retail&food 2009 01/02

Page 1

ANNO 4 • NUMERO 1-2 • GENNAIO/FEBBRAIO 2009 • € 1,00

ME NS ILE

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n°46) art. 1. comma 1, DCB Milano

break

retail&food LUOGHI DI VIAGGIO • SPAZI COMMERCIALI

Contro la Crisi

innovazione e creatività Focus autostrade • Star Trek raddoppia • Dossier aeroporti Osservatorio prezzi Conte of Florence e Vesevo Fiumicino



News primae noctis

Finalmente un brillante e risolutivo intervento del Governo l leghista Stefano Stefani ha rivolto una interpellanza al Ministro delle Infrastrutture, chieIconcessione dendo se non ritenga opportuno intervenire per “stabilire criteri uniformi dei canoni di dei servizi oil e non oil sulle autostrade, a tutela della trasparenza e dei consumatori finali”. L’interpellanza è resa urgente, dice Stefani, dai disastri che si stanno profilando per gli utenti, specialmente sull’Autobrennero, dove le royalties per ristorazione e retail hanno superato il tetto del 49%. Ha risposto, in schietto stile democristiano, il sottosegretario Giuseppe Reina. Cosa ha detto? In quattro quinti della risposta ha puramente descritto la situazione esistente, soltanto per affermare che tutto va bene e che tutto avviene nel rispetto delle leggi, sotto l’efficiente sorveglianza dell’Anas e nel rispetto dell’autonomia contrattuale delle parti private. Nel restante quinto dice che tutto andrà bene anche in futuro, in quanto il Ministero tiene monitorati i prezzi e comunica tramite sito internet il risultato dei suoi monitoraggi. Parla cioè di fiaschi quando si voleva sapere qualcosa sui fischi. Non una parola sul merito, né sui piani di intervento del governo per porre rimedio ad una situazione difficile e nociva per gli utenti. Siccome il Reina ha la delega anche per il ponte sullo stretto, cosa ci dirà a nome del Governo nel suo prossimo intervento alla Camera? Probabilmente che il ponte servirà a collegare Messina e Reggio. E’ così che il Governo dice la sua sui problemi del Paese.

EDITORIALE

L’OPINIONE La sfida di Autostrade di Giorgio Moroni* Autostrade per l’italia (ASPI), insieme ai Partner commerciali Oil e Ristoro, ha avviato nel 2002 una strategia di valorizzazione delle aree di servizio. A tal fine è stato lanciato un piano di investimenti di circa 1mld? con l’obiettivo di riqualificare tutte le aree entro il 2009-10. ASPI è costantemente impegnata nella massimizzazione della customer satisfaction, attraverso il miglioramento continuo della qualità erogata (aree con “0 difetti”), misurata con speciGiorgio Moroni fici indicatori di performance (tempi di attesa, livello di pulizia, funzionamento attrezzature…), e della qualità percepita, con periodiche interviste sul campo ai nostri clienti. Tutto questo ha portato, negli ultimi 5 anni, ad un sensibile miglioramento dei livelli di servizio offerti ed a una significativa riduzione dei clienti insoddisfatti. Assieme ai Partner commerciali, ASPI è impegnata da anni – con ottimi risultati - in iniziative di co-marketing finalizzate alla sicurezza (es. caffè gratis di notte) e alla convenienza (es. sconti carburante nei week-end e periodi di esodo). Inoltre, sono stati rinnovati gli affidamenti per circa il 40% dei servizi Oil e Ristoro delle aree ASPI, attraverso procedure competitive che hanno migliorato l’offerta in termini di merchandising mix e nuovi format commerciali (es. Mall), ed hanno definito nuovi impegni da parte dei Partner commerciali su competitività dei prezzi, sicurezza per chi guida, livelli di eccellenza delle pulizie, responsabilità sociale. La sfida nel prossimo futuro per ASPI e i Partner commerciali è dunque rafforzare da subito l’immagine distintiva delle nostre aree e nel medio-lungo periodo consolidare il canale autostradale, attraverso il completamento del piano di investimenti, il miglioramento continuo della qualità dell’offerta e la progressiva estensione a tutte le aree ASPI dei nuovi format e dei nuovi impegni a favore della clientela autostradale. *Responsabile Sviluppo e Gestione Commerciale Aree di Servizio di Autostrade Spa

retail&food - gennaio - febbraio 2009

1



✔perSOMMARIO chi ha fretta r&f NEWS Il mercato della moda visto dai protagonisti

Morellato e Sector in Usa

Il retail non apre alla crisi

Dopo aver quasi raggiunto i 245 milioni di fatturato, il gruppo di orologeria e gioielleria Morellato e Sector , debutta negli Stati Uniti con l'apertura di un monomarca sulla Fifth Avenue di New York. Salgono così a 57 i flagship store aperti dal gruppo italiano nei cinque continenti, da Panama a Shanghai, da Cancun a Londra.

Nella strategia delle grandi aziende del fashion la distribuzione, soprattutto monomarca, rimane un punto fermo su cui investire nonostante le ristrettezze economiche

Terravision, dal bus al caffè

I

l retail resiste, anzi si rafforza. Ecco quanto è emerso durante il convegno organizzato lo scorso 6 novembre a Milano da Pambianco, magazine del settore moda e lusso, dove ha preso parola il gotha del fashion italiano: i rappresentanti di aziende quali Geox, Pomellato, Santoni e altre, hanno discusso su quale strategia assumere per rimanere competitivi nonostante una crisi internazionale che impone al mercato della moda e del lusso profonde modifiche. Una delle ricette da adottare in tempo di tempesta è quella di tenere ben saldo il timone e continuare per la propria rotta eliminando ciò che di superfluo si è accumulato nel corso degli anni. E uno dei punti saldi su cui rimanere aggrappati sembra essere proprio il retail che non

Nata nel 2003 per fornire in esclusiva il servizio di navetta dal centro agli aeroporti per i passeggeri di Ryanair, Terravision è oggi attiva con i propri bus in 15 paesi europei per un totale di 50 aeroporti (fatturato stimato per il 2008 circa 35 milioni di euro). Ma non solo: Terravision ha infatti avviato un'attività di accoglienza turistica e ristoro con il lancio dei Terracafè. Finora sono stati aperti due locali, a Roma Termini e Firenze Santa Maria Novella ma entro metà 2009 sono previste aperture a Vienna, Praga, Manchester e Londra.

4

Yamamay e Carpisa, nozze alle porte Sembra ormai imminente la fusione tra Kuvera e Inticom,, proprietarie rispettivamente dei marchi Carpisa (valigeria e accessori) e Yamamay (intimo). Entrambe le società vedono ai vertici la forte presenza della famiglia Cimmino , producono ricavi simili (complessivamente circa 230 milioni) e perseguono le stesse logiche di mercato e di sviluppo. La fusione non potrebbe

viene visto come una voce in bilancio da tagliare, anzi: «Il prodotto di lusso sarà sempre più orientato al valore e meno all'apparenza, quindi conviene molto di più investire

sul retail e risparmiare sulla pubblicità» ha detto Gianni Castiglioni, ceo di Marni, durante una delle due tavole rotonde organizzate durante l'incontro svoltosi a Palazzo Mezzanotte, sede milanese della Borsa. È proprio dedicando più risorse alla qualità del prodotto ultimo e all'attenzione verso il cliente che il negozio monomarca riveste un'importanza primaria nel-

l'investimento aziendale, anche perché un buon flagship store è soprattutto un ottimo strumento di visibilità del brand. Non è della stessa idea l'ad di Geo Spirit, Graziano Gianelli, che vede nei negozi multi-marca l'unica opportunità di crescita del mercato, grazie ad una continua competizione tra marche e prodotti. L'impegno nella distribuzione deve però rimanere prioritario e, secondo Patrizio Bertelli, presidente di Prada Group, per rimanere competitiva nel mercato globale l'azienda deve sapere investire sia nel canale wholesale che in quelli dei flagship store, anche se rimane un impegno finanziario molto alto soprattutto nella gestione. “La comunicazione è essenziale sempre, soprattutto oggi” ha aggiunto infine Michele Norsa direttore generale del luxury brand Ferragamo “il negozio monomarca è la comunicazione più efficace e l'alto costo dei media impone un'inventiva e una creatività maggiore nella ricerca di visibilità”. •

r&f NEWS

4

Le ultime notizie su ristorazione, retail, luoghi di viaggio, spazi commerciali, aziende e persone.

Gormiti, Preziosi per gli Usa e la Cina

I

l quarto gruppo al mondo nel comparto giocattoli, l'italiano Giochi Preziosi, ha annunciato una nuova partnership con la società di distribuzione americana Playmate Toys. Un mossa rilevante per la società di Enrico Preziosi che si appresta a varcare l'oceano con l'obiettivo dichiarato di esportare i Gormiti, personaggi Made in Italy che hanno riscosso un successo straordinario tra i bambini di mezza Europa e le cui vendite vengono stimate attorno ai 120 milioni di euro. L'alleanza americana si affianca all'acquisizione di Kaleeto, catena cinese, che consentirà a Giochi Preziosi di entrare nel più promettente mercato al mondo e di avanzare verso Giappone, Corea e Vietnam.

che portare vantaggi, in particolar modo per quanto riguarda la presenza e la visibilità sui mercati esteri. Per il 2009 le due società prevedono un totale di 120 nuove aperture, prevalentemente con la formula del franchising.

4

Tornando agli Usa, il lancio delle vendite dei Gormiti verrà sostenuto dalla messa in onda del cartone animato con gli stessi personaggi. La serie è prodotta da una controllata di De Agostini, socio di minoranza di Preziosi e alleato strategicamente assai utile proprio per il sostegno mediatico offerto ai personaggi prodotti e distribuiti da Giochi Preziosi. •

retail&food - gennaio - febbraio 2009

Duty Free World Direttamente da Londra (e in inglese) la nuova rubrica con le più interessanti novità sul mondo dei duty-free. Utile per operatori, fornitori e landlord.

17

Osservatorio prezzi: tangenziali Mi.To. Ci siamo concentrati nuovamente sulle autostrade, andando a visitare le aree di servizio disseminate lungo le autostrade delle due più importanti metropoli del Nord: Milano e Torino. Il panorama non è allegro per i poveri “commuters”.

18

Star Trek retail: destinazione Conte of Florence Una storia toscana, capace di espandersi a livello internazionale, attirando investimenti per mantenere un livello di crescita a due cifre. I numeri, le persone, il recente ingresso di SICI e un'intervista ad Alessandro Bussani, responsabile retail.

20

Star Trek food: destinazione Vesevo Una fortuna costruita sulla pizza, quella di Franco Manna – intervistato per l'occasione – e del suo team. Creatività, operosità e innovazione hanno consentito alla catena di pizzerie di divenire un gruppo multibrand che sta per fare il suo ingresso in aeroporto.

24

Shopping mall: “Prima pietra” e “Taglio nastro” Il Centro Commerciale Latina sorgerà con una superficie commerciale di 210.000 mq lungo la via Pontina. “Gli Orsi” di Biella hanno appena aperto con un'interessante soluzione coperto/aperto.

28-30

Resoconto fiere: Mapic E' la fiera per eccellenza per il mondo degli outlet, dei centri commerciali e dei retail park. L'abbiamo visitata, raccogliendo opinioni e giudizi di numerosi operatori italiani.

32

Oggetti dei desideri Si stanno diffondendo a macchia d'olio nuove catene di retail dedicate all'oggettistica. Dalla cartoleria ai casalinghi, l' “epidemia” ha subito contagiato i centri commerciali e sta facendo il suo ingresso in aeroporto.

36

Gestire (è) un'impresa: privacy Uno spazio di approfondimento dedicato a facilitare la gestione di “grane” per le piccole e medie imprese. Cominciamo con la privacy e con qualche buona notizia.

38

Ristorazione commerciale: i big in convegno a Genova Si è tenuto a fine novembre presso la Fiera di Genova, il convegno organizzato da retail&food, sull'innovazione nella ristorazione commerciale. Relatori di primo piano e tante novità.

40

Dossier aeroporti: Fiumicino vola! Da questo numero un nuovo spazio dedicato agli aeroporti. Si comincia con Fiumicino che abbiamo visitato in lungo e in largo, in compagnia di Andrea Belardini, direttore commerciale di Adr.

44

Aviazione generale: quando gli affari prendono il volo Contatto diretto con il cliente, servizi esclusivi studiati ad hoc, eliminazione dei tempi di attesa e catering à la carte: sono questi alcuni degli elementi che rendono la general aviation un settore d’èlite dove extra lusso e business viaggiano a braccetto.

48

Osservatorio prezzi

Tangenziali, un brutto L a rilevazione prezzi dei punti di ristoro che sorgono lungo le autostrade “cittadine” che circondano Milano e Torino ha fatto emergere, al di là dell’analisi sui costi praticati dalle diverse insegne, la non brillante situazione della strutture presenti sulle tangenziali delle due più importanti città del nord-ovest. Un paradosso, se si considera di viaggiare in una delle aree più produttive e più ricche d'Europa. Una delle peculiarità delle tangenziali, quelle milanesi e torinesi non fanno eccezione, è costituita dall'avere un target di clientela (principale) ben definito, quello dei commuters o pendolari che dir si voglia. Viaggiatori che compiono tragitti extra-urbani ben definiti, sempre uguali, e che sono soliti fare una sosta veloce al bar, solitamente per colazione, per un caffè, per consumare un rapido snack a pranzo o per acquistare sigarette, “gratta e vinci”, biglietti della lotteria ecc. Per analogia dunque non è del tutto inesatto accostare questi punti di ristoro con i classici caffè urbani di periferia, dove l’abitudine e la fedeltà della clientela sono elementi caratteristici. Questo spiega, almeno in parte, la presenza di strutture di piccole-

18

te in un'area che fino a pochi mesi fa era provvista esclusivamente del servizio oil. Mentre è stato da poco ristrutturato il locale MyChef di Beinasco Nord (bar + PizzaChef). Discorso completamente diverso per il Ristop presente a Novate Nord, a brevissima distanza dal citato locale MyChef di Lambro, sul tratto milanese dell’A4: un ampio punto di ristoro, di nuova concezione, inaugurato nell’estate 2008 e che quindi si presenta con una struttura più attraente e un servizio comprendente il nuovo format di ristorazione L’Orto. Complessivamente, per quanto riguarda struttura e servizi, siamo rimasti abbastanza delusi: a dispetto di come ci si potrebbe immaginare, le tangenziali di Milano e Torino presentano, nella maggior parte dei casi, standard qualitativi di livello medio-scarso e addirittu-

medie dimensioni e, soprattutto, l'assenza di un servizio di ristorazione completo bar-fastfood-ristorante, riscontrata nella nostro itinerario solamente presso l’Autogrill piemontese di Nichelino Sud e nel Ristop lombardo di Novate Nord. Quest’ultimo, non a caso, ha l’esigenza di “coprire” anche una domanda di ristoro tradizionale, essendo posizionato in A4. Lungo la direttrice est-ovest per eccellenza infatti transita un numero maggiore e più vario di target tra cui numerosi viaggiatori, leisure o business, a “lunga percorrenza”. Non è un caso che, a fianco all'edificio che ospita le attività oil e non oil, stia per sorgere un motel nuovo di pacca. Ecco perché il paniere formulato in questa rilevazione non prevede items abituali per l'Osservatorio prezzi come il trancio di pizza o i classici spaghetti al pomodoro.

Milano Serravalle e sul tratto a nord del capoluogo lombardo dell’A4 gestito da Autostrade per l'Italia. Gran parte dei locali visitati sono di modeste dimensioni, dimostrano una certa età e offrono un'immagine mediocre: tra i peggiori sicuramente Sarni Maglione, situato a Stura Sud, e l’Autogrill di Cascina Gobba Est. Per quanto riguarda il primo, si tratta di un locale poco illuminato, decisamen-

In tangenziale poca innovazione In totale sono state prese in considerazione 7 aree di sosta: quattro appartenenti alla torinese A55 gestita da Ativa Spa e le restanti tre posizionate sulla tangenziale est milanese (A51) di

per alcuni articoli, facendo così lievitare di 10 centesimi di euro il prezzo della birra piccola alla spina (da 2,20 a 2,30 euro) e della bottiglia da mezzo litro di Coca Cola, arrivando a toccare i 2,40 euro (misurati a Cascina Gobba il 15 gennaio). Il prezzo per la classica Coca Cola pet da 50 cl diviene così il più alto della nostra indagine assieme a quello praticato dalla rete MyChef. Sarni Maglione, invece, è ancora competitivo proprio su Coca Cola (2, 20 euro), birra alla spina piccola (2,00) e sul mezzo litro di acqua naturale (0,80). Per questi ultimi due prodotti sono singolari le scelte di MyChef di proporre solo birra alla spina da 30 cl (2,80) mentre l’Autogrill di Nichelino Sud distribuisce esclusivamente bottiglie d’acqua da 75 cl (1,70 euro). Un prezzo che rimane indicativamente costante per tutti e 4 i gestori e quello applicato all’Ovetto Kinder Ferrero, il consumatore pagherà un prezzo oscillante tra 1,10 e 1,20 euro per unità. Anche la Red Bull lattina ha genericamente un prezzo fisso che si attesta tra i 2,50 e 2,60 euro, unica eccezione Sarni Maglione con ben 3,00 euro a lattina. Unico prezzo top nell’offerta genericamente a buon mercato del gestore pugliese.

le bevande (birra e coca cola). Le aree di servizio di Lambro Nord e Beinasco Nord – due tra la più nuove, occorre ricordarlo – vendono il caffè espresso a 0,95 euro (contro gli 0,80 fissati da Sarni a Stura Sud), i macinati decaffeinato e d’orzo posti a 1.10 euro contro gli 0,95 di Autogrill ma, soprattutto, la spremuta viene proposta a 2,90 euro, un esborso notevolmente maggiore rispetto ai 2,40 euro di Ristop. Sempre da MyChef risultano più cari anche il cappuccino (1,30 euro), croissant (1,10) e succo di frutta (2,20). Negli Acafè e nel locale di SarniMaglione, esaminando gli altri prodotti della caffetteria, quelli che si confermano a buon mercato sono il cappuccino, “prezzato” a 1,20 euro, e il succo di frutta a 2,00 euro che, in questo caso, eguaglia l’offerta di Ristop. Autogrill conti-

te poco gradevole, che sicuramente necessiterebbe di una radicale ristrutturazione. O meglio di essere edificato ex novo. L’ACafè di Cascina Gobba, invece, visto dall’esterno da l’idea di essere una struttura moderna ma si tratta di un'illusione. Il locale infatti è accolto da container attrezzati, a loro volta “rivestiti” da pannelli per migliorarne l'immagine esterna. Una situazione eccezionale, non sappiamo se dovuta a ristruttura-

Conclusioni Le differenze di prezzo tra i prodotti di una stessa insegna, rilevate lungo le tangenziali di Milano e Torino sono veramente poche. L’unica eccezione degna di nota è quella di Ristop che per il prezzo del caffè espresso fa segnare una differenza di 10 centesimi di euro tra Stura Nord e Novate Nord. Come avevamo accennato in apertura, il prezzo più alto rilevato nell’area posta sull’A4 è probabilmente giustificato dalla recente realizzazione, mentre il vecchio bar dell’A55 mantiene un prezzo più in contenuto. In generale, comunque, il costo dei prodotti è in linea con il servizio offerto. In pratica esiste una certa corrispondenza tra aree e tariffe: è possibile infatti trovare aree confortevoli con prezzi in media più alti e, a pochi chilometri di distanza, una situazione completamente opposta. Il problema è la qualità media della proposta, scarsa e venduta a prezzi troppo elevati. Dura vita per i commuters! M . C e C . F

RILEVAZIONE PREZZI TRATTE TANGENZIALI DI MILANO E TORINO (GENNAIO 2009 - IN €)

MILANO

Caffè espresso Cappuccino Caffè decaffeinato Caffè orzo Croissant Spremuta Succo di frutta Acqua (50 cl.) Birra spina (20 cl.) Coca Cola (pet 50 cl.) Panino base Ovetto Kinder Ferrero Red Bull (lattina) * Birra spina media (30 cl.)

AUTOGRILL Cascina Gobba Est (A51)

MY CHEF Lambro Nord (A4)

0,90 1,20 0,95 0,95 1,00 2,50 2,00 1,10 2,30 2,40 2,90 1,10 2,50

0,95 1,30 1,10 1,10 1,10 2,90 2,20 1,10 2,80* 2,40 2,90 1,20 2,60

** Caprese

*** Pet 75 cl

TORINO RISTOP Novate Nord (A4)

AUTOGRILL Nichelino Sud (A55)

MY CHEF Beinasco Nord (A55)

RISTOP Stura Nord (A55)

SARNI MAGLIONE Stura Sud (A55)

0,95 1,25 1,00 1,00 0,95 2,40 2,00 1,00 2,10 2,30 3,50** 1,10 2,60

0,90 1,20 0,95 0,95 1,00 2,50 2,00 1,70*** 2,20 2,30 2,90 1,10 2,50

0,95 1,30 1,10 1,10 1,10 2,90 2,20 1,10 2,80* 2,40 3,20**** 1,20 2,60

0,85 1,25 1,00 1,00 0,95 2,40 2,00 1,00 2,10 2,30 3,50** 1,10 2,60

0,80 1,20 1,00 1,00 1,00 2,60 2,00 0,80 2,00 2,20 3,50***** 1,20 3,00

**** crudo - mozzarella

***** crudo - cotoletta

prezzo più alto

prezzo più basso

zioni imminenti (non c'è segno di cantiere). Di certo uno spazio poco confortevole e per nulla gradevole. Non particolarmente brillante anche la situazione del Ristop posizionato a Stura Nord, qui il locale fa tornare la memoria al più classico dei bar di paese: un viaggio spazio-tempo davvero inatteso. Decisamente più moderno invece il piccolo punto vendita MyChef di Lambro Nord, edificato di recen-

ra, sono ancora presenti locali che avremmo giudicato poco soddisfacenti almeno una decina di anni or sono.

Diverse le differenze tra le insegne In generale l'insegna Mychef si è rivelata la più cara per gran parte degli prodotti di caffetteria e – esclusa l’acqua da 50cl – anche per

nua a essere la più bassa anche per il prodotto tradizionale per un pasto veloce: il panino base costa 2,90 euro, ben al di sotto di tutte le altre aree di sosta tranne MyChef a Lambro Nord. In generale per i panini, come è consueto, i prezzi salgono notevolmente in base alla farcitura. Da segnalare che Autogrill, ha effettuato nella prima metà di gennaio un aggiornamento di prezzi

18 retail&food - gennaio - febbraio 2009

retail&food - gennaio - febbraio 2009

19

Star Trek

L

a storia di Conte of Florence ha inizio mezzo secolo fa quando un non ancora maggiorenne Romano Boretti, attuale presidente della maison fiorentina, acquista il negozio CON.T.E. (Confezione Tessuti Eleganti), aperto da sei anni nel cuore di Firenze, e lo trasforma in una società per la produzione di cappelli. Dall'abbinamento tra l'inse-

viene allestito sull’Arno tra il Ponte Vecchio e gli Uffizi, scenografia unica che lo rende il “campo da golf” più bello del mondo. Con le collezioni di sci, golf e yachting si arriva ai giorni nostri a proporre un total look uomo/donna capace di sommare italian style e vocazione sportiva. Dal cappello alla maglieria il passo è breve: ecco i pantaloni, i giacconi, le camicie, le

cata nella distribuzione, con una elevata percezione del brand e con un prodotto che fa della sobria ed elegante qualità il punto di forza per aggredire un mercato molto competitivo come quello dello sportswear. E proprio su questi presupposti si basa la recente strategia aziendale, che corre veloce sul doppio binario dello sviluppo delle vendite in Italia e dell'espansione all'estero. Infatti l'impresa fiorentina in questi ultimi anni garantisce ottime performance con una crescita notevole dell'Ebidta e un netto miglioramento della posizione finanziaria. I dati alla chiusura d'esercizio del 2006 confermano i risultati degli anni precedenti: un fatturato da più di 37 milioni e mezzo di euro con un utile di 255mila euro dopo i quasi 240mila euro dell’anno precedente. La società nel 2007 continua ad incrementare gli investimenti con l'apertura di punti vendita monomarca nel centro storico di Torino, nei centri commerciali di Lonato (BS), Bari Blu, Limbiate (MI), Bufalotta Roma, Lunghezza Roma, Settevalli Perugia e nell'aeroporto di Treviso, nonché di un outlet in Toscana presso la località di Val di Chiana, che è andato ad aggiungersi agli otto preesistenti. Nel 2006 l’azienda rafforza la sua struttura con l’ingresso di nuove figure di alto profilo fra le quali spicca Alessandro Papini, nuovo brand manager dopo esperienze di grande rilievo in alcune primarie aziende del “lusso”, riconfermando comunque a pieno il deciso coinvolgimento del presidente Romano e della famiglia Boretti nella gestione della propria azienda. Dopodiché sull’onda dell’entusiasmo Conte of Florence accelera l'espansione non solo in Italia e in Europa, ma anche nel resto del mondo con buone risposte soprattutto in Estremo Oriente, Russia e Paesi Baltici.

Destinazione

20

gna del negozio e “Duke of Siena”, azienda americana con cui Boretti collaborava come buyer, nasce il nome di uno dei brand italiani oggi più apprezzati nel mondo dello sport. Negli anni sessanta i berretti con la “C con il Giglio” sono un must delle località sciistiche più esclusive, ma è l’idea di sponsorizzare la nazionale italiana di sci alpino a fare di quel simbolo un’icona. Sull’onda dei successi della Valanga Azzurra di Gustavo Thoeni e Piero Gros, e poi, in anni più recenti, di Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, Conte of Florence si afferma a livello internazionale. Da allora il binomio con lo sport è una costante dell’impresa toscana, tuttora partner e sponsor di atleti che portano l’immagine dell’azienda in tutto il mondo, dallo sci al golf, dal canottaggio allo yachting. Nel corso degli anni i capi Conte of Florence sono stati indossati in molti paesi da milioni di persone e tra queste campioni sportivi, capi di Stato e anche da papa Giovanni Paolo II. Dal 1997 Conte of Florence è ideatore e main sponsor di Ponte Vecchio Challenge, il torneo di golf che

giacche di piuma e gli accessori: uno stile di abbigliamento che affonda le sue radici nella tradizione anglo fiorentina, rappresentante dello sportswear più classico. Questi sono i valori a cui si ispira anche il progetto retail (nel 2007 più del 60% dei ricavi, rispetto al circa 34% del wholesale) concepito per dare massima espressione a un prodotto di qualità e portare il marchio nelle vie principali delle

città italiane e nei centri commerciali più importanti. Oggi la catena ha raggiunto quota 100 “Conte of Florence shops” (per lo più in franchising) in Italia e all’estero, cui si aggiungono circa 2500 dettaglianti tradizionali (vedi box: Sviluppo dei punti vendita Conte

of Florence in Italia). Le location target per lo sviluppo del retail sono i centri commerciali, le vie centrali di città di dimensioni importanti e le località turistiche. Da non sottovalutare l'investimento sulla visibilità con la presenza di boutique monobrand in alcuni

tab. 1

CONTE OF FLORENCE I dati chiave del bilancio

aeroporti italiani (Firenze, Torino, Treviso, Verona, Pisa e Bologna).

Voci bilancio

Il Gruppo cresce e si consolida

anno 2005

UTILE/PERDITA FATTURATO COSTO PERSONALE

Forte della sua storia, Conte of Florence è diventata una importante realtà imprenditoriale nel panorama odierno. La sua carta d'identità descrive una società per azioni a carattere familiare con una forte presenza manageriale: fino all'anno scorso Romano Boretti possedeva il 67% delle azioni, mentre Alessandro Boretti le restanti. Inoltre, l'azienda fiorentina ha il 49% di “Conte of Florence shops srl” (il 51% è comunque della famiglia, diviso tra Alessandro, Letizia e Gianromano Boretti), che si occupa del commercio al dettaglio a marchio esclusivo dei prodotti della casa madre, e il 50% di “Conte of Florence Deutschland”, che svolge attività di distribuzione esclusiva sul territorio tedesco per conto della sua controllante. Non controllata direttamente, ma partecipata dai medesimi soci, c'è poi

239.977 32.452.392 2.359.550

anno 2006 255.278 37.780.413 2.726.474

anno 2007 -764.372 38.479.433 3.210.790

bilancio d’esercizio al 31/12/2007

Indicatori bilancio anno 2005 ROE ROA MOL/RICAVI ROS

anno 2006

5,2 5,2 9,3 4,7

“Sped Conte of Florence srl”, società che gestisce la logistica e il controllo produttivo in esclusiva per l'azienda di cui Romano Boretti è presidente. Questo fino al gennaio di quest'anno quando Conte of Florence ha sottoscritto una ricapitalizzazione pari a 5 milioni di euro, di cui 3 derivanti dall’ingresso nel capitale sociale di SICI, società di gestione del risparmio indipendente del sistema finanziario toscano partecipata da Fidi

anno 2007

5,2 5,7 8,2 5,3

toscana

(la

-18,6 2,5 4,8 2,6

finanziaria

della

2007: Conte of Florence rallenta la corsa

Regione Toscana), Mps capital services, Cassa di risparmio di Firenze, Prato e San Miniato e Banca Etruria. Gli altri 2 milioni

Ma non tutte le ciambelle vengono col buco e ci pensa un inverno particolarmente mite a dare un brusco risveglio ai sogni di gloria dei prodotti griffati “C con il Giglio”. La stagione autunno-inverno 2006/2007, con le sue temperature sopra la media (una iattura per chi commercializza abbigliamento per sport invernali), genera subito

sono stati versati direttamente dalla famiglia proprietaria dell’impresa. Sarà da vedere come questo ingresso di un fondo di private equity, influenzerà le politiche di Conte of Florence e del Gruppo. I segni particolari, poi, indicano una realtà imprenditoriale ramifi-

20 retail&food - gennaio - febbraio 2009

retail&food - gennaio - febbraio 2009

21

Star Trek tab. 1

LE CATENE AMERICANE DEL CASUAL DINING Ricavi 2007 in milioni di euro Brand

Concept

Appelbee's Grill & Bar Chili's Grill & Bar Olive Garden Outback Steakhouse Red Lobster

Classico Etnico - messicano Etnico - Italiano Classico Classico, pesce

Proprietà

Ricavi

DinEquity Brinker International Darden Restaurants Bain Capital Darden Restaurants

2.800 2.500 1.950 1.700 1.650

RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO (In migliaia di euro) tab. 2 anno 2006 Ricavi Ebitda MOL Utile netto

24

T

rasmettere,attraverso l’arte culinaria, la cultura partenopea, dapprima in Italia e poi nel mondo, proponendo la tradizione secondo un chiave di lettura moderna”. Con questo impegnativo assunto culturale e gastronomico inizia nel 1988 l’avventura di tre amici napoletani che appunto a Napoli aprono , inventandolo ex novo, il loro primo ristorante con l’insegna “Pizza e Contorni”. Sono il venticinquenne Franco Manna (oggi ha 45 anni), leader ed ideatore del progetto di cui oggi è presidente, laureato in biologia, ed i coetanei Pippo Montella, oggi direttore commerciale, e Roberto Imperatrice, direttore economico e finanziario. Da allora ad oggi, molta acqua è passata sotto i ponti, e gradualmente il sogno partenopeo ha preso forma e si è consolidato: oggi Vesevo è una dinamica realtà che ha conseguito una dimensione non comune nel settore del casual

dining italiano, e cioè in un mercato da sempre piuttosto asfittico Un mercato nel quale oggi non mancano i competitor come Cigierre, Fratelli La Bufala, Lupo, Cibis, Pastarito e Flunch: ma si tratta di catene non ancora completamente performanti, soprattutto se confrontate con le analoghe Imprese del mercato americano, nel quale le prime 6 catene ( vedi tabella 1) fatturano cifre al di sopra del milione di euro.

La strategia dello sviluppo accelerato Comunque, agli esordi l’impresa è posseduta, come abbiamo visto, dai tre amici: 40% Manna e Montella, 20% Imperatrice: i bisogni finanziari necessari per uno sviluppo impetuoso si fanno però via via sempre più stringenti, e quando la catena effettua il suo primo salto di qualità aprendo all’estero è necessario reperire risorse finanziarie fresche ed abbondanti. I soci

20.274 3.267 396 -1.200

SOCIETÀ DI GESTIONE DEL GRUPPO COMPRESE NEL BILANCIO AL 31.12.2007 (risultati In migliaia di euro)

Destinazione “

anno 2007

9.958 3.615 1.171 -602

Società

aprono quindi il capitale al fondo Quadrivium, che entra nel 2005 con una quota del 26%, ma sottoscrive anche un prestito obbligazionario di 3 milioni di euro, che viene convertito in azioni nel 2007. In questo modo oggi il capitale è ripartito tra i vecchi soci, che assieme detengono il 53%, ed il fondo Quadrivium che ne possiede il 47%, finalizzato ad accompagnare il collocamento in borsa del Gruppo. Per la quotazione non si è pensato al listino di Piazza Affari, forse troppo rigido nelle normative e nei vincoli ( ad esempio, la quotazione nel mercato italiano chiede il requisito di avere gli ultimi 3 bilanci in attivo), ma a quello ben più accessibile dell’AIM (Alternative Investment Market) inglese, mercato nel quale è già presente Carluccio’s, un’altra catena di pizzerie di origine italiana. Nei piani originari, che prevedevano la quotazione per la seconda metà del 2008, i proventi derivanti dalla medesima dovevano

esser prevalentemente utilizzati per l’acquisizione di piccole e medie catene già esistenti, in maniera da accelerare lo sviluppo, specie internazionale, del gruppo: ma è probabile che le mutate condizione economiche e finanziarie in cui versa il mercato globale abbiano consigliato una ridefinizione della tempistica, se non delle strategie. Ma vediamo più da vicino la realtà del pianeta Vesevo.

