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CANTIERI STRADE COSTRUZIONI MARZO 2010 anno XXVII n. 236
EVENTI
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SOMMARIO | marzo 2010
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MARZO 2010 anno XXVII n. 236
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Le Aziende in Questo numero Acea .....................................40 Ammann ...............................19 Ammann Yanmar ..................22 • Andreoli ..............................62 Anfia .....................................40 Anima .....................................3 • Bauma ................................11 • Berti ..............................17, 62 • Bomag ................... Iv Cop, 18 Bremach ...............................30 Caterpillar .............................18 • CGT ......................................5 Comamoter .....................24, 50 Cummins ..............................15 Deutz ....................................15 • Dieci .............................25, 61 • Doosan ...............................59 • Edilsider ........................ I Cop Faresin ..................................61 Fayat Group ..........................19 • GTS ......................................5 Hinowa ..................................62 Ironplanet ..............................58 Krone ....................................39 Kubota ..................................15 Liebherr ................................18 Made Expo ...........................28 Man .......................................16 Manitou .................................60 MB ........................................56 Merlo .....................................61 Mitsubishi Heavy Industries ..18 NAD ......................................23 Nissan ...................................42 OKT Trailer ...........................38 Perkins ..................................15 • REV ......................................5 • Rotair ....................................7 Scania ...................................15 • SEP ....................................36 Studio Battistelli Roccheggiani ...52 Unacea .................................50 Unrae ....................................40 Volvo C.E. .............................17 ZF .........................................16
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CANTIERI
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Due mini dalle maxi prestazioni Riciclare è utile e conveniente Peggio di così
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Turco salernitano Allungo con la slitta Si vince con il meno
COSTRUZIONI
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Quante sigle!
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Prova superata!
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L’ospedale lascia il posto a un nuovo quartiere IronPlanet sbarca in Europa
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42 PROVE IN CANTIERE
NISSAN NV200 Piccolo a chi?
Quando l’unione fa la forza
STRADE
30 PROVE IN CAVA BREMACH T-REX Figlio di un Dio minore
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63 CSC VETRINA 64 CSC EVENTI
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Le grandi novità riguardano innanzitutto l’introduzione del concetto di ‘quasi macchina’ e la modifica delle procedure di valutazione della conformità ai requisiti essenziali di sicurezza
L’OPINIONE di Alessandro Maggioni*
La nuova direttiva macchine ha un’Anima
«L
*Responsabile Area Tecnica Anima. Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine. È l’organizzazione Industriale di categoria che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa circa 192 mila addetti per un fatturato di quasi 41 miliardi di euro e una quota export/ fatturato del 51 per cento.
o scorso 29 dicembre 2009 era la scadenza per l’applicazione delle disposizioni della nuova Direttiva Macchine 2006/42/CE, che in tutta Europa ha sostituito la vecchia Direttiva 98/37/CE, recepita in Italia dal decreto 459 del 1996. Al di là del ritardo da parte dello Stato Italiano nella pubblicazione del decreto di recepimento della nuova Direttiva, con le immaginabili conseguenze, la Direttiva 2006/42/CE introduce a mio avviso numerose e importanti modifiche che riguardano sia aspetti applicativi che procedurali, come, ad esempio, le definizioni e il campo di applicazione, mentre le grandi novità riguardano innanzitutto l’introduzione del concetto di “quasi - macchina” e la modifica delle procedure di valutazione della conformità ai requisiti essenziali di sicurezza. Visto il prevedibile impatto sull’industria circa la revisione del più importante testo legislativo che regola il settore della meccanica, la nostra Federazione Anima ha ritenuto importante fare il punto della situazione a pochi giorni dall’entrata in vigore della Direttiva 2006/42/CE organizzando lo scorso 28 gennaio un convegno per analizzare insieme a tutte le istituzioni nazionali ed europee coinvolte la reazione del mercato. Al convegno sono intervenuti i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, della Commissione Europea, dell’ISPESL, delle ASL e di ICIM: è stata, quindi, un’importante occasione di confronto insieme ai rappresentati delle imprese e della Federazione Anima sul nuovo testo della Direttiva Macchine e sulle implicazioni che esso potrà comportare nel lavoro quotidiano degli operatori del settore, la cui attività è legata alle macchine o agli impianti sia in veste di costruttori che utilizzatori. Il convegno, infatti, non ha avuto solo la finalità di illustrare le modifiche sostanziali della nuova Direttiva per mezzo di interessanti presentazioni. Ha costituito la prima occasione di analisi delle problematiche che già stanno emergendo nel mercato italiano per l’applicazione delle disposizioni della Direttiva 2006/42/CE. È importante sottolineare che, al di là delle pur interessanti relazioni, il cuore del convegno è stato il dibattito che si è instaurato tra gli ospiti e i partecipanti presenti in sala in rappresentanza dell’industria, che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con i rappresentanti delle istituzioni preposte all’applicazione della Direttiva sulle problematiche di carattere pratico che di stanno evidenziando sul mercato. Proprio questo confronto diretto era il vero obiettivo che la Federazione Anima si è prefissata nell’organizzare questo incontro che, visti l’interesse ed il gradimento dimostrati dai partecipanti, sarà seguito nei prossimi mesi da analoghi appuntamenti. La prima delle iniziative della Federazione Anima dedicate alla Direttiva Macchine è la realizzazione di un sito interamente dedicato a questo testo legislativo comunitario: all’indirizzo www.direttivamacchine.org si possono trovare i documenti di maggiore interesse quali i testi della Direttiva in varie lingue, i decreti di recepimento di numerosi stati e i fac-simile delle nuove dichiarazioni di conformità CE e di incorporazione per le quasi - macchine. Inoltre abbiamo raccolto l’elenco completo delle norme armonizzate pubblicate, le position paper applicative suddivise per settori specifici e le Linee guida ufficiali sull’interpretazione della Direttiva redatte dalla Commissione Europea. Una sezione espressamente dedicata alle aziende associate Anima è “L’esperto risponde”: compilando un semplice form è possibile sottoporre domande specifiche all’attenzione degli esperti della Federazione Anima. La sezione comprende una raccolta di FAQ raccoglierà le domande ricevute di giorno in giorno e le relative risposte sugli argomenti più dibattuti».
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SOMMARIO | marzo 2010
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marzo 2010 Anno XXVII Numero 236
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Direttore responsabile Andrea Aiello
approfondimenti interviste rubriche servizi speciali
Hanno collaborato Renzo Arletti, Massimiliano Barberis, Alberto Caletti, Federica Calò, Giuseppe Cantalupo, Giovanni Fassi, Alessandro Maggioni, Mario Marchisio, Antonio Martina, Raffaella Meazzi, Giuseppe Provvisiero, Paolo Raffaelli, Alessandro Rossi, Thalita Seno, Lorella Turchetto. Progetto grafico e impaginazione Mariella Salvi Pubblicità adv@gestoeditore.it Traffico Silvia Pizzi silvia@gestoeditore.it Gesto editore S.r.l. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 cantieri@gestoeditore.it Costo di una copia ai soli fini fiscali € 2,00 Arretrati € 5,00 - Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 80,00 Estero € 105,00 Conto corrente postale 13590203 Registrazione Tribunale di Milano n.460 del 07/10/1983 Registro Nazionale della Stampa n. 524 del 17/11/1992
Stampa A.G.F. ITALIA srl Peschiera Borromeo (MI)
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CSC news Moretti rieletto presidente del CER
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’Amministratore Delegato del Gruppo FS, Mauro Moretti, è stato rieletto lo scorso 4 febbraio a Bruxelles Presidente del CER, la Comunità delle Ferrovie europee (Community of European Railway and Infrastructure Companies). Lo hanno riconfermato all’unanimità, per il secondo anno consecutivo, i 73 delegati della Comunità delle Ferrovie europee riunitisi recentemente nella Capitale belga, dove il CER ha sede e dove svolge la sua attività in un confronto costante e diretto con il Parlamento, la Commissione e il Consiglio dei Ministri Europeo. Questi i principali obiettivi del suo mandato: il riconoscimento di un ruolo di primo piano alle ferrovie e alle infrastrutture dei trasporti nell’elaborazione della “Strategia UE 2020” e nel prossimo Libro Bianco sul trasporto; la pianificazione di finanziamenti adeguati per la realizzazione di progetti ferroviari comuni (almeno 30 miliardi di euro per le reti TEN-T e Fondi Strutturali); abbattimento delle barriere tra i mercati nazionali e sostegno concreto all’“Area comune di trasporto europea” proposta da Siim Kallas; internalizzazione dei costi esterni alle Imprese e una mobilità efficace e sostenibile, mediante una integrazione tra le diverse modalità di trasporto privilegiando quelle a minor impatto ambientale sottraendo traffico pesante alla strada. L’obiettivo al 2020 per il trasporto ferroviario è la riduzione del 30% di emissioni di CO2. Un traguardo a cui dovranno contribuire imprese ferroviarie e fornitori con prodotti più efficienti.
La leggerezza di Polyglass
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olyglass supera se stessa presentando al Made Expo Extralight, membrana impermeabilizzante dello spessore di 4 millimetri (flessibilità a freddo fino a -20°C) dal peso di 29 chili a rotolo. Grazie alla sua sorprendente leggerezza, la membrana risulta più comoda e sicura in cantiere, e può essere maneggiata a norma di legge anche da una sola persona. Il prodotto inoltre ha un’eccellente resistenza e lavorabilità alle alte temperature, anche con i caldi più estremi. L’eccellente risultato è stato possibile grazie a una vera rivoluzione delle tradizionali tecniche di mixing e produzione di compound bituminosi.
TOGA E MARTELLO A cura dell’Avv. Stefano Zucali di Milano, esperto in diritto degli appalti, contrattualistica e diritto amministrativo*
La sicurezza in cantiere: chi è il vero responsabile in caso di infortunio?
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er i lavori svolti, nell’ambito di un cantiere, in esecuzione di un contratto d’appalto, il dovere di sicurezza grava sul datore di lavoro che, di regola, è l’appaltatore. E’ lui il destinatario delle norme antinfortunistiche volte alla tutela della salute dei lavoratori e alla sicurezza dei luoghi di lavoro. E, in effetti, la scelta del legislatore sembra assolutamente corretta se si considera che il datore di lavoro si assume, con il contratto di appalto, il rischio inerente all’esecuzione dei lavori e la responsabilità di organizzare il cantiere con propri mezzi e con personale alle proprie dipendenze. La situazione diventa, tuttavia, poco chiara nel momento in cui si verifica un infortunio. La responsabilità dell’evento dannoso può, infatti, coinvolgere anche altri soggetti che la normativa sulla sicurezza ha voluto affiancare al datore di lavoro. Si tratta, in particolare, del Coordinatore per la progettazione (CSP) e del Coordinatore per la sicurezza nella fase esecutiva (CSP) che, nell’ambito di un appalto, il committente deve obbligatoriamente nominare se nel cantiere è prevista la presenza di più imprese esecutrici anche se non in contemporanea. Lo prescrive il D.Lg. 9.4.2008
n.81 (Testo Unico per la Salute e la Sicurezza dei luoghi di lavoro recentemente integrato dal D.Lg.106/2009) che ha disciplinato in modo uniforme la materia abrogando le precedenti disposizioni di legge tra cui il D.Lg. 14.8.1996 n.494 attuativo della direttiva europea 92/57/CEE (la cosiddetta “direttiva cantieri”). Purtroppo, come spesso accade, la normativa non è chiarissima e potrebbe ingenerare false aspettative. L’imprenditore può, infatti, convincersi che, nominati i due Coordinatori, pur in assenza di un effettivo responsabile della sicurezza, ogni rischio ed ogni responsabilità possa ricadere su di loro. In realtà, il legislatore comunitario e quello nazionale, introducendo queste nuove figure professionali, non hanno voluto introdurre nuovi soggetti “garanti” della sicurezza in cantiere. Lo scopo è, invece, quello di migliorare il sistema di gestione dei rischi aggiuntivi ed interferenziali derivati dalla presenza in cantiere di più imprese, affidandone la regia, in fase progettuale, al CSP e, in fase esecutiva, al CSE ma senza creare un ulteriore livello di controllo. Il rischio primario resta in capo al datore di lavoro (e al re-
sponsabile della sicurezza ove designato) che è il reale controllore della situazione dei rischi nell’ambiente di lavoro. I Coordinatori hanno, viceversa, un ruolo consultivo sulla sicurezza del cantiere e non sono tenuti a controllare l’attività svolta dai lavoratori. Ciononostante, poiché è concretamente difficile individuare, in caso di infortunio, le responsabilità dei singoli soggetti coinvolti, si registra la tendenza, da parte della magistratura penale di merito, a coinvolgere comunque anche i Coordinatori per la sicurezza che vengono spesso rinviati a giudizio insieme ai datori di lavoro e ai responsabili della sicurezza. Lo stesso avviene anche nelle cause civili dove la richiesta di risarcimento dei danni conseguenti al sinistro viene normalmente formulata sia nei confronti del datore di lavoro sia nei confronti dei due Coordinatori per la sicurezza. È quindi compito della Magistratura stabilire, in caso di infortunio, chi sia il vero responsabile accertando se l’evento dannoso sia stato conseguenza diretta della violazione di uno specifico obbligo antinfortunistico posto a carico del datore di lavoro, dei Coordinatori per la sicurezza o di tutte le figure insieme.
* studio:Piazza Cinque Giornate 10 (Milano) Tel. 0254122117 - Fax 025463954 - stezucali@tiscali.it
Impregilo sull’A4 Il raggruppamento guidato da Impregilo nel ruolo di mandataria, e formato da Impresa Costruzioni Mantovani, Consorzio Veneto Cooperativo, Carron Angelo e So.Co.Stra.Mo, si è aggiudicato la gara per la progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori di ampliamento alla terza corsia dell’autostrada A4 Venezia-Trieste nel tratto compreso tra i comuni di Quarto d’Altino e San Donà di Piave (Ve). Il valore della commessa è pari a 309 milioni di euro. Committente dell’opera è il Commissario Delegato per l’Emergenza della Mobilità riguardante l’autostrada A4 mentre l’ente finanziatore dell’opera è il concessionario Autovie Venete. I lavori prevedono l’ampliamento della tratta autostradale per una lunghezza di 18,5 chilometri con la realizzazione della terza corsia e comprendono, in particolare, la realizzazione di due nuovi viadotti sul fiume Piave per una lunghezza complessiva di circa 1,4 chilometri, la costruzione di 4 ponti, di 9 cavalcavia, di 4 sottopassi autostradali, e il rifacimento dello svincolo autostradale di San Donà di Piave. I lavori, che prevedono il costante mantenimento in esercizio dell’autostrada, partiranno, una volta completata la progettazione esecutiva, all’inizio del 2010 e saranno ultimati nel 2013 con una durata complessiva di 45 mesi.
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CSC news Haulotte al Meazza
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er monitorare lo stato delle strutture in cemento armato dello stadio San Siro di Milano il gruppo padovano Sticar ha noleggiato una piattaforma Haulotte all’Esm Impianti di San Giuliano milanese, specializzata nelle implementazioni tecnologiche che riguardano lo stadio milanese. Con l’ausilio della piattaforma aerea Haulotte H43TPX, il primo anello diagnostico è stato collocato a una quota di 30 m, lungo l’intercapedine tra il secondo e il terzo anello degli spalti; una trave a cassone, alla quota di 33 m, appoggiata in corrispondenza delle torri, ospita il secondo anello diagnostico, mentre il terzo sistema di rilevamento è stato installato in corrispondenza della copertura dello stadio, lungo le travi metalliche reticolari. All’intero sistema di monitoraggio presiede un software di supervisione, ogni dato viene raccolto da hub periferici ed elaborato da un computer centrale. A San Siro la squadra di lavoro Esm Impianti ha realizzato la posa dei sensori e delle canaline per l’impianto di monitoraggio. Un compito estremamente rischioso e delicato, che alla perizia degli operatori deve veder abbinata una dotazione tecnica d’eccezione. La piattaforma a braccio telescopico H43TPX ha dato prova di accessibilità in quota, superando anche gli ostacoli più difficili, grazie alla dotazione di un jib telescopico di 2,2 m, in grado di offrire un’escursione in orizzontale e in verticale rispettivamente – positiva e negativa - a 150° e 140°. L’importanza del jib è solo il dettaglio finale di un modello che contempla, tra le caratteristiche fondamentali, uno sbraccio elevato di 20 m in senso laterale e una sorprendente rapidità di spiegamento, grazie
ai comandi proporzionali e simultanei che conferiscono velocità e precisione nei contesti operativi più complicati. L’utilizzo della piattaforma semovente ha risolto brillantemente il principale problema operativo: raggiungere i punti interessati dalle lavorazioni durante le ore di lavoro e non interferire con le manifestazioni programmate nell’impianto (partite, concerti, ecc.), in quanto per ordine delle forze di sicurezza ogni installazione deve essere rimossa prima dell’accesso del pubblico. Intervenire con altre soluzioni, come ad esempio, ponteggi fissi, era impossibile.
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CSC marzo 2010
Un nuovo anno un nuovo slancio
Il 2009 è stato di sicuro uno degli anni più difficili per tutti i mercati internazionali e la crisi economico-finanziaria non ha di certo risparmiato il mercato delle macchine ed attrezzature per movimento terra. Simex ha comunque chiuso l’anno con un risultato incoraggiante, che fa in modo che l’azienda bolognese possa guardare con rinnovato slancio alle nuove sfide del mercato. L’evento più importante del 2010 sarà sicuramente la Fiera Bauma che si terrà a Monaco in aprile, e Simex sarà presente all’interno del Padiglione B3 con un’area di 180 metri quadrati. Inoltre, per dare sempre maggiore risalto ai propri prodotti, Simex avrà una propria area demo all’esterno del padiglione C4 (area 406), dove sarà al lavoro una benna frantumatrice a rotore su escavatore. Nel corso della manifestazione di Monaco verrà presentata ufficialmente l’ultima testata fresante, la TF100, nonchè un nuovo e interessante prototipo in materia di benne frantumatrici.
cSc news New key account CTE
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ntra nel team Cte Francesco Berardi come nuovo Key account per il brand BFIRE. Nonostante la sua giovane età ha già maturato 6 anni d’esperienza nella vendita di piattaforme antincendio in tutto il mondo.“Maturata l’esperienza nel settore delle piattaforme antincendio ho cercato un’azienda che mi permettesse di dare continuità a questo bagaglio tecnico commerciale e ho trovato in CTE un’azienda giovane,dinamica e ben strutturata che corrisponde esattamente alle mie aspettative. Credo che un buon lavoro di squadra unito alla buona reputazione di CTE in numerosi mercati esteri possano dare risultati soddisfacenti sia a me che a CTE stessa”, ha dichiarato Berardi.
Quarto Yetd della Scania
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arte lo Young European Truck Driver 2010 (YETD). La manifestazione è alla sua quarta edizione, ed è parte integrante dello Scania Driver Competition, che si svolge in 28 paesi nel mondo e prevede per l’edizione 2010 l’adesione di 45 mila partecipanti. Lo YETD 2010 ancora una volta vuole porre gli autisti al centro dell’attenzione, promuovendo la loro competenza e professionalità, mettendone in risalto il ruolo fondamentale per la società e per l’industria globale dei trasporti. Si attendono quindi le adesioni di giovani autisti (nati dopo il 1 gennaio 1975) che abbiano la competenza, determinazione e consapevolezza della sicurezza stradale per sfidare le difficoltà che incontreranno durante la manifestazione. Il vincitore rappresenterà l’Italia alla finale europea che avrà luogo presso la Sede di Scania a Södertälje in Svezia in ottobre. In palio un nuovo trattore stradale.
TuTTo RuoTA A cura di Giuseppe Cantalupo
“Truck on Tour” edizione inverno 2009 Continua la Campagna di guida sicura dedicata agli autotrasportatori. La Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale e la Polizia Stradale hanno promosso l’edizione invernale dell’iniziativa sperimentata con successo a maggio dello scorso anno. Anche adesso l’evento itinerante si è svolto con la collaborazione di Aiscat, Assogomma/Federpneus e Snav.
L’
obiettivo è sempre lo stesso: richiamare l’attenzione degli autotrasportatori sull’importanza vitale, per loro stessi e per gli altri, della guida in condizioni di sicurezza. Specie se si considera che il 7% del totale dei morti in incidenti stradali e il 4% dei feriti sono provocati da mezzi pesanti. Quali le cause? Il 18% di questi incidenti avviene nelle ore serali e in quelle notturne. Facile la conclusione che le cause principali siano la stanchezza e il colpo di sonno. Ma non sono le uniche. Dai dati raccolti dall’Osservatorio “Truck on Tour” nel corso della prima edizione dell’iniziativa emerge che, oltre allo scarso riposo, gli stessi autotrasportatori considerano come potenziali cause di incidenti anche il fumo, l’alimentazione irregolare, l’assunzione di sostanze stupefacenti, il consumo di alcool e il mancato rispetto del codice della strada. L’alcool, la stanchezza e il riposo inadeguato occupano i primi posti nella graduatoria: l’alcool è stimato un potenziale pericolo dall’81% degli intervistati, la stanchezza e lo scarso riposo dal 75%. Numeri impressionanti, dunque, che sono il riflesso di una realtà drammatica. Nel 2008 i mezzi pesanti (un parco, cioè, di circa 3 milioni e mezzo di veicoli assicurati) hanno causato circa 630 mila incidenti, ossia il 17,1% dei sinistri complessivamente denunciati in Italia (Fonte: ANIA). C’è anche da dire, in verità, che dati INAIL indicano che il coinvolgimento dei veicoli pesanti in incidenti in Italia mostra un trend in diminuzione: il numero delle vittime è sceso da 153 nel 2007 a 145 nel 2008 (-5,2%) e quello dei feriti da 70.403 nel 2007 a 66.716 nel 2008 (-5,2%). Un trend positivo confermato anche dai dati delle Compagnie di Assicurazione sui sinistri nei quali sono rimasti coinvolti mezzi pesanti: quelli provocati da veicoli con peso superiore ai 35 quintali sono scesi dal 14,5% del 2007 al 12,9% del 2008, e quelli causati da mezzi di peso inferiore ai 35 quintali sono calati dall’8,9% all’8,2%. Un dato resta, comunque, preoccupante: la frequenza degli incidenti dei mezzi pesanti è più alta della media di tutti i veicoli assicurati, che è del 7,9% (Fonte: ANIA). Propizia, quindi, questa una nuova edizione del “Truck on Tour” nell’ambito delle attività di prevenzione dei rischi dell’autotrasporto e di sensibilizzazione a una corretta condotta di guida. Di cosa si tratta? Dal 9 al 22 dicembre dello scorso anno un TIR opportunamente attrezzato ha percorso le principali autostrade del nostro Paese per fornire agli autotrasportatori, come nella precedente edizione, informazioni utili ai fini di una guida sicura. Partito dall’area di servizio Sillaro Ovest, il veicolo ha concluso le sette tappe del suo percorso nell’area Cantagallo Ovest. Sul mezzo un simulatore di guida consentiva di mettere alla prova la capacità di fronteggiare le situazioni di pericolo che possono presentarsi ai conducenti. Attraverso ricostruzioni tridimensionali di incidenti, inoltre, agenti della Polizia Stradale hanno richiamato l’attenzione dei camionisti sull’importanza del rispetto del Codice della Strada e delle regole sui tempi di guida. Hostess della Fondazione ANIA, poi, hanno distribuito materiale illustrativo sull’uso corretto dei pneumatici che, come unici punti di contatto del mezzo con la strada, hanno un’importanza enorme ai fini della sicurezza. Il tour ha svolto il suo itinerario anche per mare, lungo le tratte Napoli – Palermo e Palermo – Napoli, tre volte ciascuna, dal 13 al 18 dicembre scorso. Le attrezzature di cui era dotato il TIR che percorreva le autostrade erano state montate in salette delle navi, appositamente predisposte per lo svolgimento dell’attività di informazione e sensibilizzazione.
Silenzio. Si mangia
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rmstrong Building Products, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di soluzioni complete per controsoffitti acustici, ha fornito 65 elementi acustici della gamma Optima Canopy, per garantire un’acustica ottimale e conferire un forte impatto estetico, nella sala mensa della scuola elementare “Cesare Battisti” di Fiume Veneto, in provincia di Pordenone. La sala mensa, in cui sono stati inseriti gli elementi acustici Optima Canopy, ha un’ampiezza di circa 250 mq e garantisce una presenza di 160 persone a sedere. Per la scuola di Fiume Veneto sono stati selezionati elementi acustici circolari, ciascuno dei quali con un diametro di 1200 mm ed 1.85 Sabine di assorbimento, calcolato su una frequenza media di 500 - 4000 Hz (EN ISO 354). Infatti, rispetto ad un soffitto continuo con la stessa area visibile, garantiscono maggiori prestazioni, poiché il suono viene assorbito sia dalla superficie frontale sia da quella posteriore.
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CSC marzo 2010
CSC news CIR: l’unione fa la forza
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er raggiungere la massa critica, minima, vitale alla sopravvivenza in Europa nel mercato dei trailer Acerbi-Viberti, Margaritelli (Merker) e CLN gruppo di riferimento nella commercializzazione di laminati piani di acciaio e nella produzione di componenti per il settore automotive, hanno siglato a metà febbraio un accordo per la costituzione di Compagnia italiana rimorchi. Tre importanti gruppi industriali gettano le fondamenta di un nuovo grande polo italiano nel settore dei rimorchi e semirimorchi stradali. Un’organizzazione produttiva caratterizzata da tecnologie e processi industriali di assoluta avanguardia, un forte radicamento sul mercato, insieme all’indiscusso prestigio dei marchi coinvolti, costituiscono gli ingredienti principali di questa importante operazione di aggregazione. In parole povere un soggetto industriale di primissimo piano che raggrupperà oltre a Viberti e Merker, Cardi e Piacenza. marchi che già da ora rappresentano il primo gruppo nazionale, con una quota vicina al 20% del mercato interno, e fra i primi 10 in Europa. La Cir arriverà a produrre oltre 15 mila mezzi all’anno utilizzando 400 dipendenti. L’obiettivo del gruppo è di scalare a breve (2-3 anni) la classifica internazionale dei produttori di trailer e arrivare dall’attuale 8° posto al 6°. A livello di integrazione verticale, il Gruppo Cln controllato dalla famiglia Magnetto e partecipato anche dagli indiani di Arcelor Mittal, rafforzerà la nuova compagine industriale con una significativa integrazione della filiera a monte, attraverso la fornitura di materie prime e componenti in acciaio di nuova generazione. Le attività industriali di Compagnia Italiana Rimorchi si svilupperanno su 3 unità produttive: un nuovo stabilimento Viberti a Nichelino (TO), quello storico Cardi al Chievo a Verona, e il complesso produttivo Merker a Tocco da Casauria (PE). “Le sinergie industriali che potremo conseguire saranno numerose e di grande impatto” , afferma Luca Margaritelli Ad del gruppo Margaritelli . “Una prima linea di intervento consisterà nella specializzazione dei siti produttivi per fase di processo e tipologia di prodotto. Le attività di costruzione dei telai saranno per esempio concentrate nello stabilimento di Tocco da Casauria, dove disponiamo di linee di saldatura interamente robotizzate, ma soprattutto dell’unico impianto in Italia capace di praticare un trattamento anticorrosione per cataforesi su un telaio di semirimorchio. Questa organizzazione della produzione ci permetterà di conseguire efficienza ed economie. Le fasi di assemblaggio saranno invece distribuite sui vari i siti produttivi, seguendo sia una logica di specializzazione che di ottimizzazione dei costi di logistica. Una seconda area di sinergie da cui ci aspettiamo risultati importanti – prosegue Margaritelli – consiste nello sviluppo di piattaforme prodotto unificate e nella condivisione di componenti e sottoinsiemi.
Il portale della depurazione
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ora disponibile anche in italiano il nuovo portale dei prodotti e applicazioni per la depurazione delle acque reflue. Si chiama www. itttreatment.com/it/ ed è stato realizzato da ITT Water & Wastewater, leader mondiale nella produzione di prodotti per la movimentazione e depurazione delle acque. L’obiettivo è quello di affrontare i problemi dal punto di vista dell’utilizzatore o dell’Ente di gestione. Partire quindi dallo schema di flusso del processo depurativo, per scinderlo poi nelle sue singole fasi, fino ad arrivare alle specifiche applicazioni per definire prodotti e soluzioni per risolvere le problematiche di ogni specifica funzione del processo. Per ogni singola applicazione descritta nel portale vengono definiti i parametri di funzionamento, caratteristiche e dati tecnici di tutti i prodotti dei quattro i marchi che compongono ITT Water & Wastewater (Flygt, Sanitarie, Wedeco e Leopold). Si può scegliere di navigare sul portale scegliendo le varie fasi del processo e cliccando direttamente sul disegno che illustra il processo tipico di un depuratore, oppure navigare attraverso le varie fasi utilizzando il menu nella parte superiore suddiviso in: aerazione, pompaggio, miscelazione, aerazione, chiarificazione, filtrazione, disinfezione e ossidazione. Selezionando dal menu la voce ”Applicazioni” è anche possibile leggere e approfondire la descrizione di ogni singola fase del processo depurativo. Completa il portale un glossario con spiegazione dettagliata dei termini tecnici più utilizzati nel settore della depurazione
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Mattarei passa per la Curia
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l Gruppo Mattarei ha realizzato la nuova sede della Curia diocesana dell’Aquila, inaugurata il 21 gennaio. L’opera, realizzata da Mattarei è composta da un edificio con struttura in legno, di 850 mq di superficie, nel quartiere di Coppito, che comprende gli uffici del Vescovado e gli alloggi del personale, oltre a una cappella, al piano terra e all’abitazione privata dell’Arcivescovo, al primo piano. Il progetto è stato concepito per sopportare le sollecitazioni tipiche dei fenomeni tellurici, in quanto l’energia viene dissipata dalla struttura in legno grazie ai giunti metallici di collegamento che, opportunamente progettati, garantiranno un comportamento duttile all’intero edificio. Tale sistema costruttivo prevede l’utilizzo di elementi piani in legno, chiusi su entrambe le facce con pannelli OSB (Oriented Strand Board), chiodati alla struttura portante e coibentati con isolante. In questo modo l’elemento piano può svolgere funzione di parete o solaio, da completare successivamente con ulteriori strati di materiale coibentante e le finiture scelte.
