SCARTI DI LAVORAZIONE MERCATI DELLE MATERIE PRIME
UNA CONFERENZA TECNICA
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
Mensile - Spediz. in abb. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - ISSN 0019-7556
K2010: LE MACCHINE
gennaio 路 FEBBRAIO 2011 - NUMERO 1
Impianto di pesatura AUTOMATICA polveri per la produzione delle mescole di gomma GRAZIE ALLA NOSTRA PLURIENNALE ESPERIENZA NEL CAMPO DEI DOSAGGI, COLOR SERVICE HA SAPUTO FORNIRE LA SOLUZIONE AI NUMEROSI PROBLEMI DELLA PESATURA DI ADDITIVI E ACCELERANTI NECESSARI NEL CICLO DI PRODUZIONE DELLA GOMMA.
I
VANTAGGI CON L’IMPIEGO DI QUEST’APPARECCHIATURA SONO MOLTEPLICI
SISTEMA DI ASPIRAZIONE E CONTENIMENTO POLVERI IN FASE DI PESATURA CHE CONTROLLA E NE IMPEDISCE LA DIFFUSIONE
NELL’AMBIENTE
DI LAVORO
RIDOTTO IMPIEGO DI PERSONALE,
LIMITATO ALLE OPERAZIONI DI CARICO DEI SILOS
INGOMBRO RIDOTTO CON LA DISPOSIZIONE DEI SILOS DI STOCCAGGIO A DUE A DUE
ELEVATA PRECISIONE DI DOSAGGIO
POSSIBILITÀ
TRAMITE L’IMPIEGO DI STRUMENTI
DI INSACCHETTAMENTO ED ETICHETTATURA
DI PESATURA CERTIFICATI
AUTOMATICA DEI CONTENITORI
ALTISSIMA VELOCITÀ DI DOSAGGIO (MIN.
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CON STAMPA DEI DATI DI RICONOSCIMENTO
SACCHETTI/ORA) GRAZIE
ELEVATO STANDARD
DEI RECIPIENTI A PASSO
NEL RISPETTO
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DELLE NORMATIVE
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SOMMARIO | ANNO 55 - 585 • MARZO - N. 2 5
ELASTICA: SOMMARIO
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L'intervista del mese
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LE INCOGNITE DEI MERCATI SI RIFLETTONO SUL FUTURO DELL’INDUSTRIA
COME TRASFORMARE UN PROBLEMA IN UNA OPPORTUNITÀ
Un seminario di Assogomma ha preso in esame gli aspetti sia tecnici che Energia Il prezzo della gomma naturale sta battendo di legame del carbonio e dello zolfo in una gomma vulcanizzata. normativi del trattamento degli scarti di tutti i record ed anche la gomma sintetica lavorazione I parametri processo vite, ciò termoregolazioni, scelta e configurazione dei blocchi degli articoli tecnici in gomma partecipadialla corsa.(giro Perché avviene dell’estrusore) risultano di fondamentale importanza per ottenere risultati soddisfacenti: e quali conseguenze si potranno avere? poiché l’obiettivo è scindere solo i legami polisolfurici senza alterare i legami carbonioRisponde Marioche Dufour, presidente carbonio, l’energia si fornisce al materiale da trattare deve essere controllata molto K2010 E DINTORNI della Lagoriodal & Dufour accuratamente, momentos.p.a. che l’energia di legame C-C e S-S non è molto differente . Il Una rischio è ovviamente quello non solo di devulcanizzare la gomma, ma anche diconferenza degradare tecnica organizzata da Assogomma e dalla nostra rivista la matrice polimerica con perdita di proprietà finali. passerà in rassegna, il 22 febbraio, alcune novità nel campo delle materie prime, delle macchine, delle tecnologie e della strumentazione per la lavorazione della gomma
39
33
19
41
Mescola devulcanizzata in NR all’uscita dell’estrusore corotante Maris.
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UNA FIERA APERTA ALL’OTTIMISMO (SECONDA PARTE)
Si completa la rassegna di quanto visto a K2010 parlando di apparecchiature e macchinari, da laboratorio e industriali
Ma cosa avviene di più preciso a livello chimico durante il trattamento di devulcanizzazione? A questa domanda ha dato risposta al seminario Fabio Negroni, UN IMPEGNO direttore del Cerisie, riferendo dei risultati degli esami condotti dal laboratorio del Cerisie PER LA CRESCITA DELLE PMI stesso sulla mescola a base di gomma naturale devulcanizzata. Riccardo Musci, responsabile della branch È noto che i processi termo-meccanici attivano reazioni radicaliche che producono nelZeon Europe, illustra le iniziative italiana di poliisoprene naturale una trasformazione dalla forma “cis” a “trans”: questa può essere assunte dalla multinazionale giapponese usata come indice della lavorazione del polimero. L’analisi all’IR dei campioni di rigenerato favore dell’internazionalizzazione delle ha mostrato un notevole incremento della forma “trans”, indice di elevatiastress meccanici italiane di plastificazione generatisi nell’estrusore. Partendo da valori comuni dellaaziende forma “trans”
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49
0,2 0,19 0,18 0,17
51
0 phr 1 phr 2 phr 3 phr 4 phr
Rubber Service di Buenos Aires ha messo a punto un agente in grado di migliorare la dispersione delle cariche e dei prodotti chimici in generale
0,16 0,15 0,14
51
57
0,13 0,12
0,1
30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130
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I COSTRUTTORI SONO OTTIMISTI SULLE PROSPETTIVE
La nostra indagine tra i fornitori di macchine e attrezzature dice che il 2010 è stato un anno tutto sommato soddisfacente. Per l’anno appena iniziato le previsioni sono cautamente positive
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
marzo 2011
UN NUOVO PROCESSING AID CHE PARLA ARGENTINO
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TACCUINO • Crescono i consumi di gomma nel primo semestre • Auto in calo e commerciali leggeri in ripresa • Wacker e Dow Corning insieme nel silicone • Rallentano produzione ed export • Intesa tra Russia e India per il butile • Previsioni positive per il macchinario
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma
• Licenza FasTech per il polibutadiene • Accordo di licenza per gli inchiostri marcatura pneumatici • Lanxess acquista DSM Elastomers e cresce del 35% nel trimestre • Omnova Solutions acquisisce Eliokem • Filtratura delle mescole con gli estrusori a pompa ad ingranaggi • Dalla Fisher nuove attrezzature per la reometria • A San Paolo in giugno l’IRC 2011
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Convegni, fiere, eventi in programma per i prossimi mesi
Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità
Segreteria di redazione Hilenia Principe gomma@edifis.it
INDICE DELL’ANNO 2010
Gli argomenti trattati lo scorso anno
Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it
GLI inserzionisti
DOSS
Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it
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Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 5,00 Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Estero € 100
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Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Registro degli operatori di Comunicazione numero 6002
INTERSEALS
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La direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori degli articoli e dagli estensori dei testi delle inserzioni pubblicitarie.
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OR.P STAMPI
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Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati per uso redazionale è il direttore responsabile cui ci si potrà rivolgere per i diritti previsti dal D. L.vo 196/2003. Stampa: Pirovano srl - San Giuliano Milanese (MI)
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elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.
SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................6- 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8 Reologia e appiccicosità agli stampi con la gomma naturale Gomme siliconiche liquide (LSR) Mescolazione, vulcanizzazione e rinforzo di tagli NR/BR/EPDM Antireversione e riduzione dello Heat Build Up Attacco alla gomma dei cord metallici dei pneumatici Carica bifasica nero di carbonio/ silice in mescole di battistrada Prodotti per sostituzione con utilità (Vulkanol VP Ruc 9210) Dispersione della silice caratterizzata con analisi AFM Mescole per iniezione contenenti talco (Mistron Vapor) Microarticoli per la tecnica medica Resistenza a lacerazione a pantalone su mescola per cintura Memoria di deformazioni dinamiche
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gennaio • febbraio 2011
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Cert. Iso 9001 ACTION TECHNOLOGY ITALIA S.p.A. Via Volta, 76 - 20083 Gaggiano (MI) Tel. 02.9082931 - Fax 02.90829333 Produzione di mescole elastomeriche e di calandrati di precisione. Produzione di guarnizioni in gomma ed in materiali termoplastici per l'industria cosmetica e farmaceutica (valvole aerosol, pompe, dispenser, mascara). Trattamento e confezionamento in camera bianca di articoli stampati e tranciati in elastomeri destinati al settore farmaceutico. Produzione di tubi estrusi in materiale plastico per valvole aerosol, dispenser e penne a sfera.
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LABORAtorio per la CERTIFICAZIONE E RICERCA SUI SISTEMI ELASTOMERICI
con il patrocinio del C.N.R.
Un laboratorio specializzato al servizio dell’industria della gomma Il Cerisie
dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.
È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
Gli utenti
I servizi
I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.
I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
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Le agevolazioni
Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.
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elastica
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rassegna della stampa tecnica estera materie prime REOLOGIA E APPICCICOSITÀ AGLI STAMPI CON LA GOMMA NATURALE Martin Bennett (Artis); Rubber World; 241/3 -18-Dicembre 2009. Rif. E2851.
G
li ausiliari di lavorazione che vengono impiegati nelle mescolanze di gomma hanno diversi meccanismi di azione. Essi hanno la funzione di ridurre la viscosità della mescola o di dar luogo a un effetto di lubrificazione interna. Gli ausiliari di lavorazione sono importanti anche nello stampaggio a iniezione, perché durante il flusso della mescola formano degli strati superficiali nei canali tra le cavità degli stampi che hanno la funzione di adattare lo scorrimento sulla superficie metallica e di migliorare le giunzioni sulle linee di saldatura della mescola Viene esaminato l'impiego di diversi ausiliari di lavorazione in una mescola di gomma naturale. I prodotti scelti vengono indicati come A50P (3phr - sapone di Zn), A60 (3phr -sapone di Zn a più basso punto di fusione), 40MS (6phr – agente a base di un prodotto resinoso omogeneizzante), WB212 (3phr – emulsione di un agente disperdente in un plastificante), TR121 (3phr – agente scivolante e antiadesivo per stampi). Tra i prodotti così
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indicati si riconoscono nomenclature di Struktol della Schill & Seilacher. Le mescole contenenti gli agenti vengono caratterizzate con Mooving Die Rheometer MDR 2000 della Alpha Technology e con reometro Negretti della TMS. Il reometro Negretti TMS ha una cavità attrezzata con un rotore a sezione biconica ad angolo di 6°. Quando la cavità è riempita con la mescola in esame, viene messo in moto il rotore provocando una azione di taglio continua, la cui entità viene misurata con un trasduttore di coppia. Viene impiegato sia un rotore irruvidito, sia un rotore liscio, per poter risalire all'effetto di lubrificazione dalla loro differenza. Le determinazioni vengono poi di volta in volta eseguite anche con diversi additivi nella mescola per misurare l'apporto lubrificante di ciascuno di essi. Con il reometro Negretti viene valutata l'entità di interazione tra la mescola in esame e la superficie metallica. In questo caso la prova reometrica parte con rotore fermo. Questo viene poi messo in moto a un tempo determinato, provocando eventualmente la rottura della mescola: l'operazione viene compiuta per caratterizzare le differenze della interazione con il metallo dello strumento provocata con ausiliari diversi. L'articolo è corredato da numerosi risultati ottenuti con diversi ausiliari. Viene riportata la situazione della misura del potere scivolante (slippage) in funzione dello sforzo di taglio determinata con il reometro Negretti TMS. I prodotti più attivi appaiono essere il TRS121 e il WB212. I saponi A50P e A60 hanno potere lubrificante sensibile, ma soltanto in situazioni di basso sforzo di taglio. Gli autori ritengono tuttavia che la classificazione del potere lubrificante richiede ulteriori approfondimenti. L'impiego del reometro TMS permette di classificare anche le condizioni in cui con una data mescola intercorrono situazioni di stick slip. Viene evidenziata una situazione tipica con il prodotto A50P, il quale è uno dei migliori per ridurre i picchi dello sforzo di taglio. Sebbene tale ausiliario di lavo-
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razione non sia il migliore come lubrificante durante il flusso della mescola, si rivela invece il migliore in prossimità della vulcanizzazione, soprattutto impiegando rotori rivestiti di nitruro di titanio. I rivestimenti dei rotori metallici con nitruro di titanio si rivelano molto funzionali, mostrando migliore funzionalità antiadesiva rispetto ai rivestimenti a base del nitruro di cromo. Però l'ausiliario A50P in determinate condizioni può causare difficoltà di distacco della mescola dalla superficie metallica, anche perché nella azione distaccante risultano diverse le condizioni, e quindi i successi, con mescola cruda o con mescola al termine della procedura di vulcanizzazione. Merito notevole è l'approccio intrapreso nella ricerca di spiegazioni rivolte allo studio delle interazioni delle mescole di gomma con le superfici metalliche del macchinario nel corso della vulcanizzazione, in riferimento agli ausiliari impiegati e alle deposizioni che durante il processo vengono costruite. Gli autori non escludono approfondimenti, che comunque da essi stessi sono ritenuti opportuni.
materie prime GOMME SILICONICHE LIQUIDE (LSR) Bernie Sritzke (MedPlast); Rubber World; 241/3 -29-Dicembre 2009. Rif. E2852.
L
e gomme siliconiche liquide hanno sigla LSR (Liquid Silicone Rubber). Esiste anche una sigla LIM (Liquid Injection Molding), ma questa è un marchio registrato della Momentive Performance Material Holdings. Le LSR hanno viscosità 300000 cps ÷ 1000000 cps. L'autore ricorda che gli elastomeri termoindurenti, ivi comprendendo anche le gomme siliconiche millable, hanno viscosità 5000000 cps ÷ 20000000 cps. Le gomme siliconiche liquide entra-
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
no oggi in competizione non solo con le gomme siliconiche millable, ma anche con altri tipi di elastomeri correnti. Le LSR vengono fornite suddivise in due parti: la parte A contiene un catalizzatore a base di platino, la parte B contiene un reticolante ibrido-siliconico ed un inibitore con funzione di regolazione della reticolazione. In entrambe le parti A e B è inoltre presente il medesimo polimero siliconico fondamentale. La macchina impiegata per l'utilizzo della LSR funziona come una pompa, che invia i materiali in quantità dosate a un mescolatore statico e quindi ai singoli stampi. La macchina permette anche di regolare la quantità A rispetto alla quantità B, specialmente se si vogliono realizzare cicli di stampaggio a diversa durezza: tuttavia si tende a creare cicli che permettano di terminare il materiale nello stesso tempo, sia nel serbatoio (cilindro) A che nel B. Se rimane materiale residuo, viene scaricato e devoluto alla produzione di articoli a differente durezza. Naturalmente occorre che nel mescolatore statico il materiale venga lasciato risiedere il minor tempo possibile. È anche previsto che una singola pompa possa alimentare più presse a iniezione. Le LSR richiedono pressioni di iniezione corrispondentemente basse: tra 100 psi e 5000 psi, ove invece le gomme termoindurenti TSE richiedono pressioni di iniezione di 20000 psi. Tuttavia lo stampaggio a iniezione delle LSR impone che la tenuta degli stampi sia molto efficace, perché altrimenti si possono realizzare bave, che, anche se inferiori a 0,0002" (circa 5 millesimi di mm) sono sgradite. Le difficoltà sono serie, anche perché le LSR hanno bassa resistenza a lacerazione a caldo, per cui non si possono stampare articoli con sottosquadri o con circonvoluzioni, che danno luogo a difficoltà di estrazione. Per ottenere buona trasparenza occorre che le cavità dello stampo siano speculari: in tal modo però si crea una affinità con le LSR, che porta a difficoltà di estrazione. Le LSR sono molto congeniali con lo stampaggio a iniezione a canali freddi e con lo stampaggio senza bave, ciò che permette bassi costi di produzione. Proprio per la bassa viscosità, le LSR non sono adatte per lo stampaggio a compressione, soprattutto nelle fase di riempimento della cavità dello stampo. Consi-
gliabile appare invece il sistema di stampaggio a inietto-transfer, perché questo, a parte le difficoltà operative per trovare una adeguata regolazione della aperturachiusura della camera di transfer, permette di stampare senza scarti e senza bave. Va tenuto presente che le LSR al platino vengono facilmente contaminate dallo zolfo e dai materiali che lo contengono, per cui occorre una oculata e spinta pulizia sia delle macchine che degli stampi. Le LSR sono particolarmente adatte per realizzare articoli medicali, articoli per contatto con alimentari, anche nei casi in cui occorrano particolari colorazioni. Con le LSR possono essere validamente prodotti articoli bicomponenti, con l'accoppiamento di una parte in materiale termoplastico appena stampata con una parte in LSR, sia con uno stampo che viene fatto ruotare di 180° per ricevere lo stampaggio della LSR, sia con la cattura di una parte termoplastica e il trasporto di questa nello stampo della LSR. Nell'articolo sono riportate fotografie di diversi tipi di particolari di stampi della nota società austriaca Engel per la produzione di articoli bicomponenti.
materie prime MESCOLAZIONE, VULCANIZZAZIONE E RINFORZO DI TAGLI NR/BR/EPDM H. Zhang, R.N. Datta, A.G. Talma, J.W.M. Noordermeer – (e-mail: j.w.m.noordermeer@ctw.utwente. nl); Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/8-484-2010. Rif. E2853.
L'
interesse per l'impiego dell'EPDM nei pneumatici è dato dalla sua resistenza all'ozono, che si mostra sufficiente per evitare pericolose screpolature sui fianchi dei pneumatici, che possono innescare una lacerazione. Per evitare l'impiego di antiozonanti come i derivati della parafenilendiammina, che sono fortemente staining e sostanzialmente non scevri da caratteristiche di tossicità, gli autori studiano mescole basate su tagli di elastomeri tradizionali (con i quali si ottengono composizioni dotate di caratteristiche reologiche e di tack adatte per le particolarità richieste nella confezione e nella vulcanizzazione dei pneumatici) mescolati con una dose opportuna di elastomeri EPDM che contribuisca ad ottenere la resistenza all'ozono sufficiente per evitare pericoli di insicurezza durante la sollecitazione a fatica. Esistono comunque problemi di compatibilità degli EPDM con gli altri elastomeri. Sono già stati tentati approcci in tal senso, ma finora senza risultati eclatanti per problemi di compatibilità. Infatti, mentre è facile incontrare compatibilità tra polimeri che presentano conclamata polarità, per esempio NBR e PVC, è invece difficile per tagli di polimeri a bassa polarità, come l'EPDM. La compatibilità tra tali polimeri risulta sufficiente soltanto quando la differenza tra i loro parametri di solubilità è ≤ 1 (J/cm3)½ . Il parametro di solubilità δ viene definito in funzione della radice quadrata dell'energia di coesione (C.E.D.), ovvero δ = (C.E.D.)½ = [(Hv-RT)/V]½ dove Hv è il calore molare di evaporazione, R la costante dei gas, T la temperatura assoluta, V il volume molare. I parametri di solubilità in (J/cm3)½ sono anche tabulati. 1,4-cisBR=17,14 – BR=16,99 – NR=16,73 – EPDM=15,95 – SBR(40% di stirene)=17,87 - SBR(40% di stirene)= 17,46. Il policloroprene, polare, o il polietilene clorurato, vengono indicati come compatibilizzatori di tagli EPDM/NBR. I copolimeri a blocchi di poliisoprene e di polibutadiene vengono indicati come compatibilizzatori di tagli di NR- e di BR-. Nel testo sono riportate anche le dipendenze dai parametri di solubilità dell'entalpia di mescolazione ΔHm. Nuovi sviluppi hanno permesso di aumentare la solubilità dei vulcanizzanti nella fase di EPDM, o di ottenere EPDM con antiossidanti o con funzioni ionomeriche innestate.
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Gli autori enumerano diversi tipi di innesti sulle catene macromolecolari dell'EPDM per favorire la vulcanizzazione dei tagli con gli elastomeri dienici: innesto di anidride maleica, innesto di MBT, innesto di N-clorotiamide esadiene o di alchilmonosolfuri. Viene segnalato che in tagli di EPDM/ NR è utile l'uso di DIPDIS ovvero di bis(diisopropil) tiofosforildisolfuro, perché funziona da covulcanizzante per i due polimeri. Viene concluso che una corretta mescola a base di NR/BR/EPDM per fianchi di pneumatici deve contenere 40% di BR e che in tal caso essa presenta corretta resistenza alla instaurazione di screpolature da ozono. Viene rappresentata una immagine disegnata che riproduce un esempio della morfologia della distribuzione della particelle di EPDM in un contesto di elastomeri dienici. La distribuzione appare omogenea, senza però rivelare fasi continue. Le particelle sono di diversa grandezza e viene dichiarato che la migliore protezione all'ozono si verifica in corrispondenza delle particelle più piccole.
materie prime ANTIREVERSIONE E RIDUZIONE DELLO HEAT BUILD UP Fred Ignatz Hoover, Byron To, Ed Terrill; Rubber World; 241/2-32-Novembre 2009. Rif. E2854.
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a gomma naturale viene impiegata in articoli "heavy duty" come ad esempio pneumatici fuori strada (off-the-road), pneumatici per aereo e pneumatici per autocarro. Proprietà ottimali risultano essere alta resistenza meccanica e bassa isteresi, che si ottengono con vulcanizzazioni al 90% - 100% dell'optimum reometrico. Poiché è virtualmente impossibile ottenere lo stesso grado di vulcanizzazione dell'articolo sia in prossimità della superficie a contatto diretto con la fonte di calore sia in profondità, nella mescolanza devono essere previsti agenti anti reversione (ARA = anti reversion agent), che permettano di spingere
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il trattamento di vulcanizzazione evitando di stravulcanizzare le parti superficiali. In tal modo, oltre a ridurre la reversione del reticolo di vulcanizzazione, vengono migliorate anche altre proprietà, come lo sviluppo di calore nell'esercizio dinamico dell'articolo (heat build up) e l'aumento della durata dello stesso articolo. Il problema presenta difficoltà, perché lo smaltimento del calore nella gomma è per sua natura lento. La degradazione termica avviene con riduzione della lunghezza dei legami polisofurici a legami mono- e disolfurici, e pertanto introduce delle variazioni strutturali nella distribuzione dei legami di vulcanizzazione e anche un peggioramento di tutte le caratteristiche fisicomeccaniche. Di particolare significato è la correzione del tipo di invecchiamento che avviene ai bordi della cintura del pneumatico, ove sono previsti anche elementi (cord) di acciaio. Esistono comunque due agenti chimici della Flexsys che esercitano una protezione contro i fenomeni qui esposti. Duralink HTS (esametilene-1,6-bistiosolfato disodico biidrato) e Perkalink 900, denominato con la sigla generale BCI-MX, che sta a significare 1,3 bis(citraconimidometil) benzene. Nel lavoro qui recensito sono descritti e commentati i legami ibridi di vulcanizzazione che tali prodotti costruiscono, generando ponti opportunamente lunghi per migliorare la resistenza alla fatica. Vengono rappresentati molti dati sperimentali sotto forma di grafici di vario tipo. I più interessanti sono determinati con il flessometro di Doli (versione automatica del flessometro di Goodrich). Il flessometro di Doli, come il flessometro di Goodrich, registra i dati di HBU, ma rappresenta una evoluzione perché si basa sulla temperatura assunta nell'interno del provino rigorosamente nel centro. In uno studio eseguito su mescole di carcassa con il flessometro di Doli si apprezza che i provini ottenuti da mescole contenenti agenti ARA mantengono meglio il valore di modulo dinamico anche sotto forte carico dinamico. Sempre con questo flessometro si appura che la crescita di temperatura verificata sulle mescole contenenti
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agenti ARA è molto inferiore a quella che si verifica sulle mescole senza agenti ARA. Le sperimentazioni eseguite con il flessometro di Doli concordano con quelle eseguite con l'apparato MTS 831. Gli autori pensano che la resistenza alle flessioni ripetute DeMattia, determinata secondo "crack growth", vada interpretata nel senso che le mescole contenenti agenti ARA si comportano favorevolmente, in quanto mostrano una crescita di screpolature che si pone tra i valori ottenuti con trattamento termico pari al t90 reometrico e i valori ottenuti con trattamento termico prolungato.
materie prime ATTACCO ALLA GOMMA DEI CORD METALLICI DEI PNEUMATICI W. J. van Ooij, P. B. Harankuni, G. Buytaert (e-mail: wvanooiy@ ecosiltech.com); Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/8-467-2010. Rif. E2855.
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ella descrizione dell'attacco dei cord metallici alle mescole di gomma esistono tre fattori salienti: l'influenza delle silici, gli agenti di attacco comprendenti anche derivati del cobalto, l'influsso delle resine di tipo HMMM/Resorcina (esametossimetilmelammina). L'influenza delle silici precipitate è apparsa ben presto chiara da quando è apparso che l'attacco ai cord metallici aumenta linearmente con il contenuto di esse. L'opportunità dell'impiego dei derivati del cobalto è poi apparsa da studi intrapresi riguardanti i suoi effetti sulla velocità della vulcanizzazione e sulle caratteristiche generali provocate nelle mescole di gomma, incrociando anche gli approcci sull'impiego di cloroidrochinoni, di varie resine e di derivati della clorotriazina. Non estranei sono stati anche studi sulle proprietà anticorrosive dei derivati del cobalto nei riguardi degli strati ottonati largamente impiegati su fili e cord metallici, nonché studi sull'impiego di derivati
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boro-cobalto. Infatti nell'articolo vengono riportate anche le tracce dei numerosi studi che hanno evidenziato l'importanza dell''impiego concomitante di derivati del boro, accennando che da lì si è arrivati a realizzare il prodotto commerciale Manobond 680C. Gli autori citano anche ulteriori tipi di additivi importanti per ottenere tipi di attacco specialistici tra gomma e acciaio ottonato come pure tipi di trattamento fisico. Ad esempio viene citato un trattamento a base di bis-(trimetossisililpropil) ammina e di bis(trietossisililpropil)tetrasolfuro, che permette di usare minore concentrazione di zolfo e di cobalto, come pure trattamenti con plasma di acetilene o con plasma di acetilene e di butadiene. Ovvero anche con leghe Zn/Co e Ni/Zn. Viene descritto e rappresentato il meccanismo chimico dell'attacco di mescole di gomma naturale all'acciaio ottonato. Il meccanismo è evidenziato in diversi tempi: - Costruzione di complessi intermedi NRCBS sui legami π dell'isoprene, con formazione di MBTS e di complesso MBTS/Zn. - Assorbimento dei frammenti di accelerante sulla superficie di ottone (Zn/Cu). Incorporazione dello zolfo e interreazione con la superficie di ottone (Zn/Cu). - Rottura del complesso e arricchimento di zolfo sul Cu dell'ottone. - Vulcanizzazione della gomma. Viene fatto notare che lo schema proposto viene facilitato dalla reattività conseguente alle insaturazioni dell'isoprene (NR). In presenza di resine HMMM/Resorcina, nella composizione dello strato ottonato si vengono a trovare ioni CuS distribuiti non stechiometricamente, sia in luoghi occupati da atomi di idrogeno, sia in luoghi in cui il CuS è legato allo strato ottonato mediante legami di idrogeno, sia in luoghi nei quali il CuS costituisce una griglia propria. Viene rappresentata una immagine che riproduce la geometria della situazione. L'articolo è molto lungo e molto interessante e dettagliato. Inoltre è corredato da una bibliografia di 127 elementi, la quale è molto significativa, perché racchiude lo sviluppo storico dell'argomento, peraltro magistralmente interpretato dagli autori.
materie prime CARICA BIFASICA NERO DI CARBONIO/SILICE IN MESCOLE DI BATTISTRADA P. Kumar, N. N. Kunti, A. K. Chandra, K. Naskar (e-mail: knaskar@rtc. iitkgp.ernet.in) ; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/8-460-2010. Rif. E2856.
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a recensione riguarda il "Carbon Silica Dual Phase Filler" (CSDPF), cioè una categoria di prodotti nati verso il 1998 allorché (dopo che si erano evidenziati gli interessi per l'impiego di silice precipitata su vasta scala anche nella produzione dei pneumatici sottolineando le opportunità delle caratteristiche e anche le pesanti difficoltà di lavorazione per l'articolo, per opera della Cabot Corporation, che tradizionalmente è come è noto "superspecializzata" nella produzione sia di neri di carbonio che di silici) avevano incominciato ad essere preparati nel settore dei neri con marchio sperimentale CRX**** della Cabot prodotti a domain bifasici nero/silice, per i quali veniva enfatizzata la opportuna possibilità di fruire di maggiore interazione elastomero/carica e di minore interazione carica/carica con vantaggi di lavorabilità. I lavori pubblicati sull'argomento si erano poi orientati su processi di produzione diretta o semidiretta di mescole contenenti nero di carbonio/silice precipitata e silani di vario tipo e solo il presente articolo riconsidera l'argomento. Oggi esistono due categorie di CSDPF. Ecoblack CRX 2XXX, nel quale gli aggregati del nero e della silice, in entità nanometriche, sono mescolati tra di loro. Nell'Ecoblack CRX 4XXX la silice è maggiormente orientata nelle parte esterna degli aggregati, realizzando in tal modo un maggior contenuto globale di silice. Ne è nata anche una nomenclatura che esprime la caratterizzazione dei prodotti. Il primo simbolo dopo la sigla CRX indica il processo di produzione: 2 significa processo in un sol tempo, 4 significa processo in più tem-
pi. Il secondo simbolo indica la grandezza della particella elementare: viene dichiarato che ciò avviene in armonia con la classificazione ASTM (non viene detto con quale criterio). Il terzo simbolo, limitatamente alla categoria CRX2XXX, indica la struttura: 0=bassa, 1=normale, 2=alta. Il quarto simbolo esprime il tenore di silicio. Nell'articolo vengono riportati molti risultati ottenuti con mescole di OE-SBR/ BR 82,5/40 confrontando nero N220, nero N220/silice e silice con il prodotto CSDPF 4210. La resistenza all'abrasione migliore viene notata con il CSDPF 4210 senza aggiunta di silano e con la sola silice precipitata 7000 GR. Il minore sviluppo di calore in confezione viene notato nella mescola contenente il CSDPF 4210. La migliore resistenza alle flessioni ripetute viene notata nella mescola contenente il solo nero N220 oppure nella mescola contenente CSDPF 4210 con additivo silanico. L'effetto Payne migliore, cioè la minore differenza tra modulo dinamico a torsione a piccola ampiezza e modulo dinamico a grande ampiezza, viene notata nella mescola contenente silice 7000 GR e una congrua quantità di silano (TESPT), mostrando in tal modo la migliore interazione tra elastomero e carica in condizioni dinamiche. La mescola contenente il CSDPF 4210 additivato di componente silanico presenta tandelta a 60°C sufficientemente basso per poter interpretare bassa resistenza al rotolamento e tandelta a -25°C sufficientemente alto per poter interpretare buona tenuta su terreno bagnato. Il significato del CSDPF 4210 appare così molto interessante.
materie prime PRODOTTI PER SOSTITUZIONE CON UTILITÀ (VULKANOL VP RUC 9210) I. Moll, H. J. Weidenhaupt, Melanie Wiedermeier – (e-mail: melanie. wiedermeier@lanxess.com); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 63/9-338-2010. Rif. E2857.
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ecentemente il REACH (Registration Evaluation Authorisation and Restriction) ha considerato come SVHC (Sybstance of Very High Concern) il noto plastificante Di-2-etilesillftalato (DEHP). Il DEHP è largamente impiegato da anni in mescole di NBR, per cui il fatto
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materie prime DISPERSIONE DELLA SILICE CARATTERIZZATA CON ANALISI AFM N. Natchimuthu (e-mail nmuthumit@gmail.com); Rubber Chemistry and Technology (RCT); 83/2-123-2010. Rif. E2858.
ha sollevato discussioni. Queste sono a quanto pare da considerarsi chiuse per merito della Lanxess Business Unit Kautschuk Chemikalien, erede della profonda posizione scientifico-culturale della Bayer, la quale ha recentemente messo in produzione il plastificante Vulkanol VP RUC 9210, esente da prodotti SVHC, come sostituto del Vulkanol 81, che conteneva DEHP. (La notazione VP significa Versuch Produkt = Prodotto sperimentale). Secondo quanto dichiarato nell'articolo qui recensito il nuovo prodotto può ora essere impiegato e, anzi, si mostra adatto anche alla sostituzione nelle mescole di gomma nitrilica idrogenata HNBR fino a 10 phr e in mescole di NBR/HNBR. Il nuovo plastificante Vulkanol VP RUC 9210 presenta anche vantaggio di 5% di velocità di vulcanizzazione, valutata con reometro Monsanto al t95. Nell'articolo sono riportate le caratteristiche su mescole di HNBR crude e vulcanizzate contenenti Vulkanol VP RUC 9210 o Vulkanol 81, che mostrano l'equivalenza dei due prodotti ivi comprendendo anche la validità alle basse temperature. Sono riportate fotografie di impiego in cilindri di NBR e di HNBR come pure in rivestimenti colorati (verde) per pistole di fornitura della benzina. Inoltre anche fotografie di o-ring e di anelli di tenuta. Il prodotto è stato presentato al K 2010 di Düsseldorf.
