INCHIESTA MATERIE PRIME EPDM E NERI DI CARBONIO NOVITÀ PRESSE A INIEZIONE
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • marzo 2019 - numero 2
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SOMMARIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
ANNO 62 MARZO N. 2
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it
ABBIAMO LETTO
10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it
PROTAGONISTI
16 UN PROTOCOLLO
Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
MONDOGOMMA
18 LE MESCOLE IN EPDM
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Spa - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da:
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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A UN NUOVO FUTURO
Un'intervista doppia a due importanti figure di Confindustria Bergamo, il vicepresidente Agostino Piccinali e Paolo Rota, presidente del Gruppo Materie Plastiche e Gomma, sul nuovo protocollo adottato dai produttori di guarnizioni del Sebino per migliorare il controllo sugli aspetti contrattuali, di sostenibilità e di competitività del comparto gomma
E I NERI DI CARBONIO
L’aggiunta di filler, in particolare carbon black, interviene a modificare le proprietà del crudo e del vulcanizzato in mescole a base di EPDM. Questo studio prende in esame varie formulazioni e tipi di nero di carbonio per indagare sulle relazioni che si instaurano e giungere a migliori formulazioni
FOCUS MATERIE PRIME
25 2019, CHE ANNO SARÀ? I principali protagonisti italiani nella produzione e
distribuzione di materie prime e specialties per la gomma tracciano un bilancio del 2018 e fanno le loro previsioni per l'anno appena iniziato
Arlanxeo Azienda Chimica Milanese Brenntag Caldic Eico Novachem Eigenmann & Veronelli IMCD Italia KPI Lehvoss Italia
RDC Rogitex International S.Int.A. Torchiani Versalis Wacker Chemie Italia Zeon Europe
SOMMARIO
ANNO 62 MARZO N. 2
DALLE AZIENDE
40 UN GRUPPO ITALIANO
CHE GUARDA ALLA CINA
La Comi, Costruzione Macchine Industriali, di Ciserano–Zingonia, Bergamo, specializzata nella produzione di impianti per la termoformatura per i più svariati settori applicativi, in particolare per l’industria del frigorifero e di centri di lavoro CNC, è anche attiva nel settore della gomma, non solo come produttore qualificato e affidabile di presse a compressione, ma anche come distributore esclusivo per l’Italia e l’Europa di presse a iniezione gomma verticali della cinese Doush
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46 LA PRESSA “SHORT”
CHE OTTIMIZZA GLI SPAZI
La Ecotronic Short Smart Wire EPG 200, con un ingombro di soli 3 metri, è grande la metà di una pressa a iniezione standard, di cui possiede, però, la medesima capacità di produzione. L’avevamo vista per la prima volta alla scorsa edizione del Plast di Milano e ora, a meno di un anno dal lancio, ha già consentito al suo produttore, la RPM di Paderno Franciacorta, di raccogliere numerosi ordini. Chi vuole vederla in azione e rendersi conto delle sue potenzialità può ammirarla in sede oppure alla prossima edizione della fiera MECSPE, a Parma, dal 28 al 30 marzo
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50 IL TACCUINO
• Ritorna il Plast. La prossima edizione in programma
dal 4 al 7 maggio 2021 • Dati Istat: deciso calo della produzione industriale a dicembre • Sul Trenoverde di quest'anno una carrozza in gomma riciclata • Il gruppo Marangoni ha acquisito la maggioranza della sudafricana Leader Rubber Company • Freudenberg si attrezza con nuovi strumenti per testare le guarnizioni dei motori elettrici • Un nuovo elastomero per la prototipazione 3D delle guarnizioni in gomma • Una nuova tecnologia per marchiare in modo infallibile i pneumatici • Lehvoss Italia distribuisce i prodotti Birla Carbon • Arlanxeo e le sue novità per la mobilità elettrica al Tire Technology Expo • Il Design of Experiments nel pacchetto di simulazione Sigmasoft
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63 CALENDARIO DELLE FIERE DI TUTTO IL MONDO 64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
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PHARMECEUTIC AND COSMETIC
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MARCHIAMO E CODIFICHIAMO A La certezza di una marcatura di qualità per qualsiasi tipologia di gomma, realizzata con macchine dei più prestigiosi marchi del settore, installate da professionisti con oltre 25 anni di esperienza nel risolvere tutti i problemi di marcatura e una rete di assistenza che non vi fa mai aspettare. Questo è Marking Products. Marking Products srl Sede: Via Vittime delle Foibe, 20/C - 10036 Settimo T.se (TO) tel. 011 8005570 fax 011 8005572
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srl Via Anassagora, 20 20128 Milano (MI) Italia Tel. 02.2551284 - Fax 02.2551316 www.elastec.it Produzione mescole tecniche in NBR - EPDM - CR - Ebanite - Fluorurate Attacco Metallo speciali
Trattamento lubrificante di prodotti in elastomero per conto terzi Interseals Srl Via Liguria, 30 - 25031 Capriolo (BS) Italy Tel.: +39 030 7464 611 Fax +39 030 7464 699 www.interseals.it
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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vulcanizzazione per tubi e profili in gomma e silicone.
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Laboratory Instruments for Rubber and Plastic Testing
Centro ACCREDIA per la Taratura di Durometri Shore e IRHD
Gibitre Instruments srl Via Dell'Industria, 73 - 24126 Bergamo Tel. 035.460146 - Fax 035.460687 e-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it
Via Montenapoleone, 8 - 20121 Milano Tel. 02 76 01 38 66 - Fax 02 781 871 www.lagduf.it info@lagduf.it gomma naturale solida e lattice gomma sintetica magazzino gomma con laboratorio magazzino lattice naturale
IMG è una azienda leader nel settore stampaggio gomma e materie plastiche con uno staff dinamico e di grande esperienza. È costantemente alla ricerca di novità tecniche che possano migliorare il lavoro dei clienti e fornire una proposta completa nell’ambito dei macchinari ad iniezione. Le presse IMG sono caratterizzate da soluzioni speciali e sistemi innovativi per diverse tecnologie di stampaggio quali: • presse per lo stampaggio degli elastomeri con sistemi a vite punzonante o a vite+pistone • sistemi a multi-iniezione per termoplastici • sistemi di caricamento ed iniezione del BMC, del silicone liquido e/o in pasta I prodotti IMG sono sviluppati sulla base delle richieste dei clienti perchè ottengano massima soddisfazione e ottimi risultati. Grazie alla grande esperienza nel settore, IMG ha creato un nuovo standard di produzione: quello della personalizzazione totale, restando, però, nei budget della produzione di serie.
LANXESS S.r.l. Segreen Business Park - Palazzo Y Via San Bovio 1/3 20090 Segrate (MILANO) Tel: +39 02.3072.1 Fax:+39 02.3072.2017 www.lanxess.com Business Units: ADD (Rhein Chemie Additives), AII (Advanced Industrial Intermediates). Prodotti e Additivi Speciali per l’Industria della Gomma.
PUMATECH s.r.l. Via Delle Margherite, 10 27016 Sant’Alessio con Vialone (PV) www.pumatech.it
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Sede legale, operativa ed amministrativa Via Cascina Croce 2/c 25050 Paderno Franciacorta (Bs) - Italy T. +39 030 6857425 - +39 030 6857728 +39 030 6577494 F. +39 030 6577486
info@rpm-srl.it www.rpm-srl.it Produzione di presse per lo stampaggio ad iniezione di elastomeri
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Via Mauro Macchi, 27 - 20124 Milano, Italia Tel. +39 0267141707 Fax. +39 0236680124 ziinfo@zeon.eu www.zeon.eu Vendita, Distribuzione e Assistenza Tecnica per Gomme Sintetiche, Lattici Sintetici e Prodotti Chimici per l’industria della Gomma.
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RUBBER CLUB
Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012
INTERVIEWS
Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK
EXPO REVIE
Letter of the law
Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI COMPOSITI A BASE SBR E NBR CARICATI CON FERRITE DI BARIO.
J. Kruželák, M. Matvejová, K. Tomatová, I. Hudec, R. Dosoudil, Slovak University of Technology, Bratislava (Slovakia) - email: jan. kruzelak@stuba.sk - KGK n. 11-12/2018, pag. 38-44.
I
compositi di gomma con cariche magnetiche incorporate rappresentano un gruppo di materiali intelligenti, che combinano le proprietà elastiche della matrice gomma con le caratteristiche magnetiche della carica. Grazie alla loro eccellente flessibilità e facile lavorabilità in linea, essi possono essere piegati, perforati, arrotolati e modellati senza perdere le loro caratteristiche magnetiche, con l’ulteriore vantaggio di offrire una forte resistenza alla corrosione, senza così richiedere trattamenti superficiali. Le loro proprietà possono essere modificate senza difficoltà in base alle richieste di applicazioni specifiche, così che vengono largamente utilizzati come magneti flessibili permanenti, assorbitori di vibrazioni, superfici ad impedenza variabile, sensori di campi magnetici ed elettromagne10
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PICTURE-PERFECT
THE NEXT TOP MODEL
UNIVERSITY FOCUS
Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers
We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?
Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
tici, dispositivi di memoria o induttori a nucleo. Le ferriti sono tra i più importanti materiali magnetici e le più comunemente usate come cariche magnetiche in polvere sono quelle con bario e stronzio, costituite per l’80% di ossido di ferro e il 20% di uno dei due elementi citati. Con una temperatura di esercizio compresa fra -40 e +250 °C, le ferriti offrono buona stabilità chimica, basso peso specifico, adeguate caratteristiche magnetiche, basso costo, resistenza chimica e meccanica, così da essere diventate importanti materiali per la registrazione magnetica e magneto-ottica, come componenti per riproduttori, motori e generatori nell’industria automobilistica. In questo studio vengono preparati compositi magnetici con l’incorporazione di ferrite di bario in concentrazione da 0 a 200 phr in matrici gomma a base SBR e NBR, con lo scopo principale di esaminare l’influenza del contenuto di carica sulla viscosità dinamica delle mescole di gomma. Successivamente ne vengono valutate morfologia, densità di reticolazione, proprietà fisico-meccaniche e magnetiche.
Le gomme utilizzate sono l’SBR Kralex 1502 di Synthos e due gradi di NBR, gli SKN 3345 e 3375 di Sibur, mentre il sistema di vulcanizzazione adottato è quello semi-EV con zolfo e CBS. Dopo avere illustrato i metodi di preparazione e di vulcanizzazione delle mescole, di determinazione della viscosità dinamica, della densità di reticolazione, delle proprietà fisico-meccaniche e magnetiche dei compositi e loro analisi morfologica, lo studio si articola in una lunga parte di risultati e discussione: la morfologia dei compositi a 40 e 200 phr di carica incorporata è esemplificata da immagini SEM (microscopio elettronico a scansione), mentre numerosi grafici mostrano la dipendenza della viscosità dinamica dallo sforzo di taglio delle diverse mescole e l’influenza del contenuto di carica sulle proprietà fisicomeccaniche e magnetiche. Abbastanza sorprendente constatare che l’allungamento a rottura aumenta con l’aumentare del contenuto di carica, mentre la densità di reticolazione diminuisce. Le conclusioni dello studio sono le seguenti: • una più alta viscosità della matrice
ABBIAMO LETTO PER VOI
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gomma offre una migliore dispersione della ferrite di bario; una migliore dispersione della ferrite di bario e una più alta compatibilità tra gomma e carica danno un più alto carico di rottura; l’incorporazione della ferite di bario nelle mescole di gomma porta ad un aumento della densità di reticolazione dei compositi, con conseguente aumento di modulo e durezza; l’allungamento a rottura dei compositi aumenta all’aumentare del contenuto di ferrite di bario, il che suggerisce che la ferrite agisca come carica rinforzante nelle matrici gomma esaminate, insieme ad un significativo aumento dell’induzione magnetica residua; tra le matrici gomma prese in esame, i migliori risultati si ottengono con l’NBR SKN 3375, grazie alla più alta viscosità dinamica e alla migliore dispersione della ferrite di bario nella matrice gomma.
ELASTOMERI E LAVORAZIONEI ELASTOMERI TERMOPLASTICI IBRIDI.
F. Vielsack, D. Butschkau, Kraiburg TPE, Waldkraiburg (Germany) - email: frieder. vielsack@kraiburg-tpe.com - TPE magazine n. 4/2018, pag. 226-229.
U
na nuova piattaforma tecnologica sta spostando i limiti prestazionali degli elastomeri termoplastici, un obiettivo che per molti anni produttori e utilizzatori di elastomeri termoplastici (TPE) si sono sforzati di ottenere nei confronti delle gomme, soprattutto nell’ambito di resistenza a prodotti chimici e ad alte temperature. Kraiburg TPE ha sviluppato nuovi elastomeri termoplastici ibridi (TEH = Thermoplastic Elastomer Hybrids), grazie ad una tecnologia innovativa di produzione, che riduce le differenze di prestazioni fra termoplastici e gomme. Dopo un’interessante introduzione, che riassume quello che è stato fatto negli ultimi decenni con termoplastici rigi-
di (durezza Shore D) e morbidi (durezza Shore A) e mette in evidenza il fallimento della realizzazione di una “soluzione universale”, lo studio puntualizza come si è arrivati allo sviluppo di una nuova piattaforma tecnologica e degli elastomeri termoplastici ibridi. Grazie alla stretta collaborazione con Gummiwerke Kraiburg e ad un’attenta valutazione della flessibilità del processo produttivo della gomma, Kraiburg TPE si è posta l’obiettivo di combinare una tecnologia di produzione flessibile con una grande varietà di materie prime. Kraiburg TPE è così riuscita a realizzare una piattaforma tecnologica, che consente di esaminare un grande numero di elastomeri termoplastici in un breve periodo di tempo. Questo fa sì che un materiale TEH per una specifica applicazione sia sviluppato con prontezza, dal momento che ogni applicazione, con le sue peculiari specifiche tecniche, determina la scelta della combinazione di materie prime di termoplastico ed elastomero compatibili.
RUBBER CLUB
Con il conseguente ampliamento della sua gamma di materiali TPE morbidi (durezza inferiore a 80 Shore A), Kraiburg TPE è ora in grado di offrire prodotti che possono essere usati per applicazioni, in cui i classici TPE denunciano i loro limiti e le gomme sono state finora preferite. Inoltre i TEH offrono i vantaggi di flessibilità di progettazione, cicli brevi e molteplici opzioni nello stampaggio ad iniezione a due componenti, senza dimenticare che sono riciclabili come i TPE tradizionali (tutto questo è esemplificato in un’esaustiva tabella che mette a confronto TEH, TPS (a base SBS o SEBS)/TPV e gomma). La parte più interessante dello studio è quella che compara i TEH con alcune gomme (NBR e HNBR), con prove di sollecitazione continua a 120 °C come richiesto, per esempio, nei sistemi di trasmissione dell’automobile.
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI MIGLIORAMENTO DELL’INTERAZIONE GOMMA NATURALE/SILICE PER MEZZO DI GRAFFAGGIO DI SILANO SUL POLIMERO.
K. Sengloyluan, J. W.M. Noordermeer, K. Sahakaro, W. K. Dierkes, A. Blume, University of Twente (The Netherlands) - RUBBERWORLD dicembre 2018, pag. 17-20.
È
risaputo che il sistema di rinforzo silice-silano è largamente usato per il battistrada di pneumatico vettura a base SBR. Tuttavia l’applicazione in battistrada di pneumatico autocarro rappresenta ancora una sfida, perché i componenti non gomma piuttosto polari della gomma naturale interferiscono con la reazione silice-silano, bloccando la superficie del silano e ostacolandone l’attacco, col risultato di un basso grado di silanizzazione e di legame polimerocarica. In anni recenti sono stati fatti molti tentativi di aumentare la compatibilità fra gomma naturale e silice, tra cui la modifica chimica della gomma naturale mediante epossidazione, che ne aumenta la polarità, e graffaggio di silano sulla gomma. In questo studio vengono scelti due tipi di silano, OTPS (3-ottanolo-tio-propiltrietossisilano) e MPDTS (3-mercapto-propil-di[tridecano-1-ossi-13-penta] etilenossido-etossisilano). I tipi di gom12
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ABBIAMO LETTO PER VOI
ma naturale con silano graffato non purificati (NR-g-OTPS e NR-g-MPDTS) vengono utilizzati come compatibilizzanti in concentrazione di 5-20 phr e messi a confronto con un sistema di rinforzo silice-silano convenzionale con silanoTESPT (3-trietossi-sililpropil-tetrtrasolfuro). Le proprietà di mescole e vulcanizzati, compatibilizzati con silano, e proprietà di mescole e vulcanizzati, compatibilizzati con silano e gomma naturale con silano graffato, vengono discusse in paragone a quelle senza compatibilizzante e con silano TESPT di riferimento. Illustrati tutti i materiali, utilizzati nelle mescole di prova con le due gomme naturali graffate silano, OTPS e MPDTS, nelle quantità 5,10, 15 e 20 phr riferite alla matrice gomma, e con le quantità dei due silani corrispondenti a 1.5 - 3.0 - 4.6 - 6.1 % in peso riferite alla silice, mentre il TESPT viene usato a 4.7 phr corrispondenti all’8.6% in peso, lo studio descrive le procedure di mescolazione e le prove effettuate per la caratterizzazione. Si giunge quindi alla parte più corposa ed interessante dello studio, in cui vengono esposti i risultati ottenuti nel confronto fra la mescola di riferimento senza silano, quella con silano TESPT e le due con i master di silano graffato sulla gomma naturale. Il primo commento è che l’utilizzo dei due silani compatibilizzanti (gomma naturale con silano graffato) offre proprietà complessive leggermente migliori di quelle della mescola di gomma naturale con silano libero: in effetti in questi due compatibilizzanti parte del silano è già graffata sulle molecole della gomma naturale, così che la buona interazione carica-gomma, dovuta a silano e gomma prelegati, possono realizzare una migliore reazione di accoppiamento e formazione di reticolo durante la vulcanizzazione e migliorare di conseguenza le proprietà. Le proprietà valutate, tutte riportate su grafici, sono: • viscosità Mooney; • contenuto di gomma legata dinamicamente; • effetto Payne; • costante di velocità di flocculazione; • modulo 300%; • indice di rinforzo;
• carico di rottura; • allungamento a rottura; • proprietà dinamo-meccaniche. In conclusione, l’aumento della quantità dei due compatibilizzanti con OTPS e MPDTS determina una diminuzione di viscosità Mooney, di interazione caricacarica (o effetto Payne), di costante della velocità di flocculazione e un aumento del contenuto di gomma legata chimicamente, di modulo 300%, di indice di rinforzo e di carico di rottura. Indice di rinforzo e carico di rottura si stabilizzano quando il contenuto di silano nei compatibilizzanti di gomma naturale con silano graffato supera il 3.0% in peso relativamente alla silice. In generale, fra OTPS e MPDTS, il primo offre prestazioni migliori, ma in ogni caso inferiori a quelle del silano libero TESPT al suo contenuto ottimale di 8.6% in peso sulla silice. Anche per quanto riguarda in pratica la resistenza al rotolamento dei battistrada autocarro, la mescola con TESPT risulta essere la migliore.
ELASTOMERI E LAVORAZIONE METODI DI STAMPAGGIO PER GOMMA SILICONICA CON FOCALIZZAZIONE SULLA GOMMA VULCANIZZATA A CALDO.
