L'Industria della Gomma 7-8/2024

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI

E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

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Andrea Aiello in reDazione Daniela Garbillo - daniela.garbillo@edifis.it

Collaborano alla rivista

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GrafiCa e impaGinazione

Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it

pubbliCità dircom@edifis.it

traffiCo pubbliCitario

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EDITORIA DI SETTORE

SOMMARIO

ANNO 67 - LUGLIO/AGOSTO

Abbiamo letto

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Mondogomma

16 DKT POSITIVO PER LE AZIENDE ITALIANE (MA NON BASTEREBBERO 3 GIORNI?)

Dall’1 al 4 luglio si è svolto a Norimberga il DKT, fiera ormai considerata di riferimento per il mondo della gomma. Anche la nostra redazione era presente: ecco quello che abbiamo visto e quello che ci hanno raccontato le tante aziende italiane presenti.

24 OLDRATI GROUP: 60 ANNI DI EVOLUZIONE CONTINUA

La società ha celebrato i 60 anni dalla sua fondazione con un evento nella sua sede di Adro (BS) che ne ha ripercorso la storia e la sua evoluzione in chiave sostenibile. Nella stessa occasione è stato presentato il rebranding aziendale e le innovazioni tecnologiche come Ogreen, e sono state approfondite anche le tematiche legate alla sostenibilità ambientale e sociale del brand.

28 ALFA STAMPI: 40 ANNI DI INNOVAZIONE E TRADIZIONE

I titolari Robertino Andreoli ed Enrico Latini celebrano lo storico traguardo dell’azienda, fondata ad Adrara San Martino nel 1984, e che oggi rappresenta un punto di riferimento nel settore degli stampi.

32 NERO DI CARBONIO DI RECUPERO (RCB):

I PROGRESSI DEL COMITATO ASTM D36

Il nero di carbonio (rCB) ottenuto dalla pirolisi degli pneumatici a fine uso (PFU) può essere utilizzato in mescole destinate al confezionamento di pneumatici nuovi, migliorandone la sostenibilità ambientale e in linea con gli impegni presi dai produttori in tema di riduzione di ingredienti di origine fossile. Trattandosi di un materiale nuovo è necessario poter disporre di normative riconosciute a livello internazionale, quali ad esempio le Norme ASTM.

MENSILE DEGLI ELASTOMERI

E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

FOCUS MESCOLE

39 TRA IMPREVISTI E PROBABILITÀ

SOMMARIO

ANNO 67 - LUGLIO/AGOSTO

Come nel gioco del Monopoli, le aziende trasformatrici si stanno ormai abituando a un mercato totalmente ingovernabile, dove gli imprevisti sono sempre all’ordine del giorno - dopo la Pandemia, le guerre, l’aumento dei prezzi, le sanzioni alla Russia, le turbolenze climatiche e quelle geopolitiche -, ma dove tutto può trasformarsi anche in nuove probabilità, ovvero occasioni. Nel frattempo si continua a cercare di diversificare le fonti di approvvigionamento, mentre i reparti R&S si concentrano sulle materie prime alternative e sostenibili, ma ogni cambiamento implica nuove complessità gestionali e costi aggiuntivi. Al di là della questione etica, la svolta “green” può rappresentare un vantaggio competitivo, ma il processo appare ancora lento e laborioso.

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u COMPOUNDS

u DER-GOM

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52 NOTIZIE E AGGIORNAMENTI A CURA DELL’ASSOCIAZIONE

In questo numero parliamo delle sfide e delle opportunità per l’Associazione emerse durante l’Assemblea annuale che si è svolta il 26 giugno scorso.

Normative

54 STOP AL GREENWASHING: PUBBLICATA LA DIRETTIVA (UE) 2024/825

Concludiamo la nostra analisi della normativa voluta dalla UE per contrastare le asserzioni ambientali ingannevoli, ovvero il greenwashing.

62 NIS 2: LA NUOVA NORMATIVA

EUROPEA SULLA SICUREZZA INFORMATICA

Dal 2016 a oggi il panorama delle minacce informatiche è mutato in modo rilevante e la NIS 2 ha lo scopo sia di rafforzare la resilienza e la sicurezza di reti e sistemi informatici pubblici e privati, sia di scongiurare le difformità di recepimento a livello nazionale che avevano impedito alla direttiva NIS 1 di ottenere i risultati sperati.

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Rassegna della stampa tecnica estera

IDOGENAZIONE SELETTIVA (HSBR): UN APPROCIO REALISTICO ALLA RIDUZIONE DI 6PPD IN MESCOLE DI GOMMA.

E. Subramani Bhagavatheswaran, Asahi Kasei Europe, Dusseldorf (Germany), D. Matsuoka. S. Tadahiro, A. Yasumoto, T. Konomoto, H. Daisuke, K. Tomohiro, Asahi Kasei, Tokio (Japan) - KGK 1/2024, pag. 51-57.

La gomma HSBR, ottenuta con l’idrogenazione di SBR, dà luogo alla saturazione dei doppi legami carboniocarbonio, che migliora la stabilità e la durata dell’elastomero, nonché le proprietà meccaniche e la resistenza a calore, invecchiamento e prodotti chimici. Il miglioramento delle prestazioni è spesso correlato alla cristallizzazione dell’HSBR, che è dovuta alla disposizione delle catene polimeriche in uno schema regolare e ripetitivo, con i conseguenti vantaggi sopra citati, ma anche con alcuni potenziali inconvenienti da prendere in considerazione. Questa più alta cristallinità rispetto all’SBR, infatti, fa sì che la lavorazione dell’HSBR sia più impegnativa, con l’eventuale necessità di speciali attrezzature e condizioni di processo, che comportano maggiori complessità e costo del processo produttivo e carenze in termini di resilienza o elasticità. Altri importanti svantaggi dell’HSBR sono l’im-

Letter of the law

miscibilità con altre gomme dieniche e la difficoltà di reticolazione.

Per superare questi svantaggi e rendere l’HSBR più utilizzabile in applicazioni di uso quotidiano, si potrebbe ricorrere a una tecnica di idrogenazione selettiva o parziale, che consenta di controllare l’idrogenazione fino a un livello desiderato, arrivando a un bilanciamento fra le proprietà migliorate dell’idrogenazione e la ritenzione di alcuni siti insaturi e aiutando a controllare la cristallinità dell’HSBR.

In questo modo si riesce a mantenere una buona processabilità e flessibilità insieme a una migliore resistenza a calore, invecchiamento e prodotti chimici ottenuta con il processo di idrogenazione.

Per quanto riguarda l’utilizzo di cariche polari, come la silice, in HSBR, l’SSBR viene funzionalizzata con gruppi dienici specifici affini alla carica incorporata, che aiutano a migliorare la dispersione e il legame fra gomma e particelle di carica, col risultato di un migliore rinforzo e di una migliore prestazione complessiva della mescola.

Questo studio si focalizza sull’idrogenazione di una SSBR funzionalizzata, nel tentativo di unire i vantaggi delle tecnologie di idrogenazione e funzionalizzazione, per applicazioni sia nello pneumatico che nell’articolo tecnico. Cosa importante, entrambe le tecnologie sono utili per ridurre l’utilizzo dell’antiossidante

I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti.

6PPD, da tempo sotto osservazione per la sua pericolosità umana e ambientale. Studi recenti hanno mostrato che la 6PPD può decomporsi in una sostanza nociva chiamata 6PPD chinone e che, a contatto con acqua, il composto di chinone diventa tossico per i salmoni. Per affrontare questo importante problema ambientale, lo studio si propone di trovare un modo per ridurre l’utilizzo di 6PPD attraverso la tecnologia di HSBR selettiva. Mediante l’idrogenazione selettiva, il rapporto di idrogenazione potrebbe essere controllato a livelli, ai quali l’insaturazione è minimizzata a valori essenziali per la vulcanizzazione e, allo stesso tempo, si mantengono anche le qualità di base di una SSBR funzionalizzata. L’approccio dovrebbe così fare ottenere un’SSBR ad alta prestazione meno vulnerabile a ossidazione e ozono.

Tutti i campioni di SSBR funzionalizzata idrogenata usati nello studio sono materiali in sviluppo di Asahi Kasei e polimeri con microstrutture simili sono stati preparati variando il grado di idrogenazione, per determinare l’influenza del rapporto di idrogenazione sulla prestazione finale. Nessuna formulazione o attrezzatura speciali sono richieste per la lavorazione in laboratorio e, di conseguenza, viene adottata una normale ricetta con vulcanizzazione a zolfo, simile a quella per una SSBR non idrogenata.

Illustrati dettagliatamente i materiali usati, la preparazione dei campioni e i metodi di caratterizzazione, lo studio entra nel vivo dell’argomento trattato, partendo dall’influenza dell’idrogenazione selettiva, evidenziata da grafici e schemi di reazione, per proseguire con un paragrafo particolarmente interessante (ossidazione e degradazione all’ozono dei polimeri trattati), che affronta il problema della tossicità della 6PPD e della riduzione del suo contenuto in mescola.

Il successivo e altrettanto interessante paragrafo illustra la potenzialità dell’HSBR per l’utilizzo nel pneumatico, affrontando la casistica di caratterizzazione e prestazioni del pneumatico nella sua complessa struttura compositiva.

In definitiva, lo studio mette in evidenza la potenzialità delle tecnologie di idrogenazione e funzionalizzazione dell’SSBR che, sia pure con la difficile compatibilità con altre gomme dieniche, consentono di contrastare la tossicità della 6PPD con una sensibile riduzione del suo contenuto in mescola, offrendo allo stesso tempo

un sensibile miglioramento delle prestazioni dello pneumatico.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI

IMPIEGO DI CARBON BLACK DI RECUPERO (RCB) DA PIROLISI DI PNEUMATICI A FINE VITA (PFU) IN MESCOLE DI GOMMA BUTILICA. S. Bogdahn, Schwalbe, Reichshof (Germany), E. Koch, M. Deininger, D. Katrakova-Krüger, TH Köln, Gummersbach (Germany), A. Kapf, N. Ellermann, Pyrum Innovations, Dillingen/Saar (Germany) - email s.bogdaahn@schwalbe.com - KGK 1/2024, pag. 58-65.

La breve introduzione dello studio illustra la situazione degli pneumatici fuori uso (PFU) in Europa e, in particolare, in Germania. A parte i numeri riportati e i soliti sistemi di riutilizzo/riciclo citati, risulta interessante la considerazione che la gestione dei PFU sta cambiando radicalmente. In Germania, per esempio, i processi di ricostruzione, di riutilizzo domestico e soprattutto il coincenerimento in cementifici stanno diminuendo sensibilmente, così come sta rallentando la crescita del riciclo meccanico, alla luce

del crescente dibattito su questo tema e della regolamentazione sul contenuto di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) nei rigranulati da PFU. Il risultato di recenti sviluppi è che per la Germania si prevede un aumento del surplus di PFU non più riciclabile sul mercato interno, con la conseguenza che, ignorando l’export come soluzione non sostenibile, è importante trovare alternative di riciclo adeguate ed efficaci per la differenza risultante. Una soluzione potenziale e complementare ai metodi esistenti di riciclo dei PFU è la tecnologia della pirolisi, durante la quale i PFU vengono decomposti termodinamicamente a temperature fra 400 e 900 °C in assenza di ossigeno. I prodotti che ne derivano sono gas non condensabile, olio e materiale carbonioso: il gas viene usato normalmente per produrre elettricità o calore, l’olio come carburante alternativo o, con successive lavorazioni, come materia prima per l’industria chimica, mentre mancano ancora applicazioni industriali idonee per il carbon black di recupero (rCB). In effetti i potenziali uti-

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lizzi di rCB sono di fronte alla sfida che questo materiale è diverso dai gradi di carbon black standardizzati e non può quindi essere usato come un loro completo sostituto.

Ciò nonostante vale la pena di impegnarsi nello sviluppo di produzione, ottimizzazione e utilizzo di rCB, alla luce della crescente domanda globale di carbon black, che ha ormai superato globalmente i 13 milioni di tonnellate, con la prospettiva di arrivare a 17 milioni entro il 2030. Materia prima di origine fossile, il carbon black è prodotto quasi esclusivamente con il processo furnace, con petrolio e gas naturale come materie prime, e la sua produzione è dedicata per il 90% alla gomma, con il 70% di questa percentuale utilizzato per la produzione di pneumatici e manufatti per l’automotive. In termini di sostenibilità ha quindi senso effettuare ulteriori studi sull’utilizzo di rCB da pirolisi di PFU come sostituto del carbon black e questo è l’argomento trattato nello studio. Poiché la permeabilità ai gas degli elastomeri si può ridurre usando carbon black con basse area superficiale specifica e struttura, con un elevato contenuto della carica in mescola, lo studio esamina la fattibilità dell’utilizzo di rCB da pirolisi, che possiede queste caratteristiche, in mescole butiliche in sostituzione del normale carbon black N660.

Le mescole in gomma butilica preparate per le prove sono tre, una di riferimento con carbon black N660, una con gomma granulare da PFU autocarro (denominata PURE) e una con gomma granulare da PFU misti (denominata MIX).

Il paragrafo dedicato alla caratterizzazione dei carbon black ed rCB coinvolti spiega la differenza fra il rinforzo fornito da carbon black vergine e carbon black di recupero, in base alla loro composizione e struttura, mettendo in rilievo come, oltre alle proprietà dinamiche e fisiche, sia però importante il contenuto di IPA (idrocarburi policiclici aromatici). Sono comunque le proprietà delle mescole, prodotte con i due tipi di carbon black di recupero, che stabiliscono la possibilità di usare rCB in nuove mescole e questo è quanto viene spiegato nel paragrafo, che illustra le caratteristiche di queste mescole.

La conclusione dello studio ribadisce la necessità di ricorrere alla pirolisi, che dal-

la decomposizione dei PFU permette di ottenere gas, olio e carbon black, tra i quali un prodotto in quantità maggiore degli altri a seconda del livello di pirolisi scelto in base all’utilizzo del prodotto di interesse. Gas e olio sono infatti già di uso collaudato, mentre il residuo solido rCB necessita ancora di sviluppo. L’analisi dei due rCB presi in esame, in confronto al carbon black commerciale, mostra che la principale differenza è il più alto contenuto di cenere e, di conseguenza, il più basso contenuto di carbonio dei gradi rCB, mentre la proporzione di componenti volatili e la dimensione delle particelle sono più alti: la nota molto positiva è che il contenuto di IPA negli rCB è sensibilmente più basso, fino a meno 90% e oltre.

I risultati delle prove mostrano che gli rCB ottenuti da pirolisi di PFU possono in futuro essere usati come un sostituto dei carbon black di origine fossile in mescole di gomma butilica, anche se per ora non è possibile ottenere una diretta sostituzione completa, poiché essi richiedono ulteriori modifiche nella formulazione che li comprende. Mentre, infatti, l’impermeabilità ai gas aumenta più del 30%, le proprietà meccaniche subiscono una degradazione fra il 10 e il 20%. Tuttavia l’approccio risulta valido, vista la crescente domanda del mercato per il carbon black e il progressivo esaurimento delle risorse fossili. Occorre poi prendere nota del fatto che esistono approcci iniziali a post-trattamento e raffinazione degli rCB, in termini di demineralizzazione e attivazione, che ne possono migliorare la qualità e di conseguenza l’utilizzo, senza dimenticare il loro contributo alla riduzione dell’impronta di carbonio.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE (IA) E FORMULAZIONI

UTILIZZO DI SOLUZIONI GUIDATE DA INTELLIGENZA ARTIFICIALE (IA) PER LA FORMULAZIONE DI MESCOLE DI GOMMA: UN APPROCCIO PRATICO. H-J Graf, H-JG Consulting, Bad Soden-Salmünster (Germany), C. Hartwich, IT consultantRUBBERWORLD, marzo 2024, pag. 26-32.

L’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) in vari settori industriali ha portato a un notevole progresso nel campo dello sviluppo dei processi

produttivi. Il concetto è stato esteso alle formulazioni di mescole di gomma, ottenendo tempi di sviluppo ridotti e migliore efficacia ed accuratezza. Rimangono tuttavia alcune difficili sfide sullo sviluppo di formulazioni di gomma basate sull’IA, che risultano utili solo quando si utilizzano raccolte di dati organizzate in modo convenzionale, aggiornate nel corso degli anni con rigorose tecniche di progettazione sperimentale, poiché l’analisi dell’IA è valida come la raccolta di dati analizzata. Oltre alle sfide associate all’utilizzo di banca dati non strutturata, ulteriori difficoltà nascono dal fatto che diverse mescole sono ideate per la richiesta di soluzioni multiple e molto variabili, senza dimenticare che nello sviluppo specifico della gomma si contempla anche la possibilità di un errore di misurazione in confronto ai valori esatti ottenuti in altri campi.

Proprio a causa delle sfide citate, per ora l’utilizzo dell’IA nello sviluppo di mescole di gomma è di solito ristretto a piccole e molto specifiche banche dati e può essere adottato solo da tecnici esperti e competenti. Per affrontare queste sfide l’articolo presenta due possibili soluzioni: alcune metodologie pragmatiche per trattare i dati in condizioni non ideali, con lo scopo di gestire l’assenza di organizzazione sistematica ed offrire approfondimenti pratici per affrontare la complessità di dati non strutturati; uno strumento IA, adattato specificamente per formulare in modo accurato mescole con dati caratterizzati da varie condizioni di prova, errori intrinseci e limitata organizzazione strutturale. Sfruttando sofisticati algoritmi di IA, questo strumento è in grado di mitigare l’impatto negativo di variabilità e incompletezza di dati, migliorando così l’accuratezza della previsione di formulazioni di mescole.

Sviluppare formulazioni di mescole di gomma è essenziale, dal momento che esse influenzano non solo qualità e funzionalità del manufatto, ma anche l’efficienza della produzione. Le tecnologie IA sono già entrate nel settore dei processi produttivi e potranno inserirsi nei settori di mescolazione di gomma e termoplastici quando chi sviluppa le mescole si convincerà dei benefici dell’IA come potente assistente.

