WEBINAR CYBERSECURITY SPECIALTY PER GOMMA FOCUS SILICONE
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Maggio 2021
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SOMMARIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
ANNO 64 - MAGGIO
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it
Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Srl - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2021
Abbiamo letto 10
RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Mondogomma
16 CYBERCRIME, PERCHÉ DOBBIAMO DIFENDERCI Lo scorso 28 aprile si è tenuto il primo dei tre webinar che abbiamo ideato per le aziende del settore della gomma. Tema, la sicurezza informatica, un aspetto della gestione aziendale che spesso rischia di passare in secondo piano di fronte a tanti altri problemi strettamente legati alla produzione, alla gestione delle commesse e alla difficoltà di mantenersi competitivi in un mercato aggressivo. Ma il rischio cyber è reale e in crescita. Colpisce indiscriminatamente tutte le aziende, grandi e piccole. E può provocare anche gravi conseguenze. Ecco allora come proteggersi secondo gli esperti che hanno partecipato al nostro evento
18 CYBERSECURITY: RIGUARDA ANCHE NOI? 20 TRASFERIMENTO TECNOLOGICO.
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L'ATTIVITÀ DEL MADE RISPONDERE AGLI ATTACCHI CON LA RESILIENZA COME PROTEGGERSI DAL RISCHIO CYBER POLIZZA CYBER: LE PRINCIPALI GARANZIE DANNI INDIRETTI DA INTERRUZIONE DI ESERCIZIO DATA BREACH: LE RESPONISABILITÀ AMMINISTRATIVE E LEGALI
Focus - Materiali
32 LA CRESCITA CONTINUA DEL SILICONE
Sempre più usato nell’automotive, indispensabile in un settore in forte crescita come il medicale, ormai onnipresente per le applicazioni domestiche, il silicone è un materiale su cui tutti i protagonisti della filiera degli elastomeri si stanno fortemente impegnando. Ecco una rassegna delle ultime novità in fatto di mescole, macchine per il compounding, presse, strumenti per test e per laboratorio. A presentarle le aziende più attive oggi sul mercato italiano
Battaggion Colmec u Comet u Desma u DGTS u Dr Boy u Engel u For Lab Italia u Franciacorta Stampi u Gamma Stampi
Gibitre Jp-Tech u Kraiburg u Maplan u ORP Stampi u Rivi Magnetics u Rubber Trade u State Technologies u Wacker
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LO STAMPAGGIO È SEMPRE AL CENTRO DEI NOSTRI PIANI
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
SOMMARIO ANNO 64 - MAGGIO
Dalle aziende
58 UNA PARTNERSHIP NEL SEGNO DELLE SPECIALTY Grazie all’accordo con Condensia Química, Imcd Italia, da 25 anni attiva nella distribuzione di specialità chimiche, arricchisce la sua offerta di intermedi con i plastificanti e additivi ad alte prestazioni dell’azienda spagnola. Prodotti innovativi, dedicati ad applicazioni di nicchia ad alto valore aggiunto e accompagnati da una serie di servizi al top
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64 NUOVE GUARNIZIONI PER LE AUTO ELETTRICHE Nelle e-car i cuscinetti vengono danneggiati dalla corrosione elettrica. Guarnizioni conduttrici di nuova generazione sviluppate da Freudenberg possono aiutare a ridurre l’incidenza di questo problema. Sono dotate di un sottile strato di carburo di silicio attaccato all'anello di tenuta in gomma dell'albero rotore
News
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68 IL TACCUINO Confermato il K2022 di Düsseldorf: iscrizioni entro il 31 maggio Produttori macchine: rimbalzo di ordini e fatturato u Da Desma presse speciali per guarnizioni speciali u Boy al MedTecLIVE digitale: tecnologia compatta per spazi limitati u Azelis distributore di gomma nitrilica in polvere e di gomme butiliche di Sibur u u
76 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
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RUBBERS E-SBR Dry and OE grades S-SBR Dry and OE grades NBR standard grades NBRGT/FC - Fast curing/Low fouling SKI 3 and SKI 3 S polyisoprene PBR High Cis Neodymium Titanium IIR and HIIR Butyl and Halobutyl EPDM
TPE SBS Dry grades DRY/OIL SIS SILICONE RUBBER HTV RTV LSR OH Polymer REINFORCEMENT MATERIALS Carbon Black Rayon Cord
Head Office: Rogitex International Inc. Canada - ph. +1 514 3321140 European Sales Office: Rogitex Italia Srl -+39 0383 212143
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RUBBER CLUB
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Cert. Iso 9001 ACTION TECHNOLOGY ITALIA S.p.A. Via Fiandre, 19 - 20083 Gaggiano (MI) Tel. 02.9082931 - Fax 02.90829333
Produzione di mescole elastomeriche e di calandrati di precisione. Produzione di guarnizioni in gomma ed in materiali termoplastici per l'industria cosmetica e farmaceutica (valvole aerosol, pompe, dispenser, mascara, contagocce). Trattamento e confezionamento in camera bianca di articoli stampati e tranciati in elastomeri destinati al settore farmaceutico. Produzione di tubi estrusi in materiale plastico per valvole aerosol, dispenser e penne a sfera.
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Sede legale: Via Tosio, 15 - 25121 Brescia Tel. +39 030 2400413 commerciale@baritina.it - www.baritina.it
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vulcanizzazione per tubi e profili in gomma e silicone. • Produzione di forni di vulcanizzazione in continuo, microonde, aria calda e a sali fusi. • Produzione di mescolatori bivite conici per gomma e silicone. • Produzione di estrusori gomma, a pioli, a pioli tangenziali, con pompa ad ingranaggi. • Produzione di impianti di filtratura, bivite conico con pompa ad ingranaggi. • Processi di compoundizzazione per mescole in gomma e silicone. • Personalizzazione di macchinari ed impianti a richiesta.
Laboratory Instruments for Rubber and Plastic Testing
Centro ACCREDIA per la Taratura di Durometri Shore e IRHD
Gibitre Instruments srl Via Dell'Industria, 73 - 24126 Bergamo Tel. 035.460146 - Fax 035.460687 e-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it
Via Monte Napoleone, 8 - 20121 Milano Tel. 02 76 01 38 66 - www.lagduf.it Gomma Naturale rubber@lagduf.it Lattice Naturale latex@lagduf.it Gomma Sintetica JSR® polymers@lagduf.it
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da 126 anni produciamo BARITE (Solfato di Bario naturale) minerale ad elevata densità, capacità di resistenza agli acidi ed agli alcali, inattaccabile dagli agenti atmosferici e da quelli marini, carica bianca molto versatile, resistente ai raggi UV ed alle alte temperature, disponibile in vari gradi di bianchezza e micronizzazione per: pitture e vernici, stucchi, mastici, collanti, frizioni, materie plastiche, polimeri, pvc, poliuretani, elastomeri, gomme in genere
srl Via Anassagora, 20 20128 Milano (MI) Italia Tel. 02.2551284 - Fax 02.2551316 www.elastec.it Produzione mescole tecniche in NBR - EPDM - CR - Ebanite - Fluorurate Attacco Metallo speciali
IMG è una azienda leader nel settore stampaggio gomma e materie plastiche con uno staff dinamico e di grande esperienza. È costantemente alla ricerca di novità tecniche che possano migliorare il lavoro dei clienti e fornire una proposta completa nell’ambito dei macchinari ad iniezione. Le presse IMG sono caratterizzate da soluzioni speciali e sistemi innovativi per diverse tecnologie di stampaggio quali: • presse per lo stampaggio degli elastomeri con sistemi a vite punzonante o a vite+pistone • sistemi a multi-iniezione per termoplastici • sistemi di caricamento ed iniezione del BMC, del silicone liquido e/o in pasta I prodotti IMG sono sviluppati sulla base delle richieste dei clienti perchè ottengano massima soddisfazione e ottimi risultati. Grazie alla grande esperienza nel settore, IMG ha creato un nuovo standard di produzione: quello della personalizzazione totale, restando, però, nei budget della produzione di serie.
LANXESS S.r.l. Segreen Business Park - Palazzo Y Via San Bovio 1/3 20090 Segrate (MILANO) Tel: +39 02.3072.1 Fax:+39 02.3072.2017 www.lanxess.com RCH (Rhein Chemie) Prodotti e Additivi Speciali per l’Industria della Gomma.
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Lubricant treatments & Cleanliness analysis Interseals Srl Via Liguria, 30 - 25031 Capriolo (BS) Italy Tel.: +39 030 7464 611 Fax +39 030 7464 699 www.interseals.it
Sales: Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 20094 Corsico (MI) Tel. +39 02 45 19 24 46 fax +39 02 36 26 39 19 www.parker.com/tecnocompounds Plant: Parker Tecno Compounds Via Toscana 6, 8 27010 Siziano (PV) Tel. +39 0382 67 82 266 Fax +39 0382 67 82 222 infotecnocompounds@parker.com
GLI SPONSOR
PUMATECH s.r.l. Via Delle Margherite, 26 27016 Sant’Alessio con Vialone (PV) www.pumatech.it
Produzione di macchine per taglio, sbavatura e talcatura di gomma e polimeri in genere.
Sede legale, operativa ed amministrativa Via Cascina Croce 2/c 25050 Paderno Franciacorta (Bs) - Italy T. +39 030 6857425 - +39 030 6857728 +39 030 6577494 F. +39 030 6577486
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RUBBER CLUB
Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012
INTERVIEWS
Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK
EXPO REVIE
Letter of I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche the law internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets
PROVE E MISURAZIONI PANORAMICA DEGLI STUDI SUGLI INVECCHIAMENTI A LUNGO TERMINE DI GUARNIZIONI DI TENUTA ELASTOMERICHE A. Kömmling, M. Jaunich, D. Wolff, Bundesanstalt für Materialforschung undprüfung (BAM), Berlin (Germany) - email: maha.zaghdoudi@bam.de - RFP n. 3/2020, pag. 146-151 li elastomeri sono largamente usati come materiali di tenuta, grazie alle loro eccellenti proprietà elastiche e facilità di applicazione. A causa, tuttavia, dell’azione separata o combinata di temperatura, ossigeno, radiazioni e sforzo meccanico, essi subiscono un invecchiamento che determina perdite e conseguente cedimento della tenuta. Un’aggravante di questa situazione si verifica quando è difficile cambiare la guarnizione, come nel caso di contenitori per rifiuti radioattivi, per i quali è importante fare una previsione affidabile della durata delle guarnizioni e assicurare che nessun cedimento, rilevante per la sicurezza, si verifichi durante il periodo di servizio stimato. Queste considerazioni comprendono il trasporto e lo stoccaggio per parecchi decenni, fino allo smaltimento delle giacenze di magazzino, e questo fa sì che si sia dato
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PICTURE-PERFECT
THE NEXT TOP MODEL
UNIVERSITY FOCUS
Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers
We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?
Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
inizio ad un programma di invecchiamento con gomma HNBR, EPDM ed FKM che comprende, per ora, tempi di invecchiamento fino a 3,7 anni. Lo studio utilizza campioni delle gomme citate sotto forma di O-ring (non compressi e compressi), su cui si eseguono prove di compression set (CS), compression set relaxation (CSR) e velocità di perdita. Si ricorre anche a placchette per le prove per le quali la geometria degli O-ring non è idonea a causa degli effetti di ossidazione a diffusione limitata (DLO), in particolare per analizzare i cambiamenti microstrutturali causati dall’invecchiamento termo-ossidativo (scissione e reticolazione) e per stimare la previsione di durata. Precisato il criterio di determinazione della fine del ciclo di vita e illustrati materiali, condizioni delle prove e metodi (interessanti e dettagliate le spiegazioni di CS, CSR e delle misurazioni della velocità di perdita), si passa ad esaminare e a discutere (il tutto illustrato da molti grafici) i risultati relativi a: • durezza; • carico di rottura; • rilassamento del compression set; • compression set; • misurazioni della velocità di perdita. Premesso che è essenziale combinare
metodi diversi per ottenere una migliore comprensione dello stato di invecchiamento ed eseguire pertanto più realistiche valutazioni del ciclo di vita, lo studio afferma che i risultati sperimentali mostrano che gli O-ring rimangono a tenuta stagna in condizioni puramente statiche, nonostante le prove effettuate indichino una degradazione molto avanzata. Per questo motivo è stata sviluppata una prova di perdita modificata, che coinvolge una piccola e rapida decompressione parziale della guarnizione, che ha consentito di determinare un criterio di fine del ciclo di vita degli Oring con un margine di sicurezza per contrazione termica e vibrazioni. MACCHINARI E ATTREZZATURE SVILUPPO, COSTRUZIONE E COLLAUDO DI UN SISTEMA DI STAMPA 3D PER PRODUZIONE ADDITIVA DI MESCOLE GOMMA CARICATE CON CARBON BLACK L. Sundermann, B. Klie, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuk-technologie, Hannobver (Germany), S. Leineweber, L. Overmeyer, Institut für Transport-und Automatiusierungtechnik der Leibniz Universität, Hannover (Germany) - email: benjamin.klie@dikautschuk.de lion. sundermann@dikautschuk.de - KGK n. 10/2020, pag. 30-35
ABBIAMO LETTO PER VOI
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a produzione additiva di termoplastici o metalli è un processo ben assodato per ottenere rapidamente precisi e personali componenti tecnici, che trovano applicazione nei settori aerospaziale, dei macchinari, dei prodotti medicali o dei veicoli a motore. In questo studio l’interesse per mettere a punto un processo di questo tipo per articoli di gomma si concretizza in una sfida, intesa a verificare la fattibilità nel caso di elastomeri caricati con carbon black. Ci si basa sul principio del processo AME (Additive Manufacturing of Elastomers), che prevede due fasi: lo stampaggio, tramite estrusione della gomma cruda, per mezzo di una costruzione a strati secondo il principio FFF (Fused-Filament-Fabrication) per filamenti termoplastici fusi ed estrusi; la vulcanizzazione in autoclave, con la gomma tenuta nella forma voluta da un guscio termoplastico; gli strati di termoplastico e di gomma ven-
RUBBER IN MOTION
gono stampati alternativamente fino al completamento del componente e sono poi messi entrambi in autoclave per essere separati alla fine della lavorazione, con il guscio da riusare o riciclare. Il manufatto in questione è una spazzola tergicristallo, in gomma naturale SVR CV50 con 40 phr di carbon black Corax N550 e sistema di vulcanizzazione a zolfo. Per gli appassionati della stampa 3D, e della gomma naturalmente, questo studio è davvero stimolante, sia per il materiale critico e complesso utilizzato (la gomma, si sa, non è di facile lavorabilità) che per il tipo di lavorazione, ormai entrato nell’uso comune per molte applicazioni, banali o tecnolgiche, con l’utilizzo di materiali quali metalli, termoplastici e tecnopolimeri, ma anche ceramica e carta, materiali bio e sostanze alimentari. Le sezioni dello studio sono le seguenti: • messa a punto del processo AME; • catena del processo;
• comportamento della gomma con tutte le problematiche legate a materiale e lavorazione; • stampaggio della gomma su ripiano; • influenza della distanza fra ugello e ripiano. La conclusione dello studio ribadisce il percorso seguito ed esaminato nelle varie fasi, sei per la precisione, e riassume bene quanto fatto come promettente possibilità per la produzione additiva di parti elastomeriche caricate con carbon black. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI DICUMILPEROSSIDO UTILIZZATO COME AGENTE DI RETICOLAZIONE PER DIVERSI TIPI DI MATRICI DI GOMMA. PARTE 1: EFFETTO DELLA TEMPERATURA J. KruželáK, S. Hakošová, A. Kvasničáková, I. Hudec, Department of Plastics, Rubber and Fibres, Faculty of Chemical and Food Technology, Slovak University of Technology, Brsatislava (Slovakia) - email: jan.kruzelak@ stuba.sk - KGK n. 10/2020, pag. 36-48
RUBBER CLUB
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ochi sanno che la vulcanizzazione della gomma con perossidi è conosciuta dal 1915, quando un chimico russo la utilizzò per primo, ma che si deve arrivare fino all’introduzione sul mercato di molte gomme sature, come EPM/EPDM, siliconi e fluoroelastomeri, perché diventi di interesse industriale. Questo perché i perossidi sono in grado di reticolare sia gomme insature che sature, formando legami C-C, più forti dei legami S-S del sistema tradizionale a zolfo. Naturalmente ci sono vantaggi e svantaggi per entrambi i sistemi ed esistono, inoltre, altri sistemi di vulcanizzazione, a base di chinoni, resine fenoloformaldeide, ossidi metallici etc., ma questo studio si occupa specificatamente di dicumilperossido, esaminando il suo utilizzo con cinque gomme (NR, BR, SBR, NBR ed EPDM). L’obiettivo di questa prima parte è quello di valutare l’influenza della temperatura sul processo di reticolazione e sulle proprietà fisico-meccaniche dei vulcanizzati. Le pareti successive si occuperanno dell’influenza della quantità di dicumilperossido sulle caratteristiche di reticolazione, sulla densità di reticolazione e sulle proprietà fisico-meccaniche dei vulcanizzati finali. Le gomme scelte per le prove sono: • NR SVR 3L (Vietnam); • BR 1203 TI di Sibur (Russia); • SBR Kralex 1502 di Synthos Kralupy (Repubblica Ceca); • NBR SKN 3345 di Sibur; • EPDM KEEP 570F di Kumho Polychem (Corea del Sud). Il dicumilperossido, verosimilmente puro anche se non specificato, è mantenuto costante a 1 phr per ogni mescola, che viene vulcanizzata a 160, 170 e 180 °. Le due sezioni, dedicate a risultati e discussioni, trattano l’influenza della temperatura su caratteristiche e densità di reticolazione la prima, sulle proprietà fisico-meccaniche la seconda. L’estesa prima sezione, accompagnata non solo da grafici ma anche da schemi di decomposizione del dicumilperossido e di reticolazione di NR, BR ed EPDM, è molto chiara nell’esposizione e mette in evidenza all’inizio le dif-
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ferenze fra processo di reticolazione a perossidi e a zolfo, per concentrarsi poi sul comportamento del dicumilperossido alle tre temperature utilizzate per tutte le cinque gomme. Interessanti le considerazioni sul comportamento dei radicali perossidici sulle catene dei vari elastomeri. La seconda sezione, molto più breve, evidenzia, tra l’altro, le stretta, logica connessione fra densità di reticolazione ed allungamento a rottura dei vulcanizzati. La conclusione dello studio, già evidente nelle sue sezioni, è che più alte temperature di vulcanizzazione determinano una più accentuata velocità di decomposizione del perossido in frammenti di radicali liberi, che reagiscono più rapidamente con le catene della gomma e accorciano tempi di scottatura e di vulcanizzazione. L’effetto, invece, sulla densità di reticolazione è di un leggero aumento per BR, SBR ed NBR, ma di diminuzione per NR ed EPDM, mentre è trascurabile per le proprietà fisicomeccaniche dei vulcanizzati. PROVE E MISURAZIONI METODO EFFICACE PER CARATTERIZZARE LA DURATA DI GUARNIZIONI DI TENUTA IN GOMMA R. Stoček, A. Machů, Centre of Polymer Systems Tomas Bata University in Zlín (Czech Republic), J. Kadlcak, M. Soddemann, Schattdorf (Switzerland), R. Kipscholl, Dortmund (Germany) - email: stocek@utb.cz - KGK n. 10/2020, pag. 57-61 a gomma è il materiale più utilizzato per guarnizioni di tenuta, la cui durata in esercizio, soggetta a condizioni di carico statico e dinamico, è influenzata dal comportamento della gomma, che deve garantire un funzionamento sicuro e una lunga durata. Per ottenere questo risultato è importante stimare la durata delle guarnizioni nelle condizioni previste per l’utilizzo: se sono in gioco elevati e diversi carichi dinamici, la tradizionale analisi della velocità di crescita delle crepe è il metodo preferito per valutare la resistenza del materiale alla loro propagazione. Nel caso specifico delle guarnizioni di tenuta, esposte a condizioni di carico con
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bassi e stabili livelli di deformazioni, la conoscenza dell’entità di energia che provoca le crepe diventa molto importante. Il limite di resistenza è una caratteristica costante unica per ogni tipo di mescola di gomma, chiamata forza intrinseca (o soglia di fatica), ed è uguale alla più bassa energia di lacerazione in una crescita di crepe da fatica. È quindi una sfida tassativa trovare una metodologia che stimi a che livello di energia non si verifichi nessuna crepa che rompa le catene polimeriche. Nello studio viene utilizzata l’apparecchiatura di laboratorio ISA (Intrinsic Strength Analyzer) per valutare l’energia minima, che avvia la crescita delle crepe nelle mescole di gomma; i risultati ottenuti vengono paragonati alle esperienze pratiche di un produttore di guarnizioni, da una parte per migliorare la metodologia e dall’altra per esaminare l’influenza delle formulazioni e di diversi sistemi di vulcanizzazione per mescole usate per guarnizioni di tenuta, in merito alla forza intrinseca di queste mescole, per arrivare infine alla possibilità di migliorare qualità e durata delle guarnizioni in condizioni di esercizio reale. Vengono preparate due mescole con due diversi tipi di EPDM, ciascuna delle quali con 55 e 60 phr di carbon black N550 e con variazione di olio di processo, plastificanti, perossidi e coagenti (tutti i componenti delle mescole non sono rivelati per ragioni di riservatezza. Dopo una spiegazione accurata della prova effettuata con l’apparecchiatura INA, vengono commentati i risultati, che mostrano come, con la metodologia usata, sia possibile stimare l’energia di innesco della frattura delle mescole e selezionare la formulazione idonea per migliorare la resistenza della mescola all’avvio di crepe e di conseguenza per aumentare il ciclo di vita MATERIE PRIME E APPLICAZIONI NUOVA SILICE MODIFICATA PER LO SVILUPPO DI BATTISTRADA PNEUMATICO OTTIMIZZATO J. Bertrand, Ben Meyer Europe, Hamburg (Germany) - email: j.bertrand@behnmeyer. de - RFP n. 4/2020, pag. 186-190
ABBIAMO LETTO PER VOI
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a quando nella produzione dei pneumatici sono state introdotte le mescole caricate con silice, ottimizzate nel corso degli ultimi venticinque anni, per migliorare le prestazioni del pneumatico con una più elevata quantità di silice e con variazione degli ingredienti, la loro processabilità è diventata più difficile e con più elevato consumo di energia. La soluzione per migliorare sia la prestazione del pneumatico che la processabilità della mescola potrebbe essere ridisegnare la chimica di gomma e carica: l’articolo si muove in questa direzione nell’ambito di mescole battistrada di pneumatico autovettura, utilizzando silice con superficie modificata, in modo da ridurre enormemente i composti organici volatili (VOC) e le inutili perdite di energia in produzione, tenendo anche conto dei requisiti delle auto elettriche. La silice proposta è la BM Expsil A COT
5564M di Ben Meyer, una silice modificata con una speciale miscela di silani, facile da introdurre in gomme non polari e reticolata reattivamente durante la vulcanizzazione a zolfo, ma non ancora in commercio. Vengono preparate due mescole a base NR/BR/SSBR, quella di riferimento caricata con 80 phr di Ultrasil 7000 GR di Evonik e 6 phr di silano NXT di Momentive, quella sotto esame con la silice sperimentale pre-silanizzata a 82.2 phr, con tutti gli altri ingredienti mantenuti costanti. È importante sottolineare che la modifica superficiale della nuova silice avviene in reattore a temperature relativamente basse ed è successivamente alimentata dall’entalpia di reazione della silanizzazione, così che praticamente nessuna energia deve essere usata per la reazione. Le prove di comparazione eseguite sulle due mescole sono relative a: • reologia; le differenze risultano mol-
to evidenti, con la mescola, caricata con la silice modificata, che non mostra agglomerazione e tempi di misurazione corti ed evidenzia inferiore assorbimento di acceleranti; • viscosità e comportamento di flusso; • carico di rottura; • durezza e compression set; • abrasione; • proprietà dinamo-meccaniche. Dai risultati di tutte le prove effettuate si comprende che la nuova silice modificata offre prestazioni migliori del sistema silice ad alta dispersione/ silano, che si spera preludano ad altrettanti miglioramenti di prestazioni del pneumatico, considerando che anche gli indicatori per tenuta sul bagnato e resistenza al rotolamento sono favorevoli, mentre i risultati inferiori, in termini di bilanciamento per proprietà con neve e ghiaccio, possono essere corretti, se necessario, con semplici e conosciuti accorgimenti in fase di mescolazione.
