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EuroShop: tedeschi… ma non troppo.

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Sorma Group

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Lorusso, direttrice editoriale Edizioni DM

È tornato a Düsseldorf dopo tre anni - e una pandemia - l’appuntamento con EuroShop, la fiera sull’innovazione, le tecnologie e le strumentazioni per il mondo retail, che nell’edizione 2023 ha puntato su otto aree espositive. La fiera al dettaglio numero uno al mondo si è conclusa giovedì 2 marzo con successo: l'intensa affluenza, la massiccia quantità di eventi, incontri e business meeting hanno animato i cinque giorni della kermesse, generando un ottimo stato d’animo tra i 1.830 espositori che si sono potuti godere strette di mano e sorrisi senza mascherine. Secondo le stime ufficiali, un totale di oltre 81.000 visitatori provenienti da tutti e cinque i continenti ha viaggiato verso il Reno per prendervi parte. Le tre parole d’ordine di questa edizione sono state digital, social e sostenibilità. D’altronde il covid, al di là delle problematiche e dei disagi che non staremo qui a ricordare, è stato un forte acceleratore per la digitalizzazione e la connessione fluida e omogenea di tutti i canali di vendita al dettaglio, creando la necessità di nuove soluzioni per il risparmio energetico e la sostenibilità. E su questo le aziende espositrici hanno dato veramente il meglio di sé, a partire dai layout degli stand. In sintesi, EuroShop ha dimostrato ancora una volta la sua posizione speciale come forza trainante per il commercio al dettaglio… con un’unica, grossa, nota dolente. Per chi ha partecipato alla fiera come espositore, cliente o visitatore (compresa la sottoscritta) i giorni di permanenza in Germania non sono stati proprio una passeggiata. Per tutta la settimana il Paese è stato, infatti, attraversato da una raffica di scioperi dei mezzi pubblici: da aerei cancellati in tronco a tram e bus completamente fermi per 48 ore e passa. Una situazione che ha creato non pochi disagi. Messe Düsseldorf stessa si è adoperata ben poco per dare un aiuto concreto agli espositori, limitandosi a distribuire di giorno in giorno dei volantini aggiornati sulla situazione degli scioperi e mettendo a disposizione un bus navetta dalla fiera alla stazione centrale. Un’edizione sicuramente green che lascia, però, una nota di amaro in bocca. Speriamo nel 2026.

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