Gli aeroporti centrano il rimbalzo Superati i 200 milioni di passeggeri
Sprint di Fiumicino. Food e lusso tirano la volata Sale lo scontrino medio, al netto dell’inflazione Analisi di mercato: il beauty cresce e cambia look Finanza: DeA Capital pronta a nuovi colpi Food specialist: come va la pizza in Italia?
Gennaio - Febbraio 2024
€ 5,00
In caso di mancato recapito inviare al CPM di MIlano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
AREAS Italia PAUL ROMA TERMINI PAUL MILANO CENTRALE Opening Soon La storica catena di bakery francese PAUL ha aperto il suo primo locale in Italia, presso la Terrazza della Stazione Roma Termini, in collaborazione con Areas. Il concept del locale e l’arredamento si rifanno l’iconico stile PAUL che caratterizza il brand sin dal 1889. PAUL rappresenta il meglio della tradizione della boulangerie e patisserie francese, con tutti i prodotti più identificativi della cultura transalpina come pain au chocolat, eclair e baguettes.
it.areas.com
EDITORIALE
PACE E LAVORO L’Europa è toccata, non più sfiorata, da confitti sanguinosi che lambiscono i suoi confini orientali così come le coste del Mediterraneo. Il tema non è soltanto militare o politico, evidentemente. Oltre alla terribile sofferenza delle persone coinvolte, alle numerosissime vittime, la ricaduta di questi conflitti ha pesato e pesa sulle “grandi economie”, a partire da quella europea. In cui imperversa l’inflazione, si riduce la capacità di spesa, decrescono i consumi, aumenta il costo dell’energia e chi più ne ha più ne metta. Una situazione che tanti brand retail, food e no food, stanno subendo e a cui possono reagire con sempre meno forza, finanziaria in primis. A proposito di reazioni, dubito ve ne saranno di significative rispetto al Rapporto economico sull’Italia, pubblicato nella seconda metà di gennaio dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), non certo un organismo ispirato a politiche socialiste o egualitarie. La sintesi è chiara: occorre diminuire la pressione fiscale sul lavoro per dirigerla sulla proprietà e sulle successioni. Ma è anche necessario, in tema di evasione fiscale, tornare ad abbassare il tetto sui pagamenti in contanti, favorendo le transazioni digitali. Infine, l’Ocse conferma una crescita minore del previsto per il Pil (+0,7% nel 2024). I fratelli maggiori del retail, gli operatori della GDO, stanno misurando da tempo la contrazione del carrello. Se non smettono di rombare i cannoni e se non si rivaluta il potere di spesa della classe media ce ne accorgeremo tutti. Eppure andiamo avanti, con ragionevole fiducia nel futuro, nonostante tutto. Per questo abbiamo progettato tante novità per il 2024, per aggregare, riunire, trasmettere, ragionare, migliorare. DFM Dire Fare Mangiare sarà il nostro evento di punta, a metà giugno. Tanti contenuti per tutti. E poi la formazione per gli store manager della ristorazione. E il Who’s Who della ristorazione. Manca il non food? Arriveranno novità anche per quello… Perché abbiamo voglia di lavorare, in pace.
Andrea Aiello
pag. 1 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Anno 19 · numero 1 gennaio - febbraio 2024
INFORMARSI È UN BENE, NON FARLO MALE: LEGGI RETAIL&food RETAIL&food è l’unica rivista italiana specializzata nel travel retail, un settore in forte crescita e con buone prospettive di sviluppo anche per i prossimi anni. Inoltre R&f è uno dei mezzi più apprezzati e consultati da retailers e operatori attivi in outlet e centri commerciali. Con oltre 10.000 lettori a numero, una presenza qualificata presso tutte le fiere di settore. 10 numeri all’anno, più di 9.000 iscritti alla newsletter, 1 pagina facebook, 181.000 pagine viste grazie allo sfoglio on line della rivista, retail&food è oggi uno dei mezzi più letti, consultati e apprezzati dalle business communities di riferimento.
Abbonati ora a RETAIL&food on line con carta di credito o
1 anno, 10 numeri, 50 euro www.retailfood.it abbonamenti@edifis.it
Direttore responsabile Andrea Aiello Coordinamento editoriale Adriano Lovera - adriano.lovera@retailfood.it In redazione Paola Oriunno - paola.oriunno@retailfood.it Contatti info@retailfood.it - www.retailfood.it Pubblicità e traffico pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Hanno collaborato Massimo Barbieri, Monica Cannalire, Alessandro Cappai, Edoardo D’Ippolito, Luca Esposito, Francesco Fasulo, Emilio Fiorani, Paolo Lucci, Roberta Motta, Alessandro Necchio, Beatrice Ramazzotti, Kevin Rozario, Mario Sassi, Paolo Zanardi Grafica Ei! Studio Foto Archivio Edifis, iStockphoto Stampa Aziende Grafiche Printing S.r.l. - Via Milano 3/5 20068 Peschiera Borromeo (MI) Prezzo di una copia € 5,00 - Arretrati € 10,00 Abbonamento Italia: € 50,00 Europa: € 90,00 Resto del mondo: € 110,00 abbonamenti@edifis.it Amministrazione amministrazione@edifis.it
Registrazione Tribunale di Milano N° 550 del 06/09/2006 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.r.l. - Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.
retail&food è media partner ufficiale di:
una rivista edita da:
Edifis S.r.l.
Viale Coni Zugna, 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 02 3451230 - Fax +39 02 3451231 www.edifis.it
SOMMARIO
4 13
14 18
19
55 FOCUS | Associazioni
News FOOD | Formazione Edifis lancia il corso per store manager della ristorazione News Opening
32 28 ANALISI | Mercato
BRAND | Analisys Nau! Quando passione e “visione” fanno rima con successo RISTORAZIONE | Evento Dire Fare Mangiare
Il beauty retail cresce e cambia look
32 TRAVEL | Aeroporti
Boom di passeggeri, gli scali sorridono. La spesa per pax sale più del traffico
20 FINANZA & RETAIL
37 MERCATO | Legal
26 BRAND | Analisys
40 SPECIALE | Mapic
DeA Capital punta su food e retail. Novità in arrivo nel primo semestre
Come Vuoi: “Cresciamo nel franchising, ma puntiamo anche su estero e travel
46
Federdistribuzione: la priorità è difendere il potere d’acquisto
53 News | ESG 56 World Travel Retail 59 News | International 61
Prodotti e Fornitori
64 Cambi di Poltrona
28
Lo studio Cocuzza compie 30 anni, con rebranding e nuove cariche
A Cannes va in scena il retail del futuro
46 FOOD SPECIALIST | Pizza
La pizza mette d’accordo il gusto e il portafoglio
48 FOOD | Bilanci
Ristorazione post Covid, margini negativi per metà delle imprese
52 GDO | Protagonisti
Metro. I primi risultati della strategia 2030...
RUBRICHE
4
Stock options
8 Retail Glitch 10 Rubrica Legale 12 Dal Tabaccaio 50 Il lato U(mano) 54 Focus Franchising 57 Collaborations & Co-Branding
59 Duty Free World 60 New Travel Markets pag. 3 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
NEWS
Primark: 50 milioni per 5 aperture in Italia. E arrivano le casse self
Primark annuncia un investimento da 50 milioni di euro sull’Italia nel prossimo triennio, che porterà all’apertura di 5 nuovi store. Lo ha annunciato Luca Ciuffreda, direttore per l’Italia di Primark, in un comunicato pubblicato sul sito corporate dell’azienda. Le prossime aperture avverranno nei centri commerciali Porta a Mare (Livorno), Metropolis (Rende-Cosenza), Maximall (Pontecagnano – Salerno), To Dream (Torino), mentre è in preparazione un negozio in città a Genova. Dai 15 negozi italiani di oggi, quindi, il brand irlandese punta a raggiungere i 20 store, nel giro di pochi anni. Le prime quattro aperture dovrebbero essere concentrate già nel 2024 o al massimo inizio del 2025. Tra le righe del comunicato emerge anche una novità che riguarda la tecnologia e l’esperienza del cliente. “I nuovi negozi saranno anche i primi in Italia dotati di casse per il self check out, modalità che renderà l’esperienza d’acquisto più veloce” ha specificato Ciuffreda.
STOCK OPTIONS
BUY
NEUTRAL
SELL
PIQUADRO
OVS
JD SPORTS
Nei nove mesi terminati il 31 dicembre 2023, i ricavi sono saliti del 3,7% a 131,5 milioni. Ma a far brillare il titolo sono le dichiarazioni del management, che prevede margini e utili record per la chiusura d’esercizio.
Ovs ha approvato i risultati consolidati del periodo 1 febbraio - 31 ottobre, con vendite nette a 1,1 miliardi di euro (+1,4%) contro un mercato dell’abbigliamento che aveva subito una contrazione del 2,8%. Ebitda all’11% delle vendite.
Il retailer sportivo ha lanciato un profit warning sui risultati di fine esercizio, abbassando del 10% le precedenti stime. Il clima mite ha fiaccato le vendite della stagione invernale, elemento che ha pesato in generale su tutto il mercato.
ABERCROMBIE
BARBOUR
HUGO BOSS
Performance incredibile del brand americano, con il titolo passato da 27 a oltre 100 dollari nel giro di un anno. La cura taglia spese ha funzionato.
Nell’intero esercizio fiscale terminato lo scorso aprile, il giro d’affari passa da 286,5 a 343,1 milioni di sterline, ma l’utile operativo cala da 40,3 a 34,3 milioni di sterline. L’azienda sottolinea la scelta di non aver aumentato i prezzi nonostante l’inflazione.
Nonostante vendite record nell’ultimo trimestre 2023 (1,18 miliardi, +13% e balzo dell’Asia/Pacifico del 33%) al mercato non è piaciuto il dato sui margini, con l’Ebit a 121 milioni, contro previsioni di circa 129-130.
AMPLIFON
NIKE
BIRKENSTOCK
La società ha acquisito circa 50 franchisee di Miracle-Ear negli Stati Uniti, che apportano nuovi ricavi per circa 20 milioni annui. Fra diretti e affiliati, sono oltre 1.500 i negozi nelle Americhe. Secondo gli analisti, entro il 2027 salirà del 35% il rapporto ricavi/Ebitda.
Nike ha annunciato un taglio delle previsioni di vendita annuali, insieme a un piano triennale di contenimento dei costi da 2 miliardi di dollari, da ottenere tramite migliorie della catena di approvvigionamento, meno forniture e più automazione.
Il titolo dell’azienda tedesca è scivolato dopo la comunicazione dei primi risultati dalla quotazione in borsa, avvenuta a ottobre scorso a circa 46 euro per azione. L’utile per azione del quarto trimestre di 0,14 euro è stato inferiore alle attese (almeno 0,17).
pag. 4 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
NEWS
Pubblicato il manuale “Step By Step”, guida pratica per migliorare il lavoro nel settore HoReCa
Lo scorso dicembre è stato presentato a Milano il manuale “Step By Step”, frutto di un lavoro di collaborazione tra brand, ristoranti, imprenditori, imprenditrici ed enti pubblici. Il libro è un progetto realizzato da Restworld (startup che funge da ponte tra datori di lavoro e dipendenti nel settore della ristorazione) e Studio Necchio (studio di consulenza aziendale e del lavoro). Una guida pratica per migliorare le condizioni di lavoro nel settore HoReCa. “Con Step By Step vogliamo rispondere a domande chiave come: Quali sono i benefici di una settimana lavorativa ridotta? Quali sono le sfide e come possono essere superate? Come può un ristorante implementare con successo una settimana lavorativa ridotta?” spiega Luca Lotterio, fondatore di Restworld. “Accorciare la settimana lavorativa è un passo dovuto in quanto il lavoro per obiettivi è la nuova frontiera” spiega Alessandro Necchio. La versione integrale del manuale è scaricabile gratuitamente al link: stepbystep.restworld.it/riduzione-oraria-ristorazione.
La Piadineria passa al fondo CVC Capital
Permira cede il controllo de La Piadineria al fondo di private equity CVC Capital. Permira, private equity che a sua volta aveva comprato La Piadineria nel 2018 da Dea Capital, era da mesi in cerca di un compratore per mettere a segno la exit dall’investimento. L’operazione avviene proprio nei giorni in cui La Piadineria ha comunicato il raggiungimento di un risultato importante, cioè 400 punti vendita tra Italia e Francia (5), grazie ad almeno 60 aperture nel corso del 2023. Secondo fonti finanziarie, l’acquisto del 100% della società dovrebbe avvenire a un valore di circa 600 milioni di euro, con una plusvalenza consistente rispetto a quanto pagato da Permira in origine. CVC Capital è un operatore internazionale che spazia dall’industria alla farmaceutica fino al retail, con il controllo su oltre 100 imprese in tutto il mondo.
Il Vulcano Buono chiude il 2023 con oltre un milione di ingressi, partito il piano di rilancio Il centro commerciale Vulcano Buono di Nola (Napoli), ha chiuso il 2023 con oltre un milione di ingressi registrati in occasione degli eventi legati al Natale. Durante le feste, nella grande area centrale di oltre 3.000 metri quadrati è stata installata una grande ruota panoramica e una pista di pattinaggio di 400 metri quadrati. Lo scorso giugno il management di Vulcano SpA, società proprietaria del mall, ha approvato il piano industriale per il riposizionamento dell’asset. Tra gli obiettivi del centro commerciale, disegnato da Renzo Piano e realizzato nel Business Park di Nola (Napoli), c’è anche il potenziamento della food court e della componente leisure e servizi con un investimento di 20,2 milioni di euro. Il centro conta oltre 140 negozi, un cinema The Space da 9 sale, un hotel Holiday Inn, aree ludiche attrezzate e spazi il tempo libero.
Rinascente, fatturato da record, superato il miliardo di euro nel 2023 Rinascente ha chiuso il 2023 con un fatturato superiore al miliardo di euro, con una progressione percentuale pari al +16 per cento sul 2022 e +14 per cento sul 2019. Sono cresciute tutte le categorie merceologiche, in particolare gli accessori luxury (+28%) e il beauty (+30%). Attualmente, Rinascente gestisce 9 store in otto città (Milano, Roma Via del Tritone e Roma Piazza Fiume, Torino, Firenze, Cagliari, Palermo, Catania e Monza) ed è controllata dalla società thailandese Central Retail Corporation. “Central Retail ha acquisito le attività di Rinascente Department Store nel 2011, una struttura con oltre 158 anni di storia in Italia. Dopo l’acquisizione, Rinascente si è evoluta in un grande magazzino di lusso, perfezionando continuamente le proprie attività” ha commentato Yol Phoksasub, CEO di Central Retail Corporation. “L’EBITDA è cresciuto del 70% rispetto all’anno precedente” continua il Ceo, “con Roma Via del Tritone che ha registrato un aumento delle vendite del 17%, Milano al 19% e Roma Piazza Fiume al 35% a seguito della ristrutturazione. Guardando al 2024, tutte e nove le filiali della Rinascente sono pronte per una crescita continua”. pag. 5 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
NEWS
Dils: quarto trimestre, il migliore del 2023 (+14% sul 2022) Il quarto trimestre del 2023 - secondo l’analisi svolta dal Team Research di Dils - è stato il migliore del 2023, con un volume di investimenti immobiliari nel mercato italiano pari a circa 2,6 miliardi di euro: il quarto trimestre è cresciuto di oltre il 70% rispetto al precedente e supera del 14% circa lo stesso periodo del 2022. Gli investimenti complessivi nel 2023 raggiungono 6,2 miliardi di euro, la metà di quanto registrato nel 2022 precedente che aveva rappresentato una delle migliori annate del mercato italiano. Dopo nove mesi caratterizzati da una migliore tenuta dei settori Alternative e Living, il Q4 ha evidenziato il ritorno di un certo dinamismo in relazione ad asset class più tradizionali, quali Office, Hospitality e Retail. Per quest’ultimo, il Q4 ha rappresentato il miglior trimestre degli ultimi due anni, con circa 460 milioni di euro investiti che permettono all’asset class di raggiungere un volume annuo di circa 700 milioni di euro grazie soprattutto a un mix di portafogli out of town, ma anche al ritorno di significative transazioni del segmento dei centri commerciali e dell’high street milanese.
Westfield Milano, completata la squadra del progetto
Westfield Milan, la joint-venture formata da Unibail-Rodamco-Westfield e Stilo immobiliare Finanziaria (Gruppo Percassi, attraverso Arcus Real Estate), completa la squadra per la realizzazione della prima fase del progetto di rigenerazione urbana dell’area Westfield nel comune di Segrate e che si uniscono alla società One Works, incaricata dello sviluppo progettuale dell’area. Nel team ci saranno: ESA engineering per la progettazione impiantistica, acustica, energetica e di sostenibilità dell’intervento; Holzner & Bertagnolli engineering, curerà gli aspetti di progettazione strutturale e geotecnica del complesso; P’arcnouveau, svilupperà il landscape design del progetto retail e dell’inserimento e manutenzione delle aree verdi, quale elemento distintivo del progetto, asse di valorizzazione e incremento della biodiversità; STZ – Studio Tecnico Zaccarelli, curerà gli aspetti di sicurezza e prevenzione incendi, mettendo a frutto oltre trent’anni di attività nel settore della progettazione della sicurezza contro gli incendi in edifici complessi.
La famiglia Bosatelli si prende il 100% di Costim e di Impresa Percassi Polifin, holding industriale della famiglia Bosatelli, ha comunicato di aver incrementato la sua quota nella controllata Costim, assumendone il totale controllo. La società ha approvato un aumento di capitale di 75 milioni di euro sottoscritto interamente da Polifin, che è salita quindi al 100% di Costim. Il presidente di Assoimmobiliare Davide Albertini Petroni è il nuovo ad del gruppo. I soci di minoranza Francesco Percassi e Roberto Mangiavacchi escono dalle società ma continueranno ad affiancarle assumendo il ruolo di advisor rispettivamente di Costim e Impresa Percassi. La società si sta occupando della costruzione del nuovo quartiere Chorus Life a Bergamo edel futuro Linate Airport District (nella foto).
Winelivery accelera e scommette sul crowdfunding, obiettivo 80 locali entro il 2027 Winelivery, piattaforma di eCommerce dedicata al wine&beverage, ha annunciato una raccolta di capitali di 3,5 milioni di euro. La società punta ora ad accelerare la propria crescita. Negli ultimi due anni l’azienda è riuscita a mantenere i volumi guadagnati nel periodo pandemico e, secondo le previsioni, nel 2027 stima un fatturato di 18 milioni con un Ebitda superiore a quota 4 milioni. Per raggiungere l’obiettivo, Winelivery utilizzerà i capitali della raccolta per espandere la linea di business Bar&Enoteca, che attualmente conta quattro locali di proprietà già operativi a Milano, Roma, Trani, tre in franchising a Parma, Roma e Andria, e otto in allestimento. L’obiettivo è arrivare a fine piano (2027) con più di 80 punti vendita. Una parte del capitale necessario per il piano di sviluppo è già stata raccolta, grazie a investimenti per 1,5 milioni da parte di XEquity e Gellify, da anni lead investor dell’azienda. pag. 6 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
NEWS
Kryalos finalizza con il fondo Arcimboldo l’acquisizione del Bicocca Village Cambio di proprietà per il Bicocca Village. Il centro commerciale al confine tra Milano e Sesto san Giovanni è stato acquisito da Kryalos SGR attraverso il fondo Arcimboldo. Il complesso immobiliare ha una GLA di 41.775 mq, circa 60 spazi commerciali ed è composto da due porzioni distinte: un entertainment center su tre piani, al cui interno sono presenti anche un cinema UCI Cinemas ed una palestra Virgin Active, e il “Bicocca Gate”, ampliamento (del 2012) dell’esistente Bicocca Village e anch’esso articolato su tre livelli che comprendono un piano di parcheggi interrato, una piano commerciale ed uno destinato ad uffici. Il fondo Arcimboldo, sottoscritto da fondi riconducibili a Hayfin Capital Management LLP, è stato costituito nel mese di giugno 2023 nell’ottica dell’acquisizione e prevede l’investimento in immobili ad uso retail.
Portobello, la sanzione delle Entrate pesa sui conti. Via con l’aumento di capitale da 8 milioni Il Cda di Portobello ha esercitato parzialmente la delega ricevuta da soci e ha disposto un aumento di capitale fino a 7,9 milioni di euro. L’operazione – spiega la nota della società – serve a rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria di Portobello, al fine di supportare il capitale circolante del gruppo e le relative strategie di sviluppo dello stesso. A fine agosto la società aveva siglato un accordo stragiudiziale con l’Agenzia delle Entrate per mettere fine a contestazioni (mai ammesse dall’azienda), formulate dal Fisco in materia di IVA ed imposte dirette in relazione ai periodi di imposta dal 2017 al 2020. L’accordo prevede il versamento di 10,5 milioni, di cui 5,5 già versati, il resto entro marzo. A settembre Portobello aveva pubblicato una semestrale che mostrava una crescita continua dei ricavi (+32,6%) vicino ai 65 milioni di euro, ma un risultato in forte perdita, con un rosso di 11,86 milioni. L’azionista Expandi S.r.l. si impegna a garantire il buon esito dell’aumento di capitale fino a un importo massimo di 5 milioni.
Linea AMUSE PRO Sostenibilità e versatilità in un solo contenitore! Linea di contenitori riutilizzabili ideale per il take away e perfetta per chi è alla ricerca di una valida alternativa al monouso. Disponibile in varie dimensioni, si adatta ad ogni situazione sia che si tratti di movimentare cibi caldi che freddi. Il colore nero conferisce un aspetto elegante mentre il coperchio trasparente in polipropilene permette di poter mostrare il cibo contenuto all’interno.
S.D.S. srl Via Campo dei Fiori, 13 - Vittuone (MI) Tel. (+39) 02 37074200 www.grupposds.it
www.sgpcreativa.it
100% riciclabile Adatto al congelatore Lavabile in lavastoviglie
pag. 7 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
di Monica Cannalire
LE IRTE VETTE DEL RETAIL Questa rubrica si chiama Glitch, è un po’ fastidiosa, irregolare e viene sempre completata un po’ in ritardo, il che scatena giustamente le ire del mio Editor-in-Chief. Capita spesso che, all’ultimo, cambi di contenuto perché i due o tre argomenti finalisti del mese si rivelano solo artisti di fila, che mi intrattenevano in attesa di quello che doveva prendere questo spazio in modo più urgente e meritato, oggi con qualche riga in più, di cui ringrazio. E allora, mentre sfreccio su un treno riscrivo di getto, di sport e della migliore tradizione del retail. Perché, senza nulla togliere ai competitor, che si sono correttamente posizionati in un’altra fascia di mercato o con missioni diverse, il miglior retailer italiano di articoli sportivi è -contradditemi - Sportler. Ho conosciuto la prima volta Georg Oberrauch circa una quindicina di anni fa; ero andata a trovarlo per parlare di un nuovo mall in cui desideravamo tanto che entrasse, con il suo marchio. Arrivata allo storico negozio sotto i portici del centro di Bolzano, chiesi di lui e mi fecero arrampicare sino ad un piccolo ufficio in cima a questo bel palazzo. Ci accolse, tutto di un pezzo, gli occhi sinceri e severi, la stretta di mano essenziale e fiera. Parlammo a lungo, sino a che mi chiese “Sarete aperti di domenica?” ed io risposi “Si certo, con i soliti orari, sempre a disposizione dei clienti e….” lui mi interruppe e tirò fuori una circolare, spiegando “Devo farle una premessa: ho informato tutte le proprietà che cercheremo di chiudere, se non tutte almeno alcune domeniche. La domenica è il giorno in cui stare insieme alla propria famiglia e godere di un po’ di tempo per sé”. Io esitai e poi gli confermai che mi sarei impegnata a portare avanti questa sua istanza, credo che il motivo fosse la licenza poetico-commerciale che si era guadagnato già allora, grazie alla bellezza dei loro negozi. Si, perché noi ora facciamo le capriole per inseguire l’esperienzialità in una dimensione phygital, ma lui ha iniziato a lavorare in modo innovativo sui propri Sportler sin dal 1977, quando il padre e commerciante Heinrich gli ha passato il testimone. Da allora, decidendo che la passione per gli sport invernali - condivisa con il fratello Heiner oggi a capo del Gruppo Oberalp - sarebbe stata la bussola del nuovo corso, tutta la famiglia ha lavorato per creare negozi accattivanti, con un design moderno, dove l’abbigliamento sportivo
pag. 8 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
si accompagna ad una seria selezione di attrezzature tecniche ed una vasta gamma di accessori per lo sport in generale. La prima volta in cui ho visto una cabina della teleferica vera, installata dentro a uno spazio commerciale o terreni simulati dove provare le proprie scarpe da outdoor, è stato proprio da Sportler. Nel 2013 Georg poi, nemmeno sessantenne, ha anche scelto con brillante saggezza un momento in cui cedere il volante alla sua migliore squadra, i suoi figli che da sempre si sono formati nell’azienda di famiglia: Jakob, Elisabeth e Heiner Jr. Lui però, non ha mai smesso di essere attivo in progetti, sia commerciali che di volontariato, inseguendo la passione per la montagna e studiando per una laurea a Vienna. Sportler, anche grazie ad una seconda generazione forte ed integrale nei valori ereditati, si è evoluto in meglio e ha sempre dato esempio nonostante da subito avesse avviato il proprio shop online - di come vada valorizzato il capitale umano ed in particolar modo quelle che noi oggi definiamo middle management, risorse fondamentali nella vendita fisica e assistita, alla quale perfino dopo una pandemia, siamo tornati oggi e forse con maggior sentimento. Ha privilegiato la seria formazione di squadre forti, sia in senso di training e preparazione alla vendita, alla gestione del negozio e del cliente, sia in senso aggregativo, ovvero di attenzione ai collaboratori e alle loro esigenze come singoli e come insieme, promuovendo una ridistribuzione meritocratica di parte degli utili, viaggi di formazione e altri riconoscimenti. Grazie all’abile gestione degli eredi di Sportler e di altri componenti importanti della famiglia, che hanno collaborato a questo successo di brand e di intenti anche attraverso il Gruppo Oberalp - che include altri brand come Salewa e collaborazioni in esclusiva come lo sviluppo di Under Armour - il loro modello di business continua a fiorire, basandosi su valori come “il positivo che attrae il positivo”. A Sportler, al Gruppo Oberalp e a tutta la Famiglia Oberrauch va un grande riconoscimento per aver creato queste eccellenze nel panorama del retail italiano ed internazionale. E a tutti loro, proprio in questo momento, va anche il grande abbraccio della nostra comunità.
NEWS
IN BREVE Esselunga, a Milano arriva il negozio laEsse con servizi premium
A Milano, tra la zona Portello e il quartiere CityLife, è stato inaugurato un nuovo punto vendita laEsse, il formato di prossimità di Esselunga. Si trova in viale Teodorico ed è il 12esimo punto vendita dell’insegna, nata nel 2019 per rispondere alla crescente domanda di spesa di vicinato. Il negozio copre una superficie di circa 250 metri quadrati. Oltre alle consuete referenze, sia di prodotti freschi sia di confezionati, la particolarità del punto vendita è di associare il meglio dei servizi Esselunga, compreso quello relativo al vino/enoteca, una novità recente del colosso della famiglia Caprotti. Dentro il nuovo laEsse si trovano la gastronomia, con banco assistito, e il corner con i dolci Elisenda in cui è anche possibile prenotare torte su ordinazione. Accanto a questo, c’è un nutrito spazio caveau con tanto di sommelier per consigli e acquisti su vini e spumanti, che segue il lancio avvenuto a novembre dell’enoteca di Esselunga. Infine, è presente anche un bar caffetteria su due piani, e circa 40 sedute, ma che non rientra nel novero dei bar Atlantic, essendo un formato creato appositamente per i negozi laEsse.
La catena Dream Donuts sbarca in Italia
La catena belga di ciambellerie Dreams Donuts ha aperto il suo primo store in zona Duomo a Milano. Con oltre 60 negozi in Francia e Belgio, l’ambizione per l’Italia è molto forte con un piano di sviluppo che conta 15 aperture per il 2024.
Nuove aperture a Formì con Studio Conte
Formì, il nuovo distretto commerciale di Forlì, ha chiuso il 2023 con l’ingresso di nuovi brand per un totale di circa 5.800 mq. Studio Conte ha svolto l’attività di commercializzazione, pilotage, assistenza legale e contrattualistica. Il 2024 porterà altre 6 nuove aperture.
Meatball Family, in arrivo 2 nuovi locali The Meatball Family ha festeggiato 10 anni e 5 milioni di polpette. Il format conta ad oggi tre locali a Milano e due a Roma. Per il 2023 si prevede un fatturato che supera i 3.000.000 di euro. Entro metà del 2024 la catena avrà due locali in più, arrivando quindi a quota 7.
Microlog: il 2023 chiude a +5,6 sul 2022
Massimo Dell’Acqua è il nuovo direttore generale di Legami
Massimo Dell’Acqua è stato nominato nuovo direttore generale di Legami. Con un’esperienza ventennale nel mondo retail in ambito internazionale, il manager riporta al CEO Alberto Fassi e avrà l’obiettivo di concretizzare l’ambizione di fare evolvere il brand di cancelleria e accessori su scala globale entro i prossimi cinque anni. Dell’Acqua, già nel cda di Legami dal 2017, arriva da Euronics Italia, dove ha ricoperto il ruolo di CEO con responsabilità per il mercato Italia e incarichi nel board international. La carriera del manager è iniziata in Francia, lavorando per il Gruppo Mulliez e Celio. Nei successivi dodici anni ha operato all’interno del Gruppo Percassi, dove ha gestito lo sviluppo internazionale del brand Kiko Milano e curato gli accordi di partnership con i marchi internazionali del gruppo, fino a diventarne AD. Nel 2016 è entrato nel cda di Trussardi per accompagnare il piano di espansione e l’accordo con il fondo di private equity 4R.
Secondo i dati di Microlog, dicembre ha segnato un +1,9% di ingressi nei centri commerciali rispetto al 2022 (-13,1% sul 2019). Considerando il totale dell’anno, i contapersone evidenziano che il 2023 chiude complessivamente al +5,6% sul 2022, mentre si assesta al -12,1% sul 2019.
