L'Industria della Gomma 03 2016

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MANAGER 4.0 GRAFENE, TEST E SILICONE AGENTI CHIMICI

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

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MARZO 2017 - NUMERO 2


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Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di

SOMMARIO

ANNO 60 MARZO - n. 2

Federazione Gomma Plastica

assogoMMa

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it

10 Rassegna della stampa tecnica estera L’INTERVISTA

14 Anche il manager deve essere 4.0

Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

Vittorio D’Amato, tra i massimi esperti italiani di business administration, docente alla LIUC, l’Università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese), spiega come, con la rivoluzione dell’Industry 4.0, dovrà anche cambiare l’approccio dei manager: attenti alle tecnologie, certamente, ma ancora di più alle persone

mondogomma

18 grafene, strumenti di laboratorio,

silicone. nuove tecnologie per la gomma Il nostro secondo articolo dedicato al convegno organizzato dal DIMI, Dipartimento di ingegneria meccanica e industriale dell’Università di Brescia. Uno sguardo all’utilizzo del grafene come additivo per dare nuove proprietà alle mescole, alle ultime novità in fatto di misurazione della durezza e alla grande famiglia delle gomme siliconiche, sempre più utilizzate in ambiti impensabili fino a non molto tempo fa

FOCUS Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

25 MACCHINE E SOLUZIONI PER L’INDUSTRIA DEL FUTURO Alcuni tra i principali produttori o distributori di macchine e

componenti per la produzione di articoli tecnici in gomma ci raccontano questo primo scorcio di 2017 e i loro programmi di investimento in ricerca e tecnologie • Alfa Stampi • AW Technik • Bonardi Stampi • Desma • Engel Italia • Franciacorta Stampi • IMG Macchine • O.C.S. • OR.P. Stampi • Rabbi Claudio & C • REP • RPM • SASPOL • ST.A.TE. Technologies • Suprema


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SOMMARIO

ANNO 60 - GENNAIO ∙ FEBBRAIO - n. 1

DALLE AZIENDE

38 Sonderhoff Italia si espande

L’importante gruppo tedesco, specialista nelle tecnologie per guarnizionature, incollaggi, resinature e dosaggio, potenzia presenza e programmi in Italia

40 Nuove idee dalle Marche

Innovativ Gummi Tech è una giovane azienda in provincia di Ascoli Piceno che ha sviluppato una rete di attività per lo sviluppo di nuove mescole in gomma e la collaborazione tecnologica con i propri clienti. Siamo andati a vedere di che cosa si occupa

14

NORMATIVE

44 Nuove regole sull’esposizione agli agenti chimici Una direttiva europea introduce nuovi limiti di esposizione

a una serie di sostanze chimiche, alcune delle quali usate anche nell’industria di trasformazione di polimeri ed elastomeri

18

54 taccuino • SPS IPC Drives a Parma per sapere tutto sull’Industry 4.0 • Le aziende italiane si fanno onore al Tire Technology Expo • Un concorso Vibram per trovare nuovi usi alla mescola Morflex • Aumenti per la gomma cloroprenica Baypren • Nuovo laboratorio di controllo qualità dell’EPDM Keltan • Auto elettrica: una rete di stazioni di ricarica per spingere il mercato • Un impianto Continental in Thailandia • Yokohama Rubber compie cent’anni • Plast 2018 e Rubber: procede spedita la vendita degli spazi espositivi Lanxess acquisisce il gruppo Chemtura • Lanxess acquisisce il gruppo Chemtura • Tecnologie per lo stampaggio della gomma al MECSPE • Asfalti silenziosi in gomma con il progetto Life-Nereide • Produzione industriale: recupero in febbraio dopo il calo di gennaio

64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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ELASTICA

Rassegna della stampa tecnica estera

PROVE E MISURAZIONI DETERMINAZIONE DI DIFFUSIVITÀ TERMICA E DI CONDUCIBILITÀ TERMICA SU GOMME PER MEZZO DI ANALISI LASER FLASH (LFA = Laser Flash Analysis)

A. Köthen, G. Kaiser, A. Lindemann, T. Pflock, Netzsch-Gerätebau GmbH (Germany) - email: at@netzsch.com - KGK n. 9/2016, pag. 20-22.

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alutare le prestazioni di un elastomero in applicazione implica una profonda conoscenza di due proprietà termiche di base, la diffusività termica e la conducibilità termica. Per esempio la distribuzione di temperatura in un pneumatico in funzione dipende fortemente dalle sue proprietà di trasporto termico. Mentre la conducibilità termica indica la quantità di calore trasportata da un punto all’altro lungo un gradiente di temperatura, la diffusione termica specifica quanto velocemente cambia la temperatura di un materiale. Una soluzione precisa, affidabile ed elegante per studiare i fenomeni di trasporto termico è il metodo luce o laser flash. Tuttavia, per una caratterizzazione completa del materiale, sia che si tratti di elastomeri o di prodotti semilavorati o finiti, è necessario ricorrere ad ulteriori tecniche di anaisi termiche, come DSC (Differential Scanning Calorimetry), TGA (Thermo-Gravimetric Analysis), DMA (Dynamic-Mechanical Analysis) e TMA (Thermo-Mechanical Analysis). In questo articolo, fin troppo breve e di immediata comprensione, gli esperti della Netzsch, azienda produttrice di tutte le apparecchiature fin qui citate, illustrano il funzionamento di due strumenti, LFA 467 HyperFlash® a luce flash ed LFA 457 Micro10

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

flash® a laser flash. Viene messo in rilievo come LFA sia un metodo di prova assoluto, senza contatto e non distruttivo, adatto per materiali con valori di diffusività termica compresi fra 0,01 e 1000 mm2/s, corrispondenti a valori di conducibilità termica compresi fra 0,1 e 2000 W/mK, il che equivale a un intervallo molto vasto di materiali, da materiali isolanti a diamanti. Vengono presi in esame i comportamenti termici di una mescola NR/BR caricata (non meglio specificata) e di campioni di NR con nero di carbonio a diverse concentrazioni. La facile preparazione dei campioni, i veloci tempi di misurazione e la grande accuratezza sono i vantaggi più evidenti del metodo LFA, che permette, per materiali solidi omogenei, di determinare anche il calore specifico dei campioni.

PROVE E MISURAZIONI NUOVI ASPETTI SULLA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DI MESCOLAZIONE MEDIANTE ANALISI DELLA SOSTANZIALE OMOGENEITÀ DI MESCOLE DI GOMMA CON UTILIZZO DI SPETTROSCOPIA LASER A SCOMPOSIZIONE INDOTTA (LIBS = Laser Induced Breakdown Spectroscopy)

B. Klie, E. Haberstroh, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuk-technologie e.V., Hannover (Germany) - email: ulrich.giese@ dikautschuk.de - KGK n. 9/2016, pag. 23-32.

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ggigiorno l’ottimizzazione dei processi produttivi delle mescole è più che mai necessaria per garantire la qualità del prodotto finale, che è decisamente influenzata da una distribuzione non omogenea dei componenti

della mescola e da una dispersione inadeguata delle cariche attive utilizzate, nero di carbonio e silice. La presenza in mescola di agglomerati di carica, dispersi malamente, è la causa primaria di innesco di crepe per l’insufficiente interazione polimero-carica. Questi agglomerati costituiscono quindi difetti, che sotto sforzo diventano potenziali punti di propagazione di rotture. D’altra parte una insufficiente distribuzione degli additivi di reticolazione può dar luogo a una distribuzione eterogenea della reticolazione nel batch in esame, con conseguente danno alla vita di servizio a causa delle differenze di usura delle sue parti. La valutazione dell’omogeneità di una mescola si limita attualmente ad analisi postlavorazione e a valutazioni di laboratorio sul grado di dispersione di parti reticolate o non reticolate, mentre non è comunemente diffuso un controllo efficace e veloce della distribuzione dei componenti della mescola. Per analizzare la qualità, raggiunta durante il processo di mescolazione in termini di distribuzione omogenea dei componenti della mescola, in questo studio viene utilizzato il metodo LIBS (Laser Induced Breakdown Spectroscopy = spettroscopia laser a scomposizione indotta) in condizioni atmosferiche. Con lo zinco come analita, il metodo garantisce un efficace e soprattutto statisticamente rappresentativo controllo di qualità della distribuzione dell’efficienza di mescolazione. La combinazione della conoscenza, acquisita dall’assodata analisi del grado di dispersione della carica, e dei risultati di valutazione della distribuzione omogenea dei componenti della mescola, con l’aiuto di marcatori, rende possibile ottenere


Abbiamo letto per voi un più completo e dettagliato risultato sull’omogeneità della mescola ottenuta per il batch in esame. Lo studio è corposo e inizia fornendo informazioni sul metodo LIBS. Passa poi, definite le materie prime (gomma naturale e additivi) utilizzate per la mescola, ad esporre la caratterizzazione della dispersione della carica (silice) con DIAS (Dispersion Index Analysis System = sistema di analisi dell’indice di dispersione) e soprattutto dell’efficienza distributiva di mescolazione. A questo argomento è dedicata una lunga e dettagliata parte, che mette l’accento sull’analisi, condotta con LIBS, della distribuzione dello zinco nelle mescole di gomma o piuttosto nei campioni di prova vulcanizzati. Affrontando i risultati, lo studio esamina l’azione del silano, in base alla sua concentrazione nella mescola, illustra la valutazione visiva dell’efficienza del processo di mescolazione e l’analisi della dispersione con un microscopio a luce riflessa, evidenziando come la formulazione con 5 phr di silano dà luogo al

più efficace ciclo di mescolazione. L’ultima impegnativa parte dello studio si basa sull’analisi con LIBS dell’efficienza distributiva di mescolazione dell’analita zinco come marcatore e giunge alla conclusione che la formazione di radicali di zinco serve principalmente ad attivare le reazioni di reticolazione e porta ad una chiaramente omogenea densità di reticolazione. In condizioni atmosferiche (senza vuoto) LIBS è un metodo idoneo ad analizzare la qualità distributiva di mescolazione dei componenti di una mescola, che si può applicare sia a mescole esenti da sia contenenti neri di carbonio. Grazie alle sue caratteristiche, il metodo LIBS è in grado di occuparsi dei maggiori attuali difetti industriali per quanto riguarda l’effettiva analisi dell’omogeneità di una mescola di gomma in termini di efficienza distributiva di mescolazione degli ingredienti della mescola. Una volta messa a punto una versione industriale dello strumento, questa troverà un vasto utilizzo come metodo molto adatto per queste prove.

ELASTOMERI E PLASTICHE INFLUENZA DELL’AREA SUPERFICIALE DI NANOGRAFITE SUL RINFORZO MECCANICO DI NANOCOMPOSITI BASATI SU POLI(STIRENE-CO-BUTADIENE)

V. Kumar, R. Scotti, T. Hanel, L. Giannini, Università degli Studi di Milano Bicocca, M. Galimberti, Politecnico di Milano, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuk-technologie e.V., Hannover (Germany) - email: v.kumar@ campus.unimib.it - ulrich.giese@dikautschuk. de - maurizio.galimberti@polimi.it - KGK n. 9/2016, pag. 33-39.

T

utti sanno che le nanocariche, che hanno dimensioni inferiori a 100 nanometri e possono avere tre dimensioni (esempio la silice pirogenica), due dimensioni (esempio il grafene) e una dimensione (esempio il caolino) dell’ordine dei nanometri, sono state impiegate negli ultimi anni per rinforzare matrici polimeriche. Caratterizzate da un alto rapporto d’aspetto ed alta area superficiale, le nanocariche inizialmente manifestano un notevole au-

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ELASTICA mento del modulo degli elastomeri in cui vengono inserite, ma questo effetto diminuisce e viene meno all’aumento dell’ampiezza della deformazione. Questo comportamento dà luogo a una spiccata non linearità del modulo viscoelastico, che si rivela critica in applicazioni come mescole per pneumatico, perché causa una grande dissipazione di energia. Risulta così interessante esaminare anche nanocariche con alto rapporto d’aspetto e bassa area superficiale, al fine di ottenere un apprezzabile rinforzo meccanico e una minore dissipazione di energia. Questo studio è parte di una ricerca, intesa a stabilire se è utile che la grafite, usata come carica in una mescola di gomma, abbia un’alta area superficiale per migliorarne le proprietà, e si focalizza sul rinforzo meccanico. Il polimero scelto per lo studio è l’SBR Buna VSL 2525-0 M, formulata con classici ingredienti e vulcanizzata a zolfo, a cui vengono aggiunti 2, 4, 8, 12, 16, 20, 30 e 40 phr di nanografite, identificata in quattro tipi di base, con area superficiale 817,3 – 39,5 – 23,8 e 13,8 m2/g. Le nanografiti vengono esaminate, nella loro morfologia, con microscopio elettronico a scansione (SEM) e con diffrazione di raggi X grandangolare (WAXD = Wide Angle Xray Diffraction). Particolarmente interessante, ed è infatti l’esposizione più estesa, è la parte dedicata alle proprietà dinamico-meccaniche dei nanocompositi, per i quali l’aumento dello sforzo è piuttosto simile, sia nel caso di grafiti ad alta area superficiale che almeno di due grafiti a bassa area superficiale: sembra quindi che l’area superficiale abbia effetto ridotto sulle proprietà a trazione. La conclusione a cui giunge lo studio è che non è necessariamente utile disporre di una grafite ad alta area superficiale per ottenere miglioramenti nelle proprietà della mescola. Anche se un’alta area superficiale permette di avere elevata conducibilità elettrica delle matrici polimeriche, i risultati dello studio indicano che una bassa area superficiale potrebbe migliorare il bilanciamento delle proprietà fisico-meccaniche e, in particolare, ridurre la dissipazione di energia. Un altro risultato accertato è che grafiti ad alta area superficiale migliorano sicuramente l’effetto Payne, mentre le misurazioni tensili 12

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

non indicano un miglioramento del rinforzo meccanico. Al momento non sono disponibili dati morfologici sulla dispersione delle nanocariche e la ricerca è stata fatta senza fare interventi per una buona dispersione, ma ci si dovrebbe aspettare una cattiva dispersione proprio per le grafiti ad alta area superficiale.

PROVE E MISURAZIONI COMPORTAMENTO DI GOMMA NATURALE MASTICATA, EVIDENZIATO DA REOLOGIA LAOS (Large Amplitude Oscillatory Shear = taglio oscillatorio di grande ampiezza)

F. Bruno, M. Herblot, French Rubber and Plastics Research and Testing Laboratory, Vitry –sur-Seine Cedex (France) - email: herblot@ lrccp.com - KGK n. 10/2016, pag. 44-50.

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i tratta di uno studio incentrato su una situazione ben nota agli utilizzatori di gomma naturale: la viscosità varia a seconda della sua origine, del processo di produzione e della storia termodinamica durante trasporto e stoccaggio. Il fenomeno, chiamato “indurimento da stoccaggio”, aumenta la viscosità e la quantità di molecole associate con notevole frazione di gel. L’aggiunta di idrossilammina dà luogo a gradi a viscosità controllata (CV = Controlled Viscosity), che sono però più costosi e di qualità incerta. Le proprietà meccaniche per applicazioni dinamiche (isteresi, durata, resistenza alla lacerazione) sono più basse nei gradi CV che in quelli TSR (Technical Specified Rubber). Inoltre i gradi CV sono prodotti nei paesi originari della gomma e non c’è sicurezza sul trattamento subito dalla gomma all’origine. Un modo per controllare meglio la qualità della gomma consiste nel masticare e nell’amalgamare la TRS 10 in un mescolatore interno. Considerando che il valore di viscosità Mooney per gli utilizzatori dovrebbe essere circa 60 ± 5 MU, lo scopo della masticazione industriale è raggiungere questo valore. Da qui parte una breve spiegazione della masticazione, che porta a definire il duplice obiettivo dello studio, ossia fissare i parametri della lavorazione e utilizzare la reologia LAOS per analizzare la struttura della gomma masticata in rapporto alla misurazione della viscosità. Vengono definiti i materiali e i metodi dello

studio, con indicazione dei parametri per la masticazione: • velocità del rotore, da 35 a 65 rpm • durata della masticazione, da 2 a 5 minuti • fattore di riempimento, dal 54 al 70% del volume del mescolatore • temperatura iniziale del mescolatore, 50°C. Per la caratterizzazione delle gomme masticate si utilizzano un reometro dinamico con un analizzatore della lavorazione della gomma RPA e reologia in piccola ampiezza (SAOS = Small Amplitude Oscillatory Shear) e larga ampiezza (LAOS = Large Amplitude Oscillatory Shear). Si passa quindi ad un’unica lunga descrizione di risultati e discussioni sulle misurazioni reologiche, ottenute variando i parameri della lavorazione, quali fattori di riempimento, temperatura, velocità del rotore etc. Tutti i dettagli sono spiegati esaurientemente con l’aiuto di numerosi grafici, che seguono passo passo l’esposizione rendendola più comprensibile e interessante. La valutazione dell’influenza dei vari parametri del mescolatore interno sulla masticazione della gomma naturale determina la conclusione dello studio: la masticazione a freddo, per mezzo di rottura dinamica, porta ad una struttura lineare mentre l’ossidazione termica, che si verifica ad alta temperatura, fa ottenere caratteristiche strutturali di ramificazione.

ELASTOMERI E PLASTICHE IMPATTO DI AMMORBIDENTE E CARICA SULLA RISPOSTA REOLOGICA E DIELETTRICA DI FUSI DI ELASTOMERI.

P. Stratmann, M. Möwes, M. Klüppel, Deutsches Institut für Kautschuk-technologie e.V., Hannover (Germany) - email: manfred. klueppel@dikautschuk.de - KGK n. 10/2016, pag. 58-61.

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o studio, condotto sui plastificanti dietiesilftalato = diottilftalato e dibutilftalato (con sigla DEHP = DOP e DBP rispettivamente) per quanto riguarda il loro utilizzo in gomma (HNBR in questo caso) per ridurne la viscosità, sembra avere poco senso, dal momento che questi ftalati a basso peso molecolare sono ormai classificati come agenti tossici. L’unica situazione interessante descritta sembra essere quella relativa agli effetti di scivolamento sulle pareti delle macchine di


Abbiamo letto per voi mescolazione, basato su segregazione entropica. Più interessante la parte dedicata alle valutazioni combinate, reologiche e dielettriche, del comportamento di flusso di gomma (EPDM e NR) caricata con neri di carbonio N326 ed N339 e nanotubi di carbonio multistrato.

PROVE E MISURAZIONI MECCANISMO DI IDROGENAZIONE ETEROGENEA DI GOMMA NATURALE IN LATTICE

N. Thu Ha, K. Kosugi, S. Kawahara, Nagaoka University of Technology, Nagaoka, Niigata (Japan) - email: kawahara@mst.nagaokaut.ac.jp KGK n. 10/2016, pag. 71-76.

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a gomma naturale idrogenata (HNR) possiede eccellenti proprietà termiche, manifestando una migliore stabilità termica rispetto al polimero tal quale, oltre ad offrire miglioramenti anche per quanto riguarda carico a rottura, allungamento a rottura e resistenza all’ozono. L’idrogenazione eterogenea della gomma naturale, presente come dispersoide

del lattice, occupa una posizione unica in un campo della reazione a catalizzatore eterogeneo, dal momento che si verifica in varie sequenze delle reazioni complicate. Questo studio si prefigge di chiarire il meccanismo dell’idrogenazione eterogenea mediante spettroscopia 13C-NMR (Carbon 13 Nuclear Magnetic Resonance) e prende in esame cinque fasi di reazione: assorbimento di gas idrogeno sulla superficie di nanoparticella di palladio collisione di nanoparticella di palladio con idrogeno con microparticella di gomma naturale diffusione di idrogeno e gomma naturale sulla superficie di nanoparticella di palladio reazione del doppio legame C=C di gomma naturale con idrogeno diffusione di gomma naturale reagita e non reagita in microparticella di gomma naturale. La gomma naturale idrogenata è stata preparata mediante idrogenazione eterogenea di gomma naturale deproteinizzata (DPNR) allo stadio di lattice, ottenuta da lattice di gomma naturale ad alto contenuto di ammoniaca (HANR latex). De-

scritta questa preparazione e relativa metodologia di caratterizzazione, lo studio parla degli effetti di tempo di reazione e temperatura nel meccanismo dell’idrogenazione eterogenea e passa successivamente a descrivere la caratterizzazione di gomme naturali parzialmente idrogenate, illustrando i termogrammi DSC (Differential Scanning Calorimetry = calorimetria a scansione differenziale) per DPNR e HNR e parlando poi di contenuto di gel, peso molecolare e distribuzione di peso molecolare. La conclusione a cui arriva lo studio è che l’idrogenazione eterogenea di gomma naturale con nanoparticelle di palladio in lattice è una reazione di ordine zero, in cui la velocità di reazione è apparentemente indipendente dalla concentrazione dei reagenti (gas idrogeno e gomma naturale). Il valore dell’energia di attivazione apparente è stato valutato in 60,8 kJ mol-1 e la scissione di catena si è verificata durante l’idrogenazione eterogenea della gomma naturale con il catalizzatore eterogeneo in fase di lattice.


