L'Industria della Gomma 2013 01/02

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ARRIVA IL GRAFENE FINITURA MECCANICA

ISO-TC45

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

L’OFFERTA DEL MERCATO CINESE

gennaio ∙ febbraio 2013 - NUMERO 1


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Compression presses for rubber

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SOMMARIO | ANNO 57 - 605 • GENNAIO - FEBBRAIO - N. 1 5 17

31 Action PIÙ SPAZIO ALLA TECNOLOGIA Technology ha una gamma di prodotti

ELASTICA: SOMMARIO

che spaziano dalla farmaceutica-medicale alle guarnizioni tecniche, dall’alimentare alla cosmetica. Lo sviluppo della attività ha portato alla costruzione di un nuovo stabilimento inaugurato lo scorso novembre

L’intervista del mese

LA CINA, LA COMPLESSITÀ RIMA CON POTENZIALITÀ

La Cina è sì un mercato in pieno sviluppo e ricco di grandi potenzialità ma presenta anche complessità maggiori dei nostri mercati tradizionali. Giovanni Pisacane, un esperto giurista che opera sul posto, spiega i vantaggi, le difficoltà, le prospettive che si presentano alle aziende italiane che vogliono operare con il Celeste Impero

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L’ITALIA DELLA GOMMA SALE IN CATTEDRA

Il ruolo di Assogomma e delle aziende che hanno partecipato al meeting di Riccione dell’ISO-TC 45, i risultati di cinque giorni di intenso lavoro, il giudizio degli sponsor che hanno collaborato all’evento

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IL GRAFENE FA IL SUO INGRESSO NEL MONDO DELLA GOMMA

Conosciuto da oltre 60 anni ma identificato sperimentalmente solo nel 2004, il grafene offre straordinarie prestazioni in molti campi della chimica e della fisica; le sue potenzialità praticamente sperimentate sono state oggetto di un convegno e di un dibattito organizzato da DirectaPlus a Milano

37 Con ALLA RICERCA DELLA GOMMA PERDUTA la bussola della nuova edizione

dell’Annuario 2013 è possibile riflettere su quello che è accaduto nell’industria italiana della gomma negli ultimi anni quanto a numero di imprese, specializzazione, insediamenti territoriali

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Nel quadro di un nuovo piano di iniziative a supporto delle imprese, Assogomma ha tenuto un seminario che ha fatto il punto su una complessa tematica disciplinata da una normativa in rapida evoluzione e avvertita in tutta la sua criticità dalle aziende

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L’AZIENDA È PICCOLA MA LE IDEE SONO GRANDI

GLI INVERNALI POSSONO ANCHE FAR RISPARMIARE

Oltre ai vantaggi in termini di sicurezza stradale, i pneumatici invernali possono anche giovare in termini di costi di esercizio del veicolo

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31 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE

Gamma Stampi costituisce un caso esemplare di piccola impresa che ha saputo imporsi in forza della genialità e dell’innovazione; ha avuto infatti l’idea vincente di proporre e costruire sbavatrici meccaniche che con l’impiego di appositi stampi effettuano la finitura meccanica dell’articolo

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LA GESTIONE DELLE SOSTANZE CHIMICHE NELL’INDUSTRIA DELLA GOMMA

46 gennaio • febbraio 2013

TACCUINO

• Non si ferma in ottobre e novembre la crisi dell’industria manifatturiera • Battuta d’arresto per le esportazioni • Produzione e consumo in crescita solo per la gomma naturale • Allarme ETRMA: il mercato dei pneumatici cala a doppia cifra • Profondo rosso per il mercato dell’auto


Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma

• Come cambia il mercato cinese delle macchine • Verso l’armonizzazione delle prove per i nastri adesivi • Macchinario italiano: si torna ai livelli del 2007 • È uscita l’edizione 2012 del Synthetic Rubber Manual e del Worldwide Rubber Statistics • Evonik aumenta la produzione di silice precipitata •Tokai Rubber acquista l’intero capitale di Dyatech • Fondo inglese interessato a stivali francesi • Hillenbrand intende acquisire Coperion • Riconoscimento a Cofi per la produzione hi-tech • Prysmian con SDA Bocconi per una scuola di management • Il gruppo Oldrati premiato per il cambio generazionale • Qualità certificata per Parigi Industry • Corsi di formazione per tecnici superiori • Dalla DuPont un componente per smorzatori elastici • Un nuovo estrusore bivite da Thermo Fisher Scientific • Zeon incrementa la produzione di gomma acrilica • Dalla Wacker siliconi per usi medici e catalizzatori senza stagno • Si definisce il programma di IRC 2013 • K 2013: online l’Innovation Compass

GLI inserzionisti ANES 16 CERTECH 1 DOGI 23 EICO NOVACHEM II COP. ELASTOMERS UNION 36 GECAM 55 IMG 36 INDIAN RUBBER JOURNAL 30 INTERSEALS 40 IRC 2013 24 LTE 40 PARKER ITR 53 PRESMA 57 RPM I COP. S.D.M. BERTOLINI 15 TSF III COP. ZEON IV COP.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità

Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Libera Carlini - libera.carlini@edifis.it Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 5,00 Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Estero € 100 Abbonati on line: www.edifis.it Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Registro degli operatori di Comunicazione numero 6002

Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)

gennaio • febbraio 2013

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gennaio - febbraio 2013


elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.

SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................6- 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8  Sintesi di polimeri perfluoro alchilici modificati

 La tecnologia S-SBR cambierà l’industria della gomma

 Innesto di acido acrilico sulla NR e sulla ENR con irraggiamento UV

 Nanocaolini in lattice di NR, dispersione e vulcanizzazione

 Nanomateriali nelle nuove costruzioni automobilistiche  Miglioramento delle proprietà ad alta temperatura degli elastomeri ionici

 Un canale nanometrico continuo e la sua conducibilità protonica  Processo di estrusione continuo con Ring Extruder

 Compositi di policlorprene conduttivi a base di nanotubi di carbonio multiwalled

 Invecchiamento degli elastomeri ed efficacia degli antiossidanti

 Modello di cooperazione su nano tubi di carbonio

 Ricercatori svizzeri progettano con il computer

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Cert. Iso 9001 ACTION TECHNOLOGY ITALIA S.p.A. Via Fiandre, 19 - 20083 Gaggiano (MI) Tel. 02.9082931 - Fax 02.90829333 Produzione di mescole elastomeriche e di calandrati di precisione. Produzione di guarnizioni in gomma ed in materiali termoplastici per l'industria cosmetica e farmaceutica (valvole aerosol, pompe, dispenser, mascara). Trattamento e confezionamento in camera bianca di articoli stampati e tranciati in elastomeri destinati al settore farmaceutico. Produzione di tubi estrusi in materiale plastico per valvole aerosol, dispenser e penne a sfera.

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Sales: Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 20094 Corsico (MI) Tel. +39 02 45 19 24 46 fax +39 02 36 26 39 19 www.parker.com/tecnocompounds Plant: PARKER Tecno Compounds Via Toscana 6, 8 27010 Siziano (PV) Tel. +39 0382 67 82 266 Fax +39 0382 67 82 222 infotecnocompounds@parker.com

Sattec DBS Gomma S.r.l. Via Enrico Mattei, 12 33080 Prata di Pordenone (PN) Italy Tel. 0434.620100 Fax 0434.610055 e-mail: info@sattecgomma.it Produzione su specifica del cliente di articoli in gomma ad alto livello tecnologico con o senza inserti metallici, progettazione mescole e stampi.

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Certificata ISO 9001:2000 e ISO 14001:2004. | L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

gennaio - febbraio 2013


Gli sponsor di elastica

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Via Mauro Macchi, 27 - 20124 Milano, Italia Tel. +39 0267141707 Fax. +39 0236680124 ziinfo@zeon.eu www.zeon.eu

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Vendita, Distribuzione e Assistenza Tecnica per Gomme Sintetiche, Lattici Sintetici e Prodotti Chimici per l’industria della Gomma.

FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA ASSOGOMMA Via S. Vittore, 36 - 20123 Milano Tel. 02.43.92.81 - Fax 02.43.54.32 www.federazionegommaplastica.it

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LABORAtorio per la CERTIFICAZIONE E RICERCA SUI SISTEMI ELASTOMERICI

con il patrocinio del C.N.R.

Un laboratorio specializzato al servizio dell’industria della gomma Il Cerisie

dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.

È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.

Gli utenti

I servizi

I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.

I collegamenti

Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate

Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.

Le agevolazioni

Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.

Via Privata Cadore,13 - 20098 San Giuliano Milanese (MI) - Tel. 0298804.43 - Fax 029880975 - info@cerisie.it www.cerisie.it

gennaio - febbraio 2013

| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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elastica


ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

rassegna della stampa tecnica estera materie prime SINTESI DI POLIMERI PERFLUORO ALCHILICI RAMIFICATI Masayuki Haraguchi, Tomoyasu Hirai, Masahiro Ozawa, Misao Myamoto, Keiji Tanaka – Kyushu University – e-mail: k-tanaka@cstf. kyushu-u.ac; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK); 65/7-8-34-382012. Rif. E3091.

L’

introduzione di gruppi perfluoroalchilici in una compagine polimerica nella catena principale e/o nelle catene laterali permette miglioramenti di stabilità termica, stabilità chimica e anche miglioramenti di idrofobicità e di liofobicità. In ogni caso i gruppi perfluoroalchilici causano bassa energia superficiale. Di interesse generale sono polimeri HBP “iperbranched” (iper-ramificati), come pure polimeri dendritici (con struttura ad albero) costituiti da monomeri distribuiti in strati intorno a un cuore centrale. Caratteristica dei polimeri HBP è di non presentare entanglements intermolecolari e caratteristica dei polimeri dendritici è di essere caratterizzati da sensibile solubilità in solventi organici. Nell’articolo qui recensito viene esposto particolareggiatamente un sistema di polimerizzazione radicalica di mono-

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meri contenenti perfluorogruppi e perfluoro alchilgruppi (F-HDP) in presenza di prodotti reticolanti. La descrizione è accompagnata dalla immagine, piuttosto ridotta ma chiara, della complicata struttura dei monomeri fluorurati qui denominati FA-DMA e delle varie possibilità di disposizione nelle catene polimeriche. Inoltre la descrizione è accompagnata dalla immagine degli spettri NMR (Risonanza Magnetica Nucleare) che segnalano la presenza di gruppi pendenti, anche fluorurati. In una tabella sono riportati i rapporti molari dei monomeri fluorurati in vari polimeri, ottenuti facendo riferimento anche al grado di ramificazione (DB). Viene indicata una formula per calcolare approssimativamente il DB in funzione della intensità di picchi NMR. Come esempio Il valore del DB viene espresso da valori come 0,18 e 0,30. Gli autori riportano poi valori fisici riguardanti la resistenza termica, in termini di TGA e DSC, correlata con l’impiego dei vari monomeri fluoruratì. I valori significativi sono in relazione con la temperatura alla quale il peso dei prodotti diminuisce al 95% (Td5) e la temperatura di transizione vetrosa Tg. La temperatura Td6 in tutti i casi è superiore a 526°K e la Tg è superiore a 349°K. Sono evidenziate anche le solubilità in tetraidrofurano, acetone, acetato di etile, toluene (parziale o nulla) e le situazioni di insolubilità in dimetilformamide, alcool metilico, esano. Sono anche riportati i valori di energia libera superficiale e i valori degli angoli di contatto con acqua e diiodometano, che esprimono correlazioni con la tensione superficiale. Viene dedotto che l’incorporazione di gruppi fluoroalchilici lunghi risulta efficiente nei riguardi della diminuzione di energia libera di superficie, perché i gruppi fluoroalchilici si orientano meglio sulle superfici a causa delle loro lunghe catene. Le puntualizzazioni sui polimeri fluorurati sono ovviamente molto interessanti, anche perché nel lavoro, qui presentato

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in tono avanzato, esse sono esaminate sulla base di concetti strutturistici.

materie prime INNNESTO DI ACIDO ACRILICO SULLA NR E SULLA ENR CON IRRAGGIAMENTO UV S. Riyajan – Tailandia – e-mail: saadriyajan@hotmail.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK); 65/7-8-51-56-2012. Rif. E3092.

N

ell'articolo viene esaminata la possibilità di aggraffare acido acrilico sulla superficie di foglie vulcanizzate di NR (gomma naturale) e di ENR (gomma naturale epossidata) mediante trattamento con benzoil perossido sotto irraggiamento con raggi UV. L’aggraffaggio di acido acrilico sulla NR e sulla ENR serve a incrementare processi di adesione e di compatibilizzazione: esso viene eseguito in fase di lattice in presenza di acrilammide (AAm) o di 2,2,3,3,4,4,4-eptafluorobutil acrilato (HFA) in plasma di Argon e con irraggiamento UV. Per valutare l’applicazione le superfici di NR e di ENR vengono esaminate con ATR-FTIR e con microscopio elettronico a scansione, indi vengono granulate per eseguire un esame della morfologia in sezione prima di essere sottoposte ad una sequenza di speciali e complicati trattamenti elencati nel testo, che comprendono anche una copertura con Pt. Graficamente viene rappresentato l’andamento nell’infrarosso dell’assorbimento delle superfici trattate. Tale andamento mostra maggiore diffusione dell’acrilammide (ACC) nella ENR che nella NR: vengono riportati anche gli spettri ATR-FTIR della assorbanza della ENR in funzione dei numeri d’onda esplorati.


ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

La parte più importante del commento riguarda la valutazione delle caratteristiche meccaniche dei campioni sottoposti al trattamento con ACC per verificare se gli effetti raggiungono caratteristiche non criticabili. Il modulo della ENR-g-ACC risulta più alto di quello della NR-g-ACC. Il carico di rottura dopo il trattamento risulta elevato, sia su ENR-g-ACC che su NR-g-ACC. L allungamento a rottura dopo il trattamento risulta come previsto leggermente diminuito, in modo meno sensibile su ENR-g-ACC. Lo stato superficiale dei campioni, esaminato con SEM (Scanning Electron Microscopy) e con AFM (Atomic Force Microscopy) dopo l’irraggiamento UV, mostra che soprattutto la superficie di ENR-g-ACC risulta alterata da un irruvidimento e, come risulta da valutazioni con analisi termica, l’adesione sul substrato risulta inferiore. Un ulteriore esame viene eseguito nei riguardi del comportamento termico degli strati di materiale che costituiscono le immagini. La stabilità termica degli strati sulla ENR è inferiore a quella degli strati su NR-g-ACC: tuttavia tra 380°C e 450°C gli strati relativi alla ENR hanno stabilità termica superiore a quelli relativi alla NR. Appare poi che il comportamento idrofilo viene influenzato dalla presenza dei gruppi epossidici della ENR, perché l’angolo di contatto risulta aumentato. L’autore espone una situazione chiara e obiettiva dell’influenza dell’aggraffaggio sulle superfici vulcanizzate di NR e di ENR, tuttavia dal contesto traspare un effetto più favorevole sulla superficie di ENR. (L'articolo è in lingua inglese)

materie prime NANOMATERIALI NELLE NUOVE COSTRUZIONI AUTOMOBILISTICHE C. Chilles, A. Venables - e-mail: cchilles@rapra.net; Gummi Fasern Kunstoffe; (GAK); 65/08-504-5082012. Rif.E3093.

T

ra le novità negli sviluppi dell’industria automobilistica vanno ricordati i progetti di ricerca riguardanti i nanomateriali. Gli autori, del RAPRA, si riferiscono all’impiego di nano caolini ad esempio

materie prime MIGLIORAMENTO DELLE PROPRIETÀ AD ALTA TEMPERATURA DEGLI ELASTOMERI IONICI I. Mora-Barrantes, Mì. A. Malmierca, L. Ibarra, A. Rodriguez, J. L. Valentin - e-mail: imora@ ictp.csic.es; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK); 65/7-8-47-502012. Rif. E3094.

nel riguardo della lavorabilità nel mondo dei termoplastici, nei riguardi della infiammabilità, o quanto meno si riferiscono agli studi sulle possibilità di impiego dei nanotubi di carbonio. Come primo esempio della applicazione dei nanomateriali viene raffigurato un parafango innovativo di una vettura della Daimler, che presenta diversi vantaggi: i nanopigmenti permettono di impiegarne in quantità minore rispetto ai pigmenti convenzionali e permettono di usare pigmenti trasparenti senza richiedere sigillature, di ottenere colori più intensi e potenzialmente più resistenti al calore e ai raggi UV. I nanomateriali danno poi luogo a trasformazioni specifiche di “intercalamento” e di “esfoliazione” e in particolare i nano caolini danno luogo a particolari trasformazioni di colore ad arancione, blu, violetto, nonché a trasformazioni di colore a strisce e a corrugamenti. Altri tipi trasformazioni fisiche sono introduzioni di led luminosi. Viene fatto cenno anche alla possibilità di distribuzione di reti conduttive a base di nanotubi di carbonio nell’interno di preparati ibridi di nano materiali. L’articolo descrive possibilità di realizzazioni remote di strutture speciali, che però sono state realizzate in pratica dal RAPRA dimostrandone la possibilità reale di preparazione e di funzionamento. Il lavoro qui considerato è stato presentato dagli autori dell’articolo durante la conferenza “Nanopolymers 2011” a Düsseldorf.

L

e gomme nitriliche carbossilate XNBR hanno struttura ionica. In esse la nanofase ionica possiede un carattere reversibile quando è sottoposta a variazioni di temperatura. Per tale ragione le XNBR possono acquisire carattere termoplastico, che favorisce la possibilità di riciclo, però dà luogo a cattivo compression set. Viene quindi ritenuta consigliabile l’applicazione di un sistema reticolante a base di dicumilperossido (DCP) e di CaO, per ottenere una combinazione di legami ionici e di legami covalenti. Gli autori eseguono uno studio su XNBR Krynac “7.40”. Questo è caratterizzato da 26,5% di acrilonitrile, 7% di gruppi carbossilici, viscosità Mooney 38 ± 4, e viene studiato in unione, o meno, con acido stearico e CaO. Il lavoro si svolge sia con reticolazione a legami covalenti (2 phr DCP), sia con reticolazione a legami ionici (6 phr CaO), sia con reticolazione mista (2 phr DCP/6 phr CaO). Nel testo sono riportate le immagini dei meccanismi delle tre reticolazioni. Sui vulcanizzati vengono eseguite determinazioni con analisi DMTA (Dynamic Mechanical Thermal Analysis) dopo 22h a 70°C. Inoltre sulle mescole a reticolazione con CaO cruda e vulcanizzata viene eseguita l’analisi con spettroscopia infrarossa FTIR in ATR. Durante la vulcanizzazione il segnale dei gruppi carbossilici scompare, mentre compare il segnale dei gruppi carbossilati reagiti con CaO. Con l’analisi DMTA vengono quindi rile-

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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

vate le transizioni, che mostrano l’andamento delle reazioni di XNBR con CaO, con DCP e con CaO + DCP, Le analisi strumentali eseguite accompagnate da determinazioni di compression set e di caratteristiche meccaniche permettono di chiarire il risultato dello svolgimento globale delle reazioni coinvolte. Nei riguardi del compression set a 70°C il processo e anche il sistema di ricettazione più efficiente è quello ionico+covalente ionico o quello ionico+covalente. Nei riguardi delle caratteristiche meccaniche generali (carico di rottura, allungamento a rottura, resistenza a lacerazione, resistenza all’abrasione) il processo di vulcanizzazione e quindi il sistema di ricettazione più conveniente è quello covalente, che però fornisce valori di compression set scadenti. (L’articolo è in lingua inglese)

materie prime COMPOSITI DI POLICLORPRENE CONDUTTIVI A BASE DI NANOTUBI DI CARBONIO MULTIWALLED Kalawani Subramaniam, Amit Das, Gert Heinrich – Leibniz Institut Dresden - e-mail: gheinrich@lpfdd. de; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK); 65/7-8-44-46-2012. Rif. E3095.

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compositi di cui si tratta sono a base di nanotubi di carbonio multiwalled (CNT ) accoppiati con ioni liquidi 1-butil 3-metil immidazolio e bis(trifluorometilsulfonil)immide. La preparazione delle mescole prevede un nuovo processo di confezione in due tempi con l’impiego degli ioni liquidi sopranominati, che sono sali organici con punto di fusione <100°C e che hanno l’ufficio di ridurre le forze di attrazione di van der Waals tra i CNT stessi. Nel primo tempo della confezione i CNT vengono trattati con gli ioni liqui-

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di e nel secondo tempo i CNT vengono incorporati nella matrice elastomerica di policloroprene. L’articolo si focalizza sulle caratteristiche di conducibilità elettrica dei CNT. I nano tubi di carbonio qui impiegati sono i Nanocil 7000 della Sambreville (Belgio), il policloroprene è il Baypren 611 della Lanxess, gli ioni liquidi provengono dalla Lanxess e dalla Sigma-Aldrich. I CNT nella composizione si vengono a trovare in due condizioni di conducibilità elettrica espressa in S/cm (Siemens/ cm): M-CNT con soglia di percolazione tra 1 e 2 phr, R-CNT con soglia di percolazione tra 2 e 3 phr. La prevalenza degli M-CNT rispetto agli R-CNT conduce gli autori a interpretare un aspetto correlato con due “pilastri”, sui quali è basato il comportamento dinamico dei vulcanizzati di gomma: l’effetto Mullins e l’effetto Payne. L’effetto Mullins, o effetto di “stress softening”, è concomitante con una rottura o con uno slittamento delle catene polimeriche in una posizione di limitata estensibilità che si manifesta con l’abbassamento del modulo dinamico in sollecitazioni a piccola ampiezza. L’effetto è molto evidente, tanto che esso è deducibile dalla differenza dell’area racchiusa tra il primo e il secondo ciclo di trazione. L‘effetto Payne fa prevedere anche una variazione di “stress softening” dinamico, ovvero una diminuzione progressiva di modulo dinamico sotto sollecitazioni ripetute con variazioni di ampiezza. Le conseguenze di tali effetti meccanici vengono interpretate dagli autori in un modo particolare, focalizzato sull’andamento della conducibilità elettrica di compositi M-CNT e R-CNT in funzione della loro concentrazione nel CR e sull’andamento della componente elastica E’ del modulo dinamico a compressione in funzione dell’ampiezza di deformazione. Ciò viene considerato nell’intento di correlare l’andamento della conducibilità elettrica con la interazione carica-carica e carica-elastomero (CR). Sperimentalmente il migliore potere isolante si ottiene con bassa interazione carica-carica, mentre il migliore potere conduttivo, come è richiesto per realizzare substrati per circuiti elettronici

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flessibili e per parti di robot conduttive e flessibili, si ottiene con elevata interazione carica-carica. Gli autori citano anche il caso di applicazione in robot umanoidi dei nanotubi di carbonio del tipo di quelli citati nel presente articolo. L’articolo è interessante e di sapore altamente specialistico nel campo dell’applicazione di nano tubi di carbonio multiwalled e di ioni liquidi. (L’articolo è in lingua inglese)

materie prime MODELLO DI COOPERAZIONE SU NANOTUBI DI CARBONIO P. Krüger- Clusterleiter Inno.CNT – e-mail: peter.krueger@bayer.com; Gummi Fasern Kunstoffe; (GAK); 65/08-498-503-2012. Rif.E3096.