Elnos shopping supera gli 8 milioni di visitatori
Il 2023 del centro commerciale Elnòs Shopping di Roncadelle (Brescia), proprietà di Ingka Centres, si è chiuso con oltre 8 milioni di visitatori, che equivale a un ritorno ai valori pre-pandemia. Tra le ultime new entry: Rituals, NYX Cosmetics, Wycon Cosmetics.
12oz chiude a il 2023 +34%
12oz archivia il 2023 con un volume d’affari di circa 12,2 milioni di euro, in crescita del +34% sull’anno 2022. Il brand ha in programma un investimento di 1,2 milioni per realizzare nuovi obiettivi, tra cui nuove aperture strategiche, sia dirette, sia in franchising. pag. 9 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
La Rubrica Legale a cura di COCUZZA, Milano di Alessandro Cappai
Le carte fedeltà all’interno della rete in franchising Il tema della fidelizzazione della clientela è molto sentito dalle aziende, che cercano di creare un rapporto duraturo con i propri clienti mediante strategie mirate. Le carte fedeltà sono uno degli strumenti più utilizzati: si tratta di strumenti che consentono ai clienti di accumulare, attraverso gli acquisti, punti finalizzati all’ottenimento di sconti su acquisti successivi o anche di premi. L’emissione e l’utilizzo delle carte non sono direttamente disciplinati nel nostro ordinamento, posto che si devono rispettare gli aspetti legati alla privacy e alla raccolta dei dati dei consumatori a scopi di fidelizzazione. Tuttavia, alcune carte rientrano nella disciplina delle operazioni a premio prevista dal D.P.R. 430/2001 (di seguito “DPR”), che è stato oggetto di chiarimenti da parte del Ministero delle Attività Produttive con circolare n. 1/AMTC/2002 (di seguito “Circolare”) e del Ministero dello Sviluppo Economico con circolare Prot. n. 0205930/2014. Ai sensi del DPR, le carte fedeltà rappresentano “promesse al pubblico” di (i) offerte di premi a chi acquista un determinato quantitativo di prodotti o di servizi e ne dà evidenza mediante un certo numero di prove di acquisto o di punti, anche su supporto magnetico, (ii) offerte di un regalo a chi acquista un determinato prodotto, o (iii) offerte di premi consistenti nella possibilità di ottenere, a prezzo scontato, un diverso prodotto o servizio, mediante presentazione di prove di acquisto più un contributo in denaro. Il Ministero, con la Circolare, ha precisato che rientrano nell’applicazione del DPR anche le manifestazioni che, a seguito della raccolta di prove d’acquisto e al raggiungimento di una determinata soglia, danno diritto all’acquisizione gratuita di un bene. Nei casi menzionati, gli operatori sono obbligati a rispettare le prescrizioni del DPR e a redigere il regolamento della carta, ma, anche ove la carta emessa non rientrasse nell’ambito di applicazione del DPR, si consiglia sempre di disciplinare l’utilizzo della stessa con un regolamento portato a conoscenza dell’utilizzatore. Premesso ciò, sempre più spesso i franchisor intendono adottare tali carte all’interno della propria rete, con
pag. 10 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
la volontà di farle utilizzare non solo presso i negozi diretti ma anche presso i negozi in franchising. È, dunque, opportuno che il contratto di franchising disciplini il funzionamento della carta nei rapporti interni tra franchisor e franchisee, prevedendo anche che quest’ultimo aderisca all’iniziativa e al regolamento della stessa. In questo modo, si possono rendere omogenee le modalità di utilizzo delle carte da parte dei clienti nell’intera rete.
Franchisee e franchisor devono poi far attenzione alla specifica disciplina del contratto: infatti, da un lato, il contratto di franchising potrebbe prevedere l’acquisto anticipato da parte del franchisee di tutta la merce che vende, mentre, dall’altro, il contratto potrebbe essere associato a un contratto estimatorio, con la conseguenza che il franchisee riceve la merce in conto vendita e ne paga il prezzo una volta venduta ai clienti finali, assumendosi nel mentre l’obbligo di custodirla. Tale distinzione ha riflessi differenti. Ad esempio, prendiamo il caso in cui il cliente utilizzi la carta nel negozio del franchisee, ottenendo un prodotto in regalo: il franchisee consegnerà la merce al cliente, senza ricevere materialmente alcun pagamento; nel contratto di franchising si deve pertanto prevedere che l’importo corrispondente al valore del prodotto consegnato debba essere rimborsato al franchisee. Le possibili modalità di rimborso del franchisee possono variare a seconda di come è strutturato il contratto di franchising. Se il franchisee ha già acquistato la merce data in premio, il franchisor dovrà rimborsare al franchisee l’importo corrispondente all’intera somma pagata per acquistarla. Se il franchisee invece detiene la merce in conto vendita, più che di un rimborso, si tratterà di dedurne il valore dal costo della merce in conto vendita. Le molte situazioni problematiche che possono emergere nel rapporto franchisor-franchisee in relazione all’utilizzo delle carte fedeltà dovrebbero essere affrontate nel contratto, al fine di evitare possibili incomprensioni o addirittura contenziosi. In conclusione, si consiglia agli operatori di valutare le necessità del caso concreto e di redigere, con l’ausilio del proprio legale, un contratto di franchising che tuteli in maniera adeguata i loro interessi.
NEWS
PAC2000A Conad acquisisce il centro Piazza Umbra, salgono a oltre 900 i punti vendita gestiti dal gruppo
La società cooperativa Pac2000A Conad di Perugia prosegue il suo percorso di crescita e acquisisce il centro commerciale Piazza Umbra di Trevi (Perugia) che porta a oltre 900 il numero totale di punti vendita gestiti dal Gruppo. La gestione dal 2024 sarà affidata da PAC2000A, attraverso una sua controllata PAC Real Estate, al Gruppo Ethos che si occuperà della gestione insieme alla proprietà. Il Gruppo Ethos gestirà anche il Parco Foligno che si trova di fronte al centro commerciale. L’accordo andrà a integrare il presidio territoriale del Gruppo Ethos – Consulting Company partecipata da Conad Adriatico e PAC2000A – in un’area strategica come quella dell’Italia centrale. L’attuale superficie complessiva del centro Piazza Umbra è di 15.000 mq. Nel piano di sviluppo futuro è previsto il restyling del mall tra il 2024 e il 2025 e un piano di aggiornamento del merchandising mix con un rinnovo dei principali tenant. All’interno della struttura sono presenti 41 attività commerciali.
Il brand spagnolo Natura sale a quota nove store, l’Italia uno dei “mercati prioritari”
Dopo le aperture a Bergamo, Torino, Alba, Genova e Milano (dove a dicembre 2023 è stato aperto il terzo store), il brand spagnolo Natura Selection apre anche a Rimini e in Italia sale a quota 9 store. Il nuovo spazio occupa una superficie di vendita di 120 metri quadrati in una delle piazze principali della città. Il marchio, specializzato in prodotti per la casa e per il benessere, libri, abbigliamento, conferma l’Italia come uno dei mercati prioritari, annunciando ulteriori aperture nel 2024. L’obiettivo è di aumentare il fatturato del 40% rispetto al 2022, sottolineando la determinazione dell’azienda nel perseguire una crescita sostenibile e consolidare la sua posizione nel mercato italiano. Il brand iberico ha debuttato in Italia nel 2020 con il primo negozio a Oriocenter (Bergamo). Ad oggi conta oltre duecento negozi in tutto il mondo.
Ubik a quota 158, le librerie in franchising tallonano i big
La catena di librerie Ubik ha chiuso il 2023 aggiungendo altri 17 punti vendita nella rete. Ubik è il retail in franchising della holding Emmelibri – gruppo Messaggerie, che ha raggiunto un totale di 158 punti vendita. Il marchio, che si basa sul sistema dell’affiliazione, ha aperto alcuni nuovi locali, mentre in altri casi ha inglobato librerie storiche di città di media dimensione. Le novità hanno toccato varie località, come Milano, Pordenone, Benevento, Ascoli, Manfredonia, Novi Ligure, Sestri Levante, Mondovì e Sulmona. Tra le operazioni da segnalare c’è l’adesione alla rete di una storica libreria Laterza a Bari, dove ha sede la stessa casa editrice. Ubik è un marchio solitamente presente nei centri città, ma che sta iniziando a presidiare con attenzione anche gli altri canali. Nei centri commerciali è già presente in diverse location, come le Due Torri di Stezzano o il Punta di Ferro di Forlì. E sta arrivando anche il travel, con aperture quali l’aeroporto di Alghero e la stazione ferroviaria di Padova. Per quanto riguarda i risultati economici di Ubik, le vendite lo scorso anno sono aumentate del 4% sul 2022 a perimetro costante (+15% considerando le nuove aperture).
Il Gran Shopping Mongolfiera (CBRE) rinnova spazi e brand mix, altre novità in arrivo
Dopo un importante intervento sulle aree esterne – che ha visto la realizzazione di una nuova piazza esterna da 2.000 metri quadrati comprensiva di un’area di verde attrezzata e un’area gioco per bambini – il centro commerciale Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta (Bari) ha messo in atto nel corso del 2023 un importante processo di restyling delle aree interne, con la relocation di alcuni negozi e nuove aperture, per un totale di oltre 2.700 metri quadrati complessivi. Il centro, proprietà del fondo ESCF e gestita da CBRE Investment Management e CBRE Srl, ad oggi conta 102 negozi su una superficie complessiva di 36.500 mq di GLA. Tra le nuove insegne arrivate nel centro commerciale pugliese c’è KFC, che ha da poco inaugurato 278 metri quadrati arricchendo l’offerta food & beverage, a cui si aggiungono Sartoria Italiana, Yves Rocher, Sottotono, Candida, Tempus e Marlù. Senso Unico e Stradivarius si sono ampliati e rinnovati. CBRE ha comunicato che sono in cantiere altri progetti che verranno realizzati nel corso del 2024 e che interesseranno l’area esterna. pag. 11 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Dal Tabaccaio 2030 Milano centro
iDo spinge sul franchising: 20 negozi in arrivo entro fine anno
La società aretina Miniconf, proprietaria del brand iDo, ha parlato alla stampa durante il recente Pitti Uomo. Per quanto riguarda il 2024, l’obiettivo è portare il brand iDo dai 45 negozi attuali a 65, puntando per le nuove aperture sull’affiliazione. Il target territoriale sarà quello delle città di provincia. Stando ai dati dichiarati dall’azienda, i marchi Sarabanda, Minibanda e iDo coprono oggi il 95% dei ricavi, che si attestano intorno a 70 milioni di euro nel 2023. Il retail pesa per il 18%, mentre il 70% è ancora assorbito dal wholesale. Da segnalare che, nell’ingresso, è stata decisa l’eliminazione del marchio Dodipetto. Anche in virtù di questa scelta commerciale, le prospettive per il 2024 sono per una leggera contrazione dei ricavi. Circa 10 milioni di fatturato vengono realizzati all’estero. L’azienda fondata da Giovanni Basagni punta anche sulle licenze. Ne è appena stata siglata una nuova, per la produzione e distribuzione di una linea 3-16 anni a marchio Roy Roger’s, che si affianca a quelle esistenti con Superga e Ducati.
I francesi di Big Mamma Group sbarcano in Italia, inaugurata a Milano la “trattoria italiana” Gloria
Il gruppo francese Big Mamma arriva anche in Italia e sceglie il quartiere di Brera, a Milano, per aprire la “trattoria” Gloria. Creato nel 2013 da Victor Lugger e Tigrane Seydoux, il gruppo Big Mamma oggi conta 24 ristoranti di cucina italiana di cui cinque a Londra (Gloria, Circolo Popolare, Ave Mario, Jacuzzi e Carlotta) ed altri tra Germania, Spagna e Principato di Monaco. Oltre ai nomi evocativi (Bellezza, Felicità, Libertino, Bel Mondo…), tutti i ristoranti del gruppo propongono un menu made in Italy “fatto in casa” e sono gestiti interamente da italiani. Degli oltre 2.000 dipendenti, circa il 90%, infatti, arriva dal nostro paese. Gloria, aperto a Milano, è il secondo locale con questo nome dopo quello di Londra. Occupa una superficie di 700 mq con oltre 200 posti a sedere. A settembre 2023, il gruppo è stato rilevato dal private equity McWin che ha valutato la catena 270 milioni di euro. Obiettivo della società è di aprire “trattorie” anche negli Stati Uniti e in Medio Oriente. I due founder hanno mantenuto una quota di minoranza e i ruoli di co-CEO.
pag. 12 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
PACE E LAVORO Non sono un patriota e mai lo sarò. Nonno Amedeo invece sì, è stato un ragazzo del ‘99. Ha combattuto quindicenne nel fango sulle sponde del Piave in posti che non conosceva, una guerra che non voleva, per una bandiera che avvolgeva riconoscendo come propri degni figli i giovani del Sud, e forse anche del Nord, solo quando erano già sepolti sotto un bel fiore. Carne da cannone. Lui non è tornato. Dalla cabina di regia da cui gestisco il mio angolo di globo mi rendo conto del culo che abbiamo avuto, per adesso, a vivere in apparente pace gli ultimi 80 anni in questo Paese. Spero che nessuno tra i nostri milioni di lettori sarebbe disposto ad andare a sparare a qualcun altro per nessun motivo. Sia esso politico, economico o religioso. Non mi avrete mai al vostro fianco nella vostra follia, diserterei, intrappolato come Piero, nella sua guerra, con lucci argentati e papaveri rossi che non voglio facciano ombra prima del dovuto. Né a me né a nessuno per mano mia. Vedo ciclicamente rifugiarsi nelle nostre strade sicure ragazze ucraine con figli impauriti, diventare amici dei nostri nelle classi elementari; kosovari, bosniaci, cingalesi a cui il nostro paese rispetto al loro sembra Disneyland. È la povertà o la ricchezza che scatena la guerra? È il passato mai sopito come riportava nelle cronache di guerra Carlo Emilio Gadda, compagno d’armi di nonno, o è il presente? Sono le religioni o il nichilismo? Sono gli interessi economici? Bisogna vendere le armi? Giustificare l’esistenza degli eserciti? Interrogavo provocatoriamente alcuni amici ed avventori a cui riconosco serietà e amore nel loro lavoro nelle ONG sulla inutilità delle loro missioni, visti i risultati. Mentre il “filosofo” che amo di più (Jacques Haricot) dice che la sua generazione potrebbe morire in dieci minuti per una guerra nucleare. “Fa la ninna, cocco bello, / finché dura sto macello: / fa la ninna, chè domani / rivedremo li sovrani / che se scambieno la stima / boni amichi come prima. / E riuniti fra de loro / senza l’ombra d’un rimorso, / ce faranno un ber discorso / su la Pace e sul Lavoro / pe quer popolo cojone / risparmiato dar cannone!” Dalla Ninna nanna della guerra di Carlo Alberto Salustri (Trilussa).
FOOD | Formazione
EDIFIS LANCIA IL CORSO PER STORE MANAGER DELLA RISTORAZIONE
Presentato il percorso di formazione organizzato dalla nostra media company, forte dell’esperienza delle testate retail&food e Ristorando. L’impegno è rivolto sia alle figure già rodate, sia a chi deve entrare in ruolo
Il nodo “risorse umane” è uno dei temi centrali che caratterizzano il dibattito recente sulla ristorazione. Il settore cresce e i fatturati aumentano, mentre margini e utili dipendono da tanti fattori. Ma il punto centrale resta: il desiderio di ristorazione del pubblico rimane intatto. Nonostante questo, le insegne fanno i salti mortali per reperire, inquadrare e fidelizzare a dovere il personale, in un segmento che, per sua natura, impiega buona parte della forza lavoro di giovane età.
Assunzioni, +8% nel trimestre gennaio-marzo
mercio Milano, in questo settore servirebbero 10mila persone in più, solo nella città metropolitana del capoluogo lombardo.
La nostra proposta In questo contesto, la nostra impresa editoriale ha deciso di organizzare un corso per “Store manager della ristorazione”. Dal punto di vista di Edifis, si tratta di mettere a frutto anni di esperienza e di relazioni, cercando al contempo di diversificare l’attività editoriale tradizionale, con servizi e proposte più allargate, in linea con le
esigenze degli stakeholder. I docenti del corso sono tutti professionisti riconosciuti con anni di esperienza nel settore: Emilio Fiorani, project leader, con Elisabetta Salvadori, Eleonora Pizzuti, Alessandro Bergnach e Marco Sinceri. Rispetto all’offerta formativa, abbiamo deciso di incentrare questo primo percorso sulla figura nevralgica dello store manager, in modo da supportare sia le catene più organizzate, sia il singolo punto vendita. Il corso si rivolge a personale già in forza e ai neo assunti. La proposta è stata già presentata a diversi esponenti del mercato in una giornata inaugurale, mercoledì 24 gennaio, presso la sede milanese di Edifis, che per l’occasione ha messo a punto un restyiling di alcuni spazi interni, che ora verranno adibiti ad hoc alle occasioni di formazione. Per quanto riguarda il contenuto, lo sforzo degli organizzatori è stato concentrare in un tempo ragionevole (4 settimane) la teoria, le esercitazioni pratiche, la formazione in aula e quella al punto vendita, più addirittura alcuni momenti di coaching personalizzato per ciascun partecipante. Con argomenti che vanno dal self empowerment, alle operations, fino alla gestione del conto economico.
Chi desidera ricevere la presentazione del corso e ulteriori informazioni può scrivere a online@edifis.it
Anche in un contesto complicato, il settore è pronto ad assorbire personale. A livello nazionale, il sistema informativo Excelsior (Unioncamere – ANPAL) riferisce che nel trimestre gennaio-marzo 2024 sono previsti 143.750 ingressi nel segmento “Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione”. Un volume che rappresenta un incremento dell’8% rispetto ai circa 132mila del primo trimestre 2023. C’è un dato, però, che spicca. Se l’anno scorso la quota di addetti definiti come “difficili da reperire” era del 48%, quest’anno si è passati al 55%. Come a dire, che le problematiche aumentano, proprio nel momento in cui si creano più opportunità. Secondo recenti stime di Epam-Fipe Confcompag. 13 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
NEWS | Opening
Signorvino apre le porte a Parigi e Praga Doppia apertura estera di prestigio, per Signorvino. A Praga, capitale della Repubblica Ceca, il brand del gruppo Calzedonia (adesso ribattezzato Oniverse) ha inaugurato uno spazio nel centro commerciale cittadino Westfield, nel quartiere Chodov. A Parigi, invece, il locale si trova nel cuore della zona di Saint Michel, vicino alla Senna, a pochi passi dalla Cattedrale di Notre-Dame. Si tratta di un locale con tre piani più dehor e 160 coperti. Anche all’estero, l’insegna mantiene la sua formula che unisce una cantina, con oltre 2.000 referenze, e una proposta gastronomica che parte dalle eccellenze territoriali italiane. “Con l’apertura di Parigi concludiamo simbolicamente un intenso “viaggio nel gusto”, cominciato qualche mese fa a Verona: siamo sempre alla ricerca di nuovi sapori e felici di portare con noi le eccellenze del nostro territorio. Anche per questo, abbiamo scelto di mantenere gli attuali fornitori anche per i punti vendita all’estero” ha commentato Federico Veronesi, proprietario di Signorvino insieme alla sua famiglia
Casa Bi e l’esordio a CityLife Al centro commerciale CityLife ha aperto un ristorante a marchio Casa Bi, 350 mq per 100 coperti ispirati alla cucina famigliare e tradizionale. Il locale, del gruppo Bioesserì, vuole essere appunto un’evoluzione del format Bioesserì. Spaghetti, chitarrine cacio e pepe, risotto alla milanese con ossobuco, fino a pizza e panzanella compongono il menù curato dell’executive chef del gruppo, Federico Della Vecchia. Casa Bi propone anche un lungo elenco di cocktail mentre il dolce è fornito da Baunilla. Il gruppo è stato fondato dai fratelli Vittorio e Saverio Borgia, noti inizialmente per i ristoranti a marchio Bioesserì (due a Milano e uno a Palermo) ispirati alla cucina di qualità e biologica.
Eat Happy arriva anche a Lecce Eat Happy Group ha inaugurato il primo punto vendita a marchio Eat Happy a Lecce, all’interno di Interspar. L’apertura del corner di 12 metri quadri ha comportato l’assunzione di tre addetti. Questa apertura rappresenta la terza in Puglia e la quinta nei supermercati del Gruppo Maiora. In questo modo oggi si contano circa 50 corner Eat Happy in Italia, che vanno ad aggiungersi agli oltre 600 punti vendita a marchio Wakame, che fanno riferimento allo stesso gruppo. Eat Happy Group è guidato nel nostro Paese da Andrea Calistri, ceo e managing director per Italia, Francia e Olanda.
MediaWorld, primo “smart” in Calabria MediaWorld ha inaugurato a Reggio Calabria, in centro città, il primo MediaWorld Smart della Calabria, il concept retail di prossimità che rientra nella strategia di sviluppo ed espansione in chiave omnicanale dell’insegna. In questo modo arrivano a quattro i negozi nella regione. Lo store offre servizi di consulenza tecnologica, set-up dei prodotti e assistenza qualificata. Inoltre, essendo integrato al canale di eCommerce, consente di sfruttare modalità di acquisto come pick-up e pick&pay. Sono anche presenti due postazioni di “Scaffale Infinito” che consente di trovare e selezionare anche i prodotti non esposti, direttamente in store. In aggiunta, contestualmente all’apertura del nuovo negozio di Reggio Calabria, MediaWorld lancia una novità assoluta nel settore dell’elettronica di consumo: il servizio di pick-up anche in 30 minuti.
pag. 14 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
NEWS | Opening
Coin riapre a Verona in formato Excelsior Ha riaperto il negozio Coin nel pieno centro di Verona (via Cappello), totalmente rinnovato in chiave Coin Excelsior, l’insegna premium della catena. È il secondo negozio di questo genere, nel Nordest, dopo quello di Trieste. Al piano terra, come da consuetudine, si trova l’area dedicata al beauty, insieme ad accessori e una vera gioielleria contemporanea multimarca, con le creazioni di PdPaola, Atelier VM, Valentina Ferragni e Maria Black. Coin arricchisce il negozio di Verona con una speciale collaborazione con Manuel Marzari e il suo atelier di pasticceria innovativa. Spazio anche a nuovi servizi: nell’esclusiva courtesy lounge, i clienti potranno prenotare consulenze di immagine, styling, make up e interior design.
Doppia apertura per Takko Fashion nei centri commerciali Takko Fashion, marchio di abbigliamento a prezzi accessibili, ha aperto due nuovi punti vendita di provincia, entrambi all’interno di shopping center. Il primo si trova ad Adria (Rovigo) nel centro commerciale Le Rondini. Il secondo a San Martino Siccomario, nel pavese, presso il centro commerciale I Giovi. Entrambi gli store presentano una superficie di circa 450 metri quadrati. Takko Fashion possiede e gestisce quasi 2.000 discount di abbigliamento in 17 Paesi, in tutta Europa. Nato in Germania nel 1982, ha esordito in Italia nel 2010. L’anno scorso, il gruppo (controllato da fondi di Apax partners) ha concordato un piano di ristrutturazione del debito con le banche, che ha ridotto la leva finanziaria di 250 milioni di euro, ma che di fatto trasferirà la maggioranza delle azioni agli obbligazionisti.
Victoria’s Secret sorride a Rimini e Milano Victoria’s Secret non arresta la sua crescita in Italia, presidiando tutti i canali e allargando il tiro, piano piano, anche alle province meno battute. Il brand, sviluppato in Italia da Percassi Retail, ha inaugurato un nuovo store a Rimini, presso il centro commerciale Le Befane. A fine 2023, invece, ha aggiunto una nuova presenza a Milano, in corso Buenos Aires, fra le arterie principali dello shopping sotto la mole. Il primo negozio, dentro il centro commerciale, è in formato “full assortment”, copre una superficie di 350 metri quadrati, mentre quello cittadino di Milano è di tipo “beauty&accessorize”, da circa 300 metri quadrati di superficie. “Siamo orgogliosi di lavorare al fianco di un brand iconico come Victoria’s Secret, sempre attento a offrire collezioni adatte a ogni esigenza” ha commentato Matteo Morandi, Ceo di Percassi Retail. “Continueremo a lavorare in sinergia con Victoria’s Secret per rendere la sua presenza in Italia, con il supporto di Percassi, sempre più capillare”.
Aldi investe forte sul territorio lombardo Tra fine 2023 e inizio 2024, Aldi ha messo a segno numerose aperture ravvicinate, tra il milanese e il resto della Lombardia. Solo nel mese di dicembre, sono arrivati i punti vendita di Seveso (Mb) e Curtatone (Mn), seguiti poi da Muggiò (Mb) e Milano, nella zona di via Cenisio. I negozi presentano una superficie compresa fra 650 e 900 metri quadrati. Inoltre, sempre a Milano, è arrivato il negozio più grande d’Italia, da 2.000 mq, in zona Precotto. Con 59 punti vendita totali nella regione e il Centro logistico di Landriano (Pv), Aldi rafforza così il proprio piano di sviluppo in Lombardia, che racchiude circa un terzo di tutta la presenza del marchio tedesco in Italia. Dal 2018, anno del suo esordio in Italia, l’insegna ha raggiunto circa 180 punti vendita nel nostro Paese, che danno lavoro a oltre 3.200 addetti. pag. 15 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
NEWS | Opening
Scalo Milano accoglie le valigie Roncato Valigeria Roncato ha inaugurato un nuovo store monomarca all’interno di Scalo Milano Outlet & More. Il nuovo spazio, caratterizzato da ampi e luminosi interni, rappresenta un’evoluzione dei negozi monomarca del brand. Gli spazi più ampi offrono ai clienti un’esperienza di shopping più confortevole e accogliente, mentre il nuovo layout in colori chiari vuole trasmettere eleganza e modernità. “Siamo felici di aprire il nostro nuovo store a Scalo Milano Outlet & More. La scelta di questa posizione riflette la nostra costante ricerca di innovazione e di offrire il meglio ai nostri clienti” ha commentato Cristiano Roncato, presidente della società.
Le dolcezze di Lindt per l’Adigeo di Verona Lindt Italia ha aperto il suo 35esimo negozio monomarca in Italia, all’interno del centro commerciale Adigeo di Verona. “Stiamo ampliando il network dei nostri punti vendita, sempre caratterizzati da uno stile raffinato e moderno, con nuovi investimenti su tutto il territorio italiano. Come la recente inaugurazione del Lindt Shop nella splendida cornice del Merlata Bloom Milano, anche questa apertura, in uno degli shopping center più esclusivi e rilevanti del nord-est, rispecchia i nostri obiettivi di espansione sempre più orientati all’ingresso in importanti contesti commerciali” ha commentato Benedict Riccabona, Ceo di Lindt Italia. Lo store, da 110 metri quadrati, include anche la zona caffetteria.
Billy Tacos al Porte di Mestre, obiettivo 100 store Billy Tacos, la catena di ristoranti fast casual ispirati alla cucina messicana del gruppo Roadhouse, ha aperto un nuovo punto vendita all’interno del centro commerciale veneto Porte di Mestre. Per il marchio, che ha esordito nel maggio 2021, ormai si avvicina il traguardo dei cento punti vendita in Italia, dove ormai Billy Tacos raggiunge più di 10 regioni, in prevalenza all’interno di centri commerciali e luoghi del travel. Sempre sul finire del 2023, Billy Tacos era sbarcato anche nel nuovo shopping center milanese, Merlata Bloom, così come a Brindisi a Le Colonne shopping center. Il brand, caratterizzato dal formato fast, da asporto e con ordinazione al totem, è tra i più diffusi in Italia nei centri commerciali-
La catena Shoo Loong Kan sbarca in Italia con CBRE Una nuova catena di ristorazione è appena sbarcata in Italia. Si tratta di Shoo Loong Kan, insegna specializzata in cucina cinese del Sichuan. Il primo locale è stato aperto a Milano (Via Tazzoli), a pochi passi dal quartiere di Chinatown. Fondato nel 2014 a Chengdu, il brand conta oltre 1.000 ristoranti in tutto il mondo. Il locale milanese ha “una superficie di circa 1.200 mq su due livelli con 19 vetrine in via Tazzoli 6, affacciato su via Farini e via Ferrari, nei pressi della Stazione Garibaldi e di piazza Gae Aulenti”, dice Marco Beolchi, Head Food&Beverage di CBRE che con il suo team ha portato in Italia il nuovo brand. Oltre a essere molto nota e diffusa in Cina, l’insegna Shoo Loong Kan (in altri paesi “Xiao Long Kan”) è presente anche negli Stati Uniti (con 9 locali in franchising), in Francia, Olanda, Germania, Spagna. La catena è specializzata in “hotpot” con ingredienti pregiati. pag. 16 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
pag. 17 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
BRAND| Analisys
NAU! QUANDO PASSIONE E “VISIONE” FANNO RIMA CON SUCCESSO
Abbiamo visitato la sede del brand fondato a Castiglione Olona, a due passi da Varese, importante distretto produttivo dell’occhialeria italiana. Oggi l’azienda è in crescita e continua ad investire, mettendo al centro la sostenibilità ambientale e i servizi personalizzati nella sua proposta di valore. Ecco il nostro racconto di Andrea Aiello
Visitare la sede di aziende retail è un’esperienza molto utile per avvicinarsi all’anima del brand, alla sua storia e ai suoi progetti. L’altra faccia della medaglia, rispetto a quanto si vede in store. Ho avuto l’occasione di farlo, una promessa mantenuta, con Nau! brand di occhiali e catena monomarca fondata qualche anno fa da due giovani visionari, Monica Salvestrin Brogi e Fabrizio Brogi. Compagni nella vita, familiare e professionale. Entrambi con esperienze pregresse nel meraviglioso mondo dell’occhiale, hanno deciso di lanciare un proprio brand con alle spalle la produzione. Era il 2005 e da allora Nau! ne ha fatta di strada. Una rete di 153 negozi (più altri 3 in apertura), per lo più in Italia ma con qualche presen-
Monica Salvestrin Brogi e Fabrizio Brogi, fondatori di Nau! pag. 18 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
za all’estero. Una presenza capillare, tra centro città e centri commerciali, con qualche puntata anche nel travel. Il concetto è semplice a dirsi, tutt’altro che facile a farsi: occhiali di qualità per materiali e design, prodotti in proprio e quindi venduti nei negozi monomarca ad un prezzo concorrenziale. Una formula che si è confrontata a lungo coi big del settore, che spesso possono contare su collaborazioni coi grandi brand fashion. Ma senza intimidire i due fondatori, che sono sempre andati dritti per la loro strada. La sede centrale dell’azienda si trova in un luogo ricco di storia per il settore dell’occhialeria, dove si dice che questo comparto sia nato, a Castiglione Olona a due passi da Varese. Il primo distretto dell’occhialeria in Italia: qui ha ancora sede la Mazzucchelli 1849 azienda nata con la produzione di bottoni e oggetti in corno bovino, tra cui le montature per occhiali. Accanto, i padiglioni italiani della Zeiss che produce lenti ottiche. Insomma, un ambiente produttivo in cui Nau! si è inserita con disinvoltura e armonia. Gli uffici hanno valorizzato ambienti di cosiddetta archeologia industriale, davvero affascinanti. Oltre alle classiche funzioni aziendali, qui hanno sede la ricerca, il design, la produzione e la
formazione. Svolta con particolare cura e rigore, in interno, vista la particolarità dei prodotti: gli occhiali da vista sono considerati dispositivi medici e la loro produzione e commercializzazione sottostà a norme e regole stringenti che non hanno impedito tutto l’estro e la fantasia dimostrate da Monica e Fabrizio durante la mia visita. L’azienda è gestita con cura per quanto concerne tutti i processi e con una prospettiva di sviluppo molto interessante per quanto concerne i servizi personalizzati, sfruttando tutti vantaggi derivati dall’omnicanalità. Il servizio Nau!Me, ad esempio, consente di “disegnare” online il proprio paio di occhiali personalizzato – con tanto di firma – attraverso alcuni semplici e divertenti passaggi. Fino a vedersi indossata la montatura attraverso un sistema di realtà virtuale semplice ed efficace, che poi può essere ordinata online e ritirata in negozio o ricevuta a casa. Previa scelta delle lenti. Ma lo stesso servizio è disponibile in numerosi negozi, con un corner dedicato, dove è possibile osservare e provare montature e colori di persona. Con quel passaggio confortevole tra canali, tanto raccontato nel retail ma ancora poco vissuto con questo grado di profondità. Nau!Me sta andando molto bene, raccontano i due imprenditori. L’esperienza personale, tra fisico e digitale, è molto apprezzata dai clienti. Senza poterci anticipare nulla, anticipano che sono in fase di test altri servizi che potranno portare ad un ulteriore sviluppo questo tipo di attività, migliorando ulteriormente l’esperienza. Le prospettive del brand sono quindi tracciate. Design e produzione al massimo, servizi che passano per lo sviluppo della rete di negozi, in stretta relazione con l’ecosistema digitale e tutte le sue evoluzioni. Con ulteriori sforzi per la formazione tanto quanto per la comunicazione, sempre importante per allargare, qualificare e conoscere la propria clientela.
