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VENETO: RISCOPRIRE LA BELLEZZA IN CASA CON LE DOLOMITI BELLUNESI Intervista a Giuliano Vantaggi, Direttore Consorzio Destination management organization provinciale Dolomiti (DMO).
di Vittorina Fellin
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opo aver ricoperto ruoli nell’ambito della comunicazione e del turismo, nel maggio del 2018 Giuliano Vantaggi è chiamato a promuovere il “prodotto bellunese”, compresa Cortina punta di diamante del turismo dolomitico. Se oggi possiamo goderci comodamente dal divano di casa alcuni degli itinerari dolomitici più suggestivi, lo dobbiamo a lui, che per conto della Fondazione Dolomiti Unesco e in forza di un accordo stretto con Google Maps Street View, si è caricato in spalla una telecamera da 25 chili e ha scattato migliaia di fotografie. Il settore del turismo vive una crisi di identità e di sfiducia senza precedenti. Quali sono le strategie di intervento per il territorio che lei rappresenta? La ripartenza sarà diversificata a seconda del mercato e degli obiettivi. Punteremo inizialmente sul turismo di prossimità poi su quello regionale, sugli arrivi dal Triveneto, sugli ospiti italiani e infine su quelli esteri. E’ chiaro che il turismo estero, che per noi rappresenta una fetta importante di mercato, rimarrà in forse fino all’ultimo, ma non escludiamo possibili sviluppi. Se oggi possiamo goderci comodamente dal divano di casa alcuni degli itinerari dolomitici più suggestivi, lo dobbiamo a lui, che per conto della Fondazione Dolomiti Unesco e in forza di un accordo
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stretto con Google Maps Street View, si è caricato in spalla una telecamera da 25 chili e ha scattato migliaia di fotografie. Tutto sta cambiando molto rapidamente e molto dipenderà dalle persone che si metteranno in viaggio e dalla generazione a cui appartengono. I turisti dai 40 anni in su sono rimasti molto spaventati dalla pandemia, pertanto vivono con timore gli spostamenti, mentre nei giovani domina la voglia di viaggiare e di riappropriarsi della propria libertà. Come pensate di riportare prima gli italiani e poi gli stranieri nel vostro magnifico Veneto? Se dobbiamo riformulare il turismo secondo le necessità del momento, come il distanziamento sociale, la montagna si presta alle nuove formule. E’ necessario che la comunicazione punti su gli aspetti di sicurezza che la montagna può dare meglio di altri luoghi di vacanza. E poi ci sono, da sempre, i nostri must a fare la richiamo. L’arte, la gastronomia, lo sport elementi fondamentali del nostro marketing territoriale. Le strutture turistiche meno strutturate, come quelle familiari per esempio, come si possono aiutare in questo momento? Credo che, se gestite bene, saranno proprie quelle che risentiran-