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uovi sistemi e nuovi materiali, specie se basati sul carbonio, spesso condizionano processi decisivi. Ad esempio la grafite, grazie al suo ordinamento sterico, ha una organizzazione sviluppata su piani esagonali, che ne caratterizzano le proprietà chimiche e meccaniche. Queste realtà sono alla base anche delle puntualizzazioni della messa a punto dei programmi riguardanti l’utilizzo dei nano tubi di carbonio esposte dal Dr. P. Krüger (Clusterleiter Inno.CNT) della Bayer MaterialScience nell’articolo qui recensito. I nano tubi di carbonio (Carbon Nano Tubes) hanno struttura simile a quelle di un tessuto grafitico avvolto in senso cilindrico orizzontale, eventualmente anche in più strati, I nano tubi di carbonio (CNT) hanno elevata resistenza chimica e termica e un elevato rapporto Superfice/Volume. I fullereni, antesignani dei nanotubi di carbonio, a causa della struttura elettronica sono noti come accettori di radicali. L’articolo qui recensito, del Dr. Peter Krüger, riporta che dal punto di vista commerciale è stato necessario che il procedimento di fabbricazione dei CNT portasse a buona riproducibilità della qualità del prodotto e anche che man-


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tenesse la sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Nell’arco degli scorsi dieci anni è avvenuto un progressivo sviluppo, fino ad arrivare nel 2011 a un livello di capacità di produzione degli MWCNT (Multi Walled Carbon Nano Tubes) di 2500 tonnellate/ anno. Si è naturalmente dovuto sviluppare fattori della velocità di produzione e del limite di percolazione. Nel corso del 2011 si è comunque giunti a un notevole affinamento, che è significativamente consistito nella diminuzione dello scarto tipo (deviazione standard). Una tappa importante nello sviluppo tecnico-commerciale ricordata nel presente articolo è l’affermazione dell’impiego degli MWCNT (Multiwall CNT) come agenti antistatici per foglie a base polimerica in Makrolon 2805 (policarbonato Bayer) per imballaggi antistatici di uso nell’industria elettronica. Nell’ambito della Inno CNT (Innovationsallianz) sono attivati 22 progetti di ricerca classificati in diverse classi: elettronica, energia & ambiente, movimento, costruzione, ove tali progetti sono collegati in ordine mondiale attraverso numerosi partner attivi in diverse attività riguardanti i nanotubi di carbonio: SWCNT, DWCNT, VACNT, CNF. L’articolo prescinde da descrizioni tecniche sui nano tubi di carbonio come si sarebbe aspettato il lettore e si limita a riferire l’esistenza dei numerosi enti coinvolti nelle attività di ricerca sull’argomento.

prodotti e processi LA TECNOLOGIA S-SBR CAMBIERÀ L’INDUSTRIA DELLA GOMMA David Shaw - ERJ Staff – e-mail: dshaw@ecrain.com; European Rubber Journal; 194/3-44-45-MagGiu 2012. Rif.3097

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a tendenza attuale per la produzione di pneumatici nel mondo è di impiegare SBR polimerizzata in soluzione (S-SBR), perché con essa, insieme a BR ad alto peso molecolare con basso livello di ramificazione (low branching) e insieme a silice precipitata coadiuvata da silani, si realizza bassa resistenza al rotolamento. Nel testo è riportata una tabella, nella quale sono raffigurati i quantitativi consumati in molte fabbriche nel mondo.

materie prime NANOCAOLINI IN LATTICE DI NR, DISPERSIONE E VULCANIZZAZIONE Bui Chuong. Dang Viet Hung, Trinh Thi Thu Hong, Doan Thi Yen Oanh, Ta Thi Phuong Hoa – Hanoi University – e-mail: polymercentre@mai.hut.edu.vn; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK); 65/7-8-30-33-2012. Rif. E3098.

Una ragione fondamentale del successo della S-SBR è la riduzione del consumo di carburante realizzato con essa, appunto dovuta alla più bassa resistenza al rotolamento. Nell’articolo vengono esaminati diversi pareri e vengono discussi diversi orientamenti nella produzione della SBR. Viene discusso anche l’avvento dell’impiego della catalisi al neodimio nato nell’ambito della produzione del polibutadiene. Il fatto è che tutto il mercato della SBR viene condizionato anche dalla tendenza alla valutazione a fondo della significatività dell’avvento della attività di sperimentazione nell’impiego della SBR nei pneumatici, tenendo però presente che ciò si sovrappone alle varianti apportate nell’ambito delle variazioni interne nel mercato delle SBR stesse. Nell’articolo vengono tentati diversi argomenti di indagine, ma non si ha la possibilità di intravedere ulteriori orientamenti futuri. Al fenomeno riguardante il riflesso sui consumi delle S-SBR si sta verificando anche un orientamento verso la diversificazione all’impiego di tipi speciali di SBR e vengono tentate diverse analisi, ma la realtà è che nell’andamento del mercato delle SBR, a parte l’avvento della ragione principale dello stesso avvento delle S-SBR nate per una ragione isteretica profonda, tutti gli altri orientamenti corrispondono ad eventi particolaristici nati nel corrente sviluppo di un articolo di grandissimo impiego, nel quale ogni esame di caratteristiche richiede operazioni a livello mondiale.

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ell’articolo viene considerata la preparazione di nanocompositi a base di lattice di gomma naturale e di caolini organici (Nanoclay). Il lattice di gomma naturale è un lattice centrifugato della Phuoc Hoa (Vietnam) con contenuto di gomma secca 60% e con alcalinità totale (in NH3) 0,6%. Il Nanoclay 128E è Montmorillonite (MMT) modificata con octadecilammina prodotto da Nanocor (USA), con umidità 3% massimo e con purezza non inferiore a 98,5 %. La preparazione avviene con 3 phr di Nanoclay sotto agitazione di 2h a 3000 rpm seguita da macinazione per 3h, da coagulazione con acido acetico 2% e da lavaggio in acqua fino a reazione neutra. Tale preparazione è costituita dalla mescola base di NR di cui nell’articolo viene riportata la ricettazione, che viene preparata anche con aggiunta di Nanoclay. Questa mescola nel testo viene denominata NR/NC128E.

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La ricettazione della mescola impiegata per le valutazioni comprende NR 100 parti, NR/NC128E 3 parti, ZnO 5 parti, S 2 parti, CBS 1,5 parti, difenilguanidina 0,5 parti, acido stearico 3 parti, anti invecchiante 2,2,4 trimetil-1,2-diidrochinolina 2,5 parti, paraffina 1 parte. La mescola sopra descritta viene confezionata in Brabender a 50 rpm e viene vulcanizzata in pressa. Le caratteristiche morfologiche vengono valutate con microscopio elettronico FE-SEM-JSM6500F in connessione con un analizzatore per analisi a raggiX EDS (Oxford). La distanza tra gli strati del Nanoclay viene valutata con spettrometro Bruker D5005. Le proprietà di vulcanizzazione vengono verificate con reometro e le proprietà meccaniche con Instron 5582 a 100KN secondo ASTM D412 e ASTM D 624. Sono riportate immagini di analisi SEM-EDS (Scanning Electron Microscopy- Energy Dispersive X-ray Analysis) evidenziate in diversi punti da picchi di spettri, dai quali si deduce la composizione del composito creato. A questo punto gli autori riescono ad esprimere le caratteristiche meccaniche del nano composito 128E/NR rispetto a quelle della mescola di sola NR studiata. Sono riportati carico di rottura, resistenza a lacerazione, resistenza all’abrasione: tali caratteristiche confermano effettivamente la possibilità di ottenere caratteristiche meccaniche generali elevate ricorrendo all’ausilio di tagli comprendenti nano compositi. Si verifica che carico di rottura, resistenza a lacerazione, perdita per abrasione di una mescolanza di tutta NR, rispettivamente da 18,86 MPa, da 30,52 N/mm, da 0,087 g/100 cicli, per l’apporto di un opportuno taglio con composizioni equipollenti contenenti nano strutture, migliorano a 27,60 MPa. 50,73 N/mm, 0,046 g/100 cicli. L’apporto di composizioni contenenti nano strutture fa verificare anche altre variazioni di caratteristiche. Si nota infatti aumento del grado di reticolazione e, tuttavia solo tendenzialmente, peggioramento di resistenza alla scottatura e di optimum di vulcanizzazione.

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materie prime UN CANALE NANOMETRICO CONTINUO E LA SUA CONDUCIBILITÀ PROTONICA Noriyuki Kado, Patijaree Suksawad, Kelichi Akabori. Yoshimasa Yamamoto, Selichi Kavahara (Niigata-Giappone) Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK); 65/7-8-26-29-2012. Rif. E3099.

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articolo qui recensito proviene dalla Nagaoka University di Nagaoka Niigata – Giappone. Le matrici nanometriche hanno attratto l’interesse, perché permettono di preparare nuovi materiali organici a base di gomma naturale caratterizzati da elevate caratteristiche meccaniche, in cui le particelle della gomma naturale sono ricoperte da una matrice di un altro polimero. Gli autori del presente articolo hanno già affrontato tale argomento e hanno preparato un materiale nanometrico copolimerizzando lo stirene sulla DPNR (gomma naturale deproteinata) e facendo seguire una solfonazione con acido clorosolfonico. Nell’articolo qui recensito viene studiata la possibilità di ottenere una DPNR aggraffata con polistirene per immersione in cloroformio. Per la preparazione è stato impiegato come catalizzatore il tetrossido di Rutenio (RuO4) preparato per ossidazione del cloruro di rutenio trivalente (RuCl3.H2O) con una soluzione di ipoclorito sodico (NaClO). La maggior parte delle deduzioni relative alla composizione dei singoli passaggi che portano all’aggraffaggio dello stirene sulla DPNR e che seguono alla solfonazione con acido clorosolfonico vengono ricavate dalla misura della conducibilità protonica con apparecchiatura Solartron Si 1287, utlizzando l’analisi TEM (Transmission Electron Microscopy), l’esame con spettroscopia infrarossa FTIR e con spettroscopia NMR (Nuclear Magnetic Resonance), che caratterizzano la

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presenza della DPNR aggraffata con polistirene (DPNR-graft-PS), la presenza della DPNR solfonata (SDPNR), la presenza di SDPNR-graft-PS. Le opportune deduzioni vengono inoltre ricavate dalla IEC (Ion Exchange Capacity). Viene mostrato che la conducibilità di DPNR e di DPNR-graft-PS risultano nulle, mentre ove è presente zolfo (SDPNR, e soprattutto SDPNR-graft-PS) risultano elevate. Importante è l’osservazione che SDPNRgraft-PS preparata dopo 60 minuti di immersione in cloroformio rivela una struttura continua della nano matrice. L’articolo è molto dotto e soprattutto è molto avanzato. Purtroppo, come a volte succede negli argomenti riguardanti le nanostrutture, non viene fatto alcun riferimento alle elevate caratteristiche meccaniche citate all’inizio. (L’articolo è in lingua inglese)

prodotti e processi PROCESSO DI ESTRUSIONE CONTINUO CON RINGEXTRUDER Dr. Ing. Michael Erdmann – (Extricon) – Lauffen am Neckar. – e-mail: Michael.Erdmann@ extricom.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK); 65/7-8-18-192012. Rif. E3100.

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a produzione dei materiali che servono per ottenere gli articoli di gomma è basata su processi fondati su lavorazioni discontinue. I sistemi di preparazione delle mescole con processi continui come quelli basati sul processo di estrusione in estrusori bivite hanno un campo di possibilità di utilizzazione teorica limitato a 300÷400 kg/h.Tale possibilità in realtà non è sfruttabile, tenuto conto che con viti di diametro di appena 90÷120 mm occorrerebbero velocità periferiche non controllabili e tenendo conto che la potenza del motore dell’apparato dovrebbe aumentare di mille volte, mentre in realtà le superfici di scambio


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termico permettono un aumento solo di cento volte. Mediante la realizzazione di un particolare concetto (Ring Extruder RE3XP), nella costruzione di un tipo di estrusore con viti di diametro 30 mm descritto nell’articolo è però possibile realizzare un aumento di portata da 50 kg/h a 300 kg/h. Ciò si ottiene eseguendo l’estrusione in un estrusore, adeguatamente raffreddato, nel cui barrell sono alloggiati anularmente lungo la sua circonferenza 12 viti di diametro 30 mm ruotanti in modo concorde lungo il loro asse. Con tale accorgimento le condizioni del rapporto superficie/volume non variano, per cui le condizioni di raffreddamento rimangono costanti, però nello stesso tempo le condizioni in termini di dispersione risultano migliorate e gli aspetti energetici non subiscono praticamente variazioni. A ciò si aggiunge il fatto che aumentando il diametro delle viti si possono realizzare ulteriori vantaggi quantitativi. Da tempo vengono infatti realizzati esemplari di ring extruder con viti di diametro 70 mm, con i quali si ottengono produzioni di mescole con portata da 1200 a 3000 kg/h a secondo del tipo di ricettazione, permettendo la sostituzione dei processi discontinui di confezione mescole in mescolatore chiuso e in mescolatore aperto in una vasta serie di articoli: pavimenti, lastre, foglie, profilati, manicotti, tubi, pneumatici, nastri trasportatori, ammortizzatori, coperture di cavi, adesivi. Nel ring-extruder le 12 viti coassiali corotanti termoregolate internamente sono disposte anularmente lungo l’asse dell’estrusore e sono posizionate in modo da ingranare la loro lavorazione con quella operata dalla vite contigua, in quanto presentano le creste in contrapposizione con le valli della vite vicina, in modo da realizzare lo straining e la dispersione dei componenti della mescola presente nell’estrusore con il minimo di impegno energetico, in ogni caso con maggiore efficienza rispetto a quanto succede in un estrusore a doppia vite. Con il ringextruder soprattutto si realizzano condizioni termiche e di degasaggio più favorevoli nei riguardi nelle mescole devolute a vulcanizzazione con processo continuo. L’articolo è molto interessante e ne è

consigliabile la lettura, perché nel testo vengono spesso richiamate informazioni utili nell’approccio ai processi di mescolazione in estrusione.

materie prime INVECCHIAMENTO DEGLI ELASTOMERI ED EFFICACIA DEGLI ANTIOSSIDANTI Prof. Dr. Ulrich Giese, Marcus Santoso, Yolanda Navarro Torrejón – DIK Hannover - e-mail: ulrich. giese@DIKautschuk.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK); 65/7-820-23-2012. Rif. E3101.

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invecchiamento termico degli articoli di gomma è un fenomeno noto e inevitabile, anche quando dipende da trattamenti di postcuring. Gli autori si concentrano sugli aspetti cinetici e di dipendenza dalla temperatura dell’invecchiamento termo ossidativo; inoltre sugli effetti della struttura del polimero e sul consumo degli antiossidanti parafenilendiammidici, tenendo conto anche degli aspetti meccanicistici coinvolti. Il processo termo ossidativo viene spiegato in tre fasi. Nella prima fase, per effetto di reazioni con l’ossigeno atmosferico o per effetto della luce, si formano radicali organici sui polimeri o sui componenti organici. Nella seconda fase i radicali formatisi nella prima fase reagiscono con l’ossigeno dando luogo a perossiradicali in grado di astrarre idrogeno da una macromolecola del polimero, che danno quindi luogo a macroradicali e a prodotti idroperossidici instabili, i quali a loro volta si decompongono in radicali. Nella terza fase i prodotti formatisi interreagiscono formando prodotti stabili contenenti legami C-C o C-O-C dando luogo a prodotti fragili dovuti a formazione di legami laterali ossigenati, che sono causa di indesiderati irrigidimenti. Tale passaggio è particolarmente significativo nelle NBR, nelle quali si formano prodotti solfonici o comunque solfonati, nonché prodotti solfatici.

Si distinguono antiossidanti primari, che scaricano i radicali e proteggono contro la scissione di catena, e antiossidanti secondari come gli alchilfosfiti o i tioeteri, che degradano gli idroperossidi impedendone la reazione. Una funzione principale degli antiossidanti è connessa con l’ostacolo alla astrazione di idrogeno dal polimero provocata da perossiradicali, che danno luogo a formazione di prodotti stabili anziché a astrazione di idrogeno. L’articolo si svolge con l’esposizione di uno studio su mescole di SBR, BR, NR, squalene applicando metodi di reometria, chemiluminescenza, spettroscopia FT-IR in ATR, analisi con cromatografia gassosa e liquida e spettrometro di massa (GC-MS, LC-MS), analisi con cromatografia liquida e spettrometro di massa su modelli di squalene. Le analisi di chemiluminescenza sono intese a determinare i valori di OIT (Oxigen Induction Time) e l’andamento dell’invecchiamento termossidativo in ossigeno puro. Dei derivati parafenilendiamminici vengono investigati: N-Fenil-N’-(1,3-dimetil-butil)-p-fenilendiammina (6PPD), N,N’-Difenil-p-fenilendiammina (DPPD), N,N’- bis-(1,4-dimetilpentil)-p-fenilendiammina (77PD). Il parametro OIT, determinato con chemiluminescenza, è particolarmente significativo per caratterizzare l’inizio dell’ossidazione termica degli elastomeri. L’ossidazione termica colpisce soprattutto nella zona della macromolecola ove sono più concentrati i doppi legami, soprattutto se in zone della catena macromolecolare polimerizzate in 1.4. OIT elevato è correlato con elevata stabilità, per cui si mostra parametro significativo anche nella caratterizzazione delle parafenilendiammine. Viene mostrato un grafico in cui appare il valore di OIT più elevato per DPPD e 6PPD rispetto a 77PD. Prove con cromatografia liquida-spettroscopia di massa (LC-MS) sul modello polimerico insaturo squalene mostrano la validità dell’aspetto protettivo del 6PPD. L’articolo è molto interessante perché in esso vengono descritte prove strumentali avanzate utili per esaminare la validità degli antiossidanti. (L’articolo è in lingua inglese).

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prodotti e processi I RICERCATORI SVIZZERI PROGETTANO CON IL COMPUTER Louise McHenry – ERJ Staff – e-mail: lmchenry@crain.com; European Rubber Journal; 194/3-16-16-Mag-Giu 2012. Rif.3102.

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el testo qui presentato viene considerata l’importanza e la difficoltà della produzione di palloni di gomma a parete sottile con svariate forme. Gli autori puntualizzano infatti che la possibilità di realizzare facilmente tale tipo di articolo è lontana da quella che il mercato richiederebbe. Il problema risiede nel fatto che il raggiungimento della forma desiderata è conseguente al gonfiaggio con aria dell’articolo, il che avviene con una serie di equilibri tra la direzione centrifuga dell’aria e la reazione della pellicola nelle varie direzioni. Il problema è segnalato dalla “Disney Research” e dal Swiss Federal Institute

of Techology di Zurigo. Nella realtà lo speciale tipo di prodotto qui considerato viene preparato per immersioni ripetute di un corpo metallico in una “soluzione” elastomerica: questa con tale sistema viene a ricoprire il corpo metallico dando luogo ad un semilavorato,

che poi gonfiato si dispone secondo una certa immagine. Viene dichiarato che il processo ad immersione sopra presentato può essere preso in considerazione sia per impiego con lattice di gomma naturale, sia per impiego con composizioni a base di gomma siliconica liquida. Quest’ultimo accorgimento, rispetto all’impiego della gomma naturale è, come è noto, caratterizzato da maggiore stabilità all’invecchiamento e anche da maggiore garanzia di costanza di caratteristiche viscosimetriche, fondamentali per articoli preparati con metodo ad immersione. La parte più importante del processo proposto è però appena accennata nella descrizione. Nell’articolo appare chiaro che la chiave decisiva è la capacità di realizzare una serie di algoritmi, che permettano di interpretare e di dirigere automaticamente dal punto di vista matematico l’andamento del succedersi degli eventi necessari per condurre in modo favorevole il processo.

ITO RATU ZIO G I V R E UN S

SCHEDA PER LA RICHIESTA DI ARTICOLI DELLA RUBRICA “ABBIAMO LETTO PER VOI” EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 - 20144 - Milano - Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Desidero ricevere copia del testo in lingua originale. Numero di riferimento e titolo Segnalati nella sezione “Abbiamo letto per voi” apparsa nel numero..........................................................................di “L’industria della Gomma /Elastica”. Nome e Cognome.......................................................................................................................................... Azienda.......................................................................................................................................................... indirizzo.......................................................................................................................................................... Cap.....................Città...............................................................................Prov..............................................

Data................................Firma.......................................................................................................................

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e n o i z a m r o f n i % 100 ù i p n i e t s e r o f i d 30% te n e m l a Natur arta c a l io

Le foreste europee sono il 30% in più rispetto al 1950*. In pratica, ogni anno sono cresciute dell’equivalente di 1 milione e mezzo di campi da calcio. Inoltre la fibra di cellulosa può essere riciclata fino a 7 volte. E con 2.000 chili riciclati al secondo**, la carta è il materiale più riciclato in Europa. Lunga vita alla carta!

* elaborazione Two Sides su dati FAO 2010;

(Le foreste europee forniscono l’88% del legno usato per fare la carta in Europa)

** fonte ERPC 2010

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L’INTERVISTA DEL MESE: GIOVANNI PISACANE

Cina, la complessità rima con potenzialità Nel 1957 (oltre mezzo secolo fa, quindi) un grande giornalista italiano prematuramente scomparso, Enrico Emanuelli, pubblicava un reportage che fece epoca: si intitolava “La Cina è vicina”. Allora quella dichiarazione suonava avveniristica. Oggi è qualcosa di più di un dato di fatto. È una realtà con la quale tutta l’economia italiana deve confrontarsi. Basti pensare che le nostre importazioni dalla Cina sono passate dai 20 miliardi di euro dei primi anni Settanta ai 29.302 miliardi del 2011 e le esportazioni da meno di 20 miliardi a più di 10 mila miliardi. E che nel 2011 la quota del nostro export verso il grande paese asiatico era pari al 2,7% delle nostre vendite estere totali e l’import era pari al 7,4% dei nostri acquisti dall’estero. Con tutto questo la Cina resta sì un mercato in pieno sviluppo e di grandi potenzialità ma anche di complessità maggiori di quanto lo siano i nostri mercati tradizionali. Ce lo spiega in questa intervista un esperto che opera sul posto. Giovanni Pisacane (gp@gwa-asia.com) è un avvocato d’affari specializzato in diritto cinese. Ha maturato oltre 10 anni di esperienza in Cina fondando nel 2004 la GWA Shanghai. Nel 2009 è stato nominato dal Governo italiano come consigliere dei rapporti tra Cina ed Italia ed oggi è il supervisore per la Cina di diversi gruppi italiani. È autore di numerosi articoli e libri sul diritto cinese.

Può darci qualche informazione sulla consistenza degli investimenti italiani in Cina, sia industriali che commerciali, in particolare per quanto riguarda il settore della gomma? Nonostante l’incalzare della crisi a livello mondiale gli investimenti italiani in Cina sono in costante aumento in tutti i settori produttivi anche se con ritmi meno incalzanti di prima. Le aziende italiane spinte dalla profonda crisi nazionale ed europea puntano fermamente all’espansione verso l’Asia ed in particolare verso la Cina. Alcune creando i propri stabilimenti produttivi ed altre intensificando le operazioni di import. In merito agli investimenti nel settore della gomma, il trend registrato è di notevole aumento anche in considerazione della spinta decisiva di al-

cuni settori strategici come ad esempio l’automotive. Il mercato tuttavia non è ancora saturo e vi sono numerosi spazi per l’ingresso di nuove aziende che possano portare prodotti o processi produttivi innovativi o migliorativi. L’Italia in particolare, pur essendo molto indietro rispetto a paesi come la Germania, può ancora esprimere le proprie capacità ed il proprio know-how nel settore della gomma. Le aziende dovrebbero mostrare maggiore coraggio e determinazione. Quali sono i vantaggi che le aziende italiane possono trarre da un investimento stabile in Cina? Grande mercato significa grande opportunità per le aziende ed in particolare per il settore gomma. Basta guardare alle opportunità offer-

Giovanni Pisacane

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L’INTERVISTA DEL MESE: GIOVANNI PISACANE

te nel triangolo dell’automotive di Shanghai. Shanghai, Wuxi e Suzhou sono diventante negli anni aree industriali ad alta concentrazione di aziende che producono per il settore. Ebbene, all’interno di questa area ci sono solo 5 aziende di stampaggio (quali ad esempio Parker, Minnesota Rubber…) che producono prodotti in gomma di qualità e complessità paragonabili a quelle europee, e solo 2 fabbriche di materia prima (entrambe tedesche). Quindi è un terreno al momento libero che se non occupato velocemente verrà sicuramente divorato dal dragone cinese che si sta sviluppando velocemente, acquisendo nuove tecnologie dall’estero. Essere in Cina con la propria produzione vuol dire essere vicini al mercato di sbocco (ad esempio le principali multinazionali che comprano manufatti in gomma per vari settori e che ora hanno i centri produttivi in Asia), comprare e vendere in valuta locale, servire il cliente just in time, ridurre i costi di trasporto e di produzione, dare eventuale assistenza pre e post vendita in modo efficace.