RISTORAZIONE | Evento
EVENTO:
DFM (Dire Fare Mangiare)
QUANDO:
12-13 giugno 2024
DOVE:
Mi.Co. congressi (Milano)
TEMA:
Ristorazione collettiva e commerciale
DIRE FARE MANGIARE
In arrivo la versione 2.0 del consueto convegno di Edifis: nuovo nome, nuova location e un fitto programma di appuntamenti che ora permette di incontrare il meglio dei professionisti, nell’ambito della ristorazione collettiva e di quella commerciale
A prima vista potrebbe sembrare una semplice operazione di rebranding. Ma la 12^ edizione del convegno di Ristorando e retail&food (12-13 giugno 2024) è molto di più. Si chiamerà Dire Fare Mangiare (o DFM se preferite…) e sarà la naturale evoluzione della due giorni di convegni inframmezzati da un gala dinner ad inviti che per noi e molti di voi, è un classico del panorama convegnistico che orbita intorno al catering per le collettività e al mondo del foodservice. A conti fatti, 12 edizioni di un evento biennale si traducono in 24 anni di attività, un quarto di secolo in cui le nostre testate hanno osservato con attenzione questo mondo e ne hanno fatto in primis oggetto di analisi e approfondi-
Un’immagine dei lavori durante l’edizione 2022
mento. Non un esercizio fine a sé stesso, ma un lavoro che ha sempre avuto la finalità di puntare i riflettori sulla crescita, lo sviluppo e la qualità dei servizi senza tirarsi indietro nel far emergere criticità e nel proporre soluzioni. Soluzioni che fin dalla prima edizione del nostro convegno (nel 2000) sono state condivise con ampie e qualificate platee e discusse con il contributo di autorevoli relatori.
SPAZI:
12 sale conferenze e 1.500 posti a sedere totali
INFO:
Aggiornamenti su www.direfaremangiare.it www.retailfood.it e www.ristorando.eu
Tante idee per il confronto DFM è quindi un punto di arrivo e al tempo stesso una tappa intermedia nel percorso di crescita che vede la ristorazione in tutte le sue declinazioni, proiettata verso nuovi traguardi in termini di modelli organizzativi, dinamiche di sviluppo, prospettive, qualità e sostenibilità. Quello che oggi vi presentiamo e che andrà in scena al centro congressi Mi.Co. di Milano il 12 e 13 giugno 2024, è il naturale prolungamento del nostro impegno nei confronti di un mondo che consideriamo anche un po’ nostro. Spazio dunque al confronto con12 sale conferenza e più di 1.500 posti a sedere. Più spazio per esporre prodotti e soluzioni: 6 stand (10 mq), 12 stand (9 mq), 11 stand (3,75 mq) Più eventi, convegni: 30 incontri, più di 200 relatori, e più di 2.500 visita-
Un momento di pausa, durante i lavori dell’edizione 2022
tori stimati in base alle presenze delle precedenti 11 edizioni. Il tutto impreziosito dalla straordinaria occasione di networking rappresentata dal Gala Dinner a inviti del 12 giugno (250 ospiti).
pag. 19 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
FINANZA & RETAIL
DEA CAPITAL PUNTA SU FOOD E RETAIL NOVITÀ IN ARRIVO NEL PRIMO SEMESTRE Dopo Alice Pizza e Legami, il braccio finanziario di De Agostini tiene le antenne orientate sul segmento consumer. Possibili target: ristorazione quick service e moda fast fashion
DeA Capital è una piattaforma indipendente di Alternative Asset Management, al 100% controllata dal gruppo De Agostini, con asset in gestione per oltre 27 miliardi di euro. Le sue attività spaziano dall’immobiliare ai fondi di investimento, passando per il private equity. Tra i suoi “bracci armati”, DeA Capital Alternative Funds è la Sgr che per lo più si occupa di mettere a segno gli investimenti nelle aziende che vanno a toccare il lato consumer, alcune delle quali sono importanti protagoniste del retail e delle catene di ristorazione. La Piadineria, Alice Pizza, Legami, le pizzerie spagnole Carlos (vedi box) sono alcuni dei marchi più significativi che fanno, o hanno fatto parte, del portafoglio. Qual è la posizione della società rispetto agli investimenti retail? Ci sono novità in arrivo in questo 2024? Ne abbiamo discusso con Pierluca Antolini, Managing director del Fondo Taste of Italy, e con Vincenpag. 20 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
di Adriano Lovera
zo Manganelli, che ricopre lo stesso incarico per i Fondi Special Situation.
bero trovare una conclusione positiva nella prima metà del 2024.
Il portafoglio di DeA Capital Alternative Funds racchiude nomi come Alice Pizza e Legami, ma anche le pizzerie spagnole Carlos. Qual è attualmente la posizione della società in questi ambiti tipicamente consumer? Potrebbero esserci nuove operazioni nel primo semestre 2024?
Come possiamo definire la vostra strategia d’investimento? Ad esempio, da poco avete investito in Legami con una quota di minoranza. Da che cosa dipende la scelta?
(Antolini): I fondi gestiti da DeA Capital Alternative Funds sono attivi e pronti a cogliere opportunità di mercato interessanti nell’ambito dei settori retail e ristorazione, con particolare attenzione a iniziative in grado di coniugare crescita dimensionale e creazione di valore per gli stakeholder. Al momento sono in fase di analisi preliminare alcune opportunità di investimento consumer che potreb-
(Manganelli): Flexible Capital investe in aziende che desiderano affrontare un percorso di business transformation, vale a dire cambiamenti rilevanti nella governance, nei processi o nella struttura organizzativa, nel go to market. I processi di cambiamento richiedono un mindset di lungo periodo. Il Flexible Capital può investire indifferentemente in quote di maggioranza o di minoranza. In Legami abbiamo investito in una quota di minoranza perché abbiamo sostituito il precedente socio di minoranza, ma soprattutto perché abbiamo trovato con
Pierluca Antolini, Managing director del Fondo Taste of Italy
l’imprenditore piena e totale sintonia sulle strategie future della società.
Qual è il rapporto che il fondo cerca di intrattenere con il management dell’azienda? (Manganelli): Il management è la risorsa chiave per i processi di cambiamento, spesso sono necessari nuovi innesti per accelerare il cambiamento culturale. Nel rispetto dei diversi ruoli, noi non facciamo mai mancare il nostro supporto costruttivo.
Quale deve essere la classe dimensionale minima di una società interessante per DeA Capital Alternative Funds come giro d’affari o presenza di negozi sul territorio? (Manganelli): Il Flexible Capital ha dei parametri minimi: ad esempio, il fatturato non può essere inferiore ad euro 50 milioni.
Il 2023, specialmente nella seconda metà, è stato un anno di calo dei consumi, dall’alimentare, all’abbigliamento, mentre la ristorazione ha tenuto meglio. Nel 2024 il livello dei prezzi dovrebbe stabilizzarsi e si auspica un allentamento a livello di tassi di interesse. Queste considerazioni legate alla congiuntura, che peso hanno nella scelta dei vostri investimenti? (Antolini): Generalmente nella valutazione di possibili investimenti prendiamo in considerazione tutti i fattori che possono incidere sulle prospettive di sviluppo e sulle performance aziendali. Ciò premesso, operando su un orizzonte temporale di valorizzazione di 5/6 anni e con un approccio più industriale che strettamente finanziario, privilegiamo considerazioni di crescita sostenibile nel medio lungo termine piuttosto che situazioni di ritorno a breve periodo. Per DeA Capital Alternative Funds un investimento di successo si può dire tale se, una volta concluso il nostro ciclo di sostegno e di crescita e ceduta la partecipazione, la società prosegue il suo percorso di sviluppo con il nuovo azionista di riferimento. Ne sono testimonianza i casi di Lurisia, ceduta a Coca-Cola, e di Gruppo La Piadineria, per rimanere nell’ambito retail, che dopo il periodo di nostra gestione ha più che triplicato i propri punti di vendita mantenendo un elevato profilo di redditività.
Attualmente i fondi Taste of Italy sono quelli legati al food, l’ultimo nato Flexible Capital ha investito in Legami. Continueranno questi ad essere gli strumenti operativi nel retail/ristorazione? (Antolini): I fondi diretti specializzati legati al food & beverage e il fondo Flexible Capital sono il veicolo preferenziale per gli investimenti di DeA Capital Alternative Funds dedicati ai settori retail e ristorazione. Il motivo di tale scelta risiede principalmente nell’esperienza sviluppata dai team di gestione nello specifico campo di investimento. Ogni fondo gestito da Dea Capital Alternative Funds è guidato da un team dedicato e l’esperienza maturata in anni di analisi di aziende, scenari competitivi e contesti di mercato rappresenta un patrimonio di know how unico e difficilmente ricostruibile in poco tempo o con risorse diverse.
Vincenzo Manganelli, Managing director fondi Special Situation
Qual è il profilo degli investitori di questi fondi? (Antolini) Sono sia soggetti istituzionali nazionali ed esteri, quali casse previdenziali, assicurazioni, istituti di credito, fondazioni bancarie e fondi intergovernativi, sia family office e imprenditori del settore. Quello che li accomuna è la convinzione che i settori retail e alimentare rappresentino un ambito di investimento molto interessante sia in Italia che in Spagna che, se non del tutto immuni dall’andamento di sfavorevoli fattori congiunturali, abbiano una sensibile capacità di ripresa e assicurino un ritorno significativo nel medio lungo periodo. pag. 21 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Secondo l’osservatorio di Deloitte, il mercato italiano del foodservice vale 103 miliardi. Le catene assorbono meno del 10% e le insegne si dividono circa al 50% in “full service”, 31% “quick service” e il resto da ascrivere a bar/caffetterie. Qual è il più promettente? In questo contesto, Alice Pizza finora è una scommessa vinta? (Antolini): Alice Pizza costituisce un’operazione di successo per il Fondo Taste of Italy, avendo superato brillantemente il periodo del Covid e l’incremento dei prezzi delle materie prime, mantenendo un solido percorso di crescita dimensionale e di risultati economici. La società gestisce direttamente oltre 100 punti di vendita e ha avviato di recente un processo di espansione internazionale che apre ulteriori significative opportunità di crescita, oltre a quelle offerte dal mercato domestico. Crediamo molto nel modello di business del quick service, che riteniamo un formato di ristorazione particolarmente adatto a rispondere alle attuali tendenze di consumo. In questo ambito cerchiamo di privilegiare modelli e formati che siano caratterizzati da flessibilità in termini di location, trasversalità di fruizione, offerta focalizzata, linearità gestionale e scalabilità nazionale ed estera.
Portafoglio variegato, con focus su cibo e ristorazione L’investimento ne La Piadineria, oggi controllato da CVC Capital (e prima ancora da Permira) è stato un grande caso di successo nel campo del private equity. DeA Capital, tramite IDeA Taste of Italy, ne aveva assunto il controllo nel 2015. Le cronache riportavano un investimento di circa 30 milioni di euro (capitale e debito) per assumere una quota di maggioranza pari al 70%. La società è cresciuta, a un ritmo dichiarato del 40% di aumento dei ricavi ogni anno, così da finire a dicembre 2017 in mano a Permira, che avrebbe sborsato una cifra intorno ai 200 milioni di euro. Una plusvalenza da capogiro, per il gruppo novarese. Fra le altre operazioni da citare, a fine marzo 2019 IDeA pag. 22 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Avete mai preso in considerazione di investire in un marchio di moda/ abbigliamento? Quale settore vedreste meglio, tra fast fashion, alto di gamma o altri segmenti? (Manganelli): Non escludiamo di investire in marchi di abbigliamento. La nostra lettura del mercato, attuale e prospettica, ci porta a valutare posizionamenti nel basso di gamma. Ecco, possiamo affermare che con questo atteggiamento otteniamo già buoni risultati. Naturalmente ciò non esclude che se dovessero presentarsi nuove opportunità di investimento noi saremmo pronti a coglierle.
“Omnicanalità” ed “esperienzialità” sono tra i concetti più utilizzati (anche un po’ abusati) per definire alcuni dei requisiti che il commercio di oggi deve avere, per restare al passo con i desiderata degli utenti. Qual è la vostra considerazione su questi aspetti? (Antolini): Teniamo in grande considerazione la comunicazione con i clienti delle nostre aziende retail e l’esperienza da loro vissuta nei punti di vendita e nella rete. I nostri progetti sono concentrati nel rendere sempre più age-
Taste of Italy ha acquisito il controllo di Alice Pizza (70% del capitale), che all’epoca dichiarava circa 76 milioni di ricavi nel 2018 e 159 punti vendita. Oggi Alice Pizza è un marchio che si è sviluppato in tutti i canali, travel compreso, con un giro d’affari di circa 100 milioni (dato 2022) con circa 190 punti vendita, fra diretti e franchising, e un piano di crescita che prosegue. Nel maggio 2022 il fondo Taste of Italy 2 ha acquisito una partecipazione significativa nella catena di ristoranti spagnola Pizzerias Carlos (73 negozi in Spagna, di cui 39 in franchising, al momento del deal). Nel luglio del 2023, Dea Capital ha investito nel 42% di Legami, affiancando il fondatore Alberto Fassi che ha mantenuto la quota di maggioranza, acquisendo le quote dagli ex soci di minoranza, Alto Partners e Rancilio Cube. La società ha chiuso il bilancio
vole l’accesso e gratificante l’utilizzo dei prodotti e dei servizi offerti, lavorando per migliorare costantemente le nostre performance, anche grazie alla strutturazione di un avanzato sistema di monitoraggio basato su specifici KPI. Chiaramente questo richiede sia investimenti materiali che in capitale umano, mirati in particolare a ridurre i tempi di attesa e a consentire una scelta sempre più informata e consapevole, ad esempio sviluppando progetti digitali e di fidelizzazione, o a migliorare il contatto e il servizio alla clientela con corsi di formazione, motivazione e aggiornamento dedicati al personale.
2022-2023, al 31 marzo 2023, con un fatturato pari a 77 milioni di euro, registrando una crescita triplicata negli ultimi cinque anni e un ebitda a 3,7 milioni (pari al 7%). E sono numerosi gli altri investimenti nel food, a livello di prodotto anche se non di catene, come Gastronomica Roscio o International Food, produttore di bevande vegetali di proprietà della famiglia Gallo.
retail&food con Amani per garantire casa, scuola, salute e supporto ai bambini, alle bambine e alle famiglie che vivono in strada a Nairobi, in Kenya, e Lusaka, in Zambia. YOUTH è il calendario di Amani 2024: tredici magnifici scatti del fotogiornalista Luca Catalano Gonzaga. Immagini di una gioventù che, nonostante tutto e tutti, si ostina ad esistere, trasudando vita e chiedendo futuro.
Per ricevere questo calendario Associazione Amani Onlus Via Tortona 86, 20144 Milano tel. +39 02 48951149 bottega@amaniforafrica.it www.amaniforafrica.it pag. 23 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
pag. 24 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
pag. 25 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
BRAND | Analisys
COME VUOI: “CRESCIAMO NEL FRANCHISING, MA PUNTIAMO ANCHE SU ESTERO E TRAVEL” Dopo le aperture a Taranto, Bari, Lecce, Brindisi, la baguetteria gourmet Come Vuoi approda anche a Milano e Roma, confermando una particolare predilezione per i mall. La nostra intervista alla famiglia pugliese ideatrice del brand
C’era una volta la “paninoteca”, dalla classica impronta americana. Oggi il pasto più rapido, pratico e gustoso che c’è ritrova le sue radici e inizia un restyling di gusti e di ingredienti offrendo infinite possibilità creative. Il brand pugliese “Come vuoi… Pane e condimenti” riattualizza il concetto, trasformandolo in un modello moderno e gourmet, replicabile e scalabile, perfetto per i centri commerciali. Oggi l’insegna conta 13 punti vendita e cresce ancora, con un occhio al Nord, al travel e al mercato estero, come ci racconta la famiglia Amandonico in questa intervista.
Come si è chiuso il 2023 in termini finanziari?
Il 2023 è stato per il gruppo un anno fondamentale legato all’inizio del processo delle affiliazioni (4 aperture nel corso dell’anno di lancio del franchising) ed all’impatto delle aperture dirette del secondo semestre 2022. Come risultato, il volume d’affari del Gruppo Come Vuoi si è incrementato di oltre il 50% rispetto al 2022. pag. 26 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Cosa bolle in pentola per il 2024 e per gli anni a venire?
L’anno 2024 vedrà una crescita dello sviluppo del segmento franchising, sia in termini di nuove aperture che della pipeline delle negoziazioni. Abbiamo punti vendita in gestione diretta e continueremo ad aprire nuovi punti diretti, ma lo sviluppo principale sarà orientato ad affiliazioni con partners dell’aerea professional. L’estero è nei nostri obiettivi, probabilmente il 2024 sarà l’anno in cui definire la modalità strategica di sviluppo, ovvero la definizione di non più di due mercati di riferimento e la valutazione di avviare l’attività con la definizione di masterdealers o partners locali.
Aprite soprattutto in centri commerciali. Perché questa scelta? Sbarcherete anche nel travel?
Il travel era già un nostro target pre-Covid, poi la pandemia ha spostato la nostra attenzione sul segmento centri commerciali che probabilmente ha
di Paola Oriunno
risentito meno delle problematiche di ripartenza dal 2021. Il turismo in Italia è ripreso nel secondo semestre 2023, sia lo sviluppo di Grandi Stazioni che dei siti Aviation sono nei nostri piani, a condizione che sia possibile rispettare i canoni dell’economicità delle operazioni,
non è infatti di nostro interesse aprire punti flagship che non siano compatibili con il rigore che poniamo alla sostenibilità del business.
Che servizio offrite ai clienti nei vostri punti vendita? La sosta del Covid ci ha consentito di investire tempo e risorse per digitalizzare l’intero Gruppo, sia nel front-end che nel back-end. La possibilità di ordinare il take away tramite App dedicata, chioschi multimediali per le ordinazioni in autonomia ed il delivery con le piattaforme presenti in Italia, sono una componente importante dei nostri canali di vendita. I primi mesi del 2024 ci vedranno impegnati nello sviluppo di una nuova piattaforma per i chioschi.
Tra le ultime aperture c’è anche Merlata Bloom, in una città dove la ristorazione è molto competitiva. Cosa vi aspettate da questa apertura? Pensate di aprire altri locali in centri commerciali lombardi o del Nord? Abbiamo puntato su Merlata Bloom sin dall’avvio della commercializzazione da parte di Nhood; crediamo nel centro e riteniamo che entro i primi 24 mesi sarà un boost straordinario per lo sviluppo di Come Vuoi in Lombardia. Non temiamo la nutrita e qualificata concorrenza del F&B all’interno del centro, e sappiamo che la posizione del nostro punto vendita all’interno del centro è fantastica ed intercetta flussi importanti a cui dimostrare la bontà della nostra proposta. Sono in corso diverse negoziazioni per nuove aperture in Lombardia ed altre regioni del Nord.
Qual è l’assetto societario del brand? Valutate l’ingresso di nuovi capitali? Il brand è nato in Puglia, in famiglia, ed al momento non sono previste variazioni nell’assetto di Come Vuoi.
Il brand nasce in Puglia, in famiglia, per poi espandersi in altre regioni. Come siete riusciti a trasformarlo in un business scalabile? Integrando le competenze diversificate che risiedono nella nostra famiglia, abbiamo da subito costruito un’inizia-
La famiglia Amandonico, ideatrice del brand Come vuoi… Pane e condimenti
tiva che prevedesse standardizzazione, scalabilità e crescita verticale. Stiamo oggi imparando il nuovo ruolo del franchisor, che ha regole di ingaggio differenti nella gestione, ma ogni giorno lo affrontiamo dedicando la medesima nostra maniacale attenzione riservata ai nostri punti diretti, ai nostri affiliati. Sappiamo perfettamente che nel F&B la differenza tra il successo ed il fallimento è la capacità di organizzare la gestione dell’attività, la qualità del prodotto è fondamentale ma non è autosufficiente a generare valore!
Il trend dei panini gourmet è in forte crescita. Cosa effettivamente piace e attira i clienti? Come inquadrate il fenomeno in questo momento storico? Il pane è sempre stato uno degli ingredienti principe delle tavole italiane. Se lo immaginiamo unito ai migliori condi-
menti della tradizione culinaria nazionale, il gioco è presto fatto. Siamo stati capaci di andare incontro ai nostri clienti unendo semplicità e gusto in una unica e accattivante offerta. Questa la ricetta che ci ha riportato alle antiche tradizioni delle nostre famiglie.
Cosa rende unica l’offerta di Come Vuoi rispetto alla concorrenza? La possibilità di poter scegliere tra più di cinquanta ingredienti per la composizione di una fragrante baguette, preparata in maniera espressa è il valore aggiunto del nostro brand. Il vero segreto del nostro successo è scritto nei nostri valori, che ci piace condividere con i nostri clienti ogni giorno: pensa sostenibile, semplice e razionale; sii te stesso; la qualità è una passione; sii efficace; vinci, vinci, vinci. Pensiamo e realizziamo solo soluzioni e proposte in cui i clienti vincono, la nostra impresa vince, la comunità vince. pag. 27 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
ANALISI | Mercato
IL BEAUTY RETAIL CRESCE E CAMBIA LOOK
Performance e ricavi degli specialisti di cura, casa e persona crescono e continueranno a farlo anche nei prossimi anni. Il settore è vivace e avanza a suon di aperture e nuovi concept “ibridi”. Vola l’online, ma la grande distribuzione si conferma al primo posto tra i canali di acquisto “fisici”. Mentre i drugstore conquistano un po’ alla volta il mercato di Paola Oriunno
Il settore della cosmetica e della cura della persona si conferma sempre più dinamico e vitale, regge alla crisi e cresce in termini di valore e di fatturati, a testimonianza di un business vivace. Nel 2023 i valori del mercato interno di cosmetici sono prossimi a 12.400 milioni di euro con una crescita di 8,2 punti percentuali. Le stime per il 2024 indicano una crescita del 5,8% per un valore di oltre 13 miliardi. Tra i diversi canali, volano l’Ecommerce, la grande distribuzione e la profumeria. In buona posizione anche il canale farmacia che nel corso dello scorso anno è cresciuto del 5,8% sul 2022 (vedi tabella). Si conferma sempre più vincente il ritorno al negozio fisico trainato dal desiderio di provare il prodotto. Cresce anche l’interesse per i prodotti che non puntano solo all’estetica ma anche al benessere trasformando gli store in nuovi spazi di retail ibrido che mixa profumeria e parafarmacia - come pag. 28 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
la catena spagnola Primor, l’italiana Pinalli - oppure servizi e trattamenti beauty e profumeria (Sephora e Douglas).
L’avanzata dei drugstore
Negli ultimi anni si è assistito a un rinnovamento del modello distributivo del mercato cosmetico. In particolare, prosegue l’andamento favorevole degli specialisti drug, le catene focalizzate sulla cura della casa e della persona. Nel 2022, secondo dati NielsenIq, gli specialisti drug hanno chiuso con una crescita a valore del +8,6%. Mentre nei primi mesi del 2023, il canale drug è quello che maggiormente ha tenuto i contraccolpi dell’inflazione sui consumi. L’assortimento e la leva prezzo sono tra i principali driver che accompagnano la routine di acquisto in questo canale e servono a spiegarne il grande successo. Tra i colossi del settore, ricordiamo Super Drug Italia, nato dall’accordo tra Crai
Secom e quattro dei maggiori player del settore (Forza 3, Consorzio Promotre, Dmo e Pilato) e che aggrega sei insegne nazionali – Caddy’s, Piume, Vitulano Drugstore, Risparmio Casa, Pilato e Punto P. Tra gli obiettivi del Gruppo al 2025, c’è anche quello di superare i mille negozi. Al momento ne conta circa 900, con un fatturato nel 2022 di 1,437 miliardi di euro, diventando il secondo operato-
La parola ai protagonisti del settore Medi-Market: “Ci prepariamo ad aprire in Centro Italia” Cristina Prizzon, Country Manager di Medi-Market Italia
re del settore in Italia. Tra le altre insegne in forte crescita ci sono anche Gruppo Bubbles BidCo, holding partecipata dal fondo americano Hig Capital e dalla famiglia Barbarossa, socio di maggioranza in Acqua&Sapone, insegna con una rete vendita di più di 700 negozi in Italia e il gruppo Gottardo, che ad oggi conta oltre 700 punti vendita con tre insegne, tra cui Tigotà.
Eb, la bellezza secondo Esselunga Le profumerie eb di Esselunga continuano ad innovarsi aprendosi a nuovi servizi e categorie di prodotti. Ma non solo. Con due nuove aperture a Torino (in Corso Bramante) e a Merlata Bloom (Milano), la catena sale a ben 47 punti vendita dislocati all’interno o nei pressi delle gallerie commerciali Esselunga in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana e Liguria diventando così ancora più vicina al proprio consumatore. Le due aperture, sono state realizzate con il nuovo format inaugurato nel 2019 a Vimercate, in provincia di Monza e Brianza, che poi si è sviluppato in altri negozi della catena. “Entrambe le profumerie”, dice Marco Garotta Direttore Operativo della catena “hanno un grande hub circolare centrale che ospita alcuni dei servizi nail e make-up e tre cabine dedicate ai trattamenti di estetica. All’interno del punto vendita di Torino è presente anche il servizio di hair studio”. In futuro, la strategia si concentrerà sull’apertura di punti vendita non solo nelle gallerie commerciali,
Come si è chiuso il 2023? Prospettive per il 2024? ll 2023 ha rappresentato un periodo positivo, i clienti percepiscono la qualità e ciò è dimostrato dall’aumento continuo degli acquirenti fidelizzati, di oltre il 70% in più rispetto al 2022. Il nostro fatturato è cresciuto del 25% rispetto all’anno precedente, a perimetro comparabile in termini di numero di negozi, così come i nostri volumi. Guardando al futuro, il 2024 si prospetta come un anno di ulteriore espansione e ambiziosi sviluppi. La nostra missione fondamentale di rendere il benessere accessibile a tutti rimane salda e intendiamo portare avanti questo impegno nel contesto della nostra nuova fase di crescita che ci vedrà approdare anche nel Centro Italia. Abbiamo progettato un piano “ma cercando di cogliere tutte le altre opportunità di location che si presenteranno nelle immediate vicinanze dei supermercati Esselunga. Il nostro obiettivo è quello di essere sempre più presenti sul territorio perché 47 punti vendita sono ancora pochi rispetto al potenziale che possiamo raggiungere”, conclude Garotta.
di sviluppo sia territoriale che aziendale, con particolare attenzione alla ricerca di soluzioni innovative per mitigare gli aumenti dei prezzi dei prodotti e dei costi di gestione. Ci impegniamo a mantenere la qualità della nostra offerta e a garantire che i nostri clienti siano il meno possibile influenzati dalle variabili economiche in atto.
La parafarmacia è un concept molto sviluppato all’estero, in Italia inizia ha preso piede negli ultimi anni. Come valutate ad oggi il mercato italiano? Il nostro format si riassume nel nostro claim: “Prezzo-Scelta-Consiglio” e nella mission “Il benessere alla portata di tutti”. Per questo motivo continueremo a garantire l’accesso ai prodotti per la cura a prezzi contenuti, o come diciamo noi “democratici”, senza rinunciare ad avere una consulenza professionale, alla libertà di scelta tra un’ampia gamma di prodotti, in negozi ampi e luminosi. Per questo motivo abbiamo un ambizioso piano di sviluppo. Stiamo ricevendo feedback positivi dal mercato italiano che si sta dimostrando molto ricettivo e florido.
