Travel, motori accesi per l’estate E l’offerta negli scali si rinnova
Viaggio tra le novità: il Terminal 2 a Malpensa e la food court a Fiumicino
Merlata Bloom: ecco il nostro reportage
Intervista: Claudio Baitelli (Alice Pizza)
Incontro con i brand: Takko Fashion
Luglio • Agosto 2023 In
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caso di mancato recapito inviare al CPM di MIlano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
AREAS Italia
KIKKI
AEROPORTO DI MALPENSA
Terminal 2
La riapertura del terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa coincide con il lancio del nuovissimo format di Areas: KIKKI. KIKKI è una moderna caffetteria premium dal design raffinato ed elegante, ma al contempo calda e accogliente.
Il focus dell’offerta è naturalmente incentrato sul caffè, ma non mancano tutti gli altri prodotti dolci e salati che caratterizzano una caffetteria di alto livello.
it.areas.com
AVREI VOLUTO… E INVECE
Dopo aver visto su Raiplay la puntata di Report del 26 giugno e in particolare il servizio su Autostrade, sul crollo e i morti del ponte Morandi e sulle posizioni che stanno emergendo a proposito dei Benetton, avrei voluto scrivere del perché oggi un panino o una bibita costino così tanto in una qualunque area di servizio autostradale. E del come lo Stato sia evidentemente succube di alcuni grandi conglomerati “economici” che inquinano il mercato in cui operano. Prendono, spolpano, succhiano ciò che è pubblico, di noi tutti, e poi rendono lo scheletro, non prima di avere incassato anche una lauta “buonuscita”.
Invece ci tengo a raccontare della vitalità di chi ha fondato o gestisce (bene) catene di retail e ristorazione. Una vitalità che va contro le “leggi della fisica”: perché la complessità, le difficoltà, gli imprevisti e gli ostacoli che si trovano sul percorso di una sana gestione e di una crescita sostenibile oggi sono davvero troppi.
Ma l’essere umano, donne e uomini, è così: non è intelligenza artificiale, non è robotica, non è algoritmo o codice binario. Certo è studio, cultura, pratica sul campo, competenza, ma è tanta passione, cuore, irrazionalità, capacità di calcolo e anche di rischio. E questi, proprio questi, sono i valori insostituibili che rendono la vita professionale degna di essere vissuta.
Me ne sono reso conto, per l’ennesima volta, frequentando i tanti eventi dedicati a commercio, real estate e ristorazione, concentrati sul finire di giugno. Tanti interventi e incontri con founder e manager: un elenco infinito di complessità ma, comunque, la capacità e la voglia di andare avanti. Quanto coraggio.
Il valore delle persone – quelle in gamba, oneste, preparate, curiose e sincere – è questo che dà il senso al nostro agire. Ed è su quello che occorre tornare a puntare per crescere e migliorare.
E ora, buone vacanze.
Andrea Aiello
EDITORIALE pag. 1 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
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Anno 18 · numero 7-8 luglio-agosto 2023
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pag. 3 | retail&food | Luglio • Agosto 2023 SOMMARIO 4 News 14 News Opening 4 Stock options 8 Retail Glitch 11 Rubrica legale 12 Dal Tabaccaio 48 Grazie e Scusa 55 Duty Free World 56 New Travel Markets 58 Collaborations RUBRICHE & Co-Branding 20 26 34 51 News ESG 54 World Travel Retail 57 News | International 59 Prodotti e Fornitori 64 Cambi di Poltrona 20 NUOVI PROGETTI | Merlata Bloom Ecco come “fiorisce” il mall a Milano nord 19 EVENTO | Centri Commerciali Per il CNCC è tempo di awards 24 NUOVI PROGETTI | Food&Leisure Merlata Bloom: la parola ai brand 29 REAL ESTATE | Mercato Fondi: il retail rimane ancora congelato 30 BRAND | Analysis Takko Fashion, l’eCommerce può aspettare. “Acceleriamo sui nuovi concept store” 32 FORMAT | Novità Banco Fresco sbarca a Milano. Viaggio fra scaffali e sapori 34 NUOVI TREND | Foodtruck La ristorazione è (anche) mobile 40 TRAVEL | Aeroporti Malpensa, riapre il Terminal 2 con una experience rinnovata 44 TRAVEL | Aeroporti Fiumicino, estate all’insegna della nuova offerta food 46 TREND | Luxury L’alto di gamma cavalca la ripresa 49 MISTERY | Food Five Guys, qualità ok ma restano i dubbi 37 RETAIL PARK | Novità Corciano ha una nuova shopping area 50 RETAIL | Finanza Finanza e investimenti, fari puntati sul retail italiano 52 GDO | Mercati La diffusione del franchising. Da limite a opportunità per la grande distribuzione... 26 PAROLA DI | Claudio Baitelli “Trasformiamo la pizza in industria della ristorazione”
Kebhouze al giro di
in arrivo. Ma social e siti sparano a zero
Kebhouze ha chiuso il bilancio 2022 con un valore della produzione di 5,36 milioni, ma anche con una crescita dei costi, tra cui 1,76 milioni di salari. Ne è derivata una perdita di esercizio da 1,34 milioni, più altri 200mila euro accumulati nei primi due mesi del 2023. Così si è resa necessaria un’operazione straordinaria. Le perdite sono state coperte attingendo alle riserve, il capitale è stato ridotto a 264mila euro e subito ricostituito per intero (a 1 milione), tramite un aumento di capitale sottoscritto dalla holding di Gianluca Vacchi Cofiva. Non una bella notizia, ma niente di catastrofico per una startup nata nel 2021, in un contesto di consumi altalenante. La notizia è rimbalzata su tanti siti di informazione. Kebhouze e i suoi fondatori si sono difesi chiedendo rispetto e ricordando un po’ di numeri, come i 24 punti vendita aperti in poco più di un anno, le 150 persone assunte (dato aggiornato a giugno) e confermando l’intenzione di crescere, senza licenziare nessuno. Noi in questo caso stiamo dalla parte di Kebhouze.
STOCK OPTIONS
Il primo trimestre dell’anno fiscale si chiude in crescita del 30%, con 28,1 milioni di ricavi. Un dato superiore alle previsioni. Meglio il retail rispetto al wholesale. L’Ebitda è ritornato positivo, rispetto allo stesso periodo del 2022. L’attesa per fine anno è di ricavi a 100 milioni (+12,6%).
Dopo aver archiviato una crescita dei ricavi del 25%, nel primo trimestre, il brand aggiorna le previsioni per il futuro e stima addirittura di toccare i 5 miliardi di ricavi nel 2025, con un ebit che potrebbe toccare i 600 milioni, nell’ambito della strategia di crescita definita Claim 5.
LULULEMON
Ottimo il primo trimestre fiscale (chiuso ad aprile) con utile netto a 290,4 milioni di dollari, ben oltre il precedente dato di 190 milioni. Ricavi in aumento del 24%, a 2 miliardi di dollari, grazie alla forte ripresa della Cina (+79%).
La nota della società definisce “piatte” le vendite del trimestre marzo-maggio, con ricavi netti in rialzo del 6% a 57,6 miliardi di corone svedesi. Il buon inizio del mese di giugno, però, lascia spazio per l’attesa di un secondo trimestre fiscale più robusto.
Più 12,2% di vendite nette, a 336,5 milioni di euro, nel primo trimestre fiscale. Positiva anche la redditività, con Ebitda a 27,5 milioni, oltre 7 milioni in più rispetto al margine del primo trimestre 2022. Per la società guidata da Stefano Beraldo, migliora anche lo stock di indebitamento.
KERING
Il gruppo ha appena creato la divisione cosmetica “Beautè”. E non ha perso tempo, mettendo subito a segno un’acquisizione, ossia il 100% di Creed, ceduta da un fondo legato a BlackRock. Creed, finora, era il più grande marchio indipendente di profumeria di fascia alta.
SUPREME
Per il marchio americano, sbarcato anche in Italia a Milano, l’anno fiscale concluso a marzo registra una diminuzione del fatturato (da 561 a 523 milioni di dollari) e un utile netto che scende da 82,4 a 64,8 milioni. Le attese erano per ricavi almeno di 600 milioni di dollari.
MICHAEL KORS
Quarto trimestre debole per Capri Holdings, il gruppo americano che controlla Michael Kors, Versace e Jimmy Choo. I ricavi sono in calo dello 0,6% a 5,6 miliardi di dollari, ma a perdere fatturato è stato il primo brand (da 3,9 a 3,8 miliardi), mentre Versace e Jimmy Choo sono leggermente saliti.
GAME STOP
Va ancora in altalena il titolo GameStop. Dopo una trimestrale negativa, il board ha licenziato il Ceo Matthew Furlong, passando il timone al presidente del Cda Ryan Cohen. Una turbolenza che,ha fatto scivolare il titolo oltre il 10%, salvo poi recuperare ben sopra i livelli di inizio anno.
NEWS pag. 4 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
BUY NEUTRAL SELL
HARMONT & BLAINE
HUGO BOSS
H&M
ovs
boa, nuova liquidità
Giochi Preziosi porta in Italia Hamleys. Pronte 10 aperture
Giochi Preziosi ha stretto un accordo con il marchio britannico Hamleys, per l’apertura di almeno dieci negozi monomarca nel nostro Paese. L’azienda guidata da Enrico Preziosi ha ottenuto l’accordo esclusivo per cinque anni. Le aperture inizieranno da settembre, con Milano e Roma. Poi proseguiranno nelle grandi città, tra cui sono già confermate Genova e Napoli. Lo riporta il Sole 24 Ore. Hamleys è un marchio iconico, con oltre 200 negozi nel mondo, conosciuto soprattutto per il suo mega store londinese di Regent Street (foto tratta da Tripadvisor). Appartiene al gruppo Rbl (Reliance brands limited). Il primo monomarca italiano, a Milano, si troverà nel centralissimo corso Vittorio Emanuele e occuperà gli spazi da 1.300 metri quadrati che prima erano di Gap. A Roma, invece, si posizionerà in Galleria Alberto Sordi, nella ex Feltrinelli. A Napoli, invece, la location dovrebbe essere il futuro Maximall di Pompei.
FREM: Gran Sasso al 100% di occupancy. E avanza Motus-Milano
Il centro commerciale Gran Sasso ha tagliato il traguardo del 100% di spazi locati. Il risultato si deve all’ultima apertura, operata da Swarovsky, con un’unità commerciale di 100 metri quadrati. L’annuncio è stato dato da FREM-Forum Real Estate management, società milanese di asset management, leasing, marketing digital e altri servizi per l’immobiliare. Lo shopping center di Teramo era sorto nel 2007, su iniziativa di Forumivest, e offre 30.000 mq di GLA di superficie commerciale. La società gestisce diversi asset commerciali, dal centro Meridiana di Bologna al Palladio di Vicenza. E tra i nuovi progetti in fase di realizzazione, c’è quello milanese denominato Motus (sviluppato da Risanamento). Il cantiere sorgerà nel quadrante Nord Ovest, a metà strada tra CityLife e il nuovo quartiere MIND. Si tratta di una piazza multifunzionale derivante dalla riqualificazione di ex concessionaria auto di 22.000 mq. Attorno alla piazza, si svilupperà un progetto di architettura contemporanea con uffici, spazi retail, food, sport, benessere e oltre 3.500 mq di verde.
Glovo in partnership con Golocious per portare il foodporn direttamente a casa
Glovo e la catena di casual eating Golocious hanno siglato una partnership che consentirà alla piattaforma di delivery di consegnare in esclusiva i prodotti del brand nelle città italiane in cui Golocious è presente. Nato nel 2019 da un’idea di Vincenzo Falcone e Gian Andrea Squadrilli, il format oggi conta 15 locali tra Milano, Roma, Napoli, Caserta, Firenze e Palermo sia diretti che in franchising, e oltre 200 dipendenti. Nel mese di aprile 2023, la maggioranza di Golocious è stata acquisita (con il supporto del fondo Quadrivio) da Fedegroup, azienda leader in Italia dei servizi di ristorazione in outsourcing, con l’obiettivo di accelerarne l’espansione. Per Glovo si tratta di un accordo importante, che incrementa ulteriormente l’offerta per gli utenti della piattaforma, permettendo loro di assaporare comodamente da casa o dall’ufficio, i golosissimi prodotti di Golocious che punta a far godere occhi, palato e stomaco di chi mangia.
Grom torna al retail: 20 aperture per il biennio 2022-2023
Grom apre un nuovo punto vendita in centro a Milano e traccia la rotta del suo ritorno allo sviluppo retail. Il marchio torinese, oggi controllato da Unilever, compie vent’anni. Qualche anno fa sembrava voler abbandonare la strada dei negozi e concentrarsi soprattutto sulla distribuzione del gelato confezionato. Passata la pandemia, però, la rotta è stata invertita. Grom ha inaugurato un nuovo punto vendita a Milano, in corso Garibaldi (in foto), su due piani, con dehor esterno. Per l’occasione, il management ha diffuso alcuni dati: otto nuove aperture nel 2022 e 12 quelle previste alla fine del 2023. L’anno scorso il fatturato è aumentato del 33% su base annua ed è salito del 44% il numero dei clienti nelle gelaterie. Oggi la comunicazione del modello di business punta sul tema della omnicanalità.
NEWS pag. 5 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Officine Storiche di Livorno, a settembre l’apertura, inaugurato l’edificio dell’Orologio
In attesa dell’apertura ufficiale delle Officine Storiche di Livorno, prevista a settembre, il Comune della città toscana e la società Porta Medicea, controllata da IGDSiiq Spa, inaugurano l’edificio dell’Orologio all’ingresso dell’ex cantiere navale Fratelli Orlando. L’immobile, di proprietà di Porta Medicea, si trova fra Piazza Orlando e il canale ed è costituito da due piani di circa 280 mq. I lavori hanno previsto un investimento di circa 600.000 euro. L’edificio rappresenta la porta di accesso al nuovo quartiere Porta a Mare e sarà ceduto gratuitamente al Comune. All’inaugurazione erano presenti il Sindaco di Livorno Luca Salvetti, insieme a Roberto Zoia, Presidente della Società Porta Medicea e Direttore Patrimonio, Sviluppo e Gestione Rete di IGD e Laura Poggi, Direttore Commerciale, Marketing e CSR del Gruppo IGD (nella foto). Il recupero dell’edificio rappresenta una delle ultime tappe in vista della prossima apertura al pubblico delle Officine Storiche, i cui lavori sono in fase di ultimazione.
Pac 2000A Conad presenta il bilancio 2022, il fatturato cresce dell’8,52%
PAC 2000A Conad, la più grande Cooperativa di Conad per dimensioni e fatturato, che opera in Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia, ha presentato ai 1.083 soci i risultati dell’esercizio 2022. L’anno si è chiuso con un giro d’affari complessivo di 4.829 milioni di euro, in crescita dell’8,52% rispetto al 2021, un patrimonio netto di 918 milioni di euro e un utile netto di 37 milioni di euro. La rete di vendita, composta da un totale di 1.496 punti vendita e i 93 concept store, ha raggiunto un fatturato di oltre 6,5 miliardi di euro, dai 6 miliardi dell’anno precedente, con una quota di mercato, nei territori in cui opera, del 20,29%. Oltre ai 210 milioni di premialità destinati ai soci, nel 2022 si sono aggiunti 25 mln di ristoro per le difficoltà affrontate a seguito del rincaro dell’energia e la decisione di destinare alla base sociale la quasi totalità dei profitti della Cooperativa, circa 90 milioni di euro, portando il valore complessivo restituito ai Soci a 325 mln di euro.
Si espande il brand sportivo UYN, del gruppo Trerè. Obiettivo 30 store entro il 2023
Il brand di abbigliamento sportivo UYN-Unleash Your Nature, dal gruppo mantovano Trerè, ha presentato il piano di aperture retail, anticipando che creerà anche una sede statunitense a Boston. Trerè ha chiuso il 2022 a 89 milioni di euro di volume d’affari, con forecast per terminare il 2023 a 108 milioni di euro. L’Italia ha generato il 18%, l’estero l’82%, con un 63% dell’Europa. Prosegue anche il piano per arrivare a 30 monomarca UYN, che fra restyling e nuove aperture sarà raggiunto entro la fine di quest’anno. La label ha da poco aperto uno store a Trento e a Peschiera del Garda, dopo aver rinnovato e ampliato le dimensioni dei negozi di Roma, Viareggio e Salò. Al momento conta circa 10 flagship in Italia, alcuni anche in centri commerciali e outlet (Scalo Milano, Valmontone Outlet, Elnos).
Mango mette il turbo al retail, obiettivo 15 nuovi store nel 2023
Mango accelera nel retail e programma quindici nuove aperture nel 2023. L’espansione del colosso spagnolo prevede nuovi store a Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino, Brescia e Palermo. Il piano di espansione in Italia è partito a marzo con l’apertura di un negozio di 600 mq a Bologna ed è proseguito con gli opening in centri commerciali come To Dream a Torino, Grandapulia a Foggia, ed Elnos a Brescia, oltre che a Reggio Calabria. Tra le prossime aperture, si segnalano quelle nel centro commerciale Forum Palermo (Palermo), nel centro storico di Firenze, nella città di Crotone (Calabria), e nei centri commerciali di Roma, Milano, Lonato del Garda, Busnago e Taranto. Obiettivo di Mango è quello di superare i 90 punti vendita totali nella penisola entro la fine dell’anno. Oltre agli ambiziosi piani di espansione in Italia, Mango ha annunciato importanti strategie di crescita anche per il Regno Unito e gli Stati Uniti.
NEWS pag. 6 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Nasce la Mapic Academy Challenge, incubatore per il lancio di nuovi concept retail
Il principale evento mondiale dedicato ai professionisti del retail, del leisure, della ristorazione e dell’innovazione, lancia, in occasione dell’edizione 2023, la Mapic Academy Challenge. Obiettivo della competizione è quello di incubare e sostenere una selezione di progetti di creazione di nuovi brand retail, F&B e leisure, che mirano a svilupparsi attraverso l’apertura di punti vendita fisici. Il vincitore sarà annunciato in occasione della cena di gala dei Mapic Awards. Il premio comprenderà un contributo finanziario da parte di Mapic e un pop-up store in un centro commerciale Nhood, partner dell’iniziativa. I cinque finalisti riceveranno, inoltre, il tutoraggio e il sostegno di una rete di leader del settore durante una sessione di formazione che si terrà a Parigi a settembre. I 5 brand finalisti saranno invitati al Mapic, dove beneficeranno di un business desk e di visibilità su tutti i canali di comunicazione della fiera.
INTERNATIONAL HOSPITALITY EXHIBITION
Coincasa entra nello scalo di Roma Termini con Grandi Stazioni Retail
Si rafforza la partnership strategica tra Coin SpA e Grandi Stazioni Retail: la catena di department store, infatti, ha inaugurato all’interno dello scalo di Roma Termini un ulteriore spazio di 456 mq – che si aggiungono ai 1548 mq già presenti e inaugurati nel 2011 –, dedicato alle proposte Coincasa, il brand con oltre 100 negozi in Italia e all’estero. Con l’occasione, anche il piano terra dello storico negozio si arricchirà di nuove proposte premium dedicate al travel e alla mobilità. “L’ampliamento degli spazi di Coin nella stazione di Roma Termini rappresenta un’ulteriore conferma delle grandi capacità delle stazioni di attirare modelli di consumo che premiano sempre di più la qualità e l’eccellenza storica di marchi come Coin. Siamo pertanto felici e orgogliosi di rafforzare questa proficua collaborazione” ha dichiarato Sebastien de Rose, Chief Operating Officer di Grandi Stazioni Retail.
pag. 7 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
MARINA, TI VOGLIO AL PIÙ PRESTO AFFITTAR
Vengono a galla le nuove marine, dove investitori real estate sviluppano o riqualificano residenziale, hospitality, retail e altre funzioni e servizi ancillari acquisendo i terreni antistanti i porti. Monica Anzola, Asset Management Director di Marina Development Corporation (2 marine all’attivo, Ventimiglia e Marina di Pisa e altre a venire) spiega due aspetti fondamentali: “La componente retail, in questo genere di riqualificazioni, è di grande importanza perché funziona come un tessuto connettivo tra le diverse funzioni e soprattutto è necessaria a creare un’offerta adeguata a soddisfare aspettative e bisogni dei clienti, sia che arrivino dal mare, che da terra. In questa tipologia di interventi poi, anche il ruolo dell’Asset Manager evolve diventando una sorta di partner per il tenant, supportandolo e consigliandolo durante tutto il ciclo di vita e adoperandosi direttamente per contribuire al successo della location.”
Aggiungiamo i flussi derivanti dal mare, via barca: clienti con bisogni differenti. Poi c’è la variabile stagionalità, tipica delle località turistiche, con picchi da gestire e aspettative di posizionamento da luxury hospitality. L’identikit si complica ancora, quando consideriamo non solo il bacino di residenziale di prossimità, ma anche quello che sarà costruito e creerà nuovi bisogni, in termini di retail e servizi.
Questo ci riporta ai mixed use scheme delle nostre città, però… ha i baffi! Ovvero, c’è pure un elemento leisure in questi luoghi: in una marina confluiamo sempre per svagarci, sentirci in vacanza, divertirci e viziarci un po’.
Nonostante queste realtà abbondino nel bacino del Mar Mediterraneo, scarseggiano best practice decodificate o studi di settore, perché si tratta di una nicchia retail con pochi picchi di eccellenza, come Bodrum e Montenegro. Allora, se giocassimo a Indovina chi, come la potremmo descrivere? Da un lato è un po’ come sviluppare un nuovo mall: sono importanti il bacino di utenza che ci nutre tutto l’anno, i flussi e la viabilità - esistente e da creare ad hoc.
Insomma, il retail nelle marine non è tema semplice, ma considerando gli investimenti che osserviamo, ci sentiamo di fare due raccomandazioni, una ai retailer e una agli investitori: brand, cominciate a metterci il naso, perché si può performare inaspettatamente bene e il caso di OVS Holidays lo dimostra.
Landlord, nel vostro progetto, partite sempre dai bisogni delle persone: sebbene nelle marine si incrocino domande molto diverse e complesse, è proprio questa varietà ad offrire spunti unici per un mix di shopping, leisure, servizi e amenities, che può rivelarsi unico. Marina, marina, marina…
pag. 8 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
di Monica Cannalire
Marina di Ventimiglia, MDC
Marina di Bodrum
È “full occupancy” per il Parco P3 di Sala
Bolognese: entra il Gruppo Space Logistic
Il Gruppo Space Logistic fa il suo ingresso nel Parco P3 di Sala Bolognese (P3 Logistic Parks). Il magazzino di 16.000 mq si trova a Sala Bolognese in una posizione strategica tra i maggiori snodi del Centro Nord. L’immobile di grado A rispecchia i più moderni standard di efficienza per l’attività logistica con un’altezza sotto trave di 12 metri, portanza del pavimento di 5 tonnellate per metro quadro e 16 baie di carico. Space Logistic svolgerà all’interno del magazzino attività logistiche e servizi di trasporto correlati per una importante multinazionale con diversi siti produttivi in Italia. L’hub diventa così, full occupancy. “Attualmente vi sono ancora ulteriori possibilità di sviluppo nell’area di Bologna con un progetto speculativo molto importante a San Pietro in Casale, nel distretto di Altedo (BO), dove sono già in corso i lavori di costruzione di nuovi magazzini logistici fino a 100.000 mq” dice Christian Motola, Head of Asset Management P3 Italia.
Mediolanum vende la galleria del Piazza Umbra
Mediolanum ha stipulato il contratto di vendita della galleria commerciale del centro commerciale Piazza Umbra a Trevi (PG) per conto del FIA immobiliare chiuso Mediolanum real estate. Il valore comunicato dell’operazione è di 18 milioni di euro.
Youtube lancia un canale di live shopping
Youtube debutta nello shopping live. Il debutto sarà il 30 giugno in Corea del Sud, con un canale che partirà con un progetto a termine, di 3 mesi. Secondo le stime il settore che nel 2021 valeva circa 2,8 trilioni di won ora dovrebbe crescere fino a 10 trilioni di won, pari a 7,7 miliardi di dollari.
Per Bialetti nuovi store in arrivo
Bialetti annuncia un piano di aperture retail. Dopo le recenti aperture al centro La Gru (Siderno, RC) e a Pisa, entro luglio arriveranno altre quattro nuove inaugurazioni in franchising a Potenza, Verbania e nei centri commerciali di Policoro e Corigliano Calabro.
Jakala-Confimprese, a maggio consumi a -4,9%
Nel mese di maggio 2023 l’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi elaborato da Jakala per Confimprese, fotografa un mercato in flessione (-4,9% su maggio 2022). Sul totale incide il settore abbigliamento-accessori (-16,2%). Bene la ristorazione a +8,7% e altro retail a +4,8%. Centri commerciali e high street a -4,9% e -2,4%. Il travel cresce a doppia cifra.
