VISION by l’Orafo italiano
Fashion & Jewels
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CONTENT
VISION
Editor’s Letter
Summary 08
A un anno esatto dal suo debutto come sezione interna all’Orafo Italiano, Vision spicca il volo in occasione delle fiere di Settembre per trasformarsi in una pubblicazione autonoma, con un proprio formato e un proprio layout: un tabloid tutto dedicato al bijou e alle sue specificità, con interviste e servizi che indagano con vivacità e freschezza i legami del gioiello fantasia con la moda e il costume, mettendo a fuoco novità e tendenze. L’universo imprevedibile del bijou non mancherà di stupire e aff ascinare anche in questa nuova veste editoriale.
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VISI O N by l’Orafo italiano
Fashion & Jewels
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Collana Astral di Ayala Bar realizzata con lega di metallo, stoffe, cristalli e perle. Ayala Bar è distribuita in Italia da AIBIJOUX www.aibijoux.com Tel. +39 011 6822337
Trend: Golden Age Trend: Shall We Camp? Interview: Mariano Di Vaio Trend: Gothic Chic Interview: Maurizio Manca
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Instatalent
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Trend: Gemelli Diversi
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PRADA
In copertina:
Interview: Rossella Jardini
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V I S I O N FA S H I O N & J E W E L S
Popovy Dolls See You at Homi Wishlist for Her Wishlist for Him
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Direttore Responsabile
Direttore Creativo
Coordinamento Editoriale
Andrea Aiello
Domenico Festa
Antonella Garello
In Redazione
Senior Editor At Large
Progetto Grafico
Simona Infantolino
Ilaria Danieli
Fabrizio Majerna
domenico.festa@edifis.it
antonella.garello@edifis.it
Collaboratori
Alice Abbiadati, Lea Allen, Damiano Groppi, Federica Guccini, Carlo Manca, Ludovica Mereghetti orafo@edifis.it • orafoitaliano.it/vision Pubblicità
Traffico Pubblicitario
dircom@edifis.it
Francesca Gerbino francesca.gerbino@edifis.it
Publisher Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 - 20144 - Milano - Italy Ph. +39 023451230 / Fax +39 023451231 - www.edifis.it
Stampa
CPZ S.p.A.
Costa Di Mezzate - BG
Supplemento al numero 09/10 2019 de l’Orafo italiano. Iscrizione al tribunale di Milano n.1038 del 10 Gennaio 1949. Iscrizione ROC n.06090.
Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg. EU 679/2016 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell’art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Spa - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sopra trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
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I N T E RV I EW
VISION
ROS S E L L A Jardini
di Ilaria Danieli
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rendi in mano questa azienda, falla guadagnare una montagna di soldi e poi usali per fare del bene, soprattutto ai bambini»: questo il testamento che Franco Moschino, qualche giorno prima di morire, aveva lasciato a Rossella Jardini, sua musa e collaboratrice storica. Dopo aver maturato diverse esperienze in Trussardi, Aspesi, Andrea Pfister e Bottega Veneta creando accessori e coordinando le collezioni, Rossella ha conosciuto il carismatico Franco e lo ha seguito quando ha fondato il suo marchio eponimo, affiancandolo in diversi ruoli (dallo stile al marketing) e imparando tutto da lui («ma non a disegnare - precisa - lui aveva una mano divina, io non saprei schizzare nemmeno un abito a trapezio») tra una battuta e l’altra, perché a nessuno dei due mancava il sense of humor. Dopo la prematura morte per Aids dello stilista che ha sdrammatizzato la moda facendone la parodia, ma sempre con sottile eleganza, Rossella ha chiamato a raccolta i collaboratori e tutti insieme si sono rimboccati le maniche. Tanto lavoro a testa bassa, tanti anni di grandi successi, durante i quali il brand Moschino e la seconda linea Cheap & Chic by Moschino sono diventati un punto di riferimento imprescindibile per il fashion system, sempre all’avanguardia per lo spirito irriverente abbinato alla maniacale ricerca di qualità nei tessuti e nella confezione degli abiti. Non troppo presenzialista ma, suo malgrado, iconica per la sua femminilità divertita, l’eleganza impeccabile, i grandi occhiali e l’immancabile rossetto, Rossella Jardini fino al 2013 ha fatto il bello e il cattivo