Nel canale pharma retail si assiste a una carenza di collaboratori e di farmacisti in particolare; qual è la vostra situazione al momento? Le attività di vendita nel settore retail, con i loro orari “always open” e l’obiettivo di soddisfare appieno le esigenze dei clienti, potrebbero non essere considerate la prima scelta per i farmacisti. Tuttavia, è importante riconoscere le opportunità di crescita che possono derivare dall’inserimento in una grande azienda. In questo contesto, stiamo attualmente sviluppando diverse iniziative: stiamo lavorando alla creazione di un canale di comunicazione diretta con le università al fine di presentare i nostri programmi di sviluppo manageriale. Abbiamo in programma l’implementazione di un’Accademia interna volta a formare il nostro personale, una vera e propria scuola del retail, progettata per formare professionisti completi. I nostri programmi di formazione copriranno una vasta gamma di conoscenze, tra cui gestione aziendale, conoscenza dei prodotti e gestione delle risorse umane. pag. 29 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
TRAVEL RETAIL | Estate 2021
Nel 2024 quante altre aperture avete pianificato e in quali contesti? Abbiamo in programma almeno 15 nuove aperture per il 2024. Dopo il consolidamento del Nord Italia l’obbiettivo per il prossimo anno è di esplorare nuovi territori e cominciare a spingerci fino al Centro Italia, portando il nostro format in nuove regioni. I contesti delle nuove aperture 2024 vedranno il consolidamento della nostra offerta commerciale: Centro città, Centri Commerciali, Outlet e Retail/Shopping Park.
Qual è il profilo del vostro cliente e a quanto ammonta lo scontrino medio? Il nostro format risulta essere molto apprezzato (dati Freedelity) in particolar modo da clienti nella fascia d’età 45-60 (principalmente donne) ma stiamo osservando un ampliamento della forbice relativa all’età, con un aumento del dato relativo alla fascia d’età 25-35 e 40-44. Anche il pubblico maschile risulta essere in crescita. Lo scontrino medio si attesta su livelli paragonabili a quelli di altre realtà retail, ma cresce esponenzialmente per i nostri clienti fidelizzati.
Pinalli: “Obiettivo 100 profumerie entro il 2026” Raffaele Rossetti, amministratore delegato di Pinalli
Pinalli ha inaugurato il suo primo beauty store a Milano, portando a 75 il numero complessivo di negozi in Italia, di cui 22 nella sola Lombardia. Il punto vendita, situato nel cuore del capoluogo lombardo in Corso Buenos Aires, apre infatti le porte al pubblico venerdì 27 ottobre HA APERTO. Lo spazio, che si sviluppa su una superficie di oltre 200 mq ed è stato progettato da Qds Studio, si presenta con un layout innovativo pag. 30 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
e un concept in linea con i codici visivi della corporate identity di Pinalli, recentemente rielaborata per veicolare un’immagine distintiva e riconoscibile del brand fondata sui valori di spontaneità, italianità e competenza. “Questo importante traguardo – sottolinea il Presidente e AD di Pinalli Raffaele Rossetti – segna una nuova fase nella vita del nostro Gruppo. Ogni store è un tassello fondamentale nella nostra strategia di sviluppo, ma entrare a Milano, in una delle principali vie dello shopping, ha indubbiamente un valore enorme per un’azienda come Pinalli che nasce ed è radicata in un contesto di provincia. Questa operazione si pone in continuità con il chiaro percorso di crescita che abbiamo avviato negli ultimi anni, ma allo stesso tempo rappresenta una svolta, data la rilevanza strategica e lo scenario competitivo di una piazza come quella del capoluogo lombardo. Abbiamo atteso che i tempi fossero maturi per compiere questo passo”. L’apertura del beauty store di Milano rappresenta per Pinalli il culmine di un anno caratterizzato dall’apertura di 12 nuovi punti vendita, cui si aggiungono i restyling o relocation di altri 5 negozi. Per aprile 2024 è previsto lo sbarco nel Lazio che proseguirà nel tempo con nuove aperture nel Sud Italia dove il retailer non è presente. In un centro commerciale? La risposta a retail&food: “Per il momento possiamo dire solo che non apriremo in città”. Nel 2023 la piattaforma ha inoltre rafforzato la propria presenza nell’eCommerce. Rispetto ai dipendenti, in sei anni sono passati da 140 a 400, mentre i clienti da 280.000 agli oltre 600.000 attuali. L’obiettivo di Pinalli – la cui maggioranza è detenuta dal fondo di investimento internazionale H.I.G. Capital - è conso-
lidare ulteriormente il posizionamento di leader negli acquisti on-line e di raggiungere la soglia dei 100 punti vendita prima della fine del 2026. Al centro del business rimane il concetto di omnicanalità, uno dei punti cardine del Gruppo, con investimenti importanti in digital transformation per garantire al cliente la possibilità di vivere un’esperienza di shopping sempre più sinergica tra store fisico e digitale. “Siamo il terzo player in Italia, il primo italiano”, ha concluso Rossetti anticipando l’intenzione, in futuro, di ampliare la gamma di prodotti private label e di espandersi all’estero.
Dm Italia: “È stato un anno molto positivo, in arrivo altri 10 store” Benjamin Schneider, direttore marketing e acquisti dm italia
Come si è concluso a livello finanziario il 2023? Per dm Italia l’anno finanziario “sett. 2022 – ott. 2023” si è chiuso in positivo: +30% rispetto all’anno precedente, con un fatturato annuo italiano di circa 140 milioni di euro e di 15,9 miliardi per tutto il gruppo in Europa, arrivando a contare in Italia circa 900.000 clienti al mese. Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel mercato italiano, i clienti mostrano apprezzamento per le nostre proposte, specializzate in bellezza e benessere con un prezzo estremamente ridotto e competitivo.
Prossime aperture in Italia nel 2024?
dm Italia ha rafforzato la sua presenza sul territorio italiano raggiungendo, ad oggi, quota 83 punti vendita, di cui 10 inaugurati nel nostro ultimo anno fiscale. Il layout degli ultimi punti vendita aperti è stato progettato inserendo un nuovo design intuitivo, con la realizzazione di alcune “isole” divise per prodotto, pensate per agevolare la customer journey. Il primo megastore del genere, aperto a maggio 2023, è quello del centro commerciale Adigeo a Verona. Nell’anno fiscale in corso prevediamo altri 10 negozi in Italia. E prosegue l’impegno in ambito green, visto che dm prevede la riduzione dell’impronta di CO2 e del fabbisogno energetico nei punti vendita, insieme al sempre maggior impiego di materiali riciclati e riciclabili.
Quali sono i vostri servizi digitali e che spazio date alle soluzioni omnicanale?
In un’ottica di digitalizzazione abbiamo investito in un importante progetto con l’apertura del nostro shop online nell’ottobre del 2022, disponibile in tutta Italia. Il nostro shop online garantisce un’esperienza omnichannel grazie all’utilizzo di una piattaforma di ultima generazione con un’interfaccia intuitiva, semplice, gradevole e ricca di contenuti unita alla customer journey in punto vendita. L’ eCommerce è volto ad offrire articoli e consigli stimolanti, raccomandazioni e molte altre informazioni utili per amanti del marchio. Attualmente sul sito sono disponibili 12.000 prodotti divisi in categorie: bellezza, salute e alimentazione, baby, pet care e cura della casa, con più di 600 marche, di cui 26 sviluppate in house come Balea, dmBio, alverde, babylove, Mivolis, che possono essere acquistati online con consegna a domicilio o ritiro nello store più vicino subito dopo 2 ore dall’ordine effettuato. Nel dicembre del 2022 abbiamo lanciato l’app “la mia dm”. L’online e l’app sono diventati il nuovo punto di incontro e di riferimento per i nostri consumatori e lo dimostrano i 50.000 utenti online attivi ogni mese e i 160.000 account creati, e sono stati registrati oltre 260.000 download al 30/09/2023, con la chiusura dell’anno fiscale.
Che profilo hanno i vostri clienti e a quanto ammonta lo scontrino medio?
Abbiamo un target di clientela molto diversificato, grazie alla grande offerta disponibile nei nostri store. Per quanto riguarda l’importo dello scontrino medio, siamo allineati con i nostri competitor. In linea generale, gli acquisti effettuati all’interno di un punto vendita situato in un’area o un centro commerciale risultano di importo maggiore rispetto a quelli effettuati all’interno di punti vendita ubicati nei centri storici.
Naïma: “Puntiamo a 300 punti vendita nel 2024” Daniele Siciliano, General Manager Naïma
Come si compone la rete vendita di Naïma? E come è andato il 2023 a livello finanziario?
Naïma è un brand nato dall’unione di alcune tra le più importanti famiglie di imprenditori italiani che hanno dato vita a una realtà retail leader a livello nazionale. Il brand si sviluppa in maniera capillare in tutto il territorio nazionale grazie ad una rete di oltre 280 punti vendita che sono tenuti a seguire un processo di uniformazione attraverso l’adozione di un unico format, in cui resta fondamentale il ruolo del Beauty Expert. A livello finanziario è stato un anno ricco di soddisfazioni e il gruppo registra una forte crescita rispetto all’anno precedente con un trend decisamente superiore a quello di mercato.
Quali sono le caratteristiche dei vostri format?
In Naima si trovano i migliori brand del beauty e della cosmetica e i prodotti più qualitativi per ogni esigenza e fascia di prezzo. Per sostanziare la qualità dell’offerta di bellezza, alla base del nostro format c’è la figura del Beauty Expert, non un semplice assistente alle vendite, ma un consulente esperto di bellezza capace instaurare un rapporto duraturo con il cliente, dotato di una profonda conoscenza dei propri interlocutori che sono quindi più propensi a tornare nei nostri negozi più volte all’anno. Oltre ad un servizio di consulenza personalizzato, all’interno di molte profumerie, Naïma offre la possibilità di usufruire della beauty lounge con servizi parrucchiere e centro estetico.
Obiettivi per i prossimi anni?
Entro l’inizio del 2024 ci aspettiamo di arrivare a 300 punti vendita diffusi su tutto il territorio. In questo momento abbiamo necessità di incrementare la nostra brand awareness, affermando il nostro posizionamento per rendere l’insegna una destinazione chiara per tutti i consumatori e gli appassionati di bellezza. In un mercato frammentato la nostra missione è diventare sempre più forti e credibili presentando una visione e un’offerta chiara. Per questa ragione abbiamo già pianificato
investimenti media sui maggiori canali di comunicazione per tutto il 2024.
Come sta andando l’eCommerce? Come si integra con la rete fisica?
Naïma ha acquisito il sito e-commerce Ditano.com, tra i leader di riferimento nel panorama beauty e del personal care in Italia. In questo modo, l’azienda ha completato l’offerta, con un’esperienza digitale online capace di garantire a tutti gli utenti già appassionati del brand la stessa qualità offerta in profumeria. Il nostro e-commerce già oggi dimostra tutto il suo potenziale con una crescita superiore al 40% nel 2023. La nostra ambizione è quella di costruire una proposta di qualità multicanale, offrendo competenza, servizio e assistenza elevati anche attraverso il web. Oggi troppo spesso l’eCommerce punta solo sul prezzo per attrarre nuovi consumatori. Crediamo che una grande esperienza online garantisca un vantaggio competitivo inattaccabile.
Un anno da record per Douglas che super i 4 miliardi di vendite nette (+12%)
Da settembre 2022 a ottobre 2023, Douglas ha registrato vendite e utili record e per la prima ha superato la soglia dei 4 miliardi di euro di vendite nette rettificate (4,1 miliardi di euro, +12,1%). Buona la performance dei negozi (+13,0%) e dell’eCommerce (+10,3%) che sono cresciuti a doppia cifra. Allo stesso tempo, il Gruppo ha migliorato la redditività: l’EBITDA rettificato è aumentato del 22,3% a 725,9 milioni di euro. Tutto ciò si traduce in un utile netto positivo per 16,7 milioni di euro. Con 39 aperture di negozi e 76 restyling nel 2023, Douglas si prepara a inaugurare altri store in particolare nell’Europa centro-orientale, una delle nostre principali regioni di crescita. pag. 31 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
TRAVEL | Aeroporti
BOOM DI PASSEGGERI, GLI SCALI SORRIDONO LA SPESA PER PAX SALE PIÙ DEL TRAFFICO
Nel 2023 sono transitate dai nostri aeroporti circa 200 milioni di persone, il record di sempre. Fiumicino fa il “botto” con 40 milioni. Un fermento che si riflette sul versante non-aviation: acquisti sostenuti, con il food in vantaggio su accessori/abbigliamento. Ottime prospettive per il 2024. Ecco il punto di vista delle principali società di gestione di Adriano Lovera
Con circa 200 milioni di passeggeri a fine 2023, il comparto aereo italiano intercetta la ripresa. E, anzi, segna un record perché questa cifra “non si era mai vista”, come ha spiegato alla stampa Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti. Le persone sono tornate a volare, fanno acquisti all’interno degli scali (più per mangiare, meno per comprare vestiti) e la spesa per passeggero, nella maggior parte dei casi, cresce a un ritmo superiore rispetto al traffico. In fondo, è quel che le società di gestione e i brand partner si aspettano. Le prospettive per il 2024 sono positive: diversi vettori stanno pianificando l’apertura di nuove rotte o l’aumento delle frequenze per quelle esistenti. Da una rapida elaborazione sui dati di traffico, emerge che ormai solo pochi aeroporti non hanno ancora centrato il recupero sul 2019. Questione di pochi punti percentuali. Ma ci sono anche diversi scali di media dimensione che addirittura hanno festeggiato il record di pag. 32 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
sempre di passeggeri. Questo fermento si riflette sulle attività food&beverage, oggetto di un continuo rinnovamento e rimescolamento dei brand. In queste pagine abbiamo coinvolto le principali società di gestione aeroportuale, che hanno commentato con retail&food la chiusura del 2023 e le prospettive del comparto per l’anno in corso.
AEROPORTI DI ROMA
Nella Capitale 11 milioni di pax in più sul 2022
Per ADR-Aeroporti di Roma, nel 2023 i passeggeri transitati negli scali della Capitale sono stati oltre 44 milioni, con un aumento record di 11 milioni e 600mila presenze rispetto al 2022. Dal 22 dicembre 2023 (che può essere considerata la data di inizio ufficiale del periodo dei grandi spostamenti legati alle festività) fino all’8 gennaio 2024 i passeggeri transitati a Fiumicino e a Ciampino sono stati
oltre 2 milioni. Le mete più gettonate: Parigi, Madrid, Barcellona, Londra e sul lungo raggio New York, Emirati Arabi, Brasile (San Paolo e Rio de Janeiro). Il traffico, dal secondo semestre, è stato nel complesso al di sopra rispetto allo stesso periodo del 2019. Il mercato internazionale di breve e medio raggio è cresciuto dell’11% rispetto al 2019, quello di lungo raggio del 6%, grazie alla ripresa a pieno ritmo dei collegamenti diretti per la Cina e per il Sud America. In particolare, i voli per il
Marilena Blasi, Chief Commercial Officer di Aeroporti di Roma
Nord America hanno fatto registrare una crescita del +31% a novembre rispetto al periodo pre-Covid. Si registra inoltre un percorso di progressiva destagionalizzazione. Tanti voli che iniziavano a maggio-giugno ora partono prima, soprattutto quelli per il Nord America. In parallelo, aumentano le tratte prima stagionali che oggi sono operate tutto l’anno.
operativo da fine dicembre al T3 partenze landside (area aperta al pubblico).
La spesa sale a doppia cifra
Nel 2023 si è consolidato il trend di crescita delle attività commerciali che hanno fatto registrare sia lato retail che per il Food&Beverage una crescita di spesa media a passeggero a doppia cifra, spinta dalle novità introdotte sui due segmenti di business (shopping e ristorazione). Guardando al 2024 sono previsti il completamento della Piazza Commerciale del T1 / Area di imbarco A, con l’apertura di altri dieci punti vendita: l’ampliamento dell’offerta retail con focus luxury in area extra Schengen con nuovi brand in arrivo; oltre 25.000 mq di superfici commerciali di cui oltre 11.000 dedicati alla ristorazione; si raggiungerà dunque un totale di oltre 200 punti vendita complessivi. “Vediamo oggi i frutti del grande lavoro di sviluppo infrastrutturale e commerciale del T1 e dell’area di imbarco A che Aeroporti di Roma ha portato avanti anche nella complessa fase pandemica” ha commentato Marilena Blasi, Chief Com-
Obiettivo 2024: +10%
Nel 2024 si prevede di superare i risultati del 2019 in tutti i dodici mesi con un incremento dei flussi, da e per Roma, di circa il 10%. Per quanto riguarda, invece, l’offerta food&beverage e di negozi, la nuova Area d’Imbarco A dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino ha visto l’apertura di 14 nuovi brand fashion di alta gamma nel corso del 2023: 1.700 metri quadrati tutti dedicati ad accessori moda, abbigliamento, calzature e gioielli. È arrivato anche Vestopazzo, operativo da poche settimane in area avancorpo T1. Per quanto riguarda il food, è stata inaugurata a inizio luglio 2023 la nuova area del Terminal 1 dell’area di imbarco A. Vera e propria estensione della Food Court del T1 con la presenza di Alemagna, Temakinho, Berlucchi, Sophia Loren, illy, Doppio Malto e Farinella (attività gestite da Avolta – Autogrill e Lagardère) che in una più ampia ottica di hospitality si integra con le nuove lounge aperte sempre al T1: Hangar Lounge di ITA Airways, Plaza Premium, Prima Vista gestita da Aviapartner e PrimeClass del gruppo TAV. Risale, infine, agli ultimi giorni dell’anno una novità assoluta in uno scalo aeroportuale, l’apertura di Bonci (gestito da Areas – MyChef)
Il Banco di Antonino Cannavacciuolo, a Malpensa, aperto insieme ad Areas-My Chef
LA TOP TEN DEL 2023 PASSEGGERI 2023
CONFRONTO 2022
Roma Fiumicino
40
+36,5%
Milano Malpensa
26
+22%
Bergamo
15,9
+21,5%
Napoli
12,3
+12%
Venezia
11,2
+20%
Catania
10,73
+6%
Bologna
9,96
+17,4%
Milano Linate
9,3
+20%
Palermo
8,07
+13,8%
Bari
6,46
+4%
AEROPORTO
(dati in milioni)
mercial Officer di Aeroporti di Roma. “Il rinnovamento, guidato da un approccio focalizzato sulla customer experience, ha consentito di ripensare i percorsi dei passeggeri ed il layout del Terminal, consentendo ai clienti dello scalo di Fiumicino di fruire di tutti i servizi che ora sono concentrati in una grande area che mette a disposizione oltre 8.000 mq tra ristorazione e lounge ed una ‘piazza’ per lo shopping in grado di fornire soluzioni per tutti i segmenti di passeggeri”.
MILANO MALPENSA
Traffico sulla strada del recupero
Com’è andato il 2023 nel principale aeroporto lombardo, Milano Malpensa, e come sono le previsioni per il 2024? “L’autunno-inverno ha segnato un ulteriore passo verso il pieno recupero, consolidando il trend positivo avviato durante i mesi estivi e portando il numero totale di passeggeri in linea con i livelli pre-pandemici del 2019” spiega a retail&food una nota di Sea Milano, la società di gestione degli scali milanesi. “Per il 2024, l’obiettivo è consolidare i nuovi voli introdotti nel corso del 2023, con particolare attenzione ai recenti collegamenti con la Cina. Inoltre, miriamo al ripristino completo delle attività per le compagnie aeree quali Latam, Cathay Pacific ed Emirates, che hanno subito ritardi nelle consegne degli aeromobili. E che, per questo, vengono premiati dagli elevati coefficienti di riempimento. Ci si aspetta di confermare il trend di crescita, soprattutto nei mercati chiave del nostro network, come Nord America, Asia Centrale ed Estremo Oriente.
Spesa per pax: balzo del 20% sul 2019
Dopo l’importante riapertura del Terminal 2, anche il secondo semestre del 2023 ha registrato importanti novità. “In particolare, al Terminal 1 di Malpensa abbiamo aperto in area Schengen un punto Poke House gestito da Chef Express che ha riscosso da subito grande apprezzamento” spiega una nota della società fornita a retail&food. “Sempre in area Schengen, sono arrivati anche un punto vendita Roadhouse e una bakery ad insegna Panella. Nell’area extra Schengen la maggior novità di rilievo è stata l’apertura di tre format gestiti da Areas food services: Pizza Flor (già presente anche al T2), Fratelli Desideri e il Banco di Antonino, del noto pag. 33 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Luigi Battuello, direttore commerciale Non-aviation di SEA
chef stellato Antonino Cannavacciuolo. Al satellite centrale, ecco anche un nuovo bar caffetteria Vyta e la piadineria LaEsse Romagnola. Di rilievo al Terminal 2, in zona arrivi, Hudson Cafè. Il punto vendita, già presente, è stato oggetto di un completo ripensamento, primo esempio di co-creazione Autogrill-Dufry, oggi insieme in Avolta. Questa strategia di posizionamento e di miglioramento continuo dell’offerta ha trovato riscontro anche nelle performance commerciali che hanno visto un miglioramento della spesa per passeggero della ristorazione rispetto al 2019 del +18%, con un traffico ancora inferiore, a parità di perimetro. Novità registrate anche per quanto riguarda gli shops con l’apertura nella Piazza del Lusso di Brunello Cuccinelli e un piccolo punto vendita di Borsalino. In zona Schengen è stato ultimato il restyling di Kiko makeup e al Terminal 2 è stato aperto un punto vendita Carpisa Go in area imbarchi. Anche per il comparto shops rimane importante l’incremento della spesa per passeggero che vede un progresso di oltre il 20% rispetto al 2019, con un traffico ancora negativo”.
land side un I Love Poke in zona Arrivi e una pasticceria caffetteria Rinaldini (brand già presente a Linate). Prevista per la tarda primavera anche l’apertura di una nuova food court in zona imbarchi al Terminal 2 con servizio al tavolo. “Particolare attenzione a migliorare il servizio e l’experience del passeggero anche in chiave digitale: sono previsti l’inserimento di kiosk digitali ed una nuova app di prenotazione al tavolo, gestita dall’aeroporto e che verrà lanciata nei prossimi mesi”.
BERGAMO ORIO AL SERIO
Il lavoro sul brand mix premia le vendite
Bergamo Orio al Serio, che corre verso i 16 milioni di passeggeri annui, ormai non è più semplicemente l’hub di riferimento di Ryanair. Ma un aeroporto strategico per tutta la dorsale padana, capace di attirare traffico dalla Lombardia e dalle regioni limitrofe, capace al contempo di convogliare in Italia un numero sempre maggiore di traffico internazionale. Non a caso, anche l’offerta commerciale si arricchisce e sale di qualità, come ha spiegato in questo colloquio Matteo Baù, direttore commerciale non aviation di Sacbo, la società di gestione. Partiamo dai risultati recenti: “A fronte di un aumento dei passeggeri dell’ordine del 20%, l’incasso complessivo del food/retail nel 2023, rispetto al 2022, è aumentato di oltre il 30%, con un incremento di spesa per passeggero del 7%”, dice Baù. “Anche lo scontrino medio è aumentato dell’8% rispetto, per effetto di un insieme di fattori, legati all’ampliamento dell’offerta commerciale dello scalo e in parte all’incremento dei prezzi, avvenuto per lo più nel 2022”. E per quanto riguarda la presenza dei brand? “A dicembre abbiamo aperto Eataly, che finora era presente solo a Fiumicino. Nel secondo semestre del 2023 è arrivato anche il primo shop in un aeroporto italiano di Ale-Hop, catena
Kiosk digitali e nuovo food in arrivo
Anche nel 2024 si conferma e rafforza la strategia del 2023. In previsione, nel primo semestre, l’apertura al Terminal 1 arrivi B land side di Pret a Manger e Alice Pizza, gestiti da Chef Express. Sempre nel primo semestre verranno aperti al Terminal pag. 34 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Matteo Baù, direttore commerciale non aviation di Sacbo
spagnola di successo, con grande soddisfazione dei passeggeri e del brand. Inoltre, abbiamo inaugurato l’Atalanta Store, mentre per quanto riguarda il food le novità sono Panella, con Chef Express, e un nuovo concept Viva la Mamma - F.lli Beretta”. Da oggi e in vista dell’estate 2024, sono in previsione altre aperture? “Per il 2024 non sono previste grandi trasformazioni, se non una continua ottimizzazione dell’offerta e piccoli cambiamenti nel brand-mix allo scopo di migliorare la qualità e redditività del comparto” continua Baù, che aggiunge: “Ci stiamo preparando ad affrontare una rivisitazione sostanziale degli spazi che sarà possibile a fronte del prossimo ampliamento dell’aerostazione”. Infine, per quanto riguarda la composizione del traffico, Sacbo fa sapere che questa è rimasta sostanzialmente invariata tra Schengen ed Extra-Schengen (rispettivamente 70% e 30%), così come tra business e leisure.
La Sicilia vola con il turismo
I principali aeroporti siciliani, anche nel 2023, confermano numeri in crescita, grazie al traffico leisure in primo piano, ma anche in virtù della funzione privilegiata dell’aereo per i collegamenti tra isola e continente. Nel capoluogo di regione, Palermo, il “Falcone Borsellino” gestito da Gesap segna un altro record e archivia il 2023 come l’anno migliore di sempre, superando il tetto di 8 milioni di passeggeri, uno in più rispetto al 2022, e con una crescita superiore al 13%, ma che soprattutto batte anche il 2019 (+15%). Numeri in aumento anche per Sac, che gestisce gli scali di Catania e Comiso, che registrano nel complesso 10,73 milioni di passeggeri, in aumento rispetto ai 10 milioni tondi del 2022.
NAPOLI CAPODICHINO Un 2023 da incorniciare
Napoli, già con i numeri 2022, aveva superato i livelli di traffico pre-Covid. Con il 2023 ha toccato un altro traguardo, con il risultato di circa 12,3 milioni di passeggeri, che rappresenta il record di sempre. E non solo. Perché anche a livello di spesa e consumi all’interno dello scalo, gli ultimi 12 mesi sono stati fenomenali. “La propensione alla spesa è letteralmente esplosa, sia se si considera il confronto con il 2019, sia con il 2022. Il fatturato per passeggero è infatti cresciuto rispettivamente del +34% e del +23%, grazie al forte traino realizzato dalle categorie F&B, Duty Free e sala VIP” segnala Gesac, la società di gestione dello scalo partenopeo. Vediamo allora alcune novità relative agli spazi commerciali.
Proprio in questi mesi vanno in porto alcune attività, in seguito a recenti assegnazioni: alla società Caldarelli il wine bar in sala imbarchi piano terra (già aperto a Natale), a Chef Express il bar caffetteria a marchio Lavazza Coffee Design ed alla società che già gestisce il punto vendita Eccellenze della costiera, il punto vendita land-side di gastronomia e rosticceria a marchio Nonna Titti, che saranno inaugurati nella primavera 2024. In precedenza, altre novità erano state il negozio per accessori animali ad insegna Pet Airport Lux, della società campana Pet Supermarket, poi il corner di profumi Toledo 72, mentre ad agosto ha aperto il bistrot presso il Capsule Hotel, situato fra la stazione della metropolitana ed il terminal passeggeri, con spazi per il co-working che, con l’apertura del collegamento su rotaia con il centro - prevista nel 2025 - diventerà un interessante snodo di servizi.
I record di Bologna, Torino e Firenze
prime cinque destinazioni collegate con Firenze: Parigi, Londra, Amsterdam, Barcellona e Zurigo. Numeri più alti di sempre premiano anche Torino, che supera per la prima volta i 4,5 milioni di passeggeri, in crescita del +8% sul 2022 e del +14,7% sui dati del 2019. Da segnalare la netta ripresa del segmento internazionale, che nel 2023 ha registrato volumi superiori a 2,33 milioni di passeggeri, attestandosi a un +18,7% sul 2022 e a un +15,1% sui dati del 2019. L’exploit di Torino si deve anche alle nuove rotte da e per Alicante, Porto, Stoccolma e Vilnius, di Ryanair, cui si aggiunge il nuovo volo da e per Parigi Orly di Volotea. A questo, va sommata la ripresa del traffico neve dai mercati del Nord Europa, dell’Irlanda e della Gran Bretagna, con la consistente ripartenza dei voli charter degli sciatori.
Nel complesso, la strategia commerciale dell’aeroporto di Napoli continua a essere incentrata su un’offerta prevalente di marchi e prodotti regionali e tipici, coerente con il territorio. Per il 2024, si prevede che le attività food&beverage arrivino a 17, di cui 14 a connotazione territoriale, un sushi bar, un fast food ed una ciocco-gelateria. Rispetto alle altre 34 attività di rivendita, ci sono due negozi dedicati all’abbigliamento femminile, quattro a quello maschile/ sportwear, quattro agli accessori, quat-
tro a borse e pelletteria, sei a prodotti convenience, tre alla profumeria e cosmetica, due al duty free (un negozio walk through e un multimarca di accessori e abbigliamento), più servizi e souvenir. Per effetto delle proroghe a causa Covid, il 2024 vede solamente una scadenza significativa, quella degli spazi “vending machine”, mentre il 2025 si prospetta ricco di opportunità commerciali. “Rispetto invece al traffico, guardando al 2024, ci aspettiamo numeri simili a quelli del 2023” spiegano ancora da Gesac. “Puntiamo ad un traffico di qualità, con 4 voli giornalieri per gli Stati Uniti operati dalle tre maggiori compagnie americane: United Airlines con doppio volo giornaliero per New York-Newark, Delta Air Lines con volo giornaliero New York- JFK e American Airlines con volo giornaliero per Philadelphia. A luglio 2024 partiranno inoltre i primi voli dall’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, attualmente interessato ai lavori di rifacimento della pista”.