Fatturato

Vesevo spa Rossotorino La Grada Monaca Rossoparma Rossorozzano Rossopadova Rossorimini Pem Magma Spina Steak& Rice Brera Suntzu Seven Four Lock Dune Rossosardegna Rossofuoco Marerosso Pam Rif Saline Angioina Sigif Scarlatti Family Restaurant Ferdinando Catalana Charlemagne Totale 28 Società

470 1.966 1.409 1.381 1.195 1.074 1.051 965 863 754 586 499 393 297 268 260 241 241 240 232 158 142 123 120 118 101 92 50 15.289

tab. 3

Mol

Utile

-583 343 176 115 98 -57 45 57 -70 -87 41 278 221 209 129 184 64 57 32 119 77 73 64 35 46 77 65 32 1.840

-1.200 132 32 -16 11 -130 -24 -31 -146 -128 -17 44 97 86 35 66 -23 6 80 49 -1 13 30 -1 8 27 32 1 -968

Location Holding Moncalieri, To Bologna, CC Meridiana Monza città Parma, Barilla Center Rozzano, CC Medusa Padova città Sesto S. Giovanni, CC Sarca Milano v. Orseolo Bologna città Roma, CC Bufalotta Milano v. Palermo S Donato Milanese Milano Molino delle Armi Roma Cso Francia Napoli v. Vittorio Emanuele Cagliari CC Millenium Roma Colli Portuensi Torino CC Gran Sasso Milano v. Casale Firenze città Napoli v. Cimarosa Napoli pzza Trento e Trieste Salerno città Napoli v. Stanzione Roma Largo Argentina Napoli v.Sanfelice Napoli pzza Dante

Brand Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Anema & Cozze Rossopomodoro Anema & Cozze Anema & Cozze Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Anema & Cozze Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Anema & Cozze Pizza e Contorni Rossopomodoro Pizza e Contorni Rossopomodoro

Nel mezzo del guado Le tabelle n. 2 e 3 ci consentono di fare il punto della situazione del 2007, per la quale potremmo ricorrere alla pur abusata metafora di “stare in mezzo al guado”. Il Gruppo, al suo secondo anno di redazione del bilancio consolidato, possiede e controlla oltre 27 Società operative, ciascuna intestataria di uno o più esercizi in attività; i marchi posseduti e lanciati (dopo una clamorosa scissione

con Vincenzo Ioime, che gestisce ora con la società Emme sei i marchi Fratelli La Bufala e Sorelle Capitone) sono Rossopomodoro (20 società), Anema & Cozze (5 società) e Pizza & Contorni (2 società), cui si è aggiunto di recente il Pummarola Republic . Il fatturato complessivo consolidato è raddoppiato, passando da quasi 10 a oltre 20 milioni di euro. E’ sul fronte della redditività che l’equili-

brio deve essere ancora trovato: ad un risultato netto finale negativo che passa da 600.000 a 1.200.000 euro, certamente collegato al grande impegno negli investimenti per lo sviluppo, corrisponde anche un margine operativo che, su un fatturato raddoppiato, resta più o meno allo stesso livello in termini assoluti, il che evidenzia una contrazione dal 33% al 16,3%: ovviamente questo calo riflette

24 retail&food - gennaio - febbraio 2009

anche il minor peso delle royalties ricevute dai franchisee rispetto al fatturato diretto, ma il fatto non è comunque da sottovalutare, e questo indice è da tenere sotto osservazione negli esercizi futuri. Ciò detto, è evidente che fino a quando la crescita nel numero delle location continuerà ad avere il ritmo attuale sarà impossibile o molto difficile pretendere anche una redditività significativa. E su

questo versante il dinamico Franco Manna con i suoi soci non stanno certo a dormire; negli ultimi mesi del 2007 e nel corso del 2008 il numero delle nuove aperture si è dilatato, sia in Italia sia all’estero, soprattutto con il marchio Rossopomodoro che si avvia ad essere un buon esempio di “made in Italy”, come dimostra anche la recentissima intesa con lo Slow Food di Oscar Farinetti, in base alla quale il marchio napoletano dovrà aprire un Rossopomodoro in tutti i nuovi punti vendita esteri di Eataly, a cominciare da quello di Tokio, cui dovrebbe aggiungersi un clone a New York nella primavera del 2009. Ad oggi quindi i marchi Vesevo sono presenti anche in numerose nuove località italiane, tra le quali segnaliamo i Centri Commerciali Petali di Reggio, Genova Fiumara, Euroma, il Centro Divertimenti di Ancona, il’ Eldorado fi Alessandria,la Multisala Torre village di Ancona,Le Porte di Napoli, il Vulcano Buono, il Duel Village di Caserta, Il Ciclope di Acireale, La Galassia di Potenza, La Zagara di Catania, la Freccia Rossa

retail&food - gennaio - febbraio 2009

25

Aeroporti dossier

Fiumicino Andrea Belardini l'accoglienza degli operatori è stata molto positiva. Lo scopo non è solo promozionale e commerciale ma anche quello di stabilire un dialogo coi viaggiatori, soprattutto FIUMICINO

44

Anno 2008 Totale Nazionale Intern.le - U.E. - Non U.E.

tab. 1 Passeggeri Delta % vs 2007

Numero

35.227.209 13.540.507 21.686.702 13.052.043 8.634.659

6,9% -0,1% 11,8% 5,2% 23,4%

Fonte: Adr

Aumentano i passeggeri ma soprattutto crescono le attività commerciali e l'hub italiano, recentemente “riconfermato” dalle scelte di CAI, si prepara per le sfide del prossimo decennio. Mappe, interviste, immagini, anteprime per comprendere presente e futuro del più grande aeroporto italiano.

A

priamo questo nuovo spazio dedicato agli aeroporti italiani, con il resoconto della visita che abbiamo condotto presso lo scalo romano di Fiumicino in compagnia di Andrea Belardini, direttore commerciale di Aeroporti di Roma (Adr). E' un momento delicato per Adr, il dehubbing di Malpensa ha scongiurato un depotenziamento sensibile del più importante aeroporto italiano, eppure la nuova Alitalia risulta complessivamente meno “capiente” della versione pre Cai, considerando anche la fusione con Airone. Sulla Milano-Roma inoltre si fa più temibile la concorrenza della ferrovia e, come se non bastasse, ci si è messa la crisi. Eppure il “Leonardo da Vinci” continua a sfoggiare numeri di tutto rispetto (fig. 1), nonostante il calo di passeggeri registrato negli

ultimi mesi dell'anno. Una situazione rispecchiata perfettamente dalle performance delle attività retail di Fiumicino (duty free, specialist retail, food&bevarge). “Il 2008 ha fatto registrare una crescita superiore al 10% - afferma Belardini – con un incremento di spesa a passeggero sulle attività dirette (gestione Adr) superiore al 6,5%. Il biennio 2007-2008 è stato molto importante per le attività commerciali di Fiumicino. Belardini e la sua squadra hanno lavorato – di concerto con retailer e ristoratori – per accrescere gli spazi commerciali, migliorarne i layout e aumentare l'offerta complessiva. Quindi, raggiunta la saturazione dell'infrastruttura e completata l'offerta retail, l'azione commerciale ha puntato cominciare a concentrarsi sulle azioni promozionali e di comunicazione.

2008: comunicazione e animazione “Quest'anno abbiamo realizzato un palinsesto di strumenti di comunicazione – racconta Belardini – soprattutto con billboard on site e tramite inserzioni pubblicitarie su magazine e quotidiani. Ma anche il sito web è stato rinnovato: continua ad essere un sito prevalentemente di informazione (e non interattivo) ma è decisamente ricco di dati aggiornati e notizie utili per i viaggiatori e per i clienti (http://rome-airports-shoppinggallery.adr.it/). Inoltre abbiamo lanciato una quantità non indifferente di comunicazione promozionale: special offer, nuovi prodotti ecc. Oggi abbiamo una massa critica di brand cospicua e affidabile, quindi possiamo permetterci questo tipo di attività, volte a creare riconoscibilità per lo shopping in aeroporto”.

Ma il 2008 è stato anche l'anno dell'animazione e delle campagne promozionali attuate di concerto con i fornitori. Non bisogna dimenticare infatti che Adr gestisce direttamente una fetta notevole degli spazi di dutyfree/paid degli scali romani di Fiumicino e Ciampino. In questo campo, dice Belardini, “hanno premiato molto le azioni dedicate alla cosmetica mentre per i vini abbiamo creato strumenti di comunicazione per l'informazione e la descrizione dei prodotti che ci hanno consentito di raggiungere risultati lusinghieri (mentre visitavamo un punto vendita dotato di materiale informativo sono state vendute tre bottiglie di Sassicaia, ndr). Importante è stato il lavoro con i fornitori, con i quali abbiamo premuto l'acceleratore sulle personalizzazioni, raccogliendo ottimi risultati”.

2009: loyalty card

La bozza della Loyalty Card attiva dal 2009 (anteprima esclusiva)

Mentre scriviamo negli scali della Capitale è in corso una campagna promozionale che – in partnership con MSC Crociere – prevede l'estrazione di un cospicuo numero di crociere per i clienti delle attività commerciali aeroportuali. Un'azione che apre il campo ad una tra le novità più significative per il 2009: il lancio di una carta loyalty, presentata in anteprima ai lettori di retail&food: un'azione innovativa sulla scena italiana, in Europa adottata solo dagli inglesi di BAA. “La card consentirà ai clienti di accumulare punti coi quali si potranno ottenere sconti, vantaggi (rent-car, tour operator ecc) e, last but not least, i migliori clienti avranno diritto al fast track (terminal A e B). Per l'azione della card abbiamo coinvolto tutti i gli operatori sia di retail che di food e

44 retail&food - gennaio - febbraio 2009

quelli abituali, i cosidetti heavy flyer. Le compagnie hanno adottato da tempo strumenti di confronto con i viaggiatori, agli aeroporti mancano completamente”.

Tante novità per il retail Negli ultimi due anni sono stati numerosi i nuovi brand e formati introdotti a Fiumicino per completare l'offerta al cliente. L'ottica non è soltanto quella commerciale, ci tiene a ribadire più volte Belardini, ma anche quella di servizio al passeggero e afferma: “Abbiamo introdotto una nuova formula di wellness, “be relax”, molto apprezzata e utile a completare i servizi aeroportuali anche per la clientela straniera, ormai abituata a frequentare questo tipo di proposta nei grandi hub internazionali. L'anno prossimo realizzeremo

uno spazio spa, ancor più ampio, al Terminal C e poi apriremo una playground per bambini ampia e attrezzata. Stiamo predisponendo una verifica di mercato ad hoc per questo spazio tra gli operatori più importanti del settore giocattoli e ci attendiamo un ottimo risultato”. Ma il 2008 è stato anche un anno ricco di novità dal punto di vista dei brand di abbigliamento e accessori: sono stati introdotti i monomarca Ermenegildo Zegna, Gallo al terminal C dopo l'importante successo riscontrato al terminal A (e riproposto in altri scali nazionali) e Yamamay a Ciampino. Ma non solo, Belardini è fiero di affermare che: “Siamo riusciti ad attrare formati di successo downtown come nessuno in Italia: D&G, Etro, Gallo, Sermoneta, solo per fare alcuni esempi”. Per arrivare a questi risultati Belardini delinea un percorso chiaro, elaborato e perseguito nel corso di diversi anni, frutto del lavoro di squadra e che, continua il direttore commerciale Adr, “rappresenta la volontà di distinguerci sulla scena nazionale e presuppone un lavoro continuo basato sull'ascolto del consumatore – tramite ricerche di mercato – per poter accogliere le sue richieste. Ma anche l'attenzione alle redditività interne rispetto agli spazi disponibili: assecondiamo gli indicatori di performance e se un formato si rivela o si conferma come un successo lo premiamo con metrature maggiori”. E infine, non certo per ordine di importanza, c’è lo sviluppo futuro, chiediamo a Belardini. “Certo, per ogni singolo punto vendita effettuiamo delle verifiche di mercato, anche multicategoria, così da ottimizzare la scelta.” Ma come avviene questo processo, domandiamo curiosi: “La nostra squadra è composta da osservatori attenti, spesso in movimento, e comunque, prima delle verifiche di mercato andiamo

in città, teniamo sempre antenne sul mercato in base alle categorie. I grandi retailer – è ovvio – sono abituati a presentarsi, diverso è per i piccoli retailer specializzati o per i nuovi. Questi vanno “conquistati” perché non sono abituati a lavorare in aeroporto. Vanno selezionati con serietà ma poi vanno sostenuti e promossi. Ecco cosa ci consente di sviluppare innovazione”. Ma non solo, riprende: “anche i concetti dei centri commerciali si sono fatti molto interessanti e quindi li seguiamo al pari del centro città. Occorre una forte dose di creatività, guidata da un forte processo analitico per individuare e portare al successo un nuovo brand in aeroporto”. E proprio a questo proposito a breve potrebbe vedere la luce un nuovo concetto destinato al “regional merchandising”, cosi come potrebbero essere aperti negozi di abbigliamento e prodotti per bambini.

Ristorazione: un'attesa rivoluzione Il biennio 2007-2008 è stato decisamente importante anche per la ristorazione. Una parte significativa delle aree di ristoro ha cambiato volto grazie al lavoro svolto da alcuni operatori. Basti ricordare la nuova food-court di MyChef al terminal A, la ristrutturazione di Autogrill al satellite e il recente lancio dello Spizzico (nuova versione) al terminal B , il lavoro svolto da Cremonini agli arrivi del Terminal B ma anche il nuovo formato di Frescobaldi. Quest'ultimo rappresenta una vera particolarità, nata e cresciuta proprio a Fiumicino, grazie al lavoro congiunto tra la il team della direzione commerciale di Adr, la celebre casa vinicola toscana e Anacleto Bleve, a Roma un'autorità in fatto di vini e prelibatezze gastronomiche. Il nuovo spazio Frescobaldi, conferma Belardini, “è studiato in partnership e, oltre ad aver confermato il concetto di wine-bar, ci ha consentito di introdurre il pesce fresco con un riscontro eccezionale”. Ma la vera novità è rappresentata dalla parola “fine” posta alla vicenda Cisim di cui numerose volte abbiamo scritto sulle pagine di break&food. Sul volto di Belardini compare un sorriso raccontando che finalmente: “Si è chiusa la grandissima partita Cisim e ciò ci consentirà di dare un

retail&food - gennaio - febbraio 2009

ANNO 4 • NUMERO 1-2 • GENNAIO/FEBBRAIO 2009 • € 1,00

45

ME NS ILE

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n°46) art. 1. comma 1, DCB Milano

break

retail&food LUOGHI DI VIAGGIO • SPAZI COMMERCIALI

In primo piano CONTRO LA CRISI: CREATIVITÀ E INNOVAZIONE Dopo tanti annunci, sembra che la crisi si sia materializzata. Il periodo è complicato: alcuni cadranno altri si rafforzeranno. Sulle pagine di retail&food tante notizie e analisi, legate da un filo rosso: per crescere occorrono creatività e innovazione.

Contro la Crisi

innovazione e creatività Focus autostrade • Star Trek raddoppia • Dossier aeroporti Fiumicino Osservatorio prezzi Conte of Florence e Vesevo

retail&food - gennaio - febbraio 2009

3


r&f NEWS Morellato e Sector in Usa Dopo aver quasi raggiunto i 245 milioni di fatturato, il gruppo di orologeria e gioielleria Morellato e Sector, debutta negli Stati Uniti con l'apertura di un monomarca sulla Fifth Avenue di New York. Salgono così a 57 i flagship store aperti dal gruppo italiano nei cinque continenti, da Panama a Shanghai, da Cancun a Londra.

Terravision, dal bus al caffè Nata nel 2003 per fornire in esclusiva il servizio di navetta dal centro agli aeroporti per i passeggeri di Ryanair, Terravision è oggi attiva con i propri bus in 15 paesi europei per un totale di 50 aeroporti (fatturato stimato per il 2008 circa 35 milioni di euro). Ma non solo: Terravision ha infatti avviato un'attività di accoglienza turistica e ristoro con il lancio dei Terracafè. Finora sono stati aperti due locali, a Roma Termini e Firenze Santa Maria Novella ma entro metà 2009 sono previste aperture a Vienna, Praga, Manchester e Londra.

Yamamay e Carpisa, nozze alle porte Sembra ormai imminente la fusione tra Kuvera e Inticom, proprietarie rispettivamente dei marchi Carpisa (valigeria e accessori) e Yamamay (intimo). Entrambe le società vedono ai vertici la forte presenza della famiglia Cimmino, producono ricavi simili (complessivamente circa 230 milioni) e perseguono le stesse logiche di mercato e di sviluppo. La fusione non potrebbe

Il mercato della moda visto dai protagonisti

Il retail non apre alla crisi Nella strategia delle grandi aziende del fashion la distribuzione, soprattutto monomarca, rimane un punto fermo su cui investire nonostante le ristrettezze economiche

I

l retail resiste, anzi si rafforza. Ecco quanto è emerso durante il convegno organizzato lo scorso 6 novembre a Milano da Pambianco, magazine del settore moda e lusso, dove ha preso parola il gotha del fashion italiano: i rappresentanti di aziende quali Geox, Pomellato, Santoni e altre, hanno discusso su quale strategia assumere per rimanere competitivi nonostante una crisi internazionale che impone al mercato della moda e del lusso profonde modifiche. Una delle ricette da adottare in tempo di tempesta è quella di tenere ben saldo il timone e continuare per la propria rotta eliminando ciò che di superfluo si è accumulato nel corso degli anni. E uno dei punti saldi su cui rimanere aggrappati sembra essere proprio il retail che non

viene visto come una voce in bilancio da tagliare, anzi: «Il prodotto di lusso sarà sempre più orientato al valore e meno all'apparenza, quindi conviene molto di più investire

sul retail e risparmiare sulla pubblicità» ha detto Gianni Castiglioni, ceo di Marni, durante una delle due tavole rotonde organizzate durante l'incontro svoltosi a Palazzo Mezzanotte, sede milanese della Borsa. È proprio dedicando più risorse alla qualità del prodotto ultimo e all'attenzione verso il cliente che il negozio monomarca riveste un'importanza primaria nel-

l'investimento aziendale, anche perché un buon flagship store è soprattutto un ottimo strumento di visibilità del brand. Non è della stessa idea l'ad di Geo Spirit, Graziano Gianelli, che vede nei negozi multi-marca l'unica opportunità di crescita del mercato, grazie ad una continua competizione tra marche e prodotti. L'impegno nella distribuzione deve però rimanere prioritario e, secondo Patrizio Bertelli, presidente di Prada Group, per rimanere competitiva nel mercato globale l'azienda deve sapere investire sia nel canale wholesale che in quelli dei flagship store, anche se rimane un impegno finanziario molto alto soprattutto nella gestione. “La comunicazione è essenziale sempre, soprattutto oggi” ha aggiunto infine Michele Norsa direttore generale del luxury brand Ferragamo “il negozio monomarca è la comunicazione più efficace e l'alto costo dei media impone un'inventiva e una creatività maggiore nella ricerca di visibilità”. •

Gormiti, Preziosi per gli Usa e la Cina

I che portare vantaggi, in particolar modo per quanto riguarda la presenza e la visibilità sui mercati esteri. Per il 2009 le due società prevedono un totale di 120 nuove aperture, prevalentemente con la formula del franchising.

4

l quarto gruppo al mondo nel comparto giocattoli, l'italiano Giochi Preziosi, ha annunciato una nuova partnership con la società di distribuzione americana Playmate Toys. Un mossa rilevante per la società di Enrico Preziosi che si appresta a varcare l'oceano con l'obiettivo dichiarato di esportare i Gormiti, personaggi Made in Italy che hanno riscosso un successo straordinario tra i bambini di mezza Europa e le cui vendite vengono stimate attorno ai 120 milioni di euro. L'alleanza americana si affianca all'acquisizione di Kaleeto, catena cinese, che consentirà a Giochi Preziosi di entrare nel più promettente mercato al mondo e di avanzare verso Giappone, Corea e Vietnam.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

Tornando agli Usa, il lancio delle vendite dei Gormiti verrà sostenuto dalla messa in onda del cartone animato con gli stessi personaggi. La serie è prodotta da una controllata di De Agostini, socio di minoranza di Preziosi e alleato strategicamente assai utile proprio per il sostegno mediatico offerto ai personaggi prodotti e distribuiti da Giochi Preziosi. •



r&f NEWS Nuovo Spizzico e più America per Autogrill Autogrill rinnova uno dei più noti concept del proprio portafoglio, Spizzico. Le pizzerie sparse in ogni location del gruppo milanese cambiano pelle, stile e approccio al cliente. Il menù accoglie torte salate, spe-

cialità al forno, nuove insalate e un completo servizio di caffetteria e il layout si trasforma per offrire al cliente un'ampia visualizzazione di prodotti e lavorazioni. Il primo punto vendita con la nuova veste ha aperto i battenti presso il Centro Commerciale VeronaUno a San Giovanni Lupatolo (VR). Nel frattempo la divisione americana HMSHost si è aggiudicata la gestione dei servizi di ristoro di due nuovi aeroporti statunitensi, Albany (New York State) e Knoxville (Tennessee) per un totale di 10 locali. Da segnalare infine l'apertura del primo locale della rinnovata stazione Centrale di Milano, un Acafé cui, entro la fine del 2009 si affiancheranno altri sei locali per un totale di 2.200 mq di superficie.

SOS Moda, il Governo risponde? Il mondo della moda si organizza per fare fronte comune contro la crisi e, soprattutto, per chiedere sostegni concreti al Governo. Le aziende del tessile-abbigliamento, di pelli-cuoiocalzature e dell'occhialeria – di concerto con le rispettive organizzazioni sindacali – hanno approvato a metà dicembre un documento comune con l'intento di presentarlo direttamente al premier, Silvio Berlusconi. Tra le proposte contenute nel documento, il sostegno ai consumi interni e alla capacità produttiva, la tutela e la valorizzazione del Made in Italy, la richiesta di una maggiore trasparenza nel commercio internazionale. Ora si attendono le mosse di Palazzo Chigi.

6

L'importanza dell'On the move

L'Away from home si fa strada nelle gas station

I

consumi “fuori casa” crescono soprattutto nei canali travel e self service, ma è soprattutto nei classici luoghi di transito che si prevedono i maggiori sviluppi in chiave food e non food. Secondo quanto rilevato da TradeLab, società di analisi e consulenza manageriale, il mercato dell'away from home è un territorio fertile per gli investimenti perché le persone si muovono sempre di più e vogliono trovare il prodotto che cercano ovunque. Dunque l'arma vincente per i retailer sarà la prossimità al cliente, ovvero capire dove il proprio target si trova e, in questo caso, “dove si muove”. I confini di consumo in ambito casalingo e fuori casa vanno via via sfumando, aprendo possibilità per l'espansione di settori food in tutti i canali non tradizionali come l'ambito del benessere (farmacie e palestre), sportivo (stadi) e ovviamente anche i luoghi di servizio, come ad esempio le gas station. Secondo TradeLab sono proprio le aree di rifornimento su rete ordinaria a presentare le opportunità di crescita più interessanti per l'aggiunta di servizi di ristorazione, in particolare se relazionate al numero di

potenziali contatti (1,7 miliardi) su 21.550 stazioni dislocate in maniera omogenea sul territorio nazionale. Tra queste stazioni di rifornimento, infatti, solo un 27% circa offre un servizio di ristorazione integrato (cioè che annoveri la somministrazione accanto al vending). Il dato più interessante riguarda invece il 23% delle stazioni che pur non disponendo di un servizio completo (market o ristorazione) avrebbero tutte le caratteristiche per comprenderlo nella propria area. Per quanto riguarda il futuro un occhio di riguardo va agli operatori della grande distribuzione organizzata che già da qualche tempo sono attivi in questo mercato ma sembra potrebbero arrivare proposte interessanti anche da quelle insegne della ristorazione che hanno trovato fortuna sulle reti autostradali. Le difficoltà nello sviluppo sono date anche dalle complesse normative per l'apertura, diverse per ogni regione italiana, ma anche dagli orari limitati (la media è di 10 ore giornaliere) e dai format che risultano ancora poco attraenti per i segmenti “donna” e “giovani”. Molto lavoro da fare dunque, ma le opportunità paiono decisamente interessanti. •

Stock option BUY

NEUTRAL Fiere in Italy La crisi sta sfoltendo i calendari fieristici. Un dramma contingente per alcuni, il frutto di errori del passato per altri. Un'ottima occasione per riflettere sull'utilità delle manifestazioni e sui loro costi.

McDonald's, pasti gratis agli indigenti Inedita formula di collaborazione tra la multinazionale dell'hamburger e il municipio di Rivoli (TO). In occasione della prossima apertura di un locale nel comune torinese, la società che gestirà il ristorante fornirà i pasti per la locale mensa dei poveri durante i fine settimana per un anno intero. Dopo le parole, i panini. Braccialini, quota 36 Con le recenti aperture nel centro storico di Genova e nell'avveniristico Dubai Mall, il marchio fiorentino facente parte del Gruppo Antichi Pellettieri, ha raggiunto le 36 aperture (di cui 10 in Italia). Un traguardo intermedio rispetto al raggiungimento dei 50 punti vendita previsti entro la fine del 2009. MyChef La Cai si accanisce su Milano e, dopo aver, confermato il ridimensionamento di Malpensa punta a tarpare le ali a Linate. Intanto MyChef ha ristrutturato quasi tutti i suoi locali nello scalo cittadino, puntando sull'innovazione. Coraggiosi.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

SELL Cai e Alitalia La compagnia decolla tra un mezzo dehubbing, una mezza fusione e una mezza alleanza internazionale. Sabelli assicura che Malpensa tornerà hub e che aumenteranno i collegamenti. Per ora: meno concorrenza, meno rotte.

Vito Gamberale L'ex manager di Autostrade, artefice del fondo di investimento di F2i, comincia a scoprire le carte: nel mirino ci sarebbero le quote pubbliche delle autostrade del Nord-Est e di quelle lombarde. Si può osare di più. Aeroporto di Forlì Perde Ryanair e “conquista” Windjet. Una misura tesa a risollevare le sorti dello scalo romagnolo dopo lo sgambetto di Bologna. Sarà sufficiente? Buon volo a cattivo gioco.

Grandistazioni e Trenitalia Fioccano le inaugurazioni di stazioni grandi e linee veloci. Ma subito dopo si scopre il nuovo treno veloce in servizio tra Roma è Milano viaggia spesso in ritardo e la stazione Centrale di Milano è ancora priva di attività commerciali e molto simile a un cantiere. Triste. Le “grandi opere” La crisi è entrata dalle porte e anche dalle finestre, il Governo stanzia fondi per le infrastrutture e, manco a dirlo, non succede nulla. Nel frattempo le imprese si uniscono ai sindacati nel chiedere: quando apriamo i cantieri? Inadeguati.


Su ferro, on the road e per aria

Cremonini cresce

C

oncluso il delisting del titolo, avviata una fase di disimpegno dal business originario, quello della macellazione, con la cessione di quote alla brasiliana Jbs, nel quartier generale di Castelvetro di Modena, i vertici del Gruppo Cremonini, come d'abitudine, alle parole hanno fatto seguire i fatti. La ristorazione sarà una delle più importanti

direttrici di sviluppo per i prossimi anni, fu comunicato qualche tempo fa e così la società si sta affermando come il primo operatore di ristorazione a bordo treno in Europa, fatto di cui diamo regolarmente conto sulle pagine di r&f nella rubrica “Stazionario”. Sul fronte stradale si susseguono senza sosta le aperture dei ristoranti Roadhouse Grill: il quindicesimo ha aperto a metà dicembre a Buguggiate (VA), il sedicesimo aprirà a breve a Trezzano sul Naviglio (MI). La formula del Roadhouse Grill, la stekhouse all'americana, sta riscuotendo un notevole successo: comoda ubicazione stradale, locali ampi (150/200 sedute), servizio rapido, apertura 7/7 e menù a base di carne a prezzi contenuti (in media 20 euro a persona). Grande novità invece sul fronte aeroportuale: Cremonini si è infatti aggiudicata la gara per uno dei lotti ex Cisim Food presso gli aeroporti romani di Fiumicino (5 bar, 1 pub, 2 ristoranti) e Ciampino (4 bar). La concessione prevede una durata quinquennale, durante la quale la società emiliana prevede di realizzare un fatturato complessivo di circa 30 milioni di euro, contro i 16 milioni attuali. Questa operazione consentirà a Cremonini di raddoppiare il numero dei propri locali aeroportuali (attualmente 13 tra Fiumicino, Cagliari, Palermo, Parma) ma soprattutto conferma in modo inequivocabile l'intenzione di affermarsi nel canale degli aeroporti, fino ad oggi marginale nelle strategie della società. •

Benetton pionieri anti crisi N on si può parlare di novità, la ricetta è quella utilizzata da numerosi retailer. La notizia è che ad adottarla è anche Benetton, una delle più importanti catene di abbigliamento al mondo. La crisi c'è e nessuno può negarlo ma per superarla occorre investire, soprattutto sui punti vendita. La strategia Benetton parla di 147 milioni di euro investiti tra gennaio e settembre 2008 per rafforzare la rete distributiva. Come è facile immaginare la maggior parte degli investimenti siano stati rivolti verso i paesi emergenti: Russia, Turchia, India, Cina, Centro e Sud America.

Mercati vergini, in molti casi, come quelli delle repubbliche caucasiche ed asiatiche dell'ex blocco sovietico. Una strategia pionieristica da sempre perseguita dalla parti di Ponzano, spesso accompagnata dalla fermezza nel sostenere una produzione di qualità intermedia tra lusso e fast fashion. Il valore industriale e distributivo contro quello meramente finanziario, una posizione netta ed avversa a quella delle banche d'investimento e degli investitori istituzionali spesso critici con la reggenza di Alessandro Benetton che, di questi tempi, può ben dire di aver fatto le scelte giuste. •

Manager del retail in Master

P

er rispondere alle crescenti richieste di conoscenza e di professionalità, espresse in particolare dai giovani neolaureati che si avvicinano al mondo delle reti distributive, la Facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Milano, in collaborazione con Confimprese, l'Associazione di imprese operanti nel settore del commercio retail, del franchising e della grande distribuzione, ha istituito il corso di Master in Retail Management. L'obiettivo del master è formare profili professionali e manageriali idonei all'inserimento nelle funzioni a presidio delle reti della distribuzione moderna e delle imprese di servizi o manifatturiere. Il Master in Retail Management è rivolto a laureati (Laurea Triennale e Laurea Quadriennale) in discipline economiche (Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale, Scienze Economiche), Scienze Politiche (orientamento economico), Sociologia, Giurisprudenza (orientamento economico), Scienze della Comunicazione (indirizzo in Comunicazione Aziendale), Scienze Linguistiche (orientamento economico-aziendale). Info: www.confimprese.it •

Coop e Eataly, Ambasciatori a Bologna

A

Inaugurata ad inizio dicembre, presso l'ex mercato Ambasciatori di Bologna, una nuova struttura di 1.200 mq dove, grazie alla partnership tra librerie.coop e Eataly, è possibile acquistare libri, studiare, consumare cibi e bevande di qualità. Lo spazio è suddiviso su tre livelli: al piano terra trovano posto i volumi di narrativa, la caffetteria con l'offerta di panini e spuntini salati, oltre allo spazio forum dedicato ad eventi, reading e presentazioni; al primo piano la sezione libraria dedicata al tempo libero si accompagna all'osteria e alla gastronomia take-away; al terzo livello infine, i volumi per i più piccoli e la saggistica oltre a vineria e birreria e ad un secondo spazio per incontri. Il progetto è stato curato dallo studio veneziano Retail Design e realizzato da Coop Costruzioni.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

7



r&f NEWS

Rossopomodoro e Eataly, alleati nel mondo

Trudi, diversificare per crescere Verranno distribuiti dal prossimo mese di marzo gli orologi per bambine e bambini realizzati in partnership da Trudi e Global Watch Industries. L'azienda friulana aggiunge una nuova linea di prodotti ai tradizionali peluche, alle calzature, ai gioielli e all'abbigliamento. Sul fronte retail nessuna novità da segnalare per Trudi che ha intrapreso una serie di aperture nei centri commerciali.

