Mensile - Spediz. in abb. postale - art. 2, comma 20/b Legge 66/95 - Filiale di Milano - In caso di mancato recapito restituire all’ufficio CMP Roserio. Il mittente si impegna a pagare i diritti fissi di restituzione.
CSC CANTIERI STRADE COSTRUZIONI NOVEMBRE · DICEMBRE 2009 anno XXVI n. 234
REPORTAGE Saie Ecomondo Transpotec 2.0
CAMPO PROVE MERCEDES ACTROS - 4151 POWERSHIFT
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IL MERCATO MMT 2009
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SOMMARIO | novembre · dicembre 2009 CSC
CANTIERI STRADE COSTRUZIONI NOVEMBRE · DICEMBRE 2009 anno XXVI n. 234
Mensile - Spediz. in abb. postale - art. 2, comma 20/b Legge 66/95 - Filiale di Milano - In caso di mancato recapito restituire all’ufficio CMP Roserio. Il mittente si impegna a pagare i diritti fissi di restituzione.
REPORTAGE
Saie Ecomondo Transpotec 2.0
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L’OPINIONE Una nUova strategia anticrisi Per le Macchine MoviMento terra
4 csc NEwS CAMPO PROVE MERCEDES ACTROS - 4151 POWERSHIFT IN CANTIERE MANITOU 2150 PRIVILEGE
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REPORTAGE Saie 2009
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FIERE ecomondo 13a edizione
Non pochi, e buoni
IL MERCATO MMT 2009
IN COPERTINA Mercedes ACTROS V8 4151 8x8 con il nuovo cambio Powershift automatizzato a 12 rapporti.
Il potere verde
Le Aziende in Questo numero Adamoli .................................30 Adige ....................................31 Allison Transmission .............33 Ammann Yanmar .................17 Anima ..................................20 Bobcat ...................................8 Bomag ............................ II Cop Cantiermacchine ..................20 Cardi .....................................30 CGT ......................................63 Cimi .....................................24 Comamoter ..........................22 Copra ...................................23 Cormach ...............................15 CTE ......................................18 Daf .......................... III Cop, 62 Dieci......................................19 Dynapac ..............................36 Effer .....................................17 Emilcamion ...........................63 Faresin Handlers ..................18 Fassi ....................................16 Hiab ......................................17 Hinowa ..................................18 Hitachi ..................................26 Ihimer .............................12, 19 Imer Group ...........................19 ITT Water & Wastewater ......44 Iveco .....................................33 JCB .......................................63 JLG .......................................18 Komatsu Italia ........................3 Liebherr ........................IV Cop Manitou ................................24 Mecalac ...............................56 Meccanica Breganzese ...2, 43 Mercedes .............................50 Merker ..................................30 Merlo.....................................19 New Holland .........................63 Palfinger ...............................17 Pedemontana Veneta ..........34 Piaggio..................................32 PM .......................................16 Ristochef ..............................38 Rotair ...............................4, 19 Simex ...................................61 Tecnostrutture ......................40 Terex .....................................18 Tyrolit ...................................46 Volvo .....................................63
GLi inserzionisti
CANTIERI
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Posare con Privilege il mini made in Japan
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Milano alza la testa spagna veneta Una alternativa alla a4
COSTRUZIONI
40 43 44 46
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tra stallo e cauto ottimismo
STRADE
30 34 36
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Una Porta nuova a Milano Più forte dell’acciaio affittasi sistemi di drenaggio lame rotanti in galleria
49 csc VETRINA
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PROVE IN CAVA MERCEdEs ACtRos V8 4151 8x8 C’è da fidarsi
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CAMPO PROVE MECALAC 8 MCR In cantiere basto io
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CSC
CANTIERI STRADE COSTRUZIONI
Novembre - Dicembre 2009 Anno XXVI Numero 234 Direttore responsabile Andrea Aiello Hanno collaborato Massimiliano Barberis, Alberto Caletti, Federica Calò, Giuseppe Cantalupo, Antonio Martina, Raffaella Meazzi, Paolo Raffaelli, Thalita Seno, Lorella Turchetto. Progetto grafico e impaginazione Mariella Salvi Pubblicità Davide Venturella davide.venturella@gestoeditore.it Giovanni Zammaretti zammaretti@gestoeditore.it Traffico pubblicità Silvia Pizzi silvia@gestoeditore.it Gesto editore S.r.l. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 cantieri@gestoeditore.it
L’OPINIONE di Alberto Caletti* Una nUova strategia anticrisi per le Macchine MoviMento terra
“D
Dal mio punto di vista la crisi in questo momento ha toccato l’apice e nel nostro paese la domanda di macchine movimento terra può solo tornare a crescere. Premettendo che nessuno è in grado di prevedere quando questa crisi finirà e ci sarà una ripresa, io credo che dovremo attendere almeno due anni nel corso dei quali la domanda di macchine movimento terra, che nei mesi scorsi si era contratta fino a quasi il 60%, si stabilizzerà intorno al - 40/50% . Solo dopo il periodo di stabilizzazione della domanda, forse dal 2011 assisteremo a una graduale crescita. Già nei primi mesi del 2008 avevamo previsto un trend negativo del mercato tra fine anno e inizio 2009. Per reagire alla crisi, sin da allora ci siamo attivati
a fronte di questo contesto internazionale e in attesa di una ripresa è possibile comunque attuare un approccio attivo, con il controllo dei costi e del credito, con la capitalizzazione delle aziende, ossia investendo gli utili in azienda e mantenendo una visione aperta sul nuovo mondo
Costo di una copia ai soli fini fiscali € 2,00 Arretrati € 5,00 - Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 80,00 Estero € 105,00 Conto corrente postale 13590203 Registrazione Tribunale di Milano n.460 del 07/10/1983 Registro Nazionale della Stampa n. 524 del 17/11/1992
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Associato a:
Associazione Nazionale Editoria Specializzata
esporsi finanziariamente, continuando ad offrire i molteplici servizi (quello del noleggio, quello finanziario, di assistenza e di fornitura ricambi originali) secondo i consueti standard qualitativi. Oggi la rete Komatsu Italia è sempre più impegnata ad assicurare la massima qualità per tutti i servizi offerti che, unita all’affidabilità e alle prestazioni delle macchine, è fondamentale per garantire produttività e redditività alle imprese. Nonostante l’anno particolarmente ostico, riteniamo - grazie ai provvedimenti assunti - di poter consolidare se non aumentare la nostra quota di mercato in Italia. Secondo i dati pubblicati da Off-Highway Research, anche nel 2008 abbiamo infatti confermato e rafforzato la nostra
programmando molteplici interventi tattici e strategici, commerciali e di marketing. In particolare, per far fronte alla diminuzione della domanda di macchine nuove, abbiamo attuato una politica di riduzione degli stock, continuando a investire in ricerca e sviluppo. Grazie alla rigida politica da noi perseguita, supportati dal gruppo Komatsu abbiamo ridotto drasticamente la produzione, senza chiudere stabilimenti produttivi ma sfruttando tutti gli ammortizzatori sociali disponibili. Al contempo, il Gruppo ha continuato a investire in ricerca e sviluppo per mantenere il proprio ruolo di riferimento in termini di innovazione. Abbiamo poi perseguito e suggerito alla nostra rete di vendita una politica di riduzione dei costi, secondo piani d’azione studiati per non diminuire la soddisfazione della clientela, garantendo l’efficienza di servizi. Con questi provvedimenti abbiamo permesso alle singole concessionarie di non immobilizzare capitali importanti in macchine e di non
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posizione di leader in Italia, in termini di macchine vendute. La stasi che caratterizza questo periodo terminerà quando ci sarà una ripresa del ciclo economico mondiale, ossia quando la ripresa stessa partirà dai tradizionali motori di sviluppo (Usa, Cina, India, Brasile per il mondo, Germania per l’Europa) e per effetto di trascinamento permetterà anche alla nostra economia di ripartire. Pertanto, a fronte di questo contesto internazionale e in attesa di una ripresa è possibile comunque attuare un approccio attivo, con il controllo dei costi e del credito, con la capitalizzazione delle aziende, ossia investendo gli utili in azienda e mantenendo una visione aperta sul nuovo mondo. Quando la domanda cala infatti, solo chi sa ristrutturarsi all’interno per cogliere al meglio le nuove opportunità di un mercato trasformato saprà emergere, forse guardando anche maggiormente all’estero e alle possibilità imprenditoriali che questo offre.” *amministratore Delegato di Komatsu italia
csc news Un rinoceronte in discarica
i
deato dalla tecnokar di spoleto il rino è un trailer a scarico orizzontale di grande volumetria, che abbina un nuovo sistema di scarico che limita i rischi in fase di svuotamento. inoltre permette di scaricare in posti con altezze limitate a 4 metri, sempre però con una tempistica entro i 2 minuti. È lungo 14 metri, internamente 12,71, alto 2,6, con un passo di 6.430 mm e un interasse a 1.310 con uno sbalzo di 3 metri. il sistema di scarico è composto da una coppia di motoriduttori idraulici che tramite delle catene di traino trascinano la sponda anteriore, carenata appositamente a forma di benna. così che sia la sponda stessa a spostare il carico sino alla soglia posteriore. in tal modo il rino permette di diminuire il numero di viaggi a parità di carico trasportato.
Indiani contro il fuoco
M
ahindra ha esposto al reas 2009 di Brescia (rassegna emergenza attrezzature da soccorso e sicurezza) due veicoli antincendio a trazione integrale realizzati sulla base del pick-up Mahindra goa doppia cabina in dotazione al coordinamento regione lazio dei rangers d’italia e al corpo volontario di treviglio dei vigili del Fuoco. entrambi i veicoli possono trasportare una squadra di 5 operatori e sono dotati di un impianto anti-incendio comprendente un motore da 9 cv, una pompa da 72 litri che opera ad una pressione di 40 bar e 2 lance con 50 metri di tubo. Mentre però il secondo ha un serbatoio della capacità di 400 litri, il primo è uno dei pochi veicoli di questo genere attrezzato con un serbatoio in acciaio inossidabile da 600 litri. i pick-up goa distribuiti sono equipaggiati con un 4 cilindri turbodiesel di 2.500 cc ad iniezione diretta common-rail, dotato di intercooler e progettato in europa dall’austriaca avl in collaborazione con la tedesca Bosch e prodotto in india negli stabilimenti Mahindra. Questi propulsori sviluppano una potenza di 107 cv (79 kW) a 3.800 giri/minuto e hanno una coppia massima di 25,5 kgm (250 nm) a 1.800-2.200 giri/minuto.
tutto RuotA A cura di Giuseppe Cantalupo
Tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera se la pressione dei pneumatici è quella giusta
i
calcoli si riferiscono alle auto e le esortazioni sono rivolte agli automobilisti, ma, nella sua sostanza, il discorso vale, pari pari, anche per i veicoli pesanti e gli autotrasportatori. Uno studio della commissione europea, di cui riferisce Federpneus, l’associazione nazionale rivenditori specialisti di Pneumatici, conferma che viaggiare con pneumatici non sufficientemente gonfi non solo comporta danni sul piano economico e su quello ecologico, ma procura anche rischi per la sicurezza stradale. sono cose che si sanno, ma che chi si mette alla guida di un veicolo stenta a recepire. innanzitutto, il pneumatico sottogonfiato si consuma più rapidamente (dura il 45% in meno), e il battistrada, per di più, si usura in maniera irregolare, compromettendo la governabilità del veicolo e la tenuta di strada. inoltre, la bassa pressione di gonfiaggio può provocare il surriscaldamento della gomma, con possibile conseguente cedimento strutturale e scoppio della stessa. Poi, il pneumatico sgonfio incontra una maggiore resistenza al rotolamento, e questo, a causa del maggiore sforzo a cui è sottoposto il motore, provoca un aumento di consumo del carburante che può arrivare fino al 4%. ora, ipotizzando che un automobilista percorra mediamente 15.000 chilometri in un anno e che con pneumatici gonfi alla pressione corretta registri un consumo di 10 km/litro, la maggiorazione dei consumi provocata dalle gomme sottogonfiate si traduce in 60 litri di benzina in più all’anno. evitare l’aumento della resistenza al rotolamento, quindi, è fondamentale ai fini della riduzione del consumo di carburante e, conseguentemente, della riduzione delle emissioni di co2. la combustione di un litro di benzina produce 2,4 chilogrammi di anidride carbonica. se viaggiare con pneumatici sgonfi significa bruciare 60 litri di benzina in più all’anno, i conti sono presto fatti: ogni automobilista immette ogni anno 144 chilogrammi di co2 in più nell’atmosfera. le conclusioni sono ancora più impressionanti se vengono rapportate anche solo a un terzo del nostro parco vetture circolanti. alla fine del 2008 queste erano 36 milioni circa. ebbene, la terza parte di queste auto scaricherebbe nell’ambiente più di 1,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica! Queste considerazioni, purtroppo, sono tutt’altro che teoriche. anzi, configurano una realtà stimata per difetto. numerosi controlli effettuati dalle Forze dell’ordine di diverse città e regioni italiane, in località e stagioni diverse, su strade urbane e extraurbane e su autostrade, nell’ambito della campagna “Pneumatici sotto controllo” promossa da assogomma e Federpneus, hanno messo in evidenza, infatti, una realtà sconcertante: sono milioni i veicoli che circolano con pneumatici in condizioni di non idoneità. in particolare, circa dieci automobilisti su cento viaggiano con gomme lisce, sei su cento con gomme danneggiate e addirittura cinquanta su cento con gomme sgonfie. c’è da aggiungere, poi, un’altra considerazione altrettanto importante sulla gravità dell’impatto ambientale che deriva dalla guida di veicoli con gomme sottogonfiate: il quasi raddoppio del consumo di pneumatici provoca un incremento dei consumi di petrolio sia come fonte delle principali materie prime necessarie per la loro produzione (a partire dalla gomma sintetica) che come fonte energetica per la conduzione dei processi produttivi. inoltre, il maggior numero di pneumatici a fine vita da smaltire aggrava ulteriormente un problema che è già pesante di per sé. la conclusione è una sola, ovvia e elementare: controllare la pressione dei pneumatici sui quali si viaggia è un operazione che procura diversi vantaggi e a costo zero: fa bene alla tasca, fa bene alla salute, fa bene all’ambiente e rende anche la guida più sicura.
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CSC news Daf parla toscano
I Tga a mandorla
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an apre una partecipazione con Sinotruk di Hong Kong specializzata nel segmento dei veicoli pesanti. Le due società collaborano già da lungo tempo, infatti Sinotruk e la filiale principale hanno un accordo licenziatario da 25 anni a questa parte. Autocarri e componenti Man vengono prodotti da tempo sotto licenza in Cina. Le autorità cinesi hanno approvato questo nuovo accordo, permettendo l’inizio di una collaborazione strategica. Man entrerà in possesso di una quota del 25% più uno del costruttore cinese attraverso l’acquisto di azioni ordinarie e aumento di capitale. In totale investirà 560 milioni di euro. Nell’ambito di questo accordo Man potrà avere accesso agli stabilimenti di produzione e alla rete vendita del colosso cinese, e al contempo Sinotruk potrà avvalersi della tecnologia degli autocarri Tga. Lo scopo comune di questa collaborazione strategica è lo sviluppo di una nuova serie di veicoli pesanti appositamente messa a punto per le esigenze del mercato cinese. Sinotruk è costruttore di veicoli pesanti in Cina ed attualmente detiene il 25% di quota di mercato. La società è quotata alla borsa di Hong Kong. Nel 2008 Sinotruck ha venduto oltre 100 mila autocarri, per un fatturato di 2.5 milioni di euro e un Ebit di 131. Gli stabilimenti di produzioni principali sono situati a Jinan, il capoluogo della regione dello Shandong.
A fine ottobre a Sesto Fiorentino si è svolta l’inaugurazione della nuova concessionaria Car Diesel, diretta da Paolo Laurenzi, presidente della Car Diesel, che rappresenta un tassello chiave della strategia Daf di ampliamento e consolidamento della propria rete di vendita ed assistenza in Italia. Certi dell’esperienza e della professionalità, oltre che della condivisione dei valori di qualità, affidabilità e soddisfazione dei clienti. La storia della Car Diesel inizia a Firenze nel 1949 quando nasce la Car SpA concessionaria Fiat attualmente ancora operativa. Nel 1975 i veicoli industriali Fiat confluiscono, insieme a Om e Magirus, nella società denominata Iveco. Nello stesso anno la Car SpA inaugura una nuova sede di circa 19.000 mq, nella zona industriale dell’Osmannoro, specificamente dedicata ai veicoli industriali. In occasione della difficile riorganizzazione della rete concessionarie Iveco, nel 2000 la Car SpA decide di rinunciare al mandato. Con il ramo d’azienda specializzato in veicoli industriali viene fondata la CarDiesel SpA per la distribuzione dei veicoli Renault Trucks. Oggi la Car Diesel è dealer di veicoli commerciali Renault ed Isuzu oltre ovviamente a distribuire l’intera gamma di veicoli industriali DAF. Attualmente l’organico della concessionaria conta 30 dipendenti tra venditori e personale.
Continental e Fai per i camion
L’
Autoparco Brescia Est è stato realizzato dalla Fai (Federazione autotrasportatori italiani) in collaborazione con la società Autostrada Brescia-Padova. E il produttore di gomme tedesco Continental ha supportato questa realizzazione che, con una superficie di 173 mila mq, si configura come un’area unica in Europa per dimensioni e caratteristiche. L’Autoparco è situato all’uscita del casello autostradale di Brescia Est, in un’area fra le più industrializzate d’Europa, sull’asse autostradale Torino-Trieste (il Corridoio 5). Oltre a fornire l’assistenza e la sicurezza necessaria per la sosta dei veicoli adibiti al trasporto di qualsiasi tipo di merce, l’Autoparco Brescia Est offre una vasta gamma di servizi: rifornimento carburante; zona parcheggio ; servizio pneumatici; officine meccaniche, carrozzerie, elettrauto, sistemi di climatizzazione, manutenzione e scarico dati tachigrafo; servizi agli autisti con ristorante, bar, sale relax, market, docce, lavanderia, palestra e info-point con personale multilingue aperto 365 giorni all’anno. L’area parcheggio comprende ben 400 stalli, di cui 100 dotati di attacco per l’energia elettrica. Il sistema di controllo e di gestione degli ingressi e delle uscite fa uso delle più avanzate tecnologie e garantisce un servizio di sorveglianza 24 ore su 24. L’accesso è controllato con procedure telematiche e tutto il complesso è video sorvegliato anche con un sistema di monitoraggio dell’area per mezzo di sensori e telecamere. All’interno dell’Autoparco è installato un impianto fotovoltaico che copre il fabbisogno d’illuminazione dell’intero parco e rende quindi possibile un consistente risparmio economico, rappresentando allo stesso tempo anche un segno di grande attenzione nei confronti dell’ambiente. All’interno dell’autoparco l’autotrasportatore troverà tutta la gamma dell’offerta Continental Truck: pneumatici nuovi, ricostruiti, assistenza, accessori per tachigrafo e gestione dei dati.
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La gomma col clik
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li autotrasportatori possono risparmiare sul costo dei pneumatici grazie a Delticom. Collegandosi al sito www.gommadiretto.it e cliccando nel menu di navigazione sulla voce pneumatici per autocarri è possibile acquistare con pochi passaggi la serie di gomme o il pezzo singolo, nuovo o ricostruito, a prezzi convenienti. La gamma di prodotti disponibili è una delle più complete sul mercato. Il risparmio medio rispetto ai tradizionali canali di vendita è del 25%. Inoltre, vantaggio non trascurabile quando si tratta di un prodotto ingombrante come i pneumatici per i pesanti, la spedizione è gratuita e può essere effettuata a un indirizzo a scelta oppure presso una delle oltre 1.750 officine convenzionate Delticom sul territorio italiano. Per acquisti superiori ai 10 pneumatici è possibile scrivere all’indirizzo gommadiretto@delti.com per ottenere uno sconto aggiuntivo. Il diritto di recesso entro 30 giorni e la possibilità di pagare con carta di credito, bonifico o assegno bancario completano la grande gamma di vantaggi offerta da Delticom.
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CSC news Emiliana serbatoi a Bologna
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miliana serbatoi al Saie 2009 ha presentato un paio di novità. L’Emiltouch, un nuovo sistema gestionale di controllo e monitoraggio delle erogazioni di rifornimento basato su sistema operativo Windows, che consente la gestione dell’impianto in modo autonomo senza necessità di personale. È costituito da un modulo integrato di tipo touch-screen con display da 8 pollici, lettore di prossimità Tag, modulo Gprs, scheda I/0 e modulo di alimentazione, già predisposto per i collegamenti via LAN. Le sue funzioni principali sono: riconoscimento automatico e attivazione all’erogazione solo a personale munito di apposito TAG pre-programmato; registrazione di tutte le operazioni su database; effetuazione delle statistiche e calcolo medie dei consumi; monitoraggio e gestione delle giacenze delle cisterne. E, poi, un nuovo serbatoio trasportabile, l’Emilcube, «che», spiega Gian Franco Mercati, direttore vendite Italia, «ha un serbatoio da 950 litri e contemporaneamente anche la possibilità di collegare gruppi elettrogeni e una elettropompa per la distribuzione». Ha una tara di 640 chili.
Due nuove società per Liebherr
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l colosso tedesco ha rafforzato la propria presenza nell’estrema parte orientale dell’Europa e in Asia occidentale attraverso la recente costituzione di due nuove società in Turchia e in Azerbaigian. Le nuove società Liebherr consentono un ulteriore potenziamento dell’assistenza su ambedue i mercati, grazie anche a un servizio clienti ottimizzato che include le riparazioni e la fornitura ricambi. La Liebherr-Makìne Tìcaret Servìs Lìmìted Sìrketì, con sede a Istanbul e responsabile per il mercato turco, vende e distribuisce un’ampia parte del programma Liebherr di gru marittime in Turchia e l’assortimento completo Liebherr di macchine di movimento terra, di movimentazione industriale e mezzi per scavi speciali. L’area di competenza della società comprende attualmente un parco macchine di oltre 1.500 unità nel settore movimento terra, circa 30 escavatori idraulici a fune e gru cingolate, nonché 40 grandi macchine per la movimentazione industriale marittima. La Liebherr-Makìne Tìcaret Servìs Lìmìted Sìrketì occupa 43 collaboratori. La Liebherr-Azeri LLC con sede a Baku, Azerbaigian, è stata costituita per soddisfare le esigenze del nuovo mercato locale in espansione. La competenza della società include tutte le gru marittime del Gruppo Liebherr nonché le autogru e gru cingolate, le gru a torre girevole, gli escavatori idraulici a fune, le macchine per scavi speciali e i prodotti relativi al settore tecnologie di miscelazione Liebherr. La Liebherr-Azeri LLC occupa attualmente 12 collaboratori. Entrambe le due nuove società sono imprese affiliate della LiebherrMCCtec GmbH di Nenzing, Austria, responsabile per la divisione gru marittime Liebherr.
CSC news Il legno Mattarei educa
Omt allunga
I
l Gruppo Mattarei, specializzato nella realizzazione di edifici e coperture con struttura di legno, per l’edilizia residenziale e civile, ha realizzato per il Comune di Chiusa di Pesio in provincia di Cuneo, con una struttura in legno, la scuola per l’infanzia “Avena – Serraglia”. L’Azienda si è occupata della costruzione di tutto il complesso, dalle fondamenta alle rifiniture, e della progettazione strutturale ed esecutiva dei circa 3.200 elementi di legno lamellare di cui si compone l’edificio. La scuola per l’ infanzia, che occupa 1.200 m² dei 3.800 m² circa dell’area di pertinenza, è stata concepita affinché la connotazione domestica risultasse molto evidente, per favorire l’accoglienza dei bambini ancora molto legati alla propria casa e famiglia. Sviluppata su un unico piano, a livello terreno, potrà ospitare fino a 140 bambini. Mattarei ha edificato la struttura portante della scuola adottando il sistema a telaio, caratterizzato dall’utilizzo di elementi piani in legno (telaio), chiuso su entrambe le facce, a seconda delle finiture, con pannelli in legno multistrato, pannelli OSB (Oriented Strand Board), e pannelli in legno mineralizzato, chiodati alla struttura portante e coibentati con materiale isolante. Le pareti esterne presentano elementi in legno di 24 cm di spessore, dotate di isolamento in fibra di legno e intonaci esterni a base di calce. Inoltre, ha realizzato gli elementi di copertura, con un lucernario centrale per favorire l’illuminazione naturale e, capriate in legno lamellare a forma di boomerang, che garantiscono l’assenza di spinte laterali ed un’ottima resistenza ad eventuali sollecitazioni sismiche. Il corpo centrale dello stabile, a doppia altezza, è costituito da un’aula di euritmia (atrio/aula polivalente) utilizzata per le attività ludico-creative, che si affaccia direttamente sul patio esterno e permette la connessione tra le varie sezioni. Le strutture più basse, che lo circondano, comprendono, infine, le aule didattiche, una mensa, una cucina ed i locali per il personale. Allo scopo di soddisfare i requisiti bioedili stabiliti dal Comune, sono stati adottati accorgimenti in relazione all’orientamento dell’edificio, alle coperture, alla struttura portante, all’uso di intonaci e pitture naturali, all’impianto di riscaldamento per irraggiamento e alla ventilazione.
Il libretto solare
T
opHaus Consulting, specializzata in riqualificazione energetica dell’involucro edilizio, presenta il ‘Libretto di Risparmio Energetico’. Gratuito e richiedibile direttamente online, il Libretto spiega in maniera approfondita come e quanto sia possibile guadagnare grazie alla riqualificazione energetica degli edifici. Il lavoro degli esperti TopHaus e dei suoi Partner, infatti, consente di ridurre il consumo energetico, migliorare il comfort abitativo, proteggere l’ambiente riducendo le emissioni di CO2 e investire nel futuro, aumentando l’indipendenza dai rincari del prezzo di gas e gasolio e valorizzando l’immobile. Inoltre, per qualsiasi dubbio è attivo un servizio di consulenza online alla pagina ‘l’Esperto risponde’ che consente di ricevere risposte attendibili e approfondite su ogni aspetto della riqualificazione energetica degli edifici da parte dei migliori esperti del settore, forti di un’esperienza consolidata nel mondo dell’edilizia. Il pacchetto di risparmio energia presentato all’interno del Libretto garantisce un servizio di consulenza a 360° per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, utilizzando l’esclusivo ‘Metodo TopHaus’, che consente di affrontare professionalmente tutte le fasi della riqualificazione ottenendo i più efficaci risultati a livello di progettazione ed efficienza energetica. Questo metodo è anche adattabile alle nuove costruzioni.
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S
e non si vuole restare al palo, e in un momento di crisi avere più carte da giocare, ecco che una differenziazione della gamma offerta ai clienti può essere interessante. Così la Omt, dopo aver sondato anni fa il comparto dei ribaltabili con un proprio trailer tutto acciaio a vasca semitonda, ha concentrato i propri sforzi nel settore dei portacontainer. «Se vi sarà la ripresa economica», spiega Giuseppe Minna, direttore generale delle Officine meccaniche Tortona, «per prima passerà dai porti e dagli interporti, e quindi dai container e dall’import-export di beni di consumo». Per cui dopo i modelli fissi e ribaltabili nel listino tortonese mancava il portacontainer allungabile. Che l’Omt ha appena presentato con il nome Polyvalent. Da meno di 9 metri si slancia a oltre 13 per caricare le casse da 20 piedi fino a quelle da 45. «E tutte con la corretta ripartizione dei pesi sulla ralla e sugli assali», specifica bene Roberto Vanzini, che del Polyvalent è stato l’artefice, e del settore container uno dei massimi esperti italiani.
Briggs & Stratton sempre più verde
E
missioni ridotte ben al di sotto di quanto stabilito dalle normative europee in vigore attualmente: è questo l’ultimo traguardo raggiunto dall’azienda americana Briggs & Stratton grazie al lancio sul mercato della nuova linea di motori Eco Plus Technology. Dal 1995 a oggi, l’impegno speso dall’azienda le ha permesso di ridurre le emissioni in atmosfera dei motori di circa il 75%. La nuova linea di motori a basso impatto ambientale si caratterizzano per due importanti aspetti: la riduzione del livello di evaporazione di benzina oltre il 60% e la riduzione dei gas nocivi di scarico del 38% rispetto a quanto stabilito dalla normativa europea European Standard 97/68/EC e 2004/26/EC. Queste novità sono disponibili nei motori della serie 700 (DOV) e 800 ad albero verticale. Briggs & Stratton si preoccupa però, non solo dei motori, ma anche dei processi produttivi. Infatti, la ghisa e l’acciaio utilizzati dall’azienda americana per la produzione di motori provengono da processi di riciclaggio, così come le 45 mila tonnellate di alluminio reciclato e un milione di litri di oli lubrificanti.