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efficienza dell'aggiunta di silice accanto al nero di carbonio viene evidenziata mediante l'analisi AFM (Atomic Force Microscopy). Fondamentale è la presenza in mescola del TESPT [bis(trietossi-silil-propil) tetrasulfano], il quale, impegnando sia la silice mediante reazione con i suoi ossidrili, sia il proprio zolfo mediante reazione con l'elastomero, realizza un rinforzo efficiente sull'elastomero stesso determinando elevato modulo ed elevato allungamento a rottura. Favorevole è anche il fatto notevole che i silanoli presenti sulla superficie della silice interagiscono non solo con l'agente di accoppiamento silanico, ma anche con l'ossido di zinco. L'autore afferma però che, nonostante ciò, il grado di dispersione della silice rimane tendenzialmente sfavorevole con morfologia eterogenea, e che è soltanto la presenza di una particolare resina epossidica che riesce a condizionarne un miglioramento. (DGEBA = diglicidiletere del bisfenolo A). Nello studio qui recensito il DGEBA viene sperimentato in mescole di EPDM con-
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tenenti 30 phr di Ultrasil VN3, confrontandone l'effetto ottenuto con 7,5 phr, di fronte a quello esercitato dal TESPT 1,5 phr, e a quello esercitato da TESP 1,5 phr in presenza di polietilenglicol (PEG) di 2 phr. L'analisi AFM evidenzia che la Ultrasil VN3 nei casi succitati dà luogo a immagini di diverso tipo. A causa delle forti interazioni silice-silice, la silice si presenta soprattutto come parte della bound rubber costituente un network. La silice risulta inoltre presente come componente di un secondo tipo di network tra aggregati di silice mal dispersi, che danno luogo ad agglomerati separati. La silice si presenta poi anche sotto forma di particelle isolate uniformemente disperse nella matrice di gomma. In tutto ciò ha un ruolo notevole l'agente di accoppiamento, che tende a ridurre l'interazione carica-carica a favore dell'interazione polimero-carica. Le immagini AFM, in modo particolare quelle rilevate con geometria 3D, permettono di distinguere l'efficienza della dispersione soprattutto interpretando le dimensioni della rugosità superficiale dei campioni. Un impasto EPDM/Ultrasil VN3 100/30 senza aggiunta di additivi, le rugosità presenta spessore di 700 nanometri. Tale spessore viene raggiunto anche in presenza di TESPT, mostrando che anche in tal caso lo stato della dispersione della silice non viene avvantaggiato. Viene invece avvantaggiato con una ulteriore aggiunta di 2 phr di PEG, mostrando rugosità di spessore 400 nanometri e ancor più impiegando, oltre a 1,5 phr di TESPT necessario per le particolarità meccanicodinamiche cui dà luogo, e anche 7,5 phr di DGEBA, evidenziando rugosità di spessore 100 nanometri e cioè una superficie molto più liscia. L'impiego del solo DGEBA non accompagnato dal TESPT non è però sufficiente per ridurre la rugosità al di sotto di 300 nanometri. Quanto sperimentato dimostra quindi che la presenza di gruppi epossidici permette di ridurre la formazione di network tra gli aggregati di silice. La funzionalità del DGEBA appare favorevole anche da prove di microscopia elettronica SEM (Scanning Electron Microscopy). Dal punto di vista meccanico la presenza di DGEBA/TESPT 7,5/2,5 phr appare
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molto favorevole per il carico di rottura (20,4 MPa), ma non per il compression set (51%), ove invece la combinazione DGEBA/TESPT 7,5/1,5 phr è meno favorevole per il carico di rottura (16,5 MPa) e più favorevole per il compression set (35%).
materie prime MESCOLE PER INIEZIONE CONTENENTI TALCO (MISTRON VAPOR) Oscar Noel, Gilles Meli (Rio Tinto); Rubber World; 241/3 -23-Dicembre 2009. Rif. E2859.c
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l talco viene impiegato come carica per equilibrare le caratteristiche di processabilità con le caratteristiche di elementi rinforzanti, ad esempio con quelle del nero di carbonio. In mescole per stampaggio a iniezione il talco è utile, perché dà luogo a mescole con viscosità bassa, con buona fluidità e con basso "nervo". Il talco contribuisce inoltre a ridurre la quantità di calore sviluppata durante la mescolazione. Viene riportato che in mescole con sistema vulcanizzante perossidico procura miglioramenti di resistenza a lacerazione a caldo. Nel talco vengono trovate ed apprezzate anche proprietà di tipo organofilo, che servono a conferirgli capacità di disperdente per le altre cariche rinforzanti. Nell'articolo vengono descritte le proprietà del Mistron Vapor e quelle del Mistron Vapor RE, leggermente più scuro. Il Mistron Vapor RE viene pertanto consigliato per mescole contenenti nero di carbonio. Entrambi i prodotti sono microcristallini, hanno elevata finezza e hanno morfologia tendenzialmente lamellare. Le tecniche di micronizzazione impiegate per la produzione sono orientate a mantenere tale morfologia, che è importante per mantenere il tipo di reologia, le caratteristiche di impermeabilità ai gas cui dà luogo e le caratteristiche di rinforzo. Lo stato morfologico lamellare del Mistron Vapor permette di ottenere proprietà anisotropiche e viene indicato per essere impiegato accanto al nero di carbonio e alla silice precipitata con vantaggi nel processo. Concentrazioni crescenti di Mistron Vapor
accanto al nero di carbonio (N650) danno luogo a vistose diminuzione di viscosità Mooney In mescole di EPDM si registra una diminuzione di 1 Unità Mooney per ogni 1% di nero di carbonio sostituito con il Mistron Vapor. La diminuzione di viscosità Mooney conferita dal Mistron Vapor si verifica in un largo intervallo di gradienti di scorrimento da 10 a 10^4 s^-1. La viscosità della mescola conferita dal Mistron Vapor viene classificata 15% in meno rispetto a quella conferita da un caolino "hard" e 30% in meno rispetto a quella conferita dalla silice precipitata. Il vantaggio del panorama della viscosità ottenuta con impiego parziale di Mistron Vapor in mescole di EPDM/nero di carbonio in un largo intervallo di gradienti di scorrimento, da 10 a 10^4 s^-1, viene descritto in due grafici, dai quali appare che l'aggiunta di Mistron Vapor, almeno a bassi gradienti di scorrimento, riduce considerevolmente la viscosità. Viene poi mostrato che, anche in un dispositivo di stampaggio a iniezione, la sostituzione del 25ì% di nero di carbonio con Mistron Vapor dà luogo a una sensibile riduzione della pressione di iniezione (487 bar contro 592 bar) nel corso del riempimento dello stampo: ciò costituisce un vantaggio anche nei confronti di un caolino calcinato. La validità del Mistron Vapor viene poi puntualizzata dagli autori interpretando la convenienza presentata nel corso del processo dal maggiore aumento di tandelta sul crudo in funzione del gradiente di scorrimento nel corso dello stampaggio a iniezione, rispetto a quanto avviene con il nero di carbonio. Altri vantaggi della parziale sostituzione del nero di carbonio con il Mistron Vapor vengono visti in diversi casi: nel minore sviluppo di calore nel corso della confezione di mescole di gomma nitrilica, nel corso dello stampaggio a iniezione di mescole di EPDM, ottenendo migliori valori di resistenza a lacerazione a pantalone che rendono possibile l'estrazione anche a più elevate temperature, nel corso della trafilatura di mescole di EPDM e nel corso delle prestazioni degli articoli spesso sollecitati in condizioni che richiedono anisotropia di caratteristiche. L'articolo, al di là delle prestazioni del Mistron Vapor, è molto interessante per le connessioni tra le caratteristiche misurate sulle mescole e le prestazioni nei processi di produzione.
prodotti e processi MICROARTICOLI PER LA TECNICA MEDICA Jochen Kugler - Hoffmann Gummiund Kunststoff Formtechnik – Kirchheim – (e-mail: j.kugler@ hofftech.com); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 63/9-336-2010. Rif. E2860.
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on il titolo "Più alto, più veloce, più avanzato" la Hoffmann Gummi-und Kunststoff Formtechnik di Kirchheim presenta un articolo nel quale vengono puntualizzate le caratteristiche generali fondamentali delle parti in gomma e in materia plastica destinate al campo delle tecniche medicali. Si tratta prevalentemente di congegni per apparecchiature di analisi e di diversi ausiliari per il settore di assistenza a domicilio o di assistenza di pazienti in caso di incidenti. Si tratta cioè di articoli e di microarticoli, che sono destinati alle industrie fabbricanti di apparecchiature per analisi mediche: ad esempio valvole magnetiche e componenti pneumatici per la regolazione dei flussi di liquidi o dei flussi di gas, o si tratta anche di elementi di tenuta affidabili, duraturi e di funzionamento sicuro. Viene riportato qualche esempio. Una guarnizione piana fatta con una speciale poliammide modificata con un elastomero nitrilico (NBR). sul piano deve presentare una tolleranza di 0,03 mm e una ruvidità massima Rz 3,2. Il processo di stampaggio (a iniezione) è di alta precisione. Un ulteriore esempio sono guarnizioni per ancore, che sotto azione magnetica regolano la distribuzione dell'aria in una valvola. Una di queste valvole regola la pressione in due camere, oppure due di queste regolano la pressione in tre camere. Dopo la vulcanizzazione il piano di tenuta dovrebbe essere molato con precisione di +/- 0,015 mm senza produrre trucioli metallici, ottenendo su tale piano ruvidità Rz 3,2 al massimo. Siccome però si vuole evitare il passaggio di molatura, la precisione delle condizioni di
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stampaggio deve essere spinta. Per tale ragione occorre materiale con cui si possa stampare a pressione molto bassa e si possano ottenere superfici molto lisce. Il processo usato è in armonia con la norma DIN EN ISO 3302-1 con tolleranze tra M3 (media) e M1 (molto fine). Per gli stampi, oltre alle caratteristiche già sopra ricordate, va fatta attenzione che occorre una stretta precisione di concentricità; inoltre che occorrono volumi di iniezione di pochi decigrammi, strati di gomma di spessore 0,2 mm, e mescole speciali rispondenti alle direttive BfR e FDA con controllo secondo DIN EN ISO 10993. Hoffmann, fabbricante dei microaccessori sopraricordati, per la produzione di articoli per i quali sono richieste tolleranze "con uno zero dopo la virgola”, ha sensibilizzato i collaboratori e ha saputo creare la fiducia in un nuovo campo. L'elevatissimo grado di precisione degli articoli ha richiesto naturalmente attrezzature e operazioni abbastanza insolite nell'industria della gomma. Protezione delle superfici molate con adatti imballaggi ondulati, macchine a iniezione con precisione di dosatura fino al decimo di grammo, mezzi ottici su ciascuna macchina a iniezione che evidenzino ogni tipo di disuniformità nei rispetti delle precisioni richieste, attrezzature di prova che evidenzino le uniformità delle superfici, dispositivi digitali per misure tridimensionali per seguire ottimizzazioni della stampistica e controlli della produzione. L'articolo è certamente insolito, ma ha valore divulgativo per segnalare quale profondità nelle preparazioni tecniche siano necessarie in determinati settori specialistici dell'industria della gomma.
prodotti e processi RESISTENZA A LACERAZIONE A PANTALONE SU MESCOLA PER CINTURA G. R. Hamed, S. Hiza – e-mail: hamed@uakron.edu ; Rubber Chemistry and Technology (RCT); 83/2-199-2010. Rif. E2861.
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articolo qui recensito, proveniente dalla Università di Akron, è suddiviso in tre parti, che occupano tre articoli di diverso titolo per complessive 28 pagine della rivista. Nelle prima parte viene discussa la realtà della catastrofica resistenza a lacerazione di mescole di cintura, attribuita a fenomeni di cristallizzazione, risultante da complessi fenomeni di cracking in direzione perpendicolare rispetto alla direzione della lacerazione. Nella seconda parte si realizza l'importanza della reversione, nel senso che prima che essa intercorra il tempo di vulcanizzazione ha solo una piccola influenza sul valore della resistenza a lacerazione, mentre dopo che essa si è anche soltanto parzialmente instaurata la lacerazione avviene facilmente. Nella terza parte viene puntualizzata la differenza di resistenza a lacerazione tra vulcanizzati non invecchiati e vulcanizzati invecchiati anaerobicamente a 120°C sotto tensione in direzione perpendicolare alla lunghezza del provino, poi rilasciati prima della determinazione. La mescola di prova è in gomma naturale (100%) senza plastificante, contiene 50 phr di nero N330, 8 phr di ZnO, 6,25 phr di zolfo insolubile con 20% di olio, 0,75 phr di DCBS, ed è antinvecchiata con 1/1 phr di TMQ/6PPD. I provini impiegati sono provini a pantalone ricavati nel senso della lavorazione su mescolatore a cilindri, ove i lembi vengono trazionati l'uno verso l'alto e l'altro verso il basso. La traccia dell'assorbimento di forza durante la trazione dei provini a pantalone presenta dei picchi, che lasciano comprendere fenomeni di "stick slip" con situazioni di stick tra 50 e 40 N e situazioni di slip al di sotto di 10 N. Oltre ai valori di lacerazione sono riportate anche microfotografie che evidenziano i tipi di frattura. Per mezzo della microfotografie sono evidenziati diversi tipi di frattura, facendo notare anche casi in cui nella zona di essa avvengono anche fenomeni di torsione e fenomeni di propagazione in direzione di 45 gradi rispetto alla direzione di trazione. Inoltre, con velocità di trazione molto bassa dei provini a pantalone, vengono evidenziati casi in cui prima che avvenga la rottura si registrano fenomeni di rigonfiamento (situazioni di rottura denominata "knotty"), nel qual caso la situazione di slip non rivela valori più bassi di circa 7-8 N e rivela ener-
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gia di frattura favorevole con valori al punto minimo di 16-19 kJ/m^2. Gli autori ritengono che per le mescole di cintura si debba impiegare gomma naturale senza polibutadiene, perché con essa si sfrutta la caratteristica di cristallizzazione sotto stiro della gomma naturale, che favorisce migliore resistenza a lacerazione. La seconda parte è molto breve e in essa vengono designati i valori delle energie di lacerazione G nei vari aspetti: nelle condizioni di stick slip, Gi = massimo della energia di lacerazione in condizioni di stick, Ga = minimo della energia di lacerazione in condizioni di slip. Con Gmax e Gmin vengono invece designate le energie di lacerazione massima e minima nelle zone in cui la lacerazione non si propaga a fondo. Infatti con tempi di vulcanizzazione al t99, Gi = 43 kJ/ mole e Ga = 21 kJ/mole, mentre Gmax e Gmin sono rispettivamente 21 e 19 kJ/mole. Nella terza parte vengono studiati gli effetti delle deformazioni applicate nel corso di invecchiamento anaerobico impiegando tre tipi di provini rispettivamente per tre tipi di determinazioni: trazione monoassiale, trazione a peeling, lacerazione a pantalone. Per i tre tipi di determinazione viene demandato a studi degli stessi autori riportati in R.C.T. del 2005, 2007, 2010 ove i riferimenti del 2010 riguardano la prima parte dell'articolo qui recensito. I provini a pantalone considerati nella presente sezione vengono sollecitati perpendicolarmente alla lunghezza del provino mentre vengono invecchiati anaerobicamente 48h a 120°C, ove i valori trovati vengono confrontati con quelli relativi ai provini sottoposti ad invecchiamento nello stato non sollecitato (unstrained state). I rapporti di allungamento applicati ai provini durante l'invecchiamento sono i seguenti: 1,38-1,75-1,94-2,13. Dopo il tempo a 120°C succitato i rapporti di allungamento residui divengono rispettivamente 1,311,50-1,87-2,13. Le tracce registrate durante la trazione denotano stick slip. La determinazione delle energie di lacerazione su provini non sottoposti a stretching invecchiati anaerobicamente e su provini non invecchiati rivela che non intercorrono differenze. Su provini sottoposti a stretching moderato (1,38-1,76) appaiono invece differenze a secondo della tipologia della lacerazione, le quali dagli autori vengono riportate a probabili differenze
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di tipologie di cristallizzazione durante lo stretching. Su provini sottoposti a stretching elevato, la lacerazione procede senza rivelare dipendenze dalla entità dello stretching. Gli autori esaminano anche gli effetti provocati sui valori di resistenza a lacerazione da incisioni sui provini. Concludono sottolineando gli apprezzamenti dovuti al comportamento di subitanea cristallizzazione della gomma naturale, che diventa sfruttabile con successo per sollecitazioni a basso allungamento, peraltro da ricercare articolo per articolo. (Nota – gli inizi delle tre parti del lavoro si trovano alle pagine 199, 213, 216 della rivista R.C.T. citata in testa alla presente recensione)
prodotti e processi MEMORIA DI DEFORMAZIONI DINAMICHE Xiarong Wang, Christopher G. Robertson (Bridgestone Americas - e-mail RobertsonChris@bfusa. com) ; Rubber Chemistry and Technology (RCT); 83/2-149-2010. Rif. E2862.
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li autori commentano le conseguenze provocate dall'apporto di deformazioni dinamiche ad ampiezza molto piccola, dell'ordine di 1%, che danno luogo all'instaurazione di variazioni dei fenomeni di dissipazione. I materiali elastomerici infatti a tale ampiezza, e non ad altre, divengono ITO
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più rigidi mostrando aumento di durezza. Esiste una sostanziale differenza con quanto accade al sopravvenire dell'effetto Mullins, che, come anche accertato da altri autori, in seguito a deformazioni successive ad elevata ampiezza (>20%) prevede invece diminuzioni di modulo e di durezza, e anche a quanto è conseguente all'effetto Payne, che in seguito a deformazioni dinamiche a piccola ampiezza seguite da deformazioni dinamiche a grande ampiezza denunciano diminuzioni di modulo dinamico. Gli autori intraprendono uno studio su una mescola di SBR contenente 100-140 phr di silice precipitata (Nan-o-sil della Energic Strategic Associates Inc.), 30 phr di olio aromatico, 8 phr di bis(3-trietossisililpropil) tetrasulfano, e su una mescola di polibutadiene diene 40NF della Firestone, a contenuto di forma cis-1,4 di 45% e di forma vinilica-1,2 di 12%, additivato di 50 phr di nero di carbonio N343 della Columbian Chemicals Company e di 15 phr di olio aromatico. Sui vulcanizzati di tali mescole, mediante Rheometrics ARES dotato di software RSI Orchestrator V656, vengono valutate la componente elastica G' e la componente viscosa G" del modulo dinamico a torsione, ricordando la dipendenza G*=G'+iG" e soprattutto ricordando i fattori di dissipazione G" e tandelta. Viene posta l'attenzione sugli effetti provocati da sollecitazioni a fatica a diversa ampiezza e viene notato che, se la sequenza di
perturbazioni ad alta ampiezza precede la sequenza di perturbazioni a bassa ampiezza, gli effetti appaiono come combinazione dell'effetto della perturbazione a bassa ampiezza e di quello della perturbazione ad alta ampiezza; che però, se la sequenza di perturbazioni ad alta ampiezza segue quella a bassa ampiezza, la perturbazione ad alta ampiezza ha effetto dominante. Ciò viene interpretato col fatto che le perturbazioni a bassa ampiezza agiscono soltanto sulle strutture più deboli e che quindi il fenomeno, e le strutture più deboli, vengono soppiantate dal'effetto dominante. Viene concluso però che in un sistema elastomerico contenente particelle disperse esiste un comportamento di tipo vetroso, che dopo l'applicazione di deformazioni dinamiche rivela sostanzialmente un effetto di memoria nei riguardi di oscillazioni a piccola ampiezza, peraltro attive, cui conseguono irrigidimenti ed effetti ben diversi da quelli provocati dall'effetto Mullins. Il comportamento percepito dagli autori ha ripercussioni sulle caratteristiche viscoelastiche, nei riguardi delle proprietà su strada dei pneumatici, influenzando anche il comportamento di guida. Ciò viene richiamato dalla esistenza di un effetto "Kovacs" divulgato nel 2005, secondo il quale l'applicazione di una deformazione di entità non sufficiente per raggiungere un equilibrio di caratteristiche dipende dalla "storia" di deformazioni precedenti.
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L’INTERVISTA DEL MESE: MARIO DUFOUR
Le incognite dei mercati si riflettono sul futuro dell’industria Il prezzo della gomma naturale sta battendo tutti record e anche gli elastomeri sintetici partecipano alla corsa. Perché ciò avviene e quali conseguenze si potranno avere per l’industria trasformatrice? Ne abbiamo parlato con Mario Dufour, presidente della Lagorio & Dufour s.p.a., un nome storico nel panorama italiano della gomma.
Che cosa sta succedendo sul mercato della gomma naturale, e delle materie prime in generale, e che ricadute si avranno per i produttori di manufatti? Semplificando al massimo, direi che ci troviamo in una situazione nella quale è difficile orientarsi. Rispetto a un anno e mezzo fa il prezzo delle gomma naturale è aumentato di circa cinque volte. Aveva toccato i minimi nel 2009, al punto da mettere a rischio la redditività per i produttori. Ma dopo di allora la curva non ha cessato di crescere. Tanto per cominciare, è difficile capire come si muoverà la domanda dei paesi cosiddetti emergenti (che poi tanto emergenti non sono più). In passato, prima della caduta del muro, nel 1989, la vera incognita di difficile interpretazione era quella degli acquisti dell’Unione Sovietica, che però era in qualche modo possibile interpretare. Oggi la situazione è molto più difficile. Nessuno riesce a fare previsioni e tutti comprano, si può dire, giorno per giorno per limitare al massimo il budget. Il problema dell’approvvigionamento delle materie prime esiste anche per la gomma naturale. E non è che la gomma naturale manchi, co-
me avviene periodicamente per alcune materie prime alimentari, però qualche trasformatore, tra il rischio di rimanere senza forniture e quello di pagare un prezzo più alto, sceglie la seconda alternativa e quindi se ha le risorse finanziarie e logistiche compra. In sostanza sembrerebbero quasi non esserci argini alla corsa dei prezzi. Anche la gomma sintetica ha preso a correre, pure se a passo più contenuto. Certo, e lo scenario è complicato dal fatto che anche la gomma sintetica ha i suoi problemi. Problemi che si chiamano shortage di butadiene, che è la materia prima di base per molti tipi di gomma sintetica. Senza entrare nel merito, la previsione è che la situazione non cambierà per diversi anni a venire. È vero che gli elastomeri di sintesi costano oggi meno della gomma naturale, però anche loro crescono di prezzo. Tutto ciò innesca una spirale di aumenti impossibile da controllare. Tornando alla gomma naturale… In sostanza se dovessimo mettere in fila i fattori principali che han-
Mario Dufour
no determinato la corsa dei prezzi, metterei al primo posto la domanda difficilmente controllabile di Cina, India, Brasile e qualche altro paese. Vengono poi le pesanti avversità me-
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L’INTERVISTA DEL MESE: MARIO DUFOUR
teorologiche che hanno colpito negli ultimi mesi il Sud-Est asiatico, i disordini endemici di alcuni paesi produttori africani e infine la speculazione. Un mercato instabile come quello della gomma naturale è il terreno di azione ideale per gli speculatori (siano essi operatori delle materie prime o fondi di investimento) che possono giocare al rialzo o al ribasso un po’ come avviene in Borsa. A questi operatori non interessa la gomma fisica in quanto tale ma solo di guadagnare sugli scarti di prezzo. E ciò sicuramente danneggia chi la gomma fisica la usa come materia prima per le sue attività industriali. Tutto ciò che conseguenze ha per i trasformatori italiani, soprattutto quelli di piccole e medie dimensioni? Quando il prezzo della gomma naturale sale tutte le aziende, siano esse italiane o tedesche, piccole o grandi, ne risentono gli effetti. Il problema per le piccole e medie aziende, che sono e restano un punto di forza del sistema produttivo italiano, è duplice. Da un lato c’è quello delle risorse finanziarie necessarie per far fronte ai rincari (problema che peraltro riguarda tutti, perché oggi mi pare che le difficoltà di accesso al credito non risparmino nessuno). Dall’altro c’è la concorrenza proveniente ad esempio dalla Cina, anche se non solo, che non si può non definire sleale, almeno dal punto di vista occidentale, perché non rispetta i nostri parametri di sicurezza, welfare, qualità
ecc. faticosamente conquistati nel corso di tanti anni. Qui sono stati commessi in passato errori gravi, quando ha preso piede la teoria che il manifatturiero europeo doveva trasmigrare verso il Far East, senza rendersi conto che così si depauperava in modo drammatico il tessuto produttivo occidentale. Adesso in molti l’hanno capito e fanno marcia indietro e ci auguriamo che si instauri poco per volta un equilibrio più equo fra i vari continenti. Nel 2010 i consumi hanno ripreso a crescere, nel primo semestre del 20% quelli di gomma naturale e del 24% quelli di gomma sintetica (fonte è l’ISRG). Vuol dire che la crisi è superata e che le prospettive volgono al meglio? Il confronto tra il 2010 e l’anno precedente è poco significativo perché nel 2009 la crisi ha toccato il suo apice. Se guardiamo agli anni precedenti ci rendiamo conto che c’è ancora molto da recuperare. Secondo le valutazioni correnti, tra il 2008 e il 2009 la perdita in termini di valore della produzione è stata intorno al 25%. Per compensarla ci vorranno anni. Parlare di segni di ripresa va bene, purché ci si renda conto che la strada è ancora lunga. Inoltre per fronteggiare la crisi i paesi occidentali si sono pesantemente indebitati nei confronti dei paesi emergenti. Questi ultimi quindi sono diventati contemporaneamente nostri concorrenti e nostri creditori. Dobbiamo convincerci che è un
errore delocalizzare col solo scopo di produrre a bassi costi e poi importare in Italia ma c’è anche il rovescio della medaglia e qui si entra nel campo delle prospettive. Quei paesi emergenti sono mercati potenziali o di fatto in grande espansione. La domanda da farsi è se i produttori italiani di manufatti di gomma sono in grado di entrare in quei mercati. Io direi di sì se i nostri manufatti saranno parte di prodotti di alta qualità e di richiamo per i consumatori di quei paesi. In sostanza, è tutto il nostro sistema produttivo, del quale l’industria della gomma è parte, o meglio è tutto il sistema paese che deve fare un passo avanti sul piano della tecnologia, della qualità, della specializzazione, del brand. Un po’ quello che è avvenuto in Germania. Per il prodotti di massa, invece, penso che la battaglia è molto più difficile. Resta comunque il fatto che si deve chiedere energicamente che i nostri concorrenti rispettino le regole alle quali noi siamo tenuti. Non si tratta di protezionismo ma di parità di condizioni di accesso ai mercati. Detto tutto questo, io sono convinto che l’industria italiana della gomma ha ancora buone possibilità di sviluppo. Non è forse prevedibile una crescita straordinaria ma non c’è neanche il pericolo di una ridimensionamento come è accaduto per altri comparti dell’industria italiana. Qualcuno ipotizza poi il rischio della sostituibilità della gomma con altri polimeri. Questo in parte può avvenire ma non in misura tale da creare veri problemi alla gomma naturale.
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IL MERCATO DELLE MACCHINE
I costruttori sono ottimisti sulle prospettive Il 2010 è andato, tutto sommato, bene. Le previsioni di ripresa si sono confermate, soprattutto per quanto riguarda i mercati esteri. Questa la risposta che i costruttori di macchine e attrezzature per l’industria della gomma hanno dato alla nostra consueta indagine di inizio anno. Adesso si tratta di vedere che cosa succederà nel 2011. Qui i pareri non sono tutti concordi ma complessivamente abbastanza positivi. Gioca a favore di questo ottimismo la consapevolezza dei valori sui quali può contare la produzione italiana ed europea del settore: l’alto livello tecnologico, la capacità innovativa, la vicinanza al cliente, la prontezza di risposta alle sue esigenza.
MAURIZIO FERRARI Engel Italia 1. In Italia si è avuta una discreta ripresa soprattutto per effetto degli incentivi della legge Tremonti. In Germania e in altri paesi dell’Europa centrale la ripresa è stata invece decisamente forte e continua a pieno ritmo anche ora, grazie alla poderosa struttura industriale di quei paesi nei vari settori che fanno da traino all’industria della gomma: auto, elettrodomestica, meccanica e costruzione macchine in generale. 2. Ci auguriamo che nel 2011, in Italia, la 22 |
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INCHIESTA TRA I COSTRUTTORI DI MACCHINE PER GOMMA Le nostre domande 1. Come è andato il 2010 per i settori in cui opera la sua società? La ripresa di cui si è ripetutamente parlato si è effettivamente materializzata? In Italia, all’estero o in entrambi i mercati? 2. Che previsioni si sente di fare per il 2011? 3. Che giudizio dà di K 2010 per quanto riguarda sia l’afflusso di visitatori, italiani in particolare, sia la qualità delle proposte tecnologiche? 4. Come si colloca l’industria italiana delle macchine per gomma rispetto ai suoi concorrenti esteri sia europei che extra-europei?
vendita di macchine si attesti sui livelli pre-crisi del 2008. 3. Allo stand Engel a K2010 erano esposte 11 macchine tutte equipaggiate con robot o con sistemi di automazione complessa con applicazioni dedicate ai principali mercati di riferimento: auto, packaging, medicale, teletronics, stampaggio tecnico. Altre 9 erano installate in altrettanti stands di partners. Senza entrare nei particolari, diciamo che particolarmente significative sono state le applicazioni per lo stampaggio ad iniezione degli elastomeri. Stimiamo che 15.000 persone abbiamo vistato lo stand Engel in 8 giorni di fiera. Circa 5.000 visitatori, registrati con l’apposito fair report, si sono fermati a chiedere informazioni. Engel Italia era presente in forze e siamo soddisfatti dei contatti avvenuti soprattutto con nuovi potenziali clienti del settore gomma. I contenuti tecnologici in generale sono
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stati davvero importanti ed interessanti ad ogni livello. L’afflusso di visitatori italiani nel nostro stand è stato analogo alla precedente edizione e quindi siamo soddisfatti anche sotto questo aspetto. 4. La concentrazione delle attività, almeno nel settore delle macchine da stampaggio, mi pare un fatto positivo che permette ai produttori nazionali attivi sul mercato di avere maggiori opportunità sia in termini di vendite sia in termini di prodotti. Engel, con un giro d’affari di circa 700 milioni di euro, ha il vantaggio di poter contare su di un mercato molto vasto che consente economie di scala nella progettazione, ricerca, sviluppo, acquisti, produzione, offrendo alta tecnologia a prezzi competitivi senza perdere la possibilità di offrire soluzioni ampiamente personalizzate ed applicazioni speciali, automazione inclusa.
IL MERCATO DELLE MACCHINE
FRANCO ROSSI UTP Vision 1. Per la nostra azienda il 2010 è stato un anno molto positivo nel quale abbiamo raggiunto il record storico di fatturato. Il successo è da dividersi tra l’Italia, grazie ad alcune agevolazioni fiscali, e all’estero, grazie alla politica aziendale di affrontare con vigore diversi nuovi mercati 2. Basandosi sui dati e gli ordini in nostro possesso e le previsioni del marketing, il 2011 dovrebbe essere un’altro anno molto positivo per UTP Vision. 3. L’afflusso di visitatori al K2010, ed in particolare quello al nostro stand, è stato eccezionale. Purtroppo non possiamo esprimere un giudizio sul livello tecnologico del settore perché non abbiamo potuto approfondire molti altri temi al di fuori della visione artificiale e dei sistemi di controllo. 4. Essendo la nostra una fetta di mercato molto piccola e specifica, risulta difficile fare delle valutazioni comparative. Certamente il nostro è un settore che viaggia a delle velocità diverse rispetto a quelle dei macchinari più classici. Il livello è comunque elevato in tutte le aree geografiche dove la presenza della visione artificiale è richiesta dal mercato.
ALBERTO BALLABIO Prodicon International 1. La ripresa sui mercati internazionali è stata marcata e progressiva, confermando il trend iniziato timidamente lo scorso anno. Gli investimenti in Italia restano però ancora ridotti.