RUBBER CLUB

È alla fine degli anni ’90 che comparvero gli strumenti di IA di prima generazione, ma i collaudi mostrarono notevoli deviazioni nel prevedere nuove proprietà delle mescole. Il motivo principale dei fallimenti fu la mancanza di trasparenza e di piena tracciabilità: l’insufficienza fra dati ed esperimenti di conferma si rivelò molto larga, mettendo in luce la presenza di dati errati sconosciuti, senza che errori all’interno dei dati (per esempio di misurazione e di digitazione) potessero essere identificati o rettificati. Con l’introduzione di tecniche sperimentali di progettazione si è cercato di risolvere le sfide delle raccolte dati, ma la possibilità di notevoli errori analitici di IA rimane, poiché la maggior parte dei tecnici tende a utilizzare i documenti acquisiti storicamente per lo sviluppo.

L’articolo è indubbiamente interessante per tutti i tecnici che si occupano dello sviluppo di formulazioni, posto che siano desiderosi di apprendere e capire forse qualcosa di più sulla potenzialità dell’IA come loro assistente in quest’ambito. Lasciando a loro la lettura completa dell’articolo, non di facile lettura per chi è digiuno dell’argomento, ci limitiamo a segnalare che lo strumento software Graf-Compounder, proposto da H-JG Consulting, rappresenta un significativo miglioramento nello sviluppo delle formulazioni polimeriche, dal momento che consente agli sviluppatori di integrare la loro esperienza con calcoli basati sull’IA.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI

MESCOLE PERSONALIZZATE CON MICROSFERE DI ALLUMINOSILICATO SPHERIX.

J. Heath, Spherix Products, Lexington, South Carolina (USA)RUBBERWORLD, marzo 2024, pag. 34-37.

Spherix produce microsfere ceramiche di alluminosilicato riciclato post-industriale, con dimensione media delle particelle di 3-4 μm. Le sfere, solide e incomprimibili, facilitano meccanicamente la dispersione degli ingredienti e la velocità di processo, migliorano la qualità superficiale in un’ampia varietà di sistemi polimerici durante sia la masticazione che le successive lavorazioni, favoriscono il flusso e possono ridurre la necessità di lubrificanti convenzionali.

L’azienda offre al mercato due famiglie di prodotti: Spherix, microsfere solide ottenute dai residui della combustione del carbone, che riducono i tempi di mescolazione e il consumo di energia per gomma e plastica; Fortimix, microsfere trattate in superficie, che si comportano come migliorati aiuti di processo per sistemi polimerici.

La serie Fortimix SC, progettata per aumentare l’attivazione in sistemi elastomerici con vulcanizzazione a zolfo, fornisce lo stesso vantaggio meccanico dello Spherix 20M alla lavorazione della gomma, ma in questo articolo solo due gradi di Fortimix (SC ed SC5) vengono valutati con l’utilizzo in una mescola per battistrada pneumatico, di cui si producono tre versioni, una di controllo e due con i gradi Fortimix indicati.

La trattazione dell’argomento, dopo avere descritto la

parte sperimentale, anch’essa importante per comprendere come utilizzare gli additivi Fortimix, espone l’esito delle prove in termini di risultati reologici e acquisizione dati di dispersione, valore aggiunto fondamentale dei prodotti esaminati.

L a conclusione dell’articolo mette in evidenza come Fortimix SC ed SC5 dimostrino una maggiore disperdibilità di cariche e additivi rispetto alla formulazione di controllo, con una media del 17% di aumento della dispersione nella prima fase della lavorazione e del 9% nella seconda fase, con il potenziale risparmio di tempo nelle fasi di mescolazione e lavorazione, che si traduce in riduzione dei costi.

L e proprietà reologiche e fisiche si mantengono simili o, comunque, entro l’attesa variabilità di mescolazione in confronto alla mescola di controllo. Con un livello di carica fra 5 e 7 phr, gli additivi Fortimix offrono una durezza più elevata di 1/1,5 punti, valori di ML e MH più alti fino a più 10% e migliore lacerazione, che si può attribuire alla capacità di Fortimix di aumentare la dispersione della carica e l’omogeneità della matrice polimerica.

I l trattamento chimico degli additivi (polisolfuro nel caso dei gradi SC) attiva l’ottimizzazione del processo di silanizzazione da parte di silani come TESPT, con una più consistente interfaccia silice e polimero.

I nfine gli additivi Fortimix promuovono una più efficiente lavorazione, grazie a una più grande deagglomerazione degli ingredienti e alla modifica della forza di taglio, fornita dal meccanismo della loro natura dura e sferica.

ELASTOMERI E LAVORAZIONE THERBAN HT: PRODURRE MESCOLE CON UN NUOVO ELASTOMERO HNBR RESISTENTE AL CALORE. V. Nasreddine, M. Hemstede-van Urk, A. Kaiser, J. Dodevski, S. Lieber, Arlanxeo, Pittsburgh, Pennsylvania (USA)RUBBERWORLD, marzo 2024, pag. 38-44.

La domanda di compositi elastomerici con migliore resistenza a calore e fluidi è in crescita per applicazioni automotive e industriali, poiché nel primo caso la rinnovata

zona del motore sotto cofano presenta temperature di servizio più elevate, che richiedono alte proprietà di invecchiamento a lungo termine, mentre nel secondo caso si cercano manufatti che conservino alte prestazioni in condizioni più severe.

L’idrogenazione dì NBR, con cui si ottiene HNBR, consente di ottenere un polimero con eccellente resistenza a calore, ozono, olio, solventi e prodotti chimici in generale, con le proprietà che possono essere controllate variando il livello di acrilonitrile, i residui doppi legami e il peso molecolare. E sistono vari metodi per migliorare la resistenza di HNBR al calore e questo articolo presenta la mescolazione e le proprietà di nuovi elastomeri HNBR, con vulcanizzazione perossidica, rinforzati con poliammide. I polimeri presi in esame sono i gradi Therban LT 2007 VP, 3406, 3407 e 3907, con la sigla HT a indicare il rinforzo poliammidico ottenuto con Therban HT VP, la tecnologia di miscelazione Arlanxeo in cui la fase poliammide funziona come carica polimerica dispersa in una matrice HNBR, al fine di migliorare la resistenza all’invecchiamento in aria calda. L a caratterizzazione degli elastomeri selezionati riguarda l’invecchiamento in aria calda, a lungo e breve termine, con valutazione degli effetti su polimeri standard e HT in merito a durezza, carico e allungamento a rottura. Vengono esaminati anche gli effetti di vari gradi di carbon black e silice e del plastificante TOTM sulle tipologie di invecchiamento, citate nelle tabelle riassuntive dei valori riscontrati. A completamento della caratterizzazione vengono effettuate prove di compression set, sollecitazione-deformazione, variazione del livello di perossido e di resistenza a oli, fluidi, gasolio e AdBlue.

L a conclusione dell’articolo riassume i vantaggi della tecnologia Therban HT VP: migliorata lavorazione e resistenza a invecchiamento in aria calda, soprattutto nel caso di articoli a sezione sottile come le guarnizioni, e più basso accumulo di calore/isteresi in applicazioni dinamiche; mescole simili a quelle con HNBR standard; versatilità in me -

scolazione, con il rinforzo poliammidico applicabile a diversi gradi di HNBR. Da tenere in considerazione il fatto che questa tecnologia, applicata a polimeri HNBR LT, migliora la resistenza all’olio mantenendo la flessibilità a bassa temperatura.

RICICLO DELLA GOMMAAPPLICAZIONI

PLASTICA E GOMMA RICICLATE PER STRADE GREEN: CASO DI STUDIO DI MESCOLE DI GOMMA DEVULCANIZZATA DA PNEUMATICO E PLASTICA DI SCARTO PER MIGLIORARE LA PRESTAZINE DEL BITUME.

H. Ibrahim a, S. Marini a, L. Desidery b, M. Lanotte c, aDepartment of Civil and Environmental Engineering, Khalifa University of Science and Technology, Abu Dhabi, United Arab Emirates, aDepartment of Civil and Environmental Engineering, Khalifa University of Science and Technology, Abu Dhabi, United Arab Emirates, cDepartment of Civil and Environmental Engineering, Michigan State University, East Lansing, Michigan (USA) - email mlanotte@msu.eduELSEVIER Resources, Conservation & Recycling Advances 18 (2023) 200157 pag. 1-9

La gomma devulcanizzata (DVR) e la plastica di scarto sono state studiate separatamente come modificatori del bitume, ma i loro inconvenienti individuali ne impediscono un completo utilizzo in questa applicazione. Per risolvere la situazione sono stati esaminati due compositi pellettizati, prodotti mediante l’accoppiamento di gomma devulcanizzata e scarti di polietilene a bassa densità (LDPE) e polipropilene (PP). La valutazione ha preso in esame le proprietà viscoelastiche, la deformazione sotto carico e la prestazione di rottura a fatica, mettendo poi i risultati a confronto con quelli ottenuti con bitume puro e modificato con SBS a elevato contenuto (HiSBS).

L’inquinamento causato da pneumatici fuori uso (PFU) e scarti di plastica costituisce una notevole preoccupazione globale, a causa dei gravi problemi ambientali, dovuti a gestione scorretta e discariche. Secondo uno studio del World Business Council for Sustainable

Development (WBCSD), nel 2018 USA ed EU hanno prodotto circa 3,7 e 3,4 milioni di tonnellate di PFU rispettivamente. Per la fine del 2030 si prevede che il numero dei PFU aumenterà globalmente a circa 5 miliardi mentre, per contro, l’attuale accumulo annuale di articoli di plastica usati è di circa 150 milioni di tonnellate. Sia per gomma che per plastica di scarto, la loro caratteristica di non biodegradabilità e i loro componenti tossici rappresentano problematiche estremamente importanti per l’ambiente.

D i conseguenza lo smaltimento di questi scarti polimerici rappresenta una delle sfide più significative che la scienza moderna affronta, soprattutto per il motivo che, nonostante molto scarto polimerico si possa sottoporre a un efficace riciclo e il conferimento in discarica sia stato proibito in molti paesi, grandi quantità di scarti di plastica vengono ancora buttate in discarica o bruciate. La carenza di impianti di riciclo, la complessità dei processi di recupero, il limitato mercato della plastica riciclata e i bassi costi di produzione della plastica vergine sono i principali fattori che, insieme, portano all’attuale bassa percentuale di riciclo, senza dimenticare che gas ed emissioni di particelle nocive sono tuttora spesso rilevati nelle aree vicine agli impianti di trattamento.

Anche se le attuali tecnologie sono vantaggiose per la produzione di agenti leganti modificati, i materiali ottenuti possono aumentare il costo complessivo della miscela di asfalto fino a più 40%. I progettisti stradali sono molto attivi nel tentativo di utilizzare rifiuti come modificatori di bitume, per migliorare la prestazione e abbassare il costo, e gli agenti leganti modificati con gomma granulare CR (Crumb Rubber) da PFU sono il migliore esempio dei tentativi fatti fino ad arrivare a quelli con gomma devulcanizzata da PFU (DVR), che tuttavia portano a risultati contraddittori in termini di risposta meccanica.

Per quanto riguarda la plastica di scarto, polietilene e polipropilene sono le più interessanti, ma a loro volta mostrano problemi di stabilità di fase, a causa della ridotta compatibilità chimica con i componenti dell’asfalto, sia pure meno evidente in caso di utilizzo di LDPE.

Q uesto studio si propone quindi di valutare l’efficacia della soluzione di miscelare DVR e LDPE/PP per formare un nuovo agente legante polimerico per la modifica del bitume. Anche se i risultati ottenuti devono essere considerati preliminari, essi indicano che una sufficiente prestazione può essere ottenuta nel modo sopra indicato, con soluzione ottimale nella miscela al 20% di DVR con LDPE. Vale la pena sottolineare il fatto che l’utilizzo combinato di gomma da PFU e di plastica di scarto può ridurre notevolmente l’impatto ambientale, associato alla costruzione delle strade, e per questo motivo è opportuno effettuare ulteriori approfondimenti in merito alla miscela in oggetto.

DKT positivo per le aziende italiane (ma non basterebbero 3 giorni?)

Dall’1 al 4 luglio si è svolto a Norimberga il DKT, fiera ormai considerata di riferimento per il mondo della gomma. Anche la nostra redazione era presente: ecco quello che abbiamo visto e quello che ci hanno raccontato le tante aziende italiane presenti.

All’inizio di luglio, dall’1 al 4, si è svolto a Norimberga il DKT, la fiera diventata ormai il classico appuntamento triennale per l’industria della gomma europea, insieme all’italiana Plast e alla tedesca K, che sono però considerate dai “gommai” una celebrazione quasi esclusiva delle materie plastiche, con la gomma relegata al ruolo di Cenerentola.

Il DKT, invece, offre al visitatore un panorama completo della gomma, dai macchinari di produzione di mescole

e manufatti, ottenuti con i processi di stampaggio ed estrusione, alle apparecchiature di laboratorio per le prove di caratterizzazione, ai trattamenti superficiali delle guarnizioni, senza dimenticare le materie prime interessate, elastomeri e ingredienti.

Alla fiera hanno partecipato poco più di 300 espositori, con circa il 10% di aziende italiane, che hanno accolto visitatori da tutta Europa ma anche da altri paesi come India e Turchia.

Anche la nostra redazione era presente

e girando tra gli espositori italiani abbiamo raccolto diversi pareri, sulla fiera e sulla situazione generale del mercato. Qualcuno ha obiettato sul periodo scelto per la manifestazione, a soli due anni dall’edizione precedente, e in concomitanza con l’inizio delle ferie per le aziende tedesche, e anche sulla sua durata complessiva; va ricordato che questa periodicità consente di rispettare la cadenza triennale della manifestazione, che si terrà ancora nel 2027, dopo il K del 2025 e il Plast del 2026. Da quello

di Gianpaolo Brembati e Daniela Garbillo
Foto di G. Brembati.

che abbiamo potuto constatare, poi, l’afflusso di visitatori tedeschi è stato comunque più che notevole.

MATERIE PRIME

Versalis ha presentato il suo portafoglio elastomeri, con focus particolare sulle famiglie Revive® e Balance®, che rappresentano il suo impegno in ambito economia circolare e sostenibilità. Zeon, invece, ha esibito la gamma dei suoi elastomeri mettendo l’accento sulla certificazione ISCC Plus, ottenuta da quattro impianti produttivi in Giappone, che comprova il suo impegno per la sostenibilità dei prodotti, in linea con l’ambizioso progetto di raggiungere il 50% di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030, con l’ottenimento della neutralità carbonica e la realizzazione di una valida economia circolare.

A nche allo stand di Brenntag , dove proprio il 1 luglio è stato annunciato il nuovo incarico di Senior Director Polymers and Rubber EMEA affidato a Sara Ghione, occhi puntati sulla sostenibilità come key driver e in particolare sulla partnership con Rubberjet, ma anche sul crescente utilizzo di polimero liquido ad alta e bassa viscosità, nel quale l’azienda è leader. RDC e Vibiplast hanno presentato con

successo i loro innovativi prodotti, così come ha fatto anche Eigenmann & Veronelli, che ha particolarmente apprezzato questa edizione della fiera.

MESCOLE

La presenza dei produttori di mescole italiani è stata come sempre notevole, potendo contare sul gruppo CM Manzoni (con Evercompounds ed LTE), Comet, DER-GOM, Eurorubber, Marconigomma, PMG, Sigea, Tovo Gomma e TSF.

In generale, tutte queste aziende hanno sottolineato la validità del DKT come fiera specifica per la gomma, apprez-

zandone in particolare la giusta dimensione nonché la facilità per raggiungerla con l’auto o la metropolitana dal centro di Norimberga, dove l’ampia disponibilità recettiva ha consentito anche l’arrivo di visitatori last minute. Nelle valutazioni della fiera non sono tuttavia mancati alcuni commenti critici: questa edizione è sembrata ad alcuni sottotono, con meno visitatori rispetto a quella del 2022, perlopiù già conosciuti e con pochi nuovi, in veste soprattutto di fornitori e non di clienti. Occorre però tener presente che la situazione economica è oggi molto diversa, ma è accertato che diversi espo -

Foto di G. Brembati.
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sitori registrati non hanno successivamente confermato la prenotazione, a favore comunque di altri che ne hanno preso il posto.

È innegabile che molte, se non tutte le aziende citate, hanno ricevuto soprattutto la visita di italiani e, nel caso di stranieri, di molti produttori o distributori di materie prime, complice l’attuale periodo di sofferenza per la loro reperibilità a causa delle sanzioni alla Russia, degli aumenti dei noli marittimi e delle altre note difficoltà.

Da tenere però sempre in considerazione che la presenza al DKT è importante, come sottolineato anche da Compounds AG, perché il mercato tedesco della gomma è essenziale per tutti i comparti industriali ed è necessario, per chi lo serve, venire a Norimberga per incontrare i clienti tedeschi che, fra l’altro, sono tuttora convinti della validità delle fiere di settore.

PRESSE E MACCHINARI

Le aziende produttrici di macchine per la gomma risentivano ancora, nei gior-

ni del DKT, dell’attendismo del mercato italiano conseguente al tira e molla infinito dei famigerati decreti attuativi del piano Transizione 5.0 e quindi dei relativi incentivi previsti dal PNRR (che sembrano essere stati finalmente pubblicati a ridosso della chiusura in redazione di questo fascicolo della rivista, ndr). Attendismo sottolineato allo stand del produttore di presse IMG, dove si fa notare che è abbastanza “normale” che un investimento si fermi in attesa di un’agevolazione, a maggior ragione se questa – come dovrebbe essere – è significativa e se anche nel resto del mondo (dalla Cina agli Stati Uniti) questo tipo di “aiuto” viene già elargito. Ciò non toglie che non manca l’ottimismo e la voglia di continuare a lavorare per rendere la Rubber Valley italiana ancora più competitiva, offrendo macchinari innovativi e sempre più performanti. Da questo punto di vista, oltre alla tecnologia, sono necessarie le risorse umane e proprio presso lo stand dell’azienda di Capriano del Colle abbiamo incontrato anche Mongodi, società che eroga servizi di formazione, consulenza e as-

Foto da Linkedin.
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When SUSTAINABILITY drives TECHNOLOGY, INNOVATION thrives.

Innovation in 2024 is defined by the virtuous synergy between technology and sustainability. In this context, IMG is constantly moving towards our goal of a zero impact by developing high performance, customisable and environmentally friendly machinery.

sistenza alle aziende del settore. Mongodi, proprio in fiera, ha ufficializzato la nascita della nuova Accademia delle Guarnizioni del Sebino, che ha l’obiettivo di formare tecnici specializzati pronti per essere inseriti nell’industria delle guarnizioni ( di questo progetto vi racconteremo i dettagli il prossimo autunno, ndr ).