Esordio in Italia per SSP. Arrivano Exki, Yo Sushi e Léon a Roma Termini
Grazie a un accordo con Grandi Stazioni Retail, SSP arriva per la prima volta in Italia con tre novità alla stazione di Roma Termini. Il prossimo autunno, nella food hall sopra i binari, è prevista l’apertura di tre format che debuttano nel nostro Paese: il marchio britannico Yo Sushi; EXKi, icona dell’healthy food; Léon, fast casual di ispirazione mediterranea. La gestione di tre punti vendita a Termini certifica ulteriormente l’esperienza di SSP nei servizi di ristorazione in ambito internazionale. L’arrivo in Italia avviene in tempo per godere dei grandi flussi di traffico attesi per il prossimo Giubileo. Attualmente SSP è presente nel mondo in circa 180 aeroporti, 300 stazioni ferroviarie in 35 Paesi e gestisce 550 marchi.
Nuove aperture per Action
Nel mese di giugno, la catena di discount non-food ha aperto quattro nuovi punti vendita a Vignate (Milano), Ronchi dei Legionari (Gorizia), Bra (Cuneo) e Ariccia (Roma), quest’ultimo il più grande in Italia con una superficie di 1200 mq. Sale così a 36 il numero di negozi di Action nel nostro Paese.
Novità in arrivo per 5 centri IGD Siiq
Cambiamenti e novità in arrivo per cinque centri di IGD SiiQ. Si tratta di Bologna Centro Nova, Forlì Punta di Ferro, Mantova La Favorita, Imola Leonardo, Ravenna ESP. Per gli shopping center si prospettano nuove aperture e riposizionamenti con l’obiettivo di migliorare l’assetto commerciale.
NEWS pag. 9 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
IN BREVE
Vulcano Buono, piano di rilancio da 20 milioni. Furino nuovo AD
Parte la riqualificazione, con tanto spazio al leisure, per il centro commerciale Vulcano Buono di Nola (Na). Si tratta di un investimento da 20 milioni di euro annunciato dalla Vulcano Spa, proprietaria della struttura, con il supporto dei partner finanziari Dea Capital e Amco. Il progetto prevede di ripensare interamente il centro in chiave di Smart District, ossia creare un polo a forte vocazione ricettiva, con un ampliamento delle attività di intrattenimento e sport, tramite la creazione nella parte esterna di parchi tematici, laboratori esperienziali, con un occhio ai servizi per le famiglie. Verranno ridisegnate l’area commerciale (oggi ha 140 negozi), la food court e la piazza esterna. Il tutto, nel tentativo di integrare il centro con il grande business park di Nola, adiacente. Insieme al progetto di riqualificazione, Vulcano ha annunciato anche un cambio ai vertici societari. Proveniente da Irgen Retail Management, Francesco Furino è il nuovo amministratore delegato di Vulcano Spa, mentre l’avvocato Luca Lo Giudice, già consigliere delegato, è ora presidente. Multi Italy viene indicato come partner strategico per il piano di rinnovamento.
Unicoop Firenze affida ad Assist (Odos Servizi) la gestione dei suoi temporary
Unicoop Firenze ha affidato ad Odos Servizi la gestione degli spazi espositivi temporanei presenti in 35 punti vendita della rete toscana, tra cui 14 centri commerciali. Si tratta di circa 70 spazi, che Odos Servizi avrà il compito di mettere a sistema per ottimizzarne e svilupparne le potenzialità commerciali, sfruttando le potenzialità di d Assist, il nuovo servizio di specialty leasing messo a punto dalla società di Luca Verpelli (e presentato al recente Mapic Italy). Il servizio consente di creare nuove opportunità di business a vantaggio di proprietari, operatori e gestori attraverso un team leasing dedicato, piattaforme digitali specifiche, investimenti ad hoc. Oggi Odos Group conta su oltre 60 collaboratori nelle quattro sedi di Novara, Milano, Vicenza e Catania, gestisce più di 50 centri commerciali, per oltre 1.500 negozi, oltre 750.000 mq di GLA e più di 35 milioni di service charge amministrate.
Parte da Atene il piano di espansione all’estero di 12oz, format specializzato nel servizio rapido di caffè e bevande, che a fine maggio ha aperto il primo locale fuori dai confini nazionali. Prima tappa del marchio, nato nel 2015 a Milano dall’idea dell’imprenditore italiano David Nathaniel, è la strada pedonale Adrianou St., in uno dei quartieri più attrattivi della capitale. L’arrivo in Grecia segue l’accordo di collaborazione siglato con Quick Beverages – membro di Foodrinco Group – tra i più grandi distributori di prodotti per l’horeca della Grecia – che diventa master franchisee di 12oz per la penisola balcanica. Entro l’estate è prevista l’apertura di un secondo store in città. L’insegna oggi ha una rete di 25 punti vendita e dà lavoro a oltre 150 persone, con età media 23 anni e per l’80% femminile. La rete dei locali genera un giro d’affari aggregato di circa 15 milioni di Euro.
Il centro Katanè cambia pelle: meno ipermercato, più casa e fast fashion
Il centro commerciale Katanè (IGD SiiQ) accoglie nuovi marchi, con focus sul prezzo accessibile, al termine di un lavoro di ridefinizione degli spazi. Come comunicato dalla proprietà, ultimamente sono arrivate sei nuove aperture. Si tratta di Happy Casa Store, in un negozio di quasi 2.000 metri quadrati; Candida, su 1.300 metri, marchio di abbigliamento uomo-donna; Portobello, su 1.200 mq; Sorbino Uomo, marchio di abbigliamento, anche questo basato come molti altri nell’interporto campano di Nola; Move Your Mood, brand di abbigliamento uomo-donna con una decina di negozi collocati al Sud; Esprit, insegna internazionale lifestyle. Come specifica una nota, i primi tre punti vendita rientrano in un’area del centro commerciale oggetto di riqualificazione. Un’attività partita inizialmente con la riduzione dell’ipermercato e poi con la creazione di quattro nuove medie superfici. Adesso l’offerta del centro commerciale Katanè arriva a circa 70 negozi.
NEWS pag. 10 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
12oz si espande all’estero e porta il suo “street coffee” in Grecia
La Rubrica Legale a cura di Cocuzza & Associati Studio Legale, Milano
di Avv. Patrizio Cataldo
Uno degli aspetti più caratteristici del settore retail è rappresentato dal pagamento del key money in caso di cambio di conduttore di un trophy building o di un’unità immobiliare situata in una zona di prestigio. Si tratta di una prassi diffusa da tempo, ben nota ai responsabili sviluppo delle grandi società, che tengono in debita considerazione tale voce di spesa nella redazione del budget relativa alla nuova locazione commerciale. Tale fenomeno, tuttavia, sembra stridere con la rigida disciplina prevista dalla legge 392/1978, che sancisce la nullità di tutti i patti volti ad attribuire al locatore un importo maggiore (ed ulteriore) rispetto al canone di locazione ovvero finalizzati ad attribuirgli un vantaggio in contrasto con la legge 392/78. Tra l’altro, il key money pagato dal conduttore entrante non è necessariamente ricevuto dal locatore, dato che molto spesso il beneficiario della somma è il conduttore uscente. Sul punto occorre fare un po’ di chiarezza, anche alla luce delle sentenze pronunciate sul punto.
La giurisprudenza sia di merito che di legittimità afferma costantemente che il locatore non può pretendere dal conduttore somme, diverse dal canone di locazione e dal deposito cauzionale, a fondo perduto o a titolo di buona entrata, prive di qualsivoglia giustificazione causale. Di conseguenza, il pagamento del key money da parte del conduttore entrante al locatore non è di per sé nullo: esso viene definito buona entrata e il relativo accordo deve contenere le ragioni in virtù delle quali il conduttore è tenuto a versare tale corrispettivo al locatore. La descrizione della causa del pagamento non deve avere, ovviamente, natura astratta e meramente documentale, ma deve essere comprovata da adeguata documentazione al fine di evitare, a carico del locatore, azioni di ripetizioni al termine del rapporto e la relativa restituzione dell’importo al conduttore.
Le Corti si dimostrano più flessibili nel riconoscere l’ammissibilità del key money pagato dal conduttore entrante al conduttore uscente, ritenendo lecita la corresponsione della c.d. buonuscita volta ad agevolare la liberazione dei locali. Ad esempio, di recente la Corte di Appello de L’Aquila ha statuito che la mancanza di
una previsione legale specifica non esclude che le parti, nell’esercizio della loro autonomia negoziale, possano stipulare accordi aventi ad oggetto il pagamento della buonuscita. Il pagamento della buonuscita, di solito, è regolato da un accordo bilaterale tra i due conduttori (uscente ed entrante) ed è condizionato alla sottoscrizione della nuova locazione. I closing relativi a questo tipo di operazioni si basano su un equilibrio delicatissimo, dato che occorre coordinare diversi “tavoli” che molto spesso operano in parallelo tra loro. Di frequente (almeno formalmente) il locatore non è a conoscenza degli accordi a latere conclusi tra i due conduttori e si limita a sottoscrivere l’atto di risoluzione consensuale (o il verbale di restituzione dell’immobile, qualora il contratto sia già cessato) con il conduttore uscente e la locazione con il nuovo conduttore.
L’esperienza dimostra che, negli ultimi anni, i patti relativi al pagamento della buonuscita sono (di gran lunga) maggiori rispetto agli accordi aventi ad oggetto la corresponsione della buona entrata. Questo dipende, tra le altre cose, dagli effetti della riforma sulle Grandi Locazioni, in vigore ormai dal 2014. Tale riforma, come noto, ha “liberalizzato” i contratti di locazione che presentano un canone di locazione maggiore di 250.000 euro annui, in cui le parti sono libere di determinare, inter alios, le modalità di pagamento del canone di locazione. Ciò ha reso possibile la previsione di rate differenziate negli anni, sia crescenti che decrescenti, autorizzando in sostanza il locatore ad incassare una somma maggiore (la buona entrata) il primo anno, la quale è di solito incorporata direttamente nel canone.
Considerati gli importi in gioco e la propensione della giurisprudenza (quanto meno di parte di essa) a tutelare in ogni caso il conduttore quale parte debole del rapporto anche in presenza di una locazione “in deroga”, resta comunque opportuno valutare attentamente il contenuto del contratto evidenziando la natura sinallagmatica dei pagamenti o comunque le ragioni che hanno indotto le parti a fissare un canone di importo diverso nel corso degli anni o a prevedere il pagamento di una somma maggiore nel primo anno.
pag. 11 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Il key money e i patti di buona entrata e buona uscita, tra prassi e giurisprudenza
Fishing Club: al Maximo di Roma il format di pesce fresco a prezzo accessibile
Al centro commerciale Maximo di Roma ha aperto il primo punto vendita di Fishing Club. Fishing Club è un format di ristorazione basato sul pesce fresco, che ha una particolarità: l’iniziativa è di un gruppo di società già attive nella pesca e nella trasformazione del prodotto, poi distribuito lungo tutta la filiera, dalla Gdo all’industria ittica fino all’Ho.Re.Ca. Capofila dell’iniziativa è la società romana Easy Catering Srl. Proprio facendo leva su questa posizione “forte”, in termini di costo della materia prima, il brand vuole proporre pesce fresco a un prezzo accessibile. E ha scelto di esordire in un centro commerciale per sfidare l’offerta consueta, fatta per lo più di fast food o comunque quick service. Specialmente per la pausa pranzo, Fishing Club propone primi piatti a base di pesce sotto i 10 euro e ha ideato un menù idoneo a coprire anche aperitivo e cena, con primi, secondi, tapas, cocktail, crudi. In corso di preparazione anche un menù “easy fish” destinato al delivery, composto da ingredienti che non perdano troppo in qualità durante il trasporto.
ESTATE BENE?
La città si spopola, complice la fine dell’anno scolastico e i giorni di lavoro “intenso” si riducono al Mar Mer Gio.
Dal venerdì mattina si parcheggia serenamente in ogni via della città. Gli incassi scemano e le spese restano.
Neanche un avvenimento sportivo globale quest’anno.
Qualcosa che attragga in negozio. Nada. Ti accorgi che è estate dalle prime pagine dei giornali, su cui scriba sottopagati, inseguono la disperazione di persone vere per creare la storia dell’estate.
Banco Fresco porta a Milano il nuovo formato “Fresh”
Banco Fresco fa il suo ingresso a Milano e per l’occasione presenta la nuova linea di supermercati di prossimità Fresh. Il punto vendita si trova in zona corso Sempione e sorge dove prima c’era un negozio Erbert (che continua a vendere all’interno i suoi piatti pronti). Il format Fresh mette a disposizione della clientela oltre 3.000 referenze tra ortofrutta, macelleria, salumeria, pescheria e panetteria. All’interno è presente anche il bar caffetteria. In più, è prevista la consegna a domicilio della spesa in sole tre ore. Con questa operazione Banco Fresco raggiunge i dieci punti vendita, otto dei quali in Lombardia. “È il decimo punto vendita su territorio nazionale e il primo della linea Fresh, ma puntiamo a espanderci ancora” si legge in una nota di Banco Fresco. Nella foto Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo economico del Comune di Milano, e Gianluca Monfrecola, Managing director di Banco Fresco.
Un impanatello qua un youtubber là, sommergibili costruiti nel garage di casa. Rincorsa al pesce più grosso per fare appassionare la “casalinga di Voghera” che sciabatta i suoi quindici giorni di ferie rimpinguando il conto corrente di pitoni o pitonesse che le affittano due metri quadri di sabbia in dodicesima fila, come al prezzo di un attico a Montecarlo il giorno del Gran Premio. Gelato in vaschetta a 30 euro al chilo, poke a venti euro, kebab a 8.
Siamo costretti, noi commercianti, a rincorrere le crisi create da altri proponendo prezzi assurdi. O siamo noi i furbetti del quartierino? Sicuramente qualcuno proporrà un’analisi meno pecoreccia, con dati e slide in power poin. Ma sulla via del mare ascoltando all’autoradio, nostalgico, un Luca Carboni di quando c’erano le lire, non mi sento di pagare una bottiglietta d’acqua 2,30 euro e arrivo , forse tirchio, sicuramente assetato a un bar dove la pago “solo” 1 euro.
Splash!
pag. 12 | retail&food | Luglio • Agosto 2023 Dal Tabaccaio 2030 Milano centro
Rieccoci soli.
Uber Eats lascia l’Italia: “Crescita non in linea con le aspettative”
“Siamo tristi di annunciare che abbiamo preso la difficile decisione di interrompere le nostre operazioni di consegna di cibo in Italia tramite l’app Uber Eats“. Con queste parole la piattaforma di food delivery comunica sul proprio sito lo stop del servizio nel nostro Paese. “Il nostro viaggio con Uber Eats è iniziato a Milano nel 2016. Nel corso di questi sette anni abbiamo raggiunto oltre 60 città in tutte le regioni italiane” prosegue la nota. “Purtroppo, non siamo cresciuti in linea con le nostre aspettative per garantire un business sostenibile nel lungo periodo”. L’azienda americana guidata dal Ceo Dara Khosrowshahi non abbandonerà del tutto l’Italia: “Questa decisione”, si legge ancora nella nota “ci consentirà di concentrarci ancora di più sui nostri servizi di mobilità, dove stiamo registrando una crescita importante”, conclude la nota. Il Ceo ha dichiarato che Uber investirà “solo nei mercati in cui può essere il più grande o il secondo giocatore più grande”.
Carrefour porta a Milano Terre d’Italia, format misto “vendita e degustazione”
Carrefour sceglie un quartiere di Milano per lanciare il nuovo format di prossimità Terre d’Italia. Il locale prende il nome dalla linea di prodotti di Carrefour, che rappresenta una selezione di alcune eccellenze gastronomiche italiane, tra pasta, vini, olio d’oliva, formaggi, salumi e carne. Il format è diverso da Carrefour Express, il marchio di “prossimità” della GDO francese, non solo per le referenze, ma per il tipo di fruizione cui è destinato. Terre d’Italia, che occupa uno spazio di soli 50 mq, nasce per abbinare la degustazione alla vendita, in particolar modo strizzando l’occhio all’ora dell’aperitivo. Il locale comprende un dehor esterno con 30 posti a sedere. Il locale si trova in una zona non centrale, ma di forte passaggio (piazza De Angeli), adiacente a una fermata della metropolitana. Ed è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 22.
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Crocca fa il bis a Torino e arriva a Verona
Crocca, format di pizzerie parte del gruppo Pizzium, ha aperto il secondo punto vendita di Torino, nella centralissima via Po. Il locale dispone di 74 coperti e 30 posti in un dehor esterno. Crocca è il marchio dedicato alla pizza dal bordo basso e croccante, che fa da contraltare alla tipica “napoletana” servita invece da Pizzium. Sempre nel mese di giugno, Crocca è sbarcato anche a Verona, mettendo così a segno la sesta apertura nel Nord Italia. Il marchio era stato acquistato a ottobre 2022, quando la piccola catena era basata soltanto su due locali, uno a Milano e uno a Torino. Nel frattempo, Pizzium ha sviluppato altri formati, come ad esempio Carmelina, ristorante che propone pizza e cucina napoletana di qualità, con tanto spazio al pesce.
Lego Certified approda anche a Monza
Con 140 metri quadrati di superficie, situato in via Carlo Alberto, ha aperto anche a Monza un Lego Certified Store. Si tratta di un negozio importante, perché dopo quello di Milano in piazza Gae Aulenti, è il nono della catena ad adottare il nuovo retail concept ideato per coniugare l’esperienza fisica e quella digitale. “Oltre al nuovo concept retail, che offrirà la possibilità di interagire con elementi digitali e fisici, i nostri appassionati avranno la possibilità di scoprire il nuovo servizio di Clicca & Ritira scaricando la Lego Certified Store APP” ha affermato Rossana Mastrosimini, Channel Director Lego Certified Stores West Europe. Anche questo, come gli altri negozi italiani, è stato aperto in collaborazione con Percassi Retail, società licenziataria del marchio per il nostro mercato.
Nuovo formato cittadino per Leroy Merlin
Dopo tanti marchi della grande distribuzione alimentare, o gli esperimenti di un colosso come Ikea, ecco un’altra insegna a metà tra fai da te e ferramenta che tenta la strada del negozio di quartiere. Si tratta di Leroy Merlin, che nel popolare quartiere romano della Magliana ha aperto un corner “Porte e finestre”, con uno showroom di 180 metri quadrati dedicati a questi prodotti e uno staff di specialisti pronti a eseguire progetti, preventivi e ordini insieme ai clienti. Questo showroom è collegato, dal punto di vista logistico, con lo store tradizionale presente sulla Laurentina. In questo modo Leory Merlin vuole catturare i clienti con un servizio personalizzato e chiavi in mano, difficile da ottenere nel caos dei grandi punti vendita abituali.
R-Store, una delle principali catene italiane di Apple Premium Partner, ha aperto a Napoli il primo punto vendita di un nuovo formato, dedicato alla vendita di prodotti della Mela esclusivamente “ricondizionati”. Il nuovo brand si chiama Re-Store, quindi con la semplice aggiunta di una vocale che richiama appunto i prodotti non nuovi, ma rimessi quasi a nuovo da personale specializzato e autorizzato Apple. Il fondatore di R-Store, Giancarlo Fimiani, sui social ha commentato la notizia, specificando che il punto vendita non sarà l’unico esempio, ma l’azienda è già intenzionata ad aprirne circa 50 nei prossimi cinque anni. Entro la fine del 2023 è già previsto lo sbarco a Padova, Milano e Roma.
NEWS | Opening pag. 14 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
R-Store, a Napoli il primo negozio per “ricondizionati”
Ad Arese c’è il bubble tea di Frankly
Terza apertura ravvicinata per Frankly, la prima catena italiana di bubble tea, che sta concentrando le operazioni in Lombardia. Dopo Milano Porta Romana e Bergamo, ecco il nuovo punto vendita all’interno dello shopping center Il Centro. Nel complesso è il dodicesimo negozio in Italia. Il chiosco, vicino all’ingresso 2, è aperto tutto il giorno e si propone di coprire le esigenze di tutti gli appuntamenti: colazione, pranzo, merenda e aperitivo. Obiettivo dichiarato dall’azienda è chiudere il 2023 a 7,5 milioni di euro di ricavi, sia dal canale retail, sia tramite le vendite eCommerce, con cui Frankly distribuisce ingredienti e accessori per creare in autonomia il proprio bubble tea.
La moda uomo di Dan John a Elnos
Dan John ha aperto un nuovo punto vendita all’interno di Elnos Shopping Center, a Brescia, in uno spazio di circa 100 metri quadrati. L’azienda fondata a Roma, da Daniele Raccah e Giovanni Della Rocca, nel corso dell’anno ha dichiarato l’intenzione di chiudere il 2023 con circa 200 punti vendita all’attivo. La fase di espansione passa attraverso i centri commerciali, ma anche nelle strade cittadine. Dopo Brescia, un’altra apertura messa a segno di recente è stata quella di Cagliari, in via Manno, una delle principali arterie pedonali. E Dan John sta avanzando anche all’estero. In modo particolare, il marchio si sta concentrando sulla Francia, dove l’anno scorso è arrivato il primo punto vendita, dentro il centro commerciale Cap3000 di Nizza.
Bomaki raddoppia a Roma
Bomaki, la catena fondata a Milano nel 2013 per iniziativa di Giuseppe Grasso, accelera nella sua espansione retail. E dopo l’ingresso sul mercato romano, avvenuto in primavera, adesso inaugura il secondo ristorante della capitale, nella zona di Ponte Milvio. Il locale è posizionato in una via di forte passaggio, in modo particolare nel momento serale. Il design del locale richiama le consuete atmosfere sudamericane, con esotici elementi d’arredo estremamente ricercati. Oltre alle sedute interne, è presente anche un dehor, con piccolo giardino e zona bar. Anche questo ristorante permette l’ordinazione via delivery, tramite le principali piattaforme (Glovo, Just Eat e Deliveroo), oltre al servizio di prenotazione online dei tavoli e take away, sempre disponibili attraverso il sito.
Pizzikotto, esordio all’ombra della Mole
Pizzikotto ha aperto la sua prima pizzeria a Torino. Il locale non si trova in centro, ma verso il fondo del quartiere Crocetta. Nel capoluogo piemontese, l’arrivo del marchio targato Cigierre è stato in qualche modo una notizia, perché il locale ha preso il posto del Tropicana, pizzeria nota in città per decenni e molto frequentata, sia la sera sia nelle pause pranzo. Pizzikotto è un formato che ha raggiunto circa 35 punti vendita in Italia. Il menù propone naturalmente la pizza, in tre diverse tipologie (media, alta, bassa), ma anche primi e secondi preparati a mano, passando per un menù interamente dedicato ai dolci, la cosiddetta “lifferia”.
NEWS | Opening pag. 15 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
PER IL CNCC È TEMPO DI AWARDS
Festeggia 40 anni il riconoscimento assegnato dalla sigla dei centri commerciali italiani. Sono 56 progetti in gara. Le nuove tecnologie focus della fase di dibattito che, secondo il presidente Roberto Zoia, “saranno sempre più centrali”
“Tra i pilastri su cui poggia l’industria dei centri commerciali, oltre alla transizione ecologica, troviamo sicuramente quella digitale”. Con questa riflessione, il presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali Roberto Zoia ha aperto il Summer Event, l’appuntamento estivo della community organizzato dal CNCC, di cui ricorre quest’anno il 40° anniversario.
Terzo pilastro dell’attività del Consiglio è quello relativo all’eliminazione delle asimmetrie con le grandi piattaforme online (Amazon e simili): “Con il Covid molti ci hanno dato per morti e sepolti. Invece l’industria è stata reattiva” ha evidenziato con forza Zoia, “quello che abbiamo fatto, tutti insieme, è valso a far ricredere molti”.
“Abbiamo predisposto un buon testo per il decreto legge relativo alla concorrenza con l’online sulle vendite promozionali”, aggiunge Luca Lucaroni , Vice presidente CNCC , “e spinto per la flessibilità degli spazi. Tutto in coor-
dinamento con altre Associazioni del commercio”. Altro tema, quello dell’energia. Qui Lucaroni ha evidenziato che: “sono mesi che parliamo di comunità energetica, ma l’assetto attuale è insoddisfacente. Abbiamo interlocuzioni continue per consentire l’utilizzo libero dell’energia prodotta nei centri, con i tenants dei centri stessi.” Speriamo che la politica dia risposte a breve.
