PARCHI ITALIANI
I PARCHI, IL FUTURO VERDE DELL’
QUELLO CHE SEMBRAVA SOLO UN DOVERE VERSO LA NATURA PER PROTEGGERLA E CONSERVARLA OGGI SI TRASFORMA IN UN POTENZIALE IMPRENDITORIALE PER LE GENERAZIONI FUTURE. QUESTA NOSTRA RICERCA DIMOSTRA CON I NUMERI CHE L’ECOTURISMO E LE PRODUZIONI DEI PARCHI SONO UN’ATTRATTIVA IMPORTANTE PER I NOSTRI WEEKEND E PER IL NOSTRO FUTURO
I
periodi di forzata reclusione che stiamo vivendo ci hanno fatto riscoprire quello che in parte avevamo scordato: la natura, il rapporto che intimamente ci lega ad essa, la frizzante gioia degli spazi aperti, quella sensazione di profonda riconciliazione del qui e ora. Dovremo essere pronti per quando sarà pienamente possibile riprenderci quei momenti e portarli di nuovo nelle nostre vite. Perché non cominciare dai parchi e dalle oasi naturaliste, approfondendone la conoscenza? Non tutti sanno per esempio che l’Italia è il Paese in Europa che, colmando un divario storico durato a lungo, negli ultimi 15 anni ha istituito più parchi e riserve naturali. Un ritardo che non ne sminuisce il primato.
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di Vittorina Fellin
consulente del settore agroalimentare
Circa l’11% del territorio italiano è tutelato attraverso 23 Parchi nazionali, 134 Parchi regionali, 147 riserve naturali, 365 riserve regionali, 171 aree protette regionali, 2 parchi sommersi e un Santuario dei cetacei. Nel 2,5% della superficie dei nostri mari, sono state istituite 24 Aree marine protette. Un ulteriore 10% del territorio, esterno alle aree naturali protette, è tutelato dalla presenza di Siti di interesse comunitario (Sic) e Zone di protezione speciale (Zps) istituiti ai sensi delle direttive comunitarie Uccelli e Habitat. Circa un terzo dei comuni italiani sono territorialmente interessati dalla presenza di un’area protetta. Questa percentuale sale a due terzi per quanto riguarda i piccoli comuni, quelli cioè al di