U

na partnership che lascerà il segno, quella siglata tra Franco Manna, guida di Rossopomodoro e Oscar Farinetti, inventore degli store Eataly. L'accordo è semplice, tutte le pizzerie degli spazi Eataly aperti o in apertura nei cinque continenti verranno gestiti dalla società di Manna che garantirà una pizza napoletana verace realizzata soltanto con prodotti doc. A facilitare la liason tra Manna e Farinetti il comune legame con Slow Food, consulente strategico di Eataly e partner di Rossopomodoro nell'individuazione degli ingredienti per pizza e paste. Intanto i due protagonisti del food made in Italy si stanno muovendo su progetti propri: Manna e soci hanno appena lanciato a Napoli – come da tradizione – il format Rossosapore, una catena fast-food incentrata sulla pizza da asporto a base di prodotti di qualità. Mentre il vulcanico Farinetti dopo l'apertura di Tokyo avvenuta lo scorso settembre ha inaugurato a dicembre la terza location italiana a Bologna ed, entro la prossima estate, prevede di aprire a New York City, con ben 1.000 mq ubicati presso il Rockfeller Center. •

Confimprese in pressing sul Governo per il retail

C

ontinuano gli incontri tra Confimprese, l'associazione che riunisce 96 imprese del commercio moderno (franchising, gdo e reti dirette), e il Governo italiano. Lo scorso 15 dicembre una delegazione dell'Associazione ha incontrato Adolfo Urso, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, per richiedere la disponibilità del Governo a dialogare su tematiche centrali per le imprese del retail: semplificazione amministrativa e fiscale per le imprese, mercato del lavoro, reti infrastrutturali ed efficienza della filiera produttiva, energia ed ambiente. Il sotto-

Aperto un nuovo outlet ai piedi del monte Soratte

È

stato inaugurato il 26 novembre 2008 il Soratte Outlet Shopping, primo outlet sorto a nord di Roma ideato, gestito e commercializzato da Stores Development. La nuova cittadella dello shopping,

Adolfo Urso

Mario Resca

segretario Urso ha invitato Confimprese a presentare proposte ed emendamenti al disegno di legge governativo n.1195 “Disposizione per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”. L'invito è stato raccolto, nella speranza che il ddl possa veramente andare incontro alle esigenze del settore. •

immersa nel Parco naturale dove sorge il monte Soratte, è un progetto di grande portata dove l'aspetto estetico ricopre un ruolo fondamentale. I progettisti hanno infatti voluto richiamare le architetture del mondo antico romano grazie all'utilizzo del tufo romano per i rivestimenti e pietra naturale per i pavimenti. Il Soratte Outlet Shopping, raggiungibile dall'autostrada A1, si estende su un'area complessiva di circa 130 mila mq, dei quali 22 mila sono riservati a spazi e giardini pedonali e 35 mila all'area commerciale che si compone di 160 negozi tra categorie merceologiche, aree di ristoro e servizi dislocati. Per incidere meno sull'impatto ambientale, i 2.500 parcheggi previsti sono stati collocati tutti al piano sotterraneo e per la realizzazione dell'opera sono stati utilizzati materiali eco-compatibili. Gli sforzi di Stores Development si sono indirizzati a razionalizzare gli spazi, garantendo così la massima comodità per i clienti dell'outlet e l'ottimizzazione della visibilità per ogni singola insegna, tra le quali sono presenti Conte of Florence, Motivi, Bata, Lindt, Burger King e Foppapedretti. Grazie al consistente bacino di utenza in cui è inserito e al suo posizionamento in una zona di interesse turistico, il Soratte Outlet si afferma come uno dei progetti più interessanti nel panorama laziale. •

retail&food - gennaio - febbraio 2009

9


r&f NEWS Tajani: l'Europa per Viterbo

Olbia rinnova, ma è top secret

A

ntonio Tajani, Commissario ai Trasporti dell'Unione Europea,

punta su Viterbo e si dice convinto che lo scalo laziale “avrebbe le potenzialità per accogliere voli internazionali”. Meno male, diciamo noi, visto che Viterbo dovrebbe sostituire nientemeno che Ciampino, importante base di Ryanair, una delle più importanti compagnie aeree europee. Quanto ai tempi nessuna novità, ma in compenso Tajani è certo che “l'Unione Europea è pronta a collaborare alla realizzazione dell'aeroporto di Viterbo sia cofinanziando la progettazione che per la realizzazione delle infrastrutture di collegamento”. Nessuno dubita delle certezze del Commissario, ma in tempi di crisi – quali quelli in cui siamo – siamo sicuri che Viterbo sia in cima alle priorità infrastrutturali europee?

P

iù di 36 milioni saranno investiti per l'aeroporto di Olbia – Costa Smeralda. In vista del G8, che nel prossimo luglio farà convergere nel nord della Sardegna i capi di governo delle “grandi potenze”, lo scalo di Olbia necessita di alcuni importanti lavori. In particolare verrà dato nuovo assetto alla viabilità attorno all’area aeroportuale, verranno completate strutture logistiche nella zona destinata ai voli di stato e verrà allungata la pista, al fine di accogliere i velivoli di maggiori dimensioni, come l'Air Force One del presidente statunitense. Imposta “riservatezza” sulla gestione dei lavori, vista la delicatezza dell'evento. Di certo lo scalo sardo beneficerà di migliorie utili ad accrescere l'attrattività turistica dell'area già a partire dalla prossima estate. •

10 retail&food - gennaio - febbraio 2009


Nasce Lufthansa Italia

Lufthansa alla conquista di Malpensa

S

i rinforza l’alleanza strategica tra Sea e Lufthansa. La compagnia tedesca ha infatti annunciato lo scorso novembre la nascita di Lufthansa Italia, che collegherà lo scalo di Malpensa ai principali aeroporti europei: Barcellona e Parigi dal prossimo febbraio, Bruxelles, Bucarest, Budapest, Madrid, Londra e Lisbona da marzo. La costituzione della nuova società è avvenuta nel mese di gennaio e avrà come base di armamento proprio lo scalo milanese. Il presidente della compagnia di bandiera tedesca ha così sintetizzato, durante la conferenza stampa di presentazione, l’obiettivo strategico dell’operazione:

“Desideriamo offrire ai clienti italiani un’ampia rete di collegamenti tra il Nord Italia e le principali destinazioni europee. Milano e la Lombardia sono una delle aree europee economicamente più significative e importanti. E’ quindi fondamentale collegarla con l’Europa attraverso un’ampia offerta di voli e destinazioni. Con la nascita di Lufthansa Italia rendiamo possibile tutto questo e offriamo un chiaro riconoscimento a questa regione”. Per Malpensa dunque, una vera e propria occasione di rilancio dopo l’abbandono di Alitalia: “Il ritorno a una tipologia di traffico hub è l’obiettivo primario di Sea e Malpensa – ha chia-

La Perla nelle mani di Mariella Burani

L

a casa di intimo di fascia alta La Perla ha stretto un accordo di licenza con Mariella Burani Fashion Group, la holding che raggruppa tutti le aziende e i marchi della galassia Burani. Secondo accordi, la produzione e la distribuzione di La Perla finirà nelle mani di MBFG, la quale già detiene un lungo elenco di brand, di proprietà o in gestione, che svariano dall’abbigliamento (tra i quali Vivienne

rito Mayrhuber – e anche se Cai dovesse scegliere Air France come partner estero questo non modificherà di una virgola nostri piani di sviluppo sullo scalo”. Lufthansa dunque scommette e punta tutto sullo scalo lombardo grazie al nuovo brand che intende integrare i valori promossi da Lufthansa, affidabilità e qualità, con un tocco tutto italiano: per questo motivo la

nuova compagnia sarà gestita da italiani, a partire dalla manutenzione, all’air operator certificate e ai servizi a terra. Non solo, il tocco del made in Italy sarà soprattutto visibile a bordo dove le hostess serviranno prodotti italiani. Sarà probabilmente una tra Do&Co e LSG a gestire il catering on board, il vincitore della gara indetta da Lufthansa sarà presto reso noto. •

Westowood, Killah e Bikkembergs), alla pelletteria (Antichi Pellettieri) e al comparto gioielleria (Gioielli d’Italia Spa). Già nell’agosto del 2007 La Perla era stata ceduta all’americana Jh Partners per rilanciare il marchio sul

mercato italiano e internazionale, ed è stata proprio quest’ultima azienda ha stipulare l’accordo con il gruppo emiliano presieduto da Walter Burani. La realizzazione dei capi di lingerie verrà effettuata in Italia, e alla normale distribuzione di La Perla, a partire dalla collezione primavera-estate 2009, si aggiungerà quella effettuata dalla rete Mariella Burani. •

Le due Valli inaugurato a Pinerolo

L

a partnership fra il Gruppo Altarea Italia e Novacoop Piemonte ha dato alla luce lo shopping center Le Due Valli, denominato così per la sua ubicazione all'imbocco di due vallate nella zona sud orientale di Pinerolo. Il centro, inaugurato il 26 novembre 2008, è stato progettato da Promogeo in collaborazione con lo studio D-A di Parigi e dispone di 21.570 mq di superficie lorda affittabile suddivisa su 2 livelli. All'interno sono stati ricavati 52 punti vendita: al primo piano si trovano 30 negozi di piccola superficie, un Piazza Italia con uno store da più di 1000 mq, un supermercato a insegna Ipercoop da quasi 13 mila mq e una particolare area dedicata alla salute e alla cura della persona. Al secondo livello trovano invece spazio 22 negozi di abbigliamento, uno store di Scarpe&Scarpe, la food court che annovera tra le proprie insegne un Maglione Ristorazione e un'area intrattenimento gestita da Play For Fun. La struttura comprende infine un parcheggio multipiano su tre livelli in grado di ospitare 2000 posti auto.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

11


r&f NEWS Al T1 di Sydney aprono Armani e Burberry

l’intervista McArthurGlen corre attraverso la crisi. A Serravalle arriva un Ferrari Store.

Il brand di lusso Giorgio Armani continua la propria espansione all'interno degli aeroporti internazionali. Uno dei più famosi marchi del fashion targato made in Italy ha annunciato che aprirà a novembre di quest'anno un nuovo flagship store all'interno del T1 di Sydney. Il negozio venderà vestiti per uomo e donna, pelletteria, gioielli, accessori e occhiali. La nuova apertura avverrà dentro The Froum, la shopping area che ospiterà anche un punto vendita Burberry.

Intervista a Luigi Battuello Regional Director Southern Europe di McArthurGlen Group Chiudendo il 2008 in crescendo (fatturato da 495 milioni di euro, +10% circa rispetto al 2007) McArthurGlen conferma il trand positivo degli outlet in Italia nonostante la crisi dei consumi che aggrava non poco il settore retail. Nuovi investimenti sono garantiti da McArthurGlen nei prossimi anni, a cominciare dal prossimo Designer Outlet di Marcianise, che aprirà in provincia di Caserta a fine ottobre. Quali sono le previsioni per McArthurGlen e per gli outlet in generale per i prossimi anni? Tranne quello di Venezia, che ha appena aperto, pensiamo che i nostri tre centri cresceranno complessivamente del 5/6% l'anno prossimo a parità di superficie aperta. Questo perché pensiamo che l'anno prossimo ci sarà più prodotto che affluirà nel canale outlet, in quanto la funzione di una tipologia distributiva come la nostra è quella di consentire alle aziende di smaltire il loro prodotto invenduto. L'outlet svolge la sua funzione massima, nell'aiuto a risolvere questo problema delle aziende, soprattutto in momenti di difficoltà e quindi ci auguriamo che molte più imprese comincino a guardare a questo canale anche se non lo hanno mai fatto. L’outlet èuna formula che il consumatore tende a premiare sempre piùper tanti motivi, non ci si va solo per comprare. E poi soprattutto è un settore che da lavoro a migliaia di persone e permette alle aziende di fare del business in maniera trasparente.

“I mondi” di Nuance sbarcano a Stoccolma Si chiamano “World of..” le sezioni allestite nel nuovo flagship duty-free che il gruppo The Nuance ha inaugurato lo scorso 15 dicembre al T5 dello Stockholm Arlanda airport. Ogni sezione raggruppa i prodotti appartenenti ad una categorie: dai liquori al tabacco, dai profumi ai cosmetici. Il nuovo duty-free da 1680 mq gestito da Nuance è stato sviluppato in partnership con ASDC, Arlanda Schipol De velopment Company, la società che gestisce l'aeroporto svedese. Secondo quanto stimato da Nuance, a transitare all'interno del nuovo store sarebbe almeno il 60 % dei passeggeri in transito dal T5 di Arlanda.

Il fatto che si venda meno nei luoghi tradizionali ha favorito gli investimenti nel settore? In prospettiva si. Certo, se le previsioni rimangono così drammatiche, nei prossimi anni si vedrebbe una moltiplicazione degli outlet e ciò significherebbe che tutto il retail è in ginocchio. Però, parlando di previsioni negative per il 2009, una maggiore quantità di prodotto che affluisce negli outlet è una cosa inevitabile almeno per il prossimo autunno/inverno. L'outlet ha come merceologia di riferimento l'abbigliamento, quali sono le altre categorie che potrebbero emergere? I nostri Designer Outlet hanno prevalentemente l'85/90% di abbigliamento e calzature. Il resto èuna quota assolutamente residuale, che tendiamo ad accogliere anche come elemento di intrattenimento. Per la diversificazione merceologica puntiamo piùalla compresenza, adiacente a noi, di altre tipologie distributive, anche se ci possono essere delle eccezioni. A Serravalle, per esempio, apriremo a maggio uno spaccio della Ferrari in un fabbricato progettato dai loro architetti, ma saràcomunque un factory store che venderàle rimanenze dei loro negozi. Quello è sicuramente un'attrazione, ci saranno degli elementi d'intrattenimento nelle vetrine, ma rimane comunque parte dell'offerta outlet.

Sea, riorganizzazione in corso ORGANIGRAMMA

Parigi CDG veste Prada Nell'ultimo periodo gli aeroporti delle più importanti capitali europee hanno fatto la gara per accogliere al loro interno la griffe del pret-a-porter italiano per eccellenza. Dopo Roma Fiumicino e Londra Heatrow, Prada ha scelto il Charles de Gaulle, il principale hub parigino, per aprire un nuovo store. All'interno del negozio, inaugurato lo scorso mese di dicembre al terminal 2E, è possibile acquistare collezioni di pelletteria, accessori e occhiali uomo/donna. Il pdv targato Prada, il decimo a Parigi, racchiude nei suoi 100 mq gli elementi tipici delle classiche boutique del marchio milanese, dalla moquette beige dei pavimenti alla tela da quadri verde pallido delle pareti

S

econdo il Corriere della Sera il cambio di organigramma registrato in casa Sea – Aeroporti di Milano è da attribuirsi a ragioni contabili (un rilievo della Corte dei Conti rispetto allo stipendio del Presidente Bonomi, superiore alla soglia prescritta per le ex municipalizzate). Di fatto Bonomi esce rafforzato dal recente cambiamento e al ruolo di presidente affianca ora anche quello di CEO (il corrispondente dell'amministratore delegato in inglese). Da notare il cambio di nome nella casella del direttore commerciale non aviation, Perego ha infatti sostituito Guy Louis Ponzo. •

12 retail&food - gennaio - febbraio 2009

Fonte: Sea




r&f NEWS

Coopsette e Design International a tutto entertainment

L

o studio inglese Design International ha redatto per conto di Coopsette di Reggio Emilia due progetti innovativi nel campo del-

l’entertainment: Eldorado Centre e Montedoro Freetime. Eldorado (Spinetta Marengo , AL) è il più grande polo di intrattenimento per il tempo libero e il benessere. Il progetto si estende su un’area complessiva di 72.000 mq e comprende un centro benessere di 15.000 mq, un hotel a 4 stelle da 120 camere, un cinema multisala con 7 sale (gestito da Uci Cinemas) e uno spazio ristorazione di oltre 800 mq che sarà gestito da Rossopomodoro (gruppo Sebeto - Vesevo). Progetto interessante anche Montedoro Freetime, che si trova a Muggia (Trieste). Il centro comprende un centro commerciale, un circuito go-kart e una pista ghiaccio cui si aggiungeranno presto un centro wellness e un hotel a 4 stelle. Lo sghopping mall si sviluppa su una superficie di 34.000 mq e ospiterà più di 90 negozi disposti su due piani. •

Veronesi socio di Falconieri

S

andro Veronesi, presidente del gruppo Calzedonia, ha firmato un accordo con Pierangelo Fenzi per acquisire la quota di maggioranza di Falconieri srl, società

specializzata nella produzione di maglieria e cachemire per uomo e donna. L’accordo ha come obiettivo strategico quello di supportare la crescita del marchio Falconieri dal punto di vista produttivo e commerciale e di implementare la produzione del comparto femminile. Ad accordo concluso il numero uno di Falconieri ha dichiarato: “Legarci a un protagonista dell’innovazione italiana come Veronesi è per noi un’opportunità unica. Investire in tecnologia produttiva e potenziare il settore

marketing e commerciale ci permetterà maggiore ricerca e visibilità dei nostri manufatti, migliorando il servizio e il rapporto qualità prezzo. •

I

l presidente del Casinò di Campione d’Italia Mario Resca ha consegnato nei giorni scorsi le proprie dimissioni motivando la sua scelta con l’incompatibilità con il nuovo incarico assegnatogli da Sandro Bondi al Ministero dei Beni Culturali. Resca, classe 1945, è anche presidente di Italia Zuccheri Spa e di Confimprese, consigliere di Mondadori Spa e della British Telecom Italia. Era stato nominato presidente della casa da gioco nel dicembre 2007 con il mandato di sistemare i disastrati conti del Casinò e avviare il trasferimento al nuovo edificio.

Sandro Veronesi

Verso una revoca... del Cas?

I

l presidente dell’Anas Pietro Ciucci ha annunciato alla commissione Ambiente della Camera la sua intenzione di chiedere la revoca della concessione al Consorzio Autostrade Siciliane, appunto il Cas, in quanto l’Ente si sarebbe reso colpevole di gravi inadempienze e non avrebbe predisposto un adeguato piano di intervento per porre rimedio alle carenze riscontrate. Il Cas gestisce la Messina-Catania, la Messina-Palermo e la SiracusaGela: 400 chilometri di autostrada provvisti di numerose aree di servi-

Resca: da Campione al Ministero

zio, per le quali si attende da anni il bando di una seria gara per l’affidamento delle concessioni, oil e non oil. Infatti il meno che si possa dire in proposito è che il livello qualitativo e di immagine dei servizi offerti è rimasto in arretrato, rispetto al resto d’Italia, di almeno vent’anni.•

Record per Orio. Sea vende?

L

a SEA, società di gestione degli aeroporti milanese, starebbe meditando la propria partecipazione in SACBO, che gestisce lo scalo bergamasco di Orio al Serio. Sea, che detiene il 49,9% dell’aeroporto orobico potrebbe scendere al 30% (valutato in 30-50 milioni di euro dal Corriere Economia). Sulla quota dismessa avrebbero la prelazione gli attuali azionisti: UBI Banca, che detiene l’attuale 10%, Camera di Commercio di Bergamo (oltre 6%) e Credito Bergamasco, proprietario di oltre il 3%. Oltre a portare nuove risorse, la cessione diminuirebbe il conflitto di interesse fra i principali scali lombardi: la strategia di rilancio di Malpensa prevede un ampliamento del ruolo di Easyjet, concorrente di Ryanair che opera appunto da Orio al Serio. L’aeroporto di Orio al Serio nel 2008 ha visto transitare 6 milioni 482mila passeggeri, segnando un aumento, su base annua, del 13%: l’incremento più alto fra tutti gli scali italiani. In flessione solo il trasporto merci, in calo del 2,8 % rispetto al 2007.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

15


r&f NEWS cosa occorre sapere per...

Nuovo retail park a Fidenza Si chiama Fidenza Shopping Park ed ha aperto i battenti lo scorso 27 novembre 2008 nei pressi della città emiliana. Il parco commerciale, sorto vicino all'uscita A1 Fidenza-Salsomaggiore Terme, si compone di una superficie commerciale di 16.500 mq. Tra le insegne presenti, le quali occupano spazi di vendita tra i 300 e i 5 mila mq, si trovano uno store di elettronica ed elettrodomestici Comet, un comparto dedicato al bricolage e al giardinaggio a marchio Obi, un Pittarello per le calzature e un negozio Bon Prix per l'abbigliamento. Dondi Salotti, Casa e Atmosphere completano la ricca offerta per l'arredamento, gli accessori e i mobili per la casa. All'interno del parco commerciale è anche presente un bar con ristorazione self service gestito da Sibani. Ad occuparsi del lancio, commercializzazione e gestione del Fidenza Shopping Park è stata incaricata CbrEspansione Commerciale.

Parco commerciale da record a Settimo Torinese È stato presentato a novembre il Settimo Cielo Retail Park, il futuro parco commerciale più grande del nord Italia con 82 mila mq di Gla. Il progetto, di proprietà della società Settimo Sviluppo (partecipata Euroedes e Compagnie Financière Frey) ma promosso da Promocentro e commercializzato da Mall System, si comporrà di varie strutture ed edifici che andran-

A cura dello Studio Legale Antonelli Cocuzza & Associati di Milano

Locazione o affitto di azienda?

L

e due principali tipologie contrattuali per conseguire il godimento di spazi commerciali sono locazione e affitto di azienda. Quest’ultimo è assai utilizzato nella pratica in quanto la legge “Bersani” del 1998, che regolamenta il settore commercio, autorizza il trasferimento pro tempore della licenza commerciale in alcuni casi, tra cui vi è, appunto, la stipula di tale tipo di contratto.

L’affitto viene generalmente preferito quando la proprietà dei locali abbia interesse a rimanere titolare della licenza commerciale e a concedere al retailer il godimento di un “pacchetto”, formato, tra le altre cose, da locali e licenza commerciale. L’individuazione di quanto forma oggetto dell’affitto deve essere effettuata con cura, per evitare che il contratto venga riqualificato come locazione ad opera delle autorità competenti o nel corso di un giudizio. Affitto e locazione presentano tuttavia discipline molto diverse di cui occorre tener conto in sede di stipula. La locazione è regolata dalle norme del Codice Civile e dalla Legge n. 392 del 1978, che detta una disciplina stringente ed in molti casi imperativa, vale a dire non modificabile dalle parti. L’imperatività delle norme, poste a tutela degli interessi del conduttore, comporta la nullità di pattuizioni contrarie alla legge, o la sostituzione automatica di clausole. L’affitto di azienda è regolato da alcune norme del codice civile, ma non presenta analoga tutela dell’affittuario e consente pertanto flessibilità

La crisi affonda il lusso abbordabile no a costituire 4 distinte macro aree commerciali: una parte Fashion hold e household dedicata all'arredamento e ai casalinghi, una Electronics & sport per un target giovane, una denominata “Do it yourself” riservata al bricolage e al fai da te e un'altra composta da uno shopping center da 43 mila mq comprendente due livelli commerciali, un ipermercato, un'ampia food court e una zona ludica. Le prime strutture del progetto vedranno la luce a Settimo Torinese entro il 2010.

16 retail&food - gennaio - febbraio 2009

S

econdo una ricerca effettuata dal Centro Studi di Confindustria, i beni di lusso

abbordabili, eccellenza del made in Italy, rischiano di chiudere i conti con una grossa frenata rispetto agli introiti del 2007. A soffrire di più sono i prodotti appartenenti ai comparti tessile-abbigliamento, calzature e arredamento. La crisi ha infatti contratto la domanda delle famiglie a reddito medio-alto, i tradizionali consumatori dell’ “affordable luxury”, ed è questo che si evince dai dati: nel 2007 il giro d'affari dei tre comparti era composto al 40% dalla vendita di beni di lusso, ma da Confindustria fanno sapere che solo nella prima parte del 2008 la terna ha diminuito i proprio ricavi di 2,5 miliardi, gran parte dovuti proprio alla flessione del lusso accessibile.

maggiore rispetto alla locazione. E così per quanto concerne la durata, che nella locazione è prefissata dalla legge (6 anni rinnovabili tacitamente per ulteriori 6 anni, in mancanza di motivi specifici in capo al locatore). Nell’affitto non si ha analoga previsione: sarà perciò facoltà delle parti stabilire la durata del rapporto. Ciò dà luogo nella pratica a durate varie: dai 12 anni di alcuni casi, sino a periodi più contenuti, di 4 o 5 anni. Differenza di rilievo è la disciplina del recesso del conduttore, sempre possibile – sebbene molto difficile in pratica - nella locazione in quanto limitato alla presenza di gravi motivi, da pattuire espressamente nell’affitto. Il canone e relativi aumenti nell’affitto sono modulabili in modo assai più libero che nella locazione (dove l’aumento massimo possibile è limitato al solo incremento ISTAT). Inoltre, la cospicua indennità per la perdita di avviamento prevista per la locazione non si applica all’affitto di azienda. Quanto alla manutenzione dei locali, mentre la disciplina sulla locazione pone regole dettagliate, ulteriormente specificate dalla giurisprudenza, l’affitto di azienda prevede norme più generiche: sarà pertanto opportuno specificare dettagliatamente a chi spetti la manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali e dei relativi impianti. Differenze si osservano anche nella disciplina della prelazione: la legge 392/78 prevede alcuni casi di prelazione a favore del conduttore, mentre nell’affitto ciò dovrà essere oggetto di pattuizione espressa. Avv. Alessandro Barzaghi


DUTY FREE WORLD

By Kevin Rozario - London

Changing tactics in 2009

Cambio di tattica per il 2009

The outlook for travel retail sales in 2009 is bleak, given that its two main drivers: passenger numbers and routes capacities, are both reducing. But there are still a few locations where growth can be found.

Le prospettive del travel retail per questo 2009 sono oscure, dato che le sue due componenti principali, capacità delle rotte e numero di passeggeri, si stanno via via riducendo. Ma, nonostante questo, resistono ancora alcune location dove invece si registra una crescita.Gli ultimi dati (relativi al mese di ottobre 2008) del Consiglio Internazionale degli aeroporti Europei mostrano un ribasso del 4%, a fronte di un trend negativo in crescita (-3,3% a settembre e -0,4% a luglio). Olivier Jancovec, direttore generale di ACI Europa dice: “Sempre più aeroporti stanno facendo registrare una sensibile diminuzione di passeggeri e del traffico merci. La situazione è andata poi peggiorando in molti mercati, dal Regno Unito alla Spagna, alla Germania, all’Austria e alla Scandinavia. Nel mese di ottobre inoltre alcuni aeroporti dell’Europa dell’Est hanno fatto registrare il primo significativo calo di traffico dall’entrata dei paesi di appartenenza nell’Unione Europea”. Ma queste previsioni oscure possono offrire anche ragionevoli spunti d'ottimismo per i retailers che intendano sfruttare la situazione perché non tutti i mercati stanno soffrendo in egual maniera e altri ne stanno addirittura traendo beneficio. Mentre ulteriori ribassi sono inevitabili, quanto mostrato dall’ACI – che rappresenta all’incirca il 90% del traffico commerciale in Europa – evidenzia che mercati come Svizzera, Francia e Russia continuano a crescere grazie alla forte strategia di marketing e/o alla capacità e disponibilità dei loro aeroporti. Per esempio, mentre i passeggeri dei più grandi aeroporti in Europa crollano dal 4,6%, gli aeroporti di Parigi Charles de Gaulle e Orly vedono i loro dati aumentare rispettivamente del 3,4% e del 2,0%. Similarmente, tra gli aeroporti più piccoli, Zurigo cresce del 3,2%, Berlino Schoenefeld del 11,9% e Tegel del 2,7%, mentre Mosca Vnukovo aumenta del 12,8% e Tolosa del 6,2%. Tutte queste location gestiscono più di 5 milioni di passeggeri e rappresentano senza dubbio un’ottima opportunità per il retail. La passata tendenza per i retailers è stata quella di focalizzarsi sui grandi hub come Heatrow, Francoforte e Copenhaghen. Questi, ovviamente, restano cruciali e in queste sedi i retailers avranno molto da lavorare per rendere efficace la loro presenza e per trasformare i passeggeri in calo in acquirenti. Ma potrebbero anche trovare beneficio nel concentrare più risorse su location più piccole dove la crescita non è ancora del tutto sviluppata.

Latest numbers from Airports Council International (ACI) Europe for October 2008, released in December, showed a 4% fall, on the back of an increasing negative growth trend (-3.3% in September and -0.4% in July). ACI Europe director general Olivier Jankovec says: “More and more airports are reporting falling passenger and freight traffic. The situation has further worsened in many markets from the UK and Spain to Germany, Austria and Scandinavia. October has also seen a number of eastern European airports reporting declining traffic for the first time since their countries joined the EU.” The dark clouds may have a silver lining for retailers willing to exploit it because not all markets are suffering equally and some are even benefiting. While further falls are inevitable, ACI figures – which represent around 90% of commercial traffic in Europe – show that markets like Switzerland, France and Russia continue to grow thanks to strong route marketing and/or capacity availability at their airports. For example, while passengers at the biggest airports in Europe (more than 25m) crashed by 4.6%, Aéroports de Paris’s Charles de Gaulle and Orly saw their numbers rise 3.4% and 2.0% respectively. Similarly among smaller airports, Zurich rose 3.2%, Berlin Schönefeld by 11.9% and Tegel by 2.7%, while Moscow Vnukovo increased 12.8% and Toulouse was up 6.2%. All these locations process more than five million passengers and therefore represent strong retail opportunities. The past tendency has been for travel retailers to heavily focus on big hubs such as Heathrow, Frankfurt and Copenhagen. These, of course, remain crucial and here retailers will have to work harder to raise penetration and convert dwindling passengers into buyers. But they may also find it beneficial to concentrate more resources on smaller locations where growth is still to be found.

retail&food - gennaio - febbraio 2009 17


Osservatorio prezzi

Tangenziali, un brutto L a rilevazione prezzi dei punti di ristoro che sorgono lungo le autostrade “cittadine” che circondano Milano e Torino ha fatto emergere, al di là dell’analisi sui costi praticati dalle diverse insegne, la non brillante situazione della strutture presenti sulle tangenziali delle due più importanti città del nord-ovest. Un paradosso, se si considera di viaggiare in una delle aree più produttive e più ricche d'Europa. Una delle peculiarità delle tangenziali, quelle milanesi e torinesi non fanno eccezione, è costituita dall'avere un target di clientela (principale) ben definito, quello dei commuters o pendolari che dir si voglia. Viaggiatori che compiono tragitti extra-urbani ben definiti, sempre uguali, e che sono soliti fare una sosta veloce al bar, solitamente per colazione, per un caffè, per consumare un rapido snack a pranzo o per acquistare sigarette, “gratta e vinci”, biglietti della lotteria ecc. Per analogia dunque non è del tutto inesatto accostare questi punti di ristoro con i classici caffè urbani di periferia, dove l’abitudine e la fedeltà della clientela sono elementi caratteristici. Questo spiega, almeno in parte, la presenza di strutture di piccole-

medie dimensioni e, soprattutto, l'assenza di un servizio di ristorazione completo bar-fastfood-ristorante, riscontrata nella nostro itinerario solamente presso l’Autogrill piemontese di Nichelino Sud e nel Ristop lombardo di Novate Nord. Quest’ultimo, non a caso, ha l’esigenza di “coprire” anche una domanda di ristoro tradizionale, essendo posizionato in A4. Lungo la direttrice est-ovest per eccellenza infatti transita un numero maggiore e più vario di target tra cui numerosi viaggiatori, leisure o business, a “lunga percorrenza”. Non è un caso che, a fianco all'edificio che ospita le attività oil e non oil, stia per sorgere un motel nuovo di pacca. Ecco perché il paniere formulato in questa rilevazione non prevede items abituali per l'Osservatorio prezzi come il trancio di pizza o i classici spaghetti al pomodoro.

Milano Serravalle e sul tratto a

nord del capoluogo lombardo dell’A4 gestito da Autostrade per l'Italia. Gran parte dei locali visitati sono di modeste dimensioni, dimostrano una certa età e offrono un'immagine mediocre: tra i peggiori sicuramente Sarni Maglione, situato a Stura Sud, e l’Autogrill di Cascina Gobba Est. Per quanto riguarda il primo, si tratta di un locale poco illuminato, decisamen-

In tangenziale poca innovazione In totale sono state prese in considerazione 7 aree di sosta: quattro appartenenti alla torinese A55 gestita da Ativa Spa e le restanti tre posizionate sulla tangenziale est milanese (A51) di

te poco gradevole, che sicuramente necessiterebbe di una radicale ristrutturazione. O meglio di essere edificato ex novo. L’ACafè di Cascina Gobba, invece, visto dall’esterno da l’idea di essere una struttura moderna ma si tratta di un'illusione. Il locale infatti è accolto da container attrezzati, a loro volta “rivestiti” da pannelli per migliorarne l'immagine esterna. Una situazione eccezionale, non sappiamo se dovuta a ristruttura-

RILEVAZIONE PREZZI TRATTE TANGENZIALI DI MILANO E TORINO (GENNAIO 2009 - IN €)

MILANO

Caffè espresso Cappuccino Caffè decaffeinato Caffè orzo Croissant Spremuta Succo di frutta Acqua (50 cl.) Birra spina (20 cl.) Coca Cola (pet 50 cl.) Panino base Ovetto Kinder Ferrero Red Bull (lattina) * Birra spina media (30 cl.)

AUTOGRILL Cascina Gobba Est (A51)

MY CHEF Lambro Nord (A4)

0,90 1,20 0,95 0,95 1,00 2,50 2,00 1,10 2,30 2,40 2,90 1,10 2,50

0,95 1,30 1,10 1,10 1,10 2,90 2,20 1,10 2,80* 2,40 2,90 1,20 2,60

** Caprese

18 retail&food - gennaio - febbraio 2009

*** Pet 75 cl

TORINO RISTOP Novate Nord (A4)

AUTOGRILL Nichelino Sud (A55)

MY CHEF Beinasco Nord (A55)

RISTOP Stura Nord (A55)

SARNI MAGLIONE Stura Sud (A55)

0,95 1,25 1,00 1,00 0,95 2,40 2,00 1,00 2,10 2,30 3,50** 1,10 2,60

0,90 1,20 0,95 0,95 1,00 2,50 2,00 1,70*** 2,20 2,30 2,90 1,10 2,50

0,95 1,30 1,10 1,10 1,10 2,90 2,20 1,10 2,80* 2,40 3,20**** 1,20 2,60

0,85 1,25 1,00 1,00 0,95 2,40 2,00 1,00 2,10 2,30 3,50** 1,10 2,60

0,80 1,20 1,00 1,00 1,00 2,60 2,00 0,80 2,00 2,20 3,50***** 1,20 3,00

**** crudo - mozzarella

***** crudo - cotoletta

prezzo più alto

prezzo più basso


te in un'area che fino a pochi mesi fa era provvista esclusivamente del servizio oil. Mentre è stato da poco ristrutturato il locale MyChef di Beinasco Nord (bar + PizzaChef). Discorso completamente diverso per il Ristop presente a Novate Nord, a brevissima distanza dal citato locale MyChef di Lambro, sul tratto milanese dell’A4: un ampio punto di ristoro, di nuova concezione, inaugurato nell’estate 2008 e che quindi si presenta con una struttura più attraente e un servizio comprendente il nuovo format di ristorazione L’Orto. Complessivamente, per quanto riguarda struttura e servizi, siamo rimasti abbastanza delusi: a dispetto di come ci si potrebbe immaginare, le tangenziali di Milano e Torino presentano, nella maggior parte dei casi, standard qualitativi di livello medio-scarso e addirittu-

le bevande (birra e coca cola). Le aree di servizio di Lambro Nord e Beinasco Nord – due tra la più nuove, occorre ricordarlo – vendono il caffè espresso a 0,95 euro (contro gli 0,80 fissati da Sarni a Stura Sud), i macinati decaffeinato e d’orzo posti a 1.10 euro contro gli 0,95 di Autogrill ma, soprattutto, la spremuta viene proposta a 2,90 euro, un esborso notevolmente maggiore rispetto ai 2,40 euro di Ristop. Sempre da MyChef risultano più cari anche il cappuccino (1,30 euro), croissant (1,10) e succo di frutta (2,20). Negli Acafè e nel locale di SarniMaglione, esaminando gli altri prodotti della caffetteria, quelli che si confermano a buon mercato sono il cappuccino, “prezzato” a 1,20 euro, e il succo di frutta a 2,00 euro che, in questo caso, eguaglia l’offerta di Ristop. Autogrill conti-

per alcuni articoli, facendo così lievitare di 10 centesimi di euro il prezzo della birra piccola alla spina (da 2,20 a 2,30 euro) e della bottiglia da mezzo litro di Coca Cola, arrivando a toccare i 2,40 euro (misurati a Cascina Gobba il 15 gennaio). Il prezzo per la classica Coca Cola pet da 50 cl diviene così il più alto della nostra indagine assieme a quello praticato dalla rete MyChef. Sarni Maglione, invece, è ancora competitivo proprio su Coca Cola (2, 20 euro), birra alla spina piccola (2,00) e sul mezzo litro di acqua naturale (0,80). Per questi ultimi due prodotti sono singolari le scelte di MyChef di proporre solo birra alla spina da 30 cl (2,80) mentre l’Autogrill di Nichelino Sud distribuisce esclusivamente bottiglie d’acqua da 75 cl (1,70 euro). Un prezzo che rimane indicativamente costante per tutti e 4 i gestori e quello applicato all’Ovetto Kinder Ferrero, il consumatore pagherà un prezzo oscillante tra 1,10 e 1,20 euro per unità. Anche la Red Bull lattina ha genericamente un prezzo fisso che si attesta tra i 2,50 e 2,60 euro, unica eccezione Sarni Maglione con ben 3,00 euro a lattina. Unico prezzo top nell’offerta genericamente a buon mercato del gestore pugliese.

