, dell’olio paraffinico”
TORCHIANI
Ermes Veneri
Responsabile settore gomma
1.
Non si poteva pretendere che il 2023, dopo due anni più che positivi per la maggior parte delle aziende trasformatrici, mantenesse questa tendenza. Il settore della gomma vulcanizzata ha sofferto un calo di lavoro generalizzato per quasi tutte le aziende, chiuso alla fine dell'anno con una o due cifre percentuali, mentre quello delle gomme termoplastiche ha registrato in alcuni casi, soprattutto dall'inizio dell'estate, ribassi fino al 40%. Torchiani ha risentito poco di questa situazione, grazie anche al reinserimento, nella sua offerta, dell’olio paraffinico, quasi assente nel 2022.
2.
È vero, all’inizio del 2023 le aspettative del mercato erano piuttosto ottimistiche su disponibilità e prezzi delle materie prime, anche per i costi energetici al ribasso, ma la ripresa in merito è stata lenta. Molti utilizzatori, inoltre, avevano scorte di magazzino tenute alte, a scopo precauzionale, già alla fine del 2022, e la discesa dei prezzi è stata lenta e progressiva, senza drastiche riduzioni in tempi brevi come accaduto in passato in frangenti simili.
3.
La tendenza verso il green è rimasta, salvo rare eccezioni, a livello teorico di interesse generalizzato: l’offerta di materi prime green è limitata e il loro consumo incontra molti ostacoli per attuarsi nella pratica, per costi, proprietà finali del manufatto eccetera. Giusto l’olio di recupero e alcune gomme devulcanizzate hanno incominciato a prendere piede, ma siamo ancora lontani dal raggiungere gli obiettivi tanto declamati. Torchiani rimane per ora attenta all’evoluzione di sostenibilità ed economia circolare del territorio, ascolta le esigenze e le obiezioni dei clienti e valuta le azioni da intraprendere nel medio e lungo termine.
4.
O ggi il mercato della gomma sta vivendo un momento di confusione e incertezza sull’attuazione delle politiche green e le recenti norme restrittive sembrano solo un ulteriore balzello bu-
rocratico, che complica il normale e corretto svolgimento del lavoro. Solo il settore dello pneumatico sembra muoversi attivamente per cambiamenti radicali, che richiederanno comunque parecchi anni per un nuovo assetto del mercato, ammesso che i tanto sbandierati vantaggi dell’elettrificazione della mobilità e dell’utilizzo di materie prime secondarie prendano piede e non si rivelino un flop fallimentare.
5.
Brutta realtà quella dell’aumento dei noli marittimi, che rischia di riportare il mercato della gomma alla situazione negativa di due anni fa. Senz’altro questa situazione inciderà sul business di tutte le aziende di produzione e distribuzione di materie prime e penalizzerà pesantemente tutto il settore se non si risolverà in tempi brevi, ipotesi che per ora sembra ben lontana dalla realtà.
6.
L’applicazione delle sanzioni su carbon black ed elastomeri russi porterà senza dubbio criticità di approvvigionamento e aumento dei prezzi di entrambe le materie prime. Sono più che prevedibili scarsità e speculazioni, anche se siamo ragionevolmente sicuri che alcuni carbon black saranno ancora disponibili, mentre altri, insieme agli elastomeri, saranno di più difficile reperibilità, dovendo seguire vie traverse per arrivare in Europa. Probabilmente la Cina potrà subentrare con le materie prime di propria produzione (SKI-3S per esempio) e altri paesi (per esempio Turchia) potrebbero fungere da pseudoproduttori per la fornitura delle materie prime russe. u
“Vibiplast investe da sempre nello sviluppo di soluzioni meno pericolose e più ecologiche”
VIBIPLAST
Davide Latina
S ales Director
1.
I n realtà, a livello globale, la produzione e le vendite dei nostri rubber chemical ha registrato una crescita in termini di volumi pari all’8%. Se da un lato abbiamo migliorato le performance dell’export, sia con clienti consolidati sia con nuove realtà, dall’altro non possiamo negare che in Italia ci sia stata una flessione, che possiamo attribuire anche al forte legame della sua economia a quella tedesca, tuttora in recessione. Direi che i settori che hanno subìto la frenata più decisa sono stati quelli dell’automotive e dell’elettrodomestico.
2.
L a costante discesa dei prezzi a inizio anno ha anticipato la contrattura generale della domanda, che si è concretizzata maggiormente nel secondo semestre. Gli alti tassi di inflazione e un rialzo dei costi finanziari hanno giocato un ruolo decisamente importante. La disponibilità di materia prima non è mai stata un problema nel corso di tutto l’anno, men -
FOCUS
48 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
tre gli acquisti e la gestione dello stock hanno richiesto un’attenzione in più per poter mantenere la competitività sui mercati. Mercati che, seppure in un contesto di scarsa visibilità e incertezza, hanno mantenuto un buon livello quantitativo.
3.
È così, anche se Vibiplast investe da sempre nello sviluppo di soluzioni meno pericolose e più ecologiche. Tra le varie proposte già a catalogo (come i polymer-bound eco-friendly denominati “BeFree”) e i prodotti che arriveranno, alla fiera Wire di Dusseldorf ci presentiamo con una nuova gamma di compound HFFR BIO a contenuto riciclato variabile, mentre sul fronte dei rubber chemical stiamo promuovendo un biopolimero esclusivo di origine vegetale in alternativa ai più comuni antiossidanti tra cui il TMQ.
4.
S e oggi è il prezzo - assieme alla qualità e ai servizi - a spostare gli acquisti dei clienti, ritengo che la sostenibilità possa diventare un parametro altrettanto importante nella scelta di un fornitore.
A patto che a essere sostenibili non siano solo i prodotti ma anche i prezzi e la qualità; il rischio per le PMI è che le politiche green diventino insostenibili per la competitività. Relativamente alla carbon footprint siamo al lavoro da tempo per essere pronti a condividere i dati corporate e di prodotto nel corso della seconda metà del 2024.
Le nostre domande
1. Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2. All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3. La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4. Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5. Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6. Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
MATERIE PRIME Mescolatore interno compenetrante ad interasse variabile tipo ITM-CV. DA 20 A 440 LITRI. NEW MACHINES www.G3machinery.com
5.
