l'Orafo Italiano settembre 2021

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A N N O L X X V - S E TTE M B RE 20 21

DI RE TTORE RE S P ON S A B I L E A N DR E A A IE L L O DI RE TTORE C RE A TI VO DO ME N IC O F E ST A d o m e n ic o .fe s t a @ e d ifis .it C OORDI N A M E N TO E DI TORI A L E A N T O N E L L A GA R E L L O a n t o n e lla .g a r e llo @ e d ifis .it I N RE DA Z I ON E SIMO N A IN F A N T O L IN O C OL L A B ORA TORI LUIGI COS TAN TIN I, R ICCARDO F E R R A T O , L A UR A IN GHIR A MI, MIC HE L E R O MA N O , MA R C O SE R R A V A L L E P ROG E TTO G RA F I C O F A BR IZIO MA J E R N A A RTW ORK C L O SE UP ST UDIO S TRA DUZ I ON I P R O MO -E ST P UB B L I C I TÀ d ir c o m @ e d ifis .it TRA F F I C O P UB B L I C I TA RI O F R A N C E SC A GE R BIN O fr a n c e s c a .g e r b in o @ e d ifis .it S TA M P A BO O ST S.P .A . C E N A T E SO T T O - BG EMAIL o r a fo @ e d ifis .it W E B S I TE w w w .o r a fo it a lia n o .it

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EDITORIALE

Nel momento in cui questo numero va in stampa, il futuro del settore - non solo del settore, ovviamente! - si presenta abbastanza incerto. Non sappiamo, per esempio, quando verrà sbloccato l’ingresso negli Stati Uniti, né a quali condizioni potranno svolgersi fiere ed eventi da settembre in poi. Giorno per giorno ci destreggiamo tra green pass destinati (forse) a diventare obbligatori (ma (forse) solo in determinate circostanze), quarantene diverse da Paese a Paese, varianti Covid… L’incertezza sembrerebbe regnare sovrana. Eppure, forte anche di dati che comunque confermano la ripartenza del mercato, in Italia il settore orafo sta a suo modo combattendo contro qualsiasi cedimento all’inazione e al dubbio. Con le collezioni lanciate in estate, l’alta gioielleria ha veramente dato il meglio di sé, tra gemme da capogiro, esotismi, olografie, mentre la fashion jewellery punta su materiali innovativi, colori accesi e tonalità a contrasto, in una sorta di cromoterapia che ci sosterrà nel prossimo inverno. Aziende storiche e nuovi designer del gioiello perpetuano quell’eccellenza tecnica e quello stile unico che rendono inimitabile la nostra gioielleria, chiamata ad affrontare sfide e situazioni mai sperimentate prima. E grandi sfide attendono anche il retail, stretto, come ricorda la Fondazione Altagamma, tra la continua ascesa del digitale e la necessità di trovare nuove vie per attrarre nelle boutique fisiche i consumatori, che in entrambi i canali ricercano esperienze d’acquisto “importanti”. Anche in questo caso, le iniziative di aziende e retailer a favore dell’ambiente, sempre più numerose, aiuteranno sicuramente il gioiello a proporsi come veicolo non solo di emozioni ma anche di “significato”: per dare un senso non solo all’acquisto di un dono, ma anche a tutto quanto è accaduto e sta accadendo intorno a noi.

As this issue gets printed, the future of the jewelry industry - and not only! - is quite uncertain. We do not know, for example, when travel restrictions to the United States will be lifted, or under what conditions trade shows and events will be held from September onwards. We are juggling green passes that will (or might) become mandatory (but (maybe) only under certain circumstances), quarantines that differ from a country to another, and Covid variants on a day-to-day basis… Uncertainty seems to reign supreme. Yet, also supported by data that still confirm that the market is picking up, the Italian jewellery industry is fighting in its own way against all inaction and doubt. With the collections launched in the summer, high jewellery has given its best, including mind-boggling gems, exotic twists and holography, while fashion jewellery focuses on innovative materials, bright colours and contrasting shades, creating some sort of chromotherapy to support us in the coming winter. Long-standing companies and new jewellery designers perpetuate the technical excellence and unique style that make Italian jewellery inimitable, now called upon to face unprecedented challenges and situations. And great challenges are also coming up for retail, which, as the Altagamma Foundation recalls, is now caught between the continuous rise of digital technology and the need to find new ways to attract consumers to physical boutiques, who are looking for “major” shopping experiences in both channels. Here too, the increasingly numerous initiatives of companies and retailers in favour of the environment will certainly help the jewellery industry present itself as a vehicle of emotion, as well as “meaning”: to give meaning not only to the purchase of a gift, but also to everything that has happened and is happening around us.

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L’ORAFO

ITALIANO

INTERV IEW

62 66 69

TR END

74 76 78

Pellini Gioielli Pablo Gioielli

V ISUA L

WISH LIS T

82 84

Pattern Maniac Chromotherapy

For Her For Him

Cargo Green

Color Blocking

SOMMARIO

47 58 92 35

P E OP L E & B RAN D S Grand Tour: Unoaerre Mano Jewels Chiara Pisa

V IS U AL Smeraldo: il Re delle Gemme

Back to Cufflinks Paraiba Superstar Watches: it’s Time for Trends

I N S I DE JEW ELR Y

89 95 97 102

Mostra: La forma del tempo Gemworld Altagamma: il retail tra online e offline Gemmologia: smeraldi, non tutti colombiani

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€ 5, 00

50 52 53

SE T TE M B R E 20 2 1

L’Alta Gioielleria torna a brillare

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I N C A S O DI M A NC A T O R E C A P I T O I N V I A R E A L C MP D I MI LA NO R O S ER I O P ER LA R E S T I T U Z I O NE A L M I T T E NT E P R E V I O PA G A ME N TO R E SI

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CL O S E U P

CRIERI

In copertina: anello in oro bianco con smeraldo colombiano centrale e diamanti della linea Bogotà di Crieri. Cover: white gold ring with diamonds and a Colombian emerald at the center, from the Bogotà line by Crieri. Photo Riccardo Ferrato for Close Up Studios







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L’ALTA GIOIELLERIA TORNA A BRILLARE / di Simona Infantolino

Dopo un anno di appuntamenti virtuali è il momento per l’Haute Joaillerie di splendere di nuovo in presenza. Attingendo da atmosfere suggestive e dai cromatismi della natura, i gioielli trasformano i sogni in realtà

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ITALIANO

BOUCHERON

L’ORAFO

La magia dei fenomeni legati alla luce trova nuova applicazione nell’alta gioielleria con Boucheron. La maison esplora le emozioni provocate dai colori che cambiano sotto l’effetto dell’olografia nella nuova collezione Carte Blanche, Holographique. Così come l’ambiente circostante muta il suo aspetto sotto l’effetto della luce, anche le ceramiche e i cristalli di rocca laccati con rivestimento olografico e opali iridescenti mostrano i loro mille volti, come quelli di un misterioso, inafferrabile miraggio. The magic of phenomena connected to light finds a new application in high jewellery thanks to Boucheron. The maison explores the emotions raised by colours changing due to the effect of holography in the new Carte Blanche, Holographique collection. Just like the surrounding environment changes its appearance under the effect of light, also ceramics and lacquered rock crystals with holographic coating and iridescent opals show their thousand faces, similar to those of a mysterious and unattainable mirage. Collana in oro bianco con zaffiro giallo Ceylon, cristallo di rocca olografico e pavé di diamanti. Anello in oro bianco, con cristallo di rocca olografico e diamanti. Tutto della collezione Carte Blanche, Holographique di Boucheron.

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BUCCELLATI

Come un pittore impressionista dipinge sulla tela i fiori più colorati, così Buccellati riveste di pietre preziose dalle nuance delicate il proprio giardino di alta gioielleria. La collezione “Il Giardino di Buccellati” è un inno alla natura e alle sue sfumature cromatiche più inaspettate. I bracciali cuff rimangono un’icona di stile della maison con l’inconfondibile incisione “a rigato”, insieme ad anelli cocktail sormontati da imponenti pietre preziose colorate e collier dai motivi floreali e geometrici.

Like an impressionist painter painting the most colourful flowers on the canvas, Buccellati covers its high jewellery garden with precious stones characterised by delicate nuances. The “Giardino di Buccellati” collection is a hymn to nature and to its most unexpected chromatic hues. Cuff bracelets remain a style icon for the maison with the unmistakable “rigato” engraving along with cocktail rings characterised by imposing colourful precious stones and chokers with flowery and geometric patterns.

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In alto: collana Sadar in oro giallo con diamanti bianchi, tormaline, tzavoriti e zaffiri rosa. Bracciali cuff in oro giallo e bianco incisi a “rigato”. Da sinistra: modello Dans du Feu con rubellite centrale, diamanti e tormaline Paraiba; modello Aubreta con kunzite centrale, diamanti e tormaline Paraiba; modello Lilium con tormalina centrale, diamanti e zaffiri rosa. Collezione Il Giardino di Buccellati. Foto di apertura: collana L’Élan Vital in oro bianco con 6 diamanti taglio LV Monogram Star e diamanti bianchi della linea Bravery di Louis Vutton.


ITALIANO

CHOPARD

L’ORAFO

Dall’alto: spilla in oro etico bianco e giallo con smeraldo cabochon da 43,21 carati, diamanti grigi e gialli, zaffiri rosa, gialli e arancioni, pietre di luna e smeraldi cabochon taglio goccia; anello Water in oro bianco etico certificato Fairmined e titanio con tormalina Paraiba e diamanti bianchi. Collezione Paradise di Chopard.

Viaggio nel mondo del cinema con Chopard che, come da tradizione, omaggia il Festival di Cannes con una collezione da red carpet che comprende tanti pezzi quante sono le edizioni della kermesse. La linea Paradise di quest’anno si compone quindi di 74 magnifiche creazioni di alta gioielleria in grado di far volare l’immaginazione verso mondi onirici e lussureggianti che ricordano il giardino dell’Eden ma anche la natura soprannaturale di Avatar, luogo di sogni e desideri dove il gioiello diventa scenografia.

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A journey into the world of movies with Chopard that, as a tradition, pays a homage to the Cannes Film Festival with a red carpet collection including as many items as the editions of the event. The Paradise line manufactured this year consists, then, of 74 wonderful high jewellery creations that can let your imagination fly to oneiric and luxurious worlds reminiscent of the garden of Eden but also of the supernatural nature in Avatar, a place of dreams and desires where jewels become scenography.


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Seconda collezione di alta gioielleria firmata da Alessandro Michele, Hortus Deliciarum alza lo sguardo verso la volta celeste e la sua bellezza mai uguale a sé stessa. In quattro capitoli e 130 creazioni, quasi tutte pezzi unici, Gucci racconta un viaggio tra la luminosità delle stelle e la meraviglia della natura le cui suggestioni, a cavallo tra scienza e sentimento, ispirano l’intera collezione. I diamanti bianchi diventano stelle cadenti, gli opali catturano le sfumature cangianti del crepuscolo, gli zaffiri Padparadscha si tramutano in boccioli appena dischiusi e, infine, il leone torna come simbolo della maison e riafferma il proprio spirito dionisiaco diventando protettore di chi lo indossa. A second high jewellery collection by Alessandro Michele, Hortus Deliciarum looks up to the celestial vault and to its continuously changing beauty. In four chapters and 130 creations, almost all unique pieces, Gucci tells a journey between the brightness of stars and the wonder of nature whose suggestions, ranging from science and feelings, inspire the whole collection. White diamonds become falling stars, opals catch the changing hues of dusk, Padparadscha sapphires turn into newly opened blooms and, finally, the lion confirms itself as the symbol of the maison reaffirming its Dionysian spirit becoming the protector of those wearing it.

A sinistra: Jodie Turner-Smith è la protagonista della campagna pubblicitaria della collezione Hortus Deliciarum di Gucci. In questa foto di Glen Luchford l’attrice indossa una collana in oro bianco, smeraldi e diamanti. In basso: anello multi dito in oro bianco, tormalina verde e diamanti, collezione Hortus Deliciarum.

GUCCI

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LOUISVUITTON

L’ORAFO

Una storia fatta di intraprendenza e determinazione contraddistingue Louis Vuitton che, per celebrare il bicentenario della nascita del suo fondatore, ha voluto dedicare proprio a lui la nuova linea di alta gioielleria Bravery. Attraverso 90 creazioni si ripercorre un viaggio iniziato a metà dell’Ottocento con la produzione di bauli e proseguito poi verso il successo mondiale. Bravery è un inno alla maestria degli artigiani di Place Vendôme che hanno trasformato anni di ricerca in capolavori di morbidezza e fluidità. L’iconico fiore Monogram diventa emblema di questa collezione trasformandosi in un diamante dal particolare taglio a stella.

ITALIANO

A history of initiative and determination characterises Louis Vuitton that, to celebrate the two-hundredth anniversary from the birth of its founder, wanted to dedicate him the new high jewellery Bravery line. Through 90 creations, they trace back a journey started in the mid-nineteenth century with the production of trunks and then continued with a global success. Bravery is a hymn to the mastery of the Place Vendôme artisans that turned years of research into masterpieces of softness and fluidity. The iconic flower Monogram becomes the emblem of this collection turning into a diamond with a particular star cut.

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In questa pagina: collana La Star du Nord in oro bianco con diamante taglio LV Monogram Star e diamanti bianchi. Collezione Bravery di Louis Vuitton. Pagina a fianco: fase di preparazione e studio per la realizzazione del collier lowback Extraordinary Lights in oro bianco con diamante giallo taglio coussin, zaffiro blu a goccia dello Sri Lanka, spinello a goccia, spinelli rossi, spessartiti, zaffiri blu, diamanti gialli, diamanti bianchi e perle. In basso: anello Magica Aurora in oro bianco con smeraldo della Colombia e diamanti bianchi. Tutto della collezione Extraordinary Lights di Piaget.


PIAGET

CLOSE UP

Giochi di luci accattivanti incontrano i materiali più preziosi e le gemme più pregiate nella collezione Extraordinary Lights di Piaget. In una notte ricca di emozioni le pietre preziose svelano i loro segreti più sorprendenti: diamanti gialli e rubini divampano come lanterne nel cielo e magnetici smeraldi assorbono l’energia dell’aurora boreale; zaffiri dai toni pastello seguono il mutare dei colori della notte; quando il giorno si avvicina, i colori freddi degli zaffiri lasciano spazio al calore di spinelli rossi e diamanti gialli. Captivating plays of light meet the most precious materials and gems in the Extraordinary Lights collection by Piaget. In a night rich in emotions, precious stones unveil their most surprising secrets: yellow diamonds and rubies burn like lanterns in the sky and magnetic emeralds absorb the energy from Northern Lights; pastel-hue sapphires follow the changing in the colours of the night; when the day approaches, the cold colours of sapphires leave room to the warmth of red spinels and yellow diamonds.