Conclusioni

zioni imminenti (non c'è segno di cantiere). Di certo uno spazio poco confortevole e per nulla gradevole. Non particolarmente brillante anche la situazione del Ristop posizionato a Stura Nord, qui il locale fa tornare la memoria al più classico dei bar di paese: un viaggio spazio-tempo davvero inatteso. Decisamente più moderno invece il piccolo punto vendita MyChef di Lambro Nord, edificato di recen-

ra, sono ancora presenti locali che avremmo giudicato poco soddisfacenti almeno una decina di anni or sono.

Diverse le differenze tra le insegne In generale l'insegna Mychef si è rivelata la più cara per gran parte degli prodotti di caffetteria e – esclusa l’acqua da 50cl – anche per

nua a essere la più bassa anche per il prodotto tradizionale per un pasto veloce: il panino base costa 2,90 euro, ben al di sotto di tutte le altre aree di sosta tranne MyChef a Lambro Nord. In generale per i panini, come è consueto, i prezzi salgono notevolmente in base alla farcitura. Da segnalare che Autogrill, ha effettuato nella prima metà di gennaio un aggiornamento di prezzi

Le differenze di prezzo tra i prodotti di una stessa insegna, rilevate lungo le tangenziali di Milano e Torino sono veramente poche. L’unica eccezione degna di nota è quella di Ristop che per il prezzo del caffè espresso fa segnare una differenza di 10 centesimi di euro tra Stura Nord e Novate Nord. Come avevamo accennato in apertura, il prezzo più alto rilevato nell’area posta sull’A4 è probabilmente giustificato dalla recente realizzazione, mentre il vecchio bar dell’A55 mantiene un prezzo più in contenuto. In generale, comunque, il costo dei prodotti è in linea con il servizio offerto. In pratica esiste una certa corrispondenza tra aree e tariffe: è possibile infatti trovare aree confortevoli con prezzi in media più alti e, a pochi chilometri di distanza, una situazione completamente opposta. Il problema è la qualità media della proposta, scarsa e venduta a prezzi troppo elevati. Dura vita per i commuters! M.C e C. F

retail&food - gennaio - febbraio 2009

19


Star Trek

L

a storia di Conte of Florence ha inizio mezzo secolo fa quando un non ancora maggiorenne Romano Boretti, attuale presidente della maison fiorentina, acquista il negozio CON.T.E. (Confezione Tessuti Eleganti), aperto da sei anni nel cuore di Firenze, e lo trasforma in una società per la produzione di cappelli. Dall'abbinamento tra l'inse-

viene allestito sull’Arno tra il Ponte Vecchio e gli Uffizi, scenografia unica che lo rende il “campo da golf” più bello del mondo. Con le collezioni di sci, golf e yachting si arriva ai giorni nostri a proporre un total look uomo/donna capace di sommare italian style e vocazione sportiva. Dal cappello alla maglieria il passo è breve: ecco i pantaloni, i giacconi, le camicie, le

Destinazione

gna del negozio e “Duke of Siena”, azienda americana con cui Boretti collaborava come buyer, nasce il nome di uno dei brand italiani oggi più apprezzati nel mondo dello sport. Negli anni sessanta i berretti con la “C con il Giglio” sono un must delle località sciistiche più esclusive, ma è l’idea di sponsorizzare la nazionale italiana di sci alpino a fare di quel simbolo un’icona. Sull’onda dei successi della Valanga Azzurra di Gustavo Thoeni e Piero Gros, e poi, in anni più recenti, di Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, Conte of Florence si afferma a livello internazionale. Da allora il binomio con lo sport è una costante dell’impresa toscana, tuttora partner e sponsor di atleti che portano l’immagine dell’azienda in tutto il mondo, dallo sci al golf, dal canottaggio allo yachting. Nel corso degli anni i capi Conte of Florence sono stati indossati in molti paesi da milioni di persone e tra queste campioni sportivi, capi di Stato e anche da papa Giovanni Paolo II. Dal 1997 Conte of Florence è ideatore e main sponsor di Ponte Vecchio Challenge, il torneo di golf che

giacche di piuma e gli accessori: uno stile di abbigliamento che affonda le sue radici nella tradizione anglo fiorentina, rappresentante dello sportswear più classico. Questi sono i valori a cui si ispira anche il progetto retail (nel 2007 più del 60% dei ricavi, rispetto al circa 34% del wholesale) concepito per dare massima espressione a un prodotto di qualità e portare il marchio nelle vie principali delle

20 retail&food - gennaio - febbraio 2009

città italiane e nei centri commerciali più importanti. Oggi la catena ha raggiunto quota 100 “Conte of Florence shops” (per lo più in franchising) in Italia e all’estero, cui si aggiungono circa 2500 dettaglianti tradizionali (vedi box: Sviluppo dei punti vendita Conte

of Florence in Italia). Le location target per lo sviluppo del retail sono i centri commerciali, le vie centrali di città di dimensioni importanti e le località turistiche. Da non sottovalutare l'investimento sulla visibilità con la presenza di boutique monobrand in alcuni


aeroporti italiani (Firenze, Torino, Treviso, Verona, Pisa e Bologna).

Il Gruppo cresce e si consolida Forte della sua storia, Conte of Florence è diventata una importante realtà imprenditoriale nel panorama odierno. La sua carta d'identità descrive una società per azioni a carattere familiare con una forte presenza manageriale: fino all'anno scorso Romano Boretti possedeva il 67% delle azioni, mentre Alessandro Boretti le restanti. Inoltre, l'azienda fiorentina ha il 49% di “Conte of Florence shops srl” (il 51% è comunque della famiglia, diviso tra Alessandro, Letizia e Gianromano Boretti), che si occupa del commercio al dettaglio a marchio esclusivo dei prodotti della casa madre, e il 50% di “Conte of Florence Deutschland”, che svolge attività di distribuzione esclusiva sul territorio tedesco per conto della sua controllante. Non controllata direttamente, ma partecipata dai medesimi soci, c'è poi

CONTE OF FLORENCE I dati chiave del bilancio Voci bilancio UTILE/PERDITA FATTURATO COSTO PERSONALE

cata nella distribuzione, con una elevata percezione del brand e con un prodotto che fa della sobria ed elegante qualità il punto di forza per aggredire un mercato molto competitivo come quello dello sportswear. E proprio su questi presupposti si basa la recente strategia aziendale, che corre veloce sul doppio binario dello sviluppo delle vendite in Italia e dell'espansione all'estero. Infatti l'impresa fiorentina in questi ultimi anni garantisce ottime performance con una crescita notevole dell'Ebidta e un netto miglioramento della posizione finanziaria. I dati alla chiusura d'esercizio del 2006 confermano i risultati degli anni precedenti: un fatturato da più di 37 milioni e mezzo di euro con un utile di 255mila euro dopo i quasi 240mila euro dell’anno precedente. La società nel 2007 continua ad incrementare gli investimenti con l'apertura di punti vendita monomarca nel centro storico di Torino, nei centri commerciali di Lonato (BS), Bari Blu, Limbiate (MI), Bufalotta Roma, Lunghezza Roma, Settevalli Perugia e nell'aeroporto di Treviso, nonché di un outlet in Toscana presso la località di Val di Chiana, che è andato ad aggiungersi agli otto preesistenti. Nel 2006 l’azienda rafforza la sua struttura con l’ingresso di nuove figure di alto profilo fra le quali spicca Alessandro Papini, nuovo brand manager dopo esperienze di grande rilievo in alcune primarie aziende del “lusso”, riconfermando comunque a pieno il deciso coinvolgimento del presidente Romano e della famiglia Boretti nella gestione della propria azienda. Dopodiché sull’onda dell’entusiasmo Conte of Florence accelera l'espansione non solo in Italia e in Europa, ma anche nel resto del mondo con buone risposte soprattutto in Estremo Oriente, Russia e Paesi Baltici.

tab. 1

anno 2005 239.977 32.452.392 2.359.550

anno 2006 255.278 37.780.413 2.726.474

anno 2007 -764.372 38.479.433 3.210.790

bilancio d’esercizio al 31/12/2007

Indicatori bilancio anno 2005 ROE ROA MOL/RICAVI ROS

5,2 5,2 9,3 4,7

“Sped Conte of Florence srl”, società che gestisce la logistica e il controllo produttivo in esclusiva per l'azienda di cui Romano Boretti è presidente. Questo fino al gennaio di quest'anno quando Conte of Florence ha sottoscritto una ricapitalizzazione pari a 5 milioni di euro, di cui 3 derivanti dall’ingresso nel capitale sociale di SICI, società di gestione del risparmio indipendente del sistema finanziario toscano partecipata da Fidi

anno 2006 5,2 5,7 8,2 5,3

anno 2007 -18,6 2,5 4,8 2,6

toscana (la finanziaria della Regione Toscana), Mps capital services, Cassa di risparmio di Firenze, Prato e San Miniato e Banca Etruria. Gli altri 2 milioni sono stati versati direttamente dalla famiglia proprietaria dell’impresa. Sarà da vedere come questo ingresso di un fondo di private equity, influenzerà le politiche di Conte of Florence e del Gruppo. I segni particolari, poi, indicano una realtà imprenditoriale ramifi-

2007: Conte of Florence rallenta la corsa Ma non tutte le ciambelle vengono col buco e ci pensa un inverno particolarmente mite a dare un brusco risveglio ai sogni di gloria dei prodotti griffati “C con il Giglio”. La stagione autunno-inverno 2006/2007, con le sue temperature sopra la media (una iattura per chi commercializza abbigliamento per sport invernali), genera subito

retail&food - gennaio - febbraio 2009

21


Star Trek ingenti volumi di invenduto che inducono i retailer a contenere gli acquisti sull'inverno successivo. Magazzini pieni, sia per la contrazione delle vendite, sia per la scelta aziendale di comprare anche per gli outlet, destinati solitamente allo smaltimento delle rimanenze di stock, sia, infine, per la collezione di quell'anno molto ampia. Una equazione semplice, ma di notevole impatto: meno vendo, meno incasso, più materiale mi rimane nei magazzini; in un momento dove si è investito molto in distribuzione, varietà e quantità di prodotti, un evento esterno imprevedibile ha necessariamente

e una redditività del capitale (ROE) che segna un 18,6 di rosso (vedi tabella: Conte of Florence. I dati chiave del bilancio). Indicatori che costringono il primo azionista a metterci soldi di tasca propria per non zavorrare finanziariamente il proseguo dell'attività, anche se l'indebitamento con le banche comunque cresce notevolmente. In poche parole, una brusca frenata nel momento più delicato del decollo.

Piano di rilancio: destinazione 2011 Ma Romano Boretti, insignito nel 2007 all'ordine dei Cavalieri del

SVILUPPO DEI PUNTI VENDITA CONTE OF FLORENCE IN ITALIA

Fonte aziendale

STRATEGIE DI PRODOTTO/PREZZO PER IL PIANO INDUSTRIALE 2008/2011

Fonte aziendale

effetti doppiamente importanti rispetto al normale. Infatti, a fronte di un lieve aumento del fatturato rispetto alla gestione precedente, l'azienda fiorentina nel 2007 segna una perdita di 764mila euro (quasi un quinto del capitale sociale) con MOL/Ricavi in forte diminuzione (4,8 contro un 8,2 nel 2006)

Lavoro, non sembra uno da tirarsi

indietro spaventato alle prime difficoltà e, rimboccate le maniche, predispone a luglio di quell’anno un piano industriale che dovrà traghettare l'impresa fino al 2011. L'obiettivo è di crescere a un tasso medio del 15% con un fatturato target nel 2011 di 67 milioni di

22 retail&food - gennaio - febbraio 2009

euro (38 milioni nel 2007): 14 milioni di investimenti per l'apertura di nuovi negozi diretti, ma soprattutto, forti dell'esperienza passata, nuove strategie per fronteggiare le criticità emerse nella struttura aziendale. Primo punto chiave, la riduzione dell'impatto della stagionalità con un maggior bilanciamento delle varie linee di prodotto complementari. Poi, le parole d'ordine sono: potenziare la gamma degli accessori in funzione dell'aumento della presenza in aeroporti e centri storici e implementare il livello percepito del marchio sui prodotti sport (vedi box: Strategie di prodotto/prezzo per il piano industriale 2008/2011). Per quanto riguarda la distribuzione l'intenzione è di riqualificare la rete con l'apertura di un flagship a Milano o Roma, di inaugurare nuovi punti vendita monomarca presso centri commerciali, aeroporti e centri storici in città di prestigio. Senza dimenticare l'apertura di 4 nuovi outlet, di cui 2 già nel 2008 per smaltire i magazzini e dare all'azienda ossigeno importante dal punto di vista finanziario (gli outlet danno un +34% dei ricavi nel 2007). Questo in Italia, ma non va dimenticato il retail sull'estero, dove Conte of Florence punta a trovare nuovi franchisee per aprire punti vendita nelle maggiori capitali mondiali: Londra, Madrid, Barcellona, Monaco di Baviera, Berlino, Dubai, Tokyo e Shangai. Sulla stessa linea di sviluppo dell'estero anche il canale wholesale,

dove il progetto di assunzione di un export manager con il tentativo di entrare nelle grandi catene di distribuzione dovrebbe portare un aumento dei ricavi considerevole. Continua quindi la linea di massimizzazione dei punti di forza del marchio, attraverso una strategia di upgrading in termini di qualità e immagine percepita, ma si inaugura anche una nuova stagione di gestione aziendale più elastica e prudente: non comprare più per gli outlet, ridurre l'ampiezza delle collezioni per diminuire le spese di campionario e rafforzare il brand nella distribuzione, centrando l'attenzione sui negozi a gestione diretta (+55% di ricavi nel 2007 nonostante le performance non pienamente soddisfacenti) caratterizzati da ricarichi superiori. Coerentemente con questo progetto Conte of Florence nel 2008 ha inaugurato 4 punti vendita monobrand, di cui 3 in gestione diretta (Centro commerciale Marcon – Venezia, Freccia Rossa – Brescia, Euroma 2 – Roma), uno in franchising a Lamezia Terme e due outlet (Palmanova e Molfetta), dimostrando di volere continuare con gli investimenti soprattutto nel canale retail. Un piano di riposizionamento e sviluppo impegnativo che dovrà passare attraverso la crisi finanziaria che sta frenando in modo sostanziale i consumi, a detta di tutti gli operatori del settore. Bisognerà vedere se le previsioni positive del progetto industriale dell'azienda di Romano Boretti saranno confermate centrando gli obiettivi: per ora i ricavi (41,5 milioni di euro) rappresentano un trend positivo rispetto al 2007 (+7%), anche se non raggiungono il +12% atteso.


luppo della rete di negozi e outlet e abbiamo raggiunto i cento punti vendita. Questa operazione rappresenta un passo importante per il futuro dell'azienda in quanto ci consentirà sia di accelerare la nostra espansione in Europa, nella quale siamo già presenti dagli anni '70, sia di indirizzare la nostra offerta in mercati ad alta crescita come la Cina, la Russia e il Brasile''. Soddisfazione anche da parte di Massimo Abbagnale, presidente di SICI, che sottolinea come negli ultimi tempi Conte of Florence abbia dimostrato di saper crescere più del mercato nel segmento abbigliamento e sportswear. Al progetto di espansione internazionale si affianca il continuo lavoro sulle collezioni con particolare attenzione al rafforzamento dell’offerta accessori: l’inverno 2009/2010 vedrà il lancio del primo trolley da viaggio, evoluzione della classica sacca da golf. Poi, partire daquesta primavera sarà in commercio, con una distribuzione sele-

Il “Conte” punta sui terminal, alla ricerca di nuove location Intervista a Alessandro Bussani, responsabile retail di Conte of Florence L'anno passato in generale si è chiuso in linea con le aspettative del piano industriale nel 2007? Già a metà anno circa avevamo registrato una situazione poco favorevole, anche se i risultati finali non sono stati distanti da quanto noi avevamo preventivato. Alcuni negozi hanno patito di più la crisi che non altri, però guardando il network nel suo insieme, i risultati non sono stati così negativi. Com'è proceduta l'espansione dei vostri punti vendita nel 2008? Nei centri commerciali nel 2008 abbiamo aperto al Marcon di Venezia, al Freccia Rossa di Brescia, a Euroma2 e in due outlet: Palmanova e Molfetta. Tutti questi punti vendita sono gestiti direttamente, mentre a Lamezia Terme è stato aperto un nostro nuovo store in franchising. Oggi i tempi di attesa di ritorno degli investimenti sugli shopping center si sono allungati un po', anche perché ormai sono diventati delle vere e proprie città e la concorrenza è aumentata notevolmente. Ci sono novità, invece, per quanto riguarda il canale travel? A tutt'oggi siamo all'interno degli aeroporti di Firenze, Pisa, Bologna, Torino e Verona. Abbiamo trattative aperte con altri aeroporti italiani e stranieri, sia di grandi che di dimensioni più ridotte. Chiaramente ci piacerebbe essere a Malpensa e Fiumicino, ma abbiamo interesse anche sugli scali di Cagliari, Palermo, Catania e Venezia. Il problema è che molti di loro hanno concluso da tempo la commercializzazione, in altre realtà gli spazi sono estremamente ridotti o non c'è disponibilità. Per quanto riguarda le stazioni, invece, ci sono interventi interessanti ma il progetto di Grandi Stazioni è vecchio. A suo tempo avevamo espresso interesse, anche perché il numero di passeggeri che gravitano sulle stazioni è importante. Con l’individuazione del nuovo Export manager, quali mercati esteri guardate con più interesse? In prima battuta sicuramente l’Europa, dove siamo presenti da tanti anni, ma pensiamo di puntare ad operazioni di joint venture in paesi come Cina, Brasile e Russia, mercati che non si possono piùdefinire emergenti e che da qualche tempo danno evidenti segnali di interesse.

Un buon risultato comunque anche perché in netta controtendenza rispetto a molte aziende del settore.

Aumento di capitale e ingresso di SICI Ma sono proprio i primi giorni del 2009 a regalare le maggiori novità relative a Conte of Florence. SICI (Sviluppo Imprese Centro Italia), Sgr indipendente del sistema finanziario toscano, annuncia di avere sottoscritto 3 dei 5 milioni di euro di aumento di capitale deciso dall'azienda fiorentina. La famiglia Boretti ha investito i restanti 2

milioni. Un bel salto di qualità per la maison toscana: l’ingresso di SICI, infatti, consentirà a Conte of Florence di accelerare l’espansione internazionale secondo le direttrici progettate nel piano industriale in direzione soprattutto di una espansione del brand sui mercati internazionali che ad oggi influiscono solo per il 18% sul giro d’affari della società. “SICI condivide pienamente la nostra visione - ha detto alla stampa Romano Boretti – Negli ultimi anni ci siamo concentrati sullo svi-

zionata solo per i concept store, un mini collezione che strizza l’occhio al fashion: due polo con colori e decorazioni prettamente legate all’universo del golf. Insomma, sistemata la struttura per evitare pericolosi sbandamenti e potenziato il motore, serve una lucidata alla carrozzeria per fare apprezzare al meglio anche all’estero l’inconfondibile gusto del made in Italy. Augurandosi comunque che in questi tempi difficili, la strada non sia troppo irta di curve e ostacoli. David Montorsi

retail&food - gennaio - febbraio 2009

23


Star Trek

Destinazione “

T

rasmettere,attraverso l’arte culinaria, la cultura partenopea, dapprima in Italia e poi nel mondo, proponendo la tradizione secondo un chiave di lettura moderna”. Con questo impegnativo assunto culturale e gastronomico inizia nel 1988 l’avventura di tre amici napoletani che appunto a Napoli aprono , inventandolo ex novo, il loro primo ristorante con l’insegna “Pizza e Contorni”. Sono il venticinquenne Franco Manna (oggi ha 45 anni), leader ed ideatore del progetto di cui oggi è presidente, laureato in biologia, ed i coetanei Pippo Montella, oggi direttore commerciale, e Roberto Imperatrice, direttore economico e finanziario. Da allora ad oggi, molta acqua è passata sotto i ponti, e gradualmente il sogno partenopeo ha preso forma e si è consolidato: oggi Vesevo è una dinamica realtà che ha conseguito una dimensione non comune nel settore del casual

dining italiano, e cioè in un mercato da sempre piuttosto asfittico Un mercato nel quale oggi non mancano i competitor come Cigierre, Fratelli La Bufala, Lupo, Cibis, Pastarito e Flunch: ma si tratta di catene non ancora completamente performanti, soprattutto se confrontate con le analoghe Imprese del mercato americano, nel quale le prime 6 catene ( vedi tabella 1) fatturano cifre al di sopra del milione di euro.

La strategia dello sviluppo accelerato Comunque, agli esordi l’impresa è posseduta, come abbiamo visto, dai tre amici: 40% Manna e Montella, 20% Imperatrice: i bisogni finanziari necessari per uno sviluppo impetuoso si fanno però via via sempre più stringenti, e quando la catena effettua il suo primo salto di qualità aprendo all’estero è necessario reperire risorse finanziarie fresche ed abbondanti. I soci

24 retail&food - gennaio - febbraio 2009

aprono quindi il capitale al fondo Quadrivium, che entra nel 2005 con una quota del 26%, ma sottoscrive anche un prestito obbligazionario di 3 milioni di euro, che viene convertito in azioni nel 2007. In questo modo oggi il capitale è ripartito tra i vecchi soci, che assieme detengono il 53%, ed il fondo Quadrivium che ne possiede il 47%, finalizzato ad accompagnare il collocamento in borsa del Gruppo. Per la quotazione non si è pensato al listino di Piazza Affari, forse troppo rigido nelle normative e nei vincoli ( ad esempio, la quotazione nel mercato italiano chiede il requisito di avere gli ultimi 3 bilanci in attivo), ma a quello ben più accessibile dell’AIM (Alternative Investment Market) inglese, mercato nel quale è già presente Carluccio’s, un’altra catena di pizzerie di origine italiana. Nei piani originari, che prevedevano la quotazione per la seconda metà del 2008, i proventi derivanti dalla medesima dovevano

esser prevalentemente utilizzati per l’acquisizione di piccole e medie catene già esistenti, in maniera da accelerare lo sviluppo, specie internazionale, del gruppo: ma è probabile che le mutate condizione economiche e finanziarie in cui versa il mercato globale abbiano consigliato una ridefinizione della tempistica, se non delle strategie. Ma vediamo più da vicino la realtà del pianeta Vesevo.

Nel mezzo del guado Le tabelle n. 2 e 3 ci consentono di fare il punto della situazione del 2007, per la quale potremmo ricorrere alla pur abusata metafora di “stare in mezzo al guado”. Il Gruppo, al suo secondo anno di redazione del bilancio consolidato, possiede e controlla oltre 27 Società operative, ciascuna intestataria di uno o più esercizi in attività; i marchi posseduti e lanciati (dopo una clamorosa scissione


LE CATENE AMERICANE DEL CASUAL DINING Ricavi 2007 in milioni di euro Brand

Concept

Appelbee's Grill & Bar Chili's Grill & Bar Olive Garden Outback Steakhouse Red Lobster

Classico Etnico - messicano Etnico - Italiano Classico Classico, pesce

tab. 1

Proprietà

Ricavi

DinEquity Brinker International Darden Restaurants Bain Capital Darden Restaurants

2.800 2.500 1.950 1.700 1.650

RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO (In migliaia di euro) tab. 2 anno 2006 Ricavi Ebitda MOL Utile netto

anno 2007

9.958 3.615 1.171 -602

20.274 3.267 396 -1.200

SOCIETÀ DI GESTIONE DEL GRUPPO COMPRESE NEL BILANCIO AL 31.12.2007 (risultati In migliaia di euro) Società

Fatturato

Vesevo spa Rossotorino La Grada Monaca Rossoparma Rossorozzano Rossopadova Rossorimini Pem Magma Spina Steak& Rice Brera Suntzu Seven Four Lock Dune Rossosardegna Rossofuoco Marerosso Pam Rif Saline Angioina Sigif Scarlatti Family Restaurant Ferdinando Catalana Charlemagne Totale 28 Società

con Vincenzo Ioime, che gestisce ora con la società Emme sei i marchi Fratelli La Bufala e Sorelle Capitone) sono Rossopomodoro (20 società), Anema & Cozze (5 società) e Pizza & Contorni (2 società), cui si è aggiunto di recente il Pummarola Republic . Il fatturato complessivo consolidato è raddoppiato, passando da quasi 10 a oltre 20 milioni di euro. E’ sul fronte della redditività che l’equili-

470 1.966 1.409 1.381 1.195 1.074 1.051 965 863 754 586 499 393 297 268 260 241 241 240 232 158 142 123 120 118 101 92 50 15.289

Mol -583 343 176 115 98 -57 45 57 -70 -87 41 278 221 209 129 184 64 57 32 119 77 73 64 35 46 77 65 32 1.840

tab. 3 Utile -1.200 132 32 -16 11 -130 -24 -31 -146 -128 -17 44 97 86 35 66 -23 6 80 49 -1 13 30 -1 8 27 32 1 -968

Location Holding Moncalieri, To Bologna, CC Meridiana Monza città Parma, Barilla Center Rozzano, CC Medusa Padova città Sesto S. Giovanni, CC Sarca Milano v. Orseolo Bologna città Roma, CC Bufalotta Milano v. Palermo S Donato Milanese Milano Molino delle Armi Roma Cso Francia Napoli v. Vittorio Emanuele Cagliari CC Millenium Roma Colli Portuensi Torino CC Gran Sasso Milano v. Casale Firenze città Napoli v. Cimarosa Napoli pzza Trento e Trieste Salerno città Napoli v. Stanzione Roma Largo Argentina Napoli v.Sanfelice Napoli pzza Dante

brio deve essere ancora trovato: ad un risultato netto finale negativo che passa da 600.000 a 1.200.000 euro, certamente collegato al grande impegno negli investimenti per lo sviluppo, corrisponde anche un margine operativo che, su un fatturato raddoppiato, resta più o meno allo stesso livello in termini assoluti, il che evidenzia una contrazione dal 33% al 16,3%: ovviamente questo calo riflette

Brand Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Anema & Cozze Rossopomodoro Anema & Cozze Anema & Cozze Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Anema & Cozze Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Anema & Cozze Pizza e Contorni Rossopomodoro Pizza e Contorni Rossopomodoro

anche il minor peso delle royalties ricevute dai franchisee rispetto al fatturato diretto, ma il fatto non è comunque da sottovalutare, e questo indice è da tenere sotto osservazione negli esercizi futuri. Ciò detto, è evidente che fino a quando la crescita nel numero delle location continuerà ad avere il ritmo attuale sarà impossibile o molto difficile pretendere anche una redditività significativa. E su

questo versante il dinamico Franco Manna con i suoi soci non stanno certo a dormire; negli ultimi mesi del 2007 e nel corso del 2008 il numero delle nuove aperture si è dilatato, sia in Italia sia all’estero, soprattutto con il marchio Rossopomodoro che si avvia ad essere un buon esempio di “made in Italy”, come dimostra anche la recentissima intesa con lo Slow Food di Oscar Farinetti, in base alla quale il marchio napoletano dovrà aprire un Rossopomodoro in tutti i nuovi punti vendita esteri di Eataly, a cominciare da quello di Tokio, cui dovrebbe aggiungersi un clone a New York nella primavera del 2009. Ad oggi quindi i marchi Vesevo sono presenti anche in numerose nuove località italiane, tra le quali segnaliamo i Centri Commerciali Petali di Reggio, Genova Fiumara, Euroma, il Centro Divertimenti di Ancona, il’ Eldorado fi Alessandria,la Multisala Torre village di Ancona,Le Porte di Napoli, il Vulcano Buono, il Duel Village di Caserta, Il Ciclope di Acireale, La Galassia di Potenza, La Zagara di Catania, la Freccia Rossa

retail&food - gennaio - febbraio 2009

25


LOCATION MONDIALI NON COMPRESE NEL BILANCI AL 31.12.2007 Concept Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro Rossopomodoro

a Brescia, il Porto degli Ulivi di Reggio Calabria ed i centri città di Bellinzago, Brescia, Cassino, Rimini, Corigliano Calabro, Sestri Ponente, Torino, Pavia, Livorno ed Aosta.

2009: sbarco sul pianeta aeroporti A novembre del 2008 i dipendenti del gruppo, secondo le dichiarazioni aziendali, sono 1200, tutti formati nella company university avviata nel 2006; la clientela stimata è di 4 milioni di persone all’anno, i locali in esercizio sono 78, di cui il 65% in gestione diretta, ed i ricavi attesi nell’anno dovrebbero toccare i 78 milioni rispetto ai 67 del 2007. Usiamo il condizionale perchè, per quanto queste cifre, derivanti da dichiarazioni aziendali,

riguardino le vendite anche dei franchisee, esse ci sembrano un pochino ottimiste rispetto alla realtà dei bilanci; e tuttavia il particolare non è poi così importante, in quanto la crescita dei ricavi e dei punti di vendita è comunque brillantemente esponenziale. Anzi, nel 2009 Rossopomodoro, tramite un contratto di franchising con Cremonini, aprirà il suo primo locale in un aeroporto, e precisamente a Fiumicino in un’area ex Cisim ( vedi reportage in altra pagina), coronando così con l’approdo in una delle più prestigiose location italiane la sua lunga marcia: ma sarà solo una tappa italiana del cammino: infatti, come possiamo constatare dalla nostra tabella n 4, Vesevo ha piantato alcune importanti bandiere all’estero: sono

Data apertura 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006

tab. 4 Località

Dronningesgde, Copenhagen Fulham Road, London Kensington Park, London Huergo, Buones Aires Covent Garden, London Laugavegua, Reykjavik Aobadai Meguru-Ku, Tokio

attualmente 7 i punti vendita in Inghilterra, Danimarca, Islanda, Argentina e Giappone, ma il programma di ampliamento e diffusione continua senza sosta: se pos-

Crescita di qualità Intervista a Franco Manna Presidente di RossoPomodoro Rossopomodoro mai in rosso: espande il nuovo format e conquista l’America Nonostante il 2008 abbia mietuto vittime in ogni comparto, dalla retail alla risotrazione, l’azienda napoletana presieduta da Franco Manna, continua a macinare risultati positivi. Nel 2009 il gruppo continuerà la “conquista” della Penisola, ma aprirà anche all’estero. Si fa strada, inoltre, la nuova catena di piazza d’asporto. Il 2008 è stato un anno difficile per molte aziende, qual’è il vostro bilancio per l'anno appena trascorso? Per quanto riguarda RossoPomodoro non possiamo lamentarci, per noi il 2008 è stato un anno positivo e in particolar modo dicembre, il mese che temevamo di più, è stato proficuo per la maggior parte dei nostri 80 ristoranti. In generale, in termini di fatturato, siamo cresciuti del 25% anche grazie alle 12 nuove aperture che abbiamo effettuato l'anno scorso in Italia e all'estero. Per il 2009, invece, quali sono le vostre prospettive?

Le prospettive di RossoPomodoro non sono in difesa perché continueremo ad espanderci, porteremo avanti la previsione delle 12 nuove aperture annuali. Durante l'anno apriremo, sempre in accordo con Eataly, un ristorante in Union Square a New York e uno a Canary Wharf, che diverrà il quarto punto a Londra. Poi ci saranno una decina di aperture del nostro nuovo format, Rosso Sapore, concettualmente diverso da quello di Rossopomodoro in quanto si tratta della vendita da asporto di pizza al metro. Gli spazi di Rosso Sapore, che prevediamo per lo più nei centri commerciali, sono più piccoli, circa 50 mq, e possono essere gestiti anche in franchising. Pensate ancora alla quotazione in borsa di Rossopomodoro? In questo momento non pensiamo proprio di quotarci in borsa. Avevamo intenzione di quotarci a Londra ma, visto il momento, non lo riteniamo vantaggioso.

siamo permetterci un suggerimento, auspichiamo che lo sviluppo internazionale avvenga soprattutto tramite il franchising piuttosto che con la gestione diretta, più difficile da inquadrare e da controllare, e che richiede una struttura complessa di controllo di gestione.