tempo da Moschino, coordinando e guidando la creatività di ben 22 collezioni, senza mai deludere e anzi riuscendo sempre a distinguersi. «Naturalmente ho rispettato fino in fondo le volontà di Franco: infatti abbiamo creato una Fondazione per migliorare la vita dei bambini che avevano subito il regime di Ceausescu in Romania (un argomento di grande attualità nei primi ’90) e ne portavano ancora i segni, fisici e psichici: abbiamo finanziato camion-ospedali per offrire cure gratuite, case-vacanze per villeggiature salutari, ci siamo occupati di educazione e scuola. Poi ci siamo uniti all’Organizzazione Mondiale della Sanità per dare più spessore all’attività. Alla Fondazione è stato sempre devoluto il 20% del fatturato annuale; quando poi la società è stata ceduta al Gruppo Aeffe abbiamo devoluto il 20% della vendita». Il distacco da Moschino alla fine del 2013, per Rossella Jardini, è stato traumatico e imprevisto, vista la decisione dell’azienda di sostituirla improvvisamente con Jeremy Scott alla direzione creativa. «Tutto passa, mettiamola così» commenta con un sorriso la signora, che oggi si dedica a una collezione tutta, e solo, sua. E finalmente ha tempo per i suoi amati bijoux, di cui sono ricoperti i cassettoni e traboccanti i cofanetti. Ce li mostra a manciate e ne indossa ogni giorno in quantità, mixandoli
sul letto la sera prima sopra il look che ha deciso di indossare il giorno dopo. «Quando lavoro sono spesso in pantaloni e camicia: i gioielli servono a rendere il tutto meno anonimo, più personale, più brillante». La sua passione è iniziata come per Coco Chanel, cioè per un istinto decorativo che non poteva fermarsi davanti al cartellino del prezzo. «Possiedo anche diversi gioielli autentici e in particolare di David Webb, il mio gioielliere preferito, ma li considero in ogni caso accessori di moda, e li indosso indifferentemente insieme ai gioielli di imitazione». Nessun interesse per il valore delle gemme e dei materiali? Molti gioielli sono considerati la miglior forma di investimento… «No, non comprerei mai un pezzo prezioso per tenerlo in cassaforte, né mio marito me ne regala, perché mi conosce bene. I monili per me hanno una funzione decorativa, completano l’abito, io non mi sento vestita senza i miei gingilli». Del resto la memoria torna alle sfilate di Moschino tutte tintinnanti di collane, orecchini e cinture in metallo con grandi charms diventate poi un passe-partout del marchio: Rossella le pesca tra i suoi tesori in mezzo a una spilla di Miriam Haskell, un paio di orecchini di Coppola e Toppo, un collier di Sharra Pagano, un bracciale di Schiaparelli: tutti marchi storici della costume jewellery, conservati assieme a collanine da spiaggia e reperti di qualche mercato delle pulci senza particolare valore se non sentimentale. Ogni tanto un maestoso bracciale etnico, una collana di osso, un bizzarro cerchietto di perline. «Non ci sono particolari filoni tematici nella mia raccolta: non ho la scientificità della collezionista, compro i pezzi per istinto, perché rispondono a una mia necessità estetica». A quando allora una collezione di bijoux by Rossella Jardini per l’esercito di fan che la seguono su Instagram? «Perché no? Ci sto pensando infatti!».
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FRANCESCA BIANCHI DESIGN francescabianchidesign.com
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VISION
GOLDEN
AGE
di Lea Allen
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D O LCE& GAB BANA
GIOVA NNI R A SPINI
CH RISTIA N LOUBOUTIN
BRONZA LLUR E
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ANNAK I K I
ACNE STU D I OS
THO M B ROW NE
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Parola d’ordine: sparkling! Bandito ogni minimalismo, l’oro trionfa dalla testa ai piedi in outfit spettacolari, studiati in ogni dettaglio per non passare inosservate: i bijoux sono perfetti interpreti del trend, nella loro veste più scintillante
SAINT LAUR ENT
DOLC E& GAB BANA NOS H I
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SHALL WE CAMP? di Lea Allen
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VERSACE
BIMBA Y LOLA
GIA MBATTISTA VA LLI
BALENC I AGA
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Lo stile attinge dalla cultura del passato e si reinventa di continuo mantenendo sempre vivo il suo mantra: l’espressione di sé stessi. E se questo vorrà dire kitsch sfrenato e sperimentazioni, tanto nella moda quando nel bijou, che Camp sia!
