l'Orafo Italiano settembre 2022

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ART DIRECTOR FABRIZIO MAJERNA COVER CLOSE UP STUDIOS PUBBLICITÀ dircom@edifis.it TRAFFICO PUBBLICITARIO FRANCESCA francesca.gerbino@edifis.itGERBINO

Registrazione Tribunale di Milano N° 1038 del 10/01/1949. Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 06090. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg. EU 679/2016 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell’art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS S.r.l. - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima. Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna, 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 / Fax +39 023451231 www.edifis.it l’Orafo italiano, una rivista edita da: Partner di:

PREZZO PER COPIA € 5,00 / ARRETRATI € 10,00

ANNO LXXVI - SETTEMBRE 2022 DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA AIELLO COORDINAMENTO EDITORIALE LAURA BARSOTTINI COLLABORATORI SIMONA INFANTOLINO, LAURA INGHIRAMI, GIANFILIPPO VERSARI

STAMPA INGRAPH SRL EMAIL orafo@edifis.it WEB SITE www.orafoitaliano.it

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Non è il momento di fare scelte soltanto al ribasso, acquisire cattivi fornitori per risparmiare pochi euro.

I dati di produzione e vendita sono tendenzialmente positivi. Anche perché le logiche di acquisto di determinati oggetti preziosi stanno modificando la propria funzione. Sempre più rivolta all’ottica di Noninvestimento.possiamo che essere lieti di riferire la vitalità del mercato, ad esempio attraverso la selezione di giovani talenti curata da Laura Inghirami (aka Donna Jewel). Ma d’altra parte misuriamo anche preoccupanti scricchiolii determinati dalle tante insicurezze che questa fase storica porta con sé. Per questo è ancora più rilevante, crediamo, la scelta dei propri partner e più in generale degli stakeholder della propria attività.

Da questa fase, come da tutte quelle di crisi, usciranno più forti solo i migliori. Quelli che saranno stati in grado di costruire realtà solide, relazioni corrette e positive, produzioni e attività sostenibili. Per questo è fondamentale il confronto e ci auguriamo che anche queste pagine lo consentano.

Questo numero dell’Orafo racconta molto prodotto, numerosi brand e aziende. Come sempre. Ma questa volta abbiamo cercato di riportare anche più mercato. Interpellando le principali associazioni di categoria, Federorafi e Club degli Orafi. I dettaglianti. E anche una prestigiosa firma della consulenza internazionale come McKinsey. Crediamo che questo spazio al mercato, all’analisi di risultati e tendenze, abbia un senso, anzi una necessità maggiore rispetto al solito. Stiamo vivendo un periodo, ormai anni, di grandissima incertezza. Pandemia, conflitto Russia-Ucraina, inflazione, surriscaldamento terrestre, sono alcuni dei principali fattori che concorrono a determinare un nuovo equilibrio nel rapporto domanda offerta, legato anche al nostro settore.

EDITORIALE

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CLOSE UP Sua maestà l’alta gioielleria INSIDE JEWELRY Club orafi – Oreficeria italiana: scenario complesso e incerto McKinsey & Company – Orologi e gioielleria, le nuove frontiere finanziarie del lusso Torna VicenzaOro! 2021: il report di Federorafi GRAND TOUR Alessandra Camilla Mustacchi Gaia IlariaGiuliaRotelliRossettiBonardi Martina Mancini & Giorgio Ciccone PEOPLE & BRANDS Venezianico – Tra tradizione e avanguardia Artlinea – Artigianalità & innovazione tecnologica Amen - Una storia d’amore infinita Unoaerre – Pura come l’oro LeBebé – Questione di DNA866848277885885253545556587692 1006270727475829598 FASHION Jewelry First TREND Neutral Zone Vivid Autumn Wish List for Him Wish List for Her MARKET TREND Insieme? È meglio! Alla conquista del mondo millennial Alla scoperta del mercato britannico NEWS SOMMARIO In copertina: Le Ali della Libertà, Oro bianco con diamanti e opali australiani by Gilli Gioielli Valenza, pezzo unico. Artwork by Close Up Studios.

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CLOSE UP SUA MAESTÀL’ALTA/diSimonainfantolino GIOIELLERIA Costruzioni raffinate, rimandi storici, richiami all’arte: l’Haute Joaillerie più contemporanea è pensata per emozionare

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attraverso il silenzio della riflessione, luoghi mai esplorati in cui la natura cresce incontaminata, si trasforma e dà vita a un nuovo concetto di gioielleria. A guidare la nave alla scoperta di un altrove onirico è Boucheron che, attraverso la collezione di Alta Gioielleria Ailleurs (altrove), scopre un universo dove tutto è possibile, dove i diamanti dialogano con il legno e l’oro incontra le meteoriti. I nuovi gioielli della Maison raccontano la bellezza della natura senza confini, fatta di tinte vivaci, forme organiche e contrasti in grado di esaltare il potere magnetico dei sogni.

BOUCHERON

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però a influenzare ancora lo stile e l’eleganza dei giorni d’oggi. Il viaggio nel tempo di Buccellati parte dalla collezione Vintage che raccoglie alcuni pezzi inediti realizzati tra gli anni ’40 e gli anni ’90 e riuniti adesso per celebrare la storia, le qualità artigianali e il patrimonio creativo della Maison. Grazie a un lavoro di studio e ricerca durato anni la collezione è corredata anche da un archivio di disegni originali, gessi e fotografie simbolo dell’artisticità unica di Buccellati.

BUCCELLATI

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35 CLOSE UP CHANEL Dopo la crisi degli anni ’30 anche il mondo dei diamanti si preparava a tornare al suo antico splendore grazie a Gabrielle Chanel e alla sua Bijoux de Diamants, la prima collezione di Alta Gioielleria della storia. Bijoux de Diamants, ispirata alle notti d’estate parigine, fu espressione di un personalissimo vocabolario di stile che applicava i principi dell’Alta Moda all’Alta Gioielleria. Novant’anni dopo la Maison ha voluto rendere omaggio a quella linea con un nuovo capitolo della gioielleria Chanel: 1932. Se la collezione originaria rappresentava l’estrema esaltazione del diamante, 1932 è invece il trionfo delle gemme colorate: zaffiri blu come la notte, diamanti gialli come il sole e opali densi come le galassie. La linea, che reinterpreta i simboli della cometa, della luna e del sole, comprende 77 creazioni spettacolari, di cui 12 trasformabili, che avvolgono il corpo e si animano con esso.

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Uniti da una forte legame fatto di emozioni e grandi capolavori artistici, il Festival di Cannes e Chopard festeggiano quest’anno 25 anni di collaborazione con una speciale edizione della Red Carpet Collection. Il tema “Chopard loves Cinema” scelto dalla Maison per la linea di Alta Gioielleria di quest’anno celebra le grandi avventura del cinema, dai capolavori in bianco e nero all’esplosione dei film a colori, con 75 creazioni che rappresentano, attraverso l’uso di pietre preziose di altissima qualità e un design davvero unico, l’essenza della settima arte.

CHOPARD

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39 Come spesso accade tra Couture e Alta Gioielleria, le due realtà si incontrano e influenzano a vicenda dando vita a esperimenti sempre nuovi in grado di stupire e ammaliare. Ne è un esempio la nuova collezione Dior Print che ha voluto reinterpretare in chiave preziosa alcune delle trame e dei tessuti più cari alla Maison. Motivi Liberty, geometrie e gradazioni di colore tie-dye animano 137 creazioni di altissima manifattura il cui realismo induce a credere siano realizzate non con metalli preziosi ma con leggeri tessuti di alta sartoria. DIOR CLOSE UP

MESSIKA L’ORAFO ITALIANO

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Dal fascino misterioso ed enigmatico, l’antico Egitto ha da sempre ispirato il mondo dell’arte con miti, leggende e tradizioni in grado di trasportare la fantasia verso mistiche mete lontane. La forte attrazione verso questa cultura ha coinvolto anche Valérie Messika che a Parigi ha presentato Beyond the Light, una collezione audace e dal forte impatto visivo in cui l’oro e i diamanti diventano messaggeri di passione e splendore eterno. Le linee sono pure e grafiche ma, con l’aggiunta di figure care al mondo egizio come gli scarabei o le ali di falco, il risultato è imponente e regale, da vera Hatshepsut dei tempi moderni.

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Nel solstizio d’inverno le luci del giorno lasciano spazio alle elettriche sfumature della notte più lunga dell’anno in cui i nottambuli si scambiano promesse di avventure indimenticabili e le luci brillanti scandiscono il tempo che vola tra gioie e sfarzi. Questa speciale notte dell’anno per Piaget si traduce nella collezione Solstice che delinea, attraverso pietre preziose straordinarie, la cornice perfetta per momenti di festa condivisa in cui i diamanti volteggiano e risplendono affiancati da gemme dai vibranti colori che traboccano audacia ed energia.

PIAGET

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Sin dalla sua fondazione, Van Cleef & Arpels ha conferito al diamante un ruolo da protagonista nelle proprie collezioni. Anche per la linea Legend of Diamond tutto ha avuto inizio da un diamante, il Lesotho Legend da 910 carati. Il diamante grezzo ha generato una famiglia di 67 diamanti di qualità eccezionale che hanno ispirato la linea “Legend of Diamond - 25 Mystery Set Jewels”. La collezione vanta 25 pezzi che esaltano, attraverso la tecnica Serti Mystérieux, la lucentezza delle gemme la cui particolare incastonatura ricrea leggerezza e movimento. La Legend of diamond si compone anche di un secondo capitolo - White diamond variations - che esalta l’importanza del diamante per la Maison attraverso gioielli contemporanei che evocano la bellezza delle prime creazioni Van Cleef & Arpels.

VAN CLEEF & ARPELS

L’offerta distributiva de’Nobili si contraddistingue nel proporre gioielli selezionati tra gli storici best seller della Maison e realizzati in oro e argento con un design vivace e raffinato. La lavorazione dell’oro rosa accostato all’argento e l’utilizzo dei diamanti light brown con semipreziosi donano, inoltre, un carattere unico ai gio Oro e argento, le collezioni prêt-à-porter de’Nobili.

La collaborazione esclusiva con la boutique di Milano ha avviato il progetto di distribuzione che si sviluppa nelle più importanti città italiane. La distribuzione de’Nobili si rivolge a un numero limitato di gioiellerie posizionate in un segmento di mercato medio-alto, proponendo un progetto innovativo e al tempo stesso elaborato tenendo conto delle esigenze delle singole gioiellerie.

Con le storiche boutique nel cuore di Napoli e un laboratorio all’avanguardia, de’Nobili diventa un punto di riferimento per le donne che amano lo stile e l’origi nalità, l’esclusività e l’alta qualità artigianale.

Gioielli artigianali e personalizzati dal 1943, tra cui spiccano i best seller prêt-àporter, come le iconiche collezioni realizzate in oro e argento: Polvere di Stelle, Medievale, Positano e Civette.

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ielli, da sempre ispirati alle bellezze e ai colori della natura e dell’arte, tipici dell’Italia. Scaramanzia e simbolismi ancestrali, uniti a un desi gn senza tempo, regalano significati profondi a ogni monile. La lavorazione è eseguita esclusivamente nel laboratorio de’Nobili da artigiani esperti che re alizzano le collezioni in oro e argento con la stessa cura adottata per la realizzazione delle collezioni di gioielleria e alta gioielleria della maison. Il prezzo di vendita al pubblico delle collezioni pro poste è compreso tra 350 e 800 euro, posizionan dosi nella fascia di mercato alta dei prodotti pret à porter e soddisfacendo la richiesta di diverse occa sioni d’acquisto con un prodotto di qualità. Il tutto arricchito da esclusive confezioni in seta che rendo no al meglio la presentazione del prodotto. Le innovative campagne di comunicazione om ni-channel altamente personalizzate per i singoli retailer rappresentano un supporto fondamentale per i gioiellieri. Claudio de’Nobili rappresenta la terza generazione di gioiellieri e si dedica personalmente alla cura e alla selezione dei clienti, instaurando con ognuno un rapporto basato sul rispetto, la serietà e la totale collaborazione, con l’obiettivo di offrire un servizio all’altezza del progetto.

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Nelle foto: Stefania Trenti, Responsabile Industry Research Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, e Augusto Ungarelli, Presidente Vendorafa Lombardi e Past President Club degli Orafi Italia.

INSIDE

Quadro di sintesi dell’andaento del settore orafo - milioni di € e var. % (stime)a Il settore orafo italiano 2020 2021 Variazione%2021 Variazione%1°Trim.2022

Fatturato* 7.052 10.825 +53,5 +35,3 Esportazioni** 5.366 8.483 +58,1 +29,7 di cui solo gioielli in preziosi*** 4.590 7.505 +63,5 +31,3 Importazioni** 1.870 3.041 +62,6 +36,2 di cui solo gioielli in preziosi*** 1.025 1.725 +68,4 +38,4 Saldo commerciale (export-import) 3.497 5.442 di cui solo gioielli in preziosi*** 3.565 5.780 (a) I dati si riferiscono, se non altrimenti specificato, al gruppo merceologico identificato dal codice 32.1 della classificazione ATECO 2007, che secondo la definizione dell'ISTAT include la fabbricazione di gioielleria, bigiotteria e articoli connessi, lavorazione delle pietre preziose. In questa tabella non sono pertanto inclusi i valori relativi alle materie prime metallifere (metalli preziosi) rilevati in un altro codice mentre sono incluse le pietre preziose.

Fonte: ISTAT-ATECO 321. I dati 2021 e del primo trimestre 2022 sono provvisori.

OREFICERIA ITALIANA: SCENARIO COMPLESSO E INCERTO

I dati più aggiornati riguardano il primo trimestre 2022, durante il quale l’andamento del settore orafo italiano si è confermato positivo; pur in presenza di una domanda mondiale in contrazione (-6,9% le tonnellate di gioielli in oro vendute), l’oreficeria italiana ha ottenuto dei buoni risultati sui mercati esteri con un aumento delle esportazioni di gioielli nell’ordine del 30% in valore e dell’8% in quantità. Per quanto riguarda i mercati esteri, si sono mantenuti in forte crescita tutti i principali sbocchi commerciali: Stati Uniti (+24,1%), Svizzera (+25,9%), Emirati Arabi Uniti (+11,6%) e Francia (+48,7%).

