macchine: il mercato rassegna stampi alfa stampi COMPIE 30 anni
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
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DICEMBRE 2014 - NUMERO 10
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Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di
SOMMARIO
Federazione Gomma Plastica
assogoMMa
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it
ELASTICA
6 ElASTICA: SOMMARIO L’INTERVISTA 12 per competere dobbiamo collaborare di più
Da oltre quarant’anni Piero Bonfadini lavora nel settore delle macchine per lo stampaggio in plastica, di cui è considerato uno dei maggiori esperti italiani. In questa intervista esprime una sua valutazione del comparto e della competitività delle imprese italiane rispetto a quelle tedesche e dell’Estremo Oriente. A livello di capacità e creatività non siamo secondi a nessuno, ma abbiamo problemi a cooperare e a fare sistema
Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Stampa Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00
FOCUS 17 Guarnizioni:
la vetrina dei prodotti
DALLE AZIENDE
Amministrazione amministrazione@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
Immagini e descrizioni del meglio della produzione italiana nel settore delle guarnizioni. Prodotti speciali, tecnologie, soluzioni di tredici aziende protagoniste a livello globale
32 panoramica sul mondo degli stampi
Alcune innovazioni che nel corso dell’anno appena conclusosi hanno caratterizzato l’impegno, la ricerca e lo sviluppo tecnologico dei principali protagonisti italiani del settore. Dagli stampi per doppia mescola alla riduzione degli sfridi a difficili applicazioni per il medicale
34 trent’anni di alfa stampi
Nel 1984, ad Adrara San Martino (Bergamo), un allora diciannovenne Robertino Andreoli fondava l’azienda che ora guida insieme con Enrico Latini, divenuto suo socio nel 1986. Dopo 15.000 stampi prodotti e una costante crescita in personale e strumentazione l’azienda continua a svilupparsi, con ambiziosi programmi per il prossimo futuro
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SOMMARIO 38 ripartire con passione
Superate le difficoltà del dopo-2008, la Der-Gom di Garbagnate Monastero (Lecco), azienda produttrice di mescole, ha deciso di puntare sulla specializzazione per rilanciare la propria attività, introducendo anche delle novità nel management aziendale. Ecco i programmi dell’azienda
42 desma presenta la tecnologia top class
La consueta open house organizzata ogni anno dall’importante produttore tedesco di presse per lo stampaggio a iniezione, giunta all’ottava edizione, ha illustrato nel dettaglio le nuove tecnologie sviluppate per la lavorazione del silicone, sia solido che liquido. Il nostro reportage
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NORMATIVE
48 QUOTE DI EMISSIONI, NUOVE REGOLE PER LA GOMMA
Un nuovo provvedimento europeo ha inserito una serie di attività legate al mondo della gomma nel sistema di scambio delle emissioni inquinanti, che riguarda i settori produttivi a maggiore impatto ambientale. In sintesi, i contenuti del provvedimento
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52 taccuino • gomma e pneumatici, etrma presenta il consuntivo finale dell’anno 2013 • distaccante chem-trend approvato per il settore farmaceutico • cooper tire prova il pneumatico prodotto con gomma da guayule
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55 calendario 56 indice generale del 2014
Argomenti, aziende e persone citati da L’industria della Gomma nel corso di quest’anno
64 gli inserzionisti di questo numero
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani
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LABORAtorio per la CERTIFICAZIONE E RICERCA SUI SISTEMI ELASTOMERICI
con il patrocinio del C.N.R.
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È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
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I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.
I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.
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Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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ELASTICA
Rassegna della stampa tecnica estera
nuovi materiali Influenza dei legami fisici e chimici di polimero-carica sugli indicatori di prestazione per i materiali del battistrada di pneumatici da vettura
E Cicomski, W. K. Dierkes, T.V. Tolpekina, S: Schultz, J.W.M. Noordemeer (University of Twente Department Of Elastomer Technology and Engineering, the Netherlands – e-mail: j.w.m.noordemeer@utwente.nl KGK n. 7-8/2014, pag. 50-57.
L
a mescola di gomma usata per un battistrada è un materiale composito, le cui proprietà dinamiche si possono modificare in un intervallo relativamente ampio mediante la modifica dell’interazione polimero-carica. Per mescole rinforzate con silice, il controllo sull’interazione polimero-carica si realizza per mezzo di un accoppiamento chimico della silice alla gomma con diversi silani. Strutture molecolari differenti portano a cambiamenti nelle proprietà macroscopiche del materiale, compresa la tenuta di strada sul bagnato. La comprensione dell’interazione polimero-carica aiuta a rispondere alla domanda chiave: che tipo di legame polimero-silice presiede ai fenomeni di aderenza sul bagnato, legami deboli (fisici) o forti (chimici)? L’obiettivo di questo studio, pubblicato su KGK, è caratterizzare il meccanismo di base, coinvolto nelle interazioni gomma-carica per l’aderenza sul bagnato di battistrada rinforzati con silice, un fenomeno viscoelastico dinamico. L’utilizzo di silice al posto del nero di carbonio si è di10
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
mostrato essere di grande importanza per il rinforzo di gomme progettate per il battistrada, grazie alla corrispondente molto bassa resistenza al rotolamento dei pneumatici fatti in questo modo. Per caratterizzare le proprietà dinamiche della gomma, si misurano di solito i moduli di conservazione (storage modulus) e di perdita (loss modulus). Il rapporto fra il modulo di perdita e il modulo di conservazione si indica come la tangente di perdita (tan δ), usata frequentemente per caratterizzare la prestazione di un pneumatico su piccola scala di laboratorio. La frizione, aderenza o tenuta di strada, in condizioni di asciutto o di bagnato, dei battistrada su diverse superfici è già stata oggetto di numerosi studi sperimentali e di modello. Il presente studio si focalizza sull’effetto dell’agente di accoppiamento silano, utilizzato per il legame interfacciale gomma-silice, sulla tenuta di strada sul bagnato. Un primo approccio al modo di influenzare l’interazione gomma-carica si potrebbe basare sull’indurre interazioni chimiche fra la silice e il polimero, che avrebbero la possibilità di portare a un miglioramento dell’aderenza sul bagnato aumentando i valori di tan δ nell’area di bassa temperatura (0-20°C) e diminuendola nell’area di temperatura più alta. Basata sulla sovrapposizione tempo-temperatura, l’isteresi, aumentata a più basse temperature e frequenze, dovrebbe aumentare la dissipazione di energia a frequenze e temperature più alte, che si verificano nella perdita di aderenza sul bagnato e
sull’asciutto. Un approccio opposto si basa sull’idea di limitare l’interazione carica-polimero a interazioni fisiche. In altre parole, sotto l’influenza dell’energia che risulta dalla sbandata, le molecole del polimero possono facilmente essere dislocate sulla superficie della carica, il che dovrebbe aumentare la dissipazione di energia. Chiaramente questi due approcci sono opposti e non è ovvio a priori quale sia il migliore. L’influenza dell’interazione silice-polimero sulla prestazione di tenuta sul bagnato viene studiata facendo prove sulle proprietà dinamiche, con la tan δ nell’intervallo di temperatura da 0 a 20°C a 10 Hz. I valori dell’angolo di perdita in questo intervallo di temperatura sono considerati di solito i migliori indicatori della prestazione di tenuta sul bagnato di un battistrada. Per valutare l’influenza delle interazioni di silice-polimero sulla tenuta sul bagnato e altre proprietà fisiche delle mescole per battistrada, si studiano due casi. Nel primo si mira per lo più a interazioni silice-polimero di natura chimica, che danno luogo a un’interfaccia forte e rigida. Nel secondo caso si mira a interazioni limitate soprattutto a deboli interazioni fisiche. Al fine di controllare un valore di aderenza sul bagnato più pratico, nella parte finale di questo studio sono state effettuate ulteriori misurazioni di abrasione. Due sono i silani utilizzati per ottenere effetti opposti: • TESPT, bis(3-trietossi-sililpropil)tetra solfuro; può reagire direttamente con silice e polimeri insaturi per ottenere una for-
Abbiamo letto per voi
te interazione silice-polimero; • TESH, 1,6-bis-(trietossisilil)esano; ha una struttura molecolare simile al TESPT, ma non ha atomi di zolfo, per cui è inerte verso la reazione coi polimeri. Entrambi i silani sono stati inseriti in 4 mescole formulate per la produzione di pneumatici verdi, a base SSBR (stirene-butadiene in soluzione) olioestesa e BR (butadiene), con diverse quantità di TESPT e corrispondenti equimolari di TESH. La silice può essere trattata con TESH per ottenere interazioni simili a quelle tra nero di carbonio e gomma e questo è confermato dal contenuto di gomma legata. L’introduzione di interazioni fisiche, anziché legami chimici, diminuisce drasticamente i valori di carico di rottura a causa della superficie inerte della silice. Le proprietà dinamiche dei campioni, misurate a basse temperature, non corrispondono all’aderenza sul bagnato, come misurata con il LAT 100 Abrasion Tester. La sostituzione dei legami fisici (TESH) con interazioni chimiche (TESPT) tra gomma e cariche aumenta i valori del coefficiente di forza laterale, misurata con il LAT 100. Di conseguenza i legami chimici sono preferiti per la buona aderenza sul bagnato dei battistrada. Non è quindi corretto ipotizzare che sotto l’influenza dell’energia che risulta dalla perdita di aderenza, le molecole del polimero, legate fisicamente alla superficie della carica, possano essere dislocate facilmente (aumentando la dissipazione di energia e di conseguenza la tenuta sul bagnato).
NUOVI MATERIALI Comportamento dinamico meccanico delle miscele di gomma naturale (NR)/ gomma etilene-propilene-diene riciclata (W-EPDM).
H. Nabil, H. Ismail, Nibong Tebal (School of materials and Mineral Resources Engineering, Engineering Campus, UniversitI Sains, Malaysia) ihanafi@usm.my - KGK n. 7-8/2014, pP. 33-39.
Q
uesto articolo studia il comportamento viscoelastico di miscele a base di gomma naturale (NR) e gomma etilene-propilene-diene riciclata (W-EPDM). I risultati sono stati anche confrontati con miscele contenenti EPDM vergine. Si sono preparate 3 miscele NR/WEPDM e 3 miscele NR/EPDM, con rapporti
Abbiamo letto per voi
90/10, 70/20 e 50/30 per entrambi i gruppi. Tra le diverse miscele, il modulo di conservazione (storage modulus EI) di miscele NR/W-EPDM è risultato superiore a quello di miscele NR/EPDM: questo è dovuto al fatto che l’EPDM riciclata contiene un precursore di reticolazione insieme al nero di carbonio rimasto nell’EPDM stessa. Questa conclusione può essere attestata dall’incremento del grado di intreccio (entanglement N) e della densità di reticolazione quando si è aumentato il rapporto di caricamento dell’EPDM riciclata. È stata anche chiarita la correlazione fra risposte dinamiche e reticolazione per giustificare i risultati ottenuti dal modulo di conservazione e dal grado di intreccio, che provano che la densità di reticolazione è chiaramente in corrispondenza con entrambi. C’è stato molto impegno, da parte dell’industria della gomma, per sviluppare tecniche economicamente vantaggiose che trasformino la gomma di scarto in una forma idonea ad essere ancora lavorata. Studi recenti hanno dimostrato che scarti di EPDM macinati possono essere parzialmente riutilizzati in matrice EPDM, senza variazioni significative nel processo di produzione mescole per cappucci candela di auto. Nel presente studio l’EPDM riciclata, ottenuta da scarti di guarnizioni di tenuta, è stata utilizzata nel tentativo di creare materiali di gomma a valore aggiunto, miscelandola con gomma naturale. La miscelazione di gomma naturale ed EPDM riciclata è già stata studiata in passato, ma considerando solo le caratteristiche di vulcanizzazione e le proprietà meccaniche delle miscele. In questo studio invece l’attenzione si è estesa alle proprietà viscoelastiche o comportamento meccanico dinamico delle miscele. Di solito manufatti di gomma, come pneumatici d’auto, molle ad aria e ammortizzatori, sono soggetti a deformazione ciclica in esercizio e di conseguenza le proprietà dinamiche sono fondamentali. Questa informazione è più utile dei risultati di semplici prove statiche dal punto di vista dell’applicazione. In condizioni statiche il polimero si identifica come materiale elastico, mentre di fatto è viscoelastico e mostra una combinazione di risposta elastica e viscosa. Ne deriva che un completo chiarimento delle proprietà viscoelastiche, effettuato su inter-
vallo di tempo, temperatura o frequenza, è vantaggioso nello studio di struttura e prestazione di miscelazione. Lo scopo di questo studio è definire il comportamento viscoelastico di miscele NR/W-EPDM a vari rapporti di miscelazione e fare una comparazione con le miscele contenenti EPDM vergine. È un fatto risaputo che il modulo di conservazione è direttamente proporzionale al grado di elasticità e così alla densità di reticolazione. Pertanto in questo studio si è anche presentata e spiegata la correlazione fra risposte dinamiche e reticolazione. Per confermare i risultati della rispettiva densità di reticolazione, osservata nello studio, si sono vagliati due metodi di determinazione della densità di reticolazione, ossia il rigonfiamento e l’elasticità della gomma. Si è eseguita un’osservazione dettagliata del comportamento viscoelastico di miscele NR/EPDM e NR/W-EPDM. Alla temperatura di riferimento (25°C) i risultati hanno indicato che il modulo di conservazione (EI) è diminuito con l’aumento dell’utilizzo di EPDM vergine, mentre si è trovata una tendenza opposta per miscele NR/WEPDM. Il picco di modulo di perdita (EII) delle miscele ha mostrato una conclusione simile al meccanismo di smorzamento (tan δ), dove il modulo di perdita è corrisposto alla dissipazione di calore, mentre il fattore di smorzamento è responsabile del grado di elasticità delle miscele. L’EPDM vergine e l’EPDM riciclata hanno anche influenzato la transizione vetrosa (Tg) delle miscele, offrendo una Tg più alta quando si è aumentato l’utilizzo di EPDM vergine o EPDM riciclata. Nella zona vetrosa le miscele NR/EPDM hanno rivelato una più bassa mobilità di catene, come confermato da una più alta apparente energia di attivazione (Ea), mentre si è trovata una più alta restrizione molecolare per le miscele NR/W-EPDM nella zona gommosa, come mostrato con evidenza nel grado di intreccio (entanglement) e nella densità di reticolazione. Si è anche chiarita la correlazione di risposte dinamiche e reticolazione per verificare i risultati ottenuti dal modulo di conservazione e dal grado di intreccio. Ciò prova che la densità di reticolazione gioca un ruolo importante sulle variazioni di modulo di conservazione e grado di intreccio, indipendentemente dai metodi di determinazione. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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L’INTERVISTA
Per competere dobbiamo collaborare di più di Riccardo Oldani
La tradizione italiana nella produzione delle macchine per la gomma si è un po’ offuscata negli ultimi tempi, per effetto di una forte concorrenza che non proviene solo da paesi come la Germania, ma anche dall’Oriente. Quali sono, a sui giudizio, i motivi di questa perdita di posizioni? Nel settore della meccanica in generale, e nel particolare della nostra tipologia d’impresa manifatturiera, di piccole dimensioni, negli ultimi anni si sono verificati cambiamenti profondi determinati da una serie di concause. Un primo fattore è stata l’introduzione dell’euro, che ci ha senz’altro danneggiato, facendoci perdere posizioni in termini di competitività sui costi. Poi la globalizzazione ha determinato un riassetto globale del mercato che ha di molto spostato gli equilibri. E, ancora, ci sono situazioni legate alla nostra tradizione e alla nostra tipologia di organizzazione del lavoro. Le piccole imprese manifatturiere italiane hanno sempre e soltanto potuto fare affidamento sulla propria capacità di fare e di produrre. La nostra industria, mi riferisco a realtà simili alla nostra, non ha mai avuto supporti di alcun genere. Non parlo di sostegni economici, e non ci penso neanche ad aiuti di questo genere, perché ognuno deve essere in grado di fare la propria parte. Ma è un dato di fatto che il sistema Italia non ci ha mai fornito alcun tipo di aiuto. Trovandoci ad operare da soli in una realtà complessa, gradualmente abbiamo perso competitività e forza sul mercato. Perché finché le cose vanno bene 12
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
Piero Bonfadini collabora con la Img, Industrie Meccaniche Generali, azienda attiva nella produzione, retrofitting e distribuzione di macchine per lo stampaggio della plastica e della gomma. È uno dei professionisti italiani con maggiore esperienza in questo settore manifatturiero.