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MACCHINARI E ATTREZZATURE ACCESSO ALL’ESTRUDIBILITÀ PER MEZZO DI UN FILIERA A 5 DITA APPLICAZIONE DI FORMULAZIONI DI PROVA STANDARDIZZATE D. Schramm, Cooper Standard, Lindau (Germany) - email: Dominik.schramm@ cooperstandard.com - RFP n. 4/2020, pag. 192-196 profili di tenuta del corpo (ad esempio guarnizioni per carrozzeria) sono molto sofisticati, sia per il modellamento delle labbra della filiera che per il processo di estrusione in generale e la domanda sul mercato è cresciuta soprattutto per l’introduzione di mescole per isolamento elettrico. In questo studio viene proposto e descritto un metodo di laboratorio per ottenere l’estrudibilità di mescole per mezzo di un modellamento delle labbra, con l’uso di una filiera a 5-dita, in cui le cinque labbra presentano un grado crescente di difficoltà e rappresentano la varietà di labbra di prof ilo sottile nelle guarnizioni di tenuta. La sensibilità di questa metodologia viene dimostrata con l’applicazione di mescole modello, derivate dalla norma ISO 4097 per le prove su EPDM, leggermente modif icate per gli acceleranti e soprattutto per le proprietà di flusso con l’aggiunta di una variazione di tipo e quantità della carica bianca nella formulazione. La modifica riflette il bisogno del mercato di formulazioni economicamente efficaci e la necessità di mescole con basso contenuto di carbon black per soddisfare le proprietà di isolamento elettrico: questo approccio porta a caratterizzazioni di flusso, diverse da quelle di mescole convenzionali, che vale la pena di analizzare. Viene utiliz zato uno studio DOE per paragonare i risultati, ottenuti con la f iliera a 5-dita, con altri metodi, come le analisi di scansione di frequenza con RPA . Se poi i risultati ot tenuti si riassumono in un numero singolo (ad esempio una funzione di costo), si può
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dimostrare una generale correlazione con esponente delta-delta o fluidificazione al taglio della curva complessa di viscosità. Seppur breve, l’introduzione è interessante perché evidenzia l’importanza della descrizione reologica del materiale e spiega cosa avviene nella zona della filiera, punto di partenza per lo scopo dello studio, che propone una geometria della filiera e una metodologia per accedere all’estrudibilità della mescola per l’estrusione di profili. Ben corredata da fotografie, schemi, tabelle e grafici, l’esposizione del lavoro svolto fa capire quanto sia snella la procedura di laboratorio proposta, con la precisazione che l’estrusione con filiera a 5-dita è un regime di flusso in condizione stabile, mentre l’RPA rappresenta un sistema oscillante, e la sua validità è ormai confermata dai molti anni di utilizzo. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI INFLUENZA DI SIL ANI MODIFICATORI CON FUNZIONALITÀ DIVERSE SU MESCOLE DI GOMMA NATUR ALE CARICATA CON SILICE W. Kaewsakul, K. Sahakaro, W.K: Dierkes, J.W.M. Noordermeer, A. Blume, University of Twente, Enschede (The Netherlands)K) - RubberWorld, novembre 2020, pag. 17-20 icordato che ormai in molti casi la silice ha sostituito il carbon black nel pneumatico, con un processo produttivo che prevede la simultanea introduzione in un mescolatore interno di silice, silano e gomma, e menzionata la problematica delle temperature di processo coinvolte, lo studio esplicita il suo obiettivo: far conoscere il meccanismo chimico degli organosilani, di cui il TESPT (bistrietossisililpropil tetrasolfuro) è il più comunemente usato, nella reazione con gomma naturale. Questo viene fatto esaminando le proprietà di mescole e vulcanizzati ottenuti con silani dif ferenti e corre landole con i fenomeni di rinfor-
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zo, alla luce dei vari fattori che inf luenzano la capacità di rinforzo della silice silanizzata. Oltre al silano TESPT vengono presi in esame i tipi TESPD (bis-trietossisililp ro p il dis o l f uro), OT E S (ottiltrietossisilano), V TMS (viniltrimetossisilano) e TMSMT (bis-trimetilsislilmetil tetrasolfuro), le cui quantità utilizzate sono basate su concentrazioni equimolari di funzionalità alcossi o zolfo con riferimento ad una quantità cer ta di TESPT, in modo che la silanizzazione o gli effetti di idrofobizzazione possano essere comparati per ogni mescola. Le cinque mescole esaminate, ciascuna con uno dei silani sopracitati, sono tutte su base gomma naturale, caricate con 55 phr di silice e con sistema di vulcanizzazione a zolfo. Nella sua breve esposizione, corredata da pochi essenziali grafici che mostrano il comportamento dei diversi silani nelle rilevazioni di viscosità Mooney, lo studio è davvero interessante per comprendere come la funzionalità dei silani solfuro-alcossi consenta loro di avere la migliore prestazione, in merito alle proprietà meccaniche, rispetto ai silani con soli gruppi solfuro o alcossi. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI PROGRESSI NELL A L AVOR AZIONE DELLE R ADICI DEL TAR ASSACO KOK-SAGHYZ (TK) PER L’ESTR AZIONE DI GOMMA NATUR ALE, INULINA E SOTTOPRODOTTI D.A. Ramirez-Cadavid, F.C: Michel, K. Cornish, The Ohio State University, Columbus, Ohio (USA) - RubberWorld, novembre 2020 - pag. 22-26 risaputo che la gomma naturale è un materiale unico e strategicamente importante per le sue proprietà, spesso inarrivabili da parte delle gomme sintetiche, e le sue svariate applicazioni in quasi tutti i settori, ed ecco perché questo lavoro della State University dell’Ohio è di attualità.
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Gli ultimi dati di mercato, riferiti al 2019, ne indicano il consumo globale in 14 milioni di tonnellate: il mercato della gomma naturale cresce annualmente dell’1-3 % e le previsioni di crescita stimano la domanda futura del 2024 in 16 milioni di tonnellate, valore che rappresenta una sfida per i produttori, che stanno già lavorando alla massima capacità. La produzione della gomma naturale si basa, infatti, sulla sola specie di pianta Hevea Brasiliensis, le cui piantagioni sono concentrate nelle regioni tropicali del Sud Est asiatico, con molti problemi legati all’instabilità politica ed economica dell’area, alle condizioni climatiche soggette a cambiamenti, a malattie fungine delle foglie e agli impatti sull’ambiente. Tut to questo inf luisce negativaPaginaPubblicitaria Corretta m ente sulla disp o nibMAGGIO ilit à 2016.pdf d e lla gomma naturale e ha fatto sì che
siano ormai in corso parecchie ricerche per sviluppare fonti alternative, che attualmente si focalizzano su due coltivazioni, tarassaco e guayule. Tutti conoscono il tarassaco, presente in tutti i prati, perché non è altro che la comune cicoria selvatica, con i suoi f iori gialli e i soffioni, che forse divertono ancora i bambini, ma sono le sue radici a costituirne l’interesse per la produzione di gomma. La composizione di valore di queste radici al secco consiste soprattutto in gomma (6 %) e inulina (18 %), oltre a proteine (12 %), saccarosio (10 %), cellulosa (9 %) e altri componenti. Prove di coltivazio ne del tarassaco, condotte in Ohio, hanno dimostrato che da un acro di terreno si possono ottenere 700 Kg di gomma e 400 Kg di inulina e 1 27/05/16 risultato 15:42 proteine, questo che indica la potenzialità delle sue radi-
ci a fornire una valida fonte alternativa di gomma naturale, posto che si sviluppi un processo per la simultanea estrazione e depurazione di gomma, inulina, proteine e sottoprodotti. La lavorazione del tarassaco per ottenere la gomma viene spiegata in modo chiaro e semplice, che mette in evidenza la necessità di essiccare le radici per ottenere solo gomma solida, nonché la difficoltà di depurare completamente la gomma ottenuta e di risolvere i problemi connessi con gli enzimi necessari per l’idrolisi della cellulosa. Una volta superati questi ostacoli, la gomma da tarassaco servirà a mitigare l’attuale insicurezza globale dell’approvvigionamento della gomma naturale, a modificarne la fornitura e a consentire l’autosufficienza commerciale a una grande varietà di paesi.
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di Riccardo Oldani
Cybercrime, perché dobbiamo difenderci Lo scorso 28 aprile si è tenuto il primo dei tre webinar che abbiamo ideato per le aziende del settore della gomma. Tema, la sicurezza informatica, un aspetto della gestione aziendale che spesso rischia di passare in secondo piano di fronte a tanti altri problemi strettamente legati alla produzione, alla gestione delle commesse e alla difficoltà di mantenersi competitivi in un mercato aggressivo. Ma il rischio cyber è reale e in crescita. Colpisce indiscriminatamente tutte le aziende, grandi e piccole. E può provocare anche gravi conseguenze. Ecco allora come proteggersi secondo gli esperti che hanno partecipato al nostro evento
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utti possono essere colpiti, nessuno escluso. La minaccia più probabile può essere un attacco con malware, un software maligno che può compromettere i sistemi aziendali o, peggio ancora, bloccarli completamente fino a che non si paga un riscatto. Quella forse più pericolosa è l’apertura incauta di una email con il rischio di vedersi rubare dati personali e sensibili di aziende clienti o del proprio personale. Ma non c’è motivo di avere paura. Se il rischio informati-
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co è concreto esistono anche le contromisure. Tecniche, attraverso sistemi di backup o soluzioni, come l’iperconvergenza, che possono portare in breve tempo al ripristino delle funzionalità bloccate. E anche assicurative, mediante polizze calibrate ad hoc che però, per essere sottoscritte, richiedono alle aziende l’adozione di alcune misure di base. E, infine, se non si sa bene quali pesci pigliare e si è incerti sulle soluzioni di protezione da adottare per la propria realtà industriale, esistono an-
SICUREZZA INFORMATICA
che strutture in grado di affiancare le aziende nella scelta, mediante il trasferimento e lo scouting tecnologico. ESPERTI DI PRIMO PIANO Sono queste, in breve, le informazioni emerse dal webinar che Edifis, l’editore de L’Industria della Gomma, ha organizzato lo scorso 28 aprile. Un evento a cui hanno partecipato importanti esperti nell’ambito della cybersecurity: Mauro Cicognini, membro del comitato direttivo di Clusit, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica; Mario Polino, ingegnere del Politecnico di Milano e tra coloro che hanno progettato l’area cybersecurity del Made, il competence center milanese che svolge trasferimento tecnologico sui temi di Industry 4.0. E poi ancora Fabio Zinesi di In4Tek, azienda che produce il software gestionale Polimeric per le aziende della gomma e si pone in prima persona il problema della sicurezza dei dati. Sulla parte assicurativa sono intervenuti Massimo e Maurizio Modina, broker molto attivi nell’area del Distretto del Sebino, Michele Lavaggi, Cyber Leader di AIG, uno dei maggiori gruppi assicurativi europei, e Francesco Cincotti e Filippo Vignini, dello studio peritale Alfacincotti. Infine, di responsabilità legali e amministrative legate a un furto di dati hanno parlato Serena Somenzi e Stefano Bettoni, dello studio CDR Tax-Legal di Bergamo, altra realtà profondamente radicata nel territorio e addentro le necessità delle aziende del settore gomma.
I CONTENUTI Dal nostro sito, www.industriagomma.it, è possibile accedere alle presentazioni, in formato pdf, dei vari relatori e a una registrazione video integrale dell’evento. Nelle pagine seguenti trovate anche le sintesi dei vari interventi, che tutte insieme, costituiscono in sostanza gli atti dell’evento. Il prossimo evento in programma è previsto per il 14 luglio e riguarderà gli incentivi e le agevolazioni fiscali per le imprese del settore gomma nell’ambito del Piano Transizione 4.0. u
MONDOGOMMA
Cybersecurity: riguarda anche noi? Mauro Cicognini, membro del comitato direttivo di Clusit, l’Associazione nazionale per la sicurezza informatica, traccia il quadro del crimine informatico in Italia ed evidenzia i rischi a cui sono maggiormente esposte le piccole e medie aziende del manifatturiero
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l Rapporto Clusit, che viene aggiornato due volte l’anno, con un major update a febbraio, indica che tra tutti gli attacchi informatici censiti la maggioranza, circa il 52% è rappresentata da malware. La statistica riguarda tutti gli attacchi di cui si conoscono le tecniche utilizzate. Un altro 13% è costituito dalle vulnerabilità, che hanno una stretta attinenza con il malware, perché sono il vet-
tore con cui i programmi malevoli sono caricati sui nostri sistemi. Ma un’ulteriore fetta importante, e costante negli anni, è costituita dal phishing e social engineering, cioè dagli attacchi portati non utilizzando la tecnologia ma sfruttando consapevolmente e con grande cinismo gli errori umani, i nostri comportamenti e anche le nostre debolezze, come in questo periodo di pandemia. IL FENOMENO PHISHING I dati evidenziano un adeguamento costante degli attacchi di phishing che si adattano alle situazioni attuali. In questo 18
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momento un tema cavalcato è per esempio quello dei vaccini. Quindi è d’obbligo una raccomandazione a tutti a fare attenzione a questo tipo di messaggi. Tra l’altro questo genere di attacco è quello più remunerativo per i cybercriminali, perché frutta di più rispetto allo sforzo fatto per lanciarlo. Gli attacchi considerati normalmente più pericolosi, come gli APT o le vulnerabilità 0-Day (che sfruttano bug dei
sistemi operativi mai individuati prima, e quindi per le quali non esistono contromisure pronte), in realtà costituiscono una parte minoritaria. Quello da cui dobbiamo proteggerci è quindi rappresentato soprattutto da malware e phishing. CHI SONO GLI ATTACCANTI Chi lancia questi attacchi? I dati dimostrano chiaramente che i cybercriminali hanno lo scopo preminente di arricchirsi, di guadagnare denaro. Alcuni attacchi, come quelli spionaggio e di guerra cibernetica, prendono ovviamente di mira istituzioni e organizzazioni governative, o anche sanitarie, per il solo scopo di creare caos e disorientamento, ma l’obiettivo principale dei cyber attacchi resta in sostanza quello dell’estorsione. Gli attaccanti sono sempre più organizzati e agiscono con una logica industriale per sferrare il maggior numero di attacchi possibili, con una tecnica paragonabile a quella della pesca a strascico. Questo fa sì che nessuno, in realtà, possa considerarsi immune o al riparo.