Quali sono le principali difficoltà che le aziende intenzionate a sbarcare in Cina devono superare? Indubbiamente vi sono alcune difficoltà da superare: elevata burocrazia e complessità del sistema giuridico e fiscale, individuazione della giusta location (dato anche l’irrigidirsi della normativa in materia ambientale legata alla lavorazione della gomma), reperimento di fornitori affidabili, di personale qualificato nonché problematiche culturali e di mentalità . Inoltre si deve uscire dallo stereotipo che in Cina si va per produrre a basso costo, questa fase appare parzialmente terminata. Oggi si deve andare per produrre qualità, perché il mercato ormai è maturo (o lo sarà a brevissimo) per aziende di stampo occidentale. Di produttori di gomma a basso costo in Cina e nella stessa Shanghai ne possiamo trovare a centinaia. Ma la qualità della materia prima utilizzata e dei prodotti finiti è molto bassa e poco affidabile. A mio avviso occorre posizionarsi in fasce alte di mercato, innovando per prodotti o processi produttivi (casomai già da anni presenti in Italia), portando tecnologia e know-

how di cui le aziende italiane sono leader e di cui il mercato è disperatamente alla ricerca. In quali settori opera la GWA e quali i suoi interventi a favore di aziende che intendono impiantarsi in Cina? GWA è uno studio legale e tributario presente in Cina da oltre 9 anni. Ha seguito molti progetti italiani e tedeschi nel settore della gomma, acquisendo un’esperienza decisiva in questo settore. La nostra struttura composta da oltre 35 professionisti (avvocati e commercialisti) ha sede a Shanghai ma opera in tutta la Cina (ha desk anche a Suzhou, Pechino e Hong Kong). Abbiamo anche due uffici operativi in Italia a Milano e Bergamo. Noi seguiamo molte delle maggiori aziende italiane operanti in Cina, attraverso servizi legali (come ad esempio la costituzione di una società a capitale interamente italiano (Wholly Foreign Owned Enterprise, WFOE) o misto (Joint Venture) e di tax planning. Affianchiamo il cliente per tutte le sue esigenze legali e fiscali accompagnandolo per mano durante tutta l’evoluzione del proprio investimento in Cina. 

L'INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Periodico mensile di infor mazione tecnica ed economica

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ISO/TC 45 A RICCIONE DAL 14 AL 19 OTTOBRE

L’Italia della gomma sale in cattedra • 5 giorni di intenso lavoro • 10 gli sponsor che hanno supportato l’evento • 27 le delegazioni presenti provenienti da tutto il mondo • 29 gli anni passati dall’ultima edizione in Italia • 60 gli anni che “compiva” quest’anno il Technical Committee 45 – Rubber and Rubber Products • 100 il totale di aziende, istituzioni e laboratori rappresentati ai tavoli di lavoro • Oltre 200 i partecipanti tra delegati, osservatori ed accompagnatori. Questi i numeri del meeting tecnico-normativo ISO – TC45 che nel 2012 ha fatto tappa a Riccione.

IL RUOLO DI ASSOGOMMA E DELLE AZIENDE Il ritorno in Italia era stato fortemente voluto dal settore gomma e da alcune aziende italiane di primario standing come Versalis, Pirelli, Bridgestone, Cabot, Gibitre, Marangoni e Previero che hanno deciso di supportare l’evento in qualità di sponsor affiancate anche da

Ermanno Fugazza, Presidente di Assogomma.

Cerisie ed Ecopneus. Tutto ciò ovviamente con l’avallo della Commissione Gomma dell’UNI ed il supporto di Assogomma. L’evento è stato ufficialmente ospitato dall’ente di normazione italiano UNI, ma l’organizzazione e la gestione sono state curate da un comitato organizzativo presieduto e coordinato da Assogomma. “Il 60° anniversario del TC 45 era certamente una ricorrenza da onorare ed il migliore modo di farlo era quello di organizzare un evento che oltre a garantire ai partecipanti la possibilità di lavorare nel migliore dei modi, avesse anche qualcosa in più, quel tipico tocco italiano che ci fa riconoscere in tutto il mondo” ci ha detto Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, che ha proseguito “l’evento di Riccione, ad esempio, è stata la prima riunione del TC45 completamente “paperless”, la copertura con internet wi-fi di tutte le aree riunioni unitamente al sito internet dedicato all’evento, in cui ciascun delegato

Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma.

aveva una proprio accesso personalizzato in base ai gruppi di lavoro in cui era inserito, ha permesso a tutti i partecipanti di scambiare i risultati del proprio lavoro in tempo reale”. L’attenzione ai dettagli che ha caratterizzato l’organizzazione dell’evento si è vista anche in altri aspetti molto apprezzati dai partecipanti e dagli sponsor, come la scelta di strutture di

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alto livello per ospitare l’evento (hotel Atlantic e hotel Nautico) direttamente sul lungomare di Riccione, la cura nella personalizzazione delle aree e di tutti i materiali, un nutrito programma di attività “leisure” per gli accompagnatori e i delegati che permettesse loro di conoscere aspetti culturali dell’Italia, come i mosaici della vicina Ravenna, ma anche l’altissimo livello della nostra tecnologia. In questo senso, a dimostrazione dell’eccellenza italiana, Versalis e Pirelli (title e main sponsor dell’evento) hanno avuto a disposizione due momenti di approfondimento in cui affrontare argomenti di grande interesse come le linee di sviluppo per i polimeri innova-

Un’immagine dell’apertura dei lavori.

Un’immagine panoramica della piscina dell’Hotel Atlantic allestita per la cena ufficiale.

La home page del sito realizzato da Assogomma. 20 |

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tivi dedicati al settore gomma e il quadro normativo e la relativa armonizzazione a livello globale per i pneumatici. Inoltre, proprio per affermare il primato della nostra industria nazionale è stata organizzata una visita presso gli stabilimenti dell’azienda automobilistica Dallara che ha aperto le porte ai delegati del TC45 per mostrare il proprio centro Ricerca e Sviluppo, un tempio della progettazione automotive e racing riconosciuto a livello internazionale ed unico nel suo genere. Grande soddisfazione e apprezzamento sono stati espressi dal Presidente del TC45 Dr. Christie F. Robert per l’attività svolta nella settimana di Riccione. Durante la cena ufficiale del mercoledì sera ha infatti espresso parole di ringraziamento per l’organizzazione congra-


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Una immagine del simposio del title sponsor Versalis.

tulandosi con il Presidente di Assogomma Ermanno Fugazza, che ha portato il saluto dell’associazione ed ha dato il benvenuto a tutti i partecipanti. “In Italia il settore gomma è caratterizzato da imprese multinazionali sia di casa madre italiana che estera nonché da numerose piccole e medie imprese, tutte in grado di esprimere un alto livello di tecnologia ed innovazione. Questo ci permette di essere competitivi sia in Europa che nel mondo con prodotti all’avanguardia. La presenza italiana ai tavoli internazionali in cui si discutono gli standard di prodotto è sempre stata un nostro fiore all’occhiello e sono certo che l’Industria del settore continuerà a seguire queste attività dando loro il giusto rilievo che meritano” ha dichiarato al termine dell’evento il Presidente di Assogomma.

Un momento del simposio del main sponsor Pirelli.

il TC45 sono in evoluzione con il mondo tecnologico a cui si riferiscono e si stanno estendendo anche ai temi ambientali e del recupero dei materiali. A partire dall’incontro di quest’anno, ad esempio, si sono cominciati a discutere e definire temi quali la regolamentazione dei gradi di gomma rigenerata e dei polverini, il cui uso sta diventando sempre più frequente anche a causa degli aumenti di prezzo degli elastomeri vergini. Sugli aspetti tecnici del lavoro svolto da ISO/TC 45, Fabio Negroni, direttore di Cerisie e Presidente della Commissione Gomma di UNI, dopo aver precisato che gli elastomeri termoplastici sono di competenza sia di ISO/TC45 sia di ISO/TC61, ricorda che il numero totale degli standard riguardanti il Comitato

L’ATTIVITÀ NORMATIVA Il meeting annuale del TC45 rappresenta il punto di arrivo dell’attività normativa svolta dai vari enti nazionali di standardizzazione di tutto il mondo in materia di gomma. I temi trattati sono le materie prime, lattice incluso, i tubi in gomma e plastica, le prove di laboratorio e analisi, i prodotti finiti diversi dai tubi (esclusi i pneumatici). Tali norme rappresentano di fatto lo stato dell’arte tecnologico del settore e sono un riferimento tecnico che in molte occasione è anche reso cogente da Direttive e Regolamenti comunitari. Le applicazioni di cui si occupa

Fabio Negroni, Direttore di Cerisie e Presidente della Commissione gomma di UNI.

Tecnico e i suoi Sottocomitati sono 433, che gli standard pubblicati sotto la diretta responsabilità di TC45 sono in numero di 8, che i paesi partecipanti sono 29 e i paesi osservatori sono 24. Negroni ha aggiunto che le competenze di Sottocomitati e Gruppi di lavoro sono così distribuite: TC45/WG10: terminologia; TC45/WG16: aspetti ambientali; TC45/SC1: tubi (gomma e plastica); TC45/SC2: prove e analisi TC45/SC3: materie prime (lattice incluso) di impiego nell’industria della gomma TC45/SC4: prodotti (diversi dai tubi).

IL POSITIVO GIUDIZIO DEGLI SPONSOR Molto soddisfatti si sono mostrati anche gli sponsor, sia per le relazioni che è stato loro possibile avviare o consolidare sia per il contenuto delle decisioni prese. Marco Spinetto, di Pirelli, ci ha detto: “Il convegno ISO TC 45 ci ha consentito di sviluppare importanti relazioni tecniche dato che è il luogo dove sono concentrati gli esperti mondiali delle metodiche di prova su gomma. Questo permette di confrontarsi e di discutere in modo dettagliato su come migliorare o generare metodi di misura sempre più riproducibili ed efficaci. Personalmente mi ha fornito l'opportunità, sempre gradita, di incontrare nuovamente delegati di paesi lontani conosciuti in altri eventi ISO, permettendo di rafforzare le reti di relazioni con gli esperti del settore.

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Marco Spinetto

Massimo Cialone

Mauro Belloni

Il meeting a Riccione è stato molto ben organizzato, presso strutture e con mezzi idonei a supportare il lavoro svolto nelle varie riunioni dei gruppi di lavoro e le conferenze; penso sia stato apprezzato da tutti i membri ISO presenti”. 22 |

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Sulla stessa linea Massimo Cialone, di Marangoni: “Il meeting annuale della commissione ISO/TC45 è stata una occasione di lavoro davvero proficua e gratificante. La Marangoni è stata felice di aver sostenuto questo incontro e di aver avuto la possibilità, nel ruolo di osservatori, di partecipare alla discussione nelle diverse sessioni. Durante questi incontri si tocca con mano l’importanza della cooperazione tra le diverse nazioni per il conseguimento di obiettivi comuni, che rivestono una grande importanza per lo sviluppo coordinato e globale delle nuove metodologie di prova, al passo con le tecnologie più moderne ed avanzate. Davvero piacevole è stato dunque il soggiorno a Riccione e, grazie ad un’organizzazione impeccabile, ogni momento della giornata è risultato ben equilibrato tra lavoro e momenti di socialità. Questi ultimi poi hanno permesso di rafforzare legami già esistenti tra molti delegati e di crearne di nuovi, in un’atmosfera di serena collaborazione e proattività nel dare ciascuno il proprio contributo. Il mio più sincero augurio a tutti i delegati della TC45 è quello di continuare nella elaborazione di nuove metodologie con sempre rinnovato entusiasmo e che si possa organizzare presto in Italia una nuova riunione ISO”. Analoga la soddisfazione di un fornitore del settore, Mauro Belloni, di Gibitre: “La mia società ha partecipato come sponsor per l'evento e come membro per la commissione italiana per i gruppi di lavoro relativi alla Sottocommissione 2 relativa alle prove fisico-meccaniche. La partecipazione alla riunione plenaria si inquadra nell’attività che Gibitre svolge da anni all’interno della commissione UNI per le prove fisico meccaniche sulla gomma. In termini generali, la partecipazione di Gibitre all’attività della commissione nazionale è decisamente importante per l’azienda da vari punti di vista. Innanzi tutto, il team italiano raccoglie tecnici e ricercatori con competenze di altissimo livello con i quali è un

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piacere poter lavorare nello sviluppo dell’attività normativa. In secondo luogo, la partecipazione nel processo di sviluppo ed aggiornamento delle norme permette di garantire il continuo adeguamento dei prodotti di Gibitre Instruments rispetto all’evoluzione delle norme di riferimento. Inoltre, le prove interlaboratoriali organizzate dall’ISO allo scopo di aggiornare i risultati di ripetibilità e riproducibilità dei metodi di prova normati costituiscono un importante momento di confronto con i più blasonati laboratori a livello mondiale. La riunione plenaria dell’ISO riunisce gli esperti di tutte le commissioni ISO mondiali. In questo senso, le possibilità di confronto tecnico ma anche di sviluppo di collaborazioni risulta decisamente interessante. In termini di target, i membri delle commissioni ISO sono spesso persone che si ha poca probabilità di incontrare in altri eventi di carattere commerciale. A Riccione, la location piacevole e l’organizzazione efficiente dell’evento hanno sicuramente contribuito a creare un clima gradevole di dialogo tra i partecipanti”. Del tutto soddisfatto anche un altro fornitore dell’industria della gomma, Previero. Secondo Andrea Villa “Il meeting ISO TC 45 si è confermato per essere un punto di incontro delle eccellenze mondiali nel campo della produzione e lavorazione degli elastomeri dove ogni incontro a pranzo o in sala conferenza è una piccola esperienza formativa. Come osservatore è stato interessante poter assistere alla discussione della scrittura delle normative in quanto consente di prepararsi alla loro uscita e le conferenze serali sono state senz’altro all’altezza della qualità della riunione. Anche le serate di incontro sono state ottimamente organizzate, con eventi informali ma senza mai scendere di qualità. Riassumendo sono molto soddisfatto di aver aderito all’invito dell’ing. Panico di Assogomma e, se possibile, spero di poter presenziare anche al prossimo incontro.” 


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Materiali innovativi

Il grafene fa il suo ingresso nel mondo della gomma Sebbene teoricamente conosciuto da oltre 60 anni, l’identificazione sperimentale del grafene risale solo al 2004. La particolare simmetria del cristallo grafenico e la sua bidimensionalità sono gli ingredienti base che ne determinano le sue rilevanti prestazioni nei più svariati ambiti della chimica e della fisica. Un recente convegno svoltosi a Milano ne ha messo a fuoco le applicazioni (alcune delle quali già in atto) nel campo della gomma.

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el panorama generale dell’economia italiana, così avaro di notizie confortanti, ogni tanto si incontrano realtà che smentiscono il cliché del declino. Sono aziende, personaggi, iniziative che si proiettano sul piano internazionale come modelli di creatività, capacità di ricerca, innovazione. Una di queste realtà si chiama Directa Plus, una società fondata all’inizio del 2005 con l’obiettivo di sviluppare, commercializzare e utilizzare i processi innovativi per la generazione di nano materiali. Già nel giugno del 2006 deposita presso l’USPTO, l’ufficio brevetti americano, una domanda di brevetto relativa al processo G+ per la produzione di nano particelle di carbonio e grafene (dieci mesi prima aveva depositato una analoga domanda per il processo D+, per la produzione di nano particelle di metallo e di leghe di dimensioni nanometriche). Nel novembre 2011 inaugura a Lomazzo, in provincia di Como, il primo impianto in Italia per la produzione di nano grafite

Giulio Cesareo.

e grafene presso il parco tecnologico ComoNext e nel gennaio seguente inizia i primi test G+ per le applicazioni nel settore elastomeri, oltre che della purificazione delle acque e del tessile. A settembre di quest’anno la capacità produttiva di G+ viene portata a 7,5 tons e viene completata l’ingegneria basica per un impianto

da 35-50 tons. Questa storia che abbiamo brevemente riassunto è strettamente intrecciata con la figura di un ricercatore-imprenditore, Giulio Cesareo, fondatore di Directa Plus e tuttora presidente e CEO della società. Cesareo ha 57 anni, si è laureato in ingegneria meccanica al Politec-

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Materiali innovativi

IL GRAFENE G+ E LE SUE PROPRIETÀ

I relatori alla presentazione milanese: da sinistra Alberto Ripa, Rudie Campagne, Giulio Cesareo, Werner Tillmetz e il moderatore Enrico Castelli, vicedirettore RAI TG1.

nico di Milano, ha conseguito due MBA alla Bocconi e ha frequentato i programmi di gestione strategica e finanziaria alla Stanford University negli Stati Uniti. Ha iniziato l’attività professionale in Falck e Techint e ha quindi lavorato per diciotto anni nel campo del carbonio e della grafite per Union Carbide, UCAR e Graftech,

sentazione al mondo dell’impresa e della ricerca universitaria, che ha voluto chiamare “Graphene, an Enabling Material for a Smart Future” e che si è svolta a Milano il 12 dicembre scorso. Presenti, accanto a Cesareo, Rudie Campagne, presidente di Vittoria Group, Werner Tillmetz, board member del centro di ricerca te-

L’esecuzione dell’esperimento sulla purificazione dell’acqua con G+. I ricercatori di Directa Plus sono, da sinistra, Matteo Pagliani, Valerio Giugliano e Annalisa Pola.

diventando presidente e amministratore delegato delle società italiane e, a livello corporate, vice presidente e general manager della business unit mondiale dedicata alle applicazioni del carbone e della grafite nelle tecnologie avanzate. Sua l’idea di organizzare una pre26 |

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desco ZSW di Ulm, Alberto Ripa direttore R&D di Reda Group. Una presentazione che ha avuto il merito di rispondere in modo chiaro ed efficacie alle domande di tecnici di azienda, docenti e ricercatori universitari (erano oltre 300) su questo materiale per molti versi ancora misterioso.

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Grafene è il nome dato ad un singolo piano di atomi di carbonio, organizzati in un reticolo esagonale a nido d’ape. Sebbene il grafene sia teoricamente conosciuto da oltre 60 anni, la sua identificazione sperimentale risale solo al 2004. Le pionieristiche ricerche di Andre Geim e Konstantin Novoselov dell’Università di Manchester, le quali rivelarono al mondo le eccezionali proprietà di questo materiale, valsero loro il Nobel per la fisica nel 2010. La particolare simmetria del cristallo grafenico e la sua bidimensionalità sono gli ingredienti base che ne determinano le prestazioni “risonanti” nei più svariati ambiti della chimica e della fisica: - Alta area superficiale: implica che con piccole quantità di grafene si dispone di una superficie attiva enorme. - Estremamente leggero: 1 mq pesa solo 0.77 mg. - Alta conducibilità elettrica: gli elettroni nel grafene si muovono come se non avessero massa, a circa 1/300 della velocità della luce. Questo ne determina l’alta mobilità e comporta una conducibilità elettrica superiore a quella dell’argento a temperatura ambiente. - Alta conducibilità termica: i modi con cui possono vibrare gli atomi di carbonio nel grafene gli permettono di condurre il calore nel piano meglio che nei nano tubi di carbonio o nel diamante. - Estreme proprietà meccaniche: il grafene è il materiale più “resistente” al mondo, con un carico a rottura 50 volte maggiore di quello dell’acciaio. - Effetto barriera: grazie alla particolare morfologia a fogli sovrapposti, il grafene conferisce alla matrice che lo ospita proprietà di impermeabilità a gas e liquidi. Confrontando le prestazioni del grafene con altri materiali a base di carbonio, largamente disponibili ed utilizzati a livello di mercato, come


Materiali innovativi

Una dimostrazione applicativa del grafene in led strips coestruse in elastomeri siliconici.

Sala gremita per la presentazione DirectaPlus-Grafene.

grafite e nero di carbonio, è possibile immediatamente constatare il divario tra le loro qualità. La grafite è un materiale altamente cristallino ma, sebbene esibisca diverse interessanti proprietà come conducibilità termica ed elettrica, non è in grado di equiparare i valori riportati per il grafene ed, inoltre, non dispone di importanti caratteristiche a livello tecnologico e d’incorporazione, come l’area superficiale e la leggerezza. Il nero di carbonio è un materiale amorfo, quindi, al contrario del grafene e della grafite, non gode intrinsecamente di pro-

prietà chimico fisiche eccellenti; il suo valore risiede nella facilità d’incorporazione e nel basso costo di produzione. Directa Plus ha sviluppato una piattaforma tecnologica capace di produrre su larga scala materiali a base di grafene. Contemporaneamente, grande attenzione è stata dedicata all’ingegnerizzazione del prodotto, al fine di proporre diversi “gradi” di grafene che possano soddisfare i peculiari requisiti imposti da ogni diversa applicazione. La prima forma del prodotto (BA-

SIC G+) è quella di una grafite “iperespansa”, dall’aspetto a fisarmonica; grazie al processo al plasma, l’efficienza del trattamento termico viene massimizzata, esprimendosi in un materiale immediatamente molto ben esfoliato. Questa forma può essere semplicemente trasformata, mediante un blando trattamento a perturbazione di pressione, in una sorta di polvere (ULTRA G+), la quale tuttavia conserva le proprietà cristalline del materiale originale. Ambo le dimensioni di questa fase sono nell’ordine dei micrometri. L’elaborazione fine della morfologia dei singoli microcristalli avviene successivamente in fase liquida: la dispersione del prodotto solido in diversi tipi di solventi (Dispersioni G+), secondo procedure sviluppate appositamente, permette di ottenere fogli grafenici dalle dimensioni laterali nell’ordine del micrometro e dallo spessore nell’ordine di qualche nanometro. G+ consiste in macrostrutture allungate a “fisarmonica”, lunghe diversi millimetri e di diametro mediamente superiore ai 500 μm. Con queste caratteristiche non rientrano nella classificazione di fibre e particelle respirabili. In una delle fasi di processo, G+ viene frammentato e le strutture a fisarmonica vengono spezzate per ottenere un materiale più denso e di più facile gestione. Le particelle risultanti dalla frammentazione mantengono comunque dimensioni laterali che vanno dai 10 ai 150 μm. È durante la dispersione in liquido che le particelle di G+ vengono esfoliate fino a ricavarne sottili piani lamellari di pochi nanometri di spessore e dimensioni laterali inferiori al singolo micron. In questa fase i piani grafenici sono comunque “intrappolati” in una dispersione liquida che non genera alcun tipo di emissione respirabile di nanoparticelle.