Ma forse il nostro suggerimento è superfluo, in quanto la ricerca di franchisee da parte di Vesevo è molto sentita, ed i costi dell’affiliazione, pur importanti, non sono insopportabili: il gruppo chiede un fee di ingresso di 50.000 euro più una percentuale del 5% annua sui ricavi (l’1% da investire in pubblicità, secondo la formula inventata da McDonald’s), mentre i costi per l’allestimento, con l’assistenza dell’Azienda, potranno essere contenuti in circa 600 euro al metro quadrato per superfici attorno ai 300/400 metri. In conclusione di questa analisi, quindi, il bilancio finale non può che essere positivo: salutiamo con vero piacere questo “nuovo”, importante ed innovativo competitor, che ha saputo rivisitare un importante pezzo della gastronomia italiana esportandola anche con successo all’estero: e nel contempo facciamo tutti i nostri più vivi auguri per i difficili passaggi che aspettano il Gruppo nei prossimi mesi, nei quali dovranno essere portati a buon fine le impegnative promesse formulate. Luca Neri

26 retail&food - gennaio - febbraio 2009



Prima pietra

Compere e intrattenimento si fanno largo sulla L a localizzazione tra via Migliara e via Pontina, la trafficata strada regionale 148 che collega Roma al basso Lazio, identifica la strategia portata avanti dai promotori del progetto, una joint venture composta dalla società Polo Holding Spa e Gruppo Ottavi, di costruire un centro commerciale attrattivo non solo per i residenti e le famiglie presenti sul territorio, ma anche per sfruttare il bacino di utenza ad alta frequentazione turistica del litorale tirrenico. Oltre alla città di Latina, che con i suoi 116 mila abitanti costituisce il fulcro del bacino di attrazione del Centro Commerciale Latina, la catchment area del futuro shopping center si compone di circa 218 mila residenti (per un totale di quasi 86 mila famiglie) situati entro 35 minuti di percorrenza dall'insediamento commerciale. Stime che aumentano considerevolmente se si includono i vicini centri abitati di San Felice Circeo, Terracina, Fondi, Formia, Gaeta, Sperlonga e Minturno, tutti situati a ridosso del litorale laziale. L'alto tasso di seconde case e strutture ricettive nella

Il Centro Commerciale Latina è uno dei progetti più interessanti che sorgeranno su un territorio divenuto ambìto da promotori e investitori del settore. Pronto per la fine del 2010, il nuovo shopping center sarà una struttura di grandi dimensioni che sorgerà su un'area di 210 mila mq alle porte del capoluogo laziale zona determinano un considerevole aumento di presenze soprattutto nel periodo estivo, il quale porta a stimare un bacino di uten-

28 retail&food - gennaio - febbraio 2009

LA PIANTA DEL CENTRO

za di 950 mila persone nei periodi di punta. L'aspetto interessante del Centro Commerciale Latina risiede

nella disposizione della struttura, la quale si svilupperà su due livelli: uno posto al piano terreno ed esclusivamente adibito ad ospitare circa 3000 posti auto, e un secondo livello rialzato, concepito a circa 4 metri da terra, destinato a contenere lo shopping center in tutte le sue parti. Le facciate esterne sono state studiate in modo tale da rivestire la struttura di sfumature diverse di verde che dal basso si estendono verso l'alto. L'immagine notturna verrà garantita da una serie di fasci luminosi che comporranno una scenografia fluorescente. Il design interno sarà invece caratterizzato da linee curve e da ampi spazi luminosi. La struttura del complesso verrà infatti suddivisa in più ambienti: i vari spazi


che compongono il centro si affacceranno su una galleria semiaperta da 9.243 mq che fungerà da raccordo tra il mall interno, la food court, alcune medie superfici, il cinema multisala, l'area di intrattenimento per le famiglie e il centro benessere. Nel progetto, i quasi 52 mila mq di GLA totale previsti sono ripartiti per la maggior parte attorno alla galleria interna, dove sono presenti circa 60 unità di piccole dimensioni, 5 spazi da più di 400 mq, 6 unità minori riservate ai servizi e un ipermercato da 11 mila mq, per un totale di circa 27 mila mq di superficie lorda affittabile. Lungo la galleria esterna si affacceranno invece 11 negozi di piccole dimensioni, le medie superfici di dimensioni maggiori e

16 spazi dedicati alla ristorazione, questi ultimi collocati perlopiù nella zona di accesso alla galleria coperta, alla multisala (4.575 mq)

e alla zona F.E.C./Wellness (5.036 mq complessivi). La connessione tra il piano parcheggi e lo shopping center verrà garantita da tre punti principali di risalita composti Centro Commerciale Latina da ascensori e LATINA LOCALITA’ scale mobili: uno FINE 2010 DATA APERTURA EXTRAURBANA LOCALIZZAZIONE posto direttamente all'interno del COMPLESSO TIPOLOGIA SINGOLO DI GRANDI mall coperto e i DIMENSIONI due rimanenti POLO HOLDING PROMOTORE distribuiti lungo GRUPPO OTTAVI PROGETTAZIONE la galleria esterBEG INGENIERIE ITALIA CHAMPAN & TAYLOR na. L'accesso prinICC - ACROSS COMMERCIALIZZAZIONE ICC GESTIONE cipale al Centro GLA (SUPERFICIE LORDA 51.394 mq Commerciale AFFITTABILE) Latina avverrà da LIVELLI COMMERCIALI 1 via Pontina attra3.000 POSTI AUTO verso un asse viaIPERMERCATO, ANCORE

rio a quattro corsie che porterà direttamente ai parcheggi. Un secondo ingresso posteriore collegato a via Migliara sarà destinato al carico e scarico merci in modo da tenere separati i due flussi stradali e facilitare l'accesso dei visitatori al centro. Allo sviluppo del progetto ha avuto un ruolo attivo la ICC , Italiana Centri Commerciali, che ha sviluppato il concept generale del centro e alla quale è stata affidata la commercializzazione operativa che partirà da febbraio 2009. Lo studio architettonico e il progetto esecutivo ed impiantistico, invece, sono stati affidati rispettivamente allo studio Chapman&Taylor e alla società BEG Ingénierie Italia. Massimo Colzani

CINEMA MULTISALA, AREA WELLNESS TOTALE UNITA’ (PICCOLE, MEDIE E GRANDI SUPERFICI) SPAZI RISTORAZIONE BACINO DI UTENZA A 25 MIN. (RESIDENTI) BACINO DI UTENZA A 30 MIN. (RESIDENTI)

100 16 86 mila 218 mila

retail&food - gennaio - febbraio 2009

29


Taglio nastro

vengono allo scoperto Il nuovo centro commerciale di Biella adotta uno stile coperto/aperto a metà strada tra il tradizionale shopping center e un parco commerciale. Concepito da Sonae Sierra, il mall punta forte sul design portando i colori del gruppo andaluso ai piedi delle prealpi.

S

econdo centro commerciale inaugurato nel giro di 6 mesi per Sonae Sierra, proprietario e gestore di shopping e leisure center a livello internazionale. Dopo il Freccia Rossa di Brescia aperto nella primavera 2008, ecco Gli Orsi di Biella: un mall di nuova concezione che punta ad attrarre 6 milioni di visitatori all'anno. Gli Orsi è un centro commerciale di grandi dimensioni (41 mila mq di superficie lorda affittabile) che prende il nome dal simbolo del

Gli Orsi LOCALITA’ DATA APERTURA LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA PROPRIETA’ PROGETTAZIONE COMMERCIALIZZAZIONE

GESTIONE GLA (SUPERFICIE LORDA AFFITTABILE) LIVELLI COMMERCIALI POSTI AUTO ANCORE

TOTALE UNITA’ (PICCOLE, MEDIE E GRANDI SUPERFICI) SPAZI RISTORAZIONE INSEGNE RISTORAZIONE PRESENTI

BACINO DI UTENZA A 20 MIN. BACINO DI UTENZA A 30 MIN.

capoluogo piemontese (un orso appunto) e sul quale basa la propria immagine: sono infatti centinaia gli orsi che animano il centro sia in forma di sculture riprodotte a grandezza umana, sia con immagini e figure presenti un po' ovunque. Il costo dello shopping center, di cui Sonae Sierra è proprietario e gestore, si aggira complessivamente attorno ai 150 milioni di euro tra investimento del promotore e oneri accessori. Un'opera ben studiata perché inserita in una zona ad elevato reddito pro-capite e situata praticamente al centro BIELLA della Provincia PERIFERICA biellese. Il centro EXTRAURBANA commerciale Gli COMPLESSO POLIFUNZIONALE Orsi, nato da un GRANDI DIMENSIONI precedente proSONAE SIERRA getto di Novacoop, è disposto SONAE SIERRA, interamente su NOVACOOP un unico livello e SONAE SIERRA, sorprende positiCUSHMAN&WAKEFIELD, JONAS LANG vamente per LASALLE SONAE SIERRA 41.111mq

1 3.505 EURONICS, UPIM, SASCH, LONGONI, DEICHMANN 120 18 C HOUSE, BAR GLI ORSI, IL FORNO, FRATELLI LA BUFALA, LA DIAVOLA, MISHI MISHI, OLD WILD WEST, IL GELATO DI BRUNO, YOYOGURT 135 mila 169 mila

30 retail&food - gennaio - febbraio 2009

suddivisione interna in 2 settori: uno da classico shopping center concepito interamente al chiuso, ed un altro esterno dove si fa largo una galleria commerciale protetta da una tettoia in vetro e acciaio. Ed è proprio nella parte esterna che Gli Orsi si fa apprezzare per la qualità complessiva dell'ambiente e per l'attenzione posta nell'arredamento (le panchine sono a forma di sasso e in molte decorazioni c'è un originale richiamo alla natura), ma è anche il lato che più lascia perplessi se rapportato alla sfruttabilità durante gli inverni piemontesi. Positiva anche la soluzione architettonica di posizionare una buona parte dei 3.505 posti auto su due piani superiori senza far aumentare considerevolmente l'altezza della struttura. Visto da fuori, il centro com-

merciale appare abbastanza gradevole anche grazie ad un'allegra colorazione, caratteristica peculiare dei mall targati Sonae Sierra. La famiglia con bambini è il target sul quale è stato concepito il centro e sul quale i progettisti hanno dedicato i propri sforzi, a cominciare dalle originali toilette dedicate esclusivamente ai più piccoli e ad un'area di intrattenimento a loro dedicata. La moda per per l'infanzia fa invece bella mostra di


ta che consente di accogliere facilmente gli automobilisti provenienti dall'autostrada, anche se la sua localizzazione permette a gran parte degli abitanti della provincia biellese (e oltre) di raggiungere il mall in meno di mezz'ora. Il bacino di utenza più ristretto (fino a 10 minuti di percorrenza) è di 79 mila abitanti e comprende anche gran parte del territorio urbano di Biella.

La commercializzazione, a che punto è? Un esordio un po' in sordina ma con la volontà di arrivare al tutto esaurito (o quasi) entro i primi mesi del 2009. Al momento dell'inaugurazione avvenuta il 30 ottobre scorso, la fase di commercializzazione del centro commerciale Gli Orsi era ben lontano dal potersi dire conclusa. Sulle 120 unità complessive create si potevano contare sé in un'area dedicata dove compaiono le insegne Z, Primigi, Prime Vanità e Okaidi. L'offerta commerciale è, come da tradizione, composta soprattutto dai negozi d'abbigliamento (assieme all'intimo e agli accessorimoda rappresenta all'apertura circa il 22% delle 120 unità) con una fascia di prezzo abbordabile ed è indirizzata per lo più ad un segmento giovane. Per soddisfare l'offerta sportiva si trova invece

COMMENTO Struttura e design

Accesso e parcheggio

Offerta commerciale e servizi offerti Spazi comuni e attrattive indice valutazione: È = migliorabile

VALUTAZIONE

Ambienti piacevoli, la disposizione su un unico piano facilita il percorso. Arredamento curato nei particolari e nei materiali. Sito di facile raggiungimento. Carenza di indicazioni di accesso per gli automobilisti. Buona la dislocazione dei parcheggi anche sul tetto. Nonostante diverse soluzioni positive (es. il raggruppamento dei negozi per l’infanzia), molti spazi sono ancora vuoti, anche nell’offerta food. Diverse le piazze ricavate nell’area esterna. Il vicino palazzetto sportivo può risultare una buona attrattiva.

ÈÈÈÈ ÈÈÈ ÈÈ ÈÈÈ

ÈÈ = sufficiente ÈÈÈ= apprezzabile ÈÈÈÈ = molto buono ÈÈÈÈÈ = ottimo l'insegna Longoni sport che occupa una delle grandi superfici. Buona anche la presenza di servizi (una lavanderia, un parrucchiere, una farmacia, una banca e 3 punti bancomat) e la disposizione della food-court che si sviluppa attorno alla piazza centrale dove i clienti hanno la possibilità di mangiare sia all'aria aperta che in ambiente riscaldato. Del progetto iniziale è stata mantenuta la posizione dell'ipermercato Novacoop da quasi 13 mila mq di spazio e la realizzazione del palazzetto dello sport (apertura prevista per febbraio 2009) di proprietà comunale che affianca il centro commerciale e che completa la proposta di coniugare lo shopping e il tempo libero all'intrattenimento, in questo caso sportivo. L'ubicazione del centro commerciale a ridosso della strada statale 230 (l'arteria che collega Biella con l'A4 Torino-Milano) è una scel-

74 spazi affittati ad insegna commerciale, facendo così rimanere poco più del 38% dei punti di vendita ancora scoperti, aggiungendo a questi i contratti in via di definizione e le aperture ormai prossime si stimavano 81 i negozi (che rappresentano l'82% delle superfici) commercializzati. Se per le grandi e medie superfici il discorso è praticamente chiuso, diverse opportunità si possono cogliere con gli spazi più piccoli. Stessa cosa nell'area food che contiene 18 superfici delle quali, a fine 2008, circa la metà era ancora da assegnare. Nonostante le previsioni (e l'auspicio di molti retailer) indichino revisioni al ribasso di canoni ed oneri per gli affittuari, il gruppo sembra intenzionato a non modificare la propria strategia, puntando ad arrivare all'apertura totale, o quasi, del centro entro la prima parte di quest'anno.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

M. C.

31


Mapic tiene e rilancia

S

i è svolta dal 19 al 21 novembre, presso il Palais des Festivals di Cannes, la 14a edizione di Mapic, l'evento fieristico dedicato al real estate per spazi commerciali organizzati. Una manifestazione di carattere fortemente operativo frequentata da finanziatori e promotori di centri commerciali e outlet ma anche da retailers e fornitori. Una vetrina internazionale, con aperture sul Mediterraneo sui Paesi dell'Est e sulla Russia, sui Paesi dei Golfo fino agli Stati Uniti. L'edizione 2008 ha fatto segnare una leggera flessione di presenze ma i numeri di Mapic continuano ad essere indiscutibili: 9.550 partecipanti da 65 paesi, 347 stands di cui 47 relativi a retailers per un totale di 12.628 mq di spazi espositivi. E proprio i retailers hanno confermato la centralità della loro presenza con 2.000 rappresentanti di aziende del commercio organizzato

32 retail&food - gennaio - febbraio 2009

e della ristorazione commerciale. Oltre al tradizionale programma di conferenze, ricco e partecipato, l'ultima edizione di Mapic ha proposto nuovi momenti di confronto: gli “Spotlight on cities” e gli “Speed matching”. I primi pensati per gli enti locali (municipalità, aree metropolitane e regioni) interessati ad attrarre investimenti nel real estate per il commercio organizzato, i secondi pensati per proporre nuovi concept di retail e ristorazione. Entrambe le novità hanno riscosso un notevole successo di pubblico, grazie all'efficiente organizzazione di Reed MIDEM, organizzatore di Mapic. Nutrita la partecipazione di espositori italiani, tutti soddisfatti – se non entusiasti – dell'andamento della manifestazione. Ecco alcune dichiarazioni raccolte durante i quattro giorni di fiera.


Ivan Borriello, amministratore di Compagnia del Freddo (proprietario di Zazà - Melodia del Gelato) Ci stiamo espandendo in Europa e nel mondo attraverso il franchising, e in questo momento di crisi stiamo scoprendo che il gelato è anti-ciclico: il ticket minimo di consumo e la natura dell'alimento ne fanno un prodotto di consolazione nei momenti emotivamente difficile. Il Mapic è un palcoscenico come pochi al mondo, forse ne esiste uno a Las Vegas di pari importanza. Bene i retailer italiani ma solo se rappresentano un made in Italy di qualità.

Mino Iannotta, Direttore Commerciale del Parco Leonardo Caltagirone Il Mapic di quest'anno ci ha dato l'opportunità di contattare operatori che non sono ancora molto presenti in Italia, inoltre è un'opportunità di confronto per capire l'interesse che i nostri progetti suscitano nei retailer. I nostri riferimenti economici sono abbastanza sopportabili ma per resistere alla crisi bisogna superare i concetti banali, creare luoghi dove passare del tempo e si possa spendere in maniera intelligente quel poco ancora disponibile.

Marco Valle, direttore Lavazza Coffee Shop Business E' la prima volta che partecipiamo a Mapic, questo perché presentiamo la novità del concetto Espression. Qui a Mapic ci rivolgiamo agli operatori del real estate con progetti quinquennali e decennali per, di fatto, investire con loro. Nell'area homeland (Italia, Francia, Penisola Iberica, Germania) prevediamo un sviluppo principalmente con franchising punto a punto. Al di fuori di quest'area (soprattutto Est Europa e paesi del Golfo) intendiamo individuare master franchising per ottenere uno sviluppo più rapido. Nel 2009 ci concentreremo molto anche sulle concessioni: aeroporti e stazioni a grande velocità. Abbiamo un gentlemen's agreement con Autogrill che ci presenta come concept per gli aeroporti. Di fatto il master per noi è un retailer con ottime competenze nelle grandi concessioni. Marco Lucchetta, inventore Lemonbar Siamo nati come attività mobile con un centinaio di Lemonbar (chioschi ambulanti, ndr) adesso intendiamo lanciare il punto fisso per centri commerciali, aeroporti e stazioni. I risultati della presenza a Mapic sono molto positivi, riscontriamo un grande interesse. A breve apriremo a Dubai (Dubai Mall), più difficile il mercato italiano dove comunque a breve apriremo un punto vendita presso il centro commerciale Fiera di Udine con la prospettiva di aprirne altri 10-15 nel giro di un anno. Corina Grandia Muñoz, amministratore delegato Store Development Veniamo qui da sette anni e, assieme all'Eire, è per noi l'esposizione principale. Dei nostri progetti non abbiamo revisionato nulla per ora, manteniamo le previsioni nei tempi, nella dimensione del progetto e nei prezzi. Se ci sarà, la revisione dei canoni sarà ovviamente sempre dentro dei limiti che si possono sostenere. I nostri progetti sono abbastanza grandi, l'investimento è grosso, ma i prezzi che applichiamo non sono alti.

Mauro Mancini Managing Director Multi Development Italia Non abbiamo grossi dubbi sui nostri progetti: i retailer sentono la “pesantezza” del momento ma ci seguono, infatti per la fase di commercializzazione del nuovo progetto di Palermo siamo vicini al 70%, ed è appena partita in quello di Roma dove ci sono buone risposte. Non abbiamo mai sovraccaricato il commerciante di oneri extra, ma c'è una quantità di oneri che si sobbarca il delevoper di qualità che non sono ripagati dal commerciante. L'asse portate del Mapic è sicuramente italiano e qui vedo gente che avendo preso nota della situazione sta iniziando a ripartire.

Fabrizio Lombardo Pijola, presidente Chamartin-Sircom Management Italia In questo momento la crisi sta creando una selezione ma anche opportunità perché i prezzi stanno scendendo e questo consente un ingresso nel mercato un po' più umano, meno drogato nei prezzi. Stiamo facendo delle valutazione molto attente per l'anno 2009 ma i nostri obiettivi rimangono invariati. Questa fiera è un occasione di scambio, più che di business, e incontrarsi per gli esseri umani è importantissimo. Gabriele Milan, presidente Overland Puntiamo molto al concetto del multifunzionale come innovazione rispetto ai soliti progetti. Lo star bene del momento non stimolava gli operatori italiani a fare qualcosa di diverso. Da tempo i retailers chiedevano la riduzioni sui prezzi di affitto senza che nessuno desse loro ascolto: il momento storico lo consentiva ma ora si è stravolto tutto. Quest'anno qui al Mapic mancano quelle persone che prima portavano progetti scadenti. Questa fiera va presa con entusiasmo, è un'occasione unica al mondo. Filippo Maffioli, direttore commerciale Promos Srl Il Mapic è una buona opportunità per tutti, sia per gli operatori come noi per farsi vedere e presentare le proprie iniziative, ma anche per i retailer perché in pochi giorni possono venire a conoscenza delle iniziative del prossimo biennio/triennio e concretizzare in pochi giorni quello che si farebbe in 6 mesi. I nostri programmi sono in linea e la crisi non ci ha toccato, in generale se il progetto è vincente deve essere mantenuto tale e quale. Antonio Russo, consigliere delegato Sercom Spa Da poco abbiamo inaugurato Le Vigne a Castrofilippo e stiamo commercializzando due progetti in Sicilia, che attualmente è la regione con le migliori performance in Italia. Stiamo attuando strategie ambientali per abbattere gli oneri condominiali e in prospettiva pensiamo di sostituire il canone minimo fisso con una percentuale variabile sul fatturato. A questa esposizione abbiamo avuto un ottimo riscontro nel 2007, quest'anno non molto a causa del momento congiunturale non troppo favorevole. Marcello Cusinato, amministratore delegato ATR Group Air Conditioning Srl E' il primo anno che siamo a Mapic come espositori, soprattutto perché abbiamo intenzione di farci conoscere sui mercati esteri, da un paio d'anni infatti seguiamo con attenzione l'Est Europa. Nei prossimi anni abbiamo in progetto di crescere nel settore dei centri commerciali, un comparto in costante ampliamento e in continua espansione.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

33


Mapic tiene e rilancia Sara Parmeggiani, marketing director Garde Italy Srl Garde è una società che si occupa di interior design e architettura con sede centrale a Tokyo e altri uffici ad Osaka, Milano, Los Angeles, New York e aperture imminenti a Parigi e Singapore. In Italia lavoriamo per lo più come connessione con il Giappone per brand italiani che intendono aprire all'estero oppure realizziamo progetti food e non food soprattutto nei centri città. Ci piacerebbe molto lavorare in aeroporto.

Stefano Marengo, key account director Casalgrande Padana Spa Disponiamo di un prodotto universale che viene utilizzato da progettisti di tutto il mondo, sia per interni che per esterni in tutti gli ambiti dell'edilizia tra cui i centri commerciali. Da qui la nostra presenza a Mapic che risale ormai a sei anni or sono. Siamo leader sul mercato europeo e per il 2009 intendiamo mantenere tale posizione. Andrea Scataglini, account manager Studio Città Srl Abbiamo cominciato a visitare Mapic sei anni fa, da tre abbiamo un nostro stand. Per 2/3 del nostro core business, il centro commerciale è il settore di riferimento. I nostri nuovi progetti puntano ad elevare la qualità degli arredi dei centri commerciali, affinché con un bassissimo investimento i centri possano cambiare immagine e poi puntiamo a trovare valore aggiunto con l'istallazione di sistemi pubblicitari.

Rosanna Acunzio, amministratore unico In Cartel Group Srl Siamo a Mapic da almeno un decennio e ogni anno migliora la nostra visibilità e anche quello che il Mapic offre. I risultati sono positivi e soddisfacenti, naturalmente occorre avere l'accortezza di andare a presentarsi ai clienti senza limitarsi ad attendere che visitino lo stand. Per il 2009 usciremo con una nuova linea completa di arredo urbano votata all'ecosostenibilità.

Giada Cauzza, marketing comunicazione e commerciale estero SGF Spa Mapic è una fiera molto interessante, in cui sono presenti operatori seri e selezionati. La nostra società si occupa di clienti, come ad esempio in Medio Oriente, che gestiscono la creazione di centri commerciali monomarca oppure di brand internazionali con punti vendita in vari paesi. Abbiamo società in India e a Dubai per poter seguire meglio quei mercati: la produzione è in Italia ma piccoli interventi e manutenzioni hanno bisogno di appoggi logistici locali.

34 retail&food - gennaio - febbraio 2009

Alberto Magelli, amministratore unico Sincron Inova Srl Siamo presenti a Mapic già da una decina d'anni, ma quest'anno per noi rappresenta una svolta. Ai visitatori della fiera offriamo la possibilità di verificare, attraverso un nostro prodotto informatico utilizzabile direttamente in rete, quali possono essere le analisi da sviluppare prima di fare passi importanti come il finanziamento e la promozione di un centro commerciale. Tutto ciò esplorando bacini d'utenza, il mercato, il posizionamento del consumatore, i fattori concorrenziali in essere e quelli futuri. Tania Brunori, responsabile comunicazione e marketing Effebi Spa Siamo abbastanza soddisfatti delle giornate qui a Mapic, la nostra azienda si rivolge ad un mercato europeo con attività anche negli Emirati. Per il futuro puntiamo ad un'ulteriore ampliamento del mercato e in particolare intendiamo lavorare nell'Est. Forniamo arredi principalmente per centri commerciali ma abbiamo lavorato anche per aeroporti.



Analisi Retail

Oggetti dei desideri

Tor Vergata, Porta di Roma, Forum Termini,…) solo per citarne una parte. Altro colosso dell’oggettistica espressamente made in Italy è rappresentato da La Murrina. L’azienda di Murano – Venezia – nasce nel 1968; dapprima è un piccolo laboratorio vetraio, ma nel 1974 La Murrina viene comprata da un industriale milanese che ne rilancia l’immagine, rendendola quel sinonimo internazionale di qualità nella lavorazione artigianale del vetro soffiato che è oggi. Un’escalation che nove anni fa ha portato l’azienda a concretizzarsi in una nuova divisione chiamata appunto “Disegno” che realizza esclusivamente prodotti di design contemporaneo, progettati da

L'invasione di Mall e aeroporti

L

É

una vera e propria mania che da qualche anno a questa parte sta prendendo piede anche in Italia, dove sono nate come funghi quelle “catene dell’oggettistica”, grandi esercizi dai nomi curiosi, moderni bazar a metà tra la cartoleria e il negozio di casalinghi, all’interno dei quali si può trovare ogni cosa, compreso ciò che serve ad alimentare la fantasia dei più accaniti “collezionisti del tutto”. Si tratta di quei fantastici punti vendita, presenti ormai nella maggior parte dei centri commerciali, aereoporti, stazioni e outlet di tutto il mondo, in cui è letteralmente impossibile non entrare a curiosare, attratti da quello o quell’altro strano aggeggio esposto in vetrina. Come per le aziende di tanti altri settori merceologici, buona parte dei brands presenti nel mercato dell’oggettistica sono importanti e riconosciuti a livello internazionale. È il caso di Thun, di C’Art, Co.Import, Mumble Mumble e Zara Home, senza dimenticare l’ormai emblematica Kasanova, la più moderna Seletti, passando attraverso La Murrina, Alessi, Nespresso… un elenco che, prendendo in considerazione anche le insegne minori come Crazy Gift,

Urka Import, Regalomania, etc., risulterebbe pressoché infinito. Ed è proprio a testimonianza delle origini “cartolaie” di alcune di queste imprese che basta prendere in esame C’Art, la catena della famiglia Di Veroli, nata dall’esperienza centenaria nell’universo della cartoleria, e non solo. Entrare in uno degli oltre cento punti vendita C’Art sparsi lungo tutto il territorio nazionale, significa sentirsi come Alice in un Paese delle Meraviglie fatto di peluches di Didl, agendine Moleskine, bijoux Hello Kitty, servizi da thè a forma di dolci, porta caramelle e oggetti specificatamente hi-tech. La cosa affascinante è che questo genere di negozi è spesso concepito con la formula del libero servizio che permette al cliente / visitatore di aggirarsi a piacimento tra i vari corners in cerca dell’idea regalo più originale. Niente di più che autentici “supermercati delle cose”. C’Art, lo abbiamo detto, è una tra le più importanti catene di oggettistica; i suoi negozi sono tutti in franchising ed è possibile trovarne a Bergamo (presso l’Orio Center), a Brescia (new opening, Centro Commerciale Freccia Rossa), Milano (Centro Commerciale di Assago, La Corte Lombarda di

36 retail&food - gennaio - febbraio 2009

'oggettistica è una categoria ampia per definizione, dal casalingo all'accessorio, dalla cartoleria al bijoux, sono numerose le catene specializzate affacciatesi sulle gallerie dei grandi mall commerciali così come lungo i corridoi dei più importanti aeroporti. Se Murrina, Kasanova, Co.Import, Kasanova, Thun hanno puntato con decisione sui centri commerciali, Alessi continua l'espansione all'estero mentre in Italia mantiene un punto vendita in centro e uno nella fiera di Rho Pero. Più differenziata la strategia di Zara Home, C'art, Fabriano e Just Design che, al centro città o ai centri commerciali, hanno affiancato la presenza in aeroporto. E' sicuramente Fiumicino lo scalo più ricco di oggetti, ma l'epidemia è destinata ad espandersi...

Bellinzago Lombardo, Il Globo a Busnago, Carosello a Carugate, La Fontana a Cinisello Balsamo, Metropoli a Novate Milanese, Vulcano di Sesto San Giovanni, le Torri Bianche di Vimercate, ecc., ecc.), Pavia (new opening presso il Carrefour), Modena (I Portali), Torino (Otto Gallery e Dora) e Roma (Galleria “Umberto Sordi”,

selezionati architetti e designers, con l’obiettivo di abbinare il vetro soffiato, materia di tradizione, a forme e stili innovativi e d’avanguardia. Attualmente La Murrina conta ben 210 negozi tra franchising e diretti, oltre alla presenza con numerosi flagship stores in città come Atene, Dubai, Los Angeles, Mosca, Seoul, e Shan-


Aumentare i clienti, mantenendo qualità (e riducendo i prezzi) Intervista a Maurizio Ghidelli, direttore commerciale Kasanova Come sono andate le vendite in quest’ultimo periodo della famigerata “crisi”? Abbiamo chiuso il Natale 2008 sostanzialmente alla pari con l'anno scorso, con un abbassamento del valore dello scontrino medio ed un aumento del numero degli scontrini emessi. Nonostante il periodo congiunturale Kasanova ha saputo attrarre nei suoi negozi più consumatori. La nostra capacità è stata quella di proporre un'offerta legata a dei prodotti di casalingo che hanno riscosso un maggior successo rispetto all'articolo da regalo per antonomasia in netta auge nel periodo natalizio. Qual’è la vostra politica distributiva e il vostro target di riferimento? Kasanova con i suoi 180 negozi sul territorio italiano si colloca sul target di clientela con riferimento medio, ma soprattutto rispetta il giusto good value for money, che in maniera sempre più crescente, sta riscuotendo successo tra i consumatori in virtù della voglia di spendere bene i pochi quattrini rimasti dopo le spese indispensabili per la famiglia, e che lo spinge sempre più verso una ricerca low price e high quality. Kasanova ha orientato i propri listini in questa direzione e fa tesoro di questo trend, ben conscio di dover aumentare il volume d'affari per recuperare valori di vendita in virtù dell'abbassamento del target price. Scommessa oltremo-

ghai. Negli ultimi anni, poi, nel mercato si è impressa la concorrenza spagnola. È Zara Home, l’ultimo nato della famiglia del Gruppo Inditex (lo stesso che distribuisce Zara, Pull and Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho e Uterqüe, uno dei più grandi a livello internazionale con più di 4.000 punti vendita in 71 Paesi), in grado di sbaragliare tutti con i suoi prezzi assolutamente competitivi. Zara Home è una linea di articoli per la casa che da’ molta importanza ai prodotti tessili: biancheria da letto, tovagliati da tavola asciugamani, tappeti… conta 220 negozi in 24 Paesi ed ha alle spalle un gruppo con un volume d’affari pari a

9.435 milioni di euro nel 2007 e un utile netto di 1.250 milioni di euro. Cifre raggiunte grazie ad un modello di business caratterizzato dall’elevato grado d’integrazione verticale: design e fabbricazioni realizzati internamente, logistica di piccolo- medio raggio e vendita in negozi di proprietà. Di fatto, l’obiettivo della Inditex è da sempre stato quello di adattare l’offerta ai desideri dei clienti, nel minor tempo possibile e a costi assai bassi. Come? Una volta realizzati, i prodotti vengono mandati nei centri logistici di ognuna delle catene e, da qui, distribuiti a tutti i punti vendita nel mondo, allo stesso tempo e molto frequentemente. Ha invece più a che fare con l’idea del viaggio, dell’evasione, della scoperta il concetto di fondo della innovativa Co.Import, brand di oggettistica dal sapore esotico e orientaleggiante. L’azienda origina

do difficile in un anno di recessione ma che ci sentiamo di affrontare con ottimismo, forti della conoscenza radicata del consumatore tipo. Il gadget che si vende di più e quello che si vende di meno è... Il gadget maggiormente venduto, che è stato di per sé una sorpresa, è legato al wellness ed è stato un massaggiatore per la testa dinamico che con una semplice pressione agisce sulla cute con un massaggio piacevole, rilassante e benefico. A soli 3 Euro è stato un successone. Tutto il comparto dei gadgets ha riscosso un ottimo successo perché rappresenta un’area di sogno e relax dove rifugiarsi sfuggendo al grigiore ed ai problemi della vita quotidiana. In questo settore molto spesso la gente proietta i propri desideri di una vita più allegra: poggia testa per vasca colorati, gel gems adesive per decorare le vetrate e gli specchi di casa e tutti quei gadgets che scimmiottano la prestazione classica dell'utensile da cucina ma con aggiunta di colore e forme simpatiche sono lì apposta per esaudire questi desideri. Attese per l’anno appena cominciato? Kasanova ha cominciato l'anno con un'esposizione verso i saldi più pressante degli anni precedenti in considerazione dell'approssimarsi di un anno che si preannuncia difficoltoso. Sconti effettivi su prodotti con molta qualità che hanno portato da subito ad un riconoscimento in termini di fatturato, esprimendo in modo pratico la prova del nove delle nostre politiche commerciali.

come concessionaria del marchio Pier Import Europe e il primo punto vendita viene aperto a Savona nel 1997. Due anni dopo l’azienda si affranca dalla Pier Import e comincia il suo sviluppo sul territorio nazionale, con l’apertura di nuovi punti vendita caratterizzati da un’allure piacevole e familiare, il cui assortimento conta un numero illimitato di articoli provenienti da ogni angolo del mondo, suddivisi tra mobili e complementi d’arredo, decorazioni e articoli da regalo, arte della tavola, cucina, bagno e giardino. La Co.Import ha oggi in Italia più di 40 negozi. Per metà italiana, la Thun è un’altra delle aziende di questo settore, internazionalmente riconosciuta e famosa per i suoi “angeli” di ceramica (l’articolo Thun più conosciuto è, infatti, l’ “Angelo laudante”, ovvero l’ “Angelo originale di Bolzano”).