SICUREZZA INFORMATICA
ESEMPI DI ATTACCHI Un esempio è quello del recente attacco al Comune di Brescia. La comunicazione di questo evento, da parte dell’amministrazione locale, non è stata condotta nel migliore dei modi, perché escludeva in un primo tempo un data breach che poi, però, è stato effettivamente dimostrato. Ma non solo enti come i Comuni possono essere colpiti. Anche aziende piccole. «Come è accaduto per esempio», dice Cicognini, «al mio carrozziere, che nel 2016 ha scaricato inavvertitamente un ransomware. All’epoca se la cavò con poco, perché il valore dei bitcoin, la valuta con cui generalmente vengono richiesti i riscatti, non era così alto come oggi. Da quel fatto l’azienda ha poi imparato a utilizzare il motore di ricerca Tor, e si è creato un borsellino di bitcoin per far fronte a eventuali nuove evenienze di questo tipo. Oggi il valore di quel riscatto sarebbe stato di circa 45 mila euro, certo non una cifra che si è disposti a pagare a cuor leggero».
FORMAZIONE INNANZI TUTTO Molti attacchi, pertanto, possono essere portati alle nostre organizzazioni, anche di dimensioni medie o piccole. Sono eventi che fanno parte della quotidianità, per i quali è importanti prendere contromisure adeguate. Vanno trattati come situazioni che possono succedere, a prescindere dai nostri sforzi di tenerci al riparo, e la strategia per proteggersi è di solito complessa, perché richiede il coinvolgimento di persone, processi e tecnologie. Quali sono le due o tre cose essenziali? L’attività con il ROI più elevato è la formazione sulle persone, che è complicata in effetti, ed è lontana dalle corde delle aziende, perché non fa generalmente parte della linea di business. Ma esistono imprese che impartiscono questo tipo di formazione in modo professionale, a cui può essere opportuno rivolgersi. Quanto alle altre misure standard, come gli antivirus e i backup, fanno parte di un abc che tutti ormai dovrebbero conoscere a menadito.
REMOTE WORKING E VULNERABILITÀ Il maggior ricorso al lavoro remoto ha tra l’altro offerto una vulnerabilità più elevata ai cyber criminali. Giusto quindi porre attenzione alle tecnologie e avvertire sul fatto di aggiornare i firmware dei dispositivi. Ma il lavoro da casa ha modificato le nostre abitudini anche nel senso che intrecciamo le incombenze di lavoro con necessità personali o legate alla conduzione della casa e della famiglia. Tutto questo può aumentare la propensione dei singoli ad azioni incaute, come aprire inavvertitamente l’allegato di una mail o prendere al volo un’opportunità su un sito di occasioni che poi si rivela l’attacco di un malintenzionato. Clusit organizza da ormai 12 anni il Security Summit a Milano. Un evento che aveva anche una veste itinerante prima della pandemia, con tappe a Roma e a Verona. L’associazione è aperta sia ad aziende che a soci individuali, con una quota veramente nominale, per cui è valido per tutti l’invito ad aderire. u
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Trasferimento tecnologico. L’attività del MADE Mario Polino, Security Researcher al Politecnico di Milano, si occupa soprattutto di sicurezza dei sistemi digitali e ha collaborato alle parte dedicata alla cybersecurity del Made, Competence Center milanese. Ecco i servizi che questa struttura può mettere al servizio delle pmi
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no dei punti chiave della transizione digitale è che possiamo utilizzare macchine, in particolare computer, per svolgere task e azioni complesse in maniera assai poco costosa. Questi stessi computer, però, possono diventare punti deboli che si prestano all’attacco di hacker. Del tema, comune a tutte le aziende, non solo del manifatturiero, si occupa anche il Made, uno degli otto Competence Center istituiti dal ministero dello Sviluppo Economico per dare un supporto alle aziende nella transizione 4.0. È costituito da quattro università, 45 partner industriali e un ente pubblico. Lo scopo è mostrare alle aziende le tecnologie che rendono possibile la transizione verso l’Industria 4.0, di cui non sempre è chiaro il significato. Soprattutto illustrandone i benefici per le piccole e medie imprese italiane. TRE LINEE D’AZIONE Questa funzione si sviluppa lungo tre direttrici. La prima è l’orientamento, realizzato soprattutto attraverso seminari, per introdurre le tecnologie 4.0 e spiegarle, ma anche con visite e workshop aziendali (la struttura si trova a Milano in via Durando 10). Sono state anche predisposte installazioni che mostrano concretamente le tecnologie in questione e ne illustrano le potenzialità, a seconda dei vari business. Un’altra direttrice è la formazione, per chi desidera non soltanto capire che cosa siano le tecnologie 4.0 ma anche come utilizzarle in maniera corretta nel proprio ambito aziendale. Ultimo pilastro su cui si regge l’attività di Made è lo sviluppo di progetti con le aziende, in varie modalità e fasi diversi. Possono per esempio incentrarsi sulla definizione di una strategia 4.0 per un’impresa, valutare
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possibili progetti concreti, validare attività già in atto e in fase di sviluppo. LA FABBRICA DIGITALE Per supportare queste attività è stata realizzata una Fabbrica Digitale, estesa su 2.500 metri quadri, in cui molte tecnologie 4.0 sono installate, all’interno di venti isole dimostrative, grazie a un investimento di quasi 10 milioni in hardware e software. Questi “dimostratori” forniscono un dettaglio sul funzionamento delle varie tecnologie. La cybersecurity è uno degli argomenti sviluppati, nell’ambito di un concetto che intende mostrare alle aziende come l’intero processo produttivo possa essere modernizzato. Le isole digitali, o aree tematiche in cui è articolata la Fabbrica Digitale consentono di visionare nel dettaglio varie tecnologie secondo un percorso che è poi quello seguito dal prodotto nel processo manifatturiero: quindi design e progettazione, produzione, qualità, manutenzione, logistica, per arrivare al prodotto intelligente.
IL TEMA DELLA CYBERSECURITY Trasversalmente a tutto questo, alcune tecnologie si rivelano utili in tutte le fasi del processo produttivo e dell’organizzazione aziendale, e la cybersecurity è proprio una di queste, insieme per esempio all’impiego del cloud e all’analisi dei dati mediante l’intelligenza artificiale. L’utilizzo di tecnologie moderne, tutte quante utilissime, ci espone però a nuove minacce. Ecco perché all’interno di Made cerchiamo di fare anche formazione e valutazione sui rischi aggiuntivi indotti dalle nuove tecnologie, non per evitare il ricorso a queste ultime ma anche per capire nel dettaglio quali siano questi rischi e gestirli al meglio. Il tema della cybersecurity in un’azienda è quindi soprattuto legato alla gestione corretta del rischio. LA GESTIONE CORRETTA DEL RISCHIO La gestione corretta di questo rischio impatta in modo diverso, dal punto di vista economico, sull’attività dell’azienda. Si può per esempio ignorare completamente il
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rischio, ed essere fortunati, senza subire alcun danno, oppure imbattersi in un ransomware che può cifrare tutti i dati aziendali e provocare il blocco completo dell’attività. In ogni caso, affrontare il problema quando si presenta è estremamente difficile e costoso. La strada migliore, pertanto, è la prevenzione. Se si dispone di un backup dei dati, nel caso di un attacco ransomware, possono occorrere ore, o anche un giorno, per ripristinare i sistemi e farli ripartire correttamente. Non avere il backup vuol dire però dover pagare il riscatto richiesto, nella speranza che i dati vengano rilasciati, oppure dover ricostruire tutto il patrimonio di informazioni aziendali. IL RISCHIO CYBER INDUSTRIALE Al Made si è cercato di capire quali siano le minacce specifiche per le operazioni industriali, oltre a quelle generali di IT. Abbiamo identificato tre tipologie, legati a conseguenze che non sono uguali in termini di danni. La vulnerabilità di un’azienda dipende da diversi fattori: da quello che si produce, dagli asset utilizzati e dal tipo di “nemico”con cui ci si deve confrontare. Per un’azienda che produce oggetti di consumo destinati al mercato, il rischio maggiore sono gli attacchi non mirati. Ma se fa parte della supply chain di settori sensibili, come la difesa per esempio, ma anche comparti importanti come l’aerospace o l’automotive, allora è possibile essere soggetti ad attacchi più complessi. PROTEGGERE ANCHE LE MACCHINE PIÙ DATATE Al Made è stata ricostruita una rete azien-
dale che viene sottoposta ad attacchi simulati con cui testare le soluzioni di difesa. Il tipo di vulnerabilità più frequente per le pmi è di tipo non mirato, perpetrato cioè da cyber criminali che agiscono in maniera indiscriminata, per lo più utilizzando malware o ransomware. I rischi sono il furto o il blocco di dati ma anche l’infezione di macchine non aggiornate, con possibile blocco della produzione. Macchine per la produzione molto costose, infatti, hanno una vita operativa pluridecennale per consentirne l’ammortamento. Connetterle alla rete, soprattutto se sono state prodotte diversi anni fa, può quindi costituire un problema, per il quale esistono soluzioni diverse a seconda del contesto. Può per esempio bastare una banale segmentazione della rete oppure può rendersi necessario predisporre un monitoraggio e anche introdurre nell’organizzazione persone deputate espressamente a questo tipo di controllo. Per ogni azienda, quindi, va trovata la soluzione migliore.
DEFINIRE IL MODELLO DI MINACCIA Per quanto riguarda invece gli attacchi mirati, che si basano su un’analisi dell’attività dell’azienda e della sua struttura, non bastano difese generiche. Le conseguenze di questi attacchi possono essere estremamente più severe e, per certi versi subdoli. Anche sabotaggi, provocati intervenendo sui parametri di produzione delle macchine in maniera da introdurre difettosità nei prodotti, in un modo assai difficile da individuare. Possono esserci anche violazioni di safety o che possono portare alla perdita della proprietà intellettuale. In definitiva, un sistema sicuro non esiste. Può essere sicuro rispetto a un tipo di minacce. Quindi è necessario sempre definire un modello di minaccia, in base al quale predisporre opportune contromisure. Per esempio, tendenzialmente è sufficiente differenziare le reti in modo virtuale. Ma se lo switch è di per sé vulnerabile questo potrebbe non bastare. u
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Rispondere agli attacchi con la resilienza Non sempre limitarsi a fare il backup dei dati può essere sufficiente per prevenire i rischi insiti in un attacco informatico. In4Tek, azienda informatica che ha sviluppato un’ecosistema ad hoc per le aziende della gomma, Polimeric, propone allora di affidarsi a una tecnologia innovativa, ora sempre più accessibile anche alle piccole e medie imprese: l’iperconvergenza. Ne parla il direttore vendite Fabio Zinesi
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olimeric è un ecosistema, una realtà che fornisce servizi per il settore della gomma, tra cui anche quelli di tipo informatico e sistemi gestionali. Per noi la sicurezza del dato è importantissima e la teniamo costantemente monitorata. Il tema, secondo noi va affrontato con una strategia che si può riassumere in una sola parola: “resilienza”. Che cosa vuol dire? Prima o poi a ogni azienda succede che dati o struttura informatica vengano compromesse. Per sopravvivere a un attacco del genere bisogna essere preparati. Il tema, infatti, non è tanto chiederci se verremo o non verremo attaccati in futuro, ma quando. RISCHIO CHIUSURA Secondo l’Istat, il 43% delle aziende che hanno perso in modo significativo i dati non hanno ripreso l’attività e il 51% ha chiuso i battenti entro i due anni successivi. Soltanto il 6% è riuscito a sopravvivere a lungo termine. Ma che cosa succederebbe nel caso di una perdita di tutti i dati aziendali? Che
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cosa fareste se perdeste gli ordini in essere? Oppure i dati di clienti e fornitori e lo scadenziario? Tutte le email o le schede tecniche di produzione? Di sicuro un’azienda si fermerebbe, senza sapere bene come ripartire. Se poi si riescono a recuperare i dati le cose si possono sistema-
re, ma in caso contrario il danno sarebbe incalcolabile. I LIMITI DEL BACKUP Fino ad oggi la risposta di fronte a un’evenienza di questo tipo è sempre stata la stessa: la raccomandazione a fare i backup, grazie i quali è possibile ricostruire i dati di partenza, magari perdendo qualche giorno o settimana. Il backup però ha dei limiti. Molti attacchi di hacker sono in grado di criptare anche i dati di backup. Oppure può succedere che il backup non sia attivo da qualche giorno ma che nessuno se ne accorga, e che il problema emerga soltanto in occasione dell’intervento programmato di controllo del tecnico. Se avviene un attacco informatico in una situazione di questo genere si rischia di perdere i dati di tutto il periodo non coperto.. Un altro limite tipico del backup e che non viene fatto un check-up periodico per verificare se
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Che cosa si può perdere dopo un cyber attacco Offerte
bolle
fatture
schede di produzione
Ordini
schede di produzione
certificati
schede tecniche
scadenziario clienti e fornitori
CRM - Customer Relationship Management
Contabilità
stia funzionando o meno. Spesso ci si fida del tecnico a cui ci si è rivolti per configurarlo, senza poi verificare se in effetti tutto continui a funzionare a dovere. L’IPERCONVERGENZA Un problema di malfunzionamento del backup viene alla luce di solito soltanto quando è troppo tardi, cioè quando c’è stato un danno e si cerca di ripristinare i dati. Per trovare una soluzione a questo genere di problemi, siamo arrivati alla conclusione che non è più sufficiente affidarsi soltanto chi fornisce alle aziende il servizio di backup. Bisogna individuare anche le soluzioni che garantiscono il ripristino. La risposta che abbiamo trovato è nell’iperconvergenza, una tecnologia relativamente recente e fino a poco fa accessibile, per i costi elevati, soltanto a grandi gruppi industriali. Ora però le cose stanno cambiando e cominciano a essere disponibili sul mercato anche soluzioni di iperconvergenza abbordabili per le pmi. INVISIBILE AGLI HACKER Quali sono i vantaggi dell’iperconvergenza? Il primo è che fa centinaia di backup tutti i giorni, mentre l’azienda lavora e produce. Anche fino a un backup al minuto. Per cui diventa possibile recuperare tutti i dati aziendali fino a un minuto prima rispetto all’attacco di un hacker. L’iperconvergenza è poi immune rispetto agli attacchi con malware o ransomware, perché è di fatto invisibile sulla rete e consente di ripristinare in toto l’attività aziendale, anche in caso di grave attacco, dopo appena 15 minuti. Il funzionamento di questa soluzione è intrinseca nel sistema. In altre parole, se l’azienda sta funzionando allora anche il sistema
di protezione dei dati è attivo. La presentazione si è poi conclusa con una dimostrazione online del funzionamento di questa soluzione, con la quale è stato illustrato il processo con cui, in appena tre minuti, è possibile ripristinare un sistema corrotto. Nella simulazione si ipotizza l’attacco di un hacker che cancella i dati e prende il controllo del server aziendale. Dato che il sistema di iperconvergenza è invisibile all’hacker, questi non sa che è in atto un backup minuto per minuto. Appena avvenuto l’attacco, quindi, da un pannello di controllo è possibile spegnere il sistema, sconnetterlo dalla rete e ripristinare l’ultimo backup realizzato, appena un minuto prima. I tempi di ripristino sono sempre gli stessi, indipendentemente dalle dimensioni della memoria o dalla potenza dei pc su cui si effettua l’operazione. RIPRISTINO IN POCHI MINUTI Le singole macchine (i server) non vengono ripristinate immediatamente. Se ne realizza invece un clone che permette di riaccendere la macchina, all’interno
del sistema di virtualizzazione della rete aziendale, in un sistema isolato, visibile soltanto a chi sta effettuando il ripristino. Questo per verificare che il backup individuato sia quello corretto e non magari già infettato dal virus o dal malware. Se la copia del server era già stata corrotta si spegne, si elimina il clone del server originale e si torna indietro nel tempo fino a trovare una copia non infetta e completa di tutti i dati. Tutto questo avviene in pochi minuti. Questa funzionalità, tra l’altro, è utile non soltanto in caso di attacco, ma anche in molti altri casi. Una volta accertato che il criminale informatico non sia più presente in alcun modo della rete si può finalmente rendere operativa la macchina sostituendola alla copia originale nel sistema di virtualizzazione. Un sistema di iperconvergenza deve essere installato da un servizio IT. Non è fatta in autonomia da un’azienda, ma necessita di un supporto professionale. La gestione può essere condivisa con l’IT interno o esternalizzata in outsourcing a una società specializzata. u
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Come proteggersi dal rischio cyber Biesse Broker è un broker assicurativo specializzato in rischi industriali che collabora con circa 20 compagnie assicurative, italiane e internazionali. Da qualche anno sta approfondendo le tematiche sui rischi cyber. Maurizio e Massimo Modina ci introducono all’argomento
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a tecnologia e la digitalizzazione avanzano e offrono grandissime opportunità di business alle imprese, ma le espongono anche a una maggiore possibilità di subire attacchi informatici. E se questi attacchi, fino a poco tempo fa, impattavano prevalentemente sulla parte amministrativa delle aziende, oggi più che mai possono invece pesare sull’intero processo produttivo, a causa dell’interconnessione tra sistemi IT e OT. Si parla ormai da anni di questo tipo di vulnerabilità. Allianz, che ogni anno produce un report sui rischi maggiormente percepiti dalle imprese, nel 2020 lo collocava al primo posto tra quelli più temuti a livello globale. Nel rapporto 2021 è indicato anche tra i primi rischi percepiti dalle aziende italiane. Il 2020 è stato anche un anno che ha fatto registrare un forte incremento degli attacchi informatici, circa il 246% in più rispetto al 2019 in Italia. LO SMART WORKING E UN MERCATO AGLI INIZI Questo fenomeno è dovuto anche al fatto che le aziende hanno dovuto affrontare l’emergenza sanitaria incentivando lo smart working, o lavoro da casa. Ma non tutte erano pronte. Ciononostante, circa il 73% delle imprese italiane ignora le polizze cyber o, comunque, non ne ha adottata una. Ciò accade perché, perlomeno in Italia, il mercato assicurativo, per quanto riguarda questo problema, è ancora giovane. I grandi gruppi hanno messo a disposizione solo da qualche anno polizze per i loro clienti che contemplano anche questo aspetto, al contrario di compa24
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gnie che invece sono specializzate su queste tipologie di rischi e che hanno sviluppato non soltanto prodotti specifici, ma anche e soprattutto l’esperienza nella gestione dei sinistri cyber, sempre caratterizzati da un elevato grado di complessità. Inoltre moltissime aziende ancora oggi sottovalutano la possibilità di essere colpiti da un attacco informatico. DA CYBER RISK A CYBER SECURE Quello che possiamo fare oggi è aiutare le imprese a passare da una condizione di “cyber risk” a una di “cyber secure”, in particolare avvalendoci della nostra esperienza e conoscenza del mercato per cercare una copertura assicurativa adatta e su misura per le necessità specifiche di una singola realtà. Per esempio, per tutelarla dalle principali spese a cui può andare incontro, come quelle di ripristino del sistema o per i danni da
fermo di attività, ma anche per eventuali richieste di risarcimento che possono provenire dall’esterno, per esempio per la perdita dei dati e la violazione della privacy. Altri costi possono essere riguardare le spese legali, di notifica o necessarie per indagini forensi. Ma soprattutto, una copertura cyber deve anche contemplare un’assistenza e mettere a disposizione un servizio di “incident response”. In questo caso, società esperte di cybersecurity, collaborano insieme con l’azienda colpita e il suo reparto IT per eradicare gli eventuali malware, oltre a bonificare e verificare il sistema al fine di evitare un nuovo attacco. SERVIZI PER LA PREVENZIONE Altri servizi che offriamo, in collaborazione con partner, possono avere una funzione preventiva, per esempio attraverso test di vulnerabilità, per in-
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“dark web” o attività di download critiche. Le prime risultanze di queste indagini possono poi essere affinate con “penetration test” più approfonditi».