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ITALIANO

VANCLEEF&ARPELS

L’ORAFO

Una storia d’amore, quella tra Van Cleef & Arpels e la danza, che continua ancora oggi a distanza di un secolo e trova conferma nella nuova collezione di alta gioielleria e orologeria dedicata alle ballerine. Icone nell’immaginario della maison, le ballerine si trasformano in clip preziose e diventano protagoniste di orologi che raccontano alcuni tra i momenti più emozionanti di un balletto. Nelle clip i veri protagonisti sono gli abiti, tempestati di pietre preziose dai colori decisi. Gli orologi, invece, rievocano l’effervescenza degli spettacoli degli anni ’50 e ’60 trasformando i quadranti in veri e propri quadri in miniatura.

The love story between Van Cleef & Arpels and dance continues still today after a century and finds its confirmation in the new high jewellery and watch collection dedicated to dancers. Icons in the imagery of the maison, dancers turn into precious clips and become the protagonists of watches telling some among the most touching moments of a ballet. Dresses are the true protagonists in the clips, studded with precious stones characterised by strong colours. Watches, instead, remind the effervescence of the ‘50s and ‘60s shows turning dials into true miniature paintings.

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Orologio Lady Danse della linea Cadrans Extraordinaires di Van Cleef & Arpels in oro bianco e giallo con diamanti, rubini, turchese, crisoprasio, madreperla bianca, pittura in miniatura, movimento meccanico a carica manuale.




VISUAL

THE EMERALD

KING

Apprezzato fin dall’antichità per il suo inconfondibile colore dalle meravigliose sfumature, lo smeraldo è ancora oggi il Re delle gemme preziose.

/ di Domenico Festa / photo Riccardo Ferrato for Close Up Studios


L ’ OL ’ROARFAOF O

ITA I TLA I AL N I AON O

In apertura: anello della collezione Special Green di Massimo Raiteri in oro bianco con diamanti e smeraldo. In questa pagina: anello di Crieri della linea Bogotà in oro bianco con smeraldo colombiano e diamanti taglio scudo e taglio brillante. Pagina a fianco: anello Green Sugar di Remida Tornaghi in oro e acciaio bronzato con smeraldo taglio sugarloaf.

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VISUAL

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L’ORAFO

ITALIANO

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VISUAL

In questa pagina: anello di Busatti Milano in oro bianco con diamanti e smeraldo, collezione Poligoni. Pagina a fianco: anello in oro bianco con diamanti taglio cuore e smeraldo colombiano taglio cuore della collezione Opera Masterpieces di Valentina Callegher.

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VISUAL

Anello di Giovanni Ferraris in oro rosa con diamanti bianchi, diamanti fancy e smeraldo cabochon. Collezione Vanity.

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unoaerre.it


FLASH

TEAM

PLANET

INIZIATIVE

/ di Simona Infantolino

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L’ORAFO

L

ITALIANO

a crisi climatica non è più soltanto uno spunto fantascientifico per i film di Hollywood. La nostra Terra ormai da anni invia segnali allarmanti sul suo futuro e su quello dei suoi abitanti. Il quadro globale per affrontare questa crisi e arginare i pericolosi cambiamenti climatici è stato oggetto di discussione da parte delle potenze di tutto il mondo che, nel 2015, si sono riunite nella Conferenza di Parigi sul clima. L’accordo che ne è scaturito impegna 190 parti, tra cui l’Unione Europea e i suoi stati membri, verso una significativa riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e una collaborazione globale per conseguire gli obiettivi a lungo termine dell’accordo. L’uomo gioca un ruolo fondamentale nell’accelerare il cambiamento climatico, per esempio con l’inquinamento e la deforestazione, ma allo stesso tempo è la chiave per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. Per questo motivo negli ultimi anni sono aumentate esponenzialmente le iniziative a sostegno degli ecosistemi più colpiti sulla Terra. Anche tante realtà del settore orafo stanno cercando di portare avanti azioni concrete. Dodo, per esempio, ha riconfermato quest’anno la storica collaborazione con il WWF sostenendo la difesa delle tartarughe Caretta caretta del Mediterraneo. La specie,

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infatti, è classificata dalla IUCN Red List come vulnerabile e a rischio di estinzione a causa della pesca accidentale, del turismo intensivo e dell’invasione della plastica nei mari. Si stima che ogni anno circa 150.000 tartarughe marine vengano catturate solo dagli attrezzi da pesca usati nel Mediterraneo e che quasi il 40% di queste muoia. Il progetto sostenuto da Dodo supporterà concretamente il lavoro svolto nell’Oasi WWF di Policoro (Basilicata) e, in particolare, la sorveglianza dei nidi, l’acquisto di medicine e strumenti chirurgici per gli animali, le attività di monitoraggio della presenza di tartarughe Caretta caretta lungo la costa ionica e le iniziative di sensibilizzazione dei pescatori professionisti, delle istituzioni locali e della popolazione sul problema della conservazione della specie. Sempre dedicato al mondo marino e ai suoi abitanti è il progetto Tamataroa, realizzato dal team Gombessa e dall’associazione Mokarran Protection Society e sostenuto dalla maison di orologeria Blancpain. Tamataroa è il nome del grande squalo martello della Polinesia francese, specie in pericolo di estinzione che il team di ricercatori intende preservare. Ciò che si sa su questa particolare specie è veramente limitato: per questo motivo la prima azione del progetto prevede


FLASH

due missioni di osservazione e ricerca, testimoniate da una serie di video-blog, che daranno il via a una missione di tre anni su larga scala. Dalle profondità degli oceani si risale in superficie fino alle foreste africane con l’iniziativa di leBebé che continua il percorso di responsabilità sociale intrapreso nel 2019 grazie alla partnership con Treedom, la piattaforma web che permette di piantare alberi a distanza. Dopo il Camerun, quest’anno il progetto vede la creazione di un’oasi verde in Kenya. La nuova foresta, che ospita 200 alberi da frutto, coinvolgerà i contadini locali nell’attività di gestione e cura delle nuove piante e, allo stesso tempo, permetterà loro di trarre sostentamento per le proprie famiglie. Con la piantumazione degli alberi in Camerun e in Kenya si prevede un assorbimento dall’atmosfera di circa 77.000 kg di CO² contribuendo, così, alla tutela della biodiversità dell’intero pianeta. Un primo passo per la tutela degli ecosistemi mondiali parte anche dal più piccolo essere vivente. Si prenda per esempio le api: questi piccoli insetti sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali del pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. Si stima però che negli ultimi anni il numero di alveari sia calato drasticamente. Secondo

Greenpeace, infatti, solo in Europa le api sono diminuite del 53% mentre in alcune aree degli Stati Uniti le percentuali raggiungono anche il 90%. Rosato, che riconosce l’importanza per il pianeta e per l’uomo di questo piccolo insetto, ha voluto sostenere il progetto “Adotta un alveare” di 3Bee, azienda agritech che sviluppa sistemi di monitoraggio per la salute delle api. La collaborazione tra le due realtà ha permesso di installare uno di questi sistemi di monitoraggio a distanza all’interno dell’apicoltura Zucconi, azienda marchigiana che si prende cura di oltre 2000 alveari in attività stanziale contribuendo alla produzione di una vasta gamma di mieli da fioriture di acacia, millefiori, girasole, medica, melata e ciliegi, perfetto esempio delle biodiversità di quelle zone. English translation: see page 108

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In apertura: foto di Laurent Ballesta che testimonia il lavoro dei ricercatori per il progetto Tamataroa del team Gombessa e dell’associazione Mokarran Protection Society con il sostegno di Blancpain. L’iniziativa intende preservare la sopravvivenza del grande squalo martello della Polinesia. Pagina a fianco, in alto: collana di Dodo con ciondolo tartaruga marina in oro rosa e smalto glitter verde. La collana, in edizione speciale, sostiene il progetto del WWF per la salvaguardia della tartaruga Caretta caretta del Mediterraneo, specie classificata a rischio estinzione. Nella pagina a fianco, in basso, e in questa pagina, in alto: anello e orecchini di Rosato in argento e placcatura oro rosa con smalto e cubic zirconia. La nuova collezione del brand sostiene 3Bee e la protezione degli alveari italiani. Qui sopra: alcune delle donne che hanno collaborato alla creazione della nuova foresta in Kenya nata grazie alla partnership tra leBebé e Treedom.


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Il taglio più brillante. Solo con Preciosa.


GRANDTOUR PEOPLE & BRANDS

UNOAERRE / di Laura Inghirami

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L’ORAFO

P

er Maria Cristina Squarcialupi, Presidente di UNOAERRE, guidare l’azienda di famiglia significa portarne avanti i valori, la tradizione, la creatività e l’eccellenza. Nata ad Arezzo nel 1926 dall’incontro tra Carlo Zucchi e Leopoldo Gori, UNOAERRE è la prima azienda orafa della città, pioniera nella lavorazione industriale dell’oro. Oggi si fa portatrice di una tradizione orafa antichissima (l’oreficeria aretina ha una storia millenaria) e rappresenta un punto di riferimento internazionale di eccellenza Made in Italy nella produzione di oggetti preziosi. Fiore all’occhiello dell’azienda è la produzione di fedi nuziali, simbolo di unione indissolubile. Il processo di realizzazione è affascinante: ogni fede nasce a partire da un unico blocco di metallo prezioso, per un risultato privo di saldature e impurità. E con questo gioiello dall’inestimabile valore emozionale, l’azienda accompagna ogni anno le famiglie italiane, al punto che il 70% dei matrimoni in Italia viene celebrato con le fedi di UNOAERRE. «Le fedi Classiche, in oro giallo 18 carati, sono ancora oggi le preferite nel nostro paese - racconta Maria Cristina Squarcialupi - Gli italiani sono legati alla tradizione e desiderano sposarsi con la stessa fede che ha suggellato le unioni dei genitori e dei nonni. Anche le fedi Comode riscontrano grande apprezzamento, perché uniscono il comfort all’amore». Tuttavia, il gusto dei più giovani non corrisponde sempre alle preferenze delle generazioni più adulte ma sembra andare nella direzione di fedi sempre più sottili e leggere. L’offerta di UNOAERRE spazia ampiamente per soddisfare diverse esigenze. Infatti, l’azienda si rivolge a un pubblico eterogeneo. «Da un lato - spiega Maria Cristina Squarcialupi - parliamo a una

ITALIANO

donna giovane, appassionata di tendenze, dall’altro a una donna più adulta, affezionata al marchio, che ci riconosce come brand storico». Uno dei punti di forza di UNOAERRE è la grande attenzione alla sostenibilità, supportata dal costante impegno dell’azienda. «UNOAERRE è sempre stata in prima linea su questo tema, agendo concretamente sia da un punto di vista di responsabilità ambientale che sociale. La nostra filiera è tracciata ed etica. Il 90% dei materiali che utilizziamo sono riciclati. Chimet, azienda di famiglia, è leader internazionale nel recupero e nell’affinazione dei metalli preziosi. Così, contribuiamo attivamente all’economia circolare. Il titolo dei metalli preziosi viene garantito grazie al nostro laboratorio interno, uno dei pochi in Italia accreditato per questo tipo di analisi. Inoltre, il nostro obiettivo è quello di ridurre sempre più le emissioni di CO2. Proprio per questo, stiamo installando un impianto fotovoltaico in azienda. Intendiamo limitare

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l’utilizzo di plastica, sia internamente che nel packaging, e stiamo investendo nelle tecnologie digitali, nel miglioramento dei processi di produzione e della logistica. Il nostro impegno verso la sostenibilità è sostenuto da certificazioni internazionali: infatti aderiamo al Responsible Jewellery Council, che si occupa di indicare e far applicare precisi standard ambientali, sociali ed etici alle imprese del settore del gioiello. In aggiunta, utilizziamo il protocollo SMETA PILLAR 4, che certifica i comportamenti eticamente corretti della nostra azienda per quanto concerne condizioni di lavoro, salute e sicurezza, ambiente di lavoro e business practices. E questo è solo parte del nostro impegno costante». UNOAERRE ha sempre saputo mantenersi al passo con i tempi, grazie alll’abilità dell’azienda nell’intercettare i trend contemporanei e reinterpretarli in chiave del tutto innovativa, pur mantenendo fede alla propria identità storica. Lo stesso


PEOPLE & BRANDS

approccio è portato avanti oggi, come racconta Maria Cristina Squarcialupi. «Da qualche anno abbiamo rilanciato in Italia la nostra linea Fashion Jewellery in bronzo e argento, che si ispira a forme classiche, ma che è attenta allo stesso tempo ai trend attuali e alla moda, in continua evoluzione. In questa linea la catena, uno dei gioielli iconici dell’azienda, viene declinata in tutte le forme, grandezze e colori». La sperimentazione è un elemento fondamentale. «La tradizione orafa di cui ci facciamo portatori è antichissima, antecedente perfino alla civiltà etrusca. La sperimentazione nei materiali, nelle finiture, nei colori, ha sempre fatto parte di questo mestiere». UNOAERRE offre inoltre alla città di Arezzo e all’Italia un’ineguagliabile ricchezza culturale: il Museo dell’azienda, nato nel 1988 con

l’intento di valorizzarne il patrimonio storico. Qui vengono oggi esposte creazioni di artisti come Giò Pomodoro, Bino Bini, Orlando Orlandini, Francesco Messina, Emilio Greco e tanti altri grandi talenti con cui UNOAERRE ha collaborato fin dagli anni ’60. Così, il Museo racconta l’evoluzione del costume italiano al mondo intero. «Già prima della pandemia - spiega Maria Cristina Squarcialupi – il Museo doveva essere inserito in un percorso turistico legato alla città e alla provincia di Arezzo. Inoltre, UNOAERRE partecipa con diversi pezzi storici anche alla collezione Oro d’Autore, al Museo dell’Oro della Fraternita dei Laici. La collezione è stata recentemente acquisita dalla Regione Toscana, e farà parte di un più ampio percorso turistico regionale. Di questo siamo molto orgogliosi». L’azienda è molto attenta anche all’aspetto

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della comunicazione. «La comunicazione oggi deve essere omnichannel, ed è questa la strada che abbiamo intrapreso negli ultimi anni. La pandemia ha accelerato una direzione che avevamo già scelto: la creazione del nostro e-commerce. In futuro, continueremo a investire in comunicazione diversificando in termini di canali: spaziando dalla televisione e dalla stampa tradizionale fino ai social media. L’obiettivo in qualsiasi canale resta quello di trasmettere i valori di UNOAERRE e la sua storia». Una storia di oltre 90 anni, che presto diventeranno 100. «Ci avviciniamo a questo traguardo con passi importanti. Saremo pronti con una nuova pubblicazione e con nuove collezioni ispirate al secolo di vita della nostra realtà». English translation: see page 108


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CUFFLINKS / di Domenico Festa

Chantecler: gemelli in oro rosa 18 carati con turchese (1,850 gr) e diamanti della collezione Enchanté. Sabbadini Milano: polsini in titanio con zaffiro Kashmir di 3 carati e rubino birmano di 3,44 carati - entrambi cabochon pan di zucchero - pavé di diamanti, corallo e lapislazzulo. Antorà: gemelli conchiglia in oro giallo e cabochon di pietre preziose (disponibili le versioni con smeraldi, zaffiri o rubini o anche perle), con bacchetta in lapis; collezione privata. Sicis: gemelli della collezione Butterfly & Friends, ralizzati in oro giallo 18 carati e impreziositi da micromosaico e diamanti. Villa Milano: gemelli realizzati a disco doppio in ametista con zaffiro giallo centrale e oro giallo 18 carati.