2. Si potrebbe prevedere una stabilizzazione del livello di investimenti da parte dei grossi gruppi, con una possibile ripresa in tal senso anche per le aziende medio-piccole. 3. L’afflusso dei visitatori è stato buono ma non eccezionale. La presenza di attori italiani è stata ridotta rispetto alle edizioni passate. 4. Dopo il momento di difficoltà registrato nei due anni passati, chi è sopravvissuto alla tempesta è riuscito bene o male a rientrare nel canale della ripresa e confermare o ampliare le quote di mercato. L’impressione è che la crisi abbia colpito più duramente i costruttori italiani rispetto a quelli stranieri.
EMMA MION Color Service 1. Per noi il 2010 è stato il primo anno di confronto con il mercato della gomma e si è rivelato estremamente positivo per il nostro prodotto. Abbiamo installato il dosatore per i componenti delle mescole di gomma sia in Italia che all’estero. Sicuramente il fatto di essere riusciti a produrre una novità per questo mercato ci ha aiutati ad avere successo anche se il trend economico era contrario. 2. Prevediamo di riuscire ad aumentare notevolmente il volume d’affari, grazie all’estensione della nostra rete commerciale all’estero. 3. La Fiera K ha visto un notevole afflusso di visitatori Italiani, ma è una fiera troppo grande e dispersiva essendo i settori plastica e gomma insieme. Forse sarebbe meglio organizzare un evento dedicato separatamente ai due settori.
4. Fortunatamente la nostra produzione è di nicchia e la concorrenza estera non è presente. Qualche attività di disturbo arriva dall’Italia.
ANDREA BUGINI Rubbermac 1. Il 2010, soprattutto nell’ultimo trimestre, ha confermato le voci di ripresa economica. L’anno si è concluso con discreti numeri e con anche buone proiezioni per il primo trimestre 2011. I segnali arrivano sia dall’Italia che dall’est Europa, mentre altri paesi (ad esempio Spagna) restano in un letargo che pensiamo sia duraturo. 2. Non ci sentiamo di fare nessuna previsione. Piuttosto concentreremo i nostri sforzi sui mercati esteri che oggi ci stanno dando i segnali più convincenti, cioè Slovenia, Croazia, Ungheria, Repubblica Ceca e in parte Svezia. 3. L’afflusso di visitatori al K (e qui mi riferisco alla nostra rappresentata LWBSteinl, leader nel settore presse ad iniezione gomma) è stato discreto, anche se effettivamente i meno presenti sono stati proprio gli italiani, forse per la concomitanza della ripresa e quindi del maggiore carico di lavoro. Le proposte tecnologiche concrete sono state molto poche e non di particolare interesse. 4. Secondo noi c’è stato un deciso calo sulla quota di mercato europea dei produttori di macchine italiani. La conferma è data dalla sparizione di alcuni dei più famosi marchi. Tuttavia la contemporanea mancanza di nuovi marchi, soprattutto nei paesi emergenti, fa sì che l’Italia possa ancora occupare un
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ruolo importante in ottica europea. L’attesa invasione di macchine dall’Estremo Oriente secondo noi non c’è ancora stata e speriamo che tardi ancora qualche anno.
ROBERTA RIVI Rivi Magnetics 1. L’anno si chiude positivamente per la Rivi Magnetics e se per ripresa si intende una riduzione del gap rispetto ai valori visti nel 2008 allora sì, siamo in ripresa. I clienti sono cautamente ottimisti, tanto più che il 2010 ha visto un aumento concreto degli investimenti in macchinari e attrezzature. La nostra clientela italiana è alla ricerca di tutto ciò che può servire a ottimizzare i costi; mentre è facile intervenire sui variabili, migliorare e ridurre i fissi è indispensabile. Da qui lo sviluppo del concetto di acquistare nuovi macchinari, nuove tecnologie, nuove attrezzature volte a migliorare e ridurre i tempi di cambio stampo nelle presse. Ma non solo: migliorare la qualità del lavoro degli operatori ai quali viene sempre più richiesto di accelerare i tempi di cambio stampo e ridurre i tempi non produttivi, è visto dagli imprenditori come un valore aggiunto alla propria azienda. In questo contesto il nostro prodotto, sistema magnetico di cambio rapido degli stampi, ha sicuramente trovato una soluzione efficace per andare incontro alle esigenze del nuovo mercato. Sia il mercato italiano che il mercato estero hanno dato buoni risultati. La Rivi Magnetics ha operato bene con la Germania tramite il nostro partner Ro24 |
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emheld-Hilma, che ha dato risultati sopra le aspettative. 2. Pensiamo che il 2011 si manterrà sui livelli del 2010, confidando in un trend più lineare, dato da una maggiore certezza del mercato. La Rivi Magnetics ha previsto azioni commerciali e sviluppo prodotti di rilievo, che ci fanno pensare ad un lieve incremento delle vendite. 3. La Rivi Magnetics ha partecipato al K quale collaboratore italiano del nostro partner tedesco. La nostra impressione è che la partecipazione di clientela italiana (parliamo di stampatori) sia stata inferiore agli anni passati, mentre la forte presenza di aziende italiane costruttrici di presse ha dato al mercato italiano un’immagine positiva nel mondo. Molto positiva la presenza in massa di tutti i costruttori di presse europei. 4. La mia impressione è che l’industria italiana delle macchine per gomma sia compressa fra due forze: la prima è la spinta che i costruttori extra europei attuano per raggiungere fasce di mercato che recepiscono macchinari a basso valore aggiunto, mentre la seconda è attuata dai costruttori (principalmente di lingua tedesca) che invece producono macchinari per mercati ad alto valore aggiunto. La mia opinione è che abbiamo di fronte una sfida che dovrebbe farci rivolgere verso questo secondo mercato più che il primo.
ELENA NESCI Impianti OMS 1. L’acquisizione ordini per il 2010 è stata negativa, decisamente al di sotto delle nostre previsioni sia in Italia, sia all’estero. 2. Durante gli ultimi due mesi del 2010 si sono visti “segnali di ripresa”, ma ad ogni modo è difficile fare delle previsioni.
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3. Rispetto alla precedente edizione del 2007 abbiamo notato un miglior afflusso di visitatori (pochi italiani a dire la verità). 4. Direi bene, il livello tecnologico dei nostri macchinari è all’altezza dei costruttori tedeschi/francesi/americani; inoltre la “flessibilità” che ci ha sempre contraddistinto è vista come un punto di forza rispetto alla concorrenza.
UBALDO COLOMBO Colmec 1. Il 2010 rispetto all’anno precedente ha registrato un leggero aumento del fatturato soprattutto grazie al nostro sforzo nella ricerca di nuovi mercati. La nostra è un’azienda che esporta l’80% del proprio prodotto e questa percentuale generalmente si suddivide in parti uguali tra Europa e resto del mondo; nel corso del 2010 le vendite in Europa si sono ridotte del 20% (8% del volume complessivo), mentre nel resto del mondo sono aumentate del 30% (12% del volume complessivo). Il mercato nazionale ha invece subito una riduzione del 10% cioè il 2% del volume complessivo. In conclusione, poiché il fatturato nel 2010 si è incrementato anche se di poco, possiamo affermare che la ripresa si sta effettivamente materializzando. 2. Nell’ultimo trimestre del 2010 si è notato un incremento sostanziale degli ordini soprattutto in Europa, in controtendenza rispetto ai primi mesi dell’anno, che incoraggia a previsioni positive per il 2011. Possiamo preventivare, a seguito di ordini già acquisiti, un aumento delle vendite di circa il 18% per i primi due quadrimestri del 2011.
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3. Il K è come sempre una fiera di valore internazionale alla quale non si può mancare. Il K 2010 in particolare è stato sicuramente un successo per l’affluenza di visitatori e per la qualità e novità dei prodotti esposti. Molti sono stati i contatti e alcune richieste specifiche hanno avuto seguito positivo concretizzandosi in nuovi ordini. 4. L’industria italiana per quanto riguarda il settore gomma mantiene sempre i propri volumi di vendita a confronto dei concorrenti europei ed extra- europei. Questo risultato è il frutto di un enorme sacrificio teso ad una continua ricerca di nuove soluzioni tecnologiche. L’Italia si colloca in quella fascia di paesi ad alto costo produttivo, pertanto l’unica arma possibile per il mantenimento dei volumi di vendita è quello della ricerca, dell’innovazione e dell’automazione al fine di ridurre i costi produttivi.
DANIEL SALVÀ Doss Visual Solution 1. Il 2010 ha superato ampiamente le aspettative più rosee. In effetti a seguito di un “catastrofico” 2009 ci siamo programmati per una ripresa sì, ma a passi lenti ed in salita. Invece non è stato così, sicuramente frutto delle misure ed azioni intraprese durante la fase meno favorevole, ma di certo è che nel corso dell’anno le richieste ed in conseguenza il carico di lavoro fu costantemente in crescita arrivando ad un record storico, per noi, nel mese di dicembre (1 milione). La ripartizione dei mercati è stata costante lungo tutto l’anno, 55% estero 45% interno. 2. L’incidenza della partecipazione alla fiera di Düsseldorf K2010 ha (come sem-
pre) molto contribuito nel sbilanciare l’equilibrio fra mercato locale (italiano) ed estero. Ragion per cui prevediamo un anno molto positivo e tendenzialmente in aumento verso le esportazioni. I mercati in evidenzia sono sicuramente Cina, Corea, Usa e Brasile. In Europa il più forte dopo Italia è sicuramente la Germania. Previsioni? Possiamo semplicemente dire che abbiamo già coperto le nostre necessità / capacità produttiva attuale per tutto il primo semestre. 3. Come sempre, resta al nostro avviso la fiera più importante di carattere internazionale; tanti tedeschi come ovvio che sia, tanti Italiani come ci si augurava ma anche molto internazionale. 4. Sono di parte, ovviamente, ma di quanto visto e visitato nei tempi a disposizione (poco) siamo noi Italiani ancora quelli al primo posto senza ombra di dubbio. Soprattutto nella innovazione tecnologica.
LUCIANO GALLINO F.lli Maris 1. Mi sento di confermare che il 2010 ha effettivamente evidenziato una certa ripresa del mercato; il cambiamento si è avuto a partire dalla tarda primavera del 2010. In termini geografici direi che il trend sembra positivo sia sul mercato italiano che su quelli esteri. 2. Le previsioni per il 2011 portano ad un consolidamento della ripresa del mercato. 3. Per quanto riguarda la nostra azienda mi sento di commentare in modo assolutamente positivo l’andamento del K2010, soprattutto in termini di visitatori, sia italiani che stranieri. Per quanto riguarda le proposte tecnologiche direi che non si sono riscontrate particolari novità. Nel nostro caso specifico ci tengo però ad evidenziare la nostra linea per il riciclo delle gomme, tramite un processo di devulcanizzazione,
tale soluzione sta riscontrando molto interesse e siamo in grado di effettuare dei test dimostrativi per la clientela presso il nostro Centro Tecnologico. 4. Premesso che noi operiamo in questo settore specifico non da moltissimi anni, mi sembra comunque di poter dire che i costruttori Italiani di macchinari per gomma si collocano su una posizione di primissimo piano; esistono società che hanno scritto la storia di questa industria.
CARLO ORTENZI Persico 1. Il 2010 per Persico è stato complessivamente un anno positivo come fatturato e come utili ma è stato, purtroppo, un anno con fatturato basso per la parte presse ed impianti. Persico Terenzio infatti, su un fatturato globale di circa 60 milioni di Euro, non ha raggiunto i 10 milioni nella attività Engineering che si occupa della progettazione e realizzazione di impianti e presse comprese le presse Terenzio. 2. Il 2011 parte con un portafoglio importante per la parte presse ed impianti. Persico Terenzio infatti ha già raggiunto un portafoglio di 12 milioni nella divisione Engineering. Questo ci fa prevedere un buon anno nella parte impianti e presse Terenzio che dovrebbe essere attorno ai 20 milioni. 3. Per Persico il K 2010 è stato una partecipazione sicuramente positiva. Nel nostro stand di 50 mq. abbiamo incontrato 238 clienti dei quali 47 nuovi contatti. Abbiamo notato una forte affluenza europea e dai paesi emergenti mentre la
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presenza italiana, tra i visitatori, è stata in linea alle attese. Attualmente abbiamo in corso la discussione di 3 progetti nati in fiera. Diremmo quindi una partecipazione soddisfacente come affluenza dei clienti. Riguardo alle proposte tecnologiche non abbiamo trovato sorprese rispetto a quel che attendevamo. 4. Siano le statistiche di vendita a parlare. La mia personale impressione è che il nostro mercato interno è ancora in contrazione e tuttora in movimento verso paesi più economici della vecchia Europa. Questo non consente al prodotto italiano di primeggiare a livello europeo e vincere la concorrenza dei costruttori asiatici e dell’area tedesca. Nonostante ciò, restano ovviamente delle nicchie di mercato dove viene premiata la inventiva, la personalizzazione e la rapidità di esecuzione ed in queste nicchie credo che restiamo imbattibili.
MARCO INVERARDI R.P.M. 1. Per la nostra società il 2010 è stato un anno molto positivo, sia per quanto concerne il fatturato che per gli ordini acquisiti. Il fatturato ha raggiunto i valori del 2008, mentre il portafoglio ordini in essere ci consente sin d’ora di vedere il primo semestre del 2011 con valori superiori a prima della crisi. Da metà ottobre 2009 gli ordini hanno ripreso lentamente a crescere e anche durante il 2010 gli ordinativi hanno continuato con un trend positivo. Sì, effettivamente la ripresa si è mate26 |
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rializzata e si sta consolidando. Si sta consolidando fortemente all’estero negli ormai conosciuti mercati emergenti, ma anche nei mercati europei di riferimento, Germania e Francia. Anche nel mercato Italiano la ripresa c’è, ma si sta materializzando più lentamente e soprattutto a macchia di leopardo 2. I confortanti dati del 2010 e gli ordini già acquisiti da evadere ci consentono di guardare al futuro con fiducia e di prevedere un 2011 con valori notevolmente superiori, paragonabili ai livelli pre-crisi. Anche se parte del mercato Italiano non ha ancora visto materializzarsi e consolidarsi concretamente la crescita, ci sentiamo, pur sempre rimanendo con i piedi per terra, di ipotizzare una costante crescita trascinata dalla locomotiva tedesca. 3. Per quanto ci riguarda il giudizio è molto positivo. Notevole l’afflusso, sopratutto di visitatori stranieri provenienti dai paesi emergenti, meno delle attese gli europei in primis gli italiani. Notevole altresì la professionalità e la qualità dei visitatori, la concretezza dei contatti avviati e le trattative concluse. Molto positive anche le offerte fortemente innovative, tali da soddisfare le esigenze di una domanda in continua crescita. Apprezzata più di quanto ci potevamo aspettare la nostra ultima novità: la pressa Ecotronic. Apprezzamenti che moralmente ripagano gli investimenti in ricerca e sviluppo svolti e ci stimolano sempre di più a credere fortemente nel futuro. Quanto visto al K 2010 ha avvallato la decisione della nostra azienda ad incrementare gli investimenti nella ricerca e ha sancito l’inizio del programma per lo sviluppo di diverse ed innovative tecnologie di stampaggio ad iniezione degli elastomeri, mirate a stravolgere i canoni comuni oggi in uso. Obbiettivi molto ambiziosi, sicuramente non facili che sappiamo sin d’ora richiederanno molto tempo, denaro e soprattutto
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volontà, ma che continueremo a perseguire con professionalità e caparbietà. 4. Per quanto concerne il nostro settore delle presse ad iniezione, nonostante le defezioni negli ultimi anni di importanti produttori Italiani, si sono consolidate alcune realtà come nel caso della nostra azienda che con competenza, professionalità e costanti investimenti in ricerca, continuano a valorizzare il Made in Italy. Le difficoltà avute dai produttori italiani non hanno però lasciato indenni anche i produttori europei e, fatta eccezione per pochi market leader, non abbiamo visto grossi entusiasmi e tanto meno proposte innovative. Questa può essere per noi una importante opportunità per incrementare ancora di più la nostra presenza in quelle nicchie di mercato poco appetibili per i market leader. La concorrenza dei produttori extraeuropei è sempre più agguerrita sul prezzo. La qualità dei prodotti sta migliorando, ma la produzione europea continua ad avere punti di vantaggio in termini di innovazione tecnologica e di servizio.
RICCARDO COMERIO Comerio Ercole 1. Il 2010 ha visto materializzarsi l’effetto “rimbalzo” dato dalla situazione creatasi nell’anno precedente dove vari progetti erano stati spostati e/o temporaneamente fermati; quindi a livello numerico è stato indubbiamente positivo in termini di fatturato. Altresì anche a livello commerciale c’è stato un effetto “ripresa” che ha permesso il perfezionamento di nuovi ordinativi che avranno sviluppo durante il corrente nuovo anno. La “ripresa” c’è stata cosi come con-
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fermato anche dai livelli numerici ufficializzati a livello mondiale, ma ha spostato la sua localizzazione con un baricentro indubbiamente più orientato nei mercati cosiddetti emergenti che ancor più oggi si vanno configurando nei BRIC (Brasile, Russia, India e Cina). In Italia la situazione rimane assolutamente statica a parte quanto viene prodotto per clienti nazionali ma per destinazioni finali extra italiane. 2. Come più volte dette e ripetuto la sfera di cristallo non è ancora in dotazione allo scrivente; comunque ritengo che sempre più andrà a svilupparsi una domanda su mercati cosiddetti non tradizionali per i costruttori italiani, nuovi mercati andranno ad emergere a fianco di quelli che sono a tutti gli effetti già oggi mercati emersi. Parlare infatti di mercati come quelli della Cina o India come “emergenti” è sicuramente oggi non più corretto, sono mercati trainanti per tutta l’economia mondiale allo stesso livello di come si configurava il mercato nordamericano come la “locomotiva” del business internazionale. Questo nuovo mix renderà sempre più difficile la presenza delle aziende italiane che sono notoriamente legate a fattori dimensionali critici rispetto ai nostri principali competitor europei. 3. Il K2010 è stato l’appuntamento per eccellenza del nostro comparto di riferimento soprattutto per materie plastiche, ma bisogna sottolineare come si vada sempre più configurando la presenza di manifestazioni altrettanto importanti che sono maggiormente specialistiche per “nicchie” proprie di settore e/o per area di interesse. È una tendenza ormai in atto da anni ma che va ancor più consolidandosi, rendendo quindi ancor più costosa e difficile la gestione della presenza delle aziende italiane su tutti i mercati di potenziale interesse. Il K perlomeno rimane un evento unico nel suo genere anche per la qualità dei partecipanti e visitatori e soprattutto per le nuovo proposte tecnologiche che vanno a concentrarsi come prima presentazione in questa
manifestazione. Relativamente al comparto gomma ritengo ci siano ottime opportunità per la nostra manifestazione Plast 2012 se andrà confermandosi un allestimento specifico “rubber” cosi come l’associazione di categoria Assocomaplast è in via di determinazione con il supporto e collaborazione di Assogomma. 4. Negli anni si è sempre più configurato un alto livello specialistico dei costruttori Italiani di macchine per gomma e questo è quanto ha permesso di mantenere un livello di tutto rispetto nei confronti della concorrenza estera. La costruzione “generalista” non ha possibilità competitiva rispetto a concorrenti ora affermatesi e presenti in aree dove il costo della manodopera non ha confronto con quello italiano; pertanto ancor più oggi deve svilupparsi un livello di effettiva tecnologia applicata che possa mantenere un gap competitivo dei nostri prodotti. La Comerio Ercole investe massicciamente nella ricerca e sviluppo tecnologico dei propri prodotti e soluzioni di processo al fine proprio sopradetto: è necessario sempre più mantenere soluzioni tecnologiche uniche ed innovative per garantire l’interesse dei potenziali clienti che sono oggigiorno sempre più lontani.
DAVIDE BONFADINI IMG 1. Il 2010 è sicuramente stato meglio del 2009 , la ripresa è avvenuta , anche se non con costanza ed in tutti i settori; una grossa mano è arrivata anche dalla legge Tremonti. L’estero è invece ripartito, ma abbiamo la difficoltà di competere con concorrenti stranieri molto competitivi…. e molto disponibili a finanziare i clienti, grazie alle leggi dei loro paesi. 2. Dal mio punto di vista non si riescono a fare previsioni per un periodo così lungo come quello di un anno; si vive molto al mese in corso o al massimo ai due, tre mesi successivi… Mi auguro che perlomeno
riusciamo a mantenere i numeri del 2010. 3. Come sempre il K garantisce un buon afflusso di visitatori da tutto il mondo, italiani compresi, anche se devo dire che in questa edizione ne ho visti meno del solito o forse meno interessati. Dal punto di vista delle qualità tecnologiche ovviamente sono state molte e notevoli; dobbiamo solo valutare se poi effettivamente tutte queste novità servano ai clienti…o se è solo immagine. 4. L’industria Italiana nella costruzione di macchine per gomma, secondo il mio punto di vista, ha un buon livello tecnologico e una flessibilità che porta a fare macchine su misura per il cliente, cosa che ha sempre caratterizzato i produttori italiani nel mondo e che ha permesso di competere e sopravvivere in questi anni dove i mercati sono molto complessi. Nel settore delle presse per la gomma i concorrenti extra–europei hanno ancora dei limiti dovuti alla scarsa tecnologia che riescono ad offrire. Speriamo che questa situazione persista ancora per un po’ di tempo.
AURELIO BREVI OR.P Stampi 1. Per quanto ci riguarda (stampi di precisione per articoli tecnici in gomma) il 2010, rispetto all’ anno precedente, si è dimostrato sensibilmente migliore con incremento del 20 % circa - sia per l’ Italia che per i mercati esteri. Un commento aggiuntivo: nel 2010 abbiamo registrato due aspetti particolari che ci hanno fatto piacere e che ci fanno ben sperare, compatibilmente con il quadro economico e socio- economico mondiale: il ‘ritorno‘ a noi di alcuni clienti che avevamo perso di vista
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negli ultimi anni ed anche il contatto con nuovi clienti potenziali, italiani e stranieri. 2. Specialmente per l’Italia, al momento, le aziende che stampano articoli tecnici in gomma hanno molto lavoro, mentre il quadro è variegato per i mercati export. In ogni caso, perdurando le difficoltà in cui tuttora versano il settore auto, quello edilizio, metalmeccanico ed altri ancora, non ci sentiamo, al momento, di fare delle previsioni. Il nostro vivo auspicio è quello, almeno, di mantenere le attuali posizioni. Sono a parte le nostre aspettative per un nostro nuovo ramo di attività di cui parliamo più avanti, importante per il suo potenziale intrinseco. 3. Il nostro commento in merito a K 2010 è il seguente: buono l’afflusso dei visitatori in genere. Forse meno buono per quanto riguarda i visitatori italiani. La qualità delle proposte tecnologiche - vista la grande gamma di prodotti e temi presentati alla mostra – è forse più difficile da valutare . Ad ogni modo, a noi sembra che grandi novità non ci fossero. Si sono visti più che altro ‘affinamenti‘ sicuramente orientati verso il risparmio energetico della attrezzature. Per quanto riguarda OR.P Stampi, ci siamo invece presentati con un paio di proposte tecnologiche che fortemente coniugano qualità delle parti stampate con il risparmio mescola di gomma, riducendo–eliminando le operazioni di finitura. Non per ultimo, abbiamo discusso alla K le prime progettazioni e costruzioni di stampi per silicone liquido LSR, nuovo settore che ci vedrà impegnati accanto a quello tradizionale in cui abbiamo operato negli ultimi 30 anni. 4. A nostro giudizio, questo tipo di industria italiana aveva inizialmente subito un grave impatto negativo rispetto ai grandi concorrenti stranieri, a seguito delle note vicende che hanno interessato tre costruttori nostrani di presse che vantavano tradizione ed esperienza. Il tempo dirà quanto la ripresa di queste 28 |
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tre attività (secondo le nuove formule organizzative ben presenti alla K) potrà ricollocarle in buona posizione competitiva.
ROBERTO SANDRONE Rep Italiana 1. Per l’ anno 2010, il risultato operativo del Gruppo Rep International si è chiuso in modo molto positivo, sicuramente al disopra delle aspettative, che gli ha permesso di consolidarsi maggiormente ed avere ottime possibilità di rinnovare per il prossimo futuro la gamma delle presse e lanciare sul mercato nuovi prodotti per migliorare le tecnologie applicate allo stampaggio di articoli in gomma. Per la Rep Italiana, quindi per il nostro mercato, l’anno trascorso è andato sicuramente meglio del precedente, ma non in misura proporzionale con l’andamento generale della casa madre. Credo che le cause di questo parziale mancato avviamento a “pieno regime” come in alcuni altri paesi, sia giustificato dalla situazione negativa dell’anno e mezzo precedente, che ha parzialmente frenato la volontà della clientela di “non perdere il passo”, come solitamente accadeva prima, e di rimanere in attesa di eventuali assestamenti in positivo della situazione generale, purtroppo penalizzata dalla realtà finanziaria della nostra nazione ed anche dalla politica ancora troppo lontano dalle esigenze degli imprenditori. 2. Ritengo che la situazione generale del nostro settore non può che migliorare. La nota positiva è che la clientela da circa un anno sta lavorando quasi a pieno regime; alcune realtà stanno sfruttando anche i sabati e le domeniche, per cercare di riuscire a fare fronte agli ordi-
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nativi, contro una situazione dell’ anno 2009 che in generale vedeva la clientela non lavorare a pieno regime; addirittura alcuni giorni nella settimana alcune aziende erano chiuse. Partendo da tale positiva considerazione si può ipotizzare che a fronte di richieste di produzione, non ancora stabili e lineari mese per mese, ma comunque continuative , anche se con carichi molto variabili nel tempo, le aziende del settore sembrano indirizzate a iniziare a valutare nuovi investimenti su macchinario ed anche su nuove attrezzature. Naturalmente l’esigenza di nuovo macchinario si sposa con la necessità di avere un prodotto molto più performante, meno costoso a livello di esercizio, con tecnologie applicate per risparmiare da un lato energia e materia prima, dall’altro aumentare nel contempo la produttività. 3. Credo che mai come in questa edizione il nostro Gruppo ha potuto ottenere risultati positivi sia a livello di visitatori che a livello di vendite. Per i visitatori italiani, posso asserire che l’ aumento dei passaggi è stato di circa il 15% in più dell’ ultima edizione, contro previsioni che non erano affatto buone. Per quanto concerne i visitatori stranieri, abbiamo registrato un aumento generale del 24% in più di contatti , sempre rapportati all’ ultima. Come accennavo in precedenza invece gli ordini sono stati decisamente molto al disopra di tutte le realistiche previsioni di prima della fiera. Le aree che hanno fatto segnare i migliori risultati sono: la Germania , con i paesi del nord est Europa, controllati dalla filiale tedesca, la Russia , il Brasile, gli Stati Uniti ed il Canada, ed in genere i paesi asiatici , con una particolare nota per l’ Indonesia. Anche per l’ Italia, il K 2010 , ci ha dato dei risultati in termini di ordini, non eccellenti, ma sostanzialmente buoni. Per le proposte tecnologiche, si è potuto osservare nell’ insieme un notevole avanzamento, tecnologico, con nuovi prodotti che mirano ad aiutare la clien-
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tela a risolvere problemi produttivi di difficile soluzione. 4. La qualità e le performance delle presse europee penso non si discostino molto tra un costruttore ed un altro compresi i costruttori Italiani. La differenza a mio avviso è ancora una volta insita nella tecnologia in ausilio alla produzione, che alcuni costruttori stranieri come per esempio Rep, ha sempre avuto come priorità indispensabile per avere una sinergia massima tra stampo, tecnologia applicata, e pressa; partendo dall’ analisi di come produrre al meglio un determinato prodotto. Altri costruttori, in modo particolare quelli italiani, hanno trascurato invece moltissimo questo aspetto puntando unicamente alla pressa e lasciando il cliente a studiare come fare ad industrializzare una certa produzione. Per quanto concerne i produttori extraeuropei, posso assolutamente sostenere che il livello qualitativo e tecnologico e andato verso una progressione positiva molto marcata, ma sono assolutamente mancanti di servizio tecnico post vendita in Europa; tranne alcuni, come una nostra consociata di Taiwan che è rappresentata dalla rete commerciale Rep , ed anche dal nostro servizio di assistenza. Quest’ultimo è un dato fondamentale che contraddistingue la forza di un costruttore presente su un determinato paese o area di vendita.
DAVIDE DONDENA Saspol Technology 1. Fortunatamente la ottimistica previsione di un’imminente “inversione di tendenza” ha prodotto i suoi risultati materializzandosi gradualmente nel corso dello scorso anno ed apportando al settore in cui opera la nostra società, ed a
noi in particolare, un aumento significativo sia dal punto di vista della produzione (e della conseguente capacità di produrre forza lavoro), sia a livello di incremento economico e di bilancio. Abbiamo, inoltre, adottato una politica di acquisizione di nuovi mercati mediante la joint venture con la Tien Kang Co. Ltd. di Taiwan, società leader nel mercato orientale per la produzione di presse ad iniezione verticali, orizzontali e C-frame per lo stampaggio della gomma. Quest’ultima si affianca alla nostra produzione di presse a compressione e di impianti completi per la produzione di nastri trasportatori e ricostruzione pneumatici, che continuerà ad essere all’avanguardia negli standard qualitativi a livello mondiale. 2. Sicuramente la sensazione tangibile è quella di una tendenza ad un andamento in crescita, sensazione avvalorata e confermata dagli ordini acquisiti sia sul mercato europeo che internazionale. Da parte nostra, prevediamo di riuscire ad incrementare il fatturato di un 30% rispetto al 2010, considerando che già il 2010 ci ha fornito dati considerevoli rispetto all’andamento in crescita rilevato già dai primi mesi dello scorso anno. 3. In occasione della manifestazione fieristica abbiamo riscontrato un notevole afflusso di visitatori italiani e stranieri. Ciò ha significato molto, ed ha agito da “cartina di tornasole” per la verifica sul campo della tanto attesa ripresa economica preventivamente da noi auspicata. In particolare, la Saspol, ha presentato le innovazioni apportate all’intera gamma delle proprie presse a compressione di piccole, medie e grandi dimensioni, anche grazie all’ausilio concreto di due tipologie di macchinari, a disposizione della clientela, che ci hanno dato la possibilità di mostrare tutta la complessità della nostra tecnologia durante il funzionamento delle presse presenti presso il nostro stand. 4. Certamente la tecnologia del prodotto italiano, in particolare per le macchine
per lo stampaggio (a compressione e ad iniezione), mantiene lo scarto rispetto alla concorrenza estera, soprattutto in termini di adattabilità alle esigenze del cliente finale. Nel nostro caso, in particolare, la partnership con Tien Kang ci permetterà di offrire alla nostra clientela un prodotto creato mediante l’utilizzo di consolidata esperienza meccanica, manodopera e materie prime a basso costo, unitamente alle nostre pluriennali competenze tecniche. Una sinergia di elementi che offrirà ai nostri clienti la sicurezza di aver acquistato una pressa ad iniezione dotata degli elevati standard tecnico/qualitativi di sempre, ma a prezzi ridotti anche del 50% rispetto alla media. Inoltre, il nostro staff tecnico altamente specializzato si preoccuperà personalmente dell’assistenza tecnica, del supporto logistico, del training presso il cliente e dell’apposizione di marcatura CE necessaria. In conclusione ci permettiamo di ritenere, con enorme soddisfazione e giusta autostima, che ciò creerà un gap sempre più ampio tra noi ed i nostri competitors, forse più reticenti nei confronti dei cambiamenti piuttosto che lanciati verso le nuove sfide del futuro!
GASPARINO LOCARNO Comerio Rodolfo 1. Bene, c’è stato un miglioramento in tutti i settori. La ripresa si è in effetti decisamente materializzata. Non tanto in Italia, quanto soprattutto all’estero e principalmente nei mercati asiatici. 2. Prevederei un proseguimento del buon andamento che si è verificato nel 2010. 3. Per quanto riguarda l’afflusso dei visitatori possiamo dire che è stato buono, decisamente meglio rispetto alla precedente edizione, ma non in particolare per quanto riguarda i visitatori italiani. Buona la qualità delle proposte tecnologiche. 4. Sia per quanto riguarda il nostro settore specifico che a livello generale, riteniamo di poter dire che l’industria italiana
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delle macchine per gomma è ben collocata rispetto ai concorrenti sia europei che extra-europei.