(*) Stima relativa al fatturato ex fabrica; livelli stimati sulla base dei dati Eurostat ProdCom, variazioni ricavate dall'indice del fatturato totale ISTAT (**) Fonte ISTAT; i dati 2021 e del primo trimestre 2022 sono provvisori. (***) Gioielli in argento (cod. HS 711311), in oro o altri metalli preziosi (cod.HS 711319), anche rivestiti e placcati.

Club degli Orafi e la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo hanno messo a punto uno studio sul settore orafo che verrà presentato nel corso del Convegno “Il settore orafo italiano. Uno scenario complesso e incerto”, previsto per il 9 settembre 2022 alle 14.30, presso il main stage di VicenzaOro (hall 7).

A VicenzaOro, il 9 settembre, Club degli Orafi e Intesa Sanpaolo presentano il loro report sull’andamento del settore orafo.

Le esportazioni di oreficeria italiana per mercati (milioni di € e variazioni % sul periodo corrispondente) Paese 2021 Peso 2021 Variazione%2021 Variazione % 1° Trim. 2022 Stati Uniti 1.362,6 16,1% 66,3 24,1 Svizzera 1.099,9 13,0% 43,6 25,9 Emirati Arabi Uniti 936,5 11,0% 108,5 11,6 Francia 749,6 8,8% 39,1 48,7 Hong Kong 598,4 7,1% 36,8 -18,5 Irlanda 492,1 5,8% 62,0 11,2 Turchia 354,8 4,2% 100,5 44,1 Sudafrica 312,9 3,7% 81,3 34,8 Regno Unito 205,6 2,4% 1,3 77,4 Germania 197,1 2,3% 13,7 83,9 Repubblica Dominicana 141,5 1,7% 104,8 24,1 Spagna 125,0 1,5% 53,0 25,9 Messico 112,9 1,3% 125,1 11,6 Canada 112,8 1,3% 33,0 48,7 Totale 8.482,9 100,0% 58,1 29,7

JEWELRY

Durante il convegno vicentino del 9 settembre, sono previsti gli interventi di Stefania Trenti (Responsabile Industry Research Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo) e di Augusto Ungarelli (Presidente Vendorafa Lombardi e Past President Club degli Orafi Italia). Nel corso dell’evento, oltre all’analisi statistica verrà presentato il sentiment del comparto, rilevato attraverso una indagine presso gli associati al Club degli Orafi, per cogliere le opportunità e le criticità di un contesto reso più complesso dalle tensioni geopolitiche che influenzano il potenziale di domanda e la gestione dei prezzi delle materie prime.

GRAND TOUR YOUNG ITALIAN/diLauraInghirami TALENTS Uno scalaresonodelgiovanitributospecialeaitalentigioiellocherappresentanol’eccellenzaitalianaechedestinatialavettadelsuccesso English translation page 108

Sei molto attenta alla sostenibilità, sia ambientale sia etica… Sicuramente, la scelta dei materiali e dei miei collaboratori è fondamentale. Mi affido solamente a fornitori di cui ho piena fiducia, che operano nel rispetto dell’ambiente e dei diritti umani. Ad esempio, acquistiamo l’oro presso una storica azienda italiana che fa parte del Responsible Jewelry Council (RJC), e tutti i diamanti che utilizziamo aderiscono al Kimberly Process, un’organizzazione impegnata a ridurre il flusso di diamanti utilizzati per finanziare guerre e violenza.

ALESSANDRA CAMILLA

Qual è il mercato più importante per il tuo brand? Al momento, il mercato principale è l’Italia, ma vorrei espandermi sempre più all’estero, partendo dall’Europa. Vorrei che il mio brand crescesse sempre più, mantenendosi autentico. Desidero continuare ad avere un rapporto one-to-one con il mio pubblico. Per me l’aspetto di consulenza rimarrà sempre irrinunciabile.

L’ORAFO ITALIANO 54 durante gli studi nel settore del gioiello, ha dato vita a una realtà di successo e nel 2021 è stata selezionata tra i talenti Forbes Under 30. Sostenibilità, innovazione, affidabilità: questi i suoipunti di forza.

Fin da bambina il mio desiderio è stato quello di trasformare la mia creatività nel mio lavoro. Ho studiato Fashion Business presso l’Istituto Marangoni a Milano, ma una delle tappe che mi hanno formato di più è stato lo stage a New York presso un’agenzia di pubblicità, che rappresentava brand come Buccellati e Mikimoto. Qui ho capito che la mia naturale propensione per il bello, per il lusso e per la gioielleria era in realtà una passione molto più profonda, quasi un’ossessione. Così, ho deciso di specializzarmi in Oreficeria e Gemmologia al Gemological Institute of America, dove ho approfondito anche la mia conoscenza sulle perle. Ho vinto diversi premi, come il “GIA Jewelry Design Award”. Dopo aver lavorato per società come Bulgari e Sotheby’s, ho deciso di creare il mio brand.

Sei stata selezionata da Forbes come talento Under 30. Quali sono i tuoi punti di forza? Sicuramente la sostenibilità. E l’innovazione. Ad esempio, ha avuto un ottimo riscontro la mia Diamond Bar: un configuratore online per la realizzazione di anelli di fidanzamento e per occasioni importanti personalizzati, dove è possibile selezionare i vari elementi del gioiello, dalla pietra al taglio e alla caratura in più di cinquecento combinazioni. I miei gioielli riflettono la competenza e la profonda conoscenza della materia che ho acquisito durante i miei studi. Comunicano un messaggio di fiducia e affidabilità. E permettono a chi li indossa di sentirsi a proprio agio e appagati da un punto di vista estetico.

Alessandra Camilla Mustacchi, fondatrice di Alessandra Camilla Milano. All Diamond Rombi Mini Hoop Earrings. Marquise Pavè Oro bianco.

Trilogy oro giallo e smeraldo.

MUSTACCHI

Quali sono le caratteristiche che rendono unici i tuoi gioielli?

I miei gioielli sono realizzati in argento e in bronzo. La preziosità non è data dal materiale ma dall’elemento del design, dalle forme e dai volumi. Le donne che scelgono di indossare le mie creazioni hanno età differenti, le madri si scambiano i gioielli con le figlie. Le mie clienti sono donne interessate alla qualità, alla manifattura, al vero valore del gioiello. Ricercano un oggetto speciale e prezioso. Come immagini il futuro del tuo brand?

In questo momento sono felice del fatto che si stiano presentando nuove opportunità e nuove collaborazioni con altre realtà con cui sto creando delle sinergie molto interessanti, e vorrei che questo continuasse sempre più anche in futuro. Inoltre, vorrei continuare a portare avanti parallelamente i due mondi del gioiello e del decoro d’interni.

GALA ROTELLI

Qual è stato il percorso che ti ha portato a creare il tuo brand di gioielli? Sono sempre stata circondata dalla bellezza e dalla creatività: i miei genitori sono entrambi architetti. Ho scelto di studiare a mia volta architettura affascinata dalla progettazione, dal suo metodo. All’inizio realizzavo decori con vetro e ceramiche e poi ho cominciato a creare i miei primi gioielli che mi permettono di applicare quel metodo a piccole dimensioni, piccole quantità e materiali da lavorare artigianalmente. Ho studiato anche arte e design: Arte Moderna presso il Sotheby’s Institute of Art di Londra, Design e Trend Forecasting presso la Parsons School of Design di Parigi e il corso di alta formazione in Design del Gioiello di Alba Cappellieri al Politecnico di Milano.

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Per Gala Rotelli l’architettura è il punto di partenza per la creazione di un brand che racconta il potere del processo creativo e dei sentimenti racchiusi negli oggetti. Attraverso lo studio dello spazio e dei suoi elementi, i gioielli diventano oggetto per il corpo e gli elementi di arredo oggetto per lo spazio dove il corpo si muove.

Orecchini Grape. Frida Charm.

RotelliGaladifondatriceRotelli,Gala ©LeaAnouchinsky.

Bracciale Fontana.

Desidero trasmettere alle donne la fiducia nel potere che la creatività ha di rendere più forte il nostro io interiore, e vorrei che i miei gioielli rappresentassero un amuleto in questo senso. È fondamentale riuscire a ritagliare uno spazio, nella propria quotidianità, per esprimere e sperimentare la parte più creativa di noi. I miei gioielli partono sempre da un’emozione, da un sentimento, oppure dall’ispirazione che deriva da oggetti legati al mondo del design e dell’arte. Dietro a ogni forma c’è sempre una storia che voglio raccontare, un messaggio che voglio trasmettere, rispetto a cui l’estetica dell’oggetto è secondaria.

“Follow the little light” è il tuo mantra: qual è il significato? Credo che ogni donna abbia una luce dentro di sé, un aspetto fanciullesco e creativo.

Collana, Collezione Campo di fiori. Collezione Utopia.

Giulia Rossetti è l’anima creativa di GIÜRO, un mondo fatto di spensieratezza, colore e vivacità tradotto in gioielli realizzati a mano con perline e fili colorati. Un ricordo d’infanzia che per l’artista si trasforma nel suo “progetto più bello” e che unisce le sue due anime creative: da una parte GIÜ che sta per GIULIA e che richiama il suo spirito libero, dall’altra RO come Rossetti, istituzione italiana del Made in Italy. «Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia dove l’amore per il design e la moda si respiravano ogni giorno. Fin da piccola ho sempre avuto la passione per gli accessori e per il fatto a mano, in particolare per i bijoux.

il tuo percorso formativo?

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Dopo il corso di Design del gioiello allo IED, ho frequentato un master alla Creative Academy di Milano in Design e Arti applicate. Ho collaborato con marchi come Gripoix a Parigi, Giampiero Bodino e Marni fino a che, nel 2018, ho preso la decisione di intraprendere una nuova avventura all’interno dell’azienda di famiglia, nel mondo delle borse. Ora gestisco il reparto pelletteria/accessori, dove mi diverto a mescolare il mio linguaggio creativo e senza regole con quello più tradizionale di Fratelli Rossetti. Penso che l’orgoglio e la gratificazione più grandi siano poter entrare ogni mattina in azienda al fianco di mio padre e i miei zii e dare il mio contributo. Da maggio 2021 gestisco anche GIÜRO, il mio mondo senza regole, un luogo dove poter esprimere la mia creatività a 360 gradi.

Ricordo che da bambina passavo le giornate a creare gioielli con perline e fili colorati per poi venderli sul pareo in spiaggia, insieme a mio Qualnonno».èstato

Il successo di Campo di fiori è stato sorprendente, tale da spingermi a dare vita a un mio brand. GIÜRO nasce con l’intenzione di raccogliere e raccontare tutto il mio mondo: è una grande sfida, un mix tra quanto di più difficile e naturale io abbia mai fatto. Amo ricercare, scoprire cose nuove e prendere ispirazione da quanto mi circonda: colori, profumi, suoni e stati d’animo. Uno degli aspetti fondamentali del mio progetto è il fatto a mano: avere la sensibilità di poter dar forma alle idee e sperimentare cose nuove è davvero una magia. Sono assolutamente a favore della tecnologia, specialmente in un ambito come quello del gioiello che ha sempre bisogno di evolvere e aggiornarsi, ma nel caso di GIÜRO è la lavorazione a mano e l’imperfezione a rendere unico ogni pezzo. Il mondo fantastico di GIÜRO in tre parole? Colore, spensieratezza, energia. C’è un gioiello o una collezione a cui sei particolarmente legata? Ogni pezzo parla di me, di quello che ho dentro, di quello che amo. Dal primo all’ultimo pezzo, dalla playlist Giüroland al Giüroscopo, l’oroscopo personalizzato che aggiorno ogni mese. Il mio obiettivo è creare un universo di positività e colori, di smiles e perline colorate, dove potersi perdere anche solo per un momento.

GIULIA ROSSETTI

GiuliaRossetti,fondatricediGIÜRO.

La tua collezione di gioielli, Campo di fiori, nasce nel 2020, durante il primo lockdown… Volevo portare un po’ di spensieratezza, allegria, luce e colore in tutto il grigio di una situazione così incerta e spaventosa.

Ilaria Bonardi disegna e realizza da sola ogni gioiello della sua collezione Città tra le dita, ispirata all’architettura e alla magia che indossare il proprio “posto del cuore” può suscitare. Unicità, semplicità, praticità: questi i suoi Comevalori.nasce la tua passione per il gioiello?

ILARIA BONARDI

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Al liceo pedagogico la professoressa di storia dell’arte mi chiese: “Perchè non ti iscrivi all’Accademia di Belle Arti di Brera?”. Sul momento sono rimasta sorpresa. Invece è stato proprio l’inizio del mio percorso artistico: all’esame alla triennale di Decorazione a Brera ho portato trenta gioielli, tutti diversi tra loro. Dopo aver terminato la triennale mi sono iscritta alla Scuola Orafa Ambrosiana, ai corsi di Oreficeria Professionale e Modellazione della Cera. Parallelamente, frequentavo il biennio specialistico in Design del Prodotto all’Accademia.

viaggio.Ilaria Bonardi, fondatrice di Ilaria Bonardi.

Cosa ti ha portato a decidere di aprire la tua attività? Il mio primo impiego da stagista è stato all’interno di un’importante gioielleria in Corso Buenos Aires a Milano come commessa, ma contemporaneamente avevo una postazione alla Scuola Orafa Ambrosiana per realizzare i miei gioielli. Per un’altra azienda, che vendeva diamanti e pietre preziose e aveva anche un marchio di gioielleria, disegnavo gioielli dal tocco giovane e innovativo ma sentivo che l’alta gioielleria non era la mia vocazione. A un certo punto ho scelto di creare qualcosa di mio: ho investito i miei guadagni per aprire il mio shop online. Tutti i gioielli sono disegnati, realizzati e rifiniti dalle mie mani, e questo li rende irripetibili. Hanno uno stile lineare e pratico e sono adatti a essere indossati in ogni occasione. Inoltre, le mie creazioni sono realizzate in argento 925 e questo le rende accessibili a tutti.