Chantecler

Sabbadini Milano

Sicis

Villa Milano

Antorà

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nell’ambito del Progetto Fiera Smart 365


FLASH

PARAIBA

SUPERSTAR / di Domenico Festa

Valentina Callegher: anello Laguna in oro bianco con diamanti taglio brillante e tepper e tormalina Paraiba taglio cabochon. Rubeus Milano: anello Duomo in oro nero con tormaline Paraiba. Alessio Boschi: anello della collezione Tropical Foam in oro bianco con diamanti, perle Baby Akoya Silver / Blu e tormaline Paraiba. Gucci: bracciale in oro bianco con diamanti e tormaline Paraiba della collezione di alta gioielleria Hortus Deliciarum. David Morris: orecchini Waterfall Paraiba in oro bianco con tormaline Paraiba e diamanti bianchi.

Valentina Callegher

Rubeus Milano

Gucci

David Morris

Alessio Boschi

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WATCHES

IT’S TIME FOR

TRENDS / di Simona Infantolino

Infinite suggestioni animano il mondo dell’orologeria che continua a far sognare grazie a colori accesi, quadranti decorati e meccanismi sempre più complessi

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L’ORAFO

ITALIANO

ENERGY Cartier - Tank Must in acciaio con quadrante laccato verde e cinturino in pelle di alligatore abbinato. Chopard - Imperiale in oro rosa con diamanti, quadrante in madreperla verde e cinturino in pelle di alligatore. Chanel - Première Electro in acciaio con rivestimento nero, cinturino a triplo giro con dettaglio in pelle multicolor e quadrante laccato nero con logo Chanel rosa neon. Edizione limitata a 555 esemplari. Rolex - Oyster Perpetual in oro giallo con 254 diamanti sulla cassa, 52 diamanti sulla lunetta e un pavé di 450 diamanti sul quadrante. Indici smaltati e cinturino in pelle di alligatore, entrambi color corallo. Corum - Admiral in titanio lucido e satinato con cassa dodecagonale e quadrante rosa con gagliardetti nautici. Cinturino in gomma vulcanizzata abbinato al quadrante.

Cartier Tank Must

Rolex Oyster Perpetual

Chanel Première Electro

Chopard Imperiale

Corum Admiral

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WATCHES

DREAMS Arnold & Son - Perpetual Moon “Year of the Ox” dedicato all’anno cinese del bufalo. Il quadrante è decorato in oro giallo, ematite, polvere d’oro rosa e argento, guilloché nero e madreperla. Jaquet Droz - Bird Repeater 300th Anniversary Edition con quadrante decorato in madreperla bianca, onice nero e oro rosso. Gli uccelli prendono vita accompagnati dal suono del cinguettio e dello scorrere del fiume. Louis Vuitton - Tambour Carpe Diem con meccanismo Jacquemart che anima il quadrante intagliato e smaltato: il teschio apre la bocca e svela la scritta carpe diem. Hermès - Slim d’Hermès C’est la fête ricrea sul quadrante, con smalto paillonné e incisione, l’interpretazione avveniristica della vanità dell’illustratore Daiske Nomura. Vacheron Constantin - Métiers d’Art Hommage aux grands explorateurs dedicato al viaggio di Bartolomeu Dias nel 1488. Sul quadrante sono riprodotti l’Atlante Miller e, in rosso, la rotta seguita dall’esploratore.

Arnold & Son Perpetual Moon “Year of the Ox”

Hermès Slim d’Hermès C’est la fête

Louis Vuitton Tambour Carpe Diem

Jaquet Droz Bird Repeater 300th Anniversary Edition

Vacheron Constantin Métiers d’Art Hommage aux grands explorateurs

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L’ORAFO

ITALIANO

GLAMOUR Bulgari - Divissima Allegra Cocktail in oro rosa con 82 diamanti bianchi e un mix di pietre sfaccettate e cabochon: citrino, ametista, peridoto, topazio e rodolite. Il quadrante è in madreperla con 12 diamanti al posto degli indici. Cartier - Panthère Songeuse in oro bianco rodiato con cassa, fibbia, quadrante e pantera ornati da 734 diamanti con dettagli in smalto, onice, zaffiri e smeraldi. Jaeger-LeCoultre Reverso One Precious Flower Pink Arums in oro rosa con quadrante in madreperla bianca e fondello con fiori smaltati, foglie con gemme incastonate su lacca nera e 409 diamanti. Edizione limitata a 10 esemplari. Chopard - Haute Joaillerie in oro bianco etico con zaffiri rosa taglio marquise, diamanti taglio brillante e con cinque diamanti mobili attorno al quadrante. Cinturino in satin rosa. Piaget - Limelight Gala in oro bianco con 91 diamanti bianchi e 83 smeraldi taglio marquise. Quadrante in opale nero australiano.

Bulgari Divissima Allegra Cocktail

Chopard Haute Joaillerie

Jaeger-LeCoultre Reverso One Precious Flower Pink Arums

Cartier Panthère Songeuse

Piaget Limelight Gala

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WATCHES

EXPERIENCE Breguet - Type XXI in titanio con movimento a carica automatica con datario e contatore dei secondi. IWC Schaffhausen - Big Pilot’s Shock Absorber XPL con cassa in Ceratanium® che combina i vantaggi del titanio e della ceramica. Il sistema Sprin-g Protect protegge il movimento dalle accelerazioni delle forze superiori a 30.000 g. Bell & Ross - Alpine F1® Team ispirato alla Formula 1® in acciaio lucido e satinato con lunetta girevole bidirezionale, con anello di alluminio nero anodizzato e scala graduata 60 minuti per il conto alla rovescia. Carl F.Bucherer - Patravi Scubatec Maldives in acciaio e ceramica con cronometro. Cinturino in caucciù e PET riciclato, chiusura per subacquei in acciaio inossidabile. Impermeabile fino a 500 metri. Ulysse Nardin - Diver in oro rosa e titanio blu PVD lucido e satinato. Perfetto per i navigatori con ruota di scappamento, ancora di Diamonsil e resistenza fino a 300 metri.

Breguet Type XXI

Carl F.Bucherer Patravi Scubatec Maldives

Bell & Ross Alpine F1® Team

IWC Schaffhausen Big Pilot’s Shock Absorber XPL

Ulysse Nardin Diver

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L’ORAFO

ITALIANO

INTERVISTA

Quali sono i tratti distintivi di Mano Jewels? Intanto è una delle pochissime realtà nate espressamente con focus sul mondo maschile. I gioielli del nostro brand sono caratterizzati da forme semplici ma di carattere, adatte a chi si vuole distinguere ma evitando ogni eccesso. Il titanio avvicina i nostri gioielli al mondo della tecnologia e delle performance - la lavorazione di questo materiale è complessa e richiede specifiche conoscenze tecnologiche - mentre i dettagli in oro e diamanti e la fascia di prezzo dai 200 ai 2000 euro li rendono perfetti per le gioiellerie. Tenga conto che la parte in titanio viene realizzata in 3D, un campo in cui vantiamo un’esperienza lunghissima, mentre incassatura e rifiniture sono opera di artigiani orafi. Insomma, abbiamo voluto portare un tocco di innovazione e contemporaneità ma non a scapito delle tradizioni artigianali che sono il vanto del distretto valenzano.

MANO

Avete lanciato Mano Jewels appena prima della pandemia, in un momento certo non facile per il settore. Che riscontri avete avuto? Tutto considerato, nel 2020 le cose non sono andate male per i retailer orafi. Per quello che ci riguarda, le nostre collezioni sono state proposte nelle gioiellerie italiane di fascia alta dalla nostra rete di agenti e sono state accolte davvero con grande favore, proprio perché ne sono stati percepiti il carattere innovativo e la qualità dell’esecuzione. In questo momento abbiamo un boom di richieste.

JEWELS / di Antonella Garello

S

Mariasole Moriggia e Damiano Vescovo

ono passati esattamente 20 anni da quando Damiano Vescovo, allora poco più che ragazzo, fondò nella sua Valenza uno dei primi service al mondo di stampa 3D applicato alla gioielleria: oggi, insieme alla compagna Mariasole Moriggia, avvocato specializzato in diritto societario, è titolare e mente creativa del brand di gioielli per uomo in titanio Mano Jewels: che, come racconta, sta riscuotendo grande interesse da parte delle gioiellerie. Non teme che il panorama dei gioielli da uomo sia già troppo affollato per accogliere un altro brand? In realtà Mano Jewels è nato proprio perché ho sempre avuto una grande passione per gioielli e accessori ma non riuscivo a trovare sul mercato un gioiello maschile che mi piacesse davvero e mi rappresentasse. Senza ovviamente nulla togliere agli altri brand, vedevo in commercio gioielli iperclassici, che mi sembravano un po’ ripetitivi, o al contrario un po’ troppo bold, francamente esagerati. Penso che né gli uni né gli altri siano davvero adatti a interpretare il gusto italiano, improntato a un non comune senso del bello.

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Quali sono le collezioni che vi stanno dando maggiori soddisfazioni? Sicuramente tutti i nostri gioielli comfort fit, con molla interna che ne rende perfetta la vestibilità: una complicazione nella lavorazione del titanio che ci ha permesso di essere ancora più distintivi e innovativi. E poi i solitari, pensati come dono d’amore per un uomo dei nostri giorni, all’insegna dei sentimenti e dell’inclusività. English translation: see page 108



Tutte le sfumature dei tuoi sogni. Solo con Preciosa.


Editor’s Letter

Dopo tanti mesi di paure e isolamento, vestiti e accessori si armano di tonalità a contrasto e dei colori più accesi - dal rosso al viola al blu al verde - per buttare all’aria dubbi e incertezze e regalare alle donne una scaramantica sferzata di energia e buonumore in vista dell’agognata ripartenza. Torna anche, prepotente, la voglia di viaggiare e di tuffarsi a esplorare il mondo: sahariane, t-shirt, bracciali e orologi si colorano di un verde misterioso e mimetico, adatto tanto a vette avventurose quanto a più domestici itinerari cittadini, mentre ipnotici pattern geometrici riportano alla memoria le atmosfere optical e le stampe degli anni Sessanta. Intanto, nel loro spazio ideale, tra artigianato e innovazione, i bijoux non hanno paura di sperimentare e mixano l’argento, il corallo e le perle con legno, resine, cristalli e pietre intagliate e sagomate, inventando combinazioni affascinanti per non passare mai inosservati.

After months of fears and isolation, clothes and accessories take on contrasting hues and the brightest colours - from red to purple to blue and green, to dispel doubts and uncertainties and give women an auspicious boost of energy and good mood in view of the coveted restart. The urge to travel and to plunge into the exploration of the world is also strongly felt: safari jackets, t-shirts, bracelets and watches are painted with a mysterious and camouflage green, suitable to both the adventurous peaks and the most domestic city itineraries, while hypnotic geometric patterns remind the optical atmosphere and prints of the sixties. Meanwhile, in their ideal space, between artisanship and innovation, custom jewels are not scared of experimenting and mix silver, coral and pearls with wood, resins, crystals and cut and shaped stones, inventing charming combination to not go unnoticed.

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VISION

P E L L Gioielli INI di Laura Inghirami

Colore, sperimentazione, armonia e un’insaziabile ricerca del bello: è questo il mondo di Donatella Pellini, un’artista innovatrice che ha dato vita a un nuovo stile nel gioiello, unico e ben riconoscibile. E lo ha fatto nobilitando materiali non preziosi ma originali come la resina, attraverso lavorazioni artigianali di altissimo pregio. A partire dalla nascita, la firma Pellini ha rappresentato negli anni una storia familiare di eccellenza tutta al femminile. «Ho ereditato da mia nonna e da mia madre – racconta Donatella Pellini – la passione per il gioiello. Infatti l’Atelier Pellini è nato a Milano nel 1947 grazie alla creatività di Emma Caimi Pellini, mia nonna, che vinse un premio all’esposizione di gioielli alla Triennale di Milano fino ad arrivare a esporre le sue creazioni a New York da Saks Fifth Avenue. Dal 1964 è stata sua figlia, mia madre Carla, a portare avanti l’attività di famiglia con dedizione». Carla apre il primo negozio milanese all’interno del settecentesco Palazzo Belgiojoso in Via Morigi 9, dove ancora oggi è possibile visitare il negozio e lo showroom Pellini. La rivoluzione arriva poi con Donatella, terza generazione, la cui curiosità la porta a sperimentare nuovi materiali, reinventando l’arte del bijou in chiave moderna e del tutto nuova. In particolare sono le innovative creazioni in resina a essere diventate il simbolo dell’azienda in Italia e nel mondo. «Ogni resina e inclusione è unica e realizzata interamente a mano, pezzo per pezzo all’interno del laboratorio milanese dove gli artigiani

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I N T E RV I EW

lavorano al mio fianco con esperienza e grande maestria». Nella visione di Donatella, il gioiello, lungi dall’essere uno status symbol, è qualcosa di assolutamente intimo, personale: «Il gioiello fantasia rappresenta l’essenza della persona. Trasmette chi sei. È uno stato d’animo, che potrebbe essere l’allegria così come la malinconia. Non deve comunicare lusso o potere, anzi, tutto il contrario. Il bijou deve essere accessibile a tutti». Indossare le creazioni di Donatella Pellini richiede una forte personalità, non importa se più classica o stravagante. Del resto per Donatella Pellini non esiste una donna a cui riferirsi in modo particolare: «Le donne sono tutte importanti per me, sia che lavorino in fabbrica, che siano madri di famiglia, o che siano avvocato o architetto: perché tutte, nella loro unicità, rappresentano una fonte di ispirazione. Amo vederle illuminarsi quando entrano nei miei negozi, perché hanno voglia di vivere un momento di evasione e di ritrovare la propria femminilità attraverso i miei gioielli». Ogni creazione di Donatella Pellini racchiude un senso estetico unico. «Da sempre sono molto vicina alla moda italiana - racconta - e molto attenta al design. Tutto ciò che è arte, moda, design, colore mi ispira. Amo il colore, vivo di colore. Il senso del bello rende tutto più facile in quanto stimola l’autocritica e la selettività. E vi è sempre una scintilla che fa nascere in me l’ispirazione». Ma come diffondere il bello, e farlo divenire patrimonio delle nuove generazioni? «Tramite l’educazione. Nel mio caso, una grande fortuna è stata quella di essere sempre circondata da persone che mi hanno portata a guardare la bellezza. La chiave è proprio la conoscenza, che ti permette di saper osservare e riconoscere il bello, pur nella sua soggettività». È proprio nel legame con la conoscenza e la cultura che Donatella Pellini vede il futuro del gioiello. «Tutto è diventato più eccentrico, ma l’ispirazione al passato è rimasta. Perché nei secoli il bello è rimasto e rimarrà sempre tale. Proprio per questo credo che la conoscenza e la tradizione siano i pilastri del lifestyle del futuro. Certo, ci saranno trasformazioni: oggi, ad esempio, le nuove generazioni tendono a considerare maggiormente la forma, il design, la stravaganza rispetto alla materia. Ma ci sarà sempre

chi amerà ancora la materia e saprà riconoscerne il valore e la bellezza. Accadranno cose meravigliose, anche tramite la tecnologia. Il futuro andrà avanti e sarà bellissimo, sicuramente, perché la bellezza non si ferma. Per questo vorrei poter vivere altri cento anni, per scoprire come andrà avanti il mondo e come vivremo». Donatella Pellini rappresenta un’eccellenza italiana, e di eccellenza ha un concetto molto chiaro. «Credo che l’eccellenza sia passione: tutti coloro che lavorano con passione non possono che tendere all’eccellenza». Ma cosa consigliare ai giovani che, pur mossi da una passione ardente, si trovano in difficoltà a scegliere quale strada intraprendere nel proprio futuro, in preda a mille incertezze? «Questo è ciò che voglio dire ai giovani: se è la passione a guidarvi, scegliete la vostra strada senza paura. Se avete talento, non rinunciate. Credere nel proprio percorso è fondamentale, e non deve mancare l’impegno costante». English translation: see page 108

In queste pagine: Donatella Pellini (a lato) e alcune sue creazioni. L’artista ha ereditato la passione per i gioielli dalla mamma e dalla nonna e ha fatto dell’innovazione e della sperimentazione la cifra distintiva delle sue creazioni.