Riccardo Curti Pomini Rubber & Plastics 1. Il 2010 è stato per la nostra Società un anno positivo sia in termini di acquisizione d’ordini che di fatturato, in particolare per i macchinari destinati all’industria del pneumatico. Gli investimenti, anche da parte di clienti italiani, hanno quasi esclusivamente interessato impianti all’estero, specialmente in Sud America, Cina e Est Europa. L’Italia non ci ha dato segnali significativi di ripresa, palesando il perdurare di incertezze da parte dei nostri clienti circa le prospettive per i prossimi anni. Il boom del 2010 è stato influenzato molto probabilmente dal recupero necessario dopo il blocco negli investimenti durante la crisi del 2009. 2. Il carico di lavoro derivante dall’ottimo portafoglio ordini ci consente di prevedere un 2011 più che positivo. Dovremo verificare che la ripresa degli investimenti da parte dei nostri clienti sia confermata anche per il 2011 e si estenda anche all’industria dell’articolo tecnico. I segnali di inizio anno sono a questo riguardo incoraggianti. Purtroppo al contrario riscontriamo ancora un forte stasi per quanto concerne il mercato Italiano. 3. La Fiera K 2010 è stata positiva in termini di afflusso, anche di visitatori italiani. Non ho riscontrato, nelle macchine per la gomma, proposte tecnologiche di parti30 |
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colare rilievo. 4. Per mantenere un ruolo valido rispetto sia ai concorrenti europei che a quelli extra europei l’industria italiana delle macchine per la gomma ha necessità di continuare a sviluppare macchinari ad alto contenuto tecnologico per evitare la competizione basata esclusivamente sui prezzi. La dimensione aziendale, tipicamente medio/piccola, può rappresentare un fattore penalizzante per la competitività delle industrie italiane del settore.
FRANCESCO VALSECCHI State of Art Technologies 1. La nostra società da cinque anni è specializzata nella vendita e servizio in Italia di importanti costruttori europei di macchine sia per la gomma che per la plastica. A partire dalla seconda metà del 2009 abbiamo registrato una timida ma graduale ripresa che si è andata sempre più rafforzando tanto da mettere a segno nei primi sei mesi del 2010 una raccolta ordini a ritmi sostenuti che ci ha fatto concludere l’anno con un fatturato a livelli superiori a quelli pre-crisi.La riduzione dei costi aveva imposto a molte aziende la conseguente riduzione dei magazzini; questo ha provocato ai primi segnali di ripresa una domanda superiore alla vera domanda di mercato dovuta alla necessità sia di soddisfare gli ordini correnti sia di rilivellare le scorte di magazzino. Alla fine del 2008 avevamo avuto quasi un arresto degli investimenti in beni strumentali anche a causa di forti incognite sul 2009, per cui tra la fine del 2009 e la prima metà del 2010 abbiamo recuperato sia il vuoto creato dagli investimenti già programmati ma tenuti in stand-by sia
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per quei nuovi investimenti per un effettivo aumento della produzione industriale. Le nostre case mandanti Boy, Maplan e Wickert hanno registrato forti incrementi di fatturato; i paesi che hanno fatto meglio sono sopra tutti la Germania , seguita da Francia, Inghilterra e Stati Uniti. In generale la ripresa ha poi interessato l’est europeo e un po’ tutto il resto del mondo. L’impennata degli investimenti nella prima metà del 2010 è stata aiutata anche grazie alla legge Tremonti che prevedeva una detassazione degli investimenti; infatti fino a fine giugno c’è stata una corsa contro il tempo per rispettare i tempi imposti da questa legge. Dopo la scadenza si è avuto un calo nella seconda metà del 2010 anche se con la fiducia recuperata l’andamento è stato positivo fino alla fine dell’anno. È incredibile come in Italia venga impostata un legge che droga il mercato per un breve periodo imponendo tempi fuori da ogni logica per i beni strumentali che necessitano di tempo sia per decidere le attrezzature più indicate sia per la realizzazione da parte dei costruttori, e non si faccia invece una vera politica di stimoli sugli investimenti in nuove tecnologie con piani pluriennali. 2. Le previsioni che diamo sull’anno che ci prestiamo ad affrontare sono positive. Abbiamo molti progetti su cui stiamo lavorando e molti clienti hanno in programma un rinnovo del parco macchine. Rimangono sempre le solite incognite a livello macroeconomico che frenano lo slancio di molte aziende; la globalizzazione ci ha reso tutti più sensibili ad eventi extranazionali. Le paure di default di alcuni Stati europei e le turbolenze politiche a livello nazionale potrebbero incidere sulla fiducia. Le piccole e medie aziende che sono il vero motore Italiano sono uscite dalla crisi del 2009 con le proprie forze non potendo contare né sul sistema bancario notevolmente irrigidito e neppure su uno Stato che ha pensato e pensa solo ad incassare senza attuare vere politiche di sviluppo e di sostegno a quelle aziende che vogliono veramente innovare. La ripresa sta evidenziando problemi di liquidità che è servita durante la crisi e una diminuzione dei margini a cau-
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sa di pesanti aumenti delle materie prime. Il non riuscire a trasferire questi aumenti al cliente finale impone a molte aziende di continuare in quella razionalizzazione dei costi per migliorare l’efficienza. Qui sta la differenza che segnerà la fortuna o meno delle aziende: chi riuscirà a mantenere o migliorare la marginalità rivedendo e riorganizzando il modello produttivo avrà livelli di crescita a scapito di chi si ostina a produrre con concetti produttivi obsoleti. 3. Per noi il K 2010 è stato di grande importanza perché tutte e tre le nostre case rappresentate erano presenti con proposte innovative. Maplan presentava il sistema “Cool Drive” su tutta la gamma: questo sistema, che prevede l’applicazione di un servomotore sulla pompa, consente un risparmio energetico di molto superiore a quello dell’inverter, ma soprattut-
to con un forte aumento della velocità e precisione della macchina. Boy, specializzata nelle macchine di piccolo tonnellaggio, presentava anche lei il sistema del servomotore sulla pompa esteso fino alla 35 ton e diversi modelli di micromacchina sia per lo stampaggio della gomma con monoimpronta sia per il silicone liquido per stampi pilota e di pre-serie. Il concetto di modularità e flessibilità che si raggiunge solo con macchine di piccolo tonnellaggio fanno preferire Boy in molte aziende di stampaggio della gomma che desiderano implementare stampi di piccole dimensioni per veloci cambi di produzione e ampliamento della produzione con investimenti graduali e contenuti. Wickert ripresentava soluzioni nelle presse a compressione con livelli d’automazione impensabile per questa tipologia di presse.
4. Pur distribuendo sul mercato Italiano aziende dell’area austro-tedesca, alcuni di noi hanno lavorato per molti anni presso aziende costruttrici di macchine per lo stampaggio della gomma italiane. Dobbiamo purtroppo rilevare che dopo i default negli scorsi anni di Mir, Rutil e Terenzio crediamo che non ci sia in Italia in questo momento un costruttore che possa competere con le aziende estere. Le realtà nate dalle ceneri di queste aziende pensano più a riproporre il passato piuttosto che sviluppare nuove proposte innovative. In questo modo si troveranno presto travolte sia dall’innovazione tedesca sia dall’ormai dirompente competitività asiatica.
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Gli scarti di lavorazione in un seminario di Assogomma
Come trasformare un problema in una opportunità Immaginate di essere dei produttori di articoli tecnici in gomma, o di mescole. Sicuramente non sarete esentati dal problema di decidere cosa fare degli scarti di lavorazione del prodotto finito (siano questi sfridi, prodotto non conforme, scarto di produzione), sicuramente contenibili, ma non azzerabili. È pur vero che se siete produttori di mescole, è più facile il recupero “in taglio” con altre mescole, sempre in piccole percentuali. Ma la domanda è lecita in ogni caso: come smaltire gli scarti che si accumulerebbero a dismisura? E la risposta più intuitiva è: liberarsene inviandoli in discarica. Ma saremmo sicuri che sia la soluzione migliore e quella più economica?
A
queste domande ha impostato una risposta un interessante convegno dal titolo “Gli scarti di lavorazione nelle industrie degli articoli tecnici in gomma: un problema o un’opportunità?” promosso da Assogomma e svoltosi il 30 novembre a Milano, presso il Palazzo delle Stelline. Un seminario che ha preso in considerazione gli scarti di lavorazione di gomma vulcanizzata sia dal punto di vista tecnico che normativo (su quest’ultimo aspetto si veda il riquadro a pagina 34). L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla Giunta di Assogomma ed è stata un’occasione, come ha sottolineato Fabio Bertolotti, direttore dell’associazione, per unire le professionalità di Assogomma, Federazione Gomma Plastica e Cerisie (laboratorio per la certificazione e ricerca sui sistemi elastomerici). L’incontro è iniziato con la presentazione dei risultati di un’indagine condotta dalla Federazione Gomma Plastica sugli scarti di lavorazione di diversi impianti produttivi appartenenti ad aziende associate. Si tratta di un tema
non nuovo per l’associazione. Infatti, già nel ’86, Assogomma aveva condotto un’indagine uguale a quella svolta ora. I risultati sono stati - per certi versi - abbastanza sorprendenti e singolari. Si è trattato, quindi, di proporre soluzioni diverse da quelle tradizionali. A questo proposito, durante il seminario, sono stati presentati due esempi di recupero di gomma vulcanizzata: - tecnologia ad ultrasuoni per il re-impiego degli scarti in gomma (relazione Macor-Bagigi) - rigenerazione mediante l’impiego di un estrusore bivite corotante (relazione Gallo-Maris/F.Negroni-Cerisie).
L’indagine conoscitiva Facendo seguito ad un lavoro del 1984, è stato riproposto alle aziende associate Assogomma un questionario riguardante l’attività di gestione e recupero di sfridi e scarti in gomma. L’elaborazione dei risultati (curata da Matteo Martinenghi che li ha presentati al seminario) è stato un lavoro di notevole impegno e complessità, che non a ca-
di Luca Merlo
so si è protratto per un anno e mezzo, perché ha dovuto superare le molte difficoltà dovute da un lato alla necessità di trattare dati spesso coperti da riservatezza aziendale e dall’altro alla eterogeneità, per struttura e composizione, dei manufatti coinvolti. All’ing. Martinenghi possono rivolgersi coloro che desiderassero approfondire l’argomento o disporre di ulteriori informazioni, ad esempio in materia di costi di smaltimento per singoli tipi di prodotto (che è uno dei temi trattati dall’indagine e sul quale qui non ci soffermiamo). Gli scarti sono stati innanzitutto suddivisi tra crudo e vulcanizzato, per poi proseguire analizzando le varie percentuali ed i quantitativi di scarto di prodotto finito, in base alla loro tipologia: tutta gomma, gomma e metallo, gomma e tessile, altro (ad esempio lattice, gomma inquinata da cartone, legno, plastica). Una ulteriore classificazione degli scarti ha riguardato la tipologia in riferimento all’elastomero di base utilizzato. È stato anche chiesto alle aziende la stima dei costi annuali di gestione scarti di lavorazione, siano essi smaltiti o recuperati nel ciclo produttivo, piuttosto che venduti laddove possibile. I risultati presentati sono in un certo qual modo abbastanza sorprendenti. Quaranta aziende soci ordinari hanno risposto esaurientemente al questionario (sono stati esclusi dall’indagine solo i produttori di pneumatici e di nastri autoadesivi) indicando un quantitativo totale di scarti da articoli tecnici pari a ben 13.000 tonn/anno, su un totale di 140.000 ton/anno di prodotti finiti (pari al 57% della produzione degli associati Assogomma relativa all’anno 2008).
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Gli scarti di lavorazione in un seminario di Assogomma
Le norme tecniche
di Beatrice Garlanda
I
n apertura del seminario Fabio Negroni (direttore del Cerisie) ha offerto una panoramica delle norme tecniche disponibili sui materiali che provengono dal recupero. Innanzitutto ha chiarito alcuni aspetti terminologici, facendo riferimento alla norma ISO 1382: 2008 Essa definisce “rigenerato” la gomma vulcanizzata che, attraverso un processo termico, meccanico e/o chimico è stata plastificata e parzialmente devulcanizzata. S’intende, invece per “polverino" una gomma macinata, con pezzatura fine. La norma fissa la soglia della particella a 425 µm (40 mesh). Al di sotto di questa soglia possiamo parlare di polverino, al di sopra di granulato. Il granulato è composto principalmente di particelle non sferiche che variano da una dimensione di 425µm (40 mesh)a 12 mm (0,47 in). Il relatore ha poi fatto riferimento alla norma CEN/TS 14243 relativa a “ materiali prodotti dagli pneumatici a fine vita": specifiche delle categorie in base alle dimensioni e impurità e metodi per la determinazione delle dimensioni e impurità (testo del 3 dicembre 2009) Precisiamo che la norma è entrata in vigore nell’aprile 2010. Le specifiche indicate dalla norma sono riportate nella Tabella A. I metodi per determinare le dimensioni e le impurità riguardano: -norme per il campionamento e la definizione del lotto -determinazione delle dimensioni per i granulati e i polverini e per i chips. (questi ultimi considerati granulati molto grandi) -determinazione delle dimensioni per gli shreds e cuts e per i chips (questi ultimi considerati shreds molto piccoli) -determinazione delle caratteristiche delle frazioni sparate di acciaio e tessile.
La norma è corredata da più allegati che riguardano: - la valutazione dei filamenti sporgenti per shreds e cuts e dei chips e considerati come shreds molto piccoli - la determinazione del contenuto di acciaio libero per granulati e polveri e dei chips considerati granulati molto grandi. Il metodo utilizzato è quello della separazione magnetica - la determinazione del contenuto di tessile libero per granulati e polveri e di chips considerati granulati molto grandi. Il metodo utilizzato è quello della pallina agglomerata - la determinazione del contenuto di altre impurità per granulati e polveri e dei chips considerati granulati molto grandi. Il metodo utilizzato è quello della soluzione salina. In ambito ISO (International Organization for Standardization), ed in particolare a cura del Comitato tecnico (TC45), sono in preparazione progetti riguardanti: - procedure di valutazione della gomma naturale rigenerata ( documento n.132) - procedure per la valutazione di isobutene e isoprene rigenerati (documento n.133) - procedure per la valutazione del polverino (documento n.134) - valutazione della dispersione nelle mescole del polverino o dei rigenerati (documento n.135) Un altro documento d’interesse è il documento ASTM D5603 sulla classificazione dei materiali ottenuti dal riciclaggio dei vulcanizzati (Standard classification for rubber compounding materials Recycled vulcanizate particulate rubber). La classificazione è ottenuta attraverso il grado, che è definito in base al tipo di materiale trattato (Tabella B) e attraverso la classe che è definita dalla granulometria ottenuta.
Tabella A Specifiche di cui alla norma CEN/TS 14243 Spezzoni (cuts) Ciabattati (shreds) Cippati (chips) Granulati (granulates) Polverini (powders) Acciao Tessile
Maggiore di 300 mm Da 20 a 4000 mm Da 10 a 50 mm D 0,80 a 20 mm Minore di 0,8 mm
Tabella B ASTM D5603 1 2 3 4 5 6
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Tipo Pneumatico intero da auto, autocarro e bus: senza fibre e metallo Solo battistrada pneumatico da auto, autocarro e bus Sfridi da raspatura pneumatici da ricoprire: include il battistrada e la spalla del pneumatico Sfridi da raspatura pneumatici da ricoprire: include il battistrada e la spalla e il fianco del pneumatico Granulati da altri tipi di pneumatici (es. agro, industriali, ecc.) Granulati da articolo tecnico
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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Gli scarti di lavorazione in un seminario di Assogomma
Tipologia scarti: Crudo / Vulcanizzato
Tipologia scarti: Materiali
3% 17%
83%
5%
Totale Gomma Cruda
Totale Gomma Vulcanizzata
Da questo dato possiamo trarre una prima importante considerazione: il 9% circa della produzione di articoli in gomma è destinato a scarto! Anche se va precisato che di queste 13.000 tonnellate, il 65% è scarto reale smaltito in discarica (praticamente il più gettonato metodo di smaltimento conosciuto dalle aziende di settore); il rimanente 35% (pari a circa 4.400 tonnellate) è invece recuperato (ad es: reimpiegato in mescola, utilizzato nei termovalorizzatori come combustibile per produrre energia). Per quanto concerne la tipologia di scarti, l’83% è costituito da gomma vulcanizzata, mentre solo un 17% è rappresentato da mescole crude (il reimpiego delle mescole non vulcanizzate è una pratica largamente utilizzata dalle aziende, sovente “in taglio” al completamento in altre mescole simili). Più della metà degli scarti (54%) è costituito da “tutta gomma” (pari a circa 7.000ton/anno, di cui la maggioranza è costituita da EPDM, a seguire scarti in NBR ed SBR), il 22% da scarti di gomma/metallo, il 16% di gomma/tessile, per lasciare infine uno spazio all’8% di scarti di gomma inquinata con altro materiale. Parliamo ora dei costi di gestione che le aziende si devono accollare per smaltire questi scarti: nel 2008 la somma complessiva spesa è stata pari a 2.500.000 di euro di cui più dell’80% è
Altro (gomma / plastica / cartone, lattice)
16% 22% 54%
La discarica è la metodologia di smaltimento più costosa. Sono premiate invece il recupero nei termovalorizzatori e le nuove tecnologie di rigenerazione e devulcanizzazione rappresentato dal costo di smaltimento in discarica. Un dato impressionante, dal momento che la soluzione che sembrerebbe la più semplice - mi libero degli scarti come fosse un rifiuto urbano - risulta in verità anche la più costosa: da una analisi approfondita dei costi di smaltimento/recupero degli scarti in gomma, questi risulterebbero stimati per tonnellata pari a: • 240 euro per lo smaltimento in discarica • 130 euro per trattamento come combustibile • 69 euro per il recupero meccanico e la rigenerazione Da questi dati è facile notare come una soluzione per abbattere i costi di eliminazione degli scarti - che sia più conveniente della discarica – c’è: il recupero e la rigenerazione, tecnologie sempre più avanzate che si stanno diffondendo negli ultimi anni. Un aspetto non secondario è da tenere però presente: se parliamo di rigenerazione, è fondamentale che le aziende provvedano alla suddivisione ed alla classificazione degli scarti secondo tipologia di elastomero e di materiale. È questa
Gomma - Adesivo Gomma Tessile
Gomma - Metallo Tutta Gomma
un’attività imprescindibile per poter reimpiegare lo scarto rigenerato nei cicli produttivi, evitando la presenza di inquinanti che genererebbero a loro volta ulteriori prodotti non conformi. Da ultimo è stato presentato il confronto fra le indagini sugli scarti condotte nel 1984 e l’attuale. La percentuale di scarto sul totale di prodotto si è alzata dal 6,4% al 9,2%, dovuto essenzialmente al restringimento delle tolleranze ed al mix di prodotto notevolmente incrementato. Il costo medio di smaltimento degli scarti di lavorazione è passato dalle 150 euro di 25 anni fa (attualizzate al valore attuale), alle 193 euro del 2008, confermando la tendenza generale a far pagare sempre più i costi di smaltimento con conferimento in discarica (ci finiva il 56% degli scarti nel 1984, contro l’attuale 65%) per favorire invece il recupero e la rigenerazione. Il messaggio è risultato chiaro: la discarica è la metodologia di smaltimento più costosa. Sono premiate invece il recupero nei termovalorizzatori e le nuove tecnologie di rigenerazione e devulcanizzazione della gomma.
Devulcanizzazione ad ultrasuoni: la soluzione Bagigi Rubber Gli scarti di lavorazione della gomma possono essere al giorno d’oggi rici-
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Gli scarti di lavorazione in un seminario di Assogomma
Scarti di Crudo
Scarti di Vulcanizzato
4%
8%
NR
7%
HNBR
10%
SBR
8%
ALTRO
11% 60%
9%
SBR
8% 13%
NBR EPDM
NR
57%
5%
ALTRO NBR
HNBR
EPDM
clati e reimpiegati in mescola con trattamenti particolari, quali la devulcanizzazione e la rigenerazione. Bagigi - azienda giovane specializzata nel trattamento del vulcanizzato (di cui abbiamo ampiamente parlato nel numero 580 di luglio/agosto 2010 della rivista, a pagina 65) nella persona del suo fondatore, Giorgio Macor, ha presentato alla platea il suo innovativo sistema di devulcanizzazione della gomma e gli ultimi risultati ottenuti su differenti tipologie di elastomero. Prima di entrare ad esaminare i dettagli della presentazione, diamo le definizioni doverose di alcuni termini che potrebbero essere usati in maniera errata nell’ambito del riciclo della gomma. Innanzitutto non va confuso il temine “gomma devulcanizzata” con “gomma rigenerata”: la devulcanizzazione è il processo di rottura selettiva dei legami S-S e C-S, lasciando intatti i legami carbonio-carbonio della catena polimerica, preservando dunque le caratteristiche chimico-fisiche dell’elastomero. La rigenerazione invece comporta anche la rottura dei legami C-C, con conseguente deterioramento delle caratteristiche della matrice polimerica (riduzione del peso molecolare, perdita di caratteristiche meccaniche). Più in generale non è corretto parlare di gomma devulcanizzata o rigenerata, bensì di mescola devulcanizzata o ri36 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
generata, comportando purtroppo un limite all’utilizzo del prodotto, in quanto la presenza di tutti gli ingredienti, dal nero di carbonio ai plastificanti, ai protettivi fino agli acceleranti, ne riduce considerevolmente la flessibilità formulativa. Diverse sono le tecnologie di rigenerazione della mescola vulcanizzata presenti sul mercato e soggette a molti studi: le elenchiamo di seguito con una breve descrizione. - Termo-meccanica: l’azione termica e contemporaneamente quella meccanica ha l’effetto di rompere i legami intermolecolari e “plastificare” la mescola vulcanizzata. - Chimica: l’utilizzo di particolari agenti chimici rigonfianti permette di andare selettivamente a spezzare le catene di zolfo, liberando così la matrice polimerica. La difficoltà presente nella metodologia riguarda la selettività e la capacità dell’agente chimico di raggiungere il ‘core’ della mescola vulcanizzata. - Microonde: tecnologia ancora poco studiata. - Biologico: l’utilizzo di agenti degradanti naturali (batteri, funghi) permette di ottenere risultati molto buoni ed apprezzati, ma presenta alti costi di gestione e bassa produttività. - Ultrasuoni: è la tecnologia sperimentata ed utilizzata da Bagigi Rubber per rigenerare la gomma vulcanizzata.
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In letteratura sono presenti molti studi accademici di base che si propongono di dare una risposta al tema del recupero e rigenerazione del vulcanizzato, ma pochissime sono le realtà produttive industriali che hanno scommesso su una di queste tecnologie per proporsi sul mercato. Bagigi Rubber unica in Europa - ha scelto la tecnologia ad ultrasuoni per massimizzare le caratteristiche meccaniche del prodotto rigenerato: il trattamento ad ultrasuoni non utilizza alcun agente chimico aggiunto, ma prevede solo una anidrificazione e successivo bombardamento con ultrasuoni ad elevate frequenze. Le L’impiego degli ultrasuoni è stato sperimentato con successo su tutte le matrici polimeriche, con risultati migliori a partire dalle mescole a base di NR, a seguire l’NBR ed EPDM onde meccaniche sonore eccitano i legami S-S della gomma reticolata, fino a giungere alla loro rottura. Non essendo onde selettive, dal momento che l’energia di legame S-S è solo di poco inferiore a quella C-C, non è da escludere a priori che queste vadano a scindere le catene polimeriche durante il processo di rigenerazione, causando una perdita di caratteristiche meccaniche finali, seppur controllabile. Risultato: il trattamento sui più comuni polimeri garantisce un buon grado di rigenerazione
Una soluzione economica e relativamente semplice per la devulcanizzazione della gomma è stata presentata dalla F.lli Maris, azienda del torinese che sviluppa e progetta estrusori bivite corotanti per applicazioni sia standard, sia speciali. Il progetto di sviluppo dell’applicazione per la devulcanizzazione è nato dalla tecnologia della confezione delle mescole in continuo, che Maris ha realizzato di recente in partnership con un grande produttore pneumatici. Il progetto visto la collaborazione Gli scartididi lavorazione in unha seminario di Assogomma del laboratorio specializzato Cerisie, che si è occupato della caratterizzazione del materiale rigenerato con tecnologie ed esami di laboratorio complementari. e ricettazione di mescole a base di prodotto devulcanizzato che permette agli interessati di sfruttare il know-how acquisito in diversi anni di ricerca e sperimentazione, laddove il devulcanizzato diviene a tutti gli effetti un nuovo ingrediente in mescola; infine l’offerta di studio e sviluppo di prodotti eco-sostenibili per le imprese che volessero intraprendere una strada improntata al recuEstrusore bivite corotante Maris utilizzato per rigenerare la gomma. Estrusore bivite corotante Maris utilizzato per rigenerare la gomma. pero e riutilizzo dei prodotti a fine ciclo e rilavorabilità finale, unito al manteIl prodotto rigenerato ad ultrasuodi vita solo PFU, ma annoveriamo L’estrusore bivite corotante - appositamente studiato e disegnato per la (non devulcanizzazione nimento di buone caratteristiche chini possiede diversi vantaggi: mantiene tra questi anche gli scarti ed i prodotti della gomma - è stato alimentato da granuli e/o polverino di mescole vulcanizzate a base mico-fisiche e meccaniche (una volta la composizione iniziale di ingredienti in gomma non conformi). di NR ed SBR. ulteriore additivo o plastificante è stato aggiunto. Le mescole in riadditivati conNessun agenti vulcanizzanti), inalterata ed ha buone caratteristiche gomma naturale sono state lavorate all’interno dell’estrusore per minuti circa, devulcanizzazione ma con il vantaggio dei costi di esermeccaniche; si presenta omogeneo e 5 La raggiungendo una temperatura massima di uscita dal bocchettone di 150°C. Gli sforzi con estrusore bivite cizio assai contenuti. di facile movimentazione; non presen-
corotante: la proposta elongazionali che si sono generati all’interno della zona di miscelazione hanno permesso ai di Maris granuli vulcanizzati di subire un trattamento termo-meccanico che selettivamente ha rotto soluzione economica e relatii legami S-S plastificando così il materiale. All’uscita dell’estrusore si è Una ottenuto pertanto vamente semplice per la devulcanizzauna striscia continua di materiale rigenerato e rilavorabile.
zione della gomma è stata presentata dalla F.lli Maris, azienda del torinese che sviluppa e progetta estrusori bivite corotanti per applicazioni sia standard, sia speciali. Il progetto di sviluppo dell’applicazione per la devulcanizzazione è nato dalla tecnologia della confezione delle mescole in continuo, che Maris ha realizzato di recente in partnership con un grande produttore di pneumatici. Energia di legame del carbonio e dello zolfo in una gomma vulcanizzata. Il progetto ha visto la collaborazione Energia di legame del carbonio e dello zolfo in una gomma vulcanizzata. I parametri di processo (giro vite, termoregolazioni, scelta e configurazione dei blocchi dell’estrusore) risultano di fondamentale importanza per ottenere risultati soddisfacenti: del laboratorio specializzato Cerisie, l’obiettivo è scindere solo i legami polisolfuriciorganici senza alterare i legami carbonioLa capacitàpoiché produttiva attuale di Bata composti volatili (VOC) ed che si è occupato della caratterizzaziocarbonio, l’energia che si fornisce al materiale da trattare deve essere controllata molto gigi è di 2 tonnellate all’ora di odori di sgradevoli. accuratamente, dalprodotto momento che l’energia legame C-C e S-S non è molto differente . Il ne del materiale rigenerato con tecgomma, ma anche di reimdegradare nologie ed esami di laboratorio comrigenerato. rischio è ovviamente quello non solo di devulcanizzare Il rigeneratolapuò essere quindi la matrice polimerica con perdita di proprietà finali. Gli ultrasuoni sono stati sperimenpiegato in mescola in percentuali che plementari. tati con successo su tutti le matrici poL’estrusore bivite corotante - appopartono dal 10% fino al 70%, oppure limeriche, con risultati migliori a parutilizzato tal quale per alcune appli- sitamente studiato e disegnato per la tire dalle mescole a base di NR, a secazioni particolari semplicemente ag- devulcanizzazione della gomma - è guire l’NBR ed EPDM, mentre per l’SBR giungendovi l’opportuna dose di zol- stato alimentato da granuli e/o polil trattamento risulta ancora di difficile fo ed acceleranti (da dosare come se la verino di mescole vulcanizzate a base messa a punto. mescola rigenerata ne fosse priva). Le di NR ed SBR. Nessun ulteriore additiÈ richiesto che la mescola/scarto da classi di utilizzo del prodotto Bagigi spa- vo o plastificante è stato aggiunto. Le rigenerare sia possibilmente di una sola ziano dal reimpiego nei pneumatici, alle mescole in gomma naturale sono state tipologia di elastomero per garantire i suole da scarpe, guarnizioni e tubi, per lavorate all’interno dell’estrusore per 5 Mescola devulcanizzata in NR all’uscita dell’estrusore corotante Maris. migliori risultati; diverso il trattamento finire con i profili per l’edilizia ed il set- minuti circa, raggiungendo una temMa cosa avviene di più preciso a livello chimico durante il trattamento di del polverino da PFU (contenete SBR, peratura massima di uscita dal boctore automobilistico. devulcanizzazione? A questa domanda ha dato risposta al seminario Fabio Negroni, BR, NR e IIR in direttore generale diverse pro- dei risultati Bagigi Rubber si pone sul mercato delin Cerisie, riferendo degli esami condotti dal laboratorio del Cerisie chettone di 150°C. Gli sforzi elongastesso sulla mescola a base di gomma naturale devulcanizzata. porzioni) che produce rigenerato di otdei prodotti rigenerati in gomma of- zionali che si sono generati all’interno È noto che i processi termo-meccanici attivano reazioni radicaliche che producono nel tima qualità, inpoliisoprene quanto materiale frendo possibilità di ritiro degli naturale unasogtrasformazione dallalaforma “cis” a “trans”: questa puòscaressere della zona di miscelazione hanno perusata come indice della lavorazione del polimero. L’analisi all’IR dei campioni di rigenerato getto a numerosissime prove e test inmesso ai granuli vulcanizzati di subire ti di lavorazione e la loro rigenerazione ha mostrato un notevole incremento della forma “trans”, indice di elevati stress meccanici dustriali. anche contoda terzi; servizio studio di plastificazione generatisi nell’estrusore. Partendo valoriun comuni della di forma “trans” un trattamento termo-meccanico che
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Gli scarti di lavorazione in un seminario di Assogomma
vello chimico durante il trattamento di Si è inoltre indagata la possibile selettivamente ha rotto i legami S-S devulcanizzazione? A questa domanossidazione della gomma naturale da plastificando così il materiale. All’uscida ha dato risposta al seminario Fabio parte dell’ossigeno presente nell’aria, ta dell’estrusore si è ottenuto pertanNegroni, direttore del Cerisie, riferenche potrebbe dare origine a sottoproto una striscia continua di materiale do dei risultati degli esami condotti dotti quali chetoni, aldeidi o acidi. rigenerato e rilavorabile. dal laboratorio del Cerisie stesso sulL’esame all’IR non ha mostrato la I parametri di processo (giro vila mescola a base di gomma naturale presenza misurabile di tali sottoprote, termoregolazioni, scelta e confidevulcanizzata. dotti, testimoniando il fatto che la regurazione dei blocchi dell’estrusore) È noto che i processi termo-mecazione radicalica di scissione presumirisultano di fondamentale importanEnergia di legame del carbonio e dello canici zolfo in una gomma vulcanizzata. attivano reazioni radicaliche bilmente interessa solo i legami solfuza per ottenere risultati soddisfacenche producono nel poliisoprene narici presenti in mescola. ti: poiché l’obiettivo è scindere solo I parametri di processo (giro vite, termoregolazioni, scelta e configurazione dei blocchi turale una trasformazione dalla forma L’analisi del grado di cross-linking i legami polisolfurici senza alterare i dell’estrusore) risultano di fondamentale importanza per ottenere risultati soddisfacenti: “cis” a “trans”: questa può essere usata attraverso il test di rigonfiamento legami carbonio-carbonio, l’energia poiché l’obiettivo è scindere solo i legami polisolfurici senza alterare carboniocome indice della lavorazione del po- i legami campione tramite solvente, ha potuto che si fornisce al materiale da tratcarbonio, l’energia che si fornisce al materiale da trattare deve essere controllata limero. L’analisi all’IR dei campioni di esprimere unamolto stima del grado di detare deve essere controllata molto accuratamente, dal momento momentoche che l’energia legame C-C S-S non èvulcanizzazione molto differente . Ilil quale -applirigeneratodiha mostrato unenotevole finale, accuratamente, dal rischio è di ovviamente nonè soloincremento di devulcanizzare gomma, ancheil modello di degradare della formala“trans”, indi-ma cando di Horikx - è stato val’energia legame C-Cquello e S-S non la matrice polimerica con perdita di proprietà finali. lutato nell’intervallo tra il 70% e l’80%. Successivamente si sono valutate le proprietà reologiche del devulcanizzato, evidenziando un decremento di viscosità Mooney che è indice della riduzione (break-down) del peso molecolare medio. L’ultimo studio ha riguardato la confezione con estrusore bivite di una mescola a base di NR contenente 40 parti di devulcanizzato, con l’aggiunta degli ingredienti mancanti per ricostruire la stessa formulazione originaria. Le curve reometriche dei due campioni si differenziano principalmente in NR dell’estrusore corotantecorotante Maris. MMescola escola devulcanizzata devulcanizzata in all’uscita NR all’uscita dell’estrusore Maris. per un ridotto t90 nel caso di presenza di devulcanizzato, lasciando invariato Mescola 60 vergine Ma cosa avviene di più preciso a livello chimico durante il trattamentoildiΔMH-ML (indice del grado di reticoVergine + 40 devulcanizzata devulcanizzazione? A questa domanda ha dato risposta al seminario Fabio Negroni, lazione finale). direttore del Cerisie, riferendo deifisiche risultati degli esami condotti dal laboratorio del Cerisie tensile dei Prove La caratterizzazione stesso sulla mescola a base di gomma naturale devulcanizzata. provini ha mostrato solo una lieve perModulo al 100%, MPa 0,95 0,90 È noto che i processi termo-meccanici attivano reazioni radicaliche che producono nel ed allungamendita di carico a rottura Modulo a 300 %, MPa 1,78 1,75 poliisoprene naturale una trasformazione dalla forma “cis” a “trans”: questa può essere to ove presenti 40 parti di NR devulResistenza a rottura, MPA 22,91 19,94 usata come indice della lavorazione del polimero. L’analisi all’IR dei campioni rigenerato canizzata,dicosì come una riduzione di Allungamento a rottura, % 835 ha mostrato un notevole incremento891 della forma “trans”, indice di elevati stress meccanici qualche punto di durezza IRHD e resa Durezza IRHD 67,1 62,2 elastica (vedere tabella). di plastificazione generatisi nell’estrusore. Partendo da valori comuni della forma “trans” Resa elastica 48,4 42,8 La scelta dell’estrusore bivite corotante ha dunque complessivamenCaratteristiche meccaniche delle mescole a base di NR vergine e con 40 parti te fornito risultati incoraggianti per le di devulcanizzato. mescole a base di gomma naturale ed ce di elevati stress meccanici di plamolto differente . Il rischio è ovviaSBR, e discreti con i test preliminari su stificazione generatisi nell’estrusore. mente quello non solo di devulcanizmescole vulcanizzate in EPDM. Partendo da valori comuni della forma zare la gomma, ma anche di degradaRimane pertanto una tecnologia “trans” nel poliisoprene naturale pari re la matrice polimerica con perdita di promettente ed innovativa che meriall’1,2%, si è riscontrato un aumento proprietà finali. ta certamente di essere ulteriormente al 5,0% nel prodotto devulcanizzato. Ma cosa avviene di più preciso a liapprofondita. 38 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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Conferenza Tecnica - 22 Febbraio 2011
K2010 e dintorni
K
2010 è stato, l’anno scorso dal 27 ottobre al 3 novembre a Düsseldorf, una grande occasione di incontro e confronto tra tutti coloro che operano nel mondo della gomma (oltre che naturalmente della plastica). Con i suoi 3.102 espositori e 222.000 visitatori la grande rassegna tedesca è un appuntamento irrinunciabile. E gli operatori italiani ne hanno colto l’importanza. I nostri espositori sono stati 413, il gruppo nazionale più importante dopo i padroni di casa, e i nostri connazionali che l’hanno visitata sono stati 6.200. Per coloro che non hanno potuto andare al K e per quelli che ne vogliono riparlare, Assogomma e la nostra rivista hanno deciso di riprendere la tradizione degli incontri tecnici con una giornata di conferenze e dibattiti che si svolgerà a Milano il 22 febbraio presso l’hotel Marriott (in via Washington 66). In questa pagina e in quella seguente pubblichiamo il programma e la scheda di adesione. È chiaro che nell’arco di giorno non è possibile pensare di fare una panoramica di tutto quello che a Düsseldorf è stato presentato. L’Industria della Gomma ha d’altra parte ha dedicato largo spazio, nei numeri di ottobre, dicembre 2010 e in questo di
9.30
Registrazione partecipanti Assogomma / L’Industria della Gomma
10.00
Introduzione
10.10
Polimeri Europa e i produttori di pneumatici: una strada sostenibile verso le nuove direttive europee
10.45
Doss ed il customer satisfaction: l’incontro tra ’qualità’ e produttività
11.20 11.40
12.15 12.50 13.00
Break High technology process additives developed for use with different mixing techniques for improved performance Durezza della gomma: sviluppi di Gibitre e tendenze tecniche del mercato
Polimeri Europa
Doss Visual Solution
Eico Novachem
Gibitre
15.10
Dibattito Lunch Impianti per il dosaggio delle polveri per la preparazione delle mescole di gomma La nuova generazione di fluoroelastomeri Tecnoflon® per le basse temperature Break
15.30
New application for Nynas oils in rubber
Nynas
16.05
Zetpol zpt 136 e 137, polimeri Zetpol® di nuova tecnologia
Zeon
16.40
Uno studio per la disponibilità/ shortage di Butadiene (in attesa di conferma)
17.00
Termine dei lavori
14.00 14.35
Color Service Solvay Solexis
Assogomma / L’Industria della Gomma
Sede
Hotel Marriott - Via Washington, 66 Milano (MM1 - fermata Wagner).