IL G+ NEGLI ELASTOMERI L’applicazione principe nel campo degli elastomeri è quella dei pneuma-

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Materiali innovativi

L’intervento dalla sala di Enrico Lucchese, direttore marketing Eni Versalis.

tici, che pesano per oltre il 50% del volume dell’intero settore. Nel campo dei pneumatici Directa Plus collabora con due leader del settore: Vittoria per quanto riguarda i pneumatici da bicicletta ed un altro importante nome nel campo dei pneumatici da automobili. Nel settore degli articoli tecnici si possono citare il Gruppo Reda. Queste collaborazioni, basate sul mutuo scambio di informazioni e sulla stretta interazione fra Directa Plus ed i partner, perseguono due obiettivi fondamentali: - il primo obiettivo è la messa a punto della forma più adatta del materiale, in modo da garantire una perfetta integrazione ed interazione col sistema elastomerico e la piena espressione delle sue proprietà, - il secondo obiettivo è la messa a punto della migliore formulazione della mescola elastomerica dal punto di vista chimico, con lo scopo di esaltare le molteplici proprietà del materiale. Si tratta di due punti essenziali e di non banale ottenimento in un sistema complesso come è, ad esempio, una mescola da pneumatico. Bisogna considerare, infatti, che esistono formulazioni specifiche per le varie parti del pneumatico, dalla camera d’aria al battistrada, e che per 28 |

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ciascuna parte è necessario conferire una ben precisa proprietà. In particolare, la peculiare struttura e l’elevatissima area superficiale di G+ consentono, aggiungendone quantità minime, di esprimere eccezionali caratteristiche: - 1 Rinforzo statico. Le particelle di G+ hanno un potere di interazione con la matrice polimerica notevolmente superiore a quello del nero di carbonio, a parità di quantità aggiunta. È quindi possibile ottenere le stesse proprietà fisico-meccaniche aggiungendo molto meno filler. - 2 Rinforzo dinamico. Anche le proprietà dinamiche traggono beneficio dal superiore potere di interazione. Meno filler significa in rapporto più gomma, e a sua volta questo migliora le caratteristiche elastiche della mescola con il risultato di una migliore resistenza al rotolamento del pneumatico. Si è, inoltre, osservato che quando un sistema caricato con G+ viene sottoposto a carichi variabili nel tempo, subentrano interazioni che favoriscono la resistenza nel campo delle alte deformazioni. Simili interazioni nel nero semplicemente non esistono. - 3 Impermeabilità. La peculiare forma a “foglietti” e l’area superficiale notevolmente superiore a quella dei neri più fini significano che una

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quantità minima di G+ è in grado di conferire livelli di impermeabilità nettamente superiori a quelli ottenibili con nero di carbonio. La messa a punto di mescole a base gomma naturale caricate con G+, inoltre, consente di combinare la grande resistenza alla foratura tipica della gomma naturale, caratterizzata da bassi moduli elastici, all’impermeabilità data da G+. - 4 Conducibilità termica. Al di fuori del campo di pneumatici vi sono applicazioni in cui è desiderabile che articoli in gomma siano dotati di conducibilità termica. Normalmente qualunque elastomero è però un isolante termico e per renderlo termicamente conduttivo è necessario aggiungere costose cariche in grande quantità. Si è osservato che l’aggiunta di quantità modeste di G+ in un sistema elastomerico ha effetti anche superiori ai migliori filler oggi disponibili. - 5 Conducibilità elettrica. Oltre che isolanti termici, gli elastomeri sono normalmente anche isolanti elettrici. Anche in questo caso sono necessarie quantità importanti di costose cariche conduttive per riuscire a rendere anche solo antistatico un sistema elastomerico. La teoria e test preliminari suggeriscono che quantità modeste di G+ potrebbero essere in grado di conferire anche conducibilità elettrica, oltre che termica.

SALUTE, AMBIENTE E SICUREZZA Salubrità dell’ambiente di lavoro L’approccio di Directa Plus nei confronti dei rischi derivanti dalle emissioni atmosferiche è iniziato sin dalla fase di progettazione. E’ di tipo proattivo, mirato a minimizzare l’esposizione dei lavoratori a sostanze per le quali le valutazioni di rischio non sono ancora state definite a livello normativo. Al fine di garantire la salubrità dell’aria all’interno del laboratorio di Lomazzo, sono state effet-


Materiali innovativi

Il team R&D di DirectaPlus. Al centro il nostro collaboratore Antonino Di Pasquale.

tuate approfondite indagini in merito alla presenza di sostanze potenzialmente nocive come: - Nanoparticolato (DIIAR - Politecnico di Milano) – Prima fase 30/11/2011, seconda fase 19/07/2012; - Silice libera cristallina (CEAR Laboratori Riuniti) – 22/10/2012; - IPA (idrocarburi policiclici aromatici) all’interno di G+ (DIIAR – Politecnico di Milano) – 10/09/2012. Gli esiti delle indagini garantiscono l’assenza di fattori di rischio significativi legati a questa problematica. In particolare, dalle indagini si è concluso che: - Le concentrazioni di nanoparticelle rilevate all’interno del laboratorio e del box di produzione sono perfettamente compatibili con i livelli generalmente misurati in ambienti puliti; - La concentrazione di silice libera cristallina all’interno del box è abbondantemente sotto la soglia di attenzione. I valori rilevati di fatto escludono qualsiasi rischio legato all’esposizione a questa sostanza; - G+ è risultato essere praticamente privo di IPA.

Le misure di monitoraggio e le procedure di sicurezza sono costantemente aggiornate e seguono l’evoluzione tecnologica di Directa Plus. Ciò implica che ogni modifica sostanziale dell’im-

pianto di produzione, tale da apportare potenziali modifiche ai fattori di rischio per i lavoratori, sarà immediatamente seguita da specifiche indagini e conseguenti procedure operative.

Considerazioni sulla tossicità del grafene Il crescente interesse verso il grafene e il suo impiego in applicazioni reali stanno portando inevitabilmente ad una crescente esposizione occupazionale ed ambientale. Un recente studio condotto “in vivo” dai ricercatori del nuovo Laboratorio per le Nanotecnologie e le Nanoscienze della Sapienza (SNN-Lab) ha dimostrato come le nanoplacche di grafene non solo non sono dannose alla salute degli esseri viventi, ma sono in grado di contrastare l’azione di batteri, anche patogeni, per l’uomo (http://pubs.acs.org/ doi/abs/10.1021/nl204388p). In generale la letteratura esistente in merito concorda sul fatto che la tossicità dei materiali grafenici sia direttamente correlata alla morfologia delle particelle, allo spessore e alle dimensioni laterali.

DUE ACCORDI SIGNIFICATIVI Nel dicembre 2012 Directa Plus ha siglato i primi accordi commerciali con due importanti aziende del

settore gomma, il Gruppo Vittoria e il Gruppo Reda. Con Vittoria s.p.a., azienda di Madone (BG) leader mondiale nella produzione di gomme e tubolari con una produzione annua di 7 milioni di gomme e 900.000 tubolari, l’accordo si pone l’obiettivo di dare vita entro i primi mesi del 2013 ad una jointventure per la produzione di pneumatici contenenti grafene nel nuovo complesso industriale che l’azienda bergamasca inaugurerà nel Far East. “Alla base di questo accordo – spiega Giulio Cesareo – sta la comune consapevolezza tra la nostra azienda e Vittoria che le nanotecnologie saranno a breve la chiave per migliorare i materiali tradizionali, portando valore aggiunto all’intero processo produttivo e al consumatore finale. Fin dall’inizio della nostra attività a Lomazzo abbiamo scelto, invece di mirare ai mercati futuri, di lavorare su un mercato esistente per dimostrare che siamo in grado di offrire un prodotto che, pur essendo ad alto contenuto di tecnologia, si presenta con costi e volumi disponibili interessanti anche per chi vende sui mercati globali”. “Vittoria, con questo accordo, mira a cogliere la rivoluzione che verrà portata nelle materie prime dal grafene prodotto con l’esclusivo processo G+ brevettato da Directa Plus, testando ed adottando questa nuova tecnologia nel settore che ci vede protagonisti a livello di mercato mondiale, ha aggiunto Rudie Campagne, President di Vittoria Group. “I vantaggi saranno molteplici in termini di peso e prestazioni e ci riserviamo di annunciarli in modo puntuale ogni qualvolta introdurremo un nuovo prodotto powered by G+ sul mercato”. Reda Group a sua volta ha dato vita, insieme ad Elinca srl alla start up Luxall con sede operativa a Brugherio (MB), orientata a proporre nuove soluzioni per l’illuminazione attraverso l’impiego di led strips coestruse in elastomeri siliconici, con l’ausilio appunto di grafene G+. 

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Aziende in crescita

Più spazio alla tecnologia di Giuseppe Cantalupo

Action Technology Italia fa parte di Tekni-Plex, un gruppo di risonanza mondiale, leader nella produzione di un’ampia varietà di articoli per il packaging farmaceutico e alimentare, di guarnizioni in gomma di alta precisione e tubi pescanti per bombolette spray, di tubicini per il settore medicale, di film per confezioni blister, di prodotti per l’industria della cosmetica e dei profumi. Ma anche di tubi per giardinaggio e parti in gomma per applicazioni tecniche. La crescita della clientela, da una parte, e richieste sempre più esigenti, dall’altra, hanno imposto la necessità, per l’azienda di Gaggiano, Milano, di spazi più ampi. E così, Action Technology Italia ha costruito, nello stesso comune, una sede più grande, dove si è trasferita lo scorso mese di novembre.

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l Gruppo Tekni-Plex vanta una lunga tradizione - dal 1953 - come fornitore globale di soluzioni per l’industria del packaging. Di quelle componenti in gomma, cioè, e anche in plastica, che fanno parte di oggetti che ogni giorno ci capita di usare, ma della cui esistenza in molti casi non ci accorgiamo. Perché sono…’invisibili’. Sono pressoché onnipresenti, ma non si vedono. Qualche esempio? Le guarnizioni nascoste in sistemi più complessi, come pompe e dispenser, valvole e chiusure ermetiche di recipienti in pressione, pulsanti di bombolette aerosol, tubicini per applicazioni medicali e tubi pescanti per spruzzatori... Solo considerando le guarnizioni interne di gomma, ogni anno TekniPlex produce nei suoi stabilimenti oltre venti miliardi di questi piccoli pezzi. Piccoli, ma essenziali per la funzione per la quale sono stati progettati. E al top della qualità. I maggiori utilizzatori al mondo di questi sistemi sono nel portafoglio clienti delle società del Gruppo.

La nuova sede.

Parliamo di una realtà multinazionale che conta 2.200 dipendenti e realizza un fatturato di 670 milioni di dollari USA. Con i suoi 24 siti produttivi distribuiti in USA, Canada, Argentina, Belgio, Italia, Nord Irlanda, Germania, Cina e India, il Gruppo è presente in tre continenti. La sede principale è ubicata a King of Prussia, Filadelfia. I siti produttivi sono gestiti da otto Divisioni, market leader nei loro rispet-

tivi settori. Tra queste, Action Technology Italia.

L’AZIENDA DI GAGGIANO: TECNOLOGIA IN AZIONE In origine esiste la Gommaform, una società di Milano, produttrice di articoli in gomma. Nel 1982 questa società viene acquistata da Action Technology Belgium NV e prende il nome di Action Technology Italia.

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Aziende in crescita

Calandra per la produzione di tappeti in gomma installata nel nuovo stabilimento.

Nel 1998 anche l’azienda belga cambia nome. La acquista l’americana Tekni-Plex, e diventa Tekni-Plex Europe NV (con sede a Erembodegem, Belgio), con tre filiali. Una di queste filiali è Action Technology Italia SpA. Per inciso, le altre due sono Top Seals GmbH di Gronau (Germania) e Colorite Europe Ltd di Belfast (Nord Irlanda). L’azienda di Gaggiano è specializzata nella produzione di una miriade di componenti nel settore del packaging per un’ampia gamma di applicazioni: farmaceutica, cosmetica, alimentare, articoli per la casa, articoli tecnici,

e molti altri ancora. Una tecnologia che non conosce rivali. Guarnizioni in gomma stampate e tranciate per valvole interne aerosol e dispenser, per valvole e pompe per applicazioni farmaceutiche e alimentari; guarnizioni interne di tenuta per tappi di contenitori di farmaci e alimenti; guarnizioni per applicazioni tecniche; O-ring speciali per pompe del settore cosmetica; parti in gomma per mascara. Sono, questi, solo alcuni esempi dei prodotti della gamma, accanto ai quali la lista presenta anche pezzi in plastica tranciati ed estrusi per applicazioni similari.

Guarnizioni in gomma per valvole aerosol tranciate (a sinistra) e stampate (a destra). 32 |

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Oltre all’impianto per la produzione di parti in gomma, infatti, la società milanese ha anche un impianto per l’estrusione di componenti in plastica (PE e PP), col quale produce tubicini pescanti per valvole, pompe, dispenser e spruzzatori di liquidi e molti altri articoli ancora come, per esempio, le cartucce di ricambio per le penne a sfera. A questa ampia gamma di prodotti fa riscontro un’ampia tipologia dei polimeri usati dall’azienda, specialista nell’utilizzo di quasi tutti i tipi di gomma sintetica: IIR (butilica), CIIR (clorobutilica), BIIR (bromobutilica), IR (isoprenica), NBR (nitrilica), HNBR (nitrilica idrogenata), FPM (fluorurata), CR (cloroprenica), EPDM (etilene-propilene-monomero dienico). Ma anche la gomma naturale, in quantitativi minori, trova impiego nelle lavorazioni.

LA QUALITÀ E LA PRECISIONE ELEMENTI DETERMINANTI “Produciamo miliardi di pezzi all’anno – ci dice Johan Laureys, Amministratore Delegato dell’azienda – destinati a settori per i quali è essenziale che la qualità sia al top. E non solo per quanto riguarda le prestazioni. Anche gli spessori, per esempio, sono un fattore decisivo, perché nel loro utilizzo la precisione gioca un ruolo molto importante. I nostri metodi esclusivi di estrusione e calandratura assicurano un controllo


Aziende in crescita

se – dall’attività di Ricerca e Sviluppo alla formulazione della singola mescola, dalla compoundazione alla vulcanizzazione, dall’estrusione alla calandratura, dallo stampaggio al taglio e alla tranciatura – si svolgono integralmente al suo interno. “In particolare – aggiunge Laureys - , i nostri laboratori della RiTrattamento farmaceutico delle guarnizioni in gomma. cerca, attrezzati con le più moderdello spessore dei fogli di gomma estre- ne apparecchiature e strumentazioni, mamente accurato: da 0,50±0,05 mm a sono costantemente impegnati nello 2,50±0,10 mm”. studio e nella messa a punto di nuove L’accuratezza del controllo del pro- composizioni mescola per soddisfare cesso produttivo, quindi, elemento im- richieste sempre diverse e sempre più portante, perché garantisce la riprodu- esigenti provenienti dai mercati dei cibilità della produzione. “Ma non ba- prodotti cosmetici e farmaceutici. Con sta - prosegue Laureys – , perché l’alto l’impiego, naturalmente, di ingredienti livello della qualità dei nostri prodotti conformi alle normative FDA e della farè assicurato anche dai rigorosi control- macopea Europea e USA”. li delle materie prime. Non solo in enTutti i compound, inoltre, vengono trata, ma sin dalla scelta dei fornitori. E monitorati con continuità, batch dopo naturalmente noi scegliamo i migliori”. batch, sul piano delle caratteristiche fiL’azienda è integrata verticalmente. siche e meccaniche. I processi e relative operazioni connesAlta precisione, quindi, prestazioni

ad alti livelli, qualità costante. Sono le parole chiave che aprono la strada all’innovazione e spiegano il successo di Action Technology Italia a livello mondo. Un successo testimoniato anche dalla certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2008 conseguita dalla società.

VERSO L’ESPANSIONE È un percorso che la crescita dell’azienda di Gaggiano negli anni ha reso obbligato, a conclusione di un cammino incominciato nel 1982. Più di trent’anni fa. E mai interrotto. Sbocco naturale di uno sviluppo continuo della società, risultato di un accorto management, di una gestione attenta delle risorse umane e tecniche. Della consapevolezza manageriale, inoltre, di disporre di un know-how tecnico di prim’ordine, che ha innescato investimenti e innovazioni tecnologiche dalle quali ha preso il via la crescita senza soste dell’azienda. E che hanno portato, nello stesso tempo, al consolidamento dell’immagine di Action Technology Italia come leader globale nel settore del packaging cosmetico e farmaceutico. Le tappe principali del percorso dopo l’acquisto della Gommaform nel 1982: - nel 1994 viene realizzata una nuova linea di calandratura - nel 1996 viene installata una nuova li-

Guarnizioni in gomma tranciate per dispenser (a sinistra) e per valvole e pompe per l’industria farmaceutica (a destra). gennaio • febbraio 2013

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Aziende in crescita

SCATTA L’OPERAZIONE ‘ORO’

O-Ring speciali per pompe per l’industria dei cosmetici.

nea di mescolazione - nel 1997, con l’arrivo a Gaggiano di Johan Laureys, sorge e viene avviato il reparto di estrusione del pescante e delle cannucce di plastica per i ricambi delle penne a sfera - nel 2002 un nuovo investimento porta all’installazione di un impianto di post-trattamento per il trattamento delle guarnizioni in gomma per uso farmaceutico. Nel frattempo – anche in conseguenza di questi ampliamenti della capacità e della tipologia produttiva dell’azienda – i clienti sono aumentati. E sono aumentate anche le richieste provenienti dai mercati. Non solo come numero, ma anche come tipi, imponendo la necessità di una gamma prodotti più ampia e con più elevate caratteristiche. Anche i dipendenti sono aumenta-

ti di numero. E non di poco. Nel 1997 erano 57, e producevano un fatturato di una decina di milioni di lire. Oggi sono 129, e il fatturato della società ha raggiunto i 27 milioni di euro. Ma gli spazi vanno stretti all’azienda, e la necessità di un’espansione diventa vitale. Negli anni 2006-2007 la società va alla ricerca di nuovi stampi per gli impianti, un nuovo magazzino e altre strutture logistiche. Il tutto, però, non raggruppato nello stesso sito, ma distribuito un po’ ovunque sul territorio di Gaggiano per mancanza di spazio all’interno del perimetro originario. Risultato: cinque stabilimenti ubicati in ordine sparso in cinque capannoni diversi, che costituiscono, con i loro 8.500 metri quadrati di superficie, la parte coperta di un’area complessiva di 10.000.

Parti in gomma per mascara. 34 |

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La situazione è chiaramente insostenibile. Tra l’altro, l’azienda di Gaggiano opera in capannoni dalla veneranda età di 45 anni. E allora, nel 2010 Tekni-Plex autorizza l’investimento per la costruzione di una nuova sede per Action Technology Italia su un’area totale di 27.000 metri quadrati, di cui 13.500 coperti, situata ad appena quattro chilometri di distanza dalla vecchia sede. Il complesso, moderno e funzionale, è stato inaugurato lo scorso mese di novembre. Due cose colpiscono soprattutto: la luminosità dei locali e l’ampiezza degli spazi, che riflette un’ottica lungimirante della società. “In questo modo – afferma infatti con compiaciuta soddisfazione Laureys – ci siamo procurati la disponibilità, già da oggi, di aree per eventuali ulteriori ampliamenti della struttura domani, in una gittata temporale di 10-15 anni”. E questa è anche la dimostrazione del piano strategico di Tekni-Plex, che punta a garantire alla clientela sparsa in tutto il mondo continuità e sicurezza nella fornitura dei suoi prodotti. Nei nuovi locali trovano più adeguata sistemazione e organizzazione gli uffici amministrativi e commerciali, che ne guadagnano in termini di funzionalità e efficienza. Ma anche i magazzini – materie prime, mescole, prodotti finiti – e i laboratori di ricerca e controllo materie prime e produzione traggono vantaggi da una collocazione più razionale e moderna. Per non parlare della conduzione tecnica delle linee di mescolazione e calandratura e delle macchine per lo stampaggio e l’estrusione, resa più agevole e più sicura per gli operatori dalla maggiore ampiezza degli spazi nei quali muoversi. Notevole, inoltre, è il beneficio, soprattutto in termini di sicurezza, che deriva agli addetti al carico e scarico: un ampio piazzale consente, adesso, di svolgere queste operazioni all’interno della nuova struttura. Tutto, insomma, sotto lo stesso


Aziende in crescita

tetto. Non a caso Tekni-Plex ha chiamato questo investimento “One Roof Operation”. A sottolineare la differenza – enorme – tra la nuova realtà e la situazione di partenza, che imponeva una buona dose di quotidiano nomadismo agli addetti ai lavori. Un investimento, quindi, che per azienda e dipendenti ha letteralmente voluto dire ORO, come le iniziali delle tre parole inglesi dell’iniziativa significativamente esprimono nella nostra lingua. La sola realizzazione degli impianti nel complesso ha assorbito una quota delle spese pari a oltre 5 milioni di euro. Inoltre, sono stati investiti 2 milioni in una nuova linea di calandratura. Ma non è finita. Perché un altro investimento è già stato deciso per l’installazione di una nuova linea di mescolazione destinata a una seconda sala mescole, per compound speciali per il settore farmaceutico. Questa lavorazione andrà ad aggiungersi a quella della sala mescole già esistente - trasferita dalla vecchia sede - riservata ai compound tradizionali per le guarnizioni delle valvole aerosol. I lavori sono previsti nel biennio 2013-2014. “Tutto questo impegno negli investimenti – dichiara Laureys – dimostra la ferma volontà dell’azienda di cre-

scere per meglio seguire i clienti nella loro crescita. Non solo numerica, ma anche, o soprattutto, tecnologica. E per riuscire in questo, è necessario essere attrezzati con strumenti e apparecchiature al passo con i tempi per quanto riguarda i miglioramenti e le innovazioni”. “Nel 2009, in piena crisi - continua l’amministratore delegato -, abbiamo continuato ad investire in Action Technology Italia in apparecchiature per il laboratorio. E continuiamo a investire. Abbiamo appena approvato e comperato altre attrezzature per la ricerca”.

ANCHE ALL’AMBIENTE LA SUA PARTE Oltre alla sicurezza, gli investimenti hanno riguardato anche l’aspetto ecologico della produzione nel nuovo sito, sulla base dei criteri più moderni oggi accessibili sul fronte del rispetto dell’ambiente. Più in generale, sul fronte della sostenibilità. Dello sviluppo, cioè, e della attuazione di soluzioni capaci di procurare benefici economici, ambientali e sociali duraturi, senza compromettere le risorse naturali. Essenzialmente due gli ambiti considerati: il risparmio energetico e il maggiore sfruttamento possibile degli scarti di produzione. Alcuni esempi, tra i più importan-

INFLUENZA DI FLUIDI LIQUIDI IONICI SUGLI ELASTOMERI FKM M. Lückmann, R. H. Schuster. V. Denke, A. Rosenplänter (DIK) - e-mail: Matthias.Lueckmann@ DIKautschuk.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/5-2632- Maggio 2012. Rif. E3067.

I

fluidi ionici trattati nell’articolo qui recensito sono fusioni saline con punto di fusione inferiore a 100°C preparate da prodotti nucleofili come imidazolo o pirrolo con mezzi alchilanti come “alchiltriflati” o alogenoalcani, con i quali viene ottenuto per metatesi uno scambio ionico di cationi e anioni, ad esempio per reazione tra solfati e nitrati con imidazolocloruri o piridinocloruri. Il gruppo “triflato” è trifluorometansolfonato. Nell’articolo viene citato un anione triflatico: [Tf2N] - (il gruppo triflato ha importanza in sistemi catalitici). L’articolo si svolge con una descrizione dell’azione di diversi fluidi anionici su fluorolelastomeri FKM, come DAI-EL G-7400BP della Daikin Chemical Europe GmbH (copolimero fluoruro di vini-

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novembre 2012

materie prime MESCOLE CONTENENTI NERO DI CARBONIO IN CONFRONTO A MESCOLE CONTENENTI SILICE Frederick Ignatz-Hoover, Diane Killmeyer, Byron H. a Flexsys America - e-mail: frederick.ignatzhoover@flexsys.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/5-4348-2012. Maggio 2012. Rif. E3068.

Asfalti gommati : i pneumatici fuori uso tornano in strada

LABORATORIO

POLVERINO

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

NOvEMBRE 2012 - NUMERO 9

di Giuseppe Cantalupo

Si è svolto, lo scorso mese di giugno a Rovereto, il 4° Convegno Nazionale organizzato da UNIRIGOM (Unione Recuperatori Italiani della Gomma) sull’impiego dei pneumatici fuori uso nella modifica dei bitumi per la pavimentazione stradale. Il tema trattato “Asfalti Gommati – Una scelta a favore dell’ambiente e della sicurezza” è quanto mai attuale per il problema rappresentato dall’alto impatto ambientale dei PFU, e il convegno ha fornito importanti indicazioni sull’impiego di questi prodotti in un’applicazione eco-compatibile e, al tempo stesso, di valorizzazione del materiale che ne è il componente fondamentale, la gomma.