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magiepreziose.it


VISION

PA B L O Gioielli

di Antonella Garello

In questa pagina: orecchini pendenti in argento martellato placcato oro giallo con corno in corallo e perle della collezione Sea Gems. Pagina a fianco, dall’alto a sinistra in senso orario: Paolo Aglione indossa il mono orecchino Love in argento placcato oro giallo; anelli Giostra (indossato anche dalla modella), Scivolo (a destra) e Quadro (in primo piano) con elemento in resina multicolor montato su una struttura in argento placcato oro giallo. Collezione Pop Art.

Paolo Aglione, titolare di una gioielleria a Boscoreale e in procinto di aprire un nuovo punto vendita a Torre Annunziata, nel 2019 ha lanciato il proprio brand, Pablo Gioielli: la pandemia immediatamente sopraggiunta ha complicato le cose ma al tempo stesso - racconta - gli ha offerto inaspettati spunti di riflessione che hanno arricchito di nuovi significati le sue creazioni, frutto dei suoi tanti viaggi e della sua grande curiosità. «Sono nato nel napoletano e ho sempre frequentato il territorio di Torre del Greco, coi suoi fantastici coralli, le perle, i cammei, le turchesi e sicuramente anche da qui derivano il mio interesse e il mio amore per i gioielli. Nel 2002, giovanissimo, ho aperto la mia gioielleria a Boscoreale che si è subito distinta per la qualità dell’offerta e dei brand rappresentati, dandomi belle soddisfazioni. Ma nel corso degli anni ho capito quanto profondo in me fosse il desiderio di creare e proporre qualcosa di mio». Come è arrivato a Pablo Gioielli? «In negozio capitava di tanto in tanto che qualche cliente mi chiedesse di realizzare un gioiello, partendo magari da una pietra o da una gioia di famiglia e affrontavo questi lavori con entusiasmo perché mi è sempre piaciuto disegnare. Sono stati fondamentali anche i viaggi: ne facevo uno all’anno, partivo a Gennaio, dopo il periodo clou della fine dell’anno e dell’Epifania, e mi catapultavo dall’altra parte del mondo - in Asia, Africa, Sud America - dove ho imparato a conoscere e selezionare le pietre. Dopo anni di esperienza come retailer ho deciso che era giunto il momento di rimettermi in gioco: senza improvvisazioni però! Così, alla bella età di 38 anni, mi sono iscritto al TADS, il corso di Design del Gioiello del Tarì, e sono tornato sui banchi di scuola per un anno, con tanto di frequenza

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obbligatoria tutti i giorni della settimana e compiti da fare a casa… Nel 2018, mentre mi trovavo in Messico, mi ha raggiunto la notizia che sarei diventato padre. Ho capito che era giunto il momento di iniziare una nuova vita e ho cominciato a concepire il brand, a contattare i laboratori e studiare tutti gli aspetti correlati, dalla distribuzione al logo al packaging, insomma a strutturarmi, e nel 2019 è nato Pablo Gioielli, sintesi di esperienze fatte e di nuove consapevolezze». Poi è sopraggiunto il Covid. Per questo le collezioni sono tutte legate a temi importanti? «Di sicuro la pandemia ci ha costretto a ripensare alle cose davvero importanti della vita. Abbiamo fatto tutti una grande abbuffata di digitale, di riunioni online, di social media… Però, diciamo la verità, il “faccia a faccia” è un’altra cosa e ne abbiamo sentito disperatamente la mancanza. Per gli uomini la comunicazione è un fatto primordiale, i primi istanti di una conoscenza sono fondamentali e fulminei, uno scambio di emozioni che passa soprattutto attraverso gli occhi… La mia collezione Communication parla proprio di questo: si dice che gli occhi siano lo “specchio dell’anima” e li ho voluti ricreare coi colori con cui li percepiamo - verde, castano, azzurro - grazie a una doublette di madreperla, tagliata su misura da un artigiano - e vetro colorato. Crazy Love è nata durante il lockdown e ha una storia tutta sua, perché grazie alla mia compagna ho capito veramente cos’è l’amore, e come sia sempre accompagnato da un pizzico di follia che trasforma in gioia e creatività ogni nostro momento. Quindi ho giocato con lettere a incastro che compongono la scritta Love e che, con pietre diverse in abbinamento, comunicano un messaggio forte, di passione e vitalità rispecchiando quel meraviglioso, destabilizzante sentimento che è l’amore. Per Pop Art, invece, ho “giocato” con resine multicolori che ho fatto solidificare. I gioielli di questa collezione sono esuberanti, coloratissimi, e sono pezzi unici e irripetibili, piccole “opere d’arte” non riproducibili che si oppongono a ogni omologazione per essere sempre diverse e sempre diversamente interpretabili».


I N T E RV I EW

Disegna tutto lei? «Sì, io mi occupo dell’acquisto delle materie prime e dei disegni, ma i gioielli nascono dal dialogo continuo con gli artigiani del mio laboratorio. Il confronto è fondamentale». Come sono state accolte queste prime collezioni? Ha in programma altre novità? «Devo dire che i riscontri sono stati lusinghieri, ho “conquistato” rivenditori importanti, che hanno saputo capire e valorizzare i miei gioielli. A breve comincerò personalmente una sorta di tour attraverso le più importanti città d’Italia per presentare le mie collezioni a punti vendita selezionati. Ho anche altri progetti: a settembre inaugurerò la mia seconda gioielleria, in un palazzo storico del centro di Torre Annunziata, in una via di grande passaggio. E poi ho appena ultimato una nuova collezione, con perle e coralli protagonisti, ma rivisitati anche questa volta in chiave molto personale. È una collezione figlia del mare, che amo moltissimo ed è una presenza costante nella mia vita». Quindi la pandemia non la lascia pessimista? «Come dicevo, il Covid ci ha costretto a riflessioni che possono portare a cambiamenti anche positivi nelle nostre vite - senza nulla togliere alla tragedia che è sotto gli occhi di tutti. Sono ottimista per il futuro del nostro settore perché durante il lockdown non sono mancate solo le occasioni per sfoggiare materialmente i gioielli: più profondamente, ci sono mancate le occasioni per fare esperienze, nuove conoscenze, avventurarci in luoghi sconosciuti, insomma per provare emozioni da condividere. Un gioiello secondo me non deve essere confinato alle ricorrenze, ma nasce e ha un senso proprio per questo, per coronare un sogno e completare e arricchire un’emozione. E alla fine del Covid ci sarà tanta voglia di novità, di abbracci, intimità… un’esplosione di emozioni da condividere e celebrare!». English translation: see page 108

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HUMAN TOUCH QUALITY IS YOUR HISTORY www.fior.it info@fior.it


VISUAL

COLOR

BLOCKING / di Domenico Festa artwork Marco Serravalle

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VISION

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In apertura: anello Poliegos di Egea Jewels in argento con corniola naturale e smalto a freddo. Pagina a fianco: anelli Animaletti di Simone Frabboni in legno di zebrano, resina ecologica e Swarovski. In questa pagina: orecchini Kuntur di Gissa Bicalho in acrilico con dettagli dorati.

VISUAL

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L ’ O R AV F OI

S I OI T N ALIANO

In questa pagina: orecchini di Bimba y Lola con elementi in resina trasparente blu e verde fluo uniti da un cordoncino nero. Pagina a fianco: anello di Isabella del Bono in argento e oro con smalto blu, tanzanite e tsavorite.

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VISION

PAT T E R N

MANIAC

CHRISTIAN DIOR

MAX MARA

di Domenico Festa

BOCCADAMO

BALMAIN

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TREND

TO RY B U RC H

VERSACE

PRADA

LES GEORGETTES B Y A LT E S S E

Combinazioni psichedeliche e ripetizioni seriali di elementi decorativi invadono le passerelle della prossima stagione. I pattern geometrici si ripetono in una serie infinita rivestendo completamente giacche, gonne, borse, scarpe, orologi e gioielli

AU D E PA RT

FRANCESCA BIANCHI DESIGN

HERMÈS

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VISION

CHROMO GUCCI

THERAPY

AT L E I N

di Domenico Festa

JOIE DE VIVRE

LOEWE

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TREND

B U R B E R RY

STELLA MCCARTNEY

PRADA

FRANCESCA BIANCHI DESIGN

Nelle culture di tutto il mondo i colori sono dotati di proprietà particolari in grado di aiutare a ritrovare l’armonia del corpo e dello spirito. Circondarsi di energie positive con colori vivaci aiuterà quindi ad affrontare anche il più grigio degli autunni

VERSACE

S WA R O V S K I

CHLOÉ

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VISION

CARGO JACQUEMUS

GREEN

ERMENEGILDO ZEGNA

di Domenico Festa

D1 MILANO

AHLEM

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TREND

L’esploratore dei deserti conquista la metropoli e trasforma la classica sahariana in cappotti sartoriali e piumini in nylon laqué. Il look è casual ma attentissimo ai dettagli abbinati en pendant con gioielli e accessori che variano dal verde oliva a quello militare

RAF SIMONS

BALMAIN

PAU L S M I T H

BALENCIAGA

PAU L S M I T H

ERMENEGILDO ZEGNA

MIANSAI

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VISION

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FOR HER

W I SList H

di Domenico Festa

Foulard di Marella in seta a fantasia.

Stivali Sergio a punta in camoscio nero con zip laterale di Sergio Rossi.

Mono orecchino e earcuff in argento con finitura dorata e smalti. Collezione Marine Love di Alessandro Enriquez per Rue des Mille.

Elegante e sofisticata, la donna sceglie nuance tenui per la prossima stagione che è ormai alle porte. Il rosa delicato e il verde sottobosco risaltano a contrasto con accessori neri. I gioielli, dalle finiture dorate, aggiungono un tocco di stile pur rimanendo di dimensioni ridotte, mai troppo appariscenti, ma sempre perfettamente abbinati.

Cappello di Borsalino in feltro velours laserato con motivo floreale e spilla in ottone.

Orologio della linea Quadro di Daniel Wellington in acciaio con placcatura in oro rosa.

Bracciale Gaya di Boccadamo in argento dorato.

Cappotto Runaway di Max&Co. in drap di lana con cintura.

Borsa Iside Mini di Valextra realizzata con mix di pelli lavorate a intarsio con tracolla amovibile.

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FOR HIM

W I SList H

di Domenico Festa

Orologio Grand Reef di Philip Watch in acciaio.

Collana di Giorgio Armani in argento con placchetta smaltata.

Stringata Derby in pelle anticata di Santoni.

Casual e ricercato al tempo stesso, l’uomo adotta per l’autunno uno stile metropolitano, perfetto per affrontare la vita frenetica di tutti i giorni. Un borsone capiente pronto ad accogliere un cambio per la sera, un orologio per non perdere mai la cognizione del tempo e un parka per affrontare anche gli acquazzoni più imprevisti.

Cintura VLogo Signature di Valentino Garavani in vitello con metalleria con finitura rutenio.

Anello di Morellato in acciaio con dumortierite. Collezione Lux.

Borsa a mano Micron in pelle martellata di Orciani.

Parka tecnico ripiegabile di Alpha Tauri con tecnologia Taurex®.

Cappello in maglia di lana di Dolce&Gabbana.

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orafoitaliano.it/vision


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22. – 24. OTTOBRE 2021 La fiera dei gioielli e delle pietre preziose a Monaco di Baviera

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MOSTRE

LA FORMA

DEL TEMPO / di Antonella Garello

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L’ORAFO

ITALIANO

R

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imarrà aperta fino al 27 Settembre al Museo Poldi Pezzoli di Milano la mostra “La forma del Tempo”, che, attraverso una trentina di opere esposte tra orologi, sculture, codici e dipinti - tra i quali alcuni pezzi rarissimi propone un’interessante riflessione sul rapporto dell’uomo col tempo, dalle antiche civiltà al Settecento: rapporto che si è andato modificando di pari passo con gli avanzamenti tecnologici della sua misurazione, destinati a influenzare la scienza, la letteratura, l’arte e la filosofia. Il percorso espositivo si apre infatti con la sezione La misura del tempo e dello spazio, che ripercorre i progressi tecnologici degli strumenti di misurazione del tempo, dalla meridiana all’orologio meccanico a pesi, a molla e al pendolo; nella stessa sezione, rari esemplari di microscopio e cannocchiale, protagonisti, con lo sviluppo del telescopio, di una vera e propria rivoluzione perché attraverso di loro si cominciò a studiare lo spazio e l’universo in maniera scientifica, mettendo in discussione in questo campo l’autorità degli antichi e della Bibbia. Spiccano un rarissimo svegliatore monastico del XV secolo, antenato dei primi orologi a pesi, e una replica dell’Astrarlo di Giovanni Dondi, la più complicata macchina astronomica del Medioevo europeo. La sezione dedicata alla Personificazione del Tempo ripercorre l’iconografia del Tempo nel mondo occidentale e i suoi intrecci con la letteratura, la religione, la filosofia e la pittura.