L’opinione

Anche il manager deve essere 4.0 di Riccardo Oldani

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tiamo vivendo una fase di trasformazione del manifatturiero, incentrata sui concetti della fabbrica digitale, dell’azienda connessa, dell’Industry 4.0. I manager come si devono preparare a gestire questo nuovo modello d’impresa? La prima riflessione è che mentre le aziende sono molto brave nell’innovazione di business, tanto è vero che siamo arrivati all’Industry 4.0, non è così chiaro, invece, a quale punto siamo arrivati con il management. Se, infatti, stiamo parlando di manager 4.0 dobbiamo chiederci quali caratteristiche debba avere questa figura. E qui emerge un aspetto fondamentale: il manager 4.0 deve orientarsi molto di più verso le persone. Se una volta management voleva dire definire gli obiettivi, pianificare, monitorare e motivare, oggi le cose sono diverse. Un tempo tutto era misurato sull’ottenimento degli obiettivi e dei risultati e le persone venivano in secondo piano. Il manager, in altre parole, era quello che gestiva il business. Nel management 4.0 l’aspetto fondamentale non è tanto il fatto che non si debba più gestire il business, ma che non deve più essere il manager a farlo in prima persona. Il concetto fondamentale è lavorare con le persone, che diventano il centro focale: queste, a loro volta, si occuperanno del business e dei risultati. Quindi che cosa fa il manager? Certo, se si parte da questo presupposto sorge spontanea la domanda: se il manager si spoglia di

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Vittorio D’Amato, tra i massimi esperti italiani di change management, direttore dell’Executive MBA della LIUC, Università Carlo Cattaneo di Castellanza (in provincia di Varese) e direttore del CERCA, Centro di Ricerca sul Cambiamento e Apprendimento Organizzativo.

Cambia il concetto di impresa. Si afferma sempre di più l’idea della fabbrica digitale, dell’azienda connessa che fonda attività e decisioni sull’analisi di dati, sul cloud, sulle tecnologie. E, di conseguenza deve cambiare anche il manager. Ma come? Lo abbiamo chiesto a Vittorio D’Amato, Direttore EMBA, Executive Master in Business Administration della LIUC, Università Cattaneo di Castellanza, oltre che Direttore del CERCA, Centro di Ricerca sul Cambiamento e Apprendimento Organizzativo e responsabile del corso di laurea in Management delle Risorse Umane. La sorpresa è che il nuovo manager dell’Industry 4.0 non deve concentrarsi solo sulle tecnologie, ma principalmente sulle persone. Un’indicazione preziosa soprattutto per chi guida imprese medio-piccole, come è tipico della realtà italiana e del settore della gomma in particolare


Vittorio D’Amato tutte una serie di prerogative che cosa gli resta da fare? L’aspetto fondamentale che emerge, in Italia e a livello internazionale, è che il manager deve diventare un creatore e agevolatore di contesto e di ambiente. Il capo – imprenditore, amministratore delegato – deve costruire un clima che permette alla persona di esprimersi al suo meglio e quindi di liberare il suo massimo potenziale. Pensa che sia possibile questa rivoluzione nella tipica piccola impresa italiana? Capisco che nelle aziende, in particolare quelle italiane, possa essere considerato un’utopia pensare che il capo non controlli più e non verifichi. In realtà bisogna pensare piuttosto a un cambiamento di concetto, nel senso che deve scendere la percentuale che queste mansioni occupano nell’attività del manager. Ma perché diventa necessario questo cambiamento rispetto alla logica precedente? Perché sono cambiate le persone. Per tanti motivi. Il primo è che negli ultimi 10 o 20 anni è notevolmente cresciuto il tasso d’istruzione. Il numero di laureati è decisamente superiore oggi rispetto anche soltanto a due decenni fa. Ma non è solo questo. Oggi un neolaureato è più pronto e veloce nell’apprendere, nel capire le cose. Sa le lingue. Ha viaggiato molto più di quanto non abbiano fatto i suoi coetanei di qualche decennio prima e quindi ha una visione diversa del mondo e delle culture. Soprattutto, è tecnologicamente avanzato: i “millennial” sono nativi digitali, hanno piena padronanza degli strumenti informatici che le generazioni precedenti invece non avevano. È quindi un individuo diverso, che ha bisogno di maggiori stimoli per sentirsi motivato. Di conseguenza, non si può pensare di sottoporlo alla classica disciplina del “comando & controllo”. Come va “gestito”, quindi, il nuovo collaboratore? Ponendolo di fronte a sfide successive. Appena entra in azienda il primo obiettivo da porgli è di imparare a gestire se stesso. Appena ci si rende conto che è in grado di farlo è il momento di affidargli un business. Perchè? Perché solo in questo modo il nuovo collaboratore può acquisire una credibilità sul campo e, di conseguenza, può diventare un professionista. Un ulteriore passo è quello di affidargli un team, delle persone. Tutto questo, però, è solo una parte di quel lavoro del manager che consiste nel creare il futuro. Che cosa vuol dire creare il futuro? Vuol dire non soltanto formare le persone all’interno dell’azienda in modo tale che siano capaci di perpetuarne il successo e il funzionamento. Significa anche, e soprattutto, sviluppare un pensiero prospettico. Cioè lasciare le cose in un modo migliore rispetto a come le ho trovate. Questo è possibile soltanto se si ha un’idea corretta di che cosa sia il futuro che, sembra banale dirlo, potrebbe essere diverso dal passato. Che cosa vuol dire? Che basarsi sul passato per immaginare come sarà il futuro è quasi sempre un’idea perdente. Quello che vediamo nella realtà è che le aziende di successo non sono quelle proiettate sul prodotto, ma quelle che ragionano sulle competenze. Quelle, cioè, che si chiedono che cosa sanno fare bene. Di esempi ce ne sono tantissimi. Ducati, per

esempio, era nata come fabbrica di transistor. Le analisi ci dicono che la maggior parte delle aziende di successo sono in grado di cambiare business nell’arco di tempi anche molto brevi. Lei l’anno scorso ha introdotto un evento di Assogomma intitolato Fare Sistema, il cui scopo era fornire alle aziende della gomma nuovi strumenti per lavorare insieme e avviare nuovi progetti. Quest’anno ripeterà l’eseperienza. Perché bisogna fare sistema secondo lei? Perché il lavoro non può più essere individuale. Questo vale dentro le aziende e per le aziende. All’interno delle organizzazioni ci sarà sempre meno spazio per il ruolo del singolo, per la logica del capo. Si lavorerà sempre di più in team. E questo vale anche per le aziende. Si parla tanto di economia circolare, cioè di prodotti che non sono più concepiti per svolgere una funzione e morire, ma per essere riciclati, reimmessi nel circuito economico. Lo stesso concetto di circolarità si manifesta sempre più vincente anche all’interno delle aziende, in particolare nel rapporto tra persone. Non funziona più l’organizzazione gerarchica, piramidale, con il capo in cima e tutti gli altri sotto, che risponde allo schema classico del comando e controllo. Oggi anche le relazioni nelle aziende sono circolari, presuppongono un input da parte del manager a cui la persona dà una risposta che pressupone poi un altro input e così via. Si parla, in questo senso, di intelligenza emotiva. Faccio un esempio. Concedere un orario breve per andare incontro alle esigenze di un dipendente, ma poi sottoporlo un carico di lavoro tale farli accumulare stress,tensione, che poi riversa a casa quando si trova in famiglia non è una strategia utile. Serve solo a creare persone insoddisfatte. Un tempo si diceva: «L’importante quando sei in azienda è che lavori e produci, poi quello che fai fuori non mi interessa». Oggi il manager non può più fare così. È importante che il suo collaboratore riesca a trovare un modo di vita equilibrato in azienda e fuori. È questo il motivo per cui alcune imprese aprono asili al loro interno, creano aree relax o per il gioco, stimolano la creatività personale. Il gruppo 3M, per citare un’esperienza di successo, concede agli addetti del proprio staff di ricerca e sviluppo la libertà di dedicare una parte del loro tempo a progetti di loro scelta (lo hanno battezzato 15 percent program ed è stato lanciato addirittura nel 1948, ndr). Ebbene, il 30% del fatturato del gruppo, multinazionale da 20 miliardi di dollari di fatturato, proviene da progetti nati in questo modo. Come si può fare per attivare meccanismi simili anche in una piccola azienda? Innanzi tutto modificare la logica organizzativa dell’impresa, che non va più concepita in modo gerarchico, ma deve piuttosto essere un reticolo in cui il manager si pone al centro, da dove deve irraggiare idee e positività. Quindi io immagino un imprenditore che piuttosto che stare sempre in azienda, a controllare che cosa fanno gli altri e a dare ordini, esce, va a vedere che cosa fanno L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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L’INTERVISTA

i concorrenti, va a trovare i clienti, partecipa a dibattiti, presentazione e convegni, portando di volta in volta con sé qualcuno dell’azienda e comunicando sempre, a tutti i livelli, le innovazioni e le visioni del futuro con cui viene in contatto. Si può imparare a fare il manager in questo modo? Certo, noi insegniamo queste tecniche. Per esempio con il nostro EMBA, l’Executive Master in Business Adiministration, un master part-time. Ma la nostra Business School propone anche corsi di alta formazione per dirigenti o imprenditori. Adottiamo tecniche di insegnamento e metodi che abbiamo sviluppato nel corso degli anni, anche confrontandoci con realtà internazionali con cui collaboriamo come la London Business School. Ci siamo anche dotati di una speciale aula, concepita per favorire l’interscambio tra le persone, il confronto, il rapporto diretto. Avete anche lanciato un questionario online per una ricerca che avete battezzato Consiglieresti il tuo capo? Ci vuole spiegare di che cosa si tratta?

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Vittorio D’Amato

Abbiamo ragionato a lungo su una strada semplice per riuscire a creare un indicatore in grado di dare una valutazione sui “capi” d’impresa italiani. Alla fine è emerso che la cosa migliore è chiedere direttamente a un dipendente o collaboratore se consiglierebbe o meno il proprio capo a un suo amico. C’è un questionario online, accessibile a tutti alla pagina http://w3.liuc.it/iscrizioni/f.php?f=38. Si può rispondere liberamente e in forma completamente anonima entro il 31 marzo. Organizzeremo poi un evento per comunicare i risultati. Creare un parametro di valutazione di questo tipo è importante, e rientra anche nell’ambito di una ricerca internazionale a cui partecipiamo con altri istituti di ricerca, come la London Business School. Il fatto è, come emerge da un’indagine Gallupp sul coinvolgimento delle persone sul posto di lavoro, ben il 78% risulta “disengaged” a livello aziendale. E cioè disinteressato e non motivato. Si tratta di una situazione globale, non soltanto italiana. Un fenomeno che dipende da molti fattori, ma che vede il management in prima fila. La nostra ricerca consentirà di saperne di più anche sotto questo aspetto. 


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MONDOGOMMA

Grafene, strumenti di laboratorio, silicone. Nuove tecnologie per la gomma di Riccardo Oldani

L’

innovazione in un settore come quello della gomma non è determinata soltanto dall’introduzione di nuove macchine o di nuovi processi. Anzi, se dovessimo ripercorrere l’evoluzione che il settore ha avuto nell’ultimo secolo, non è tanto nella produzione che le cose sono cambiate, quanto piuttosto nello sviluppo di nuovi materiali e di metodi per la loro caratterizzazione. Insomma, nella gomma è spesso ancora la materia prima a fare la differenza. Un aspetto che privilegia le conoscenze, il sapere, il know-how e che è probabilmente alla radice del successo e del primato tecnologico che molte imprese italiane riescono ancora a mantenere, nonostante la pressante concorrenza proveniente dall’Estremo Oriente. Non è un caso, quindi, se al convegno dello scorso 24 novembre “Innovazione tecnologica e ricerca scientifica nel mondo della gomma”, organizzato dal Dimi, il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università di Brescia, in collaborazione con Torchiani, l’attenzione si sia concentrata soprattutto sui materiali. Nello scorso numero abbiamo sintetizzato i tre interventi che hanno animato

La sala affollata in cui si è tenuto il convegno “Innovazione scientifica nel mondo della gomma”, tenutosi lo scorso 24 novembre all’Università di Brescia e organizzato dal DIMI, Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale, in collaborzione con Torchiani. 18

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Proseguiamo il resoconto degli interventi che hanno animato il convegno organizzato lo scorso 24 novembre nella sede dell’Università di Brescia, dal titolo “Innovazione tecnologica e ricerca scientifica nel mondo della gomma”. Nella seconda tornata di relazioni sono stati affrontati i temi del grafene e del suo ruolo nel migliorare le mescole in gomma, dei test strumentali per determinare le caratteristiche dei compound, in particolare la durezza, e delle gomme siliconiche, sempre più utilizzate in vari ambiti in cui si richiede un’alta resistenza alle temperature


Eventi Una delle slide della relazione tenuta da Massimiliano Bianchi e Antonino Di Pasquale (sotto) durante l’intervanto a cura di Directa Plus, l’azienda italiana che per prima al mondo ha sviluppato un processo di produzione industriale del grafene.

la mattinata dell’evento, in cui L’Industria della Gomma ha coperto il ruolo di media partner. Ora ci concentriamo invece sui tre interventi del pomeriggio, che hanno riguardato il grafene, supermateriale con grandi potenzialità per creare mescole in gomma dalle proprietà inaspettate, il silicone, famiglia di elastomeri che sta trovando applicazioni sempre più diffuse, e gli strumenti utili per una caratterizzazione dei materiali, a partire dalla misurazione della durezza, un parametro fondamentale in qualsiasi mescola.

Le mille sorprese del grafene Il grafene è il materiale del momento. A parlarne sono intervenuti Massimiliano Bianchi e Antonino Di Pasquale in qualità di rappresentanti di Directa Plus, l’innovativa azienda del comasco

che per prima è riuscita a mettere a punto un sistema di produzione industriale di questa particolare conformazione del carbonio, in cui gli atomi sono disposti tutti su un solo piano che, quindi, risulta sottilissimo (dello spessore di un solo atomo di carbonio, appunto). Il grafene è stato isolato per la prima volta nel 2004 da due fisici dell’Università di Manchester, Andre Geim e Konstantin Novoselov. Applicando e strappando una striscia di scotch su un blocco di grafite i due si accorsero che, quando lo staccavano, sul nastro restava appiccicato un sottilissimo strato di carbonio, dello spessore di appena un atomo. Quei sottilissimi fiocchi di carbonio avevano proprietà eccezionali: erano un cristallo trasparente, ultraresistente, capace di condurre elettricità. Il materiale isolato da Geim e Novoselov è il grafene: la sua esistenza era stata ipotizzata già dal

1947, ma fino al 2004 non si sapeva bene come ottenerlo. E, soprattutto, non si conoscevano le sue caratteristiche uniche. La scoperta è valsa ai due ricercatori di Manchester il premio Nobel per la fisica del 2010. E ha aperto un nuovo filone di studi che, giurano gli scienziati, rivoluzionerà il nostro futuro. Con il grafene potremo realizzare carta elettronica, computer e smartphone pieghevoli e arrotolabili, aerei leggerissimi, carri armati trasparenti e impenetrabili, nuovi rivestimenti super resistenti per auto, treni, pentole, vetri in grado di produrre energia e batterie superefficienti che alimenteranno le auto elettriche del domani. Il grafene è così promettente e così ricco di possibili applicazioni che la Commissione Europea ha deciso di dedicare a questo materiale una sua “flagship”, cioè un progetto di ricerca di punta, con la dotazione finanziaria più alta mai stanziata per questo genere di iniziative: 1 miliardo di euro in 10 anni. Il problema è che non si può pensare di ottenere il grafene su scala industriale utilizzando lo scotch. Quindi subito, fin dalla scoperta di questa forma cristallina del carbonio, si è posto il problema di come ricavarla in grandi quantità. Anche perché, come ha spiegato Massimiliano Bianchi, del team di R&D di Directa Plus, questo materiale ha, tra le sue principali caratteristiche, quelle di essere un ottimo conduttore termico ed elettrico, di essere elastico e flessibile e anche estremamente resistente. Directa Plus è una società italiana, anche se è stata fondata nel 2005 negli Stati Uniti, e ha attivato il più grande impianto europeo per la produzione del grafene, con una capacità di 30 tonnellate l’anno. Su questo processo ha registrato ben 14 brevetti e ne ha altri 8 in fase di approvazione. È un’azienda certificata ISO 9001:2015 e ISO 14001. L’azienda è nata subito intorno all’idea di produrre il grafene e ha iniziato a sviluppare immediatamente il suo processo che ha richiesto un periodo di gestazione e di registrazione dei brevetti durato L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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MONDOGOMMA

Le immagini al microscopio qui sopra mostrano, a vari ingrandimento, il comportamento dei nanoplatelet di grafene G+ in una mescola in gomma. Tendono ad assumere un medesimo orientamento conferndo particolari caratteristiche al compound, tra cui anche un rapporto molto favorevole tra grip e resistenza al rotolamento.

fino al 2010. Il primo impianto pilota, da 5 tonnellate l’anno, è stato avviato nel 2011 e nel 2014 è iniziata la commercializzazione delle prime linee di prodotto. Oggi sono diversi i prodotti a base di grafene di Directa Plus, tutti contrassegnati dalla sigla G+, che indica il processo di produzione brevettato. Il grafene G+ si presenta in forma purissima, con assenza di difetti, cristallino, privo di ossigeno e in pacchetti di fogli, con area superficiale elevata, elevate dimensioni latera20

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li, misurabili in scala micrometrica (µm = 10-6 m), mentre lo spessore è nanometrico (nm = 10-9 m), con morfologia personalizzabile secondo gli utilizzi a cui è destinato. Bianchi ha anche illustrato i vari passaggi del processo, che partendo dalla grafite naturale arriva ai fogli purissimi di grafene G+ attraverso una serie di step tecnologici, che prevedono di intercalare di intercalare gli strati di grafene che compongono la grafite con molecole di gas che poi vengono sotto-

poste a un processo di superespansione al plasma che provoca le condizioni separazione dei fogli. Ulteriori processi meccanici conducono alla esfoliazione vera e propria della grafite e a ottenerne soluzioni concentrate. Il processo è puramente fisico, non chimico, quindi anche rispettoso dell’ambiente. L’azienda conduce anche controlli sui propri addetti per verificare la totale sicurezza del processo e ha ottenuto tutte le conferme necessarie da parte di enti terzi. Il grafene G+ così ottenuto ha una serie di caratteristiche che Bianchi riassume in: area superficiale elevata, naturalmente idrofobico, conduttivo elettricamente e termicamente, svolge funzioni di rinforzo meccanico, è anche un ottimo ritardante di fiamma, svolge funzione di barriera e di lubrificante solido.


Eventi

Applicazioni alla gomma Del grafene sono stati fatti anche utilizzi nel settore della gomma e nella caratterizzazione di nuove mescole, aspetto illustrato nel corso dell’intervento da Antonino Di Pasquale. In particolare l’esperto, che collabora con Directa Plus per studiare nuovi impieghi del grafene G+ nella gomma, ha mostrato il confronto tra una mescola di riferimento per pneumatici con una realizzata con l’impiego di una ridotta quantità di G+ come filler. Di fronte a una sostanziale equivalenza nelle due mescole delle caratteristiche di carico a rottura, durezza e resa elastica, emerge invece una maggiore capacità del pneumatico realizzato con mescola al grafene di restituire energia durante l’utilizzo su strada in misura decisamente superiore rispetto alla mescola di riferimento. Questo significa che pneumatici di questo tipo possono portare a consumi decisamente inferiori rispetto a quelli tradizionali, un aspetto molto interessante in vista degli obiettivi di riduzione delle emissioni e di maggiore efficienza della vetture. Il risultato si è già visto in applicazioni su pneumatici da bicicletta, realizzato dal produttore Vittoria in collaborazione con Directa Plus.

Misurare la durezza Sulla misurazione della durezza delle mescole si è invece concentrato Mauro Belloni, di Gibitre Instruments, azienda di Bergamo che si è ritagliata un ruolo di primo piano nel mondo nella produzione di strumentazione specifica per le analisi sugli elastomeri. Belloni ha illustrato i vari metodi di misurazione della

Alcune slide proiettate da Riccardo Musci di Zeon Europe durante il suo ricco intervento. In alto le performance della gomma HNBR Zetpol rispetto ad altre tipologie. A sinistra una tipica ricetta per la produzione di mescole a base di Zetpol.