N

ell’articolo l’autore tratta le differenze di resistenza all’invecchiamento che si riscontrano tra mescole a base di tagli 65/35 SBR1500/BR 1207 e tra mescole di tagli 93,5/25 Duradene 763B/BR 1207 rinforzate rispettivamente con 67 phr di nero N330 o con 80 phr Ultrasil VN3. Nello studio riportato le mescole contenenti Duradene vengono esaminate anche con un taglio di cariche 40/30 phr di nero N330/Ultrasil VN3. (Il Duradene 763B è una SBR contenente 40,5 % di stirene legato, estesa con 27,3 % di olio naftenico). Viene ricordato il meccanismo dell’invecchiamento dei vulcanizzati di gomma provocato dall’azione dell’ossigeno e soprattutto dall’azione dell’ozono. Nell’articolo sono riportate importanti notizie, soprattutto in merito alle soglie significative della concentrazione di ozono e in merito alle azioni meccaniche. Viene riferito su meccanismi di ozonolisi, cioè di scissioni di catena in corrispondenza di insaturazioni nella compagine polimerica: -CH2-CH=CH-CH2- ----à -CH2-CH-OOOCH-CH2- -----à fino ad arrivare alle demolizioni finali -CH2-C=O-OH e CH2-CO. Riferendosi alle proprietà significative che maggiormente sottolineano la lunga durata dei materiali dei battistrada

603

U

NIRIGOM - Unione Recuperatori Italiani della Gomma – è l’associazione delle aziende che si occupano del recupero dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) e degli elastomeri in genere. Nasce a Rimini il 5 ottobre 2010 in occasione di Ecomondo, quando FISE Unire (Federazione Imprese di Servizi – Unione Nazionale delle Imprese di Recupero di Confindustria) e Assorigom (Associazione Nazionale Raccolta, Riciclo e Riutilizzo della Gomma) siglano l’accordo che dà vita a un’unica associazione confindustriale nel settore del recupero della gomma e dei pneumatici fuori uso. Duplice lo scopo della nuova associazione: favorire lo sviluppo dell’industria del riciclo e del recupero, prevenendo il dumping nel settore ecologico e promuovendo il corretto uso dei materiali ottenuti dal riciclaggio della gomma, e contrastare i sistemi di gestione illegali e gli stoccaggi abusivi dei PFU, anche per accrescere il livello di protezione dell’ambiente e della salute.

PERCHÉ IL CONVEGNO L’evento, svoltosi a Rovereto lo scorso 22 giugno, è stato organizzato in collaborazione con Ecopneus e con il patrocinio dell’ANCI, del Consiglio Regionale del Trentino Altoadige, della Provincia autonoma di Trento e del Consorzio dei Comuni Trentini per promuovere l’utilizzo di asfalti realizzati con l’impiego di granuli e polverino ottenuti dalla gomma ricavata dai pneumatici fuori uso. L’iniziativa ha inteso sensibilizzare gli operatori del settore della produzione degli asfalti sulle favorevoli opportunità offerte da questa tecnologia su molteplici fronti. Ambiente, economia e sicurezza stradale principalmente. Non solo, ma ha anche – o soprattutto – richiamato l’attenzione dei potenziali utilizzatori, pubblici e privati, e in special modo delle stazioni appaltanti, sulla necessità di inserire nei propri capitolati per i lavori stradali specifiche indicazioni in merito all’utilizzo di questi prodotti. Al convegno hanno partecipato re-

latori nazionali e internazionali, che con i loro interventi si sono soffermati sulle caratteristiche del polverino da PFU e hanno parlato delle loro ‘case history’, illustrando i vantaggi prodotti dall’utilizzo di questo materiale nelle miscele bituminose per manti stradali nei loro territori. Vantaggi supportati anche da approfondite analisi del rapporto costi/ benefici collegati alla scelta di questo tipo di pavimentazioni.

IL PUNTO DI PARTENZA: QUANTI SONO I PFU E DOVE FINISCONO Ogni anno si generano in Europa circa 3,3 milioni di tonnellate di pneumatici fuori uso. Secondo Unirigom, nel 2009 ne sono state ‘prodotte’ in Italia 325.000 tonnellate; nel 2010, secondo Ecopneus, 380.000. Dei PFU prodotti ogni anno in Italia, però, solo il 74% viene recuperato. Il restante 26% viene in parte abbandonato sul territorio o viene avviato verso destinazioni non sempre autorizzate e nemmeno ecocompatibili.

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GUARNIZIONI In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

rASSEGNA DELLA STAmPA TECNICA ESTErA lidene/esafluoropropilene contenente 66% di fluoro). Gli autori esaminano anche gli aspetti reologici della lavorazione e, mediante NMR (spettroscopia di risonanza magnetica nucleare), l’influenza sulla Tg (temperatura di transizione vetrosa). Al fluoroelastomero vengono additivati diversi fluidi ionici a base di due cationi 1-butil-3-metilpirrolidinio (PY1,4) e 1-butil-3-metilimidazolio (BMIm), combinati con quattro anioni specificati e descritti nell’articolo. Con le miscele preparate vengono determinati e rappresentati i valori della componente elastica del modulo dinamico a torsione (G’) e i valori di temperatura di transizione vetrosa, Vengono altresì rappresentati i valori di risonanza magnetica nucleare NMR per caratterizzare l’andamento del rilassamento dinamico dovuto a mobilità delle catene del reticolo molecolare e alla presenza di legami di reticolazione tra componenti a basso peso molecolare. Dai risultati viene dedotto che i fluidi ionici si mostrano adatti per caratterizzare significativamente le proprietà di elastomeri, qui di elastomeri fluorurati. I risultati accertati nello studio qui recensito evidenziano anche che non appaiono problemi di incompatibilità e che, per di più, nel campo dei fluoro elastomeri procurano vantaggi di comportamento alle basse temperature. Ciò viene anche interpretato con il fatto che i fluidi ionici danno positivamente luogo ad aumento della mobilità molecolare ed ad una uniforme distribuzione nella struttura fisica degli FKM. Viene stilato un ordine di merito dei fluidi ionici descritti, rappresentandoli con sigle in uso nel settore di tali materiali. L’ordine viene interpretato in funzione dell’abbassamento della Tg (temperatura di transizione vetrosa) e, come detto, anche in funzione dell’abbassamento o dell’aumento della mobilità molecolare accertata mediante misure di NMR (risonanza magnetico-nucleare).

STAMPI

Il 4° Convegno nazIonale UnIRIgoM

ELASTICA | AbbIAmo LETTo PEr voI

materie prime

ti, delle soluzioni adottate: riduzione del consumo di gas naturale per il riscaldamento degli ambienti di lavoro nell’area produzione attraverso il recupero del calore degli estrusori mediante scambiatori di calore, e nell’area uffici attraverso l’ottimizzazione dell’isolamento termico dell’edificio e degli infissi; utilizzo dell’acqua piovana in sostituzione di quella di rete dove possibile – circuiti chiusi di raffreddamento, servizi igienici, eccetera – e controllo settimanale dei punti di erogazione dell’acqua per rilevare eventuali perdite; riciclo dei materiali, dopo opportuna separazione, per un riutilizzo interno - quando possibile oppure esterno, presso altre unità di trasformazione, per la produzione, per esempio, di oggetti di plastica o pavimenti in gomma; recupero energetico dai materiali non riciclabili mediante incenerimento. È anche prendendosi cura di questi aspetti che una grande azienda dimostra la sua sensibilità verso i problemi ambientali. Problemi non di scarsa rilevanza, che impongono la ricerca e l’adozione di soluzioni adeguate, dalle quali non potranno che derivare benefici all’azienda stessa. Oltre che all’ambiente e alla popolazione. E un’azienda leader a livello mondo, quale è Action Technology Italia, non poteva non tenerne conto. 

puoi sfogliarla online

www.edifis.it

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COMPOUND IN FKM - FPM

Elastomers Union

è una società che nasce dalla fusione di esperienze decennali nel settore della gomma, principalmente strutturata per la produzione di mescole in FKM , specializzata nella realizzazione di mescole sia su formulazione dei Clienti che proprie, offrendo esperienza per soddisfare le aspettative del cliente con elastomeri tecnicamente avanzati e mescole speciali progettate per rispettare specifiche severe, proponendo sempre un rapporto costo/qualità altamente competitivo con l’attuale mercato. L’ONDA DEI CAMBIAMENTI SPINGE IL CLIENTE VERSO DIREZIONI INCERTE. È NOSTRA RESPONSABILITÀ INDICARE LA RETTA VIA OFFRENDO LA GIUSTA ASSISTENZA

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www.elastomersunion.it

Elastomers Union Srl 40023 Castel Guelfo Di Bologna (BO) - Via Della Concia, 3 Tel. +39 0542 676116 - Fax. +39 0542 670821 info@elastomersunion.it


Con la bussola della nuova edizione dell’Annuario di settore

Alla ricerca della gomma perduta di Paolo Lombardi

In attesa della pubblicazione dei risultati del Censimento 2011 sull’Industria in Italia (Istat annuncia la loro diffusione alla fine di giugno 2013) lo strumento per riflettere sull’evoluzione della struttura produttiva della filiera è senza dubbio l’Annuario de L’Industria Italiana della Gomma, giunto questo anno alla 50^ edizione e in distribuzione dall’inizio del mese di dicembre scorso.

A

bbiamo messo a confronto l’edizione 2013 con quella 2003 analizzando i dati in esse raccolti e riflettendo sulle tendenze che emergono per quanto riguarda numero d’imprese, specializzazione della produzione, consistenza dei settori produttivi, insediamenti territoriali. Le tabelle che accompagnano il testo forniscono il dettaglio dei dati. I segnali raccolti propongono spunti interessanti alla riflessione di chi è professionalmente impegnato nella filiera della gomma e ha lavorato nell’ultimo decennio al suo interno. Obiettivo è fornire elementi per valutare la situazione e decidere come orientare al meglio l’attività futura.

Tabella 1: Numero imprese e gamma di offerta IMPRESE

2013

Totale

630

quota %

2003

quota %

791

100,0

Variazione % 2013-03

di cui: operanti in: - 1 settore

285

45,2

423

53,5

-32,6

- 2 settori

164

26,0

122

15,4

34,4

- 3 settori

76

12,1

60

7,6

26,7

- 4 settori

39

6,2

39

4,9

0,0

- 5 settori

33

5,2

33

4,2

0,0

- 6 e più settori

33

5,2

114

14,4

-71,1

LE IMPRESE ATTIVE La prima informazione raccolta, scontata nel segno ma non nella misura, è la riduzione del numero di imprese attive in Italia. Annuario 2003 censiva quasi 800 aziende, Annuario 2013 rileva poco più di 630 ditte; il calo è pari al 18,6% (si veda la Tabella 1). Ovviamente il risultato nasce dal saldo tra le imprese cessate o trasformate (tante) e quelle nate nel corso degli anni (poche in assoluto). L’esperienza ci avverte che il termine “cessate” definisce due diverse realtà: imprese che hanno chiuso in as-

soluto ed imprese che hanno concluso l’attività in Italia per delocalizzarla all’estero con l’obiettivo di recuperare produttività e ridurre i costi complessivi. Un’ulteriore riflessione riguarda l’esiguo numero totale di entrambi gli anni. Come tutte le pubblicazioni del genere anche l’Annuario della gomma censisce prevalentemente i trasformatori di gomma italiani più significativi, senza poter sempre intercettare i numerosi artigiani e in generale i produttori in conto terzi.

LA DIVERSIFICAZIONE MERCEOLOGICA La seconda informazione: la filiera della gomma, particolarmente diversificata in termini di merceologie realizzate (l’Annuario classifica le imprese in ben 22 settori), ha cambiato modo di operare. All’inizio del decennio oltre il 53% delle imprese dichiarava di operare in un solo settore; dopo due lustri questa modalità è scesa al di sotto del 45% e – fatto che colpisce in modo particolare - il numero delle ditte attive in un unico

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Con la bussola della nuova edizione dell’Annuario di settore

settore si è ridotto quasi di un terzo. Al contrario sono aumentate nella stessa misura quelle che operano stabilmente in due o tre settori, mentre è stabile il numero di quelle con quattro o cinque specializzazioni; tutte le altre si sono ridotte di oltre il 70%; mentre Annuario 2003 censiva aziende presenti in più di 12 settori (massimo il caso di un’impresa che operava in 15 macrocomparti) Annuario 2013 fotografa una filiera più compatta: il massimo di diversificazione è dato da una sola impresa attiva in 9 settori (nel 2003 erano una dozzina). Questo può significare che la crisi ha colpito duro proprio gli specialisti estremi, provocando in molti casi la cessazione d’attività e, in altri, la riorganizzazione aziendale verso modelli bilanciati in termini di gamma di prodotti offerti. Le imprese tendono a concentrarsi in un modello organizzativo che prevede di operare di preferenza in 2 o 3 settori; dai 182 casi del 2003 si sale ai 230 del 2013(+26,4%): in concreto più di un terzo del totale bilancia il rischio d’impresa e ottimizza le opportunità di mercato proponendo una gamma d’offerta “allargata ma non troppo” su settori diversi ma affini per tecnologia produttiva e destinazione d’uso. Anche la configurazione dell’insieme dei 22 settori censiti è molto cambiata in dieci anni. Citiamo qui solo i casi macro rinviando il lettore all’analisi della Tabella 2. Un solo settore – guarnizioni - ha aumentato (+9,7%) il numero dei produttori, portando la sua quota quasi a oltre un quarto del totale; solo un altro si dimostra stabile: tubi e manicotti (+0,7%), con una quota salita all’11,3%. Perdono meno del 10% soltanto tre comparti: articoli tecnici e vari, mescole, tubi e manicotti. Cali tra 10% e 30% coinvolgono nove settori (igiene, sanità e zootecnia; cinghie e nastri; filiera dell’ebanite; fogli, lastre e profili; indumenti e articoli protettivi; nastri autoadesivi; pneumatici, camere d’aria; rivestimenti; tappeti e pavimenti). Tutti gli altri segmenti hanno cali a due cifre, con tre casi di caduta oltre il 50%, sintomatici del fatto che l’Italia forse non è 38 |

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Tabella 2: La filiera di 22 settori SETTORI

2013

quota %

2003

quota Variazione % % 2013-03

adesivi e soluzioni

19

1,3

23

1,3

-17,4

igiene,sanità, zootec

63

4,3

70

4,1

-10,0

art. gomma espansa

31

2,1

84

4,9

-63,1

art. per calzature

36

2,4

54

3,2

-33,3

sportivi e nautici

25

1,7

41

2,4

-39,0

art. tecnici e vari

350

23,8

369

21,6

-5,1

9

0,6

13

0,8

-30,8

calzature cavi e conduttori el.

24

1,6

36

2,1

-33,3

cinghie e nastri

38

2,6

44

2,6

-13,6

ebanite e art. ebanite

12

0,8

16

0,9

-25,0

foglie, lastre, profili

118

8,0

148

8,6

-20,3

gomme piene e semip.

32

2,2

64

3,7

-50,0

guarnizioni

318

21,6

290

16,9

9,7

indumenti e art. prot.

13

0,9

16

0,9

-18,8

mescole

72

4,9

78

4,6

-7,7

nastri autoadesivi

28

1,9

39

2,3

-28,2

pneumatici, camere

19

1,3

25

1,5

-24,0

pneumatici ricostruiti

16

1,1

35

2,0

-54,3

rivestimenti

44

3,0

51

3,0

-13,7

tappeti e pavimenti

30

2,0

41

2,4

-26,8

tessuti gommati & sim

25

1,7

27

1,6

-7,4

tubi e manicotti

148

10,1

147

8,6

0,7

Totale (*)

1470

100,0

1.711

100,0

-14,1

(*) molte imprese operano in più settori

più sede congeniale alla produzione di articoli di gomma espansa, gomme piene e semipiene, pneumatici ricostruiti.

LA DISLOCAZIONE TERRITORIALE Infine gli Annuari dell’Industria della Gomma forniscono dati esaurienti per quanto riguarda gli insediamenti produttivi (si veda la Tabella 3). Le prime conferme evidenziate sono che la filiera della gomma, a differenza di numerosi altri comparti italiani, ha dato vita ad un solo distretto produttivo strutturato: quello del Sebino soprannominato un po’ pomposamente Rubber Valley bergamasca, al quale la recente analisi del Monitor dei distretti di Banca Intesa SanPaolo accredita un fatturato superiore al milione di euro realizzati prevalentemente con la produzione di guarnizioni. Al contempo la dif-

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fusione sul territorio nazionale si accentra sempre più sull’asse ovest-est della Pianura Padana con punte elevate attorno ai tradizionali macrocentri industriali: le provincie di Torino, Milano, Monza, Bergamo, Brescia, Varese, Vicenza, Padova, Bologna e Reggio Emilia. Il numero di imprese attive in Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna pesa sul totale per quasi l’80% (nel 2003 aggregava il 77%) e somma 600 ditte (nel 2003 ne erano state registrate 617). Al nord si distingue inoltre la stabilità dei poli minori di Friuli V.G. e Trentino A.A. (sono il 3% del totale nazionale). Al centro sono stabili anche Marche (dove al calo di Ascoli risponde l’aumento di Macerata e Pesaro), Abruzzo-Molise e Lazio; il loro peso sul totale è pari al 9%. Tutto il resto d’Italia è connotato da presenze marginali e per molti casi in ulteriore riduzione. 


Con la bussola della nuova edizione dell’Annuario di settore Tabella 3: L'industria della gomma nel territorio Variazione % 2013-03

2013

quota %

PIEMONTE Torino Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Vercelli Totale

44 11 5 4 4 4 1 73

6,98 1,75 0,79 0,63 0,63 0,63 0,16 11,59

52 6 5 3 6 6 2 80

6,57 0,76 0,63 0,38 0,76 0,76 0,25 10,11

-15,4 83,3 0,0 33,3 -33,3 -33,3 -50,0 -8,8

LIGURIA Genova LaSpezia Savona Totale

8 0 1 9

1,27 0,00 0,16 1,43

11 1 1 13

1,39 0,13 0,13 1,64

-27,3 -100,0 0,0 -30,8

121 80 39 12 3 5 3 5 13 0 26 307

19,21 12,70 6,19 1,90 0,48 0,79 0,48 0,79 2,06 0,00 4,13 48,73

154 108 37 10 6 3 3 7 18 1 30 377

19,47 13,65 4,68 1,26 0,76 0,38 0,38 0,88 2,28 0,13 3,79 47,66

-21,4 -25,9 5,4 20,0 -50,0 66,7 0,0 -28,6 -27,8 -100,0 -13,3 -18,6

VENETO Venezia Padova Rovigo Treviso Verona Vicenza Totale

4 14 1 7 8 18 52

0,63 2,22 0,16 1,11 1,27 2,86 8,25

3 19 2 7 11 22 64

0,38 2,40 0,25 0,88 1,39 2,78 8,09

33,3 -26,3 -50,0 0,0 -27,3 -18,2 -18,8

TRENTINOA.A. Trento Bolzano Totale

6 0 6

0,95 0,00 0,95

4 1 5

0,51 0,13 0,63

50,0 -100,0 20,0

FRIULIV.G. Trieste Gorizia Pordenone Udine Totale

2 1 5 5 13

0,32 0,16 0,79 0,79 2,06

2 1 4 5 12

0,25 0,13 0,51 0,63 1,52

0,0 0,0 25,0 0,0 8,3

EMILIAROMAGNA Bologna Ferrara ForlìCesena Modena Parma Piacenza Ravenna ReggioEmilia Rimini Totale

28 1 2 7 5 2 8 14 1 68

4,44 0,16 0,32 1,11 0,79 0,32 1,27 2,22 0,16 10,79

33 3 6 9 6 2 10 17 1 87

4,17 0,38 0,76 1,14 0,76 0,25 1,26 2,15 0,13 11,00

-15,2 -66,7 -66,7 -22,2 -16,7 0,0 -20,0 -17,6 0,0 -21,8

INSEDIAMENTI

LOMBARDIA Milano+Monza Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Pavia Sondrio Varese Totale

2003 quota %

Variazione % 2013-03

2013

quota %

TOSCANA Firenze Arezzo Livorno Lucca Pisa Pistoia Prato Siena Totale

13 3 2 1 0 1 3 1 24

2,06 0,48 0,32 0,16 0,00 0,16 0,48 0,16 3,81

16 3 1 3 1 2 2 1 29

2,02 0,38 0,13 0,38 0,13 0,25 0,25 0,13 3,67

-18,8 0,0 100,0 -66,7 -100,0 -50,0 50,0 0,0 -17,2

UMBRIA Perugia Terni Totale

1 0 1

0,16 0,00 0,16

2 1 3

0,25 0,13 0,38

-50,0 -100,0 -66,7

MARCHE Ancona AscoliPiceno Macerata PesaroUrbino Totale

7 2 11 5 25

1,11 0,32 1,75 0,79 3,97

8 8 9 2 27

1,01 1,01 1,14 0,25 3,41

-12,5 -75,0 22,2 150,0 -7,4

LAZIO Roma Frosinone Latina Totale

11 5 5 21

1,75 0,79 0,79 3,33

10 7 3 20

1,26 0,88 0,38 2,53

10,0 -28,6 66,7 5,0

ABRUZZO Pescara Chieti Teramo Totale

4 7 2 13

0,63 1,11 0,32 2,06

2 6 4 12

0,25 0,76 0,51 1,52

100,0 16,7 -50,0 8,3

MOLISE Campobasso Totale

1 1

0,16 0,16

2 2

0,25 0,25

-50,0 -50,0

CAMPANIA Napoli Caserta Salerno Totale

3 3 5 11

0,48 0,48 0,79 1,75

4 5 8 17

0,51 0,63 1,01 2,15

-25,0 -40,0 -37,5 -35,3

PUGLIA Bari Foggia Taranto Totale

2 0 0 2

0,32 0,00 0,00 0,32

4 1 1 6

0,51 0,13 0,13 0,76

-50,0 -100,0 -100,0 -66,7

BASILICATA Matera Totale

0 0

0,00 0,00

1 1

0,13 0,13

-100,0 -100,0

CALABRIA Catanzaro Cosenza Totale

1 1 2

0,16 0,16 0,32

0 1 1

0,00 0,13 0,13

= 0,0 100,0

SICILIA Catania Totale

2 2

0,32 0,32

1 1

0,13 0,13

100,0 100,0

INSEDIAMENTI

ITALIA

2003 quota %

630 100,00 791 100,00 -20,4

gennaio • febbraio 2013

| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

39


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NUOVI SERVIZI DI ASSOGOMMA

La gestione delle sostanze chimiche nell’industria della gomma

Assogomma ha tenuto lo scorso 22 novembre un seminario sulla gestione delle sostanze chimiche nell’industria della gomma, che ha avuto un’ampia partecipazione. Lo scopo era fare il punto su alcuni aspetti di una complessa e delicata tematica, disciplinata da una normativa in rapida evoluzione e avvertita in tutta la sua criticità dalle aziende.

U

n’occasione per presentare il piano di attività che Assogomma ha predisposto a supporto delle imprese. Il seminario sulla gestione delle sostanze chimiche nell’industria della gomma, organizzato lo scorso novembre a Milano ha dato l’opportunità al presidente di Assogomma, Ermanno Fugazza, di sottolineare l’avvio di un nuovo piano di iniziative, inserito in un più ampio programma di azione con lo scopo di supportare con maggiore incisività le esigenze delle aziende. Il tutto in un contesto di maggiore autonomia che recenti modifiche statutarie hanno conferito alle due associazioni di settore, Assogomma e Unionplast, che aderiscono a Federazione Gomma Plastica. Già diverse linee direttrici sono state tracciate, non solo in ambito REACH, principale oggetto dell’incontro, ma anche su tematiche quali salute e sicurezza, fra le quali in primo luogo il problema dei fumi e delle polveri, sui temi ambientali (tra cui, molto sentito, quello degli scarti di lavorazione), e poi ancora su energia, materiali a contatto con gli alimenti, senza perdere di vista

gli aspetti economici e le esigenze di mercato. Nell’ambito di questo piano di sviluppo è anche previsto un aumento del coinvolgimento del laboratorio Cerisie, con un ampliamento delle sue attuali attività, fra le quali la certificazione, la ricerca e la formazione.