MOSTRE

La mostra restituisce la complessità della visione medievale del Tempo, dai calendari astronomici e astrologici dei libri delle Ore ai Memento Mori ai Trionfi del Tempo (figli dei Trionfi di Petrarca) alle più moderne visioni che vedono il Tempo e la vecchiaia legati al senso della saggezza e della consolazione, bene esemplificati dall’Allegoria del tempo e della Prudenza di Tiziano e dalle Allegorie di Andrea Previtali. La terza sezione è quella più sorprendente coi suoi dodici orologi notturni seicenteschi, realizzati dai fratelli Campani, orologiai pontifici per il Papa Alessandro VII Chigi, sofferente di insonnia. I tre fratelli misero a punto un nuovo modello di orologio, notturno, dotato di uno scappamento silenzioso e di un quadrante visibile al buio, con le ore indicate da un disco traforato che ruotava dietro un’apertura inferiore, con un lume ad olio nella cassa. Le casse erano magnificamente decorate con iconografie legate al tempo, una “moda” che prese piede anche per modelli meno complicati. In mostra si possono ammirare cinque rarissimi esemplari realizzati dai Campani e altri pezzi

di diversa fattura. Di grande effetto, in mostra, l’orologio a proiezione notturna sul muro, anch’esso ideato da Giuseppe Campani. Spettacolare, infine, la grande scultura in legno dorato raffigurante Chronos, attribuito a Giuseppe Campani e Johannes-Jakobus Reyff, che regge un orologio notturno nascosto in un globo celeste che proietta i disegni delle costellazioni sul soffitto. Completa la mostra il bel catalogo edito da Skira, arricchito da importanti approfondimenti e contributi. La mostra gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Commissione Europea (Sezione Italiana), Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Consolato Svizzero in Italia, Fondation Haute Horlogerie ed è organizzata grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, Fondazione Anna Delle Piane, The Gabriele Charitable Foundation, Pisa Orologeria, Regione Lombardia e Vacheron Constantin. English translation: see page 108

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In apertura: orologio con carillon, Genova, 1670 circa, di Giovanni Pietro Callin (attestato a Genova tra il 1677 e il 1685), legno e bronzo dorato, e di Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccio (1639 1709). Il Tempo svela la Verità e mette in fuga la Menzogna. Olio su ottone. Milano, Museo Poldi Pezzoli, inv. 3430. Pagina a fianco, dall’alto in senso orario: orologio notturno (1666) di Pier Tommaso Campani (16301700 c.), legno e bronzo dorato, e di Giacinto Gimignani (1606 - 1681). Tempo fra Kairos e Phanes. Collezione privata. Orologio notturno a proiezione entro globo celeste, Roma, 1670, di Giuseppe Campani (1635 - 1715), ottone dorato/ olio su metallo, e di Johannes-Jacobus Reyff (attr.) (1627-1700). Kronos, legno dorato. Collezione privata.

Allegoria della Prudenza (1550-1555 circa) di Tiziano Vecellio (1488/1490 - 1576). Olio su tela. Londra, The National Gallery.

In questa pagina: replica moderna dell’Astrario di Giovanni Dondi dall’Orologio (1330 circa - 1388), ottone e acciaio. Allegoria della Nemesis? (1504 circa) di Andrea Previtali (1502 - 1528). Venezia, Gallerie dell’Accademia, inv. 595.


ITALIANO

INTERVISTA

L’ORAFO

PISA OROLOGERIA LA NUOVA ERA / di Simona Infantolino

L’

anima di un’azienda è fatta di persone e, nel caso di Pisa Orologeria, il cuore è proprio la famiglia Pisa. I fratelli Pisa - Divino, Osvaldo e Ugo - hanno portato la propria passione per l’orologeria da un piccolo paese dell’Emilia Romagna al capoluogo lombardo all’inizio del ‘900, trasformando in pochi decenni il piccolo laboratorio di Via Verri, allora appena 15 metri quadrati di superficie, in una boutique di fama internazionale. Negli anni ’70 il timone passa a Grazia e Maristella, figlie di Ugo, rinominate le “signore delle lancette”. Affiancate da Fabio Bertini, nipote di Osvaldo, le due sorelle portano l’azienda verso scelte moderne e creative, in controtendenza con le mode del momento, selezionando capolavori di alto artigianato e pezzi unici. Negli ultimi anni Pisa Orologeria ha conquistato l’intero quadrilatero della moda milanese inaugurando nel 2008 in via Montenapoleone la boutique monomarca Rolex e, successivamente, quella di Patek Philippe e di Vacheron Constantin a fianco dello storico negozio di via Verri. Oggi la guida dell’azienda è tutta al femminile con Maristella Pisa, presidente di Pisa Orologeria, affiancata dalla figlia Chiara nel ruolo di amministratore delegato. Rappresentante della terza generazione

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della famiglia, Chiara affronta oggi la nuova era dell’azienda tra le nuove sfide del mercato e la rapida evoluzione digitale del settore. «L’adozione degli strumenti digitali è cominciata molto prima del 2020 e della pandemia, quando avere un profilo aziendale sui social network era pratica ancora poco comune - commenta Chiara La presenza della nostra azienda su queste piattaforme è qualcosa che ho fortemente voluto per le potenzialità che offrono: prima fra tutte una vasta visibilità che permette di raggiungere un pubblico internazionale con rapidità ed efficacia, in modo semplice e divertente. Con il passare degli anni la nostra attenzione verso il digitale si è accentuata laddove intravedessimo servizi utili al miglioramento della nostra offerta». È in quest’ottica che nasce Pisa Circle, una vera e propria vetrina digitale di tutti i prodotti disponibili in boutique attraverso la quale, in modo semplice e veloce, è possibile comunicare e richiedere assistenza a uno dei professionisti dell’azienda. «Allo scoppio della pandemia la piattaforma era già in fase di collaudo e fortunatamente siamo stati in grado di lanciare il servizio poco dopo il termine del primo lock-down dando così al pubblico la possibilità di visionare


PEOPLE & BRANDS

comodamente da casa la disponibilità di un determinato orologio, gioiello o accessorio. Il riscontro è stato molto positivo». Le novità di Pisa Orologeria non finiscono qui. Il nuovo progetto Timeless affronta concretamente un altro fenomeno che ha caratterizzato l’orologeria degli ultimi anni: il “secondo polso”. «È un mercato che abbiamo monitorato per diverso tempo e che ha suscitato il nostro interesse - continua Chiara - Benché il concetto di eternità connesso a un orologio rappresenti ancora una certezza, non si può negare che la rapidità del mondo contemporaneo abbia spinto sempre più persone verso il desiderio di cambiare spesso, di non legarsi più per tutta la vita a un determinato accessorio che in futuro potrebbe non corrispondere più ai gusti del momento. Ecco che con Timeless l’usato può trasformarsi in una nuova occasione, attraverso un servizio di permuta in cui un orologio acquistato al più tardi nel 2010 e provvisto di scatola originale con garanzia può essere scambiato con un altro orologio o gioiello presente nel nostro flagship store di via Verri corrispondente al valore attuale del vecchio segnatempo. Posso dire che stiamo già valutando possibili implementazioni e sfaccettature di questo servizio. Vedremo come evolveranno le cose». Le proposte di Pisa Orologeria abbracciano così una fetta di mercato sempre più ampia a cui, dal 2014, si è aggiunta anche la gioielleria con il lancio di una prima linea di gioielli, Lancette, che è stata accolta con entusiasmo dai clienti. «Fino a una decina di anni fa la vendita di gioielli era un servizio accessorio rispetto a

quella degli orologi. Col passare del tempo la richiesta è diventata sempre più numerosa fino a convincerci che la vendita dei diamanti dovesse affiancare quella degli orologi. Nel 2014 abbiamo presentato Lancette e, quattro anni dopo, abbiamo inaugurato il Salone dei Gioielli al secondo piano del flagship store in cui il nostro marchio Pisa Diamanti, composto sia da pezzi classici e intramontabili che da preziosi frizzanti e coloratissimi, è affiancato da cinque marchi di alta gioielleria, il meglio che il settore offre». Con questa new entry Pisa Orologeria ha conquistato il mercato del lusso con un nuovo posizionamento in grado di affrontare anche le difficoltà portate da una pandemia. «Sono stati mesi difficili ma la voglia di vivere e di godere del bello della vita c’è. Lo si vede benissimo nei volti e negli occhi della gente e lo vediamo anche qui da noi in negozio. Questa nuova vitalità si esprime anche nell’acquisto di un dono speciale che segni un nuovo inizio e sappiamo bene che non c’è nulla di più simbolico di un orologio o di un gioiello per questo!». Nell’attesa di lanciare nuovi servizi per il cliente, l’azienda si concentra per ora sui progetti dell’anno in corso: la ristrutturazione della boutique Rolex in via Montenapoleone, l’inaugurazione della boutique Hublot in via Verri accanto al flagship store e il rifacimento del Salone dei Gioielli. English translation: see page 108

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Nella pagina a fianco, dall’alto: parure della collezione Icons in oro bianco con dettagli in oro giallo, smeraldi e diamanti bianchi; anelli della linea Demetra in oro bianco con diamanti bianchi, in oro rosa con diamanti bianchi e zaffiri rosa e in oro giallo con diamanti bianchi e zaffiri gialli. In questa pagina, dall’alto in senso orario: Chiara Pisa, amministratore delegato di Pisa Orologeria; il flagship store di via Pietro Verri a Milano; anello in oro rosa con zaffiri multicolor. Tutti i gioielli sono del marchio Pisa Diamanti.


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INSIDE JEWELRY

BACK TO

GEMWORLD / di Simona Infantolino

D

opo la breve interruzione dovuta al diffondersi della pandemia nel 2020, Gemworld torna quest’anno a Monaco di Baviera rinnovando l’appuntamento con la gioielleria e le pietre preziose. L’edizione 2021, organizzata come ogni anno nell’ambito del Munich Show da Münchner Mineralientage Fachmesse GmbH, si svolgerà dal 22 al 24 ottobre e riunirà storici espositori e new entry del settore. L’area dedicata alla gioielleria vedrà la partecipazione di brand come Diamond Group, Alexander Laut, Yoko London, Kreis Jewellery e Juchem Schmuckmanufaktur, mentre le pietre preziose saranno rappresentate da Paul

Wild, Ekkehard F. Schneider, Karl Faller, Gustav Caesar, Arnoldi International, Wild & Petsch, Gebrüder Kuhn Edelsteinschleiferei e HC Arnoldi, solo per citarne alcuni. All’interno della fiera, l’area specializzata Gemworld Connect offrirà occasioni di business a tutti i professionisti del settore che avranno così modo di riallacciare quei rapporti personali sacrificati in questo ultimo anno. Grazie alla modalità “vetrina” l’area Gemworld Connect, aperta solo ai rivenditori, sarà visibile anche al pubblico che avrà modo così di conoscere, attraverso pareti espositrici, una selezione di prodotti dei brand presenti nell’area riservata. After the brief interruption due to the spreading of the pandemic in 2020, Gemworld makes its return this year at Munich, confirming the appointment with jewellery and precious stones. The 2021 edition, organised, like every year, within the Munich Show by Münchner Mineralientage Fachmesse GmbH, will be held from 22nd to 24th October and is expected to gather

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historical exhibitors as well as new entries in the sector. The area dedicated to jewellery will be attended by such brands as Diamond Group, Alexander Laut, Yoko London, Kreis Jewellery and Juchem Schmuckmanufaktur, while precious stones will be represented by Paul Wild, Ekkehard F. Schneider, Karl Faller, Gustav Caesar, Arnoldi International, Wild & Petsch, Gebrüder Kuhn Edelsteinschleiferei and HC Arnoldi, just to mention some. Within the exhibition, the specialised area Gemworld Connect will offer occasions for business to all the professionals in the sector that will then have the chance to rebuild those personal relationships that have been sacrificed over this last year. Thanks to the “showcase” mode, the Gemworld connect area, for retailers only, will be also visible to the public that will then have the chance to know, through display walls, a selection of the products manufactured by the brands present in the reserved area.



IL RETAIL TRA

ONLINE E OFFLINE / di Antonella Garello

Il Retail Insight di Altagamma ha analizzato i nuovi contesti e le sfide che attendono le imprese del lusso, chiamate a un’evoluzione delle strategie di distribuzione

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ALTAGAMMA

INSIDE JEWELRY


L’ORAFO

ITALIANO

Covid-19 has exploded digital fashion and luxury…

Covid-19 has exploded digital fashion and luxury… Online personal luxury goods market

€105-115B

€33B

+50% yoy

€49B

€17B

market share in luxury:

I

2015

2019

7%

12%

n un mondo iper-connesso, dove è sempre più evanescente la distinzione tra on line Source: Altagamma Estimates, Bernstein Analysis e offline (il neologismo onlife fotografa perfettamente questa nuova condizione), come stanno evolvendo - e possono evolvere - i retailer dell’alto di gamma per affrontare le difficoltà del momento e quelle del prossimo futuro? La Fondazione Altagamma ha approfondito le tematiche legate appunto all’evoluzione del mondo retail attraverso la sua conferenza annuale Altagamma Retail Insight, che quest’anno è stata seguita (online) da oltre 600 partecipanti e si è aperta con la presentazione dello studio Luxury Retail Evolution & the Digital Revolution, realizzato in collaborazione con Bernstein e per questa nona edizione tenuto separato dal Consumer Insight. Già da anni chiamato a un’evoluzione resa inevitabile principalmente dalla crescita dell’online, il retail si trova ora davanti a un mondo che la pandemia ha reso di colpo differente. Il digitale continua la sua ascesa (la distribuzione digitale nel 2020 valeva circa €50 miliardi, con una quota sul totale delle vendite di alta gamma in crescita dal 12% del 2019 al 23% del 2020, e la previsione è del 30% per il 2025) contribuendo ad allontanare il consumatore dai negozi fisici. E se il consumatore è alla ricerca di una experience significativa, le azioni e gli strumenti atti a contrastare il calo del traffico

2020E

23%

e della produttività nelle boutique fisiche – come lo sviluppo di collezioni capsule, l’organizzazione di eventi in-store, mostre temporary etc… – implicano costi che spesso sono difficilmente sostenibili per le imprese italiane di piccola e media dimensione. Un’altra criticità è costituita dalla nuova distribuzione geografica degli acquisti, con i viaggi intercontinentali praticamente azzerati, il netto calo dei turisti (questione di particolare rilievo per il nostro Paese) e, in attesa di una ripresa dei viaggi, acquisti che si preannunciano su scala locale e a corto raggio. Lo sviluppo digitale sta poi consolidando il retail multi-marca. Il traffico su internet si sta concentrando su chi offre l’assortimento più ricco in termini di marchi e prodotti: una situazione che vede come “assi pigliatutto” le piattaforme Lyst e Farfetch, che vantano risultati clamorosamente superiori a quelli dei loro competitor. I risultati dello studio sono poi stati commentati da Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma; Chris Morton, CEO & Founder di Lyst; Michele Norsa, Vice Presidente Esecutivo di Salvatore Ferragamo SpA; Michael Ward, Managing Director di Harrods; Luca Solca, Senior Research Analyst, Global Luxury Goods di Bernstein, e Nicola Pianon, Managing Director e Senior Partner di Boston Consulting