dividuare eventuali criticità nell’infrastruttura, o per valutare, insieme con l’azienda, l’adozione di sistemi di monitoraggio attivi 24 ore su 24, i cosiddetti Security Operation Center. Oltre a ciò sono disponibili anche servizi per la prevenzione degli attacchi di phishing. POLIZZA SU MISURA E ASSISTENZA Interloquire con le aziende medie e piccole su questi temi è sempre complicato, per la percezione che spesso le aziende hanno di non essere interessanti per gli hacker. In realtà questa è una falsa sicurezza, perché ormai è dimostrato come gli attacchi non siano praticamente più mirati su specifiche realtà, ma siano lanciati su larga scala sul web con un concetto simile a quello della pesca a strascico, cioè orientato a catturare nella rete il maggior numero di malcapitati. In che modo allora avviene l’approccio con le imprese per illustrare loro il rischio cyber? Massimo Modina indica l’approccio utilizzato da Biesse Broker. «Noi cerchiamo di affrontare la gestione di questo rischio offrendo una risposta articolata», dice Modina. «Da un lato è importante un contratto assicurativo, perché assicura una sorta di seconda linea difensiva dietro a quella tecnologica. Per un buon contratto assicurativo sono importanti le garanzie, la personalizzazione in base alle specifiche esigenze dell’azienda e, naturalmente, il massimale di copertura. Altro elemento è poi quello delle attività di incident response, che servono soprattutto quando si subisce un attacco. È infatti fondamentale non farsi trovare impreparati, per intervenire in mo-
do tempestivo dopo un attacco o un data breach». I SERVIZI DI INCIDENT RESPONSE Di fatto le società che forniscono servizi di incident response compresi nelle polizze assicurative sono esperte nell’individuare i tipi di malware. Giusto per avere un’idea, esistono oltre 34 diversi tipi di ransomware oggi in circolazione sulla rete ed è importante capire con che cosa si ha a che fare e quali sono i problemi connessi. «Il contratto assicurativo non basta», sottolinea Modina. «È importante anche capire il livello di esposizione al rischio. Al riguardo consigliamo i test di vulnerabilità. Ne esistono di diversi e si basano su scansioni effettuate con software specifici, che possono fornire informazioni interessanti, come per esempio individuare dati di proprietà dell’azienda finiti sul
DAL PHISHING ALLA RILEVAZIONE DEGLI ATTACCHI «Un altro aspetto a cui prestiamo molta attenzione», continua Massimo Modina, «è il rischio di phishing, uno dei problemi più seri con cui si può avere a che fare, che può comportare il furto di dati e anche, cosa interessante per le imprese del comparto gomma, il rischio che dalla posta elettronica e da password deboli il cyber criminale possa inserirsi nella rete aziendale e avere accesso a macchine di produzione, come le presse, per arrivare a bloccare la produzione. Esistono quindi simulazioni per il phishing, realizzate con i dipendenti delle aziende, per valutare l’entità di questo rischio». Un terzo aspetto importante, sempre secondo Biesse Broker, «riguarda i sistemi di rilevazione degli attacchi informatici. Se si tratta di un ransomware il riconoscimento dell’offesa può essere anche immediato, ma in caso di furto di dati potrebbero servire anche settimane. La raccomandazione più importante, in definitiva, è di non sottovalutare questo rischio». Un semplice test, che partendo da un indirizzo IP e da un nome di dominio di un sito può individuare eventuali porte aperte nel sistema informatico, è disponibile gratuitamente per i partecipanti al webinar. u
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Polizza cyber: le principali garanzie Michele Lavaggi è Cyber Leader di AIG, compagnia assicuratrice internazionale che ha nel suo portafoglio anche coperture cyber. Ci spiega quali sono le caratteristiche di queste polizze, che sempre di più, oltre all’indennizzo, prevedono servizi per valutare le vulnerabilità, fornire formazione al personale e far fronte all’attacco una volta che questo si concretizza
del mondo che vanno tutte formate e addestrate nello stesso modo.
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a polizza cyber è l’ultimo anello di un percorso virtuoso in cui le aziende devono analizzare i rischi, le esposizioni, verificare i loro sistemi, classificare gli asset e le risorse messe a disposizione per proteggersi. Messe in atto tutte le misure di mitigazione possibili, sappiamo comunque che un rischio zero non esiste mai. Il rischio residuo, quindi, può essere condiviso con compagnie di assicurazione che mettono a disposizione soluzioni di vario tipo. Noi definiamo olistiche quelle che abbiamo predisposto. In altre parole, per noi, la copertura assicurativa non deve essere vista come uno strumento per ottenere un indennizzo, ma come una partnership tra l’azienda e la compagnia assicuratrice. FORMAZIONE DEL PERSONALE Partendo da questo presupposto, pertanto, mettiamo a disposizione dei nostri clienti servizi per prevenire i dan26
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ni, e quindi anche competenze di terze parti, di nostri partner tecnologici, per verificare eventuali vulnerabilità. Tra i servizi che abbiamo previsto figurano, per esempio, anche piattaforme di e-learning, pensate cioè per la formazione del personale, che è un aspetto fondamentale. Avere dipendenti che aprono allegati o cliccano link contenuti in email non sicure, aprendo quindi la porta a un attacco informatico, fa infatti venir meno qualsiasi misura di sicurezza predisposta in precedenza. Il fattore umano è sempre fondamentale nella cybersecurity e l’anello debole spesso si dimostra proprio l’uomo. Ecco perché la formazione è così importante. Strumenti di questo genere sono gratuiti, forniti attraverso un partner tecnologico che mette a disposizione una piattaforma in 11 lingue. Abbiamo una visione globale e sappiamo che i nostri clienti possono avere filiali in altri paesi
VALUTAZIONE DELLE VULNERABILITÀ Altre soluzioni che mettiamo a disposizione sono quelle di VA, cioè di “vulnerability assessment” su perimetri definiti dal cliente. Anche questi sono servizi gratuiti. Pensiamo in questo caso ad aziende che forniscono servizi online ai clienti (come per esempio l’assistenza o la manutenzione predittiva per chi produce macchinari o strumentazioni per la produzione, ndr). Per organizzazioni di questo tipo è importante poter fare una verifica più, in modo da sentirsi tutelate e avere la certezza che i servizi forniti non siano vulnerabili. Questi assessment sono pensati per tutelare i clienti anche dal rischio di pagare penali o costi per un servizio inefficiente. Ecco allora che si configura un rapporto di collaborazione winwin, perché queste soluzioni tecniche di contorno alla polizza non sono fini a se stesse ma consentono di mitigare eventuali danni. UNA HOTLINE IN CASO DI ATTACCO L’esperienza comunque ci insegna che, nonostante l’attenzione e le soluzioni tecnologiche, gli attaccanti sono bravi e spesso riescono a sfruttare vulnerabilità non note (come le 0-day) e a generare danni. In questa evenienza un prodotto assicurativo può fornire anzitutto un servizio di pronto intervento. AIG, per esempio, mette a disposizione una hotline attiva 24 ore su 24 tutto l’anno, attraverso la quale il cliente entra in contatto diretto con l’assicurazio-
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sono essenziali per l’attività dell’azienda assicurata, possono essere anch’esse coperte dalla polizza, nel senso che la perdita di profitto conseguente a un loro malfunzionamento viene riconosciuta e coperta al contraente della polizza.
ne e nel giro di un’ora può parlare con specialisti IT, di importanti partner tecnologici che, unitamente a consulenti legali, indicano in che modo comportarsi, sia a livello tecnologico sia in caso di sottrazione di dati. In questi casi, anche la comunicazione può essere importante, e per questo è disponibile anche una consulenza per questo aspetto, allo scopo di fornire le informazioni corrette e nel modo giusto, evidenziando per esempio le attività di contrasto all’attacco. GRATUITE PER 48-72 ORE Queste consulenze vengono attivate per le 48-72 ore successive all’attacco e sono totalmente gratuite per il cliente. Nella misura in cui l’evento provochi danni che richiedono un impegno ulteriore, l’attività può essere proseguita insieme con il cliente, con costi in questo caso al netto della franchigia della polizza. Tra gli aspetti presi in considerazione non figura soltanto il ripristino del sistema ma anche la verifica dell’integrità dei dati e la bonifica per eliminare i malware eventualmente introdotti. Nel caso in cui i dati siano stati salvati in backup solo parzialmente, può essere anche necessario ricostruirli a mano, con tempi decisamente lunghi. E se dati sono stati sottratti potrebbe essere necessaria anche un’attività di notifica.
dati sensibili ma anche per quelli confidenziali, per esempio relativi a una partnership con un’altra azienda per lo sviluppo di un progetto condiviso. COPERTURA DELLA PERDITA DI PROFITTO Più rilevante ancora, per un’azienda manifatturiera, può essere l’indisponibilità della rete, intesa proprio come infrastruttura tecnologica, che può anche non essere totale, ma configurarsi in un rallentamento, che può portare a una perdita in termini di produttività, e quindi, di profitto. Se quindi viene appurata l’esistenza di un attacco che ha causato problemi alla struttura informatica dell’azienda, i tempi per recuperare la piena operatività possono essere relativamente lunghi e tradursi in un danno, in termini di perdita di profitto, che può entrare a far parte della copertura assicurativa. Questo tipo di copertura opera sia nell’ipotesi di servizi “on premises”, quindi basati su server nella sede dell’azienda, sia nel caso in cui il servizio software sia fornito da terzi (per esempio attraverso il cloud). Se un’azienda si appoggia a una web farm per alcuni servizi informatici e questa viene attaccata, le sue infrastrutture, nella misura in cui
L’IMPORTANZA DI ESSERE CONSAPEVOLI In definitiva, le aziende per poter trasferire il rischio cyber devono essere consapevoli, condurre un’analisi del rischio facendosi aiutare anche da esperti del settore. Per valutare un rischio l’assicurazione ha bisogno di informazioni tecniche e organizzative e quindi effettua un vero e proprio assessment del cliente, a cui viene chiesto come è organizzato rispetto al problema, a partire dalla visione che na ha il suo management. Questo viene fatto attraverso questionari, la cui compilazione può essere anche impegnativa, ma che si rendono necessari, perché l’assicurazione deve sapere nel dettaglio con chi sta lavorando. Del resto, ogni settimana in Italia vengono segnalati due o tre sinistri a settimana, e questo impone di tenere per quanto possibile sotto controllo tutta la situazione dei clienti. AIG ha anche sviluppato un sistema di assessment che può diventare dinamico. I clienti dotati di determinate tecnologie, che accettano di condividere in modo anonimizzato alcune tipologie di log, possono beneficiare di questo controllo dinamico, che tiene conto per esempio di implementazioni tecnologiche e miglioramenti e condurre quindi a ritocchi del premio annuale. u
COPERTURA DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE Per quanto riguarda la polizza cyber di AIG sono due sostanzialmente gli aspetti da evidenziare. Contempla innanzi tutto una copertura della responsabilità civile, che probabilmente per le aziende della gomma ha un’incidenza inferiore rispetto all’interruzione del business, ma che comunque riveste una sua importanza. In questo caso viene predisposta una tutela rispetto alle possibili richieste di risarcimento da parte di terzi, sia per la sottrazione di L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2021
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Danni indiretti da interruzione di esercizio Alfacincotti è uno studio peritale con una grande esperienza in sinistri che colpiscono le aziende del manifatturiero. In molti casi, anche di attacco informatico, questi si traducono in danni seri dal punto di vista della riduzione del profitto o del margine di contribuzione. Un aspetto spesso trascurato, ma che può avere una forte incidenza sul bilancio aziendale e che può essere assicurato. Ecco come
ma con veri e propri gruppi organizzati che fanno del crimine informatico la loro fonte di reddito, quindi con l’intento di produrre danni seri. Quando è in corso un sinistro cyber, quello che si vede in azienda non corrisponde alla reale entità della minaccia e non evidenzia in modo chiaro i suoi effetti».
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uando l’attacco viene sferrato e la “frittata e fatta”, che cosa succede? «Spesso nelle aziende», spiega Filippo Vignini, dello Studio Alfacincotti, «si tende a reagire con istintività e spinti dall’emergenza, a volte commettendo qualche errore di troppo. Alfacincotti è una società che gestisce sinistri complessi di tipo assicurativo, sia per le compagnie sia per i privati. Anche il rischio cyber è compreso tra quelli che seguiamo direttamente. Ed è un rischio in cui non si ha più a che fare con ragazzi che operano da un garage,
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L’ESEMPIO DI UN ATTACCO SUBDOLO Per esplicitare il concetto Vignini fa un esempio. «Il caso tipo può essere quello di un’azienda a cui è capitato di riscontrare un rallentamento dei servizi di rete e di internet temporaneo, durato un solo giorno. Quello che era successo era un attacco di “Denial of Service” mirato su quell’azienda che ha determinato l’inserimento nel sistema aziendale di una serie di programmi che hanno lavorato nell’ombra per un lungo periodo, intercettando password, violando i sistemi di privilegi, rubando dati. Al termine di tutto questo è stato attivato un “cryptolocker” che ha bloccato il sistema aziendale. In questo caso la vittima ha potuto accorgersi soltanto del primo e dell’ultimo atto dell’attacco cyber. Ed è una situazione classica: per quanto i sistemi di sicurezza siano sofisticati spesso non ci si accorge di queste attività». IL RUOLO DI “TRADUTTORE” DEL PERITO Che cosa succede in un’eventualità del genere? «Solo quando l’attacco diventa palese», spiega ancora Vignini, «iniziano le analisi, per capire che cosa sia successo. Si apre allora una fase in cui l’azienda si trova ad avere a che
fare con esperti IT e con assicuratori che parlano ognuno la propria lingua, spesso anche difficile da comprendere. Il perito assume quindi un ruolo importante, che è quello di tradurre all’azienda i linguaggi parlati dagli esperti per stabilire un canale di comunicazione comprensibile. Questo allo scopo di riuscire a raggiungere una liquidazione corretta e condivisa del danno». LE AZIONI DA ATTIVARE SUBITO In ogni caso, nell’eventualità di un attacco, l’azienda deve attivare subito una serie di azioni, e far intervenire subito il proprio reparto IT o le aziende esterne che si occupano dell’infrastruttura informatica, oltre a segregare immediatamente i dati personali che custodisce per proteggerli immediatamente. «Il sinistro va denunciato subito al broker o alla compagnia», osserva Vignini, «che di solito vuole intervenire anch’essa per avere tutte le informazioni sulla situazione. Va quindi avviata una rendicontazione precisa delle attività svolte a contrasto dell’attacco, per dimostrare che cosa si stia facendo e con quali costi. In ultimo va attivato un monitoraggio dei parametri di valutazione del fermo aziendale, per non arrivare a un blocco totale dell’esercizio, che può provocare seri danni. Nel momento in cui si fa una rendicontazione è opportuno differenziare le attività di ripristino da quelle di miglioramento, perché si tratta di azioni contemporanee ma che hanno finalità diverse». LO SHOCK ECONOMICO SPESSO TRASCURATO Francesco Cincotti, amministratore de-
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legato di Alfacincotti, sottolinea come «lo shock economico determinato dagli attacchi cyber alle aziende sia ampiamente sottovalutato nel nostro paese. Prese 10 polizze di danni materiali solo due sono accompagnate anche da una copertura per la perdita di profitto lordo, o margine di contribuzione. Il mercato è ancora ampiamente immaturo sotto questo aspetto. Eppure le statistiche ci mostrano come a un danno diretto subito da un’azienda per un attacco corrispondano danni indiretti per un valore superiore di almeno due volte e mezza». Quali sono questi danni indiretti, che poi si vedono nel conto economico e nelle casse aziendali? DANNI TRANSITORI, PERMANENTI E CONTINGENTI «Innanzi tutto», dice Cincotti, «un danno transitorio, costituito da spese extra inedite, per esempio legate alla necessità di noleggiare nuovi computer o nuove macchine per far fronte al blocco subito dall’azienda. Si può avere anche un aumento dei costi ordinari di esercizi, per esempio in termini di straordinari necessari per il ripristino del sistema aziendale. E, infine, l’azienda può comunque avere anche una riduzione temporanea del volume di affari, che si riflette quindi sul profitto lordo. Ma poi esiste anche un danno permanente, perché un fermo di una certa durata nel tempo è possibile anche perdere quote di mercato, per esempio clienti strategici che si rivolgono ad altri fornitori. Infine esiste un danno
contingente, per esempio rappresentato dalle penali sulle forniture». PERDITE, COSTI FISSI E COSTI VARIABILI I danni indiretti si manifestano in azienda secondo una sequenza temporale che incide sui ricavi. «Un attacco cyber che blocca un’azienda», spiega Cincotti, «può per esempio provocare, secondo una certa inerzia temporale legata per esempio alla presenza di stock di magazzino, una caduta verticale di esercizio, in cui l’azienda perde gli utili e deve continuare a sostenere i costi fissi, mentre può cessare i costi variabili, legati per esempio all’acquisto di materie prime. A questo si aggiungono le spese supplementari legate alle attività per ridurre la durata del fermo aziendale. Queste perdite continuano a sussistere in una certa misura anche dopo il ripristino dell’at-
tività aziendale. La copertura assicurativa dei danni indiretti deve quindi contemplare tutti questi costi». LE ESTENSIONI DELLA COPERTURA Esistono nelle polizze clausole aggiuntive che coprono anche i danni materiali subiti da fornitori strategici oppure da clienti, i quali possono avere ripercussioni dirette sull’azienda. Se inoltre il gruppo produttivo è organizzato sull’attività di diversi impianti di produzione interdipendenti tra loro, e uno di questi si blocca per un attacco informatico, la polizza può coprire anche le perdite subite dagli altri stabilimenti del gruppo. «Un’altra estensione di copertura», conclude Cincotti, «può riguardare il fermo imposto dall’autorità pubblica, che può verificarsi nel caso di un sinistro come un incendio o la chiusura di una strada in seguito a un alluvione. Eventi che possono determinare uno stress sull’attività aziendale e determinare ulteriori danni non previsti». In questo caso l’attività del perito è importante, perché la sua esperienza reale nel far fronte a determinate evenienze consente di quantificare i rischi e di capire in quale misura trasferirli al mercato assicurativo. Le grandi aziende sempre di più chiedono ai loro fornitori di sottoscrivere determinate polizze, anche di tipo cyber, a garanzia della loro continuità operativa. Nel caso in cui queste non siano disponibili è facile per loro andare a cercare altri referenti sul mercato. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2021
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Data breach: le responsabilità amministrative e legali In caso di furto di dati sensibili che cosa bisogna fare? Può essere necessaria una notifica al Garante della Privacy e può esserci il rischio di sanzioni amministrative e civili. Ma se ci si protegge e lo si può dimostrare i rischi sono inferiori. Due esperti dello Studio CDR Tax Legal di Bergamo inquadrano la materia
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n caso di data breach, di sottrazione di dati personali, quali sono le responsabilità in carico all’azienda che ha subito l’attacco? A rispondere è Serena Somenzi, dottore commercialista ed esperta in temi organizzativi legati alla privacy dello Studio CDR Tax Legal di Bergamo, una realtà che riunisce una novantina di commercialisti e legali specializzati su tutte le tematiche del diritto d’impresa e del lavoro. «Il data breach», spiega Somenzi, «è una particolare tipologia di attacco che porta a un furto di dati, alla violazione della sicurezza informatica di un 30
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particolare dato, quello personale. Secondo il Regolamento Europeo noto come GDPR, il data breach può essere anche accidentale, per esempio dovuto allo smarrimento di una chiavetta usb, oppure un illecito compiuto con dolo che consiste nella perdita, distruzione, divulgazione o accesso non autorizzato di dato personale». DATI INDIVIDUALI E PARTICOLARI Parliamo quindi di dati che riguardano individui, persone fisiche e non giuridiche, e quindi non di aziende, ma delle persone che fanno parte
dell’impresa colpita o anche di fornitori e clienti. «Inoltre va fatta un’ulteriore distinzione», dice Somenzi. «La sottrazione di dati identificativi di una persona, relativi alla sua identità e codice fiscale per esempio, comporta certamente un rischio per le imprese, ma non così grave come nel caso di furto dei dati che una volta venivano definiti “sensibili”, e che il GDPR definisce “particolari”. Informazioni, cioè, che riguardano aspetti come la salute, l’orientamento politico o religioso, l’appartenenza sindacale. Dati di questo genere sono comunque diffusi nella rete aziendale, perché si possono evincere dai CUD o dalle buste paga, o anche dalle certificazioni su vaccini o tamponi nel caso del Covid-19. Questi dati possono essere relativi anche a dipendenti di fornitori, nei casi di appalti o subappalti. Una terza categoria di dati, residuali, ma che possono essere conservati in azienda, sono infine quelli relativi aeventuali condanne penali subite dal personale, o anche soltanto i certificati di carichi pendenti o provvedimenti di sospensione della patente». DOTARSI DI UN MODELLO ORGANIZZATIVO Al di là della tipologia di dato, il data breach richiede per legge la notifica al Garante della Privacy ed espone l’azienda ad altre possibili conseguenze. Spiega infatti Serena Somenzi: «L’autorità garante apre un’istruttoria in seguito alla notifica di data breach e verifica il tipo di danno. Possono scattare in questo caso sanzioni. È quindi molto importante ca-
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pire subito, in caso di attacco informatico, se questo abbia portato a un data breach. Ciò è possibile attraverso strumenti informatici che indicano gli apparati colpiti, i tipi di dati interessati dall’intrusione e la probabilità che ci sia stata effettivamente una fuga di dati. Occorre quindi, per essere in grado di realizzare questo tipo di analisi, dotarsi di modelli organizzativi che devono agire su tre diversi livelli per minimizzare i rischi connessi al furto di dati. Il primo livello, già evidenziato, è il risk assessment, che serve a indicare gli strumenti tecnici utili a ridurre il rischio. Intervengono poi anche figure con competenze più organizzative e legali per individuare, per esempio, quali sono per ogni singola funzione le figure in azienda con una visione più completa del trattamento dei dati. Analisi di tipo legale esaminano poi i contratti in essere per verificare le obbligazioni assunte tra le parti, per esempio con dipendenti e collabora-
tori, e assicurarsi gli aspetti legati al trattamento dei dati siano definiti in modo corretto. I modelli organizzativi devono essere commisurati alle realtà aziendali e investire per realizzarli ha una finalità anche nel rendere più competitive le imprese». SANZIONI AMMINISTRATIVE CIVILI Stefano Bettoni, esperto in diritto del lavoro anch’egli in forza allo Studio CDR Tax Legal illustra le tipologie di sanzione previste. «La violazione dei dati e il mancato adeguamento anche dal punto di vista informatico», spiega, «possono comportare sanzioni amministrative e civili. Le prime sono irrogate dall’autorità garante e ammontano fino a 10 milioni di euro o fino al 2% del fatturato globale annuo dell’azienda. Sono quindi molto elevate, anche se sono ovviamente commisurate all’entità del danno. Per quanto riguarda le azioni civili possono presentarsi in forma di azioni risarcitorie richieste
da figure che si ritengono danneggiate dal furto di dati. Questi possono riguardare clienti, fornitori e dipendenti, i quali potrebbero lamentare violazione e furto di dati, mancato adeguamento del datore di lavoro. Il danno deve essere serio, ma è comunque un rischio da prendere in considerazione». QUANDO VA FATTA LA NOTIFICA La notifica al Garante, infine, non deve necessariamente essere fatta di default, ma in seguito a un iter valutativo. «È necessaria», spiega Somenzi, «quando si ha la certezza che l’hacker sia entrato effettivamente in possesso dei dati e quindi soprattutto nel caso in cui l’azienda non abbia predisposto misure di protezione dei propri sistemi o della propria rete. Se queste non sono state adottate, infatti, il Garante ha motivo di predisporre un controllo per verificare il grado di compliance dell’azienda alle norme di tutela dei dati». u
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA 14 luglio 2021 - ore 9,30
webinar gratuito - piattaforma Zoom - durata circa 1h e30'
Incentivi per la Transizione 4.0: il quadro normativo, i meccanismi di accesso Il Nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0, che ha preso l'eredità del Piano Industria 4.0, è un grande programma per stimolare la digitalizzazione delle imprese italiane e agevolarne gli investimenti in tecnologie, formazione, ricerca e sviluppo. Ha anche l'obiettivo di valorizzare il know-how e la proprietà intellettuale delle nostre aziende. Per la prima volta, inoltre, non si limita ad avere il respiro di un solo anno, quello corrispondente alla legge di bilancio, ma si estende fino al 2023. E siccome è legato al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziato con fondi europei fino al 2026, con ogni probabilità sarà ampliato fino a quell'anno. È la prima volta, in Italia, che le imprese
del manifatturiero si trovano di fronte a una prospettiva così estesa nel tempo per programmare gli investimenti in nuove tecnologie. Un'occasione da non perdere, che richiede però una conoscenza approfondita delle normative e idee chiare. Con l'aiuto di esperti in trasferimento tecnologico e di aziende produttrici di macchinari specifici per il settore gomma, esploreremo in questo nostro webinar le opportunità migliori per le imprese del settore, non soltanto per l'acquisto di tecnologie, ma anche per premiare la loro attività di ricerca, sviluppo, formazione 4.0 e per capire come utilizzare al meglio uno strumento come il Patent Box.
