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l’Orafo italiano, una rivista edita da:
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ANNA TATANGELO
EDITORIALE
Si spiega davanti a noi un nuovo anno e come sempre è impossibile resistere alla tentazione di provare a immaginarselo, questo 2022 tanto importante per il settore. Per cominciare, non mancano le buone notizie: l’atteso Osservatorio Altagamma, giunto alla sua ventesima edizione e di cui riportiamo una sintesi in questo numero, ha registrato nel 2021 a livello globale la netta ripartenza dei beni di lusso personali, e della gioielleria in particolare, e performance positive si prevedono anche per il nuovo anno. Il gioiello è tornato al centro dei desideri dei consumatori, per regalare, come ha sempre fatto dai tempi dei tempi, sogni ed emozioni. E saranno sogni all’insegna di una ritrovata leggerezza e della voglia di non passare inosservati, con gemme coloratissime protagoniste di collezioni da favola, perle che si faranno interpreti di una raffinatezza contemporanea, volumi importanti pronti a scomporsi per inventare nuove forme, catene maxi. E mentre brand blasonati festeggiano la propria storia con edizioni limitate e volumi celebrativi, non manca chi proietta il prezioso nel futuro degli NFT. Il futuro del resto è già qui e ora e la vitalità dei nostri gioielli è il miglior segno di buon auspicio per un anno che si prospetta ricco di sfide ma anche di grandi traguardi.
We are facing a new year and, as usual, we can’t resist the temptation to try imagine it, this 2022 that will be so important for the sector. To begin with, good news is not lacking: the well awaited Osservatorio Altagamma, at its twentieth edition and whose synthesis is reported in this issue, recorded, in 2021, a sharp restart, on a global level, of personal luxury items and of jewellery, in particular, and a positive performance is expected also for the new year. The jewel is again at the centre of consumers’ desires to give, as always since the beginning of time, dreams and emotions. And they will be dreams characterised by a regained lightness and the will to not go unnoticed with highly coloured gems protagonists of amazing collections, such pearls that will become the interpreters of a contemporary refinement, important volumes ready to be broken down to invent new shapes, maxi chains. And while titled brands are paying homage to their history with limited editions and celebratory volumes, those projecting precious items in the future of NFT are not lacking. After all the future is already here and now and the liveliness of our jewels is the best sign of good omen for a year that is expected to be rich in challenges, but also in great goals to be reached.
16
L’ORAFO
ITALIANO
INTERV IEW
72 74
TR END
82 84
Rosso Cuore
WISH LIS T
86 88
Fringes are back Time to party
For Her For Him
V ISUA L The Optical Mirage
SOMMARIO Colourful Vibrations
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G R AN D T OU R Marco Bicego
37 52 54 56 58 62 64
P E OP L E & B RAN D S Rubeus Milano
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VI S U AL The Enchanting Magic
Chopard Manufacture Chanel N°5 Damiani a tutto campo
92
FLAS H Libri: Buccellati / Gioielli di Vetro
Vendorafa Different Class De Marquet
95 100
I N S I DE JEW ELR Y Altagamma: Going back to Luxury Gemmologia: il caso dei diamanti “Lab-Grown”
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I N C A S O DI M A NC A T O R E C A P I T O I N V I A R E A L C MP D I MI LA NO R O S ER I O P ER LA R E S T I T U Z I O NE A L M I T T E NT E P R E V I O PA G A ME N TO R E SI
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CL O S E U P
A LESSI D OME NICO
In copertina: catene di Alessi Domenico nei diversi colori dell’oro. Cover: chains by Alessi Domenico in the different colours of gold. Photo Giacomo Massari for Close Up Studios.
Foto di Claudio Minenti
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COLORFUL VIBRATION / di Simona Infantolino
ITALIANO
REFLEX BLUE
L’ORAFO
Genny SS 2022
Tom Ford SS 2022
Elettrico e seducente, il blu della prossima stagione vibra ad alte frequenze e regala una nuova visione di eleganza e raffinatezza. I tessuti, anche quelli più invernali, sembrano spiccare il volo grazie all’intensità delle sue sfumature più accese. Per non parlare delle pietre preziose in palette che, a differenza del famoso diamante blu Hope - secondo la leggenda portatore di grandi sventure ai suoi proprietari - sono destinate a risplendere e portare fortuna a chi le possiede.
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Electric and captivating, next season blue vibrates at high frequencies giving a new vision of elegance and refinement. Fabrics, even the most wintry, seem to fly off thanks to the intensity of the brightest shades. Not to mention the precious stones presented in bright palettes that, unlike the famous blue Hope diamond that is said to have brought its owners great sufferings, are meant to shine and bring good luck to all those possessing them.
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Alaïa SS 2022
Saint Laurent SS 2022
In apertura: Secret Watch di Damiani in oro rosa con zaffiri multicolor e diamanti brown. Il meccanismo a scomparsa svela il quadrante con pavé di diamanti. Pagina a fianco, da sinistra: anello Rose di Chopard in oro etico certificato Fairmined e titanio con zaffiri, onice e diamanti gialli, bianchi e neri. Collezione Red Carpet. Orecchini Giardini Vento Atelier di Pasquale Bruni in oro bianco con tanzanite, pavè di zaffiri blu e diamanti. In questa pagina, in alto: orecchini Nascosto della linea Sinuo Color di Forever Unique in oro bianco con diamanti e zaffiri. A destra: anello di Massimo Raiteri con zaffiri, diamanti e tanzanite.
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ITALIANO
UNMELLOW YELLOW
L’ORAFO
Moschino SS 2022
Loro Piana SS 2022
Secondo il linguaggio dei fiori, il colore giallo è associato al sentimento della gelosia. Lo stesso non vale però per le pietre preziose. Le gemme di colore giallo, infatti, sono portatrici di energia positiva e prosperità. La stessa energia che il sole primaverile riporta dopo un inverno cupo e grigio. In passerella la moda è altrettanto vitale con total look accesi e saturi, una vera e propria carica di vitamina C.
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According to the language of flowers, yellow is associated to jealousy. The same, though, is not valid for precious stones. Yellow gems, in fact, are said to bring positive energy and prosperity. The same energy that spring sun brings back after a gloomy and grey winter. On the runaway, fashion proves to be as vital with bright and saturated total looks, a true recharge of C vitamin.
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Pagina a fianco, da sinistra: bracciale di Graff con diamanti bianchi e gialli. Orecchini Lion Emblématique della linea Escale à Venise di Chanel in oro giallo e platino. La testa del leone è ricreata con diamanti e zaffiri gialli. In questa pagina, a sinistra: anello Maelstrom di David Morris in oro rosa con diamante giallo centrale da 7,86 carati circondato da diamanti bianchi e gialli. In alto: collana in oro giallo con berilli gialli e diamanti della collezione di alta gioielleria Hortus Deliciarum di Gucci. In basso: anello Imperial Acanthus di Alessio Boschi in oro giallo con diamanti bianchi e neri, berillo giallo e zaffiri gialli e arancioni.
Etro SS 2022
Rodarte SS 2022
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ITALIANO
JELLY BEAN GREEN
L’ORAFO
A sinistra: anello di Crieri in oro bianco con smeraldi. Collezione Bogotà. In alto: anello Rose di Piaget in oro rosa con tormaline verdi e diamanti bianchi. Pagina a fianco, dall’alto in senso orario: collier di Gucci della collezione di alta gioielleria Hortus Deliciarum in oro bianco con diamanti bianchi e tsavoriti. Orecchini Leaf di Chopard in tzavoriti, zirconi e zaffiri della collezione Red Carpet. Anello di Hemmerle in oro bianco e bronzo con smeraldi.
Oscar de la Renta SS 2022
Contraddistinto da uno spirito malizioso e seducente, il verde smeraldo non cessa mai di ammaliare e conquistare. Da un lato il richiamo alla natura riporta alle origini di ciò che siamo e di ciò che ci circonda. Dall’altro il legame con la fortuna, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, non sembra un elemento da trascurare. Tutto si tinge di verde: pietre preziose di dimensioni importanti e strutturati abiti sartoriali diventano moderni quadrifogli da indossare.
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Characterised by a cunning and seductive spirit, emerald green never stops to enchant and conquer. From the one side, the reference to nature brings back to the origins of what we are and what surrounds us. On the other, the connection with luck, especially in a period as the one we are living in, is not an element that should be neglected. And so everything is painted green: gemstones of important sizes, as well as tailoring and structured clothes become modern four-leaf clovers to wear.
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Tod’s SS 2022
Valentino SS 2022
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ITALIANO
PURPLE HEART
L’ORAFO
Alberta Ferretti SS 2022
Saint Laurent SS 2022
Magia o regalità? Nel caso del colore viola le due realtà convivono, dando vita a magnetiche suggestioni in cui gli abiti possono richiamare potenti streghe o regali sovrane e le gemme sono promotrici di giustizia e nobiltà d’animo. In entrambi i casi il viola è legato a personalità forti e determinate: come quelle delle reali di Svezia che, in più di un’occasione, hanno fatto sfoggio della magnifica Napoleonic Tiara con 15 grandi ametiste e di altri numerosi gioielli realizzati con le gemme del sesto chakra.
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Magic or royalty? In the case of purple the two realities coexist leading to magnetic suggestions where clothes can remind powerful witches or royal sovereigns and gems promote justice and nobility of soul. In both cases violet is connected to strong and determined personalities like those of Swedish royals that, in more than one occasion, showed off the magnificent Napoleonic Tiara with 15 big amethysts and other numerous jewels made with the gems of the sixth chakra.
Valentino SS 2022
Gucci SS 2022
Pagina a fianco, da sinistra: anello di Hemmerle in alluminio anodizzato e oro bianco con spinello centrale da 14 carati. Orecchini Seven Pavillions di Alessio Boschi in oro bianco e rosa con diamanti bianchi, tsavoriti, zaffiri blu e ametiste. In questa pagina, in alto: collana reversibile Antennae di Van Cleef & Arpels in oro bianco con zaffiri rosa e malva per un totale di 417,33 carati, zaffiri, rubini e diamanti. Collezione Sous les étoiles. A destra: gemelli di Villa Milano in oro giallo con esagoni sfaccettati in ametista e zaffiri rosa al centro.
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PEOPLE & BRANDS
RUBEUS MILANO / di Simona Infantolino
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L’ORAFO
ITALIANO
Fragranza Quercia della linea Giardini di Venezia.
In apertura: clutch Mydas in lampasso ricamato e lucertola con pietra preziosa sulla chiusura. Qui a sinistra: parure della linea Duomo in oro rosa con diamanti bianchi.
C
ome quando davanti a un dipinto si rimane incantati dai più piccoli dettagli - da un’audace pennellata di colore, da un’espressione del volto ricreata fedelmente, da una tecnica di pittura elaborata - così avviene per le creazioni Rubeus Milano, un vortice di colori, suggestioni e contaminazioni che unisce con un filo invisibile la cultura russa e il saper fare Made in Italy. Fondato nel 2013 dai collezionisti d’arte Viktor e Nataliya Bondarenko, il marchio parla al mondo del lusso con un linguaggio personale e ben definito. Sin dal principio, quando Nataliya ha avuto l’idea di creare borse e scarpe utilizzando pelle pregiata (dal coccodrillo alla lucertola, dallo struzzo al pitone), Rubeus Milano si è identificato in quell’ideale di “Dolce Vita” fatto di lusso ma, soprattutto, di
eccellenza: quell’eccellenza delle lavorazioni e dell’artigianato che caratterizza da sempre la tradizione artistica italiana. È a Milano, capitale della moda e fulcro nevralgico dell’economia italiana, che il brand decide di stabilirsi e di avviare la produzione. Dopo il lancio delle prime collezioni di scarpe e borse, tra cui una special edition personalizzabile con rubini, zaffiri, smeraldi e diamanti, il marchio amplia nel 2018 la propria gamma di prodotti presentando la prima fragranza Rubeus Milano, Rouge, realizzata con la perfumer Sonia Constant. Alle note di rose in fiore e champagne di Rouge, si sono aggiunte poi le varianti Blue, Vert e Rose, tutte accomunate da un particolare packaging ispirato alla clutch Mydas del brand. Solo un anno dopo Rubeus Milano decide di lanciarsi in una nuova avventura: l’alta gioielleria. Non è un caso che proprio il nome Rubeus in latino significhi rubino. Sotto la direzione creativa di Nataliya, i gioielli del brand sbocciano in un tripudio di colore grazie alla maestria del designer Frédéric Mané, dello scultore di gioielli Jothi–Sèroj
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Ebroussard e del tagliatore di gemme Victor Tuzlukov. È con la linea Imperial che il brand inizia il proprio racconto prezioso, un omaggio alla rarità e alla bellezza delle gemme. La collezione vede come protagonista l’alessandrite, una rara varietà di crisoberillo che si distingue per le sfumature profonde e cangianti, dal viola più acceso al blu intenso, dal verde ottanio al nero più profondo. I gioielli ricordano le imponenti stalattiti e, allo stesso tempo, gli ornamenti più preziosi degli zar di Russia, un inno alle moderne regine dei ghiacci celebrate da cascate di diamanti. Le pietre preziose rimangono protagoniste delle creazioni di alta gioielleria del brand anche nella collezione Lion and the Moonlight, in cui il particolare taglio delle pietre evoca il muso di un leone, e nella linea Cocktail Time, richiamo ai ruggenti anni ’20, al proibizionismo e agli speakeasy in cui iniziarono a spopolare proprio gli anelli da cocktail con appariscenti gemme colorate. Si ritorna in Italia, invece, con la collezione Duomo, ispirata ai disegni di Giorgio Vasari per il Duomo di Firenze. I gioielli Duomo,
PEOPLE & BRANDS
Anello cocktail Imperial in titanio nero e oro bianco con alessandrite russa centrale da 29,62 carati circondata da alessandriti, diamanti, cristallo di rocca e spinelli rossi.
Doppiopetto e cuissard in lampasso broccato e borsa in coccodrillo, tutto della linea Venetia.
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con motivi geometrici e combinazioni di pietre colorate, diamanti e metallo prezioso, rappresentano un omaggio ad alcune delle cattedrali più belle del nostro Paese. Rubeus Milano è arte, unicità, Made in Italy e artigianalità anche quando si parla di readyto-wear. Il focus principale per la linea di abbigliamento rimane la scelta di materie prime di qualità: tessuti ricamati a mano o al telaio dalla Tessitura Luigi Bevilacqua di Venezia, punto di riferimento per il settore dal 1875. Velluti e rasi compongono smoking strutturati dalla forte personalità, morbide sete stampate fluttuano su completi pijama e sontuosi tessuti jacquard ricreano le lontane atmosfere cinquecentesche veneziane che ritroviamo anche nell’ultimo progetto del brand - Giardini di Venezia - dedicato alla profumeria. Si tratta di un racconto magico che guida, attraverso quattro esperienze olfattive diverse, alla scoperta delle oasi verdi della laguna dove si respira aria di magia. Ci si immerge in una foresta con le note legnose della fragranza Quercia ravvivate da un tocco di zenzero e bergamotto; una ventata speziata e fresca arriva da Gelsomino che lascia una scia ambrata di sottofondo; Evonimo avvolge con rassicuranti note verdi e aromatiche contaminate dalla dolcezza della vaniglia; infine lo spirito frizzante di Calicanto tra narcisi e fiori d’arancio lascia con il fiato sospeso per poi rivelare note di patchouli. Il racconto di Rubeus Milano lascia inebriati di profumi e suggestioni, la magia della contaminazione tra moda e gioielleria coinvolge e incanta come solo l’arte sa fare. English translation: see page 107
GRAND TOUR / di Laura Inghirami
L’ORAFO
T
In questa pagina: ritratto di Marco Bicego; anello da cocktail multicolor, collezione Africa. Pagina a lato: artigiano all’opera; orecchini chandelier con ovali concentrici e diamanti, collezione Marrakech Onde.