CSC novembre · dicembre 2009
CSC news Mappa pesante
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l nuovo navigatore Becker Traffic Assist™ Z 302, marchio di Harman Becker Automotive Systems è il primo sistema di navigazione concepito esclusivamente per autocarri, pullman e veicoli commerciali. Gli autotrasportatori con il nuovo Z 302 possono inserire le informazioni su altezza, larghezza, lunghezza, peso e numero di assi del proprio veicolo, nonché apposite disposizioni per il trasporto di merci pericolose. Durante il successivo calcolo del percorso il navigatore allora terrà conto delle indicazioni fornite, escludendo quindi strade troppo strette, tunnel o ponti che non potrebbero essere attraversati dall’autocarro. I veicoli per il trasporto di merci pericolose vengono poi fatti passare esclusivamente laddove questo è consentito. Must aggiuntivo il telecomando Ergo-Commander, che introduce anche nella navigazione aftermarket una interfaccia logica impiegata da Harman/Becker da diversi anni sulle autovetture più prestigiose. Mentre il dispositivo di regolazione a manopola dei sistemi fissi viene per lo più installato nella console centrale, nel caso del Z 302 può essere posizionato a piacimento e, grazie alla connessione wireless, garantisce la massima semplicità di installazione. Pratico e intuitivo permette di regolare i quattro menu principali (comando vocale Becker OneShot™, Navigazione , funzione Telefono e comando Back Function). Il telecomando è anche utile per una migliore visione del percorso: ruotando la manopola verso destra è possibile zoomare sulla visualizzazione della mappa, mentre ruotandola verso sinistra si ritorna alla visualizzazione normale. In questo modo il conducente ha la possibilità di passare rapidamente a una schermata più dettagliata. Il Becker Traffic Assist Z 302 costerà 549 euro.
Bobcat rimuove neve e ghiaccio
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’inverno è ormai alle porte e Bobcat sfodera un’ampia gamma di soluzioni correlate alle problematiche di questa stagione che comprende gli spazzaneve a turbina, le lame e benne per la pulizia in caso di pesanti precipitazioni nevose, gli spazzoloni angolabili per ridotte quantità di neve e i distributori di sale e sabbia per prevenire l’accumulo di neve e la formazione di ghiaccio. A completamento di questa ampia gamma di accessori è prevista una serie di porta-utensili che prevede le pale compatte, le pale compatte cingolate, le pale articolate e un intero gruppo di sollevatori telescopici. Per aumentare la presa sulla neve, Bobcat offre sia cingoli in acciaio da sovrapporre ai pneumatici della pale caricatrici dotate di ruote, sia singole catene da neve per pneumatici. La varietà di combinazioni accessorio-veicolo consente di disporre di una gamma di soluzioni per quasi ogni applicazione, compresa la pulizia di strade urbane e di campagna, marciapiedi, parcheggi per autovetture, ipermercati e altri siti periferici, vialetti, parchi, cortili delle scuole, campi sportivi e superfici simili. Bobcat offre quattro modelli di turbine da neve con larghezze comprese tra i 1220 e i 2134 millimetri che dispongono di una gittata compresa tra i 7,6 e i 13,7 metri e sono dotate di uno scivolo rotante e di un deflettore che rende possibile dirigere la neve in qualsiasi direzione. Sei larghezze distinte,
che vanno dai 1219 ai 2438 millimetri per la lama da neve Bobcat progettata per rimuovere quantità piccole o medie di neve dai marciapiedi e dai vialetti. Grazie a un kit opzionale di placche laterali è possibile convertire in spingineve i modelli da 2134 e da 2743 mm, rendendoli così uno strumento ideale da utilizzare nei parcheggi per automobili e in altre grande superfici simili. Versatile, la lama da neve a V è disponibile in cinque diverse larghezze e può essere utilizzata in cinque diverse configurazioni: come lama a V, lama di raccolta, lama diritta e lama angolabile con angolo da 300 verso sinistra o verso destra. Per la movimentazione della neve sono inoltre disponibili anche le benne ad alta capacità, con larghezze che variano dai 1371 ai 2540 mm e capacità comprese tra i 0,36 e i 1,53 m³.
Gossip machine Alzare i Tacchi
Wabco controlla il carico
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n coppia con Volvo la Wabco ha messo a punto un nuovo sistema, chiamato Controller Area Network (Can), per il monitoraggio del carico a distanza. Grazie a una nuova serie di centraline è possibile controllare in tempo reale il peso del carico su ogni asse o porzione di pianale. Questo, dialogando con il sistema Ebs dei freni, migliora la frenata e la sicurezza.
È ormai notizia risaputa nel mondo del movimento terra che Volvo Italia si è dotata di un’organizzazione nuova. Al di là dei rumor che, come sempre in questi casi, si affastellano veloci, proviamo ad analizzare a mente fredda quello che è successo e cerchiamo di trarre qualche lezione utile per i nostri lettori. Tutti sanno che qualità del prodotto e, soprattutto, del servizio sono fattori critici di successo. Su questo terreno gli svedesi, al momento della loro “discesa in campo” si sono mossi subito con determinazione. Facendo leva sulla riconosciuta qualità delle macchine, hanno annunciato un grande sforzo nella copertura del territorio e nello sviluppo dei servizi. Tutto bene, quindi. Ma allora dove si è inceppato il meccanismo? Semplice: un modello di business ambizioso ha bisogno di investimenti importanti. Possono venire da una strategia presidiata da chi affermava, con orgoglio, nel febbraio 2006: “Abbiamo ritoccato i prezzi sulla base del mercato indipendentemente dai costi di produzione”? Linda Lovelace
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CSC novembre · dicembre 2009
CSC news L’Italia dei commerciali galleggia
Energia nelle Marche
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e consegne dei veicoli commerciali leggeri a ottobre ammontano a quasi 16.500 unità (-14,3%), un risultato peggiore rispetto allo stesso mese dello scorso anno che, pure, era già stato particolarmente critico, chiudendo a -20,1% con poco più di 19.200 unità consegnate. Il consuntivo da inizio anno sfiora le 145.900 consegne, pari a una flessione del 25,2% rispetto ai primi dieci mesi del 2008. Analizzando i dati relativi alle marche nazionali, a ottobre sono stati consegnati circa 8.300 veicoli, con un calo del 19,2% rispetto al risultato di ottobre 2008. Nei primi dieci mesi dell’anno sono state totalizzate quasi 74.700 consegne, pari a una contrazione del 28,6% sullo stesso periodo del 2008. In uno scenario complessivamente ancora sfavorevole, Fiat Professional si conferma leader di mercato con una quota del 39,3% nel mese, per un totale di 6.479 unità consegnate (-21,3%). Grazie a questo risultato, la quota nel progressivo da inizio anno si mantiene al 40% circa del mercato con 58.219 veicoli consegnati (-30,8%). Iveco registra nel mese 1.354 consegne (-14,5%), mantenendo la stessa quota di un anno fa (8,2%). Nel progressivo gennaio-ottobre 2009, le unità consegnate ammontano a 12.006 con una flessione del 26,1% rispetto allo stesso periodo 2008, dunque più contenuta rispetto alla caduta registrata nel suo mercato di riferimento (quello degli autocarri e furgoni medi/grandi), pari a -34,6 %. Il brand accresce la propria quota nel segmento di riferimento nei primi dieci mesi dell’anno: 22,8%, ovvero 2,7 punti in più rispetto al pari periodo del 2008. Con 461 veicoli consegnati nel mese, prosegue il trend positivo di Piaggio Veicoli Commerciali, che riporta una crescita del 3,6% rispetto a ottobre 2008. Nei dieci mesi la crescita riportata raggiunge il 5,8% per un totale di 4.447 unità consegnate.
randoni Solare ha fornito i propri moduli fotovoltaici in silicio policristallino per la copertura di un grande centro commerciale, il primo parco commerciale delle Marche in provincia di Ancona che conta 1100 posti auto e 14 esercizi commerciali all’interno. L’impianto è costituito da 3240 moduli fotovoltaici di Brandoni Solare con una potenza di 225Wp in grado di realizzare una potenza complessiva di 729kWp. I moduli sono stati disposti
Legno e imballaggi
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uscito il primo Dossier Imballaggi in legno 2009. La guida annuale voluta da ConLegno – Consorzio servizi legno sughero, Rilegno – Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno, e Assoimballaggi. Il Dossier sarà utile per fare conoscere le materie prime, i prodotti, le prestazioni, le imprese e le tendenze evolutive del settore. Un manuale che offre per la prima volta in maniera organica una fotografia complessiva del comparto degli imballaggi in legno, dalle cassette per l’ortofrutta agli imballaggi industriali, dai pallet ai tappi in sughero, e per tutti il percorso dalla nascita come imballaggio alla nuova nascita come materia prima seconda. Il settore del legno di seconda mano è di grande interesse perché registra un giro d’affari di 1.720 milioni di euro, con 2.228 aziende operanti in Italia, circa 11 mila addetti e un volume di produzione che supera 3 milioni di tonnellate, essendo quello nazionale il terzo mercato produttore di imballaggi in Europa dopo Francia e Germania.
Elpo a Rossano Veneto
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su delle pensiline e sono collegati tra loro a formare 162 stringhe da 20 moduli ciascuna, ognuna delle quali viene monitorata dal sistema di telecontrollo che ne analizza e registra i rendimenti giornalieri. L’impianto ha così una produzione energetica prevista di 918.540kWh/anno e consentirà di risparmiare l’emissione in atmosfera di CO2 per una quantità stimata di 455,6 t. Il progetto è stato sviluppato da un team di aziende marchigiane che hanno reso la struttura commerciale autosufficiente a livello energetico.
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lpo si aggiudica la gara indetta dal Comune di Rossano Veneto (VI) per la concessione del diritto di superficie su un’area di 3 ettari destinata alla realizzazione di un impianto fotovoltaico di 1.000 Kw. L’azienda di Brunico si occuperà del finanziamento, della progettazione, dell’esecuzione dei lavori e della gestione dell’impianto fotovoltaico realizzato con pannelli a film sottile ubicati al suolo. L’energia prodotta sarà immessa in rete, soddisfacendo il fabbisogno energetico di 300 abitazioni nel Comune di Rossano Veneto. Elpo si è aggiudicato oltre alla progettazione e alla realizzazione anche i servizi di gestione e il disbrigo di tutte le pratiche per il riconoscimento del contributo GSE e per poter effettuare la vendita dell’energia, sostenendo tutte le spese per la realizzazione e manutenzione dell’impianto. L’azienda di Brunico a sua volta si riserverà il diritto di superficie per 20 anni. Come partner per il finanziamento è stata costituita un’alleanza con la Banca Antonveneta.
CSC novembre · dicembre 2009
CSC news Barin al moto GP d’Australia
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a piattaforma aerea AP 60/30 è stata di grandissimo aiuto in Australia, durante le sessioni di prova e il gran premio moto GP a Phillip Island. Il mezzo è stato utilizzato per portare i cameramen e le attrezzature per le reti televisive internazionali il week-end di gare. Inoltre, la piattaforma aerea e’ stata utilizzata anche per portare tutta l’attrezzatura necessaria a eseguire test telemetrici prima delle sessioni di prova e della gara stessa. Montata su camion a 4 assi Scania P380 8x4, la piattaforma può raggiungere i 60 m. di altezza di lavoro e i 30 m. di sbraccio laterale. Le piattaforme di lavoro, di grandi dimensioni e estensibili oleodinamicamente, hanno una capacità di carico compresa tra i 280 e i 440 kg. e possono ruotare attorno all’asse verticale fino a 320° (+/- 160°). Inoltre, il notevole sbraccio di lavoro permette al personale in cesta di lavorare in spazi altrimenti irraggiungibili.
Medaglia d’argento a Komatsu Utility Europe
Nello scorso mese di ottobre, infatti, l’azienda di Este ha consegnato le ultime due delle sei macchine movimento terra alla Croce Rossa Italiana per le attività di soccorso e ricostruzione in Abruzzo. Il Commissario Straordinario della Croce Rossa Italia Francesco Rocca ha conferito all’azienda leader a livello mondiale nel mercato del movimento terra un riconoscimento per le azioni di solidarietà intraprese dal gruppo Komatsu. Ad aprile, Komatsu Utility Europe, ha fornito le prime macchine movimento terra per l’immediato soccorso al territorio assieme ad alcuni operatori-dimostratori specializzati per istruire gli addetti sul corretto e sicuro utilizzo dei mezzi; dopodiché la direzione giapponese ha stanziato un fondo a favore della Croce Rossa Italiana per finanziare l’acquisto dei mezzi necessari alla ricostruzione.
Il nuovo Centro Clienti di Parigi
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Nord Bitumi isola una palazzina anni ‘70
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n soli sei mesi, un appartamento da 80 metri quadrati di una palazzina anni ’70 a Garda, in provincia di Verona, è stato completamente ristrutturato e con l’utilizzo dei prodotti Nord Bitumi è stato realizzato l’isolamento acustico da calpestio. L’isolamento è stato prima progettato, poi collaudato. E proprio i test hanno rilevato che il semplice solaio grezzo del soggiorno aveva un indice di valutazione del livello di rumore da calpestio pari a 89 dB, contro i 62 dB della partizione ultimata. Stesso discorso per la camera da letto matrimoniale dell’appartamento: grazie all’impiego dei prodotti Nord Bitumi, si è passati dai 73 dB del solaio grezzo ai 40 dB della partizione ultimata. Nella ristrutturazione di questo appartamento sono stati utilizzati i prodotti Nordsilence e Morfeo di Nord Bitumi che permettono di realizzare un sistema massa-molla in grado di ridurre la propagazione di rumore e vibrazioni attraverso le strutture. La realizzazione di un sistema a pavimento “galleggiante” è in grado, quindi , di interrompere il propagarsi di trasmissioni sonore attraverso le strutture come avviene, invece, nelle normali pose di pavimento che non contemplano l’isolamento acustico da calpestio Nord Bitumi.
ase Construction Equipment ha inaugurato il nuovo Centro Clienti Case di Monthyon, a Nord di Parigi. Un centro innovativo e interattivo, costato 3 milioni di euro, che darà ai clienti di tutto il mondo l’opportunità di provare l’intera gamma di macchine movimento terra Case, nelle reali condizioni di lavoro dei cantieri. 1.900 metri quadrati di spazi espositivi, un auditorium, un ristorante e diverse officine, tutto al centro di aree di lavoro appositamente progettate su 16 ettari. Nel nuovo Case Customer Centre di Parigi, i clienti possono provare personalmente l’intera gamma Case per l’edilizia e le costruzioni all’interno di un’area dimostrativa che contempla quattro spazi di lavoro dedicati ai macchinari compatti, alla movimentazione materiali, ai grandi scavi e ai lavori di cava. Il cuore del nuovo centro è l’auditorium da 80 posti che si affaccia con una vetrata sull’area di dimostrazione principale. Questa struttura permette di osservare comodamente le dimostrazioni con qualsiasi condizione di tempo, per tutto l’anno. Sopra le finestre dell’auditorium ci sono tre grandi schermi collegati a telecamere installate sui caschi degli operatori delle macchine, che offrono ai clienti una visione diretta dei macchinari al lavoro. Il centro
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CSC novembre · dicembre 2009
ospita inoltre un museo con una collezione di macchine storiche e un Case Shop con capi d’abbigliamento e modellini in scala. L’obiettivo di Case è quello di organizzare
due eventi quotidiani, due volte la settimana, per gruppi di 20-25 clienti e concessionari. Nel primo anno di apertura si prevede la visita di oltre duemila visitatori che accoglieranno con soddisfazione l’approccio innovativo del nuovo Centro Case di Parigi.
csc news una legge sicura per chi solleva
Un edificio d’autore a risparmio energetico
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e apparecchiature di sollevamento installate su autocarro e le piattaforme di lavoro elevabili, sia autocarrate che semoventi, sono attrezzature utilizzate nei cantieri e sottoposte a normative rigorose in fase di produzione. Una volta immesse sul mercato però non sempre sono mantenute in adeguate condizioni di efficienza e di sicurezza, poiché le verifiche periodiche sono spesso carenti. in Parlamento è al via il decreto correttivo al testo unico sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/2008). in questa ottica le sezioni Produttori piattaforme di lavoro elevabili (Ple) e Produttori gru per autocarro appartenenti al gruppo carrozzieri veicoli industriali anfia ribadiscono la necessità di un intervento di modifica del sistema delle verifiche periodiche delle apparecchiature di sollevamento cose installate su autocarro e delle piattaforme di lavoro elevabili per sollevamento persone, e propongono un modello di riforma basato su sette punti fondamentali:
1. affidamento delle verifiche periodiche a soggetti privati terzi che possono operare in alternativa alle Asl;
2. possibile identificazione degli Organismi Notificati quali soggetti
privati abilitati alle verifiche periodiche annuali, delle quali si assumeranno la responsabilità anche legale e per le quali dovranno dare evidenza di adeguata copertura assicurativa;
l’
architetto svizzero Mario Botta, ha messo la sua firma nel progetto di un edificio commerciale/ terziario/residenziale che verrà presto inaugurato a gallarate in piazza san lorenzo. nel centro storico della città, vicino alla stazione e all’ospedale, sorgerà un edificio in mattoni e in pietra che si contraddistingue per la particolare copertura curva, sulla quale poi è stato realizzato un impianto fotovoltaico di ultima generazione con tecnologia Uni-solar, integrata nella soluzione BiPv enercover top e fornita da ondulit italiana spa. Una soluzione ideale per l’applicazione sulla copertura curva dell’edificio di gallarate che nasce dall’unione tra 400 metri quadrati di lastre in acciaio, a protezione multistrato coverib con rivestimento superiore in alluminio naturale, e 80 moduli Uni-solar Pvl-136. Una soluzione che contribuirà a soddisfare il fabbisogno energetico della struttura, producendo 10.701,38 kWh/ anno e evitando l’emissione di 7,7 tonnellate di co2 all’anno.
3. comunicazione all’organismo di vigilanza e all’ISPESL, da
parte dell’utente (datore di lavoro), del soggetto prescelto per l’effettuazione delle verifiche;
4. requisiti severi ai fini del rilascio della qualifica di verificatore GRU/ PLE nell’ambito dei soggetti incaricati, per il quale occorrerà dimostrare una comprovata competenza tecnica euna formazione professionale adeguata;
5. definizione di linee guida precise relativamente alle modalità
per l’effettuazione delle verifiche, che tengano conto anche di quanto prescritto dal costruttore relativamente alla manutenzione programmata e dei contenuti del manuale uso e manutenzione, anche in riferimento all’integrità strutturale;
6. intensa attività di vigilanza sui soggetti incaricati delle verifiche, con 7.
facoltà di esclusione dalla lista per quei soggetti che si rivelassero inadeguati; intensificazione delle verifiche dopo il decimo anno dalla messa in servizio delle macchine, con controlli semestrali anziché annuali.
rolls royce sposa il nucleare
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e l’italia si butta nel nucleare la vittoria alata è un buon partner. attualmente rollsroyce ha annunciato piani per collaborare con edf energy per la costruzione di quattro nuove centrali nucleari nel regno Unito. rolls-royce detiene le maggiori competenze nucleari in gran Bretagna, con una catena di fornitura che comprende 260 aziende; svolge un ruolo importante nel programma nucleare mondiale, compresa la consulenza a governi e operatori e il supporto ingegneristico. attualmente fornisce strumentazioni e sistemi di controllo per la sicurezza in europa, stati Uniti e molti altri mercati internazionali, compresi tutti i 58 impianti nucleari francesi. l’accordo comprende supporto tecnico nelle fasi precedenti e successive alla costruzione delle centrali. il mercato mondiale del nucleare civile vale attualmente circa 30 milioni di euro l’anno e si prevede possa crescere a 50 fra 15 anni, con un 70 per cento proveniente dalla costruzione e supporto di nuovi impianti.
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L’Iveco dell’aquila
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n Daily iveco 4x4 55s18W, attrezzato con cassone ribaltabile trilaterale, e dotato di gru Fassi F38a23 in grado di sollevare più di 3 quintali a oltre 7 metri, è stato consegnato al Dipartimento Protezione civile, presso la caserma della guardia di Finanza di coppito. la fornitura è stata curata dalla concessionaria iveco salaria carri, iveco, aici (associazione italiana concessionari iveco ) e Fassi gru che hanno deciso di unirsi per aderire a questa donazione a favore della regione colpita dal terremoto lo scorso aprile. il Daily 4x4 servirà alla Protezione civile per operare in terreni impervi e condizioni di asfalto poco agibili, dato che è in grado di superare pendenze massime del 45% e di guadare corsi d’acqua sino a una profondità di 66 cm. È un veicolo commerciale leggero a quattro ruote motrici, con motore turbo intercooler commond rail, 16 valvole e turbina a geometria variabile, cc 2.998 176 cv –euro 4 con filtro Fap antiparticolato. le sospensioni anteriori e posteriori sono a balestre paraboliche con ammortizzatori telescopici idraulici a doppio effetto. la cabina è di tipo semiavanzato dispone fra l’altro di maniglie di appiglio su ambo i lati, fascia paracolpi laterali in plastica, paraurti anteriore integrato con fari fendinebbia e di profondità.
CSC novembre · dicembre 2009
13-01-2009
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Stampa periodica
Fidarsi è bene, Ihimer è meglio È difficile conquistare la fiducia dei clienti offrendo assistenza continua, massima serietà, totale affidabilità dei mezzi, interventi di manutenzione rapida, garanzia fino a cinque anni... Forse è impossibile, per gli altri.
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CANTIERI
SOMMARIO
CANTIERI
FIERE | Saie 2009
• Non pochi, e buoni......................... 14
MACCHINE | Affari
• Tra stallo e cauto ottimismo........... 20
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SOLLEVAMENTO | Macchine
• Posare con Privilege............................. 24
NOVITÀ | Macchine
• Il mini made in Japan...................... 26
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CSC novembre · dicembre 2009
Fiere
Saie 2009
Non pochi, e buoni
di Massimiliano Barberis e Lorella Turchetto
Non si è fuori dalla crisi, e non c’è ripresa, ma dopo la fiera di Milano il testimone passa a Bologna. E il Saie non si smentisce del tutto. C’è un calo di presenze e di stand, ma ci sono quasi tutti. Quasi.
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na flessione nei visitatori solo del 5 per cento, in totale 166.426 operatori professionali, 1.530 espositori di cui 320 esteri, e il Saie 2009 incassa un giudizio generale appena sufficiente. Però, bisogna dire, che alla flessione dei visitatori si è aggiunta quella di molti allestitori storici, che vista la situazione di calo economico in corso, un poco in ogni campo, (calcestruzzo sotto del 15 per cento, bandi di gara a settembre scorso a -31 per cento) si sono dati alla macchia. «Chiuderemo l’anno in corso sotto la quota di 80 milioni di metri cubi», afferma Alberto De Vizio, direttore di Atecap (Associazione tecnico economica calcestruzzo preconfenzionato) che raggruppa 900 impianti e 300 imprese. Nel 2006, per esempio, si era arrivati a 107 milioni di metri cubi consumati in Italia. Mentre i bandi di gara a fine 2009 sono stati poco più di 14 mila per un valore di 25 miliardi di euro (-22 per cento in totale rispetto al 2008). Una situazione pesante che non accenna una risalita. Lapidario è Andrea Bertoja alla guida
dell’omonima Casa veneta: «Mediocre come anche le presenze, ma il mercato è così quest’anno. Non possiamo fare molto».
Qualche buco di troppo Quindi, in definitiva, a colpo d’occhio c’erano alcuni ampi buchi nei piazzali all’aperto e qualche transen-
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na in più nei padiglioni a delimitare le zone vuote da stand, per non metterle troppo in vista. «L’edilizia resta al palo», afferma Lorenzo Bellicini, direttore tecnico del Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio (Cresme). «Le previsioni restano negative», «Lo stop c’è ed è stato molto brusco sulle nuove costruzioni - continua
CSC novembre · dicembre 2009
Fiere
Saie 2009
Allunghi pesanti Fra i costruttori di carrelloni per il trasporto delle macchine movimento terra in primo piano sempre la belga Faymonville con il Megamax a 2 assi, il Multimax a 6 assi, allungabile da 16 metri a 33.500, con 82.400 chili di carico utile e il Variomax a 8 assi (3+5) allungabile fino a 27.500 mm, 114 mila chili di carico pagante. A cui fa seguito il tedesco Goldhofer con il Stz a 5 assi 58/80 A estensibile fino a 18.695 mm, l’Stz L 6-61/80 AA F1 a 6 assi da 74.800 chili di portata utile e la vasca Vl 3 40/62° da 42.200 chili di carico utile sfilabile fino a 21.917 mm. Ctc, pavelli e Ctb. Da mettere in evidenza il nuovo semirimorchio De Angelis a 3 assi con freni a disco, gomme da 19,5 pollici, a passo differenziato (tipo 3 S3Bp1) con il laterale sagomato per offrire più resistenza. Ha una portata utile di 29, 5 t. A seguire, Cometto ha esposto un 6 assi a doppia estensione tipo X64 Dah e un due assi Vs2Laps con la vasca da 6.750 mm allungabile di altri 5,5 metri. Mentre Bertoja ha esposto un modulare con carrello anteriore a 2 assi allungabile da 19.258 mm a 21.758 con collo di cigno basculante e staccabile e un piano di carico a 150 mm da terra.
Bellicini - e presto si avvertirà anche sui prezzi delle case». In calo anche i laterizi (la produzione di mattoni è scesa già a partire dal 2007) e di conseguenza anche il calcestruzzo». La notizia, poi, che la parte del Saie dedicata al sollevamento diventi biennale, in modo tale da non sovrapporsi al Bauma dell’anno prossimo (aprile) e a un nuovo Saie in autunno, non riscalda certo gli animi. È un segnale di coesione fra i costruttori di gru, ma anche di c risi generalizzata. Come deprimono anche le notizie del proseguimento delle casse integrazione per i dipendenti o le vendite di brand non più strategici: come la Sogace che la Fassi ad agosto ha venduto al gruppo First Step.
Le gru retrocabina navigano a vista «L’estero è mezzo morto», dice senza mezzi termini Claudio Comensoli a capo della bresciana Cormach. «L’America son tre anni che non compra quasi nulla». Certo più si è big più si soffre. «Noi», prosegue Comensoli, «siamo ancora una via di mezzo e con le commesse militari e dei pompieri o per lavori molto particolari come le trivellazioni abbiamo uno zoccolo duro su cui contare». In fiera, sempre nella zona d’angolo, appena fuori dal Centro servizi, nel piazzale 44, la Casa lombarda ha esposto la nuova gru 80000, tipo E8 F186 Asc. «Ha più sfilo e più sbraccio», spiega Giulio De Luca, export manager della Cormach. In pratica sostituisce la 80000, con lo sbraccio a 11 sfili arriva fino a 24,30 metri in orizzontale, ed è in grado di sollevare 1.710 chili. A poco più di 4 ne solleva 14.860. Pesa 9.600 chili ha i cilindri di sfilo singoli e il braccio con una nuova geometria, più aperta, «in modo», prosegue De Luca, «da richiudersi in sagoma meglio». Inoltre monta gli stabilizzatori elettrici. «Farà parte di una nuova gamma di gru: 40000, 50000 e 65000, tutte con jib e bracci più lunghi». Rincara la dose Giovanni Fassi, con la famiglia a capo dell’omonima Casa di Albino, il primo costruttore nazionale di gru e fra i primi 3 al mondo. «L’anno scorso», spiega Fassi, «fino all’inizio dell’estate è andato tutto bene, poi è iniziato un forte rallentamento dell’edilizia in tutta Europa. Si sono salvati solo i paesi dell’Est, e quelli medio orientali, con l’economia basata sul petrolio. Poi la crisi è arrivata anche lì ed ora, a un anno esatto dal Saie 2008, le cifre di produzione si sono esattamente dimezzate». Il gruppo bergamasco produceva a pieno regime 42 gru al giorno (erano 36 2 anni fa). Nel 2007 voleva dire 9.600 pezzi, e contava di sfondare il muro delle 11 mila gru, ma l’anno scorso ha portato a casa ‘solo’ 8.500 pezzi. «E quest’anno saremo al 50 per cento. Si deve parlare di riassetto aziendale e non di crescita al momento», prosegue Fassi.
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CSC novembre · dicembre 2009
Nella pagina a fianco i modelli presentati da Cormach e Fassi. In questa pagina, in alto, la nuova gamma di gru PM e, in basso, la 749 di F.lli Ferrari.
