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Editoriale

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Il discount piace sempre di più. E non solo per il prezzo.

Stefania Lorusso, direttrice editoriale Edizioni DM

Sempre più italiani scelgono il discount: la crescita non si arresta e, nei primi 7 mesi dell’anno, questo format raggiunge una penetrazione dell’85,3% sul totale delle famiglie italiane. A dirlo è una ricerca condotta da Gfk incrociando varie analisi, a partire da Consumer panel, che rileva i comportamenti di acquisto di 15mila nuclei familiari del nostro Paese. In realtà la rincorsa dei signori dello sconto non dipende solo dall’inflazione, dalla guerra e dai rincari vari ma è in atto già da qualche anno. Tante le ragioni che stanno dietro a questo successo crescente: dal recente ingresso in Italia di player internazionali come Aldi all’apertura di un alto numero di nuovi punti vendita, dagli investimenti in comunicazione alla promozionalità e all’evoluzione dell’assortimento. Sicuramente, rispetto a qualche anno fa, non è più solo il prezzo competitivo a caratterizzare questo format. Eurospin, numero uno in Italia nel settore, storicamente poco avvezzo alle attività di comunicazione, è ormai ben presente sul piccolo schermo con lo spot della spesa intelligente per gli Einstein di tutti i giorni. Elemento che, come ci conferma la ricerca di Gfk, gioca ulteriormente a favore visto che gli italiani, in questo momento, risultano particolarmente attenti alla comunicazione pubblicitaria di questa tipologia di insegne. Il numero due Lidl, in occasione della presentazione del progetto di realizzazione del nuovo polo logistico ad Assemini (CA), ha dichiarato che investirà sul territorio nazionale 1,5 miliardi di euro per l’apertura di 150 nuovi punti vendita e per il potenziamento della rete logistica, al fine di rendere l’approvvigionamento della merce ancora più funzionale. La rete toccherà quota 1.000 store entro il 2030. Ultimo ma non ultimo il caso di Action, il discount non-food in più rapida crescita d’Europa che, sbarcato in Italia nell’aprile 2021, oggi conta già ventuno negozi di cui dodici in Lombardia, sei in Piemonte e tre in Veneto per un totale di oltre 450 dipendenti. In Italia i discount non si erano fatti minimamente intimorire dal coronavirus e sembrerebbe non temano neanche l’attuale congiuntura politica ed economica. Sarà interessante continuare a monitorare il fenomeno per capire come evolveranno i comportamenti dei consumatori alla luce dell’incertezza del contesto attuale e dell’aumento generalizzato dei prezzi. Ne riparliamo tra qualche mese.

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