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Costellazioni di saperi

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EDITRICE, REGISTA, PRODUTTRICE MUSICALE, ESPLORATRICE DI MONDI. ELISABETTA SGARBI CAMBIA PELLE SPESSO. CAMBIA STRUMENTI E PROSPETTIVE, METODI E LINGUAGGI, EPPURE RIESCE A MANTENERE INTATTA LA SUA IMPRONTA, QUELLA DELLA CONNESSIONE TRA I SAPERI.

In un certo senso, parlare di Elisabetta Sgarbi è un po’ come parlare della Nave di Teseo. Di quel paradosso che ispirò il nome della casa editrice a Umberto Eco: le parti della nave dell’eroe sono continuamente sostituite per conservarle nel tempo e alla fine ci si chiede se sia ancora la stessa nave o un’altra. Editrice, regista, produttrice musicale, esploratrice di mondi Elisabetta Sgarbi cambia pelle spesso. Cambia strumenti e prospettive, metodi e linguaggi, eppure riesce a mantenere intatta la sua impronta quella del racconto, della connessione tra saperi, della ricerca della bellezza, della novità vera. Ed è questo che permette a chi la osserva di orientarsi nella grande mappa della conoscenza che disegna con le sue tante attività: letteratura, arte, musica, cinema, e pure scienza.

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Nel corso della sua carriera in Bompiani ha fatto conoscere Coelho in Italia pubblicando per prima il suo grande racconto di iniziazione, "L’Alchimista". Insieme ad altri volti noti di Bompiani, e a Umberto Eco, ha saputo dare vita a una casa editrice indipendente, nata già con un catalogo di grandi autori che hanno scelto di seguirla nella sua nuova avventura. Da appassionata d’arte e di dialogo tra le arti e le scienze ha fondato e dirige la Milanesiana, la rassegna arrivata a quota 23 edizioni che rispecchia la sua molteplicità di interessi e porta la cultura in giro per le città italiane. Da regista ha girato qualcosa come 80 tra film e documentari, tra cui anche Vaccini 9 lezioni di scienza in cui ha rimesso in circolo anche la sua formazione scientifica di farmacista specializzata in farmacologia. E da ultimo, nel 2020, ha firmato Punk da Balera, il film sugli Extraliscio, il gruppo romagnolo che ha prodotto e portato a Sanremo al timone della sua ennesima passione: la produzione musicale con l’etichetta Betty Wrong Ma partiamo dall’inizio.

Elisabetta Sgarbi, cos’è la nave di Teseo? È ancora in continua trasformazione?

“La Nave di Teseo è un gruppo di case editrici indipendenti che include: La Nave di Teseo, che a sua volta è proprietaria di Baldini&Castoldi, Oblomov edizioni, La Tartaruga, la rivista Linus. La nave di Teseo nasce nel 2015 in reazione all’acquisto da parte di Mondadori delle case editrici della RCS. Attualmente ha una quota di mercato dell’1,6% che, pubblicando da sei anni, è un caso unico. Il nome venne scelto da Umberto Eco, con cui fondammo la casa editrice: fa riferimento a un passo delle Vite Parallele di Plutarco, Vita di Teseo. Alla nave di Teseo, spiaggiata ad Atene, via via che si deteriorano, vengono sostituiti i pezzi, uno dopo l’altro, finché nessun pezzo vecchio rimane e ci sono solo pezzi nuovi. Di qui l’interrogativo dei filosofi: è la stessa nave o è una nave diversa? Eco giocava così con il fatto che La Nave era formata da persone che a lungo avevano animato un’altra nave, la Bompiani, e che ora fondavano una ‘nuova’ casa editrice.”

Cosa vuol dire fare editoria indipendente oggi?

“Vuol dire puntare tutto sulla forza degli autori e valorizzarli al meglio. Un editore come La Nave non ha catene di librerie, non ha un sistema di distribuzione proprio, non ha giornali e televisioni. Deve fare da sola, senza avere le spalle coperte da altro. Può sbagliare molto meno degli altri.”

Come sceglie i progetti editoriali su cui puntare?

“Nell’editoria c’è una miscela imponderabile tra il fare le scelte e l’essere scelti. L’editore sceglie, ma l’autore sceglie l’editore. E, a volte, il destino ti fa incontrare un autore che devi riconoscere. La Nave di Teseo è un esempio di questo: molti autori hanno riconosciuto il lavoro che con loro avevo fatto negli anni e hanno scelto La nave di Teseo: Joel Dicker, Sandro Veronesi, Edoardo Nesi, Paulo Coelho, Patrick McGrath per fare alcuni nomi.”

Quale progetto le ha dato più soddisfazione e quale si è rivelato una sorpresa inattesa?

“Cito sempre alcuni libri che hanno cambiato la mia vita di editore: L’Alchimista di Paulo Coelho, Paura e desiderio di Enrico Ghezzi, Panta, la mia avventura editoriale con Vittorio Tondelli, le Opere in raccolta nel Classico dedicato a Carmelo Bene. A marzo queste ultime usciranno in una nuova edizione presso La Nave di Teseo. Panta è diventata, nella Nave di Teseo, Pantagruel (nome suggerito da Enrico Ghezzi), che uscirà con un nuovo numero in marzo dedicato a Franco Battiato, Paura e Desiderio riuscirà il prossimo anno in una nuova edizione. A proposito del nome Nave di Teseo.”

Editoria, cinema e ora anche musica con la Betty Wrong Edizioni musicali. Qual è il filo conduttore di queste sue attività?

“La curiosità e la passione, che per definizione non amano gli steccati troppo rigidi.”

Qual è il suo rapporto con la Romagna, quali talenti riconosce ai romagnoli?

“La passione, l’idea che il presente sia tutto, e che bisogna immergersi in esso totalmente; la tenacia, la capacità di reinventare sempre il presente. Così era mia madre e così sono gli Extraliscio.”

Cosa c’è nel futuro di Elisabetta Sgarbi?

“Il presente. Il futuro sarà il presente una volta che arriva.”

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