Città tra le dita è il nome della tua collezione principale. come nasce l’ispirazione per questi gioielli? E qual è il tuo posto del cuore? Tutto ha avuto inizio con la mia tesi di laurea sul Genius loci e sulla magia dell’emozione che un particolare luogo può suscitare. Avevo realizzato una collezione di gioielli che rappresentava il complesso architettonico dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Ogni parure ne simboleggiava una parte (l’orto botanico, la biblioteca, l’osservatorio astronomico, l’accademia) attraverso un particolare significativo. Successivamente, ho deciso di riprodurre questa idea sull’intera città di Milano. Ho studiato le mappe e ne ho estrapolato una piccola parte, che va da Piazza Castello fino a Brera. Dopo aver postato l’immagine del gioiello su Instagram, ho ricevuto moltissime interazioni e richieste da parte di amiche milanesi di realizzare lo stesso pezzo anche per loro. I miei viaggi successivi, in città come Roma e Lisbona, mi hanno spinto a creare gioielli che rappresentassero anche queste città. Così è nata Città tra le dita. Il mio posto del cuore è un mix tra Parigi, la mia città preferita, Milano, la città che mi ha formata, e anche New York, la meta del mio ultimo e tanto sognato

Anelli Dubai, collezione Città tra le dita.

Anello Milano, collezione Città tra le dita.

C’è un gioiello a cui siete particolarmente Martina:legati?

Dans Les Rues è il brand di Martina Mancini e Giorgio Ciccone, due personalità creative e complementari, che racconta una storia di passione, generosità e condivisione e rappresenta un caso di successo che ha saputo conquistare l’ammirazione delle più importanti celebrities internazionali.

Martina: Io ho studiato Architettura, ma ho sempre amato i gioielli. Durante l’università ho dato vita alla mia prima piccola collezione, ma i tempi non erano ancora maturi. Ho ripreso il progetto dopo tre anni. Di fatto, Dans Les Rues esisteva già prima che io e Giorgio ci conoscessimo, ma era ancora solamente un sogno. Ho contattato Giorgio durante la pandemia ed è nato un forte feeling tra noi.

MARTINA MANCINI & GIORGIO CICCONE

Giorgio: I nostri percorsi ci avevano portato a sviluppare competenze diverse e complementari. Martina conosceva molto bene la produzione ed era molto preparata nello studio dei materiali. Io avevo competenze di branding strategico. Abbiamo creato Dans Les Rues: un prodotto che fosse forte e accessibile al mercato, e che si collocasse in un nuovo segmento, a metà tra l’alta gioielleria e l’accessorio.

Martina Mancini & Giorgio Ciccone, co-fondatori di Dans Les Rues. Anello Lux Pink and Green, collezione Heart Boom Boom. Anello Lux Mou Mou Pink, collezione Heart Boom Boom. Orecchini arancioni della collezione Upho. Anello Liquid Poison Fuchsia and Pink, collezione Poison.

L’ORAFO ITALIANO 58

Io sono molto legata al cuore della collezione Heart Boom Boom. Lo definisco il mio primo amore. Ricordo il momento in cui lo abbiamo creato, per me ha un grande valore..

Come nasce Dans Les Rues? Giorgio: Dall’incontro tra me e Martina, un anno fa. Io ho sempre lavorato nel settore della moda. Sono stato uno dei primi editors digitali in Italia, mi sono occupato di direzione creativa e artistica. Una tra le mie ultime collaborazioni più importanti è stata quella con Converse. Ma la passione per il gioiello è sempre stata forte, fin da bambino.

Giorgio: I ricordi della nostra infanzia, dal mondo di cartoons come Polly Pocket o Sailor Moon, e dall’osservazione di cioè che ci circonda. Martina: I nostri prodotti sono realizzati in argento e poi bagnati in oro. Utilizziamo la tecnica della galvanica cataforesi e la tecnica della laccatura, che conferisce al gioiello i colori vivaci e brillanti che caratterizzano il nostro brand. Inoltre, utilizziamo una qualità altissima di zirconi, i cubic zirconia.

Quali sono le ispirazioni per le vostre creazioni?

Giorgio: Il cuore ha un grande valore emozionale per entrambi. In questo preciso momento... non riesco a distaccarmi dagli orecchini Upho. Come immaginate il target di Dans Les Rues?

Martina: Un pubblico genderless che ama seguire i trend del momento e sentirsi cool e sexy senza sforzo. Il suo stile è effortlessly-chic e ama valorizzarsi con gioielli colorati dalla forte personalità. Ci piace il fatto che i gioielli di Dans Les Rues siano indossati da ragazz* molto giovani come da persone mature perché in fin dei conti le caratteristiche di chi indossa i nostri gioielli non hanno età. English translation page 108

Dove mi pare e piace. Musetto è l’anello chevalier dal cuore prezioso che puoi mettere al dito che preferisci e del colore che più ti valorizza. @lisao._jewelslisaojewels.com

L’ORAFO ITALIANO 60 V

“Perché non esiste una maison italiana di riferimento per l’orologeria?”, ci siamo chiesti forse con un po’ di ingenuità ma sicuramente tanta passione e umiltà. Così abbiamo incominciato a nutrire il sogno di fondare un nostro brand. Un master a Melbourne ci ha permesso di individuare il crowdfunding come canale alternativo alla finanza tradizionale: grazie a Kickstarter abbiamo reperito il capitale iniziale di oltre 800.000 dollari». Il capitale, però, non basta… «Forse anche grazie alle nostre origini veneziane, in cui ci riconosciamo molto, che hanno nel DNA curiosità, spirito pionieristico e ricerca della bellezza fin dal Rinascimento, abbiamo voluto risalire alla fonte. Tramite il web, abbiamo individuato delle eccellenze manifatturiere internazionali. Abbiamo preso un biglietto aereo per Hong Kong e abbiamo incontrato produttori di altissimo livello che con grande generosità ci hanno enezianico è un’azienda italiana con sede a San Donà di Piave, Venezia, che dal 2017 produce orologi automatici di qualità, dal design distintivo e al tempo stesso accessibili, combinando i migliori know-how dei principali distretti manifatturieri di tutto il mondo.

L’avventura di Alberto e Alessandro Morelli, ovvero quando la passione conquista il mondo

Nel 2021 il fatturato è stato di 2,7 milioni di euro, con oltre 14.000 orologi prodotti e un network di più di 100 punti vendita di cui oltre 60 in Italia. Attraverso il proprio ecommerce, Venezianico commercializza i propri prodotti in oltre 80 paesi. Fondatori del brand sono Alberto e Alessandro Morelli, nel 2017 rispettivamente 25 e 23 anni.

TRA TRADIZIONE E AVANGUARDIA

«Da sempre siamo stati affascinati dagli orologi», raccontano. «Conoscevamo tutte le specifiche tecniche dei modelli importanti ma non avevamo –ovviamente – possibilità di collezionarli.

Avete un sogno nel cassetto? «Certamente! Quello di creare un distretto italiano dell’orolegeria di alta qualità. Ma per questo occorre tempo, umiltà e voglia di mettersi in gioco. Noi ce la mettiamo tutta!».

messo a parte dei loro segreti. Nella città di Shenzhen, nel distretto cinese di Guangdong, per esempio, esistono aziende che non hanno nulla da invidiare a quelle svizzere di altissima tradizione. Soprattutto abbiamo trovato una realtà industriale disponibile a dar credito a due giovani come noi». Avevate la produzione, ma come siete arrivati al prodotto? «Anzitutto abbiamo fatto approfondite ricerche sui bisogni di mercato e messo a punto percorsi ancora inesplorati. Il primo nostro orologio è Nereide, che si ispira all’omonimo sottomarino, varato a Venezia nel 1913, un capolavoro dell’ingegneria navale dell’epoca. Nereide è un modello dal design classico e versatile che si presta a un’infinità di varianti. A fine 2021 abbiamo depositato un brevetto per la peculiare costruzione del quadrante di Nereide Ultraleggero, il primo modello scheletrito, mentre a luglio abbiamo lanciato il Nereide Ceramica, subacqueo,

Il mondo dell’Haute Horlogerie ha confini definiti. Come vi approcciate a questa realtà?

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L’altro nostro prodotto di punta è Redentore, entrambi con diverse varianti».

un prodotto come “lussuoso” o meno a partire dalle sue qualità intrinseche e dal messaggio che l’azienda vuole trasmettere, sganciandosi quindi da una mera logica di prezzo. È questa la tendenza a cui noi ci rifacciamo».

Gli orologi di queste pagine: sopra, Nereide Tungsteno: cassa in acciaio 316L da 42 mm, vetro zaffiro antiriflesso; ghiera unidirezionale con inserto in Tungsteno; movimento automatico svizzero Sellita SW200-1; subacqueo fino a 200 metri di profondità. Nella pagina a fianco, Nereide Tungsteno: cassa in acciaio 316L da 42 mm, vetro zaffiro antiriflesso; ghiera unidirezionale con inserto in Tungsteno; movimento automatico svizzero Sellita SW200-1; subacqueo fino a 200 metri di profondità.

con lunetta in ceramica e cassa da 42 mm.

«Non siamo in competizione. Il nostro è un prodotto che vuole essere inclusivo, oltre che sostenibile. Un oggetto di qualità non deve necessariamente essere molto costoso. Abbiamo eliminato tutte le intermediazioni non essenziali per i nostri clienti al fine di offrire un prodotto accessibile, senza rinunciare alla qualità. Inoltre, offriamo un rapporto stretto e continuativo ai nostri clienti, molti dei quali sono collezionisti attratti dalla specificità e qualità dei nostri prodotti e stanchi di attese anche di due anni per ottenere risposte e assistenza dai brand più blasonati». Come viene percepito il vostro prodotto? «Il cliente è sempre più abituato a considerare

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Our findings are manufactured according to proprietary technologies, internally conceived and tested. Our mission is to combine production techniques and functionality, in order to offer our customers high-quality items able to face challenges of international markets.

Un’altra estate volge al termine e con dubbi e incertezze, ma anche con una buona dose di speranza, ci affacciamo all’autunno, pronti a un nuovo cambiamento. Anticipate come di consueto con largo anticipo dalle sfilate di marzo, le tendenze per questa nuova stagione rispecchiano il forte desiderio di sperimentazione e, allo stesso tempo, l’importanza di alcuni capisaldi che hanno fatto la storia dello stile. Tra color blocking e tonalità pastello, abiti da vere principesse o da regine dello streetstyle, i gioielli si sono affermati come accessorio in grado di fare la differenza. Se da un lato si tende a mettere in mostra orecchini sempre più grandi e colorati, dall’altro viene riconfermato anche per questa stagione uno dei grandi classici della gioielleria: la perla. Colorata, tonda o barocca, ricopre anelli multi-dita, collane lunghissime e, in alcuni casi, anche interi abiti. Tornano anche i bangle rigidi da portare rigorosamente oversize e in abbondanza combinando colori, materiali e forme diverse. Un accessorio che si è affermato da pochi anni ma che ogni stagione non smentisce la propria presenza in passerella è, invece, l’earcuff. Questo autunno ce ne saranno per tutti i gusti: geometrici che riprendono i loghi delle grandi maison, ispirati alla natura con fiori e pietre preziose che sembrano abbracciare l’orecchio e, infine, con cascate di frange d’oro e diamanti che si confondono tra i capelli.

JEWELRYFIRST FASHION / Di Simona Infantolino

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In apertura Saint Laurent Fall 2022 Ready to wear. In questa pagina, dall’alto a sinistra, in senso orario: Giorgio Armani, Fall 2022 Ready to wear. Stella McCartney Fall 2022 Ready to wear. Orecchini cerchio di Villa Milano in alluminio viola con zaffiri rosa e diamanti. Orecchini Radiator Hoop di David Webb in oro e platino con diamanti e smalto azzurro.

ORECCHINIMAXI

PERLE FASHION Dall’alto, a sinistra, in senso orario: orecchini della linea Ritmo di Crieri in oro rosa con diamanti bianchi. Collana Ombelicali di Buccellati in oro bianco e giallo con perle tonde e perle di Tahiti. Dolce&Gabbana Fall 2022 Ready to wear. Givenchy Fall 2022 Ready to wear.

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Dall’alto, a sinistra, in senso orario: Etro Fall 2022 Ready to wear. Saint Laurent Fall 2022 Ready to wear. Bracciale rigido Lunaria di Marco Bicego in oro giallo lavorato con la tecnica del bulino. Bracciale di Vendorafa in oro giallo interamente martellato a mano.

BENGLES

69 FASHION Dall’alto, a sinistra, in senso orario: earcuff Unchained Soul della collezione di Alta Gioielleria Messika by Kate Moss in oro giallo con diamanti tondi e diamanti taglio baguette. Fendi Fall 2022 Ready to wear. Earcuff Giardini Segreti di Pasquale Bruni in oro rosa con diamanti bianchi e champagne. Christian Dior Fall 2022 Ready to wear. EARRINGS

La personalizzazione del gioiello come punto di forza di Artlinea, oggi una delle più grandi realtà produttive orafe del distretto aretino.