CNCC Awards 2023 al centro Le Gru (Torino)
Come di consueto, al termine della conferenza, si è svolta la cerimonia di premiazione dei CNCC Italy Awards 2023: 56 i progetti in gara per contendersi i riconoscimenti in 9 diverse categorie. Tra i premi assegnati, segnaliamo quelli vinti da Klèpierre che si è aggiudicato il CNCC Awards 2023 per la strategia di marketing e comunicazione multicanale lanciata per accompagnare il periodo dei lavori di refurbishment del centro Le Gru (Grugliasco, Torino); Certificati di
Merito anche allo Shopville Gran Reno (Casalecchio di Reno, Bologna) nella categoria Grand Opening/Expansion/ Refurbishment e al Campania (Marcianise, Caserta) nella categoria Social Communication & Social Channel Management, entrambi di Klèpierre. Altri quattro Certificati di Merito 2023 sono stati assegnati alle Gallerie Sardegna, al Neapolis, al Porte di Catania, all’Etnapolis, tutti gestiti da Nhood, nelle categorie Corporate Social Responsibility, Tenant & Brand Partnership, Brand Awareness And /RePositioning, Footfall/Sales/Engagement Activation. Ad aggiudicarsi il Best of the Best è stata, invece, Sonae Sierra per CityLife Shopping District (Milano). A Sonae anche tre ‘Meriti’ per progetti implementati a Le Terrazze di La Spezia e a CityLife Shopping District.
pag. 19 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
EVENTO | Centri commerciali
ECCO COME “FIORISCE” IL MALL ALLE PORTE DI MILANO NORD
Abbiamo visitato il cantiere del nuovo centro di Nhood Italy. Dallo sky garden lo sguardo abbraccia la grande area di MIND e i vicini grattacieli di UpTown. A pochi mesi dall’opening, previsto in autunno, i lavori procedono spediti. E i tenant, ci dicono, “entreranno presto”. Ecco il nostro reportage di Paola Oriunno
Il “lifestyle center” da 70.000 mq, firmato CallisonRKTL per conto di Nhood Services Italy, è già realtà. A pochi mesi dall’inaugurazione, prevista in autunno 2023, il cantiere corre e si prepara ad accogliere i primi visitatori. Per orientarci, diamo una rapida occhiata a Google Maps, dove l’hub commerciale è già geolocalizzato e registrato (“chiuso temporaneamente”, si legge) occupando una vasta area del quadrante nord milanese. Qui negli ultimi anni sono stati avviati altri due grandi progetti. Si tratta di MIND, il sito in via di sviluppo nell’area dell’Expo ridisegnato da Lendlease, e UpTown, lo smart district realizzato da EuroMilano su un’area di 900.000 mq (di cui 300.000 destinati a parco) progettato per raggiungere 13.000 residenti entro il 2030. Al momento, ne accoglie circa 6.000. Ma l’ufficio vendite, a due passi da Merlata Bloom, è al lavoro per raddoppiare il numero. Prezzi: tra i 5.000 e i 7.000 al metro quadro.
Metrò,
Raggiungiamo lo shopping mall con la metro. La fermata è Molino Dorino. “È la più vicina a Merlata Bloom”, ci spiega il
team di Property Management. “Da lì è possibile raggiungere il centro a piedi, camminando per poco più di un chilometro, oppure con l’autobus n. 35. Per quanto riguarda l’accesso, valuteremo anche l’uso di navette”. In corso di progettazione anche la stazione FS di Milano MIND-Merlata, che si troverà a metà strada tra le stazioni di Milano-Certosa e Rho Fiera Milano. La nuova fermata del passante ferroviario dovrebbe sorgere sotto il cavalcavia pedonale che collega il mall di Cascina Merlata allo smart district di Lendelase. Oltre all’accesso in auto, bus e metrò, Nhood ha previsto anche collegamenti “sostenibili”. Merlata Bloom, infatti, è collegato a un percorso ciclopedonale
inserito nel Raggio Verde, un progetto di mobilità lenta che connette il centro di Milano con la sua cintura esterna. “È possibile arrivare fin qui in bici dal Parco Sempione e, attraversando il cavalcavia del mall, proseguire fino a Mind”, continua la manager che aggiunge: “Abbiamo inserito una pista ciclabile che gira intorno al mega-store di Decathlon”. In questo edificio, quasi uno “stand alone”, il brand sposterà anche la sua sede e i suoi uffici: 7.000 mq compreso il rooftop con campi sportivi open air. “All’interno ci sarà anche una parete di arrampicata”, spiega la manager. Oltre a Decathlon, ci saranno altri marchi per il fitness, l’outdoor e lo street style sportivo come Game7Athletics (con un negozio di 2.000 mq), Snipes (sarà in uno degli spazi più ambiti nella galleria), Under Armour e Foot Locker Un “lifestyle center” e un paradiso per gli sportivi, ma “non ci sarà una palestra”, ci spiegano. Per il momento, “Minders” (gli abitanti di MIND) e residenti di Uptown (gli “uptowners”?) avranno a disposizione uno spazio di 400 mq della catena Anytime Fitness, all’interno dell’edificio del Village Sud dell’ex area Expo. Oltre, naturalmente, alle aree verdi che circondano il mall, in gestione condivisa.
pag. 20 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
NUOVI PROGETTI | Merlata Bloom
auto e bici per l’accesso, focus su sport e “lifestyle”
Lavori in corso nell’area food&leisure di Merlata Bloom. In basso, il grande store di Decathlon e le passerelle che collegano il mall con MIND e il parco di Uptown.
Ascolto del territorio, ma ancora pochi servizi
Il tour al cantiere parte dagli uffici di Nhood dove un grande plastico accoglie i visitatori, prosegue nell’edificio occupato da Decathlon e sbuca in una “piazza” di raccordo: una passerella a sinistra porta ad UpTown, un’altra conduce a MIND. Nonostante la tempistica sfalsata, Uptown, MIND e Merlata Bloom viaggiano allineati e guardano nella stessa direzione. Le passerelle pedonali del lifestyle center uniscono i due grandi progetti di rigenerazione urbana e, insieme, fanno sistema partendo dall’ascolto del territorio e dai servizi progettati intorno alle persone e al loro benessere. “Il nome del centro nasce da un’indagine in cui abbiamo coinvolto i cittadini: “bloom” è inteso come rinnovamento e rigenerazione di un’area rimasta deserta dopo i fasti di Expo”, sottolinea il team di Nhood. “Anche la scelta del superstore è il risultato della convergenza tra le scelte di sviluppo di Esselunga in Lombardia e i desiderata dei cittadini,
indicati nelle fasi iniziali di progettazione” prosegue. I residenti, dunque, si sono espressi. Vedremo, in futuro come l’ipermercato di 6.000 mq di “Bloom”, con accesso diretto dall’interno del mall, se la giocherà con il vicino store Esselunga di 1.000 mq che sorgerà all’interno del Mind Village. “A Merlata ci saranno colonnine per la ricarica delle auto elettriche, 4000 posti auto e un sistema di riconoscimento automatico delle targhe per semplificare il parcheggio. Stiamo valutando altri servizi, ma non possiamo ancora comunicarli”, ci dice il management.
Tanto food e altro leisure in arrivo
Superato l’edificio di Decathlon e lo spazio di raccordo tra MIND e UpTown, entriamo nel cuore pulsante di Bloom: l’area food&leisure. La luce calda che arriva dal soffitto spiovente, in vetro e legno, ci accoglie nella lunga promenade. “A destra ci sarà l’intrattenimento, con il cinema Notorius e il format per bambini Wonderwood Green Forest (vedi intervista nelle pagine seguenti) creato appositamente per l’hub. Un luogo di ‘educ-action’ al coperto” spiega il team. “A sinistra avremo la ristorazione. Abbiamo previsto 43 concept food & beverage con metrature diverse, fino a 420 mq. In alcuni spazi, i più ambiti, ci saranno ampie vetrate con vista sul parco e sui grattacieli di Uptown e i dehor”, continua Colombi. Le prime insegne annunciate a marzo 2022 sono tutte confermate: RossoPomodoro, Ham Holy Burger, La Piadineria, Bun Burgers, Cioccolati Italiani, Fresco&Cimmino, le insegne del Gruppo Cremonini (RoadHouse, Calavera, Billy Tacos, Smokery), Ichi Station, Kebhouze, Macha Cafè, McDonald’s, Nima Sushi, Pa-
nino Giusto, Poke House e Wagamama renderanno attrattiva l’offerta dalla colazione al pranzo fast, fino al dining di fascia alta. Le ultime insegne annunciate sono Magnami, cucina romana reinterpretata in chiave gourmet, la pasticceria di Martinucci Laboratory, il format pugliese Come Vuoi Pane e condimenti (vincitore del Foodservice Award 2023 per la categoria centri commerciali, leggi l’intervista nelle pagine seguenti) e Bomaki Ràpido. “Lo scouting è stato molto attento. Volevamo insegne ancora inedite a Milano. Qui il food non sarà un semplice “servizio”, ma una vera e propria àncora. Avrà un ruolo da protagonista nell’offerta leisure”, sottolinea il management di Nhood. Questa parte del mall, sarà determinante anche nella fascia serale: ristorazione e cinema manterranno vivo il centro fino a tarda sera. Un mix che diventerà cruciale per il rilancio del quartiere che soffre ancora di un forte isolamento e non riesce ancora a trarre benefici dallo sviluppo di Mind (che la sera, per ora, si svuota).
Dove: Milano, area nord-ovest tra quartiere Gallaratese e Musocco.
Investimento: 325 miloni di euro
Bacino di utenza: 20 minuti –1.440.000 abitanti che copre il quadrante nord ovest di Milano e hinterland; 30 minuti – 3.600.000 abitanti e si prende quasi tutta la città di Milano
Il team di Property Management on-site è guidato da Alessandro Ossena ed è composto da Barbara Landone (Deputy Shopping Center Manager), Elisa Traunero (Center Marketing Manager) e Fulvio Veronese (Facility Manager).
Posti auto: 4.000
Spazio Leisure: 10.000 mq
Spazio F&B: 8.000 mq
Spazi retail: 210
Insegne Food: 43
Ipermercato
Cinema multisala
Sky garden e rooftop con campi sportivi
Apertura: Autunno 2023
pag. 21 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Uno degli spazi food con vista sul parco e sugli edifici di Uptown.
“Oltre al cinema e al parco tematico per bambini inseriremo altre insegne leisure”. Intanto, ci dicono, la commercializzazione del mall ha sfiorato il 92%. “Abbiamo scelto di dedicare un complessivo del 20% alle unità commerciali dedicate al Leisure e al Food. L’abbigliamento qui incide per meno del 50%”, ci spiegano mentre proseguiamo la visita.
Superata l’area leisure e food, imbocchiamo una passerella che ci porta nell’edificio della galleria commerciale. Cambiano i materiali e si ammorbidiscono le linee del soffitto (niente più legno, ma tanta luce ovunque: oltre le vetrate c’è lo sky garden dove andremo dopo) e il percorso diventa quasi “cittadino”. “Le insegne dei negozi saranno sfalsate. È un po’ quello che si vede passeggiando in città, ed è quello che ci piacerebbe riproporre anche qui” ci mostrano i manager del Gruppo. Diversi brand hanno già deciso di esserci: Miniso, Guess, Calvin Klein, Tommy Hilfiger, Portobello, mentre nell’area gaming, high tech e innovazione sono confermate le medie superfici occupate da Big Toys e Euronics. Anche il beauty e la casa hanno il loro spazio. Ci saranno sia brand tradizionali che concept unici. “Avremo Primor, Nyx, Wycon, ma siamo in trattative per portare un brand iconico presente nelle vie del lusso e del beauty internazionale. Non mancheranno le proposte per la casa, con marchi amati dai visitatori, come Coin Casa e Excelsa. Complessivamente, è del 26% l’incidenza di brand nuovi per il mercato
italiano, in tutte le categorie merceologiche”, spiegano. In totale, sono previsti 210 spazi retail e tra questi spiccano i 5.000 mq di Peek & Cloppenburg, il retailer multimarca che avrà proprio a Merlata il suo primo store italiano. I lavori proseguono anche sul rooftop del mall. Qui sono stati creati percorsi pedonali con aree verdi e vista su MIND, sullo skyline e sul parco di Uptown e, in lontananza, su quello di Milano. “Qui non abbiamo previsto chioschi o altro tipo di food&leisure”, ci dicono: “Così come nella galleria commerciale, anche sul rooftop abbiamo scelto di avere meno spazio affittabile e dare più superficie alle persone”. Mancano pochi mesi all’inaugurazione. “Per Merlata Bloom non sono previste più fasi di realizzazione. Aprirà one-shot, una bella sfida. Il nostro obiettivo è di arrivare all’opening operativi al 100%. Ma mettiamo in conto anche qualche ritardo legato agli allestimenti dei tenant. I brand non han-
no ancora iniziato i lavori nei loro spazi. Arriveranno presto”, conclude il team di property management. Parte il count down. Il lifestyle center è (quasi) pronto a sbocciare.
Sostenibilità: fotovoltaico, geotermico e tanta luce naturale
Merlata Bloom Milano sarà fornito di impianto geotermico e fotovoltaico e sarà collegato all’impianto di teleriscaldamento. Grazie ai 13.500 mq di superfice vetrata, la luce naturale sarà protagonista all’interno della struttura permettendo la riduzione dei consumi per l’illuminazione artificiale. Anche il verde sarà presente sia sul tetto sia all’interno e verrà irrigato grazie ad un sistema di recupero dell’acqua piovana, che verrà utilizzato anche per l’acqua all’interno dei bagni e sanitari.
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“L’incidenza di brand nuovi per il mercato italiano è del 26%”
Il grande spazio retail occupato dal brand Peek&Cloppenburg. In basso, alcuni scatti della promenade nella galleria commerciale.
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Grazie al sistema Tork Xpressnap Fit®, il dispenser protegge i tovaglioli dallo sporco e dagli agenti esterni. Il suo design moderno ed efficiente consente agli ospiti di toccare solo i tovaglioli che usano, offrendo loro un’esperienza pratica e sicura.
Tork è un marchio Essity
MERLATA BLOOM: LA PAROLA AI BRAND
WONDERWOOD:
Ci può dare qualche dettaglio sul format?
È prevista anche la ristorazione?
Perché avete deciso di scommettere su Merlata Bloom?
Merlata Bloom è un progetto unico, che ha saputo intercettare i trend più attuali che uniscono il lifestyle e non fanno più distinzione tra shopping e leisure. C’è stata intesa immediata con Nhood sull’obiettivo da perseguire insieme: inserire un format innovativo, che ispiri i bambini al rispetto della natura, facendo quello che sanno fare meglio: giocare. Il successo del nostro parco Wonderwood sul Lago Maggiore, particolarmente gradito ai turisti milanesi e lungo l’asse della Milano-Laghi, ci ha dato l’ispirazione per portare anche al coperto attività e natura per i bambini sotto i 10 anni. Milano è il luogo per eccellenza da dove partire con questo nuovo format.
La nostra struttura di “educaction” (con la C, in mezzo!) si sviluppa su 600 mq e unisce l’ispirazione che i musei sanno dare, quando trattano argomenti scientifici a misura di bambino, con una decina di attività proposte, con forte focus sul movimento e la socializzazione. Si arrampicheranno per combattere la deforestazione, costruiranno la casa sostenibile del futuro, scoveranno le specie animali da salvare, trasformeranno la plastica da rifiuto a risorsa. Le famiglie non dovranno più scegliere tra un luogo “istruttivo” e un luogo “divertente”: è tutto a Wonderwood Green Forest.
Noi amiamo dire che nel format è previsto il relax. Il che significa un’area in cui le famiglie possono stare comode mentre osservano i bimbi giocare. Il tutto con un piccolo snack bar che servirà colazioni, merende (e l’aperitivo, per i genitori) appoggiandosi a fornitori a km giusto. Inoltre, siamo certi che anche le feste di compleanno avranno una forte richiesta e stiamo lavorando a pacchetti dedicati.
Lo spazio è stato creato in collaborazione con Nhood. Come avete lavorato insieme?
L’idea nasce da un felice incontro tra Nhood e Green Spirit, lo studio di Firenze tra i leader nella progettazione di spazi sia per il mondo fashion che per quello kids. Da subito è stato ovvio il potenziale nello sviluppare un nuovo format che parlasse alle famiglie secondo lo spirito dei tempi: divertimento, socializzazione, sostenibilità come tre pilastri di un’unica strategia. A bordo del progetto è stato portato anche il team di Wonderwood, che ha forte esperienza di gestione in ambito leisure.
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Abbiamo chiesto a due insegne perché hanno scelto di entrare nel nuovo lifestyle center. Ecco cosa ci hanno raccontato P.O.
NUOVI PROGETTI | Food&Leisure
Massimiliano Freddi, founder di Wonderwood
Un rendering del progetto Wonderwood Green Forest, ideato in collaborazione con Nhood
“IL FUTURO DEI CENTRI È NEL LEISURE MIX”
Nhood ha sostenuto finanziariamente il progetto per una parte consistente, consentendo di svilupparlo al meglio. Più che un rapporto tra property e tenant, si tratta di una vera e propria partnership a 360°.
In principio i centri commerciali erano semplicemente luoghi in cui andare a fare la spesa. In quelli del futuro, leisure e intrattenimento saranno sempre più rilevanti e centrali. Secondo voi come deve cambiare il leisure nei centri commerciali per essere più attrattivo e funzionare meglio?
Cambierà creando un’integrazione mai vista tra retail, food e leisure. Sarà difficile capire tra dieci anni dove inizii uno e finisca l’altro. Il leisure crea destinazione e rinforza il posizionamento di un mall. Relegarlo, come si faceva una volta, alla superficie sfitta, magari al terzo piano e in fondo alla galleria, non sarà più in discussione. Crediamo invece farà sempre più parte della progettazione strategica, che non si baserà più solamente sul retail mix, ma anche sul leisure mix.
ture in Italia. Per ora il nostro focus è Merlata Bloom: siamo certi sarà un grande successo, che rappresenterà anche uno spunto importante per immaginare uno sviluppo in altre location.
Perché avete deciso di scommettere su Merlata Bloom?
Il progetto è differente dai centri commerciali a cui siamo abituati. È affine al nostro format e alla nostra proposta. Offrirà una vera e propria experience. Tecnologia, sostenibilità, innovazione e green saranno il cuore pulsante.
Come sarà il punto vendita?
Il nuovo store sarà di circa 70 mq con un frontale imponente e una vetrata che si affaccerà direttamente sul flusso dei visitatori, all’ingresso delle scale mobili. Oltre al take-away ci saranno anche posti a sedere dedicati.
I centri commerciali si stanno trasformando e rinnovando. Secondo voi, quali caratteristiche deve avere uno shopping mall moderno per attirare nuovi brand e visitatori?
Oltre a Merlata, i format di Imaginaction sono presenti in altri centri commerciali? Sono previste altre aperture in futuro?
Wonderwood Green Forest è il primo format che sviluppiamo insieme, abbracciando dal concept alla gestione completa. Siamo tra le poche società al mondo ad avere organizzato l’intera filiera al proprio interno, così da fornire la soluzione più completa alle necessità dei mall. D’altro canto, la nostra società comprende Green Spirit, che ha progettato con successo numerosi spazi leisure nel mondo, in particolare in Mall e Outlet in Cina e Medio Oriente, e Wonderwood, che ha creato il primo parco delle avven-
Sono felice che anche nel nostro Paese i centri commerciali in fase di ristrutturazione e/o di nuova costruzione si stiano trasformando ed evolvendo. All’estero vedo shopping center all’avanguardia. Accolgono in modo trasversale tipologie diverse di visitatori, tra acquisti, lavoro, tempo libero, nel rispetto dei più alti standard di convivialità, e propongono un intrattenimento lungo ed esperienziale, con ottimi servizi e buon cibo.
Quanto è importante per i tenant lavorare in sinergia con i landlord e allineare esigenze e obiettivi?
La sinergia con i landlord è fondamentale per la riuscita di qualunque proget-
to. Il settore food, in particolare, è in continua evoluzione. In pochi anni siamo passati da food court con evidenti carenze di offerta a contesti in cui la competizione tra format è cresciuta a livelli esponenziali. La ricerca del giusto equilibrio tra domanda e offerta, un mix merceologico attento ai nuovi trend, costi locativi commisurati al potenziale e la massima attenzione al servizio al cliente: questi aspetti costituiscono il terreno di principale collaborazione con le proprietà, nonché lo spazio di miglioramento per una partnership di successo.
MIND, il vicino di casa si apre al retail&food
Con una superficie di un milione di metri quadri, tutta da ripensare e progettare, e una popolazione prevista di 60-70.000 persone al giorno MIND (Milano Innovation District) si candida a diventare nei prossimi anni uno dei più grandi poli dell’innovazione in Europa. E si apre al retail. È già partita la commercializzazione degli spazi: “Il sito avrà la possibilità di rimodulare spazi e funzioni a seconda delle offerte che riceverà” ha raccontato Diego Valazza, Business development director di Lendlease nel corso dell’evento di presentazione organizzato a novembre 2022 in collaborazione con retail&food e pubblicato sul numero di dicembre).
“Per la parte retail, c’è un range di sviluppo che va da un minimo di 20.000 a un massimo di 60.000 mq. Al momento, abbiamo previsto di dedicare a commercio e ristorazione 35-40.000 mq, ma il numero potrebbe ancora cambiare”. Tra le ultime insegne che hanno fatto ingresso nell’area ci sono Caffè Vergnano 1882 e la catena di palestre Anytime Fitness.
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Federica Amandonico, Come Vuoi Pane e Condimenti. l format ha vinto il Foodservice Award Italy 2023 per la sezione Centri commerciali
COME VUOI PANE E CONDIMENTI: “IL SETTORE SI EVOLVE, CRESCE LA COMPETIZIONE TRA I FORMAT”
“TRASFORMIAMO LA PIZZA IN INDUSTRIA DELLA RISTORAZIONE”
Alice Pizza sta diventando la catena del food di matrice italiana più diffusa, con 210 punti vendita entro fine anno. “Margini, controllo di gestione, scalabilità dei processi” sono il pallino di Claudio Baitelli, amministratore delegato. Che qui spiega la sua visione sul settore. E come si pianifica lo sbarco all’estero di Adriano Lovera
A fine marzo del 2019, il fondo Idea Taste of Italy (Dea Capital) acquisiva la quota di maggioranza di Alice Pizza. La finanza puntava i fari su una catena di pizza al trancio. Un’operazione non usuale in Italia. A maggio, saliva in sella come amministratore delegato Claudio Baitelli, manager proveniente da Feltrinelli, con esperienze anche in Autogrill e McDonald’s. Meno di un anno dopo, il primo lockdown e la pandemia spazzavano via tutto: bilanci, ma anche abitudini, certezze, lenti con cui decifrare il mercato. A distanza di tre anni altalenanti, il saldo per Alice Pizza è positivo, come punti vendita e come risultati. In questa conversazione, Claudio Baitelli traccia un bilancio del brand, descrive gli obiettivi futuri e ragiona su un settore, la ristorazione di catena, molto promettente ma ancora tutto da cavalcare nel nostro Paese.
Partiamo da Alice. Come sta andando?
Bene. Dovremo chiudere l’anno con un +30% di transazioni e con circa 210 punti vendita, dopo una ventina di nuove aperture nell’arco dei dodici mesi, suddivise a metà fra dirette e in affiliazione. Produciamo margini e, nonostante le difficoltà tra cui l’inflazione e il caro materie prime, il settore è promettente. Vedo il bicchiere mezzo pieno.
Ha accennato all’inflazione. Come vi siete mossi sul fronte prezzi?
Anche quando un sacco di farina aveva raddoppiato il suo costo all’origine, abbiamo ritoccato il listino di pochissimi punti percentuali. Il rapporto qualità-prezzo è una delle nostre armi vincenti, vendiamo un prodotto di fascia medio alta, nel suo segmento, ma pur sempre popolare ed accessibile. In questa decisione, abbiamo guardato anche ai nostri stessi dipendenti. Loro non hanno avuto aumenti parametrati all’inflazione e quindi anche il prodotto ha seguito lo stesso trend. Oggi, per fortuna, il tema sta rientrando.
Su quali tasselli si basa la vostra crescita?
Alice Pizza segue alcuni criteri precisi. Per ora, niente pubblicità su larga scala. Puntiamo piuttosto alla capillarità sul territorio. Per questo apriamo negozi nei centri città, ma anche in tanti quartieri
PAROLA DI | Claudio Baitelli
popolari, da San Basilio a Roma ad Affori a Milano. Abbiamo dimostrato come sia possibile mettere insieme un sapere artigianale con l’impostazione industriale, tipica di una catena moderna. Non nego di avere il pallino per i margini e per una crescita ragionata.
Ecco, questo è uno dei grandi luoghi comuni del mercato. Che significa? Un fondo è un soggetto che investe e pretende di vedere un risultato. E che ti lascia autonomia di gestione, ma chiede conto di ogni spesa. Se qualcuno pensa che lavorare con un’azionista di maggioranza di tipo finanziario voglia dire poter sprecare, tanto il portafoglio è sempre pieno, non ha capito nulla. Lo dimostra anche l’Accademia (dove si svolge l’intervista ndr).
Qui è dove un team apposito si dedica a inventare nuove ricette. Ma è una cosa seria, non un momento per sbizzarrirsi con gli ingredienti. Si fanno dei test, ma poi una nuova pizza entra nel menù se è sostenibile come costi, fa margini e se può essere insegnata a tutta la rete in un tempo ragionevole. Questo è un esempio di approccio a un business davvero scalabile.
marchio maturi ancora. Va spesa una parola, invece, per la Sardegna. Dove abbiamo già cinque punti vendita ed è l’area, dopo Roma e Milano, che funziona meglio di tutte, sia d’estate sia d’inverno.