La spinta del traffico, specialmente a partire dai mesi estivi, ha fatto segnare i record di sempre a livello di passeggeri per diversi aeroporti di importanti capoluoghi di regione. L’aeroporto di Bologna ha definitivamente superato i livelli pre-pandemia e ha registrato il miglior anno della propria storia, arrivando a sfiorare i 10 milioni di passeggeri pari a una crescita del 17,4% sul 2022 e del 6% sul 2019. I passeggeri su voli nazionali sono stati 2,43 milioni (+10% sul 2022 e +24,6% sul 2019), mentre gli internazionali sono stati 7,52 milioni (+20,0% sul 2022 e +1,1% sul 2019). Nella classifica delle destinazioni “più volate” nel 2023 troviamo Catania, Barcellona e Palermo. Volumi enormi anche per la rete di Toscana Aeroporti, che chiude il 2023 con 8,18 milioni di passeggeri (+21,8% sul 2022 e in recupero del 99,1% sul 2019). Il più trafficato è sempre il Galilei di Pisa, con 5,1 milioni di persone in transito, ancora però al 94% rispetto al 2019, per via di una flessione del mercato nazionale (-8,7% sul 2022). A Firenze, però, l’Amerigo Vespucci segna un record, visto che lo scalo supera per la prima volta la soglia dei 3 milioni di passeggeri (+38,1% sul 2022 e +7,1% sul 2019). Tutte estere le
pag. 35 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Geretto (Save): “A Venezia grandi numeri da inglesi e americani. Spazi occupati al 100%”
Andrea Geretto, Direttore Commerciale e Marketing Non-Aviation di Save
L’aeroporto Marco Polo di Venezia, fortemente esposto verso il traffico estero ed extra continentale, è tra quelli che hanno subito l’impatto maggiore negli anni della pandemia. Eppure adesso stanno tornando i voli, i passeggeri, così come la spesa all’interno dello scalo. I buoni risultati del 2023 hanno messo le ali agli accordi con i vettori. Dal prossimo giugno tornerà il collegamento quotidiano con Doha di Qatar Airways, mentre quest’anno è andato bene il volo su Dubai (Emirates). Da marzo, viene confermato il diretto con New York (JFK) e con Atlanta, entrambi di Delta, mentre American Airlines opererà un volo stagionale su Chicago. Dal Canada, sia Air Transat sia Air Canada hanno programmato una frequenza settimanale aggiuntiva, rispetto all’estate 2023, e in ambito europeo tornerà il collegamento di Air Europa su Madrid. Un ponte importante per rinforzare le rotte da e per il Sud America. A Venezia, (come a Treviso e Verona) la parte food & beverage è gestita da Airest, joint venture al 50% tra il gruppo Save e Lagardère Travel Retail. Abbiamo fatto il punto della situazione con Andrea Geretto, Direttore Commerciale e Marketing Non-Aviation di Save.
pag. 36 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Partiamo dal volume dei passeggeri. Com’è andato il 2023? E quali sono state le caratteristiche principali del traffico? Siamo soddisfatti, perché il 2023 si chiude sopra del 20% rispetto al 2022 e poco sotto i dati del 2019. È un ottimo risultato considerando gli ultimi anni, fra guerre e congiuntura, che hanno drasticamente ridotto componenti fondamentali, come l’incoming dalla Russia. Abbiamo notato un forte ritorno degli americani, grazie al potenziamento dei collegamenti con il Nord America e ci sono i mediorientali. Tutti turisti con una propensione di spesa molto superiore alla media. E bisogna citare anche gli inglesi, che godono di un riflesso della Brexit e trovano forte convenienza al duty free. La spesa da parte di britannici e statunitensi è aumentata in doppia cifra.
Restiamo allora alla spesa per passeggero. Come è cresciuta? Su quali segmenti? Il fatturato delle attività commerciali è cresciuto più del traffico e questo è l’importante, considerando che solo una parte di questo incremento va attribuito all’effetto inflazione. Il traino maggiore, su base annuale, è arrivato dalla ristorazione, il resto del retail è andato un po’ più a rilento, ma questo è naturale. Il food, infatti, non è solo legato alla capacità di spesa, ma anche a una necessità fisiologica di tutti i passeggeri. Nel complesso, lo scontrino extra Ue si è confermato sensibilmente più alto rispetto a quello domestico. E vorrei segnalare il piccolo scalo di Treviso, con vendite retail cresciute anche del 50%.
Perché è importante Treviso?
Perché in quello scalo l’80% del traffico è generato da Ryanair. Eppure, se anche il volo va sotto la definizione di low cost, non è più così per il passeggero e per la sua propensione alla spesa. Si tratta di passeggeri normali, che sfruttano il vettore per la sua rete di collegamenti, non necessariamente per risparmiare.
Veniamo agli spazi commerciali. Quali le principali novità del 2023 e quelle dei prossimi mesi? In primo luogo, al momento presentiamo un tasso di occupazione del 100% e questo è un vanto. L’anno scorso hanno aperto Michael Kors, il wine bar di fascia alta Villa Sandi & deCanto, durante le feste è stato una bella sorpresa il temporary di Raspini Gioielli. Nel prossimo futuro, vogliamo rivedere il format de Il Bricco, un servizio free-flow ormai un po’ superato, e un restyling riguarderà anche il format di hamburger gourmet. Per il resto, siamo sempre in contatto con brand retail desiderosi di entrare nello scalo. È importante essere veloci nei cambiamenti, per non arrivare impreparati quando ci si accorge della necessità di modificare il brand mix.
MERCATO | Legal
Alessandro Barzaghi, partner di COCUZZA
ad avere guidato il dipartimento legale e fiscale della Camera di Commercio tedesca a Milano per sei anni. La sua entrata in COCUZZA nel 2020 nel ruolo di responsabile del German Desk ha avuto in questi ultimi anni un impatto significativo, aumentando la visibilità dello studio a livello globale.
Rebranding e carta dei valori
Nel 2023 lo studio COCUZZA ha affiancato Nhood nella fase di commercializzazione del lifestyle center Merlata Bloom, inaugurato a Milano.
LO STUDIO COCUZZA COMPIE 30 ANNI, CON REBRANDING E NUOVE CARICHE Eva Knickenberg-Giardina, avvocata tedesca, assume il ruolo di Managing partner. Avviato il processo verso la trasformazione in legal brand multipractice
Lo studio legale COCUZZA (il rebranding prevede la scritta interamente in maiuscolo) dopo aver festeggiato i primi 30 anni di attività, inaugura il 2024 con una nuova managing partner, seguendo la turnazione triennale prevista per l’amministrazione. Eva Knicken-
berg-Giardina prende il posto di Alessandro Barzaghi, che rimane partner. Sotto la guida di Barzaghi, negli ultimi tre anni il giro d’affari è aumentato, al pari del numero di collaboratori, passati da circa 20 agli attuali 31. Nel 2023 le aree di maggiore crescita sono state in ambito di antiriciclaggio, compliance, M&A. Con la nomina di Eva Knickenberg-Giardina si conferma, inoltre, la presenza di managing partner donne, un ruolo già ricoperto da Giulia Comparini in passato. Oggi lo studio vanta quattro partner donne su otto.
Centralità del german desk
Eva Knickenberg-Giardina, nuova Managing partner dello studio
Eva Knickenberg-Giardina è anche la partner responsabile del German Desk: un team di avvocati bilingue dotato dell’abilitazione legale in Italia, ma anche di un titolo professionale conseguito in Germania. Di madrelingua tedesca, Eva Knickenberg-Giardina vanta una pluriennale esperienza internazionale con riferimento agli investimenti che coinvolgono Italia e Germania e una solida conoscenza delle differenze normative, delle peculiarità dei mercati e delle diverse mentalità presenti nei due Paesi. Originaria di Colonia, la nuova managing partner ha alle sue spalle una carriera di avvocato internazionale di primaria importanza, oltre
In linea con il piano d’espansione lo studio legale ha anche deciso di iniziare il 2024 con un nuovo nome, passando da Cocuzza & Associati Studio Legale (dal nome del fondatore e attuale partner Claudio Cocuzza) al più essenziale COCUZZA. L’obiettivo è trasformare un’insegna già molto conosciuta in ambito immobiliare e corporate in vero e proprio brand. Il progetto di rebranding ha dato vita a un nuovo sito Internet e a un cambiamento globale d’immagine, che rappresenta una sintesi perfetta del nuovo posizionamento: uno studio legale italiano indipendente con una forte vocazione internazionale. Oltre ad essersi dotato di una carta dei valori (tra i pochi studi legali italiani ad averla), COCUZZA ha scelto il motto “Value and values in legal advice” riproposto nel nuovo payoff, per sintetizzare ciò che è necessario per lo studio legale: fornire valore aggiunto ai clienti, sempre nel rispetto di alcuni valori irrinunciabili.
Vocazione internazionale
Nel futuro COCUZZA prevede un piano di espansione mirato, focalizzato sul potenziamento delle practice esistenti e lo sviluppo di nuove aree con l’assunzione di professionisti specializzati, in particolare nelle aree di restructuring, tax, M&A e finance. Lo studio partecipa a numerosi network internazionali, con posizioni di leadership in tutte le più importanti associazioni di avvocati: IBA (International Bar Association), UIA (Union Internationale Des Avocats), AIJA (Association Internationale Des Jeunes Avocats), INTA (International Trademark Association). Claudio Cocuzza presiede, inoltre, la Commissione Antiriciclaggio di CCBE (Council of Bars and Law Societies of Europe). pag. 37 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
IL NUOVO FOOD VILLAGE DI BARIBLU IL CENTRO COMMERCIALE SI CONFERMA L’ASSET RETAIL CON LA PIÙ AMPIA OFFERTA GASTRONOMICA DELLA REGIONE PUGLIA
Il Centro Commerciale Bariblu di Triggiano alle porte di Bari, punto di riferimento nel panorama dello shopping della città, ha recentemente inaugurato la più grande Food Court della Regione Puglia, completando la sua offerta merceologica con un sapiente mix tra brand food internazionali, nazionali ed eccellenze locali. Questo importante progetto di riqualificazione ha portato ad una occupancy del 100% e ad un totale di 15 attività ristorative all’interno della struttura. Il nuovissimo Food Village, progettato dallo studio di architettura Design International, si estende su una superficie di oltre 1.500 mq e ospita nove punti di ristorazione più una sala giochi. L’intervento di riqualificazione, ultimato dopo due anni di lavori, ha trasformato il centro commerciale in un ecosistema dinamico e multisensoriale, dove il cibo diventa l’elemento centrale di un’esperienza unica e irripetibile, all’insegna di socialità e condivisione. Inaugurato nel 2007 e dal 2009 in gestione a Svicom S.p.a Società Bene�t, con i suoi 34.000 mq, 90 punti vendita e oltre 4 milioni di visitatori annui, Bariblu è stato riqualificato da Global Mutual, Prelios e Svicom Agency, società di intermediazione immobiliare del Gruppo Svicom. Corrado Di Paolo, General Manager di Svicom Agency approfondisce nei dettagli il
pag. 38 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
rilievo dell’intervento che ha portato alla leadership del centro commerciale in termini di food offer di tutta la regione Puglia.
Corrado Di Paolo General Manager Svicom Agency
Che cosa ha previsto l'intervento di Svicom nel Centro Commerciale Bariblu e quali sono state le principali innovazioni introdotte nella struttura? “Quando abbiamo iniziato a lavorare al progetto, durante il periodo pandemico, il centro commerciale stava attraversando un periodo di difficoltà, non solo in termini di appeal ma anche di layout interno ed occupancy, tanto da sfiorare il 30% di vacancy. Era poco bilanciato tra i piani in tema di anchor store, con scarsa visibilità delle insegne e difficoltà nella pedonabilità. Abbiamo quindi migliorato la percorribilità interna e tutti i collegamenti tra i mall. Ma non solo. La scelta è stata anche quella di aumentare l’attrattività dei punti vendita diventando esclusivisti sulla città, ad esempio portando per la prima volta a Bari brand che non erano ancora presenti.
La riqualificazione ha avuto inizio con l’inserimento di anchor store del calibro di Deichmann e JD Sports; nei mesi successivi hanno fatto il loro ingresso brand come Pepco, Calliope, Candida, Alcott e in ultimo MediaWorld. In seguito, sono stati sostituiti i negozi di vicinato, che erano poco performanti, e al loro posto sono stati inseriti brand nazionali e internazionali. Nell’estate del 2022 è cominciata la riqualificazione dell’area di ristorazione del primo piano, con l’ingresso di McDonald’s e Sangio Bistrot-Caffè, noto brand locale con caffetteria e torrefazione. L’ultimo step è stato il più significativo: l’apertura del Food Village ad inizio dicembre. Si tratta di uno dei lavori più importanti degli ultimi anni nel portfolio di Svicom, ma anche il più complesso, perché siamo andati ad approcciare un mercato, quello della ristorazione nei centri commerciali, che nel Sud Italia non è ben percepito come al Nord. È stata una scommessa vera e propria, perché nonostante Bariblu avesse già sei punti di ristorazione, abbiamo deciso di aggiungerne altri nove portando il totale agli attuali quindici.”
Una scommessa che a quasi due mesi dall’inaugurazione conferma la riuscita del progetto. All’interno di Bariblu, però
le novità interessano anche altri ambiti. Di che cosa si tratta nello speci�co? “Il recente intervento di riqualificazione ha rivoluzionato il layout del centro commerciale, eliminando GLA - quando solitamente se ne aggiunge - per ottenere maggiore reddittività. Nello specifico, è stata sottratta superficie dal mall centrale per ridefinire gli spazi e ottimizzare i flussi pedonali. Un elegante passaggio a forma di clessidra svolge la duplice funzione di collegare le due gallerie di Bariblu aumentando la visibilità dei nuovi brand, ma soprattutto crea uno spazio che rallenta il tempo di percorrenza, e favorisce una permanenza prolungata dei visitatori. A quasi due mesi dall’inaugurazione si è già registrato un forte incremento dei visitatori con un footfall cresciuto a dicembre del 15%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le ricadute positive della riqualificazione quindi sono già tangibili, sia per gli operatori della ristorazione sia per gli altri punti vendita, con un potenziamento della frequentazione in diverse fasce orarie - serali incluse grazie alla presenza della sala giochi -, segno che la strategia di potenziare area food ed entertainment è vincente.” Oltre al food, quindi, anche fashion e intrattenimento per giovani. La forza di Bariblu consiste nella varietà ed ampiezza dell’o�erta merceologica? “Esattamente. Grazie a questo intervento Bariblu crea uno dei mix di insegne più completi dell’intera Puglia, dove la ristorazione diventa un’ancora importante e convive con i brand del fast fashion, dello sport ma anche dell’elettronica leader a livello europeo come MediaWorld. Un’offerta che si completerà nei primi mesi del 2024 con l’apertura di Roadhouse Grill, al primo piano. Con questo percorso Bariblu, conosciuto in precedenza come centro commerciale di fast fashion e shopping, si trasforma in una struttura mixed-use, dove la ristorazione, con quindici store, diventa un elemento di destinazione puro.” Quali sono i brand entrati per la prima volta all’interno di un centro commerciale nella città di Bari? “Alcune delle esclusive sono JD Sports, Deichmann, MediaWorld e McDonald’s. MediaWorld, ad esempio, era
già presente a Bari ma nel contesto di un retail park. E così McDonald’s: era in città ma sempre all’esterno di centri commerciali. Stesso discorso per le realtà nazionali: lo store de La Piadineria è il primo in assoluto nella città di Bari e le eccellenze locali, come la famosa gelateria Sandrino, e Broz Burger, catena già nota nella regione, hanno inaugurato a Bariblu il primo punto vendita in città, all’interno di un mall. Gli imprenditori del luogo, come dimostrano queste scelte, hanno quindi risposto positivamente e con entusiasmo alla sfida di portare le loro attività nel centro commerciale. Nonostante la complessità del progetto hanno investito nella nostra proposta e deciso di crederci, e non solo per la buona reputazione di cui gode Svicom nella regione, ma soprattutto per i track record che abbiamo su tutto il territorio nazionale. Gli imprenditori, con i loro brand, ci hanno seguito. È stata una scommessa, e anche se è passato poco tempo, sembra più che vinta. Questo ci riempie di orgoglio.” Mario Bucca
Mall, Building & Community Management Director Svicom S.p.A. Società Bene�t
Quale ruolo hanno avuto e avranno il CRM e l'intelligenza arti�ciale nella gestione di Bariblu? “Il Customer Relationship Management (CRM) e l'intelligenza artificiale hanno giocato fin da subito un ruolo determinante nella gestione di Bariblu, in particolare attraverso la nostra piattaforma “Mall Portal”. Il CRM, integrato nella soluzione, consente una gestione avanzata delle relazioni con i clienti. Attraverso le funzionalità di Dati di Vendita, Circolari, Documentazione e Comunicazione Diretta, facilita una comprensione approfondita delle attività nei vari punti vendita e promuove una comunicazione efficace tra Direzione e Tenant. Allo stesso modo, anche l'intelligenza artificiale riveste un ruolo fondamentale nell'ottimizzazione dei processi. Sebbene non esplicitamente menzionata, la sua presenza è di grande aiuto nelle funzionalità della piattaforma, contribuendo, ad esempio, all'analisi predittiva dei dati di vendita e all'automazione dei processi autorizzativi nell'Assistenza Tecnica. Tutto questo migliora l'efficienza complessiva a Bariblu, consentendo una gestione più rapida e intelligente delle diverse attività.”
Render Parma Promenade
Nuovi progetti per il futuro? “Sono numerosi i progetti in arrivo. Tra questi, la commercializzazione e trasformazione di Parma Retail è ad uno stadio molto avanzato. Si tratta del primo intervento nel mercato italiano del Gruppo Eurofund, società internazionale di investimento e sviluppo che ha siglato l’acquisizione del centro, che vanta una GLA di circa 40.000 mq, e sarà ufficialmente trasformato nella prima "passeggiata" all'aperto tra shopping e leisure in Italia. Svicom Agency sta portando avanti l'attività di commercializzazione con l’obiettivo di garantire un tenant mix diversificato e innovativo per la nuova destinazione.” L’intervento di riqualificazione completerà l'offerta della struttura grazie all’inserimento di brand di punta dei settori moda, food & beverage e tempo libero, riposizionando Parma Retail come "Parma Promenade". Oltre agli importanti operatori internazionali e nazionali già presenti, come Kiabi, OVS, Tedi, Pepco, Terranova e Cisalfa, faranno il loro ingresso nuovi importanti marchi, che cambieranno in maniera significativa il volto dell’intero centro commerciale. Un altro elemento fondamentale del progetto sarà il focus sulle attività dedicate allo sport e al leisure, a cui verranno dedicati circa 10.000 mq tra aree esterne ed interne. L'intervento di riqualifica ruota intorno all'idea di valorizzare l’intero asset e il suo territorio, riunendo il meglio dello street food, dell'intrattenimento e del tempo libero nella città di Parma. Quello di Parma Promenade è un progetto molto ambizioso, la cui inaugurazione è prevista per la fine del 2025 e che segnerà un avvenimento importante per il presente e il futuro dei centri commerciali in Italia.
pag. 39 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Render Parma Promenade
SPECIALE | Mapic
A CANNES VA IN SCENA IL RETAIL DEL FUTURO
Bilancio positivo per il real estate commerciale, ma solo a metà. È quanto è emerso dall’edizione 2023 del Mapic Cannes. Il settore attraversa una profonda trasformazione, sperimenta e cerca nuove strade: i “big box” ancora resistono, mentre avanza una nuova visione del retail che mette al centro la sostenibilità, le esperienze e l’omnicanalità e ricava nuovi spazi all’interno di grandi progetti immobiliari di Paola Oriunno
Tre giorni di incontri, convegni, appuntamenti e novità. Anzi no: uno e mezzo. Il Mapic Cannes 2023, che anche quest’anno ha ospitato al Palais des Festivals i maggiori player internazionali del retail real estate, è andato in scena in versione “concentrata” con flussi di arrivi nel pomeriggio-sera del 29 novembre e partenze la mattina del 30, focalizzando gran parte degli incontri e degli appuntamenti in 24 ore. L’impressione è che il grande evento si sia svolto tra molte domande e qualche perplessità. Raccogliendo qualche battuta tra gli stand e tra i presenti, il sentiment è che il modo di fare shopping sia cambiato e che il retail attraversi una fase nuova di trasformazione e sperimentazione che mette al centro soprattutto i grandi progetti immobiliari (spesso con arene per eventi) con un po’ di retail e ristorazione intorno. Per il resto, a farla da padroni sono il retail di prossimità e quello urbano. La kermesse non ha sancito la fine dei “big box”, i centri commerciali tradizionali, ma li ha ancora una volta messi in discussione per dare più spazio a “progetti ad uso misto costruiti attorno pag. 40 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
alle esigenze quotidiane degli utenti”, ha detto Francesco Pupillo Director MAPIC - RX France. “Si tratta di progetti che vanno oltre il commercio al dettaglio, per soddisfare qualcosa di più complesso che include tempo libero, cultura, ospitalità, luoghi di lavoro. Per i retailer, questo significa bilanciare la loro presenza fisica e online e adattarsi a nuovi ambienti e luoghi. Molti di questi cambiamenti e progetti sono sperimentali. Questa trasformazione richiederà alcuni anni e noi siamo proprio nel mezzo”.
Sostenibilità e “luoghi da vivere” al centro dell’evento
Tanti gli espositori presenti al Mapic, come Via Outlets, Eurocommercial, Carmila, Nhood, Ingka, JLL, Arcus, Svicom e altri ancora, oltre ai padiglioni di diversi paesi europei. Presenti anche i maggiori operatori immobiliari del settore, tra cui Unibail Rodamco Westfield, Klepièrre, Apsys e tra gli espositori Cenomi, Carmila, Nhood, Ingka, Eurocommercial, Mabanee, ECE e molti altri. Nei giorni della kermesse,
gli oltre 1.500 brand tra leisure e retail e i 4.500 partecipanti al Mapic Cannes hanno guardato tutti in un’unica direzione: una crescita più sostenibile per il futuro. The age of responsible growth: committing to a better future: è stato il fil rouge del salone 2023, con l’obiettivo di discutere come il settore possa garantire una nuova forma di crescita continua e sostenibile attraverso l’adozione di strategie e misure che riducono
Qualche battuta tra gli stand Lucia Riva, Sonae Sierra: “Replicare in altre città il Mercato di Reggio Emilia? Lo stiamo valutando”
Entrecampos, uno dei più grandi progetti a uso misto del Portogallo, con circa 12 mila mq destinati al retail, sviluppato da Fidelidade Property e commercializzato da Nhood
l’impatto ambientale e mettono al primo posto il pianeta e le persone. Dopo il Covid, l’immobiliare commerciale ha puntato sul rilancio con investimenti ESG per abbattere costi ed emissioni e ripensando l’offerta con meno shopping e più servizi. Come garantire un futuro di crescita responsabile è stato il tema dibattuto nel corso dell’apertura da tre autorevoli dirigenti del settore immobiliare. Cindy Andersen, Managing Director di Ingka Centres, ha illustrato la filosofia dell’azienda di “trasformare i centri in luoghi d’incontro che vanno oltre lo shopping. Abbiamo iniziato ad ascoltare i bisogni delle persone”. Joanna Fisher, CEO di ECE Marketplaces, ha sottolineato l’importanza di “ripensare i luoghi” e ha ribadito che le partnership sono una priorità per l’anno a venire, dove “la collaborazione e la flessibilità saranno fondamentali per continuare ad avere successo”.
liari europei. L’espressione “mixed use” è stata tra le più in voga, durante l’evento, a sottolineare l’attitudine dei nuovi player a creare spazi e servizi ispirati all’uso misto delle superfici commerciali. I più grandi player del settore hanno presentato concept di punta come il Galataport di Istanbul e Battersea Power Station a Londra, premiati anche ai MAPIC Awards (vedi box), poi Canopia a Bordeaux, sviluppato da Apsys, e King’s Cross a Londra. Ad accomunare tutte queste novità è la collaborazione con le istituzioni pubbliche per realizzare la città di domani, più resiliente, più sostenibile, più inclusiva e con una solida rete di trasporti.
Una nuova generazione di progetti immobiliari
Ancora una volta, MAPIC è stato il palcoscenico per presentare i più recenti progetti di riqualificazione urbana su scala mondiale, dall’Europa all’Arabia Saudita (Cenomi Centres) al Kuwait (Mabanee) e al Kirghizistan (Manas Tower). Durante il Retail in the City Summit, Nhood ha presentato in anteprima il suo nuovo progetto Entrecampos a Lisbona, mentre è stata annunciata l’acquisizione da parte di Savills di Nash Bond, consulente leader nel settore del retail e del leisure, per ampliare ulteriormente la propria offerta globale. Unibail-Rodamco-Westfield e Digeiz hanno inoltre annunciato una partnership per implementare le soluzioni AI di Digeiz in 24 centri immobi-
Rituals si espande in Asia e punta anche al travel Tra gli ospiti del Mapic anche Raymond Cloosterman (nella foto in alto), Ceo del brand home&beauty Rituals. Nella sua keynote, l’a.d. ha evidenziato i fattori chiave alla base del successo del marchio ed ha condiviso la sua vision sul futuro del retail. Secondo Cloosterman è importante potenziare le esperienze in negozio. “Si tratta di una proposta unica che va oltre i soli prodotti e include servizi e contenuti”, ha detto il Ceo. In cinque negozi europei (non in Italia), Rituals dispone anche di cabine per trattamenti estetici con marchio Mind Oasis. Il sesto aprirà a Berlino
Il gruppo ha inaugurato da pochi mesi il Mercato di Reggio Emilia, trasformando un edificio storico in un luogo di socialità e aggregazione. “Sono state inserite insegne nuove come il caffè Nuvola, una libreria Mondadori e una palestra aperta 24 ore. Il cibo è un elemento centrale del progetto e la food hall, aperta fino alle 23, è diventata un luogo di ritrovo per la comunità locale” spiega Lucia Riva, Leasing Country Manager. Dall’apertura, ad aprile 2023, il Mercato ha registrato oltre 500.000 visitatori e la proprietà “sta valutando la possibilità di replicare il modello in altre città del centro-nord Italia”. Avanza anche il cantiere di Chorus Life, il nuovo smart district di Bergamo. L’investimento complessivo è di circa 100 milioni di euro. “L’arena, che è già stata completata, sarà utilizzata per eventi di musica, sport e spettacolo. Chorus Life ospiterà anche un asilo, negozi di abbigliamento, casa e arredamento, un
nel corso del 2024. L’azienda continua a espandersi rapidamente e i negozi fisici sono parte integrante della sua strategia, generando il 75% delle vendite. Sebbene il 95% del fatturato del gruppo provenga attualmente dall’Europa, nel prossimo futuro l’azienda si concentrerà sull’Asia, come previsto dal piano decennale lanciato due anni fa. L’Europa rappresenta ancora una via di grande crescita – con piani per almeno 500 nuovi punti vendita (incluso il settore del travel) da aggiungere agli attuali 1200.
Mind Oasis, il corner del brand Rituals dedicato al benessere pag. 41 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Galataport, così rinasce il waterfront di Istanbul
Tra i grandi progetti di rigenerazione urbana premiati al Mapic Cannes, spicca il Galataport di Istanbul, inaugurato nel 2022 e nato dalla partnership tra Doğuş Group (Ceo: Ferit F. Şahenk) and Bilgili Holding (Ceo: Serdar Bilgili). Il progetto ha restituito alla città 1,2 chilometri del lungomare del Bosforo, chiusi e abbandonati dalla fine 19esimo secolo, grazie alla costruzione del primo terminal sotterraneo al mondo e trasformando la banchina e gli edifici circostanti del porto storico di Istanbul in un vivace quartiere di gastronomia, arte, cultura e shopping. Con un investimento totale di 1,7 miliardi di dollari su una superficie di 112.000 metri quadrati, il Galataport Istanbul è un mega progetto monumentale perfettamente integrato nel tessuto
centro medico, una palestra, piscine, un centro benessere e una spa. Sul rooftop sarà realizzato un percorso per runner” spiega la manager. “Anche qui la ristorazione è centrale. Su una superficie di 15.000 mq, saranno presenti 3.500 mq dedicati alla ristorazione multifunzione. Lo spazio è stato affidato in toto a un imprenditore bergamasco. In altri punti abbiamo previsto alcuni chioschi” continua Riva. Sonae gestisce 7 centri commerciali in Italia. Fiore all’occhiello è City Life a Milano, aperto nel 2017, che continua a crescere e a migliorare. “È in continua trasformazione. La proprietà sta valutando la possibilità di sostituire alcuni negozi che non funzionano e di accrescere l’area food. Con l’apertura della terza torre, che sarà completata nel 2025, ci sarà spazio per nuovi negozi e servizi” racconta Lucia Riva.
Pierluigi Paolettoni, CBRE: “Per i retailer ci sono margini per espandersi. I settori vincenti: abbigliamento e ristorazione” “Il negozio non verrà completamente sostituito dall’eCommerce e lo sviluppo del retail prosegue supportato dalla tecnologia” ci racconta Pierluigi Paolettoni, Head of Retail Out of Town, allo stand di CBRE. “E l’intenzione dei retailer è di continuare a crescere”. Negli ultimi mesi del 2023, l’inflazione ha spinto i bilanpag. 42 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
della città. Il progetto prevede 230 unità commerciali e di ristorazione (queste ultime costituiranno il 40% dell’offerta) e una superficie totale affittabile di 52.000 metri quadrati, con opzioni dai 20 ai 2.000 metri quadrati.
principali vie di comunicazione. I settori vincenti saranno abbigliamento e accessori per il 34%, seguiti da un 18% che punta alla ristorazione. Sui luoghi, le scelte sembrerebbero privilegiare la ricerca di visibilità sicuri. Centri commerciali dominanti e high street saranno i prediletti.