A nche allo stand di Colmec , specialista nella progettazione e costruzione di linee di estrusione e miscelazione di gomma e silicone, abbiamo raccolto le stesse opinioni sul momento particolarmente faticoso e difficile, sia in Italia sia in Germania, ma anche la stessa voglia di non arrendersi e di continuare a proporre soluzioni innovative ai clienti.

Tante aspettative anche per C2 , che dopo diverse edizioni nel ruolo di visitatori per la prima volta si è presentata al DKT con il proprio stand per proporre i suoi macchinari, con rinnovata spinta, anche grazie al potenziamento della propria operatività in officina in seguito all’adozione di una serie di ma cchine automatiche.

STAMPI

Per alcuni stampatori storici del settore della gomma è giunto l’importante momento dell’ingresso in azienda della seconda generazione e il DKT è stato l’occasione per alcuni giovani manager di vivere in prima linea l’esperienza della fiera.

È il caso di Alfa Stampi , che proprio quest’anno festeggia i 40 anni di attività (come potete leggere a pagina 28) e che si è proposta al DKT per ampliare il proprio mercato, e OR.P. Stampi, che è arrivata a Norimberga con il vento in poppa grazie all’acquisizione di un nuovo importante cliente e alle prospettive positive su mercati esteri importanti per l’azienda come quello americano, ma anche tedesco, francese, messicano, cinese. In questo caso l’ingresso delle nuove leve si sta rivelando prezioso anche per conquistare nuovi settori ancora inesplorati, come per esempio la moda.

OCS, che in fiera proponeva 2 stampi, un termoregolato e diverse novità relative ai trattamenti, ha notato lo stesFoto da Linkedin.

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MONDOGOMMA

so primo giorno “fiacco” segnalato più o meno da tutti gli espositori, e un rallentamento generale in ambito articolo tecnico, mentre tiene sempre bene l’O -Ring.

S econdo quanto raccolto da Franciacorta Stampi, che al DKT presentava un’attrezzatura dimostrativa dedicata a una pressa verticale installata presso IMG, il primo semestre è stato caratterizzato da alti e bassi e la stessa considerazione l’abbiamo ascoltata da Gamma Stampi, incontrata in visita ma senza stand in fiera. Ormai si punta sul 2025 per una vera ripartenza.

APPARECCHIATURE DI LABORATORIO

I n tutte le fiere le apparecchiature di laboratorio rappresentano un polo di grande interesse per la maggior parte dei visitatori e questo è motivo di grande soddisfazione per gli espositori che possono, come in questo caso, incontrare nuovi potenziali clienti, quelli che non sono in grado di visitare l’azienda nella sua sede, presentare dal vivo i nuovi strumenti ed anche riprendere contatto con clienti già conosciuti ma non ancora visitati.

Durata della fiera da ripensare, secondo Lawer, concentrandola su 3 giorni anziché 4, ma comunque positività ri-

spetto all’andamento del mercato, essendo l’azienda in continua crescita in tutti i settori in cui opera.

Giudizio sulla durata della fiera praticamente identico anche da G3 Mixing Technologies , che era presente con due partner tedeschi: Promera Anlagen-Systeme, azienda che si occupa di multidosing liquid system, quindi iniezione di liquidi nella camera di mescolazione, e con Mabolution, un partner che segue tutto ciò che riguarda la mixing room, quindi soluzioni per la mescolazione della gomma.

Grandi aspettative e fiducia in una ripartenza nella seconda parte dell’anno per Doss, che sta riscontrando molta curiosità da parte dei clienti rispetto ai suoi sistemi di ispezione visiva, creati per vincere la sfida “zero defects”.

O ttimismo anche allo stand di Color Service, che con i suoi sistemi automatici di pesatura per solidi e liquidi sta attraversando un buon periodo in termini di ordini, soprattutto per quello che riguarda il settore tyre e gomma tecnica. Importante novità annunciata in fiera, inoltre, è l’espansione dell’area produttiva, grazie a un nuovo stabilimento che dovrebbe essere inaugurato il prossimo autunno.

Piacevolmente sorpresi dall’afflusso

di visitatori “extra appuntamenti” allo stand di UPT Vision, che in fiera proponeva il nuovo software Als 3.0 e che sta vivendo un buon momento soprattutto grazie all’export.

B uon afflusso di visitatori anche agli stand di For Lab e Gibitre

C ’è da considerare che in questo settore è basilare l’importanza del contatto fisico con le apparecchiature, tutt’altra cosa che limitarsi a guardare le illustrazioni in internet o su brochure.

LE ASPETTATIVE PER LA FINE DEL 2024

L’incontro con gli espositori italiani è stata l’occasione per verificare l’andamento del mercato della gomma nel primo semestre del 2024 e per cogliere qualche indicazione sulle prospettive del secondo semestre.

Il commento, espresso praticamente da tutte le aziende, è stato che per i primi quattro mesi il lavoro si è rivelato soddisfacente, sulla falsariga del 2023 e in qualche caso anche migliore, mentre da maggio, ma soprattutto in giugno, si è verificato un calo dovuto alla situazione critica di quasi tutti i settori di mercato, con una prospettiva analoga per il mese di luglio.

Per quanto riguarda il secondo semestre dell’anno l’incertezza regna sovrana.

A lcune aziende evidenziano come spesso ci sia mancanza di previsioni di consumo da parte dei clienti, con ordini che arrivano all’ultimo momento e causano quindi scompensi in produzione. Altre si dicono invece moderatamente ottimiste e guardano al futuro immediato con prudenza e senza demoralizzarsi, anche se esiste una seria preoccupazione per il mercato delle materie prime, con segnali dal mercato di overstocking o, al contrario, di magazzini bassi per alcuni loro clienti. Questa seconda situazione lascia spazio al possibile scenario, in autunno, di situazioni di mancanza di materie prime, dovuta non alla disponibilità da parte dei produttori, ma agli attuali lunghi tempi di approvvigionamento dal Far East. Tutti quindi aspettano le indicazioni di settembre per formulare una più ragionevole previsione per il resto dell’anno.

Foto da Linkedin.

CURIOSITÀ E SUGGERIMENTI

Visitando il DKT abbiamo notato, e la cosa ci è stata segnalata da diversi espositori, che quest’anno la presenza di aziende cinesi è stata massiccia, con più di 30 aziende, per la maggior parte produttrici di materie prime, ma anche di macchinari: tuttavia gli stand, concentrati nel padiglione 8, erano per lo più desolatamente vuoti, visitati raramente da qualche trader.

Una situazione anomala e imbarazzante, come se i visitatori della fiera evitassero contatti con la Cina in toto.

Infine, un paio di suggerimenti gratuiti per tutti i lettori e futuri visitatori del DKT, ma soprattutto per coloro che non impazziscono per lo stinco in salsa di birra e preferiscono la buona cucina italiana: la pizzeria Travolta (che evoca a tutti La febbre del sabato sera, ma offre un’ottima pizza napoletana) e il ristorante Padelle d’Italia, dove è necessaria la prenotazione, entrambi facilmente individuabili con una semplice ricerca su Google. u

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Oldrati Group 60 anni di evoluzione continua

La società ha celebrato i 60 anni dalla sua fondazione con un evento nella sua sede di Adro (BS) che ne ha ripercorso la storia e la sua evoluzione in chiave sostenibile. Nella stessa occasione è stato presentato il rebranding aziendale e le innovazioni tecnologiche come Ogreen, e sono state approfondite anche le tematiche legate alla sostenibilità ambientale e sociale del brand.

Non un punto d’arrivo, ma una nuova partenza. Oldrati Group, gruppo internazionale tra i più importanti nella produzione di articoli tecnici in gomma, plastica e silicone, ha celebrato i 60 anni dalla sua fondazione con un evento che si è svolto il 7 giu -

gno presso la sede di Adro (BS). È stata un’occasione per festeggiare, ma anche per ripercorrere la storia della società e la sua evoluzione in chiave sostenibile.

F ondato a Villongo (Bergamo) nel 1964, il Gruppo è oggi presente in Italia e a livello internazionale con

14 siti produttivi, circa 1.750 dipendenti e 180 milioni di euro di fatturato. I n occasione del sessantesimo anniversario, è stato presentato anche il rebranding di Oldrati Group e del suo logo, che riflette continuità e innovazione, due qualità fondamentali dell’azienda.

UN VIAGGIO IN CONTINUA EVOLUZIONE

F ondata nel 1964 come Oldrati

Guarnizioni Industriali, la continua espansione del Gruppo si è realizzata con la progressiva integrazione di aziende ad elevato contenuto tecnologico e con la crescente internazionalizzazione.

“N el 2004 abbiamo fatto il primo importante passo fuori Italia, aprendo in Slovacchia”, ha raccontato Manuel Oldrati, Ceo dell’azienda, ripercorrendone le tappe più significative, “dove oggi abbiamo quasi 800 persone, e dove su oltre 50 mila metri quadrati si producono articoli in gomma, plastica e anche prodotti di altre famiglie. Nove anni dopo è la stata la volta della Turchia, cui nel 2023 si è aggiunto un secondo stabilimento, che ha portato ad avere oggi un volume d’affari di circa 10 milioni di euro con 150 persone”, ha aggiunto.

L’altra tappa importante è il 2020, quando viene avviato il progetto Ogreen, un’innovazione tecnologica che ha radici negli anni ’70 e che per-

mette la produzione di articoli tecnici di qualità in gomma rigenerata, riducendo notevolmente l’impatto ambientale.

“I l nostro Presidente è stato pioniere”, ha raccontato la Sales Group Director Silvana Fantoni, “perché ha avuto questa brillante idea di partire dal granulato per rigenerare la gomma. Stiamo parlando degli anni ’70, tanti anni fa, quando il concetto era assolutamente sconosciuto. Quello ha rappresentato il primo passo verso la sostenibilità di cui tanto parliamo oggi”. U tilizzare materiali eco-sostenibili, infatti, porta con sé importanti vantaggi, in particolare l’introduzione dei principi di economia circolare applicata al mondo dei polimeri, la diminuzione di consumo di risorse vergini, la riduzione degli sprechi e la riduzione di utilizzo di discariche. Tutto finalizzato alla riduzione dell’impatto ambientale.

“S ubito dopo la pandemia abbiamo messo in discussione tutto il nostro modello di ricerca e sviluppo”, ha spiegato Manuel Oldrati, “mentre prima

eravamo molto incentrati su ricerca e sviluppo di materiali e soluzioni che i nostri clienti chiedevano, da quel momento abbiamo iniziato a mettere a terra anche un modello di pensiero, di sviluppo di prodotti nostri, partendo non solo dall’analisi dei materiali ma passando allo studio dell’economia, dei mercati, di cose che in passato non avevamo fatto”.

È così che nel 2021 è stato realizzato il primo prodotto a marchio Oldrati.

“Ogreen si è evoluto negli anni, sono stati fatti tanti investimenti in Oldrati, dal punto di vista della ricerca e sviluppo, quindi test sui materiali di gomma fino ad arrivare poi anche alla fase di industrializzazione vera e proprio e al lancio del prodotto sul mercato”, ha continuato Silvana Fantoni. G razie a continui investimenti in ricerca e sviluppo, l’azienda ha quindi ampliato l’applicazione di Ogreen ai settori dell’industria automobilistica, dell’elettrodomestico, dell’idrotermosanitario, di hobby e sport, e altri.

“Nel futuro vogliamo ampliare tutta la nostra gamma e il nostro portafoglio,

Manuel Oldrati, Ceo dell’azienda, ha ripercorso le tappe più significative dei 60 anni di attività.
Giorgia Oldrati, CSR & DEI Manager, ha focalizzato il suo intervento sulle pratiche ESG dell’azienda.
La Sales Group Director Silvana Fantoni ha raccontato lo sviluppo di Orgreen.

quindi non ci vogliamo fermare solo alla gomma, il nostro obiettivo è cercare di capire che cosa possiamo fare anche con termoplastica e silicone”. I ntanto, grazie all’utilizzo di Ogreen, che consente di realizzare articoli tecnici performanti (la sua qualità è comparabile alla materia prima vergine), sono state rigenerate 5.434 tonnellate di materiale, equivalenti a circa 8.000 piccole autovetture, con la conseguente riduzione di circa 3.000 tonnellate di CO2 in atmosfera, pari all’assorbimento di anidride carbonica da parte di circa 300 mila abeti.

SOSTENIBILITÀ AL CENTRO

O ltre a Orgreen, fin dagli anni ’70 Oldrati Group si è impegnato in progetti di rigenerazione e sostenibilità che hanno portato a importanti traguardi, tra cui l’installazione di un’area fotovoltaica totale di 18.000 mq con una potenza installata di 4.075 kWp. Dal 2017, inoltre, il Gruppo ha avviato un processo graduale di digitalizzazione e paperless, riducendo consumi e costi.

“Q uesto impegno ha portato alla realizzazione del primo Bilancio di Sostenibilità nel 2023, sottolineando la dedizione dell’azienda alla ricerca di soluzioni sostenibili e innovative”, ha spiegato Giorgia Oldrati, CSR & DEI Manager, nel corso della sua presentazione.

I l report basato su criteri ESG (Environmental, Social and Governance), realizzato in conformità con gli standard internazionali della Global Reporting Initiative (GRI) ha messo in evidenza una governance strutturata e funzionale, con uno sguardo sempre più attento ai temi di sostenibilità ed è stato evidenziato come Oldrati Group abbia negli anni investito nell’innovazione e nella ricerca continua di soluzioni sostenibili da offrire alla propria clientela, coinvolgendo non solo gli stakeholder ma anche i propri dipendenti, la cui attenzione verso questi rappresenta un aspetto sempre più importante per il benessere del Gruppo.

“Lo scorso anno, a dicembre, ci siamo certificati ISO 5001 per l’efficientamento energetico, quindi questo rap -

presenta un altro grande passo verso quella che è la sostenibilità e la riduzione delle emissioni”, ha aggiunto Giorgia Oldrati. “Per quanto riguarda la sfera sociale, noi cerchiamo di dare importanza al nostro capitale umano, internamente. E un importante progetto c he è stato portato avanti durante gli anni è la collaborazione con la cooperativa “A mano a mano” iniziata nel 2016. Si tratta di una cooperativa impegnata a integrare nel mondo del lavoro persone svantaggiate, quindi persone che hanno una disabilit à di vario tipo, sia fisico che psichico e che vengono impiegate, appunto, come persone senza alcuna discriminazione. Ad oggi abbiamo impiegato dalle 8 alle 100 persone con un monte ore pari a 110.000 di lavoro annuale”. Un altro grande, importante progetto è l’Oldrati Academy, una vera e propria università in cui vengono selezionate persone, anche non giovanissime oppure senza background ed esperienze specifiche, per essere formate internamente.

IL REBRANDING

I n occasione del 60° anniversario, infine, è stato presentato anche il rebranding di Oldrati Group e del suo logo, che riflette continuità e innovazione, due qualità fondamentali dell’azienda. “È fonte di orgoglio poter condividere tutte le attività che il Gruppo Oldrati sta attuando e far emergere tutto quello che viene fatto a livello non solo finanziario ma anche etico, valore intangibile enorme per Oldrati. Celebrando i 60 anni della nostra azienda, guardiamo con soddisfazione ai traguardi raggiunti e con determinazione alle sfide future. Nel futuro desideriamo migliorare le nostre competenze, la nostra organizzazione e il nostro posizionamento sul mercato.

Siamo particolarmente entusiasti delle nostre pratiche sostenibili e delle innovazioni come Ogreen, che riflettono il nostro impegno per un futuro più verde. Queste iniziative rappresentano un significativo passo in avanti verso un futuro sempre più sostenibile”, ha concluso Manuel Oldrati. u

Il nuovo logo di Oldrati Group riflette continuità e innovazione, due qualità fondamentali dell’azienda.

a cura della redazione

Alfa Stampi 40 anni di innovazione e tradizione

I titolari Robertino Andreoli ed Enrico Latini celebrano lo storico traguardo dell’azienda, fondata ad Adrara San Martino nel 1984, e che oggi rappresenta un punto di riferimento nel settore degli stampi.

Una storia di famiglia. Un sogno condiviso con passione ed entusiasmo. Un progetto aziendale costruito in equilibrio fra tradizione e innovazione. Alfa Stampi celebra 40 anni: l’azienda, fondata ad Adrara San Martino nel 1984, raggiunge un traguardo importante che ha il sapore di una vittoria. Quella conquistata ogni giorno lavorando con dedizione e spirito di sacri -

ficio. Quella che premia la visione imprenditoriale e la voglia di mettersi in gioco dei titolari Robertino Andreoli ed Enrico Latini, che decisero di lanciarsi in una nuova avventura, per dare forma al loro futuro.

D a dove nasce l’idea di fondare Alfa Stampi?

«A soli 18 anni un incidente stradale segnò una svolta decisiva nella mia

vita. Fortunatamente ne uscii illeso, ma quell’episodio mi fece riflettere e mi spinse a intraprendere un percorso imprenditoriale, per cambiare il mio futuro», ricorda Robertino Andreoli. «All’epoca avevo già accumulato quattro anni di esperienza nel settore metalmeccanico. Nel basso Sebino, ero stato tra i primi a specializzarmi nell’uso delle fresatrici a controllo numerico: una tecnologia

Un momento dell’open day organizzato da Alfa Stampi per celebrare i 40 anni.

pionieristica negli anni ’80. In quel periodo, imparare un mestiere era considerato fondamentale e le officine meccaniche rappresentavano una sicurezza, perché offrivano opportunità di formazione e stabilità professionale. Io credevo fermamente nel valore del lavoro manuale e nella possibilità di costruire un futuro solido attraverso competenze specializzate: così decisi di avviare una attività».

C ome nasce la vostra collaborazione?

«H o sempre avuto un forte interesse per la meccanica: è un settore che mi ha sempre affascinato per l’ingegnosità delle soluzioni che offre», racconta Enrico Latini. «Dopo aver dedicato circa tre anni agli studi in ambito chimico e meccanico, mi sono reso conto che la mia vera passione era mettere in pratica quanto avevo appreso sui libri. Ho voluto fare subito un’esperienza lavorativa e ho cominciato ad applicare le mie competenze in una piccola officina

meccanica di Adrara. Sapevo di essere sulla strada giusta: la risoluzione di problemi concreti e la possibilità di vedere i risultati tangibili del mio impegno mi davano una soddisfazione che non avevo mai provato. La passione e l’entusiasmo che mi guidavano erano gli stessi che condividevo con mio cugino Robertino: così, nel 1986, abbiamo deciso di collaborare, per fare crescere insieme la nostra società».