Magari… Scherzi a parte, contiamo già su tre punti vendita, a Malta, in Spagna e a Philadelphia, negli Stati Uniti. Ma sono state operazioni spot. Pianificare l’espansione su vasta scala oltre confine è completamente un altro discorso, su cui vale la pena spendere un ragionamento. L’Italia è una delle patrie mondiali del buon cibo. Eppure, catene di casa nostra che abbiano avuto un successo robusto all’estero non se ne vedono. Anzi, il track record di chi ci ha provato è negativo. Prendiamo la pizza. Oggi, nel mondo, la pizza di catena parla americano, tedesco, messicano. Basti pensare a un brand come Sbarro.
Parliamo di sviluppo. Dove si concentrerà il vostro? Perché succede?
C’è ancora tanto lavoro da fare nelle zone cruciali del Paese. Siamo forti a Roma e Milano e in qualche altra grande piazza. Ma il Centro-Nord è un bacino tutto da sfruttare, a partire dall’asse della A4. Poi c’è il Sud, che è un discorso diverso, soprattutto perché è diversa la concorrenza a livello di ristorazione. Abbiamo qualche presenza, come nel Maximall di Ponte Cagnano o Le Colonne di Brindisi, ma per pianificare uno sbarco deciso nelle città del Meridione dobbiamo aspettare che il
Forse l’illusione degli italiani è che basti fare un prodotto buono per avere successo. Non è così. Io resto dell’idea che sia possibile aggredire l’estero quando si hanno idee chiare, spalle forti e si scelgano i partner giusti. Ecco perché questo step, per noi, avverrà solo quando saremo ben strutturati non solo a Milano e Roma, ma a Cuneo, a Vicenza e così via… Se dovessi dare una grandezza, non prima di aver raggiunto almeno 300 punti vendita su scala nazionale.
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Nelle due Accademie di Alice (Milano e Roma) si inventano le nuove ricette e si fa la formazione per tutti i pizzaioli, poi impiegati nei negozi. Anche questo fa parte del sistema “replicabile” di Alice. A differenze di altre realtà, infatti, il prodotto non è standardizzato perché realizzato a livello centrale, ma è il sapere che viene centralizzato, mentre la pizza è preparata e cotta ogni giorno in ogni punto vendita.
Sarà Alice Pizza il primo brand italiano a “sfondare” all’estero?
Che c’entra l’Accademia?
Come vi dicono spesso: facile per chi ha alle spalle un fondo d’investimento…
Allora restiamo sull’Italia e allarghiamo il campo. Qual è la vostra posizione sul “travel”?
É un canale molto interessante, ma con alcune dinamiche precise. Autostrade e aeroporti sono luoghi in cui occorre aspettare nuove gare per entrare e, in secondo luogo, è necessario appoggiarsi ai partner specialisti che già li presidiano. Non c’è spazio per l’improvvisazione. In futuro sono previste tante opportunità e anche noi vogliamo esserci, scegliendo i compagni di strada migliori. Intanto abbiamo messo il piede in alcuni luoghi chiave, come stazione Garibaldi a Milano, di fronte a Termini a Roma e poi lo scalo di Malpensa.
La pandemia aveva scatenato la rincorsa al “delivery”. Un canale di vendita che tutti erano obbligati a cavalcare. Oggi come lo vede?
In generale, è senz’altro un canale su cui occorre investire. Abbiamo anche una nostra flotta per il recapito a casa e, per certi negozi, ammetto che apporti una buona quota di ricavi, a seconda della zona o della fascia oraria. Eppure, rispetto al nostro modello di business, conserva una posizione marginale. Intendo dire che quando studiamo un progetto per un nuovo punto vendita, partiamo dalla stima che il delivery valga “zero”. L’attività deve stare in piedi e avere un margine con il passaggio fisico delle persone. Se poi si aggiunge qualcosa dalla consegna a domicilio, tutto di guadagnato. Non saremo mai una catena focalizzata su questo.
Parliamo di risorse umane. Il tema della carenza di personale è sempre forte, nella ristorazione di catena?
Le condizioni sono le stesse in tutta la rete?
I centri commerciali, invece?
Se parliamo di andamento, è vero che sono andati incontro a una buona ripresa. Ma bisogna essere sinceri, la corsa va più lenta di quanto si racconti. Le vendite possono anche essere tornate sui livelli pre-pandemia, rispetto al volume complessivo di fatturato. Ma in parte si deve all’effetto prezzi, che sono saliti, perché a livello di passaggio di persone e di scontrini staccati, non ci siamo ancora. Detto questo, li presidiamo, occorre esserci.
Rispetto al mercato immobiliare, che cosa nota?
Questo sì, invece, mi pare completamente tornato ai livelli pre-pandemia, come valori e come canoni. Noi investiamo anche nei quartieri popolari, che per fortuna presentano affitti ragionevoli. I centri città, invece, sono intorno ai massimi.
Sì, il problema c’è. Ma è ancora più pressante, in questo momento, riuscire a trattenere il personale ed evitare l’eccesso di turnover. Come Alice Pizza cerchiamo di investire in formazione, di fornire un percorso di carriera e di dare tanti segnali, anche concreti, di attenzione. Durante la pandemia, avevamo deciso di anticipare di tasca nostra la cassa integrazione ai dipendenti. Oggi, nei punti vendita “diretti”, concediamo premi a fronte di risultati nelle vendite. E i riscontri di fidelizzazione ci sono. Quest’anno abbiamo organizzato una convention aziendale con un centinaio di direttori di punti vendita, che due o tre anni fa erano semplici pizzaioli o banconisti. È una soddisfazione e dimostra che le opportunità interne sono reali.
Per quanto riguarda la formazione, sì. Su contratti e politica retributiva, è chiaro che i franchisee sono imprenditori autonomi e li gestiscono da sé, mentre noi abbiamo il controllo sui punti vendita a gestione diretta. Ma devo ammettere che gli affiliati più strutturati, alla fine, seguono i nostri standard.
Finiamo con le amenità. Gli italiani sono sempre innamorati del binomio “pizza e partita”?
Al 100%. Non avete idea di come si impennino le vendite appena c’è una finale in tv o anche solo il posticipo serale. Però è positivo, per noi. Vuol dire che il prodotto permette di stare insieme in famiglia e fra amici, e spendere il giusto. È quello che cerchiamo.
TRAVEL RETAIL | Estate 2021 pag. 28 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Alice punta alla diffusione nei quartieri popolari delle città. Qui, il negozio di Affori, a Milano
FONDI: IL RETAIL RIMANE ANCORA CONGELATO
L’asset class “commerciale” rimane problematica, nell’industria dei fondi immobiliari. È quanto emerge dall’ultimo report elaborato da Scenari Immobiliari, aggiornato a fine 2022 ma con trend e previsioni valide per tutto l’anno in corso, presentato a Milano dal presidente Mario Breglia e dal direttore generale Francesca Zirnstein. Nel mondo, il valore di fondi e Reits ha raggiunto 4.450 miliardi di euro (+19% sul 2021). In Europa il patrimonio sfiora i 1.530 miliardi (+7%) e in Italia pesiamo per 123 miliardi (+13%), frammentati tra 615 fondi attivi. Asset class come logistica, social housing, data center ed Rsa sono considerate promettenti e attirano interesse. Ma gli uffici conservano sempre la fetta maggiore dei portafogli e, su scala globale, smaltita la sbornia di smart working rimangono asset sicuri, quando presentano caratteristiche avanzate in fatto di efficienza.
Il “retail” è oggi il comparto che fatica maggiormente. A livello europeo, spiega il report, vede ridimensionare lievemente il proprio peso, poiché le strategie di dismissione non sono semplici. In parole povere, ci sono tanti fondi con in pancia asset ormai desueti, che i gestori vorrebbero vendere sul mercato. Ma viste le quotazioni di oggi, andrebbero incontro a una perdita sensibile rispetto ai valori d’acquisto. In generale, il settore sembra soffrire di un lento ma costante indebolimento legato alla continua accelerazione dell’eCommerce e alla domanda ormai pressante di spazi innovativi e non più di
centri commerciali di vecchia concezione. Tengono meglio le high street.
Rendimenti e valori, l’Italia gira al contrario
In Europa tante asset class commerciali hanno mostrato una contrazione dei rendimenti. Dunque rappresentano un minor grado di rischio. È avvenuto negli shopping center (-0,4%), nei retail park (-0,15%), per i supermercati francesi (-0,2%) e per i supermercati tedeschi (-0,4%). L’Italia, invece, insieme all’Inghilterra, è il Paese in cui i rendimenti sono ancora aumentati, grosso modo tra 25 e 35 punti base per i retail park e addirittura 75-80 punti per i centri commerciali. Stesso andamento al rovescio si evidenzia rispetto alle quotazioni, perché se nella media continentale si assiste a una lieve inversione di tendenza, finalmente al rialzo, da noi persiste ancora la fase di sgonfiamento dei valori che aveva caratterizzato il biennio 2020-2021. Dati grigi anche guardando all’aspetto del fatturato immobiliare nel suo complesso. Secondo il report, il 2022 si è chiuso in Italia con 113 miliardi di euro e la previsione per fine 2023 è di 146 miliardi. L’anno scorso, però, gli unici due risultati negativi sono arrivati proprio dal commerciale, con la GDO scesa del 3,8% (5,1 miliardi) e il retail del 3,6% (1,3 miliardi). Un dato in particolare fotografa lo stallo. Guardando alle operazioni del 2022, solo il 3,9% degli immobili acquistati dai fondi aveva il retail come destinazione d’uso. Percentuale che scende addirittura allo 0,6% sul fron-
te delle cessioni. A testimonianza della difficoltà di oggi di liquidare gli immobili retail. “Certo, non tutto è da buttare nel retail, che continua a produrre ritorni interessanti” ha commentato durante i lavori Domenico Giusti, Managing director di Castello Sgr. “Ma su questa asset class siamo fermi, come transazioni, vista la sostanziale impossibilità di una exit”. Per la realizzazione dello studio sono state coinvolte le sgr: Investire, Prelios, Dea Capital Real Estate, Fabrica Immobiliare, Pimco Prime Real Estate, Amundi Real Estate Italia, Ream, Castello, Generali Real Estate, Cdp Real Asset, Coima, Colliers Global Investors Italy.
ASSET ALLOCATION DEI FONDI IN ITALIA E IN EUROPA
DeA Capital Real Estate SGR ha vinto due World Gold Winner awards, durante l’edizione 2023 dei “World Prix d’Excellence” di Fiabci, una delle principali federazioni mondiali dell’immobiliare. I riconoscimenti (nelle categorie Heritage e Mixed-Use) sono arrivati grazie al progetto The Medelan, ossia la riqualificazione di Palazzo Broggi in piazza Cordusio, a Milano, con il progetto dell’architetto Stefano Boninsegna dello studio Genius Loci Architettura. Tra uffici e spazi commerciali, l’edificio accoglie brand come Chanel, Barclays Bank Ireland PLC, Ferrari, F2i SGR, HSBC Continenial Europe Italy, K&L Gates Servizi, Ludoil Energy, Palm Angels, Coin e Kave Home. Il palazzo appartiene nello specifico al fondo Broggi, cui primo quotista è Fidelidade, società controllata dai cinesi di Fosun.
pag. 29 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
L’asset class commerciale sparisce dalle transazioni. E in Italia ancora non si vede l’inversione dei prezzi. È quanto emerge dall’analisi di Scenari Immobiliari A.L.
REAL ESTATE | Mercato
Real Estate
Il Pep shopping center di Monaco di Baviera è stato acquistato al 50% da Generali Real Estate, insieme a Ece
DeA Capital premiata a Miami per The Medelan
Europa
Italia
TAKKO FASHION, L’E-COMMERCE PUÒ ASPETTARE “ACCELERIAMO SUI NUOVI CONCEPT STORE”
Con 1,22 miliardi di euro di vendite, il marchio di abbigliamento tedesco ha chiuso un 2022 da record. In Italia conta su 66 negozi e cresce ancora, con spazi più ampi. “Valutiamo canali consolidati e nuove opportunità sulle high street” racconta in questa intervista il country manager Domenico Spano di Paola Oriunno
Parliamo di numeri. Come si è concluso il 2022?
Takko Fashion ha chiuso l’esercizio 2022/23 con un risultato da record, con un forte incremento dell’Ebitda e una redditività solida all’inizio e alla fine del quarto trimestre, maggiore rispetto all’anno precedente e pre-COVID. Nel dettaglio, il fatturato netto rettificato è di 1.223 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto all’esercizio precedente. Questo è il più alto record di vendite annuale nella storia della nostra azienda.
Quali sono stati i motivi dell’exploit?
Sono stati soprattutto alcuni progetti chiave a consentirci questo traguardo, tra cui il lancio del programma di fidelizzazione “Takko Friends” introdotto all’inizio del 2022, promozioni realizzate in occasione del suo 40º anniversario e il lancio dello shop online in mercati chiave. Infine, ad aprile 2023 il nostro CEO,
Tjeerd Jegen, ha annunciato una nuova struttura di capitale, consensualmente garantita attraverso un accordo tra azionisti, banche ed obbligazionisti che hanno concordato un’operazione di riduzione sostanziale della leva finanziaria di oltre 250 milioni di euro, prorogando le scadenze del debito per altri tre anni fino al 2026.
Le prospettive per questo 2023 in Italia?
Prevediamo di espandere la nostra rete di negozi del 19% nel 2023. Abbiamo già aperto quattro negozi a Caravaggio (Bergamo), a Tradate (Varese), a Martignacco (Udine) e a San Martino in Strada (Lodi). Anche nella seconda parte dell’anno sono previste ulteriori inaugurazioni con il nuovo concept store. Parallelamente ai nostri piani di espansione, abbiamo anche iniziato a ristrutturare i nostri negozi storici in Italia. Anche il nostro team si allarga. Siamo costantemente alla ricerca di risorse.
Qual è il contesto più favorevole per aprire nuovi store? Retail Park? Centri commerciali?
Oggi in Italia abbiamo 66 negozi che raggiungono una vasta clientela dal Piemonte al Lazio e il nostro obiettivo nei prossimi tre anni è quello di raddoppiar-
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BRAND | Analisys
Domenico Spano, Country Manager Italia Takko Fashion
ne il numero. Lo faremo puntando non solo su un format consolidato, come centri e parchi commerciali, ma valutando anche nuove opportunità su vie commerciali ad alto traffico veicolare. La nostra superficie ideale è attualmente di 500/550 metri quadrati di netto vendita. Si tratta di una novità rispetto al precedente passato in quanto vogliamo offrire uno spazio più ampio e confortevole per vivere al meglio la shopping experience.
Qual è la ripartizione tra franchising e monomarca diretto, nella vostra rete vendita?
Abbiamo solo negozi diretti: questo ci consente di monitorare con attenzione non solo la qualità del prodotto, ma l’esecuzione dei processi, perché tutto possa tradursi in una buona esperienza di acquisto. Vendiamo solo collezioni ideate internamente dai nostri stilisti nella sede centrale di Takko fashion a Telgte, in Germania.
Ci può dare l’idea di uno scontrino medio?
Lo scontrino medio è costantemente superiore ai 3 pezzi, anche se, durante le promozioni e le offerte fatte proprio per andare incontro alle esigenze dei nostri consumatori, lo scontrino aumenta di molto.
Takko è entrato nel mercato italiano nel 2010. Qual è il giudizio a distanza di tredici anni?
Il mercato italiano è da sempre stato considerato con grande potenziale e quindi fortemente attrattivo per Takko Fashion. Siamo entrati in Italia a settembre 2010 e da allora proseguiamo con costanza il nostro processo di sviluppo territoriale. La convenienza, le novità ogni mese e la distribuzione selezionata in centri commerciali e retail park con alta frequenza localizzati principalmente nell’Italia centro-settentrionale e
presenti nelle periferie delle grandi aree urbane, sono stati fin da subito i punti di forza del brand.
Come sono cambiati da allora il brand e i clienti?
Il marchio e le collezioni di moda si sono evolute nel corso degli anni. Anche la nostra presenza in negozio e lo store design sono cambiati. Takko Fashion già da diversi anni lavora con grande riguardo verso la responsabilità sociale. Insieme alla Fair Wear Foundation stiamo investendo anche nel miglioramento delle condizioni di lavoro nei Paesi di produzione. In futuro, vogliamo ulteriormente rafforzare le nostre iniziative ecologiche. Anche la nostra comunicazione con i clienti si è evoluta e nell’ottica di una strategia omnichannel abbiamo consolidato in Italia la pagina Facebook e lanciato un profilo Instagram italiano. Prossimo step: lo shopping online, strategico per dare la possibilità ai nostri clienti di restare in contatto con noi sempre e ovunque.
Negli ultimi anni si sono affacciati sul mercato italiano altri marchi di abbigliamento per la famiglia che si stanno espandendo velocemente. In questo panorama, come intendete restare competitivi?
Forniamo “feel good fashion” per tutta la famiglia. Vogliamo che tutti siano in grado di permettersi un abbigliamento di qualità da una produzione sostenibile. I clienti acquistano con la consapevolezza che la nostra moda è prodotta mantenendo condizioni di lavoro dignitose, non solo per i nostri collaboratori diretti, ma per tutti coloro che sono coinvolti nel processo di produzione. Siamo monitorati e certificati da un ente totalmente terzo all’azienda e questa è un’ulteriore ragione di orgoglio e differenziazione rispetto ad altre realtà nel nostro settore. Rispetto a molti concorrenti, ci differenziamo anche grazie alla qualità del nostro servizio in negozio. Quello che internamente definiamo “smart service” è il nostro valore aggiunto per far sentire ogni cliente a proprio agio nei nostri negozi. Curiamo particolarmente la formazione e lo stile manageriale dei nostri responsabili, perché il rispetto sia il valore guida nei rapporti con i loro collaboratori. Responsabilità sociale, miglioramento delle condizioni di lavoro, trasparenza nella catena di approvvigionamento e un ambiente più sostenibile sono questioni che ci stanno a cuore e su cui anche in futuro continueremo ad impegnarci.
Qual è la presenza dei brand del gruppo a livello di eCommerce?
Takko Fashion è un marchio tedesco che in Germania ha una fitta rete di circa 2.000 negozi. Qui, ha lanciato il sito eCommerce nel 2016. Dopo il successo conseguito in madrepatria, lo scorso anno è stata intrapresa una strategia d’internazionalizzazione anche sull’online. Quest’anno abbiamo aperto il sito eCommerce anche in Austria. Paesi Bassi, Francia, Repubblica Ceca e Slovacchia seguiranno a breve. Anche in Italia è previsto molto presto anche se al momento, la nostra attenzione è sui negozi fisici, dove siamo molto forti.
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In alto e a destra, alcune immagini dei camerini e delle lounge all’interno degli store.
BANCO FRESCO SBARCA A MILANO VIAGGIO FRA SCAFFALI E SAPORI
Abbiamo visitato, durante la presentazione, il nuovo punto vendita nel formato Fresh, che prende il posto dell’ex negozio Erbert
Banco Fresco fa il suo ingresso a Milano. E per l’occasione presenta la nuova linea di supermercati di prossimità Fresh, che nascono per diventare un punto di riferimento nei quartieri, sia per la spesa sia per la colazione o la pausa pranzo. Il punto vendita si trova in zona corso Sempione e sorge dove prima c’era un negozio Erbert (che continua a vendere all’interno i suoi piatti pronti). Il negozio mette a disposizione della clientela oltre 3.000 referenze. Ed è un vero e proprio viaggio in tutte le declinazioni del “fresco”. Si trova non solo una vasta offerta di ortofrutta, cuore centrale della proposta di Banco Fresco, ma anche un’ampia
varietà di prodotti di macelleria, salumeria, pescheria e panetteria. Banco Fresco nasce con l’obiettivo di seguire la stagionalità dei prodotti, a prezzi competitivi. A parte questo, non mancano anche gli scaffali dedicati alla “dispensa”, dove trovare il meglio dei prodotti che vanno dall’olio di oliva ai conservati, della pasta alle farine. E non poteva mancare una selezione di interessanti etichette per gli amanti del vino. All’interno è presente anche il bar caffetteria, aperto dalla colazione fino a sera, dove assaggiare i prodotti. In più, è prevista la consegna a domicilio della spesa in sole tre ore, in determinate fasce orarie.
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FORMAT | Novità
Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo economico del Comune di Milano, e Gianluca Monfrecola, Managing director di Banco Fresco
Obiettivo: 30 negozi in cinque anni
“L’arrivo a Milano dopo soli cinque anni dall’inizio di questa avventura segna un importante traguardo per la nostra catena. Si tratta infatti del decimo punto vendita su territorio nazionale e il primo della linea Fresh, ma puntiamo a espanderci ancora, arricchendo nel frattempo il nostro assortimento con nuovi prodotti e specialità enogastronomiche, come dimostra l’aggiunta dei piatti pronti Erbert” ha commentato l’azienda in una nota. A dimostrazione dell’importanza che il punto vendita vuole rivestire nel quartiere, durante l’inaugurazione è stata invitata anche l’assessora allo Sviluppo economico del Comune di Milano, Alessia Cappello. “Accogliamo con entusiasmo l’ingresso di Banco Fresco in città. Si tratta di un format innovativo che si integra in un territorio come Milano, sempre più internazionale e in espansione ma con una cultura enogastronomica legata alla tradizione. È importante mettere a disposizione dei cittadini prodotti di qualità seguendo una formula coerente con le nuove esigenze dei lavoratori e delle famiglie e il format Fresh di Banco Fresco soddisfa questi requisiti. Questa nuova apertura è un ennesimo tassello che valorizza il tessuto economico della città e i negozi di vicinato” ha commentato Cappello. Con questa operazione Banco Fresco raggiunge i dieci punti vendita, otto dei quali in Lombardia, gli altri due in Piemonte (a Torino e Beinasco). L’obiettivo nei prossimi cinque anni è di arrivare a trenta negozi sul territorio nazionale.
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LA RISTORAZIONE È (ANCHE) MOBILE
Tante insegne allestiscono flotte di van attrezzati. E aumentano le start up che diventano “catena” partendo da una vecchia Ape Piaggio. Il foodtruck regala costi di gestione bassi, flessibilità e aumenta la visibilità del marchio. Perché funziona? Lo abbiamo chiesto a chi allestisce i “baracchini” e a chi li utilizza
di Paola Oriunno
Lo street food piace sempre di più. La conferma arriva dagli ultimi dati presentati dalle imprese del commercio ambulante Confesercenti: tra il 2020 e il 2022 il settore è cresciuto in doppia cifra (vedi box). Dai gelati, al panino, dal panzerotto al caffè, ormai non esiste evento senza una piccola flotta di “ristoranti mobili”. Furgoni, van, apette e biciclette, vere e proprie cucine su ruote, colorate, arredate e tecnologicamente attrezzate per preparare in pochi minuti dal fritto misto al pokè. Il food truck ha gradualmente perso la connotazione negativa di junk food e ha esteso le sue radici a una varietà di cibi e metodi di cottura innovativi. E le postazioni mobili aumentano anche nel food retail organizzato. Panzo, Kebhouze, Capatoast, Caffè Vergnano, Grom hanno punta-
to su questa formula, portando le loro insegne a eventi, fiere (come il Mapic Italy 2023), concerti, negli spazi degli outlet o nelle città, vicino agli uffici. Ma non chiamateli “ambulanti”. La maggior parte sono operatori della ristorazione con idee chiare e un piano di sviluppo definito. Secondo il report 2022 del Foodservice Market Monitor (lo studio di Deloitte del 2022 dedicato all’analisi della ristorazione a livello globale) il mercato del foodservice in Europa ha vissuto negli ultimi due anni una sostanziosa flessione (di circa il -12%), soprattutto se confrontata con i mercati APAC e Nord-America. La ripresa è iniziata e il rimbalzo del mercato, secondo l’outlook di Deloitte, sarà trainato proprio dai formati di ristorazione più agili, compreso lo street food.
STREETFOODY: “I VAN, UN’ESPERIENZA DI CONSUMO INTERATTIVA E COINVOLGENTE”
Michela Resti, Marketing Manager di Streetfoody
Per raccontare il settore dello street food dal punto di vista di chi realizza i veicoli, abbiamo fatto qualche domanda a Michela Resti, Marketing manager di Streetfoody, azienda che tra gli altri ha prodotto truck per le insegne Kebhouze, Panzo e Caffè Vergnano.
Come va il mercato dei food truck in Italia rispetto ad altri Paesi europei?
Il settore ha registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni, e gli elevati standard di qualità raggiunti hanno completamente rivoluzionato il concetto di “cibo di strada” comunemente inteso dall’opinione pubblica.
Qual è il veicolo più richiesto?
I veicoli sono progettati per rispondere ai bisogni unici delle aziende e degli imprenditori. Ci sono molte variabili da tenere in considerazione quando si sceglie: il budget, l’utilizzo del food truck nella vita quotidiana, gli allestimenti necessari, lo spazio a disposizione. Per ognuno di questi elementi, ci sono soluzioni capaci di adattarsi meglio di altre.
E il prodotto più venduto?
Sono tantissimi: dai grandi classici come la pizza e il gelato, alle proposte più particolari e in linea con le tendenze del momento, come il poké o il bubble tea.