GUCC I
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MOS CHI NO
R A DÀ
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I SAB EL MAR ANT
GI ODÈ
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VISION
MARIANO Di Vaio
di Simona Infantolino
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La collezione di gioielli firmata Mariano Di Vaio e distribuita da Eclat è realizzata in argento con l’aggiunta di pietre naturali. Il design rispecchia il lato forte e glamour dell’influencer e imprenditore digitale.
iù di 6 milioni di follower su Instagram e due piattaforme online di grande successo, senza contare le sue incursioni nel mondo della pubblicità e della canzone e, non ultimo, il legame con la famiglia che va oltre qualsiasi impegno lavorativo. Mariano Di Vaio conquista internet una decina di anni fa con il primo blog dedicato al menswear, raccogliendo un successo che, da allora, non ha mai smesso di crescere, anche quando, con il web in continua evoluzione, ha deciso di trasformare il blog in qualcos’altro, che lui stesso spiega così: «La mia idea è stata quella di passare dalla figura del cosiddetto influencer, cioè colui che consiglia i trend da seguire, a quella di imprenditore creando un mio brand in grado di dettare le nuove tendenze e portarle sul mercato, per questo ora vengo definito imprenditore digitale». Il mondo Mariano Di Vaio è fatto di moda, ma anche di gioielli, due realtà tra cui il legame è sempre fortissimo. «L’accessorio è parte fondamentale dell’outfit, gli dà carattere e personalità». È così anche per la nuova collezione firmata Mariano Di Vaio e distribuita da Eclat? «I gioielli che ho pensato per questa linea si inquadrano perfettamente in questa mia visione e fortunatamente la prospettiva dei designer, di grande esperienza, ha incontrato i miei gusti e il mio concetto di stile, unicità e mascolinità. Sono davvero molto contento di aver potuto lavorare con loro e con un brand italiano come Eclat che realizza i propri prodotti in Italia». Come ha collaborato concretamente a questa collezione e in cosa la rappresenta la linea che ha firmato? «Ho collaborato come art director e designer; tutti i pezzi sono stati definiti da me e disegnati insieme ai designer dell’azienda. C’è molto di me in questa collezione! La linea mi rappresenta perché forte e decisa, con un pizzico di glamour». Il gioiello da uomo è spesso poco innovativo, per non dire ripetitivo: qual è la sua visione dell’accessorio maschile? «È vero, trovo che, in generale, il gioiello da uomo sia meno valorizzato di quello femminile. Invece, sono convinto che anche l’uomo debba dedicare le giuste attenzioni ai dettagli. Questo è il motivo per cui ho voluto disegnare la mia linea, con la speranza di portare un vero contributo al settore». A quale gioiello non riuscirebbe mai a rinunciare? «Sicuramente agli anelli! Amo giocare con le mie mani – si sa che noi italiani abbiamo l’abitudine di gesticolare molto – e tendo a indossarne tanti, preferibilmente in argento invecchiato o in oro rosa, credo mi diano più carattere». Grintose e cool, come i gioielli che indossa e disegna, sono anche le sue due piattaforme online, Nohow e MDV Style, veri fenomeni a livello di vendite. «Nohow ha una vita propria e indipendente dal mio personaggio. Ho voluto creare un business che andasse avanti autonomamente, infatti ho comunicato di esserne il creatore e titolare solo dopo aver raggiunto il successo. Il brand Mariano Di Vaio, invece, è volutamente iconico e legato, anche nella comunicazione, alla mia persona». Con un successo nato e consolidato online, come vede il futuro dei social? «I social sono un mezzo di comunicazione fondamentale per i nativi digitali. Probabilmente si evolveranno, forse nelle forme o nel social network di riferimento, ma di certo non sono destinati a morire». Imprenditore digitale, cool hunter e designer di gioielli, trova comunque il tempo per coltivare le proprie passioni, lo sport, la musica e soprattutto la sua famiglia: una moglie che è anche amica, due figli piccoli e uno in arrivo. «La famiglia per me rappresenta tutto: completa la mia vita, è la colonna portante attorno a cui ruotano le mie giornate e il mio lavoro, mia moglie e i miei figli vengono prima di tutto». Ha qualche novità in cantiere? «In realtà ho molte novità. Da qualche settimana, per esempio, è uscita un’importante campagna adv con Dolce&Gabbana, brand che rispecchia in pieno il mio concetto di italianità, mascolinità e famiglia, e sto anche studiando per una parte in un film di Hollywood, di cui non posso ancora dire molto. Porto avanti anche la mia passione per la musica con un brano in uscita e non mancano i focus principali della mia attività: le nuove collezioni e l’inaugurazione degli headquarter di Nohow e MDV».