«Si dovrà ripercorrere la strada già fatta 7-8 anni fa, partendo dal 2000, per ritrovarsi ai volumi e ai fatturati del 2007. E poi ricominciare a espandersi». Però la ricerca non si ferma. Nei momenti di calo di produzione si convogliano le risorse nello sviluppo di nuovi progetti. Quindi la ricerca Fassi è impegnata su due fronti tecnologici: contenere i consumi di carburante, riduzione della tara delle gru e dialogo sempre più intelligente fra motore del camion e operatività della gru. Per il peso la scelta degli acciai altoresistenziali della svedese Ssab è parsa una scelta obbligatoria. Hanno robustezze migliori e ottime risposte fisico-meccaniche. E per i consumi il dialogo con la presa di forza del camion è fondamentale. «si deve arrivare a una gestione intelligente delle potenze impiegate tramite la Pto», dice Fassi, «Per raggiungere un costante interscambio di informazioni in modo tale che il motore e i suoi consumi vengano dosati e utilizzati come e quando occorre, senza sprechi». In fiera, quindi, il
Fiere
Sopra, la Effer 665 in versione a nove sfili e i modelli di punta della gamma Copma; a destra, una delle gru presentate da Hiab e quella elettrica della Ormig.
gruppo lombardo si è concentrato sulle gru medio piccole estendendo anche a queste gamme l’elettronica che domina sulle sorelle maggiori. Con la F 55 Axp.22 da 6,45 metri di allungo, rotazione da 370 gradi e una tara di 665 chili, o l’F160 Axp.25 con il braccio da quasi 15 metri (tara 2.175 chili) e l’F90 Axp.24 con uno sbraccio da 11,10 (pesa 1.170 chili), passando dalla 70 e dalle 105 e 120. E presentando un nuovo limitatore, l’Fx 500, che gestisce in forma del tutto automatica le sicurezze della gru e interagisce nel controllo delle prestazioni e nella gestione funzionale. Il secondo costruttore nazionale non è da meno in fatto di ricerca e di analisi di mercato. La Pm ha archiviato un 2007 con una cifra di 169,4 milioni di euro di fatturato e da 4.200 gru è passata a oltre 5 mila. Quest’anno, come tutti, ha ridimensionato le cifre e i numeri. Ma accetta la sfida e rilancia. «La complessa situazione di mercato», spiega l’Ad Luigi Fucili, «può essere fronteggiata puntando sull’innovazione del prodotto, sull’abbattimento dei costi e delle inefficienze dei processi aziendali. Per questo abbiamo dato vita a un piano triennale per rinnovare tutta la gamma». A iniziare dalle piccole e medie portate delle Classic e delle Plus, arricchite dei sistemi di gestione Plus/Radio Easy Basic e Advance (con anche montati i nuovi limitatori Power Tronic), come le sorelle Gold e Platinum. Nel particolare le gru piccole 2.2; 3.6; 3P; 5P, 6,5P; 9,5P e 11,5P o le Gold 16.5Sp e 30Sp ora munite di jib come le Platinum 35.5Sp, 48Sp e 65Sp. Tutte gamme che sviluppano dal 7 al 18 per cento in più di sollevamento rispetto ai modelli di un anno fa. Senza tralasciare nelle gru di fascia piccola un nuovo radiocomando palmare, Easy, esente grazie alla tecnologia ‘frenquency jumping, da disturbi dati da altri sistemi radio, connesso a un distributore Bosch che grazie a un sistema di gestione dei carichi offre un incremento del 10 per cento. Effer l’anno scorso è scesa a 1.600 unità dalle 2 mila del 2007. Sempre in coppia alla capogruppo Cte, che tramite la consociata Sol.ge ha rile-
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vato i 4 stabilimenti italiani, al Saie ha esposto la 655 (nella versione 9 Sfili pesa 6.920 chili) che si posiziona nella fascia delle 60 t/m. Il modello è disponibile fino a 9 sfili idraulici con oltre 26 metri di sbraccio verticale e con jib supplementare fino a 6 Sfili. In questa macchina infatti sono stati utilizzati acciai ad alto limite di snervamento all’avanguardia in termini di resistenza, leggerezza e con il miglior rapporto peso potenza della categoria; è stato introdotto il sistema di controllo elettronico della gru Dmu 3000 Plus, che si avvale del sistema di comunicazione Can-Bus. Altra novità è rappresentata dalla 45, restyling della 42, che va a aumentare la presenza Effer nel segmento dei 35/65 quintali, e la 1155, sorella della 1355, su un allestimento caratterizzato da un’altezza molto ridotta. E fornita di Crosstab (il basamento con stabilizzatori a croce che si ripiegano restando negli ingombri di un basamento tradizionale, grazie a un sistema a cerniera). La Fratelli Ferrari ha esposto una 571, che prende il posto della 708, ora con più portata e 4 martinetti in linea, può montare una antenna a 3 sfili (tipo 571 A3J1) che la spinge a 15,15 metri di sbraccio orizzontale e le permette di sollevare 215 chili. Ha una tara in questa combinazione di 1.200 chili, e monta il radiocomando di serie. Si carra su un camion da 6 t di Mtt, ha l’angolo di rotazione di 400 gradi e il limitatore di momento. Altra novità, oltre alla 350 a monobraccio, la 990 A 10 con 10 bracci (a 26,60 metri tira 1.455 chili, ne pesa 9.300) e soprattutto il sistema Ofp (Operator full protection), che attraverso sensori di movimento posti tra il basamento e la colonna della gru e sensori di livello sui bracci, controllano in ogni istante la posizione dell’operatore e impediscono alla gru di ‘invadere’ la zona monitorata in cui è l’addetto. Copma e Pesci hanno esposto, la prima, una 240 con uno sbraccio negativo di 20 gradi e una 130 A a 5 sfili, che a 14,80 metri solleva 510 chili e ha una tara di 1.860 chili. Mentre Pesci ha esposto una Spe 900 dal braccio corto per lavorare sotto colonna.
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Nella pagina a fianco, gamma di caricatori per tronchi Palfinger e la SPE 900 dal braccio corto; in bella mostra i sollevatori Manitou e una gru Terex.
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Fra gli stranieri presenti al Saie come sempre la Palfinger che ha approfittato della manifestazione per continuare l’evoluzione iniziata nel 2007 e che porterà la Casa austriaca a rinnovare tutti i listini e a presentare oltre 80 nuovi modelli entro il 2010. La nuova generazione è denominata High performances, ed è caratterizzata da nuovi acciai (più robusti ma leggeri), un nuovo design delle plastiche e dei carter ora molto più leggeri e protettivi
(ma facilmente apribili per la manutenzione) per i cavi idraulici, e i diversi pannelli di controllo. In primo piano anche la gamma medio pesante da 23 a 30 t/m. E la piattaforma Wumag W 1000 la più alta del mondo, 103 metri, «costa 2 milioni di euro e ne sono stati venduti già 7 esemplari», dice Orlando Ferrari a capo della Palfinger Italia. In mostra anche la gamma dei caricatori per tronchi e rottami di ferro anch’essa reingegnerizzata completamente. E ora totalmente ripieghevole e costruita in modo tale da potere essere installata sui cassoni. Il sistema dei bracci telescopici a due sfili, con passaggio interno delle tubazioni idrauliche sviluppato dalla Epsilon, è stato implementato con il montaggio di uno sfilo aggiuntivo montato sul primo braccio. La Epsilon Triple Z è la prima unità di serie nel settore dei caricatori da rottame che viene prodotta con tutte le dotazioni di serie. In mostra, quindi, la Q 170 Z 88 con uno sbraccio di 8,8 metri e una tara di 2.650 chili, con il primo sbraccio sfilabile e 2 sfili idraulici, e la Q 150 L80 a sfilo singolo da 8 metri di sbraccio e 2.190 chili di peso. Pk 40002-Eh con un momento di 30,6 t/m, uno sbraccio di 25,4 metri con una tara di 4.475 chili. O la PK 33002 con un momento di 26,2 t/m, sbraccio da 20,6 metri e una
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tara di 4.950 chili. Fra i costruttori del grande Nord restano, poi, la svedese Hiab e la danese Hmf. Che si ripresenta a Bologna con tutta la gamma dopo una pausa di un anno, avendo cambiato importatore, e avendo ora trovato in quelle di Castel San Pietro Terme un buon punto di appoggio in Italia. La Hiab ripresenta gli allestimenti scarrabili, fatti anche in coppia con le Officine Cristallo di Sondrio come una Xs 477E-6 HiPro jib 100X-5 e Tc 2L Hd, installata con carrozzeria intercambiabile su un Iveco AT 260 T 45 6X4 con terzo asse sterzante; o come sempre quelle realizzate con il partner bolognese, specializzato in ribaltabili, Valter Brusa. «La particolarità dei nostri mezzi», spiega Brusa, «sono le fusioni in acciaio nelle parti più critiche e soggette a cricche. Non vi sono saldature, ma gancio e perno di ribaltamento sono in un unico pezzo. Fra le novità Hiab le gamme leggere 022, 033 e 044, quest’ultima nella versione D3Clx da 7,9 metri di sbraccio e biella meccanica sul secondo braccio. Poi in esposizione il Multilift Xr 21 S 56, su DAF CF 85.460 a 3 assi, per casse da 4,5 a 6,6 metri con una capacità di sollevamento da 21 tonnellate e una altezza dal suolo del telaio di 1.150 millimetri. Accoppiato ai caricatore Jonsered 1140 Z 93 Dt
da 9,25 metri di sbraccio, con una portata a 9 metri di 980 chili. Fra le gru esposte, quindi, solo una panoramica di una parte della gamma dalla 477 E-8 Hi Pro Mewp da 20,8 metri di sbraccio orizzontale e
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sistema di controllo Space 5000 metri alla 1055E8 Hipro con jib 145X-5 con lo sbraccio a oltre 29 metri. Ultima straniera l’americana Terex con una esposizione quasi completa della gamma di gru dall’Atlas Tlc 118.2 Vgl/A12 da 7 metri di estensione massima e 1,48 t di capacità massima alla 290.2 E/A6 da 16 metri di allungo. A chiudere l’ultima gru elettrica, e la più piccola (10 Kw di potenza, 140 Nm di coppia) della Ormig, la 5,5 Tm E, derivata dalla versione diesel. È lunga 3.280 millimetri, alta 2 mila e larga 1.600. Ha uno sbraccio orizzontale di quasi 6 metri e una tara di 6 mila chili con i contrappesi standard e una portata di 5,5 ton.
Soffre anche il sollevamento Un settore in grande difficoltà che ha subito importanti cali di vendite. Ma i più importanti attori della filiera reagiscono presentandosi
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ugualmente al Saie e portando le proprie macchine e alcune novità. CTE, ad esempio, ha riscosso notevole interesse di pubblico per la nuova piattaforma autocarrata ZED 20 C (compatta e con sbraccio da 9,2 m e altezza di lavoro fino a 20 m) e per la B-Lift 620 HR, il modello più importante della gamma CTE per prestazioni tecniche e per l’altezza di lavoro che raggiunge i 62 metri. Hinowa ha presentato la nuova piattaforma aerea autocarrata Orchidea Lift 21.11 a doppio pantografo, che consente di salire verticalmente a filo muro e di superare qualsiasi ostacolo, e la nuova Goldlift 14.70. Si tratta di una piattaforma cingolata ecologica a batteria, che abbatte in modo radicale la rumorosità del veicolo e consente di raggiungere un’altezza massima di lavoro di 11,94 m. Palazzani ha esposto il nuovo ragno XTJ 32/C con jib telescopico e braccio principale a 5 sezioni che si eleva fino a 32 m. Tra le piattaforme semoventi gommate, Airo ha proposto il modello A 15 J RTD con limitatore di carico, caratterizzato da una portata di 230 kg e da uno sbraccio massimo di 8800 mm; mentre tra i mezzi cingolati Platform Basket ha offerto la Spider 22.10: superleggera e facilmente trasportabile, prevede doppia motorizzazione (benzina/diesel), il controllo automatico dello sbraccio in rapporto alla stabilizzazione e la totale assenza di tubazioni all’esterno dei bracci. Manitou è scesa in campo con un gran numero di macchine: l’elenco va dal piccolo rotativo MRT 1340 fino al 2540 Privilege, dal telescopico per grandi portate MHT 10160 fino ai carrelli elevatori come il modello MSI35T. Per quanto concerne quest’ultima tipologia di prodotti, Jlg ha esposto il nuovo Toucan 10E azionato elettronicamente che offre una manutenzione più semplice, maggiore versatilità e minori costi di esercizio. Dotato di due motori a corrente alternata, di trasmissione proporzionale e comandi di sollevamento ergonomici, il nuovo elevatore verticale è in grado di superare pendenze del 25% e, grazie a un
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brandeggio di 345°, si posiziona in un attimo. Inoltre, l’albero con forca di sollevamento per impieghi pesanti facilita le ispezioni e la manutenzione del mezzo. Presente all’appello anche Faresin Handlers con la propria gamma di elevatori telescopici: in bella mostra il potente 10.70 (solleva 7 mila kg a 10 m di altezza), il modello 11.30 (ha una portata massima di 3500 kg e uno sbraccio al massimo carico di 2500 mm) e il famoso Storm con sistema idrauIn questa pagina, la gamma Hinowa e i telescopici Faresin Handlers. In campo anche Dieci con le macchine edili e da cantiere; in basso il nuovo Toucan 10 e di Jlg.
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lico Load sensing Danfoss e comandi su doppio joystick, una soluzione che garantisce grande progressività e potenza in tutti i movimenti del mezzo. Non poteva mancare di certo Merlo che ha scelto la vetrina del Saie per presentare il nuovo Panoramic P 25.6: un sollevatore telescopico compatto sì ma in grado di movimentare carichi di 2,5 t a 6 m di altezza. Il nuovo modello dispone di un motore a 4 cilindri che sviluppa una potenza di 75 CV, una trasmissione idrostatica con velocità massima di 36 km/h, la trazione integrale permanente e tre modi di sterzatura (sulle ruote anteriori, a volta corretta e a granchio). In campo anche Dieci con i modelli più rappresentativi
Sopra, il nuovo sollevatore Merlo Panoramic P25.6; Nelle altre immagini, le novità presentate dal gruppo Imer, le piattaforme Iteco, e da Ihimer: gli skid loader AS12 e M2056.
delle proprie macchine edili e da cantiere, caratterizzati da motori di ultima generazione e nuove cabine con una strumentazione avanzata.
I grandi assenti O i full liner per intenderci. E così un intero comparto è venuto a mancare quasi completamente: quello delle macchine per la cava, la demolizione e il movimento terra. Ma se i “big” e le grandi macchine hanno dato forfait, alcuni produttori importanti hanno scelto proprio il Saie per presentare le loro novità. In primis, Takeuchi che ha esposto in anteprima tre nuovi skid gommati, il TSL 218, TSL 225 E TSL 229. I nuovi modelli pesano da 1,86 a 2,98 t, hanno carichi operativi che vanno da 430 a 820 kg e sono equipaggiati con motori Yanmar (il più piccolo) e Toyota con potenze comprese tra 22 e 44 kW.
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Grandi novità anche dal gruppo Imer e dalla società Ihimer: l’azienda italiana ha presentato sei nuovi prodotti e la rinnovata serie NXNXT che, oltre al design e ai nuovi motori, ha cambiato anche il nome. Il mini escavatore 12VXE è stato progettato per garantire maggiore facilità di trasporto e massima operatività anche in presenza di ambienti particolari, come i centri storici, dove si lavora con minimi ingombri. Stessa concezione anche per il nuovo skid loader AS12, sviluppato per operare in spazi ristretti garantendo al tempo stesso prestazioni elevate, mentre il modello M2056 è in grado di adattarsi a molteplici tipologie di cantieri mantenendo la massima stabilità anche sui terreni particolarmente difficili. Neonato in casa Ihimer, il nuovo minidumper Carry 105 “power eletric” (prototipo che sarà in circolazione dalla prossima primavera) soddisfa le esigenze di movimentazione di materiale all’interno di capannoni o serre; il fratello Carry 107 HT presenta, invece, lo scarico dall’alto ed è in grado di svuotare il cassone nei punti desiderati. Al Saie, Ihimer ha esposto anche i mini digger della nuova serie VXT-VXE che, oltre a sostituire
il nome della linea NX-NXT, ha apportato novità in termini di tecnologia (nuovi motori) e di design, incrementando anche il comfort per l’operatore. Il gruppo Imer, invece, ha acquisito il marchio Iteco ed è entrato nel segmento delle piattaforme aeree. Durante la manifestazione di Bologna, è stata presentata la macchina di punta della nuova divisione, il modello IT 7380. Caratterizzato da una capacità di sollevamento di 200 kg e dotato di trazione elettrica con freni negativi di stazionamento elettromagnetici con disinnesto elettrico, questo mezzo consente la massima manovrabilità in piena sicurezza.
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Affari
Tra stallo e cauto ottimismo di Lorella Turchetto
Terzo trimestre 2009: l’indagine congiunturale Anima condotta su un campione di circa 400 aziende lascia intravedere lievi segnali di ripresa, anche se ci sono ancora settori che faticano a riemergere dalla crisi. Come quello delle macchine movimento terra che, secondo Cantiermacchine, evidenzia una stasi che dura dal settembre 2008.
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alle risposte ricevute nel corso dell’indagine congiunturale Anima (federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica varia affine) la produzione sembra mantenersi stazionaria: i livelli produttivi sono ritenuti stabili dal 49% delle aziende rispetto al II trimestre e dal 37% rispetto allo stesso periodo del 2008. Siamo ancora lontani dalla ripresa vera e propria, il fatturato tiene anche perché gli ordinativi stanno in parte ripartendo ma un clima di fiducia non basta a rendere effettiva e concreta l’uscita dal tunnel. Gli ordini hanno subito un modesto ma significativo incremento, passando da un 11% di risposte positive nel II trimestre a un 15%, dato che dovrebbe ulteriormente rafforzarsi nelle previsioni del IV trimestre
con un ulteriore incremento degli ordinativi per il 20% delle aziende. Per quanto concerne il fatturato nel breve periodo, il 29% degli intervistati ritiene che questo aumenterà, il 54% che rimarrà stabile, il 16% che diminuirà. Per il I trimestre 2010 questi risultati dovrebbero essere confermati, orientandosi maggiormente verso la stabilità. L’occupazione, sull’onda lunga di una recessione che non ha del tutto smaltito i suoi effetti, risulta tuttavia in tenuta per l’81% degli intervistati, mentre solo l’8% denuncia un aumento e il 10% una diminuzione. Anche gli investimenti rimangono prudentemente stabili secondo gli imprenditori: il 14% ritiene che potranno aumentare, il 75% li considera sta-
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zionari, il 12% li ritiene in calo, e questo quadro riproduce ancora la situazione del precedente periodo. Questo il commento di Sandro Bonomi, Presidente Anima, in merito ai risultati del sondaggio: ”La meccanica italiana è in generale un comparto sano che contiene in sé le risorse per risalire la china. Alcuni comparti già nello scorso aprile avevano evidenziato segnali di ripresa, come l’alimentare e il settore energetico, e questi segnali sembrano rafforzarsi nel secondo semestre. Altri setto-
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affari MERCATO ITALIANO MACCHINE (unità fisiche) DETTAGLIO PER LINEA DI PRODOTTO Periodo: dall’1/1/2009 al 30/9/2009
ANALISI SETTORIALE… ALCUNI ESEMPI
Logistica e movimentazione delle merci: L’associazione N. UNITÀ VAR. % LINEA DI PRODOTTO sistemi sollevamento e movimentazione (AISEM) evidenzia le 2009 2009/2008 seguenti percentuali: 6% fatturato in aumento, 50% stabile, 44% - Apripista 39 -57,6 in diminuzione. Anche la situazione ordini appare problematica, - Escavatori cingolati 1597 -41,1 con una percentuale pressoché nulla di aumento della - Escavatori gommati 154 Nazionali -58,7 Federazione delle Associazioni produzione, un 53% di stasi, un 47% di calo. Solo nelle previsioni - Motolivellatrici dell'Industria Meccanica 6Varia ed Affine -62,5 si può intravedere qualche segnale positivo: per il prossimo - Pale cingolate 29 -47,3 trimestre le risposte si orientano per il 24% verso l’aumento, - Pale gommate 725 -42,9 per il 41% verso la stabilità, per il 35% verso la diminuzione Totale Tradizionali 2550 -43,5 INDAGINE CONGIUNTURALE ANIMA: III TRIMESTRE 2009 del fatturato. Il gruppo carrelli elevatori aderente ad AISEM - Terne 4 ruote sterzanti 99 -56,6 Si procede con cauto ottimismo per uscire dal tunnel denuncia una ulteriore contrazione nel fatturato ( in linea con - Terne articolate 52 -46,9 il precedente trimestre 2009 e con lo stesso trimestre 2008), con - Ternelascia rigideintravvedere lÕ indagine congiunturale 198 -59,3 Lievi segnali di ottimismo ANIMA relativa al III trimestre 2009 condotta saldo altamente negativo (-32). Terne 349 -57,1 campione di pi• diTotale 400 aziende. Impianti e macchine per edilizia: il 23% aziende aderenti a - Miniescavatori I livelli produttivi sono ritenuti stabili dal 49% delle aziende 4392 rispetto al II trimestre e-46,8 dal 37% rispetto allo stesso p UCoMESA, associazione delle macchine per l’edilizia, dopo un del 2008. Dalle risposte ricevute la produzione sembra quindi mantenersi stazionaria: in un quadro ancora ince - Minipale compatte 1009 -49,4 periodo di contrazione, denunciano una ripresa produttiva, imprenditore su due si aspetta la stabilitˆ produttiva. (skid steer loader) confermata da un aumento delle percentuali sugli ordinativi Siamo ancora lontani dalla ripresa vera e propria, il fatturato tiene anche perchŽ gli ordinativi stanno in parte ripa - Minipale compatte -41,7 ma un clima di fiducia migliorato non basta a rendere effettiva433 e concreta lÕ uscita dal tunnel. e dal carnet ordini. Soprattutto favorevoli sono le percentuali cingolate (track loader) LÕ occupazione, sullÕ onda lunga di una recessione che non ha del tutto smaltito i suoi effetti, risulta tuttavia in ten relative alle previsioni per il quarto trimestre (dal 9% di aziende Totale Compatte 5834 -46,9 lÕ 81% degli intervistati, mentre solo lÕ 8% denuncia un aumento e il 10% una diminuzione. che si attendono un aumento della produzione si passa al - Dumper 30 gli imprenditori: il-69,7 Anche gli investimenti rimangono prudentemente stabili secondo 14% ritiene che potranno aum 18% ). Il 33% delle aziende che fanno capo all’Associazione dei - Sollevatori 823 quadro riproduce-44,9 il 75% li considera stazionari, il telescopici 12% li ritiene in calo, e questo ancora la situazione del prec produttori di impianti termici (Assotermica) ritengono ilperiodo. loro TOTALE MOVIMENTO 9586 -46,5 fatturato aumentato mentre la situazione ordini evidenzia TERRA Come giˆ accennato, gli ordini hanno subito un modesto ma significativo incremento, passando da un 11% di ri un incremento delle risposte positive ancor più netta 20% di nel II trimestre positive un 15%, dato che dovrebbe ulteriormente rafforzarsi nelle previsioni del IV trimestre - RulliaMonotamburo 74 -56,2 aumento (contro 5% nel II trimestre), stabilità 60%, caloulteriore 20%. incremento degliTandem ordinativi per il 20% delle aziende.182 - Rulli -50,1 Per quanto concerne il fatturato che il fatturato aumenterˆ , il 54 Totale Rulli nel breve periodo, il 29% degli 256intervistati ritiene -52,1 rimarrˆ stabile, il 16% che diminuirˆ . Per il I trimestre 2010 questi risultati dovrebbero essere confermati, orient - Vibrofinitrici 88 -1,1 maggiormente verso la stabilitˆ .
TOTALE STRADALI 344 -44,8 - Martelli Il Presidente ANIMA, Sandroper Bonomi, ha cos“ commentato i risultati del sondaggio:Ó La meccanica italiana • in ge -40,8giˆ nello scorso aprile av un comparto sanoMiniescavatori che contiene in / sŽ le risorse per risalire539 la china. Alcuni comparti Minipale compatte evidenziato segnali di ripresa, come lÕ alimentare e il settore energetico, e questi segnali sembrano rafforza secondo semestre. Altri settori - Martelli persembrano Terne invece aver accusato 190il colpo con maggiore -12,4intensitˆ rispetto ad altri, m complesso, lÕ incremento degliper ordinativi che va a consolidare159 un clima di fiducia e -44,2 una leggera ripresa degli inves - Martelli Escavatori va a rafforzare laTOTALE sensazioneMARTELLI di stare uscendo dalla crisi. Le attese dovrebbero essere confermate anche nel 888come giˆ pi• volte -37,1 periodo dellÕ anno,DEMOLITORI per poter iniziare un 2010 pi• fiduciosi. Per˜ ribadito, occorrerebbero ora int decisi del Governo in favore di investimenti in tecnologie ad alto rendimento energetico, cos“ fa rendere lÕ Italia aut dati sono ediffusi congiuntamente da Comamoter dal punto di vistaI energetico rilanciare la produzione e prolungare il periodo di applicazione della Tremonti ter a (Costruttori macchinemeccaniche movimento terra, Gruppo 2011, dal momento che molte produzioni necessitano di mesiUnacoma) di lavorazione per cui rischiano di bene e da (Importatori del provvedimento soloCantiermacchine le aziende che giˆ hanno investito macchine e non quellemovimento intenzionate aterra, farlo nel prossimo periodo.Ó gruppo Ascomac). PORTAFOGLIO ORDINI PORTAFOGLIO ORDINI Destagionalizzato Base 2006 = 100 Destagionalizzato - Base 2006=100 200
0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM TRIM -200 06 06 06 06 07 07 07 07 08 08 08 08 09 09 09
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Elaborazione: ANIMA Ufficio Studi Fonte: ISTAT
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Comamoter: Interventi più decisi dal governo Commentando la continua flessione del mercato, Enrico Prandini, presidente del Comamoter (il gruppo che all’interno di Unacoma rappresenta i costruttori di macchine movimento terra) ha dichiarato: “Il punto più basso della crisi potrebbe esser stato toccato, ma la situazione rimane drammatica, soprattutto perché il nostro settore non dovrebbe ricevere impulsi decisivi né dalla Tremonti Ter, né dal Piano Casa. Abbiamo bisogno di interventi specifici che scongiurino il pericolo della dispersione di un patrimonio industriale di eccellenza”. Per quanto riguarda le varie linee di prodotto nei primi nove mesi dell’anno che si sta chiudendo le macchine tradizionali (apripista, motolivellatrici, escavatori e pale) diminuiscono del 43,5%; miniescavatori, minipale compatte e minipale compatte cingolate hanno registrato flessioni rispettivamente del 46,8%, del 49,4% e del 41,7%; le terne flettono del 57,1%, i dumper del 69,7% e i sollevatori telescopici del 44,9%. In calo anche i martelli demolitori (-37,1%) e le macchine stradali (rulli compattatori e vibrofinitrici) a quota –44,8%.
Sopra, Enrico Prandini, presidente del Comamoter. A destra, Amedeo Esposito, presidente di Cantiermacchine, una macchina movimento terra all'opera.
ri sembrano invece aver accusato il colpo con maggiore intensità rispetto ad altri, ma, nel complesso, l’incremento degli ordinativi che va a consolidare un clima di fiducia e una leggera ripresa degli investimenti va a rafforzare la sensazione di stare uscendo dalla crisi. Le attese dovrebbero essere confermate anche nell’ultimo periodo dell’anno, per poter iniziare un 2010 più fiduciosi. Però come già più volte ribadito, occorrerebbero ora interventi decisi del Governo in favore di investimenti in tecnologie ad alto rendimento energetico, così fa rendere l’Italia autonoma dal punto di vista energetico e rilanciare la produzione e prolungare il periodo di applicazione della Tremonti ter al luglio 2011, dal momento che molte produzioni meccaniche necessitano di mesi di lavorazione per cui rischiano di beneficiare del provvedimento solo le aziende che già hanno investito e non quelle intenzionate a farlo nel prossimo periodo.”
Un intero sistema in crisi Nei primi nove mesi del 2009, il mercato italiano delle macchine movimento terra ha registrato un calo del 46,5% rispetto allo stesso periodo del 2008, con un numero totale di unità vendute pari a 9.586 unità (17.912 unità a
Settembre 2008). “Una situazione difficilissima per il nostro comparto” afferma l’Ingegnere Amedeo Esposito, Presidente di Cantiermacchine, “i dati rilevati evidenziano un mercato che si è dimezzato e da settembre 2008 non dà nessun cenno di ripresa. Si tratta di una crisi che non riguarda solo le macchine ma il sistema delle costruzioni nel suo complesso. È venuto il momento di dare segnali forti facendo partire subito i lavori finanziati”, da avviare anche con provvedimenti speciali e, soprattutto, accelerare la soluzione del problema del credito che si sta rivelando il vincolo maggiore alla ripresa. “Purtroppo, - prosegue Esposito - nonostante le promesse e i programmi, la situazione non è migliorata rispetto ai primi me-
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si dell’anno. Sentiamo da più parti parlare di “segnali di ripresa” e siamo molto preoccupati perché nel nostro comparto i segnali di ripresa sono completamente assenti. Abbiamo aziende in difficoltà per il crollo degli ordini, pressate dalle banche che hanno rivisto e, in molti casi, peggiorato le condizioni di accesso al credito. E la stessa cosa vale per le imprese di costruzioni che, per accedere ad un finanziamento per acquistare una macchina, hanno visto dilatarsi in maniera esponenziale i tempi di istruttoria e in qualche caso non trovare addirittura una società disposta a finanziare l’operazione. Poi si legge che le banche hanno risorse, sono aperte e disponibili a finanziare le PM… “ Le aperture sulla possibilità di liberare nel sistema il credito vantato dalle imprese verso la Pubblica Amministrazione, non ha dato ancora alcun risultato. Le procedure restano complesse e la burocrazia si dimostra ancora una volta un freno che blocca anche questa apprezzabile iniziativa.
