Shopping center, fine d’anno col botto Inaugurazione ok per Merlata Bloom
Tra folla, conferme e tanti esordienti viaggio fra le oltre 200 attività del mall Doppio Malto corre forte, ma resta indipendente Duty free: l’estate “allungata” fa balzare i conti Food al centro della scena nell’AIGRIM Day 2023
Dicembre 2023
€ 5,00
In caso di mancato recapito inviare al CPM di MIlano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
AREAS Italia PAUL ROMA TERMINI PAUL MILANO CENTRALE Opening Soon La storica catena di bakery francese PAUL ha aperto il suo primo locale in Italia, presso la Terrazza della Stazione Roma Termini, in collaborazione con Areas. Il concept del locale e l’arredamento si rifanno l’iconico stile PAUL che caratterizza il brand sin dal 1889. PAUL rappresenta il meglio della tradizione della boulangerie e patisserie francese, con tutti i prodotti più identificativi della cultura transalpina come pain au chocolat, eclair e baguettes.
it.areas.com
EDITORIALE
IL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO, STRUMENTO FORMIDABILE A metà novembre si è tenuto AIGRIM Day 2023, l’evento organizzato dall’Associazione che riunisce le più grandi catene f&b attive in Italia. Al termine della giornata, salutando gli ospiti, il Presidente Cristian Biasoni ha ricordato ai responsabili delle aziende associate e no, che è in corso di rinnovo il CCNL del commercio. E che comporterà un inevitabile aumento del costo del lavoro. Fatto di cui occorre tenere conto nei budget per il 2024 e seguenti. Il CCNL spesso visto con timore, a dir bene, da molti manager e imprenditori, è in realtà un formidabile strumento di sviluppo e maturazione per il settore. Il tema delle persone e tutte le criticità ad esso collegate potrebbero trovare nel nuovo contratto importanti compensazioni sulle questioni più combattute e urgenti: salari, certo, ma anche welfare, strumenti per un migliore equilibrio del tempo famiglia-lavoro, formazione e chi più ne ha più ne metta. Il tema, o il problema, sono i negoziatori: tanti per le sigle sindacali come per le associazioni datoriali, non sempre portatori degli stessi interessi, nei due fronti. E forse non tutti attrezzati per affrontare le sfide del retail in temi così violentemente in trasformazione come quelli che stiamo vivendo. L’auspicio è che lo strumento, il contratto, non diventi il fine. Un campo di battaglia in cui voler primeggiare per logiche di potere. Ma che sia correttamente interpretato per dare sviluppo al settore, attraverso il benessere e la crescita delle persone. Al meglio delle possibilità di ciascuno. Con una corretta concezione della responsabilità sociale delle imprese.
Andrea Aiello
pag. 1 | retail&food | Dicembre 2023
Anno 18 · numero 12 dicembre 2023
INFORMARSI È UN BENE, NON FARLO MALE: LEGGI RETAIL&food RETAIL&food è l’unica rivista italiana specializzata nel travel retail, un settore in forte crescita e con buone prospettive di sviluppo anche per i prossimi anni. Inoltre R&f è uno dei mezzi più apprezzati e consultati da retailers e operatori attivi in outlet e centri commerciali. Con oltre 10.000 lettori a numero, una presenza qualificata presso tutte le fiere di settore. 10 numeri all’anno, più di 9.000 iscritti alla newsletter, 1 pagina facebook, 181.000 pagine viste grazie allo sfoglio on line della rivista, retail&food è oggi uno dei mezzi più letti, consultati e apprezzati dalle business communities di riferimento.
Abbonati ora a RETAIL&food on line con carta di credito o
1 anno, 10 numeri, 50 euro www.retailfood.it abbonamenti@edifis.it
Direttore responsabile Andrea Aiello Coordinamento editoriale Adriano Lovera - adriano.lovera@retailfood.it In redazione Paola Oriunno - paola.oriunno@retailfood.it Contatti info@retailfood.it - www.retailfood.it Pubblicità e traffico pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Hanno collaborato Massimo Barbieri, Monica Cannalire, Edoardo D’Ippolito, Luca Esposito, Francesco Fasulo, Paolo Lucci, Roberta Motta, Alessandro Necchio, Beatrice Ramazzotti, Kevin Rozario, Mario Sassi, Paolo Zanardi Grafica Ei! Studio Foto Archivio Edifis, iStockphoto Stampa Aziende Grafiche Printing S.r.l. - Via Milano 3/5 20068 Peschiera Borromeo (MI) Prezzo di una copia € 5,00 - Arretrati € 10,00 Abbonamento Italia: € 50,00 Europa: € 90,00 Resto del mondo: € 110,00 abbonamenti@edifis.it Amministrazione amministrazione@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano N° 550 del 06/09/2006 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.r.l. - Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.
retail&food è media partner ufficiale di:
una rivista edita da:
Edifis S.r.l.
Viale Coni Zugna, 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 02 3451230 - Fax +39 02 3451231 www.edifis.it
SOMMARIO
4
News
14
News Opening
18
50 GDO | Classifica
Gli Oscar GDO del 2023
53 News | ESG
FOOD | Intervista “Doppio Malto sarà gigante” e per ora resta indipendente
56 World Travel Retail
18
22 BRAND | Analisys
Arcaplanet spinge sui servizi e sperimenta nuovi format
24 EVENTI | AIGRIM Day
Ristorazione, corrono i ricavi ma è ora del salto di qualità
28 RETAIL | Cinema
Stratta (Notorious): “Mall e multiplex, binomio vincente”
30
30 CENTRI COMMERCIALI | Taglio
del nastro A Milano apre Merlata Bloom, il mall green con al centro il food
59 News | International 61
Prodotti e Fornitori
64 Cambi di Poltrona
40
35 RETAIL | Real Estate
Shopping center, numeri ok e aumenta la quota premium
36 RETAIL | Professioni
Il visual merchandising tra phygital e millennials
38 EVENTO | ADCC
Le persone, il motore dell’innovazione
40 TRAVEL | Aeroporti
Duty Free, l’estate allungata fa bene ai conti dei player
45 BRAND | Analisys
Żabka: gli store polacchi che fanno invidia ai big
RUBRICHE
4 Stock options 8 Retail Glitch 10 Rubrica Legale 12 Dal Tabaccaio 44 Retail & Job 46 Grazie e Scusa 52 Focus Franchising 55 Collaborations & Co-Branding
57 Duty Free World 58 New Travel Markets pag. 3 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS
Completato il restyling di Portogrande (IGD Siiq) IGD SiiQ ha completato il restyling del centro commerciale Portogrande di San Benedetto del Tronto, aperto nel 2001 e oggetto, a partire dal 2017, di un percorso di riqualificazione strutturale. La riduzione degli spazi dell’Ipercoop avviata nel 2019 ha consentito l’inserimento, tra il 2021 e il 2022, di tre medie superfici (Calliope, Portobello e Unieuro). Sempre tra il 2021 e il 2022 è stata realizzata una nuova piazza in galleria, ed è stato messo in posa il nuovo pavimento. Nel 2023, infine, è stato effettuato il restyling della galleria e delle facciate esterne. L’ampliamento ha portato il centro a una superficie di oltre 20.000 mq. I lavori hanno permesso, inoltre, di portare avanti un percorso di efficientamento energetico. L’investimento complessivo per l’intero periodo di sei anni in cui si sono svolti i lavori, sia per la parte strutturale sia per il remodelling commerciale e il restyling architettonico, si è attestato a circa 6 milioni di euro. Il progetto architettonico è stato curato dallo Studio Lombardini22.
STOCK OPTIONS
BUY
NEUTRAL
SELL
TOD’S
GAP
BURBERRY
Robusta crescita dei ricavi, nei nove mesi, per il colosso di Diego Della Valle. Il fatturato consolidato va a 828,4 milioni di euro, +14,3%, con rialzi a doppia cifra per tutti i marchi. Tod’s vale 408,4 milioni. Fay, +22,2%, raggiunge i 41,2 milioni.
I ricavi scendono del 7%, a 3,8 miliardi di dollari, nel terzo trimestre, mentre l’utile cala del 23% a 218 milioni. Gli analisti, però, prevedevano un calo peggiore e inizia a sentirsi la cura del nuovo Ceo, arrivato in estate, Richard Dickson.
Anche Burberry accusa il calo delle spese luxury e archivia una semestrale, al 30 settembre, con ricavi a +4% (meno di 1,4 miliardi di sterline) e le Americhe a -9%. Scende del 15% il risultato operativo, a 263 milioni. Numeri che hanno causato uno scivolone al titolo.
PRADA
ADIDAS
CAPRI HOLDINGS
Prada va in controtendenza rispetto al resto del lusso. Nei nove mesi al 30 settembre i ricavi salgono del 17% a 3,34 miliardi di euro (vendite retail a 2,97 miliardi). Il marchio Prada sale del 13%, Miu Miu del 49%. Nel terzo trimestre, più difficile, il dato è comunque a +10%.
Adidas ha chiude i primi nove mesi dell’anno con ricavi in calo del 4%, a 16,6 miliardi di euro, e un utile netto da operazioni continue a 343 milioni (-53%). Però nel solo terzo trimestre i ricavi segnano +1%. Ancora da smaltire l’invenduto della linea Yeezy.
La frenata dei consumi oltre oceano ha pesato sul gruppo che controlla marchi come Versace, Michael Kors e Jimmy Choo. Nel secondo trimestre fiscale i ricavi scendono dell’8,6% a 1,2 miliardi di dollari. Ad agosto, Capri era stata acquistata da Tapestry per oltre 8 miliardi.
ABERCROMBIE & FITCH
GEOX
AEFFE
Una crescita modesta, per Geox, nei primi nove mesi dell’anno, con ricavi a 582 milioni (+2,3%), dove si distingue il +8,2% del canale multimarca. A fronte di questi risultati, l’azienda stima una crescita annuale compresa fra lo 0% e il 5%.
Il gruppo cui fanno capo Moschino, Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini e Pollini ha chiuso i primi nove mesi con ricavi per 252,8 milioni di euro, in calo dell’8,8% a tassi di cambio correnti. Il wholesale scende dell’8%. Meglio il retail (+3%).
Colpo di coda nel terzo trimestre per il brand americano, che batte le attese e supera il miliardo di dollari di ricavi, in crescita del 20% (+16% like for like). In testa il marchio Abercrombie & Fitch (+30%), ma sale anche Hollister (+11%). pag. 4 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS
Blooming Group, la rete Burger King si espande nel veronese con tre ristoranti BKNO (Gruppo Blooming) ha acquisito il franchisee G&P Company Srl e in questo modo aggiunge in portafoglio altri 3 ristoranti Burger King. I tre nuovi punti vendita si trovano nella provincia di Verona e ora la società torinese arriva a 21 ristoranti gestiti di Burger King. “Siamo entusiasti di questa operazione. Dopo quella realizzata con Arilica l’anno scorso, portiamo a compimento una nuova operazione volta alla crescita di BKNO, che riflette la nostra fiducia nel marchio Burger King e nelle sue prospettive di sviluppo futuro” ha commentato Davide Canavesio, fondatore e amministratore delegato di Blooming. G&P Company è un affiliato storico in Italia di Burger King, avendo in gestione i tre ristoranti nel veronese da oltre dieci anni. BKNO è stata assistita dallo Studio Legale Dentons per le attività di due diligence, i contratti e tutti gli aspetti legali dell’operazione, Deloitte ha effettuato la due diligence finanziaria e contabile.
Brainpull sale al 100% di Pescaria Brainpull ha acquisito la totalità delle quote di Pescaria, catena specializzata nel panino di pesce, con all’attivo otto sedi in Italia. L’operazione, sul 51% del capitale, è stata condotta tramite il veicolo Brainvest. A vendere è stato il co-fondatore Bartolo L’Abbate. Ora Domingo Iudice assume il ruolo di presidente del Cda, con vice-presidente Claudio Matarrese, a sua volta co-fondatore di Brainpull insieme ad altri 4 soci. Iudice, inoltre, ha da poco assunto il ruolo di Presidente di Shape Next, la società madre di Appetite for Disruption. In questi anni Brainpull ha investito anche in altre iniziative, firmando la creazione delle insegne Evviva Maria (trattoria) e Ammà Just Pizza, pizzeria fast di alta qualità a Monopoli, più partecipazioni di controllo in Spaccio Mortadella Jazz (enoteca casual in Società con Antonello Magistà e la padrona di casa Cinzia Siciliani) e Braccialetti Aua (di cui è CEO founder e ideatore Francesco Morisco).
C&A prepara l’apertura di 100 nuovi store in Europa, nel mirino anche l’Italia La catena olandese di abbigliamento C&A punta ad aprire 100 nuovi negozi in Europa nei prossimi tre anni. I piani di espansione si concentreranno su Romania, Polonia e Italia. Già nel 2024 è prevista l’apertura di nuovi negozi ad Amburgo e verranno inaugurate altri store a Madrid, Amsterdam, Parigi e Milano. C&A predilige location vicine ai centri urbani e in futuro vuole concentrarsi su un nuovo concept di negozio. “Abbiamo rafforzato il marchio e analizzato cosa cercano i clienti. Non vogliono frugare per sei piani diversi pieni di vestiti, vogliono lasciarsi ispirare mentre fanno shopping e scoprire nuovi outfit. Meno massa sugli appendiabiti e più spazio per la moda, come se si trovasse su un palcoscenico” ha detto il direttore generale Carsten Horn alla stampa tedesca.
Osservatorio Bain e Altagamma: il lusso cresce tra l’8 e il 10%, previsto un rallentamento nel 2024 Nonostante il contesto macroeconomico e geopolitico ancora instabile, il mercato del lusso si mostra solido e toccherà quota 1.500 miliardi di euro di valore nel 2023, mettendo a segno una crescita dell’8-10% rispetto al 2022. A riportare questi dati è l’ultimo “Luxury Goods Worldwide Market Study” di Bain & Company e Altagamma. Si tratta di un nuovo record per il settore, che dimostra ancora una volta la sua ineguagliabile capacità di resilienza. La spesa dei consumatori per le esperienze, in particolare, è tornata ai suoi massimi storici, trainata da una ripresa delle interazioni sociali e dei viaggi. Tuttavia, alcuni elementi di incertezza – la fiducia dei consumatori (al momento fragile), le tensioni macroeconomiche in Cina e gli scarsi segnali di ripresa negli Stati Uniti – potrebbero impattare sulle performance del segmento nell’ultimo trimestre di quest’anno. L’analisi evidenzia un rallentamento della crescita nel 2024, che si potrebbe attestare su un incremento a cifra singola medio-basso, sulla base degli scenari attuali. pag. 5 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS
Bialetti, più spinta sul franchising. Obiettivo 150 negozi Bialetti punta sul franchising per allargare la sua rete di negozi e chiude il 2023 con 16 nuove aperture. Seguiranno altre 15 aperture nel 2024 e altrettante nel 2025. Il progetto di Bialetti, nato a fine 2021, vedrà triplicare entro il 2025 i punti vendita in franchising, portando la rete negozi a circa 150 store in totale su tutto il territorio italiano. L’azienda vanta già un’esperienza decennale nella gestione di punti vendita diretti, in centri commerciali, centri città e Outlet Village. Quanto ai risultati societari, l’intero gruppo Bialetti ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi in crescita, a 63 milioni circa (+5,7%), di cui il 91% deriva dal mondo caffè. Anche l’Ebitda è positivo, mentre il il risultato netto consolidato è in rosso (-3,1 milioni) principalmente per effetto degli oneri finanziari, dove il rialzo dei tassi ha inciso sugli interessi delle obbligazioni.
A Coima e Redo il 90% dell’area di MilanoSesto (ex Area Falck)
Coima e Redo SGR hanno annunciato la firma degli accordi per l’ingresso nel progetto MilanoSesto mediante l’acquisizione del 100% della società MilanoSesto SpA, detenuta indirettamente da Hines Iron MilanoSesto Associates LLC., e della componente residenziale convenzionata del lotto “Unione Zero”, per una superficie complessiva pari a circa il 90% dell’intera area. Parte così il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, con una superficie territoriale complessiva di oltre 1 milione di mq di superficie edificabile. L’area più estesa (circa 840.000 mq), di proprietà di MilanoSesto SpA, includerà, tra le varie funzioni, la componente residenziale, la Città della Salute e della Ricerca e un parco di 45 ettari. Il lotto di circa 155.000 mq denominato Unione Zero è destinata alla realizzazione di opere di edilizia residenziale convenzionata. I restanti 128.000 mq avranno edifici ad uso direzionale, student housing, ricettività alberghiera ed edilizia libera.
S&P Global Ratings: per i retailer europei, recupero dei margini pre-pandemici ancora in affanno I margini dei rivenditori europei dovrebbero migliorare moderatamente nel 2024 e nel 2025, grazie alla decelerazione dell’inflazione sui costi dei beni, degli input e dell’energia, compensata dall’elevato costo del lavoro. A dirlo è il report di Standard&Poor’s sul settore della vendita al dettaglio in Europa. Dato che l’inflazione continuerà ad attenuarsi e che la crescita dei salari manterrà la propria accelerazione, prosegue il report, il reddito disponibile reale aumenterà, allentando gradualmente i vincoli di reddito per le famiglie e sostenendo i consumi. Il percorso di recupero dei margini dopo la pandemia non è stato uniforme e oltre la metà dei rivenditori europei oggetto di rating non sarà in grado di ripristinare i margini pre-pandemici entro il 2025. Sebbene la forte tenuta delle società europee di vendita al dettaglio e di ristorazione sia da un punto di vista operativo che di pricing abbia portato a molte azioni di rating positive quest’anno, continua S&P, il margine di manovra delle loro metriche di credito resta limitato.
Prelios SGR acquisisce porzione di immobile ad uso commerciale a Milano Prelios SGR ha finalizzato, tramite il Fondo Immobiliare primo RE, l’acquisizione di una piastra commerciale con due spazi retail in Corso Matteotti, 5 a Milano. Dopo aver acquisito a dicembre 2020 le porzioni sovrastanti a destinazione d’uso uffici, ha ricomposto la proprietà dell’intero immobile cielo-terra. L’edificio, costruito nel corso degli anni ’30, porta la firma dell’Architetto Emilio Lancia. I due spazi retail hanno una superficie lorda di circa 800 metri quadri che si sviluppa al piano terra, ammezzato e interrato, con ampie vetrine che si sviluppano sotto il portico lungo le eleganti strade di Corso Matteotti e Via San Pietro all’Orto. Entrambe le unità commerciali sono locate a brand della moda e degli accessori. L’investimento è stato completato con il supporto di Dils, che ha agito in qualità di advisor dell’operazione. pag. 6 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS
26– 30. 1. 2024 FRANKFURT / MAIN
IGD, fiducia dagli istituzionali. Adesione a oltre l’85% sui 400 milioni in scadenza
L’adesione per la exchange e tender offer sul prestito obbligazionario da 400 milioni di euro in scadenza il 28 novembre 2024 di IGD Siiq Spa ha superato l’85%. Le adesioni sono state pari all’85,55% dell’importo nominale complessivo delle obbligazioni emesse e non ancora estinte. Inoltre, la società ha reso noto che il 17 novembre sono state emesse nuove obbligazioni per un importo nominale complessivo di 310 milioni di euro con scadenza 17 maggio 2027 e un tasso di interesse fisso, pari al: 5,5% annuo in relazione al primo periodo di interessi che termina il 16 maggio 2024; 6,25% annuo in relazione al periodo di interessi che inizia il 17 maggio 2024 e termina il 16 maggio 2025; 7,25% annuo in relazione al periodo di interessi che inizia il 17 maggio 2025 e termina il 16 maggio 2026; 8,5% annuo in relazione al periodo di interessi che inizia il 17 maggio 2026 e termina il 17 maggio 2027, da corrispondersi in ciascun caso annualmente in via posticipata.
Dopo Roma, il nuovo format di prossimità di Leroy Merlin arriva anche a Milano
Dopo lo store di Roma (specializzato in finestre), Leroy Merlin arriva anche a Milano, in viale Piave, con lo showroom specializzato nella progettazione e vendita di prodotti e servizi per il bagno. Le aperture di nuovi format urbani - a cui ne seguiranno altre nei prossimi mesi - rappresentano un’evoluzione dell’attuale concetto di showroom di Leroy Merlin, già presenti da qualche anno nel milanese (Corsico e Lissone) e in altre aree adiacenti i negozi classici su superfici molto ampie. Il negozio di viale Piave ha una superficie di 180 mq e un corner dedicato ad Arky, il servizio che mette a disposizione dei clienti un architetto dedicato per seguire tutte le fasi del progetto, dall’idea alla realizzazione finale. Leroy Merlin si avvicina al consumatore con un format di prossimità inserito in un contesto di quartiere dove sono già presenti altri esercizi commerciali dedicati all’arredo e al miglioramento della casa.
26– 30. 1. 2024 FRANKFURT / MAIN
27 – 30. 1. 2024 FRANKFURT / MAIN
CELEBRATING BUSINESS TOGETHER Sperimenta la varietà, scopri le novità e sfrutta le sinergie. Dopo il debutto di successo nel 2023, le tre fiere leader Ambiente, Christmasworld e Creativeworld si svolgeranno contemporaneamente a Francoforte anche nel 2024. Incontra i professionisti del settore al più grande evento mondiale dedicato alle decorazioni stagionali, ai prodotti per il fai-da-te e ai beni di consumo per tutti gli stili di vita.
Per un’esperienza fieristica unica e stimolante! consumergoods.messefrankfurt.com visitatori@italy.messefrankfurt.com Tel. +39 02 880 77 81
pag. 7 | retail&food | Dicembre 2023
di Monica Cannalire
L’OROSCOPO DEL RETAIL The Economist ha una sezione fantastica: THE WORLD AHEAD, dove per 12 mesi si raccolgono dati, articoli, trend, visioni per prepararsi all’anno successivo. Commentiamo le previsioni per il 2024 che ci sembrano più interessanti per il mondo del retail.
-Soprattutto in Occidente, appare perdurare la tendenza di riavvicinamento al negozio fisico, rispetto agli acquisti online, segmento che vedrà invece una nuova primavera in India, dove il governo spinge ogni forma di digitalizzazione.
- Le banche centrali iniziano a ridurre i tassi di interesse, mentre i prezzi rallentano la corsa. Almeno sino a fine anno però, con l’inflazione globale ancora al 5%, i consumatori rimangono parsimoniosi, soprattutto per spese non necessarie. Il lento scemare dell’inflazione consentirà un aumento delle vendite pari al 2% in termini reali, circa il doppio rispetto al 2023. L’effetto positivo sui mercati retail globali, però, tarderà a notarsi, perché ci vorrà ancora tempo prima che i consumatori (noi) riescano a scrollarsi di dosso gli alti tassi di interesse e la contrazione nel risparmio delle famiglie. - Nel mondo, 1 persona su 10 ha più di 65 anni e un mercato che sta invecchiando deve investire vigorosamente nella salute e nel benessere: l’assistenza sanitaria rappresenta già un decimo del PIL globale. - I turisti internazionali (nonostante assenze eccellenti come Russia e Cina) superano l’incertezza geopolitica ed economica creando entrate record da 1,3 trilioni di euro, grazie alla voglia di viaggiare, ma anche agli aumenti generalizzati dei prezzi. - L’effetto remote working si fa ancora sentire in USA, dove - considerando anche i contratti di locazione in scadenza - circa il 20% degli spazi uffici risulterà sotto utilizzato. Percentuale che scende all’8% in Europa. Resta però il tema, che sarebbe opportuno anticipare, prima di queste scadenze sui nostri mercati. - I prezzi del residenziale cominciano a sgonfiarsi progressivamente a partire da fine 2024, anche grazie all’immissione di nuovo prodotto in risposta all’emergenza abitativa, soprattutto in alcune parti d’Europa.
Nel 2024, quindi: crescono le vendite, ma ci vuol pazienza, abbiamo ancora un portafoglio dolente. Dolorino direttamente connesso all’età e pure alla sciatalgia, di cui però anche i millennials soffrono sempre più spesso. Quindi un occhio al benessere del cliente è d’obbligo. Con un bel viaggetto però, ci scordiamo tutte le tribolazioni, quindi via con il travel retail e prodotti o soluzioni che rendano più semplice la vita dei turisti. Si placano un po’ i mal di testa per l’alternanza casa-ufficio (rilassatevi, lavoriamo anche dalla cucina) e con tassi più decenti, i mutui riducono il pressing, quindi possiamo permetterci qualche spesa in più et voilà… il 2024 è bello e che passato!
pag. 8 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS
IN BREVE Info Point dell’ASL entra al Porte dello Jonio Netcomm e Cosmetica Italia in partnership per digitalizzare l’industria del beauty
Netcomm, il Consorzio del commercio digitale italiano, e Cosmetica Italia, associazione confindustriale che rappresenta l’industria cosmetica nazionale, annunciano l’accordo che impegna le due realtà nel sostegno allo sviluppo delle aziende cosmetiche nel loro percorso di trasformazione digitale. Grazie al nuovo accordo con Netcomm, i soci di Cosmetica Italia avranno a disposizione più di 150 appuntamenti formativi per comprendere come sfruttare le nuove tecnologie per la crescita della propria attività commerciale. Le aziende coinvolte potranno partecipare a gruppi di lavoro a tema Digital Export & Marketplace, Digital Marketing, Digital Payments e Digital Regulation. “Il mondo del beauty è stato storicamente tra i fanalini di coda nelle vendite online, mentre oggi è uno dei settori che cresce maggiormente in questo ambito. L’eCommerce non è solo vendite online, ma un ambiente più sofisticato che comprende drive to store, esperienze, attività di social media marketing” commenta Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia.
Indotek Group acquisisce la Galleria Porta Siena
Il gruppo immobiliare ungherese Indotek rafforza il portafoglio italiano con l’acquisto della galleria commerciale Porta Siena. Il centro, aperto dal 2007, rappresenta una GLA di circa 8.700 metri quadrati, con un ipermercato e una trentina di attività commerciali. La società non ha comunicato il prezzo della compravendita, ma l’immobile, nel 2016, era stato acquistato da AXA Investment Managers – Real Assets per 21,5 milioni di euro. “Questa acquisizione sottolinea la nostra strategia di investimento in Italia, focalizzata su secondary shopping center ben posizionati, nell’ambito di città di piccole dimensioni, ma dal forte traffico” spiega l’azienda in una nota. “La posizione della Galleria, situata in un complesso polifunzionale e incastonata tra la stazione ferroviaria e il centro storico di Siena, garantisce una frequentazione costante” ha commentato Eleonora Galloni, country head di Indotek in Italia. L’operazione per la galleria Porta Siena è stata finanziata con il supporto di Banco BPM. Attualmente CBRE detiene il ruolo di property manager del centro.
Il centro commerciale Porte dello Jonio (Taranto), ha aperto un Info Point ASL. “Come società di soluzioni immobiliari investiamo in progetti che restituiscano servizi di primaria importanza ad un bacino di riferimento che per noi si estende ben oltre ai visitatori dei nostri centri commerciali. Non possiamo esimerci dal farlo su un tema così prioritario come quello della salute” ha detto Francesco Rapana, Operating Manager Nhood.
Novità al Vicolungo The Style Outlets
Vicolungo The Style Outlets, gestito da Neinver, rinnova l’offerta commerciale con l’ingresso di nuove insegne. Hanno da poco aperto i battenti Città del Sole e Bassetti Home Innovation. Tra le prossime new entry figurano il brand olandese Rituals e Villeroy & Boch, azienda tedesca produttrice di ceramica e articoli per la casa. Lato food & beverage, l’outlet ha da poco inaugurato un locale nato dalla partnership tra Autogrill e Rossopomodoro e Lino’s Coffee.