L. Momrow-Zielinski, Extreme Molding, Watewrvliet Albany N.Y. (USA) RUBBERWORLD dicembre 2018, pag. 28-30.
L’
argomento di questo lavoro è senz’altro scontato per gli addetti ai lavori, a cui peraltro può essere utile come rinfresco delle nozioni di base, ma è di gradevole lettura per chi non si occupa essenzialmente di gomma siliconica e può, con la lettura dell’esposizione semplice e veloce, entrare un po’ nel mondo della gomma siliconica. Per tutti, comunque, è utile rendersi conto di come si differenziano gli specifici mercati americano ed asiatico e di quali situazioni hanno determinato le caratteristiche attuali, nonché di quali siano le tendenze di sviluppo a breve termine. La gomma siliconica vulcanizzata a caldo (HCR o HCE), inventata negli anni ’40, è la forma tradizionale di silicone per le applicazioni di stampaggio, con durezza da 10 a 80 Shore A e vulcanizzazione con perossido o catalizzatore al platino, con eventuale ricottura nel caso dell’u-
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so di perossido, dal momento che allo stampatore basta un mescolatore aperto con cui aggiungere cariche, pigmenti e catalizzatore. La gomma siliconica liquida (LSR o LIM = Liquid Injection Molding) è invece più giovane: nata negli anni ’70, viene fornita in due componenti, presenta analoghe durezze, è vulcanizzata con platino, di solito non ha bisogno di ricottura e richiede eventualmente la sola aggiunta di pigmenti coloranti. Vengono spiegati vantaggi e svantaggi delle due gomme, solida e liquida, e le preferenze di utilizzo nel mercato americano e nei mercati d’oltremare. Con l’ausilio di figure sintetiche, chiare e ben fatte, sono esposti i tre metodi di stampaggio del silicone (compressione, transfer ed iniezione), con evidenza di aspetti positivi e negativi, per poi soffermarsi sui costi associati ai metodi citati ed offrire, infine, un panorama della situazione dei mercati americano e asiatico.
PROVE E MISURAZIONI CARATTERIZZAZIONE REOLOGICA DEGLI EFFETTI DI MESCOLAZIONE SU GOMMA NATURALE CON L’UTILIZZO DI UN RPA (RUBBER PROCESS ANALYZER).
A. Latshaw, S. Reddy, T. Rausschmann, TA Instruments, New Castle, DE (USA) RUBBERWORLD gennaio 2019, pag. 34-39.
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e proprietà fisiche e strutturali dei lotti del polimero grezzo, soprattutto peso molecolare, sua distribuzione e grado di ramificazione a catena lunga, determinano il comportamento della mescola. La caratterizzazione reologica per mezzo di RPA (Rubber Process Analyzer) fornisce un metodo facile e veloce per ottenere queste proprietà, che costituisce un mezzo per comprendere e sviluppare la relazione fra struttura del polimero e proprietà di massa. Chiaramente anche il processo produttivo e la procedura di mescolazione influiscono sui comportamenti delle me-
scole di gomma, quali processabilità, caratteristiche viscoelastiche, proprietà di vulcanizzazione e proprietà fisiche del prodotto vulcanizzato. Molte di queste differenze sono causate dai cambiamenti nella microstruttura del polimero, determinate dalle lavorazioni effettuate. Il viscosimetro Mooney è lo strumento tradizionale per quantificare i cambiamenti polimerici, utilizzato da decenni per monitorare la qualità dei lotti mescolati e gli effetti della masticazione sulla viscosità della gomma naturale. Tuttavia, poiché le richieste di prestazioni per un prodotto elastomerico diventano più esigenti ed è necessario l’utilizzo di materiali altamente tecnologici per soddisfarle, si rendono essenziali metodologie con grande sensibilità alle differenze e alle proprietà viscoelastiche. In questo articolo vengono dimostrate le capacità dello strumento RPA elite di TA Instruments per caratterizzare le proprietà viscoelastiche di mescole
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di gomma naturale e si evidenzia come queste proprietà siano correlate direttamente ai cambiamenti nella microstruttura del polimero, derivati dai protocolli di mescolazione. Questa valida informazione può essere usata per prevedere il comportamento di lavorazione, consentendo agli operatori di fare aggiustamenti in anticipo e di aumentare così la produttività e ridurre gli scarti. Durante una breve descrizione dello strumento RPA elite, in cui se ne spiegano caratteristiche e funzionamento, viene precisato che il singolo lotto di gomma naturale è soggetto a tempi di masticazione nell’intervallo 0-10 minuti: alcuni campioni vengono mescolati in presenza di peptizzanti per esaminare l’effetto sulle proprietà viscoelastiche, ottenute con l’RPA mediante prove di oscillazione standard, sia di frequenza che di deformazione. La sezione risultati e discussione si articola nei seguenti paragrafi: • effetto del tempo di masticazione: lo stesso lotto di gomma naturale viene mescolato per 0, 2 e 10 minuti ed esaminato successivamente con viscosimetro Mooney; • effetto del tipo di peptizzante: vengono spiegate le differenze fra peptizzante chimico e fisico; il campione con il peptizzante chimico esaminato mostra il peso molecolare più basso, mentre il campione con il peptizzante fisico offre il peso molecolare medio più basso rispetto alla gomma naturale senza peptizzante; • effetto della masticazione: all’aumento del tempo di masticazione diminuisce il peso molecolare medio; • effetto Payne: si esamina la microstruttura del campione, che subisce cambiamenti indotti dalla deformazione, con la considerazione che un effetto Payne alto indica che la carica non è dispersa bene. Posto che la masticazione della gomma naturale è un processo distruttivo, che può cambiare l’architettura strutturale del polimero e determinare differenze nelle proprietà fisiche delle mescole prodotte con diversi tempi di masticazione, l’articolo evidenzia che le prove effettuate con RPA possono essere utilizzate per identificare significative dif14
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ferenze nell’architettura del polimero, che le tipiche prove di viscosità Mooney non sono in grado di rilevare.
PROVE E MISURAZIONI PROVE AD ALTA VELOCITÀ DI DEFORMAZIONE SU ELASTOMERI E TERMOPLASTICI.
S. Teller, Veryst Engineering, Needham, MA (USA) - RUBBERWORLD gennaio 2019, pag. 40-43.
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lastomeri e termoplastici sono sempre più utilizzati in applicazioni ad alta velocità di deformazione ed impatto. A causa della loro insita struttura molecolare, entrambi i materiali rispondono in relazione alla velocità: più velocemente si deformano più rigidi diventano e questo effetto deve essere tenuto in considerazione da chi progetta un manufatto soggetto ad alte velocità di deformazione. Occorre poi tener conto anche del fatto che molti materiali hanno comportamenti diversi di cedimento ad alte velocità di deformazione, la maggior parte diventa fragile e in alcuni casi il cambiamento è drastico. Comprendere come un materiale si comporta è critico per la scelta del materiale migliore e per ottimizzare la progettazione di un componente in rapporto alle condizioni di carico in utilizzo, per cui è importante sottoporre un materiale a prove di velocità multiple di deformazione. Mentre però sono ben compresi i metodi di prova quasi-statici, quelli di velocità d’impatto costituiscono un settore in crescita con molti metodi di prova. È difficile testare elastomeri e termoplastici a queste velocità, a causa delle basse forze dei campioni, della bassa densità e bassa velocità d’onda (o impedenza acustica). Questo articolo mira ad introdurre e spiegare i diversi metodi di prova disponibili, illustrandone vantaggi e svantaggi, e viene anche brevemente discusso come i dati possono essere usati per selezionare e calibrare un modello di materiale da utilizzare in un’analisi ad elementi finiti (FEA). • I metodi di prova presi in esame sono: • DIC (Digital Image Correlation = correlazione digitale di immagini): è un metodo avanzato di analisi d’imma-
gine sempre più usato, per misurare deformazione e spostamento del campione, che presenta un disegno casuale di macchiettatura a puntini; equipaggiato con sistemi di telecamera stereo, il metodo è 3D; • apparecchiature di prova universali (UTS = Universal Test Systems): sono utilizzati per prove a bassa velocità di deformazione e si dividono in strumenti servoidraulici o elettromeccanici; ben caratterizzati e convalidati, offrono serraggio complesso e precisi sistemi di controllo; • sbarra a pressione divisa di Hopkinson (SPHB = Split Hopkinson Pressure Bar) o sbarra di Kolsky: è un metodo sperimentale a onde di tensione, che misura la risposta del materiale ad alte velocità di deformazione; può essere configurato per prove a compressione, trazione, torsione e sforzo di taglio; • torri a caduta: sono uno strumento versatile per prove a torsione, compressione o sforzo di taglio; • metodi inversi: sono metodi interessanti quando è difficile o impossibile raggiungere alte velocità di deformazione con un campo di sollecitazioni omogeneo. Dati finali chiari e accurati mettono un ingegnere in grado di calibrare un modello di materiale, idoneo all’utilizzo in una simulazione a elementi finiti.
PROVE E MISURAZIONI LA NORMA ASTM D945-16 E L’OSCILLOGRAFO MECCANICO AYO-IV YERZLEY POSSONO MIGLIORARE LA MESCOLAZIONE DELLA GOMMA E LE OPERAZIONI DI STAMPAGGIO.
I. Saltuk, N. Akgerman, Tavdi Company, Barrington SI (USA), C. Stevens, NGF Europe, St. Helens (UK), C. Cengiz, Tekno Kaucuk, Gebze Kocaeli (Turchia) - RUBBERWORLD gennaio 2019, pag. 44-47.
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e crescenti esigenze dell’industria automobilistica stanno spingendo l’evoluzione negli elementi di isolamento delle vibrazioni e l’industria della gomma si impegna a tenere il passo della velocità degli sviluppi e delle variabili di progettazione. Per soddisfare le caratteristiche dinamiche previste dagli ingegneri
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dell’auto, i produttori di mescole dovrebbero sviluppare opportune formulazioni, produrre campioni di prova e testarli con un oscillografo meccanico AYO-IV Yerzley. Questa procedura fa risparmiare tempo e riduce il costo di manodopera ed energia, migliorando nel complesso l’efficienza dello sviluppo del prodotto. L’originale oscillografo meccanico Yerzley fu sviluppato per studiare le proprietà dinamiche del policloroprene, al fine di valutare queste caratteristiche nell’applicazione assorbitori di vibrazione. Descritta brevemente l’apparecchiatura e il suo funzionamento, lo studio riafferma la sua ripetibilità, riproducibilità e accuratezza, riportando in tabella i risultati di prove di sforzo di taglio e di compressione, che evidenziano i bassi numeri di deviazione standard a sostegno di quanto detto sopra. Mantenendo il fattore di forma come parametro primario, il software AYO-IV permette oggi all’operatore di usare sezioni non cilindriche come i campioni in esame.
Questo studio è stato progettato per esaminare la frequenza naturale della gomma, parametro importante per una gomma utilizzata per le sue proprietà dinamiche, per esempio in un’applicazione di smorzamento delle vibrazioni. In merito alla valutazione del comportamento di smorzamento della gomma, si specifica che è necessario ricorrere a prove dinamiche, che possono essere eseguite con un analizzatore dinamomeccanico (DMA = Dynamic Mechanical Analyzer), per esempio l’ARES di TA Instruments, su piccola scala oppure, su larga scala, con uno strumento oscillante elettrico o servoidraulico. A questo punto la domanda è se un rapido movimento di frequenza ad alta risoluzione può misurare una risonanza nella gomma alla stessa frequenza dell’AYO-IV. Per studiare questa relazione si sono sviluppate tre mescole a base HNBR, esaminate in compressione con l’AYO-IV e con l’ARES. I risultati delle prove confermano che
l’AYO-IV aiuta a valutare le proprietà dinamiche, dal momento che offre un’efficiente misurazione di rigidità convenzionale e informazione su tan delta, così come l’unicità di misurare la frequenza naturale della gomma. D’altro canto la ricerca di ARES di un fenomeno di risonanza nelle prove di frequenza forzata ad alta risoluzione suggerisce che la tecnologia Yerzley misura davvero una caratteristica della gomma. In definitiva, i progettisti di manufatti in gomma dispongono di una strumento che i produttori di mescole possono usare in produzione, mettendo a punto molte mescole sperimentali e valutandone ciascuna in pochi minuti con l’AYO-IV. Lo stampatore può testare il manufatto con uno strumento diverso per ottenere gli stessi parametri fondamentali e correlarli a quelli dell’AYO-IV: stabiliti i fattori di correlazione, si possono definire le caratteristiche del manufatto desiderate solo con prove in fase di mescolazione.
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PROTAGONISTI
Un protocollo che apre a un nuovo futuro
di Riccardo Oldani
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a firma è avvenuta lo scorso dicembre ed è stata annunciata da Confindustria Bergamo con un comunicato stampa. Riguarda il Protocollo Territoriale Distretto delle Guarnizioni che ha fissato l’inizio di una fase sperimentale volontaria con cui diverse aziende della filiera della gomma si sono prestate a sperimentare nuove modalità di controllo e procedure in una serie di ambiti, tra cui il corretto inquadramento del personale, l’adozione di pratiche rispettose dei competitor per definire una competizione equa e virtuosa e l’attenzione ai concetti dell’economia circolare per rendere sempre più sostenibile l’industria di trasformazione della gomma. Abbiamo sentito due protagonisti di Confindustria Bergamo che hanno giocato un ruolo chiave nella fase preparatoria di accordi, in cui sono stati coinvolti anche i sindacati, e nella definizione del Protocollo. Si tratta di Agostino Piccinali, presidente di Confindustria Bergamo, e di Paolo Rota, presidente del Gruppo Materie Plastiche e Gomma. D. Quali sono i punti salienti del Protocollo Territoriale Distretto delle Guarnizioni? R. Agostino Piccinali Le aziende che aderiscono al protocollo si impegnano a verificare attentamente le modalità di gestione del personale impiegato nelle società a cui appaltano l’esecuzione di semplici operazioni manuali strumentali ad una o più fasi del proprio ciclo produttivo. È previsto sostanzialmente il controllo della correttezza degli adempimenti retributivi e contributivi imposti dalla legge e dai contratti collettivi a carico degli appaltatori. In questo modo si riduce il rischio di operare in situazioni di mancato rispetto delle norme legislative e contrattuali. 16
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Agostino Piccinali, vicepresidente di Confindustria Bergamo.
In questa intervista doppia abbiamo coinvolto due importanti figure di Confindustria Bergamo, il vicepresidente Agostino Piccinali e Paolo Rota, presidente del Gruppo Materie Plastiche e Gomma. L’argomento è il recentissimo avvio del Protocollo Territoriale Distretto delle Guarnizioni, in l’associazione confindustriale bergamasca ha rappresentato i produttori di guarnizioni del Sebino in un importante accordo, stretto con le organizzazioni sindacali. Il tema è un’assoluta novità per il settore: attivare azioni e pratiche virtuose per tutelare la manodopera, sostenere la competitività e contribuire alla sostenibilità del settore. Un’iniziativa davvero interessante che dovrebbe essere presa a modello anche da altri distretti produttivi italiani. Vediamo di che cosa si tratta.
Confindustria Bergamo intorno a un tavolo e condividere un percorso come quello individuato dal protocollo. Da dove è nata l’esigenza di siglare questo accordo e come stato possibile trovare un’unanimità di vedute? R. Agostino Piccinali L’occasione che ha stimolato l’attivazione delle sinergie è stata l’attenzione, posta dagli organi di informazione, su alcune situazioni di irregolarità, collegate all’indotto dell’industria delle guarnizioni. È stato così evidenziato un problema poco conosciuto anche dalle imprese e dalle organizzazioni sindacali nella sua dimensione quantitativa e nelle distorsioni prodotte dalle catene di subappalto generate dalle commesse. La decisione di attivare un’iniziativa congiunta è derivata dalla condivisione della necessità di tutelare il sistema economico locale e in particolare le imprese già virtuose a prescindere dall’accordo. Appena è emersa la preoccupazione per il possibile coinvolgimento di tutte le imprese in un’unica valutazione negativa, è arrivata la pronta risposta degli attori locali.
Paolo Rota, presidente del Gruppo Materie Plastiche e Gomma di Confindustria Bergamo.
D. Il protocollo si propone un triplice obiettivo: sostenere la competitività, tutelare la manodopera e promuovere una migliore sostenibilità ambientale del comparto. Potrebbe esplicitare meglio come la sua applicazione può contribuire a ottenere questi risultati? R. Agostino Piccinali Un mercato del lavoro privo adi situazioni di irregolarità permette di evitare distorsioni della concorrenza e quindi agevola una corretta competizione tra imprese. Inoltre, tra gli impegni assunti dagli aderenti al protocollo c’è la verifica del pieno recupero del materiale di lavorazione da parte dell’appaltatore, secondo i principi dell’economia circolare. La tutela della manodopera, oltre che nei controlli, anche mirati, sulle condizioni di lavoro, si esprime nel divieto di subappalto e nel coinvolgimento delle rappresentanze sindacali unitarie e delle organizzazioni sindacali, che vengono informate preventivamente sui contenuti essenziali dei contratti stipulati con gli appaltatori e possono quindi monitorarne la gestione. D. Non è facile, abitualmente, in Italia, vedere tutti i sindacati e un’associazione confindustriale sedersi
D. A livello di applicazione concreta del protocollo quali passi avete previsto? Nel comunicato si parla di una fase sperimentale su base volontaria. Quanto dura questa fase, quali attività prevede e, alla sua conclusione, che cosa accadrà? R. Paolo Rota La fase sperimentale, gestita dall’Associazione dei Produttori di Guarnizioni del Sebino, ha una durata di circa due mesi e prevede la realizzazione di una prima serie di controlli sulle condizioni di lavoro del personale impegnato negli appalti. Al termine il protocollo entrerà a regime, l’elenco delle imprese partecipanti sarà reso disponibile e si attiverà il coinvolgimento formale delle rappresentanze sindacali unitarie e delle organizzazioni sindacali interessate e dell’Ispettorato del Lavoro. D. Quali iniziative sono state pensate per rendere nota l’iniziativa alle aziende del distretto delle guarnizioni? L’iniziativa riguarda solo il territorio bergamasco oppure può coinvolgere anche aziende del Bresciano attive nel settore? A questo proposito esiste un’interlocuzione con Confindustria Brescia? R. Paolo Rota L’adesione all’iniziativa è possibile anche per imprese del Distretto delle Guarnizioni con sede operativa non in provincia di Bergamo o comunque segnalate dall’Associazione Produttori. In futuro, quando l’iniziativa sarà a regime, si potrà valutare anche il coinvolgimento di altri territori o associazioni, che in fase sperimentale è poco praticabile. D. Sappiamo che sono in corso attività di formazione e incontri presso aziende del distretto. Quali sono i temi affrontati? R. Paolo Rota Il protocollo ha dei contenuti tecnici che necessitano di approfondimento, per esser bene compresi ed applicati. Le aziende aderenti non si limitano a semplici dichiarazioni di intenti, ma assumono impegni precisi e controllati. Sono quindi necessari anche incontri e momenti formativi. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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Le mescole in EPDM e i neri di carbonio di Dario Nichetti, Rheonic Srl Sergio Passaseo, Marconi Gomma SpA
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l cuore della produzione delle mescole è la formulazione, comunemente chiamata nel mondo industriale “ricettazione”, che si basa sulla scelta da parte del tecnologo degli ingredienti che conferiscano alla mescola vulcanizzata le performance richieste per l’articolo finale. Nel 1996 la norma ASTM D5899 ha classificato in 18 classi funzionali gli ingredienti per la formulazione delle mescole. Tra queste classi figura il filler e, in particolare, il “nerofumo” (o carbon black) che è l’argomento di questo studio.
La classificazione dei neri “Cos’è il carbon black?” La domanda non ha una facile risposta. Infatti la caratterizzazione chimico-fisica è solo parziale e non è completamente noto il meccanismo di rinforzo1 nelle mescole. StantI queste limitazioni, le misure di viscoelasticità e della fluidità ci permetteranno di descrivere quali sono gli effetti dei vari tipi di carbon black sui meccanismi che regolano il rinforzo nelle mescole. Il cb (carbon black) è una forma colloidale di carbonio elementare che deve il suo potere rinforzante alle dimensioni, alla forma e alla struttura chimica superficiale degli aggregati primari come mostrato in figura 1 (nella pagina a fianco). Gli aggregati di nerofumo sono costituiti dalle particelle primarie di forma sferica fuse tra di loro e non separabili né durante le fasi di mixing né di trasformazione. Gli agglomerati sono invece i gruppi di aggregati che “devono” essere dispersi durante le opera18
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In quale modo l’aggiunta di filler, in particolare carbon black, interviene a modificare le proprietà del crudo e del vulcanizzato in mescole a base di EPDM. Questo studio prende in esame varie formulazioni e vari tipi di nero di carbonio per indagare sulle relazioni che si instaurano e giungere così a migliori formulazioni
Tecnologie
zioni di mixing; il perché verrà chiarito più avanti. Dato che le singole particelle di carbon black sono fuse tra loro, l’aggregato risulta essere la più piccola unità disperdibile. Pertanto disperdere il carbon black è il processo che porta alla rottura degli agglomerati nei singoli aggregati all’interno della matrice di gomma. Ciò che caratterizza l’abilità di un particolare carbon black nel dare rinforzo alla mescola sono la sua area superficiale specifica e il tipo di struttura. Il terzo parametro è l’attività superficiale1 che rappresenta la forza delle interazioni superficiali tra nero e polimero per
FIG. 1 Immagine al microscopio elettronico di un aggregato di nerofumo con accanto lo schema descrittivo delle particelle primarie in un aggregato.