Segreteria
Svigoplast Srl (Stefania Vicario) Via San Vittore, 36 - 20123 Milano Tel. 02.43928231 - Fax 02.435432 areaeconomiaindustriale@federazionegommaplastica.it
Documentazione
Agli iscritti verranno distribuiti gli atti della conferenza in formato digitale tramite chiave USB.
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Novità per l’industria della gomma: materie prime, macchine, tecnologie e strumentazione
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Conferenza Tecnica - 22 Febbraio 2011
gennaio/febbraio, alla manifestazione. Tuttavia le relazioni che verranno presentate offrono uno spaccato significativo degli argomenti che sono oggi all’ordine del giorno, dagli impianti alle materie prime, alle attrezzature di controllo e di verifica della qualità. Così Polimeri Europa (un’azienda che non ha certo bisogno di presentazione, presente in 77 paesi del mondo
con una gamma di marchi nel campo delle gomme sintetiche) affronterà un problema di attualità, la sfida costituita per i produttori di pneumatici dalle nuove direttive europee. Doss Visual Solution parlerà di sistemi automatici di visione artificiale che sono lo strumento per semplificare le attività di misurazione e controllo delle varie fasi di lavorazione.
Con Gibitre Instruments entriamo nel campo delle apparecchiature di laL’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA boratorio attraverso gli ultimi sviluppi che questa azienda ha apportato soConferenza Tecnica Conferenza Tecnica prattutto in materia di prove di durez“K2010 e dintorni” “K2010 e dintorni” za della gomma. 22 Febbraio 2011 22 Febbraio 2011 Marriott Hotel - viaHotel Washington, 66 - Milano66 - Milano Sempre in materia di attrezzature, Marriott - via Washington, Color Service presenterà i suoi recenScheda d’iscrizione Scheda d’iscrizione tissimi impianti per il dosaggio delle da restituire entro il 10 Febbraio p.v. a: polveri per la preparazione delle meda restituire entroSan il 10Vittore, Febbraio 36 p.v.-a:20123 Milano - Fax 02/435432 - e-mail: Svigoplast S.r.l. - Via scole di gomma. areaeconomiaindustriale@federazionegommaplastica.it Svigoplast S.r.l. Venendo alle materie prime, EiVia San Vittore, 36 Parteciperanno i Signori: co Novachem presenterà una serie 20123 Milano Fax 02/435432 di additivi di processo sviluppati per e-mail: areaeconomiaindustriale@federazionegommaplastica.it .......................................................................... .......................................................................... le diverse tecnologie di mescola con Parteciperanno i Signori: (nominativo) (posizione in Azienda) l’obiettivo di innalzare il livello di per…………………………………………….....….. ………………………………………………………. formance. (nominativo) (posizione in Azienda) ........................................................................... .......................................................................... Altri nomi che non hanno bisogno …………………………………………….....…. ………………………………………………………... di presentazione e altre novità. Solvay (nominativo) (posizione in (posizione Azienda)in Azienda) (nominativo) Solexis illustrerà la nuova generazione …………………………………………….....…. ………………………………………………………... di fluoro elastomeri Tecnoflon studiati .......................................................................... ........................................................................... (nominativo) (posizione in Azienda) per le applicazioni alle basse tempe(nominativo) (posizione in Azienda) rature di esercizio. Quote di iscrizione: La svedese Nynas, specializzata in Quote di iscrizione: € 100 + IVA cad. per i Soci Assogomma oli di lavorazione, parlerà delle loro € 100 + IVA cad. per i Soci Assogomma € 150 + IVA cad. per i non Soci Assogomma nuove applicazioni nel campo della € 150 + IVA cad. per i non Soci Assogomma gomma, avendo attenzione alle nuoVersamento da effettuare contestualmenteall’iscrizione all’iscrizione aa mezzo: Versamento da effettuare contestualmente mezzo:Bonifico sul c/c 000040574437 presso UN ICR ED IT BANCA A genz ia C .so Vercelli, Mila no AB I 02008, CAB 01606 ve restrittive normative europee. BonificoIBAN: sul c/c 000040574437 IT 25 Q 02008 01606 000040574437 a favore di Svigoplast Srl Infine la multinazionale giappopresso UNICREDITBANCA Agenzia C.so Vercelli, Milano nese Zeon spiegherà le caratteristiche ABI 02008, CAB 01606 Azienda…………………………………………… Indirizzo……………………………………......………….. di una nuova serie di elastomeri Zeon IBAN: IT 25 Q 02008 01606 000040574437 a favore di Svigoplast Srl Città……………………………. Prov……….. Cap……………. Tel.……………………. Fax…….………… ideati per migliorare la processabilità Azienda................................................................................Indirizzo........................................................ Part. IVA…………………………….. Indirizzo e-mail …………………………………………………….…... nello stampaggio ad iniezione. Città................................................................................ Prov...................................Cap........................... Per ogni comunicazione contattare:…………………………… tel:…………….. mail:…………………………Non è attinente a quanto si è viTel........................................................................Fax..................................................................................... sto a Düsseldorf ma è sicuramente di Part. IVA.................................................Indirizzo e-mail ........................................................................ grande attualità l’ultima presentazioPer ogni comunicazione contattare:.................................................Tel............................................ ne prevista. Riguarda la complessa siTimbro e firma e-mail............................................................................................................................................................. tuazione creata dallo shortage di butadiene, materia prima per una vasta Timbro e firma gamma di elastomeri di sintesi. Un tema che interessa direttamente i traInformativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003: I dati conferiti saranno trattati, anche con modalità informatiche e senza particolari criteri di elaborazione, da Sviluppo Industria Gomma - titolare del trattamento - al fine delle operazioni necessarie per la registrazione al corso e per la distribuzione nel corso dello stesso dell’elenco dei partecipanti congiuntamente agli atti dello stesso, nonché per l'invio di materiale informativo sulle nostre attività. Previo consenso, il predetto materiale informativo sarà inviato via e-mail o fax. Le sformatori della gomma per gli effetti categorie di incaricati che tratteranno i dati per i predetti fini sono gli addetti alla gestione del corso, alla gestione associati, all'invio del materiale informativo, all'elaborazione dati e servizi telematici. Ai sensi dell'art. 7, d. lgs 196/2003 potrete esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, cancellare i Vostri dati od opporVi al loro trattamento per fini di Informativascrivendo ai sensialdell’art. 13,succitato d. lgs 196/2003: I dati conferiti trattati, anche con modalità informatiche senza particolari criteri di comunicazione commerciale titolare al indirizzo. Presso il titolaresaranno è disponibile elenco aggiornato dei responsabili dele trattamento. Acconsente al elaborazione, ricevimento da Sviluppo cheIndustria ha sul mercato e sull’andamento titolare di informazioni viaGomma e-mail e -fax? Sì Nodel trattamento - al fine delle operazioni necessarie per la registrazione al corso e per la distribuzione nel corso dello stesso dell’elenco dei partecipanti congiuntamente agli atti dello stesso, nonché per l'invio di materiale informativo sulle nostre attività. Previo consenso, il predetto materiale informativo sarà inviato via e-mail o fax. dei prezzi. Le categorie di incaricati che tratteranno i dati per i predetti fini sono gli addetti alla gestione del corso, alla gestione associati, all'invio del materiale informativo, all'elaborazione dati e servizi telematici. Ai sensi dell'art. 7, d. lgs 196/2003 potrete esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, cancellare i Vostri dati od opporVi al loro trattamento per fini di comunicazione commerciale scrivendo al titolare al succitato indirizzo. Presso il titolare è disponibile elenco aggiornato dei responsabili del trattamento. Acconsente al ricevimento di informazioni via e-mail e fax? Sì No
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K 2010: dal laboratorio alla fabbrica
Una fiera aperta all’ottimismo
di Giuseppe Cantalupo
2a parte: apparecchiature di prova, macchine e attrezzature industriali Nel numero scorso della rivista abbiamo passato in rassegna gli aspetti più interessanti che abbiamo colti nel settore delle materie prime al K di Düsseldorf (additivi, ausiliari, polimeri, compound e prodotti finiti). Con questo articolo completiamo la nostra panoramica sulle principali novità viste alla più importante fiera del mondo per la gomma e la plastica parlando di apparecchiature e macchinari, da laboratorio e industriali.
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isparmio energetico, automazione più spinta e anche più precisa, nuove possibilità nello stampaggio pluricomponente, apparecchiature di analisi più versatili in termini sia di diversità dei materiali da testare che di molteplicità e sensibilità dei test di caratterizzazione. Questi, e diversi altri ancora, sono gli aspetti che hanno principalmente contraddistinto le novità viste in fiera. Tutte con lo stesso obiettivo: aumento della produttività, che significa riduzione dei costi, senza compromettere la qualità del prodotto finito. Anzi, migliorandola e badando, al tempo stesso, anche all’ambiente.
LE APPARECCHIATURE DA LABORATORIO Folta la schiera di novità presentate dalla Brabender, Germania, nel settore della gomma e in quello della plastica. Nel campo della gomma ricordiamo principalmente la nuova serie di PlastiCorder Lab-Station EC, che sono, fondamentalmente, dei reometri per investigazioni applicative e di lavorabilità di polimeri in laboratorio e per la simulazione di processi di mescolazione su scala ridotta. Ogni Lab-Station, infatti, ha struttura modulare, e ciò consente di agganciare all’unità base mescolatori o
anche estrusori con i quali effettuare la sperimentazione, mentre un pannello di controllo permette una comoda lettura dei dati di processo. Interessanti anche i Plastografi EC e EC plus, che rappresentano le versioni economiche ‘da tavolo’ delle Lab-Station. Sono apparecchiature anch’esse facilmente agganciabili a mescolatori e estrusori e sono utili soprattutto nello studio della lavorabilità di molti polimeri, dalle resine termoplastiche alle termoindurenti, dagli elastomeri alle ceramiche e a molti altri materiali mescolabili con cariche, pigmenti e ogni tipo di plastificante. Dynisco, Germania, ben noto fornitore di strumenti per lo studio e la caratterizzazione della gomma e della plastica, ha presentato in questo settore numerose novità. Le principali: la nuova versione del Reometro VTM, l’analizzatore dinamico-meccanico capace di sviluppare, grazie a un software avanzato, un ventaglio di dati più ampio e con maggiore facilità e in tempi più brevi del modello precedente, garantendo anche un più alto livello di ripetibilità; la nuova serie di reometri LCR (Laboratory Rheometer Capillary), strumenti versatili e facili da usare per analisi reologiche anche sofisticate di materiali
polimerici con grande accuratezza e ripetibilità; il nuovo LMI 4000, melt-flow indexer con microprocessore a 32 bit, disponibile adesso in quattro modelli progettati per soddisfare specifiche esigenze applicative. Ma Dynisco è anche nota, e da tempo, per i suoi sistemi di misura e controllo dei processi nei quali pressione e temperatura sono fattori critici come sono, per esempio, l’estrusione e l’iniezione. E in questo campo ha adeguato la sua strategia alla crescente esigenza di riduzione dei tempi morti e degli scarti di lavorazione, realizzando numerose novità che ha presentato al K. Tra queste ricordiamo il nuovo sistema di controllo dell’estrusione Opt-Trol, che combina la precisione del controllo del flusso di materiale col monitoraggio automatico della temperatura e della pressione, e i nuovi Sensori SPX che rendono possibile la rilevazione di temperatura e pressione con uno stesso strumento. Göttfert, Germania, ha ribadito la sua immagine di azienda leader nella produzione di strumenti per la caratterizzazione dei materiali, dai termoplastici ai termoindurenti e agli elastomeri, utilizzati in laboratorio e anche in produzione. Tra le principali novità ricordiamo: il Melt Indexer Modello MI4 con la selezione automatica del peso del campione e capace di eseguire la determinazione dell’indice di fluidità del polimero fuso sia con un solo riempimento della camera che con riempimenti multipli; il Melt Indexer MI-Robo che esegue il test in maniera completamente automatica, dal caricamento del materiale all’autopulizia dell’apparecchiatura; il ViscoRobo, un robot che ese-
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gue due test - la determinazione della viscosità e la misura del melt flow index – anch’esso con un automatismo integrale: alimenta il materiale da testare nella camera di misura, effettua il test e poi pulisce camera, pistone e capillare; una nuova serie di reometri capillari RCR (Rubber Capillary Rheometer) per l’analisi del comportamento allo scorrimento di compound di gomme: sono strumenti modulari e, quindi, adatti a svolgere più funzioni, come, per esempio, la simulazione dell’estrusione o la
caratterizzazione fisico-meccanica dei materiali. Al posto d’onore la nuova macchina LS1 1kN, un estensimetro presentato in cinque modelli che rappresenta la soluzione più completa e di alto livello offerta all’industria della gomma e della plastica per il controllo di un intero ciclo produttivo, dalla valutazione delle materie prime alla caratterizzazione del prodotto finito e di tutti gli stadi intermedi. I modelli base sono due: a controllo manuale e con console di controllo.
vità lanciate negli ultimi anni nel settore della strumentazione termoanalitica per ricerca e sviluppo e controllo qualità a partire dalle materie prime e fino ai prodotti finali. Ricordiamo, tra le principali, l’analizzatore termomeccanico TMA 402 F1/F3 Hyperion per lo studio di variazioni dimensionali anche minime di solidi, fusi, polveri e paste in un ampio intervallo di temperature da –150°C a 1550°C e con una forza sul campione variabile digitalmente da –3 N a 3 N; i calorimetri differenziali
A sinistra, il reometro capillare RheoGraph 200 N della Göttfert. A destra, l’estensimetro LS1 1kN con console di controllo della Lloyd Instruments.
simulazione dello stampaggio a iniezione di una mescola; il RheoGraph 200 N, un reometro capillare utile nello studio della reologia dei polimeri con misure a elevato grado di accuratezza: la pressione dell’azoto sul polimero fuso, infatti, è mantenuta costante da una unità di controllo altamente precisa, capace di registrare differenze di pressione inferiori a un bar con un’accuratezza dello 0,02%. La Lloyd Instruments, UK, ha lanciato importanti novità nel settore delle apparecchiature elettroniche per la 42 |
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Un altro strumento pure presentato per la prima volta al K è un nuovo Video Estensimetro, il VE1, che utilizza una camera digitale ad alta risoluzione attraverso la quale è possibile seguire in tempo reale e misurare le deformazioni longitudinali e trasversali che si registrano durante l’effettuazione del test e senza toccare il materiale sotto esame, che può essere sia gomma che plastica o film. La Netzsch, Germania, ha tirato fuori dal suo bagaglio di produttore con quasi cinquant’anni di esperienza le no-
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a scansione delle serie Phoenix e Pegasus per lo studio, tra le altre funzioni, degli effetti della luce sull’invecchiamento di prodotti quali alimenti, oli tecnici, grassi e lubrificanti, e per la determinazione del calore specifico di solidi e liquidi e degli effetti termici sui materiali in un ampio intervallo di temperature (da -150°C a 2400°C) e con riproducibilità, risoluzione e accuratezza eccezionali; e ancora, nel settore dell’analisi termogravimetrica (TGA), gli analizzatori STA Jupiter per l’applicazione simultanea di termogravimetria (TG) e
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calorimetria differenziale a scansione (DSC) a un singolo campione: con un solo strumento si ottengono più informazioni di quante se ne ricaverebbero dall’utilizzo separato di due strumenti diversi; infine, il Calorimetro Multi Modulare MMC 274 Nexus, un calorimetro totalmente nuovo - utile sia per la ricerca e lo sviluppo che per il controllo qualità industriale - che consente di misurare il calore e la velocità delle reazioni chimiche, i processi endotermici, la capacità termica, le transizioni di fase, la velocità di produzione di specie gassose e le relative pressioni. Noselab Ats, azienda italiana di Nova Milanese, specializzata nella progettazione e produzione di strumenti da laboratorio per lo studio e l’analisi della reazione al fuoco dei materiali in gomma e plastica, ha presentato una versione automatica dello strumento per la determinazione dell’indice di ossigeno, una misura utile per definire le Continua senza soste la messa a punto di sofisticate apparecchiature destinate ad analisi, caratterizzazione e controllo caratteristiche di infiammabilità di un materiale in presenza della quantità minima di ossigeno necessaria perché la combustione abbia luogo. Interessante, per l’analisi del comportamento dei materiali in presenza di fuoco, la camera per la misura della densità ottica dei fumi sviluppati durante la combustione: una determinazione importante che permette di verificare la rispondenza del materiale agli standard antincendio imposti da speciali settori del trasporto quali, per esempio, l’aeronautico e il ferroviario. Utile ai fini della determinazione della reazione al fuoco dei materiali utilizzati nell’edilizia l’Apparecchiatura SBI (Single Burning Item), l’unica che consente di valutare i potenziali rischi di incendio del materiale analizzato. Ricordiamo, infine, il Cono Calorimetrico, un’apparecchiatura che si basa sulla misura del consumo di ossigeno durante la combustione del materiale in esame e permette di determi-
nare tutti gli indici relativi al comportamento dei mateLa termobilancia riali in presenza di Pyris 1 TGA collegata fuoco. Per esemall’interfaccia TL-8000 pio: velocità di ridella PerkinElmer. lascio del calore in kW/mq, calore di combustione reale in MJ/kg, velocità di perdita di massa, tempo di ignizione, densità dei fumi, emissione di gas tossici, e altri ancora. Dalla PerkinElmer, USA, unico protato i suoi prodotti più recenti e innoduttore mondiale di strumentazione vativi in questo settore. In particolare, per termogravimetria e spettroscopia i tester QUV e Q-Sun. infrarossa, un’importante novità che inIl QUV sottopone il materiale a un tegra la termobilancia Pyris 1 TGA. È l’ininvecchiamento accelerato in laboratoterfaccia TL-8000: un innovativo strurio, simulando le condizioni che si verifimento che, collegato alla termobilancano all’aperto. In pochi giorni o poche cia, trasferisce nella cella infrarossa per settimane l’apparecchiatura evidenzia l’analisi, tramite una pompa controllata il danno che gli agenti atmosferici (sole, da un mass flow controller, i gas propioggia, rugiada, eccetera) provocano dotti nella fornace della TGA dalla vain mesi o anni. Lavora con due tipi di porizzazione del campione in esame. lampade all’UV: la lampada UVA-340, L’innovazione consiste nel fatto che per che simula la luce solare nella regiola prima volta un sistema integrato efne delle lunghezze d’onda da 365 nm fettua l’analisi qualitativa e quantitatia 295 nm e quindi è utile soprattutto va delle specie vaporizzate: due analiper confrontare il comportamento di si, cioè, in un’unica operazione e anche differenti tipi di polimeri e stabilizzansenza standard, caratterizzate, inoltre, ti, e la lampada UVB-313, che scende da una risoluzione impareggiabile dei fino a 275 nm, la regione, cioè, delle rasegnali. L’allontanamento quantitativo diazioni UV molto più energetiche di dei gas analizzati dalla cella – la Zero quelle che normalmente arrivano alla Gravity Cell - , nuova anch’essa, è garansuperficie terrestre, e che quindi trova tito dall’alta temperatura alla quale è applicazione nell’esame di materiali ad possibile termostatare la transfer line e alta durabilità, come le vernici per auto la cella stessa (350°C max), che esclude e le coperture dei tetti. ogni rischio di condensa di specie altoIl Q-Sun è una camera test che sibollenti e conseguenti effetti memoria. mula e accelera le condizioni di invecGli impieghi di TL-8000 sono molteplici. chiamento provocate dalla luce del soRicordiamo, tra i principali, la determile sia all’aperto che all’interno di edifinazione della composizione di polimeci (attraverso i vetri delle finestre, per ri e miscele complesse nel settore delle esempio), come anche dalla luce di gomme e degli elastomeri, delle vernici lampade fluorescenti o alogene. Utilize dei farmaci. za lampade allo xenon, che emettono Q-Lab, USA, fornitore globale di apluce ultravioletta, visibile e infrarossa. parecchiature e strumenti per testare la Trova largo impiego nella scelta di nuodurabilità dei materiali e il loro invecvi materiali o nello studio della formuchiamento da esposizione alla luce solazione che procura i migliori risultati in lare, al calore e all’umidità, ha presentermini di durabilità e stabilità alla luce
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del materiale. La Thermo Scientific, Germania, ha offerto importanti novità nel campo della spettroscopia IR e della microscopia IR e Raman. Nel settore della spettroscopia IR ha presentato lo spettrometro Nicolet iS10 FT-IR, facile da usare e ideale nei processi di caratterizzazione e identificazione dei materiali e di determinazione delle impurezze in essi presenti. Nell’area della microscopia, ha mostrato il microscopio Nicolet iN10 FT-IR, che ha aperto le porte alle misure su campioni molto piccoli, anche di pochi micron, per il controllo qualità in applicazioni industriali e di ricerca e per l’identificazione di materiali e contaminanti nel campo dei polimeri, delle gomme, delle vernici, della microelettronica, delle fibre, dei pigmenti, degli adesivi e in numerosi altri settori ancora. Nel campo della microscopia Raman ricordiamo i microscopi DXR ad alta risoluzione spaziale e Almega XR, capaci di misure su campioni di polimeri fino alla dimensione di 1 micron. Un’altra novità lanciata dalla casa tedesca è il software OMNIC Specta, che gestisce tutti questi strumenti in misure veloci, complete e altamente affidabili. Zwick/Roell, Germania, ha presentato la serie di plastometri X-Flow: una gamma completa di strumenti per ogni esigenza di analisi, specificamente nel settore della caratterizzazione della fluidità di polimeri ed elastomeri. La serie è composta da tre famiglie di strumenti: A-Flow, M-Flow e C-Flow. Gli A-Flow sono completamente automatici e dotati di funzioni innovative come, per esempio, il controllo elettronico del carico applicato - variabile anche durante il test fino a 50 kg - senza l’utilizzo di pesi, il cui impatto con lo strumento potrebbe alterare l’equilibrio del sistema, e un nuovo algoritmo che permette all’apparecchiatura di adattare le condizioni di prova al materiale in analisi. In questo modo è molto ridotta l’influenza dell’operatore sulla prova e la determinazione del melt in44 |
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I plastometri X-Flow della Zwick/Roell: il C-Flow (modello base), gli M-Flow (con la selezione/rimozione manuale o assistita dei pesi) e l’A-Flow (completamente automatico).
L’unità di floccaggio elettropneumatico di Aigle Macchine.
dex è più veloce e più affidabile. Alla fine del test lo strumento gestisce automaticamente lo spurgo. Gli M-Flow sono a struttura modulare e sono dotati anch’essi dell’innovativo algoritmo che stabilisce i parametri del test in funzione del polimero da esaminare, sì da fornire risultati di MVR (Melt Volume Rate) e MFR (Mass Flow Rate) riproducibili. Il posizionamento e la rimozione dei pesi - da 325 g a 21,6 kg – sono automatici, con semplice selezione da una rastrelliera senza alcuna movimentazione dei carichi, ma possono anche essere manuali. Manuale è la
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pulizia finale dello strumento dopo la prova. I plastometri C-Flow rappresentano i modelli base e sono progettati per l’esecuzione manuale di misure di MFR. Completiamo questa rassegna dedicata alle macchine da laboratorio citando la Instron, dei cui strumenti per prove di nuova concezione – melt flow indexer, tester per prove di impatto per caduta peso, macchine per prove tensili - abbiamo parlato nell’anteprima-K pubblicata nel numero di ottobre.
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Per articolo UNA FIERA APERTA…. tre apparecchiature, una serie di pompe a ingranaggi da utilizzare come retrofit o in combinazione con mescolatori/ estrusori per aumentare la pressione di estrusione e ridurre le fluttuazioni di volume del materiale estruso. Sono dotate di termoLo stampaggio bi-componente secondo Billion. regolazione singola o multizona Le macchine (ingranaggi/corpo della pompa), e la e le attrezzature gamma comprende anche tipi smontaindustrialI bili per il cambio rapido del colore e del Aigle Macchine, azienda italiana di compound. È anche prevista la possibiTorino, leader nei sistemi di floccaggio di lità di fornitura di modelli in acciaio inosprofili in gomma EPDM per finestrini di sidabile o con una particolare geometria autoveicoli, ha proposto nuove tecniche richiesta dal cliente per il trattamento di particolarmente efficaci per questa laogni tipo di polimero e compound. vorazione, che permettono di superare, Billion, leader francese nella produtra le altre criticità del processo, quella zione di macchine per lo stampaggio a rappresentata dal floccaggio di rifinituiniezione, ha lanciato la nuova serie di ra dei punti di giunzione, in particolare macchine tutte elettriche Select con fornei profili a sezione complessa. Novità za di chiusura da 50 a 400 tonnellate. Il in questo settore sono rappresentate modello visto in azione era la Select H da innovative macchine di floccaggio 150/260-150T, impegnata nello stampaggio bi-componente gomma-poliammide di una membrana per applicazioni Completiamo in queste pagine ozono-resistenti. Una sola macchina per la rassegna, iniziata nel numero lo stampaggio, in un solo processo e in di ottobre, delle novità presentate una sola cella di produzione, del compoa Düsseldorf nel campo delle nente rigido (il materiale termoplastico) macchine e attrezzature per gomma col sovrastampaggio del componente elettropneumatico che consentono al morbido (l’elastomero). Un robot provflock di raggiungere correttamente la vedeva alla rimozione e allo scarico del zona del profilo da ricoprire, limitando pezzo finale. gli scarti e contribuendo, in tal modo, La Elmet, società austriaca specializad aumentare la produttività. Il flock in zata nella produzione di sistemi di alta eccesso, infatti, viene aspirato e, dopo tecnologia per lo stampaggio a inieziol’eliminazione di eventuali impurità nelne di silicone liquido a due componenle fibre mediante adeguata filtrazione, ti – stampi, valvole a regolazione eletrimesso in circolo. tronica, sistemi di dosaggio, periferiche La Battaggion, altra azienda italiacome valvole di controllo, ugelli, unità na, di Bergamo, produttrice di estrudi filtraggio, eccetera – ha presentato sori mono- e bivite e mescolatori per due nuove pompe di dosaggio ad all’industria della gomma, della plastica, te prestazioni nel campo del dosaggio del silicone, degli adesivi, farmaceutimulti-componente. L’ultima arrivata nelca e alimentare, ha presentato, tra le alla gamma dei prodotti dell’azienda è la
FIGURA 6
pompa pneumatica Top 1000, progettata per lo stampaggio di pezzi di qualità in applicazioni con grandi volumi di liquidi in gioco. È adattabile a contenitori sia da 20 che da 200 litri, e a un rapporto fisso di 1:1 dei componenti può alimentare fino a 2,5 litri di liquido al minuto, a seconda della viscosità del silicone. L’altra pompa è la Top 3000, con lo stesso ingombro della Top 1000 (1.250 mm x 1.050 mm) e anch’essa pneumatica e capace di prelevare da serbatoi da 20 come da 200 litri. Si presenta con lo stesso disegno della Top 1000, ma, a differenza di questa, è dotata di una tecnologia di controllo ad anello chiuso, brevettata, che garantisce un dosaggio costante e preciso del liquido e porta allo svuotamento sincrono di entrambi i contenitori di LSR nel rapporto di miscelazione di 1:1 pre-selezionato mediante apposito software. I dati più importanti del processo – livelli dei liquidi, pressioni, volumi, aggiunte di colorante – sono tutti monitorati e registrati da un sistema elettronico di controllo. Novità nel settore dello stampag-
Le pompe di dosaggio Top 3000 e Top 1000 della Elmet.