I mportando materie prime anche dal Far East non possiamo non subirne le conseguenze. Non è certamente quello che mi auguro ma ritengo improbabile una risoluzione nel breve termine. Il nuovo scenario ci sta portando a ritrovare un nuovo equilibrio - come già accaduto dopo l’inizio del conflitto in Ucraina - prendendo atto di lead-time più lunghi e di costi di trasporto più elevati. Alla faccia delle emissioni e delle politiche green europee.
6.
Non trattando carbon black, le dinamiche che regolano le importazioni ci toccano indirettamente. Certo è che eventuali shortage e costi più alti andrebbero a impattare sui volumi e sui prezzi dei compound che impiegano anche i nostri prodotti, mettendo sotto pressione un mercato europeo già parecchio stressato. Monitoriamo costantemente la situazione nella speranza che ci sia prodotto per tutti e fair play commerciale. u
“Il gruppo Zeon è attivo nell’ambito della sostenibilità, economia circolare e prodotti carbon neutral”
Z EON
R iccardo Musci
Branch Manager
1.
In generale, il quadro economico è stato dominato da una profonda incertezza a causa delle tensioni geopolitiche, dell’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse.
La conseguenza più evidente di tutto questo è stato indubbiamente il rallentamento generale della domanda, e gli scarsi investimenti. Al quadro internazionale economico complesso (vedasi il mercato cinese e l’eclatante fallimento del settore immobiliare), in Europa si è aggiunta la recessione della Germania, inizialmente solo paventata e poi concretizzatasi alla fine dell’anno. Possiamo affermare con ragionevole certezza che tutti i mercati finali abbiano risentito di questo quadro, compreso il settore auto, che seppur in crescita non ha più raggiunto i livelli del 2019.
2.
Contrariamente alle aspettative generali, il mercato non è riuscito a ritornare nella situazione pre-Covid. La ragione è da ricercarsi nel quadro generale di incertezza e complessità che si è generato a seguito della crisi economica decennale (20082018), la successiva pandemia e l’attuale situazione geopolitica.
3.
Il gruppo Zeon è attivo nell’ambito della sostenibilità, economia circolare e prodotti carbon neutral: ACM-bio, ECO-bio, BDbio, ed ISCC+, mass balance.
Le nostre domande
1. Dopo due anni decisamente positivi, il 2023 per molte aziende trasformatrici è stato un anno negativo sotto vari aspetti, soprattutto in termini di volumi produttivi. Quali ritenete siano le cause di questa situazione? La vostra azienda ne ha risentito? Quali settori applicativi finali ne hanno risentito di più e quali di meno?
2.
All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato a ritornare ai livelli pre-Covid per disponibilità e prezzi, ma il percorso verso la normalizzazione si è realizzato solo in parte. Qual è la vostra opinione in merito?
3. La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed economia circolare, ha avuto l’anno scorso una notevole accelerazione, anche per quanto riguarda l’offerta di materie prime da fonti rinnovabili o riciclate. La vostra azienda si sta muovendo in questa direzione? In che modo?
4. Alla luce delle recenti normative riguardo all’importazione di materie prime extra-UE, delle restrizioni sull’utilizzo di alcune materie prime potenzialmente pericolose e dell’attuazione di politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint etc.), come pensate che si evolverà il mercato della gomma a breve e lungo termine?
5. Il 2024 si è presentato da subito con l’aumento dei noli marittimi dal Far East, a causa della pericolosità del passaggio dal canale di Suez, e conseguente aumento dei costi delle materie prime. Prevedete che inciderà sul vostro business? Ritenete che la situazione sia destinata a risolversi in breve tempo o in tempi lunghi?
6.
Nel 2024 entreranno in vigore le sanzioni sul Carbon Black russo. Ritenere la cosa critica per il vostro business? Prevedete situazioni di scarsa disponibilità e quindi significativi aumenti di prezzo?
4.
A breve non si prevedono cambiamenti importanti di paradigma, tuttavia risulta difficile fare anticipazioni, alla luce della crisi corrente che colpisce globalmente il mercato. Il rallentamento del mercato probabilmente ritarderà l’attuazione delle attuali politiche green (EUDR, microplastiche, carbon footprint).
5.
Come in tutto il resto dell'industria mondiale, l'interruzione del Canale di Suez aumenta la complessità del normale corso del business. La velocità e la coerenza della comunicazione rimangono i fattori chiave per prevenire le difficoltà e superare le ripercussioni a breve termine. Non è possibile prevedere le conseguenze di una crisi geopolitica come quella in Medio Oriente.
6.
Non prevediamo che la situazione sia critica per il nostro business e non prevediamo che impatterà sulle materie prime di nostra produzione.
FOCUS MATERIE PRIME
u Foto di Sergii Zhmurchak da iStock. 50 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
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Un mescolatore per la gomma innovativo grazie a un azionamento idraulico
Bosch Rexroth, Proteo International ed Evercompounds hanno dato vita a un mescolatore per la lavorazione della gomma capace di garantire sicurezza e consistenti risparmi dal punto di vista della potenza installata, grazie all’utilizzo di un azionamento idraulico anziché elettrico.
Tre aziende coinvolte nello stesso progetto rendono espliciti i vantaggi derivanti dall’utilizzo di un azionamento idraulico rispetto a uno elettrico.
I protagonisti di questa storia sono la committente Evercompounds (Gruppo CM Manzoni), realtà ubicata a Fusignano (RA) tra i principali produttori in Italia di mescole in gomma, Proteo International, che a Ravenna i mescolatori li progetta, li costruisce e li commercializza, e infine Bosch Rexroth, uno dei massimi fornitori mondiali nel settore
DALLE AZIENDE
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delle tecnologie di azionamento e controllo, c he per la realizzazione del progetto ha fornito un sistema idraulico Hägglunds.
LE ESIGENZE DI SICUREZZA DI EVERCOMPOUNDS
M atteo Mosconi, Project Manager di Evercompounds, che di mescolatori a Proteo International ne ha ordinati tre, racconta: “Abbiamo avvertito la necessità di ammodernare i nostri macchinari e conseguentemente ci siamo mossi sul mercato per trovare le risposte più adatte alle nostre esigenze. L’idea di montare per la prima volta un motore idraulico su un nostro mescolatore è nata dal fatto che una soluzione del genere mi ha sempre stuzzicato per la maggiore sicurezza che garantiscono e per l’e -
levata coppia allo spunto che assicurano. Mi spiego meglio: la grande differenza tra una macchina dotata di motore idraulico e una che monta un motore elettrico con riduttore, è che la prima soluzione ha la possibilità di arrestarsi immediatamente in caso di emergenza, offrendo un’elevata sicurezza all’operatore e la capacità poi di una ripartenza con una coppia allo spunto molto elevata e senza limitazioni.