100

2025E

30%+

Group, con il coordinamento di Stefania Lazzaroni, Direttore Generale di Altagamma. «Il retail per decenni ha trainato la crescita della nostra industria e da qualche anno è al centro di un processo di GLOBAL evoluzione in LUXURY GOODS | particolare, ma non solo, per la crescita del canale digitale. Le imprese italiane stanno attuando una profonda trasformazione del loro modello di business in ottica digitale con conseguenze sul retail, in particolar modo dopo l’accelerazione del 2020 dovuta al Covid-19. Questo necessita di grandi investimenti che richiedono solidità finanziaria e competenze specifiche. Il PNRR e i 14 MLD dedicati proprio alla Transizione 4.00 saranno in tal senso - e ce lo auguriamo – un supporto concreto anche alle imprese eccellenti del Made in Italy». (Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma) «La retail experience è un valore fondante del sistema lusso oltre a rappresentare un impulso vitale per lo sviluppo del viaggio e per la valorizzazione della cultura europea: da uno chef stellato preferireste un home delivery o una cena al suo ristorante? Questo vale anche per gli acquisti di beni di alta gamma». (Michele Norsa, Vice Presidente Esecutivo di Salvatore Ferragamo SpA) «L’accelerazione della ‘rivoluzione digitale’ non è ‘neutra’ da un punto di vista strategico e mette al contrario sotto forte pressione

2


INSIDE JEWELRY

...further exacerbating traffic and productivity challenges …further exacerbating traffic and productivity challenges

il sistema delle imprese della moda e del lusso italiane. Gli elementi di debolezza relativa delle aziende italiane sono tre: la scala ridotta rispetto ai concorrenti internazionali, che le penalizza nel momento Source: BernsteininAnalysis cui il digitale fa aumentare enormemente i costi fissi; la dipendenza più elevata dal canale wholesale multi-marca, che si trova oggi in uno stato di crisi terminale e, infine, la maggiore arretratezza sul versante della digital transformation». (Luca Solca, Senior Research Analyst, Global Luxury Goods di Bernstein) «Le aziende del lusso dovranno rispondere ad un contesto nel quale i consumatori saranno, almeno per alcuni anni, più di corto che di lungo raggio, con molti cinesi che passeranno da consumatori globali a locali; nel quale andranno presidiati ancor meglio on-line e offline i consumatori più alto spendenti, sempre più rilevanti sui ricavi totali; e in cui i negozi fisici continueranno ad avere un ruolo chiave, un traffico adeguato

e una profittabilità soddisfacente solo se sapranno dare ai clienti una cura, una personalizzazione e un’esperienza che dia un vero valore aggiunto». (Nicola Pianon, Managing Director and Senior Partner di BCG) «L’ascesa del digitale è un fenomeno importante nel settore, che la pandemia ha accelerato. I consumatori si aspettano ormai di poter fare tutto dai loro smartphone e una strategia corretta aggiunge valore sia per i clienti che per i marchi, integrando al contempo le esperienze fisiche del lusso. I dati e la personalizzazione sono al centro di tutto, con il digitale che rende possibili nuovi inediti approcci alla vendita al dettaglio». (Chris Morton, CEO & Founder di Lyst) In a hyper-connected world, where the difference between on line and off line is getting fainter and fainter (the neologism onlife perfectly conveys the idea of such a new condition), how are the top range

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retailers evolving - and how can they evolve - in order to cope with the present as well as future difficulties? Fondazione Altagamma has analysed in depth the themes namely connected to the evolution of the retail world in its annual conference Altagamma Retail Insight that, this year, was followed (on line) by more than 600 participants and opened GLOBAL LUXURY GOODS with the introduction of the Luxury Retail Evolution & the Digital Revolution survey, accomplished in partnership with Bernstein and, for this ninth edition, kept separated from the Consumer Insight. The retail sector has been, for years, urged to an evolution that has now become inevitable mainly due to the growth of the on line market, and La pandemia ha dato una fortissima accelerazione allo sviluppo, già in atto da tempo, della distribuzione digitale, che nel 2020 valeva circa €50 miliardi, con una quota sul totale delle vendite di alta gamma in crescita dal 12% del 2019 al 23% del 2020.

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L’ORAFO

ITALIANO

Counteracting that demands resources, favoring scale

Counteracting that demands resources, favoring scale

Source: Bernstein is Analysis facing a world made suddenly different by the pandemic. The digital continues growing (in 2020 digital distribution was worth about €50 billions, with a share on the total top range sales increasing from 12% of 2019, to 23% in 2020 while a 30% is expected for 2025) giving its contribution in keeping the consumer away from physical stores. And if the consumer is looking for a meaningful experience, the actions and tools meant to oppose the drop in the traffic and productivity of physical stores (like the development of capsule collections, the organisation of in-store events, temporary exhibitions, etc...) imply costs that are not often affordable for Italian small and medium companies. The new geographical distribution of purchases represents another criticality, with intercontinental travels virtually zeroed, a sharp drop in the number of tourists (a particularly important issue

for our country) and, waiting for a restart of travels, purchases that are expected to be on a local scale and on a short range. Digital development is then consolidating the multi-brand retail. Internet traffic is focusing on those companies offering the richest assortment in terms of brands and products: a situation where Lyst and Farfetch are all-winning platforms, boasting sensationally higher results when compared to their competitors. The outcomes of the study were then commented by Matteo Lunelli, Altagamma President; Chris Morton, Lyst CEO & Founder; Michele Norsa, Salvatore Ferragamo SpA Executive Vice President; Michael Ward, Harrods Managing Director; Luca Solca, Senior Research Analyst, Global Luxury Goods at Bernstein, and Nicola Pianon, Managing Director and Senior Partner at Boston Consulting Group, with the coordination

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of Stefania Lazzaroni, Altagamma General Director. «Retail has driven the growth our industry GLOBALof LUXURY GOODS | for decades and, for a few years, has been at the centre of an evolution process meant in particular, but not only, for the growth of the digital channel. Italian companies are currently undergoing a deep change in their business model under a digital perspective with consequences on retail, mainly after the 2020 acceleration due to Covid-19. This

“Gli strumenti per contrastare il calo del traffico e della produttività – come l’efficientamento dei flagship store, lo sviluppo di collezioni capsule, ecc. – richiedono un ammontare crescente di costi fissi, che è più facilmente sostenibile quando si beneficia di un vantaggio di scala. Questo rappresenta una criticità per le imprese italiane di piccola e media dimensione”, sottolinea lo studio di Altagamma.

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INSIDE JEWELRY

The “digital revolution” consolidates multi-brand retail _Network effects favor a “winner The “digital retail (1) ta k e srevolution” a l l ” oconsolidates u t c o m multi-brand e – Network effects favor a “winner takes all” outcome

implies big investments requiring financial solidity and specific expertise. We hope that the PNRR and the 14 billions just dedicated to Transition 4.00 will be, in this sense, a tangible support also to the made in Italy excellent Source: Lyst, RE Analytics, Bernstein analysis companies». (Matteo Lunelli, Altagamma President) «The retail experience is a founding value of the luxury system, beside representing a vital drive for the development of travel and the valorisation of European culture: what would you prefer from a starred chef, a home delivery or have dinner at his restaurant? This is also valid for the purchase of top range goods». (Michele Norsa, Salvatore Ferragamo SpA Executive Vice President) «The acceleration of the ‘digital revolution’ is not ‘neutral’ form a strategic point of view, putting pressure, instead, on the Italian luxury and fashion company system. Three weak points characterise Italian companies: the limited scale when compared to international competitors that damages them when the digital leads to huge increase in fixed costs; the highest dependence of the multi-brand wholesale channel that is now in

a state of final crisis and finally, the greater backwardness on the digital transformation front». (Luca Solca, Senior Research Analyst, Global Luxury Goods at Bernstein) «Luxury companies will be expected to meet a context where consumers will be, at least for some years, more of a short than of a long range, with many Chinese that will turn from global to local consumers; where the highest spending consumers (increasingly more impacting on the total revenues) will have to be controlled more both on line and off line; and where physical stores will continue to play a key role, have a suitable traffic and a satisfactory profitability only if they are able to provide their clients with care, customisation and a truly added value experience». (Nicola Pianon, Managing Director and Senior Partner at BCG) «The rise of digital market is an important phenomenon in the sector, accelerated by the pandemic. Now consumers expect to be able to do everything with their smartphones and a proper strategy adds value to both clients and brands, also integrating the luxury physical experiences. Data and

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customisation are all-central, with the digital making new original approaches to retail sale possible». (Chris Morton, Lyst CEO & Founder)

GLOBAL LUXURY GOODS |

“Un’altra implicazione del forte sviluppo digitale è il consolidamento strutturale della distribuzione multi-marca. Il traffico si muove su internet alla velocità della luce, e può concentrarsi su chi riesce a sviluppare un vantaggio in termini di profondità di assortimento – generando una situazione in cui ‘il vincitore prende tutto’”, evidenzia lo studio.

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ITA I TLA I AL N I AON O

GEMMOLOGIA

L ’ OL ’ROARFAOF O

SARÀ PROPRIO UNO SMERALDO (NATURALE) COLOMBIANO ? / di Luigi Costantini Coordinatore Nazionale Settore Formazione Italia IGI - International Gemological Institute Anversa Belgio

S

Afghano detto Laghman, dalla Provincia di provenienza) per un approccio conoscitivo. e il vostro occhio di falco - dopo tanti anni di costante esercizio - non vi ha mai ingannato nel cogliere quel quid, nel suo caratteristico aspetto, che vi ha sempre infallibilmente guidato nella scelta tra uno smeraldo d’ottima qualità di provenienza andina (leggi Colombia in generale e Muzo in particolare) e fratelli e fratellastri - puranche di superiore qualità - ma con altro pedigree (leggi Brasile / Nova Era e Santa Terezinha, in Sud America; Etiopia / Shakiso, Madagascar / Mananjary, Mozambico / Marropino, Tanzania / Lago Manyara, Zambia / Kafubu, Zimbabwe / Sandawana, in Africa; Pakistan / Swat Valley, Cina / Davdar, Xinjiang Uygur, in Asia; Russia / Urali in Europa), ebbene, se così fosse, occhio al vostro occhio di falco, dacché stanno arrivando dall’Afghanistan di quelle robette che son sorbole. Specialmente se la targhetta del prezzo dovesse risultare ancorata alla provenienza geografica come una cozza allo scoglio. È dal 2017 che la Vallata del Panjshir (proprio quella del mitico Generale Massoud, il Leone del Panjshir) sforna certe pietruzze verdi (mediamente sui 2,50 ct, raramente fino ai 20 ct) che non solo si distinguono da tutte le altre di similare provenienza afghana, o d’altra plaga, ma rivaleggiano con le migliori di Muzo. Tanto da esser scambiate e vendute per quelle. E che ci dicono le fidate caratteristiche fisiche e ottiche, le brave inclusioni e tutti gli altri valenti dati strumentali che ci dovrebbero far gemmologicamente dormire tra due guanciali? Un’insidia dietro l’altra, considerando la tremenda somiglianza e contiguità di dati e valori. Confessiamolo: non è, in assoluto, una novità fresca fresca, ma abbiam preso il fatto sottogamba e ci si deve ora scuotere dal torpore. Che fare, quindi? Semplice: ci si fa condurre al cospetto di Sua Altezza lo Smeraldo Afghano del Panjshir II° (eh già, perché v’è pure uno Smeraldo Afghano Panjshir I° e uno Smeraldo

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Principiamo dalle rilevazioni a noi più congeniali, in quanto all’immediata nostra portata, citando poi le altre giusto per sapere a che Santo votarsi prima di far Harakiri, nel caso non dovessimo trovare il dritto alla faccenda: Colore: Verde ad elevata saturazione, senza zonature di colore (Muzo: Verde, Verde-Bluastro / Verde-Giallastro ad elevata saturazione). Trasparenza: da Buona a Eccellente (Muzo: idem). N.B. Alcune pietre si contraddistinguono per eccezionale trasparenza e compattezza strutturale. Indici di Rifrazione: medi nε1,575 - nω1,582 (Muzo: nε1,570÷1,579; nω1,579 ÷1,584). N.B. Si noti la prossimità e l’accavallamento dei valori, tra le due tipologie. Birifrangenza: Δ = 0,007 (Muzo: Δ = 0,009 – 0,005). N.B. Come sopra. Carattere Ottico: Birifrangente Uniassico Negativo (Muzo: idem). Densità: 2,72 g/cm3 valore medio (Muzo: 2,70÷2,71 g/cm3) N.B. Come al Punto 3. Fluorescenza UVL: da debole a moderatamente rossa (Muzo: inerte nella maggior parte dei casi; attenzione: Chivor: rossa). Microscopio - Inclusioni Tipiche: a. Strutture d’Accrescimento: fitte, sottili e lineari, parallele all’asse “C” (cristallografico o principale del cristallo), sporadicamente presenti zonature di colore “a vortice”, “a increspature di flusso fluviale”; Muzo: eventualmente zonature d’accrescimento colonnari causate da addensamenti di crescita di più cristalli (detta gota de aceite) come pure configurazioni “a seghetto”, “ a zig-zag”, presenti in alcuni degli altri Smeraldi colombiani. b. Inclusioni fluide multifasi: di piccole dimensioni, tubolari (orientate


INSIDE JEWELRY

parallelamente “C”) o a profilo dentellato e acuminato (assai tipico del Panjshir II); Muzo: tipiche trifasi (fase liquida salina, fase gassosa bolla di vapore e fase solida generalmente formata da Halite ovvero Salgemma, ovvero Cloruro di Sodio) a profilo dentellato, frastagliato, con appendici caudiformi, a livella; livelle trifasi unite “a palizzata”; altre inclusioni liquide primarie e secondarie. N.B. S’annoti la somiglianza, nei due casi. c. Canaletti: paralleli all’asse “C”, vuoti, sottili, fitti, parzialmente torti o leggermente ricurvi, maggiormente riscontrabili che nei Muzo; Muzo: idem, ma meno presenti e più sottili. N.B. Anche qui, ci si appunti la similarità. d. Inclusioni tubolari: corrose, parallele a “C”, sottili, in dense formazioni, parzialmente riempite da Idrossido Ferroso Fe(OH)2 di color brunastro; Muzo: inclusioni simili ma più sottili e prive di quel residuo secondario che è l’Idrossido Ferroso. e. Cavità - Inclusioni Lamellari: sporadiche, piatte, semicircolari, parzialmente riempite da Idrossido Ferroso; Muzo: f. Cristalli: rari, di piccole dimensioni, di Feldspato Microclino ed Albite, di Apatite, di Rutilo; Muzo: tipici, se presenti, i cristalli prismatici bipiramidali esagonali bruno-giallastro del raro minerale Parisite (un Fluorocarburo di Calcio, Cerio e Lantanio); Calcite romboedrica trasparente; per lo più assente la Pirite. N.B. I cristalli presenti nettamente differenziano le due tipologie. E se ora foste ancora in preda al dubbio? Cari amici, vi prego, prima d’affilare la Katana per il Harakiri rivolgetevi al più vicino centro d’analisi gemmologiche che disponga (o che abbia convenzione con una qualche Università che ne disponga) di tutte quelle diavolerie tecnologiche (Spettroscopi UV-Vis-NIR, Raman, EDXRF, Spettrometri di Massa LA-ICP-MS), poiché dagli elementi in traccia presenti (soprattutto per quanto attiene i rapporti Vanadio / Cromo / Ferro), verrà – certa e sicura - la salvezza vostra e delle vostre tasche. After so many years of constant practice, you may feel like your hawk eye has never failed you in catching the unique features that have always infallibly helped you choose between a fine emerald of Andean origin (i.e. Colombia in general and Muzo in particular) and their siblings and half-siblings - albeit superior in quality - but with different pedigrees (i.e. Brazil / Nova Era and Santa Terezinha, in South America; Ethiopia / Shakiso, Madagascar / Mananjary, Mozambique / Marropino, Tanzania / Lake Manyara, Zambia / Kafubu, Zimbabwe / Sandawana, in Africa; Pakistan / Swat Valley, China / Davdar, Xinjiang Uygur, in Asia; Russia / Urals in Europe). Well, if that is the case, watch out for your hawk eye, because some incredible stuff is coming from Afghanistan. Especially if the price tag is anchored to their geographical origin like a mussel glued to rock. Since 2017, the Panjshir Valley (that of the legendary General Massoud, the Lion of Panjshir) has produced some green pebbles (on average 2.50 ct, rarely up to 20 ct) that not only stand out from all other rocks of similar Afghan origin, or from any another region, but they also rival the best ones from Muzo. So much so that they are exchanged and sold for them. And what about the trusted physical and optical characteristics, the good inclusions and all the other valuable instrumental data that should make us sleep easy, gemmologically speaking? One pitfall after another, considering the tremendous resemblance and similar data and values. Let’s be honest: this is not a brand new thing, but we took it lightly and now we must shake ourselves awake. So what now? Simple: we go before His Highness the Afghan Emerald of Panjshir II (right, because there is also an Afghan Emerald Panjshir I and an Afghan Emerald called Laghman, from its Province of origin) to learn more.