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MONDOGOMMA

Due slide proiettate da Mauro Belloni, di Gibitre Instruments. Qui sopra, l’integrazione di un suo durometro in una macchina di controllo qualità sviluppata da UTP Vision. In altro una soluzione particolare per misurare la durezza direttamente sull’articolo tecnico, senza danneggiarlo. 22

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durezza, Shore e IRHD in particolare. Nel primo caso la forza sul provino è applicata al penetratore tramite una molla, nel secondo si applica al provino una forza costante in precarico per 5 secondi e in carico per 30 secondi con un penetratore di forma sferica. Gibitre Instruments ha realizzato, sulla misurazione della durezza IRHD, un’importante innovazione. Nei durometri più diffusi, infatti, la forza viene esercitata attraverso una pressione dall’alto verso il basso esercitata dal penetratore sul provino. Gibitre ha invece sviluppato un porta provino speciale, movimentato da una vite di ricircolo di sfere collegata a un micromotore, che genera il movimento dal basso, sollevando il provino e portandolo a contatto con il penetratore che resta invece fisso e solidale con il durometro, collegato a una cella di carico. Questa configurazione, ha spiegato Belloni, consente un controllo molto più preciso della forza. È una tecnologia largamente adottata nell’ambito dei durometri per metalli e Gibitre è l’unico produttore che l’ha adottata per durometri IRHD. I vantaggi consistono soprattutto in una maggiore ripetibilità del processo, semplicità di taratura, costi ridotti di manutenzione, mentre la solidità della costruzione assicura una maggior durata operativa allo strumento. Proseguendo sul miglioramento di questo strumento l’azienda bergamasca ha poi sviluppato anche altre innovazioni. Ha anche partecipato a un progetto di ricerca realizzato dall’Università di Napoli inteso a stabilire una relazione tra la durezza IRHD e lo spessore del provino, in modo da giungere a un modello matematico che consenta di estrapolare dati sempre attendibili dalla misurazione della durezza. Da questo studio è emersa anche una proposta di modifica alla norma ISO 48 che definisce le linee guida per la misurazione della durezza, dopo che è stata anche aggiornata la norma UNI 7319. Le migliorie introdotte da Gibitre sui suoi durometri sono soprattutto indirizzate a ottenere un migliore centraggio dei provini o a gestire campioni di forme particolari. Tra le ultime innovazioni un dispositivo di centraggio laser dei provini che consente misurazioni multiple, su un gran numero di campioni e non su uno alla volta come nei durometri tradizionali.


Eventi Siliconi e fluorosiliconi per applicazioni speciali Ha chiuso infine la giornata bresciana Aristide Plebani, di Laborsil, azienda che si è specializzata nella formulazione di mescole a base di siliconi e fluorosiliconi. Il silicone, ha spiegato Plebani, è sempre più impiegato in molti settori. Ne esistono diversi tipi, dal metilvinil-polisilossano (VMQ) al metilvinilfenilpolisilossano (PVMQ) al trifluropropilmetilvinil-polisilossano (FVMQ) o fluorosilicone. La caratteristica distintiva del silicone è la capacità di resistere ad alte temperature, tra 180°C e 220°C, con punte fino a 300325°C ottenute da speciali mescole di nuova formulazione, definite THT. Plebani ha mostrato risultati di test condotti su questi compound, la cui richiesta è in crescita per applicazioni nel campo del riscaldamento, stufe, camini, guarnizioni di scarico fumi. Per quanto riguarda la durezza, gli articoli tecnici in silicone mostrano valori compresi tra 10 e 90 Shore A, con risultati migliori tra 50 e 70 Shore A. Le loro caratteristiche meccaniche sono inferiori a quelle delle gomme organiche a temperatura ambiente, ma le superano invece a basse temperature, fino a -30/-40°C, o oltre i 100°C. Ci sono poi siliconi VMQ, che rimangono flessibili fino a -60°C, o PVMQ, fino a -80/-90°C. Per queste caratteristiche, e anche per il fatto di non perdere qualità con gli sbalzi di temperatura, mescole a base siliconica trovano applicazione in settori di nicchia ma estremamente pregiati, come nelle centrali nucleari, nel settore navale o militare, negli impianti di refrigerazione ad alte prestazioni. Notevole è anche la loro resistenza all'invecchiamento e agli agenti chimici, soprattutto con formulazinoi appropriate, mentre degradano a contatto con acidi e basi concentrati, carbudanti, solventi aromatici e chetoni. Non sviluppano gas tossici a contatto con fiamme. Costituiscono, insomma, un mondo a parte tra gli elastomeri. Plebani ha concluso l'intervento illustrando alcuni casi applicativi, in particolare di resistenza al liquido dei freni, agli oli trasformatori o mescole particolari, con lana di vetro o cariche speciali. 

Qui sopra Aristide Plebani, di Laborsil, durante il suo intervento in cui ha illustrato nel dettaglio i pregi dei siliconi e dei fluorosiliconi, che si stanno ritagliando una fetta sempre più ampia di mercato. In alto, Mauro Belloni di Gibitre durante la sua relazione. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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Focus

INCHIESTA Macchine e soluzioni

Le nostre domande 1

Qual è il vostro polso del mercato italiano? In termini di commesse che state ricevendo quale trend riscontrate rispetto allo scorso anno? Esistono tipologie o taglie di macchine/stampi più richieste di altre?

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Questo momento storico sembra caratterizzato dall’innalzarsi di muri anziché dall’apertura a un mercato sempre più libero e globalizzato. Ritenete che politiche di isolamento o protezioniste come quelle condotte dagli USA o dalla Gran Bretagna possano condizionare il mercato e, in ultima istanza, anche le vendite delle vostre macchine/stampi, sia in Italia che all’estero?

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Ormai quando si parla di manifatturiero non si fa altro che fare riferimento all’Industry 4.0. Qual è la vostra opinione su quella che molti definiscono come la quarta rivoluzione industriale? È qualcosa di applicabile sulla scala della tipica azienda italiana trasformatrice della gomma? Vorremmo sapere la vostra opinione in merito e se vi state attrezzando per una svolta Industry 4.0 delle vostre macchine.

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All’ultimo K2016 di Düsseldorf molti produttori di macchine per lo stampaggio hanno presentato novità e innovazioni. Voi siete stati presenti? Se sì, quali novità avete portato in fiera?

per l’industria del futuro

Chiamatela Industry 4.0 o come preferite, ma la rivoluzione digitale del manifatturiero è arrivata anche nel mondo della gomma, rivoluzionando il modo di concepire macchinari e stampi. I protagonisti, italiani ed esteri, del settore lo confermano, segnalando come il percorso verso prodotti sempre più connessi e automatizzati sia stato da loro intrapreso da tempo. E trovi ottimo riscontro anche nei clienti, stranieri e soprattutto italiani, anch’essi protesi verso l’innovazione. Andiamo verso un concetto innovativo di macchine, pensate per aziende veloci e high-tech e per una nuova generazione di addetti già formati a queste nuove tecnologie

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FOCUS

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Ci stiamo muovendo verso nuovi approcci, come gli stampi per articoli in plastica o nuove tecniche di sovrastampaggio

Alfa Stampi Clara Bresciani

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Export & Marketing

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Quello italiano è da sempre il principale mercato a cui si rivolge Alfa Stampi. Pur mantenendo una posizione di rilievo, comparando i nostri dati aziendali degli ultimi anni emerge tuttavia una sensibile diminuzione in favore del mercato estero: l’incidenza delle commesse italiane è passata infatti dal 91,2% del 2015 al 66,7% del 2016. Per quanto riguarda le tipologie di stampi, la diversificazione della nostra clientela ha portato a una conseguente diversificazione della nostra produzione: oltre a stampi per gli articoli tecnici più tradizionali, gli ultimi trend riscontrano un notevole aumento di richieste di stampi per particolari in gomma più complessi e per articoli in materiali più ricercati.

2.

Le politiche protezioniste statunitensi di stampo “trumpista” e quelle d’isolamento post-Brexit non intaccano in via diretta le nostre esportazioni, in quanto non abbiamo rapporti commerciali con queste nazioni. Tuttavia temo che se tale atteggiamento di chiusura verrà protratto a lungo termine, forte sarà il rischio di influenza anche per le nazioni più “eurocentriche”, con le quali storicamente collaboriamo. Alla luce di questo possibile avvertimento di instabilità, rinnovo la mia fiducia al mercato europeo.

3.

Il concetto di Industry 4.0, molto inflazionato negli ultimi tempi, è quel processo che punta a rendere la produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Esso racchiude in sé una moltitudine di spunti di riflessione, se applicato in termini generali al settore della trasformazione della gomma; pensiamo soprattutto al cosiddetto “passaggio dal digitale al reale” che comprende la robotica, la stampa 3D e la manifattura additiva, le cui più recenti applicazioni nel vasto mondo della gomma stanno apportando soluzioni del tutto innovative. Concordo con la posizione di un noto economista italiano, il quale sostiene che “l’industria italiana ha una elevata propensione ad innovare processi e prodotti”, e in tal senso credo che anche Alfa Stampi compirà presto qualche passo verso questa direzione.

4.

Sì, abbiamo partecipato all’ultimo K2016, per la prima volta in qualità di espositori. Consapevoli dell’importanza attribuita a questa vetrina internazionale abbiamo colto l’occasione per presentare le nostre ultime novità, che ci vedono impegnati non solo sul fronte della progettazione e produzione di stampi per una più complessa tipologia di particolari, ma anche volti verso nuovi approcci. Da oltre un

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

anno, infatti, Alfa Stampi sta muovendo i primi passi verso la progettazione e costruzione di stampi per articoli in plastica nonché sperimentando nuove tecniche di sovrastampaggio, il tutto in stretta collaborazione con il cliente. 

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In occasione del K2016 abbiamo presentato il brevetto del nostro innovativo sistema di regolazione dell’angolo di granigliatura

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AW Technik Gabriella Minotti Rappresentante per l’Italia

1

Il nostro punto di vista, da costruttori tedeschi di macchine per la finitura di articoli stampati in gomma, è che il mercato italiano continua a crescere dal punto di vista qualitativo. Proprio in quest’ottica sono molte le aziende che desiderano creare al loro interno un reparto di sbavatura per poter seguire e controllare direttamente tutti i passaggi produttivi, a partire dallo stampaggio fino al controllo finale del prodotto. Nel contempo, anche le aziende che offrono i servizi di finitura cercano soluzioni sempre migliori per soddisfare i propri clienti. Per quanto riguarda la tipologia di macchine richieste, notiamo un aumento dell’attenzione agli impianti per il lavaggio industriale: questo è infatti il passaggio finale prima del controllo qualitativo del pezzo e gli elevati standard qualitativi richiesti lo rendono sempre più necessario.

2

Gli sviluppi dello scenario internazionale avranno senza dubbio un impatto su tutti i mercati, anche se al momento AW-Technik non ha avuto ripercussioni sui propri affari con i clienti americani o inglesi. In generale, contiamo di poter mantenere la nostra posizione anche nelle nazioni che attuano politiche protezioniste, grazie alla nostra continua innovazione e alla produzione di macchine della miglior qualità.

3

AW-Technik ritiene che Industry 4.0 sia un’ottima opportunità per l’ammodernamento delle aziende, sia dal punto di vista della sostituzione di impianti datati che dal punto di vista strategico. Le nostre macchine sono già attrezzate per questa svolta in quanto permettono di effettuare un controllo dei processi di lavorazione, di lavorare in rete con i computer aziendali e di essere controllate a distanza. Le macchine sono inoltre dotate del più recente sistema di controllo Siemens, S7-1500.

4

AW-Technik non è stata presente come espositore ma come visitatore. Come azienda tedesca abbiamo senz’altro beneficiato della vicinanza della nostra sede con il polo


Inchiesta macchine fieristico per organizzare nella nostra sede incontri con clienti che avevano programmato la loro visita in fiera e, proprio in quei giorni, abbiamo potuto presentare il brevetto ottenuto dal nostro innovativo sistema di regolazione dell’angolo di granigliatura. Questa innovazione rende le nostre granigliatrici ancora più efficaci e competitive. 

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Già da qualche anno il mercato italiano è stato per noi una piacevole riscoperta, con realtà che non hanno nulla da invidiare ai clienti esteri

»

Bonardi Stampi Fabio Bonardi Commerciale

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Già negli ultimi anni, per noi il mercato italiano è stato una piacevole riscoperta. Sicuramente anche da parte nostra c’è stata una diversa attenzione nel dedicare tempo e risorse a nuovi clienti e a cercare di migliorare e mantenere i rapporti con quelli storici, ma i risultati ci parlano di realtà in crescita che nulla hanno da invidiare ai clienti esteri, nonostante le riconosciute difficoltà con le quali le aziende italiane devono quotidianamente scontrarsi.

Le nostre domande

1 Qual è il vostro polso del mercato italiano? In termini di commesse che state ricevendo quale trend riscontrate rispetto allo scorso anno? Esistono tipologie o taglie di macchine/stampi più richieste di altre? 2 Questo momento storico sembra caratterizzato dall’innalzarsi di muri anziché dall’apertura a un mercato sempre più libero e globalizzato. Ritenete che politiche di isolamento o protezioniste come quelle condotte dagli USA o dalla Gran Bretagna possano condizionare il mercato e, in ultima istanza, anche le vendite delle vostre macchine/stampi, sia in Italia che all’estero? 3 Ormai quando si parla di manifatturiero non si fa altro che fare riferimento all’Industry 4.0. Qual è la vostra opinione su quella che molti definiscono come la quarta rivoluzione industriale? È qualcosa di applicabile sulla scala della tipica azienda italiana trasformatrice della gomma? Vorremmo sapere la vostra opinione in merito e se vi state attrezzando per una svolta Industry 4.0 delle vostre macchine. 4 All’ultimo K2016 di Düsseldorf molti produttori di macchine per lo stampaggio hanno presentato novità e innovazioni. Voi siete stati presenti? Se sì, quali novità avete portato in fiera?


FOCUS

Le aziende italiane stanno sempre più entrando nell’ottica di utilizzare attrezzature che permettano di risparmiare materiale e utilizzare al meglio i propri macchinari, come per esempio l’utilizzo di gruppi termoregolati. Proprio per questo anche noi abbiamo iniziato a costruirne e ci siamo attrezzati con nuovi macchinari all’avanguardia che ci permettono di lavorare stampi sempre più grandi da abbinare proprio ai gruppi termoregolati (CRB). Inoltre, con nuovi macchinari e CAM specifici, realizziamo stampi complessi grazie alla tecnologia dei 5 assi in continuo, diversamente non realizzabili con tecnologie tradizionali.

2

Sicuramente isolamento e protezionismo non favoriscono la globalizzazione dei mercati. Per quanto riguarda la maggior parte della nostra clientela per ora non abbiamo riscontrato condizionamenti, mentre abbiamo avuto uno stallo su una fase di sviluppo che stavamo portando avanti con il Centro America.

3

La maggior parte delle aziende come la nostra hanno un’origine e una dimensione artigiana. Questo è sempre stato un punto di forza, ma andando avanti diventerà necessario sfruttare i vantaggi che l’Industry 4.0 può dare anche a noi. Già da anni nei nostri cicli produttivi teniamo sotto controllo le varie procedure e con statistiche e grafici costantemente aggiornati riusciamo ad avere una visione più realistica di come si sta lavorando. Oggi la proposta sulle macchine utensili di soluzioni Industry 4.0 permetterebbe di avere molte di queste statistiche e molti altri dati costantemente sotto controllo e questo sicuramente potrà giovare sia sul controllo di costi e organizzazione del lavoro, ma anche sulla gestione e manutenzione delle macchine stesse.

4

Nel nostro piccolo anche noi eravamo presenti al K2016, “ospiti” di Presma, ditta costruttrice di presse, che presentava un pressa rotativa multi-stazione sulla quale erano montati stampi di nostra produzione. Questa tipologia di pressa può

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

essere una valida alternativa ai CRB o, viste le contenute dimensioni per lo stampaggio di mescole difficili e/o costose , può dare molti vantaggi in fase di produzione. Noi da parte nostra cerchiamo di essere presenti e attivi in tutte le direzioni così da poter trasmettere o ricevere novità che possano fare il nostro bene e quello dei nostri clienti. 

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Il mercato è ormai talmente globalizzato che le barriere commerciali a livello globale sono perlopiù ininfluenti

Desma Sergio Lunari

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Rappresentante esclusivo per l’Italia

1

Il trend degli ultimi anni è stato estremamente positivo. I primi riscontri di quest’anno fanno presagire un nuovo record, per le commesse di Desma in Italia, per il 2017. Le taglie di macchina più richieste sono le 300 t orizzontali e le 250 t e 400 t verticali. Più in generale, le richieste fatte a Desma sono sempre più indirizzate alla produzione automatica, ottimizzata con l’ausilio dei termoregolati FlowControl e ITM ZeroWaste.

2

Cicliche aperture e chiusure al mondo sono antichi comportament, tipici di Gran Bretagna e Stati Uniti. Chi ha studiato un po’ di storia sa, tuttavia, che le politiche protezionistiche e isolazioniste non solo sono dannose, soprattutto per chi le adotta, ma, a medio termine, sono destinate a fallire. Il mercato è ormai talmente globalizzato e interconnesso che le barriere commerciali a livello globale sono perlopiù ininfluenti e, comunque, del tutto anacronistiche. Personalmente, penso che per noi cambierà ben poco.


Inchiesta macchine Le nostre domande

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1 Qual è il vostro polso del mercato italiano? In termini di commesse che state ricevendo quale trend riscontrate rispetto allo scorso anno? Esistono tipologie o taglie di macchine/stampi più richieste di altre? 2 Questo momento storico sembra caratterizzato dall’innalzarsi di muri anziché dall’apertura a un mercato sempre più libero e globalizzato. Ritenete che politiche di isolamento o protezioniste come quelle condotte dagli USA o dalla Gran Bretagna possano condizionare il mercato e, in ultima istanza, anche le vendite delle vostre macchine/stampi, sia in Italia che all’estero? 3 Ormai quando si parla di manifatturiero non si fa altro che fare riferimento all’Industry 4.0. Qual è la vostra opinione su quella che molti definiscono come la quarta rivoluzione industriale? È qualcosa di applicabile sulla scala della tipica azienda italiana trasformatrice della gomma? Vorremmo sapere la vostra opinione in merito e se vi state attrezzando per una svolta Industry 4.0 delle vostre macchine. 4 All’ultimo K2016 di Düsseldorf molti produttori di macchine per lo stampaggio hanno presentato novità e innovazioni. Voi siete stati presenti? Se sì, quali novità avete portato in fiera?

Si tratta di un’evoluzione inevitabile. Restarne fuori sarà sostanzialmente impossibile. Si farebbe la stessa impressione di qualcuno che lavorasse oggi usando un fax al posto delle e-mail e un telefono fisso al posto di uno smartphone. Desma ha già sviluppato negli scorsi anni un dispositivo e una serie di applicazioni atti a rendere le proprie macchine rispondenti ai requisiti di industry 4.0. A partire dallo scorso dicembre, il dispositivo SmartConnect4U e le relative applicazioni fanno già parte della dotazione standard di tutte le macchine Desma.

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Al K 2016, Desma ha presentato numerose novità. • Una macchina verticale ad iniezione dotata del nuovo termoregolato FlowControl Edrive, con gli ugelli indipendenti ad azionamento elettrico, e del sistema PressureSense, che, tramite sensori di pressione inseriti nelle cavità, permette di ottenere articoli finiti direttamente nello stampo, senza bave e matarozza. • Una macchina orizzontale da 100 t, con unità di iniezione rotante di 90 gradi per una estrema accessibilità e flessibilità nel cambio mescola. Anche questa macchina supportava un termoregolato, ITM ZeroWaste, che permette di produrre articoli con zero scarto di materiale. • Due cellule modulari di manipolazione articoli, dotate di robot, stampa di IR code sugli articoli e altri numerosi interessanti dispositivi. • Il dispositivo SmartConnect4U, con le relative applicazioni, per l’adeguamento delle macchine Desma ai requisiti richiesti da Industry 4.0. 

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Il mercato è ripartito quando sono state chiarite le misure di sostegno degli investimenti, come super e iperammortamento

Engel Italia Maurizio Ferrari

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Responsabile vendite

1

Il mercato ha rallentato verso la fine del 2016 per poi riprendere molto bene quando, finalmente, sono state in parte chiarite le misure a sostegno degli investimenti (superammortamento e iperammortamento) previsti dalla legge di stabilità. La richiesta, per quanto riguarda Engel, è sempre rivolta a macchine a iniezione verticali della serie compact e alle macchine orizzontali con e senza colonne. L’ultima macchina introdotta sul mercato, la Engel flexseals 300 sta riscuotendo un buon successo di vendite grazie alle ottime caratteristiche e prestazioni che si traducono in piani molto grandi, ampia possibilità di personalizzazione, elevata precisione, bassi consumi energetici (servoidraulica “Ecodrive” di serie) e alle dimensioni molto compatte.