Programma in definizione Evento organizzato in collaborazione con:
MATERIALI
FOCUS
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Battaggion Colmec Comet Desma DGTS Dr Boy Engel For Lab Italia Franciacorta Stampi Gamma Stampi Gibitre Jp-Tech Kraiburg Maplan ORP Stampi Rivi Magnetics Rubber Trade State Technologies Wacker
La crescita continua del silicone
Sempre più usato nell’automotive, indispensabile in un settore in forte crescita come il medicale, ormai onnipresente per le applicazioni domestiche, il silicone è un materiale su cui tutti i protagonisti della filiera degli elastomeri si stanno fortemente impegnando. Ecco una rassegna delle ultime novità in fatto di mescole, macchine per il compounding, presse, strumenti per test e per laboratorio. A presentarle le aziende più attive oggi sul mercato italiano
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FOCUS
Battaggion
Tecnologie e soluzioni per i laboratori di ricerca re al passo con le necessità dei clienti. L’incremento di richieste ha portato infatti l’azienda a introdurre nuovi sistemi di miscelazione, sviluppando configurazioni specifiche, ad esempio per la produzione di cavi in silicone. L’azienda ha anche potenziato i mescolatori a due cilindri, dotati di sistemi più moderni, riservando particolare attenzione alla funzionalità delle macchine e alla sicurezza dell’operatore e rendendole ancora più adatte allo svolgimento di efficaci prove di laboratorio sul silicone. Mescolatori a cilindri, impastatrici e masticatori fanno parte della vasta gamma di prodotti pensati e studiati per i laboratori di ricerca delle aziende, dove sono necessari impianti innovativi che permettano di realizzare soddisfacenti batch di analisi. u
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on il raggiungimento, nel 2018, dei 100 anni di storia, Battaggion si è confermata una tra le principali aziende storiche italiane, consolidando la sua presenza nei maggiori mercati di settore, in particolare del silicone, anche attraverso il brand Molteni. Negli ultimi tre anni l'azienda ha avviato un importante ampliamento del quartier generale a Bergamo, con il trasferimento delle consociate Valtorta e Molteni in un’unica unità commerciale. I lavori di rinnovo coinvolgono anche il laboratorio, che ha consentito negli anni di effettuare test con i clienti per analizzare il comportamento dei prodotti, permettendo non solo di trovare la soluzione di mescolazione più adatta allo specifico materiale, ma anche di perfezionare i macchinari in base ai risultati ottenuti. Battaggion approfondisce costantemente lo studio dei suoi impianti, con possibilità di rientrare nell’Industria 4.0. L’innovazione delle tecnologie di miscelazione è in costante sviluppo e obiettivo di sempre è quello di sta-
www.battaggion.com 34
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MATERIALI
Colmec
Filtrazione e preformatura per lo stampaggio
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olmec è riconosciuta a livello internazionale come leader nel compounding e nell’estrusione del silicone. Fornisce soluzioni di vulcanizzazione in linea, taglio e confezionamento high-tech. A partire dalla compoundazione in automatico, grazie alla tecnologia brevettata CTMTM, sino alla vulcanizzazione in linea del prodotto finito, l'azienda ha messo a punto un processo continuo, senza operatore e completamente tracciabile. Ha inoltre sviluppato una gamma di macchinari specificatamente progettati per essere di ausilio alla tecnologia dello stampaggio del silicone. Il sistema di filtrazione CTS + GP consente per esempio di preparare strisce continue partendo da rotoli o blocchi di silicone. Con questa unità il silicone è preformato in strisce continue, compatte e filtrate. Il processo di stampaggio a iniezione alimentato da strisce estruse e filtrate è qualitativamente migliore e consente una tangibile riduzione degli scarti e dei difetti. Le viti dell’unità CTS si sfilano dal cilindro per per-
mettere una pulizia rapida e completa. Nello stampaggio a compressione, inoltre, per poter ridurre al minimo lo sfrido, è fondamentale pre-dosare il quantitativo di materiale da posizionare sotto lo stampo con accurata precisione e con tolleranze ridottissime. Colmec realizza pertanto sistemi di preformatura in continuo con taglio in testa e controllo del peso in linea per produrre preformati di volume e peso sempre identico, senza sfridi. Inoltre tutti i parametri del processo, quali velocità, temperature, pressione e peso sono registrati e raccolti in un report per permettere una completa tracciabilità del prodotto finito. Aumentando la qualità del prodotto finale, grazie al completo controllo di tutti i parametri di lavorazione e alla completa automazione, si concorre a ridurre le non conformità, gli scarti di produzione, i costi industriali, con un risparmio energetico oltre che economico. u
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Comet
Una nuova linea di produzione
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roseguono gli investimenti di Comet in ambito mescole siliconiche, animati dalla forte volontà di crescita, non solo in termini quantitativi, ma anche e soprattutto qualitativi. Recente è infatti l’avvio di una nuova linea di produzione automatica di compound VMQ e FVMQ, un altro passo verso il compimento delle opere pianificate nel triennio 2021-2023. L’intera struttura sarà ulteriormente ampliata e il flusso dei materiali, di conseguenza, sarà migliorato. Immutato è invece lo spirito imprenditoriale dell’azienda: materie prime di qualità elevata, cicli di lavorazione costanti e il più possibile automatici, personale altamente qualificato. L’obiettivo? «Garantire la massima costanza di qualità in rapporto ad un prezzo adeguato», sottolinea il management. La gamma mescole è declinata nei formati più richiesti dalla clientela e le ricette sono sempre customizzate. L’offerta dei compound siliconici soddisfa le richieste più esigenti anche in termini di colore: siliconi compatti da 10 a 95 Shore A, espansi da 0,35 a 0,80 g/cm3 a catalisi perossidica o platinica, adatti ad ogni sistema di trasforma-
zione e impiegabili in molteplici settori applicativi come elettrico, medicale, alimentare, edile, automotive e altri. A questi si aggiungono fluorosiliconi perossidici da 25 a 80 Shore A e non mancano specialità, come i siliconi fenilici (PVMQ) destinati principalmente al mondo militare e nucleare. u
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MATERIALI
Desma
Due presse per articoli tecnici di grandi dimensioni
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on un piano riscaldante di 2.450 x 1.400 mm, la DESMA 968.700 Sealmaster verticale (foto sopra) è stata studiata per la produzione di guarnizioni speciali per gli alloggiamenti delle batterie per autoveicoli. La macchina è dotata di due unità d’iniezione FIFO A, ciascuna da 1.000 cm³, che possono essere equipaggiate con due dispositivi indipendenti per l’alimentazione di silicone in pasta o liquido. La posizione delle unità d’iniezione è modificabile, in modo da adattarsi alle diverse dimensioni delle guarnizioni. La disposizione a 4 colonne, con la posizione dell’operatore sul lato lungo, garantisce un accesso ottimale. Sono disponibili anche sistemi di traslazione singoli o doppi per le piastre inferiori o intermedie degli stampi e un sistema di riscaldamento delle piastre che stazionano
sul tavolo di estrazione. I piani riscaldanti hanno 12 zone di riscaldamento a regolazione indipendente, per ottenere una distribuzione omogenea della temperatura anche con stampi di dimensioni differenti. La forza di chiusura di 7.500 kN (750 t), viene generata da 3 cilindri idraulici. A completare il progetto sono stati realizzati i corrispondenti termoregolati a canali freddi, dotati di tecnologie FlowControl e PressureSense per produrre con la massima flessibilità la quasi totalità delle guarnizioni di grandi dimensioni richieste dal mercato. La DESMA 968.560 ZOZO (foto sotto), con 560 tonnellate di forza di chiusura, è progettata invece per la produzione di anelli di tenuta di grandi dimensioni. I piani riscaldanti sono circolari con un diametro di 1.650 mm e zone di riscaldamento radiali, sviluppate appositamente. La macchina è dotata di due unità d’iniezione regolabili in modo flessibile, con ugelli che possono essere spostati in corrispondenza del foro di iniezione degli stampi, sostituendo il blocco termoregolato. Il risultato è una produzione di articoli con minimo scarto. Le unità di iniezione possono essere dotate di dispositivi per l’alimentazione del silicone in pasta o liquido. Per entrambe le macchine è stato utilizzato il calcolo FEM allo scopo di ottenere una distribuzione ottimale della pressione sulla superficie dello stampo. u
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FOCUS
DGTS
Rilassamento di carico anche con cicli termici
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a prova di Stress Relaxation sta diventando sempre più popolare per la determinazione delle caratteristiche della gomma, poiché il test è inserito nelle norme di prodotto, per esempio guarnizioni dei tubi. Ma anche l’automotive ha incominciato a richiederlo. Elastocon SA ha sviluppato uno strumento per realizzare questa prova, proposto in italia da DGTS. La prova consiste nella misura in continuo della forza necessaria per mantenere una costante deformazione su di un provino. Questa forza non è costante, ma decresce con il tempo con l’invecchiamento del materiale. I diversi equipaggi di prova, realizzati anche in materiale resistente agli acidi, consentono prove in compressione, trazione e flessione in aria o in liquido, anche in pressione, ed è disponibile anche quello che consente, per prove in carburante e olii, il ricambio di liquido e aria per riprodurre le reali condizioni di esercizio in un motore o in un
serbatoio. Gli equipaggi sono usati in combinazione con stufe a celle e le prove possono essere condotte a temperatura ambiente, ad alte temperature ma anche a cicli di temperatura freddo-caldo e ambiente-caldo, condizioni queste molto verosimili per le guarnizioni di un motore esposte ad alte temperature durante il suo funzionamento e a basse temperature quando parcheggiato all’esterno in inverno. Gli equipaggi sono collegati tramite un “data acquisition box” un computer ed uno specifico software consente di presentare i dati relativi a forza e temperatura. Le prove di Stress Relaxation consentono inoltre di condurre stime del “lifetime” dei materiali utilizzando il grafico di Arrhenius (ISO 11346): è disponibile un'opzione del software per ottenere questi grafici. Normative di Riferimento: ISO 3384-1 A e B, ISO 3384-2, ISO 6914 A. u
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MATERIALI
Dr Boy + State Technologies
Tramoggia satellite per unire piccolo e versatilità
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oy GmbH, rappresentata in italia da State Technologies, è leader mondiale per le presse di piccolo tonnellaggio nel settore dei termoplastici, degli elastomeri e del silicone, sia liquido che solido. Come tutti gli stampatori sanno, il silicone necessita di attrezzature per il carico del materiale nel gruppo iniezione, tipicamente con tramogge idrauliche o pneumatiche. Queste tramogge sono spesso ingombranti e diventano un intralcio quando su una determinata pressa non è necessario stampare sempre il silicone. Il problema si avverte ancora di più sulle presse piccole, dove gli spazi sono ristretti al minimo. Pertanto State Technologies ha sviluppato una soluzione molto versatile, la tramoggia satellite (nella foto in basso). Si tratta di un'unità indipendente, composta da un’intelaiatura di supporto, un corpo tramoggia e un circuito idraulico autonomo, gestito da PLC. L’intelaiatura può essere spostata manualmente all’interno di un reparto produttivo grazie a un set di ruote, è fornita di un telaio di scorrimento a sbalzo per poter posizionare il corpo tramoggia esattamente al di sopra dell’imbocco materiale. È poi dotata di un sistema di discesa e sollevamento elettrico per consentire l’appoggio della tramoggia sui fori di fissaggio del gruppo iniezione. Il corpo tramoggia, realizzato interamente in acciaio inox, può essere fatto slittare per consentire il carico del materiale. Un’interfaccia elettrica consente di collegare l’unità satellite alla pressa e quindi di ricevere i segnali necessari al funzionamento. È possibile anche applicare una valvola per creare il vuoto all’interno del caricatore. Questo sistema consente, con poche e semplici manovre, di spostare il sistema di caricamento materiale da una pressa eliminando l’ingombro, oppure di trasferirlo da una pressa all’altra senza fatica. u
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MATERIALI
FOCUS
Engel
Tecnologia LSR per il futuro
L
a funzione di massaggio nel seggiolino auto assicura relax durante i lunghi viaggi ed è resa possibile da camere d’aria che vengono riempite e ventilate in rapida successione. Le minuscole valvole di ingresso con guarnizioni siliconiche integrate sono prodotte da Sei Woo Hi-Tech Polymer a Holzhausen, in Austria, su presse per lo stampaggio a iniezione Engel. Le parti multicomponente sono larghe solo 4 mm e alte 3 mm. La guarnizione in silicone, che corrisponde a un peso della stampata di 0,02 grammi, si trova all’estremità superiore dell’alloggiamento della valvola che è prodotta in polimero termoplastico. I due materiali polimerici vengono combinati in un unico passaggio su una pressa a iniezione combinata Engel e-victory 140. Gli alloggiamenti in poliammide (PA) vengono prima stampati a iniezione in uno stampo a piastra rotante a 16 + 16 cavità. Nella seconda posizione della tavola index, il silicone liquido (LSR) viene immediatamente iniettato. «Lo stampaggio a iniezione multicomponente riduce il rischio di errore, che sarebbe elevato durante l’assemblaggio delle singole micro parti», afferma Peter Lehmann, amministratore delegato di Sei Woo Hi-Tech Polymer. «La filosofia zero difetti è un punto fondamentale del nostro successo». Sono soprattutto le nuove applicazioni a guidare la tendenza verso dimensioni dei componenti sempre più pic-
cole, ad esempio nei settori dell’elettronica automobilistica, delle comunicazioni mobili e del medicale. Man mano che le dimensioni dei componenti si riducono, le richieste per il processo di stampaggio a iniezione si fanno più complesse. Processi di produzione stabili e massima precisione sono i requisiti che vengono soddisfatti in modo ottimale dalla e-victory. Questo tipo di pressa, con la sua unità di iniezione elettrica in combinazione con un’unità di bloccaggio servo-idraulica senza colonne, combina un’altissima precisione con un’eccezionale economicità. Gli impianti di produzione ultramoderni di Sei Woo ospitano un totale di 17 macchine per stampaggio a iniezione, comprese sei presse multicomponente, tutte fornite da Engel. u
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FOCUS
For Lab Italia
Forni di post-curing
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l trattamento di post-curing per prodotti in silicone in pasta o liquido richiedono forni progettati con specifiche tecniche molto avanzate. Consultando i data sheet forniti dai produttori di siliconi internazionali e grazie allo scambio di dati con i lori tecnici, For Lab Italia ha sviluppato una linea di forni per il post-curing di guarnizioni in silicone perossidico e/o platinico. Una delle richieste è di avere una quantità molto elevata d’aria fresca in entrata per kg di materiale. Questo ha indotto i tecnici dell’azienda a potenziare la turbina di circolazione e aggiungere un secondo motore in aspirazione, oltre a filtri adeguati a trattenere polveri per non sporcare il materiale. Molta attenzione è stata poi dedicata alla ventilazione d’aria stratificata, alla precisione e alla uniformità della temperatura, caratteristiche che segnano la vera differenza tra un forno generico e un forno di postcuring per siliconi. Tutti i forni vengono testati per 24 ore alla massima temperatura presso il reparto collaudo, dove si verifica che il PLC sia in grado di controllare tutti i sensori di temperatura e di sicurezza. I test prevedono il posizionamento nella camera di 9 sonde di temperatura PT 100, certificate Accredia, per verificare che l’uniformità della temperatura all’interno della camera sia entro i 5°C (secondo DIN 12880). La gamma dei forni For Lab prevede due proposte: FG, forni statici da 700 a 8.000 l con possibilità di inserire carrelli a ripiani e cesti rotanti; FGR, innovativo forno rotante da 350 a 1.000 l. Varie le opzioni disponibili tra cui: • filtri HEPA per trattenere le particelle di polvere nella aria di entrata, per camere bianche classe 7/8; • software di gestione per pro-
grammare da remoto fino a 24 forni e tracciamento dei dati; • chiusura porta con serratura elettrica per una maggiore sicurezza degli operatori; • scambiatore di calore installato sul tubo scarico dei fumi, per un risparmio energetico fino al 25% e abbattimento di polveri e inquinanti volatili; • O.R.S System, con due elettrovalvole di sicurezza installate sul tubo di entrata aria e di uscita fumi. Se la temperatura viene superata le 2 elettrovalvole chiudono il passaggio d’aria e riducono la presenza di ossigeno nella camera, azzerando la possibilità d’incendio. • D.V., dispositivo a doppia valvola gestito totalmente da PLC per “scaricare” i fumi accumulati nella camera, riducendo il rischio di accumulo di sostanze corrosive e esplosive. u
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MATERIALI
Franciacorta Stampi
Alti standard di qualità per il medicale
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ra i diversi settori in cui le attrezzature di Franciacorta Stampi trovano impiego, uno di particolare importanza è quello del Medical Health Care, comparto in particolare fermento per l’evoluzione tecnologica e le transizioni in atto. Nel corso degli anni, l’azienda ha sviluppato un know-how interno per soddisfare la progettazione e la costruzione di stampi per particolari in silicone LSR medicale, il tipo di materiale migliore per rispettare requisiti tecnico-sanitari per articoli richiesti da questo delicato settore. La produzione di questi particolari viene principalmente svolta all’interno di un'isola produttiva dedicata, come la camera bianca. Durante tutte le fasi del processo produttivo, fino ad arrivare al packaging, questi articoli vengono movimentati da sofisticate automazioni che permettono di evitare qualsiasi manipolazione esterna che in qualche modo potrebbe causare una contaminazione e quindi compromettere la loro pulizia e integrità. Gli equipaggiamenti progettati per il settore medicale devono perciò rispettare requisiti qualitativi rigidi, nel rispetto del sistema di qualità richiesto in questo ambito. Franciacorta Stampi ha quindi fatto proprie le linee guida per la progettazione e realizzazione di stampi e attrezzature che prevedono l’utilizzo di materiali idonei e specifici, trattamenti speciali e accorgimenti tecnici finalizzati alla realizzazione di un prodotto finale con standard qualitativi elevati. In particolar modo, in relazione agli alti quantitativi di produzione e alle applicazioni di utilizzo dei prodotti in silicone per il medicale. u
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FOCUS
Gamma Stampi
Una nuova fustellatrice per la finitura