FIG. 2 Relazione tra area superficiale e struttura per i vari gradi di carbon black.
adsorbimento fisico o la formazione di veri e propri legami chimici. Per area superficiale si intende l’ammontare della superficie del nero disponibile ad interagire con la gomma. Neri con particelle primarie molto piccole o ad alta porosità presentano aree superficiali elevate per unità di peso. La struttura invece descrive il numero di particelle che sono fuse insieme e la forma che assumono in un aggregato. Maggiore è il numero di particelle nell’aggregato, più complessa è la forma e più grandi sono pure il volume dei vuoti e degli spazi creati e poi riempiti dalla gomma. La figura 2 mostra schematicamente la correlazione dei vari gradi di carbon black attraverso una rappresentazione tra l’area superficiale e la loro struttura morfologica. L’effetto del filler è quello di sostituire una parte della matrice elastomerica il cui risultato, rappresentato sia dall’aumento del carico sia dall’allungamento a rottura in funzione del phr, è chiamato genericamente “rinforzo”. A livello microscopico il carbon black presenta un’elevata energia superficiale e le catene elastomeriche sono assorbite in superficie. L’adsorbimento, seppure limitato a una piccola porzione delle catene polimeriche, ne riduce comunque drasticamente la mobilità. Vista l’elevata area superficiale e la quantità di filler utilizzato normalmente in mescola, non è difficile supporre, date anche le ridotte distanze tra gli agglomerati e le catene, che praticamente ogni catena possa trovarsi in contatto con almeno un aggregato. Inoltre, visto che le dimensioni delle catene polimeriche sono superiori alle distanze tra gli aggregati è probabile che gli agglomerati vicini siano legati tra loro tramite le catene adsorbite sulla loro stessa superficie. Il legame tra gli aggregati viene comunemente detto “filler-network” e viene evidenziato dalle misure di “bound rubber”2. La misura consiste nella determinazione della percentuale di gomma che non può essere estratta da un crudo dissolto in un adatto solvente. Dato che la bound rubber è una misura della quantità di elastomero assorbita sulla superficie del nero, essa è fortemente dipendenL’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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FIG. 3 Durezza e viscosità delle mescole in funzione dei vari tipi di nero. È anche riportato per le mescole in N550 l’effetto dei phr di carbon black (15, 35 60 phr). le. La catena non polare del polimero rende questa famiglia di mescole una scelta plausibile per valutare gli effetti dei vari tipi di carbon black sulle proprietà reologiche sia nei crudi che nei vulcanizzati. Lo studio è stato realizzato utilizzando la stessa struttura di ricetta (tabella 1), con vari gradi di carbon black e valutandone le proprietà sia del crudo che del vulcanizzato. Sono state anche studiate le mescole con 15phr e 35phr di N550 per valutare l’effetto del contenuto del filler sulle proprietà. Il processo di mixing è stato realizzato per tutte in due fasi in un mescolatore tangenziale da 1,5 litri in modo da assicurare la perfetta dispersione degli aggregati. I parametri principali che un tecnolo-
TABELLA 1 CHEMICAL Ter 4038 Ter 4436 Olio paraffinico Nxxx ZnO Stearina S80 carbon blackS80 DTDM80 PVI
PHR 60 67 5 60 5 1 1.9 1.9 0.63 0.3
TAB. 1 Struttura della ricetta delle mescole EPDM dove i tipi di nero fumo sono N990 N772 N550 N375, N330 e N220. Ter 4436 è olio esteso. La densità delle mescole con 60phr è di 1.074±0.003.
te non solo dalle caratteristiche del nero fumo, area superficiale e struttura, ma anche dalla quantità di carica e dalla sua energia superficiale3-4. Quanto descritto è ciò che avviene a livello microscopico e che si manifesta con un aumento delle proprietà meccaniche del vulcanizzato e che noi chiamiamo rinforzo.
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FIG. 4 Curve reometriche per le mescole con i diversi neri di carbonio.
Formulazione e curva di vulcanizzazione EPDM è uno degli elastomeri tecnici più largamente utilizzati e trova applicazioni che vanno dall’industria automobilistica alle guarnizioni per acqua potabi-
go utilizza per caratterizzare una mescola sono: durezza, curva reometrica, densità e viscosità Mooney. La figura 3 mostra la relazione tra durezza ShA e viscosità Mooney ML (1+4), dove è visibile l’aumento della viscosità e della durezza delle mescole con il crescere dell’area superficiale del nero utilizzato (da N990->N220). Lo stesso avviene con l’aumento della quantità di filler, come è mostrato per la serie di mescole (in rosso) in N550. Va comunque sottolineato che la misura Mooney presenta notevoli limiti nella
Tecnologie determinazione della viscosità a flusso e deve essere considerata come una misura tecnologica semplice e rapida, ma che non può essere utilizzata per comparare mescole con formulazione diversa, in cui la fluidità e le proprietà elastiche siano differenti.5 Si possono però notare variazioni rispetto al trend generale. Ad esempio con N550 si ha un crudo con la stessa viscosità di una mescola in N220, ma con una durezza di 5 punti inferiore, mentre utilizzando un N375 la mescola mantiene la stessa durezza ma presenta un Mooney che si riduce da 65 a 48. La figura 4 (pagina a fianco) mostra invece l’effetto del tipo di nero sulla curva di vulcanizzazione, dove si nota chiaramente che sia l’area che l’attività superficiale giocano un ruolo importante nella cinetica di vulcanizzazione, tanto che la mescola in N220 risulta 1,8 volte più veloce di quella in N990. Lo stesso effetto di accelerazione della vulcanizzazione si osserva passando da una mescola a 15 phr a una a 60 phr in N550.
Viscoelasticità del crudo e del vulcanizzato A partire degli anni Ottanta, l’esigenza di caratterizzare le mescole in una regione sempre più ampia di shear rate ha portato a un sempre maggior utilizzo dei reometri capillari, superando le restrizioni insite nei reometri Moo-
ney dove il campo di moto è complesso, tutt’altro che di puro shear, ed è pari a circa 2s-1.
Comportamento dei crudi L’RCR (della Göttfert) è il primo reometro capillare dedicato alla misura della viscosità e fluidità per le mescole in gomma grazie all’innovativo design della camera. Per le mescole “accelerate” è necessario ovviamente eseguire la misura della viscosità a una temperatura di sicurezza in cui non abbiano inizio le reazioni di vulcanizzazione. È utile ricordare che la fluidità è la portata di mescola estrusa presso un capillare sottoposta a una pressione costante di spinta a una temperatura costante, e si misura in mm3/s. La fluidità è stata misurata a 100°C utilizzando un capillare da 1mm di diametro di lunghezza 20 mm (L/D=20) a una pressione di 300 bar. Le caratteristiche viscoelastiche delle mescole sono state misurate utilizzando RPA (Alpha Technologies). Alla mescola viene imposta una deformazione di taglio sinusoidale di frequenza ω (Hz) e deformazione massima nota, dove γ(t) = γ0 sin(ωt). Al segnale di sforzo misurato dal trasduttore, viene applicato l’espansione in serie di Fourier secondo l’equazione (Eq. 1) qui riportata:
dove A e B sono funzioni complesse della deformazione e della frequenza. L’equazione 2 (qui sotto) può essere scritta passando dalla rappresentazione in tempo a quella in deformazione γ(t) e shear rate γ’(t):
dove G(γ) rappresenta il modulo elastico e W(γ’) è il modulo viscoso6. Nel regime viscoelastico lineare i moduli sono costanti e indipendenti dalla deformazione e coincidono rispettivamente con G’ e G’’, mentre in regime viscoelastico non lineare, come mostrato in figura 5, il modulo G(γ) dipende dalla deformazione e presenta una regione di plateau che assume valore a deformazioni inferiore di 0,5 pari a G’0. Nella figura 5, per la mescola cruda in N220, è rappresentata la curva sperimentale sforzodeformazione misurata in RPA a 100°C. È interessante notare che anche in regime viscoelastico lineare il modulo, dove G’=G’0, diminuisce al crescere della deformazione massima γ0 del ciclo, come mostrato in figura 6. Inoltre, a basse deformazioni per neri molto rinforzanti non sempre è possibile individuare nemmeno a basse deformazioni (0,1%) una zona di plateau per G’. Mentre per la mescola in
FIG. 5 Andamento dello shear stress e del modulo elastico G (γ) (secondo eq. 3) in funzione della deformazione a 100 °C per un ciclo a 0.5 Hz soggetto ad una deformazione di taglio massimo di 3 per la mescola in N220. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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N990 il modulo elastico per deformazioni <10% è praticamente indipendente dalla deformazione e pari 0,1MPa. Alle basse deformazioni, inoltre, la mescola cruda mostra un rapido incremento del modulo elastico che viene attribuito alla presenza di filler network7-8: il legame diretto tra gli aggregati per azione delle catene adsorbite implica un incremento delle forze elastiche. Ovviamente questo effetto può essere osservato solo a bassi strain, in quanto un aumento delle distanze tra gli aggregati vicinali immediatamente implica un disentanglement delle catene elastomeriche poste a ponte.La relazione tra la sostenutezza del crudo (stiffness) e la fluidità a 100°C può essere rappresentata, come mostrato in figura 7, dalla relazione tra il modulo a deformazione nulla G’γ=0 e la fluidità. Con l’incremento dell’area superficiale del carbon black si notano una riduzione della fluidità e contemporaneamente l’aumento della sostenutezza del crudo. In particolare N330 N375 e N220 mostrano mescole con la stessa fluidità ma con una notevole differenza nella stiffness. Nella regione di viscoelasticità non lineare a grandi deformazioni, i test LAOS (Large Amplitude Oscillating Shear) sono stati utilizzati per comprendere il comportamento reologico sia dei polimeri che degli elastomeri9-10. I limiti derivanti dalla mancanza di un modello teorico ha reso questo tipo di approccio troppo complicato per diventare un metodo pratico di caratterizzazione. Invece, seguendo l’approccio proposto dall’equazione 2, si osservano i moduli G’0 diminuire all’aumentare del grado del carbon black. La relazione tra fluidità e modulo elastico è in grado di cogliere la forza del filler network che governa la saturazione della viscosità a bassi shear rate e l’incremento della stiffness delle mescole misurate dai valori di G’ a plateau in regime lineare. Ad alte deformazioni e shear rate le mescole in carbon black ad alta area superficiale (N220 e N330) presentano praticamente la stessa viscosità e lo stesso modulo G’0 con l’unica eccezione della mescola in N375, che ha un valore di circa 2kPa più elevato, mentre la fluidità rimane costante. Questo fenomeno è dovuto al fatto che N375 è il carbon black che presenta una percentuale di 22
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FIG. 6 Andamento alla temperatura di T=100°C del modulo elastico a plateau per le mescole in N990 e N220 misurate alla frequenza di 0.5Hz ottenuti per cicli con deformazione massima γ0 tra 0,1% e 500%
FIG. 7 Andamento della rigidità del crudo e della sua fluidità in funzione del tipo di carbon black a basse ed alte deformazioni e in funione della tipologia di nero. bound rubber più elevata rispetto a tutti i neri considerati in questo studio.11
Comportamento delle mescole vulcanizzate Il campione di mescola una volta inserito nella camera del RPA è stato vul-
canizzato a 180°C per 10 minuti e successivamente raffreddato a 100°C per essere poi sottoposto a uno strain sweep (tra 0,1 e 100%) alla frequenza di 0,5 Hz. I dati sono poi stati analizzati con la stessa metodica proposta nell’equazione 2.
Tecnologie
FIG. 8 Strain dependence del modulo elastico a plateau per mescole vulcanizzate misurato in RPA a 100°C e a 0,5 Hz.
network stesso e cioè dal tipo di nero utilizzato e dal contenuto di filler nella matrice. In figura 8 si nota che la zona di plateau del modulo nella mescola in N220 non è raggiunto entro i limiti di misura dello strumento e può quindi essere solo estrapolato. Inoltre è riportata la deformazione γ(c)0, detta critica, dove la regione di viscosità lineare (zona in cui i moduli elastico e viscoso dipendono dalla deformazione durante la misura) lascia il posto alla viscoelasticità non lineare. Il fenomeno di diminuzione del modulo al crescere della deformazione, chiamato strain-softening, non è solo dovuto alla riduzione della coesione del filler network, cha già inizia al 3%, ed è pertanto ancora oggetto di dibattito scientifico. È importante sottolineare che γ(c)0 dipende chiaramente dal tipo di carbon black utilizzato, facendo sì che mescole in N220 presentino una regione di linearità decisamente più contenuta rispetto alle mescole in N990. Ad alte deformazioni il network non è più meccanicamente prevalente rispetto alla matrice composta dalle catene di elastomero crosslinkate le une alle altre, mentre la tipologia del filler continua a influenzare la risposta elastica del materiale senza mai svanire completamente.
Effetto Mullins
FIG. 9 Isteresi e G’ (modulo elastico lineare) in funzione del tipo di carbon black e dei phr + (per le sole mescole in N550).
Effetto Payne Nelle mescole dette “nere”, gli aggregati sono tra loro interconnessi a formare il filler network, con conseguente un aumento della conducibilità elettrica e un modulo elastico G’ che diminuisce con
l’aumento della deformazione12. La deformazione provoca la progressiva disgregazione della struttura del network e la risposta meccanica dipende quindi sia dalla deformazione massima imposta, ma anche dalle caratteristiche del
La presenza di filler rinforzante nelle mescole vulcanizzate induce un aumento dell’isteresi e tale effetto prende il nome di effetto Mullins13. All’aumentare della struttura del carbon black e dei phr di N550 (linea rossa) si osserva anche un aumento sia nell’isteresi (tanδ) che un aumento del modulo elastico ad esclusione dei neri a più alta area superficiale, dove si osserva un raggiungimento di un plateau nei valori di isteresi (saturazione del tanδ). Nel riquadro di figura 9, si può chiaramente vedere l’andamento esponenziale del modulo in funzione dei phr di filler. Passando dal N990 al N220 il tanδ aumenta di circa 4 volte, mentre il modulo elastico raddoppia. È importante sottolineare che mescole, a parità di quantità di filler, con un alto modulo G’ presentano anche una più alta isteresi. Nella regione viscoelastica non lineare (100%) si ottengono valori di G’0 compresi tra 0,4 e 0,52 MPa e si ha anche un L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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MONDOGOMMA
andamento tanδ poco influenzato dal tipo di carbon black utilizzato. Solo a 15 phr la curva assume valori decisamente più elevati di circa 0,1. ConclusioniNelle mescole EPDM i tipi di nero fumo hanno importanti effetti sulle proprietà delle mescole sia a livello del comportamento del crudo che sul vulcanizzato. La caratterizzazione reologica sia con prove di flusso (fluidità misurata con il capillare RCR) che con prove dinamiche (dinamomeccaniche con RPA) permette di razionaliz-
Ringraziamenti Uno degli autori (DN) è particolarmente grato alla direzione della Marconi Gomma per aver condiviso l’idea che la divulgazione scientifica contribuisce alla crescita aziendale ed è segno tangibile di know-how e professionalità.
zare le relazioni che intercorrono tra la microstruttura del filler e la natura chimico fisica della matrice. Tali informazioni sono elementi fondamentali per la corretta ricettazione di un compound sia per quanto riguarda la processabilità del crudo che le performance finali del vulcanizzato. La presenza del filler network influisce sulla fluidità delle mescole in particolare a basse shear rate e raggiunge un livello di saturazione per le mescole in N330 e N220, dove la curva di viscosità
Note 1. Hamed, G.R., 2007. Rubber Chem. Technol. 80, 533. 2. Donnet, J. P., Bansal RC, Wang M,. Carbon Black. 2d ed. New York: Marcel Dekker, 1993. 3. Stickney, P.B., Falb, R.D., 1964. Rubber Chem. Technol. 37, 1299. 4. Dannenberg, E.M., 1986. Rubber Chem. Technol. 59, 512. 5. Nichetti, D., Luglio 2018 L’industria Della Gomma 20 6. Nichetti, D., Aprile 2017 L’industria Della Gomma 42. 7. Wolff, S., Wang, M.J., Tan, E.H., 1993. Rubber Chem. Technol. 66, 163. 8. Payne, A.R., 1962. J. Appl. Polym. Sci. 6, 57. 9. Kyu Hyuna, 2001 Progress in Polymer Science 36, 1697. 10. Leblanc J. L., 2005. Ann.Trans. of The Nordic Rheology Society, 11. Hardy P., 1991 Kautschuk und Gummi Kunststoffe, 44, 12. Roland, C.M., 1990. J. Rheol. 34, 25. 13. Mullins, L., 1969. Rubber Chem. Technol. 42, 339.
è la medesima tra i 50 e 1000 s-1. Inoltre, in regime viscoelastico non lineare ad alte deformazioni la struttura del carbon black non ha più un ruolo predominante e il modulo elastico a plateau è indipendenti dal tipo di nero. Il modulo elastico G’, in regime di viscoelasticità lineare, diminuisce al crescere della deformazione fino al raggiungimento del ciclo di deformazione critico in cui inizia la viscoelasticità non-lineare. Il modulo elastico G’0 comunque continua a decrescere al crescere di γ0. In regime lineare al crescere del G’ della mescola si osserva un aumento dell’isteresi fino a quanto l’energia del fillernetwork diventa predominante rispetto alle interazioni idrodinamiche degli agglomerati con la matrice. Ad alte deformazioni per γ0 > γ(c)0 il modulo G(γ) dipende dalla deformazione nel ciclo ma si osserva un valore quasi costante per G’0 ≈ – 0,4–0,5 MPa (100%). Anche la curva di isteresi presenta un comportamento analogo e pertanto le differenze delle proprietà dinamiche sono poco influenzate dal tipo di carbon black.
FOCUS
INCHIESTA Le nostre domande 1. Quale bilancio potete fare sul 2018 appena conclusosi?
2. Negli ultimi mesi, per la prima volta dopo un lungo periodo il Pil dell’Italia ha fatto registrare un segno meno, inducendo gli analisti a parlare di recessione. Per quanto riguarda il vostro settore qual è il vostro giudizio? Avete notato qualche cambiamento nel trend positivo fatto registrare dal settore gomma nei primi mesi del 2018?
3. Continuiamo a ricevere segnalazioni di difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime e prodotti indispensabili per l’industria della gomma. Avete anche voi notato qualche criticità riguardo a qualche specialità?
2019, che anno sarà? Dopo una lunga serie di trimestri in cui l’economia italiana e il settore gomma in particolare hanno vissuto una crescita sensibile, a partire dalla seconda metà del 2018 qualche segnale di rallentamento ha cominciato a farsi sentire. Come sarà allora il 2019? La contrazione continuerà o ci saranno segnali di ripresa? Per cercare di capirlo abbiamo interpellato le aziende della filiera che producono e distribuiscono materie prime per la trasformazione della gomma e che, attraverso gli ordini dei loro clienti, hanno probabilmente il termometro più preciso della situazione.
4. Pensate che anche nel 2019 possano esserci problemi a livello di disponibilità o di prezzi su qualche prodotto?
5. Si moltiplicano le comunicazioni di produttori internazionali che introducono sul mercato nuovi termoplastici con caratteristiche comparabili a quelle di alcuni elastomeri. Pensate che i TPE possano in futuro rimpiazzare la gomma e, se sì, in quali applicazioni e settori?
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FOCUS
LE RISPOSTE DEGLI ESPERTI
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La riduzione dei volumi osservata a fine 2018 ha più le connotazioni di una stabilizzazione della produzione che di una recessione
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Azienda Chimica Milanese Giovanni Arnò Amministratore
Arlanxeo - Business Unit High Performance Elastomers
1.