Da sempre nel settore della produzione di macchine per lo stampaggio della gomma, Piero Bonfadini è un professionista di grande esperienza, che ha vissuto oltre quarant’anni di alterne vicende italiche. Nessuno meglio di lui può dipingerci il quadro della piccola e media industria nazionale attiva in questo settore di nicchia, che ha nel saper fare e nella capacità di innovare i suoi punti di forza, ma che negli ultimi anni ha ceduto un po’ il passo di fronte all’organizzazione tedesca e all’intraprendenza cinese
Piero Bonfadini per tutti si riesce in qualche modo a trovare nuova clientela, sostenere il fatturato e, quindi, reinvestire nell’azienda. Ma quando il mercato comincia ad andare in difficoltà e diventa difficile investire, si produce di meno e le aziende cominciano a sentire la crisi. Aziende come la nostra hanno sempre e soltanto avuto la propria capacità di operare, produrre, servire i propri clienti. Ma al di là di questo non siamo stati in grado di collaborare tra di noi per consolidare la posizione quando le cose vanno bene. I tedeschi, invece, hanno quella forza di sistema e di economia che consente loro di mantenere intatta la loro presenza e la loro capacità di operare anche in situazioni di crisi. È quindi un problema legato alle piccole dimensioni delle imprese italiane? Noi italiani siamo sullo C’è anche una responsabilità stesso livello delle della nostra grande industria aziende tedesche. o, almeno, di quella che è Anzi, spesso siamo rimasta, e che è sempre più venuta a mancare in Italia. Con capaci di fare le cose la grande industria avevamo meglio di loro, grazie stabilito un rapporto di utilità a una maggiore reciproca, in cui il nostro propensione a vantaggio era rappresentato dalle richieste particolari che customizzare i prodotti. queste imprese ci facevano, Facciamo però fatica e che ci stimolavano a essere a collaborare tra sempre al passo dal punto di imprese di settori vista tecnologico. Ma c’era di più. La grande industria complementari, e aveva la forza di darci un questo ci impedisce di supporto tecnologico, dato essere più competitivi dalla possibilità di condurre una ricerca e sviluppo ben più strutturata rispetto alla nostra. L’occasione di produzioni o di commesse particolari, quindi, era per noi un’opportunità di stretto rapporto con la grande industria di entrare in sintonia con loro e di trarne beneficio. In cambio noi eravamo in grado di fornire qualità, estrema flessibilità nella produzione, vicinanza territoriale. Purtroppo oggi la grande industria in Italia non c’è più, e questo ci pone in un’ulteriore posizione di svantaggio di fronte ai tedeschi. In che cosa si può e si deve migliorare allora, per fare anche noi sistema, come si auspica ormai da tanti anni in Italia senza mai arrivare a una svolta? Se c’è un prodotto nuovo noi non riusciamo mai a costituire un’équipe in cui magari il produttore di macchine si unisce a quello di stampi e a quello di materiali per trovare insieme una soluzione. Ognuno invece procede per la propria strada, per effetto di una forma di gelosia o di sospetto tipicamente nostra, che ci impedisce di lavorare insieme. Così spesso su progetti
importanti ognuno segue la propria direzione sperando che poi, alla fine, tutto si incastri perfettamente in una soluzione ottimale e funzionante. I nostri concorrenti tedeschi, invece non hanno problemi a creare tavoli di lavoro di questo tipo. In Italia ci parliamo poco e ci confrontiamo poco. A volte succede che lo stesso committente nel momento in cui ci richiede delle macchine non riveli fino in fondo quale sarà il loro reale impiego, per paura di perdere know-how. Ma poi il rischio è che la soluzione che approntiamo per loro non sia perfettamente efficiente, quando avrebbe potuto esserlo semplicemente parlandoci di più e meglio. Questo della comunicazione e della fiducia tra imprese è un grosso problema, che dobbiamo risolvere. Al giorno d’oggi la tecnologia e la capacità tecnica nella produzione sono sostanzialmente sullo stesso piano a livello internazionale. Ma questo vale anche per altri competitor extraeuropei. Noi siamo sullo stesso livello delle aziende tedesche, e spesso siamo anche capaci di fare le cose meglio rispetto a loro. Se però la vera differenza sul mercato si fa realizzando soluzioni su misura, studiate ad hoc su precise esigenze dei committenti, la collaborazione tra diverse tipologie di aziende diventa fondamentale. Ecco, in questo momento le aziende italiane del settore fanno fatica a dare questo valore aggiunto. È qui che dobbiamo migliorare. Metterci intorno a un tavolo e collaborare. Quali sono le conseguenze di questa incapacità di cooperare? Questo problema si ripercuote anche sul modo in cui noi ci presentiamo sul mercato estero. In occasione di una fiera, per esempio, per potere esporre una soluzione completa e funzionante dobbiamo recuperare elementi, come stampi o mescole, che forniscano al pubblico un esempio concreto delle potenzialità delle nostre macchine. Ma se per allestire questi layout siamo costretti ad arrangiarci, chiedendo in prestito stampi ai clienti o mostrando soluzioni vecchie, non saremo mai in grado di proporre un display di alto livello e perfettamente integrato. Mentre invece la concorrenza straniera è perfettamente in grado di farlo. Questa cosa dispiace ancora di più quando ci accorgiamo che le nostre capacità, molto spesso, sono superiori a quelle della concorrenza. In che cosa consistono queste capacità italiane? Soprattutto nel fatto che non abbiamo mai paura di confrontarci con le novità. Se la clientela ci propone nuove sfide o nuove richieste non abbiamo problemi a ragionarci sopra e a trovare le soluzioni più indicate, anche se questo significa introdurre delle modifiche o dei cambiamenti alla nostra produzione standard. Abbiamo entusiasmo e disponibilità a lavorare, sperimentare, cercare nuove strade o introdurre modifiche, cosa che invece la stragrande maggioranza dei produttori internazionali non prende neanche in considerazione. Siamo molto aperti all’innovazione, alla ricerca di nuove soluzioni che ci attiviamo sempre L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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via Roma, 261/bis - 60035 Jesi (AN) Tel. +39 0731 202548 Fax +39 0731 221189 email: mailbox@centergomma.com
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per trovare per i nostri clienti, al meglio delle nostre capacità. La nostra tradizione di produzione di macchine per lo stampaggio in gomma è quella che ha consentito a molte imprese italiane di avviare la loro attività e di crescere, e magari di investire poi nell’acquisto di macchine straniere. Salvo poi accettare le rigidità imposte da questi produttori che non sono certo disposti a un’assistenza personalizzata e su misura come richiediamo noi italiani. Ma anche in questa nostra personalizzazione del servizio dobbiamo ricordarci l’importanza della collaborazione tra più protagonisti. Un tempo i venditori di materie prime, plastica ma anche gomma, avevano i loro tecnologi e chimici, che suggerivano soluzioni ai produttori e anche ai mescolatori. Ora queste figure tecniche non ci sono più e diventa ancora più difficile ragionare sulla composizione di una mescola per migliorare il processo produttivo. Nel mondo della gomma questo è ancora più difficile che nella plastica. Però alle volte una piccola modifica nella formula può mantenere intatta la qualità del prodotto e semplificare lo stampaggio. È su queste basi che dobbiamo creare dialogo e confronto fra di noi, perché se manca un linguaggio comune diventerà sempre più difficile migliorare. Che cosa dobbiamo cambiare ancora, a suo parere? C’è anche un problema di come viene concepito il lavoro in Italia. Dobbiamo riconsiderare che cos’è il lavoro e ricrearne una definizione condivisa da tutti, imprenditori e lavoratori. Un tempo c’era una scuola, e la scuola tecnica in particolare, che formava meglio i giovani a un lavoro produttivo. Oggi manca questa cultura, come manca una fidelizzazione del lavoratore in un’azienda. L’adozione sempre più spinta di figure interinali così come la tendenza del sindacato di rendere tutti i lavoratori uguali, senza riconoscere le differenze legate alle capacità e all’impegno personale, ha fatto della nostra forza lavoro una massa omogenea, indistinta, in cui non emergono più quelle figure tipiche di una volta, che crescevano in un’impresa e poi decidevano magari di uscirne per crearne una loro oppure di restare e continuare a crescere all’interno dell’azienda. Tutto questo è sparito e ha creato appiattimento, togliendo ai piccoli e medi imprenditori uno strumento fondamentale per far crescere le proprie aziende. Se un operaio desidera, vuole fermarsi un’ora in più in azienda, perché ha bisogno di guadagnare qualcosa in più e nel frattempo crescere professionalmente, per quale motivo non può farlo? I sindacati obiettano perché toglie lavoro ad altre persone, ma in realtà con questo ragionamento non si fa altro che impoverire l’azienda, depotenziare quel motore di crescita che spesso proviene proprio dai lavoratori migliori, demotivandoli e, alla fine, riducendo le occasioni di impiego per tutti quanti. Perché se l’azienda non cresce non potrà in futuro assumere nuovo personale.
dodobersano.it
Piero Bonfadini
strada Vairo Menga 15 14036 Moncalvo (AT) Italy tel +39 0141 917661 Certiquality UNI EN ISO 9001:2008
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Focus
INCHIESTA Guarnizioni:
la vetrina dei prodotti Gaskets: a product showcase
Tredici produttori di guarnizioni ci hanno inviato una carrellata di immagini che documentano la loro produzione. Le abbiamo riunite e organizzate per offrirvi una vetrina di quanto sono in grado di fare grazie alla loro specializzazione e alle loro tecnologie.
Thirteen Italian manufacturers of rubber gaskets sent us an overview of their own production. We have gathered and organized all the images with the aim of giving you a showcase of what such companies are able to do thanks to their organization and technologies
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FOCUS
Assotech
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1. Profili con butile o sigillante per il fissaggio e l'impermeabilità. 2. Profili con verniciatura per lo scorrimento, distacco ed estetica. 3. Profili con rivestimento conduttivo per conduttività elettrica. 4. Profili con biadesivo per rapidità di fissaggio e aiuto nel montaggio. 5. Profili floccati per lo scorrimento ed esigenze estetiche. 6. Profili con inserto filo per evitare allungamenti. 18
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1. Butyl or holt melt sealant profiles to improve mounting and waterproofing. 2. Profiles with slip coat or scrolling, detachment and aesthetic. 3. Profiles with conductive coating for electrical conductivity. 4. Profiles with adhesive, for rapid mounting and an easier assembly. 5. Flocked profiles for scrolling and aesthetic requirements. 6. Profile with wire insert to prevent elongation.
Guarnizioni
ATG
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3. 1. 1, 2 e 3. ATG srl è specializzata nello stampaggio di articoli tecnici in elastomeri vulcanizzati dai contenuti altamente tecnologici. L’azienda progetta e sviluppa le migliori soluzioni ed è orientata ad offrire il miglior servizio ai bisogni dei suoi clienti. Soffietti, passacavi, guarnizioni di tenuta, guarnizioni per connessioni stagne, per elencare alcuni dei particolari, sono realizzati con molteplici tipologie di materie prime dall’EPDM al silicone, fino a polimeri quali HNBR, ACM, LSR e FKM.
1, 2 e 3. ATG srl is specialized in the molding of technical articles in avant-garde vulcanized elastomers, by designing and developing the best solutions and helpful services geared toward fulfilling the customer’s needs. Bellows, grommets, seals, waterproof seals, to list some of the components, are made with multiple types of raw materials from EPDM to silicone rubber, to polymers such as HNBR, ACM, FKM and LSR and FKM.
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FOCUS
Centro Guarnizioni Tiger
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3. 1. Centro Guarnizioni Tiger srl è specializzata nello stampaggio di articoli tecnici su disegno o campione in NBR, EPDM, Viton®, Neoprene, fluorosilicone e da quasi 30 anni ha acquisito la tecnologia dello stampaggio del silicone liquido anche stampaggio con attacco gomma/ metallo e silicone/metallo.
1. Centro Guarnizioni Tiger srl specializes in the molding of technical articles from drawing or samples in NBR, EPDM, Viton®, Neoprene, fluorosilicone and for almost 30 years has acquired the technology of molding of the liquid silicone rubber. The company also manufactures items with rubber/metal – silicone/metal works.
2. Non solo produttore di OR standard e di OR metrici (in vari materiali), ma anche di lastrine 300x300x1 a 10 (calibrate 0.1), DI, DE, raccordi DIN, Clamp, guarnizioni per raccordo garolla, antivibranti, tubi con diverse sezioni e tondi.
2. Not only producer of standard and metric O-rings (in different materials), but also plates in the sizes 300x300x1 at 10 (calibrated 0,1), DI, DE, Clamp lip seals, throttle valve joints DN seals, vibration-dampers, drawn tubes with different section.
3. Centro Guarnizioni Tiger srl è dotata di un vasto reparto per la realizzazione degli stampi e per poter soddisfare ogni richiesta del cliente. L’azienda è certificata ISO 9001 e i prodotti soddisfano le normative Rohs e Reach. Nella foto prodotti stampati in silicone liquido certificati FDA, BFR, NSF grado medicale. Dal 1961 produzione e qualità italiana.
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3. Centro Guarnizioni Tiger srl has a wide tooling to produce custom moulds and to satisfy any costumer’s enquiry. The company satisfies the ISO 9001 certification and the products satisfy the Rohs and Reach rules. In the photo, moulded products in liquid silicone rubber with FDA-BGA and medical grade certification. Since 1961 Italian quality and production.
Guarnizioni
Condor’s Rubber
1 e 2. Condor’s Rubber Srl, azienda certificata UNI ISO 9001:2008, ISO TS 16949:2009, è specializzata nello stampaggio e co-stampaggio (gomma-metalloplastica) per diversi settori, tra cui quello automotive, alimentare e medicale. 1 e 2. Condor’s Rubber Srl is a company certified UNI ISO 9001:2008, ISO TS 16949:2009, specialized in moulding and co-moulding (rubber-plastic-metal) of rubber technical products for different markets: automotive, white goods and medical.
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Falga 1.
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1. Falga produce supporti per la marmitta in gomma e silicone. 2. Fiore all’occhiello della produzione Falga sono le cuffie per i semiassi, con le quali viene coperto il 95% del parco auto circolante. 3. Sempre più popolari sono le cuffie semiassi universali brevettate da Falga. 4. Falga può realizzare articoli tecnici su disegno o campione per qualsiasi settore.
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1. Falga produces exhaust mountings both in rubber and silicon material. 2. Main product for Falga’s production are the c.v. joint boots, for which we cover 95% of the exhisting car range. 3. More and more popular are becoming the universal c.v. boots patented by Falga. 4. Falga can produce technical items on drawing or on a sample for any field.
Guarnizioni
Gecam 1.
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1. Guarnizione in Viton di colore nero con ottime caratteristiche di resistenza al calore e alle alte temperature. Viene impiegata per impianti chimici. Ha un’eccellente resistenza agli oli, ai carburanti e all’ozono. Buona resistenza alla fiamma, elevata inerzia chimica e buone caratteristiche meccaniche. 2. Guarnizione in gomma espansa a celle chiuse, fornita con un lato adesivizzato per facilitarne la posa in opera. Ideale per impianti di aspirazione, è anche un’ottima guarnizione antivibrante. Le sue caratteristiche assicurano impermeabilità, isolamento acustico, termico e anticondensa. 3. Flangia in gomma bianca realizzata con tecnologia water jet. È utilizzata per alloggiamenti di sensori di pressione e di temperatura per applicazioni vacuum.
1. Gasket in black Viton with good characteristics of temperature resistance. It is used in chemical plants. Excellent resistance with oils, fuel and ozone. Good resistance to flame, good chemical inertia and good mechanical characteristics. 2. Gasket in sponge rubber (isolated cell) supplied with a sticky side for easy installation. It is good for aspiration systems and it is a performant insulator. Its characteristics ensure impermeability, soundproofing, insulation and anti-condensation. 3. White seal produced with waterjet technology. It hosts a pressure sensor in vacuum applications.
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FOCUS
Igum 1.
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1. L’azienda fornisce guarnizioni per condotti, scarichi e rubinetterie per le aziende leader in Europa. 2. Membrane e particolari per rubinetteria ed acqua. 3. Tenute in ogni materiale, comprese le gomme fluorurate. 4. Articoli in silicone.
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1. The company is a supplier of gaskets for pipes and drainage fittings for leading companies in Europe. 2. Diaphragms and items for fitting and water. 3. Sealings in any materials, including fluorelastomers. 4. Articles in silicone rubber.
Guarnizioni
Oldrati
1. Elemento per idromassaggio composto da diaframma in silicone ad osmosi sovravulcanizzato su tubo estruso. 2. Elemento filtrante per apparecchiature di autotrasfusione utilizzato in operazioni chirurgiche. 3. Sistema di raccordo per macchine da caffè utilizzato per il passaggio liquidi, costituito da tubo estruso in silicone, filtro in policarbonato e pipetta stampata in silicone. Tutti i materiali sono omologati per contatto con acqua e bevande.
1. Whirpool element made by silicone diaphragm, overmoulded on extruded silicone pipe. 2. Filtration medical device for autotrasfusion equipment used in surgery field. 3. Fitting system for coffee machines used for the passage of liquids, consisting of extruded silicone pipe, polycarbonate filter and printed silicone outlet pipe. All materials are approved for water and drink contact.
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Parker Hannifin 1.
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1. L’Engineered Materials Group di Parker Hannifin sviluppa e realizza materiali e soluzioni di tenuta in PTFE e PEEK ed elastomeri per il settore Oil&Gas, certificate API 6A, NORSOK M-710 e ISO 23936-2. 2. I nuovi poliuretani di Parker offrono una maggiore efficienza e una vasta gamma di compatibilità con i fluidi. La continua evoluzione dei materiali e dei processi contribuirà al progressivo miglioramento dell’impatto ambientale. 3. Le Hygienic Sanitary Gasket prodotte dall’Engineered Materials Group di Parker Hannifin offrono una compressione controllata, capacità di tenuta estesa nel tempo, eccellente resistenza all’usura, completa tracciabilità e facilità di installazione. I materiali sono approvati USP classe VI, FDA e NSF. 26
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1. The Engineered Materials Group of Parker Hannifin develops and produces materials and sealing solutions in PTFE, PEEK and elastomers for the Oil&Gas market, with API 6A, NORSOK M-710 and ISO 23936-2 approvals. 2. The new Parker’s polyurethanes are offering improved efficiency and a wide range of fluid compatibility. The continue material and process developments, will contribute to the progressive improvement of the environmental impact. 3. The Hygienic Sanitary Gasket, produced by the Engineered Materials Group of Parker Hannifin, are offering a controlled compression, long term sealability, excellent wear performance, complete material traceability and easy installation. Materials are USP class VI, FDA and NSF approved.
Guarnizioni
Sico Italia 1.
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1, 2, 3 e 4. Sico Italia srl produce articoli tecnici a disegno da stampaggio (guarnizioni, passacavi, membrane, soffietti, anelli di tenuta, cornici, tappi, rondelle e tubi) e O-ring utilizzando la gomma naturale (NR), la gomma sintetica (EPDM, NBR, HNBR, CR, AEM, ACM, ECO, CSM, IIR), la gomma siliconica (VMQ, FVMQ), la gomma fluorurata (FKM, FFPM) e la gomma termoplastica (TPE, PUR).
1, 2, 3 e 4. Sico Italia srl produces technical moulding articles (seals, fairleads, membranes, bellows, sealing rings, frames, plugs, washers and tubes) and O-rings making use of natural rubber (NR), synthetic rubber (EPDM, NBR, HNBR, CR, AEM, ACM, ECO, CSM, IIR), silicone rubber (VMQ, FMVQ), fluororubber (FKM, FFPM) and thermoplastic rubber (TPE, PUR).
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Sogimi 1.
