TRENTINO: VALSUGANA, GREEN TUTTO L’ANNO
Forte Busa Granda
Intervista a Stefano Ravelli, AMMINISTRATORE DELEGATO Azienda per il Turismo Valsugana-Lagorai
C
di Vittorina Fellin
on l’ottenimento della prima certificazione per il turismo sostenibile, la destinazione turistica trentina ha anticipato le tematiche che si stanno affermando a livello turistico mondiale. Già un anno fa, infatti, il territorio trentino ha ottenuto l’importante riconoscimento e Stefano Ravelli, amministratore delegato dell’Azienda per il Turismo Valsugana Lagorai, è stato tra i più vivaci sostenitori del progetto. A lui, grande conoscitore del settore turistico regionale, abbiamo chiesto come si sta organizzando il comparto dopo l’emergenza coronavirus, partendo proprio dai temi ambientali.
Valsugana, la destinazione green da vivere tutto l’anno
Le tematiche “green” avranno maggior peso nel settore del turismo? “Noi ci abbiamo creduto fin dall’inizio promuovendo un progetto ambizioso che è durato due anni. La Valsugana è stata la prima e per ora unica destinazione certificata per il turismo sostenibile a livello mondiale, secondo gli standard Global Sustainable Tourism Council (GSTC). Un modello di certificazione che mette la comunità al centro e conferma l’attenzione con la quale il territorio guarda alla sostenibilità e agli aspetti collegati ai cambiamenti climatici. Una migliore qualità della vita in termini ambientali per tutti coloro che vi abitano 365 giorni all’anno e naturalmente per 16
gli ospiti che vengono a visitarci. Questo è il nostro valore aggiunto certificato da uno standard internazionale. Sappiamo di essere stati i precursori in questo campo, ci abbiamo creduto fin dall’inizio e ora auspichiamo che questa strada possa essere seguita da tante altre realtà sia trentine che italiane”. Quali sono gli indici di certificazione e cosa misurano? “I Criteri GSTC sono stati creati dalla comunità turistica come risposta alle sfide globali degli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” delle Nazioni Unite. La certificazione va a verificare tali criteri, in pratica definisce e valorizza le caratteristiche intrinseche della destinazione turistica come sistema territoriale, ponendo particolare attenzione all’ambiente e ai cambiamenti climatici, alle esperienze turistiche green e slow, alla tutela e al benessere della comunità, alla parità di genere”. Iniziative come “Vacanze in Baita” e “Adotta un mucca” hanno sempre avuto un grande successo di pubblico e hanno consentito di integrare il reddito degli operatori mettendo a sistema diversi settori come agricoltura e commercio. È questa la strada? “L’obiettivo di una certificazione per il settore turistico non è di avere un marchio prestigioso da esibire, ma piuttosto un’opportunità per creare sistema attraverso la cultura del turismo dove
FOTO: Stefano Slompo
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