Le Vette Retail Park, c’è l’ok della Soprintendenza La Soprintendenza dà l’ok al progetto Le Vette Biella Retail Park. Il nuovo parco commerciale del valore di circa 12 milioni è interamente sostenuto da privati. Come riporta il quotidiano La Stampa, nei 12 mila metri quadrati tra Biella e Gaglianico - una volta occupata dall’ex filatura Biellese e di cui oggi restano le caratteristiche mura esterne - si dovrebbero ricavare ampi spazi riservati all’intrattenimento, tra cui una multisala per il cinema, palestre, un lounge bar, una discoteca, ristoranti e negozi.
Buon compleanno Oriocenter
Oriocenter festeggia i primi 25 anni con un evento il 5 dicembre. Partito a novembre 1998 con 72 mila metri quadrati, 140 insegne, 1 ipermercato, il centro nel tempo è diventato un simbolo del territorio bergamasco. I due ampliamenti nel 2004 e uno nel 2017, hanno trasformato Oriocenter nel mall più grande d’Italia, con una superficie di 105 mila mq, 300 negozi tra cui 58 punti ristoro.
Microlog: ottobre, ingressi a -10% sul 2019
Nel mese di ottobre il trend nazionale degli ingressi nei centri commerciali è aumentato del +1,9% sul 2022. Lascia invece un -10,3% sul 2019, in miglioramento rispetto al -13,3% del mese precedente. A confronto con il 2022, le regioni italiane con le performance maggiormente positive per il mese di ottobre sono la Toscana (+5,5%), e le Marche (+4,1%), mentre sul 2019 i trend migliori sono di Puglia (-3,9%) e Campania, con un -5,0%. Nello confronto con il mese precedente, ottobre cede un -0,1% di ingressi su settembre 2023. pag. 9 | retail&food | Dicembre 2023
La Rubrica Legale a cura di Cocuzza & Associati Studio Legale, Milano Avv. Pietro Minaudo
La logistica dell’ultimo miglio: sfide e opportunità Il termine “ultimo miglio” è stato coniato per la prima volta nel settore delle telecomunicazioni ed è stato originariamente utilizzato per indicare l’ultimo tratto del cavo di connessione tra le centrali telefoniche o i data server provider e la rete di accesso degli utenti finali. Con l’avvento dell’e-commerce e, ancora di più, in seguito alle mutate abitudini di acquisto dei consumatori maturate durante - e ulteriormente sviluppate in seguito - ai ripetuti provvedimenti governativi di lockdown durante la pandemia da Covid-19, il termine ultimo miglio si è associato al settore della logistica ed ha mutato sostanzialmente significato, riferendosi ora a quel sistema di consegne di beni di consumo e generi alimentari dall’hub di distribuzione sino alla destinazione finale. Al di là della definizione, questa fase, nel sistema di logistica contemporanea, presenta numerose variabili e complessità, in particolare nel periodo storico in cui viviamo. Oggi acquistare online rientra nelle nostre operazioni quotidiane, le nuove tecnologie e piattaforme hanno reso i clienti più esigenti e abituati a ricevere le consegne in tempi brevi, senza ritardi o errori di spedizione. Questo fenomeno, a ben guardare, non riguarda solo i consumatori ma anche le aziende a tutti i livelli. In particolare, coinvolge la catena produttiva B2B (dai fornitori di materie prime e prodotti semilavorati ai siti di produzione), la catena distributiva B2B (dalle piattaforme di logistica ai punti vendita) e la catena distributiva B2C (dalle piattaforme di logistica e dagli store al cliente finale che ha acquistato online). Quest’ultimo segmento è sicuramente il più delicato e complesso e si deve integrare perfettamente con gli altri che lo precedono. Dopo la fase di produzione per creare il prodotto, questo viene trasferito dal produttore a uno degli hub di logistica e poi, attraverso i sistemi di logistica dell’ultimo miglio, viene consegnato al cliente finale. Altro aspetto di interesse che ha rapidamente integrato la logistica dell’ultimo miglio soprattutto in ambito B2C attiene alle modalità di consegna del prodotto finale. Sono diventati ormai familiari i servizi di home delivery, quando i prodotti vengono consegnati direttamente all’abitazione del cliente, di click&collect, quando la destinazione dell’ultimo miglio è il negozio fisico dove il cliente andrà a ritirare il proprio acquistato, oppure di
pag. 10 | retail&food | Dicembre 2023
ritiro self-service quando il prodotto viene trasportato in un locker, nelle edicole, nei supermercati abilitati, o in altro luogo indicato dal venditore. È facile capire come queste nuove modalità di consegna, associate alla crescita esponenziale delle vendite online, richiedano una gestione perfettamente integrata dell’intero processo logistico, dalla produzione al magazzino, alla spedizione, al customer care verso il consumatore, il tutto in tempi brevissimi, per soddisfare le aspettative dei clienti sempre più esigenti verso questi servizi, diventati ormai parte integrante dell’esperienza di acquisto. La contrattualistica commerciale non dovrà quindi trascurare di disciplinare con attenzione tutti gli aspetti correlati alla logistica dell’ultimo miglio. Pensiamo ad esempio ai rapporti di franchising, in una prospettiva sempre più orientata alla vendita omnicanale, dove i brand e gli operatori dovranno prevedere nel contratto specifiche clausole che regolino, oltre alla spedizione dei prodotti in negozio, le diverse modalità di acquisto (tradizionale, online, digitale su tablet o totem touchscreen in store), di consegna dei prodotti e di gestione dei resi ai clienti, che potranno generare molteplici variabili negoziali e quindi aumentare gli ambiti di discussione e negoziazione tra le parti contrattuali. Reputazione aziendale, fidelizzazione dei clienti, tecnologie sempre più avanzate, integrazione con sistemi di intelligenza artificiale sono solo alcuni dei principali corollari del repentino sviluppo di questo complesso settore sui quali le aziende stanno investendo sensibilmente. Altri, di non minore importanza, attengono al concetto più ampio di “logistica urbana” ossia agli impatti del settore sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale. L’ultimo miglio, se correttamente gestito, contribuisce al benessere della società e alla sua crescita economica. Le aziende, sempre più attente alla customer experience per fidelizzare i propri clienti, dovranno privilegiare soluzioni di logistica sostenibile - in ottica di riduzione drastica dell’impatto ambientale che la logistica tradizionale ha sino ad oggi comportato congestionando ed inquinando i centri abitati - e di inversione dalla sua tradizionale percezione di essere un fattore di costo ad una più contemporanea consapevolezza di rappresentare una risorsa indifferibile e urgente in grado di costituire sempre di più un vantaggio competitivo per le aziende.
NEWS
CNCC-EY, vendite a +3,7% nei primi 9 mesi del 2023, boom di ristorazione e cinema Il CNCC in collaborazione con EY ha pubblicato i dati relativi al trend del settore per il trimestre luglio-settembre 2023. L’analisi mostra buoni risultati del fatturato nei mesi di luglio e agosto, mentre si assiste ad un’inversione di tendenza nel mese di settembre (-2,8% rispetto al 2019). Con il contributo del terzo trimestre, il totale vendite dei primi 9 mesi registra una crescita del 3,7% rispetto al 2022, e del 2,3% rispetto al 2019. Tra tutte le categorie merceologiche analizzate dall’Osservatorio, la ristorazione anche nel terzo trimestre si conferma tra le più performanti (+8,4% rispetto al 2022, +10,5% sul 2019). Da rilevare positivamente la ripresa del settore dell’intrattenimento cinematografico, che rappresenta una componente importante dell’offerta dei centri e parchi commerciali, dopo la contrazione causata dalla pandemia.
Scalo Milano Outlet raggiunge la piena occupazione, in arrivo 14 nuovi brand Scalo Milano Outlet & More annuncia l’ingresso di 14 nuovi marchi e raggiunge la full occupancy. Nel secondo semestre del 2023 nell’outlet meneghino hanno aperto (o apriranno), tra gli altri, Rossignol, Brooks Brothers, Ecoalf (marchio di moda spagnolo che con questo ingresso debutta nel canale outlet), ACBC (calzature sostenibili). Novità anche nel food con l’ingresso di Basara Sushi & Pasticceria, sushi corner che nel pomeriggio si trasforma in sala da tè giapponese. L’outlet prosegue così il piano di ampliamento annunciato lo scorso marzo 2023: 9.000 metri quadrati si aggiungeranno agli attuali 35mila con nuovi marchi premium e insegne food. Le nuove unità di vendita – il cui 40% risulta già allocato – saranno 32 e genereranno oltre 300 nuovi posti di lavoro. Nel corso del 2023, l’outlet ha registrato uno scontrino medio di 58 euro relativo al segmento fashion. La frequenza di visita per ogni cliente è di circa 10 volte l’anno.
Colpo di Cisalfa in Germania: acquisiti 50 negozi Intersport Cisalfa Sport ha acquisito la società tedesca Sport Voswinkel GmbH & Co, che porta in dote una rete di circa 50 negozi distribuiti in dieci stati federali e circa 100 milioni di ricavi annui. A cedere è stata Intersport Deutschland. Le parti non hanno comunicato i dettagli economici dell’operazione. In effetti, sia Cisalfa sia Intersport Deutschland fanno parte del colosso internazionale Intersport International, network diffuso in 41 Paesi nel mondo, che nel 2022 ha generato ricavi complessivi per 13,7 miliardi di euro, per una rete di circa 5.300 negozi. Cisalfa, retailer con oltre 150 punti vendita diretti, ha chiuso il 2022 con circa 670 milioni di euro di ricavi e un risultato netto positivo per 36 milioni di euro. Nel 2022 aveva ricevuto il sostegno finanziario, tramite linee di credito a breve e medio termine, sia di Cdp-Cassa depositi e prestiti sia di Unicredit. La società è stata fondata nel 1988 da Vincenzo Mancini, scomparso nel 2019. Da quel momento, la carica di amministratore delegato è passata al fratello Maurizio.
Inaugurato a Firenze lo spazio polifunzionale Giunti Odeon, con libreria, cinema e bistrot Lo storico cinema Odeon di Firenze cambia veste e diventa Giunti Odeon Libreria e Cinema, uno spazio polifunzionale di 1.500 metri quadri aperto 7 giorni su 7 dalle 8,30 fino alla fine della proiezione serale. Nato dalla collaborazione tra Giunti Editore e la famiglia Germani, proprietaria del teatro da tre generazioni, il nuovo hub culturale avrà una programmazione che spazierà dai film alle presentazioni di libri e alle mostre. Nella grande sala cinematografica (di circa 200 posti) sono stati allestiti due schermi, uno per la proiezione al buio e un grande ledwall per l’intrattenimento diurno. Il progetto architettonico è opera dello Studio Benaim di Firenze. Nelle gallerie è disponibile, inoltre, un’area dedicata allo studio alla lettura e alla socializzazione, con wi-fi e postazioni attrezzate per l’utilizzo di pc e tablet. Il Giunti Odeon, realizzato nel rinascimentale Palazzo dello Strozzino, ospita anche l’Odeon Bistrot, un caffè ristorante già presente prima del passaggio a Giunti Odeon. pag. 11 | retail&food | Dicembre 2023
Dal Tabaccaio 2030 Milano centro
Aedes affida a Promos la gestione di due retail park piemontesi, Serravalle e Roero
Aedes, società immobiliare controllata da Domus S.r.l. – joint venture promossa da Hines – ha affidato a Promos la gestione del Serravalle Retail Park e del Roero Retail Park. Salgono così a 3 le strutture sul territorio piemontese gestite dalla family company bresciana. Oltre ai due retail park, infatti, dal 2018 Promos gestisce anche il Mondovicino Outlet Village (Mondovì – CN) di proprietà della Famiglia Caramelli. Il mandato, avviato il 1° ottobre 2023 e avrà l’obiettivo di riposizionare entrambi i centri. In posizione strategica, entro i 90 minuti d’auto da Torino, Milano, Piacenza e Genova, il Serravalle Retail Park (40mila mq e 37 store) si trova in provincia di Alessandria ed è parte del complesso commerciale che include Serravalle Designer Outlet e shopping mall. Il Roero Retail Park, di Santa Vittoria D’Alba (CN), ospita su circa 9.500mq 6 tenant che corrispondono al 100% dell’occupancy.
SE LA VIOLENZA DI GENERE ENTRA IN NEGOZIO Quando entrano insieme lei moretta fragilina, con il pitbull, come lo chiamo io, scherzando con i “frequent flyer” del mio aeroplano, il molosso di Lodi mi aspetto sempre che da un momento all’altro lei mi faccia il gesto di aiuto. Il pollice stretto nelle altre quattro dita che si chiudono. Ma sì dai, quello che ha salvato la turista a Milano dalle grinfie dell’orco. Tiro un sospiro di sollievo quando escono e ritornano alla loro non normalità di grugniti e monosillabi che perlopiù lui rivolge a lei tuonando perentorio “cammina”. Interrompo fulminandolo con gli occhi, forse per codardia, l’istantanea reazione di Carognone che a casa sua da bambino al paesello deve averne viste di botte e che se assiste a certe angherie non si cura di essere la metà di chiunque ha davanti e si erge a difensore dei deboli. Ventuno anni fa un ragazzo, normalissimo, ricco, caucasico, colto, gentile proprietario di un negozio della zona squartò la stupenda fidanzata in un appartamento del centro. Li avevo visti nello stesso pomeriggio e a lungo mi sentii turbato, sembravano felici come la famiglia del mulino.
Gruppo Cibiamo: Ottolina e Resca entrano nel capitale. Avanti con dieci aperture l’anno
Si è conclusa la riorganizzazione societaria di Cibiamo Group, operatore che controlla le insegne La bottega del Caffè e Cibiamo. Nella compagine fanno il loro ingresso Ottoholding, società del gruppo Caffè Ottolina, rappresentata dal General Manager Fabio Massimo Ottolina, che ora detiene una quota di maggioranza relativa; e Rile Development, che fa capo alla famiglia Resca. Il fondatore Alessandro Ravecca conserva una quota personale e mantiene le cariche di presidente e amministratore delegato. “L’obiettivo è quello di aprire una decina di punti vendita all’anno, bilanciando la quantità di aperture a gestione diretta e in franchising e la distribuzione tra i diversi canali (centri commerciali, centri storici e travel), con un occhio di riguardo al mercato estero” ha dichiarato il presidente Alessandro Ravecca. Oggi Cibiamogroup conta 10 insegne dirette (8 a marchio La bottega del Caffè e 2 a marchio cibiamo) e 30 punti vendita in franchising. A questi si aggiungeranno 2 prossime aperture entro la fine del 2023.
pag. 12 | retail&food | Dicembre 2023
Viver in mezzo alla strada è una grande responsabilità, un esercizio di equilibrio da compiere ogni giorno. Sai tanto di quel che ti succede intorno ma non hai quasi mai certezze da poter riportare a qualcuno per poter essere utile. A volte invece sì. L’imbecille che abitava nell’appartamento di fianco al mio picchiava le modelline che si innamoravano del suo tenore di vita, pochi giorni dopo averle ospitate. Ho testimoniato in caserma. È ricercato. La violenza in generale mi urta. Non ne sono attratto. Neanche quella nello sport. Neanche quella dei pessimi mezzi di informazione che in queste ore fanno a gara per dare un nome al peluche di questa o quella sfortunata, uccise spesso dalla follia, spesso da una cultura del possesso ereditata dalle caverne che non riusciamo ancora a cancellare.
NEWS
Indagine NielsenIQ e Jakala: in Italia 400mila locali, il 17% si concentra in 12 grandi città CGA by NielsenIQ in collaborazione con Jakala ha delineato la mappa del settore italiano della consumazione fuori casa attraverso la nuova Guida Horeca, un’anagrafica di tutti i punti di consumo presenti sul territorio nazionale integrata in TradeDimensions 2.0. I dati raccolti evidenziano un panorama dei locali italiani vario e vivace: si contano infatti più di 400.000 locali. Inoltre, il 17% dei punti di consumo dell’intero Paese si concentra soprattutto in 12 grandi metropoli, mentre il 44% dei locali si trova nei centri cittadini. Un dato che schizza al 60% se si considerano solo enoteche e locali serali. Esaminando la città di Milano, la Guida Horeca di CGA by NIQ, individua più di 12.000 punti di consumo. La consumazione fuori casa nel nostro paese, inoltre, è fortemente connessa al settore turistico: il 40% dei locali infatti si trova in un comune costiero.
Aziende e distributori di articoli outdoor chiedono di posticipare i saldi Il Gruppo Valore Outdoor che riunisce le principali aziende italiane produttrici e distributrici di articoli per l’attività e gli sport in natura e che attualmente conta circa 50 aziende, con un fatturato aggregato pari a quasi due miliardi di euro, ha promosso una campagna di comunicazione per sensibilizzare retailer e clienti sulla necessità di posticipare i saldi e regolamentare la gestione temporale delle promozioni stagionali. L’iniziativa, dopo la stagione test nell’inverno 2022/23 che prosegue quest’anno, scaturisce da un dato di fatto, ogni anno la stagione invernale entra nel vivo sempre più a ridosso dell’inizio dei saldi, penalizzando i marchi che hanno fatto della ricerca e della tecnologia il loro codice distintivo. Gruppo Valore Outdoor, che fa capo a Italian Outdoor Group di Assosport, ha quindi aperto un confronto tra mondo dell’industria e universo retail con l’obiettivo di promuovere un’autoregolamentazione del periodo delle promozioni.
Linea AMUSE PRO Sostenibilità e versatilità in un solo contenitore! Linea di contenitori riutilizzabili ideale per il take away e perfetta per chi è alla ricerca di una valida alternativa al monouso. Disponibile in varie dimensioni, si adatta ad ogni situazione sia che si tratti di movimentare cibi caldi che freddi. Il colore nero conferisce un aspetto elegante mentre il coperchio trasparente in polipropilene permette di poter mostrare il cibo contenuto all’interno.
S.D.S. srl Via Campo dei Fiori, 13 - Vittuone (MI) Tel. (+39) 02 37074200 www.grupposds.it
www.sgpcreativa.it
100% riciclabile Adatto al congelatore Lavabile in lavastoviglie
pag. 13 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS | Opening
Takko Fashion al Consorzio Urbino nella Marche Takko Fashion ha aperto un nuovo negozio a Urbino, presso il centro commerciale Consorzio Urbino, nelle Marche. Il brand di abbigliamento, del segmento fast casual, ha inaugurato un punto vendita da 411 metri quadrati, con tutta la selezione di prodotto, come sport, casual, fashion, curvy, intimo e accessori. Takko Fashion possiede e gestisce quasi 2.000 negozi quality discount di abbigliamento in 17 Paesi in tutta Europa. Il marchio è anche impegnato a livello di Esg. Come membro della Fair Wear Foundation, della Partnership for Sustainable Textiles e in qualità di partner di Better Cotton, Takko Fashion si impegna per condizioni di produzione sostenibili e responsabili e per migliorare l’agricoltura del cotone a livello globale.
Capatoast avanza in Ligura con Le Terrazze Parte da La Spezia il nuovo piano industriale di Capatoast, con l’apertura di una toasteria a gestione diretta presso il centro commerciale Le Terrazze. “La toasteria di La Spezia rappresenta un punto di partenza per l’espansione di Capatoast” ha affermato Stefano Finco, Coo dell’azienda. Il marchio nel 2023 ha investito in innovazione digitale, sta per lanciare un programma fedeltà, ed è pronto ad ampliare la rete dei punti vendita con un mix fra gestione diretta e affiliazione. La nuova toasteria, aggiungendosi a quelle di Savona e Genova (CC Fiumara) rafforza la presenza nella regione Liguria. Le Terrazze è una location strategica per incrementare la visibilità del brand, forte di 6,6 milioni di visitatori all’anno. Nel punto vendita è presente anche Capafreska, il corner che offre prodotti freschicome spremute, centrifughe, smoothies e yogurt.
Fiumicino e Pantigliate, Dispensa Emilia a caccia di parchi commerciali Dispensa Emilia prosegue nella sua espansione e arriva a 38 ristoranti in Italia, dislocati al Centro Nord tra Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio. “Dispensa Emilia sta sviluppando una strategia di espansione basata sulla capillarità” ha spiegato Alessandro Medi, amministratore delegato del brand. In Lombardia è stato aperto un punto vendita a Pantigliate (Mi) in una strada di forte passaggio come la Paullese, a ridosso del centro commerciale Paullese Center. Si tratta di 315 metri quadrati più 80 di dehor per circa 180 posti a sedere complessivi. Nel Lazio, invece, dopo il Porte di Roma, Dispensa Emilia arriva anche al parco commerciale Da Vinci di Fiumicino, in una conformazione simile: 330 metri quadrati con 174 posti a sedere, di cui 44 all’esterno.
Primadonna Collection apre in centro ad Avellino Primadonna Collection, marchio fashion a prezzi accessibili, ha aperto un nuovo punto vendita nel centro di Avellino, importante provincia campana, una città di circa 50mila abitanti. L’apertura è avvenuta in affiliazione, tramite il partner Capone Retail Srl. Il brand, fondato dall’imprenditore pugliese Valerio Tatarella, tra Italia ed estero (Francia e Spagna sono i Paesi più importanti) conta oggi più di 400 negozi e poggia buona parte della sua crescita all’affiliazione. A sostegno dei franchisee è stata creata anche la Primadonna Academy, per gestire aspetti come formazione e visual merchandising. Lo scorso anno, con il restyling di Bari, era stato presentato il nuovo concept dei negozi.
pag. 14 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS | Opening
Le vetrine Legami nel “salotto” della Capitale Legami prosegue la sua espansione, arricchendo la rete di negozi con un punto vendita nel cuore di Roma, in via del Corso, tra piazza Venezia e piazza del Popolo. Si tratta di circa 90 metri quadrati di spazio vendita, che fanno il bis con l’altro flagship presente in città, quello di Roma Pantheon. Per il marchio fondato e diretto da Alberto Fassi il 2023 si chiude con una quindicina di aperture e oggi sono più di 40 i monomarca in Italia, al di là dei corner point, oltre 400, che portano i prodotti di Legami in 70 Paesi nel mondo. Legami aveva chiuso il bilancio annuale (al 31 marzo scorso) con 77 milioni di ricavi (+60% rispetto all’anno precedente). Oggi il 42% del capitale è in mano a un partner finanziario, Dea Capital.
Deichmann mette nel mirino Milano Sud Deichmann, tra i più grandi rivenditori di scarpe al mondo, ha inaugurato un nuovo store in provincia di Milano, nel quadrante Sud, a Buccinasco. Nel nuovo punto vendita, dalla superficie di 484 mq, si trova tutta l’offerta del marchio, tra cui donna, uomo, bambino, capsule collection e tanti accessori come borse, sciarpe, cappelli, calze, t-shirt e felpe. Presente in Italia dal 2008, il marchio conta attualmente oltre 100 store monomarca ed è attivo anche l’online shop. Il brand tedesco ha anche investito nell’omnicanalità e nei negozi è presente la funzione Ship to home, che permette ai clienti che non trovano in negozio il numero o il colore del modello preferito di ordinarlo e riceverlo a casa senza costi di spedizione. Deichmann strizza l’occhio al pubblico giovane attraverso la varietà di marchi sportivi venduti in licenza, come, Nike, Puma, FILA, Reebok, Asics e Skechers.
Medi Market è anche in centro a Bologna Medi Market, gruppo di farmacie e parafarmacie di origine belga, già presente nel Centro e Nord Italia con 25 punti vendita, è approdata anche a Bologna, nel pieno centro storico, in via Ugo Bassi. Il nuovo store (di oltre 200 mq) rappresenta il completamento dell’offerta distributiva di Medi-Market sul territorio bolognese, che comprende anche gli store al Castel Guelfo The Style Outlets, al Parco Commerciale “Meraville”, insieme a quello dello Shopville Gran Reno. Secondo dati dell’azienda, i negozi del bolognese nel 2023 hanno aumentato il fatturato del 25% rispetto all’anno precedente. Anche in occasione di questa apertura nel centro città, Medi-Market ha proseguito la sua collaborazione con Croce Rossa Italiana, che in questo caso ha preso la forma di un kit composto da prodotti dedicati all’infanzia, venduti in farmacia e poi donati poi al comitato cittadino.
C’è anche la Feltrinelli al Porte di Mestre Librerie Feltrinelli ha aperto un nuovo negozio all’interno del centro commerciale Porte di Mestre (Ve). L’apertura veneta era stata annunciata in precedenza e rientra in un piano di espansione, che ha portato il noto marchio a superare le cento librerie in tutta Italia, fra Nord, Centro e Sud, più alcuni importanti presidi nel canale travel. Quasi tutta la rete è a gestione diretta. L’apertura al centro di Mestre è avvenuta in collaborazione con Cushman & Wakefield. Feltrinelli è molto presente nei centri commerciali, specialmente a partire dal 2009, quando era stato perfezionato l’acquisto di 37 librerie Rizzoli, in tutta Italia.
pag. 15 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS | Opening
Carrefour, a Novara il primo franchising in format “iper” A Novara, Carrefour Italia ha aperto il primo “ipermercato” in franchising. L’operazione è molto importante per l’insegna francese e per l’occasione, ha presenziato all’inaugurazione anche l’amministratore delegato per l’Italia, Christophe Rabatel. Carrefour gestisce oltre 1200 punti vendita in franchising in Italia, supportando più di 500 piccoli e medi imprenditori, e si posizione al primo posto per numero di affiliato nel segmento della grande distribuzione. Il punto vendita di Novara è operato da Belmon srl, società fondata e guidata da Pascal Belledent, neo imprenditore che aveva lavorato in Carrefour Italia per oltre 25 anni, fino al 2022. “Un format che combina innovazione e competitività, che riflette le competenze acquisite dal Gruppo Carrefour, che ringrazio per l’opportunità e per il supporto riservatomi in questi mesi” ha commentato Belledent.
Segafredo Caffè, doppia opening tra Bologna e l’Adriatico Segafredo Caffè ha aperto un nuovo bar, con la formula dell’affiliazione, all’interno dello shopping center Centro Borgo di Bologna, a metà strada tra l’aeroporto e Borgo Panigale. Il punto vendita è caratterizzato dal nuovo format scelto per il marchio, che appartiene a Massimo Zanetti Beverage Group. Un formato ispirato a un’offerta declinata lungo tutta la giornata, dalla colazione all’aperitivo. Il centro commerciale appartiene al portafoglio di Igd Siiq. Una seconda apertura ravvicinata è quella, invece, all’interno del centro commerciale Val Vibrata (Klepierre), in provincia di Teramo. Segafredo, di recente, ha anche riaperto nel centro storico di Ferrara e sta accelerando sullo sviluppo all’estero, specialmente extra europeo.
California Bakery propone il “garden & lounge” Nuova apertura milanese per California Bakery, l’american bakery entrata nell’orbita del gruppo Orlean Invest holding. Secondo quanto spiegato dall’azienda, il ristorante è diverso da tutti gli altri punti vendita già presenti in città, con un menù rivisitato, un arredamento più curato e tipico di un lounge bar (che supera, quindi, le piccole sedute che caratterizzano molti punti vendita) e sono presenti una grande cucina a vista e una sorta di giardino d’inverno, ossia un dehor chiuso da 200 metri quadrati. Si trova in una zona di forte passaggio come corso di Porta Ticinese. Per la prima volta, presente anche il banco per lo street food. Anche l’orario è allungato, fino a mezzanotte, per catturare anche la fascia aperitivo e dopo cena, quindi con un occhio di riguarda ai più giovani.