ITALIANO
MARCO BICEGO radizione, ricerca, innovazione. Queste sono solo alcune delle caratteristiche peculiari di Marco Bicego, che affonda le proprie radici nel distretto orafo vicentino, a Trissino, dove nasce nel 2000. Il cavallo di battaglia della firma è l’everyday luxury, un gioiello caratterizzato da eleganza e design senza tempo, adatto a essere indossato nella vita di tutti i giorni così come nelle occasioni più importanti. «La mia produzione – racconta Marco Bicego – è prevalentemente realizzata in oro giallo e questo è un aspetto che ci contraddistingue. Una delle sfide che credo di aver vinto in questi vent’anni di attività infatti è proprio quella di comunicare la bellezza dell’oro giallo reinterpretato in chiave moderna». Dalle parole dell’imprenditore veneto emerge chiaramente la passione ereditata dal padre e che da sempre sente come una missione: «Il mio lavoro è stato per me una vocazione che ho avuto il privilegio di poter applicare fin da molto giovane nell’azienda di mio padre. Io rappresento la seconda
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generazione, ricordo molto bene i giorni in cui mi sedevo sul banco da lavoro. È stato lì che ho capito che questa sarebbe stata la mia strada». L’artigianalità ha per questo un ruolo centrale: i gioielli di Marco Bicego sono realizzati da maestri artigiani di grande esperienza, alcuni dei quali sono figli di professionisti specializzati che lavoravano nell’azienda del padre. «È molto interessante notare come il know-how artigianale venga tramandato di generazione in generazione». E nella ricerca continua di nuovi talenti da inserire in azienda Marco Bicego osserva in particolare tre caratteristiche: «Intuito, versatilità e grinta». Marco Bicego è allo stesso modo attento a tutto ciò che costituisce un’inesauribile fonte di ispirazione. «Le mie fonti d’ispirazione sono le forme organiche della natura, la bellezza dell’oro giallo 18 carati e le gemme colorate. Un gioiello è un piccolo tesoro da tramandare, crea un legame il cui valore va ben oltre l’oggetto in sé, per questo cerco di ispirarmi a forme semplici ed essenziali che
GRAND TOUR
facciano di ogni singola creazione un gioiello sempre attuale, bello come il primo giorno. Possono volerci da poche settimane a diversi anni per completare un pezzo, dall’idea iniziale al risultato finale. I miei gioielli sono facili da portare, versatili e si prestano a essere combinati fra loro secondo il gusto personale della donna che li indossa. Credo che questo sia il motivo per cui collezioni come Lunaria, Africa o la mia prima vera creazione, Marrakech, sono ancora così richieste e amate». E la collezione Marrakech riporta subito la mente all’esclusiva lavorazione Coil, divenuta simbolo dell’azienda in tutto il mondo, che ha recentemente compiuto vent’anni. «È una sorta di ‘fil rouge’ che riconduce a casa, un omaggio all’artigianalità, al Made in Italy autentico e al gioiello concepito come una vera e propria opera d’arte». L’iconica Coil rappresenta al tempo stesso la tradizione e la modernità: «Lavoravo ancora nell’azienda di mio padre quando vidi una catena scartata per colpa di un difetto, pronta per essere
rifusa. In quel momento è nata l’idea. Quella catena esprimeva in sé un nuovo concetto di bellezza: irregolare, volutamente imperfetta, unica. Con il tempo ho sperimentato nuove tecniche di lavorazione e affinato il mio gusto personale, ora abbiamo intenzione di porre l’accento sulle nostre tecniche d’autore». Quando Marco Bicego immagina la donna che indosserà le sue creazioni, racconta di una donna che colpisce per carattere, stile ed eleganza. «Come mia moglie Valentina. Lei è sicuramente una delle più grandi ispirazioni quando creo i miei disegni. Spesso e volentieri, anche se si possiedono più gioielli, ci si affeziona a quel pezzo che ha un valore speciale per noi e lo si indossa sempre. Io spero questo per le mie creazioni: sogno che possano essere qualcosa di speciale per chi le indossa». Il legame con il territorio, l’artigianalità e la tradizione è fondamentale per Marco Bicego che per questo si impegna costantemente nel trasmettere questi valori, pur mantenendo lo sguardo rivolto al futuro
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e all’innovazione. «Siamo costantemente alla ricerca di nuove estetiche e nuove tecniche, stando sempre attenti però a conciliarle con quello che è il nostro savoir-faire, sviluppato in tantissimi anni di ricerca nel settore orafo e così caratteristico del brand». E nell’ottica di innovarsi continuamente, pur restando fedeli alle proprie tradizioni, cosa fare? «Sin da prima della pandemia c’è stato un grande impegno da parte nostra verso l’idea di evolverci, soprattutto da un punto di vista digitale, per essere sempre di più un’azienda che ha ben salde le sue radici nel passato ma che si rivolge anche alle generazioni future. Per conciliare con successo passato, presente e futuro». English translation: see page 107
VISUAL
THE
ENCHANTING
BEAUTY di Domenico Festa photo Giacomo Massari for Close Up Studios
In perfetto equilibrio tra fucine, crogioli e spiritualità, l’oro è da sempre simbolo di purezza e trascendenza, un ponte prezioso verso le forze più nascoste della natura. Le gemme riflettono e ci restituiscono tutta la luce e il calore del Sole, avvicinandoci ai suoi immensi poteri immateriali. Nei bagliori del metallo e delle pietre preziose rivivono la passione e i misteri degli antichi alchimisti
In apertura: anelli e orecchini di Crieri in oro rosa e oro bianco con diamanti bianchi e zaffiri blu. Collezione C-Type. In questa pagina e a lato: bracciale in oro bianco e diamanti e anelli in oro bianco, diamanti bianchi e smeraldi di Massimo Raiteri.
In questa pagina: diversi modelli di anelli della collezione SOS di Armiss in oro, impreziositi da smalti colorati e diamanti taglio brillante. Pagina a lato: bracciali e anello in oro rosa e oro bianco con diamanti bianchi di diverse forme della collezione Fan di Italgold.
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ITALIANO
ANNIVERSARY
L’ORAFO
CHO PARD M ANU FACTURE / di Simona Infantolino
D
opo la crisi del quarzo che ha interessato il settore orologiero alla fine degli anni ’80, erano poche le Manifatture a realizzare internamente i propri calibri. È in quel contesto storico che Karl-Friedrich Scheufele, attuale co-presidente di Chopard, decide di intraprendere un nuovo viaggio per il brand fatto di innovazione e riconoscimenti. Nel 1996, infatti, Scheufele fonda la Chopard Manufacture e presenta il primo calibro realizzato totalmente dalla Manifattura: si tratta del calibro L.U.C 1.96, il primo automatico con micro-rotore di alto livello realizzato dal 1977 e il primo al mondo con due bariletti in grado di aumentare la riserva di carica. Il nuovo
movimento segna l’inizio di un percorso, che ha appena compiuto 25 anni, fatto di continue innovazioni tecniche che hanno rivoluzionato il mondo dell’orologeria svizzera moderna. Per celebrare questo quarto di secolo la Manifattura presenta una collezione, la Chopard Manufacture, che riunisce alcuni tra i segnatempo più straordinari mai realizzati da Chopard: l’Alpine Eagle Cadence 8HF, in edizione limitata a 250 pezzi, ospita il movimento a scappamento ad alta frequenza 01.12-C e batte alla frequenza di 8 Hertz, due volte più veloce di un movimento automatico standard; il L.U.C Flying T Twin, in edizione limitata a 50 esemplari, con tourbillon volante ultrapiatto; il L.U.C Full Strike, di cui esistono solo 20 esemplari, vanta la
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certificazione Cronometro e, infine, il L.U.C Full Strike ‘Día de los Muertos’, caratterizzato da un inconfondibile quadrante decorato con la Calavera messicana. After the quartz crisis that involved the watchmaking sector in the late eighties, there were few manufacturers that were able to fully build their calibres in house. In such an historical context, Karl-Friedrich Scheufele, current Chopard co-President, decided to start a new journey for the brand characterised by innovations and acknowledgements. In fact, in 1996, Scheufele establishes Chopard Manufacture and presents the first calibre fully built in-house: it is the L.U.C. 1.96 model, the first automatic calibre with a top level micro-rotor made
PEOPLE & BRANDS
since 1977 and the first in the world with two barrels able to increase the power reserve. The new movement marks the beginning of a path that has just celebrated its 25th anniversary, made of continuous technical innovations that revolutionised the world of modern Swiss watch manufacture. In order to celebrate this quarter of a century, the Manufacture presents a collection, Chopard Manufacture, including some of the most extraordinary time pieces ever created by Chopard: the Alpine Eagle Cadence 8HF, in a 250-item limited edition with an 01.12-C high frequency escapement and a 8 Hertz frequency, twice faster than a standard automatic movement; the L.U.C Flying T Twin, in a 50-item limited edition, with ultraflat flying tourbillon; the L.U.C Full Strike, in only 20 items, can boast the Chronometer certification and, finally, the L.U.C Full Strike “Día de los Muertos”, characterised by an unmistakable face decorated with the Mexican Calavera.
Pagina a fianco: L.U.C Tourbillon Esprit de Fleurier, in oro bianco e giallo con calibro L.U.C 4TT3NGM, realizzato nel 2010 per il 150esimo anniversario di Chopard. In questa pagina, dall’alto in senso orario: lavorazione del L.U.C Full Strike ‘Día de los Muertos’. Il quadrante è decorato con motivo a teschio inciso a mano a champlevé, dipinto con lacca blu e arricchito con madreperla e diamanti. Karl-Friedrich Scheufele, co-presidente di Chopard. L’orologio L.U.C Quattro Tourbillon del 2002 in oro giallo alimentato dalla tecnologia Quattro. Il L.U.C 1860 del 1997, il primo segnatempo Chopard a ospitare il calibro 1.96. Tre modelli di L.U.C. XP Urushi realizzati nel 2011 in collaborazione con l’artista Kiichiro Masumura. I quadranti sono decorati con l’antica tecnica di laccatura giapponese Urushi.
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L’ORAFO
ITALIANO
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PEOPLE & BRANDS
ANNIVERSARY
CHA NEL N°5 / di Simona Infantolino
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usso e iconicità, percezioni sensoriali ed emozioni: il mondo delle fragranze sconfina in quello della gioielleria ispirando la collezione N°5 di Chanel. È stato il famosissimo profumo N°5, che ha appena compiuto 100 anni, a guidare Patrice Leguéreau, direttore del Chanel Fine Jewelry Creation Studio, nella creazione dei primi gioielli ispirati a una fragranza. La collezione N°5 riprende la silhouette della boccetta dell’omonimo profumo reinterpretandola in 123 pezzi esclusivi che ne richiamano ogni dettaglio: dal tappo, ricreato con diamanti e cristalli di rocca taglio smeraldo, alla bottiglia, la cui silhouette geometrica è protagonista di collane sautoir e orecchini a cascata da cui sgorgano gocce di diamanti; dal numero cinque, il cui contorno si nasconde maliziosamente tra i pavé di diamanti, alle note floreali della fragranza che si trasformano in fiori composti da gemme preziosissime, talvolta appena sbocciati o, in alcuni pezzi, protetti da teche di cristallo di rocca. La protagonista assoluta della collezione è la straordinaria collana 55.55, con un diamante centrale da 55.55 carati dal taglio ottagonale che richiama il tappo della fragranza e il profilo di Place Vendôme, luogo del cuore di Coco Chanel. Completa il collier una montatura in oro bianco 18 carati, 104 diamanti taglio brillante, 42 taglio baguette e una cascata di diamanti bianchi taglio a goccia. Questa collana, che rappresenta alla perfezione l’unione tra lo spirito del profumo N°5 e la maestria degli artigiani Chanel, è stata inserita dalla Maison nei propri archivi Patrimoine de Chanel così da essere per sempre parte integrante della storia della gioielleria Chanel.
Luxurious and iconic, sensory and emotional: the world of fragrances borders on jewellery, inspiring the Chanel N°5 Collection. Celebrating the 100th anniversary of the famous Perfume N°5, Patrice Leguéreau, Director of the Chanel Fine Jewelry Creation Studio, recently created the first jewellery line inspired by a fragrance. The N°5 collection recalls the shape of the N°5 perfume bottle, coming in 123 exclusive pieces, evoking every detail of this iconic fragrance: from the bottle stopper, recreated with diamonds and emerald-cut rock crystals, to the bottle, whose geometric silhouette hangs from sautoir necklaces and cascading earrings with diamond drops; from the number five, the outline of which flirtatiously hides in a diamond pavé, to the floral notes of the fragrance, transformed into flowers made of precious gemstones, sometimes blooming or, in some pieces, protected by rock crystal cases. The highlight of the collection is an extraordinary 55.55 necklace featuring a 55.55-carat octagonal-cut diamond, which recreates the profile of the perfume bottle stopper and Place Vendôme, Coco Chanel’s favourite place. The necklace is completed by an 18-carat white gold setting, 104 brilliant-cut diamonds, 42 baguette-cut diamonds and a cascade of pear-shaped white diamonds in different sizes. Perfectly combining the spirit of the signature N°5 fragrance and the skill of Chanel craftsmen, the Maison has decided to keep this necklace in its Patrimoine archives, so it will be forever part of Chanel’s jewellery history.
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Pagina precedente: collana 55.55 in oro bianco con oltre 700 diamanti che circondano il diamante centrale D Flawless da 55.55 carati. In questa pagina, dall’alto: orecchini Knotted N5 in oro bianco e diamanti che richiamano il numero 5 della fragranza; schizzo dell’iconica boccetta che ha ispirato la collezione; anello Diamond Stopper in oro giallo e platino con diamanti e onice. L’elemento centrale, con diamante ottagonale da 5,21 carati, riprende il profilo del tappo di Chanel N°5.