C ome avete trasformato l’idea di un’azienda in un progetto concreto come Alfa Stampi, che oggi rappresenta un punto di riferimento nel settore?

«A bbiamo investito quarant’anni della nostra vita per trasformare Alfa Stampi nella realtà consolidata che è ora», spiega con orgoglio Andreoli. «Abbiamo affinato le competenze e migliorato la nostra esperienza nell’ambito della produzione degli stampi: siamo stati guidati da un forte spirito di sacrificio e dal desiderio di realizzare quel sogno

che avevamo scelto come obiettivo comune».

«A lfa Stampi rappresenta non solo una sfida imprenditoriale, ma anche un’opportunità per mettere a frutto le nostre capacità» aggiunge Latini. «Ogni giorno in azienda è come una nuova avventura, che ci offre l’occasione per imparare e migliorare come professionisti. Inoltre, mi entusiasma sapere che la nostra determinazione e il nostro impegno sono stati fonte d’ispirazione anche per tanti collaboratori e dipendenti, che sono parte fondamentale dell’azienda. Ad oggi Alfa Stampi impiega 15 addetti esperti, che operano con tecnologie all’avanguardia progettate appositamente per garantire la massima elasticità operativa. Tutti insieme formiamo un team coeso e motivato, perché l’azienda promuove la crescita personale e professionale, in un ambiente di lavoro stimolante ed inclusivo».

I n 40 anni di storia ci sono stati dei

I fondatori di Alfa Stampi: da sinistra Enrico Latini e Robertino Andreoli.

momenti di difficoltà?

«I l percorso di Alfa Stampi non è stato privo di ostacoli: ci sono stati momenti di grandi difficoltà e incertezze negli anni segnati dalla crisi nel settore delle guarnizioni e, di conseguenza, anche nella nostra produzione», ammette Robertino Andreoli. «Le situazioni più critiche non hanno però scalfito la nostra volontà di andare avanti. Al contrario, ogni sfida è stata affrontata con coraggio e determinazione: così il progetto aziendale è cresciuto e si è consolidato nel tempo, restando sempre al passo con le necessità del mercato contemporaneo».

A lfa Stampi è un’azienda sempre in evoluzione: quali sono le prospettive per il futuro?

«I n un mercato in costante cambiamento, la capacità di adattarsi ai mutamenti è cruciale», spiega Enrico Latini. «L’azienda ha saputo ri -

spondere a questa sfida investendo nell’innovazione: Alfa Stampi ha sviluppato soluzioni tecnologiche che permettono una produzione flessibile e personalizzata, in grado di rispondere alle esigenze specifiche dei clienti. Questo approccio le ha consentito di mantenere una posizione competitiva e di consolidare rapporti duraturi con importanti partner commerciali. Spinta da uno sguardo fiducioso al futuro, Alfa Stampi continua a perseguire l’eccellenza».

«V ogliamo soddisfare le richieste sempre più sofisticate del mercato globale» sottolinea Robertino Andreoli. «Non ci limitiamo più a definire i prodotti in cui eccelliamo, ma cerchiamo di abbracciare una visione di articoli tecnici sempre più variegati. Inoltre, puntiamo su altri fattori: la collaborazione attiva con il cliente e la reattività. La capacità di rispondere rapidamente alle esigen -

ze dei partner è una qualità distintiva di Alfa Stampi: noi coinvolgiamo attivamente i clienti nella fase di progettazione e lavoriamo fianco a fianco per trovare le soluzioni migliori. Siamo sempre pronti a rispondere in tempi brevi a qualsiasi richiesta: garantiamo un servizio tempestivo e un alto livello di qualità del prodotto, per soddisfare sempre le aspettative dei clienti».

C ome mantenete alta la qualità della vostra produzione?

«L’azienda deve evolversi insieme al mercato al quale appartiene. Per questo motivo, abbiamo introdotto strumentazioni avanzate (macchine CNC, 5 ASSI, CAD/CAM), che ci hanno permesso di raggiungere alti livelli di precisione e complessità: ora è possibile creare design intricati, con tolleranze ridottissime e finiture di elevata qualità», rivela Latini. «U n’ulteriore innovazione nella qua -

I due fondatori festeggiano insieme ai figli i 40 anni di attività.

le investiamo fin dal 2017 è l’industria 4.0: così monitoriamo e ottimizziamo in tempo reale i processi produttivi, riducendo i tempi di inattività e migliorando la qualità dei prodotti finiti. Grazie a queste innovazioni tecnologiche, Alfa Stampi è riuscita con il tempo a estendere sempre più i confini di mercato», continua Andreoli. «Seguiamo una strategia di collaborazione ben bilanciata: con il 55% delle sue attività focalizzate sul mercato italiano e il restante 45% rivolto all’estero. La sinergia con l’Italia facilita il controllo della qualità e l’adattamento rapido delle esigenze specifiche del mercato domestico. La collaborazione con i mercati esteri rappresenta invece un’opportunità di diversificazione, che stimola l’innovazione, grazie allo scambio di conoscenze e competenze con partner stranieri.

D opo 40 anni è il momento di passare il testimone alle nuove generazioni? «C ’è un nuovo team di Andreoli e

Latini pronto a sviluppare i progetti futuri di Alfa Stampi: la passione per questo lavoro ha portato due generazioni a incontrarsi, per condividere un percorso professionale innovativo all’insegna dell’eccellenza», racconta Enrico Latini. «I nostri figli hanno acquisito le competenze necessarie attraverso lo studio e l’affiancamento “sul campo”: io e Robertino li abbiamo supportati e abbiamo condiviso con loro il know how necessario, appreso con decenni di esperienza».

«O ggi lavoriamo per mantenere Alfa Stampi un’impresa competitiva nel futuro. Insieme a tutti i dipendenti ci concentriamo sulla condivisione delle competenze e l’aggiornamento professionale costante, così garantiamo la continuità e l’innovazione nella nostra produzione», commenta Robertino Andreoli. «Negli anni sarà fondamentale mantenere una visione imprenditoriale, basata sull’equilibrio tra i cambiamenti tecnologici e la valorizzazione del -

le risorse umane, per continuare a crescere e prosperare».

Q ual è il vostro augurio per i primi 40 anni di Alfa Stampi? «I quarant’anni di attività non rappresentano un punto di arrivo della nostra azienda, ma sono un trampolino di lancio verso nuove sfide e opportunità. In questi quattro decenni abbiamo: accumulato un’esperienza preziosa, costruito solide relazioni e guadagnato la fiducia dei nostri clienti», affermano Robertino Andreoli e Enrico Latini. «Il nostro viaggio, cominciato da una passione profonda e da un impegno verso l’eccellenza, ci ha portato a essere ciò che siamo oggi: una realtà solida e dinamica che risponde alle sfide con competenza e spirito d’innovazione. La storia di Alfa Stampi è fatta di evoluzione e capacità di adattamento: siamo pronti ad affrontare il futuro con la stessa determinazione che ci ha caratterizzato fin dal primo giorno». u

Un nuovo team di Andreoli e Latini
è pronto a sviluppare i progetti futuri di Alfa Stampi.

Nero di carbonio di recupero (rCB): i progressi del Comitato ASTM D36

Il nero di carbonio (rCB) ottenuto dalla pirolisi degli pneumatici a fine uso (PFU) può essere utilizzato in mescole destinate al confezionamento di pneumatici nuovi, migliorandone la sostenibilità ambientale e in linea con gli impegni presi dai produttori in tema di riduzione di ingredienti di origine fossile. Trattandosi di un materiale nuovo è necessario poter disporre di normative riconosciute a livello internazionale, quali ad esempio le Norme ASTM.

Nell’articolo “L’impegno di Bridgestone e Michelin per pneumatici più sostenibili” pubblicato sul nostro fascicolo Green Rubber 2024 (pagg. 28-36) è stato mostrato l’interesse del mondo degli pneumatici per il nero di carbonio (rCB) ottenuto dalla pirolisi degli pneumatici a fine

uso (PFU). I l materiale, infatti, può essere utilizzato in mescole destinate al confezionamento di pneumatici nuovi, migliorandone la sostenibilità ambientale e in linea con gli impegni presi dai produttori di pneumatici in tema di riduzione di ingredienti di origine fossile. Trattandosi di un materiale nuovo, solo

in parte simile al nero di carbonio vergine (vCB), deve essere indagato, definito come composizione e prestazioni, e prodotto con standard qualitativi elevati, per questo è necessario poter disporre di normative riconosciute a livello internazionale, quali ad esempio le Norme ASTM.

INTRODUZIONE

ASTM International, ex American Society for Testing and Materials, è un leader riconosciuto a livello mondiale nello sviluppo e nella fornitura di normative che vengono adottate volontariamente da produttori, utenti, consumatori e altre parti interessate. L’organizzazione supporta in questo modo le industrie di tutto il mondo offrendo oltre 12.000 norme con l’obiettivo di migliorare la sicurezza, la qualità e le prestazioni in vari settori. Le norme ASTM sono utilizzate nella ricerca, nello sviluppo prodotto e nella garanzia della qualità (performance e costanza produttiva). Il Comitato ASTM D36 sul nero di carbonio di recupero (recycled Carbon Black = rCB), presieduto da Pieter Ter Haar, è stato istituito nel 2017 per sviluppare norme per il rCB e i relativi processi valutativi. L’obiettivo principale è quello di soddisfare le esigenze di qualità e sicurezza dell’industria dell’rCB attraverso lo sviluppo di normative internazionalmente riconosciute. Le attività del comitato sono organizzate in quattro sottocomitati tecnici

ASTM International

Fondata nel 1898, sviluppa oltre 12.000 norme volontariamente adottate per migliorare globalmente la sicurezza, la qualità e le prestazioni. Il Comitato D36 sul nero di carbonio di recupero (rCB), guidato da Pieter Ter Haar dal 2017, si concentra sulle norme per il rCB derivato da pneumatici fuori uso e altri manufatti in gomma vulcanizzata. Il comitato si incontra due volte l’anno per far progredire la conoscenza, la ricerca e lo sviluppo di normative complete. I l Comitato ASTM D36 sta portando avanti nuovi standard come nel WK90071, che stabilisce una mescola di riferimento per l’rCB, e nel WK73460, che definisce la vita utile dell’rCB per un trasporto sicuro. Le revisioni della D817822, in vigore da giugno 2024, introdurranno le definizioni di “agglomerato di nero di carbonio di recupero” e “residuo carbonioso”.

I principali metodi di prova includono ASTM D8466 per le proprietà del nero di carbonio, ASTM D8474 che utilizza la termogravimetria (TGA) per l’analisi della composizione e ASTM D8491 per la valutazione della reologia non lineare delle mescole in gomma.

che creano e mantengono norme relative a: a) metodi di prova, b) operatività, c) terminologie e d) linee guida. Questi sottocomitati lavorano in modo collaborativo

per sviluppare norme complete per l’industria del rCB.

Il Comitato D36 si riunisce semestralmente, tenendo riunioni tecniche di un gior-

Le normative di rifermento per ASTM, comitato D36, da impiegarsi nel settore dell’rCB (foto di ASTM International).

no nei mesi di giugno e dicembre. A queste riunioni partecipano circa 40 membri. Il comitato vanta un totale di 106 membri. Le Norme sviluppate dal Comitato D36 sono pubblicate nell’Annual Book of ASTM Standards.

Lo scopo del Comitato D36 include la promozione della conoscenza delle proprietà dell’rCB, lo stimolo alla ricerca, lo sviluppo dei vari metodi di prova, delle specifiche, delle classificazioni e delle terminologie. I rCB sono materiali recuperati attraverso la decomposizione termochimica (pirolisi) di pneumatici fuori uso (PFU) e altri manufatti in gomma vulcanizzata. Le attività del comitato sono coordinate con altri comitati ASTM pertinenti al fine di garantire

normative complete e coerenti.

In sostanza il Comitato D36 ha l’obiettivo di migliorare la comprensione e l’applicazione del rCB nell’industria, garantendo elevati standard di qualità e sicurezza.

NORME ESISTENTI PER RCB

Il Comitato ASTM D36 sul nero di carbonio di recupero (rCB) ha approvato diverse norme del Comitato ASTM D24 già in uso per il nero di carbonio (vergine, vCB) impiegato in vari settori. Queste norme rimarranno in vigore fintanto che non diventeranno eventualmente obsolete sulla base di dati statisticamente significativi raccolti sull’rCB. Il comitato ha trovato che i metodi tradizionali di caratterizzazione

del nero di carbonio che si concentrano sulle misurazioni della struttura e dell’area superficiale, non predicono efficacemente le prestazioni dei rCB nelle mescole in gomma. Pertanto questi metodi non sono raccomandati per la valutazione dell’rCB. Tuttavia, il comitato è aperto a nuove ricerche che potrebbero modificare questa conclusione. Una norma chiave è l’ASTM D8178, che fornisce la terminologia per distinguere tra “carbone” (char) e rCB (e delinea l’importanza delle differenze rispetto al nero di carbonio come definito dallo standard ASTM D3053). Tale norma definisce “nero di carbonio di recupero” (rCB) un nero di carbonio privo di metalli e fibre, macinato, che in genere

conferisce proprietà semi-rinforzanti nelle mescole in gomma. Il termine “carbone” (char) si riferisce invece ai residui carboniosi che si formano durante la carbonizzazione dei composti organici.

L a norma ASTM D8178 cita anche le altre norme esistenti nell’industria del nero di carbonio, riconosciute dal Comitato D36 dell’ASTM e mantenute dal Comitato D24 che possono essere applicate all’industria rCB.

I PROGRESSI FATTI DAL COMITATO

ASTM D36

Il Comitato ASTM D36 sul nero di carbonio di recupero (rCB) sta progredendo con diversi metodi chiave, con l’obiettivo di migliorare le norme e le pratiche all’interno del settore. Una proposta degna di nota è la “Practice for Recovered Carbon Black-Reference Compound (WK90071)” del Prof. Jorge Lacayo. Questo metodo cerca di stabilire una nuova mescola di riferimento per l’utilizzo dell’rCB, per migliorarne l’accuratezza del-

le prestazioni. Inoltre, è stata introdotta la “Guida sulla vita utile del nero di carbonio di recupero (WK73460)”. Questa guida si concentra sulla determinazione della vita utile dell’rCB per garantirne il trasporto sicuro ed efficiente a livello internazionale.

Q uesto metodo mira a migliorare gli standard di sicurezza durante la spedizione. In più, il comitato sta aggiornando la terminologia con una revisione della norma D8178-22, guidata da Joe Hallet. La revisione include una nuova definizione di “agglomerato legato al nero di carbonio di recupero”, che affronta preoccupazioni precedenti e migliora la chiarezza nella terminologia utilizzata all’interno del settore. Queste iniziative del Comitato ASTM D36 sottolineano l’impegno a migliorare la qualità, la sicurezza e la standardizzazione dei neri di carbonio di recupero, riflettendo gli sforzi in corso per soddisfare le esigenze del settore e migliorarne le pratiche di produzione e utilizzo.

Rubber Trade

PROSSIME MODIFICHE

ALLE NORMATIVE INERENTI L’RCB

A partire da giugno 2024, sono stati apportati aggiornamenti significativi alla norma ASTM D8178-22, in particolare nella sezione 3.1. È stato aggiunto un nuovo termine, “agglomerato di nero di carbonio di recupero”, per chiarire una proprietà chiave del nero di carbonio di recupero (rCB) che influisce sulle sue prestazioni in applicazione. Il termine “agglomerato” è stato scelto al posto di “dimensione delle particelle” per evitare confusione e descrivere in modo più accurato i legami chimici o fisici nel rCB. L a definizione proposta descrive un “agglomerato di nero di carbonio di recupero” come la più piccola unità separabile di rCB, tipicamente contenente una miscela di aggregati di nero di carbonio aggrovigliati e impurità inorganiche e organiche. La discussione intorno a questa definizione evidenzia che gli agglomerati di rCB, composti da nero di carbonio, silice e altre sostanze

legate da residui carboniosi, richiedono forze più elevate per rompersi rispetto ai compound convenzionali. Al contrario, i pellet formati durante la pellettizzazione e di più grandi dimensioni, si rompono più facilmente durante la mescolazione perché sono tenuti insieme da legami più deboli.

In un aggiornamento correlato, il gruppo di lavoro WK89350 propone di rivedere D8178-22 per includere una definizione di “residuo carbonioso”. Questo termine si riferisce al residuo ricco di carbonio che si forma attraverso la decomposizione del polimero e le reazioni di coking durante la pirolisi degli articoli in gomma. Durante la pirolisi, i componenti organici degli articoli in gomma vengono demoliti termicamente e recuperati prevalentemente come gas e olio.

Tuttavia, una frazione della materia organica si carbonizza anche in situ, creando residui carboniosi sulla superficie dei filler all’interno del reattore. La quantità di residui formati è molto dipendente dalle condizioni di processo, il che la rende una proprietà critica per le prestazioni in applicazione. I noltre, l’ASTM D8466 delinea vari metodi di prova del nero di carbonio applicabili all’rCB, essenziali sia per le applicazioni finali che per le valutazioni relative a polvere/granuli di partenza. Questi metodi aiutano a valutare le proprietà e le caratteristiche dell’rCB, garantendone l’idoneità per specifiche applicazioni industriali. Un altro importante metodo di prova, ASTM D8474, prevede l’analisi della composizione mediante termogravimetria (TGA). Questo metodo fornisce una valutazione completa del contenuto di umidità, volatili, composti organici e inorganici dell’rCB. Tale analisi è fondamentale per valutare le caratteristiche e la qualità del materiale, aiutando a definirne la tipologia e garantendo che soddisfi gli standard di qualità desiderati. Il metodo TGA è progettato principalmente per scopi di controllo qualità

e ricerca. I nfine, l’ASTM D8491 valuta la reologia non lineare delle mescole di gomma utilizzando la Reologia a Trasformata di Fourier (FTR). Questo metodo è essenziale per prevedere le prestazioni dei materiali, ottimizzare le formulazioni e migliorare l’efficienza dei processi nell’industria della gomma.