Sempre più vicini al cliente
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a Rete di Renault Trucks in Italia, già numerosa e capillarmente distribuita su tutto il territorio nazionale attraverso oltre 170 punti di vendita e di assistenza, si arricchisce di due nuove strutture nelle province di Bergamo e GenovaBERGAMO V.I., con sede a Brembate (BG). L’inaugurazione avrà luogo il 13 marzo 2010, si occuperà della vendita e dell’assistenza dei mezzi delle gamme Renault Trucks nel territorio della provincia di Bergamo. VAMA, la cui sede è situata a Genova Bolzaneto (GE) e che inaugurerà il 6 marzo 2010, si occuperà della vendita e dell’assistenza dei mezzi delle gamme Renault Trucks nei territori della provincia di Genova. Bergamo V.I. e VAMA, forniranno ai propri clienti una gamma completa di prodotti e servizi Renault Trucks, che spaziano dalla vendita dei veicoli commerciali e industriali Renault, nuovi e usati, all’assistenza per la manutenzione e la riparazione degli stessi, alla disponibilità dei ricambi originali presso i magazzini, al servizio di assistenza 24 ore su 24, alle offerte dei servizi completi per la manutenzione dei mezzi.
CSC news Tre terne jcb ad Haiti
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CB, terzo costruttore mondiale di macchine e attrezzature per le costruzioni, ha contribuito con una donazione di tre terne 3CX, per un valore di 150.000 sterline, agli aiuti umanitari organizzati a seguito del recente terremoto che ha devastato l’isola di Haiti. Le macchine, la cui donazione è stata effettuata dal Presidente di JCB, Sir Anthony Bamford in risposta a un appello rivolto dalle organizzazioni internazionali di soccorso, saranno messe a disposizione del governo degli Stati Uniti, che ha assunto un ruolo guida nell’organizzazione degli aiuti all’isola caraibica, colpito da un sisma di grado 7 della scala Richter. Sir Anthony Bamford ha dichiarato: «Le dimensioni delle devastazioni sono inimmaginabili, così come i lutti e le sofferenze causate da questa tragedia. C’è un’urgente necessità di risorse e mezzi d’opera sull’isola, e auspichiamo che la nostra decisione possa portare un piccolo contributo ad alleviare le conseguenze del sisma e alla futura ricostruzione».
Il Daily con la scossa
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Ecodaily Electric è il commerciale che, vantando zero emissioni, ha il maggior rispetto dell’ambiente di tutta la gamma torinese. Si tratta di un veicolo progettato, costruito e venduto integralmente da Iveco, con tutti i vantaggi che ne derivano, soprattutto per l’ottimizzazione del carico utile a disposizione. È alimentato a batterie con tecnologia NaNiCl2 (batterie sigillate che non producono emissioni gassose, non richiedono manutenzione e sono totalmente riciclabili, con una tensione nominale di 278v) su cui un motore elettrico di tipo asincrono trifase, comandato da un inverter, ha il compito di muovere direttamente il veicolo e di recuperare energia durante la fase di frenata. È disponibile nelle versioni 35S (furgone, combi o cabinato) e 50C (furgone e cabinato), equipaggiate con due
motorizzazioni differenti: 30kW nominali (60kW di picco) per il modello 35S e 40kW nominali (80kW di picco) per il modello 50C. Il veicolo è equipaggiato, a seconda delle versioni e dell’autonomia richiesta, da due fino a quattro batterie (solo versione 50 C), con sistema di frenata rigenerativo che ricarica le batterie durante la frenata, aumentandone così l’autonomia. Raggiunge una velocità massima di 70 km/h per un’autonomia che varia da 90 km a 130 km, in base al numero di batterie e alla mission. Per ricaricare le batterie sono montati a bordo del veicolo carica batterie in numero uguale alle batterie di trazione installate ed è sufficiente una presa trifase 380V/32A, la ricarica ha una durata di otto ore. La tara del veicolo con 2 batterie, è di 300 chili in più rispetto alla versione Diesel.
Man guarda avanti
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eppure l’esercizio finanziario 2009 sia in deficit. L’entrata ordini ha totalizzato 5.2 miliardi di euro, 43% in meno rispetto all’anno precedente (9.1 nel 2008). Le vendite sono diminuite del 40% da 10.6 miliardi di euro dell’anno precedente a 6.4 miliardi nel 2009. A causa di questo calo considerevole nelle vendite, l’aumento del rischio nel settore del buy back, la svalutazione dello stock e nonostante la politica di riduzione dei costi, non è stato possibile realizzare un bilancio in attivo (-49 milioni, l’anno precedente era 1,055 milioni). Come una conseguenza della crisi economica e finanziaria il mercato veicoli industriali europeo si è dimezzato nel 2009, da 410 mila a 220 mila unità (- 46%). Il segmento che ne ha risentito maggiormente è quello del pesante (stradale/cava cantiere). Ma Man Nutzfahrzeuge è riuscita a incrementare leggermente la propria quota di mercato nel segmento autocarri sopra le 6 t, da 16.6% nel 2008 al 16.7% nel 2009.
Gossip machine Mani su Manitou
Jean-Cristophe Giroux, CEO di Manitou, festeggia un quarto trimestre di vendite importanti che gli hanno consentito di contenere le perdite, chiudere il 2009 con un fatturato in calo “solo” del 54% e prepararsi ad un 2010 di crescita. Lui stappa lo champagne e noi proviamo ad andare indietro di qualche mese, fino all’autunno del 2008, quando, con la stessa joie de vivre, Manitou annunciò l’acquisto della statunitense Gehl. Forti della moneta verde debole, misero sul piatto poco più di 300 milioni di dollari per rafforzare la loro presenza sul mercato americano. Già allora molti si stupirono, dato che Manitou risultava ufficiosamente alla ricerca di un compratore. Non passarono che pochi mesi che girarono voci sul divorzio tra i due partner per questioni finanziarie e i francesi annunciarono il ritiro da Intermat a causa della pesante crisi. Dopo un anno sull’ottovolante, oggi Manitou si presenta con dati migliori del previsto, aiutati da un piano di “vendite di fine stagione” e riduzione degli inventari molto importante. Applaude il mercato. Resta da capire se quello dei compratori di telescopici o quello dei compratori di aziende. Linda Lovelace
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THE PEAK OF EXCELLENCE
La nuova serie e300 potenziata
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LG Europe BV, azienda del gruppo Oshkosh Corporation [NYSE: OSK] e produttore leader di piattaforme per il lavoro aereo e sollevatori telescopici di materiali, annuncia il lancio di una versione potenziata delle piattaforme a braccio articolato della serie JLG® E300. Il perfezionamento del prodotto comprende l’inserimento dei nuovi pneumatici antitraccia 25x7-12’’ che aiutano a proteggere la pavimentazione durante l’utilizzo in ambienti sensibili e un carico maggiore dello pneumatico che ne aumenta durata e longevità. Il battistrada elaborato consente di migliorare la trazione e di ottenere una marcia più regolare. È stata migliorata inoltre la manovrabilità del prodotto sull’area di lavoro. Le barre fisse di protezione dalle buche sono state riposizionate per percorrere meglio le rampe rigide e superare i limiti di soglia, consentendo alla serie E300 di superare pendenze fino al 25%. Il controllo automatico della trazione e i robusti pneumatici antitraccia riempiti di schiuma migliorano la trazione sulle superfici bagnate o irregolari e sul terreno accidentato. È stata prestata grande attenzione anche all’efficienza quo-
tidiana del prodotto. I cicli di lavoro delle batterie sono stati significativamente migliorati grazie alle nuove batterie ricaricabili. Sebbene esse abbiano dimensioni e capacità ridotte (305 a/h), è possibile disporre di un ciclo di lavoro più lungo e anche i costi di sostituzione risultano notevolmente ridotti. La manutenzione del prodotto è ancora più semplice grazie al vano estraibile della batteria che consente di accedervi comodamente. È stato installato un nuovo contrappeso che semplifica il montaggio. Grazie alla mancanza di saldature, le linee di giunzione sono inesistenti e di conseguenza si elimina la formazione di ruggine. Un nuovo rilevatore con indicatori multi-digitali visualizza lo stato di caricamento della batteria, le ore dell’unità e un codice unico di guasto, migliorando la capacità di individuare malfunzionamenti e localizzare i guasti. Altre migliorie operative si riscontrano ulteriormente nella cosiddetta “funzione di discesa a gravità” per mezzo della quale il consumo energetico viene ridotto e il macchinario può lavorare più a lungo. È stata installata una pompa manuale per la discesa non automatizzata in caso di mancanza totale di energia. Le opzioni differenziate di abbassamento del braccio consentono la discesa della piattaforma indipendentemente dalla posizione degli ostacoli. I nuovi cuscinetti di appoggio del braccio al termine della discesa riducono le vibrazioni e l’usura durante la corsa e/o il trasporto. La rinnovata trasmissione della rotazione discontinua a 350° garantisce agli operatori una manovrabilità eccellente grazie a una rotazione regolare a risparmio energetico.
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19 – 25 APRILE MONACO DI BAVIERA
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noord: ei rec eprime tec d e n Il salo ioni e ant nza az se innov con la pre ti e h n o is logic rotag p i i t di tut cato. er del m Con una superficie espositiva di 500.000 qm Bauma rappresenta la rassegna fieristica più grande al mondo ma anche l‘evento di riferimento per il settore delle macchine per cantiere per quantità e qualità dell‘ offerta. • Per incontrare le maggiori aziende leader e i key player del mercato. • Per informarsi su innovazioni e nuove tecnologie • La più ampia offerta espositiva di macchine per il cantiere e l‘industria estrattiva. Fate di bauma 2010 la piattaforma del vostro successo. Rappresentanza in Italia: Monacofiere Srl Tel. 02 36537854 • Fax. 02 36537859 info@monacofiere.com www.bauma.de
CSC news Ssab premia un compattatore
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abrie Environmental Group, il produttore canadese di macchine per la raccolta dei rifiuti, è il vincitore dello Swedish Steel Prize di quest’anno. L’azienda ha vinto il premio con un nuovo modello di compattatore - Wittke Starlight. Secondo la giuria questo impiego mostra in modo evidente il largo uso e le opportunità offerte dagli acciai altoresistenziali, dovuto all’ottimizzazione di tutte le parti del mezzo, realizzate per la maggior parte in acciaio altoresistenziali. I progettisti hanno ottimizzato con successo il design, riducendo il peso senza compromettere resistenza e funzionalità. Wittke Starlight - il nome dato da Labrie al nuovo mezzo - è un compattatore a caricamento frontale per la raccolta dei rifiuti, con una capacità di carico maggiore di circa 700 kg rispetto ai modelli precedenti. Oltre ad essere più leggero, il nuovo mezzo è stato realizzato per raggiungere una maggiore capacità di compattare i rifiuti. Il risultato è un veicolo più efficiente, in grado di ridurre i viaggi giornalieri e di conseguenza con un minore impatto ambientale.
Recupero record di mmt rubate
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l sistema wireless ad alta frequenza LoJack, l’innovativa tecnologia per rintracciare e recuperare i veicoli rubati, ha consentito alle Forze dell’Ordine di ritrovare Macchine Movimento Terra (MMT) rubate per un valore di oltre 1 milione di dollari. E’ successo in California lo scorso 11 gennaio. Le Forze dell’Ordine, seguendo il segnale di un Melroe Bobcat del 2007 rubato, fortunatamente equipaggiato con il sistema LoJack, hanno scoperto in una tenuta di circa 60 acri altri 34 veicoli rubati e rimorchi, una vera e propria rimessa criminale. Anche in Italia il fenomeno dei furti di MMT è in aumento: ogni anno sono migliaia le denunce di furti di macchine nelle aziende agricole e nei cantieri edili. A farne le spese i proprietari, che vedono andare in fumo i grossi investimenti stanziati per i mezzi oltre a subire le ingenti perdite economiche che derivano dalla sospensione del lavoro. Il sistema LoJack per MMT è disponibile anche in Italia e per quanto riguarda le Forze dell’Ordine è utilizzato oggi da oltre 500 pattuglie su tutto il territorio nazionale. Questo dispositivo utilizza le onde radio e si differenzia da tutti gli altri sistemi per recuperare i veicoli rubati grazie a due punti di
forza: il primo è la tecnologia wireless ad alta frequenza, appunto, che utilizzando le onde radio oltrepassa barriere come garage sotterranei o container e non è rilevabile da malintenzionati poiché non presenta segnali esterni come antenne di trasmissione di segnale GPS/GSM. Il secondo è l’esclusiva collaborazione con le Forze dell’Ordine che sono gratuitamente equipaggiate con il VTC (Vehicle Tracking Computer) per rintracciare e recuperare i veicoli rubati. In caso di furto, un veicolo dotato del sistema LoJack trasmette la sua esatta posizione alla più vicina pattuglia delle Forze dell’Ordine che dispone del VTC che può così rintracciare direttamente e recuperare in tempo reale il veicolo. I ladri sono avvisati! Info al numero verde 800.910.265
Rosse nella sabbia
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Tamoil e PosteMobile
La nuova campagna di fidelizzazione Tamoil Italia si chiama ‘Programma Risparmio 2010’, ed è realizzata in partnership con PosteMobile. L’iniziativa, dedicata a tutti i titolari di ‘mycard Tamoil Collection’ o ‘mycard Tamoil Family’, offre la possibilità, facendo rifornimento alla Tamoil, di accumulare 1 punto per ogni euro di carburante acquistato e di trasformare, senza contributo in denaro e senza obbligo di un minimo di rifornimento, i punti elettronici accumulati in carburante omaggio, ossia in bonus da un minimo di 5 ad un massimo di 45 euro. Inoltre, abbinando la ‘mycard Tamoil Collection’ o la ‘mycard Tamoil Family’ a una sim PosteMobile sarà possibile ricevere 2 punti del Programma Risparmio 2010 Tamoil per ogni euro di ricarica di traffico telefonico a pagamento effettuata sulla propria sim PosteMobile durante il periodo promozionale.
errari World, il parco a tema dedicato al Cavallino Rampante che sta sorgendo ad Abu Dhabi, aprirà le porte al pubblico nel corso del 2010. Il progetto è stato affidato all’equipe di architetti guidati da Jack Rouse. I progettisti si sono ispirati alle vetture Gran Turismo di Ferrari per concepire le linee della copertura, dominata ovviamente dal colore rosso, con al centro il grande logo del Cavallino. Si tratta del primo parco divertimenti realizzato dalla Casa di Maranello e sarà il più grande nonché il più ricco di attrazioni rispetto ad altri parchi a tema automobilistico. Ferrari World Abu Dhabi si estende su un’area di 200.000 metri quadrati, ed è stato realizzato in
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meno di cinque anni. Oltre alle classiche giostre per i bambini, il parco a tema di Ferrari offrirà numerose attrazioni per tutte le età. Come il rollercoaster da 200 km/h, il Flume Ride equipaggiato con lo stesso propulsore della 599 GTB Fiorano o il razzo che si innalza per 62 metri simulando sui passeggeri la stessa forza di gravità a cui sono soggetti i piloti di Formula 1 nelle proprie monoposto. In totale, saranno 20 le giostre e le attrazioni a disposizione dei visitatori, “ciascuna progettata per far vivere una parte diversa della storia Ferrari”, come sottolineato dalla stessa Casa modenese. Inoltre, ci sarà anche un hotel, un centro commerciale e numerosi negozi.
CSC news Nasce una sola Doosan
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a gennaio è avvenuta la fusione tra Doosan Infracore International e Doosan Infracore Construction Equipment. Ovvero tutti sotto lo stesso cappello, dalle macchine per il movimento terra Doosan, compresi i dumper articolati Moxy, fino alle macchine compatte Bobcat, ai prodotti ad aria compressa della linea Portable Power, commercializzati con il marchio Ingersoll Rand, agli accessori Montabert e Geith. Doosan si trasforma da azienda focalizzata sui prodotti di consumo ad azienda mondiale, con un portafoglio diversificato concentrato soprattutto nel settore del supporto infrastrutturale. Dopo essere diventata il primo fornitore di macchine per la costruzione sul mercato cinese (oltre 13 mila unità consegnate nel 2008), Doosan mira ora a diventare entro il 2012 una delle prime tre aziende al mondo nel settore del supporto infrastrutturale. Prima della fusione, le due divisioni operavano separatamente all’interno di Doosan Infracore. Alla divisione DII facevano capo i comparti Bobcat, Portable Power, Montabert e Attachments (accessori) che erano stati acquistati nel 2007 da Ingersoll-Rand. Dalla fusione nasce una nuova divisione che sarà operativa a livello internazionale con il nome di Doosan Infracore Construction Equipment (DI CE) e che riunirà in sé i punti di forza delle due
Mercedes a Lainate
divisioni precedenti, aumentando al massimo le sinergie, le efficienze e i risparmi nei settori di attività del macchinario compatto e di quello pesante, potendo far leva su funzioni un tempo separate e oggi comuni (progettazione, acquisti, vendite e marketing). Alberto Fornaro è il nuovo presidente di Emea (Europa, Medio Oriente, Africa) e in tale veste è responsabile delle attività di Doosan Infracore per il macchinario compatto e pesante nella DI CE rappresenta ora una delle divisione principali di Doosan, sotto la guida del CEO Yongsung Kim che opera dalla sede centrale di Atlanta in Georgia (USA).
Nuovi sistemi di trasmissione ibrida
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llison Transmission, leader mondiale nel settore delle trasmissioni completamente automatiche per veicoli commerciali su strada e fuoristrada, e nei sistemi di propulsione ibridi per autobus urbani e pullman, ha annunciato la sigla dell’accordo commerciale a lungo termine con Delphi Automotive Systems. In base all’accordo, Delphi fornirà ad Allison Transmission i componenti principali del sistema di trasmissione ibrida e i sistemi di accumulo di energia. L’esperienza Larry Dewey di Delphi nella produzione e nell’integrazione di componenti dei sistemi ibridi ed elettronici per il settore del trasporto sarà preziosa per permettere ad Allison Transmission di completare l’offerta di prodotto nei mercati degli autobus urbani e dei veicoli commerciali. Lawrence E. Dewey, Presidente e CEO di Allison Transmission ha affermato: “L’accordo appena firmato con Delphi Automotive è il primo passo per poter produrre trasmissioni ibride per veicoli commerciali che garantiscano le migliori prestazioni al minor prezzo.” Dewey ha aggiunto: “Ci concentreremo inizialmente sugli ibridi per il settore della distribuzione, dei servizi pubblici, della raccolta rifiuti e degli autobus scolastici.” Già leader mondiale nei sistemi a propulsione ibrida per il mercato degli autobus urbani con i prodotti EP40 ed EP50, Allison Transmission, nella prima parte dell’anno, aveva ottenuto da parte del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti una sovvenzione per 62,8 milioni di dollari, previsti dal Piano di Recupero e Reinvestimento del 2009. Scopo della sovvenzione: aumentare la capacità degli Stati Uniti di produrre sistemi a propulsione ibrida per il mercato dei veicoli commerciali.
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ltre 55 mila mq ecologici e di basso impatto ambientale per il nuovo centro veicoli commerciali e industriali e la carrozzeria Mercedes-Benz a Lainate. Il nuovo Centro è stato progettato e realizzato, infatti, per quanto riguarda l’area privata e le opere di urbanizzazione dalla Giacomini Comm. Alberto Spa nel totale rispetto della filosofia ambientale che caratterizza il Gruppo Daimler. Le scelte architettoniche, la massima riduzione del consumo delle risorse naturali ed energetiche, il modello organizzativo e le modalità di lavoro previste nel nuovo centro di Lainate rispondono con coerenza a un approccio responsabile e sostenibile. Infatti, il progetto riduce al minimo l’impatto ambientale ed ottimizza il risparmio energetico, grazie a un impianto per la depurazione e al riciclo delle acque di lavaggio, ma anche nella scelta del corretto orientamento dei volumi e nello studio delle superfici con l’eliminazione dei punti termici, mediante la realizzazione di un sistema a cappotto per l’isolamento termico e l’applicazione di frangisole per la regolazione dell’incidenza solare. L’investimento complessivo è stato di 18 milioni di euro. Il progetto è stato realizzato da uno studio di architettura di Stoccarda e portato avanti in collaborazione con la Casa Madre di Stoccarda da personale tecnico italiano. Il nuovo impianto di Lainate si trova in una posizione strategica, per visibilità e accesso. Si trova, infatti, a Sud-Est dell’autostrada Milano-Laghi direttamente all’uscita di Lainate. Le principali caratteristiche del centro sono: edificio dedicato alla vendita con showroom e uffici commerciali per veicoli commerciali, industriali, Unimog e Mitsubishi Canter; locali dedicati a formazione e mensa; area espositiva e di parcheggio esterna di 14 mila mq; accettazione assistenza veicoli commerciali e industriali; officina con attrezzature moderne e postazioni di lavoro flessibili per 8 veicoli commerciali e 4 industriali. Possibilità di lavorare con 3 turni di lavoro; magazzino ricambi originali Mercedes-Benz di circa 1.100 mq; area preparazione vetture, veicoli commerciali e industriali con due impianti lavaggio dedicati.
FIERE
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MISSIoN GREEN di Lorella Turchetto
Alcuni la chiamano così. Altri preferiscono la parola eco-sostenibilità. Altri ancora usano il termine eco-compatibilità. Per noi è la tutela dell’ambiente, il vero tema portante del più grande salone mondiale dedicato alle macchine per l’edilizia.
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i è svolto dal 18 al 20 gennaio pre sso l’ICM (International Congress Centre Munich) di Monaco di Baviera, il PreBauma, il classico appuntamento con la stampa internazionale per presentare, in anteprima, le principali novità che sfileranno in occasione della più grande e attesa manifestazione internazionale delle macchine per l’edilizia, dei materiali edili e dell’industria estrattiva. È stata una vera e propria lotta contro il tempo, che ci ha visti correre da un desk all’altro per conoscere i nuovi prodotti, le nuove tecnologie…le nuove tendenze. E dopo questo sfiancante tour de force, è arrivato l’immancabile momento di riflessione, quello che fa tirare le somme: le novità sono davvero numerose, sia in termini di prodotto sia di tecnologie, e finalmente si respira un lieve ottimismo. C’è voglia di esserci. Voglia di ripartire, nonostante le previsioni dicano che anche il 2010 sarà un anno difficile. Ma il vero filo conduttore, oltre ad aver riportato in auge la centralità dell’uomo per quanto riguarda la sicurezza (il nuovo “umanesimo” è un altro capitolo che affronteremo nel prossimo numero), ha visto il trionfo dell’eco-sostenibilità. Un tema importante e serio attorno al quale le principali aziende del settore si sono confrontate, investendo grandi risorse (nonostante i momenti non favorevoli) in nuovi prodotti “amici dell’ambiente”. Nei prossimi anni, infatti, entreranno in vigore nuovi limiti più restrittivi per i gas di scarico con il passaggio alla Fa-
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se IIIB della Direttiva 97/68/CE in Europa e con la normativa sui gas di scarico Tier 4 interim e Tier 4 final negli Stati Uniti. Limiti che riguarderanno numerose categorie di mezzi utilizzati nel settore delle costruzioni e anche dell’edilizia che, sulla spinta di fattori economici e ambientali, si sta evolvendo verso una maggiore efficienza energetica e l’adozione di azionamenti ecologici. Ecco alcune anticipazioni che verranno presentate il prossimo aprile a Monaco di Baviera.
eFFicienZa e BaSSe emiSSioni Il costruttore di motori a gasolio e a gas Deutz presenterà alla fiera internazionale un motore di concezione completamente nuova con la sigla temporanea TCD 20XX. Si tratta di un motore ultra compatto a 4 cilindri in linea da 2,9 litri, sviluppato specificamente per l’edilizia e le esigenze dell’industria delle costruzioni del settore nella gamma da 28 a 55,9 kW. Così progettato, al disotto della soglia dei 56 kW, non necessita di un filtro del particolato né di una complessa tecnologia di rigenerazione, ma solo di un catalizzatore Doc economico e facile da applicare per soddisfare lo Stage III B e Tier 4. Il TCD 2010 si inserisce nella gamma da 50 a 85 kW di potenza da 3,6 litri. È molto compatto e riduce così i costi di installazione e possiede un rapporto potenza/peso ridotto al minimo. Accanto alla tradizionale gamma di ribaltabili, betoniere e veicoli per l’industria estrattiva, la casa svedese Scania presenterà al salone anche nuovi motori per usi industriali. La gamma è conforme ai limiti fissati per i gas di scarico dalla Fase IIIB e dalla normativa Tier 4 interim. I nuovi motori si distinguono per alta disponibilità, coppia elevata a bassi giri, efficienza dei consumi e grande reattività. I prototipi sono in funzione da giugno 2009 in diverse applicazioni industriali con risultati davvero soddisfacenti. A Monaco di Baviera saranno esposti un 5 cilindri da 9 litri con potenze fino a 294 kW, adatto per autocarri a cassone ribaltabile o escavatori, un 6 cilindri in linea da 13 litri con potenze fino a 368 kW, utilizzabile per carrelli cavaliere, gru o vagli, e un V8 da 16 litri con potenze fino a 515 kW, concepito per impieghi militari o impianti di cippatura del legno. Anche il produttore tedesco Perkins esporrà al Bau-
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ma una gamma di motori industriali conformi ai limiti di emissioni Tier 4 interim e IIIB, come la nuova Serie 854. Il 4 cilindri compatto da 3,4 litri 854E eroga una potenza che va da 45 a 86 kW. A partire dal 2011 i motori saranno disponibili con regimi compresi fra 2200 e 2500 giri al minuto. Sono provvisti di sistema di alimentazione Common Rail, turbocompressore con valvola di regolazione della compressione e postrefrigeratore, tutti con controllo elettronico. Altra azienda allineata alle normative della Fase IIIB e Tier 4 interim è il produttore americano di motori diesel Cummins. A Monaco di Baviera presenterà quattro nuovi motori QSK che vanno da 19 a 78 litri, progettati per soddisfare le difficili esigenze dell’industria mineraria. I nuovi modelli garantiscono costi ridotti e intervalli di cambio dell’olio estesi fino a 1.000 ore. Mentre Kubota, dopo aver lanciato al Bauma del 2007 il primo modello della sua nuova serie di motori 07, il V3307-Turbo (3.3 litri), nel 2010 esporrà il fratello minore: V2607 Di T da 53 kW (2.6 litri) con l’iniezione elettrica fino a 53 kW per il prossimo standard di emissione Tier 4. Il motore, con tecnologia a 4 valvole per
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La casa automobilistica ZF proporrà, invece, un cambio automatico per le macchine edili: lo ZF cPower. L’azienda tedesca spinge verso regimi più bassi, rispondendo alla richiesta di motori con un funzionamento più omogeneo grazie a un numero di giri costante. Da qui la nascita di una trasmissione idrostatica meccanica con ramificazione della potenza. Ap-
emissioni di gas di scarico ottimizzate, ha un design compatto con una manutenzione molto semplificata grazie al posizionamento dei componenti più rilevanti sul lato del motore. Possiede la scatola del cambio silenziata e non richiede l’intercooler.
plicando questa tecnologia su caricatori gommati in sostituzione di trasmissioni idrodinamiche e sistemi esclusivamente idrostatici, si ottiene una riduzione dei consumi fino al 30% a fronte di un aumento dell’efficienza fino al 20%.
Da Man in primo piano il nuovo TGS-WW (WorldWide). Nato nel 2003 ha soddisfatto migliaia di clienti grazie a robustezza ed elevata portata, doti che ora l’WW porta a un livello ancora più alto di comfort e sicurezza, che ne potenzia l’efficienza. Monta la conosciuta tecnologia Trucknology e, a seconda della sua destinazione di utilizzo, componenti del telaio e della struttura portante particolarmente robusti. Con una massa complessiva fino a 41 tonnellate, il TGS-WW è stato progettato per resistere alle più avverse condizioni d’impiego nei Paesi extra-europei. Con le varianti di cabina di guida M, L o LX e l’ampio programma di motorizzazioni da 350 a 480 CV in versione Euro 2 e Euro 3, il TGS-WW assolve perfettamente ai più svariati compiti di trasporto nei mercati target, come Russia, Africa, Medio e Estremo Oriente. Il TGS-WW entra in scena con un nuovo design più aereodinamico del suo predecessore TGA e un minore consumo di carburante. Gli accorgimenti apportati hanno
THE wINNER IS...