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1, 2 e 3. Sogimi produce gomma espansa a cellule chiuse a base di elastomeri sintetici: EPDM-SBR, CR, CR-EPDM, EPDM-NR, NBR, anche senza zolfo. Le gomme espanse Aerstop® assicurano in ogni condizione d’uso una perfetta tenuta stagna: diffuse in tutti i settori dell’industria e dell’edilizia come guarnizioni o profili, isolano dall’acqua e dalle polveri. Aerstop® è un buon isolante termico e acustico e un eccellente antivibrante leggero. La vasta gamma Aerstop® comprende le versioni: • con certificazione M1 F1, M1 F3 e M2 F1 (Afnor 16-101) destinata al settore ferrotranviario; • priva di zolfo, per applicazioni elettroniche/LED; • microshock, antivibrante e con elevata capacità di protezione dagli impatti. Condizioni di fornitura: disponibile in diverse densità e morbidezze, Aerstop® può essere fornito in lastre, rotoli e profili sagomati con spessori e lunghezze a richiesta, anche in versione adesiva.
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1, 2 e 3. Sogimi is the producer of Aerstop closed cell expanded rubber, based on EPDM, CR, SBR, NR, NBR and blended elastomers. The range of Aerstop rubbers provides the best sealing efficiency in the industry and in the building markets against air, dust, water, UV and aging. Aerstop offers excellent anti vibrating properties and good thermal and acoustical performances. Aerstop expanded rubber is available in several densities, different compression deflections and compression sets; can be supplied in sheets, profiles, gaskets and converted shaped parts, in the required thickness, also adhesive or adhesive on both sides. The range includes certified quality according to the European Rail Specifications EN45545-2, to the Electric and Electronic Spec. UL 94, also in conductive and sulphur free typologies.
Guarnizioni
Solgomma
1, 2 e 3. Solgomma Spa realizza articoli tecnici e guarnizioni in gomma secondo specifiche richieste del cliente, in qualsiasi tipologia di elastomero, dimensione e colore. Le mescole, altamente tecniche, sono studiate nei laboratori dell’azienda e prodotte internamente. Azienda certificata UNI EN ISO 9001. 1, 2 e 3. Solgomma Spa produces rubber technical articles and gaskets according to specific customer requirements, and in any type of elastomer, size and color. The compounds, highly technical, are designed in the company’s laboratories and produced in-house. Certified company UNI EN ISO 9001.
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Gamma Stampi dal 1987 opera nel settore delle costruzioni meccaniche. Avvalendosi di personale qualificato e dotata di un ampio parco macchine, affinando negli anni le proprie capacità, progetta e costruisce macchine per applicazioni speciali in diversi settori. Dal 2006 costruisce e commercializza direttamente presse speciali con relativi stampi dedicate al settore della gomma. Gamma Stampi di Archetti & C. snc works since 1987 in the mechanical constructions field. During the years it has improved its abilities. Thanks to a qualified staff and a large machine fleetit plans and builds machines for special applications in different fields. Since 2006 it builds and directly sells some special presses with respective moulds in the rubber field. GAMMA STAMPI di Archetti & C. s.n.c. - Via Largo del Lavoro, 15/17 - 25040 CLUSANE D’ISEO BS - ITALY Tel. 030/9898049 Fax 030/989540 info@gammastampi.com www.gammastampi.com skipe: gamma-one
FOCUS
Ten-Fluid
1. Articoli tecnici a disegno: grazie a un’esperienza trentennale Ten Fluid è in grado di realizzare articoli tecnici a disegno in diversi tipi di elastomeri, come NBR, EPDM, HNBR, ACM, silicone, FKM, rispondendo alle particolarI esigenze del cliente. L’azienda ha progettato e realizzato più di 5.000 stampi di particolari, collaborando con il cliente durante la pianificazione di nuovi articoli. 2. Articoli costampati: nel corso degli anni l’azienda ha maturato professionalità nella produzione di articoli costampati con diversi tipi di metallo e gomma, nylon o silicone. Questi particolari vengono utilizzati in svariati settori, tra cui l’automotive, per il quale Ten Fluid ha ottenuto la certificazione ISO TS 16949. 3. Docce e articoli per rubinetteria: l’azienda è specializzata nella produzione di articoli per rubinetteria e membrane per soffioni. Oltre ai normali materiali, utilizza anche silicone liquido e dispone di certificazioni per il contatto con acqua potabile. 4. Silicone/FKM: gli articoli vengono realizzati secondo il disegno del cliente e realizzati in diversi tipi di elastomeri, tra cui materiali pregiati come FKM, fluorisilicone, silicone e silicone liquido. 30
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1. Technical articles according to the drawing: thanks to its thirty-year experience and ability Ten-Fluid is able to produce technical gaskets according to drawing in different type of elastomers such as NBR, EPDM, HNBR, ACM, silicone rubber, FKM, answering to particular needs of the customer. This is showed by 5.000 moulds of items the company have manufactured, supporting the customer in the planning of new articles. 2. Co-moulded articles: vver the company has acquired specific professionalism in order to create co-moulded articles with different type of metal and rubber, nylon or silicone rubbera. Those articles are used in several fields, including the automotive sector, for which Ten-Fluid has obtained the ISO TS 16949 certification. 3. Showers and articles for taps: the company is specialized in the producing of articles for taps and membranes for showers. In addition to the standard materials, it also uses liquid silicone and has got certificated compounds for drinking water. 4. Silicone rubber/Fkm: the articles are manufactured according to the customer’s drawing and in different kinds of materials, including highest quality elastomers such as FKM, fluorosilicone, silicone and liquid silicone.
Dalle Aziende
Panoramica sul mondo degli stampi
Franciacorta Stampi Un'azienda “work in progress” Il 2014 è stato un anno di fermento per la Franciacorta Stampi e con tutta probabilità continueranno ad esserlo anche i primi mesi del 2015, considerando gli intensi programmi e interventi che l’azienda si propone di portare avanti. Un passaggio importante è rappresentato da un ampliamento degli spazi produttivi, che prevederà un riassetto e una redistribuzione organizzativo-logistica degli ambienti dei vari reparti. Di pari passo sono stati introdotti nuovi macchinari. Questo percorso ha determinato il relativo inserimento di personale qualificato con la capacità di apportare valore aggiunto sia a livello tecnico che gestionale. Questi movimenti impegnano l’azienda su tutti i fronti, ma parallelamente è sempre elevata l’attenzione per cercare di seguire al meglio il cliente e fornirgli prodotti di qualità. La fase di “work in progress” si estende quindi anche alla ricerca e sviluppo, con approfondimenti finalizzati a produrre attrezzature “eco” in grado di abbassare il consumo energetico in produzione, studi dedicati alla riduzione dello sfrido e al potenziamento della tecnologia di iniezione per gomma e silicone. Il mercato internazionale di settore detta sempre di più i ritmi e diventa di anno in anno più esigente: «per rispondere adeguatamente a questo sistema – dicono in azienda – 32
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Un settore in continua evoluzione, sollecitato da un costante aggiornamento delle tecnologie e dalle esigenze sempre più stringenti dei produttori di articoli in gomma. Ecco alcune innovazioni che hanno contraddistinto l'anno delle principali aziende italiane di questo comparto
è necessario un impegno concreto e costante che coinvolge ogni risorsa in tutti gli aspetti che compongono la realtà aziendale».
Rassegna stampi O.C.S. Una soluzione di cui essere orgogliosi O.C.S., nella sua costante ricerca delle più sofisticate tecnologie per la fabbricazione di stampi per gomma e silicone, ha recentemente applicato
con successo il sistema utilizzato per gli stampi di O-ring “flashless ” a uno stampo per un particolare tecnico di estrema difficoltà realizzativa. Il particolare tecnico risultante, un cosiddetto “mat” in silicone da utilizzare nel settore medicale, e brevettato da una multinazionale conosciuta e apprezzata a livello mondiale, è attualmente in produzione nel Regno Unito. «La peculiarità che ha reso O.C.S. il fornitore vincente in questa difficile sfida – ci spiegano nell'azienda di Adrara San Martino (BG) – consiste nel poter ottenere un “mat” perfetto dopo l’iniezione e totalmente esente da bava nei punti più critici (i fori quadrati leggermente smussati negli angoli, visibili nella foto), che finora hanno rappresentato un ostacolo irrisolto da molti altri produttori di stampi interpellati». Il concetto che si è dimostrato vincente nella progettazione di questo stampo, deriva dall’applicazione di sistemi già in atto nella produzione di stampi per O-rings: per adattarli a questa produzione si è però reso necessario uno studio progettuale complesso che ha trasferito – con le opportune rivisitazioni - il know-how per lo stampo di O-rings allo stampo del “mat”. «Siamo orgogliosi – dicono in O.C.S. – di questo risultato, che ci ha fatto apprezzare per qualità del prodotto e che ci pone all’avanguardia nella realizzazione dei particolari tecnici più impegnativi».
OR.P Stampi Tecnologie per bi-mescola e per ridurre lo sfrido OR.P Stampi è continuamente sollecitata ad affrontare problemi tecnici che fanno la differenza in termini di efficienza, velocità di produzione e riduzione dei costi. Ecco due esempi di brillanti soluzioni messe a punto dall'azienda di Viadanica (Bergamo): La combinazione tra evoluzione degli automatismi e il “low cost” delle richieste produttive ha portato OR.P. a sviluppare, realizzare e collaudare un nuovo sistema di iniezione della doppia mescola: uno stampo, cioè,
che consenta di iniettare contemporaneamente due diverse mescole diverse. Il tutto in un unico ciclo, in un unico stampo automatizzato, garantendo lo scalzo automatico del pezzo senza la presenza di un operatore. Una seconda soluzione riguarda quei piccoli quantitativi di gomma in eccesso che, sommati sull'intera produzione, possono avere un impatto notevole sul prezzo finale dell'articolo venduto. La rimozione della carota/matarozza può apparire un problema piccolo e insignificante, ma valutando con attenzione i costi di produzione emerge come ridurre al minimo questo quantitativo di materiale possa indurre un notevole risparmio, sia di mescola che di tempi di ciclo di stampaggio e di post-lavorazione. OR.P ha sviluppato una soluzione che consente di affrontare con successo questo problema, secondo una filosofia di “lean manufacturing” che porta a una notevole ottimizzazione del lavoro e a un miglioramento degli obiettivi di produzione. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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Dalle Aziende
Trent'anni di Alfa Stampi
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rent'anni di attività sono sempre un bel traguardo da raggiungere, in ogni settore e per qualsiasi tipo di lavoro. Sono ancora più importanti se si riferiscono a una piccola impresa manifatturiera italiana impegnata in un settore tecnologico come quello della produzione di stampi per la gomma. A celebrare la ricorrenza è Alfa Stampi, azienda di Adrara San Martino, in provincia di Bergamo, fondata nel 1984 da un allora diciannovenne Robertino Andreoli affiancato, due anni dopo, dal socio Enrico Latini. Oggi Alfa Stampi è una realtà di 15 dipendenti e con oltre 16.000 pezzi prodotti, per la produzione di una grande varietà di prodotti, articoli tecnici di varie tipologie, in gomma ma anche con inserti metallici. Una diversificazione dettata da una clientela che lavora per diversi settori industriali, «Con il tempo – spiega Andreoli – ha sviluppato una notevole capacità nella produzione di stampi O-Ring, anche se l’attuale mercato italiano punta a realizzare articoli complessi lasciando invece quelli più facili ai nuovi mercati emergenti». L'evoluzione tecnologica del settore ha richiesto all'Alfa Stampi un notevole sforzo in termini di investimenti per mantenersi al passo con i tempi. In particolare si è badato all'aggiornamento dei macchinari. Oggi l'impresa ha un'officina attrezzata con otto frese a controllo numerico di diverse marche e dimensioni, per co-
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Nata nel 1984 dall'iniziativa di Robertino Andreoli, a cui si affiancò due anni dopo Enrico Latini, l'azienda di Adrara San Martino dà oggi lavoro a 15 addetti e si avvale di un'organizzazione e di tecnologie pensate per la massima elasticità operativa, richiesta da un mercato in costante evoluzione. Ecco le tappe che hanno segnato una vicenda trentennale e i progetti per impostare l'attività futura attraverso nuovi investimenti e l'acquisizione di tecnologie innovative
Robertino Andreoli, a sinistra, ed Enrico Latini.
Rassegna stampi
prire una gamma di stampi di varie misure fino a 1.500x750mm; ci sono poi un tornio a controllo numerico motorizzato e uno tradizionale, un’elettroerosione a tuffo, due rettifiche tangenziali e varie attrezzature di complemento che permettono l’esecuzione e l’assemblaggio di tutti i componenti degli stampi. Inoltre, la progettazione viene realizzata dall’ufficio tecnico tramite software 3D di ultima generazione, che sono ormai parte integrante del lavoro dello stampista.
Superare la crisi
La scelta di affidarsi alle migliori tecnologie del settore ha sempre accompagnato la gestione di Andreoli e Latini anche nel periodo di crisi economica, che dal 2009 ha messo in difficoltà molti settori industriali incluso quello inerente le produzione di guarnizioni. Alfa Stampi, come altre imprese della zona del basso Sebino, ha vissuto un periodo complicato in cui però non è mai venuto meno lo stimolo a far progredire l’azienda, accrescendo in modo costante le proprie conoscenze nella progettazione di stampi. Con uno sguardo fiducioso al futuro, i due titolari hanno anche deciso di procedere a una ristrutturazione interna dell’impresa sia sul piano tecnico che culturale. L’azienda si è quindi messa alla prova nella costruzione di stampi sempre più complessi, lavorando anche con acciai molto più resisten-
ti all’usura, così come impongono le nuove esigenze del mercato. Si tratta di prodotti caratterizzati da diverse forme e tipologie di stampaggio che vengono offerti sul mercato per soddisfare le necessità di vari settori, come quello sanitario, l'alimentare, il comparto delle tenute e quello dell'automotive. Ora sono in programma nuove sfide. «Il nostro obiettivo – spiegano i titolari dell'azienda – è migliorare in modo costante nel futuro e su tutti i fronti. Per questo motivo abbiamo in programma nuovi investimenti in software di progettazione e macchinari sempre più all’avanguardia, come l’acquisto di una fresa con 5 assi. Ma le tecnologie sono soltanto il complemento al vero valore dell'impresa, quello che fa la differenza e, cioè, le persone. Per noi è fondamentale va-
lorizzare il rapporto umano così come le conoscenze tecniche degli operai».
Il flusso di lavoro
La procedura seguita dall’Alfa Stampi per portare i lavori dall'ordinativo alla consegna è la seguente: vengono valutate le richieste e formulate le offerte da proporre, una volta ricevuta la commessa, la scheda di lavorazione passa all’ufficio tecnico che procede alla progettazione del prodotto. Dopo aver ricevuto il benestare del cliente sul modo in cui si andrà ad operare, si passa allo step successivo, ovvero la produzione dello stampo, a cui seguono la finitura, il controllo dimensionale e il montaggio. Terminato l'intero processo lavorativo, il prodotto finito viene consegnato direttamente dall'azienda al cliente oppure può essere ritirato presso l'officina ad AdraL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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Dalle Aziende
ra. Abitualmente Andreoli si dedica a visitare le aziende dei clienti per approfondire la conoscenza del parco macchine a loro disposizione, mentre Latini, coadiuvato dal responsabile tecnico Alessandro Gatti, aiuta il cliente nella fase produzione e post-vendita, per valutare quali siano le eventuali modifiche da apportare agli stampi. Le aziende con le quali Alfa Stampi lavora sono per l'80% italiane mentre il restante 20% della produzione viene esportato all’estero in Germania, principale partner di scambio economico europeo, ma anche in Francia, Spagna, Svezia, Svizzera e Russia. 36
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Intraprendenza giovanile
All'attuale organizzazione Alfa Stampi è giunta dopo una lunga storia. Tutto nacque negli anni Ottanta, come ricorda Robertino Andreoli: «Ero un ragazzino di 15 anni che aveva scelto di intraprendere una carriera come apprendista tornitore in un’officina meccanica, dove si costruivano stampi. Nel 1982 l’azienda per cui lavoravo acquistò una delle prime macchine a controllo numerico dell’epoca: fu allora che venni scelto per essere avviato alla formazione su quelle nuove tecnologie. Mi sarei così dedicato alla costruzione di stampi per la gomma avendo a disposizione
alcuni tra i macchinari più innovativi del periodo». Due anni dopo Andreoli fu però coinvolto in un grave incidente stradale: all’improvviso fu costretto a interrompere la propria attività lavorativa. La convalescenza durò sei mesi, durante i quali maturò l’idea di iniziare un’attività per conto proprio. «La futura Alfa Stampi ebbe origine ad Adrara San Martino nel garage di casa mia – dice ora il fondatore dell'azienda –. Sfruttai quello spazio per creare una specie di piccola officina. Una fresatrice a controllo numerico MAHO700C fu la prima macchina da cui prese vita il mio progetto. Dividevo le giornate tra le ore di fisioterapia per rimettermi in salute e il lavoro, anche fino a tarda notte, per evadere le commesse che avevo ottenuto». Nel 1986 Enrico Latini, appena maggiorenne, divenne parte integrante dell’azienda Alfa Stampi: «Anche se eravamo due ragazzi – ricorda ora lo stesso Latini – trovammo il modo di fare squadra e come soci ci impegnammo al meglio delle nostre possibilità per permettere all’impresa di espandersi acquisendo nuovi clienti e aumentando le capacità produttive». Dopo un paio di anni e di esperienza per i due venne il momento di lasciare il garage di casa: nel 1988 Alfa Stampi occupò una porzione di uno dei due capannoni dell’attuale sede e procedette anche all'assunzione di tre operai. L’attività assunse una ve-
Rassegna stampi ra dimensione aziendale, spingendo i due soci ad occuparsi di mansioni specifiche: Andreoli era addetto alla progettazione mentre Latini si dedicava alla produzione degli stampi.