Thun è il cognome di Otmar e Lene, il conte e la contessa che fondarono l’impresa nel 1950. E infatti la storia narra che il primo laboratorio fu allestito nella cantina del castello di Klebenstein – Alto Adige – dove i conti vivevano. Mezzo secolo dopo l’azienda è diventata leader mondiale nella realizzazione di articoli da regalo in ceramica, servizi in porcellana finissima e mattonelle per stufe dalla manifattura assolutamente riconoscibile ed inimitabile. Attualmente il Thuniversum (è il nome della sede) si trova a Bolzano, è diretto da Matteo e Peter Thun e conta 240 negozi monomarca e 1.400 Shop in Shop Thun presenti in Italia e all’estero. Ripercorrendo la tradizione, intesa più che altro come abitudine, la Seletti reinventa oggetti del vivere quotidiano in maniera nuova, divertente ed originale. Sono sue le tazzine da caffè in ceramica che sembrano dei bicchierini di carta accartocciati e i bottiglioni di candeggina rivisitati o le scatolette delle sardine trasformate in porta stuzzicadenti,etc. Diventati ormai dei veri oggetti di culto tra i giovani, c’è addirittura chi in uno dei 110 negozi Seletti della Lombardia – così come nei 18 del Friuli, nei 57 dell’Emilia Romagna, i 36 Toscani, 46 Veneti, 44 Piemontesi, 21 Umbri, … ci fa la lista nozze! Antonia Opipari

retail&food - gennaio - febbraio 2009

37


Gestire (è) un'impresa

per tutti A cinque anni dall’entrata in vigore il D.Lgs 196/03, vera croce per molte piccole e medie imprese, viene modificato attraverso un provvedimento di semplificazione che dovrebbe agevolare le piccole e medie aziende

I

l provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali è arrivato il 27 novembre scorso presentato come semplificazione delle misure di sicurezza previste dal Disciplinare Tecnico del Nuovo Testo Unico in materia di Privacy. L’intervento del Garante sembra avere il duplice obiettivo di snellire una serie obblighi per le imprese e fornire alcuni chiarimenti. In primo luogo è bene rilevare che il provvedimento è “per molti ma non per tutti”, esso infatti riguarda i soggetti pubblici e privati che utilizzano dati personali non sensibili o che trattano come unici dati sensibili riferiti ai propri dipendenti e collaboratori quelli relativi

giani e piccole e medie imprese. La platea, quindi, almeno per come è strutturato il nostro sistema economico è molto vasta. Entrando nel merito del provvedimento si individuano subito i primi alleggerimenti. Originariamente la legge prevedeva che a tutti gli incaricati, le persone fisiche che materialmente trattano i dati, fossero impartite per iscritto le istruzioni sulle corrette modalità di gestione delle informazioni e su come applicare le misure di sicurezza, con il risultato che l’impresa era costretta a redigere un vero e proprio regolamento, diverso a seconda dei dati a cui aveva accesso il personale. La modifica consta nella possibilità di

allo stato di salute o malattia senza indicazione della relativa diagnosi, quelli che indicano l'adesione a organizzazioni sindacali o a carattere sindacale. A questi si aggiungono tutte le realtà che trattano dati personali unicamente per finalità amministrative e contabili, in particolare liberi professionisti, arti-

evitare la redazione del regolamento, impartendo le istruzioni oralmente. Un altro intervento ha riguardato il sistema di autenticazione informatica oggetto di una regolamentazione piuttosto stringente oggi semplificata dall’indicazione che per l'accesso ai sistemi informatici si può utilizzare un

38 retail&food - gennaio - febbraio 2009

qualsiasi sistema di autenticazione basato su un codice per identificare chi accede ai dati (username), associato a una parola chiave (password), in modo che: il primo individui in modo univoco una sola persona, la seconda sia conosciuta solo dalla persona che accede ai dati. Permane invece la regola relativa al fatto che lo username deve essere disattivato quando l'incaricato non ha più la qualità che rende legittimo l'utilizzo dei dati. Di conseguenza vi è un onere di controllo da parte dell’azienda. Di natura chiarificatrice, invece, la parte in cui si afferma che può essere adottata, quale procedura di autenticazione, anche quella di login disponibile sul sistema operativo delle postazioni di lavoro connesse a una rete. Un capitolo a parte meriterebbe il problema legato all’accesso ai dati in caso di prolungata assenza o impedimento dell'incaricato, qualora sussista una situazione che renda indispensabile e indifferibile intervenire per esclusive necessità di operatività e di sicurezza del sistema.

In questo caso il problema è legato a un bilanciamento di interessi che deve sussistere tra la necessità dell’azienda e la privacy del lavoratore. In effetti se l'accesso ai dati e agli strumenti elettronici è consentito esclusivamente mediante l’uso della password ed essa è nota esclusivamente all’incaricato sussiste un rischio di violare la privacy del dipendente che potrebbe conservare dati a lui riferibile sul dispositivo datogli in dotazione. In questo senso una caso esemplare è la posta elettronica. In questo senso il Garante afferma che il titolare può assicurare la disponibilità di dati o strumenti elettronici con procedure o modalità predefinite, cosa che si traduce in preventive istruzioni agli incaricati e nell’obbligo di informarli degli interventi effettuati. Il Garante poi rimanda alle “Linee guida in materia di lavoro per posta elettronica e Internet” approvate dal Garante e pubblicate nella Gazzetta ufficiale 10 marzo 2007. Tuttavia è bene notare che una serie di sentenze della magistratura ordinaria ha affermato che il dipendente non è titolare di un diritto di utilizzo esclusivo sulla posta elettronica e quindi è facoltà del datore di lavoro accedere alla casella postale data in dotazione. Ulteriore intervento ha interessato i sistema di autorizzazione per i quali viene ammessa la possibilità di utilizzare un sistema o le


funzioni di autorizzazione incorporate nelle applicazioni software o nei sistemi operativi. Diversi piccoli

interventi hanno poi riguardato gli aggiornamenti periodici dei programmi per elaboratore volti a prevenire la vulnerabilità di strumenti elettronici (per esempio, antivirus) nonché a correggerne difetti. In questo caso è previsto l’obbligo di aggiornamento annuale se il dispositivo è connesso a reti geografiche, che diventa biennale se il computer non è connesso a reti di comunicazione elettronica accessibili al pubblico. Per quanto concerne, invece il salvataggio periodico dei dati si è passati da un cadenza settimanale a una mensile è soltanto per i dati che subiscono modifiche nel periodo. La parte più attesa, comunque, era quella relativa all’obbligo di redazione del documento programmatico sulla sicurezza. Molti si attendevano un’esenzione vera e propria, in realtà è arrivata una semplificazione limitata ai soggetti pubblici e privati che trattano dati personali unicamente per correnti finalità amministrative e contabili, in particolare presso liberi professionisti, artigiani e piccole e medie

imprese. Il DPS, in effetti, aveva portato per molte piccole aziende una serie di obblighi molto onerosi, come lo svolgimento di un’attività di analisi dei rischi, e soprattutto richiedeva una considerevole livello di competenza per essere stilato correttamente. Con l’intervento del Garante i contenuti sono stati limitati ai dati identificativi del titolare del trattamento (l’azienda), nonché, se designati, degli eventuali responsabili; a una descrizione generale del trattamento o dei trattamenti realizzati, che permetta di valutare l'adeguatezza delle misure adottate per garantire la sicurezza del trattamento (le finalità del trattamento, le categorie di persone interessate e dei dati, i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati possono essere comunicati); all'elenco, anche per categorie, degli incaricati del trattamento e delle relative responsabilità; a una descrizione delle altre misure di sicurezza adottate per prevenire i rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati, di accesso non autorizzato o

di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta. In buona sostanza si tratta di un documento riepilogativo di quali sono le misure di sicurezza adottate rispetto all’attività svolta. Per quanto le semplificazioni siano utili e bene accette, vale la pena sottolineare che il D.Lgs 196/03 nasconde alcune insidie in particolare quella che equipara il trattamento dei dati alle attività pericolose, di conseguenza il problema dell’adeguatezza delle misure di sicurezza diventa centrale, poiché nel caso in cui succeda qualcosa che determini una compromissione dei dati, scatta la cosiddetta inversione dell’onere della prova. In altre parole l’azienda risulterà colpevole a meno che non dimostri di avere adottato misure di sicurezza idonee, che non sempre coincidono con quelle minime prescritte per legge. Nella realtà dei fatti, possiamo dire che, per quanto sia tutto più agevole per le piccole aziende, quello che non cambia sono gli eventuali rischi sanzionatori a cui esse sono esposte. A.C.

retail&food - gennaio - febbraio 200939 39


Il convegno di break&food a PiùMenùExpo

Ristorazione in concessione, 2009 ricco di novità U

na fredda e soleggiata mattinata di fine novembre ha fatto da sfondo al convegno organizzato da break&food (oggi retail&food) – durante la manifestazione fieristica genovese PiùMenùExpo – sul tema dell'innovazione per la ristorazione commerciale in concessione. Una folta serie di relatori di primo piano ha consentito di ottenere una panoramica ampia ed esaustiva sul settore. Durante le tre ore di convegno sono intervenuti esponenti delle società di gestione delle infrastrutture, delle società di ristorazione e vending, designer e rappresentanti dei consumatori. Ad aprire la discussione Andrea Belardini di Aeroporti di Roma e Giorgio Moroni di Autostrade per l'Italia. Il primo dopo aver delineato con grande precisione i profili dei passeggeri in transito lungo le 130 attività commerciali dello scalo di Fiumicino, ha sottolineato come al primo punto dei “fattori chiave di successo” la “capacità di

differenziazione e di continua innovazione” e quindi ha illustrato i concept food più innovativi aperti di recente: lo shop Rustichelli e Mangione , il nuovo wine-bar Frescobaldi e l'ampia food-court MyChef. Mentre sono in arrivo le nuove realizzazioni Cremonini-

In occasione della prima edizione della manifestazione fieristica genovese, Autogrill, Cremonini e MyChef hanno presentato importanti novità. Si prospetta un 2009 scoppiettante per autostrade, aeroporti e stazioni Chef Express e Autogrill-Sky.

Moroni invece ha illustrato il “Piano di ridisegno e riqualificazione delle aree di servizio ASPI” anche attraverso la presentazione di nuovi format. Lungo la rete Aspi il “business retail” può contare su oltre 250 aree di servizio (pari al 57% delle AdS autostradali Italiane) per un fatturato ristoro e market di oltre 750 milioni di euro all'anno (pari ad una media di oltre 2,7 milioni/? a PdV). Le aree di servizio della rete ASPI raggiungono livelli di perfomance tra i migliori in Europa, ciò nonostante la presenza di aree (ogni 100 chilometri) sia doppia rispetto alle altre tratte autostradali europee. Altra importante considerazione di Moroni ha riguardato la crescente rilevanza del segmento commuting (pendolare) a discapito della tradizionale “clientela” autostradale leisure. Per ciò che concerne più propriamente il piano, tra il 2000 e il il 2009 saranno riqualificate 216 aree con un aumento della superficie commerciale del 22%. Novità importanti sono in arrivo sul fronte dei servizi, dell'offerta commerciale e dell'offerta alberghiera.

40 retail&food - gennaio - febbraio 2009

Le aree di nuova concezione accoglieranno più spazi di ristoro (QSR, self-service free flow, fast food) ma anche una zona market di almeno 250 mq con negozi, corner e shop in shop. In particolare sorgeranno ben 21 mall, piccoli centri commerciali su due livelli, dotati di una vera e propria food court e di una sviluppata area retail. Una piccola-grande rivoluzione. Sul fronte dei ristoratori invece, il primo ad esprimersi è stato il direttore generale di Autogrill, Aldo Papa, che innanzitutto ha ribadito il passaggio dell'azienda ad una dimensione globale, non più solo attraverso il food ma, più in generale, grazie ai “servizi al viaggiatore”. Le novità più rilevanti in casa Autogrill riguardano il lancio del nuovo Spizzico, operazione lanciata in partnership con FutureBrand concepita per dare maggiore risalto ai prodotti e alla lavorazione della pizza (il primo locale con la nuova veste ha aperto a Verona). A seguire Papa ha annunciato un radicale cambiamento anche per il market autostradale che, secondo l'idea di “caos ordinato” non proporrà più un percorso obbligato ma guidato. I prodotti saranno esposti a isole e verranno presentati anche shop in shop mentre qualche novità toccherà anche alle casse concepite come veri e propri spazi di vendita. Infine, a rimarcare l'atten-

zione per l'ambiente, a breve dovrebbe aprire il primo “EcoGrill” a Mensa di Ravenna, una novità che attendiamo di visitare con grande curiosità. Dopo Autogrill, in rigoroso ordine alfabetico, la parola è passata a Patrizia Pierno, responsabile marketing Chef Express Divisione Commerciale . Il gruppo di Castelvetro di Modena è in fase di lancio con nuovi concept di bar, Chef Express e Mokà, entrambi adatti – sebbene con target differenti – a seguire il restyling dei numerosi buffet di stazione gestiti da Cremonini, ma non solo. Ancora presto invece per parlare di Fiumicino, lo scalo romano dove Cremonini si è appena aggiudicata uno dei lotti ex Cisim. Ma sicuramente non mancheranno novità. All'insegna del dinamismo e del concetto di “alternativa”, la presentazione di Leopoldo Resta, direttore commerciale di MyChef. La società milanese continua a mantenere un livello di crescita a due cifre ed è in posizione di leadership nel canale degli aeroporti. Resta è partito illustrando le recenti modifiche all'assetto proprietario, da pochi mesi infatti MyChef è controllata all'80% dal gruppo francese Elior, terzo operatore europeo nella ristorazione. Mentre la chiave del successo dell'azienda è stata individuata “nell’approccio innovativo a tutti i livelli, ed in particolare nell’innovazione dei for-


mati”, declinati in tutte le possibili varianti: dal regionale all'etnico, dal tradizionale al salutista, dal concept per tutti a quello per top spender, dalla partnership locale a quella con la multinazionale. In conclusione, parlando del biennio 2009-2010, Resta ha affermato che sono previsti nuovi formati “in particolare per la fascia alta in aeroporto e per le grandi superfici in autostrada” e che, come è facile immaginare, “fra i motori di spinta della futura innovazione, ci saranno anche le sinergie ancor più strette con il nuovo azionista di controllo”. E a proposito dell'azionista di controllo, dopo MyChef la parola è passata a Myriam Comte, responsabile marketing di Eliance (Gruppo Elior). Una visione che, abbandonati gli orizzonti nazionali, ha disegnato i confini delle attività del gruppo francese impegnato strenuamente su tematiche incentrate sull'attenzione al cliente: qualità dei prodotti e delle diete, sviluppo sostenibile, attenzione ai prezzi. Di grande impatto anche la presentazione

delle location coperte dal servizio di Eliance, alcune delle quali tra le più prestigiose di Francia, così come l'illustrazione di nuovi formati adatti ai vari tipi location e target. L'intervento di madame Comte è stato seguito da quello Marco Monaco (Presidente Venditalia Servizi) che ha delineato le tendenze del mercato delle vending machine, un comparto in pieno boom, soprattutto in Italia. Una formula distributiva spesso in concorrenza ma sempre più alleata con le formule di somministrazione classica. Sicuramente una valida alternativa

per i viaggiatori che possono, utilizzando il vending, risparmiare tempo e denaro. Chiaramente senza poter pretendere lo stesso livello di assortimento e qualità di bar e ristoranti. Infine il dibattito si è acceso con l'intervento di Giovanni Adezati di Confoconsumatori che, lodando l'intervento di Myriam Comte per l'attenzione che la sua azienda rivolge ai consumatori, ha sottolineato come la stessa attenzione fosse completamente assente dagli altri interventi. Una posizione non priva di spunti polemici, comunque temperati dalla più ampia disponi-

bilità delle associazioni dei consumatori a lavorare in piena collaborazione con le aziende al fine di valorizzare gli interessi dei consumatori. Alle posizioni di Adezati si è opposto Franco Costa, di Costa Group, testimone diretto dell'impegno profuso da molte aziende di ristorazione nel ridisegnare gli ambienti dei propri locali valorizzando e premiando la posizione della clientela. Una conclusione scoppiettante che ha testimoniato la qualità e la quantità degli argomenti, dei temi e delle novità proposti durante una fredda ma accalorata mattinata genovese. A. A.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

41



FIERE

Verona crocevia delle fiere europee

S

i riuniranno a Verona i 21 maggiori poli espositivi europei che fanno capo alla EMECA, l'European Major Exhibition Centres Association. L'assemblea generale dell'associazione si svolgerà infatti nella città scaligera il 23 e 24 aprile 2009 per discutere sull'andamento del settore a livello europeo. Tra i rappresentanti italiani che parteciperanno all'avvenimento ci sono, oltre al presidente di VeronaFiere e vicepresidente della EMECA Giovanni

Mantovani , anche le maggiori

cariche degli enti fieristici di Milano, Rimini e Bologna. Oltre ad ospitare l'importante evento, VeronaFiere guarda con auspicio al 2009: nonostante i ricavi di 69,5 milioni di euro previsti per l'anno corrente siano decisamente infe-

riori a quelli registrati nel 2008, considerato un anno record per la fiera veneta con un fatturato di 88 milioni di euro (+20% rispetto al 2007), c'è fiducia le 4 nuove fiere che verranno attivate: Motor Bike Expo, Home Gallery all'intero di Vivi la Casa, Salone italiano del

Golf e il Salone internazionale dei componenti e accessori per l'industria del mobile. Per la 43esima edizione di VinItaly sarà pronto inoltre il nuovo padiglione 1, che verrà dotato di soluzioni innovative per il risparmio energetico. •

Parma la spunta: suo il Cibus fino al 2016

É

stato prolungato fino al 2016 l'accordo che lega Federalimentare a Fiere di Parma per Cibus, la prestigiosa fiera internazionale di enogastronomia che espone l'eccellenza dei prodotti italiani. L'accordo era atteso da diverso tempo non tanto per la tempistica legata al rinnovo, la precedente intesa sarebbe infatti scaduta nel 2012, ma per il pericolo che correva Parma nel farsi soffiare sotto il naso uno dei fiori all'occhiello del proprio portafoglio espositivo. L'Expo 2015 rischiava infatti di compromettere l'intesa tra le parti in questione a

favore di un terzo incomodo, che qualcuno aveva già individuato in Fiera Milano, la quale stavolta sarebbe rimasta a mani vuote nonostante le ingenti risorse. Oltre all'accordo, che sancisce il matrimonio tra la capitale della food valley e la rassegna alimentare per almeno altre 4 edizioni, è arrivata anche la disponibilità da parte del Governo a sostenere lo svolgimento a Parma di un Cibus Tec, la rassegna dedicata alla sicurezza alimentare, proprio nel 2015, in concomitanza con l'esposizione universale che si svolgerà a Milano. •

Rimini Fiera rinuncia all'ingresso in borsa

I

l Gruppo Rimini Fiera ha chiuso il 2008 con un fatturato di 95,9 milioni di euro. Nonostante questo risultato apporti un +12% rispetto all'anno 2006 (anno paragonabile per quantità e tipologia di esposizioni), il presidente del polo espositivo romagnolo, Lorenzo Cagnoni , ha annunciato che l'andamento economico degli ultimi mesi modifi-

cherà il trend al rialzo del Gruppo. Per il 2009, infatti, si stima un calo di fatturato di più di 5 milioni di euro. Ma non è tutto: i tempi di ristrettezze economiche non consentiranno l'ente fieristico di effettuare il tanto agognato ingresso in borsa previsto entro la primavera di quest'anno, salvando così Cagnoni e soci dal fare un passo oltre la loro portata. Rimini Fiera ha inol-

tre annunciato che quest'anno lancerà 4 nuove manifestazioni: un salone del mobile denominato Spazio, la rassegna delle tecnologie per la lavorazione del legno e

componenti

per

l'edilizia

Technodomus, White and Blue

dedicata alla nautica e una mostra legata all'efficienza nei consumi energetici. •

retail&food - gennaio - febbraio 2009

43


Aeroporti dossier

Fiumicino

Aumentano i passeggeri ma soprattutto crescono le attività commerciali e l'hub italiano, recentemente “riconfermato” dalle scelte di CAI, si prepara per le sfide del prossimo decennio. Mappe, interviste, immagini, anteprime per comprendere presente e futuro del più grande aeroporto italiano.

Aeroporti dossier

Fiumicino

A

priamo questo nuovo ultimi mesi dell'anno. spazio dedicato agli aeroUna situazione rispecchiata perporti italiani, con il resofettamente dalle performance conto della visita che abbiamo delle attività retail di Fiumicino condotto presso lo scalo romano (duty free, specialist retail, di Fiumicino in compagnia di food&bevarge). “Il 2008 ha fatto Andrea Belardini, direttore comregistrare una crescita superiore al merciale di Aeroporti di Roma 10% - afferma Belardini – con un (Adr). incremento di spesa a passeggero E' un momento delicato per Adr, il sulle attività dirette (gestione Adr) dehubbing di Malpensa ha sconsuperiore al 6,5%. Aumentano i passeggeri ma soprattutto crescono leIl attività giurato un depotenziamento senbiennio 2007-2008 è stato commerciali e l'hub italiano, recentemente “riconfermato” sibile deldipiù aeroporto molto decenimportante per le attività dalle scelte CAI,importante si prepara per le sfide del prossimo nio.italiano, Mappe, interviste, immagini, anteprime percommerciali comprende- di Fiumicino. Belardini eppure la nuova Alitalia re presente e futuro del più grande aeroporto italiano. risulta complessivamente meno e la sua squadra hanno lavorato – il 2008 è stato l'anno priamo questo nuovodella ultimi versione mesi dell'anno. pre Cai,2008: comunicazione “capiente” di concerto conMa retailer e anche ristoratodell'animazione e delle campagne spazio dedicato agli aeroUna situazione rispecchiata pere animazione promozionali attuate di concerto porti italiani, con il resofettamente dalle performance “Quest'anno abbiamo realizzato considerando anche la fusione conun palinsesto ri –di per accrescere gli spazi comcon i fornitori. conto della visita che abbiamo delle attività retail di Fiumicino strumenti di Non bisogna dimenticare infatti e condotto presso lo scalo romano (duty free, specialist inoltre retail, comunicazione – racconta BelarAirone. Sulla Milano-Roma merciali, migliorarne i layout che Adr gestisce direttamente una di Fiumicino in compagnia di food&bevarge). “Il 2008 ha fatto dini – soprattutto con billboard on fetta notevole degli spazi di dutyAndrea Belardini , direttore comregistrare una crescita superiore al site e tramite inserzioni pubblicitasi fa più temibile la concorrenzarie su magazine aumentare l'offerta complessiva. merciale di Aeroporti di Roma 10% - afferma Belardini – con un e quotidiani. Ma free/paid degli scali romani di (Adr). incremento di spesa a passeggero anche il sito web è stato rinnovato: Fiumicino e Ciampino. In questo Quindi, raggiunta la saturazione della ferroviasullee,attivitàcome se noncontinua ad essere campo, dice Belardini, “hanno preE' un momento delicato per Adr, il dirette (gestione Adr) un sito prevamiato moltoele azioni dedicate alla dehubbingbastasse, di Malpensa ha sconsuperiore al 6,5%. lentementedell'infrastruttura di informazione (e non completata ci si è messa la crisi. cosmetica mentre per i vini abbiagiurato un depotenziamento senIl biennio 2007-2008 è stato interattivo) ma è decisamente ricco mo creato strumenti di comunicasibile del più importante aeroporto molto importante per le attività di dati aggiornati e notizie utili per l'offerta retail, zione l'azione commerciaEppure il “Leonardo da Vinci”i viaggiatori per l'informazione e la italiano, eppure la nuova Alitalia commerciali di Fiumicino. Belardini e per i clienti descrizione dei prodotti ci risulta complessivamente meno e la sua squadra hanno lavorato – (http://rome-airports-shoppingle Inoltre haabbiamo puntato cominciare ache concontinua a sfoggiare numeri digallery.adr.it/). hanno consentito di raggiungere “capiente” della versione pre Cai, di concerto con retailer e ristoratolanrisultati lusinghieri (mentre visitaconsiderando anche la fusione con ri – per accrescere gli spazi comciato una quantità non indifferente centrarsi sulle vamo azioni promozionali tutto rispetto (fig. 1), nonostante ildi comunicazione un punto vendita dotato di Airone. Sulla Milano-Roma inoltre merciali, migliorarne i layout e promozionale: materiale informativo sono state si fa più temibile ladi concorrenza aumentareregistrato l'offerta complessiva. special offer, nuovicomunicazione. prodotti ecc. e di calo passeggeri negli Quindi, raggiunta la saturazione vendute tre bottiglie di Sassicaia, della ferrovia e, come se non Oggi abbiamo una massa critica di

A

bastasse, ci si è messa la crisi. Eppure il “Leonardo da Vinci” continua a sfoggiare numeri di tutto rispetto (fig. 1), nonostante il calo di passeggeri registrato negli

dell'infrastruttura e completata l'offerta retail, l'azione commerciale ha puntato cominciare a concentrarsi sulle azioni promozionali e di comunicazione.

brand cospicua e affidabile, quindi possiamo permetterci questo tipo di attività, volte a creare riconoscibilità per lo shopping in aeroporto”.

44 retail&food - gennaio - febbraio 2009

44 retail&food - gennaio - febbraio 2009

ndr). Importante è stato il lavoro con i fornitori, con i quali abbiamo premuto l'acceleratore sulle personalizzazioni, raccogliendo ottimi risultati”.

in città, teniamo sempre antenne sul mercato in base alle categorie. I grandi retailer – è ovvio – sono abituati a presentarsi, diverso è per i piccoli retailer specializzati o per i nuovi. Questi vanno “conquistati” perché non sono abituati a lavorare in aeroporto. Vanno selezionati con serietà ma poi vanno sostenuti e promossi. Ecco cosa ci consente di sviluppare innovazione”. Ma non solo, riprende: “anche i concetti dei centri commerciali si sono fatti molto interessanti e quindi li seguiamo al pari del centro città. Occorre una forte dose di creatività, guidata da un forte processo analitico per individuare e portare al successo un nuovo brand in aeroporto”. E proprio a questo proposito a breve potrebbe vedere la luce un nuovo concetto destinato al “regional merchandising”, cosi come potrebbero essere aperti negozi di abbigliamento e prodotti per bambini.

Andrea Belardini Ma il 2008 è stato anche l'anno 2008: comunicazione l'accoglienza degli operatori è uno spazio spa, ancor più ampio, molto positiva. Lo scopo non dell'animazione una delle campagne al Terminal C e poi apriremo e e animazione stata è solo promozionale e commerciaplayground per bambini ampia e le ma anche quello di stabilire un “Quest'anno abbiamo realizzato dialogo coi viaggiatori, soprattutto un palinsesto di strumenti di FIUMICINO comunicazione – racconta Belar-tab. 1 Passeggeri Anno Delta dini – soprattutto on% vs 2008 con billboard Numero 2007 site e tramite pubblicitaTotaleinserzioni 35.227.209 6,9% Nazionale 13.540.507 -0,1% Intern.le e quotidiani. 21.686.702 11,8% rie su magazine Ma - U.E. 13.052.043 5,2% - Non U.E. 8.634.659 23,4% anche il sito web è stato rinnovato: Fonte: Adr continua ad essere un sito prevalentemente di informazione (e non interattivo) ma è decisamente ricco di dati aggiornati e notizie utili per i viaggiatori e per i clienti (http://rome-airports-shoppingLa bozza della Loyalty Card attiva dal 2009 (anteprima esclusiva) 2009: gallery.adr.it/). Inoltre abbiamo lanloyalty card Mentre scriviamo negli scali non quelliindifferente abituali, i cosidetti heavy ciato una quantità della Capitale è in corso una camflyer. Le compagnie hanno adottapagna promozionale che – in parto da tempo strumenti di confronditnership comunicazione promozionale: con MSC Crociere – preto con i viaggiatori, agli aeroporti vede l'estrazione di un cospicuo mancano completamente”. special offer, nuovi prodotti ecc. numero di crociere per i clienti delle attività commerciali aeroporTante novità per di il retail Oggi abbiamo una massa critica tuali. Un'azione che apre il campo Negli ultimi due anni sono stati ad una tra le novità più significatinumerosi i nuovi brand brand cospicua e affidabile, quindie formati ve per il 2009: il lancio di una carta introdotti a Fiumicino per compleloyalty, presentata in anteprima ai tare l'offerta al cliente. L'ottica non possiamo permetterciè soltanto questo tipo lettori di retail&food: un'azione quella commerciale, ci innovativa sulla scena italiana, in tiene a ribadire più volte diEuropa attività, volte a creare riconosci-Belardini, adottata solo dagli inglesi ma anche quella di servizio al pasdi BAA . “La card consentirà ai seggero afferma: “Abbiamo bilità per lo shoppingintrodotto in eaeroporclienti di accumulare punti coi una nuova formula di quali si potranno ottenere sconti, wellness, “ be relax”, molto to”. vantaggi (rent-car, tour operator apprezzata e utile a completare i ecc) e, last but not least, i migliori clienti avranno diritto al fast track (terminal A e B). Per l'azione della card abbiamo coinvolto tutti i gli operatori sia di retail che di food e

servizi aeroportuali anche per la clientela straniera, ormai abituata a frequentare questo tipo di proposta nei grandi hub internazionali. L'anno prossimo realizzeremo

attrezzata. Stiamo predisponendo promozionali attuate di concerto una verifica di mercato ad hoc per questoi spazio tra gli operatori più con fornitori. importanti del settore giocattoli e ci attendiamo un ottimo risultato”. Non bisogna dimenticare infatti Ma il 2008 è stato anche un anno ricco di novità dal punto direttamente di che Adr gestisce una vista dei brand di abbigliamento e accessori: sono stati introdotti i fetta notevole degli spazi di dutymonomarca Ermenegildo Zegna, Gallo al terminal Cdegli dopo l'imporfree/paid scali romani di tante successo riscontrato al termiRistorazione: nal A (e riproposto inCiampino. altri scali Fiumicino e In questo un'attesa rivoluzione nazionali) e Yamamay a Ciampino. Ma non solo, Belardini è fiero di Il biennio 2007-2008 campo, dice Belardini, “hanno pre-è stato affermare che: “Siamo riusciti ad decisamente importante anche per attrare formati di successo dowla ristorazione. Una parte miato molto le azionitivadedicate allasignificantown come nessuno in Italia: delle aree di ristoro ha cambiaD&G , Etro , Gallo , Sermoneta , solo to volto grazie al lavoro cosmetica mentre peralcunii vini abbia-svolto da per fare alcuni esempi”. operatori. Basti ricordare la Per arrivare a questi risultati nuova food-court di MyChef al termo creato strumenti minal di comunicaBelardini delinea un percorso chiaA, la ristrutturazione di ro, elaborato e perseguito nel Autogrill al satellite zione per l'informazione e elail recente corso di diversi anni, frutto del lancio dello Spizzico (nuova versiolavoro di squadra e che, continua il ne) al terminal B descrizione dei prodotti che, il lavoro ci svolto direttore commerciale Adr, “rapda Cremonini agli arrivi del presenta la volontà di distinguerci Terminal B ma anche il nuovo forhanno consentito dimatoraggiungere sulla scena nazionale e presuppone di Frescobaldi. Quest'ultimo un lavoro continuo basato sulrappresenta una vera particolarità, risultati lusinghieri (mentre visital'ascolto del consumatore – traminata e cresciuta proprio a te ricercheun di mercato – per poter Fiumicino, grazie al lavoro vamo punto vendita dotato di conaccogliere le sue richieste. Ma giunto tra la il team della direzione anche l'attenzione alle redditività commerciale di Adr, la celebre materiale informativovinicolasono state casa interne rispetto agli spazi disponitoscana e Anacleto Bleve, bili: assecondiamo gli indicatori di a Roma un'autorità in fatto di vini vendute tre bottigliee di Sassicaia, performance e se un formato si prelibatezze gastronomiche. Il rivela o si conferma come un sucnuovo spazio Frescobaldi, ndr). Importante è stato il lavoro confercesso lo premiamo con metrature ma Belardini, “è studiato in parmaggiori”. tnership e, oltre ad aver confermaconE infine, i fornitori, con i quali abbiamo non certo per ordine di to il concetto di wine-bar, ci ha importanza, c’è lo sviluppo futuro, consentito introdurre il pesce premuto l'acceleratore sulledi persochiediamo a Belardini. “Certo, per fresco con un riscontro eccezionaogni singolo punto vendita effetle”. Ma la vera novità è rappresennalizzazioni, raccogliendo ottimi tuiamo delle verifiche di mercato, tata dalla parola “fine” posta alla anche multicategoria, così da ottivicenda Cisim di cui numerose risultati”. mizzare la scelta.” Ma come avvievolte abbiamo scritto sulle pagine ne questo processo, domandiamo curiosi: “La nostra squadra è composta da osservatori attenti, spesso in movimento, e comunque, prima delle verifiche di mercato andiamo

di break&food. Sul volto di Belardini compare un sorriso raccontando che finalmente: “Si è chiusa la grandissima partita Cisim e ciò ci consentirà di dare un

retail&food - gennaio - febbraio 2009

45



TERMINAL A ARRIVI Office One superstore Hobbyflora Clean Life Pasticceria Rustichelli Mokà Autogrill Titoli Eversun

Prodotti per Ufficio Fioraio Lavanderia/Sartoria Forno/Pasticceria Snack bar, Caffetteria Edicola/Tabacchi Solarium, Parrucchiere

TERMINAL A CHECK IN AREA Culto Caffè La Feltrinelli Rocco Giocattoli

Snack bar, Caffetteria Edicola, Libri Giocattoli, articoli per l'infanzia Accessori Moda Farmacia

Bric's Farmacia GATE AREA A1-A12 Bulgari Capilux Tre Chef Express Glamour Titoli Lottomatica Venchi Good Buy Roma duty free Dei Frescobaldi Acafè, Spizzico, Titoli T.I.M. - Il Telefonino

Gioielli, orologi Elettronica Telefonia Snack bar, caffetteria Accessori Moda Edicola, Tabacchi Lotteria Cioccolateria, gelateria Profumi, vini, liquori Enoteca Bar, Edicola, Libri, Tabacchi Telefonia

TERMINAL A PRIMO PIANO

GATE AREA B1-B10

Next opening Timberland Gallo Piquadro Guru Golden Point Fabriano C'art Calvin Klein Jeans Liu-Jo Nike Vodafone One Trussardi Hermès Boggi Valextra Loro Piana Sky lounge Autogrill/Titoli

Autogrill Yamamay Salvatore Ferragamo Good Buy Roma duty free Bulgari Vasari Glamour Imaginarium Italian Food Matì Tie Rack Itineris United Colors of Benetton Boggi Adidas Be Relax Zinq Chef Express

Scarpe, abbigliamento Intimo, calze Accessori in pelle Moda Intimo, calze Cartoleria Oggettistica, articoli regalo Moda Abbigliamento donna Abbigliamento sportivo Telefonia Accessori Moda Accessori Moda Abbigliamento Borse accessori Moda Bar, caffetteria, edicola, tabacchi Profumi, vini, liquori Profumi, vini, liquori Ottica Accessori Moda Complementi d'arredo

Good Buy roma duty free Good Buy roma duty free Vasari Alpha Zinq Zara Home Next opening Valleverde Mc Donald's Free flow My Chef Pizza Chef Wine & Food San Crispino Gran Cafè Illy

Snack bar, caffetteria, pizza Intimo, costumi da bagno Scarpe e Accessori Profumi, Vini, Liquori Gioielli, orologi Ottica Moda Giocattoli Alimentari Accessori moda Cravatte, accessori moda Edicola, libri Moda Abbigliamento uomo Abbigliamento sportivo Massaggi, wellness Accessori moda Snack bar, caffetteria

AL PIANO SUPERIORE Chef Express

Tavola Calda

AL PIANO SUPERIORE

Scarpe Fast Food Tavola calda Pizzeria al taglio Ristorante Gelateria Bar, caffetteria

Rossopomodoro

Ristorante/Pizzeria

GATE AREA A13-A27 Culto Caffè, Hub

Snack Bar, edicola

TERMINAL AA CHECK IN AREA Chef Express

Snack Bar

GATE AREA B11-B21 La Feltrinelli Just Design Capilux Sermoneta Benessere By Angelini Almaplena Rustichelli & Mangione Luxury Good buy Roma Duty free Gucci Golf'us Ferrari shop Furla Calzedonia Intimissimi Air Store Alpha sunglasses Football Corner Ermenegildo Zegna Autogrill Swatch Tie Rack/Tumi/Rolling Luggage D&G Dei Frescobaldi

Libreria Oggettistica, house design Elettronica Guanti Prodotti parafarmaceutici Accessori Moda Bar, Caffetteria Profumi, vini liquori, alimentari Accessori Moda Abbigliamento Sportivo Accessori e abbigliamento Borse e Accessori Moda Calze e costumi da bagno Intimo Tabacchi, libri, giornali Occhiali, eyewear Abbigliamento Sportivo Moda Snack Bar, Caffetteria Orologi Acessori moda e viaggio Moda Enoteca - Sea Food

TERMINAL B-C PRIMO PIANO Think Pink Riva Mc Donald's/Chef Express C'Art Farmacia Tutto a 12 euro Playlife Sergio Tacchini Carpisa Capilux Autogrill Rustichelli & Mangione La Feltrinelli

Abbigliamento Tabacchi, libri, giornali Fast Fodd/Snack bar Oggettistica, articoli regalo Farmacia Accessori Moda Moda Abbigliamento sportivo Borse, accessori, valige Elettronica Snack bar, caffetteria, Pizza, tavola calda Snack Bar Libreria

LA RISTORAZIONE NELL'ERA POST CISIM

Fonte: Adr

tab. 2

Chef Express

Mokà

tab. 3

d

Ub ic az io ne

AUTOGRILL

Br an

Mokà

FCO Terminal A mezzanino

FCO Molo A

Sky Lounge/ Titoli

Acafè Spizzico/ Titoli

FCO Terminal C - galleria transiti

CIA Arrivi

Acafè Segafredo Grabandfly Caffè Spizzico

46 retail&food - gennaio - febbraio 2009

Chef Express

W.O.K.