2

Il gruppo Engel ha una presenza globale con stabilimenti in Europa, America e Asia, quindi non penso che politiche protezionistiche possano compromettere lo sviluppo delle vendite del gruppo. Il gruppo Engel è stato uno dei primi costruttori a insediarsi in Cina, il mercato più competitivo del mondo, e ha avuto un grande successo perché ha fornito soluzioni innovative, macchine con elevati standard qualitativi, soluzioni di sistema e alta tecnologia. Credo che le soluzioni tecnologiche proposte da Engel – che contribuiscono a rendere più competitivi i clienti – continueranno a essere richieste e apprezzate e non saranno influenzate dall’imposizione di tasse o dazi.

3

Alcuni importanti gruppi Italiani che producono guarnizioni e componenti tecnici in gomma sono già molto avanti, avendo da tempo installato un sistema MES collegato al sistema ERP. Quindi le presse, e altri macchinari, sono già in rete e scambiano dati con il sistema gestionale aziendale. A queste aziende basta davvero poco per completare una struttura Industria 4.0. Quanto sopra per dire che crediamo che Industria 4.0 sia alla portata di molte aziende del settore. Engel ha acquistato la TIG, una società attiva da decenni nella fornitura di sistemi MES nello stampaggio a iniezione, per rafforzare le proprie capacità di rispondere alle esigenze del mercato. Alla K16 Engel ha lanciato il programma inject 4.0 basato su tre pilastri fondamentali: macchine a iniezione intelligenti capaci di autoregolarsi e auto compensare derive di processo, produzione intelligente grazie al sistema MES e-factory con scambio dati in tempo reale e caricamento di programmi da remoto, servizi intelligenti grazie al sistema e-connect.24 che permette la diagnosi remota e la manutenzione predittiva. Il tutto integrato in un’unica infrastruttura che, a breve, utilizzerà il nuovo protocollo E77 come interfaccia di scambio dati anche verso altri macchinari, a monte o a valle della macchina a iniezione. Per esempio sulle

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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FOCUS

macchine a iniezione Engel sono già disponibili i pacchetti di autoregolazione dei parametri di processo denominati iQ weight, iQ clamp control, iQ flow control.

4

Engel era presente alla K16 con uno stand molto grande con 10 macchine e, come detto, con una sezione importante interamente dedicata a Industria 4.0. Altrettante applicazioni erano dislocate negli stand di partner. Una delle applicazioni più interessanti e che ha riscosso più successo consisteva nello stampaggio a iniezione bi-materiale di elastomeri combinati con termoplastici. Su una Engel victory 160 combi LIM venivano prodotti diaframmi per pompe peristaltiche in LSR e termoplastico PBT con canale freddo sulla parte elastomero e canale caldo sulla parte termoplastico. Il componente prodotto, finito senza bave e senza materozze, era realizzato in uno stampo a 4+4 figure con tecnologia di trasferimento robotizzato dei componenti da un’impronta all’altra. 

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Siamo certi che l’Industry 4.0 sia applicabile anche sulla scala delle aziende che operano nel nostro ambito e relativa filiera

»

Franciacorta Stampi Franco Cadei Manager Technical & Sales

1

Per quanto riguarda la nostra realtà, il polso dell’attuale situazione del mercato italiano sembra essere in fase evolutiva e quindi mostra un trend leggermente positivo. I benefici concreti si vedranno solo se questa situazione troverà stabilità e continuità, anche se i segnali sono incoraggianti. Le commesse sono tendenzialmente allineate a quelle dello scorso anno e per la nostra esperienza non vi sono richieste specifiche per determinati prodotti o tipologia di macchinari rispetto ad altri. Il mercato rimane dunque abbastanza diversificato e rivolto a settori industriali differenti, che richiedono appunto diverse componenti tecniche per i loro comparti produttivi.

2.

Le scelte politico-finanziarie di alcuni Paesi cardine sono sempre da monitorare e tenere in grande considerazione per i possibili sviluppi che possono determinare sul piano degli equilibri dell’economia internazionale e di riflesso locale. Tuttavia la diversificazione e le peculiarità del nostro mercato dovrebbero salvaguardarci da potenziali ritorsioni e in linea di massima per noi non dovrebbero esserci particolari problematiche e cambiamenti sostanziali.

3.

Nella nostra azienda crediamo molto in questa svolta industriale, soprattutto dal punto di vista tecnologicomanageriale. È un tema sul quale ci stiamo adoperando

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

e organizzando da tempo, anche se è un processo di innovazione che comporta determinate scelte che devono essere portate avanti in tutti i reparti, con le idee ben chiare e di prospettiva. Siamo certi che l’Industry 4.0 sia applicabile anche sulla scala delle aziende che operano nel nostro ambito lavorativo e relativa filiera; anzi riteniamo sia doveroso perché il margine di miglioramento da questo punto di vista è ampio e per certi versi in ritardo rispetto al mercato globale.

4.

L’ultima fiera di Düsseldorf è stata per noi occasione e teatro di importanti incontri e approfondimenti tecnici con alcuni dei nostri clienti, in particolar modo per discutere nuovi progetti che ora stiamo portando avanti. Quindi siamo stati presenti, ma non come espositori dei nostri prodotti. 

«

Le macchine richieste sono sempre quelle di medio tonnellaggio, ma con qualche tendenza all’aumento delle taglie richieste

»

IMG Macchine Fabrizio Piovanelli Responsabile vendite gomma

1

Il 2017 è iniziato con i migliori auspici, grazie anche alla sferzata data da parte del governo con l’introduzione dell’iper-ammortamento al 250%. Le richieste sono molte sia sul mercato domestico che su quello estero. Le macchine più richieste sono sempre quelle di medio tonnellaggio, con qualche tendenza all’aumento delle taglie richieste.

2.

La storia ci insegna che le politiche protezioniste non portano buoni risultati economici e politici. Siamo certi che anche i paesi dove sembra essere cambiato il vento si troveranno a dover ritornare parzialmente sulle proprie posizioni, adottando politiche economiche più flessibili e aperte al mercato. Stiamo poi parlando di due paesi che nella storia hanno fatto fortuna basando le proprie economie domestiche su quelle degli altri paesi.


Inchiesta macchine 3.

Le nostre macchine sono già allineate all’Industria 4.0 e le aziende italiane che le utilizzano non sono da meno. Ci troviamo sempre più spesso a vedere aziende locali molto più avanzate rispetto a quelle straniere. Non è nulla di nuovo pertanto per le grandi e medie aziende italiane. Per le piccole industrie sarà invece una buona possibilità per dare una svolta, grazie anche all’incentivo fiscale.

4.

Non abbiamo partecipato al K2016 in qualità di costruttori. Per policy aziendale preferiamo convogliare il nostro investimento in fiere verso la nostra manifestazione italiana, la fiera Plast di Milano, in particolar modo nella divisione Rubber. Ci riserviamo di prendere in considerazione la manifestazione K fra qualche anno. Abbiamo comunque convogliato i nostri sforzi in R&S verso presse ibride sempre più performanti, con notevoli risparmi energetici e sempre più precise nello stampaggio. La nostra REM, Rubber Electric Machine, verrà inoltre distribuita, dopo un lungo periodo di prove tecniche, a partire da settembre 2017 e sarà l’unica pressa totalmente elettrica disponibile sul mercato. 

Le nostre domande

1 Qual è il vostro polso del mercato italiano? In termini di commesse che state ricevendo quale trend riscontrate rispetto allo scorso anno? Esistono tipologie o taglie di macchine/stampi più richieste di altre? 2 Questo momento storico sembra caratterizzato dall’innalzarsi di muri anziché dall’apertura a un mercato sempre più libero e globalizzato. Ritenete che politiche di isolamento o protezioniste come quelle condotte dagli USA o dalla Gran Bretagna possano condizionare il mercato e, in ultima istanza, anche le vendite delle vostre macchine/stampi, sia in Italia che all’estero? 3 Ormai quando si parla di manifatturiero non si fa altro che fare riferimento all’Industry 4.0. Qual è la vostra opinione su quella che molti definiscono come la quarta rivoluzione industriale? È qualcosa di applicabile sulla scala della tipica azienda italiana trasformatrice della gomma? Vorremmo sapere la vostra opinione in merito e se vi state attrezzando per una svolta Industry 4.0 delle vostre macchine. 4 All’ultimo K2016 di Düsseldorf molti produttori di macchine per lo stampaggio hanno presentato novità e innovazioni. Voi siete stati presenti? Se sì, quali novità avete portato in fiera?


FOCUS

«Stiamo sempre più cercando di fornire un servizio “chiavi in

mano” ai nostri clienti, basato su potenti strumenti di calcolo per la progettazione

»

O.C.S. Stefano Savoldi General manager

1

Per il mercato italiano nel 2016, abbiamo avuto una crescita del 20% rispetto al 2015 per tipologie di stampi standard. Ciò significa che i nostri clienti (stampatori e utilizzatori di presse a iniezione e compressione) hanno mantenuto un parco macchine abbastanza in linea con gli anni precedenti. Infatti la richiesta di prodotti (stampi in acciaio) è stata più o meno la stessa dei periodi precedenti, per quanto concerne la dimensione e la tipologia dei prodotti richiesti.

2

Fortunatamente non abbiamo trovato difficoltà nel vendere i nostri prodotti all’estero. Abbiamo avuto e continuiamo ad avere una buona rete di vendita nei mercati esteri. Stiamo vendendo regolarmente nel mercato inglese senza ostacoli di nessun tipo.

3

Quello che stiamo cercando di fare è una sorta di chiavi in mano per il nostro cliente. Nel senso di velocizzare i processi di progettazione, automatizzando il calcolo e la realizzazione del modello matematico.

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Non eravamo presenti in quanto eravamo impegnati presso un evento organizzato da nostri clienti per mercati esteri. 

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Il mercato italiano cresce costantemente, con tempistiche rispettabili, che consentono di studiare bene ogni singolo progetto

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OR.P. Stampi Aurelio Brevi Amministratore delegato

1

Il mercato italiano è stato una bella riscoperta, negli ultimi tre anni è cresciuto costantemente e in modo equilibrato. Equilibrato in termini di pianificazione del lavoro, quindi con tempistiche rispettabili e possibilità di dedicare momenti di studio a ogni singolo progetto che ci coinvolge. Così facendo la ricerca della qualità e i risparmi sono tornati a essere i valori

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

aggiunti alla filiera produttiva della gomma che, uniti alla richiesta di incremento della produttività, ci hanno dato modo di offrire canali freddi e sistemi di automazione ad hoc per ogni cliente.

2

Per il nostro Dipartimento Commerciale estero, non esistono barriere, da molti anni siamo abituati a cambi di rotta repentini per far fronte a impedimenti o restrizioni commerciali. Non saranno di certo queste ultime politiche a sconvolgere ciò per cui da tempo “combattiamo”. Nuove iniziative e grandi progetti stanno prendendo forma nonostante restrizioni o effetti su cambi valuta rendano le cose un po’ più scomode.

3

Da due anni la nostra produzione è stata sottoposta ad un’analisi approfondita e ammodernata, anche sulla base dell’Industria 4.0. Ora tutti i nostri impianti hanno predisposizioni e personale formato per questa importante svolta. Non a caso la scelta di applicare il QR code su stampi, canali freddi e dispositivi, a breve collegati direttamente alla produzione, ha riscosso un buon successo tra i nostri clienti, sempre più propositivi e sempre più 4.0!

4

Il grande successo di questa fiera, come ogni anno lo dobbiamo alle innovazioni che portiamo con noi. Se in passate edizioni non abbiamo potuto far toccare con mano ai visitatori ciò che realmente offrivamo, quest’anno lo stand è stato pianificato e realizzato come uno show room. Tutti i nostri sistemi, tra cui il Canale Freddo Mobile, erano accompagnati da simulatori e spazi atti alle prove. Pezzi finiti con il Nuovo Canale Freddo Otturatore erano al servizio dei visitatori. Infine, ogni sistema poteva essere facilmente tracciato e memorizzato tramite QR code. 

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Il piano di politica industriale redatto dal governo è un’opportunità che non vogliamo e soprattutto non possiamo lasciarci scappare

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Rabbi Claudio & C. Stefano Rabbi Responsabile Ufficio tecnico

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Il 2016 ha visto un incremento degli ordinativi riguardanti stampi nuovi per il settore automotive. Abbiamo rinforzato i legami tecnico-commerciali con importanti aziende italiane del comparto, che ci hanno permesso di accrescere le nostre conoscenze relativamente alle criticità dei compound utilizzati e di affrontare sfide molto interessanti. Abbiamo registrato una sostanziale stabilità per quel che concerne la costruzione di stampi nuovi per il settore dell’elettrodomestico forse a vantaggio di un aumento delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria di


Inchiesta macchine Le nostre domande

1 Qual è il vostro polso del mercato italiano? In termini di commesse che state ricevendo quale trend riscontrate rispetto allo scorso anno? Esistono tipologie o taglie di macchine/stampi più richieste di altre? 2 Questo momento storico sembra caratterizzato dall’innalzarsi di muri anziché dall’apertura a un mercato sempre più libero e globalizzato. Ritenete che politiche di isolamento o protezioniste come quelle condotte dagli USA o dalla Gran Bretagna possano condizionare il mercato e, in ultima istanza, anche le vendite delle vostre macchine/stampi, sia in Italia che all’estero? 3 Ormai quando si parla di manifatturiero non si fa altro che fare riferimento all’Industry 4.0. Qual è la vostra opinione su quella che molti definiscono come la quarta rivoluzione industriale? È qualcosa di applicabile sulla scala della tipica azienda italiana trasformatrice della gomma? Vorremmo sapere la vostra opinione in merito e se vi state attrezzando per una svolta Industry 4.0 delle vostre macchine. 4 All’ultimo K2016 di Düsseldorf molti produttori di macchine per lo stampaggio hanno presentato novità e innovazioni. Voi siete stati presenti? Se sì, quali novità avete portato in fiera?

attrezzature esistenti di nostra produzione e non. Il 2017 è iniziato all’insegna del “bianco”. Stante i dati attuali non riusciremo a raggiungere i livelli di commesse pre-crisi, sia in temini di quantità che di valore, ma l’andamento lascia ben sperare e permette di pianificare qualche investimento tecnologico rilevante.

2

Non esportiamo direttamente in Usa e Gran Bretagna, pertanto riteniamo che l’effetto della politica protezionista non avrà per noi effetti nel breve periodo. Sicuramente gli incentivi al reshoring delle attività manifatturiere potrebbero spingere alla ripresa dell’indotto interno, che in tempi più lunghi costituirà un deterrente per l’importazione. Fortunatamente i paesi verso i quali esportiamo direttamente i nostri prodotti sono ben lontani dall’ avviare questo tipo di politiche e sono ancora decisamente propensi all’acquisto dello stampo italiano di qualità ad alto valore aggiunto.

3

La quarta rivoluzione industriale sta diventando sempre più reale da quando è stato coniato il termine “Industria4.0” nel 2011 in Germania. Molte aziende manifatturiere di grandi dimensioni hanno già avviato il processo di digitalizzazione e connessione di prodotti e risorse produttive. Il piano di politica industriale redatto dal governo è un chiaro segnale, un’opportunità che non vogliamo e soprattutto non possiamo lasciarci scappare. Nonostante la volontà, l’entusiasmo e le intelligenze in gioco rimane un problema di base che dovrà essere colmato con la creatività che ci caratterizza: le dimensioni delle PMI italiane sono minori rispetto alle corrispettive tedesche o francesi o inglesi e questo significa minor propensione al cambiamento tecnologico/culturale e all’investimento. Riteniamo che buona parte dei concetti dell’ Industria 4.0 possano essere applicati alla filiera della gomma, e le soluzioni tecnologiche proposte da alcuni importanti produttori di macchine per lo stampaggio ne sono un fulgido esempio (automazione, sensori per la gestione in remoto della produzione, tracking dei manufatti ecc.). La sfida sarà riuscire a digitalizzare anche i piccoli stampisti e i piccoli stampatori. Il nostro progetto Industria 4.0 è orientato all’introduzione di macchinari tecnologicamente avanzati e alla progettazione e implementazione di un sistema digitale di tracciabilità dei componenti stampo circolanti in produzione.

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Non abbiamo partecipato al K2016.

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La “virtual factory” è ormai irrinunciabile per tenere sotto controllo produzione, manutenzione, progettazione stampi e automazione

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REP Roberto Sandrone Commercial Manager Italy area

1

Il mercato nazionale, purtroppo, rispetto ad altri grandi paesi europei negli ultimi anni si è ristretto. In ogni caso gli ultimi 2 o 3 anni sono stati molto “buoni”, e le prospettive per il 2017 rispecchiano questo andamento. Come REP Italiana, dal nostro punto di vista, il mercato italiano è quasi esclusivamente costituito da richieste di presse verticali di media e grossa taglia di tonnellaggio e capacità di iniezione. Abbiamo osservato negli ultimi anni un forte calo di richieste per presse di piccola taglia.

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Noi, come REP Italiana non seguiamo direttamente mercati stranieri, REP ha filiali commerciali e di assistenza in molti paesi del mondo. Comunque vedendo di mese in mese i report di vendita del gruppo, per il momento, devo dire che non ci sono stati cali di ordini da parte dei paesi anglossassoni e Stati Uniti, anzi direi addirittura un aumento. Purtroppo è ancora presto per tirare conclusioni, occorrerà attendere almeno altri sei mesi, per avere una obiettiva valutazione sui cosidetti paesi protezionisti.

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L’ Opzione REP PACK 4.0 è disponibile alla clientela da almeno sei mesi. In particolare, questa opzione compendia 11 tipologie differenti di appicazioni, ed è sicuramente per il cliente un grosso aiuto in termini di monitoraggio e controllo del parco presse. Tale controllo remoto, con tutte le applicazioni connesse è, possibile attraverso qualsiasi strumento informatico, computer

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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FOCUS

o smartphone. Sicuramente con il passare del tempo anche un’ azienda di piccole dimensioni andrà a utilizzare questo tipo di opzione, scegliendo tra le 11 applicazioni diponibili quelle che saranno più indispensabili. La “virtual factory” sta diventando quasi irrinunciabile per tenere sotto controllo il reparto di produzione, manutenzione, progettazione stampi o automazione della propria azienda.

un sacco di tempo a fare previsioni sugli sviluppi delle varie nuove situazioni. Quello che crediamo è semplicemente che di fronte a ogni situazione difficile si aprono scenari nuovi e interessanti. Staremo attenti a coglierli e a sfruttarli, come sempre abbiamo fatto. La qualità dei nostri prodotti sarà comunque alla base di ogni sfida.

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Fortunatamente i nostri prodotti si sposano perfettamente con questa idea. Abbiamo speso molto tempo e denaro negli ultimi anni, ma ora possiamo procedere velocemente verso la strada che ci suggerisce Industria 4.0. Questo argomento non è chiaro al 100% in tutti i suoi punti, potremmo soffermarci per ore a discutere su cosa sia giusto fare e come farlo. Noi abbiamo la nostra idea, che arriva da molto prima che questo argomento fosse di attualità, e si riassume facilmente. Puntiamo ad avere una pressa che sia al 100% un macchinario autonomo, interfacciato ad altri macchinari, che insieme generino la produzione necessaria con l’aiuto di meno personale possibile e, soprattutto, uomini con attitudini diverse da quelle del passato. La nuova generazione di addetti, che ormai è già sul mercato da tempo, non ha e non può avere l’esperienza che richiedono i vecchi macchinari, perché il loro percorso formativo è stato improntato sulla tecnologia e sull’innovazione, non sull’utilizzo di macchinari con tecnologia vecchia di 25 anni. Ora dobbiamo preparare il futuro per questo nuovo tipo di professionalità e fare in modo che le capacità e le idee di questi professionisti siano sviluppabili e utili. I macchinari devono seguire le persone e non viceversa; devono essere costruiti per chi li utilizza e connessi al mondo esterno. Noi ci crediamo da tempo e continueremo a farlo. Da una breve analisi fatta tra i nostri clienti potenziali, emerge come anch’essi posso siano indirizzati verso questa strada.

Al K di Dusseldorf REP è sempre presente. Le novità sono state essenzialmente queste: • la Generazione 10 di presse rivista e migliorata. • La differenziazione di due linee di prodotto in Generazione 10: Extended e Core, cioè alta gamma e base. • L’ Opzione REP PACK 4.0 di cui abbiamo parlato nella precedente risposta. • Una nuova CMS, pressa multistazione con modello da 250 tonnellate che si aggiunge al precedente da 150 tonnellate. • Un modello di pressa nuova, di piccolissimo tonnellaggio “Microject”. • Un impianto per la pulizia stampi con sorgente laser, per altro molto interessante. • Presse a compressione della nostra consociata Tung Yu. La nostra posizione di anno in anno si rafforza sempre di più con novità molto importanti e significative per il nostro settore. 