Crescita e certificazione
L’impegno portò risultati. «All’inizio – ricorda Andreoli – le commesse riguardavano solo stampi piccoli e semplici (per lo più di O-Ring), poi i clienti cominciarono a richiedere la produzione di materiale utile per cornici, soffietti e rondelle. Fare fronte ogni giorno alle necessità imposte dal mercato ci permise di acquisire una sempre maggiore esperienza nella progettazione e costruzione degli stampi. Ai primi risultati si accompagnarono investimenti per l’acquisto di nuovi macchinari a controllo numerico e per innovative attrezzature e strumentazioni necessarie a Mix&Fix_180x130_IT_07_2010 16/07/10 garantire la realizzazione di stampi sempre più complessi. Nel frattempo Mix&Fix_180x130_IT_07_2010 avvenne l’inserimento di16/07/10 nuovi collaboratori: strutturare in modo più
completo l’impresa ci avrebbe permesso di rispondere in modo sempre più puntuale ed efficiente alle esigenze dei clienti». Nel 1999 Alfa Stampi conseguì la certificazione ISO 9001, traguardo essenziale per aprirsi anche a un mercato internazionale. Oggi l’impresa di Andreoli e Latini si è strutturata per impiegare al meglio i suoi 15 lavoratori. All'ufficio commerciale, che elabora le offerte in base alle esigenze di produzione del cliente, si affiancano gli addetti del marketing, attivi nella ricerca di nuovi potenziali committenti, e gli impiegati del settore amministrativo. L’ufficio tecnico di progettazione ha il compito di realizzare i disegni e i programmi degli stampi, mentre il reparto di preparazione delle piastre, cioè l'officina, si occupa della produzione dello stampo. 15:23 Page 1 per la finitura, l’asIl dipartimento semblaggio e il controllo della qua15:23 Page 1 finiti verifica, alla filità dei prodotti ne del processo, che tutte le fasi di
lavorazione siano state eseguite in modo corretto. «L’attenzione e la cura che dedichiamo a ogni aspetto della produzione – sottolinea ancora Andreoli – sono segni distintivi del nostro modo di lavorare: Alfa Stampi è fin dall’inizio della sua storia un’impresa con una forte impronta familiare, dove i titolari e i collaboratori sono cresciuti insieme, valorizzando il rapporto umano e favorendo il dialogo e la collaborazione. Ciò significa che l’ambiente di lavoro gode di un clima sereno, in cui ognuno si impegna per superare le difficoltà e realizzare un prodotto di qualità. Questa condizione di fiducia e cooperazione si crea anche tra l’azienda e i suoi clienti, verso i quali c’è una disposizione aperta e amichevole: parlando direttamente a me o a Enrico Latini chiunque può trovare risposta alle proprie esigenze produttive, tenendo anche in considerazione il budget a propria disposizione, per arrivare così a valide soluzioni».
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Ripartire con passione di Gianpaolo Brembati
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alla crisi del 2008 le aziende del settore della gomma sono uscite ognuna in modo diverso dall'altro, ma con il comune denominatore di una forte volontà di ripresa. La Der-Gom di Garbagnate Monastero, in Brianza, è per esempio da poco ripartita con un piano di rilancio che siamo andati a vedere con i nostri occhi, visitando l'azienda. Fondata nel 1967, Der-Gom produce mescole dal 1974. Dopo un processo di razionalizzazione delle produzioni all’inizio degli anni Ottanta, si è trasferita nel nuovo stabilimento di Garbagnate Monastero nei primi anni Novanta ed è cresciuta in modo significativo fino al 2005, grazie a un programma di investimenti che ha visto la realizzazione della nuova linea produttiva nel 2007. Poi è arrivata la crisi del 2008 e tutto si è bloccato. «Sia pure con le difficoltà ben note a tutti gli operatori di settore – commenta l'amministratore delegato e direttore generale Giorgio Bolis –, abbiamo continuato l’attività riducendo il personale, limitandoci a servire una clientela selezionata e confinandoci in una dimensione più piccola».
Il momento di ripartire
Ora, il momento difficile sembra superato e l'azienda riparte con nuovi progetti. Prosegue Bolis: «Con l’arrivo in azienda, due anni fa, di Renato Cerchiaro, persona di grande esperienza tecnica e manageriale maturata in Italia e all’estero, abbiamo iniziato un processo di rivisitazione di quanto fatto finora e 38
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La Der-Gom di Garbagnate Monastero (Lecco), da 40 anni produttore di mescole per il settore industriale, opera oggi una scelta di rinnovamento che investe ogni aspetto dell’azienda, allo scopo di presentarsi al mercato con un’offerta al passo coi tempi. Facendo della propria specializzazione e delle dimensioni ridotte un punto di forza ha deciso di operare il rilancio partendo dalla massima ricerca della qualità piuttosto che sulla quantità e lo sviluppo intensivo della produzione
siamo arrivati alla decisione attuale. Ci siamo resi conto che il percorso, incominciato 40 anni fa, è tuttora valido ma che dobbiamo recuperare una normalità che ci permetta di guardare al futuro con un certo ottimismo». La strada scelta per consolidamento e sviluppo è quella della massima ricerca della qualità. «Crediamo che Der-Gom – dice ancora Bolis – abbia la potenzialità per svolgere un ruolo importante nel settore della produzione di mescole e che, rinunciando a seguire l’indirizzo di intenso sviluppo scelto da grandi aziende, possa affermare con successo la propria identità di produttore qualificato, in grado di realizzare mescole a misura del cliente grazie alla sua capacità di ascoltarne le esigenze e di mettere al suo servizio una competenza tecnica a 360 gradi. Siamo coscienti che la strada da percorrere non è semplice né facile, ma il nostro obiettivo è
Giorgio Bolis, a sinistra, e Renato Cerchiaro di Der-Gom.
Mescole
l'attività dell'azienda nel futuro immediato: “mescole per passione”. «Ci siamo resi conto – spiega Bolis – che produrre mescole solo per far soldi è diventato molto difficile e, di conseguenza, abbiamo rinunciato a perseguire solamente questo scopo. Ma in un’ottica di seria professionalità tecnica ci sentiamo sempre gratificati ogni volta che riusciamo a mettere a punto un nuovo compound».
Riorganizzazione prima di tutto
rilanciare l’azienda e crescere con giudizio, rimanendo con i piedi per terra e concentrandoci su ciò che sappiamo fare bene». Da questo concetto deriva un nuovo slogan, destinato ad accompagnare
La decisione, presa da Der-Gom due anni fa, di rilanciare l’azienda è partita dall’analisi e dalla riorganizzazione della struttura del personale. Giorgio Bolis e Renato Cerchiaro sono convinti che la base del rilancio consista in una valida organizzazione, che definisca ruoli precisi da assegnare a responsabili di funzioni specifiche, con il supporto di
chiari indicatori aziendali che forniscano dati oggettivi di valutazione. È chiaro che occorre anche investire in nuovi macchinari e la nuova trafila filtro costituisce l’inizio del rinnovamento, che si consoliderà ulteriormente con l’installazione a breve di una nuova linea per la produzione di mescole colorate. Quanto realizzato finora ha comunque già incominciato a dare i suoi frutti, tant’è vero che in questi due anni la crescita si è mantenuta costante in ragione di circa il 4% all’anno in volume, portando il fatturato annuale a circa 8 milioni di euro.
Struttura e servizi
Der-Gom occupa un’area di 8.000 m2, di cui 4.500 coperti che comprendono le zone di produzione, magazzino e, in una palazzina separata, laboratori e uffici che vedono l’impiego complessivo L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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Dalle Aziende
di una quarantina di persone. L'azienda è in grado di assicurare ai suoi clienti tutti quei servizi che permettono loro di disporre di mescole idonee agli utilizzi previsti e agli eventuali sviluppi richiesti dagli utilizzatori degli articoli finiti. L'offerta comprende studio e progettazione di nuove formulazioni; prove di caratterizzazione in laboratorio; campioni di mescole da laboratorio; campionature industriali; particolari confezioni delle mescole e consegna veloce con mezzi propri.
La produzione
La linea produttiva è una classica linea di mescolazione composta da un Banbury di 165 litri (alimentato da una dosatura automatica), da un mescolatore aperto da 2.100 e da un batch-off. Affiancano questa linea altri due mescolatori aperti da 1.000 e 1.500. La nuova trafila filtro, recentemente installata, ha consentito il superamento della scarsa produttività del vecchio impianto per il confezionamento della striscia continua, assicurando un prodotto
più omogeneo, che viene ottenuto con minore impiego di mano d’opera e, soprattutto, con un processo che si svolge fuori linea. Questo permette un netto incremento della produzione giornaliera di mescole, che fa lievitare la potenzialità annuale a quasi 5.000 tonnellate. La linea per la produzione di mescole
colorate, già esistente in passato ma successivamente abbandonata, sarà ripristinata nel 2015 e costituirà un ulteriore fattore di sviluppo della produzione, che sarà in grado di incrementare ulteriormente la potenzialità di un altro 20%. Der-Gom produce mescole sulla base,
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Mescole
praticamente, di tutti gli elastomeri, ad eccezione di fluoroelastomero e silicone. Particolarmente importanti sono quelle in gomma naturale e in gomma butilica, seguite da quelle in policloroprene e gomma nitrilica. Il mercato dell’azienda comprende quasi tutti i settori merceologici ma
soprattutto l’automobile, la ferrovia, il militare, l’elettrodomestico, l’industriale in generale e recentemente anche i cavi elettrici. L’obiettivo principale dell’azienda è quello di garantire ai propri clienti prodotti di qualità: questo viene realizzato con moderne tecnologie per il controllo delle mescole, supportate da un laboratorio di ricerca e sviluppo in cui si svolgono analisi su nuove materie prime e su ricettazioni che possano rispondere adeguatamente all’esigenza di nuove applicazioni o di nuovi capitolati. Ogni mescola viene prima realizzata su scala di laboratorio, poi caratterizzata in tutte le sue proprietà e successivamente prodotta in quantità industriale. Der-Gom produce mescole speciali ad alto contenuto tecnico per tutte le aziende, grandi o piccole, in ogni situazione in cui non sono in gioco grossi volumi. Esempio pratico è l’attuale produzione di mescole in gomma butilica, rivolta anche a clienti di grande importanza e dimensione.
Rilancio dell'immagine
Parallelamente allo sforzo tecnico e di investimenti, l'azienda sta lavorando al rilancio della propria immagine, curando in particolar modo la nuova pubblicità, il rifacimento del sito internet e la ricerca di nuove collaborazioni per meglio affrontare il mercato. L'idea è di riproporsi con veste rinnovata come l’azienda che ha i numeri in regola per produrre mescole di qualità in accordo con gli utilizzatori. L’attività svolta all’estero, sulla falsariga dei metodi e degli obiettivi adottati per il mercato italiano, ha incominciato a confermare la validità dell’approccio con l’acquisizione di alcuni nuovi clienti, risultato questo che ha convinto l’azienda ad investire nella prossima fiera di Norimberga nel giugno 2015 e a prevedere una futura struttura tecnico commerciale per i mercati esteri. Per ora la quota di esportazione costituisce circa il 10% della produzione, con mescole speciali in settori di nicchia nei mercati di Germania, Svizzera e paesi del Nord Africa.
Dalle Aziende
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Desma presenta la tecnologia top class di Giuseppe Cantalupo
È
stata l’ottava Open House della storia della Desma, e anche questa edizione si è articolata, secondo tradizione, in due giornate. La prima è stata dedicata a conferenze e workshop sugli ultimi sviluppi tecnologici che hanno interessato l’industria della gomma in generale e il settore dello stampaggio in particolare e si è svolta nella moderna struttura municipale della vicina Tuttlingen; la seconda è stata dedicata alla presentazione di applicazioni pratiche della più moderna tecnologia dello stampaggio della gomma e del silicone durante una visita guidata al sito produttivo di Fridingen. L’organizzazione attenta e precisa dell’evento e l’interesse suscitato dalle conferenze e dalle macchine viste all’opera hanno decretato un successo della manifestazione superiore ad ogni aspettativa. E hanno anche consentito alla casa tedesca di conseguire, ancora una volta, il risultato premiante di avvicinare la fabbrica alla clientela e la clientela alla fabbrica, in una reciprocità di interessi: i clienti hanno colto l’importanza di servirsi in Desma; la Desma ha avuto la prova della fiducia che i clienti ripongono in lei: nella qualità dei suoi prodotti e nelle sue capacità innovative.
Martin Schürmann rivolge il saluto di benvenuto ai partecipanti. 42
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All’insegna dello slogan “Where champions meet”, dove si incontrano i campioni, lo scorso mese di ottobre si è svolta, presso la sede di Fridingen della Desma, l’ottava open house dell’azienda tedesca, leader internazionale nella produzione di presse per lo stampaggio a iniezione della gomma e del silicone, sia solido che liquido. Notevole il successo dell’evento per il contenuto tecnico delle conferenze e per le novità tecnologiche presentate ai visitatori
Macchinari La sala delle conferenze durante la presentazione di Christian Hopmann. Sotto, la presentazione delle macchine.
Era questo, d’altra parte, l’obiettivo dichiarato della casa tedesca con lo slogan “Where champions meet”: essere il punto di incontro dei campioni. Campioni in tutti i sensi e di ogni categoria: campioni le macchine; campioni gli specialisti che le costruiscono; campioni i clienti che le utilizzano, con la certezza di produrre articoli dalla qualità garantita e, soprattutto, di alto livello; campioni i partner specialisti in vari settori che hanno contribuito alla organizzazione dell’evento e che visitatori e clienti hanno avuto l’opportunità di incontrare per approfondire le loro conoscenze. Tutti nello stesso luogo e nello stesso momento, con lo stesso comune obiettivo: produrre articoli migliori in tempi più rapidi, risparmiando energia e rispettando l’ambiente. I visitatori hanno raggiunto complessivamente, tra i due giorni, la cifra re-
cord di 330 e sono arrivati da 27 paesi di ogni parte del mondo - Europa, Sud Africa, India, Cina, Giappone, USA, Brasile, Messico - , confermando la leadership internazionale della Desma come costruttore top class di presse, stampi e accessori di sistemi per la trasformazione della gomma.
Competitività in crescita
La partecipazione dei visitatori superiore alle previsioni ha anche rappresentato la conferma della aumentata competitività dei clienti Desma rispetto ai loro concorrenti. Una maggiore competitività resa possibile anche dagli investimenti del costruttore di Fridingen. È quanto ha affermato Martin Schürmann, Managing Director della società, nel suo intervento di benvenuto ai partecipanti col quale ha aperto i la-
vori della Open House. «Lo dimostra chiaramente - ha detto Schürmann il fatto che nel 2014 sono arrivati, finora, ordini da 46 nuovi clienti di 14 paesi». E il fatturato quest’anno supererà gli 80 milioni di euro, con la previsione di arrivare a 100 milioni entro il 2017, con una quota di mercato a livello mondo del 30%. «Sempre quest’anno - ha proseguito l’amministratore delegato - il numero dei dipendenti è salito da 438 a 504. Il portafoglio ordini è pieno, e fino alla metà del 2015 l’azienda lavorerà al limite della sua capacità». Schürmann è passato, poi, a parlare degli ingenti investimenti compiuti dalla società nell’innovazione tecnologica e nell’espansione di siti produttivi, come la realizzazione di una nuova sistemazione per 60 dipendenti delle aree progettazione, sviluppo e customer service; il trasferimento di personale e produzione, in Cina, in un nuovo stabilimento a Wuxi che avverrà agli inizi del 2015; il raddoppio della capacità produttiva di stampi negli USA. Tutte iniziative che dimostrano la decisa volontà dell’azienda di consolidare la sua posizione di partner globale dell’industria trasformatrice della gomma. Infine, dopo il successo del primo manuale Desma “Basics of elastomer injection moulding”, l’amministratore delegato ha presentato con soddisfazione il secondo manuale tecnico della società dal titolo “Basics of cold runner technology”.
I megatrend sfidano la tecnologia
Ospite d’eccezione dell’evento è stato il Prof. Christian Hopmann, Direttore dell’IKV, Institut für Kunststoffverarbeitung (Institute of Plastics Processing), presso la RWTH Aachen University (Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule), la più grande università di tecnologia della Germania e tra le più prestigiose università del mondo nel settore. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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Dalle Aziende
Una pressa Up Grade.
Alla conferenza del Prof. Hopmann ha fatto seguito l’intervento di Harald Zebedin, Direttore Tecnico della Desma, che ha presentato una panoramica sulle numerose speciali soluzioni customer-oriented sviluppate dall’azienda nel 2014.
I workshop e l’evoluzione delle macchine
Macchine Benchmark della serie S3: la D 968.250 ZO e la D 968.400 ZO.
Nella sua presentazione “Our industry through the ages - Megatrends and their influences” Hopmann ha esposto il problema per molti versi drammatico rappresentato dai megatrend che caratterizzano gli sviluppi della società e della realtà industriale di oggi. Tra questi, la globalizzazione e relativo coinvolgimento di una responsabilità globale, il cambiamento del clima, la scarsità delle risorse, la crescita della popolazione e connessi problemi di urbanizzazione e mobilità, il fabbisogno di acqua e di energia: problemi che 44
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impongono una riduzione delle emissioni di CO2 e un utilizzo più efficiente delle materie prime e dell’energia. È importante, perciò, innescare meccanismi nuovi nell’industria, nuovi concetti di processi intelligenti, che rappresentano una sfida severa alla tecnologia della produzione. Questa dovrà essere sostenibile per gli aspetti riguardanti principalmente l’energia e le materie prime; flessibile per poter soddisfare le richieste dei mercati; trasparente in termini di prevedibilità, riproducibilità e controllo della qualità.
Questa Open House è stata la terza a dedicare una sessione a dei workshop, che ormai sono diventati una costante della triennale manifestazione del costruttore tedesco. Segno del successo che riscuotono presso i visitatori per l’attualità e il livello tecnologico dei temi che propongono. Anche in questa edizione sono stati cinque e hanno focalizzato l’attenzione generale sugli ultimi trend nel settore della trasformazione della gomma. In particolare, su aspetti determinanti, quali l’automazione, l’affidabilità del processo, lo stampaggio a microiniezione, l’utilizzo efficiente del compound, l’importanza del service e dell’addestramento. Sono stati, per i visitatori, l’occasione per acquisire informazioni approfondite su nuove tecnologie e su importanti innovazioni dalle quali ricavare utili suggerimenti su come fronteggiare i problemi di oggi e le sfide del futuro. Lo si è visto e capito il secondo giorno della manifestazione, durante il giro nei capannoni, quando è stato possibile vedere da vicino e toccare con mano le nuove Desma, contornate dai visitatori interessati, intenti a chiedere spiegazioni e chiarimenti ai tecnici addetti. Le innovazioni sono rappresentate dalle presse di nuova generazione della serie S3 che, ovviamente, hanno polarizzato l’attenzione generale. La serie, presentata in prima mondiale al K 2010 di Düsseldorf, è stata integrata con nuovi tipi e ora comprende sette macchine verticali con forza di chiusura da 100 a 800 t e sei orizzontali, tra le quali un nuovo tipo da 100 t. Durante la visita sono state presentate le presse verticali e quest’ultima orizzontale. Tutte le macchine S3 presentano inedite caratteristiche tecniche, apportatrici di numerosi vantaggi. Tra questi, molto apprezzati un miglioramento del processo di iniezione, una più facile operatività, una sensibile riduzione dei con-
Macchinari
La consolle DRC 2020 HT.
sumi energetici e la rumorosità estremamente ridotta. Numerose le dotazioni innovative di queste macchine, e praticamente tutte sono state viste all’opera nel corso della Open House, nello svolgimento di funzioni frutto di una continua evoluzione curata dal costruttore di Fridingen.