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una deroga al PaTto di Stabilità In uno degli incontri con il Governo c’era stata una disponibilità a ricercare una “deroga” al Patto di Stabilità per i Comuni limitatamente agli investimenti in infrastrutture. Questo avrebbe consentito una maggior velocità nella realizzazione delle piccole opere locali, creando una domanda locale per le piccole imprese, oggi ferme. “Su questi temi e proposte, - sostiene Esposito - abbiamo trovato una forte aggregazione in Federcostruzioni, Organismo di rappresentanza dell’intera filiera delle costruzioni e portatore delle istanze del settore, attraverso il quale sono state formulate diverse proposte al Governo”. A livello territoriale il mercato delle macchine movimento terra ha registrato al Nord una flessione del 50,4% (4.768 unità vendute), al Centro un -41,2% (2.573) e nel Sud e Isole un -42,7% (2.245). Cantiermacchine rappresenta a livello nazionale le imprese di importazione e distribuzione di macchine movimento terra e per l’edilizia e fa parte della Federazione Ascomac.
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Mffari A acchine
Posare con Privilege
La Cimi ha posato oltre 2 chilometri di tubi per trasportare vapore dalla centrale elettrica turbogas di Enipower e Sef all’interno del polo chimico di Ferrara grazie al sollevatore Manitou e ai suoi accessori ad attacco rapido. Una macchina 3 in 1.
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no degli ultimi lavori intrapresi dalla Cimi, fondata nel 2000, ma già attiva dal 1998, e guidata da Angelo Monesi, è stato posare 2 chilometri di linee dedicate al vapore all’interno del polo chimico di Ferrara. Vapore prodotto dalla nuova centrale elettrica turbogas gestita dalla Sef, società controllata da EniPower, in partnership con la svizzera Egl. L'impianto, costato 450 milioni è dotato di una potenza complessiva di 780 MW su due gruppi a ciclo combinato. Nel sito industriale la Cimi lavora da anni con un proprio cantiere, propri macchinari e una forza lavoro di 50 addetti. «Con molte specializzazioni», spiega Monesi, «abbiamo saldatori certificati, tubisti specializzati, montatori, carpentieri». «Siamo
un’azienda che opera nel settore metalmeccanico», prosegue Monesi, «dalla realizzazione al revamping di impianti, dalla manutenzione semplice al servizio di manutenzione globale, con la specifica nella costruzione, montaggio e manutenzione di carpenteria metallica, e nella costruzione e installazione di piping, opere di saldatura per carpenterie, linee gas e idriche». Per ottimizzare i tempi di lavoro avendo già testato un sollevatore Manitou, ne hanno acquistato un secondo munito di cestello e antenna in negativo: «che ci ha permesso di abbreviare i tempi di posa della linea e di svolgere tutta una serie altre attività all’interno del polo chimico, grazie alla vasta serie di attrezzature che si possono montare in pochissimo tempo con gli innesti rapidi», precisa Andrea Balboni project manager della Cimi.
Più che un sollevatore, un privilegio Progettata e costruita a Castelfranco Emilia, la gamma MRT (Manitou Rotating Telescopic) offre altezze comprese tra i 14 e i 30 m e rappresenta una macchina 3 in 1: può essere un sollevatore telescopico per la movimentazione con forche di pallet, diventa una vera e propria gru fuoristrada per il sollevamento di carichi e si trasforma in una piattaforma per il sollevamento di persone con l’ausilio di appositi cestelli. Il modello scelto dalla Cimi è il 2150 Privilege, una macchina con assali a riduzione epicicloidale, stabilizzatori a forbice (per un rapido posizionamento in
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Sopra, la 2150 in fase di sollevamento come una gru. Sotto, a sinistra, la macchina equipaggiata di cestello mentre si stabilizza. La trasmissione è idrostatica con pompa a portata variabile.
IERI UNA SqUADRA OGGI UN'IMPRESA Il Centroedile è un gruppo di cinque soci che ha creato una significativa realtà nel settore della commercializzazione, assistenza e noleggio di macchine ed attrezzature da cantiere per le province di Padova, Vicenza e Rovigo. La compagine, anche se nata nel 1982, è ancora una realtà commerciale giovane, formata da Alda Cagnolini, presidente del Consiglio di amministrazione, Michele Carraretto che ha seguito tutte le fasi della vendita del sollevatore telescopico MRT 2150 all’impresa Cimi, Antonio Canton, Luigino Maurizio,Roberto Lagrasta amministratori. Concessionario di marche quali Manitou, Potain,Volvo Ce, Mecalac, Oru, Ingersoll Rand, Montabert, Marcegaglia, il Centroedile opera nella nuova sede riunita di Albignasego (PD), di circa 14 mila metri quadrati, adiacente alla società Nce Centroedile Noleggi costituita 6 anni fa e specializzata nel noleggio e assistenza.
ACCESSORI VISTI IN CANTIERE Cestello aerial jib 2 - 200 kg: cestello porta persone montato su un braccetto sfilabile idraulicamente che chiuso misura 4,5 m e aperto 6,8 . Ruota di 340° senza dover muovere la macchina. L’accessorio può essere agganciato in due posizioni: una permette di aumentare il raggio d’azione della macchina in altezza di 10 m, mentre l’altra consente di lavorare in negativo. Dimensioni: 0,8 x 1,1 m. Argano idraulico sollevamento 5 tonnellate: in testa al braccio. Fine corsa discesa e salita idraulico. Capacità massima di sollevamento (su stabilizzatori) ...........................4.999 Kg a 500 mm dal tallone delle forche Altezza max sollevamento ...............20,60 m Motore MERCEDES-BENZ • Tipo .............................OM 9o4 LA (Euro 3) • Cilindrata ..................... 4 cilidri - 4250 cm³ • Potenza (ISO/TR 14396) .....150 cv/110kw a 200 giri/min Trasmissione • idrostatica con regolazione continua delle velocità (pompa idraulica a portata variabile e motore idrostatico a cilindrata variabile) con comando inching • Inversore di marcia: elettro-magnetico • Marcia a 2 velocità avanti e indietro • Velocità massima........................... 36 km/h Peso a vuoto (con forche) ...............16.410 kg Larghezza massima .............................2,43 m Altezza massima ................................ 3,05 m Lungh. (alla piastra portaforche) ........ 6,78 m Luce libera dal suolo .......................... 0,38 m Forza di trazione ...........................8.200 daN
A .................................. mm ......... 1.200 A1 ................................. mm ............ 150 A2................................. mm ......... 1.320 A3................................. mm ..............50 B .................................. mm ............290 C .................................. mm .........6.490 D .................................. mm .........5.050 E................................... mm ........... 1155 F ................................... mm ........ 2.750 G .................................. mm .......... 1155 H .................................. mm ...........380 I ................................... mm ........ 2.485 J ................................... mm ........3.050 K .................................. mm ........ 2.485 L ................................... mm ........ 1.930 M .................................. mm ........ 2.425 N .................................. mm ........4.700 O .................................. mm ........ 5.100 P ....................................mm ........... 150 Q ....................................mm ........4.500 R ....................................mm ........3.800 S.....................................mm ........ 4.550 T.....................................mm ........4.040 U ....................................mm ........ 6.230 V ....................................mm ...........950 Y ........................................................ 12° Z.......................................................105°
macchine Parla Tiziano Guerzoni, direttore commerciale & marketing Manitou C.I. L’MRT 2150 Privilege è il sollevatore telescopico che riunisce tutte le migliori soluzione tecniche, di comfort e sicurezza che Manitou adotta nella gamma dei rotativi. Oltre ai tradizionali utilizzi in campo edile e delle costruzioni, l’MRT 2150 viene particolarmente apprezzato nelle movimentazioni di precisione di carichi nelle industrie siderurgiche e di montaggi industriali. tiziano guerzoni La macchina è caratterizzata dal sistema di stabilizzazione a forbice con brevetto Manitou che consente un posizionamento rapido e permette di adattare l’apertura dei singoli stabilizzatori in funzione dello spazio a disposizione nel cantiere. Inoltre, per via dell’area di stabilizzazione a forma di quadrato, consente al sollevatore di avere sempre la massima capacità di portata nei 360°. Il comfort della cabina Privilege è oggi un vero punto di riferimento. Quanto poi alle portate il diagramma di carico consente carichi veramente notevoli, sia in altezza che in sbraccio, abbinate alle dimensioni di grande compattezza derivanti dal posizionamento trasversale del motore Mercedes-Benz. Negli impieghi più delicati, come nella movimentazione di carichi con il radiocomando, la precisione e la sensibilità del sistema Manitou permettono sempre il pieno controllo delle operazioni. Impiegato con il cestello’Aerial Jib 2, le altezze raggiungibili sono notevoli e il cinematismo del cestello stesso consente di arrivare sempre nel punto desiderato, anche in presenza di strutture complesse”
cantiere), braccio pentagonale (conferisce una maggiore precisione nei movimenti) e il ripartitore di tensione delle catene (una esclusiva Manitou per incrementare la sicurezza). il modello che opera al polo chimico di Ferrara monta di serie il doppio joystick: quello di destra aziona simultaneamente due movimenti a doppio effetto (sollevamento del carico e inclinazione delle forche), mentre quello di sinistra ne può azionare tre contemporaneamente (sfilo del braccio telescopico, rotazione della torretta e comando optional). inoltre, è dotato di un sistema elettronico, che limita la velocità di rotazione della torretta in senso orario e antiorario, di un impianto elettrico a grado iP 67 (contro la penetrazione di polvere e acqua) e di un limitatore di momento di carico. collocato lateralmente e in posizione trasversale, il motore Mercedes 150 cv euro iii consente un incremento di potenza del 13%. la coppia motore è stata potenziata per garantire una maggiore reattività e maneggevolezza nel fuoristrada, specialmente in salita o su superfici accidentate. M.B.
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SOLLEVAMENTO
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Macchine
Hitachi Construction Machinery
Il mini made in Japan
Da due decenni il fabbricante nipponico è uno dei protagonisti nel campo delle innovazioni per il mercato dei mini escavatori. L’introduzione dei nuovi modelli costituisce un’ulteriore prova del suo impegno in un comparto molto importante per il settore del movimento terra.
In apertura, il nuovo Zaxis 18-3 con cingoli regolabili. Nella pagina a fianco, la nuova pala gommata ZW180PL e i nuovi mini durante le operazioni di scavo.
D
isponibili nelle versioni con cabina o con tettuccio, i nuovi mini escavatori ZX16-3 e ZX183 sono stati progettati per lavori non eccessivamente gravosi in spazi ristretti, quali gli scavi per servizi di pubblica utilità, giardinaggio/paesaggistica e manutenzioni di vario genere. Joep van den Maagdenberg, Product sales manager per la linea macchine compatte (EMEA), ha commentato così il lancio dei nuovi modelli: “Ogni mini escavatore Hitachi è stato progettato per durare nel tempo, con particolare riguardo alla facilità di manutenzione e al comfort dell’operatore. Anche gli ZX16-3 e ZX18-3 sono espressione di questi principi. I nuovi modelli Zaxis sono già stati ampliamente testati presso vari siti operativi. Perciò siamo fiduciosi e pensiamo che gli ZX con
prestazioni potenziate saranno accolti con entusiasmo dai nuovi e vecchi proprietari di macchine Hitachi e dai noleggiatori abituali”.
Movimenti precisi e rapidi I mini escavatori ZX16-3 e ZX18-3 montano i potenti ma economici motori a tre cilindri da 10,7 kW, che accrescono in modo significativo le loro prestazioni. Rispetto ai modelli precedenti (ZX16 e ZX 18), vantano: un ottimo rapporto tra potenza e peso, che permette un’accelerazione rapida e movimenti fluidi; maggiore velocità nel movimento dell’attrezzatura anteriore e una movimentazione più precisa, oltre ad un incremento del 18% della forza di scavo. Inoltre, lo ZX18-3 è equipaggiato con una lama più resistente e con cin-
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goli regolabili che ne accrescono la stabilità. Caratterizzati da un peso ridotto, i nuovi mini sono facilmente trasportabili su un rimorchio che può essere guidato da un conducente con una normale patente UE, una caratteristica che ne semplifica il trasporto su strade strette e contribuisce a ridurre le spese logistiche.
Più ergonomia in cabina Progettati per il comfort e la sicurezza, i nuovi modelli presentano
macchine
IL PENSIERO PARALLELO DI HITACHI Ovvero il Parallel Linkage (PL): un sistema che consente alla nuova pala gommata ZW180PL di utilizzare uno svariato numero di accessori e ne migliora la versatilità per varie soluzioni del settore. La ZW180PL può essere usata con forche, pinze per tronchi e benne ad ampia capacità per il caricamento di materiali relativamente leggeri come trucioli di legno, neve e altro. Quando il braccio della pala gommata PL viene sollevato, la variazione nell'angolo dell'accessorio è minima (inferiore a tre gradi), rispetto a un modello standard (superiore a 26 gradi). Una soluzione particolarmente utile per applicazioni di sollevamento, come ad esempio il sollevamento di pallet su superfici irregolari. La ZW180PL è dotata inoltre di un attacco rapido che velocizza e semplifica il cambio degli accessori. Se necessario, è possibile montare agli accessori meccanismi idraulici aggiuntivi. La pala gommata PL consente anche un controllo più preciso del funzionamento della benna ed è quindi più idonea per l'uso con accessori pesanti e quando si richiede un carico più lento e graduale. La ZW180PL è dotata di un sistema di esclusione automatica della frizione in tre modalità che consente la selezione dell'equilibrio tra forza frenante ed esclusione della frizione quando si lavora su pendii. Il nuovo potente motore e il convertitore di coppia garantiscono una maggiore mobilità con carichi pesanti. Comoda e spaziosa, la cabina dispone anche di una terza leva di comando, collegata ai meccanismi idraulici
il nuovo disegno del battistrada rende il pattino gommato più resistente, mentre i cingoli in gomma a passo breve attutiscono le vibrazioni durante la marcia e, grazie alla loro struttura, accrescono la stabilità della macchina. aprendo il cofano motore, parti quali i filtri del
aggiuntivi presenti sulla pala gommata PL, che facilita il controllo degli accessori aggiuntivi e lo rende più accurato. Ben ammortizzato e a chiusura ermetica, l’abitacolo è in grado di assorbire urti e vibrazioni e ridurre anche la risonanza. La nuova pala gommata ZW180PL è inoltre dotata di componenti duraturi come boccole HN, assi, trasmissione e freni. Le nuove boccole HN aumentano gli intervalli di lubrificazione da 100 a 500 ore, il che si traduce in intervalli di assistenza più lunghi e tempi di fermo macchina ridotti.
uno sportello ampio che consente all’operatore di entrare agevolmente in cabina. inoltre, il design della versione con tettuccio permette di accedere con facilità ai comandi da ambedue i lati. il sedile in tessuto, completamente regolabile, vanta ammortizzatori che assorbono le vibrazioni durante il lavoro e riducono la fatica dell’operatore. Ma c’è di più: i comandi interni sono ergonomici e l’interruttore per la selezione della velocità si trova sopra l'impugnatura della leva di comando della lama, una posizione più intuitiva. entrambe le macchine possono montare un sistema antifurto che richiede la digitazione di un codice e previene così l'uso illecito del mezzo o atti di vandalismo. altre caratteristiche importanti comprendono il sistema di avviamento motore in folle e la leva di esclusione servo comandi, che impediscono qualsiasi movimento imprevisto, e un unico cilindro per il braccio rotante che favorisce la fluidità dei movimenti.
costi di eserciZio ridotti grazie all’impiego di componenti di lunga durata e vari accorgimenti tecnici come: il telaio con forma a “D“ (rinforza ulteriormente la macchina e contribuisce a prevenire eventuali danni causati da ostacoli) o il braccio rafforzato da una robusta copertura corrugata del cilindro che garantisce maggiore resistenza all’impatto o, ancora, il contrappeso che, estendendosi su entrambi i lati della macchina, fornisce una ulteriore protezione.
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il nuovo disegno del battistrada rende il pattino gommato più resistente, mentre i cingoli in gomma a passo breve attutiscono le vibrazioni durante la marcia e, grazie alla loro struttura, accrescono la stabilità della macchina carburante e dell’olio diventano facilmente accessibili per una rapida manutenzione e ispezione, una caratteristica che concorre a contenere i tempi di fermo macchina e i costi di manutenzione. le cofanature laterali in acciaio si smontano e possono essere riparate senza difficoltà. la rete antipolvere, anch’essa facilmente sostituibile, impedisce l’ingresso nel radiatore dell’acqua e dell’olio di corpi estranei che danneggerebbero i componenti interni della macchina, comportando poi un arresto della stessa. inoltre, sia lo ZX16-3 che lo ZX183 sono equipaggiati con un ampio serbatoio per il carburante da 22 litri, che accresce la produttività delle macchine consentendo di lavorare senza interruzioni. L.T.
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LISTINI
TECNICI
STRADE
SOMMARIO
STRADE
FIERE | Transpotec 2.0
• Milano alza la testa . ............................. 30
pagina
INFRASTRUTTURE | Grandi lavori
• Spagna veneta........................................ 34
MACCHINE | Job report
• Una alternativa alla A4........................ 36
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Fiere
Transpotec 2.0
Milano alza la testa
Di Massimiliano Barberis
O
ltre 17 mila persone al Transpotec 2.0, appena concluso a Milano, sono di questi tempi un bene prezioso. La situazione non pare essere migliorata dall’inizio dell’anno, anzi. Le aspettative appaiono peggiori per l’anno che verrà. Però qualcosa si è mosso e si sta continuando, seppure lentamente, a muovere. La piccola, bisogna dirlo, fiera di Milano dedicata al trasporto pesante non poteva fare di più. La partecipazione c’è stata, ma non era da paragonare al Transpotec storico di Verona o a fiere tipo Iaa o Solutrans. Il fantasma dell’edizione di Parma, il Transpotec Show, è stato evitato, ma una piena soddisfazione non c’è stata del tutto. «Comunque noi siamo presenti», dice Giulia Adamoli, «e stiamo mettendo in cantiere anche delle novità legate al progetto 18, che allunga di un metro e mezzo i centinati, e incentrato al momento solo sui telonati e gli iso. Potrebbe invece anche contemplare i nostri piani mobili». Il costruttore mantovano in fiera a Milano ha esposto infatti un piano mobile autoportante da 92 metri cubi di volume con 24 doghe tipo S37 Pkna 14 lungo 13,60 metri (sponde da 4), pesante 7.800 chili, e un classico ribaltabile posteriore da ferro da 54 metri cubi tipo S37 Rp110 a 10 gomme a terra lungo 11 metri e dalle sponde alte 2. Sempre un ribaltabile ha portato a Milano la veronese Cardi, che da un anno è completamente controllato dall’abruzzese Merker, in mano alla famiglia Margaritelli. «Fa parte della nuova gamma di posterio-
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Dopo l’annullamento di molte fiere europee, in chiusura d’anno il capoluogo lombardo sfida la crisi e propone una edizione light della più importante manifestazione italiana dedicata al settore del trasporto pesante. La cura dimagrante funziona. Il pubblico c’è. I soldi meno, ma qualcosa si muove.
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Fiere
ri», spiega Giuseppe Bordin, «realizzati sfruttando la collaborazione con la belga Stas». È in lega leggera e carica fino a 56 metri cubi. Altro ribaltabile quello esposto dall’Adige guidata da Ezio Cecconi. A Foligno ora è entrato a far parte della squadra ex scaligera Antonio Cassoli, un tempo deus ex machina della Minerva. Fallita un paio di anni fa e non più riaperta. «Così», spiega Cassoli, «ho riprogettato un pezzo storico della Minerva, il Pellicano, ed ecco: The King». Un posteriore, sempre, corto da 25 metri cubi a pistone centrale con stabilizzatore e sospensioni meccaniche. «Abbiamo 10 commesse al mese per la Libia, e questo ci sta dando un certo respiro», spiega Cassoli. Ancora in lega invece il posteriore Schimitz esposto tramite il concessionario lombardo della Casa dell’Elefante. In acciaio invece il vasca quadra Cantoni carrato su Daf.
La piccola, bisogna dirlo, fiera di Milano dedicata al trasporto pesante non poteva fare di più. La partecipazione c’è stata, ma non era da paragonare al Transpotec storico di Verona o a fiere tipo Ia a o Solutrans. Il fantasma dell’edizione di Parma, il Transpotec Show, è stato evitato, ma una piena soddisfazione non c’è stata del tutto. Assi sterzanti per ogni situazione ha proposto invece il bresciano Sansavini con il telaio Roadsteer, munito di un assale doppio sterzante in entrambi i sensi di marcia adattabile a qualsiasi allestimento, che permette di consumare meno pneumatici e manovrare con raggi di sterzata inferiori. Fra i mezzi cisternati spiccavano la ribaltabile in materiali compositi di fibra di carbonio, presentata in anteprima, anni addietro, al salone Solutrans di Lione, della tedesca Spitzer distribuita dall’italiana Omps Macola. Ha una capacità geometrica di 52 mila litri ma può arrivare a 65 mila con una tara di 5.850. È lunga 11.010 millimetri e alta 3.950. Accanto c’era una chimica in acciaio inox 1.4571 coibentata con lana di vetro per le classi Adr 3, 4.1, 5.1, 6.1, 8 e 9, in grado di reggere una temperatura di 150 gradi.
Transpotec 2.0
Dall’alto in basso, la vasca quadra per rottami di Adamoli, il corto ‘The King’ di Adige, il mezzo tubo in acciaio Carnehl il posteriore in lega di Cardi e Stas, e la cassa quadra della Schmitz in lega leggera. Nell’altra pagina, lo stand Interpum. Con tutti i marchi .
Ha una capacità di 37.500 litri in 3 scomparti (7.500/22.500 e 7.500), pesa 8 mila chili è lunga 11.750 millimetri ed è alta 3.830. Mentre dalla Turchia continua a essere importata, dalla Kotrail, l’autoportante Okt con volumetrie da 27 a 42 metri cubi e lunghezze a partire da 7.200 millimetri. Altro costruttore straniero presente in fiera lo specialista, sin dal 1957, in ribaltabili tedesco Carnehl con una vasca in lega tipo Chks/Al da 46 metri cubi da 6.250 chili di tara, e una Half pipe (cassa a mezzo tubo) da 40 metri cubi di volume e un peso di 7.990 chili. Accanto ai ribaltabili anche un piano mobile tipo Css/Al da 92 metri cubi, dal peso di 7.620 chili. Unico specialista nel trasporto eccezionale presente in fiera il gruppo tedesco Tll con i marchi Scheurle, Kamag e Nicolas. Con un carrello Nicolas a 4 assi della serie Mdel 1550. «Un modulare leggero», spiega l’export manager Nicola Pellegrini, «espressamente realizzato per il mercato italiano». Ha infatti l’interasse aumentato a 1.550 millimetri dai normali 1.400, in modo da potere avere il massimo carico per asse. Ha di serie l’Abs ed è collaudato fino a 62,5 chilometri orari. «La sua larghezza», prosegue Pellegrini, «può essere aumentata da 2.500 millimetri a 2.750».
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Fiere
Come mezzi commerciali il Transpotec ha offerto tutta la gamma Piaggio dei Porter, fino all’ultimo Maxxi con ruote gemellate e la Romanital l’Ercolino e l’Ercolone sempre in versione a cassone ribaltabile. Per la parte degli accessori il Transpotec 2.0 ha offerto tutta la gamma di tetti e centinature prodotte in Italia. In testa il gruppo veneto Marcolin con l’Eletta dedicato alle vasche ribaltabili e che si monta a cavallo della sponda retrocabina senza occupare spazio in più. Ha una struttura a archi il cui primo fisso cela il motore. Giovanardi invece ha presentato i nuovi teli ignifughi Carapax, realizzati in fibra di carbonio o i tetti sollevabili Axces con A destra, i nuovi trailer da 18 metri. Sotto, da sinistra, il tetto Eletta della Marcolin, il nuovo Piaggio Porter Maxxi, il ribaltabile pastore su Daf, una cisterna Magyar per chimica, il particolare degli assi sterzanti di Sansavivi e il modulare Nicolas.
Transpotec 2.0
In fondo la salvezza Per cercare di smuovere il settore del trainato, e anche quello dei camion, nasce il progetto Diciotto. Nuovi semirimorchi con uno sbalzo più lungo di un metro e mezzo. Si caricano 37 europallet, 2 casse mobili da 7,45 metri o un container da 45 o 48 metri. Sponsor l’Anfia e i costruttori. Sono oltre 280 Case costruttrici, componentisti e allestitori, con 130 mila addetti e un fatturato globale di 60 miliardi euro all’anno. Sono una potenza industriale pesante in tutti i sensi, che muove tutto quello che ci circonda, dagli alimentari agli abiti, dai computer ai cellulari. Tutto passa attraverso la distribuzione su gomma. Per smuovere il comparto, molto in crisi e senza alcun aiuto statale l’Anfia (Associazione nazionale filiera industrie automobilistiche) ha promosso il progetto Diciotto al fine di sperimentare anche in Italia l’uso di centinati, ma anche bisarche e isotermici, lunghi in totale 18 metri, dall’attuale valore di 16,50 metri. L’allungamento del semirimorchio di circa 1,5 m è l’unica variante prevista rispetto ai veicoli standard, in quanto tutte le altre caratteristiche di base rimangono invariate, dalle masse sugli assi e complessive, all’inscrivibilità nella fascia di ingombro prevista dalle norme vigenti. Anche il camion è un trattore standard. Il numero di euro-pallets trasportabile con tali veicoli (37) è quasi coincidente con quello movimentato sugli autotreni (38), a fronte di una lunghezza di questi ultimi di 18,75 metri; la soluzione del progetto Diciotto è in grado di dare anche un impulso all’intermodalità grazie alla possibilità di trasportare container da 48 piedi e due casse mobili da 7,45 metri. Il programma, autorizzato a luglio 2008 dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede complessivamente 30 autoarticolati lunghi fino a 18 metri in circolazione sperimentale per un periodo di 3 anni, al termine dei quali sarà possibile avere una proroga di ulteriori due anni. I primi 14 veicoli sperimentali sono stati immessi su strada nel corso della primavera-estate 2009 e sono attualmente in servizio presso aziende di autotrasporto partner dell’iniziativa.
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TranSpoTec 2.0
ALLISON GUIDARE PER CREDERE È lo slogan che ha campeggiato, durante la manifestazione milanese, sulle fiancate dell’eurocargo 100e18 da 10 tonnellate e 180 hp di potenza, perché i vantaggi del cambio allison vanno provati sul campo. Per questo allison transmission ha messo a disposizione dei visitatori 4,5 km di circuiti prova, che circondano il polo fieristico della fiera, simulando una vera giornata di lavoro con rotonde, stop & go, sottopassi, salite e discese con un’inclinazione media del 15%. la domanda dei veicoli commerciali con cambio automatico nei contesti urbani è in costante aumento. Per rispondere a questa crescente richiesta di mercato, iveco ha incrementato nell’ultima generazione di eurocargo l’offerta di veicoli con cambio automatico allison. Dopo aver equipaggiato i nuovi modelli con i cambi della serie 1000 e 2500, allison ora vanta una copertura che comprende tutta la gamma da 7,5 a 19 tonnellate. grazie al cambio automatico allison, il veicolo è in grado di massimizzare il rendimento del motore, aumentare la coppia allo spunto e l’accelerazione, garantendo inoltre efficienza dei consumi e maggiore produttività. i cambi completamente automatici offrono numerosi vantaggi in tutte quelle situazioni di guida con frequenti fermate e ripartente, come i servizi urbani di consegna e distribuzione merci e di raccolta dei rifiuti. oltre all’eurocargo, in pista anche il modello hD8 di astra, sempre con cambio automatico allison. Una scelta che ha dimostrato come questa tipologia di cambio automatico sia efficiente anche nelle applicazioni fuori-strada. come? offrendo la massima potenza a tutto terreno e fornendo una maggiore trazione su una grande varietà di superfici. l.t.
outset pensa alla pesatura dinamica sul movimento terra con il nuovo sistema vision. visualizza il peso parziale, il numero di pesate. Memorizza fino a 2 o 4 diverse calibrazioni, oltre ai subtotali dei materiali.
cricchetti manuali. Mentre la spring ha presentato lo scoprifacile a scorrimento sempre parallelo e con il pacco telone ridotto del 30 per cento. Fra i sistemi di pesatura in primo piano l’outset con il nuovo sistema elettronico vision dedicato al movimento terra con una nuova centralina dal display maggiorato che permette anche la pesatura dinamica. interessante, poi, il portascala ergorack in lega leggera. azionato da terra rende minimo lo sforzo della schiena e delle spalle. la scala una volta sollevata sul tetto si fissa con una morsa a molla automatica. Più offerta, invece, dalle gamme di portascale presentate dalla Prime Design europe, sempre in alluminio si adattano a vari tetti e pesi e lunghezze di scale professionali. contalitri e serbatoi per ogni esigenza da parte di oil company, anche dotati delle centraline sampi. nei piazzali esterni, invece, in gran spolvero l’iveco con 5.200 metri quadri a disposizione per test dinamici e per esporre tut-
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nelle foto, la conferenza stampa allison al transpotec 2.0, e alcuni momenti delle prove dei nuovi cambi 1000 e 2500 sui camion iveco e astra. i cambi automatizzati stanno, infatti, avendo sempre più mercato in italia.
te le varianti di ecodaily, insieme all’eurocargo, allo stralis e al trakker. con un occhio di riguardo anche ai camion usati selezionati dal centro Usato di iveco di Piacenza che si occupa della vendi-
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ta e certificazione di questi mezzi offrendo la garanzia Usato Plus. iveco era anche partner di allinon transmission (vedi box qui in alto) che ha presentato la nuova trasmissione automatica della serie 1000.