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Puntiamo ad avere una pressa che sia al 100% un macchinario autonomo, utilizzato da uomini con attitudini diverse rispetto al passato

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RPM Marco Inverardi Amministratore delegato

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Possiamo dire ad oggi di essere una delle pochissime realtà fondamentali del mercato italiano. Siamo fornitori della maggior parte degli stampatori italiani della gomma che, come si sa, sono per lo più collocati nell’area del Nord Italia. Il trend rispetto allo scorso anno sembra mantenere i numeri e le caratteristiche molto positive del 2016. Abbiamo evaso un 25% in più di commesse lo scorso anno, in paragone al 2015, e quest’anno sembra iniziato allo stesso modo. La maggior parte delle richieste, sono presse orizzontali, di medio tonnellaggio, e quasi esclusivamente elettriche.

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Abbiamo diversi clienti all’estero, e specialmente in Gran Bretagna e in Usa. Quello che succederà non lo possiamo sapere, questi argomenti non sono alla nostra portata. Tra l’altro, in questi momenti di cambiamento, perdiamo tutti

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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Non abbiamo partecipato al K2016, in quanto riteniamo quella esibizione più specializzata nel settore plastica. Per noi il mercato gomma è quello più importante e ci dedichiamo ormai da tempo alle fiere del suddetto settore. Le novità per noi sono all’ordine del giorno: presenteremo diverse nuove idee al Plast del prossimo anno. 


Inchiesta macchine Le nostre domande

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I clienti che richiedono macchine Industry 4.0 hanno dovuto affrontare grandi investimenti. E anche i fornitori non possono esimersi dal compierli

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Saspol Davide Dondena Managing director

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Quest’anno il trend è decisamente positivo, con un incremento degli ordini, oltre che sul mercato estero, anche su quello italiano. Non possiamo dire se vi siano macchine più richieste di altre, in quanto la nostra produzione è volta a produrre macchine su misura per ogni cliente.

1 Qual è il vostro polso del mercato italiano? In termini di commesse che state ricevendo quale trend riscontrate rispetto allo scorso anno? Esistono tipologie o taglie di macchine/stampi più richieste di altre? 2 Questo momento storico sembra caratterizzato dall’innalzarsi di muri anziché dall’apertura a un mercato sempre più libero e globalizzato. Ritenete che politiche di isolamento o protezioniste come quelle condotte dagli USA o dalla Gran Bretagna possano condizionare il mercato e, in ultima istanza, anche le vendite delle vostre macchine/stampi, sia in Italia che all’estero? 3 Ormai quando si parla di manifatturiero non si fa altro che fare riferimento all’Industry 4.0. Qual è la vostra opinione su quella che molti definiscono come la quarta rivoluzione industriale? È qualcosa di applicabile sulla scala della tipica azienda italiana trasformatrice della gomma? Vorremmo sapere la vostra opinione in merito e se vi state attrezzando per una svolta Industry 4.0 delle vostre macchine. 4 All’ultimo K2016 di Düsseldorf molti produttori di macchine per lo stampaggio hanno presentato novità e innovazioni. Voi siete stati presenti? Se sì, quali novità avete portato in fiera?

2

Con la Gran Bretagna abbiamo lavorato negli anni passati, ma ad oggi non c’è quasi più nessuno che stampa la gomma, risulta quindi un mercato fermo per noi. Dagli Usa abbiamo riscontrato un notevole aumento nella richiesta di macchine (forse anche per via del cambio favorevole della moneta) alcune delle quali si sono tramutate in commesse molto grandi da rispettabili aziende produttrici di pneumatici.

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FOCUS

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Le nostre macchine sono già prodotte al 90% secondo i parametri di Industry 4.0. I nostri clienti che hanno richiesto macchine interamente improntate a queste tecnologia, che oggi sono già in fase di realizzazione, hanno dovuto sostenere un investimento notevole in quanto, per poter rispettare i parametri di Industry 4.0, servono migliorie logistiche e operative aggiuntive. Lo stesso tipo di investimento deve essere compiuto dai fornitori, che si trovano ad affrontare costi “nuovi” per Industry 4.0.

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Sì, abbiamo partecipato al K2016. Abbiamo presentato la macchina per lo stampaggio UHMWPE, e abbiamo progredito, dal K a oggi, nello sviluppo di nuove macchine per SMC e per la fibra di carbonio. 

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Prevediamo un anno ancora in crescita, grazie anche alle nuove disposizioni sugli ammortamenti per svecchiare i macchinari

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ST.A.TE Technologies Francesco Valsecchi CEO

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Abbiamo iniziato l’anno con un buon andamento sulla scia dell’ottimo trend di crescita che ci contraddistingue oramai da alcuni anni. Prevediamo un anno ancora in crescita, grazie anche alle nuove disposizioni sugli ammortamenti che stimoleranno lo svecchiamento dei macchinari. Notiamo oltretutto una graduale stabilizzazione verso programmi di investimento meno estemporanei e più programmati. Riguardo al taglio delle macchine più richieste , possiamo dire che ci sono segnali per una diversificazione dei mezzi produttivi , non più lo stesso taglio di macchina per tutte le stagioni, ma la macchina giusta per l’applicazione giusta per una migliore efficienza economico/produttiva.

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Alcune forme di protezionismo sono condivisibili quando non c’è reciprocità , come ad esempio l’Europa con i prodotti del Far East. Nel nostro settore in Europa ne abbiamo avuto un esempio una quindicina di anni fa, quando arrivarono le presse a compressione taiwanesi che hanno praticamente falcidiato le nostre aziende produttrici. Ora, dopo averci quasi azzerato, i tawanesi hanno alzato qualità e prezzi. Questo è il pericolo se non esiste una forma di controllo sulle importazioni con effetto dumping. Penso che le politiche degli Usa e Gran Bretagna vadano in questa direzione. Fortunatamente oggi, rispetto a quindici anni fa, le aziende puntano sempre di più sulla qualità e la produzione europea è la sola che può soddisfare al momento questa domanda. Le macchine sono prodotti complessi e fortemente industrializzati per poter dare un’elevata qualità a prezzi competitivi. Necessitano di continui investimenti in ricerca e sviluppo, di strutture adeguate per poter seguire prodotti di un elevato valore unitario.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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Siamo naturalmente favorevoli e anche promotori di questa filosofia produttiva, che dà un ulteriore input anche alle aziende che già da tempo hanno introdotto sistemi per l’acquisizione centralizzata dei dati macchina. Secondo me è uno stimolo e un vantaggio, soprattutto per le aziende di piccole e medie dimensioni, proprio perché va nella direzione dell’ulteriore automazione e della “lean production”. L’efficienza e la qualità è sempre stata lasciata al grande dinamismo produttivo e abnegazione delle piccole e medie realtà, ma ora l’opportunità di avere sistemi che comunicano a distanza offre nuove possibilità di controllo della produzione in tempo reale. Certo, sarà necessario formare figure in grado di gestire questi nuovi sistemi. Noi della STATE abbiamo sempre puntato su partner con alti livelli qualitativi e sistemi produttivi innovativi. Infatti le nostre macchine sono già dotate da alcuni anni di sistemi di comunicazione. Inoltre da alcuni mesi tutte e tre i nostri partner (Maplan, Boy e Wickert) hanno introdotto una nuova generazione di controlli che esalta ulteriormente la filosofia 4.0.

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Noi della STATE eravamo presenti con tutte e tre i nostri partner (Maplan, Boy e Wickert) e le novità presentate sono state tante. Maplan con l’introduzione del nuovo controllo PC 6000 che, come detto, è basato sulla tecnologia web. In pratica è possibile collegarsi a distanza al quadro di controllo della macchina come se si fosse davanti alla stessa. Inoltre, con la tecnologia iCloud, come fornitori siamo sempre connessi al controllo della macchina per intervenire (sempre sotto approvazione del cliente) in tempo reale, in modo da garantire una tempestiva diagnostica o per i vari aggiornamenti. Anche Boy e Wickert hanno presentato soluzioni simili. Maplan ha poi presentato la nuova serie di macchine sia orizzontali che verticali con un’ergonomia ancora più accattivante. 

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L’Industry 4.0 nasce da una vera e propria rivoluzione sociale, basata su cloud computing e analisi di dati, che ha riflessi sull’industria

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Suprema Maurizio Coscia Responsabile commerciale

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Nel nostro piccolo non facciamo testo; credo comunque esista una tendenza positiva con maggiori investimenti rispetto all’anno scorso, in particolare per le presse a iniezione nelle macchine a ciclo automatizzato, perlopiù orizzontali).

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Personalmente e frequentando abbastanza questi paesi non vedo alcuna barriera all’importazione nelle


Inchiesta macchine Le nostre domande

1 Qual è il vostro polso del mercato italiano? In termini di commesse che state ricevendo quale trend riscontrate rispetto allo scorso anno? Esistono tipologie o taglie di macchine/stampi più richieste di altre? 2 Questo momento storico sembra caratterizzato dall’innalzarsi di muri anziché dall’apertura a un mercato sempre più libero e globalizzato. Ritenete che politiche di isolamento o protezioniste come quelle condotte dagli USA o dalla Gran Bretagna possano condizionare il mercato e, in ultima istanza, anche le vendite delle vostre macchine/stampi, sia in Italia che all’estero? 3 Ormai quando si parla di manifatturiero non si fa altro che fare riferimento all’Industry 4.0. Qual è la vostra opinione su quella che molti definiscono come la quarta rivoluzione industriale? È qualcosa di applicabile sulla scala della tipica azienda italiana trasformatrice della gomma? Vorremmo sapere la vostra opinione in merito e se vi state attrezzando per una svolta Industry 4.0 delle vostre macchine. 4 All’ultimo K2016 di Düsseldorf molti produttori di macchine per lo stampaggio hanno presentato novità e innovazioni. Voi siete stati presenti? Se sì, quali novità avete portato in fiera?

politiche Usa e Regno Unito; credo che i nuovi governanti intendano solamente dare le giuste tutele di mercato ai propri sistemi manifatturieri. Per i grossi o piccoli fabbricanti di macchine utensili europei, a meno che per casi eccezionali non si introducano veri e propri dazi, tali politiche sono dunque ininfluenti. Ho curiosamente notato di recente in un ufficio acquisti americano un “sentiment” di nazionalismo (“buy American”), ma questo è un fenomeno che si ripete ciclicamente nel corso degli anni e che si presenta, anche geograficamente, a macchia di leopardo.

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Interessante che questo termine , Industry 4.0, lo abbiano coniato e marketizzato i tedeschi; io la vedo più come una rivoluzione sociale che ha poi riflessi importanti anche sull’industria; i veri motori sono infatti il cloud computing, l’enorme raccolta e sfruttamento di dati e i nuovi processi di automazione. Per le fabbriche della gomma tutto ciò si traduce e già si vede in concreto nelle innumerevoli applicazioni con robot antropomorfi sempre più efficienti e sicuri (si pensi al carico/scarico di presse o alla sala mescole), nella sensoristica (si pensi solo alla visione artificiale di o-ring e articoli tecnici), nelle stampanti 3D (che noi usiamo per lo sviluppo del prodotto in gomma) e nelle progettazioni con intelligenza artificiale.

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Non eravamo presenti per una questione dimensionale e di costi, anche se ci sarebbe piaciuto esporre una delle ultime macchine gomma senza colonne o una pompa silicone di cui abbiamo recentemente realizzato un prototipo. Magari ce la facciamo la prossima volta. 

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Dalle Aziende

Sonderhoff Italia si espande di Giuseppe Cantalupo

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onderhoff è il gruppo tedesco con sede centrale a Colonia fornitore di risonanza mondiale nel settore delle tecnologie per guarnizionature, incollaggi e resinature, e degli impianti di dosaggio e automazione. I suoi prodotti di tenuta trovano applicazione in un gran numero di settori industriali per l’impermeabilizzazione e la sigillatura di componenti nell’industria dei quadri elettrici ad armadio, dell’elettronica e dell’elettrotecnica, dell’automotive, dell’illuminotecnica e del fotovoltaico, della climatizzazione, dell’imballaggio e degli elettrodomestici. È presente in Italia dal 2001 con una filiale - Sonderhoff Italia - che ha incontrato da subito il favore dei mercati, consolidando in breve tempo la sua affermazione come fornitore di sistemi sigillanti di superiore qualità: guarnizioni, incollaggi e resinature, impianti di dosaggio e automazione. Tutto quello che serve per la sigillatura, e tutto presso un unico fornitore.

Una crescita continua La sede iniziale della nuova filiale è a Valmadrera, sul Lago di Como. In pochi anni il fatturato sviluppa una crescita costante, il trend delle commesse è

La sede di Sonderhoff Italia a Oggiono. 38

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

In occasione del quindicesimo anniversario della sua fondazione, nel 2016 Sonderhoff Italia ha ampliato la sua sede di Oggiono, Lecco. È la prima tappa della realizzazione di un progetto del gruppo tedesco, al quale appartiene la società lecchese, che prevede l’espansione dell’attività produttiva e commerciale della filiale italiana


Materiali A sinistra, guarnizionatura in schiuma a due componenti formata sul posto con la schiuma sigillante Fermapor K31. Sotto, erogazione del sistema poliuretanico a due componenti Fermadur con tecnologia FIP (formed in place) con una testa di miscelazione sviluppata da Sonderhoff.

A sinistra, il sistema di mescolazione e dosaggio DM 402/403 di Sonderhoff. Questa soluzione è stata presentata lo scorso anno al Chinaplas 2016. positivo, i clienti aumentano di numero, e in questa situazione il sito, con i suoi 400 metri quadrati di superficie, finisce col risultare inadeguato a far fronte alle mutate richieste dei mercati - qualitative e quantitative - rispetto alle origini. E così, a settembre del 2011, l’anno del decimo anniversario della sua nascita, la società trasloca a Oggiono, Lecco, in una sede di 1.000 metri quadrati, ben più spaziosa di quella di partenza, che consente una più agevole organizzazione strutturale di compiti e funzioni nei settori amministrazione, produzione e vendite. Ma dopo pochi anni, il management aziendale avverte la necessità di una ulteriore espansione, e nel 2016, l’anno del 15° compleanno della filiale, amplia il sito di Oggiono con la realizzazione di un nuovo stabilimento nelle vicinanze, che estende la superficie totale

occupata a oltre 1.500 metri quadrati. È la conferma delle favorevoli prospettive di crescita della filiale italiana del gruppo tedesco. Sonderhoff Italia fornisce mescole poliuretaniche e siliconiche e anche gli impianti per la miscelazione e il dosaggio di questi materiali per la produzione di guarnizioni polimeriche di tenuta a due e più componenti mediante l’innovativa tecnologia FIPFG (Formed In-Place Foam Gasket). I macchinari per queste lavorazioni e i sistemi di automazione sono prodotti da Sonderhoff Engineering di Hörbranz, Austria, l’azienda del gruppo specializzata nella progettazione e fabbricazione di questi impianti. Oltre a fornire materiali e macchine per l’utilizzo della tecnologia FIPFG, la filiale di Oggiono è anche dotata delle attrezzature necessarie per la produzione

conto terzi. Per questa attività e per la produzione di guarnizioni espanse autoadesive GekoSpider la strategia sviluppata dal gruppo tedesco per Sonderhoff Italia prevede un ampliamento con l’ausilio di macchinari nuovi e moderni. In questo contesto si inserisce l’investimento fatto per una cella di dosaggio per guarnizioni, incollaggi e resinature di piccoli componenti che dovrebbe consentire all’azienda di acquisire nuovi clienti principalmente nei settori della telecomunicazione e della tecnologia medicale ed elettronica. C’è, infine, anche un nuovo settore commerciale nel raggio d’azione della società lecchese, ed è la compravendita di impianti di dosaggio usati che l’azienda riimmette sui mercati completamente revisionati e aggiornati secondo le più moderne tecnologie.  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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Dalle Aziende

Nuove idee dalle Marche

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elle Marche si è parlato molto, purtroppo, a causa del terremoto che ha colpito molti suoi comuni. Si dice poco, invece, dell’eccellenza delle sue realtà produttive, alcune della quali davvero di livello mondiale in molti settori, dall’arredo alla carta, dall’elettronica all’abbigliamento, dalle calzature alla produzione di macchinari industriali (per esempio per la lavorazione del legno). Non manca il comparto della gomma, che qui storicamente lavora per il settore calzaturiero ma che sta conoscendo la comparsa di nuove realtà aperte anche ad altre applicazioni. È il caso della Innovativ Gummi Tech, una nuova realtà situata nella zona industriale di Monteprandone in provincia di Ascoli Piceno. Abbiamo incontrato il suo fondatore e amministratore unico, Giuliano Bruno, che ci ha raccontato come è nata l’azienda. «La Innovativ Gummi Tech nasce da un’idea imprenditoriale maturata qualche anno fa sulle basi di un’esperienza ventennale nel campo della mescolazione della gomma e delle sue applicazioni nei vari settori merceologici fino a diventare

La sede della Innovativ Gummi Tech, nella zona industriale di Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno. 40

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

Una regione di cui si parla poco ma dove, in realtà, è altissimo il valore tecnologico di molte attività all’avanguardia nel mondo. In questo scenario si colloca una giovane azienda, la Innovativ Gummi Tech, con un ambizioso programma orientato allo sviluppo di nuove mescole, che però non si limita alla mera formulazione ma si estende anche allo sviluppo di sistemi di produzione e nuove tecnologie.


Compounding L’ingegner Giuliano Bruno, amministratore unico di Innovativ Gummi Tech.

una realtà all’inizio dell’anno scorso. Lo scopo è di produrre mescole in gomma per ottenere un prodotto con performance elevate e allo stesso tempo a pari costo dello standard attualmente offerto dal mercato. I mezzi utilizzati per raggiungere l’obiettivo sono le più moderne e innovative tecniche di produzione; l’impiego di macchine sia nuove sia tradizionali ma con accorgimenti tecnologici suggeriti da noi stessi al fine di renderle innovative; l’utilizzo di nuovi tipi di materie prime; l’impiego di risorse altamente specializzate e qualificate del settore della gomma».

Progetto di crescita A regime l’azienda impiegherà, tra personale diretto ed indiretto, circa 20 risorse di cui una buona parte impiegati esclusivamente alle attività di ricerca

e sviluppo. La capacità media annua dell’attuale impianto è di 5.000 tonnellate di mescole. «Il cuore della nostra linea di mescolazione – dice Bruno – si basa su un mescolatore interno compenetrante ad interasse variabile della capacità di 140 litri, alimentato in automatico da un impianto di dosaggio polveri; a valle ci sono due mescolatori a cilindri 660 x 2.140 completi di stockblender; chiude la linea un batchoff totalmente automatizzato». L’intera linea è gestita da un sistema di automazione, con un software che analizza in tempo reale tutti i parametri di processo di ogni singola macchina, intervenendo separatamente su ognuna per garantire sempre le caratteristiche reologiche ideali richieste alla mescola. «L’intera produzione della Innovativ Gummi Tech – aggiunge Bruno – è totalmente rintracciabile e ogni lotto di produzione è identificato da un codice a barre, che rappresenta la “carta d’identità” della mescola, riportando al suo interno tutte le informazioni, a partire dalle materie prime utilizzate ai parametri di processo, completando la sua caratterizzazione nel laboratorio qualità dotato delle più moderne macchine disponibili sul mercato».

Clienti e attività

Mescola grigia per espanso, antistatica, antifiamma e antiabrasiva.

Per chi lavora l’azienda? I principali mercati a cui si rivolge sono il settore automotive, calzaturiero, farmaceutico, tubi idraulici, cinghie e nastri trasportatori, guarnizioni e giunti, rivestimento rulli, energia e petrolio, edilizia e co-

struzioni, prodotti speciali. Un campo d’azione molto ampio, che va dalla produzione e commercializzazione di mescole fino alla creazione e sfruttamento di brevetti nel settore della gomma. Ma qual è l’attività prevalente? E come è organizzata l’azienda per riuscire a far fronte a tante funzioni? «La nostra attività principale – risponde ancora Giuliano Bruno – è la produzione e commercializzazione delle mescole in gomma nate dalla diretta collaborazione con il cliente finale e sviluppate in funzione dei progetti di quest’ultimo. Il cliente conosce il suo processo, il suo prodotto e l’applicazione finale. Noi conosciamo i materiali e la loro trasformazione. Insieme si raggiunge l’obiettivo comune». Le mescole prodotte, sviluppate su misura del cliente, sono a base di elastomeri quale NR, EPDM, SBR, NBR, HNBR, ECO, VITON. «Tutti i clienti utilizzatori di mescole in gomma – dice ancora l’amministratore unico di Innovativ Gummi Tech – sono già orientati o si stanno orientando verso una produzione a “zero difetti”, conseguentemente questo vuole dire che la loro materia prima, il compound in gomma, deve avere un alto contenuto tecnologico con parametri qualitativi ripetibili tra un batch e l’altro; contemporaneamente anche i prezzi devono essere contenuti per mantenere la competitività del mercato. Entrambe le cose si ottengono con processi innovativi altamente automatizzati come il nostro impianto di produzione».