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NUOVI TREND | Foodtruck
Per la ristorazione ambulante crescita a doppia cifra
In due anni (2020-2022), le imprese del commercio su aree pubbliche sono diminuite del 7,9%, passando da oltre 176mila a poco più di 162mila attività. A lanciare l’allarme è ANVA, l’associazione che riunisce le imprese del commercio ambulante di Confesercenti. Il calo riguarda tutti i settori merceologici. Nel caso di prodotti alimentari e bevande, il la diminuzione è del -4,7% (circa 1.500 attività in meno). Ancora peggio fa il commercio di prodotti tessili. L’unica attività in controtendenza è la ristorazione ambulante che in questi due anni ha messo a segno una crescita del +13,2%.
serirsi facilmente nei punti più strategici di festival dedicati al mondo dello street food, eventi privati, matrimoni, o nei dehor di bar, ristoranti e negozi.
Riguardo alla sostenibilità e alla tecnologia, come sono organizzati e attrezzati i van?
I moderni food truck sono dotati di sistemi sempre più tecnologici che permettono di esercitare il proprio business in modalità green: dal motore bifuel, che consente di ridurre del 10% le emissioni di CO2 e di risparmiare il 40% su ogni pieno, alle batterie al litio, che permettono una ricarica più veloce con un ridotto impatto ambientale. L’ultima frontiera è rappresentata dall’installazione di pannelli fotovoltaici sulle pareti del food truck e dai veicoli con trazione elettrica, come le e-bike.
L’insegna piemontese Van Ver Burger in corsa per gli European Street Food Award Nella vostra esperienza, per quale motivo un ristoratore sceglie di avere un van?
Essendo soluzioni mobili, possono essere spostati facilmente da un luogo all’altro e sono funzionali per partecipare a qualsiasi tipo di evento, anche i più strutturati. In questo modo è possibile coprire diverse aree geografiche e ampliare il raggio d’azione della propria attività, evitando i costi di locazione previsti da uno spazio fisso. Il costo di acquisto e di gestione di un food truck è solitamente più accessibile. Sono mezzi versatili in grado di ospitare una vasta gamma di prodotti e servizi, che possono variare anche nel corso del tempo. Inoltre, attraverso la brandizzazione del veicolo, ognuno può promuovere l’immagine dell’attività in modo unico e originale, offrendo un’esperienza di marca interattiva ai clienti che possono osservare la preparazione del cibo e interagire con il personale a bordo. L’esperienza di consumo è più coinvolgente.
Secondo voi, dove si posizionano meglio e dove funzionano di più i veicoli?
I veicoli si prestano per essere posizionati in qualsiasi luogo. Se dotati di motore elettrico, possono accedere alle zone ZTL, ai centri storici, o ad ambienti in cui sono presenti delle limitazioni per i veicoli a benzina o diesel. Un veicolo senza motore, invece, può dar vita ad un negozio fisso che può essere posizionato all’interno di tutti quei luoghi che vedono un elevato flusso di passanti: aeroporti, centri commerciali, hotel, resort, outlet, stazioni ferroviarie… Infine, i truck con motore sono perfetti per in-
Ricevete anche richieste particolari di personalizzazione dei veicoli? Qualche esempio?
La personalizzazione dei veicoli è fondamentale per avere più visibilità e distinguersi dalla concorrenza. Il marketing e la comunicazione sono fattori imprescindibili per la buona riuscita di un progetto di business su ruote, e tutta la personalità del brand può essere portata a bordo del proprio truck. Uno dei tanti esempi che possiamo citare è KebHouze che ha deciso di dotarsi di un food truck customizzato con i tratti distintivi del brand. Un altro progetto ben riuscito è quello di Caffè Vergnano, che ha replicato su ruote lo stesso concept dei negozi fissi.
Avete storie di piccole startup che partendo da un van sono diventate catene affermate?
La realtà Panzo nasce con l’idea di far assaggiare i suoi panzerotti a bordo di un Apecar. Oggi, quel singolo veicolo si è trasformato in una flotta composta da cinque truck operativi a Milano.
I migliori food truck italiani si sono sfidati dal 16 al 18 giugno a San Pellegrino Terme (Bg) nel corso dell’evento organizzato da Eatinero, piattaforma di ricerca e prenotazione di veicoli per la ristorazione. A conquistare il premio italiano 2023 è il brand piemontese Van Ver Burger, specializzato in burger vegetali. Ora il brand parteciperà alla finale degli European Street Food Award che si terrà a Saarbrucken, in Germania, dal 29 settembre al 1 ottobre e che incoronerà il miglior street food d’Europa. Nell’edizione del 2022, l’ambito premio italiano ed europeo (“Best Sandwich” a pari merito con la Polonia) è stato assegnato all’insegna Porcobrado, che oltre a una flotta di food truck conta anche 5 locali stanziali a Roma, Milano, Firenze Como e Baden Baden (Germania).
CAPATOAST: “CON I NOSTRI “SOMMERGIBILI GIALLI”
SIAMO ENTRATI NEGLI OUTLET”
Capatoast è stata tra le prime catene italiane a sperimentare la formula “van”. Ecco cosa ci ha raccontato a questo proposito Stefano Finco, COO del brand: “La prima toasteria su ruote è stato un Apecar brandizzato. Lo abbiamo portato a numerosi eventi food, benefici e sportivi. È stata una palestra
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Stefano Finco, COO di Capatoast
importante che successivamente ci ha permesso di realizzare le prime toasterie “van site” e di portarle al Designer Outlet di Serravalle, al Noventa di Piave (Venezia) e al Puglia Village (Molfetta) Con i nostri “sottomarini gialli” vogliamo uscire dagli schemi del retail tradizionale e statico per andare incontro ai nostri clienti offrendo una pausa dagli acquisti. Sono una soluzione smart e molto flessibile che permette di essere presenti in location di grande flusso come outlet, distretti dello shopping, parchi commerciali, parchi tematici e manifestazioni sportive.
Nonostante le dimensioni ridotte, riscontra un buon apprezzamento da parte del cliente e infatti gli incassi sono in linea con la media catena, ma con una produttività superiore. Il menu proposto è più contenuto rispetto a quello dei punti vendita tradizionali, ma il protagonista resta il Toast, un prodotto “fast”, perfetto per essere consumato anche per strada. Il nostro desiderio è quello di accrescere il format ‘on the road’ con nuovi mezzi in tutti i momenti di svago”.
PANZO: “LA PAROLA CHIAVE È FLESSIBILITÀ”
Carlo Fioruzzi, co-founder di Panzo
Di quanti mezzi è composta la flotta di Panzo?
Abbiamo quattro Apecar e un Porter. Oltre a un negozio fisico. Tutti a gestione diretta.
Dove vi posizionate di solito?
Siamo davanti a scuole, licei, università, parchi, presidiamo eventi pubblici e privati, manifestazioni di ogni genere. Sul nostro sito è presente una mappa che viene aggiornata ogni giorno, inoltre pubblichiamo le locations su Instagram. Nel nostro punto vendita fisso proponiamo anche il servizio di delivery.
Che vantaggi offrono i veicoli ambulanti per una catena di ristorazione?
La parola chiave è flessibilità, sul fronte della posizione e dei costi.
Secondo voi, i foodtruck sono anche un buon strumento di marketing?
Sono perfetti, perché è possibile calcolare un rapporto profit/loss per ciascun truck a seconda della posizione.
Come avete personalizzato i vostri veicoli?
Abbiamo inserito grafiche create da noi, friggitrici, impianti a gas registrati. In futuro vogliamo aggiungere pannelli solari e avere un veicolo completamente elettrico.
Il fritto su un Ape Piaggio… non deve essere facile gestire tutte le fasi di una preparazione così delicata. Come siete organizzati?
Studiare la ricetta dal laboratorio al cliente finale non è stato facile. La preparazione è essenziale: in magazzino c’è anche il laboratorio in cui prepariamo i vassoi con i panzerotti divisi per gusto. Quando arriva lo chef, li toglie dal frigo e li mette nell’ape, accende, parte e arriva in location e può tranquillamente iniziare a friggere dopo aver scaldato l’olio.
Quali risultati avete ottenuto nel 2022?
Siamo da poco entrati nel terzo anno di attività e nel 2022 abbiamo superato abbondantemente il mezzo milione di incassi.
Vi espanderete ancora?
Siamo alla ricerca di un partner per strutturare un piano di crescita e sviluppo a 5/10 anni. Apriremo direttamente in altre città italiane come Torino e Roma. Ci espanderemo in Europa alla fine del 2023. Per il nuovo hub dobbiamo aspettare il 2024, se troviamo il partner giusto. Il desiderio finale è di svilupparci nella West Coast, in California.
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CORCIANO HA UNA NUOVA SHOPPING AREA
Quattro medie superfici e un superstore. Inizia così il viaggio del nuovo parco di F.G Gallerie Commerciali inaugurato in Umbria, edificato su un terreno con una storia famigliare e imprenditoriale che arriva da lontano di Paola Oriunno
La provincia di Perugia ha una nuova struttura commerciale. Si tratta del Corciano Retail Park di proprietà di F.G. Gallerie Commerciali (gruppo marchigiano con 7 centri commerciali e 5 retail park e parte della holding del Gruppo Gabrielli, proprietario dei supermercati Oasi e Tigre). Il parco (7.500 mq GLA) è composto da un superstore Oasi e da quattro medie superfici: Arcaplanet, Tigotà, Pepco e il primo BEP’S dell’Umbria (negozio specializzato in accessori
per auto, moto e bici), oltre a parcheggi (250 posti auto) e aree verdi. La realizzazione del retail park ha comportato un’importante opera di bonifica su un terreno di circa 40.000 mq occupato dall’ex Ellesse, il marchio di abbigliamento sportivo della famiglia Servadio. La proprietà del terreno è passata a Luca Gabrielli, titolare del gruppo della grande distribuzione Oasi, mentre la famiglia Servadio ha conservato solo l’ex centro direzionale Ellesse, per il quale è in atto un processo di idee per la riconversione. L’Oasi occupa una superficie totale di 3.880 metri quadri, di cui 2.500 adibiti a vendita. Sul fronte delle assunzioni, 44 sono i nuovi contratti. “L’Umbria è una delle cinque regioni in cui da sempre operiamo, e qui, come nelle altre, vogliamo rafforzare la nostra presenza, ha detto Luciano Gabrielli, presidente della Magazzini Gabrielli. Tra le particolarità del punto vendita della GDO: un corner sushi e una parafarmacia. Lato ESG, all’interno dello store sarà attivata una promozione per famiglie numerose, che prevede in un determi-
nato giorno della settimana lo sconto del 10% per i nuclei familiari con più di tre figli. Per quanto riguarda, le iniziative sociali per il territorio, L’Oasi di Corciano collabora con la Fondazione Banco Alimentare Umbria Onlus per la donazione delle eccedenze invendute. Alla fine del 2023, con l’apertura entro l’autunno di un nuovo Oasi ad Osimo (AN) il numero dei superstore del Gruppo Gabrielli arriverà a 28 e, grazie anche alla recente acquisizione della catena di 54 punti vendita su Roma, l’azienda supererà i 320 punti vendita e conterà più di 3.200 collaboratori diretti.
Tigotà aprirà nei prossimi mesi in Veneto lo store numero 103. Lo store sarà a Legnaro, in provincia di Padova, non lontano da dove ha sede l’headquarter dell’azienda che commercializza prodotti di cosmesi, cura della persona e della casa. “Il nostro piano di sviluppo a livello nazionale va di pari passo con quello sul territorio veneto, dove abbiamo le nostre radici e dove l’azienda è cresciuta” dice Tiziano Gottardo, presidente di Tigotà, che prosegue: “Aprire una nuova filiale è sempre un momento di particolare gioia, un segnale che trasmette positività dal punto di vista occupazionale ed economico”. La società padovana a livello nazionale conta 687 store. Recentemente è sbarcata in Campania, con un punto vendita a Giugliano in Campania, e in Sicilia dove, dopo San Giovanni la Punta in provincia di Catania, si appresta ad aprire a Messina e Comiso, in provincia di Ragusa.
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RETAIL PARK | Novità
Tigotà cresce e sale a quota 103
MALPENSA, RIAPRE IL TERMINAL 2 CON UNA EXPERIENCE RINNOVATA
Lo scorso 31 maggio, dopo meno di sei mesi di lavori di ristrutturazione, è tornato agibile il Terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa. Un’area che, dal punto di vista dei voli, è al 100% appannaggio di EasyJet. Non che il Terminal 1 fosse “strozzato” dal traffico. Ma la Sea, e in modo particolare Enac, hanno spinto e investito per far tornare all’operatività anche questa parte di aeroporto. E dove, contestualmente, ha ripreso ad arrivare anche Trenord. “Riaprire il Terminal 2, base storica di EasyJet, prima compagnia aerea per voli e passeggeri
a Malpensa, è un’ulteriore conferma cha abbiamo recuperato il traffico domestico e europeo” ha commentato Armando Brunini, amministratore delegato di Sea-Aeroporti di Milano. “Con poco tempo a disposizione e con un investimento oculato, siamo riusciti a dare al terminal un forte segno di discontinuità. Migliorando al contempo l’esperienza per il passeggero” ha affermato Tomaso de Abbondi, Head of Non Aviation Marketing and Retail Operations Management di Sea. Ecco il resoconto della nostra visita.
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Meno retail, più spazio a duty free e ristorazione. Con la novità di Pret A Manger. Ecco come si presenta l’area dello scalo milanese, riservata a EasyJet, da poco ammodernata e di nuovo agibile di Adriano Lovera
TRAVEL | Aeroporti
L’estero dell’aerostazione è rimasto lo stesso, se si eccettua per alcune raffigurazioni d’arte che abbelliscono le facciate. Allo stesso modo, è rimasto lo stesso l’ingresso alla zona Partenze, un’area purtroppo caratterizzata dal soffitto basso, che aveva sempre contraddistinto l’edificio. Impossibile modificarlo a meno di smantellare interamente il Terminal. Non era questa l’occasione. L’offerta commerciale prima dei controlli è limitata a una rivendita Hudson e un chiosco coffe&food, che in realtà lavora tantissimo, gestito da Areas. Tante novità sono arrivate sul fronte passeggeri, perché EasyJet ha puntato tutto sulla tecnologia. Dunque, sono state installate più di 20 postazioni per il “self bag drop” dove i passeggeri, comunque aiutati da personale di terra, imbarcano in autonomia i loro bagagli.
CON CHEF EXPRESS SBARCA IN ITALIA PRET-A-MANGER
Chef Express ha siglato un accordo con il marchio britannico di healthy food Pret-A-Manger per lo sviluppo del brand in Italia. Il primo locale è stato aperto al Terminal 2 di Malpensa. Propone un’ampia scelta di piatti e panini, dispone di 15 posti a sedere interni ed è previsto, in futuro, un dehor esterno. Ci lavora uno staff di 25 persone. Entro la fine dell’anno sono previste ulteriori tre aperture: un altro locale nell’aeroporto di Milano Malpensa, area arrivi nel Terminal 1, e altri due nel circuito di Grandi Stazioni Retail.
L’area dei controlli di sicurezza è stata completamente ristrutturata con l’installazione di nuove linee automatizzate. In questo Terminal esiste solo una macchina di tipo EDS-CB (Explosives Detection Systems for Cabin Baggage), quella che in sostanza permette ai viaggiatori di lasciare nel bagaglio a mano liquidi e apparecchi tecnologici, senza più bisogno di separarli e mostrarli. Questo “nastro” è disponibile solo con il Fast Track. Eppure, adesso ci sono otto linee doppie dedicate al controllo, molto più lunghe rispetto al passato, che consentono di velocizzare l’accesso ai gate dal momento che non c’è alcun intralcio tra i passeggeri liberi di andare e quelli cui è richiesto un ulteriore check al bagaglio.
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Agli imbarchi domina il “self”
Controlli di sicurezza più veloci
Spazio per food court diverse
Una volta superata questa fase, l’aeroporto svela le sue novità. A sinistra, basta salire le scale e accedere a un’area food rinnovata, che abbina un ristorante Burger King e una caffetteria Kimbo . Il fast food dispone di immancabili totem per l’ordinazione “salta coda”, le sedute sono nuove e razionali, c’è anche un’area gioco per i bambini, mentre il soffitto più alto e le ampie vetrate disegnano un ambiente arioso, con ampia vista sulla pista. Entrambi gli spazi sono gestiti da Autogrill . Tornando indietro, in direzione dei gate, si attraversa il duty free ( Dufry ) con spa
zi praticamente raddoppiati. Adesso, come nella maggior parte degli scali, il “corridoio” dentro il duty free è un passaggio obbligato verso gli Imbarchi, ma è nuovo il design del negozio e si sono arricchite le referenze. Qui, la pavimentazione chiara e varia, insieme all’illuminazione, accompagna il passaggio dei viaggiatori con abbondanti luci. Si prosegue incontrando un corner Feltrinelli abbinato a un altro punto vendita Hudson. “Questo angolo Feltrinelli , che non si può definire una vera libreria chiusa, funziona benissimo. Ed è frutto di una scelta precisa fatta in passato: Hudson vendeva pochissimo i libri. Allora, gli abbiamo chiesto di concentrarsi sul convenience, ciò che sa vendere meglio, affiancando un operatore specializzato nei libri” aggiunge de Abbondi di Sea.
Dopo si incontrano una chicca per il palato, il caffè-pasticceria Mignon-Eccellenze napoletane (Chef Express) , un negozio di occhialeria NAU! , uno dei pochi esempi di attività non food rimaste, insieme a due negozi Yamamay in procinto di aprire (uno generico e uno solo “uomo”). “NAU! funziona bene. In virtù del suo rapporto qualità-prezzo, attira i passeggeri, ma anche la comunità che lavora in aeroporto” secondo de Abbondi. Proseguendo, nel Terminal sono state ricavate altre tre piccole food court, con una grandissima varietà di marchi e di proposte. In alto, con vista sulle vetrate e sulla pista, spicca il grande ristorante MU Italian finest burger (MyChef), che in pratica viene sdoppiato, perché da un lato ci sono i tavoli per una consumazione al tavolo, dall’altro una zona per l’acqui -
LE SCELTE SULLA SOSTENIBILITÀ ENERGETICA
Sotto il profilo della sostenibilità, sono stati realizzati adeguamenti del piazzale di sosta degli aerei per poter accogliere nelle piazzole adiacenti al terminal i nuovi Airbus A321neo di EasyJet, che consentono di produrre il 15% in meno di emissioni di CO2 e di ridurre del 50% l’impatto acustico durante le fasi di decollo e atterraggio. Per quanto riguarda l’efficientamento energetico, è stata sostituita la vecchia centrale con una di ultima generazione, con una riduzione del 15% dell’energia impiegata. Alcuni ambienti, tra cui il corridoio arrivi, sono stati e saranno oggetto di interventi di ristrutturazione con una particolare attenzione al miglioramento dell’isolamento termico e delle prestazioni energetiche.
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sto di prodotti ready-to.go. Si raggiunge, poi, anche una delle grandi novità del mercato italiano, il primo punto vendita di Pret-A-Manger (vedi box). Prima di lui, si incontra una certezza della pizza al taglio, Briciole Bar.
Sempre alle Partenze, si incrocia un’altra piccola ma affollata area food con tanti brand giovani e interessanti: Stortellini, Kikki, un nuovo format di caffetteria sviluppato da MyChef. E ancora Pizza Flor, interessante proposta di pizza al taglio, con sopra petali edibili e un marketing ammiccante (ma difficilmente realizzabile): “Non sei soddisfatto? Riportaci il tuo trancio. Ti diamo una margherita”. E c’è spazio anche per un Rossosapore , altro brand del gruppo Sebeto (Rossopomodoro) . E non basta ancora, perché ci sono altri spazi food in procinto di aprire. Come una gelateria-caffetteria Venchi alle Partenze, e un I Love Poke che invece andrà a sistemarsi in zona Arrivi. Al di fuori della ristorazione, è prevista anche l’apertura di una farmacia. Sul versante Arrivi, è sempre presente un punto vendita Hudson , in una versione inedita Hudson Caffè.
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FIUMICINO, ESTATE ALL’INSEGNA DELLA NUOVA OFFERTA FOOD
A pochi mesi dall’inaugurazione del nuovo molo Imbarchi, l’aeroporto di Roma Fiumicino mette a segno un nuovo tassello del suo piano di trasformazione. L’apertura contemporanea di tante nuove insegne della ristorazione prepara lo scalo della Capitale in vista del traffico estivo che punta, finalmente, a centrare il recupero sul 2019 (vedi box). Ad arricchire l’offerta food ci hanno pensato alcuni dei principali player del settore, con novità concentrate al Terminal 1.
Il poker di Autogrill
Quattro nuove insegne sono merito di Autogrill, che in questo modo inaugura la terza “food court” all’interno dell’aeroporto (un’altra si trova sempre al Terminal 1, la seconda al Terminal 3). “Questa aggiudicazione testimonia il percorso di crescita e sviluppo di Autogrill, che mette al centro l’innovazione e la ricerca, la valorizzazione delle eccellenze gastronomiche e l’attenzione ai gusti dei consumatori, continuando a investire nell’ideazione di concept in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza su tutti i canali di viaggio” ha commentato Luca D’Alba, General manager di Autogrill Italia. “Ci consolidiamo in una delle più importanti porte d’ingresso in Italia” ha aggiunto l’amministratore delegato di Autogrill, Massimiliano Santoro. Queste le nuove insegne. La prima è Temakinho, ristorante specializzato in cucina nippo-brasiliana, che arriva allo scalo romano dopo l’esperienza di successo a Milano Linate. Un’altra novità, che grazie alla celebrità del nome strizza l’occhio al pubblico internazionale, è il Sophia Loren Restaurant, una proposta casual dining ispirata alla cucina italiana, principalmente partenopea, e un design che richiama le immagini e l’atmosfera della
Dolce Vita. Il tutto impreziosito da un “corner” dedicato alle ostriche. Poi arriva Alemagna, storico brand del gruppo, che combina caffè, panini e pasticceria. Anche qui, come avvenuto a Linate, il marchio riapre con una veste rinnovata e con un progetto ad alto tasso di efficienza energetica, certificato Leed. Infine, le bollicine, con Berlucchi Franciacorta Sparkling Bar. Un format sviluppato insieme da Autogrill con la celebre cantina di Guido Berlucchi, che diede vita alla prima bottiglia di Franciacorta nel 1961. In più, a Fiumicino, il locale propone un menù d’autore, firmato dallo chef stellato Gennaro Esposito.
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A.L.
Tante novità appena inaugurate al Terminal 1. E arriva l’esordio nel travel di Doppio Malto
TRAVEL | Aeroporti
come pancake, bacon e salmone. “La collaborazione con Doppio Malto segna un traguardo importante per noi di Lagardère Travel Retail Italia, perché coincide con l’ingresso del brand nel mondo travel. Siamo convinti che questa partnership darà grandi soddisfazioni” ha commentato Alberto Niero, Ceo di Lagardère Travel Retail Italia.
Pizza, birra e caffè per Lagardère
Anche Lagardère Travel Retail è protagonista della nuova offerta food di Fiumicino, grazie a tre aperture, posizionate al primo piano dell’Area A, Partenze nazionali e Schengen. Nel primo caso si tratta di un nuovo Illycaffè. Poi è arrivata una nuova pizzeria Farinella bakery & coffe, un brand che abbina la pizza tradizionale napoletana a un’offerta più rapida, fatta di panini, piadine e focacce. Un marchio già diffuso in una quindicina di ristoranti, in Italia, molti dei quali in outlet e centri commerciali. Una grande novità è rappresentata dall’ingresso di una maxi birreria in aeroporto. Si tratta di Doppio Malto, il marchio fondato da Giovanni Porcu, che si è già diffuso anche all’estero e che ora fa il suo primo ingresso nel ca-
nale travel. “Quella che inauguriamo a Fiumicino insieme a Lagardère Travel Retail Italia è una ulteriore e importante evoluzione del format Doppio Malto. Anche, e soprattutto, in un luogo di passaggio e di lunghe attese come l’aeroporto, c’è bisogno di uno spazio di decompressione, in cui bere una buona birra accompagnata da un buon piatto” ha affermato il fondatore. Il locale di Doppio Malto, con oltre 150 posti a sedere, assomiglia in effetti a quelli presenti nelle città. Non dà l’aria
Traffico estivo: Roma
della consumazione “veloce” tipica del travel. Ecco perché, tra i tavoli, si trovano anche il calcio balilla e la maxi scacchiera, già presenti in altri punti vendita. Per quanto riguarda l’offerta, presenti almeno dieci birre artigianali, tutte di produzione propria, e la cucina varia che spazia tra antipasti, carne, insalate e dessert. Per andare incontro alle esigenze del travel, però, questo Doppio Malto ha inserito anche la proposta della colazione, con un breakfast menù che associa i sapori mediterranei a quelli più internazionali,
Fiumicino, il più grande scalo italiano, è tra quelli che ancora non hanno messo a segno un completo recupero dei volumi rispetto al 2019. L’aeroporto, come anche Milano Malpensa o il Marco Polo di Venezia, è infatti molto dipendente dal traffico extra continentale, a vocazione business ma soprattutto turistica. Dunque, non ha ancora vissuto il boom di alcuni scali fortemente legati al turismo domestico, come quelli siciliani, che ormai stanno battendo i risultati pre-Covid. La Russia è ancora fuorigioco e la Cina ha riaperto da poco le sue frontiere, quindi Roma punta su questa seconda parte del 2023 per centrare il recupero. E intanto, lo scalo scalda i motori in vista del grande Giubileo del 2025. Quest’estate la programmazione dei voli al Leonardo da Vinci comprende molte novità, volute da Adr-Aeroporti di Roma. Dalla Cina vanno e vengono i diretti su Pechino, Shanghai, Taipei, Chengdu, Hangzhou e Chongqing. Da segnalare anche l’aumento delle frequenze verso Corea, Singapore, India e Giappone. Anche gli Stati Uniti sono protagonisti. Quest’anno l’aeroporto è il terzo in Europa, dopo Londra e Parigi, per numero di voli verso New York e in generale verso il mercato nordamericano. Oltre alla Grande Mela, ci sono i diretti verso San Francisco, Washington, ma ci sono anche più frequenze verso il Canada (Toronto e Montreal) e anche il diretto verso Città del Messico.