C i siamo rivolti a Proteo International, di cui mi era nota la qualità dei prodotti, per verificare la fattibilità della fornitura”.
I n Fiorenzo Zanini, CEO di Proteo International, Mosconi ha subito trovato un interlocutore attento e capace di soddisfare le sue aspettative. “È stata la stessa Evercom -
pounds a proporre una macchina che contemplasse un azionamento idraulico”, spiega Zanini, “trovandomi subito d’accordo perché rispetto a una soluzione elettrica motori di questo tipo sono più leggeri e più facilmente smontabili in caso di manutenzione, senza contare che richiedono una potenza totale installata inferiore (315 Kw/h Hägglunds corrispondono a 500 Kw/h elettrici installati)”.
“B osch Rexroth – aggiunge Zanini - ci ha seguito poi in un’idea davvero valida, che è quella di dotare l’azionamento, per ragioni di salvaguardia dell’operatore, di una piccola centralina finalizzata alla contro rotazione di sicurezza. È un di più, un surplus che a noi sta a cuore dal momento che i mescolatori so -
RISPARMIO ENERGETICO
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Un dettaglio del motore idraulico Hägglunds di Bosch Rexroth.
no per così dire rischiosi (serve prestare molta attenzione da parte di chi con essi lavora), e se malauguratamente il lavoratore addetto dovesse avvicinarsi troppo alla macchina durante la lavorazione non patirebbe conseguenza alcuna es -
sendo questa rapidissima nel fermarsi. Dunque con l’aggiunta della centralina ausiliaria la sicurezza diventa totale”.
IL MOTORE IDRAULICO DI BOSCH
N ei dettagli più tecnici relativi al
motore Hägglunds installato sul mescolatore entra Davide Borroni, funzionario vendite di Bosch
Rexroth: “Stilo un sintetico elenco dei vantaggi conseguiti installando i nostri azionamenti. Il primo: gli ingombri ridotti, in quanto i motori idraulici sono dimensionalmente più piccoli di quelli elettrici con riduttore, anche se nel caso specifico è stata montata una centralina, la quale però può essere remotata e posta addirittura al di fuori del capannone. Il secondo: il motore viene installa to direttamente sui cilindri, dunque senza l’interposizione di riduttori a ingranaggi, e questo fa sì che il suo montaggio e il suo smontaggio siano estremamente veloci. Terzo: l’arresto immediato.
G razie ai motori Hägglunds noi possiamo provvedere al suo arresto anche nell’arco dei 10 gradi, e ciò si traduce in un notevole incremento della sicurezza dell’operatore. Quarto e ultimo: la macchina prodotta da Proteo per Evercompounds, in considerazione delle soluzioni adottate (a cominciare dall’installazione di un motore idraulico) presenta performance del consumo energetico migliorative rispetto a una macchina dotata di motore elettrico".
SVILUPPI FUTURI
L a prospettiva di ulteriori progetti relativi a macchine mescolatrici, da fornire a Evercompounds, aventi come base un motore idraulico Hägglunds di Bosch Rexroth la illustra Zanini: «Questo processo avviato con Mosconi per ottimizzare i rendimenti è un elemento che reputo molto interessante.
F aremo in modo che un sistema idraulico risulti ancora più vantaggioso rispetto a un sistema elettrico (ricordo che il secondo per girare a dovere deve lavorare almeno al 90% d el suo carico, diversamente brucerebbe inutilmente energia).
C on questo azionamento idraulico abbinato a un’elettronica sempre più intelligente faremo sì che le pompe e l’elettronica interagisca no sempre di più tra loro per mantenere il rendimento costantemente alto”. u
DALLE AZIENDE RISPARMIO ENERGETICO
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L'ANNUARIO 2024
se vuoi prenotare la tua copia scrivi a: annuario.gomma@edifis.it
NORMATIVE di Beatrice Garlanda
Il regolamento UE contro la deforestazione
Secondo le stime della FAO, circa 178 milioni di ettari di foreste, cioè un’area equivalente a tre volte la Francia, sono spariti tra il 1990 e il 2020. Per fronteggiare questo quadro desolante, la UE ha approvato il regolamento EUDR, che interessa anche la gomma e di cui in questa prima parte presentiamo le disposizioni generali.
Secondo le stime della FAO, circa 178 milioni di ettari di foreste, cioè un’area equivalente a tre volte la Francia, sono spariti tra il 1990 e il 2020. Le aree più colpite sono quelle dei paesi tropicali, in cui le foreste sono state convertite ad agricoltura e pascolo. Gran parte dei prodotti delle aree deforestate è destinata all’esportazione e, quindi, anche gli Stati importatori si devono ritenere responsabili. Si fa presente che, dopo la Cina, gli Stati UE sono i maggiori colpevoli della deforestazione. E l’Italia è tra i maggiori consumatori in Europa di prodotti responsabili della deforestazione. Per fronteggiare questo quadro desolante, la UE ha appro-
vato il regolamento (UE) 2023/1115, del 31 maggio 2023 relativo “alla messa a disposizione sul mercato dell’Unione e all’esportazione dall’Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale e che abroga il regolamento (UE) 995/2010” (cfr. Gazzetta UE del 9 giugno 2023).
Noto anche con l’acronimo EUDR (Regolamento deforestazione), il nuovo provvedimento s’inserisce nell’alveo delle politiche di sostenibilità promosse dall’Unione europea.
Il suo scopo principale è quello di ridurre al minimo il contribuito degli Stati europei alla deforestazione e al degrado
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Foto di unbanNot da iStock.
forestale nel mondo, oltre che a diminuire l’impatto della UE sull’emissione di gas a effetto serra e sulla perdita della biodiversità.
Esso segue la struttura del precedente regolamento legno (c.d. regolamento EUTR) basata su obblighi di dovuta diligenza, ma ne amplia il campo di applicazione.
ENTRATA IN VIGORE E ATTUAZIONE
Il regolamento è entrato in vigore il 29 giugno 2023 Le sue previsioni principali, tuttavia, si applicheranno, per le grandi imprese, a decorrere dal 30 dicembre 2024. Le PMI avranno più tempo per adeguarsi (fino al 30 giugno 2025).