Consente ai produttori di progettare prodotti durevoli e resistenti, ottimizzare le formulazioni ed innovare nello sviluppo dei materiali, migliorando in ultima analisi la qualità e l’efficienza di prodotto nella prod uzione di mescole di gomma. Questi imminenti cambiamenti anche nei metodi di prova evidenziano l’evoluzione delle norme nell’industria del nero di carbonio di recupero, volti a migliorare l’accuratezza, l’efficienza e la qualità nelle applicazioni del rCB.

RIUNIONE DI GIUGNO 2024

DEL COMITATO ASTM D36

I l Comitat o ASTM D36 si è riunito a Philadelphia il 12-13 giugno 2024. Questo evento, guidato da Pieter Ter Haar, si è concentrato sui progressi e le sfide nel settore del nero di carbonio di recupero (rCB). L e discussioni chiave hanno incluso i metodi granulometrici, l’analisi termogravimetrica, le applicazioni dell’rCB, i metodi di prova su TPO, i co-prodotti, la nomenclatura, le linee guida per LCA, la sostenibilità ambientale, il campionamento dei rCB e le valutazioni in mescola.

L’incontro è stato caratterizzato anche da sessioni di pianificazione strategica per promuovere l’innovazione e la collaborazione all’interno della comunità del rCB. u

Il presente articolo è tratto da un lavoro di Yogesh Gaikwad, il consulente tecnico per il nero di carbonio di Weibold (Weibold Academy: ASTM Committee D36 Advances Standards for rCB | Weibold – Tire Recycling & Pyrolysis Consulting).

Foto di Kumer da iStock.

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Le nostre domande

1.

Il 2023 è stato un anno difficile, se non negativo, per molte aziende trasformatrici, soprattutto per i volumi produttivi, che hanno manifestato un sensibile calo nell’ultimo quadrimestre. Siete d’accordo con questa affermazione?

2.

All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato ad assestarsi in termini di disponibilità e prezzi, ma ciò è avvenuto solo parzialmente. Quali sono i vostri commenti in merito?

3.

La tendenza verso sostenibilità, recupero ed economia circolare si è manifestata chiaramente l’anno scorso con le prime offerte di materie prime da fonti rinnovabili o da riciclo. Come si sta muovendo la vostra azienda in quest’ambito? Ritenete che le politiche green possano consolidarsi in modo significativo già da quest’anno?

4.

Il 2024 si è presentato con un deciso aumento delle materie prime e con i noli marittimi alquanto volatili e in crescita significativa da inizio di maggio. Cosa prevedete riguardo a prezzi e disponibilità delle materie prime nel prosieguo dell’anno?

5.

Siamo ormai prossimi all’entrata in vigore delle sanzioni su carbon black ed elastomeri dalla Russia. Il vostro business ne sarà direttamente influenzato o, comunque, quali pensate che saranno gli impatti sul mercato italiano ed europeo?

Tra imprevisti e probabilità

Come nel gioco del Monopoli, le aziende trasformatrici si stanno ormai abituando a un mercato totalmente ingovernabile, dove gli imprevisti sono sempre all’ordine del giorno - dopo la Pandemia, le guerre, l’aumento dei prezzi, le sanzioni alla Russia, le turbolenze climatiche e quelle geopolitiche -, ma dove tutto può trasformarsi anche in nuove probabilità, ovvero occasioni. Nel frattempo si continua a cercare di diversificare le fonti di approvvigionamento, mentre i reparti R&S si concentrano sulle materie prime alternative e sostenibili, ma ogni cambiamento implica nuove complessità gestionali e costi aggiuntivi. Al di là della questione etica, la svolta “green” può rappresentare un vantaggio competitivo, ma il processo appare ancora lento e laborioso.

Le risposte degli esperti

"S tiamo approcciando anche un discorso relativo ai derivati della lavorazione del legno, con applicazione finale nel mercato della gomma"

CALDIC

A nnalisa Guidi

Product Manager Industrial / Customer Development Manager Rubber

1.

C onfermiamo quanto detto, sicuramente il 2023 è stato un anno difficile. Abbiamo infatti osservato, già dal secondo quadrimestre, una diminuzione sia in termini di vendite che di fatturato per il settore, per poi manifestarsi e concretizzarsi solidamente nell’ultimo quadrimestre.

2.

I n generale, nel primo trimestre, i prezzi delle materie prime erano stabili ma molto alti. Mentre già dal secondo trimestre abbiamo osservato una tendenza improvvisa e veloce nella diminuzione della materia prima. Questo fatto si è poi protratto per tutto l’anno.

3.

I l discorso Green nel mercato della gomma è sicuramente un argomento molto importante e complesso. Per quanto riguarda i passi verso la sostenibilità fatti da Caldic, sono sicuramente quelli di approcciare e introdurre materie prime derivanti da fonti rinnovabili. S tiamo approcciando anche un discorso relativo ai derivati della lavorazione del legno, con applicazione finale nel mercato della gomma.

4.

A ffermazione sicuramente vera. Attualmente è molto difficile sbilanciarsi in queste previsioni, in quanto l’aumento dei noli è fortemente legato al Canale di Suez (per il rischio di attacco alto) e quindi per la situazione geopolitica in generale. Quello che possiamo dire è che al momento la domanda delle materie prime non è così alta per giustificare i prezzi. Crediamo che, purtroppo, la situazione non sia destinata a risolversi in tempi brevi.

5.

Pensiamo che potrà avere un impatto limitato circa il business di Caldic, in quanto trattiamo poche di queste materie prime. u

Foto di LarisaBozhikova da iStock.

“Riteniamo che nel prossimo triennio il tema green possa meglio delinearsi”

C OMET

Emanuele Goffi

Direttore Commerciale

Sales Manager

1.

S iamo sostanzialmente d’accordo. Il calo si è manifestato già dal secondo trimestre ed è andato peggiorando dopo l’estate 2023.

2.

L’assestamento è stato disomogeneo e scostante nel tempo. Alcuni materiali che si erano sistemati sono tornati in crisi per cause diverse (logistiche, produttive). Comunque sia il 2023 è stato da questo punto di vista un anno molto migliore.

3.

C omet lavora sul tema da diversi anni. Le strade intraprese sono molteplici, perché sostanzialmente il mercato dei destinatari ci risulta sia ancora piuttosto incerto. Riteniamo che nel prossimo triennio il tema green possa meglio delinearsi. Molto dipenderà anche dalla trasformazione/integrazione delle norme automotive che, dei vari settori, si è sempre dimostrato quello più trainante anche sotto il profilo dell’innovazione, oltre che delle emissioni di CO2.

4.

Si prevedono tempi duri, ogni fattore di novità porta complessità gestionali e costi aggiuntivi, prevediamo che a macchia di leopardo la situazione andrà peggiorando.

5.

I l business diretto di Comet non sarà influenzato perché storicamente questi fornitori sono sempre stati meno che marginali. Chiaro è che, all’acuirsi delle criticità, verrebbe ulteriormente minato l’equilibrio del mercato in generale, con conseguenze oggi difficili da prevedere. u

“Le nostre applicazioni sono molto sensibili, possiamo solo utilizzare del materiale di provenienza occidentale”

C OMPOUNDS

Daniela Marchese

Direttore Commerciale

1.

Condividiamo questa affermazione, abbiamo visto una brusca frenata in tutti i settori in cui siamo attivi, come profili estrusi per applicazioni industriali, nel settore acqua potabile dove i lavori comunali per il rinnovo delle infrastrutture sono calati notevolmente e nel settore antifiamma, soprattutto per quanto riguarda il settore edile, per il quale abbiamo delle mescole certificate per i profili.

2.

Per il tipo di applicazioni che abbiamo noi, molto di nicchia, dobbiamo utilizzare delle materie prime molto particolari, pertanto il livello dei prezzi non ha subito un calo sensibile. In termini di disponibilità vediamo un miglioramento.

3.

Nel giugno 2023 abbiamo pubblicato sul vostro Green Rubber un articolo in merito. Il mercato però reagisce ancora in modo tiepido a questo tipo di iniziative, penso che anche qui si tratti di un cambiamento di modo di pensare e quindi di produrre e come tale ci vorranno sicuramente degli anni. Inoltre il discorso del prezzo gioca un ruolo importante.

4.

Poiché esportiamo prevalentemente in Europa e le materie prime provengono da paesi non troppo lontani, non abbiamo al momento grosse ripercussioni sui prezzi di acquisto.

5.

Secondo le ultime informazioni che ho avuto durante il meeting dell’associazione della gomma in Germania (WDK) l’entrata in vigore delle sanzioni alla Russia non avrà un effetto immediato perché il contingente di materiale che era stato pattuito non è stato completamente utilizzato. Inoltre arriva Carbon black sia dalla Cina che dall’India. Per quanto ci riguarda, poiché le nostre applicazioni sono molto sensibili, possiamo solo utilizzare del materiale di provenienza occidentale. u

Le nostre domande

1.

Il 2023 è stato un anno difficile, se non negativo, per molte aziende trasformatrici, soprattutto per i volumi produttivi, che hanno manifestato un sensibile calo nell’ultimo quadrimestre. Siete d’accordo con questa affermazione?

2.

All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato ad assestarsi in termini di disponibilità e prezzi, ma ciò è avvenuto solo parzialmente. Quali sono i vostri commenti in merito?

3.

La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed La tendenza verso sostenibilità, recupero ed economia circolare si è manifestata chiaramente l’anno scorso con le prime offerte di materie prime da fonti rinnovabili o da riciclo. Come si sta muovendo la vostra azienda in quest’ambito? Ritenete che le politiche green possano consolidarsi in modo significativo già da quest’anno?

4. Il 2024 si è presentato con un deciso aumento delle materie prime e con i noli marittimi alquanto volatili e in crescita significativa da inizio di maggio. Cosa prevedete riguardo a prezzi e disponibilità delle materie prime nel prosieguo dell’anno?

5. Siamo ormai prossimi all’entrata in vigore delle sanzioni su carbon black ed elastomeri dalla Russia. Il vostro business ne sarà direttamente influenzato o, comunque, quali pensate che saranno gli impatti sul mercato italiano ed europeo?

“Spesso le pratiche di recupero e i costi dei prodotti ecosostenibili non risultano efficaci e si configurano oggi come esercitazioni accademiche”

DER-GOM

G iorgio Bolis

Amministratore Delegato

1.

Assolutamente d’accordo. Il 2023 è stato caratterizzato da un generale calo di richieste della maggior parte dei clienti e soprattutto da quelli operanti nei settori automotive ed elettrodomestico, che più di altri hanno risentito della stagnazione dei mercati dopo gli exploit degli anni precedenti.

2.

Nell’era post Covid i mercati delle materie prime hanno risentito particolarmente delle incertezze dovute alle tante crisi che si sono verificate nel mondo: guerre, problemi logistici, e non ultime le conseguenze delle sanzioni verso la Russia che hanno ulteriormente destabilizzato il mercato. L’impressione è che anche il prossimo anno sarà condizionato da queste imprevedibili oscillazioni.

3.

A mio avviso il settore degli elastomeri non è strutturalmente congegnato per sfruttare appieno le potenzialità dell'economia circo-

lare e sostenibile. Con gli attuali livelli di prezzo delle materie prime spesso le pratiche di recupero e i costi dei prodotti ecosostenibili non risultano efficaci e si configurano oggi come esercitazioni accademiche più che come reali possibilità di sviluppo e impiego. Noi stiamo analizzando con attenzione le opportunità di mercato valutando con cautela le possibili applicazioni che possano avere un impatto di sostanza e non solo di immagine.

4.

Quest’anno si è creata una situazione davvero strana, perché ci attendevamo un’impennata dei prezzi di SBR e carbon black a causa delle sanzioni alla Russia, e invece i maggiori incrementi riguardano i noli e la gomma naturale a causa delle singolari condizioni climatiche in Asia e dell’incognita del nuovo regolamento EUDR. Come ho detto nella precedente risposta, mi aspetto che il mercato resterà nervoso ancora a lungo.

5.

Il divieto di importazione di carbon black e gomme sintetiche dalla Russia è un’ulteriore fonte di incertezza in un mercato già molto instabile. Fino a oggi sembra che le ripercussioni siano state inferiori alle attese. Prudentemente sono state costituite ingenti scorte in ambito CE e la scarsa domanda a livello mondiale ha calmierato possibili dinamiche speculative. Mi aspetto che per quest’anno non ci saranno significativi cambiamenti rispetto alla situazione attuale, temo invece che la mancanza di prodotti russi mostrerà i suoi effetti nel corso del prossimo anno. u

“L’Europa si dimostra incapace di gestire situazioni di emergenza e rischia di diventare una terra di consumi”

ELASTOMERS UNION

Francesco Ciaccia

D irettore Generale

1.

Confermiamo che il 2023 è stato un anno difficile per buona parte del comparto gomma. La causa è un 2022 in cui la domanda eccessiva rispetto all’offerta limitata, e superiore alla reale necessità degli utilizzatori finali, concentrati sulla creazione di scorte di magazzino sovradimensionate rispetto alle reali necessità, ha spinto i prezzi di tutte le materie prime alle stelle e generato stock a prezzi fuori mercato. Il brusco rallentamento del mercato, già accusato da alcuni verso la fine del 2022 e successivamente peggiorato nel corso del 2023, ha portato a una diminuzione dei prezzi e a una maggiore disponibilità delle materie prime.

2.

Nei primi mesi del 2023 si è manifestata la tendenza al ribasso dei costi di quasi tutte le materie prime a fronte di un’aumentata reperibilità. Per quanto ci riguarda, producendo FKM VMQ e FVMQ possiamo confermare che i prezzi dei materiali standard sono sensibilmente diminuiti, mentre alcuni gradi speciali stanno vivendo ancora oggi una situazione di shortage e di conseguenza i prezzi sono aumentati. Da non dimenticare la chiu-

sura di alcuni plant di player produttori di FKM che ha creato non pochi disagi sul mercato ma, grazie al nostro network che ci consente di realizzare la mescola partendo dalla produzione del polimero stesso, siamo riusciti a trasformare questi disagi in ottime opportunità.

3.

In merito alle nuove frontiere del riciclo, esistono nel nostro settore tecnologie di tipo tradizionale per il recupero di materia prima, come rigenerazione e devulcanizzazione di materiali di scarto. Ciò è possibile solo selezionando accuratamente i materiali, che devono essere stoccati separatamente e processati in modo attento e meticoloso per poter garantire il riutilizzo di una materia prima controllata in modo costante. I nostri ricercatori della Dott. Viola & Partner sono costantemente impegnati sul fronte della ricerca e sempre pronti ad accogliere nuove sfide in questo ambito.

4.

Sicuramente la situazione economica mondiale è molto complessa, per le troppe variabili in gioco e per la mancanza di certezze. Tuttavia non è tanto la carenza di materie prime e prodotti, quanto il mancato coordinamento internazionale nella gestione della filiera di fornitura globale. Pensiamo a quanto accaduto negli ultimi tre anni e a quanto poco è stato fatto per evitare che succeda di nuovo. L’Europa si dimostra incapace di gestire situazioni di emergenza e rischia di diventare una terra di consumi, avendo perso capacità produttive entrando ogni giorno sempre di più in un vortice di regolamenti e burocrazia, totalmente incapace di incentivare la crescita dell’economia e tutelarsi di fronte al rischio di delocalizzazione dei siti produttivi.

5.

O ggi un altro grosso disagio arriva dal trasporto marittimo che dovendo seguire rotte diverse, e più lunghe, impatta sui costi e sulle tempistiche. Crediamo che nel settore gomma ci sarà a breve una ripresa, e come sappiamo tutti i prezzi dipendono dalla domanda e dall’offerta, nel momento in cui il mercato ripartirà i prezzi andranno di conseguenza. u

“Ad oggi, i costi associati alle materie prime da fonti rinnovabili o sostenibili sono ancora alti e non permettono una buona penetrazione nel mercato delle mescole”

EVERCOMPOUNDS

Matteo Mosconi Project Manager

1.

L’inizio del 2023 non è stato negativo, forse principalmente grazie alla coda del buon andamento del 2022. Durante l’anno i volumi sono andati a ridursi progressivamente fino ad arrivare all’ultimo trimestre 2023 con un andamento negativo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

2.

Nel 2023 il mercato delle materie prime ha mostrato solo una parziale stabilizzazione dopo le turbolenze degli anni precedenti. La guerra in Ucraina ha influenzato i prezzi del gas naturale e del petrolio, mentre le tensioni tra Stati Uniti e Cina hanno impattato le materie prime tecnologiche e i metalli rari. L'inflazione ha aumentato i costi di produzione e trasporto, con una domanda volatile in settori come l'automobilistico e l'edilizio. La transizione energetica ha modificato la domanda di litio e cobalto, e il rallentamento economico in Cina ha influenzato i prezzi delle risorse. Gli eventi climatici estremi hanno aumentato la volatilità dei prezzi delle materie prime agricole e minerarie.

3.

All’interno dell’azienda lavoriamo su sostenibilità ed economia circolare da diversi anni. Grazie alla collaborazione dei nostri partner, siamo riusciti a sviluppare alcuni progetti interessanti incentrati sul recupero degli sfridi e dei rifili inerenti ai processi di trasformazione delle mescole. Parallelamente, stiamo concentrando i nostri studi di Ricerca e Sviluppo sull’utilizzo di nuove materie prime provenienti da fonti rinnovabili. Ad oggi, i costi associati alle materie prime da fonti rinnovabili o sostenibili sono ancora alti e non permettono una buona penetrazione nel mercato delle mescole. Ci auspichiamo che questo trend cambi nei prossimi anni e vogliamo farci trovare pronti.

Le nostre domande

1.

Il 2023 è stato un anno difficile, se non negativo, per molte aziende trasformatrici, soprattutto per i volumi produttivi, che hanno manifestato un sensibile calo nell’ultimo quadrimestre. Siete d’accordo con questa affermazione?

2.

All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato ad assestarsi in termini di disponibilità e prezzi, ma ciò è avvenuto solo parzialmente. Quali sono i vostri commenti in merito?

3.

La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed La tendenza verso sostenibilità, recupero ed economia circolare si è manifestata chiaramente l’anno scorso con le prime offerte di materie prime da fonti rinnovabili o da riciclo. Come si sta muovendo la vostra azienda in quest’ambito? Ritenete che le politiche green possano consolidarsi in modo significativo già da quest’anno?