Ricerca e sviluppo E per quanto riguarda la ricerca e sviluppo? Come un’azienda così giovane e in crescita si può organizzare per svolgerla al meglio? «Per noi – dice Bruno – quella della Ricerca e Sviluppo è un’attività che rappresenta il futuro di un’azienda e a cui devono partecipare, direttamente o indirettamente, tutti i dipendenti. La sola trasformazione delle materie prime rende sterile un’azienda, a mio avviso, specialmente se non si effettuano costanti investimenti in termini economici sia sul miglioramento L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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Dalle Aziende

A sinistra, mescola verde antistatica. Sotto, mescola nera EPDM 70 ShA.

delle macchine e delle loro performance sia sulla crescita delle risorse umane. Il risultato finale, ottenuto in collaborazione con altri partner quali il cliente stesso o in sinergia con operatori di altri settori paralleli al mondo della gomma, dove si usano le stesse materie prime, fa crescere professionalmente l’azienda e i propri dipendenti. Noi lavoriamo anche per la protezione delle idee che sviluppiamo: un brevetto tutela i risultati di tale attività intellettuale attraverso il riconoscimento al team dell’opera di una serie di diritti, sia di carattere morale che patrimoniale». Fatto tutto questo da soli? «Collaboriamo con università italiane – conclude Bruno – e in particolare con laboratori privati, insieme ai quali stiamo brevettando delle applicazioni della gomma nel settore delle energie alternative». 

ANNUARIO 2017 L’INDUSTRIA ITALIANA DELLA GOMMA

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EDIFIS



Normative NORMATIVE

Nuove regole sull’esposizione agli agenti chimici di Beatrice Garlanda

Una direttiva europea dei primi di febbraio introduce nuove regole e nuovi limiti di esposizione a una serie di sostanze chimiche tra cui, anche, il monossido di azoto, il bisfenolo A, il diclorobenzene e altri utilizzati nella lavorazione dei polimeri

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017


Salute

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a Gazzetta UE del primo febbraio 2017 pubblica la direttiva (UE) 2017/164 della Commissione che definisce un quarto elenco di valori indicativi di esposizione professionale in attuazione della direttiva 98/24/ CE del Consiglio e che modifica le direttive 91/322/CEE, 2000/39/CE e 2009/161/UE. Il provvedimento, che consta di nove articoli e un allegato contenente lelenco delle 31 sostanze per le quali sono stati rivisti i limiti desposizione, dovrà essere recepito dagli Stati membri entro il 21 agosto 2018. Lemanazione del nuovo testo ci offre loccasione per fornire ai nostri lettori un quadro della normativa UE vigente in materia desposizione professionale agli agenti chimici.

 La direttiva 98/24/CE Il provvedimento base cui fare riferimento in materia desposizione ad agenti chimici è la direttiva 98/24/CE del 7 aprile 1998 (G.U. UE 5 maggio 1998 L131), modificata dalla direttiva 2014/27/UE (G.U. UE 5 marzo 2014 L65) per allinearla alle disposizioni del regolamento CLP. Si segnala che la direttiva 98/24/CE è stata recepita in Italia dal D.Lgs. 25/2002 poi sostituito dal nuovo T.U. in materia di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/08 coordinato con D.Lgs. 106/2009); mentre la direttiva 2014/27/ UE è stata recepita dal D.Lgs. 39/2016. Il testo del 98 rappresenta la quattordicesima direttiva particolare ai sensi della direttiva quadro 89/391/CEE in materia di salute e sicurezza dei lavoratori e determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano, o possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di attività lavorative che comportino la presenza di agenti chimici. La direttiva riguarda gli agenti chimici pericolosi che sono o possono essere presenti sul luogo di lavoro e si applica anche quando le sue disposizioni sono più favorevoli ai lavoratori di quelle di cui alla direttiva 2004/37/ CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti da agenti cancerogeni o mutageni. Si fa presente che questultima è oggetto di una proposta di modifica presentata nel maggio 2016. Il nuovo testo dovrebbe accrescere ulteriormente la protezione dei lavoratori.

 Definizioni Per agenti chimici lart. 2 della direttiva 98/24/CE, modificato dalla direttiva 2014/27/UE, intende: a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o n sul mercato b) agenti chimici pericolosi: i) agenti chimici che soddisfano i criteri di classificazione

come pericolosi in una delle classi di pericolo fisico e/o di pericolo per la salute di cui al regolamento 1272/2008, indipendentemente dal fatto che tali agenti chimici siano classificati nellambito di tale regolamento ii) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, ai sensi del punto i), comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori a causa di loro proprietà chimiche-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite desposizione professionale a norma dellart.3. Per “attività che comporta la presenza di agenti chimici” è intesa ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne prevede lutilizzazione, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, limmagazzinamento, e il trasporto o leliminazione e il trattamento, o che risultano da tale attività lavorativa. Per “valore limite desposizione professionale” sintende, se non diversamente specificato, il limite della concentrazione media ponderata nel tempo di un agente chimico nellaria allinterno della zona di respirazione di un lavoratore in relazione ad un periodo di riferimento specificato. Infine, il “valore limite biologico”è il limite della concentrazione nelladeguato mezzo biologico del relativo agente, di un suo metabolito, o di un indicatore di effetto.

 Valori limite desposizione professionale Ai sensi dellart.3 della direttiva 98/24/CE, la Commissione valuta il rapporto tra gli effetti sulla salute degli agenti chimici pericolosi ed il livello desposizione professionale. A tal fine si avvale di una valutazione scientifica basata sui dati più aggiornati disponibili. In base alla valutazione di cui sopra e previa consultazione del comitato consultivo per la sicurezza, ligiene e la tutela della salute sul luogo di lavoro (SCOEL) la Commissione propone, sotto forma di valori limite desposizione professionale, obiettivi dellUnione al fine di proteggere i lavoratori dai rischi derivanti dallesposizione agli agenti chimici pericolosi.

 SCOEL Lo SCOEL è stato istituito nel 1995 con lo scopo di consigliare la Commissione UE sui limiti desposizione professionale per le sostanze chimiche nel luogo di lavoro. Questo compito è svolto attraverso la preparazione di raccomandazioni scientifiche che servono alla Commissione a supportare proposte di regolamentazione. Il Comitato è composto da un massimo di 21 membri scelti tra esperti in chimica, tossicologia, epidemiologia, medicina del lavoro e igiene industriale. Lo SCOEL è oggi regolato dalla decisione della Commissione 2014/113/UE del 3 marzo 2014 che allinea il funzioL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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Normative

namento del comitato con le regole della Commissione in materia di gruppi di esperti I valori limite elaborati dallo SCOEL sono fissati o rivisti dalla Commissione tenendo conto della disponibilità di tecniche di misurazione, secondo la procedura di cui allart.127 della direttiva 89/391/CEE.

 Valori limite UE e nazionali Per ogni agente chimico per cui è stabilito a livello dellUnione un valore limite indicativo di esposizione professionale, gli Stati membri devono stabilire un valore limite nazionale. A questo scopo va preso in considerazione il valore limite UE e determinata la natura del valore limite nazionale in conformità alla prassi e alla legislazione dello Stato di cui si tratta. A livello comunitario possono anche essere stabiliti valori limite desposizione professionale obbligatori. In tal caso gli Stati membri fissano un valore limite nazionale desposizione professionale obbligatorio corrispondente, basato sul valore del limite comunitario, ma non superiore ad esso.

 Obblighi dei datori di lavoro I datori di lavoro devono valutare leventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e, in caso affermativo, valutare i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori derivanti dalla presenza degli agenti stessi. Nel far ciò, devono prendere in considerazione: - le loro proprietà pericolose - le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal fornitore (ad esempio la pertinente scheda dei dati sicurezza a norma del regolamento REACH) - il livello, il tipo e la durata dellesposizione - le circostanze in cui è svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi - i valori limite desposizione professionale o i valori limite biologici stabiliti nel territorio dello stato membro in questione - gli effetti delle misure preventive adottate o da adottare - se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese. La valutazione dei rischi è costantemente aggiornata, in particolare se vi sono stati notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata o quando i risultati della sorveglianza sanitaria lo rendono necessario. Nella valutazione dei rischi vanno incluse talune attività (es. manutenzione) rispetto alle quali è prevedibile la possibilità di notevole esposizione, o che comunque possono provocare effetti dannosi sulla salute e la sicurezza. Nel caso di unattività nuova che comporti la presenza di agenti chimici pericolosi, tale attività può cominciare solo dopo che si sia proceduto alla valutazione dei rischi che essa presenta e allattuazione di misure di prevenzione.

 46

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

Prevenzione dei rischi I datori di lavoro devono adottare tutte le misure preventive necessarie per eliminare o ridurre al minimo i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori che operano con agenti chimici. A tal fine, i datori, ad esempio, forniscono attrezzature adeguate, riducono al minimo il numero dei lavoratori che sono o potrebbero essere esposti nonché la durata e lintensità dellesposizione, predispongono misure per la manipolazione, lo stoccaggio e il trasporto sicuro sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi.

 Misure specifiche di prevenzione e protezione Il datore di lavoro deve garantire che il rischio derivante da un agente chimico pericoloso per la salute e la sicurezza dei lavoratori sia eliminato o ridotto al minimo. A questo scopo fa di preferenza ricorso alla sostituzione dellagente con uno non pericoloso o meno pericoloso. Quando la natura dellattività non consente di eliminare il rischio attraverso la sostituzione, il datore di lavoro garantisce che il rischio sia ridotto mediante opportune misure di protezione e prevenzione (ad es d.p.i, adeguata ventilazione). A tali misure è associata unadeguata sorveglianza sanitaria. Qualora sia superato un valore limite desposizione effettivamente fissato nello Stato membro, il date di lavoro deve adottare immediatamente iniziative per porre rimedio alla situazione applicando misure di prevenzione e protezione opportune.

 Gestione degli infortuni, incidenti ed emergenze I datori di lavoro, per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori dalle conseguenze di incidenti o di emergenze derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro, predispone piani dazione che possono essere attuati al verificarsi di tali eventi. Tali misure comprendono esercitazioni di sicurezza da effettuare a intervalli regolari e la messa a disposizione di appropriate installazioni di pronto soccorso.

Informazione e formazione dei lavoratori Il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori i risultati della valutazione dei rischi, le informazioni sugli agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro e i relativi limiti desposizione professionale. Egli deve anche formare e informare i lavoratori sulle precauzioni appropriate da adottare. Infine deve consentire loro laccesso ad ogni scheda dei dati di sicurezza messe a disposizione dal fornitore a norma dellart.31 del regolamento REACH. Le informazioni di cui sopra possono essere fornite anche ai rappresentanti dei lavoratori. Si fa presente che gli Stati membri possono adottare tutte le misure necessarie a garantire che i datori di lavoro possano ottenere su richiesta, preferibilmente dal produttore


Salute o dal fornitore, tutte le informazioni concernenti gli agenti chimici pericolosi che sono necessarie ai fini della valutazione dei rischi, qualora né il regolamento (CE) 1907/2006 né il regolamento (CE)1272/2008 contemplino lobbligo di fornire informazioni.

-idruro di litio -monossido di azoto, salvo deroga per le attività in miniera e galleria. Con effetto dal 21 agosto 2018 sono anche sostituiti i riferimenti all1,4-diclorobenzene presente nellallegato della direttiva 2009/161/UE e al Bisfenolo A presente nellallegato della direttiva 2009/161/UE Per le attività sotterranee e in galleria gli Stati membri si possono avvalere di un periodo transitorio (al massimo fino al 21 agosto 2023) per quanto riguarda i valori limite per il monossido di azoto, il biossido di azoto e il monossido di carbonio. Durante tale periodo possono continuare ad applicare i seguenti valori al posto di quelli stabili dallallegato della direttiva (UE) 2017/64: -per il monossido di azoto: i valori limite stabiliti dallallegato della direttiva 91/322/CEE -per il biossido di azoto e il monossido di carbonio: i valori limite nazionali in vigore al 1° febbraio 2017.

 La direttiva (UE) 2017/164 Accenniamo ora alla direttiva 2017/164, cioè allultimo provvedimento emanato in materia. Esso stabilisce il quarto elenco di valori limite indicativi di esposizione professionale agli agenti chimici in attuazione della direttiva 98/24/CE. Compete agli Stati membri fissare valori limite nazionali per tali agenti, tenendo conto di quanto stabilito dallUnione. A norma dellart.3 della direttiva 98/24/CE, il Comitato scientifico ha valutato il rapporto tra gli effetti sulla salute degli agenti chimici che figurano nelle trentun voci dellallegato della direttiva 2017/164 e il livello desposizione professionale e ha raccomandato di stabilire per tutti gli agenti chimici in questione valori limite indicativi desposizione professionale per via inalatoria in relazione ad un periodo di riferimento di otto ore come media ponderata nel tempo. Valori limite desposizione sono stati, quindi, definiti per tutti gli agenti chimici che figurano nellallegato del provvedimento. Inoltre si fa presente che lallegato della direttiva in oggetto sostituisce, con effetto dal 21 agosto 2018, i riferimenti alle seguenti sostanze presenti nellallegato della direttiva 91/322/CEE: -acido acetico -diidrossido di calcio

 Elenchi di valori limite indicativi di esposizione professionale agli agenti chimici Segnaliamo che gli elenchi in questione si trovano negli allegati delle seguenti direttive: direttiva 91/322/CEE direttiva 2000/39/CE direttiva 2006/15/CE direttiva 2009/161/UE direttiva (UE) 2017/164 Tali allegati, nella loro versione vigente, sono riportati nelle tabelle.

Valori limite indicativi desposizione professionale (allegato alla direttiva 91/322/CEE) Einecs (1)

CAS (2)

Nome dellagente

Valori limite (3) mg/m3 (4)

ppm (5)

2 005 807

64-19-7

Acido acetico

25

10

0,1

-

50

10

15

5

5

-

22

5

2 018 659

88-89-1

Acido picrico

2 020 495

91-20-3

Naftalene

2 038 099

110-86-1

Piridina (6)

2 151 373

1305-62-0

Diidrossido di calcio

2 152 932

1319-77-3

Cresoli (tutti gli isomeri)

2 311 161

7440-06-4

Platino (metallico)

2 314 843

7580-67-8

Idruro di litio

2 332 710

10102-43-9

Monossido di azoto

-

-

Stagno (composti inorganici come Sn) (6) 2

(1) (2) (3) (4) (5)

(6)

(6)

(6)

(6) (6)

1 0,025

-

30

25

EINECS European Inventory of Exiating Chemical Substances CAS Chemical Abstract Service Number Misurato o calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di otto ore mg/m3: milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 kPa (760 mm di pressione atmosferica) 3 ppm: parti per milione per volume daria ((ml/m )

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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Normative Primo elenco di valori limite indicativi d’esposizione professionale (allegato alla direttiva 2000/39/CE) Einecs 200-467-2 200-662-2 200-663-8 200-756-3 200-834-7 200-863-5 200-870-3 200-871-9 201-159-0 201-176-3 202-422-2 202-425-9 202-436-9 202-704-5 202-705-0 202-849-4 203-313-2 203-388-1 203-396-5 203-400-5 203-470-7 203-473-3 203-539-1 203-550-1 203-576-3 203-603-9 203-604-4 203-631-1 203-726-8 203-737-8 203-767-1 203-808-3 203-905-0 203-933-3 204-065-8 204-428-0 204-469-4 204-662-3 204-697-4 204-826-4 205-480-7 205-563-8 208-394-8 208-793-7 210-946-8 211-047-3 215-535-7 222-995-2 231-634-8 231-131-3 231-595-7 231-633-2 231-635-3 231-954-8 231-978-9 231-113-0 247-852-1 252-104-2 (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7)

48

(1)

CAS

(2)

60-29-7 67-64-1 67-66-3 71-55-6 75-04-7 75-34-3 75-44-5 75-45-6 78-93-3 79-09-4 95-47-6 95-50-1 95-63-6 98-82-8 98-83-9 100-41-4 105-60-2 106-35-4 106-42-3 106-46-7 107-18-6 107-21-1 107-98-2 108-10-1 108-38-3 108-65-6 108-67-8 108-94-1 109-99-9 110-12-3 110-43-0 110-85-0 111-76-2 112-07-2 115-10-6 120-82-1 121-44-8 123-92-2 124-40-3 127-19-5 141-32-2 142-82-5 526-73-8 541-85-5 626-38-0 628-63-7 620-11-1 625-16-1 1330-20-7 3689-24-5 7664-39-3 7440-22-4 7647-01-0 7664-38-2 7664-41-7 7782-41-4 7783-07-5 10035-10-6 26628-22-8 34590-94-8

Nome dell’agente chimico Dietletere Acetone Cloroformio Tricloroetano 1,1,1Etilammina Dicloroetano 1,1Fosgene Clorodifluorometano Butanone Acido propionico o-Xilene Diclorobenzene 1,21,2,4 Trimetilbenzene Cumene Fenilpropene, 2Etilbenzene E-Caprolattame (polvere e vapore) Eptan-3-one p-Xilene Diclorobenzene 1,4Alcole allilico Etilen glicol Metossipropanolo-2, 1Metilpentan-2-one, 4m-Xilene 2-Metossi-1-metiletilacetato Mesitilene (1,3,5-trimetilbenzene) Cicloesanone Tetraidrofurano 5-Metilexan-2-one Eptano-2-one Piperazina (polvere e vapore) Butossietanolo, 22-Butossietilacetato Etere dimetilico 1,2,4-Triclorobenzene Trietilammina Acettao di isopentile Dimetilammina N,N-Dimetilacetammide Acrilato di n-butile Eptano, n1,2,3-Trimetilbenzene 5-Metileptano-3-one Acetato di 1-metilbutile Acetato di pentile Acetato di 3-amile Acetato di terz-amile Xilene, isomeri misti, puro Sulfotep Acido fluoridico Argento, metallico Acido cloridrico Acido ortofosforico Ammioniaca anidra Fluoro Seleniuro di iderogeno Acido bromidrico Azoturo di sodio (2-Metossimetiletossi)-propanolo Fluoruri inorganici

Valori limite 8 ore Breve durata (5) mg/m3 (6) ppm (7) mg/m3 (6) ppm (7) (4)

308 1210 10 555 9,4 412 0,08 3600 600 31 221 122 100 100 246 442 10 95 221 122 4,8 52 375 83 221 275 100 40,8 150 95 238 0,1 98 133 1920 15,1 8,4 270 3,8 36 11 2085 100 53 270 270 270 270 221 0,1 1,5 0,1 8 1 14 1,58 0,07 0,1 308 2,5

100 500 2 100 5 100 0,02 1000 200 10 50 20 20 20 50 100 20 50 20 2 20 100 20 50 50 20 10 50 20 50 20 20 1000 2 2 50 2 10 2 500 20 10 50 50 50 50 50 1,8 5 20 1 0,02 50 -

616 1110 Œ0,4 900 62 442 306 250 492 884 40 442 306 12,1 104 568 208 442 550 81,6 300 475 0,3 246 333 37,8 12,6 540 9,4 72 53 107 540 540 540 540 442 2,5 15 2 36 3,16 0,17 6,7 0,3 -

200 200 0,1 300 20 100 50 50 100 200 100 50 5 40 150 50 100 100 20 100 100 50 50 5 3 100 5 20 10 20 100 100 100 100 100 3 10 50 2 0,05 2 -

Einecs European Inventory of Existing Chemical Substances CAS Chermical Absrtract Service Regstry Number Una notazione cutanea attribuita ai valori limite di esposizione rivela la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle Misurato o calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di otto ore Valore limite al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti, se non altrimenti specificato 3 mg/m milligrammi per metro cubo d’aria a 20°C e 101,3 kPa ppm parti per milione per volume d’aria (ml/m3)

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

Notazione Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle Pelle -

(3)


Salute Secondo elenco di valori limite indicativi d’esposizione professionale (allegato alla direttiva 2006/15/CE) Einecs

(1)

200-193-3 200-579-1 200-659-6 200-830-5 200-835-2 201-142-8 202-716-0 203-585-2 203-625-9 203-628-5 203-692-4 203-716-3 203-777-6 203-806-2 203-815-1 203-906-6 203-961-6 204-696-9 205-483-3 205-634-3 206-992-3 207-343-7 215-236-1 215-242-4 231-131-3 231-714-2 231-778-1 231-959-5 232-260-8 233-060-3

CAS

(2)

Valori limite 8 ore Breve durata (5) mg/m3 (6) ppm (7) mg/m3 (6) ppm (7)

Notazione

0,5 9 260 268 70 3000 1 45 192 23 3000 15 72 700 36 50,1 67,5 9000 2,5 1 1 3000 1 1