GRUPPO DAMIANI
L’ORAFO
ITALIANO
GIOCARE A TUTTO CAMPO / di Antonella Garello
Guido Grassi Damiani, presidente del Gruppo Damiani, illustra le strategie adottate dall’azienda per affrontare le sfide del momento
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ome ha affrontato la pandemia un grande gruppo come Damiani? E come è andato il 2021? Abbiamo reagito con velocità e determinazione alla pandemia tant’è che il nostro fatturato è andato meglio rispetto alle medie di settore. Chiaramente abbiamo dovuto adattare i nostri piani di sviluppo in relazione a uno scenario economico in costante cambiamento. Come tutti, abbiamo lavorato ai savings, ma senza perdere di vista la nostra volontà di sviluppo. All’estero le operazioni più importanti hanno riguardato il mercato asiatico: abbiamo siglato una joint venture con il Gruppo Fosun per la distribuzione di Damiani e Salvini in Cina, dove abbiamo già aperto i primi punti vendita tra i quali due boutique monomarca a Shanghai. In Russia, a Sochi, con Bosco dei Ciliegi abbiamo inaugurato una boutique Damiani. Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo siglato un accordo con la Rinascente di Milano che ci vede category partner per la distribuzione di gioielli e orologi di alta gamma e, sempre a Milano, ci siamo aggiudicati uno splendido negozio in Galleria
Vittorio Emanuele dove apriremo una boutique monomarca Rolex. Abbiamo anche inaugurato una boutique Rocca a Lugano e un punto vendita Rolex/Damiani a Malpensa. Infine abbiamo da poco aperto, dopo una ristrutturazione, la nostra boutique Rocca di Bologna e a breve inaugureremo un punto vendita presso l’aeroporto di Milano Linate. Parallelamente abbiamo rafforzato i legami con partner esistenti a livello nazionale e internazionale. La strategia di sviluppo è supportata da un’offerta prodotto che risponde alle esigenze di una clientela eclettica ed eterogenea ma anche da una completa assistenza dei nostri rivenditori, che sosteniamo costantemente attraverso la formazione del personale addetto alla vendita, la selezione strategica del prodotto da distribuire e attività integrate di comunicazione volte a favorire il sell out. Il vostro supporto ai partner passa anche attraverso la comunicazione… Certamente. In questo periodo abbiamo siglato collaborazioni importanti con celebrità internazionali che esprimono e sostengono il posizionamento della marca Damiani. In Giappone, con la nota trendsetter e modella Nozomi Sasaki. In Korea, l’attrice Honey Lee, volto della popolare serie One the Woman, è stata nominata nostra brand ambassador. E la nostra testimonial Madalina Ghenea è stata scelta per interpretare Sophia Loren (a sua volta nostra Friend of the Brand da sempre) nella pellicola
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House of Gucci e ha illuminato il Red Carpet della prima londinese del film indossando le nostre creazioni. Domanda d’obbligo in questo momento: come si pone il Gruppo rispetto al mondo del digitale? Consideriamo il digitale un asset strategico per lo sviluppo del business. Da un lato, soprattutto con l’avvento del Covid, abbiamo dovuto ripensare in chiave digitale molte delle nostre attività di marketing e rafforzare le relative strategie di comunicazione su scala globale così da garantire, in un panorama particolarmente caotico come quello dei social media, un’elevata visibilità del nostro brand e dei nostri prodotti. Dall’altro, è importante digitalizzare, o meglio rendere digitalizzabile, l’esperienza in store dando così la possibilità ai clienti di interagire con il personale vendita in maniera chiara e immediata proprio come se fossero fisicamente presso il punto vendita: questi servizi di assistenza garantiti dalla tecnologia ci permettono di migliorare la nostra esperienza d’acquisto e di rafforzare il legame con i nostri acquirenti. Da poco abbiamo investito in LuisaViaRoma, che ha strutturato uno dei più importanti portali e-commerce nel mondo del lusso proponendo un’esperienza digitale Made in Italy e contribuendo a rafforzare la percezione dei prodotti di alta gamma. Inoltre stiamo rifacendo i siti, acquisendo
PEOPLE & BRANDS
nuovi programmi e rafforzando il team digitale. Dal punto di vista corporate stiamo rafforzando la nostra immagine digitale e implementando nuove campagne media e di digital PR volte a sostenere il sell out. Per rafforzare le sinergie con i nostri rivenditori a livello nazionale e internazionale daremo la possibilità ai nostri partner di aprire e-corner: stiamo anche organizzando corsi di formazione digitale, mettendo a loro disposizione le nostre competenze attraverso consulenze mirate capaci di definire delle strategie ad hoc per ognuno di loro. Grandi focus nella gioielleria sono la sostenibilità e le istanze etico-sociali. Cosa ne pensa? L’etica è un asset fondamentale della nostra azienda. I nostri fornitori si attengono tutti al Kimberley Process. Inoltre attraverso un sistema di garanzie ci assicuriamo che l’origine dei diamanti sia certificata lungo tutta la filiera. Infine, Damiani contrasta lo sfruttamento del lavoro minorile ed esige dai propri fornitori che nessun bambino sia utilizzato per il reperimento delle materie prime utilizzate per la realizzazione dei gioielli e per la loro lavorazione. Altro grande tema è l’inclusività: ebbene, in Damiani il 70% dei dipendenti dell’organico è donna, anche in ruoli chiave e dirigenziali. Siamo orgogliosi di essere stati premiati tra le aziende che
hanno saputo valorizzare le lavoratrici attraverso soluzioni concrete e buone prassi. Per le medesime ragioni mia sorella Silvia ha ricevuto il Premio Award Eccellenze Donna 2019 di Fidapa (Federazione Italiana delle Donne Arti Professioni e Affari) BPW Italy. Quali obiettivi vi proponete per i prossimi anni? Il nostro obiettivo è quello di crescere e di rafforzarci come un gruppo indipendente nel settore. Siamo interessati a eventuali nuove acquisizioni - dopo quelle, recenti, di Bruno Maria Zimmitti e Floris Coroneo - che siano coerenti con lo sviluppo del business del nostro gruppo; e poi vogliamo rafforzare il nostro retail, in particolare in Asia, ma continuiamo a credere nell’importanza del trade. Siamo tra i pochissimi brand internazionali di gioielleria che distribuiscono anche presso rivenditori terzi: la nostra rete trade è costituita da punti vendita multimarca che seguiamo e supportiamo da generazioni e stiamo investendo per far crescere anche le loro competenze e quote di mercato. Per quanto riguarda la produzione, infine, abbiamo acquisito uno spazio, l’ex Palafiere di Valenza, dove sorgerà la nostra Manifattura e stiamo lavorando all’inserimento di nuove professionalità. English translation: see page 107
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In questa pagina, a sinistra: Guido Grassi Damiani, presidente del Gruppo Damiani. Qui sopra, due anelli della collezione Margherita di Damiani: in oro rosa con diamanti e ametista; in oro giallo con diamanti e quarzo citrino. Pagina a lato e qui in basso: collana e orecchini Mimosa con cammeo in oro bianco e diamanti, collezione Damiani Alta Gioielleria.
ITALIANO
INTERVISTA
L’ORAFO
VENDORAFA
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In alto: Bold Wave cuff, in oro giallo 18 carati, interamente martellato a mano. Qui sopra, Dune cuff, in oro giallo 18 carati e diamanti round brilliant, interamente martellato a mano. Pagina a lato, da sinistra: Daniela Lombardi, Art Director di Vendorafa; Francesca Ungarelli, Communications and Marketing Specialist; sketch del bracciale Foglie70, parte della collezione Vendorafa70, che celebra il settantesimo anniversario del brand.
/ di Laura Inghirami
endorafa nasce a Valenza nel 1951 dalla vision di Mario Lombardi, imprenditore innovativo e fuori dagli schemi che ha saputo trasmettere alla sua famiglia e ai suoi collaboratori la forte passione per il gioiello e per la bellezza. Ancora oggi sul banco di lavoro gli artigiani conservano una sua fotografia. Daniela Lombardi, figlia di Mario Lombardi e Art Director di Vendorafa, lo ricorda così: «Mio padre era un uomo sempre proteso a comprendere il futuro e a cogliere tutto ciò che avrebbe potuto portare valore nel mondo della gioielleria. Coglieva in tutto ciò che toccava l’ispirazione per la realizzazione di un gioiello. Il motivo per cui tutti in azienda sentono ancora un forte affetto nei suoi confronti è che ha fatto sentir tutti partecipi di qualcosa che stava crescendo, e ha fatto comprendere a tutti come la collaborazione di ognuno fosse preziosa per costruire qualcosa di grande. Non c’erano differenze e divisioni in azienda: era come un’orchestra, che cresceva insieme. Vendorafa è stata ed è ancora oggi una grande famiglia». La passione di Daniela Lombardi nasce dall’infanzia. «Ho sempre desiderato portare avanti ciò che mio padre aveva creato. Ho studiato architettura perché era la facoltà che più si avvicinava alla creatività della gioielleria. Spesso mi recavo in azienda per svolgere lavori di vario genere, ma all’epoca nessuno si aspettava che sarei tornata da adulta per dare il mio contributo allo sviluppo dell’azienda. Forse perché allora la mentalità era diversa da quella di oggi. Alla fine, eccomi qua». Tutti i gioielli Vendorafa vengono pensati e realizzati nell’innovativo
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stabilimento, primo esempio di laboratorio studiato per ogni fase della produzione orafa, ad opera del noto architetto Ignazio Gardella. Qui, il polo direzionale si trova al centro, ed è illuminato da un cilindro di luce naturale che si irradia dalla sommità dell’edificio per illuminare tutto intorno i reparti produttivi. «La luce doveva essere centrale – spiega Daniela Lombardi – perché sotto di essa si trovava colui che conduceva e che doveva dare soluzioni e risposte momento per momento, ovvero mio padre. E dal centro la luce doveva raggiungere tutti, perché era importantissima per l’ispirazione e il lavoro di ogni collaboratore». Vendorafa produce gioielli di altissima qualità: la parola d’ordine è eccellenza. «L’eccellenza è armonia, è semplicità. È data dalla manualità e dall’intelletto dietro la realizzazione di ogni prodotto, e soprattutto dallo studio attento di particolari e dettagli che fanno sì che l’oggetto sia diverso da qualsiasi altro e che comunichi un’emozione unica e speciale». Tutto questo è reso possibile dall’opera dei migliori maestri orafi, che utilizzano ancora oggi tecniche antiche e sempre più rare. «Lo sbalzo a cesello, la martellatura e l’incisione sono diventate le lavorazioni peculiari della nostra azienda. Tutto è nato dalla passione che io e mio padre abbiamo sempre nutrito per la storia dell’arte e del gioiello. Ci siamo innamorati degli antichi gioielli greci ed etruschi, e l’intuizione è stata quella di traslare queste lavorazioni antiche in epoca moderna». L’ispirazione creativa non segue uno schema fisso, ma nasce dall’osservazione della realtà circostante. «Stamattina mentre
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mi recavo al lavoro guardavo l’alba. Il Monte Rosa si stagliava su un cielo azzurrissimo. Ho osservato il profilo delle montagne, ed è nata in me l’ispirazione per un gioiello con due superfici: una per rappresentare il cielo limpido, una per il Monte Rosa. Sono sensazioni che potrebbero nascere da una goccia di rugiada, dal particolare di un edificio, da un tessuto. Non mi pongo limiti». Tra tutti i gioielli, Daniela Lombardi è legata in particolar modo all’iconico bracciale martellato in gradazione e leggermente imbottito: «Nella sua semplicità esprime un’armonia di proporzione perfetta». Come il primo bracciale della collezione Dune. «Richiama la sensazione che ho provato quando sono stata in mongolfiera sopra al deserto. Ho voluto ricreare quel senso di movimento della sabbia che dava forma alle dune che osservavo dall’alto». Vendorafa Lombardi è recentemente entrata a far parte di Pedemonte Group, insieme alle aziende VPA e Thea, la cui visione è stata quella di creare un polo del lusso di grande rilievo nel mercato globale. «Questa nuova avventura – racconta Francesca Ungarelli, Communications and Marketing Specialist, terza generazione della famiglia Lombardi – ci ha dato grande forza ed energia. Il nostro obiettivo è perpetuare l’eccellenza che ci ha sempre contraddistinto, aumentando con queste nuove sinergie la possibilità di rispondere alle necessità del mercato, tramite partnership esclusive di grandi brand con Lombardi, e facendo conoscere l’artigianalità di altissima qualità di Vendorafa oltre che nel suo mercato
principale, rappresentato da America, Europa e Giappone, anche in realtà b2b. La nostra storia e la nostra tradizione si combinano ora a nuove esigenze del futuro, che intendiamo affrontare con grinta e tenacia». E tra le sfide fondamentali del futuro, vi è certamente l’impegno verso la sostenibilità e l’etica. Sfide necessarie ma difficili e mai scontate, che richiedono alle aziende di unire le forze. «La sostenibilità e l’etica non riguardano soltanto il prodotto – spiega Francesca Ungarelli - ma tutto il sistema. Siamo membri certificati del Responsible Jewellery Council, e operiamo sempre nel rispetto del suo codice di procedura. Inoltre, poiché riteniamo che all’interno del gruppo ogni azienda debba mantenere la propria identità, ma condividere gli stessi ideali, abbiamo creato insieme una carta di valori e l’abbiamo presentata in occasione del primo evento che abbiamo organizzato come Pedemonte Group. L’evento si è tenuto a settembre 2021 a Villa Panza, sito in costruzione dove nel 2023 sposteremo parte della nostra produzione. Diverse persone hanno raccontato questi valori, coinvolgendosi a vicenda e sentendosi parte di una famiglia. È stato per noi un successo e fonte di grande emozione». Tra gli importanti insegnamenti di Mario Lombardi vi è quello di mettere sempre le persone al primo posto e farle sentire parte di una squadra. Perché sono le persone il più grande valore all’interno di un’azienda. E questa visione è più che mai importante ora e portata avanti da tutti i membri della famiglia: da Daniela e Augusto Ungarelli, da Francesca Ungarelli e da tutto
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il team a partire da Andrea Garrone, CEO di Pedemonte Group, che durante la mia visita in azienda incontra i giovani professionisti al banco, motivandoli uno ad uno nel loro percorso di crescita e formazione. Infatti, per costruire un futuro brillante è necessario impegnarsi per avvicinare le giovani generazioni al settore orafo, e far conoscere loro le prospettive di crescita culturale e professionale che esso può offrire. Numerosi sono i progetti di Pedemonte Group per affrontare questa sfida. In occasione del settantesimo anniversario di Vendorafa, le celebrazioni sono state accompagnate da progetti di comunicazione volti a far conoscere ai giovani l’universo dell’azienda. Vi è inoltre l’impegno verso collaborazioni con scuole come il Tarì di Napoli, e molteplici iniziative hanno preso vita insieme alla Fondazione Mani Intelligenti. «È indispensabile – afferma Daniela Lombardi – innescare la passione nei giovani. Solo così potremo avere successo nelle nostre iniziative. Il mio augurio per il futuro è che possiamo lavorare tutti insieme per ottenere questo risultato: far comprendere alle nuove generazioni quanto sia importante e gratificante questo lavoro, un lavoro di manualità e intelletto dove si è portati a ricercare sempre l’eccellenza. È nostra responsabilità tramandare la bellezza che è insita nelle nostre radici italiane e che non dobbiamo perdere mai». English translation: see page 107
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April 8–11, 2022 Get your : w ticket no / m o c . a t inhorgen ts ticke
DIFFERENT CLASS
L’ORAFO
U
ITALIANO
IL FUTURO DELLA DOPPIA REALTÀ
nico, prezioso e immateriale: novità pressoché assoluta per il settore orafo, lo scorso dicembre Different Class ha messo all’asta sulla blockchain di ItaliaNFT (marketplace italiano dedicato alle eccellenze Made in Italy), il suo primo gioiello NFT, La Passione, una splendida creazione di alta gioielleria costruita digitalmente «ma con radici che affondano saldamente nella migliore tradizione della manifattura e dello stile italiani» sottolinea Milena Bernocco, gemmologa e CEO di Different Class. Ottimi i risultati dell’asta che, partita da una base di 44.250€ (50.000$), si è conclusa con una vendita di 124.023€ (140.000$; Eth. 35.25). La conferma, secondo Milena Bernocco, che gli NFT non sono solo una speculazione del momento, ma un mercato con proprie caratteristiche e un futuro certo. «Quello degli NFT, quei pezzi unici digitali che non possono essere replicati né sostituiti, opere d’arte a tutti gli effetti, è un settore non ancora completamente esplorato, che si apre a prospettive veramente interessanti per il futuro». In questa occasione Different Class ha realizzato tanto l’opera digitale quanto il gioiello fisico, che è stato donato al vincitore dell’asta: una rosa in oro bianco
/ di Antonella Garello
e rosa che ha richiesto tre mesi di lavoro, con foglie tempestate di smeraldi (3,87 ct), tronco di diamanti (1,48 ct) e petali di rubini (11,60 ct) e zaffiri rosa (3,55 ct), per un totale di quasi 1800 gemme incastonate, che nella versione digitale si scompongono per formare una bandiera italiana. «Ho pensato a un gioiello che fosse espressione dell’arte italiana. L’oggetto fisico, statico, è stato realizzato da artigiani di Valenza con cui Different Class collabora da anni, e mi piace ricordare in particolare Marcello Giansante, mio maestro e mentore. È stata una scelta a completamento dell’NFT, una scelta peraltro non obbligata: infatti abbiamo già elaborato diversi disegni di opere che saranno esclusivamente immateriali». La difficoltà maggiore, continua Milena, è stata quella di orientarsi in questo “nuovo mondo”, per capire cosa potesse effettivamente avere senso e incontrare successo. «Different Class si è ormai affermato come “sartoria del gioiello” presso una clientela sempre più estesa e influente, che comprende tante celebrità del mondo dello sport e dello spettacolo: nel nostro punto vendita di Milano i gioielli vengono realizzati e personalizzati a quattro mani col committente, a partire da un primo
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schizzo passando per una simulazione in 3D per arrivare alla grande emozione del gioiello finito. In una relazione vis-à-vis è molto più semplice capire cosa vuole il cliente, discutere con lui ogni dettaglio. Per il nostro NFT è stato fondamentale confrontarmi con i miei figli, per i quali questo mondo è una dimensione molto più familiare. Mi piace pensare a un futuro in cui il mercato fisico e quello immateriale avranno ciascuno una propria dignità e ragion d’essere: del resto questa doppia realtà è un futuro che per i ragazzi è già qui».