Laura Poggi, IGD Siiq: “È stato un 2023 faticoso ma di grandi soddisfazioni” Il 2023 per IGD SiiQ si è chiuso con l’inaugurazione del restyling del centro commerciale Portogrande: un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro, una superficie di oltre 20 mila metri quadrati in cui trova posto, oltre a Ipercoop, un mix di insegne nazionali e internazionali e di eccellenze locali. “Il centro, aperto nel 2001, è stato oggetto, a partire dal 2017, di un percorso di riqualificazione ci delle imprese e aumentato i fatturati. strutturale iniziato con l’implementazioNel 2024 dovremo aspettarci la prova ne di opere di miglioramento sismico. La del nove? “I fatturati sono cresciuti ma riduzione dell’estensione dell’Ipercoop i retailer non hanno applicato immeha consentito l’inserimento di tre medie diatamente gli aumenti Istat, altrimenti superfici, con un ampliamento dell’offeravrebbero depauperato maggiormente ta merceologica” ci spiega Laura Poggi, il potere d’acquisto dei consumatori. Direttore Commerciale, Marketing e CSR. Sarebbe stato un boomerang. Il nostro Sempre tra il 2021 e il 2022 è stata reaufficio di “retail intelligence” riguardo lizzata una nuova piazza in galleria, ed è a questo tema ha fatto una valutazione stato messo in posa il nuovo pavimento. più precisa: il primo settore ad applicare Nel 2023, infine, è stato effettuato il reaumenti è stato il food. Per abbigliamenstyling della galleria e delle facciate to e altri servizi l’incremento non è esterne. Il gruppo ha festegstato così netto. Secondo me, giato, a settembre, anche nei numeri positivi c’è sil’inaugurazione delle Ofcuramente una parte di ficine Storiche di Porincremento Istat ma Secondo l’Italy Retail ta a Mare, le antiche c’è anche una parOccupier Sentiment officine navali di te di marginalità in Survey 2023 di CBRE, Livorno. La riquapiù”, spiega Pierlul’87% dei retailer lificazione iniziata igi Paolettoni. Con pianifica di espandere nel 2019 e sospesa il recente report la propria rete di negozi per un anno duranItaly Retail Ocfisici”, il 69% considera te la pandemia, si cupier Sentiment il negozio fisico più inserisce all’interno Survey, CBRE ha indel più ampio piano produttivo dell’online dagato anche i piani di rigenerazione urbadi sviluppo delle reti na del waterfront multidi negozi fisici e della funzionale di Porta a Mare, loro supply chain, in ottica di un complesso che si estende su una crescente integrazione con il oltre dieci ettari, in corrispondenza dei commercio digitale. Dalle risposte racmoli che circondano la Nuova Darsena colte emerge come l’87% dei retailer sia e il Molo Mediceo del porto antico di Liintenzionato a espandere la propria rete vorno. All’interno del progetto di Porta a di negozi fisici nel corso dei prossimi Mare, nel quale il gruppo IGD è entrata nel anni privilegiando maggiormente high 2007, il Gruppo ha già completato la reastreet di primario standing, centri comlizzazione del Comparto Mazzini, di Palazmerciali dominanti all’interno della prozo Orlando e della Torre dell’Orologio. Atpria catchment area e location lungo le
tualmente è in corso anche il restyling del centro commerciale Leonardo di Imola.
Le Officine Storiche di Livorno, la nuova galleria commerciale inaugurata a settembre 2023
Fabio Filadelli, Nhood: “Nel 2024 avviamo il cantiere di Piazzale Loreto, uno spazio di aggregazione restituito alla città” La partecipazione di Nhood, già global sponsor di MAPIC Italy a maggio, arriva all’indomani di due grandi aperture gestite dalla divisione italiana della società, a pochi mesi di distanza, sempre nel 2023: ToDream, il più grande Urban District del Piemonte inaugurato ad aprile 2023 (per il quale si attende nel 2024 l’inaugurazione della fase due) e Merlata Bloom Milano. Per il Gruppo si apre anche un nuovo capitolo che ha già destato interesse da parte di brand nazionali e internazionali nei confronti degli 8.000mq commerciali che confluiranno nel nuovo progetto di rigenerazione urbana di Piazzale Loreto, a Milano. “Uno spazio con nuovi servizi e funzioni, inclusa una speciale proposta commerciale, verde e bello da vivere, aperto ad ospitare manifestazioni culturali ed eventi, nel cuore della città. Con una previsione di 15 milioni di passanti annui” ci racconta Fabio Filadelli, Head of Property Management. Il cantiere verrà avviato, in accordo con le istituzioni, nel primo trimestre 2024 con la traiettoria dell’inaugurazione nel 2026, anno dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina. Con un investimento complessivo stimato di circa 80 milioni di euro, Nhood trasformerà piazzale Loreto in un polo di aggregazione restituito alla comunità. “La piazza sarà connessa al quartiere NoLo per garantire continuità all’asse corso Buenos Aires/viale Monza/ viale Padova” dice Filadelli.
Luca Nasi, Arcus: “Ripartiamo con Westfiled Milano” Novità anche in casa Arcus. “Per quanto riguarda l’ampliamento del Torino Outlet Village, abbiamo iniziato i lavori ad agosto 2023. Apriremo nel primo semestre 2025. Per il Sicilia Outlet Village, invece, siamo in dirittura di arrivo: primavera 2024. Poi, partiamo a febbraio con i lavori sull’outlet di Roma che avrà una gestazione di 15-18 mesi. Proseguiamo in maniera più lenta anche perché nel frattempo è ripartito il mega progetto di Westfield Milano. Ma su questo non ho ancora tempistiche. È ripartita la progettazione, stanno andando avanti le opere di urbanizzazione e stiamo ridefinendo la dimensione, passando dai 148.000 di GLA a circa 100.000. Molto spazio sarà dedicato al social housing, studentati, uffici”, dice Luca Nasi, general manager di Arcus Real Estate. Tra work in progress e novità, il bilancio per Arcus è positivo: “Sentiamo la spinta inflattiva. I fatturati sono in crescita e con il footfall siamo in tutti i casi vicini se non superiore al 2019. Ma sicuramente, per il 2024 è necessario mantenere alto il livello di attenzione” continua Nasi che sottolinea le buone performance del fashion: “Il fatturato è sostenuto per almeno il 60-70% dall’abbigliamento”. Per quanto riguarda la clientela, gli outlet di Arcus guardano verso Arabia Saudita e Corea.
Riparte il progetto di Westfield Milano. In alto, un’immagine del futuro centro commerciale
Rustioni&Partners: “Waltherpark non si ferma, il cantiere va avanti” La notizia della crisi dell’impero immobiliare del magnate austriaco René Benko è arrivata proprio nei giorni del Mapic. Signa, la holding dell’imprenditore, ha urgente bisogno di liquidità e di conseguenza dovrà mettere in vendita più asset societari, partendo dal Chrysler Building di New
York, in un tentativo di evitare il collasso assoluto della società. Finora 43 creditori hanno avanzato richieste per 1,13 miliardi di euro, ma la stampa ipotizza addirittura un buco di 5 miliardi. Secondo le stime di JPMorgan il gruppo Signa ha un debito di 13 miliardi di euro. Proprio nelle ore in cui si è diffusa la notizia incontriamo il team Rustioni&Partners che segue la commercializzazione del progetto di rigenerazione urbana Waltherpark di Bolzano, finanziato da Signa. Come ci hanno spiegato, il cantiere non si ferma. Nonostante i presunti problemi finanziari rilevati a livello internazionale per il gruppo Signa e per il magnate austriaco René Benko, il presidente di Signa Italia Heinz Peter Hager torna a chiarire che la gestione del mega progetto nel cuore del capoluogo non sarebbe in pericolo. “Confermiamo che i lavori stanno proseguendo secondo programma per arrivare all’apertura del centro entro la primavera 2025; il progetto infatti è completamente finanziato e la società proprietaria italiana è autonoma dalla casa madre austriaca. Anche la commercializzazione sta avanzando velocemente, conferma che arriva anche dai numerosi incontri avuti con operatori nazionali e internazionali nel recente Mapic a Cannes, nonostante fossero già di dominio pubblico le notizie sulle difficoltà di Signa all’estero. Non prevediamo un rallentamento delle trattative anche perché abbiamo già raggiunto il traguardo ragguardevole di accordi conclusi pari al 70% della superficie complessiva del progetto con insegne di rilievo nazionali e internazionali”, dice a retail&food Simone Burasanis Head of Shopping Centers, Retail Parks e Stand Alones di Rustioni&Partners.
Silvia Segale, Savills: “Il retail del futuro? Solo una parte di grandi progetti immobiliari” “I centri commerciali stanno cambiando pelle molto velocemente. Non più solo shopping. Hanno un nuovo ruolo, una nuova immagine e anche un nuovo nome. Per i centri sono emerse diverse vocazioni. Se all’inizio erano solo big box in periferia, oggi possono essere il motore di trasformazioni urbanistiche”. Silvia Segale, Head of leasing di Savills vede il retail solo come una parte di grandi, bellissimi e innovativi progetti di rigenerazione urbana in cui la parte commerciale si intepag. 43 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
gra, ma non è il fulcro. “Nuovi quartieri, arene sportive, stadi, studentati, residenze di lusso e convenzionate integrano anche una parte di servizi e commercio. Ma in queste nuove realtà si va prima a creare “vita”, non commercio” dice la manager. Per quanto riguarda i settori merceologici, il fashion è ancora in sofferenza. “Si dovrebbe lavorare di più sul design, sul prodotto, sull’esperienza. Un trend in forte crescita è quello dei marchi di abbigliamento in chiave green, che utilizzano tessuti naturali e raccontano la loro filosofia anche in negozio. I migliori marchi in questo senso sono stranieri, come Ecoalf, e si stanno espandendo anche in Italia”, continua Silvia Segale. “Sicuramente il food non sente crisi. Ma non tutti hanno le idee chiare. Vedremo chi resterà in piedi. Un settore che vedo in forte in sviluppo è il beauty, su cui in Italia eravamo indietrissimo rispetto al merchandising mix di centri commerciali o strade cittadine in Francia o a Londra”.
Studio Conte: “Abbiamo inaugurato Formì e proseguiamo con i restyling di altri centri” Studio Conte ha da poco inaugurato Formì, il distretto commerciale di fronte al casello autostradale Forlì dell’A14. Con 24 mila metri quadrati di GLA, 26 le insegne commerciali presenti (18 punti vendita, 7 proposte F&B e 1 autolavaggio self-service), 300 i posti di lavoro. Il gruppo si è occupato della commercializzazione, del pilotage e dell’assistenza legale e contrattualistica. Il distretto commerciale, da tempo “full occupancy”, è in fase di completamento. Negli ultimi lavori iniziati a febbraio 2023 presso il centro commerciale I Giardini del Sole di Castelfranco Veneto (TV), Studio Conte ha progettato, coordinato e diretto i lavori di sostituzione degli impianti di climatizzazione e riscaldamento - riducendo a zero l’utilizzo dell’energia fossile - di installazione del nuovo isolamento al piano di copertura, di riduzione del rischio sismico, occupandosi anche delle pratiche amministrative per i bonus fiscali.
Netflix e Tomorrowland rivoluzionano il leisure I professionisti del leisure e del food hanno analizzato le catene di ristoranti di successo, concentrandosi sul concetto di leisure, focalizzandosi sull’inpag. 44 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Mercati, sostenibilità e “osterie” protagonisti del food
Il progetto del nuovo parco acquatico di Tomorrowland
gresso nel panorama di nuovi concept innovativi come F1 Arcade e Nikito. Christine Wacker di Netflix ha spiegato come il gigante dello streaming stia sviluppando nuove destinazioni “location-based entertainment (LBE)” attraverso la licenza dei propri format. Oltre a fornire informazioni sul format pop-up Netflix Bites a Los Angeles, che serve piatti tratti dagli spettacoli e serie TV di successo della piattaforma, e sulle future Netflix House (8 mila mq, le prime due in arrivo negli USA nel 2025) Christine Wacker ha spiegato come le vendite di prodotti di merchandising derivati, durante le esperienze live, possano contribuire efficacemente alla costruzione dell’esperienza del consumatore. Gli approfondimenti hanno incluso anche l’analisi della metodologia di business che Netflix segue per sviluppare le attrazioni nelle destinazioni fisiche: dalla ricerca dei migliori partner di categoria, alle ricerche di mercato accurate e super targettizzate fino ai modelli di partnership flessibili. Presentato per la prima volta al MAPIC di quest’anno, Tomorrowland ha presentato il progetto di un nuovo parco acquatico che “ridefinirà il divertimento acquatico”. Sviluppato in collaborazione con Momentum Leisure, il parco offrirà “una visione magica nel regno del leisure” e “un’oasi di relax”.
Sorprende che il vincitore del Mapic Award per la categoria Best Food Hall e Food Court sia un “mercato”. Quest’anno la giuria ha voluto premiare un progetto sostenibile e anche un po’ visionario nella sua semplicità. Il food concept francese targato Biltoki (che in linga basca significa “luogo che riunisce le persone”) è un vero e proprio mercato tradizionale, anzi una “halle gourmande”, dove i produttori locali trasformano il loro cibo in loco affinché tutti possano assaggiarli e condividerli dalla colazione alla cena tra maxi schermi per vedere le partite di calcio, mostre, eventi, concerti. La filosofia di Biltoki è “compra, mangia, condividi”. Attualmente, i mercati sono 11 in tutta la Francia e quello premiato a Cannes si trova a Issy-Les Mouineaux, vicino Parigi. Sostenibile e conviviale è anche il format presentato da Ingka, Saluhall, che debutterà a San Francisco (Stati Uniti) nel 2024. Realizzato in collaborazione con Kerb, operatore britannico in ambito food hall e incubatore di PMI, e Claus Meyer, co-fondatore del movimento New Nordic Cuisine e imprenditore di numerose scuole di cucina, Saluhall ospiterà numerosi produttori del territorio in uno spazio di due piani, con un’ampia offerta di cibo prodotto in loco, un panificio, tre bar, menu con l’80% di cibi freschi e plant based e una scuola di cucina. Il nuovo concept di food hall si affianca al primo city store statunitense di Ikea e all’annuncio della prossima apertura di Hej!Workshop nell’ambito di un piano di investimenti del retailer svedese negli Stati Uniti da 2 miliardi di euro. Da segnalare, nel corso del Mapic, la keynote del Ceo e fonda-
tore di Big Mamma, Tigrane Seydoux. Il brand ha già una struttura internazionale ed è presente in cinque paesi (Regno Unito, Italia, Germania, Francia e Spagna) per un totale di ventiquattro ristoranti gestiti. Il brand è da poco sbarcato anche in Italia con la “trattoria” Gloria a Milano. Seydoux ha ribadito l’originalità del concept che non può essere replicato, e ha esortato i marchi F&B a “osare e fare le cose in grande fin dal primo giorno”. Per lui, il successo del brand è determinato da una filosofia che unisce cibo buono e di qualità, prezzi accessibili, ambiente e fattore umano eccellenti. Tra le prossime aperture, oltre ai paesi europei, Big Mamma arriverà anche a Dubai nel 2024 e negli Stati Uniti.
Le novità in Italia, tra nuove arene e grandi progetti Una close-up sulla community e sul mercato italiano arriva dall’Italy Forum. “In questi giorni abbiamo assistito alla presentazione di progetti di rigenerazione urbana che in questo momento storico rappresentano i più innovativi sia in termini di appeal commerciale che di attenzione alle tematiche ESG per una crescita e sviluppo sostenibile sempre più consapevole”, ha sottolineato Roberto Zoia, Presidente CNCC - Consiglio Nazionale Centri Commer-
ciali nel corso del convegno. Tra i progetti presentati, ricordiamo Nova Coop Torino e la Cantù Arena. Il progetto Nova Coop nasce per dare una nuova vita e una nuova identità all’ex scalo ferroviario Vallino, il sito acquistato da FS Sistemi Urbani a seguito di gara nel dicembre 2015. L’intervento interesserà una superficie di circa 32 mila metri quadrati nel quartiere San Salvario. La superficie complessiva è pari a circa 21.500 mq e prevede uno studentato di circa 10.500 mq e di ulteriori 10.000 mq con destinazioni miste commerciali e di servizi, che comprendono una consistente quota di ristorazione e un superstore Coop di 2.500 mq. Per quanto riguarda la nuova arena di Cantù (sviluppata da una cordata guidata da Cantù Next e il Gruppo Bennet) è partito il conto alla rovescia per la demolizione (a febbraio) e il via al cantiere (aprile 2024). Intanto si delineano i contenuti della struttura che prevede un’arena di oltre cinquemila posti a sedere. L’intervento si sviluppa su una superficie di 28.000 mq. Il complesso è direttamente collegato al centro commerciale adiacente, prevede un’area commerciale di 2.400 mq e un edificio dedicato alla ristorazione. La nuova struttura sarà realizzata entro il 2026 e i lavori partiranno i primi mesi del 2024. Riflettori puntati anche sul nuovo quartiere di Santa Giulia (Lendlease) che si candida a diventare una nuova centralità per Milano, oltre la tappa olimpica del 2026, e che prevede un intervento di circa un milione di metri quadrati e un costo finanziario intorno ai 2 miliardi e mezzo. Il fondo Lendlease MSG Heartbeat è il soggetto attuatore della rigenerazione, a esclusione dell’area dell’Arena e di Esselunga. L’avvio dello sviluppo verticale dell’area è previsto nel corso del 2024.
MAPIC AWARDS TUTTI I PREMIATI Miglior concept: Rituals (beauty&home) Miglior food concept: Doppio Malto Miglior leisure concept: Koezio &Lucky Folks (giochi immersivi) Nuovi concept: Circuit (Ingka Centres, economia circolare) Migliore strategia omnichannel: Hugo Boss Migliore iniziativa sostenibile (retail brand): Decathlon in partnership con Eficia (climatizzazione) Migliore iniziativa sostenibile (property players): Livat One Planet Miglior progetto di restyling e riqualificazione: Norteshopping – The Cookbook & Galleria (Porto, Portogallo) Miglior progetto food hall e food court: Biltoki - Halles D’Issy, Francia (mercato alimentare) Miglior nuovo progetto: Galataport, Istanbul Miglior progetto di rigenerazione urbana: Battersea Power Station, Londra Progetto innovativo: LaStationColis (soluzione “pick up &return”) pag. 45 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
FOOD SPECIALIST | Pizza
LA PIZZA METTE D’ACCORDO IL GUSTO E IL PORTAFOGLIO
Sempre richiestissima, sia al ristorante sia con il delivery, al piatto o al trancio. In entrambe le versioni, viene percepita come economica. E si impone anche per il business lunch. I gusti “ricercati”, invece, non sfondano. Abbiamo interpellato alcuni specialisti di Adriano Lovera
Lo scorso 17 gennaio si è celebrato il World Pizza Day, da un’iniziativa dell’associazione Verace Pizza Napoletana. La festa per il piatto italiano più famoso al mondo ha fatto scatenare gli addetti ai lavori con numeri e statistiche di tutti i tipi. Secondo Coldiretti, in Italia si sfornano 2,7 miliardi di pizze all’anno. Just Eat annuncia che nel 2023 ha recapitato a casa oltre 5 milioni di kg di prodotto (che sono almeno 15 milioni di pizze calcolando circa 300 grammi ciascuna), con in testa margherita, diavola e capricciosa. Bassa o con il cornicione, rossa, bianca, ma anche al trancio, la pizza è un “oggetto” centrale del nostro mercato foodservice. Come va il prodotto? Quali sono le tendenze? Lo abbiamo chiesto a due insegne storiche della pizza al piatto.
Rossopomodoro “apre” all’impasto sottile e amplia i canali di vendita
Rossopomodoro (controllata dal private equity inglese OpCapita) è la catena leader in Italia come numero di pizzerie, con circa 60 ristoranti, diretti e in affiliazione, più numerosi altri punti vendita nel mondo, che vanno dagli Stati Uniti e Canada (grazie a un accordo con Eataly) pag. 46 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
all’Est Europa, passando per Gran Bretagna, Malta, persino Islanda. È presente nei centri città, da Nord a Sud, ma anche in aeroporti e stazioni, centri commerciali e outlet (recente un’apertura a Vicolungo insieme ad Autogrill). Ecco che cosa ci hanno raccontato dalla catena ispirata alla pizza napoletana. “Per fortuna, parliamo di un prodotto che non passa mai di moda” spiega una nota di Rossopomodoro preparata per retail&food. “Tra le preferenze dei clienti, sicuramente si trovano i gusti più tradizionali, in particolare la margherita e la margherita con bufala, ovvero la nostra pizza Verace. Sono sempre quelli che registrano il tasso di vendita più alto. Ma da Rossopomodoro cambiamo il menu due volte all’anno, favorendo la rotazione di prodotti di stagione”. La pizza è il prodotto più venduto. Eppure il brand, anche per catturare tutti i segmenti di clientela (compresa la pausa pranzo di chi lavora) propone una scelta ampia di antipasti, primi, secondi e menu del giorno. “Una scelta vincente al punto che sul totale delle vendite, il pranzo si equivale con il turno serale. Però bisogna tracciare opportune differenze fra cluster, perché noi
siamo presenti in aeroporti, shopping center, centri turistici ed urbani. Quindi ogni ristorante ha caratteristiche differenti in termini di flusso”. Secondo Rossopomodoro, a livello di prezzo, la pizza resta un prodotto democratico, tutto sommato accessibile. “Anche se i trend odierni spingono sempre più la pizza verso un ruolo quasi gourmet, quindi nel corso del tempo anche la percezione del prodotto è un po’ cambiata. Anche noi, negli ultimi anni, ci siamo spinti verso proposte che escono dalla classica napoletana, come la pizza sottile, un prodotto diverso, dal diametro maggiore e con il cornicione più basso che fuoriesce dal piatto. E abbiamo trovato negli impasti alternativi la formula giusta per far dare la possibilità ai
clienti di customizzare il prodotto” spiega ancora l’azienda. La pizza al ristorante è sempre una delle abitudini più amate dagli italiani. Ma il delivery cresce come importanza. “Durante la pandemia, il delivery aveva giocoforza recitato un ruolo molto importante. Ad oggi, i livelli sono sicuramente scesi rispetto al biennio 2020-2021, ma la tendenza dell’ordine a casa è comunque rimasta. Dunque, rappresenta un business su cui ci continuiamo a dedicare con attenzione”.
Quanto funziona ancora il prodotto “pizza? La richiesta è certamente in aumento, dato confermato dal nostro numero di pizze vendute. Nel periodo gennaio-novembre 2022 eravamo a 2,3 milioni, contro i 2,44 milioni dello stesso periodo del 2023.
Quali sono le preferenze dei clienti?
Le 5 top seller sono margherita, regina, diavola, bufala e bella Napoli. Quindi, si prediligono le tradizionali e classiche.
Nella maggior parte dei casi il cliente chiede la pizza, o più persone virano anche su altri piatti?
La pizza rappresenta oltre il 60% delle nostre vendite. Grande spazio trovano anche i dolci della nostra “lifferia” che arrivano al 15%. La nostra proposta di cucina è comunque importante e contraddistingue il format, arrivando a superare il 20 % delle vendite.
Pizzikotto, vincono le “classiche” e funziona anche il pranzo business
Pizzikotto, brand del gruppo Cigierre, controlla una rete di circa quaranta ristoranti tra Nord e Centro Italia, anche in franchising. Deve più della metà dei ricavi proprio alla pizza, anche se nel Laboratorio di Sabbione (Reggio Emilia), centro produttivo del brand, si pone tanta attenzione alla creazione di impasti per i dolci della linea Lifferia (quelli tipici dell’Emilia-Romagna). Abbiamo intervistato Paola Macrì, Business unit manager di Pizzikotto e Temakinho. Paola Macrì, Business unit manager di Pizzikotto
Come chiudete l’anno e qual è la vostra previsione per il 2024? L’anno 2023 si è concluso con una crescita di fatturato rispetto al 2022, che stimiamo continuerà anche nel 2024. È un anno importante, che vedrà anche l’apertura del primo ristorante all’estero, in Francia.
Con un menù caratterizzato dalla pizza, quanto si riesce a lavorare nella fascia di pranzo rispetto a quella serale?
Nel complesso possiamo indicare un 30% a pranzo e 70% per la cena.
La pizza delinea un’offerta indicata al target “famiglia” o è trasversale?
Il target è molto trasversale: dalle famiglie, alle tavolate di amici, fino ai pranzi business, che nel nostro caso godono di un’offerta ad hoc.
A livello di prezzo, la pizza viene ancora vista come proposta economica? Certamente è ancora un prodotto che consente al cliente di contenere il valore dello scontrino che, per la nostra rete di ristoranti, si attesta sui 17 euro.
Quanto conta il delivery? Nel 2023, per quanto riguarda il consumo fuori dai nostri locali, registriamo il 17% in totale, suddiviso in 9,5 % per l’asporto e 7,6 % di delivery.
Trancio: la scelta salva-spesa continua a crescere La pizza al trancio, per il pranzo, la cena o uno snack del pomeriggio, rappresenta oggi la scelta più economica del mercato. E i clienti mostrano di gradirla. Un esempio di questo successo è mostrato da Alice Pizza, catena in rapida espansione, che si appresta a tagliare il traguardo dei 200 punti vendita, che si sono moltiplicati nel giro di pochi anni (erano una quarantina nel 2020). La società si sta affermando nel travel, grazie a un accordo con Chef Express, e stringe alleanze con franchisee di rilievo, come Blooming. Di base, però, c’è un prodotto buono, ispirato alla pizza romana, quindi con impasto leggero e poca lievitazione. E una varietà equilibrata di gusti, compresi quelli stagionali e la focaccia dolce, con Nutella. I pizzaioli di Alice studiano tutti, inizialmente, presso l’Accademia della catena, a Roma. Poi finiscono il pe-
riodo di formazione in pizzeria. L’appetibilità dello scontrino è comunque uno dei fattori di successo. Con questo tipo di prodotto, si riesce a consumare una pausa pranzo tranquillamente sotto i 10 euro di scontrino. Caratteristiche simili tratteggiano anche il diretto concorrente, Rom’antica, la catena di pizze al trancio di Vera Ristorazione (Finiper), circa 50 in tutta Italia (erano la metà nel 2021) tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Marche. Anche Rom’antica propone la pizza romana quadrata, a basso contenuto di lievito, e ogni punto vendita rappresenta un laboratorio a sé stante, con pizzaioli e store manager formati seguendo gli standard del gruppo. Entrambe le insegne lavorano bene sul digitale, grazie a un app che permette di godere di sconti e promozioni (quella di Rom’antica vale per tutti brand del gruppo, compresi CremAmore, Portello Caffe e Ristò) pag. 47 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
FOOD | Bilanci
RISTORAZIONE POST COVID, MARGINI NEGATIVI PER METÀ DELLE IMPRESE A tre anni dalla pandemia, un’analisi dei bilanci 2022 mette in risalto alcune criticità, derivanti dalla crescita dei costi, ma anche da business model sbagliati. Previsioni più affinate e spinta sul controllo di gestione non sono più rimandabili di Emilio Fiorani*
Come va la ristorazione italiana? Il comparto è tra quelli che, tradizionalmente, tirano la domanda, sia nei centri commerciali sia nelle città. Eppure, da un’analisi condotta sui bilanci delle società, emerge una situazione ancora farraginosa. Anche se i ricavi corrono, infatti, non è semplice mantenere i margini. E si scopre che una buona fetta di mercato registri conti in rosso. Abbiamo analizzato i ricavi e i risultati (utili/perdite) delle imprese della ristorazione con somministrazione, basandoci sugli ultimi bilanci depositati (anno 2022, imprese con codice Ateco 56.10.11 e 56.3). Abbiamo limitato il campione a quei soggetti con fatturato annuo superiore a 5 milioni di euro e con più di 100 addetti, isolando così un panel di 101 insegne. Ecco il quadro.
Il fast food in franchising appare un modello vincente
In molti casi, i fatturati sono tornati ai livelli del 2019. Il campione selezionato genera ricavi complessivi per 4,7 miliardi di euro. La situazione, però, non è
pag. 48 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
omogenea e sul settore pesano alcuni fattori precisi: aumento del costo delle materie prime, adeguamenti Istat dei canoni d’affitto, incremento dei prezzi energetici. Tutti costi non sufficientemente compensanti dall’aumento dei prezzi di vendita, dal momento che le imprese hanno scelto di non scaricarli per intero sul cliente finale. Scendendo nel dettaglio, abbiamo scelto di suddividere il campione di imprese in tre categorie. In cima alla classifica ci sono i Best performer, che raggiungono un risultato netto superiore al 5% come rapporto tra ricavi e utili. Si tratta di 22 imprese che fatturano 923 milioni (ossia il 22% del campione come numero di aziende e circa il 19% sul totale ricavi) che messe insieme presentano profitti netti per 84 milioni. In questo spaccato troviamo diversi format di fast food di origine americana, accanto a qualche eccellenza italiana che ha saputo distinguersi e presidiare il proprio mercato di riferimento diventandone leader indiscusso. È interessante notare come in questa categoria si trovi la maggior parte degli
affiliati alle catene americane, elemento che testimonia come un format robusto ed attento ai costi consenta anche agli imprenditori di essere competitivi in tale contesto. La seconda categoria, quella dei Normal, è rappresentata da 51 aziende con un risultato netto compreso tra lo 0 e il 5%. Generano 1,31 miliardi di ricavi e un risultato netto di 33 milioni. È una categoria molto eterogenea, che include marchi storici e piccole realtà imprenditoriali
Il fast food si conferma un business solido.
molto attente ai costi. nel 2022 si trovano appesantite, per un Infine, ci sono i Worst performer ovvero effetto fisiologico legato a queste ope28 aziende che rappresentano un po’ più razioni. della metà della fetta dei ricavi, in questo I numeri, salvo qualche caso di eccelcaso 2,45 miliardi, generando perdite lenza, richiedono una riflessione: copiaper 167 milioni. Queste imprese, però, re dai migliori non è più sufficiente, se possono essere suddivise a loro volta non si è in grado di fare propri i processi tra quelle con un margine operativo lore migliorarli. Le performance migliori do positivo o negativo. Nel primo caso, provengono dalle realtà che nel tempo generalmente si osserva come i flussi di hanno saputo crearsi una reputazione cassa restino elevati, ma il risultato fiforte, un’identità di brand chiara ed un nale risenta degli investimenti messi in value for money ritenuto soddisfacente campo per sostenere la crescita in un dai consumatori indipendentemente dal periodo non facile. Dunque, una volta prezzo. I due temi più critici sulla gestioandate a regime le aperture, i risultati ne dei costi riguardano l’adeguamento economici dovrebbero lievitare. QueISTAT dei canoni di affitto dove i conste imprese dovranno determinare se il tratti siglati in un’epoca di bassa inflaproprio modello di business è ancora atzione, stanno generando incrementi non tuale bilanciando i risultati tra una buona trascurabili sul conto economico in maredditività futura ed una veloce politica niera più evidente per chi presidia i locali di crescita. nelle zone più pregiate delle città. Nel secondo gruppo, invece, è necessario un cambio di strategia poiché i risulSemplificazione e strategia tati mostrano come quella attuale prudente possibili antidoti non offra ormai opportunità In generale possiamo afferdi miglioramento. In quemare che più di un’aziensto gruppo troviamo da su 5 sia in difficoltà. sia marchi noti sia Una spirale inflattiva emergenti, dove gli come quella vista ultimi stanno sconnell’ultimo periotando una scarsa do è una situazione ottimizzazione nuova, che ha colto di processi e una il settore imprepascelta di posiziorato. Inoltre, l’imnamento troppo prevedibilità delle affine ai leader di (fonte Deloitte Foodservice economie ha rivelato Market Monitor) mercato, ma senza quanto la ristorazione riuscire a replicarne i non possa rimodulare il risultati. In tutti i casi, è business in una fase di conimportante evidenziare come trazione delle vendite o di aumento il risultato netto sia influenzato dadei costi, per via di spese “obbligate”, indigli ammortamenti e dagli oneri di avviapendenti dal numero di clienti che affolla mento per i nuovi store. Pertanto, le rei negozi. Serve un forte ripensamento del altà che hanno effettuato molte aperture
Il settore in Italia vale 76,9 miliardi, con una previsione al 2027 di 83,2
BILANCI AI RAGGI X
business model. Il nuovo contesto competitivo non è in grado di premiare nello stesso modo le aziende che adottano la medesima strategia di crescita. Ed emerge un aspetto: i locali non performanti generano notevoli perdite, che in teoria dovrebbero essere riequilibrate dalle location “in utile”. Questo rischio va sempre più considerato con un coefficiente elevato, nella definizione dei piani di crescita. Ripensare la strategia in chiave più prudente, senza per forza spingere su aperture e ricavi ad ogni costo, potrebbe essere una valida alternativa come già sta accadendo in altri settori e Paesi. Accanto a questo, si devono affinare i criteri di previsione della domanda usando nuovi sistemi messi a disposizione dalla tecnologia, rendendo così più robusto il processo di valutazione della location. La semplificazione deve diventare il pensiero dominante nella ristorazione: ridurre i menu e automatizzare i processi sono attività che non possono più essere procrastinate.