4. Il 2024 si è presentato con un deciso aumento delle materie prime e con i noli marittimi alquanto volatili e in crescita significativa da inizio di maggio. Cosa prevedete riguardo a prezzi e disponibilità delle materie prime nel prosieguo dell’anno?

5. Siamo ormai prossimi all’entrata in vigore delle sanzioni su carbon black ed elastomeri dalla Russia. Il vostro business ne sarà direttamente influenzato o, comunque, quali pensate che saranno gli impatti sul mercato italiano ed europeo?

IMCD ITALIA, il tuo partner nella gomma

L'idrossido di alluminio (ATH) è un e cace additivo ritardante di amma comunemente utilizzato nei composti di plastica e gomma.

Il suo meccanismo di ritardo della amma si basa sul rilascio di acqua per assorbimento del calore durante la decomposizione termica.

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4.

Purtroppo, è molto complicato fare previsioni. Ormai, i fattori che impattano i costi delle materie prime e dei noli esulano dalle dinamiche economiche a cui eravamo abituati fino a pochi anni fa. Ci aspettiamo comunque un andamento ciclico dei prezzi con impennate e cali più frequenti del passato.

5.

Le sanzioni chiuderanno definitivamente i rubinetti di alcune materie prime e questo comporterà per forza una contrazione dell’offerta in Europa. L’impatto sul business ci sarà ma spero non troppo grande: le sanzioni sono state definite da tempo e le aziende si sono mosse tutte per arrivare alla deadline preparate. u

“Stiamo sondando il terreno con tutte le proposte green dei produttori con cui lavoriamo compatibili nel nostro processo”

I NNOVATIV GUMMI TECH

Responsabile ufficio acquisti

1.

Corretto.

2.

Forte incertezza spesso non correlata alle condizioni ordinarie di mercato, bensì a quelle straordinarie del contesto mondiale.

3.

Stiamo sondando il terreno con tutte le proposte green dei produttori con cui lavoriamo compatibili nel nostro processo, possiamo appurare una maggiore sensibilità in questa tematica, l'attuabilità è direttamente legata alla richiesta finale del mercato, in quanto a oggi green spesso comporta un premium price da pagare.

4.

Forte tensione generale dovuta alle instabili condizioni economiche e derivante dai rischi geopolitici, conflitti Russia-Ucraina, Mar Rosso, Israele, China-Taiwan e così via.

5.

Chiaramente saremo influenzati da tutto questo visto che la Russia ha una grande filiera nel mondo della gomma (e non solo), e le ultime sanzioni potrebbero generare un ulteriore effetto domino/ speculativo sui prezzi degli altri produttori. u

Le nostre domande

1.

Il 2023 è stato un anno difficile, se non negativo, per molte aziende trasformatrici, soprattutto per i volumi produttivi, che hanno manifestato un sensibile calo nell’ultimo quadrimestre. Siete d’accordo con questa affermazione?

2.

All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato ad assestarsi in termini di disponibilità e prezzi, ma ciò è avvenuto solo parzialmente. Quali sono i vostri commenti in merito?

3.

La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed La tendenza verso sostenibilità, recupero ed economia circolare si è manifestata chiaramente l’anno scorso con le prime offerte di materie prime da fonti rinnovabili o da riciclo. Come si sta muovendo la vostra azienda in quest’ambito? Ritenete che le politiche green possano consolidarsi in modo significativo già da quest’anno?

4. Il 2024 si è presentato con un deciso aumento delle materie prime e con i noli marittimi alquanto volatili e in crescita significativa da inizio di maggio. Cosa prevedete riguardo a prezzi e disponibilità delle materie prime nel prosieguo dell’anno?

5. Siamo ormai prossimi all’entrata in vigore delle sanzioni su carbon black ed elastomeri dalla Russia. Il vostro business ne sarà direttamente influenzato o, comunque, quali pensate che saranno gli impatti sul mercato italiano ed europeo?

“Siamo piuttosto convinti di non avere importanti criticità riguardo alla disponibilità di gran parte dei materiali necessari alla produzione del secondo semestre”

I SOPREN

Marcella Bergamini - Presidente

1.

Il 2023 è stato un anno difficile per l’Industria, ma Isopren ha avuto una performance brillante grazie alla crescita dei volumi con i principali key client e alla vivacità espressa in particolare da tre settori: l’alimentare - Isopren produce statori per pompe monovite, dischi per la lavorazione del riso e dei cereali; il settore della montagna, con la produzione di ruote per battipista e anelli per gli impianti di risalita e dal settore minerario per il quale Isopren produce componenti in gomma per la filtrazione dei fanghi. Insieme questi tre settori rappresentano oltre il 60% del nostro fatturato. Nel 2023 abbiamo compiuto 70 anni e abbiamo festeggiato con il record storico di fatturato sfiorando i 7 milioni di euro. Nell’ultimo quadrimestre del 2023 anche noi abbiamo sofferto una lieve flessione del trend di crescita che si è confermata nel primo bimestre del 2024, ma che ora sembra essersi arrestata.

2.

Il deciso aumento delle materie prime nella seconda parte del

SISTEMA DI DOSAGGIO AUTOMATICO

DI AUSILIARI CHIMICI PER L’INDUSTRIA

DELLA GOMMA E PNEUMATICI

Il sistema Automatico di Dosaggio Color Service dosa qualsiasi tipo di materia prima indipendentemente dalla forma fisica con dispositivi di dosaggio ad alta precisione, garantendo una ricetta sicura e priva di errori.

1| CREAZIONE DEL SACCHETTO 2| DOSAGGIO DEI PRODOTTI

3| ESTRAZIONE DEL SACCHETTO DAL CONTENITORE 4| CONSEGNA DEL SACCHETTO AL MIXER DEL CLIENTE

2022 ha inevitabilmente focalizzato l’attenzione di Isopren su questa variabile che ha aumentato il proprio peso sul costo di produzione finale degli articoli tecnici in gomma. Due sono stati gli effetti: da una parte abbiamo messo in concorrenza i diversi fornitori e abbiamo aumentato lo scouting di nuovi possibili partner, dall’altra abbiamo potenziato il dialogo con i nostri clienti allo scopo di aumentare la quota di ordini a programma per una più chiara visibilità sulle necessità dei futuri approvvigionamenti.

3.

I sopren sta perseguendo un percorso basato sugli standard ESG - Environmental, Social, Governance - dove l’eco-sostenibilità e l’efficienza aziendale sono diventati parte integrante della sua mission. Tra le strategie chiave adottate vi è l'utilizzo di materie prime sostenibili e il miglioramento del processo produttivo per minimizzare gli sprechi e ottimizzare l'efficienza energetica.

R iteniamo di poter applicare positivamente le politiche green nel mercato della gomma, stiamo infatti portando avanti l’Isopren Recycling Rubber Project: abbiamo sviluppato una serie di articoli utilizzando in parte la gomma ottenuta dal processo di devulcanizzazione degli sfridi di produzione mantenendone inalterate le proprietà meccaniche e prestazionali. Stiamo inoltre introducendo ingredienti green e materie prime provenienti da fonti sostenibili grazie al costante confronto e dialogo con i nostri fornitori partner, identificando insieme materiali sempre più eco-sostenibili derivati da produzioni a basso impatto ambientale e che possano mantenere gli elevati standard qualitativi che ricerchiamo.

4.

D opo l’assestamento dei prezzi a fine 2023 non ci aspettavamo il nuovo e deciso aumento delle materie prime - in particolare la gomma naturale - e dei noli marittimi in questa prima parte del 2024; ci attendiamo ora che nel prosieguo dell’anno i prezzi si mantengano almeno stabili. Dal canto nostro abbiamo attuato una politica “anticipativa” degli approvvigionamenti stimando le nostre necessità di materie prime per tutta la seconda parte del 2024 e abbiamo inserito dai primi di maggio una nuova figura responsabile degli acquisti – funzione ora più che mai strategica per le aziende - oltre che del planning produttivo e della supply chain in una logica di rinforzo nel processo degli acquisti e di maggior coordinamento delle tre funzioni. Per questi motivi siamo piuttosto convinti di non avere importanti criticità riguardo alla disponibilità di gran parte dei materiali necessari alla produzione del secondo semestre.

5.

Le sanzioni imminenti sul carbon black e sugli elastomeri provenienti dalla Russia avranno probabilmente un impatto significativo su tutto il settore dell’industria della gomma portando a un possibile aumento dei costi, dei tempi di consegna e difficoltà nel reperimento dei materiali che potrebbero rallentare la produzione. Attualmente il carbon black viene utilizzato su oltre l’80% della nostra produzione, il che ci ha portato a diversificare le fonti di acquisto. u

“Anche il mondo gomma può e deve contribuire a ottenere un maggior riciclo su tutta la catena produttiva”

P

1.

Il 2023 è stato un anno particolare, caratterizzato da una prima fase di forte domanda che si è affievolita nel corso della seconda parte dell’anno. Tuttavia, riteniamo non sia stato un anno particolarmente negativo.

2.

Le aspettative del mercato sulle dinamiche dei prezzi erano di forti diminuzioni nel 2023 dopo gli aumenti subiti in precedenza. In realtà le quotazioni hanno subito l’andamento della domanda.

Nella prima fase dell’anno c’è stata un’alternanza di aumenti e diminuzioni sulla base appunto della forte richiesta, nella seconda parte le diminuzioni sono state più importanti dovute anche alla ricomparsa e alla pressione dei produttori extra Europei.

3.

Certamente come tutti anche noi stiamo lavorando sul riciclo dei materiali: dalle materie prime prodotte da fonti rinnovabili, al recupero degli scarti di processo fino a sistemi di imballaggio meno impattanti. Certamente anche il mondo gomma può e deve contribuire a ottenere un maggior riciclo su tutta la catena produttiva.

C i sono sicuramente maggiori difficoltà nel recupero degli scarti di processo, rispetto ad esempio ai nostri cugini della plastica, il processo di vulcanizzazione è irreversibile, tuttavia si stanno testando nuove tecnologie per ottenere almeno un parziale riciclo.

4.

Per quanto ci riguarda non abbiamo avuto aumenti così importanti, a parte alcuni prodotti che però sono caratterizzati, ormai da tempo, da una certa instabilità di prezzo legata ai costi delle materie prime, in particolare il petrolio. Su altri prodotti non abbiamo notato significativi aumenti, certo il costo dei trasporti dovuto a un’impennata dei noli marittimi preoccupa e, se non verranno risolti i problemi in alcune aree geografiche strategiche, la situazione potrebbe deteriorarsi ulteriormente e creare seri problemi di tempistiche sui trasporti oltre che di costo.

5.

Per quanto ci concerne non abbiamo grosse dipendenze sul carbon black russo, la nostra maggior preoccupazione è che queste limitazioni potrebbero ridurne la disponibilità e avere un impatto sui prezzi. u

“O ggi il cliente ci chiede tempi di consegna veloci perché anche lui non riesce più a fare previsioni e subisce l’improvvisa richiesta del mercato”

TERMOGOMMA

C armine Ciriaco

Ceo

1.

Nel 2022 abbiamo ottenuto un risultato significativo in termini di fatturato, ma abbiamo anche affrontato notevoli difficoltà a causa dell'aumento dei costi. Nel 2023 ci aspettavamo una frenata, anticipata già all'inizio dell'anno da molti clienti che segnalavano magazzini pieni e, in alcuni casi, restituivano la merce ai distributori. Sebbene il rallentamento fosse previsto, non si è manifestato in maniera uniforme: ogni settore ha avuto i propri tempi. Così, fino al secondo quadrimestre, il portafoglio ordini ha tenuto, ma dal terzo quadrimestre la riduzione degli ordini è stata evidente e significativa. In Termogomma, grazie alla nostra diversificazione in tutti i settori dell’industria, solitamente riusciamo ad ammortizzare queste fluttuazioni. Tuttavia, alla fine del 2023, quasi tutti i settori registravano un trend negativo nel portafoglio ordini.

2.

Spesso descrivo la nostra posizione come quella del ferro tra in-

Le nostre domande

1.

Il 2023 è stato un anno difficile, se non negativo, per molte aziende trasformatrici, soprattutto per i volumi produttivi, che hanno manifestato un sensibile calo nell’ultimo quadrimestre. Siete d’accordo con questa affermazione?

2.

All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato ad assestarsi in termini di disponibilità e prezzi, ma ciò è avvenuto solo parzialmente. Quali sono i vostri commenti in merito?

3.

La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed La tendenza verso sostenibilità, recupero ed economia circolare si è manifestata chiaramente l’anno scorso con le prime offerte di materie prime da fonti rinnovabili o da riciclo. Come si sta muovendo la vostra azienda in quest’ambito? Ritenete che le politiche green possano consolidarsi in modo significativo già da quest’anno?

4. Il 2024 si è presentato con un deciso aumento delle materie prime e con i noli marittimi alquanto volatili e in crescita significativa da inizio di maggio. Cosa prevedete riguardo a prezzi e disponibilità delle materie prime nel prosieguo dell’anno?

5. Siamo ormai prossimi all’entrata in vigore delle sanzioni su carbon black ed elastomeri dalla Russia. Il vostro business ne sarà direttamente influenzato o, comunque, quali pensate che saranno gli impatti sul mercato italiano ed europeo?

cudine e martello. Appena ci sono ipotesi di riduzione dei prezzi delle materie prime, i clienti chiedono una riduzione dei listini, abituati al fluttuare giornaliero del mercato del metallo. Quando i costi delle materie prime aumentano, come successo per vari componenti, il mercato ci chiede di stabilizzare il prezzo su valori sempre più bassi. Le situazioni geopolitiche rappresentano ormai un'incognita troppo grande per un mercato che ha basato le proprie regole sulla globalizzazione e che oggi si trova invece a fare i conti con costi fortemente instabili. Il tema della disponibilità poi è un ulteriore rischio che non è più gestibile dal mercato. Oggi il cliente ci chiede tempi di consegna veloci perché anche lui non riesce più a fare previsioni e subisce l’improvvisa richiesta del mercato. Chi è più veloce riesce a vendere, chi non ha la merce rischia di essere sorpassato dai competitor.

3.

Alcuni parlano ancora di sostenibilità come una scelta da fare, mentre questa rappresenta probabilmente l’unica possibilità che abbiamo di continuare a vivere in un mondo come lo immaginiamo oggi. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale ha già raggiunto gli 8 miliardi nel 2022, e tra non molti anni sfioreremo i 10 miliardi. La sostenibilità deve diventare una cultura quotidiana, con piccole ma significative azioni sul ciclo di vita dei prodotti in azienda, dove nel nostro piccolo va ridotta la plastica e carta con il concetto di “usare se non si può fare senza”, che è un concetto ancora più forte del consumo e riciclo. La gomma ha due aspetti importanti, uno legato all’impatto green sul processo, l’altro sul ciclo di vita. L’uso di energia green da un lato e la sostituzione degli attuali macchinari con nuovi a minor utilizzo di energia dall’altro sono alla base del miglioramento green del processo. Immagino la creazione di impianti fotovoltaici su tutti i nostri capannoni, con impianti di proprietà o con superfici rese disponibili alle società di produzione di energia. Più complesso è il tema della gestione del ciclo di vita degli elastomeri termoindurenti. Per questi è necessario investire sempre di più in ricerca e sviluppo per poter allungare il ciclo di vita del prodotto. Da articolo tecnico, la gomma può diventare tappeto per i campi da tennis per poi ritrasformarsi in nuovi articoli. Ricerca e sviluppo vuol dire investimenti ben direzionati con obiettivi tecnici precisi, e non solo privati.

4.

Ormai gli analisti hanno abbandonato giacca e cravatta e hanno indossato la tunica e il cappello del mago. Fare previsioni è diventato un gioco, una scommessa. Ci salva solo la legge del mercato per fare qualche ipotesi. Se le materie prime sono prodotte tutte negli stessi posti nel mondo, e se la globalizzazione viene man mano abbandonata, dobbiamo prepararci o a produrre e trasformare materie prime nuovamente in Occidente o prevedere un aumento dei prezzi. Ma, ahimè, non ho ancora comprato la tunica.

5.

La questione Russia è molto complessa e anche gli embarghi sono delle azioni che funzionano, ma parzialmente. I produttori russi troveranno altre vie per esportare indirettamente elastomeri e carbon black, casomai trasformati da qualche “Stato amico”. In questo modo probabilmente non diminuirà l’offerta generale e quindi il mercato sarà solo parzialmente influenzato u

Le nostre domande

1.

Il 2023 è stato un anno difficile, se non negativo, per molte aziende trasformatrici, soprattutto per i volumi produttivi, che hanno manifestato un sensibile calo nell’ultimo quadrimestre. Siete d’accordo con questa affermazione?

2.

All’inizio del 2023 il mercato delle materie prime sembrava destinato ad assestarsi in termini di disponibilità e prezzi, ma ciò è avvenuto solo parzialmente. Quali sono i vostri commenti in merito?

3.

La tendenza verso il Green, nei suoi vari aspetti di sostenibilità ed La tendenza verso sostenibilità, recupero ed economia circolare si è manifestata chiaramente l’anno scorso con le prime offerte di materie prime da fonti rinnovabili o da riciclo. Come si sta muovendo la vostra azienda in quest’ambito? Ritenete che le politiche green possano consolidarsi in modo significativo già da quest’anno?

4. Il 2024 si è presentato con un deciso aumento delle materie prime e con i noli marittimi alquanto volatili e in crescita significativa da inizio di maggio. Cosa prevedete riguardo a prezzi e disponibilità delle materie prime nel prosieguo dell’anno?

5. Siamo ormai prossimi all’entrata in vigore delle sanzioni su carbon black ed elastomeri dalla Russia. Il vostro business ne sarà direttamente influenzato o, comunque, quali pensate che saranno gli impatti sul mercato italiano ed europeo?

“Bisognerà diversificare le fonti di approvvigionamento e stipulare contratti a lungo termine per stabilizzare i prezzi”

TOVO GOMMA

N icola Tovo

Managing director

1.

Sì, sono d'accordo con questa affermazione. Il 2023 è stato un anno difficile per molte aziende trasformatrici a causa di vari fattori che hanno influenzato negativamente i volumi produttivi. Tra questi fattori vi sono l'aumento dei costi delle materie prime, problemi nella catena di approvvigionamento, l'inflazione e l'incertezza economica globale. Questi elementi hanno contribuito a un sensibile calo della produzione, particolarmente evidente nell'ultimo quadrimestre dell'anno. Inoltre, le fluttuazioni della domanda di mercato e le difficoltà logistiche hanno ulteriormente aggravato la situazione, rendendo il 2023 un anno complesso per molte aziende nel settore della trasformazione.