Una panoramica delle caratteristiche
Quali sono, allora, queste nuove caratteristiche che contraddistinguono la serie S3? Eccole, in una veduta necessariamente panoramica: - il ServoGear, un nuovo sistema di chiusura idraulico dotato di servomotore, che consente movimenti più precisi, un controllo della velocità altamente accurato, una rumorosità molto bassa e un basso consumo energetico. A seconda della corrente richiesta, entra in funzione una delle due pompe installate sotto ogni motore, la piccola o la grande, oppure funzionano tutte e due insieme. Ciò garantisce sempre il funzionamento ottimale del servomotore. Una macchina media dotata di ServoGear risparmia circa il 45% dell’energia assorbita dai movimenti, che corrispon-
de a un risparmio energetico complessivo del 10-13%; - il nuovo sistema di iniezione FIFO Advanced, una evoluzione del FIFO A, sempre della Desma, che consente, tra le numerose funzioni di cui è capace, una più alta precisione di iniezione e, grazie alla sua maggiore stabilità strutturale, di integrare le presse con alimentatori per silicone di maggiore capacità, con conseguente riduzione dei cicli di riempimento; - la valvola di non-ritorno ad azione idraulica PlastControl, che blocca il flusso di ritorno del materiale, aumentandone la precisione di dosaggio del 50% circa e migliorandone la plastificazione, e rende anche più facile e veloce il cambio del compound; - l’ActiveFeed, un cilindro servomotorizzato associato all’unità di iniezione, che consente di alimentare strisce di gomma più spesse e anche più larghe di quelle normalmente alimentate in macchine simili e anche strisce di silicone; - la nuova unità di controllo della temperatura EcoSilence azionata da pompa ad alta efficienza con servomotore a risparmio energetico, che arriva a far risparmiare fino a 2.000 kWh circa all’anno e ha una più bassa rumorosità di 6 db/A. Spesso, su una stessa macchina ne sono installate anche cinque di queste unità; - le nuove piastre riscaldanti Iso+, caratterizzate da una distribuzione della temperatura significativamente migliore e più uniforme e da una minore perdita di calore: con una macchina da 300 t e con lavoro su tre turni queste piastre arrivano a consentire un risparmio di corrente di 4.500 kWh/ anno; - la nuova consolle di comando DRC 2020 HT con touch-screen da 19’’, che permette un utilizzo della macchina più semplice e logico grazie a una nuova interfaccia e a una perfetta rappresentazione delle funzioni da inserire nel ciclo di stampaggio e di quelle in esecuzione. Per la prima volta, infatti, lo schermo è anche ‘aptico’ (haptic). Consente, cioè, all’operatore di ricevere informazioni non solo visive, ma anche attraverso sensazioni tattili, rendendo così il controllo del processo più sicuro ed efficiente. Questo nuovo pannello di visualizza-
zione può essere installato anche su macchine di precedente generazione che montano pannelli DRC 1210 e 2010; - il nuovo sistema di gestione dell’efficienza energetica EnergyControl, che la Desma rende disponibile per tutte le macchine con la consolle DRC 2020 HT. È un optional che consente di seguire e misurare, attraverso il pannello, il consumo reale di energia e di evitare picchi di assorbimento. Il sistema può essere retrofittato, installato, cioè, anche su macchine che non lo montavano originariamente; - il PressureSense, che regola la chiusura selettiva degli ugelli dei canali freddi in funzione della pressione all’interno dello stampo, compensando, in tal modo, le fluttuazioni di volume dovute, per esempio, alle oscillazioni tra i batch e alle tolleranze degli inserti, e garantendo una maggiore riproducibilità del processo e del riempimento delle cavità. Il sistema, inoltre, permette di produrre articoli anche di forme diverse con uno stesso stampo. Anche questo modulo può essere retrofittato; - la tecnologia ZeroWaste ITM-pot (Injection Transfer Moulding), che sfrutta la forza di chiusura per spingere il compound, a temperatura controllata, dalle camere di trasferimento (pot) alle cavità dello stampo. In questo modo, il materiale che rimane nelle camere al termine della vulcanizzazione risulta non vulcanizzato, e quindi gli scarti sono azzerati. Questa nuova tecnologia, che ha vinto il Product Award 2012 della DKG, consente di stampare articoli senza bava; - il blocco a canali freddi Vario, che dà la possibilità di variare la distanza tra gli ugelli e, quindi, può essere adattato a stampi diversi; - il Propter, un sistema di ottimizzazione del processo computer-assistita che permette di controllare in continuo i parametri impostati, garantendo così la costanza della qualità degli articoli prodotti, oltre ad assicurare un processo affidabile, una riduzione degli scarti e un notevole risparmio energetico. Per la sua facilità d’uso, il sistema può essere utilizzato senza difficoltà anche da operatori senza esperienza, e in tempi di scarsa disponibilità di manodopera specializL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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Dalle Aziende
Sopra, il blocco a canali freddi FlowControl+. Di fianco, la D 969.300 Z SealMaster. zata e di richieste di tolleranza zerodifetti questa tecnologia è di sicuro di grande aiuto. Di questo software esiste una versione - il PropterLight - che la Desma concede in prova gratuita per sessanta giorni ai clienti che acquistano una macchina nuova; - il FlowControl+, una evoluzione del blocco a canali freddi che, rispetto alla versione precedente - il FlowControl-, consente il passaggio della mescola dagli ugelli alle cavità dello stampo a una specifica temperatura prestabilita, grazie a una regolazione dinamica di ogni singolo ugello, in funzione del materiale e del prodotto finale da stampare; - il MoVis (Mould Visualization), un sistema sviluppato in collaborazione con il partner Nela che, attraverso la scansione in 3-D della superficie dello stampo, consente il monitoraggio dello scarico degli articoli stampati: un sistema a raggi laser ispeziona ciclicamente la superficie dello stampo per accertare, per esempio, l’assenza di pezzi non scaricati dalle cavità dopo il passaggio del rullo spazzola, segnalando anche la presenza di bave o residui dalle dimensioni da 0,5 mm in su. In questi casi, il sistema attiva automaticamente un secondo passaggio della spazzola, e, se i residui non si staccano, fa scattare un allarme. MoVis è anche capace di controllare la posizione e il completo inserimento degli inserti. Il tutto senza alcun contatto con l’apparecchiatura da parte dell’operatore, garantendo così una 46
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maggiore sicurezza del processo; - il QuickLock, un sistema idro-meccanico che permette di cambiare lo stampo, anche caldo, nel giro di pochi minuti. Il dispositivo è integrato come optional nelle macchine S3 e, in combinazione con le unità di preriscaldamento Desma, permette di ridurre considerevolmente i tempi di approntamento macchina e, quindi, di aumentare la produttività; - il NoBus, un innovativo sistema wireless che consente di controllare l’operatività e la funzionalità delle macchine - fino a 50 simultaneamente - durante la produzione. Il pannello di controllo su un PC del centro di controllo indica la macchina che funziona regolarmente, quella eventualmente ferma o quella che sta lavorando male ed è capace di trasmettere fino a 10 messaggi sullo stato delle presse agli operatori presenti sul posto di lavoro. In questo modo non solo vengono notevolmente ridotti i tempi di fermo macchina, ma è anche eliminata la necessità di ricorrere a costosi sistemi di elaborazione e trasmissione dell’informazione. Molte le macchine che montavano questi sistemi innovativi. Ricordiamo tra queste, in particolare, la nuova macchina orizzontale D 969.300 Z SealMaster (S3) - versione evoluta della D 969.300 Z - , incontestata market leader nella produzione di articoli di precisione, come le guarnizioni di tenuta (da cui deriva il nome). Questa pressa era dotata di ServoGear (la chiusura idraulica a basso consumo energe-
tico, bassa rumorosità e maggiore accuratezza di posizionamento) e montava la nuova unità di iniezione FIFO B Advanced e i sistemi ZeroWaste ITMpot (la produzione senza scarti), PlastControl (il cambio del compound in pochi minuti) e ActiveFeed (l’alimentazione ottimizzata del compound). Era anche equipaggiata con la consolle DRC 2020 HT.
Non solo S3
Oltre alle macchine della serie S3, l’Open House ha presentato anche la nuova famiglia delle presse con struttura a C del sistema di chiusura con forze da 25 a 100 t e volumi di iniezione da 125 a 500 cm3. Importante, infine, nel settore delle presse per lo stampaggio a microiniezione, una macchina speciale della serie Desma Tec presentata dalla consociata FormicaPlast 2K del costruttore di Fridingen. La caratteristica fondamentale di questa pressa sono i piccolissimi volumi di iniezione, corrispondenti a pesi di materiale variabili dai 20 ai 200 mg, utilizzati per lo stampaggio di materiali speciali per l’ingegneria medicale, elettrica e elettronica e per l’industria alimentare, sanitaria e degli elettrodomestici. Tutte applicazioni per le quali la pressa deve possedere importanti requisiti, quali un’alta precisione di iniezione, la rapidità del cambio di materiale e, soprattutto, assicurare che il compound non subisca danni termici derivanti da lunghe permanenze nell’unità di iniezione.
NORMATIVE Normative
Quote di emissioni, nuove regole per la gomma di Beatrice Garlanda
La normativa europea prevede un complesso meccanismo di scambio di quote di emissioni inquinanti per quei settori industriali considerati più impattanti sui cambiamenti climatici. Le emissioni in questione sono soprattutto quelle di anidride carbonica e di altri gas climalteranti. Il sistema non è a costo zero per le aziende e, per questo, la Commissione Europea ha pensato a un sistema di attribuzione gratuita delle emissioni inquinanti per quei settori che, a causa degli oneri del meccanismo, potrebbero decidere di rilocalizzare l’attività in paesi dove non vigono le restrizioni europee. Con una recente decisione, la Commissione Europea ha incluso anche varie attività legate all’industria della gomma, dalla produzione di manufatti e pneumatici a quella delle macchine, tra i settori beneficiari delle quote gratuite. Ecco, in sintesi, i contenuti del provvedimento
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Emissioni carboniche
L
a Gazzetta UE del 29 ottobre 2014 pubblica la decisione della Commissione 2014/746/UE che determina un elenco (nella tabella 1 se ne riporta lo stralcio d’interesse per il comparto della gomma), composto da 176 voci, dei settori e dei sottosettori ritenuti esposti a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di composti di carbonio per il periodo dal 2015 al 2019. La decisione è presa a norma della direttiva 2003/87/CE del 13 ottobre 1983, e successive modifiche, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra nella Comunità (cil cosiddetto sistema comunitario) allo scopo di promuovere la riduzione delle emissioni inquinanti e di dare così seguito a quanto previsto dal protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici. In particolare gli Stati membri possono ottemperare gli obblighi previsti dalla direttiva in oggetto circa il livello di emissioni inquinanti attraverso un meccanismo di acquisto e di vendita delle quote di emissione. Per “quota di emissione” s’intende il diritto di emettere una tonnellata di anidride carbonica (CO2) o una quantità di qualsiasi altro gas a effetto serra elencato nell’allegato II che abbia un equivalente potenziale di riscaldamento del pianeta. La vendita e l’acquisto delle quote deve avvenire entro un limite massimo fissato per le emissioni. L’impianto che riesce a mantenere le emissioni al di sotto del tetto, può vendere le quote in eccedenza all’impianto che, non riuscendo a stare nei limiti, dovrà comprare diritti di emissione. Segnaliamo che la direttiva 2003/87/CE è stata più volte modificata (cfr. tabella 2) Le modifiche riguardano in particolare: - il collegamento tra più progetti contro il cambiamento climatico - l’inclusione delle attività del trasporto aereo nel campo d’applicazione della direttiva, - l’estensione delle categorie di attività comprese nell’allegato I, ovvero delle categorie cui si applica la direttiva.
La Direttiva 2003/87/CE
La versione consolidata della direttiva in oggetto si applica alle emissioni che provengono dalle attività indicate nell’allegato I e ai gas a effetto serra elencati nell’allegato II (anidride carbonica o biossido di carbonio, metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi, esafluoruro di zolfo) e altri costituenti gassosi dell’atmosfera, sia naturali che di origine antropica, che assorbono e riemmettono radiazioni infrarosse. È fatto salvo il disposto di cui alla direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento.
Autorizzazione ad emettere gas a effetto serra
Nessun impianto può esercitare le attività elencate nell’allegato I che comportano emissioni specificate in relazione alle attività stesse, a meno che il gestore dell’impianto non sia stato autorizzato ai sensi della direttiva in esame
(articoli 5 e 6) o l’impianto non sia escluso dal sistema comunitario ai sensi dell’articolo 27. L’articolo 5 dispone che la domanda d’autorizzazione a emettere gas a effetto serra sia rivolta all’autorità competente e contenga la descrizione dei seguenti elementi: - l’impianto e le sue attività, compresa la tecnologia utilizzata - le materie prime e secondarie il cui impiego è suscettibile di produrre emissioni elencate nell’allegato I - le fonti di emissioni di gas dell’impianto elencate nell’allegato I - le misure previste per controllare e comunicare le emissioni secondo le linee guida di cui alla direttiva stessa La domanda contiene anche una sintesi non tecnica dei dati di cui sopra. Ai sensi dell’articolo successivo, l’autorità competente rilascia un’autorizzazione ad emettere gas serra da un impianto o parte di esso, ove abbia accertato che il gestore è in grado di controllare e comunicare le emissioni. Un’autorizzazione può valere per uno o più impianti localizzati sullo stesso sito gestiti dal medesimo gestore. Essa contiene i seguenti elementi: - nome e indirizzo del gestore - descrizione delle attività e delle emissioni dell’impianto - disposizioni in tema di monitoraggio e di comunicazioni - obbligo di restituire quote di emissione pari alle emissioni complessivamente rilasciate dall’impianto durante ciascun anno, come verificate a norma dell’articolo 15, entro quattro mesi dalla fine di tale anno.
Modifica degli impianti
Il gestore è tenuto ad informare l’autorità competente delle eventuali modifiche da apportare all’impianto, qualora possano richiedere l’aggiornamento dell’autorizzazione ad emettere gas a effetto serra.
Messa all’asta delle quote
A decorrere dal 2013 gli Stati membri mettono all’asta tutte le quote che non sono assegnate gratuitamente a norma degli articoli 10 bis e 10 quater. Il quantitativo totale di quote che ogni Stato mette all’asta è così costituito: - l’88% è distribuito tra gli Stati membri in base alle loro emissioni - il 10% è distribuito tra alcuni Stati membri all’insegna della solidarietà e per la crescita nella Comunità - il 2% è distribuito tra gli Stati membri le cui emissioni dei gas a effetto serra nel 2005 erano inferiori almeno del 20% alle loro emissioni che sono loro applicabili nell’ambito del protocollo di Kyoto Almeno il 50% dei proventi della vendita all’asta delle quote è utilizzato per i fini seguenti: - ridurre le emissioni dei gas a effetto serra - sviluppare le energie rinnovabili e sviluppare altre tecL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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Normative
nologie che comportino basse emissioni di carbonio - favorire misure atte a evitare la deforestazione ed accrescere l’afforestazione e la riforestazione nei paesi in via di sviluppo - favorire il sequestro mediante silvicoltura - incentivare la cattura e lo stoccaggio geologico ambientalmente sicuri di CO2 - incoraggiare il passaggio a modalità di trasporto pubblico a basse missioni - finanziare la ricerca e lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle tecnologie pulite nei settori che rientrano nella direttiva - favorire misure intese ad aumentare l’efficienza energetica e l’isolamento delle abitazioni - coprire le spese amministrative connesse alla gestione del sistema comunitario.