PEOPLE & BRANDS
One of a kind, precious and immaterial: an almost absolute novelty for the goldsmith sector. Last December Different Class auctioned on ItaliaNFT blockchain (an Italian marketplace dedicated to Made in Italy excellences), its first NFT jewel, La Passione, a magnificent high jewellery creation that, though being digitally made, “has its roots deeply in the best tradition of Italian manufacturing and style”, Milena Bernocco, gemmologist and Different Class CEO underlines. The auction obtained excellent results: starting from a base of 44.250€ (50,000$), it ended with a sale of 124.023€ (140.000$; Eth 35.25): the confirmation, according to Milena Bernocco, that NFTs are not only the speculation of the hour, but a true market with its own features and a certain future. «The sector of NFTs, those one of a kind digital items that can neither be replicated nor replaced, true works of art, is not fully explored yet and it opens to really interesting perspectives for the future». For this occasion, Different Class has created both the digital work and the physical jewel that was given to the winner of the auction, a white and pink gold rose that took three months of work to be completed, with leaves encrusted with emeralds (3.87 ct), a trunk made of diamonds (1.48 ct) petals of rubies (11.60 ct) and pink sapphires (3.55 ct), for a total of nearly 1800 set gems that, in the digital version, are broken down to form the Italian flag. «I have designed a jewel that could express Italian art.
The physical, static object was manufactured by artisans from Valenza with whom Different Class has been collaborating for years, and I would like to mention, in particular, Marcello Giansante, my master and mentor. This choice was meant as a complement to NFT and it was not obvious: in fact, we have already developed various designs of works that will be exclusively immaterial». The main difficulty, Milena continues, was to orientate in this “new world” to understand what could make a real sense and be successful. «Different Class is now established as a “jewel fashion-house” for an increasingly wide and influential clientèle including sports and movie celebrities: in our store in Milan, jewels are made and customised with the buyer, starting from the first sketch, passing to a 3D simulation and then to the great emotion of the finished jewels. In a vis-àvis relationship, understanding what clients want and discussing with them every detail is more simple. For our NFT, confronting with my children, who are more familiar with this world, proved to be critical. I like to think of a future where the physical and immaterial markets will both have their own dignity and reason to be: after all, this double reality is a future that, for adolescents, is already a present». Pagina a lato: un anello Different Class e La Passione, in oro e pietre preziose: la sua versione NFT è visibile nel sito ItaliaNFT utilizzando il QR code a lato. In questa pagina: Milena Bernocco, CEO di Different Class, e alcuni gioielli realizzati dal brand.
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L’ORAFO
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DE
MARQUET
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/ di Antonella Garello
icinese di nascita e cresciuta a Berna dove ancora risiede, nel cuore della Schwyzerdütschland, Raffaella Iten ha creato De Marquet come brand di accessori basato su concetti ben precisi come praticità, stile, qualità, a cui lei ha sempre aggiunto una bella dose di creatività e divertimento. Le iconiche borse Night&Day hanno rapidamente conquistato un folto pubblico di appassionate, tra cui non mancano volti noti del mondo dello spettacolo internazionale: come Viola Davis o Sharon Stone, che le ha definite brilliant. «Ho sempre amato la moda ma mi sono concentrata sugli accessori perché è proprio attraverso gli accessori - un gioiello, una borsa, insomma un dettaglio nell’abbigliamento - che le donne hanno a disposizione un ventaglio praticamente infinito di modi per esprimere la propria personalità e il proprio stile, o per rivelare un lato magari inaspettato del proprio
carattere. Il nome De Marquet viene invece dal cognome della mia bisnonna, Emilia de Marquet: apparteneva alla storica nobiltà viennese, a una famiglia tra quelle che avevano il privilegio di portare i fiori all’imperatore Franz Josef nel giorno del suo compleanno… Quindi per me questo nome rispecchia nel senso più ampio tutti i valori della tradizione, quello che oggi chiamiamo heritage». Sono state le borse Night&Day a decretare il successo di De Marquet: come è venuta l’idea, a lei che lavorava in tutt’altro settore? «In effetti ho ben presto capito che la mia strada sarebbe stata quella della comunicazione e del marketing e infatti mi sono costruita una carriera come consulente pubblicitaria. Il lavoro mi costringeva a viaggiare in continuazione e spesso si trattava di trasferte di pochi giorni per meeting o eventi. In questi casi il bagaglio a mano era più che sufficiente ma c’era sempre il problema delle borsette:
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potendone portare solo una per problemi di spazio in valigia, mi riducevo a portare sempre un modello del classico colore nero… che magari non si adattava per niente al mio look del giorno o della sera! È qui che è nato il concetto della Night&Day: un’unica borsa che cambia aspetto grazie a cover intercambiabili in maniera semplicissima, letteralmente con due clic. Le borse hanno un occhiello sul davanti e uno sul retro dove fissare la cover, quindi fronte e retro risultano assolutamente identici. Inoltre le cover possono essere stese proprio come un foglio di carta, quindi l’ingombro in una valigia è veramente minimo, col vantaggio di avere sempre a disposizione la borsa perfetta per ogni look e outfit». Dove vengono realizzate le borse? Chi disegna le cover? «I disegni delle cover sono opera mia, mentre le borse - che sono disponibili nelle versioni micro, mini e midi - sono realizzate in Toscana da laboratori artigiani. Ogni
INTERVIEW
posizionata sotto la cover e visibile quando si apre la borsa, che è piaciuta moltissimo. Ma per un pubblico più ampio è un percorso ancora da studiare».
articolo è realizzato a mano con pellami e materiali di alta qualità. Esistono anche edizioni limitate e preziose: nella Jewel Collection, realizzata in collaborazione col brand parigino Boks&Baum, le cover sono impreziosite da cristalli e pietre naturali, che potrebbero benissimo essere gemme preziose su richiesta. Un caso a sé è anche la Art Collection, disegnata dal celebre illustratore Izak Zenou». De Marquet realizza anche bracciali: un semplice ampliamento dell’offerta o una produzione in qualche modo integrata al mondo delle borse? «Tenga conto che la mia prima esperienza nel mondo degli accessori è stata proprio coi bracciali. Anni fa, prima del lancio di De Marquet, avevo fondato con un socio il marchio Sal Y Limon: producevamo bracciali in ottone smaltato che hanno avuto un bel successo. Quindi per me non si tratta di una novità. Allora come oggi sono io a progettare le combinazioni di disegni e
materiali, a studiare texture e lavorazioni. Inoltre il sistema di chiusura dei bracciali è identico a quello delle borse e abbiamo studiato un’ulteriore integrazione, all’insegna del gioco: due bracciali De Marquet, uniti tra di loro e inseriti nei due occhielli laterali della borsa micro, si trasformano in una bella tracollina. Insomma, ho voluto davvero giocare con la massima versatilità dei nostri prodotti e al tempo stesso con una totale praticità: Felicity Huffman era entusiasta della nostra clutch, di dimensioni ridotte ma che, al contrario di tanti modelli sul mercato, può contenere quello che è veramente necessario per una serata, anche cellulare e occhiali!». Avete richieste anche in fatto di personalizzazioni? «Stiamo studiando una via praticabile in termini tecnici e di costo - per poter personalizzare i vari modelli. Per Carolina Miranda, star della serie TV Who killed Sara, ho scritto personalmente una dedica,
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Dove sono acquistabili borse e bracciali De Marquet? A che tipo di distribuzione vi affidate? «Siamo un marchio giovanissimo, visto che De Marquet è nato appena quattro anni fa e che gli ultimi due anni sono stati funestati dalla pandemia. Il nostro e-commerce sta funzionando egregiamente, ma stiamo anche implementando una rete di distributori in Italia, Svizzera e Germania. Puntiamo su un retail medio-alto, in grado di comprendere e valorizzare al meglio il nostro prodotto». English translation: see page 107
KU R SHU N I
THE ALPHA Round Brilliant Cut
Il taglio più brillante. Solo con Preciosa.
Editor’s Letter
LET’S PARTY! Brillanti, trasformisti, trasversali e lontani anni luce da regole e convenzioni, outfit e accessori danno voce a una rinnovata voglia di libertà e non temono eccessi. Le frange, lunghe e seducenti, in morbido tessuto o in una cascata di fili metallici, invitano al gioco e al movimento e sono protagoniste di look femminili decisamente unconventional, perfetti per un appuntamento galante o un’occasione particolare. Non meno abbaglianti gli abiti per lui, che si prepara a una serata indimenticabile vestendosi in lurex dalla testa ai piedi, smorzando i toni con accessori e orologi che rimandano a tecnologie sofisticate. Di giorno, invece, regna la sobrietà: per lei colori neutri e bijoux che richiamano la sfera degli affetti e le tematiche ambientali; per lui tonalità classiche, al limite della severità, stemperate però con un pizzico di ironia da dettagli colorati e materiali eco. LET’S PARTY! Brilliant, chameleonic, transversal and light years away from conventions, outfits and accessories give voice to a renewed desire for freedom and do not fear excesses. Long and charming fringes, in a soft fabric or in a cascade of metal threads are an invitation to play and move and are the protagonists of highly unconventional feminine looks, perfect for a date or a particular occasion. Men’s clothes are no less dazzling for an unforgettable night in lurex from head to toes, dimming the hues with accessories and watches reminding sophisticated technologies. During the day, instead, sobriety rules: for her neutral shades and customs jewels reminding the sphere of affections and environmental issues; for him classic hues, almost severe, though defused with a touch of irony given by colourful details and eco-friendly materials.
VISION
R O S SCuore O di Antonella Garello
Foto di Vanessa Illi
Perché ha scelto proprio Nellie Bly? «Nellie Bly mi ha folgorata. A fine ‘800, è stata una delle prime giornaliste investigative e la prima a lavorare sotto copertura, fingendosi pazza per testimoniare l’atroce realtà di un manicomio femminile, andando nelle fabbriche per documentare le condizioni di lavoro delle operaie. È stata la prima donna corrispondente di guerra, nella prima guerra mondiale. Ha vinto la scommessa col suo caporedattore ed è stata la prima donna a compiere il giro del mondo in 72 giorni, battendo gli 80 di Phileas Fogg, il protagonista del romanzo di Verne. Un esempio incredibile e attualissimo di determinazione, coraggio ed emancipazione». Nata a Milano, appassionata di teatro, di viaggi e di buon cibo, Paola Brunello si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e per 15 anni ha lavorato in giro per l’Italia come costumista e scenografa teatrale. Dieci anni fa si è trasferita nelle Marche e ha aperto a Fano Rosso Cuore, un laboratorio che è un luogo di produzione e un personalissimo spazio teatrale, dove le creazioni di Paola “mettono in scena” una storia particolare: quella della giornalista (e molto altro) Nellie Bly, di cui tra l’altro quest’anno ricorre il centenario della morte. «Ho aperto Rosso Cuore per avere uno spazio dove creare qualcosa di mio mettendo a frutto gli studi d’arte e gli anni di lavoro in teatro. All’inizio realizzavo oggetti di design per la casa ispirati alla pasticceria, destinati a profumare armadi e cassetti e a decorare ambienti domestici. Complici le profumazioni particolari - erbe e spezie come l’anice stellato, i chiodi di garofano, la menta, il caffè - e la moda dei cupcake, il successo è stato immediato. Realizzavo personalmente ogni articolo e me li chiedevano i negozi di arredamento, di articoli da regalo, le erboristerie, i caffè letterari». Una bella soddisfazione. Come mai ha deciso di passare ai gioielli? «Dopo qualche anno quell’esperienza non era più stimolante. Sentivo il desiderio di fare uscire le mie creazioni dalle case e di farle andare in giro per il mondo. Mi piaceva anche l’idea di lavorare con materiali nuovi. Ho scelto la spilla perché è il gioiello che indosso sempre e che amo regalare, ne ho anche una bella collezione perché ne acquistavo qualcuna in ogni tappa delle tournée. Volevo anche creare gioielli che raccontassero la storia di una donna realmente esistita, che potesse essere fonte di ispirazione anche ai giorni nostri. Amando molto gli anni ’10 e ’20 del ‘900, mi sono messa a studiare le biografie di donne di talento di questo periodo».