INTERVIEW

TECNOLOGICA TRA ARTIGIANALITÀ E INNOVAZIONE

A

rtlinea nasce nel 1983 per volontà di Doriano Martinelli, e negli anni si guadagna una posizione di primo piano nel panorama della produzione orafa. «I nostri punti di forza sono l’unione della tradizione orafa artigiana del distretto aretino, dove ci troviamo, unita a una grande attenzione all’eccellenza produttiva e ai contenuti fashion dei nostri prodotti, componente a cui ci siamo avvicinati già da tempo», racconta Martinelli. L’azienda infatti produce e vende direttamente tutti gli articoli proposti nei propri cataloghi senza alcuna intermediazione. Dall’elaborazione dell’idea alla creazione del gioiello, fino alla cura di ogni dettaglio del packaging e della consegna al cliente finale: tutti i prodotti Artlinea sono interamente progettati e realizzati all’interno Un’altradell’azienda.importante caratteristica della produzione di gioielli Artlinea è la meticolosa attenzione riservata alla selezione delle materie prime. L’oro 18 carati e l’argento 925 – rodiato o dorato – abbracciano gemme di grande valore. Diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri, morganiti, acquemarine e perle: tutte le pietre montate nei gioielli Artlinea sono accompagnate da un certificato che ne attesta tipo e qualità certificati. La scrupolosa selezione gemmologica, inoltre, ne garantisce l’eccellenza a livello di colore, purezza e taglio. «Col tempo», continua Martinelli, «abbiamo messo a punto quella che è diventata un po’ la nostra caratteristica: la possibilità, per il cliente finale, di personalizzare ogni singolo aspetto del il proprio gioiello. Alcune nostre linee dedicate al gioiello personalizzabile

L’ORAFO ITALIANO 70

PEOPLE & BRANDS

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Nelle foto, alcune creazioni di Artlinea; il brand pone da sempre grande attenzione alla personalizzazione dei suoi gioielli rispondendo alle richieste del cliente. prevedono e la fornitura al negoziante di un kit vendita esemplificativo in termini di modelli e variazioni possibili. Il cliente può così, con la guida esperta del gioielliere, crearsi il suo gioiello unico, quello che corrisponde perfettamente ai suoi gusti, alle sue emozioni, e che rimarrà per sempre solo suo. Grazie a una struttura di oltre 50 professionisti del settore e a tecniche di lavorazione innovative che vanno dalla progettazione CAD a macchinari di ultima generazione come laser e stampanti 3D, abbiamo tempi di consegna molto stretti: siamo in grado di fornire il prodotto richiesto in alcuni casi addirittura in un giorno lavorativo, e sicuramente entro 4/5 giorni dall’ordine per gli articoli più complessi. Insomma, la formula vincente che abbiamo ideato è quella di far collaborare in sinergia figure specializzate nello studio delle tendenze di mercato, ideazione, progettazione, ingegnerizzazione, selezione delle pietre preziose, produzione, finitura e controllo qualità con i maestri gioiellieri responsabili delle fasi di incassatura delle pietre e di finitura del gioiello, passaggi che richiedono un elevatissimo livello di manualità ed esperienza».

NEUTRAL ZONEdi Simona Infantolino FENDI LAMTHEWATCH L’ORAFO ITALIANO BURBERRYNEILBARRETT

Pulizia delle linee e neutralità dei colori: la palette autunnale per l’uomo si libera di ogni distrazione per lasciare spazio all’essenzialità del beige, del nude e dell’avorio. Un’eleganza sussurrata che si impone con delicatezza e garbo senza mai il bisogno di primeggiare

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VUITTONLOUIS

AMI ZEGNA FENDI CALVIN KLEIN PAUL HEWITT TREND

74 VIVIDAUTUMN BROSWAYVERSACE OBERRAUCHDANIELE SWAROVSKI L’ORAFO ITALIANO di Simona Infantolino

75 Contro ogni previsione l’inizio dell’autunno non cancellerà con tonalità cupe l’energia e la spensieratezza delle vacanze estive appena concluse. La stagione che è alle porte, infatti, si reinventerà attraverso colori sempre più accesi per affrontare con vivacità l’arrivo del freddo MCQUEENALEXANDER OPSOBJECTS JIMMY CHOO LUCIONIALESSANDRO TREND BOTTEGA VENETA

Anello della collezione Cocktail di Amen in argento con finitura rodiata e zirconi colorati.

Qualche tocco vivido di colore su borse e occhiali da sole; i gioielli, invece, raccontano con garbo la raffinatezza di pietre naturali e quadranti colorati.

Orologio della linea Iconic Link di Daniel Wellington in acciaio con quadrante pastello.

Décolleté Belle Vivier Trompette in Vernice di Roger Viver.

Foulard Kerry di Ralph Lauren in misto seta a fiori.

Bracciale Magnetica System di Breil in acciaio colorato e agata glicine.

L’ORAFO ITALIANO

Abito lungo stampa pastello di Weili Zheng. Borsa Mini Liza in raso di Rubeus Milano.

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Occhiali da sole Angle di Bottega Veneta in acetato.

Una donna dai gusti romantici si affaccia alla prossima stagione autunnale con delicatezza prediligendo colori tenui, toni pastello e accessori in grado di esaltare lo stile senza eccessi.

WISHListdi Simona Infantolino

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Sportivo, dinamico e pronto a qualsiasi imprevisto, l’uomo si prepara all’arrivo delle temperature più fredde seguendo un unico motto: la praticità. Gli impermeabili sono pronti ad affrontare anche gli acquazzoni più imprevisti, le sciarpe a proteggere dai primi venti freddi e gli orologi a vivere le avventure urbane con pratici cinturini in velcro.

Orologio Mission to Uranus di Omega X Swatch in bioceramica con cinturino in velcro.

List

Bracciale di Sector No Limits in acciaio e ceramica blu. Zaino Linea V di Valextra in pelle di vitello Millepunte.

Cappello da baseball di Loro Piana in vicuña, reso impermeabile dal trattamento Storm System®. Impermeabile navy di Suitsupply realizzato in una miscela di lana. di Simona Infantolino Sciarpa in cashmere di Falconeri.

WISH

Sneaker Classica Boland Plus 2 di Church’s in pelle di vitello e pelle scamosciata. Collana della collezione Tommy Hilfiger Jewels in acciaio.

TREND

UNA STORIA D’AMORE INFINITA

L’ORAFO ITALIANO 78 Q uando si parla di gioielli in argento, non si può non pensare immediatamente ad Amen, l’azienda leader in proposte jewellery in argento che quest’anno celebra i dieci anni di attività. Fondata nel 2012 da Giovanni Licastro, il brand da sempre racconta di emozioni da indossare, di gioielli dove la creatività e un’estrema cura produttiva e dei dettagli rendono ogni proposta un’esperienza coinvolgente fin dal momento dell’acquisto. Insieme a Doodle The Original, Amen fa parte della società Croce del Sud, azienda specializzata nel segmento fashion jewellery che si occupa del design, del marketing mix e della distribuzione dei suoi prodotti in tre diversi continenti. In Italia la distribuzione di Amen, suo marchio principale, conta più di 1000 punti vendita tra wholesale, Amen Store e Shop in Shop. La storia del brand parte con il primo bracciale da uomo in cuoio e argento, che porta incise le parole della preghiera universale per definizione, il Padre nostro, ormai divenuto una vera e propria icona di stile. «Da quell’inizio abbiamo percorso tanta strada», spiega Giovanni Licastro. «E ora siamo in grado di offrire una vasta gamma di collezioni con un grande contenuto fashion, che però, non tradiscono i nostri valori fondanti: fede, amore, fortuna e, ovviamente, moda».

Fedele al suo messaggio di armonia e amore universale, Amen propone tre nuove linee per la stagione autunnale.

INTERVIEW

Inoltre, il brand ha creato una medaglietta a supporto della Fondazione IEO-Monzino che, con l’iniziativa “Follow the Pink Spring Edition”, sostiene IEO Women’s Cancer Center, il primo Centro in Italia dedicato al mondo dei tumori femminili nella sua globalità. «Per noi i valori umani rimangono fondamentali», continua Licastro. «Ma vogliamo anche trasmettere lievità e gioia di vivere. In questi giorni stiamo presentando la collezione Cocktail, di anelli, che tanto successo ha avuto quest’estate e che, nella versione autunnale, si arricchisce di collane e orecchini in nuance come il caffè, il blu e i verdi. A questa si affiancano le linee Tennis e Lady: prodotti più classici interpretati con gusto contemporaneo».

Variegata la strategia di business del marchio: un’offerta di prodotti eccezionalmente ricca, la collaborazione con i negozianti con continua assistenza e suggerimenti visuali, l’apertura di negozi monomarca in centri commerciali e una grande attenzione alla brand reputation. Da marzo, Amen è accanto a Fondazione Telethon con il progetto “Come a casa” pensato per accogliere le famiglie di piccoli pazienti che arrivano da tutto il mondo per sottoporsi alla terapia genica presso l’Istituto San Raffaele Telethon di Milano in modo che la famiglia rimanga unita. A Fondazione Telethon, AMEN dedica un bracciale con cordino rosso, corredato da un ciondolo a forma di casetta con un piccolo cuore al suo interno.

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Nelle foto, in senso orario: Giovanni Licastro; bracciale Padre Nostro; collana collezione Lady; bracciali collezione Tennis; anelli collezione Cocktail.

DELFINANZIARIEFRONTIERELEGIOIELLERIA,ENUOVELUSSO Fare previsioni è molto difficile, nell’attuale periodo storico», esordisce Emanuele Pedrotti, partner e responsabile per il Mediterraneo della practice Apparel, Fashion & Luxury di McKinsey & Company, la celebre multinazionale di consulenza strategica. «Più realistico è cercare di tratteggiare uno scenario tenendo conto di vari fattori. Oltre alla pandemia e alle sue imprevedibili ondate, bisogna sicuramente considerare il conflitto Russia-Ucraina, che poi è scontro tra est e ovest. Ma c’è un altro elemento, cioè il tema del riequilibrio della liquidità sui mercati internazionali. In questo periodo di liquidità intensa, nel mondo dei beni di lusso, al concetto di “consumo” è stato sostituito quello di “investimento”.

Una Birkin in coccodrillo, un’auto di superlusso, un orologio di alta orologeria sono considerati un investimento e non un consumo, per diversi motivi: non sono disponibili subito, sono caratterizzati da scarsità di prodotto e via dicendo. Sono vissuti alla stregua di opere d’arte. Inoltre, il mondo è radicalmente diviso: ci sono i “sempre più ricchi” e i “sempre più poveri”. Il riallineamento dei tassi di interesse avrà grosse ripercussioni sulla disponibilità finanziaria nel sistema. A tal proposito, recentemente Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha lanciato un avvertimento diretto alla Federal Reserve, la banca centrale americana: “È in arrivo un uragano finanziario”».

Che indicazioni si potrebbero dare ai produttori di orologeria e oreficeria che

L’acquisto di questi prodotti di alta gioielleria, alta moda, alta orologeria rappresenta per un certo tipo di pubblico una corsa a un bene rifugio e l’appartenenza a un club più che in passato? «Non lo chiamerei “bene rifugio”. Più che altro si tratta di differenziazione: in presenza di grandissima disponibilità economica, si differenzia. E allora ci sta che un 3% del portafoglio vada in opere d’arte, auto di lusso, orologi. In un momento di grande liquidità, questi oggetti sono diventati asset class e non più semplicemente beni di consumo».

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« Emanuele Pedrotti di McKinsey & Company racconta i nuovi scenari dei mercati di alta gamma, con un particolare focus sull’orologeria

INSIDE JEWELRY OROLOGI

81 INSIDE JEWELRY

English

È chiaro che in caso di forte contrazione monetaria ne risentirà meno rispetto ad altri mercati con un andamento già negativo. Emerge prepotente il tema del mercato dell’usato, in cui il bene mantiene il valore iniziale e, siccome è un mercato secondario nascente, crescerà di più di un mercato già esistente. Si stima che, nel 2025 rispetto al 2019, il mercato dell’orologio nuovo crescerà di circa 3 miliardi, quello dell’usato di 11-12 . Un altro valore da tener presente è l’inflazione. La capacità di gestire l’usato da parte del trade è fondamentale per sostenere il mercato del nuovo, spesso si vende il vecchio per acquistare il nuovo modello; inoltre si hanno servizi come le certificazioni - sul gioiello la pulitura, e via dicendo - che fidelizzano il consumatore. Basta osservare il successo

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di recente hanno vissuto una stagione positiva? «Gli elementi di cui tener conto sono anzitutto di ordine macroeconomico, con tre variabili completamente ingovernabili: Covid, rapporti est-ovest, andamento della liquidità, dei tassi di interesse e del mercato monetario. A questo si aggiungono alcune considerazioni. Il mercato degli orologiquello della gioielleria è leggermente diverso - mostra un trend positivo di lungo periodo.

del mondo delle aste meno conosciute rispetto ai colossi Sotheby’s e Christie’s: c’è grande attenzione guidata dalla logica della circolarità, del valore dell’autenticità del prodotto del passato. Anche il tema del pre-ord è preponderante nel mercato e non può essere trascurato dal distributore e dal negoziante». Suddivisione del globo in aree: ci sono differenze tra mercati, per esempio, cinese e americano, o questo tipo di pubblico si muove uniformemente? «Sugli orologi metà del mercato è cinese, 20% di Usa e 30% di Europa. Con il Covid i cinesi hanno mantenuto la stessa dimensione di acquisti del passato: significa che acquistano in patria quello che prima compravano all’estero. I lockdown cinesi hanno generato una forte contrazione dei consumi nelle regioni impattate. Per quanto riguarda gli Usa, si tratta di un mercato normalmente reattivo a disponibilità di liquidità: nel momento in cui sono stati introdotti incentivi per fronteggiare gli effetti della pandemia, gli americani li hanno spesi. La crescita dei marchi di lusso in quella parte di mondo sta già iniziando a diminuire e ci si attende una contrazione dei consumi».

Qual è la situazione del mid market e del fashion market? «Si sta contraendo. I “gen Z” non usano l’orologio come strumento per vedere l’ora, per quello ci sono i cellulari. Mentre i possessori di smart watch legati allo sport praticato sono tendenzialmente persone che incominciano a essere consce dell’importanza di prestare attenzione al proprio benessere; una consapevolezza poco presente tra i più giovani. Per concludere, l’ultima tematica è banale ma significativa: la commistione della store experience con quella dell’online. Si registra una crescita dei canali diretti, dell’interazione tra retailer e consumatore, ma anche dei canali online, che secondo le proiezioni passerà da 1 a 5%. Insomma, non essere presenti attivamente e in modo efficace sull’online significa rinunciare a questa importante crescita». translation page 108

83 “The State of Fashion: Watches & Jewellery”, The Business of Fashion e McKinsey & Company. INSIDE JEWELRY

Rino De Feo, classe 1964, è titolare della gioielleria Lo scrigno d’oro nel centro di Milano.

R

ÈINSIEME?MEGLIO!