Green-Bluish / Green-Yellowish with high saturation). Transparency: Good to Excellent (Muzo: same). N.B. Some stones feature exceptional transparency and structural compactness. Refractive indices: average nε1.575-nω1.582 (Muzo: nε1.570÷1.579; nω1.579 ÷ 1.584). N.B. Note the similarity and the overlapping of values between the two types. Double refraction: Δ = 0.007 (Muzo: Δ = 0.009 – 0.005). N.B. Like above. Optic Character: Uniassic Negative double refractive (Muzo: same). 3 3 Density: 2.72 g / cm average value (Muzo: 2.70 ÷ 2.71 g / cm )

N.B. As in Point 3. UVL fluorescence: weak to moderately red (Muzo: inert in most cases; attention: Chivor: red). Microscope - Typical Inclusions: a. Growth structures: dense, thin and linear, parallel to the “C” axis (crystallographic or main crystal axis), sporadically “swirly” colour zones “with river ripple marks”; Muzo: possibly columnar growth zones caused by the growth of multiple crystals (known as gota de aceite effect) as well as “hacksaw”, “zig-zag” configurations, found in some other Colombian Emeralds. b. Multiphase Fluid Inclusions: small, tubular (parallel to “C”) or with serrated and sharp profile (typical of Panjshir II); Muzo: typical threephase inclusions (liquid saline phase, gas phase, vapour bubble and solid phase generally formed by Halite or Rock Salt, or Sodium Chloride) with a serrated, jagged profile, with tail-like appendages; three-phase “fence-like” inclusions; other primary and secondary fluid inclusions. N.B. Note the similarity in both cases. c. Channels: parallel to the “C” axis, empty, thin, dense, partially twisted or slightly curved, more noticeable than in Muzo rocks; Muzo: same, but less present and more subtle. N.B. Here too, note how similar they are. d. Tube-like inclusions: corroded, parallel to “C”, thin, in dense formations, partially filled with brownish iron hydroxide Fe(OH)2 brownish colour; Muzo: similar but thinner inclusions, without any secondary residue of Iron Hydroxide. e. Cavities - Lamellar Inclusions: sporadic, flat, semicircular, partially filled with Iron Hydroxide; Muzo: f. Crystals: rare, small, of Microcline Feldspar and Albite, Apatite, Rutile; Muzo: if present, it has typical yellowish-brown hexagonal bipyramidal prismatic crystals of the rare mineral Parisite (cerium, lanthanum and calcium fluoro-carbonate); Transparent rhombohedral calcite; Pyrite is mostly absent. N.B. Crystal inclusions clearly differentiate the two rocks. What if you’re still in doubt now? Dear friends, please, before sharpening your Katana for Seppuku, contact the nearest gemmological analysis centre that is equipped with (or has an agreement with any university that is equipped with) all that new-fangled technology (UV-Vis-NIR, spectrophotometer Raman, EDXRF, LA-ICP-MS Mass Spectrometers), since salvation for you and your pockets will certainly come from trace elements (especially as regards the Vanadium / Chromium / Iron ratios).

Let’s start with the findings that are easier for us to grasp and understand, and then we’ll briefly mention the others, just to know what Saint to pray to before committing Seppuku, in case we can’t find the right thing to do: Colour: Highly saturated green, with no colour zoning (Muzo: Green,

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Initiatives Team Planet See page 43 The climate crisis is no longer a mere science fiction source of inspiration for Hollywood movies. For years now our planet has been sending warnings on its future and on that of its inhabitants. The global picture to face such a crisis and limit the dangerous climate changes has been discussed by the super powers throughout the world that, in 2015, met at the Paris Climate Conference. The resulting agreement binds 190 players, including the European Union and its member states, to achieve a remarkable reduction in the emission of greenhouse gases and a global collaboration to meet the long term objectives of the agreement. Although men play a critical role in accelerating the climate change, for example through pollution and deforestation, they are also the key to ensure a better future to the new generations. This is why, over the last few years, the initiatives supporting the most impacted ecosystems on earth have increased exponentially. Also other realities in the goldsmith sector are trying to carry out tangible actions. Dodo, for example, has confirmed, this year, the historical collaboration with WWF, supporting the protection of Caretta Caretta turtles in the Mediterranean. The species, in fact, is classified by IUCN Red List as vulnerable and risking extinction because of accidental by-catch, intensive tourism and the invasion of plastics in the seas. Each year they estimate that 150,000 sea turtles are captured by fishing tools used in the Mediterranean and about 40% of them die. The project endorsed by Dodo will tangibly support the work done in the WWF oasis of Policoro (Basilicata) and, in particular, the monitoring of nests, the purchase of medicines and surgical instruments for animals, the monitoring activities meant to evidence the presence of Caretta Caretta turtles along the ionic coast as well as the initiatives to raise the awareness of professional fishermen, local institutions and the population on the issue of species preservation. The Tamataroa project, organised by the Gombessa Team, the Mokarran Protection Society, and supported by the watchmaking maison Blancpain, is also dedicated to the sea world and its inhabitants. Tamataroa is the name of the big hammerhead shark of French Polynesia, an endangered species that the researcher team wants to preserve. What we know on this particular species is truly limited: this is why the first action of the project consists in two observation and research missions, testified by a series of video-blogs that will start a three-year mission on a large scale. From the depths of the oceans, we go up to the surface to reach African forests with the initiative by leBebé that continues the path of social responsibility started in 2019 thanks to the partnership with Treedom, the web platform allowing to remotely plant trees. Following Cameroon, this year the project envisages the creation of a green oasis in Kenya. The new forest, hosting 200 fruit trees, is meant to involve locale farmers in the handling and care of the new plants and, at the same time, will help them obtain support for their own families. With the planting of trees in Cameroon and Kenya they envisage the absorption from the atmosphere of about 77.000 Kg of

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CO² thus contributing to the protection of the biodiversity of our whole planet. A first step for the protection of global ecosystems starts even from the smallest living being. Let’s take bees as an example: these small insects account for about 70% of the pollination of all plant species on the planet ensuring about 35% of the global production of food. However, they estimate that, over the last few years, the number of beehives has dramatically dropped. In fact, according to Greenpeace, in Europe bees have decreased by 53%, while in some areas of the United States the percentages reach even 90%. Rosato, acknowledging the importance of this small insect for the planet and men, decided to support the project “Adopt a Beehive” launched by 3Bee, an agri-tech company developing monitoring systems for the health of bees. The collaboration between these two realities helped install one of these remote monitoring systems within Zucconi beekeeping company, a business from Marche taking care of over 2000 beehives in a permanent activity contributing to the production of a wide range of acacia, wildflower, sunflower, alfalfa, honeydew and cherry honeys, a perfect example of the biodiversities of those areas. Unoaerre Ambassador of tradition See page 47 To Maria Cristina Squarcialupi, UNOAERRE President, running the family company means carrying on its values, tradition, creativity and excellence. Established in Arezzo in 1926 following the meeting between Carlo Zucchi and Leopoldo Gori, UNOAERRE is the first goldsmith company of the city, forerunner in the industrial working of gold. Today it is the ambassador of a truly ancient goldsmith tradition (the goldsmith from Arezzo has a millenary history) and represents an international reference point for Made in Italy excellence in the manufacturing of precious items. The production of wedding rings, symbol of an indissoluble bond, is the company show-piece. The manufacturing process is charming: each ring is created starting from a single block of precious metal for a result free from welding and impurities. And with this jewel characterised by a priceless emotional value, the company stays with Italian families every year. In fact, 70% of weddings in Italy is celebrated with UNOAERRE rings. «Classical wedding rings, in 18 ct yellow gold, are still today favourite in our country - Maria Cristina Squarcialupi tells us. Italians are bound to tradition and want to marry with the same ring that blessed the weddings of their parents and grandparents. Even the ‘Comode’ wedding rings are highly appreciated as they combine comfort and love». However, the taste of the youngsters do not always match the preferences of the oldest generations increasingly favouring thin and light rings. The offer by UNOAERRE includes a wide range of products to meet the various needs. In fact, the company addresses to an heterogeneous public. «On the one side - Maria Cristina Squarcialupi explains - we talk to a young woman, fond of trends, on the other to a more adult one, loyal to the brand that she considers as an historical one». One of UNOAERRE strong points is the great attention paid to sustainability supported by the company continuous commitment. «UNOAERRE has always been at the forefront on this issue, concretely acting from the point of view of environmental and social responsibility. Our supply chain is traced and ethical. 90% of the materials we use are recycled. Chimet, a family company, is an international leading business in the recovery and refining of precious metals. This is how we give our contribution to circular economy. The title of precious metals is ensured thanks to our in-house laboratory, one of the few in Italy accredited for this type of analyses. Moreover, our aim is that of increasingly reducing CO2 emissions. This is why we are installing a photovoltaic plant within our company. We intend to limit the use of plastics, both internally and in the packaging, and we are


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investing in digital technologies, in the improvement of production and logistics processes. Our commitment towards sustainability is supported by international certifications: in fact, we are part of the Responsible Jewellery Council that attends to the indication and application of precise environmental, social and ethical standards for the companies in the jewel sector. We also follow the SMETA PILLAR 4 protocol certifying the ethically proper conducts in our company as for working conditions, health and safety, working environment and business practices. And this is just a part of our continuous commitment». UNOAERRE has always been able to be up with the times, thanks to the capacity of the company to intercept contemporary trends and reinterpret them in a fully innovative version, though remaining loyal to its historical identity. The same approach is still followed today, as Maria Cristina Squarcialupi tells us. «For some years now, we have been relaunching in Italy our bronze and silver Fashion Jewellery inspired to classic shapes, but also attentive to the current trend and fashion that are continuously evolving. In this line, the chain, one of the company iconic jewel, is interpreted in all shapes, sizes and colours». Experimentation is a critical element. «The goldsmith tradition we are carrying on is extremely ancient, even preceding the Etruscan civilisation. The experimentation in materials, finishings and colours has always been part of this job». UNOAERRE also offers the city of Arezzo and Italy an unparalleled cultural richness: the company Museum, opened in 1988 with the aim of giving the right value to its historical heritage. Here, today, works of such artists as Giò Pomodoro, Bino Bini, Orlando Orlandini, Francesco Messina, Emilio Greco and many other great talents with whom UNOAERRE has been collaborating since the 60s, are on display. Therefore, the Museum tells the evolution of Italian customs to the whole world. «Also before the pandemic - Maria Cristina Squarcialupi explains - the Museum had to be included in a tourist itinerary connected to the city and to the province of Arezzo. Moreover, UNOAERRE participates to the Oro d’Autore collection, at the Museo dell’Oro della Fraternita dei Laici, with some historical items. The collection has been recently acquired by Regione Toscana and will be a part of a wider regional tourist itinerary. We are very proud of this». The company also pays great attention to communication. «Today communication must be omnichannel and this is the path we have started over the last few years. The pandemic accelerated a direction that we had already chosen: the creation of our e-commerce. In the future we will continue to invest in communication by diversifying in terms of channels: ranging from television to the traditional press and social media. The aim in every channel is still of conveying the UNOAERRE values along with its history». A 90-year old history, that will soon turn 100. “We are approaching this event with important steps. We will be ready with a new publication and new collections inspired to the hundredth anniversary of our company”.