Procedura di assegnazione gratuita delle quote
Va rilevato che l’assenza di un accordo internazionale sui cambiamenti climatici destinato a limitare a 2°C l’aumento della temperatura globale potrebbe ridurre l’efficacia delle azioni intraprese in ambito UE. Infatti, l’assenza di vincoli internazionali potrebbe indurre chi opera in ambito UE ed è sottoposto a vincoli di riduzione delle emissioni di cui alla direttiva in esame a trasferire l’attività in paesi terzi in cui l’industria non ha vincoli comparabili in materia di emissioni. In merito, la direttiva in oggetto (articolo 10 bis, paragrafo 13) stabilisce che la Commissione, ogni cinque anni e previa discussione in seno al Consiglio europeo, definisca l’elenco dei settori e dei sottosettori ritenuti esposti ad un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio (articolo 10 bis, paragrafo 13). Si precisa che un settore o sottosettore è ritenuto esposto a tale rischio se: - la somma dei costi aggiuntivi diretti e indiretti generati dall’attuazione della direttiva in oggetto può comportare un aumento sensibile dei costi di produzione, calcolati come percentuale del valore aggiunto lordo, di almeno il 5% (articolo 10 bis, paragrafo 15, lettera a) e - l’intensità degli scambi con paesi terzi, intesa come il rapporto tra la somma del valore delle esportazioni verso paesi terzi e del valore delle importazioni da tali paesi e il volume complessivo del mercato per l’Unione (volume d’affari annuo sommato alle importazioni totali da paesi terzi) è superiore al 10% (articolo 10 bis, paragrafo 15, lettera b); Fatto salvo il paragrafo 15 dell’articolo 10 bis, un settore o sottosettore si ritiene esposto a un rischio elevato di rilocalizzazione se: - la somma dei costi aggiuntivi diretti e indiretti derivanti dall’attuazione della direttiva in oggetto può comportare un aumento particolarmente elevato dei costi di produzione, calcolati come percentuale del valore aggiunto lordo, di almeno il 30% (articolo 10 bis, paragrafo 16, lettera a). Oppure: 50
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
- se l’intensità degli scambi con paesi terzi, intesa come il rapporto tra la somma del valore delle esportazioni verso paesi terzi e del valore delle importazioni da tali paesi e il volume complessivo del mercato per la Comunità (volume d’affari annuo più importazioni dai paesi terzi) è superiore al 30% (articolo 10 bis, paragrafo 16, lettera b). Ai settori e sottosettori esposti ad un rischio elevato di rilocalizzazione di emissioni di carbonio sono assegnate quote a titolo gratuito per un importo che può raggiungere il 100% del quantitativo determinato ai sensi delle misure armonizzate adottate dalla Commissione (articolo 10 bis, paragrafo 1). Tali misure garantiscono, qualora possibile, parametri di riferimento comunitari ex ante per garantire che l’assegnazione avvenga in modo da incentivare riduzioni di gas a effetto serra e tecniche efficienti sotto il profilo energetico. Va osservato che, per ciascun settore o sottosettore, il parametro di riferimento è calcolato, in linea di massima, per i prodotti finali e non per i materiali in ingresso, in modo da massimizzare le riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra nonché il risparmio e l’efficienza energetica nell’intero processo produttivo. Nella definizione ex ante dei principi per la determinazione dei parametri di riferimento per ciascun settore o sottosettore, la Commissione consulta, tra gli altri, i settori o sottosettori interessati. Segnaliamo che norme transitorie ai fini dell’armonizzazione delle procedure di assegnazione gratuita delle quote di emissione sono contenute nella decisione 2011/278/UE Nella determinazione dell’elenco settori esposti ad un alto rischio di rilocalizzazione, la Commissione valuta la misura in cui il singolo settore o sottosettore, a livello di Unione, sia in grado di trasferire il costo diretto delle quote necessarie e i costi indiretti derivanti dall’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, sui prezzi dei prodotti, senza che ciò comporti la perdita di una quota importante di mercato a favore di impianti meno efficienti in termini di emissioni di carbonio al di fuori del territorio UE (articolo 10 bis, paragrafo 14). L’elenco può essere integrato dopo il completamento di una valutazione qualitativa, tenendo conto, se possibile, dei seguenti criteri (articolo 10 bis, paragrafo 17): - la misura in cui i singoli impianti del settore o sottosettore interessato riescono a ridurre i livelli di emissione o il consumo di energia elettrica - le caratteristiche attuali e previste del mercato - i margini di profitto Ogni anno, la Commissione può aggiungere, di propria iniziativa o su richiesta di uno Stato membro, all’elenco citato, un settore o sottosettore qualora sia possibile dimostrare che soddisfino i criteri di cui ai paragrafi da 14 a 17.
Fattori di correzione
L’articolo 10 bis, paragrafo 5, della direttiva 2003/87 introduce l’idea che si debba applicare un fattore di corre-
Emissioni carboniche zione transettoriale uniforme per il calcolo del quantitativo massimo annuo di quote d’emissione da assegnare a tiolo gratuito. Con decisione 2011/278/CE (articolo 15) s’è previsto che la determinazione di questo fattore di correzione avvenga dopo la notifica da parte di tutti gli Stati membri dei quantitativi annui totali preliminari di quote di emissione assegnate a titolo gratuito nel periodo 2013-2020.
Con l’allegato II della decisione 2013/448/UE (cfr. tabella 3) è stato quantificato il fattore di correzione transettoriale uniforme, ovvero una percentuale calcolata riferendosi all’ammontare massimo di quote assegnabili che, applicata al quantitativo annuo preliminare di quote assegnate a titolo gratuito a ciascun impianto per il periodo 2013-2020 consente di calcolare, il quantitativo annuo definitivo di quote assegnate a titolo gratuito.
Abrogazioni
La decisione 2010/2/UE è abrogata a decorrere dal 1° gennaio 2015.
I settori a elevato rischio di rilocalizzazione Settori e sottosettori ritenuti, ai sensi dell’articolo 10 bis, paragrafo 13, della direttiva 2003/87/CE, esposti a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio
Codice NACE
Descrizione
Criteri soddisfatti
2017
Fabbricazione di gomma sintetica in forme primarie
C
2211
Fabbricazione di pneumatici e camere d’aria, rigenerazione e ricostruzione di pneumatici
C
2219
Fabbricazione di altri prodotti in gomma
C
2896
Fabbricazione di macchine per l’industria delle materie plastiche e della gomma
C
Legenda: Codice NACE: codifica internazionale delle attività economiche C: criterio di cui all’articolo 10 bis, paragrafo 16, lettera b) della direttiva 2003/87/CE
Direttive di modifica della direttiva 2003/87/CE Numero della direttiva
Data del provvedimento
Data di pubblicazione
Direttiva 2004/101/CE (c.d. direttiva Linking)
27 ottobre 2004
23 novembre 2004 L338
Direttiva 2008/101/CE
19 novembre 2008
13 gennaio 2009 L8
Direttiva 2009/29/CE
23 aprile 2009
5 giugno 2009 L140
Allegato II della Decisione 2013/448/UE Fattori di correzione per l’assegnazione di quote di emissione a titolo gratuito
Anno
Fattore di correzione transettoriale
2013
94,272151%
23 novembre 2004 L338
2014
92,634731%
13 gennaio 2009 L8
2015
90,978052%
5 giugno 2009 L140
2016
89,304105%
2017
87,612124%
2018
85,903685%
2019
84,173950%
2020
82,438204% L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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News Gomma e pneumatici, il consuntivo finale del 2013
P
ubblicata da ETRMA (European Tyre & Rubber Manufacturers’Association) l’edizione 2014 del report “European Tyre & Rubber Industry Statistics”, nel quale l’associazione presenta in dettaglio dati di produzione e consumo di pneumatici e articoli in gomma in Europa nel 2013. Permangono dei segni meno, ma è confortante la ricomparsa di alcuni segni più. Molto favorevoli le prospettive del settore automotive a livello mondiale. L’anno scorso ETRMA ha raggruppato 4.270 società (+1,7% rispetto al 2012, quando le aziende associate erano state 4.200), con 12 sedi centrali (invariate), 90 impianti per la produzione di pneumatici (uno in meno), 16 centri di ricerca (uno in più) e un numero complessivo di dipendenti di 356.400, in calo dell’1% (360.000 nel 2012). I dati principali del 2013 a confronto con l’anno prima dicono che il fatturato complessivo delle aziende dei settori tyre e GRG (General Rubber Goods: lastre e strisce di gomma, pavimentazioni, guanti, guarnizioni, tubi, eccetera) rappresentate dall’associazione è diminuito del 2,2% (45 miliardi di euro contro 46). In particolare, il settore GRG ha registrato un piccolo incremento: +0,6%, da 17,8 a 17,9 miliardi, mentre quello dei pneumatici una flessione del 4,3%, da 28,2 miliardi a 27. Sei dei primi dieci produttori mondiali di pneumatici sono membri dell’ETRMA e rappresentano il 65% del fatturato globale dell’industria del tyre. Rimanendo nel settore pneumatici, si osserva che la produzione europea di questi manufatti nel 2013 è aumentata del 2%, da 4,58 milioni di tonnellate a 4,67, e ha rappresentato il 20% di quella mondiale, stimata dall’associazione in 23,5 milioni di tonnellate circa. Le vendite nel mercato del replacement hanno realizzato una crescita modesta nel settore autovetture e veicoli commerciali leggeri,
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
VCL (+0,4%, da 252 milioni di unità a 253 milioni), mentre hanno messo a segno un incremento di tutto rispetto (+10,4%, da 9,6 a 10,6 milioni) nel settore veicoli industriali per il trasporto medio (da 3,5 a 16 t di ptt) e pesante (con ptt maggiore di 16 t). Lo scambio con l’estero ha registrato un export europeo di 71 milioni di unità (67 nel 2012, +6%) così suddivisi: 65 milioni nel segmento vettura e VCL (61 nel 2012, +6,6%) e 6 milioni nel segmento veicoli industriali medi e pesanti (invariato rispetto all’anno prima), per un valore complessivo di 6,02 miliardi di euro (6,3 nel 2012, -4,4%). L’import in Europa è stato di 107 milioni di unità (103,3 l’anno prima, +3,6%): 103 milioni di pneumatici vettura e VCL (100 nel 2012, +3%) e 4 milioni nel segmento mezzi industriali (3,3 l’anno precedente, +21,2%). Valore complessivo corrispondente: 6,1 miliardi di euro (6,2 nel 2012, -1,6%). Particolarmente sbilanciato il flusso import/export con la Cina, che prevale in tutti i segmenti, in particolare in quello dei pneumatici veicoli industriali pesanti e autobus, nel quale l’import europeo nel 2013 è cresciuto del 50%, da 1,546 milioni di unità a 2,312 milioni. Per quanto riguarda il settore GRG, nel 2013 la produzione europea è calata dell’1,2%, da 2,6 a 2,57 milioni di tonnellate. Il bilancio dello scambio con l’estero, però, è risultato positivo e migliore di quello del 2012: l’export ha raggiunto i 4,173 miliardi di euro (4,089 miliardi nel 2012, +2,1%) e l’import si è fermato a 3,250 miliardi (3,337 l’anno prima, -2,6%). Anche in questo caso sono presenti produttori europei – cinque - tra i primi dieci del mondo. Venendo al consumo di gomma, nel 2013 l’Europa a 28 ha consumato 1.050 kt di gomma naturale (1.100 kt nel 2012, -4,5%) e 2.470 kt di sintetica (2.400 kt nel 2012, +2,9%). In
entrambi i settori è stata il secondo maggiore consumatore dopo la Cina, i cui consumi sono stati, rispettivamente, 4.200 kt (3.850 kt l’anno prima, +9,1%) e 5.400 kt (5.090 kt nel 2012, +6,1%). Come nel 2012, anche nel 2013 i maggiori esportatori di gomma naturale verso l’Europa sono stati l’Indonesia (33%), la Malesia (18%) e la Tailandia (16%). Sempre nel vecchio continente, il 74% del consumo di gomma naturale è stato assorbito dalla produzione di pneumatici e il 26% da quella di GRG. La gomma sintetica, invece, è stata utilizzata per il 48% dall’industria del tyre e per il 52% da quella degli articoli tecnici. Interessante uno sguardo alla previsione dell’evoluzione del parco auto e veicoli commerciali dal 2008 al 2025 elaborata dalla LMC (Landell Mills Commodities): nel suo complesso, il parco veicoli in Europa (comprensiva di tutte le aree: Occidentale, Centrale e Orientale) e nei paesi del NAFTA crescerà a una velocità notevolmente più bassa che in altre aree. In particolare in Cina, dove la crescita è definita impressionante, e nel Resto del mondo. Questi, alcuni dettagli prendendo in considerazione l’arco di tempo 20132025: per quanto riguarda l’Europa, le previsioni parlano di un aumento del parco auto del 15,8% (da 317 a 367 milioni di unità), e del parco veicoli commerciali del 28,6% (da 49 a 63 milioni). Nel NAFTA, gli aumenti previsti sono dell’11,4% per le auto (da 176 a 196 milioni) e del 15,1% per i mezzi commerciali (da 126 a 145 milioni). In Cina, invece, per il parco vetture è previsto un salto del 240% (da 88 a 299 milioni) e per quello dei veicoli commerciali un incremento del 159% (da 54 a 140 milioni). Per il Resto del mondo (Africa, ASEAN, Est Asia, India, Medio Oriente, Oceania, Sud America), lo studio LMC prevede un aumento del 69% per il parco auto (da 261 milioni a 442) e dell’88% per i veicoli commerciali (da 100 milioni a 188). Sotto, l’andamento della produzione europea di pneumatici nel periodo 2006-2013.
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Distaccante Chem-Trend approvato per il settore farmaceutico Chem-Trend, leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di distaccanti per stampi, lubrificanti e prodotti coadiuvanti chimici vari, ha ottenuto il “Certificato di Conformità” alle norme del pannello USP (United States Pharmacopeial Convention) Classe VI per l’impiego del prodotto Mono-Coat 1973W nell’industria farmaceutica. Il Mono-Coat 1973W è un agente di distacco semipermanente a base acqua usato nello stampaggio di componenti farmaceutici e medicali in gomma che possono venire a contatto con materiali biologici come il sangue umano o di articoli come tappi di flaconcini, cappucci per siringhe e flebo e altri ancora. I test di compatibilità ai quali è stato sottoposto
il prodotto sono stati condotti dall’organismo indipendente di ricerca medica NAMSA (North American Science Associates) e hanno accertato la perfetta idoneità del distaccante all’utilizzo nei processi dell’industria farmaceutica, senza nessun problema di biocompatibilità. Hanno anche accertato che il nuovo releasing agent assicura un facile distacco dell’articolo finito dallo stampo, senza rotture e senza scorie residue, garantendo, in tal modo, anche una più alta efficienza nella produzione degli articoli medicali in gomma. Il Mono-Coat 1973W, particolarmente indicato nello stampaggio di gomma alobutilica, è il primo prodotto di ChemTrend ad aver ottenuto la certificazione USP Classe VI per l’impiego in campo medicale, ma l’azienda ha dichiarato che altri suoi prodotti ancora sono in lista per questo riconoscimento.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
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News
Cooper Tire prova il pneumatico prodotto con gomma da guayule
Cooper Tire & Rubber Company ha prodotto un pneumatico utilizzando la ‘gomma naturale’ ottenuta dal guayule, un arbusto appartenente alla famiglia delle Asteracee, originaria del Messico e del sud-ovest degli Stati Uniti, e ora ha in corso prove del nuovo pneumatico su strada e su pista. Dalle prime evidenze emergono prestazioni confrontabili con quelle del prodotto ottenuto con la gomma naturale dell’Hevea. Lo ha comunicato la Cooper nella relazione sul progetto “Garantire il futuro della gomma naturale – un pneumatico americano e una piattaforma di bioenergia dal Guayule” presentata a Maricopa, Arizona, nel corso del terzo meeting annuale del consorzio dei suoi partner PanAridus, Arizona State University, Cornell University e Agricultural Research Service del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Scopo17-06-2013 del progetto, chePagina ha riceldic-mezzpg-210x140_def_TR 12:40 1 vuto un finanziamento di 6,9 milioni di
dollari dalla Biomass Research and Development Initiative (BRDI), è duplice: sviluppare processi per la produzione di gomma solida dalla pianta di guayule da utilizzare come biomateriale nella fabbri-
cazione di pneumatici e valutare la possibilità di utilizzare la biomassa residua della pianta come carburante. La durata del progetto è prevista fino al secondo trimestre del 2017.