STRADE
INFRASTRUTTURE
Grandi lavori
spagna veneta
U
na delle autostrade più attese del veneto, 90 chilometri tra Montecchio Maggiore (vicenza) e spresiano (treviso), pare essere a una svolta. la giunta regionale veneta, guidata da giancarlo galan, ha assegnato in via definitiva, su proposta dell’assessore alle politiche della mobilità renato chisso, la concessione per la progettazione, realizzazione e gestione della superstrada a pedaggio Pedemontana veneta all’associazione temporanea d’imprese sis s.c.p.a. (capogruppo) e itinere infraestructuras s.a. (mandante), sulla base delle risultanze della gara esperita. eliminando dalla gara impregilo & co, che aveva già vinto l’appalto.
la parola passa ai tecnici dice galan «con l’assegnazione – ha detto galan –la politica termina il suo compito e la parola passa ai tecnici: entro novembre ci sarà il progetto definitivo e la prima pietra sarà posata ai primi di marzo, mentre l’opera sarà portata a termine nei successi-
vi 5 anni. siamo fiduciosi che i tempi saranno rispettati, anche perché prima finiscono le opere prima la società concessionaria comincerà ad incassare. in ogni caso, per abbreviare il più possibile le procedure abbiamo chiesto al governo la nomina di un commissario, che sarà un tecnico e non un politico». il consiglio di stato ha infatti accolto la contestazione dell’avvocato giuseppe rusconi, secondo cui il promotore avrebbe dovuto pareggiare la proposta del gruppo italo-spa-
gnolo entro dieci giorni dal 24 settembre 2007, data in cui era stato sancito che la loro proposta era «migliorativa». invece la regione veneto convocò una nuova seduta un mese più tardi.
era passato troppo teMpo per il giUdice «la concessione di un ulteriore termine al promotore in occasione della successiva seduta del 24 ottobre 2007 si configura come una violazione della normativa di gara,
Dopo l’ultima sentenza della corte di appello a costruire la Pedemontana Veneta sarà, a meno di un ulteriore passo giuridico, il consorzio italo-spagnolo Sis e non l’impregilo. Dal prossimo anno le prime ruspe in azione.
traducendosi di fatto in un’inammissibile riapertura di un termine perentorio già scaduto». il consiglio di stato ha infatti pubblicato le motivazioni della sentenza con cui, mesi fa, aveva accolto il ricorso di giancarlo galan, presidente della giunta regionale veneta, e renato chisso, assessore alle politiche della mobilità alla firma dell’atto. dal 2011 si inizieranno i lavori per i 90 chilometri della nuova autostrada del nord est.
NELLE BUONE INTENZIONI SAREBBE ANDATA COSÌ 30 settembre 2002
predisposizione progetto preliminare e studio di impatto ambientale
6 febbraio 2003
approvazione progetto preliminare e studio di impatto ambientale da parte dell’anas
30 ottobre 2003
termine istruttoria progettazione preliminare e valutazione di impatto ambientale (via) da parte del cipe
30 maggio 2003
approvazione da parte del cipe
30 aprile 2004
completamento progetto definitivo
30 giugno 2005
completamento progetto esecutivo
Dicembre 2005
avvio esecuzione dei lavori
Dicembre 2011
conclusione dei lavori
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CSC novembre · dicembre 2009
SE NE PARLA DAL ‘90
Grandi lavori
serviranno 1.500 nUovi dipendenti
La Superstrada Pedemontana Veneta, infrastruttura di valore strategico per il traffico su gomma sulla direttrice Est-Ovest, è stata inserita nel Piano regionale dei Trasporti già nel 1990. La concessione, della durata di 39 anni, prevede un contributo pubblico in conto capitale di 173.671.875 euro; un eventuale contributo pubblico in conto esercizio di 7.266.787,50 semestrali per 30 anni dall’entrata in servizio della Superstrada; l’esenzione dal pedaggio per il traffico leggero residente entro percorsi di 21 km per 12 anni, con eventuale progressivo adeguamento alla tariffa ordinaria entro il 21° anno di gestione. I tempi di esecuzione sono stati previsti in 2.340 giorni, compresi quelli di progetto. Destinata a servire l’area a maggiore concentrazione industriale del Nord Est, andrà a costituire un’alternativa rispetto alla Autostrada A4, oggi unica direttrice stradale su questo asse, che registra livelli di traffico in costante crescita. La Superstrada collegherà l’autostrada A4 nei pressi di Montecchio Maggiore alla A27 nelle vicinanze di Spresiano, coprendo una lunghezza di quasi 95 chilometri. La Superstrada avrà una lunghezza di 94 km e 900 metri, con 9 viadotti e 15 km di tunnel e sarà costituita da due corsie per senso di marcia, oltre alla corsia d’emergenza. Lungo il tracciato sono previsti 18 svincoli e altri 53 km di bretelle e strade complementari (tangenziali, adduzioni ai caselli, migliorie della viabilità). I comuni che saranno attraversati dall’infrastruttura sono 32, 12 in provincia di Treviso e 20 in quella di Vicenza. Secondo le stime, il volume di traffico si attesterà sui 45 mila veicoli giornalieri.
«abbiamo 400 dipendenti diretti e altri 800 indiretti - continua Dogliani -, per un’opera come la Pedemontana veneta avremo bisogno di circa 1.500 persone, ma subappalteremo moltissimo alle imprese locali, che conoscono bene il territorio. credo che quest’opera potrà portare lavoro e ricchezza al veneto anche nella sua costruzione». «Dal punto di vista tecnico l’ope-
sis contro l’assegnazione dell’appalto alla cordata concorrente (impregilo e Pedemontana veneta spa) e ha finalmente sancito che cosa accadrà d’ora in avanti: «va dichiarato l’obbligo della regione veneto di aggiudicare la procedura in questione all’appellante», scrivono i giudici della quinta sezione, presieduta da stefano Baccarini, nella sentenza. Dunque, nessuna nuova gara d’appalto. «noi siamo pronti a partire, in otto mesi possiamo redigere il progetto esecutivo dell’opera e poi toccherà alla regione compiere gli adempimenti necessari - dice Matterino Dogliani, presidente del consorzio sis - credo che nel giro di un anno possano partire i cantieri. Ma mi auguro che questo accada anche prima, visto che l’opera ormai è condivisa». toccherà, quindi, a sis costruire l’autostrada regionale. Un appalto da 2,3 miliardi di euro, superiore per valore a tutti i cantieri ora aperti dagli italo-spagnoli sul suolo italiano, che valgono circa 1,9 miliardi e vanno da un lotto di 32 chilometri della salerno-reggio calabria, al passante e al tram di Palermo, fino a una galleria al confine con la Francia.
ra è meno complessa del Passante - rammenta chisso - del quale applicheremo il modello utilizzato per gli espropri, mentre i residenti saranno esentati dal pedaggio entro tratte di 21 chilometri, i caselli saranno dotati di sistemi automatici per la rilevazione dei veicoli in transito dotati di new town Pass». alla politica rimane in ogni caso il rammarico della lentezza nell’attivazione dell’opera, ma intanto ha aggiudicato l’appalto, pur in presenza di una diffida dell’ati im-
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STRADE
INFRASTRUTTURE
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nella foto il tracciato della pedemontana veneta. oltre 94 chilometri con 9 viadotti e 15 chilometri di tunnel. Una opera attesa da troppo tempo, ora arrivata invece che al termine solo all’inizio. Ma siamo in italia...
pregilo. «Per noi la sentenza del consiglio di stato è definitiva e dobbiamo ottemperare - ha sottolineato chisso - mentre nell’interesse delle nostre comunità è necessario che l’opera parta: non possiamo rischiare di dover attendere un altro anno». «ed è questo il nostro compito verso i cittadini - ha concluso galan - e siamo orgogliosi che nessuna regione italiana possa vantare tante realizzazioni attivate e tante opere realizzate quante ne ha il veneto». M.B
STRADE
MACCHINE
Job reporT
Autostrada A28 Portogruaro - Conegliano
una alternativa alla a 4 Dal 2010 raggiungere le Dolomiti sarà più semplice e veloce. a fine 2009, infatti, sarà completata l’autostrada A 28 che in trenta minuti collegherà l’autostrada trieste venezia (a 4), da Portogruaro, alla venezia Belluno (a 27), all’altezza di conegliano. come? grazie a un importante lavoro di stesa di un doppio strato drenante e a una collaborazione consolidata nel tempo.
F
riulana Bitumi, una delle più importanti aziende del triveneto per quanto riguarda la produzione e la messa in opera di conglomerati bitumosi tradizionali e speciali, ha eseguito per nella foto di apertura, le macchine di dynapac all’opera. sotto, il doppio strato di conglomerato drenante assicura una maggiore durata all’infrastruttura stradale, nonché una fono-assorbenza superiore.
conto di autovie venete un importante lavoro di stesa di doppio strato drenante, con uno strato di collegamento mediante uno speciale bitume modificato sul tratto dell’autostrada a28 tra Portogrua-
ro e conegliano veneto. il geometra Michele Zodio (direttore tecnico di Friulana Bitumi) conferma che la stesa di un doppio strato di conglomerato drenante viene eseguita per garantire all’infrastruttura stra-
Descrizione degli strati • Primo strato drenante 8/12 con spessore di 3 cm, finito • Secondo strato di 4/8 con spessore di 2 cm, finito
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dale una maggiore durata (almeno 10 -12 anni), una fono-assorbenza superiore (considerato il cono che si forma da spazi stretti a larghi) nonché un progetto di “autopulizia”. Questo perché nel primo strato possono passare delle micro particelle che possono essere filtrate nel secondo strato dove gli spazi sono maggiori. inoltre, lo scorrere dei pneumatici al passaggio degli automezzi crea un “effetto pumping” che facilita la fuori uscita delle impurità dal manto stesso. Questo tipo di lavoro di stesa, viene generalmente eseguito su tratti stradali nuovi o dove è possibile l’interruzione del traffico in quanto l’esecuzione prevede il doppio del tempo rispetto a una stesa di un solo strato drenante. Per l’esecuzione di questo importante lavoro di stesa, Friulana Bitumi si è avvalsa della collaborazione di Maes di turatello (limena - PD) e Dynapac spa e ha utilizzato il rullo tandem da 7 tonnellate cc222s-hF e la finitrice a 4 assi F161W con banco elettrico vB805tv (entrambi Dynapac). L.T.
STRADE
MACCHINE
Job report
RULLO TANDEM CC222HF
FINITRICE GOMMATA F161W
Peso (kg) Capacità Peso max di esercizio 8400 Larghezza base 2,50 m Peso di esercizio (con ROPS) 7700 Largh. di lavoro con banco idraulico estensibile 2,55 - 5,10 m Peso gruppo, anteriore/posteriore 3840/3860 Largh. max di lavoro con estensioni (VB510TV) 8,80 m Trazione Largh. di lavoro minima con riduttori di stesa 2,00 m Velocità (km/h) 0 - 13 Lungh. di trasporto 6 810 mm Oscillazioni verticali (°) ±8 Largh. di trasporto 2 500 mm Pendenza superabile (%) 42 Compattazione Profondità di stesa 0-300 mm Carico statico lineare, anteriore/posteriore (kg/cm) 26,5/26,6 Velocità di lavoro 0-26,7 m/min Ampiezza nominale, alta/bassa (mm) 0,7/0,2 Velocità di trasporto 0-16,5 km/h Frequenza vibrazioni, alta/bassa (Hz) 51/71 Capacità teorica di stesa 650 t/h Forca centrifuga su ogni tamburo, 78/44 Peso con ampiezza alta/bassa (kN) Peso con banco VB510TV circa 18,0 t Capacitá serbatoio acqua (litri) 2 x 365 Motore Motore Marca Cummins Marca Deutz BF4L 2011 Tipo QSB 6.7-C 190 Turbo diesel Tipo Potenza nominale 145 kW (197 hp) @ 1800 rpm raffreddato ad aria Impianto elettrico 24 V Potenza (norme SAE J1995) a 2800 giri/min, kW (hp) 60 (82) Emissioni conformi alla norma EU A3 / Tier 3 Capacitá serbatoio carburante (litri) 120 Guida Implanto idraulico Consolle dell’operatore Regolabile destra/sinistra Pompa con pistone assiale a portata variable Regolabile, Sedile dell’operatore Trazione Due motori a pistone assiale a portata costante con ammortizzatore a liquido Dati te Telaio inferiore Quattro motori a pistone radiale a portata costante (CC232 HF) Ruote motrici 4 x 13.00R-22,5 Pompa con pistone assiale a portata variabile Vibrazioni Ruote anteriori 4 x 560 / 300-390 Capacità Due motori a pistone assiale a portata costante basecostante. 2,50 m scatola ingranaggi Sterzo Pompa ad ingranaggi conLarghezza portata Larghezza di lavoro con banco idraulico estensibile 2,55 - 5,10 m Riduttore finale a due velocità Freno di marcia Idrostatico sul comando avanti/indietro. Larghezza massima di lavoro con estensioni (VB510TV) 8,80 m con differenziale bloccabile Larghezza di lavoro minima con riduttori di stesa 2,00 m Freno Tramoggia Lunghezza di trasporto 6 810 mm di parcheggio Con freno multidisco di sicurezza su entrambi i tamburi Larghezza di trasporto 2 500 mm Capacità 5,7 m3 - 12,5 t Freno Profondità di stesa 0-300 mm Altezza di scarico, centrale 475 mm di emergenza Velocità di lavoro 0-26,7 m/min Dati tecnici Velocità di trasporto 0-16,5 km/h Altezza di scarico, ali 595 mm Capacità teorica di stesa 650 t/h Alimentazione Tipo A doppia barra Dimensioni mm Larghezza 2 x 600 mm Con comando di velocità Nastro di alimentazione Dati tecnici proporzionale, lati indipendenti 1900 Coclea Peso Capacità Diametro coclea 380 mm Peso con banco VB510TV Larghezza base 2,50 m Comando di velocità Larghezza di lavoro con banco idraulico estensibile 2,55 - 5,10 m Motore proporzionale Larghezza massima di lavoro con estensioni (VB510TV) 8,80 m Marca Le semicoclee Larghezza di lavoro minima con riduttori di stesa (*Senza disassamento 2,00 laterale) m Tipo Comando coclea Lunghezza di trasporto 6 810 mm sono indipendenti fra loro Potenza nominale 145 kW (197 h Larghezza di trasporto 2 500 mm Impianto elettrico Direzione di rotazione 6810 Profondità di stesa 0-300 mm Emissioni conformi alla norma invertibile Velocità di lavoro 0-26,7 m/min Peso (kg) Velocità di trasporto 0-16,5 km/h Guida Sistema di azionamento Peso max di esercizio 84 Capacità teorica di stesa 650 t/h Consolle dell’operatore Regolabile Idrostatico per tutte le funzioni Peso di esercizio (con ROPS) 77 Sedile dell’operatore Regolabile, con ammortizz Attrezzatura optional Dimensioni mm Peso gruppo, anteriore/posteriore 3840/38 Telaio inferiore F161- 6W: Trazione su due delle quattro ruote Trazione Ruote motrici 4 direzionali anteriori con sistema ASC Velocità (km/h) 04 -x Ruote anteriori Oscillazioni verticali (°) Riduttore finale scatola ingranaggi a due velocità con differen F161- 8W: Trazione totale sulle quattro ruote 1900 Pendenza superabile (%) direzionali anteriori con sistema ASC Tramoggia Capacità Sistema di controllo PLC Compattazione Altezza di scarico, centrale Carico statico lineare, anteriore/posteriore (kg/cm) 26,5/2 Tettuccio in vetroresina Altezza di scarico, ali Ampiezza nominale, alta/bassa (mm) 0,7/ Nastri reversibili Frequenza vibrazioni, alta/bassa (Hz) 51/ Alimentazione Flap anteriore tramoggia Forca centrifuga su ogni tamburo, con ampiezza alta/bassa (kN) 78/ Tipo 2054 Capacitá serbatoio acqua (litri) 2x3 Larghezza Luci di lavoro notturno 2500 Nastro di alimentazione Comando di velocità proporzionale, la 3400 6810 Diverse tipologie di livellazioni Motore
F 161 W
Finitrice Gommata
CC222 HF
Rullo Tandem per Asfalto
F 161 W
1600 2645 3600
3100
1600 2645 3600
3100
Finitrice Gommata
Marca Tipo Potenza (norme SAE J1995) a 2800 giri/min, kW (hp) Capacitá serbatoio carburante (litri)
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Implanto idraulico Trazione
Vibrazioni
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Coclea
Deutz BF4L 20 Turbo diesel raffreddato ad a 60 (8 Comando Banchi per F 161 W Estensibile idraul. fino a m di velocità Larghe 1 Le semicoclee sono indipe VB510TV (E) 2,55 5,10 Direzione di rotazi VB510TV (E) Plus 2,55 5,10 Sistema 3,00 di azionamento VB600TV (E) 6,00 Pompa con pistone assiale a portata variab VB600TV (E) Plus 3,00 6,00 Idrostatico per tutte funzioni Due le motori a pistone assiale a portata costan Attrezzatura optional Quattro motori a pistone radiale a portata costante (CC232 H * su richiesta La massima larghezza di lavoroF161dipende dalle condizioni di cantiere Pompa con quattro pistoneruote assiale a portata variabc 6W: Trazione su due delle direzionali anteriori Due motori pistone assiale a portata costan F161- 8W: Trazione totale sulleaquattro ruote direzionali anteriori co Diametro coclea Comando coclea Larghezza base, m
C
M C Y M CM Y MY CM CY MY CMY CY K CMY
K
buonchef_grafico_file_stampa.pdf
09/06/2006
11.35.23
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09/06/2006
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COSTRUZIONI
SOMMARIO
COSTRUZIONI
pagina
PROGETTI | Infrastrutture
• Una porta nuova a Milano................. 40
FRANTUMAZIONE | Attrezzature
• Più forte dell’acciaio............................. 43
NOLEGGIO | Attrezzature
• Affittasi sistemi di drenaggio............ 44
INFRASTRUTTURE | Job report
• Lame rotanti in galleria....................... 46
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CSC gennaio · febbraio 2009
COSTRUZIONI
PROGETTI
infraSTruTTure
una Porta Nuova a Milano
di Federica Calò
il Progetto dell’area Garibaldi-Repubblica di Milano prevede la realizzazione di un nuovo centro destinato alla cultura, alla moda, al tempo libero e alle attività direzionali. oltre a queste nuove attività si sta riorganizzando l’intera viabilità dell’area: concluso il tunnel a due corsie per senso di marcia, ora è in corso la realizzazione della stazione di testa della nuova metropolitana leggera automatica Garibaldi-Bignami, in corrispondenza di Piazza sigmund Freud.
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CSC novembre · dicembre 2009
infraSTruTTure
U
nella foto di apertura, la superficie può essere utilizzata come area di cantiere o ripristinata come suolo pubblico. in basso, ing. simone grosina, direttore del cantiere della nuova linea metropolitana MM 5
LA PAROLA AL TECNICO Quali sono le ragioni di queste scelte tecnologiche? “La linea metropolitana è realizzata in Project Financing, perciò è interesse dell’A.t.i. costruire in condizioni di certezza dei tempi, affidabilità delle strutture realizzate e massima sicurezza in cantiere. La scelta degli elementi prefabbricati autoportanti è stata effettuata già in sede di progettazione preliminare, per minimizzare la durata del cantiere. Il progetto esecutivo è stato definitivamente messo a punto con la consulenza di Tecnostrutture®, che ha collaborato anche all’ottimizzazione del programma dei lavori e allo studio della logistica di cantiere, affinché i prefabbricati giungessero in sito già conformati e sezionati in modo da poter essere movimentati dalle macchine a disposizione.” Quali sono le caratteristiche del sistema utilizzato? “Con Top Down Rep®, sistema studiato apposta per questo intervento, è possibile realizzare velocemente spazi interrati senza invadere aree esterne. Pur in presenza di edifici addossati e immediatamente confinanti i cantieri, le operazioni di scavo avvengono in totale sicurezza, senza alcun rischio di cedimenti e scivolamenti dei fabbricati adiacenti. La trave, infatti, contrasta efficacemente le spinte delle paratie perimetrali eliminando così puntoni e tiranti e assolvendo contemporaneamente anche al ruolo di trave portante il solaio. Pertanto Top Down Rep® è la risposta tecnologica alla ristrettezza degli spazi per la movimentazione e la logistica di cantiere. Permette la contemporaneità delle fasi di scavo con le operazioni di posa del solaio che diventa disponibile mentre ancora si sta realizzando la costruzione dei piani sottostanti.” Quando sono iniziati i lavori della stazione e per quando è prevista la conclusione? “I lavori sono iniziati nell’agosto 2008, con la realizzazione dei diaframmi, mentre la consegna dei componenti del Sistema Rep® è iniziata nel febbraio 2009 e sta richiedendo il rispetto di precise tempistiche perché il cantiere non dispone di spazi di stoccaggio in sede. La conclusione di tutte le strutture è prevista per la fine del 2010. Nonostante si tratta di un’area in piena trasformazione, interessata quindi da più cantieri contemporaneamente che rendono difficoltose le dinamiche logistiche, l’efficacia e la sinergia delle forze in atto, stanno permettendo il rispetto dei tempi previsti.”
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COSTRUZIONI
PROGETTI
n maxi intervento di trasformazione urbana sta interessando i tre quartieri milanesi garibaldi repubblica, varesine e isola. Porta nuova è un ambizioso progetto che consentirà, con la riqualificazione di oltre 290.000 mq di aree dismesse, di riallacciare al tessuto urbano di Milano tre quartieri separati da oltre trent’anni. il progetto verrà realizzato da una squadra di 25 architetti, provenienti da 8 differenti paesi, sotto la regia del gruppo hines. lo sviluppo prevede la realizzazione di strutture per 360.000 mq complessivi a destinazione terziaria, commerciale, residenziale, espositiva, culturale e alberghiera e la realizzazione di un parco centrale, giardini pubblici e aree pedonali pubbliche. la progettazione di Porta nuova nasce dalla connessione dei tre masterplan per le aree garibaldi-repubblica, varesine e isola, sviluppati rispettivamente dagli studi Pelli clarke Pelli architects, Kohn Pedersen Fox architects e Boeri studio. all’interno del nuovo quartiere troveranno spazio uffici, residenze, aree commerciali, servizi, luoghi di aggregazione, centri culturali, laboratori creativi, un ampio spazio espositivo, verde e spazi pubblici, nonché il nuovo polo istituzionale che ospiterà i nuovi uffici del comune di Milano e la nuova sede della regione lombardia.
garibaldi-repUbblica il masterplan per l’area garibaldi-repubblica è stato messo a punto da cesar Pelli. concepito come quartiere interamente pedonale, il progetto nasce attorno a un “podio”, sottostante una piazza di 100 metri di diametro rialzata di sei metri rispetto al livello della strada. attorno al “Podio” sorgeranno 3 torri direzionali di 30, 20 e 10 piani (firmate da cesar Pelli), 3 edifici per eventi legati alla moda e design, nonché spazi dedicati alla moda, alla creatività, alla comunicazione e alla produzione. l’hotel “F”, un grande albergo a 5 stelle progettato dall’architetto valentino Benati con l’architetto Federico colletta, chiuderà la piazza sulla quale si affacceranno ristoranti, caffetterie, negozi, luoghi per la cultura e la musica. si tratta di un edificio articolato di 25 piani fuori terra per un’altezza totale di circa 82 metri
CSC novembre · dicembre 2009
contenente un albergo di circa 180 camere e suites di alta categoria, oltre alle attrezzature generali e alle autorimesse. l’area garibaldi-republica ospiterà inoltre un parco di 90.000 mq, denominato “i giardini di Porta nuova” e il Polo istituzionale (due grattacieli, rispettivamente sedi della regione e del comune). il parco, con oltre 1.500 alberi, è stato progettato da Petra Blaisse dello studio olandese inside outside, vincitore del concorso internazionale di progettazione indetto nel 2003 dal comune di Milano. grazie ai giardini di Porta nuova, il progetto svilupperà un’area pedonale di circa 160.000 mq che, attraverso percorsi pedonali e ciclabili, collegherà la zona che insiste su corso como, Piazza della repubblica e il quartiere isola. tutte le strutture per la viabilità, sia su gomma sia su rotaia, saranno interrate. all’interno del parco troverà spazio il Modam, progettato dall’architetto Pierluigi nicolin, che posto sul pendio di raccordo del Parco con il Podio, occuperà il vertice meridionale del quadrilatero del Parco risultando ben visibile dall’incrocio tra via Melchiorre gioia e viale liberazione. Quattro studi, due italiani e due stranieri, hanno progettato una serie di edifici a destinazione mista da costruire attorno alla piazza centrale che ospiterà le tre torri di uffici disegnate da Pelli. Munoz&albin realizzerà due edifici a destinazione residenziale-commerciale che collegheranno corso como alla nuova piazza centrale (edificio r1). lo studio italiano cino Zucchi architetti progetterà due complessi residenziali tra via viganò e via rosales (edificio r2). lo studio italiano +arch firmerà due edifici a destinazione mista, uffici e showroom (edificio e1 - e2). a grimshaw è stata infine affidata la progettazione del centro espositivo, destinato a sorgere tra il parco e la scuola della Moda, dedicato ad attività espositive e di intrattenimento (edificio e3). il masterplan per l’isola lunetta è stato messo a punto da stefano Boeri, ideatore di un “bosco verticale”, dove troveranno spazio edifici destinati a funzioni culturali e civiche. le strutture previste includono, in particolare: la Fondazione riccardo catella, che ospiterà spazi culturali ed espositivi
Costruzioni
PROGETTI
Infrastrutture
(1.500 mq), la Nuova Stecca, che accoglierà artigiani, artisti e associazioni culturali (1.000 mq) e l’Isola Community Center per spazi dedicati alla cultura, all’arte e ai servizi per il quartiere (2.000 mq). Oltre Via Melchiorre Gioia si svilupperà l’area delle Ex Varesine, il cui progetto è firmato da Lee Polisano dello studio Kohn Pederson Fox. E’ un masterplan che prevede uno sviluppo di 85.000 mq di strutture a destinazione d’uso prevalentemente direzionale (82.000 mq). Qui è prevista la realizzazione di una struttura in vetro alle cui estremità si innalzeranno due torri di 130 e 140 metri di altezza. I restanti 3.000 mq accoglieranno un centro culturale.
Il progetto della Linea MM5 Nel 2003 il gruppo promotore, costituito dalle società Astaldi - Ansaldo Sistemi - Ansaldo Breda - Alstom - ATM - Torno, si aggiudica la concessione del progetto, seguendo i dettami del “Project Financing”. In particolare, Ansaldo Sistemi si sta occupando dell’automazione e del materiale rotabile, Astaldi dell’armamento, Ansaldo Breda sta costruendo i veicoli, Alstom assicurerà l’elettrificazione, Torno supporterà gli scavi e ATM avrà in gestione la linea per 31 anni e 9 mesi. Questo progetto è stato seguito dallo Studio Associato MbiM e dallo Studio Gozzoli che in particolare si sono occupati, oltre che della stazione, anche della progettazione preliminare di tutta la linea della metropolitana leggera e della progettazione esecutiva del deposito interrato situato al capolinea della fermata Bignami.