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Come ha deciso di raccontare la storia di Nellie? «La mia collezione Nellie around the world ritrae Nellie nei luoghi più diversi: ho cominciato nel 2016 e da allora ogni anno aggiungo un nuovo viaggio. Subway, ancora oggi tra le linee più vendute, propone Nellie in visita alle principali metropoli, come durante la sua famosa avventura; Dolce Vita ce la mostra in visita a dodici città italiane, in un moderno grand tour; on Holiday nelle isole tropicali, Nature in mezzo alla natura, Botanic tra fiori e piante, La via della seta in viaggio verso Oriente. Gold, infine, propone Nellie immersa nell’arte e nel design del Novecento». Come riesce a caratterizzare le varie tappe del viaggio di Nellie? «Il viso di Nellie è opera dell’illustratrice Dora Creminati ed è sempre uguale: poi caratterizzo il luogo attraverso dettagli. Ogni gioiello (nel corso degli anni ho affiancato alle spille-ciondolo anche spilloni, collane, anelli e orecchini) richiama la tappa cui si riferisce attraverso colori, tessuti, forme o grafiche che richiamano le architetture, la storia, le tradizioni o la cucina di quel luogo particolare. Ogni gioiello viene venduto con una cartolina che racconta la storia di Nellie: un omaggio a questa donna incredibile». Quali materiali utilizza? «Utilizzo resine italiane; i fermagli in metallo sul retro sono lavorati in ottone da un artigiano marchigiano. Disegno e realizzo io ogni pezzo». Ha in programma nuovi viaggi per Nellie? «A settembre ho presentato la collezione Gold a Homi Fashion & Jewels e i riscontri sono stati positivi: al momento quindi sono concentrata sulla produzione. Ma i viaggi di Nellie non finiscono certamente qui!».
I N T E RV I EW
Born in Milan, fond of theatre, travelling and good food, Paola Brunello graduated at Accademia di Belle Arti di Brera and for 15 years worked throughout Italy as stage costume and set designer. Ten years ago she permanently moved to Marche and, in Fano, opened Rosso Cuore, both a production place and a highly personal theatrical space, where today Paola’s creations ‘put on stage’ a truly peculiar story; that of the journalist (and much more), Nellie Bly, whose hundredth death anniversary is celebrated this year. «When I opened Rosso Cuore I was thinking about a space where I could create something personal drawing on the experience in art studies and on the years of work in the theatre. At the beginning I devoted myself to a number of home design objects, inspired by bakery: they were meant to scent wardrobes and drawers, and decorate home environments. Thanks to peculiar scents - herbs and natural spices as star anise, cloves, mint, coffee - and the cupcake trend, the success was immediate. I personally manufactured every single item and my works were asked by furnishing shops, gift shops, herbal shops, literary clubs». A wonderful satisfaction. Why did you decide to turn to jewels? «After some years that experience was no longer stimulating. I felt the desire to have my creations leave houses to travel the world. I liked the idea of working with materials that were new to me. I chose the brooch because it is the only jewel that I always wear and that I love to give as a present. I also have a remarkable collection gathered over the years as I bought some in every leg of my tour. But I also wanted to create jewels that could tell the story of a woman who really existed that could be a source of inspiration even to our days. As I am fond of the 10s and 20s of the XX century, I started studying the biographies of gifted women of this age». Why did you choose Nellie Bly? «Nellie Bly truly struck me. At the end of the nineteenth century she was one of the first investigative journalists and the first to work under cover, pretending to be mad in order to be a witness of the atrocious reality of a women’s insane asylum, going to factories to report the conditions of
women. She was the first female war correspondent during the first world war. She won the bet with her editor in chief and was the first woman to complete a world tour in 72 days, beating Phileas Fogg, the protagonist of Verne’s novel, with his 80 days. I thought it was an incredible and highly modern example of determination, courage and emancipation». How did you decide to tell Nellie’s story? «My collection Nellie around the World portrays Nellie in the most disparate places in the world: I started in 2016 and since then, each year I add a new journey. Subway, still today one of the most sold, proposes Nellie visiting the main capitals in the world, as in her famous adventure; Dolce Vita shows her visiting twelve Italian cities, in a sort of modern grand tour; on Holiday on tropical islands, Nature surrounded by nature, Botanic among flowers and plants, La via della Seta on a journey to the East. Finally, Gold proposes Nellie immersed in twentieth century art and design». How can you characterise the various legs of Nellie’s journey? «Nellie’s face was created by illustrator Dora Creminati and is still the same, then I characterise places through details. Every jewel (over the years I complemented pendant-brooches also with pins, necklaces and earrings) reminds the leg it refers to through colours, fabrics, shapes and graphics reminding architectures, history, traditions or food of that peculiar place. Moreover, every jewel is sold with a postcard telling Nellie’s story, a homage to this incredible woman». Which materials do you use? «I use Italian resins, the metal clasps on the back are worked in brass by an artisan from Marche. I personally design and manufacture every single item in every detail». Are you planning new journeys for Nellie? «In September I presented the Gold Collection at Homi Fashion & Jewels and the feedback was really positive: so I am now focusing on production. But Nellie’s journeys do not certainly end here!».
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di Domenico Festa artwork by Riccardo Agostoni
Da un pattern optical di perfette geometrie emergono metalli lavorati dalle superfici complesse e irregolari, in un caleidoscopio di colori e riflessi
Bracciale Chevron di Francesca Bianchi Design in ottone placcato oro dipinto a mano e graffiato a spiga sul retro.
Orecchini della linea Hana di Joidart in ottone con placcatura oro 24 carati e applicazione di stampa digitale malva. Anelli cocktail Lucent di Swarovski ricavati da blocchi di cristallo con fascia interna in metallo. Collection I.
Orecchini di Ania Haie in argento placcato oro con abalone. Collezione Turning Tides.
VISION
FRINGES di Domenico Festa
ARE
BACK
PROENZA SCHOULER
A L B E RTA F E R R E T T I
BARBAR A BIFFOLI
HOUSE OF TUHINA
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TREND
Di nuovo sulla cresta dell’onda, le frange ritornano negli armadi primaverili con nuance tenui o accesissime, stampe esotiche e versioni scintillanti per la sera. Gli orecchini lunghi, anzi lunghissimi, sono l’accessorio perfetto per interpretare questa tendenza evergreen
FENDI
BALMAIN
B U R B E R RY
SAT E L L I T E PA R I S
AWA K E
KARA
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VISION
TIME TO
PARTY
ETRO
TOM FORD
di Domenico Festa
PHILIPP PLEIN
VA L E N T I N O
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TREND
Paillette, lurex e tessuti metallici trasformano l’uomo di questa stagione nell’anima della festa. Tutti gli occhi sono puntati su di lui! Il buio non è più un limite: i completi riflettenti, i gioielli dorati e gli orologi con pietre colorate brillano di luce propria
BALMAIN
WO OD’D
DOLCE&GABBANA
PA LO M O S PA I N
FOSSIL
CHRISTIAN LOUBOUTIN
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FOR HER
W I SList H
di Domenico Festa
Collana regolabile di leBebé con ciondolo Suonamore in argento placcato oro. Mocassino di & Other Stories in pelle con fibbia.
Anello Linearity di Invaerso in argento con dado distanziale in ottone.
Torna un grande classico, il bianco e nero, in una versione più casual ma sempre raffinata. Senza eccessi o sbavature, la palette per la donna spazia dal panna al rosa, con solo alcuni dettagli in nero. I gioielli non sono appariscenti ma carichi di significato: un portafortuna, un richiamo ai figli o un accessorio dall’animo sostenibile.
Cappello Gancini Galore di Salvatore Ferragamo in nylon certificato e riciclato.
Orecchini Ferri di Cavallo di Bona Calvi in bronzo.
Occhiali da sole Golda di Moscot in metallo e acetato.
Abito smanicato con cintura di Weili Zheng.
Borsa LB Mini di Laura Biagiotti realizzata in pelle e metallo.
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Info line +39 0575 66500 - 661930 info@granipreziosi.it - www.granipreziosi.it
FOR HIM
W I SList H
di Domenico Festa
Bracciale Tennis di Sector No Limits in acciaio con zirconi.
Orologio Southern Cross di Amen con cassa in acciaio placcato oro rosa.
Mocassino in suede di Doucal’s con nappine in pelle intrecciata e suola in gomma.
Bentornata eleganza! Il rientro in ufficio non è mai stato così di classe, con doppiopetti sartoriali, borse in pelle e occhiali in acetato, per non prendersi troppo sul serio. I gioielli sono il vero tocco di stile: versatili e personali, si destreggiano alla perfezione tra riunioni interminabili e, perché no, aperitivi improvvisati dopo l’orario di lavoro.
Occhiali Bronte di Epos in acetato.
Anello celebrativo ovale di Nove25 in argento con pietra centrale.
Borsa Breda di Tiger of Sweden in pelle liscia.
Cravatta di Marinella realizzata in Orange Fiber, tessuto sostenibile proveniente da agrumi.
Giacca doppiopetto in lino e lana di Tagliatore con bottoni effetto corno.
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Info line +39 0575 66500 - 661930 info@granipreziosi.it - www.granipreziosi.it
orafoitaliano.it/vision
Info line +39 0575 66500 - 661930 info@granipreziosi.it - www.granipreziosi.it
BUCCELLATI
FLASH
100 YEARS OF
CREATIVITY / di Simona Infantolino
U
na storia di successo imprenditoriale, un racconto di famiglia che dal 1919 ripercorre i cento anni di Buccellati: il nuovo libro dedicato alla tradizione gioielliera e argentiera della maison, guidata oggi dalla quarta generazione della famiglia, racconta il profondo legame tra Buccellati e Milano. Edito da Assouline e curato da Alba Cappellieri, il libro Buccellati ripercorre le tappe principali dell’azienda, tra creatività e artigianalità, tradizione e innovazione, grazie al contributo di Andrea Buccellati, Vivienne Becker e Franco Cologni e a tutto il materiale d’archivio che narra la storia della maison attraverso magnifici gioielli indossati da principesse e attrici di tutto il mondo e argenti che esaltano la qualità e la cura delle lavorazioni. Il libro ricostruisce anche il forte
legame culturale e personale che legava Mario Buccellati a Gabriele D’Annunzio. Il famoso poeta e scrittore, infatti, nel periodo compreso tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento commissionò a Buccellati una serie di collane che lui stesso rinominò “ombelicali”. Il brand ha reinterpretato oggi quegli storici gioielli nella collezione Ombelicali di alta gioielleria: sei collane one-of-a-kind finemente decorate con giade, diamanti, pietre di luna, cianiti, perle, onici, opali e quarzi. Now led by the fourth generation of the family, Buccellati is celebrating one hundred years of business since 1919. The new book about the Buccellati family history and entrepreneurial success focuses on the Maison’s jewellery and silversmithing tradition, while also speaking of the deep bond between Buccellati and Milan. Published by Assouline and edited by Alba Cappellieri, the Buccellati book retraces
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the company’s main milestones, through creativity and craftsmanship, tradition and innovation, thanks to the contribution of Andrea Buccellati, Vivienne Becker and Franco Cologni, and all the archival material that tells their story through magnificent jewellery worn by princesses and actresses from around the world, and silverware revealing the quality and accuracy of the workmanship. The book also reconstructs the strong cultural and personal bond between Mario Buccellati and Gabriele D’Annunzio. Between the 1920s and 1930s, the famous poet and writer commissioned a series of necklaces made by Buccellati, which he himself renamed “ombelicali”. The brand has now unveiled a new take on those historical pieces with its Ombelicali high jewellery collection, featuring six one-of-akind necklaces finely decorated with jade, diamonds, moonstones, kyanites, pearls, onyxes, opals and quartz.
INTERNATIONAL FAIR OF AMBER & JEWELLERY
BIANCA CAPPELLO AUGUSTO PANINI Gioielli di Vetro Dalla Preistoria al III Millennio Antiga Edizioni - 300 pagg illustrate / di Antonella Garello Questo bel volume opera di Bianca Cappello - storica del gioiello e autrice di apprezzate pubblicazioni sulla gioielleria - e Augusto Panini - grande esperto e collezionista di perle di vetro mediorientali e veneziane e consulente del Museo del Vetro di Murano - ripercorre cronologicamente e per aree geografiche la storia dei gioielli di vetro, dall’antichità ai giorni nostri, contestualizzando l’utilizzo di questo materiale, l’evolversi delle tecniche di produzione, le valenze pratiche e simboliche di cui è sempre stato investito, la sua contiguità col mistero e l’alchimia. Dal meraviglioso scarabeo in silica glass incastonato nel pettorale-amuleto del faraone Tutankhamon ai gioielli della Magna Grecia, dai cammei in pasta di vetro colorato dell’antica Roma e del suo Impero alle prime creazioni in vetro soffiato, dalle perle di vetro, dai pendenti e dalle collane rinascimentali al micromosaico, tanto amato da Napoleone, dai Tassie Casts inglesi all’eclettismo dell’Ottocento alle creazioni Art Nouveau fino alle opere contemporanee: gli autori ci accompagnano in un viaggio ben documentato e illustrato in ogni passaggio, con immagini spesso davvero sorprendenti fornite da musei e collezioni di tutto il mondo. Corredano l’opera schede redatte da esperti chiamati ad approfondire singole opere, curiosità, produzioni particolari.