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Tinte dark e dettagli di stile: la moda maschile rispolvera il total black contaminato da accessori rétro e visioni futuristiche. Una contemporanea versione di Gotham City in cui l’uomo si riconferma paladino della notte
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M AU R I Z I O Manca
di Antonella Garello
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in dai suoi esordi nell’immediato dopoguerra, Bozart si è sempre distinta per la capacità di evolversi, anticipando tendenze, investendo in ricerca e materiali innovativi, modificando strategie e modelli di business. Nel corso del tempo ha collaborato con stilisti del calibro di Tita Rossi, Balestra, Lancetti, Curiel. Bijoux e accessori Bozart sono stati indossati da top model e volti noti del cinema e della TV, da Veruska a Bianca Balti, da Stefania Sandrelli a Nicole Kidman a Michelle Hunziker. Tra gli stilisti che hanno lavorato per la Bozart figurano anche un giovanissimo Moschino alle prime collezioni (primi anni ‘70) e un altrettanto giovane Fausto Puglisi (primi anni ‘90). Maurizio Manca, figlio del fondatore, oggi è titolare e direttore artistico del marchio. Gestisce il punto vendita in centro a Milano e tiene corsi presso diverse scuole e accademie di design. Partiamo dal dialogo tra gioiello e bijou. Un dialogo difficile ma direi inevitabile e anche fertile e incisivo, a patto di riconoscere e rispettare le specificità di questi due mondi. Il gioiello ha una sua semiotica, diversa da quella del bijou: che infatti è sempre stato visto dal gioielliere come qualcosa di strano, un vero e proprio alieno da guardare con sospetto. In realtà il bijou, in virtù di logiche di produzione e materiali più “agili”, interagisce quotidianamente con la moda, interpretando con maggiore prontezza lo spirito del tempo, suscitando in vetrina desideri e curiosità. Quindi il bijou deve catturare lo spirito del tempo? Il bijou funziona quando identifica un’emozione fondamentale - un gusto archetipico - e la traduce in una forma concreta e attuale secondo, appunto, lo spirito del tempo, rendendola comprensibile e quindi desiderabile. Il tutto senza dimenticare quella relazione dialettica col passato che è la grande caratteristica del design Made in Italy. Per noi italiani il passato è una risorsa, nei Paesi nordici, invece, è una tradizione da superare, anche con forme e modalità di rottura. Come ha fatto Bozart a seguire sempre le evoluzioni del mercato? Volendo schematizzare, abbiamo identificato quattro “gusti” che sono fondamentali nell’universo femminile e che poi si esprimono con stili diversi. Il gusto Classico corrisponde a un bisogno di sicurezza e tranquillità; quello Romantico è legato all’emotività, alla spiritualità, anche al bisogno di appartenenza tipico dei giovani. Se prevale l’aspetto solare si esprimerà attraverso uno stile che richiama la natura, se prevale l’aspetto lunare interverranno suggestioni gotiche. Il gusto Design comunica energia, rompendo le simmetrie e lavorando sull’equilibrio tra le superfici, tra angoli e curve. Infine, il gusto Vitalistico, Barocco: dal punto di vista stilistico è il più difficile, perché ovviamente confina col kitsch. Ma è anche quello nel DNA di Bozart: comunica la carica energetica del design e l’emotività del romantico. Siamo sul mercato da oltre sessant’anni: quello che abbiamo sempre osservato è che le ragazze crescendo cambiano stile, che è legato allo spirito del tempo, ma non il gusto!
In alto, da sinistra: dalla collezione Bozart Radix AI 2018-2019, bracciale a misura fissa, in resina bicomponente, caricata, di colore nero, con decorazione dorata in fusione a cera persa in ottone e applicata con perni. Girocollo in lastra di ottone battuto, saldata a cannello, con applicazione a ventaglio in pelle fiore di vitello nera. Collezione Bozart Ikara AI 2017-2018. Pochette da cerimonia della collezione Bozart Deco’ AI 2016-2017: in velluto nero, chiusura clutch su armatura a libro in ottone decorata con sovrapposizione di catena strass Swarovski crystal, cabochon a base plastica con perlatura giapponese in madreperla a 9 strati, pietre nere jet Swarovski, catenella traverso-spalla. Sotto: collezione Alta Moda Raff aella Curiel AI 2013-2014: sfilata privata organizzata a Roma all’Hotel d’Inghilterra. Tutti i bijoux della sfilata sono stati realizzati da Bozart, nella foto la modella indossa un collier-de-chien formato da 19 fili in gradazione di mezzo cristallo cecoslovacco metallizzato bronzo da 8mm.