D al 30 dicembre 2024 sarà abrogato il regolamento (UE) 995/2010 (regolamento legno).
Q uest’ultimo continuerà però ad applicarsi fino al 31 dicembre 2027 al legno e ai prodotti derivati, come definiti dall’art. 2 del regolamento del 2010, che sono stati prodotti prima del 29 giugno 2023 e immessi sul mercato dal 30 dicembre 2024. In deroga, il legno e i prodotti derivati prodotti prima del 29 giugno 2023 e immessi sul mercato dal 31 dicembre 2027 devono essere conformi all’art. 3 del regolamento EUDR.
DISPOSIZIONI GENERALI
O ggetto e campo di applicazione
I l regolamento (UE) 1115/2023 detta norme relative all’immissione e alla messa a disposizione sul mercato UE, oltre che all’esportazione dall’Unione di prodotti interessati elencati nell’allegato I, che contengono o sono stati nutriti o fabbricati usando le materie prime indicate nello stesso allegato.
R icordiamo che per “immissione sul mercato” s’intende la prima messa a disposizione di una materia prima interessata o di un prodotto interessato sul mercato dell’Unione e che per “messa a disposizione sul mercato si intende “la fornitura di un prodotto interessato per la distribuzione, il consumo o l’uso sul mercato UE nel corso di un’attività commerciale, a titolo oneroso o gratuito”.
Le materie prime di cui si tratta sono al momento:
- b ovini
- c acao
- c affè
- p alma da olio
- g omma
- s oia
- l egno.
L a Commissione si è impegnata a rivedere il campo di applicazione, estendendolo ad altre materie prime entro il 2025 (ad esempio è prevista l’inclusione del mais).
Va fatto presente che le disposizioni del regolamento non si applicano ai prodotti di cui all’allegato I, la cui produzione sia avvenuta prima dell’entrata in vigore del provvedimento.
A bbiamo visto che anche la gomma rientra nel campo di applicazione del regolamento.
I ndubbiamente l’utilizzo della gomma naturale offre numerosi vantaggi in diversi settori di mercato, grazie alla sua flessibilità, resistenza, permeabilità. Il consumo della gomma negli Stati UE è in continua crescita. Essa, tuttavia, non viene prodotta in Europa, ma importata dagli Stati del sud est asiatico e dell’Africa. L’estrazione di gomma naturale comporta un impatto negativo ambientale in queste aree. L’inclusione della gomma nel regolamento EUDR mira a dare un contributo alla riduzione dei danni della deforestazione, degrado forestale e alla salvaguardia della biodiversità.
N ella Tabella 1 riproduciamo la parte dell’allegato I relativa alla gomma.
C ondizioni che devono essere rispettate dalle materie prime e dai prodotti oggetto del regolamento
I prodotti e le materie prime elencati nell’allegato I sono immessi o messi a disposizione sul mercato o esportati solo se rispettano tutte le condizioni seguenti (art. 3):
a ) sono a deforestazione zero,
b ) sono stati prodotti nel rispetto della legislazione pertinente del paese di produzione e
c ) sono oggetto di una dichiarazione di dovuta diligenza.
S i chiarisce che si parla di “deforestazione zero” quando: - i prodotti interessati contengono o sono stati nutriti (anche gli animali vivi della specie bovina compaiono tra i prodotti) o fabbricati usando materie prime di cui all’allegato I prodotte su terreni che non sono stati oggetto di deforestazione dopo il 31 dicembre 2020
- nel caso di prodotti dell’allegato I che contengono o che sono stati fabbricati usando legno, il legno è stato raccolto senza causare il degrado della foresta di origine dopo il 31 dicembre 2020. Va precisato che con il termine “deforestazione” s’intende la conversione a uso agricolo, antropogenica o meno, di una foresta. L’uso agricolo è l’uso di terreni a fini agricoli, comprese le piantagioni agricole e le superfici agricole messe a riposo, e per l’allevamento del bestiame.
Il termine “degrado forestale” visto sopra indica, invece, i cambiamenti strutturali della copertura forestale, sotto forma di conversione di:
a) foreste primarie o foreste rinnovate naturalmente in piantagioni forestali o altri terreni boschivi, o b) foreste primarie in foreste piantate.
“Foresta primaria” è la foresta rinnovata naturalmente di specie arboree autoctone, ove non vi siano segni visibili di attività umane e i processi ecologici non siano perturbati in modo significativo.
“Foresta piantata” è la foresta composta prevalentemente da alberi impiantati e/o seminati deliberatamente, purché si preveda che gli alberi impiantati o seminati costituiscano oltre il 50% della provvigione legnosa a maturità.
Proseguendo nell’analisi dell’art. 3, abbiamo visto che occorre rispettate la legislazione dei paesi di produzione. Ciò significa che non devono essere stati violati i diritti umani delle popolazioni indigene e delle comunità locali dopo il 31 dicembre 2020. Per quanto riguarda la dichiarazione di dovuta diligenza rimandiamo ai paragrafi successivi.
AMBIENTE/PARTE I
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OBBLIGHI DELL’OPERATORE E DEL COMMERCIANTE
Obblighi dell’operatore
L’operatore, ovvero la persona fisica o giuridica che nel corso di un’attività commerciale immette i prodotti interessati sul mercato o li esporta, esercita la dovuta diligenza in conformità all’art.8 al fine di provare che i prodotti in questione sono conformi all’art. 3.
L’operatore non immette i prodotti di cui all’allegato I sul mercato né li esporta se non ha presentato la dichiarazione di dovuta diligenza (art. 4, par. 2). Se conclude che i prodotti interessati sono conformi al regolamento in esame, prima di immetterli sul mercato o esportarli, mette a disposizione delle autorità competenti una dichiarazione di dovuta diligenza. Tale dichiarazione, trasmissibile per via elettronica, contiene le informazioni elencate nell’allegato II (cui rimandiamo) per i prodotti interessati e una dichiarazione dell’operatore secondo la quale egli ha esercitato la dovuta diligenza e il rischio presente è nullo o trascurabile.
Nel momento in cui mette la dichiarazione di dovuta diligenza a disposizione delle autorità competenti, l’operatore si assume la responsabilità della conformità del prodotto interessato all’articolo 3.
S e l’operatore ottiene nuove informazioni pertinenti dalle quali emerga il rischio di mancata conformità al regolamento di un prodotto interessato che ha immesso sul mercato ne informa immediatamente le autorità competenti dello Stato membro in cui è avvenuta l’immissione sul mercato, nonché i commercianti a cui ha fornito il prodotto.