The North Face, apertura nei centri commerciali a Roma e Palermo The North Face, marchio di abbigliamento specializzato nell’outdoor, parte del colosso Vf Company, ha aperto un nuovo punto vendita all’interno del centro commerciale della Capitale Euroma2. L’apertura è avvenuta in partnership con l’operatore Agat Retail. Il centro fa parte del portafoglio italiano di SCC (Shopping Center Company). Lo stesso brand ha aperto anche al centro commerciale Forum di Palermo (in foto), operato invece da Multi Italy. Il punto vendita siciliano si sviluppa su circa 150 metri quadrati di superficie.
pag. 16 | retail&food | Dicembre 2023
pag. 17 | retail&food | Dicembre 2023
FOOD | Intervista
“DOPPIO MALTO SARÀ GIGANTE” E PER ORA RESTA INDIPENDENTE
La catena di birrerie con cucina ha superato 40 locali, in Italia, Francia e Gran Bretagna, ma ha già l’obiettivo 2026 di arrivare a 100. La rete si espande a metà fra gestione diretta e affiliazione. “Quanto al capitale, almeno per ora, porta chiusa ai fondi” spiega l’amministratore delegato Giovanni Porcu di Adriano Lovera
Con oltre 40 locali all’attivo e ricavi 2023 che arriveranno a 60 milioni di euro, la catena di birrerie Doppio Malto è tra i protagonisti più dinamici nel panorama del food retail. Il brand è nato a Erba nel 2004. Ma si trattava di un singolo locale. L’accelerazione è arrivata con l’acquisizione da parte di Giovanni Porcu, imprenditore sardo che ha lasciato la carriera forense per questa sfida. E che ha fatto crescere l’attività in tutta Italia pag. 18 | retail&food | Dicembre 2023
e anche all’estero, mantenendo però un legame importante con la Sardegna, dal momento che le birre oggi sono tutte prodotte nello stabilimento di Iglesias, con una capacità di cinque milioni di litri l’anno. Il marchio è molto presente in Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Sardegna, Veneto, ma raggiunge anche la Sicilia. E sono in arrivo altre novità, da Madonna di Campiglio a Brescia. L’insegna è attiva anche nel travel, allo
scalo di Fiumicino, e all’estero, in Gran Bretagna e Francia. Ogni locale impiega circa 25 persone. Gli obiettivi sono molto ambiziosi: la previsione è di raggiungere, entro il 2026, cento milioni di ricavi solo dal retail, con una decina di nuove aperture ogni anno. Incontriamo Giovanni Porcu durante l’ultimo Salone del franchising, che si è tenuto a Milano. E partiamo proprio da qui, dalle formule con cui si sviluppa la rete.
Come avviene la crescita della rete di Doppio Malto?
Al momento siamo equilibrati, con circa metà dei ristoranti diretti e metà in franchising, comprendendo in quest’ultimo segmento anche la joint venture, ossia quelle società affiliate in cui abbiamo investito direttamente. È un equilibrio che preferiamo mantenere, senza sbilanciare il modello dall’una o dall’altra parte.
Da cosa dipende la scelta?
La collocazione geografica e la dimensione hanno un loro peso. Senz’altro, i flagship sono tutti diretti, come ad esempio Milano Duomo, anche perché prevedono un impegno economico importante. Se penso al Sud, per esempio a Salerno, è un’area in cui siamo meno presenti, dunque abbiamo iniziato a sondare il territorio grazie a un affiliato. In una città come Roma possiamo esperire entrambi le formule.
Quindi, che caratteristiche deve avere il partner giusto?
Intanto, il nostro progetto è impegnativo e richiede uno sforzo economico rilevante. A seconda della tipologia di locale, occorre mettere in conto un
Giovanni Porcu, amministratore delegato di Doppio Malto
investimento compreso tra 600 mila euro e 1 milione, di cui circa un terzo deve provenire come equity dalla disponibilità dell’imprenditore, il resto si recupera tramite leva bancaria. Di conseguenza, il nostro partner ideale si può definire come “istituzionale”, che non significa per forza strutturato, ma che deve sposare il progetto nel lungo periodo. L’affiliato diventa parte integrante del progetto e della sua crescita. E una volta rispettate le condizioni economiche, tutto si gioca sulla persona, sulle corde che vibrano, su alcune caratteristiche “soft” che deve possedere.
Quali?
Calcio balilla, biliardo, scacchiere enormi fanno parte degli elementi di svago proposti dalla catena. In foto, il ristorante di Roma Fiumicino
Il primo valore è l’intelligenza emotiva. I nostri locali, infatti, vanno al di là della semplice ristorazione, ci avviciniamo quasi a un’attività di hospitality. Il nostro slogan “un posto felice” non è solo uno slogan, perché vogliamo davvero che i clienti, oltre a mangiar bene, trascorrano un bel periodo di tempo sotto tutti gli aspetti, dall’accoglienza al divertimento. Nei weekend, in alcuni Doppio Malto, il tempo di permanenza medio delle persone supera le tre ore, molto più della durata di un pranzo al ristorante. Ecco, il potenziale partner deve essere sensibile a questo. A far stare bene la gente.
E dopo?
Dopo servono altri due elementi. Il primo è la capacità di leadership, perché l’imprenditore deve saper motivare il proprio team e guidarlo verso di noi. Il secondo è la responsabilità, intesa come serietà verso il progetto, verso i dipendenti e i clienti finali. In questi anni di sviluppo della catena, ho imparato che la differenza arriva dall’elemento personale, i risultati non sono legati ad aspetti tecnici. Qualunque problema di software, di operations o di organizzazione, si supera. Senza la solidità di rapporto, non si va avanti.
A proposito di rapporti, Doppio Malto appartiene al 100% a Giovanni Porcu. Nessun socio in vista? Fondi? Imprenditori?
Per il momento al timone ci sono io. Non posso negare che fare sviluppo da indipendenti sia tosto, ma attualmente questo è l’obiettivo. Poi, nel medio termine, vedremo. Certo l’ambizione di Doppio Malto è di diventare gigante, quindi più avanti potrei valutare alcune soluzioni finanziarie e di capitale. Oggi, alla domanda diretta, risponderei che piuttosto che accettare l’ingresso di un fondo preferirei allora la quotazione in Borsa. Un percorso che permette di racimolare liquidità, ma senza perdere il controllo. pag. 19 | retail&food | Dicembre 2023
Veniamo alla congiuntura. Come sono andate le vendite nella seconda metà dell’anno?
Il primo semestre dell’anno è andato bene e fino a luglio abbiamo tenuto senza problemi. Ad agosto si è avvertito qualche scricchiolio dei consumi, benché, avendo tanti locali nelle zone di villeggiatura, questi rallentamenti ci hanno colpito meno rispetto ad altre catene. Da settembre in poi, bisogna ammettere che un certo calo è stato evidente, per noi come per tutto il mercato.
Nonostante questo, il 2023 si chiuderà con un risultato in utile?
Si, chiuderemo in positivo. E lo considero un grande risultato, anche perché, più ancora che il calo dei consumi, ha pesato moltissimo l’aumento dei tassi di interesse. Inoltre, un altro aspetto che mi piace sottolineare è che il risultato positivo non si deve a un bilanciamento all’interno del gruppo, ma tutti i nostri ristoranti presentano un Ebitda positivo. Se un locale non gira, lo chiudiamo. E infatti, negli anni, è successo. Capita di sbagliare.
Doppio Malto è anche all’estero, in Francia e Inghilterra. Avete
esportato il formato birreria con cucina, che senz’altro non mancava. Qual è la chiave per portare il food italiano oltre confine? Secondo me, oggi non bisogna più pensare di esportare solo un prodotto. Nel consumo fuori casa, la qualità del cibo e delle bevande ormai va data per scontata. Anche la pizza o lo spaghetto, per quanto patrimonio di casa nostra, sono cucinati perfettamente anche altrove. Quello che oggi esportiamo è il lifestyle italiano, la capacità di essere felici, che nel nostro caso finisce sotto il cappello della birra. Non è un luogo comune, davvero oggi l’esperienza a 360 gradi del cliente è forse persino più importante del semplice consumo di cibo e bevande. Ancora di più all’estero.
In che senso?
Nel senso che, almeno in Francia e Gran Bretagna, il livello delle catene è già altissimo. E parlo sia di aspetti back hand, come i sistemi gestionali, sia di front hand, come la relazione con il cliente. Le leve da smuovere per avere successo sono quindi tantissime.
Vi espanderete in altri mercati?
Per ora no, ogni momento ha la sua sfida. In Francia stiamo aprendo un nuovo locale in affiliazione mentre nel 2024 ne arriverà un altro a gestione diretta. Non nascondo, comunque, che riceviamo tante richieste, per la Spagna, la Germania o i Paesi scandinavi. Ci penseremo quando sarà opportuno.
Dal travel all’autodromo, tante novità
Ha compiuto da poco un anno il ristorante nel pieno centro di Milano, a due passi dal Duomo pag. 20 | retail&food | Dicembre 2023
Doppio Malto è una catena già diffusa in diverse regioni italiane. In testa c’è la Lombardia, con una quindicina di locali, e la presenza è nutrita anche in Sardegna, Piemonte, Emilia-Romagna, ma c’è anche il Sud, con Salerno, in Campania, e la Sicilia con Palermo. Nel corso del 2023 il marchio ha sviluppato alcuni ristoranti molto particolari. A fine maggio, ha aperto il Doppio Malto all’interno dell’autodromo di Imola, un locale sempre aperto, a prescindere dalla presenza di gare sportive. A giugno, invece, è stata la volta del locale all’aeroporto di Roma-Fiumicino, che segna l’ingresso del brand nel canale travel. A Parigi, il brand è presente all’interno del grande centro commerciale di Westfield Les 4 Temps, mentre a settembre è arrivata la seconda presenza in Francia, a Bordeaux.
Seguici su
pag. 21 | retail&food | Dicembre 2023
BRAND | Analisys
ARCAPLANET SPINGE SUI SERVIZI E SPERIMENTA NUOVI FORMAT
Dopo la fusione con Maxi Zoo è sorto un colosso da 650 milioni di ricavi e circa 550 negozi. Appena presentata la nuova app. “Ma il negozio fisico resta cruciale” spiega l’amministratore delegato Nicolò Galante. Dalle grandi superfici ai corner di prossimità, il 2024 apre una fase di rinnovamento di Adriano Lovera
Dalle cliniche veterinarie allo sviluppo dei prodotti “a marchio”, fino al recente rilascio della app proprietaria, Arcaplanet si appresta a consolidare la sua posizione di leader, tra le catene specializzate del mondo “pet”. Il marchio della società Agrifarma, rispetto ai 502 negozi del 2022, chiuderà il 2023 con una cinquantina di store in più, in cui lavorano nel complesso 2.900 addetti. E il prossimo anno è previsto uno sviluppo analogo. I numeri delineano le dimensioni di una grande impresa. Il 2022 si era chiuso con circa 600 milioni di ricavi, mentre il 2023 dovrebbe raggiungere quota 650 milioni, di cui almeno il 70% è da ascrivere alla voce “food”. Arcaplanet fatturava circa la metà nel 2020, ma il grande salto è avvenuto tra 2021 e 2022, con l’ingresso del fondo di private equity Cinven quale socio di maggioranza, cui è seguito l’acquisto della catena pag. 22 | retail&food | Dicembre 2023
Maxi Zoo dai tedeschi di Fressnapf. Un passaggio che ha comportato la cessione di una settantina di negozi, imposta dall’Antitrust, ma che ha comunque portato alla creazione del leader italiano tra le catene, seguito dall’Isola dei Tesori e da altri marchi, molti dei quali legati alla Gdo. L’ampliamento della rete vendita si è accompagnata con lo sviluppo di nuovi servizi, prodotti e formati.
Dalle cliniche alla nuova app
Un passaggio importante, anche se per ora sperimentale, è stato il recente acquisto di tre cliniche veterinarie in Lombardia (due Happy Friends e una Mypetclinic). “Per ora procediamo in questa regione, ma speriamo di aggiungerne altre” ha spiegato Nicolò Galante, amministratore delegato di Arcaplanet. “Presentano un grande valore, a livello di servizio, poiché migliaia di clienti si rivolgono ogni anno ai
Nicolò Galante, amministratore delegato di Arcaplanet
nostri negozi per consigli su vaccinazioni o cibo dei primi mesi. Adesso sappiamo dove indirizzarli”. Anche il digitale è un versante su cui il brand ha investito. Da poco è stata sviluppata la nuova applicazione, che secondo l’azienda dovrebbe diventare una compagna inseparabile dei clienti (Arcaplanet dichiara una base di clientela fidelizzata superiore a 2 milioni di persone). Il programma di raccolta punti Arca-
ESG, tante azioni in campo dall’energia al progetto Foodstock Nel corso del 2023 Arcaplanet ha ridotto del 50% le emissioni dirette e indirette (quelle che tecnicamente vanno sotto la definizione di Scope 1 e Scope 2) potenziando di molto l’utilizzo di fonti rinnovabili, che servono l’80% del fabbisogno di tutta l’impresa. Nel 2024, invece, l’impegno verterà sull’economia circolare. Il 60% del packaging del cibo secco, relativo ai marchi propri, sarà composto solo da materiali riciclati o riciclabili. Arcaplanet è anche attiva nel sostegno delle associazioni che si occupano di animali in difficoltà e di animali che prestano servizio alle persone. In un progetto con i Lions di Limbiate, è stata finanziata la formazione di 50 cani guida destinati ai non vedenti. Prosegue il sostegno alle associazioni Frida’s Friends e Gi.o.ca, che si occupano di pet therapy per i bambini. E nel 2023 sono stati donati 4 milioni di pasti ad oltre 700 associazioni che si occupano di animali bisognosi, iscritte al progetto Foodstock. Un risultato ottenuto anche grazie ai clienti, che durante il pagamento degli acquisti possono scegliere se accumulare i punti sulla propria card o devolverli verso il progetto. card viene dematerializzato. Sul cellulare si può ordinare l’acquisto on line (anche in modalità “ritira in negozio”), si ricevono coupon e offerte personalizzati, da utilizzare sia in negozio sia per la spesa da remoto, ed è possibile memorizzare una serie di informazioni sui propri animali, ricevendo in cambio alcuni consigli specifici. Ha un sapore digitale anche l’accordo commerciale in vigore con la compagnia online ConTe, che ai titolari di Arcacard consente di stipulare quattro coperture assicurative (spese veterinarie, assistenza, responsabilità civile e tutela legale) godendo di sconti e vantaggi. Sempre nel campo dei servizi, il richiestissimo “pet wash”, nel 2023, è stato esteso a 82 negozi, che arriveranno a 100 il prossimo anno.
Solo gestione diretta
La diffusione capillare della rete dei negozi, però, resta il tassello fondamentale per Arcaplanet. “Tanto è vero” ragiona Nicolò Galante, “che investiamo poco a livello media. I punti vendita sono il presidio che ci fa conoscere al pubblico”. In primo luogo, come modello di business, il brand rimane fedele alla gestione diretta. Niente franchising. “Questa è una scelta precisa. La qualità del servizio e la soddisfazione del cliente sono fondamentali e solo in questo modo riusciamo a controllare a dovere questi aspetti. Per dare un’idea della nostra inclinazione, tutti i clienti registrati, dopo ogni acquisto sia fisico sia on line, ricevono un email in cui possono esprimere un giudizio sull’esperienza e sul livello di servizio ricevuto. E questa misurazione viene presa in grande considerazione”. Data per scontata la gestione diretta, quali direttrici seguirà lo sviluppo futuro? “Dopo l’operazione Maxi Zoo, al momento non è in programma l’acquisto di altre catene. Procederemo quindi con l’apertura di singoli negozi, ovunque ce ne sia l’opportunità. Il Nord Est e il Sud sono le zone in cui dobbiamo crescere maggiormente. Quanto alle location, presidiamo tutti i canali. Centri commerciali e retail park ci interessano, perché hanno il vantaggio del parcheggio e sono idonei per le famiglie abituate a una spesa voluminosa. Ma le strade cittadine sono altrettanto importanti e, anzi, è qui che ci apprestiamo a sperimentare vari formati legati al concetto di prossimità. Presto testeremo alcuni punti vendita di dimensioni ridotti posizionati in alcune fermate della metropolitana milanese. Sempre a Milano, in via Marghera, abbiamo aperto un negozio che presenta un format unico rispetto all’efficienza energetica, nel senso che utilizza per il 90% materiali riciclati e gode di consumi energetici ridotti. Queste sono caratteristiche che estenderemo a tutta la rete nel corso del
2024”. Di contro, Arcaplanet ha un certo numero di maxi store che raggiungono anche i 1000 metri quadrati. “Questi saranno oggetto di un ripensamento, perché c’è bisogno di ottimizzare gli spazi e utilizzarli per implementare ancora di più il numero di servizi offerti”. E l’estero? Estendere la rete oltre confine può essere un obiettivo di Arcaplanet? “I mercati più vicini a noi sono già ben presidiati da operatori locali. Sbarcare all’estero con un proprio marchio significa sobbarcarsi un investimento ingente, mettendo in conto alcuni anni iniziali in perdita. Forse, piuttosto, vedrei nel medio termine la possibile acquisizione di una catena già esistente” spiega Galante.
Amazon vs Walmart: sfida sulla telemedicina veterinaria Se Arcaplanet approccia il mondo delle cliniche veterinarie, i colossi retail negli Stati Uniti sono un passo oltre e si sfidano sul terreno della medicina veterinaria a distanza. A maggio, Walmart ha annunciato un servizio per gli iscritti al suo programma Walmart+, che consiste in consulti di telemedicina veterinaria, veicolati tramite l’operatore specializzato Pawp. Secondo alcune agenzie, anche Amazon sarebbe pronta a sperimentare lo stesso servizio, appoggiandosi allo stesso Pawp o scegliendo un altro provider. Il motivo risiede nello sterminato valore economico che ruota attorno al mondo dell’animale domestico. Nel 2030, secondo Bloomberg, il mondo del pet (tutto compreso, dal cibo alla medicina veterinaria) varrà 200 miliardi di dollari negli Usa. Ma anche in Europa, i giganti della Gdo e dell’eCommerce sono in prima fila. In Italia, il rapporto Assalco assegna alla Gdo (super, iper e discount) una quota pari al 59% di tutte le vendite di cibo per animali. Mentre Amazon è il leader, insieme a Zooplus, per le vendite on line dello stesso segmento. pag. 23 | retail&food | Dicembre 2023
EVENTI | AIGRIM Day
RISTORAZIONE, CORRONO I RICAVI MA È ORA DEL SALTO DI QUALITÀ
Il convegno annuale AIGRIM chiama a raccolta le catene italiane. I dati confermano: è il food a trainare la ripresa, anche nei centri commerciali. Il settore vale 75 miliardi. Ma per il 2024 restano le preoccupazioni, tra cui risorse umane e costo del denaro P.O. e A.L.
La ristorazione sorride e traina i consumi. Il futuro è promettente. Ma il contesto è tutt’altro che facile. A partire dai ricavi, che mostrano il segno “più”, ma vanno tradotti in margini e depurati dall’effetto inflazione. E servono “engagement”, formazione, managerializzazione. Parola difficile da masticare, ma con un significato preciso: mettere le competenze giuste in azienda, sacrificando ogni altro criterio di scelta. Di questo si è parlato nel corso dell’Aigrim Day 2023, tradizionale appuntamento dalla sigla aderente a Fipe-Confcommercio organizzato insieme al CNCC (Consiglio nazionale dei centri commerciali) e che ha visto le riviste retail&food e Ristorando come media partner.
Prima le persone
La ripartenza del turismo in Italia e la crescita dei volumi è stata “una boccata d’ossigeno dopo gli anni difficili del periodo della pandemia. Ma in questo clima pag. 24 | retail&food | Dicembre 2023
di euforia, fiducia e crescita, non vorrei parlare di fatturati, ma di persone” ha affermato a inizio lavori Cristian Biasoni, presidente di Aigrim, dopo i saluti del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli. Persone sono i consumatori e i turisti. Persone sono anche i lavoratori della ristorazione che con i clienti si interfacciano ogni giorno. Un caffè servito al bar, al visitatore appena atterrato in aeroporto, diventa infatti un biglietto da visita del nostro made in Italy. “Siamo davanti a nuovi paradigmi in un settore che continuerà la sua crescita e il suo sviluppo laddove riesca a garantire la stessa qualità. Qualità richiesta anche dai consumatori” ha sottolineato il sociologo Francesco Morace di Future Concept Lab. “Il mondo del lavoro è cambiato, soprattutto dopo la pandemia quando abbiamo iniziato a dare importanza alla vita oltre il lavoro che, per le nuove generazioni, è la cosa meno importante” ha spiegato il sociologo. Il “Ti farò sapere” non è più
dell’azienda ma è del candidato, perché è lui che sceglie, anche sulla base dei valori basati sulla sostenibilità, della dignità del lavoro, dell’inclusione. E il consumatore ha le stesse pretese di chi cerca lavoro: oggi la ristorazione, anche quella veloce, non è più un momento di svago e intrattenimento, ma è un momento di esperienza di qualità” ha detto Morace. Come fare per rendere più attrattivo il lavoro nella ristorazione?
il presidente di AIGRIM, Cristian Biasoni
centri commerciali, hanno portato la loro esperienza. Positiva, ma con un occhio guardingo, un po’ per tutti. “Nel 2023 stiamo andando bene, Evoluzione del mercato della ristorazione in Italia per tipologia di formati (Miliardi €, Percentuale) ma anche perché rappresentiamo il Consumi alimentari fuori casa Forecast Covid-19 (2022=100) primo prezzo, siamo anticiclici. Però 102 110 108 CAGR CAGR 104 102 100 come outlook c’è preoccupazione. 19-22 22-27 71 Crescono gli scontrini medi, ma poco 46 il numero di transazioni” testimonia +2,0% +0,4% -1,4% -4,1% +1,9% Caffè e 83,2 78,5 78,2 77,9 76,9 Corrado Cagnola, Ceo di KFC in ItaBar 75,2 19% 61,7 21% 21% 19% 21% 19% Quick service +3,2% +2,2% 50,0 21% 31% lia. Stessa lunghezza d’onda per Ste27% 26% 25% 31% 31% restaurants 20% 28% 29% Full service -2,9% +2,0% 53% 50% 52% 53% fania Criveller, Direttore generale 50% 50% 50% 50% restaurants corporate di Cigierre. “La gente è tor2018 2017 2019 2020 2021 2023 2027 2022 Inc. % Catene sul mercato 22,6% 23,1% 23,6% 26,5% 26,8% 25,5% 25,9% 26,8% nata ad uscire, frequenta gli shopping della ristorazione in Europa Inc. % Catene sul mercato center e le presenze salgono. Però è 6,8% 7,1% 7,5% 7,7% 7,9% 9,4% 9,5% 10,0% della ristorazione in Italia vero, c’è cautela nei consumatori. MaL’allentamento delle restrizioni e la conseguente ripartenza dei consumi post Covid hanno consentito a tutti i gari si limitano al piatto principale, format della ristorazione italiana di tornare su traiettorie di crescita meno clienti aggiungono antipasto o dolce”. Eppure la bontà del canale non si discute. “Confesso che all’inizio ni vengono formati (online e sul campo) Ingaggiare i talenti non credevo nel centro commerciale. e assistiti nella loro crescita. “Abbiamo Poi, tra la pandemia e l’opera di alcu“Il lavoro diventa importante se riconolavorato anche sulla semplificazione ni franchisee, mi sono ricreduto. Tra sce il talento e il coinvolgimento delle dei processi, per ridurre lo stress fine 2021 e fine 2022 abbiamo persone” spiega il sociologo. “Noi creche le persone subiscono nei operato 70 aperture nediamo che la piattaforma del contratto momenti di picco, e introgli shopping center” nazionale del lavoro abbia la responsadotto corsi di PNL e di ha spiegato Michael bilità di ridare appeal a questo settore. comunicazione che Lewis, fondatore di Non si può continuare a trattare il tema aiutano le interazioI Love Poke, insecome una contrattazione di denaro, bini con i clienti e tra gna che sul fronsogna intervenire sui livelli di produt“Si può fare tanto in i dipendenti”, spiete prezzi ha sceltività e attrattività, lavorando su engatermini di welfare e ga Andrea Valota, to, quest’anno, gement e ‘work life balance’. Bisogna general manager formazione, di non ritoccarli. farlo comprendere alle controparti”, ha dell’insegna. Sul “Anche per noi lo le aziende su specificato Roberto Calugi di FIPE. Il tema della formasbarco nei cendibattito sul capitale umano è prosequesto devono zione e del work life tri commerciali è guito con l’intervento di Dario Baroni, impegnarsi” balance, hanno porstato ponderato a AD di McDonald’s Italia, che ha portato tato il loro punto di vifondo. E oggi abbiail punto di vista dell’insegna, osservasta anche Massimo Lauro mo in questo canale torio privilegiato sul mondo del lavoro: (Gruppo Cremonini) e Stefaun terzo dei negozi” sug“Le persone rappresentano una leva nia Criveller (Cigierre). “Sono opgerisca Luca Pizzighella, genefondamentale del nostro business. Oftional imprescindibili” ha detto Lauro. ral manager di Signorvino, insegna friamo un lavoro stabile e possibilità di “Anche la narrazione del lavoro va camche nel 2023 cresce in doppia cifra, crescita veloce, ma anche un sistema di biata. Per ridare fiducia al mercato del valori in cui rispecchiarsi” ha raccontalavoro bisogna usare tre C: chiarezza, to. Il marchio eroga ogni anno un miliocompetenza e coerenza. E anche l’aune di ore di corsi, tra training on the job tenticità ripaga nel coinvolgimento dei o focalizzati su sviluppo di soft skills. lavoratori” dice Giulio Beronia (That’s “Il 50% del personale di sede arriva dai Y). Claudio Baitelli (Alice Pizza) aggiunristoranti. E per molti rappresentiamo ge, invece, un nuovo tassello al dibattila prima esperienza. Negli ultimi 4 anni to: “Se l’industry in Italia non è attrattiva abbiamo investito 800 mila euro in borper i grandi brand internazionali e per i se di studio rivolte a studenti e lavoriagrandi investitori, che vedono un Paese mo sui valori attraverso un progetto che con poca crescita, asfittico, fermo, allocoinvolge 10 mila dipendenti in corsi ra non diventa attrattiva neanche per i per farli diventare ambasciatori del nogiovani”. stro marchio”, ha detto Baroni. CoinvolDELOITTE OSSERVATORIO AIGRIM-CNCC
Il mercato italiano è rappresentato principalmente dal Full Service Restaurant (~50%), limitata penetrazione delle catene rispetto al contesto internazionale
Font:
Fonte: Elaborazione su dati «Deloitte Foodservice Market Monitor»
7
BIASONI
gimento, formazione, soft skills e valori sono al centro anche del marchio La Piadineria, che ha creato un “campus” della piadina attraverso il quale i giova-
Food e shopping center Molte delle catene, che oggi ricoprono un’importanza determinante nei
Francesco Morace, sociologo, durante il suo intervento pag. 25 | retail&food | Dicembre 2023
ECCO L’OSSERVATORIO FIRMATO DELOITTE. “OTTIMA BASE DI LAVORO, ADESSO ACCELERIAMO SULLA CONDIVISIONE DI DATI E STRATEGIE” L’evento milanese è stato l’occasione per presentare il primo Osservatorio sulla Ristorazione nei Centri commerciali, realizzato da Deloitte, nato dall’iniziativa di AIGRIM e CNCC. L’elaborazione è stata condotta incrociando i dati provenienti da 15 centri italiani (per lo più di fascia prime) e da circa 75 punti di ristorazione. “Non solo una mappatura. Ma un vero e proprio strumento di lavoro” lo ha definito Roberto Zoia, presidente di CNCC.