Il nodo del personale
Un capitolo importante riguarda l’engagement del collaboratore. L’attrattività del settore è in calo, il personale si sta disaffezionando e spetta alle figure apicali delle aziende di ristorazione iniziare a pensare diversamente da quanto fatto fino ad ora. Le aperture sette giorni su sette, orari dalle 8 alle 22, turni di 6 giorni ed uno di riposo (quando capita), aumento dei pagamenti digitali impongono una scelta strategica diversa con decisioni coraggiose. Nelle proposte verso i lavoratori diventa imprescindibile includere un pacchetto welfare complessivo con una forte attenzione sul life balance. *Co-Founder t+2e Strategic business advisor
Incidenza sul totale dei ricavi
Categoria
Numero
Ricavi (mld euro)
Media ricavi per impresa (mln euro)
Utili (mln euro)
% utili sui ricavi
Best performer
22
0,92
41,9
84,7
9,18%
Normal
51
1,31
25,6
33,7
2,56%
Worst performer
28
2,45
87,5
-167,8
-18,2
Totale campione
101
4,68
46 mln
-49
-
Campione di 101 imprese, con codice Ateco 56.10.11 e 56.3, con fatturato superiore a 5 milioni di euro annui e con più di 100 addetti pag. 49 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
A cura di Beatrice Ramazzotti
Il paesino con la torre di Luca Beretta, direttore generale di Amedei “Si fidi di me Padre, sono un bravo ragazzo”. Con questa frase - e un’opera di convincimento durata quasi due mesi - Luca Beretta, classe 1965, manager con trenta anni di esperienze nazionali e internazionali, ha convinto il parroco del paese ad affittargli una casina nel centro storico. Ho conosciuto Beretta durante la visita alla Amedei di Pontedera (Pisa), storica azienda toscana che dal 1990 produce cioccolato di eccellenza e di cui Luca è direttore generale dal 2022. Mi aspettavo una catena di produzione frenetica alla Willy Wonka, inve-
ce ho scoperto una realtà intima e artigianale, in cui il tempo, le relazioni umane, la passione e l’alta qualità delle materie prime legano poco più di trenta persone in un ambiente in cui l’olfatto gode di sollecitazioni sublimi. Dopo la stretta di mano, Beretta mi colpisce con una frase: “Abito lassù – dice indicando un paesino sulla collina – i miei vicini hanno 80 anni e se non mi vedono tornare la sera stanno in pensiero”. La giornata nella fabbrica di cioccolato prosegue tra spiegazioni, degustazioni, visione di macchinari in funzione, eppure quella frase mi resta in testa: Beretta è un professionista di lunga data che ha ricoperto ruoli apicali in grandi aziende, sia sul mercato italiano che estero. È nato a Roma, si è laureato in Economia e Commercio, parla tre lingue, il lavoro lo ha portato negli Stati Uniti e nelle più grandi città italiane. Me lo sono immaginato in stanze di hotel oppure in appartamenti cittadini dove si torna solo per dormire, e ora è qui, che si preoccupa che qualcuno si preoccupi per lui. “Ogni volta che facevo i test psico-attitudinali i risultati erano sempre gli stessi – racconta – Le grandi aziende e le multi-
pag. 50 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
nazionali non sono il contesto per me più consono, mentre in realtà più piccole e in imprese familiari posso rendere al meglio. Alla fine evidentemente la mia natura mi ha portato dove sono”. Dopo l’assunzione, la ricerca di una casa lo aveva mandato in crisi: tra affitti brevi, turisti e studenti, sembrava impossibile trovare un alloggio nella piana pisana. Poi un giorno l’intuizione: “Dalla finestra dell’ufficio guardavo spesso quel paesino con una torre sulla collina, un giorno ho deciso di prendere la macchina e andarci”. Beretta scopre così un gioiello dove abitano 380 persone, ma non vede agenzie, né cartelli Affittasi; ci sono solo un bar, la Posta e la sede del PD, e perciò a chi si rivolge? Al proprietario del bar, centro di aggregazione sociale e punto informazioni del paese. E lui lo indirizza verso il parroco. Le cose sembrano andare nel verso giusto: il prete ha un appartamento fatto apposta per Beretta, ma la contrattazione (che non è economica, bensì sociale) va avanti per due mesi, fino a quando il parroco consegna le chiavi a quel manager “bravo ragazzo” di 58 anni. “Tutti in paese sapevano già chi fossi prima di fare il trasloco. Qui lo straniero fa notizia e io amo integrarmi con le persone del posto, creare legami quotidiani e poi apprezzo lo stile di vita semplice, sereno, per niente consumistico. Le mie giornate iniziano con la colazione al bar e i racconti sulla caccia al cinghiale o i problemi delle galline nel pollaio. L’età media è alta, ma ci sono anche coppie coi bambini. Per tutti sono “quello che viene da Roma. Il primo giorno che mi sono recato alle poste per pagare un bollettino l’addetta allo sportello sapeva già chi ero e dove lavoravo, ‘Come va il cioccolato?’, mi sono sentito dire”. Insomma, dopo tante esperienze e altrettanti chilometri, Luca Beretta in questo micro villaggio toscano ha trovato la sua dimensione lavorativa e umana. Nei fine settimana raggiunge la famiglia a Roma e la domenica sera riparte alla volta del paesino. Sia mai che i vicini di casa stiano in ansia se non lo vedono tornare.
La nuova pubblicazione con tutti i decisori delle catene f&b Uscita giugno 2024 in occasione
di DFM Dire Fare Mangiare
Supported by
AIGRIM
Associazione delle Imprese di Grande Ristorazione e servizi Multilocalizzate
Per informazioni su come partecipare online@edifis.it pag. 51 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
GDO | Protagonisti
METRO. I PRIMI RISULTATI DELLA STRATEGIA 2030…. L’anno scorso METRO Italia ha cambiato guido, con l’arrivo come Ceo di Arnoud J. van Wingerde. METRO è il più importante specialista della food distribution per l’horeca con focus sulle imprese della ristorazione di taglia medio-piccola (21 milioni in tutto il mondo), presente in 35 Paesi con oltre 150.000 collaboratori. I marchi principali sono Metro e Makro nei cash & carry, e Real nei supermercati (un’insegna molto nota soprattutto in Germania, mentre Metro è un global brand). Metro Italia ha 49 punti vendita in 16 regioni, 2 depositi per il canale FSD (Food Service Distribution) e circa 4.000 dipendenti e 800 fornitori partner presenti sull’intero territorio italiano. Tra ripresa dei consumi, inflazione e incertezza finanziaria, il 2023 è stato un anno certamente impegnativo. Il recupero sul pre pandemia per l’horeca sembra però ormai completato. Le sfide che il pag. 52 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
nuovo management è stato chiamato ad affrontare trovano così una prima importante conferma. L’anno fiscale 2022/2023 si chiude con un fatturato di 1,97 miliardi (+9,4 rispetto all’anno precedente). Numeri positivi anche quelli globali del Gruppo METRO AG: 30,6 miliardi di fatturato (+2,7% rispetto al 2021-2022).
di Mario Sassi, senior advisor e blogger
sortimento declinato sulle loro esigenze, ridurre l’impatto delle nostre operazioni sull’ambiente per confermarci come partner d’eccellenza per i professionisti dell’HoReCa” ha affermato Arnoud J. van Wingerde, Amministratore Delegato di METRO Italia. Gli ottimi risultati sono
Avanti con il consolidamento
“L’anno fiscale che abbiamo concluso è stato sicuramente sfidante e, nonostante l’incertezza data dal contesto macroeconomico, abbiamo raggiunto traguardi di cui siamo molto soddisfatti. L’Italia si conferma uno dei mercati chiave per la crescita di METRO a livello globale. Nel nuovo anno porteremo avanti la nostra “Strategia 2030” con tre obiettivi ben chiari: consolidare il nostro business multicanale, rispondere sempre meglio alle richieste dei nostri clienti con un as-
Arnoud J. van Wingerde, amministratore delegato di METRO Italia
stati spinti dal +6,5% delle vendite del nuove lampade a LED e nuovi sistemi di Cash&Carry (1,53 miliardi di euro), +17,3 regolazione negli store di Cesano, Cini% del FSD – Food Service Distrisello e Como. bution (434 milioni di euro), Guardando invece a quanmentre arrivano ottime to fatto per combattere notizie sul fronte delle lo spreco alimentare, vendite dei prodotti l’azienda ha ulteriora marchio METRO mente consolidato (e +25,7% a 622 mila collaborazione Nel nostro Paese ha 49 lioni di euro). Posicon la Fondazione punti vendita in 16 regioni, tivo l’andamento Banco Alimenta2 depositi per il canale FSD anche del Mercare donando ecce(Food Service Distribution) to Online, lanciato denze di prodotti e circa 4.000 dipendenti a luglio 2022, con pari a 5.5 milioni di e 800 fornitori partner 12,6 milioni di euro euro. Il Cash&Carry, di vendite. Ottimizzache rappresenta il 77% zione dell’assortimento delle vendite totali di e dell’esperienza di acquiMETRO Italia, ha registrasto, digitalizzazione, valorizto un fatturato di 1,5 miliardi di zazione dei prodotti a marchio e dei euro (+6,5% e +93 milioni di euro sul localismi saranno i pilastri della Stra2021-2022). Crescita a due cifre anche tegia 2030 per l’Italia. Tra gli ambiziosi per il canale Food Service Distribution traguardi raggiunti ci sono anche quelli (FSD), che ha chiuso l’anno con un fattuESG, un pilastro chiave per l’azienda che rato di 434 milioni di euro (+17,3 % e +64 con la nuova strategia presentata nel milioni di euro rispetto al 2021-2022). Lo 2022 punta a essere “Carbon Neutral” sviluppo di questo canale sarà una delle entro il 2040. priorità di METRO nel 2023-2024. Grazie alle consegne effettuate dagli Store e Passi avanti sull’ESG dai due depositi di Siziano (Pavia) e Fara Dal punto di vista della sostenibilità amSabina (Rieti), METRO è in grado di ragbientale, importanti sono i passi avanti giungere i Clienti in tutte le sedici regiocompiuti dall’azienda rispetto all’anno ni in cui è presente. precedente, evitando l’immissione in atmosfera di circa 3.000 tonnellate di Avanza l’eCommerce CO2. METRO ha ridotto del 25% i consuSull’andamento di METRO Italia nel mi di gas metano, del 14% quelli di acqua 2022-2023 hanno inciso anche le ote del 5,5% quelli di energia elettrica. Ritime performance del Mercato Online, sultati resi possibili grazie ai progetti di presente oggi in Italia, Germania, Spadecarbonizzazione e al programma di gna, Portogallo, Paesi Bassi e Francia. In sensibilizzazione dei punti vendita, MEItalia il canale di vendita online lanciato TRO GO. Due sono i progetti principali a luglio 2022 ha registrato una crescita che hanno portato a questi risultati: il rinnovamento di tutti i banchi refrigerati e degli impianti di refrigerazione neSUDDIVISIONE gli store di Cesano, Como, Castellanza, Genova, Merano, che utilizzano solo refrigeranti naturali (CO2); il rinnovamento degli impianti di illuminazione con
METRO ITALIA
esponenziale, chiudendo l’anno fiscale a 12,6 milioni di euro di fatturato. È un marketplace aperto a tutti, anche a chi non ha la partita Iva e la tessera Metro, dove è possibile trovare oltre 100.000 prodotti messi a disposizione da oltre 200 aziende partner. Per lo smistamento dei prodotti METRO si avvale di un magazzino operativo da luglio 2022 a Casei Gerola (Pavia). Oltre ai prodotti presenti nei magazzini Metro Italia, è possibile accedere anche a quelli dei fornitori, che grazie al Mercato Online consente di fornitori di Metro Italia di vendere direttamente il proprio assortimento gestendo la spedizione al cliente finale rafforzano così la partnership. I risultati aprono scenari interessanti anche per quelle realtà della GDO che stanno investendo in questo canale di vendita in grado di andare oltre i propri punti vendita fisici e le loro zone di insediamento tradizionale.
VENDITE IN ITALIA
Cash&Carry
77%
1,53 miliardi
Food Service Distribution
33%
434 milioni pag. 53 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Focus Franchising a cura di Massimo Barbieri, titolare di SOFI Massimo Barbieri
Affiliazione, formula giusta per approcciare il mercato europeo Londra, per retail, ristorazione e Franchising, gioca un importante ruolo di “hub” nello scacchiere dello sviluppo internazionale. È infatti la città che spesso viene scelta dai brand d’oltreoceano per entrare in Europa e successivamente lanciare il franchising. Allo stesso modo è la città “vetrina” scelta dai marchi italiani quando escono dal nostro Paese e vogliono farsi conoscere. Un’apertura a Londra assume quindi un significato strategico che va ben oltre il mero computo numerico: indica la determinazione con cui si vuole sviluppare in un intero continente. Per questo motivo è di grande importanza la recente apertura del nuovo Kebhouze nella prestigiosa Oxford Street, in una sede che copre addirittura quattro piani. Un opening che non passa inosservato e testimonia la volontà di questa azienda di crescere anche all’estero, anche grazie all’affiliazione, dopo avere aperto oltre 20 locali in Italia in soli 2 anni e un punto vendita in Spagna. Londra non è nuova ad operazioni di questo genere. È stata già scelta in passato da catene made in USA per affacciarsi sul vecchio continente. Per esempio, il primo Five Guys europeo, nel luglio del 2013. Oggi la catena ha oltre 150 location nel Regno Unito. Allo stesso modo è emblematica la case history di KFC: nel Regno Unito è stato aperto il primo locale europeo, in una cittadina più piccola, Preston, nel Lancashire. Oggi i KFC sono più di 1.000 e di questi ben il 95% è in franchising. A questo proposito, è stato annunciato che nel 2024 KFC comprerà i 218 locali del suo principale franchisee (Eg). Simile è la storia di Krispy Kreme Doughnuts, oggi controllata di JAB Holding Company, arrivato nel 2003 a Londra dentro i famosi grandi magazzini Harrods. Anche qui, stesso schema: dopo avere aperto con un locale in gestione diretta della casa madre è stato introdotto anche lo sviluppo in franchising. A fine 2022 i locali di questa catena in UK erano 125. Ed ancora un altro esempio dagli States: Chipotle Mexican Grill ha inaugurato il suo primo locale in Europa nel Maggio 2010 proprio a Londra. Oggi Chipotle, che vanta oltre 3.000 punti vendita negli USA, ha 15 locali nel Regno Unito. La catena
pag. 54 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
ha annunciato la sua apertura alla formula del franchising grazie ad un accordo siglato con Alshaya Group per lo sviluppo in Medio Oriente. Pizza Hut ha aperto il primo locale nel 1973 a Londra ed oggi in UK ha oltre 700 punti vendita, anche in Franchising, e lo stesso vale per Domino’s Pizza, che ha aperto a Luton nel 1985: oggi si trova in oltre 1.200 location. Big Mamma Group, che pochi giorni fa ha aperto il primo locale a Milano, il Gloria, è a Londra che han iniziato l’espansione fuori dai confini francesi. Anche Starbucks ha iniziato il suo sviluppo in Europa a Londra, in Kings Road, era il 1998. Oggi in UK ci sono più di 1.100 locali della sirena! Tutte storie di buon auspicio per i nostri connazionali che aprono nel Regno Unito. Già, ma gli italiani? Essere a Londra è molto impegnativo e ne sanno qualcosa marchi come Princi, Giovanni Rana, Grom o La bottega del Caffè, presenti per alcuni anni ma ora non più. Oggi c’è una discreta rappresentanza di catene italiane nella capitale inglese, ma prevalentemente a gestione diretta. I Rossopomodoro sono 4, 3 gli Obicà. Ricordiamo un miscusi in Covent Garden, un flagship Lavazza, Caffè Vergnano e Caffè Pascucci e due pizzerie Berberè. Poke House nel 2021 ha acquistato a Londra la catena Ahi Poké ed oggi ha 11 punti vendita. Doppio Malto si trova a Glasgow ed a Newcastle, in entrambi i casi in Joint Venture con un partner locale. Ed è una bella storia italiana, per la precisione siciliana, quella di Prezzemolo & Vitale, che oltre ai 7 punti vendita di Palermo ne conta da anni 4 a Londra. Prezzemolo e Vitale è una realtà ancor oggi di proprietà dei fondatori che la guidano con grande passione. A Palermo alcuni locali hanno il “retrobottega” in cui gustare i prodotti. A Londra ci sono alcuni spazi più piccoli in cui è comunque possibile sedersi per assaporare l’offerta con una accoglienza ed una convivialità tipicamente siciliana. Espandersi all’estero richiede impegno, ed in un’ottica di lungo periodo una presenza a Londra assume sicuramente un valore simbolico importante, non solo per la ristorazione (lo ha positivamente riscontrato Kiko Milano, per fare un esempio). Vengono in mente le parole del brano “New York, New York”, reso celebre da Liza Minelli e Frank Sinatra: “If you can make it there, you’ll make it anywhere”.
FOCUS | Associazioni
nato annualmente, che fotografa i numeri della distribuzione moderna in Italia, regione per regione. Tra i lavori più significativi, c’è anche il Report di sostenibilità di settore (redatto insieme all ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) che analizza nel dettaglio le best practice e i risultati raggiunti dalle imprese associate, appunto nell’ambito della sostenibilità.
FEDERDISTRIBUZIONE: LA PRIORITÀ È DIFENDERE IL POTERE D’ACQUISTO Reduce dal successo della recente fiera Marca, che si è svolta a Bologna il 16 e 17 gennaio, Federdistribuzione, da decenni, riunisce e rappresenta diverse aziende della distribuzione moderna, alimentare e non, che operano con reti di negozi fisici e attraverso l’on line. Le imprese associate, una cinquantina, realizzano un giro d’affari stimato in oltre 83 miliardi di euro, che corrisponde a più del 50% del totale fatturato dalla distribuzione moderna alimentare. Fra i soci ci sono tutte le principali insegne della Gdo, ma, come detto, l’elenco contiene tanti colossi della distribuzione al di là dell’alimentare, come i big del fai da te (Brico, Brico Io, Leroy Merlin, Obi, Tecnomat), c’è Ikea, accanto a insegne di moda/accessori come Coin, Rinascente e Max&co, o come Kiko e Percassi. Rappresentano una rete distributiva di oltre 19.500 punti vendita e danno occupazione a più di 240.000 addetti.
I principali campi di attività Normativa Federdistribuzione ha una direzione dedicata (Normativa e Rapporti istituzionali) con il compito di assistere e aiutare le imprese associate nell’ottemperare le normative vigenti.
Carlo Alberto Buttarelli, presidente Federdistribuzione
Rapporti territoriali Federdistribuzione mette a disposizione degli associati una sezione che ha il compito di sostenerne gli interessi a livello locale, in primo luogo nei rapporti con le amministrazioni pubbliche, così da favorire lo sviluppo. Lavoro e CCNL La sigla offre una consulenza costante per tutto quel che riguarda l’ambito sindacale e la corretta applicazione dei contratti di lavoro, fino alla normativa giuslavoristica, previdenziale e sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Federdistribuzione è firmataria, con le sigle sindacali, del contratto collettivo nazionale della distribuzione moderna organizzata. Europa Federdistribuzione è tra i membri fondatore di EuroCommerce, associazione di riferimento per il settore retail in Europa. Forte di questo, svolge un ruolo istituzionale di presidio circa i principali dossier comunitari che riguardano il settore. Ufficio studi e ESG Tramite il suo ufficio studi e ricerche, Federdistribuzione produce periodicamente report sul settore, tra cui la Mappa del sistema distributivo italiano, un appuntamento consueto, aggior-
Buttarelli: “Ecco gli obiettivi per il 2024” “Federdistribuzione sostiene le istanze delle imprese della distribuzione moderna in tutte le sedi istituzionali, sia a livello locale, nazionale ed europeo, con l’obiettivo di favorire la crescita delle aziende e contribuire allo sviluppo economico del Paese” commenta il presidente, Carlo Alberto Buttarelli. “Il settore è impegnato da molti mesi a contrastare le dinamiche inflattive a difesa del potere d’acquisto delle famiglie e ha sostenuto attivamente anche iniziative del Governo come la carta ‘Dedicata a te’ e il ‘Trimestre anti-inflazione’. Nei prossimi mesi rimarrà fondamentale sostenere la domanda interna. Continuerà pertanto l’impegno da cui dipende la tenuta delle tante filiere d’eccellenza del Made in Italy e l’equilibrio complessivo del sistema Paese. Sono numerosi i temi in cui siamo attualmente impegnati: a livello europeo ci sono ad esempio la nuova proposta di regolamento sui termini di pagamento, l’EPR - Extended Producer Responsability, il regolamento sugli imballaggi e sul cauzionato, mentre a livello nazionale la richiesta di abrogazione o l’ulteriore rinvio della plastic tax e della sugar tax, la riduzione delle commissioni sui buoni pasto nel settore privato, gli incentivi per l’innovazione e la digitalizzazione nel settore distributivo in riferimento al Piano Transizione 5.0”.
FONDAZIONE
1960
SOCI
51
ASSOCIAZIONI FEDERATE
ADA (Associazione Distributori Associati), ADIS (Associazione Distribuzione Ingrosso a Self-Service), AIRAI (Associazione Imprese Retailers Alimentari Italiane), ANCIDIS (Associazione Nazionale Commercio Imprenditoriale al Dettaglio e Imprese Specializzate Non Food), FDF (Federdistribuzione Franchising).
COMITATO ESECUTIVO
Carlo Alberto Buttarelli (presidente), Cristina Gabriella Sara Broch (vice presidente), Giorgio Santambrogio (vice presidente vicario), Adriano De Zordi, Paola Accornero, Filippo Fabbri, Gabriele Villa, Cristophe Mosca, Massimo Veronesi, Marco Melzi, Massimiliano Silvestri, Arnoud Van Wingerde, Massimo Iacobelli, Maniele Tasca pag. 55 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
NEWS | ESG
Autogrill e My Chef premiate al Marconi di Bologna in collaborazione con Plastic Free Onlus
Nell’estate 2023 Aeroporto di Bologna, in collaborazione con Plastic Free Onlus, ha dato il via ad un percorso di progressiva riduzione ed eliminazione della plastica monouso nei punti di ristorazione in aeroporto. All’iniziativa hanno partecipato tutti gli operatori del food & beverage e l’operatore del Duty Free presenti al Marconi. Attraverso le soluzioni adottate in questi mesi, si stima che nel 2024 le bottigliette di plastica vendute in Aeroporto si ridurranno di oltre 500.000 unità, inoltre le plastiche monouso si ridurranno di circa il 50%. Plastic Free Onlus e Aeroporto Marconi di Bologna hanno premiato le aziende più virtuose rilasciando il riconoscimento “Plastic Free” o “Plastic Reduction”. Tra le società premiate anche Autogrill Italia (per i punti vendita Bottega, Tentazioni, Puro Gusto e Sky Lounge), My Chef Ristorazione Commerciale per Briciole e Vyta Bistrot e Heinemann Italia per i p.v. Duty Free (tutti i premiati nella foto).
Humana e Unes Supermercati: raccolti oltre 7.800 tonnellate di abiti usati
Grazie alla collaborazione con la catena di grande distribuzione organizzata Unes Supermercati, dal 2000 al 2022 Humana People to People Italia ha dato una seconda vita a oltre 7.800 tonnellate di abiti. Tutto ciò è stato possibile grazie al sostegno dei clienti e dei dipendenti di Unes che hanno donato i propri indumenti negli oltre 70 contenitori di Humana, posizionati in prossimità dei punti vendita della nota insegna della GDO. Gli abiti usati raccolti dall’organizzazione negli oltre 5.000 contenitori presenti sul territorio italiano vengono valorizzati e trasformati in risorse preziose per finanziare i progetti di sviluppo che la Federazione di Humana People to People realizza nel mondo, raggiungendo ogni anno 16 milioni di beneficiari. Nel 2023, Humana Italia, anche grazie ai fondi ottenuti dalla valorizzazione dei capi raccolti, ha sostenuto interventi negli ambiti dell’istruzione, della prevenzione e della tutela della salute, dell’aiuto all’infanzia e dell’agricoltura sostenibile.
Osservatorio Packaging (Nomisma): italiani sempre più attenti al packaging sostenibile
Nomisma ha presentato l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo. Al centro del focus la presentazione dei risultati di un’originale indagine condotta su un campione rappresentativo di responsabili di acquisto tra i 18 e i 70 anni con l’obiettivo di identificare stili di vita e abitudini sostenibili degli italiani, con una particolare attenzione al ruolo svolto dal packaging sostenibile nei modelli d’acquisto alimentare degli italiani. Nello specifico, dalla ricerca emerge che più di 6 italiani su 10 considerino il packaging come uno dei problemi più gravi a livello mondiale. La dimostrazione di queste abitudini riflette un maggiore impegno nel ridurre l’impatto ambientale delle proprie azioni: 1 italiano su 2 dichiara di adottare con maggiore frequenza scelte di consumo più sostenibili rispetto a 5 anni fa. Per gli italiani la sostenibilità passa dunque anche dal carrello della spesa e in tale quadro la sostenibilità della confezione rappresenta un aspetto assolutamente cruciale per contribuire a rendere un prodotto alimentare sostenibile.
Just Eat e Cirfood a sostegno del Ristorante Solidale della Caritas
Per contrastare della lo spreco di cibo, Caritas Ambrosiana da qualche anno ha avviato, insieme alla piattaforma di delivery Just Eat, il progetto denominato Ristorante Solidale, un servizio di redistribuzione alimentare da destinare alle persone svantaggiate che si rivolgono all’ente della Cei: ogni mese e mezzo Caritas riceve circa duecentocinquanta pasti, tra il Refettorio Ambrosiano e le comunità. “Organizza tutto Just Eat – spiega Andrea Fanzago, responsabile Area Povertà Alimentare Caritas Ambrosiana –. Avvisano quando ci inviano il cibo, confermando quantità e tipologia per corrispondere alle varie diete religiose e alle intolleranze. Successivamente, lo giriamo alle comunità e al Refettorio”. Caritas ha inoltre stretto un accordo con Cirfood (Società Cooperativa Italiana di Ristorazione) nell’ambito della ristorazione industriale e con L’Oréal, ritirando le eccedenze dalla mensa aziendale una volta ogni sette giorni. pag. 56 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Osservatorio Collaborations e Co-Branding a cura di BRAND JAM di Paolo Lucci
Crescono le branded partnership nel food retail italiano Brand Jam osserva il mondo della brand innovation, sezionando con il suo Osservatorio Collaborations più di 300 casi innovativi ogni trimestre. Nella rubrica di questo numero di Retail & Food ci occupiamo delle attivazioni di branded partnership nel food retail, in occasione della collaborazione tra Rossopomodoro e Disney.