A quale donna si rivolgono quindi le creazioni Bozart e in quale fascia di prezzo si collocano? A una donna giovane ma non giovanissima, “vitalistica”, assertiva, esuberante, che desidera farsi notare e ha già fatto scelte importanti nella vita, che sa cosa vuole e anche come comunicare la propria personalità e i propri desideri. Quanto al prezzo, il bijou deve mantenere un costo accessibile per non sconfinare in un mondo cui non appartiene. I nostri accessori si mantengono tutti sotto i 500 euro. Dal vostro punto di osservazione, quali tendenze si delineano nel prossimo futuro? Sulle basi di un ampio sondaggio che ho condotto a Milano tra i ragazzi dello IED e di Brera, direi che tra i giovani prevale il biodesign, che tradurrei come una rielaborazione di forme naturali attraverso il design. I giovani hanno attenzione per la natura e al tempo stesso hanno bisogno di energia. Avete in serbo novità per la prossima stagione? A settembre procederemo alla ristrutturazione del punto vendita e apriremo un nuovo sito completo di e-commerce: nella storia di Bozart, fatta di punti vendita fisici, una vera e propria rivoluzione!
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@damianogroppi by Damiano Groppi
Ama definirsi un sarto moderno, e proprio come un sarto Damiano Groppi seleziona e mixa tecniche digitali e analogiche, dando vita a tavole fresche e originali, create su misura del cliente
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Quando gli opposti si attraggono il risultato può essere di grande successo. Ancora di piÚ se a giocare con i contrasti sono gli orecchini, all’apparenza spaiati, che creano simpatiche coppie perfettamente abbinate Dalla collezione Kimono, orecchini di Lebole Gioielli galvanizzati oro con pietre naturali.
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HOMI / di Federica Guccini
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i respira grande attesa tra gli addetti ai lavori per il nuovo progetto espositivo di Fieramilano, che a Rho Fiera dal 13 al 16 settembre 2019 ospiterà Homi Fashion & Jewels, manifestazione dedicata esclusivamente agli accessori moda e ai bijoux. Spin off dello storico Homi Salone degli Stili di Vita, questo nuovo appuntamento riunirà una grande varietà di espositori, tra marchi italiani e internazionali, start up innovative, giovani creativi e designer indipendenti, che come sempre presenteranno a retailer e operatori le nuove collezioni, ricche di interessanti contaminazioni e sperimentazioni a livello di estetica, materiali e soluzioni cromatiche. Il timing deciso per la manifestazione da una parte appare perfetto in vista dei riordini e delle vendite di fine anno, dall’altra sottolinea con forza il legame sempre più stretto e consolidato tra il bijou e la moda, due mondi che, pur con diverse logiche produttive e distributive, sono sempre più vicini. Homi Fashion & Jewels si svolgerà così due volte all’anno, a Settembre e a Febbraio, in concomitanza con importanti appuntamenti della moda milanese come, a Settembre, il Micam, dedicato al settore calzaturiero, e il Mipel, salone internazionale della pelle e degli accessori moda. Seguendo un layout espositivo lineare ed efficace, inoltre, la manifestazione ospiterà aree speciali e spazi dedicati a tematiche specifiche, alcuni direttamente ereditati dal precedente Salone. Tra gli appuntamenti riconfermati si segnalano l’area Sperimenta – realizzata in collaborazione con la piattaforma di scouting A.I. Artisanal Intelligence, che riunirà nuove idee di design, creazioni inedite, pezzi unici - e Tuttepazzeperibijoux, “incubatore di tendenze” ideato e curato da Maria Elena Capelli, cool hunter e jewelry blogger, che si porrà come punto di riferimento per concept store e gioiellerie in cerca di gioielli di nicchia, di particolare originalità e manifattura. Tra le novità più intriganti spicca invece il progetto #IAMTHEMAKER, un’installazione futuristica che proietterà le video experience dei partecipanti: espositori, buyer e addetti ai lavori potranno raccontare la propria visione dell’art & craft di oggi e del futuro. I giorni di mostra saranno inoltre animati da una serie di talk e workshop alla presenza di esperti del settore selezionati tra giornalisti, fashion stylist, trend setter che sapranno dare a espositori e visitatori spunti di riflessione e approfondimento e indicazioni su tematiche di stringente attualità. Sempre apprezzati, infine, i momenti delle sfilate: nelle aree dedicate, sulle passerelle di Homi Fashion & Jewels bijoux e accessori delle nuove collezioni sfileranno insieme, provando ad anticipare e definire le tendenze della prossima stagione. Il nuovo progetto di Fieramilano punta dunque su ricerca, creatività, sperimentazione, artigianalità e formazione come chiavi importanti per supportare il lavoro delle aziende produttrici, che si trovano ad affrontare una serie di sfide legate ai grandi cambiamenti in atto nel settore a livello mondiale.