Fonti interne all’azienda
Un anno molto movimentato, con picchi di richieste ed avanzamenti a singhiozzo fino ad una chiusura in rallentamento.
1.
2.
Il 2018 in Italia per ARLANXEO - Business Unit HPE - è stato un ottimo anno, caratterizzato da una forte domanda e dalle difficoltà legate alla insufficiente disponibilità di alcune famiglie di prodotto.
2.
I primi nove mesi del 2018 sono stati caratterizzati da una frenesia produttiva difficilmente osservata in passato. L’ultima parte dell’anno si è sviluppata in decrescendo, senza però manifestare aspetti recessivi. La variazione dei volumi produttivi osservata nell’ultima parte del 2018 sicuramente trova riscontro in un segno negativo, ma ha più le connotazioni di una stabilizzazione che di una recessione. Certamente risulta importante osservare come si svilupperanno i primi mesi del 2019, che al momento della redazione di questo testo non mostrano miglioramenti significativi.
3.
Come produttori di gomme sintetiche non abbiamo riscontrato difficoltà ad approvvigionarci delle materie prime. L’entrata a regime del regolamento REACH era stata da tempo preparata e non ha in alcun modo rallentato i nostri processi produttivi.
4.
Purtroppo sì, in primis le gomme policloropreniche, anche se è in fase di completamento l’espansione della capacità produttiva nell’impianto ARLANXEO in Germania. Per altre famiglie di gomme speciali, come ad esempio le gomme nitriliche idrogenate, la crescente domanda trainata dalle richieste di maggiori performance ha un effetto sull’allungamento dei tempi di consegna. Una corretta previsione dei volumi di acquisto è sicuramente di supporto.
5.
Egoisticamente speriamo di no, in quanto ad oggi non produciamo questo tipo di materiali. Riconosciamo però che i TPE sono dei prodotti interessanti in molte applicazioni, anche se le performance delle gomme vulcanizzate sembrano essere ancora superiori dove le richieste sono più esigenti.
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La diesel-fobia ha cancellato studi e progetti avanzati, senza però iniziative in termini di ricerca e sviluppo di nuovi capitolati
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Il 2018 di è chiuso con una frenata iniziata a novembre, stasi a dicembre e gennaio 2019 e con una ripresa in febbraio. Gran parte di questa situazione è stata generata da un calo del settore automotive. A peggiorare la situazione, la diesel-fobia ha di fatto cancellato studi e progetti avanzati senza però sostituire con un trend positivo la ricerca e sviluppo di nuovi capitolati. Allo stato attuale non è ancora chiaro se e come ci saranno variazioni tecniche per articoli vano motore dei veicoli ibridi rispetto ai cugini elettrici o termici.
3.
Dal punto di vista delle cariche minerali la disponibilità di cariche calcinate potrebbe essere la più colpita, poiché i calcinatori producono anche per altri mercati.
4.
Più i produttori sono grandi più fanno quello che vogliono. Nel settore gomma comanda il pneumatico, l’articolo tecnico risente di riflesso. Nel 2018 anche il REACH ha impegnato non poco i compounder nell’omologazione di nuovi materiali a causa di scarse disponibilità o di classificazione SVHC o allegato XIV.
5.
Certamente è in atto una erosione del mercato a favore dei TPE, con auto sempre più “plastificate” e leggere per consumare meno carburante. Anche le guarnizioni per contatto con acqua potabile o alimenti verranno sempre più richieste in TPE, ma le normative prescriveranno l’uso preferenziale di materiale riciclato, Vedremo quindi se e come cambieranno i capitolati.
Materie prime Le nostre domande
«generalizzata In una situazione di contrazione
del mercato, l’articolo tecnico ha comunque tenuto più del pneumatico e delle applicazioni automotive
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Brenntag Sara Ghione
Business Manager Rubber & Commercial Manager Material Science Italy
1.
Il 2018 ha visto una situazione alquanto instabile e con sfide alquanto importanti; a dispetto delle buone aspettative che, nella prima parte dell’anno, si facevano presupporre. Purtroppo da settembre la domanda è calata in maniera sensibile con effetto penalizzante sul buon esito dell’intero anno. Già dal mese di luglio, il settore faceva avvertire le avvisaglie di un calante mercato dell’auto che ha portato tutto l’indotto a posticipare le richieste nella speranza di una ripresa, che purtroppo ancora oggi fatica ad esserci.
1 Quale bilancio potete fare sul 2018 appena conclusosi? 2. Negli ultimi mesi, per la prima volta dopo un lungo periodo il Pil dell’Italia ha fatto registrare un segno meno, inducendo gli analisti a parlare di recessione. Per quanto riguarda il vostro settore qual è il vostro giudizio? Avete notato qualche cambiamento nel trend positivo fatto registrare dal settore gomma nei primi mesi del 2018? 3. Continuiamo a ricevere segnalazioni di difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime e prodotti indispensabili per l’industria della gomma. Avete anche voi notato qualche criticità riguardo a qualche specialità? 4. Pensate che anche nel 2019 possano esserci problemi a livello di disponibilità o di prezzi su qualche prodotto? 5. Si moltiplicano le comunicazioni di produttori internazionali che introducono sul mercato nuovi termoplastici con caratteristiche comparabili a quelle di alcuni elastomeri. Pensate che i TPE possano in futuro rimpiazzare la gomma e, se sì, in quali applicazioni e settori?
2.
Purtroppo, come già anticipato, l’inversione positiva ancora non si vede; tutti gli indicatori economici confermano la situazione che riscontriamo con i clienti, certamente con qualche differenza sui settori di applicazione. L’articolo tecnico ha di sicuro tenuto maggiormente, mentre “automotive” e “pneumatico” hanno sofferto di più.
3.
Ci sono state tutto l’anno situazioni difficili che, come distributore, abbiamo però notato a livello di singoli prodotti e specifici produttori. Sicuramente questo trend ci ha aperto alcune opportunità e chiuse delle altre; a livello generale, il nero di carbonio ha avuto un 2018 difficile in termini di disponibilità, insieme ad alcuni antiossidanti. Materiali comunque abbordabili dalla Cina, interessata al mercato europeo, vista la ridotta domanda interna e l’instabile situazione politica internazionale.
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Diversi fattori ci inducono a pensare, per il 2019, a un eccesso di offerta e, di conseguenza, a una tendenza al ribasso dei prezzi
Caldic Simone Calabrini
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Sales manager Chemicals
1.
Attualmente non intravvediamo problemi disponibilità; la situazione, per effetto REACH, direi che ha raggiunto una stabilità e sono rientrate tutte le preoccupazioni a riguardo. Stiamo attendendo che il livello dei prezzi risalga, indicatore quindi di una ripresa in termini di domanda e profitti.
Per Caldic è stato un anno di grandi cambiamenti soprattutto per quanto riguarda il nostro portafoglio prodotti. Da una parte abbiamo dovuto rinunciare a prodotti storici come DTDM - MBS - TMTD a causa della decisione di non procedere alla registrazione REACH da parte dei nostri fornitori. Dall’altra parte è stato incrementato grazie alla collaborazione con nuovi importanti fornitori di antiossidanti, acceleranti speciali ed ausiliari di processo. Il bilancio finale è sicuramente positivo, dato che abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati.
5.
2.
4.
Riteniamo che il TPE sia di assoluto interesse, già attuale, per compoundatori di manufatti / mescole a basso profilo tecnologico. Il termoplastico è già largamente presente nel settore delle suole, ma sicuramente, con le sue ridotte proprietà meccaniche rispetto alla gomma, non potrà totalmente rimpiazzare il mercato rubber.
Abbiamo iniziato a rilevare un calo della domanda dall’ultimo trimestre 2018, imputabile, a nostro avviso, principalmente al calo della produzione industriale, in modo particolare per quanto riguarda l’industria automobilistica. Molti nostri clienti e fornitori hanno confermato questo rallentamento e mostrato crescente preoccupazione per l’andamento della domanda durante il 2019. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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FOCUS
3.
Come ogni anno anche nel 2018 ci sono state delle difficoltà di approvvigionamento per alcuni prodotti da noi trattati. I primi sei mesi dell’anno sono stati particolarmente difficili per la disponibilità di fluidi siliconici e, anche se in misura limitata, per alcuni antiossidanti; con un’oculata gestione degli stock siamo comunque riusciti a soddisfare le esigenze dei nostri clienti.
4.
Permane ancora una certa tensione su alcuni polimeri o basi siliconiche, ma non abbiamo segnali di criticità riguardanti i prodotti da noi trattati; al contrario, almeno per il primo semestre, ci sono fattori che ci portano a pensare ad un eccesso di offerta e, di conseguenza, ad una tendenza al ribasso dei prezzi. In particolare questi fattori sono: la “guerra dei dazi” tra Cina e Stati Uniti, con i produttori asiatici che continueranno a riversare il surplus produttivo sugli altri mercati, inclusa l’Europa; la situazione economica del nostro continente, con le previsioni di crescita di molti paesi della Comunità continuamente riviste al ribasso; la fiducia delle imprese italiane che è ancora in discesa, con conseguente effetto sugli investimenti.
5.
Gli elastomeri termoplastici esistono da più di 40 anni ed hanno già eroso in parte il mercato della gomma “classica”. Lo sviluppo di nuovi TPE ad alte prestazioni ha ridotto, con il tempo, il distacco in termini di prestazioni rispetto ai vulcanizzati, offrendo inoltre vantaggi indiscutibili quali la minor complessità delle fasi di produzione dell’articolo finito, la riciclabilità dei materiali e la minor esposizione degli operatori ai prodotti chimici. Inoltre è il mercato stesso a cambiare, con pressioni sempre più forti che spingono le case automobilistiche al passaggio a propulsori alternativi a quelli a combustione interna. Con l’affermarsi dei motori elettrici ci aspettiamo un ulteriore vantaggio dei TPE nei confronti della gomma tradizionale. Sappiamo bene quanto sia importante l’industria automobilistica per il nostro settore e quindi ci aspettiamo che in futuro i TPE potranno, anche se non sostituire, ulteriormente crescere a scapito della gomma vulcanizzata a caldo.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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Bisogna considerare che il mercato della gomma italiano, ma anche quello europeo, sono in una fase di equilibrio. La grande crescita si fa ormai altrove
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Eico Novachem Daniele Girelli
Technical sales manager
1.
Per Eico Novachem l’anno appena passato è stato denso di successi e in crescita. Non è stato un anno facile da gestire poiché l’iperattività del primo semestre è stata seguita dal brusco rallentamento degli ultimi quattro mesi. Abbiamo avuto modo di ampliare l’offerta di prodotti e di proporre novità interessanti sia dal punto di vista del rispetto delle sempre più stringenti normative che del filone dei prodotti “verdi” a basso impatto e nel solco della economia circolare, che sempre più governa il mondo industriale.
2.
Non c’è dubbio che i segnali di frenata dell’economia, e non solo italiana, si sono fatti sentire sul settore gomma già a partire dal mese di settembre. Questo è stato ancor più evidente se confrontato con l’inizio di anno. Bisogna sempre considerare che il mercato gomma italiano in particolare ma anche quello europeo sono in una fase che definirei di equilibrio statico. La grande crescita è ormai altrove.
3.
Per quanto riguarda i prodotti a portafoglio di Eico Novachem – parlo soprattutto di specialità e di alcuni prodotti generici – siamo stati coinvolti dalla crisi di disponibilità dei derivati della filiera siliconica a inizio anno. Per il resto non ci sono stati particolari problemi. In questo inizio di 2019 non abbiamo al momento registrato tensioni sul lato approvvigionamento né ci sono state segnalazioni in tal senso da parte dei nostri clienti.
4.
Almeno per i prodotti che teniamo sotto diretta osservazione la tendenza generale che registriamo è di un’abbondanza
Materie prime Le nostre domande di offerta, contraddistinta anche dalla comparsa di nuovi fornitori. Questo sembra dipendere sia dal rallentamento del mercato cinese sia dalle turbative generate sui mercati dalla guerra di dazi tra USA e la stessa Cina. Inoltre, per alcune specialità ritengo ci sia ancora l’onda lunga di volumi prodotti non registrati REACH che sono entrati nel mercato UE prima della data limite del maggio 2018 e che ora, a causa anche della limitata durata, devono essere piazzati sul mercato. La mia sensazione è che a fronte di un mercato globale che non dovrebbe crescere come aspettato ci si confronterà con una sovrabbondanza di offerta.
5.
Non c’è dubbio che la pressione da parte dei prodotti termoplastici rispetto alla possibile sostituzione ella gomma elastomerica è continua. Così come è vero che a causa degli elevati volumi disponibili e della offerta a prezzi concorrenziali, in tutte le aree dove i TPE sono in grado di soddisfare le richieste tecnico applicative della gomma elastomerica questa possa potenzialmente essere scalzata. Un classico esempio è quanto avvenuto per le suole. Detto questo credo che la eventuale sostituzione avverrà più su nuove applicazioni che per mera sostituzione in settori maturi. Va tenuto in conto che bisogna considerare gli investimenti, per esempio quelli in macchinari diversi. dgts_210x146_2018_TR.ai
1
20/03/18
10.53
1 Quale bilancio potete fare sul 2018 appena conclusosi? 2. Negli ultimi mesi, per la prima volta dopo un lungo periodo il Pil dell’Italia ha fatto registrare un segno meno, inducendo gli analisti a parlare di recessione. Per quanto riguarda il vostro settore qual è il vostro giudizio? Avete notato qualche cambiamento nel trend positivo fatto registrare dal settore gomma nei primi mesi del 2018? 3. Continuiamo a ricevere segnalazioni di difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime e prodotti indispensabili per l’industria della gomma. Avete anche voi notato qualche criticità riguardo a qualche specialità? 4. Pensate che anche nel 2019 possano esserci problemi a livello di disponibilità o di prezzi su qualche prodotto? 5. Si moltiplicano le comunicazioni di produttori internazionali che introducono sul mercato nuovi termoplastici con caratteristiche comparabili a quelle di alcuni elastomeri. Pensate che i TPE possano in futuro rimpiazzare la gomma e, se sì, in quali applicazioni e settori?
FOCUS
5.
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Il fatto che ci si trovi con una situazione di shortage di materie prime è fisiologico, fa parte della ciclicità del sistema di produzione e di approvvigionamento
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Eigenmann & Veronelli Cinzia Gottero
Sì, alcuni clienti già stanno adottando polimeri di tipo termoplastico e si stanno attrezzando con gli strumenti e le linee produttive. Lo scopo è quello di avere prodotti finiti diversi, leggeri e con colorazione finale facilmente ottenibile con un colorimetro. Il TPE non potrà sostituire tutte le applicazioni della gomma, ma già sta trovando spazio anche negli impieghi ad alte prestazioni e con notevole impatto fisico meccanico.
Sales manager
1.
Il 2018 è stato un anno proficuo, per tutto il settore della gomma e degli elastomeri in generale. Il settore pneumatici è stato in grande crescita, sia nelle applicazioni “passengers” sia in quelle “agricolture”, cosiì come tutta la gamma legata all’automotive. Il REACH ha eliminato alcune materie prime, ma nessuno del settore si è mostrato scoraggiato. Anzi, le sostituzioni sono state fatte in modo indolore. Questo incida anche la qualità della struttura e dell’esperienza del settore gomma italiano, la cui crescita professionale ha portato le aziende del comparto a raggiungere livelli di eccellenza. Nel 2018 la filiera italiana della gomma ha ricevuto notevoli riconoscimenti dal mercato e si colloca a buon diritto ai primi posti in Europa, testimoniati anche alle numerose in presenze in fiere di settore di alto prestigio.
2.
Si è potuto notare un calo di disponibilità in particolare per gli articoli con materie prime di alto prestigio. Articoli legati alle auto diesel hanno subito un forte attacco da parte delle linee moderne ed eco friendly. Già da luglio scorso qualcuno preannunciava questa contrazione, per lo più legata a una futura trasformazione tecnologica dei motori motori. Sino a metà 2018 si è registrato un numero di pezzi finiti in gomma molto più alto della domanda e questo ha portato a una conseguente pausa e frenata degli ordinativi. Il 2018 ha comunque avuto un andamento positivo, in cui abbiamo registrato una tendenza a fare più programmazione e maggiore attenzione alle materie prime e alla loro provenienza.
3.
Sì, c’è sempre qualche prodotto che è pone seri problemi di approvvigionamento. Il 2018 ha registrato diverse mancanze, a partire dai derivati del butadiene, e in particolare il resorcinolo. Il silicone è stato assente per mesi, per poi tornare nuovamente disponibile e con prezzi più adeguati.
4.
Storicamente alcuni prodotti restano e resteranno in shortage, fa parte della ciclicità del sistema . Ancora oggi qualche prodotto della distribuzione è centellinato soprattutto a causa di chiusure impianti di produzione delle materie prime strategiche. Vediamo comunque una maggiore disponibilità rispetto il 2018.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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La disponibilità si gomme siliconiche nel 2018 è stata nettamente inferiore alla domanda, e proseguirà almeno fino a metà 2019
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Elkem Siliconi Italia Alessandro Strappazzon Sales Manager Italy Rubber and Electrical Insulation
1.
Per la divisione Elkem Silicones di Elkem il 2018 è stato un anno molto proficuo dal punto di vista del fatturato in tutto il mondo, Italia compresa, ma è stato anche un anno molto difficile per l’incapacità di soddisfare adeguatamente la domanda di gomma siliconica del mercato, il che ci ha posto sotto forte stress.
2.
Elkem Silicones produce solamente basi e mescole siliconiche, nessuna mescola con altri tipi di polimeri, per cui l’andamento del nostro mercato non è esattamente quello generale della gomma, ma ovviamente anche noi siamo influenzati dal ciclo economico e dall’andamento dei mercati principali. In prossimità della fine del 2018 abbiamo registrato un leggero rallentamento della domanda, che attribuiamo ad una fisiologica tendenza alla riduzione degli stock ed al rallentamento della domanda del mercato automotive, ma per il resto il 2018 è stato un anno di eccezionale espansione della domanda di basi e mescole siliconiche, a cui purtroppo la nostra capacità produttiva ha fatto fatica a far fronte.
3.
La disponibilità di gomme siliconiche nel 2018 è stata nettamente inferiore alla domanda a causa della concomitanza tra la crescita della domanda, che è stata molto sostenuta, con una riduzione della disponibilità della gomma siliconica, creata dalla chiusura o dalla riduzione della capacità produttiva di alcuni impianti nel mondo. In questo scenario, la completa integrazione di Elkem, che produce tutti gli intermedi della filiera del silicone, dal silicio metallico alle mescole siliconiche pronto uso, ci ha permesso di soddisfare le richieste dei clienti dei centri compoundazione Mix & Fix, presenti in tutto il mondo, garantendogli il pieno approvigionamento
Materie prime Le nostre domande di mescole siliconiche pronte all’uso durante tutto il l’anno.
4.
Riteniamo che la situazione di scarsa disponibilità delle gomme siliconiche vista nel 2018 perdurerà anche nel 2019, in misura maggiore nel primo semestre. Questo ha spinto a un netto incremento delle quotazioni di basi e mescole siliconiche rispetto al 2018, anno in cui comunque c’erano stati già stati forti aumenti rispetto all’anno precedente.
5.
Il silicone è un materiale con caratteristiche di resistenza termica e all’invecchiamento ineguagliabili da parte dei TPE, per cui la loro concorrenza, per quanto ci riguarda, è molto limitata. Anzi, queste particolari caratteristiche spingono sempre di più in fase di progettazione e sviluppo a scegliere il silicone come materiale per articoli in gomma o per il rivestimento dei cavi utilizzati in molte applicazioni, anche le più esigenti come i settori ferroviario, navale, offshore.