L’impatto del reach sulla trasformazione Parlando di gestione delle sostanze chimiche, Stefano Arpisella, del Centro REACH, ha proposto una panoramica degli aspetti del regolamento che riguardano le industrie della trasformazione, evidenziando le prossime scadenze e le criticità che stanno emergendo. In particolare si avvicina il termine della seconda fase del processo di registrazione delle sostanze (31/5/2013) che, pur non riguardando in prima persona l’utilizzatore a valle, lo vede coinvolto nello scambio di informazioni sulle condizioni di uso della sostanza. Da questa fase dipende la completezza delle informazioni contenute nella scheda di sicurezza, che il trasformatore di materie prime è tenuto ad ana-

lizzare per verificare che la sostanza sia utilizzata secondo gli usi contemplati, per i quali il fornitore ha effettuato la registrazione. Particolare attenzione va prestata alle informazioni contenute nello scenario di esposizione, qualora presente nella scheda, che vanno confrontate con le modalità operative interne all’azienda, in termini di condizioni di uso, rischi correlati e misure di gestione del rischio. All’importante ruolo delle schede di sicurezza è stata dedicata una sezione del seminario. Non solo questi documenti costituiscono il principale strumento di comunicazione fra fornitore della sostanza (materia prima) o del preparato (mescola) e cliente, ma risultano il primo aspetto che viene controllato in caso di visita ispettiva. L’attività ispettiva di verifica della conformità al REACH non si limita al settore chimico e alla produzione di materie prime, interessati in una prima fase, ma è esteso anche al comparto della trasformazione. Le prime ispezioni in questo ambito sono state condotte nelle scorse settimane. L’attenzione delle Autorità si con-

gennaio • febbraio 2013

| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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NUOVI SERVIZI DI ASSOGOMMA

SOCIETA’

INIZIATORI

IMPATTO SU UTILIZZATORI

PROCESSI LEGISLATIVI ARMONIZZAZIONE CLASSIFICAZIONE

Consumatori

Riclassificazione

18 ? (+9)

COMMISSIONE EUROPEA e/o 27 STATI MEMBRI

ONGs Paesi non Europei

VALUTAZIONE CANDIDATE LIST (SVHC)

Stampa e a altri media

Nuove misure di ges9one dei rischi

77 ?

15 ? (+6)

Comunicazione lungo la catena di approvvigionamento

AUTORIZZAZIONE (Annesso XIV)

Industria Mondo scien9fico accademico

Richiesta di autorizzazione

RESTRIZIONE (Annesso XVII) ProduQori/ importatori di sostanze chimiche

Mercato

MANCATA REGISTRAZIONE

SOSTITUZIONE

Registrazione

?

I vari processi legislativi previsti dal REACH ed il loro possibile impatto sui trasformatori di materie prime. Nei riquadri l’attuale impatto sul settore della gomma, in termini di numero di sostanze coinvolte.

centra principalmente sugli aspetti formali, a partire dalla disponibilità e dalla conformità delle schede di sicurezza. Fra gli altri adempimenti a carico dei trasformatori, ricordati durante l’incontro, si possono ad esempio annoverare quelli concernenti le sostanze negli articoli. La presenza di sostanze classificate come estremamente preoccupanti (Substances of Very High Concern, SVHC) comporta per esempio obblighi di comunicazione lungo la catena di approvvigionamento e, in alcuni casi, di notifica all’agenzia ECHA. Più complesso il caso degli articoli a rilascio intenzionale di sostanze, dove sono previsti, in certi casi, obblighi di registrazione.

Un database per gli associati Ci sono poi altri modi in cui il REACH può impattare sulle attività produttive di un trasformatore. Non va infatti dimenticato che uno dei processi più importanti previsti dal regolamento è la valutazione delle sostanze registrate, finalizzata a verificare che il rischio as42 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

sociato all’uso delle sostanze sia stato opportunamente valutato e risulti adeguatamente gestito. È questa una fase cruciale che si può dire stia seriamente iniziando solo ora, a completamento della fase di registrazione. È pertanto prevedibile che in un prossimo futuro inizieranno a manifestarsi le vere conseguenze dei processi messi in atto dal REACH: è quanto sottolineato da Lorenzo Zullo, di ETRMA (European Tyre & Rubber Manufacturers’ Association), l’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli tecnici in gomma a cui aderisce Assogomma. Il processo di valutazione può sfociare nell’adozione di misure di diverso tipo. Una sostanza può per esempio essere soggetta a riclassificazione o, se classificata come SVHC, all’inserimento in Candidate List. Se è pur vero che quest’ultimo provvedimento comporta semplicemente obblighi di comunicazione (lungo la filiera o eventualmente ad ECHA tramite notifica), vanno considerati gli effetti negativi sul mercato di destinazione finale. Dalla Candidate List le sostanze posso-

gennaio • febbraio 2013

no successivamente entrare in regime di Autorizzazione o Restrizione, con tutte le conseguenze del caso, fino alla loro sostituzione. Questi provvedimenti avranno una portata sempre più ampia, interessando migliaia e migliaia di sostanze. Per far fronte a questi cambiamenti normativi, in ambito ETRMA, Assogomma ed altre associazioni aderenti hanno predisposto una attività volta a monitorare, fin dalle fasi preliminari, i processi legislativi in corso. In tal senso è stato sviluppato un database delle sostanze chimiche utilizzate nel settore gomma, che consenta di valutarne rapidamente l’interesse per il comparto ed eventualmente predisporre le azioni ritenute più opportune nell’interesse del settore della gomma. Per far fronte alla necessità di sostituzione di una determinata sostanza è stato creato in ambito ETRMA un network di laboratori, di cui fa parte Cerisie, che valuterà la possibilità o l’opportunità di avviare progetti specifici di ricerca e sviluppo. Ciò per consentire alle aziende di individuare sostanze


NUOVI SERVIZI DI ASSOGOMMA

Autorità europee

ETRMA sostanze utilizzate (forma anonima)

Autorità nazionali

Assogomma

Gruppo SSA

•  •  •  •

lista sostanze

nuovi / possibili provvedimenti inserimento in Candidate List consultazioni pubbliche …

Azienda alternative e quindi consentire la prosecuzione della loro attività produttiva.

Una nuova stagione associativa Dopo queste premesse Fabio Bertolotti ed Emanuele Finazzi di Assogomma hanno illustrato le nuove attività associative. Innanzitutto sono stati spiegati i criteri per l’accesso delle aziende al database ETRMA, che formalmente è riservato alle sole associazioni. Assogomma, con l’obiettivo di diffondere queste informazioni alle proprie imprese associate, ha previsto l’attivazione di un servizio su misura delle esigenze di ogni singola azienda. L’impresa interessata potrà trasmettere l’elenco delle sostanze impiegate, ricevendo, per ognuna di esse, una specifica risposta in termini sia di restrizioni esistenti sia di possibili limitazioni in itinere. A fronte di esplicite autorizzazioni potranno anche essere aggiunte sostanze impiegate dalle imprese, ma al momento non ancora contemplate nel database. Tale attività consentirà così di ampliare il database, che già oggi comunque an-

novera oltre 1.000 sostanze, di cui circa il 75% utilizzate dal settore articoli tecnici. È stato inoltre predisposto un primo programma di formazione, con l’organizzazione di corsi focalizzati su aspetti operativi, individuati sulla base delle esigenze specifiche del settore gomma. I corsi saranno tenuti da esperti qualificati, in collaborazione con Centro REACH.

Formazione e Help Desk Un primo incontro è stato organizzato lo scorso 30 gennaio e ha riguardato la lettura delle schede di sicurezza estese (e-SDS). Oltre a illustrare i recenti cambiamenti introdotti, il corso ha fornito un approfondimento dell’analisi dello scenario espositivo e del suo confronto con le misure operative adottate in azienda. Un secondo corso, previsto in aprile, riguarderà la preparazione alle ispezioni da parte delle Autorità competenti. Tale iniziativa consentirà di acquisire le tematiche oggetto di ispezione ed il modo più opportuno per gestirle. Sarà

Per informazioni Tutte le aziende del settore, sia associate che non, interessate a un approfondimento dei servizi associativi, in questo campo tecnico-ambientale che presenterà sempre di più una criticità per le imprese, sono invitate a contattare Assogomma. Il riferimento è Emanuele Finazzi, tel. 02.43928234, e.finazzi@federazionegommaplastica.it.

La rete di rapporti fra Decisori, Aziende, ETRMA ed Assogomma, che garantisce alle imprese associate una tempestiva informazione e la rappresentanza durante lo sviluppo dei processi legislativi REACH.

anche l’occasione per un approfondimento del sistema REACH non solo in chiave di “compliance” ma anche come utile strumento trasversale integrato per una migliore gestione aziendale. Un ulteriore argomento oggetto di formazione specifica potrebbe essere quello della redazione delle schede di sicurezza, secondo precise richieste emerse dall’incontro dello scorso novembre. Altre tematiche potranno inoltre essere affrontate da specifici corsi, per la partecipazione ai quali sono previste, come di consueto, condizioni economiche più vantaggiose per le aziende associate ad Assogomma. Infine le aziende associate ad Assogomma avranno la possibilità di rivolgersi al nuovo servizio di Help Desk, che consentirà di far fronte alle richieste di consulenza più urgenti. Sia l’Help Desk sia il servizio di monitoraggio continuo delle sostanze utilizzate dalle aziende sono gratuiti per le imprese associate ad Assogomma. Per completare il panorama dei nuovi servizi associativi va ricordato che, all’interno dell’associazione, è operativo da due anni il Gruppo di Lavoro Salute, Sicurezza ed Ambiente, di cui fanno parte una ventina di aziende associate. Un utile strumento per confrontarsi sui temi specifici in tempi più rapidi rispetto ad una consultazione associativa allargata. 

gennaio • febbraio 2013

| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE

media partner

Synthos e Global Energies per i biopolimeri

C

ontinua la corsa al bio-butadiene. Lo conferma la notizia dell’intesa tra la Global Bioenergies, società francese specializzata nella produzione di olefine leggere biologiche, e il gruppo chimico polacco Synthos. Le due aziende operavano dal luglio 2011, in virtù di un accordo di collaborazione strategica, per lo sviluppo di un sistema in grado di ottenere il butadiene a partire da risorse rinnovabili. A dicembre del 2012 l’annuncio: Global Bioenergies ha ottennuto la validazione sperimentale del processo, depositando nel frattempo diverse richieste di brevetto per tutelarne la paternità. Il risultato è valso alla società francese un assegno da 1,5 milioni di euro da parte di Synthos, gruppo con un

giro d’affari di 1,2 miliardi di euro. Ora il processo, del quale non sono stati forniti particolari, è in fase di ingegnerizzazione industriale. Quando la produzione di gomma da butadiene bio sarà operativa, Synthos si è impegnata a versare una percentuale fissa dei ricavi a Global Bioenergies che, dal canto suo, conserva i diritti di utilizzo del procedimento per altre applicazioni, come la produzione di nylon, di alcuni tipi di plastiche e di lattice. Marc Delcourt, direttore generale di Global Bioenergies, ha commentato così il risultato: «Dopo l’isobutene, nel 2010, e, più di recente, il propilene, il butadiene è la terza molecola per la quale abbiamo ottenuto una validazione sperimentale del processo di produzione da fonti biologiche. Il nostro

La Synthos è uno dei maggiori complessi industriali della Polonia. obiettivo è creare un portafoglio di processi di fermentazione gassosa per convertire le materie prime rinnovabili che utilizziamo in olefine leggere».

Bridgestone premiata per l’efficienza energetica

A

nche i pneumatici sono amici dell’ambiente. Lo attesta il riconoscimento ricevuto dal Centro Tecnico Europeo Bridgestone di Roma, che ha vinto l’E.On Energia Award 2012 per la sua politica di riduzione dei consumi energetici. E.On è una utility attiva in tutta Europa, e anche in Italia, nei servizi di distribuzione di energia e gas e ha avviato il suo Energia Award nel 2011. A ricevere il premio per conto di Bridgestone è stato Gianni Lampazzi, direttore Tire Developments Operation (a destra nella foto). Al Centro Tecnico Bridgestone è stato riconosciuto, con la seconda edizione dell’evento, l’impegno per l’efficienza energetica, avviato nel 2010 nell’ambito di una più ampia policy di gruppo, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra. In particolare il centro è dotato di un sistema di gestione dell’energia che pianifica le attività in modo da ridurre al minimo gli sprechi.

44 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

Il sistema è certificato da Lloyd’s Register Quality Assurance se condo lo standard internazionale Iso50001:2011, assegnato finora a poche società in Italia, e il suo avvio ha richiesto un’analisi minuziosa degli impianti. Uno sforzo che si è tradotto in una notevole riduzione dei consumi elettrici e di metano, con l’obietti-

dicembre 2012

vo di portare il gruppo a dimezzare entro il 2050 le proprie emissioni di anidride carbonica e di altri gas climalteranti. A medio termine Bridgestone punta a ridurre le emissioni totali del 35% e a migliorare la resistenza al rotolamento dei pneumatici del 25% entro il 2020.


media partner

INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE

Solvay: nuova organizzazione, nuovo logo, nuovo premio

A

metà gennaio la Solvay ha lanciato, insieme a un nuovo logo, una nuova struttura organizzativa. È basata su cinque segmenti operativi: Consumer Chemicals, Advanced Materials (tra i quali i prodotti per i pneumatici a basso consumo), Performance Chemicals, Functional Polymers, Corporate Business and Services.

Il gruppo belga ha anche annunciato un nuovo, ricco premio internazionale che valorizzerà le più importanti scoperte scientifiche destinate a indirizzare la chimica del futuro e a contribuire al progresso. Si tratta del Chemistry for the Future Solvay Prize, voluto da Solvay per celebrare i 150 anni della fondazione e dotato di 300.000 eu-

ro. Sarà una commissione indipendente, composta da 15 eminenti scienziati, a proporre ogni anno i candidati per il premio, distintisi nei settori della biochimica, scienza dei materiali, materia soffice, biofisica e ingegneria chimica. La prima cerimonia di premiazione sarà celebrata a Bruxelles nel novembre 2013.

1877 1896 1938 1968 1972 1974

Ecopneus compie un anno e avvia nuovi progetti

D

opo un anno di attività operativa, il consorzio Ecopneus, impegnato nel recupero dei pneumatici fuori uso (PFU), traccia un primo bilancio e lancia un programma di intervento straordinario per migliorare la propria attività con il contributo di imprese specializzate interessate a partecipare. In particolare, per quanto riguarda i risultati del 2012, Ecopneus segnala di aver raccolto 227.000 tonn. di pneumatici fuori uso, recuperati in 27.361 punti di generazione del pneumatico-rifiuto e in risposta a 97.629 richieste di prelievo. La rete Ecopneus si è avvalsa di 90 aziende di raccolta attive in tutta Italia e di 40 imprese coinvolte nel recupero e valorizzazione del rifiuto. Ora però il consorzio si pone nuovi obiettivi, per ottimizzare l’attività e assicurare un elevato livello di servizio al mercato di ricambio con costi minimi per il consumatore che acquista un pneumatico. A questo scopo il consorzio sollecita le aziende interessate a inviare proposte industriali che, se rite-

nute interesanti, potranno sfociare in contratti poliennali per l’esecusione dei progetti. In particolare sono 5 le iniziative che Ecopneus intende sviluppare. La prima è la realizzazione di un impianto special izzato per il recupero di materiale in Sicilia, ed eventualmente anche in Calabria, con produzione di granuli e polverino. Un’altra struttura con le stesse funzioni dovrà poi essere avviata in un’area comoda per servire l’Emilia orientale, la Liguria orientale e la Toscana settentrionale. Altro obiettivo è la messa in funzione di un impianto di pirolisi (o con una simile tecnologia) per la trasformazione di PFU o derivati in combustibili o energia. Gli ultimi due progetti riguardano un sistema a getto d’acqua ad alta pressione per trattare i Pfu più critici (di grandi dimensioni o con robusti rinforzi metallici) e un impianto per il trattamento con recupero di materiali che consenta una significativa riduzione dei costi totali per Ecopneus.

È

1994

Novamont acquisisce Tecnogen

stato completato da parte di Novamont l’acquisto di un ramo d’azienda di Tecnogen, il centro di ricerca sulle biotecnologie di Sigma Tau Finanziaria Spa che da mesi era in liquidazione. Passano sotto il controllo del gruppo novarese lo stabilimento di Piana di Monte Verna, in provincia di Caserta, e le immobilizzazioni materiali, autorizzazioni, licenze e permessi che non riguardano l’attività farmaceutica. Secondo Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont: “La chiusura di Tecnogen avrebbe comportato la perdita di un patrimonio di impianti e tecnologie per lo sviluppo dei processi fermentativi, oltre alla dispersione di competenze maturate in questi anni in Campania». Grazie all’intesa, 12 lavoratori sono stati riassorbiti in Novamont e altri 6, disponibili al trasferimento, sono stati assunti nello stabilimento di Adria-Bottrighe (Rovigo), della Materbiotech, controllata da Novamont in partnership con la statunitense Genomatica. Qui presto verrà attivata la prima produzione industriale al mondo di bio-butandiolo da fonti rinnovabili.

dicembre 2012

| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

45


Innovazione

L’azienda è piccola ma le idee sono grandi di a.d.p.

Continua la nostra scoperta di piccole società italiane che hanno saputo trasformare le loro idee in concetti tecnologici innovativi con lo sviluppo poi di progetti che hanno portato alla realizzazione di macchinari in grado di rispondere alle richieste sempre crescenti di miglioramenti qualitativi dei processi produttivi. Gamma Stampi, società di Clusane d’Iseo (Brescia) è un altro esempio di genialità italiana nel realizzare sistemi concettualmente rivoluzionari rispetto ai sistemi standard esistenti per la sbavatura di articoli tecnici stampati.

UN PO’ DI STORIA Gamma Stampi, nata nel 1987, è stata fondata da un gruppo di soci che hanno deciso di mettere a frutto la loro pluriennale esperienza maturata nelle varie aziende metalmeccaniche delle valli bresciane. Inizialmente la nuova società esegue lavorazioni meccaniche di precisione, grazie ad un ricco parco macchine, per aziende terze che operano nei settori automazione, oleodinamico e metallurgico. Poi inizia a crescere e ad eseguire costruzioni meccaniche speciali quali attrezzature per centri di lavoro pallettizzati o macchine transfer per lavorazioni di serie. Dal 1991 Gamma Stampi inizia a costruire macchine dedicate per la lavorazione di pressofusi in alluminio per il settore automobilistico dell’illuminazione e nel campo degli elettrodomestici. Questo gli ha permesso di ampliare le proprie esperienze nella progettazione e costruzione di macchine ad alte prestazioni. Sempre per conto terzi costruisce elementi o macchine complete che trovano ap46 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

La sede di Gamma Stampi.

plicazione nel settore petrolifero, metallurgico e nel campo oleodinamico costruendo elementi per macchine adibite alle lavorazioni aeree. Inoltre, la società ha collaborato con la facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia costruendo modelli per studi di fattibilità su alcuni proto-

gennaio • febbraio 2013

tipi per l’industrializzazione (pinze per bramme e manipolatori per il settore metallurgico, modelli per studi aerodinamici ecc.). Dopo tale e proficua esperienza, Gamma Stampi si specializza nella realizzazione di prototipi in alluminio, ABS, nylon caricato vetro per il settore automobilistico, moto-


Innovazione

La storica FDS-16T del 2002.

ciclistico e altro ancora, vantando tra la propria clientela prestigiosi marchi nazionali ed internazionali.

L’INCONTRO CON IL MONDO DELLA GOMMA Nel mondo dello stampaggio di articoli in gomma di alta qualità il processo produttivo prevede a valle dello stampaggio un processo di sbavatura mirato all’eliminazione delle bave che si formano durante il processo di vulcanizzazione della gomma . Per poter eliminare le bave intorno all’articolo in gomma sia nella parte esterna che in quella interna, si utilizzano diversi tipi di processi come ad esempio: - sbavatura manuale con personale addetto a tale operazioni (costi elevati e standard qualitativo della sbavatura non sempre soddisfacente);

La pressa FDS 8t-i a stazioni indipendenti.

- sbavatura attraverso un burattatore o ancora attraverso un sistema criogenico. Tali sistemi sono molto efficaci nella sbavatura ma presentano inconvenienti che possono compromettere le performance dell’articolo finito una volta posto in esercizio. Tale inconveniente è dovuto spesso ad una elevata abrasione del sistema di burattatura sulla superficie dell’articolo in gomma rovinandolo più o meno gravemente. Mentre nella sbavatura criogenica, che utilizza basse temperatura per irrigidire la gomma facilitando l’eliminazione delle bave per frantumazione , se la gestione termica del processo non è perfettamente sotto controllo è possibile creare micro fratturazioni nell’articolo, ottenendo così particolari finiti non conformi alle specifiche richieste .

L’idea vincente Gamma Stampi, per ovviare a tale ed importante inconveniente, ebbe l’idea vincente di proporre e costruire sbavatrici meccaniche che con l’impiego di appositi stampi effettuano una finitura meccanica dell’articolo. Questo metodo di finitura viene concepito ed adottato al fine di realizzare un articolo le cui superfici non sono state sottoposte ad effetti abrasivi e, tanto meno, a dannosi shock termici. Tale sistema rende il processo produttivo più fluido e con livelli qualitativi molto elevati e standardizzati con recupero di efficienza e forte riduzione degli scarti scendendo da una media del10-15% con processo classico ad un valore inferiore al’3% con il sistema di sbavatura meccanica proposto da Gamma Stampi.

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Innovazione

unità di potenza pneumoidrauliche per coniugare velocità e forza tutte asservite da sistema gestionale a mezzo plc e dotate di tutti gli elementi di sicurezza secondo le vigenti normative CE.

Le macchine

La più evoluta sbavatrice FDSI 8t-ES.

Quindi la società Bresciana a partire dal 2002 inizia a costruire presse per la sbavatura e finitura meccanica di articoli tecnici in gomma che trovano ampio impiego nel settore automotive, aerospaziale e medicale. Con l’utilizzo del sistema di sbavatura meccanica, si riesce ad ottenere particolari molti piccoli (collaretti con foro inferiore a 1mm e con diametri esterni di 4mm, otturatori per valvole pneumatiche di diametro di 2mm e altro ancora) su diversi tipi di mescole quali NBR, HNBR (anche con reticolazione perossidica), Siliconiche e Fluorosiliconiche. Con stampi particolari si ottiene la sbavatura di cornici e particolari sagomati così come la tranciatura di membrane in gomma-tela. Gamma Stampi attualmente produce alcuni modelli di presse per la sbavatura con 48 |

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Tra i modelli si annovera la già collaudata FDS-16T (2002) con potenza di 16 ton. che può montare due stampi trancia da 400*400 mm e la FDS 8t-i a stazioni indipendenti con potenza di 10 ton. che monta sempre stampi da 400*400 mm per la sbavatura di articoli che richiedono maggiore precisione. Tale macchina si propone per tutte quelle aziende che necessitano di eseguire lavorazioni di sbavatura e o finitura di guarnizioni dopo la fase di stampaggio. La fustellatrice doppia a stazioni indipendenti FDS 8t-i nasce dall’esperienza acquisita dopo anni di applicazione nel campo della sbavatura meccanica di articoli in gomma, dopo il processo di stampaggio, e come evoluzione della già collaudata FDS 16T. Essa è particolarmente indicata per la sbavatura di articoli in gomma di piccole e grandi dimensioni. Infatti, in questa macchina la pressione di carico sugli stampi è concentrata su una superficie di 1600 cmq, con una forza di spinta pari a 10.000 kg, con possibilità di fustellare due articoli diversi sia per dimensione e o tipologia ,con regolazione indipendente su ogni singola stazione. Nel caso si presenti un articolo che necessita della sola sbavatura esterna, si può inibire la seconda stazione con conseguente risparmio energetico.