Sono 15 le novità selezionate per il Premio dell’innovazione Bauma 2010. Il premio prevede cinque categorie. Fra oltre 200 domande di aziende tedesche e internazionali, la giuria ha scelto le tre innovazioni più interessanti in ogni categoria, che partecipano alla valutazione finale. Le candidature e le innovazioni sono state valutate dagli esperti della giuria in base a determinati criteri, come: orientamento al futuro, utilità pratica, contributo alla tutela ambientale e all’umanizzazione dell’ambiente di lavoro, economicità e prestazioni a parità di efficienza energetica ed efficacia dei costi, valore per l’immagine dell’industria delle macchine per edilizia, materiali edili e industria estrattiva o per l’industria delle costruzioni e dei materiali da costruzione. La consegna dei premi, si svolgerà il 18 aprile nella chiesa della Residenza di Monaco di Baviera. LE NOMINATION: Categoria Macchine • SL750 EiControlPlus (Eickhoff Bergbautechnik GmbH, Bochum) • Impianto di schiuma di raffreddamento per perforazioni (Saint-Gobain Abrasives GmbH, Wesseling) • Impianto di perforazione verticale TERRA-DRILL Categoria Componenti • Testa con foro di irrorazione per aste di perforazione a secco (Bauer Maschinen GmbH, Schrobenhausen) • Motore a pistoni liberi ibrido (Bosch Rexroth AG, Lohr am Main e Politecnico di Dresda) • Cilindro ad accumulo di energia (Liebherr Hydraulikbagger GmbH, Kirchdorf) Categoria Processi/opere di costruzione • Golden Ears Bridge: un ponte verso l’innovazione (Bilfinger Berger Ingenieurbau GmbH Wiesbaden)
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• Sistema di sovrastrutture per binari ferroviari DURFLEX (Frenzel-Bau GmbH & Co.) • Costruzione di pozzi con biglie di vetro (Ochs Bohrgesellschaft mbH, Norimberga) Categoria Ricerca • Sistema Detectino per il rilevamento delle condutture (Clausthaler Umwelttechnik-Institut GmbH, Clausthal-Zellerfeld) • Sviluppo di un geoscanner acustico (Politecnico di Clausthal, Facoltà di Ingegneria Mineraria) • Perforazione a elettroimpulsi(Politecnico di Dresden, Cattedra di Macchine per Edilizia e Tecnica di Trasporto) Categoria Design • Rulli tandem HD+ (Hamm AG, Tirschenreuth) • Liebherr LH 120 C (Liebherr Hydraulikbagger GmbH, Kirchdorf) • Grande piastra vibrante DPU 130 (Wacker Neuson SE, Monaco di Baviera)
FIERE
consentito di ridurre sensibilmente anche la tendenza all’imbrattamento degli specchi retrovisori e dei finestrini laterali – un vantaggio che, in particolare nei paesi con elevata percentuale di strade sterrate e terreni sconnessi, si riflette in una maggiore sicurezza. Anche i motori Man montati nel TGS-WW traggono beneficio dai miglioramenti aerodinamici. La quantità maggiore d’aria che fluisce al radiatore attraverso le feritoie del nuovo paraurti in materiale sintetico contribuisce a ridurre il carico termico dei motori. Ciò risulta vantaggioso soprattutto nei paesi con alte temperature medie. Il nuovo WW ridefinisce gli standard in termini di ergonomia e qualità con la sua cabina di guida completamente rivisitata. E proprio perché anche nei paesi extra-europei la richiesta di sicurezza aumenta continuamente, anche per il TGSWW sono ora disponibili i sistemi di assistenza alla guida ACC (Adaptive Cruise Control) e LGS (Lane Guard System), finora in dotazione ai modelli destinati ai mercati europei.
PRE-BAUMA
PIÙ PRODUTTIVI E MENO INQUINANTI Anche i costruttori di macchine per edilizia contribuiscono naturalmente alla ricerca di nuovi margini di efficienza. Volvo Construction Equipment, ha sviluppato per i propri caricatori gommati un gruppo propulsore che aumenta il comfort per il guidatore e la vita utile del mezzo, oltre a garantire un risparmio di carburante fino al 15%, secondo i dati dell’azienda. I nuovi propulsori VACT (Volvo Advanced Combustion Technology), a controllo elettronico, forniscono simultaneamente prestazioni eccellenti e livelli di emissioni che rientrano negli standard richiesti senza interventi troppo complicati, e non richiedono equipaggiamenti addizionali o post-trattamento dei gas di scarico. La tecnologia, chiamata OptiShift, è un’evoluzione del cambio automatico APS di Volvo. Il sistema integra un nuovo convertitore di coppia con giunto di trasmissione e ruota guida libera, oltre alla funzione Reverseby-Braking brevettata da Volvo. Do-
Un’unione di forze per darti un più rapido successo
Doosan al Bauma: Stand esterno n. F6. 601/602/3
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FIERE po la presentazione al Bauma 2010, OptiShift verrà installato sui caricatori gommati L150F, L180F e L220F. Un L220F mostrerà in fiera le nuove caratteristiche del motore con dimostrazioni nell’area esterna in condizioni di lavoro reali. L’altra novità è rappresentata dal nuovo FH 16 da 700 cavalli e 3.150 Nm di coppia, specifico per i trasporti eccezionali. Il suo motore D16G è un’evoluzione del modello precedente da 16 litri e 660 CV. I progettisti della Casa svedese avevano l’esigenza di un requisito importante: realizzare un veicolo conforme all’Euro 5, lo standard europeo per il controllo dell’inquinamento che impone una riduzione di più del 40% delle emissioni di ossido di azoto. Quindi si è affrontato il dilemma di sempre: per ridurre i consumi di carburante è fondamentale ottimizzare il processo di combustione. Tuttavia, questo comporta l’aumento delle emissioni di ossido di azoto del motore e, per evitarlo, era necessario espandere la capacità del sistema di post trattamento dei gas di scarico. Il nuovo propulsore oltre a fornire 40 cavalli di potenza in più e un valore di coppia decisamente più elevato, produce gas di scarico più puliti. Attraverso una serie di misure, tra cui la riprogettazione dei pistoni, i tecnici Volvo hanno ottimizzato il processo di combustione e soddisfatto tutti i requisiti: elevate prestazioni, gestione efficiente del carburante, riduzione delle emissioni e lunga durata. Continua inoltre a essere impiegato il sistema Scr (Selective Catalytic Reduction) che riduce sensibilmente le emissioni nocive. Prosegue la “nostra missione” verso soluzioni sempre più amiche dell’ambiente, un tour che ci porta nel mondo di Liebherr e degli escavatori idraulici. In questi mezzi, i cilindri idraulici sono chiamati a fornire potenza a ogni sollevamento della benna. Per immagazzinare meglio questa energia e aumentare l’efficienza complessiva dell’impianto idraulico, il costruttore tedesco monta un cilindro pneumatico aggiuntivo indipendente che compensa parzialmente il peso dell’allestimento. Il gas presente all’interno del cilindro viene compresso quando la benna si abbassa. Quando viene nuovamente sollevata, l’energia accumulata nel cilindro
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si somma all’azione dei due cilindri di sollevamento, riducendo il fabbisogno di potenza. Grazie a questo sistema si possono utilizzare motori diesel e cilindri idraulici più piccoli, riducendo così i consumi di carburante, le emissioni di sostanze nocive e la rumorosità. Questo concetto è valso a Liebherr una nomination per il premio dell’innovazione Bauma 2010 nella categoria “Componenti”. (Vedi box) Eco-sostenibile anche Caterpillar che nel proprio stand, oltre alle macchine, ospiterà un’area centrale dedicata ai servizi, alle tecnologie e alle innovazioni pratiche del settore progettati per agevolare il successo dei clienti, la riduzione dell’impatto ambientale e la sicurezza sul lavoro. Cosa più importante, all’interno dell’area saranno fornite informazioni sulle soluzioni Tier 4/Stage 3B, sul trattore cingolato elettrico D7E e sulla tecnologia Connected Worksite con il dispositivo Product Link di prossima generazione e il nuovo sistema Cat Grade Control integrato. Nell’area verrà inoltre presentato il nuovo Caterpillar EcoDrive, oltre a simulatori per diversi prodotti Cat e al servizio di consulenza per valutazioni di cave.
tradizionali di un azionamento, questo rullo è equipaggiato con un generatore sul motore elettrico, una batteria ad alte prestazioni e la relativa elettronica di potenza. La batteria viene alimentata dal generatore del motore elettrico, ad esempio in frenata, ma soprattutto dalla differenza fra la potenza generata dal motore diesel e la potenza assorbita. In pratica, la potenza non sfruttata viene immagazzinata. I picchi di potenza vengono compensati dal motore elettrico prelevando energia dalla batteria in caso di necessità, per alimentare l’azionamento principale. Con questa soluzione Bomag ha ridotto la classe di potenza del motore principale. In questo modo diminuiscono anche i consumi di carburante: i primi test indicano un risparmio di gasolio fino al 30%.
SOLUZIONI IBRIDE
IMPIANTI “VERDI”
Negli ultimi anni le tendenze dei costruttori di macchine per edilizia parlano di soluzioni ibride. Ad esempio, Mitsubishi Heavy Industries ha sviluppato un sistema di azionamento costituito da una batteria agli ioni di litio ad alte prestazioni, un motore diesel, due motori a induzione e un convertitore. Durante la manifestazione di Monaco, l’azienda presenterà un elevatore a forche che, grazie a questo sistema, offre un miglioramento del rendimento del carburante del 39% rispetto ai tradizionali elevatori con motore a combustione di pari portata. Inoltre, Mitsubishi intende proporre la soluzione agli utilizzatori di escavatori, caricatori gommati, gru e altre macchine, con le opportune personalizzazioni. Anche il rullo compressore ibrido di Bomag si basa sostanzialmente sullo stesso principio. Al Bauma verrà presentato in anteprima il modello BW 174 AP AM, una macchina di prova con azionamento ibrido. Oltre agli elementi
La produzione di conglomerati a caldo rappresenta una sorta di sfida per gli operatori del settore stradale, che spendono ingenti risorse nella ricerca di risparmi energetici e nella diminuzione dei gas effetto serra, fra cui in prima linea la CO2. In effetti il 95% delle energie consumate e dei gas emessi proviene dal bruciatore e dal tamburo essiccatore, durante le fasi di essiccazione e riscaldamento. La progressione dei conglomerati tiepidi e a bassa energia da una parte e l’aumentato utilizzo di riciclato dall’altra, sono le linee guida imprescindibili dello sviluppo degli impianti di produzione. Il modello TT 4000 del Gruppo Fayat rientra in questa nuova generazione di impianti che guardano
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al futuro: centrali polivalenti, multifunzione ed evolutive a seconda delle esigenze e delle tendenze e con una durata di vita oltre i 20 anni. Non è solo innovativo ma è soprattutto ecologico il nuovo TT 4000 che si distingue anche per: un ingombro al suolo minimale, grazie al famoso concetto della barra di essiccazione e filtrazione monoblocco; una copertura generalizzata antirumore e antipolvere; un recupero sistematico dell’energia emessa dall’ essiccatore trasmessa ai fini di recupero, un sistema corto di trasferimento dei fini e un numero di coclee ridotto; una concezione adatta alla produzione di conglomerati a bassa energia, tiepidi e semi-tiepidi, basata su un processo chimico che prevede l’utilizzo di bitume additivato, oppure su un processo che presenta la ricopertura sequenziale utilizzando bitumi additivati e/o bitumi schiumati; infine, una concezione che consente di riciclare da 10 al 50% con soluzioni tradizionali ed eventualmente con l’utilizzo del tamburo parallelo. L’azienda svizzera Ammann presenterà invece l’impianto continuo di mescolamento dell’asfalto ContiMix, ora disponibile in versione sia mobile sia stazionaria. Il mescolatore bi-albero a regime forzato produce fra 100 e 360 tonnellate all’ora in ciclo continuo. Inoltre, la separazione fra il processo di riscaldamento del materiale e il processo di mescolamento favorisce la riduzione delle emissioni. In questo modo è possibile immettere tutti gli additivi nel miscelatore in modo semplice, preciso e diretto. La versione stazionaria non richiede trasportatori a catena raschiante e, in opzione, può essere anche realizzata in esecuzione chiusa. Infine, PTC esporrà a Monaco un modello della sua nuova gamma di gruppi idraulici, e in particolare il sistema Ecomode. Durante il funzionamento di un tale gruppo idraulico con vibroinfissore, l’Ecomode permette: un risparmio sul costo di funzionamento grazie ad una riduzione da 12% a 20% dei consumi di carburante (adattamento del regime motore al carico di lavoro del vibroinfissore durante la penetrazione nel suolo); una pari riduzione delle emissioni di gas e della rumorosità, nonché un rallentamento automatico mentre il vibroinfissore non è in funzione. PTC è il primo costruttore di vibroinfissore a proporre un tale sistema (brevettato) che permette di ridurre i costi di funzionamento e di preservare l’ambiente.
CSC
CANTIERI STRADE COSTRUZIONI
sarà presente al Bauma 2010 - 19/25 aprile Monaco di Baviera
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SOMMARIO MACCHINE | NovItà
CANTIERI •
PAGINA
Due mini dalle maxi prestazioni ..... 22
DEMOLIZIONI | MERCAto 2010
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Riciclare è utile e conveniente ........ 23
MERCATO | MMt E tRAttRICI 2009
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Peggio di così ........................................ 24
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Quando l’unione fa la forza .............. 26
SERVIZI | AzIENDE
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MACCHINE
NovItà
B55w-2 E SV20 I VANTAGGI DI UN COLPO D’OCCHIO
Due mini dalle maxi prestazioni Il primo, B55w-2, è un escavatore gommato efficiente e multiuso, il secondo è l’ultimo nato della serie SV. Cosa hanno in comune? Una netta riduzione dei costi di esercizio sul lungo periodo e dei tempi di manutenzione.
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mmann-Yanmar ha completato la propria offerta di mini-escavatori con un modello gommato nella classe delle 5 – 6 tonnellate. Il B55W-2 abbina i vantaggi di una macchina compatta (larghezza: 1920 mm) con elevate prestazioni. La forza di scavo alla benna raggiunge 4060 kgf e all’avambraccio 2690 kgf, mentre l’altezza di scarico massima è pari a 4265 mm. Una cabina spaziosa, postazioni di comando ergonomiche, il sedile regolabile e molleggiato, nonché climatizzatore e sbrinatore garantiscono massimo comfort e sicurezza per l’operatore, così come una maggiore produttività del mezzo stesso. La manutenzione e l’uso quotidiano sono resi più agevoli dal facile e diretto accesso ai princi-
Dati tecnici B55W2 Peso operativo Forza di scavo (benna) Forza di scavo (avambraccio) Profondità di scavo Larghezza Motore Velocità di traslazione Dimensioni di trasporto
5550 kg 4060 kgf 2690 kgf 3495 mm 1920 mm Yanmar 4TNV98E 30 km/h 6120x1920x2855 mm
pali componenti elettrici e idraulici. Inoltre, l’abbinamento del potente motore Yanmar all’efficiente idraulica consente prestazioni eccellenti e movimenti precisi e simultanei. Dopo il lancio sul mercato e i successi delle prime tre versioni nella classe 1–2 tonnellate, AmmannYanmar presenta il quarto miniescavatore Semi-ViO. Questa macchina è costruita modularmente, quindi lo smontaggio e la sostituzione dei componenti principali sono più semplici e costituiscono
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un indubbio vantaggio per l’operatore. La manutenzione e l’uso quotidiano sono resi più agevoli dall’accesso diretto alla batteria ed ai componenti elettrici e idraulici. Questo modello, oltre alla compattezza, si distingue per l’elevata efficienza: la forza di scavo raggiunge 1900 kgf (benna) e 1200 kgf (avambraccio). L’SV20 standard è munito di un avambraccio lungo per una grande profondità di scavo (2480 mm) e una maggiore altezza di scarico (4015 mm). Il circuito idraulico
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• Climatizzatore e pompa automatica rabbocco carburante come dotazione standard • Netta riduzione dei costi di esercizio sul lungo periodo e dei tempi di manutenzione grazie al facile accesso a tutti i punti di manutenzione • Posto di guida ergonomico • Leva di sicurezza che blocca non solo rotazione e traslazione, ma anche tutti i movimenti macchina (SV20) • Alta sicurezza macchinista: cabina conforme alle norme ROPS (protezione antiribaltamento), FOPS1(protezione contro la caduta di oggetti) e TOPS (protezione contro il rovesciamento laterale)
(load-sensing flow sharing) rende questo nuovo modello una macchina di precisione per movimenti simultanei. Sicuro, produttivo e decisamente economico, il nuovo mini escavatore è a basse emissioni acustiche e nocive. L. T.
CANTIERI
DEMOLIZIONI
MERCAto 2010
Riciclare è utile e conveniente
Di Pietro Mezzi
Paolo Trincanato, vicepresidente Nad.
S
olo la pesante crisi economica è riuscita a interrompere la crescita di un settore - quello dei rifiuti speciali da costruzione e demolizione (C&D) - che, nell’ultimo decennio, qui da noi, ha conosciuto uno sviluppo rilevante. Secondo i dati diffusi dalla società di ricerche Prometeia di Bologna, infatti, prima dell’attuale fase economica, e in particolare nel periodo 1997-2005, la crescita media annua di questo particolare settore è stata vicina all’11% (contro un incremento dell’attività edilizia, nello stesso periodo, del 3 per cento). Con la crisi lo scenario previsionale è mutato. Nel biennio 20092010 - sempre secondo le stime della società bolognese - la produzione di rifiuti da costruzione e demolizione accuserà un ridimensionamento, attestandosi per l’anno in corso a quota 52 milioni di tonnellate (per il 2007
Un ritorno sul sentiero della crescita avverrà - secondo i ricercatori di Prometeia - soltanto nel 2011, anche se con ritmi decisamente modesti la società bolognese indicava in 57 milioni le tonnellate di materiale demolito). Un calo non di poco conto, ma pur sempre un dato di rilievo se pensiamo che solo dieci anni fa in Italia si “producevano” 20 milioni di tonnellate di rifiuto C&D. Ma da dove provengono i rifiuti da demolizione? Il 63 % del totale dal Nord Italia, il 19 dal Centro e il 18 dal Sud e dalle Isole. Per quanto riguarda la struttura produttiva in questo settore, secondo i dati Istat del 2008, comprese le imprese di sistemazione del terreno, operavano circa 10.500 imprese, con 20.400 addetti. Ai quali si aggiungevano poco meno di 15 mila imprenditori e coadiuvanti. L'analisi svolta da Prometeia offre anche altri elementi utili a comprendere il settore di C&D: il fatturato per addetto (considerando anche imprenditori e coadiutori) è pari a 98 mila euro, inferiore a quello del comparto delle costruzioni. Alto invece è il grado di
Il comparto dei rifiuti speciali da costruzione e demolizione (C&D) sta segnando il passo. Ma la ripresa non è troppo lontana. Al solito, da parte delle associazioni di categoria si fa richiamo agli interventi dello Stato. Le imprese sono oltre 10 mila con un giro d’affari che supera i 9 milioni di euro.
Massaia ai vertici di Nad. Dall'inizio dell'anno, l'Associazione nazionale demolitori italiani ha un nuovo presidente. Si tratta di Maurizio Massaia, che subentra a Giuseppe Panseri. Massaia, amministratore delegato di General Smontaggi, per i prossimi tre anni guiderà l'associazione che raggruppa 23 società tra le più importanti del settore in Italia, che contano circa mille addetti e producono tutte insieme il 40% del totale del fatturato del settore. Al suo fianco, oltre a Panseri, fondatore di Despe, con funzioni di vicepresidente, ci sarà Paolo Trincanato. Nel consiglio direttivo, in qualità di consiglieri, sono entrati Claudio e Massimo Baraldi, Gino Mamone, Piero Montalbetti e Emilio Omini.
polverizzazione delle imprese: il 50% circa del fatturato è realizzato da imprese con meno di 20 addetti. Ciononostante, il livello degli investimenti risulta comunque più elevato di quello registrato dal settore delle costruzioni. Un peso particolare, per quanto concerne gli investimenti, è assunto dagli impianti e dai macchinari: un fattore che indica l'importanza della demolizione per l'industria delle macchine per edilizia. Ma quali saranno le prospettive del mercato delle costruzioni e, di conseguenza, quelle del C&D? Per il 2010 – stima Prometeia – è attesa una flessione ulteriore degli investimenti in costruzioni dell’1,2% rispetto al 2009 (che ha chiuso con un meno 7% sull’anno precedente). Un ritorno sul sentiero della crescita avverrà – sempre secondo i ricercatori bolognesi – soltanto nel 2011, anche se con ritmi decisamente modesti”. Discorso a parte merita il cosiddetto “piano casa”: Prometeia stima in 25 miliardi di euro l’incremento potenziale degli investimenti in costruzioni una volta entrate a regime le misure del piano nazionale e delle successive leggi regionali. Chi però non sembra riporre eccessive attese nei piani casa regionali è il neo-vicepresidente dell'associazione nazionale dei demolitori italiani (in sigla Nad), Paolo Trincana-
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to, general manager di Demont Ambiente: "Non credo che l'attuazione dei piani casa darà un forte impulso alle costruzioni. Penso però che serva il concorso di tutte le risorse possibili per far fronte all'attuale situazione". Già, ma com'è andato, il 2009 in termini di mercato? "Fino ad oggi - afferma Trincanato - abbiamo vissuto di rendita sulla base dei lavori acquisiti, soprattutto di quelli maggiormente impegnativi e di lunga durata. Per alcuni, addirittura, il 2009 potrebbe rivelarsi migliore del precedente. Il brutto viene ora. Soprattutto per chi, in passato, ha effettuato importanti investimenti. La crisi colpirà i segmenti del nostro comparto più legati all'edilizia e agli appalti pubblici". E il 2010 come sarà? "La crisi comincia ora. E se lo Stato non ci aiuta, saranno problemi per tutti".
CANTIERI
MERCATO
MMt E tRAttRICI 2009
Calo complessivo del 37%
peggio di così
Si può solo risalire. Dati definitivi alla mano il comparto chiude il 2009 in forte flessione per ogni tipologia di macchina. Comamoter ribadisce la richiesta di incentivi per sostenere il mercato nazionale, e la necessità di una unità di intenti fra le industrie del settore. Intanto anche l’export è ai minimi
I
l mercato italiano delle macchine per il movimento terra chiude il 2009 con un calo complessivo del 37% rispetto all’anno precedente; due anni fa erano state 23.393 le macchine vendute, il 2009 segna invece solo 14.732 unità. Un passivo particolarmente pesante per un settore che, oltre alla crisi sul mercato nazionale, sconta un crollo anche sul fronte delle esportazioni (-63,3% nei primi dieci mesi del 2009 secondo i dati Istat sul commercio estero). La crisi economica, che investe anche i settori dell’edilizia e delle grandi opere, si riflette dunque sul comparto delle macchine movimento terra - impiegate nei cantieri, nelle manutenzioni stradali, negli interventi di sistemazione territoriale - facendo segnare un pesante passivo per ogni tipologia di macchine. Le tradizionali apripista, motolivellatrici, escavatori e pale diminuiscono del 31,4%; le macchine piccole, miniescavatori, minipale compatte gommate e cingolate, registrano un calo del 37,8%; le terne del 48,4%, i dumper del 54,6%, i sollevatori telescopici del 40,3%.
anche neL 2008 un -22,3 Per cento Decisa anche la flessione per le macchine specifiche per i lavori stradali, con rulli compattatori e vibrofinitrici complessivamente in calo del 35,2%, mentre i martelli demolitori chiudono l’anno con una flessione del 31,4%. Il consuntivo 2009 viene ad aggravare la situazione di un settore che già nel 2008 aveva registrato una contrazione pari al 22,3%, e che attende già dallo scorso anno un provvedimento governativo che possa incentivare lo svecchiamento del parco e quindi incoraggiare il mercato. Guardando alla geografia del mercato, si nota come la flessione sia presente in tutte le regioni d’Italia, con andamenti particolarmente negativi in Lombardia (-39,4% rispetto al 37% della media nazionale), in Veneto (-51%) e in Emilia Romagna (-41,8%). «Mai come in questo momento è necessario che le imprese siano unite e sappiano rappresentare autorevolmente le istanze del settore – sostiene il presidente dell’Unacoma (l’Associazione italiana dei costruttori legata a Confindustria) e vicepresidente dell’Associazione costruttori europei Cema, Massimo Goldoni, che al suo interno rappresenta, con il Comamoter, le industrie costruttrici di macchine movimento
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terra. In modo particolare Unacoma ha avviato, sotto l’egida della Confindustria, un importante processo di riorganizzazione proprio per supportare sempre meglio le specificità dei settori rappresentati, in testa quello del movimento terra. Ma la strada è in salita a causa della crisi. Basta pensare anche all’export. I dati Istat sui primi nove mesi del 2009 hanno indicato cali del 31,6% per le trattrici e appunto del 63,3% per le MMT. I costruttori italiani chiedono un provvedimento per la rottamazione che possa aiutare il mercato interno e compensare, sia pure in parte, il pesante deficit sul fronte delle esportazioni. Rispetto a un fatturato dell’export di trattrici di oltre 1,3 miliardi di euro nel 2008, il 2009 registra un valore di poco inferiore ai 900 milioni di euro. Per
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MERCATO ITALIANO MACCHINE IN DETTAGLIO PER LINEA DI PRODOTTO Periodo: dall’1/1/2009 al 31/12/2009 UNITÀ 2009
Macchina Apripista Escavatori cingolati Escavatori gommati Motolivellatrici Pale cingolate Pale gommate Totale Tradizionali Terne 4 ruote sterzanti Terne articolate Terne rigide Totale Terne Miniescavatori Minipale compatte (skid steer loader) Minipale compatte cingolate (track loader) Totale Compatte Dumper Sollevatori telescopici TOTALE MOVIMENTO TERRA Rulli Monotamburo Rulli Tandem Totale Rulli Vibrofinitrici TOTALE STRADALI Martelli per Miniescavatori / Minipale compatte Martelli per Terne Martelli per Escavatori TOTALE MARTELLI DEMOLITORI
63 2498 236 12 65 1198 4072 155 80 302 537 6670 1544 673 8887 54 1182 14732 110 263 373 129 502 728 247 223 1198
VAR. % 2009/2008 43,8 29,6 52,4 45,5 4,4 29, 31.4 48,7 39,4 50,2 48.4 37,7 41,7 30,3 37,8 54,6 40,3 37,0 43,9 43,1 43,3 10,3 35,2 35,3 4,3 38,4 31,4
ACTIONS not words
Fatte per lavorare e pensate per semplificare il lavoro. La produzione di DIECI s.r.l. è articolata in quattro macrocategorie: gli elevatori telescopici (a braccio fisso e rotanti), la linea AGRI, le autobetoniere, i dumper e le macchine speciali. L’ampia gamma di elevatori telescopici Dieci punta in alto, tecnologia e qualità si traducono in oltre 110 modelli, abbinati a 30 telai in grado di soddisfare innumerevoli esigenze. Potenza, Agilità, Componentistica all’avanguardia, sono i punti di forza delle macchine Dieci. La versatilità operativa è costruita sulla base di elevati standard di longevità, robustezza e sicurezza.
I dati sono diffusi congiuntamente da Comamoter (Costruttori macchine movimento terra, Gruppo Unacoma) e da Cantiermacchine (Importatori macchine movimento terra, gruppo Ascomac).
le altre tipologie di macchine agricole, a fronte di oltre 1,9 miliardi fatturati nei primi nove mesi del 2008, i dati indicano nel 2009 un valore pari a circa 1,5 miliardi. In termini di unità, l’industria italiana ha collocato sui mercati esteri, sempre nel periodo gennaio-settembre 2009, appena 39.742 trattrici, contro le 60.930 dello 2008. Ancora più negativo l’andamento per le macchine movimento terra, che segnano nei nove mesi un calo del valore di 440 milioni di euro contro gli 1,2 miliardi del 2008. «La crisi economica internazionale – dice ancora Goldoni– sta colpendo pesantemente il nostro settore, che ha proprio nei mercati esteri la maggior parte del proprio business, esportando oltre il 70% della propria produzione di macchine agricole e circa il 75% della produzione di MMT».
Nella geografia dei mercati l’Europa è l’area che assorbe la maggior parte delle esportazioni italiane - oltre il 60% - un’area che paga la crisi economica con un netta flessione delle vendite. Il Cema stima che il mercato continentale, che nel mese di settembre segnava per le trattrici un calo complessivo dell’11%, abbia chiuso il 2009 con flessioni sensibili per tutte le tipologie di macchine. Le previsioni sull’andamento del mercato continentale nel 2010 sono ancora negative, giacché – secondo quanto emerge dal 'Cema Business Barometer', l’osservatorio previsionale dei costruttori europei - il 50% delle imprese della meccanizzazione prevede un anno in flessione (il 23% delle stesse in un range compreso fra -10 e -19%, e un ulteriore 17% in un range compreso fra -20 e -29%). M. B.
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Quando l’unione fa la forza di Thalita Seno
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uando REV, dall’inizio dello scorso anno, ha siglato un accordo con i dealer italiani di Caterpillar affidando loro la distribuzione in esclusiva dei propri prodotti su tutto il territorio nazionale, qualcuno forse è rimasto scettico reputando la scelta di cambiare i propri terminali di contatto con il mercato un po’ coraggiosa, alla luce della crisi in atto: in tempo di crisi, spesso, ci si trincera dietro ciò che è noto e rassicurante. Invece i risultati positivi di questi primi mesi dimostrano il contrario: che le scelte azzeccate si rivelano ancor più tali e possono fare la differenza proprio nei momenti più difficili.
un’aZienda coL Pedigree Com’è nata l’idea di una partnership tra un gruppo storico come REV, da sempre a conduzione familiare, e i dealer italiani di Caterpillar? “L’accordo formale è stato siglato ufficialmente nell’ottobre 2009, ma le trattative erano iniziate già nel 2008”, spiega Paolo Vivani, direttore della divisione movimento terra di CGT. “Nell‘ottica di offrire una gamma di prodotti sempre più completa e in grado di fornire ai Clienti la soluzione ideale per le loro esigenze, abbiamo individuato nella frantumazione e nella selezione dei materiali un’ottima opportunità di sinergia con la gamma Caterpillar. Chi ha una macchina movimento terra e lavora in cava, il più delle volte possiede anche un frantoio e un vaglio, così come chi opera nel settore delle demolizioni”, continua Vivani. “Abbiamo quindi compiuto un’attenta analisi dei costruttori e potenziali fornitori di vagli
e frantoi, trovando il partner ideale in REV, un’azienda italiana gestita in modo impeccabile dai signori Vignali. La straordinaria passione che mettono nel loro lavoro li rende capaci di confezionare un prodotto che non ha niente da invidiare a quelli che vengono dall’estero”, puntualizza Vivani.
una rete di Fiducia CGT e GTS, quindi, controllano la distribuzione dell’intera gamma REV, frantoi e vagli, e tutte le attività ad essa correlate: dalla fase di consulenza a quella di vendita, fino all’assistenza tecnica. Indubbiamente si tratta di un cambiamento notevole per l’azienda dei signori Vignali. Nata oltre 40 anni fa in provincia di Pesaro Urbino, l’azienda, che può vantare un centinaio di addetti e una lunga storia familiare, ha accumulato negli anni una reputazione indubbia nel panorama delle macchine dedite alla frantumazione e alla selezione dei materiali, grazie anche all’elevata “personalizzazione” che le rende in grado di adattarsi alle diverse esigenze del terreno e del territorio. Fino al 2008, l’azienda si occupava integralmente di tutte le fasi, dalla produzione alla distribuzione, quest’ultima attuata attraverso agenti di vendita. Finché CGT e GTS sono arrivate con la loro proposta: “È stata una questione di reciproca fiducia”, spiega Vivani. “REV, nata come un’azienda familiare, negli anni è cresciuta, grazie soprattutto all’inventiva dei fratelli Vignali, riuscendo a dotarsi di una struttura commerciale che comunque le permetteva di portare il prodotto fino
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CGT e GTS, dealer Caterpillar per il Centro-Nord e Centro-Sud Italia, hanno recentemente stipulato un accordo per la distribuzione in esclusiva dei prodotti REV, costruttore italiano che da oltre 40 anni è sinonimo di qualità nelle applicazioni che comportano la frantumazione e selezione dei materiali, dal piccolo cantiere fino alla grande cava. al cliente finale. Quello che abbiamo offerto loro, però, è una rete decisamente più robusta e capillare, più efficiente rispetto a quella costituita dagli agenti, in grado di sopportare meglio le difficoltà che il mercato cominciava a creare”.