FCO Molo A

Roadhouse Rossopom. Grill

FCO Terminal A

Culto Caffè

CIA Bar Area schengen

CIA Partenze Landside

CIA Partenze Landside

CIA Aviazione Generale

Mr Panino Chef Express

Chef Express

Gusto

Chef Express

tab. 4

AIRPORT ELITE e

McDonalds Chef Express

FCO FCO FCO Terminal A FCO - Molo Terminal C Terminal C Ovest - galleria - galleria arrivi transiti transiti

d

FCO Molo A

Ub ic az io n

FCO FCO Terminal C Terminal C arrivi mezzanino

Br an

Br an d

Ub ic a

zio ne

CREMONINI – CHEF EXPRESS

FCO Molo A

FCO FCO area B11- Terminal B B21 mezzanino

Rustichelli Rustichelli Culto & Mangione & Caffè/Hub Luxury Mangione


GATE AREA C1-C19 Venchi Modigliani Valleverde Alpha Accessories Ferrari Shop Nike Gallo Capilux Acafè, Grabandfly, Spizzico United Colors of Benetton Bartolucci Italy Air Store W.O.K. De Frescobaldi Good Buy Roma duty free Dufry Canestro Ottica Romani Sermoneta Tie Rack Rolling luggage Salvatore Ferragamo Dufry Itineris Burberry Glamour Good Buy Roma duty free Chef Express

cioccolateria, gelateria ceramiche calzature gioielleria, accessori, orologi Accessori, abbigliamento Abbigliamento sportivo Intimo e Calze Elettronica Bar, caffetteria, tavola calda moda artigianato legno edicola, libri, tabacchi Caffè/Ristorante enoteca profumi, vini, liquori alimentari, vini, liquori Ottica Guanti Accessori moda Accessori viaggio Scarpe e accessori Moda Tabacchi, libri e souvenir accessori moda Moda profumi, vini, liquori Bar, caffetteria

AL PIANO SUPERIORE Roadhouse grill

Ristorante

TERMINAL B-C ARRIVI Air Store Mokà Outlet ADR Smartphone Airport Factory Store La Feltrinelli Chef Express

Edicola, libri, tabacchi Snack bar Profumi, cosmetici Accessori telefonia Abbigliamento sportivo Libreria Snack bar, pizzeria

GATE AREA C20-C33 Autogrill D&G Underwear Furla Valentino Dufry Canestro La Feltrinelli Be Relax Capilux Dufry Watches Just Design Caffè Tazza d'oro Bruno Magli Good Buy Roma Duty Free Emporio Armani Alpha Accessories Etro Fabriano Hermès Loro Piana Bulgari Prada Gucci Tumi Guess

Evidenziati in giallo i locali ex Cisim Food con i nuovi brand/concept che verranno gradualmente implementati nel corso del 2009.

Un decennio clou nuovo volto al modo di mangiare in aeroporto. La gara è stata ispirata al principio di qualità dell'offerta f&b, dei layout e dei servizi. Sono stati scelti operatori tra i più qualificati ma, lo dico sinceramente – afferma Belardini – tutti i partecipanti hanno dato sfoggio di grandissima competenza e creatività. Quindi nel 2009 partiremo con la conversione dei punti vendita: c'è molta domanda di qualità e i dati ci confortano, laddove abbiamo rinnovato l'offerta food abbiamo sempre registrato incrementi di fatturato con percentuali comprese tra il 15 e 35%”. E' grande l'attesa su questa operazione che –

enfasi a parte – offrirà un'immagine nuova della ristorazione aeroportuale italiana (fig. 2, 3, 4). La scomparsa dei marchi e dei formati Cisim rappresenta una speranza per i viaggiatori, stufi di formati ormai datati ma anche un banco di prova molto importante per gli operatori che ne erediteranno gli spazi. In particolare gli occhi sono puntati su Chef Express, divisione del Gruppo Cremonini, che con questa operazione mira ad affermarsi anche nel canale della ristorazione aeroportuale, fino ad oggi non prioritaria per le strategie di Valentino Fabbian e del suo team.

L'anno appena cominciato sarà molto importante per preparare il prossimo decennio. Un periodo nel quale Fiumicino giocherà una battaglia a tutto campo per riuscire a mantenere e sviluppare le quote di mercato acquisite. La concorrenza è spietata: i grandi e moderni hub dei Paesi del Golfo e dell'Estremo Oriente sembrano macinare ampliamenti senza sosta, mentre la “vecchia” Europa è destinata alla rincorsa. La sfida è lanciata, occorre essere abili e decisi, oltre che dotati di ampie possibilità di investimento. L'infrastruttura Fiumicino ha “in cantiere” già numerose novità ed ampliamenti: si punta, anche per consentire un aumento

Bar, caffetteria, tavola calda, pizza Intimo Borse e accessori moda Accessori Moda Alimentari, liquori, Vini Libreria Massaggi, wellness Elettronica Orologi Oggettistica, house design Bar caffetteria Accessori Moda, Scarpe Profumi, vini, liquori Moda Accessori, gioielleria, orologi Moda Cartoleria Accessori moda Moda Gioielli, orologi Accessori moda Accessori moda Borse da viaggio, accessori Accessori moda

degli spazi commerciali, all'espansione del molo Ovest (spa, playground, un bar e 2 negozi) e ad un ampliamento, più ridotto, al B. Ma la posta più interessante verrà giocata nel prossimo decennio, quando a Fiumicino sarà il concetto stesso di shopping aeroportuale ad essere messo in discussione: obiettivo dichiarato è quello di introdurre il concetto di “piazza”, uno spazio ampio ed arioso, destinato all'attesa, su cui dovrebbero affacciarsi un grande numero di attività di ristorazione e retail. Una novità che mira a scardinare dalle fondamenta i limiti strutturali dello storico aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma. Andrea Aiello

retail&food - gennaio - febbraio 2009 47


Aviazione generale

Quando decollano C

ontatto diretto con il cliente, servizi esclusivi studiati ad hoc, eliminazione dei tempi di attesa e catering à la carte: sono questi alcuni degli elementi che rendono la general aviation un settore d’èlite dove extra lusso e business viaggiano a braccetto. Lo ha confermato anche Luca Silari, chief operating officer dello scalo milanese di Linate ATA ALI (vedi intervista nel riquadro). “Di solito gli uomini di affari, i manager e gli imprenditori preferiscono l’aviazione generale a quella commerciale perché così possono eliminare completamente i tempi morti che ci sono quando si prende un normale volo di linea. Una volta arrivati in aeroporto da noi devono solo percorrere l’ingresso e in pochissimi minuti arrivano sulla pista dove c’è l’aereo con il motore acceso pronto per partire. Chi vola scegliendo una compagnia privata di fatto elimina tutte le attese e può continuare a lavorare in aereo in tutta privacy. Ci

sono imprenditori per esempio, che organizzano colazioni di lavoro a bordo di jet privati per risparmiare tempo quando si spostano da una città all’altra”. Sono tre i modelli secondo cui opera la business aviation: -owner operated: aereomobili privati di proprietà di imprenditori, vip, calciatori ecc… -commerciali: i cosiddetti aerotaxi, ovvero compagnie aeree che volano on demand con una certificazione commerciale di volo. -corporate: compagnie che operano nel settore offrendo alle aziende e agli uomini di affari la possibilità di noleggiare un pacchetto ore prepagato a un prezzo prestabilito per volare in qualsiasi destinazione.

La situazione europea Facile capire perché quindi un settore così elitario movimenti grandi numeri: secondo lo studio presentato nel 2008 dalla European

GLI STATI EUROPEI CON PIÙ MOVIMENTI BUSINESS AL GIORNO NAZIONE Francia Germania Regno Unito Italia Svizzera Austria Spagna Belgio-Lussemburgo Olanda Svezia

tab. 1

MOVIM. BUSINESS MOVIM. BUSINESS AL GIORNO (2006) AL GIORNO (2007) 691,3 542,1 420,8 400,9 315,0 207,7 202,2 178,7 142,6 110,6

48 retail&food - gennaio - febbraio 2009

772,0 582,6 480,9 445,8 353,7 238,2 224,7 191,3 151,5 115,1

CRESCITA 11,7% 7,5% 14,3% 11,2% 12,3% 14,7% 11,1% 7% 6,3% 4%

Business Aviation Association,

nell’ultimo anno la general aviation ha fatturato complessivamente 20 miliardi di euro, corrispondente al prodotto interno lordo di stati come Norvegia e Svizzera per intenderci; 1.000 operatori. 2.300 aerei, 750.000 voli, 164.000 dipendenti, un monte stipendi pari a 5,7 miliardi di euro, divisi tra tutti gli stati europei. Dal 2001 inoltre, questo settore è cresciuto parecchio grazie ai nuovi costanti bisogni dell’economia mondiale: in particolare sia nel 2006 che nel 2007 la crescita si è attestata al 12%, gra-


I PRIMI 10 AEROPORTI EUROPEI PER PARTENZE BUSINESS GIORNALIERE AEROPORTO Paris Le Bourget Geneve Cointrin London Luton Milano Linate Nice Roma Ciampino Zurich Farnborough Civ Wien Schwechat Madrid Torrejon

tab. 2

MEDIA PARTENZE MEDIA PARTENZE GIORNALIERE 2006 GIORNALIERE 2007 74,2 48,6 37,3 38,4 31,2 35,9 29,9 25,8 23,3 22,8

80,2 53,8 42,4 42,3 37,4 36,5 33,7 32,1 26,2 25,7

quando invece erano stati 691 circa. Più contenuta, solo del 7,5% la crescita negli scali tedeschi. Se infatti in Germania nel 2006 si erano registrati 542 voli business al giorno, nel 2007 sono stati solamente 582,6. Al terzo posto in Europa, il Regno Unito con 480 movimenti, contro i 420 del 2006 (+14,3%). L’Italia è al quarto posto con circa 445 spostamenti nel 2007. Nel 2006 invece erano stati 400 circa. Seguono Svizzera (353), Belgio e Lussemburgo (191,3) e Olanda (151,5). Fanalino di coda la Svezia con 115 movimenti giornalieri e con una crescita del 4% rispetto al 2006. A conferma di quanto scritto sopra, è ancora la Francia e in particolare lo scalo di

Un caso di successo: Focus sull’aeroporto di Linate ATA ALI Intervista a Luca Silari, chief operating manager dell’aeroporto di Milano ATA ALI Com’è la situazione dell’aviazione generale in Italia? I voli privati hanno iniziato a entrare nei grandi aeroporti grazie alla legge 67 del 1996 che prevedeva la liberalizzazione del mercato handling. Per quanto riguarda gli aeroporti i prinicipali sono Milano Linate, Roma Ciampino. Poi ci sono aeroporti regionali decisamente più piccoli che di solito sono sede degli aeroclub. L’aviazione generale è diversa da quella commerciale, perché noi offriamo servizi dedicati ai nostri clienti. Per esempio lo scalo privato ATA ALI si trova vicino allo scalo commerciale di Linate e ne condivide la pista di decollo e di atterraggio. Solo che noi abbiamo un piazzale, degli hangar e una struttura dedicata. Chi decide di prendere un jet privato passa da noi e il vantaggio è la completa riduzione dei tempi di attesa. Il nostro è l’aeroporto con maggiore traffico in Italia, stiamo parlando di qualcosa come 35.000 movimenti all’anno che sono equiparabili ai movimenti di aviazione commerciale di un medio aeroporto italiano. Transitano da noi circa 65.000 passeggeri all’anno. L’utente tipo di general aviation può essere l’imprenditore facoltoso che come vezzo ha quello di avere un suo aereo privato o l’uomo d’affari che ha non ha tempo da perdere per raggiungere i luoghi del suo business.

zie anche all’importazione dagli States di nuovi modelli di business che si adattano benissimo alle caratteristiche economiche e geografiche dell’Europa. Nel continente spiccano in particolare le vivaci attività degli aeroporti francesi, dove nel 2007 si sono registrati 772 movimenti giornalieri con una crescita del +11% rispetto al 2006

Parigi Le Bourget al primo posto nella classifica degli aeroporti europei con più partenze business giornaliere. Seguono Ginevra Cointrin, Londra Luton e Milano Linate, seguito dall’aeroporto di Nizza e Roma Ciampino. Proprio lo scalo laziale ha fatto registrare negli ultimi due anni una crescita minima dell’1,6% (passando dalle 35,9

CRESCITA 8,1% 10,9% 13,8% 10,4% 19,7% 1,6% 12,8% 24,8% 12,8% 12,7%

partenze giornaliere del 2006 alle 36,5 del 2007). Grande sviluppo invece per l’aeroporto di Nizza (37,4 decolli nel 2007, contro i 31,2 del 2006 per una crescita di19,7%). Crescita importante anche per lo scalo britannico di Farnborough: 25,8 partenze giornaliere nel 2006, 32 nel 2007 (+24,8%) Si attesta invece su una media del 11,6% la crescita delle partenze nelle aerostazioni di Londra, Linate, Zurigo, Madrid e Vienna. E’ quindi un periodo di sviluppo e di grandi cambiamenti per la business aviation in Europa, che è però stata influenzata, seppur marginalmente dalla recente crisi economico-finanziaria: da una parte il costo del petrolio, che ha

Ciampino e Linate rispettivamente al quarto e al sesto posto nella classifica degli aeroporti europei con più partenze business (vedi tabella 1). E proprio i due aeroporti sono i principali scali di riferimento della general aviation, ma ci sono anche aeroporti come quelli di Venezia, Bergamo e Catania che hanno un traffico abbastanza importante. Non solo, le compagnie aeree private poi si possono anche appoggiare ai piccoli aeroporti regionali, che sono di solito anche sede di aeroclub e che hanno un traffico passeggeri che si attesta sotto il milione di euro. Pochi i servizi presenti all’interno delle aerostazioni, dove di solito si trova un bar, uno sportello bancomat, una lounge, delle sale riunioni e una zona operativa per i piloti. A differenza degli altri paesi europei ed extracee, in Italia è comunque raro trovare negozi all’interno degli scali privati anche se, non si esclude, che in futuro qualche operatore possa decidere di aprire una boutique dedicata proprio all’interno dei piccoli aeroporti. A Milano lo scalo business è gestito da ATA ALI, società di pro-

Che servizi offrite ai vostri clienti? Proprio perché i tempi di attesa sono ridotti al nulla, all’interno dello scalo non ci sono boutique, né negozi. Abbiamo solo i servizi base come un bar, gestito da Margo’ Catering, che si occupa anche del catering on board e lo sportello bancomat. All’interno dello scalo poi ci sono delle lounge, delle sale riunioni e una sala operativa dove i piloti possono consultare le previsioni meteo e programmare la rotta da seguire. A bordo invece oltre alla privacy e al personale altamente qualificato, il business man ha la possibilità di scegliere à la carte cosa vuole mangiare o bere. Noi inoltriamo la richiesta specifica a Margo’ e loro ci forniscono tutto quello che abbiamo chiesto e che può soddisfare così il nostro cliente. Quali sono i vostri sviluppi futuri? Credo che l’Expo del 2015 sia per Milano è un’opportunità importante in generale. Ata ha presentato un piano di sviluppo che inizialmente prevede 33 milioni di investimenti con un progetto di restyling dello scalo, con il rifacimento della viabilità di accesso, la realizzazione del parcheggio, il raddoppio della superficie dell’aerostazione passeggeri con un nuovo terminal moderno e l’ampliamento di strutture airside come gli hangar. Non abbiamo progetti per quanto concerne il retail, ma vogliamo ampliare gli spazi ad hoc per i piloti.

toccato i 100 dollari al barile, e ha influito notevolmente sull’aumento delle tariffe dei voli a medio-lungo raggio; dall’altra la grave crisi economica negli Stati Uniti ha ridotto non poco gli arrivi di uomini d’affari americani nel nostro Paese. Nel nostro paese la Milano - Roma è una delle tratte più percorse di tutto il continente con gli scali di

prietà del gruppo Acquamarcia che fa capo a Francesco Caltagirone, grazie a una concessione con Sea che scadrà nel 2041. Ata, che ha realizzato tutte le strutture passeggeri, è presente anche all’aeroporto di Venezia, Milano Malpensa, Bologna e Catania come handling per l’aviazione commerciale. Claudia Fragapane

retail&food - gennaio - febbraio 2009

49


r&f INTERNAZIONALE

Novembre nero La crisi colpisce anche il traffico aereo e i dati dell’Airport Council International confermano un vero e proprio crollo di fine anno

S

econdo i dati rilevati dalla principale associazione di scali internazionali, che ha rilevato le presenze in 165 aeroporti in tutto il mondo, il traffico di passeggeri nel mese di novembre del 2008 è sceso di 8 punti percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e di 2 punti rispetto al medesimo periodo del 2006. In particolare i flussi internazionali sono scesi del 5,8 per cento, mentre quelli nazionali, calcolati su scala globale, hanno segnato una perdita dell’8,5%. La situazione, comunque, non è omogenea poiché sembrano esserci “isole felici” come il Medio Oriente per il traffico internazionale che, aiutato dalle performance della zona del Golfo Persico e del Nord Africa, ha visto una crescita dell’8 per cento, mentre l’Africa in generale è salita del 5 per cento. La compensazione in negativo arriva dall’Europa (-6 per cento), dagli Stati Uniti (-4 per cento)e dal Far East (-11 per cento). Se l’estremo

Oriente precipita a livelli di flussi internazionali, resiste a livello domestico (+ 2 per cento), mentre nello stesso campo pesantissime sono le perdite di Stati Uniti che segnano un meno 12 per cento e del Vecchio Continente che di punti percentuali ne lascia sul terreno ben 15. Il report dell’Airport Council International, segnala che a livello nazionale i paesi con i maggiori cali sono gli Stati Uniti, la Corea del Sud, il Giappone e il Regno Unito. Cause contingenti, invece, hanno determinato i consistenti cali di Thailandia e India (proteste politiche e gli attentati terroristici di Mumbai a fine novembre), mentre per l’Italia parte del calo viene imputata alla situazione

Natale è sempre Natale Probabilmente questo è stato il pensiero di un anonimo viaggiatore cinese che ha stabilito il nuovo record di spesa per l’aeroporto parigino Charles De Gaulle.

Il fashion si espande in Bahrain

I

n linea con i piani di sviluppo la

Bahrain Duty Free ha recente-

mente aperto tre nuovi punti vendita dedicati alla moda. Le firme su cui l’operatore mediorientale ha scelto di puntare sono state Salvatore Ferragamo, Givenchy e Hugo Boss.

A

l duty free shop della Galerie Parisienne situata nel princi-

pale aeroporto della capitale francese avranno stappato una bottiglia di champagne per festeggiare, dopo il passaggio di un sconosciuto turista cinese che ha lasciato alle casse ben 46.263 euro. Come ci sia

riuscito è semplice: niente oro gioielli, ma più semplicemente vino, di quello che anche i più ricchi di solito bevono una volta nella vita. Tra le bottiglie che hanno preso il volo verso la terra del dragone spiccano un La Tache della Domaine de la Romanée Conti del 2002, considerato tra i vini migliori del mondo (oltre 4 mila euro), un Lafite Rothschild del 1947 (circa mille euro), un Petrus del 1986 (sui 2 mila euro), uno Chateau Margaux del 1982 (circa mille euro). A questi grossi calibri si sono aggiunte una

In difesa dei fumatori

I

fumatori sono stati banditi dagli aeroporti, ma le grandi multinazionali del tabacco hanno a cuore le esigenze dei propri consumatori e la Japan Tobacco International ha pensato di venire in loro soccorso, aprendo degli smoking corners negli scali di mezzo mondo a marchio Winston e Camel. Queste isole felici del fumatore sono presenti a Mosca, Zurigo, Atene, Kiev e più di recente anche a Monaco. Tuttavia nei piani di espansione è previsto un obiettivo minimo di almeno 15 aeroporti con aree riservate ai fumatori

50 retail&food - gennaio - febbraio 2009

Alitalia, per la Spagna sembra che un significativo impatto l’abbia avuto la spietata concorrenza dei nuovi treni ad alta velocità. Contestualmente alla crisi del traffico passeggeri sono arrivate sconfortanti notizie anche dalle spedizioni merci che hanno visto un calo generalizzato del 15 per cento rispetto al 2007, con l’unica eccezione del Medio Oriente che ha segnato l’unico segno positivo su scala mondiale.

serie di altre bottiglie con prezzi più “modesti” e quindi sotto i 300 euro. Un altro particolare stravagante è che l’acquisto è avvenuto con due diverse transazioni. Come ha spiegato un’addetta alle vendite, il misterioso acquirente ha fatto un primo acquisto di circa 40 mila euro, poi deve avere avuto un ripensamento e dopo pochi minuti ne ha effettuato un altro per ulteriori 3 mila euro. Il miliardario cinese ha così battuto il precedente record detenuto da un suo connazionale che, sempre in grandi vini, di euro ne aveva spesi poco più di 20 mila. Anche se i passeggeri negli aeroporti calano ne bastano pochi con portafogli così per risollevare le sorti di qualsiasi duty free.

CK sbarca a Gatwick

I

l World Duty Free’s perfume store di Gatwick ha visto l’apertura di un nuovo punto vendita monomarca a firma Calvin Klein e studiato dalla Fieldwork Design, azienda che sviluppa i concept per l’operatore del retail Coty Prestige.


Nuove offerte Food & Beverage a Francoforte

T

re nuove proposte ristorative hanno visto la luce grazie al dinamismo di Fraport, gestore del principale scalo tedesco. In primo luogo il ristorante Himmel Und Erde (Paradiso e Terra) che ha trovato spazio nell’Area C dell’Airpot City Mall, poi è stata la volta di Mondo, locale dedicato alle specialità italiane, situato nella Schengen Area del Terminal 2 e infine Biomobil, collocato nella Schengen area del Terminal 1, che offre esclusivamente prodotti biologici.

Alleanza franco-olandese

A

eroports de Paris e Schipol Group hanno

consolidato un’alleanza annunciata lo scorso ottobre con il lancio di un accordo di cooperazione industriale sia in ambito aviation sia nel settore delle attività collaterali come il retail. Il piano è stato “firmato” con uno scambio di quote azionarie che ha visto l’operatore olandese acquisire l’8 per cento di AdP per 530 milioni di euro e Aeroports de Paris rilevare analoga quota di Schipol per 370 milioni di euro.

Il retail di Irish Ferries ad Aelia

L

’operatore di travel retail del gruppo francese Lagardere si è aggiudicato la gestione dei punti vendita a bordo della compagnia di navigazione dublinese Irish Ferries, operatore che sta dimostrando tassi di crescita a due cifre da alcuni anni, grazie a una politica di prezzi molto aggressiva per contrastare le compagnie aeree low cost

Alleanza a Cannes contro la contraffazione

N

ella celebre località della Costa Azzurra, nove paesi, tra i quali l’Italia, ha sottoscritto la Dichiarazione di Cannes per la lotta contra la contraffazione dei beni di lusso, un mercato illegale il cui valore è stimato attorno ai 500 miliardi di euro

Crescono i negozi virtuali “volanti”

I

canali alternativi di business per le compagnie aeree richiedono nuove tecnologie per la gestione delle transazioni e a beneficiarne sono aziende come la GuestLogix che, attraverso il suo partner LSG Sky Chefs distribuisce una piattaforma di per la vendita a bordo degli aeromobili dall’esplicativo nome di Mobile Virtual Store. Lo scorso dicembre anche una linea aerea dell’Est Europa, rimasta anonima, ha adottato il sistema messo a punto dall’azienda canadese.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

51


STAZIONARIO STAZIONARIO

Dopo la Francia il gruppo conquista anche il Belgio:

Et voilà, Cremonini! Dopo la Francia anche il Belgio: Cremonini S.p.A. ha vinto anche la gara per la gestione dei servizi di ristorazione a bordo dei prestigiosi treni Thalys che collegano Francia, Belgio, Olanda e Germania. Dallo scorso

Alta Velocità, nuovi spazi in stazione: dicembre ricco per Ferrovie dello Stato

Inaugurata la nuova

Stazione Centrale H

dicembre Cremonini gestisce il catering on board tramite la controllata belga Railrest S.a. sulle linee ParigiBruxelles, Parigi – Colonia, Parigi Amsterdam e Parigi – Liegi per un totale di 75 treni al giorno. L’offerta di ristorazione sarà articolata nei servizi bar, vassoio al posto (per la classe Comfort 1^) e nel servizio di gestione delle VIP lounge “Cybelis”. Il nuovo contratto di Railrest, che gestisce i servizi di ristorazione per Thalis dal 2002, durerà 44 mesi e scadrà il 30 luglio 2012. Si prevede un fatturato complessivo di circa 130 milioni di euro e la possibilità di rinnovo per ulteriori 3 anni. Nel 2007 Railrest ha servito oltre 2,3 milioni di clienti e per il 2012 prevede di raggiungere quota 3,3 milioni di pasti all’anno. Grazie a questa nuova acquisizione saliranno a 1.200 i treni serviti da Cremonini ogni giorno in Europa.

a debuttato lo scorso 13 dicembre in pompa magna Frecciarossa, il nuovo treno che sfreccia sulla nuova linea AV/AC Milano-Bologna. Considerata la “metropolitana veloce d’Italia” la nuova linea accorcia le distanze mettendo in connessione le principali città d’Italia (Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli) e facendo concorrenza all’aereo. Se infatti è possibile raggiungere Bologna dal capoluogo lombardo in 65 minuti, è anche possibile spostarsi da Firenze a Roma in circa mezz’ora. Non solo: si riduce notevolmente anche la distanza tra Milano e la capitale, che si può raggiungere senza fermate, in 3 ore e 30 minuti (che diventeranno 3 da dicembre 2009). Mantenuta la promessa di inaugurare la nuova stazione e la nuova linea entro dicembre 2008, Ferrovie dello Stato, alla presenza di Mauro Moretti, amministratore delegato del gruppo, di Fabio Battaggia, ad di Grandi Stazioni e di alcune delle più importanti personalità politiche dello Stato, ha simbolicamente tagliato il nastro di inaugurazione delle parti ristrutturate della stazio-

Spagna, alleanza Renfe-Air Europa E’ partita lo scorso novembre l’alleanza tra Renfe e Air Europa per offrire un biglietto congiunto: con un unico biglietto si potrà arrivare in treno, da otto città spagnole, all’aeroporto di Madrid e da lì proseguire in aereo per otto destinazioni intercontinentali, soprattutto in America.

52 retail&food - gennaio - febbraio 2009

ne e ha dato l’avvio al conto alla rovescia, avvenuto in contemporanea sia a Bologna che a Firenze, per il completamento, a dicembre 2009 di tutta la rete nazionale ad alta velocità da Torino a Salerno e delle due nuove linee veloci

Milano-Novara e Bologna-Firenze. In contemporanea con il debutto di Frecciarossa, sono stati inaugurati i nuovi spazi ristrutturati della Stazione Centrale di Milano, ritornata agli antichi splendori: 60mila mq complessivi riqualificati, di cui 23mila mq di aree di transito, 23mila mq di volte e velari restaurati, 11mila mq di nuovi marmi restaurati e 30mila mq dedicati ai servizi, allo shopping e al ristoro. E a proposito dell’area shopping, Retail&Food ha intervistato, nel corso della cerimonia Fabio Battaggia: Per quanto riguarda retail e spazi commerciali all’interno della stazione Centrale, che novità ci sono? Entro il 2009 saranno aperti tutti gli spazi commerciali: 30mila metri quadri di negozi, shop-


ping e ristorazione, la più grande area commerciale coperta in prossimità del centro di Milano. Per quanto riguarda i brand, possiamo dire che saranno presenti tutti i principali marchi di accessori e abbigliamento. Ci sarà uno store di Benetton a 1400 mq disposto su due piani, un punto vendita Nike di 1000 mq, un supermercato Coop di 2000 mq. Inoltre Feltrinelli aprirà uno dei suoi piu

Per quanto riguarda la ristorazione, ci sarà una vera e propria food court? Una vera e propria food court no, ma visto che la stazione è divisa in livelli, ci sarà ristorazione in tutti i piani. Per quanto riguarda gli operatori presenti ci saranno Autogrill (che ha già aperto un locale), Cremonini e altri operatori internazionali per offrire ai viaggiaC. F. tori un’ampia offerta.

Roma Termini: nuovo store Benetton

A

ll’interno della Galleria Centrale della stazione di Roma Termini ha aperto il nuovo punto vendita “United Colors of Benetton”. Su tre livelli, il rinnovato megastore presenta il nuovo concept e la nuova linea premaman: il piano terra e il primo sono dedicati all’abbigliamento uomo/donna, intimo, accessori, calzature e borse. Nel secondo piano i clienti troveranno un vasto assortimento di abiti premaman, abbigliamento neonato e bimbo 0-12 anni. Anche questo pdv, come tutti i negozi del Forum Termini è aperto tutti i giorni dell’anno.