2.

È andata proprio così. Una combinazione di fattori economici, logistici e geopolitici ha portato a un assestamento solo parziale, mantenendo così un alto livello di incertezza e volatilità. Oltre ai problemi nella catena di approvvigionamento, all’inflazione e

ai costi energetici elevati, la mancanza di investimenti adeguati in nuove fonti di materie prime e in infrastrutture di trasporto ha limitato la capacità di aumentare l'offerta mantenendo i prezzi a un livello alto.

3.

La nostra azienda ha riconosciuto l'importanza della sostenibilità, del recupero e dell'economia circolare e ha iniziato a muoversi in modo deciso in questa direzione. Già nel 2021 abbiamo ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001, per garantire che i nostri processi produttivi rispettino gli standard ambientali più elevati. Abbiamo iniziato a integrare materie prime provenienti da fonti rinnovabili o da riciclo nei nostri processi produttivi e stiamo conducendo programmi di formazione interna per sensibilizzare i nostri dipendenti sull'importanza della sostenibilità e promuovere pratiche ecologiche all'interno dell'azienda. C'è una crescente domanda da parte dei clienti di mescole sostenibili. La nostra azienda sta adottando pratiche green sia per una questione etica, sia per ottenere un vantaggio competitivo rispondendo a questa domanda. Molti governi stanno introducendo regolamentazioni più severe riguardo alle emissioni e all'uso di materiali sostenibili. Siamo convinti che sia la strada giusta da percorrere, ma è un processo lento e laborioso.

4.

È probabile che i prezzi delle materie prime continuino a salire, almeno nel breve termine, a causa delle tensioni nella catena di approvvigionamento e della crescente domanda. I costi dei noli marittimi potrebbero rimanere elevati per buona parte dell'anno, a meno che non vengano trovate soluzioni per aumentare la capacità di trasporto o migliorare l'efficienza logistica. Vedo meno problematica la disponibilità di materie prime, salvo rare eccezioni. In un contesto così volatile, per fronteggiare queste sfide, bisognerà diversificare le fonti di approvvigionamento e stipulare contratti a lungo termine per stabilizzare i prezzi e garantire le disponibilità delle materie prime essenziali.

5.

L’entrata in vigore di tali sanzioni non è una novità. Credo che le aziende abbiano avuto il tempo per prepararsi adeguatamente a questo cambiamento. Le quantità saranno rimpiazzate da fornitori alternativi, ma con costi più elevati e quindi con un probabile aumento dei prezzi. Se questo aumento sarà duraturo, ci saranno sicuramente delle ripercussioni sui prezzi sui settori che dipendono fortemente dal carbon black, come l'industria automobilistica, quella degli pneumatici e altre industrie manifatturiere, con ripercussioni sull'intera catena del valore, sia a livello italiano che europeo. u

“La nostra azienda è stata tra le prime nel Sebino a utilizzare materiale rigenerato in accordo con i clienti.”

Parietti

Global Sales Manager

1.

C onfermiamo, il 2023 ha segnato una diminuzione dei volumi dovuto alla contrazione della domanda in maniera più marcata nell’ultimo quadrimestre, più accentuata in alcuni settori, quali automotive, elettrodomestico, riscaldamento .

2.

P er quanto concerne le materie prime utilizzate per le mescole speciali, nel H2-2023 la disponibilità è migliorata e anche i prezzi sono in parte rientrati. Permane comunque allocazione su alcune classi merceologiche, per le quali siamo costretti a fare ordini con lead-time più lunghi.

3.

L a nostra azienda è stata tra le prime nel Sebino a utilizzare materiale rigenerato in accordo con i clienti. Purtroppo al momento non si può attuare in maniera estesa, ma con l’introduzione in percentuali ridotte e solo per alcune applicazioni o settori specifici.

P er il futuro, supportati dalla chimica e dalla tecnologia di ultima generazione si può sicuramente fare di più e implementare le politiche green.

4.

Q uesta situazione penalizza sicuramente le quotazioni finali dei composti che sono a base di polimeri e ingredienti che arrivano principalmente dall’Asia e stiamo avendo i primi segnali negativi. Ci aspettiamo invece una certa stabilità della disponibilità e quotazioni nel H2-2024, per quanto riguarda i fornitori Europei.

5.

L a nostra azienda non utilizza polimeri e carbon black che sono di produzione della Federazione Russa. Al momento abbiamo contratti e stock di magazzino, i quali ci permettono di produrre e garantire ai clienti una certa stabilità, anche in caso di ripercussioni indirette u

RUBBER IN MOTION

Risparmio

Notizie e aggiornamenti a cura dell’Associazione

In questo numero parliamo delle sfide e delle opportunità per l’Associazione emerse durante l’Assemblea annuale che si è svolta il 26 giugno scorso.

Il 26 giugno scorso, presso la sala Convegni ICE di Milano, si è tenuta in forma privata l’Assemblea Ordinaria dei Soci di Assogomma 2024. In occasione dell’evento il Presidente dell’Associazione, Livio Beghini, ha evidenziato le sfide e le opportunità che l’industria della gomma sta affrontando in un contesto globale complesso e in rapida evoluzione.

L’Assemblea ha visto, inoltre, l’elezione degli 8 membri del nuovo Consiglio Generale per il quadriennio 2024/2028. Gli stessi avranno il diritto di partecipare al Consiglio Generale della Federazione Gomma Plastica.

Sono state illustrate alcune attività Assogomma di primario interesse e attualità dopo aver fatto cenno ai due conflitti, tra Russia e Ucraina e tra Israele e Palestina, che stanno comportando una catastrofe umanitaria ed effetti economici significativi anche per le industrie del settore, con un allungamento dei tempi di approvvigionamento e un aumento dei costi e della disponibilità di materiali.

Il mercato mostra un calo dei costi energetici rispetto agli ultimi due anni e, nonostante l’inflazione elevata e il costo del credito ai massimi degli ultimi dieci anni, si osserva un rallentamento della corsa inflazionistica.

L a produzione del settore gomma ha subito una decisa flessione nel 2023, con una riduzione del 7,3% dopo il precedente calo del 4,7% registrato nel

2022. Le esportazioni di settore, invece, sono aumentate del 3% in peso e a valore del 5%. Al contrario le importazioni sono diminuite del 9%. La bilancia commerciale mostra segnali particolarmente positivi a valore con un incremento del divario di oltre 1 mld di €.

Dal punto di vista della sostenibilità e dell’innovazione, l’industria della gomma sta facendo notevoli passi avanti con un terzo delle imprese che fa uso di materie prime riciclate e in prospettiva più della metà delle Aziende che oggi non le impiega lo farà in futuro. Assogomma Academy e il laboratorio Cerisie rappresentano la risposta operativa e formativa dell’Associazione alle sfide attuali. Le attività formative e informative spaziano dai corsi di tecnologia per gli addetti ai laboratori, alla sicurezza sul lavoro, ai vari provvedimenti che disciplinano l’uso delle sostanze e dei preparati, fino alle tematiche ambientali e doganali. L’associazione ha affrontato da qualche anno il problema degli accumuli di PFU e ha

contribuito all’approvazione del Registro Nazionale Pneumatici. Inoltre, sta seguendo da vicino tutta la regolamentazione sull’uso della gomma naturale e i prodotti derivati (EUDR), cercando di supportare le imprese con attività formative specifiche.

Il Presidente ha concluso sottolineando l’importanza della collaborazione e dello spirito di squadra che contraddistingue Assogomma, per superare le sfide e migliorare la competitività delle imprese italiane: “da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano” sono state le parole a conclusione dell’intervento del Presidente Livio Beghini. Durante l’Assemblea sono risultati eletti nel Consiglio Generale Assogomma per il quadriennio 2024-2028: Marcella Bergamini (Isopren), Daniele Deambrogio (Pirelli & C.), Andrea Deregibus (Tubigomma Deregibus), Paolo Lavelli (FCE Gomma), Piercarlo Mazzucato (IVG Colbachini), Matteo Mosconi (Evercompounds), Carlo Maria Righetti (Nar) e Emanuela Spizzo (Michelin Italiana). u

NORMATIVE di Beatrice Garlanda

Stop al greenwashing: pubblicata la direttiva (UE) 2024/825

Concludiamo la nostra analisi della normativa voluta dalla UE per contrastare le asserzioni ambientali ingannevoli, ovvero il greenwashing.

Dopo la prima parte pubblicata nel fascicolo di giugno (pagg. 100-106), proseguiamo nella nostra analisi della nuova direttiva direttiva (UE) 2024/825.

Art. 7 Omissioni ingannevoli

Ai sensi dell’art. 7 della direttiva 2005/29/CE, come modificato dalla direttiva (UE) 2024/825, è considerata ingannevole una pratica commerciale che, nella fattispecie concreta, tenendo conto di tutte le caratteristiche e circostanze del caso e dei limiti del mezzo di comunicazione impiegato, ometta informazioni rilevanti di cui il consumatore medio ha bisogno

per prendere una decisione consapevole di natura commerciale e induca o sia idonea a indurre il consumatore medio ad assumere una decisione commerciale che non avrebbe altrimenti preso.

Una pratica commerciale è considerata un’omissione ingannevole anche quando un professionista occulta o presenta in modo oscuro, ambiguo, incomprensibile o intempestivo le informazioni rilevanti di cui sopra e non indica l’intento commerciale della pratica stessa.

Se il mezzo di comunicazione impiegato per comunicare la pratica commerciale impone restrizioni spazio temporali, nel

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valutare se ci sia stata un’omissione di informazioni si tiene conto delle restrizioni stesse e delle altre misure adottate dal professionista per mettere a disposizione le informazioni con altri mezzi.

Va sottolineato che, nel caso di un invito all’acquisto, sono rilevanti le seguenti informazioni, se non risultano già chiare dal contesto:

a) le caratteristiche principali del prodotto;

b) l’indirizzo geografico e l’identità del professionista, come la sua denominazione sociale, o, se del caso, l’indirizzo e l’identità del professionista per conto del quale egli agisce;

c) il prezzo, comprensivo delle imposte, o, se non si può calcolare il prezzo in anticipo, le modalità di calcolo del prezzo e, se del caso, tutte le spese aggiuntive (spedizione, consegna ecc.);

d) le modalità di pagamento, consegna e spedizione qualora siano difformi dagli obblighi imposti dalla diligenza professionale;

e) l’esistenza di un diritto di recesso o scioglimento del contratto per i prodotti e le operazioni commerciali che comportino tale diritto;

f ) per i prodotti offerti sui mercati online, se il terzo che offre i prodotti è un professionista o meno, la dichiarazione del terzo stesso al fornitore del mercato online.

Qualora i consumatori abbiano la possibilità di cercare prodotti offerti da professionisti diversi o da consumatori sulla base di una parola chiave, frasi o altri dati, sono considerati rilevanti, per valutare un’eventuale omissione ingannevole, le informazioni generali disponibili su un’apposita sezione dell’interfaccia online che sia facilmente e direttamente accessibile.

Sono anche considerati rilevanti gli obblighi di informazione, previsti dal diritto UE, connessi alle comunicazioni commerciali, compresi la pubblicità e il marketing.

Se un professionista fornisce l’accesso alle recensioni dei consumatori sui prodotti, non vanno omesse le informazioni che indicano se e in che modo il professionista garantisce che le recensioni pubblicate provengano da consumatori che hanno effettivamente comprato e utilizzato il prodotto.

La direttiva (UE) 2024/825 aggiunge all’art. 7 il seguente paragrafo:

“Quando l’operatore economico fornisce un servizio di raffronto tra prodotti e comunica al consumatore informazioni sulle caratteristiche ambientali o sociali o sugli aspetti relativi alla circolarità (durabilità, riparabilità e riciclabilità) dei prodotti o dei fornitori di tali prodotti, sono considerati rilevanti le informazioni sul metodo di raffronto, sui prodotti raffrontati e sui fornitori di tali prodotti, nonché sulle misure prese per tenere aggiornate le informazioni”.

ALLEGATO

L’allegato contiene una “black list” delle pratiche commerciali considerate in ogni caso sleali. Esse si distinguono in pratiche ingannevoli e pratiche aggressive. Solo l’elenco delle prime è stato modificato dalla direttiva (UE) 2024/825 (cfr. Tabella 1). Un primo punto della nuova “black list” dell’allegato da sot-

tolineare riguarda il marchio di sostenibilità. Al riguardo va osservato che è considerato greenwashing “esibire un marchio di sostenibilità non basato su un sistema di certificazione o non stabilito da autorità pubbliche”.

Prima di esibire un marchio di sostenibilità, l’operatore economico deve garantire che, in base ai sistemi di certificazione disponibili al pubblico, il marchio rispetti condizioni minime di trasparenza e credibilità. Come visto sopra, il monitoraggio del marchio deve essere effettuato da un soggetto terzo competente e indipendente sia dall’operatore economico sia dal titolare del sistema.

L’esibizione di un marchio di sostenibilità, in assenza di un sistema di certificazione, è possibile se il marchio è stabilito da un’autorità pubblica (si pensi, ad esempio, all’Ecolabel o al “Green made in Italy”).

Sono vietati marchi volontari al di fuori delle situazioni sopra descritte.

Nel caso in cui l’esibizione di un marchio di sostenibilità suggerisca o dia l’impressione che un prodotto abbia un impatto positivo o nullo sull’ambiente o sia meno dannoso per l’ambiente rispetto ai prodotti concorrenti, tale marchio deve essere considerato come un’asserzione ambientale.

L’allegato I, innovando la versione precedente, inoltre vieta la formulazione di un’asserzione ambientale generica (green claims generici) qualora l’operatore economico non possa dimostrare l’eccellenza riconosciuta delle prestazioni ambientali pertinenti. Affermazioni come “verde”, “ecologico”, “amico dell’ambiente”, “rispettoso in termini di emissioni di carbonio”, “rispettoso dal punto di vista del clima” devono essere vietate, a meno che non si possa dimostrare un’eccellenza riconosciuta delle prestazioni ambientali.

Se la specificazione dell’asserzione ambientale è fornita in modo chiaro tramite lo stesso mezzo che la veicola (come lo stesso annuncio pubblicitario, la confezione del prodotto o l’interfaccia della vendita online) l’asserzione ambientale non è considerata generica. Più chiaramente l’affermazione “imballaggio rispettoso dal punto di vista del clima” è un’asserzione generica, mentre l’asserzione “il 100% dell’energia utilizzata per produrre quest’imballaggio proviene da fonti rinnovabili” è un’asserzione specifica consentita (cfr. 9° considerando della direttiva UE/2024/825).

La nuova “black list” inoltre introduce il divieto di un’asserzione ambientale concernente il prodotto nel suo complesso o l’attività dell’operatore economico nel suo complesso quando in realtà riguarda solo un determinato aspetto del prodotto o un elemento specifico e non rappresentativo dell’attività dell’operatore economico. Ad esempio l’affermazione “realizzato con materiale riciclato” è consentita se tutto il prodotto lo è e non solo, ad esempio, l’imballaggio.

È inoltre pratica sleale dichiarare che un prodotto ha un impatto neutro, ridotto o positivo sull’ambiente, sulla base delle compensazioni delle emissioni di gas a effetto serra, tra cui anche la CO2.

Rientra nella “black list” dell’allegato I anche la pratica di presentare requisiti imposti per legge sul mercato UE per tutti i prodotti appartenenti a una determinata categoria, compresi quelli importati, come se fossero un tratto distintivo

dell’offerta commerciale. Si tratta, ad esempio, del caso in cui un operatore economico pubblicizzi un prodotto come non contenente una data sostanza, quando quest’ultima è già vietata dalla normativa UE.

Per le altre pratiche considerate in ogni caso sleali rimandiamo alla lettura della Tabella 1.

LA VERSIONE CONSOLIDATA DELLA DIRETTIVA 2011/83/UE

Si premette che la direttiva 2011/83/UE implementa la tutela offerta ai consumatori, armonizzando alcuni aspetti delle disposizioni degli Stati membri in materia di contratti conclusi tra consumatori e professionisti.

La direttiva (UE) 2024/825 modifica la direttiva di cui sopra con l’intento di garantire ai consumatori una corretta informazione per quanto riguarda la durabilità e la riparabilità del prodotto.

Definizioni

È innovato, innanzitutto, l’art. 2 sulle definizioni, introducendo le seguenti:

14-b is “garanzia commerciale di durabilità”: una garanzia commerciale di durabilità del produttore ai sensi dell’art. 17 della direttiva (UE) 2019/771, in base al quale il produttore è responsabile direttamente nei confronti del consumatore per la riparazione o la sostituzione di beni nell’arco di tutto il periodo di durata della garanzia commerciale di durabilità in conformità dell’art. 14 della direttiva (UE) 2019/771, qualora i beni non mantengano la propria durabilità; 14-ter “durabilità”: la durabilità come definita all’art. 2 della direttiva (UE) 2019/771, cioè la capacità dei beni di mantenere le loro funzioni e prestazioni richieste attraverso un uso normale; 14-quater “produttore”: il produttore quale definito dall’art. 2 della direttiva (UE) 2019/771, ovvero fabbricante di un bene, importatore di un bene nel territorio UE o qualsiasi altra persona che si presenta come produttore apponendo sul bene il suo nome marchio o segno distintivo; 14-quinquies “indice di riparabilità”: indice che esprime l’idoneità di un bene a essere riparato sulla base di requisiti armonizzati stabiliti a livello UE; 14-s exies “aggiornamento del software”: aggiornamento gratuito, compreso un aggottamento di sicurezza, necessari per mantenere conformi alle direttive (UE) 2019/770 e (UE) 2019/771 i beni comprendenti elementi digitali, contenuti digitali e servizi digitali.