Aziende
priori. Dipende molto dalle applicazioni. Una cava con un impianto di produzione fisso ed un’attività continuativa, preferirà l’acquisto a meno che non decida per un noleggio a lungo termine. Al contrario, clienti che compiono per lo più piccole attività di demolizione, potrebbero decidere di noleggiare la macchina per uno, due, tre mesi o il tempo necessario al lavoro”. Recentemente CGT ha ricevuto anche richieste di noleggio di macchine movimento terra combinate con frantoi. Non si tratta di richieste all’ordine del giorno, ma dimostrano comunque come l’abbinamento macchine movimento terra – frantumazione e selezione sia un binomio in evoluzione.
PIÙ QUALITÀ: IL PUNTO DI VISTA DI REV
Il valore aggiunto è la soddisfazione del cliente L’operazione è stata fortemente voluta da CGT e GTS che aspiravano ad un completamento di gamma di prodotto. “In un’ottica di rapporto prolungato con il cliente”, spiega ancora Vivani, “è importante disporre di un portafoglio di prodotti diversificato”. E la gamma REV risponde bene a questa esigenza: “Il prodotto è indubbiamente un prodotto che piace, conosciuto in tutto il Paese, con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Non solo ci ha permesso di ampliare la gamma, ma ci ha consentito anche di riallacciare i contatti con vecchi clienti e trovarne molti nuovi”. Oltre alla distribuzione, CGT si occupa anche della rete di assistenza tecnica, un’area a cui REV dava grande importanza pur con le comprensibili difficoltà che un’azienda concentrata sulla produzione poteva avere nel disporre del personale e delle risorse sufficienti a coprire tutto il territorio nazionale. “La core competence di CGT e GTS” aggiunge Paolo Vivani “è pro-
prio quella di offrire personale qualificato e competente, strutture e una perfetta copertura per intervenire rapidamente e con la massima efficacia ovunque in Italia”.
Noleggio sì noleggio no Tra i servizi che CGT propone ai clienti, c’è anche il noleggio. Frantoi e vagli REV non fanno eccezione. “Abbiamo già inserito in flotta noleggio i modelli più richiesti e altri ne arriveranno nel corso di quest’anno”. Si tratta dunque di un’ulteriore visibilità che CGT offre ai prodotti REV: “In quanto focalizzata sulla produzione, sarebbe stato difficile per REV gestire anche il noleggio di un frantoio. Per farlo in maniera remunerativa ci vuole una struttura commerciale più articolata e specializzata, disposta a grossi investimenti finanziari per alimentare e gestire attentamente la flotta che deve essere ampia e avere dei coefficienti di utilizzo elevati”. Quando si tratta di una macchina da frantumazione, meglio l’acquisto o il noleggio? “Non è possibile decidere a
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La soddisfazione di CGT va di pari passo con quella di REV. Secondo le parole del suo presidente e amministratore delegato Roberto Vignali, “il plusvalore che da sempre assicuriamo con i nostri prodotti è e sarà ulteriormente incrementato da un servizio presente, concreto, sempre più rapido e di ottima qualità quale è quello offerto da CGT e GTS”. E la forza di questa partnership è subito risultata chiara gli occhi di Vignali; nonostante il mercato fosse fermo, in balia della crisi, congiungendo gli sforzi con CGT e GTS, REV ha guadagnato nuovi clienti ed è riuscita a mantenere il rapporto con quelli storici. Sfida nient’altro che facile: “Da sempre i nostri clienti sono abituati ad un rapporto diretto con noi; per ogni problema bastava telefonarci. Ma i clienti hanno capito di poter contare su un vantaggio indubbio: i nostri agenti si limitavano a proporre la vendita, mentre oggi c’è un referente che offre una consulenza, cura la vendita, il noleggio e l’assistenza. Avere un distributore qualificato con dei punti presenti capillarmente sul territorio ora è indispensabile. In più si tratta di un’organizzazione affermata, una struttura la cui preparazione tecnica è riconosciuta unanimemente. Insomma, abbiamo guadagnato in qualità e organizzazione”. Va detto per onor di cronaca, che REV ha ceduto il controllo della distribuzione in tutta Italia a CGT e GTS, mentre continua a seguire le vendita nelle aree al di fuori dei confini nazionali, in Europa e nord-Africa.
FRANTOI E VAGLI MULTIUSO REV ha messo a disposizione dei suoi distributori italiani l’intera gamma di frantoi e vagli. Con prestazioni elevate anche su materiali umidi, terrosi e argillosi, i frantoi REV si prestano ad ogni tipo di applicazione, dal trattamento dei materiali di scavo e di fronte cava, fino al riciclaggio dei materiali di risulta. La gamma in vendita prevede frantoi a mascelle da 12 a 140 tonnellate, mulini ad urto da 24 a 60 tonnellate e frantoi secondari a cono, da 24 a 43 tonnellate. I vagli selezionatori REV, sia cingolati sia autonomi su slitte, da utilizzare in abbinamento ad un gruppo di frantumazione, possono essere utilizzati in tutte le applicazioni che richiedono una calibratura accurata del materiale. La gamma comprende vagli a 3 o 4 selezioni e il vaglio sgrossatore, dotato di piani vaglianti 4500x1500 mm e alimentazione a catenaria, adatto con materiali difficili e terrosi, bonifiche, ripristini e riciclaggio.
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MADE ExPo
Una fiera per due
Di Massimiliano Barberis
Ma soprattutto per una intera regione e per tutta Italia. Strettamente collegata all’Expo 2015 la manifestazione lombarda serve già da ora al rilancio dell’edilizia vero, e solo, motore per uscire dalla crisi.
«N
on c’è nessun ritardo, non siamo in ritardo», così esordisce, e ribadisce, Lucio Stanca, Ad dell’Expo lombardo del 2015, alla conferenza di apertura della terza edizione di Made expo. La manifestazione milanese dedicata all’architettura, al design e all’edilizia, svolta dal 3 al 6 febbraio scorso a Rho. Manifestazione che ha in sè, evidentemente, date anche le imminenti elezioni regionali, un valore tutto particolare, che trascende il mero tecnicismo di alcuni prodotti esposti negli stand e di alcune soluzioni proposte nelle decine di work shop (quasi 200) che si sono succeduti nei 4 giorni di fiera. Oltre 1.700 aziende, più di 250 quelle straniere, su 90 mila metri quadrati, hanno raccolto 242.152 presenze, con un incremento del 21% (di cui 23.810 stranieri, +24%). Tutti schierati quindi: da Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, a Michele Perini, presidente Fiera di Milano, da Rosario Messina, presidente FederlegnoArredo a Paolo Buzzetti di Ance, in effetti sostituito dal vicepresidente Luca Turri, tutti i big boss legati all’Expo milanese del 2015. C’era anche il vice di Guido Potestà, che guida la Provincia di Milano, Novo Umberto Maerna. Tutti sono saliti sul palco dell’auditorium all’interno del Centro congressi, per affermare a chiare lettere che saranno 5 anni di fulgore e successi, e a tessere le lodi del futuro Expo. I cui pròdomi sono iniziati con il Made, e «proseguiranno per i prossimi 5 anni, fino all’inaugurazione dell’esposizione universale», afferma molto risoluto Formigoni. Nel senso che: «o l’Expo milanese sarà la prima della
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nuova serie di manifestazioni, moderne del settore, destinate a rilanciare tutta l’economia di una regione e di un paese intero, e a lasciare il segno. Oppure sarà l’ultimo expo della vecchia generazione». Queste due manifestazioni per l’intellighenzia politica lombarda e nazionale porteranno a un cambiamento radicale. Lasceranno infrastrutture alla cittadinanza, rilanceranno l’economia tutta, porteranno il nome dell’Italia in vetta «ai desideri di 200 milioni di cinesi», prosegue Formigoni (sono quelli secondo una indagine di mercato in grado di avere il denaro e le possibilità di potere viaggiare). Con queste premesse i due Expo salveranno il paese dalla crisi; «perché la crisi si vince incominciando dall’edilizia, le ristrutturazioni edilizie saranno
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Lucio Stanca ad di expo 2015 e roberto Formigoni, presidente di regione Lombardia. nell’altra pagina, rosario messina a capo di Federlegno, e michele Perina presidente di Fiera milano. di seguito, una vetrata Saint gobain. Sopra, gli stand al made di Stile 21, mapei, Fassa Bortolo e ruredil.
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la base», dice Libero Ravaioli presidente Uncsaal. L’Expo permetterà di intercettare i flussi di turisti da tutto il mondo. «Made expo è una manifestazione estremamente importante», aggiunge Perini, «l’innovazione che qui è in mostra è fatta dalle piccole cose, e qui ve ne sono tante». Due interi padiglioni, il 4 e il 6, infatti, erano dedicati a nomi del calibro di Mapei e Leca, Ruredil, Fassa Bortolo e Sika, Stile 21 e Autodesk. Il primo con le gamme di prodotti dedicate alle impermeabilizazioni, tipo Mapeproof Sweel o Mapex Sel, oppure per il consolidamento strutturale (sono i materiali utilizzati per la ricostruzione de La Aquila): Planitop Hdm, Mapegrid G120 e l’ultimo nato, MapeWrap S Fabric, che è un tessuto unidirezionale in fibre di acciaio ad alta resistenza. Oppure per la manutenzione stradale con i Mapegrout Sv, Svt e Sv Fiber: malte cementizie colabili a ritiro compensato e a presa e indurimento rapidi. L’entrata in vigore delle nuove norme tecniche delle costruzioni (Ntc), il 1° luglio 2009, e della Circolare 2/22009 hanno introdotto nuovi criteri per la progettazione e il calcolo strutturale. Con molteplici campi d’impiego dei calcestruzzi leggeri strutturali: dagli interventi per la ricostruzione nell’intera Provincia dell’Aquila alle iniziative legate al Piano Casa. Ambiti d’impiego che si rilevano strategici per l’impiego di materiali caratterizzati da leggerezza e resistenza, oltre che facili da posare e sicuri nelle prestazioni. Ragioni che stanno aprendo sempre di più la strada alla valorizzazione dell’impiego dei calcestruzzi leg-
geri strutturali, allargandone sia il campo delle applicazioni che le dimensioni di mercato. E in questo campo la milanese Laterlite ha da tempo sviluppato una gamma completa di soluzioni con i Leca Cls a base di argilla espansa Leca. Fa cui il nuovo Cls 1800 ad alte prestazioni: fibrorinforzato e ad alta resistenza meccanica, dal peso di 1.800 kg/m³ pari a circa il 25% in meno rispetto al calcestruzzo tradizionale, è particolarmente indicato per la realizzazione di getti su solai di lamiera grecata (così come prescritto dalla Ntc). Elastico e resistente all’acqua è anche la nuova malta SikaLatik 1K, monocomponente e fibrorinforzata è ecocompatibile e possiede un lungo mantenimento dell’elasticità nel tempo. Risulta utile nelle impermeabilizzazioni delle cisterne dell’acqua potabile come dei muri esterni interrati. Mentre la Fassa Bortolo ha presentato il nuovo sistema cartongesso Gypsotech che comprende una gamma di prodotti dalle lastre standard, sono disponibili le lastre ignifughe con fibra di vetro (Focus), le idrorepellenti a basso assorbimento d’acqua (Aqua) e quelle con barriera vapore in alluminio (Vapor). E se si ricerca un particolare isolamento termico acustico sono disponibili le lastre Duplex, dove il cartongesso è abbinato con diversi materiali isolanti (polistirene espanso ed estruso, lana di vetro, lana di roccia), oltre al pannello parete con anima in cartone a nido d’ape (Alveum). Il sistema prevede anche la fornitura di tutti gli accessori metallici e dei prodotti in polvere indispensabili per il corretto montaggio delle lastre e la realizza-
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zione di controsoffitti, contropareti e pareti: profili, stucchi, nastri, viti, Il tutto conforme alle normative internazionali. Per il gruppo lombardo Ruredil Made expo è stata l’occasione per presentare le novità a partire dal sistema di rinforzo strutturale leggero Ruredil X Mesh TC30 per le murature e i tamponamenti, costituito da una rete di carbonio che funge da rinforzo continuo e da una matrice inorganica stabilizzata (Ruredil X Mesh M30), è utilizzabile negli interventi leggeri di rinforzo strutturale delle murature, ideale anche per l’adeguamento sismico delle murature leggere e che sostituisce e migliora l’affidabilità e prestazione delle tecniche tradizionali. Novità 2010 è inoltre la presenza allo stand della gamma di elettroutensili e tecnologie per il fissaggio per l’edilizia Rurmec, specializzato nella distribuzione di sistemi di miscelazione, sistemi di taglio a diamante scanalatori e carotatrici, sistemi per il trattamento delle superfici, sistemi di aspirazione, sistemi avvitatori e demolitori, sistemi per la vibrazione del calcestruzzo, sistemi di fissaggio e sistemi di fissaggio a sparo. In un secondo stand, dedicata all’arredo urbano, la Ruredil come Levocell ha esposto invece le tecnologie delle pavimentazioni per esterni: il sistema Pieri Chromofibre Vba per la realizzazione di pavimentazioni architettoniche ad effetto lavato o ghiaia a vista, lo stabilizzante naturale Levostab 99, Pieri Deco Drain, legante epossidico per la realizzazione di pavimentazioni drenanti con aspetto decorativo. Stile21 invece ha sentito l’esigenza di garantire, prove alla mano, le performances dichiarate all’interno dei suoi manuali di costruzione, e grazie a test condotti in loco e attraverso i software utilizzati, ha creato un modello campione ottimizzato di stratigrafie che garantiscono i risultati di isolamento dei
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propri materiali e metodi costruttivi. Lo specialista di software Autodesk (software di progettazione e ingegneria 2D e 3D) ha presentato AutoCAD Inventor LT Suite che consente la completa interoperabilità Dwg fra i software AutoCAD LT e Inventor LT e permette di continuare a impiegare i dati e i processi 2D esistenti per incominciare a modellare parti in 3D, in modo da realizzare e aggiornare disegni di produzione più velocemente rispetto ai metodi manuali bidimensionali. Inventor LT consente di importare ed esportare modelli di parti in 3D in formati di file comuni senza dover implementare complessi e costosi software di traduzione, migliorando così la comunicazione fra tutti gli attori coinvolti nella supply chain, che possono utilizzare tutti i principali formati di dati Cad 3D. Mentre Saint Gobain ha presentato All in One, una sola vetrata al posto quasi di un muro. Si compone di un primo vetro stratificato antirumore e di un secondo vetro stratificato di sicurezza che incorpora una lastra di Sgg Planitherm One, il nuovo vetro con l’emissività più bassa mai ottenuta (ΣN= 0.01). Questi valori consentono di realizzare vetrate isolanti con fattore solare inferiore al 50% e trasmittanza termica pari ad 1 watt (1,0 W/m2.K). La trasmittanza termica di un vetro comune singolo è di 5,9 W, mentre il valore per una vetrata isolante comune è di 2,9 W. Grazie a queste caratteristiche si ottengono elevate prestazioni per quanto riguarda: fonoisolamento, bassa emissività per il risparmio energetico invernale, controllo solare per il risparmio energetico estivo e sicurezza antinfortuni. La battuta conclusiva di Made expo è poi di Michele Perini. «Un tempo a Milano, nella vecchia sede della fiera c’era un porta chiamata Edilizia. Ebbene questa manifestazione è il ritorno di un settore strategico nella sua capitale».
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FIGLIo DI uN DIo MINoRE di Massimiliano Barberis
DERIVA MOLTO DAL DAILy. PARE IMPOSSIBILE. E INFATTI LO è. PERCHé TUTTO qUELLO C H E S I V E D E è N U O V O, DIVERSO E PROPRIO NON C’ENTRA NULLA. MA DENTRO, IN SALA MOTORI E SOTTO IL CRUSCOTTO, è TUTTO ‘MADE IN FIAT’. è IL BELLO DI CHI NE CAPISCE DI DESIGN E DI MECCANICA, AMA LE BUGATTI E SHEKERA IL TUTTO.
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e il T-Rex avesse la livrea in blu di Francia sarebbe una Bugatti. Non vi sono dubbi. Alle spalle del progetto del portattrezzi Bremach c’è l’idea di Ettore Bugatti sulle proporzioni perfette ed equilibrate. Volumi, sagome, curve (sempre molte nelle sue limousine) tutto deve avere la giusta armonia. Poi usatelo, certo, per la ParigiDakar, o come si chiama ora, e caricatelo come un mulo. Oppure come fanno gli attori americani con le Ducati potreste metterlo in bella mostra in salotto e trasformarlo in mobile bar o in un talamo nuziale un po’ dark e fetish (se in livrea nera), ma molto cool. Lo sposalizio di più menti ha prodotto in quel di Castenedolo, ferrea, in tutti i sensi, provincia bresciana, un mezzo innovativo, futuribile per concetti applicati, ma con un cuore assai tradizionale. Inutile cambiare motori e impianto d’aria condizionata. Vanno bene, sono affidabili e conosciuti (nel caso, quindi, riparabili da chiunque). Meglio rivoluzionare cabina e telaio. Concentrarsi sul disegno e sviluppare un nuovo mezzo che appaia da subito robusto e cattivo, ma leggero e prestazionale. Innovativo al primo sguardo.
o Piace o Si odia Non vi sono vie di mezzo. Il T-Rex o entra nel cuore ed esce dal concessionario, oppure aspetta l’intenditore. Il cliente che vuole più un camion, firmato in modo diverso da una serie speciale a tiratura limitata, come ora spesso si usa (il camion dei mondiali, quello dei 60 anni, quello della zia dell’amministratore delegato), che un piccolo e usuale commerciale senza cuore e senza una idea di base. Come invece ha avuto il designer francese Steeve Bernaud Heyd, che ha lavorato sui primi prototipi delle nuove Bugatti, quando la fabbrica era a Campogalliano (si parla di oltre 20 anni fa), a pochi metri dall’uscita autostradale all’inizio della A 22. E le EB10 si fotografavano sotto la cupola vetrata della sala presentazione a forma di emiciclo. Ora una parte di quelle idee con Heyd sono a Castenedolo, la testa e il cuore. L’innovazione e la tradizione. Bugatti le accomunava tutte e due e anche il T-Rex. E dal cuore iniziamo allora a descrivere il T-Rex. Non essendo il motore Fiat Power Train (Fpt) F1A o F1C che muove i Daily, da che cosa sarà? Da un tubo. Da un semplice tubo da 100 millimetri di diametro. La forma più resistente che esista al mondo.
Ma anche la più complicata da gestire nell’automotive, e non solo. Saldature, giunzioni, rivettature sono impossibili da fare, o per lo meno non offrono certezze di prolungata robustezza. Allora? Le togliamo. Facciamo la cabina, di tipo semiavanzato, con un unico pezzo di tubo, tutto intero, come fosse un serpente che la avvolga, o quasi. E la facciamo anche speculare. Ogni tubo destro sarà uguale a ogni tubo sinistro, basterà rovesciarlo. Tutto il progetto è basato su un concetto di modularità e di leggerezza, la struttura ha la particolarità di essere speculare a 360 gradi, e di dare la possibilità al cliente di comporre diverse versioni, mantenendo sempre una elevata
Il telaio è inclinato in corrispondenza dell'avantreno in modo da offrire più spazio al motore e ai radiatori dei propulsori euro 5. Dato anche il taglio da parete di 6° grado che caratterizza il cofano. Gli stessi ponti, anteriore, e posteriore, sono stati spostati in avanti, e indietro, per aumentare gli angoli di attacco, 40° sul muso e 30° in coda. resistenza. Ma permette anche sinergie nelle fasi produttive dei singoli pezzi. Un poco come giocare con il doppio Tangram a 14 pezzi. In pratica, per farla breve, la tecnica si chiama ‘Adaptive modular space frame’. Ma è sempre di un tubo che si parla. Che viene piegato in un apposito treno a rulli (come fosse il tubo in rame del gas casalingo che esce dal contatore e arriva ai piani cottura sempre in un pezzo unico), e sagomato in modo tale da formare in un lato, una base piatta, con delle alette laterali su cui potere lavorare, ovvero saldare sia il robusto controtelaio in acciaio, da 3 o 6 millimetri a seconda del Ptt, (estremamente rigido, e integralmente studiato, sviluppato e costruito da Bremach), che la cabina. La quale, con questa tecnologia si trasforma in un enorme Roll-bar. In grado di resistere a una sollecitazione di quasi 6 G. Le strutture convenzionali sono progettate per resistere a 2 G. Per alcune applicazioni estreme si possono raggiungere i 3 G. Ma oltre è roba da aeronautica e satelliti spaziali. Ma nel Bremach
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L'INIZIO è STATO SU 3 RUOTE La Bremach nasce a Varese alla fine degli anni Cinquanta come officina meccanica, fondata dai fratelli Brenna. In pochi anni si fa una buona fama alla fine dei ’60 da uno studio dell’Aeronautica Macchi, azienda sino ad allora votata al mercato militare, acquisisce il progetto di un motocarro a tre ruote destinato al trasporto a breve raggio e dalle caratteristiche di economia di esercizio e buona affidabilità. In breve trasformato nel 4 ruote Gr e poi Ngr. Antesignani del Brio. In seguito, dal 1970, la società si è sempre più specializzata nella progettazione di veicoli a 4 ruote motrici. Fino ad arrivare
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al fratello minore del T-Rex, il Job. Poi nel 2005 confluisce nella Pro.De (170 dipendenti e 20 milioni di euro di fatturato) guidata da Giovanni Salvi. Una holding, fondata nel 1963 che controlla anche la Darmak (con sedi a Torino e Brescia) e collabora per alcuni gruppi dell'automotive, fra cui la Fiat, per la quale lavora come sezione di ingegneria distaccata. Offre un servizio completo: dall’ingegneria di prodotto alla validazione dello stesso nell’ambito del motore, delle trasmissioni, dello chassis e del Siee, utilizzando i sistemi più avanzati Cad e Cae. Della Holding fa parte anche la Valsella Meccanotecnica dal 1999.
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IL T-Rex neL suo ambIenTe naTuRaLe. una cava foRmaTa neL mesozoIco, 210-185 mILIonI dI annI fa. daL consoLIdamenTo pRecoce dI fanghI caRTonaTIcI deposITaTI In bacInI maRInI e In acque non TuRboLenTe La cava dI caLcaRe bIanco (poTenza 2/4 mT) deL gRuppo eRedI venTuRa andRea sI svILuppa suLLa sInIsTRa IdRogRafIca deL ToRRenTe RIno aLL’ImboccaTuRa deLLa vaLLe dI vIRLe neL comune dI RezzaTo, e InTeRessa Le pendIcI deL monTe maRguzzo.
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è così. Non c’è via di mezzo. La sua cabina è un blocco di acciaio, fiancate, pianale e spalliera sono realizzate con il tubo da 100 mm e con lastre stampate, mentre i rinforzi sotto cabina e nel posteriore sono in un differente acciaio ad alta resistenza. Ancora le porte sono realizzate integralmente in acciaio, sia per la pelle, che per l’ossatura e i rinforzi interni. La maniglia in cabina è invece in alluminio. Il montaggio della cabina viene realizzato in un’officina specializzata per garantire la massima qualità dell’assemblaggio della struttura.
Si cambia colore come nelle Smart Su questa struttura, sempre a vista, vengono applicati dei pannelli in Abs Pmma (polimetilacrilato), il buon vecchio Plexiglas o Perspex, tinti nella massa (nel pieno e non solo in superfice), che riducono i pesi e chiudono la struttura. Sono sostituibili come quelli che compongo le carrozzerie delle Smart. Il telaio, poi, è leggermente inclinato in corrispondenza dell’avantreno in modo da offrire più spazio al motore e ai vari radiatori dei nuovi propulsori in euro 5. Dato anche il taglio da parete di 6 grado che caratterizza il cofano motore. Lo stesso ponte anteriore, come quello posteriore, è stato spostato in avanti, come indietro l’altro, per aumentare gli angoli di attacco, 40° nell’anteriore e 30° in coda. Dal di fuori il T-Rex colpisce per l’altezza, 220 mm da terra, e per la forma smussata degli spigoli, dominati dai fari, posti in posizione arretrata e protetta, e per la griglia del radiatore che dall’usuale posizione frontale, prende valore anche nella parte centrale del cofano e nei due tagli alle estremità laterali, che rammentano molto le prese d’aria dell’Aston Martin DB7 (quella del primo James Bond). Dentro trovano posto 3 persone, ma solo sedili laterali sono ammortizzati, il centrale è più utile usarlo, ribaltando lo schienale, come tavolino. Molto ampi risultano i vetri, e quindi la visibilità laterale, aiutata anche dall’altezza del mezzo. Pannelli fonoassorbenti e termoacustici sia in cabina che nel vano motore assicurano livelli di rumore più che normali per la categoria di Ptt. In pratica il T-Rex è anche molto silenzioso. Sotto la leva del cambio i pulsanti in stile aeronautico ovviamente (sulla calandra non per altro spicca la sagoma di uno Stealth F117, che riprende il logo storico) per riduttore e differenziale, il tasto per la mezza marcia e il comando che mette in pausa l’esclusione del blocco differenziale sopra i 20 chilometri. Poi le luci del bloccaggio dei 3 differenziali, delle 2 prese di forza, e il segnalatore del cassone ribaltato. Lega e materiali antiurto e antiriflesso dominano
il cockpit. I bloccaggi del differenziale sono due sui due assi, e un terzo che agisce al centro. Tutti azionabili tramite un comando oleodinamico dalla cabina. Alla guida il T-Rex è docile, si inserisce bene in curva, le cambiate sono precise e appare leggero. Le sospensioni isolano abbastanza. La versione con il cambio automatico, certo, semplifica di molto la guida, ma l’Allison non si riampiange troppo. Anche nel fuori strada (dietro lo stabilimento è stata costruita una pista prove ufficiale per 4x4) il Bremach non teme confronti con mezzi più blasonati e costosi. Sale sicuro e scende da angoli impossibili e sui ‘ciotoli’ da fiume (pietre da 60 a 40 centimetri di grandezza) si disassa seza fare una piega, e soprattutto fare sentire il più piccolo cigolio metallico. Pur scomponendosi resta un pezzo unico.
Tre i passi 2.600-3.100-3.450 MM Mezzo quidi da lavoro compatto e polivalente, che con una massa a pieno carico dai 35 ai 60 quintali permette infinite soluzioni di utilizzo, il TRex ha tre motorizzazioni, tutte diesel. Il tipo F1C F1CE481G da 3 litri a 4 cilindri in linea, 16 valvole a 4 tempi ad iniezione diretta con waste gate intercooler e Egr con Fap e gruppo iniezione Common rail unijet di seconda generazione, raffreddato ad acqua con ventola ad innesto elettromagnetico,
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con monoblocco in ghisa e testa cilindri in lega. Sviluppa una potenza di 107 kW (146 Cv) a 3.900 rpm con una coppia di 350 Nm a 1.800 rpm. Oppure un 2,3 litri tipo F1 A F1AE0481G con una potenza diminuita a 85 kW (116 Cv) a 3.900 rpm e con una coppia di 270 Nm a 1.800 rpm. Ma c’è anche il 176 Cavalli F 1CE 0481 H da 3 litri, per chi vuole il top. Due sono i cambi disponibili con comandi in plancia, uno ZF Sf 300 manuale a 6 rapporti con overdrive e un automatico Allison tipo 1000Sp (4 mila euro in più). Assicura il giusto rapporto per i terreni ostili in cui il veicolo opera grazie al convertitore di coppia a olio. I collegamenti al riduttore offrono al pilota una scelta di velocità fra 24 rapporti, il riduttore, che incorpora il differenziale centrale epicicloidale, è progettato e costruito da Bremach e permette di aumentare la coppia delle ruote per dare più efficienza. Il pilota può scegliere fra mezze marce e marce ridotte. La frizione sul motore F1C è a monodisco a secco con comando idraulico con diametro esterno di 11 pollici (280 mm), il comando di disinnesto a pedale. La trazione è sempre integrale con il terzo differenziale bloccabile di serie. Il rapporto di ripartizione è 33 per cento all’anteriore e 67 nel posteriore. Gli assali sono di tipo flottante a semplice riduzione con gruppo differenziale centrale. Un doppio circuito idraulico indipendente gestisce i freni a disco sulle 4 ruote. I freni sono della bergamasca Brembo (equipaggia la Ferrari, e le Ducati) quindi sempre una scelta da alta gamma, sono a doppio circuito idraulico indipendente con 4 dischi auto ventilati sull’anteriore, Abs disinseribile. Mentre le ruote foniche e l’impianto di antibloccaggio sono stati progettati in coppia con Bosch. La centralina Abs trasmette sempre in tempo reale con un sensore di decelerazione longitudinale molto sensibile alle condizioni in cui si utilizza il T-Rex. Gli assali rigidi sono collegati a sospensioni paraboliche lunghe 1.250 mm, ammortizzatori telescopici a doppio effetto con barre stabilizzatrici anteriori e posteriori dimensionate per l’uso sia in fuori strada che stradale. I pneus a traccia singola hanno di serie i cerchi in ferro da 17,5 pollici con canale da 6’ e gommature 225/75 per il 3,5 ton, 245/70 per il 6 ton. Se si cerca una gomma più off road si montano i Michelin Xzl 255/100 R 16 con un cerchio diverso, da 16 pollici, con canale da 6,5’. Le prese di forza sono due. Dal cambio con predisposizione per il montaggio flangia sul lato sinistro della scatola del cambio, e una coppia massima prelevabile di 180 Nm a 1.500 giri rpm, oppure dal riduttore, sempre a flangia, con una coppia massima prelevabile di 150 Nm a 1.900 giri rpm. Si possono anche richiedere altri punti di prelievo dalla parte anteriore e da quella posteriore del TRex sempre fino a un massimo di 55 Kw. Il serbatoio è in acciaio inox con capacità di 70 litri. È disponibile, come optional, anche il serbatoio con capacità di 140 litri.