Grandi marchi per

Centostazioni C

Briccocafè a Caserta, all’interno

della stazione di Alessandria sono entrati Mc Donald’s e Cremonini (che già gli scorsi mesi aveva inaugurato un locale Mokà a Empoli). Per quanto riguarda il retail a di-

ghi di viaggio non solo nelle piccole stazioni: nei primi mesi del 2009 sono quindi in programma nuove aperture all’interno delle stazioni del circuito: a Vicenza sarà inaugurato un pdv Me4Me (accessori donna), due negozi Mauro Giuli

ri con nuovi servizi, una diversa riorganizzazione degli spazi interni e commerciali. Il restyling dello scalo piemontese propone una funzionalità in linea con i processi di trasformazione urbana e con l’obiettivo di creare un luogo che possa soddisfare le esigenze di viaggiatori e cittadini attraverso un’ampia offerta di servizi di alta qualità. Alessandria è ultima di una serie di stazioni in cui operatori importanti hanno deciso di investire: se infatti nei mesi scorsi Airport

sposizione dei viaggiatori ci sono un’edicola, un tabacchi e un ufficio Accoglienza Turistica e promozione territorio. Prossimamente sarà inoltre aperto un tabaccaio nell’atrio, una sala giochi Fan Slot, un supermercato Schleker, una libreria Mondadori, un negozio di telefonia Smart Phone, mentre è stato inaugurato da poco un negozio di videogame della catena Game Stop. I grandi nomi del retail puntano quindi ad arricchire la loro presenza nei luo-

(calzature) a Padova e a Brescia e due negozi di ottica Vistasì a Roma Ostiense e Treviso. “La sinergia che si è creata con i grandi brand è costruttiva sia per il gruppo Centostazioni che per i brand stessi – hanno fatto sapere dall’Ufficio Stampa di Centostazioni – Noi cerchiamo sempre partner affidabili per dare ai viaggiatori servizi di qualità, ricordandoci che le stazioni possono anche essere luoghi di aggregazione e non di partenza o arrivo”. •

ontinua a grandi ritmi l’attività di Centostazioni per il restauro delle stazioni minori: ultima in ordine di tempo la stazione di Alessandria, il cui restauro è stato completato nei mesi scorsi e che è stata restituita ai viaggiato-

Elite aveva inaugurato il nuovo

grandi megastore in Italia proprio all’interno della stazione. Insomma sarà un vero e proprio centro commerciale aperto 7 giorni su 7, dalle 8 alle 22. E’ l’unica presenza di shopping e retail con questi orari sia nell’area di Milano che nelle stazioni italiane. La stazione rinnovata è pronta per il grande pubblico. Stiamo ultimando i negozi, alcuni li abbiamo già consegnati, altri saranno pronti per il 2009. Quindi a giugno, lo spazio retail della stazione sarà completo? Entro giugno saranno consegnati tutti i locali, qualcuno sarà ancora in fase di allestimento ma tendenzialmente verso ottobre tutti gli spazi saranno aperti. Ricordiamo che stiamo lavorando anche fuori da Milano, più precisamente a Torino, dove abbiamo inaugurato lo scorso 23 dicembre la stazione di Porta Susa. Anche lì consegneremo a Giugno gli spazi commerciali.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

53


AI FERRY PORTI

Nuova Darsena per il porto di Bari É

nuova Darsena, dove già attraccano le navi e i ferries dal mediterraneo orientale, nei piani triennali del porto c’è la realizzazione di un nuovo terminal passeggeri, in aggiunta ai due già esistenti. All’interno della nuova struttura ci

nuovo terminal. All’interno della stazione marittima del molo San Vito, l’unico bar-ristorante presente è gestito da privati, così come i negozi (oggettistica e abbigliamento). Chissà che la costruzione del nuovo terminal possa essere

posizione di primo piano del porto nel contesto dei traffici passeggeri ferry e cruise”. Oltre alla

sarà anche un’area commerciale, ma è ancora presto per sapere quali operatori apriranno pdv nel

occasione per vedere all’interno del porto pugliese qualcosa di nuovo. •

stata inaugurata lo scorso novembre la nuova Darsena di Ponente del Porto di Bari, destinata a all’attracco di traghetti e di navi ro-ro. All’interno del porto sono stati realizzati due moli perpendicolari tra loro lunghi rispettivamente 300 e 250 metri: le nuove banchine, che si sviluppano per una lunghezza complessiva di 800 metri alleggeriscono notevolmente il traffico che fino a pochi mesi fa era totalmente assorbito dalla Darsena di Levante: “E’ un importante passo nel quadro dello sviluppo portuale barese – ha detto il presidente dell’Autorità Portuale, Franco Mariani - Un’opera che consente di migliorare complessivamente l’operatività dello scalo barese, consolidando la

Porto di Trieste, no al commissariamento

L

’organismo di gestione del Porto di Trieste ha precisato che non ci sono le condizioni necessarie per il commissariamento dell’attuale authority, commentando così le affermazioni del consigliere regionale Maurizio Bucci (Pdl) che nelle scorse settimane aveva annunciato l’intenzione di chiedere al Ministero dei Trasporti il provvedimento di commissariamento dello scalo giuliano. Il piano operativo era stato approvato nell’aprile 2007 e nei prossimi mesi verrà presentato l’aggiornamento.

54 retail&food - gennaio - febbraio 2009

Genova, in aumento i passeggeri

O

ttobre positivo per il porto di Genova che conferma il trend positivo degli ultimi mesi: in aumento del 5,2% i passeggeri, che sono stati 201.312 (nel 2007 erano stati 191.392). Aumenta anche il progressivo per il 2008: 3.039.283 pax (+1,5 rispetto allo stesso periodo del 2007


Tirrenia, in attesa della svolta A

nno nuovo… storie vecchie: il celebre proverbio nuovo, vita “anno nuova” sembra proprio non valere per Tirrenia che continua a navigare in acque torbide. Lo scorso novembre l’esecutivo Berlusconi ha finalmente avviato il processo di privatizzazione della compagnia di stato definendo i criteri di dismissione della partecipazione nel capitale della società, detenuta indirettamente dal Ministero dell’Economia attraverso Fintecna. Operazione necessaria per salvare la compagnia nazionale (alla cui guida c’è da ormai 24 anni sempre lo stesso uomo, Franco Pecorini) che naviga alla deriva ormai da troppo tempo e a cui sono stati destinati complessivamente 1,5 miliardi di euro in aiuti pubblici. Ora che il 2008 è finito e che il contratto ventennale della compagnia di Stato (legge 684/1974) si è ormai concluso, il Governo ha chiesto all’Ue una proroga, concessa fino al 31 dicembre 2009 per risolvere la spinosa questione della privatizzazione. Proroga assolutamente necessaria per il positivo evolversi

della questione. E il ministro Altero Matteoli ha così commen-

tato la decisione dell’Unione Europea: “Si tratta di un primo passo di una procedura che prevede tempi non brevi per essere rea-

con il passaggio di gestione delle società controllate (Siremar, Toremar, Caremar e Saremar) alle regioni di riferimento. Infatti è già dal 2000 che si è iniziato a parlare di privatizzare Tirrenia con un pro-

nuova convenzione della compagnia di navigazione. Uno step fondamentale per il successivo ok di Bruxelles e l’avvio del processo di privatizzazione. Ora non resta che aspettare e capire chi salverà capra e cavoli e se c’è davvero una cordata disposta a accollarsi la compagnia. Nelle scorse settimane ha mostrato il suo interesse per la società di stato anche Gianluigi Aponte, presidente di Msc, che ha dichiarato di voler esaminare le condizioni e i parametri del bando di partecipazione. Nel frattempo una delle conseguenze della privatizzazione è la notevole riduzione dei fondi statali, che sta portando in questi giorni allo stop parziale dei collegamenti verso le isole minori, con le conseguenti proteste di residenti, lavoratori e pendolari che usano proprio i traghetti delle linee minori per spostarsi da un posto all’altro. •

Brindisi, pax aumentati a ottobre

lizzata”. Secondo quanto riferito dal Sole 24 ore la Commissione Europea punterebbe a una privatizzazione di Tirrenia che interessi il 100% delle azioni e non il 70% come intendeva invece il Governo

getto di cessione che prevedeva, per la società una dismissione di quote progressiva nel tempo. Il vero e proprio “ultimatum”, è scattato nel 2007 quando il Cipe ha dato il via libera alla bozza della

Fine anno positiva per il porto di Brindisi: secondo i dati statistici, nel mese di ottobre sono transitati per il porto pugliese 25.533 passeggeri, con un aumento del 29% rispetto allo stesso periodo del 2007. Nei primi 10 mesi del 2008 sono inoltre transitati 477.238 pax con un aumento del 27.31% rispetto allo stesso periodo del 2007

retail&food - gennaio - febbraio 2009

55


Lombardia: novità sul fronte autostrade

Brebemi, ok dall'Europa. Pedemontana, pronto il tracciato L

a Commissione europea ha revocato la procedura di infrazione contro il progetto Brebemi, la nuova direttissima Milano-Bergamo-Brescia; procedura aperta un anno fa dopo la firma fra Cal (Concessione autostrade lombarde, società mista AnasRegione Lombardia) e la concessionaria Brebemi per il dubbio che non fossero state rispettate le regole della concorrenza. Ora si attende l'approvazione definitiva del Cipe, dopodiché il governatore lombardo Formigoni conta di mettere la prima pietra nella primavera-estate del 2009. Se non ci saranno altri intoppi, l'apertura al traffico avverrà nel giugno del 2012. Tempi strettissimi per un'opera considerata "urgente" dall'attuale governo, tanto da inserirla nel Piano delle Grandi Opere da 16,6 miliardi. L'infrastruttura, lunga 62 km, interesserà le province di Milano, Bergamo, Cremona, Lodi e Brescia e costerà 1,42 miliardi di euro: una

spesa sostenuta interamente dai privati, ad esclusione dei lavori congiunti tra Brebemi e Alta velocità ferroviaria (la cosidetta Tav) che saranno a carico della Rete ferroviaria italiana. Ma questa non è l'unica novità del settore in Lombardia. A fine dicembre 2008 è stato completato il tracciato definitivo della Pedemontana, l'autostrada che collegherà Varese con Bergamo passando per la Brianza (costo preventivato di 4,7 miliardi). Progetto ultimato dopo un lungo lavoro di concertazione e dialogo con il territorio: 242 incontri istituzionali, 26 pubblici e ben 497 tecnici, che tuttavia hanno lasciato

Dopo 40 anni di attese

Via all'autostrada Tirrenica Il Cipe dà l'ok alla Livorno-Civitavecchia: i cantieri apriranno nel novembre 2009

56 retail&food - gennaio - febbraio 2009

in sospeso ancora qualche problema con il comune di Cesano (MI) e quello di Osio (BG). I prossimi passaggi sono l'approvazione da parte

A

della Cal, per poi passare attraverso il ministero delle Infrastrutture e il Cipe per dare il via ai lavori non oltre il 2010. •

fine dicembre il Cipe ha dato il via libera definitivo al Corridoio Tirrenico, l'autostrada che collegherà Rosignano con Civitavecchia: un'opera rimasta sulla carta per quasi 40 anni. Di fine dicembre l'ok al progetto preliminare, il cui costo è di quasi 4 miliardi di euro. L'infrastruttura sarà di circa 200 km, che si snoderanno per la maggior parte in Toscana (solo 38 i chilometri di competenza laziale). I cantieri apriranno nel 2010 e prima del 2015 l'autostrada sarà operativa, con il tratto Cecina-Grosseto che potrà essere completato nel giro di un paio d'anni. Tra il tracciato collinare (progetto dell'ex ministro Lunardi) e quello costiero con una serie di variazioni (Regione Toscana) l'ha spuntata la Regione. Affossato il progetto di qualche anno fa che voleva solamente l'ammodernamento dell'Aurelia, parallelamente alla quale correrà il nuovo nastro d'asfalto, con grande disappunto degli ambientalisti, che preannunciano battaglia. Ma non solo. Collegato alla Tirrenica è arrivato anche l'ok alla penetrazione fino al porto di Piombino della statale 398, un'opera innegabilmente strategica per la città e per l'intera Val di Cornia, anche questa attesa da anni: il via alle ruspe è previsto nel 2009. Per finanziare i lavori dell'opera nel suo complesso la Sat (Società autostrada tirrenica) che dalla sua costituzione nel 1969 ha l'esclusivo "incarico" di realizzare questa autostrada, prevede aumenti del pedaggio del 5 o 6% tra il 2011 e il 2017 e in seguito del 0,5% annuo. Un sistema di pedaggio che più o meno funzionerà così: a nord ci sarà un sistema aperto da Rosignano fino a Grosseto Sud con tre barriere a Grosseto sud, Follonica e Rosignano, più tre caselli a pagamento, uno vicino alla barriera di Rosignano e due prima e dopo la barriera di Follonica. A sud ci sarà un sistema chiuso con 6 caselli a pagamento. La convenzione con Sat dovrebbe andare fino al 2046. •


Il traguardo si sposta a est

Finito il Passante La realizzazione in tempi record dell'opera non risolve ancora il problema dell'ingorgo autostradale

S

ono finiti lo scorso Natale i lavori sul Passante autostradale di Mestre: 32 km indispensabili per evitare di vivere sulla tangenziale urbana veneziana, uno dei peggiori incubi della rete stradale italiana. Solo quattro anni per concludere l'opera, con turni sull'arco di 24 ore negli ultimi tre mesi. Un'opera con 8 tratti in trincea (10 km), 15 in rilevato (22 km); 4 viadotti e 4 gallerie artificiali; 4 attraversamenti fluviali con ponti a campata singola, 15 sovrapassi, 22 sottopassi e più di 30 km di viabilità complementare. Ancora poche settimane per completare segnaletica, guard rail, collaudi e poi il taglio ufficiale del nastro ai primi di febbraio con il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Un buon risultato non proprio a costo di saldo: 986 milioni di euro, cifra ragguardevole per la lunghezza limitata della bretella, e per di più sub judice per effetto delle riserve presentate da Impregilo e imprese associate riguardanti l'aumento dei costi d'acciaio e bitumi. Apre al traffico il Passante l'8 febbraio 2009, ma non apriranno i tre caselli intermedi previsti, destinati a drenare il traffico delle zone industriali che

sorgono sul tracciato: due saranno pronti per la primavera, per il terzo, quello di Scorzè, si spera di vederlo operativo entro la fine del 2009. Gran parte dei fondi per la realizzazione del Passante arriveranno dall'aumento dei pedaggi: il volume di traffico prevedibile remunererà abbondantemente l'investimento, garantendo anche lauti guadagni, quanto mai appetibili in periodi di vacche magre come questo. A mettere le mani su questo business sarà la Cav (Consorzio autostrade venete, società mista Anas e Regione), che dovrebbe ereditare anche le attività della società autostradale Venezia-Padova. Ma non finisce qui: aumento dei pedaggi e un incremento della tariffa già negoziato dalla concessionaria Autovie Venete, sono la base finanziaria per la terza corsia sulla A4 Venezia-Trieste, che rischia di essere con le sue due corsie l'imbuto (+60% traffico pesante e

2800 ore di coda nel 2008 per traffico intenso), rendendo vana la realizzazione record della bretella. Se tutto andrà bene, i lavori inizieranno nel corso del 2009 per concludersi entro un triennio. Anche perché il traffico proveniente da Centro Est è destinato a crescere: tra il Friuli e l'Ungheria, attraverso la Slovenia è pronto un nastro d'asfalto di 500 km a quattro corsie che promette di aumentare esponenzialmente il traffico pesante sulla direttrice. Per una volta non sono i soldi che mancano, ma sono i tempi di approvazioni e i D. M. ricorsi a fare tremare le vene ai polsi.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

57


AEROPORTI

Aeroporti: l'ordine di Riggio e di One Works

V

ito Riggio, presidente di

Enac, è recentemente tornato sull'annosa questione della frammentazione del sistema aeroportuale italiano, ribadendo con forza la necessità di un riordino complessivo. Dalle parole si è passati ai fatti: Enac e il ministero delle Infrastrutture hanno bandito una gara per elaborare il piano, la gara è stata vinta da One Works in collaborazione con Kpmg e Nomisma. One Works può già vantare al proprio attivo la realizzazione del masterplan per l'aeroporto di Venezia, uno dei pochi scali italiani ad essere dotato di un piano di sviluppo strategico. Tra gli elementi decisivi per la vittoria, l'attenzione alla componente “territoriale” e quindi ai legami con strade e autostrade, ferrovie, porti. Riguardo al sistema aeroportuale nazionale il presidente di Enac negli scorsi mesi ha dichiarato che in Italia ci sono

Assaeroporti, rientra la fronda Fonti di stampa riportano la notizia che le società di gestione aeroportuale che a metà 2008 annunciarono l'intenzione di abbandonare Assaeroporti, stanno via via tornan-

do sui loro passi. Le ultime ad aver fatto dietrofront sarebbero Save (Venezia), AerTre (Treviso) e Sacbo (Bergamo). Nessuna novità per il ricambio dei vertici dell'associazione, decaduti da qualche mese. Le cariche apicali sono attualmente coperte da membri vicari ma il rientro della “fronda” farebbe pensare che a breve si possa ricomporre una compagine associativa in grado di esprimere un vertice ampiamente rappresentativo. Una condizione indispensabile (soprattutto) in tempi di crisi.

“14 aeroporti in cui passa il 90% del traffico” mentre “in altri 25 passa il restante 10%” e ha continuato affermando che questi costituirebbero “un pulviscolo di piccoli aeroporti quasi senza traffico”. Di fatto per uno scalo di piccole dimensioni, sotto gli 1,5 milioni di passeggeri/anno arrivano le perdite. Oltre a queste, naturalmente,

Da La Centrale di Valori consulenza per i “minori”

È

nata una nuova realtà con la mission di offrire consulenza e servizi agli scali aeroportuali “minori”. Si tratta de La Centrale Airport Group, emanazione de La Centrale Finanziaria, votata alle infrastrutture da quando, nel 2007, alla presidenza è arrivato Giancarlo Elia Valori, l'ex “mister autostrade”. Il modello di business prevede la ricerca di nuove compagnie aeree e rotte, consulenza finanziaria, strategica, fusioni e acquisizioni, ricerca di finanziamenti. Amministratore delegato de La Centrale Airport Group è l'inglese Paul Whelan, un esperto del settore.

Bologna, forse è la volta buona N

ei primi 11 mesi del 2008 i passeggeri transitati per l'aeroporto Marconi di Bologna sono calati del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Brutta notizia. Ma in compenso è ottimo l'exploit registrato lungo le rotte servite da Ryanair, il vettore lowcost che, dopo aver abbandonato la base di Forlì, è “atterrato” nel capoluogo emiliano. Buona notizia. E per Bologna anche il fronte dolente dell'handling potrebbe trovare pace a breve: entro febbraio la società Gh Napoli (Gruppo Alisud) dovrebbe entrare, grazie ad un aumento di capitale di 400mila euro (15,38%), in Marconi Handling. Al nuovo socio verrà affidata la gestione operativa, mentre le strategie per risolvere gli annosi problemi dell'handling, verranno elaborate di concerto con Sab. Proprio Sab, la società che gestisce l'aeroporto di Bologna, nei mesi scorsi ha organizzato il convegno “Airport cities: quale modello di sviluppo per gli aeroporti regionali?”, un momento di riflessione partecipato anche dai vertici degli scali di Venezia, Torino e Olbia. Tema clou del convegno lo sviluppo del non-aviation, a partire dagli spazi commerciali delle aerostazioni fino ai centri congressi, passando per aree ricreative e centri logistici. Bologna intende affiancare Venezia, già artefice di progetti in materia, e di recente ha selezionato la società immobiliare Dtz per individuare le priorità per lo sviluppo del polo aeroportuale. Se son rose fioriranno. •

58 retail&food - gennaio - febbraio 2009

vanno conteggiati gli investimenti – quasi tutti a carico dello Stato – che negli ultimi dieci anni avrebbero raggiunto i 570 milioni di euro. Inutile dire che la situazione di Alitalia complica notevolmente il quadro, andando a togliere ossigeno ai grandi ma, in percentuale assai maggiore, anche ai piccoli. Per conoscere le soluzioni per ovviare a questa situazione non resta che attendere otto mesi, il tempo assegnato alla cordata vincitrice del bando Enac per presentare il piano.

Prada apre a Roissy CDG Dopo il londinese Hethrow e il romano Fiumicino, Prada atterra presso il nuovo Terminal 2E dell'aeroporto parigino Charles De Gaulle. I circa 100mq del prestigioso punto

vendita aeroportuale, progettato da Roberto Baciocchi, presentano le collezioni di pelletteria, accessori e occhialeria. Particolare attenzione alla collezione da viaggio, riflesso del riguardo che la casa milanese dimostra per il travel retail.bile (soprattutto) in tempi di crisi.



AEROPORTI

Travel catering a Barcelona Si svolgerà tra il 10 e il 12 febbraio ITCA 2009, l'evento organizzato dall'associazione internazionale dei travel caterer che prevede, come d'abitudine, un fitto programma di conferenze combinate con la formula del Trade Show. Info: www.itcanet.com

Save punta a Nord Dopo la marcia verso Est (Austria, Repubblica Ceca), la veneziana Save è tra i soggetti selezionati per l'affidamento della gestione dell'aeroporto belga di Charleroi. Save ha presenta-

to un'offerta alla regione della Vallonia per l'acquisizione del 27,65% di BSCA, la società che attualmente gestisce lo scalo. Charleroi è uno degli scali simbolo del boom del low-cost, grazie a Ryanair infatti il secondo scalo di Bruxelles è riuscito a catturare milioni di passeggeri nel giro di pochi anni.

Torino e Firenze sempre più vicine Massimo Montagnese, presidente di Sagat (Aeroporto di Torino), siederà anche nel Cda dell'Aeroporto di Firenze. Sagat controlla il 33,4% dell'aeroporto fiorentino grazie alla partecipazione del 55,45% in Aeroporti Handling srl, società legata a sua volta al Gruppo Benetton.

Autonoleggio: vince l’aeroporto L'aeroporto continua ad essere la location privilegiata per il noleggio leisure, lo conferma Aniasa, associazione delle società di noleggio. Il 59% dei noleggi avvengono in aeroporto, il 5% in meno rispetto all'anno precedente ma una percentuale nettamente superiore a quella di altri canali.

Nuova aerostazione per Lamezia, stop a Salerno I l Cda di Sacal, società che gestisce lo scalo aeroportuale di Lamezia Terme, ha approvato il progetto per la nuova aerostazione. Artefice dell'iniziativa Engco, capofila di un raggruppamento di imprese, che ha studiato e proposto il piano per sostituire l'attuale infrastruttura. Ancora presto per conoscere i dettagli sugli spazi commerciali e i tempi di realizzazione dell'infrastruttura. Nel frattempo si sono fatti tem-

pestosi i cieli sopra all'aeroporto di Salerno: Global Aviation Network, il consorzio che opera sul-

Ryanair: sfruttare la crisi I

l dato è secco e non lascia dubbi: nel novembre 2008 la regina delle low-cost ha trasportato 4,32 milioni di passeggeri contro i 3,89 dello stesso mese del 2007, un +11% netto. Il load factor è cresciuto dal 78% al 79%. Non stupisce quindi che Michael O'Leary, guida di Ryanair, e il suo team stiano pensando a nuove iniziative che nulla hanno a che vedere con la crisi che, tra gli altri, sta affliggendo anche il settore dei trasporti e in particolare quello aereo. O meglio, sfruttando la crisi, O'Leary intenderebbe acquistare a prezzo di saldo apparecchi nuovi da Boeing e Airbus: l'obiettivo sarebbe quello di introdurre rotte transatlantiche con tariffe a partire da 10 euro. Come a dire che non tutte le crisi vengono per nuocere... •

Investimenti da 2,5 miliardi per l'IT aeroportuale

S

econdo SITA e ACI, due autorità in materia di aeroporti, il sistema aeroportuale mondiale sta investendo 2,5 miliardi di euro in tecnologie informatiche con l'obiettivo di migliorare gli standard di sicurezza e, parallelamente, velocizzare le procedure di check-in. Una cifra enorme,

60 retail&food - gennaio - febbraio 2009

quella rilevata dai due organismi, che testimonia l'importanza della tecnologia nelle gestione dei crescenti flussi di passeggeri. In particolare, uno degli obiettivi più gettonati dai gestori delle aerostazioni riguarda l'installazione di postazioni di check-in self service, utilizzabili da più compagnie. •

l'aeroporto di SalernoPontecagnano, ha sospeso i collegamenti a metà dicembre accusando in particolare il vettore spagnolo Orionair – fornitore degli apparecchi – e la “politica locale” di aver causato una lunga e insormontabile serie di problemi. Sembra così naufragata l'avventura del piccolo scalo campano, “porta per la Costiera e per le isole”, forse troppo prossima allo scalo napoletano a nord e a quello di Lamezia a sud. •

Moodie Report: Top stories 2008-2009 Come da tradizione Moodie Report, gruppo inglese attivo nell'informazione multimediale sul travel retail, ha pubblicato la “Review and Preview – 2008&2009”. Una ricca panoramica su aziende, storie e personaggi che hanno fatto notizia nello scorso anno o che la faranno nel prossimo. Tra le tante vicende ne evidenziamo alcune tra le più interessanti e innovative: lo store di Nuance Group presso l'aeroporto di StoccolmaArlanda (foto); i 110.000 mq della DFS Galleria Macao presso lo scalo di Macau; l'apertura del nuovo immenso aeroporto di Pechino; il format Cafe Britt presso l'aeroporto di Lima; il suggestivo ATÜ Duty Free's Old Bazaar presso l'aeroporto Atatürk di Istanbul.



Difficile fare previsioni sull'esito della crisi

La lunga “nuttata” dei consumi S e il 2008 è stato un anno nero, conviene non farsi troppe illusioni su quello appena iniziato. Per ora s’è visto solo un assaggio di recessione (con le Borse e la finanza a finire sotto i colpi della crisi), adesso tocca al Paese reale.

un big come Autogrill aveva già rivisto al ribasso le stime sui bilanci 2008 e ancora non era nemmeno scoppiata la più grande crisi dai tempi del crollo del 1929. O forse il diavolo è meno brutto di quello che lo si dipinge: il 2008, secondo le prime stime di GenerationWorld

le vendite da gennaio a settembre crescere del 7% e il traffico passeggeri di una cifra analoga. Tutto bene dunque? No, anzi. Il dato generale sul 2008 assomiglia alla famosa media di Trilussa e soprattutto non dà una fotografia realistica di quello che sta per accade-

Quando la crisi morde, i consumi più voluttuari e “superflui” finiscono . E ora tutti i grandi retailer tremano: la forte espansione internazionale dei molti gruppi del Made in Italy e del largo consumo (da Autogrill a Geox a Luxottica) ora fa paura. Già lo scorso luglio

Index (uno dei centri di ricerca sul settore), si chiuderà ancora in crescita: il mercato dei duty free e del retail legato ai viaggi vedrà le vendite salire dell’8,8% a 37 miliardi di dollari. Basta guardare alla sola AdR, la società che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino, ha visto

re. La recessione c’è e sarà probabilmente lunga (o almeno proporzionata a quanto è stata grande la bolla) e il settore del travel retail, dei consumi generalisti legati ai viaggi, scenderà. Di quanto è difficile dirlo, ma due fattori critici concorrono a un quadro pessimistico.

62 retail&food - gennaio - febbraio 2009

Il mercato più grande del mondo, l’America, vive la crisi economica più drammatica da decenni e i suoi effetti si ripercuotono a livello globale: più disoccupati (2,5 milioni negli Usa nel 2008, il livello più alto dal Dopoguerra) e meno soldi da spendere significa inevitabilmente minor consumi, meno viaggi di piacere e meno shopping. Sul versante aziendale , i tagli alle spese per arginare la crisi significherà meno manager che si spostano per lavoro e quindi aeroporti, stazioni e autostrade meno affollate. Meno gente che si sposta e quelli che si spostano spendono meno. Lo scenario è da brividi. I dati economici che vengono dal settore sono per lo più riferiti ai nove mesi del 2008, e la crisi sta solo ora spostandosi dalla finanza all’economia reale. Già nel terzo trimestre si sono viste le avvisaglie della recessione in arrivo: nel solo mese di ottobre negli aeroporti europei il traffico è dei passeggeri è calato del 4% tutti sono ormai certi che almeno fino a giugno le cose cambieranno. Sopravviveranno il Made in Italy e le aziende molto esposte al ciclo dei consumi? Servirebbe la sfera di cristallo: ma l’unica ricetta valida è il contenimento dei costi, una sana gestione e massima concentrazione sul core business. Chi ha pochi debiti e produce cassa (come nel caso di Autogrill) soffrirà meno, in attesa che passi “a’ nuttata”. Simone Filippetti “Opinionista”


[La foto[

Una crisi partita da lontano.

retail&food - gennaio - febbraio 2009

63


r&f Last but not least

retail&food break

“Chi cerca una nuova

Anno 4 numero 1-2 gennaio/febbraio 2009 Direttore responsabile Alessandro Curioni Redazione e Coordinamento editoriale Andrea Aiello Hanno collaborato Alessandro Barzaghi, Francesca Biagi, Giuseppe Bonomi, Alessandra Calarco, Massimo Colzani, Luigi De Montis, Simone Filippetti, Claudia Fragapane, Walter Galbusera, Vito Gamberale, Paolo Prota Giurleo, Paolo Lombardi, Pietro Malaspina, Giorgio Mirabelli, David Montorsi, Giorgio Moroni, Luca Neri, Antonia Opipari, Enrico Pazzali, Nuria Perez Paredes, Mario Resca, Vito Riggio, Mario Vigo

Trasformare in domanda lo slogan pubblicitario di Cai è quasi doveroso perché le incognite e le questioni aperte sul futuro della nuova compagnia di bandiera e sui nostri scali sono veramente tante

Foto Archivio Eta Edizioni, Contrasto, Grazia Neri, Imagoeconomica, Ricci e Guidetti Segreteria Silvia Pizzi

A

ll’inizio di gennaio è accaduto qualcosa che dovrebbe fare riflettere qualsiasi osservatore. A fronte dell’annunciato ingresso di Air France-KLM nella compagine azionaria di Cai, la Lega denuncia preoccupazione per il destino di Malpensa, suggerisce anzi che meglio dell’operatore transalpino sarebbe Lufthansa. A questo punto, per valutare la questione, Bossi e Berlusconi si incontrano per stabilire quale possa essere la soluzione più indicata. Nel mentre succede che da Roma si alzano le voci lamentose di chi teme possa essere messo in dubbio il ruolo centrale di Fiumicino e fonti ufficiali del vettore tedesco smentiscono l’interesse di un ingresso a breve nel capitale della nuova AlitaliaAirOne. Dopo l’incontro BossiBerlusconi si diffondono due notizie: in primis l’accordo Cai-Air France-KLM sembra essere l’unica alleanza possibile, poi si inizia a

Pubblicità Alberto Sitia Tel. 02 8051511 alberto.sitia@retailfood.it

parlare di liberalizzazione delle rotte, per garantire ulteriori opzioni di business allo scalo varesino e ai suoi futuri partner. C’è qualcosa di strano in tutto questo? Sicuramente il fatto veramente stravagante è che Cai è, o almeno dovrebbe essere, un’azienda privata, quindi libera di allearsi con chi preferisce, eppure sembra che il peso della politica sui cieli italici non intenda cessare. Non è un caso se soltanto il giorno dopo la dichiarazioni di Berlusconi (“Non credo che ci siano più i tempi di inserimento di Lufthansa nella trattativa su Alitalia e Air France. L'Accordo con Af è a mio parere favorevole per Alitalia. Lufthansa non ha mai avanzato concrete proposte neanche nella lettera a Colaninno”) il consiglio di amministrazione di Air France ha

Eurofly: autorizzazione al decollo?

E

urofly ha ufficialmente chiesto a Enac, al ministero dei

trasporti, al ministero degli esteri e al ministero dello sviluppo economico l’autorizzazione a operare, da Malpensa, 14 collegamenti internazionali e intercontinentali per un totale di 37 frequenze settimanali. Le destinazioni interessate sono: Mosca, San Pietroburgo, Il Cairo, Tel Aviv, San Paolo, Buenos Aires, Teheran, Tokyo, Tunisi, Algeri, Istanbul Damasco, Tripoli e Tirana.

64 retail&food - gennaio - febbraio 2009

deliberato l’ok all’ingresso in Cai con un quota del 25% che sarà pagata circa 320 milioni di euro. Non un caso può essere considerato il fatto che nessuno del management Cai abbia urlato allo scandalo per queste ingerenza politica. Nel frattempo, gli ultimi giorni prima della partenza della “Nuova Alitalia” sono stati un calvario per i viaggiatori e un’occasione per dare fondo alle ultime armi di lotta per i sindacati e dipendenti, mediamente molto scontenti di quanto Cai ha messo sul tavolo in termini di concessioni ai lavoratori. “Ci sono centinaia di lavoratori ex Alitalia che ad oggi ancora non hanno un contratto e non sanno se saranno assunti”, ha spiegato lo scorso 8 gennaio Gaetano Riccitelli della Cgil Trasporti. Tuttavia le alternative per i lavoratori sono più o meno “a zero”, mentre tutte da verificare sono quelle di Malpensa, che ha questo punto dovrà trovare la sua “strada per il cieli”. Gli assi nella manica di Sea sono almeno tre: l’unità di intenti delle istituzioni lombarde (Comune, Provincia e Regione), il peso politico della Lega (si parla di modifiche pro Malpensa nel decreto anticrisi), ma soprattutto il fatto di essere lo scalo principale nel bel mezzo di una delle regioni più ricche d’Europa. La nuova partenza la cercano in tanti, da vedere chi prenderà la strada giusta. •

Progetto grafico e impaginazione Giò Salvioni Stampa Speed Graph S.r.l. – Olginate (LC) Redazione ETA Edizioni – via Mercato, 28 20121 – Milano info@retailfood.it Prezzo di una copia € 1,00 – Arretrati € 5,00 Registrazione Tribunale di Milano N° 550 del 06/09/2006 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 15972 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri.

Ai sensi dell’articolo 2 comma 2 del codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, si rende nota l’esistenza di una banca-dati personali di uso redazionale presso la sede di Milano – via Olmetto,10. Gli interessati potranno rivolgersi al responsabile del trattamento dei dati personali Silvia Fumarola, presso la sede di Milano, per esercitare i diritti previsti dalla legge n. 675/967.

retail&food è una rivista edita da ETA Edizioni Via Mercato, 28 20121 – Milano Tel. 02 8051511 Fax 02 89013553 info@retailfood.it www.retailfood.it




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.