Mano Jewels A touch of Innovation See page 58 Twenty years have passed since Damiano Vescono, then little more than a boy, founded in his hometown, Valenza, one of the first services in the world for 3D printing applied to jewellery: today, along with his partner Mariasole Moriggia, a lawyer specialised in corporate law, is the owner and creative mind behind the brand of titanium men’s jewels Mano Jewels, that, as he tells us, is raising a great interest from jewelleries. Aren’t you worried by the fact that the panorama of men’s jewels is already too crowded to welcome another brand? Actually, Mano Jewels was established just because I have always had a great passion for jewels and accessories, but I couldn’t find, on the market, a men’s jewel that I really liked and that represented me. Without obviously detracting all other brands, I saw hyper-classic

jewels that looked a bit repetitive or, on the contrary, too bold, frankly exaggerated. I think that neither the former nor the latter are truly adequate to interpret the Italian taste, based on an uncommon sense of beauty. What are the distinctive traits of Mano Jewels? First, it is one of the very few realities expressly established with a focus on men’s world. The jewels produced by our brand are characterised by simple shapes, though endowed with a strong personality, suitable to those who want to stand out avoiding excesses. Titanium approaches our jewels to the world of technology and performance the working of this material is complex requiring specific technological knowledge - while the details in gold and diamond along with the price range from 200 to 2000 Euros make them perfect for jewelleries. Consider that the part in titanium is obtained using a 3D technique, a field in which we can boast an extremely long experience, while the setting and finishings are entrusted to goldsmith artisans. Well, we wanted to add a touch of innovation and contemporaneity but not to the detriment of artisan traditions the district of Valenza is proud of. You launched Mano Jewels just before the pandemic, in a period that was certainly not easy for the sector. What feedbacks have you received? All in all, in 2020 things didn’t go bad for goldsmith retailers. As for what concerns our company, our collections were proposed in top range Italian jewelleries by our network of agents and were positively welcomed, as they perceived their innovative character and the quality of their manufacturing. In this moment we are experiencing a surge in requests. Which collection proves to be more successful? I should say our comfort fit jewels equipped with an inner spring ensuring a perfect wearability; a complication in the working of titanium that helped us be even more distinctive and innovative. And then solitaire rings, conceived as a love gift for a contemporary man, based on feelings and inclusiveness. Pellini Gioielli Living of Colours See page 62 Colour, experimentation, harmony and an insatiable search for beauty: this is the world of Donatella Pellini, an innovative artist that created a new, unique and well recognisable style in jewels. She did so by ennobling such non-precious though original materials as resin, thanks to highly prestigious artisan workings. Since its birth, Pellini has represented, over the years, a family history characterised by an all-female excellence. «I inherited the passion for jewels from my grandmother and my mother - Donatella Pellini tells us - In fact, Atelier Pellini was established in Milan in 1947 thanks to the creativity of Emma Caimi Pellini, my grandmother, who was awarded a prize at the jewel exhibition at the Triennale in Milan and she then displayed her creations in New York at Saks Fifth Avenue. Since 1964, my mother Carla has been running the family company with dedication». Carla opens her first store in Milan in the eighteenth century Palazzo Belgioioso in Via Morigi 9, where you can still visit Pellini boutique and showroom. The revolution then starts with Donatella, the third generation, whose curiosity leads her to experiment new materials, reinventing the art of custom jewels in a new and modern version. In particular, the innovative creations in resin have become the company symbol in Italy and in the world. «Every resin and inclusion is unique and all items are fully handmade in the workshop in Milan where artisans work at my side with experience and great mastery». In Donatella’s vision, jewels, far from being a status symbol, are something highly intimate, personal: «Fancy jewels represent the essence of a person. They convey who you are. They are connected to a mood that could be happiness as well as melancholy. They are not supposed to communicate luxury or power, just the opposite. Customs jewels must be affordable to all». Wearing the creations by Donatella Pellini requires a strong personality, no matter if more classic

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or eccentric. After all, for Donatella Pellini there is no specific woman she makes reference to: «Women are all important to me, either they work in factories, they are mothers, lawyers or architects: as every one of them, in her uniqueness, represents a source of inspiration. I love seeing them shine when they enter my stores as they want to live a moment of escape and find their femininity through my jewels». Every creation by Donatella Pellini is characterised by a unique aesthetic sense. «I have always been close to Italian fashion - she tells us - paying great attention to design. I found inspiration in everything that is art, fashion, design and colour. I love colours, I live of colours. The sense of beauty makes everything easier as it stimulates selfcriticism and selectivity. And there is always a spark that triggers my inspiration». How can beauty be spread and made a heritage for the new generations? «Through education. In my case I was extremely lucky to be surrounded by people that took me to admire beauty. The key is knowledge that helps you learn how to observe and recognise beauty, though in its subjectivity». Donatella Pellini sees the future of jewels precisely in the connection between knowledge and culture. «Everything has become more eccentric, though the inspiration to the past has remained. As, over the centuries, beauty remains and will always remain as such. This is why I believe that knowledge and traditions are the pillars of future lifestyle. There will certainly be some changes: today, for example, the new generations tend to give a greater importance to shape, design and eccentricity when compared to the matter. However, those who love matter and are able to recognise its value and beauty will always exist. Wonderful things will happen, also through technology. The future will continue and will be surely beautiful as beauty never stops. This is why I wish I could live a hundred years more to discover how the world will proceed and how we will live». Donatella Pellini represents an Italian excellence of which she has a very clear concept. «I believe that excellence is passion, all those working with passion can only tend to excellence». What advice could we give to young people that, although driven by a burning passion, find it difficult to choose the path to follow in their future, prey of thousands doubts? «This is what I want to tell young people: if you are driven by passion choose your path without fear. If you are talented, don’t give up. Believing in one’s own path is fundamental, and the continuous commitment is never to lack». Pablo Gioielli The Desire to Create See page 66 Paolo Aglione, who owns a jewellery store in Boscoreale and is about to open a new store in Torre Annunziata, launched his own brand Pablo Gioielli in 2019. The pandemic that hit immediately after complicated things, but at the same time - he says - offered him some unexpected ideas and added new meanings to his creations, the result of his many travels and great curiosity. «I was born near Naples and I have always been around Torre del Greco, with its impressive coral, pearls, cameos and turquoise. My passion and love of jewellery certainly comes from there, too. In 2002, when I was very young, I opened my first jewellery store in Boscoreale, which immediately stood out for its quality products and brands, and gave me great satisfaction. Over the years, however, I realized that I had a deep desire to create and come up with something of my own». How did you come to Pablo Gioielli? «In my store, some customers would ask me to create a piece of jewellery from time to time, perhaps starting from a gemstone or a family heirloom, and I was very happy to do it because I have always loved to design. Travelling was also essential; I would take a trip every year. I used to leave in January, after the intense Christmas and yearend season, to reach the other side of the world - Asia, Africa, South America - where I learned about gemstones and how to select them. After years of experience as a retailer, I decided it was time to get back into the game: without improvising though! So, at the mature

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age of 38, I enrolled in TADS, the Jewellery Design course of Tarì; I went back to school for a year, with 100% attendance and homework to do... In 2018, while I was in Mexico, I learned that I would become a father. I understood that the time had come to start a new life and I began to develop my own brand, to contact jewellery labs and to study every aspect of the business, from sales to the logo and packaging. In short, I started to structure my brand. Pablo Gioielli was created in 2019, as a result of my experiences and new awareness. Then Covid came. Is this why your collections are all linked to important themes? «The pandemic has certainly forced us to rethink what really matters in life. We had a feeding frenzy with digital technology, online meetings, social media… But, let’s face it... ‘face to face’ is a whole different thing and we desperately missed it. Communication is inscribed in human nature; when we meet someone, the first impression is key, with sensations being exchanged especially through the eyes… That’s what my Communication collection is all about: they say that the eyes are the ‘mirror of the soul’ and I wanted to recreate them in the colours we naturally see them - green, brown, blue - using mother-ofpearl doublet, custom cut by a craftsman, and coloured glass. Crazy Love was created during lockdown and has a story of its own; thanks to my partner, I understood what love really is and how it always comes with a hint of madness that transforms our every moment into joy and creativity. So, I played with interlocking letters that make up the word Love and communicate a strong message of passion and vitality with different matching stones, reflecting that wonderful, destabilising feeling that is love. For my Pop Art collection, I ‘played’ with multicoloured resins that I allowed to harden. The pieces from this collection are fanciful, colourful, unique and unrepeatable, small non-reproducible ‘works of art’ that oppose to all standardisation; they are always different and can have different meanings». Do you design everything yourself? «Yes, I take care of purchasing raw materials and designing the pieces, but my jewellery is the result of constant dialogue with the craftsmen I work with. Dialogue is essential». Were your first collections successful? Do you have any other new projects in store? «I must say that the feedback was flattering; I caught the attention of important retailers, who were able to understand and enhance my products. I will soon start a sort of tour across the most important cities in Italy to present my collections in selected stores. I also have other projects in the pipeline; I will open my second jewellery store in September, in a historic building on a busy street in the city centre of Torre Annunziata. Then I have just ended a new collection, featuring pearls and coral, but also with a very personal touch. It is a collection that speaks of the sea, which I love very much and is a constant presence in my life». So the pandemic hasn’t turned you into a pessimist? «As I said, Covid has forced us to reflect, in a way that can bring even some positive changes in our lives - with no disrespect for the evident tragedy that hit us all. I am optimistic about the future of our industry because during lockdown we didn’t only lack the opportunities to physically show off our jewellery; more profoundly, we lacked the opportunities to have experiences, new acquaintances, venture into unknown places, to experience and share emotions. In my opinion, jewellery should not be just for anniversaries; it is designed and meant to complete and enhance special times and feelings. When the Covid pandemic is over, there will be a great desire for new things, hugs, physical touch... an explosion of feelings to share and celebrate». Exhibition The Shape of Time See page 89 The Exhibition entitled ‘The Shape of Time’, showcasing thirty works including clocks, sculptures, codes and paintings, as well as extremely rare items, will be open until 27 September at Museo Poldi Pezzoli in


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Milan. It offers an interesting reflection on the relationship man has with time since ancient civilisations to the eighteenth century. Such a relationship has changed hand in hand with the technological progress connected with its measurement, destined to influence science, literature, art and philosophy. The exhibition, in fact, opens with the section entitled The Measure of Time and Space, going through the technological progress of the instruments used to measure time, from the sundial to the mechanical weighted and spring clocks, to the pendulum; the same section includes rare examples of microscopes and spyglasses, protagonists, with the development of the telescope of a true revolution as they helped study the space and universe in a scientific way, questioning the authority of both ancient civilisations and the Bible in such a field. An extremely rare XV century monastic awakener, forerunner of the first weighted clocks and a replica of the Astrarium by Giovanni Dondi, the most complex astronomical machine of the European Middle Ages, stands out. The section dedicated to the Personification of Time goes through the iconography of Time in the western world and its connections with literature, religion, philosophy and painting. The exhibition conveys the complexity of the medieval vision of Time, from astronomical and astrological calendars to the books of Hours, Memento Mori, to the Triumphs of Time (deriving from the Triumphs written by Petrarch) to the most modern ones seeing Time and age connected to the sense of wisdom and consolation, well exemplified in the Allegory of Time and Prudence by Titian and by the Allegories of Andrea Previtali. The third section is the most surprising one with its twelve seventeenth-century night clocks, made by the Campani brothers, official clockmakers for Pope Alexander VII Chigi, who suffered from insomnia. The three brothers developed a new model of night clock equipped with a silent escapement and a dial that could be seen in the dark, with the time indicated by a drilled disc rotating behind a lower opening, with an oil lamp in the case. The cases were masterfully decorated with iconographies connected to time, a ‘fashion’ that caught on also for less complex models. The exhibition also hosts five highly rare items created by the Campanis and other objects with a different manufacture. The night wall projection clock, also designed by Giuseppe Campani, proves to be impressive within the exhibition. Finally, the big golden wood sculpture representing Chronos, attributed to Giuseppe Campani and Johannes-Jakobus Reyff, supporting a night clock hidden in a celestial globe projecting the drawings of constellations on the ceiling, is stunning. The exhibition is completed by the beautiful catalogue published by Skira, enriched with important in-depth studies and contributions. The exhibition enjoys the High Patronage of the President of the Republic, the European Commission (Italian Section) the Ministry for Cultural Activities, Regione Lombardia, The Metropolitan City of Milan, the Municipality of Milan, the Swiss Consulate in Italy, the Foundation High Horology and is organised thanks to the support of Fondazione Cariplo, Fondazione Anna Delle Piane, The Gabriele Charitable Foundation, Pisa Orologeria, Regione Lombardia and Vacheron Constantin. Chiara Pisa A new era for Pisa Orologeria See page 92 The soul of a company is made up of people, and the heart of Pisa Orologeria is the Pisa family. The Pisa brothers - Divino, Osvaldo and Ugo - brought their passion for watchmaking from a small town in Emilia Romagna to the Lombard capital at the beginning of the 20th century, transforming their small workshop on Via Verri - then barely 15 square metres of floor space - into an internationally renowned boutique. In the 1970s, Grazia and Maristella, Ugo’s daughters, took the helm of the company. They were renamed “the watch ladies”. Supported by Fabio Bertini, Osvaldo’s nephew, the two sisters led the company towards modern and creative choices, going against the trend of the moment, selecting handcrafted masterpieces and

unique timepieces. In recent years, Pisa Orologeria entered the Milanese fashion district by opening a single-brand Rolex boutique in 2008 on via Montenapoleone, and then a Patek Philippe and Vacheron Constantin boutique next to their historic shop on via Verri. The company is now entirely led by women, with Maristella Pisa, President of Pisa Orologeria, supported by her daughter Chiara in the role of CEO. Representing the third generation of the family, Chiara is now leading the company into a new era, addressing the new challenges of the market and the industry’s rapid digital evolution. «We started using digital tools long before 2020 and the pandemic, when having a company profile on social media was still uncommon - says Chiara - Being on these platforms is something that I strongly wanted for the benefits and opportunities they provide; first and foremost, they boost our visibility, allowing us to reach an international audience quickly and effectively, in a simple and fun way. Over the years, our attention to digital tools has increased where we saw services that could help improve our offer». With this in mind, they created Pisa Circle, a real digital showcase with all the products available in the boutique; the platform allows customers to communicate quickly and easily and request support from an assistant. «When the pandemic broke out, the platform was already being tested. Fortunately, we were able to launch the service shortly after the first lock-down, giving customers the opportunity to view the available watches, jewellery or accessories from the comfort of their home. The feedback was very positive». But that’s not all for Pisa Orologeria. The new Timeless project focuses on another trend that has affected the watchmaking industry in recent years: second-hand timepieces. «We have been monitoring this market for some time now and it has piqued our interest - Chiara continues - Although the concept of eternity is still certainly linked to watches, it cannot be denied that today’s fastpaced world has pushed more and more people towards the desire to change often, to no longer feel tied for life to a specific accessory that they may not like any more in the future. With Timeless, secondhand timepieces can turn into a new deal, through an exchange service; a watch purchased no later than 2010 and with its original box and warranty can be exchanged for another watch or piece of jewellery available in our flagship store on Via Verri, having the same value as the old timepiece. I can say that we are already evaluating possible integrations and variations of this service. We will see how things evolve». Pisa Orologeria timepieces embrace an increasingly large slice of the market, with the addition of the Lancette jewellery line in 2014, which met with great success. «Until about a decade ago, selling jewellery in a watch shop was an accessory service. Over time, the demand has increased more and more until we decided that we should sell diamonds alongside watches. We launched Lancette in 2014 and, four years later, we opened the Salone dei Gioielli (Jewellery Hall) on the second floor of our flagship store, where five high jewellery brands join our Pisa Diamanti line, including both classic and timeless pieces and creative, colourful jewellery». With this new addition, Pisa Orologeria has entered the luxury market and gained a new position, making it capable of facing the challenges posed by the pandemic. «It’s been a rough time, but there is still a desire to live and enjoy the good things in life. You can see it in the faces and eyes of the people, and we can also see it here in our store. We can see it as they come looking for a special gift to mark a new beginning, and we know that there is nothing better than a watch or a piece of jewellery for this!». While waiting to launch new services for customers, the company is now focusing on its projects for this year: the renovation of their Rolex boutique on via Montenapoleone, the opening of the Hublot boutique next to the flagship store on via Verri, and the refurbishment of their Salone dei Gioielli.

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DINASTY COLLECTION

ITALIAN CHAINS SINCE 1946 ALESSIDOMENICO.COM 75TH ANNIVERSARY




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