La catena di pizzerie ha infatti lanciato recentemente un menù bimbi creato ad hoc per rendere il momento del pasto divertente e piacevole per tutta la famiglia. Un progetto basato su un accordo di licensing, tramite il quale Rossopomodoro utilizza i personaggi Disney, amati da bambini e adulti, per arricchire con giochi sulle tovagliette e pedine da collezionare un menu rassicurante per i genitori. Rossopomodoro entra così nel settore, non ancora così affollato in Italia, del licensing dei servizi di ristorazione, guidato dal superconsolidato Happy Meal di McDonald’s. Potrebbe essere un segno dell’evoluzione del mercato italiano della ristorazione organizzata verso quelle strategie globali vincenti che caratterizzano il mercato in America, in Asia e Medio Oriente. Aggiungere ai propri prodotti e servizi un livello narrativo di entertainment alla ricerca di rilevanza, esclusività, o di traffico sul punto vendita, o di fedeltà dei clienti è infatti una strada percorsa da molti player del settore, ed è una strada che può portare a sviluppare menu tematici in concomitanza di lanci di film blockbuster (è il caso recente di Burger King e del Whopper rosso dedicato a Spiderman across the Spiderverse in USA), ma anche a sviluppare locali in licenza, come il Frank Sinatra Bar & Lounge di Nashville. Frank Sinatra è un esempio di “racconto” distintivo,
basato sul “lascito culturale” del crooner, che rende credibile (per il pubblico americano) l’influenza del gusto italiano su una classica steak house americana. La firma e il logo di Frank Sinatra su tutta l’immagine coordinata, oltre alla colonna sonora e alla musica dal vivo in programma totalmente dedicate, sono i dettagli esecutivi su cui si basa questo racconto. Licenziataria del locale è Icon Entertainment & Hospitality, licenziataria anche di Johnny Cash per il Johnny Cash BBQ e il Johnny Cash Museum, e questo non deve stupire. Essere addentro al modello di licensing rende molto più chiare le grandi opportunità offerte dell’applicazione del modello alla ristorazione. È dallo stesso punto di partenza infatti che Pianoforte Holding, forte delle esperienze di licensing vissute con Yamamay e Carpisa, ha lanciato la catena di ristoranti da esportazione, ispirata a Sofia Loren, di cui la controllata Dream Food è diventata licenziataria con Sophia Loren Original Italian Food. “Negli anni centinaia di insegne hanno sfruttato la sua immagine strumentalizzandola senza un preciso accordo” ha dichiarato Luciano Cimmino a Pambianco News durante il lancio, “le ho spiegato che era ora di finirla con questi ‘abusi’ e che il suo nome andava tutelato. Oggi noi siamo licenziatari, le riconosciamo un compenso in base al fatturato”.
Forse due casi non sono sufficienti per definire l’ingresso del licensing nella ristorazione italiana una “tendenza”. Certo è che il panorama competitivo si sta avviando verso una forte professionalizzazione, e i player stanno sperimentando sempre nuove tecniche di marketing e comunicazione. Efficacia e accessibilità del modello potrebbero diventare due acceleratori.
pag. 57 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
World Travel Retail
Candace McGraw nuova presidentessa ACI World
MONTREAL – Aci World ha nominato come nuova presidentessa Candace McGraw, attuale Ceo dell’aeroporto internazionale Cincinnati/Kentucky del Nord. È la prima volta per una donna alla guida della sigla mondiale dei gestori aeroportuali. McGraw, già vice presidente, presiede il Consiglio direttivo mondiale (WGB) dell’Aci, composto da 28 amministratori delegati di aeroporti nominati dai Consigli direttivi regionali dell’ACI, oltre al presidente uscente. Il mandato biennale durerà fino a dicembre del 2025.
Bottega Prosecco Bar arriva anche ad Abu Dhabi
ABU DHABI – Bottega Prosecco Bar investe ancora sugli Emirati Arabi. Dopo il successo del wine bar di Dubai, ecco il bis con l’inaugurazione presso le Partenze del Terminal A di Abu Dhabi. “Il nuovo Prosecco Bar è la conseguenza diretta del gradimento del nostro format nel vicino scalo di Dubai. Quest’area geografica è diventata negli ultimi 10 anni uno snodo primario per i voli intercontinentali che collegano Europa, Africa, Asia e Pacifico” ha dichiarato il presidente della società Sandro Bottega. Il format è stato lanciato nel 2014 a bordo della nave Cinderella del gruppo Viking. Nel corso degli anni è stato poi introdotto all’interno degli aeroporti internazionali di Roma Fiumicino, di Dubai, di Venezia, di Istanbul, di Londra Stansted, di Birmingham, di Praga, di Bologna, di Milano Malpensa e dei due scali bulgari di Burgas e Varna, più altre location cittadine.
Vendite record per Dubai Duty Free, con i russi in prima fila
EMIRATI ARABI – Dubai Duty Free ha registrato per il 2023 un record a livello di vendite, con 7,9 miliardi di dihram, l’equivalente di circa 2,16 miliardi di dollari Usa. Il volume rappresenta una crescita del 24,4% sul 2022 e del 6,4% sul 2019. Il 90% delle vendite proviene dai negozi del lato Partenze. Le transazioni sono state oltre 20 milioni, una media di 55mila al giorno, e le categorie di prodotto più richieste sono state quelle tradizionali: profumi, liquori, oro, tabacco ed elettronica. Interessante il dato sui Paesi di provenienza principali degli acquirenti: in testa ci sono gli indiani (circa 266 milioni di dollari Usa di spesa), seguiti dai russi (208 milioni), cinesi (154 milioni), arabi sauditi (140 milioni) e britannici (102 milioni).
Avolta e Lagardère “vincono” in Bulgaria
SOFIA - Fraport Twin Star Airport Management (joint venture bulgaro-tedesca) ha annunciato gli esiti della gara che serviva per rinnovare le concessioni commerciali negli scali bulgari di Burgas e Varna. A livello di food&beverage, Lagardére Travel Retail si è aggiudicato il diritto di introdurre nuovi concept, come Serial Kitchens Food Hall, Onda Café, Beach Bar, 2GatherKaffe e Fly Zone, mentre verranno ampliati gli esistenti McDonald’s e Bricco Pizza. Le novità inizieranno a partire da fine 2024. Nella stessa gara, Avolta ottiene l’estensione del contratto di altri 8 anni, che permetterà l’introduzione di sei nuovi negozi di vendita al dettaglio, per oltre 2.700 metri quadrati di spazi commerciali in più. Prevista l’introduzione di un mini market Hudson.
pag. 58 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Heathrow vicina al pre-Covid. Entra il fondo saudita LONDRA – Con 79 milioni di passeggeri conteggiati nel 2023, lo scalo londinese di Heathrow si avvicina al recupero sul pre Covid, ossia gli 80,9 milioni di passeggeri del 2019. Il risultato rappresenta comunque un’impennata del 29% rispetto al 2022. Con 26,2 milioni di pax, l’Unione europea resta la destinazione principale, seguita da Nord America (20 milioni) e dall’Asia Pacifico con 9,8 milioni. Fra le tratte dirette, spicca Londra-New York (Jfk) con oltre 3 milioni. Intanto cambia la compagine azionaria di controllo dello scalo. Gli spagnoli di Ferrovial cedono il loro 25%, acquisito per il 10% dal fondo saudita Saudi Public Investment Fund e per l’altro 15% dai francesi di Ardian.
In Spagna il network Aena supera la pandemia
MADRID – Il network degli aeroporti spagnoli del colosso Aena chiude il 2023 con numeri da record. I passeggeri totali sono stati 283,1 milioni, un nuovo record annuale, che rappresenta un rialzo del 16,2% sul 2022 e del 2,9% sul 2019. Lo scalo della Capitale Madrid-Barajas ha registrato il maggior numero di passeggeri con 60,2 milioni, in crescita del 18,9% rispetto al 2022. Segue Barcelona-El Prat con 49,9 milioni (+19,9%), seguito da Palma di Maiorca con 31,1 milioni (+8,9%), Malaga-Costa del Sol con 22,3 milioni (+21. 1%), Alicante-Elche Miguel Hernández a 15,7 milioni (+19,2%), Gran Canaria a 13,9 milioni (+12,4%), Tenerife Sur a 12,3 milioni (+14%) e Valencia a 9,9 milioni (+22,6%). Il numero di passeggeri internazionali è aumentato del 16,4% rispetto all’anno precedente.
duty free world | by Kevin Rozario | London kevin_rozario@yahoo.com
COMPETITION STIFFENS AS ABU DHABI UNVEILS STRONG RETAIL OFFER AT NEW TERMINAL LA CONCORRENZA SI INASPRISCE MENTRE ABU DHABI SVELA L’OFFERTA DEL NUOVO TERMINAL Abu Dhabi, the capital of the United Arab Emirates, has a new addition to its international airport (AUH), bringing with it a vast retail offer. Terminal A, delayed for many years, finally opened on 1 November, with the promise of transforming tourism, trade, and business in the emirate. Once it is fully operational, Terminal A – which will eventually be capable of handling up to 45 million passengers annually – will have 35,300 square metres of shopping space featuring 163 retail and food and beverage (F&B). These units are operated by major international retailers like Lagardère Travel Retail and Aer Rianta International. The offer, described as a “shopper’s paradise”, will go from mainstream, accessible retailers like Japan’s Muji – the brand’s first airport store anywhere in the world – to luxury boutiques including Gucci, Salvatore Ferragamo, and Yves Saint Laurent. In a statement, the operator of AUH, Abu Dhabi Airports, said: “Terminal A is a shopping destination designed to amplify a passenger’s travel experience. When it comes to F&B, there is something to accommodate all palates.” The slick retail offer is bound to turn heads, but will it also be able to lure passengers away from nearby Dubai, whose airport is just over 130km north? Dubai International, where Dubai Duty Free runs one of the biggest travel retail operations on the planet, is the busiest international airport in the world and it will be taking note. While the two airports are in close proximity, competition will be less about local catchments and more about route networks. Airports in the Gulf, another being Doha’s Hamad International, have built their reputations on their connectivity and ability to span the globe. AUH’s hub carrier is Etihad and, in its new home, it can properly compete for transfer traffic with Emirates in Dubai, and Qatar Airways in Doha. November saw 30 airlines move to Terminal A but Etihad will be the lead airline there. It is now building its route network which currently includes around 70 destinations, around half of Emirates’ network. So there is still a hill to climb, but it fully intends to do that which will be good news for revenues for both Lagardère and ARI.
Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, aggiunge un tassello al suo aeroporto internazionale (AUH), che porta con sè una vasta offerta retail. Il Terminal A, ritardato per molti anni, è stato finalmente inaugurato il 1° novembre, con la promessa di trasformare il turismo, il commercio e gli affari nell’emirato. Una volta pienamente operativo, il Terminal A – che sarà in grado di gestire fino a 45 milioni di passeggeri all’anno – avrà 35.300 metri quadrati di spazio commerciale, con 163 punti vendita al dettaglio e food and beverage (F&B). Queste unità sono gestite da operatori internazionali come Lagardère Travel Retail e Aer Rianta International. L’offerta, descritta come un “paradiso per gli amanti dello shopping”, spazierà da marchi mainstream e accessibili, come il giapponese Muji – si tratta del primo negozio aeroportuale nel mondo – a boutique di lusso tra cui Gucci, Salvatore Ferragamo e Yves Saint Laurent. In un comunicato, la società di gestione Abu Dhabi Airports ha dichiarato: “Il Terminal A è una destinazione per lo shopping progettata per amplificare l’esperienza di viaggio di un passeggero. Quando si tratta di F&B, c’è qualcosa per tutti i palati”. L’offerta è destinata a far girare la testa, ma sarà anche in grado di catalizzare passeggeri dalla vicina Dubai, il cui aeroporto si trova a poco più di 130 km a nord? Lo scalo internazionale di Dubai, dove Dubai Duty Free gestisce una delle più grandi destinazioni di shopping del pianeta, è l’aeroporto internazionale più trafficato del mondo e ne prenderà nota. Sebbene i due aeroporti siano vicini, la concorrenza riguarderà meno i bacini di utenza locali e più le reti di rotte. Gli aeroporti del Golfo, un altro è l’Hamad International di Doha, hanno costruito la loro reputazione sulla loro connettività e sulla capacità di collegare tutto il mondo. L’hub carrier di AUH è Etihad e, nella sua nuova casa, può competere con Emirates, di stanza a Dubai, e Qatar Airways a Doha. A novembre, 30 compagnie aeree si sono trasferite al Terminal A, ma Etihad resta il vettore principale. Sta costruendo la sua rete che attualmente comprende circa 70 destinazioni, per ora la metà rispetto a Emirates. Quindi c’è ancora una collina da scalare, ma è pienamente intenzionata a farlo, il che sarà una buona notizia, in fatto di ricavi, sia per Lagardère che per ARI.
pag. 59 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
NEWS | International
New Travel Markets | a cura di Luca Esposito luca.esposito@layline-consulting.it
IL RETAIL MONDIALE SI ADEGUA AI CAMBIAMENTI: FORMAT, ULTIMO MIGLIO, ESG Negli ultimi anni, sono diverse e mutevoli le forze competitive che assediano e circondano il canale retail fisico tradizionale, che ha già in parte digerito la pressione sui risultati di vendita esercitata dall’espansione dell’e-commerce, ma le innovazioni tecnologiche spingono nella direzione di ulteriori sviluppi. La trasformazione digitale si conferma protagonista nelle esperienze di acquisto, le realtà AR e VR vengono attualmente utilizzate per migliorare le interazioni del cliente con il marchio, replicando l’esperienza fisica online con investimenti tecnologici che nei prossimi anni riguarderanno il miglioramento del percorso di acquisto o la creazione di showroom virtuali e, in futuro, queste tecnologie saranno sfruttate per esplorare il Metaverso. Ma altre forze competitive spingono all’orizzonte. I risultati di una ricerca apparsa nell’ultimo rapporto What’s New In Retail di Euromonitor International (vedi graifco) chiariscono in modo evidente tali tendenze attuali e future. La digitalizzazione e i cambiamenti di canali sono già acquisiti nel pensiero dei retailer (rispettivamente il 93% e 88%) ma in prospettiva, entro il 2025, la sostenibilità, la personalizzazione dell’esperienza di acquisto e la rilevanza dell’ultimo miglio, citate in ordine di importanza, giocheranno un ruolo da protagonisti nel futuro del retail. Come conseguenza, emergono tre possibili strategie che devono essere prese in considerazione. La prima è “riconsiderare il retail format”. Se si prevede che l’e-commerce crescerà in futuro del 60% rispetto ad una crescita del 9% del retail tradizionale, quest’ultimo va reinventato, con il supporto della tecnologia, in un’ottica di una strategia omnichannel completa, offrendo al contempo nuove esperienze capaci di invogliare la frequentazione del consumatore all’interno del negozio. Come estrema rappresentazione di questo concetto, viene citato il flaghsip store di Adidas negli Emirati Arabi che, su 1.500 mq., dispone di camerini intelligenti RFID, un’area MakerLab per la personalizzazione dei prodotti, permette ai clienti di partecipare a gaming FIFA nell’area Calcio, a sessioni esclusive di yoga e fare canestro in un campo da basket all’interno del negozio. “Valorizzare l’ultimo miglio”. Occorrono servizi di ritiro che offrano pari condizioni rispetto all’online e proposte di commercio non presidiato. Come sappiamo, la motivazione che spinge gli acquisti online è risparmiare tempo e denaro e questo fattore ha elevato la con-
pag. 60 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
segna e la logistica a veri e propri vantaggi competitivi, offrendo opportunità ad operatori che offrono tali servizi in competizione con il servizio di prossimità offerto generalmente dai retailer. Al riguardo, un esempio è Delipop che in Francia consente di ritirare gli ordini di diversi rivenditori in un unico luogo fisico con minori costi logistici e accedendo ad una più amplia selezione di prodotti. “Responsabilità ambientale e sociale”. È ormai pratica generale la sensibilità della maggior parte dei marchi nei confronti delle tematiche relative alla sostenibilità. In particolare quelle relative alla riduzione dell’impatto ambientale, come ad esempio, gli imballaggi ecologici, la trasparenza nella catena di approvvigionamento, nonché i modelli circolari come il noleggio e la rivendita. Ma, soprattutto dopo la diffusione della pandemia, è diventata sempre più attuale anche la responsabilità sociale, come la fornitura di servizi a fasce demografiche meno servite e abbienti. Tale maggiore coinvolgimento riguarda sia marchi del fashion sia del food, come ad esempio Starbucks con il programma C.A.F.E. (Coffee and Farmer Equity) con i propri produttori che devono proteggere i diritti delle persone che lavorano nelle piantagioni assicurando un ambiente di lavoro adeguato e con Ethos Water per fornire acqua potabile a oltre 1 miliardo di persone bisognose, così come il gruppo Inditex (Zara) che investe per garantire un salario minimo in Cambogia. Mentre un esempio, limitato ma molto particolare, può essere il Movil Market 1070, un autobus trasformato in un supermercato che in Costa Rica raggiunge popolazioni emarginate o anziane vendendo generi di prima necessità e consentendo i pagamenti delle bollette, il tutto grazie al sostegno di Coca-Cola e PriceSmart.
NEWS | International
Maxi mossa di Burger King Usa: compra il principale franchisee per 1 mld di dollari
Restaurant Brands International Inc, proprietaria del marchio Burger King, ha acquistato il 100% delle quote di Carrols Restaurant Group, principale franchisee americano, con all’attivo più di 1.000 ristoranti. L’operazione, valutata in circa 1 miliardo di dollari, sarà perfezionata entro il secondo trimestre dell’anno e viene realizzata cash. Rbi pagherà 9,55 dollari per azione di Carrols (di cui è già azionista al 15%), con un premio superiore al 20% rispetto alle quotazioni attuali. Rbi ha anche anticipato che spenderà un altro mezzo milione di dollari per accelerare un piano di ammodernamento su almeno 600 punti vendita della rete neo-acquisita. Come anticipato a settembre dal Ceo Josh Kobza, si tratta della prima mossa di un piano a lungo termine (5-7 anni) con cui la holding ha intenzione di prendere il controllo anche di franchisee di minori dimensioni. Ma secondo gli analisti, l’obiettivo è accelerare l’ammodernamento della rete, per poi rivendere parte dei ristoranti a nuovi franchisee.
Macy’s rifiuta l’offerta di acquisto da 5,8 miliardi di dollari di Arkhouse e Brigade Capital
Macy’s ha respinto l’offerta da 5,8 miliardi di dollari di Arkhouse Management e Brigade Capital Management citando timori sul finanziamento dell’accordo e sulla valutazione della società. “Dopo un’attenta considerazione e sforzi per raccogliere ulteriori informazioni da Arkhouse e Brigade” ha affermato il CEO Jeff Gennette “il consiglio ha stabilito che la proposta di Arkhouse e Brigade non è attuabile e che non riesce a fornire un valore convincente agli azionisti di Macy’s”. Attualmente Macy’s conta su una rete di quasi 500 grandi magazzini sotto la sua insegna, mentre sono oltre 30 le sedi di Bloomingdale’s, che ha un posizionamento di fascia più alta. In più fa capo al retailer una serie di discount e negozi di piccolo formato sotto le due insegne. La catena di grandi magazzini ha generato circa 1,2 miliardi di dollari di utili su 24,4 miliardi di dollari di entrate nell’ultimo anno fiscale, in leggero calo rispetto agli 1,4 miliardi di dollari di utili e ai 24,5 miliardi di dollari di entrate del 2021.
Gruppo Inditex: vendite in aumento nei primi nove mesi 2023 (+11%)
Inditex, la società madre di Zara, Massimo Dutti, Pull & Bear e Bershka, ha registrato un aumento delle vendite dell’11% a 25,6 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023. L’utile netto è cresciuto di un terzo, passando da 3,1 a 4,1 miliardi di euro. La crescita del fatturato nel terzo trimestre è stata però solo del 6,6%, leggermente inferiore alle aspettative. Inditex ha aperto negozi in 36 mercati. Nei 9 mesi 2023 la rete è composta da 5.722 punti di vendita. La sua rete di vendita è attiva in 213 mercati con quote basse e in un settore altamente frammentato, due fattori che inducono il gruppo a vedere forti opportunità di crescita. Le attese per il 2024 sono positive anche per la crescita delle produttività nei punti di vendita. L’incremento dello spazio nel 2023 sarà intorno al 3%. Anche l’evoluzione delle vendite online è positiva. A cambi costanti Inditex prevede un -4% di impatto sulle vendite dell’anno fiscale 2023. Il capex previsto per il 2023 è di 1,6 miliardi di euro. Nel corso dell’anno Inditex ha investito anche nel mercato del second hand allargando il servizio online “Pre-Owned” di Zara ad altri 14 nazioni, compresa l’Italia dove è attivo da dicembre 2023.
ECE Marketplace chiude il 2023 con 800 mila mq di superficie affittata, +50% sul 2022
Il Gruppo ECE Marketplaces (con circa 200 centri in gestione, di cui 4 in Italia) ha chiuso il 2023 con una performance locativa di oltre 800.000 mq, in crescita di quasi il 50% rispetto all’anno precedente. In totale, nel 2023, ECE ha chiuso 2.600 contratti di affitto. Gli ingressi hanno registrato un andamento positivo, con un aumento del 7,4% in tutti i centri rispetto all’anno precedente e un +8,7% in Germania. Cresce la durata dei contratti di locazione del Gruppo, passando da sei a più di dieci anni (+ 60% rispetto all’anno precedente). Anche la dimensione media della superficie per unità affittata è aumentata del 12%. “La buona performance del leasing e l’ulteriore aumento dello spazio affittato nei nostri centri, così come l’aumento della durata dei contratti di locazione, sono un chiaro segno che i retailer continuano a considerare strategico il negozio fisico e hanno grande fiducia nelle prestazioni. dei centri commerciali”, afferma Joanna Fisher, CEO di ECE Marketplaces. pag. 61 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
PRODOTTI E FORNITORI
Spontini si affida a Retex per la digitalizzazione gestionale e della customer experience
Mazzei firma l’inedito Ric Chicken House di Merlata Bloom Mazzei Architects ha curato il concept e il progetto architettonico del punto vendita RIC Chicken House (gruppo Roadhouse), inedito format di ristorazione aperto al centro commerciale Merlata Bloom. Nello store, l’elemento distintivo è l’Oriented Strand Board (OSB), un materiale derivato dal legno, che riveste le pareti perimetrali e il retro bancone, e che richiama l’ambiente rustico. La scelta di un format basato sul pollo è motivata dal richiamo alla trasversalità, ossia proporre un menù adatto a un target trasversale. Il gruppo Roadhouse ha affidato a Mazzei anche il restyling del punto vendita a marchio Billy Tacos.
Spontini, catena con 30 punti vendita all’attivo, ha affidato a Retex la digitalizzazione delle nuove pizzerie e l’ottimizzazione della customer experience dei suoi due store più all’avanguardia. Il progetto sviluppato da Retex ha visto l’implementazione di Syrve Enterprise, una piattaforma unica in grado di garantire la gestione in cloud di tutti gli aspetti dell’operatività quotidiana delle pizzerie, dal processo di vendita al controllo della produzione e del magazzino, dall’impiego ottimale del personale fino alla reportistica, e di monitorare centralmente l’intera catena rispetto ad andamento e risultati. Retex ha permesso di digitalizzare i due nuovi punti vendita milanesi di piazza Gae Aulenti e Merlata Bloom.
Da Epta le nuove vasche per surgelati nella Gdo Epta ha presentato la nuova gamma di vasche GranOntario e GranDrake, della famiglia GranFit di Costan, rivolte al settore commerciale. Secondo lo IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) il 2022 ha segnato un nuovo massimo storico nel consumo di frozen food in Italia, per quasi un milione di tonnellate. I nuovi “orizzontali negativi”, rispettivamente a vasca doppia e a vasca singola, permettono la creazione di format di vendita unici nel reparto surgelati. Caposaldo della nuova linea è la trasparenza: la speciale struttura in vetro garantisce il 100% della visibilità dei prodotti esposti, contro il 64% raggiunto dai modelli precedenti. Il distintivo effetto “total glass”, abbinato alla linea di carico posta a 435 mm e alla riduzione del numero di binari di scorrimento, permette inoltre un incremento dell’8,75% di referenze in esposizione rispetto al modello Tortuga Ultra, a parità di ingombro al suolo. La classe energetica sale a D (-24% di consumi sulla precedente E).
pag. 62 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
PRODOTTI E FORNITORI
Illetta è la novità di illy per il caffè al bar Evoluzione della prima e omonima macchina professionale da caffè ad alta pressione targata illy e lanciata nel lontano 1935, la nuova Illetta mantiene l’iconica forma a ponte verticale ideata dall’architetto Citterio, che nasconde la sua anima tecnologica: scocca con fianchi in alluminio, poggia-tazza girevoli per ospitare anche tazze mug per il caffè filtro. L’interfaccia utente è costituita da display TFT full touch. La vera rivoluzione è all’interno: un sistema brevettato con tecnologia instant-heating, che rende la macchina sempre pronta a erogare caffè, vapore e acqua calda a diverse temperature, annullando i tempi di attesa legati al riscaldamento e assicurando un risparmio energetico fino al 50% rispetto alle normali macchine da caffè con caldaia fino a oggi presenti sul mercato.
Mytraffic acquisisce la startup di location management Geoblink
Flo crea i bicchieri da Pet riciclato FLO Group ha presentato durante l’ultima edizione della fiera Marca la nuova linea di bicchieri Ecokay R-PET, prodotti con PET riciclato da post consumo. Infrangibili, brillanti e trasparenti, sono utilizzabili per bevande fredde. Grazie al contenuto di materia prima riciclata garantiscono un ridotto impatto ambientale, limitando l’utilizzo di materia prima vergine. La gamma Ecokay R-PET è composta da bicchieri di varie capacità e sarà industrializzata a partire da marzo. Ogni pezzo sarà made in Italy e la produzione avverrà totalmente nello stabilimento FLO Group di Verona. L’introduzione di questa nuova gamma sottolinea ancora una volta l’attenzione del Gruppo per l’ambiente e la continua ricerca di prodotti innovativi e sostenibili.
Le startup Geoblink e Mytraffic, attive nell’analisi del traffico pedonale/veicolare e nel campo dell’intelligence geospaziale, si sono unite per creare una società unica nel settore della location intelligence. Mytraffic, affermatasi in Italia nel 2019, e Geoblink, si impegnano a fornire soluzioni di location intelligence all’avanguardia, consolidando così la posizione di leader europeo in questo settore di sviluppo. La fusione integra la tecnologia geospaziale di Geoblink con la piattaforma analitica di Mytraffic, creando una gamma completa di soluzioni.Geoblink, fondata a Madrid nel 2015, ha già collaborato con almeno 100 aziende del settore retail, real estate e beni di consumo.
pag. 63 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
CAMBI DI POLTRONA
GIORGIA FAVARO Amministratrice delegata McDonald’s Italia
LAURA FINOCCHIARO Head of People & Culture di Primark Italia
ALBERTO ALBERTAZZI Head of retail management di Savills Italia
Giorgia Favaro è la nuova amministratrice delegata di McDonald’s Italia. La manager lavora in McDonald’s dal 2017, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, diventando direttrice Marketing per l’Italia, per poi prendere il coordinamento delle attività di marketing di 12 Paesi Europei. Dal 2022 era tornato in Italia come direttrice Field dell’area Sud, ampliando la propria esperienza nel mondo Operations. Favaro è laureata in Economia e Commercio all’Università Ca ‘Foscari di Venezia. Subentra a Dario Baroni, che ha guidato l’azienda dal 2021. Baroni prosegue la sua carriera in McDonald’s con la promozione al ruolo globale di Senior vice president IOMBU (International Operated Markets Business Unit), con la responsabilità di 11 Paesi europei, tra cui l’Italia.
Primark annuncia la nomina di Laura Finocchiaro come nuova Head of People & Culture di Primark Italia, subentrando a Marco Bressan che è stato promosso a Regional Director of People & Culture. Finocchiaro è entrata in Primark nel 2016, anno d’esordio in Italia, con il ruolo di People & Culture Manager per il punto vendita de Il Centro di Arese. Successivamente è stata nominata Business Partner People & Culture con la responsabilità della gestione dei colleghi Primark a livello nazionale. Nel suo nuovo ruolo, delineerà la strategia HR per la prossima fase di espansione di Primark in Italia, compresa la formazione e lo sviluppo degli attuali colleghi e l’assunzione di 600 nuove figure professionali.
Savills ha creato un nuovo ruolo manageriale all’interno della società, affidando ad Alberto Albertazzi la carica di Head of retail management, con il compito di coordinare le aree di business Property Management Retail e Leasing Out-of-Town. Albertazzi possiede una vasta esperienza nel real estate. Ha iniziato la sua carriera in questo settore subito dopo la laurea in Economia con specializzazione in marketing presso l’Università Bocconi, nel 1992 e - nel corso degli anni - ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in diverse aziende, tra cui Finiper, Expace Expansion Italia - Unibail Group, BNPP Reim Italia, Eurizon. Dal 2013 al 2021 è stato General Manager e poi Ceo di Svicom, prima di passare in EY Advisory.
ENZO FRASIO Amministratore delegato NielsenIQ Italia
ALBERTO RISSO Chief Financial Officer di Poke House
NIQ ha nominato Enzo Frasio nuovo amministratore delegato per l’Italia. Nel suo ruolo, sarà responsabile delle strategie di crescita e della leadership di mercato di NIQ e GfK, supervisionando l’attività commerciale e collaborando con produttori, retailer e brand emergenti. Milanese, laureato all’Università Bocconi, è entrato in GfK più di 20 anni fa maturando una solida esperienza commerciale e manageriale. Nel 2017 è stato nominato presidente del Cda, a.d. di GfK Italia e responsabile di GfK Grecia. A dicembre 2023 Frasio è stato anche eletto presidente di Assirm, l’Associazione che riunisce le aziende italiane che svolgono ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale. pag. 64 | retail&food | Gennaio - Febbraio 2024
Poke House ha nominato Alberto Risso nuovo Chief Financial Officer. Con esperienze estere, in Europa e Stati Uniti, Risso vanta una vasta expertise nell’ambito del product retail con focus particolare sui temi dell’innovazione, profittabilità e strategie di crescita aziendale. 35 anni, origini piemontesi e una laurea in Business Administration, il manager ha iniziato il suo percorso professionale in Deloitte & Touche S.p.A., per poi approdare in Eataly, inizialmente nel ruolo di Finance Manager e successivamente in quello di Finance Vice-President North America presso la sede di New York. Risso risponde direttamente al Ceo di gruppo Matteo Pichi e coordina un team di più di 10 persone che operano in diversi Paesi.
ALESSANDRA TATONI Head of PM Sales Management & digital transformation CBRE Italy CBRE annuncia la nomina di Alessandra Tatoni come Senior director, Head of PM Sales Management & digital transformation. Tatoni ricopre una nuova funzione all’interno del dipartimento di Property Management, un ruolo chiave nel Sales Management, trasversale a tutte le asset class e con l’obiettivo di supportare il Property Management nello sviluppo del business e nel posizionamento di mercato. Tatoni vanta 25 anni di esperienza in ruoli di Sales Management e Business development in diverse aziende multinazionali tra cui Virgin Active Italia e CBRE Global Workplace Solutions (GWS), la società del Gruppo CBRE specializzata in facility management e technical services.