“Tutela-Concorrenza”: l’iniziativa di coordinamento dei piccoli-medi negozi del comparto jewelry, nata su Telegram, raccontata da uno dei promotori

“Tutela-Concorrenza” conta attualmente 519 negozi e si definisce una chat di “auto-tutela, auto-promozione e auto-organizzazione dal basso delle gioiellerie, oreficerie, orologieri”. «Siamo in presenza di un fenomeno di trasformazione importante del nostro settore», spiega De Feo. «Negli ultimi 15 anni c’è stato un radicale cambiamento della filiera che ci riguarda. Prima era una linea retta composta da produttori-grossisti-retail, cioè dettaglianti: negozi più o meno storici, più o meno grandi, distribuiti anche in piccoli paesi. Oggi il retail si è ramificato: esistono negozi monomarca aperti dagli stessi produttori, grandi catene talvolta anche internazionali, l’e-commerce con piattaforme generaliste come Amazon e eBay ma anche specializzate. Senza contare il fenomeno della brandizzazione, ovvero quei produttori che si trasformano in marchio, iniziato oltre 25 anni fa. È chiaro che i piccoli e medi negozi, solo insieme, potranno essere un po’ meno… Comepiccoli».può una gioielleria medio-piccola resistere in questo mercato sempre più variegato? «A nostro parere ci vuole innanzitutto una grandissima professionalità e preparazione. Poi dobbiamo dare al cliente servizi di assistenza di altissima qualità. Infine bisogna prevedere una forte interazione tra online e offline, tra analogico e digitale, tra presenza fisica e social. “Tutela-Concorrenza” ci permette uno scambio continuo e virtuoso di idee e consigli». Con spirito assolutamente dialogico e collaborativo, “Tutela-Concorrenza” si pone, gtra gli altri, due grandi obiettivi futuri, cercando di stimolare le grandi associazioni istituzionali del comparto. Dopo aver avviato un sondaggio, ovviamente volontario, tra le aziende produttrici tramite i punti vendita circa la tipologia distributiva e contrattuale che le caratterizza, nel cassetto c’è la redazione di una “Carta dei diritti” - «non dei privilegi», specifica De Feo – tra produttori e negozianti. «I temi? L’assistenza “long life” dei prodotti acquistati dai negozi, per esempio», continua De Feo. «O la trasparenza delle aziende, la non concorrenza ai gioiellieri da parte dei produttori, il diritto di scambio tra negozi. E nel prossimo futuro ci attiveremo anche per trovare tante aziende “virtuose”, più o meno grandi, che hanno desiderio di lavorare e crescere con i negozi con reciproci vantaggi, in un’ottica etica, sociale e di sostenibilità. I tempi per un patto sociale tra aziende orafe e gioiellerie sono ormai maturi».

ino De Feo è un professionista serio e preparato. La sua gioielleria, Lo scrigno d’oro, si trova dal 1967, quando la aprì suo padre Stefano, nei pressi di via Cordusio, in pieno centro a Milano. Laureato in giurisprudenza, non riesce a sottrarsi al fascino dell’attività di famiglia e continua le orme del padre. Ma De Feo è anche “uomo di sostanza”: è presidente del consorzio Gioiellieri Riuniti Milanesi dal 2002 al 2013 e riveste la carica di tesoriere per l’Associazione Orafa Lombarda dal 2013 al 2019. Oggi fa parte di una rete auto-organizzatasi “dal basso” di medi e piccoli gioiellieri che scambia opinioni, pareri e consigli sulla chat di Telegram “Tutela-Concorrenza”, nata nel gennaio 2022 e che ha contribuito a creare. A prepararle la strada, sempre in chiave “volontaristica”, sono state le chat promosse da Matteo Meteori, gioielliere di Casalecchio di Reno, Bologna “Gioiellerie sicure” (aperta nel 2014 sui temi della sicurezza, 2.345 contatti), “Scambio e tecnica” (su tematiche tecniche e commerciali, 2.097 membri) e “News – Idee – Confronto” ( su argomenti legali, fiscali, burocratici, assicurativi, 2.041 aderenti).

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MARKET TREND

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Negli stessi giorni di VicenzaOro si terranno anche T.Gold, la mostra internazionale dei macchinari e tecnologie più innovativi applicati all’oreficeria e ai preziosi, e la novità VO’Clock Privé (dal 18 al 20 marzo), salotto dell’orologeria contemporanea.

manifestazioneL’importante si riconferma come Business Hub privilegiato per il comparto orafo a livello internazionale

INSIDE JEWELRY

TORNA VICENZA ORO!

87 R EVENTS

iaprono i cancelli della manifestazione più rappresentativa della filiera orafo-gioiellera: dal 9 al 13 settembre nel quartiere espositivo di Vicenza si rinnova l’appuntamento con VOS Vicenzaoro September – The Jewellery Boutique Show. Riconosciuto internazionalmente come il più grande Salone europeo dedicato all’Oreficeria e alla Gioielleria, l’evento organizzato da Italian Exhibition Group, è un vero e proprio Business Hub per il settore, capace di promuovere l’incontro tra gli attori più autorevoli del mondo orafo e gioielliero. Accesso principale per i mercati europei, di area russa e del Medio Oriente, si posiziona come osservatorio privilegiato per conoscere le ultime tendenze in fatto di stili e design: non solo un’ampia panoramica sulla gioielleria di alta gamma e l’oreficeria, le novità di collezione e il meglio della produzione Made in Italy dai principali distretti manifatturieri nazionali e dalle eccellenze internazionali, ma anche un osservatorio sull’evoluzione del settore, dall’internazionalizzazione alla responsabilità sociale d’impresa, dalle nuove tecnologie alla comunicazione. Direttamente dai leader di mercato arrivano le informazioni sulle più avanzate tecnologie per la produzione e la lavorazione, i componenti e i semilavorati, i diamanti e le pietre preziose e di colore, i servizi, il visual merchandising e il packaging. In contemporanea, dal 9 all’11, VOS è affiancato da VO Vintage, l’evento aperto al pubblico di collezionisti e appassionati di orologi e gioielli vintage, mentre con l’ottava edizione di VIOFF si rinnova l’esperienza di uno show a 360° in e fuori fiera, grazie al coinvolgimento della città e dell’intero territorio tra storia, arte, musica, cultura e tipicità enogastronomiche uniche, tutte da scoprire.

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PURA COME

L’ORAFO ITALIANO 88 Jewellery in cui gli smalti colorati donano brio e originalità. Per l’autunno/ inverno i toni andranno dal marrone al bordeaux», racconta Maria Cristina Squarcialupi, figlia di Sergio e presidente della società. «A primavera abbiamo lanciato Batticuore, una linea di gioielli in oro dedicati alle donne e alle mamme. Il nostro obiettivo è proporre gioielli moda portabili, da mixare: non più solo gioielli “impegnativi”, ma accessori moda preziosi e raffinati.» Mission di Unoaerre, da sempre, è ideare, produrre e distribuire oggetti preziosi con una costante azione di ricerca e sviluppo nel rispetto della sostenibilità sociale e ambientale. Racconta ancora Maria Cristina Squarcialupi, vicepresidente di Federorafi con delega alla sostenibilità: “Oggi si parla molto di metallo riciclato, che viene sempre più richiesto per la produzione di gioielli e la finitura di accessori moda. Del nostro gruppo fa parte anche Chimet, azienda d’eccellenza che dal 1976 fornisce un servizio industriale basato su un ciclo chiuso di recupero, affinazione e produzione di metalli preziosi. Oltre all’oro, vengono recuperati metalli come platino, palladio e

Nella foto, Maria Cristina Squarcialupi, presidentessa della società.

Unoaerre è una realtà consolidata che unisce la perfezione e il raffinato design dei prodotti a un virtuoso esercizio di “circular economy”. È il 1926 quando Carlo Zucchi e Leopoldo Gori danno vita alla prima azienda orafa di Arezzo, città che diventerà poi uno dei distretti orafi più importanti in Italia. Nel 1935 ricevono il primo marchio della provincia che, per esteso, diventerà il nome della società: Unoaerre. Le vicende si alternano, trascorre anche una guerra, la Seconda Mondiale, Unoaerre cresce e si conferma leader nella produzione e distribuzione di oreficeria e fedi nuziali. Nel 2012 Sergio Squarcialupi rileva l’azienda. Con un fatturato di 245 milioni di euro e una crescita complessiva del 58,2% rispetto al 2020 e del 38% rispetto al 2019, oggi Unoaerre è una delle principali aziende al mondo specializzate nella produzione, distribuzione ed esportazione di oreficeria, presente in oltre 40 paesi con filiali dirette in Francia e Giappone. In Italia oltre il 70% degli Italiani si sposa con fedi Unoaerre. Il Made in Italy di Unoaerre incontra i trend della moda nelle collezioni Fashion Jewellery, gioielli in argento e leghe pregiate con bagno in oro. «In estate

L’ORO

INTERVIEW

89 industrie petrolchimiche, farmaceutiche e dell’automotive. Unoaerre aderisce al Responsible Jewellery Council e ai principi di alto valore etico promossi da tale associazione internazionale. Il nostro laboratorio chimico interno è qualificato con l’accreditamento Accredia per l’esecuzione di analisi del titolo di leghe in oro e argento secondo standard internazionalmente riconosciuti. Per noi la salvaguardia dell’ambiente e delle persone, insieme alla tutela del consumatore, sono da sempre un valore

imprescindibile».Nellefoto:asinistra, collana in argento e chiusura con cristalli, collezione Silver; sotto, bracciale in bronzo con smalto colorato, collezione Colors. Nell’altra pagina, bracciali in oro 18 carati.

INTERVIEW

Claudia Piaserico, product manager di Fope, storica azienda orafa vicentina quotata in borsa, è presidentessa di Federorafi per il quadriennio 2021-2024.

L’ORAFO ITALIANO 90 B

uone notizie, almeno fino a oggi, per l’industria orafa, argentiera e della gioielleria italiana, secondo le prime, ancora provvisorie, stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria Moda per Federorafi: il fatturato complessivo dovrebbe crescere nel 2021 del +57,6% avvicinandosi ai 9 miliardi di euro. «In effetti», commenta a L’orafo italiano la presidentessa della Federazione Claudia Piaserico, «quanto a risultati, siamo in presenza di due anni particolarmente positivi, nonostante la contrazione del 2020 (chiusosi con un -27,6%). In particolare, le aziende del comparto si sono dimostrate reattive, capaci di “rimboccarsi le maniche” e di rinnovarsi seguendo le nuove tendenze di mercato, in particolare l’e-commerce e il mondo web». In termini assoluti l’export annuale aumenta di oltre 3 miliardi di euro rispetto all’intero 2020 (guadagnando 1.088 milioni, +15,6%, sul 2019). Nel 2021 gli Stati Uniti si confermano primo mercato export con un +65,6%, raggiungendo così un’incidenza del 15,9% sul totale. L’export verso la Svizzera, secondo mercato, cresce del +49,5%, mentre quello verso gli Emirati Arabi, al terzo posto, del +107,7%: tali mercati coprono rispettivamente il 12,5% e l’11,5% del totale settoriale. Guadagna la quarta posizione la Francia, interessata da un aumento del +43,4% assorbendo così l’8,9% delle esportazioni totali del settore. Più in particolare, l’export di Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti segna un incremento rispettivamente del +61,4% e del +10,0% rispetto al 2019. Di contro, restano su valori al di sotto di quelli dell’anno 2019 paesi altrettanto di rilievo per l’industria orafa quali la Svizzera (-12,0%), la Francia (-11,6%), Hong Kong (-29,4%). Lontani dal recupero sul 2019 anche Regno Unito e Spagna.

Primi mesi dell’anno in crescita per un settore in cambiamento. Intervista con Claudia Piaserico, presidentessa della federazione che riunisce oltre cinquecento industrie orafe italiane

FEDERORAFI 2021: IL REPORT DI

PEOPLE & BRANDS

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«Per quanto riguarda il 2022», continua Piaserico, «l’entusiasmo del trend deve, in questo secondo semestre, fare necessariamente i conti con tre fattori: il conflitto Russia-Ucraina, che non solo ha inevitabilmente influito sull’export verso la Russia, ma coinvolge anche la Turchia, hub importante per la distribuzione verso Est; il venir meno del consumatore “alto spendente”; l’aumento dei costi di materie prime, trasporti, ecc ecc.». In Italia, nel 2021 i maggiori distretti del settore registrano una crescita delle vendite estere del +58,1%, in linea con la dinamica nazionale. L’export di Arezzo (il 31,1% sul totale Italia) evidenzia una crescita del +73,5% superando i 2,6 miliardi di euro; quello di Vicenza sale del +57,1%, per un totale di oltre 1,7 miliardi (20,2% del totale nazionale); Alessandria, terza provincia per valore esportato di settore pari a quasi 1,5 miliardi di euro, cresce del +24,0%. «Il nostro mondo», conclude infine la presidentessa, «ha mostrato di saper cogliere gli stimoli. Per i prossimi mesi rimaniamo vigili e cauti in attesa di capire gli eventi. La situazione è instabile ma dobbiamo puntare al consolidamento dei mercati già esistenti e alla creazione di nuovi. Anche la formazione rappresenta un punto cruciale: in Italia non mancano le scuole d’eccellenza, ma bisogna tornare a far capire e far apprezzare alle nuove generazioni il valore delle nostre manifattura e artigianalità italiana, che non possono prescindere, oggi più che mai, dall’innovazione tecnologica e dal valore etico del prodotto, elemento, questo, a cui le giovani generazioni prestano sempre più attenzione». English translation page 108 In queste pagine, alcuni esempi della raffinata produzione del comparto orafo italiano.

LeBebé presenta un’altra novità: «Stiamo lanciando una collezione con le perle come protagoniste», continua Simona. «È un mondo inesplorato che si articola in due linee: una, più classica, dedicata alla cerimonia; la seconda, più di tendenza, con gioielli minimal e perle di piccole dimensioni. La perla per noi è simbolo di fertilità, rinascita, armonia con la natura, purezza. Valori in cui crediamo molto e ai quali ci richiamiamo come azienda aderendo a progetti come Treedom, la piattaforma web che dona alberi in tutto il mondo, e Telefono Rosa».