Le tecnologie La posizione di questa stazione è particolarmente delicata. Infatti, sul fronte Nord è presente la tratta del Passante Ferroviario e sull’altro lato le fondazioni del Terminal passeggeri della Stazione Garibaldi, presenze che hanno reso impossibile l’impiego di tiranti per sostenere le paratie perimetrali. Per la costruzione di questa stazione, completamente sotterranea, Tecnostrutture ha utilizzato la tecnica “Top-Down” che consiste nella realizzazione delle parti superiori dell’opera, scavando sotto di esse per realizzare progressivamen-
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CSC novembre · dicembre 2009
Nelle immagini a sinistra le fasi di sbancamento del terreno e la posa delle travi RepCls. In alto, la fase di finitura con la realizzazione del manto impermeabile.
te quelle inferiori, operando perciò in modo contrario a quanto avviene normalmente, per una profondità totale di 21 metri sotto il piano stradale. Raggiunta questa distanza sarà realizzato il tampone di fondo per proteggere il manufatto dall’acqua di falda, che, sotto il terreno milanese, è molto vicina. Prima di procedere con gli scavi sarà costruito il livello soprastante, il cosidetto solaio di superficie realizzato con Travi Rep® CLS, giunte in cantiere già dotate di sponde laterali in calcestruzzo prefabbricato, con funzione di cassero, per il getto integrativo. Questa tecnologia ha velocizzato la posa in opera della soletta e ha permesso la realizzazione di dettagli strutturali e architettonici innovativi che ospiteranno gli spazi commerciali a servizio della stazione. Per le altre due solette intermedie è stato previsto l’impiego di gabbie d’armatura preformate con Tralicci Rep® TR preinseriti. Volutamente è stata lasciata una sezione di copertura libera, dalla quale saranno calate le gabbie e, da qui, movimentate con l’impiego di due soli muletti industriali a elevata portata (12 tonnellate ciascuno). Successivamente verranno connesse le armature e si monteranno le casseforme per effettuare i getti. In questo modo, al contrario di quanto avviene con i classici prefabbricati, si ottiene una struttura monolitica in calcestruzzo armato.
Costruzioni
FRANTUMAZIONE
Attrezzature
Più forte dell’acciaio
Una diversa applicazione per la benna frantoio MB: in provincia di Alessandria il modello BF 70.2 è stato utilizzato per frantumare gli scarti ferrosi. Con risultati davvero notevoli.
P
resso l’interporto di Arquata Scrivia, l’impresa Scorza Eros e Damiano Snc è impegnata nella frantumazione di materiali di derivazione siderurgica. Per questo tipo di applicazione, l’impresa si avvale della collaborazione di MB S.p.A., azienda specializzata nella produzione e vendita di benne frantoio che ha fornito il modello BF 70.2. Lo stesso Damiano Scorza, titolare dell’omonima impresa edile, si è messo alla guida di un escavatore cingolato Liebherr 904 Litronic da 223 quintali di peso operativo e, azionando la benna frantoio BF 70.2, ha frantumato e riempito totalmente una pezzatura di 6/8 cm in meno di un minuto, in presenza di Gian Luca Zuccarello, area manager MB S.p.A. per il
Piemonte, Valle D’Aosta e Liguria. “Abbiamo deciso di acquistare la benna frantoio di MB S.p.A. proprio per questo specifico lavoro e fino ad oggi abbiamo frantumato oltre 2.000 tonnellate di materiale: siamo passati dal più duro ferro-cromo a un composto di ferro-silicio, leggermente più morbido ma ugualmente impegnativo”. Con queste parole Damiano Scorza ha spiegato l’importanza di essere sempre al passo con le nuove tecnologie, l’unico modo per rendersi veramente competitivi è appunto differenziarsi il più possibile offrendo al cliente il miglior servizio e la migliore tecnologia. Grazie alla sua flessibilità la benna frantoio si può utilizzare anche per altre e diverse superfici “Ha già frantumato del materiale derivante da demolizioni e ha lavorato pietre da fiume facendone stabilizzato: ho sempre ottenuto un’ottima risposta”, cosi spiega il titolare di Scorza Snc. “Nell’alessandrino - aggiunge - il lavoro è poco e le imprese sono molte, tanti lavorano a diversi chilometri da qui; a noi per fortuna il lavoro non manca; forse per-
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Da sinistra Gian Luca Zuccarello, area manager di MB s.p.a. per il Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e Damiano Scorza, titolare di Scorza Eros e Damiano s.n.c.
BF 70.2 Tipologia escavatori
da 14 ai 20 t
Peso
2250 kg
Volume di carico
0,60 m3
Apertura bocca d'ingresso Apertura mascella
700 x 550 mm da 20 a 120 mm
Dimensioni Lunghezza
2080 mm
Larghezza
1080 mm
Altezza
1250 mm
ché abbiamo esperienza e ci siamo attrezzati per ogni tipo di richiesta del cliente: edilizia generale, costruzioni, scavi, strade, stesa asfalto, scasso e ripristino vigneti: diversificare il lavoro e non sottovalutare nessuna occasione per non perdere il cliente è l’ottica che ci ha portato a investire sulla benna frantoio” . L. T. www.meccanicabreganzese.com
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COSTRUZIONI
NOLEGGIO
aTTrezzaTure
Affittasi sistemi di drenaggio
i
tt Water & Wastewater ha recentemente potenziato il servizio di noleggio delle attrezzature relative alla movimentazione e al trattamento delle acque. ai centri di tessera (ve) e cusago (Mi) si è aggiunto quello di Pomezia, al fine di offrire al centro-sud italia un servizio ancora più rapido e puntuale. Macchine, apparecchiature e mezzi di intervento fanno parte integrante del centro multifunzionale di Pomezia, dove è operativo il centro service, con la propria officina di manutenzione, la filiale di
vendita roma e un’area completamente dedicata alla formazione del personale.
Un vasto assortiMento di apparecchiatUre il nuovo centro è stato potenziato di un considerevole numero di attrezzature come: i modelli BWs, BWn, Dnv (stazioni by-pass), le pompe della serie 2000 e soprattutto il materiale necessario per la predisposizione di impianti (tubi, condotte, accessori), nonché i sistemi di drenaggio wellpoint. la flotta dedicata al noleggio comprende, inoltre, tutti gli accessori per completare in tempi certi il servizio richiesto, con la garanzia di poter usufruire di un’assistenza qualificata e puntuale per tutta la durata del noleggio.
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con il trasferimento di tutte le attrezzature, il Centro di Pomezia è oggi in grado di coprire l’area del centro-sud Italia per il noleggio di elettropompe, motopompe, sistemi wellpoint e apparecchiature per impianti di depurazione.
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Costruzioni
200
100 2125
2400
50
NOLEGGIO
2075
Attrezzature 2400
20 2250
10
2201
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5
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2071 2075
2 1 1
2
5
10
20
50
100
200
Q 500 l/s
Quando conviene noleggiare Sicuramente in applicazioni come quelle di drenaggio e abbassamento della falda per la realizzazione di lavori di scavo durante la costruzione di edifici o gallerie. Nel caso di abbassamento della falda è possibile noleggiare tutte le attrezzatu2400 2071 2125 2201 2250 2075 2201 re relative al sistema wellpoint, dai puntali con trivella per la loro mesLarghezza Peso Potenza Passag. Mandata Modello Altezza (mm) Fasi sa in opera, alle tubazioni di raccormax (mm) (kg) (kW) griglia(mm) (mm) Altezza Larghezza Peso Potenza Passag. Mandata do, fino alle pompe (con motorizModello Fasi 2071 Slim (LT/HT) Allum. 705 185 3(kW) 8griglia(mm) x 50 75 (mm) (mm) max (mm) 28 (kg) 3~ zazione elettrica o diesel e dotate 2071 Slim (LT/HT) Allum. 705 185 40 73 28 3~ 3~ 3.7 3 8 x 50 100/75 75 2075 (MT/HT) Allum. Ghisa 565 445/415 8x8 di coperture per la riduzione del ruAllum. 40 2075 (MT/HT) 565 445/415 3~ 3.7 8 x 8 100/75 more). Un altro impiego interessan2125 (HT) Allum. 850 465 82 / 89 73 3~ 8 6 x 50 75 Ghisa te è costituito dai sistemi bypass: 2125 (HT) Allum.1302/1302/1050 850 500/500/430 465 280/280/240 82 / 89 3~ 3~30/37/37 8 6 x 50200/200/100 /75 2201 (LT/MT/HT)Allum. 15 x 45 vere e proprie stazioni di pompag2201 (LT/MT/HT)Allum. 1302/1302/1050 500/500/430 280/280/240 3~ 30/37/37 15 x 45 200/200/100 2201 (MT/HT) Ghisa 1140/1050 500/435 445/350 3~ 37 15 x 45 200/100 2201 (MT/HT) Ghisa 1140/1050 500/435 445/350 3~ 37 15 x 45 200/100 gio mobili utilizzate per isolare un 2250 (MT/HT) 1144 915/830 540 540 3~ 3~ 54 54 15 x45 15 x45 250/150 250/150 tratto di conduttura fognaria dove 2250 (MT/HT) Allum. Allum. 1144 915/830 2400 (MT/HT) Ghisa 1180/1245 770 900/985 3~ 90 10 x10 150/100 vengono effettuati lavori di manu2400 (MT/HT) Ghisa 1180/1245 770 900/985 3~ 90 10 x10 150/100 tenzione o interventi di ripristino con tecnologie no-dig. In questo 69 caso, il bypass fognario permette di mantenere in funzione la rete In concomitanza con l’apertura del per tutta la durata dell’intervento. Il nuovo Centro vi è stata l’acquisinoleggio si rivela molto utile anche zione del primo noleggio di pomnelle situazioni di emergenza, cope per un bypass fognario a Roma, me in caso di alluvioni o eventi mein zona Eur. L’opera, realizzata utiteorologici particolarmente intensi, lizzando 6 pompe CS LT 3201 per oppure quando si verificano fermi garantire una portata di 2000 litri macchina improvvisi in un impianal secondo, si è resa necessaria per to. In quest’ultimo caso, ricorrere a completare il collegamento tra un una macchina a noleggio consente antico condotto fognario romano di ripristinare tempestivamente la e la condotta della nuova rete fofunzionalità dell’impianto, rendengnaria. do minime le perdite economiche e i conseguenti danni ambientali. Infine, il noleggio ha una sua valenza In alto, la sede di Pomezia specifica quando si deve procedere e il parco macchine allo svuotamento di una vasca o di destinato al noleggio un piccolo bacino: in questo caso ITT Water & Wastewater; a sinistra un impianto la pompa della portata più idonea wellpoint in opera presso viene messa rapidamente in funun cantiere edile. zione da personale qualificato e attrezzato specificamente. L.T.
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COSTRUZIONI
INFRASTRUTTURE
Job reporT
Lame rotanti in galleria
Una singolare applicazione di demolizione controllata in un cantiere di ripristino strutturale per un’infrastruttura ferroviaria strategica. invece dei soliti martelli, sono stati impiegati utensili a disco idraulici.
l
a linea ferroviaria Milano-chiasso costituisce il collegamento su rotaia più importante fra il capoluogo lombardo e l’europa centrale. si tratta di una ferrovia a doppio binario, elettrificato con corrente continua a 3.000 volt, sulla quale transitano quotidianamente un centinaio di treni merci e passeggeri, locali e a lunga percorrenza. già qualificata come fondamentale da rete Ferroviaria italiana, la sua importanza strategica per le attività commerciali è ulteriormente aumentata in vista del trasferimento
dalla gomma al ferro di buona parte del traffico merci in transito attraverso la svizzera, previsto entro il 2015 con l’entrata in funzione di alptransit. Pertanto, l’accresciuta capacità dei convogli ferroviari richiederà la perfetta efficienza dell’intera infrastruttura, a iniziare dai suoi tratti critici quali la galleria Monte olimpino 2.
Una galleria da ripristinare il tunnel, situato fra il bivio rosales (in Provincia di como) e la stazione
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frontaliera di chiasso (svizzera), è lungo 7.202 m e permette ai treni merci di saltare il nodo ferroviario lariano. già nel 2002 si erano verificati notevoli inconvenienti in prossimità del piano del ferro, causati sia da infiltrazioni d’acqua - riconducibili all’innalzamento della falda freatica registrato nel decennio precedente - sia dalla presenza di sabbie fini, ulteriormente aggravati da alcuni cedimenti fra cui il crollo di parte della volta. ai primi interventi di consolidamento, nel 2003, erano seguite più ingenti opere di manutenzione
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straordinaria, tra il 2005 e il 2006, finalizzate a bloccare le infiltrazioni, senza però sortire i risultati attesi. il gestore della rete ferroviaria ha perciò disposto il completo ripristino della galleria, con rifacimento delle volte e delle solette di base, non solo per risolvere definitivamente i problemi idrogeologici ma, soprattutto, per ammodernare l’infrastruttura e per mettere in assoluta sicurezza la struttura del tunnel, soggetta a un inevitabile incremento della frequenza dei treni. il cantiere ha restituito un manufatto protetto dai
cedimenti e perfettamente impermeabilizzato, con pavimento e volta ricostruiti e armamento completamente rinnovato, oltre ad avanzate dotazioni di sicurezza, antincendio, colonnine d’allarme e un ascensore per soccorsi e soccorritori. le opere, aggiudicate all’ati costituita tra impresa luigi notari spa (capogruppo), ivecos spa, Mga srl, sono iniziate nel giugno 2007 e si sono concluse nel settembre 2009. i lavori hanno comportato il transito a velocità ridotta e a fasi alterne su un solo binario; per alcuni mesi è stata necessaria la chiusura completa, con conseguente dirottamento dei convogli sulla linea passeggeri o su quelle degli altri valichi alpini.
deMoliZione sU MisUra Fra i lavori realizzati, spiccano le demolizioni controllate svoltesi nella sezione centrale della galleria, in corrispondenza del tratto di circa 800 m già interessato da problemi strutturali, con funzione propedeutica all’impermeabilizzazione e al ripristino della struttura. opere di consolidamento provvisorio della pavimentazione, quindi dell’arco rovescio e dei piedritti, hanno preceduto in questa fase la demolizione e idrodemolizione secondo il metodo a quinconce, cioè l’intervento a scacchiera necessario per
in questa pagina le diverse fasi di demolizione controllata nella sezione centrale della galleria; i tagli sono stati effettuati grazie all’attrezzatura a disco idraulica tyrolit.
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COSTRUZIONI
INFRASTRUTTURE
Job reporT
l’impossibilità di una completa rimozione delle strutture esistenti. successivamente si è proceduto al taglio della massa di conglomerato cementizio che unisce il piedritto all’arco rovescio, praticando resezioni trasversali a una distanza reciproca di circa 35-40 cm per indebolire tutta la struttura, mediante utensili a lama circolare. Parte dei conci da demolire sono stati trattati con il sistema dell’idroscarifica, con passi di circa 6 m sul fronte sud e, dopo alcune verifiche, di 4 m sul fronte n ord, ricorrendo a imprese specializzate. sugli altri conci sono state operate ulteriori serie di tagli, per indebolirli e poterli rimuovere più agevolmente. si è così evitato l’impiego dei martelli che, intaccando strutture orizzontali e
verticali, non avrebbero consentito di raggiungere un risultato ottimale. le operazioni si sono svolte, grazie alla realizzazione di una parete temporanea che ha diviso esattamente a metà la sezione della galleria, dapprima su un fronte poi sull’altro, per consentire il passaggio dei treni sul binario libero. “I tagli sono stati effettuati utilizzando un’attrezzatura a disco idraulica fornita da Tyrolit - spiega il geometra carlo remosino cotta dell’impresa luigi notari -. Inizialmente abbiamo provato a posizionarla mediante il classico sistema a tasselli e montante verticale, in modo da poter operare i tagli trasversali. Poi però abbiamo studiato una soluzione più particolare, che ci permettesse di montare la macchina su un miniescavatore
SICUREZZA IN PRIMO PIANO Concluse le operazioni di demolizione controllata, l’impresa ha effettuato delle iniezioni nelle zone idroscarificate dei piedritti applicando delle centine per stabilizzare la galleria: i cedimenti, infatti, si erano verificati soprattutto nelle strutture inferiori causando l’abbassamento degli archi rovesci. Le iniezioni di consolidamento sono state effettuate con cementi microfini per intasare le microfessure e consolidare al meglio le parti interessate dai dissesti, provvedendo poi al ripristino con malte e altri composti a spruzzo in modo da realizzare una superficie idonea all’applicazione dell’impermeabilizzante. L’ultima operazione sull’area principale del cantiere ha interessato la ricostruzione del cordolo con funzioni di percorso di servizio, ricollegato alle analoghe strutture esistenti nel resto della galleria, non interessato dai lavori di consolidamento. Infine, l’impresa è intervenuta su un tratto di circa 55 m particolarmente colpito dai cedimenti: in questa zona, una volta completati i consolidamenti su entrambi i lati, si è intervenuti nella terza fase, a galleria completamente chiusa, demolendo completamente la parte centrale per ripristinare alcune sagome, come richiesto dal committente. Per garantire la massima sicurezza degli operatori rispetto al transito dei treni è stato installato un sistema che rileva l’avvicinamento di un convoglio a 1.500 m di distanza, a monte e a valle. Semplicemente schiacciando una pedana venivano attivati segnali luminosi lungo tutta la tratta interessata dai lavori (quasi 1.000 m) e una sirena che allertava gli operatori a non attraversare il binario attivo. Per l’intera durata del cantiere è stato messo a disposizione un treno di primo soccorso in grado di raggiungere il sito in caso di necessità.
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COSTRUZIONI
INFRASTRUTTURE
Job reporT
IMPRESA LUIGI NOTARI L’Impresa Luigi Notari, fin dalla fondazione avvenuta negli anni ’50, opera in Italia e all’estero per conto delle più importanti imprese italiane e dei maggiori enti appaltanti. L’azienda, infatti, ha collaborato alla costruzione e ristrutturazione di importanti opere idrauliche e idroelettriche, di collegamenti stradali, autostradali e ferroviari e alla realizzazione di opere di edilizia civile e industriale. Oggi le principali attività che contraddistinguono l’Impresa Luigi Notari tra quelle di più ampia e consolidata esperienza in Italia sono l’ingegneria infrastrutturale, del sottosuolo e idraulica, le opere speciali di fondazione, l’impermeabilizzazione e il consolidamento, i betoncini spruzzati e le guniti, le iniezioni di miscele chimico-cementizie. sopra, il geometra carlo remosino cotta dell’impresa luigi notari; sotto, alcuni momenti del taglio orizzontale: sul miniescavatore è stato posizionato un telaio metallico per la stabilità del mezzo.
PROFILO TyROLIT La caratteristica fondamentale alla base dello sviluppo di Tyrolit è la costante attenzione all’evoluzione tecnologica e all’applicazione delle nuove invenzioni per sviluppare prodotti nuovi e sempre più precisi. L’ufficio Ricerca e Sviluppo, interno all’azienda, conta infatti oltre 160 persone, mentre il gruppo dispone di 19 unità produttive in dieci Paesi del mondo, oltre a numerose filiali commerciali che coprono tutti i principali mercati. In Tyrolit la Divisione Trade è specializzata nella commercializzazione e fornitura di servizi per le migliori rivendite in edilizia e meccanica. La Divisione Construction è specializzata nella fornitura di sistemi macchine e utensili per la demolizione controllata.
RIPRISTINO DEFINITIVO DELLA GALLERIA MONTE OLIMPINO 2 committente
rFi – rete Ferroviaria italiana spa Direz. compartim.le infrastruttura
struttura
s.o. tecnico Milano - ing. Michele Marzano
responsabile dei lavori
ing. Maurizio campostrini
Progetto esecutivo
ing. stefano Fuoco (sWs engineering spa)
Progetto definitivo rFi
Prof. K. Kovari – ing. r. Filippini (Basler & hofman ag)
Direzione lavori e coord. sic. prog.
ing. Michele Di Mercione
coordinamento sicurezza esecuzione
arch. santi licari
imprese appaltatrici
ati - impresa luigi notari spa (capogruppo) ivecos spa - Mga srl
Direttore tecnico
ing. Milo F. carera
Direttore di cantiere
geol. Mattia Dugnani
responsabile di cantiere
geom. gaetano sainato
idrodemolizioni:
Mosconi srl
attrezzature demolizione controllata
tyrolit srl
inizio lavori
giugno 2007
Fine lavori
settembre 2009
importo lavori
17.099.421,82 euro
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cingolato, così da eseguire tagli orizzontali e verticali con maggiore rapidità”. il principale problema tecnico da affrontare era costituito dalla stabilità del mezzo: al posto della benna è stato posizionato un telaio metallico, agganciato ai perni della benna stessa che, dotato di un supporto ad angolo, ha permesso l’orientamento dell’utensile nelle direzioni desiderate. Per le cesure orizzontali il telaio è stato dotato di stabilizzatori e, una volta rimosso il cordolo, di un’ulteriore asta orizzontale con livella e stabilizzatori alle estremità. raggiunta la posizione orizzontale, il miniescavatore veniva spento per procedere con il taglio. in questo modo, l’utensile è sempre rimasto solidale al braccio del miniescavatore, mentre l’unità di controllo idraulica era sostenu-
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ta dalla lama anteriore del miniescavatore, senza richiedere ulteriori spostamenti. Una volta effettuato il taglio, il braccio veniva alzato e il miniescavatore si spostava nella nuova posizione, già pronto per un nuovo taglio.
tagli precisi e rapidi nella galleria di Monte olimpino sono stati utilizzati i dischi della gamma tyrolit per il taglio pareti e la demolizione controllata. i nuovi dischi diamantati proposti da tyrolit, leader a livello mondiale nel settore degli utensili diamantati e delle attrezzature per il taglio e la demolizione controllata in edilizia, sono stati progettati e realizzati con precise caratteristiche tecnologiche e di utilizzo: design funzionale per lo scarico del materiale prodotto durante il taglio e la maggiore garanzia di resistenza alle incrinature; uso di acciaio speciale per evitare vibrazioni, soprattutto durante il taglio delle armature; fori di trascinamento per tutti i tipi di macchine più diffuse. i nuovi utensili tyrolit si contraddistinguono per elevata velocità di taglio anche in condizioni estreme. i dischi diamantati tagliapareti tyrolit, con diametro fra 800 e 2.200 mm per la massima profondità di taglio a seconda delle esigenze, sono sviluppati per una combinazione perfetta con le macchine tyrolit hydrostress. tra i diversi modelli di centraline abbinabili alle seghe a muro idrauliche tyrolit, in cantiere è stata utilizzata la centralina modello aDs4: con potenza di 29 kW, dispone di telecomando a cavo e corrente minima di avviamento con sistema twin-motor oltre a interruttore del senso di rotazione, timer, arresto di emergenza e collegamenti secondari. in alcuni punti le demolizioni hanno interessato anche sezioni ad armatura maggiorata, con interventi secanti le armature. l’esecuzione prevedeva dapprima la realizzazione di tutti i tagli verticali, utilizzando dischi da taglio di diametro 1.000 e 1.200 mm; in caso di armature notevoli, il taglio veniva ripassato con un disco di diametro 1.600 mm. in seguito sono stati effettuati tutti i tagli orizzontali. L.T.
csc vetrina Il carbone di Bosch blocca tutto Il filtro dell’abitacolo ha il compito di migliorare il comfort e di salvaguardare
Yokohama guarda al fashion
la salute e la sicurezza dei passeggeri. la sua
Il costruttore giapponese attraverso l’emanazione Italiana ha lanciato un set da viaggio,
composto da zaino e borsa. la versione della borsa by Yokohama si presenta con
dettagli particolari per il massimo del comfort e della praticità: prodotta in un resistente nylon impermeabilizzato, è composta da una sacca principale molto capiente (adatta per contenere tutto quanto serve ad accompagnarvi in week-end fuori porta, gite e piccoli viaggi, oppure per lo sport) e da tre tasche esterne nelle quali riporre gli oggetti di più immediato uso. È dotata di maniglie centrali che possono essere unite grazie a una impugnatura in tessuto. la tracolla, staccabile ed estensibile, è dotata di un comodo poggia-spalla. la borsa sport è disponibile presso tutti i consulenti di guida Yokohama al prezzo iva inclusa di 75,60 euro.
funzione principale è quella di lasciare entrare solo l’aria pulita all’interno del veicolo e allo stesso tempo quella di trattenere polveri, pollini, batteri e gas dannosi provenienti dall’esterno. il filtro Bosch assicura un efficace ricircolo dell’aria anche a temperature esterne molto alte o molto basse, garantendo di respirare un’aria priva d’impurità esterne. il modello a carboni attivi è in grado di bloccare anche i cattivi odori e gran parte dei gas presenti nell’aria esterna: la sua particolare struttura, infatti, filtra anche le emissioni nocive, consentendo il normale utilizzo dell’impianto di aerazione e climatizzazione anche nel traffico cittadino, in coda o nei tunnel. Da 18 euro a 60 iva e montaggio esclusi.
Se il gas secca Fluidsaver lubrifica
Le valvole dei motori alimentati a gas possono, dopo un certo numero di chilometri per la nota mancanza continua di lubrificazione , un tempo data
dal piombo contenuto nelle benzine, usurarsi in anticipo. con l’andare del tempo e dei chilometri si registra pertanto una maggiore usura di questi componenti, che richiedono un intervento meccanico che rischia di annullare in tutto o in buona parte il risparmio sino a quel momento accumulato. Per ovviare a questo problema serbatoigpl.com ha messo a punto un nuovo sistema denominato vap-saver capace di prevenire il problema, impedendo l’usura delle valvole che risulteranno costantemente lubrificate durante tutti i chilometri percorsi. installato sotto il cofano, il sistema di lubrificazione distribuisce per depressione - nel collettore di aspirazione, quando il corpo farfallato è nella posizione chiusa - l’additivo fluido lubrificante (Fluid saver) immettendo circa 8-12 gocce al minuto. ogni qualvolta che il motore è al minimo o, nel corso della marcia, si rilasci l’acceleratore, nel collettore di aspirazione entra l’additivo Fluid saver che si posiziona sulle valvole di aspirazione e loro sedi per aggrapparsi tenacemente al metallo, lubrificandolo. si evita così il dannoso sfregamento a secco (dovuto all’uso del gpl o metano e alla mancanza della benzina), la temperatura di esercizio, grazie ai minori attriti, si abbassa e la durata e l’efficienza delle valvole si prolunga nel tempo.vap-saver ha un contenuto di liquido di 500 ml e un segnalatore led (da inserire sul cruscotto) che avverte quando la riserva scende sotto i 100 ml. costa 122 euro iva esclusa. la ricarica dell’additivo Fluid-saver è fornita in cartoni da 12 pezzi da 1 litro di 15.50 iva compresa.
La neve di Vredestein
Comtrac Winter è il pneumatico invernale dedicato da Vredestein ai veicoli commerciali. ha un
battistrada direzionale che, abbinato a due solchi circonferenziali laterali, assicura un’ottima dispersione di acqua e impedisce il verificarsi dell’aquaplaning. l’elevato numero di lamelle a zig-zag nei blocchi del battistrada è stato progettato per espellere facilmente fango e neve. inoltre, unito alla mescola speciale, garantisce spazi di frenata più corti e un’accelerazione migliore in condizioni difficili. i blocchi robusti della spalla hanno un ruolo cruciale nelle curve, in particolare in presenza di carichi pesanti.
Wynn’s per vedere bene
All’interno della linea Car Care, Wynn’s offre anche un prodotto per i vetri facile da usare che, grazie alla formulazione azeotropicae, rende la superficie vetrata
perfettamente nitida, senza aloni né residui. È un ottimo complemento all’azione efficace e profonda di anti insect screen Wash, il detergente concentrato per la pulizia del parabrezza da aggiungere all’acqua nell’apposito serbatoio. senza lasciare depositi bianchi e senza danneggiare la vernice questo detergente non provoca riflessi e soprattutto, grazie a una concentrazione estremamente elevata, consente di ottenere i massimi risultati con una quantità minima di prodotto: ne sono sufficienti, infatti, 50 ml per ogni litro d’acqua. costano rispettivamente 7,60 e 2,50 euro.
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MACCHINE
MerCedeS ACtroS V8 4151 8x8
C A M P O
P R O V E
Prove in cava
C’è dA FIdARsI
di Massimiliano Barberis
PROVATE A FARLO SFRIZIONANDO! L’ACTROS 4151 K DA POCHI MESI SUL MERCATO CON IL NUOVO CAMBIO POwERSHIFT AUTOMATIZZATO A 12 RAPPORTI, E BEN 4 RETRO, SI MUOVE CON UNA LENTEZZA SBALORDITIVA. MA APPENA VEDE IL PIANO O UNA RAMPA SI SCATENA, MANTENENDO PERò SEMPRE L’OCCHIO AI CONSUMI. IN CABINA, POI, REGNA IL SILENZIO.