5 200 100 40 1000 0,2 10 50 5 1000 5 20 200 10 10 10 5000 1 0,58 1000 -

384 70 30 72 101,2 7,6 -

100 15 10 20 15 3 -

epidermide epidermide epidermide epidermide epidermide epidermide epidermide epidermide epidermide -

221

50

442

100

Pelle

0,7 0,14 1 1

0,1 0,1 -

2,6 1,5 0,28 -

1 0,5 0,2 -

-

(4)

Nome dell’agente chimico

54-11-5 64-18-6 67-56-1 75-00-3 75-05-8 78-78-4 98-95-3 108-46-3 108-88-3 108-90-7 109-66-0 109-89-7 110-54-3 110-82-7 110-91-8 111-77-3 112-34-5 124-38-9 141-43-5 144-62-7 420-04-2 463-82-1 1314-56-3 1314-80-3

Nicotina Acido formico Metanolo Cloroetano Acetonitrile Isopentano Nitrobenzene Resorcinolo Toluene Monoclorobenzene Pentano Dietilammina n-Esano Cicloesano Morfolina 2-(2-Metossietossi)etanolo 2-(2-Butiossietossi)etanolo Anidride carbonica 2-Amminoetanolo Acido ossalico Ciannamide Neopentano Pentaossido di fosforo Pentasolfuro di difosforo Argento (composti solubuili come Ag) Bario (composti solubuili come Ba) Cromo metallico, ccomposti di cromo inorganico (II)e composti di cromo inorganico (III) (non solubili) 7697-37-2 Acido nitrico 7726-95-6 Bromo 7782-50-5 Cloro 7803-51-2 Fosfina 8003-34-7 Piretro (senza lattoni sensibilizzanti) 10026-13-8 Pentacloruro di fosforo

(3)

-

(Legenda: vedi legenda alla tabella precedente

Terzo elenco di valori limite indicativi d’esposizione professionale (allegato alla direttiva 2009/161/UE) CAS

(2)

Denominazione dell’agente

N,N Dimetilformamide Disulfuro di carbonio Bisfenolo A (polveri inalabili) Metacrilato di metile Metilacrilato Acetato di vinile Fenolo 2-Metossietanolo 2-Metossietil acetato 2-Etossi etanolo 2-Etossietil acetato 1,4 Diossano Etilacrilato Isocianato di metile n-metil-2-pirrolidone Ossido di terz-butile e metile Mercurio e composti inorganici divalenti del mercurio compresi ossido mercurico e cloruro di mercurio (misurati come mercurio) (7) 7664-93-9 Acido solforico (nebulizzazione) (8) (9) 7783-06-4 Acido solfidrico

68-12-2

75-15-0 80-05-7 80-62-6 96-33-3 108-05-4 108-95-2 109-86-4 110-49-6 110-80-5 111-15-9 123-91-1 140-88-5 624-83-9 872-50-4 1634-04-4

(1) CAS Chemical Abstract Service Registry number (2) Una notazione cutanea attribuita al VLEP identifica la possibilità di un assorbimento significativo attraverso l’epidermide (3) Misurato o calcolato in relazione ad un periodo di riferimento di otto ore, come media ponderata (TWA) (4) Livello d’esposizione a breve termine (STEL). Valore limite al di là del quale non si dovrebbe verificare l’esposizione e che si riferisce ad un periodo di 15 minuti, salvo indicazione contraria 3 (5) mg/m : milligrammi per metro cubo d’aria a 20°C e 101,3 kPa

Valori limite 8 ore Breve durata (4) 3 (5) (6) mg/m ppm mg/m3 ppm 15 5 30 10 15 5 10 50 100 18 5 36 10 17,6 5 35,2 10 8 2 16 4 1 1 8 2 11 2 73 20 21 5 42 10 0,02 40 10 80 20 183,5 50 367 100

cute cute cute cute cute cute cute cute -

0,02

-

-

-

-

0,05 7

5

14

10

-

(3)

Notazione (2)

(6) ppm: parti per milione nell’aria (ml/m3) (7) Durante il monitoraggio dell’esposizione al mercurio e ai suoi composti divalenti inorganici, occorre tener presente le relative tecniche di monitoraggio biologico che completano i valori limite indicativi dell’esposizione professionale (8) Nel selezionare un metodo adeguato di monitoraggio dell’esposizione, occorre tener conto delle limitazioni e delle interferenze potenziali che possono risultare a seguito della presenza di altri composti del fosforo (9) La nebulizzazione è definita come frazione toracica L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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Normative

Terzo elenco di valori limite indicativi d’esposizione professionale (allegato alla direttiva 2009/161/UE) Valori limite CAS

(2)

68-12-2

75-15-0 80-05-7 80-62-6 96-33-3 108-05-4 108-95-2 109-86-4 110-49-6 110-80-5 111-15-9 123-91-1 140-88-5 624-83-9 872-50-4 1634-04-4

7664-93-9 7783-06-4 (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9)

Denominazione dell’agente N,N Dimetilformamide Disulfuro di carbonio Bisfenolo A (polveri inalabili) Metacrilato di metile Metilacrilato Acetato di vinile Fenolo 2-Metossietanolo 2-Metossietil acetato 2-Etossi etanolo 2-Etossietil acetato 1,4 Diossano Etilacrilato Isocianato di metile n-metil-2-pirrolidone Ossido di terz-butile e metile Mercurio e composti inorganici divalenti del mercurio compresi ossido mercurico e cloruro di mercurio (misurati come mercurio) (7) Acido solforico (nebulizzazione) (8) (9) Acido solfidrico

(3)

Annotazione (2) (4)

8 ore mg/m3 (5) ppm (6) 15 5 15 5 10 50 18 5 17,6 5 8 2 1 1 8 2 11 2 73 20 21 5 40 10 183,5 50

Breve durata mg/m3 ppm 30 10 100 36 10 35,2 10 16 4 42 10 0,02 80 20 367 100

cute cute cute cute cute cute cute cute -

0,02

-

-

-

-

0,05 7

5

14

10

-

CAS Chemical Abstract Service Registry number Una notazione cutanea attribuita al VLEP identifica la possibilità di un assorbimento significativo attraverso l’epidermide Misurato o calcolato in relazione ad un periodo di riferimento di otto ore, come media ponderata (TWA) Livello d’esposizione a breve termine (STEL). Valore limite al di là del quale non si dovrebbe verificare l’esposizione e che si riferisce ad un periodo di 15 minuti, salvo indicazione contraria 3 mg/m : milligrammi per metro cubo d’aria a 20°C e 101,3 kPa ppm: parti per milione nell’aria (ml/m3) Durante il monitoraggio dell’esposizione al mercurio e ai suoi composti divalenti inorganici, occorre tener presente le relative tecniche di monitoraggio biologico che completano i valori limite indicativi dell’esposizione professionale Nel selezionare un metodo adeguato di monitoraggio dell’esposizione, occorre tener conto delle limitazioni e delle interferenze potenziali che possono risultare a seguito della presenza di altri composti del fosforo La nebulizzazione è definita come frazione toracica

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Normative

Quarto elenco di valori limite d’esposizione professionale (allegato alla direttiva UE 2017/164) Valori limite N.CE

(1)

-

N.CAS

(2)

-

(espresso come 0,2 (8) manganese) 0,05 (9) 200-240-8 55-63-0

Nome dell’agente chimico

(4)

Annotazione(3) (5)

8 ore mg/m3 (6) ppm (7)

Breve termine mg/m3 (6) ppm (7)

Manganese e composti inorganici del manganese

Trinitrato di glicerolo

0,095

0,01

0,19

0,02

cute

6,4

1

32

5

cute

200-262-8

56-23-5

Tetracloruro di carbonio, tetraclorometano

200-521-5 200-580-7

61-82-5 64-19-7

Amitrolo Acido acetico

0,2 25

10

50

20

-

200-821-6

74-90-8

Cianuro di idrogeno (espresso come cianuro)

1

0,9

5

4,5

cute

200-838-9 200-864-0 201-083-8 201-177-9 201-188-9 201-245-8 202-981-2 203-234-3 203-400-5 203-453-4 203-481-7 203-788-6 204-825-9 205-500-4

75-09-2 75-35-4 78-10-4 79-10-7 79-24-3 80-05-7 101-84-8 104-76-7 106-46-7 107-02-8 107-31-3 110-65-6 127-18-4 141-78-6

Cloruro di metilene, diclorometano Cloruro di vinilidene, 1,1-dicloroetilene Ortosilicato di tetraetile Acido acrilico, acido prop-2-enoico Nitroetano Bisfenolo A, 4,4'-isopropilidendifenolo Difeniletere 2-etilesan-1-olo 1,4-diclorobenzene; p-diclorobenzene Acroleina, acrilaldeide; prop-2-enale Formiato di metile But-2-in-1,4-diolo Tetracloroetilene Acetato di etile

353 8 44 29 62 2 (8) 7 5,4 12 0.05 125 0,5 138 734

100 2 5 10 20 1 1 2 0,02 50 20 200

706 20 59(10) 312 14 60 0,12 250 275 1 468

200 5 20(10) 100 2 10 0,05 100 40 400

cute -

205-599-4

143-33-9

Cianuro di sodio (espresso come cianuro)

1

-

5

-

cute

205-792-3

151-50-8

Cianuro di potassio (espresso come cianuro)

1

-

5

-

cute

207-069-8 211-128-3 215-137-3 215-138-9 231-195-2 231-484-3 233-271-0 233-272-6 262-967-7

431-03-8 630-08-0 1305-62-0 1305-78-8 7446-09-5 7580-67-8 10102-43-9 10102-44-0 61788-32-7

Diacetile, butandione Monossido di carbonio Diidrossido di calcio Ossuido di calcio Anidride solforosa Idruro di litio Monossido di azoto Biossido di azoto Terfenile idrogenato

0,07 23 1 (9) 1 (9) 1,3 2,5 0,96 19

0,02 20 0,5 2 0,5 2

0,36 117 4 (9) 4 (9) 2,7 0,02 (8) 1,91 48

0,1 100 1 1 5

-

cute cute cute cute -

1) N.CE Numero CE (Comunità europea)-Idetificatore numerico delle sostanze all’interno dell’Unione europea (2) N.CAS Chemical Abstract Registry Number (3) Una notazione cutanea attribuita al VLEP identifica la possibilità di un assorbimento significativo attraverso la pelle (4) Misurato o calcolato in relazione ad un periodo di riferimento di otto ore, come media ponderata (TWA) (5) Livello d’esposizione a breve termine (STEL). Valore limite al di là del quale non si dovrebbe verificare l’esposizione e che si riferisce ad un periodo di 15 minuti, salvo indicazione contraria 3 (6) mg/m milligrammi per metro cubo d’aria a 20°C e 101,3 kPa (7) ppm parti per milione per volume d’aria (ml/m3) (8) Frazion e inalabile (9) Frazione respirabile (10)Valore limite d’esposizione a breve termine in relazione ad un periodo di riferimento di 1 minuto

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017


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News News SPS IPC Drives a Parma per sapere tutto sull’Industry 4.0 X

T

ra gli eventi organizzati da Messe Frankfurt Italia, presentati a dicembre a Milano in occasione di un’ampia conferenza stampa, un appuntamento centrale per tutto il comparto manifatturiere italiano è la settima edizione di SPS IPC Drives Italia (a Parma, dal 23 al 25 maggio 2017). La fiera, riconosciuta come il riferimento in Italia per l’automazione industriale, colleziona nuove aziende espositrici ed è ancora in crescita. La più grande novità è il layout espositivo, con ben 4 padiglioni, che ha permesso di soddisfare le richieste di ampliamento e di offrire una collocazione alle aziende in lista d’attesa completando l’offerta merceologica in mostra. Sono state introdotte nuove categorie merceologiche legate alle tecnologie disruptive - meccatronica, industrial IoT, big data, cybersecurity, applicazioni robotiche, software di progettazione e simulazione - per completare l’offerta per la fabbrica intelligente, dando completezza e visibilità all’intera filiera dell’automazione industriale. Tra i settori più ampliati quindi quello del digitale, con la presenza di aziende come Cisco, SAP, HP, Winext, Reply e Intel. Da non perdere prima di SPS Italia le Ta-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

vole Rotonde itineranti, organizzate per diffondere la cultura 4.0 sul territorio. Tra marzo e aprile segnaliamo, il 29 marzo a Belvedere di San Leucio, Caserta, la tavola rotonda “Tecnologie digitali per la competitività”, in cui i distretti campani raccontano esperienze di Industry 4.0 e di reti e città del futuro. Il 12 aprile, invece, al CNH Industrial Village di Torino, si

tiene “Automotive e Manifattura 4.0: un connubio vincente”. Lo scorso 22 febbraio, invece, ad Ancona, importanti marchi del manifatturiero hanno raccontato le loro esperienze di Industry 4.0 nella tavola rotonda “Le 4 A del Made in Italy nel distretto marchigiano: abbigliamento, arredamento, alimentare e automazione”.


Taccuino Le aziende italiane si fanno onore al Tire Technology Expo

S

ono stati consegnati, durante il Tire Technology Expo di Hannover, gli “Awards for Innovation and Excellence 2017”. La premiazione – la decima della serie - è avvenuta nel corso della serata di gala svoltasi al termine della seconda giornata della manifestazione fieristica e ha riguardato le cinque principali categorie industriali che operano nel campo della ricerca, dello sviluppo e della produzione dei pneumatici. Tra le finaliste di quest’anno, due importanti società italiane: Versalis (Eni) in partnership con la società americana Genomatica, nella categoria Environmental Achievement of the Year, e Comerio Ercole nella categoria Tire Industry Supplier of the Year. Versalis-Genomatica è stata premiata per il processo sviluppato per la produzione dell’1,3-biobutadiene da fonti rinnovabili e di biocarburanti a partire da zucche-

ri, mediante 1,3-butandiolo e successiva deidratazione. L’innovazione consiste nell’utilizzo di un microrganismo individuato da Genomatica per la produzione dell’1,3-butandiolo e di un sistema catalitico realizzato da Versalis per deidratare il diolo e ottenere l’1,3-butadiene col quale produrre biogomma. L’approdo di Comerio Ercole alla finale per il primo posto nella categoria Tire Industry Supplier of the Year ha la sua mo-

tivazione nello sviluppo di integrati sistemi idraulici di processo e nell’utilizzo della realtà aumentata nella progettazione di impianti “chiavi in mano”. All’arrivo al traguardo, però, l’azienda di Busto Arsizio è stata superata al fotofinish dal gruppo tedesco-olandese VMI, costruttore di macchine per la produzione di pneumatici per veicoli industriali, che si è aggiudicato il premio per il secondo anno consecutivo per la realizzazione di una serie


News

di applicazioni innovative, tra cui il vision system Pixxel: una piattaforma semplice e integrata che facilita la produzione dei pneumatici attraverso una più alta automazione e una migliorata capacità di elaborazione dati. «Essere arrivati in finale in questa competizione è comunque già una grande soddisfazione per noi - commenta Riccardo Comerio, titolare e presidente della Comerio Ercole - e aver corso l’ultimo tratto della gara gomito a gomito con un gruppo della portata di VMI ci riempie di orgoglio, specie considerando che con questo gruppo collaboriamo abitualmente per lo sviluppo di diversi importanti progetti». I premi per le altre categorie sono stati assegnati a Bridgestone-Examation (Tire Manufacturing Innovation of the Year), Sumitomo Rubber Industries (Tire Technology of the Year), Continental (Tire Manufacturer of the Year). Un riconoscimento alla carriera, infine, è stato conferito al professor Gert Heinrich, del Leibniz Institute for Polymer Research di Dresda, con l’assegnazione del Lifetime Achievement Award. Gli awards sono coordinati dalla rivista Tire Technology International e vengono assegnati ogni anno a febbraio. I vincitori di questa edizione sono stati scelti da una giuria internazionale indipendente, formata da 27 esperti dell’industria del pneumatico, imprenditori e docenti universitari.

Un concorso Vibram per trovare nuovi usi alla mescola Morflex

V

ibram, in collaborazione con Desall, lancia il contest multi-fase Vibram Rubber Skin Attitute, aperto a designer e creativi di tutto il mondo, con il quale intende ricercare nuovi concept di prodotto per applicazioni innovative del “foglio gomma simil pelle” Luxury Rubber, lastra sottile di gomma Vibram Morflex con un aspetto molto simile alla pelle, che mantiene le performance della gomma Vibram. Vibram festeggia quest’anno gli 80 anni del celebre disegno “Carrarmato” con un concorso suddiviso in due fasi: nella prima parte i concorrenti dovranno proporre idee per lavorati o semilavorati da realizzare con il foglio Luxury Rubber; nella seconda fase si dovrà approfondire e sviluppare in prodotti specifici i concept 56

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

vincitori della fase precedente. I partecipanti dovranno presentare delle proposte innovative e originali, anche rivolgendosi all’esterno dell’ambito calzaturiero, sondando fino in fondo le potenzialità dell’innovativo “foglio di gomma simil pelle” Luxury Rubber e prediligendo i prodotti coerenti con la filosofia di Vibram, pur esplorando eventualmente anche nuovi settori in cui l’azienda non è ancora presente. Per condividere tutta la passione e l’attenzione di Vibram nella ricerca e nello sviluppo tecnologico, il vincitore, oltre a ricevere un premio in denaro, avrà la possibilità di partecipare a un workshop presso il Vibram Technological Center in Cina, dove seguirà da vicino lo sviluppo del proprio progetto. La partecipazione è gratuita e aperta a talenti creativi di età uguale o superiore a 18 anni di qualsiasi nazionalità. I partecipanti potranno concorrere con uno o più progetti. Gli interessati dovranno consegnare gli elaborati specificati nel bando attraverso la pagina di upload relativa al concorso su www.desall.com entro il 16 maggio 2017. Il vincitore, selezionato da Vibram, riceverà un premio di 4.000 euro. Lo Sponsor offre, inoltre, a tutti i partecipanti un compenso di 2.000 euro per l’acquisto della licenza per lo sfruttamento economico dei progetti non riconosciuti come proposte vincitrici. Calendario: Fase di upload: 15 febbraio - 16 maggio 2017

Voto della community: 16 maggio - 30 maggio 2017 Voto del cliente: dal 30 maggio 2017 Annuncio vincitore: indicativamente entro fine giugno 2017.

Aumenti per la gomma cloroprenica Baypren

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rlanxeo ha annunciato una serie di aumenti dei prezzi per i suoi prodotti a marchio Baypren, gomma cloroprenica e gradi adesivi di cloroprene (CR), secondo questo schema: • in Asia, Europa, Medio Oriente e America Latina l’aumento, effettivo dal primo marzo 2017, porta il prezzo a 700 US$ a tonnellata. • In Nord America, l’aumento a 770 US$ a tonnellata sarà invece in vigore a partire dal 22 marzo 2017. La misura riflette le condizioni generali del mercato e gli sviluppi dei prezzi delle materie prime dei mesi scorsi. È il secondo sensibile aumento deciso da Arlanxeo nel giro di un mese. Il gruppo distribuisce CR con il marchio Baypren per prodotti utilizzati in applicazioni come il rivestimento di cavi, collettori, cinture, prese d’aria e adesivi.


Taccuino

Nuovo laboratorio di controllo qualità dell’EPDM Keltan

produzione dell’EPDM più sostenibile. Lo dimostrano l’innovativa tecnologia catalitica Keltan ACE (Advanced Catalysis Elastomers) per la produzione di elastomeri di alta qualità e maggiore sostenibilità e il lancio recente dei nuovi Keltan ECO, che sono la prima gomma EPDM al mondo prodotta con bio-etilene.