BremaCh T-rex
Radio CD/mp3 con altoparlanti e predisposizione iPOD
Radio CD/mp3 con altoparlanti, predisposizione iPOD+Bluetooth Fendinebbia Specchietti carrozzabilità 2050 mm Riscaldatore autonomo con timer per cabina Blocco differenziale anteriore Limitatore di velocità su 35 q Gancio uncino con presa eptapolare (crono obbligatorio per traini maggiori a 750 kg) Crono tachigrafo digitale Actia (solo su 35 q) Verricello elettrico 5.400 kg Pre filtro gasolio (per combustibili di bassa qualità) Distanza cabina cassone per gru Cassetta portattrezzi (volume 56 l) Serbatoio 140 l PTO motore con pompa PTO cambio con pompa (per gru) PTO riduttore con pompa o cardani Prolunghe telaio Cambio automatico ALLISON (solo su F1C) Motore F1C (comprensivo di A/C obbligatoria) Passo 3.450mm Masse Tara Tara su assi anteriore Tara su asse posteriore Portata sul telaio Ptt
Kg 2.360 1.490 870 3.640 6.000
° Off-road Angolo di attacco 40° Angolo di dosso 152° Angolo di uscita 30° Guado mm 900 Pendenza superabile 45% Marcia Rapporto 1 1:1,62 2 1:3,94 3 1:2,55 4 1:1,77 5 1:1,29 6 1:1 Retro 1:6,05
Velocità 19,5 34 51 80 104 132 21,5
Misure Cabina Lunghezza massima/utile 1.160/6.020 Larghezza ‘’ 1.630/1.470 Altezza ‘’ 1.370/1.350 Larghezza porta ‘’ 1.000/1.240 Altezza ‘’ 1.250/1.240 Altezza dal suolo 220 Misure Cassone Lunghezza Larghezza Altezza sponde Altezza soglia di carico Larghezza sponda post.
Cambio
ZF S300
Marce
6+R sincronizzate
Frizione
monodisco a secco da 11’
Rapporto al ponte 3500
Ruote/Gomme Passo Pendenza max superabile α Angolo di attacco anteriore Y Angolo di dosso ß Angolo di uscita posteriore* Altezza di guado limite G Altezza ponte da terra**
stradale 225/75R17.5 2600 3100 100% 100% 45 45 136 141 28/37 28/37 750 750 215/230 215/230
DIMENSIONI (mm)
3500
3.040 1.740 400 990 1.690
Trasmissione
Portata Totale a Terra
Portata Totale a Terra
mm mm mm mm mm
3500
4,5
3500
3500
3500
3500
3500
6000
6000
Motore Tipo Alimentazione Cilindrata Cilindri Valvole Alesaggio e corsa Potenza Cv/giri Rapporto compressione Peso Coppa olio
F1 CE0481H Common rail cc 2.998 4 in linea 4 95,8x104 176/3.200-3.500 19:1 kg 210 l 6,6
Tipo F1A Alimentazione Cilindrata Cilindri Valvole Alesaggio e corsa Potenza Cv/giri Rapporto compressione Peso Coppa olio
Common rail cc 2.286 4 in linea 4 88x94 116/3.900 17,5:1 kg 210 l 5,5
6000
off road 255/100R16 2600 3100 100% 100% 48 48 136 141 33/43 33/43 800 800 280/295 280/295
6000
DOTAZIONE DI SERIE Adaptive Spaceframe resistente a 5g Bull bar anteriore Targhetta Custom Idroguida ABS su tutti i modelli Barra paraincastro posteriore flottante Predisposizione radio Chiusura centralizzata con telecomando 3 sedili singoli Sedile pilota molleggiato meccanicamente Comandi digitali per riduttore e differenziali oleodinamici Balestre posteriori esterne con doppio ammortizzatore Finestratura posteriore Alzacristalli elettrici Barra Stabilizzatrice anteriore Barra stabilizzatrice posteriore Bloccaggio differenziale post Bloccaggio differenziale centrale Cerchi in acciaio e gomme 225/75 R17.5 (su 35 q) Cerchi in acciaio e gomme 245/70 R17.5 (su 60 q) FAP (solo su F1C) Ruota di scorta Serbatoio 70 l Passo 3.450 mm
6000
Ruote/Gomme
stradale 225/75R17.5
off road 255/100R16
stradale 245/70R17.5
Passo
2600
3100
2600
3100
2600
3100
3450
2600
L Lunghezza max
4380
4880
4380
4880
4380
4880
5230
4380
H Altezza cabina (a vuoto)
2430
2425
2495
2490
2445
2435
2430
2505
Ca Carreggiata anteriore
1440
1440
1465
1465
1440
1440
1440
1465
Cp Carreggiata posteriore
1455
1455
1485
1485
1455
1455
1455
1485
T Altezza telaio (a vuoto)
915
910
980
975
955
950
948
D Sbalzo posteriore autotelaio
980
980
980
980
980
980
W Lunghezza max. carrozzerie
2620
3120
2620
3120
2620
Lc* Larghezza max. carrozzerie
1900
1900
1900
1900
Massa max. asse anteriore
2000
2000
2000
2000
6000
stradal 245/70R17.5 2600 3100 100% 100% 45 45 140 145 29/38 29/ 38 750 750 215/235 215/235
6000
6000
off road 255/100R16
35
3100
3450
4880
5230
2500
2495
1465
1465
1485
1485
1015
1010
1008
980
980
980
980
3120
3470
2620
3120
3470
1900
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1900
1900
1900
1900
2300
2300
2300
2300
2300
2300
CSC marzo 2010
6000
6000
3450 100% 45 147 29/38 750 215/235
off road 255/100R16 2600 3100 100% 100% 48 48 135 140 34/44 34/44 800 800 280/295 280/295
6000
6000 3450 100% 48 142 34/44 800 280/295
P R O V E
VARIANTI A RICHIESTA Climatizzatore semiautomatico Cerchi in acciaio con pneumatici off road 255/100 R16 Colore diverso dal bianco standard
PROVE IN CAVA
C A M P O
MACCHINE
systems for environmental projects
SostenibilitĂ per una nuova economia Fiera di Padova, 21-24 aprile 2010
SOMMARIO
STRADE
pagina
STRADE
TRainati | Cisterne ribaltabili
• Turco salernitano .................................. 38
STRADA | Veicoli trainati
• Allungo con la slitta.............................. 39
IMMATRICOLAZIONI | Pesanti e medio leggeri
• Si vince con il meno.............................. 40
38
39
40 IN ITALIA TUTTI I COMMERCIALI DELL’ANNO PASSATO Marca Fiat Lcv Iveco Piaggio TOTALE NAZIONALI Citroën Peugeot Ford Renault Volkswagen Mercedes Nissan Opel Isuzu Mitsubishi Renault Tata Great Toyota Dacia Mahindra Mazda Hyundai Land Rover Daihatsu Skoda SsangYong TOTALE ESTERI TOTALE MERCATO
37
CSC marzo 2010
2009 72.212 14.914 5.332 92.458 13.721 13.496 12.893 Italia 7.900 7.279 6.751 6.583 1.824 1.637 Trucks 1.186 Wall 1.077 7 562 299 242 240 88 74 42 88.785 181.243
2008 99.762 19.375 5.059 124.196 13.110 11.705 18.421 9.508 9.405 10.911 8.411 8.820 2.031 3.031 1.423 1.306 1.182 1.402 78 738 373 498 408 172 142 115 106.722 230.918
+/-% -27,62 -23,02 5,40 -25,55 4,66 15,30 -30,01 13.092 -16,00 -33,29 -19,74 -25,36 -10,19 -45,99 2.623 -9,19 8 -23,18 0 -23,85 -19,84 -51,41 -41,18 -48,84 -47,89 -63,48 -16,81 -21,51
STRADE
TRAINATI
CIstERNE RIBALtABILI
Turco salernitano I
l progetto della cisterna è depositato. «Ed è mio», dice Leandro D’Ambrosio, ingegnere e general manager della Okt Trailer, società campana con gli stabilimenti in Turchia. «Abbiamo fatto una joint venture con la Okt di Aydin, vicino Smirne, affinchè in Asia Minore sia costruito il contenitore su nostro specifico disegno, come il telaio, e poi sia trasportato via traghetto in Italia. Nata nel 1981 la società da 5 anni è una joint al 50 per cento italiana. E ha commercializzato dal 2005 circa 500 autoportanti per cemento e 100 ribaltabili. Adesso grazie alla Multiservice di Montirone in provincia di Brescia (si appoggiano alle storiche Bm Carrozzerie di Romano Bandera e Giovanni Montagnini
Lunghezza mm 14.114 Largh. al suolo mm 2.525 Largh. al tetto mm 2.550 Distanza perno/gambe
mm 2.000
Carreggiata Altezza totale
mm 2.140 mm 3.985
Sbalzo anter Sbalzo poster. Passo Interasse Volume Passi d’uomo Tara allestim.
38
mm 3.370 mm 2.734 mm 7.700 mm 1.310 m³ 80 n. 6 kg 7.800
CSC marzo 2010
Non fa il verso al film di Totò perché il mezzo è garantito 5 anni. Un unicum nel settore. Trasporto carbon black dalla Romania in tutta Europa. Materiale fondamentale nell’industria della gomma. per l’officina e il post vendita) inizia la distribuzione in Italia anche della cisterna ribaltabile con scarico a caduta da 80 metri cubi tipo Mega 80. «È una commessa da 5 pezzi, tutti in consegna», prosegue D’Ambrosio, «per un cliente specializzato nel trasporto di nerofumo». Detto anche nero di carbone (o carbon black). Un pigmento prodotto dalla combustione incompleta di prodotti petroliferi pesanti quali, catrame di carbon fossile, catrame ottenuto dal cracking dell’etilene, o da grassi e oli vegetali. Il nero di carbone è una forma di particolato carbonioso ad alto rapporto superficie/volume come parametro importante per la resa colorimetrica. Il maggior impiego è come pigmento per il rinforzamento della gomma e dei prodotti plastici. Circa il 70% del nero di carbone è utilizzato nell’industria della gomma e di questa la maggioranza è nel campo automobilistico. Il nero di carbone nei pneumatici contribuisce a diversi fattori quali: la conduzione del calore del battistrada sull’intera area della cintura del pneumatico, riducendo il danno termico e aumentandone la durata. «La particolarità della cisterna è di essere completamente priva di spigoli e protuberanze al suo interno. Così da facilitare lo scarico a caduta. Aiutato solo da 3 vibratori sotto telaio», spiega Andrea Alberti del Marketing della Multiservice. La botte ha le saldature rasate al quarzo e un trattamento che ne aumenta la scorrevolezza delle pareti. Il nerofumo non deve entrare in contatto con l’acqua, altrimenti diventa corrosivo. Quindi la cisterna non può essere lavata. In questo modo fondamentale è la sua ‘naturale’ pulizia interna. Aiutata anche dal fatto che le sue dimensioni sono studiate, e brevettate, fra parti tonde, ellittiche e ovali per dare il massimo di volume, «più di un container tradizionale con spigolo a 90°, che si intasa sempre», dice Alberti, «ma anche per favorire la caduta del nero fumo». La sospensione è di tipo pneumatico con due ammortizzatori per asse a doppio effetto. Gli assali, con freni a disco, sono a ruota singola e fissi con in alternativa il terzo asse autosterzante. Il corpo assale è in acciaio ad alta resistenza. L’impianto frenante (Ebs), è provvisto di correttore di frenata in funzione del carico e dell’impianto antibloccaggio delle ruote. M.B
Allungo con la slitta Se in cantiere serve una casa container, o una cassa di appoggio per mettere al riparo le attrezzature il Krone allungabile è molto utile. Trasporta ogni tipo di contenitore, con i pesi sugli assi a norma di codice stradale.
I
l nuovo portacontainer a slitta Krone tipo Sdc 27 E LTU6 dovrà affrontare la presunta fine della crisi economica, che ha piegato tutto il settore dei trasporti e degli allestitori. Dalla sua ha un lungo albero genealogico, essendo arrivato alla sesta evoluzione da che fu progettato alla fine degli anni ’80 e una intuizione: il movimento su slitta del carrello. Poi il progetto in favore del modello ELTU 5, meno costoso e di manutenzione inferiore. La serie di portacontainer Krone è, infatti, fatta da 8 tipologie di trailer dalla ralla a 2 assi per la cassa da 20 piedi in singolo al telaio fisso per il trasporto dei 45 piedi. Ma il più evoluto resta l’LTU6. Che con il tridem scorrevole assicura una duttilità notevole in fatto di casse da caricare. «E soprattutto con la corretta ripartizione dei pesi fra ralla e assali», spiega Jacopo Giop della Real trailer, la Casa di Suzzara importatrice dei mezzi tedeschi. Ecco perché il suo progetto è stato rinnovato e rimesso in produzione. «La novità è tutta nel movimento, intuibile seguendo le istruzioni riportate sulla centralina e i colori sul telaio», prosegue Giop. A ogni container corrisponde una posizione sola, individuabile con dei colori prestabiliti. Come, invece, esclusivamente in giallo sono messi ben in mostra tutti gli attacchi e le spine di sicurezza, che bloccano le casse in posizione, e prima ancora il telaio opportunamente dimensionato. Il telaio allungabile dell’Sdc 27 E LTU6 concede di collocare in posizione centrale un container lungo 20 piedi e di poterlo scaricare a filo posteriore solamente spostando (accorciando) il telaio attraverso la spinta o la
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STRADE
STRADA
vEICoLI tRAINAtI Tara (Kg) Peso complessivo (Kg) Altezza ralla (mm) Altezza collo (mm) Altezza longheroni (mm) Carico utile (Kg) Carico sugli assi (Kg) Carico su ralla (Kg) Interasse (mm) Lunghezza dalla ralla per cassa da 45’ (mm) Lunghezza dalla ralla per 40’ (mm) Lunghezza dalla ralla per 2 da 20 (mm) Distanza gambe di appoggio ralla (mm) Pneumatici (6) Raggio di sterzata dal perno ralla (R) Carreggiata (mm)
trazione della motrice. Grazie a un controtelaio a slitta il tridem scorre su 4 rulli in gomma, due per lato, posti sui longheroni del telaio, che senza provocare un attrito dannoso, come quello del ferro contro il ferro, posizionano al meglio della ripartizione delle masse la cassa fra ralla e assali. In tal modo sul trailer si possono caricare container da 40 e 45 piedi a tunnel, la coppia da 20’, e una singola da 30’ sempre posteriore come quella lunga 20 piedi. In coda, poi, c’è l’estensione tramite un pistone ad azoto della parte terminale, come in testata quella manuale. Grazie all’allungamento del primo interasse a 1.410 millimetri oltre ai tradizionali 1.310 del secondo e terzo asse il mezzo è in grado di adattarsi in modo illimitato alle necessità del trasporto combinato. Il veicolo dispone inoltre di uno speciale supporto ralla per il trasporto di casse mobili lunghe 13,60 metri. Il nuovo chassis portacontainer risulta competitivo, oltre che per la modalità costruttiva semplice e molto stabile, anche per l’ergonomia dei comandi di movimentazione: un comando elettronico permette di decidere quale cassa caricare, poi il sistema comanda l’espulsione pneumatica anteriore e posteriore. Inoltre l’Sdc 27E LTU6 si trova munito di molti accessori utili per il lavoro quotidiano: il veicolo dispone infatti di quattro cunei di fermo, di bloccaggi regolabili in altezza e di appoggi ribaltabili, di parafanghi mobili, assali Saf con freni a disco Et 120 millimetri, 430 millimetri di diametro. Tutti gli chassis portacontainer di Krone, attrezzati con due posizio-
CSC marzo 2010
5.900 41.000 1.130 130 120 35.100 27.000 14.000 1.410/1.310 12.714 11.985 11.706 2.475 385/55 R22,5 2.040/1.520 2.040
ni del perno ralla nella dotazione di serie, risultano adattabili a tutte le motrici in commercio. Come tutti i telai per container di Krone anche i Box Liner sono sottoposti a verniciatura a immersione cataforetica (KTL). Come optional esiste anche, però, la versione Fully automatic, che monta un display digitale (disceso dal comparto agricolo del gruppo Krone) che con la semplice pressione di un dito imposta il telaio per la cassa da caricare. M.B
STRADE
IMMATRICOLAZIONI
Pesanti e medio leggeri
Truck e commerciali in Europa e in Italia
Si vince con il meno
Nella gara al contrario delle vendite perdute si piazza al primo posto la Germania, seguita da Francia e Gran Bretagna. L’Italia con il quinto posto si difende ‘bene‘. Ma è la solita guerra fra poveri.
I
dati Acea (Association des constructeurs européen d’automobiles), Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) e Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) sono implacabili, e quindi inutile nascondersi ‘dietro una portiera’. L’anno scorso è andata male. Molto male. E come per le macchine movimento terra (vedi articolo a pagina 24) ora non si può che sperare di ricominciare. Siamo
IN ITALIA GLI AUTOCARRI >3,5 TON PER CLASSI DI PESO... PTT
GENNAIO/DICEMBRE 2009
%
2008
09/08
%
3.51 - 5.00
392
2,1
593
1,7
-32,9
5.01- 6.00
899
5,0
1.244
3,7
-24,9
6.01- 8.00
2.138
11,2
2.753
8,1
-23,5
8.01 - 11.50
827
4,4
1.322
3,9
-38,0
11.51 - 12.00
743
3,9
1.118
3,3
-34,5
12.01 - 15.99
1.356
7,1
1.785
4,9
-20,8
12.731
66,4
25.662
74,4
-50,7
19.086
100,0
34.477
100,0
-44,8
%
var.% 09/08
>= 16.00 TOTALE
...E PER CASA COSTRUTTRICE GENNAIO/DICEMBRE MARCA ASTRA BREMACH DAEWOO DAF/PACCAR FIAT LCV FORD ISUZU IVECO MAN MERCEDES BENZ MITSUBISHI NISSAN PSA RENAULT/RVI SCANIA VOLKSWAGEN VOLVO ALTRE MARCHE TOTALE
2009
%
2008
293 1,5 402 1,2 -31,4 13 0,1 26 0,1 -54,2 6 1.373 7,0 2.652 7,5 -48,3 87 0,5 160 0,5 -47,0 9 18 441 2,3 456 1,3 -6,7 7.869 41,2 13.154 38,4 -40,7 1.215 6,5 2.814 8,2 -56,8 2.563 13,6 3.858 11,2 -33,0 112 0,6 219 0,6 -51,0 186 1,0 279 0,8 -34,3 7 5 1.663 8,7 3.419 9,8 -50,8 1.560 8,1 3.205 9,2 -51,6 21 48 - -31,0 1.559 8,4 3.562 10,4 -55,6 115 0,5 194 0,5 -41,1 19.086 100,0 34.477 100,0 -44,8
40
tornati indietro di una decina di anni, i volumi tornano al passato e ci si dovrà rimboccare le maniche. Il debito pubblico italiano è tornato ai livelli del 1992, le esportazioni sono giù del 20,7 per cento. Dato peggiore dal 1970. In pratica mai così male da quasi 40 anni. Il deficit degli scambi con l’estero si è ridotto dagli 11,5 miliardi di euro del 2008 agli attuali 4,1. Particolarmente accentuato è il ribasso dei flussi commerciali verso i paesi dell’Unione Europea: -22,5 per cento. E se una nazione non esporta almeno al di là delle proprie più immediate frontiere, in questo mondo globalizzato, è messa molto in difficoltà. L’export verso la Spagna è crollato del 31 per cento, quello verso la Gran Bretagna del 22,6, verso la Francia del 18 e del 21,4 verso la Grecia. In generale l’Europa a 15 nazioni, a 25, con o senza i paesi Efta (European free trade association), l’Associazione europea per il libero scambio come Svizzera, Norvegia e Islanda, con o senza i paesi dell’Est è al lumicino.
mancano 800 mila immatricolazioni Nel settore dell’immatricolazione di nuovi mezzi commerciali l’Europa l’anno passato lascia sul campo fra leggeri, medi e pesanti oltre il 30 per cento del mercato (-32,4). Ovvero 818.840 pezzi, scendendo da 2.525.836 immatricolazioni a 1.706.996 del 2009. A scorrere la lista l’Unione europea a 27 nazioni, con anche quindi Bulgaria e Romania (ma senza Malta e Cipro), e in aggiunta i paesi Efta: Svizzera, Norvegia e Islanda, è messa ben peggio con quasi un -53 per
CSC marzo 2010
cento (-52,9). Nello specifico i mezzi commerciali fino a 3,5 tonnellate perdono il 30,3 per cento, quelli superiori il 43,8 e i pesanti veri e propri il 47,9. L’Italia diciamolo subito è messa male, come tutta l’Europa, ha lasciato sul campo fra i mezzi al di sotto delle 3,5 tonnellate quasi 50 mila pezzi (-49.690), fra quelli appena superiori -15.390, e nei pesanti quasi 13 mila (-12.931).
GERMANIA KAPUTT Ma c’è chi sta molto peggio. A contendersi il podio delle vittorie al contrario ‘di Pirro’ la Germania, due volte al primo posto, la Francia due volte al secondo posto, e la Gran Bretagna, una volta prima e una volta seconda. Nei leggeri infatti la Gran Bretagna, butta nel canale della Manica oltre 100 mila 3,5 tonnellate (-104.181), segue la Francia con più di 85 mila perdite (-86.371) e finisce terza al tappeto la Spagna con -59.292 pezzi, e con -53.858 finisce quarta la Germania. Quinta, come si vede, resiste l’Italia. Nel gradino superiore è la Germania a strappare il posto ‘d’onore’ con un bel -38.683 medio leggeri, a seguire ancora la Gran Bretagna (-22.664), la Francia (-21.696) e la Spagna che finisce quarta con -19.799 mezzi. Anche in questo campo il Belpaese resta al quinto posto. Nei pesanti è ancora la Germania a guadagnare il gradino più alto della sconfitta con -27.549 camion, seguono Francia (-19.588), Spagna (-16.710) e Gran Bretagna con -15.768. Quinta ancora l’Italia. Ma a scorrere i dati Acea salta subito all’occhio anche il grande divario
IN ITALIA TUTTI I COMMERCIALI DELL’ANNO PASSATO Marca Fiat Lcv Iveco Piaggio TOTALE NAZIONALI Citroën Peugeot Ford Renault Volkswagen Mercedes Nissan Opel Isuzu Mitsubishi Renault Tata Great Toyota Dacia Mahindra Mazda Hyundai Land Rover Daihatsu Skoda SsangYong TOTALE ESTERI TOTALE MERCATO
2009 72.212 14.914 5.332 92.458 13.721 13.496 12.893 Italia 7.900 7.279 6.751 6.583 1.824 1.637 Trucks 1.186 Wall 1.077 7 562 299 242 240 88 74 42 88.785 181.243
che si è creato fra Est e Ovest. Il vecchio blocco sovietico accumula perdite impressionanti: -49,7 per cento nei commerciali, -63,6 nei medi e - 68,2 nei pesanti. Quindi batte alla grande le perdite dell’Unione
OLTRE LE 3,5 TON AUSTRIA BELGIO DANIMARCA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA ITALIA LUSSEMBURGO OLANDA PORTOGALLO SPAGNA SVEZIA GRAN BRETAGNA TOTALE Eu 15 BULGARIA REPUBBLICA CECA ESTONIA UNGHERIA LETTONIA LITUANIA POLONIA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA EU NUOVI MEMBRI TOTALE EU 27 ISLANDA NORVEGIA SVIZZERA EFTA TOTALE (EU+EFTA)
2009 4.805 8.358 3.261 3.173 36.174 67.196 1.872 1.103 19.087 870 11.834 3.213 12.137 5.519 34.746 213.34 932 4.760 225 2.729 297 514 10.064 2.160 1.664 758 24.103 237.451 47 4.098 4.319 8.464 245.915
2008 99.762 19.375 5.059 124.196 13.110 11.705 18.421 9.508 9.405 10.911 8.411 8.820 2.031 3.031 1.423 1.306 1.182 1.402 78 738 373 498 408 172 142 115 106.722 230.918
+/-% -27,62 -23,02 5,40 -25,55 4,66 15,30 -30,01 13.092 -16,00 -33,29 -19,74 -25,36 -10,19 -45,99 2.623 -9,19 8 -23,18 0 -23,85 -19,84 -51,41 -41,18 -48,84 -47,89 -63,48 -16,81 -21,51
europea a 15 Stati, rispettivamente a -28 per cento, -40,6 e nei pesanti a -44,6. E se si riflette che era il terreno domestico di conquiste commerciali; la risalità sarà ancora lunga. M.B.
2008 8.607 12.106 6.684 5.211 57.870 105.879 2.778 3.634 34.477 1.713 18.355 5.536 31.936 7.092 57.410 359.28 3.790 10.581 1.280 7.172 1.856 3.474 22.302 8.382 4.885 2.576 66.298 425.586 288 6.528 5.042 11.858 437.444
+/- % Mezzi +/-44,2 -3.802 -31 -3.748 -51,2 -3.423 -39,1 -2.038 -37,5 -21.696 -36,5 -38.683 -32,6 -906 -69,6 -2.531 -44,6 -15.390 -49,2 -843 -35,5 -6.521 -42 -2.323 -62 -19.799 22,2 -1.573 -39,5 -22.664 -40,6 -145.940 -75,4 -2.858 -55 -5.821 -82,4 -1.055 -61,9 -4.443 -84 -1.559 -85,2 -2.960 -54,9 -12.238 -74,2 -6.222 -65,9 -3.221 -70,6 -1.818 - 63,6 -42.195 -44,2 -188.135 -83,7 -241 -37,2 -2.430 -14,3 -723 -28,6 -3.394 -43,8 -191.529
STRADE
IMMATRICOLAZIONI
Pesanti e medio leggeri QUANTI MEZZI IN EUROPA FINO a 3,5 TON AUSTRIA BELGIO DANIMARCA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA ITALIA LUSSEMBURGO OLANDA PORTOGALLO SPAGNA SVEZIA GRAN BRETAGNA TOTALE Eu 15 BULGARIA REPUBBLICA CECA ESTONIA UNGHERIA LETTONIA LITUANIA POLONIA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA EU NUOVI MEMBRI TOTALE EU 27 ISLANDA NORVEGIA SVIZZERA EFTA TOTALE (EU+EFTA)
2009 2008 25.567 32.746 51.250 64.639 15.271 33.626 8.677 15.522 372.575 458.946 169.376 223.234 14.549 22.211 9.267 29.961 181.274 230.964 2.927 3.869 51.286 84.656 38.906 55.404 106.669 165.961 27.413 39.181 186.818 290.999 1.261.82 1.751.91 2.836 8.669 19.427 59.986 941 2.776 11.655 23.741 428 1.918 699 2.920 41.652 58.308 15.445 33.117 15.709 26.857 5.239 8.532 114.031 226.824 1.375.856 1.978.743 262 1.226 23.504 34.870 22.148 24.718 45.914 60.814 1.421.770 2.039.557
E OLTRE LE 16 TON AUSTRIA BELGIO DANIMARCA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA ITALIA LUSSEMBURGO OLANDA PORTOGALLO SPAGNA SVEZIA GRAN BRETAGNA TOTALE EU 15 BULGARIA REPUBBLICA CECA ESTONIA UNGHERIA LETTONIA LITUANIA POLONIA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA EU NUOVI MEMBRI TOTALE EU 27 ISLANDA NORVEGIA SVIZZERA EFTA TOTALE (EU+EFTA)
2009 4.202 6.202 2.688 2.201 28.575 40.199 940 674 12.731 790 10.644 2.364 8.378 4.782 19.326 144.69 495 2.997 202 1.467 254 414 6.341 1.542 1.149 531 15.392 160.088 30 2.822 1.705 4.557 164.645
2008 7.775 9.634 5.573 3.339 48.163 67.748 1.597 2.648 25.662 1.584 16.695 4.493 25.088 6.027 35.094 261.12 2.389 7.436 1.124 4.477 1.632 3.084 16.326 5.994 3.718 2.175 48.395 309.475 193 4.659 1.703 6.555 316.030
+/- % Mezzi +/-21,9 -7.179 -20,7 -13.389 -54,6 -18.355 -44,1 -6.845 -18,8 -86.371 -24,1 -53.858 -34,5 -7.662 -69,1 -20.694 -21,5 -49.690 -24,3 -942 -39,4 -33.370 -29,8 -16.498 -35,7 -59.292 -30 -11.768 -35,8 -104.181 -28 -490.094 -67,3 -5.833 -67,6 -40.559 -66,1 -1.835 -50,9 -12.086 -77,7 -1.490 -76,1 -2.221 -28,6 -16.656 -53,4 -17.672 -41,5 -11.148 -38,6 -3.293 -49,7 -112.793 -30,5 -602.887 -78,6 -964 -32,6 -11.366 -10,4 -2.570 -24,5 -14.900 -30,3 -617.787 +/- % Mezzi +/-46 -3.573 - 35,6 -3.432 -51,8 -2.885 -34,1 -1.138 -40,7 -19.588 -40,7 -27.549 - 41,1 -657 - 74,5 -1.974 - 50,4 -12.931 -50,1 -794 -36,2 -6.051 -47,4 -2.129 -66,6 -16.710 -20,7 -1.245 -44,9 -15.768 -44,6 -116.424 -79,3 -1.894 -59,7 -4.439 -82 -922 -67,2 -3.010 -84,4 -1.378 -86,6 -2.670 -61,2 -9.985 -74,3 -4.452 -69,1 -2.569 -75,6 -1.644 -68,2 -33.003 -48,3 -149.387 -84,5 -163 -39,4 -1.837 -0,1 2 -30,5 -1.998 -47,9 -151.385
Tabelle elaborate su dati ACEA, ANFIA e UNRAE.