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amma Stampi di Archetti & C snc opera da più di 30 anni nel campo metalmeccanico e nell’attività di progettazione e costruzione di macchine speciali per l’assemblaggio di particolari per componenti automotive e altri settori. Nel corso degli anni si è specializzata nella sbavatura meccanica di elementi di tenuta, proponendo un’ampia gamma di presse fustellatrici che, sfruttando un sistema di unità di potenza pneumoidrauliche con controllo a mezzo PLC e l’impiego di stampi appositi, effettuano la finitura meccanica e di precisione di articoli in gomma NBR, HNBR, gomma-tela, silicone, fluorosilicone ed altri compound e di svariate dimensioni, come per esempio collaretti con foro inferiore a 1 mm e diametro esterno di 4 mm, con applicazione in settori che spaziano dall’automotive, aerospaziale, medicale, alimentare ed altro. Questo sistema viene concepito per evitare al particolare stesso di essere sottoposto a shock termici ed abrasivi
dopo la fase di stampaggio, nonché per rendere il processo produttivo più fluido ed efficiente, con una percentuale di scarto ridotta al 3% rispetto al 10-15% del sistema classico. Nell’ampia gamma di fustellatrici progettate e costruite negli anni spicca il nuovo modello FDS TI-S, disponibile nella versione con potenza da 8 o 12 tonnellate. Le maggiori novità del nuovo modello sono: incremento degli elementi di sicurezza in conformità agli ultimi aggiornamenti in materia di normativa CE; nuova estetica che risponde a un design più compatto e soprattutto a una migliore ergonomia di utilizzo da parte dell’operatore; prestazione ed efficienza potenziate grazie a un nuovo PLC e all’interfaccia Industry 4.0. Nel processo produttivo l’azienda segue il cliente sin dalla progettazione dello stampo di stampaggio e offre la possibilità di costruire stampi prototipo per verificare la fattibilità e la qualità della sbavatura. u
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MATERIALI
Gibitre Instruments
Strumenti per misurare la resistività
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rodotti in gomma e silicone conduttivi e semiconduttivi vengono sviluppati e studiati per un numero crescente di applicazioni. La simulazione del comportamento di tali prodotti nelle loro reali condizioni di utilizzo può consentire di migliorarne lo sviluppo e anticipare potenziali problemi. Lo scopo del test è misurare come cambia la resistività elettrica quando il pezzo è sottoposto ad uno specifico ciclo di deformazione e / o a determinate condizioni di temperatura. Gibitre Instruments ha sviluppato una specifica configurazione, che combina strumenti standard per garantire una facile calibrazione e risultati totalmente ripetibili. Il risultato è la combinazione del Dinamometro standard Gibitre con un Multimetro ad alta precisione, morsetti elettricamente isolati e, opzionalmente, la Camera Climatica (funzionante tra -40 °C e +250 °C). Il software TensorCheck permette il controllo completo e simultaneo dello strumento, del Multimetro e della Camera Ambientale ed elabora i segnali di forza, spostamento, temperatura e resistività. La licenza software fornita è completa: con la semplice sostituzione delle ma-
nopole è possibile predisporre metodi di prova per prove in trazione, compressione o piegatura. Il software TensorCheck consente di preparare cicli di prova che includono la sequenza di passaggi che lo strumento deve eseguire per applicare il ciclo dinamico previsto per la prova e le regolazioni di temperatura. È possibile definire cicli ricorsivi per eseguire operazioni cicliche. È possibile tracciare le curve selezionando quale unità si desidera visualizzare sugli assi Y e X: forza, stress, allungamento, deformazione, tempo, resistività, temperatura. Ogni metodo di prova preparato permette di definire quali risultati numerici si desidera calcolare. I risultati specifici relativi alle misurazioni della resistività sono: resistività a forza/sforzo impostate, e resistività a deformazione impostata. Tutti i test e le curve vengono salvati nel database standard SQL Gibitre e possono essere esportati in file csv. u
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FOCUS
JP-Tech
Macchina per preformatura e presse-filtro
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a gamma dei siliconi in pasta ha raggiunto negli anni una considerevole quantità di miscele diverse, un’importante sfida da affrontare non tanto nella fase di miscelazione quanto nella fase di preformatura e confezionamento di strisce, lastre e log. JP-Tech ha sviluppato con successo alcune macchine di formatura e confezionamento adatte allo scopo. Si tratta di macchine che ben si adattano in linea alle più diverse tipologie di miscelatori. Nell'immagine a destra, alcuni prodotti in silicone preformati, talcati e confezionati con questi nuovi dispositivi, indicative delle tipologie di lavorazione e della qualità finale che si può ottenere con questi prodotti JP-Tech. Una fase delicata per le mescole di silicone è il filtraggio, che permette una migliore dispersione dei componenti in polvere ed elimina la presenza di micro impurità, che rendono la mescola inutilizzabile allo scopo ultimo. JP-Tech ha progettato e realizzato una pressa filtro orizzontale (foto sotto) progettata secondo i paramentri del Piano Transizione 4.0, con carico automatico e capacità
di spinta che supera i 215.000 kg. È totalmente controllata, altamente performante ed è stata progettata con una particolare attenzione alle soluzioni di risparmio energetico. Necessita inoltre di quantità di olio notevolmente ridotte rispetto ai sistemi tradizionali. Particolare attenzione in fase di progettazione è rivolta alla sicurezza per l’operatore e per i prodotti in lavorazione. JP-Tech progetta e realizza macchine o linee personalizzate per aiutare i clienti nelle problematiche produttive legate a nuovi prodotti. u
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MATERIALI
FOCUS
Kraiburg
Nuove mescole senza emissione di PCB
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raiburg ha reso disponibili sul mercato mescole siliconiche prive di cloro, che non rilasciano quindi bifenili policrorurati (PCB) durante la vulcanizzazione senza pressione. Grazie all’uso di un metodo alternativo di reticolazione, i prodotti di fissione di queste mescole non contengono infatti alcuna traccia di queste sostanze ritenute nocive, di cui è stata dimostrata la capacità di accumularsi nei tessuti grassi e di danneggiare il sistema nervoso e immunitario. In alcuni casi i PCB possono perfino causare tumori e malformazioni nei feti. La produzione di articoli in silicone estrusi mediante vulcanizzazione senza pressione (ad aria calda o bagno di sali), usando abitualmente il perossido DCLBP, determina il rilascio di bifenili policlorurati e per questo Kraiburg ha deciso di sviluppare nuovi siliconi, che vulcanizzano in tempi un po’ più lunghi, ma che non inficiano i tempi di produzione in un processo di vul-
canizzazione in tunnel ad aria calda (200 °C). Le differenze di tempo possono essere ridotte elevanto la temperatura nei tempi di passaggio all’interno del tunnel. In questo modo può anche essere eliminato il caratteristico odore che si origina nel processo di reticolazione perossidica con DCLBP. Quello generato dal nuovo processo può invece essere eliminato usando semplici sistemi di estrazione. Quanto alle qualità meccaniche dei nuovi siliconi, Kraiburg segnala un miglioramento dell’allungamento a rottura di una mescola standard 70 ShA misurabile tra il 370% e il 600%. Anche la resistenza alla lacerazione cresce da 25 N/mm a 42 N/mm secondo ASTM D624B. Questo consente la produzione di cavi e collettori con migliori caratteristiche. Anche il compression set di questi siliconi è migliore rispetto a quelli con reticolazione perossidica (dal 33% al 10% in 24 ore a 175 °C). u
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FOCUS
Maplan - State Technologies
Gruppi di iniezione FIFO per alti volumi
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l mercato italiano di Maplan è rappresentato in buona parte da presse equipaggiate con tramogge di carica per silicone in pasta. La tecnologia FIFO con doppio ingresso sul cilindro di plastificazione ha consentito agli utilizzatori di risparmiare molto tempo in fase di cambio materiale, sia sulle presse orizzontali che verticali, e si sta affermando come soluzione vincente rispetto alla tecnologia LIFO. Ai tradizionali gruppi di carica da 5 e 15 kg, sono stati aggiunti un sistema intermedio da 10 kg per le presse orizzontali – che possono così essere comodamente alloggiate dentro le camere bianche con ingombro in altezza inferiore ai 3 m – e un gruppo da 30 kg per le presse di grande tonnellaggio. Tuttavia la crescente richiesta di articoli in silicone LSR bicomponente ha portato Maplan a vendere macchine LIM anche sul mercato italiano. In particolare, dove i volumi da iniettare sono consistenti (tipicamente sopra i 3-400 grammi) le presse tradizionali a vite punzonante diventano più difficili da gestire, e un sistema compatto come il FIFO Maplan diventa un’ottima soluzione in termini di precisione e pulizia del materiale. Già molti stampatori in Europa usano le macchine Maplan per la produzione di articoli in silicone liquido, spesso dedicati all’industria elettrica per applicazioni di alta tensione. Nella foto sot-
to si vede un particolare da 1,5 kg proprio per tali applicazioni. Per il sistema di otturazione dell’ugello, Maplan utilizza componenti prodotti in Austria, dove lo sviluppo delle tecnologie LSR è sicuramente all’avanguardia. Chiaramente è sempre possibile riconvertire la pressa per lo stampaggio di LSR al silicone solido o anche alla gomma, questo in virtù della semplicità di montaggio dei componenti dedicati del gruppo iniezione e della pulizia che lo contraddistingue. u
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FOCUS
ORP Stampi
La scelta di fare un passo avanti
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a circa un decennio ORP realizza e progetta stampi per LSR, ma solo negli ultimi anni questo materiale è diventato uno standard con cui confrontarsi giornalmente. Sin dagli inizi di quest’avventura l'azienda si è accorta della complessità e dell’accuratezza con cui gli stampi devono essere realizzati e progettati arrivando sino a scardinare e sconvolgere alcune teorie e credenze che lo differenziano e lo rendono così unico rispetto ai classici elastomeri. La realizzazione di uno stampo in LSR parte anzitutto da un’attenta analisi del processo che comprende: materiali, automazioni, cicli, capacità della pressa e livello di esperienza del cliente. Da queste basilari informazioni inizia lo studio dell’articolo, delle sue dinamiche e caratteristiche geometriche. Solo una volta stabilita e condotta una completa simulazione del processo inizia la fase realizzativa. La forza di ORP e l’accuratezza con cui seleziona i suoi investimenti e cerca da sempre di differenziarsi dal mercato territoriale danno un valore aggiunto alla produzione. Macchinari sviluppati con importanti produttori dialogano e segnalano imperfezioni, tolleranze e possibili rischi. Ciò non toglie la necessità di una completa supervisione da parte di esperti operatori per i macchinari e per utensili sempre più nuovi e performanti. Lo stampo quindi, nel caso dell’LSR, prende forma con una certa sicurezza realizzativa, mirando direttamente al conseguente risultato, ossia la fase di avvio in pressa.
L’utilizzo dei nuovi canali freddi dedicati all’LSR (idraulici, pneumatici, elettrici) e la collaborazione con partner strategici rendono i nuovi clienti di ORP soddisfatti e propositivi verso nuove collaborazioni. Per questo motivo rimangono fondamentali i test interni che l'azienda realizza in collaborazione con loro. Un modo per conoscersi sempre di più e lavorare insieme sul comportamento del silicone Liquido e gli stampi. In questo modo sia ORP che il cliente si trovano pronti a far fronte alle esigenti richieste dei settori che richiedono maggiormente il silicone, come il medicale. u
www.orpstampi.com 52
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MATERIALI
Rivi Magnetics
Sistemi magnetici per la più alta qualità
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l sistema di ancoraggio magnetico M-Tecs R per cambio rapido degli stampi, sia su presse orizzontali che verticali, è particolarmente indicato nelle applicazioni in camere bianche e laddove sia necessaria estrema pulizia e igiene. L’utilizzo di catalizzatori per l’uso del silicone negli ultimi anni si è spostato sui platinici, andando incontro alle esigenze del mercato alimentare e farmaceutico e in generale del food. Per evitare il più possibile la contaminazione, il piano magnetico M-Tecs R, con la sua superficie completamente liscia eliminano la presenza di nicchie, fonte di accumulo di elementi inquinanti. L’eliminazione di elementi di fissaggio tradizionale (fissaggio solo su alcuni punti dello stampo), in virtù di un piano magnetico permanente che aggancia completamente tutta la superficie dello stampo, favorisce l’uniformità di temperatura e di pressatura, caratteristiche molto critiche in queste applicazioni, con vantaggi per il contenimento, oltre che dei tempi di produzione anche degli scarti. Nello stampaggio del silicone la temperatura è un elemento importante, poiché deve risultare costante ed omogenea. I prodotti Rivi Magnetics, proposti sia nella versione magnetica riscaldante il sistema magnetico M-
Tecs R (foto in basso a sinistra), con funzionamento fino a 240 °C, sia nella versione solo riscaldante (serie H-Tecs R), sono in grado di ottenere un risultato fino ad un delta T di +-2°C. Inoltre, i sistemi Rivi Magnetics possono essere dotati di optional CR - Diagnostica dei sistemi M-Tecs Help Desk, che consente la connessione in remoto del sistema, con abbattimento dei tempi e dei costi di service e manutenzione. Nella versione full optional possono essere integrati negli impianti Industria 4.0. u
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FOCUS
Rubber Trade
Un nuovo festonatore Industry 4.0
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er la raccolta del silicone in forma di striscia continua con sezioni di vario tipo, anche circolari, Rubber Trade propone il festonatore della linea FST-2A opportunamente rivisto per meglio adattarlo alle specifiche caratteristiche meccaniche, del tutto particolari, di questo materiale. Il sistema è altamente affidabile, flessibile e allo stesso tempo innovativo e in grado di rispondere alle esigenze di massima automazione e controllo del processo produttivo delle realtà più moderne ed avanzate. Il principio di funzionamento di questa macchina è, dal punto di vista meccanico, molto semplice e rispecchia la filosofia di trattamento delle mescole di Rubber Trade, che mira ad assecondare il comportamento della striscia proveniente da mescolatore o estrusore, senza forzarla a compiere torsioni o deviazioni non necessarie. Ad una meccanica di per sé semplice viene abbinata un’elettronica altamente sofisticata, caratterizzata da PLC e motori brushless, che permette il pieno controllo dei parametri di processo durante le diverse fasi del confezionamento. In questo modo è possibile adattare la raccolta della striscia ai vari formati e alle diverse mescole oppure ai diversi tipi di contenitore, garantendo al cliente la massima flessibilità. I dati sono raccolti in database e richiamabili direttamente dal sistema informatizzato che controlla il processo produttivo. Questa ed altre caratteristiche di elevata automazione fanno sì che il Festonatore FST-2A soddisfi i requisiti Industry 4.0. Parallelamente Rubber Trade offre, attraverso il partner tedesco UTH, azienda leader nella produzione di macchinari per il filtraggio, il mixer per silicone ROLL-EX® MDSE, estrusore conico bi-vite con pompa ad ingranaggi. Rubber Trade è il distributore per l'Italia di UTH. u
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FOCUS
Wacker
Sicurezza totale contro gli incendi
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er i veicoli su rotaie la sicurezza antincendio è stata a lungo regolata da standard nazionali. L’entrata in vigore a livello europeo della norma DIN EN 45545-2, obbligatoria dal 2018 per i produttori di componentistica per veicoli su rotaie, ha comportato un ulteriore restrizione dei requisiti. Gli elastomeri di silicone rappresentano i materiali ideali per l’equipaggiamento di tali veicoli: sono difficilmente infiammabili e in caso d’incendio hanno bassa emissione di fumo. Sono inoltre privi di alogeni, per cui non si forma cloruro d’idrogeno in caso d’incendio. Rispetto ad altri materiali quindi, il fumo dei siliconi si caratterizza per un livello notevolmente inferiore di sostanze tossiche. L’attuale portafoglio prodotti di Wacker include gomme siliconiche liquide e solide già certificate per gran parte degli impieghi indicati nella norma per i veicoli su rotaia. Affinché i produttori possano realizzare anche soffietti o profili di grandi dimensioni che soddisfino i nuovi requi-
siti relativi alla sicurezza antincendio, il gruppo chimico di Monaco di Baviera ha integrato il suo portafoglio prodotti con ELASTOSIL® R 771. Questo silicone solido ritardante di fiamma è conforme alle attuali direttive in materia di protezione antincendio e consente la produzione di componenti per veicoli rispondenti alla serie di requisiti R1 (HL2). Anche negli edifici pubblici la sicurezza antincendio sta acquistando sempre maggiore importanza. Tende antincendio, sistemi di isolamento, guarnizioni per porte e finestre devono avere proprietà ritardanti di fiamma nelle aree particolarmente a rischio. Con ELASTOSIL® R771 si possono fabbricare componenti che soddisfano con affidabilità questi requisiti di sicurezza. Questa gomma siliconica solida è stampabile con tutti i processi convenzionali, estrusa o calandrata. È adatta quindi per la produzione articoli stampati, profilati, film e lastre rinforzate con tessuti. u
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MAVIX GESTIONE REMOTA
SISTEMA COLOR VISION
INDUSTRIA 4.0
LINUX
SOLUZIONI SMART
TECNOLOGIA AVANZATA
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
INTEGRAZIONE DATABASE
STATISTICHE E REPORT
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DALLE AZIENDE
di Giuseppe Stabile
Una partnership nel segno delle specialty Grazie all’accordo con Condensia Química, Imcd Italia, da 25 anni attiva nella distribuzione di specialità chimiche, arricchisce la sua offerta di intermedi con i plastificanti e additivi ad alte prestazioni dell’azienda spagnola. Prodotti innovativi, dedicati ad applicazioni di nicchia ad alto valore aggiunto e accompagnati da una serie di servizi al top
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a un lato una realtà che intende confermare il posizionamento in prima fascia nella distribuzione di prodotti chimici. Dall’altro un produttore estero che mira a ritagliarsi un suo spazio in un mercato importante come quello italiano. Entrambi che vogliono dare seguito ai rispettivi progetti di crescita puntando forte su innovazione e massima qualità. È da questa comunanza di intenti che nasce la collaborazione tra Imcd Italia, da 25 58
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anni attiva nella distribuzione di specialità chimiche e ingredienti, e Condensia Química, produttore spagnolo di esteri speciali per l’industria della gomma e della plastica. Una partnership tutta all’insegna delle specialità, categoria di prodotti al centro delle attività delle due aziende, con la quale Imcd Italia è diventato il distributore per il nostro Paese delle soluzioni per il comparto gomma, PVC e bioplastiche prodotte da Condensia.