1 Quale bilancio potete fare sul 2018 appena conclusosi? 2. Negli ultimi mesi, per la prima volta dopo un lungo periodo il Pil dell’Italia ha fatto registrare un segno meno, inducendo gli analisti a parlare di recessione. Per quanto riguarda il vostro settore qual è il vostro giudizio? Avete notato qualche cambiamento nel trend positivo fatto registrare dal settore gomma nei primi mesi del 2018? 3. Continuiamo a ricevere segnalazioni di difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime e prodotti indispensabili per l’industria della gomma. Avete anche voi notato qualche criticità riguardo a qualche specialità? 4. Pensate che anche nel 2019 possano esserci problemi a livello di disponibilità o di prezzi su qualche prodotto? 5. Si moltiplicano le comunicazioni di produttori internazionali che introducono sul mercato nuovi termoplastici con caratteristiche comparabili a quelle di alcuni elastomeri. Pensate che i TPE possano in futuro rimpiazzare la gomma e, se sì, in quali applicazioni e settori?
FOCUS
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Anche se gli analisti parlano di recessione tecnica non ritengo corretto definire così l’attuale situazione. Il settore automotive potrebbe riprendersi a breve
IMCD Italia Stefano Corna
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Market manager & Products manager
1.
È stato un anno estremamente positivo in quanto abbiamo registrato numeri record per il gruppo. Il settore gommaplastica ha avuto buoni risultati nonostante il calo di volumi del quarto trimestre. Nel 2019 abbiamo inoltre concluso l’acquisizione di Velox che, per quanto riguarda il comparto italiano, presenta elevate sinergie con IMCD.
2.
Anche da parte nostra abbiamo constatato un calo di volumi dell’ultimo quarto del 2018. Anche se gli analisti hanno parlato di recessione tecnica (in quanto per 2 trimestri c’è stato un segno negativo) non ritengo corretto parlare di vera e propria recessione. Il calo produttivo del settore degli autoveicoli potrebbe riprendersi entro pochi mesi riportando il mercato della gomma a livelli di crescita.
3.
Direi proprio di si: abbiamo riscontrato difficoltà di reperimento di prodotti siliconici, dei silani e di alcuni polimeri specifici. Alcune delle aziende produttrici hanno già ridimensionato il livello di difficoltà e qualcuno ha anche ritirato la procedura di allocazione di prodotto. Mi auguro che per i prossimi mesi vi sia una soluzione definitiva di queste difficoltà, anche se talvolta i vantaggi economici a monte potrebbero rallentare questa soluzione.
4.
Sicuramente sì ma al momento faccio fatica a definire o ipotizzare quali prodotti potrebbero entrare in shortage.
5.
La “minaccia” per la gomma credo che provenga da due direzioni. La possibilità di soppiantare alcuni manufatti di gomma con specifici gradi di TPE è una di queste ed è a mio parere abbastanza reale. La seconda minaccia è il cambiamento di necessità tecniche ed economiche dell’auto elettrica rispetto a quella con motore a combustione, in particolare riferita ai motori diesel. La prime banali domande sono: serve ancora la resistenza al carburante? La resistenza ad alta pressione? Le temperature d’esercizio dei motori elettrici quali saranno e quali prodotti saranno più idonei? Il sottocofano quali condizioni operative proporrà? Gli interni dovranno continuare ad essere confortevoli ma dovranno pesare meno per ridurre i consumi e allora quali prodotti sarà meglio utilizzare? Aspetto con interesse commenti e consigli su questi temi, sapete dove trovarmi.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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La contrazione registrata a fine 2018 si conferma a inizio 2019. Per affrontare la situazione abbiamo siglato accordi di collaborazione con nuovi partner
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KPI Christian Pedone Direttore commerciale
1.
Il 2018 appena concluso ha confermato il trend del 2017 con un’ulteriore crescita del fatturato di KPI (+18 %). Tale incremento non è imputabile agli aumenti delle materie prime , quanto all’inserimento di nuove specialità. Abbiamo comunque notato un rallentamento nell’ultima parte dell’anno che si sta riflettendo anche sui primi mesi del 2019.
2.
Possiamo confermare che il rallentamento notato nel terzo trimestre 2018 prosegueanche nella prima parte del 2019. Questa incertezza che si respira non aiuterà sicuramente lo sviluppo dei mercati. Per affrontare questa situazione, abbiamo siglato dei nuovi accordi di collaborazione con nuovi partner, tra cui TAG Chemie, società tedesca produttrice di additivi per la gomma, Sanitized Prevent AG, azienda svizzera produttrice di biocidi, funghicidi e alghicidi, e Luminultra, gruppo canadese produttore di strumenti per analisi.
3.
Posso confermare che nell’anno appena trascorso ci sono state alcune materie prime che sono state in “sofferenza”. Tra quelle da noi distribuite posso menzionare le cere polietileniche, il titanio, i biocidi. Grazie ad una buona pianificazione sul riordino e alla collaborazione delle nostre case rappresentate abbiamo evitato disagi ai nostri clienti.
4.
Pur essendo un mercato molto “volubile”, per i prodotti da noi trattati, abbiamo ricevuto rassicurazioni dai nostri partner che tutte le criticità andranno a rientrare e che le disponibilità torneranno a essere regolari. Su alcuni prodotti ci saranno nuovi riposizionamenti al ribasso, per quanto riguarda i prezzi.
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Già da anni la quota dell’export di molte aziende ha superato il mercato domestico. Ma ora che anche all’estero i consumi calano, le nostre imprese soffrono
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Lagorio & Dufour Ambrogio Dufour Amministratore delegato
Materie prime Le nostre domande 1.
Il 2018 è stato un anno molto particolare. La produzione industriale del nostro settore non ha particolarmente brillato, posizionandosi, con alcune rare eccezioni, al di sotto dei volumi del 2017. Il settore calzaturiero, in particolare, ha subito una forte battuta d’arresto, che ha convolto l’intero indotto. Una più attenta analisi ci fa però notare che i consumi sono tornati ai livelli del biennio 2015/2016, facendoci dedurre che, più che altro, è stato il 2017 un anno particolarmente florido. Ma non sembra essere un fenomeno legato solamente al nostro mercato locale. Infatti, i prezzi delle materie prime di origine naturale, gomma e lattice, hanno fatto registrare i minimi degli ultimi anni e questo è stato principalmente provocato da un’intensa frenata della Cina che ha avuto come conseguenza una decrescita della domanda globale. Trattandosi di prodotti per lo più agricoli la produzione può essere controllata in maniera molto relativa e un calo di domanda ha colpito principalmente i produttori all’origine. I materiali sintetici hanno avuto una maggiore volatilità, seppur inferiore ai record dell’anno precedente, e i consumi sono stati soddisfacenti. Il mercato dell’auto sembra essere stato discreto per buona parte dell’anno, iniziando a soffrire per i dazi americani e la crisi cinese dopo il periodo estivo. Il prezzo del butadiene ha subito aumenti fino ad agosto per poi iniziare gradatamente a scendere, ma rimane sempre molto difficile prevederne i movimenti soprattutto in Asia, a
1 Quale bilancio potete fare sul 2018 appena conclusosi? 2. Negli ultimi mesi, per la prima volta dopo un lungo periodo il Pil dell’Italia ha fatto registrare un segno meno, inducendo gli analisti a parlare di recessione. Per quanto riguarda il vostro settore qual è il vostro giudizio? Avete notato qualche cambiamento nel trend positivo fatto registrare dal settore gomma nei primi mesi del 2018? 3. Continuiamo a ricevere segnalazioni di difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime e prodotti indispensabili per l’industria della gomma. Avete anche voi notato qualche criticità riguardo a qualche specialità? 4. Pensate che anche nel 2019 possano esserci problemi a livello di disponibilità o di prezzi su qualche prodotto? 5. Si moltiplicano le comunicazioni di produttori internazionali che introducono sul mercato nuovi termoplastici con caratteristiche comparabili a quelle di alcuni elastomeri. Pensate che i TPE possano in futuro rimpiazzare la gomma e, se sì, in quali applicazioni e settori?
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FOCUS
causa anche della tendenza speculativa del mercato cinese, a differenza della maggior stabilità del prodotto sui mercati occidentali.
2.
Come detto, il 2018, in termini di volumi, non è stato un anno particolarmente positivo. Gli indici economici come il Pil sono il risultato dell’andamento degli ultimi anni, in cui in ogni mercato abbiamo notato un decremento della profittabilità di quasi tutti i segmenti di mercato. Già da anni, in molti casi, la quota di export delle aziende ha superato il mercato domestico, ma oggi che anche all’estero, in particolare in Europa, i consumi sono calati, le aziende soffrono. Dopo le ferie estive abbiamo cominciato a sentire gli effetti della crisi cinese e conseguente inizio di rallentamento dell’economia europea che ovviamente hanno influenzato la domanda di prodotti proveniente soprattutto dalla Germania, nostro principale sbocco per l’export. Il rallentamento del settore auto e la minaccia dei dazi USA hanno compromesso l’umore del mercato già complicato dalle incertezze del governo ad affrontare seriamente il problema dell’industria e della produttività, che sono essenziali per creare posti di lavoro e benessere. Se la situazione non cambia, la parola recessione purtroppo la sentiremo ripetere spesso nel 2019.
3.
Nei nostri settori non abbiamo avuto problemi di approvvigionamento.
4.
Vale la risposta al punto precendente.
5.
Il settore della gomma è molto ampio e c’è sicuramente spazio per prodotti innovativi e specialistici, ma ci sembra improprio parlare di “rimpiazzare” la gomma.
talvolta da scarsa disponibilità. La rotta si è invertita a partire dal terzo trimestre, in taluni casi con brusche diminuzione delle quotazioni. Proprio a partire da ottobre abbiamo riscontrato anche una diminuzione generalizzata della domanda che imputiamo in buona parte al settore automotive. In particolare, per quanto riguarda LEHVOSS Italia, nel 2018 si evidenziano aspetti molto positivi quali l’ulteriore crescita della quota di mercato in Italia dell’EPDM di Kumho Polychem e della silice amorfa di IQE e aspetti di tensione come il perdurare dello shortage di cloroprene.
2.
Assolutamente si, abbiamo notato a partire da ottobre un calo nella domanda. Mi sembra molto azzardato associare questo andamento al Pil italiano. Penso ci siano da analizzare con attenzione anche altri fattori quali: ilbrusco rallentamento del mercato dell’automotive nell’ultima parte dell’anno e l’eccessivo aumento del prezzo di alcuni chemicals nel primo semestre a causa dell’entrata in vigore del regolamento REACH, con il conseguente timore di non trovarne alcuni prodotti sul mercato, Timore poi smentito, con conseguente calo del prezzo.
3.
Nei primi mesi dell’anno alcuni chemicals sono stati di più difficile approvvigionamento, in particolare quelli provenienti dall’Asia, che avevano lead time molto più lunghi del solito accompagnati da un prezzo mese dopo mese in crescita. Durante tutto il 2018 abbiamo anche riscontrato una situazione critica del cloroprene, iniziata a settembre 2016.
4.
Da quello che abbiamo colto nei primi due mesi del 2019, non penso che possano esserci altre situazioni, oltre al cloroprene, di cui perdurerà la tensione per tutto l’anno, per di mancanza prodotto o aumento incontrollato dei prezzi.
5.
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Per il 2019 non prevediamo problemi di approvvigionamento, tranne che per il cloroprene, la cui situazione critica si trascina dal 2016
»
Lehvoss Italia Annalisa Pini
Direttore Div. Gomma e Additivi per Materie Plastiche
1.
Il 2018 si è concluso il linea con le aspettative di budget, confermando i buoni risultati del 2017. Entrando un po’ di più nel dettaglio, penso che si sia trattato di un anno piuttosto movimentato: il primo semestre ha visto aumenti generalizzati nei prezzi, con i chemicals in particolare che hanno segnato forti aumenti, accompagnati
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
Non ritengo che il TPE possa rimpiazzare la gomma, ma sicuramente potrà andare a erodere sempre di più alcuni mercati in cui la gomma rivestiva un ruolo importante. Si pensi ad esempio al mercato della calzatura e all’automotive. Entrerà sempre più anche in alcuni articoli più poveri in cui il prezzo è l’elemento principale. Inoltre lo sviluppo dei TPE è certamente correlato alla stampa 3D. L’implementazione di questa tecnologia ne metterà in evidenza le diverse caratteristiche, tra cui la buona processabilità.
Materie prime Le nostre domande
«recessione. Non so se sia giusto parlare di Potrebbe trattarsi di
1 Quale bilancio potete fare sul 2018 appena conclusosi?
un calo fisiologico temporaneo, destinato a essere superato nel corso dell’anno
2. Negli ultimi mesi, per la prima volta dopo un lungo periodo il Pil dell’Italia ha fatto registrare un segno meno, inducendo gli analisti a parlare di recessione. Per quanto riguarda il vostro settore qual è il vostro giudizio? Avete notato qualche cambiamento nel trend positivo fatto registrare dal settore gomma nei primi mesi del 2018?
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RDC Giorgio Marzari Direttore commerciale
1.
Per quanto riguarda RDC possiamo affermare che i risultati conseguiti nel corso del 2018 sono stati a livello generale positivi. Certamente l’impegno profuso per il raggiungimento degli obiettivi prefissati è andato ben oltre le aspettative. Fortunatamente il mercato ci ha riconosciuto gli sforzi fatti con nostra grande soddisfazione.
2.
Non so se sia giusto parlare di recessione. Di sicuro l’Italia non può rimanere immune da una crisi che vede pure coinvolte, e non in modo marginale, realtà da sempre considerate il vero traino dell’Europa, come Germania e Francia solo per fare qualche nome. Se a questo aggiungiamo la guerra dei dazi tra Europa e Usa e tra Usa e Cina viene facile pensare che, purtroppo, qualche conseguenza negativa sia possibile
3. Continuiamo a ricevere segnalazioni di difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime e prodotti indispensabili per l’industria della gomma. Avete anche voi notato qualche criticità riguardo a qualche specialità? 4. Pensate che anche nel 2019 possano esserci problemi a livello di disponibilità o di prezzi su qualche prodotto? 5. Si moltiplicano le comunicazioni di produttori internazionali che introducono sul mercato nuovi termoplastici con caratteristiche comparabili a quelle di alcuni elastomeri. Pensate che i TPE possano in futuro rimpiazzare la gomma e, se sì, in quali applicazioni e settori?
Un trattamento così non si era mai visto prima! Polimerizzazione: Lipocer con HMDSO, Carbon Coating, Fluorurazione Trattamenti lubrificanti trasparenti e colorati con resine + PTFE Lavaggio ad alta pressione sotto flusso laminare (Cleanliness) Trattamenti al plasma: Micropulizia, Etching, Grafting
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FOCUS
riscontrarla sul nostro mercato domestico. Il tempo ci dirà se sarà veramente recessione oppure un calo fisiologico temporaneo, destinato a recuperare terreno nel corso dell’anno.
3.
Il 2018 è stato un anno veramente difficile per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime. Soprattutto nel primo semestre si sono registrate le maggiori criticità. La chiusura e il fermo impianti di alcuni produttori cinesi sono stati le cause principali di questa situazione. Il problema, anche se sembrerebbe ora essere alle spalle, rimane secondo me sempre latente e pronto a riproporsi in qualsiasi momento.
4.
Non registriamo al momento difficoltà particolari, quanto meno per i prodotti da noi trattati, solo la Resorcina rimane un prodotto da monitorare con attenzione.
5.
Certamente il settore automotive potrebbe essere quello più coinvolto in un cambio di particolari. Il continuo sviluppo di auto Ibride e/o elettriche sicuramente coinvolgerà nelle loro progettualità anche l’impiego di manufatti con caratteristiche e specifiche differenti da quelle tradizionali, per le quali polimeri di nuova generazione potrebbero diventare i nuovi veri protagonisti.
«geografia Negli ultimi 10 anni la delle capacità
4.
È difficile prevedere se nel 2019 avremo problemi di approvvigionamento, ma probabilmente sussisterà qualche squilibrio. Di norma infatti questi fenomeni sono strutturali e i tempi necessari per riallineare l’offerta alla domanda non sono immediati.
5.
Questo processo è di fatto già in atto e percentualmente sta aumentando. È poco visibile in quanto anche il consumo mondiale di gomme è comunque, anche se in percentuali inferiori, in costante crescita. È probabile che i TPE troveranno più spazio tra le applicazioni dove il prodotto finale necessiti di specifiche non così elevate; ove i consumi siano importanti; dove una più facile processabilità (tipica dei TPE) rappresenti anch’essa un benefit. E infine, anche laddove sia necessaria un’ampia diversificazione della colorazione dell’oggetto. I settori più aggredibili dai TPE sono quelli più noti: auto, edilizia, elettrodomestici, calzature.
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produttive per i chemicals per il mondo gomma si è spostata dove lo sviluppo economico è più marcato
Ampia disponibilità e grandi stock hanno determinato nel 2018 prezzi decisamente bassi per i prodotti da noi trattati, come lattice e gomma naturale
Rogitex International Massimiliano Petris
S.Int.A. Federico Doveri
»
Director of sales
1.
Il 2018 è stato un anno complessivamente positivo, con una domanda sostenuta, soprattutto nei primi tre trimestri. Un po’ di calo si è avvertito verso la fine.
2.
In effetti, parallelamente al trend del Pil anche i nostri clienti, che sono legati ai settori di riferimento, hanno segnalato un generale calo degli ordinativi tra fine 2018 ed inizio 2019. Più in generale bisogna inoltre considerare che complessivamente anche l’economia europea è in fase di decrescita.
3.
Su alcune materie prime del nostro settore rimane un certo sbilanciamento tra domanda e offerta. Potrebbe derivare da una nuova geografia delle capacità produttive
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che è cambiata negli ultimi 10 anni, con disinvestimenti attuati in aree con mercati “maturi” e invece con massicci investimenti indirizzati verso le aree di forte sviluppo economico e con maglie burocratiche e ambientali meno restrittive. Oltre a ciò vi è stato anche un fenomeno di concentrazione con acquisizioni di entità produttive locali da parte di multinazionali. In ultimo c’è stata anche una “selezione” dovuta alla piena attuazione della normativa REACH.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
»
Sales manager
1.
Il bilancio che possiamo fare per il 2018 è in chiaroscuro. L’annata è cominciata con buone prospettive, confermate dai risultati del primo semestre sia in termini di venduto che di consegnato, mentre nella seconda parte dell’anno si è notato un rallentamento soprattutto nelle consegne, sia a fronte di nuovi ordini, ma anche di quanto già contrattato con la nostra clientela.
2.
Non possiamo che confermare ciò che più che una impressione è un dato di fatto, ovvero un trend negativo in termini di ordini e consegne iniziato negli ultimi mesi del 2018 e tuttora in corso. Meno indicativo il fatturato, in quanto dipendente in buona parte dall’andamento dei prezzi di produzione nei paesi di origine.
Materie prime Le nostre domande 3.
Con riferimento ai prodotti da noi trattati (lattice e gomma naturale) non abbiamo riscontrato alcuna criticità, durante l’anno da poco terminato, quanto a disponibilità di materiale che anzi è sempre risultata ampia. Tale disponibilità, insieme ai grossi stock giacenti nei magazzini delle principali piazze di scambio in Estremo Oriente, è stata concausa dei livelli di prezzo così bassi durante tutto l’anno trascorso.
4.
Per quanto riguarda gomma e lattice naturale riteniamo che nel corso dell’anno non ci saranno problemi di disponibilità di materiale né eccessive tensioni sui relativi prezzi.
5.
Non siamo specialisti dei termoplastici, ma riteniamo che nel breve-medio periodo la domanda mondiale di gomma naturale nei suoi vari gradi e specialità non ne sarà intaccata significativamente.
«prodotti I tempi di consegna di molti si allungano e questo dovrebbe far riflettere gli utilizzatori sull’opportunità di programmare per tempo gli acquisti
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Torchiani
Fonte interna all’azienda
1.
Sia pure caratterizzato da un andamento altalenante, il 2018 è stato un anno positivo, in termini sia di volumi che di fatturato. Il mercato è stato vivace, contraddistinto in generale da un costante aumento di prezzi delle materie prime nei primi sette mesi dell’anno, soprattutto nell’ambito di polimeri e carbon black, mentre nel rimanente periodo, ma soprattutto dall’inizio di dicembre, si è notata la tendenza a un moderato ribasso, con qualche eccezione nel caso di prodotti con disponibilità limitata a causa di situazioni contingenti.
2.