L’ORAFO ITALIANO 94

«Dall’anno scorso offriamo ai negozianti un nuovo sistema espositivo giocato sui toni del salvia e del fuxia», continua la creativa, ideatrice anche del pack. «Si tratta di un progetto a cui teniamo molto, un modo di far conoscere il nostro prodotto che supporta anche il negoziante, che è rimane sempre il nostro partner più importante».

INTERVIEW QUESTIONE DI DNA

Anelli, Mono orecchini e bracciali bimbo o bimba con diamantino da 0,0035ct incastonato a baffo e cuore logato oro giallo 9kt.

Un’azienda che ha nel sangue l’idea di emozionare: leBebé spiegata dalla giovane designer Simona Talamelli a storia di quello che oggi rappresenta un brand decisamente affermato affonda nel 1948, quando la famiglia Verde inizia la sua attività di gioielleria in un piccolo laboratorio situato nel Borgo degli Orefici, l’antica zona orafa di Napoli. Negli anni, la passione passa di padre in figlio e oggi leBebé è uno dei marchi di Luce Bianca, nato nel 2007 dall’idea creativa e imprenditoriale dei fratelli Paolo, Fabrizio e Mariana Verde, dedicato prevalentemente alle donne, alle mamme e a tutto quel mondo emozionale ed emotivo legato a una delle fasi più importanti nella vita di una famiglia. Dietro l’immagine del brand c’è la designer Simona Talamelli, 27 anni, giovane talento diplomato allo Ied e poi, da quattro anni, “adottato” da leBebé. «La novità è la collezione Les Petits», racconta con entusiasmo. «Si tratta di una collezione un po’ diversa dal solito, molto fresca, con un appeal contemporaneo e minimale che segue le tendenze del momento, indirizzato sì alle mamme, che sono il target tradizionale di leBebé, ma che si allarga a un concetto di femminilità più ampio seguendo l’evoluzione della società e, quindi, del mercato». La collezione è caratterizzata da sagome stilizzate, che riprendono il disegno archetipo del brand, e materiali semplici, oro 9 o 18

carati e diamanti. E soprattutto un modo di proporre i gioielli del tutto innovativo.

Les Petits è il tuo piccolo desiderio da soddisfare o un regalo da acquistare per chi ami. Le iconiche sagome bimbo e bimba di Lebebé reinterpretate in chiave contemporanea.

Les Petits è la nuova collezione di piccoli gioielli Lebebé dal design contemporaneo ed essenziale, dedicata a una donna giovane e ricercata. Una parure di orecchini, anelli, bracciali che caratterizzano il tuo stile con semplicità.

95 PEOPLE & BRANDS

Il momento di forte instabilità geopolitica non ha fatto altro che confermarne nel 2022 il ruolo da protagonisti nel panorama dei beni rifugio di gioielli, pietre preziose e oro, che pur nella loro volatilità, continuano incessantemente a salire, soprattutto negli ultimi quattro anni compreso il periodo della pandemia.

A prova di aritmetica, nel 2021 quasi un miliardo in gioielli è stato battuto solo da, Christie’s e Sotheby’s, i due landmark più importanti del settore a dimostrazione di un mercato sano e in costante espansione. Se a questo aggiungiamo l’indotto proveniente delle altre case d’asta internazionali come Phillips, Bonhams e quelle specializzate nei gioielli, anche nazionali tra le quali spiccano Il Ponte, Pandolfini, Aste Bolaffi, Finarte, Wannenes e Faraone Casa d’Aste, il valore è sicuramente impattante. Inarrestabile da un lato la spinta verso l’investimento e la crescita soprattutto dei diamanti, a prova d’inflazione e altamente ricercati. Dall’altro il desiderio dei consumatori di investire su quelli destinati a moltiplicare di valore nel tempo, di acquistare beni iconici a prezzi più accessibili, scovare pezzi rari e contribuire contestualmente alla sostenibilità dell’ambiente partecipando alla “circular L’esplosioneeconomy”. dell’online ha poi decisamente facilitato l’accesso al mercato, soprattutto a partire dalla pandemia, di nuovi bidder più avvezzi all’utilizzo di strumenti informatici per poi gradualmente ripartire con le aste fisiche senza dimenticare il supporto importante delle piattaforme di acquisto digitali a tal punto che ogni asta online registra un 30-40% di nuovi clienti in più. Si assiste quindi a una svolta generazionale che ha visto l’affiancarsi ai collezionisti abituali, dai portafogli generosi e in media di età più adulta, i Millennial, che nel 2021 sono stati il 29% dei clienti complessivi nelle aste di lusso. Dal punto di vista della domanda quello che sembra essere in forte tendenza è “la voglia di qualità, la gioielleria commerciale non ha registrato alcun aumento, ma per le pietre eccezionali, per i gioielli firmati, i prezzi sono molto saliti. Stiamo vedendo la prima ripresa dei prezzi in cinque anni per i diamanti bianchi, e hanno ripreso a salire anche le pietre colorate” spiega Leo Criaco, senior specialist nel dipartimento gioielli di Christie’s a Ginevra intervistato dal Sole 24 Ore. Il rubino domina come “top lot” anche le aste nazionali con una crescita costante soprattutto nella versione birmano non scaldato ma anche, sebbene in misura minore, quello proveniente da Thailandia, Vietnam, Cambogia o Africa. Costante anche la domanda di zaffiri birmani e Ceylon, e una buona crescita del Kashmir mentre gli smeraldi tengono il mercato ma solo se di qualità eccelsa. Da un lato i gioielli storici, sempre più rari, continuano ad avere una forte attrattiva sebbene sia il nome e la storia a determinarne il prezzo, più che la loro qualità. Molto richiesti invece dalle fasce più giovani i gioielli Art Decò affiancati da quelli delle storiche Maison, Bulgari in testa, in primis le creazioni degli anni 60 e 70, un vero must per qualità delle pietre e per design, insieme a quelli di Cartier e Van Cleef & Arpels.

l 2021 è stato un anno decisamente da calice alzato per tutte le case d’asta nelle categorie più importanti, dall’arte ai luxury good in generale. Orologi, gioielli e borse griffate hanno totalizzato quasi un miliardo di dollari da Christie’s, la più grande casa d’aste al mondo, che già nel 2020 aveva realizzato vendite nel comparto per 980 milioni di dollari.

MARKET TREND di Gianfilippo Versari

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97 MARKET TREND I ALLA CONQUISTA DEL MONDO MILLENNIAL

Il pubblico delle case d’aste considera sempre di più gioielli, oro e pietre preziose come investimenti (o beni rifugio). Ma anche luxury good, auto, vini pregiati e i neonati Ntf (non fungible token) registrano cifre da capogiro.

L’ORAFO ITALIANO 98

D’ASTECASA

Nata nel 2016 da una costola del famoso marchio di alta gioielleria dal 1860tra i preferiti da famiglie reali, tra cui Casa Savoia, ma anche da personaggi del jet set internazionale come Maria Callas, Anna Magnani, Ava Gardner e Ingrid Bergman - ha esordito battendo proprio una parure di diamanti appartenuta alla Regina d’Italia Margherita di Savoia e ricevuta in dono dal consorte Re Umberto I d’Italia. Con due aste l’anno in presenza (la prossima il prossimo 30 novembre) e una serie di appuntamenti online, Faraone Casa d’Aste è riuscita in pochi anni a ricavarsi il suo spazio nel gotha delle case d’asta italiane nel settore della gioielleria. È di novembre 2021 la vendita di un paio di orecchini fine anni ‘20 in oro bianco 18 carati con diamanti old cut, peso totale di circa 10,65 carati, per oltre 74,000 euro contro i 24,000 della stima

Stefano Redaelli apre nel 1974 la Galleria d`Arte Il Ponte in Palazzo Crivelli, storica residenza milanese dei Marchesi Crivelli, in via Pontaccio 12 a Milano, nel cuore di Brera. Pochi anni dopo il nome si modifica in Il Ponte Casa d`Aste per mantenere il richiamo onomatopeico alla strada in cui ha sede. Il dipartimento dei gioielli vanta uno storico di ragguardevoli conferimenti e successi d’asta tra i quali la vendita record durante l’asta del 26-27 maggio, che ha portato a un fatturato totale di 2,6 milioni di euro, del lotto 591, un anello in oro giallo con diamante a goccia di 16,44 carati, per un valore 1.187.500 euro. Tra i vari top lot anche il lotto 589, un anello in oro giallo con rubino a cuscino di 4,98 carati rifinito con sei diamanti rotondi laterali aggiudicato per 225.000 euro. Nata nel 1959, per iniziativa del banchiere milanese Gian Marco Manusardi, con lo scopo di assistere collezionisti e operatori del settore nell’acquisto e nella vendita di opere d’arte, Finarte è la prima società al mondo a operare finanziamenti in un campo che non aveva alcun credito presso le istituzioni bancarie. Fin dai primi anni della storica sede milanese di via Broletto, la strategia della casa d’aste, con sede oggi a Roma e Milano, è stata quella di focalizzarsi su aste specialistiche, dall’arte antica alla contemporanea, dagli argenti ai gioielli, dalla numismatica alle porcellane fino a tutti i settori del collezionismo. Nell’asta di maggio 2022, tra i lotti aggiudicati, un anello d’epoca in platino con zaffiro naturale di circa 21 carati e diamanti con stima 16.000 euro battuto a 101.500 circa.

IL FINARTEPONTE FARAONE

Nata all’inizio degli anni Novanta ma legata al collezionismo da più di un secolo di storia quando, nel 1890, un giovane Alberto Bolaffi Sr. passò dagli scambi agli acquisti e alla vendita di francobolli, aprendo a Torino l’attività filatelica. Nell’ultimo decennio Aste Bolaffi ha ampliato l’offerta per i collezionisti imponendosi anche nel mondo dei gioielli e degli orologi. Due casi recenti: nell’asta di aprile 2022, un anello del 1960 in platino con zaffiro ovale di 8,37 carati e diamanti, aggiudicato a 45.000 euro mentre la base d’asta era di 12.000 euro; il lotto 367 nell’asta del 5 ottobre 2021, un girocollo Cusi del 1950 in platino con diamanti taglio rotondo e baguette e al centro uno zaffiro blu taglio smeraldo di 16,00 carati circa proveniente da Ceylon senza trattamento termico battuto per 42.500 euro contro i 15.000 euro della stima.

BOLAFFI MARKET TREND

PANDOLFINI

La più antica casa d’aste italiana, fondata nel 1924 dal Cavalier Luigi Pandolfini. ha via via consolidato il suo ruolo nel mondo dell’arte mantenendo il passo con il mercato e il collezionismo, attraverso nuovi criteri di valutazione e la costante evoluzione delle metodologie d’offerta. Le aste di gioielli sono, da sempre, una sua colonna portante attraverso aste tradizionali, online e private sales e le sedi di Roma, Firenze e Milano. Qualche esempio? Nel novembre 2018, la straordinaria vendita di un anello in platino con eccezionale diamante Type IIa 14.67 carati di taglio ottagonale, colore D, purezza IF, battuto per 979.000 euro e all’asta del 25 maggio 2022 il Lotto 39: una collana firmata “Bulgari”, con diamanti in oro bianco 18 carati, impreziosita da diamanti taglio brillante per 15 carati circa aggiudicata a 52.500 euro.

Michela Ferraro, italiana trapiantata in Gran Bretagna ed esperta di gioielleria, racconta The British Jewellery tra Victorian heritage e “oro 9 carati“ a Regina Elisabetta II d’Inghilterra celebra il “Giubileo di Platino” per i suoi 70 anni sul trono britannico e quale occasione migliore per accendere i riflettori sull’affascinante mondo anglosassone della gioielleria? Un mondo a parte, a livello culturale e sociologico, con delle regole nette e definite che bisogna vivere per comprendere appieno - anche se a volte gli anni non bastano -, fatto di codici di condotta che ricordano proprio quelli di Buckingham Palace, di circoli ognuno con il proprio linguaggio e le proprie formule, più o meno magiche.

A mettere un po’ di ordine in un panorama così intricato è di aiuto Michela Ferraro. Con un’expertise più che trentennale nel settore della gioielleria, buona parte della quale maturata in Inghilterra, dove dal 2019 ricopre il ruolo di Course Director per il Corso di Master in Luxury Jewellery Management presso la Birmingham City UniversityBirmingham Institute of Jewellery, Fashion and Textile, Ferraro ci orienta grazie alla sua preparazione accademica e il suo essere, al tempo stesso, consulente di gioielleria per vari brand e creatrice di gioielli, oltre che esperta di tecniche antiche e moderne (per due tre anni consecutivi, è stata premiata da ‘The Goldsmiths’ Craft and Design Council, due bronzo e un argento, nella categoria Design di gioielleria prodotta tramite stampa diretta 3D in metalli preziosi).

ALLA SCOPERTA DEL MERCATO BRITANNICO

L’ORAFO ITALIANO 100 L

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La sua prima tappa nel mondo della gioielleria Britannica è il “Gioiello Vittoriano”, l’heritage della gioielleria, una cupola imperante che ancora definisce i dettami stilistici di un paese con la sua forte tradizione e le sue linee marcate e difficilmente scalfibili. Ed è proprio lui, il Gioiello Vittoriano, a essere ancora oggi forse il più desiderato nelle varie forme e carature sia nelle versioni d’epoca sia moderne. Gianfilippo Versari MARKET TREND

«In Gran Bretagna esiste una netta divisione tra la gioielleria rivolta a un pubblico altospendente e una fascia più democratica, composta da gioielli con oro 9 carati, limite minimo all’ossidazione, aperta verso un pubblico vastissimo orgoglioso di poter vantare un pezzo in oro anche se di bassa qualità», spiega Ferraro. «In questo low market al quale è concesso un solo sviluppo orizzontale e al quale è pressoché precluso il gotha della gioielleria si concentra la maggiore libertà creativa, la sperimentazione ma anche l’anonimato, una scelta ampia e variegata anche se limitata nei materiali.

Nelle Town Hall del regno, una volta al mese si riuniscono artigiani che propongono oggetti a volte con una innovativa vena creativa e con un livello di professionalità molto alto».

