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Quali blocchi di innovazione sono pronti?

Catene di bit per catene di negozi.

Abbiamo parlato di diverse applicazioni dell’intelligenza artificiale, è ora il momento della blockchain. Diventa famosa grazie ai Bitcoin, ma in realtà ha applicazioni in molti ambiti, non solo quello dello criptovalute o della conservazione del valore più in generale.

Spiegata semplicemente, la blockchain consente di creare catene di dati (collegati fra di loro a blocchi, da qui il nome) che sono sicuri, immutabili e decentralizzati. Possiamo immaginarla come una sorta di sistema notarile distribuito dove le garanzie sono certificate dalla tecnologia stessa grazie anche all’assenza di un’autorità centrale, che potrebbe essere corruttibile. Ci sono alcuni aspetti tecnici che possono mostrare delle debolez-

ze, ma sostanzialmente l’affidabilità è riconosciuta, e l’esempio è il Bitcoin stesso: una valuta gestita completamente senza una banca centrale.

Proprio i pagamenti in criptovalute sono la prima applicazione che viene in mente. Quanti retailer consentono di pagare gli acquisti con i Bitcoin? Diversi, anche se alcune aziende hanno poi deciso di smettere di accettarli, Tesla il caso forse più famoso. Da insegne tecnologiche come Microsoft (Xbox store) a quelle della ristorazione come Starbucks, l’elenco è nutrito. Nel 2020 si stimava che il 36% delle aziende medio-piccole negli Stati Uniti d’America accettasse Bitcoin. Nel 2022 una ricerca di Deloitte afferma che il 75% dei retailer pensa di accettare Bitcoin o stablecoin entro i prossimi due anni.

Per chiarezza, le stablecoin sono delle monete digitali il cui valore è ancorato a un bene finanziario o a una commodity sottostante, come per esempio l’euro, il dollaro o l’oro. La loro promessa è di essere meno volatili delle criptovalute pure. A Lugano addirittura c’è un progetto (chiamato Plan ₿) dove tra le varie iniziative è previsto di aiutare gli esercenti ad accettare criptovalute. Oggi nella città svizzera è già possibile pagare un hamburger con esse.

Ein Italia? Chiaramente ci sono le insegne multinazionali, ma anche quelle locali. Uno dei casi più noti è Coinbar a Roma dove si può pagare il caffè scegliendo fra diverse criptovalute. Per quanto gli esercizi che accettano Bitcoin sono ancora pochi, aumentano in diverse categorie dai negozi di abbigliamento alle gioiellerie, da qualche grande magazzino agli hotel. Ci sono poi già accordi fra società e fintech e taxi per il pagamento di questi ultimi. Oggi esistono anche dei siti che consentono di cercare i punti vendita più vicini dove poter fare acquisti con le criptovalute.

Ipagamenti, però, sono solo una delle possibili applicazioni della blockchain. Proveremo, poi, a esplorare altri ambiti dove le caratteristiche intrinseche di questa tecnologia sono apprezzate. Uno di questi sarà il tracciamento della filiera.n

Paolo Pelloni, Digital Club/Retail

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