I numeri principali Rispetto alla congiuntura, la ristorazione italiana mostra segni di tenuta, in un panorama in chiaroscuro. I prezzi, inutile nasconderlo, sono saliti. Fino a ottobre l’inflazione nel comparto servizi ricettivi/ristorazione era un po’ più alta rispetto al totale dei beni di consumo, quasi a +14% prendendo come base di partenza gennaio 2022. Nonostante questo, la spesa è rimasta resiliente, con qualche punto in più sempre prendendo lo stesso punto di riferimento. Dal canto loro, anche i centri commerciali mostrano segni positivi quanto a ricavi. “Eppure” ha spiegato Tommaso Nastasi, partner di Deloitte, “i dati mostrano senza mezzi termini che questa crescita è per lo più legata al fattore prezzo, perché se guardiamo al volume, il dato è piatto”. Il valore della ristorazione in Italia, a fine 2023, sarà di 76,9 miliardi di euro (circa il 2,7/3% del totale mondiale, che è intorno a 2.803 miliardi). Il nostro mercato è suddiviso per il 19% in caffè/bar, 31% quick service e 50% full service. “Le catene, oggi, coprono circa il 10% del mercato. In Europa siamo intorno al 25%, con punte del 40% in alcuni Paesi” ha suggerito Nastasi. Quanto ai centri commerciali, oggi la ristorazione apporta circa il 6% dei ricavi, con un valore stimato in 4,9 miliardi. E si mostra il segmento cresciuto di più, all’interno degli shopping center: +17,9% fra settembre 2022 e settembre 2023. “I dati dell’Osservatorio confermano ancora una volta quanto il comparto della ristorazione pag. 26 | retail&food | Dicembre 2023
I presidenti di AIGRIM e CNCC, Cristian Biasoni e Roberto Zoia
– inserito nella filiera agroalimentare e turistica allargata – sia strategico e di fondamentale importanza per il Paese, con un’incidenza della filiera sul Pil che si attesta intorno al 20%. Dopo le forti difficoltà del periodo pandemico, il comparto è tornato al valore del pre 2020, riassestandosi la sua traiettoria di crescita (CAGR del +4,5% per il 2022 -2027)” ha commentato il Presidente di AIGRIM, Cristian Biasoni.
Passi successivi: più dati e strategie territoriali comuni L’Osservatorio nasce come strumento di collaborazione, utile per identificare azioni e strategie comuni da intraprendere, tra centri e catene di ristorazione. E su questo aspetto, l’incontro è stato ricco di esortazioni. Intanto, sulla condivisione delle informazioni occorre fare molto di più. “Incredibile che nel 2023, il mercato italiano non disponga di un dato univoco circa il footfall” ha affermato Federico Cimbelli, Head of Center mangement di Multi. Sullo stesso tenore Corrado Cagnola, Ceo di KFC in Italia: “Nel travel spesso paghiamo canoni anche più alti. Ma in quel contesto vediamo i dati dei flussi”. E poi serve collaborazione, non solo numeri. “Premetto che gli outlet forniscono periodicamente la classifica dei vari brand, per fatturato. Perché non si può fare anche nei centri?” ha chiesto Luca Pizzighella, general manager di Signorvino. “Inoltre”, ha proseguito “dovremmo parlarci e coordinarci con i direttori dei centri, ma non succede
quasi mai. Dall’organizzazione di eventi alla gestione delle food court, sono tanti i terreni potenziali di cooperazione”. Appare fondamentale la voce “entertainment”. I cinema si sono ripresi. Ma non basta. Serve più leisure, fitness. Questo invito, ad esempio, proviene da Alessandra Diamanti, presidente della commissione Food&Leisure del CNCC. Ma al di là delle strutture fisse, gli eventi spot rappresentano un potere di traino eccezionale. “Un esempio pratico? La presenza del rapper o dell’influencer al centro commerciale danno risultati enormi a livello di presenze. Oggi, però, questa è una programmazione che brand e centri non fanno mai insieme” ha ammesso Michael Lewis di I Love Poke. E con l’entertainment, altro invito che proviene dalla ristorazione, non bisogna più avere tentennamenti sull’orario di chiusura, che deve essere il più allargato possibile.
con uno scontrino medio di 28 euro. “Ma” ammette, “la crescita è stata più forte nelle città che nei centri”. E gli shopping center, che cosa dicono? Sulla potenza di fuoco del food non si discute. “Ma occhio a non farsi prendere la mano” è l’invito alla cautela, condiviso dalla platea, che proviene da Francesco Ioppi, Head of leasing Italy di Eurocommercial Properties. “Non scordiamoci che fino al 2018 c’è stata quasi una bolla. Spuntavano brand come funghi. E oggi, nel mercato vediamo i reduci dalla pandemia”. Fare ristorazione, insomma, è difficile. Meglio non “stipare” i centri commerciali di food, tanto per aumentarne il numero. Privilegiare la qualità. E niente “accanimento” su elementi come la tanto conclamata “food court”: alcuni centri, per conformazione, non la reggono. Stop. E non sempre è così
necessaria. “In Italia, su 25 factory outlet, ce l’hanno solo 3 o 4. Ma ugualmente la ristorazione sta migliorando anche in questo canale. E lo vediamo da alcune operazioni interessanti, come l’arrivo di Eataly a Serravalle” ha ragionato Filippo Maffioli, Ceo di Promos.
DELOITTE OSSERVATORIO AIGRIM-CNCC
La ristorazione rappresenta ~6% del fatturato dei Centri Commerciali con un volume d’affari stimato pari a 4,9 miliardi di Euro (include anche super/ipermercati) Mercato della ristorazione all’interno dei Centri Commerciali in Italia (Miliardi €, Percentuale) Fatturato Centri Commerciali
YoY +13,6%
~72
Focus prossime slides
75%
~81 6%
14%
6%
94%
75,2
3,6
4,9
10,7
2021
5%
Ristorazione
5%
95%
xx% Incidenza su totale ristorazione
Mercato della ristorazione per location
Altro
55,9
2022
Standalone
Travel
Retail
Leisure
Totale Foodservice 2022
YoY 21-22 (%)
+19,0%
+28,3%
+43,7%
+22,9%
+21,8%
CAGR 19-22 (%)
-1,2%
-3,6%
+1,2%
-0,9%
-1,4%
Note: Travel=esercizi situati in zone di passaggio relative ai viaggi (stazioni ferroviarie, aeroporti, stazioni di servizio) e in Hotel; Retail=esercizi situati all’interno di Centri Commerciali, supermercati, ipermercati; Leisure=esercizi situati in musei, cinema, teatri, parchi a tema e stadi. Fonte: Elaborazione su dati Euromonitor e CNCC
8
DELOITTE OSSERVATORIO AIGRIM-CNCC
Il 2023 mostra un trend positivo per il comparto dei Centri Commerciali, fortemente trainato dalla ristorazione Variazione di ricavi per categoria merceologica (Percentuale) Categorie merceologiche
H1 2023 vs H1 2019
Abbigliamento personale Servizi
-0,8%
2,2%
-1,6%
9,1%
25,1%
12,0%
Cura, Persona, Salute
6,4% -2,4%
10,5%
17,9% 6,4%
13,2% -5,3%
1,7%
6,3%
1,3%
Cultura, Tempo Libero, Regali
Fonte: Elaborazione su dati CNCC
3,7%
8,2%
Ristorazione
Totale
YTD Set 2023 vs YTD Set 2022
7,1%
-5,9%
Beni per la casa
Elettronica di consumo
H1 2023 vs H1 2022
10,1% -7,9%
7,0%
3,7% 9
Costo del denaro e del lavoro: nodi del 2024 Il costo del denaro si è impennato. Un dato di fatto che sta mettendo in difficoltà le aziende di tutti i settori. Secondo un focus di Confcommercio, realizzato con Format Research, quasi il 40% delle imprese del terziario, nel corso del 2023, ha ottenuto meno credito di quanto richiesto e 8 imprese su 10 hanno registrato un aumento del costo del credito a causa dell’inasprimento dei tassi di interesse. Quanto al costo del lavoro, la ristorazione è ancora ferma con il rinnovo del contratto. Il nulla di fatto, scaturito dall’ultimo incontro di Fipe-Confcommercio, Aigrim e sigle sindacali è stato un’occasione persa. Ma comunque, nel 2024 il rinnovo andrà in porto. “Il costo del personale aumenterà senz’altro. E lo dico senza lamentarmi, anzi, è un passaggio moralmente dovuto visto il rincaro del costo della vita” ha detto il presidente di Aigrim, Cristian Biasoni. Invitando gli imprenditori a tenere conto di questo aspetti in prospettiva. Ma a ragionare non soltanto con la calcolatrice. “Sulle risorse umane dobbiamo lavorare per trasferire valore ai giovani e trattenerli, proponendo loro percorsi di carriera di qualità”. pag. 27 | retail&food | Dicembre 2023
RETAIL Cinema| Estate 2021 TRAVEL| RETAIL
Andrea Stratta, amministratore delegato Notorious Cinemas
STRATTA (NOTORIOUS): “MALL E MULTIPLEX, BINOMIO VINCENTE” Con la ripresa del settore, il circuito Notorious Cinemas ritrova slancio e prepara un piano di aperture. Intanto inaugura le sale nuove di zecca a Cascina Merlata, investimento da 15 milioni di Paola Oriunno
Dopo la contrazione causata dalla pandemia, la ripresa del settore dell’intrattenimento cinematografico è sotto gli occhi di tutti. Durante l’estate, gli incassi delle sale hanno registrato una crescita vertiginosa (17,9 milioni di biglietti, per 125 milioni di incassi, +124% vs 2022 e +5% vs 2019), trainando anche il comparto food. E non solo. A beneficiare del trend è anche l’Industry dei centri commerciali. Per il CNCC, il dato segnala un orientamento dei visitatori dei mall verso attività che vanno oltre lo shopping. Il recupero del grande schermo favorisce senza dubbio la ripresa degli ingressi. La conferma del trend arriva anche da Notorious Cinemas, società nata nel 2019 e controllata al 100% da Notorious Pictures, che conta oggi su cinque multisala: Milano (cinema Gloria), Sesto San Giovanni (Milano), Rovigo, Cagliari e, l’ultima arrivata, all’interno del lifestyle center Merlata Bloom. “Ormai la presenza di una multisala all’inpag. 28 | retail&food | Dicembre 2023
terno di un centro commerciale è assolutamente imprescindibile e funziona sempre molto bene” ha raccontato l’amministratore delegato Andrea Stratta a retail&food. “Questo permette anche di ampliare gli orari di programmazione e andare incontro alle esigenze degli spettatori. Ovviamente, anche una forte presenza di punti di ristorazione di qualità e attività di intrattenimento innovative è sempre più necessaria per creare un vero e proprio polo del tempo libero” aggiunge l’AD.
“Esperienze” e food pilastri dell’offerta
Con il lancio della nuova società nel 2019, il gruppo è entrato nel business della gestione di sale cinematografiche con l’obiettivo di offrire al mercato italiano un nuovo modello di intrattenimento “esperienziale”. Il piano pre-pandemia puntava a circa 20 mul-
tiplex e 5 milioni di spettatori nel 2023. Il Covid e le nuove abitudini degli spettatori hanno imposto, invece, un cambio di direzione. E se l’obiettivo dei 20 multiplex si è allontanato, la società ha comunque riorganizzato l’offerta puntando su benessere ed “esperienza”. “Oggi il mercato è in grande ripresa. Alla fine di settembre, il settore aveva realizzato 49,5 milioni di spettato-
ri con un aumento del 70% rispetto al 2022 e un calo del 23% rispetto alla media degli anni 2017, 2018 e 2019” ha raccontato Stratta. “Oggi siamo a -23% rispetto al pre-covid”, aggiunge l’amministratore delegato. “Notorious Cinemas si sviluppa secondo il format proprietario “The Experience”. Fiore all’occhiello sono le poltrone reclinabili con poggiapiedi elettrici e prese USB, elevati standard tecnici audio e video, fra i quali una sala IMAX all’interno del Centro Sarca, un’area bimbi dedicata e servizi per eventi su misura. Oggi il pubblico ricerca momenti di intrattenimento e svago di alta qualità e mostra di apprezzare il nostro format” continua Stratta. Il nuovo trend? “Vediamo un incremento nella spesa food & beverage”, sottolinea il manager. A rilanciare gli ingressi al cinema non saranno, quindi, solo film di qualità e poltrone più comode del divano di casa. La ristorazione sarà sempre più centrale nell’esperienza degli spettatori. Dentro e fuori la sala.
“Il multisala a Cascina Merlata, flagship del circuito”
tre multisala del circuito e, sottolinea Stratta, “sta riscontrando un buon successo”. Un’altra particolarità del cinema di Merlata è l’inizio degli spettacoli alle 11 del mattino e la presenza di un’area relax brandizzata Disney, destinata in particolare ad accogliere le famiglie. “Anche questa già presente al Centro Sarca” dice l’amministratore delegato. A proposito di nuove aperture, dopo quella di Merlata Bloom, Notorious Cinemas fa sapere che “nel 2024, in accordo con il nostro business plan, è prevista l’apertura di un multiplex che verrà completamente trasformato, sempre in linea con il format The Experience”. Riparte, dunque, il piano di espansione del circuito e sono in arrivo circa 15 nuovi multiplex nei prossimi 4 anni. Con l’apertura a Merlata, la società ritrova slancio e dinamismo. Chi pensava che il mercato cinematografico sia in declino dovrà ricredersi.
Inaugurato a Firenze lo spazio polifunzionale Giunti Odeon, con libreria, cinema e bistrot
zione al buio e un grande ledwall per l’intrattenimento diurno. Il progetto architettonico è opera dello Studio Benaim di Firenze. Nelle gallerie è disponibile, inoltre, un’area dedicata allo studio alla lettura e alla socializzazione, con wi-fi e postazioni attrezzate per l’utilizzo di pc e tablet. Il Giunti Odeon, realizzato nel rinascimentale Palazzo dello Strozzino, ospita anche l’Odeon Bistrot, un caffè ristorante già presente prima del passaggio a Giunti Odeon. La casa editrice fiorentina Giunti gestisce direttamente oltre 260 librerie Giunti al Punto su tutto il territorio nazionale, scegliendo sempre location di grande affluenza come centri storici, outlet, ospedali, aeroporti, multisala e centri commerciali.
Leisure e food, un’accoppiata vincente. Lo sa bene anche Notorious che il 15 novembre ha aperto la sua quinta multisala proprio all’interno di Merlata Bloom, il lifestyle center milanese con un’offerta di oltre 40 insegne f&b. Per il circuito, si tratta della terza multisala nel capoluogo lombardo, con un investimento di 15 milioni di euro. “Con 10 sale e oltre 1000 posti, cento metri di schermi, sarà il flagship del circuito”, spiega Andrea Stratta. La sala 1 conta circa 180 posti. Non molti, a dire il vero. Il nuovo corso intrapreso dal settore (meno posti, più comfort) non si arresta. “È possibile ordinare cibo e bevande direttamente dal posto, scannerizzando il QR-code che si trova sul tavolino. Verrà consegnato dal nostro staff in pochi minuti” aggiunge l’AD. Il servizio era già presente in al-
Lo storico cinema Odeon di Firenze cambia veste e diventa Giunti Odeon Libreria e Cinema, uno spazio polifunzionale di 1.500 metri quadri aperto 7 giorni su 7 dalle 8,30 fino alla fine della proiezione serale. Nato dalla collaborazione tra Giunti Editore e la famiglia Germani, proprietaria del teatro da tre generazioni, il nuovo hub culturale avrà una programmazione che spazierà dai film alle presentazioni di libri e alle mostre. Nella grande sala cinematografica (di circa 200 posti) sono stati allestiti due schermi, uno per la proie-
pag. 29 | retail&food | Dicembre 2023
CENTRI COMMERCIALI | Taglio del nastro
A MILANO APRE MERLATA BLOOM, IL MALL GREEN CON AL CENTRO IL FOOD Dopo 4 anni di lavori, Nhood inaugura il nuovo lifestyle center di Cascina Merlata. La curiosità travolge il quartiere e manda in tilt la viabilità. Nonostante qualche servizio in fase di rodaggio, tanto (troppo?) food e qualche brand “non pervenuto”, il centro parte bene. Il “winter garden” si scalda e prende finalmente vita
L’inaugurazione di un centro commerciale nuovo di zecca, di questi tempi, fa un certo effetto. Sembrava un mondo destinato all’estinzione, ma così non è stato. Anzi, per i mall si prospettano ancora grandi opportunità per innovare e acquisire valore, scommettendo soprattutto su spazi dedicati non più solo allo shopping, ma a esperienze che i consumatori ricercano e non riescono a vivere semplicemente con i propri smartphone. È con queste premesse (vedi alla voce: “retailtenment”) che apre Merlata Bloom, il lifestyle center di Cascina Merlata inaugurato lo scorso 15 novembre, sviluppato dalla società Merlata Mall S.p.A., co-finanziato da Ceetrus, ImmobiliarEuropea e SAL Service, gestito e commercializzato da Nhood Services Italy. Non più “centro commerciale”, quindi, ma spazio da vipag. 30 | retail&food | Dicembre 2023
Dove
Milano, area nord-ovest tra quartiere Gallaratese e Musocco
Sviluppo e gestione
Nhood Services Italy
Investimento
325 milioni di euro
Bacino di utenza
20 minuti – 1.440.000 abitanti che copre il quadrante nord ovest di Milano e hinterland; 30 minuti – 3.600.000 abitanti e si prende quasi tutta la città di Milano
Direttore
Alessandro Ossena
Posti auto
3.700
Leisure
10.000 mq
F&B
8.000 mq
Insegna Retail
210
Insegne Food
43
Alessandro Ossena, direttore del centro commerciale
vere ancora più radicato sul territorio e pensato per essere soprattutto luogo di condivisione, aggregazione e di incontro. Che per il nuovo centro milanese si è tradotto soprattutto in “food”. Ma andiamo con ordine e partiamo dal giorno dell’inaugurazione.
Il distretto è verde, ma il traffico va in tilt
Una lunga coda di auto e bus ha salutato il taglio del nastro del mall, situato al centro di un nuovo distretto urbano sostenibile. Merlata Bloom Milano nasce come “cerniera” spaziale e funzionale tra il quartiere residenziale UpTown di Cascina Merlata e il distretto dell’innovazione MIND. Già a livello progettuale è stato concepito con un alto grado di efficienza energetica: consumerà il 24% in meno rispetto allo standard europeo nZEB (nearly Zero Energy Building), sarà completamente gas-free, è dotato di pannelli solari termici installati in copertura e oltre 5.000 mq di pannelli fotovoltaici in copertura. Un centro “green”, senza dubbio. Ma la sua posizione, i collegamenti non del tutto agevoli con il trasporto pubblico e la presenza di soli 3.700 posti auto soffocano il quartiere, complicano il parcheggio dei residenti e, almeno per ora, “rimandano”
il progetto “verde” previsto dalla proprietà. Per l’arrivo della stazione ferroviaria Mind-Merlata si dovrà aspettare il 2027, in coincidenza con l’inizio dei corsi dell’Università Statale al Mind. Mentre, per evitare l’auto, i clienti devono arrivare tramite la Metropolitana MM1 (Molino Dorino) o prendere il bus 35 (Comasina – Molino Dorino). C’è anche la soluzione della bicicletta, attraverso la rete ciclopedonale urbana, con parcheggio dedicato. Nonostante queste criticità, è interessante il servizio Trova la mia auto che permette di rintracciare velocemente la macchina nel parcheggio inserendo il numero di targa.
Il “foodtainment” protagonista Merlata mostra una forte vocazione al food. La ricca proposta F&B punta a soddisfare ogni tipo di visitatore, in ogni momento della giornata, con una particolare attenzione per l’apertura serale che seguirà l’ultimo spettacolo del Notorious che termina verso mezzanotte. Così è stato progettato “De Gustibloom - food & leisure”, l’esperienza dedicata al cibo e all’intrattenimento all’interno del “winter garden”. Lo spazio è molto ampio, pieno di luce, con grandi dehor e impreziosito da un bel soffitto in legno. Invoglia a fermarsi per mangiare qualcosa dopo il cinema, una partita in sala giochi, una pausa con i bambini. Dove? C’è solo l’imbarazzo della scelta, forse fin troppo abbondante. Sono 43 le insegne presenti. Alcune di queste debuttano per la prima volta in un centro commerciale (vedi box), altre due sono vere e proprie new entry in Italia, come la chicken house Ric (Gruppo Cremonini) e Neat Burger, catena di ristoranti 100% plant based nata nel 2019 nel Regno Unito, famosa anche per i suoi coinvestitori e testimonial: Leonardo di Caprio e Lewis Hamilton. Per chi ama l’asiatico, ci sono Ramen Bar Akira, Ichi Station e Wagamama. Non mancano i sapori americani e tex mex di Billy Tacos, Calavera, Bun Burgers, Roadhouse, Old Wild West (Cigierre). In arrivo, al piano terra, il secondo locale italiano Pirates Bay di cucina caraibica e cajun. Presenti anche il ristorante self service Leo Italiano, la pizza milanese di Spontini e CioccolatiItaliani. Löwengrube è in arrivo, grazie a LSM-Löwengrube Shopping Mall, società nata con l’obiettivo di aprire circa 10 “stube” in un triennio, all’interno dei centri commerciali. Lato
beverage e caffetteria, hanno scelto Cascina Merlata anche Bauli e Mistertea, molto amato nel centro di Milano per i suoi bubble tea.
ta food del nuovo centro commerciale riuscirà ad attrarre e a trattenere dalla colazione al dopocena una clientela ancora tutta da costruire, che per ora comprende i 7.000 abitanti del quartiere, ancora “incompiuto”, di UpTown a Cascina Merlata. Il traffico in direzione del mall, per il momento, fa ben sperare. La curiosità e l’entusiasmo dei milanesi hanno travolto il nuovo centro commerciale. Se funzionerà, ci vorrà almeno un anno per dirlo.
Abbigliamento, tra grandi assenti e tanto streetwear
Tecnologia, servizi smart e qualche perplessità
Proviamo a immaginare una gita al nuovo shopping center. Niente sacchetti: il centro commerciale offre un servizio di smart delivery che permette di prenotare il locker più vicino all’auto. Il personale di Merlata Bloom si occuperà di tutto il resto. Il servizio è in fase di avvio e non tutti i brand aderiscono all’iniziativa. Noi proseguiamo la visita a mani vuote. Ci fermiamo per la merenda o per l’aperitivo, poi facciamo un salto al cinema, in sala giochi o al parco per bambini. Le insegne leisure sbarcate, per il momento, a Merlata Bloom Milano sono lo spazio per bambini Wonderwood Green Forest (di cui abbiamo dato molti dettagli nel numero di luglio-agosto), LOG - Lot Of Games (sala giochi con arene virtuali multi-players, simulatori di ultima generazione e videogiochi arcade) e il multisala targato Notorious Cinema, di cui raccontiamo in questo numero del giornale. Infine, terminiamo la giornata con la cena (utilizziamo il servizio digitale multiordine Bloomtasty, una notifica ci avviserà quando andare a ritirare il nostro ordine), ritiriamo i sacchetti belli e pronti nei locker, cerchiamo l’auto con il servizio “Trova la mia auto” e rientriamo. Vista così, l’esperienza potrebbe funzionare. A patto di arricchire ancora l’offerta leisure. Viene da chiedersi, però, se in futuro la ricca (ma molto tradizionale) offer-
pag. 32 | retail&food | Dicembre 2023
Nel corso della nostra visita il giorno dell’inaugurazione salta all’occhio un grande assente. I 5.000 mq del mall che avrebbero dovuto ospitare il primo store italiano di Peek & Cloppenburg risultano ancora vuoti. I mesi scorsi, il marchio di abbigliamento tedesco aveva chiesto un accesso al concordato preventivo facendo saltare anche il Ceo, Edgar Hert. Al momento, il brand avrebbe avviato un accordo di ristrutturazione dei debiti e un piano di risanamento, annunciando di voler continuare a espandersi e ad aprire. La “promenade” di Merlata, comunque, non sembra soffrire l’assenza del brand di Dusserldorf. Tanti marchi fashion hanno scelto di avere uno spazio nel nuovo lifestyle center. Sono presenti per la prima volta in un mall gli store di Bomboogie, Colmar, Jaggy, Only e Paragon. “Coming soon” per due brand di moda del gruppo polacco LPP, Reserved e Mohito. Per il Gruppo Inditex c’è solo Zara. Presenti anche gli spagnoli di Mango. Molto ricca è l’offerta sportiva: JD Sports, CMP, Snipes, Under Armour, Foot Locker, Game7Athletics, North Sails, Skechers. Tra le altre insegne di moda ricordiamo anche Antony
Per queste insegne, prima apertura in un mall Hanno scelto Merlata Bloom Milano per la loro prima apertura in un centro commerciale: Caffè Caruso, Cipiace, Fresco&Cimmino, Hamerica’s, Hiromi Cake, Macha Café, Martinucci Laboratory, Pasticceria Sessa, Poldo, Rinaldini, Starbox. L’insegna Signorvino, invece, apre qui il suo secondo locale in uno shopping centre, dopo quello da poco inaugurato al Westfield Chodov di Praga.
Decathlon chiude a Baranzate e apre a Merlata (senza climbing indoor) Decathlon apre a Cascina Merlata e, dopo 30 anni di attività, chiude il vicino negozio di Baranzate, in provincia di Milano. Il nuovo store di Merlata Bloom ha una superficie di circa 5.500 mq, 1.000 in più del precedente, disposti su due piani in una struttura autonoma all’interno del nuovo centro e un’offerta più ampia, con nuovi layout commerciali su diversi sport. Parte di questo nuovo progetto sono tutti i 68 collaboratori e collaboratrici del punto vendita di Baranzate, a cui se ne aggiungono 15, per un totale di 83 persone. “Oggi a Milano, contiamo più di 500 collaboratori e collaboratrici fissi e 100 stagionali distribuiti su 8 punti vendita” ha dichiarato Mattia Vanerio, store manager di Decathlon Milano Merlata. L’economia circolare è sempre più protagonista nei negozi del marchio sportivo francese. Nel punto vendita di Merlata sono presenti servizi di riparazione, noleggio e acquisto di seconda Morato, Calvin Klein, Dixie, Boss, Imperial, Levi´s, Napapijri, Stefanel, Suite Benedict, Timberland, Tommy Hilfiger, OVS e Guess? Inc.
Ampio spazio al beauty, non manca l’hi-tech
Le catene di profumeria, di estetica e cura della persona (farmacie, ambulatori medici, cliniche dentali) conti-
mano in uno spazio dedicato di 150 mq al piano terra. Per il lifestyle center di Merlata, particolarmente votato allo sport, si era parlato di un format esperienziale di Decathlon “site specific” con una parete per l’arrampicata indoor e campi per la pratica sportiva open air (sul tetto) che però, il giorno dell’inaugurazione non risultavano ancora realizzati o attivi. “Lo store si sviluppa su due piani. Al terzo, una superficie meno ampia è dedicata a collaboratori e collaboratrici della sede centrale. L’ampia terrazza sopra l’head quarter prevede un campo multifunzionale che al momento è riservato ai collaboratori e potrà essere sfruttato dal punto vendita Milano Merlata per l’organizzazione di eventi sportivi (aperti ai clienti) con la collaborazione di Club sportivi partner” ci fa sapere l’azienda. Sono state realizzate, invece, le piste ciclabili intorno allo store che collegano il mall (e il negozio) con il centro di Milano. Nei prossimi anni, la ciclabile arriverà fino all’area di MIND tramite una passerella che sarà operativa nel 2026 (nella foto in basso). nuano a essere protagonisti nei centri commerciali del post-crisi. Merlata Bloom conferma questo trend. Per la prima volta in Italia, accoglie il brand Arabian Oud, marchio internazionale di profumeria con oltre 1.000 negozi in molte parti del mondo, inclusi i flagship store sugli Champs-Élysées a Parigi, in Oxford Street a Londra, a Times Square a New York. Sono presenti anche gli
store di Rituals, Douglas, L’Erbolario, Lively, dello spagnolo Primor, Yves Rocher, Capello Point. Per il make-up e gli accessori, sono presenti Nyx, Kiko (che torna ad aprire in Italia dopo una forte espansione all’estero) e Wycon. Tra i servizi: Centri Unico (trattamenti estetici), la parafarmacia Medi-Market, Dental Pro, Juneco (network di centri specializzati in chirurgia e medici-
pag. 33 | retail&food | Dicembre 2023
na estetica), Mila Beauty Lounge. Non poteva mancare la tecnologia, con un grande store Euronics-Bruno, al piano terra accanto a Esselunga. Per gli Apple-addicted c’è Juice, catena di negozi Apple Premium, un punto vendita Just in Case e, per la prima volta in Italia, Weiss & Rot. Per quanto riguarda il settore casa-regali, sono presenti anche Giochi Preziosi, Kasanova e la nuova libreria Mondadori Bookstore. Senza dimenticare, Legami, Flying Tiger Copenhagen e MINISO, che si prepara ad aprire anche nella Chinatown milanese (via Paolo Sarpi). In più, è in arrivo un Plan&Order Point Ikea (“coming soon”).