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h
anno dell’incredibile la scioltezza e la fluidità delle cambiate del Powershift adattato, è il ‘vecchio’ automatizzato telligent da linea, per gli actros da cava cantiere. le marce vengono letteralmente aspirate dal rigoroso v8 e trasmesse con aggressiva leggerezza al suolo. e tutto in frazioni di secondo. il che, avendo tempi di innesto brevi, e interruzioni degli accoppiamenti di forza molto corti, si traduce in una trazione a terra continua. il fatto, poi, che non abbia montata una sincronizzazione meccanica permette di risparmiare 50 chili di peso, che vuol dire circa 300 chili di tara in totale. Punto e basta. il resto, oltre alla tradizionale robustezza telaistica di casa, è tutta intelligenza elettronica: non si vede, pesa poco, ma vale molto di più. Questo ha permesso di ricavare maggiore spazio nella scatola del cambio, consentendo l’utilizzo di ingranaggi di dimensioni più grandi e più robusti e permettendo di gestire valori di potenza e coppia maggiori. il trucco, se c’è, è in questo. e dal cambio, infatti, bisogna partire se si vuole descrivere al meglio la terza generazione dell’actros, sempre ‘truck of the year 2009’, ora arrivata alle versioni da mulo. il Powershift off-road, disponibile dalla fine dell’anno in corso, è formato da un cambio a tre rapporti con un gruppo epicicloidale moltiplicativo montato posteriormente e da una unità, splitter, montata frontalmente. È la gestione elettronica dei rapporti l’innovazione del cambio Mercedes. a cui si abbina un sensore di inclinazione e il regolatore antibeccheggio che garantiscono maggiori rapidità e precisione di cambiata. in pratica, la velocità di rotazione dell’albero ausiliario e di quello secondario di trasmissione sono accordate mediante un controllo elettronico sulla scatola del cambio. Un apposito freno sull’albero ausiliario rallenta gli ingranaggi della trasmissione durante il passaggio al rapporto superiore. Una funzione che aumenta i giri del motore e assicura il sincronismo del rapporto di trasmissione con l’albero ausiliario durante la fase di scalata. il cambio Powershift off-road, infatti, è concepito come cambio manuale ad azionamento automatico, grazie al controllo elettronico della scatola del cambio, che è in grado, come si diceva, di regalare una rapidità di innesto impressionante.
In apertura una mossa da manIco dell'off road. In basso, l'ImpressIone del vuoto. sopra, la plancIa mutuata In toto, e non solo quello, dalla versIone da lInea. con I tastI 'magIcI', al centro, del cambIo powershIft, a destra.
con due pulsanti ai lati. Poi in plancia sulla destra, a filo della palpebra del cruscotto, 4 pulsanti in sequenza. non serve altro. Basta impratichirsi. Perché il Powershift è assolutamente intuitivo come un cambio tradizionale, fa tutto da solo o in qualsiasi momento accetta l’intervento umano. Fa saltare la marce, risparmia carburante, aiuta in salita, in manovra e nelle retro veloci. Ma andiamo con ordine. la prima modalità, il primo tasto, è il Power off-road. È indicata per tutte le situazioni che richiedono un maggiore spunto. la logica di funzionamento del cambio automatico in questa possibilità aumenta i giri ai quali sono effettuate le cambiate, fornendo maggiore accelerazione e utilizzando tutta la potenza disponibile dal v8. si disattiva tramite il tasto, in caso contrario resta in funzione. in pratica ogni volta che la pendenza aumenta di un grado, la centralina del cambio riduce i tempi di selezione dei rapporti corti. in questo
in cabina Mancano dUe cose
a
ppena si sale in cabina si nota l’assenza del pedale della frizione, ma anche quella della leva del cambio, che è celata in un bracciolo sollevabile a destra del sedile. Una volta calato in posizione si svela sulla punta una corta leva
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Prove in cava
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ACtroS V8 4151 8x8
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MACCHINE
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Prove in cava
MACCHINE
Mercedes Actros V8 4151 8x8
modo si escludono le sollecitazioni a carico della frizione. Le marce in definitiva vengono tirate fino a 1800 giri al minuto, rispetto ai tradizionali 1500. Con la funzionalità Eco-Roll, di solito al di fuori degli sterrati sempre in funzione, ma nulla vieta di lasciarla inserita anche in cava, se vi sono lunghi tratti in piano da percorrere velocemente, si mette in folle tutta la trasmissione cinematica se non si accelera e non si frena (con il retarder o con il pedale) per più di un secondo oltre i 55 chilometri orari. Il tasto Manovra invece, come è intuibile, permette movimenti millimetrici, come quelli della foto d’apertura, per capirci. La corsa del pedale dell’acceleratore viene utilizzata per intero entro e non di più i mille giri al minuto del motore. Così con estrema precisione, sentendo l’attacco e il disinnesto della frizione, si attacca un rimorchio o si sta di fronte a una finitrice stradale.
Come cullare un camion
S
e, invece, ci si trova in salita all’improvviso bloccati, cosa improbabile con questo Actros, a dirla tutta, si può attivare una quarta funzione, e non abbiamo ancora finito di esaminarle tutte: la Rocking. Che in pratica ‘culla’ il camion. Si pigia un quarto tasto e il mezzo ondeggia lentamente, grazie a un rapido innesto/disinnesto della frizione comandato dalla pressione sull’acceleratore. Se questo non basta, abbiamo altri due tasti, in basso, vicino al freno di stazionamento, che bloccano i differenziali, e, a quel punto difficilmente, si dovrà chiamare un carro soccorso. L’Actros a 8 cilindri si trasforma in Manolo e come con un tocco di magnesite su una parete di VI grado, sotto le gomme, si ottiene un grip eccezionale e si sale a pieno carico fra fango, buche e sassi tondi. In Mercedes si è infatti progettato e messo in uso un tipo di comando estremamente logico che esclude a priori ogni manovra errata del differenziale. Gli interruttori singoli per i bloccaggi longitudinali e trasversali, un tempo utilizzati, sono stati sostituiti da una sola manopola che permette di impartire i comandi in sequenza logica. Partendo dalla posizione Off, con i differenziali tutti aperti, si passa in caso di necessità, per ovviare ai problemi di trazione che la compensazione del numero di giri può comportare, alla prima posizione che blocca dapprincipio solo i differenziali longitudinali. Con lo scatto successivo si arriva ai bloccaggi trasversali e, se ancora non basta, con l’ultimo scatto viene bloccato trasversalmente anche l'asse anteriore. E andando solo dritti ci si disimpegna da ogni situazione.E arriviamo all’ultimo tasto, forse il più normale e conosciuto, il Cru-
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L'Actros in fase di carico prima della prova nella cava Solles di Arluno. A lato, il potente V8 da oltre 15 mila cm³ di cilindrata. In basso il gruppo filtri. posto ben iN alto al sicuro e all'aria pulita.
ise Control, che permette fra i 2 e i 15 chilometri orari di impostare un margine di agio per risparmiare gasolio sfruttando l’inerzia del camion senza toccare l’impianto frenante. A conclusione si devono citare le retro, innestabili dalla manopola del cambio, che spingono il camion fino a 55 chilometri orari, e soprattutto l’importante possibilità di passare direttamente dalla prima alla retromarcia senza passare dalla folle, il che permette delle manovre veramente molto agili. Alla guida l’Actros da cantiere si comporta come un mezzo da linea, silenzioso, ergonomico negli spazi grazie anche alla cabina, che seppure corta, è di generose dimensioni, con una ottima visibilità e una manovrabilità da fare invidia ai mezzi con un solo asse sterzante. Il 4151 si muove agile fra i cumuli di sabbia e brecciolino e si approssima alle piramidi di materiale a lato della benna velocemente e con estrema precisione, come velocemente ‘si toglie dai piedi’ per fare caricare un altro mezzo alle sue spalle. Non si perde tempo e si lavora di più.
Oltre al cambio il resto
L’
Actros da cantiere è disponibile in versione a due, tre e quattro assi, in otto classi di potenza che vanno da 320 cavalli a 550 e in molteplici passi. Le configurazioni assali previste vanno dal due assi 4x2 a trazione posteriore fino all’8x8/4, della prova, un quattro assi a trazione integrale e due assi anteriori sterzanti. Il nuovo Actros cantiere adotta la gamma di motori OM 501 LA e OM 502 LA. Che contempla 6 motori a 6 cilindri da 11,9 l con potenza da 235 kW (320 CV) a 350 kW (476 CV) e due motori V8 da 15,9 l
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con potenza da 375 kW (510 CV) a 395 kW (537 CV), tutti con tecnologia BlueTec (collaudata su già oltre 200 mila autocarri). Spina dorsale dei mezzi cantiere resta il telaio, che nell’Actros è elastico a torsione e resistente alle flessioni. È formato da traverse e longheroni rivettati e in alcuni punti imbullonati. Da mettere in evidenza è anche la compensazione del carico sugli assi anteriori. Che offre minori sollecitazioni e quindi minore usura di tutti i componenti, minore usura dei pneumatici, maggiore comfort di marcia, migliore trazione e miglior comportamento in frenata. Con la compensazione che se in passato ogni asperità del terreno comportava l'alleggerimento di un assale e, per contro, una maggiore sollecitazione dell'altro, ora sul nuovo Actros da cantiere non capita più. Fino a un'altezza degli ostacoli di 100 millimetri, il carico sui due assali anteriori viene ripartito uniformemente in modo meccanico, assicurando un contatto uniforme delle ruote al terreno. Non da meno è l’impianto frenante. I ribaltabili dispongono di freni a disco sull'asse anteriore e di freni a tamburo sull'asse posteriore, mentre i veicoli a trazione integrale, destinati agli impieghi in cantiere, montano freni a tamburo su tutte le ruote. La dotazione di serie comprende per tutti i veicoli il sistema frenante Telligent a regolazione elettronica, caratterizzato da tempi di risposta più rapidi. Tra i vantaggi offerti da questo sistema figura anche l'usura uniforme delle guarnizioni dei freni sui singoli assali, grazie alla quale si riducono i tempi di fermo in officina. Sull'Actros il freno continuo è integrato nel sistema frenante Telligent. Ciò significa che se si preme il pedale del freno si attivano contemporaneamente sia i freni di servizio sia i freni ausiliari. Il collegamento di tutti i dispositivi frenanti del veicolo è ancora una volta finalizzato a ridurre l'usura dei freni di servizio, affidando ai freni ausiliari, esenti da usura, il compito di erogare parte della potenza frenante richiesta.
Con i freni dappertutto
I
l vero asso nella manica di questo impianto frenante è il sistema di assistenza in fase di spunto,
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utile soprattutto in cantiere e nei trasferimenti a breve raggio. Esso rende più agevoli le partenze su qualsiasi tipo di pendenza. Ciò è reso possibile dalla gestione completamente elettronica delle valvole pneumatiche dei freni delle ruote, che quindi si attivano molto rapidamente. Ogni volta che si preme il pedale del freno e lo si rilascia a veicolo fermo, la pressione frenante viene mantenuta per un secondo circa per evitare l'arretramento dell'autocarro. In questo spazio di tempo si può premere il pedale dell'acceleratore e ripartire anche in salita. Fra i particolari dedicati alla 'polvere' il nuovo Actros monta una piastra di protezione in acciaio legato da tre millimetri per preservare il radiatore e il motore da eventuali danni, il predellino mobile che sopporta anche i carichi trasversali, i retrovisori protetti e quelli anteriori con griglie di protezione in acciaio oltre a una piastra protettiva, optional, per il serbatoio del carburante applicata dal basso. E infine, da usare a fine giornata lavorativa l’attacco per l'aria compressa di serie, che permette di pulire la cabina con la pistola ad aria.
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QUOTE A Passo B 1° Interasse C 2° Interasse D 3° interasse E Lunghezza F Larghezza (mm) G Altezza a vuoto (mm) H Sbalzo anteriore (mm) I Sbalzo posteriore telaio (mm) L Inizio cabina - Inizio cassone D Minima Lungh. carrozzabile min Lungh. carrozzabile max Largh. max carrozzabile Altezza max carrozzabile M Carreggiata anteriore N Carreggiata posteriore O Altezza min. dal suolo Alt. telaio-terra a carico Diametro minimo di volta Sospensioni asse motore
Masse Tara (kg) Tara 1° + 2° asse Tara 3° + 4° asse Portata sul telaio Massa max 1° asse Massa max 2° asse Massa max 3° asse Massa max 4° asse Massa complessiva Massa rimorchiabile Massa totale combinazione
mm 4200 1700 2500 1350 7955 2500 3344 1440 700 2050 610 6129 6267 260 0 4000 2054 1804 64 1104 17825 Mec kg 10900 7250 3650 29100 8000 8000 13000 13000 40000 12000 56000
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MOTORE
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Diesel Mercedes-Benz
OM 502 LA Euro 5 sovralimentato-interrefrigerato 4 valvole e sistema di iniezione Pld Tipo (pompa-condotto-iniettore) per singolo cilindro. Sistema motore Telligent: gestione elettronica dell’iniezione mediante il monitoraggio continuo dei parametri funzionali del motore Cilindri 8aV Alesaggio/Corsa 130/ 150 mm Cilindrata 15928 cm³ Potenza massima 375 kW (510 CV) a 1800 g/min Potenza fiscale 79 CV Coppia massima 2400 Nm (245 kgm) a 1080 g/min Raffreddamento ad acqua bidisco a secco. FRIZIONE
Impianto frenante
Freno di esercizio Telligent: impianto costituito da due circuiti pneumatici indipendenti con freni a tamburo su tutti gli assi e da un circuito elettronico sovrapposto di comando e regolazione delle elettrovalvole pneumatiche. La pressione di esercizio nei circuiti pneumatici è di 10 bar costanti. L’elettronica del sistema di frenatura Telligent® coordina i sistemi di antibloccaggio (Abs) e antislittamento (Asr), modulando la forza frenante delle singole ruote sulla base dei segnali che giungono dai sensori di corsa, di pressione, del numero di giri. Inoltre, sulle versioni a trazione parziale, è prevista la funzione antiarretramento che trattiene il veicolo in salita senza dover azionare il freno di servizio e si sblocca automaticamente con il rilascio della frizione. L’impianto è in grado inoltre di ottimizzare la distribuzione della forza frenante in modo da rendere minima l’usura delle guarnizioni di attrito.
Freno di stazionamento: meccanico a molla con comando pneumatico agente sulle ruote del 2°, del 3° e del 4° asse Freno di soccorso: conglobato con il freno di stazionamento Freni ausiliari: freno motore con valvola costante a comando indipendente. Potenza frenante massima 250 kW a 2200 g/min. Dimensioni cabina S
Altezza interna (m) 1,56
Lunghezza interna/esterna (m) 1,54 / 1,85
Telaio Costituito da longheroni con profilati ad "U" a sezione costante, acciaio E500 TM
Sterzo Sulle ruote anteriori con cinematismo a quadrilatero. Idroguida a circolazione di sfere tipo MB LS 8
Larghezza interna/ester na (m) 2,26 / 2,50 Serbatoio Capacità 280 lt (in alluminio passo 42), 300 lt (in acciaio passo 45), 300 lt (in alluminio, no su passi 42)
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Potenza
370 350 330 310
Mercedes PowerShift Off-Road 290
Il cambio Mercedes PowerShift Off-Road G 330-12 è un cambio automatizzato a 12 rapporti con 270 4 retromarce. E’ composto da un cambio base a tre rapporti con un gruppo epicicloidale moltiplicativo montato posteriormente (range) ed una unità splitter montata frontalmente. Il peso approssimativo incluso di olio è 305 Kg. 250 Spread: 11.63 - 0.77 Ratio: • 1st gear = 11.64 • 2nd gear = 9.02 1a•rapporti 11.64 9a rapporti = 1.60 3rd gear = = 7.03 2a• rapporti = 9.02 10a rapporti = 1.24 4th gear = 5.45 3a• rapporti 7.03 11a rapporti = 1.00 5th gear ==4.40 6th gear ==3.41 4a• rapporti 5.45 12a rapporti = 0.78 7th gear ==2.65 5a• rapporti 4.40 1a retro rapporti = 12.77 8th gear = 2.05 6a• rapporti = 3.41 2a retro rapporti = 9.90 • 9th gear = 1.60 a 7a• rapporti 10th gear== 2.65 1.24 3 retro rapporti = 2.90 a a 8 • rapporti 11th gear== 2.05 1.00 4 retro rapporti = 2.25 • 12th gear = 0.78 • 1st reverse gear = 12.77 • 2nd reverse gear = 9.90 • 3rd reverse gear = 2.90 Massa asse (kg) Pneumatici • 4thlimite reverse1°gear = 2.25
230
2600 2300 2000 1700 1400
230 Cerchi
190 13 R22,5 (154/149) G 7500PowerShift Off-Road è la naturale evoluzione del collaudato 9,0 x 22,5 Mercedes cambio Automatizzato 315/80 R22,5 (154/150) G 8000 9,0offrono x 22,5 performances più Telligent. Le nuove trasmissioni, prive[solo di sincronizzazione meccanica, 385/65 su 1° asse] 11,0 x 22,5 150 del elevate 9000 insieme ad un più [solo evoluto sistema di controllo. Le nuove funzionalità riducono il lavoro con 315/80 posteriormente] 800 1000 1200 1400 conducente in molte condizioni di guida. Il principio di funzionamento innovativo del cambio Powershift Off-Road consiste nella sincronizzazione dei rapporti gestita elettronicamente e non mediante i tradizionali sincronizzatori meccanici. A supporto del cambio un sensore di inclinazione e il regolatore antibeccheggio garantiscono una maggiore rapidità e precisione di cambiata. CSC Più nel dettaglio, sul cambio Powershift Off-Road la velocità di rotazione dell’albero ausiliario e di quello· dicembre 2009 novembre secondario di trasmissione sono accordate mediante un controllo elettronico sulla scatola del cambio. Un apposito freno sull’albero ausiliario rallenta gli ingranaggi della trasmissione durante il passaggio al rapporto superiore; una funzione che aumenta i giri del motore assicura il sincronismo del rapporto di trasmissione con l’albero ausiliario durante la fase di scalata.
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1600
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IN CANtIERE BAsto Io
di Paolo Raffelli
IL CONCETTO DI MACCHINA POLIVALENTE IDEATO DA MECALAC PRESENTA UNA ULTERIORE EVOLUZIONE IN CHIAVE MIDI CON UN NUOVO ESCAVATORE CINGOLATO . UNA MACCHINA MULTIFUNZIONE CHE SOLLEVA, SCAVA, RICICLA E SI TRASFORMA IN TRACK-LOADER.
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n poco meno di 7 tonnellate di peso Mecalac è riuscita a concentrare, rinnovandolo, il suo concetto di macchina “tuttofare” che l’ha resa famosa nei cantieri di tutto il mondo. il nuovo 8 Mcr è un mezzo camaleontico in grado di operare in tutti i contesti, dall’edilizia residenziale alla manutenzione stradale sino al movimento terra puro, e di trasformarsi in pochi istanti da escavatore a skid steer loader oppure da sollevatore a tool carrier, per soddisfare tutte le esigenze all’interno del cantiere senza necessariamente ricorrere ad altre macchine.
in generale …
l
a classica livrea, giallo e grigio scuro, di Mecalac si staglia questa volta su una macchina completamente nuova per il costruttore francese: la parte superiore ricalca i nuovi escavatori polivalenti serie Mc/MW mentre la parte inferiore (il sottocarro), con la ruota posteriore di diametro maggiore rispetto a quella folle anteriore, assomiglia (ma tecnicamente non è la stessa cosa) a un track loader.. il sottocarro si evidenzia subito per la ruota motrice posteriore di grosse dimensioni e per la robusta lama da reinterro anteriore: in pratica, si tratta di un escavatore tipo “Zero tail swing” (a ingombro posteriore contenuto nella sagoma dei cingoli) incastonato sopra un track loader.
È una macchina molto compatta, con larghezza massima di 2.110 mm (in configurazione con pattini cingolo gomma da 450 mm) e una lunghezza complessiva di 3.088 mm, grazie allo speciale braccio con angolo di 140° completamente richiamato. la cabina, di ampie dimensioni, offre una buona visibilità a 360° grazie alle ampie superfici vetrate, con elementi unici e montanti sottili. i comandi sono ben studiati e a portata di mano, così come il display a colori dotato di nuova interfaccia grafica molto intuitiva. il passaggio da una modalità all’altra avviene tramite un semplice selettore: i comandi iso di un escavatore si trasformano immediatamente nei corrispondenti iso di un track loader (manipolatore di destra per la traslazione e manipolatore di sinistra per la pala). l’Mcr 8 nasconde però alcune soluzioni progettuali davvero interessanti, dal sistema di traslazione Dual senso Drive al sistema idraulico active control (un centro aperto con lUDv) passando per il sistema di appoggio meccanico della pala alla lama da reinterro (vedi box).
se ho bisogno di Un sollevatore …
l
e prime impressioni che abbiamo ricevuto dall’Mcr 8 sono state quelle in modalità sol-
l'8 mcr dotato dI forche per Il sollevamento: con questo accessorIo sI trasforma In un ottImo sollevatore cIngolato In grado dI posIzIonare carIchI ovunque.
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ALTI CONTENUTI Ereditato dagli escavatori articolati (ragni), il LUDV dell’MCR 8 è un impianto idraulico Load Sensing di ultima generazione, in grado di fornire adeguata potenza idraulica in ogni situazione. Il sistema di tipo LUDV, dotato di Load Sensing Antisaturativo, consente più movimenti simultaneamente. Contrariamente ai Load Sensing tradizionali in cui l'olio viene confluito ai cilindri meno caricati, nel LUDV il fluido idraulico mantiene una distribuzione proporzionale all'interno del circuito anche quando si raggiunge la saturazione delle pompe. Si tratta, quindi, di un sistema in grado di garantire grande efficienza dell'impianto in ogni situazione, anche quando viene richiesta l'erogazione della massima portata in modo continuativo. Altro punto forte è l’innovativo sistema di trasmissione Dual Senso Drive, un doppio motore idrostatico (uno per ogni cingolo) alimentato da una pompa dedicata in circuito chiuso e regolazione di tipo automotive. Il sistema così studiato offre più spinta e maggiore velocità rispetto ai sistemi classici degli escavatori tradizionali. Per garantire alti valori prestazionali i tecnici Mecalac hanno ideato un semplice accorgimento: in modalità “pala caricatrice” l’MCR 8 sfrutta un doppio appoggio meccanico della benna sulla lama da reinterro, in modo da scaricare tutte le sollecitazioni dell’equipaggiamento sul telaio della macchina.
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MeCALAC 8 MCr
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MeCALAC 8 MCr
uP … ► controllabilità ai massimi livelli, una macchine equilibrata e sempre prevedibile in ogni situazione. Dotata di diversi must come l’impianto idraulico lUDv. ► grande versatilità: l’Mcr8 è una macchina davvero polivalente. ► Qualità costruttiva e dotazioni di serie al top (offset del braccio e posizionatore di serie come l’attacco rapido idraulico)
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doWN … ► Una ulteriore velocità a 2,5 km/h renderebbe questo mezzo meglio sfruttabile, specialmente nelle modalità pala e sollevatore. ► Qualche cavallo in più del motore e qualche litro nell’idraulica aumenterebbero le prestazioni. ► Un sottocarro più pesante aumenterebbe la stabilità, specialmente con i cingoli in gomma che sono la sua dotazione naturale.
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levatore: munito di forche per la movimentazione di pallet e carichi. Con questo accessorio abbiamo movimentato un pallet con sopra benne da scavo, benna caricatrice e benna frantumatrice Simex (oggetto dell’ultimo test). Sulla carta questa macchina raggiunge un limite massimo di ben 3 tonnellate sui 360° (con il gancio di sollevamento); in prova, abbiamo movimentato carichi inferiori al massimo sbraccio senza nessun problema: la base cingolata consente di muoversi anche su terreni irregolari in tutta sicurezza e di posizionare carichi sia in altezza che sotto il livello (come per il deposito di materiale su fondamenta scavate). La velocità di traslazione - impostabile su 5 o 10 km/h - risulta forse un po’ troppo eccessiva, specialmente in caso di movimenti di precisione; probabilmente un’ulteriore frazionamento a 2,5 km/h avrebbe regalato maggiori doti a questa funzione.
Se devo scavare ….
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on un semplice tocco l’MCR 8 si trasforma in un escavatore tradizionale con un braccio multifunzione: il classico cinematismo Mecalac (ereditato dai fratelli maggiori) consente funzioni di posizionatore e deportè (offset del braccio) con allineamento automatico o manuale dei martinetti. Approfittando della disponibilità di un vasto campo prove ci siamo portati in una zona con terreno piano, erboso e compatto per verificare le prestazioni di scavo di questo mezzo. In fase di scavo si apprezza la controllabilità del braccio grazie alla buona corsa dei manipolatori e all’ottima idraulica installata. Nonostante l’attacco rapido idraulico (di serie) riduca i valori di forza di strappo al dente benna, l’MCR 8 ha aggredito il terreno senza problemi di sorta evidenziando cicli di scavo veloci, fluidi e continui a tutto vantaggio della produttività. In poco tempo è stata realizzata un trincea profonda oltre 2 metri, con prestazioni analoghe ad un equivalente di tipo tradizionale. La rotazione per lo scarico del materiale asportato, sui 90° dell’asse, è molto fluida e ben modulabile, sia in fase di partenza che di arresto. Inoltre, il sistema LUDV consente di eseguire più azionamenti contemporaneamente senza rallentamenti eccessivi e senza “blocchi” indesiderati. Nello scavo laterale si sono evidenziati alcuni piccoli sollevamenti, dovuti anche ai cingoli in gomma dell’esemplare in prova (minore resistenza laterale rispetto ai pattini in ferro) ma pur sempre nella norma. Uniche note che si potrebbero appuntare sono quelle relative a piccoli nervosismi dei movimenti del braccio e al sottocarro che, se fosse stato leggermente più pesante, avrebbe reso questa macchina davvero super.
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Se devo diventare pala …
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uesto, a nostro avviso, è stato il test più interessante: trasformare l’MCR 8 in una pala caricatrice, ovvero in un track loader con pala anteriore. Basta un semplice tocco sul selettore che istantaneamente si trasforma in un vero e proprio track loader: il manipolatore di sinistra comanda la traslazione (avanti - indietro - sinistra - destra) mentre con quello di destra si comandano il sollevamento e la benna. Per garantire adeguate prestazioni, in fase di spinta e scavo, è stato studiato un sistema di appoggio della benna alla lama da reinterro (vedi box). Le fasi di ritorno automatico rendono la guida abbastanza istintiva, anche se per forma del braccio e metodo, l’operatore necessita di un periodo di apprendimento prima di sfruttare al meglio le potenzialità del mezzo. Anche in questo caso una velocità intermedia di 2,5 km/h avrebbe reso il mezzo più controllabile, specialmente in fase di finitura. In questa configurazione abbiamo proceduto a ricoprire lo scavo fatto in precedenza andando a livellare il terreno. In fase di spinta e sollevamento di materiale l’MCR 8 si rivela piacevolmente stabile, con qualche piccolo beccheggio sull’avantreno dovuto all’eccessiva velocità e al concentramento delle forze sulla parte anteriore. La possibilità di poter movimentare il carico, andando ad azionare anche la rotazione con un semplice interruttore (viene disattivata la traslazione per motivi di sicurezza) consente di poter scaricare il materiale ovunque.
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MECALAC 8 MCR
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MECALAC 8 MCR
Se devo riciclare in loco … Si cambia la configurazione ed entra in scena la benna frantumatrice serie CB della Simex. In questo caso abbiamo appurato il comportamento del mezzo in un’applicazione di riciclaggio di inerti in cantiere. Con la benna abbiamo caricato diverso materiale, frantumandolo per renderlo idoneo al riciclo in loco (come stabilizzato p.e.). La potenza idraulica del Mecalac aziona la benna frantumatrice senza problemi, il materiale – di media consistenza – viene lavorato con continuità e buone doti di produzione. Nonostante il peso notevole dell’accessorio è possibile anche sbracciare leggermente con la benna carica, andando a posizionare esattamente il prodotto lavorato dove si desidera. In questo caso si apprezzano notevolmente le prestazioni offerte dall’impianto idraulico LUDV e dalle regolazioni dell’Active Control.
In conclusione …
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i tratta di una macchina davvero innovativa e versatile, in grado di soddisfare tutte le esigenze dell’impresa. Ottimo il comfort e la versatilità di impiego, così come le soluzioni adottate tanto da renderla oggetto di diversi premi e riconoscimenti per la soddisfazione dei progettisti.
equipaggiato con benna frantumatrice simex, il mecalac diviene un riciclatore perfetto, con buone doti produttive all'interno del cantiere.