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gio multicomponente anche da parte della LWB-Steinl, Germania, rappresentata in Italia da Rubbermac, Milano. La società di Altdorf ha presentato una macchina verticale per lo stampaggio a iniezione bi- o tri-componente per la produzione di articoli in gomma o TPE con plastica o metallo. La pressa è equipaggiata con tavola rotante servoassistita e è caratterizzata da bassi consumi energetici e elevato grado di ergonomicità. Ma l’innovazione di maggior rilievo è il gruppo iniezione EF-E bimodulare. Il sistema, capace di alimentare volumi dai 600 ai 15.000 cc, è di tipo FIFO, ma il modulo costituito dalla vite punzonante tradizionale (EF) è colle-
tività, con conseguente riduzione dei costi. La macchina può essere dotata anche di un caricatore per silicone in pasta – un’altra novità presentata dalla casa tedesca – con impianto elettrico e oleodinamico indipendente, per il carico veloce e ergonomico del silicone. Questo sistema, ci tiene a far sapere la società di Altdorf, è applicabile su tutte le presse LWB-Steinl e anche su quelle di altri costruttori. Importanti novità sul fronte delle pompe a ingranaggi presentate per la prima volta da Maag Pump Systems, Svizzera. Una, tra le principali, è costituita dalla nuova serie di pompe ‘extrex synchro’, che rappresentano una
Granulatori per la gomma e la plastica della Nuga.
gato in serie a una seconda camera di iniezione (E), che fa sì che tutta la gomma dosata dalla vite punzonante venga iniettata nello stampo senza lasciare residui di materiale, che altrimenti dovrebbero essere spurgati dopo ogni iniezione. Inoltre, lungo tutto il percorso della gomma sono installati pressostati e termostati, che permettono alla macchina di correggere in tempo reale eventuali scostamenti dai valori preimpostati, assicurando così uniformità e costanza delle condizioni di scorrimento del materiale. Il tutto si traduce in una maggiore qualità degli articoli stampati e in una più alta produt46 |
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vera innovazione da prima mondiale, in quanto generano un estruso esente da pulsazioni grazie all’intervento di un software speciale. Al vantaggio di una produzione uniforme e di più alta qualità si somma, come logica conclusione, anche un significativo risparmio di materiale. Un’altra novità sono le pompe della serie ‘trudex’ di nuova generazione, progettate per processi ad alta pressione, come sono quelli per la produzione di tubi espansi. L’uso di filtri moderni ad alta efficienza per avere prodotti finali ultraesenti da impurezze richiede, infatti, pressioni di estrusione sempre
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più elevate, che superano i 120 bar. La pressione all’utensile va anche oltre i 400 bar. Una terza novità, infine, è rappresentata dalla prima serie di pompe Maag con cuscinetti di ceramica invece che di acciaio utilizzate nel settore dell’estrusione. Si tratta di una innovazione destinata a suscitare scalpore nell’industria dell’estrusione, perché segna l’ingresso di un nuovo materiale in questo settore nel quale, di norma, la temperatura supera i 180°C. Questi cuscinetti sono indicati nei processi con sostanze particolarmente abrasive, come i polimeri rinforzati con fibre di vetro, e con additivi aggressivi come, per esempio, il bromo nei ritardanti di fiamma, e l’azienda svizzera riporta che le pompe che li utilizzano hanno una durata del 50% più lunga di quella delle pompe con i convenzionali cuscinetti d’acciaio. Nuga, importante produttore svizzero di granulatori della gomma e della plastica, ha presentato la sua gamma di prodotti CentriCut completamente rinnovata, specie sotto il profilo della resistenza all’abrasione dei sistemi di taglio. I CentriCut sono granulatori compatti che possono lavorare sia come macchine a sé che inserite in linee di processo, collegate direttamente alle macchine di produzione degli articoli in gomma o plastica: ricevono gli sfridi di queste lavorazioni e li granulano per renderli idonei a essere rialimentati con l’aggiunta di granulato vergine. Al miglioramento della resistenza all’abrasione delle parti tipicamente soggette a questo tipo di usura, la cui durata di esercizio quindi si allunga, c’è da aggiungere un’altra importante innovazione consistente nel fatto che queste macchine non richiedono nessun liquido di raffreddamento. Ciò vuol dire, per l’utilizzatore, una significativa diminuzione degli interventi di manutenzione e quindi un notevole abbassamento dei costi del riciclo degli scrap di gomma e plastica. I tipi di granulatori presentati al K sono due: il CentriCut 33r - il primo elemento della serie - per la granulazione di pezzi di piccole e medie dimensio-
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Stampaggio sotto vuoto dalla Polymer Machinery Europe.
ni, con una capacità produttiva massima di 500 kg/h, e il CentriCut 44slr, per pezzi più grandi, che arriva a una capacità massima di 2.500 kg/h. Polymer Machinery Europe, UK, ha presentato una nuova linea di macchine per lo stampaggio a compressione sotto vuoto e per lo stampaggio a iniezione di Pan Stone Machinery, Taiwan, di cui è distributore sul mercato europeo. Principali caratteristiche distintive di queste presse sono la qualità della linea e il favorevole rapporto qualità/prezzo per l’alta tecnologia innovativa di cui sono espressione e che le rende anche molto versatili e facili da usare. Sul piano delle prestazioni funzionali, la casa inglese sottolinea l’accurato controllo della temperatura della testa di iniezione e del volume di materiale iniettato, l’adozione del sistema di iniezione FIFO, il posizionamento dello stampo e il movimento del gruppo iniezione assolutamente precisi e ripetibili, la possibilità
di equipaggiare le presse con un sistema opzionale per una più facile movimentazione dello stampo e un più facile scarico dei pezzi stampati, e molte altre caratteristiche ancora. Preccon Robotics, Germania, è una società molto giovane – è stata fondata nel 2006 – , e la sua presentazione è espressa per intero da “PRECision CONcept for robotics”, il principio al quale l’azienda ispira la sua attività e che nel 2009 l’ha collocata tra le tre maggiori industrie della Baviera. Si è presentata al K con l’esperienza dell’azienda capace di sviluppare anche su richiesta soluzioni specifiche di automatismi in macchine per lo stampaggio a iniezione, ma anche per altri compiti, quali la manipolazione, il testing e la lavorazione delle parti stampate, per citarne alcuni. Ha sottolineato, inoltre, la sua esperienza anche nella robot vision, la combinazione della robotica con l’elaborazione di immagini, utile nel controllo qualità della produzione, soprattutto quando le parti da ispezionare sono in una posizione complicata. E quando la image processing a due dimensioni raggiunge i suoi limiti, Preccon Robotics è in grado di elaborare la rilevazione tridimensionale dell’oggetto per una ispezione veloce, efficace e affidabile. La Tecnomagnete, di Lainate (MI), produttore di una vasta gamma di sistemi magnetici elettropermanenti, ha lanciato, tra le altre novità, PressTec, una innovazione che rappresenta la nuova generazione nel settore della tecnologia della chiusura elettromagnetica degli stampi. La struttura del piano è integralmente metallica e non
Il ProfileMaster PMM 80 della Zumbach.
presenta saldature nè guarnizioni, e quindi non si deforma nè sono possibili infiltrazioni. Inoltre, i circuiti interni del sistema sono protetti e realizzati in modo che il flusso magnetico si concentri direttamente e esclusivamente nello stampo, senza dispersioni. Il che assicura una prestazione costante e elimina ogni possibile interferenza con altri meccanismi della macchina. Molte e interessanti le novità presentate dalla svizzera Zumbach Electronic nel settore del controllo qualità su linee di estrusione e in altri processi industriali. L’utilizzo di varie tecnologie – laser, ultrasuoni, raggi X e altre ancora – in strumentazioni sofisticate consente di avere informazioni accurate su spessori di pareti, eccentricità, diametri esterni e interni, ovalità di estrusi, come anche su velocità dell’estrusione e lunghezza di tubi, canne, profili, monofilamenti e molti altri prodotti ancora, in materiali vari - gomma, plastica, metalli - e per tutti i principali settori industriali: auto, edilizia, medicale, cavi elettrici, elettronica, fibre ottiche, eccetera. Tra le principali novità viste in fiera citiamo il Simac 63, un sistema ultra-moderno di visione artificiale per la rilevazione di difetti superficiali, geometrici e di colorazione; il ProfileMaster PMM 80 per la misurazione di profili e forme in tempo reale; lo Speel 3000, un misuratore ottico a LED di velocità di estrusione e lunghezza dell’estruso; il KW 13Trio, un sistema di nuova generazione per la rilevazione di difetti geometrici superficiali; l’Umac, per la misura a ultrasuoni di spessore e eccentricità dei tubi; l’Usys 20, un nuovo e potente processore per l’acquisizione di dati di misurazione e statistici e per la visualizzazione e il controllo del processo; il DVW 1, dispositivo oscillante per la misurazione di spessore e larghezza di profili e piattine; infine, l’Odac,
gennaio • febbraio 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
47
K 2010: dal laboratorio alla fabbrica
per la misurazione laser triassiale di diametro e ovalità. Di altri produttori di macchine e attrezzature industriali abbiamo parlato dettagliatamente nella rassegna pre-K pubblicata nel numero dello scorso mese di ottobre, e precisamente di: Arburg (prima mondiale del nuovo sistema di controllo “Selogica Assistant” e debutto della nuova Allrounder 920 H ibrida); Dr Boy (ampliamento della serie E della gamma di macchine con servo-motore); Colmec (recente sviluppo del sistema di filtraggio a caldo di mescole in gomma costituito dal CTE 145 con pompa a ingranaggi GP140L); Color Service (nuovo sistema di dosaggio di ingredienti mescola per l’industria della gomma con pesatura contemporanea di tutti i componenti della ricetta); Comerio Ercole (due innovazioni: il sistema FH-1 per il posizionamento totalmente idraulico dei cilindri mobili di una calandra e il recente sistema di avvolgimento automatico di prodotto gommato); Desma Elastomertechnik (debutto della nuova macchina verticale Benchmark S3); Doss (macchina di
ispezione di guarnizioni lunghe MIGL II); Engel (numerose nuove presse per lo stampaggio a iniezione con risparmio energetico); Gefran (nuovi strumenti per il controllo di processi); Gillard (nuovo sistema di taglio di estrusi ‘Servo-Torq Ultra cutting’); Govoni Sim Bianca Impianti (nuova certificazione Dekra Exam per le valvole rotative di produzione dell’azienda); Industrial Frigo (nuove applicazioni frigorifere ad alta tecnologia); Maplan (nuova unità Maplan Cool Drive, che consente una drastica riduzione del consumo energetico nello stampaggio a iniezione, e nuove macchine per lo stampaggio a iniezione della gomma termoplastica); Maris (estrusori bivite corotanti e linee di compoundazione); OMS (nuova macchina della serie EL a bassa pressione per elastomeri); OR.P. Stampi (innovazione del sistema transfer con ‘nano ugelli’ a temperatura controllata e del sistema a canali freddi); Pomini Rubber & Plastics (nuova tecnologia “MILEX” – Mill Extruder); Prodicon International (ampia gamma di soluzioni con linee di raffreddamento e impilatori automati-
ci); Rep (soluzioni per risparmiare energia nella gestione delle macchine per lo stampaggio e della produzione di tessuti gommati); Rodolfo Comerio (tessuti tessili e metallici gommati e un’ampia gamma di altri prodotti ottenibili con calandre da 2 a 5 cilindri); RPM (nuova pressa per lo stampaggio a iniezione ’Ecotronic’ tutta elettrica, ma con sistemi di chiusura e iniezione idraulici); Sagitta (granulatori GR a nastro, macchine TGT per la rifinitura di guarnizioni in gomma, macchine TEM per il taglio di estrusi di gomma, e macchine TGM per il taglio di manicotti in gomma); Saspol (presse multivano a elevata potenza per lo stampaggio di gomma e neoprene); Solmec (ampia gamma di versioni della macchina di microdosaggio “Lottobrina”); Uth (nuovi macchinari Roll-ex di filtratura di mescole di gomma con pompa a ingranaggi); UTP Vision (nuovo sensore periferico a colori per la visione dei difetti superficiali di articoli in gomma); Wickert (nuova pressa WKP 5000 S con campana del vuoto per stampaggio a compressione e a transfer).
Internazionalizzazione e nuove strategie
Un impegno per la crescita delle PMI Globalizzazione dell’economia e crisi perdurante non possono non riflettersi sulle strutture aziendali che presidiano i singoli mercati. Ne è un esempio il fatto che in settembre (ne abbiamo dato notizia nello scorso numero della rivista) la
L
o abbiamo chiesto a Riccardo Musci che della branch italiana è il responsabile. “Sì. Inizialmente la strategia commerciale di Zeon Corporation prevedeva la presenza in ogni singolo paese. Poi, a partire dal 2008, si è deciso di avviare la creazione di tre poli strategici: Zeon America per nord e sud America, Zeon Europe per il nostro continente e Zeon Corporation per l’Asia. Si è cominciato con la SpaLe incertezze per il futuro derivano da un mercato che non cresce e da eventi globali quali lo shortage di materie prime e il conseguente aumento dei prezzi gna, cui ha fatto seguito la Germania, la Francia e ora l’Italia (che copre anche i mercati croato e sloveno) dove Zeon Italia è stata incorporata in Zeon Europe GmbH e i suoi uffici sono diventati sede distaccata italiana della sede di Düsseldorf. Osservo che in Europa questo passaggio è stato molto agevolato dall’introduzione del mercato comune e della moneta unica. In questo modo è oggi possibile convogliare verso un solo centro di ascolto le necessità o i desideri della clientela e di definire al tempo stesso strategie di prodotto e politiche com-
di e.f.
sede italiana della Zeon Corporation è diventata una branch della Zeon Europe GmbH con sede a Düsseldorf. È una decisione che riflette un cambio di strategie della multinazionale giapponese?
merciali omogenee per le singole aree geografiche di riferimento. Cose che prima erano molto più macchinose e richiedevano molti più passaggi. Una volta all’anno i managing directors delle varie sedi (Mr. Yuzo Kuroda per l’Europa) si incontrano, generalmente a Tokyo, e da questi incontri nascono le decisioni in materia di strategie commerciali e di prodotto per l’intera catena degli elastomeri, dei tecnopolimeri e dei tecnopolimeri vulcanizzati di Zeon”. Questa politica dovrebbe consentire di cogliere al meglio le esigenze delle varie aree geografiche servite. “Esattamente. E un buon esempio è offerto da un prodotto che abbiamo presentato a K 2010, la nuova famiglia dello Zetpol EP. Si tratta di gomme nitriliche idrogenate a bassa viscosità particolarmente adatte allo stampaggio ad iniezione, un prodotto al quale avevamo lavorato anni addietro ma che si è imposto alla nostra attenzione in relazione alle esigenze prospettate dalle tante aziende del bresciano e del bergamasco che stampano ad iniezione e hanno bisogno di materiali ad elevato scorrimento e quindi di facile lavorabilità. Queste esigenze sono molto meno sentite dai produttori asiatici che utilizzano altre tecnologie di stam-
Riccardo Musci
paggio. Se fosse per loro probabilmente non avremmo giocato la carta dello Zetpol EP. Invece, grazie agli stampatori lombardi, siamo arrivati a questa decisione e siamo convinti che è una decisione della quale si avvantaggeranno anche i clienti di altre aree”. Quando si lanciano nuovi prodotti vuol dire che si è ottimisti sulle prospettive dei mercati. È così?
gennaio • febbraio 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
49
Internazionalizzazione e nuove strategie
“Ottimismo e pessimismo sono sempre valori relativi. Io dico sempre che un pessimista è un ottimista informato. Oggi noi stiamo uscendo dalla crisi dell’economia ‘dopata’ crollata nel 2008 e non ci sono certezze ma solo possibilità. La possibilità ad esempio che nel 2013 si torni ai livelli del 2007; solo allora si potrà dire che abbiamo ripreso a crescere. Noi quest’anno, il 2010, faremo un +20% ma ci manca ancora un buon 7% per tornare ai valori pre-crisi. Se guardiamo al mercato europeo, e italiano in particolare, le incertezze derivano da due fattori: un mercato e che non cresce ma anzi si restringe e alcuni eventi globali quali oggi sono lo shortage di alcuni monomeri e materie prime e il conseguente aumento dei prezzi. Il fenomeno non riguarda tanto le grandi corporation, che possono facilmente trasferirsi da un mercato all’altro, chiudere sedi o uffici loca-
Zeon Corporation (nelle foto, dall'alto in basso, gli impianti giapponesi di Takaoka, Tokuyama, Kawasaki e Mizushima) ha un fatturato di quasi 3 miliardi di dollari e oltre 2.800 dipendenti.
li (come molte hanno fatto, anche in Italia), passare da un prodotto all’altro. Ma per le piccole e medie imprese, che sono la forza dell’industria italiana, non è così. Un aumento incontenibile dei prezzi delle materie prime 50 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
gennaio • febbraio 2011
potrebbero costringerle alle corde innescando una micidiale guerra per la sopravvivenza. Qui non si tratta della concorrenza cinese o asiatica ma del rischio di un impoverimento progres“Sono convinto che bisognerebbe fare in modo che l’Italia diventi un paese più internazionale senza per questo perdere la sua struttura di piccole e medie imprese” sivo del nostro tessuto produttivo fatto di PMI e di distretti. È compito delle politiche governative dell’Italia (oltre che della Unione Europea) approntare strumenti per evitare questa catastrofe”. Che cosa si potrebbe fare in proposito? “Io sono convinto che bisognerebbe fare in modo che l’Italia diventi un paese più internazionale senza per questo perdere la sua struttura di piccole e medie imprese. Per questa ragione Zeon ha visto con molto interesse ad esempio il “Progetto Bielorussia” portato avanti da Lanza & Thompson, una società che offre agli operatori italiani l’assistenza necessaria per operare all’estero. Il progetto è lo sviluppo di un accordo concluso tra il governo italiano e quello bielorusso e firmato all’inizio del 2010 dal vice-ministro Adolfo Urso. Grazie e questi accordi è stato costituito a Brest, al confine con la Polonia, una Economic Free Zone dedicata alle imprese italiane che potrà ospitare fino a 2000 aziende le quali a loro volta beneficeranno di una serie importante di agevolazioni fiscali, doganali, logistiche eccetera, purché ciò non comporti la chiusura di unità produttive nel nostro paese. Noi abbiamo dato il nostro appoggio alla iniziativa perché crediamo che sia il modo giusto per aiutare i nostri clienti italiani a crescere senza ricorrere a quell’arma a doppio taglio che è la delocalizzazione produttiva. Non dimentichiamo che la Bielorussia è la porta della Russia e del suo grande mercato oltre che di quelli dei paesi circonvicini”.
Ausiliari di processo
Un nuovo processing aid che parla argentino di Alberto Ramperti, responsabile R&D di Rubber Service, Buenos Aires
Rubberserv DA 201 è un agente di dispersione formulato a base di esteri da alcoli superiori, in grado di migliorare la dispersione delle cariche e dei prodotti chimici in generale; la prestazione è eccellente nelle mescole di gomma naturale.
D
ata la natura della sua composizione, il DA 201 consente una rapida disgregazione e omogeneizzazione delle cariche e dei prodotti chimici all’interno della massa del polimero con notevole miglioramento in termini di: - dispersione delle cariche e dei chemical nel polimero; - lavorabilità della mescola, rendendola più plastica in fase di estrusione; - riduzione del rigonfiamento della mescola in fase di estrusione; - riduzione degli scarti per incompleto riempimento di stampi; - riduzione della viscosità delle mescole derivanti dalla migliore dispersione degli ingredienti; - risparmio energetico dell’intero processo; - dispersione del sistema accelerante allo scopo di ottimizzare la vulcanizzazione; - riduzione del tan δ del vulcanizzato, aumento delle proprietà elastiche con riduzione del ciclo di isteresi; - proprietà fisico-meccaniche del vulcanizzato.
dotti del sistema di vulcanizzazione. Caratteristiche fisico-chimiche: Aspetto fisico...... polvere bianca granuli; Densità ��������������������������������������������1.25 ca.; Indice di acidità ������������������������������4 max.; Umidità �����������������������������������������������0 - 6% S. inerte ����������������������������������������27 - 33%; La composizione è a base di una miscela di esteri e alcoli superiori con agenti compatibilizzanti su supporto inerte. Rubberserv DA 201 ha dimostrato caratteristiche significative per risolvere molti dei problemi legati al processo della mescola in gomma.
Comportamento della mescola cruda Allo scopo di realizzare questo studio si è utilizzata la seguente formulazione di riferimento per la mescola a base di gomma naturale (Tabella 1). Tabella 1: formulazioni di base utilizzate SMR 5
100 100 100 100 100
N220
50
50 50 50 50
Rubberserv da 201 agente di dispersione ad ampio spettro
Olio aromatico
8
8
8
8
8
TMQ
2
2
2
2
2
Vulkanox 4020
2
2
2
2
2
L’agente di dispersione DA 201 è un ausiliare di processo sia per mescola a base di gomma naturale che sintetica. Produce un forte effetto sulla dispersione delle cariche e dei vari pro-
Acido stearico
1.5
Ossido di zinco Bianco
5
Santocure CBS
0.5
0.5 0.5 0.5 0.5
Zolfo #325
2.5
2.5 2.5 2.5 2.5
1.5 1.5 1.5 1.5 5
5
5
5
Rubberserv DA201 Totale
0
1
2
3
4
172 173 174 175 176
Le mescole sono state prodotte in un Banbury da laboratorio, Guix da 2 litri, utilizzando il seguente ciclo di mescolazione: - 1, gomma naturale - 2, 50% di nero di carbonio + Rubberserv DA 201 - 3, olio aromatico - 4, 50% di carica + chemical Con questo ciclo si intende riprodurre le stesse condizioni operative degli impianti, tutte le mescole sono state confezionate utilizzando lo stesso ciclo, rispettando i tempi di ogni passaggio parziale. Il sistema accelerante è stato aggiunto al mill rispettando sempre tempi e condizioni di processo. Tutti i risultati dei test si riferiscono alla loro valutazione in RPA 2000, ad eccezione di quelli specificatamente dinamometrici.
Qualità della dispersione Per misurare la qualità della dispersione, si sono seguiti due criteri definiti da A.Y.Coran nella sua opera “La dispersione del nero di carbonio in gomma, parte III”, che riguardano i cambiamenti nei valori di G ‘(componente elastica) e variazioni di ampiezza e frequenza. Da un lato Coran spiega che se si confrontano mescole con diversi
gennaio • febbraio 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
51
Ausiliari di processo
1400
G’, MPa 0 phr DA201
DISPERSION RATING DR
0,5
0,4
1.0
1 phr DA201 2 phr DA201 3 phr DA201
3.0
4 phr DA201
1200 1000 G’ (KPa)
0,6
5.0 9.0
800 600
0,3
400 0,2 0,1
200 0.005
0.05 SHEAR STRAIN
0.5 0,01
Figura 1. Effetti dei cambiamenti del tasso di dispersione DR e ampiezza in shear-strain su G’ per campioni non vulcanizzati. La temperatura è stata mantenuta costante a 100°C; la frequenza ω è stata mantenuta costante a 20 cpm (0.33 Hz). 1
0,6
G’
x
500
+ 3.92 * 5.94 8,32
400
G’(kPa
*
x
0,4
*
* x *
x
x
*
* 10
x
300
100 ω CPM
100
*
G” 1000
10000
Figura 3. Valori sperimentali di G’ e G” (dati grezzi) per campioni non vulcanizzati versus frequenza (1 cpm = 60Hz). La deformazione era di 0.14 e la temperatura di 55°C.
gradi di dispersione (DR) in variazioni di ampiezza, a deformazioni molto basse, le mescole con la migliore dispersione raggiungono valori di G’ minori dei composti con una peggiore dispersione. Nel grafico in Figura 1 si osserva che quando DR cresce, e la dispersione è maggiore, i valori di modulo elastico G’ diminuiscono, e il grafico in Figura 2 mostra che succede lo stesso nel caso in cui aumenta la quantità di Rubberserv DA 201. Questo accade in studi realizzati su angoli di deformazioni che variano tra 52 |
4 phr DA201
300
+ x +
0 phr DA201
DR x 1.18
+
1
0
600
0,8
0
1
Figura 2. Scansione in ampiezza a 50°C - 20 cpm Mescola in gomma naturale non vulcanizzata.
G, MPa
0,2
0,1
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
01
10
1000
10000
Frequenza (CPM)
Figura 4. Scansione di frequenza del crudo a 100°C con angolo di oscillazione di 0.5° di mescole di gomma naturale a diverso livello di concentrazione del processing aid, G’ versus frequenza.
0,02 e 0,5 gradi, il tutto eseguito a 20 cicli al minuto. Dall’altra parte Coran studia cosa succede quando campioni con differenti DR sono sottoposti in una determinata ampiezza all’RPA 2000 e a frequenze diverse. Egli rileva che a una maggiore dispersione i valori di G ‘diminuiscono su tutta la gamma di frequenze. Si è eseguita una valutazione di mescole di riferimento in una scansione di frequenza a 100° C, e i risultati si vedono nei grafici in Figure 3 e 4: nel primo
gennaio • febbraio 2011
100
i risultati ottenuti da Coran, nel secondo quelli ottenuti con il Rubberserv DA 201 aggiunto. Nel grafico sono collocati solo i valori di G’, quelli di G” saranno studiati nei grafici successivi con valori tan δ = G”/ G’. Il confronto di questi due grafici (Figure 3 e 4), come quello dei 2 grafici di cui sopra, mostra, attraverso l’RPA2000, che le mescole che incorporano Rubberserv DA 201 migliorano la dispersione in funzione della concentrazione del processing aid contenuto.
Ausiliari di processo
1,1
1,2 4 phr DA201
1
4 phr DA201
1
0,9
0,8
Tan D
0,8 0,6 0,7 0,4
0,6
0,2
0,5 0,4
0 phr DA201 1
10
100 1000 Frequenza (CPM)
10000
1
Viscosità relativa
ηr = η / η 0phr
Kw
1,12
0,87
1,1
100
1,08
4 phr 10
CPM
1000
10000
Figura 7. Viscosità relativa versus frequenza di due mescole contenenti rispettivamente 2 e 4 phr di processing aid.
Come risultato (Figura 5) della diminuzione di G’ è interessante osservare che i valori di tan δ aumentano all’aumentare di Rubberserv DA 201. Quando tan δ aumenta, il valore di G’(modulo elastico) diminuisce rispetto a G”(modulo viscoso), in tal modo la mescola risulta più plastica. La Figura 6 elenca le frequenze di oscillazione con i normali processi dell’industria della gomma. Si può notare che, in tutta la gamma di frequenze, la viscosità di una mescola con 2 phr di Rubberserv DA 201 è nell’or-
10000
1,14
0,88
1
1000
1,16
0,89
0,86
Iniezione
1,18 2 phr
0,9
100
1,22 1,2
0,91
Estrusione
Figura 6. Frequenze di oscillazione secondo i normali processi dell’industria della gomma.
0,92
0,85
10
CPM
Figura 5. Scansione di frequenza del crudo a 100°C con angolo di oscillazione di 0.5° di mescole di gomma naturale a diverso livello di concentrazione di processing aid tan δ versus frequenza.
0,93
Stampaggio Mescolazione
1,06 0
1
2 3 phr Rubberserv DA 201
4
5
Figura 8. Potenza assorbita in funzione della quantità di processing aid contenuto in mescola.
dine del 90 - 92% del valore del composto originale, e che nelle mescole con 4 phr la viscosità diminuisce ancora di più. All’inizio dei lavori è stato detto che Rubberserv DA 201 è addizionabile con il 50% del nero di carbonio che viene aggiunto per primo, quindi è logico che la viscosità diminuisca durante il processo di miscelazione in Banbury, con il risparmio corrispondente di energia di mescolazione, così come si riduce il consumo di energia in tutte le fasi successive del processo di trasformazione. Si è detto all’inizio di questo lavoro
che il Banbury con cui si lavora possiede un integratore di potenza e che tutte le mescole lavorate utilizzano lo stesso tempo e non la stessa potenza. Abbiamo preso i valori della potenza consumata e abbiamo fatto un grafico in funzione dei phr dell’agente di dispersione aggiunto (Figura 8). Sono pochi i valor presi, e la dispersione degli stessi è molto importante, tuttavia vi è una linea di tendenza che è coerente con i concetti di cui sopra: si può aspettare una mescolazione a risparmio energetico con l’aggiunta di agente dispersione.
gennaio • febbraio 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
53
Ausiliari di processo
2000
1620
1900
1600
1560 1540
0 phr
1600
G’(kPa)
G’(kPa)
1700
1 phr 2 phr 3 phr
1500 1400
1520 1500
4 phr
1460 1440
1
1480
1300 1200
1580
1800
10
100 1000 Frequenza (CPM)
10000
Figura 9. Scansione di frequenza del vulcanizzato, a 80°C con angolo di oscillazione di 0.2°, di mescole di gomma naturale a diverso livello di concentrazione del processing aid G’ versus frequenza.
0
3
4
5
Figura 10. G’ a 10 cpm, 80°C e 0.2° di oscillazione di una mescola vulcanizzata.
1620
4 *
1600
3,8
1580
3,6
1560 N-330
3,2
G’(kPa)
*
3
y = 800,44 - 46,315 R2 =0,9999
1540
*
*
3,2
**
1520 1500
1480 1460
2,8
1440
2,6
N-326
1420
2,4 0
1
2
3
4 DR
5
6
7
8
9
Figura 11. Stress al 100% di deformazione come funzione del livello di dispersione del vulcanizzato
Influenza sulla vulcanizzazione L’RPA 2000 è stato utilizzato come un reometro MDR2000, regolando la frequenza a 100 cpm, l’angolo di oscillazione di 0,5 gradi e la temperatura è stata fissata a 160º C per tenere le curve di vulcanizzazione lente e precise. Tabella 2. Dati geometrici con MDR delle mescole valutate phr DA201
0
Time@90% cure S’
5,52 5,24 5,10 5,05 4,95
Time@50% cure S’
2,95 2,81 2,67 2,61 2,59
54 |
2
phr Rubberserv DA 201
4,2
2,2
1
1
2
3
4
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Time@Max S’ 9,08 (MH) Time@Min S’ 0,21 (ML) S’@50% 8,56 cure S’ S’@90% 13,72 cure S’ S’@Max S’ 15,02 (MH) S’@Min S’ 2,13 (ML)
1400 1,8
1,85
1,95 Modulo
2
2,05
2,1
Figura 12. G’ a 10 cpm, 80°C e 0.2° di oscillazione di una mescola vulcanizzata.
8,66 8,50
8,42 8,28
0,34 0,26
0,32 0,25
8,13 8,32
8,37 8,23
13,17 13,46 13,46 13,33 14,43 14,75 14,74 14,61 1,86 1,93
2,03 1,88
Si può notare in Tabella 2 che, in generale, i valori mostrano abbastanza stabilità, ad eccezione dei valori relativi al T90 e T50, che si riducono con l’aumentare di DA 201.
gennaio • febbraio 2011
1,9
COMPORTAMENTO DEL VULCANIZZATO Scansione di frequenza a 80°C Le mescole vulcanizzate in RPA 2000 sono mantenute nello stampo dello strumento per poi essere abbassate alla temperatura a 80° C allo scopo di realizzare una nuova scansione di frequenza e di osservare il comportamento comparativo con l’aggiunta di Rubberserv DA 201. Riportando i valori di G’ in termini di frequenza, si ottiene il grafico in Figura 9, che mostra come all’aumentare della concentrazione di DA 201, i valori di G’ diminuiscono.