L’operatore deve comunicare agli operatori e ai commercianti a valle della catena di approvvigionamento dei prodotti interessati che ha immesso sul mercato o esportato tutte le informazioni necessarie a dimostrare che è stata usata la dovuta diligenza e che il rischio riscontrato è nullo o trascurabile. Egli fornisce a operatori e commercianti a valle anche i numeri di riferimento delle dichiarazioni di dovuta diligenza associate a tali prodotti
Sono previste deroghe per le PMI.
L’operatore non PMI può fare riferimento alle dichiarazioni di dovuta diligenza che sono già state presentate ai sensi dell’art. 33, alle condizioni indicate dal regolamento stesso. Ricordiamo che non sono PMI le imprese con più di 250 occupati e fatturato o bilancio annuo totale rispettivamente superiori a 50 o 43 milioni di euro.
Obblighi del commerciante
Il commerciante non PMI è considerato un operatore non PMI. Si applicano gli articoli 3 (condizioni necessarie), 4 (obblighi dell’operatore) e 6 (obblighi del mandatario), nonché gli articoli da 8 a 13 (dovuta diligenza) e in parte l’art. 16 (controlli). Il commerciante PMI mette a disposizione sul mercato i prodotti interessati solo se è in possesso delle seguenti informazioni:
a) nome, denominazione commerciale registrata o marchio registrato, indirizzo postale, indirizzo di posta elettronica e,
se disponibile, l’indirizzo web degli operatori o dei commercianti che gli hanno fornito i prodotti interessati, nonché i numeri di riferimento delle dichiarazioni di dovuta diligenza associate a tali prodotti.
b) nome, denominazione commerciale registrata o marchio registrato, indirizzo postale, indirizzo di posta elettronica e, se disponibile, l’indirizzo web degli operatori o dei commercianti ai quali ha fornito i prodotti interessati.
Il commerciante PMI conserva per almeno cinque anni dalla data di messa a disposizione sul mercato le informazioni di cui sopra e le fornisce su richiesta alle autorità competenti.
Mandatario
L’operatore o il commerciante può incaricare un mandatario di presentare per suo conto la dichiarazione di dovuta diligenza. Rimangono però responsabili della conformità del prodotto interessato all’articolo 3.
Dovuta diligenza
Prima di immettere i prodotti interessati sul mercato o di esportarli, l’operatore deve esercitare la dovuta diligenza per tutti i prodotti interessati forniti da ciascun fornitore. La dovuta diligenza comprende (art. 8):
a) la raccolta delle informazioni, dei dati e dei documenti necessari per adempiere agli obblighi di cui all’art. 9
b) le misure di valutazione del rischio di cui all’art. 10
c) le misure di attenuazione del rischio di cui all’art. 11.
Obblighi di informazione
Ai sensi dell’art. 9, l’operatore deve poter dimostrare che i prodotti interessati sono conformi all’art. 3. A tal fine raccoglie, organizza e conserva, per cinque anni dalla data di immissione di tali prodotti sul mercato o dall’esportazione, le seguenti informazioni con relative prove per ciascuno dei prodotti interessati:
a) descrizione dei prodotti, comprendente la denominazione commerciale e tipo;
b) quantità dei prodotti interessati;
c) paese di produzione e, se pertinente, parte di esso;
d) geolocalizzazione di tutti gli appezzamenti nei quali sono state prodotte le materie prime interessate che il prodotto interessato contiene o con cui è stato fabbricato, insieme alla data o periodo di produzione. Qualsiasi deforestazione o degrado forestale negli appezzamenti di cui si tratta esclude automaticamente dall’immissione sul mercato o dalla messa a disposizione o dall’esportazione tutte le materie prime interessate e tutti i prodotti interessati provenienti da tali appezzamenti;
e) nome, indirizzo postale e indirizzo di posta elettronica di qualsiasi impresa o persona presso cui l’operatore si sia rifornito dei prodotti interessati;
f
) nome, indirizzo postale e indirizzo di posta elettronica di qualsiasi impresa, operatore o commerciante a cui siano stati forniti i prodotti interessati;
NORMATIVE
58 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
g) informazioni adeguatamente probanti e verificabili secondo cui i prodotti interessati sono a deforestazione zero; h) informazioni adeguatamente probanti e verificabili secondo cui le materie prime interessate sono state prodotte nel rispetto della legislazione pertinente del paese di produzione. Va osservato che la mappatura richiesta può comportare il tracciamento di numerose piccole aziende in luoghi remoti. In tanti Stati o regioni meno avanzarti internet non funziona o funziona male il che rende molto difficile la mappatura stessa.
Valutazione del rischio
L’operatore verifica e analizza le informazioni raccolte ai sensi dell’art.9 e gli altri documenti pertinenti. Procede, quindi, ad una valutazione del rischio per stabilire se i prodotti destinati a essere immessi sul mercato o esportati siano o meno conformi al regolamento.
L’operatore immette sul mercato o esporta i prodotti interessati, solo se la valutazione del rischio indichi un rischio nullo o trascurabile.
Nella valutazione del rischio si tiene conto in particolare dei criteri elencati all’art. 10. Tra questi segnaliamo:
- rischio attribuito al paese di produzione, o parti di esso,
- presenza di foreste nel paese di produzione o parti di esso;
- presenza di popoli indigeni nel paese di produzione o parti di esso;
- consultazione e cooperazione con i popoli indigeni del paese di produzione o parti di esso.
L’operatore documenta e riesamina la valutazione del rischio con cadenza almeno annuale e la mette a disposizione delle autorità competenti su richiesta. Egli deve poter dimostrare in che modo ha verificato le informazioni raccolte rispetto ai criteri di valutazione del rischio e in che modo ha determinato il grado di rischio.
Attenuazione del rischio
Se necessario, l’operatore adotta procedure e misure di attenuazione del rischio adeguate a raggiungere un livello di rischio nullo o trascurabile. A tal fine può richiedere informazioni, dati o documenti supplementari, svolgere indagini e audit indipendenti, nonché adottare altre misure connesse agli obblighi di informazione di cui all’art. 9.