DATI TECNICI BENNA SIMEX
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Altezza macchina Altezza macchina 2594 C C 2594 mmmm A Lunghezza fuori tutto (senza equipaggiamento) 3088 mm (senza equipaggiamento) B Altezza tutto 27721670 mm DAltezza Altezza cofani 1670 mmmm D fuori cofani Altezza macchina E Distanza centro ralla posteriore 1250 E Distanza centro ralla posteriore 1250 C 2594 mm mmmm (senza equipaggiamento) Distanza centro anteriore 1680 1680 F FDistanza centro rallaralla anteriore mmmm D Altezza cofani 1670 mm Larghezza cingoli Larghezza concon cingoli 2110 G Gcentro ralla posteriore mmmm E Distanza 12502110 mm in gomma in gomma 450450 F Distanza centro ralla anteriore 1680710 mm Altezza sotto torretta 710 H HAltezza sotto torretta mmmm G Larghezza con cingoli in gomma 450 2110 mm I Luce libera suolo I Luce libera dal dal suolo 300300 mmmm C C H Altezza sotto torretta 710 mm Raggio contrappeso 1250 J JRaggio contrappeso 1250 mmmm I Luce libera dal suolo 300 mm D D Altezza posizione ripiegata 4430 K KAltezza posizione ripiegata 4430 mmmm J Raggio contrappeso 1250 mm LDiametro Diametro minimo d’ingombro Ømm 2660 L posizione minimo d’ingombro Ø 2660 mmmm K Altezza ripiegata 4430 M Altezza lama sollevata 350 M Altezza lama sollevata 350 mm L Diametro minimo d’ingombro Ø 2660 mm mm M Altezza lama sollevata 350 mm peso • Massa operativa a vuoto, senza benna, cingoli in gomma, con lama di livellamento, pieno di carburante Pesoe operatore................................. 6925 kg Peso Pressione al suolo ......................................0.31 kg/cm2 • Massa • Massa operativa operativa a vuoto, a vuoto, senza senza benna, benna, cingoli cingoli in in Motore gomma, lama livellamento, pieno gomma, concon lama di di livellamento, pieno di di • Motore turbocompresso intercooler conforme carburante e operatore . . 6925 carburante e operatore . . . . . . . . . . . . . . . .6925 kg kg alla normativa TIER 3 2 2 Pressione al suolo . . 0.31 kg/cm Pressione al suolo . . . . . . . . . . . . . . . . .0.31 kg/cm - Marca ........................................................... CUMMINS - Tipo............................................................ 4BT3.3 TAA Motore Motore - Diesel .................................................4 cilindri in linea - Potenza 70020) ...............................60kW (81alla CV)alla • (DIN Motore turbocompresso intercooler conforme • Motore turbocompresso intercooler conforme - Regime .................................................. 2200 giri/min. normativa normativa TIERTIER 3 3 - max .......................................294 Nm a 1600 giri/min. - Marca . . CUMMINS - Marca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .CUMMINS - Cilindrata .................................................... 3 300 cm3 - Tipo . . 4BT3.3 - Tipo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4BT3.3 TAATAA - Raffreddamento ...................................................acqua Diesel . . . 4 cilindri in linea Diesel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 cilindri in linea - Filtro aria ....................... Ciclonico, a secco, a cartuccia - gasolio Potenza 70020) . . 60kW - Potenza (DIN(DIN 70020) . . . . . . . . . 60kW (81(81 CV)CV) - Consumo -condizioni Regime . . 2200 - Regime . . . . .di . . utilizzo)................... . . . . . . . . . . . . . . .2200 (secondo dagiri/min. 8 agiri/min. 9 l/h - Coppia . . 294 a 1600 maxmax . . . ..................................... . . . . . .294 NmNm a 1600 giri/min. - Livello- Coppia sonoro esterno 98giri/min. dB(A) Cilindrata . . . 3 300 Cilindrata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 300 cm3cm3 telaio - Raffreddamento . . acqua - Raffreddamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . acqua • Telaio centrale ad X. Longheroni triangolari - Filtro . . . Ciclonico, a secco, a cartuccia - Filtro ariaaria . . . . . . . Ciclonico, a secco, a cartuccia • Cingoli in gomma, larghezza ............................ 450 mm - Consumo gasolio - Consumo gasolio • di sostegno del cingolo/Rullo portante ....................6/1 (secondo condizioni di utilizzo) . . .8 daa89al/h 9 l/h (secondo condizioni di utilizzo) . . . . . da • Tensione delle catene: ammortizzatore a molla Livello sonoro esterno . . . 98 dB(A) Livello sonoro esterno . . . . . . . . . . . . . . 98 dB(A) con regolazione tensione tramite sistema con serbatoio di grasso Circuito elettrico Circuito elettrico • Lama di livellamento azionata tramite un martinetto con valvola di sicurezza • Batterie . . 12 V (175 • Batterie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 V (175 A) A) - Larghezza ...................................................... 2100 mm • Tensione . 12 • Tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12 V V - Altezza ............................................................ 423 mm • Alternatore . 12 . . 12 V (55 A) • Alternatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . V (55 A) - Altezza di sollevamento/suolo ...........................377 mm • Motorino • Motorino avviamento di avviamento . . . suolo . . . . .12 . 12 V(V 2.7 ( 2.7 kW) kW) - Profondità max.disotto il livello. del ............327 mm trasmissione
Telaio Telaio
Eq Equi
MeCALAC 8 MCr
caMPo Prove
• De • Depor Sis Sistem gli gli sfo an angol
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• De • Depo 20 2030
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• funzione La funzione inversione senso della benna • La inversione deldel senso della benna Circuito equipaggiamento e rotazione Circuito equipaggiamento e rotazione prestazioni dell’equipaggiamento permette di invertire il comando del martinetto permette di invertire il comando del martinetto 3 3 • Pompa a cilindrata variabile . . 45cm • Pompa a cilindrata variabile . . . . . . . . . . . . . 45cm della benna sul manipolatore destro ritrovare della benna sul manipolatore destro per per ritrovare il il • Regolazione diprestazioni potenza Active controL • Regolazione di potenza Active controL in modo escavatore senso di manovra di una caricatrice. di manovra di una palapala caricatrice. - Blocco distributore di tipo 7SX12 LUDV, “Load senso - Blocco distributore di tipo 7SX12 LUDV, “Load • Forza di penetrazione max. .......................... 2800 daN Sensing – Flow Sharing”, proporzionalità delle Sensing – Flow Sharing”, proporzionalità delle • Forza di strappo max. ................................... 4900 daN Torretta funzioni rispettata qualunque il livello funzioni rispettata qualunque sia sia il livello di di Torretta pressione di ciascun elemento pressione di ciascun elemento Capacità • Rotazione • Rotazione totale 360° totale 360° larghezza numero peso al l/min colmo - Portata max. . . . 100 - Portata max. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100 l/min mm di denti kg lento • Orientazione tramite motore idraulico lento • Orientazione tramite motore idraulico concon 7451 - Pressione di lavoro . . iso 280 bar l - Pressione di lavoro maxmax . . . . . . . . . . . . . . . 280 bar frenaggio automatico tramite dischi, dotato frenaggio automatico tramite dischi, dotato di di 350 105 2 105 limitatore di pressione antichoc limitatore di pressione antichoc Linea accessorio Linea accessorio : : 450 135 3 122 - Portata regolabile da 30 a 100 l/min. l/min. • Azionamento - Portata regolabile da 30 a 100 l/min. (80(80 l/min. • Azionamento mediante a dentatura interna mediante rallaralla a dentatura interna 600 195 4 176 come standard) come standard) • Velocità di rotazione…. . . . 10 giri/min. • Velocità di rotazione…. . . . . . . . . . . . . 10 giri/min. 750 255 5 197 - Pressione regolabile 100 a 280 (180 bar - Pressione regolabile da da 100 a 280 bar bar (180 bar • Coppia di rotazione . . . .1690 daNm di rotazione . . . . . . . . . . . . . .216 .1690 daNm 900 315 • Coppia 5 come standard) come standard)
Trasmissione idrostatica a circuito chiuso SENSO DRIVE •di Telaio centrale ad X. Longheroni • Telaio centrale ad X. triangolari Idraulica trasmissione: 1 Longheroni pompa doppia atriangolari cilindrata - Controllo dell’accessorio tramite comando idraulico Capacità - Controllo dell’accessorio tramite comando idraulico Capacità • regolazione Cingoli in gomma, larghezza . . 450 • Cingoli in gomma, larghezza . . . . . . . . . . 450 mmmm variabile, di potenza automotive. prestazioni inmanipolatore modo caricatore compatto proporzionale integrato destro. proporzionale integrato nel nel manipolatore destro. • ..................................................... Rulli di sostegno cingolo/Rullo portante . . 6/1 - Portata 2x100 l/min • Rulli di sostegno del del cingolo/Rullo portante . . 6/1 • Serbatoio idraulico . . 65 • Serbatoio olioolio idraulico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .65 l l • Forza di strappo ........................................... 5200 daN - Pressione max ..................................................360 Modi di lavoro di lavoro : : • Tensione delle catene : ammortizzatore a bar molla Modi • Tensione delle catene : ammortizzatore a molla • Circuito idraulico . . . .115 • Circuito olioolio idraulico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .115 l l - 2 motoriduttori a 2 velocità con freni automatici. Il MODO ESCAVATORE permette di guidare ESCAVATORE permette di guidare la la • Carburante regolazione tensione tramite sistema concon regolazione tensione tramite sistema concon • Il•MODO • Carburante . . 60 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .60 l l larghezza Comando tramite in funzione escavatore. macchina come un escavatore macchina come un escavatore serbatoio di grasso serbatoio dipedali grasso tipo : : Capacità • Circuito di raffreddamento . . . .16 • Circuito di raffreddamento . . . . . . . .peso . . . . . . . . .16 l l mm Comando tramite manipolatore in funzione caricatore compatto. - Rotazione torretta edicomando bilanciere torretta e comando bilanciere col col • Lama di livellamento azionata tramite un martinetto - Rotazione • Lama di livellamento azionata tramite un martinetto Bennadel del l kg iso 7451 l - Sforzocon dicon trazione ......................................... 5400 daN manipolatore sinistro manipolatore sinistro valvola di sicurezza valvola di sicurezza - Velocità di traslazione km/h - Comando primo braccio o del braccio del del primo braccio o del braccio - Larghezza .I. -. 5.0 .2100 mm - Comando - Larghezza . . . . ....................Velocità . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2100 mm ................................................. Velocità II - 10.0 km/h intermedio e della benna manipolatore destro e della benna col col manipolatore destro - Altezza . . . .423 - Altezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .423 mmmm intermedio Benna “skid” idraulica - Comando della traslazione tramite pedali. 2100 della traslazione tramite pedali. - Altezza di sollevamento/suolo . . 377 - Altezza di sollevamento/suolo . . . . . . . 377 mmmm - Comando 530 338 senza denti Circuito- Profondità equipaggiamento esotto rotazione - Profondità il livello suolo . . . 327 max.max. sotto il livello del del suolo . . . 327 mmmm • Pompa a cilindrata variabile .............................. 45cm3 • Regolazione di potenza ACTIVE CONTRO L - Blocco distributore di tipo 7SX12 LUDV, Benna pala con/ “Load Sensing – Flow Sharing”, proporzionalità delle funzioni 2100 534 352/329 rispettata qualunque sia il livello di pressione di ciascun elemento senza denti - Portata max ...................................................100 l/min - Pressione di lavoro max ....................................280 bar • Rotazione totale 360° • Orientazione tramite motore idraulico lento con frenaggio automatico tramite dischi, dotato di limitatore di pressione antichoc
Benna 4x1 con/ senza denti
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• Si • Sistem Lo Lock - Ag - Agga sic sicure - Sg - Sganc
Pres Prestaz
• Azionamento mediante ralla a dentatura interna • Velocità di rotazione ...................................10 giri/min. • Coppia di rotazione .................................... 1690 daNm Il MODO CARICATORE COMPATTO permette • Il•MODO CARICATORE COMPATTO permette Trasmissione Trasmissione Capacità di guidare la macchina come caricatrice di guidare la macchina come unauna palapala caricatrice • Serbatoio olio idraulico ......................................... 65 l Trasmissione Trasmissione idrostatica idrostatica a circuito a circuito chiuso chiuso SenSo SenSo compatta compatta cingolata cingolata • Circuito olio idraulico ............................................115 l : : Drive Drive • Carburante ............................................................ - Traslazione e l contro-rotazione manipolatore - Traslazione e 60 contro-rotazione col col manipolatore Idraulica di trasmissione : 1 pompa doppia a cilindrata Idraulica di trasmissione : 1 pompa doppia a cilindrata • Circuito di raffreddamento ...................................... 16 l sinistro sinistro variabile, regolazione di potenza automotive. variabile, regolazione di potenza automotive. equipaggiamento - Comando sollevamento (braccio intermedio) del del sollevamento (braccio intermedio) - Portata . . 2x100 l/min - Comando - Portata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2x100 l/min e della benna manipolatore destro. benna col col manipolatore destro. - Pressione max. . . 360 - Pressione max. . .• Cinematica con pistone posizionatore Mecalac composto da 4 parti : primo braccio, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 360 bar bar e della intermedio, snodo del deporte e -bilanciere Possibilità “recupero” della rotazione di di “recupero” della rotazione sul sul 2 motoriduttori avelocità 2 velocità automatici. - Possibilità - 2 -motoriduttori a 2braccio concon frenifreni automatici. • Deporte destra e sinistra tramite martinetto idraulico. Sistema che permette Comando tramite pedali in funzione escavatore. Comando tramite pedali in funzione escavatore. manipolatore sinistro. manipolatore sinistro. di conservare integralmente gli sforzi di penetrazione qualunque sia la posizione Comando tramite manipolatore in funzione caricatore Comando tramite manipolatore in funzione caricatore angolare dello snodo del deporte Altre Altre funzioni idrauliche funzioni idrauliche : : compatto. compatto. • Deporte a sinistra 1630 mm • La funzione accoppiamento martinetti funzione accoppiamento deidei martinetti - Sforzo di trazione . . . .5400 - Sforzo di trazione .• Deporte a destra 2030 mm . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5400 daNdaN • La combina simultaneamente i movimenti simultaneamente i movimenti dei dei - Velocità di traslazione . . Velocità I - 5.0 km/h combina - Velocità di traslazione . . . . . .Velocità I - 5.0 km/h • Martinetto del primo braccio con ammortizzatore di fine corsa martinetti bilanciere e del braccio intermedio del del bilanciere e del braccio intermedio . . . Velocità II - 10.0 km/h martinetti . . . . . . . . . . . . . . . . .• Sistema di attacco rapido dell’accessorio Active Lock . . . . . . . . . Velocità II - 10.0 km/h permettere guida identica a quella di un per per permettere unauna guida identica a quella di un • Aggancio meccanico automatico con doppia sicurezza idraulica escavatore braccio monoblocco. concon braccio monoblocco. Idraulica• Sganciamento con comando idraulico escavatore Idraulica
torretta
• Ci • Cinem co comp in interm
P R O V E
3088 3088 mmmm
Altezza tutto B BAltezza fuorifuori tutto
2100
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550
544/520
Pres Prestaz • Fo • Forza • Fo • Forza
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350 450 600 750 900
Pres Prestaz • Fo • Forza
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Ben Benna den denti Ben Benna send senza Ben Benna send senza
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FIERE
ecomondo 13° edizione
Il potere verde
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n totale la manifestazione ambientale di rimini ha richiamato 63.332 visitatori (-2,35% sul 2008). Molti di più quelli stranieri, che salgono a 5.066, in aumento del 35%. Pur in un contesto economico difficile, complessivamente oltre mille aziende hanno riempito i 13 padiglioni della fiera per 70 mila metri quadrati. il pubblico, quindi, non ha disertato la 3 giorni romagnola e soprattutto gli addetti ai lavori. «Finalmente una fiera in cui si parla di affari», esordisce alberto Maggi, che con la famiglia tramite la Multitrax ha iniziato a importare i piani mobili olandesi Kraker, e per la prima volta ne espone uno a rimini. «È il modello Best plus da 92 metri cubi, in lega leggera autoportante, da 13.65 metri di lunghezza», spiega Maggi, «con una tara di 8.300 chili». il piano è un cargo Floor da 10 millimetri con 21 stecche. il pianale possiede 32 traverse passanti, una ogni 40 centimetri. non da meno i diretti concorrenti, sempre olandesi, della Knapen. importati da gianni oprandi. «È un prodotto molto conosciuto e che da anni soddisfa le esigenze dei big italiani del trasporto legna per compensati, tipo il gruppo saviola». Può arrivare a 100 metri cubi di volume con una tara di 9 mila chili, ma quella da 94 pesa 78 quintali. ha le doghe alte 18 millimetri e munite di uno incavo per tutta la lunghezza che lo rende semiermetico, e ha 5 anni di garanzia, 2 sul telaio e 3 sulla verniciatura. altro specializzato in piani mobili è il francese legras, importato in italia dall’europa rimorchi di salerno. «ha una tara di 8.200 chili», spiega Pellegrino galasso che con
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sempre più di successo la manifestazione riminese dedicata allo smaltimento dei rifiuti e alle energie rinnovabili. L’Italia, e non solo, sta imparando come salvare il pianeta. i visitatori non mancano, soprattutto quelli stranieri. se in futuro venisse Barak obama sarebbe l’apoteosi, ma per ora ‘ci si accontenta’
CSC novembre · dicembre 2009
Fiere
Ecomondo 13° edizione
Il punto di Inertech
Sopra, la vasca Emilcamion Evo 5, il piano mobile francese Legras e quello spagnolo Lecitrailer. Nell’altra pagina, i modelli olandesi Kraker e Knapen. Oltre al commerciale da 10 ton di portata Fuart con compattatore della Rossi oleodinamica.
Per quanto concerne Inertech, il terzo salone sulle demolizioni e il riciclaggio nel mondo delle costruzioni, New Holland ha proposto la mini pala L 185 dal peso operativo di 3.236 chili, un carico di 1.134 e una potenza di 79 cavalli con la cabina Deluxe Rops/Fops riscaldata e condizionata con una benna per waste handling. Oltre al movimentatore Lm 732 da 7,13 metri di altezza di sollevamento, una portata massima di 3.200 chili (in altezza di 2 mila) e una potenza di 99 cavalli. Mentre Volvo ha esposto una pala gommata L 90 F con i nuovi pneumatici Goodyear senza battistrada sagomato e un sollevatore Ew 210 per rifiuti ferrosi. Jcb ha esposto le attrezzature Wastemaster progettate per gli ambienti più gravosi e costruite per fornire la massima affidabilità per la raccolta e il riciclaggio di qualsiasi tipo di materiale. In scena anche Liebherr, con i mezzi speciali per la movimentazione di grandi quantità di materiali, ai quali è possibile abbinare benne di diverse capacità e cabine regolabili in altezza. Quindi la Solmec con i propri sollevatori per rottami dalle cabine elevabili e Cat con i propri sempre su gomma tipo M3220. Del tutto nuova la benna frantoio Bf 90.3 di Mb Crusher, da 0,80 m³ di capacità una tara di 3.500 chili e una bocca da 900 mm con una regolazione delle mascelle da 20 a 120.
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Aiello Rinaldo guida la nuova società, «pur con una fascia di rinforzo interno da 2 millimetri lunga 9 metri e alta 1,5, e fra gli optional può montare 4 porte laterali». Ancora differente, invece, quello proposto da Adamoli, che a Rimini ne ha esposto uno da 7.800 chili di tara (tipo S37 Pkna 14 Hl) con le doghe orizzontali, «in questa maniera», dice Corrado Adamoli, «il materiale fuoriesce con molta più facilità». È lungo 14.020 mm, da 92 metri cubi e con una bocca di carico superiore da 4.500. Su telaio Piacenza era anche esposto un piano mobile della Pris-Mag. Fra i ribaltabili la parte del leone l’ha avuta l’Emilcamion di Marco Bettini, che ha presentato su Daf in livrea gialla e nera Cgt la sua nuova vasca Evo 5 a tenuta ermetica. «Pesa 200 chili in meno, e ha il fondo del portellone posteriore sagomato in modo da aumentare la cubatura e la luce di apertura, oltre ad avere un rinforzo superiore nel nuovo disegno della cornice», spiega Bettini. Ma la vera novità è celata nella guarnizione pneumatica gonfiabile posta nel perimetro della porta. «Che si riempie d’aria compressa e serra completamente tutta la struttura», conclude Bettini. Altre particolarità sono la telecamera posteriore in cabina per vedere sia l’interno della cassa che la fase di scarico, la ribaltina posteriore a scomparsa e il tetto scorrevole realizzato in coppia con Marcolin. Cramaro ha portato in fiera quasi tutta la gamma con in evidenza il Tell-One, un tetto ideale per il montaggio sui cassoni trilaterali, in quanto tutta la meccanica è posizionata sulla parte anteriore della cassa senza interferenze con le sponde laterali. Da parte di Longo, nel campo degli spurghi, in fiera è stata esposta anche una spazzatrice stradale su Iveco Ml 150 E 22Sw da 9.500 chili di tara, 7 metri cubi di capacità, 2 mila litri di acqua, una turbina da 21 mc/h e impianto di abbattimento polveri con pompa centrifuga. Mentre Cappellotto ha portato due cisterne per spurghi, fra cui la nuova Cap Combi Lusso 2010 con un nuovo disegno che rafforza il fasciame del cassonetto dell’acqua o monta una cofanatura del vano pompe ad apertura totale. M.B.
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csc eventi MITSUBISHI ELECTRIC PARLA CON GLI ARCHITETTI DEL RISPARMIO ENERGETICO
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ncora una volta in prima linea sui temi del risparmio energetico: Mitsubishi ha, infatti, partecipato come sponsor ai due convegni che si sono svolti a ottobre e novembre prima a gizzeria lido, in provincia di catanzaro, quindi a napoli. il primo convegno in calabria dal titolo “l’architettura moderna e la sfida dell’efficienza energetica” è stato, per architetti e operatori del settore, un’occasione di approfondimento sulle tematiche relative alla sostenibilità, efficienza e al benessere per le necessità prestazionali, normative ed economiche dell’involucro edilizio. il secondo appuntamento campano con il convegno “Prestazioni energetiche nel sistema edificio” era incentrato, invece, sulle novità e sulle soluzioni innovative per una maggiore qualità architettonica e integrazione impiantistica in edilizia. Mitsubishi electric ha partecipato con l’intervento sul tema “architettura degli impianti. evoluzione e integrazione dei sistemi edilizi”. il workshop è stato, così, un’occasione per valutare l’evoluzione tecnologica che ha caratterizzato il settore della climatizzazione negli ultimi anni, rendendo disponibili sistemi impiantistici a pompa di calore tecnologicamente avanzati in grado di migliorare il livello di comfort negli ambienti e di ridurre al tempo stesso i consumi energetici e le emissioni di co2.
IL FORUM DELLA TECNICA DELLE COSTRUZIONI A MADE EXPO 2010
l’
ingegneria strutturale e la tecnica delle costruzioni saranno i veri protagonisti di MaDe expo 2010. Dal 3 al 6 febbraio 2010, presso la fiera di Milano - rho, è in programma l’appuntamento con il Forum della tecnica delle costruzioni. Un dibattito che, grazie alla costituzione di un comitato scientifico a cui partecipano esperti e ordinari dei più importanti Politecnici italiani, permetterà di partire dalle recenti normative tecniche per farle diventare un’occasione di sviluppo e un nuovo punto di partenza per il rilancio del settore. in uno dei momenti più delicati per il mercato delle costruzioni, l’innovazione è l’unico elemento in grado di dare nuovi input. ci saranno spazi espositivi dedicati alle aziende, una mostra sui prodotti e sui sistemi innovativi di ingegneria strutturale e un’ampia sezione convegnistica che lascerà spazio agli approfondimenti. con l’assise di ingegneria strutturale il mondo accademico e le istituzioni si incontreranno per discutere su temi come la formazione degli ingegneri e il finanziamento della ricerca. approfondimenti verranno dedicati anche al tema della sicurezza. sul portale di MaDe expo sarà evidenziato, inoltre, un percorso che guiderà i visitatori all’interno del polo fieristico per segnalare le aziende che operano nell’ambito dell’ingegneria strutturale.
neW holland grand priX 2009
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osch rexroth, specializzata nel settore dei componenti e dei sistemi idraulici per applicazioni industriali e mobili, ha partecipato, in qualità di sponsor, alla terza edizione del new holland grand Prix che si è tenuta dal 23 al 25 ottobre al Parco del valentino di torino. Una gara tra i migliori operatori macchine movimento terra a livello europeo che si sono sfidati in spettacolari prove di abilità e precisione nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. nella champion of the champions, la combinata delle 4 prove (“dangerous sign”, “hard hat”, “safety belt” e “safety penalty”), si sono classificati nelle prime tre posizioni lo spagnolo Manuel calero, l’inglese gavin Wood e l’italiano cristian tanera. Bosch rexroth, installando la sua componentistica su ciascun mezzo, ha dimostrato come contribuisca alla performance delle macchine. Utilizzando le tecniche oleodinamiche e meccaniche più avanzate,
supportate dall’elettronica integrata, Bosch rexroth sviluppa sistemi di azionamento e controllo per ogni tipo di applicazione mobile. si tratta di soluzioni complete che vanno oltre il singolo componente e che favoriscono una maggiore efficienza dell’intera macchina con evidenti vantaggi in termini di risparmio energetico, di costo e qualità.
A RESTRUCTURA 2009 L’EDILIZIA SOSTENIBILE È UNA REALTÀ
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Dal 26 al 29 novembre a torino, in occasione dell’edizine 2009 di “restructura”, la pratica cede il posto alla teoria. infatti, quest’anno, la quattro giorni torinese dedicata all’edilizia sostenibile, offre ai visitatori la possibilità di vedere con i propri occhi esempi pratici di costruzioni sostenibili realizzate in Piemonte. “restructour” è la novità di questa edizione della rassegna, un’iniziativa del gat (associazione giovani architetti torino) che organizza visite guidate ai primi due edifici sostenibili realizzati in Piemonte: uno stabile ristrutturato a Pinerolo e una nuova costruzione a roletto, entrambi destinati a residenze plurifamiliari. saranno proprio i progettisti di questi edifici a guidare le visite e a mettersi a disposizione dei visitatori. la partecipazione ai tour è gratuita, ma su prenotazione. in contemporanea a questa iniziativa, “restructura” offre un’ampia scelta di convegni sul tema della sostenibilità, mettendo al centro le aziende impegnate a trovare nuovi modelli e soluzioni per il miglioramento dell’ambiente.
JoB ACCEss APPRodA ANCHE IN ItALIA iPaF ha organizzato per la prima volta in italia Job access per l’orientamento al lavoro di gruppi di studenti provenienti da istituti tecnici sponsorizzati dal settore dei mezzi mobili di accesso aereo. Dal 13 novembre a roma nel contesto di expoedilizia, si è replicata infatti l’esperienza che aveva avuto tanto successo nella prima edizione francese di Job access, durante l’intermat di Parigi. l’iniziativa è stata sposata con entusiasmo dai soci costruttori e noleggiatori europei di iPaF per i giovani studenti, proprio con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni e favorire l’offerta professionale di tecnici qualificati nel settore dell’accesso aereo. l’iniziativa Job access è destinata a non fermarsi qui: è infatti stato avviato un progetto internazionale permanente che potrà svolgersi in qualsiasi momento e luogo sulla base di un programma studiato e fornito da iPaF, anche presso i centri di Formazione iPaF interessati.
A SAN PAOLO IL CONGRESSO DEL RICICLAGGIO
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al 2 al 4 dicembre a san Paolo in Brasile, al congresso “Progress of recycling in the Built environment” si affronta il tema dello smaltimento dei rifiuti. l’evento, sponsorizzato da rileM (international Union of laboratorie and experts in construction Materials, system and structures), dall’Università Politecnica di san Paolo e dall’istituto per la ricerca tecnologica di san Paolo, ha l’obiettivo di rispondere ad alcune domande che riguardano aspetti non ancora risolti in materia di riciclaggio di rifiuti, un business in forte crescita e un’ottima alternativa al tradizionale smaltimento in discarica. Quali sono gli effetti a lungo termine e i limiti di utilizzo dei rifiuti come materiali da costruzione in un ciclo chiuso? Quali sono le opportunità per l’innovazione nel settore del riciclaggio? Questi sono alcuni degli interrogativi che restano ancora irrisolti e che il congresso di san Paolo vuole provare a sciogliere. il dibattito, quindi, affronta vari temi in merito: lo sviluppo di prodotti riciclati, i processi e le tecniche per il riciclaggio dei rifiuti, i possibili modelli di business e di fattibilità economica per poi realizzare una disamina della legislazione e delle politiche pubbliche in materia di riciclaggio.
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Con DAF Telematics non sei mai solo DAF presenta il proprio sistema di gestione flotta; DAF Telematics System. Daf Telematics vi offre: controllo prestazioni e consumi, funzione di rintracciamento e rilevazione, navigatore satellitare e messaggistica. Attraverso un semplice collegamento ad internet, senza alcuna installazione di software aggiuntivi potrai comunicare con ogni singolo veicolo e monitorare costantemente tutto il parco mezzi.
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