errata corrige Il testo scomparso Nel numero 623 de L'Industria della Gomma, nell'articolo “I programmi di espansione di Comerio Ercole”, a causa di un nostro errore di composizione si è persa una parte del testo. Ci scusiamo con i lettori e con l'autore. A pagina 50 dell'articolo, alla fine della colonna, dopo “300 metri” è saltato il seguente blocco: 300 metri quadrati che si sviluppa su due piani. Al primo piano è situato il nuovo laboratorio R&D, dedicato allo studio e allo sviluppo di nuove tecnologie, alla messa a punto di nuovi macchinari e all’effettuazione di prove con i clienti. L’azienda ha dedicato questo laboratorio alla memoria di Giorgio Marmonti, suo responsabile amministrativo e finanziario scomparso prematuramente nel 2013, che con professionalità e impegno appassionato aveva coordinato i molteplici progetti di ricerca e sviluppo che hanno portato, da ultimo, alla nascita del nuovo reparto. La “missione” dell’azienda e il Made in Italy L’evento ha avuto una risonanza eccezionale. Tra personalità politiche – istituzionali e parlamentari - , clienti, tecnici del settore, invitati e rappresentanti della stampa, erano presenti oltre duecento persone. Ospite di primo piano, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Potrà stupire che in periodo di crisi ci sia chi si espande. È vero, qualche indizio di ripresa - timida – si avverte; un fermento – lieve – nell’industria manifatturiera, pure. Ma questo, di certo, non significa che la crisi è alle spalle. C
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Calendario News
2015
città
fiera
sito internet
15-17 gennaio
Delhi, India
India Rubber Expo & Tyre Show
www.indiarubberexpo.in
1-3 marzo
Hochiminh City, Vietnam
Plastics & Rubber Vietnam
www.plasticsvietnam.com
10-14 marzo
Goyang/Seoul, Corea del Sud
Koplas
www.koplas.com
21-24 aprile
Mosca, Russia
Tires & Rubber Expo
www.exporcentr.ru
5-9 maggio
Milano
Plast/Rubber 2015
www.plastonline.org
20-23 maggio
Guangzhou, Cina
Chinaplas
www.chinaplasonline.com
29 giu - 2 lug
Norimberga, Germania
DKT/IRC
www.dkt2015.de
10-12 settembre
Kielce, Polonia
RTE
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Gli argomenti trattati dalla rivista nel corso dell’anno
Materie prime
Ottimizzazione delle condizioni di mescolazione di sistemi NBR, caricati con silice e trattati con silano TESPT: correlazione del contenuto di gomma legata (BRC) con le proprietà viscoelastiche e meccaniche (623, 10)
Gli argomenti e le note apparse nei dieci numeri del 2014 sono suddivisi nelle seguenti sezioni:
Compositi di EVA/Mg(OH)2: proprietà meccaniche, termiche e antifiamma (615, 8)
Studio a raggi infrarossi della reazione silice/ silano (623, 12)
Compositi di nano tubi di carbonio con NBR, SBR, NR (615, 10)
1) ABBIAMO LETTO PER VOI 2) ECONOMIA, MERCATI 3) FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA 4) FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI 5) LIBRI, RECENSIONI 6) MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE 7) MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI 8) NEWS DA AZIENDE E ENTI 9) NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE 10) AUTORI 11) AZIENDE E ENTI
Tecnologia per l’adesione con dip resorcina-formaldeide (615, 12)
Sintesi e caratterizzazione di particelle magnetiche morbide di ferrite di manganese (MnFe2O4) come base per elastomeri magnetici attivi (MAE) (623, 13)
1 ABBIAMO LETTO PER VOI
LEGENDA
I riferimenti (tra parentesi) sono al numero del fascicolo e alla pagina. I numeri dei fascicoli corrispondono ai seguenti mesi di copertina: 615) 616) 617) 618) 619) 620) 621) 622) 623) 624)
gennaio/febbraio 2014 marzo 2014 aprile 2014 maggio 2014 giugno 2014 luglio/agosto 2014 settembre 2014 ottobre 2014 novembre 2014 dicembre 2014
In ogni sezione i riferimenti sono in ordine di numero della rivista e di pagina di pubblicazione.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
Elastosil R 781/80 (615, 13) I Neri conduttivi della Cabot seguono la chimica del processo (615, 14) Evonik, Sipernat, Elatur (615, 14) Elastomero butadiene-acrilonitrile-butilacrilato idrogenato (617, 10) Protezione dall’invecchiamento al calore di vulcanizzati di mescole di NBR/Poliammide 6 (617, 11) Ossido di zinco e ossido di magnesio come attivatori della vulcanizzazione (619, 10) La soia nell’industria della gomma per il settore auto (619, 10) EPDM bimodali in mescole spugnose (619, 11)
Influenza dei legami fisici e chimici di polimero-carica sugli indicatori di prestazione per i materiali del battistrada di pneumatici da vettura (624, 10) Comportamento dinamico meccanico delle miscele di gomma naturale (NR)/gomma etilene-propilene-diene riciclata (W-EPDM) (624, 11) Processi Assicurazione della qualità per la produzione di foglie (615, 8) Caratteristiche meccaniche e tribologiche di poliuretani termoplastici (TPU) (615, 9) Proprietà a bassa temperatura di sigillanti di gomma (615, 10)
Copolimeri a blocchi per film (619, 12)
ZnO e MgO come attivatori della vulcanizzazione (615, 11)
Resine liquide trasparenti e traslucide per LED a colata (619, 12)
Processo di precisione nella tecnica delle guarnizioni (615, 12)
Analisi delle interazioni gomma-resina in adesivi policloroprenici (619, 12)
Quando viene caldo (615, 12)
Nuovi materiali Nuovi polimeri per prodotti più sostenibili (621, 12) Effetto di additivi sulle proprietà fisiche di un idrogel biopolimerico (622, 10) Conduttività termica e proprietà meccaniche di mescole a base di stirene-butadiene e nano tubi di carbonio multiparete (622, 11) Valutazione della omogeneità di un compound di gomma e filler a base di silice utilizzando la spettroscopia NIR nel vicino infrarosso (622, 12)
Ordinamento dei segnali NMR della gomma policloroprenica con spettroscopia NMR (617, 10) Previsione delle caratteristiche di tagli CI-IIR/ NR/Nero N660 (617, 10) Ordinamento dei segnali NMR della gomma policloroprenica con spettroscopia NMR (619, 13) Incisione a raggi laser su materie plastiche (619, 14) Utilizzo di una sollecitazione termica sotto trazione e sotto trazione a taglio (619, 14)
Elastomeri magnetici morbidi con rigidezza regolabile: esperimenti e modellazione (622, 12)
Nuovi TPO nanocompositi basati su PP/ EPDM/nanodiamante con proprietà tribologiche e meccaniche migliorate (619, 15)
Abbinare gli elastomeri ai biocarburanti (622, 13)
Guarnizioni per serbatoi ad alta pressione nelle auto a celle a combustibile (621, 10)
Sintesi di nano-silice con cicloesilammina e studio sul suo effetto di rinforzo in differenti tipi di gomma (623, 10)
Test di usura a dimensioni reali di diversi tipi di tubi flessibili (621, 10)
Indici 2014
Influenza della gomma riciclata sulle proprietà di mescole in gomma a base SBR (621, 11)
Dati di mercato su prodotti in gomma e macchine (616, 58)
Compatibilizzazione di blend di elastomeri attraverso la modulazione su misura delle proprietà superficiali degli additivi (621, 12)
Il preconsuntivo 2013 di Assocomaplast (616, 59)
Controllo biologico dell’inquinamento derivato dalla lavorazione della gomma (621, 12) Effetti del contenuto di acrilonitrile sulle proprietà di nanocomposti di NBR e nano tubi di carbonio (621, 13) Effetto di un silano come agente di accoppiamento sulla morfologia di una gomma naturale rinforzata con silice (621, 15) Rinforzo sinergico della gomma naturale con organo-argilla e doppia reticolazione (622, 14) Modellizzazione del processo di invecchiamento ossidativo degli elastomeri (622, 14) Meccanismo di azione coagente nella vulcanizzazione perossidica della gomma naturale (622, 14) Uso come agente di accoppiamento di un silano a base disolfuro con compensazione di zolfo in un compound di gomma naturale rinforzato con silice (622, 15) Attivazione con zeolite di vulcanizzazione resolica di EPDM e di altre gomme (623, 14) Un riconoscimento tedesco per un’innovazione nel settore delle guarnizioni per le autovetture (623, 14)
L’intervista: Bruno Gervasoni (Presidente della Manifattura Guarnizioni Colombo) – Associazione del Sebino: ecco perché l’abbiamo creata (617, 12) Inchiesta materie prime – Quale mercato? Quale futuro? (617, 17) Cresce il consumo globale di gomma. Soprattutto in Asia (617, 59) Macchine per l’industria della gomma: il settore tiene (617, 60) L’intervista: Massimo De Alessandri (Amministratore Delegato del Gruppo Marangoni) – Produzione e tecnologia, le due anime di Marangoni (618, 10) Inchiesta materie prime – Ricerca, qualità, prezzo: che cosa muove il mercato (618, 23)
Bene l’export delle macchine per materie plastiche e gomme nel primo semestre (622, 54) Il calo dei prezzi della gomma naturale crea preoccupazioni in India (622, 62) L’intervista: Massimiliano Ballotta (senior partner di LegaLife) - La Russia e le sanzioni. Cosa cambia per l’export italiano? (623, 16) Il mercato dei pneumatici in Europa stabile nel terzo trimestre (623, 53) I produttori tedeschi di macchine per la plastica e per la gomma prevedono un buon 2015 (623, 62)
Mercato pneumatici in Europa: l’anno è incominciato bene (618, 55)
Gomma e pneumatici, il consuntivo finale del 2013 (624, 52)
Gomma naturale, c’è troppa offerta (618, 56) Positivo il bilancio economico ed ecologico della ricostruzione di pneumatici (618, 56)
L’intervista: Carlo Brunetti (Vicepresidente e responsabile per l’innovazione di Api Spa) – Il futuro è nel bio. E oltre (615, 16)
L’intervista: Luigi Pellegrino (Direttore acquisti di Mondo Group) - Mondo di gomma (620, 10)
Gomma-plastica e crisi. Il punto della situazione (615, 24)
Lagorio & Dufour – Quarant’anni e non sentirli (620, 62)
Inchiesta – Macchine e tecnologie per lo stampaggio: parlano i produttori (615, 31)
L’intervista: Filippo Bettini (Presidente della Federazione Gomma Plastica) – Sei punti per ripartire (621, 16)
L’intervista: Angelo Bonsignori (Direttore Generale di Federazione Gomma Plastica) – Nuovo contratto, cosa cambia (616, 8)
Mercato pneumatici in Europa: la crescita continua (622, 54)
L’intervista: Piero Bonfadini (titolare IMG, Industrie Meccaniche Generali) – Per competere dobbiamo collaborare di più (624, 12)
ECONOMIA, MERCATI
Auto e commerciali: segno più a dicembre (615, 59)
Produzione e consumo di gomma: meglio di un anno fa (622, 53)
I dati Istat su fatturato e ordini dell’industria italiana (618, 54)
L’intervista: Alberto e Giorgio Ripa (Direttore Ricerca e Sviluppo e Direttore Acquisti del Gruppo Reda) – La gomma si tinge di giallo (619, 16)
2
L’intervista: Fabio Bertolotti (Direttore Assogomma) – Rubber 2015: Assogomma ci racconta come sarà (622, 16)
Giugno, mese di confronti per il pianeta gomma (621, 20) Dimmi se paghi, ti dirò come sta il settore (621, 26)
Distretto del Sebino: anatomia di un caso di successo (616, 10)
Inchiesta – Mescole: mercati, tecnologie e soluzioni (621, 31)
Inchiesta – Macchine e tecnologie per la mescolazione (616, 17)
È sempre l’Asia a trainare la produzione e il consumo di gomma (621, 79)
Pomini Rubber & Plastics – Nuova sede, slancio rinnovato (616, 28)
Auto in crescita nel primo semestre, ma perché acquistano le aziende (621, 81)
Pneumatici di ricambio in Europa: auto in calo, autocarri in crescita (616, 55)
I dati Istat sui prezzi alla produzione dei prodotti industriali italiani: calo rispetto al 2013 (621, 83)
3 FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA
Un nuovo presidente per la Federazione Gomma Plastica (620, 78) Scarti di lavorazione: Assogomma avvia un nuovo servizio per i soci (622, 28) 4 FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI
A Shanghai per il RubberTech 2013 (615, 22) Gomma-plastica e crisi. Il punto della situazione (615, 24) 11-13 febbraio – Porte aperte alla Doss (615, 49) Assogomma: un ricco programma di corsi per il 2014 (615, 60) L’automazione si mostra a Sps Ipc Drives (616, 14) Open House Doss Visual Solution – L’open house intelligente (616, 24) Rubber 2015: una nuova opportunità per il mondo della gomma (616, 53) Assogomma: ad aprile il corso sulla mescolazione (616, 57) Formazione Assogomma: il trasporto delle mescole (616, 59)
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
57
15 maggio – Conferenza Tecnica “Dal K 2013 al Rubber 2015” organizzata da Assogomma (617, 61) L’innovazione al centro di Sps Ipc Drives Italia (618, 14) Sps Ipc Drives Italia – Le novità di quest’anno. Intervista a Francesca Selva (Vice President Marketing & Events Messe Frankfurt Italia) (618, 16) Open House Doss Visual Solution – Dalle mescole al trattamento superficiale (618, 36) Un workshop di Assogomma su trasporto e stoccaggio delle mescole (618, 60) Tires & Rubber 2014 a Mosca. Noi ci siamo stati, ecco com’è andata (619, 61) Buon successo per l’Open Day di REP (620, 84) Plast e Rubber 2015, un’ottima prevendita (620, 86) I Days of Technology 2014 di Maplan (621, 76) L’intervista: Fabio Bertolotti (Direttore Assogomma) – Rubber 2015: Assogomma ci racconta come sarà (622, 16) Open House della Desma a Fridingen (622, 58) Open House State-Elmet - Il silicone: processo, innovazione, business (622, 58) La meccatronica al Kilometro Rosso (622, 58)
Perkin Elmer – L’analisi dei polimeri a portata di mano (622, 38)
Pomini Rubber & Plastics – Nuova sede, slancio rinnovato (616, 28)
Urai/Atlas – Xenotest 440 per testare l’esposizione alla luce o alle intemperie (622, 38)
Alpha Technologies – Un nuovo reometro per le PMI (616, 34)
Forlab Italia/Bareiss – Durometro per prove su campioni in gomma a bassa o alta temperatura (622, 39)
Rivi Magnetics – Il fissaggio magnetico degli stampi (616, 38) Trelleborg – Silicone per il medicale (616, 41)
Verder Scientific/Retsch – Processing con azoto liquido e un nuovo mulino da laboratorio (622, 40)
Maris – Gli estrusori bivite corotanti nella produzione di adesivi (616, 44)
Höfert Italia-Maplan – La sfida di una qualità sempre più alta (622, 42)
O.C.S. celebra i suoi primi 40 anni (617, 38)
Da Panasonic un tablet utile per gestire il magazzino (622, 57)
REP: ecco la decima generazione (617, 42) Gecam – Quando il taglio è su misura (617, 46) Elastomers Union – Due linee a pieno regime (618, 42) Un nuovo processo Lanxess per la produzione di gomma butilica (618, 61) Come progettare la sala mescole (619, 20) Colmec - La nuova sala mescole (619, 46) Franciacorta Stampi - Nativi digitali (619, 50) Gibitre Instruments – Un microdurometro rivoluzionario (619, 54)
Le novità di Bridgestone al Salone dell’Auto di Parigi (622, 60)
Inchiesta: the Italian rubber directory (620, 19)
Open House Desma 2014 – Desma presenta la tecnologia top class (624, 42)
IMG – La full electric per la gomma (620, 46)
5 LIBRI, RECENSIONI
Colmec, ancora in espansione (620, 70) Inchiesta – Mescole: mercati, tecnologie e soluzioni (621, 31)
Pneumatici in Qatar: un mercato interessante per chi vuole investire (617, 60)
Mesgo – Le mescole siliconiche con la doppia faccia ... di vulcanizzazione (621, 54)
Stabilizzanti, un mercato destinato a cambiare (618, 57)
Directa Plus – Inaugurato il primo impianto per la produzione di grafene in Italia (621, 58)
Desma - Un libretto sullo stampaggio a iniezione (618, 61)
Brenntag – Un centro hi-tech per dosare e confezionare gli ingredienti (621, 64)
L’edizione 2014 dell’Annuario statistico del Commercio estero e delle attività internazionali delle imprese (621, 85)
Parker Hannifin – Guarnizioni per auto a idrogeno: una sfida tecnologica (621, 70)
Gomme liquide e resine epossidiche, un binomio da esplorare (623, 22) 6 MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE
58
Inchiesta – Macchine e tecnologie per la mescolazione (616, 17)
Inchiesta: Strumenti da laboratorio (622, 33) Gibitre – Due novità: microdurometro per prove in serie e nuova pressa da laboratorio (622, 34) DGTS/Elastocon – Prove a norma per le guaine dei cavi elettrici (622, 35)
nchiesta – Macchine e tecnologie per la mescolazione (616, 17)
Mettler Toledo – Tre nuovi strumenti per la caratterizzazione dei materiali (622, 36)
Doss Visual Solution - L’occhio artificiale che scopre ogni difetto (615, 48)
Netzsch – DSC 214 Polyma: controllo qualità con un click (622, 37)
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
RPM - Tutta elettrica e in continua evoluzione (623, 38) Engel – Macchine non contaminanti e ambiente sterile per gli articoli medicali (623, 44) I programmi di espansione di Comerio Ercole (623, 50) Una nuova fustellatrice di Gamma Stampi (623, 57) Panoramica sul mondo degli stampi (624, 32) Trent’anni di Alfa Stampi (624, 34) Der-Gom – Ripartire con passione (624, 38) 7 MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI
Inchiesta materie prime – Quale mercato? Quale futuro? (617, 17) DOG – Stop alle nitrosammine nella vulcanizzazione di profili in EPDM (617, 32) Inchiesta materie prime – Ricerca, qualità, prezzo: che cosa muove il mercato (618, 23) Chem-Trend – Un nuovo distaccante per le aziende farmaceutiche (618, 34) Eico Specialties – Esperti in innovazione (618, 45) Stabilizzanti, un mercato destinato a cambiare (618, 57) Campi da tennis e di calcio con i PFU (618, 58) Inchiesta: the Italian rubber directory (620, 19) Oldrati – 50 anni di vita e sempre in crescita (620, 54) Lagorio & Dufour – Quarant’anni e non sentirli (620, 62)