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pICCoLo A CHI?
di Massimiliano Barberis
HA VINTO IL PREMIO VAN OF THE yEAR 2010 IL NUOVO COMMERCIALE GIAPPONESE DAL CUORE SPAGNOLO. COSTRUITO A BARCELLONA PROMETTE ECONOMICITà DI CONSUMI MOLTO COMFORT E SOPRATTUTTO UN VANO DI CARICO PER 2 EUROPALLET O OGGETTI LUNGHI qUASI 3 METRI. TECNICI E MATERIALI POSSONO COSì VIAGGIARE SEMPRE INSIEME DI CANTIERE IN CANTIERE.
N
e vogliono immatricolare 35 mila esemplari in tutta Europa, e le carte in regola le ha. Il nuovo Nissan è il perfetto mezzo da lavoro che offre molto spazio di carico, pari a ben 2 europallet, ma concede anche il trasporto di una squadra di tecnici in cantiere. Agile nelle manovre, ha un motore parco e una soglia d’accesso facilitata. Un ampio portellone e 2 porte scorrevoli laterali. Al giorno d’oggi per ottenere un successo di vendite nel settore dei veicoli commerciali un furgone deve essere compatto nelle dimensioni esterne e molto spazioso all’interno (da fuori il nuovo Nv200, passo da 2.725 millimetri, misura 4,4 metri in lunghezza,
1,86 in altezza e 1,69 in larghezza), sia come vano di carico, sia come zona guida, con un design allo stesso tempo elegante e ergonomico. Deve avere un costo base accessibile e costi di esercizio molto ridotti. Deve essere facile da guidare e flessibile. Questa è la ricetta di Casa Nissan applicata all’ultima versione dell’Nv200. A cui ha abbinato, appena celato ‘sotto’, un nuovo telaio e una motorizzazione dai bassi consumi. Quella per intenderci che muove la Micra e la Renault Micra. L’Nv200 è costruito, infatti, su una versione modificata e allungata della piattaforma B realizzata dalla joint venture Renault-Nissan, e prodotto inizialmente nello stabilimento di Nissan Shatai
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in Giappone. Poi le linee si trasferiranno a Barcellona entro la fine di quest’anno.
L’aSSaLe PoSteriore è nuovo
I
l mezzo monta sospensioni anteriori con lo schema McPherson e molle a balestra di tipo singolo sull’assale posteriore. Le sospensioni anteriori hanno molle elicoidali e braccio inferiore avanzato e sono installate su telaio ausiliario. Il telaio è dotato di ancoraggi in materiale composito per isolare il pianale dalla rumorosità della strada e dalle vibrazioni, migliorando il comfort di marcia. La barra anteriore anti-rollio si innesta direttamente sul gruppo puntoni delle sospensioni per meglio controllare il rollio della scocca in curva,
Seguendo il design automobilistico attuale il taglio dei fari finisce sui lati delle fiancate, così da fare apparire il mezzo più grande di quello che è in realtà. Ma la mascherina anteriore, in un pezzo unico, e non divisa in due ridimensiona l’effetto over size e dona al Nissan, esteriormente, un favorevole effetto da ‘piccolo’ commerciale. Dentro però scatena 4,2 metri cubi di spazio. con emissioni di CO2 pari a 174 g/km, già visto sotto il cofano di Micra, Note e Qashqai: 109 Cv (81 kW) di potenza e 153 Nm di coppia, interamente in alluminio, quattro valvole per cilindro, variatore di fase, iniezione multi-point e regolazione variabile a palette dell’albero a camme di aspirazione. Il motore è montato trasversalmente e trasferisce la potenza alle ruote anteriori attraverso un cambio manuale a cinque marce. Blocchi cilindri, testate e relativi coperchi, coppa olio superiore e coperchi anteriori sono in alluminio pressofuso. Le canne dei cilindri in ferro sono ricavate mediante fusione nel blocco cilindri a mantello corto e ponte aperto. Il giunto coppa olio/ blocco conferisce più rigidità al motore e integra una pompa dell’olio a ingranaggi azionata da una catena separata che parte dall’albero motore. L’economia di esercizio porta il motore 1.6 a consumare 7,4 l/100 km nel ciclo combinato con un tagliando in officina ogni 30 mila km. Il motore diesel, invece, si basa sull’unità K9K dCi 1.5 common rail turbocompressa sviluppata da Renault: 1.461 cc di cilindrata, otto valvole, Euro
4. Eroga 86 Cv (63 kW) e 200 Nm di coppia, è abbinato a una trasmissione a cinque marce. (5,2 l/100 km (diesel) CO2: 137 g/km). Per quanto riguarda gli intervalli di manutenzione per le versioni diesel, il tagliando è previsto ogni 20 mila km o 12 mesi. Con un pieno abbiamo percorso, fra tratti cittadini, misto e autostrada, oltre 700 chilometri. Constatando la poca sete del motore, che da un altro punto di vista può apparire poco grintoso. Nei salti di marcia fra prima e terza, o fra terza e quinta, perde un poco di smalto. Ma alla fine senza adottare questi trucchi da 'tester' spinge il Van senza problemi anche a velocità ben sostenute. Motori e trasmissioni sono tra le opzioni più economiche della categoria e i consumi sono molto contenuti. Le dotazioni di bordo, infatti, prevedono una serie di dispositivi che favoriscono abitudini di guida all’insegna del risparmio. Il display sul cruscotto ospita un indicatore del punto ottimale di cambiata e mostra il valore medio e in tempo reale dei consumi per evitare di avere un piede pesante sull’acceleratore. Anche la forma aerodinamica di Nv200 e la struttura leggera contribuiscono all’economia dei consumi, come pure la scelta di pneumatici a ridotta resistenza al rotolamento.
Quattro gLi aLLeStimenti
Q
uattro allestimenti, porte laterali scorrevoli per facilitare l’accesso, l’area di carico più spaziosa nella categoria light van ne fanno un mezzo appetibile. Infatti, pur avendo dimensioni esterne compatte, vanta un pianale di carico lungo oltre 2 metri in grado di caricare due europallet. Il pianale di carico misura 1,22 metri nel punto più stretto, tra i passaruota, ed è lungo 2,04. Aprendo la paratia divisoria opzionale e abbattendo il sedile del passeggero anteriore, si possono caricare oggetti lunghi fino a 2,8 m. L’apertura del portellone è molto ampia per facilitare le operazioni di carico/scarico. È a doppi battenti, frazionato 70/30, con cerniere laterali, e si apre su una area di carico che ha un potenziale volume di 4,2 m³, circa il 25% in più dei diretti rivali, equivalente a circa 1 m³. Il carico utile dell’Nv200 è di 783 chili. Nel furgone ci sono sei ganci a pavimento per ancorare le merci, tre per ogni lato del vano posteriore; in opzione, sotto il finestrino o il pannello laterale in coda, si può montare un binario dove inserire altri ganci, con piena libertà di regolazione. Per proteggere gli interni dell’Nv200 è stata creata una gamma di pannelli in plastica molto resistenti che coprono i passaruota, rivestono il va-
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peR IL van pRemIaTo quesT'anno una gRande aTTenzIone aL desIgn e aLLa eRgonomIa dI guIda e dI uso pRofessIonaLe. da poRRe In evIdenza I monTanTI con IL defLeTToRe IngLobaTo, La bassa sogLIa dI caRIco e Le poRTe a 180 gRadI.
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mentre la dolcezza di guida è esaltata dall’adozione di ammortizzatori “ripple control”. Sul ponte posteriore sono state montate balestre semiellittiche. L’Nv200 infatti impiega balestre singole alle due estremità dell’assale perché aiutano a distribuire il carico trasportato a bordo del veicolo, e poi, nel suo insieme l’intero gruppo risulta molto più compatto e utilizza ammortizzatori tradizionali fortemente angolati che evitano “intrusioni” nell’area di carico. Anche grazie a questo accorgimento si può ottenere di serie un pianale molto basso, fino a 524 millimetri da terra. I motori disponibili sono due, un benzina e un diesel. L’unità benzina è il bi-albero leggero a basso attrito da 1,6 litri della famiglia Hr Nissan, Euro 4
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UN PREMIO ALLO SPAZIO Andy Palmer, senior vice president di Nissan ha ricevuto il premio “International Van of the Year (IVoY)” per l’Nv200, un veicolo multispazio che rivoluziona il segmento degli small van. La giuria, composta da rappresentanti di 23 Paesi, ha dato a Nv200 un totale di 107 punti su un massimo di 161. La giuria è rimasta favorevolmente impressionata dal fatto che: «Nissan abbia creato un veicolo commerciale leggero che fissa nuovi standard in termini di compattezza, ovvero nel rapporto tra spazio interno e dimensioni esterne», ha dichiarato Pieter Wieman, presidente della giuria. «L’Nv200 è stato progettato con ingegno e unisce eccellenti qualità a una buona economia di esercizio. Abbiamo piani molto ambiziosi per il nuovo mezzo», ha proseguito Palmer. «Globalmente, prevediamo di commercializzarlo in mercati molto diversi tra loro, come il Giappone, l’Europa e la Cina, ma stiamo anche pensando a Nord America, Indonesia, India e altre regioni». In Europa, il volume di vendite previsto è di oltre 35 mila unità l’anno. «Con questi presupposti, ricevere il premio ci riempie di fiducia per il futuro. Ci aiuta a far conoscere Nv200 e a preparargli un’ottima accoglienza sul mercato», ha poi concluso Palmer. La produzione ha comportato un investimento di oltre 100 milioni di euro e ha richiesto la ristrutturazione dell'unità di Barcellona per consentire l'assemblaggio sulla stessa catena di montaggio di veicoli molto diversi tra loro, quali piccoli van, suv e pick-up. Non appena lo stabilimento di Barcellona opererà a pieno ritmo, Nissan prevede una produzione maggiore, fino a 45 mila unità all'anno destinate al mercato europeo e nordafricano.
IL nIssan nv 200 non dIsdegna Le pause daL LavoRo. In quesTo caso dopo I canTIeRI suLLa sTaTaLe RegIna, veRso La TRemezzIna, È In posa vIcIno a vILLa caRLoTTa, suL Lago dI como.
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Prove in cantiere
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Prove in cantiere
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gere attrezzature e oggetti di valore che rimangono a bordo, senza doverli scaricare ogni volta a fine giornata. Il kit di sicurezza opzionale contiene giubbotto retro-riflettente, cavi batteria e triangolo. La praticità degli interni aumenta grazie a una rete portabagagli che può essere ancorata in 5 diverse posizioni con gli appositi ganci. Come opzioni si possono avere inoltre gli ancoraggi regolabili per il carico sui lati del pianale nella versione furgone e il pavimento rivestito in Pvc a ulteriore protezione contro i danni sulle versioni Van e Combi. Le versioni commerciali sono dotate di ganci sul pavimento dell’area di carico dove fissare le merci: sei per la versione Van e quattro per la Combi.
Si guida come l’auto
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no posteriore, il portellone scorrevole sulla fiancata e le porte posteriori, e svolgono una funzione antiscivolo sul pavimento. Questi pannelli di protezione sono leggeri e di prolungata durata; hanno un ingombro quasi nullo intorno ai passaruota per non ridurre lo spazio di carico. In confronto ai tradizionali rivestimenti in legno, spessi e massicci, la plastica ha il vantaggio di non gravare sul peso e di non compromettere quindi la portata del furgone. È possibile inoltre proteggere i sedili da macchie, segni e abrasioni, frequenti a bordo dei veicoli professionali. Per l’esterno sono disponibili angolari stampati per il frontale e la coda, modanature laterali per la carrozzeria, protezioni per il portellone, barre laterali, deflettori e parafanghi, nonché sensori anteriori e posteriori di assistenza al parcheggio. Mentre per la sicurezza sono disponibili griglie alle porte, dadi autobloccanti e sistema d’allarme per proteg-
lla guida l’impressione è subito da automobile di gamma medio alta. Il motore è ben presente, e la silenziosità non è delle migliori, ma non rasenta minimamente quella di altri commerciali. Anche a velocità sostenuta il volume della radio non deve essere alzato al massimo. L’agilità in manovra e il ridotto diametro di sterzata rendono il Nissan ideale per la guida in città. Il paraurti anteriore è ad assorbimento di energia e sopporta bene le “collisioni” durante le manovre di parcheggio, mentre una robusta traversa davanti all’impianto di raffreddamento offre una protezione extra al radiatore, uno dei componenti più vulnerabili. Le traverse laterali anteriori e posteriori donano, poi, solidità e integrità al veicolo, potenziando la sicurezza e scongiurando danni alla carrozzeria negli incidenti di lieve entità. Il fatto che il motore sia stato ruotato in avanti e abbassato ha portato ad avanzare il posto guida e questo dona molta visibilità. I sedili sono molto confortevoli e avvolgenti, la visibilità abbastanza buona ai lati, grazie anche ai montanti che inglobano un vetro molto piccolo e che quindi non occupano spazio. Volante a tre razze ampio e ergonomico, leva del cambio alta sul tunnel centrale e non sul pavimento, plancia ricca di scomparti completano l’impressione di essere su un Van multifunzione più che su un veicolo commerciale. Numerosi sono i vani e le soluzioni portaoggetti, come vassoi per documenti, tasche alle portiere, portamonete, portabicchieri e bottiglie, e ganci per appendere tute da lavoro o borse. C’è anche uno scomparto segreto, nella metà superiore del cassetto in plancia, in cui si possono riporre macchine fotogrtafiche, cellulare o documenti. Un altro vano capiente si trova sotto il sedile; mentre lo schienale ripiegato del sedile del passeggero si trasforma in un tavolino ove appoggiare il computer portatile. L’NV200 ha interni spaziosi nonostante il ridotto volume esterno. Le dimensioni sono più compatte di quelle dei concorrenti, ma la progettazione Nissan è riuscita a farle coesistere con uno spazio di carico molto ampio. La spaziosità è dovuta a una serie di accorgimenti, primi fra tutti la posizione so-
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praelevata del guidatore e lo schema adottato per le sospensioni posteriori, che riduce al minimo l’ingombro. Lo spazio per le spalle a bordo dell’Nv200 non è inferiore a quello dei modelli della concorrenza, nonostante la ridotta larghezza esterna. Il cruscotto ha una finitura bitono che mette in contrasto la porzione superiore con la metà inferiore. È dominato da una sezione centrale che ospita la radio Cd, i controlli dell’impianto di riscaldamento e ventilazione, e infine la leva del cambio a joystick. Una pecca per chi non è molto alto è il taglio della portiera: quando si paga lo scontrino autostradale risulta un poco scomodo uscire con il braccio e raggiungere la macchina degli scontrini. Una volta in posizione il guidatore ha davanti a sé un solo strumento: il tachimetro, che integra un contagiri digitale. Il display mostra tutte le informazioni essenziali: orologio, computer di bordo, contachilometri totale e parziale, e indicatore di cambio marcia per ottimizzare i consumi, non subito comprensibile. Il computer può essere programmato in modo da segnalare le scadenze di manutenzione, il superamento dei limiti di velocità e persino gli intervalli di rotazione degli pneumatici. Sul display vengono visualizzate anche le immagini della telecamera posteriore per il parcheggio, se il veicolo è dotato di questa opzione. Infatti, per gli utenti professionali che devono destreggiarsi quotidianamente nelle manovre in spazi ristretti, la telecamera per la visione posteriore – installata nella finitura del portellone – è un optional utile: anche un’ammaccatura può costringere a tempi di inattività e spese impreviste per proprietari e operatori. La riserva della benzina è segnalata da una apposita icona in plancia che avverte dell’obbligo del rifornimento consigliando ‘l’uscita’. L’allarme sonoro per le cinture dopo un minuto smette di suonare, e, tutto sommato, non è proprio una cosa negativa, se si usa il Nissan in cantieri e zone chiuse al traffico.
apertura porte magica
U
n’altra dotazione automobilistica disponibile come optional sull’Nv200 è il sistema Nissan Intelligent Key, che permette di aprire, chiudere e avviare il veicolo senza mai toccare la chiave. Quest’ultima può, infatti, rimanere in tasca, e appositi sensori ne rilevano la presenza. Le portiere si aprono premendo un pulsantino vicino alla maniglia. Se si lascia inavvertitamente la chiave nell’abitacolo, gli stessi sensori impediscono automaticamente la chiusura delle porte. Tra i dispositivi di sicurezza di serie c’è l’airbag lato guida; l’airbag per il passeggero anteriore è di serie o in opzione a seconda del modello. Se non è installato, nella plancia davanti al sedile si ricava ancora più spazio per riporre gli oggetti. Per gli occupanti anteriori sono in opzione anche gli airbag laterali. L’Abs con ripartitore elettronico di frenata Ebd e il sistema di frenata assistita Brake Assist (Ba) sono di serie, mentre l’Eso è previsto solamente come opzione.
PRATICO IN AUTOSTRADA E IDEALE IN C
2.725 mm 783 kg (2 t) 2.000 kg 55. m 1,86
Larghezza Lunghezza Soglia d’ingresso laterale Altezza pianale posteriore Altezza sedile dal suolo Altezza posizione di guida Angolo di visuale cruscotto Volume di carico con II fila sedili abbattuta Volume di carico totale Lunghezza utile interna Larghezza fra i passaruota int. Larghezza interna Altezza interna Lunghezza utile interna max Raggio di sterzata
m 1,69
mm 524 mm 874 mm 373 ∞ 41 3,1 m3 4,2 m3 m 2,8 m 1,2 m 1,5 m 1,36 m 2,04 m 5,3
1.5 dCi 63 kW - 86 CV
RETROCAMERA PER IL PA
garantire una visibilità ottimale. 80
160
1.6 B 81 kW - 110 CV
90 80 70 60
70 GUIDA COMODA, VISUALE OTTIMALE 140 60
120 100
Lontano dal convenzionale 50 120 design degli altri furgoni, NV200 assicura 40 una posizione di guida più 100 rialzata, 30 garantendo una visuale perfetta. La 20 posizione frontale della80 10 strumentazione sul cruscotto permette di 0tenere sotto controllo60 la situazione 4.500 1.500 2.500 con un solo sguardo.
Coppia (Nm)
160 140 Coppia (Nm) Potenza (kW)
80 60
Frizione monodisco Cambio manuale a 5 marce PNEUMATICI Misura 175/70 R14C offest 45 PcdGrazie 114,3x4H alla retrocamera disponibile in SOSPENSIONI in parcheggi ristretti diventa un gioc Anteriore a ruote indipendenti tipo McPherson sul cruscotto offre un’immagine Posteriore ad assale rigido e molle adisplay balestra retrostante, per parcheggiare senza a IMPIANTO FRENANTE Anteriore a disco Posteriore a tamburo La posizione STERZO di guida più elevata, insieme all’ampio parabrezza, agli specchietti e alla posizione dei con servosterzo elettrico Tipo a pignone e cremagliera PRESTAZIONI montanti, sono stati attentamente progettati per Velocità max (km/h) 158 (165 a benzina)
P
Coppia (Nm)
220 200 180
m 4,4 mm 384
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
2.8 M3
524 mm
2 EUROPALLET
1.22 M
C’è spazio per oggetti lunghi fino a 2.8 m
Altezza da terra
Spazio per due europallet
Spazio per due europallet
2.04 M
1.50 M
1.36 M
4.2 M3
DIMENSIONI COMPATTE Leader per volume L’ampio spazio tra le E INTERNI La soglia ribassataGENEROSI
La lunghezza del piano permette di caricare due europallet
fiancate consente di Sicurezza | Versioni e dimensioni trasportare anche i carichi più ingombranti
ESTERNI ESSENZIALI, INTERNI SPAZIOSI
permette di avere un’altezza maggiore per caricare anche gli oggetti più voluminosi
di carico
ALTEZZA COMPLESSIVA: 1.86 M
LARGHEZZA COMPLESSIVA: 1.69 M
LUNGHEZZA COMPLESSIVA: 4.4 M
Per qualsiasi tipologia di carico, dai fiori ai materiali da costruzione, NV200 mette a disposizione le sue straordinarie capacità di trasporto.
47
CSC marzo 2010
Il raggio di sterzata di 5.3 m da marciapiede a marciapiede e la lunghezza complessiva di50 4.4 m consentono di affrontare senza problemi40 le 30 insidie delle strade di città. 20
Coppia (Nm) Potenza (kW)
3.500
4.500
5.500
10 0 6.500
5.3M
La soglia d’ingresso r all’abitacolo.
C A M P O
Altezza
Rapporto di Grazie compressione trafficate. alla posizione di18,8/9,8 Cilindrata 1.461/1.597 cm³ guida rialzata, Potenza massima offre una visibilità 63 kW (86 CV) /81 kW (109 CV) Regime potenzafacilitando massima 3.750/6.000 giri-min eccellente, anche le TRASMISSIONE manovre Trazione più complicate. anteriore
Potenza (kW)
DIMENSIONI E PESI Passo Portata utile Peso totale a terra Capacità serbatoio
Prove in cantiere Nissan Nv200 Le dimensioni compatte di NV200 lo MOTORE ideale anche per spostarendono diesel/benzina Tipo menti inecittà e parcheggi in zone4 in linea Numero disposizione cilindri
P R O V E
MACCHINE
384mm
3.1 M3 Fino a 3.1 m3 di volume di carico con la seconda fila di sedili abbattuta
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CSC
CANTIERI STRADE COSTRUZIONI
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COSTRUZIONI
SOMMARIO
COSTRUZIONI
PAGINA
A CONFRONTO | AssoCIAzIoNI E FEDERAzIoNI Quante sigle! .............................................. 50
PROGETTI | QUARtIERI URBANI
•
L’ospedale lascia il posto a un nuovo quartiere .......................... 52
FRANTUMAZIONE | AttREzzAtURE
•
PROVA SUPERATA! ................................ 56
•
IronPlanet sbarca in Europa.............. 58
ASTE | AttREzzAtURE
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COSTRUZIONI
A CONFRONTO
Asso ssoCIAzIoNI CIA E FEDERAzIoNI
Quante
a lato, il presidente enrico Santini. nell’altra pagina, l’altro presidente massimo goldoni. il primo guida la nuova sigla unacea. il secondo è a capo di unacoma, che ingloba il comamoter. Se non è guerra, poco ci manca.
E tutte intorno alle MMT. Alcune però lo voglio essere di più. Anzi una in particolare. L’ultima nata. L’Unacea vuole sparigliare e fare propria una larga fetta di interessi.
uNACEA
U
i Soci di unacea
nacoma (Unione nazionale costruttori macchine agricole), Comamoter (Costruttori macchine movimento terra), Ascomac (Federazione nazionale commercio macchine), Cantiermacchine (Unione nazionale macchine movimento terra e affini), Ucomesa (Unione costruttori macchine edili, stradali, minerarie ed affini), Anima (Federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica varia ed affine), Assodimi (Associazione distributori e noleggiatori di macchine industriali), Assonolo (Associazione dei noleggiatori, produttori, agenti e società di servizio di macchine industriali), Finco, (Federazione industrie prodotti impianti e servizi per le costruzioni) e ora Unacea (Unione nazionale aziende construction equipment & attachments). Fare chiarezza, diciamolo subito, è impossibile. Le sigle celano alle volte gli stessi gruppi industriali fra gli associati. E la cosa potrebbe anche filare via liscia, senza creare problemi. Ma l’ultima nata, l‘Unacea, pare, invece, disturbare qualcuno. Nella fattispecie l’Unacoma di Massimo Goldoni, suo presidente. Vediamo perché. Non è stata la battuta d’esordio del presidente Unacea, Enrico Santini, direttore generale del gruppo Fiori, ed ex vicepresidente di Comamoter, «la pazienza è finita». Anzi è stata detta alla fine della conferenza stampa di presentazione della nuova associazione, a Verona nel centro congressi di Veronafiere. Ma rappresenta bene lo stato d’animo di buona parte del settore. ‘Le cose devono cambiare, con il dialogo e senza urli certamente, ma non si ha più molto tempo a disposizione’. Quindi: «Ci voleva una nuova sigla per un nuovo modo di fare associazionismo in un momento storico in cui è forte la minaccia di scomparsa della nostra industria», afferma Santini. «C’è bisogno», ha proseguito, «in Italia di una forte rappresentatività, di riunire nuove idee e di aumentare la massa critica». «Perché c’è bisogno di una reazione immediata che l’altra associazione non aveva», interviene Franco Invernizzi, vicepresidente Unacea, e responsabile marketing di CNH Una delle novità strategiche di Unacea è, infatti, l’apertura, oltre ai soci ordinari, le Case costruttrici, e ai soci affiliati, gli importatori di macchine, anche ai soci aggregati; per esempio gli enti fiera. E soprattutto non tralasciare i costruttori di attrezzature. «Perché è un settore», prosegue Santini, «importante, da valorizzare e tenere dentro l’associazione». Che infatti ne annovera due fra i soci fondatori. Il messaggio di Unacea è semplice: devono essere le aziende a decidere e non i funzionari dell’associazione. «Le associazioni sono fatte dai soci», dice sempre Santini, «i servizi si comprano dal migliore offerente». Una seconda mission di Unacea è fare stare assieme con lo stesso peso i grandi gruppi e i piccoli in un sistema articolato, che abbia un solo referente per il mondo economico, che unisca tutti gli interessi della categoria. «Bisogna stare assieme nell’associazio->>>
U
nacea è attiva da poco meno di un mese e ha già un tasso di rappresentatività in termini di fatturato di oltre il 50% del valore dell’intera produzione dell’industria nazionale delle macchine e attrezzature movimento terra. Tra le aziende promotrici della nuova sigla associativa un gruppo di costruttori italiani molto internazionalizzati come Fiori, Ihimer, Indeco e Simex, ai quali si aggiungono anche due delle prime tre società transnazionali, leader mondiali di settore, con stabilimenti primari in Italia: Komatsu Utility Europe e New Holland Kobelco del gruppo Fiat. Nelle prime due settimane di campagna adesioni hanno già fatto domanda associativa: 3M-MetalMeccanica Moderna, Lameter, MBMeccanica Breganzese, Messersì, Romea equipment, FM Group. Alla presidenza di Unacea è stato eletto Enrico Santini (Fiori), alle due vicepresidenze Franco Invernizzi (New Holland Kobelco) e Enrico Prandini (Komatsu Utility Europe), mentre il segretario generale è Luca Nutarelli. Unacea aderisce a Confindustria-F.in.co. Nell’ambito della quale fa parte della Filiera macchine e attrezzature da cantiere.
e i Loro numeri
I
l fatturato del settore è passato da circa 4 miliardi a 2 miliardi di euro (di cui 1,2 riguardano la produzione di macchine e attrezzature movimento terra). I produttori italiani del settore al netto dell’indotto sono circa 150 con un volume occupazionale di circa 6.500 addetti. Il mercato nazionale delle macchine movimento terra, che è una parte rappresentativa delle vendite di macchine per costruzioni, è crollato in termini di unità vendute del 37 per cento rispetto al 2008. Le macchine movimento terra (apripista, pale, escavatori, terne, minipale compatte e miniescavatori) immesse sul mercato lo scorso anno in Italia sono state circa 15 mila, ma la flessione in termini di valore è stata sicuramente superiore. A fronte di questo risultato il 2010 non permette ancora di vedere segnali di ripresa e anche sul versante delle esportazioni le proiezioni dei dati Istat sull’intero 2009 danno cali molto consistenti di oltre il 60 per cento. Le importazioni infine dovrebbero flettere a fine anno di oltre il 50 per cento.
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sigle!
AssoCIA ssoCIAzIoNI sso CIAzIoNI E FEDERAzIoNI iL Parere di goLdoni
«M
ai come in questo momento è necessario che le imprese siano unite e sappiano rappresettosentare autorevolmente le istanze del setto Massire – sostiene il Presidente dell’Unacoma Massi mo Goldoni, l’associazione della Confindustria che al suo interno rappresenta, con il Comamoter,
di Massimiliano Barberis
Per difenderli in Europa e nel mondo. Così raggruppa produttori, equipaggiamenti e attrezzature ma si apre ad altri soci non propriamente convenzionali.