Una partnership win win, che consente a Imcd Italia di consolidare il suo ruolo di azienda di riferimento per compoundatori e trasformatori di gomme e materie plastiche, campo che presidia con la business unit Advanced Materials, arricchendo la sua già ampia offerta di materie prime e specialità con i prodotti ad alto valore aggiunto di Condensia. E che permette a quest’ultima di sbarcare o, meglio, di tornare in forza sul mercato italiano con le sue
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soluzioni, progettate per applicazioni che richiedono particolari prestazioni al prodotto finale. Una collaborazione che si prospetta vincente per l’intero mercato italiano, non solo per la qualità e unicità dei prodotti dell’azienda catalana, ma anche per i servizi che le due realtà possono offrire all’industria di settore e che costituiscono un altro fiore all’occhiello di entrambe. FOCUS SULLE SPECIALTY Fondata nel 1975 a Barcellona, Condensia fin dalla nascita si è dedicata alla produzione di esteri speciali, che comprendono esteri, poliesteri e polioli poliesteri, ovvero plastificanti e additivi per l’industria della gomma, del PVC, delle bioplastiche, dei lubrificanti, del poliuretano, degli adesivi, delle vernici e pitture, della cosmesi e della cura della persona. Soluzioni che produce nello stabilimento situato a 30 chilometri dalla città, e che hanno tutte una caratteristica comune: quella di essere destinate ad applicazioni di nicchia, dove sono le performance a fare la differenza. Una scelta che risponde a una strategia ben precisa. «Abbiamo sempre operato con l’intento di portare sul mercato qualcosa di diverso rispetto allo standard, focalizzandoci sulle specialty per applicazioni a maggior valore aggiunto, piccole in termini di volumi, ma più sfidanti in termini di prestazioni», spiega Marco Ara, direttore generale della società. «Siamo un’azienda di dimensioni medie che opera in un mercato, quello degli esteri, dominato da multinazionali dove non potremmo competere producendo commodity. Possiamo farlo su quello della qualità, abbinata a servizi altrettanto al top, come la creazione di prodotti su misura, l’assistenza tecnica e tecnologica, l’affidabilità delle forniture, che diventano discriminanti fondamentali per lo sviluppo di progetti dove si richiedono alte performance». Una scelta che paga, considerando che l’azienda, nell’ultimo decennio, ha quintuplicato produzione e giro d’affari, facendo balzare in alto anche le esportazioni verso l’Europa e altri Paesi, che ora costituiscono il 75% del fatturato.
Vincenzo Aruta, business unit manager Advanced Materials di Imcd Italia.
IL RITORNO IN ITALIA Una crescita graduale, ma costante, che paradossalmente ha preso slancio proprio a partire dalla grande crisi del 2008. «Nei momenti di difficoltà del mercato, generalmente, i settori di nicchia ad alto valore aggiunto sono quelli che soffrono meno e a queste applicazioni cominciano a guardare con più interesse gli operatori delle fasi a valle della filiera, che vi trovano un’opportunità per rilanciarsi e restare competitivi», prosegue Ara. «In quel momento abbiamo, quindi, potenziato ulteriormente gli investimenti in ricerca e sviluppo, che da sempre rappresentano una quota importante del nostro fatturato, per ampliare la gamma di soluzioni e spingere ulteriormente sull’innovazione». Nel novero dei Paesi nei quali Condensia esporta i suoi prodotti l’Italia ha sempre avuto, storicamente, un ruolo importante, che però ultimamente si è molto ridotto. In passato Condensia esportava in Italia soprattutto prodotti per la gomma e il PVC. «Abbiamo però diminuito la nostra presenza quando, dovendo concentrare le forze sullo sviluppo di nuovi prodotti, non abbiamo avuto risorse per seguire questo mer-
cato in modo adeguato», prosegue Ara. «Ora abbiamo l’opportunità di rientrarvi, grazie a un partner di eccellenza come Imcd Italia, fondamentale per questa operazione. Imcd è infatti una realtà molto strutturata e specializzata, con una profonda conoscenza tecnica del mercato a tutti i livelli e con la capacità di seguire e supportare i clienti. Insomma, il partner perfetto per trattare prodotti particolari come i nostri». Regista dell’operazione è Vincenzo Aruta, dall’inizio di quest’anno business unit manager Advanced Materials di Imcd Italia, che conosce bene l’azienda spagnola. In passato ha infatti già collaborato con Condensia, dando un importante contributo alla sua crescita. «È un’operazione nella quale crediamo molto e che riteniamo rappresenti una bella opportunità per i nostri clienti che vogliono fare un salto di qualità e avviare nuovi progetti, proprio per l’aspetto innovativo dei prodotti e la qualità dei servizi offerti », commenta. «Non a caso si tratta di un primo passo verso una collaborazione che in futuro potrà estendersi anche agli altri Paesi europei nei quali Imcd opera». L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2021
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MATERIALI
DALLE AZIENDE
Marco Ara, direttore generale di Condensia Química.
LE SPECIALTY PER LA GOMMA Andando più nello specifico, per quanto riguarda il settore gomma, l’accordo include tutta la gamma di plastificanti e additivi dell’azienda spagnola per diverse tipologie di elastomeri. Gamma che comprende plastificanti adipati, per varie applicazioni che includono anche prodotti a contatto con alimenti e giocattoli, e progettati per offrire elevate proprietà meccaniche in una vasta gamma di temperature, buona flessibilità, grande lavorabilità, grazie alla rapidità con la quale si incorporano nella matrice elastomerica. Una famiglia questa che include anche formulazioni per gomme altamente polari per la produzione di cambi per l’automotive, articoli tecnici, tubazioni per oli e grassi. Un’altra linea è quella dei plastificanti sebacati, studiati per garantire proprietà meccaniche eccezionali a bassissime temperature, per applicazioni che vanno dagli articoli tecnici ai cavi elettrici, dalle guarnizioni alle tubazioni. Ci sono poi i plastificanti trimellitati, ottenuti a partire da anidride trimellitica e alcoli lineari o ramificati, progettati per assicurare buone proprietà meccaniche alle alte temperature e resistenza alla migrazione e alla 60
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volatilità, senza perdere la facilità di incorporazione e manipolazione anche a basse temperature, per applicazioni nel campo elettrico, in particolare per i cavi degli autoveicoli. Un’altra famiglia di prodotti ad alte prestazioni è costituita dai plastificanti polimerici, polimeri a basso peso molecolare che, alle eccezionali proprietà in termini di resistenza alla migrazione e all’estrazione, uniscono un’elevata stabilità agli agenti atmosferici, altrettanto elevate performance alle alte temperature ed elevate proprietà meccaniche, il tutto abbinato alla compatibilità ambientale. Molti di questi plastificanti sono infatti approvati anche per il contatto alimentare e anche in questo caso trovano applicazione in diversi settori, tra i quali la produzione di parti e articoli tecnici, calzature di sicurezza, tubi per olio e grassi, nastri trasportatori, rulli da stampa, guarnizioni. Ma non solo. Perché grazie al continuo
Tra le specialties prodotte da Condensia e ora distribuite in Italia da IMCD figurano anche plastificanti che entrano nella composizione dei rivestimenti di cavi elettrici.
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DALLE AZIENDE
Stefano Fiori, direttore Ricerca e Sviluppo di Condensia.
lavoro di ricerca e sviluppo la gamma dell’azienda vanta altre soluzioni dalle proprietà avanzate e molto particolari. Un esempio sono i plastificanti antistatici che, oltre a migliorare le proprietà termomeccaniche del prodotto, modificano anche le proprietà elettriche del materiale. Si tratta infatti di polimeri altamente polari che assorbono l’umidità atmosferica e, quindi, riducono la resistenza elettrica superficiale degli articoli nei quali sono incorporati, rendendoli, appunto, antistatici. Soluzioni molto interessanti, per esempio, per le suole delle scarpe oppure per pavimenti sintetici. «Di recente, inoltre, abbiamo anche messo a punto e introdotto un agente distaccante di ultima generazione per l’estruder barrel», spiega Stefano Fiori, direttore Ricerca e sviluppo di Condensia. «Un prodotto, composto da un poliestere ad alta polarità e basso peso molecolare, caratterizzato da un’elevata solubilità in acqua che permette la rapida rimozione di materiale dallo stampo, semplicemente lavando quest’ultimo con acqua, eliminando così sia i residui di materiale sia lo stesso agente distaccante». 62
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PLASTIFICANTI PER IL PVC Non meno interessante, sia in termini di prestazioni sia per ampiezza di gamma, anche la proposta rivolta al mercato del PVC, altro comparto nel quale l’azienda ha una penetrazione storica. Le soluzioni coprono tutto ciò che è PVC-plastificato, ma sempre focalizzandosi su applicazioni speciali, spaziando dal flooring all’automotive, dai cavi alle tubazioni ai prodotti per ambienti estremi. Tra le soluzioni di punta, solo per fare qualche esempio, i plastificanti adipati food contact che trovano larghissimo impiego nel comparto alimentare, per esempio nei nastri trasportatori, nei pack e film per alimenti. O i plastificanti trimellitati ad altissima performance termica per cavi speciali, mondo che include motori e sistemi di automazione industriale, automotive, cavi sottomarini. ADDITIVI PER BIOPLASTICHE La propensione all’innovazione e lo sguardo rivolto al futuro hanno spinto l’azienda ad entrare anche nel campo delle bioplastiche, piazzandosi, ancora una volta, tra le realtà all’avanguardia del comparto. Un progetto partito nel 2009, quando il mercato cominciava a
guardare con interesse a questo mondo e che ha portato allo sviluppo di una gamma di additivi 100% bio basati, biodegradabili e compostabili, protetti da brevetto internazionale, derivati dall’acido lattico. Progettati per essere formulati insieme al PLA (acido polilattico), sono compatibili anche con altri polimeri, soprattutto biodegradabili e compostabili, modificandone, proprio come accade con i polimeri di natura petrolifera, tutta una serie di proprietà, come plastificazione, resistenza termica, cristallinità, e altre ancora. «Soluzioni che possono essere interessanti per il mercato italiano, tra i più avanti nel settore e delle quali siamo particolarmente orgogliosi, perché vantano performance di altissimo livello e perché siamo stati tra i primi a introdurle sul mercato», spiega Ara. «Inoltre, testimoniano dell’importanza che diamo al tema della sostenibilità, che affrontiamo anche per quanto riguarda il comparto della gomma, dove molte delle nostre soluzioni sono bio-based, compostabili e biodegradabili, aspetti che continueremo a sviluppare». LAVORARE IN OTTICA DI SERVIZIO AL CLIENTE Con queste gamme di prodotti Imcd Italia amplia ulteriormente il suo portafoglio di specialty, consolidando il ruolo di partner privilegiato per gli operatori che puntano sull’innovazione. «La nostra mission è di operare non come semplice fornitore, ma in un’ottica di servizio: supportare il cliente nello sforzo di innovazione, trovando e proponendo il prodotto che meglio risponde alla sua specifica esigenza», riprende Vincenzo Aruta -. La partnership con Condensia rientra perfettamente in questa strategia, fornendoci soluzioni che consentono di portarla avanti in un ampio campo di applicazioni per i clienti che vogliono aprirsi a nuove opportunità. Soluzioni che proporremo al mercato con un approccio su più livelli. Il primo è quello del replacement, ovvero andare a sostituire un prodotto che il cliente sta già usando, con uno alternativo dell’azienda spagnola, della stessa natura chimica, ma con performance più elevate. Il secondo, quello forse più stimolante, è di re-
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alizzare il progetto stesso con il cliente, che per esempio sta sviluppando una mescola con una particolare resistenza alle basse temperature, una certa capacità di distacco o altro, trovando l’ingrediente giusto per lo scopo, o mettendolo a punto con Condensia. Servizio che altri non possono offrire e che rappresenta il principio e l’ulteriore valore aggiunto sul quale si fonda la nostra collaborazione». SERVIZI AL TOP Insieme alla carica innovativa, un altro punto di forza dell’azienda spagnola, aspetto distintivo che la accomuna a Imcd Italia, è costituito proprio dai servizi di eccellenza che offre. A partire dalla possibilità di massima personalizzazione dei prodotti, in modo da modularne le proprietà in funzione
delle prestazioni che il cliente vuole ottenere, per arrivare anche, se il progetto lo consente, allo sviluppo ex novo di soluzioni ad hoc. Ciò, grazie all’estrema flessibilità della produzione, alla notevole specializzazione dei suoi tecnici e a una divisione di ricerca e sviluppo agguerrita, nella quale ogni anno vengono riversati importanti investimenti e dotata di attrezzature all’avanguardia. L’azienda è infatti coinvolta in diversi progetti di ricerca europei e ha collaborazioni con istituti di ricerca e università, tra i quali il Cnr di Pisa e le Università di Sassari, Perugia e Pisa. «Lavoriamo molto con i clienti, con i quali miriamo a costruire collaborazioni solide e durature, per accompagnarli nello sviluppo dei prodotti», spiega Fiori. «Disponiamo di un laboratorio chimico-analitico con
Altri plastificanti prodotti da Condensia e distribuiti da IMCD sono utilizzati per i cavi adatti alla ricarica delle auto elettriche (foto John Cameron/Unsplash).
attrezzature molto avanzate, in particolare per l’analisi strumentale, che ci permettono di eseguire internamente ogni tipo di test sia per quanto riguarda la sintesi di nuovi prodotti sia per i controlli dei quali necessita il cliente, che viene supportato in tutto, arrivando anche, se fosse necessario, alla collaborazione nello sviluppo della formula. Chiaramente se c’è dietro un impegno tale da giustificare un tale sforzo e investimento». AFFIDABILITÀ NELLE FORNITURE Così come massime garanzie Imcd e Condensia sono in grado di assicurare anche per quanto riguarda l’affidabilità e la puntualità delle forniture. Un aspetto chiave per la continuità dell’attività di compoundatori e trasformatori, in un momento in cui gli operatori dell’industria della gomma si trovano fare i conti con non pochi problemi di approvvigionamento di materie prime e con un consistente incremento del loro costo. «A livello generale, dal nostro osservatorio privilegiato, vediamo che sul mercato qualche problema in questo senso esiste», commenta Aruta. «Ma riguarda per lo più le commodity, mentre ne sono esenti le specialty, i cui volumi di produzione limitati rendono più semplice trovare sul mercato gli ingredienti necessari. Prodotti che hanno prezzi di partenza già più elevati, meno soggetti a fluttuazioni e quindi con maggiori certezze sulla stabilità dei costi». Ma nel caso di Condensia non è solo una questione di volumi. «In 45 anni di attività non abbiamo mai smesso di fornire i nostri clienti abituali», sottolinea Ara. «Il segreto sta nell’ottimo rapporto che abbiamo instaurato con i nostri fornitori. Anche con questi, come con i clienti, costruiamo rapporti di lungo termine, basati su serietà e collaborazione. Una strategia che paga e che ci consente di avere a disposizione, anche nei momenti in cui il mercato è più in difficoltà, le materie prime per la produzione e quindi di servire con continuità e regolarità il cliente. Poi, certo, anche la dimensione conta. E non trattando ingenti quantità di materiali la nostra domanda risulta più facile da gestire e da soddisfare». u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2021
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DALLE AZIENDE
di Giuseppe Cantalupo
Nuove guarnizioni per le auto elettriche Nelle e-car i cuscinetti vengono danneggiati dalla corrosione elettrica. Guarnizioni conduttrici di nuova generazione sviluppate da Freudenberg possono aiutare a ridurre l’incidenza di questo problema. Sono dotate di un sottile strato di carburo di silicio attaccato all'anello di tenuta in gomma dell'albero rotore
La guarnizione conduttiva eCONevo sviluppata da Freudenberg Sealing Technologies.
