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Intervista

Dall’esperienza imprenditoriale della famiglia Thun nasce LUXPETS, il marketplace di lusso per IL MONDO PET

LuxPets è il nuovo marketplace di lusso per il mondo dei pet, nato dalla sinergia e dall’integrazione delle imprese che fanno parte di Lenet Group, nuova realtà imprenditoriale evoluzione della più nota Thun Spa.

LuxPets si basa in particolare sulla sinergia tra marchi e proposte premium disponibili in un unico spazio virtuale, arricchito da un’infrastruttura proprietaria trasversale all’intera catena del valore, dalla piattaforma tecnologica alla logistica. L’esperienza di acquisto sul portale è per lo più focalizzata sulla personalizzazione: è infatti possibile creare un profilo con i dati del proprio amico a quattro zampe, per ottenere una navigazione tailor made in base alle esigenze e caratteristiche di ogni singolo pet. Tra i partner figurano partner di altissimo profilo, tra cui spiccano anche le più esclusive griffe italiane e internazionali dell’alta moda, a cui si affiancano i brand di alta gamma verticali sul mondo pet e le migliori marche del pet food. L’iniziativa è nata da un’intuizione di Simon Thun,

vicepresidente Lenet Group e rappresentante della terza generazione della famiglia Thun.

Com’è nata e come si è concretizzata questa nuova idea imprenditoriale?

È un’avventura che è nata 12 mesi fa da una prima analisi sia interna che esterna alle aziende del gruppo. Analisi che ci ha fatto capire quali erano le competenze chiave di cui siamo in possesso e su cui potere fare leva e quali fossero gli ambiti in più grande fermento e sviluppo. Da qui, lo spirito imprenditoriale che da sempre caratterizza la famiglia Thun e una mia particolare esperienza professionale fatta ad Alibaba in Cina ci ha permesso di coniugare tutti gli aspetti precedentemente analizzati, cercando di portare un po’ del mondo digitale all’interno del marchio Thun. Inoltre, il lusso nel pet esiste da poco e sono ancora pochi i player oggi presenti: e, insieme ai nostri partner, abbiamo non solo la possibilità di dar vita a una nuova industry, ma anche di trasformarla nel tempo, sviluppando insieme le collezioni per poi portarli man mano a bordo.

In questo momento su quanti partner potete contare? Avete in prospettiva l’idea di poter allargare la rosa dei vostri fornitori, magari anche dall’estero?

Il progetto mi piace chiamarlo ‘Made in Italy’ perché l’idea, la famiglia e le competenze e, soprattutto, i principali partner

sono tutti italiani. Il tutto nasce quindi dal nostro territorio e su competenze che ha sviluppato - e che sta sviluppando – il nostro territorio. Ovviamente non ci fermeremo all’Italia e, infatti, tra i brand da portare a bordo ve ne sono sia francesi che d’oltreoceano. Oggi contiamo una cinquantina circa di brand e lavoriamo ogni mese per portarne altri a bordo, sempre mantenendo ovviamente fede al nostro posizionamento e all’offerta ben precisa.

Qual è la vostra ambizione in termini di giro d’affari? Avete messo a punto un piano finanziario?

Il modello marketplace è una creatura diversa perché fa leva sulla scala, sul volume e, ovviamente, essendo all’inizio dobbiamo cercare di finalizzare innanzitutto l’investimento fatto. Abbiamo definito di investire 10 milioni di euro su questo progetto che è partito con lo sviluppo della piattaforma e nel creare competenze e una squadra interna molto coesa ed efficiente. Come per tutti i marketplace, poi, l’investimento più importante è rappresentato dalle attività di marketing che spingono e portano i consumatori sul canale.

Il fattore critico di successo in ogni iniziativa di shopping online è la parte logistica. E all’interno del Gruppo avete già una società specializzata proprio in questo settore…

Quando abbiamo guardato all’interno del gruppo per definire quali erano le competenze già acquisite per creare un marketplace d’eccellenza, abbiamo ovviamente valutato tutti gli aspetti, dalla gestione digitale alla gestione e cura del brand, fino alla creazione di loyalty e community e, ovviamente, alla logistica, che ci permettesse di essere al posto giusto al momento giusto dal consumatore. L’hub di Mantova, con tutta la sua esperienza accumulata negli anni, è sicuramente una grandissima leva su cui oggi si basa LuxPets.

Pensa che in futuro ci possa essere la possibilità che dal marketplace si possa anche passare a qualche negozio fisico?

Assolutamente sì. Per il lusso è ovviamente un altro discorso rispetto a marketplace più conosciuti, poiché il posizionamento è assai diverso e quindi si necessitano delle location diverse. Si parla difatti di experience store, di pop up in zone ad alto traffico e di andare lì dove abita la nostra clientela, che è quella del lusso amante dei cani e dei gatti. Questi consumatori vanno intercettati e quindi è utile creare delle strutture fisiche dove è possibile vedere e toccare con mano. Anche perché il digitale rimane per definizione una cosa intangibile, ed è per questo importante dimostrare al contrario che sia tangibile. Il consumatore vuole fare esperienza, vuole toccare con mano, e deve per forza di cose farlo offline. Online si informa e procede poi all’acquisto.n

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