Predispone politiche, controlli e procedure adeguati e proporzionati per attenuare e gestire con efficacia i rischi individuati di non conformità dei prodotti interessati. A tale scopo si ricorre a:
a) modelli di pratiche di gestione del rischio, comunicazione, conservazione dei registri, controlli interni e gestione della conformità, compresa la nomina di un responsabile della conformità se non si tratta di PMI;
b) per tutti gli operatori non PMI una funzione di audit indi-
AMBIENTE/PARTE I
pendente delle politiche, dei controlli e delle procedure interne di cui alla lettera a).
Le decisioni sulle procedure e misure di attenuazione del rischio sono documentate, riesaminate con cadenza almeno annuale e messe a disposizione delle autorità competenti su richiesta.
Sistemi di dovuta diligenza
Per esercitare la dovuta diligenza in conformità all’art. 8, l’operatore definisce e tiene aggiornato un sistema di dovuta diligenza. Si tratta di una serie di misure e procedure che garantiscono la conformità dei prodotti interessati al regolamento in oggetto. Riesamina tale sistema almeno una volta l’anno o qualora venga a conoscenza di elementi che potrebbero incidere sul sistema stesso.
L’operatore persona giuridica che non rientra nelle PMI, elabora ogni anno una relazione sul proprio sistema di dovuta diligenza e ne dà ampia diffusione.
Le relazioni di cui si tratta includono:
a) una sintesi delle informazioni di cui all’art. 9;
b) le conclusioni della valutazione del rischio effettuata ai sensi dell’art. 10 e le misure adottate a norma dell’art. 11, oltre che una descrizione delle informazioni e prove ottenute e utilizzate per valutare il rischio;
c) se applicabile, una descrizione del processo di consultazione dei popoli indigeni, comunità locali e altri titolari di diritti fondiari o organizzazioni della società civile presenti nella zona di produzione delle materie prime interessate e dei prodotti interessati. L’operatore conserva per almeno cinque anni tutta la documen-
tazione relativa alla dovuta diligenza e, su richiesta, la mette a disposizione delle autorità competenti.
L’operatore al quale si applichino anche altri atti dell’Unione che stabiliscono requisiti riguardanti la dovuta diligenza può adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dal regolamento in oggetto avvalendosi delle informazioni richieste nelle relazioni elaborate nel quadro di altri atti dell’Unione.
Dovuta diligenza semplificata
L’operatore non è tenuto a effettuare la valutazione del rischio o a prendere misure per attenuarlo se, dopo aver fatto le opportune verifiche, ha appurato che tutte le materie prime interessate e tutti i prodotti interessati sono stati prodotti in paesi o parti di paesi classificati come a basso rischio, ai sensi dell’art. 29. In tali casi l’operatore mette a disposizione dell’autorità competente, su richiesta, la documentazione pertinente attestante un rischio trascurabile di elusione del regolamento o di commistione con prodotti di origine sconosciuti o aventi origine in paesi o parti di paesi ad alto rischio o rischio standard. u
Allegato I regolamento (UE) 2023/1115 per quanto concerne la gomma
S i fa presente che la classificazione delle merci segue l’allegato I del regolamento (CEE) n. 2658/87 e sue modifiche e integrazioni sulla nomenclatura tariffaria e statistica e tariffa doganale comune.
M aterie prime interessate
Gomma
Prodotti interessati
4001 G omma naturale, balata, guttaperca, guayule, chicle e gomme naturali analoghe, in forme primarie o in lastre, fogli o nastri
e x 4005 Gomma mescolata non vulcanizzata in forme primarie o in lastre, fogli e nastri
e x 4006 Gomma non vulcanizzata, in altre forme (per esempio bacchette, tubi, profilati)
e in altri oggetti (per esempio dischi, rondelle)
e x 4007 Fili e corde di gomma vulcanizzata
e x 4008 Lastre, fogli, nastri, bacchette e profilati di gomma vulcanizzata non indurita
e x 4010 Nastri trasportatori e cinghie di trasmissione, di gomma vulcanizzata
e x 4011 Pneumatici nuovi, di gomma
e x 4012 Pneumatici rigenerati o usati, di gomma, gomme piene o semipiene, battistrada per pneumatici e protettori (”flap”) di gomma
e x 4013 Camere d’aria, di gomma
e x 4015 Indumenti e accessori di abbigliamento (compresi guanti, mezzoguanti e muffole) di gomma vulcanizzata non indurita per qualsiasi uso
ex 4016 Altri lavori di gomma vulcanizzata non indurita, non nominati altrove nel capitolo 40
e x 4017 Gomma indurita (per esempio ebanite) in qualsiasi forma, compresi cascami e avanzi; lavori di gomma indurita
NORMATIVE
Tabella 1
Foto di Nikita John Creagh da iStock. 60 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
Amaplast: 2023 da record, ma 2024 complicato
Il quadro che emerge dai dati consuntivi sul 2023 elaborati dal Centro Studi Mecs è quello di un altro anno record: il settore delle tecnologie per la plastica e la gomma rappresentato dall’associazione di categoria Amaplast ha chiuso infatti il periodo con un fatturato pari a 4,8 miliardi di euro, miglior performance di sempre.
L’incremento rispetto al 2022 è stato del 2,8% e le previsioni dei preconsuntivi pubblicati a dicembre si sono quindi rivelate azzeccate.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato record”, dichiara in una nota Massimo Margaglione, Presidente di Amaplast, “di cui dobbiamo andare orgogliosi. I dati consolidati 2023, uniti al successo della nostra fiera Plast, confermano come quello delle macchine per plastica e gomma resti un segmento di punta del Made in Italy nel mondo. Se il bilancio 2023 risulta nel complesso decisamente positivo, il rallentamento manifestatosi già sul finire d’anno e la
congiuntura poco favorevole del nuovo periodo preoccupano le aziende del settore ma, nonostante ciò, voglio rimanere ottimista, e la mia fiducia per il futuro non si basa su sofismi ideologici, ma sulla concreta e marmorea consapevolezza che gli italiani sono stati, nel contesto internazionale in cui ci siamo trovati nel recente passato, estremamente virtuosi”.
La crescita di questi ultimi anni sta a significare il generale buon stato di salute del settore italiano, riconosciuto nel mondo come un riferimento. Non è un caso che il record derivi in primo luogo dall’export, che nel 2023 è valso 3,59 miliardi di euro, con un balzo del 10,8% sul 2022.
Frena invece il mercato interno, che vale 2,33 miliardi ma cala del 7,5% rispetto all’anno prima.