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reudenberg Sealing Technologies, società del Gruppo Freudenberg esperta nella tecnologia delle guarnizioni speciali nel campo della mobilità elettrica, ha presentato, all’edizione virtuale dell’International Vienna Motor Symposium del 29 e 30 aprile scorsi, guarnizioni conduttrici di nuova generazione che evitano che i cuscinetti vengano danneggiati dalla corrosione elettrica. In questo modo migliorano anche le prestazioni degli azionamenti elettrici dei motori. 64
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EFFETTI COLLATERALI INDESIDERATI I motori delle auto elettriche funzionano con corrente da 800 volt contro gli usuali 400 e si ricaricano in soli 15 minuti incamerando energia in grado di generare un’autonomia di diverse centinaia di chilometri. I semiconduttori presenti nell’inverter assicurano che la corrente continua così prodotta e immagazzinata nella batteria venga trasformata, durante la mar-
cia, in corrente alternata, che è quella richiesta dal motore elettrico per il suo funzionamento. Si tratta di semiconduttori a base di carburo di silicio, sempre più usati per correnti da 800 volt, che commutano correnti ad alto voltaggio fino a 20.000 volte al secondo. Queste commutazioni sono accompagnate da leggere fluttuazioni della tensione caratterizzate da una frequenza di 1-2 megahertz, tipica delle onde radio medie. Se non viene modificata, questa
TECNOLOGIE
frequenza si scarica sull’albero rotore del motore elettrico e provoca due effetti collaterali indesiderati: l’albero rotore si comporta come un’antenna a stelo e dà luogo a interferenze elettromagnetiche, e il voltaggio in eccesso si accumula intorno allo stesso albero rotore che, essendo isolato elettricamente, non ha altra via per scaricarsi se non attraverso i suoi cuscinetti, provocandone la elettrocorrosione. Questa, a sua volta, ne provoca un cattivo funzionamento e ne riduce anche la durata. NUOVA GENERAZIONE DI PRODOTTI Freudenberg Sealing Technologies ha realizzato una nuova generazione di guarnizioni conduttive, commercializzate con il nome di “eCONevo”, che elimina entrambi questi effetti dannosi. Il principio, in verità, è noto, essendo stato lanciato e industrializzato già nel 2015 con la produzione in serie e il suo utilizzo nell’auto elettrica allora
più venduta in Europa: un materiale costituito da tessuto nontessuto conduttivo molto sottile è saldamente attaccato all’anello di tenuta radiale in gomma dell’albero rotore, e quindi realizza direttamente il contatto elettrico tra l’albero stesso e l’alloggiamento del motore. Nelle guarnizioni conduttive di nuova generazione lanciate dall’azienda tedesca il materiale conduttivo nontessuto è costituito da una miscela di materiali speciali caratterizzata da una bassissima resistenza alla corrente alternata – circa 1 ohm. Conseguentemente, la conducibilità elettrica della nuova miscela di materiali sviluppata dalla casa tedesca è sufficientemente alta da prevenire non soltanto la elettrocorrosione dei cuscinetti, ma anche l’emissione delle onde elettromagnetiche. UN MATERIALE INNOVATIVO Il nuovo materiale conduttivo nontessuto di Freudenberg Sealing Technolo-
VI-MACH
gies ha anche altri vantaggi: lo spessore inferiore a un millimetro non rende necessario modificare il design del motore e nemmeno ne rende più complicato l’assemblaggio; inoltre, poiché previene le interferenze elettromagnetiche direttamente sul motore, può sostituire la costosa schermatura in altre aree come, per esempio, sugli alberi di trasmissione. Secondo Stefan Morgenstern, Advance Developer di Freudenberg, questo tipo di guarnizione, dotata di alta conducibilità elettrica e destinata a sostituire i semiconduttori di carburo di silicio, darà un significativo contributo alla ricarica ultrarapida delle auto elettriche e, nel lungo termine, all’accettazione più celere della mobilità elettrica. Il grado di avanzamento dello sviluppo di questa tecnologia è molto elevato, al punto che il fornitore tedesco comunica che la produzione potrebbe incominciare entro pochi mesi. u
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DALLE AZIENDE
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
È nata durante la pandemia l’ultima macchina di ispezione di casa Doss
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oss Visual Solution, da oltre 25 anni leader nella produzione di macchine di ispezione visiva, arricchisce il proprio catalogo con il nuovo esemplare della linea dSort: dSort Go. dSort Go è una macchina monotavola di cernita automatica che utilizza telecamere ad alta risoluzione (5 Mpx) per il controllo di elastomeri e materiali rigidi su entrambi i lati. La sua progettazione è iniziata durante il lockdown ed è stata per buona parte condotta attraverso web meeting, segno del fatto che la pandemia non ha di certo arrestato il lavoro della storica azienda bresciana. Con dSort Go, Doss offre una soluzione chiavi in mano, dalle dimensioni compatte (per renderla facilmente installabile in qualsiasi spazio produttivo) e dall’imbattibile facilità di utilizzo, pensata non solo per i più inesperti nel campo della visione, ma anche per tutti gli esperti che necessitano di un sistema veloce, affidabile, facile da set66
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tare. Tutto questo con un investimento molto contenuto. Altra importante novità è l’elevatore, appositamente studiato da Doss per essere maggiormente compatto, solido e di facile manutenzione. La scelta di inserirlo all’interno del corpo macchina permette di caricare i pezzi attraverso un’apertura sul retro e, nel caso di pezzi sovralimentati, di scaricarli direttamente nella tramoggia quando vengono soffiati dalla tavola. Tutte le componenti meccaniche che
servono per il trasferimento pezzi dal nastro alla tavola sono automatiche così come i dispositivi di singolarizzazione sul nastro di carico. Il software Go è stato progettato per essere facilmente utilizzabile ed è adatto all’ispezione di O-ring e articoli tecnici. È inoltre customizzabile per esigenze particolari. dSortGo è disponibile in due configurazioni, con campo inquadrato di 30 e 60 mm, per coprire il più vasto range dimensionale possibile. u
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RubbeRevolution Lavoriamo con l'ambizione di tracciare un'evoluzione nel mondo delle mescole, dimostrando che tutto è perfezionabile. È per questo che siamo alla ricerca continua di soluzioni in grado di dimostrare che da ogni ricetta possono nascere una o più versioni che "rivoluzionano" la prima, potenziando e arricchendo le attuali formulazioni, perchè se si vuol vincere la competizione non basta essere preparati, bisogna essere soprattutto reattivi ai cambiamenti.
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NEWS
Confermato il K2022 di Düsseldorf: iscrizioni entro il 31 maggio
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esse Düsseldorf, tra i più importanti organizzatori di fiere b2b a livello mondiale, riparte con il suo calendario di eventi in presenza che vedranno nuovamente protagonisti gli incontri d’affari tra i player internazionali delle più importanti filiere produttive. Sono iniziati i preparativi per K 2022, la fiera più importante al mondo per le industrie della plastica e della gomma. L’appuntamento è fissato presso il comprensorio fieristico di Messe Düsseldorf, dal 19 al
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26 ottobre 2022. Per tutte le aziende che desiderassero prendervi parte come espositori è possibile registrarsi online (www.k-tradefair.it); il termine fissato per le iscrizioni è il 31 maggio 2021. La fiera presenterà le innovazioni proposte dai produttori negli ambiti di macchinari e attrezzature, materie prime e ausiliari, prodotti semilavorati, componenti tecnici e prodotti in plastica rinforzata. Sono attesi visitatori provenienti dai seguenti settori dell’industria: chimica, aeronautica e automobilistica, elettrotecni-
ca, edilizia, energia e fotovoltaico, industria manifatturiera ma anche converting e packaging. «K di Düsseldorf non è un semplice barometro delle prestazioni di un’industria, ma anche e soprattutto un’occasione per dare nuovo impulso economico al settore e un approccio concreto» afferma Erhard Wienkamp, Managing Director Messe Düsseldorf. L’occasione sarà unica in quanto costituirà un momento di ritrovo post pandemia, ci sarà un’enorme richiesta di scambi personali e un riordinamento su scala globa-
TACCUINO
le per i settori di plastica e gomma. K 2022 affronterà i temi più attuali dei comparti plastica e gomma, trattando temi quali la sostenibilità, il risparmio delle risorse, l’economia circolare e la digitalizzazione. Tra gli eventi speciali durante i giorni di fiera, lo show “Plastics shape the future” avrà come tematica principale l’utilizzo della plastica in futuro, grazie all’ausilio di nuove tecnologie. Nell’edizione di K 2019 lo show è stato accompagnato da sequenze di film sul potenziale innovativo delle materie plastiche, uno spettacolo di sperimentazione chimica e dimostrazioni in stampa 3D. Le sorprese non mancheranno neanche a K 2022. Un altro evento speciale sarà lo Science Campus, che nella scorsa edizione di K ha fornito un momento importante di dialogo tra scienza e industria: oltre 25 espositori hanno infatti presentato qui le loro innovazioni e i risultati di ricerche
svolte per i settori di plastica e gomma. Università, istituti di istruzione superiori e scientifici hanno offerto approfondimenti sulle loro tecnologie e soluzioni pionieristiche. Messe Düsseldorf è al lavoro già da
ora per garantire una ripartenza in presenza di tutti i prossimi eventi a calendario. È importante infatti ripristinare gli incontri internazionali in presenza per tutti i settori del business. u
NEWS
Produttori macchine: rimbalzo di ordini e fatturato
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el primo trimestre 2021, i costruttori italiani di macchine per plastica e gomma aderenti all’associazione di categoria Amaplast hanno registrato un incremento a doppia cifra degli ordini e del fatturato, rispetto allo stesso periodo del 2020. Infatti, in base all’indagine congiunturale svolta dal Centro Studi Mecs-Amaplast tra gli associati, le vendite hanno segnato una progressione media di 12 punti percentuali, grazie soprattutto al buon andamento del mercato domestico (+16%), in particolare per quanto riguarda la ricambistica. Il fatturato realizzato all’estero risulta altresì in aumento di quasi dieci punti. Il rimbalzo degli ordini risulta ancora più significativo, nuovamente in funzione della domanda nazionale che rispetto a macchinari e impianti nuovi segna un +64% (verosimilmente grazie anche alle misure di incentivo agli investimenti previste dal Piano Transizione 4.0) e per quanto riguarda i ricambi un altrettanto consistente +29%. Gli ordinativi da parte dei clienti esteri mostrano un contenuto ma soddisfacente +8%. Le aziende riportano un orizzonte del portafoglio ordini a 6 mesi. Le previsioni per il secondo trimestre sono improntate all’ottimismo, in particolare per quanto concerne i mercati internazionali: la relativa domanda è attesa in aumento del 18% e le vendite potrebbero segnare addirittura un +52%, picco che peraltro potrebbe concretizzarsi anche in ambito nazionale, dove però il livello degli ordini dovrebbe scendere per riportarsi a un comunque apprezzabile +4%. Dal punto di vista delle applicazioni, dalla congiunturale Amaplast emerge che i quattro principali segmenti di riferimento dei costruttori di macchine per plastica e gomma – imballaggio, automotive, edilizia e medicale – hanno un outlook stabile con tendenza al miglioramento, con una sfumatura più positiva per
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il packaging. Quest’ultima applicazione anche nei mesi più critici della pandemia ha comunque tenuto bene e continua a mostrare un trend favorevole; al contrario, tutto il comparto dell’auto ha sofferto molto ma nell’ultimo periodo mostra finalmente qualche segnale di ripresa; l’edilizia beneficerà dei consistenti incentivi fiscali. «La prima trimestrale dell’anno in corso conferma quindi le precedenti previsio-
ni dell’Associazione, che indicavano una decisa inversione di tendenza rispetto al difficile periodo che le aziende hanno dovuto affrontare in seguito alla pandemia, nel corso del 2020», ha sottolineato il direttore Mario Maggiani. «Certamente il panorama non è sgombro da timori e incertezze, con varie tensioni politico-commerciali, una ancora marcata tendenza all’aumento dei prezzi di materie prime, componentistica e trasporti, picchi di diffusione del virus che non si riescono ancora ad abbattere definitivamente con la campagna vaccinale». «Difficilmente», ha concluso Maggiani, «il settore potrà riportarsi ai livelli pre-crisi entro il 2021, ma senza dubbio lo slancio acquisito in questa prima parte dell’anno ha aiutato tante aziende a guardare al futuro con maggiore ottimismo, auspicando soprattutto una rapida ripresa in sicurezza degli spostamenti internazionali, visto che oltre il 70% della produzione del comparto continua a essere destinato all’estero». u
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Boy al MedTecLIVE digitale: tecnologia compatta per spazi limitati
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l MedTecLIVE 2021, la seconda edizione virtuale della fiera internazionale di Norimberga della tecnologia medicale conclusasi il 22 aprile, ha partecipato anche Boy, il produttore di presse per lo stampaggio a iniezione di elastomeri e termoplastiche con forza di chiusura fino a 1.250 kN. Il costruttore di Neustadt-Fernthal, Germania, ha presentato la gamma completa delle sue macchine con particolare riguardo alla tecnologia delle presse compatte progettate per la camera bianca. 01-3.pdf 2 20/04/21 6:14 PM La specialità della dr Boy è rappresen-
tata, infatti, dalle macchine di ridotte dimensioni, che risultano particolarmente vantaggiose nelle camere bianche con spazio limitato. Ed è appunto questo il concetto della camera bianca al quale si ispira il costruttore tedesco: costruire macchine compatte che richiedono uno spazio minimo per la loro collocazione in locali non ampi. In questo senso le due piastre a sbalzo dell’unità di chiusura offrono numerosi benefici nella tecnologia medicale in aggiunta al fatto che tutte le funzioni richieste per la produzione automatizzata in camera bianca sono realizzate in modo da rientrare nei limiti dell’ingombro della pressa. Il blocco che regola il flusso laminare dell’aria, per esempio, collocato in posizione salvaspazio sopra quello dell’unità di chiusura con le piastre sbalzate; il controllo intelligente della macchina col circuito integrato per la separazione dei pezzi stampati; la collocazione sotto l’unità di chiusura delle strutture per il confezionamento diretto dei pezzi medicali stampati, come anche la regola-
zione, opzionale, dell’altezza della macchina dal pavimento, sono tutti vantaggi connessi con la tecnologia compatta Boy per la camera bianca, di cui la pressa BOY 35 E è un chiaro esempio. Attraverso la homepage www.dr-boy. de è possibile attingere informazioni più di dettaglio al riguardo. u
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NEWS
Azelis distributore di gomma nitrilica in polvere e di gomme butiliche di Sibur
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zelis, distributore in Europa - tra i principali - di additivi di alta qualità per gomma e plastica quali elastomeri, chemical specialties e cariche, ha annunciato di aver stabilito un accordo di partnership con Sibur, società di rilievo internazionale nell’industria petrolchimica, in forza del quale, e con effetto immediato, distribuirà la gomma acrilonitrile-butadiene (NBR) in polvere dell’azienda russa in Francia, Italia e Spagna, e le gomme butiliche (IIR) e alobuTecno Compounds tiliche (BIIR e CIIR) dello stesso produttore in Francia. L’accordo è di particolare importanza Tecno Compounds strategica per entrambi gli attori. Tecno Compounds a suitable solution for every challenge Azelis consolida la sua posizione di operatore chiave sul mercato degli additivi della gomma e della plastica, in particoatasuitable solution for suitable solution for every challenge lare nel settore della modifica delaPVC genate per l’industria dell’imballaggio di una gamma prodotti piùevery comple-challenge con NBR in polvere. Ma anche i clienti di dei prodotti farmaceutici e per l’autota e diversificata con l’inserimento delle altri settori traggono benefici dall’offermotive. gomme butiliche alogenate e non aloParker Hannifin Italy s.r.l. Sibur, a sua volta, ha trovato in Azelis un Tecno Compounds partner che, oltre ad avere una profonParker Hannifin Italy s.r.l. da conoscenza dei mercati, ha anche Tecno Compounds una rete commerciale molto articolata ed estesa a livello globale. Grazie all’aca suitable solution for every challenge cordo col nuovo partner, ha acquisito l’accesso a nuovi settori applicativi per i a suitable solution for every challenge suoi prodotti, come quello della modifica del PVC e quello delle pastiglie dei freni per auto con la NBR in polvere, e quello dell’imballaggio e anche dell’automotive con le gomme butile e alobutile. Sono, queste, opportunità molto importanti dal punto di vista strategico per una società in rapida crescita e con una forte impronta nell’industria della gomma, della plastica e degli intermedi come la Sibur, già da tempo impegnata in un intenso programma di investimenti nei suoi impianti. L’azienda russa, infatti, ha appena completato la costruzione di un nuovissimo impianto in India per la Sales: Plant: produzione della gomma butile e alobuSales: Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl tile con capacità che, a regime, dovrebParker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 bero raggiungere le 60 kt/a di butilica e 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 le 60 kt/a di butilica alogenata. Nel mese Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax di aprile 2020 aveva già investito in un www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds aumento della capacità produttiva del Sales: Plant: nuovo impianto di elastomeri termoplaaerospace electromechanical fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: climate control aerospace Plant:filtration climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl stici (TPE) di Voronezh. u
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NEWS
Da Desma presse speciali per guarnizioni speciali
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esma ha ampliato la gamma delle presse di grandi dimensioni per lo stampaggio di guarnizioni speciali. Una è la Desma 968.700 Sealmaster, consegnata di recente a un cliente di risonanza internazionale. Si tratta di una pressa verticale per la produzione di guarnizioni speciali per l’alloggiamento delle batterie delle autovetture. Pesa 60.000 kg, ha i piani di riscaldo che misurano 2450 mm x 1400 mm ed è equipaggiata con due unità di iniezione FIFO da 1000 cm3 di volume di iniezione ciascuna che dispongono anche di strutture separate per lo stampaggio del silicone. Questi iniettori possono anche essere collocati in modo da poter essere spostati e adattati a guarnizioni di dimensioni diverse; inoltre, la “struttura a fiancata” della pressa permette una buona operatività da due lati. I piani di riscaldo possono arrivare ad avere fino a 12 zone di controllo della tempe-
ratura ciascuno, sì da realizzare una distribuzione della temperatura uniforme anche con stampi di varie dimensioni. La forza di chiusura di 7.500 kN è generata dalla pressione di 3 cilindri idraulici, e l’intero por tastampo è stato ottimizzato col Metodo degli Elementi Finiti (FEM, Finite Element Method), in modo da avere una distribuzione ottimale delLa Desma TwinBenchmark. la pressione su tutta la superficie dello stampo. La tecnologia FlowControl zione di volumi diversi di mescola per dei blocchi a canali freddi e il modulo ugello. Il sistema QuickLock di cui la PressureSense assicurano condizioni macchina è dotata, inoltre, consendi stampaggio ottimali e una grande te un cambio stampo rapido e, conversatilità e riproducibilità dell’inie- seguentemente, un processo più ef-
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settore Gomma - Plastica, lunga esperienza internazionale in: produzione, vendite, marketing. Disponibile per incarichi a termine. Trattativa riservata. carolinadaf41@gmail.com La Desma 968.700 Sealmaster.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2021
ficiente, mentre l’ultima consolle di controllo con la quale è equipaggiata, la DRC2030TBM dotata di uno schermo multi-touch da 24’’ ad alta definizione, consente una visualizzazione completa del processo e il rilevamento tempestivo di guasti con la possibilità di rapidi interventi correttivi. Un altro esempio di macchina speciale è la Desma TwinBenchmark, anch’essa verticale, per la produzione delle guarnizioni delle testate cilindri. Questa pressa combina i vantaggi di un’area di chiusura stampo ampia con una buona applicazione della forza sviluppata da una unità di chiusura completamente idraulica e con una quota del piano di lavoro bassa, resa possibile dallo speciale sistema benchmark della Desma. La pressione esercitata da due cilindri sviluppa una forza di chiusura di 5000 kN che viene trasferita in maniera uniforme all’intera superficie della piastra rettangolare di riscaldamento. Grazie a un dispositivo scorrevole, opzionale, è possibile, inoltre, l’accesso al piano di
La Desma 968.560 ZOZO.
lavoro per le operazioni manuali e per gli automatismi da tre lati senza nessun ostacolo. È anche possibile utilizzare due basi di stampaggio: in questo modo, mentre procede la vulcanizzazione in una, si possono effettuare operazioni manuali sull’altra. Un terzo esempio di pressa speciale del costruttore di Fridingen è la Desma 968.560 ZOZO, verticale. Ha una forza di chiusura di 5600 kN ed è stata progettata per la produzione di anelli di tenuta di grandi dimensioni. Le piastre di riscaldo sono, infatti, circolari, con un
diametro di 1650 mm e le superfici riscaldanti circolari appositamente sviluppate. Per garantire una distribuzione ottimale della forza di chiusura, anche in questo caso il portastampo è stato progettato con l’ausilio del FEM (Metodo degli Elementi Finiti). La macchina è dotata di due iniettori regolabili, dimodoché gli ugelli possono essere spostati con esattezza nell’area dello stampaggio, non rendendo necessario, in questo caso, il sistema dei canali freddi e riducendo gli scarti di produzione. u
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