A2 JEWELLERY
AUTUMN 22–24.03
01–03.09
English translation: see page 107
GDAŃSK, POLAND AMBERIF.PL
L’ORAFO
ITALIANO
R
R
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GOING BACK TO LUXURY / di Antonella Garello
Dopo la grande ripartenza del gioiello nel 2021, si prevedono performance positive anche per il nuovo anno: i principali driver saranno i compratori cinesi - in Cina - l’online e le giovani generazioni
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ALTAGAMMA
INSIDE JEWELRY
L’ORAFO
ITALIANO
N EW C Y C L E O F D E S IR E
Best-performing categories of 2020 are already beyond 2019 in 2021, watches and beauty on par, apparel still lagging NEW CYCLE OF DESIRE
Best-performing categories of 2020 are already beyond 2019 in 2021, watches and beauty on par, apparel still lagging Shoes
Leather
Jewelry
Watches
Beauty
Apparel
• Cross-geography overperformance
• Iconic models and new heroes, ruling, especially in young gen
• Branded luxury jewelry culture growing in traditionally non core markets
• Solid demand for Uber-lux and iconic pieces
• Continued selfindulgence trend driving skincare
• Genderless watches growing
• Make-up and fragrances still affected
• Womenswear faster than menswear, also pushed by recent acceleration of occasionwear
• Continued tilt to casual (i.e. sneakers, boots vs. formal), impacted by “new normal” habits especially for men • Women occasionshoes accelerating
‘20-21
• Belt as new/old object of desire • Logo is back yet in connection with brand heritage
+25%
• Unisex jewels encountering success • Ecommerce relevant for entry prices and custom pieces
+32%
• New digital relevance (especially for Asia and NextGen)
+24%
• Weak travel retail still impacting entire category
• Comfortwear now normalized vs formalwear not recovering • Logo is back also in apparel
+32%
+26%
+26%
'21E VS. ’19 (%)
€23B
B
€62B
€22B
€40B
€60B
€57B
Market size 2021E (€B)
uone notizie dal mondo del lusso: presentati a Milano lo scorso Novembre, gli studi Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2021, realizzato da Bain & Company, e Altagamma Consensus 2022, redatto da Altagamma con il contributo dei 20 maggiori analisti internazionali specializzati, registrano una decisa ripresa dei consumi mondiali dei beni di alta gamma e prevedono per il 2022 un altro trend di crescita, seppure inferiore a quello dell’anno corrente. L’Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2021 stima una crescita del comparto globale a €1.140 miliardi, con un recupero di circa metà delle perdite 2020. Questo recupero è segnato da un netto spostamento della spesa dalle esperienze (viaggi, crociere, ospitalità, fortemente penalizzati dal blocco e dalle restrizioni imposte ai viaggi) - ai beni di lusso esperienziali (in particolare arredamento, design, cibo e vini pregiati). I consumatori, che hanno necessariamente spostato la loro attenzione sulla sfera della casa, stanno comunque dimostrando un fortissimo desiderio di tornare alle esperienze e sono in attesa della normalizzazione dei viaggi. Ottima la performance dei beni personali di lusso, che dopo la fortissima crisi
del 2020 sono cresciuti, ai tassi di cambio corrente, del 29% per un totale di 383 miliardi di euro (+1% rispetto al 2019). La gioielleria, in particolare, segna un +7% rispetto al 2019, mentre gli orologi hanno raggiunto una sostanziale parità. Per il futuro, Bain stima che il mercato dei beni di lusso personali nel loro insieme potrebbe raggiungere 360-380 miliardi di euro entro il 2025 con una crescita tra il 6 e l’8% annuo. A sostenere maggiormente la ripresa sono stati la Cina continentale (che ha raddoppiato il mercato rispetto al 2019 e ha registrato un +36% di crescita annuale 2020-21) e gli Stati Uniti (che hanno già superato i livelli raggiunti nel 2019). Europa e resto dell’Asia non hanno ancora raggiunto i livelli pre-Covid. I consumatori - sempre in conseguenza dell’impossibilità di viaggiare e di un drammatico calo di turisti - sono stati ovunque principalmente consumatori locali: anche in questo caso si attende ovviamente un ritorno alla normalizzazione dei viaggi. Altro motore della ripresa è stato l’online, che in due anni ha quasi raddoppiato la propria forza (dal 12% di share nel mondo del lusso del 2019 al 22% del 2021). Entro il 2025, infine, i consumatori più
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giovani, (la Generazione Y e la Generazione Z considerate insieme), costituiranno il 70% del mercato: i consumatori under 40 continuano a spingere la crescita e la loro rilevanza è destinata ad aumentare. Per quanto riguarda il futuro dei beni personali di lusso, l’Altagamma Consensus 2022 stima per il prossimo anno una crescita dell’11%, con alcune considerazioni generali: si confermerà il potenziamento dell’online e del digitale in ogni loro espressione, l’attenzione verso il benessere come primaria esigenza, una riduzione dei viaggi di lavoro e la necessità per le imprese di restare focalizzate su istanze sociali (ambiente/diversity/divari sociali). La lenta ripresa dei viaggi internazionali (Cina a parte) e il desiderio di spendere avranno un impatto positivo sul mercato europeo (+8%). Segno positivo anche per gli Stati Uniti (+7%), America Latina (+6%), Giappone (+7%). Cina e Asia si stabilizzeranno con un +9%, il Middle East segnerà +7%. I consumatori cinesi brilleranno anche nel 2022 con un +13%; i giapponesi, che vivono una fase economica e politica critica per il Paese, segneranno un più modesto +6%, gli americani, dopo la grande ripresa del 2021, si assesteranno su
INSIDE JEWELRY
R ECA P
The growth drivers are Chinese consumers (in China), online channel and younger generations RECAP
The growth drivers are Chinese consumers (in China), online channel and younger generations Personal luxury goods market main breakdowns (€B|2019 –2025F)
Nationality ‘19-25F CAGR
Region
Channel
Generation
+4/5%
un +8%, gli europei su un +6%. Tra le categorie di prodotto ottime le previsioni per il gioiello (+10), più contenute per gli orologi (+7%). In crescita anche l’abbigliamento (+9%), trend positivo anche per gli accessori (+11% per la pelletteria, +9% per le calzature) e per la cosmesi (+8%). Per quanto riguarda i canali distributivi, lo studio conferma l’espansione del digitale, con previsioni di crescita del 15%, con molti brand orientati verso una distribuzione digitale monobrand o con e-tailers. I negozi fisici, chiamati a perfezionare sempre più il coinvolgimento dello spettatore, segnano un +9%. Il wholesale fisico resta fragile con un +4% (pesano l’assenza di flussi turistici e le preoccupazioni per il Covid 19), mentre il 50% degli acquisti online viene fatto ancora nel wholesale digitale, dove si consolideranno crescite significative con un +13%. «L’Osservatorio Altagamma, che celebra oggi il suo ventesimo anniversario, fotografa l’andamento e i trend del mercato globale dei beni di lusso che ha conosciuto una crescita poderosa del +135% in questi due decenni e che in Italia contribuisce al 7,4% del PIL - ha dichiarato Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma - Molto è cambiato per
questo segmento che rappresenta una vera locomotiva per l’economia del Paese: l’avvento del digitale, l’affermarsi della Cina, valori più inclusivi e una crescente attenzione alla sostenibilità. Rimangono però centrali l’importanza della manifattura, il legame con il territorio e l’eccellenza delle nostre creazioni che sono un pilastro dell’esportazione e un soft power dell’Italia». I risultati dell’Altagamma Consensus 2022 (Stefania Lazzaroni, Fondazione Altagamma) e dell’Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2021 (Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Bain & Company), sono stati discussi da Brunello Cucinelli, Presidente Esecutivo e Direttore Creativo di Brunello Cucinelli, Diego Della Valle, Presidente e Amministratore Delegato di Tod’s S.p.A., Leonardo Ferragamo, Presidente di Salvatore Ferragamo e Presidente Onorario di Altagamma, Pier Francesco Nervini, COO Northern & Central Europe & Global Accounts Global Blue, Daniela Ott, Segretario Generale di Aura Blockchain Consortium, Remo Ruffini, Presidente e Amministratore Delegato di Moncler S.p.A., Giovanna Vitelli, Vice Presidente di Azimut|Benetti Group.
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Good news from the luxury industry: announced in Milan in November, the Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2021, by Bain & Company, and Altagamma Consensus 2022, by Altagamma with the contribution of 20 leading international analysts, recorded a strong recovery in global consumption of high-end goods and predict further growth for 2022, albeit lower than the current year. The Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2021 estimates global industry growth to € 1,140 billion, with a recovery of approximately half of 2020 losses. This recovery is marked by a net shift in spending on experiences (travel, cruises, hospitality, heavily affected by travel restrictions and bans) - to experiential luxury goods (especially furniture, design, food and fine wines). Consumers, who have necessarily shifted their focus to their home, are nonetheless demonstrating a strong desire to return to experiences and are eager for travel to return to a new normal. After the severe crisis of 2020, personal luxury goods performed very well, growing by 29% at current exchange rates, for a total of € 383 billion (+ 1% compared to 2019). Jewellery, in
ALTAGAMMA CONSENSUS 2022 L’ORAFO
MERCATI
ITALIANO
A LT AGA M M A C O NS E N S US 2022
MERCATI
Consensus 2022
Europa
+8%
Nord America
+7%
America Latina
+6%
Giappone
+7%
ALTAGAMMA CONSENSUS 2022 Asia
+9%
Middle East
+7%
ROW
+8%
CONSUMATORI
Consensus 2022
Cina
+13%
Giappone
+6%
Europa
+6%
Nord America
+8%
Asia Pacific (Australia &Co)
+11%
ROW
+8%
particular, marked a + 7% compared to 2019, while watches remained basically stable. Going forward, Bain estimates that the personal luxury goods market as a whole could reach €360-380 billion by 2025 with an annual growth of 6 to 8%. The countries that played a major role in supporting the recovery were mainland China (which doubled their market compared to 2019 and recorded +36% of annual growth for 2020-21) and the United States (which have already exceeded the levels reached in 2019). Europe and the rest of Asia have not yet reached pre-Covid levels. Again as a result of travel restrictions and a dramatic drop in tourists, consumers were mainly local everywhere; in this case too, a
return to normal is clearly expected. Online trade also drove recovery, almost doubling its strength in two years (from 12% share in luxury in 2019 to 22% in 2021). Finally, by 2025, younger consumers (Generation Y and Generation Z together) will make up 70% of the market: consumers under 40 continue to push growth and their significance is set to increase. As for the future of personal luxury goods, the Altagamma Consensus 2022 predicts an 11% growth surge for the next year, with some general considerations: all things online and digital will gain strength, with a focus on well-being as a primary need, a reduction in business trips, and the need for companies to stay focused on social issues (environment/
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CONSUMATORI
Altagamma Conse
diversity/social divides). The slow recovery of international travel (apart from China) and a desire to spend will have a positive impact on the European market (+8%). Positive signs are also expected for the United States (+7%), Altagamma Latin America (+6%), Japan (+7%). China and Asia will stabilise with +9%, while the Middle East will mark +7%. Chinese consumers will do great again in 2022 with +13%; the Japanese, who are experiencing a critical economic and political situation, will score a modest +6%, while the Americans, after the great recovery of 2021, will settle on +8% and the Europeans on +6%. Among product categories, jewellery trend forecasts are excellent (+10), while they remain more contained for watches (+ 7%). Clothing is also growing (+9%), with a positive
Conse
LTAGAMMA CONSENSUS 2022
CANALI DISTRIBUTIVI
INSIDE JEWELRY
A LT A G A MM A C O N S E N S US 2022
CANALI DISTRIBUTIVI
Consensus 2022
Retail fisico
+9%
Retail digitale
+15%
Wholesale fisico
+4%
Wholesale digitale
+13%
PRODOTTI
Consensus 2022
Abbigliamento
+9%
Pelletteria
+11%
Calzature
+9%
Gioielleria
+10%
Orologeria
+7%
Cosmesi
+8%
ALTAGAMMA CONSENSUS 2022
trend for accessories (+11% for leather goods, +9% for footwear) and beauty too (+8%). As for distribution channels, the study confirms the expansion of digital channels, with growth forecasts of 15%, with many brands opting for single-brand digital distribution or with e-tailers. Called upon to improve consumer engagement more and more, physical stores mark a +9%. Physical wholesale remains fragile with +4% (hit by the lack of tourist flows and concerns about Covid 19), while 50% of online purchases are still made through digital wholesale channels, which will experience significant growth (+13%). «Celebrating its twentieth anniversary today, the Altagamma Observatory takes a
snapshot of trends in the global luxury goods market, which has experienced massive growth of +135% in these two decades and which contributes to 7.4% of the Italian GDP - said Altagamma President Matteo Lunelli Much has changed for this industry, a key driver behind the country’s economy: the advent of digital channels, the emergence of China, more inclusive values and a growing attention to sustainability. However, the importance of manufacturing, territorial links, and the excellence of our creations remain key, a pillar for Italian exports and soft power for our country». The results of Altagamma Consensus 2022 (Stefania Lazzaroni, Fondazione Altagamma)
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PRODOTTI
Altagamma Consensus 2
and the Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2021 (Claudia D’Arpizio and Federica Levato, Bain & Company), were discussed by Brunello Cucinelli, Executive President and Creative Director at Brunello Altagamma Cucinelli, Diego Della Valle, President and CEO at Tod’s SpA, Leonardo Ferragamo, President at Salvatore Ferragamo and Honorary President at Altagamma, Pier Francesco Nervini, COO Northern & Central Europe & Global Accounts at Global Blue, Daniela Ott, Secretary General at Aura Blockchain Consortium, Remo Ruffini, President and CEO at Moncler SpA, Giovanna Vitelli, Vice President at Azimut | Benetti Group.
Consensus 202
L’ORAFO
ITALIANO
GEMMOLOGIA
LA MIGLIOR PUBBLICITÀ PER I VOSTRI DIAMANTI :
IL CIELO È L’UNICO LIMITE?