Effettivamente nell’ultimo quadrimestre del 2018 si è notato un rallentamento progressivo del lavoro, contrariamente alle aspettative ottimistiche del periodo pre-ferie estive. Risultato pratico è stata un’inversione di tendenza sulle previsioni di ulteriore crescita, che in realtà non si è verificata. È eccessivo parlare di recessione, perché il volano del trend favorevole dei primi sette mesi ha fatto sì che l’anno si concludesse bene per tutti gli operatori del settore, anche se il risultato positivo finale si è limitato a una sola cifra percentuale nella maggior parte dei casi.
3.
Nell’arco del 2018 ci sono state diverse situazioni critiche per la disponibilità di polimeri, cariche e additivi, andate naturalmente di pari passo con un aumento dei prezzi: basti ricordare le gomme nitriliche, i carbon black di produzione
1 Quale bilancio potete fare sul 2018 appena conclusosi? 2. Negli ultimi mesi, per la prima volta dopo un lungo periodo il Pil dell’Italia ha fatto registrare un segno meno, inducendo gli analisti a parlare di recessione. Per quanto riguarda il vostro settore qual è il vostro giudizio? Avete notato qualche cambiamento nel trend positivo fatto registrare dal settore gomma nei primi mesi del 2018? 3. Continuiamo a ricevere segnalazioni di difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime e prodotti indispensabili per l’industria della gomma. Avete anche voi notato qualche criticità riguardo a qualche specialità? 4. Pensate che anche nel 2019 possano esserci problemi a livello di disponibilità o di prezzi su qualche prodotto? 5. Si moltiplicano le comunicazioni di produttori internazionali che introducono sul mercato nuovi termoplastici con caratteristiche comparabili a quelle di alcuni elastomeri. Pensate che i TPE possano in futuro rimpiazzare la gomma e, se sì, in quali applicazioni e settori?
russa, i perossidi e il plastificante DINP. D’altro canto si è verificato esattamente l’opposto per la gomma naturale, con un’offerta talmente elevata da causare una progressiva diminuzione dei prezzi, imprevista e deleteria per i produttori del Far East. È opportuno sottolineare il fatto che la definitiva entrata in vigore del REACH ha causato parecchi problemi per gli utilizzatori, dal momento che alcuni additivi sono addirittura spariti dal mercato o sono ormai quasi in regime di monopolio produttivo: la situazione dovrebbe migliorare, ma permane l’incertezza sulla disponibilità futura di diversi prodotti, vuoi per la sempre più severa classificazione di pericolosità o, di pari passo, la crescente preoccupazione per la tutela di ambiente e salute, che è destinata senz’altro a modificare pesantemente il mercato globale delle materie prime.
4.
Prendendo atto della situazione del mercato nei primi due mesi del 2019, si può dire che probabilmente ci saranno problemi di disponibilità e di prezzo per alcune materie prime. Esiste, per esempio, una non eccessiva disponibilità di plastificante DINP, il cui prezzo non si è ancora stabilizzato del tutto dopo gli aumenti di pochi mesi fa. Esiste poi l’oggettiva situazione di difficoltà di approvvigionamento di materie prime dalla Russia, a causa dei rapporti critici con l’Ucraina e dei dazi imposti dalla Polonia al passaggio delle merci verso altri paesi dell’Unione Europea, come del resto è diventato a volte difficile ricevere prodotti da Cina e Corea in tempi brevi (si parla in qualche caso di due mesi dalla data dell’ordine). Questo dovrebbe far riflettere gli utilizzatori sull’opportunità di programmare per tempo gli ordini materie prime di provenienza Far East, soprattutto perché già ora si rende problematica la disponibilità di un accelerante o di un antiossidante.
FOCUS
5.
Pur riconoscendo ai termoplastici una crescita costante nel corso degli ultimi anni, spesso a discapito dei classici elastomeri finora utilizzati, è impensabile che riescano a sostituire in toto la gomma. Le caratteristiche principali della gomma, infatti, quali elasticità, resistenza ad alte temperature e ad aggressivi chimici, sia pure ricorrendo a polimeri speciali per questi due requisiti, potranno difficilmente essere raggiunte dai termoplastici, che per ora registrano la maggior parte del loro sviluppo nei settori automobilistico e dei trasporti.
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Il rallentamento dell’economia in Europa e alcuni fattori di incertezza nel mondo auto hanno contribuito al progressivo rallentamento della domanda
Versalis
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Fonte interna all’azienda
contingenti di indisponibilità nel secondo trimestre per dichiarazioni di forza maggiore, sia per un consolidamento di capacità produttive.
4.
Quanto visto nel 2018, sul fronte elastomeri, potrebbe protrarsi anche nel 2019, sia pure in misura minore se modulato da una domanda con tassi di crescita inferiori rispetto a quelli del 2018.
5.
Alcune caratteristiche elastomeriche non possono essere riprodotte da elastomeri o blend termoplastici, come l’elasticità ad alti livelli, le performance a basse/altissime temperature, la resistenza all’abrasione o il grip su fondi sdrucciolevoli. Sicuramente il trend di lenta ma progressiva sostituzione di thermoset con termoplastici continuerà in futuro, forse anche a tassi superiori al passato, in relazione ad esigenze di sempre maggior sostenibilità e riciclabilità dei manufatti, particolarmente sentite in Europa, come dimostrano le recenti linee guida emessa dall’Unione Europea.
1.
Il bilancio per il 2018 è complessivamente positivo, in particolare nelle tre principali regioni del mondo dove Versalis (Eni) opera. Versalis ha proseguito il rafforzamento della propria presenza sui mercati in Asia sfruttando la disponibilità di prodotto dalla nuova joint-venture in Corea del Sudd con Lotte Chemical, avviata a fine 2017, e nelle Americhe, acquisendo nuovi clienti e inserendo i propri prodotti in settori applicativi sia nel Nord che nel Sud. È indubbio che rispetto all’anno precedente l’incremento della domanda globale degli elastomeri sia scesa da un +3% nel 2017 (vs. 2016) a meno del +2% nel 2018 (vs. 2017). Quella in EU nel 2018 potrebbe essersi consolidata con una crescita negativa del -0,5 /-0,7%.
2.
Per il settore della gomma il 2018 è stato un anno a due velocità, con un buon primo semestre sulla scia di un ottimo 2017, e una seconda parte dell’anno con un lento ma progressivo rallentamento della domanda in vari settori (automotive e pneumatico in primis), culminato nei mesi di novembre e dicembre con un sostanziale stallo. Il rallentamento dell’economia UE e alcuni fattori di incertezza nel mondo dell’auto hanno sicuramente contribuito al consolidamento dei consumi anche nel settore gomma.
3.
Dal nostro punto di vista, in riferimento ai principali mercati di elastomeri in cui operiamo, possiamo segnalare un rapporto supply/demand in Europa sicuramente ben bilanciato nelle TPR/SBC (applicazioni bitumi, e adesivi) e nelle NBR (articolo tecnico e guarnizioni), queste ultime in tensione anche in Asia e nelle Americhe. Anche il settore modifica stirenici (HIPS/ ABS), che utilizza gomma polibutadiene, ha sperimentato qualche problema sul fronte supply, sia per situazioni
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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Soprattutto per quanto riguarda alcune famiglie di prodotti la domanda per ora ha saturato la capacità produttiva
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Wacker Chemie Italia Orazio Olivares Key account manager Rubber solutions Engineering Silicones
1.
Sono state confermate le tendenze di mercato già evidenti anche nel precedente anno, il 2017, ovvero una domanda molto elevata e prezzi in aumento. Questo in aggiunta all’impossibilità di rispondere pienamente a richieste che andavano oltre le nostre capacità produttive.
2.
Nonostante gli indici economici abbiano evidenziato nella seconda metà del 2018, l’ultimo trimestre in particolare, un rallentamento nella produzione industriale, non abbiamo registrato nell’anno nessuna riduzione della domanda ,che rimane elevata anche nei primi mesi dell’anno corrente. Questo però non ci esonera dal prendere in attenta considerazione gli indici di mercato, che sono tutt’altro che rassicuranti.
3.
Le diffcoltà purtroppo persistono e non prevediamo per ora miglioramenti nel breve periodo. Soprattutto per alcune famiglie di prodotti la domanda per ora ha saturato le capacità produttive.
Materie prime Le nostre domande 4.
I problemi di disponibilità per parecchi prodotti sono evidenti ed è difficile al momento fare previsioni attendibili per l’anno corrente. All’inizio del 2019 sono state implementate revisioni dei prezzi al rialzo.
5.
Quella legata ai TPE è una situazione molto dinamica già da tempo. ,Ritengo però che si siano delineate nel frattempo le possibili aree di sviluppo e utilizzo più opportuno e appropriato tra queste famiglie di prodotti. Non leggo nel mercato una reale e diretta concorrenza tra questi materiali, ma piuttosto una coesistenza sinergica.
Zeon Europe
2. Negli ultimi mesi, per la prima volta dopo un lungo periodo il Pil dell’Italia ha fatto registrare un segno meno, inducendo gli analisti a parlare di recessione. Per quanto riguarda il vostro settore qual è il vostro giudizio? Avete notato qualche cambiamento nel trend positivo fatto registrare dal settore gomma nei primi mesi del 2018? 3. Continuiamo a ricevere segnalazioni di difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime e prodotti indispensabili per l’industria della gomma. Avete anche voi notato qualche criticità riguardo a qualche specialità? 4. Pensate che anche nel 2019 possano esserci problemi a livello di disponibilità o di prezzi su qualche prodotto?
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Il mercato sta forzando il passaggio di alcuni prodotti da specialties a commodities, causando prezzi molto volatili e difficoltà di approvvigionamento
1 Quale bilancio potete fare sul 2018 appena conclusosi?
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5. Si moltiplicano le comunicazioni di produttori internazionali che introducono sul mercato nuovi termoplastici con caratteristiche comparabili a quelle di alcuni elastomeri. Pensate che i TPE possano in futuro rimpiazzare la gomma e, se sì, in quali applicazioni e settori?
Fonte interna all’azienda
1.
Bilancio sicuramente positivo con una chiusura d’anno in contrazione dovuta principalmente al mercato dell’automobile. Questa fase di contrazione si è fatta sentire da settembre in poi ed ha eroso gran parte dell’utile accumulato nella prima metà dell’anno.
2.
Il nostro giudizio è che in questo momento, siamo a fine febbraio 2019, i valori della prima parte dell’anno sono in linea con le aspettative nonostante il mercato manifesti segnali di stagnazione. È difficile parlare di trend positivo nei primi mesi in confronto con la situazione d’incertezza del 2019 dovuta a una serie di fattori in corso: la crescita del debito mondiale del 40% dal 2009; la deglobalizzazione che si manifesta in accordi bilaterali come per esempio tra Giappone ed Europa e come tra Germania e Francia; la guerra dei dazi tra USA e Cina; i cambiamenti nell’industria dell’automobile che potrebbero portarci nel 2019 alla tempesta perfetta: dazi, tasse ecologiche, auto elettrica, la Cina che rallenta e Brexit.
3.
Le nostre specialità nel 2018 sono state soggette a controllo in quanto la domanda fino alla fine di settembre è stata molto alta e in alcuni casi abbiamo dovuto contingentare i prodotti. Ad oggi la situazione non è più critica e la società sta pensando di ampliare le capacità produttive di alcuni elastomeri speciali.
4.
Ci sono nell’ambito di alcune specialità, mercati molto volatili nei prezzi e in alcuni casi difficoltà di approvvigionamento dovuti al fatto che il mercato sta spingendo questi prodotti da specialties a commodities.
5.
Zeon non pensa che i mater iali ter moplastici rimpiazzeranno gli elastomeri in quanto i due materiali per le loro proprietà sono complementari. Il futuro per la scelta del materiale TPE o elastomero sarà funzione del solo design dell’applicazione.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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DALLE AZIENDE
Un gruppo italiano che guarda alla Cina di Giuseppe Cantalupo
N
Nasce nell’agosto del 1973 ad opera di Enzo Ballabio e Remo Sertori come azienda produttrice di macchine e impianti di termoformatura e nel giro di pochi anni la Comi SpA di Ciserano – Zingonia, Bergamo, si afferma in Italia e all’estero come leader indiscusso nella progettazione e costruzione di termoformatrici di qualità diventando per le grandi multinazionali, in particolare per quelle dell’industria del frigorifero, il fornitore di riferimento. Un successo continuo negli anni, testimoniato dagli oltre 1.300 impianti di produzione
La Comi, Costruzione Macchine Industriali, di Ciserano–Zingonia, Bergamo, specializzata nella produzione di impianti per la termoformatura per i più svariati settori applicativi, in particolare per l’industria del frigorifero e di centri di lavoro CNC, è anche attiva nel settore della gomma, non solo come produttore qualificato e affidabile di presse a compressione, ma anche come distributore esclusivo per l’Italia e l’Europa di presse a iniezione gomma verticali della cinese Doush
Lo staff Comi in posa nello stabilimento di Ciserano.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
Macchinari La Doush BEM 275/2000, pressa a iniezione gomma con chiusura idraulica, con iniettore da 2.000 cc FIFO a carro fisso. È equipaggiata con barre superiori e inferiori e con traslazione idraulica del piano inferiore.
presse dell’azienda – sono presse verticali, e le realizziamo in diverse configurazioni. Per esempio, per citarne alcune tra le principali: con struttura a colonne o a telaio sia monolitico che composto, con chiusura dall’alto o dal basso, e con tutti i possibili optional eventualmente richiesti dai clienti come, per esempio, campana del vuoto integrale, transfer, doppia traslazione, piastra intermedia, estrattori, ribaltamento del piano mobile…». In altre parole, tutto quello di cui un cliente può aver bisogno nella pressa la società bergamasca è in grado di realizzarlo, sviluppando la macchina in stretta collaborazione col cliente.
Un’ampia gamma
di celle e controporte per frigoriferi domestici che l’azienda ha realizzato e installato in oltre 50 paesi del mondo. Attualmente la società è gestita esclusivamente dalla famiglia Ballabio, sotto la guida diretta di Franco. L’azienda sviluppa la sua attività in Italia in tre sedi produttive: CiseranoZingonia, sede principale; Levate, Bergamo, e Vigevano, Pavia, sede di uno showroom di 1.000 metri quadrati nel quale sono esposte presse iniezione gomma, presse iniezione termoplastico e macchine a controllo numerico. Tutti macchinari commercializzati dalla società bergamasca. Comi Group occupa complessivamente una superficie coperta di 12.000 metri quadrati, impiega circa 200 dipendenti e realizza un fatturato di oltre 40 milioni di euro. È presente anche all’estero con tre sedi commerciali e di assistenza tecnica: Comi Middle East a Dubai, ComTechUSA a Columbus, Ohio, Stati Uniti, e Comi Qingdao in Cina.
Presse a compressione Mettendo a frutto l’esperienza ultratrentennale acquisita come costruttore di impianti di termoformatura, nel 2014 Comi estende l’orizzonte dei suoi interessi all’industria della gomma e avvia la produzione di presse per lo stampaggio a compressione di gomma, compositi e resine termoindurenti. Tanto è lunga la lista dei materiali che le macchine Comi sono in grado di processare, quanto sono ampi i settori applicativi nei quali questi macchinari sono utilizzati, dagli elettrodomestici agli articoli sportivi, dal medicale all’automotive, dal nautico all’aerospaziale e al ferroviario. Un universo di macchinari e materiali nel quale le presse per gomma rappresentano una parte importante del mercato delle macchine Comi per lo stampaggio a compressione. «Quelle che noi produciamo per l’industria della gomma dal 2014 – ci dice Paolo Notari, responsabile vendite
La gamma delle presse verticali a compressione per gomma di Comi comprende una grande varietà di modelli. Una panoramica necessariamente veloce ci mostra, nella serie Ermione, le presse a telaio con chiusura dall’alto per lo stampaggio di guarnizioni e lastre; nella serie Titanium, le presse a colonne con chiusura dall’alto, utilizzate per lo stampaggio di articoli tecnici; nella serie Chrome, le presse a colonne con chiusura dal basso, progettate per lo stampaggio di articoli generici in gomma; nella serie Special le presse speciali, così chiamate perché progettate e realizzate su specifiche del cliente: ne sono stati costruiti, per esempio, modelli con piani circolari e anche con piani fino a 12.000 mm. Completano la gamma le presse delle serie Develope e Labortech, progettate specificamente per i laboratori più esigenti.
Presse a iniezione La gamma presse per gomma della società bergamasca non prevede soltanto macchine a compressione. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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DALLE AZIENDE
La Doush BEM 400, altra pressa a inieizione del produttore cinese distribuita da Comi. Si caratterizza per una forza di chiusura di 4.000 kN.
Comi sono certificate CE e possono usufruire dei benefici previsti per Industria 4.0. Le presse a iniezione Doush, sia verticali che orizzontali, sono a quattro colonne, con forze di chiusura che vanno dalle 40 alle 650 tonnellate e capacità di iniezione da 500 a 8.000 cm3. Montano di serie il servomotore con inverter, e ciò fa sì che risultino estremamente silenziose e presentino consumi ridotti al minimo.
Le termoformatrici
L’azienda di Ciserano è presente sul mercato della trasformazione della gomma anche con presse a iniezione verticali e orizzontali prodotte dal costruttore cinese Doush, che Comi commercializza e assiste in Italia e negli altri paesi europei in forza di un accordo stipulato nel 2017. «Diciamo subito – tiene a precisare Notari – che le macchine Doush sono prodotti di qualità, aggiornati alla più recente tecnologia. Lo dimostra la scrupolosa attenzione che il costruttore pone nella scelta e nell’utilizzo di materiali e componentistica di primarie marche europee, quali, per esempio, Bosch-Rexroth per l’idraulica, Keba per il controllo, Pilz e Sick per le parti di sicurezza». Di cinese, quindi, in queste macchine c’è solo l’assemblaggio. Per il resto, sono prodotti che rispettano appieno gli standard europei. Per lo stampatore europeo, pertanto, acquistare una pressa Doush tramite Comi è come acquistare una macchina europea a tutti gli effetti dal punto di vista qualitativo e tecnologico. 42
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L’azienda bergamasca non esaurisce il suo impegno col cliente con la vendita della macchina, ma si fa carico anche dell’installazione, dell’assistenza post-vendita e della manutenzione della pressa. A questo riguardo, Notari tiene a sottolineare che l’assistenza tecnica viene eseguita da tecnici specializzati Comi, senza nessun problema di disponibilità di pezzi di ricambio, dato che il magazzino ricambi dell’azienda è sempre adeguatamente fornito.
Marca cinese, qualità europea Sono presse dalla linea semplice e dal design ergonomico che ne rende agevole l’utilizzo da parte dell’operatore, e risultano facilmente accessibili per gli interventi di manutenzione. Il livello qualitativo di queste macchine è l’espressione concreta del rispetto degli standard di qualità della produzione Doush, e soddisfa gli standard europei in materia di qualità e sicurezza. Tutte le presse del costruttore cinese commercializzate da
Dopo aver presentato le svariate tipologie di presse prodotte e commercializzate dall’azienda di Ciserano, è d’obbligo ricordare le termoformatrici, che rappresentano il settore nel quale Comi ha incominciato la sua attività quando è stata fondata nel 1973 e nel quale si è affermata per la superiorità qualitativa e tecnologica della sua produzione riconosciuta su scala mondiale. Sono macchine per la produzione di una vasta tipologia di articoli, come celle e controporte per frigoriferi domestici, piatti e bicchieri, contenitori per alimenti e componenti per il settore automotive.
Altri macchinari ancora Ma non è finita ancora, perché oltre alle termoformatrici e alle presse, Comi è in grado di fornire anche altri tipi di macchinari. Ricordiamo, in particolare, le macchine a controllo numerico computerizzato (CNC), che consentono di effettuare lavorazioni ad alta precisione in molti settori industriali. In questo ambito l’azienda bergamasca produce e commercializza diverse linee di centri di lavoro governate dalla tecnologia CNC. Precisamente: linee per la fresatura di materiali di diversa durezza, da quelli relativamente teneri, come plastica e materiali com-
Rogitex lnternational lnc. is a leading global distributor supplying various industries with quality Elastomers, Plastics and Carbon Black.