CoMAMoTER le industrie costruttrici di macchine movimento terra – e spiace constatare come alcune imprese del settore abbiano deciso proprio in questo momento critico di dare vita ad una nuova sigla - l’Unacea – collocandosi fuori dall’organizzazione che storicamente, da oltre 30 anni, le rappresenta. La scissione è Federica Calò Unacoscorretta e inopportuna tanto più se si consideradiche Unaco ma ha avviato, sotto l’egida della Confindustria, un importante processo di riorganizzazione proprio per supportare sempre meglio le specificità dei settori rappresentati, in primis quello del movimento terra». «L’iniziativa di questo gruppo di costruttori – conclude Goldoni - oltre ad avere riflessi significativi sul piano giuridico comporta il rischio di un indebolimento del sistema di rappresentanza, con il prevalere di interessi particolari e antiassociativi su quelli che sono invece i bisogni comuni delle imprese del settore».
ne per vincere i problemi». «Non esite merce senza distributori, nè distributori senza merce», specifica Enrico Prandini, vicepresidente di Unacea e Ad di Komatsu utility Europe, I buoni propositi dell’Unacea iniziano dall’acronimo Mas (Macchine, ambiente, sicurezza). Prima di tutto si deve arrivare a una qualificata anagrafe delle macchine per costruzioni in uso in Italia, sfruttando al meglio il documento di conformità CE. «Che porterà a due vantaggi», continua Prandini, «limitare il mercato parallelo di macchine non conformi, pari al 20 per cento del totale, e proporre sulla base di questo elenco un meccanismo di svecchiamento ciclico del parco macchine, una rottamazione controllata e non scomposta, che intasi i piazzali di macchine arrugginite». Da cui discendono per corollario una maggiore attenzione all’ambiente e alla sicurezza, con macchinari più attuali e più a norma si inquinerà di meno e ci saranno meno morti bianche. Secondo obbiettivo: l’internalizzazione del settore. Sfruttando il Cece (Committee for european construction equipment) e Finco, in modo tale da portare le istanze dei primi gruppi industriali italiani per cambiare i numeri negativi di questo anno e dei prossimi, «e arrivare a un panorama sostenibile», interviene Invernizzi,. «Perché», prosegue Santini, «non bisogna farsi illusioni; il mercato non tornerà come prima. Ci si deve ritarare». È un primo passo per uscire dalla crisi potrebbe essere quello di pagare i vecchi ‘grandi’ lavori. Cosa che lo Stato non ha fatto del tutto. Il fatto, poi, che lo statuto di Unacea sia aperto a differenti soci è un passo molto importante. «Che si sia pensato di inserire nell’associazione», dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Verona Fiere, «gli enti fiera per legare le manifestazioni ai soggetti associativi e rendere più utili per i clienti i prodotti fieristici è fondamentale. Verona può offrire oltre al Samoter, anche fiere come Marmomac, Solarexpo, Progetto fuoco, Legno&Edilizia. Tutte legate al mondo delle costruzioni». Quindi la stretta collaborazione nell’associazione è ben vista. Resta il dubbio che anche il Comamoter abbia una discreta importanza a Verona con l’annuale Fiera Agricola (si è appena conclusa la 109° edizione), come a Bologna con l’Eima, ma che se relegato a rappresentare solo i trattori, non avrà più uno specifico peso nelle MMT in Italia di fronte al Governo e in Europa. Il vero obbiettivo è questo. Portare la maggioranza delle Case costruttrici, di distribuzione, e di attrezzature nella nuova associazione e ripartire velocemente per il bene di tutti e non di pochi. «Perché», conclude Prandini, «dobbiamo portare la nostra voce a chi di dovere facendo una proposta con dati e numeri certi, fatta dalle aziende, da chi fabbrica macchine e da chi le vende, e non dai tecnici o da persone spesso troppo attaccate al ruolo. Perché, mi pare, ci sia crisi, ma non nel settore delle poltrone».
L’aLtra aSSociaZione L’a
I
l Comamoter è il gruppo dei costruttori italiani di macchine movimento terra dell’Unacoma, l’associazione dei produttori di trattrici e macchine agricole che aderisce alla Confindustria. Compito del Comamoter è rappresentare l’industria del comparto, informare e assistere le imprese associate. Il CoCo mamoter mantiene rapporti costanti con Ministeri, Organismi ed Enti nazionali, nonché, direttamente o tramite il Cece (Co (Comitato europeo dei costruttori di macchine da cantiere), con i vari organismi europei ed Internazionali, e con le corrisponcorrispon denti associazioni dei produttori di macchine per costruzioni degli Stati Uniti (Aem), del Giappone (Cema), della Corea (Ko (Kocema) e del Brasile (Sobratema). In campo tecnico l’attività del Comamoter riguarda principalmente l’unificazione delle norme, i criteri di sicurezza, l’elaborazione delle direttive co comunitarie, i metodi di prova e il sistema di qualità aziendale. Il Comamoter ha costituito il Cemoter, successivamente rinomi rinominato Imamoter, un istituto di ricerca specificatamente dedicato alle tecnologie per il movimento di terra.In ambito promozio promozionale il Comamoter collabora attivamente con l’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice) organizzando missioni di affari, incontri bilaterali, seminari, partecipazioni collettive nazionanaziona li presso le fiere internazionali, indagini di mercato nei paesi esteri, ed altre iniziative di promozione del made in Italy.Il Co Comamoter, infine, oltre a rilevare periodicamente l’andamento del mercato italiano di settore, partecipa al programma di rilerile vazione statistica intercontinentali in ambito Cece/Aem e redi redige insieme a Prometeia l’Osservatorio previsionale sul mercato italiano e europeo delle macchine movimento terra. In questo studio sono contenuti dati e proiezioni riguardanti produzioproduzio ne, import ed export, nonché analisi e statistiche riguardanti l’andamento del mercato europeo di settore.
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COSTRUZIONI
A CONFRONTO
COSTRUZIONI
PROGETTI
QUARtIERI URBANI
L’ospedale lascia il posto Nel 1906 nel cuore della città di Ancona, a due passi dal centro storico, su di un terreno di circa cinque ettari alle pendici del Monte Cardeto sorge il Policlinico Umberto I, un importante ospedale a padiglioni immerso in un rigoglioso e ben curato verde.
D
a sempre considerato l’ospedale degli anconetani, punto di riferimento regionale e interregionale, L’Umberto I è stato dismesso alla fine degli anni ‘60 e sostituito dalla costruzione del nuovo centro ospedaliero “Torrette” rispondente alle nuove esigenze igienico sanitarie e organizzative. Oggi l’area dismessa dell’ex ospedale ricopre quindi un valore strategico per la città grazie a importanti assi stradali che la attraversano come Corso Amendola e Viale della Vittoria e grazie alla presenza di luoghi pubblici come Piazza Roma, Piazza Cavour e Piazza Pertini. L’ex Ospedale Umberto I possiede quindi tutti i requisiti per diventare una nuova centralità urbana grazie al futuro insediamento di nuove funzioni residenziali e pubbliche, nuovi spazi di relazione e per la valorizzazione della connessione con il retrostante Parco del Cardeto, il polmone verde della città.
collinare del Colle Guasco subito sotto al Parco del Cardeto. È una vasta area, vincolata dalla soprintendenza, che ospita al suo interno gli antichi padiglioni dell’Ex ospedale Umberto I e ampie zone verdi. Il progetto di recupero è stato suddiviso in più ambiti d’intervento e prevede la ristrutturazione dell’edificato storico e la progettazione ex-novo di alcune aree: tra queste la realizzazione dell’ambito E con una nuova edificazione a uso residenziale, l’ambito G1 dove è previsto un parcheggio interrato multipiano in seguito alla demolizione di un vecchio fabbricato e l’ambito G2 con un nuovo parcheggio a raso. La progettazione di queste aree è stata affidata allo Studio Battistelli Roccheggiani Architetti Associati di Ancona al quale sono state poste alcune domande.
Le Zone d’intervento
Progettare un intervento di nuova edificazione su un’area vincolata, che vede la presenza di una serie di corpi di fabbrica architettonicamente importan-
L’area d’intervento di recupero si colloca all’interno del tessuto urbano storico, aggrappata sul versante
amBito e: Le nuove reSidenZe
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ti e di significative aree verdi, come il Parco del Cardeto, significa confrontarsi con molteplici aspetti che scaturiscono sia dall’analisi dell’edificato esistente sia dalla ricerca dei rapporti e dei contrasti con l’area circostante. Il progetto prevede la realizzazione di due corpi principali, a sviluppo longitudinale, che scaturiscono dalla scissione di un blocco monolitico sottoposto a un duplice magnetismo. Il movimento di rototraslazione produce una fenditura frastagliata dei prospetti interni e una serie di spazi verdi sui quali questi si affacciano. In realtà i due corpi, suddivisi in vari blocchi collegati fra loro dagli androni d’ingresso realizzati con materiali di pregio e da passerelle
COSTRUZIONI
PROGETTI
QUARtIERI URBANI
a un nuovo quartiere
di Federica Calò
L’ospedale verrà realizzato in tempi record, poco più di cinque anni, con una solenne inaugurazione il giorno 20 novembre 1911 alla presenza dei Sovrani d’Italia. Oggi, il progetto di recupero prevede la realizzazione di un nuovo centro urbano. Strettamente connesso alla cittadina. sospese di vetro e acciaio, formano un unico elemento architettonico. L’andamento orografico del terreno ha, invece, influenzato lo sviluppo del progetto in altezza, il quale ne ripropone, con lo sfalsamento delle quote dei vari blocchi, l’andamento naturale. La presenza imponente dei padiglioni ospedalieri, realizzati in muratura e totalmente privi di qualsiasi tipo di aggetto, hanno influenzato e ispirato la soluzione architettonica e tecnologica del prospetto sul fronte-strada. Infatti, tale prospetto ripropone la complanarietà e l’omogeneità della facciata in mattoni con la quale si rapporta che, oltre a essere articolata architettonicamente, risulta anche essere particolare nei materiali utilizzati grazie all’impiego di elementi frangisole in cotto. La soluzione finale del prospetto verso monte, invece, risulta opposta alla precedente. Verso il Parco del Cardeto si è privilegiato uno slancio architettonico e un’apertura maggiore alla ricerca di quel rapporto esterno-interno negato sul fronte opposto, un rapporto e un dialogo con la natura instaurato
anche attraverso l’impiego di materiali naturali come il legno. La realizzazione dei progetti all’interno dell’Ambito E e G1 prevedono la presenza di cantieri con problematiche collegate soprattutto agli scavi, con profondità che raggiungono un massimo di circa 10 metri, dovute alla particolare orografia del terreno. Per questo motivo verranno predisposte opere di sostegno terra, soprattutto palificate e paratie in cemento armato. Le residenze sorgeranno su un’area di circa 4 mila mq che ricade all’interno dell’Ambito E del Piano di recupero dell’Area Ex Umberto I. Il progetto di nuova edificazione prevede la realizzazione di porzioni di edificio a sviluppo longitudinale a uso esclusivamente residenziale, collegate tra loro da passerelle in acciaio e vetro che fungono da collegamenti trasversali e dal blocco delle autorimesse e cantine, completamente interrato. Gli accessi pedonali al fabbricato avvengono da un marciapiede realizzato in cemento lavato, posto lungo la strada, su cui si aprono cinque dei sei
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nelle immagini di apertura il render di progetto dell’ambito e; in basso i prospetti delle residenze.
ingressi previsti; l’ultimo è ubicato a ovest, sul confine tra l’ambito G2 e l’ambito E. I piani interrati prevedono la presenza sia di autorimesse sia di cantine, per una superficie totale di circa 78 mila mq. Le autorimesse aventi superficie totale di circa 5.600 mq sono totalmente interrate, suddivise su tre piani e servite ognuna, da un proprio accesso. Le cantine sono distribuite in parte nei livelli che contengono le autorimesse men-
Costruzioni
PROGETTI
tre altre occupano il livello interrato posto a quota 66.15 del blocco all’estremità est dell’intervento. La corte centrale, collocata tra i due blocchi, è concepita con una struttura grigliata in acciaio carrabile che consente la realizzazione di circa 2 mila mq di superficie permeabile.
Quartieri urbani
parte alla P3. Un piano invece con ingresso situato all’interno dell’Area oggetto di P.d.R., in prossimità del primo tornante, a quota ±49.55 m, anch’esso sarà interrato, con una S.U.L. di circa 2500 mq sempre adibito a posti auto destinati alla categoria P3 e con n° 9 posti moto. Infine un piano, con ingresso situato anch’esso all’interno
In questa pagina, l’inquadramento dell’area dei progetti e i rispettivi ambiti di intervento e la planimetria dell’ambito E; nella pagina a fianco alcune immagini del cantiere durante la realizzazione delle fondazioni.
zione dei vari livelli sarà in cemento con rifinitura al quarzo per garantire un’elevata resistenza all’abrasione. I pilastri e i tramezzi saranno rifiniti con opere di tinteggiatura. Qual è la struttura con cui verrà ralizzato il parcheggio multipiano e cosa prevede il progetto dello spazio utilizzabile sulla copertura” Il sistema costruttivo del parcheggio multipiano consiste in una struttura intelaiata in cemento armato con solai prefabbricati tipo predalles spessore 30 cm più 3 cm di pavimentazione industriale con finitura esterna a intonaco tinteggiato. In copertura la presenza dell’area gioco fa parte del progetto e si inserisce all’interno degli spazi pubblici lasciati a servizio della comunità di Ancona con un sistema a piazza in parte pavimentata con cemento colorato in pasta e in parte caratterizzata dalla presenza di aree lasciate a verde. Alla quota di copertura si potrà accedere attraverso un sistema di risalita dai piani interrati con due blocchi ascensori distinti collegati da una tettoia metallica.
L’ambito G2: il parcheggio a raso
L’ambito G1: il parcheggio multipiano interrato La demolizione di un vecchio corpo di fabbrica non vincolato dalla soprintendenza, ha consentito di realizzare un parcheggio multipiano interrato dove l’ultimo livello parzialmente fuori terra è stato concepito per consentire il raccordo delle diverse quote della viabilità e per garantire il pieno sfruttamento dello spazio di copertura. Il progetto propone la realizzazione di un parcheggio distribuito su tre livelli indipendenti: Un piano, con ingresso su Via Montenero, a quota progetto +46.70 m, sarà completamente interrato, con una S.U.L. (Superficie Utile Lorda) di circa 3 mila mq, adibito a posti auto, dei quali parte destinati alla categoria P1 e
dell’Area oggetto di P.d.R, sul primo tornante, situato a quota ±52.40 m, risulterà seminterrato, con una S.U.L. di circa 1700 mq adibito sia a box sia a posti auto destinati tutti alla categoria P3. La superficie complessiva dell’autorimessa risulterà quindi pari a circa 7200 mq con una capienza totale di 219 posti auto e 9 posti moto. Ogni livello sarà provvisto di un corpo scala-ascensore di collegamento con lo spazio pubblico all’aperto previsto sulla copertura dell’autorimessa stessa. Quest’ultima sarà dotata d’impianto di spegnimento automatico e di un sistema di aerazione adeguato, garantendo il superamento delle barriere architettoniche. L’autorimessa verrà realizzata con una struttura portante in cemento armato e con solai tipo predalles. La pavimenta-
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CSC marzo 2010
L’ambito G2 è destinato a funzioni di parcheggio a raso a servizio delle residenze, a confine con il Parco del Cardeto distribuito su quote diverse, la cui superficie di progetto prevista è di circa 1670 mq complessivi. L’accesso avviene tramite una rampa con pendenza del 16.6% dalla strada interna all’area del P.d.R. Il primo livello è situato a quota ±63.00 m e da questo si accede a uno successivo a quota ±64.50 m mediante una seconda rampa con pendenza 10%. Una terza rampa carrabile con pendenza 8.6% collega il livello di parcheggio a quota progetto ±64.50 m all’area limitrofa al Parco del Cardeto a quota ±65.00 m per consentire l’accesso in tale zona ai mezzi necessari per la manutenzione del verde. La capienza complessiva del parcheggio è di 55 posti auto di cui 7 da adi-
Costruzioni
PROGETTI
Quartieri urbani
Maggiore efficienza energetica “La scelta dei materiali impiegati ha tenuto conto di costruzioni esistenti ma riproposti con un linguaggio contemporaneo, consentendo di integrare il progetto della nuova edificazione con i padiglioni storici esistenti. La struttura portante sarà realizzata in cemento armato con tamponature in forati e l’involucro esterno delle pareti verrà isolato termicamente con un sistema a cappotto tinteggiato di colore bianco ghiaccio. Esso sarà costituito sul lato esterno da un isolante in polistirene espanso sinterizzato di 8 cm a cui si aggiungono strati di armatura e finitura della parete tali da garantire un buon isolamento termico con valori di trasmittanza conformi ai decreti. Sul fronte sud dell’edifico, sono stati dimensionati dei sistemi frangisole in cotto al fine di migliorare l’insolazione estiva delle facciate e da garantire un miglior livello di comfort termico interno agli appartamenti. Inoltre tutte le abitazioni saranno dotate di sistemi radianti a pavimento collegati a due centrali termiche e a due frigorifere con sistema a teleriscaldamento in grado di abbattere i costi di gestione dell’intero impianto. Le bucature delle finestre saranno provviste di infissi di legno verniciato bianco con vetro-camera e di serranda avvolgibile verniciata bianco ghiaccio anti-intrusione, per evitare al massimo il passaggio di flussi di calore tra interno ed esterno garantendo così il comfort termico degli ambienti e la sicurezza. Le coperture sono previste sia piane, per permettere la percorribilità delle superfici, sia a falda unica. Il manto di copertura di quest’ultime riprenderà la tipologia impiegata nei padiglioni storici adiacenti. Ciascuno dei due blocchi trasversali è stato poi suddiviso in blocchi minori, scanditi sul fronte dalla presenza degli ascensori in cemento e vetro che lasciano lo spazio per dei “cannocchiali visivi” che consentono un rapporto più diretto tra l’area APC2 e il Parco del Cardeto”. Queste le dichirazioni degli ingegneri Paolo Pelosi e Alessandro Franca dello Studio di Architettura BattistelliRoccheggiani Architetti Associati di Ancona.
bire a portatori di Handicap, soddisfacendo così in percentuale il numero di posti indicati nella relazione del P.d.R. Il sistema d’illuminazione è previsto con apparecchi per luce diretta da istallare su palo e che saranno collocati lungo il perimetro del parcheggio e nella parte centrale per garantire una luce adeguata su tutta la superficie. Lo smaltimento delle acque meteoriche sarà realizzato mediante un sistema di caditoie e di griglie congiunte a pozzetti che si raccordano all’asse principale. La pavimentazione del parcheggio sarà in asfalto nelle corsie di manovra, mentre i posti auto saranno realizzati in erborella e perimetrati con un cordolo in calcestruzzo. “Per quando è prevista la fine dei lavori e quali sono state le problematiche architettoniche riscontrate finora?” La fine dei lavori è prevista entro il 2013. Entro i prossimi due mesi è prevista la fine lavori per il parcheggio interrato mentre per quanto riguarda le residenze dell’Ambito E il progetto è in fase di scavi e di realizzazione delle opere di fondazione. Le problematiche riscontrate sono dovute principalmente al fatto di intervenire su di un’area con una doppia specifica valenza. Da un lato far dialogare il nuovo edificio con il parco del Cardeto sul fronte retrostante (a Nord) e dall’altro il fatto di risolvere progettualmente l’affaccio prospettico con i padiglioni esistenti vincolati dalla soprintendenza architettonica di Ancona, che prescriveva la complanarietà delle facciate senza alcun tipo di aggetto. Quindi intervenendo con schermature brise -soleil in laterizio si è riusciti a uniformare tutto il prospetto principale a contatto con i padiglioni, garantendo una continuità stilistica spaziale e visiva.
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Studio Battistelli Roccheggiani Architetti Associati di Ancona Arch. Marco Battistelli e Arch. Sergio Roccheggiani Collaboratori principali: Geom. Marco Orciani Ing. Alessandro Franca Ing. Paolo Pelosi Arch. Stefano Duranti Arch. Daniela Belelli Arch. Laura Moretti Arch. Stefano Gabrielli Arch. Federico Martini Arch. Diego Pagano www.battistelliroccheggianiarchitetti.it
FRANTUMAZIONE
AttREzzAtURE
PROVA SUPERATA! di Antonio Martina
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n mezzo a un entusiasmante scenario geografico e culturale incontriamo Giovanni Vit, titolare di Tecnoscavi, fedelmente spalleggiato dall’area manager di MB per le regioni di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino ed Emilia Romagna, Marco Zanandrea. Lo scopo? Conoscere da vicino la nuova BF 90.3 di MB e i vantaggi che quest’ultima offre in forza al parco macchine dell’impresa friulana.
una imPreSa a 360° La Tecnoscavi nasce nel 1998 cimentandosi inizialmente in opere di bonifica e manutenzione di canali. Da allora, questa impresa a conduzione familiare gestita da Giovanni Vit, la moglie Chiara Piccotto, Luigi Vit (padre di Giovanni) e dal figlio Andrea Vit ne ha fatta di strada arrivando ad operare anche all’estero. Attualmente Tecnoscavi è un’affermata realtà sul territorio friulano, e questo grazie all’entusiasmo e al tenace spirito d’iniziativa col quale ogni giorno questa impresa viene gestita. L’organico
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Friuli. Terra di tradizioni, crocevia commerciale, patria del buon vino e porta d’ingresso della “middle-Europa”. Terra di roccia particolarmente solida e dura, del Carso. Un banco di prova davvero impegnativo che la nuova BF 90.3 di MB spa ha superato senza intoppi.
comprende 25 dipendenti tra operai e personale d’ufficio operante tra la sede legale di Udine e il deposito mezzi di Latisana. Con gli anni il target lavorativo è cambiato, ampliandosi ed estendendosi alle opere di movimento terra in generale, a lavori stradali, a piccole/medie demolizioni e al riciclaggio di inerti. La presenza di Tecnoscavi in tutti questi ambiti applicativi è garantita da un personale altamente specializzato e da un vasto parco macchine composto da mezzi all’avanguardia e in continuo aggiornamento. Lo stesso Giovanni Vit afferma: ” Nel corso degli anni sono sempre state investite grandi risorse in macchinari e attrezzature e, proprio grazie a questi continui investimenti, la Tecnoscavi attualmente è in grado di portare a termine con la massima professionalità qualunque tipo di lavoro”. Nel parco macchine dell’impresa friulana figurano 6 escavatori cingolati da 220 fino a 300 quintali, 4 escavatori gommati, una pala gommata, una terna, due dozer, un dumper articolato, 4 trattori con scraper e livellatrici muniti di impianto laser, due bilici a vasca, due
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Costruzioni
Frantumazione
Attrezzature
Tipologia escavatori
dalle 20 alle 28 tonnellate
Peso Volume di carico Apertura bocca d’ingresso Apertura mascella Dimensioni Lunghezza Larghezza Altezza
3500 kg 0,80 m³ 900 x 510 mm da 20 a 120 mm
pianali, 4 mezzi d’opera quattro assi e una schiera di mezzi compatti come un sollevatore telescopico, miniescavatori e skid-loader. A valorizzare ancor più questo ricco parco mezzi ci pensa la nuova benna frantoio di MB modello BF 90.3; Tecnoscavi inoltre è una delle prime imprese a utilizzare le nuove benne 90.3 in Friuli Venezia Giulia, tenendo anche conto che sul suolo italiano ne sono tutt’ora operative circa 500.
2150 mm 1350 mm 1435 mm Nella foto in alto, da sinistra il signor Luigi Vit, suo nipote Andrea Vit, Giovanni Vit, e ultimo sulla destra l’Area Manager di MB per le regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino ed Emilia Romagna Marco Zanandrea.
A PROVA DI ROCCIA FRIULANA Al nostro arrivo in cantiere troviamo la nuova BF 90.3 già intenta a frantumare un cumulo di materiale di risulta stoccandolo comodamente in un secondo mucchio limitrofo, e rendendolo così già pronto per una sua eventuale messa in opera. Soddisfatto, Giovanni Vit ne elogia subito i molteplici impieghi operativi sostenendo che:” un’attrezzatura di questo tipo non dovrebbe mai mancare in un’impresa”. In effetti le benne frantoio MB fin dalla loro comparsa sul mercato hanno rivoluzionato l’edilizia e il vecchio standard di riciclaggio del materiale; esse permettono la frantumazione del materiale inerte direttamente sul posto di lavoro evitando trasporti o inutili e dispendiosi noleggi di altre attrezzature traducendosi così in una considerevole riduzione dei costi operativi. Un altro vantaggio di questa attrezzatura sta nella facilità di manutenzione e nella possibilità di regolare la pezzatura finale (da 2 a 12cm, tranne per la più piccola, la BF 60.1, da 2 a 10cm) semplicemente aggiungendo o togliendo determinati spessori. Il classico movimento bifasico delle ganasce, e la possibilità di “ruotare” per ben quattro volte le mascelle prima di una loro completa sostituzione, aggiungono valore nel tempo alle benne frantoio MB, oltre al fatto di combattere in maniera più efficace l’usura da lavoro. La nuova serie BF 90.3 porta in sé una notevole innovazione soprattutto per quanto riguarda la produzione oraria aumentata del ben 30% dando così la possibilità di raggiungere i 40 metri cubi di materiale frantumato in un’ora. Migliorie di non poco conto dunque, e che, assieme ad un’accurata indagine, hanno portato la Tecnoscavi a scegliere MB SpA per le sue frantumazioni. In un’ottica più ampia come quella dell’attuale situazione del mercato edile, e del periodo di stallo economico dal quale, seppur in maniera molto cauta, sembra se ne stia uscendo, le benne frantoio MB rimangono una doppia soluzione per chiunque ne faccia uso: in primo luogo, resta la considerevole praticità d’impiego e la riduzione dei costi di smaltimento, trasporto e di fornitura del materiale che tale attrezzatura garantisce, e secondo, questo prodotto rappresenta il classico investimento teso a dar man forte al micro/macro ciclo economico sia nel presente che nel futuro. La scelta di una benna frantoio MB da parte di un’impresa dunque, non resta solo un’esigen-
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za di lavoro, ma è un chiaro segnale d’innovazione e di una costante ricerca del miglior sviluppo del proprio parco macchine, nonché di una maggiore qualità lavorativa e di rispetto per l’ambiente (MB è infatti in fase di certificazione ISO 14001). Saranno infine fattori geologici come la particolare durezza e solidità della roccia friulana, oppure semplicemente l’integrità e la personalità della sua popolazione a farne del Friuli Venezia Giulia un impegnativo banco di prova per questo tipo di innovazioni, pur restando uno dei più veritieri ed attendibili indici con i quali valutare qualunque espediente tecnologico. E “l’espediante tecnologico” BF 90.3 ha superato la prova a pieni voti! Per ulteriori informazioni: www.mbcrusher.com
COSTRUZIONI
ASTE
AttREzzAtURE
IronPlanet sbarca in Europa
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ronPlanet (www.ironplanet.com) che vede fra i propri investitori strategici imprese come Caterpillar, Komatsu e Volvo, è specializzata a livello mondiale nelle aste online per le attrezzature usate sia edili che agricole, e da un anno è presente anche in Europa. Dublino è la sede degli uffici direzionali. Il gruppo sta guardando anche al mercato italiano. Bacino che ha rappresentato più dell’8 per cento delle vendite dell’anno appena concluso. «E che in questa situazione economica mondiale», spiega Claudio Marchesi, Territory manager Italy, «sono destinate a crescere». Un valido esempio è la Polonia in testa ai paesi che partecipano alle aste on line con il 13 per cento della quota totale, seguita dall’Olanda con il 10 fino al Marocco con il 5 per cento o la Svezia con il 3. «Il che testimonia», prosegue Marchesi, «che il nostro sistema funziona e non pone barriere fra acquirente e compratore anche se agli antipodi dell’Europa». Ma come è possibile? Diversamente dalle aste tradizionali, il modello di business sviluppato da IronPlanet riesce a raggiungere un pubblico vasto e internazionale poichè tutto avviene online: a ogni evento d’asta partecipano in media 110
paesi. L’attività internazionale costituisce una parte molto rilevante del business dell’azienda – nel 2008, il 27% delle attrezzature sono state infatti vendute a offerenti esteri. In linea con questa dati, il call-center europeo di IronPlanet è operativo in 13 lingue e il sito web è disponibile in sette. I clienti IronPlanet godono di una garanzia di qualità unica, che consente di instaurare fin da subito una relazione di fiducia. «A differenza di altre aste, IronPlanet offre rapporti d’ispezione garantiti (IronClad)» prosegue Marchesi, «che consentono agli acquirenti di fare offerte in tutta sicurezza, in quanto forniscono un quadro veritiero dell’attrezzatura, nello stato effettivo in cui si trova». Ogni macchina presentata on line ha una accurata scheda
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Arriva nel Vecchio continente, e anche in Italia, la società americana specializzata nelle aste on line. Poche spese, molta tecnica, analisi delle macchine e certezze nei pagamenti.
tecnica, fatta da ingegneri e personale specializzato, e un book di fotografie che può arrivare anche al centinaio. «Tutte zoomabili», precisa Marchesi, «il che è meglio di una frettolosa visita in un piazzale all’aperto con la necessità di vedere più macchine e attrezzature possibile». I rapporti d’ispezione IronPlanet sono considerati lo
I vantaggi che IronPlanet offre al venditore sono: primo fra tutti l’assenza di costi di trasporto, in quanto ogni articolo rimane presso la sede del venditore durante il processo di ispezione e fino alla conclusione dell'asta standard per l’industria e possono essere visionati sul sito on line. Ogni rapporto include una serie di giudizi e commenti in relazione ai principali impianti e componenti, numerose fotografie degli interni e degli esterni delle attrezzature, i risultati di test funzionali e,
CHE COSA è IRONCLAD Il marchio di garanzia IronClad di IronPlanet sta ad indicare che uno degli ispettori ha personalmente preso visione dell’articolo e svolto un’ispezione visiva dei principali componenti. I risultati di ciascuna ispezione vengono presentati in forma gratuita affinché gli utenti ne possano prendere visione prima di fare un’offerta sull’attrezzatura. Il rapporto d’ispezione rappresenta un quadro veritiero dell’attrezzatura nello stato effettivo in cui si trovano. Il sigillo di qualità IronClad garantisce che quello che si vede (nel rapporto d’ispezione) corrisponde a quello che si riceve (all’atto della consegna delle attrezzature). Utilizzando le voci, comprese le fotografie, presenti nel rapporto d’ispezione come base di raffronto, l’acquirente ha a disposizione un giorno lavorativo dopo il ricevimento delle attrezzature entro cui comunicare a IronPlanet eventuali reclami, in caso di notevole discrepanza tra lo stato delle attrezzature ricevute e lo stato descritto nel rapporto d’ispezione, nella misura in cui le attrezzature siano coperte dalla garanzia IronClad. A condizione che il reclamo sia presentato in conformità alle clausole e condizioni (sezione VI delle clausole e condizioni IronPlanet) e qualora la discrepanza venisse convalidata attraverso la procedura di definizione delle controversie in essere presso IronPlanet, la società Usa potrà procedere al rimborso del prezzo di acquisto, più i costi di trasporto, a favore dell’acquirente, oppure definire il reclamo con altre modalità che siano soddisfacenti per l’acquirente.