Esselunga con un ruolo da superstar Un discorso a parte meritano gli oltre 3.000 mq del superstore Esselunga, marchio della GDO scelto proprio dagli abitanti del quartiere di Cascina Merlata attraverso un sondaggio condotto dalla società di gestione Nhood sul web e sui canali social. Il punto vendita, il primo del marchio all’interno di un mall, rivede il format e lo adatta alle esigenze dei consumatori del nuovo distretto urbano, particolarmente esigenti e “smart”. Nel grande supermercato, aperto dalle 7,30 alle 22, sono presenti casse veloci oltre al Presto Spesa disponibile anche su app. Ma la vera novità firmata Esselunga sono i 150 posti a sedere del Bar Atlantic, 117° della catena, con cucina a vista e gelateria. Qui i clienti possono fermarsi per la colazione, il pranzo o per l’aperitivo con menù che variano settimanalmente. Grazie alla presenza di totem digitali possono visualizzare i piatti disponibili e prenotare: la preparazione avviene sul momento e sono serviti con un sipag. 34 | retail&food | Dicembre 2023
In alto, gli spazi assegnati al brand di moda Peek & Cloppenburg (come riferito a retail&food durante la visita al cantiere) risultano ancora vuoti
stema a chiamata. L’offerta di Esselunga si completa con il beauty store eb®, in uno spazio a sé a poca distanza dal supermercato, con profumeria e trattamenti estetici prenotabili online. Un superstore “superstar” che è GDO, bar, enoteca, pasticceria, ristorante veloce, profumeria, beauty lounge e che punta ad accaparrarsi e a trattenere nel suo mega negozio una buona fetta di visitatori di Merlata.
RETAIL | Real Estate
SHOPPING CENTER, NUMERI OK E AUMENTA LA QUOTA PREMIUM
L’osservatorio Reno, durante l’evento di Confimprese Retail Real Estate, mostra un comparto in salute. Non mancano le chiusure, ma sono fisiologiche. In arrivo 13 novità al 2025. Ora serve spingere sull’innovazione A.L.
Con 13 nuove aperture, entro il 2025, più 4 grandi ampliamenti che verranno conclusi l’anno successivo, il canale dei centri commerciali mostra segni di vitalità. È lo scenario dipinto durante il recente Retail Real Estate, appuntamento organizzato da Confimprese, arricchito dai dati dell’Osservatorio Reno.
Salgono quelli di fascia alta
“I centri commerciali sono canali di aggregazione” ha commentato il presidente di Confimprese Mario Resca. “Devono evolvere con idee innovative per attirare un consumatore che, anche a causa della spinta inflattiva, acquista i beni di prima necessità e riduce le spese superflue. Il retail in Italia ha un fatturato di 445 miliardi di euro con 1 milione 290 mila imprese e circa 3,4 milioni di occupati, è un serbatoio occupazionale decisivo per il sistema Paese”. Non c’è solo Merlata Bloom. To Dream, a Torino, Caput Mundi a Roma, il più piccolo Formì di Forlì o anche le Officine Storiche di Livorno, sono
La mappa del mercato Centri commerciali
992
Parchi commerciali
310
Factory outlet
30
Tot.
1.332
Fonte: Reno
solo alcune delle inaugurazioni regalate al mercato dal 2023. E si contano anche 5 chiusure, di strutture di piccole dimensioni e di rilievo locale, che versavano da tempo in condizioni di sofferenza. Un segnale, questo, non di debolezza, ma di naturale “selezione” del prodotto. E restando ai numeri, su circa 1.300 centri in Italia, oggi quelli “premium” sono 75 (5 in più rispetto al 2022), quelli di rilievo provinciale sono 287 (-3 rispetto all’anno scorso) mentre quelli “locali” 630 (-1). L’analisi Reno suddivide il mercato in 992 centri commerciali, 310 parchi commerciali e 30 factory outlet.
Arretra la vacancy a causa del fashion
Quanto ai flussi, la statistica di Reno registra +5,8% sul 2022. E rispetto alle abitudini di consumo, il weekend e la fascia pomeridiana restano naturalmente quelle più frequentate, ma si nota sempre di più uno spostamento verso i giorni feriali e verso orari alter-
nativi, quali la mattina e la pausa pranzo. Quanto alla vacancy, se si escludono i centri in tripla AAA, il tasso di negozi sfitti è un po’ in crescita dappertutto. “Tale aumento è da attribuirsi alle difficoltà del settore dell’abbigliamento che si stanno traducendo in una riconfigurazione delle superfici e in un riposizionamento dell’offerta” segnala lo studio. Sul fronte immobiliare, infine (prezzi e canoni), la situazione presenta un leggero incremento rispetto al 2022, frutto di due fenomeni contrapposti: da un lato, l’effetto inflattivo che incrementa i valori: dall’altro, la ricommercializzazione di superfici lasciate libere dalle piccole unità dell’abbigliamento, ma accorpate e quindi affittate su dimensioni più ampie.
Ecco le linee guida di gestione ConfimpreseCNCC Condivisione delle spese di gestione, attività comuni di marketing, una mano tesa sulla stesura di contratti d’affitto ragionevoli. Prova a tradursi in aspetti concreti l’avvio della collaborazione tra i brand rappresentati da Confimprese e i centri commerciali di CNCC, per la stesura di Linee guida di gestione dei centri commerciali condivise tra le due parti. “Oltre mille centri in Italia rappresentano ciascuno un mondo a sé. Ma la stesura di queste linee è uno sforzo utile, considerando che la nostra sigla rappresenta tutti gli stakeholder, tra cui proprietà, società di servizi e selezionati retailer” ha detto Roberto Zoia, presidente CNCC. Il documento affronta anche altri temi: i diversi tipi di governance, i livelli di servizio, fino alla manutenzione degli impianti. Ma quali sono gli aspetti imprescindibili, su cui occorre lavorare insieme? Zoia, durante i lavori, ne indica uno su tutti: “Vorremmo i dati analitici delle vendite on line dei brand. E non per combattere l’eCommerce, che ormai è assodato. Ma perché, se sappiamo dov’è il bacino dei clienti, sarà lì che andremo a cercarli con attività di marketing”. Da Mario Resca di Confimprese, invece, l’invito (che ormai è un tormentone di mercato) alla condivisione dei dati reali. “Noi vediamo dei sondaggi, ma mai la foto concreta del numero e delle caratteristiche del footfall. Sono dati indispensabili, perché guidano gli investimenti”. pag. 35 | retail&food | Dicembre 2023
RETAIL | Professioni
IL VISUAL MERCHANDISING TRA PHYGITAL E MILLENNIALS
L’esperienza nel punto vendita è essenziale nel mercato di oggi. Ancora tanto lavoro da fare per intercettare i millennials. Intervista con Karin Zaghi, professoressa alla Sda Bocconi
Nel lontano 1998, quando iniziammo la nostra avventura professionale, la diffidenza e l’incapacità di capire l’utilità, nonché l’efficacia, del visual merchandising era molto diffusa. Questo perché, al tempo, si credeva che fosse soltanto una leva estetica per rendere i prodotti più belli agli occhi del consumatore finale. Sono state le aziende americane, che pian piano si insediavano sul mercato italiano, a diffondere per prime la cultura che vede il visual merchandising come una delle leve fondamentali per migliorare lo spazio espositivo, renderlo più leggibile e soprattutto quantificarlo in termini di ritorno sull’investimento.
Food e Gdo, occasione da cogliere Il suo fascino risiede anche nel fatto di non essere una scienza esatta. Ancora oggi, dopo tanti anni, in alcuni settori merceologici non esiste una certezza al 100% dei risultati ottenuti tramite il visual merchandising. In sintesi, potremmo dire pag. 36 | retail&food | Dicembre 2023
che il visual merchandising è quell’insieme di fattori che, congiuntamente ad un buon servizio al cliente, rende l’esperienza nel punto vendita memorabile. Sono moltissimi anni ormai che gli esperti di retail spingono su questo tema, e, se nella maggior parte dei settori merceologici abbiamo raggiunto una qualità espositiva elevata, e quindi una shopping experience interessante per i consumatori, forse non si può del tutto dire per il settore food e GDO. Per questo motivo questa è decisamente una opportunità da cogliere per chi si occupa di questo settore merceologico. Abbiamo voluto intervistare su questo tema un’esperta del visual merchandising nel retail, Karin Zaghi, Associate Professor of Practice of Channel and Retail della SDA Bocconi, anche in occasione della pubblicazione del suo libro “Visual merchandising. L’esperienza multisensoriale nel punto vendita tra esposizione, comunicazione digitale e sostenibilità” (Franco Angeli, 2023).
di Paolo Zanardi*
Karin Zaghi, autrice di Visual merchandising (Franco Angeli)
Che cosa è cambiato in tema di visual merchandising negli ultimi trent’anni?
Sicuramente è cambiato l’approccio al punto vendita. In passato, era inteso davvero come uno strumento logistico e quindi una vera e propria macchina per vendere. Gli spazi espositivi erano pensati ed utilizzati semplicemente per esporre
dei prodotti. Oggi il progressivo avvento dell’e-commerce ha fatto riconsiderare il ruolo del punto vendita, che quindi da “macchina per vendere”, sta davvero diventando un ambiente relazionale.
Possiamo fare un esempio?
Se un consumatore decide di entrare in un punto vendita, anche alimentare, è per l’esperienza, che rappresenta il valore aggiunto che fa la differenza. Rispetto all’online, c’è un rapporto diretto con il prodotto e la possibilità di avere un assortimento che permette di scegliere in maniera istantanea, senza mediazione. Andare in un punto vendita deve “arricchire”: si parla di questo importante aspetto da diversi anni, ma ancora, soprattutto nel settore della GDO, non sono stati apportati i cambiamenti radicali che ci si sarebbe aspettati. Il ruolo del punto vendita dovrebbe essere quello di educare il cliente, ovvero in primo luogo instaurare un rapporto, quindi comunicare con lui. Il punto vendita che educa significa che permette di “leggere” quella che è la ricchezza dell’offerta, di capire quali sono le diverse linee di prodotto e qual è la differenza tra una linea e l’altra. Pensiamo ad esempio alla esposizione del vino nella GDO oggi: il cliente vede una miscellanea di colori, di etichette senza nessuna indicazione, neanche il paese o la regione d’origine, men che meno una idea sulle caratteristiche organolettiche delle proposte.
Che cosa cerca, insomma, il cliente in negozio?
L’esperienza che il cliente oggi vuole trovare in negozio è sempre più multisensoriale, e qui entra in gioco anche il digitale, la cui implementazione in molti settori merceologici sta dando luogo a esperienze interessanti.
Restiamo sul digitale. Qual è il livello dei servizi offerti oggi nella Gdo, su questo fronte?
In questo periodo stiamo restituendo i principali risultati di una ricerca che ho svolto nei confronti di 163 aziende dell’industria di marca operanti in Italia, e, nel canale della distribuzione, affrontando anche il tema del digitale. Ad oggi i punti vendita sono ancora molto indietro su questo tema e l’unico strumento che viene messo in atto è l’utilizzo di QR Code, che, diciamoci poi la verità, non in molti lo leggono. Nello studio che abbiamo condotto il QR Code prende come valutazione un 3,45, quindi neanche la sufficienza in termini di rilevanza e di utilizzo. In generale al momento non vedo una grande innovazione dal punto di vista digitale nel visual merchandising del settore food.
E il metaverso nel retail? Può avere un potenziale?
In realtà, da circa un anno il dibattito su questo tema nel retail si è un po’ spento. Io per prima ho lavorato sulla progettazione di un punto vendita che prendeva forma in funzione del criterio e dello storico di acquisto dei consumatori. Sono stati progetti che hanno richiesto un certo tipo di investimento, estremamente elevato, di cui però non si ha ancora certezza di un ritorno concreto: credo che non sia ancora tempo di percorrere questa strada per diversi motivi. Oltre ad una motivazione economica, torniamo nuovamente sull’aspetto di quell’esperienza, di cui abbiamo già detto, che ancora porta il cliente a volersi recare fisicamente sul punto vendita.
Cosa ne pensi del comportamento di acquisto di adolescenti e post adolescenti? In generale il loro modo di fruire dell’intrattenimento è ormai esclusivamente on demand, ma cosa succede nel retail?
Mediamente i ragazzi oggi si annoiano in un normale punto vendita, non ne sono attratti. Quindi il punto vendita, per rivolgersi a un target di questa fascia di età, deve parlare il suo linguaggio. Ad oggi non c’è nessuna comunicazione rivolta agli adolescenti nel retail del food e GDO, ma purtroppo credo che in questo momento il punto vendita non dia realmente nessun messaggio o una re-
Il nuovo negozio Bershka nel cuore di Milano (foto OMA Studio)
ale comunicazione con il consumatore finale dal punto di vista dell’educazione o della informazione, di cui parlavamo prima. I punti vendita oggi si presentano con un semplice posizionamento di un prodotto sullo scaffale, per cui il vero messaggio importante di cui ci parlano questi spazi è soltanto il prezzo.
Quali iniziative di brand retail l’hanno colpito particolarmente?
Ho osservato con interesse Sephora, che ha preso la strada di una vera e propria azienda di servizi, tutti legati al mondo della cosmesi. Ciò ha creato un ambiente nel punto vendita che parla di benessere, quindi, come già detto, ha portato ad un coinvolgimento del cliente in una esperienza completa. Oppure Bershka, in un punto vendita appena ristrutturato a Milano, che fa dell’uso della tecnologia un punto di forza. L’omnicanalità qui è centrale, ma non solo. È un punto vendita che spinge all’utilizzo dei social per condividere l’esperienza in negozio con i propri contatti online; inoltre il sistema Rfid rileva in camerino il numero e la tipologia di capi che vengono portati al suo interno, ed è possibile, attraverso un touch screen, chiedere taglie o colori diversi. *proprietario di XT retail pag. 37 | retail&food | Dicembre 2023
EVENTO | ADCC
LE PERSONE, MOTORE DELL’INNOVAZIONE
Formazione, inclusione, parità di genere. Per l’associazione dei direttori dei centri commerciali il cambiamento passa prima di tutto da qui, dal fattore umano, l’unico in grado di governare processi tecnologici sempre più sofisticati. Se ne è parlato nel corso del convegno organizzato dall’ADCC a Milano. Il nostro racconto di Paola Oriunno
Cosa aspettarsi da un confronto sull’innovazione nella gestione dei centri commerciali? Dibattiti su digitale, intelligenza artificiale, nuove tecnologie, metaverso e big data, per esempio. Il convegno organizzato il 9 novembre a Milano, nella sede di Confcommercio, dall’ADCC (Associazione Direttori Centri Commerciali), invece, spiazza tutti e cambia la narrazione. “L’innovazione parte prima di tutto dal cambiamento” ha sottolineato Ermanno Tetta, Head of Property Management di Savills, nel suo intervento, invitando le società e i centri a costruire un percorso nuovo che dia più spazio alle donne e ai giovani. Un punto di vista, il suo, condiviso anche da Elisa Gibertini, Head of shopping centers managers di CBRE, che aggiunge: “Innovazione è il tool, è la tecnologia. Ma la differenza la fanno le persone che usano quello strumento. Per dare una svolta al futuro, è necessario partire dalle persone. Non possiamo pag. 38 | retail&food | Dicembre 2023
prescindere da un business responsabile. In questi anni difficili e in questi contesti, che spesso non sono governabili, è la persona che può fare la differenza”. Innovare, quindi, significa anche valorizzare le unicità di ognuno, donne e uomini. Sul tema dell’equita di rappresentazione tra i generi, si è espressa anche Letizia Cantini, general manager di Svicom, sottolineando il riconoscimento delle diversità e la tutela delle pari opportunità dei propri dipendenti
come un fattore di innovazione. Per ribadire l’impegno concreto di Svicom in questo ambito, la manager ha annunciato di avere intrapreso il percorso UNI/PdR 125 per la certificazione della parità di genere che “arriverà entro la fine dell’anno”, ha detto la Cantini, che insieme ad Eleonora Graffione ha portato all’interno del panel il contributo dell’Associazione nazionale donne del retail, nata per sostenere azioni per lo sviluppo del retail al femminile.
I futuri direttori, tra soft skills e presenza sul territorio
cutive rivolto ai direttori di centri commerciali, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Ma non ci fermiamo qui. Abbiamo pensato di organizzare anche open day nelle università per raccontare agli studenti e ai neolaureati la professione e avvicinarli al nostro mondo”.
Persone e inclusione, l’innovazione nella gestione dei centri parte da qui. E i direttori e le direttrici, in questo senso, assumono un ruolo ancora più strategico. Nel corso degli ultimi anni i centri commerciali hanno evidenziato la necessità di profondi cambiamenti strateAvanti con tecnologia e formazione gici, manageriali e operativi nei rapporti Il convegno ha messo al centro le pertra proprietà, società di gestione, brand sone, ma la tecnologia rimane cruciale e clienti target. “I mall hanno una funper realizzare una svolta concreta zione relazionale, economica della gestione degli shopping e sociale, sono un luogo di centre. “Ci sono novità aggregazione”, aggiunche andranno a camge Maddalena Panu, biare il mondo dei Vicepresidente del centri commerciaLa percentuale di CNCC. Affrontano li. Sono un valido direttori dei centri sfide come il digiausilio per gestire che ha intrapreso tale, la transizione gli asset. E l’intelazioni per il risparmio energetica, il pasligenza artificiale energetico come saggio da luoghi di è una di queste”, strategia di crescita shopping ad hub di ha spiegato Pesservizi. “Noi diretsina. “Il direttore (fonte: Osservatorio ADCCtori siamo un pezzo oggi deve essere NotoSondaggi) della qualità della vita all’altezza, in grado di di un territorio. Dobcomprendere e goverbiamo essere all’altezza di nare questi processi. Ecco questo ruolo” ha aggiunto Paolo perché è fondamentale andare Putrino, segretario dell’ADCC. Servoavanti con la formazione”. Di questo è no aggiornamenti tecnologici, certo, ma convinto anche Marco Zanardi, Presianche “soft skills”. “Proseguiamo, quindi, dente del Retail Institute Italy. “Il valore con la formazione”, ha sottolineato il Predei servizi dell’intelligenza artificiale nel sidente Stefano Pessina, annunciando retail passerà da 5 miliardi di dollari nel anche la partenza di un nuovo corso exe2022 a oltre 55 miliardi di dollari entro il
94%
Osservatorio ADCC: i direttori ancora poco preparati su digitale e green Nel corso della giornata, l’ADCC ha presentato il nono Osservatorio sul sentiment dei direttori dei centri commerciali in merito alle affluenze e ai fatturati registrati nel periodo giugno-settembre 2023 e l’attesa previsionale dei prossimi mesi. L’indagine, realizzata da NotoSondaggi, ha coinvolto 51 direttori. Uno dei focus ha riguardato le iniziative e gli investimenti in sostenibilità e in transizione digitale. In questo ambito, solo il 33% dei direttori ha già avviato attività, mentre il 31% intende farlo. Colpisce, però, quel 36% che non ha in programma nessun intervento nel digitale. Tra le tecnologie considerate più utili per la gestione vengono indicati big data, seguiti da cyber security, intelligenza artificiale e realtà virtuale e aumentata. I dati ritenuti più utili sono il numero di presenze e di
2030. Non possiamo fare a meno di avvicinarci a queste tecnologie per capire il futuro e i nuovi trend. Sicuramente non toglierà lavoro, ma obbligherà alla formazione”, ragiona Zanardi, che invita anche a utilizzare i dati non per leggere il presente ma per fare “foresight”, esplorando gli scenari futuri per prepararsi a cogliere le opportunità di domani. Non è mancato il dibattito sull’innovazione sostenibile. Fino a pochi anni fa, sostenibilità ambientale e tecnologia erano considerati due concetti completamente opposti. La gran parte delle novità tecnologiche avevano un impatto ambientale e sociale negativo. Oggi invece, nella gestione dei centri commerciali hanno un legame imprescindibile e devono andare di pari passo.
scontrini, il tasso di conversione e i livelli di vendite e fatturati dei singoli negozi. C’è, però, un 36% di manager intervistati che non sa esprimere un parere in merito. Anche sul tema ambientale emergono alcune perplessità: se il 70% dei direttori, infatti, ritiene che gli investimenti green abbiano una ricaduta positiva sulla percezione del centro, il 28% (1 su 3) non crede al potenziale riverbero in termini di immagine di queste attività. Questi numeri sono confermati anche dal dato che emerge alla domanda: “Negli ultimi 6 mesi ha partecipato a corsi di formazione relativi all’attività del suo centro?”. La risposta è stata “no” per il 64% dei direttori. Ma la metà degli intervistati si mostra comunque disposta a rimediare, chiedendo più percorsi formativi su digital transformation (il 29%) e sostenibilità (il 18%). Ai direttori mancano ancora competenze (e lo ammettono). Avanti tutta, allora, con la formazione. pag. 39 | retail&food | Dicembre 2023
TRAVEL | Aeroporti
Una veduta del duty free di Roma Fiumicino
DUTY FREE, L’ESTATE ALLUNGATA FA BENE AI CONTI DEI PLAYER
Da Fiumicino a Malpensa, passando per Bologna e Bari, i viaggiatori trovano spazi rinnovati e con un’offerta improntata al “local”. Ricavi ok nel 2023 per gli operatori in Italia. Niente gare in vista sul duty free. Ci sono spazi nel food e nel convenience di Adriano Lovera
Anche il 2023 si è confermato come un anno di intenso risveglio del traffico aereo mondiale. Nonostante criticità di geopolitiche e di congiuntura, i viaggi sono ripresi e con questi è tornato a volare il retail aeroportuale. Con i duty free in prima fila. Secondo diverse fonti, il valore mondiale di questo segmento si aggira intorno ai 40 miliardi di dollari e potrebbe raggiungere i 70 miliardi nel giro di cinque anni. Il trend positivo si riflette anche nei numeri dei big del settore (vedi box a parte), che possono sfoggiare trimestrali con crescite in doppia cifra, grazie a un’estate “lunga” che ha permesso di prolungare il picco dei viaggi. Si sta risvegliando anche l’Asia, dove opera un colosso come Lotte Duty Free, che genera da solo circa il 10% di tutto il mercato. Ma Europa e Nord America restano bacini strategici. Ed è qui che operano i gruppi presenti anche pag. 40 | retail&food | Dicembre 2023
in Italia. Ecco quali sono le impressioni di fine anno e le prospettive 2024 per i protagonisti del nostro mercato.
Lagardère Travel Retail premiata dalla strategia “local” Lagardère Travel Retail, come numero di aeroporti, è il leader italiano nel segmento duty free, a marchio Aelia. Ma il colosso francese è ben presente anche nei segmenti f&b e travel essentials. Roma Fiumicino e Venezia sono gli hub principali in cui gestisce il duty free. E anzi, lo scalo della Capitale al momento rappresenta il duty free Aelia più grande al mondo (inaugurato a fine 2021). Ma sono centrali per il business anche gli scali del
Sud come quelli siciliani, Palermo e Catania, che compongono l’ossatura della rete insieme a Cagliari, Trieste, Ciampino e altri. Come si chiude il 2023 in Italia? “Siamo estremamente soddisfatti” spiega Alberto Niero, Ceo della società in Italia. “L’anno è stato molto positivo in termine di ricavi, ma anche rispetto a tutti gli altri benchmark di mercato. Solo all’inizio dell’autunno abbiamo notato un rallentamento fisiologico, dovuto alla stagionalità. Ma l’estate ha dato vita a un picco di traffico, che grazie al meteo si è prolungato anche dopo settembre, specialmente al Sud. In generale, come traffico negli scali in cui siamo presenti, ormai siamo pochi punti sotto il 2019. Ma nel 2024 prevediamo il pieno recupero e, anzi, di superare quei volumi”. Sia come offerta al duty free, sia nel fine food, Lagardère Travel Retail ha puntato
molto sulla caratterizzazione regionale e territoriale dell’offerta. Quest’anno, a Cagliari ha aperto due negozi Bottega dei Sapori. Scirocco, a Catania, e Discover Sicily, a Palermo, sono entrambi punti vendita con prodotti tipici (sia food, sia artigianato). “Addirittura, facciamo attenzione a proporre eccellenze locali non solo regionali, ma che provengono proprio dalla città di pertinenza” aggiunge Niero. “Questa scelta ci ha premiato. Sia i passeggeri italiani sia quelli stranieri mostrano una predilezione per questo segmento. A Palermo, il 70% dei nostri ricavi complessivi deriva da qui. La qualità del prodotto è comunque solo uno dei fattori che traina le vendite, perché abbiamo lavorato molto anche sul packaging e sulla comunicazione in store”. Che cosa riserva il 2024? Gare aeroportuali, a livello di duty free, non sono in vista. Ma si apriranno altri spazi nel food. E su questo Lagardère ha già investito molto quest’anno, ad esempio con la riapertura di deCanto, a Venezia, e soprattutto con una serie ravvicinata di aperture a Fiumicino, tra cui Natoo, Culto, illy, Farinella e l’avvio della collaborazione con Doppio Malto. Oltre alle aperture, anche i negozi saranno oggetti di un continuo ammodernamento. “Questa è un’opera continua. Tutti gli anni, a rotazione, investiamo in interventi di restyling. Ne stiamo facendo di significativi a Roma, sui duty free e sui punti vendita, e lavoriamo sulla rivisitazione dell’offerta retail del Marco Polo di Venezia. Anche a Palermo, dove la società di gestione ha in corso lavori interni allo scalo, adegueremo gli spazi di vendita, in chiave migliorativa”. Infine, anche se come volumi non è certo una parte core, il 2024 mostrerà la maggior presenza di Lagardère Travel Retail nelle stazioni ferroviarie. “In questo canale siamo ancora piccoli, ma ci interessa molto. Stiamo dialogando con tutti i principali gestori, quindi con Grandi Stazioni Retail, ma anche con Rfi e con Altagares”. Il nuovo Hudson Cafè a Malpensa, Terminal 2, concept ibrido di Dufry e Autogrill
Il duty free appena rinnovato da Dufry, al Terminal 2 di Malpensa
Dufry (Avolta), avanti con rinnovamenti e sperimentazioni
Dufry (gruppo Avolta) gestisce negozi duty free, convenience store con marchio Hudson e negozi di alta moda, come ad esempio Hermes, presso l’aeroporto di Milano Malpensa. Il gruppo Avolta, nel suo complesso, è presente sugli scali di Milano Malpensa (entrambi i Terminal) e Linate, Bergamo, Verona, Genova, Pisa, Firenze e Roma Fiumicino, per un totale di 35 negozi. Per il gruppo, la novità più importante del 2023 riguarda la riapertura del Terminal 2 di Malpensa, dove Avolta ha completamente rinnovato gli spazi commerciali: il duty free ha raddoppiato i mq a disposizione rispetto al 2019 ed è stato inaugurato un nuovo concept denominato “Hudson Cafè Milano”, in collaborazione con Autogrill, che integra Retail, Bookstore e Food & Beverage. “Il 2023 si sta confermando un ottimo anno” spiega Ernesto Marro, amministratore delegato di Dufry in Italia. “L’andamento positivo si deve essenzialmente a due fattori: da un lato una propensione al viaggio turistico che ha coinvolto tutti quanti gli scali a livello nazionale e dall’altro, non meno importante, la riattivazione dei collegamenti con il far-east, soprattutto cinesi. L’aumento dei prezzi, che pur c’è stato in minima parte, non ha di fatto inciso in maniera significativa su tale crescita. Inoltre, abbiamo registrato una crescita omogenea su tutte le tipologie di passeggeri/destinazioni, senza grandi variazioni tra scali grandi e regionali”. E se le note positive provengono da tutto il territorio nazionale, il sistema milanese e Bergamo Orio al Serio spiccano tra quelli particolar-
Xavier Rossinyol, ceo di Avolta
Colpaccio spagnolo di Rossyniol Quest’estate, Dufry si è aggiudicata una gara indetta da Aena, il maxi operatore aeroportuale spagnolo, definita come la “più ricca” di sempre nell’ambito duty free, dal valore complessivo di 18 miliardi di euro. Nel dettaglio, Dufry si era aggiudicata i lotti riguardanti gli scali dell’Andalusia, delle Baleari, delle Canarie, ma soprattutto i pezzi grossi come il Madrid-Barajas, il Barcellona-El Prat, più gli altri aeroporti della Catalognia. Nel complesso, si tratta di un rinnovo contrattuale scattato in autunno, per la durata di 12 anni. In totale, in Spagna, Dufry ha in gestione 120 spazi commerciali, su 21 aeroporti, per una superficie complessiva di 60mila mq. “I nuovi contratti saranno fondamentali per aumentare la nostra profittabilità e il flusso di cassa, in linea con il nostro business plan e con il progetto Destination 2027 che abbiamo presentato” ha commentato il Ceo del gruppo, Xavier Rossinyol. “Questo è possibile anche grazie all’ampliamento delle superfici del 30%, rispetto a prima, ai nuovi spazi f&b e alle nuove categorie cui abbiamo accesso, che ci permettono di accelerare nel nuovo concept ibrido cui si ispira il gruppo”. pag. 41 | retail&food | Dicembre 2023
L’ingresso del duty free di Bari
mente postivi. E la stagione invernale? “Anche se abbiamo un fisiologico calo di passeggeri rispetto all’alta stagione, stiamo registrando comunque un trend costante per quanto riguarda la propensione all’acquisto dei passeggeri” aggiunge il manager. A livello di prodotto e di attitudine dei viaggiatori, “i profumi si confermano la merceologia trainante nel mondo duty free, grazie ai continui inserimenti di nuovi prodotti e a tendenze che vanno incontro alle diverse esigenze dei passeggeri. Per quanto riguarda i duty paid del mondo Hudson, si conferma vincente la collaborazione con La Fel-
trinelli con cui abbiamo aperto un nuovo punto vendita su Roma Fiumicino, al Terminal 1” dice Marro. “I passeggeri italiani prediligono il mondo Hudson e le nostre librerie, mentre per quanto riguarda i passeggeri comunitari e extra UE, oltre ai profumi registriamo ottimi risultati nel mondo del food & wine italiano”. Avolta rimane naturalmente con le antenne dritte nel valutare nuove opportunità. Per quanto riguarda le prospettive 2024, “anche col perdurare di una situazione geopolitica complicata rimaniamo comunque ottimisti rispetto a un andamento positivo per l’anno prossimo”.