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IL FUTURO E I MERCATI Gamma Stampi avvalendosi di uno studio di ingegneria e con la fattiva collaborazione di uno studio tecnico di progettazione sta implementando la propria produzione con nuovi modelli a più alte prestazioni ed improntati alla riduzione del consumo energetico in maniera molto significativa rispetto alle macchine finora costruite. Ne è un esempio la nuova sbavatrice FDSI 8t-ES che è la versione evoluta della collaudatissima FDS 8t-i. Essa utilizza un sistema di movimento elettromeccanico di maggiore efficienza ad alto risparmio energetico asservito da componenti di elevata qualità e prestazioni. Inoltre, la società sta progettando la realizzazione di una linea completamente robotizzata che dalla pressa di stampaggio effettui direttamente il carico sulla pressa di sbavatura per ottenere un prodotto finito senza movimentazione o stoccaggio di merci. L’azienda di Clusane d’Iseo segue comunque il cliente sin dalla progettazione dello stampo di stampaggio fino alla fase finale del processo di sbavatura e o finitura ,offrendo inoltre la possibilità di personalizzazione macchina . Ove necessario, Gamma Stampi costruisce anche stampi pilota allo scopo di verificare la sbavatura, dell’articolo in gomma, in termini sia qualitativi che di criticità della stessa. In termini di assistenza tecnica l’azienda offre un servizio manutentivo mirato a mantenere efficiente il sistema produttivo con interventi specifici presso il cliente. Sul totale del fatturato oltre il 40% è prodotto dalla vendita di macchine e stampi per il comparto gomma e si prevede un ulteriore incremento negli anni a venire. Il mercato di Gamma Stampi è fondamentalmente nazionale anche se in Europa la società esporta circa l’8% e questo è un dato in fase crescente e si presume che presto esso possa raggiungere un livello a due cifre. 


Pneumatici invernali

Possono anche far risparmiare di Giuseppe Cantalupo

Presentato in una conferenza stampa di Assogomma uno studio del Politecnico di Torino: oltre a consentire una guida più sicura e con maggiore comfort, i pneumatici invernali possono anche consentire un risparmio.

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pneumatici invernali, come ormai tutti riconoscono, rappresentano l’unica soluzione capace di assicurare reali vantaggi in termini di sicurezza stradale nella stagione fredda. Il periodo più critico dell’anno. Particolarmente quando la temperatura scende sotto i 7°C, e freddo, acqua, brina, neve e ghiaccio rendono particolarmente insidiose le strade e rischiosa la guida. Prove tecniche organizzate numerose volte da Assogomma/Gruppo Produttori Pneumatici e Federpneus alla presenza di autorità e rappresentanti di istituzioni e media hanno dimostrato che questi pneumatici forniscono prestazioni superiori rispetto a quelli estivi muniti di catene in termini di aderenza, motricità, spazio di frenata, tenuta di strada in curva, governabilità del mezzo. Inoltre, si comportano nettamente meglio di quelli estivi anche su strada semplicemente bagnata o asciutta. Rilevante, inoltre, sul fronte della sicurezza, il vantaggio procurato dal dimezzamento dello spazio di frenata su fondo stradale innevato.

NON SOLO SICUREZZA Oltre a rappresentare un innegabile vantaggio in termini di sicurezza stradale, i pneumatici invernali possono anche far risparmiare sui costi di esercizio del veicolo.

Giulio Zotteri e Fabio Bertolotti durante la conferenza stampa. È quanto emerge da uno studio effettuato dal Politecnico di Torino e presentato dal prof. Giulio Zotteri del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione nel corso di una conferenza stampa organizzata da Assogomma lo scorso mese di novembre. Lo studio ha valutato i costi connessi con l’uso di pneumatici invernali a confronto con quelli prodotti dall’uso di gomme estive più catene sulle cin-

que vetture più vendute in Italia nei rispettivi segmenti di mercato: Fiat Panda, Fiat Punto, Alfa Romeo Giulietta, Nissan Qashqai, Ford C-Max. Montare i pneumatici invernali significa dotarsi di un “doppio treno” di gomme. Il che fa pensare a un costo aggiuntivo da sostenere. E questa, dati i tempi attuali, in cui si è particolarmente attenti alle valutazioni di carattere economico, è di certo una considerazione non di poco conto.

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Pneumatici invernali

Bisogna, però, considerare anche altri importanti fattori, oltre al vantaggio indiscutibile che i pneumatici invernali offrono in termini di sicurezza stradale. Innanzitutto, a fronte di un prezzo delle gomme estive e invernali sostanzialmente paragonabile, il consumo risparmiato dei pneumatici estivi “a riposo” mentre quelli invernali “lavorano” fa sì che il doppio treno non rappresenti, in pratica, una spesa aggiuntiva, bensì semplicemente una anticipazione. Non solo. Come ha affermato Zotteri, questo extracosto di fatto si azzera, e anzi porta a risparmi, se si considerano: - il diffondersi di “ordinanze invernali”, che obbligano almeno a comprare le catene - il risparmio di carburante derivante dalla manutenzione semestrale dei pneumatici in occasione delle operazioni di montaggio/smontaggio. La sostituzione stagionale assicura, infatti, una maggiore e più accurata manutenzione delle gomme, con relativi controlli. In particolare, quello della pressione. Non bisogna dimenticare che la giusta pressione di gonfiaggio, oltre a rendere la guida più sicura e confortevole, ha anche un effetto significativo sulla riduzione del consumo di carburante, con conseguenti vantaggi anche in termini di riduzione delle emissioni nocive. “Vale la pena ricordare - ha fatto presente a tale riguardo Fabio Bertolotti, direttore Assogomma - che il 52% degli italiani circola con gomme sgonfie che producono un maggior consumo di carburante, accertato da più indagini, che va da un minimo del 3% fino a oltre il 15%”. Sulla base di un risparmio di carburante pari al 4%, lo studio del Politecnico di Torino, che per ogni vettura esaminata ha considerato scenari a due, quattro e otto anni di utilizzo dei pneumatici invernali nella stagione fredda, è arrivato alla conclusione che in 14 casi su 15 le gomme invernali consentono un risparmio medio annuo per vettura di oltre 40 € sui costi di esercizio a confronto con le gomme estive più catene. Ma oltre alla valutazione economica, non vanno persi di vista, come ha precisato Bertolotti, altri effetti benefi50 |

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Confronto dello spazio di frenata tra pneumatico invernale e pneumatico estivo.

ci prodotti dai pneumatici invernali durante la stagione fredda. Indipendentemente dalla presenza di neve sul manto stradale. Si pensi, tra gli altri, alla riduzione dello spazio di frenata. “Prove tecniche fatte in più occasioni - ha ribadito Bertolotti - hanno dimostrato e riconfermato più volte che un veicolo munito di pneumatici invernali è in grado di ridurre il suo spazio di frenata fino al 15% in caso di asfalto bagnato e temperature medie sotto i 7°C. Il vantaggio di sicurezza derivante dall’impiego di

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pneumatici invernali, già così rilevante da poter evitare un tamponamento anche in un ambito urbano, date le ridottissime distanze di sicurezza, assume la proporzione del dimezzamento dello spazio di frenata quando l’asfalto è innevato”. La sicurezza stradale, quindi, è un fattore di primaria importanza. E i pneumatici invernali contribuiscono a migliorarla, “….addirittura riducendo i costi di esercizio della vettura, come dimostrato dallo studio del Politecnico di Torino” - ha concluso Fabio Bertolotti -. 


TACCUINO Produzione • consumi • mercati

Non si ferma in ottobre e novembre la crisi dell’attività manifatturiera

I SETTORI DI IMPIEGO DEGLI ELASTOMERI NEL 2017 Secondo una previsione di Smithers Rapra BITUMEN MODIFICATION FOOTWEAR ELECTRIC & ELECTRONICS WIRE & CABLE

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n ottobre l’industria italiana in generale registra ancora, salvo qualche rara eccezione, vistosi segni negativi (i dati sono quelli dell’Istat). La produzione è diminuita dell’1,1% rispetto a settembre e del 6,2% rispetto a ottobre dell’anno prima. Nei 10 mesi da gennaio a ottobre del 2012 il calo è del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In novembre l’indice scende del 7,6% su novembre 2011 e del 6,6% nei primi 11 mesi dell’anno. Per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche la situazione è anche peggiore. Alla flessione del 5,2% rispetto al mese di settembre, si affiancano un -14,7% per il confronto tra ottobre 2012 e ottobre 2011 e un 9,3% nel confronto tra i primi dieci mesi di quest’anno e i primi dieci dell’anno scorso. Per il nostro settore la situazione non è migliorata in novembre. La fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche segna un -16,9% rispetto a novembre 2011 e -10% nei primi 11 mesi del 2012 sullo stesso periodo del 2011.

Battuta d’arresto per le esportazioni

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opo la caduta registrata in settembre, in ottobre le esportazioni di articoli in gomma e materie plastiche risultano migliorate. Nel mese sono aumentate dell’8,1% rispetto al mese di settembre e dello 0,3% nel periodo gennaio-ottobre 2012 rispetto a gennaio-ottobre 2011. In novembre però la situazione ha registrato una battuta d’arresto. Le esportazioni sono diminuite del 4,6% sul novembre 2011 e dello 0,2% nei primi 11 mesi dell’anno. In ottobre le importazioni sono aumentate del 4,7%, attenuando la flessione registrata nei primi dieci mesi dell’anno che è del 6,8% rispetto al -8% dei primi nove mesi dell’anno. In novembre la situazione è di nuovo peggiorata: -7,6% novembre 2012 su novembre 2011 e -6,8% nei primi

COATINGS, SEALANTS & ADHESIVES MEDICAL & HEALTHCARE OTHERS

POLYMER MODIFICATION INDUSTRIAL PRODUCTS BUILDING & CONSTRUCTION

AUTOMOTIVE (NON TIRES)

11 mesi del 2012 sul corrispondente periodo dell’anno precedente.

Produzione e consumo crescono solo per la gomma naturale

L’

International Rubber Study Group ha reso note le statistiche di produzione e consumo di elastomeri nel primo semestre del 2012. Per quanto riguarda la gomma naturale la produzione (5,31 milioni di tonnellate) è aumentata del 4,32% rispetto allo stesso periodo del 2011. In particolare in Asia (che produce il 93% del totale) è aumentata del 3,86%. I consumi (che in quantità superano di poco la produzione) sono aumentati dell’1,5%: +8,1% in Asia e segno negativo per Nord Ameri-

TIRES

ca (-9,7%) ed Europa a 27 (-14,1%). Produzione e consumi di gomma sintetica sono diminuiti: 7,57 milioni di tonnellate e -0,8% la prima e 7,52 milioni di tonnellate e -0,06% i secondi. Tuttavia le varie aree geografiche si sono comportate in modo molto differente. In Nord America la produzione è scesa del 7% e i consumi del 5%. In Europa la produzione è aumentata dell’1% mentre i consumi sono scesi del 10%. Segno positivo per l’Asia: +3,2% la produzione e +1,2% i consumi. Quanto ai prezzi, l’IRSG fornisce i valori del terzo trimestre 2012. La gomma naturale (SSR3) quota 3704 dollari la tonnellata. La gomma sintetica (SBR USA) 3179 dollari per tonnellata. Nel terzo trimestre del 2011 le quotazioni erano rispettivamente di 5708 dollari per la gomma naturale e 3848 per la gomma sintetica.

Allarme ETRMA: il mercato dei pneumatici cala a doppia cifra

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opo due anni consecutivi in positivo, nei quali il mercato ha continuato a crescere nonostante una contrazione della quota dei produttori eu-

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ropei, nel 2012 le vendite di pneumatici nell’Unione Europea hanno segnato una caduta a due cifre, confermando che la crisi economica è lungi dall’essere superata. Così Fazilet Cinaralp, segretario generale di ETRMA, che sottolinea come siamo alla punta più bassa del mercato degli ultimi sette anni. A questa allarmante situazione contribuiscono la minore percorrenza chilometrica dei veicoli, il rinvio dell’acquisto di nuove autovetture da parte dei consumatori (si veda anche la nota che segue) e l’acquisto di pneumatici usati in luogo di nuovi. Quest’ultimo fenomeno, assolutamente nuovo, può avere conseguenze pesanti sulla sicurezza stradale, perché i pneumatici di seconda mano superano rapidamente la soglia dell’eccessivo consumo del battistrada, diventando illegali. L’Associazione europea dei produttori di pneumatici e di articoli in gomma rileva che tutti i segmenti di mercato danno segnali negativi a cominciare dall’autocarro (-19%). Inoltre è arrivata a saturazione la domanda di pneumatici invernali, che è diminuita del 20% lo scorso anno. Dati analoghi riguardano anche le importazioni di pneumatici di fabbricanti extra-europei. Ecco il quadro del mercato europeo del secondo equipaggiamento in migliaia di pneumatici: 2011 2012 Autovettura 223.597 194.618-13% Autocarro 10.172 8.231-19% Agricoltura 1.866 1.652 -11% Due ruote 8.568 7.611-11%

Profondo rosso per il mercato dell’auto nel 2012

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ome previsto, il 2012 si è chiuso con un marcato segno meno delle immatricolazioni su tutti i fronti: auto, veicoli commerciali leggeri, mezzi industriali pesanti e autobus. I dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e elabora-

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ti dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) indicano, nel settore delle vetture, un -22,5% a dicembre (86.735 unità vendute contro 111.928 dello stesso mese del 2011) e un -19,9% nell’anno (1.402.089 vendite su 1.749.739 di un anno fa). Pesante il confronto col picco di immatricolazioni del 2007, quando le nuove vetture erano state 2.493.105: -44%. Mentre il 2011 si era posizionato sugli stessi livelli del 1996, il dicembre 2012 va ancora più indietro: raggiunge i volumi del dicembre 1993. Parallelamente alla forte contrazione della domanda di auto (-19,9%) si registra anche un consistente decremento nella produzione di vetture (-17,8% nei primi nove mesi del 2012) e di autoveicoli in generale (-15,4% nello stesso periodo dell’anno e -46% rispetto a gennaio-settembre 2007). Note dolenti anche sul fronte degli ordini. I contratti firmati a dicembre sono stati circa 100.000: il 26,5% in meno sul dicembre 2011; nell’anno ne sono stati siglati circa 1.370.000: quasi il 21% in meno rispetto all’anno scorso. Lo scenario economico-finanziario non è certamente confortante. Tuttavia, l’indice della fiducia dei consumatori a dicembre è salito, secondo dati Istat, da 84,9 a 85,7 (base 2005 = 100), e nell’ambito dei beni durevoli, tra i quali si colloca l’automobile, è anche migliorata la valutazione sulla convenienza all’acquisto immediato (da -111 a -110). Calano, invece, le intenzioni di acquisto futuro (da -70 a -81). Sul fronte delle immatricolazioni per alimentazione, bene le vetture con alimentazioni alternative - a GPL, a metano, elettriche e ibride - , che nell’anno appena

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finito hanno raggiunto, complessivamente, una quota di mercato del 13,5%, contro il 5,6% del 2011. Con innegabili benefici per quel che riguarda le emissioni di anidride carbonica delle vetture nuove: nei primi 11 mesi del 2012 le immissioni di CO2 nell’ambiente hanno raggiunto, mediamente, i 126,3 g/km, contro una media di 129,9 g/km a fine 2011. Un record positivo per l’Italia. Le immatricolazioni delle vetture a GPL hanno raggiunto una quota di mercato dell’11% sul totale del mese di dicembre e del 9,1% sul totale annuo, contro il 5,2% del 2011. L’alimentazione a metano è arrivata al 4,4% a dicembre (3,2% a dicembre di un anno fa) e al 3,8% nell’intero 2012. Le vetture ibride si sono attestate allo 0,9% a dicembre (0,3% a dicembre 2011) e allo 0,5% nell’anno. Contrapposto il comportamento mese/ anno delle diesel: in leggero recupero a dicembre (52,2% contro il 52,1% dello stesso mese di un anno fa), ma in calo nell’anno (53,4% contro il 55,2% del 2011). Le marche nazionali hanno registrato un calo delle vendite nel mese e nell’anno: 25.427 immatricolazioni a dicembre (31.939 a dicembre 2011, contrazione del 29,3%, ma quota di mercato salita dal 28,5% al 29,3%); 416.089 vendite nell’anno (518.952 l’anno scorso, decremento del 19,8%, ma quota stabile al 29,7%). Stessa configurazione nelle immatricolazioni di Fiat Group Automobiles (FGA), escluse Ferrari e Maserati: a dicembre sono state totalizzate 25.384 vendite (31.808 a dicembre di un anno fa, calo del 20,2%, ma quota passata dal 28,4% al 29,3%);


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414.918 unità immatricolate nell’anno (-19,4% rispetto al 2011, quando furono vendute 514.889 vetture, ma con la quota in crescita dal 29,4% al 29,6%). In calo, ma con un bilancio complessivo ancora più pesante, anche i veicoli commerciali leggeri (LCV, con peso totale a terra fino a 3500 kg). Secondo stime Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), il 2012 si è chiuso con una flessione delle immatricolazioni del 31,6% rispetto al 2011 (116.742 veicoli immatricolati contro 170.768). Un volume di vendite che ricorda quello degli anni 1993/1994, quando furono registrate circa 110.000 nuove immatricolazioni. In dicembre, in particolare, è stato registrato il sedicesimo calo consecutivo, con 9.617 veicoli venduti a fronte di 12.130 nello stesso mese dell’anno prima (-20,7%). Nel comparto dei veicoli industriali con ptt da 3,5 a 16 t (esclusi gli autobus) i dati Anfia relativi ai primi undici mesi indicano una flessione rispetto al 2011 del 32,2% a novembre (937 veicoli venduti contro 1.381) e del 29,8% nel periodo gennaionovembre (12.941 immatricolazioni a fronte di 18.439). Negativa, dicevamo, anche la performance degli autobus con peso superiore a 3,5 t nei primi undici mesi del 2012: 177 i veicoli venduti a novembre contro i 183 dello stesso mese dell’anno prima (-3,3%) e 2.049 vendite in gennaio-novembre contro 2.888 nello stesso periodo del 2011 (-29,1%).

Come cambia il mercato cinese delle macchine

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Parker Hannifin Ital

Lo studio della STM Stieler fa anche rima contanoTecno per il 50% del totale delle Compounds levare il forte scarto di prezzo fra i provendite del settore che assomma 210 dotti esportati e quelli importati in Ciaziende più 11 produttori stranieri. na. Nel caso delle macchine a iniezioLe buone condizioni in cui opera l’econe, il costo delle unità importate è tre Tecno nomia cinese nel suo complesso venCompounds a suitable for every chall volte e mezzo di quelle esportate.Tecno Nel Compounds gono confermate anche solution da una inforcaso di estrusori e granulatori si arriva mazione pubblicata dal China Plastic addirittura ad un rapporto 1/30. and Rubber Journal: gli scambi con l’eSempre dalla stessa ricerca si apprenstero della Cina sono ammontati, nei aprimi suitable solution for every a suitable solution de che le 14 società locali impegnate 11 mesifor delevery 2012,challenge a 3.500 miliardichallenge nel campo delle macchine per gomdi dollari; 1.800 miliardi di esportazio-

Parker Hannifin Italy s.r Rubber Compounds Parker Hannifin Italy s.r.l.

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egli ultimi 5-10 anni lo scarto tra la produzione cinese di macchinario e quella degli altri paesi è salito vertiginosamente. La Cina è diventata il maggior costruttore mondiale di macchine per gomma e plastica e la sua quota sul totale mondiale è raddoppiata. Lo rileva uno studio di una società tedesca di ricerche di mercato, la STM Stieler (di Lörrech nel Baden Württemberg e una sede a Shanghai) particolarmente attenta a quanto accade sui mercati emergenti. La Ningbo, il maggior produttore cinese di macchine ad iniezione, è anche il maggior fabbricante mondiale di questi prodotti; inoltre sui 30 principali fabbricanti di macchine per gomma 14 sono cinesi. MY

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Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy20094 Corsico 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds

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TACCUINO

ni (+5,8%) e 1.700 miliardi di dollari di importazioni (+4,1%). Nel periodo considerato gli scambi con l’Europa sono diminuiti del 4,1%, con gli Stati Uniti sono aumentati dell’8,2%, quelli con gli altri paesi asiatici sono aumentati del 9,3%, quelli con il Giappone sono scesi del 2,9%, quelli con la Russia e il Brasile sono aumentati rispettivamente dell’11,9% e dell’1,3%.

Verso l’armonizzazione delle prove per i nastri adesivi

L’

armonizzazione dei metodi di prova sui nastri adesivi ha fatto ampi passi avanti dopo il Global Tape Forum (GTF) che si è svolto recentemente a Taipei (Taiwan). Le associazioni che fanno parte del GTF si sono impegnate in una più stretta collaborazione per sviluppare e armonizzare i metodi di prova. Una volta definiti i “GTF-Harmonised TMs” sarà possibile approntare una etichetta di qualità che dia affidabilità internazionale al prodotto. Al meeting di Taipei hanno partecipato i sei attuali membri del Global Tape Forum: l’associazione europea Afera, quella del Medio Oriente e l’India, quelle della Cina, del Giappone, del Nord America e di Taiwan. Si sta ora cercando di coinvolgere in questa attività anche i fabbricanti di nastri di Corea del Sud e Sud America.

Macchine: si torna ai livelli del 2007

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uone notizie dal fronte delle macchine per la lavorazione della gomma e della plastica. L’associazione di settore, Assocomaplast, basandosi sui dati di commercio estero diffusi dall’Istat, prevede per l’intero 2012 un bilancio settoriale che potrebbe riavvicinarsi ai livelli del 2007 - l’anno migliore di sempre - con una produzione nell’ordine dei 4,2 miliardi di euro ed esportazioni superiori ai 2,6 miliardi. Le esportazioni mostrano un incremento di circa nove punti che costituisce un segnale incoraggiante per le aziende del settore, a differenza dei

risultati ben più negativi registrati da altri segmenti della meccanica strumentale italiana. A loro volta le importazioni danno un più modesto incremento del 2%, comunque abbastanza sorprendente data la situazione di stasi che caratterizza il mercato interno. Per effetto di queste variazioni, il saldo della bilancia commerciale di settore ha superato 1,41 miliardi di euro, con una progressione dell’11% rispetto al 2011. Il comunicato di Assocomaplast prosegue osservando che “l’analisi delle macro aree di destinazione dell’export settoriale conferma il continente europeo al primo posto, con il 60% circa del totale e in aumento dell’11% sul gennaio-settembre 2011; nel dettaglio, a sostenere la progressione sono stati soprattutto i mercati al di fuori dell’Unione, in particolare la Russia, che ha registrato un +26% fino a sfiorare i 100 milioni di euro”. Gli ordinativi in forte crescita da Stati Uniti e Messico hanno determinato un rafforzamento della quota del continente americano al 18% con un incremento del 14%. Frena invece il mercato brasiliano (-12%). In Asia, la Cina, che assorbe la metà dei macchinari italiani destinati a questo continente, ha registrato una crescita del 4% mentre l’India è arretrata; in crescita anche Tailandia e Indonesia. Forte flessione per l’Iran, determinata con ogni probabilità dalle contingenze politiche e dalle misure restrittive che ne sono conseguenza. Bene invece la Turchia.