Ausiliari di processo
Modulo 100%
2,1
Modulo 300%
10 9,5
2,05
9
2 Mpa
Mpa
8,5 1,95
8 7,5
1,9
7 1,85 1,8
6,5 1
0
2 3 phr DA 201
4
5
5
0
1
Resistenza a trazione
26,5
2
3 phr DA 201
4
Resistenza a rottura
26 25,5
570
25
560
24,5 Allargamento %
23,5 23 22,5 22
550 540 530
21,5
520
21 21,50
510
20
1,85
1,9
1,95
2
phr DA 201
2,05
500
2,1
Come si vede, questa prova con un angolo di oscillazione di 0,2 gradi, definisce i valori di modulo al 100% di deformazione. Se si vuole tracciare, per esempio, i valori di G ‘ in termini di concentrazione di Rubberserv DA 201, per un valore fisso di frequenza di oscillazione, in questo caso 10 cicli al minuto (cpm) si ha il grafico in Figura 10. Coran scoprì che nei composti vulcanizzati, i valori del modulo 100% diminuivano e i valori di DR aumentavano, e che i valori cambiavano in funzione del tipo di nero di carbonio e del tipo di dispersione, come si può vedere in Figura 11, che è simile al precedente grafico, in modo da confermare che l’aggiunta di DA 201 migliora la DR. Poiché la deformazione era piccola, i valori di G’ possono essere confrontati con quelli del modulo al 100% per i valori da 0, 2 a 4 phr di DA 201, mostrando una coerenza che permette di predire con RPA il modulo della mescola a diverse concentrazioni di DA 201 (Figura 12). In questa pagina sono riportati i grafici delle proprietà a trazione del vulcanizzato. Dalle prove dinamometriche si osserva che i valori
0
1
2
3 phr DA 201
4
5
Durezza 67 66 65 Allargamento %
G’(kPa
24
64
63 62 61 60
0
gennaio • febbraio 2011
2 phr DA 201
4
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Ausiliari di processo
0,2
0,2
0,19
0,19
0,18
0,18 0 phr
0,16
0,17
1 phr
0,15
Tan D
Tan D
0,17
2 phr
0,15
3 phr
0,14
0,13
4 phr
0,13
0,12
0,12
0,11
0,11 1
10
100 1000 Frequenza (CPM)
10000
Figura 13. Scansione di frequenza del vulcanizzato a 80°C e una oscillazione di 0.2°.
4 phr
0,16
0,14
0,1
0 phr 1 phr 2 phr 3 phr
0,1
30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130
Figura 14. Valori di Tan Delta in funzione della temperatura di campioni vulcanizzati con angolo di oscillazione di 0.1°.
RPA 2000 DI ALPHA TECHNOLOGIES Ai fini di una rapida comprensione, si può dire che l’RPA 2000 di cui si parla nell’articolo è uno strumento simile a un reometro MDR 2000, sempre di Alpha Technologies, ha lo stesso stampo, ma si differenzia in quanto lavora variando temperatura, angolo di oscillazione, del fondo dello stampo, e frequenza di oscillazione . Questi dispositivi misurano la torsione S* generata nella parte superiore dello stampo, a causa del moto oscillatorio angolare, e il ritardo (espresso in un angolo δ) con le informazioni provenienti da esso. Questa torsione S* è scomposta vettorialmente in due componenti, S’ in fase con il movimento della parte inferiore dello stampo e S”, perpendicolare. S’ è noto come torque elastico o di conservazione e S” è conosciuta come torque viscoso o di perdita. Unità derivate - G’ è il modulo di taglio elastico - G’ = kS’/ deformazione percentuale; - G” è il modulo viscoso - G” = kS”/ deformazione percentuale; - G* è il modulo complesso - G* = (G’2 + G”2) ½; - Tan δ = S”/ S’= G”/ G’ Viscosità dinamica η = sforzo di taglio/gradiente di velocità Si definiscono due viscosità: η’= G”/ω = G”/viscosità 2π.frequenza - viscosità reale η”= G*/ω = G*/viscosità 2π.frequenza - viscosità complessa
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gennaio • febbraio 2011
della resistenza a rottura sono leggermente in aumento pur mantenendo i livelli di allungamento a rottura. Da questa scansione di frequenza si ottengono valori di tan δ che generano il grafico in Figura 13. Questo grafico mostra come all’aumentare di DA 201 i valori di tan δ diminuiscono significativamente, in tutta l’intera gamma di frequenze. Ciò è di importanza vitale, dato che valori minori di tan δ, G” (fattore perdita o componente viscosa) saranno meno significativi rispetto a G ‘, e questo si traduce in una maggiore resilienza del vulcanizzato, minore isteresi, con meno sviluppo di calore a cicli di deformazione, ecc.
Scansione temperature Il grafico in Figura 14 mostra il risultato di una scansione di temperatura tra 50 e 120º C, con un angolo di deformazione di 0,1 gradi ad una frequenza di 100 cpm. Allo stesso modo come nella scansione di frequenza, in questo grafico si vede che l’utilizzo di DA 201 migliora in modo significativo i valori di tan δ dei vulcanizzati in tutta la gamma di temperature analizzate.
TACCUINO Produzione • consumi • mercati
Crescono i consumi di gomma nel primo semestre 2010
N
ei primi sei mesi del 2010 i consumi mondiali di gomma naturale e sintetica, secondo i dati forniti dall’International Rubber Study Group, sono ammontati a 11,884 milioni di tonnellate con una crescita del 21,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a un livello quindi lievemente superiore a quello del 2008 quando erano stati di 11,754 milioni di tonnellate. Nel periodo considerato i consumi di gomma naturale sono stati di 5,090 milioni (+19,60%) e quelli di gomma sintetica di 6,794 milioni (+24,1%) In aumento anche la produzione. La gomma naturale ha toccato i 4,629 milioni (+9,90%) e la gomma sintetica 6,794 milioni (+18,9%). La maggior crescita dei consumi di gomma sintetica ha portato questi elastomeri a incidere per il 57,2% sui consumi complessivi di gomma.
Auto in calo e commerciali leggeri in ripresa
A
ndamento opposto per il mercato italiano dell’auto e per quello dei veicoli commerciali leggeri nel 2010. A dicembre l’auto è calata del 21,7% (130.319 immatricolazioni contro le 166.461 del dicembre 2009) e nell’anno il volume complessivo delle vendite è sceso del 9,2%, con 1.960.282 nuove registrazioni a fronte dei 2.159.464 del 2009. Era dal 1996 che non si scendeva al di sotto dei due milioni di unità. Come previsto, il risultato ha confermato le aspettative prodotte dalla mancanza degli incentivi alla rottamazione: dopo un primo trimestre che ha beneficiato degli ordini accumulatisi negli ultimi mesi del 2009 per effetto dei provvedimenti che incoraggiavano a cambiare l’auto vecchia, il resto del 2010 ha risentito negativamente dell’assenza di un supporto al settore. Gli ordini raccolti da gennaio a dicembre hanno avuto una flessio-
ne del 25% rispetto all’anno scorso. Segno meno anche per le marche nazionali sia nel mese che nell’anno: calo delle immatricolazioni del 25,2% a dicembre (39.541 vetture nuove vendute contro 52.859 del dicembre 2009, con la quota di mercato passata dal 31,8% al 30,3% mese su mese) e del 16,3% nell’intero 2010 (595.584 auto vendute contro 711.417 e quota scesa dal 32,9% al 30,4% anno su anno). Bilancio positivo, invece, per i veicoli commerciali leggeri (LCV), per i quali, contrariamente a quanto si è visto per le auto, il risultato positivo del primo trimestre (+26,2% su gennaio-marzo 2009) è riuscito a trainare il mercato verso la chiusura dell’anno col segno più. Dicembre ha chiuso con una flessione del 7,1%, con 18.731 nuove immatricolazioni su 17.395 dello stesso mese del 2009. Nell’intero 2010, invece, le vendite totali sono state 186.738, con un aumento del 6,2% rispetto all’anno prima, quando erano stati venduti 175.902 veicoli nuovi. Un risultato certamente positivo, ma da prendersi con cautela, in quanto il 2009, anno di riferimento, aveva chiuso con una contrazione del mercato parecchio pesante sul 2008 (-22,1%) e in più, come per le auto, il primo trimestre aveva risentito favorevolmente degli incentivi 2009 in via di esaurimento. Per le marche nazionali positivi sia dicembre che l’intero anno. In dicembre il mercato si è assestato, in pratica, sugli stessi valori dello stesso mese dell’anno precedente (9.183 consegne su 9.161: +0,2%), con un incremento della quota di circa quattro punti, dal 48,9%al 52,8%. Sui dodici mesi le vendite complessive hanno messo a segno un aumento dell’11,9%, con 97.493 nuove unità immatricolate su 87.126, innalzando conseguentemente la quota dal 49,5% al 52,2%. Ottima la performance di Fiat Professional (82.229 consegne su 72.212: +13,9%; quota salita dal 49,5% al 52,2%), grazie ai risultati conseguiti dai due più recenti modelli della gamma, Fiorino e Nuovo Doblò Cargo, e da Ducato: i primi due veicoli hanno totalizzato insieme più di 34.500 unità (il 33% in più rispetto al 2009) e Ducato ha superato le 23.700 consegne (+14%), confermandosi il veicolo commerciale più venduto in Italia.
Iveco ha confermato la sua collocazione nella fascia alta di mercato: con 15.264 vendite complessive nell’anno ha registrato una crescita del 2,3% sul 2009, mentre nel segmento di mercato suo proprio (quello degli autocarri e dei furgoni medi e grandi) ha elevato la quota al 24,4% nel mese di dicembre e si è consolidata al 22,7% nel 2010.
Wacker e Dow Corning insieme nel silicone
C
on un comunicato congiunto diffuso a metà novembre Wacker Chemie AG e Dow Corning Corporation hanno annunciato l’inaugurazione del sito per la produzione di siliconi a Xhangjiagang, nella provincia cinese di Jiangsu. Realizzato con un investimento di 1,8 miliardi di dollari su una superficie di 1 milione di metri quadrati, è il maggior impianto cinese di questo genere e uno dei più grandi ed avanzati del mondo. Il sito comprende un impianto di silossano e uno di silice piogenica, entrambi di proprietà congiunta di Wacker e Dow Corning. Il sito comprende anche impianti per la produzione di silicone finito che sono possedute e gestite indipendentemente da ciascuna delle due società.
gennaio • febbraio 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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TACCUINO
Rallentano produzione ed export
N
venture, nella quale la quota indiana sarà maggioritaria, che produrrà gomma butile in India. L’impianto, della capacità produttiva iniziale di 100.000 tonnellate, sarà istallato nell’impianto petrolchimico di Jamnagar della RIL. L’inizio della produzione è previsto per il 2013. L’investimento è di 450 milioni di dollari. La Sibur fornirà la propria tecnologia
pa orientale. Produce gas naturale, materie plastiche, gomme sintetiche, pneumatici, fertilizzanti. Nel 2010 si stima che il suo fatturato sia stato di 7 miliardi di dollari.
el mese di ottobre 2010 la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, secondo le rilevazioni dell’Istat, è diminuita dell’1,9% rispetto a ottobre 2009. Nei primi dieci mesi dell’anno (gennaio-ottobre) econdo le elaborazioni di Assocola produzione è aumentata dell1,8% maplast, nel periodo gennaio-setsullo stesso periodo dell’anno precetembre del 2010 le esportazioni itadente. Nei primi nove mesi la cresciliane di macchine e attrezzature per ta era stata del 2,2% e nei primi otto gomma e plastica sono aumentate, mesi del 2,7%. rispetto allo stesso periodo dell’anno S e m p re s e co n d o i d at i fo r n i t i precedente, del 6,5%, e del 12,5% se si dell’Istat a metà dicembre, nei primi considerano solo i macchinari, escludieci mesi dell’anno le esportazioni dendo quindi stampi, parti, compodi articoli di gomma e materie plastinenti e ricambi. che sono cresciute del 13,9% e le imQuanto alle aree geografiche di destiportazioni del 19,3%. Nei primi nove nazione delle esportazioni, l’Europa, mesi l’aumento era stato del 16,6% proprietaria per la polimerizzazione Reliance Industries SIBUR in a Joint Venturepur rapprendo oltre la metà delle noReliance Industries SIBUR Joint Venture per le esportazioni e and del 21,1% per in aand del butile, mentre la RIL fornirà i mo- stre vendite estere, registra una flesle importazioni. Il saldo positivo della nomeri. Inizialmente verranno Butyl Production in Indiapro- sione del 5,2% (-2,2% l’UE e -15,6% il for Butyl Rubber Production in India bilancia commerciale èfor stato di 8,56Rubber dotti tipi standard di gomma butile, resto del continente). milioni di euro nel periodo da genin un secondo tempo si punterà an- In forte recupero di contro le Amenaio a ottobre. che a tipi speciali. riche (+23,3% December 21, relations 2010: The trade relations were i paesi NAFTA e +64% hi, DecemberDelhi, 21, 2010: The trade between India andbetween Russia India were and Russia La Reliance Industries Limited è il l’America Latina) e l’Asia (con in prigruppo privato to indiano, ha mo piano la Cina che segna un +43%). given boost visit during the official visitmaggior of Russian President Dmitry to India, en a boost during theaofficial of Russian President Dmitry Medvedev India,Medvedev un fatturato di 44,6 miliardi di dollari Buone anche le previsioni per il bilanas the private country’s largest privateReliance sector Reliance the country’s largest sector company Industries Limited (RIL) e utili company netti per 3,6 miliardi.Industries Fa parte Limited cio finale(RIL) dell’anno. Sempre secondo a compagnia petrolifera russa Sidelle 500 maggiori società del monAssocomaplast d the leading Russian company SIBUR today announced a joint announced and the petrochemical leading Russian petrochemical company SIBUR today a joint la produzione combur e l’indiana Reliance Industri- do secondo la classifica di Fortune. plessiva del settore dovrebbe aumennture for the production butyl rubber in India. for thehanno production of butyl esventure Limited of (RIL) concluso un rubber La SiburinèIndia. la maggior compagnia pe- tare di circa l’8% con un fatturato di accordo per la creazione di una joint trolchimica della Russia e dell’Euro- oltre 3,5 miliardi di euro.
Previsioni positive per il macchinario
S
Intesa tra Russia e India per il butile
L
e joint venture facility willventure have anfacility initial capacity tons of of butyl rubbertons at of butyl rubber at The joint will haveof an100,000 initial capacity 100,000
Imprese • finanza
’s integrated refining-cum-petrochemical site in Jamnagar, India is expected RIL’s integrated refining-cum-petrochemical site inand Jamnagar, India and is expected be commissioned 2013. Estimated investment in theinvestment project will to bebycommissioned by 2013. Estimated in be the project will be
Licenza FasTech per il polibutadiene nufacture other types of butyl rubber specialities in the future.
Accordo di licenza per gli inchiostri SIBUR will future. provideSIBUR will provide manufacture other types of butyl rubber specialities in the marcatura asTech ha annunciato di avere reproprietary technology for butyl rubber polymerization andpolymerization finishing, whileand RILfinishing, will its proprietary technology for butyl while RIL will centemente concesso in licenza ad rubber pneumatici un importante operatore petrolchimi$ 450 mn. TheUS plant will mn. initially regular rubber and isbutyl expected to and is expected to $ 450 Theproduce plant will initiallybutyl produce regular rubber
F
pply monomers supply and provide the JVand withprovide world-class infrastructure and utilities. RIL and utilities. RIL monomers the JV with world-class infrastructure hein Chemie Rheinau GmbH ha conco dell’Est asiatico, la propria tecnologia
have a majority stake in the joint venture. innovativa e aproprietaria per produrre will have majority stake in the joint venture.
R
cluso un accordo di licenza per la produzione e la vendita di inchiostri polibutadiene ad alto contenuto cis, con per la marcatura dei pneumatici utilizl’utilizzo di un catalizzatore al neodimio. zando il know-how della coreana Shin di licenza la nellate anno, in viaDirector, di completamento. mmenting onL’accordo this development, Mr. development, N.fornitura R. Meswani, RIL, Commenting oninclude this Mr. Executive N. R.è Meswani, Executive Director, RIL, di servizi d’ingegneria e altra assisten- FasTech è un’azienda di tecnologia e di Han Chemical. L’accordo riguarda tutd “This is a za significant Reliance’s commitment to i service India’s said “Thisstep is atowards significant step towards Reliance’s commitment India’s to il mondo ad eccezione di alcuni patecnica. ingegneria che ha propri uffici tecnicito a service esi del sud-est asiatico e dell’Estremo Si tratta della seconda di tali licenze Ferrara ed offre attivamente sul mercato wing automotive sector automotive by bringing sector in complex technologies, available with only available a growing by bringing in complex technologies, with only a Oriente. concesse da FasTech sulla tecnologia internazionale tecnologie per gomme y few companies globally. The setting up ofThe domestic of butyl Chemie per polibutadiene al neodimio. La prisintetiche eup prodotti ed intermedi pe- Rhein of very few companies globally. settingmanufacturing of domestic manufacturing butylvenderà gli inchiostri con il marchio Rhenomark MP che -ha detto ma era stata concessa ad un’azienda petrolchimici, quali polibutadiene, gomme ber will fulfil a rubber long standing demand of the Indian tyre and rubber industry and fulfilin aMedio longOriente. standing of the Indian tyre and rubber Frank industry and vice presidente esecuLueckgen, trolchimicawill leader La demand stirene/butadiene (emulsione), gomme tivo della Rubber s investment is part investment of Reliance’s vision emerging as a significant global documentazione ingegneristica per tale etilene/propilene (soluzione sospenthis is part of of Reliance’s vision of emerging as aepayer significant global payer Division della socieprogetto, che prevede la realizzazione in sione), caprolattame, isoprene, etiliden- tà tedesca- “si integra perfettamente he synthetic rubber in thebusiness.” synthetic rubber business.” con la nostra offerta per l’industria del quell’area di un impianto da 45.000 ton- norbornene etc. 58 | L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA | gennaio • febbraio 2011 Registered Office: Corporate Telephone : (+91 22) 22785000 Registered Office: CommunicationsCorporate Communications Telephone : (+91 22) 22785000 Maker Chambers IV Maker Chambers IV Telefax IV : (+91 22) 22785185 Maker Chambers IV Maker Chambers Telefax : (+91 22) 22785185 3rd Floor, 222, Nariman Point Floor, Nariman Internet www.ril.comInternet 3rd Floor,9th 222, Nariman PointPoint 9th Floor, Nariman:Point : www.ril.com
TACCUINO
pneumatico”. Rhenomark MP è (come l’agente di distacco Rhenodiv) un prodotto a base acqua e quindi ecocompatibile. Presenta eccellente potere di copertura, brillantezza, forza di attacco e resistenza all’acqua. Ha anche un tempo di essiccazione molto breve per un prodotto a base acqua, il che consente di non modificare i processi di produzione. In definitiva Rhenomark, osserva il suo produttore, è una alternativa economica ai prodotti a base solventi.
Lanxess acquista DSM Elastomers e cresce nel trimestre del 35%
L
’olandese Royal DSM N.V. prosegue nella strada di uscita dal settore degli elastomeri. Dopo la cessione degli elastomeri termoplastici vulcanizzati Sarlik a Teknor Apex (si veda il numero di ottobre della rivista, a pagina 101) è ora la volta delle gomme etilene propilene diene (EPDM con nome commerciale Keltan) venduta a Lanxess per 310 mi-
lioni di euro e debiti azzerati. Il closing dell’operazione è prevista per i primi mesi del 2011. “È un passo importante, ha detto Axel C. Heitmann, ceo di Lanxess, verso il nostro obiettivo di 1,4 miliardi di euro di Ebitda prima delle poste straordinarie nel 2015”. I siti di DSM che producono EPDM sono quelli di Sittard-Geleen in Olanda (420 dipendenti e capacità produttiva di 160 mila tonnellate) e di Triunfo in Brasile (capacità di 40 mila tonnellate). Le nuove attività acquisite da Lanxess entrano nella business unit Technical Rubber Products, che produce e vende EPDM Buna EP, oltre a gomme cloropreniche, nitriliche, nitriliche idrogenate, e etilene vinil acetato. Poco prima di questo annuncio Lanxess aveva comunicato che nel terzo trimestre del 2010 le vendite erano aumentate del 35% a 1,85 miliardi di euro. L’Ebitda prima delle operazioni straordinarie è stato di 244 milioni (+71%) e l’utile netto di 118 milioni (contro i 23 milioni dell’anno precedente). Il record della crescita del fatturato va all’America Latina (+86%). Vengono poi i paesi EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa, esclusa Germania) con +24% e Asia Pacifico con + 22%. In Germania l’incremento del fatturato è stato del 22%, nel Nord America del 60%, nei BRIC del 23%.
Per comparto la crescita è stata del 50% per Performance Polymers, del 18% per Advanced Intermediates, del 21% per Performance Chemicals. In considerazione dei positivi risultati previsti per l’intero 2010, il consiglio d’amministrazione della multinazionale tedesca ha deciso la distribuzione ai dipendenti di un compenso straordinario per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro.
Omnova Solutions acquisisce Eliokem
C
ome avevamo anticipato nello scorso numero della rivista (a pagina 43) Omnova Solutions ha ufficialmente annunciato di aver concluso l’acquisto di Eliokem da Axa Private Equity. Il valore dell’operazione è di 227,5 milioni di euro. Con questa acquisizione il grande gruppo chimico americano, che ha sede a Fairlawn, nell’Ohio, conta di superare il miliardo di dollari di vendite con un Ebitda di 129 milioni di dollari. Eliokem opera nel campo delle specialità chimiche con prodotti che interessano direttamente il mondo degli elastomeri, come le gomme NBR Chemigum, i lattici Pliocord e Pliolite, gli antiossidanti Wingstay.
materie prime • macchine • prodotti
Filtratura delle mescole con gli estrusori a pompa ad ingranaggi
G
li estrusori a pompa ad ingranaggi sono particolarmente indicati per la filtratura delle mescole per pneumatici, non stressano né meccanicamente né termicamente il materiale, danno un buon profilo costante all’estruso e sono economicamente competitivi. Gli estrusori della serie Roll-ex della Uth sono stati progettati per soddisfare tutte queste caratteristiche di processo. Il grande vantaggio competitivo che assicurano è essenzialmente legato alla loro capacità di non “scottare” la mescola anche in caso di elevate pressioni di estrusione.
Il sistema modulare Roll-ex permette di essere collocato sia in sistemi di filtratura “inline”, sia in quelli “offline”. Il sistema con TRF (two roll feeder - alimentazioni a due rulli) presenta una compattezza tale da permettere la sua integrazione
direttamente a valle della linea di mescolazione, oppure accoppiato ad altri sistemi di estrusione a caldo. L’alimentazione mescola può essere fornita anche con sistemi differenti dal semplice estrusore monovite: a titolo di esempio estrusori bivite semplici o conici, a seconda dell’applicazione desiderata. La portata degli estrusori a pompa (modelli standard) varia da un minimo di 70 kg/h fino ad un massimo di 6.000 kg/h. Le operazioni di svuotamento e pulizia della pompa risultano semplici e di facile esecuzione per gli operatori. La tecnologia sofisticata degli estrusori a pompa ad ingranaggi Uth permette di raggiungere pressioni di filtratura fino ad 800 bar, garantendo ottimi risultati con sezioni di profilato costante e con ridottissime pulsazioni per molte tipologie di mescole. La tecnologia di filtrazione mescole Rollex è stata presentata a Tire Expo 2011 di Colonia in febbraio.
gennaio • febbraio 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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About Thermo Fisher Scientific Thermo Fisher Scientific Inc. (NYSE: TMO) is the world leader in serving science. Our mission is to enable our customers to make the world healthier, cleaner and safer. With revenues of more than $10 billion, we have approximately 35,000 employees and serve customers within pharmaceutical and biotech companies, hospitals and clinical diagnostic labs, universities, research institutions and government agencies, as well as in environmental and process control industries. We create value for our key stakeholders through two premier brands, Thermo Scientific and Fisher Scientific, which offer a unique combination of continuous technology development and the most convenient purchasing options. Our products and services help accelerate the pace of scientific discovery, and solve analytical challenges ranging from complex research to routine testing to field applications. Visit www.thermofisher.com.
TACCUINO
Dalla Fisher nuove attrezzature per la reometria
T
hermo Fisher Scientific Inc, ha presentato a K 2010 i nuovi e migliorati moduli di controllo temperature per il suo reometro Thermo Thermo Scientific HAAKE Scientific Haake RheoStress 6000. RheoStress 6000 Il modulare Haake RheoStress 6000 unisce una tecnologia sperimentata all’innovazione propria del reometro Thermo Scientific Haake Mars. Ciò ha permesso all’azienda di Karlsruhe di offrire specifiche migliorate e maneggiabilità ottimizzata nel progettare nuovi moduli come il modulo di controllo temperature universale Peltier per piastre, coni e cilindri. Ciò fa sì che i moduli siano facilmente scambiabili e siano ottimizzati per rapidi cambi di temperatura o un’alta temperatura costante e omogenea. I nuovi moduli di controllo temperature offrono: flessibilità plug-and-play, un’ampia gamma di accessori, cambio rapido tra geometrie di misura come piastre, coni e cilindri, range di temperature flessibile da -40°C fino a 200°C per cilindri coassiali e da -20°C fino a 180°C per piastre e coni Sempre Thermo Fisher Scientific ha poi presentato Rheonaut, un modulo compatto FT-IR per la sua piattaforma di reometro Haake Mars. L’azienda tedesca di attrezzature analitiche Resultec ha sviluppato il modulo Rheonaut per rivendita esclusiva da parte di Thermo Fisher Scientific. Se usato con la piattaforma di reometro Haake Mars, permette agli utenti di comprendere le cause delle proprietà reologiche a livello microscopico. La reometria dinamica e la spettroscopia FT-IR possono essere utilizzate simultaneamente per monitorare uno sviluppo di struttura durante il processo reattivo di un campione e per scoprire interazioni in contrasto quando usate in parallelo. Ciò permette ai clienti di ottimizzare i loro prodotti adattando le formulazioni più rapidamente.
Usando un reometro è possibile studiare Temperature control modules for the Thermo Scientific le proprietà viscoelastiche a riposo e in HAAKE RheoStress 6000 rheometer funzione del tempo di un materiale come funzione di stress e/o strain. Le proprietà viscoelastiche di un materiale dipendono comunque dalla struttura, in particolare i cambiamenti strutturali del materiale a livello molecolare. La spettroscopia infrarosso è uno strumento eccellente per determinare l’identità e le quantità di molecole in un campione. Rheonaut offre informazioni sia fisiche che chimiche su un campione simultaneamente usando un solo strumento. Ciò permette un confronto fra informazioni chimiche e proprietà reologiche. Rheonaut opera nella gamma di spettri del mezzo infrarosso dato che tutte le
convegni • fiere • eventi
A San Paolo in giugno l’IRC 2011
L
’Associazione brasiliana della tecnologia della gomma (ABTB) ha comunicato che l’edizione 2011 dell’International Rubber Conference si svolgerà a San Paolo dal 15 al 17 giugno. È la prima volta che una IRC si tiene in un paese dell’America Latina. Gli argomenti che verranno discussi coprono tutti gli aspetti del processo di lavorazione della gomma: materie prime e ausiliari, sviluppi tecnologici in corso, macchine e attrezzature di lavorazione, strumenti e metodi di controllo della qualità, prodotti finiti e loro applicazioni, TPV, TPE, TPO, riciclo. Ricordiamo che il prossimo anno una Rubber Con (versione di dimensioni minori
C A L E N DA R I O 2 0 1 1 15-17 febbario 22 febbario 1-4 marzo 15-18 marzo 28-30 marzo 29-31 marzo 30-31 marzo 12-14 aprile 11-14 aprile
60 |
Colonia Milano Mosca Qingdao Norimberga Singapore Colonia Bratislava Seul
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
bande principali di assorbimento di un campione si trovano di solito tra 4004000 cm -1 (2.5-25 μm). Ciò copre la cosiddetta regione delle impronte digitali, che è in genere accettata come unica per ogni molecola. Rheonaut è un modulo compatto per Haake Mars della Thermo Scientifc che presenta:in contemporanea reologia e misure degli spettri FT-IR; principio ATR (riflessione totale attenuata); analisi di cambi strutturali sotto shear/deformazione; investigazione estensiva di reazioni di reticolazione termali/UV “ Poiché la spettroscopia infrarosso è uno strumento in grado di identificare la natura di strutture molecolari e le trasformazioni, l’aggiunta di uno spettrometro FT-IR ad un reometro rotazionale dà al ricercatore un altro livello di dettaglio che riguarda la comprensione (o la portata) di applicazioni reologiche” ha detto Markus Schreyer, vice presidente e general manager dell’unità di caratterizzazione del materiale di Thermo Fisher Scientific.
Tire Technology Expo Conferenza K2010 e dintorni Tires & Rubber China Rubber Conference & Expo European Coatings Congress Tyrexpo Asia Silicone Elastomers Conference Rubber Conference 52a Assemblea IIRSP
gennaio • febbraio 2011
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della IRC) si terrà a Bratislava (Slovacchia) dal 12 al 14 aprile (si veda il numero di dicembre della rivista a pagina 48).
sito inter net www.tiretechnology-expo.com www.edifis.it www.maxima-expo.ru www.rubberexpo.com.cn www.european-coatings-show.com www.eci-international.com www.rapra.net www.fchpt.stuba.sk www.iisrp.com
INDICE DELL’ANNO 2010
Gli argomenti della rivista trattati lo scorso anno LEGENDA Gli argomenti e le note apparse nei dieci numeri del 2010 sono suddivisi nelle seguenti sezioni: 1) ABBIAMO LETTO PER VOI 2) ECONOMIA, MERCATI 3) FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA 4) FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI 5) LIBRI, RECENSIONI 6) MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE 7) MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI 8) NEWS DA AZIENDE E ENTI 9) NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE 10) AUTORI 11) AZIENDE E ENTI I riferimenti sono (tra parentesi) al numero del fascicolo e alla pagina. I numeri dei fascicoli corrispondono alle seguenti date di copertina: 575) 576) 577) 578) 579) 580) 581) 582) 583) 584)
gennaio/febbraio 2010 marzo 2010 aprile 2010 maggio 2010 giugno 2010 luglio/agosto 2010 settembre 2010 ottobre 2010 novembre 2010 dicembre 2010
In ogni sezione i riferimenti (quando non in ordine alfabetico) sono in ordine di numero della rivista e di pagina di pubblicazione.