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aspetta il ritorno dei cinesi
Doppio Malto fa il suo esordio nel canale travel a Roma Fiumicino
L’ALTO DI GAMMA CAVALCA LA RIPRESA
Le vendite nel segmento lusso vanno forte, nonostante variabili quali l’inflazione. E se mancano i turisti cinesi, tornano in massa gli americani e si impone un mix nutrito di “emergenti”
Anche nei periodi difficili, l’alto di gamma conserva le sue quote di mercato. E non sente le crisi. Quel che può sembrare un luogo comune, in realtà continua a verificarsi un po’ in tutto il commercio mondiale. E non soltanto nei settori che subito associamo al lusso, come la moda o la gioielleria. Il 2022 è stato l’anno record di vendite per la Ferrari e se guardiamo al mattone, l’ultimo rapporto di Scenari immobiliari ha decretato che Via Montenapoleone a Milano è diventata la strada più cara, come canoni d’affitto, di tutta Europa. Più ancora degli Champs-Elysées. Qualcosa vorrà dire. Ma torniamo al retail.
Dopo il rimbalzo, la corsa non si ferma
Le vendite del lusso vanno bene. La famosa mancanza dei russi o dei cinesi (che però da inizio anno sono tornati a viaggiare) non ha scoraggiato il settore. Secondo l’Osservatorio Altagamma, redatto insieme a Bain, il 2022, per il mer-
cato luxury globale, era cresciuto del 21% sfiorando 1.400 miliardi di euro, di cui 353 miliardi appannaggio dei beni personali.
Il 2023 dovrebbe chiudersi con un rialzo del 6%. Che non è poca cosa, considerando che il dato 2022 rappresentava una sorta di “rimbalzo” rispetto all’onda lunga pandemica.
“L’alto di gamma, dopo il forte rimbalzo
successivo allo scoppio della pandemia, ha completato il percorso di ripresa, registrando nel 2022 il record storico con un +21% a livello mondiale” ha commentato Matteo Lunelli, presidente di Altagamma. “In questo scenario i marchi italiani continuano ad eccellere, malgrado un contesto congiunturale caratterizzato da una forte incertezza e da numerose sfide”. Inoltre, la crescita non va solo attribuita a un fattore di rialzo dei prezzi, legato a inflazione e caro materie prime. Perché ad aumentare, quest’anno, sono sia lo scontrino sia i volumi. Tutte le categorie vedranno un aumento delle vendite in misure simili: +8,5% per la pelletteria, +8% per la gioielleria, +7% per le calzature, +6% per l’abbigliamento, +5% per cosmesi e orologeria. Rispetto ai canali distributivi, continua a prosperare il canale retail, sia fisico che digitale, ed entrambi i versanti chiuderanno il 2023 con una crescita compresa fra il 7% e l’8%. Più debole il wholesale, a +3,5%.
pag. 46 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
A. L.
TREND | Luxury
Il nuovo concept di Valentino lanciato nel 2022 (foto: valentino.com)
Rolex aprirà il suo primo negozio su una nave da crociera, con Explora Journesy di MSC
“PERSONAL LUXURY” EVOLUZIONE DEI CANALI
Meno outlet, più retail
Un dato interessante riguarda la prospettiva a medio termine e i cambiamenti futuri a livello di canali di vendita, nello specifico dei “personal luxury goods”, su scala mondiale. Se, infatti, tutto il lusso è previsto in crescita da oggi
GLOBAL BLUE: “SPESA TAX FREE RADDOPPIATA. MENO OUTLET, TIENE IL RETAIL”
Global Blue è uno dei principali operatori che si occupano di shopping tax free, ossia quello spaccato del commercio fatto da clientela extra europea che ha diritto al rimborso dell’Iva. Un gruppo nutrito di nazionalità in cui, dalla Brexit, rientrano anche gli inglesi, che vedono il nostro Paese come patria della moda e del buon cibo. Abbiamo intervistato Stefano Rizzi, Managing director di Global Blue per l’Italia.
Come va il tax free in Italia nella prima metà del 2023?
Continua la sua ripresa, dopo le difficoltà della pandemia. La spesa tax free è più che raddoppiata (+105%) tra marzo e
fino al 2030, quando il valore toccherà i 540-580 miliardi di euro, gli outlet e i negozi monomarca sono destinati in qualche modo a perdere qualche quota, a favore dell’online (e questo era prevedibile), mentre si assisterà a un autentico balzo del “travel retail”. E seguendo un trend ormai in atto, sarà più precoce
maggio di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2022, mentre le transazioni sono aumentate del 97%. Lo scontrino medio ammonta a 970 euro, con un incremento del 40% sullo scorso anno.
Quali sono le nazionalità più vivaci?
Tra marzo e maggio un quarto della spesa tax free è attribuibile agli americani, che si stanno confermando come la nazionalità prevalente. Seguono i turisti arabi al 10% e con la stessa quota si impongono quelli provenienti dal Sud-Est asiatico. È anche da notare il ritorno degli shopper cinesi, con una quota sul totale passata dal 2% al 9%. Stiamo mappando un loro primo ritorno. A maggio gli acquirenti cinesi hanno segnato un tasso di recupero di spesa tax free rispetto al 2019 che si è attestato al 43%, in crescita rispetto al 38% di marzo. Più in generale, si afferma un nuovo mix di nazionalità, che sta riuscendo a compensare il calo dei russi. Penso agli “emergenti” come Australia, Brasile, Canada o Israele. E anche gli inglesi, che dalla Brexit sono anche loro “tax free”.
Si possono rintracciare differenze significative tra acquisti tax free presso centri commerciali/outlet,
l’attitudine alla spesa e sempre più determinante il peso dei giovani negli acquisti. Come rimarca l’analisi di Bain, nel 2030 la spesa della Gen Z e della Gen Alpha è destinata a crescere circa tre volte più velocemente rispetto alle altre generazioni , fino a costituire un terzo del mercato.
nei canali travel e nei centri città?
Nel periodo marzo-maggio, nel retail lo scontrino medio è di 1.068 euro, quasi il doppio rispetto all’outlet. Quest’ultimo è un canale che sta gradualmente avvicinandosi ai risultati ottenuti nel 2019, mentre il retail li ha già superati.
E a livello di prodotto, quali sono i principali?
Le categorie merceologiche preferite sono due: Fashion&Clothing e Watches&Jewellery. Tra marzo e maggio 2023, la prima pesava per il 70% degli acquisti, mentre la seconda per il 15%.
Infine, qual è la vostra attesa per l’estate 2023 e per l’ultima parte dell’anno?
Con le prospettive di crescita dei flussi turistici nei prossimi mesi, anche grazie all’atteso ritorno dei cinesi, crediamo che l’estate e la seconda parte del 2023 consolideranno definitivamente la ripresa della spesa Tax Free. Tuttavia, per supportare maggiormente la nostra filiera turistica, è necessario intervenire sulla normativa riguardo al tax free shopping. Sarebbe opportuno ridurre la soglia di spesa per accedere a questa opportunità, visto che in Italia è la più alta d’Europa.
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Monomarca Online Department store Outlet Travel Retail Specialisti 2022 2030 (stima) 34% 21% 15% 12% 3% 15% 30-32% 32-24% 11-13% 8-10% 4-6% 10-12%
La nuova sede milanese del colosso Kering, da poco inaugurata
Quote di mercato
Fonte: Altagamma-Bain Worldwide Luxury market Monitor
ELEONORA GRAFFIONE
Un sorriso che non passa inosservato, una solidità professionale e una presenza discreta che le consentono di dire sempre la sua con eleganza e stile, in un ambiente - quello della Gdo - in cui le donne si espongono raramente. Eleonora Graffione è cresciuta in mezzo alle scatolette (parole sue!) e per ammirazione verso il padre è entrata giovanissima nel mondo della distribuzione organizzata. Dal 2002 è presidente di Coralis - Consorzio di imprese della piccola distribuzione – consigliera di ADM, associazione che raggruppa tutta la distribuzione moderna e di GS1 Italy. Genovese di nascita e milanese d’adozione, distribuisce le energie su più fronti: oltre ad essere un’imprenditrice è una moglie e una madre, e noi la ringraziamo per aver trovato il tempo di raccontarci di sé con tanta profondità.
nonostante le mie ambizioni fossero altre, per amore ed ammirazione di mio padre sono entrata giovanissima nel mondo della distribuzione organizzata. Da subito mi sono scontrata con la mia voglia di emergere in un mondo fatto di solo uomini, ma la mia caparbietà e non lo nascondo anche la mia ambizione, mi hanno portato a farmi largo senza mai farmi scoraggiare.
Il mio primo grazie va ai miei genitori: a mio padre, che ha sempre creduto in me, e a mia madre che mi ha insegnato ad avere sempre una visione d’insieme, valutando i pro e i contro di ogni situazione. Il secondo grazie va a M.B., la persona che mi ha introdotto in questo lavoro, passandomi il testimone con amicizia e lealtà. Un grazie particolare a M.G.V., una mia fornitrice di servizi che nel tempo è diventa una vera amica. E grazie a G.D.T., l’uomo che mi ha aperto gli occhi, mi ha fatto viaggiare e sognare e che ha creduto che la mia presenza potesse essere un cambiamento in positivo per questo settore.
Sono dell’acquario: un segno in cui mi sono sempre ritrovata e i cui tratti hanno contraddistinto la mia personalità e la mia vita. Cresciuta in mezzo alle scatolette,
E ora a chi chiedere scusa? Ho sbagliato, sì tante volte, ma mai per cattiveria, mai con l’intenzione di ferire o di ingannare. Le mie scuse vanno ai miei figli: ho dedicato loro poco tempo, ma sono altrettanto convinta che quello che gli ho dedicato ha fatto di loro persone di cui posso andare orgogliosa. Scusa a mia madre e a mia sorella, a cui non ho prestato tutta l’attenzione che avrei voluto e dovuto, ma sono certa che loro mi hanno capito e che, ovunque siano, non smettono di proteggermi. Scusa a tutte le persone a cui non ho dato abbastanza spazio, sia professionalmente che umanamente e, a questa categoria, appartengono sicuramente i miei collaboratori, con i quali a volte sono stata sfuggente. Scusa alla mia community se non sono stata all’altezza delle loro aspettative, ed infine scusa a me stessa per non essermi presa troppo cura di me.
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A cura di Beatrice Ramazzotti
eleonora graffione
FIVE GUYS, QUALITÀ OK MA RESTANO I DUBBI
Abbiamo provato il punto vendita milanese, in zona Duomo, della catena di fast food americana famosa per gli ingredienti freschi. Ecco com’è andata
In una domenica di inizio maggio, abbiamo pranzato al ristorante Five Guys nel pieno centro di Milano, in corso Vittorio Emanuele II. Five Guys è la catena di fast food americana approdata per la prima volta in Italia nel 2018, che oggi conta sei punti vendita nel nostro Paese, tra il capoluogo lombardo e Roma. Il brand si caratterizza per un’offerta tipica da fast food (hamburger, hot dog, sandwich, patatine e milkshake) ma punta sulla qualità. Infatti pubblicizza i propri panini fatti al momento, sempre con carne fresca, niente surgelati, così come le patatine, tutte tagliate a mano e servite con la buccia. Vediamo com’è andata.
Poca fila, niente totem
Al nostro ingresso, non c’è coda. Abituati ad altre catene di quick service, colpisce l’assenza di “schermi”: né totem digitali per l’ordinazione, neppure led wall sopra la cassa per leggere i menù. Questi non sono indispensabili. I totem, invece, sono oggettivamente uno strumento utile per pagare velocemente. La strada verso il banco ordinazione si “apre” con grandi sacchi di
arachidi salate, che si possono prendere gratis a piene mani. E sono effettivamente super saporite. Il secondo aspetto che colpisce è il prezzo. L’hamburger base costa 8,95 euro in versione “little” (una sola fetta di carne), 11,45 con doppio strato. Basta un “upgrade” comune, come il cheeseburger, per salire rispettivamente a 10,95 o 13.45 euro. E si tratta solo del panino, non del menù combinato. Le patatine costano tra 5,25 e 7,75 euro, a seconda della dimensione. Alla cassa, un addetto ci aiuta gentilmente a comporre l’ordinazione, togliendo e aggiungendo gli ingredienti secondo necessità. Sfilando verso destra, si arriva al banco in cui i panini vengono preparati di fronte ai clienti. E vengono chiusi, prima di essere consegnati, in un foglio di carta stagnola un po’ triste e che lascia dubbi sulla sua riciclabilità: non era meglio la carta?
Sospesi tra gusto e prezzo
Troviamo posto al secondo piano, in un ambiente abbastanza luminoso, su tavoli di legno senza pretese e con un livello di pulizia sufficiente. L’inizio del pranzo regala purtroppo una brutta sorpresa, perché uno dei panini, richiesto “senza cipolla e senza pomodori”, li presenta entrambi. Può succedere. Ma certo è un peccato. La qualità degli ingredienti è convincente: la carne è buona e sostanziosa, il pane morbido, salse e bacon fanno il loro do-
vere. E le patatine staccano in effetti di gran lunga quelle di altre catene americane. Nel giudizio complessivo, però, resta l’interrogativo su quanto la differenza di prezzo rispetto ai fast food “low cost” sia giustificata, in termini di qualità e di esperienza d’acquisto. Con tre panini, una sola patatina da dividere e due acque spendiamo 47,60 euro. La combinazione classica “hamburger+bibita+fries”, a persona, porterebbe lo scontrino almeno a 20 euro a testa. Non è poco, pur essendo in centro a Milano.
App e delivery
Una menzione finale merita l’aspetto “digital”. Niente totem interni, ma almeno Five Guys, anche in Italia, dispone di un’app, che per ora consente solo di ordinare e ritirare a distanza, non c’è traccia di raccolte punti, collegamenti ai canali social o altri sistemi di fidelizzazione. Da inizio anno, l’insegna ha stretto un’alleanza esclusiva con Glovo per il delivery. L’impressione è che la catena abbia pensato innanzitutto a sbarcare nelle città chiave, Milano e Roma, e rappresentare un punto di riferimento per i turisti internazionali che già la conoscevano. Ora stia lavorando per radicarsi anche con il pubblico locale.
Five Guys, corso Vittorio Emanuele II 37, Milano
Visita: domenica 7 maggio, ore 13
Location
ottimo
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A.L.
MISTERY | Food
★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★
★ ★ ★
Menu Servizio Digital Rapporto qualità-prezzo
★★★★
★ insufficiente, ★★ sufficiente, ★★★ buono,
FINANZA E INVESTIMENTI, FARI PUNTATI SUL RETAIL ITALIANO
Il retail italiano attira l’interesse dei fondi internazionali. E sul lungo periodo mostra un andamento degli investimenti anche migliore della media europea. Di contro, scontiamo una dimensione ancora limitata. È quanto emerge dal recente convegno su “Retail e finanza” organizzato da Confimprese, arrivato alla quinta edizione.
Inizio 2023 a rilento
Secondo Emanuela Pettenò, Consumer & Market Deals Leader di PwC Italia il consuntivo 2022, registra 859 milioni di euro di investimenti in Italia, da parte di fondi di private equity e venture capital, frutto di 31 deal. L’anno precedente le operazioni erano state di più, 45, ma per un valore sensibilmente ridotto (557 milioni). Più lento l’inizio del 2023.
Nel confronto europeo, gli investimenti in Italia nell’arco di tempo 2018-2022 sono aumentati del 16%, un tasso superiore rispetto all’11% medio degli altri principali mercati. Ma ad operare sono soprattutto fondi internazionali, perché quelli di casa nostra generalmente presentano dimensioni ridotte. O ancora diffidano del retail. In totale M&A in Italia sono in controtendenza, dal 2018 i consumer markets hanno presentato trend di continua crescita, +5% a volume nel 2022 e nel 2023 +48%.
Una crescita distribuita su tutti i settori, f&b più prolifico con 160 operazioni tra 2022 e 2023 di cui 16 nella ristorazione.
Determinante la scalabilità
Ristorazione e abbigliamento-accessori restano i settori preferiti su cui i fondi puntano i loro radar. Ma ci sono alcune
caratteristiche qualificanti che una catena deve possedere per risultare appetibile. Nel caso del food, sono determinanti la scalabilità del modello, un adeguata penetrazione sul mercato domestico e le potenzialità di espansione all’estero. Nel caso del fashion, la presenza di punti vendita nelle più importanti città ed high sreet, la profittabilità su tutti i canali di vendita e l’integrazione fisico-digitale.
Alessandro Boglione, Executive Vice President di BasicNet ha esordito ricordando che “non facciamo solo retail, siamo proprietari dei marchi. Online e fisico sono sempre stati “complici” per noi. L’online mette in discussione il retail ma passato il periodo Covid possiamo dire che il retail fisico non morirà mai. Deve evolvere e non sappiamo come ma di certo sappiamo che ci sarà.”
Conosci i tuoi clienti
Tra i numerosi interventi susseguitesi nel corso del pomeriggio segnaliamo anche quello di Alessandra Gritti, CEO di Tamburi Investment Partners, che ha ricordato l’importanza dei dati per conoscere i propri clienti e così gestire al meglio gli investimenti. Profilando i clienti si determinano anche le strategie da trasmettere ai manager delle aziende retail. Altro tema clou quello dell’esperienza: che nel retail fisico è decisamente più importante e determinate rispetto all’online.
Invece Francesco Pascalizi, Partner & Head di Permira Italy ha chiosato senza dubbi che “Siamo in un momento in cui, investendo nel modo giusto, si possono ottenere ancora grandi risultati”.
Finanza sì ma quale?
“Il credit crunch e l’aumento dei tassi d’interesse stanno portando il retail a riconsiderare l’apertura al capitale privato e a quello di rischio” ha spiegato il presidente di Confimprese, Mario Resca. Mentre Fabrizio Testa, Ceo di Borsa Italiana ha ricordato che la quotazione resta una valida ipotesi di finanziamento alternativo a quello bancario: “ci stiamo muovendo sul territorio per fare formazione finanziaria, e per offrire dopo il private equity, strumenti per aumentare i punti vendita e affrontare l’estero”. In particolare Elite accompagna le aziende nel mercato dei capitali con corsi, simulazioni, networking.
Invece Mauro Massironi, CCO di Azimut ha evidenziato come 1.800 miliardi giacciano tranquilli sui conti correnti bancari degli italiani. Mentre piccole medie fanno sempre più fatica ad accedere a capitali. Per questo occorrono servizi e prodotti diversi, dal crowdfunding alla fintech.
Conclusioni
Il baricentro tra fisico e online si è rispostato sul fisico. Ma cosa sarà domani difficile dirlo, come hanno sottolineato diversi relatori oltre al tracimante moderatore, Sebastiano Barisoni, Vicedirettore di Radio 24.
Di fatto però il retail e la ristorazione sembrano tornare nei radar degli investitori, dai club deal ai fondi più strutturati. Per accedere però occorrono progetti chiari, manager competenti e analisi di mercato e clienti. Chi improvvisa è perduto.
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Private equity e venture capital guardano alle nostre catene. Operazioni per 895 milioni nel 2022
RETAIL | Finanza
In foto, Sebastiano Barisoni di Radio 24 e il presidente di Confimprese, Mario Resca
Lindt & Sprüngli pubblica il Rapporto di Sostenibilità 2022
Il Gruppo Lindt & Sprüngli ha pubblicato il 13° Rapporto annuale di Sostenibilità. Molti gli obiettivi raggiunti e le attività messe in atto dal marchio. Nel 2022 Lindt ha continuato a espandere le sue iniziative ESG. Cresce l’attenzione dell’azienda alle tematiche ESG: il 67% di materie prime derivanti dal cacao sono ottenute attraverso programmi di sostenibilità, inoltre sono circa 112.000 gli agricoltori che ora beneficiano degli investimenti del Lindt & Sprüngli Farming Program in formazione, infrastrutture e biodiversità. Passi avanti anche nella roadmap di approvvigionamento responsabile: nel 2022 il marchio ha definito uno standard di per zucchero, carta e vaniglia. Rafforzato anche l’impegno per prevenire il lavoro minorile nella catena di approvvigionamento del cacao attraverso lo sviluppo e l’implementazione del programma Community Child Protection System.
Autogrill ed Hera insieme per l’economia circolare
Autogrill e il Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane, hanno firmato un protocollo d’intesa per collaborare su iniziative in ambito di economia circolare, mobilità sostenibile e comunicazione ambientale. L’accordo avrà una durata di un anno e prevede lo sviluppo graduale di una serie di azioni ambientali nei circa 390 punti di ristorazione di Autogrill. Oltre a soluzioni di efficientamento nella gestione dei rifiuti, riciclo della plastica, lotta allo spreco alimentare, saranno sviluppate anche attività di informazione rivolte ai dipendenti e ai clienti. Il primo progetto in partenza prevede la raccolta di più di 100 tonnellate di oli vegetali esausti prodotti in oltre 70 punti di ristorazione che saranno recuperati e convogliati alla bioraffineria di Venezia a Porto Marghera, dove, grazie alla partnership del Gruppo Hera con Eni, saranno trasformati in biocarburante. Nella foto: Orazio Iacono, AD del Gruppo Hera, e Massimiliano Santoro, CEO Italy di Autogrill
Nuove iniziative delle farmacie Medi-Market a sostegno del territorio
Prosegue il progetto di solidarietà “Medi per il sociale” della catena belga di parafarmacie Medi-Market che vede il gruppo collaborare importanti realtà del no-profit durante tutto il 2023. In occasione delle ultime aperture nei centri commerciali Oriocenter (Bergamo), Le Corti Venete (Verona) e Carrefour (Pavia), la catena ha siglato partnership con Croce Rossa Italiana e Medici per la Pace Nel corso dell’anno, una selezione di kit di primo soccorso sarà donata alle associazioni per le proprie attività sul territorio. Intanto, proseguono le aperture della catena nei centri commerciali. Sono 5 gli store inaugurati negli ultimi mesi tra Lombardia e Veneto: Oriocenter (Bergamo), Vicolungo The Style Outlets (Novara), centro commerciale Carrefour (Pavia), Le Corti Venete (Verona), Leone Shopping Center (Brescia).
Le tute “biobased” di Pangaia atterrano al Dubai International
Il marchio “green” Pangaia sbarca nel travel retail e apre un punto vendita al Dubai International in collaborazione con Lagardère. Lo store di 182 mq si trova nel Terminal 3, Concourse B, sede della compagnia aerea Emirates. “La partnership con Lagardère Travel Retail e Pangaia non solo migliora l’esperienza del consumatore in aeroporto, ma rafforza anche il nostro impegno verso pratiche sostenibili” ha dichiarato Eugene Barry, EVP Commercial Dubai Airports. “Vogliamo ispirare i viaggiatori a fare scelte consapevoli e offrirgli l’opportunità di avere un impatto positivo sui loro viaggi”. Per rendere ancora più immersiva l’esperienza, il negozio Pangaia ha inserito una serra all’interno del negozio, musica di sottofondo con suoni della natura e profumi di sottobosco nei camerini. Il brand “sostenibile” ha raggiunto l’apice del successo in piena pandemia grazie ai suoi look basici da casa realizzati con tinture naturali, materiali tessili innovativi e fibre naturali “biobased” a ridotto impatto ambientale, ideati dal gruppo di scienziati del marchio e prodotti riutilizzando gli scarti alimentari.