COSTRUZIONI
AttREzzAtURE
se necessario, anche le analisi di laboratorio effettuate su lubrificanti e liquidi. I vantaggi che IronPlanet offre al venditore sono: primo fra tutti l’assenza di costi di trasporto, in quanto ogni articolo rimane presso la sede del venditore durante il processo di ispezione e fino alla conclusione dell’asta, quando il compratore si farà carico dei costi di smantellamento e trasporto. Poi scompaiono i costi di viaggio per il compratore, che resta in ufficio, al computer. Nessun rischio economico. Il pagamento lo prende in carico Ironplanet e ne risponde. E solo quando rilascia, sempre via internet, la bolla di consegna ha la certezza di aver ricevuto il pagamento pattuito, che quindi gira al compratore. «Di solito», conclude
IL VERO LIMITE È PORSI DEI LIMITI
Via Musi, 1/A-3 - 37042 Caldiero (VERONA) Tel. 045.6139711 - Fax 045.6150251 - info@bertima.it - www.bertima.it
in apertura, un tecnico nelle fasi di analisi di un mezzo da vendere. il gruppo americano ironPlanet in 6 settimane, di solito, assicura la vendita tramite internet di ogni tipo di macchina edile o di attrezzatura.
Marchesi, «dalla messa on line della macchina al pagamento non si superano le 6 settimane». Il 75 per cento degli acquirenti IronPlanet, infatti, sono compratori abituali. Per quanto riguarda l’Europa, attualmente, IronPlanet realizza aste online con cadenza mensile, che vedono la partecipazione di oltre 4 mila visitatori per evento. L’obiettivo è quello di aumentarne la frequenza, in modo da sostenere il ritmo di un’asta ogni due settimane. M. B.
APOSTOLICO communication
ASTE
MANIFESTAZIONI
FIERA AGRICoLA A vERoNA DAL 4 AL 7 FEBBRAIo
Non solo mattoni di Massimiliano Barberis
Se non tira l’edilizia ci si consola con l’agricoltura. Che poco meglio va. I sollevatori diventano bi-uso e i motori vanno con altri gas. Qualcosa a inizio d’anno si muove. Ma si è ancora molto indietro. A Verona un primo passo verso la rinascita.
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otrebbe apparire una manifestazione incongrua con le MMT, ma tolti gli animali, che la differenziano stabilmente dall’Eima di Bologna, la Fiera agricola di Verona resta un importante palcoscenico per alcuni costruttori, a ben vedere molto affini, non solo per gli altisonanti nomi delle Case comuni, ma anche per l’omogeneità delle macchine. In testa a tutte i sollevatori. «Sono i medesimi con le attrezzature in punta diverse», dice Carlo Alberto Razzoli della Manitou. «Quello che va bene in agricoltura spesso in più ridotte dimensioni è perfetto per l’edilizia civile dei piccoli cantieri cittadini». Che richiede anche mezzi di minore grandezza e molto agili con buone potenze di sollevamento, motori dai bassi consumi ed ecologici. Ma oltre ai sollevatori in fiera erano presenti minipale, motori, piattaforme, trince e cippatrici. Tutti pezzi utili anche nell’edilizia civile. La stessa Manitou ha portato insieme a tutta la gamma di Maniscopic l’Mvt 628 Turbo Evolution con una altezza massima di sollevamento di 6,30 metri, una capacità di 2.800 chili e uno sbraccio di quasi 4 metri. «Dotato di comandi
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il tradizionale spazio all’aperto di new holland . di lato, il sollevatlore dieci miniagri 25.6. nell’altra pagina, una parte dello stand Berti, che presentava una nuova trincia e il merlo Panoramic P.25.6
idraulici a joistick con inversore di direzione, cursore per movimento proporzionale, brandeggi, discesa e sollevamento attrezzo», spiega Razzoli. L’Mtv 628 è lungo 4.430 mm, largo 1.990 e possiede un raggio di sterzata di 4,60 metri. È mosso da un Perkins euro 3 da 4.400 cm³ da 101 cavalli, e pesa 5.600 chili. Nello stand anche l’Mlt 940 120 Lsu che si solleva a 9 metri con una portata da 4 mila chili e uno sbraccio da oltre 6 metri sempre con i comandi multifunzione Jsm. Ha una tara di 7.770
MANIFESTAZIONI
FIERA AGRICoLA
MUGGITI DI FELICITà Bilancio positivo per la 109ª edizione di Fieragricola svolta a Veronafiere. La manifestazione ha superato quota 130mila visitatori, aumentando del 7 per cento le presenze rispetto al 2008. In particolare sono cresciuti gli operatori professionali, i dealer, i contoterzisti e i visitatori esteri provenienti dai Paesi del Mediterraneo e dal Medio Oriente. La rassegna biennale, che si conferma il punto di riferimento a livello nazionale e internazionale del settore agricolo, e non solo, per formula organizzativa e numero di eventi (oltre 210 tra convegni e seminari e ben 20mila metri quadrati per prove dinamiche sul campo), ha ospitato quest’anno 1.321 espositori, il 4,5 per cento in più nei confronti della scorsa edizione, di cui il 15 per cento esteri, su una superficie di 120mila metri quadrati.
chili. Non da meno la piemontese Merlo che sfrutta la ribalta veronese per presentare la propria novità: il Panoramic P 25.6. Il nuovo sollevatore largo solo un metro e 80 centimetri e alto 1,92. Opera a 6 metri e solleva fino a 2,5 tonnellate. «È mosso da un Kubota a 4 cilindri da 75 cavalli Tier3» spiega Paolo Peretti brand communication manager Merlo. Come d’abitudine ha 3 modi di sterzatura: sulle ruote anteriori (sono tutte 4 motrici con sincronizzazione automatica a fine corsa in caso di disallineamento), a volta corretta e a granchio, per effettuare spostamenti laterali del mezzo mantenendo l’allineamento longitudinale. È lungo 3.800 millimetri, ha una cabina larga 995 e pesa 4.500 chili. Gli angoli di attacco sono a
45° nell’anteriore e a 40° in coda, quello di dosso arriva a 150°. A cui fa seguito la Faresin con l’Fh 6.32, evoluzione del vecchio 6.28, che ha elevato la portata massima a 3.200 chili, erano 2.800, il sollevamento a 5,8 metri, ma abbattendo la tara di 200 chili, ora ne pesa 5.300. È lungo 4.600 millimetri, alto 2.160 e largo 2.040. È mosso a scelta da un motore Deutz da 75 Kw o da un Iveco da 94, il raggio di sterzata è di 3,8 metri. A cui faceva da spalla maggiore l’Fh 30 con una portata elevata a 3 mila chili e un sollevamento fino a 10 metri e mezzo con una tara di 8.400 chili. Identiche le motorizzazioni, ma non le misure, che salgono a 5.280 millimetri per la lunghezza, a 2.580 nell’altezza e a 2.330 nella larghezza. Mentre il raggio sterzata aumenta di un metro (3,9). Chiude la carrellata dedicata ai sollevatori il Mini Agri 25.6 della Dieci che ha una portata massima di 2.500 chili, una altezza massima di 5,75 metri e una tara di 4.800 chili. È lungo 4.096 millimetri, alto 1.960 e largo 1.800. È proposto con un motore Yanmar 4 Tnv 98 da 3.319 cm³ da 52 kW e 71 Cv o dal 4 Tnv 98 T da 64 kW e 87 Cv. Interessanti gli ‘snodatissimi’ escavatori
a ragno della bresciana Euromach: Alligatore, R 65 e il nuovo R 55, che prende il posto del 5000. Nella vecchia versione aveva un peso di 8 mila chili, ora ridotto pur mantenendo le impostazioni classiche del primo braccio extra lungo e a ‘boomerang’ e il secondo braccio molto compatto in modo da mantenere il cucchiaio molto alto dal suolo, così da
VAI CoN IL GAS
Settore in piena evoluzione e ben rappresentato a Verona resta quello dei motori da cogenerazione alimentati a biogas, gas naturale o di discarica. In forte espansione anche grazie alla tariffa incentivante di 0,28 euro al kWh per l’energia elettrica prodotta dalle microcentrali di potenza inferiore a un MW. In Italia attualmente vi sono 150 impianti attivi di biogas agricolo con una potenza di 85 MW e un mercato da 2,2 miliardi di euro. A Verona, quindi, in mostra i motori Jenbacher, gruppo General Eletric, tipo 4 modello J 416 Gs a 16 cilindri da 1.131 kW di potenza elettrica, l’Mwm Tgs 2020 V12 da 1.235 kW, e i Man a 6 cilindri tipo E 2876 Te 302 da 130 kW e l’8V a 90 gradi E 2848 Le 322 da 152 kW di potenza.
61 Jenbacher by GE tipo J 416 a 16 cilindri.
MWM 2020 V12
CSC marzo 2010 MAN E2848 LE 322.
MANIFESTAZIONI
Fiera agricola
sviluppare una forza di penetrazione da 65 kN e uno strappo di 84. È mosso da un Kubota 3600 Tier3 da 3.318 cm³. Berti ha presentato la trincia Ta/K in due misure di lavoro, 125 e 145 centimetri, con pensionamento automatico delle cinghie, spostamento idraulico munito di valvola di sicurezza e l’inclinazione idraulica con sistema flottante. Oltre al braccio decespugliatore Fb/P Ahg con geometria dei bracci modificata. Anche questo in due misure da 5 e 6 metri di larghezza di lavoro. Di serie ha lo scambiatore di calore integrato nel telaio. Fra le piattaforme Hinowa ha esposto a Verona la nuova Orchidea Lift 21.11 dedicata esclusivamente al Nissan Cabstar da 110 o 130 cavalli. «Ha la stabilizzazione variabile idraulicamente con cilindri verticali controllabili dal cesto porta persona e sensori di ingombro che la fanno richiudere in sagoma premendo un solo pulsante del radiocomando», spiega Federica Turazza della Casa veronese. In pratica monta un sistema anticollisione tra la struttura, il telaio, la cabina e gli stabilizzatori. Il doppio pantografo la innalza a 21 metri con uno sbraccio orizzontale di 11. Ha una portata totale di 200 chili. Altro costruttore di piattaforme la Platformbasket di Poviglio, che in fiera ha portato la piccola Spider 12 su cingoli, che lavora a 12,20 metri di altezza e ha uno sbraccio laterale di 6,50. Duecento chili è la sua portata massima. Novità anche nel campo delle minipale con le olandesi Giant importate dalla Dimag di Reggio Emilia. «Le ho viste lavorare la sabbia ad Amsterdam», spiega Lorenzo Goldoni della Casa emiliana, «e mi hanno subito convinto per la loro robustezza e agilità. Il pantografo è realizzato in acciai speciali di alto spessore tanto che la pala non è zavorrata. Di suo pesa 15 quintali, e basta e avanza a sollevare ghiaia e sabbia in sicurezza». La sabbia ha un peso specifico che va da 1,4 chili al dm³ a 2,1 se è bagnata e le pale Giant arrivano a sollevarne fino a 1.400 chili con una bennata. Stesso campo delle tedesche Weidemann che a Verona hanno esposto i modelli 1140 Cx 1240 Lp, la prima ha un ingombro in lunghezza di 3.700 millimetri, mentre la seconda di 4.412, e un angolo di rotazione rispettivamente di 50 e di 40 gradi. Come particolarità le pale Weidemann per accedere al motore, al sistema idraulico e all’impianto elettrico ribaltano tutta la cabina da un lato.
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Ragni, sollevatori e minipale., e anche piattaforme aeree. Sopra, escavatori da pendio Euromach. A lato, Faresin Fh 6.32 e Fh 30 , Manitou Mvt 628 TE, minipala Giant e Weidemann. Su Nissan l’Hinowa Orchidea e la Spider 22.10 Platform.
cSc vetrina Con Navigom passo sotto i ponti
Lucida e pulisce La Mafra ha presentato un nuovo abrasivo in gel , il Polish gel
Per gli autotrasportatori Navigom ha deciso di offrire un aiuto in più:
step 1. Un abrasivo extra rapido con una particolare formula (Nanotech) ad elevato
un software speciale disponibile
per i modelli di fascia alta 6310 e 8410 in grado di fare evitare ostacoli come ponti con determinati limiti d’altezza. Per identificare il proprio tragitto ideale, gli autisti di camion devono innanzitutto impostare il proprio profilo personalizzato, inserendo sette diverse informazioni nel navigatore: altezza, larghezza e peso per asse del proprio veicolo; se trasporta merci rischiose che potrebbero non poter viaggiare su certe strade; la lunghezza del veicolo specificando l’eventuale rimorchio e la sua lunghezza; dettagli sul peso lordo di camion e rimorchio. Il software calcola quindi il tragitto ideale basato su tutte le informazioni inserite. Ciò consente, già in sede di pianificazione di percorso, di evitare strade sulle quali il veicolo non riesce o non può viaggiare, come strade strette o ponti per l’attraversamento dei quali bisogna rispettare certi limiti di peso o altezza massima. Il sistema di navigazione calcolerà quindi un percorso ottimale e personalizzato. Il software notifica ai camionisti oltre 24 mila punti d’interesse come benzinai aperti 24 ore, servizi igienici e dove fare acquisti veloci. Informazioni sui benzinai che forniscono carburanti speciali diesel, biodiesel mix, additivi. La lista dei POI include perfino stazioni di lavaggio per camion. Altre informazioni rilevanti sono l’altezza consentita ad una stazione di riposo o se la pompa consente pagamenti con carta di credito. I guidatori stessi possono ottimizzare ulteriormente la navigazione con la funzione MyReport. Se si trova un errore sulla mappa, nuovi o diversi divieti, segnali stradali o regole di transito per camion, una nuova strada sulla quale i trasporti pericolosi non sono permessi, cambi sui limiti d’altezza o larghezza, o nuovi limiti di “peso massimo” su certi tragitti, è possibile inserire le informazioni direttamente nel proprio navigatore per riportarle attraverso il portale Navigon Fresh. Il software per camion è disponibile sul mercato retail per 129 euro.
Il signore degli anelli
peso specifico che garantisce l’eliminazione di micro graffi, strati di vernice corrosi e aloni. È completamente diluibile in acqua e senza silicone e si applica a macchina operando su piccole superfici alla volta. Dopo per rifinire in maniera durevole la carrozzeria si uitilizza lo step 2 medio abrasivo. È in vendita in confezioni da 1 litro al prezzo 49.90 euro iva compresa In abbinamento si può utilizzare alla fine anche il detergente ecologico Jedy self con tensioattivi capaci di agire molto rapidamente su qualsiasi superficie. In vendita in una tanica da 5 litri al prezzo di 32.70 euro iva compresa.
Un attacco unico e universale
Con il Multi-clip universale, un unico adattatore per numerosi modelli di veicoli da cui una sostituzione delle spazzole
tergicristallo più veloce e più facile. La clip di attacco della spazzola al braccio tergicristallo ha spesso creato confusione presso ricambisti e installatori dato che, anche per uno stesso modello di vettura, potevano essere richiesti attacchi differenti. Bosch ha risolto il problema con il nuovo attacco universale multi-clip. Adesso è possibile montare le spazzole Bosch Aerotwin sui differenti bracci tergicristallo che equipaggiano la maggior parte dei mezzi circolanti in Europa. Multi-clip copre, infatti, quattro differenti interfacce d’attacco tergicristallo toplock (ossia con braccio tergicristallo posizionato sopra la spazzola) e sidelock (con braccio tergicristallo affiancato alla spazzola). Questo attacco aumenta l’applicabilità delle spazzole Aerotwin e semplifica la scelta del corretto codice di spazzola. Multi-clip è già premontato sulle spazzole Bosch e, oltre a rendere veloce il loro montaggio, consente a distributori e ricambisti un contenimento dei volumi di magazzino. Grazie alla riduzione della quantità dei codici prodotto Aerotwin, la gestione ordini e magazzino risulta semplificata. In più, permette all’utente di trovare la giusta spazzola tergicristallo senza dover richiedere particolari informazioni aggiuntive.
Motor Oil Stop Leak rigenera l’elasticità degli anelli oramai induriti
o contratti dal tempo montati sull’albero a gomiti, sugli alberi a camme e sugli steli delle valvole. Il prodotto, nato nel reparto R&D di Green Star,
riduce il consumo d’olio (dovuto proprio al trasudamento e alle micro-perdite delle guarnizioni indurite) ma, allo stesso tempo, non influenza la viscosità e il potere lubrificante dello stesso. Nato per restare miscelato all’olio sino al cambio successivo, Motor Oil Stop Leak può essere impiegato con qualsiasi tipo di lubrificante, sia minerale sia sintetico. Compatibile con tutti i sistemi di abbattimento dei gas di scarico, il prodotto non danneggia la sonda lambda e il catalizzatore e si utilizza su tutti i motori, benzina o diesel, in presenza di perdite e trasudamenti. Motor Oil Stop Leak si aggiunge a caldo all’olio motore ed esercita la sua azione massima dopo aver percorso almeno 400/500 Km. Una dose di 325 ml tratta da 3 a 6 litri di olio ed ha un prezzo al pubblico di euro 15.60 iva compresa.
Solo per il fango
Nato dalla collaborazione fra l’Istituto Geografico Militare (IGM) ed AvMap, Geosat 4x4
è il primo navigatore dedicato ai fuoristradisti, l’unico ad integrare le più aggiornate mappe Tele Atlas con la
cartografia raster 1:50.000 IGM. Grazie alla cartografia raster IGM, si può navigare liberamente off-road, al di fuori della rete stradale Tele Atlas, e tra le diverse funzioni è possibile registrare le tracce dei percorsi offroad preferiti per richiamarli e ripeterli in un secondo tempo, rivivendo così le esperienze e i percorsi più amati e apprezzati. Le mappe IGM presenti nel Geosat 4x4 e la bussola a schermo intero, assicurano ai fuoristradisti un servizio che nessun altro prodotto è in grado di offrire. In questo modo sarà sempre possibile orientarsi su strade secondarie, anche non asfaltate, o su sentieri non rappresentati dalla cartografia stradale tradizionale, potendo contare in ogni momento sulle informazioni più complete per la navigazione fuoristrada. Geosat 4x4 è dotato inoltre di interfaccia bidirezionale NMEA 4800. Le sue caretteristiche: scheda SD HC da 4 GB precaricata con Mappa Italia IGM 1:50.000, Mappa Italia Tele Atlas ad alta copertura (Italia, San Marino e Città del Vaticano 100%, PDI: 318.857), Mappa Tele Atlas Nord Africa e Software di Navigazione fuoristrada; bussola a schermo intero, molto più visibile e precisa di una semplice icona; trip master in metri con distanze parziali e totali; registrazione tracce, possono essere registrati fino a 10.000 punti, che possono essere ripartiti fino a 10 tracce. Le tracce vengono salvate in un formato compatibile con Ozi Explorer: un software molto conosciuto dagli amanti dell’off-road, che permette di caricare e condividere mappe e percorsi; inserimento rapido e condivisione di waypoints, anche mentre si è in movimento.
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CSC gennaio · febbraio 2010
Sostenibilità per una nuova economia/
cSc eventi Systems for Environmental Projects
A Padova il salone dell’Ecotecnologie
SEP – Systems for Environmental Projects – in programma dal 21 al 24 aprile 2010, è l’evento italiano dedicato all’Ambiente. In un momento in cui la sostenibilità ambientale detta le nuove scelte globali dell’economia, l’investimento nell’innovazione tecnologica diventa lo strumento essenziale per il rilancio dell’impresa. SEP si pone come progetto di comunicazione ambientale per diffondere tra imprese e cittadini una nuova idea di sostenibilità. Organizzato in collaborazione con le aziende leader del settore e le associazioni attive nella promozione, formazione e comunicazione ambientale, SEP è il Forum triennale che affronta i grandi temi dell’ambiente con approccio di ampio respiro a livello internazionale. Quattro giorni dedicati agli operatori per aggiornarsi e confrontarsi sui modelli di gestione e sulle tendenze del mercato. SEP 2010 si apre alle tematiche più attuali legate a Città e Ambiente. Gestione dei rifiuti, energie rinnovabili, riduzione dell’inquinamento, logistica e mobilità, saranno i settori sui quali si svilupperanno l’esposizione e la comunicazione di questo 24° appuntamento. SEP rappresenta in Italia l’evento storico del settore ambientale con cadenza triennale; a SEP sarà presente il gruppo veicoli ecologici ANFIA che presenterà le più recenti tecnologie nel settore della raccolta e trasporto rifiuti e dell’igiene e nettezza urbana.
A Lugano si parla di logistica
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al 10 al 12 giugno 2010, sulle rive de lago Ceresio presso il centro esposizioni di Via Campo Marzio, andrà in scena SvizzeraLogistica, il salone internazionale dedicato a tutte le tematiche della logistica. La manifestazione si pone come fondamentale punto di riferimento per tutti gli operatori interessati a questo settore. All’interno dei 12 mila mq di superficie espositiva finemente arredata, sarà possibile osservare i prodotti e i servizi più qualificati e innovativi. Aziende di trasporti, soluzioni software, veicoli commerciali, allestimenti per magazzini e impianti antifurto, sono solo alcuni dei possibili espositori della manifestazione. La posizione strategica, fondamentale crocevia del commercio tra il Nord ed il Sud Europa garantirà il contatto tra diverse realtà, stimolando la nascita di importanti e proficui rapporti commerciali. Spedizionieri, Trasportatori ma non solo. All’interno di Svizzera Logistica potranno trovare tutti i prodotti appartenenti alla catena della logistica, dal pallet al software gestionale, dalla scaffalatura ai dispositivi di sicurezza e molto altro. Seminari e conferenze a tema faranno da immancabile cornice ad una manifestazione brillante e dalle molte aspettative. Veria SA, la poliedrica segreteria organizzativa del salone è a disposizione di chiunque volesse ulteriori informazioni: info@svizzeralogistica.com.
POTENZA FLUIDA A MILANO
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i rinnova a Milano l’appuntamento con il Fluidtrans Compomac, la biennale internazionale di trasmissioni di potenza fluida e meccatronica che si terrà a fieramilano (Rho) dal 4 al 7 maggio 2010. La manifestazione, che si conferma appuntamento internazionale di riferimento per la componentistica industriale nel 2010, presenta un panorama ampio e articolato di prodotti, sistemi e opportunità applicative tecnologicamente all’avanguardia per l’impiego in tutti i settori industriali: dai componenti oleodinamici a quelli pneumatici, dalle tecniche e tecnologie di trattamento e utilizzo dell’aria compressa a quelle del vuoto, dai fluidi alla strumentazione di analisi e controllo, dai materiali ai software di progettazione e calcolo. Pur in un contesto di mercato condizionato dalla situazione di empasse dei principali settori appliIL CUORE DELLÕ ENERGIA cativi, Fluidtrans Compomac sta registrando importanti conferme: numerose aziende del settore hanno infatti accolto l’invito di organizzatori e promotori - Fieramilano Rassegne e Assofluid (Associazione Italiana dei Costruttori ed Operatori del Settore Oleoidraulico e Pneumatico) - ad “avere il terrˆ a Fieramilano Rho dal 23 alNumerosi 27 marzo, la 37^daMostra Expocomfort che a sicurezza è un problema Si di management”: questo il tema coraggio di investire”. gli appuntamenti non perdere:Convegno il Premio Internazionale Leonardel summit Ipaf che si terrà il 25 marzo 2010, a partire dalle do da Vinci organizzato dall’AIPI (Associazione Italiana Progettisti Industriali);il giorno 6 maggio ci ospiterˆ un importante evento riguardante lÕ efficienza energetica. Next Energy farˆ il punto ore 13.30, presso il Grange St. Paul’s Hotel di Londra. A presentare sarà la riunione dell’ISC (International Statistics Committee), la Commissione statistica internazionasituazione rinnovabili, eper edilizia il summit sarà Andy Studdert, CEdella O dell’azienda statunitensesu NESfonti le della potenza fluida, efficienza cui prenderannoenergetica, parte i delegati del ecosostenibilitˆ CETOP, il Comitato Europeo le Tra- a Rentals. Studdert era COO di United Airlines all’epoca degli attacchi smissioni Oleoidrauliche e Pneumatiche, che rappresenta 17 Paesi e 18 associazioni europee del basso consumo. Convegni e percorsi daranno la risposta a tutti coloro che si trovano terroristici dell’11 settembre e applica gli insegnamenti tratti dalla settore e i delegati internazionali di USA, Cina, Taiwan e Giappone; nella stessa giornata, inoltre, del risparmio e dellÕ efficienza energetica: gestione di compagnie aeree alladinanzi gestione del alla settoresfida dell’accesso avrà luogo l’International Fluid Power Summit, organizzato dainstallatori, Assofluid, duranteprogettisti il quale i rappre-edili, aereo. “Abbiamo relatori di fama mondiale che ci spiegheranno sentanti delle principali associazioni mondiali di riferimento della potenza fluida si incontreranno architetti, costruttori, societˆ di progettazione impianti, studi di ingegneria, Facility perché la sicurezza è fondamentale per qualsiasi azienda che per discutere la situazione economica generale e del settore di riferimento. manager, tecnici di impianti, distributori all'ingrosso e al dettaglio, operi nel campo dell’accesso aereo e che vogliaEnergy conservare manager, la redditività”, ha commentato Tim Whiteman, amministratore imprenditori edili, operatori della grande distribuzione e del settore hotellerie e Pubbliche delegato dell’IPAF. Amministrazioni. Tra gli altri relatori, sono previsti: Simon Rooks, responsabile operativo della Tyco Fire, leader mondiale della protezione antinSi terrà a Fieramilano Rho dal 23Next al 27 marzo, la 37^ Mostra Convegno Expocomfort chedi ospiPartner dÕ eccellenza per il nuovo progetto Energy 2010 • il Politecnico Milano, cendio per il Regno Unito e l’Irlanda, che parlerà di un incidente terà un importante evento riguardante l’efficienza energetica. Next Energy farà il punto della Dipartimento • affidata Presidenza del Comitato Scientifico. verificatosi in azienda e del modo in cui ha modificato leBEST, aspetta- cuisituazione su fontianche rinnovabili,la efficienza energetica, ecosostenibilità e edilizia a basso consu- Il tive di Tyco nei confronti dei noleggiatori partner, Jennifer Mamo. Convegni e percorsi daranno la risposta a tutti coloro che si trovano dinanzi sfida del Percorso Efficienza & Innovazione: raccoglie prodotti e sistemi segnalatialla dagli Espositori this, socia di Ducker Research, analizzerà il mercato europeo e risparmio e dell’efficienza energetica: installatori, progettisti edili, architetti, costruttori, società e aereo, sottoposti valutazione del Comitato Scientifico Next Energy. Novitˆ americano del noleggio di mezziMCE di accesso attingendoalla ai di progettazione impianti, studi di ingegneria, Facility manager, Energy manager, tecnici di im- di questa progetti di ricerca che sta realizzando per conto dell’IPAF; Joy distributori e al dettaglio, imprenditori & edili, operatori della grande edizione sarˆ anche la pianti, sinergia traall’ingrosso il Ò Percorso Efficienza InnovazioneÓ edistribuVerso la Jones, ispettore capo dell’Health & Safety Executive (HSE), l’orgazione e del settore hotellerie e Pubbliche Amministrazioni. Classe A 2010, evento espositivo centrale di Next Energy dedicato alle migliori nismo britannico preposto alla salute e alla sicurezza sul lavoro, e Partner d’eccellenza per il nuovo progetto Next Energy 2010 è il Politecnico di Milano, Diparti-tecnologie membro dello Strategic Forum per for Construction Plant Safety mento cui èlogica affidata anche la Presidenza del Comitato Scientifico. e Il Percorso Efficienza & lÕ efficienza energetica inBEST, una di integrazione tra edificio impianti. I Convegni Forum Strategico per la sicurezza delle macchine da costruzione Innovazione: raccoglie prodotti e sistemi segnalati dagli Espositori MCE e sottoposti alla valuunicodefilo conduttore: il Ò Social Zerodi questa EmissioniÓ . anche la sinergia - esaminerà le responsabilità delavranno managementun nei confronti tazione del Comitato Scientifico Housing Next Energy. Novità edizione sarà gli utilizzatori di piattaforme di lavoro mobili elevabili. tra il “Percorso Efficienza & Innovazione” e Verso la Classe A 2010, evento espositivo centrale di Infine,David Shipman, uno dei pionieri del settore dei mezzi Next Energy dedicato alle migliori tecnologie per l’efficienza mobili di accesso aereo e presidente della società britannica AFIenergetica in una logica di integrazione tra edificio e impianti. Uplift, esporrà le sue opinioni sul perché il management debba I Convegni avranno un unico filo conduttore: il “Social Houpreoccuparsi dei problemi di sicurezza. sing Zero Emissioni”.
Summit IPAF
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IL CuoRE DELL’ENERGIA
Aste nel PiAcentino
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l 18 marzo la casa d’aste americana Ritchie Bros nei propri piazzali di Corso, in via Canada, alle 8,30 del mattino inizierà le attività di vendita. Se avete macchinari da vendere, rivolgetevi alla Ritchie Bros. Ditta grande o piccola, una sola macchina o una intera flotta, la Ritchie Bros Auctioneers oppure diverse opportunità di vendita per soddisfare specifiche esigenze. Numero telefonico per contatti: +39.0523.818801, Numero Fax per contatti: +39.0523.821654.
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