È uscita l’edizione 2012 del Synthetic Rubber Manual

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IISRP - Istituto Internazionale dei Produttori di Gomma Sintetica ha pubblicato la 18a edizione del Manuale della Gomma Sintetica. Il volume viene pubblicato regolarmente ogni tre anni da oltre 40 anni e rappresenta un autentico e prezioso vademecum per chiunque operi nel mondo della gomma. A qualunque livello e in qualunque funzione. È riconosciuto, infatti, a livello internazionale come uno standard di riferimento nell’industria della gomma

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sintetica per la ricchezza di informazioni - aggiornate - che fornisce sui vari tipi di gomme e lattici prodotti globalmente. Ogni famiglia di elastomeri è presentata in uno specifico capitolo: stirolobutadiene in emulsione (E-SBR), stirolo-butadiene in soluzione (S-SBR), polibutadiene (BR), poliisoprene (IR), gomma butile (IIR), gomma etilenepropilene (EPM/EPDM), gomma nitrilica (NBR), policloroprene (CR), copolimeri stirenici a blocchi (SBC: SBS, SIS, SEBS/SEPS), elastomeri speciali (una lunga lista nella quale troviamo, tra gli altri prodotti, la gomma acrilica (ACM), il polietilene clorosolfonato (CSM), la gomma fluorurata, la siliconica, la poliuretanica, la poliolefinica (POE). E poi c’è il capitolo dei lattici: stirolo-butadiene, stirolo-butadiene carbossilato (XSBR), polibutadiene, nitrilico, nitrilico carbossilato (XNBR), policloroprene, acrilico. Per ogni famiglia sono tabellati i vari tipi di prodotti - ne sono elencati oltre 2.000, facenti capo a più di 100 produttori -, e per ognuno viene indicato il produttore e vengono fornite le principali informazioni compositive accanto alle più importanti specifiche tecniche. E anche alle principali applicazioni. Oltre a questi capitoli più propriamente tecnici, troviamo, all’inizio del volume, dopo le ‘istruzioni per l’uso’, un capitolo molto interessante e ben costruito. Per ciascuno dei principali elastomeri - E-SBR, S-SBR, BR, EPR/EPDM, NBR, HNBR, CR, IR, IIR, SBC, POE, FKM - sono riportati utili cenni alla chimica


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e al processo di sintesi del polimero, e si parla della struttura e delle proprietà di quest’ultimo con approfonditi commenti e spiegazioni del suo comportamento in vulcanizzazione e nell’applicazione finale. Per l’E-SBR e l’IR, inoltre, la presentazione è arricchita da interessanti cenni storici. Un compendio, insomma, di sicuro interesse anche per chiunque abbia voglia e piacere di ravvivare il ricordo delle nozioni fondamentali della chimica dei polimeri studiata in passato. Il prezzo è di 450 dollari USA. Per eventuali contatti: www.iisrp.com/ publications. L’IIRSP ha pubblicato anche l’edizione 2012 di “Worldwide Rubber Statistics 2012” che contiene i dati relativi alla produzione di gomma sintetica per tipo di elastomero, per paese, per fabbricante. Contiene inoltre le previsioni per i prossimi anni e un quadro delle capacità produttive istallate, di quelle programmate e di quelle già annunciate. Il volume è disponibile presso www.iisrp.com.

Imprese • finanza

Tokai Rubber acquista l’intero capitale di Dytech

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a torinese Dytech-Dynamic Fluid Technologies s.p.a. è stata acquistata per l’intero valore del capitale dalla giapponese Tokai Rubber Industries Ltd, che opera nello stesso settore dei tubi e componenti per automotive. L’accordo è stato sottoscritto il 19 dicembre ed è ora al vaglio delle autorità di controllo.

Dytech ha un capitale di 72,5 milioni di euro posseduto per la quasi totalità da gruppi di investimento, in primo luogo la Athena Private Equity S.A. Ha un fatturato di 310 milioni di euro e conta 3.500 dipendenti in nove paesi. Tokai Rubber (TRI) è uno dei maggiori operatori mondiali nel campo dei sistemi di controllo dei fluidi in campo automobilistico. Ha sette unità produttive dislocate soprattutto in Nord America e Asia, oltre che in Giappone. L’operazione appena conclusa fa parte di un piano programmato entro il 2015 che prevede una espansione in Europa e Sud America.

Evonik aumenta la produzione di silice precipitata

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a capacità produttiva di silice precipitata dell’impianto Evonik di Chester, Pennsylvania, è destinata ad aumentare di circa 20.000 tonnellate entro il 2014. Il che vuol dire che le potenzialità produttive del gruppo aumenteranno del 30% rispetto al livello del 2010. La crescita del mercato della silice precipitata è dovuta soprattutto al suo impiego nella produzione di pneumatici verdi. “L’uso della silice in combinazione con i silani consente ai fabbricanti di pneumatici di ridurre in modo significativo la resistenza al rotolamento che a sua volta riduce dell’8% il consumo di carburante” ha sottolineato Thomas Haeberle, del consiglio di amministrazione del gruppo tedesco. Evonik produce entrambi questi componenti ed è perciò un partner di rilievo nelle formulazioni per pneumatici high-performance. Evonik produce silice precipitata in dieci impianti in nove paese. L’espansione delle sue capacità produttive è iniziata in Asia ed Europa e si è ora estesa agli Stati Uniti.

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Fondo inglese interessato a stivali francesi

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l fondo inglese Marwyn Investment Management LLP ha dichiarato il proprio interesse all’acquisto Le Chameau, produttore francese di stivali di gomma d’alta gamma, di cui vanta la produzione utilizzando esclusivamente gomma naturale. La trattativa, in corso con il gruppo inglese Lafuma, cui Le Chameau fa capo, si prevede possa concludersi in un paio di mesi.

Hillenbrand intende acquisire Coperion

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l gruppo tedesco Coperion di Stoccarda (macchine per la mescolazione e l’estrusione) verrà acquistata (tramite la società di private equite che ne detiene la proprietà) dalla Hillenbrand Inc., società con diversi interessi nell’industria, quotata alla Borsa di New York. L’operazione è previsto si chiuda entro breve. Le attività Coperion entreranno a far parte della Hillenbrand’s Process Equipment Group.

Riconoscimento a Cofi per la produzione hi-tech

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due nuovissimi sommergibili U-212 Classe Todaro, in costruzione negli arsenali Fincantieri di La Spezia e Venezia, si annunciano come l’orgoglio del made in Italy anche per quanto riguarda la componentistica in gomma. I due scafi con propulsione a idrogeno, la cui consegna è prevista tra il 2015 e il 2016,

Giancarlo Dughera

adotteranno infatti giunti compensatori prodotti dal Cofi s.r.l. di Santa Margherita Ligure. L’azienda, fondata nel 1992, è specializzata nella produzione di guarnizioni speciali statiche e dinamiche di dimensioni grandi e piccole, di giunti compensatori metallici e in gomma e di tubi flessibili resistenti al fuoco, secondo le specifiche di qualità più severe. Cofi non è nuova a forniture così prestigiose. Ha infatti realizzato e consegnato i compensatori antishock che equipaggiano la portaerei italiana Cavour e le nuovissime fregate europee multimissione classe Fremm. Per la sua attività altamente tecnologica e improntata alla qualità, l’azienda ha anche ricevuto, lo scorso settembre, il riconoscimento “La Liguria del saper fare”, targa attribuita a un’azienda ligure particolarmente distintasi nel 2012, nell’ambito del premio Santa Margherita Ligure per l’economia “Gozzo d’Argento”. Fondata nel 1992 dall’ingegner Giancarlo Dughera, con personale che aveva già alle spalle 15 anni di esperienza nel settore della cantieristica navale, Cofi ha sviluppato un’approfondita esperienza nella produzione di componentistica per i settori navale e siderurgico.

Prysmian con SDA Bocconi per una scuola di management

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Uno dei due U-2012 Classe Todaro. 56 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

rysmian Group, in partnership con SDA Bocconi, ha creato una propria scuola internazionale di training manageriale e professionale Si chiama Prysmian Group Academy e si articola in due aree di intervento: una School of Management (è questa cui collabora Sda Bocconi) che ha come obiet-

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tivo il rafforzamento della leadership e delle capacità manageriali e una Professional School che intende consolidare e sviluppare il know how e le competenze tecniche. I programmi della School of Management sono definiti in funzione delle categorie dei destinatari: Post Graduate Program (per neo laureati), International Leadership Program (per risorse di talento con 5-7 anni di esperienza e destinati a ruoli di livello internazionale), Advanced Leadership Program (per middle e senior manager). L’attività della Professional School si concentra su quattro aree: Ricerca e Sviluppo, Operations e Gestione della Produzione, Business Controlling e Sales and Marketing.

Il Gruppo Oldrati premiato per il cambio generazionale

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l gruppo Oldrati, con sede a Villongo (Bergamo), è tra i vincitori del premio annuale “Di padre in figlio”, promosso dalla società internazionale di consulenza finanziaria Eidos Partners e dal-

le Camere di Commercio di Milano e di Monza e Brianza, in collaborazione con Deloitte, Schroders Private Banking e lo studio associato Negri Clementi. Il premio, giunto alla quinta edizione, intende mettere in risalto il ruolo positivo per l’economia italiana dell’impresa a conduzione familiare, evidenziando quelle realtà che meglio di altre hanno saputo traghettare il proprio sapere produttivo e modello di business da una generazione all’altra. Il premio si articola in sei sezioni: oltre all’azienda dell’anno vengono assegnati riconoscimenti al miglior giovane imprenditore, all’internazionalizzazione, alla piccola e media impresa, alle performance finanziarie e all’innovazione.


Importante azienda operante nel settore della mescolazione RICERCA

Responsabile Sviluppo Prodotti

Riportando direttamente alla Direzione e collaborando con tutte le funzioni dell’azienda si occuperà dello sviluppo di mescole in gomma per i principali settori tecnici confrontandosi con una clientela nazionale e internazionale. Desideriamo entrare in contatto con candidati provenienti da aziende produttrici di mescole, con una solida esperienza in attività di R&D, in grado di fornire un elevato livello di servizio al cliente. Si richiede un’ottima conoscenza della lingua inglese e la piena disponibilità a trasferte e spostamenti. Sede di lavoro Nord Italia. Inquadramento e pacchetto retributivo commisurati al profilo del candidato. Inviare CV a: selezione678@gmail.com


TACCUINO

Per quanto riguarda il gruppo bergamasco, è stato Manuel Oldrati, 42 anni, amministratore delegato, a essere insignito del premio al Giovane imprenditore, per aver saputo raccogliere con capacità ed efficienza il testimone dal padre Vanni, fondatore dell’azienda nel 1964. Oggi la Oldrati produce guarnizioni in gomma e prodotti in plastica per i settori degli elettrodomestici, automotive e chimico. Conta 1.000 dipendenti, distribuiti tra 11 siti produttivi tra Italia, Slovacchia, Turchia e il Brasile. Nella conduzione dell’azienda, che nel 2011 ha raggiunto un fatturato di 103 milioni, per il 60% legati all’export, Manuel Oldrati si avvale anche del contributo dei fratelli Attilio e Diego.

Fondo Italiano di Investimento entra in Mesgo s.p.a.

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opo l’ingresso in Megadyne (vedi IG 602 pag. 59), Fondo Italiano di Investimento ha effettuato un’altra operazione nel settore della gomma. L’azienda interessata è Mesgo s.p.a di Gorlago nella quale FII è entrata con una partecipazione minoritaria di 8 milioni di euro. Mesgo (70 dipendenti e circa 40 milioni di euro di fatturato) è impegnata in un importante programma di espansione internazionale attraverso una serie di investimenti in Italia (con l’apertura di un nuovo modernissimo stabilimento) e in Europa. Come si legge in un comunicato “L’intervento del Fondo Italiano di Investimento è finalizzato a supportare il Gruppo nel suo ulteriore piano di sviluppo dimensionale e internazionale, che sarà perseguito anche attraverso la realizzazione di joint venture internazionali e l’acquisizione di realtà complementari in Italia e all’estero”. A sua volta Francesco Caldara, amministratore delegato della società berga-

masca, ha detto: “L’ingresso del Fondo non è da considerarsi come un punto di arrivo, ma si tratta di un nuovo punto di partenza, avendo ancora tante sfide da affrontare e tanti progetti da realizzare per far conoscere nel mondo l’eccellenza e la qualità delle aziende italiane”.

Trelleborg si rafforza nel settore delle gomme piene

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relleborg Wheel System, società del gruppo svedese Trelleborg, ha ufficializzato lo scorso dicembre l’acquisizione della società statunitense Maine Industrial Tire, con sede in Massachusetts e due impianti produttivi, uno in Pennsylvania e l’altro in Cina, nella città di Xingtai. La Maine è specializzata nel settore delle gomme piene, con un fatturato di circa 70 milioni di euro e un personale di 650 dipendenti. L’operazione rafforza la presenza di Trelleborg nel comparto dei pneumatici industriali. Secondo Maurizio Vischi, Business area president di Trelleborg Wheel System, “si tratta di un’ottima opportunità per potenziare la nostra presenza nei due più importanti mercati del settore, quello cinese e quello nordamericano, e per ampliare la nostra gamma di prodotti, in particolare delle gomme piene per la movimentazione dei magazzini, la logistica e le attività aeroportuali”. Nel portafoglio di prodotti Maine, oltre alle gomme per carrelli elevatori, figurano quelle per il settore delle costruzioni, dell’attività estrattiva in miniera e del trattamento dei rifiuti.

Qualità certificata per Parigi Industry

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arigi Industry è certificata OQC by NSF, marchio che garantisce i consumatori sulla qualità dei pro-

dotti delle aziende e attesta, attraverso una procedura di verifica documentale e di ispezioni in azienda, la qualità e l’origine di prodotti fabbricati in Italia. Il programma di Registrazione OQC, in linea con la missione generale di NSF (ente certificatore internazionale indipendente) di migliorare e proteggere la salute pubblica su scala globale, si basa su diverse attività tra le quali scrittura di standard, conduzione di test e certificazione di prodotti destinati al contatto con alimenti, acqua potabile e prodotti industriali destinati ai consumatori su scala mondiale. Le categorie di prodotto coperte dal Programma di Registrazione di Prodotto OQC includono: materiali o prodotti destinati al contatto con acqua potabile come ad esempio dispositivi meccanici usati nei sistemi di trattamento/trasmissione/distribuzione dell’acqua, tubazioni, raccordi e rubinetteria sanitaria.

Corsi di formazione per tecnici superiori

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ecnici superiori per il settore della gomma e delle materie plastiche saranno formati dalla Fondazione ITS, Istituto tecnico superiore seguendo le direttive nazionali e regionali. La figura professionale di “Tecnico superiore di processi e prodotto” è nuova nel panorama italiano. Tra i suoi compiti quelli di intervenire nei processi di trasformazione, di gestire produzioni industriali e collaborare alla definizione del programma produttivo, di applicare le tecniche operative e di controllo della produzione. La pratica di laboratorio è parte essenziale del percorso che prevede 1800 ore distribuite in un biennio, da ottobre 2013 a giugno 2015, di cui il 40% in stage presso aziende.

materie prime • macchine • prodotti

Dalla DuPont un componente per smorzatori elastici

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Fakuma di Friedrichshafen DuPont Performance Polymers ha presen-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

tato un innovativo componente per smorzatori elastici in campo automobilistico. Si tratta di parte del sistema di ammortizzazione dei veicoli, destinato ad assorbire l’impatto e attutire rumorosità, vibrazioni e dislivelli durante la marcia.

gennaio • febbraio 2013

DuPont, lavorando con un team di Ossberger, ha sfruttato le caratteristiche di flessibilità del proprio elastomero termoplastico Hytrel, e la tecnologia esclusiva di soffiaggio di Ossberger. In tal modo si è semplificato il componente a un pezzo unico dai quattro che ri-


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Il nuovo estrusore bivite di Thermo Fisher Scientific

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chiedevano poi un assemblaggio. Di qui una riduzione di costi e dimensioni con contemporaneamente un miglioramento delle prestazioni. Secondo Patrick Cazuc, Automotive Director Europe di DuPont Performace Polymers, “I materiali sono un fattore critico nel design dei componenti e i migliori risultati si ottengono quando le tre fasi preliminari dello sviluppo, materiali e processo convergono”. Per lo sviluppo di questo componente DuPont ha lavorato sul design utilizzando tecniche di Finite Element Analysis (FEA) e uno specifico software oltre a un processo che comprendeva prototipazione rapida e test di laboratorio presso l’European Technical Centre. Usando una macchina di Ossberger lo spessore del profilo è stato saldamente controllato, agevolando le proprietà di ottimale assorbimento di energia con il massimo livello di compressione. Questi smorzatori elastici realizzati in Hytrel sono stati testati da produttori di auto su un’ampia gamma di veicoli per decine di migliaia di chilometri. Secondo un istituto indipendente di controllo veicoli “questo jounce bumper (lo smorzatore elastico) offre più elevato comfort e feedback positivo di sterzata, oltre a una migliore tenuta di strada rispetto a componenti in poliuretano; anche il rimbalzo delle ruote viene ridotto, con una più elevata attenuazione degli impatti bassi; pure l’angolo di rotazione dell’asse frontale viene ridotto”.

hermo Fisher Scientific Inc., uno tra i principali produttori di strumentazione scientifica, ha presentato un nuovo estrusore bivite co-rotante denominato Thermo Scientific Pharma 11. L’estrusore, da 11 mm, è progettato per ridurre al minimo i costi di materiale e per essere impiegato in modo semplice e intuitivo, ottimizzando lo spazio in laboratorio. A questo scopo, il banco Pharma 11 utilizza una minima quantità di materiale campione (20 g) e presenta un facile controllo touch-screen con alimentatore integrato. La macchina adotta un nastro trasportatore raffreddato ad aria e un pelletizzatore regolabile. “Sin dalla sua introduzione, i nostri clienti hanno testato il Pharma 11 in applicazioni reali”, ha detto Charndeep Khattar, direttore della linea di prodotti Process/ Pharma Instruments alla Thermo Fisher. “Di volta in volta, ricercatori e scienziati hanno apprezzato le dimensioni ridotte, la semplicità e la scalabilità in ogni aspetto. Grazie alla compattezza e all’uso di quantitativi minimi di campione, lo strumento semplifica il processo di prova e consente agli studiosi di concentrarsi sullo sviluppo di progetti di livello mondiale. Il numero di estrusori Pharma 11 distribuiti oggi in tutto il mondo ha superato tutte le aspettative”. Il nuovo estrusore offre un output da 20 g/h fino a 2,5 kg/h ed è facilmente convertibile da estrusione a caldo (HME) ad applicazioni per granulazione a doppia vite (STG).

La Thermo Fisher, uno dei pionieri nel campo della reologia, si rivolge a un gran numero di settori industriali, con una gamma completa di soluzioni per la caratterizzazione dei materiali denominata Thermo Scientific. Le soluzioni proposte sono in grado di analizzare e misurare la viscosità, l’elasticità, la lavorabilità e le modifiche meccaniche correlate alla temperatura dei materiali plastici, dei prodotti alimentari, dei cosmetici, dei farmaceutici e dei materiali di rivestimento, di prodotti chimici o petrolchimici, oltre che di una grande varietà di liquidi o solidi.

Zeon incrementa la produzione di gomma acrilica

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a Zeon Chemicals LP, filiale americana del gruppo giapponese Zeon, ha deciso di aumentare la capacità produttiva del proprio impianto nel Kentucky (Usa) per soddisfare la crescente domanda di gomma acrilica, prodotta dal gruppo con il marchio HyTemp. Questo tipo di prodotto viene utilizzato soprattutto nel comparto automotive, per tubi e guarnizioni elastiche resistenti alla corrosione del petrolio. La domanda è aumentata negli ultimi anni in ragione di una crescita globale della produzione di veicoli di nuova concezione e del bisogno di prodotti con una durata sempre più lunga. Non solo: le previsioni di mercato inducono a ipotizzare un ulteriore aumento nella richiesta di gomme acriliche connesso alla diffusione di motori sempre più efficienti, con temperature più elevate di combustione, e all’utiliz-

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zo sempre più spinto di motori a turbocompressore, che consentono di ridurre il consumo di carburanti ma richiedono anche prestazioni più elevate a guarnizioni e tubi in gomma. Zeon Chemicals LP prevede di aumentare di una volta e mezza la produzione dell’impianto del Kentucky a partire dal prossimo luglio.

Dalla Wacker siliconi per usi medici e catalizzatori senza stagno

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el campo dei siliconi la Wacker Chemie ha recentemente presentato quattro nuovi prodotti.

I primi tre appartengono alla linea Silpuran UR per applicazioni mediche. Sono le gomme siliconiche UR 7000 liquida, UR 9020 solida e UR34xx vulcanizzabile a temperatura ambiente. Sono prodotti di elevata purezza, senza plastificanti e stabilizzanti organici, hanno superato i test ISO di biocompatibilità, sono fabbricati in conformità con lo standard Clean Operations della casa tedesca e imballati in condizioni di camera bianca. Questi siliconi sono destinati ad applicazioni mediche destinate a rimanere a lungo nel corpo dei pazienti operati. Ne sono un esempio cateteri, protesi della voce, anelli gastrici, pacemaker e impianti auditici. Altra novità Wacker è Elastosil Catalyst Neo, un catalizzatore senza stagno per

gomme siliconiche vulcanizzabili in due fasi a temperatura ambiente per compound per stampi. Il nuovo catalizzatore non è soggetto a restrizioni normative, non richiede particolari attrezzature di lavorazione e assicura la vulcanizzazione entro 24 ore.

CONVEGNI • FIERE • EVENTI

Si definisce il programma di IRC 2013

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ome è noto, la International Rubber Conference del 2013 si svolgerà a Parigi (Palais des Congrès, Porte Maillot), dal 20 al 22 marzo. Gli organizzatori, l’associazione dei tecnici della gomma e l’organismo internazionale delle IRC, hanno reso noto le prime informazione sui temi che verranno dibattuti.

Christian Casse, direttore R&D di Hutchinson, parlerà di “Elastomeri: un secolo e mezzo di storia e di materiali avanzati”; Pierre Robert, direttore dei programmi di ricerca di Michelin, di “La scienza della gomma e la mobilità sostenibile”; Didier Fergly, 60 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

presidente di Elastopole (polo francese della competitività della gomma e dei polimeri), di “Innovazione e competitività”. Un ruolo di rilievo spetterà poi a LRCCP, laboratorio francese di ricerca e prove per la gomma e le materie plastiche, che presenterà gli ultimi sviluppi in materia di R&D. In particolare si occuperà dei temi dell’adesione gomma/metallo, dell’ambiente, del trattamento superficiale dei polimeri, della simulazione numerica. Nel corso di questa edizione di IRC verranno presentate 84 relazioni, 30 poster. Cinque gli argomenti: 1. chimica e ingredienti di mescola; 2. processi di produzione e ottimizzazione di procedimenti; 3. ecologia e recupero materiali, sicurezza, salute e ambiente; 4. innovazione di prodotto e impiego; 5. prospettive dell’industria della gomma. La IRC 2013 sarà accompagnata anche da una importante area espositiva.

K 2013: online l’Innovation Compass

L’

Innovation Compass è il sito nel quale K 2013 ( a Dusseldorf dal 16 al 23 ottobre) intende dare spazio al giudizio di tecnici e scienziati per rendere conto dei temi di attualità del settore della gomma e delle

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materie plastiche e delle innovazioni che verranno presentate in fiera. Sarà una vera e propria guida per proporre e scoprire i prodotti novità classificati secondo i diversi campi di applicazione e attraverso una matrice articolata in Macchine, Impianti e Processi e Materiali. Con l’aiuto di questa matrice, a partire da settembre 2013 i visitatori della K saranno in grado di rintracciare quegli espositori che, in campi di applicazione chiaramente definiti, presentino prodotti e processi con significanti miglioramenti o addirittura cambiamenti radicali. I visitatori specializzati potranno così pianificare su misura il soggiorno in fiera e sfruttare dunque nel migliore dei modi il tempo a disposizione per la visita.



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