A Cagliari, uno dei formati dall’impronta territoriale di Lagardère Travel Retail pag. 42 | retail&food | Dicembre 2023
Al duty free di Roma Fiumicino, le scarpe rosse di Tuttexuna, contro la violenza sulle donne
Heinemann fa poker con l’aggiunta di Lamezia Gioca da outsider, ma continua a crescere. Dopo l’aeroporto di Torino, Bari e Bologna, Gebr. Heinemann in Italia ha aggiunto anche un altro piccolo tassello al Sud, con il duty free di Lamezia Terme. L’operatore tedesco, che a livello di gruppo deve il 77% dei ricavi dagli aeroporti, riceve un ritorno positivo dal mercato italiano. “Nei primi mesi dell’anno il traffico doveva ancora assestarsi. E abbiamo approfittato di quel periodo per ristrutturare i punti vendita di Bologna e Bari. Poi l’estate ha rimesso in moto il mercato e dunque chiudiamo un anno molto positivo, sia per effetto dei volumi dei passeggeri, sia grazie alle migliorie apportate in store” spiega Fulvio Fassone, managing director di Heinemann in Italia. “Gli scali del Sud sono andati forte. Ma anche Torino ha performato bene, godendo dell’aumento dei voli e del posizionamento della base di Ryanair” aggiunge il manager. L’andamento in
Natoo è uno dei brand f&b di Lagardère
crescendo, peraltro, non è dovuto a un effetto-prezzi, “poiché l’inflazione tutto sommato era già stata assorbita tra fine 2022 e inizio 2023” ragiona ancora Fassone. Quanto ai volumi generali, è vero che l’ingresso di Lamezia ha ampliato il perimetro. In ogni caso, Heinemann in Italia aveva già superato i livelli pre Covid nel 2022. Quali categorie di prodotto sono andate per la maggiore? “A parte Bologna, che ha qualcosa di extra Ue, noi serviamo soprattutto traffico nazionale ed europeo. E su questa platea, l’appeal del made in Italy è sempre sostenuto, in chiave food,
SUDDIVISIONE DEI RICAVI
LAGARDÈRE TRAVEL RETAIL
Restyling di Heinemann al duty free di Bologna
wine e confezionati. E cerchiamo con insistenza prodotti legati al territorio”. Sul fronte ristrutturazioni, Lamezia Terme, all’inizio del prossimo anno, verrà allargato, mentre gli altri scali ora sono a posto, con una experience generalmente migliorata. Il piccolo scalo calabrese merita una nota a parte. “Non
esisteva il duty free. Quindi bisogna dare atto alla società di gestione (Sacal ndr) di aver avuto coraggio, insieme alla Regione Calabria, per aver dato corso a questa apertura in piena estate. La strategia è giusta, perché la zona si presta ad attirare un traffico leisure sempre più importante”.
Trimestrali: Dufry, avanti con l’integrazione. Record per Lagardère
anche un costo di 50 milioni di euro per l’integrazione con Autogrill (spalmati metà nel 2023 e metà sul 2024), a fronte però di sinergie per 30 milioni nel 2023 e 85 milioni nel 2024.
I dati finanziari provenienti dalle società quotate permettono di analizzare un po’ più nel dettaglio l’andamento dei grandi operatori aeroportuali. I numeri del terzo trimestre, che comprendono l’estate 2023, riflettono il grande risveglio del settore. Dufry, che presto anche in Borsa assumerà la denominazione Avolta (il nuovo nome dopo la fusione con Autogrill) ha generato nel periodo ricavi per 3,66 miliardi di franchi svizzeri, circa 3,8 miliardi di euro, con una crescita organica del 16% e un margine Ebitda all’11%. Nel complesso del gruppo, il “duty free” vale il 37% dei ricavi, quindi 1,35 miliardi di franchi, mentre il 31% arriva dal “duty paid” e il 32% dal “food & beverage”. Dal punto di vista geografico, l’area Emea apporta più della metà del giro d’affari, 2,08 miliardi, seguita da America del Nord a 1,08 miliardi e circa mezzo milione per l’America Latina. La relazione segnala
L’intero gruppo Lagardère, invece, ha registrato ricavi nel trimestre per 2,2 miliardi di euro. La controllata Lagardère Travel Retail è stata la regina assoluta dei conti, con 1,39 miliardi di ricavi, che rappresentano il record trimestrale di sempre per la divisione, segnano una crescita del 17,7% a parità di perimetro e apportano ormai il 62,8% dei ricavi (cui vanno sommati i 767 milioni della parte “publishing” e il resto dalle “altre attività”). La relazione finanziaria non fornisce lo spaccato per Paesi, ma sottolinea performance eccezionali in Francia, Italia e Polonia. Il canale “duty free & fashion” genera il 38% dei ricavi, mentre il 35% arriva dal “travel essential” e il 27% dal “foodservice”. La Francia da sola copre il 18% dei ricavi, il 50% dall’area Emea (Francia esclusa), il 24% dalle Americhe. pag. 43 | retail&food | Dicembre 2023
Retail & Job A cura dello Studio Necchio (Milano, Padova, Bologna, Cortina d’Ampezzo) Dott. Alessandro Necchio, consulente del lavoro
“Vi farò sapere”: non lo dice più l’azienda, ma il candidato A Settembre, negli archivi delle Camere di commercio italiane, risultavano attive 334.173 imprese appartenenti al codice attività 56.0, quello dei servizi di ristorazione. Nello specifico il numero di imprese attive con il codice Ateco 56.1 quindi “ristoranti e attività di ristorazione mobile” ammontano a 197.095 in Italia. Lombardia, Lazio e Campania sono le tre regioni ove il numero di ristoranti è maggiormente presente. Da qui, corre l’obbligo di fare una riflessione indotta sul numero di persone che vengono impiegate in questo settore. Il dato che emerge è che il CCNL Pubblici Esercizi Fipe viene applicato a più di 600.000 lavoratori subordinati ed è il terzo CCNL maggiormente utilizzato nel nostro Paese. Mentre prima della pandemia i gruppi della ristorazione organizzata competevano fra loro per accaparrarsi la miglior location, oggi si trovano a fare questa gara per il personale. In Lombardia, nel 2021, hanno lasciato il posto di lavoro più di 500.000 persone, il 40% di questi senza avere già una valida alternativa (dato complessivo non solo della ristorazione). L’anno successivo, il 2022, sono state 2.000.000 le dimissioni presentate in tutta Italia. Il 41% dei giovani che entrano nel mercato del lavoro, lasciano l’azienda entro il primo anno. In funzione di questi dati, una catena food ha pensato di fare una survey interna, per capire le motivazioni che adducono i lavoratori a dare le dimissioni e ricercare un nuovo posto di lavoro. Il dato più sconcertante è che nelle prime tre motivazioni non vi è la retribuzione. Le cause sono riconducibili a criticità di turni e velocità del settore, mancanza di formazione per lo svolgimento delle mansioni assegnate e clima aziendale non positivo. In altri termini, mai come oggi la frase “Io non sono il lavoro che faccio” è precisa e puntuale. Se la si vuole vedere in un’ottica più ampia, ma che sicuramente identifica il settore della ristorazione: “da noi si lavora quando gli altri festeggiano”. Questo fenomeno, fa sì che non siano più le aziende a
pag. 44 | retail&food | Dicembre 2023
dover far sapere l’esito di un colloquio ad un futuro candidato, ma lo stesso che si riserva di accettare o meno la proposta. E quindi? In primo luogo ritengo ci sia bisogno di dare maggior supporto ad un settore trainate dell’economia del nostro Paese, partendo dal Ccnl (ormai scaduto a dicembre 2021) che necessita di un rinnovo non solo in termini economici ma di contenuto. Parallelamente, oggi l’aspetto fondamentale, non declinabile è l’engagement; il luogo di lavoro deve riconoscere l’esclusività, la crescita e la valorizzazione della persona come risorsa sia in termini lavorativi che umani. Le risorse oggi hanno bisogno di raccontare all’esterno qualche cosa per cui “valga la pena” e pertanto, lavorare per una azienda piuttosto che per un’altra deve essere una forma di orgoglio. L’esperienza del “mangiare fuori casa” è cambiata in modo esponenziale in funzione di cosa ci è mancato di più durante il periodo pandemico Covid 19. I clienti della ristorazione, oggi, hanno le stesse necessità di coloro che si trovato a svolgere le loro prestazioni lavorative all’interno di quel locale. Il clima aziendale che si percepisce deve trasmettere positività. Non possiamo parlare più di storytelling ma di storydoing, non favole, ma cosa facciamo veramente all’interno delle nostre realtà per valorizzare le personalità e rafforzare le competenze dei nostri collaboratori. È fondamentale dare importanza a temi quali la parità di genere, sia in termini numerici che retributivi. Percorsi di carriera, politiche retributive incentivanti, luoghi di lavoro in cui le persone vengono trattate come tali e non come un numero del conto economico. Si deve condividere con le proprie risorse il percorso intrapreso, ricordandosi sempre da dove si è partiti e dove si vuole arrivare, partendo della road map aziendale, prevedendo progetti di crescita ed espansione ma non trascurando il consolidamento. Dobbiamo sempre ricordarci, di trattare nel migliore dei modi i nostri dipendenti, perché sarà lo stesso modo in cui loro tratteranno i nostri clienti.
BRAND | Analisys
retailer come Dollar General, Loop o brand europei come Aldi e Carrefour, per i quali ha curato alcuni progetti pilota.
Diversificazione
ŻABKA: GLI STORE POLACCHI CHE FANNO INVIDIA AI BIG
Il colosso polacco genera 1,5 miliardi di ricavi e ha appena inaugurato il punto vendita numero 10mila, tra convenience, caffè, drive through. Fiore all’occhiello: i “grab&go” ultra tecnologici a marchio Nano A.L.
Per anni, abbiamo inneggiato alle innovazioni di Amazon. Quando invece, sarebbe bastato voltare lo sguardo a Est, in Polonia, per scoprire il vero leader europeo degli store automatici e iper tecnologici. Un operatore che ha iniziato addirittura 25 anni fa e che ha appena tagliato il nastro del negozio numero 10.000, tra i vari brand. Si chiama Żabka Group, è controllato dal fondo di private equity CVC Capital Partners e rappresenta un colosso da un miliardo e mezzo di ricavi (dato 2022), calcolati in euro.
Capillarità e innovazione
Tra i polacchi, praticamente lo conoscono tutti. Secondo dati dell’azienda, il 20% dell’intera popolazione (circa 8 milioni di persone su un totale di 40) possiede la sua app sul telefonino. Il gruppo opera in prevalenza nel settore dei convenience store con vari brand, tra cui i più noti sono Żappka e Żabka Nano. Il primo punta tutto sulla prossimità e capillarità. Secondo l’azienda, oggi è l’intelligenza artificiale a guidare le aperture, ma praticamente non esiste località o quartiere ancora “scoper-
to”. Si va da negozi di ampie dimensioni, con all’interno fino a 1.500 referenze, a quelli più piccoli, che si fermano a 4-500. Poi c’è Nano, il marchio ultra tech, una cinquantina di negozi aperti h24, completamente “grab & go”: si prende quello che serve e si esce. “A differenza di Amazon, non abbiamo praticamente alcun filtro in uscita” spiegava qualche tempo fa Pawel Grabowski, a capo del brand Żabka Nano. I negozi Nano, in effetti, sono la frontiera più avanzata tecnologicamente. All’esterno si trova un totem. I possessori della app “Żappka” non devono far altro che mostrare un qr code verso lo schermo, le porte di ingresso si aprono, e si scelgono i prodotti necessari, che verranno poi pagati tramite l’applicazione senza bisogno di altre pause per uscire. Oppure, senza app, occorre mostrare al terminale una carta di credito, o il cellulare con Google Pay o Apple Pay, su cui vengono addebitati 5 zloty di spesa come verifica dell’entità. Dopo si entra e si fa la spesa come descritto. Tutto questo è merito della tecnologia della società di software californiana AiFi, che opera in tutto il mondo e fornisce le sue soluzioni a
Proprio come un piccolo grande Amazon, il gruppo ha diversificato i brand e i servizi, sviluppando le caffetterie Żabka Cafè, Jush (il servizio di recapito della spesa a casa in 15 minuti), i succhi di frutti a marchio Foodini e tanti altri tasselli, che vanno dal servizio postale a Plant Hunter, l’immancabile brand plant-based. In occasione dei 25 anni il gruppo si è “regalato” tre format unici: un punto vendita presso lo shopping center Stary Browar, di Poznań, dove le braccia robotiche di Robbie the Robot preparano gli hot dog per i clienti; un negozio “ibrido” a Varsavia, che combina il formato classico (con le casse) a quello automatico di Nano; un corner “Żabka Drive” a Piaseczno, per fare la spesa di prodotti di prima necessità senza scendere dalla macchina. E con questo, segnala la nota dell’azienda, si arriva alla bellezza di diecimila punti vendita.
Cvc: per ora è rimandata la maxi Ipo in Borsa Il gruppo Żabka appartiene a Cvc Capital Partners, private equity americano operativo in tutto il mondo, con partecipazioni che spaziano dall’industria al retail al pharma. Cvc controlla aziende come Authentic Brands (Reebok, Juicy Couture, Forever 21 e altri), Douglas, Breitling, Lipton e ha una partecipazione in QSR Brands Asia, ossia la controllata del gruppo di foodservice che sviluppa KFC e Pizza Hut nel sud est asiatico. Cvc aveva acquistato Żabka nel 2017 per circa 1 miliardo. L’azionista di controllo, già dal 2022, aveva individuato la quotazione in Borsa come lo strumento privilegiato per monetizzare l’investimento. Sembrava tutto pronto per una maxi quotazione ad Amsterdam, prevista entro la fine di quest’anno. Ma a inizio novembre è arrivato uno stop. pag. 45 | retail&food | Dicembre 2023
A cura di Beatrice Ramazzotti
Stanislao Fabbrino, presidente di Fruttagel, amministratore delegato di Deco Industrie “Meglio non andare con lui al supermercato: si perde in ogni corsia per minimo un’ora!”: parola della signora Fabbrino che descrive in modo simpatico e schietto un compagno di vita che, da quasi trent’anni, si occupa dei prodotti alimentari (e non) più disparati. Stanislao Fabbrino, ingegnere meccanico laureato al Politecnico di Torino, è un manager cooperativo che lavora in “aziende di produzione di qualcosa” (parole sue) dal 1996. Il suo percorso è iniziato in Cereol (produzione di olio e farine da semi
per la casa e cosmetici). Ringraziamo Stanislao per averci raccontato di sé, immaginandolo a scrutare ogni singolo prodotto presente sugli scaffali, per la gioia di chi lo accompagna a fare la spesa.
Comincio con i grazie ai miei genitori, mia sorella e mia moglie, che mi hanno sostenuto da studente, perché di soldi ce n’erano pochi e per accelerare negli studi ho dovuto abbandonare dei lavoretti che mi facevano comodo, creavano anche una perdita di tempo. Li ringrazio anche perché la scarsità di risorse mi ha dato una grande motivazione e ambizione. Ringrazio V.A., mio maestro di cooperazione e secondo padre, che mi ha insegnato tutto quello che so del movimento cooperativo e M.V. che mi ha accompagnato nel mondo della responsabilità sociale e della sostenibilità. Ringrazio T.C. per avermi aiutato a capire quanto sia importante la componente politica di un manager cooperativo. Grazie anche alla musica, che mi ha accompagnato nei momenti tristi e in quelli felici, e grazie alla corsa, che mi ha fatto risolvere problemi complessi e fatto capire quanto sia importante allenarsi per raggiungere gli obiettivi. Alcune scuse si sovrappongono ai grazie. Papà, mamma e sorella hanno dovuto fare a meno di me presto per permettermi di seguire i miei sogni e ora che sono lontano e mamma ha superato gli ottanta (mio padre mi ha lasciato troppo presto), è mia sorella che non posso aiutare come vorrei. Chiedo scusa anche a mia moglie e a mia figlia perché, anche se cerco sempre di tornare a casa, spesso mi trovo lontano da loro.
oleosi) per arrivare nel 2001 in Coind dove ha incontrato la cooperazione, un mondo che non ha più lasciato. Oggi è presidente di Fruttagel (vegetali surgelati, bevande a base frutta, bevande vegetali, passata e polpa di pomodoro) e amministratore delegato e direttore generale di Deco Industrie (prodotti da forno dolci e salati, detergenti
pag. 46 | retail&food | Dicembre 2023
Chiedo scusa all’ambiente, perché il voler tornare a casa mi costringe a fare 70.000 km all’anno in automobile; chiedo scusa alle donne e ai giovani perché avrei voluto fare di più per lasciare loro un Paese che dà loro più opportunità nelle nostre aziende maschiliste e dove c’è il tasso di attaccamento alla poltrona più elevato del mondo.
Stanislao Fabbrino
retail&food con Amani per garantire casa, scuola, salute e supporto ai bambini, alle bambine e alle famiglie che vivono in strada a Nairobi, in Kenya, e Lusaka, in Zambia. YOUTH è il calendario di Amani 2024: tredici magnifici scatti del fotogiornalista Luca Catalano Gonzaga. Immagini di una gioventù che, nonostante tutto e tutti, si ostina ad esistere, trasudando vita e chiedendo futuro.
Per ricevere questo calendario Associazione Amani Onlus Via Tortona 86, 20144 Milano tel. +39 02 48951149 bottega@amaniforafrica.it www.amaniforafrica.it pag. 47 | retail&food | Dicembre 2023
GDO | Classifica
GLI OSCAR GDO DEL 2023 Mario Sassi, esperto del settore, stila la classifica su manager, insegne e progetti dell’anno che si chiude nel campo della grande distribuzione
di Mario Sassi, senior advisor e blogger
Per quasi tutte le insegne, se ci si ferma ai fatturati, quello che si sta chiudendo è un anno positivo. Restano le preoccupazioni sul 2024, soprattutto sui volumi, se l’inflazione, pur ridotta, continuerà a preoccupare i consumatori. Agli esperti il compito di leggere i numeri e i bilanci. Preferisco proporre ciò che di positivo ho visto nel 2023. Dieci grandi e piccoli avvenimenti, persone o progetti. Nella Grande Distribuzione è proseguito il percorso di rafforzamento dei Discount, l’on line è cresciuto moderatamente e le insegne migliori hanno reagito bene. Se guardano al nostro Paese, maglia nera per Unes. Sceglie di farsi del male da sola. Maglia rosa per LIDL. Si impone definitivamente come azienda leader. In mezzo c’è un po’ di tutto. Il carrello tricolore è stata l’iniziativa comune che ha visto il comparto dare il proprio contributo al contenimento dell’inflazione. Federdistribuzione, l’associazione di comparto, ne è uscita bene perché ha saputo pag. 48 | retail&food | Dicembre 2023
tenere la barra dritta. Male, purtroppo, per come “non” è stata in grado di gestire fino ad ora il Contratto Nazionale. Su questo in ottima compagnia con le
altre associazioni. Ho scelto fatti e persone che mi hanno colpito, durante il 2023. Non necessariamente ciò che è stato più importante in assoluto.
1.
Massimiliano Silvestri, presidente di Lidl Italia
Uno dei top manager più giovani in circolazione. Entra il Lidl a 25 anni e percorre tutti i gradini della carriera. Compresa un’esperienza in Portogallo. È uno dei promotori del percorso evolutivo di Lidl da discount a supermercato. Coerente con la strategia contenuta nel progetto “Lidl 2030” del gruppo tedesco, nel 2023 l’azienda ha presentato un bilancio di sostenibilità importante, che delinea l’intenzione di “restituire” iniziative positive alle comunità nelle quali interagisce e di accompagnare il cliente educandolo ad un consumo consapevole. Manager solido, aperto al confronto e ottimo team leader.
2.
ta su una rete di 1.500 punti vendita in 19 Regioni. Di questi, 1.200 sono gestiti da imprenditori ed è il primo franchisor della grande distribuzione in Italia. L’Italia continua la sua crescita, facendo registrare un incremento dell’1,7% delle vendite like for like. Rabatel e la sua squadra hanno compreso, in controtendenza rispetto ad altri, che l’importante è il legame del punto vendita con il contesto economico e sociale dove è insediato. Più dell’insegna stessa e più del formato. Non servono copie fotostatiche. Servono punti vendita tagliati su misura sui clienti di ciascuna realtà presidiata. Carrefour, dopo aver definito la rotta, ha declinato la sua strategia di sostenibilità partendo da 4 pilastri fondamentali: prodotti, punti vendita, clienti e collaboratori. Quattro pilastri solidi.
I TRE FATTI PIÙ INTERESSANTI IN ITALIA
1.
Maura Latini,
presidente di Coop Italia In questo comparto dominato da anziani imprenditori maschi e leader che ripetono sempre le stesse cose, qualcuno che rompesse gli schemi ci voleva proprio. Mi ha colpito la sua descrizione giovanile del punto vendita. “C’era del bello in questo luogo pieno di gente, colleghi, clienti”. Chi sceglie questa carriera spesso parte da qui perché il punto vendita è l’unico luogo che consente di osservare l’erba dalla parte delle radici. Con l’occhio del cliente. Una caratteristica che non si perde più. Anche quando si sale nella carriera. Maura Latini è arrivata alla mèta da semplice “underdog”.
3.
Cristophe Rabatel,
Ceo di Carrefour Italia Al suo arrivo in Italia molti pensavano fosse uno dei tanti francesi un po’ strafottenti inviato in una situazione per molti destinata a seguire la ritirata di Auchan dal nostro Paese. Oggi Carrefour Italia, anche grazie al franchising, con-
2.
ESSELUNGA E IL VINO Esselunga entra nel mercato online dei vini con la sua Enoteca. Mossa interessante che guarda al futuro. Entra in un mercato ben presidiato è difficile. Un’ottima scuola per uscire dalla zona di comfort. Esselunga diventa così un’insegna nazionale. Per ora solo online al di fuori dai propri confini. Vedremo più avanti sé questa testa di ponte apre ad una strategia di presidio dei mercati nazionali e, perché no, internazionali.
3.
NEGOZI AUTOMATIZZATI
Dopo aver valutato il progetto Vivogreen, a Terni, concludevo il pezzo scrivendo “Cosa ci dice però di interessante l’esperimento? Che lo spazio c’è. Sta al comparto crederci e investire. Soprattutto guardare avanti per evitare di ripercorrere solo ciò che è stato uscendo dalla logica del “si è sempre fatto così”. Vivogreen era l’esperimento di negozio del futuro, senza imballaggi e senza casse. Al momento, risulta chiuso. Adesso tocca alla più piccola cooperativa di Conad, la Dao Cooperativa, che a Verona ha implementato l’unico caso oggi presente nel nostro Paese di casse automatiche. Sicuramente una novità importante che chiude con il botto il 2023.
L’AVANZATA DI SELEX
“Tomo tomo cacchio cacchio” come dice una vecchia espressione napoletana rivolta a chi, con una certa flemma, mira ad un obiettivo senza lasciarlo intendere, Selex ha messo la freccia e ha, di fatto, iniziato le manovre di sorpasso su Conad come primo della classe. Selex raggruppa 18 imprese GDO, 3.206 punti vendita, 41.000 addetti e aderisce alla centrale di acquisto ESD Italia formata dai 4 protagonisti della distribuzione nazionale: Acqua & Sapone, Agorà, Aspiag e la stessa Selex. pag. 49 | retail&food | Dicembre 2023
NEL SUD MENZIONE SPECIALE A GIOVANNI ARENA
1.
Alexandre Bompard,
Ceo di Carrefour Arrivato nel 2017 dopo aver salvato e rilanciato Fnac e aver convinto delle sue qualità i tre grandi soci di allora di Carrefour (la famiglia Moulin delle Galeries Lafayette, Bernard Arnault di Lvmh e il brasiliano Abilio dos Santos Diniz). La multinazionale francese è stata poi ad un passo dall’acquisizione da parte della canadese Couche Tard e perfino da Auchan. La prima auspicata, la seconda avversata. Sembrava avesse il destino segnato. Bompard l’ha rilanciata. Nel 2023 chiude i primi 9 mesi con ricavi per 69,1 miliardi (+10,4%) like for like. Conferma tutti gli obiettivi per l’anno in corso, con crescita dell’Ebitda e del risultato operativo.