Monica Vinader, che si rivolgono sì a un pubblico giovane e fashion-oriented, ma ancora non pronto al mercato luxury plus. È proprio quest’ultima offerta, rivolta all’elite inglese, a rimanere fedele alla presenza imponente e rigida della tradizione gioielliera Vittoriana presidiata da marchi storici del calibro di Asprey, Garrard, Bentley & Skinner, Boodles alcuni dei quali fornitori ufficiali della Casa Reale. A questi si affiancano brand come Graff, De Beers, Moussaieff e David Morris con una proposta di gusto tradizionale ma con pietre eccezionali, rivolta a un pubblico plus proveniente da paesi arabi e russi. «È degli ultimi decenni la loro accoglienza a pieno dall’aristocrazia inglese», conclude l’esperta. Insomma, in un mercato ancora prepotentemente legato alla tradizione come quello britannico, sono pochi i brand che propongono una gioielleria creativa e di contrasto come Stephen Webster o Solange

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Rimane lontana anni luce la fascia che mescola design prezioso e semi-prezioso alla quale si avvicinano pochi brand, come

di alta gamma e con già diversi showroom attivi a Londra, Vashi è riuscito a imporre un business innovativo: un gioiello solitario perfettamente personalizzato che nasce dalla collaborazione tra cliente ed esperto con una realizzazione “a vista”, con orafi e incassatori letteralmente in vetrina. Nelle foto: in questa pagina, collana Stephen Webster in peridoto No Regrets Capsule Magnipheasant, la vetrina di Asprey negli Anni 50 in New Bond Street a Londra, collana Bleeding Heart di Solange Azgoury Patridge; orecchini Asprey. Nella pagina a fianco, Brigitte Bardot sognante davanti alla vetrina di Asprey a Londra negli Anni 50 e anello da cocktail con zaffiro ottagonale verde acqua di Vashi.

Da oltre trent’anni BMB Decorline, azienda di Montelupo Fiorentino, si occupa di progettare gioiellerie, offrendo un servizio personalizzato di altissima qualità incentrato sulla specificità di questi punti vendita.

L’interior

Una

BABY

ARTECORACHIBI collezione al maschile design delle gioiellerie BMB DECORLINE

Anniversario

NEWS

«Un negozio di gioielli deve arredare con la luce», spiega Alessandro betti, progettista del brand. «E poi sono importanti le proporzioni degli spazi e l’armonia delle forme, affinché i gioielli siano i veri protagonisti dell’ambiente». Proprio come per la Gioielleria Horae, situata nella piazza centrale storica di San Giovanni Valdarno, in provincia di Firenze, ultima “fatica” firmata BMB Decorline (nelle foto).

L’ORAFO ITALIANO 102

Affonda le radici nella tradizione orafa dell’antico popolo etrusco, Baby Chibi, azienda toscana a conduzione familiare nata nel 1982, che proprio quest’anno festeggia i quarant’anni di attività. Le collezioni, nella scia della tradizione artigianale, sono pensate per i bambini e teenager, e realizzate con l’utilizzo delle più avanzate tecnologie nella lavorazione di metalli pregiati con una cura del dettaglio quasi maniacale, dall’ideazione e realizzazione fino al rispetto delle norme che regolamentano l’uso di leghe metalliche. In occasione dell’anniversario, il brand ha presentato una nuova linea di prodotti che unisce alcuni dei suoi simboli e accessori più cari: i cuori, i bracciali con targhetta, le spille da balia decorate. Brand salernitano, Artecora racconta una storia dove i gioielli nascono proprio dalle sinergie familiari, passando dai bozzetti dei designer agli attrezzi degli artigiani che creano il prototipo, fino a chi ne cura poi lo sviluppo in grandi numeri e la distribuzione. Punto di forza di Artecora è un sapiente mix di tecniche di costruzione orafa tradizionali con le più innovative tecnologie, come la modellazione e la prototipazione con stampanti 3D, di vecchi e nuovi saperi, di esperienze e visioni sulle tendenze della moda, di attenzione ai materiali e ai processi di lavorazione. Argento, ottone e bronzo, insieme alle pietre dure, sono il cuore della produzione, come nella collezione ANANDA925, dedicata all’uomo e un inno alla felicità e gioia di vivere, come recita la parola in aramaico.

Il brand presenta due linee, frutto di un percorso di amore e passione per l’arte orafa: a Falsini Art, i classici gioielli Falsini dal design leggero, allegro, lieve come le farfalle, creati per dare gioia a tutti quelli che li scelgono, si aggiunge Falsini First. I modelli di questa linea, sempre disegnati con leggerezza, hanno forme più strutturate, tridimensionali, dall’inconfondibile stile italiano. Come conferma la storia del brand, i gioielli Falsini si distinguono per la particolare leggerezza, la cura e l’eccellenza assoluta della manifattura, e l’uso di smalti e pietre dure che impreziosiscono l’oro a 18 carati: ne nascono lavori raffinati su piccole superfici. Proprio come preziose miniature! tutto

FALSINIARTDOMA

Avere un’immagine accattivante, raffinata e di ottima qualità è un must in questi tempi “social”. Ma è già nel 1997, che Marco Carboni, socio e fondatore di Doma Automation, ha un’intuizione, che nel tempo ha reso l’azienda un realtà apprezzata a livello internazionale: creare software per il mondo della gioielleria. A partire dal 2004, Doma sviluppa componenti hardware per fotografare gioielli e oggetti di mediapiccola grandezza. Tra i numerosi macchinari ALO, marchio di cui Doma Automation è proprietaria, forse quello più interessante è ALO Photo Sphere, che permette all’obiettivo di ruotare attorno all’oggetto. Tra i brand “affezionati” all’azienda, i noti Falcinelli e Tavanti.

Quando l’immagine è

L’ésprit eclettico e ricercato di Chantecler segue la suggestiva scia della Via Krupp, la romantica passeggiata caprese, che ispira i modelli della raffinata linea Enchanté. I gioielli diventano sculture naturali dall’anima irregolare, in cui si incontrano le pietre dure - il bianco del cogolong, il corallo, l’onice e il turchese naturale – con lo scintillio dei diamanti finemente incastonati, in un dialogo armonioso. Le nuove proposte della linea Enchanté di Chantecler rielaborano le icone della maison esplorando nuove forme e soluzioni stilistiche raffinate in un gioco degli opposti dove le linee essenziali dell’oro si incontrano con quelle irregolari delle pietre.

103 NEWS

CHANTECLER

AUTOMATION

FormeRaddoppia!inedite per le icone della maison

Nuova apertura Tra poesia e divertimento Un mondo multicolor

Da più di trent’anni Oxygène, azienda orafa della Repubblica di San Marino racconta la storia intensa e vibrante racchiusa nel profondo di gemme e perle. Oggi ha deciso di confrontare il suo raffinato design con il coloratissimo mondo delle tormaline multicolore, restituendo a questi materiali la loro intrinseca bellezza. La pietra grezza viene estratta in Africa e Brasile e poi tagliata in India. L’ultima collezione “Rainbow” è composta da eleganti girocolli, luminosissimi orecchini, delicati bracciali e splendidi anelli, in oro 18 carati e gemme in colori naturali in un’inedita ricerca cromatica da indossare in tutte le occasioni.

L’ORAFO ITALIANO 104

OXYGÈNE

Dal cuore della Toscana, Castiglion Fiorentino, Femar, azienda fondata nel 1991 da Pasquale e Santi Berneschi, presenta la novità della collezione “Skate”: in controtendenza con il passato, è un orecchino. Una poesia in movimento, un “trick“ – le evoluzioni degli skaters - di luce tra spazi pieni e vuoti, un gioco vertiginoso con le forze della fisica, da capogiro! L’ultimo nato è un gioiello sospeso tra poesia e divertimento dovè il gioco delle superfici che si inseguono sinuose compongono percorsi inediti per lo scorrere della luce, proprio come succede per le evoluzioni che fanno gli skaters negli skate park.

Fani Gioielli apre una boutique esclusiva, una presenza storica nel cuore della fashion street della città di Firenze, la prestigiosa via de’ Tornabuoni. Si tratta di un ambiente sofisticato ed elegante dove la professionalità si fonde con la gentile e altamente professionale accoglienza, un ambiente spazioso e confortevole in cui le architetture e gli spazi armonizzano con lo stile unico e iconico di “Rolex”, il brand di orologi cui Fani Gioielli è lo storico rivenditore autorizzato in Firenze, che si unisce alle collezioni in oro e pietre preziose della maison fiorentina.

FANIFEMARGIOIELLI

www.fior.it info@fior.it

HUMANHISTORYTOUCH

QUALITY IS YOUR

L’ORAFO ITALIANO 106 Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Nell’ambito del Progetto Fiera Smart 365

ORCHIDEA

Sempre più consumatori sono sensibili a temi quali la sostenibilità ambientale e l’etica. Il diamante coltivato, proprio per la sua origine, porta con sé questi valori senza rinunciare alla sua autenticità.

PREZIOSI

107 NEWS

Tramite centri di lavoro CNC (Controllo Numerico Computerizzato) appositamente personalizzati per la lavorazione di metalli preziosi, il brand è in grado di tagliare e fresare una moltitudine pressoché infinita di forme geometriche con un grado di perfezione assoluto. La tornitrice funziona per sottrazione, rimuovendo quello che non è necessario per creare il pezzo finale, uindi nelk completo rispetto dalla richiesta del cliente!

FREELIGHT

Freelight Diamond è brand italiano nella creazione di gioielli in oro 18 carati e diamanti accresciuti: certificati IGI ed analizzati secondo le modalità delle 4C, sono creati tramite macchinari di ultima generazione e presentano le stesse proprietà ottiche, chimiche e fisiche dei diamanti estratti. Il brand, attraverso distributori e retail in tutta Italia di fascia medio-alto, realizzno eventi e giornate di promozione e comunicazione per rafforzare nei consumatori l’idea di un gioiello green, accessibile e Made in Italy.

La precisione in pochissimo tempo La

«Guardare avanti senza dimenticare le nostre origini»: è la filosofia di M. Preziose, che ne detta non solo le scelte artistiche ma anche le procedure di realizzazione. Caratteristica del brand, infatti, è la predilezione della lavorazione artigianale, generatrice di quelle imperfezioni che rendono in qualche modo unico ogni gioiello creato. «Per quanto possa sembrare altisonante noi non sentiamo di produrre, quanto di accompagnare ogni pezzo al suo completamento», dicono dall’azienda. «Noi abbiamo sempre creduto nell’handmade, nel “non fatto in serie”, e possiamo dire di ritenerci soddisfatti della nostra scelta!». M.PREZIOSEDIAMOND forza dei diamanti green valore dell’handmade

Per Orchidea Preziosi, azienda aretina attiva dal 1988, la precisione è un punto d’onore.

Il

You were selected by Forbes as Under 30 talent. What are your strengths? Certainly sustainability. And innovation. For example, my Diamond Bar had an excellent feedback: it is an on line configurator designed to make wedding rings and customised jewels for important occasions that lets you select the various elements , from the stone to the cutting, in more than five hundred combinations. My jewels reflect the expertise and the deep knowledge on the topic I acquired during my studies. They communicate a message of trust and reliability. They also allow those wearing them to feel at ease and satisfied from an aesthetic point of view.

By Laura Inghirami

Currently, Italy is my main market, but I would like to increasingly expand abroad, starting from Europe. I wish my brand would grow more and more, remaining genuine. I want to continue to have a one-to-one relationship with my public. The consulting aspect will always be fundamental. TEXT Gala Rotelli To Gala Rotelli architecture is the starting point for the creation of a brand telling the creative process and the feelings held in objects. Through the study of space and its related elements, jewels become objects for the body while the pieces of furniture are conceived as objects for the space where the body moves.

A special tribute paid to the young talents of the jewel sector representing Italian excellence and destined to climb to the top

Since I was a child I have always dreamt of turning my creativity into my job. I studied Fashion Business at Istituto Marangoni in Milan, but one of the experiences that helped me grow the most was the apprenticeship in New York for an advertising company representing such brands as Buccellati and Mikimoto. There I realised that my natural bent for beauty, luxury and jewels was actually a far deeper passion, almost an obsession. So I decided to specialise in JewelleryMaking and Gemology at the Gemological Institute of America, where I studied pearls in depth. I have been awarded several prizes like the “GIA Jewelry Design Award”. After working for such companies as Bulgari and Sotheby’s I decided to create my own brand.

What path did you follow leading to the creation of your brand of jewels? I have always been surrounded by beauty and creativity: my parents are both architects. I decided to study architecture too as I was fascinated by design and its method. At first I made decorations with glass and ceramics, then I started to create my first jewels that let me apply my method to small sizes, materials and quantities to be worked artisanally. I also studied art and design: Modern Art at the Sotheby’s Institute of Art in London, Design and Trend Forecasting at the Parsons School of Design in Paris and I attended the Post Graduate course in Jewellery Design by Alba Cappellieri at the Politecnico in Milan.

After a Jewellery Design course at IED, I attended a master program in Design and Applied Arts at the Creative Academy in Milan. I collaborated with such brands as Gripoix in Paris, Giampiero Bodino and Marni until, in 2018, I decided to start a new adventure within the family company, in the world of bags. I am now managing the leather/accessories department where I like mixing my language,

My jewels are made in silver and bronze. The preciousness is not obtained from the material by from design, shapes and volumes. The women who decide to wear my creations have different ages, mothers exchange jewels with their daughters. My clients are women interested in quality, working, in the true value of the jewel. They are looking for a special and precious object.

Grand Tour Young Italian Talents

You pay a great attention to both environmental and ethical sustainability... The choice of materials and the selection of my collaborators are obviously critical. I only rely on suppliers I fully trust and that operate respecting both the environment and human rights. For example, we buy gold from an historic Italian company, member of the Responsible Jewelry Council (RJC), and all the diamonds we use are part of the Kimberly Process, an organization dedicated to reduce the flow of diamonds employed to finance war and violence.

What is the most important market for your brand?

“Follow the little light” is your mantra: what does it mean? I think that every woman has a light inside, a childlike and creative aspect. I want to pass women my trust in the power that creativity has to make our inner self stronger, and I would like my jewels to represent a charm in this sense. Managing to find a space, in our daily life, to express and experiment our most creative part is fundamental. My jewels always start from an emotion, a feeling, or from the inspiration deriving from objects connected to the world of design and art. Behind every shape there is always a story to tell, a message that I want to pass, always predominant when compared to the object appearance.