In questa pagina, in alto a sinistra: pendente di Vestopazzo, realizzato interamente in alluminio riciclato, nickel tested. A destra, dall’alto: collana Bikilu di Opella, realizzata con due dischi in tessuto di carta e un anello in zama, montati in modo asimmetrico su un girocollo in acciaio e caucciù nero. Nella foto riquadrata, la modella indossa una collana con ambra e lapislazzuli della collezione Unica di Gemmarium Italia. Sotto, bracciale della collezione Pasha di Francesca Bianchi Design in bronzo placcato oro 24 carati, graffiato internamente con un diamante per realizzare il motivo “intreccio a spiga” iconico del brand. Lavorato, piegato e smaltato completamente a mano. Qui sopra, anello in argento 925 con zirconi della collezione Twist di Marcello Pane.
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FOR HER
VISION
WISH List
di Ludovica Mereghetti
Borsalino animalier in feltro di lepre della collezione F/W 19-20
Doris, borsa a mezzaluna in pelle di Yuzefi, con catena chunky che funge da tracolla.
Orecchini Love and Infinity di Kurshuni in argento 925 placcato oro rosa con spinello nero.
Completo underwear di Zhilyova Lingerie.
Un’ideale incursione nel regno dei desideri per una donna che il prossimo Autunno-Inverno, tra capi luxury, bijoux di tendenza e accessori romantici, afferma con decisione la propria personalità e mixa con disinvoltura stili, tessuti, colori e texture: con un pizzico di divertimento, senza mai rinunciare alla propria femminilità.
La Commedia, fragranza delle Tuscan Creations di Salvatore Ferragamo. Pantaloni dorati skinny con spacco di Victoria Beckham.
Collana in bronzo rodiato nero di Giulia Barela, collezione Metafore.
Orologio Colonna con cassa rosé della collezione Eleganti e cinturino blu a fiori con anse rosé.
Cerchietto bombato in raso della capsule Coachella by Moustachic di MIA’s.
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FOR HIM
VISION
WISH List
di Ludovica Mereghetti
Berretto di Blauer.
Sacca City Sailor di Saint Laurent in pelle di vitello con pochette interna estraibile.
Occhiali da sole Police x Lewis Hamilton in metallo e titanio con lente esagonale.
Pendente Snake Mezzaluna di Albert M. in argento 925 placcato rutenio.
Per l’uomo sportivo che aggiunge sempre un tocco di stile al proprio look anche quando va in palestra o per quello più rock che non si separa mai da anfibi e bracciali in pelle. Una lista dei desideri dedicata all’universo maschile più intraprendente che ama stare all’aria aperta e che non tralascia neanche il minimo dettaglio, compresa la cura della pelle.
Crema viso The Face Wash Remove Pollution di Armani che purifica la pelle e la protegge dall’inquinamento.
Pantaloni sportivi di Coach ispirati ai modelli vintage degli anni ‘70.
Bracciale di Ananda925 in argento e caucciù.
Stivali Combat di Rhude in pelle nera.
Camicia di Gas in flanella a fantasia check con due taschini sul petto.
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* Il sistema ClearSight Ground View opzionale, attivabile fino a 30 km/h, rende possibile vedere “attraverso” il cofano grazie a telecamere dedicate ed all’ampio touch screen centrale; in tal modo è possibile evitare o anticipare qualsiasi ostacolo, come marciapiedi, buche, pietre, paletti o muri bassi, ed eseguire manovre in modo sicuro in città come in fuoristrada. ** Le motorizzazioni ibride MHEV sono di serie su tutte le versioni ad oggi ordinabili. Rivolgiti al tuo concessionario anche per scoprire quali versioni non sono soggette ad Ecotassa e per conoscere i vantaggi legati alla tua zona di interesse.
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