2.
Claire Peters, Vice President Amazon Fresh Worldwide
Insieme a Peter Bowery ha raggiunto a febbraio del 2023 Tony Hoggett nel team Amazon Physical Stores per rilanciare la presenza nel Retail di Amazon. Partita come cassiera in Tesco ha scalato tutti i gradini della carriera pag. 50 | retail&food | Dicembre 2023
fino a diventare Managing Director a Woolworths in Australia. Utili i cinque insegnamenti che l’hanno accompagnata nella carriera e a raggiungere il successo professionale come leader donna: non screditare mai un’offerta di lavoro perché troppo entry level; sii te stessa; trova un mentore; crea una rete di supporto; affina la tua capacità di ascolto. Andy Jassy, CEO di Amazon, ha chiesto ai tre ex Tesco Boy’s di rimettere in carreggiata il food fisico di Amazon con un obiettivo da lei dichiarato: “semplificare la vita dei clienti”…
3.
Ramy Baiteh, nuovo Ceo di Morrisons
A Carrefour France ha dato il massimo. L’ha riportata in carreggiata. Ha ricevuto i complimenti del suo capo Alexandre Bompard con cui faceva coppia fissa ma del quale non poteva ambire a prenderne il posto. Rami Baitéh, cinquantadue anni, ha perfezionato in Carrefour France la sua capacità di rilanciare le situazioni commerciali più complesse. Dopo aver affrontato situazioni difficili come Taiwan, Argentina e Spagna, Bompard lo chiama a luglio del 2020 al suo fianco: la direzione della realtà più importante, Carrefour France. E la rilancia. Dopo ventotto anni con
Giovanni Arena, 45 anni, siciliano, presidente di Decò Italia, del Gruppo VéGé e di AiCube 4.0, la supercentrale d’acquisto, promossa dal Gruppo VéGé. Un giovane imprenditore del Sud che punta decisamente in alto. Determinato ed entusiasta del suo lavoro, si è saputo circondare di un ottimo team esperto e visionario. 180 punti vendita (tra negozi diretti e in franchising) a insegna Supermercati Decò, Maxistore Decò, Superstore Decò, Iperstore Decò, Gourmet Decò, Local Decò e SuperConveniente, per un totale di oltre 3.300 collaboratori. Una rete che ha permesso al Gruppo Arena di raggiungere la posizione di leader in Sicilia. Crescerà ancora. Non solo nel Sud. Il sogno nel cassetto è Milano. Nella foto, il Cda di Fratelli Arena S.r.l, con, da sinistra, Giorgio Sangiorgio, Cristofero Arena, Giovanni Arena, Giusy Arena, Morena Arena, Roberta Arena. la maglia Carrefour lascia la Francia per approdare a Morrisons in UK (110.000 dipendenti, circa 21,2 miliardi di euro di fatturato). Ha preso il comando il 1° novembre come numero uno. Morrison ha capito la sua aspirazione e l’ha ingaggiato mettendolo a capo di un importante progetto di rilancio.
L’iniziativa “fuori dagli schemi” è di Penny in Germania Penny, in Germania, dal 31 luglio al 7 agosto ha proposto in tutte le sue 2.150 filiali tedesche un esperimento. Una gamma di nove prodotti, principalmente latticini e derivati della carne, è stata venduta in base al loro costo effettivo, ovvero a quello che gli esperti di due università tedesche hanno ritenuto essere il costo, aggiungendo anche l’effetto indotto sull’ambiente (suolo, clima, acqua, salute). È molto più di una provocazione. È servita a far riflettere e a far crescere il livello di consapevolezza dei consumatori. Tra tanto “green washing” che non incide in profondità sui comportamenti, Penny alza l’asticella. I veri costi sono stati calcolati in collaborazione con l’Università di Norimberga e di Greifswald, tenendo conto di tutti i danni ambientali causati dalla produzione di quegli alimenti specifici. Il reddito aggiuntivo derivante dagli aumenti dei prezzi di quella settimana sarà ristornato a progetti ambientali locali.
Le Direzioni risorse umane migliori In questo segmento particolare segnalo due imprese che si sono contraddistinte per progetti significativi riguardanti il personale. Carrefour, con una menzione speciale a Paola Accornero e alla sua squadra. Tante iniziative realizzate nel campo dell’inclusione e della diversità, soprattutto relative alla parità di genere: il 62% della forza lavoro e il 28% delle posizioni executive sono ricoperte da donne. L’impegno di Carrefour per promuovere un ambiente di lavoro inclusivo si fonda sulle pari opportunità di crescita e sull’obiettivo di azzeramento del gender pay gap, che è stato ridotto al 5,6%. L’obiettivo è tutelare i neogenitori durante questa fase della vita e favorire la genitorialità, tema centrale per l’equilibrio di vita di molti collaboratori e collaboratrici, in un’ottica di promozione delle pari opportunità in azienda e tutelando le opportunità di crescita professionale. Si rivolge a tutti i collaboratori e le collaboratrici di Carrefour Italia: padri e madri, genitori
sposati e non, di sesso opposto o dello stesso sesso, famiglie monogenitoriali, sia che si tratti di genitori naturali sia adottivi. Lidl. (Una menzione speciale a Sebastiano Sacilotto e alla sua squadra).
Tra le iniziative che caratterizzano l’impegno verso i propri collaboratori dell’azienda tedesca ne ho scelte due. Progetto “Lidl 2 your Career“, progettato secondo gli standard del modello duale tedesco. I tutor di Lidl sono stati formati e certificati da AHK Italien. Lanciato a novembre 2022 con una prima edizione pilota in Lombardia, in collaborazione con l’ITS Academy Machina Lonati di Brescia. Gli studenti assunti fin da subito con un contratto di Apprendistato di alta formazione e ricerca. Al termine dei due anni, un contratto di assunzione a tempo indeterminato per la funzione di Assistant Store Manager nei punti vendita Lidl di tutta Italia. Nel 2023 è stata avviata la seconda edizione a Ottobre con ITS EAT Firenze e ITS Servizi alle Imprese di Roma E a Novembre 2023 ancora con ITS Machina Lonati Brescia e con ITS Academy Puglia Marketing & Design di Bari. Il secondo è Il “Magico Mondo di Lupilù” (Il marchio per l’infanzia di Lidl). Un Centro d’Infanzia pensato per i figli dei collaboratori del loro headquarter veronese! Dotato di tecnologie ecosostenibili, il centro può ospitare fino a 120 bambini dai 3 mesi ai 6 anni studiato per l’educazione e lo sviluppo dei figli dei collaboratori. Un’oasi di circa 3.000 metri quadri dove crescita, sicurezza e supporto si fondono, permettendo ai genitori di bilanciare in modo efficace vita privata e lavorativa.
L’eredità di Francesco Pugliese
Infine, una menzione speciale a Francesco Pugliese che ha lasciato Conad a maggio. Ho sempre considerato l’acquisizione di Auchan un’impresa complicata. Ma a Francesco Pugliese, in una delle fasi più acute dell’operazione avevo “regalato” una frase tratta dal film La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo del 1966 nel quale il leader indipendentista algerino Ben M’Hidi dice al giovane Alì: “Cominciare una rivoluzione è difficile. Anche più difficile continuarla. E difficilissimo è vincerla. Ma è solo dopo, quando avremo vinto, che cominceranno le vere difficoltà”. Non mi sbagliavo. L’impresa impossibile era guidare al successo le cinque riottose cooperative che compongono l’universo Conad. Un grande augurio anche a Francesco Avanzini per l’anno che verrà. Ne avrà bisogno. pag. 51 | retail&food | Dicembre 2023
Focus Franchising a cura di Massimo Barbieri, titolare di SOFI Massimo Barbieri
Salone e Merlata: effetto “food” sul franchising italiano Due recenti eventi recenti ci inducono ad analizzarne i numeri per trarne indicazioni di trend su ristorazione e franchising in Italia. Parliamo del Salone del Franchising, tenutosi a Milano tra il 19 ed il 21 ottobre, e dell’inaugurazione del nuovo centro commerciale Merlata Bloom, sempre nel capoluogo lombardo. Al Salone del Franchising si sono contati un totale di 130 espositori. Sottratti da questo numero i media e le aziende che operano a supporto delle catene, ma che non sono franchisor, gli espositori che operano in franchising sono stati 92. Sfogliando il catalogo ufficiale dell’evento troviamo 39 espositori nella categoria “GDO – Food & Beverage”. Se da questo valore sottraiamo i marchi della grande distribuzione, rimangono 30 marchi. Ora, 32,6% (30 su 92) è il dato che ci interessava trovare: l’incidenza di brand nel food & beverage sul totale degli espositori franchisor. Questo indica una buona vitalità del comparto, se consideriamo che il documento redatto da Nomisma “Rapporto Assofranchising Italia 2023 – Strutture, Tendenze e scenari” indica che su un totale di 954 reti attive in Italia a fine 2022 il numero di quelle nel campo della ristorazione era di 181, con un’incidenza del 19%. In altre parole, l’incidenza delle reti di ristorazione sul totale di quelle partecipanti al Salone del Franchising è stata decisamente superiore alla percentuale che le catene di
ristorazione rappresentano sul totale dei Franchisor nello studio Nomisma: ne ricaviamo un forte segnale di vitalità del comparto. Tra i partecipanti abbiamo notato il ritorno di McDonald’s, conferme di marchi presenti anche in passato, come Old Wild West, Doppio Malto, La bottega del Caffè (che ha da poco annunciato un riassetto nella compagine sociale, il cui obiettivo è spingere sullo sviluppo), La Yogurteria, Lowengrube, ma anche tante novità di cui seguire il futuro cammino, come – per citarne
pag. 52 | retail&food | Dicembre 2023
solo alcune – 12oz, Botteghe del Mare (Gruppo Manno), Tosca, Spadù, Kebhouze, Imperium. Timidi ma apprezzati segnali di presenza di brand stranieri, come Dream Donuts, Pinsa, Inked Tacos, The Original Hot Chicken, segno di attenzione per il nostro Paese in cui hanno fatto il loro ingresso nel 2023 icone del calibro di Pret-a-manger e Paul. Nel nuovo, bellissimo Merlata Bloom, trovano spazio 43 marchi di Food&Beverage su un totale di 210 unità commerciali: questo significa poco più del 20% delle realtà presenti. Per fare un paragone: Carosello, storico centro commerciale di Carugate che l’anno scorso ha compiuto 50 anni, il valore è attorno al 10%; buona parte degli altri shopping center si collocano tra questi due valori. Merlata Bloom diventa dunque un interessantissimo laboratorio nel quale tastare il polso alla ristorazione in Italia. Accanto a conferme di big storici come McDonald’s e KFC, Signorvino ed Old Wild West, La Piadineria ed Alice Pizza, Kehbouze e Calavera con Billy Tacos, Spontini e Panino Giusto registriamo interessanti new entry. Fa il suo ingresso in Italia Neat Burger. Si affacciano su Milano Martinucci, eccellenza proveniente dal Salento, ed Hiromi Cake, brand tutto da gustare, con gli occhi e con la bocca. Mercato flessibile, con scelte diverse sul modello di gestione tra i vari marchi: mentre La Piadineria, Alice Pizza e Poke House aprono in diretta, Cioccolatitaliani, Bun Burger, KFC e McDonald’s sono presenti con affiliati, tutti già presenti nelle reti. Lowengrube aprirà con la formula della Joint Venture. Optano per il franchising due realtà campane: Rossopomodoro e La Yogurteria. E si prepara al franchising Roll Eat. Nasce qui Ric, brand della galassia Roadhouse, con una offerta tutta incentrata sul pollo, come Poldo. Davvero un laboratorio di ristorazione e Franchising ricchissimo di novità, spunti e temi per il futuro, sarà interessante osservarne l’evoluzione futura: lo faremo.
NEWS | ESG
I menu Chef Express a supporto della Fondazione Humanitas per la Ricerca
Prosegue la partnership tra Chef Express (Gruppo Cremonini) e Fondazione Humanitas per la Ricerca. Fino al 17 dicembre 2023, presso i Mokà Cafè e Juice Bar delle aree di servizio autostradali, i clienti potranno fare una donazione attraverso le casse digitali (i kiosk) distribuite in 69 punti vendita in tutta Italia. Inoltre, acquistando le due formule speciali “Colazione Sprint” e “Juicy”, per ciascun menu venduto Chef Express devolverà 30 centesimi alla Fondazione. L’iniziativa è parte di un ampio e articolato progetto che Chef Express sta portando avanti dall’inizio del 2023, con l’obiettivo di contribuire all’attività di Ricerca di Humanitas sul microbiota intestinale.
PAC 2000A Conad rinnova la collaborazione con Rete Clima e pianta 1000 alberi a Roma
PAC 2000A Conad partecipa alla campagna “Forestiamo insieme l’Italia” attraverso il progetto “Bio Forest” nel comune di Roma, in collaborazione con Rete Clima Impresa Sociale. L’intervento prevede la mesa a dimora di 11.000 alberi entro la primavera 2024, raggiungendo l’obiettivo complessivo in due anni di 31.000 alberi piantati su tutto il territorio italiano. Il gruppo ha aggiunto un nuovo tassello al piano di forestazione urbana con un intervento nel quartiere Mezzocammino, nel Municipio IX di Roma, nel quadrante sud-ovest della città, un vasto territorio caratterizzato morfologicamente da piccole alture in parte di origine naturale e in parte di origine antropica. Il progetto, che interesserà una superficie di circa 3 ettari, è collocato in una grande area verde destinata a parco naturale.
PizzAut sbarca nei supermercati Coop ed Esselunga
Le pizze “buone” di PizzAut adesso si potranno trovare anche nei supermercati a marchio Esselunga e Coop di tutta la Lombardia. “Un prodotto buonissimo e che fa del bene perché potrà implementare ulteriormente il progetto PizzAut, il suo sviluppo in altre città aiutandoci a formare e ad assumere altri ragazzi autistici – ha spiegato Nico Acampora, fondatore dell’insegna – Una piccola grande rivoluzione che vedrà la Pizza più Buona della Galassia Conosciuta nei banchi della Grande Distribuzione. La confezione sarà inconfondibile con il Rosso di PizzAut ed un’immagine dei miei ragazzi che giocano con me. Grazie ai proventi della vendita dei prodotti surgelati, il progetto potrà crescere e offrire sempre più opportunità di lavoro, formazione e inclusione sociale”.
Decathlon firma un accordo con CGN in Cina e corre verso la decarbonizzazione
Il 7 novembre, Decathlon ha contribuito a riunire 14 partner industriali in Cina con China General Nuclear Power New Energy Group (CGN), nella provincia di Fujian, allo scopo di firmare un accordo per l’acquisto di energia rinnovabile (PPA), che segna una tappa importante per il marchio verso la decarbonizzazione. Con un investimento di 1,4 miliardi di yuan (190 milioni di dollari) da parte del CGN, l’impianto solare offshore, dovrebbe produrre 260 GWH di elettricità rinnovabile all’anno. Con una superficie di 2,2 km2, questo progetto raddoppierà il volume di energia rinnovabile consumata da Decathlon in tutto il mondo per la sua produzione. Ciò equivale a evitare le emissioni di anidride carbonica di oltre 35.000 abitazioni o 41.000 automobili a benzina all’anno (in base al calcolatore di equivalenze di gas serra dell’EPA). Questa iniziativa rappresenta una tappa importante nella decarbonizzazione dell’industria manifatturiera cinese, in quanto accompagna i fornitori a procurarsi energie rinnovabili. pag. 53 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS | ESG
Dopo Amsterdam, inaugurato anche a Londra uno spazio United Repair Centre
Apre nel quartiere di Haringey lo United Repair Centre di Londra (URC London). Il nuovo centro è il risultato della collaborazione tra il marchio di abbigliamento outdoor Patagonia e le aziende a impatto sociale United Repair Centre e Fashion-Enter. Il centro impiegherà e formerà nel campo delle riparazioni di abbigliamento di alta qualità persone che, come i rifugiati, hanno difficoltà a trovare un’occupazione. L’obiettivo è trasformare in meglio l’industria d’abbigliamento, dando la possibilità anche ad altri marchi di unirsi a Patagonia. L’apertura della struttura segue il successo del primo United Repair Centre, inaugurato ad Amsterdam nel 2022, frutto della collaborazione tra Patagonia, Makers Unite e Amsterdam Economic Board. Lo United Repair Centre di Amsterdam gestisce attualmente 30.000 riparazioni all’anno di marchi come Decathlon, Lululemon e Patagonia. Lo URC di Londra potrà eseguire 30.000 riparazioni all’anno entro il 2025.
Human marketing per le aziende al centro dei seminari AISM
L’AISM (Associazione Italiana Sviluppo Marketing) organizza un seminario dedicato all’arte dei sentimenti, un appuntamento di mezza giornata dedicato alla valorizzazione di soft skill come la capacità di sorridere, di avere fiducia, di essere empatici, curiosi ed “umani”. L’iniziativa si inserisce all’interno del filone dello “human marketing” al quale da anni l’associazione dedica attenzione. Nel corso della mezza giornata di lavoro l’azienda che ospiterà il seminario avrà modo di acquisire nozioni e metodologie importanti per migliorare sia il clima di lavoro dell’azienda stessa sia la qualità della vita dei dipendenti e collaboratori. Il seminario, in-house, è rivolto alle aziende di grande, media o piccola dimensione che desiderano aiutare i propri collaboratori a riscoprire l’arte dei sentimenti.
Indice ESG Deepki: calo di emissioni CO2 per il retail (-8,2%)
Deepki, società di data intelligence ESG per il real estate, ha aggiorna il suo “Indice ESG”, il primo che fornisce una stima del top 15%, del top 30% e della media degli edifici commerciali in termini di consumi energia primaria, energia finale e di emissioni di CO2 divisi per destinazione d’uso e paese. Secondo l’indagine, in Italia il consumo di energia finale e le emissioni di CO2 calano in quasi tutti i settori analizzati: nella logistica il calo maggiore dei consumi energetici (-11,4%). Il retail è il secondo settore per calo delle emissioni di CO2 (-13,5%) e presenta anche un buon tasso di riduzione del consumo energetico medio (-8,6%). Tra i settori analizzati, quello alberghiero è l’unico a registrare un aumento in termini di consumo di energia finale.
Osservatorio Doxa e Subito: acquisti second hand in forte crescita
Secondo i dati dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da BVA-DOXA per Subito, gli acquisti di seconda mano si sono affermati come abitudine di consumo, coinvolgendo circa il 57% degli italiani, oltre 24 milioni di persone nel solo 2022. Ma per il 28% degli italiani sono anche un’alternativa valida quando si tratta di regali. Percentuale che cresce soprattutto tra i Millennials - superando il 37% - a dimostrazione di quanto le generazioni più giovani facciano scelte di consumo sempre più consapevoli. Per le prossime festività, il 38% degli intervistati dichiara di voler acquistare anche regali second hand. Tra le preferenze degli intervistati svettano Elettronica e Tecnologia pre-loved (41,4%) – due settori in cui si è sempre privilegiato l’acquisto dell’ultimo modello, mai usato e ancora nella confezione originale e in garanzia.
pag. 54 | retail&food | Dicembre 2023
Osservatorio Collaborations e Co-Branding a cura di BRAND JAM di Paolo Lucci
H&M, vent’anni di lusso democratico Brand Jam osserva il mondo della brand innovation, sezionando con il suo Osservatorio Collaborations più di 300 casi innovativi ogni trimestre. Nella rubrica di questo numero, trattiamo dell’ormai consueta collaborazione prenatalizia tra H&M e un marchio di moda del lusso – quest’anno tocca a Rabanne. Quali sono gli effetti nel lungo periodo di questo genere di attivazioni? La rilevanza acquisita da H&M come campione di innovazione proposta con frequenza, contenitore di tendenza, e destinazione per uno shopping non convenzionale, sembra infatti superare nell’universo dei consumatori il vissuto che viene genericamente attribuito alle catene fast fashion. È corretto dire che buona parte di questo vissuto derivi dall’ormai quasi ventennale pratica di portare sugli scaffali, ogni anno a novembre, un marchio di lusso in edizione limitata a prezzi accessibili. Il primo passo in questo senso è infatti ormai lontano, nel 2004 con Karl Lagerfeld. Nata per creare buzz mediatico, questa prima collaborazione ha successo non solo sui media tradizionali ma anche sui social nascenti, e soprattutto su riviste di moda snob, che non potevano credere a una tale rivoluzione. Hanno fatto il giro del mondo, e rimangono nella letteratura di settore, le immagini delle clienti in coda fuori dai negozi dalle 4 del mattino, l’insolito modello del pezzo unico per acquisto. Questo, unito all’esaurimento immediato delle scorte, ha colto di sorpresa l’industria della moda, reso felici molti clienti e - forse più importante - definito un modello adottato da molti, e che ha convinto anche il lusso: un quarto d’ora di democrazia non danneggia il sottile fascino del “designer brand”. Il modello viene quindi ripetuto, includendo ogni volta marchi di varia caratura e richiamo, come Maison
Margiela, Cavalli, Lanvin, Viktor & Rolf, Jimmy Choo, Marni, mentre il concept si evolve nello sforzo di reiterare innovando, man mano aumentando la muscolarità di comunicazione. Per H&M x Kenzo nel 2016 si sono per esempio tappezzate di poster giganti Parigi, NewYork, Seul, Tokyo e Milan, mentre per la Moschino TV x H&M due anni dopo, imponente collezione di oltre 180 pezzi che includono anche capi conTopolino e MTV, viene ampliata la finestra di comunicazione: da agosto con il primo annuncio ufficiale di Jeremy Scott, direttore creativo di Moschino, seguono teaser mensili, per arrivare a novembre con la febbre che sale al livello “non posso perderla”.
Eccoci, quindi, quasi vent’anni dopo dalla prima incursione nel lusso: più della metà dei capi Rabanne H&M sono esauriti dopo due settimane dal lancio, anche se lo stile della collezione non è certo tra i più commerciali. E oltre al risultato più immediato, H&M aggiunge un altro mattone alla costruzione del suo capitale di marca; a Rabanne vanno intanto in dote numerosi contatti forti con un target mainstream, totalmente al di fuori della sua prima cerchia.
pag. 55 | retail&food | Dicembre 2023
World Travel Retail
Poke House arriva al Terminal 1 di Malpensa
VARESE – L’offerta food dell’aeroporto internazionale di Malpensa va verso il completamento, con l’apertura al Terminal 1 di Poke House, con un punto vendita che sarà aperto dalle 10 alle 21. L’apertura è stata operata da Chef Express. La società specializzata nella gestione del food&beverage dei canali travel, in questo modo raggiunge i 10 punti vendita nello scalo, considerando i due terminal, tra proprietari e in licensing. Tra questi, bisogna annoverare il primo punto vendita italiano di Pret a Manger.
Il nuovo concept Coccinelle sbarca a Fiumicino
ROMA – All’aeroporto di Fiumicino, nei pressi dell’area Schengen, ha aperto un nuovo negozio monomarca Coccinelle. Secondo una nota dell’azienda, si tratta del primo esempio in cui viene utilizzato un nuovo concept che caratterizza gli interni del negozio. “Con Fiumicino abbiamo realizzato l’evoluzione del formato, che mescola forme, materiali e colori con un bilanciamento perfetto, che esprime femminilità e contemporaneità” ha scritto Coccinelle in una nota. Il brand presidia il canale travel e duty free (compresi quelli cittadini) attraverso 118 punti di distribuzione.
Ecco l’Hudson “ibrido” a firma Dufry-Autogrill
MALPENSA - Al Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa è attivo il nuovo Hudson Café Milano, primo concept ibrido in Italia a firma Autogrill e Dufry. Il punto vendita combina i business Retail, Bookstore e Food & Beverage. Il locale, posto nella zona Arrivi, già esisteva con l’insegna Hudson News Cafè. Ma ora, dopo un’evidente attività di riqualificazione, rebranding e ampliamento dell’offerta, rappresenta il primo format con un’esperienza di consumo pienamente integrata, dopo la fusione di Autogrill e Dufry (Avolta). “Hudson Cafè Milano rappresenta uno dei primi risultati di un lavoro importante di collaborazione tra le nostre due realtà, che si sono unite per dare vita al principale player globale della travel experience, con l’obiettivo di rivoluzionare l’esperienza di chi viaggia” ha commentato Massimiliano Santoro, CEO Italy Autogrill.
Poker in arrivo in Germania per Lagardère
AMBURGO – Lagardère Travel Retail si appresta a potenziare la sua presenza all’aeroporto di Amburgo, dopo aver vinto una gara per l’apertura e gestione di quattro nuovi esercizi di ristorazione. Si tratterà di un Burger King, un White Monkey Pizza Lab & Bar, un Kaimuh Taste Thai. Accanto a questi, è pronto il restyling del Marché già esistente, che prenderà la forma di un’area food allargata, dedicata alla gastronomia mediterranea, da 300 metri quadrati. A ottobre, sempre ad Amburgo, l’operatore aveva inaugurato un nuovo punto vendita di tipo “grab and go” a marchio Natoo.
pag. 56 | retail&food | Dicembre 2023
Aci Europe: nel 2024 sorpasso sul pre Covid BRUXELLES – L’associazione degli aeroporti europei Aci Europe ha rivisto le previsioni, alla luce degli ottimi livelli di traffico del periodo gennaio-settembre 2023. Già l’anno prossimo, la sigla prevede un pieno recupero sui volumi 2019, con un traffico che si assesterà a +1,4% (la precedente elaborazione riportava -2%). Il primo semestre 2023 era ancora sette punti rispetto al periodo corrispondente del 2019, ma il terzo trimestre ha impresso una forte accelerata. Si calcola che nei tre mesi estivi il 48% degli aeroporti della rete, tra cui il colosso Londra Heathrow, abbia già recuperato i livelli pre pandemia.
WHSmith, sei novità al Newark International
NEW JERSEY – WHSmith North America ha inaugurato sei nuovi concept all’aeroporto internazionale Liberty di Newark. Tra questi, il primo esempio a marchio Play the Field, un distributore di merchandising a carattere sportivo, che vende i prodotti delle principali squadre professionistiche dell’area di New York (Yankees, Giants, Jets, Knicks, Mets). Accanto a questo, è stato aperto un monomarca Lego, un negozio InMotion e un nuovo concept che si chiama Just Jersey, con abbigliamento e souvenir che caratterizzano appunto lo stato del New Jersey. Con queste operazioni, WHSmith North America attualmente ha in portafoglio 20 esercizi all’interno dello scalo.
duty free world | by Kevin Rozario | London kevin_rozario@yahoo.com
COMPETITION STIFFENS AS ABU DHABI UNVEILS STRONG RETAIL OFFER AT NEW TERMINAL LA CONCORRENZA SI INASPRISCE MENTRE ABU DHABI SVELA L’OFFERTA DEL NUOVO TERMINAL Abu Dhabi, the capital of the United Arab Emirates, has a new addition to its international airport (AUH), bringing with it a vast retail offer. Terminal A, delayed for many years, finally opened on 1 November, with the promise of transforming tourism, trade, and business in the emirate. Once it is fully operational, Terminal A – which will eventually be capable of handling up to 45 million passengers annually – will have 35,300 square metres of shopping space featuring 163 retail and food and beverage (F&B). These units are operated by major international retailers like Lagardère Travel Retail and Aer Rianta International. The offer, described as a “shopper’s paradise”, will go from mainstream, accessible retailers like Japan’s Muji – the brand’s first airport store anywhere in the world – to luxury boutiques including Gucci, Salvatore Ferragamo, and Yves Saint Laurent. In a statement, the operator of AUH, Abu Dhabi Airports, said: “Terminal A is a shopping destination designed to amplify a passenger’s travel experience. When it comes to F&B, there is something to accommodate all palates.” The slick retail offer is bound to turn heads, but will it also be able to lure passengers away from nearby Dubai, whose airport is just over 130km north? Dubai International, where Dubai Duty Free runs one of the biggest travel retail operations on the planet, is the busiest international airport in the world and it will be taking note. While the two airports are in close proximity, competition will be less about local catchments and more about route networks. Airports in the Gulf, another being Doha’s Hamad International, have built their reputations on their connectivity and ability to span the globe. AUH’s hub carrier is Etihad and, in its new home, it can properly compete for transfer traffic with Emirates in Dubai, and Qatar Airways in Doha. November saw 30 airlines move to Terminal A but Etihad will be the lead airline there. It is now building its route network which currently includes around 70 destinations, around half of Emirates’ network. So there is still a hill to climb, but it fully intends to do that which will be good news for revenues for both Lagardère and ARI.
Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, aggiunge un tassello al suo aeroporto internazionale (AUH), che porta con sè una vasta offerta retail. Il Terminal A, ritardato per molti anni, è stato finalmente inaugurato il 1° novembre, con la promessa di trasformare il turismo, il commercio e gli affari nell’emirato. Una volta pienamente operativo, il Terminal A – che sarà in grado di gestire fino a 45 milioni di passeggeri all’anno – avrà 35.300 metri quadrati di spazio commerciale, con 163 punti vendita al dettaglio e food and beverage (F&B). Queste unità sono gestite da operatori internazionali come Lagardère Travel Retail e Aer Rianta International. L’offerta, descritta come un “paradiso per gli amanti dello shopping”, spazierà da marchi mainstream e accessibili, come il giapponese Muji – si tratta del primo negozio aeroportuale nel mondo – a boutique di lusso tra cui Gucci, Salvatore Ferragamo e Yves Saint Laurent. In un comunicato, la società di gestione Abu Dhabi Airports ha dichiarato: “Il Terminal A è una destinazione per lo shopping progettata per amplificare l’esperienza di viaggio di un passeggero. Quando si tratta di F&B, c’è qualcosa per tutti i palati”. L’offerta è destinata a far girare la testa, ma sarà anche in grado di catalizzare passeggeri dalla vicina Dubai, il cui aeroporto si trova a poco più di 130 km a nord? Lo scalo internazionale di Dubai, dove Dubai Duty Free gestisce una delle più grandi destinazioni di shopping del pianeta, è l’aeroporto internazionale più trafficato del mondo e ne prenderà nota. Sebbene i due aeroporti siano vicini, la concorrenza riguarderà meno i bacini di utenza locali e più le reti di rotte. Gli aeroporti del Golfo, un altro è l’Hamad International di Doha, hanno costruito la loro reputazione sulla loro connettività e sulla capacità di collegare tutto il mondo. L’hub carrier di AUH è Etihad e, nella sua nuova casa, può competere con Emirates, di stanza a Dubai, e Qatar Airways a Doha. A novembre, 30 compagnie aeree si sono trasferite al Terminal A, ma Etihad resta il vettore principale. Sta costruendo la sua rete che attualmente comprende circa 70 destinazioni, per ora la metà rispetto a Emirates. Quindi c’è ancora una collina da scalare, ma è pienamente intenzionata a farlo, il che sarà una buona notizia, in fatto di ricavi, sia per Lagardère che per ARI.
pag. 57 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS | International
New Travel Markets | a cura di Luca Esposito luca.esposito@layline-consulting.it
L’HEALTHY FOOD ARRIVA ANCHE SUL MERCATO CINESE Il settore del food & beverage in Cina, ed in particolare quello del fast-food, ha fatto registrare una crescita sostanziale negli ultimi anni, trainato da fattori quali una popolazione sempre più urbana, una base di consumatori giovani in espansione, con uno stile di vita frenetico e abitudini alimentari in evoluzione, e una progressiva liberalizzazione del mercato che offre opportunità per gli investimenti stranieri. Storicamente, l’ingresso in Cina dei primi marchi internazionali risale agli anni ’80 quando KFC ha aperto il suo primo punto vendita a Pechino, seguito poi a partire dal 1990 da McDonald’s, Pizza Hut e da molti altri. Al mese di aprile di quest’anno, KFC contava 9.650 punti vendita distribuiti in 1.100 città, McDonald’s 5.746, Pizza Hut 4.200, Burger King 1.494, Subway 718 e Domino’s Pizza 613. La concorrenza si è però intensificata negli ultimi anni con l’aumento della popolarità delle catene di fast-food locali che hanno sfidato il dominio delle catene internazionali, proponendo cibi che riflettono maggiormente la cultura e i gusti dei consumatori cinesi, con una vasta gamma di opzioni, dai piatti tradizionali a quelli a fusion che combinano elementi sia della cucina cinese che di quella occidentale. Nonostante alcune di queste catene abbiano aperto migliaia di punti vendita, come ad esempio Hua Lai Shiche che ne ha già più di 20.000, gli operatori internazionali continuano a guidare il mercato. Infatti, tre dei cinque gruppi più importanti del settore sono multinazionali: Yum! China (che possiede marchi come KFC, Pizza Hut e Taco Bell), McDonald’s Corp e Restaurants Brand International (Burger King e Tim Hortons). Con riferimento alle preferenze e ai comportamenti dei consumatori nelle abitudini alimentari, mettiamo in evidenza la crescente preoccupazione per la salute e la sostenibilità. Infatti, oltre il 40% dei consumatori dichiara di essere disposto a pagare di più per opzioni più salutari e Il governo cinese ha
pag. 58 | retail&food | Dicembre 2023
risposto promulgando politiche e regolamenti che sostengono la crescita del mercato degli alimenti sani con l’obiettivo di dimezzare il consumo di carne entro il 2030. Bisogna poi considerare che già attualmente la Cina, detentrice del 53% del mercato globale delle proteine, è in grado di processare il 79% delle proteine isolate di soia a livello mondiale ed è il principale esportatore di proteine vegetali. In pratica, la cura per la salute e il benessere dei consumatori non è solo una tendenza ma è diventata una scelta di vita crescente tra i consumatori cinesi e mercato Health Food, che ha assunto un significato più ampio abbracciando il Functional Food (cioè tutti gli alimenti per il rafforzamento della funzione di difesa dell’organismo e di regolazione del ritmo fisiologico), è in crescita costante (vedi grafico). L’industria del food, di conseguenza, sta ponendo sempre più enfasi sull’offerta di opzioni vegetariane e vegane, inserendo anche ingredienti biologici e senza glutine nei menu dei marchi internazionali come Starbucks. Infine, la sostenibilità sta diventando un aspetto fondamentale, soprattutto per le catene di fast food. Molte di esse stanno implementando pratiche eco-compatibili, come la riduzione dei rifiuti da imballaggio, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e la promozione del riciclaggio.
NEWS | International
Aurelius Group (Farmacie Lloyds) acquisisce la catena The Body Shop The Body Shop ha un nuovo proprietario. Il brasiliano Natura & Co ha venduto la catena di cosmetici sostenibili al fondo di investimento tedesco Aurelius Group per 207 milioni di sterline, incluso un earn-out di 90 milioni di sterline. Molto al di sotto del miliardo di euro che Natura aveva pagato nel 2017. Il gruppo gestisce anche la catena di moda Footasylum e la catena di farmacie Lloyds Pharmacy. “Siamo profondamente grati a Natura &Co per il loro costante supporto e non vedo l’ora di lavorare fianco a fianco con Aurelius” ha detto il Ceo Ian Bickley. Fondato nel 1976 dall’attivista Anita Roddick, The Body Shop ha sede a Londra e impiega 7.000 persone, ha più di 900 negozi di proprietà in venti paesi e circa 1.600 negozi in franchising in altri 69 mercati. The Body Shop non testa i suoi prodotti sugli animali e si impegna a lavorare in modo equo con agricoltori e fornitori.
Dietrofront Amazon: chiusi i due negozi di moda a marchio “Style” Amazon ha comunicato la chiusura dei due negozi di abbigliamento Amazon Style, a Columbus (in Ohio) e Glendale (California). Annunciati a inizio 2022, dovevano rappresentare il salto del colosso on line nel campo dei negozi di moda. Si trattava di negozi con diversi servizi tecnologici, come il qr code da inquadrare sui cartellini di ciascun capo o come i display a disposizione nei camerini. Il test, però, è durato poco. “Dopo attente riflessioni, abbiamo deciso di chiudere per concentrarci sulla nostra fashion experience on line, dove stiamo offrendo una nuova selezione di capi e introducendo innovazioni tecnologiche, che rispondono alle esigenze di tutte le tipologie di cliente” ha detto un portavoce di Amazon in una nota. “Però il retail fisico rimane importante nel nostro business” prosegue la nota. “E stiamo continuando a investire sul segmento grocery, che spazia da Amazon Fresh a Whole Foods Market, da Amazon Go a partnership con terze parti”.
Avon apre in UK i primi negozi in franchising, i rappresentanti diventano affiliati
Dopo quasi 140 anni di vendite porta a porta, l’azienda beauty Avon aprirà i suoi primi negozi fisici nel Regno Unito. Il marchio ha cambiato il suo modello di business dopo lo stop forzato dei suoi rappresentanti in seguito alla pandemia. La società aprirà i primi store nei prossimi due mesi e saranno proprio i rappresentanti a gestire le “mini boutique” come affiliati. Il passaggio alle vendite fisiche è in parte dovuto al fatto che l’80% degli acquisti di prodotti di bellezza passa ancora tramite la vendita al dettaglio (porta a porta) e non attraverso l’eCommerce. Avon non ha ancora svelato le località o il numero di negozi che verranno aperti nella fase di lancio iniziale, ma ha comunicato che punterà sulle “comunità di quartiere” e non su high street.
Starbucks punta a 55.000 store entro il 2030 e in USA aumenta i salari dei baristi Starbucks accelera negli Usa e annuncia altri 35.000 locali fuori dal Nord America entro il 2030. Le caffetterie della sirenetta attualmente contano circa 20.200 punti vendita internazionali. “Prevediamo che tre nuovi negozi su quattro verranno aperti a breve al di fuori degli Stati Uniti. Così il nostro portafoglio diventa sempre più globale”, ha affermato Michael Conway, presidente delle divisioni internazionali e di sviluppo dei canali del brand. Starbucks ha annunciato anche un piano di riduzione dei costi da 3 miliardi di dollari. Un altro tassello di quello che Starbucks ha definito “Triple Shot Reinvention Strategy” è l’aumento del salario per i baristi, raddoppiando il loro reddito orario rispetto ai guadagni del 2020 entro la fine dell’anno fiscale 2025. pag. 59 | retail&food | Dicembre 2023
NEWS | International
Churchill Square passa a Ingka, il gruppo di Ikea accelera sull’acquisizione di nuovi centri Ingka Group ha acquistato il secondo centro commerciale nel Regno Unito. Si tratta del Churchill Square Shopping Centre di Brighton. L’accordo, per un valore di 145 milioni di sterline, vedrà il rivenditore di mobili convertire l’ex punto vendita del marchio Debenhams in un nuovo negozio Ikea. L’acquisizione arriva quasi tre anni dopo l’acquisto del Kings Mall di Hammersmith, a ovest di Londra, dove il Gruppo ha aperto un negozio Ikea (sempre in un ex Debenhams) e nuovi store tra cui Library of Things e Lidl. Il centro è stato successivamente ribattezzato Livat. Oltre ai due mall, Ingka sta trasformando in un outlet l’ex flagship store Topshop di Oxford Circus di Londra. La data di apertura è prevista per l’autunno 2024. La scorsa estate Ikea ha riaperto anche nell’ex “centro commerciale fantasma” 6X6 di San Francisco. Il gruppo sta anche riqualificando l’Aura Podium di Toronto e un complesso di centri commerciali e uffici in Place d’Italie, a Parigi.
Completato l’ampliamento del Sevilla Fashion Outlet (VIA Outlets)
Il Gruppo VIA Outlets completa il restyling del Sevilla Fashion Outlet, acquisito nel 2016. Grazie a un ampliamento di 4.000 mq (investimento di 17 milioni di euro) lo spazio commerciale sale così a 20.000 mq. Il centro è situato in una posizione strategica vicino all’aeroporto, appena fuori Siviglia. Otto Ambagtsheer, CEO di VIA Outlets ha dichiarato: “Un forte aumento delle vendite al dettaglio in Spagna quest’anno, nonostante l’inflazione rimanga elevata, fa ben sperare per la crescita futura dell’outlet. Ci aspettiamo che il centro diventi un’importante attrazione, contribuendo ad aumentare il numero dei turisti del 10%”. L’ampliamento del Sevilla Fashion Outlet rientra nella più ampia strategia di remerchandising e remarketing di VIA Outlet per incrementare la crescita organica. L’azienda ha dichiarato che punta ad ampliare altri outlet del Gruppo in Portogallo e in Svizzera.
Inflazione e costo della vita frenano le birrerie della catena BrewDog
BrewDog, celebre birrificio inglese, ha recentemente annunciato la chiusura di un altro locale londinese imputando, come principale causa, i costi di mantenimento troppo alti e la diminuzione del volume di affari. La “taproom” si trova nel quartiere di Bermondsey, a sud di Londra. Non è la prima volta che BrewDog si trova a dovere chiudere alcuni dei suoi locali a causa di problemi economici. Poco più di un anno fa il colosso inglese della birra artigianale ha chiuso sei locali nel Regno Unito (tre a Londra e tre in Scozia). L’inflazione, l’aumento del costo della vita hanno innescato una forte crisi del settore f&b d’oltre Manica, colpendo anche uno dei capisaldi della società britannica.
Cresce il mercato della moda a noleggio, la piattaforma Nuuly la più amata dalla GenZ
Crescono negli USA gli abbonamenti di noleggio abbigliamento casual. Tra i brand più amati e più in crescita c’è Nuuly, marchio di Urban Outfitters, che offre pacchetti mensili a 98 dollari per sei capi. Il brand ha registrato ricavi per 65,5 milioni di dollari e un utile operativo di 300.000 dollari durante il terzo trimestre fiscale terminato il 31 ottobre. Nuuly è molto popolare tra la Gen Z e i Millennial. L’affiliazione con il brand Urban Outfitters ha fornito diversi vantaggi logistici che hanno contribuito alla sua crescita e alla popolarità. Nonostante l’ampia domanda di questo tipo di servizi, in particolare tra i consumatori più giovani, la logistica frena ancora la crescita dei profitti per queste startup, minacciando la sostenibilità delle piattaforme. Il mercato è ancora agli albori ma promette di crescere e di espandersi ulteriormente.
pag. 60 | retail&food | Dicembre 2023
PRODOTTI E FORNITORI
Con inPiazza aumenta l’engagement nei grandi spazi inPiazza è la piattaforma di location analytics e marketing automation sviluppata da MobiMESH, basata su cloud, che permette di erogare servizi digitali tramite wi fi negli spazi fisici. Dal punto di vista retail, si presta bene in negozi, shopping center e aeroporti o stazioni. Ad esempio, con il marketing di prossimità permette di ampliare i programmi fedeltà, mentre il tool di analisi raccoglie dati utili sul comportamento dei visitatori e sulle performance dei negozi, a beneficio del Crm e delle produttività. Appoggiandosi al wi-fi, può essere integrato con WhatsApp Business, Wallet Pass e notifiche push, per aprire un canale immediato di comunicazione con il cliente. L’azienda ha sviluppato anche il servizio “inplace indoor” che permette di orientarsi dove il Gps non è disponibile, senza bisogno di infrastrutture, ma solo usando un Qr Code.
Grottini progetta il retail con l’uomo al centro
L’eCommerce di Maisons du Monde si appoggia a Mangopay Maisons du Monde, nota catena francese di arredamento e accessori per la casa, ha affidato a Mangopay la gestione e implementazione dell’infrastruttura di pagamento per i clienti del suo marketplace. L’intento è offrire agli utenti dell’eCommerce un’esperienza di pagamento più fluida e, al contempo, allargare le opportunità di crescita. “Nell’esperienza digitale, il pagamento è la colonna portante, l’ultima e più importante tappa per una fluida esperienza del cliente” si legge in un comunicato di Maisons du Monde. “Ecco perché siamo impegnati a rafforzare la nostra struttura di pagamento: avere i partner giusti per garantire la solidità e l’attività dell’esperienza dei nostri clienti è fondamentale”.
Nata quasi 50 anni fa come arredamento per negozi, nelle Marche, oggi Grottini è una società attiva a livello internazionale, impegnata nella progettazione e realizzazione di spazi retail innovativi. Tra gli ultimi progetti, che mettono in risalto la vocazione contemporanea del management, c’è quello creato per VANS (Vf Corporation), durante la scorsa Milano Fashion Week, nello store di via Orefici. Al contrario di quanto avviene nei normali negozi temporanei pop-up, tutte le componenti digitali sono state riutilizzate successivamente, riducendo al minimo lo spreco, mentre l’esperienza immersiva era impreziosita anche da un sistema di prova degli abiti virtuale. Grottini, in tema food, ha creato il principale ristorante (La Foglia) della nave da crociera MSC World Europa, finora la più grande nave alimentata a gas naturale al mondo.
pag. 61 | retail&food | Dicembre 2023
PRODOTTI E FORNITORI
KIKO Milano sceglie Epipoli per le gift card
GEL Proximity potenzia l’eCommerce con la sua rete di prossimità GEL Proximity, azienda italiana che dal 2022 fa parte del gruppo mondiale MBE Worldwide, è il primo aggregatore di punti di ritiro, con un network formato da oltre 45.000 punti fra edicole, cartolerie, uffici postali, locker, tabaccai, negozi e stazioni di servizio. Tutti i punti sono abilitati sia alla ricezione di pacchi sia per l’invio dei resi e GEL Proximity offre un piano tariffario a consumo, senza canone fisso. L’azienda offre soluzioni avanzate non solo ai retailer, che possono aderire alla rete sia singolarmente oppure aggiungendo al network intere catene, ma anche agli operatori logistici, cui offre di abilitare “hub urbani” per gestire meglio le spedizioni dell’ultimo miglio. Si può sfruttare la rete utilizzando apposite librerie ed API dedicate oppure scaricando il modulo dal marketplace del software che già si utilizza per l’eCommerce. Sono già disponibili i plugin per Shopify, Prestashop, Magento, Woocommerce e Storeden.
pag. 62 | retail&food | Dicembre 2023
KIKO Milano ha affidato alla società italiana Epipoli l’implementazione delle sue gift card, in tutto il mondo, compresa la realizzazione della nuova piattaforma tecnologica. La soluzione consentirà a KIKO di gestire, attraverso un’unica infrastruttura centralizzata, le proprie gift card in 17 paesi tra Europa, Middle East e Stati Uniti. Il piano prevede infatti l’integrazione della piattaforma in cloud di Epipoli con i sistemi di cassa e con le piattaforme e-commerce di oltre 860 store KIKO Milano nel mondo, di cui oltre 300 in Italia, per l’emissione, utilizzo e rendicontazione delle Gift Card fisiche e digitali. Il progetto partirà nei negozi del Medio Oriente per poi estendersi, durante il 2024, a tutta la rete. Epipoli, tra i leader nei pagamenti alternativi, è stata la prima impresa a introdurre in Italia le gift card e ha un volume d’affari intorno ai 150 milioni di euro l’anno.
Amuse Pro: sostenibilità e versatilità in un solo contenitore SDS ha da poco presentato la gamma Amuse Pro, una linea di contenitori riutilizzabili progettata all’insegna della sostenibilità, ideale per il take away e perfetta per chi è alla ricerca di una valida alternativa al monouso. Grazie alla disponibilità di varie dimensioni Amuse Pro si adatta ad ogni situazione, sia che si tratti di movimentare cibi caldi che freddi. Il colore nero conferisce un aspetto elegante mentre il coperchio trasparente in polipropilene permette di poter mostrare il cibo contenuto all’interno. I contenitori Amuse Pro sono lavabili in lavastoviglie, il che ne semplifica la pulizia e possono essere utilizzabili nel microonde permettendo quindi di riscaldare velocemente i pasti. La gamma Amuse Pro è 100% riciclabile e riutilizzabile e contribuisce quindi a ridurre l’impatto ambientale.
PRODOTTI E FORNITORI
Enny, la app di Ennevolte per gli sconti di prossimità Enny è una nuova app per smartphone, che permette gratuitamente ai negozianti di iscrivere la propria attività, pubblicando periodicamente sconti, promozioni o altri tipi di vantaggi agli utenti. L’applicazione è stata creata da Ennevolte, tra le società leader nella gestione delle convenzioni aziendali, che rappresenta un bacino di migliaia di dipendenti delle aziende convenzionate (1700 in tutto, di cui il 36% multinazionali e il restante 64% pmi). Quindi, dal punto di vista b2c, il vantaggio per il negozio che si iscrive ad Enny è di entrare immediatamente in contatto con questa rete, proponendo agli iscritti una serie di proposte dedicate, con sconti e trattamenti speciali da usufruire presentando, all’atto del pagamento in cassa, l’app con il relativo QR code o codice a barre. Sul fronte consumer, Enny sarà una normale app in cui individuare sconti e promozioni vicino a sé.
Pizzium si affida a MobieTrain per la formazione del personale
Il gruppo Custom entra nel settore dei pagamenti digitali Gruppo Custom, operatore con sede a Parma attivo da anni nella fornitura di servizi hardware e software al retail, ha lanciato la controllata Custom Pay, attiva nei pagamenti digitali. La società offre soluzioni al mercato con l’obiettivo di semplificare il collegamento con il punto cassa, per esempio offrendo il pagamento al tavolo tramite terminali che raccolgono anche le comande. Custom, che si occupa di tanti aspetti hardware (come stampanti, bilance, kiosk elimina code e altro) è tra i leader in Italia per registratori di cassa installati, circa 450.000 oggi. Adesso aggiunge anche la soluzione integrata, con un’offerta commerciale che combina un registratore telematico nativo con il sistema di pagamento evoluto.
Pizzium si è affidata a MobieTrain per offrire percorsi di apprendimento digitali, rivolti in modo particolare al personale a contatto con il pubblico. La formazione verterà su obiettivi strategici, conoscenze specifiche e competenze tecniche del ruolo, al fine di migliorare le performance sul posto di lavoro, incentivando la comunicazione e il senso di appartenenza all’azienda. I contenuti di MobieTrain sono offerti in modalità microlearning e, per i casi di aziende molto strutturate, si integra con i principali sistemi di gestione Hr. Pizzium è un gruppo di ristorazione che oggi conta all’attivo 52 punti vendita, di cui sette a marchio Crocca. MobieTrain, nata in Belgio nel 2015, oggi ha sedi anche in Italia, Francia, Paesi Bassi e Spagna e vanta clienti del calibro di Emirates Post, Deloitte, Timberland, Atlas Copco, Vans.
pag. 63 | retail&food | Dicembre 2023
CAMBI DI POLTRONA
MICHELA CAONE Global CMO di Caffè Borbone Caffè Borbone ha nominato Michela Caone come nuovo Global CMO, con responsabilità di gestione dell’area marketing e comunicazione e di definizione delle nuove strategie di marketing a livello nazionale e internazionale. Nel corso della sua carriera, iniziata in Henkel Italia, Caone ha ricoperto incarichi manageriali in multinazionali operanti in diversi settori merceologici, tra cui Home Care, Health & Wellness, Healthcare, Pharma e Food&Beverage contribuendo anche all’introduzione sul mercato e allo sviluppo strategico di nuovi marchi di successo. Tra i gruppi in cui ha maturato la sua esperienza, figurano Danone Italia, Artsana e Sperlari.
FRANCESCO D’AMICO Direttore generale aeroporto di Genova
Francesco D’Amico è il nuovo direttore generale dell’aeroporto di Genova. Laureato in Economia e Commercio, il manager ha costruito la sua carriera fra compagnie aeree e di gestione degli scali. A Catania, presso la società di gestione SAC, ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità nelle funzioni operativa e commerciale fino al ruolo di Chief Commercial & Marketing Officer. “D’Amico ha condiviso l’importante sfida di rilancio dell’aeroporto di Genova in un contesto competitivo ma potendo contare su ritrovate sinergie commerciali e importante supporto della comunità imprenditoriale, degli azionisti e delle istituzioni” ha commentato Alfonso Lavarello, presidente dell’aeroporto di Genova. pag. 64 | retail&food | Dicembre 2023
GIULIA COMPARINI Board Member di MRICS Giulia Comparini, partner di Cocuzza & Associati studio legale, è stata nominata MRICS – Board Member, con il ruolo di responsabile dell’area Future of the Profession. Giulia si occuperà delle questioni relative al futuro della professione. La nomina si inserisce nel rinnovo del regional board italiano di Rics (Royal Institution of chartered surveyors) guidato da Massmiliano Pulice, già presidente nello scorso mandato. Il nuovo board è composto anche da: Nicola Arcaini (Abaco Team), Antonella Faggiani (Smart Land), Raffaella Peloso (Cbre), Marco Plazzotta (Fide Am), Barbara Polito (Gwm group), Andrea Radice (Yard Reaas), Francesca Zirnstein (Scenari Immobiliari).
ANDREA PONTI Head of Retail Services di Engel & Völkers Commercial Milano Andrea Ponti è il nuovo Head of Retail Services di Engel & Völkers Commercial Milano. Per Ponti si tratta di un ritorno, dopo un periodo trascorso in Dils con il ruolo di senior consultant in area F&B. Laureato al Politecnico di Milano, nella sua carriera aveva lavorato anche in aziende come ReP Agency e Dea Real Estate. “Il mio ritorno nella famiglia Engel & Völkers Commercial combina il piacere personale di tornare a lavorare con dei partners che ho già avuto modo di apprezzare in passato ed una nuova e stimolante opportunità professionale” ha commentato Ponti. “Sono certo che questo percorso di crescita sarà fonte di soddisfazione per tutti, sia per quelli che già oggi ne fanno parte, che per chi deciderà di unirsi a noi in futuro”.
MARIANGELA CONTE Head of Asset Management Italy di Garbe Real Estate Garbe Industrial Real Estate, tra i leader europei nel mercato immobiliare logistico, industriale e tecnologico, ha nominato Mariangela Conte come nuovo Head of Asset Management Italy, riportando direttamente al Country Head, Marco Grassidonio. Con oltre 10 anni di esperienza nel settore del real estate, Mariangela Conte sarà responsabile della gestione immobiliare di tutto il portafoglio Garbe in Italia. Dopo la laurea triennale in Economia e Legislazione d’impresa conseguita nel 2009, Conte ha conseguito la specialistica in Administration, Finance and Control presso l’Università Bocconi. Nel 2011 inizia la sua carriera professionale in qualità di Asset Manager lavorando per i principali player del settore, tra cui Prelios SGR, DeA Capital, Triuva-Patrizia. Prima di approdare in Garbe, è stata Head of Asset Management in Cromwell Property Group Italy.
YASHAR DELJOYE Head of Shopping Centers Management di Klépierre Italia Yashar Deljoye è il nuovo Head of Shopping Centers Management di Klépierre Italia. Il manager riporterà direttamente all’Head of country Italia, Luca Pires. Deljoye, laureato all’Università di Firenze e forte di un Master in Publitalia ’80, vanta una lunga carriera nel property management e nel retail marketing, iniziata nel 2005 in Larry Smith (oggi Savills), dove si è occupato del centro commerciale I Gigli, per poi lavorare per oltre dieci anni nello staff gestionale ed infine come Head of Property Management Marketing and Retail. Arriva in Klépierre dopo un periodo come Head of Mall Management di Grandi Stazioni Retail.
Scopri i vantaggi dell’APP PROVALA ANCHE TU!
P O S TI RI S
ON
I O N LI N E
Vai su www.partesa.it/partesa-per-te oppure scrivi a info@partesa.it www.beviresponsabile.it.
AT I
V
FEDELTÀ
OZ I
ER
A
MA
OM
GR
PR
P RO
M
PE
R CORSI ONLI
NE