NEWS | ESG pag. 51 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
LA DIFFUSIONE DEL FRANCHISING. DA LIMITE A OPPORTUNITÀ PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE…
Personalmente credo che interrogarsi sull’espansione del franchising nel settore della GDO pur con le differenti formule adottate in tutta Europa significhi cercare di comprendere una parte delle traiettorie possibili. C’è troppa superficialità di giudizi per un comparto che cuba nel nostro Paese e nei differenti settori circa 1.000 franchisor, che a loro volta producono un totale di 54mila punti vendita in franchising, tenendo conto che alcuni di questi possono essere pluri-franchising. Stiamo parlando di circa 25 miliardi di euro, con più di 200mila addetti tra titolari di punti vendita e collaboratori. Riflettere sul negozio del futuro, fisico o virtuale che sia, non risolve di per sé il tema della proprietà. Né della sua gestione. Che ci sia dietro un fondo di investimento, un singolo imprenditore visionario, una multinazionale, una cooperativa di imprenditori o un franchisor che gestisce uno o più punti vendita il discorso sostanzialmente non cambia. I modelli che si sono via via affermati dalla
seconda metà del 900 in avanti in Europa sono tutt’altro che univoci.
In genere, i commentatori più tradizionali del comparto, quando parlano del franchising, più che sul possibile potenziale futuro si fermano al problema dei vantaggi sui costi e sulla loro gestione. Una sorta di ripiego. La gestione di un punto vendita è però fondamentale per la tenuta del conto economico complessivo di un’insegna. Recentemente in Belgio, Delhaize ha annunciato di voler cedere tutti i suoi ultimi supermercati ancora di proprietà (128 punti vendita) a imprenditori indipendenti. La maggior parte dei negozi sono già in franchising. Operano con i marchi AD Delhaize, Proxy Delhaize e Shop & Go. Un totale di 636 negozi che utilizzano il nome Delhaize ma sono gestiti in franchising. L’azienda ha deciso di continuare a investire a livello centrale in aree come la logistica, l’approvvigionamento e il marketing
per fornire servizi ottimali alla sua rete di negozi. Auchan a sua volta, ha deciso di fare un test in Francia cedendo agli affiliati 7 punti vendita in regioni diverse. Auchan, oggi ha solo 39 punti vendita gestiti da imprenditori indipendenti. Carrefour prosegue nel suo piano. Il franchising è il suo modello di sviluppo prevalente per i prossimi anni. Anche in Francia.
Polemica antiquata
Sindacalisti e commentatori spesso semplificano troppo concordando che solo il modello tradizionale, tipico della grande impresa del comparto del novecento, garantisca una unicità di gestione e un’immagine aziendale coesa. Gestione del personale compreso. È ovvio che sindacalisti e commentatori non frequentino da tempo i punti vendita delle insegne note e meno note, per comprendere che non ci sono differenze significative di gestione tra queste e i franchisee delle insegne più conosciute. Sopratutto laddove si utiliz-
pag. 52 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
GDO | Mercato
di Mario Sassi, senior advisor e blogger
Iniziano le cessioni di punti vendita
zano strutture terze (purtroppo anche cooperative spurie) per le attività legate alla logistica di supporto, ai servizi, alle emergenze e alla guardiania. Pratica diffusa quanto foriera, se non presidiata correttamente, di possibili gravi conseguenze che si riflettono pesantemente sull’immagine aziendale.
Contano solo i parametri oggettivi
La gestione organizzativa di un punto vendita risponde a parametri oggettivi. Un bravo responsabile, diretto o indiretto, li conosce. Il resto, se c’è un buon rapporto tra i diversi protagonisti in campo che concorrono al rifornimento, si modella sui clienti di un territorio. È fondamentale il rapporto con la casa madre, la formazione degli imprenditori e degli addetti coinvolti, la possibilità di scambiare esperienze ed essere coinvolti sui problemi concreti. È evidente che in alcuni casi, un punto vendita in gravi difficoltà può trovare con il franchising un declino più lento. Oppure rilanciarsi se il problema era essenzialmente legato a limiti gestionali. Inutile però pretendere miracoli. Oggi non è facile per nessuno trovare un bravo direttore di punto vendita. I percorsi formativi sono meno lunghi e impegnativi che in passato e il ruolo ha subito una profonda mutazione genetica accompagnata da una politica del gambero sul piano del riconoscimento professionale ed economico. Da Deus ex machina del negozio, spesso dirigente se su grandi superfici, è diventato quadro, poi primo livello. Adesso non è difficile scovarne pure di secondo livello in attesa trepidante di promozione. Ridisegnato in pejus il job profile formale sovrastato da una gerarchia di sede spesso ridondante e messo in posizione anzitempo rispetto all’esperienza, ha subito e in parte contribuito, seppur involontariamente alla crisi del ruolo. Oggi ad un bravo direttore di punto vendita può convenire prendersi in gestione diretta un negozio. Per questo fare il punto sul franchising, soprattutto nella GDO, sui suoi punti forti ed eventualmente sui suoi punti deboli è oggi quanto mai necessario. Spesso se ne straparla identificando questa formula come una degenerazione del sistema e non come un’opportunità in crescita ovunque.
La situazione in Italia
Da noi il franchising ha una data di nascita: 18 settembre 1970. A Fiorenzuola d’Arda in provincia di Piacenza quando proprio un’azienda della grande distribuzione, la Gamma d.i., inaugurò il primo di 55 punti vendita gestiti da una decina di affiliati. Nel 2023 il franchising italiano ha compiuto quindi 53 anni. Rappresenta all’incirca il 7% del totale del sistema distributivo. In Francia, Germania, USA siamo intorno al 14%, 30%, 50%. Altrove è aperto ad altre categorie. Distributori di benzina, assicurazioni, concessionari d’auto sono in franchising. In Italia abbiamo oggi ancora degli ostacoli di tipo legislativo, economico e culturale. Nella ristorazione McDonald’s in Italia è la più nota: 670 ristoranti su tutto il territorio nazionale, 32.000 dipendenti e 145 licenziatari, con un fatturato nettamente in crescita e che ha superato gli andamenti registrati nel 2019. Grande sviluppo dei canali Drive, Delivery, attraverso la sottoscrizione di contratti commerciali con le 4 piattaforme principali, Asporto e App McDonald’s. Attualmente, i ristoranti a gestione diretta sono 72, con circa 3.000 dipendenti, ma sono previste nuove aperture, soprattutto a al Centro e al Nord, che porteranno il numero totale di ristoranti a 706 entro l’anno in corso, a 800 entro il 2025. Di queste nuove aperture, solo il 10% incrementerà il numero di ristoranti a gestione diretta. La politica di McDonald’s , infatti, rimane quella di una gestione diretta al 10%, con il 90% dei ristoranti affidati ai licenziatari.
L’esempio di Carrefour
Nella GDO Carrefour continua con il suo progetto anche nel 2023 con l’obiettivo di diventare il primo franchisor in Italia. Interessante è anche la sperimentazione pilota in Lombardia che prevede il conferimento a terzi di reparti di macelleria. Abbiamo quindi sia un modello che assegna ad altri imprenditori, formati in Carrefour, la gestione di un punto vendita intero che l’opzione relativa a reparti specifici o spazi (soprattutto nelle grandi superfici). Un buon test in casa Carrefour ci viene da Etruria Retail. Fatturato in crescita (+3% per un totale di 246 milioni, 4,3 milioni di utile netto) e importanti piani di sviluppo per i suoi 198 soci. Presente in quattro regioni del centro e nord Italia (Toscana, Umbria, Lazio e Liguria) con l’insegna Carrefour, una rete di oltre 300 PDV di cui 150 Carrefour e altri 150 La Bottega Sapori &
Valori. “Siamo ancora in una cornice generale d’instabilità” ha spiegato Graziano Costantini, direttore generale di Etruria Retail – eppure la nostra azienda continua a guardare avanti con fiducia, forte dei suoi valori e dello spirito di squadra che ci caratterizza da oltre 60 anni. Abbiamo affrontato la crisi energetica cercando di offrire ai nostri soci l’assistenza e le soluzioni migliori sulla strada dell’autosufficienza e della sostenibilità. Stiamo continuando a lavorare per lo sviluppo della rete e per nuove aperture”. La situazione patrimoniale dell’azienda si consolida ancora: il capitale investito è di 67,1 milioni di euro e cresce anche il patrimonio netto, che sfiora i 47 milioni di euro. Sul fronte dell’occupazione Etruria Retail chiude l’esercizio 2022 con oltre 200 occupati nel centro di distribuzione di Badesse. Fanno parte del gruppo Etruria cinque società operanti prevalentemente nella gestione diretta di punti vendita e nel settore del food service; i dipendenti diretti totali del Gruppo sono più di 700 unità ed Etruria Retail, insieme alla rete di vendita con i soci e i loro dipendenti, sono oltre 3mila persone.
A Roma e provincia, Coop resta con 26 punti vendita e cede a Magazzini Gabrielli 54 negozi. 246 i punti vendita attuali, 1.013 milioni il fatturato, 2514 collaboratori. Nell’acquisto, Magazzini Gabrielli si è impegnata a mantenere tutti gli 800 lavoratori sottoscrivendo un importante accordo sindacale. Obiettivo 1,6 miliardi di fatturato. Realtà imprenditoriali che segnalano un trend da non sottovalutare. Per le insegne che potranno così concentrarsi meglio su una parte del business, dalla logistica all’innovazione del servizio, magari integrandosi a rete nei diversi territori e per i sindacati di categoria che dovranno necessariamente affrontare una nuova sfida “costretti” ad immaginare un futuro in discontinuità con i percorsi noti.
pag. 53 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Segafredo Caffè si rinnova in Egitto
IL CAIRO – In arrivo tre nuove location, per Segafredo Caffè, all’interno dell’aeroporto internazionale del Cairo, capitale egiziana. Il brand italiano era già presente nello scalo, ma adesso i negozi sono aumentati e sono stati tutti rinnovati secondo i format più attuali. Un’operazione condotta con il partner locale Target for Touristic Investment. I punti vendita si trovano sia in land side, nei pressi dell’entrata principale, sia alle Partenze. Come recita una nota dell’azienda, “i menu delle caffetterie sono sviluppati per offrire un equilibrio tra la tradizione italiana, le ultime tendenze internazionali e i gusti locali”. Segafredo sta investendo in Medio Oriente. Di recente, ha aperto un punto vendita anche in Palestina, a Tulkarem.
HMSHost, accordo “rock” per il Pearson Int.
TORONTO – HMSHost, la controllata americana di Dufry-Autogrill, ha annunciato un accordo che porterà alla creazione di un nuovo bar all’interno dell’aeroporto internazionale di Toronto, in Canada. L’originale intesa è stata firmata con un produttore locale di birra, Henderson Brewing Company, e prevede la collaborazione con la rock band dei Rush. Il bar, con 28 posti a sedere, sarà specializzato nell’offerta di birra a artigianale a produzione limitata e si chiamerà “Henderson Brewery @ YYZ”, dove l’acronimo YYZ rappresenta sia il codice Iata dell’aeroporto, sia il titolo di una famosa canzone del 1981 della band. Il locale sarà collocato al Terminal 1, prima dei controlli di sicurezza, facilmente raggiungibile sia dai viaggiatori che vanno verso le Partenze internazionali, sia verso quelle domestiche.
Louis Vuitton, prima lounge super lusso in Qatar
DOHA – Nuova apertura super chic da parte di Louis Vuitton, all’aeroporto internazionale Hamad di Doha, capitale del Qatar. Non si tratta di accessori o moda, questa volta, ma di un ristorante di lusso, in collaborazione con lo chef stellato Yannick Allèno e con il partner Qatar Duty Free. Dai capisaldi della cucina francese ai piatti internazionali, compresa la presenza di ricette del Medio Oriente, vengono coperte tutte le fasce orarie di servizio con menù a la carte, il tutto ispirato comunque alla cucina contemporanea. “Abbiamo cercato di creare qualcosa di inaspettato” ha commentato lo chef. “E direi che abbiamo fatto un buon lavoro”.
ZURIGO – Parte in casa, all’aeroporto internazionale di Zurigo, il nuovo format di profumerie messo a punto da Dufry, a marchio Haute Parfumerie. Un format di fascia alta, inaugurato per la prima volta al secondo piano dello scalo, area Partenze, in uno spazio di 80 metri quadrati. Il negozio presenta il meglio della profumeria internazionale, con marchi quali The collection of brands includes Acqua di Parma, Creed, Diptyque, Amouage, Parfums de Marly and Penhaligon’s, Maison Francis Kurkdjian, Initio Parfums Privés, Tiziana Terenzi, Serge Lutens, Vilhelm Parfumeries, Ella K, Off White.
Aeroporti, tanti record di traffico in primavera
ITALIA – La primavera porta numeri record per tanti scali italiani. A maggio, al Falcone Borsellino di Palermo, i passeggeri in transito sono stati 774.330: +10% rispetto allo stesso mese del 2022 e +18% sul 2019. Da segnalare il 32% di quota dei passeggeri stranieri. Restando in Sicilia, anche Catania prevede un primo semestre da record, con oltre 5 milioni di passeggeri, che rappresenta una crescita di quasi il 9% sul 2019. Al Nord, la primavera fa bene anche a Torino-Caselle. Nei primi 5 mesi del 2023, con 1,85 milioni di passeggeri movimentati, mette a segno una crescita del 23,4% sul 2022 e del 10% sul 2019. Con 393.118 passeggeri, maggio 2023 è stato il miglior mese in tutta la storia dello scalo piemontese.
World Travel Retail pag. 54 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Dufry lancia il format “Haute Parfumerie”
Prosecco batte Champagne nei Duty Free mondiali
LONDRA – Secondo la società di ricerca inglese Iwsr, specializzata nel segmento degli alcolici, il prosecco Bottega batte lo champagne ed è il più venduto nei duty free del mondo. Il dato emerge dall’ultima pubblicazione del ranking 2022, in cui appaiono le più prestigiose maison di Prosecco, Champagne (compresi Dom Perignon e Moet & Chandon) e Cava. Bottega Gold Prosecco Doc ha conquistato il primo posto, nel mercato mondiale Duty Free e Travel Retail, per la categoria degli champagne e degli spumanti. “Si trattaosserva il presidente Sandro Bottega - di un risultato importante per tutto il mondo del miglior Prosecco, in quanto certifica sul campo il gradimento del più noto spumante italiano.
Rinnovato il duty free Heinemann al Karol Wojtyla
BARI - Gebr. Heinemann, dopo un restyling durato circa 6 settimane, ha riaperto il Duty Free Shop nell’aeroporto di Bari. Il negozio, in area Imbarchi, occupa ora 630 mq. Tra le novità, una porzione dedicata all’assortimento regionale, mentre è stata arricchita la selezione di accessori moda. “A Bari non abbiamo mai avuto paura di scommettere: è stato il primo outlet aperto ex novo nel luglio 2020 ed il primo in cui abbiamo dato spazio al più grande assortimento di prodotti locali di sempre per Heinemann Italia” ha commentato Fulvio Fassone, managing director di Heinemann nel nostro Paese. “Questo nuovo spazio non va considerato solo come un luogo di shopping esclusivo e di alta qualità, ma rappresenta soprattutto un elemento di crescita e sviluppo per lo scalo del capoluogo” secondo Antonio Maria Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia
Rozario | London kevin_rozario@yahoo.com
NOVELTY HAS MORE VALUE THAN PRICE FOR LATIN AMERICAN TRAVELLERS LANOVITÀVALEPIÙDELPREZZOPERIVIAGGIATORILATINOAMERICANI
In the last issue we discussed the steady comeback in Asia Pacific, the most important for duty-free sales. One region that seems to have gone under the radar is Latin America.
The Asutil conference in Buenos Aires in June put some global focus back on these markets, and one of the more interesting pieces of research came from travel retail research consultancy m1nd-set.
While South America has suffered several setbacks – with Argentina being the worst hit with inflation running at almost 100% last year – there are still consumers who are travelling from there and from the wider region.
The top five final airport destination for international travellers from Latin America this year are Miami (MIA), Panama City (PTY), New York (JFK), Madrid (MAD), and Toronto (YYZ).
Delving into what these passengers want at airports, m1nd-set discovered that there is a strong trend to buy novel products. The research was conducted among over 2,000 shoppers in April this year and highlights an above-average tendency of Latin Americans to seek out what’s new in duty-free. Some 79% of the survey said they purchased an item they never previously purchased, which is considerably higher than the global average.
How that figure breaks down is important. Anna Marchesini Head of Business Development at m1nd-set said: “Just under half (48%) of shoppers from the region said they purchased a new product in the duty-free shops from brands they had already purchased from, and 26% bought an item they had heard of but never tried, while 5% purchased a brand they had never heard of before.”
The exclusive factor is also a key influencer as 60% say they purchased a unique or travel retail exclusive product, which is even more than those who purchased a product because of a promotion (56%). That tells us that novelty trumps price which is useful to know for travel retailers at those top final-destination airports.
Another part of the research indicates that 67% of travellers from the region say they will travel again in the next six months. Just under half say they visit the shops on every trip, while only 17% say they purchase each time. That disparity represents a significant opportunity for retailers.
Nell’ultimo numero abbiamo parlato della costante ripresa dell’Asia-Pacifico, la regione più importante per le vendite duty-free. Un’area, invece, che sembra essere passata inosservata è l’AmericaLatina.
LaconferenzaAsutil(l’associazionedell’AmericaLatinadeidutyfree),tenutasiaBuenosAires a giugno, ha riportato l’attenzione globale su questimercatieunadellericerchepiùinteressanti è stata condotta dalla società di consulenzatravelretailm1nd-set.
Sebbene il Sud America abbia subito diverse battuted’arresto–l’Argentinaèstatalapiùcolpitaconun’inflazionechehasfioratoil100%lo scorso anno - ci sono ancora consumatori che viaggiano da quel Paese e da tutta la regione. Le cinque principali destinazioni aeroportuali finali dei viaggiatori internazionali provenienti dall’America Latina quest’anno sono Miami (MIA), Panama City (PTY), New York (JFK), Madrid(MAD)eToronto(YYZ).
Analizzando le richieste dei passeggeri negli aeroporti, m1nd-set ha scoperto che c’è una forte tendenza ad acquistare prodotti nuovi. La ricerca è stata condotta su oltre 2.000 acquirentinell’aprilediquest’annoemetteinevidenzaunatendenzasuperioreallamediadeilatinoamericaniacercarelenovitànelduty-free. Circail79%delcampionehadichiaratodiaver acquistato un articolo mai preso in precedenza, un dato notevolmente superiore alla media globale.
La ripartizione di questa cifra è importante. Anna Marchesini, Head of business developmentdim1nd-set,hacommentato:“Pocomeno dellametà(48%)degliacquirentidellaregione dichiara di aver acquistato nei duty-free un nuovoprodottodimarchigiànoti,il26%haacquistatounarticolodicuiavevasentitoparlare machenonavevamaiprovato,mentreil5%ha acquistatounmarchiosconosciuto”.
Anche il fattore “esclusività” conserva un’influenza fondamentale: il 60% del totale ha dichiarato di aver acquistato un prodotto unico o esclusivo per il travel retail, una percentuale addirittura superiore a quella di coloro che hannoacquistatounprodottograzieaunapromozione(56%).Questocidicechelanovitàha lamegliosulprezzo,ilcheèutiledasapereper i travel retailer, specialmente posti in quegli aeroporti, al top come destinazione finale del viaggio.
Un’altrapartedellaricercaindicacheil67%dei viaggiatori della regione afferma che viaggerà dinuovoneiprossimiseimesi.Pocomenodella metàdichiaradivisitareinegoziadogniviaggio, mentre solo il 17% dichiara di acquistare ognivolta.Questadisparitàrappresentaun’opportunitàsignificativaperiretailer.
pag. 55 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
duty free world | by Kevin
THAILANDIA, MERCATO RETAIL TUTTO DA ESPLORARE
La Thailandia è un mercato in crescita, con consumatori dinamici che si sono rapidamente adattatati ai nuovi stili di vita e alle tendenze digitali, generando una domanda rinnovata di beni e servizi. Il Paese mostra uno tra i migliori potenziale nell’ASEAN, grazie a una serie di fattori.
Rappresenta la seconda maggiore economia dell’area con un PIL di 495 miliardi di dollari e una previsione di crescita (da parte del ministero delle finanze) del +3,8% nel 2023:
Ha vissuto progressi sostanziali nello sviluppo sociale ed economico che hanno portato a un costante aumento dei redditi delle famiglie negli ultimi decenni;
La sua popolazione è numerosa (circa 72 milioni) con un tasso di urbanizzazione crescente (il 53% della popolazione vive in città contro un precedente di 45% del 2012);
L’età media dei suoi abitanti (39 anni) è superiore alla media dell’ASEAN (30 anni) e questo influisce positivamente sulla capacità di spesa;
Il turismo, un importante motore dell’economia, è un forte catalizzatore di consumi. Nel 2019, con 40 milioni di turisti è stata la destinazione turistica più popolare dell’ASEAN (27% provenienti dalla Cina), anche se ora causa delle dinamiche post-pandemia i numeri siano ancora inferiori (28 milioni previsti nel 2023).
Anche il mercato retail nel 2022 ha mostrato importanti segni di ripresa, grazie alla crescente fiducia dei consumatori, guidata dal ritorno dei turisti e dal più ampio miglioramento dell’economia. Il Retail Sales Index è infatti aumentato a quasi 4,7 trilioni di THB (Bath thailandese) e ha superato i livelli pre-pandemia (JLL research). È stata apprezzata una crescente domanda sui leasing di spazi commerciali negli shopping mall, che come sappiamo sono il punto fermo dell’esperienza di acquisto del consumatore thailandese. Una ricerca di HKTDC
ha, infatti, rilevato che il 70% dei consumatori di Bangkok visita regolarmente i centri commerciali almeno una volta al mese, mentre il 16% lo visita una o più alla settimana. Infine, grazie allo spirito di adattamento dei retailers alle conseguenze della pandemia, le difficoltà sono state trasformate in opportunità. I centri commerciali principali hanno migliorato le esperienze culturali, aumentato l’offerta internazionale di F&B, promosso pacchetti per turisti e agevolato le offerte per i tenant.
Le prime quattro shopping Mall, Terminal 21 (in foto), Platinum Fashion Mall, Siam Paragon e Icon Siam coprono il 38% delle preferenze dei consumatori. Ma anche i centri commerciali di minori dimensioni hanno promosso miglioramenti. E’ il caso ad esempio di Asiatique che, essendo molto orientato al turismo, ha sfruttato l’occasione della chiusura totale a causa della pandemia per modificare il tenant mix a favore di concept Lifestyle e del F&B, oppure l’Amarin Plaza che è stato completamente ristrutturato per aumentare la competitività.
NEWS | International pag. 56 | retail&food | Luglio • Agosto 2023 New Travel Markets | a cura di Luca Esposito luca.esposito@layline-consulting.it
Terminato l’ampliamento del G3 Shopping Resort (Vienna), focus sullo sport
Sono terminati i lavori di ampliamento del centro commerciale G3 Shopping Resort Gerasdorf, alle porte di Vienna. L’estensione, con un investimento di 12 milioni di euro, ha permesso di creare un nuovo punto di attrazione con un focus sullo sport e il benessere. Il G3, mall nel portfolio di ECE Marketplaces, comprende adesso una nuova area interna di 5.000 mq più altri 3.000 mq di spazi esterni, punti vendita, spazi per testare attrezzature sportive (come biciclette e skate), una parete di arrampicata, un percorso escursionistico e aree di gioco per bambini. Tra le novità retail, si segnala l’ingresso di un flagship store Snipes e nuovi concept come “Home of Bike” di Intersport, 11teamsports, Moreboard e iFlow.
Sephora porta a Shanghai il secondo “Store of the Future”
Inaugurato a Shanghai il secondo ‘Store of the Future’ della catena di profumerie Sephora, il primo in Cina. Il nuovo punto vendita si trova in una delle principali arterie commerciali della città cinese: East Nanjing Road. Il primo “negozio del futuro” del marchio beauty è stato aperto a Singapore alla fine del 2022. Il nuovo concept punta a rendere ancora più ricca e varia l’offerta di Sephora con servizi e consulenze personalizzate come Care Analysis e Look Analysis (con l’ausilio dell’intelligenza artificiale); Lift and Learn (pannelli ed etichette con sensori RFID per leggere le etichette dei prodotti e avere accesso alle recensioni); Mobile POS per effettuare il check-out tramite smartphone. Sarà disponibile anche un Beauty Live Studio dove la community del marchio potrà partecipare a eventi e frequentare masterclass.
Apre a Battersea un nuovo mega-store Apple, nell’edificio anche la sede UK del marchio
Apple ha inaugurato un nuovo mega-store nella storica Battersea Power Station di Londra. Il nuovo negozio si trova al piano terra della Turbine Hall A del centro commerciale inaugurato a ottobre 2022. È il numero 40 nel Regno Unito. Tra i servizi offerti, anche un Genius Bar, un Apple Watch Studio, un’area pick-up. Nello stesso edificio, al piano superiore, arriverà anche il Campus della Apple dove confluiranno 1.400 persone che al momento lavorano in otto differenti sedi londinesi. L’edificio ospita anche la sede UK di Apple. In totale, Cupertino ha affittato circa 46.500 mq dell’edificio, per accogliere circa 3.000 dipendenti. Quello di Battersea Power Station diventa così uno dei più grandi uffici di Apple al di fuori degli Stati Uniti.