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E-SBR Dry and OE grades
SBS Dry grades
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AUXILIARES
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S-SBR Dry and OE grades
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Chemicals
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Rayon Cord
DALLE AZIENDE
Comi è specializzata nella produzione di un’ampia serie di soluzioni tecnologiche per l’industria. Nella foto un’isola di lavoro asservita da robot per il costampaggio di componenti automotive.
positi, a quelli più duri, come alluminio, titanio e acciai speciali. La gamma prodotti annovera, inoltre, macchine per il taglio ad acqua (WaterJet), che consentono di tagliare con precisione micrometrica qualsiasi tipo di materiale mediante l’azione meccanica di un sottile getto d’acqua ad alta pressione, e macchine per il taglio laser (Laser cut), una tecnologia che permette di tagliare con estrema precisione anche forme complesse e consente velocità di taglio molto elevate. «Tutte le nostre macchine – sottolinea Notari – sono progettate al nostro interno con sistemi CAD tridimensionali all’avanguardia, e le singole strutture vengono studiate e dimensionate con il metodo degli elementi finiti (FEM), in modo da realizzare le soluzioni che rappresentano le migliori garanzie di resistenza dei punti critici alle sollecitazioni alle quali potrebbero essere soggetti nelle condizioni di lavoro». Non solo. Perché c’è anche da aggiungere che le macchine Comi sono progettate nell’osservanza delle più severe normative internazionali per quanto riguarda la sicurezza degli operatori e la salvaguardia dell’ambiente. 44
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Un’ulteriore garanzia dell’elevato livello qualitativo delle macchine del costruttore bergamasco è la certificazione Dekra del sistema di gestione qualità ISO 9001 adottato dall’azienda. Le apparecchiature Comi di ogni linea di produzione, inoltre, possono essere interconnesse grazie ad un software centrale che consente l’interazione bidirezionale prevista dall’Industria 4.0.
Un gruppo di aziende specializzate Il successo sempre crescente che, dopo la sua fondazione, Comi incontra ovunque come produttore di termoformatrici per l’industria degli elettrodomestici, spinge la società di Ciserano ad acquisire o a stringere accordi di collaborazione con aziende specializzate in settori complementari con le quali condividere esperienze e competenze per soddisfare con soluzioni specialistiche le richieste che provengono dai clienti. Si sviluppa così negli anni il Gruppo Comi, che nella sua configurazione attuale comprende Comi SpA, capogruppo, per termoformatrici e presse, Comi Tèas per i progetti di automazione e per il Metal Sheet dei processi
produttivi, Amut-Comi per la produzione di termoformatrici per il settore del packaging, TechMill per la produzione dei centri di lavoro CNC e macchine per il taglio a getto d’acqua e il taglio laser, Parco per la produzione di termoformatrici monostazioni, Comi Satech per la manutenzione presse. Sono da aggiungere, infine, le sedi di Dubai, Columbus e Qingdao a completamento della configurazione di un gruppo che, con la sua produzione e commercializzazione di macchinari di alto livello tecnologico, copre un campo di applicazioni industriali vasto e articolato come pochi. «Le prospettive per il 2019 sono buone, e abbiamo un portafoglio ordini in buona salute già in questi primi mesi dell’anno» dichiara con soddisfazione Notari, che poi prosegue: «È comunque intenzione della società migliorarlo, e, per quanto mi riguarda, soprattutto nella divisione presse. A tale scopo, e mirando anche ad aumentare e migliorare la sua visibilità sugli scenari internazionali dell’industria manifatturiera, l’azienda ha programmato una più frequente partecipazione alle fiere, sicuri veicoli di comunicazione dei profili aziendali. Parteciperemo, perciò, quest’anno, al JEC World 2019 di Parigi, al Mecspe di Parma, al Sampe China, al Chinaplas 2019, al China Composite Expo 2019, al K2019 di Düsseldorf e al Dubai Air Show». È un programma di investimenti al quale Comi riserva importanti risorse per consentire a un più vasto pubblico di potenziali clienti di toccare con mano, cogliere direttamente da vicino il livello qualitativo dei suoi prodotti e la tecnologia all’avanguardia che ne è alla base. Perché è la qualità l’obiettivo primario dell’azienda, l’elemento che più di tutti fidelizza il cliente. E il management Comi ne è convinto.
DALLE AZIENDE
La pressa “Short” che ottimizza gli spazi di Riccardo Oldani
L’
avevamo vista per la prima volta lo scorso maggio al Plast di Milano, dove era stata presentata in anteprima e ci aveva colpito per le dimensioni estremamente contenute. Ora, a qualche mese dal lancio, la Ecotronic Short Smart Wire EPG 200 di RPM ha cominciato a raccogliere i primi riscontri sul mercato e siamo tornati da Marco e Gianfranco Inverardi, i titolari dell’azienda che ha sede a Paderno Franciacorta (Brescia), per capire se le ca-
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La Ecotronic Short Smart Wire EPG 200, con un ingombro di soli 3 metri, è grande la metà di una pressa a iniezione standard, di cui possiede, però, la medesima capacità di produzione. L’avevamo vista per la prima volta alla scorsa edizione del Plast di Milano e ora, a meno di un anno dal lancio, ha già consentito al suo produttore, la RPM di Paderno Franciacorta, di raccogliere numerosi ordini. Chi vuole vederla in azione e rendersi conto delle sue potenzialità può ammirarla in sede oppure alla prossima edizione della fiera MECSPE, a Parma, dal 28 al 30 marzo
Macchinari La Ecotronic Short Smart Wire EPG 200, la pressa a iniezione compatta per gomma di RPM. Sviluppa una forza di chiusura di 200 ton e ha un ingombro di appena 3 metri.
ratteristiche che ci parevano interessanti di questa pressa abbiano effettivamente trovato un riscontro tra i trasformatori della gomma. Molti produttori di questo genere di macchine ci avevano confermato, in passato, che è una peculiarità dei clienti italiani il fatto di richiedere presse di dimensioni più contenute rispetto ai loro concorrenti stranieri, per esempio tedeschi, che evidentemente possono godere di spazi più ampi nei loro stabilimenti. Tanto che alcuni marchi esteri hanno addirittura sviluppato modelli di dimensioni più compatte pensando esplicitamente al mercato italiano. Non avevamo ancora visto però uno sforzo di ingegnerizzazione e progettazione tale da comprimere in soli 3 metri di larghezza una pressa in grado di sviluppare una forza di chiusura da 200 tonnellate utilizzando stampi di dimensioni standard.
termini di caratteristiche tecniche e produttività, con quelle che già fanno parte del loro parco macchine, in modo da poter installare i loro attua-
li stampi senza nessun adattamento, ma con il vantaggio dello spazio dimezzato a livello di ingombro». Perché è così importante questa caratteristica per i trasformatori italiani della gomma? Le loro aziende, come è noto, si concentrano in gran parte nel distretto del Sebino, dove la densità di imprese, i valori degli immobili e, soprattutto, gli estenuanti iter burocratici per poter ampliare gli spazi produttivi o realizzarne di nuovi rappresentano spesso ostacoli insormontabili. «In termini logistici», osserva ancora Inverardi, «lo spazio ha un costo rilevante, soprattutto perché gli stampatori hanno riempito i capannoni di macchinari negli ultimi 5 anni, e trovare nuovi immobili è sempre più difficile e costoso in termini di investimento. La nostra pressa EPG 200 risponde pienamente
Reali necessità «L’idea della “Short”», ci dice Mario Inverardi, «ci è venuta parlando con i nostri clienti, la maggior parte dei quali manifesta l’esigenza di avere una pressa intercambiabile, in L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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DALLE AZIENDE
Un dettaglio della Ecotronic Short con il monitor e il quadro comandi. La pressa adotta la tecnologia Smart Wire di RPM, che la rende a tutti gli effetti una macchina connessa, in grado di introdurre i concetti di Industria 4.0 anche nelle aziende di trasformazione della gomma.
a questa esigenza, perché permette di avere, nello stesso spazio di una pressa attuale, due presse che consentono di stampare lo stesso articolo. Le caratteristiche della macchina garantiscono infatti l’intercambiabilità con il 70/80 % di tutti i loro stampi attuali. Il tutto unito dalle performance garantite dalla tecnologia elettrica Ecotronic».
Sviluppo complesso Lo sviluppo della Short ha richiesto un notevole impegno alla RPM, «perché», ci dice Marco Inverardi, «non è stato semplice trovare soluzioni tecniche innovative per ottenere un prodotto d’avanguardia in un ingombro così ridotto. Abbiamo fatto ricorso alla nostra esperienza, per realizzare una macchina che mantiene le performance della linea Ecotronic, che ci sta dando tante soddisfazioni, e anche della tecnologia Smart Wire, che collega tutte le apparecchiature della pressa con un cavo Ethernet, senza cablaggi elettrici, consentendo di raccogliere tutte le informazioni e i dati di funzionamento della macchina in tempo reale, e che si apre all’esterno con collegamenti in remoto a pc, tablet, smartphone e anche alla nostra teleassistenza con connessione automatica RPM-HELP». 48
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La EPG 200 è stata anche testata per un anno da un’importante azienda del settore. «In questo periodo», dice Inverardi, «è stata utilizzata con diversi tipi di mescole e per la produzione di articoli molto diversi tra loro con risultati molto interessanti, che si possono riassumere in una produttività del 20% rispetto a una pressa attuale».
Macchina connessa Della tecnologia Smart Wire abbiamo scritto più volte (l’ultima nel numero 662 di ottobre 2018), ma è importante perché consente di introdurre i concetti di Industria 4.0 anche all’interno delle aziende di trasformazione della gomma. In particolare, la rete, partendo dal microprocessore, collega in cascata il video, gli azionamenti dei motori brushless, gli inverter dei motori asincroni, le sicurezze, le telecamere che sorvegliano il processo produttivo e anche eventuali macchinari esterni, consentendo di tenere sotto controllo tutti i parametri di processo attraverso software dedicati. I dati raccolti consentono di effettuare diagnosi, automatizzare, incrementare e migliorare il processo produttivo. Smart Wire ha una funzione
anche in termini di manutenzione e di gestione ottimale della macchina, perché segnala in tempo reale e permette di verificare eventuali anomalie. La stessa macchina indica in modo autonomo le azioni preventive o migliorative. «Tra le informazioni importanti che si possono raccogliere con il sistema Smart Wire», dice Marco Inverardi, «segnalo la possibilità di verificare in continuo lo stato di salute di ogni singolo componente, memorizzando anche questi dati in funzione della manutenzione preventiva. Il sistema è anche in grado di autodiagnosticare la variazione di fattori esterni come la qualità della mescola, la pulizia dello stampo e di resettarsi autonomamente in modo da continuare a mantenere il ciclo ottimale. Ogni malfunzionamento viene segnalato in tempo reale con una notifica, consigliando le azioni da intraprendere e permettendo di agire in maniera tempestiva senza inficiare la qualità del lotto in produzione».
Dove vederla Dal lancio avvenuto lo scorso giugno a oggi RPM segnala di aver venduto già 10 Ecotronic Short Smart Wire EPG 200, «mentre abbiamo sul tavolo almeno altrettante trattative con altri clienti», commenta Mario Inverardi. Dall’11febbraio sono in corso, nella sede dell’azienda, prove stampo in collaborazione con OCS e NCN Technology, per verificare le prestazioni del nuovo termoregolato C3 con uno stampo per o-ring. Dal 28 al 30 marzo la pressa Short è anche visibile alla fiera MECSPE di Parma, negli stand di Tecnica Gasket, un cliente di RPM, e di OCS. Le prove stampo con OCS e NCN proseguiranno anche dopo la fiera.
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NEWS Ritorna il Plast. La prossima edizione in programma dal 4 al 7 maggio 2021
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opo gli ottimi risultati della scorsa edizione, la segreteria organizzativa di PLAST-Salone Internazionale per l’Industria delle Materie Plastiche e della Gomma annuncia il prossimo appuntamento triennale da martedì 4 a venerdì 7 maggio 2021, presso il quartiere fieristico di Fiera Milano, a Rho-Pero, ancora nell’ambito di The Innovation Alliance. «L’ampio apprezzamento dimostrato da espositori e visitatori per la formula di filiera sperimentata per la prima volta nel 2018 - dichiara Alessandro Grassi (nella foto), presidente di Amaplast e della società di gestione Promaplast srl, organizzatrice di PLAST ci ha portati a rinnovare con convinzione l’accordo con le segreterie delle altre quattro mostre (Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All, Intralogistica Italia) aderenti all’innovativo progetto fieristico.” PLAST 2018 ha chiuso i battenti con numeri in crescita, registrando la presenza di oltre 1.500 espositori su una superficie di 55.000 mq netti e di almeno 63.000 visitatori, con un notevole incremento delle presenze dall’estero, anche grazie alle oltre 30 delegazioni ufficiali accolte, a conferma dell’internazionalità e dell’attrattività della specializzata. Ampia la vetrina tecnologica offerta agli operatori, soprattutto per quanto concerne il nucleo portante della mostra, ovvero le macchine, attrezzature e stampi per la lavorazione delle materie plastiche e della gomma, con oltre 3.500 unità esposte nei 6 pa-
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diglioni occupati. Peraltro, tale comparto rappresenta un’importante realtà nel manifatturiero italiano, con un valore della produzione stimato dall’Associazione di categoria Amaplast in 4,7 miliardi di euro nel 2018 e una quota export nell’ordine del 70%. Con il rinnovo dell’accordo The Innovation Alliance e la programmazione delle date – definite anche in funzione dell’affollato calendario fieristico internazionale della meccanica strumentale e nei limiti delle disponibilità di Fiera Milano – la segreteria di PLAST scalda i motori in vista della prossima edizione, per poter
Taccuino nuovamente proporre al comparto plastica e gomma una panoramica esaustiva di tecnologie, materiali, processi e prodotti innovativi, conferenze e seminari di approfondimento, arte e opportunità di incontro per i professionisti del settore. The innovation Alliance ha realizzato numeri importanti nell’ultima edizione del 2018: 150.110 presenze di operatori dei diversi comparti dell’industria manifatturiera, per il 27% esteri. I numeri cui si punta per la prossima edizione si confermano importanti: 5 fiere su 17 padiglioni, praticamente quasi l’intera superficie del quartiere di Rho, per proporre una sorta di ideale linea industriale. Una formula pensata a vantaggio del visitatore professionale, che avrà modo di valutare nello stesso momento tecnologie applicabili in diversi contesti, sviluppando competenze di insieme e traendo vantaggio da contaminazioni virtuose. «La logica di sistema da cui nasce The Innovation Alliance si è dimostrata una chiave vincente, che può diventare d’ispirazione anche per altri appuntamenti. Agire in sinergia aumenta infatti l’attrattività internazionale e favorisce la competitività nel mercato globale», dichiara Fabrizio Curci, Amministratore Delegato di Fiera Milano. «Inoltre Fiera Milano, i cui spazi e servizi ben si prestano a un format di simili dimensioni, e Milano, sempre più percepita come dinamica metropoli europea, potranno essere l’ulteriore tratto distintivo di un evento che in Europa, per le sue caratteristiche, è unico”. Le iscrizioni per partecipare alla prossima edizione della fiera si apriranno nel mese di novembre 2019.
ni di consumo (-2,9%) e l’energia (-1,5%) mentre i beni strumentali registrano una variazione nulla. Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2018 l’indice è diminuito in termini tendenziali del 5,5% (i giorni lavorativi sono stati 19 contro i 18 di dicembre 2017). Nella media del 2018 la produzio-
ne è cresciuta dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a dicembre 2018 un’accentuata diminuzione tendenziale per i beni di consumo (-7,2%) e per i beni intermedi (-6,4%); diminuzioni più contenute si osservano per l’energia (-4,4%) e per i beni
Dati Istat: deciso calo della produzione industriale a dicembre
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econdo gli ultimi dati Istat pubblicati agli inizi di febbraio, a dicembre 2018 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale sia diminuito dello 0,8% rispetto a novembre. Nel complesso del quarto trimestre il livello della produzione ha registrato una flessione dell’1,1% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra un lieve aumento congiunturale solo nel comparto dei beni intermedi (+0,1%); diminuiscono invece in misura marcata i beL’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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NEWS
strumentali (-3,5%). Tutti i principali settori di attività economica registrano variazioni tendenziali negative. Le più rilevanti sono quelle dell’industria del legno, della carta e stampa (-13,0%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-11,1%) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-7,9%).
Sul Trenoverde di quest’anno una carrozza in gomma riciclata
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ino al 5 aprile Trenoverde, il treno ecologico di Legambiente e delle Ferrovie dello Stato, ospita anche una carrozza dedicata alla gomma riciclata. La storica campagna ecologica itinerante vede Ecopneus partner principale da tempo e quest’anno è dedicata a una grande sfida globale: uscire dall’era delle fonti fossili e fermare i mutamenti climatici. Nelle 12 tappe saranno trattati i temi centrali per il raggiungimento di questo importante obiettivo: dalla mobilità sostenibile all’efficienza energetica, fino all’impiego di fonti rinnovabili e materiali riciclati per una migliore qualità della vita nelle nostre città. La terza carrozza del convoglio è tutta dedicata alla filiera del recupero e riciclo dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) di Ecopneus. La gomma di cui è costituito un pneumatico è infatti un materiale di eccezionale qualità utilizzato per realizzare asfalti “silenziosi” sicuri e duraturi, campi da calcio,
superfici sportive polivalenti, isolanti acustici, oggetti dell’arredo urbano, ma non solo. I PFU possono infatti essere avviati anche a recupero energetico in sostituzione dei combustibili fossili in impianti particolarmente energivori, come quelli per la produzione del cemento. Grazie alle minori emissioni di CO2 a parità di potere calorifico consentono infatti di ridurre le emissioni complessive degli impianti, recuperando inoltre come nuovi materiali i residui del processo. L’impegno di Ecopneus si è comunque da sempre focalizzato sulle applicazioni della gomma riciclata, unica destinazione in grado di valorizzare le caratteristiche di questa preziosa risorsa e dare un concreto contributo all’economia circolare in Italia. «Partecipare al viaggio di TrenoVerde – per Ecopneus è il terzo anno consecutivo – è un’ottima occasione per mostrare ai tanti studenti ogni anno in visita con
KPI KPI srl
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, a destra, in visita sulla carrozza della gomma del Trenoverde. la loro classe e a tutti i cittadini delle città coinvolte il valore e l’importanza del riciclo dei PFU, presentando i tanti campi di applicazione di questo straordinario materiale: dalle mattonelle antitrauma delle aree giochi per i più piccini alle strade, dai campi da basket e pallavolo delle palestre scolastiche ai dissuasori di sosta, dalle panchine e le fioriere fino agli isolanti per l’industria edile», ha dichiarato Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus. «Dedichiamo molta attenzione ai temi educational e della formazione, perché la cultura della tutela dell’ambiente deve essere un valore centrale specialmente per le nuove generazioni, cittadini adulti di domani». Le tappe di marzo di Trenoverde, dopo gli
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Sede operativa: Via Tamburini, 6 - 20123 Milano - Italy
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Taccuino
appuntamenti di Napoli (26-28 febbraio) e Roma (2-4 marzo), toccano Pescara (6-8 marzo), Arezzo (10-12 marzo), Civitanova Marche (14-16 marzo), Rimini (18-20 marzo), Padova (22-24 marzo), Genova (26-28 marzo), Torino (30 marzo-1 aprile). Il tour si conclude a Milano (3-5 aprile). Solo nel 2018 Ecopneus ha gestito ben 240.539 tonnellate di PFU: pari in peso a oltre 26 milioni di pneumatici da autovettura, messi in fila formerebbero una striscia lunga oltre 13.000 km, 10 volte la distanza Milano-Palermo! Grazie all’impiego della gomma riciclata della filiera Ecopneus in sostituzione di materie prime vergini sono state evitate emissioni climalteranti per oltre 350mila tonnellate di CO2 equivalente, pari alle emissioni di 230mila autovetture che percorrono 10mila km in un anno, e il nostro Paese ha risparmiato oltre 140 milioni di euro.