La situazione generale di incertezza raffredda un po’ gli entusiasmi: i conflitti e le tensioni in Medio Oriente, l’innalzamento dei tassi di interesse e l’instabili-
tà diffusa prefigurano un 2024 complicato, in cui non sarà facile performare come nel 2023.
Dopo la soluzione della crisi sulla supply chain, con ordini accumulati nel 2021 e nel 2022, gli analisti prevedono una situazione di sostanziale assestamento, con qualche ombra nel breve e medio periodo che già si era addensata sul finire dell’anno scorso.
N el dettaglio, l’export dei costruttori italiani – che continua a rappresentare una quota nell’ordine del 75% sulla produzione – risulta in progressione sostenuta verso le tre principali macro-aree di desti-nazione:
• Europa: +6,1%, con il distinguo però tra il contesto comunitario che ha registrato un robusto +9,2% e l’area extraUE che invece ha ceduto il 4,8%;
• A meriche: +20,2%, con incrementi medi a doppia cifra sia per l’aggregazione USMCA sia per l’America Latina; trend leggermente sotto la media ma comunque positivo (+5,5%) per le ven-
63 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024 NEWS TACCUINO
dite agli Stati Uniti (primo mercato di riferimento), dove peraltro si svolgerà, dal 6 al 10 maggio, la fiera NPE, a cui Amaplast parteciperà coordinando una collettiva di 20 aziende;
• A sia: +8,1%, come risultato di una forte progressione del Medio Oriente (+50,3%) e di un lieve rallentamento del Far East (-1,3%). In questo secondo ambito, però, la flessione non riguarda la Cina (+12,4%), dove dal 23 al 26 aprile si svolgerà Chinaplas, a cui Amaplast accompagnerà una cinquantina di imprese.
Anche le esportazioni verso il continente africano hanno registrato una forte crescita, che ha caratterizzato sia le vendite verso i mercati della fascia mediterranea (+36,0%) sia le destinazioni sub-
sahariane (+31,3%). Non a caso, proprio in questo settore geografico Amaplast sta intensificando le proprie attività promozionali a favore del settore, in particolare con nu merose partecipazioni fieristiche, per supportare le aziende nell’approccio a un contesto dalle grandi potenzialità. Quanto alla merceologia dell’export di settore, si osserva una crescita a doppia cifra per tutte le tipologie di macchinari per la trasformazione primaria (con l’unica eccezione degli estrusori, che comunque hanno registrato un +7%) e in alcuni casi, come quello delle macchine a iniezione e delle termoformatrici, si è verificata una decisa rimonta rispetto a un trend d’inizio anno piuttosto debole.
I l bilancio della sola compagine associativa è risultato in linea con quello del settore nel suo complesso – seppure con risultati meno brillanti dell’anno precedente – e la rilevazione svolta a inizio gennaio evidenzia come circa la metà delle imprese abbia chiuso l’anno in crescita rispetto al 2022, con oltre 30 aziende che hanno registrato una crescita del fatturato superiore al 20%. Il 43% degli associati ha subito una contrazione delle vendite e il 6% non ha registrato variazioni. S ul fronte dell’occupazione, quasi il 40% dei soci ha effettuato nuove assunzioni (con un gruppo di 24 imprese che ha rafforzato il proprio organico del 10% o più) e una quota analoga ha invece ridimensionato la propria forza-lavoro.u
A Solids 2024 un’area dedicata alle tecnologie del recycling
Una delle novità più interessanti della seconda edizione di Solids Parma, l’evento che riunisce le aziende produttrici di macchine per la movimentazione, lo stoccaggio, l’analisi e la trasformazione dei materiali in forma polverulenta, granulare e dei solidi sfusi, in programma a Parma il 5 e 6 giugno, sarà l’Area Recycling.
Questo spazio sarà dedicato all’esposizione di tecnologie e soluzioni all’avanguardia per il recupero, il trattamento, lo smaltimento e la valorizzazione degli scarti di produzione. Sarà fisicamente delimitato, ma, tramite una segnaletica distintiva, includerà anche le aziende che, pur non specializzate unicamente nel recycling, offrono macchinari e solu-
zioni trasversali adatti al riciclo dei materiali.
La combinazione tra Solids e il tema del recycling offre numerose opportunità di sinergie sia per gli espositori che per i visitatori, poiché molte delle tecnologie per i solidi sfusi trovano applicazione nel settore del riciclaggio. L’Area Recycling sarà il punto di incon-
64 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024 NEWS TACCUINO
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tro per espositori e visitatori interessati a scoprire i processi avanzati di selezione, separazione, macinazione, stoccaggio, dosaggio e trasporto dei materiali per vari settori, inclusi plastica, ceramica, agroalimentare, vetro, legno, chimico-farmaceutico, alimentare, batterie, RSU, automotive, carta, gomma, alluminio e metalli. La gestione di granulati, polveri e solidi sfusi richiede il riciclo dei materiali in modo efficace ed efficiente. Il reintegro dei materiali riciclabili nel ciclo di produzione è essenziale per un uso responsabile delle risorse, vista la scarsità di materie prime e l’inquinamento ambientale. Pertanto, sono fondamentali le tecnologie che consentano lo smaltimento, il recupero e la valorizzazione degli scarti di produzione. L’Italia si posiziona ai vertici, in Europa, per il riciclo delle materie. Il settore del riciclo in Italia ha un fatturato di circa 13,5 miliardi di euro e impiega oltre 97.000 addetti. L’introduzione di nuove tecnologie di riciclo è cruciale per la crescita del mercato delle macchine per il riciclaggio, che attualmente, in Italia, ha un valore di circa 1,5 miliardi di euro, con una previsione di crescita del 5% annuo. Le aziende italiane del settore
lavorano nel mercato globale e si distinguono per i consistenti investimenti in ricerca e sviluppo. Gli scarti provenienti da processi produttivi possono essere trasformati in risorse, creando un sistema più sostenibile e contribuendo alla transizione verso un’economia circolare. Questi materiali, definiti secondari, possono dunque essere recuperati e re-introdotti nel ciclo produttivo, anziché smaltiti in discarica o inceneri-
ti (generando inquinamento e spreco di risorse).