Auto elettrica: una rete di stazioni di ricarica per spingere il mercato

L’

A

rlanxeo, la joint venture costituita da Lanxess e Saudi Aramco nel mese di aprile 2016, ha inaugurato a Geleen, Olanda, un nuovo laboratorio, moderno e all’avanguardia, per il controllo qualità della produzione dell’EPDM Keltan. La struttura, che si estende su una superficie di 250 metri quadrati all’interno del parco chimico di Chemelot, sorge di fianco all’impianto ed è direttamente collegata con la sala di controllo delle operazioni. Ciò fa sì che eventuali interventi correttivi dei parametri di produzione suggeriti dai risultati dei test siano essere effettuati con maggiore immediatezza dagli addetti alla conduzione dell’impianto. Prima che sorgesse il laboratorio, il controllo qualità, comprendente tutti i test standard previsti come, per esempio, la viscosità mooney e il contenuto in gel, venivano effettuati presso strutture esterne; ora, invece, i test sono assicurati con una continuità operativa di 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E questo assicura una qualità del prodotto non solo costante, ma anche di alto livello. Aver portato il controllo qualità all’interno di un laboratorio appositamente attrezzato e associato all’impianto di produzione ha significato per Arlanxeo aver rafforzato la competitività della sua EPDM su scala globale. Cosa, questa, che assume particolare importanza nell’anno del 50° anniversario dell’introduzione del Keltan sui mercati e sottolinea la fiducia del management aziendale nel futuro del prodotto. Tanto è vero, che la società sta lavorando allo sviluppo di una tecnologia di

Enel ha firmato un protocollo di ina 4,2 milioni di euro della Commissione tesa con Aiscat (Associazione Italiana Europea tramite Inea (Innovation & NetSocietà Concessionarie Autostrade e Traworks Executive Agency), l’agenzia incafori) per l’installazione lungo le autostraricata della gestione tecnica e finanziaria de italiane di 180 colonnine per la ricaridei programmi UE. Al progetto partecipaca dei veicoli elettrici. I sistemi di ricarica no case automobilistiche come BMW, Resono dotati, in ogni singola stazione, dei nault e Volkswagen, che adottano lo stanconnettori multi-standard CCS Combo 2, dard europeo di ricarica CCS Combo 2, e europeo (CCS, Combined Charging SyNissan, che utilizza il CHAdeMO. stem, nella foto), sia per la ricarica rapida Anche in Europa è in atto una mobilitain corrente continua (DC) che per quella zione per un analogo progetto. Ne sono lenta in corrente alternata (AC), e CHAdeprotagoniste BMW, Daimler, Ford, MerceMO, giapponese, per la ricarica veloce in des e Volkswagen con Audi e Porsche, che corrente continua. Le prese AC sono da 50 kW e quelle DC da 43 kW e 22 kW. La tecnologia alla base del funzionamento delle colonnine- interamente realizzata da ENEL - è la Fast Recharge Plus, che consente la ricarica di due veicoli contemporaneamente in 20 minuti. Il protocollo prevede anche la sperimentazione di tecnologie innovative e un’analisi delle esigenze degli automobilisti ai fini della individuazione dei punti migliori dove installare le stazioni di ricarica nel rispetto degli standard tecnici internazionali. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto di mobilità elettrica EVA+ (Electric Vehicles Arteries) con l’Enel come ente coorvia dei Castagni, 3/5 - 23846 Garbagnate Monastero (LC) dinatore, che prevede Tel. +39 031 853446 | Fax +39 031 853515 - info@dergom.com un finanziamento fino L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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News

hanno firmato un accordo che prevede l’installazione nelle principali autostrade europee, a partire da quest’anno, di 400 colonnine di ricarica elettrica rapida con potenze fino a 350 kW sfruttando la tecnologia SAE CCS. Si prospetta, insomma, una forte spinta per favorire la diffusione dell’auto elettrica in Europa, modificando in parte lo scenario di mercato dell’automotive dei prossimi anni, con interessi molto diretti per quanto riguarda i fornitori di componenti, tra cui anche i manufatti in gomma.

Un impianto Continental in Thailandia

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ontinental ha progettato la costruzione in Thailandia di un nuovo impianto per la produzione di pneumatici auto e veicoli commerciali leggeri (PLT - Passengers and Light Trucks). Dopo attenta valutazione delle possibili soluzioni, la scelta del sito da parte del costruttore tedesco è caduta sulla provincia di Rayong, nella quale il nuovo insediamento sorgerà all’interno di un’area di circa 700.000 metri quadrati e darà lavoro a circa 900 persone. La posa della prima pietra è prevista nel corso del 2017 e l’inizio della produzione nel 2019. A regime entro il 2022 - l’impianto produrrà circa 4 milioni di PLT, ma nei piani di Continental c’è già l’obiettivo di arrivare ad una capacità produttiva di oltre 25 milioni di pneumatici all’anno mediante espansioni del nuovo sito rese possibili dalle dimensioni dell’area che è stata scelta. L’investimento stanziato è di circa 250 milioni di euro e rappresenta la parte più importante della “Vision 2025”, la strategia di crescita di lungo termine della Divisione Pneumatici della casa di Hannover, che con l’espansione nella regione Asia-Pacifico si prefigge l’obiettivo di consolidare la sua posizione di leader mondiale nella tecnologia della produzione dei pneumatici in un’area commerciale molto importante. Dal punto di vista logistico, il sito che sorgerà nella provincia di Rayong possiede importanti requisiti che apportano indiscutibili vantaggi: è vicino ai mercati che assorbirebbero i prodotti della casa tedesca e dista solo 140 km dal capoluogo Bangkok e 60 km appena dal porto di Laem Chabang. Inoltre, nelle sue vicinanze sorge una sede universitaria a indirizzo tecnologico. 58

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

Yokohama Rubber compie cent’anni

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okohama Rubber Company compie quest’anno cento anni. Un traguardo importante carico di successi e di prestigio per il costruttore giapponese di pneumatici per ogni tipo di veicolo: auto, SUV e 4x4, veicoli commerciali leggeri, autocarri (tutte le percorrenze, lunghe e mediolunghe), autobus (percorrenze urbane ed extra-urbane). Nasce il 13 ottobre 1917 nell’omonimo sobborgo di Tokyo come produttore di manufatti in gomma, ma ben presto concentra la sua attenzione sui pneumatici, la cui fabbricazione diventa la sua attività fondamentale, quella che ne definirà il profilo distintivo e ne caratterizzerà la collocazione in un ben preciso settore industriale. È passata attraverso le grandi vicende storiche ed economiche, dalle dimensioni epocali, che hanno interessato il mondo intero nel secolo scorso: il terremoto del 1923, devastante per la regione del Kanto, quella che comprende l’area di Yokohama; la seconda guerra mondiale; la recessione economica del 1965; la crisi del petrolio del 1970; la crisi economica che ha colpito il Giappone nel 1980 e quella globale del 2008. Ma ha saputo fronteggiare questi avvenimenti e superare le difficoltà che ne sono derivate rinnovandosi, innovando la tecnologia di produzione, ampliando la gamma pneumatici e elevando la qualità dei suoi prodotti. Ha anche istituito la Multiple Business, la divisione incaricata della produzione di altre tipologie di prodotti, quali componenti antisismici, materiali per l’industria aerospaziale, tubi per il trasporto del petrolio, nastri trasportatori per miniere estrattive.

L’anno del centenario si preannuncia ricco di cerimonie celebrative all’insegna di un nuovo logo che la società ha realizzato per l’anniversario e che racchiude i valori fondamentali della casa giapponese: le linee rosse, che richiamano quelle della Y del logo, esprimono il dinamismo che caratterizza la strategia della società,

orientata al progresso e al cammino verso il futuro. I due zeri intrecciati comunicano, invece, la propensione di Yokohama a non trascurare due valori fondamentali - il rispetto per la società e la salvaguardia dell’ambiente, intimamente collegati fra loro - e a lavorare in team. Ne sono esempi il progetto Forever Forest a tutela della sostenibilità ambientale e la continua collaborazione tecnica con le case automobilistiche in tutto il mondo. Yokohama Rubber ha anche annunciato gli investimenti e le scelte strategiche che concluderanno l’ultima fase del Grand Design 100, il documento che la società ha elaborato una decina di anni fa presentando le iniziative e le attività che avrebbe realizzato in questo lasso di tempo in vista della celebrazione, quest’anno, della ricorrenza del centenario. Le iniziative che la casa giapponese realizzerà nei prossimi mesi consisteranno in acquisizioni e investimenti che mireranno


Taccuino

Plast 2018 / Rubber 2018, con oltre 50.000 visitatori e più di 1.500 espositori provenienti da 57 Paesi, sarà l’appuntamento di riferimento per i settori della trasformazione gomma e plastica nel 2018.

Lanxess acquisisce il gruppo Chemtura

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li azionisti di Chemtura, gruppo statunitense che opera nel settore dei chemicals, anche per il settore gomma, hanno approvato quasi all’unanimità, con il 99,88% dei voti, l’ingresso della società all’interno del gruppo Lanxess, che sancisce così il via libera all’acquisizione Parte ora la seconda fase di raccolta di da parte della multinazionale tedesca. Al adesioni: le aziende interessate ad esportermine della transazione, prevista per la re hanno ora l’occasione, fino al 30 aprimetà del 2017, gli azionisti di Chemtura le, di iscriversi a condizioni agevolate con riceveranno 33,50 US$ per ogni azione. uno sconto del 10% sul canone di locaMatthias Zachert, presidente del Board di zione. amministrazione di Lanxess, ha salutato Gli interessati a Rubber possono rivolgercon entusiasmo il voto: «Ci fa molto piasi a Giovanni Panico, 02/43928231/-33, Tecno Compounds cere che gli azionisti di Chemtura abbiag.panico@federazionegommaplastica.it no avuto un atteggiamento così positivo che è sin d’ora a disposizione non solo nei confronti dell’acquisizione. La loro apper fornire chiarimenti sulla partecipazioParker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds a suitable solution for every challenge provazione è un importante tappa lungo ne alla manifestazione, ma anche per colTecno Compounds il percorso con cui Lanxess diventerà uno laborare all’organizzazione di eventi che dei principali player nel settore degli adpossano essere di interesse per il settore Rubber Compounds ditivi». Le autorità antitrust statunitensi della gomma. a suitable solution for every challenge

a consolidare il business e ad aumentare la capacità produttiva. Per quanto riguarda le acquisizioni, la società ha completato di recente quella di Alliance Tire Group, multinazionale leader nella produzione di pneumatici per il settore agricolo, e ha acquisito Aichi Tire Industry, un importante produttore giapponese di pneumatici e gomme piene per macchine industriali, carrelli elevatori e macchinari simili. Sul fronte degli investimenti, il programma prevede il potenziamento della capacità produttiva del sito filippino della società, che è stato il primo impianto di Yokohama sorto fuori del Giappone e che quest’anno compie venti anni con una capacità arrivata a 12,5 milioni di pneumatici vettura e SUV, e la costruzione di un centro di ricerca e sviluppo nel North Carolina che consentirà all’azienda di rendere più consistente la sua presenza sul mercato americano.

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Plast 2018 e Rubber: procede spedita la vendita degli spazi espositivi

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i è conclusa lo scorso 31 gennaio la prima fase di acquisizioni della fiera Plast 2018 e Rubber 2018, condotta da Assogomma per quanto riguarda la gestione degli spazi per le aziende del settore gomma. L’associazione comunica con soddisfazione ottimi risultati: oltre la metà degli espositori presenti nel 2015 hanno confermato la propria partecipazione con un aumento del 10% delle aree prenotate. A partire dai prossimi giorni sarà possibile consultare on-line l’elenco provvisorio degli espositori iscritti all’edizione 2018 della fiera.

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News

Un impianto americano di Chemtura, il gruppo che produce ritardanti di fiamma e additivi lubrificanti in fase di acquisizione da parte del gruppo Lanxess. hanno già dato il via libera all’operazione lo scorso dicembre. In particolare, i punti di forza della produzione di Chemtura sono i ritardanti di fiamma e gli additivi lubrificanti, che si integrano con il portafoglio prodotti di Lanxess. Queste due linee di produzione saranno integrate all’interno della business unit Rhein Chemie Additives, per dar vita a un nuovo segmento. Anche la produzione di uretani e di additivi organometallici di Chemtura saranno integrati in Lanxess. Il gruppo americano conta 2.500 addetti distribuiti su 20 siti produttivi in 11 paesi.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

Tecnologie per lo stampaggio della gomma al MECSPE

A

l MECSPE di Parma, fiera sulle tecnologie per l’innovazione e l’Industria 4.0, è prevista anche una parte espositiva dedicata allo stampaggio della gomma. Tra i protagonisti IMG, che presenta un’isola di produzione completamente automatizzata composta da una pressa da 150 tonnellate orizzontale (Serie Gum 150) per lo stampaggio di un articolo tecnico in Viton. La pressa è asservita da un robot antropomorfo per il prelievo del manufatto, ottenuto senza bava. Lo stesso pezzo viene poi sottoposto a controllo dimensionale attraverso un sistema integrato alla macchina di controllo visivo con relativa segnalazione in remoto di even-

tuali manufatti fuori tolleranza. Ecco qualche dettaglio dell’allestimento: Progetto: Stampaggio articolo tecnico, prelievo con antropomorfo e presentazione a telecamera per cernita. Macchina: 150 ton orizzontale Articolo: guarnizione tecnica Materiale: Viton Peso: circa 10 g Stampo: in acciaio temprato a 1 cavità Extra: la telecamera controlla gli spessori e le distanze di 1-2 superfici della guarnizione Ogni 4-5 stampate viene effettuata di proposito una stampata “sbagliata”. Quando la stampata viene presentata alla telecamera è individuata la situazione di errore nella stampata e di conseguenza viene mandato un messaggio/notifica a telefono/schermo (remoto) (introduzione/ richiamo all’industria 4.0). A questo punto l’utente deve fermare e far ripartire la macchina (simulando la situazione reale).

Asfalti silenziosi in gomma con il progetto Life-Nereide

S

ono 125 milioni in Europa le persone esposte quotidianamente a livelli eccessivi di rumore da traffico e che per questo rischiano conseguenze anche gravi per la salute, come sottolineato più volte anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una problematica che, anche se spesso sottovalutata, si fa “sentire”. Tra le azioni di contrasto possibili, una delle soluzioni dal maggior potenziale di sviluppo, per maturità della tecnologia e possibilità di diffusione su larga scala, è


Taccuino

l’impiego di asfalti “fonoassorbenti”, realizzati grazie all’aggiunta di polverino di gomma da Pneumatici Fuori Uso al bitume. Per testarne caratteristiche e vantaggi, a settembre 2016 ha preso il via il progetto Life Nereide, co-finanziato dall’Unione Europea, che mira proprio a ottimizzare i benefici acustici di pavimentazioni stradali realizzate con l’aggiunta di gomma riciclata e fresato di asfalto, il materiale che si ricava dal recupero di vecchie pavimentazioni stradali e utilizzato in sostituzione dei minerali vergini comunemente utilizzati. Capofila del progetto è il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, affiancato da ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), il centro di ricerca belga BRRC (Belgian Road Research Centre), la società consortile senza scopo di lucro Ecopneus, l’Istituto di acustica e sensoristica “Orso Mario Corbino” e la Regione Toscana. Il progetto Nereide (acronimo di Noi-

se Efficiently REduced by recycleD pavements - rumore ridotto efficacemente con “asfalti riciclati”) intende portare benefici non solo dal punto di vista dell’inquinamento acustico, ma anche negli impatti ambientali complessivi e dell’inquinamento atmosferico nelle realizzazioni di nuove pavimentazioni. Gli obiettivi, le azioni previste e i risultati attesi sono stati illustrati alla fiera Asphaltica di Verona, principale evento nazionale della filiera dell’asfalto, nel corso di un convegno dedicato all’argomento. Nel corso del progetto saranno stesi 5.250 metri di queste nuove superfici stradali sperimentali (5.200 m di nuove superfici a bassa emissione sonora in Toscana e 50 m di superficie di prova in Belgio), grazie anche all’utilizzo del 35-50% di asfalto riciclato. Saranno sviluppate anche nuove metodologie di misurazioni acustiche, che consentiranno una maggiore affidabilità dei risultati del monitoraggio, aiutando e orientando anche la Pubblica

Amministrazione e le stazioni appaltanti nella scelta tra i nuovi asfalti con prestazioni migliorate. Grazie al progetto è previsto un concreto miglioramento della qualità della vita delle persone per ciò che concerne l’esposizione al rumore, in quanto le nuove superfici saranno realizzate in aree urbane dove i limiti di rumore sono superati e dove è già previsto un intervento di mitigazione. Infatti, in Italia, specialmente in contesti urbani, la realizzazione di barriere o finestre isolanti spesso non è fattibile o non è efficace. Il miglioramento previsto della qualità del suono percepito sarà valutato attraverso circa 700 sondaggi che saranno somministrati ai cittadini e che valuteranno gli effetti psico acustici e le differenze avute con le nuove superfici in riferimento al fastidio percepito e ai disturbi del sonno.

Produzione industriale: recupero in febbraio dopo il calo di gennaio

I

l Centro Studi di Confindustria ha rilevato lo scorso febbraio un aumento della produzione industriale dello 0,4% rispetto al mese di gennaio, quando invece era stato stimato un calo dell1,2% rispetto al precedente mese di dicembre. Il raffronto viene fatto su dati coerretti per il diverso numero delle giornate lavorate e destagionalizzati. Nel primo trimestre del 2017 la variazione congiunturale acquisita dell’attività industriale è di +0,2%, in frenata dal +1,3% nel quarto 2016. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, è aumentata in febbraio del 2,9% rispetto a febbraio 2016 e in gennaio dell’1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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News

Gli ordini in volume hanno registrato in febbraio un incremento dello 0,7% sul mese precedente (-1,3% su febbraio 2016). In gennaio erano diminuiti dello 0,6% su dicembre (+4,6% sui dodici me-

si). Nonostante significative oscillazioni, la produzione industriale procede lungo un percorso di recupero, iniziato nell’autunno del 2014, che ha portato a una crescita cumulata del 7% fino a dicembre 2016. La

risalita dell’attività è avvenuta a un passo lento nel corso del 2015 ed è stata più vivace nell’anno successivo, quando è cresciuta del +0,4% medio mensile. Gli indicatori qualitativi relativo al manifatturiero (indagine Istat sulla fiducia) mostrano un’intonazione positiva all’inizio del 2017: in febbraio l’indice di fiducia è aumentato di 1,3 punti (terzo incremento di fila), raggiungendo i livelli più alti dalla primavera del 2008. Il miglioramento è da attribuirsi prevalentemente alle valutazioni più ottimistiche sull’andamento della produzione corrente (saldo a -4 da -8) e ai più favorevoli giudizi sugli ordini (saldo da -6 a -10), cui hanno contribuito sia lo domanda interna sia quella estera. Sono peggiorate, invece, le aspettative. L’indagine viene realizzata da CSC chiedendo alle imprese di calcolare, a consuntivo, la variazione tendenziale della produzione grezza del mese precedente e di formulare una previsione della variazione tendenziale della produzione grezza del mese in corso. Questa variazione può poi essere rivista in occasione dell’indagine successiva, generando lievi differenze.

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Taccuino

FIERE DI TUTTO IL MONDO - 2017 7 - 11 marzo

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8 - 9 marzo

Düsseldorf, Germania

Third World Elastomer Summit

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14 - 16 marzo

Bangkok, Tailandia

GRTE 2018

www.grte-expo.com

20 - 24 marzo

São Paulo, Brasile

Plástico Brasil

plasticobrasil.com.br

21 - 23 marzo

Musqat, Oman

Oman Plast

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21 - 23 marzo

Singapore

Tyrexpo Asia 2017

www.tyrexposeries.com

22 - 24 marzo

Bruxelles, Belgio

European Tyre Recycling Conference

www.etra-eu.org

28 - 30 marzo

Kielce, Polonia

Pneumaticon

www.targikielce.pl

29 marzo - 1 aprile

Giacarta, Indonesia

Tyre & Rubber Indonesia 2017

www.tyre-indonesia.net

8 - 10 aprile

Qingdao, Cina

RTF/CTF - China International Rubber Technnology Expo

www.rubbere.com

19 - 21 aprile

New Orleans, USA

North American Tire & Retread Expo

www.usatireexpo.com

24 - 27 aprile

Mosca, Russia

Tires & Rubber Expo

www.rubber-expo.ru

24 - 27 aprile

Taipei, Taiwan

Annual General Meeting Iisrp

www.iisrp.com

25 - 27 aprile

Beachwoo, OH, USA

191st Technical Meeting Rubber Division

www.iisrp.com

15 - 17 maggio

Guangrao, Cina

China International Rubber Tire & Auto Accessory

www.chinagrtae.com

16 - 19 maggio

Shanghai, Cina

Chinaplas 2017

www.chinaplasonline.com

23 - 26 maggio

Kielce, Polonia

Plastpol 2017

www.targikielce.pl

23 - 25 maggio

Parma, Italia

Sps Ipc Drives Italia

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13 - 15 giugno

Ho Chi Minh City, Vietnam

Rubber & Tyre Vietnam 2017

veas.com.vn

11 - 13 luglio

Chennai, India

Tyrexpo India

www.tyrexposeries.com

14 - 16 luglio

Panama City, Panama

The Latin American & Caribbean Tyre Expo

www.LatinTyreExpo.com

13 - 16 settembre

Ho Chi Minh City, Vietnam

VietnamPlas

www.vietnamplas.com

20 - 22 settembre

Shanghai, Cina

RubberTech China 2017

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15 - 18 novembre

Jakarta, Indonesia

Plastics & Rubber Indonesia 2017

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2017

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gli inserzionisti

Gli inserzionisti di questo numero

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

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INTERSEALS

35

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24

LTE

31

COATING TECHNOLOGY

5

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61

III COP.

MESGO

IV COP.

COMPOUNDS AG

11

MESSE FRANKFURT-SPS

DER-GOM

57

OCS

IMCD ITALIA

37

PARKER HANNIFIN ITALY

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INDIAN RUBBER JOURNAL 51

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MARZO 2017 - NUMERO 2

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