Il gruppo Marangoni ha acquisito la maggioranza della sudafricana Leader Rubber Company
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l Gruppo Marangoni ha annunciato l’acquisizione della maggioranza azionaria della società produttrice di battistrada sudafricana Leader Rubber Company SA (Pty) Ltd, con cui il gruppo italiano aveva già una partnership ultradecennale, rafforzata di recente con l’obiettivo di sviluppare ulteriori accordi con i ricostruttori locali e aumentare le esportazioni nell’A-
frica Subsahariana. Matthias Leppert, Responsabile Vendite EMEA di Marangoni, ha dichiarato: «Nel 2018 le due parti hanno concordato un investimento da parte di Leader Rubber per l’avviamento a Johannesburg di una linea di produzione dedicata ai rivenditori RINGTREAD che operano all’interno di questi mercati regionali e, dalla sua installazione, è stata riscontrata una tendenza positiva nelle vendite». Leader Rubber Co. S.A. è il distributore esclusivo del sistema RINGTREAD per la ricostruzione del battistrada nel mercato sudafricano ed è il principale produttore di fasce prestampate, gomma non vulcanizzata per OTR, materiali di consumo e
Addetti di Leader Rubber Company, la società sudafricana ora controllata dal gruppo Marangoni, mostrano un battistrada da loro prodotto.
macchinari necessari per il processo di ricostruzione. Oltre a essere il player di riferimento del mercato sudafricano, l’azienda gode di una importante quota di mercato nella regione dell’Africa Subsahariana. Marangoni sta aumentando la propria partecipazione azionaria dal 25% al 51%, con l’obiettivo di consolidare e rafforzare la presenza del Gruppo nel continente africano.
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NEWS
Freudenberg si attrezza con nuovi strumenti per testare le guarnizioni dei motori elettrici
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e guarnizioni utilizzate tra i motori elettrici e la trasmissione nei sistemi powertrain delle auto elettriche sono sottoposte a sollecitazioni assai superiori rispetto a quelle impiegate nei propulsori tradizionali. Se negli attuali motori a combustione interna le massime velocità angolari raggiunte oscillano tra 4.000 e 7.000 giri al minuto, questa grandezza in un motore elettrico assume valori ben più significativi e ben superiori ai 20.000 giri al minuto. Valori che in futuro potrebbero crescere ulteriormente, dal momento che gli esperti non escludono velocità superiori ai 100 metri al secondo, che per un albero dello spessore di 55 mm vorrebbero dire circa 35.000 giri al minuto. In condizioni di questo tipo, le guarnizioni utilizza-
Il nuovo banco per test allestito da Freudenberg Sealing Technologies nella sua sede di Weinheim, in Germania, destinato a nuove tipologie di prove su guarnizioni impiegate nei motori di auto elettriche.
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te sugli alberi devono produrre la minore frizione possibile, per non compromettere le prestazioni del motore e non andare incontro a un’usura prematura. Per questo motivo Freudenberg Sealing Solutions ha aggiunto, nel suo centro di Weinheim, in Germania, nuovi test e attrezzature (nella foto) progettati specificamente per misurare l’attrito generato dal momento torcente sulle guarnizioni usate per gli alberi motore elettrici e anche altri valori, come per esempio l’impedenza elettrica su un’ampia gamma di frequenze. Anche questo aspetto è importante, perché tra l’alloggiamento e l’albero del motore elettrico si può generare un potenziale elettrico che può scaricarsi sui cuscinetti e produrre danni superficiali per erosione elettrica. I test sulle guarnizioni condotti con questa strumentazione possono essere utilizzati per apportare migliorie alla progettazione dei pezzi e alla formulazione delle mescole. Quando i valori del momento torcente sono correlati con altri valori, come per esempio il diametro dell’albero motore, è possibile stabilire un confronto tra i materiali e la progettazione di diversi tipi di guarnizioni in una fase molto precoce dello sviluppo. Dal momento
che l’attrito cambia, cioè non rimane costante, secondo la velocità di rotazione, le guarnizioni in gomma possono essere facilmente adattate a range operativi estremi anche in fase prototipale, e perfino prima che il motore sia effettivamente realizzato. «Con l’espansione delle nostre strumentazioni e strutture per i test ci stiamo attrezzando per le nuove richieste che la mobilità elettrica porrà alla tecnologia delle guarnizioni», ha detto Grazia Jedrowicz, che detiene la responsabilità per tutti i test nella divisione Advanced Product Technology di Freudenberg Sealing Technologies.
Un nuovo elastomero per la prototipazione 3D di guarnizioni in gomma
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D Systems è uno dei principali player mondiali nel settore delle stampanti 3D per uso professionale. Le sue macchine sono utilizzate per la prototipazione industriale in molti ambiti, come quello orafo o dello stampaggio della plastica. Ora la società con sede a Rock Hill, in Carolina del Sud, apre nuove opportunità di utilizzare le sue stampanti, in particolare la sua Fab
NEWS
La stampante 3D Fab Pro 1000 di 3D Systems. Con il nuovo elastomero messo a punto dall’azienda californiana, può essere utilizzata anche per realizzare prototipi di guarnizioni in gomma. Il FabPro Elastic BLK ha proprietà che simulano quelle di una gomma con durezza Shore 65A. In basso, un pezzo realizzato con questo procedimento. Pro 1000, anche alle aziende del settore gomma per effetto dell’introduzione di un nuovo materiale, FabPro Elastic BLK che simula le caratteristiche di un elastomero
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nero di grado Shore 65A. Il materiale può essere utilizzato per la prototipazione e la verifica della progettazione di parti in silicone, uretani o in gomma come guar-
nizioni, collettori, impugnature in gomma e parti sovrastampate. Il materiale si presenta, dal punto di vista estetico, come una gomma nera opaca, con buone caratteristiche di compressione (i dati principali sono rappresentati nel grafico qui sotto). Il nuovo elastomeri si aggiunge ad altri materiali, tutti utilizzabili con la stampante 3D Fab Pro 1000, che permettono diversi tipi di simulazioni, per esempio plastiche, materiali per protesi dentarie o lavorabili per iniezione. Le parti prodotte dalla stampante possono avere dimensioni fino a 125 x 70 x 120 mm, con un’accuratezza dell’ordine dei 30-50 micron. La Fab Pro 1000 è una stampante 3D estremamente compatta, da tavolo, con dimensioni 41 x 44 x 38 cm e può essere utilizzata per vari scopi nel design e produzione in piccola scala di elementi complessi, per esempio per l’industria orafa, della plastica e ora anche della gomma. Lo spessore dello strato di materiale depositato, per quanto riguarda il nuovo elastoro, è di 0,1 mm.
NEWS
Parker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds
Parker Hannifin Italy s.r.l. Rubber Compounds Parker Hannifin Italy s.r.l.
mensioni. Il sistema consente di tracciare Il sistema Scannect sviluppato dalla tedesca 4JET Una nuova tecnologia Tecno Compounds la copertura lungo tutto il suo ciclo di vita consente di imprimere sui pneumatici codici a suitable solution for every challenge per marchiare in modoTecno Compounds e ha mostrato di essere particolarmente perfettamente leggibili anche dagli scanner. infallibile i pneumatici efficiente, nonostante la difficoltà intrini chiama Scannect la tecnologia, messeca di rendere leggibile qualcosa di imsa a punto dal gruppo tedesco 4JET, presso su una superficie come quellachallenge mostrato dal fatto che dall’autunno 2018 a suitable solution for every a suitable solution for everynera challenge per marchiare in modo durevole e leggidi uno pneumatico. ha conosciuto le prime applicazioni indubile i pneumatici con codici QR a due diChe la tecnologia Scannect funzioni è distriali su larga scala. Il gruppo BMW è stato il primo a impiegare coperture marchiate con questo metodo e nel 2019 altri proTecno Compounds duttori inizieranno ad adottarlo nella produzione di massa. Tecno Compounds All’edizione 2019 del Tire Technology Exa suitable solution for every challenge po (stand 8040) sarà possibile prendere visione di questo sistema che si basa su a suitable solution for every challenge diverse tecnologie. Alla base d’è un processo di marcatura laser che consente di incidere il codice QR sulla spalla del pneumatico, in una posizione al riparo da possibili abrasioni. Il contrasto elevato creato dall’incisione consente anche la lettura del codice attraverso sistemi ottici, sviluppati ad hoc per l’industria del pneumatico, con margini di successo superiori al 99,9%. La Scannect App, poi, installabile su dispositivi mobili, consente la lettura dei codici anche in condizioni ambientali “normali”, per esempio dal gommista o dal concessionario. I codici QR possono immagazzinare un grande quantitativo di informazioni, utili per ridurre gli impatti Sales: Plant: delle campagne di richiamo, per tracciare Sales: Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl il pneumatico, gestire gli stock delle flotte Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 aziendali, recuperare informazioni com20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 merciali sulle coperture. I codici, inoltre, 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax spiega 4JET, possono essere incisi al mowww.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds mento della produzione, dopo un eventuale processo di retreading del pneumaSales: Plant: aerospace electromechanical fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: climate control aerospace Plant:filtration climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy tico o prima della consegna. Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl
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NEWS
Lehvoss Italia distribuisce i prodotti Birla Carbon
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partire dal primo gennaio Lehvoss Italia distribuisce nel nostro paese i prodotti di Birla Carbon. Lo ha annunciato lo stesso gruppo Lehvoss con una nota, in cui specifica come la propria filiale italiana vada, in seguito a questo accordo a rafforzare ulteriormente la sua presenza sul mercato italiano della gomma, aggiungendo al proprio portfolio prodotti già noti per le elevate prestazioni tecniche. Birla Carbon è uno dei maggiori produttori e fornitori mondiali di nero di carbonio di alta qualità ed è un business di punta del gruppo Aditya Birla che, con un fatturato di 44,3 miliardi di dollari è presente in 12 paesi, con 16 stabilimenti produttivi. Birla Carbon, si legge nella nota di Lehvoss Italia, «offre un portfolio completo che comprende gradi ATSM e neri speciali per soddisfare i requisiti specifici di pneumatici, gomma, plastiche, rivestimenti, inchiostri e di numerosi altri settori industriali».
Arlanxeo e le sue novità per la mobilità elettrica al Tire Technology Expo
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rlanxeo, il gruppo globale che produce elastomeri per alte prestazioni ha presentato dal 5 al 7 marzo, al Tire
Azienda del nord-est, leader nella produzione di articoli tecnici in gomma ricerca AGENTI DI VENDITA PLURIMANDATARI area: EUROPA Requisiti: esperienza di vendita di articoli tecnici in gomma e conoscenza del settore Gli interessati possono inviare il loro curriculum vitae al seguente indirizzo: napprs705@gmail.com
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
Technology Expo di Hannover, in Germania, le sue ultime novità in fatto di tecnologie destinate alla cosiddetta eMobility, la mobilità caratterizzata dai veicoli elettrici. I prodotti Arlanxeo sono commercializzati sotto due marchi dalla divisione Tire & Specialty Rubber: si tratta di X_Butyl®, che indica i prodotti premium in gomma butilica (nella foto sopra), e di Buna®, brand notissimo, che contrassegna un’ampia gamma di prodotti in butadiene moderno. Per il settore pneumatici, le gomme ad alta tecnologia Arlanxeo offrono proprietà dinamiche elevate, forte impermeabilità, eccellenti doti di resilienza e presa, ridotta resistenza al rotolamento e alta durata, che garantiscono alte prestazioni ai pneumatici riducendo nel contempo le emissioni di CO2. Secondo Frank Lueckgen, direttore Global Marketing Tires della divisione Tire & Specialty Rubbers: «Le regole più severe in fatto di emissioni di anidride carbonica adottate in tutto il mondo, il numero crescente di auto elettriche e l’obiettivo dell’auto a guida autonoma rappresentano una grande sfida per tutti i produttori di auto, senza alcun dubbio. I pneumatici hanno un impatto estremamente importante su tutti questi nuovi sviluppi e necessità. Noi, alla Arlanxeo, in qualità di produttori di livello globale supportiamo i costruttori di pneumatici nell’affrontare questi difficili impegni». In particolare, la ricerca della divisione è orientata allo sviluppo di nuove gomme sintetiche, specialmente BR e SSBR, e di tecnologie di funzionalizzazione per offrire ai clienti materie prime “allo stato
Lunedì 6 maggio 2019 ore 20
HändelSemele
Oratorio profano in 3 atti in forma semiscenica
Serata benefica a sostegno di Opera San Francesco per i Poveri, da 60 anni a fianco dei più bisognosi.
Monteverdi Choir English Baroque Soloists John Eliot Gardiner direttore Semele Louise Alder | Jupiter Hugo Hymas | Juno-Ino Lucile Richardot Gadmus-Somnus Gianluca Buratto | Athamas Carlo Vistoli
Con il patrocinio di
Media partner
Coordinamento generale
Prevendita telefonica Aragorn (lunedì – venerdì, ore 10-13 e 14-17):
02 465 467 467
Altre prevendite www.ticketone.it - www.vivaticket.it | Biglietti da 15 a 170 euro (esclusa prevendita)
NEWS
dell’arte”. Dato inoltre che lo sviluppo di nuovi prodotti per la eMobility richiede una collaborazione stretta tra il produttore e il fornitore di materie prime, la business unit Arlanxeo ha creato dei sistemi di interfaccia con i propri clienti per progettare, testare e produrre gradi di gomme sintetiche che rispondano alle loro necessità nel contesto dell’Industria 4.0. Alla Tire Technology Expo, per dimostrare il livello della ricerca, Arlanxeo ha portato un pneumatico da Speedway (in gomma SSBR) e la nuova Buna Nd 24 EZ, un elastomero al butadiene e neodimio modificata e ramificata . Tecnici del gruppo sono poi intervenuti con presentazioni, all’interno di conferenze. David Hardy, manager per il Servizio tecnico e lo sviluppo, ha parlato di NdBR su misura per le massime prestazioni e facile processabilità. Come nota: «Il nostro sforzo in ricerca e sviluppo è focalizzato sul miglioramento delle prestazioni dinamiche dei compound dei nostri clienti, allo scopo di ridurre la resistenza al rotolamento senza sacrificare gli aspetti di sicurezza del pneumatico. D’altro canto, con il crescere dell’elasticità del compound per assicurare una migliore performance, la lavorabilità durante la produzione può diventare difficile. Da qui il nostro impeno per sviluppare nuove gomme che rendano più facile la lavorabilità conservando i progressi ottenuti nel campo delle performance dinamiche». Saeid Kheirandish, project manager per i test sui polimeri di Arlanxeo, interverrà invece su la fisica delle lavorazione delle mescole per pneumatici: considerazioni per il Ventunesimo secolo. Così riassume i contenuti del suo intervento: «In Arlanxeo ci concentriamo soprattutto su aspetti legati alla reologia dei nuovi materiali e al modo in cui questi nuovi sistemi (gomma + filler + additivi) possono essere lavorati per applicazioni nel settore dei pneumatici. Stiamo mettendo a punto innovativi metodi di test e modelli fisici che descrivono più accuratamente il comportamento viscoelastico delle mescole in gomma e, di conseguenza, prevedono il comportamento del compound nelle applicazioni reali, per esempio durante le fasi di estrusione o di mescolazione. Grazie a questo sforzo otimizzeremo le operazioni di processo sia per Arlanxeo che per i nostri clienti, riducendo sensibilimente i costi». 62
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
Fig. 1. DoE applicato a un termoplastico rinforzato con fibra.
Fig. 2. DoE applicato a un silicone liquido.
Il Design of Experiments nel pacchetto di simulazione Sigmasoft
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arà possibile prendere visione al Mecspe di Parma (28-30 marzo) delle nuove funzionalità con cui Sigmasoft ha arricchito la sua piattaforma software Virtual Molding, che utilizza la tecnologia Autonomous Optimization. Il sistema lavora come una pressa a iniezione virtuale e consente all’utilizzatore di testare diversi set-up e nuovi concetti al computer, senza alcun rischio o spreco di materiale. Ora l’azienda tedesca lo ha arricchito con la possibilità di condurre un DoE virtuale. Il DoE, Design of Experiments, è un sistema di modellizzazione che consente di testare in anticipo, sulla base esclusiva di dati, una possibile soluzione tecnologica. La soluzione sviluppata da Sigmasoft consente, per esempio di variare geometrie e parametri di processo per confrontarli e valutarli con un singolo calcolo, quindi in tempi molto rapidi. Un esempio comune di DoE, che può essere applicato a tutti i polimeri, è la determinazione del punto di iniezione per la produzione di un pezzo. Nelle figure so-
pra, possiamo vederne due esempi. Per un termoplastico rinforzato con fibra (Fig. 1) il punto di iniezione ha un’influenza decisiva sull’orientamento delle fibre all’interno del pezzo. A seconda del percorso seguito dal polimero fuso le fibre mostrano linee di orientamento diverse che determinano anche differenze nelle proprietà meccaniche del prodotto finale. Determinando il punto di iniezione l’utilizzatore può quindi migliorare questi parametri. Per la gomma e il silicone liquido (Fig. 2) il DoE consente di verificare a priori gli effetti del cambiamento di pressione dell’iniezione e di regolazione degli ugelli, e permette quindi di definire non solo le posizioni dei punti di inieizioni ma anche il numero degli ugelli. Il sistema consente anche di verificare possibili rischi di inclusione di aria, che possono determinare bolle nel prodotto finale. Un DoE preliminare consente quindi, per pezzi in gomma, di condurre una prima valutazione sulla configurazione ideale del canale freddo e di determinare il tempo ottimale di riempimento. Il software supporta poi anche le fasi successive, a partire dal progetto dello stampo.
Calendario
FIERE DI TUTTO IL MONDO 2019 5-7 marzo
Hannover, Germania
12-16 marzo
Seul, Corea del Sud
20-22 marzo
Giacarta, Indonesia
27-28 marzo
Lione, Francia
2-5 aprile
Tire Technology Expo 2019
www.tiretechnology-expo.com
Koplas
www.koplas.com
Tyre & Rubber Indonesia 2019
tyre-indonesia.net
Sixth World Elastomer Summit
www.wplgroup.com
Kiev, Ucraina
Plast Expo UA
www.iec-expo.com.ua
9-11 aprile
Qingdao, Cina
CTF - China International Tyre and Wheel
www.chinaexhibition.com
23-26 aprile
Mosca, Russia
Tires & Rubber Expo
www.rubber-expo.ru
15-19 aprile
Musqat, Oman
Omanplast
www.omanplast.net
13-16 maggio
Seattle, USA
IISRP - 60th Annual General Meeting
www.iisrp.com
15-17 maggio
Guangrao, Cina
ChinaGRTAE - Rubber, Tire and Auto Accessories exhibition
www.grtirexpo.com
21-24 maggio
Guangzhou, Cina
Chinaplas 2019
chinaplasonline.com
28-30 maggio
Parma, Italia
SPS IPC Drives Italia 2019
spsitalia.it
28-31 maggio
Kielce, Polonia
Plastopol Plastics and Rubber Processing
targikielce.pl
24-26 giugno
Panama City, Panama
Latin American & Caribbean Tyre Expo
www.latintyreexpo.com
26-28 giugno
Ho Chi Minh City, Vietnam
Rubber & Tire Vietnam 2019
www.rubber-tyre.com.vn
19-21 agosto
Shanghai, Cina
Citexpo - China International Tire Expo 2019
www.citexpo.com.cn
3-5 settembre
Londra, Regno Unito
IRC, International Rubber Conference
www.iom3.org
Lâ&#x20AC;&#x2122;INDUSTRIA DELLA GOMMA marzo 2019
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gli inserzionisti
Gli inserzionisti di questo numero
INCHIESTA MATERIE PRIME EPDM E NERI DI CARBONIO NOVITÀ PRESSE A INIEZIONE
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
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» FIBRE DI CARBONIO / CARBON FIBER » GRAFITI NATURALI E SINTETICHE / NATURAL AND SYNTHETIC GRAPHITES » RESINE FENOLICHE / PHENOLIC RESIN
21st CFSMA International Exhibition
» GOMMA NBR
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EuroBrake 2019
May 5-6, 2019 Anhui Province - China Visit our booth n°
B168
May 8-9, 2019 Caxias Do Sul - Brazil Visit our booth n°
25
May 21-23, 2019 Dresden - Germany Visit our booth n°
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