Indici 2014
Un nuovo elastomero per le scarpe da calcio Puma (620, 83)
I produttori di macchine tedeschi a gonfie vele (616, 60)
Da Panasonic un tablet utile per gestire il magazzino (622, 57)
Compositi di PDMS e filler a base di ZnO: l’effetto della forma dei filler su rigidezza e idrorepellenza (622, 20)
L’accordo tra Versalis ed Elevance sugli oli vegetali (616, 60)
Yokohama Rubber acquisisce da Parker Hannifin un produttore di tubi marini italiano (622, 60)
Un nuovo brand per Caldic (622, 46) I PFU anche nelle batterie al litio (622, 54) La gomma etilene-vinilacetato per l’energia eolica (622, 55) So.F.teR. presenta un nuovo TPE adatto al contatto con acqua potabile (622, 56) Inchiesta – Guarnizioni: l’orgoglio di essere i migliori (623, 25) Un campo di calcio dell’Atalanta in gomma da PFU (623, 54)
Bluestar Silicones alza il prezzo dei suoi prodotti (616, 60) Finanziamenti per gli associati Ucimu (616, 61) Bridgestone premiata con l’Innovations and Excellence Award (616, 62) Intesa tra Imcd e So.F.teR. per il mercato del Sudafrica (616, 62) I primi quarant’anni di Lagorio & Dufour (617, 60)
Basf apre ad Anversa un nuovo impianto per l’estrazione di butadiene (622, 60) Un nuovo impianto da 8 milioni di pneumatici l’anno inaugurato in Cina (622, 61) Comerio Ercole amplia il proprio sito produttivo con un investimento da 3 milioni di euro (622, 62) È Continental il primo pneumatico prodotto con gomma da tarassaco (623, 54)
Due riconoscimenti per Continental (617, 60)
Accordo di collaborazione Pirelli e Rosneft (623, 56)
Lanxess annuncia un nuovo EPDM a peso molecolare ultra-elevato (623, 62)
Due nuove tute da lavoro usa e getta della DuPont (618, 58)
Cooper Tire diventa tutta cinese (623, 57)
Inchiesta – Guarnizioni: la vetrina dei prodotti (624, 17)
Continental aumenta la produzione di pneumatici per autobus e autocarri (618, 59)
Distaccante Chem-Trend approvato per il settore farmaceutico (624, 53)
Yokohama costruisce un nuovo impianto in Cina (618, 59)
8 NEWS DA AZIENDE E ENTI
Karousel: pronti al rilancio dopo il K2013 (615, 44) 11-13 febbraio – Porte aperte alla Doss (615, 49)
ContiTech continua il suo progetto di espansione in Cina (618, 60) Alleanza tecnologica tra Yokohama e Kumho (618, 60) Brenntag si potenzia in Italia (618, 60)
Il nuovo presidente di Etrma (623, 59) ExxonMobil progetta due impianti per la gomma butilica e le resine da idrocarburi a Singapore (623, 60) La svizzera Dätwyler investe negli Usa (623, 60) Un nuovo stabilimento per Certech (623, 60) Un nuovo presidente per la Silica Business Unit di Solvay (623, 60)
Alpha Technologies pensa all’India (618, 60)
Bridgestone tra i migliori fornitori BMW per il 2014 (623, 60)
Assogomma: un ricco programma di corsi per il 2014 (615, 60)
Lanxess rinomina le sue gomme butiliche (619, 62)
I tubi marini Yokohama Rubber ottengono la certificazione dal Registro dei Lloyd (623, 62)
Conferenza Tecnica “Post K2013” (615, 60)
Continental avvia impianto di produzione pneumatici radiali in India (619, 62)
Lanxess annuncia un nuovo EPDM a peso molecolare ultra-elevato (623, 62)
A Porto Torres il primo impianto Matrìca di chimica verde (620, 78)
Distaccante Chem-Trend approvato per il settore farmaceutico (624, 53)
Lanxess potenzia la produzione di policloroprene (620, 80)
Cooper Tire prova il pneumatico prodotto con gomma da guayule (624, 54)
Gomma-Plastica: i termini del nuovo contratto (615, 60) Oldrati festeggia i 50 anni (615, 61) L’attività estera di Eigenmann & Veronelli (615, 62) Chiarimenti su data e durata dei pneumatici (615, 62)
Arburg Shanghai ha compiuto dieci anni (620, 81)
I produttori del Sebino si associano (616, 54)
Engel incrementa il suo potenziale di crescita in Asia (620, 81)
Lanxess nomina il nuovo presidente del board (616, 56)
Mesgo apre un ufficio a Istanbul (620, 82)
Nuovo stabilimento Continental nella Carolina del Sud (616, 56) In marcia impianto di pneumatici Sailun in Vietnam (616, 56) Un nuovo direttore della ricerca e innovazione di Solvay (616, 57)
Un nuovo elastomero per le scarpe da calcio Puma (620, 83) Michelin e Jihua Group alleati per produrre insieme suole in gomma per calzature tecniche (621, 86)
9 NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE
Autorizzazione unica ambientale, i chiarimenti del ministero (615, 52) Tempi duri per gli IPA (616, 50) Più di 3 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera nel 2013 (616, 56) Sicurezza sul lavoro: procedure semplificate per le PMI (617, 52)
Wacker “Fornitore Preferito” del gruppo Bosch (622, 56)
Salute e sicurezza: l’Europa aggiorna 5 direttive (618, 48)
So.F.teR. presenta un nuovo TPE adatto al contatto con acqua potabile (622, 56)
Inchiesta – La sicurezza in sala mescole (619, 35)
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
59
Tecno Compounds – Una policy per la sicurezza (619, 58)
Corna, S. (617, 22); (618, 28)
Marzari, G. (617, 26); (618, 26)
D’Auria, C. (621, 39)
Mess, K. (622, 20)
Dondena, D. (615, 36)
Milanese, B. (619, 20)
Doveri, F. (617, 26); (618, 25)
Montanari, G. (621, 43)
Farioli, D. (619, 38)
Montuoro, U. (621, 44)
Ferrari, M. (615, 32)
Musci, R. (617, 30); (618, 24)
Ferro, R. (621, 52)
Nichetti, D. (621, 54)
Finazzi, E. (622, 28)
Nolli, C. (621, 46)
Finkelberg, R. (617, 24); (618, 27) Fona, G. (616, 18)
Oldani, R. (615, 16, 48); (616, 24); (618, 10, 45); (619, 50); (621, 16, 20, 26, 76); (623, 16); (624, 12)
Foresti, G.S. (623, 30)
Oldrati, M. (623, 35)
Franzolini, A. (623, 26)
Olivares, O. (617, 30); (618, 24)
Furli, O. (619, 36)
Orlandini, G. (623, 46)
Gagliardi, P. (616, 20)
Ormezzano, F. (616, 20)
Galati, S. (623, 46)
Pagani, A. (621, 35)
Gallo, A. (616, 44)
Pagani, E. (619, 37)
Gallo, G. (617, 21); (618, 28)
Pedone, N. C. (617, 20); (618, 30)
Benincasa, N. (623, 27)
Garlanda, B. (615, 52); (616, 50); (617, 52); (618, 48); (622, 50); (624, 48)
Pellacani, M. (623, 45)
Bolis, G. (621, 34)
Garrone, G. (617, 23); (618, 28)
Bonardi, V. (615, 37)
Ghiglia, M. (623, 45)
Bonfadini, D. (615, 39)
Giannelli, D. (623, 36)
Bonfanti, V. (615, 38)
Girelli, D. (617, 20); (618, 30)
Bracaletti, S. (616, 23); (619, 44)
Goffi, E. (621, 32)
Brembati, G.P. (615, 22); (616, 10); (617, 32); (618, 36, 42); (619, 16); (620, 54); (621, 64); (622, 30); (622, 46); (624, 38)
Gottero, C. (617, 20); (618, 29)
Bresciani, A. (623, 30)
Hölken, I (622, 20)
Brevi, A. (615, 32)
Huth, O. (616, 21)
Cabrini, G. (621, 42)
Inverardi, M. (615, 42)
Camisa, D. (623, 32)
Invernizzi, G. (616, 38)
Cantalupo, G. (615, 24); (616, 28, 34); (617, 42, 46); (620, 46, 70); (621, 58); (622, 42); (623, 38, 44, 50); (624, 42)
Kaps, S. (622, 20)
Scarti di lavorazione: Assogomma avvia un nuovo servizio per i soci (622, 28) Reach: nuove modifiche all’allegato XIV (622, 50) Una nuova fustellatrice di Gamma Stampi (623, 57) I tubi marini Yokohama Rubber ottengono la certificazione dal Registro dei Lloyd (623, 62) Quote di emissioni, nuove regole per la gomma (624, 48) 10 AUTORI
Achenbach, M. (621, 70) Adelung, R. (622, 20) Albrecht, D. (621, 70) Arnò, G. (617, 18); (618, 32) Ballabio, A. (616, 22); (619, 42) Bellini, P. (623, 27)
Ceriani, C. (621, 38); (623, 33) Cignoli, D. (617, 19); (618, 31) Colombo, G. (616, 18); (619, 46) Colombo, U. (619, 38) Colosio, E. (615, 35) Comerio, R. (616, 19) Comi, S. (623, 36)
60
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
Guidali, E. (623, 34)
Kumar Mishra, Y. (622, 20) Lhota, C. (623, 45) Lucci, P. (616, 44) Lunari, S. (615, 40) Magri, A. (623, 28) Malacarne, V. (623, 36) Mao Deng (622, 20) Martinelli, D. (623, 32)
Petris, M. (617, 26); (618, 25) Peyron, L. (617, 19); (618, 31) Pignatti, R. (623, 34) Pini, A. (617, 24); (618, 26) Pizzato, D. (617, 18); (618, 31) Ramin, R. (616, 22) Regalia, R. (619, 41) Rivi, R. (615, 42) Roda, N. (617, 27); (618, 25) Rossi, F. (615, 33) Rossi, G. (617, 25); (618, 26) Sala, A. (623, 29) Sandrone, R. (615, 34) Savoldi, S. (615, 36) Scaglione, A. (623, 26) Simonetti, Costantino (619, 40) Siviglia, S. (621, 40) Sorgato, M. (617, 25); (618, 26) Spittel, A. (621, 33) Talini, S. (621, 48); (623, 37) Tavernini, L. (619, 36)
Indici 2014
Tovo, M. (621, 50)
ANFIA (615, 59)
Bareiss (622, 39)
Tresoldi, T. (617, 23); (618, 28)
ANIE Automazione (622, 58)
Basf (622, 60)
Ar-tex (616, 54); (623, 27)
Biascon (623, 46)
Arburg (620, 81)
Bluestar Silicones (616, 60)
Argomm (616, 54); (623, 26)
Bluestar Siliconi Italia (617, 18); (618, 31)
Arkema (620, 83)
BMW (623, 60)
Assilea (616, 61)
Bosch (622, 56)
Assocomaplast (616, 53, 58, 59); (617, 60); (622, 54)
Braunform (623, 45)
Valanzesi, M. (617, 18); (618, 31) Valsecchi, F. (615, 41) Veneri, P.L. (617, 28); (618, 25) Xin Jin (622, 20) Xinwei Hu (622, 20) Zardi, C. (621, 36) 11 AZIENDE E ENTI
Adriagomm (623, 26) Aeskulap GmbH (623, 54) AIRP (618, 56) Alba Leasing (616, 61) Alfa Stampi (624, 34)
Assogomma (615, 60, 62); (616, 53, 57, 59); (617, 61); (618, 60); (622, 28)
C2 (620, 20)
AT Advanced Technologies (616, 25)
Caldic Italia (617, 18); (618, 31); (622, 46)
ATG (623, 28); (624, 19)
Carbocrom (617, 19); (618, 31)
Atlas (622, 38)
Centro Guarnizioni Tiger (620, 21); (623, 29); (624, 20)
ATR (615, 38)
Alpha Technologies (616, 34); (618, 60) Amsagomma (620, 20)
B.M.P. (622, 30)
FKM-FPM COMPOUNDS
La nostra esperienza pluridecennale per la tua mescola tailor made FKM-FPM (bisfenolica e perossidica)
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Bridgestone (616, 62); (622, 60); (623, 60)
Assotec (623, 27); (624, 18)
Azienda Chimica Milanese (617, 18); (618, 32)
Elastomers Union Srl
Brenntag (618, 60); (621, 64)
Ceresana (618, 56) Certech (620, 21); (623, 60) Chem-Trend (617, 19); (618, 31, 34); (624, 53) Chengshan Group (623, 57)
The right formula for your compound Prima linea di produzione fornitura garantita
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I prodotti dei nostri clienti
Produciamo l’intera gamma di fluoroelatstomeri FKMFPM (bisfenolici e perossidici) compreso mescole filtrate per applicazioni speciali. Produciamo mescole a base di fluoroelastomeri FKM (FPM) con le formule dei nostri clienti o con formule nostre. Formuliamo mescole che corrispondono alle specifiche di capitolato, alle tue attrezzature, tecnologie e metodi di stampaggio. La nostra capacità di produzione è di 1500 ton/anno. Contattaci per le tue esigenze di FKM-FPM.
CO.ME.T. (616, 25); (618, 37); (620, 22); (621, 32)
For Lab Italia (616, 25); (622, 39)
Maplan (615, 44); (621, 76); (622, 42)
Colmec (616, 18); (619, 38, 46); (620, 22, 70)
Franciacorta Stampi (615, 37); (619, 50); (620, 30); (624, 32)
Marangoni (618, 10)
ColorService (616, 18); (620, 23)
Fratelli Paris (623, 30)
Columbia Engineered Rubber (623, 60)
Frigel (623, 45)
Comerio Ercole (616, 19); (619, 38); (620, 23); (622, 62)
Gecam (624, 23)
Compounds (621, 33) Condor’s Rubber (624, 21) Continental (616, 56); (617, 60); (618, 59); (619, 62); (623, 54) ContiTech (618, 60) Cooper Tire & Rubber Company (623, 57); (624, 54
Hekuma (623, 45) Höfert Italia (622, 42) Intermarp Italia (621, 38) Iris Gomma (623, 34) Italmec - G3 (616, 20); (619, 40); (620, 30) Gamma 80 (623, 30)
Dätwyler (623, 60)
Gamma Stampi (615, 44); (623, 57)
Denso (616, 25)
Gecam (617, 46); (623, 32)
Der-Gom (620, 24); (621, 34); (624, 38)
Gibitre Instruments (615, 44); (619, 54); (620, 31); (622, 34)
Desma (615, 40); (616, 25); (618, 61); (622, 58); (624, 42)
Gitis (616, 54)
Marubeni Europe Plc (617, 25); (618, 26) Matrìca (620, 78) Mesgo (615, 44); (620, 34, 82); (621, 42, 54) Messe Frankfurt Italia (622, 58) Mettler Toledo (622, 36) Microcell (615, 30) Mixer (621, 43) Momentive Performance Elastomers (622, 58) Mondo Group (620, 10) Moretto (623, 45) MP (623, 34) Netzsch (622, 37) Nymco (617, 25); (618, 26) O.C.S. (615, 36); (616, 25); (617, 38); (620, 34); (624, 33)
DGTS (622, 35)
Guarniflon (616, 54)
Directa Plus (621, 58)
Hyundai (616, 25)
Oldrati Guarnizioni Industriali (615, 61); (620, 35, 54); (623, 35); (624, 25)
DKC Europe (618, 18)
Igum (623, 32); (624, 24)
Omron Industrial Automation (616, 25)
DOG (617, 32)
IMCD (616, 62)
Doss Visual Solution (615, 35, 48); (616, 24); (620, 24)
IMCD Italia (617, 22); (618, 28)
OR.P. Stampi (615, 32, 44); (616, 54); (620, 35); (624, 33)
DuPont (618, 58)
IMG – Industrie Meccaniche Generali (615, 39); (620, 32, 46)
Ecopneus (618, 58); (623, 55)
Interbusiness (620, 32)
Eico Novachem (617, 20); (618, 30); (620, 25)
Intermarp (623, 33)
Eico Specialties (617, 20); (618, 30, 45)
Interseals (616, 25); (618, 38); (620, 33)
Eigenmann & Veronelli (617, 20); (618, 29)
I.R.E. (618, 19)
Elastocon (622, 35)
IRSG (617, 59); (622, 53)
Elastomers Union (618, 42); (619, 37); (620, 25); (621, 35)
Istat (618, 54)
ORNL (Oak Ridge National Laboratory) (622, 54) Panasonic (618, 20); (622, 57) Parker Hannifin (618, 21); (621, 70); (622, 60); (624, 26) Parker Hannifin Italy (621, 44); (623, 36) Perkin Elmer (622, 38) Pirelli (623, 56) PMG (620, 36); (621, 46)
Elevance Renewable Sciences (616, 60)
Istituto Fraunhofer di Biologia Molecolare ed Ecologia Applicata (IME) (623, 54)
Ellegi (616, 54)
Italian Gasket (616, 54)
Elmet (622, 58)
Julius Kühn-Institute (623, 54)
Engel (620, 81); (623, 44)
K.L.A.IN. Robotics (616, 25)
Prodicon International (616, 22); (619, 42); (620, 37)
Engel Italia (615, 32)
Keystone Holding (623, 60)
Promaplast (616, 53)
ETRMA (616, 55); (622, 54); (623, 53, 59); (624, 52)
Kistler (623, 45)
Pumatech (620, 37)
Kraiburg (621, 39)
RBF (616, 22)
Kumho (618, 60)
RDC (617, 26); (618, 26)
Laborsil (617, 23); (618, 28); (622, 30)
Reda (619, 16)
Lagorio & Dufour (617, 23, 60); (618, 28); (620, 62)
REP (617, 42); (620, 84)
Eurochimind (617, 21); (618, 28); (620, 26) Eurgomma Valcalepio (620, 26) Eurofor (616, 25) Eurorubber (620, 28); (621, 36) Eurostamp (623, 45) ExxonMobil Chemical (623, 60) Falga (624, 22) Federpneus (615, 62) Fibet 8620, 28)
62
Hack Formenbau (623, 45)
Maris (616, 44); (620, 29)
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2014
Lanxess (616, 56); (617, 24); (618, 27, 61); (619, 62); (620, 80); (622, 55); (623, 62) Lawer (616, 20) Lehvoss Italia (617, 24); (618, 26) LTE (616, 25); (618, 36); (620, 33); (621, 40) Manifattura Guarnizioni Colombo (616, 54)
Polythema (620, 26) Pomini Rubber & Plastics (616, 21, 28); (619, 41)
REP Italiana (615, 34) Research and Markets (Dublino, Irlanda) (617, 60) Retsch (622, 40) Rheo Technologies (618, 60) RI Marketing Pvt (618, 60)
Indici 2014
Rivi Magnetics (615, 42); (616, 38)
Sviluppo Servizi Gomma (616, 53)
Rogitex Int. Inc. (617, 26); (618, 25)
T.E.CO (623, 44)
Rosneft (623, 56)
Tailogic (616, 25)
RPM (615, 42); (620, 38); (623, 38)
Taizhou Fuju Rubber Belt Manufacture (618, 60)
Rubber Trade (616, 23); (619, 44); (620, 38)
UniversitĂ Christian-Albrechts di Kiel, Germania (622, 20) Unrae (615, 59) Urai (622, 38) UTPVision (615, 33, 44);(620, 44)
Tecno Compounds (619, 58)
VDMA (616, 60); (623, 62)
Tecnogomma International (616, 54)
Verder Scientific (622, 40)
Tecnopolimeri (620, 40)
Versalis (616, 60); (617, 28); (618, 24)
Ten-Fluid (624, 30)
VinyLoop (615, 30)
The Rubber Economist (618, 56)
Virginio Nastri (623, 45)
Torchiani (617, 28); (618, 25); (620, 43)
Wacker Chemie (622, 56)
Sico Italia (623, 36); (624, 27)
Tovo Gomma (619, 36); (621, 50)
Wacker-Chemie Italia (617, 30); (618, 24)
So.F.teR. (616, 62); (622, 57)
TPV Compound (623, 45)
Wintec (620, 81)
Sogimi (623, 36); (624, 28)
Trelleborg (616, 41)
Yokohama Industrial Products Italy (622, 60)
Solgomma (621, 48); (623, 37); (624, 29)
Tria (615, 30)
Solmec Impianti e Macchine (620, 42)
TSF Gomma (619, 36); (620, 44); (621, 52)
Yokohama Rubber (618, 59, 60); (622, 60); (623, 62)
Solvay (616, 57); (623, 60)
Ubi Banca (616, 10)
Solvay Specialty Polymers (617, 27); (618, 25)
Ucimu (616, 61)
ST.A.TE Technologies (615, 41); (622, 42, 58)
UISP (618, 58)
Suprema (620, 40)
Uni Gasket (616, 54)
S.INT.A. (617, 27); (618, 25) Sailun (616, 56) Saspol Technology (615, 36); (620, 41) Seval (616, 54) Shaanxi Yanchang Petroleum Northwest Rubber LLC (622, 61)
Zeiss (616, 25) Zeon Europe (617, 30); (618, 24)
gli inserzionisti
ALFA STAMPI 31 BLUESTAR SILICONI ITALIA 37 CALDIC ITALIA 54 CENTER GOMMA 14 CERTECH IV COP. DIRECTA PLUS 3 DOGI 15 ELASTOMERS UNION 61 FOR-LAB ITALIA 41 GAMMA STAMPI 29 IMG II COP. INDIAN/INT’L RUBBER JOURNAL 47
rassegna stampi
624
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
DICEMBRE 2014 - NUMERO 10
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Gli inserzionisti di questo numero
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Italian company, manufacturer of compression presses for rubber products Azienda italiana produttrice di presse a compressione per prodotti in gomma
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