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What are the features that make your jewels unique?

ENGLISH

Giulia Rossetti Giulia Rossetti is the creative soul behind GIÜRO, a world made of light-heartedness, colour and liveliness translated into handmade jewels with pearls and colourful threads. A childhood memory that, for the artist, turns into her “most beautiful project”, combining her two creative souls: from the one side GIÜ, standing for GIULIA and reminding her free spirit, on the other RO, as in Rossetti, an Italian reference point for Made in Italy. “I was lucky to grow in a family where love for design and fashion were a daily matter. Since I was a child I have always had a passion for accessories and handmade items, in particular custom jewels. I remember that, as a child, I used to spend my days creating jewels with pearls and colourful threads to sell them on a sarong on the beach with my grandfather”.

How do you imagine the future of your brand? Now I am happy with the fact that new opportunities are arising as well as new collaborations with other realities are about to be established with which I am creating very interesting synergies and I wish this would continue even more in the future. I would also like to dedicate myself to both worlds: jewels and interior design.

What was your education path?

Alessandra Camilla Mustacchi Alessandra Camilla Mustacchi is the young creative artist behind the Alessandra Camilla Milano brand. Thanks to the expertise acquired during her studies in the jewel sector, she established a success company and, in 2021, was selected among Forbes Under 30 talents. Her strong points are sustainability, innovation and reliability.

Page Watches76 and jewels, the new financial frontiers of luxury Emanuele Pedrotti byMcKinsey & Company tells the new scenarios of high range markets with a particular focus on the watchmaking sector “In the current historical period, making forecasts is a truly hard task”. This is how Emanuele Pedrotti, partner and Mediterranean

Martina Mancini & Giorgio Ciccone Dans Les Rues is the brand by Martina Mancini and Giorgio Ciccone, two creative and complementary personalities, telling a story of passion, generosity and sharing, representing a success story that earn the admiration of the most important international celebrities.

Ilaria Bonardi Ilaria Bonardi personally designs and makes every single jewel of her collection, Città tra le dita, inspired by architecture and by the magic that wearing one’s own “places in the heart” can bring. Uniqueness, simplicity and convenience: these are her values. Where does your passion for jewels come from? At the Social Science High School my art professor asked me: “Why don’t you enroll at Accademia di Belle Arti di Brera?”. As a first reaction I was surprised. Then, it was just the beginning of my artistic journey: I brought thirty different jewels for the exam at the three-year degree in Decoration at Brera. After finishing university I enrolled at Scuola Orafa Ambrosiana to attend the courses of Professional Goldsmith and Wax Modelling. At the same time I was studying for my Master’s Degree in Product Design at Accademia. Why did you decide to set up your own company? My first job as an apprentice was for an important jewellery in Corso Buenos Ayres in Milan as a shop assistant, but, at the same time, I had access to a workplace at Scuola Orafa Ambrosiana to make my jewels. I designed jewels characterised by an innovative and young touch for another company selling diamonds and precious stones, but with its own jewellery brand. However, I felt that high jewellery was not my vocation. At a certain point I decided to create something truly mine: I invested the money I earned to set up my on line shop. I personally design, make and finish all my jewels and this is what makes them unique. They have a linear and practical style and are perfect to be worn in any occasion. Moreover, my creations are also made in .925 sterling silver and this makes them affordable for everyone.

Martina: I studied architecture, but I have always loved jewels. During my university years I created my first small collection, but time was not yet ripe. I started back with the project after three years. Actually, Dans Les Rues already existed before Giorgio and I met, but it was just a dream. I contacted Giorgio during the pandemic and a strong feeling was established between us.

111 ENGLISH TEXT both creative and without rules, with the more traditional one of Fratelli Rossetti. I think that walking every day into the company side by side to my father and uncles and giving my contribution are my greatest pride and reward. Since May 2021 I have been running GIÜRO, my world with no rules, a place where I can fully express my creativity. My collection of jewels, Campo di Fiori, was designed in 2020, during the first lockdown... I wanted to bring some light-heartedness, joy, light and colour in such a grey, uncertain and frightening situation.

Città tra le dita is the name of your main collection. Where do you find the inspiration for these jewels? And what is you place in the heart? Everything started with my thesis on Genius Loci and on the magic of the emotion a specific place can arise. We made a collection of jewels representing the architectural complex of Accademia di Belle Arti di Brera. Every parure was the symbol of a part (the botanical garden, the library, the astronomic observatory, the academy) through a meaningful detail. Then, we decided to replicate this idea on the whole city of Milan. I studied the maps taking out just a small section from Piazza Castello to Brera. After posting the image of the jewel on Instagram I generated a great number of interactions and received plenty of requests by some friends from Milan to make the same piece for them too. My subsequent journeys in such cities as Rome and Lisbon led me to create jewels representing also these cities. This is how Città tra le dita was born. My place in the heart is a combination of Paris, my favourite city, Milan, the city that helped me grow and also New York, the destination of my latest and so dreamt of journey.

Giorgio: From the meeting between Martina and me, a year ago. I have always worked in the fashion sector. I was one of the first digital editors in Italy, dealing with creative and artistic management. One among my latest most important collaborations was with Converse. But my passion for jewels has always been strong, since I was a child.

I was so surprised by the success of Campo di Fiori that I decided to set up my own brand. GIÜRO was created to collect and tell my whole world: it is a big challenge: the most difficult as well as natural thing that I have ever done. I love searching, discovering new things and taking inspiration from what surrounds me: colours, perfumes, sounds and moods. Handmade is one of the critical aspects of my project: being sensitive enough to be able to give ideas a shape and experiment new things is really a kind of magic. I am absolutely in favour of technology, especially in the jewellery sector that always needs to evolve and be updated, but in the case of GIÜRO, handmade working and imperfections are what make every piece unique. The fantastic world of GIÜRO in three words? Colour, light-heartedness, energy. Is there a jewel or a collection you feel particularly connected to? Every piece speaks about me, of what I have inside, of the things I love. From the first to the last piece, from the Giüroland playlist to the Giüroscopo, the customised horoscope I update every month. My aim is to create a universe of positivity and colours, of smiles and colourful beads, where you can get lost just for one moment.

Giorgio: Our paths had led us to develop different and complementary skills. Martina knew production very well and was an expert in the study of materials. I had skills connected to strategic branding. We created Dans Les Rues; a product conceived as strong and accessible to the market and that could find its place in a new segment, between high jewellery and accessories. What are the inspirations behind your creations?

Giorgio: Our childhood memories, from the world of such cartoons as Polly Pocket or Sailor Moon and from the observation of what surrounds us. Martina: Our products are made in silver and then gold bathed. We use the cataphoresis and the lacquering techniques, bestowing the jewel the lively and brilliant colours characterising our brand. We also use a very high quality of zirconia, the cubic ones.

Is there a jewel you are particularly connected to?

Martina: I feel attached to the heart in the Boom Boom collection. I call it my first love. I remember when we created it and it means a lot to me. Giorgio: The heart has a very emotional value for both. In this precise moment... I can’t keep my eyes off of the Upho earrings. How do you imagine Dans Les Rues target? Martina: A genderless public that likes following the current trends and feel cool and sexy without too much efforts. They have an effortlessly-chic style and they want to make the most of themselves with colourful jewels characterised by a strong personality. We like the fact that the Dans Les Rues jewels are worn by both very young and more elderly people as, after all, the personality of those wearing our jewels are ageless.

How was Dans Les Rues created?

The first months of the year evidenced a growth for a changing sector. Interview with Claudia Piaserico, President of the Federation gathering over five hundred Italian Jewellery companies. So far, there has been good news for the Italian goldsmith, silver and jewellery industry, based on the first, still provisional, estimates processed by Centro Studi di Confindustria Moda for Federorafi: in 2021 the total turnover is expected to grow by +57.6%, nearly approaching 9 billion Euros. “Actually”, Claudia Piaserico, President of the Federation, comments to L’Orafo Italiano “as for achieved results, the last two years proved to be highly positive, despite the contraction in 2020 (ended with a -27.6%) In particular, the companies in the sectors were reactive, able to “roll up their sleeves” and renovate following the new market trends, namely e-commerce and the web world”. In absolute terms, the annual export increases by over 3 billion Euros when compared to the whole 2020 (gaining 1,088 millions, + 15.6% on 2019). In 2021 the United States confirm as the first export market with +65.6%, thus accounting for 15.9% on the total. The export towards Switzerland, second market, increases by +49.5%, while the one towards the Arab Emirates, third, by +107.7%: such markets respectively account for 12.5% and 11.5% of the sector total. France ranks fourth with an increase by +43.4%,, thus absorbing 8.9% of the total export in the sector. More in detail, the export of the United States and The United Arab Emirates registers an increase respectively by +61.4% and +10.0 when compared to 2019. On the other hand, countries having an equal importance for the goldsmith sector as Switzerland (-12.0%), France (-11.6%), Hong Kong (-29.4%) confirm values below those registered for the year 2019,. The United Kingdom and Spain are far from recovering over 2019. “As for 2022”, Piaserico continues, “in this second semester the enthusiasm of the trend must take into account three factors: the Russia-Ukraine conflict that has not only inevitably impacted on the export towards Russia, but it also involves Turkey, an important hub for the distribution to the East; the disappearance of the “high spending” consumer, the increase in the costs of raw materials, transports, etc., etc.” In Italy, in 2021, the biggest districts in the sector evidence a growth in foreign sales by +58.1%, in line with the national dynamics. Arezzo export (31.1% of total Italy) shows a growth by +73.5% exceeding 2.6 billion Euros; the Vicenza one increases by +57.1% for a total of over 1.7 billion Euros (20.2 % of the domestic total), Alessandria, the third province for sector exported value equal to nearly 1.5 billion Euros, increases by +24.0%. “Our world”, the President concludes, “has shown to be able to seize stimuli. For the following months we must stay vigilant and cautious waiting to understand the events. The situation is unstable, but we must aim at consolidating the already existing markets and at creating new ones. Training also represents a crucial point: in Italy excellence schools are not lacking, but we must get the new generation to understand and appreciate again the value of our Italian manufacturing and artisanship that cannot exclude, now more than ever, the technological innovation and the ethical value of the product, an element to which the new generations pay more and more attention.”

Page 76 2021: Federorafi report

L’ORAFO ITALIANO

Division of the globe into areas: are there any differences between the Chinese and American markets, for example, or does this kind of public move in a uniform way? “Half of the market of watches is Chinese, 20% American and the remaining 30% European. During the Covid pandemic, Chinese maintained the same volume of purchases of the past; it means that they buy in their country what before they bought abroad. The Chinese lockdowns led to a strong contractions of consumptions in the impacted regions. As for the US, it is a normally reactive market to availability of liquidity; when incentives were introduced to cope with the effects of the pandemic, Americans spent them. The growth of luxury markets in that part of the world is already starting to decrease and contractions of consumptions are expected.

What suggestions could you give to watch and goldsmith manufacturers that have recently been through a positive season?

Moreover, the world is radically divided: we have the “increasingly rich” and “the increasingly poor”. The realignment of interest rates is expected to have big repercussions on the financial availability of the system. In this regard, recently Jamie Dimon JPMorgan Chase CEO, has directly warned the Federal Reserve, the American Central Bank: “A financial hurricane is coming”: Does the purchase of these high jewellery, fashion, watchmaking products represent, for a certain kind of public, a rush to a safe-haven asset and the membership to a club more than in the past? “I wouldn’t call it ‘safe-haven asset’. It is more of a differentiation: in case of a very high economical availability, they differentiate. And so it is normal that 3% of the portfolio is invested in works of art, luxury cars, watches. In a period of high liquidity, these objects have become asset class and not merely consumption items.”

“It is contracting. The ‘Gen Z’ do not use their watch to read the time, for this there are smartphones. While the owners of smart watches connected to the practised sport are basically people starting to be aware of the importance of taking care of their wellbeing; such awareness is little evident among young people. To conclude, another theme is banal, but meaningful: the combination between store and on line experiences. A growth is evidenced concerning direct channels, the interaction between retailers and consumers, along with the on line channels that, according to the forecasts, will pass from 1 to 5%. In brief, not being actively and effectively present on line means giving up this important growth”.

112 Area Manager for Practice Apparel, Fashion and Luxury of Mckinsy &Company, the famous corporation dealing with strategic consulting, starts the interview. “Trying to outline a scenario taking into account various factors seems to be a more realistic approach. Beside the pandemic and its unpredictable waves, we should also consider the Russia-Ukraine conflict, a clash between East and West. But there is another element, that is the balance of liquidity on international markets. In this period of high liquidity in the world or luxury goods, the “consumption” concept has been replaced by the “investment” one. A crocodile Birkin, a super-luxury car, a high range watch are considered an investment and not a consumption for various reasons: they are not immediately available, are characterised by shortage of product and so on. They are perceived as works of art.

What is the situation in the mid and fashion markets?

“The elements to be taken into considerations are, first of all, of a macroeconomic kind, with three variables that are fully not controllable: Covid, East-West relationships, liquidity trend, interest rates and foreign exchange market. To this some remarks must be added. The watchmaking market (the jewellery one being slightly different) shows a positive trend on the long run. It is evident that, in case of strong monetary contraction, it will be less impacted than other markets with an already negative trend. The theme of the second hand market strongly emerges where the goods maintain the initial value and, as it is a developing secondary market, it will increase more than an existing one. They estimate that, in 2025, when compared to 2019, the new watchmaking market will grow by about 3 billions, the second hand one by 11-12. Inflation is another value to be taken into consideration. The ability to manage second hand products by trade is critical to support the market of new items. We often sell old goods to buy new models; we also have such services as certifications (cleaning for jewels, and so on) building the consumer’s loyalty. Just look at what happened in the world of the less known auctions when compared to such big companies as Sotheby’s and Christies: there is a great attention driven by the circularity logic, by the value of authenticity of the past product. Also the pre-ord theme dominates the market and can not be neglected by both retailers and dealers.”

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