Obblighi di informazioni per contratti diversi da contratti a distanza o negoziati fuori dei locali commerciali (modifiche all’art. 5 della direttiva 2011/83/UE)

L’articolo 5, come rivisto dalla direttiva (UE) 2024/825, obbliga il professionista a fornire al consumatore, oltre alle informazioni già elencate nella versione precedente del testo, anche quelle qui di seguito riportate, prima che il consumatore stesso sia vincolato da un contatto, diverso da un contratto a distanza o negoziato fuori dai locali commerciali o da un’offerta corrispondente:

- un promemoria dell’esistenza della garanzia legale di conformità per i beni e dei suoi elementi principali, compresa la durata minima di due anni ai sensi della direttiva (UE) 2019/771, in modo visibile, utilizzando l’avviso armonizzato di cui all’art. 22 bis della direttiva 2011/83/UE;

- se il produttore offre al consumatore una garanzia commerciale di durabilità senza costi aggiuntivi, che copre il bene nel suo complesso edha una durata superiore a due anni e mette tali informazioni a disposizione dell’operatore economico, l’informazione che questo bene beneficia di tale garanzia, l’indicazione della relativa durata e un promemoria dell’esistenza della garanzia legale di conformità in modo visibile, mediante l’etichetta armonizzata di cui all’art. 22 bis;

- un promemoria dell’esistenza della garanzia legale di conformità per il contenuto digitale e i servizi digitali;

- se applicabili, l’esistenza e le condizioni dei servizi post vendita e delle garanzie commerciali;

- per i beni comprendenti elementi digitali, per i contenuti digitali e per i servizi digitali, se il produttore o il fornitore mette a disposizione dell’operatore economico le informazioni, il periodo minimo per il quale il produttore, o il fornitore, fornisce aggiornamenti del software;

- l’indice di riparabilità dei beni e, se tale indice non è applicabile e a condizione che il produttore metta le informazioni a disposizione dell’operatore economico, informazioni sulla disponibilità, il costo stimato e la procedura di ordinazione dei pezzi di ricambio necessari per mantenere la conformità dei beni, informazioni sulla disponibilità di istruzioni per la riparazione e la manutenzione e informazioni sulle restrizioni alla riparazione.

Obblighi di informazione per i contratti a distanza o negoziati fuori dei locali commerciali (modifiche all’art. 6 della direttiva 2011/83/UE)

Anche l’art. 6 della direttiva 2011/83/UE è modificato dalla direttiva (UE) 2024/825.

Per contratti negoziati fuori dai locali commerciali, si intende qualsiasi contratto tra professionista e consumatore:

a) concluso alla presenza fisica e simultanea del professionista e del consumatore, in un luogo diverso da i locali del professionista;

b) per cui è stata fatta un’offerta da parte di un consumatore nelle stesse circostanze di cui alla lettera a);

c) concluso nei locali del professionista o mediante qualsiasi mezzo di comunicazione a distanza immediatamente dopo che il consumatore è stato avvicinato personalmente e singolarmente in un luogo diverso dai locali del professionista, alla presenza fisica e simultanea del professionista e del consumatore oppure

d) concluso durante un viaggio promozionale organizzato dal professionista e avente lo scopo o l’effetto di promuovere e vendere beni e servizi al consumatore.

Contratto a distanza è, invece, qualsiasi contratto concluso tra il professionista e il consumatore nel quadro di un regime organizzato di vendita o di prestazioni di servizi a distanza senza la presenza fisica e simultanea del professionista e del consumatore, mediante l’uso esclusivo di uno o più mezzi di comunicazione a distanza fino alla conclusione del contratto,

compresa la conclusione del contratto stesso.

Prima della conclusione di queste tipologie di contratto o prima di essere vincolato da un’offerta corrispondente, il consumatore deve ricevere dal professionista le informazioni elencate dall’art. 6, come modificato. S’informa che le disposizioni di tale articolo sul promemoria dell’esistenza della garanzia legale di conformità, sulla garanzia commerciale di durata superiore a due anni e sull’esistenza della garanzia legale di conformità per il contenuto digitale e i servizi digitali, oltre a quelle sulla riparabilità del bene, sono le stesse che abbiamo riportato sopra per l’articolo 5.

I noltre l’art. 6 include, tra le informazioni da fornire al consumatore, le modalità di pagamento, consegna, comprese le opzioni di consegna rispettose dell’ambiente, la data di consegna dei beni o di prestazione dei servizi e, se del caso, il trattamento dei reclami.

Ai sensi dell’art. 8, come modificato, se un contratto a distanza deve essere concluso con mezzi elettronici e impone un obbligo di pagamento al consumatore, l’operatore economico gli comunica le informazioni pertinenti di cui all’art. 6 prima che il consumatore inoltri l’ordine.

Avviso armonizzato ed etichetta armonizzata (art. 22 bis)

Per fare in modo che i consumatori ricevano informazioni chiare e facilmente comprensibili sui loro diritti in tutto il territorio UE, il promemoria dell’esistenza della garanzia legale di

conformità di cui agli articoli 5 e 6 è fornito mediante l’utilizzo di un avviso armonizzato. Esso contiene, oltre ai principali elementi della garanzia citata, compresa la durata minima di due anni, un riferimento generale alla possibilità che la durata di tale garanzia sia più lunga ai sensi del diritto nazionale. Le informazioni sulla garanzia commerciale superiore a due anni sono, invece, fornite mediante l’utilizzo di un’etichetta armonizzata.

Si segnala che l’articolo in oggetto è stato introdotto dalla direttiva (UE) 2024/825.

Entro il 27 settembre 2025, la Commissione deve specificare il formato e il contenuto dell’avviso armonizzato e dall’etichetta armonizzata. u

Foto di Tanaonte da iStock.

Allegato I direttiva 2005/29/CE: pratiche commerciali considerate in ogni caso sleali

Pratiche commerciali ingannevoli

1 Affermare, da parte di un professionista, di essere firmatario di un codice di condotta, ove egli non lo sia.

2 E sibire un marchio di fiducia, un marchio di qualità o un marchio equivalente senza aver ottenuto la necessaria autorizzazione.

2 bis E sibire un marchio di sostenibilità che non è basato su un sistema di certificazione o non è stabilito da autorità pubbliche.

3 Asserire che un codice di condotta ha l’approvazione di un organismo pubblico o di altra natura, ove esso non lo abbia.

4 Asserire che un professionista (incluse le sue pratiche commerciali) o un prodotto è stato approvato, accettato o autorizzato da un organismo pubblico o privato quando esso non lo sia stato o senza rispettare le condizioni dell’approvazione, dell’accettazione o dell’autorizzazione ricevuta.

4 bis Formulare un’asserzione ambientale generica per la quale l’operatore economico non è in grado di dimostrare l’eccellenza riconosciuta delle prestazioni ambientali pertinenti all’asserzione.

4 ter Formulare un’asserzione ambientale concernente il prodotto nel suo complesso o l’attività dell’operatore economico nel suo complesso quando riguarda soltanto un determinato aspetto del prodotto o uno specifico elemento dell’attività dell’operatore economico.

4 quater A sserire, sulla base della compensazione delle emissioni di gas a effetto serra, che un prodotto ha un impatto neutro, ridotto o positivo sull’ambiente in termini di emissioni di gas a effetto serra.

5 I nvitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo senza rivelare l’esistenza di ragionevoli motivi che il professionista può avere per ritenere che non sarà in grado di fornire o di far fornire da un altro professionista quei prodotti o prodotti equivalenti a quel prezzo entro un periodo e in quantità ragionevoli in rapporto al prodotto, all’entità della pubblicità fatta e al prezzo offerti (pubblicità propagandistica).

6 I nvitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo e successivamente: a ) rifiutare di mostrare l’articolo pubblicizzato ai consumatori

o ppure

b ) rifiutare di accettare ordini per l’articolo e di consegnarlo entro un periodo di tempo ragionevole o ppure c ) fare la dimostrazione dell’articolo con un campione difettoso c on l’intenzione di promuovere un altro prodotto.

7 Dichiarare falsamente che il prodotto sarà disponibile solo per un periodo molto limitato o che sarà disponibile solo a condizioni particolari per un periodo di tempo molto limato, in modo da ottenere una decisione immediata e privare i consumatori della possibilità o del tempo sufficiente per prendere una decisione consapevole.

8 I mpegnarsi ad offrire l’assistenza post-vendita a consumatori con i quali il professionista ha comunicato prima dell’operazione commerciale in una lingua diversa dalla lingua ufficiale dello Stato membro in cui il professionista è situato e poi offrire concretamente tale servizio soltanto in un’altra lingua, senza chiaramente comunicarlo al consumatore prima che questi si si impegnato a concludere l’operazione.

9 Affermare o generare comunque l’impressione che la vendita del prodotto è lecita, ove non lo sia.

10 Presentare i diritti conferiti ai consumatori dalla legge come una caratteristica propria dell’offerta fatta dal professionista.

10 bis Presentare requisiti imposti per legge sul mercato dell’Unione per tutti i prodotti appartenenti ad una data categoria come se fossero un tratto distintivo dell’offerta dell’operatore economico.

11 I mpiegare contenuti redazionali nei media per promuovere un prodotto, qualora i costi di tale promozione sano stati sostenuti dai professionisti senza che ciò emerga chiaramente dai contenuti o da immagini o suoni chiaramente individuabili per il consumatore. Tale disposizione è senza pregiudizio della direttiva 89/552/CEE.

11 bis Fornire risultati di ricerca in risposta ad una ricerca online del consumatore senza che sia chiaramente indicato ogni eventuale annuncio pubblicitario a pagamento o pagamento specifico per ottenere una classificazione migliore dei prodotti all’interno di tali risultati.

12 Formulare affermazioni di fatto inesatte per quanto riguarda la natura e la portata dei rischi per la sicurezza personale del consumatore o della sua famiglia se egli non acquistasse il prodotto.

13 Promuovere un prodotto simile a quello fabbricato da un particolare produttore in modo tale da fuorviare deliberatamente il consumatore facendogli credere che il prodotto è fabbricato dallo stesso produttore mentre non lo è.

14 Avviare, gestire, promuovere un sistema di promozione a carattere piramidale nel quale il consumatore fornisce un contributo in cambio della possibilità di ricevere un corrispettivo derivante principalmente dall’entrata di altri consumatori nel sistema piuttosto che dalla vendita o dal consumo di prodotti.

15 Affermare che il professionista sta per cessare l’attività o traslocare, ove non stia per farlo.

16 Affermare che taluni prodotti possono facilitare la vincita in giochi d’azzardo.

17 Affermare falsamente che un prodotto ha a capacità di curare malattie, disfunzioni o malformazioni.

18 Comunicare informazioni di fatto inesatte sulle condizioni di mercato o sulla possibilità di ottenere il prodotto allo scopo di indurre il consumatore ad acquistare il prodotto a condizioni meno favorevoli di quelle normali di mercato.

19 Affermare in una pratica commerciale che si organizzano concorsi o promozioni a premi senza attribuire i premi decritti o un equivalente ragionevole.

20 D escrivere un prodotto come gratuito, senza oneri o simili se il consumatore deve pagare un sovrappiù rispetto all’inevitabile costo di rispondere alla pratica commerciale e ritirare o farsi recapitare l’articolo.

Tabella 1

21 I ncludere nel materiale promozionale una fattura o analoga richiesta di pagamento che dia al consumatore l’impressione di aver già ordinato il prodotto in commercio mentre non lo ha fatto.

22 Falsamente dichiarare o dare l’impressione che il professionista non agisca nel quadro della sua attività commerciale, industriale, artigianale o professionale, o presentarsi falsamente come consumatore.

23 D are la falsa impressione che i servizi post-vendita relativi ad un prodotto siano disponibili in uno Stato membro diverso da quello in cui è venduto il prodotto.

23 bis R ivendere ai consumatori biglietti per eventi, se il professionista ha acquistato tali biglietti utilizzando strumenti automatizzati per eludere qualsiasi limite imposto riguardo al numero di biglietti che una persona può acquistare o qualsiasi altra norma applicabile all’acquisto di biglietti.

23 ter I ndicare che le recensioni di un prodotto sono inviate da consumatori che hanno effettivamente utilizzato o acquistato il prodotto senza adottare misure ragionevoli e proporzionate per verificare che le recensioni provengano da tali consumatori.

23 quater I nviare, o incaricare un’altra persona giuridica o fisica di inviare, recensioni di consumatori false o falsi apprezzamenti o di fornire false informazioni in merito a recensioni di consumatori o ad apprezzamenti sui media sociali, al fine di promuovere prodotti.

23 q uinqueies N on informare il consumatore del fatto che un dato aggiornamento del software inciderà negativamente sul funzionamento di beni che comprendono elementi digitali o sull’uso del contenuto digitale o dei servizi digitali.

23 sexies Presentare come necessario un aggiornamento del software che si limita a migliorare alcune caratteristiche di funzionalità.

23 septies Q ualsiasi comunicazione commerciale relativa ad un bene contenente una caratteristica introdotta per limitarne la durabilità, nonostante le informazioni sulla caratteristica e sui suoi effetti sulla durabilità del bene siano a disposizione dell’operatore economico.

23 octies A sserire falsamente che, in condizioni d’uso normale, il bene presenta una determinata durabilità in termini di tempo o intensità d’uso.

23 nonies Presentare un bene come riparabile quando non lo è.

23 decies I ndurre il consumatore a sostituire o reintegrare materiali di consumo del bene prima di quanto sarebbe necessario per motivi tecnici.

23 undicies N on informare che la funzionalità di un bene sarà compromessa dall’utilizzo di materiali di consumo, pezzi di ricambio o accessori non forniti dal produttore originale, o asserire falsamente chetale compromissione si verificherà.

I punti scritti in corsivo sono stati inseriti dalla direttiva (UE) 2024/825

BUILDING RUBBER SOLUTIONS

NORMATIVE di Alessandro Facchino e

NIS 2: la nuova normativa europea sulla sicurezza informatica

Dal 2016 a oggi il panorama delle minacce informatiche è mutato in modo rilevante e la NIS 2 ha lo scopo sia di rafforzare la resilienza e la sicurezza di reti e sistemi informatici pubblici e privati, sia di scongiurare le difformità di recepimento a livello nazionale che avevano impedito alla direttiva NIS 1 di ottenere i risultati sperati.

La Direttiva Ue 2022/2555 del 14 dicembre 2022 sulla sicurezza delle reti e delle informazioni (Direttiva NIS 2) è entrata in vigore il 17 gennaio 2023 e sostituirà, con effetto dal 18 ottobre 2024, la precedente Direttiva NIS 1, che era stata introdotta nel 2016 ed ebbe efficacia dal 2018.

Dal 2016 a oggi il panorama delle minacce informatiche è mutato in modo rilevante e la NIS 2 ha lo scopo sia di rafforzare la resilienza e la sicurezza di reti e sistemi informatici pubblici e privati, sia di scongiurare le difformità di recepimento a livello nazionale che avevano impedito alla direttiva NIS 1 di ottenere i risultati sperati.

A CHI È RIVOLTA

Sotto il profilo dei soggetti destinatari, la Direttiva NIS 2 introduce le categorie di “soggetti essenziali” e “soggetti importanti”, che si riferiscono essenzialmente ai settori di attività: energia, trasporti, banche, infrastrutture finanziarie e digitali. Ma la nuova disciplina interessa anche i fornitori di servizi digitali nei settori dell’e-commerce, dei motori di ricerca, del cloud computing, della gestione dei servizi ICT, della pubblica amministrazione e dello spazio.

Spetterà agli Stati membri definire, entro il 17 aprile 2025, l’elenco dettagliato dei soggetti essenziali e importanti, la cui composizione dovrà essere aggiornata almeno ogni due anni, al fine di garantire uniformità di applicazione della normativa.

GLI OBBLIGHI DI GOVERNANCE

Tra le novità più significative si segnalano gli obblighi di go -

vernance, i doveri di segnalazione, la sicurezza della catena di approvvigionamento, la divulgazione delle vulnerabilità dei sistemi e le certificazioni obbligatorie di cybersecurity. L’articolo 20 della Direttiva si concentra sulla governance, affidando agli organi di gestione dell’azienda, e non più solo alla funzione sistemi informativi, la responsabilità diretta delle misure di cyber-security: in altri termini, la sicurezza informatica esce dal ristretto ambito dell’ufficio I.T. per entrare nella sala del consiglio di amministrazione.

L’articolo 21 della NIS 2, poi, elenca le misure di gestione dei rischi di cyber-sicurezza, che comprendono azioni tecniche, operative e organizzative i cui caratteri comuni sono l’adeguatezza e la proporzionalità nella gestione dei rischi che minacciano la sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche (si va dai sistemi di continuità operativa alle soluzioni di auten-

Foto di leolintang da iStock.

ticazione a più fattori, passando per le pratiche di igiene informatica di base). In tal modo, la Direttiva impone l’adozione di un approccio “multirischio”, volto a garantire che i soggetti essenziali e importanti siano preparati a fronteggiare un panorama di minacce in continua evoluzione, proteggendo le infrastrutture critiche e i servizi essenziali dell’UE.

IL SISTEMA SANZIONATORIO

A differenza di quanto precedentemente previsto dalla NIS 1 - che all’articolo 21 delegava completamente ai singoli Stati membri la definizione delle sanzioni in caso di violazio -

ne delle disposizioni della direttiva, richiamando solamente e semplicemente il principio di proporzionalità e di finalità dissuasiva delle stesse - all’articolo 34 della NIS 2 il legislatore europeo ha già previsto un sistema sanzionatorio specifico sia per i soggetti essenziali sia per i soggetti importanti. La Direttiva NIS 2 segna un punto di svolta significativo nel governo della cybersicurezza nell’Unione Europea, sottolineando il ruolo cruciale sia degli Stati Membri sia dei soggetti essenziali e importanti nella costruzione di un ecosistema digitale sicuro e capace di affrontare e superare le minacce informatiche o le situazioni di stress. u

I nostri esperti

Lo Studio Legale Gealex – Guardamagna e associati (www.gealex.eu), che cura questa rubrica, è uno studio legale presente in tutta Italia e un network di studi legali affermati in tutto il mondo. Con sede a Milano (Italia), è uno studio di prima scelta per i clienti che cercano consulenti legali con una vasta esperienza e competenza in pratiche multidisciplinari, come il diritto commerciale e societario, il contenzioso civile, l’M&A, il diritto del lavoro, la proprietà intellettuale, il real estate, il recupero crediti, i rapporti bancari e, persino, il diritto dello sport. Gli autori dell’approfondimento sono il partner Alessandro Facchino (afacchino@gealex.eu), direttore del Dipartimento di Diritto del Lavoro di Gealex –Guardmagna e associati, e il collega di studio, avvocato Enzo Cardone.

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