E
/ di Luigi Costantini Coordinatore Nazionale Settore Formazione Italia IGI - International Gemological Institute Anversa Belgio
h, già. “The sky is the limit”, il cielo è l’unico limite, per l’appunto. Slogan che troverete pure inciso sul retro d’alcuni gioielli prodotti da una nota multinazionale con sede nella patria de La Sirenetta e di Hans Christian Andersen (quello delle Fiabe), ma anche del filosofo Søren Kierkegaard e di Niels Bohr (fisico a cui si deve il primo modello dell’atomo e la Teoria dei Quanti). E che il cielo, per quella multinazionale e per i suoi epigoni e imitatori, sia l’unico limite, non v’è dubbio alcuno, dacché d’ora in poi – a lor dire - il Diamante non dovrà più esser semplicemente un Diamante, ovvero: l’unica gemma composta da un solo elemento, il carbonio, in ragione del 99,98%, prodotto irripetibile di Madre Natura in quanto generatosi in un irripetibile processo geologico naturale di segregazione magmatica (ovvero di raffreddamento della crosta terrestre, in presenza di particolari condizioni ambientali di temperatura e pressione), tra gli 800 e i 1.800 milioni d’anni fa, eccetera eccetera eccetera. Nossignori, il Diamante dovrà pure possedere i requisiti seguenti: esser “più etico, più ecocompatibile, più sostenibile e più carbon-free (a zero emissioni di CO2) o carbon-neutral (a zero impatto climatico)”. E, per meritare tutti questi abilitanti attributi, quale inderogabile proprietà è tenuto a possedere il nostro Diamante? Ma quella d’essere Sintetico, ça va sans dire! Poiché evidentemente i Diamanti Naturali – a differenza dei Sintetici – debbono senz’altro essere immorali, eco-incompatibili, insostenibili, appestatori di CO2 e inquinatori peggio di tutte le centrali a carbone ancora in auge su tutto il globo terraqueo. Ma queste asserzioni corrispondono effettivamente a realtà? O non sono piuttosto intese ad “accalappiare” i Millennials (i nati tra il 1981 e il 1996) e la Generazione Z (i nati tra il 1995 ed il 2010), il nerbo del presente e futuro serbatoio di consumatori del “prezioso”, quelli che entro il 2030 faranno virare le vendite del Diamante Sintetico sino a un terzo del totale (stando ai guru delle ricerche di mercato), seducendoli con il combinato disposto green economy / bello-grande-a poco prezzo? E non lasciamoci nemmeno por dei limiti da remore morali o da fremiti di coscienza nel descrivere i Diamanti Sintetici come “Diamanti Lab-Grown” (Accresciuti in Laboratorio), i quali “Diamanti Lab-Grown sono Diamanti Naturali Ingranditi in Laboratorio ma non Pietre Sintetiche”, sono “Diamanti Veri, Naturali, ma Realizzati Usando Meno Acqua ed Energia”,“Ecologici”, quindi, “Più Rispettosi dell’Ambiente” e puranche “Più Democratici”. Papali papali, trattasi di dichiarazioni – nero su bianco, rese ad organi d’informazione - di un brand del gioiello nostrano. Da parte sua De Beers si sta facendo sotto con lo slogan del nuovo secolo (il XXI), visto che quelli del vecchio or trascorso si son persi per strada. Al posto di “Un diamante è, d’una ragazza, il miglior amico”, che tanta scalogna ha portato alla sua madrina (la povera Marilyn Monroe) e di “Un diamante è per sempre” (presago d’indissolubili legami), che è naufragato in un maelstrom planetario di divorzi, sta irrompendo ora sulla scena un più sobrio e determinato “I do”. Formula di rito nuziale, da pronunciarsi solitamente davanti all’altare. Ma qui intesa come: “una solenne promessa a sé stessi di raggiungere i propri obiettivi, di reggersi sulle proprie gambe e di lottare per i propri convincimenti, per la prossima generazione”. Peccato che De Beers lo voglia riservare, questo slogan, alla gioielleria targata De Beers e De Beers Forevermark: e che quest’ultimo brand si riferisca a gioielleria montata con Diamanti Sintetici (De Beers, ovviamente), sui quali verrà però – a protezione del consumatore - praticata una rivelatrice incisione visibile a 10 ingrandimenti. E noi, se non apparterremo all’empireo De Beers, che vogliam fare? Vous permettez, mesdames et messieurs? Va bene tutto, purché “si dica pane al pane e vino al vino”, per favore. Non si indulga nel giuoco delle tre carte con termini dietro ai quali si celano ben precise, e costose, realtà. Ne va della tutela del consumatore finale e della credibilità d’un intero settore dell’economia. In Italia vige una Norma dell’Ente Italiano di Normazione (UNI 11828/2021 “Diamante Sintetico – Terminologia, Classificazione, Caratteristiche e Metodi di Prova”) che espressamente prescrive l’adozione della terminologia seguente: • «Diamante Sintetico (inglese: Laboratory-Grown Diamond; Laboratory–Created Diamond): “Minerale Sintetico che ha essenzialmente la stessa composizione chimica, la stessa struttura
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cristallina e le stesse proprietà fisiche (incluse quelle ottiche) di un Diamante Naturale”». Nota 1. Nelle lingue in cui non esiste alcuna traduzione accettabile per i termini inglesi “Laboratory Grown Diamond” e “Laboratory–Created Diamond”, come l’italiano, si dovrebbe utilizzare solamente la traduzione di “Synthetic Diamond” (Diamante Sintetico). Nota 2 – Abbreviazioni come le inglesi “Lab-Grown”, “Lab-Created”, “Lab-Diamond” o “Syn-Diamond” non devono essere utilizzate» (Art. 3.14.1). • «Minerale Sintetico: Materiale gemmologico artificiale che possiede caratteristiche chimiche e fisiche corrispondenti a quelle dei materiali naturali» (Art.3.27.2.1). • Materiale Gemmologico Artificiale: Sostanza organica e/o inorganica prodotta mediante procedimenti tecnologici» (Art.3.27.2). Chiaro il concetto? Ne vogliamo tener conto? Il Diamante o è Naturale o è Sintetico. Niente altri orpelli. Punto e a capo. Tanto vi dovevo.
“The sky is the limit”, that’s right. You may find this expression engraved even on the back of some jewellery made by a well-known multinational based in the homeland of The Little Mermaid and Hans Christian Andersen (the Fairy Tales guy), as well as of philosopher Søren Kierkegaard and Niels Bohr (a physicist who made fundamental contributions to understanding the first atomic structure and the Quantum Theory). And no doubt the sky’s the only limit for that multinational company and for its followers and imitators, since from now on - they say - the Diamond will no longer have to be just a Diamond: the only gem composed of a single element - carbon - in the ratio of 99.98%, a unique product of Mother Nature, generated in an unrepeatable natural geological process of magmatic segregation (or cooling of the earth’s crust, in special environmental conditions of temperature and pressure), somewhere between 800 and 1,800 million years ago, etc., etc., etc. Not enough. A Diamond will also need to have the following requirements: to be “more ethical, more environmentally friendly, more sustainable and more carbon-free (with zero CO2 emissions) or carbon-neutral (with zero impact)”. And, to deserve all these enabling attributes, which mandatory property should our Diamond possess? To be Synthetic, it goes without saying! Since Natural Diamonds - unlike Synthetic ones - must clearly be immoral, eco-unfriendly, unsustainable, CO2 plagueers and more polluting than all the coal plants still in vogue across the globe. But do these statements correspond to reality? Or aren’t they simply meant to attract Millennials (those born between 1981 and 1996) and Generation Z (those born between 1995 and 2010), the backbone of the present and future reservoir of jewellery consumers, those who will drive Synthetic Diamond sales up to one third of the total by 2030 (according to market research gurus), seducing them with a combination of green economy/nice-big-and-cheap? And let us not be limited by moral qualms or by shudders of conscience in describing Synthetic Diamonds as ‘Lab-Grown Diamonds’, declaring that ‘Lab-Grown Diamonds are natural diamonds enlarged in the laboratory, but not synthetic stones’; that they are ‘Real, natural diamonds, but made using less water and energy’, ‘Ecological’, therefore, ‘More respectful of the environment’ and even ‘More Democratic’. These are plain and simple statements - made in writing to the media by a local manufacturer. On his part, De Beers is unleashing the slogan of the new century (the 21st century), as those of the old or past have been lost along the way. Instead of ‘A diamond is a girl’s best friend’, which brought so much bad luck poor Marilyn Monroe, or ‘A diamond is forever’ (an omen of indissoluble ties), shipwrecked in a planetary whirlwind of divorces, a more sober and determined ‘I do’ is now bursting onto the scene. A nuptial rite formula, usually to be pronounced in front of the altar. But here it is meant as: “A solemn commitment to reach your goals, to stand on your own feet and to fight for your beliefs, for the next generation”. Too bad that De Beers wants to keep this slogan for De Beers and De Beers Forevermark jewellery. Also too bad that the latter brand refers to jewellery made with Synthetic Diamonds (by De Beers, of course), which will come with a revealing mark - to protect all consumers - visible under 10x magnification. But what if we do
not belong to the De Beers empyrean? Will you allow me, mesdames et messieurs? All good, but please call a spade a spade. Don’t indulge in playing a shell game with words that hide precise and costly facts. The credibility of an entire industry is at stake. In Italy, a norm of the Italian Standardisation Body (UNI 11828/2021 “Synthetic Diamond - Terminology, Classification, Characteristics and Test Methods”) specifically requires that the following words be used: • «Synthetic Diamond (Laboratory-Grown Diamond; Laboratory–Created Diamond): “A Synthetic Mineral that has essentially the same chemical composition, the same crystalline structure and the same physical properties (including optical ones) as a Natural Diamond”». Note 1. Languages that have no acceptable translation for the English terms “Laboratory-Grown Diamond” and “Laboratory-Created Diamond” should only use the literal translation of “Synthetic Diamond”. Note 2 – Abbreviations such as the English words “Lab-Grown”, “Lab-Created”, “Lab- Diamond” or “SynDiamond” must not be used” (Art. 3.14.1). • «Synthetic mineral: Man-made gem material with essentially the same chemical and physical properties as natural gem material» (Art.3.27.2.1). • Man-made Gem Material: Organic and/or inorganic substance produced by means of technological processes” (Art.3.27.2). Is it clear? Shall we consider this? Diamonds are either Natural or Synthetic. No frills. Nothing further to add.
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ENGLISHTEXT Rubeus Milano The Art Of Luxury See page 37 If feels like being enchanted by the smallest details in a painting - a bold brushstroke, a faithfully recreated facial expression, a complex painting technique. Rubeus Milano creations are a riot of colours, atmospheres and cross-pollination, connecting Russian culture and Italian expertise with an invisible thread. Founded in 2013 by art collectors Viktor and Nataliya Bondarenko, the brand speaks to the world of luxury with a personal, well-defined language. From the very beginning, when Nataliya had the idea of creating bags and shoes with fine leather (from crocodile to lizard, ostrich and python), Rubeus Milano identified with that Dolce Vita ideal, made of luxury and above all excellence: that excellent workmanship and craftsmanship that have always characterised the Italian artistic tradition. The brand decided to settle and start production in Milan, the Italian fashion capital and economic nerve centre. After launching the first collections of shoes and bags, including a special edition that can be customised with rubies, sapphires, emeralds and diamonds, the brand expanded its range of products in 2018 and presented Rouge, the first Rubeus Milano fragrance, created with perfumer Sonia Constant. Rouge’s notes of blooming roses and champagne came with Blue, Vert and Rose variants, all united by a special packaging inspired by the brand’s Mydas clutch. Only a year later, Rubeus Milano decided to embark on a new adventure: fine jewellery. It is no coincidence that the very name Rubeus means ruby in Latin. Under Nataliya’s creative direction, the brand’s jewellery line flourished with a riot of colour thanks to the expertise of designer Frédéric Mané, jewellery sculptor Jothi–Sèroj Ebroussard and gem cutter Victor Tuzlukov. With the Imperial line, the brand started its own valuable story, a tribute to the rarity and beauty of gemstones. The collection features alexandrite, a rare variety of chrysoberyl that stands out for its deep, iridescent shades, from the brightest purple to intense blue, from teal to pitch black. Their jewellery recalls imposing stalactites and, at the same time, the most precious ornaments of Russian tsars, a hymn to modern ice queens celebrated by diamond cascades. Gemstones remain the highlight of the brand’s fine jewellery creations, including their Lion and Moonlight collections, where specially cut gemstones evoke the muzzle of a lion, and the Cocktail Time line, a reference to the roaring 20s, Prohibition and speakeasies, when cocktail rings with flashy coloured gems began to become popular. Back to Italy, the Duomo collection was inspired by Giorgio Vasari’s designs for the Florence Cathedral. Featuring geometric designs and combinations of coloured gemstones, diamonds and precious metal, Duomo jewellery is a tribute to some of Italy’s most beautiful cathedrals. Rubeus Milano is synonymous with art, uniqueness, Italian style and craftsmanship, even when it comes to ready-to-wear. The main focus
for their clothing line remains the choice of quality materials: hand or loom embroidered fabrics by Tessitura Luigi Bevilacqua in Venice, a key hub for the industry since 1875. Velvet and satin are used to make structured tuxedos with a strong personality; soft printed silk floats on pyjama suits, while sumptuous jacquard fabrics recreate the distant sixteenth-century Venetian atmosphere that we can find in the brand’s latest project - Giardini di Venezia - dedicated to perfumes. It is like a magical tale that uses four different olfactory experiences to guide you through a journey, taking you to the green oases of the lagoon, where you can breathe an air of magic. You will be immersed in a forest, with the woody notes of Oak enlivened by a touch of ginger and bergamot; Jasmine adds a spicy, fresh twist, leaving an amber trail in the background; Evonimo envelops with reassuring green and aromatic notes sweetened by a touch of vanilla. Finally, the sparkling spirit of Calicanto, daffodils and orange blossom will keep you in suspense and then reveal notes of patchouli. The story of Rubeus Milano will charm you with scents and atmospheres, while the magic of the cross-pollination of fashion and jewellery engages and enchants as only art can.
Marco Bicego Intuition, versatility and grit See page 41 Tradition, research, innovation These are only some of the peculiar features of Marco Bicego whose roots are deep on the goldsmith district of Vicenza, Trissino, where the company was born in 2000. Everyday luxury is the signature flagship, a jewel characterised by timeless elegance and design, suitable to be worn in your everyday life as well as for the most important events. «My production - Marco Bicego says - is mainly accomplished in yellow gold and this is what characterises us. One of the challenges I think I have won over these last twenty years, in fact, is that of communicating the beauty of yellow gold reinterpreted in a modern version». The words of the entrepreneur from Veneto clearly evidence the passion inherited from his father that he has always considered as a mission: «My job was for me a vocation that I have had the privilege to follow since a very young age in my father’s company. I belong to the second generation and I remember well the days when I sat on the work bench. There I understood the road that I would take». This is why artisanship has a central role: Marco Bicego’s jewels are created by master artisans with a great experience. Some are sons of qualified professionals who worked in his father’s company. «Noting how artisan know-how is passed from generation to generation proves to be very interesting». In the continuous search for new talents to be hired in the company, Marco Bicego observes mainly three features: «Intuition, versatility and grit». Marco Bicego also pays a great attention to everything
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that can become an endless source of inspiration. «My sources of inspiration are the organic shapes of nature, the beauty of 18 ct yellow gold and coloured gems. A jewel is a small treasure to pass, it creates a link whose value goes well beyond the mere object. This is why I try to take inspiration from simple and essential shapes that turn every individual creation into an always modern jewel, beautiful as the first day. It may take from a few weeks to some years to complete a piece, from the initial idea to the final result. My jewels are easy to wear, versatile and can be combined together based on the personal taste of the woman wearing them. I believe that this is why such collections as Lunaria, Africa and my true first creation, Marrakech are still so requested and loved”. And the Marrakech collection immediately reminds the exclusive Coil working that has become the symbol of the company throughout the world and has recently celebrated its twentieth anniversary. «It is a sort of common thread leading back home, a homage to artisanship, to the authentic Made in Italy and to the jewel conceived as a true work of art». The iconic Coil represents, at the same time, traditions and modernity: «I was still working in my father’s company when I saw a chain discarded due to a defect, ready to be melted again. This is when I had the idea. That chain expressed in itself a new idea of beauty; irregular, intentionally imperfect, unique. Over time I have experimented new working techniques and refined my personal taste and now we are going to give importance to our author techniques».When Marco Bicego imagines the woman who will wear his creations, he describes an individual able to charm as for personality, style and elegance. «Like my wife Valentina. She is certainly one of the greatest sources of inspiration when I create my drawings. Even if you own more jewels, you often become affectionate to a specific item that has a special value for you and you always wear. This is what I hope for my creations: I dream that they can be something special for those wearing them». The bond with the territory, artisanship and traditions is fundamental for Marco Bicego and this is why he continuously strive to communicate these values, though maintaining a focus towards the future and innovation. «We are continuously looking for new aesthetics and techniques, always paying a great attention, though, to reconcile them with what is our know-how, developed over many years of research in the goldsmith sector and so characteristic of our brand». What should you do to continuously innovate, though remaining loyal to your traditions? «Since the pre-pandemic period we have been greatly committed to the idea of evolving, mainly on a digital point of view to increasingly be a company with firm roots in the past but that also addresses the future generations. To successfully reconcile past, present and future».