Westfield London inaugura The EE Store, nuovo concept retail di telefonia mobile
L’operatore di telefonia britannico EE ha aperto uno store al centro commerciale Westfield London. The EE Studio occupa uno spazio di circa 400 mq ed è stato progettato per rivoluzionare il concetto di negozio di telefonia mobile. All’interno sono presenti diversi ambienti (una cucina intelligente, una camera da letto, postazioni per il gaming) che permettono ai clienti di sperimentare le potenzialità della connessione EE applicate alla domotica, alla vita di tutti i giorni e alle esperienze di gioco. L’hub dispone anche di maxi schermi, divani, aree relax, spazi di coworking studiati per accogliere e intrattenere la comunità locale. “Siamo entusiasti di collaborare con EE al Westfield London. È un ottimo esempio di brand che combina tecnologia e spazi retail in modo innovativo rispondendo alle mutevoli esigenze dei consumatori” ha detto Kate Orwin, Leasing Director UK Unibail Rodamco Westfiled.
NEWS | International pag. 57 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Osservatorio Collaborations e Co-Branding a cura di BRAND JAM
Pull & Bear e Wrangler, insieme sull’outdoor
Brand Jam osserva il mondo delle “collaborations” in licenza e delle attività di brand extension, sezionando con il suo Osservatorio Collaborations più di 300 casi innovativi ogni trimestre. Per la rubrica di questo numero di Retail & Food ci sembrava interessante dare risalto alla recente collaborazione tra Pull & Bear e Wrangler, un’attivazione basata su alcuni aspetti divenuti regole d’oro nelle “retail collaboration”.
Di cosa si tratta? Pull&Bear, la catena urban - pop del Gruppo Inditex, ha sviluppato una collezione di capi di abbigliamento outdoor insieme a Wrangler, sotto l’egida del marchio Wrangler ATG, acronimo di All Terrain Gear. Un accenno alle motivazioni del lancio di questa etichetta Wrangler è doveroso per introdurre il tema “outdoor”, tendenza di spicco nel panorama globale dell’abbigliamento. Talmente di spicco da spingere Pitti Uomo, edizione giugno 2023, a dedicare un’intera sezione a brand del settore.
Wrangler, marchio di Kontoor Brands, è l’icona globale del jeans americano d’ispirazione cowboy da oltre 70 anni, ma crede talmente nello sviluppo del business dell’abbigliamento outdoor che già nel 2019 lancia il suo concept All Terrain Gear per inserirsi in questa arena competitiva. Durabilità e versatilità costituiscono i due punti di contatto che il marchio denim utilizza per collegare il mondo che gli è proprio, l’heritage americano dei cowboy, all’avventura all’aria aperta. In occasione del suo lancio Tom Waldron, Global Brand President di Wrangler, dichiara che “ATG by Wrangler unisce la durabilità e la qualità Wrangler che i consumatori riconoscono e di cui si fidano, con i vantaggi funziona-
di Paolo Lucci
li necessari a rendere una collezione di abbigliamento outdoor robusta e versatile”. E a differenza della maggior parte dei competitor, l’obiettivo di Wrangler è quello di fornire ai consumatori linee che includano funzionalità premium ad un prezzo abbordabile. È in questo contesto che entra in gioco Pull & Bear, forte utilizzatore di “collaborations” con cui comunica con incisività, alle varie tribù che compongono il suo target di “GenZers”, e mantenendo alta la loro attenzione sull’offerta della catena. Proporre una collezione in piena tendenza fashion con un prezzo (ancora più) abbordabile, insieme ad un marchio di caratura globale come Wrangler è un’occasione ghiotta per Pull & Bear. I 64 capi Wrangler ATG x P&B si collocano infatti nella fascia democratica: un prezzo medio di 35 euro, che spazia dai 15,99 euro di un cappellino ai 45,99 di una giacca sportiva, raggiungendo il massimo con 74,99 euro di una tuta da donna. Esclusività, novità e rilevanza della proposta per Pull & Bear, e diffusione della popolarità della propria etichetta outdoor per Wrangler presso un gruppo di consumatori controllato e “captive”, sono quindi gli aspetti fondanti di questa collaborazione.
Sono aspetti win-win che generalmente caratterizzano le collaborazioni tra marchi, ma che possono diventare critici quando, come in questo caso, l’adiacenza dei rispettivi business (si tratta di due leader nel mercato dell’abbigliamento) potrebbe provocare sovrapposizioni commerciali o creare confusione nei rispettivi gruppi di consumatori. Immaginiamo ad esempio gli effetti di questa collaborazione se si fosse incentrata su una linea denim. Il perimetro specifico dell’outdoor costituisce quindi un ottimo antidoto. riuscendo nella non semplice impresa di creare l’interesse dei consumatori Pull&Bear, mantenendo la coerenza tra i rispettivi posizionamenti dei due partner, risaltandone la credibilità.
pag. 58 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Con SALOMON FoodWorld® gli hamburger continuano a crescere
Con Burger Unlimited, SALOMON FoodWorld® amplia la sua vasta gamma di hamburger e risponde alle nuove sfide del settore della ristorazione. Dai prodotti di qualità a base di carne alle varianti vegane e di origine vegetale. Con la carne gourmet nel menu, i ristoratori sottolineano la loro competenza in materia di carne e attirano anche i buongustai verso l’hamburger con le sue referenze. Il nuovo Homestyle Duroc Burger di SALOMON FoodWorld® con carne pregiata di maiale. L’Homestyle Quick & Easy Burger, leggermente speziato, che garantisce velocità nel lavoro quotidiano in cucina grazie alla precottura. Il nuovo Homestyle Chik’n® Burger, il primo hamburger pronto impanato a mano ricavato dal petto di pollo intero. Il nuovo Umami Master Burger, un succoso paddy vegano a base di funghi grigliati, shiitake e pomodori secchi al 100% vegetale. Il nuovo Mac’n’Cheese Burger è una rivisitazione audace e originale di uno dei piatti preferiti dagli americani: maccheroni e formaggio fuso in una panatura croccante di mais e grano, leggermente piccante. Vegetariano, precotto e di lunga durata, questo eccezionale patty è un multitalento per il menu degli hamburger, ma anche come guarnizione o contorno. Nel nuovo Red Oat Burger, la barbabietola rossa accompagna i fiocchi d’avena molto di tendenza. Il risultato è un hamburger fusion dal morso croccante e di facile preparazione, il cui colore brillante ispira la creatività.
Da Vtex le nuove app per migliorare l’eCommerce
VTEX, fornitore globale dell’omonima piattaforma di commercio digitale, ha lanciato cinque nuovi prodotti dedicati a brand e retailer. Sales App è il prodotto omnichannel in grado di mettere in connessione le vendite on line con quelle dei negozi. Il suo punto di forza è poter accedere all’inventario da qualsiasi canale. Viene utilizzato da un cliente come Decathlon. La seconda nuova soluzione è Pick and Pack, applicazione che collega i team dei negozi con gli addetti alla logistica, per allineare vendite, imballaggi e consegne in tempo reale. Il terzo è Shipping Network che mette in contatto i retailer con una rete di corrieri e con prezzi migliori. Il quarto è Personal Shopper, per consentire ai brand di assistere i clienti in modalità one-to-one, attraverso video live-stream, sia per consultazione sia per l’acquisto definitivo del prodotto. Infine, Extension Hub è la nuova versione della app store di VTEX, dove si possono trovare soluzioni dei partner da integrare.
Payouts
Adyen, tra le principali aziende tecnologiche legate ai pagamenti digitali, lancia anche in Italia il servizio Payouts
Questa soluzione si rivolge in modo particolare alle piattaforme e ai marketplace e consente di versare i fondi acquisiti dai propri utenti o dai partner più velocemente, liberando così i flussi di cassa che rischiano di rimanere vittime di ritardi. Adyen, infatti, sfrutta le proprie licenze bancarie e in questo modo elimina l’intervento di intermediari, ma permette invece lo spostamento dei fondi da un punto A a un punto B dentro un’unica infrastruttura. Con un’unica App di Adyen, questi soggetti possono per esempio effettuare pagamenti ai lavoratori della gig economy o ai rivenditori dei marketplace, in maniera rapida e diretta. “La nostra soluzione semplifica l’accettazione e il pagamento dei fondi da parte delle imprese in un unico luogo, accelerando la crescita del business grazie alla tecnologia innovativa” secondo Roelant Prins, Coo di Adyen.
PRODOTTI E FORNITORI pag. 59 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Adyen porta anche in Italia la funzionalità
Menù, azienda di Medolla che da 90 anni produce prodotti per la ristorazione, è stata scelta dall’Accademia nazionale della pizza Doc come partner per condimenti e farciture delle pizze durante i corsi di formazione. Si tratta di condimenti come creme, salse e verdure, sia tradizionali, sia più ricercati. Dall’innovativa linea di salse Evolution Fresh, alle creme ai formaggi, fino all’ampia gamma di verdure come i pomodori secchi e semisecchi, i carciofi, i funghi, tutti realizzati senza conservanti. “La pizza ha un posto speciale nel cuore della nostra azienda” commenta Federico Masella, Marketing & National Key Account Manager Italia di Menù. “Con l’Accademia condividiamo valori significativi come l’importanza della formazione e dell’alta qualità delle materie prime”. L’Accademia nasce nel 2017 e forma ogni anno circa 2mila pizzaioli, in Italia e all’estero, con corsi in presenza e on line.
Stuzzichini estivi con i cubetti al formaggio DalterFood
Per arricchire uno stuzzichino, un antipasto o un intero buffet, non c’è nulla di più comodo dei cubetti di formaggio già pronti. Sono già tagliati e veloci da servire. DalterFood li propone in due versioni, al parmigiano reggiano e allo spinoro. Il primo non ha bisogno di presentazioni. Il secondo è un prodotto caseario stagionato, a pasta dura finemente granulosa, prodotto con latte 100% italiano, caratterizzato da un colore paglierino. Realizzato con caglio microbico, lo spinoro si presta anche per aggiungere un gusto delicato alle proposte vegetariane. Per il mondo ho.re.ca l’azienda propone pratici sacchi da un kg, che consentono di preservare l’aroma e il gusto, ma al contempo di ridurre gli sprechi. DalterFood, colosso da quasi 130 milioni di ricavi, vende in oltre 30 Paesi ed è anche titolare di due caseifici di proprietà in Italia.
Linea Light presenta le novità outdoor 2023
Linea Light Group amplia la sua collezione I-Led Professional con nuove soluzioni per l’illuminazione professionale degli esterni. Questa collezione vanta programmi completi e coordinati e comprende teste palo e paletti, lampade ad immersione, proiettori ed elementi lineari, che costituiscono la soluzione ideale per coprire tutte le esigenze di un progetto illuminotecnico completo. Tra le novità, la serie D-Wave, sistema illuminante flessibile su due assi. Si tratta di segnapasso lineare che possono adattarsi a qualsiasi superficie curva, con diverse modalità di fissaggio a terra. Poi c’è la serie Buzzer, il bollard (o paletto) disegnato per illuminare i percorsi, pedonali o carrabili, e i progetti di landscape contemporanei. Disponibili in diverse altezze e finiture. Infine Cubic, linea essenziale e squadrata, con cinque finiture neutre, ma disponibile anche in una particolare finitura detta “primer”, che permette di verniciare l’apparecchio personalizzandolo al 100% su richiesta del committente.
PRODOTTI E FORNITORI pag. 60 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
L’Accademia della pizza sceglie i condimenti di Menù
Ferrarelle lancia la sua linea di bibite in tre gusti
Nel pieno della stagione calda Ferrarelle annuncia l’arrivo della sua linea di bibite gassate, realizzate in acqua minerale effervescente naturale Ferrarelle. Si tratta di novità assolute, per il marchio, proposte in tre ricette: Limonata, con il 13% di succo di limoni siciliani; Aranciata, con il 21% di succo di arance calabresi; Gassosa
Le nuove bibite sono disponibili nell’originale lattina da 250 ml, con un design minimal, dalle tonalità pastello.
“La linea nasce dalla volontà di offrire ai consumatori una bibita innovativa ma allo stesso tempo familiare grazie alla presenza dell’acqua Ferrarelle” ha commentato Gabriele Monda, Head of Marketing di Ferrarelle.
Il gruppo è attualmente il quarto in Italia nel comparto delle acque minerali. Dal 2021 ha deciso la trasformazione dell’oggetto sociale in “società benefit”.
Tessuti innovativi di Giblor’s per gli addetti della ristorazione
Giblor’s, tra i leader dell’abbigliamento specializzato per la ristorazione, rivoluziona alcuni dei suoi prodotti più iconici, realizzandoli ora con materiali innovativi.
È il caso ad esempio della giacca da uomo Harry e di quella da donna Megan.
I capi sono fatti con G-Tech Pro, un tessuto che garantisce alte performance: antibatterico, traspirante, lavabile a 60 gradi, tollera gli spruzzi di candeggina, asciuga velocemente ed è no-stiro.
La linea di queste giacche è impreziosita dal collo alla francese, abbottonatura nascosta e spacchi sul retro.
Con lo stesso materiale è stato creato il pantalone Taylor, un capo sportivo, fresco e leggero, che comprende una maglia in rete inserita nel fianco, nel fondo della gamba e nel fascione davanti.
Taylor è caratterizzato da due tasche alla francese sul davanti e due tasche sul retro, ed è proposto in sei varianti colore.
Ecco la limited edition Mentos Fanta
Ecco una frizzante novità nel mondo confectionery: Mentos Fanta. In una collaborazione unica nel suo genere, i due marchi leader mondiali nelle categorie delle caramelle e delle bevande analcoliche uniscono le forze per creare una nuova esperienza di gusto.
Le nuove Mentos al sapore di Fanta sono disponibili in tre formati: roll singolo, roll bipack e in busta. I prodotti sono disponibili nei bar-tabacchi e nella grande distribuzione. Mentos è un marchio di Perfetti Van Melle mentre Fanta appartiene alla galassia Coca Cola. Lo scorso dicembre, il colosso Perfetti Van Melle, già titolare di marchi come Chupa Chups e Alpenliebe, aveva acquistato il business della gomme da masticare di Mondelez, sia in Italia sia in America del Nord.
Un’operazione che mette in portafoglio brand noti come Trident e Stimorol.
PRODOTTI E FORNITORI pag. 61 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
Anche quest’estate Surgital è nei parchi Costa
Surgital ha rinnovato anche per la stagione 2023 la collaborazione con Costa Parchi Edutainment, di cui fanno parte l’Acquario di Cattolica, l’Aquafan e l’Oltremare Family Experience Park di Riccione, oltre all’Italia in miniatura di Rimini. I visitatori possono gustare nei ristoranti di queste magiche location i primi piatti monoporzione Piacere Mio!®. La partnership tra Surgital e Costa Parchi Edutainment è in vigore da tempo. La scelta è ricaduta ancora una volta sulle proposte surgelate Piacere Mio!® per la loro praticità unita alla bontà. Anche quest’anno la visibilità sarà massima: il logo del brand compare sui materiali pubblicitari di tutti i parchi coinvolti, distribuito negli alberghi del litorale romagnolo. Inoltre, i piatti Piacere Mio!® sono proposti su una tovaglietta realizzata ad hoc, sulla quale viene pubblicizzata l’intera linea, compresi i sughi pronti surgelati in pepite sempre della stessa linea.
Linee innovative per gli arredi EEXAA
Sono tanti i prodotti innovativi lanciati da EEXAA, sia per l’arredo urbano sia per quanto riguarda bar, ristoranti e strutture ricettive. Tra queste c’è Maxine Pergola-Tavolo, una soluzione che si presta particolarmente per la ristorazione, dalla grande praticità dal momento che non servono permessi per l’installazione. Questa soluzione consente di abbinare un’elegante copertura con un tavolo funzionale, creando un’esperienza unica per i clienti. La struttura è in alluminio, combinato a legno in larice austriaco, trattato per rendere il prodotto robusto e duraturo nel tempo. Sono disponibili anche versioni con telo retrattile, ombreggiante per rampicanti e luci serali e con tetto ombreggiante in canne di bamboo. Doppia altezza per il tavolo: basso per ristorazione e alto per bar e birrerie. Le lunghezze disponibili sono da due, tre e quattro metri. Il tutto è accoppiabile con fioriere in acciaio verniciato e luminose.
presenta le nuove lampade a led Dress Me
Dress me è una serie di sospensioni LED, design by 23 Bassi Studio di architettura, di forma cilindrica caratterizzata da un corpo lampada in alluminio tornito, realizzata da QU. Il fascio di luce è filtrato da un diffusore in polimetilmetacrilato sabbiato, presentato in tre diverse lunghezze ed è ideale per l’illuminamento puntuale e d’ambiente. L’elevata efficienza luminosa della sorgente LED, che supera i 600 lumen, rende Dress Me adatta a ricreare scenografie inedite in qualsiasi tipologia di ambiente, dagli spazi residenziali fino al contract ed al retail. La linea è declinata in più versioni, che compongono un’intera famiglia di prodotto, al fine di offrire una continuità progettuale e armonia tra le fonti luminose.
Viene prodotta nelle finiture Black, White, Extra Mirror, Gold, Bronze, Copper, Burnishing e Corten ed è personalizzabile in molteplici finiture.
PRODOTTI E FORNITORI pag. 62 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
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La nuova sedia da bar di Thonet
La collezione S 220, progettata da Sam Hecht e Kim Colin (Industrial Facility) per Thonet e presentata per la prima volta nel 2022, si è arricchita oggi con una nuova sedia da bar, la S 220 H. La collezione S 220 reinterpreta in chiave contemporanea lo stile tradizionale di Thonet: le linee familiari della celebre 214 in legno curvato vengono riproposte su una seduta in multistrato curvato di uso universale, dotata di scocca ergonomica e telaio leggero in tubolare d’acciaio. Il nuovo prodotto è stato progettato per essere particolarmente confortevole: la sua forma affusolata e avvitata consente alla scocca di oscillare piacevolmente. Inoltre, il bordo anteriore della sedia è arrotondato per prevenire fastidiosi punti di pressione durante la seduta. Lo sgabello S 220 H garantisce il massimo comfort per lunghi periodi di tempo ed è ideale per allestire in maniera flessibile e dinamica diversi ambienti, in particolare quelli destinati a ristorazione e meeting con banconi e tavoli alti.
Retviews di Lectra legge colori e moda dell’estate
Retviews è una delle soluzioni tecnologiche messe a disposizione del mercato da Lectra. Si tratta di un tool che può essere usato nel fashion, nell’automotive o nell’arredamento, che fornisce dati e insight in tempo reale secondo gli input richiesti dall’utente, sfruttando l’intelligenza artificiale. In questo caso, Lectra ha deciso di indagare le tendenze cromatiche più in voga per l’estate e le proposte, a livello di prodotto, del mondo fast fashion. Fra gli scaffali, i brand hanno aumentato sensibilmente la quota di vestiti arancioni (+8% rispetto alla stagione scorsa). I pantaloncini corti sono cresciuti del 39%, come quantità in stock, nel trimestre marzo-maggio. E naturalmente, sono aumentati abiti (+25%) e gonne (+20%) man mano che il caldo aumentava. Il “denim” rimane fondamentale. Zara lo ha aumentato addirittura del 43%. In questo scenario, i dati e gli insight in tempo reale come quelli di Retviews diventano strategici per monitorare i competitor e programmare le proprie strategie.
I dispenser Tork certificati Carbon Neutral
Tork è la prima azienda del suo settore, in Europa, a mettere in commercio un’ampia gamma di dispenser certificati Carbon Neutral. Un risultato raggiunto grazie alla riduzione e insieme alla compensazione delle emissioni di carbonio in tutto il processo industriale, a partire dalle materie prime fino alla fine del ciclo di vita del prodotto. I dispenser Tork a emissioni zero sono già disponibili in Europa (esclusa la Francia) da maggio di quest’anno. Tork è un brand di Essity, multinazionale nei settori dell’igiene e della salute. I 27 dispenser Tork a zero emissioni sono innanzitutto prodotti con energia rinnovabile certificata, mentre le rimanenti emissioni vengono compensate attraverso investimenti in progetti climatici certificati con ClimatePartner: fornendo acqua potabile in Cambogia, cucine ad alta efficienza energetica in India e sostenendo la protezione delle foreste in Indonesia. Tutti i dispenser Tork sono realizzati con materiali durevoli e resistenti alla riduzione dei consumi fino al 40%, dotati di sensori capaci di migliorare le routine di pulizia.
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PRODOTTI E FORNITORI pag. 63 | retail&food | Luglio • Agosto 2023
MASSIMO BASEI Chief of retail operations di Pandora
Massimo Basei, dallo scorso aprile, è il nuovo Chief of retail operations di Pandora e riporterà direttamente al Ceo Alexander Lacik. In precedenza, ricopriva il ruolo di General manager per Sud Europa e zona Emea (questo ruolo viene ora assunto da Sara Bergiotti). Basei è ora responsabile per le operazioni retail di tutti i circa 6.500 punti vendita, sparsi in oltre 100 mercati. La sua esperienza in azienda era iniziata nel 2010 come country manager per l’Italia, “dove Pandora ha acquisito un ruolo di eccezionale forza” dice una nota del gruppo con quartier generale a Copenaghen. Nell’ambito della riorganizzazione, lascerà l’incarico il Chief Commercial Officer Martino Pessina.
MARCO BERETTA
Chief commerciale officer di KFC Italia
Marco Beretta è il nuovo Chief commercial officer di KFC in Italia. Beretta proviene da un’esperienza di cinque anni trascorsa in Areas, dove era direttore per lo sviluppo dei concept retail, un passaggio di un anno in Elior, mentre dal 2009 al 2016 aveva servito la società Expo 2015, con crescenti incarichi di responsabilità, anche questi nel versante del leasing e del retail. Beretta ha una formazione universitaria perfezionata all’estero, alla Chicago Carter School, in ambito marketing.
PAOLO CETORELLI Presidente ESD Italia
Paolo Cetorelli è il nuovo presidente di ESD Italia. La sigla, nata nel 2001, è una delle più grandi centrali d’acquisto ed è oggi costituita da quattro soci (con oltre 40 imprese mandanti): Acqua & Sapone, Agorà Network, Aspiag Service, Selex Gruppo Commerciale. Nella stessa assemblea che ha ratificato la nomina, è stato nominato il nuovo Cda, che ora comprende i consiglieri: Dario Brendolan (Selex), Paul Klotz (Aspiag), Paolo Orrigoni (Agorà Network), Francesco Pomarico (Selex), Maniele Tasca (Selex). Nei ruoli di vice-presidenti Marcello Cestaro (Selex) e Sergio Reale (Acqua & Sapone). Maniele Tasca è stato confermato Consigliere Delegato. Attualmente ESD Italia rappresenta una rete di 5.800 negozi.
MILES KAREMACHER General manager Coca-Cola HBC Italia
Coca-Cola HBC Italia annuncia la nomina di Miles Karemacher a General Manager dal 1 giugno 2023. Australiano, 38 anni, Karemacher è entrato in Coca-Cola HBC Italia nel 2016 come Commercial excellence director e dal 2019 è stato General Manager per Irlanda e Irlanda del Nord. Prima aveva lavorato in SABMiller, dove ha ricoperto diversi ruoli senior in ambito commerciale e finanziario, tra cui quello di Global Head of Revenue Growth Management. “Sono lieto di tornare in Italia, Paese nel quale ho cominciato la mia esperienza professionale all’interno di Coca-Cola HBC, in un momento caratterizzato da grande dinamismo nel settore e grandi opportunità, dopo anni di incertezze” ha dichiarato il manager.
Maura Latini è la nuova presidente di Coop Italia, dove prima ricopriva il ruolo di amministratrice delegata. Viene affiancata da Maurizio Prandi (direttore generale di Coop Reno) in qualità di vice presidente, mentre Domenico Brisigotti è nominato direttore generale. Queste nomine si inseriscono nella decisione di distinguere più marcatamente le funzioni del Consorzio Nazionale (Coop Italia) da quelle dell’Associazione Nazionale (ANCC-Coop). La prima dedita al ruolo manageriale e di prodotto, la seconda a funzioni di rappresentanza e di gestione dei contratti di lavoro. Per la prossima assemblea di ANCC-Coop il candidato alla presidenza è Marco Pedroni.
ALESSANDRA NANNINI Country manager Italia di Hana Group
Alessandra Nannni è la nuova responsabile per il mercato italiano di Hana Group. Hana è uno dei leader mondiali della cucina pan-asiatica, che si esprime soprattutto tramite l’allestimento di corner, dediti al sushi o al pokè, nella grande distribuzione. Nel nostro Paese è presente con diversi brand, come Sushi Gourmet, Sushi Market o Poke Lè Lè, e proprio l’anno scorso è stato festeggiato il centesimo punto vendita. Nannini proviene da Nhood (Ceetrus), dove era entrata all’inizio del 2022 per rafforzare l’area food&beverage (vedi intervista su retail&food del giugno 2020) e introdurre un servizio dedicato su questo segmento. In precedenza aveva lavorato in Foorban e in Burger King.
pag. 64 | retail&food | Luglio • Agosto 2023 CAMBI DI POLTRONA
MAURA LATINI Presidente Coop Italia
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