Il primo passo è senz’altro la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei dipendenti e degli stakeholder sull’importanza delle azioni di riciclo, oltre che gli investimenti in ricerca e sviluppo con la conseguente adozione di tecnologie avanzate, come ad esempio la separazione automatica dei materiali e i processi di rigenerazione. u
RPM: Gianfranco Inverardi ha lasciato a fine marzo
Dopo quasi 40 anni di servizio, di cui circa 20 trascorsi alla guida di RPM, a fine marzo 2024 l’amministratore Delegato Gianfranco Inverardi ha maturato il diritto al pensionamento. A partire da aprile, Benjamin Paganelli ha il compito di assistere e guidare la squadra di RPM, che si occupa di produzione, revisione e retrofitting di presse per lo stampaggio a iniezione di gomma, oltre a quella di Rep Italiana, ricoprendo il ruolo di Direttore delle operazioni e Direttore commerciale.
Ricordiamo che Rep, azienda che produce e commercializza presse a iniezione dal 1948, ha acquisito le quote di maggioranza di RPM nel mese di maggio del 2022. Oggi l’azienda di Paderno Franciacorta è una delle colonne portanti del gruppo Rep International e copre l’attività commerciale, oltre all’assistenza post-vendita in Italia, Grecia e Svizzera italiana. u
Da sinistra: Hervé Revel (Ceo di Rep International), Marco Inverardi (Chief Operating Officer di RPM), Gianfranco Inverardi e Benjamin Paganelli.
66 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024
NEWS TACCUINO
RUBBER IN MOTION
RUBBER IN MOTION
Risparmio
Durometro automatico Gibitre in versione Drive
Il nuovo durometro automatico di Gibitre Instruments in versione Drive, con teste di misura intercambiabili per misure di durezza Shore e IRHD, è costituito da un supporto motorizzato dotato di display digitale per utilizzo stand-alone.
P uò essere configurato in base alle necessità, applicando teste di misura per scale di durezza diverse. Consta inoltre di software di controllo e diversi supporti porta-provino per prove su prodotti specifici.
L e teste di misura applicabili sono di tipo Shore (A, D, 00, Micro) e IRHD (Micro, N, L, H) e sono completamente conformi ai requisiti delle norme internazionali. Le teste di misura sono intercambiabili in modo rapido e permettono all’utilizzatore di configurare lo strumento in pochi secondi per la scala richiesta.
I l supporto per l’applicazione delle teste è motorizzato e permette di effettuare in modo automatico prove multiple in punti diversi del provino. Il display digitale integrato permette di utilizzare lo strumento in modalità stand-alone e di visualizzare direttamente i risultati delle prove.
Per un controllo più sofisticato dello strumento e per garantire la tracciabilità di tutti i risultati prodotti è disponibile il software Gibitre Hardness
Check in versione 10, che permette di identificare e archiviare risultati e curve, produrre report ed etichette, verificare la conformità dei risultati con i limiti di tolleranza ed effettuare analisi statistiche.
L a taratura Accredia dello strumento può essere effettuata sia presso la sede dal laboratorio accreditato di Gibitre, sia on site. Lo strumento può essere dotato di dispositivi di centraggio per misurare articoli tecnici, O-ring, tubetti. u
68 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024 NEWS TACCUINO
Premio “Per un corretto riciclo degli Pneumatici Fuori Uso”
Si è conclusa la XII edizione del progetto educativo “Per un corretto riciclo degli Pneumatici Fuori Uso”, promosso da Ecopneus, società senza scopo di lucro principale responsabile nella gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) in Italia, in collaborazione con Legambiente.
Un’iniziativa di carattere nazionale, che quest’anno, ha visto la partecipazione sia delle scuole secondarie di primo grado che di quelle di secondo grado dell’Umbria, affiancate dagli educatori dell’Associazione ambientalista, che hanno approfondito i temi del riciclo e della gomma riciclata da PFU, un materiale sostenibile con molteplici potenzialità di utilizzo.
Lanciato oltre 10 anni fa, il progetto di Ecopneus e Legambiente ha già coinvolto 11 regioni d’Italia, circa 12.000 studenti e 4.200 docenti, con l’obiettivo di sensibilizzare e aiutare le giovani generazioni a conoscere e comprendere i benefici derivanti dalla corretta gestione dei PFU: un impegno che ciascun cittadino può e deve alimentare scegliendo di acquistare legalmente gli pneumatici nuovi, contro la vendita in nero che ali-
menta l’abbandono sul territorio.
A d aggiudicarsi il primo premio di quest’edizione, tra le scuole secondarie di primo grado, è stato l’Istituto Comprensivo Pianciani-Manzoni di Spoleto con il video dal titolo “Nuova vita ai PFUEcopneus sei un eroe”. Tra le scuole secondarie di secondo grado, invece, si è classificato primo con il video “Destinazione Futuro”, il Liceo Linguistico Gandhi di Narni Scalo, che ha ottenuto anche il premio social, grazie alla votazione da parte degli utenti del video, pubblicato sulla pagina Facebook di Legambiente Scuola Formazione, insieme a un’altra selezione di contenuti.
Le due classi vincitrici sono state premiate da Ecopneus con un campo removibile per il basket 3×3, realizzato in gomma riciclata, per promuovere e sostenere l’attività sportiva nelle scuole, in sicurezza e su una superficie sostenibile e performante. A giudicare i lavori delle diverse classi e scegliere i vincitori è stata una Giuria Tecnica di esperti composta da rappresentati del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di Ecopneus e di Legambiente. I l progetto Educational di Ecopneus e
Legambiente si inserisce all’interno di un contenitore di iniziative formative connesse alle buone pratiche per il corretto recupero degli Pneumatici Fuori Uso: un fattore determinante per la costruzione di una cultura del riciclo e della legalità nelle nuove generazioni, che contribuisce anche ad accelerare la transizione del Paese verso l’economia circolare.
Dal 2012, attraverso il progetto Educational, Ecopneus ha donato in totale 11 superfici sportive che hanno permesso di riqualificare palestre e dotare le scuole di nuove infrastrutture sostenibili e performanti, divenute spazio di aggregazione per praticare sport a beneficio degli studenti e delle associazioni sportive territoriali; ma non solo, nel corso degli anni Ecopneus ha donato elementi di arredo urbano composti da panchine, e playground colorati in gomma riciclata per riqualificare 5 aree ospitate nelle scuole, rendendo le aree luogo di incontro e condivisione accoglienti, colorate e green. Premi che restano come forte messaggio di legalità e tutela ambientale nei luoghi dove si formano le nuove generazioni. u
70 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2024 NEWS TACCUINO
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