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Focus
Il plant-based
cresce a doppia cifra anche nel post pandemia
di Federica Bartoli
Le alternative vegetali stanno prendendo sempre più piede nel carrello della spesa, segnando nel 2022 un’ulteriore crescita sia a volume che a valore rispetto all’anno precedente.

Prosegue ormai da lungo tempo il cambio di rotta del consumatore che, complice anche il periodo pandemico, volge la propria attenzione verso cibi naturali e funzionali che supportino abitudini alimentari improntate al rispetto della salute e delle tematiche sostenibili. Il mercato plant-based, caratterizzato da alimenti che si propongono quali alternative vegetali, vive un periodo florido proprio perché gli shopper riconoscono il valore nutrizionale dei prodotti e ne apprezzano il gusto, senza contare la componente eco-friendly e l’impronta ecologica tra le più basse del panorama alimentare.

Gli italiani premiano il plant-based

Stando ai dati Iri del 2021 diffusi dal Gruppo prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, nel post pandemia il consumo di cibi plantbased ha continuato a registrare buone performance segnando una crescita del 9,9%. Il trend positivo si è poi consolidato nel primo semestre del 2022 (+0,7%). Secondo Il cambio di rotta dei consumatori è sempre più marcato
«I prodotti di prima generazione conservano una quota di mercato pari al 60% – spiega Edoardo Bruno, head of sales di Heura Foods Italia – mentre quelli di seconda generazione, tra cui si inseriscono le referenze targate Heura Foods, toccano i 40 punti di quota a volume, contribuendo in modo decisivo alla crescita a valore del comparto». L’andamento positivo del segmento si traduce in una maggiore offerta al consumatore, sia in termini di brand presenti sul mercato che di sku (Stock keeping unit). Contestualmente, per quanto riguarda il comportamento dei consumatori, aumentano tutti i principali indicatori, come la penetrazione (+34%), la frequenza di acquisto (+5,6%), i volumi pro capite (2,30Kg/anno) e la spesa media (23 euro/anno). «Circa l’andamento delle singole referenze – conclude Bruno –, crescono tutte le principali categorie: i burger segnano un +56%, i panati un +283%, gli straccetti +55%, mentre il segmento del pesce, innovazione nel mercato plant-based, registra un balzo del +900%». L’azienda è al lavoro su nuovi prodotti e progetti in cantiere per il 2023.




quanto emerso dall’ultimo Rapporto Coop, inoltre, alcune categorie merceologiche hanno implementato in maniera quasi esponenziale la propria diffusione, come nel caso dei salumi veg (+108%), dei burger e dei piatti pronti (+24,6%) nonché delle bevande vegetali a base di soia (+24,7%). Seguono le salse e i condimenti (+13,7%), le bevande vegetali nel complesso (+9,6%) e i prodotti al cucchiaio con fermenti lattici (+5,8%).
«Al momento la gamma “Ama, Vivi e Gusta” – afferma Stefano Scopone, direttore vendite di Amadori – è in fase di inserimento, ma i risultati indicano un andamento positivo per tutte e tre le referenze proposte, ossia le Birbe, la cotoletta e i burger, già presenti nell’offerta di Amadori, ma rivisitate in chiave plant-based. In particolare, la cotoletta e il burger sono realizzati con ingredienti a base di proteine del pisello e avvolte in una panatura di mais, senza lattosio e senza glutine». Il riscontro positivo registrato dalla linea proviene anche dalla scelta del packaging, caratterizzato da un layout vivace pensato per emergere a scaffale e da una confezione composta dal 60% di plastica riciclabile. Per il 2023 sono previsti nuovi lanci.

La diffusione di cibi plant-based conta il consumo di questi alimenti da parte di 1 italiano su 2 con la previsione di un ulteriore incremento del dato, fino al +16%, nell’arco dei prossimi 6-12 mesi. «I consumatori continuano ad apprezzare la carne e i prodotti ad alto contenuto di servizio – rivela Stefa-
no Scopone, direttore vendite di Amadori
– ma allo stesso tempo sono alla ricerca di prodotti vegetali per ampliare la dieta con proposte più variegate. Le referenze veggy della linea “Ama, Vivi e Gusta”, dunque, sono il risultato di un lungo processo di sviluppo e rappresentano una innovazione in linea con l’evoluzione delle abitudini alimentari degli italiani». «Anche nel 2022 prosegue incessante la crescita del comparto – interviene
Edoardo Bruno, head of sales di Heura Fo-
ods Italia – che registra un incremento sostanzioso anche se internamente si riscontra una lieve discrepanza tra i freschi che performano in positivo e i surgelati in leggera flessione».n Biolab propone referenze a base di alghe marine

«I prodotti vegani basic rimangono stabili – comunica Marco Pedicchio, direttore commerciale di Biolab -, mentre sono le referenze sostitutive della carne a suscitare maggiormente l’interesse dei consumatori, in particolare dei flexitariani e sono proprio questi ultimi a trainare il cambiamento nell’offerta. L’azienda sta registrando un sostanzioso incremento nel segmento degli affettati vegetali, sia in Italia che all’estero; i nostri prodotti sono 100% vegani, poveri di grassi e con il 30% di proteine». Un nuovo lancio è previsto per il mese di novembre: si tratta Alternasea by Liveg un prodotto a base di alghe marine che ricorda i gamberetti in salamoia.