1 ABBIAMO LETTO PER VOI Unimatec offre gomma acrilica ACM all’industria della gomma (575, 8) Sostituzione di chemicals per ECO, ACM, AEM (575, 8) Isolamento di prodotti di reazione di acceleranti (575, 9) Oli plastificanti nel settore dei pneumatici alle soglie del 2010 (575, 9) Plastificanti esterici reattivi con elastomeri (575, 10) Considerazioni sul meccanismo di rinforzo delle cariche – Parte 1a (575, 10) Considerazioni sul meccanismo di rinforzo delle cariche – Parte 2a (575, 11) Miglioramento dell’isteresi di pneumatici vettura mediante aramidi (575, 12) Il rotore a quattro pale avanzato di tipo N – Parte 2 (575, 12) Modello computerizzato per il processo di estrusione di AEM (575, 13) Il design statistico aiuta a ridurre gli scarti (575, 14) Test di misura della propagazione delle screpolature a fatica (575, 14) Il triangolo magico dei pneumatici viene oggi variato con il Nanoprene (576, 8) Resistenza ai carburanti delle gomme acriliche ACM (576, 8) Influenza della polvere di FKM sulla permeazione dei carburanti (576, 9) Influenza del process oil sulle proprietà meccaniche (576, 10) Protezione contro microorganismi (576, 11) Proprietà dinamiche di mescole contenenti silice silanizzata (576, 12) Prescrizioni per realizzare membrane per dighe (576, 12) Dimensionamento della durata di frizioni a base siliconica (576, 13) Articoli di gomma resistenti al rigonfiamento in acqua (576, 14) MixCont, processo dinamico di mescolazione (576, 14) Controllo ultrasonico dello stampaggio a iniezione con CureSense (576, 15) Analisi del materiale e delle difettosità (576, 16) Nuovi EPDM metallocenici con esteso profilo di caratteristiche (577, 8) Caratterizzazione di nanocompositi per specifiche applicazioni (577, 8) Vulcanizzazione termoreversibile su EPM innestato (577, 9) Riduzione della ruvidità di articoli in gomma siliconica (577, 9) Attivazione della vulcanizzazione e riduzione del tenore di zinco (577, 10) Nuova carica rinforzante per gomme siliconiche (577, 11) Nanotubi di carbonio come cariche per elastomeri (577, 11) Profilati incassati con lamina cromata in vista (577, 12) Proprietà dinamico-meccaniche di nanocompositi contenenti caolini (577, 13) Linee flessibili di tubazioni per l’industria petrolifera (577, 13) Completamento insieme a straining per estrusione (577, 14) Articoli rinforzati con avvolgimenti di filati (577, 14) Toso Corp. per contenere il gap di capacità del CSM (578, 8) Sinergismo del talco Mistron con il nero di carbonio (578, 8) Composti NR/Isora (578, 9) Firestone intende conquistare il mercato delle molle ad aria in Europa (578, 9) Contro lo smog estivo (578, 10) Una applicazione meccanica per devulcanizzare l’EPDM (578, 10) Nuovi CVJ Boots innovativi con nuovi materiali (578, 11) Pirolisi di pneumatici in impianto di laboratorio (578, 12)
Un procedimento per rivalutare articoli invecchiati (578, 12) I fornitori di auto tendono la mano al “dopomercato” (578, 13) Influenza del TESPT sulle caratteristiche meccaniche e dielettriche (578, 13) La pressione sui costi è costruttiva nel settore auto (578, 14) Lavorazione del polibutadiene ad alto cis (579, 8) Nuovo elastomero termoplastico PPE (polifenilenetere) (579, 8) Influenza degli antiossidanti sull’attacco al tessile con RFL (579, 9) Nanoadditivi nei battistrada (579, 9) Rapporti tra coagenti ed elastomeri nella reticolazione perossidica (579, 10) Fibre corte di cellulosa negli elastomeri (579, 13) Prospettive per i fornitori di materiali per tappi farmaceutici (579, 14) Correlazione tra durata del pneumatico e invecchiamento della gomma (579, 14) Metodi di misura della geometria di estrusione dei profilati (579, 15) EPDM per acqua calda e vapore acqueo (580, 8) Tagli di NR e alcool polivinilico per articoli medicali (580, 8) Proprietà viscoelastiche di NR e SBR con neri modificati (580, 9) Cariche magnetiche per pneumatici intelligenti (580, 10) Smorzatori di tipo avanzato in XNBR contenente additivi organici (580, 10) Profilati edilizia di EPDM rigenerati con ammine per uso in foglie per tetti (580, 11) Studio di modelli di parti elastomeriche in contatto (580, 11) Preparazione di TPV nel mescolatore interno (580, 12) Anisotropia dell’effetto Mullins in mescole di CR nere (580, 13) Effetto della migrazione delle paraffine sulla energia libera di superficie della gomma naturale (580, 13) Nanosilici idrofobe preparate da gomme siliconiche (580, 14) Mescole “verdi” dalla sala mescole (580, 15) SBR polimerizzate in emulsione modificate chimicamente (581, 8) Polyblend NBR/PVC usando recuperi di articoli di PVC (581, 8) Nuovi silani per pneumatici autocarro in NR (581, 9) Acceleranti alchil-fenoldisolfurici in elastomeri isobutilenici (581, 10) Proprietà dinamico-meccaniche con oli a basso contenuto di PAH (581, 10) Nanocompositi a base di gomma (581, 11) Progressi nelle misure della struttura del nero di carbonio (581, 12) Il treno dello Hokkaido (581, 12) La tendenza è verso processi sempre più flessibili (581, 13) Vantaggi dei mescolatori interni per materiali di frizione (581, 13) Sistema ultrasonico “CureSense” per controllo dell’iniezione (581, 14) Configurazione della vite e proprietà di mescole E-SBR/ Silice/Silani (581, 14) Incorporazione di ciclotrifosfazeni nella struttura della NR (582, 8) Le gomme siliconiche nel trasporto della corrente elettrica (582, 8) TPE a blocchi stirenici in cavi elettrici resistenti alla fiamma (582, 9) Aggraffaggio di PHB sulla ENR mediante reactive mixing (582, 9) I silani nel cuore della montagna (582, 10) Coagenti per la vulcanizzazione elettronica degli elastomeri (582, 11) Alkidi a base di olio di palma nella NR e nella E-NR (582, 11) Guanti chirurgici non allergenici grazie agli UV (582, 12)
gennaio • febbraio 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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indice dell’ANNO 2010
Riduzione del rumore nelle ferrovie (582, 13) Pneumatici vettura migliorati con Ekoprena (582, 13) Processo per caratterizzare meccanicamente foglie e elastomeri (582, 14) Predizione della durata della vita di articoli di gomma (582, 15) La gomma naturale in applicazioni autodinamiche (583, 8) Compression set relaxation su AEM, ACM, HNBR (583, 8) Fibre di polipropilene rivestite con nanostrutture di TiO2 (583, 9) Una famiglia di gomme siliconiche antimicrobiche (583, 10) Polimeri che emettono luce (583, 10) Additivi per migliorare la lavorabilità della NR (583, 11) Dopo il bioisoprene può arrivare il biobutadiene (583, 11) Perdite di pressione di iniezione con mescole di gomma (583, 12) La simulazione nella tecnologia della gomma (583, 13) Influsso della velocità sullo spessore della spalmatura (583, 13) Devulcanizzazione con CO2 ad alta pressione (583, 14) Estrusore con pompa a ingranaggi come strainer (583, 15) Tagli NR/EVA compatibilizzati con NR innestata (584, 8) Poliuretani per guarnizioni in confronto con la gomma (584, 8) Difesa delle gomme termoplastiche TPE in tempi di crisi (584, 9) Gomme termoplastiche vulcanizzate TPV (584, 10) Le azidi come vulcanizzanti dell’elastomero EPM (584, 10) Dispersione e distribuzione selettiva di nanocariche (584, 11) Nanocompositi SBR/caolino con caratteristiche di barriera ai gas (584, 12) Prospettive per gli oli plastificanti nell’industria della gomma (584, 12) Steelcord aramide (584, 13) Dopo anni di uso un cilindro di TPU è ancora rotondo (584, 13) Funzionalizzazione di elastomero e carica mediante plasma (584, 14) La durata sotto sollecitazione a taglio con un asse rotante (584, 14) Un solo strumento per entrambi (574, 13) Riduzione del tempo di vulcanizzazione nello stampaggio a iniezione (574, 14) Mescole per profilati edilizia e per tenute di tubazioni Parte 2 (574, 15) Rapporti tra l’abrasione della gomma e la trazione dei pneumatici (574, 16) Elastomeri AEM migliorati in performance e stampaggio a iniezione (574, 16) 2 ECONOMIA, MERCATI L’intervista del mese: Riccardo Comerio (Presidente Assocomaplast) – Aggregazione di imprese e specializzazione di nicchia (575, 21) Meno del 5% le auto ecologiche in Italia (575, 61) L’intervista del mese: Pierantonio Agnelli (T.S.F.) – Riconsiderare le dinamiche commerciali e produttive (576, 20) Auto in ripresa e veicoli commerciali leggeri in calo nel 2009 (576, 48) Yokohama espande il sito cinese di Hangzhou (576,49) Un po’ meno grave del previsto la caduta dell’industria tedesca (576, 50) L’intervista del mese: Marco Fortis (Fondazone Edison) – L’Europa ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo (577, 25) Inchiesta tra i costruttori di macchine (prima parte) Esiti incerti, previsioni caute (577, 27) In forte calo il mercato delle macchine (577, 47) L’intervista del mese: Tutti gli occhi puntati su K 2010 (578, 23) Inchiesta tra i costruttori di macchine (seconda parte) – Comincia a spuntare un po’ di ottimismo (578, 27) Gli scienziati anziani (579, 11)
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Influenza del contenuto di vinilpiridina sull’attacco ai cord (579, 11) Risparmio di carburante secondo un nuovo concetto (579, 12) L’intervista del mese: Werner Breuers (Lanxess) – La sfida dei mercati si vince con l’innovazione (579, 21) L’intervista del mese: Giorgio Colombo (Neopresidente Assocomaplast) – Una iniziativa per consolidare la filiera (580, 20) Inchiesta mescole – La ripresa c’è ma le incognite rimangono (580, 23) Affrontare insieme le incognite dei mercati (580, 33) Migliora la raccolta ordini e riaffiora la fiducia (580, 43) Crescono importazioni ed esportazioni (580, 67) L’intervista del mese: Nicola Centonze (Presidente Federazione Gomma Plastica) – L’impegno della Federazione per il rilancio del settore (581, 21) Inchiesta tra i fornitori di materie prime – Attenzione a non mettere in gioco la ripresa (581, 25) Auto e veicoli commerciali leggeri in lieve ripresa nel primo semestre (581, 60) Per BASF Italia un 2009 influenzato dalla crisi (581, 62) Migliora l’export-import di macchine nei primi quattro mesi (581, 62) Le macchine tedesche puntano a una crescita elevata (581, 63) L’intervista del mese: Mario Maggiani (Direttore Assocomaplast) – Ci presentiamo a K 2010 con numeri in ripresa (582, 27) Crescono produzione e consumi di gomma naturale e sintetica (582, 100) In aumento le esportazioni di articoli di gomma e plastica (582, 103) In Germania ripartono gli ordinativi di macchine (582, 104) L’intervista del mese: Paolo Pontremolesi (Direttore Commerciale di Z Lab) I sistemi informativi non possono attendere (583, 17) Una considerazione e una chiosa a proposito del convegno di Nembro (583, 31) L’intervista del mese: Thörsten Kühmann (Direttore VDMA) – K 2010 ha confermato che la ripresa c’è (584, 17) La Rubber Valley punta all’eccellenza (584, 29) Battuta d’arresto per la produzione. Bene l’export (584, 43) La Germania (e l’Europa) rivede al rialzo la crescita (584, 43) Allarme per la pirateria (584, 44) 3 EDERAZIONE GOMMA PLASTICA Inverno in sicurezza – Solo con pneumatici invernali guida sicura nella stagione fredda (576, 46) Cerisie – Cambio al vertice. Sergio Vergani è il nuovo presidente (578, 25) Pneumatici sotto controllo – “Vacanze Sicure 2010”: auto e veicoli commerciali sotto osservazione (578, 44) Firmata intesa a tre per le iniziative di “Pneumatici sotto controllo” (578, 45) L’Assemblea annuale della Federazione Gomma Plastica – Preoccupano la perdita di competitività e il costo delle materie prime (581, 37) L’Assemblea annuale della Federazione Gomma Plastica – I nodi da sciogliere (581, 38) “Vacanze Sicure 2010”: ancora risultati poco incoraggianti (581, 49) Gli scarti di lavorazione degli articoli tecnici: un problema o un’opportunità? (583, 33) Inverno in sicurezza – Pneumatici invernali o catene a bordo verso l’obbligatorietà (584, 41) 4 FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI Rich Mac 09 – Un’edizione con nuovo biglietto da visita (575, 55) Registrazione ondine per il meeting dell’IISRP (575, 60) Plast 2012 si riposiziona in maggio (576, 50) Guardare al dopo crisi nell’ottica dell’innovazione (577, 33)
gennaio • febbraio 2011
LIUC – La gomma e la plastica per il risparmio energetico nell’edilizia (577, 39) Gutech rinviato ad aprile 2011 (577, 46) L’impronta di Pirelli PZero al Micam ShoEvent (577, 46) “Open days” a Viadanica (577, 47) L’intervista del mese – Tutti gli occhi puntati su K 2010 (578, 23) ENGEL – L’innovazione tecnologica nella produzione di articoli medicali (578, 37) Assemblea Generale AIRIEL e CERISIE – Positivo bilancio per il 2009 e nuovi temi in via di sviluppo (579, 44) Affrontare insieme le incognite dei mercati (580, 33) Migliora la raccolta ordini e riaffiora la fiducia (580, 43) Prepararsi a K 2010 con ottimismo (580, 51) Una conferenza sull’impiego dei polimeri nel settore petrolifero (580, 67) Montichiari cambia: Expo Meccanica al posto di MU&AP e Gutech (581, 63) K 2010 – Il conto alla rovescia è cominciato (582, 35) Ricerca e sperimentazione ad alto livello (582, 83) Engel – Stampaggio del silicone no problem (583, 19) Lanxess – Un ambizioso programma di crescita (583, 29) Gli scarti di lavorazione degli articoli tecnici: un problema o un’opportunità? (583, 33) Festa grande a Genova per i gommoni (583, 35) K 2010 – Una fiera aperta all’ottimismo (1a parte: le materie prime) (584, 19) Una Rubber Con in aprile a Bratislava (584, 48) Nuovo logo per Plast 2012 (584, 48) In maggio a Lione Caoutchouc 2011 (584, 48) 5 LIBRI, RECENSIONI Un contributo scientifico all’analisi termica(584, 39) 6 MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE Desma Schuhmaschinen – Colatura a bassa pressione – Flessibilità e alta produttività con tutti i tipi di poliuretani (575, 27) Made in Italy – Il meglio dell’offerta italiana per i mercati esteri (in russo) (575, 26) OR. P. Stampi – Mantenere la qualità, ridurre i costi di produzione (575, 36) Desma Schuhmaschinen Flessibilità e alta produttività con tutti i tipi di poliuretani (575, 44) Dalla UTH nuovi estrusori a ingranaggi (575, 60) OR. P. Stampi – Un passo avanti nell’automazione stampi (575, 61) Netzsch – Nuova microbilancia (575, 62) Desma Elastomertechnik – Contenimento dei costi e risparmio energetico (576, 37) Dr Boy L’innovazione passa anche da processi produttivi dinamici e versatili (576, 39) Nuovo calorimetro adiabatico di reazione MMC 274 Nexus (576, 49) OR. P. Stampi L’industria italiana ha buone carte da giocare (577, 31) Guardare al dopo crisi nell’ottica dell’innovazione (577, 33) Con Trescore 2 PMG raddoppia (577, 35) La serie XR degli spettrometri Ocean (577, 48) La nuova tecnologia Mill Extruder (578, 34) ENGEL – L’innovazione tecnologica nella produzione di articoli medicali (578, 37) Dal retrofitting alla pressa eco-compatibile (578, 40) Zero scarti col FlowControl della Desma (578, 46) Una nuova vita per scarti e articoli fine uso (579, 23) Colmec Tubi per il trasporto fluidi Nuove tecnologie produttive per il settore auto (579, 40) Massima flessibilità col minimo ingombro (579, 48) Una macchina per marcatura laser su campioni di cavi (579, 48) Non più bolle d’aria con la nuova pressa CVB (580, 47) Dalla gomma non solo granuli e polverino (580, 61) Una nuova macchina speciale dalla Desma (580, 67) Doss Visual Solution – Una società in pieno rinnovamento (581, 45)
INDICE DELL’ANNO 2010
Nuove macchine ENGEL victory senza colonne (581, 60) Blocco a due piani dalla Desma (581, 63) Berstorff lancia una nuova linea inner-liner (581, 64) Engel – Stampaggio del silicone no problem (583, 19) C’è anche chi fa il pieno di macchine alla Engel (583, 20) Apparecchi da laboratorio tra novità e conferme (583, 25) Tecnologia laser per l’incisione degli stampi (583, 46) Per ottimizzare l’estrazione dallo stampo delle maschere subacquee (583, 47) Un contributo scientifico all’analisi termica (584, 39) Tecnologie avanzate per la sagomatura spettrale (584, 47) Mettler Toledo presenta Good Titration Practice (584, 48) 7 MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI La rubber valley Un polo produttivo italiano d’eccellenza (575, 50) Dyneon passa all’emulsionante sostitutivo del PFOA (575, 59) Acqua pulita per una salute migliore (575, 62) Guarnizioni – Se due metri di diametro vi sembrano pochi (576, 23) Articoli tecnici: guarnizioni e altro ancora – Vetrina delle novità (576, 28) Bluestar Siliconi Italia Una stella blu sul cammino dei siliconi (576, 33) Kraiburg – Mescole di gomma per componenti destinati al contatto con l’acqua potabile (576, 42) Torna in scena il tarassaco? (577, 41) So.F.te.R. acquisisce il business Terra (577, 47) Nuovo adesivo siliconico per la coppa dell’olio (578, 46) Il pneumatico lunare non si sgonfia (578, 48) Una nuova vita per scarti e articoli fine uso (579, 23) Alfagomma Correlazione fra deformazione per compressione e deformazione elastica radiale (579, 31) Un nuovo Nordel per l’estrusione e lo stampaggio (579, 46) Una nuova gomma per pneumatici verdi (579, 47) Dalla Svezia in tutto il mondo (580, 39) Quando un’azienda familiare assume le dimensioni di un gruppo commerciale (580, 57) Due nuovi TPV da Sarlink (580, 67) Unigomma – Compie vent’anni ma l’esperienza e i risultati ne dichiarano di più (581, 52) Ossido di zinco Un nuovo prodotto ad alta area attiva superficiale (581, 54) Mescole siliconiche per isolatori in gomma a migliorata tensione superficiale (582, 31) EPDM o SBR? Un’esperienza interessante (582, 85) Una silice sviluppata per le mescole siliconiche perossidiche (582, 88) DuPont lancia nuovi prodotti per il contatto con alimenti (582, 102) Dalla Wacker nuovo fluido siliconico di raffreddamento (582, 104) Si cerca un’alternativa agli acceleranti a base di tiourea (583, 38) Correlazione fra deformazioni radiali e compressione ciclica dinamica (583, 39) – Una nuova famiglia di gomme nitriliche (583, 46) Da Parigi Industry una serie di tubi per elettrodomestici (583, 47) Dalla Topas il primo elastomero a base di copolimero cicloolefinico (583, 48) Le cariche rinforzanti come potenziali nanocompositi (584, 33) Alleanza nei copolimeri bio (584, 46) Così la scarpa diviene ecosostenibile (584, 47) 8 NEWS DA AZIENDE E ENTI Unità di masterbatch Continental in Romania (575, 59) Italtech punta sul servizio chiavi in mano (575, 60)
Dalla UTH nuovi estrusori a ingranaggi (575, 60) Registrazione ondine per il meeting dell’IISRP (575, 60) Acqua pulita per una salute migliore (575, 62) Netzsch – Nuova microbilancia (575, 62) Licenza esclusiva di Heraflex P alla So.F.te.R (576, 48) Yokohama espande il sito cinese di Hangzhou (576, 49) Dieci anni in Giappone dei siliconi Wacker (576, 49) Palle da golf più veloci con Buna CB21 (576, 50) Il programma del 51° meeting dell’IISRP (576, 50) Seminari Thermo Fisher sulla reologia (576, 50) Plast 2012 si riposiziona in maggio (576, 50) Alla DSM l’impianto di PA6 della NPC (576, 50) Riparte l’impianto Lanxess di butile a Singapore (576, 51) Automazione industriale a Parma in ottobre (576, 51) Gli 80 anni di Irene Engel (576, 52) Lanxess investe negli elastomeri e nei chemical (577, 45) Nuova struttura interna alla Warwick Italia (577, 46) “Open days” a Viadanica (577, 47) Torchiani incorpora Baslini Trade (577, 47) So.F.te.R. acquisisce il business Terra (577, 47) Ecopneus ha cambiato sede (577, 47) La serie XR degli spettrometri Ocean (577, 48) Engel Italia rafforza la struttura vendite (578, 47) Il pneumatico lunare non si sgonfia (578, 48) Lanxess brilla nel primo trimestre e investe in Cina (579, 46) Un nuovo Nordel per l’estrusione e lo stampaggio (579, 46) Industrial Frigo festeggia i 40 anni di attività (579, 46) Una nuova gomma per pneumatici verdi (579, 47) Novamont rinnova la formula di comunicazione ambientale (579, 47) Massima flessibilità col minimo ingombro (579, 48) Una macchina per marcatura laser su campioni di cavi (579, 48) Gli esteri metacrilati di Arkema passano a Evonik (580, 68) Lanxess sposta in Francia la ricerca per la gomma nitrilica (580, 68) Nuove macchine ENGEL victory senza colonne (581, 60) Tubi italiani in Macedonia (581, 60) Prysmian investe in Cina (581, 61) Fusione tra Maag Pump Systems e Automatik Plastics Machinery (581, 61) Blocco a due piani dalla Desma (581, 63) Partnership commerciale tra Fluorten e Fridle (581, 63) Berstorff lancia una nuova linea inner-liner (581, 64) Iniziativa della VDMA per la protezione della proprietà intellettuale (581, 64) Vola il fatturato di Lanxess nel secondo trimestre (582, 100) In forte ripresa le vendite di Zeon (582, 100) Solexis investe 10 milioni in Italia per i fluoroelastomeri (582, 100) Nuovi associati all’IISRP (582, 100) Nuova nomina alla VMI (582, 101) Acquisita da Teknor Apex la divisione TPV di Sarlink (582, 101) Evonik scorpora il carbon black (582, 101) Chem Trend celebra 50 anni di attività con alcune novità per applicazioni alimentari (582, 102) DuPont lancia nuovi prodotti per il contatto con alimenti (582, 102) Warwick entra nell’orbita di IMCD Group (582, 103) So.F.te.R. cresce con P Group (582, 103) Nuovo Centro Tecnologico Arburg a Budapest (582, 103) Dalla Wacker nuovo fluido siliconico di raffreddamento (582, 104) Assocomaplast festeggia i 50 anni di attività (583, 46) Al 96% in Europa il recupero dei pneumatici fine vita (583, 46) Una nuova famiglia di gomme nitriliche (583, 46) Da Parigi Industry una serie di tubi per elettrodomestici (583, 47)
Per ottimizzare l’estrazione dallo stampo delle maschere subacquee (583, 47) Dalla Topas il primo elastomero a base di copolimero cicloolefinico (583, 48) Certificato il sistema qualità della S.int.a. (583, 48) Battuta d’arresto per la produzione. Bene l’export (584, 43) Lanxess aumenta la capacità produttiva di EVM (584, 43) Al via la produzione di lattice Pliocord VP in Cina (584, 43) La Germania (e l’Europa) rivede al rialzo la crescita (584, 43) Compounding tecnico in Cina (584, 44) Bridgestone aumenta la produzione di fuoristrada (584, 44) Wacker rafforza la presenza in Asia (584, 44) Sempre più Cina per Clariant (584, 44) Teknor Apex distribuisce Laripur in Nord America (584, 44) IISRP aggiorna le statistiche della gomma sintetica (584, 45) Chiamata per il REACH (584, 45) Il marchio Rutil torna sul mercato (584, 45) A Styron il 50% di Sumitomo Dow (584, 45) Alla Lanxess gli acceleranti Flexsys (584, 45) Zeon Italia diventa Zeon Europe (584, 46) Maxi fusione nelle specialties (584, 46) Hexpol ha acquistato il gruppo Excel Polymers (584, 46) Cambiamenti nel management di Lanxess (584, 46) KraussMaffei Berstorff cambia CEO (584, 46) Alleanza nei copolimeri bio (584, 46) Evonik cerca acquirenti per il carbon black (584, 46) Pirelli: 1,9 miliardi di investimenti (584, 47) Così la scarpa diviene ecosostenibile (584, 47) Tecnologie avanzate per la sagomatura spettrale (584, 47) Mettler Toledo presenta Good Titration Practice (584, 48) Una Rubber Con in aprile a Bratislava (584, 48) Nuovo logo per Plast 2012 (584, 48) In maggio a Lione Caoutchouc 2011 (584, 48) 9 NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE Sicurezza sul lavoro: novità normative (577, 16) Macchine sicure (578, 16) Regolamento REACH: le ultime modifiche (581, 16) Sempre in primo piano la sicurezza (582, 16) Una raccomandazione Assocomaplast (582, 102) Salute e sicurezza sul lavoro: una nuova tappa (573, 17) 10 AUTORI Agnelli, P. (575, 50) Bertolotti, F. (583, 31) Brevi, A. (575, 36); (577, 31) Caldara, L. (582, 31) Cantalupo, G. (575, 27); (575, 44); (575, 55); (576, 33); (576, 46); (577, 39); (578, 37); (578, 44); (580, 51); (581, 49); (581, 52); (583, 19); (584, 19); (584, 41) Colombo, U. (579, 40) De Tuoni, E. (577, 41); (584, 39) Di Pasquale, A. (575, 55); (578, 40); (580, 33); (580, 47); (581, 45); (583, 29) Garlanda, B. (577, 16); (578, 16); (581, 16); 582, 16) Merlo, L. (579, 23); (580, 61); (581, 55); (583, 38) Oggermüller, H. (582, 88) Ranieri, G. (579, 31); (583, 39) Regalia, R. (578, 34) Schultheis, B. (576, 42) Westhaus, N. (582, 88) Nolli, C. (565, 65) Pierno, S. (574, 23) Piga, L. (566, 25) Pontremolesi, P. (566, 37) Regalia, R. (567, 21) Sanvito, G. (573, 45)
gennaio • febbraio 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
63
indice dell’ANNO 2010
11 AZIENDE E ENTI A.G.P. (576, 28) Airiel (579, 44) Alfagomma (579, 31); (583, 39) API (584, 25) Applied Market Information (AMI) (580, 67) Arburg (582, 51); (582, 103) Argomm (584, 25) Arkema (580, 68); (584, 21); (584, 46) Arredi Tecnici Casarin (575, 56) Associazione Artigiani di Bergamo (584, 29) Assocomaplast (577, 47); (581, 62); (582, 102); (583, 38); (583, 46) Assodem (579, 26) Assorigom (579, 26) ATG (576, 31) Azienda Chimica Milanese (581, 25) Bagigi (575, 26); (580, 65) Bareiss (583, 27) BASF (584, 21) BASF Italia (581, 62) Baslini (577, 47) Bayer MaterialScience (584, 47) BEL Engineering (575, 56) Ber-Pa (576, 28) Berstorff (581, 64) Bluestar Siliconi Italia (576, 33) Borealis (580, 51) Bridgestone (584, 44) Brüggemann Chemical (581, 55) Cabot (584, 21) CEM (575, 56) Centro Guarnizioni Tiger (576, 30) Cerisie (579, 44); (580, 34) Chem Trend (582, 102) Clariant (584, 44) CM Capoferri Luigi (575, 28) Coim (584, 44) Colmec (575, 27); (577, 27); (579, 40); (582, 37); (584, 20); Color Service (575, 33); (577, 29); (582, 37) Comerio Ercole (575, 29); (577, 29); (582, 41); (584, 20) Consorzio Argo (579, 27) Continental (575, 59) Daikin Chemical Europe (584, 22) Desma Elastomertechnik (576, 37); (578, 32); (578, 46); (579, 48); (580, 67); (581, 63); (582, 69) Desma Schuhmaschinen (575, 44) Deutsche Gumtec (580, 63) Dogi (576, 28) Dolder Massara (581, 30) Doss Visual Solution (578, 27); (581, 45); (582, 67) Dow (579, 46) Dow Elastomers (584, 22) Dr Boy (576, 39); (582, 75) DSM (576, 50); (577, 47); (582, 100) DuPont (582, 45); (582, 102); (584, 25); (584, 27) Dyneon (575, 59) Ecopneus (577, 47); (579, 26) Effegi (576, 28) Eico Novachem (581, 33) Eico Specialties (581, 27); (581, 55) Eigenmann & Veronelli (575, 32); (581, 30) Elasto (584, 26) Eliokem (584, 22); (584, 43) Engel (576, 52); (578, 37); (580, 51); (581, 60); (582, 39) Engel Italia (578, 47); (583, 19) ERRECI (575, 56) ETRA (579, 27) ETRMA (583, 46); (584, 33) Eurgomma (576, 29) Eurochimind (581, 26) Eurofoam (584, 26) Euromap (584, 44) Eurorubber (580, 25) Eurosoft (575, 57) Evercompounds (580, 27) Evonik Industries (580, 68); (582, 101); (584, 22); (584, 46) Excel Polymers (584, 46) Federpneus (576, 46); (578, 44); (578, 45)
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Flexsys (584, 45) Fluorten (581, 63) Fratelli Maris (575, 26); (577, 28) Fridle Sistemi di Tenuta (581, 63) Gefran (582, 65) Gibitre Instruments (575, 32); (577, 33); (580, 36); (583, 26) Gillard (582, 71) Goodyear (578, 48) Göttfert (583, 26) Govoni Sim Bianca Impianti (582, 63) Hexion Specialty Chemicals (584, 46) Hexpol (584, 46) Hexpol Compounding (580, 24); (580, 39); (582, 85) Hoffmann Mineral (582, 88); (584, 23) HT Mir (584, 45) IISRP (575, 60); (576, 50); (582, 100); (584, 45) IKV (582, 83) IMCD (582, 103) IMCD Italia (581, 26) Impreglon Italia (583, 47) Industrial Frigo (579, 46); (582, 45) Insit Industria (576, 29) Instron (582, 73) Interbusiness (575, 29) Intermarp Italia (575, 27); (576, 23) Interseals (575, 33); (576, 29) Iris Gomma (576, 31) IRSG (582, 100); (584, 45) Istat (584, 43) Italmec-G3 (577, 28) Italtech (575, 60) Kasco Corporation (576, 50) Kraiburg (576, 42); (580, 25) Kraiburg TPE (584, 26) KraussMaffei Berstorff (584, 46) Lagorio & Dufour (581, 34) Land Instruments (575, 57) Lanxess (576, 51); (577, 45); (579, 21); (579, 46); (580, 68); (581, 28); (582, 67); (582, 100); (583, 29); (584, 27); (584, 43); (584, 45); (584, 46) Laselec (579, 48) Lead Center Cassette (Gruppo Freudenberg) (576, 31) Lehvoss Italia (581, 32) Leica (575, 57) LTE (580, 27) Maag Pump Systems (577, 30); (581, 61) Maplan (582, 77) Maris (582, 47) Materials Engineering Research Laboratory (MERL) (580, 67) MATREC (579, 28) Mesgo (575, 28); (580, 26); (582, 31) Messe Frankfurt Italia (576, 51) Metrohm (575, 57) Mettler Toledo (584, 48) Mixer (580, 27) ML Engraving (583, 46) Momentive Performance Materials Holdings (584, 46) M.P. Industria della gomma (575, 30); (576, 30) M. Penati Strumenti (583, 28) Multicom (580, 23) Nanocyl (584, 27) NASA (578, 48) Netzsch (575, 58); (575, 62) Nexus (576, 49) N.I.R.A. (576, 28) Norres (584, 27) Novamont (579, 47) Novotema (576, 29) Nylon Polymer Company (576, 50) Nynas (584, 23) Ocean Optics (577, 48); (584, 47) O.C.S. (575, 30) Oldrati Guarnizioni Industriali (576, 30) OMS (582, 53) Orgkhim Biochemical Holding (582, 100) OR. P. Stampi (575, 36); (575, 61); (577, 31); (577, 47); (578, 28); (582, 61) P Group (582, 103) Parigi Industry (576, 30); (583, 47)
gennaio • febbraio 2011
Parker (576, 30); (580, 28) Persico Terenzio (577, 33); (578, 32); (580, 35) Pezzato (578, 30); (580, 47) Phoenix (583, 27) Pirelli (584, 47) Pirelli PZero (577, 46) Plastics Machinery (581, 61) PMG (575, 31); (577, 35); (580, 29) Polimeri Europa (584, 23) PolyOne Corporation-GLS Thermoplastic Elastomers (584, 24) Pomini Rubber & Plastics (575, 30); (577, 30); (578, 34); (582, 53); (584, 20); Prodicon International (575, 31); (577, 28); (582, 57) Promaplast (583, 38) Prysmian (581, 61) Purac (584, 46) Radici Group (576, 48) REP (582, 63) REP Italiana (578, 29) Retsch (575, 58) Rhein Chemie (579, 46) Rio Tinto Minerals (582, 81); (584, 27) Rivi Magnetics (578, 32) Roder (583, 25) Rodolfo Comerio (577, 30); (582, 59) Rossi Gomma (580, 49) R.P.M. (578, 31); (578, 40); (582, 49) Rubber Resources (580, 62) Rubber Trade (577, 29) Sagitta (582, 55) Sarlink (580, 67); (582, 101) Saspol (578, 28); (582, 47) Schill + Seilacher (582, 79); (584, 27) Shaw Industries Group (576, 50) Silikoneurope (582, 57) Simple Factory Group (584, 47) S.INT.A. (581, 27); (583, 48) Smithers Rapra (580, 62) So.F.te.R. (576, 48); (577, 47); (582, 63); (582, 103); (584, 27) Solmec (582, 43) Solvay (584, 44) Solvay Solexis (581, 28); (582, 100) Starlim/Sterner (583, 20) State of Art Technologies (576, 40); (578, 29) Styron (584, 45) Sumitomo Dow (584, 45) Takata-Petri (584, 25) Teknohose (581, 60) Teknor Apex (582, 101); (584, 44) Ten-Fluid (582, 73); (584, 27) Terra Sports Technology (577, 47) Thermo Fisher Scientific (576, 50); (583, 25); (583, 26) Topas Advanced Polymers (583, 48); (584, 24) Torchiani (577, 47); (580, 57); (581, 29) Tovo Gomma (580, 28); (582, 59); (584, 27) TSF (575, 32); (575, 50); (580, 29) Unasca (578, 45) Unigomma (576, 31); (581, 52) Unire (579, 26) UTH (575, 60); (582, 77) UTP Vision (577, 33); (578, 30); (580, 36); (582, 57) Vestergaard Frandsen (575, 62) VDMA (581, 63); (581, 64); (582, 104); (584, 43) VM (580, 30) VMI (582, 101) Voronezhsintezkauchuk (579, 47) Wacker (578, 46); (582, 104); (584, 24); (584, 44) Wacker Asahikasei Silicone (576, 49) Wacker Italia (581, 28) Warwick (582, 103) Warwick Italia (577, 46); (581, 30) Wickert (582, 51) Yokohama (576, 49) Z-Lab (577, 33); (580, 34) Zeon (582, 39); (582, 100); (583, 46); (584, 27) Zeon Europe (584, 46) Zeon Italia (581, 32); (584, 46) Zwick Roell (583, 28)