Gruppo Damiani Wide-ranging strategies See page 56 Guido Grassi Damiani, President of the Damiani Group, explains the strategies implemented by the company to face the recent challenges. How did a big group like Damiani deal with the pandemic? How was 2021? «We reacted quickly and with determination to the pandemic, so much so that our turnover fared better than the industry average. We clearly had to adapt our development plans to a constantly changing economic scenario. Like everyone else, we have worked on savings, but without losing sight of our desire to grow. The most important operations abroad concerned the Asian market: we signed a Joint Venture with the Fosun Group for the distribution of Damiani and Salvini in China, where we have already opened our first stores, including two single-brand boutiques in Shanghai. In Sochi, Russia,
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we opened a Damiani boutique with Bosco dei Ciliegi. As for Italy, we have signed an agreement with the Rinascente in Milan, which sees us as category partner for the distribution of high-end jewellery and watches; also in Milan, we were awarded the contract for a beautiful shop in Galleria Vittorio Emanuele, where we will open a single-brand Rolex boutique. We also opened a Rocca boutique in Lugano and a Rolex/Damiani store in Malpensa. Finally, we have recently renovated and reopened our Rocca boutique in Bologna and will soon be opening a store at Milan Linate airport. At the same time, we have strengthened our ties with existing partners in Italy and worldwide. Our development strategy is supported by a product range that meets the needs of an eclectic, heterogeneous customer base, but also by the assistance of our dealers, which we constantly support by training their sales staff, carefully selecting the products to sell and providing integrated marketing activities to sell them out». Communication is also a part of your support to partners... «Of course. We have recently signed some important collaboration agreements with international celebrities who endorse the Damiani brand. In Japan, with the well-known trendsetter and model Nozomi Sasaki. In Korea, actress Honey Lee, the face of the popular “One the Woman” series, is now our brand ambassador. And our endorser Madalina Ghenea plays Sophia Loren (who has always been our Friend of the Brand) in “House of Gucci”. She lit up the Red Carpet wearing our creations at the film’s London première». A mandatory question: how is the Group’s adapting to the digital transformation? «We consider the digital world a strategic asset for business development. On the one hand, especially with the advent of Covid, we have had to rethink many of our marketing activities by going digital and strengthen the related communication strategies on a global scale, to ensure high visibility for our brand and our products in a particularly chaotic landscape such as that of social media. On the other hand, it is important to digitise the in-store experience, or make it digitisable, giving customers the opportunity to interact with the sales staff in a clear and immediate way, as if they were physically in store. These technology-backed services allow us to improve our shopping experience more and more and to strengthen our relationship with our customers. We recently invested in LuisaViaRoma, which has structured one of the major e-commerce portals in the luxury segment by offering a digital Made in Italy experience and strengthening the perception of high-end products. We are also redesigning our websites, acquiring new programs and strengthening our digital team. From a corporate point of view, we are strengthening our digital image and implementing new media and digital PR campaigns aimed at selling out. To strengthen synergies with our national and international retailers, we will give our partners the opportunity to open e-corners: we are also organising digital training courses, making our skills available through targeted consultancy and defining specific strategies for each of them». There is now a major focus on sustainability and ethical-social issues in the jewellery industry. What do you think about this? «Ethics is one of our pillars. All of our suppliers comply with the Kimberley Process. We also use a system of warranties to ensure that the origin of diamonds is certified throughout the supply chain. Finally, Damiani fights against child labour and requires from its suppliers that no children are employed to find the raw materials used in the making of Damiani jewellery. Damiani also has a strong focus on inclusion: 70% of employees are women, including in strategic and managerial roles. We are proud to have been awarded as one of the companies that have been able to support female workers through concrete solutions and best practices. For the same reasons my sister
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Silvia received the 2019 Women’s Excellence Award from Fidapa (the Italian Federation of Business and Professional Women) BPW Italy». What are your goals for the next few years? «Our goal is to grow and strengthen our business as an independent group. After recently acquiring Bruno Maria Zimmitti and Floris Coroneo, we are interested in other possible acquisitions that are consistent with the development of our Group’s business. Then we want to strengthen our retail network, especially in Asia, but we continue to believe in the importance of trade. Damiani is one of the very few international jewellery brands that also sell through thirdparty retailers: our trade network is made up of multi-brand stores that we have been following and supporting for generations and we are investing to grow their skills and market shares as well. Finally, as regards jewellery making, we have acquired a space, the former Palafiere in Valenza, where our Manufacture will be built, and we are working to hire new professionals».
Vendorafa Watchward: excellence See page 58 Vendorafa was founded in Valenza in 1951 by Mario Lombardi, an innovative and unconventional entrepreneur who was able to pass on his strong passion for jewellery and beauty to his family and employees. His craftsmen still keep a photograph of him on their workbench. Daniela Lombardi, of Mario’s daughter and Art Director at Vendorafa, remembers him with these words: «My father would always strive to understand the future and to anticipate what might bring value to the jewellery industry. Everything he touched would inspire him to make a new piece of jewellery. The reason why everyone in the company still remembers him so dearly is that he made everyone feel part of something that was growing, and made everyone understand how each contribution would help build something big. There were no differences and divisions within the company: it was like an orchestra, growing together. Vendorafa was and still is a big family». For Daniela Lombardi, jewellery has been a passion since her childhood. «I have always wanted to carry on what my father created. I studied architecture because it was the faculty that came closest to jewellery creativity. I would often go to the company for various jobs, but back then no one expected that I would return as an adult to help the business grow. Perhaps because the mindset back then was different from that of today. In the end, here I am». All Vendorafa jewellery is designed and manufactured in an innovative factory, the first example of a workshop designed by the well-known architect Ignazio Gardella for each phase of the jewellery making process. The headquarters is located in the centre, illuminated by a cylinder of natural light that radiates from the top of the building to light up the production departments all around it. «The light had to be central - Daniela Lombardi explains - because under it was the leader, the one who had to provide solutions and answers at all times, and that person was my father. From the centre, the light had to reach everyone, because it was very important to inspire the work of each collaborator». Vendorafa makes jewellery of the finest quality, with a constant focus on excellence. «Excellence is harmony and simplicity. It is created by the expertise and the insight behind the creation of each product, and above all by the careful study of details, details that make each piece different from any other and deliver a unique, special feeling». This is made possible by the work of skilled goldsmiths, who still use ancient and increasingly rare techniques. «Repoussé and chasing, hammering and engraving have become the company’s signature processes. It all started with the passion that my father and I have
always had for art and jewellery history. We fell in love with ancient Greek and Etruscan jewellery, and our intuition was to translate ancient workmanship into the modern era». Creative inspiration does not come with fixed patterns, but from observing the world around you. «This morning as I went to work, I was watching the sunrise. Monte Rosa stood out against a bright blue sky. I looked at the outline of the mountains, and this inspired me to create a piece of jewellery with two surfaces: one to represent the clear sky, one for Monte Rosa. The same feelings may be aroused by a drop of dew, the detail of a building, or a piece of fabric. I never limit myself». Of all jewellery, Daniela Lombardi particularly loves an iconic, slightly padded, hammered bracelet: «In its simplicity, it encloses perfect harmony». Like the first bracelet from the Dune collection. «It evokes the feeling I had when I was in a hot air balloon over the desert. I wanted to recreate that sense of movement of the sand that shaped the dunes I could see from above». Vendorafa Lombardi has recently joined the Pedemonte Group, together with companies VPA and Thea, whose vision was to create a luxury pole of great importance in the global market. «This new adventure – says Francesca Ungarelli, Communications and Marketing Specialist, third generation of the Lombardi family – gave us so much strength and energy. Our goal is to continue on our path to excellence, using new synergies and exclusive partnerships with big brands to increase our ability to meet consumer needs, and making Vendorafa’s fine craftsmanship known not only in its main markets - that are America, Europe and Japan - but also in b2b contexts. Our history and our tradition are now combined with new needs of the future, which we intend to face with determination and perseverance». And the key challenges of the future certainly include a commitment to sustainability and ethics. These challenges are necessary, but difficult and never predictable, requiring companies to join forces. «Sustainability and ethics are not just about the product – explains Francesca Ungarelli – but about the system as a whole. We are certified members of the Responsible Jewellery Council, and we always work in compliance with its code of practices. In addition, since we believe that each company in the group should preserve its identity but share the same ideals, we have created a charter of values together and presented it at the first event we organised as Pedemonte Group. The event was held in September 2021 in Villa Panza, a site under construction where we will move part of our production in 2023. Several people talked about these values, engaging each other and feeling part of a family. It was a success and a very touching moment for us». Mario Lombardi has left some important teachings, including the importance of always putting people first, and making them feel part of a team. Because people are a company’s greatest asset. This vision is now more important than ever, and is carried forward by all family members: Daniela and Augusto Ungarelli, Francesca Ungarelli - the third generation of the family - and the whole team starting with Andrea Garrone, CEO of Pedemonte Group, who during my visit to the company met young professionals at the workbench, motivating them one by one and encouraging them to keep practising and growing. Building a brilliant future requires a commitment to bring the younger generations closer to the jewellery industry, and to make them aware of the prospects for cultural and professional growth that it can provide. To face this challenge, Pedemonte Group has launched numerous projects. The celebration of Vendorafa’s seventieth anniversary came with communication projects aimed at introducing young people to the company’s universe. There is also a commitment to collaborations with schools such as the Tarì of Naples, and many initiatives have been promoted together with the Mani Intelligenti Foundation. «It is essential – says Daniela Lombardi – to trigger a passion in young people. This is the only way our projects can be successful. My wish for the future is that we can all work together to achieve this goal: to make the new generations understand how important and rewarding this job is, a job that requires expertise and insight, and leads us to always seek excellence. It is our responsibility
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to pass on the beauty that is inherent in our Italian roots and that we must never forget».
De Marquet: style, quality and creativity See page 64 Born in Ticino and raised in Bern, in the heart of Schwyzerdütschland, where she still lives, Raffaella Iten founded accessories brand De Marquet with some specific concepts in mind, such as functionality, style, quality, with a nice touch of creativity and fun. The iconic Night&Day bags soon attracted a large audience of fans, including famous names from the international entertainment industry, such as Viola Davis or Sharon Stone, who defined them as “brilliant”. «I have always loved fashion but I focused on accessories because through them - a piece of jewellery, a bag, a detail in clothing women have virtually countless ways to express their personality and style, or to reveal an unexpected side of their character. The name De Marquet comes from the surname of my great-grandmother, Emilia de Marquet: she came from a historic Viennese noble family, one of those that had the privilege of bringing flowers to Emperor Franz Josef on his birthday... So for me this name reflects all the values of tradition in its broadest sense, what we now call heritage». Night&Day bags have made De Marquet’s success. How did you get the idea when you worked in a completely different industry? «I soon realised that I would work in communication and marketing, so I built a career as an advertising consultant. My job forced me to travel all the time, often for meetings or events lasting only a few days. In these cases the hand luggage was more than enough but there was always the problem of handbags: since I could only carry one because of the little space in my suitcase, I would always end up bringing a classic black one... which sometimes didn’t suit my day or night look at all! This is when I came up with the Night&Day concept: a single bag that can transform into a different one by easily changing its cover, in literally just two clicks. The bags feature an eyelet on the front and one on the back to fix the cover, so the front and back are absolutely identical. Also, the covers can be spread out just like a sheet of paper, so they take up very little space in your suitcase. Plus you always have the perfect bag for every look and outfit». Where are the bags made? Who designs the covers? «I design the covers, while the bags - which are available in micro, mini and midi versions - are made by craftsmen in Tuscany. Each of them is handmade with high quality leather and materials. There are also some luxury and limited editions: in the Jewel Collection, created in collaboration with Parisian brand Boks & Baum, the covers are embellished with crystals and natural stones, which can easily be precious gemstones on request. We also have a unique Art Collection, designed by the famous illustrator Izak Zenou». De Marquet also makes bracelets. Is it a simple extension of your offering or a product line that is somehow integrated with bags? «Actually, bracelets were my first experience in the accessories segment. Years ago, before launching De Marquet, I founded the Sal Y Limon brand with a partner; we would make enamelled brass bracelets, and they were a great success. So, this is not new to me. Then, as today, I am the one who designs the combinations of styles and materials, textures and processes. In addition, the bracelets feature the same closing system as the bags and we have designed a further playful way to make them work together: two De Marquet bracelets, joined together and linked to the two side eyelets of the micro bag, can turn into a beautiful shoulder bag. In short, I really wanted to create products that were really versatile and functional
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at the same time. Felicity Huffman was very excited about our clutch, small in size but, unlike many styles on the market, big enough to carry your essentials for a night out, even a mobile phone and glasses!». Do you have any requests for custom pieces? «We are thinking about a viable way to customise our bags, in terms of technical feasibility and costs. For ‘Who killed Sara’ star Carolina Miranda, I wrote a personal dedication, which was placed under the cover and is visible when the bag is opened. She really loved it. But for a wider audience, it is more complex than that, and we still need to think it up well». Where can people find De Marquet bags and bracelets? What is your main distribution channel? «We are a very young brand, if we consider that De Marquet was founded just four years ago and the past two years were hit hard by the pandemic. Our e-commerce is working very well but we are also creating a retail network in Italy, Switzerland and Germany. We aim at medium-high-end retail stores, which can understand and enhance our products in the best possible way».
Books A history of glass jewellery See page 93 This fine book by Bianca Cappello - a jewellery historian and author of appreciated publications about jewellery - and Augusto Panini - a great expert and collector of Middle Eastern and Venetian glass beads and consultant to the Museo del Vetro in Murano - traces back the history of glass jewellery both chronologically and by geographical area, from ancient times to the present day, contextualising the use of this material, the evolution of production techniques, the practical and symbolic values which have always been attached to it, as well as its contiguity with mystery and alchemy. From the magnificent silica glass scarab set into the breastplate-amulet of Pharaoh Tutankhamun to the jewels of Magna Graecia, from the coloured glass paste cameos of ancient Rome and its Empire to the first blown glass creations, from the glass beads, pendants and necklaces of the Renaissance to the micro-mosaic, so beloved of Napoleon, from English Tassie Casts to the eclecticism of the 19th century, to Art Nouveau creations and contemporary works: the authors take us on a well-documented journey illustrated at every step, with often truly amazing images provided by museums and collections from all over the world. The book is completed by a series of profiles written by experts analysing individual works, curiosities or special productions.
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08/06/20
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l’Orafo Italiano con Amani per garantire casa, scuola e salute ai bambini e alle bambine di strada di Nairobi, Kenya e Lusaka, Zambia. Una straordinaria narrazione fotografica per comprendere le conseguenze del cambiamento climatico che costringe le popolazioni africane a resistere in condizioni estreme. Questo calendario è dedicato a loro.
Per ricevere questo calendario Amani Ong Onlus Via Tortona 86, 20144 Milano tel. +39 02 48951149 bottega@amaniforafrica.it www.amaniforafrica.it
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